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OLTRE 24 PAGINE
DEDICATE ALLE PREGHIERE
DEL TRIMESTRE
OLTRE 70 IMMAGINI
DIVERSE ALL’ INTERNO
DELLA RIVISTA
Sito internet:
internet: www.mimavellino.altervista.org Indirizzo e-
e-mail:
mail:mimavellino@libero.it
Biografie dei Santi: Triduo alla B. V del Suffraggio - Triduo a San
San Bernardino da Siena pag. 1 Giovanni Battista pag. 36 - 37
Tematiche Giovanili
La dignità del Corpo pag. 14 - 15 LA REDAZIONE DELLA RIVISTA
FONDATORI:
Il Catechismo della Chiesa Cattolica Simone Iuliano
Adorazione e Venerazione pag. 16 - 17
Gennaro Lombardi
Religione e Attualità Giancarlo Preziuso
Perché sono attendibili i vangeli … pag. 18–
18– 19
- Il Crociato dell’Immacolata - 1
Le pene del Purgatorio per ogni colpa da espiare...
Quando una macchina non funziona, la si esamina nei vari pezzi e congegni che
la formano, e si cerca di ripararli. Ogni pezzo allora subisce un particolare trat-
tamento meccanico, che può riguardarsi quasi come... il suo particolare tormen-
to. Un pezzo si deve saldare col fuoco, un altro si deve limare, un altro si deve
avvitare, e così via dicendo.
Le colpe sono veri guasti nell'anima, che le impediscono di raggiungere Dio e di
goderlo. Questi guasti non possono ripararsi che col dolore, perché sono pro-
dotti dal disordine dei sensi che vogliono godere materialmente, o dal disordine
delle facoltà dell'anima, che si perdono miseramente in aspirazioni terrene.
Il dannato è come una macchina sfasciata, che non può ripararsi, perché l'ani-
ma in disgrazia di Dio rifugge essa stessa dalla riparazione, concentrata com'è
nell'orgoglio e nella ostinazione della sua perversità. Rimane com'è caduta
nell'Inferno.
L'anima purgante, per lo stato di grazia tende invece a purificarsi, e per conse-
guenza ha per ogni colpa una particolare riparazione. Ogni colpa è un debito, è
un danno, è un disordine; il debito deve pagarsi fino all'ultimo quadrante, il
danno deve ripararsi, il disordine deve eliminarsi.
Non è facile per noi mortali il farci un'idea delle pene dell'anima, proporzionate
a ciascuna colpa.
Dante ha immaginato dei gironi o delle stazioni del Purgatorio, con particolari
tormenti, a seconda delle colpe particolari da espiare. E’ un'immaginazione che
ha un fondamento nella realtà, ma che suppone non anime torturate, ma corpi
vivificati dall'anima, corpi stretti da ceppi, oppressi da pesi, gementi nell'inerzia
ecc. Le descrizioni del Poeta, per quanto penose, non danno un'idea del vero
tormento di un'anima per ciascuna delle colpe da espiare.
I Santi nelle rivelazioni particolari che hanno avute sulle anime purganti, non si
allontanano troppo dalle concezioni immaginose di Dante; vedono le anime
come creature corporee, e considerano i loro tormenti come tormenti fisici. Le
anime che si manifestarono, infatti, apparendo loro in una forma corporea, det-
tero testimonianza delle loro pene con manifestazioni corporee: sudore arden-
te, ghiaccio assiderante, fuoco realmente bruciante, ecc. C'è a Roma un museo
dei segni lasciati da anime purganti, e nessuno potrebbe essere così stolto e
temerario da negarne la realtà e la autenticità.
Le manifestazioni corporee delle anime purganti, possono avere una spiegazio-
ne in un fatto scientificamente osservato la prima volta in Giappone, quando le
2 - Il Crociato dell’Immacolata -
bombe atomiche distrussero due città: Hiroshima e Nagasaki. Dopo sei mesi
dalla distruzione, gli Americani si recarono in quei territori, per studiare le
radioattività lasciate là dalle bombe atomiche, e constatarono un fatto che li
sorprese e li terrorizzò: tra le macerie si vedevano fantasmi, come di corpi
reali di gente che correva in preda al terrore. Per le radioattività, come in
una pellicola cinematografica, venivano riprodotti i corpi di quegli infelici,
nell'atto nel quale ne furono investiti, mentre fuggivano. Erano come corpi
reali, e così apparivano.
Si può dire che le manifestazioni corporee siano dovute a radioattività del
corpo nell'atto della morte o, nella consunzione della putrefazione? Chi può
affermarlo con sicurezza scientifica?
E’ un fatto certo che il corpo umano ha elettricità, e può avere certamente
radioattività latenti e ancora sconosciute.
Chi indossa abiti di nailon, formato dalle fibre del vetro, talvolta quando si
sveste nota uno scintillio di elettricità, luminoso e a volte bruciante o per lo
meno scottante. Persino i capelli coperti da sciarpe di nailon, si mostrano
così pieni di elettricità, da rizzarsi e da essere attratti al pettine, per il fatto
scientifico che elettricità diverse si attraggono.
Questi fenomeni elettrici raggiungono addirittura la intensità di una radia-
zione radioattiva, dopo la morte, fino al punto da riprodurre il corpo umano
di chi morì, quando l'anima si manifesta, e raggiungono l'anima che è in Pur-
gatorio? Noi diciamo che è possibilissimo. L'anima, infatti, staccata dal cor-
po, ha sempre un riferimento al suo corpo, che deve risorgere. La terribile
umiliazione della morte e del sepolcro è temperata proprio dalla certezza
della resurrezione. Quando Dio le permette di venire sulla terra e manife-
starsi, l'anima si trova in relazione immediata con quello che rimane di quasi
vitale del corpo che informò, ossia con le radioattività che ancora si sprigio-
nano da esso, e, raccogliendole, ne forma come la riproduzione o come un
fantasma fotografico e cinematografico e può, attraverso di esso, manife-
starsi, parlare ed operare quasi fosse redivivo.
Un'anima gloriosa del Paradiso si manifesta nella stessa maniera, ma tra-
sfonde nei relitti del suo corpo la luce della gloria e della felicità che la fa be-
ata, ed appare bellissima, parlando un linguaggio soavissimo che incanta.
Nell'anima beata emerge la beata gloria, nell'anima purgante risaltano le pe-
ne che la purificano, e quindi le pene particolari dovute ad uno stato di colpa
che ne caratterizzò la vita ed il carattere. Essa deve mutarsi quasi in una no-
vella creatura, e le pene particolari, che soffre per il suo particolare stato, la
purificano con una reazione spirituale che la spinge verso Dio.
Anche in questo misterioso penare c'è una dolce
contesa di amore. L'anima riconosce, per così
dire, i suoi cenci, e vuole mutarli in veste di glo-
ria per amore di Dio che deve riceverla nella be-
atitudine, e Dio, purificando l'anima, l'agghinda,
e le forma la veste nuziale dell'eterno banchetto
di vita.
Se non si vede il Purgatorio, specialmente nelle
sue pene per ogni peccato, in questa luce di a-
morosa toletta, il Purgatorio appare come una
spietata vendetta ed una più spietata crudeltà,
che è assolutamente assurda in Dio, eterna ed
infinita carità.
- Il Crociato dell’Immacolata - 3
Il pensiero di San Pio da Pietrelcina è commentato da Padre Stefano Maria Manelli
Nel libro dell’ Apocalisse leggiamo che le preghiere dei Santi sono incenso profu-
mato che sale a Dio (cf Ap 8,4). Quando Padre Pio, dunque, afferma che la pre-
ghiera dei Santi in cielo e sulla terra è << profumo che non andrà mai perduto>>
si fonda chiaramente sulla Parola di Dio che ci illumina e ci garantisce divinamente
questa verità. Il valore dell’ affermazione di Padre Pio, inoltre, si può riferire an-
che a quelle parole di Gesù che disse : << Fatevi tesori nel Regno dei cieli dove i
ladri non rubano e la tignola non consuma>> ( Mt 6, 19-20). La preghiera, le pre-
ghiere, fatte santamente, sono un bene incorruttibile, sono incenso celeste che
sale a Dio e viene custodito nel regno dei cieli come un tesoro benedetto e santo.
Pregare santamente, quindi, significa accumulare un tesoro di benedizioni e di gra-
zie per sé e per gli altri. Adesso possiamo comprendere meglio, allora, perché Ge-
sù stesso ci raccomanda di pregare, e di << pregare sempre>>, ossia di pregare
non solo per qualche tempo o abbastanza,ma di arrivare a pregare sempre, senza
interruzione ( << bisogna sempre pregare>> : Lc 18, 1; e san Paolo ribadisce:
<< pregate senza interruzione>>: 1 T 5, 17). L’ esempio di Padre Pio in questo è
davvero spettacolare, prodigioso al punto che, misticamente, anch’ egli, come San
Francesco d’ Assisi, non era più <<un uomo che prega>> ma era la <<preghiera
stessa>>; carismaticamente poi, riusciva a pregare davvero <<sempre>> anche
mentre faceva altre cose; secondo quel dono straordinario di cui egli stesso parlò
dicendo che poteva fare contemporaneamente <<tre cose>>: e una di questa era
recitare il santo Rosario, sia di giorno che di notte. Era bello, era edificante ve-
dere Padre Pio sempre raccolto e devoto mentre camminava attraverso i corridoi e
le scale, per i viali dell’ orto del convento e per le strade nelle uscite in casi stra-
ordinari ( ad esempio per le votazioni). Padre Pio camminava sempre a passi lenti
per le stimmate sanguinanti che aveva ai piedi, sempre con il rosario in mano.
