Sei sulla pagina 1di 5

RIFLESSIONE

di Padre RANIERO CANTALAMESSA


( 14 dicembre 198O )

La Parola per questa giornata, il Signore non l'ha data a me, ma a voi
nella preghiera, ed io, quale servo della parola di Dio, devo solo amplificarla. E ve l'ho riassunta cos : "Il regno dei cieli vicino,
convertitevi; purificate i vostri cuori attraverso l'amore."
IL REGNO DEI CIELI E' VICINO : un'affermazione, un annuncio; c' vicino un evento escatologico, una situazione nuova, decisiva, A questo bisogna rispondere con la conversione e con la calma. Concretamente infatti
quello che c' da fare per prima cosa di purificare il nostro cuore
attraverso l'amore. Questa frase non ha pi un valore storico, citandola non intendo rievocare i tempi di Giovanni il Battista; allora questa
frase significava che Ges stava per venire ma altrettanto vera per noi
ora: questa vicinanza di una venuta particolare del Signore risuonata
nella lettura di Luca 9,23. Ed anche di Isaia 30,12-16,
Entrambi i passi sono posti in brani in cui si parla di eventi decisivi.
Fratelli, in atto nel mondo una battaglia escatologica tra Satana e Ges,
una battaglia decisiva tra il Principe delle Tenebre e Ges. Quello che
il Pricipe delle tenebre sta facendo in alcune anime dimostra chiaramente
che lui sa che in vista un evento decisivo per il Regno di Dio e lo
vuole stravolgere, vuole impedire che questo evento sia un evento di salvezza, di trionfo di Ges. E' evidente che lui sa che oualcosa sta maturando per il Regno di Dio, un giudizio di Dio dal quale scaturir salvezza per i credenti e condanna per il peccato, per il mondo. Dunque sar
un ribaltamento del regno di Satana. E ouando c' in atto una situazione
come questa cosa dobbiamo fare? Ges e il Vangelo per noi rimangono sempre la guida per non avventurarci in sentieri pericolosi.
Il regno dei cieli vicino, CONVERTITEVI. Chi vuol salvare la propria
vita la perder in una circostanza come questa, chi cercher una salvezza al di fuori della conversione la perder.
Di nuovo teniamo presente il passo di Isaia; attenti a non reagire in
questo modo: chi vuol salvare la propria vita affidandola a destrieri,
su cavalli, su accorgimenti umani, su prudenze, va incontro alla rovina,
perch pi veloce di lui

sulla strada sar il suo nemico.

Nella conversione sta la vostra salvezza: convertitevi e credete al Vangelo. Questa la seconda parola che ci stata annunciata. In questo
periodo di Avvento questa frase ci risuona perch Giovanni il Battista
prepar con queste parole la strada a Ges; e quando Ges dopo il Battesimo cominci a predicare, riprese le stesse parole di Giovanni : " Con
vertitevi... ".
Fratelli, questa parola "conversione" molto complessa e ricca;

ci so-

no molti aspetti di conversione, inoltre non si finisce mai di convertirsi. Io per vorrei stavolta accentuare un aspetto di questa realt nel
clima che la Parola di Dio ci ha suggerito. Convertirci significa realizzare veramente quello che Ges diceva: "Cercate prima il Regno di Dio e tutto il resto vi sar dato in sovrappi.", anche per noi che siamo nel cammino della fede, nel cammino del Rinnovamento, che abbiamo fatto gi la
scelta di Ges e c' gi nella nostra vita una conversione in atto, sia
pure con tutte le debolezze; abbiamo scelto il Signore, ma forse lungo
questo cammino di scelta arrivato il momento in cui Lui vuole da noi
una scelta, uno scatto decisivo, una nuova conversione. Occorre ribaltare
dentro di noi le posizioni: "Prima il Regno dei cieli, tutto il resto
dopo in sovrappi", bisogna che veramente dentro di noi il "Regno dei cieli sia la prima cosa e tutto il resto,..la nostra vita, la nostra salute,
il nostro avvenire, il nostro studio, il nostro lavoro, i nostri soldi,
la nostra famiglia, l'amore, tutto questo venga messo sotto il Regno dei
cieli. Siamo sicuri che tutto questo sia gi avvenuto in noi? Beato chi
pu rispondere positivamente, ma io credo che nessuno possa farlo, perch
questo un ribaltamento che anche fatto una volta, tende sempre a ritornare nella posizione di prima. Quindi oggi il Signore ci chiede di fare
uno strappo, una lacerazione, prendendo il Regno dei cieli e mettendolo
al vertice della piramide dei nostri valori, ponendo tutto il resto con
violenza al di sotto, strappandolo da quella posizione di vertice.
"Chi vuol salvare la propria vita la perder " poich chi mette in primo
luogo se stesso, chi vuol salvare in questa circostanza il suo privato
perder tutto. Come colui che vuol fuggire sul cavallo, sul destriero,
(cfr. Isaia). Come esempio di questa operazione e di quanto sia impegnativa
vediamo Aggeo 1,1-9 : il Signore vuole che questa parola venga mesIJ