4 - Il Crociato dell’Immacolata -
Tratto da: “La devozione alla Madonna” di Padre Stefano Maria Manelli
- Il Crociato dell’Immacolata - 5
IL SERVO DI DIO: SETTIMIO MANELLI
Padre Pio era il “Santo” per Settimio Manelli, oppure bisognava cercarne un altro?
E’ la domanda che Settimio si fa dopo aver avuto il primo incontro con il Frate di
Pietrelcina. Siamo nel 1924 e Settimio Manelli aveva 38 anni.
Rimane un po’ deluso da quell’incontro a San Giovanni Rotondo con il Frate Cap-
puccino tanto da salutare il Frate, andando a cercare altrove il “Santo”: ad Assisi,
da quel san Francesco, Fondatore dell’Ordine dei Frati Minori, al quale appartene-
va Padre Pio.
Ma lo sguardo di quel Frate lo colpisce, sembra quasi dirgli: ma dove vuoi andare?
Uno sguardo come un “radar” che penetra nel cuore di Settimio tanto da farlo tor-
nare sui suoi passi: non parte più per Assisi ma rimane a San Giovanni Rotondo.
Una scelta felice che si conclude con una speciale promessa: «Io starò sempre
vicino a te: non ne dubitare!». Una promessa, questa di Padre Pio, ricca di grazie
per Settimio che resta a San Giovanni Rotondo per diversi giorni, prima di confes-
sarsi con il Frate e ricevere la Comunione dalla sue mani. Non lo faceva dal giorno
della sua Prima Comunione, vent’anni prima: «Questa tua Comunione sarà piena
di benedizioni», è la successiva promessa di Padre Pio. Una promessa che ha
«rivoluzionato» la vita di Settimio Manelli allontanandolo dalla sua vita finora im-
mersa nelle cose di questo mondo e dai suoi desideri e impegnandolo a vivere –
come racconta il figlio, padre Stefano, fondatore
dell’Ordine dei Frati e delle Suore Francescane
dell’Immacolata – il Vangelo nella maniera più se-
ria e completa, “Sine glossa” e contro ogni com-
promesso, formando una numerosa e ricca fami-
glia. Settimio Manelli, insieme alla moglie, visse
accanto a Padre Pio e da lui ricevette l’aiuto a
vivere una vita “indefessa contro le forze del ma-
le, le tendenze e le passioni malsane”.
Una vita intensa con al centro solo il Vangelo.
«Ricordo che una volta – dice padre Stefano –
quando ero ragazzo, papà mi portò da una sorta di
“mago” o di “guru” che aveva un circolo di disce-
poli e di devoti nella città di Roma. Papà si pre-
sentò in quella casa con il Vangelo in mano, ed
entrò vivacemente in discussione. L’incontro durò qualche ora. Papà non mi fece
entrare nella sala dell’incontro, ma mi fece aspettare fuori, per non farmi ascolta-
re le aberrazioni di quel “falso maestro”, a cui molti purtroppo davano credito. Per
farmi capire di chi si trattava, papà mi disse che quel tizio era un “santone” il qua-
le sosteneva di possedere poteri strani che comunicava anche ad altri, e proprio
in quell’occasione, difatti, mi riferì che quel “santone” manifestò in pubblico di
aver dato ad una persona là presente “il dono di guarire le mucche”... La cosa par-
ve così stravagante a me ragazzo, che ancora oggi la ricordo».
6 - Il Crociato dell’Immacolata -
Il libro del Vangelo e non le chiacchiere: solo così si può vivere
una vita bella.
È facile oggi credere ai tanti santoni, maghi che promettono soldi,
felicità, amori in Tv, sui giornali, ecc. Promesse fasulle che, pur-
troppo, attirano gli uomini e le “nostre fragili vite” e ci aiuta a ca-
pire che ogni giorno che viviamo è uno nuovo.
Le donne di oggi che credono di poter ottenere tutto senza sforzi,
ma solo con “il potere” di queste persone che vendono fumo. Solo
la Parola di Dio segna concretamente il giorno, che ogni stagione ha un senso,
che il mondo ha dentro di sé una promessa di bene per tutta l’umanità. La vita di
Settimio – che ha ascoltato senza battere ciglio questa Parola – seguendo
l’esempio di un testimone d’eccezione come Padre Pio, è un insegnamento per
l’oggi.
Senza questi insegnamenti che scendevano nell’animo di Settimio “come
luce di verità divina e come forza propulsiva di grazia divina per
l’avanzamento laborioso e costante nella via della purificazione e della
santificazione” non possiamo fare nulla. Questo si realizza attraverso la
conoscenza più approfondita e la meditazione assidua del Vangelo che ci
aiutano a combattere senza freno e senza paura i “cialtroni” di oggi che ci
promettono felicità a buon mercato come se la felicità fosse una merce
da potersi comprare nei supermercati delle nostre città.
Lo stesso Settimio – ascoltando il racconto che ne fa padre Stefano – si
era imbattuto in una persona che si era così compromessa con gli “spiriti
maligni” da diventare una sorta di “santa di Satana”. Ma a quei tempi, Set-
timio – otto anni prima di conoscere Padre Pio, e di avvicinarsi, quindi,
nuovamente, alla fede – era del tutto disarmato, privo di aiuti soprannatu-
rali, perchè da molto tempo stava lontano dai Sacramenti. Si trovò dun-
que invischiato senza rendersi conto, e per questo ne subì l’influsso sof-
frendo quindi di un tormento e turbamento interiori
a cui soltanto il Frate di Pietrelcina seppe porre ri-
medio liberandolo radicalmente per “innestarlo sal-
damente in Cristo Salvatore”.
Leggendo la Scrittura, ascoltando la vita dei Santi,
pregando assiduamente, sempre accanto a Padre
Pio, Settimio Manelli è ritornato alla “sorgente
dell’acqua viva” che è Signore Gesù per bere solo
quell’acqua e per nutrirsi solo del pane della sua Pa-
rola. Solo così si raggiunge il Paradiso. E Settimio
Manelli lo ha raggiunto, secondo la stessa promessa
di Padre Pio quasi a sintetizzargli gli oltre
quarant’anni di lavoro fatto alla sua anima perchè realizzasse il progetto
che Dio voleva per ogni uomo e cioè la salvezza delle anime.
FINE.
- Il Crociato dell’Immacolata - 7
COME E QUANDO AGISCE SATANA di Raul Salvucci ( Esorcista) curato da Simone Iuliano
Il più grande problema che di secolo in secolo ha turbato i sonni di chi intende oc-
cuparsi di queste realtà è comunque quello di capire COME E QUANDO. Si può
raggiungere la certezza che ci siano realmente realtà spiritiche o non si tratti in-
vece di autentiche malattie. È questa difficoltà di fondo che induce molti a dubi-
tare dell'esistenza di questa realtà, scaricando ingiustamente tutto sulle malattie
mentali o nervose. Dei "12 sintomi" delle presenze malefiche, di essi i primi tre
sono fondamentali, nel senso che se non vi sono tutti e tre, non c'è maleficio; al
contrario se ci sono tutti e tre si può avere la certezza che il maleficio vi sia. Nei
tre capitoli che seguiranno riporterò per intero i "tre segni" fondamentali di cui
sto parlando, rimandando poi al libro stesso per avere la conoscenza e la spiega-
zione degli altri dieci segni che qui non vengono riprodotti. Primo sintomo: l'attacco
notturno contro il sonno. La testa viene colpita incessantemente di giorno e di not-
te. Ma l'attacco fondamentale e più decisivo, per la distruzione della mente
(psiche) e di riflesso poi di tutto il corpo, viene inferto nella notte, perché duran-
te la passività del sonno le forze del male possono agire più comodamente. Stru-
menti ordinari di tali disturbi sono gli oggetti fatturati che vengono immessi nei
cuscini, in modo che il contatto diretto con la testa renda più forte ed efficace la
loro radiazione malefica. I sintomi nei disturbi del sonno sono: difficoltà ad ad-
dormentarsi, risvegliarsi presto e non prendere più sonno, avere incubi, sognare
cioè cose brutte e angoscianti che si esprimono con forza nella mente generando
spavento, come sensazioni di cadere dall'alto, guidare una macchina che non si rie-
sce a controllare, vivere una situazione paurosa dalla quale non c'è via di scampo.
È tale la forza di questi incubi che spesso risvegliano il paziente lasciandolo in uno
stato di paura e di sconvolgimento. Questi sintomi possono presentarsi tutti o solo
in parte, secondo la costituzione dei vari organismi. Quel che conta, per capire se
sono fatti naturali o no, è quello di guardare alle conseguenze che si riscontrano
quando la notte finisce: quando è ora di alzarsi per affrontare gli impegni della
giornata, ci si sente più stanchi e sfiniti di quando si è andati a letto. Il sonno non
solo non è stato riposante, ma ha creato un senso di sfinitezza generale su tutto il
corpo, per cui non ci si vorrebbe alzare. Alzandosi, diventa diffi-
cilissimo affrontare e portare avanti i normali impegni che prima
si facevano con una certa soddisfazione, poiché ora diventano una
ininterrotta tortura. Perché questo accanimento nella notte? Nella
testa c'è la centralina di tutti i comandi che regolano e ordinano
il movimento di tutte le parti del corpo.