sa in pratica, poich ognuno di noi preoccupato della propria casa,


e non della casa del Signore. Chi vive nella famiglia, forse la maggio-

ranza, deve poter dire :" Signore, prima il tuo Regno, poi in vista di
questo tutto il resto." Questa nuova situazione , questo nuovo assetto
della nostra vita, questa nuova piramide al vertice della quale c' il
Regno di Cristo noi possiamo dirlo e sentirlo veramente nel cuore, che
tutto il resto, i nostri interessi materiali sono contenuti nel grande
interesse per il Regno di Dio, per cui siamo veramente rassegnati a perdere tutto, ma quello no, Specificate questo ragionamento, fratelli,
vedete per ognuno di voi cosa significa, provate ad esaminare la vita,
cercando di individuare il valore predominante allo stato attuale.
Facendo questo troverete "l'usurpatore" e sarete nella sua schiavit fino
a che questo occuper il vertice della piramide. In questo regime di menzogna prendetelo nella preghiera e mettetelo al suo posto, lasciando libero il vertice per Ges, per il suo regno.
Avanti ieri nella predicazione dell'avvento ho citato Aggeo 2,3-5 : questa parola anche per noi un incitamento.
Dopo aver fatto tutto ouesto, entrando cos nella luce, nell'ordine di
Dio, domandiamoci se il Signore vuole da noi qualcosa di concreto nel
quale realizzare questa conversione. La soluzione credo si possa trovare
nella parola annunciata "Purificate i vostri cuori attraverso l'amore".
C' una parola che la Liturgia delle Ore ci fa leggere oggi alle lodi:
Romani 13,11-12. In essa il Signore ci chiama a indossare le armi della
luce, a purificarci dalle opere delle tenebre; allora io mi sono chiesto
quali sono le armi della luce in concreto per avere una parola pi tangibile che domani possiamo cominciare ad osservare, e mi venuto in
mente ci che dice Giovanni nella I epistola 3,11-15 e soprattutto al
capitolo, 2,9-11. Indossare le armi della luce significa dunque una cosa
ben precisa: amare il fratello. "Chi ama suo fratello nella luce, chi
odia il proprio fratello cammina nelle tenebre, anche se dice il contrario." Dunque la risposta concreta da dare all'appello di Dio : cominciamo ad amarci, lasciamo da parte i nostri rancori, tutte le divisioni, i
dissapori, i risentimenti, perch queste sono opere di tenebre; ricopriamoci dell'amore per i fratelli.
Il Regno dei Cieli viene in un modo tutto suo e ce ne accorgiamo quando
gi venuto. Dio sempre si conosce di spalle, non davanti, Dio si vede
quando passato, cos il Regno dei Cieli.
Quando sta per arrivare una situazione del genere, la risposta dei cristia-

ni amiamoci gli uni gli altri facciamo una unit profonda, perch gli
sbandati saranno vittime facilissime del nemico. Come quando in atto
una battaglia i soldati che si fanno prendere dal panico e scappano isolati, sono votati alla morte.
L'unit fu la forza dei discepoli di Ges all'inizio ed stata sempre una
unione, un impegno che va fino a dare la vita per gli altri: "Come io ho
amato voi, cos voi amatevi gli uni gli altri; che siano una cosa sola
come io e il Padre siamo una cosa sola." Via le opere delle tenebre dai
gruppi, dalla famiglia, cominciando dal vostro cuore, se in esso ci sono
fratelli tagliati fuori, rancori da chiarire, corpi morti del vostro ani
mo. Poi osserviamo le nostre famiglie, se ci sono risentimenti verso parenti esterni per interessi materiali, e nell'ambito pi ristretto, tra marito e moglie e con i figli.
Guardiamo alla Luce, alle opere della luce, e tra queste voglio raccomandarvi la misericordia, come ha sottolineato nell'ultima enciclica anche
il Papa, San Paolo ce ne parla in Colossesi 3,12-15: come olio che scende
dal capo, che Cristo, che dalla croce ha avuto misericordia dei suoi
crocifissori; quell'olio che scende dal capo di Aronne lungo le vesti,
che rappresentano il corpo della Chiesa, permettendole di vivere e di
agire. Senza questo olio la Chiesa non si potrebbe muovere, arrugginendosi in tutte le sue parti.
La misericordia non si riferisce solo al sentimento di compassione per
chi si trova in difficolt (i poveri, i minorati, gli ammalati), ma soprattutto si riferisce alla piet verso i nemici, all'amore verso questi.
La compassione ha raggiunto il suo culmine insuperabile nel momento in
cui Dio stesso sulla croce ha detto: "Padre perdona loro perch non sanno quello che fanno." Ecco l'apice della misericordia: avere compassione
dei nemici e volerli salvare a spese proprie.
Per la preghiera di Ges i suoi crocifissori si sono salvati perch
impensabile che il Padre non abbia ascoltato la preghiera di suo Figlio,
profondamente sincera.. Da questo insegnamento divino, fratelli, diamoci
da fare per attuare questo perdono reciproco. Aggiunge San Paolo : "Rivestiamoci di viscere di misericordia", in questo modo potremo avere una
reazione istintiva di misericordia, di fronte ad ogni dissapore, ad ogni
contrasto e rancore. Il Regno dei Cieli vicino, non possiamo pi essere
divisi.

0 Signore Ges, tu vedi che noi vogliamo obbedirti nella Parola che ci
hai dato oggi, vogliamo convertirci perch il Regno sta per venire, il
Tuo giudizio sta per venire su questo mondo; noi vogliamo purificare il
nostro cuore da ogni opera di morte e di tenebra, vogliamo metterci
dentro il Tuo amore,

non il nostro amore per i fratelli, che non esiste,

ma il Tuo amore per loro; vogliamo che lo Spirito Santo lo trasporti dal
Tuo cuore nel nostro perch noi possiamo amare i fratelli con il Tuo amore ed essere nella luce. Lode e gloria a Te, Signore.

Potrebbero piacerti anche