8 - Il Crociato dell’Immacolata -
La funzionalità di questo centro di comando e di controllo è assi-
curata dal ricambio che avviene durante il periodo del sonno:
quando si perde in quantità notevole il sonno, non si ha più la po-
tenza per agire normalmente. Perciò l'attacco sistematico al son-
no, è il principio di distruzione della vita ed elimina gradualmente nel soggetto col-
pito la possibilità di ogni resistenza all'azione demolitrice degli spiriti del male.
L'attacco all'organo centrale della nostra vita psichica e vegetativa apre la porta
al potere di trascinare una persona dove si vuole. Effetti dei disturbi del sonno.
Quando tutte le notti, senza interruzione si subisce una tale violenza, non è sol-
tanto il fisico a subirne le conseguenze, ma anche soprattutto la resistenza psichi-
ca a crollare, con una catena di conseguenze che non è facile catalogare. Provo
tuttavia a farne un elenco:- perdita della personalità e della libertà per il proprio
comportamento. Dopo la devastazione del recupero che un buon sonno dovrebbe
offrire, si indebolisce la capacità di controllo e di autonomia, cosicché gli influssi
spiritici fanno da padroni. Così si spiega, per esempio, la completa inversione di
tendenza del bravo marito che si sente stranamente attratto dalla donna estranea
che ricorre a questi mezzi. Un marito ottimo, sereno e affettuose attaccatissimo
ai figli, molto legato alla moglie, di colpo non si riconosce più. Non ama più, non
vede più i figli, soffre di star in casa, si chiude in se stesso, sembra inebetito,
non dorme più i suoi sonni tranquilli, tradisce un interno contrasto. È come se una
forza invisibile, di cui lui stesso non capisce la provenienza, lo portasse a fare ciò
che non vorrebbe. Bisogna precisare che, in questi casi una perdita delle capacità
di volere non totale come nell'ossessione diabolica, ma è talmente forte che, se
non c'è un carattere consolidato unito a una difesa religiosa, non si è capaci di
resistere. Tanta comprensione e tanta delicatezza verso chi attraversa questi
traumi è indispensabile per evitare il peggio;- la mente è sconvolta. Una continua
suggestione mentale la tiene continuamente in opera di giorno nelle ore di insonnia
della notte. Pensieri falsi, interpretazioni distorte, risentimenti, immaginazioni al
di fuori di ogni realtà martellano la testa per giorni, per mesi, e alla fine riescono
a imporre false certezze che al momento opportuno esplodono e diventano dirom-
penti, con espressioni e comportamenti incomprensibili a chi li recepisce. È un vero
martirio che, quando arriva al culmine, scatena atteggiamenti violenti, rabbiosi,
asociali soprattutto con i familiari e apre, purtroppo la via a ricoveri in reparti di
psichiatria o a prescrizioni di forti dosi di psicofarmaci, che in questi casi non ri-
solvono nulla, anzi attenuano la capacità di reagire alle for-
ze del male;- questa agitazione mentale crea la
"deconcentrazione", cioè l'incapacità di fermare la mente
per concentrarsi sulle cose da fare. Chi lavora in ufficio
non è efficiente e commette pericolosi errori. Il ragazzo
che va a scuola non riesce ad applicarsi, la mente fugge
continuamente dalle pagine del libro e quel poco che si è
letto viene subito cancellato dalla forza dei pensieri inutili
che tengono banco.
- Il Crociato dell’Immacolata - 9
In genere in questi casi i genitori dicono inconsapevolmente che non ha voglia di
studiare, ma poi aiutati ad approfondire, riconoscono che il ragazzo non riesce ad
applicarsi:- la stanchezza mentale genera un senso di avvilimento che investe la
persona: la rende abitualmente triste, la porta a rinchiudersi sempre più in se
stessa, le crea la sensazione che tutto stia crollando, che ormai non potrà andare
più avanti. Nei momenti più acuti, tutto diventa più nero del nero e la catastrofe
totale sembra ormai inevitabile. Questo stato a volte diviene l'anticamera del sui-
cidio;- la mente così turbata porta indirettamente a un altro fenomeno: la ricerca
del letto, chiudendosi in camera anche nelle ore del giorno. Oggi il caso di giovani
e ragazzi che gradualmente restringono la loro vita a questa forma solo vegetati-
va, rifuggendo da ogni impegno e dal frequentare la vita sociale, è sempre più fre-
quente, man mano che dilaga maggiormente il ricorso alle forme dell'occulto. In
questi casi il letto attira sempre, perché nel letto o nel cuscino c'è qualcosa di
fatturato che richiama la persona, al fine di poter continuare a sprigionare su di
lei la sua azione malefica anche nelle ore in cui normalmente non si dovrebbe stare
a letto. Chi è soggetto a queste cose deve tener presente la regola che nel letto e
nella camera ci deve stare il meno possibile. Deve cercare invece di evadere dalla
casa, uscire all'aperto, cambiare ambiente, creare rapporti sociali e di incontro.
Secondo sintomo: gravi disturbi allo stomaco. Degli oggetti fatturati fatti ingerire
e che poi rimangono nello stomaco ho già parlato qua e là in altri articoli, spiegan-
do le tecniche del maleficio. Qui voglio sottolineare l'importanza fondamentale del
fatto. La fattura opera sulla vittima per mezzo di influssi negativi prodotti da
soggetti fisici, preparati precedentemente con riti propiziatori nei laboratori dei
maghi. Si comprende facilmente che più l'oggetto fatturato è vicino come distanza
e presente come continuità di tempo alla persona, più è efficace l'azione malefica.
Quindi gli oggetti possono essere messi nella casa o nei dintorni immediati di casa,
nel laboratorio o nell'ufficio, dentro l'auto, nei cuscini. Ma in ogni caso dato che
la gente si muove, il contatto con queste cose viene continuamente interrotto e a
volte per tempi lunghi: in ufficio non ci si sta sempre, nella casa o nell'auto nep-
pure, sul cuscino la testa ci riposa solo nelle ore della notte. La carica più effica-
ce è quindi quella di piazzare il fatturato all'interno del corpo stesso: così, più che
vicino, è al di dentro e la continuità non si interrompe mai. L'oggetto può essere di
minuscole proporzioni, sia di materia solida che liquida e non è difficile creare oc-
casioni per cui una persona possa mangiare o bere qualcosa preparato allo scopo.
Una persona che faceva "manovalanza" per un mago, poi convertitasi, ha racconta-
to di una delle pratiche che ha visto fare in laboratorio. Voleva far innamorare un
uomo e portava il suo sangue mestruale. Lo essiccava e
lo fatturava, quindi lo scioglieva in acqua e il liquido ve-
niva iniettato con la siringa dentro i cioccolatini che
all'interno hanno la parte molle o contengono liquori; poi
in qualche modo finivano per essere offerti all'uomo.
10 - Il Crociato dell’Immacolata -
Questa testimonianza è sicura. Se però non
trovano un modo naturale di farli abboccare
all'amo, agiscono in modo preternaturale per
mezzo di spiriti come ordinariamente fanno
con la roba che si trova dentro i cuscini.
L'oggetto nello stomaco agisce ininterrotta-
mente 24 ore su 24, i sintomi che possono
svelarne la presenza sono principalmente: -
difficile digestione, senso di pieno allo stomaco per cui si pensa di non dover man-
giare, a volte anche difficoltà o ripugnanza a ingerire cibi (anoressia), dolori e peJ
santezza, conati di vomito ripetuti e anche violenti a seguito dei quali spesso non
esce niente, se non un po' di saliva, altre volte escono cose strane: questo è segno
positivo di liberazione; - riflessi negativi sul funzionamento dell'intestino provocati
dall'azione devastante sulla digestione; - un sintomo particolare, che può sembrare
un po' strano, è un'ondata di angoscia che parte dallo sterno e sale fino alla gola
e alla testa. Sono molti i pazienti che avvertono momenti di pessimismo più nero,
che generano attimi di supremo sconforto, abbiano origine proprio da qualcosa che
parte dallo stomaco e arriva alla testa per via esterna. In questi casi oltre all'uso
di bere acqua santa e di condire i cibi con olio e sale benedetti, giovano anche il
mangiare poco e con frequenza e l'uso moderato di farmaci che aiutano la dige-
stione. Ritorna sempre la domanda di come sia possibile, nel continuo passare del
cibo nello stomaco, che queste piccole particelle malefiche rimangano per anni e
anni ferme nello stomaco. Un film sulle apparizioni di Lourdes, che ha avuto un
gran successo qualche anno fa, si apriva con la solenne affermazione: "Per coloro
che credono tutto è possibile, per coloro che non credono nessuna spiegazione è
sufficiente". Cosi è: per chi crede a queste cose, anche per questo fatto è possi-
bile una spiegazione. Se si pensa che queste particelle di cibo ingerite sprigionano
potenzialità negative ininterrottamente 24 ore su 24 come si è detto, si può anche
comprendere che parte di questa energia venga utilizzata perché il materiale resti
posizionato là dove si trova, mentre l'altro cibo, finita la digestione, passa all'in-
testino. Quando l'azione potente della presenza dello Spirito Santo, nella vita del
credente che fa un sincero cammino di Fede, ridurrà gradualmente la potenza ma-
lefica di queste particelle, esse non avranno più neppure la forza per rimanere
nello stomaco e usciranno per via intestinale come gli altri cibi. Il mondo dell'oc-
culto è come l'elettronica: chi non ne conosce i punti base come i bit, i chips, gli
input, non potrà mai spiegarsi la multiforme operatività di aggeggi così piccoli. Il
mondo dell'occulto ha alcune realtà fondamentali; una volta comprese e accettate,
si spiega tutto. Per coloro che invece negano tutto a priori e in
blocco, con la frasetta degna delle intelligenze più elevate: "Ma
che sono queste cretinate!", nessuna spiegazione è sufficiente.
Pastori della Chiesa e laicisti illuminati, copritevi sempre dietro
tale espressione: la beatitudine accordata agli ignoranti sarà
sempre con voi.
- Il Crociato dell’Immacolata - 11
Terzo sintomo: avversione al sacro Una volta accettato il principio
esposto sopra, che soltanto una barriera religiosa può contrastare il
male con tutte le sue svariate manifestazioni, resta evidente che sa-
tana farà di tutto perché la persona che vuol colpire si allontani gradualmente da
ogni pratica religiosa, sia individuale che collettiva. Questo è il terzo dei tre segni
fondamentali per giudicare se si è colpiti da azioni malefiche; è di grande impor-
tanza perché fa comprendere più a fondo come la reale via di liberazione non pas-
sa attraverso iniziative esterne alla persona, ricercate negli operatori della magia
o anche nei ministri della Chiesa. Cercare affannosamente una mano santa, che
dall'esterno tolga questo male, è normalmente l'impegno principale di chi si sente
colpito da fenomeni preternaturali. Ho letto da un esposto esteso da un esorcista
francese, che il fatto che lo aveva maggiormente sorpreso era che, tra le tante
persone che aveva ricevuto, non ce n'era stata una sola che fosse arrivata da lui
col pensiero di dover fare lei stessa qualcosa per essere liberata. Tutti avevano la
precisa sensazione che dovevano trovare qualcuno che avesse il potere di spazzare
via il male allo stesso modo con cui il dentista strappa via il dente malato. E così
anche in Italia. È importante perciò che in presenza di questi disturbi, il paziente
scopra che ha subìto una sottile ma sistematica difficoltà nell'incontro con Dio.
Comincerà allora a rendersi conto che soltanto con un graduale ritorno alla pratica
religiosa potrà raggiungere la liberazione. "Da quanto tempo hai incominciato ad
avvertire questi fenomeni strani?". "Da quanto tempo hai incominciato a distaccarti
dalla pratica religiosa?". Sono queste le due domande che si rivolge alle persone da
parte degli esorcisti, per aiutarle a convincersi di questa realtà. Cercando di rico-
struire l'inizio dei mali e quello del distacco dalla religione, scoprono con sorpresa
che coincidono e comprendono il significato di questa coincidenza. Capire poi che la
ripresa della vita religiosa sia la via migliore per difendersi, scaturisce come con-
seguenza logica. Esaminiamo ora nei particolari i principali aspetti dell'avversione al
sacro: - distacco graduale per chi in qualche modo è praticante. Si incomincia
spesso con pensieri vaghi sulla Fede: forse non è vero niente, se Dio è Amore per-
ché c'è tanto male, a che serve pregare e andare in Chiesa… - mille motivi si
sommano gradualmente per non far trovare più il tempo per pregare personalmente
o per andare in Chiesa; -
come ci si mette a pregare, la terza parte. Sono quat-
tro i sintomi principali che disturbano la preghiera in
questi casi: 1) non ci si riesce a concentrare per via di
continue distrazioni; 2) una strana voglia di sbadigliare
senza interruzione; 3) il bisogno di ridere, di ridere
tanto; 4) una sonnolenza profonda che non si riesce a
vincere mentre si prega.
12 - Il Crociato dell’Immacolata -
Scritto da Suor Maria Gabriella Iannelli (Francescana dell’ Immacolata)
- Il Crociato dell’Immacolata - 13
A cura di Jessica Mauta consacrata dell’ Immacolata
14 - Il Crociato dell’Immacolata -
del momento, lanciata e diffusa tramite i mass - media. Si cerca di creare un’ opinione
pubblica in modo che in quell’ ambito regni la libertà assoluta, senza un minimo di riguardo ai
principi morali e cristiani. Secondo la cognizione moderna, che ci si impone continuamente,
non esistono cose innaturali o piacevoli e tanto meno peccaminose. Il modo svergognato di
vestirsi tende a svegliare l’ attrazione fisica e il desiderio sessuale degli altri. In genesi 3
si legge che “ prima del peccato originale la nudità non creava problemi”. Col peccato le co-
se sono cambiate, perché si è accesa in tutti gli esseri umani la concupiscenza della carne
che, se alimentata, porta al disordine morale, ossia al peccato. Ai nostri giorni si assiste
alla globalizzazione dell’ immodestia, perché si è radicata nella massa la convinzione che se
la donna non è provocante non è donna. Si sa che nella storia di Lourdes la Madonna non
venne ad un appuntamento con la veggente. Bernadetta le chiese il perché di quell’ assenza
e ne ebbe questa risposta: “ Perché ieri sera la grotta è stata profanata dall’ Immodestia”.
Chi è stato a Lourdes durante l’ estate ha potuto constatare quanta mancanza di modestia
si porta anche davanti alla grotta! Vi è all’ ingresso dei luoghi sacri un tabellone con cui si
interdice l’ accesso con certi abbigliamenti … ma la realtà è che l’ ingresso è lecito a tutti!
E che dire quando in alcune chiese vanno a leggio o fanno da ministri straordinari della co-
munione donne con abbigliamento non certo esemplare? Può darsi che queste note facciano
sorridere qualcuno, perché si dice “ I Tempi sono cambiati e la cosa non fa più impressio-
ne!”. Quest’ affermazione è tanto falsa quanto stolta. Allora non esiste più la concupiscenza
degli occhi e della carne? E Non conta più niente quanto è scritto nelle Lettere degli Apo-
stoli circa l’ abbigliamento delle donne? La realtà è che i peccati impuri non si ritengono più
peccato!!!!
Per concludere, l’ uomo, è un essere completo in cui il corpo e l’ anima costituisco un’ unità
indissolubile, creato e redento da Dio, ha l’ obbligo di vedere la dignità anche negli aspetti
fisici della vita oltre che in quelli spirituali.
Si onora Dio non soltanto con la mente, ma anche con il corpo, perché il nostro corpo è <<
Il Tempio dello Spirito Santo >> ( 1 Cor. 6: 19 ). La Scrittura ci esorta a presentare i
nostri corpi come << Sacrificio Vivente >>
( Rm 12: 1 ). Questo significa che non solo la
mente agisce sul corpo, ma che anche il corpo
può influenzare i nostri pensieri. L’ ecologia
della persona non riguarda solo i pensieri nega-
tivi, ma anche le abitudini quotidiane e lo stile
di vita ( droghe, alcool, tabacco, possono av-
velenare non solo i nostri corpi ma anche i
pensieri e le relazioni). Inoltre il tentativo di
superare i limiti posti dal corpo con artificiosi-
tà e manipolazioni dello stesso ( pensiamo a
tecniche di ingegneria genetica che vanno verso
la clonazione, a tecniche di fecondazione arti-
ficiale che si propongono di “ evitare” il corpo
nel processo della trasmissione della vita, ai
tentativi di “ cambiare sesso”, ai tentativi di
cambiare completamente attraverso lifting
spaventosi … ) conducono ad una separazione
corpo - spirito molto più profonda di quanto
non si immagini … Ave Maria!!!
- Il Crociato dell’Immacolata - 15
A cura di Giancarlo Preziuso (Voto Mariano)
ADORAZIONE E VENERAZIONE
<<Dignare me laudare Te, Virgo Sacrata, da miihi virtutem contra hostes tous>>
Molte volte noi cristiani cattolici siamo accusati da adepti di altre religioni non
cattoliche di adoriamo la Nostra Santissima Madre Maria, non sapendo di dire una
falsità condita da una bugia. Per questo ci sentiamo in dovere di erudire un po’ i
nostri fratelli cattolici, i quali possono rispondere in modo appropriato a queste
sottili stilettate da parte dei nostri fratelli non cattolici.
1) L’ adorazione è l’ atto principale della virtù della nostra religione. Adorare
Dio è riconoscerlo come Dio, come Creatore e Salvatore, Signore e Padrone
di tutto ciò che esiste, Amore infinito e Misericordioso, << Solo al Signore
Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai ( Lc 4, 8 )>> dice Gesù, citando il
Deuteronomio ( Dt 6, 13 ). Adorare Dio è riconoscere, nel rispetto e nella
sottomissione assoluta, << il nulla della creatura >>, la quale non esiste che
da Dio, adorare Dio come fa Maria nel “ Magnificat” è lodarlo, esaltarlo e
umiliare se stessi, confessando con gratitudine che egli ha fatto grandi cose
e che santo è il suo nome. L’ adorazione del Dio unico libera l’ uomo dal ri-
piegamento su se stesso, dalla schiavitù del peccato e dall’ idolatria del mon-
do ( tratto dal catechismo della Chiesa Cattolica n. 2096…)
2) Per questo noi cattolici cristiani non adoriamo la Santa vergine Maria, ma la
veneriamo. Natura del culto mariano; il Concilio Vaticano II afferma che il
culto della Beata Vergine, quale sempre fu nella Chiesa, sebbene del tutto
singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Ver-
bo incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo pro-
muove” ( Lumen Gentium, 66 ).
I fedeli quando invocano Maria come
“Madre di Dio” e contemplano in Lei
la più alta dignità conferita a una
creatura, non le attribuiscono però
un culto uguale a quello delle persone
divine. C’ è una distanza infinita fra
il culto mariano e quello rivolto alla
Trinità e al verbo incarnato. Così l’
amore che i credenti nutrono per
Maria differisce da quello che essi
devono a Dio, sorgente di ogni gra-
zia; mentre il Signore va amato so-
pra ogni cosa con tutto il cuore, con
16 - Il Crociato dell’Immacolata -
tutta la mente ( cfr Mt 22, 37 ), il sentimento che unisce i cristiani alla Vergine
ripropone sul piano spirituale l’ affetto dei figli verso la Madre. Sin dai primordi
della Chiesa il culto Mariano è destinato a promuovere l’ adesione fedele a Cristo.
Venerare la Madre di Dio significa affermare la divinità di Cristo. Infatti i Padri
del Concilio di Efeso, proclamando Maria “Theotokos“, Madre di Dio, intesero con-
fermare la fede in Cristo, vero Dio. La stessa conclusione del racconto del primo
miracolo di Gesù, ottenuto a Cana per intercessione di Maria, evidenzia come la
sua azione sia finalizzata alla glorificazione del Figlio. Dice infatti l’ evangelista: “
Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i
suoi discepoli credettero in lui” ( Gv 2, 11 ).
Il culto mariano favorisce altresì, in chi lo pratica secondo lo Spirito della Chiesa,
l’ adorazione del Padre e dello Spirito Santo. Infatti, riconoscendo il valore della
maternità di Maria, i credenti scoprono in essa una manifestazione speciale della
tenerezza di Dio Padre. Il mistero della Vergine Madre pone in risalto l’ azione
dello Spirito Santo che ha operato nel suo seno il concepimento del bambino e ha
continuamente guidato la sua vita. I titoli di consolatrice, Avvocata, Ausiliatrice,
attribuiti a Maria dalla pietà del popolo cristiano,non offuscano, ma esaltano l’ a-
zione dello Spirito Consolatrice e dispongono i credenti a beneficiare dei suoi doni.
Ricordo infine che il culto mariano è del tutto singolare e il concilio ne sottolinea la
differenza rispetto all’ adorazione di Dio ed alla venerazione dei santi.
Esso possiede una sua peculiarità irripetibile perché si riferisce ad una persona
unica per la sua perfezione personale e per la sua missione. Del tutto eccezionali,
infatti sono i doni conferiti a Maria dall’ amore Divino, come la Santità Immacola-
ta, la maternità Divina,
l’ associazione all’ opera
redentrice e soprattut-
to al sacrificio della
Croce. Il culto mariano
esprime la lode e la ri-
conoscenza della Chiesa
per tali straordinari
doni. A Lei, divenuta
Madre della chiesa e
Madre dell’ umanità,
ricorre il popolo cristia-
no, animato da filiale
confidenza, per solleci-
tare la Sua materna
intercessione ed otte-
nere i beni necessari
alla vita terrena in vi-
sta dell’ eterna beati-
tudine. FINE
- Il Crociato dell’Immacolata - 17
Articolo scritto da Simone Iuliano consacrato dell’ Immacolata
18 - Il Crociato dell’Immacolata -
Torniamo a noi e in particolare alla at-
tendibilità dei Vangeli. Le domande sono le
seguenti: “Chi ha scritto i Vangeli? Come
sono stati scritti? In base a quali fonti?
Noi sappiamo dalla storia e dagli scritti
che già alla distanza di un secolo dalla loro
pubblicazione, i Vangeli furono universalmente conosciuti come Parola di
Dio. Gli uomini che ci parlano di questi scritti distano di una generazione
soltanto dagli apostoli. La cosa che però subito si nota è che i Vangeli
descrivono scrupolosamente particolarità tipografiche, colorito locale,
indicazioni di stili e particolari espressioni di quei tempi. Gli scrittori
narranti furono testimoni autentici di quei fatti. Continuiamo dicendo che
i Vangeli sono quattro. Uno di Matteo, uno di Marco, uno di Luca, uno di
Giovanni. Marco e Luca furono discepoli degli apostoli, rispettivamente di
Pietro e di Paolo.
San Luca nel 63-64 a.c. scrisse il suo Vangelo dai racconti di San Paolo,
questi era un medico di professione e come tale a quei tempi era persona
molto dotta e preparata. San Marco scrisse il suo Vangelo verso la me-
desima epoca raccogliendo i discorsi di san Pietro di cui era discepolo.
Ricordo a tutti quelli che mettono in discussione i Vangeli nella loro au-
tenticità che San Pietro fu un apostolo di Gesù. San Matteo lo conoscia-
mo benissimo, era un gabelliere della Galilea, che chiamato da Gesù la-
sciò tutto senza indugio e lo seguì. Anch’ egli fu apostolo di Gesù. Potrei
continuare così a scrivere per ore e dimostrarvi l’ autenticità e l’ atten-
dibilità di quello che si evince dai Vangeli della Bibbia. Tuttavia posso
solo concludere dicendo che il Signore non ha voluto che l’ opera più
grande scritta dall’ uomo per mano e per bocca dello Spirito Santo, fos-
se considerata infondata o peggio ancora ispirata da un pensiero umano.
Adoriamo Dio e non facciamo i presuntuosi dinanzi alle Sue Alte Creazio-
ni quasi che la nostra sterile miseria fosse
capace niente meno di valutarle o criticarle
mettendole in discussione. Un consiglio finale
… << CHI VUOLE INTENDERE PIENAMEN-
TE LE PAROLE DI GESU’, DEVE CONFER-
MARE A LUI TUTTA LA SUA VITA>>. Sol-
tanto così i Vangeli, possono diventare leg-
gendoli, nutrimento per l’ anima prima e per
il corpo poi. FINE.
- Il Crociato dell’Immacolata - 19
A cura di Francesco Lodise
20 - Il Crociato dell’Immacolata -
In dodici hanno cambiato il mondo:
oggi tanti sono i gruppi di preghiera
sparsi ovunque nei nostri paesi e
nelle nostre città eppure dalle no-
stre chiese si registra una costante
fuga che sa di emorragia: qualcosa
non va e i frutti sono veramente
pochi e rari: Perché? A chi si ri-
fanno questi gruppi? Chi li guida?
Quale spirito regna fra loro? Pre-
ghiera, digiuno, ascolto, adorazio-
ne, missione, accoglienza e opere di
carità fanno parte delle loro prati-
che? L’ inventrice dei gruppi, la
Madonna, che ruolo riveste nella
loro preghiera? Vedere al loro in-
terno ostinazione, contese, rivalità,
antipatie, giudizi temerari creati da menti che si compiacciono di passare parola
per distruggere il buon nome altrui, gelosie, invidie, il credere di essere migliori e
a posto è rendere nullo qualsiasi incontro di preghiera. E’ penoso constatare le di-
visioni che regnano in alcuni gruppi che sono di pessimo esempio a chi vi entra per
la prima volta e poi si allontana definitivamente non solo dal gruppo ma dalla par-
rocchia stessa. Tutto questo danneggia il sogno di Dio, la CHIESA, e crea proble-
mi ai sacerdoti che permettono la presenza di gruppi nelle loro parrocchie per es-
sere supporto alla preghiera, alla liturgia, alla carità, alla testimonianza, alla mis-
sione, anche se spesso, presi dai loro impegni, alcuni parroci trascurano poi di gui-
darli. Questi comportamenti contribuiscono a distruggere gli insegnamenti ricevuti,
non rendono testimonianza al Vangelo e danno soprattutto forza di critica alle set-
te, quali i Testimoni di Geova che ne fanno un loro punto di forza nel loro commer-
cio porta a porta. Molti gruppi danno cattivo esempio a chi li guarda e creano divi-
sioni, frazioni, gruppi e gruppuscoli che si rifanno a Tizio o a Caio che crede di
saperne di più di qualche altro: io sono di … io appartengo a … di Paolina memoria”,
Gesù però ammonisce: “ fra voi non è così” … Gesù non dice non dovrebbe essere
così o non sia così … ma non è così! Questo mi fa pensare che se è così la comu-
nione con il Vangelo è seriamente compromessa e grande è il bisogno di “ conver-
sione” e di ritorno nel Cenacolo a scuola di Maria. Anche nel cenacolo vi erano dif-
ferenze di vedute, persone piene di paure, in difficoltà e piene di dubbi, però an-
che quelli antipatici davano tanto e ognuno di loro dava all’ altro a comporre le di-
vergenze tanto a formare, in quel primo gruppo, “ un cuor solo e un’ anima sola” …
“ se non è così” il gruppo stesso si ammala, perde i pezzi e con il tempo muore.
Ovviamente non tutti i gruppi sono così, mi piace pensare che la maggior parte se-
gue e testimonia il Vangelo in modo ammirabile rendendo gloria e servizio all’ unico
Padrone: Dio. FINE.
- Il Crociato dell’Immacolata - 21
CROCIATA DEL ROSARIO PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’
Ave Maria
22 - Il Crociato dell’Immacolata -
In data 23 Gennaio 2008 siamo stati ricevuti che è un espressione del senso
dal nostro Vescovo Francesco della fede del popolo di Dio che ha
Marino, il quale, ha approvato e benedetto visto in questo matrimonio un fatto importante
la nostra iniziativa invocando dal della storia della Salvezza.
Signore copiosi frutti apostolici, e proprio Ebbene il Salvatore ha iniziato l’opera
in questo giorno, senza nessuna della Salvezza con l’unione verginale e
premeditazione da parte nostra, ricorreva santa, di Maria e Giuseppe, nella quale
la Festa dello “Sposalizio di Maria e Giuseppe”, si manifesta la sua onnipotente volontà di puri-
ficare e santificare la famiglia.
- Il Crociato dell’Immacolata - 23
Che cos’è la preghiera? Di Alfonsina Desiderato Terziaria Francescana dell’ Immacolata
Molte sono le risposte che si possono dare a questa domanda, ma nessuna può
dirsi veramente realizzata nell’ argomento, proprio perché molte sono le defini-
zioni. La preghiera è un continuo amare Dio attraverso le tante parole o formule
che noi rivolgiamo in ogni momento; è un continuo svuotarci di quelle paure che ci
assalgono, donandole a Dio proprio attraverso questo grande atto d’ amore che è
“ La Preghiera”. Sant’ Agostino dice: “ E’ una conversazione con Dio. Nella lettu-
ra è Dio che parla a te, nella preghiera sei tu che parli a Dio”. Sant’ Ignazio di
Loyola dice: “ La Preghiera? E’ un amico che parla a un amico che sa tacere per
ascoltarlo”. Santa Teresina del Bambino Gesù dice: “ E’ uno slancio del cuore, un
semplice sguardo verso il cielo, un grido di riconoscenza e d’ amore nel tempo
della prova come in quello della gioia. E’ qualcosa di elevato, di soprannaturale,
che dilata l’ anima e l’ unisce a Dio”. San Pio da Pietrelcina dice: “ La preghiera
dei santi in cielo e delle anime giuste in terra sono profumo che non andrà mai
perduto”. Ognuna di queste definizioni ha il suo lato giusto, vero, bello e signifi-
cativo, ma, “ Preghiera” è anche quella silenziosa con la quale si adora e si glori-
fica Dio, fatta con la mente come ele-
vazione a Dio, insomma donare tutto l’
essere di chi prega avvicinandolo all’
Amore Eterno con volontà, cuore, sen-
si, intelligenza, ecc…
Pregare è chiedere ( Mt 21,22) “ Tutto
quello che chiederete con fede nella
preghiera, lo otterrete”. Pregare è a-
vere fede ( Lc 7,6-7) “ Signore, non
disturbarti! Io non sono degno che tu
entri in casa mia; per questo non ho
osato venire personalmente da te, ma
dì anche una sola parola e il mio servo
certamente guarirà”. Quindi fratelli e
sorelle, cerchiamo la luce della pre-
ghiera in noi affinchè risplenda nel no-
stro cuore, perché la luce è Cristo Ge-
sù; la luce è una preghiera attraverso
la quale chiediamo a Dio Padre di illu-
minare il nostro interiore e di farci scoprire, attraverso il suo sguardo divino,
tutto ciò che di noi è imperfetto.
Pregare è amare. Ave Maria.
24 - Il Crociato dell’Immacolata -
NOVENA A MARIA AUSILIATRICE
( Novena da recitare nel mese di Maggio, partico-
larmente consigliata da San Giovanni Bosco)
- Il Crociato dell’Immacolata - 25
NOVENA ALLA BEATA VERGINE DI FATIMA
PREGHIERA: Maria, Madre di Gesù e della Chiesa, noi abbiamo bisogno di Te. De-
sideriamo la luce che s'irradia dalla tua bontà, il conforto che ci proviene dal tuo
Cuore Immacolato, la carità e la pace di cui Tu sei Regina. Ti affidiamo con fidu-
cia le nostre necessità perché Tu le soccorra, i nostri dolori perché Tu li lenisca, i
nostri mali perché Tu li guarisca, i nostri corpi perché Tu li renda puri, i nostri
cuori perché siano colmi d'amore e di contrizione, e le nostre anime perché con il
tuo aiuto si salvino. Ricorda, Madre di bontà, che alle tue preghiere Gesù nulla
rifiuta. Concedi sollievo alle anime dei defunti, guarigione agli ammalati, purezza ai
giovani, fede e concordia alle famiglie, pace all'umanità. Richiama gli erranti sul
retto sentiero, donaci molte vocazioni e santi Sacerdoti, proteggi il Papa, i Vescovi
e la santa Chiesa di Dio. Maria, ascoltaci e abbi pietà di noi. Volgi a noi i tuoi oc-
chi misericordiosi. Dopo questo esilio mostra a noi Gesù, frutto benedetto del tuo
grembo, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. A-
men. Questa preghiera è da recitarsi per nove giorni consecutivi in Maggio.
Vergine Lauretana, nel salutarti con filiale devozione amo ripetere le paroJ
le dell'Arcangelo Gabriele ed anche le tue: "Ave Maria, piena di grazia, il
Signore è con Te». "Grandi cose ha compiuto in me l'Onnipotente". Vergine
Lauretana, la tua casa è dimora di luce e di carità, ottieni per me la luce
vera e la carità piena. Ottieni che la pace pervada il mio spirito talora in-
quieto e timoroso, che l'amore riempia la mia vita e s'irradi tutt'intorno.
Prolunga, o Maria, questo momento di serena gioia, difendimi nelle tenta-
zioni e in ogni altra difficile prova. Con la tua materna protezione ti prego
di farmi giungere alla casa del Padre dove Tu siedi Regina.7 Ave Maria
Questa preghiera è da recitarsi per nove giorni consecutivi in Maggio.
26 - Il Crociato dell’Immacolata -
NOVENA ALLA MADONNA DI CARAVAGGIO
Quinto giorno: O Vergine purissima che apparisti con un candido velo sul capo
quasi a significare il candore della tua anima, ottienimi di essere sempre libero da
ogni macchia di peccato, ma specialmente di conservare illibata la purezza, che è
la virtù da Te prediletta. Ave Maria Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi.
Settimo giorno: O Regina potentissima che a conferma della tua apparizione face-
sti sgorgare una sorgente di abbondantissima acqua che risana ogni malattia anche
la più incurabile, ottienimi la grazia che per la tua intercessione io guarisca da ogni
malattia spirituale e nasca nel mio cuore quella mistica fonte di virtù le cui acque
saliranno alla vita eterna. Ave Maria.Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi.
- Il Crociato dell’Immacolata - 27
Ottavo giorno: O Sede della Sapienza che scegliesti per tua apostola un’ignorante
contadinella e, riempiendola del tuo spirito, rendesti efficaci le sue parole per
convertire a Te i cuori, non rifiutare di eleggermi come umile apostola della tua
devozione, affinché da te sostenuta e trasformata, come quell’arida verga piantata
nella fonte miracolosa, possa portare ovunque con la parola e con l’esempio il pro-
fumo delle tue virtù. Ave Maria.Nostra Signora di Caravaggio, prega per me.
Nono giorno: O Regina del Cielo che a perpetuare la memoria della tua apparizione
e per chiamare le genti ad onorarti, ispirasti ai fedeli il fervore di innalzarti un
maestoso Santuario, ottienimi la grazia di venire a visitarti nel tuo augusto tempio,
e aprendo allo zelo per il tuo culto l’offerta del mio cuore, mi assicuri la tenerezza
della tua materna protezione sulla terra per partecipare poi alla tua gloria in Cielo.
Ave Maria. Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi.
28 - Il Crociato dell’Immacolata -
NOVENA A SANTA RITA
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo. Amen
Terzo giorno: Ci rallegriamo, o S. Rita, della pazienza inalterabile con cui soffri-
ste la ferocia dell'uomo per obbedienza da voi sposato, e per le vostre preghiere
divenuto esemplare di virtù: intercedeteci di soffrire volentieri le afflizioni che
Dio ci manda in punizione dei nostri peccati. Pater, Ave, Gloria.
Quarto giorno: Ci rallegriamo, o S. Rita, del sacrificio che faceste nel perdonare
e beneficare gli uccisori del vostro sposo; deh! fate che noi perdoniamo ai nostri
nemici ricambiando loro bene per male. Pater, Ave, Gloria.
Quinto giorno: Ci rallegriamo, o S. Rita, della vita penitente da voi menata nei due
anni di vedovanza, spogliata di tutto; impetrateci la grazia di imitarvi penitente,
giacché non vi imitammo innocente. Pater, Ave, Gloria.
Sesto giorno: Ci rallegriamo, o S. Rita, della prodigiosa vostra entrata nel Chio-
stro, cui aspiraste da fanciulla, ed ove, specchio di virtù divenuta e meditando i
dolori di Gesù, meritaste di essere trafitta nella fronte da una spina staccatasi
dal vostro Crocefisso; vi preghiamo che i nostri cuori, meditando la Passione di
Gesù Cristo, siano trafitti dalla spina di una sincera compunzione.
Pater, Ave, Gloria.
- Il Crociato dell’Immacolata - 29
Settimo giorno: Ci rallegriamo, o S. Rita, della celeste visita che aveste da Gesù e
da Maria, invitandovi al Paradiso; deh! guidateci a condurre esattamente la vita, la
quale sia terminata da una santa morte. Pater, Ave, Gloria.
Ottavo giorno: Ci rallegriamo, o S. Rita, della gloria datavi da Dio su questa ter-
ra, ammirandosi incorrotto per più secoli il vostro corpo; impetrateci di mantenere
l'anima nostra intatta dalle macchie della colpa. Pater, Ave, Gloria.
Nono giorno: Ci rallegriamo o S. Rita, dei continui strepitosi prodigi che opera Id-
dio per la vostra intercessione a pro' dei vostri devoti; deh, siateci avvocata in
tutti i nostri bisogni spirituali, in vita ed in morte. Pater, Ave, Gloria.
Tratta dal sito internet: www.mimavellino.altervista.org
Gloria al Padre. San Luigi de Montfort, devoto schiavo di Gesù in Maria, prega per noi.
2. O Apostolo della Croce che con la parola e l’esempio predicasti il mistero di Gesù Crocifis-
so e confessasti che il non aver croci era per te la croce maggiore, ispira anche a noi la rasse-
gnazione nelle nostre tribolazioni, l’amore alle mortificazioni ed alle sofferenze, lo spirito di
sacrificio e d'immolazione che ci rendono simili a Gesù Crocifisso.
Gloria al Padre. San Luigi de Montfort, devoto schiavo di Gesù in Maria, prega per noi.
3. O zelatore infaticabile della gloria di Dio e della salvezza delle anime che imitasti la virtù e
lo zelo degli Apostoli e acceso dal desiderio della salvezza delle anime avresti voluto recarti
tra gli infedeli, infondi anche in noi questo spirito missionario che ci inciti a lavorare per gli
interessi di Dio e della sua gloria, pregando per i poveri peccatori, per la conversione degli
infedeli, perché il Signore dia alla sua Chiesa santi Sacerdoti e zelanti Missionari.
Gloria al Padre. San Luigi de Montfort, devoto schiavo di Gesù in Maria, prega per noi.
4. O Padre dei poveri, degli infermi e dei diseredati, che vedesti negli uni e negli
altri l’immagine di Gesù Cristo, concedici la grazia che desideriamo... e soprattutto
ottienici la vera carità verso il prossimo affinché possiamo sopportare i difetti, i
torti e soccorrere i nostri fratelli nelle loro difficoltà. Gloria al Padre. San Luigi
de Montfort, devoto schiavo di Gesù in Maria, prega per noi. FINE.
30 - Il Crociato dell’Immacolata -
TRIDUO A SAN MICHELE ARCANGELO
1) Io credo fermamente, o glorioso Arcangelo Michele,
che siete sempre davanti a Dio, pronto a difendere i Suoi
divini diritti e a tutelare, col vostro potente aiuto, i vo-
stri devoti allorché sono assaliti dalle suggestioni di Sata-
na e del mondo. Animato da questa fede, a Voi ricorro, o
mio celeste Difensore, e ardente vi supplico di difendermi
da ogni insidia malefica, soprattutto quando sarò assalito
dal nemico infernale che cerca di allontanarmi da Dio e da
ogni perversità del mondo che cerca la mia perdizione nel
tempo e nell'eternità. Tre Gloria al Padre….
O Arcangelo Michele, Nostro invitto Difensore, Prega sempre con fervore per noi
tutti il buon Gesù.
O Arcangelo Michele, Nostro invitto Difensore, Prega sempre con fervore per noi
tutti il buon Gesù.
Deh! Compiacetemi di custodire e patrocinare me, tutti quelli della mia casa e tutti
i vostri devoti, affinché col vostro patrocinio, menando una vita incolpabile, possa
un giorno venire a contemplare Iddio e voi e godere l'eterna felicità per tutti i
secoli dei secoli. Tre gloria al Padre…
O Arcangelo Michele, Nostro invitto Difensore, Prega sempre con fervore per noi
tutti il buon Gesù.
- Il Crociato dell’Immacolata - 31
SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI
(1) Solo l'8 Maggio e la prima Domenica di
Ottobre.
O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino e vinci con la
clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue
al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei,
Regina di pace e di perdono. Ave Maria.
E' vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a cro-
cifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi,
gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
32 - Il Crociato dell’Immacolata -
O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei
nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e
di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliuolo.
Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mon-
do, perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Miseri-
cordia! Ave Maria.
Un' ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci (in
questo giorno solenne) 1. Concedi a tutti noi l'amore tuo costante e in modo spe-
ciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché non ci avrai bene-
detti. Benedici, o Maria, in questo momento il Sommo Pontefice. Agli antichi
splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina
delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o madre: concedi il trionfo alla Religione e la
pace alla umana società. Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente
tutti coloro che zelano l'onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati
al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Ro-
sario. O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di
amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza, negli assalti dell'inferno, porto
sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto
nell'ora di agonia, a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento
delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Ma-
dre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii o-
vunque, benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen.
Salve Regina.
- Il Crociato dell’Immacolata - 33
Preghiera a Santa Rita
Sotto il peso e tra le angosce del dolore, io
ricorro a te che tutti chiamano la Santa degli
impossibili, nella fiducia di ricevere presto
aiuto.
Ti prego, libera il mio povero cuore dalle an-
gustie che da ogni parte l’ opprimono e ri-
dona la calma a questo spirito che geme,
sempre pieno di affanni. E poiché ogni mez-
zo è inutile per procurarmi sollievo, confido
totalmente in te che fosti prescelta da Dio
come avvocata dei casi più disperati.
Se è per i miei peccati che non ottengo ciò
che domando, implora da Dio che mi otten-
ga la loro conoscenza e il perdono.
Non permettere che pianga ancora lacrime
di amarezza, premia la mia ferma speranza,
ed io farò conoscere dovunque le tue gran-
di misericordie verso gli animi afflitti.
O ammirabile sposa del Crocifisso, intercedi
ora e sempre per le mie necessità.
3 Pater, Ave e Gloria LIBRO DELLE NOVENE (Ancilla Editrice)
34 - Il Crociato dell’Immacolata -
Invocazione a
San Michele Arcangelo
- Il Crociato dell’Immacolata - 35
TRIDUO EFFICACE ALLA B. V. DEL SUFFRAGIO
per ottenere ogni grazia.
Nostra Signora del Suffragio, pregate per noi e per le Anime purganti.
Nostra Signora del Suffragio, pregate per noi e per le Anime purganti.
3. O Maria, Consolatrice di tutti gli afflitti, consolate, vi prego, anche i nostri poveri
morti. A Voi stendono le braccia, per salire all'amplesso di Dio. Aiutateli, o cara Ma-
dre, aiutateli, per modo che, sciolti dalle loro catene, vengano tosto a ringraziarvi in
Cielo ed a possedere e lodare per sempre con Voi il divino Liberatore. Ave Maria.
Nostra Signora del Suffragio, pregate per noi e per le Anime purganti.
(TRATTO DA: "FILOTEA PER I DEFUNTI"; IMPRIMATUR: IN CURIA ARCHIEP., MEDIOLANI, DIE 18 OCTOBRIS 1901. S. A. M. MANTEGAZZA,
EP. FAMAG., VIE. GEN.
36 - Il Crociato dell’Immacolata -
3) O martire invitto che per la fedeltà alla Legge di Dio e per la sanità del
matrimonio ti opponesti agli esempi di vita dissoluta a costo della libertà e
della vita, ottienici da Dio una volontà forte e generosa affinchè, vincendo
ogni umano timore, osserviamo la Legge di Dio, professiamo apertamente la
fede e seguiamo gli insegnamenti del Maestro Divino e della sua santa
Chiesa.
-Gloria al Padre …
LA CORONA FRANCESCANA
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria. Ad ogni mi-
stero si recita 1 Padre nostro, 10 Ave Maria, 1 Gloria
e la giaculatoria: “ Causa della nostra letizia, prega per
noi”.
1) Mi rallegro con te, o Maria, per l’ immenso gaudio
che ti inondò il cuore all’ annuncio dell’ arcangelo Ga-
briele.
2) Mi rallegro con te, o Maria per la consolazione
provata nella visita a santa Elisabetta.
3) Mi rallegro con te, o Maria, per il gaudio ineffa-
bile provato alla nascita di Gesù.
4) Mi rallegro con te, o Maria, per la somma letizia sperimentata dal tuo cuore
per l’ adorazione dei Re Magi.
5) Mi rallegro con te, o Maria per il giubilo che provò il tuo cuore al ritrova-
mento di Gesù nel tempio.
6) Mi rallegro con te, o Maria, per la gioia purissima che ti inebriò il cuore
quando ti comparve Gesù risorto.
7) Mi rallegro con te, o Maria, per l’ immenso gaudio di cui fosti inondata nella
tua Assunzione in cielo e nella tua Incoronazione.
Si aggiungono due Ave Maria per compiere il numero di 72, a ricordo degli anni
trascorsi dalla Vergine Maria sulla terra.
Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che facesti esultare in te con ineffabile gaudio l’
anima della tua santissima Madre, concedici propizio che, per i suoi meriti, siamo
continuamente riempiti di consolazioni celesti. Tu che vivi e regni nei secoli dei se-
coli. Amen.
- Il Crociato dell’Immacolata - 37
ATTO DI CONSACRAZIONE
DELLA FAMIGLIA
AL CUORE DIVINO DI GESU’
(Da fare nel mese di Giugno)
Regna sulla nostra mente per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, tua Ma-
dre. Fai discendere sopra di noi le tue benedizioni. Benedici noi nelle nostre
attività, nelle nostre imprese, nella nostra salute, nei nostri interessi. Benedici
tutti noi nella gioia e nel dolore, nella prosperità e nelle avversità, ora e sem-
pre. Fa che regni in mezzo a noi la pace, la concordia, il rispetto, l’ amore reci-
proco e il buon esempio.
38 - Il Crociato dell’Immacolata -
SUPPLICA PER LE ANIME DEL PURGATORIO
O Signore onnipotente, che per il tuo amore immenso verso l'uomo ti sei degnato
di incarnarti nel seno della Vergine Maria, di vivere di stenti, di soffrire la tua
dolorosissima passione e di spirare sulla croce, per tutti i meriti che ci hai procu-
rato con il tuo Preziosissimo Sangue, ti preghiamo di volgere uno sguardo pietoso ai
tormenti che soffrono nel purgatorio quelle povere anime che, partite da questa
valle di lacrime nella tua grazia, soffrono ora per scontare i debiti che hanno tut-
tora verso la tua divina giustizia. Accetta, dunque, o misericordioso Signore, le
preghiere che per esse umilmente innalzo a Te: chiamale da quel carcere tenebroso
alla gloria del Paradiso. Ti raccomando particolarmente le anime dei miei parenti,
dei miei benefattori spirituali e materiali, e specialmente quelle anime a cui sono
stato occasione di peccato col mio cattivo esempio. Vergine Santissima, Madre
pietosa, consolatrice degli afflitti, intercedi per quelle povere anime affinché, per
la tua potentissima preghiera, volino al più presto a godere quel Paradiso che tuo
Figlio ha preparato per loro con la sua passione e morte.
Sui grani maggiori del Rosario: "Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il San-
gue, l´Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù
Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero". Sui
grani dell´Ave Maria per dieci volte: "Per la sua dolorosa passione,abbi mi-
sericordia di noi e del mondo intero". Alla fine ripetere per tre volte:
"Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo
intero".(con approvazione ecclesiastica)
- Il Crociato dell’Immacolata - 39
O Dio vieni a salvarmi. Signore, vieni presto
in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e
ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
ENUNCIAZIONE DEL MISTERO...
40 - Il Crociato dell’Immacolata -
3. La nascita di Gesù Cristo nella grotta di
Betlemme.
«Giuseppe e Maria salirono da Nazareth a
Betlemme e mentre erano là, Maria diede
alla luce il figlio suo primogenito; lo av-
volse in fasce e lo adagiò in una mangia-
toia»
2. Le nozze di Cana.
La Madre disse ai servi:"Fate quello che vi di-
rà". Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in
Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi
discepoli credettero in Lui.
(Gv 2,1-11)
- Il Crociato dell’Immacolata - 41
3. L'annuncio del Regno di Dio con
l'invito alla conversione.
Gesù si recò nella Galilea predican-
do il Vangelo di Dio e diceva: "Il
tempo è compiuto e il Regno di Dio
è vicino; convertitevi e credete al
Vangelo". (Mc 1,14-15)
4. La trasfigurazione di Gesù sul
Tabor.
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo
e Giovanni e salì sul monte a prega-
re. E, mentre pregava, il suo volto
cambiò d'aspetto e la sua veste di-
venne candida e sfolgorante. (Lc
9,28-29)
5. L'istituzione dell'Eucaristia.
Mentre mangiavano prese il pane, e
pronunciata la preghiera di benedi-
zione, lo spezzò e lo diede loro di-
cendo: "Prendete, questo è il mio
Corpo". Poi prese il calice e rese
grazie, lo diede loro e ne bevvero
tutti. E disse: "Questo è il mio San-
gue, il Sangue dell'Alleanza, versa-
to per molti". (Lc 22,19-21)
42 - Il Crociato dell’Immacolata -
3. La coronazione di spine di Gesù
Cristo.
«I soldati lo condussero nell'atrio
del Pretorio. Lo rivestirono di porpo-
ra e, intrecciata una corona di spine,
gliela conficcarono sul capo. Si mi-
sero poi a salutarlo: - "Salve, o Re
dei Giudei"». (Mc. 15,16-18)
4. II viaggio al Calvario di Gesù Cri-
sto carico della Croce.
«Presero dunque Gesù e lo condus-
sero via. Ed egli, portando la croce,
uscì verso il luogo chiamato Calva-
rio, in ebraico Golgota, dove lo cro-
cifissero». (Gv. 19,16-17)
5. La crocifissione e la morte di Gesù
Cristo.
«Quando fu mezzogiorno, si fece
buio su tutta la terra, fino alle quin-
dici» (Mc 15, 33). «Gesù gridando a
gran voce disse: "Padre, nelle tue
mani affido il mio spirito". Detto
questo, spirò».
(Lc 23,46)
- Il Crociato dell’Immacolata - 43
3. La discesa dello Spirito Santo su
Maria Vergine e sugli Apostoli.
«Al compiersi dei giorni della Pente-
coste, tutti i discepoli erano riuniti
nello stesso luogo. E apparvero loro
lingue come di fuoco, che si sparti-
vano, posandosi ognuna su ciascuno
di essi. E tutti furono ripieni di Spiri-
to Santo».
(Atti 2,1.3-4)
4. L'assunzione di Maria Vergine al
Cielo.
«Maria è stata assunta in cielo: si
rallegrino le schiere degli Angeli
(liturgia). Tutta splendente entra la
figlia del Re; il suo vestito è intessu-
to d'oro». (Salmo 44,14)
5. L'incoronazione di Maria Vergine
e la gloria degli Angeli e dei Santi.
«Un grandioso segno apparve nel
cielo: una donna ammantata di sole,
sotto i suoi piedi si trova la luna e
sul capo ha una corona di dodici
Madre Castissima...
Litanie Lauretane Madre sempre Vergine…
Madre Immacolata...
Signore, pietà
Madre degna d'amore...
Cristo, pietà
Madre ammirabile...
Signore, pietà
Madre del buon consiglio...
Cristo, ascoltaci
Madre del creatore...
Cristo, esaudiscici
Madre del Salvatore...
Vergine prudente...
Padre del cielo che sei Dio, abbi pietà di Vergine degna di onore...
noi Vergine degna di lode...
Spirito Santo che sei Dio, // Vergine Potente...
Santa Trinità, unico Dio, // Vergine Clemente...
Figlio Redentore del mondo che Vergine Fedele…
sei Dio //
Specchio di perfezione...
Sede della Sapienza...
Santa Maria, Prega per noi Fonte della nostra gioia…
Santa Madre di Dio ...
Santa Vergine Tempio dello Spirito Santo...
delle vergini … Tabernacolo dell'eterna gloria...
Madre di Cristo... Dimora consacrata di Dio...
Madre della Chiesa... Rosa mistica...
Madre della divina grazia...
Madre Purissima...
44 - Il Crociato dell’Immacolata -
Torre della santa città di Da- Preghiera a San Giuseppe
vide...
Fortezza inespugnabile... A te, o beato Giuseppe, stretti
Santuario della divina pre- dalla tribolazione, ricorriamo,
senza... e fiduciosi invochiamo il tuo pa-
Arca dell'alleanza… trocinio,
Porta del cielo... insieme a quello della tua Santis-
Stella del mattino... sima Sposa.
Salute degli infermi... Per quel sacro vincolo di carità,
Rifugio dei peccatori... che ti strinse all'Immacolata Ver-
Consolatrice degli afflitti... gine Madre di Dio,
Aiuto dei cristiani... e per l'amore paterno che portasti
Regina degli Angeli... al fanciullo Gesù,
Regina dei Patriarchi... riguarda te ne preghiamo, con
Regina dei Profeti... occhio benigno la cara eredità
Regina degli Apostoli... che Gesù Cristo acquistò col suo
Regina dei Martiri... Sangue,
Regina dei Confessori della e con il tuo potere ed aiuto
fede... soccorri ai nostri bisogni.
Regina delle Vergini... Proteggi, o provvido Custode
Regina di tutti i Santi... della Divina Famiglia,
Regina concepita senza pec- l'eletta prole di Gesù Cristo;
cato... allontana da noi, o Padre
Regina assunta in cielo... amantissimo,
Regina del Rosario... la peste di errori e di vizi che
Regina della famiglia... ammorba il mondo,
Regina della pace... assistici propizio dal cielo in que-
sta lotta contro il potere delle te-
nebre,
Agnello di Dio, che togli i
o nostro fortissimo protettore;
peccati del mondo. Perdona-
e come un tempo salvasti dalla
ci, Signore.
morte la minacciata vita del bam-
Agnello di Dio, che togli i
bino Gesù,
peccati del mondo. Esaudisci-
così ora difendi la Santa Chiesa di
ci o Signore.
Dio dalle ostili insidie e da ogni
Agnello di Dio, che togli i
avversità,
peccati del mondo. Abbi pietà
e copri ciascuno di noi con il tuo
di noi.
patrocinio,
Prega per noi, santa Madre di
affinchè col tuo esempio e
Dio. Affinchè siamo fatti de-
mediante il tuo soccorso
gni delle promesse di Cristo.
possiamo virtuosamente vivere,
piamente
Preghiamo:
Concedi, ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro,
morire
di godere sempre la salute del corpo e e consegui-
dello spirito e per la gloriosa intercessio- re l'eterna
ne di Maria Santissima, sempre vergine,
salvaci dai mali che ora ci rattristano e beatitudine
guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo in Cielo.
nostro Signore. Amen.
Amen.
- Il Crociato dell’Immacolata - 45
DECRETO DI APPROVAZIONE DEGLI STATUTI
MISSIONE DELL’ IMMACOLATA MEDIATRICE M . I . M .
Art. primo — DENOMINAZIONE
L a Missione dell’ Immacolata Mediatrice ( sigla M.I.M.) è l’ Associazione pubblica di fedeli appartenentie agli Isti-
tuti religiosi dei Frati e Suore Francescani dell’ Immacolata, a norma dei cc. 303, 312—320 C. J. C.. L’ Associazione è
stata approvata canonicamente la prima volta dall’ Arcivescovo di Benevento il 6.01.91; la seconda volta con
decreto proprio dall’ Arcivescovo Mons. Serafino Sprovieri il 24.05.1997.
Approviamo gli Statuti dell’ Associazione Pubblica dei fedeli, appartenenti all’ Istituto dei Francescani dell’
Immacolata. Denominata: Missione dell’ Immacolata Mediatrice.
Benevento, dal Palazzo Arcivescovile il 24 Maggio 1997