Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Cenni biografici
potevamo utilizzare per raggiungerlo senza dover passare per altri uffici
del Vaticano. Quando ciascuno di noi gli venne presentato, ci salut
molto cordialmente e sembr apprezzare e comprendere quello che
facevamo.
Paolo VI era un uomo capace di penetrare in profondit nello
spirito di chi incontrava. Si poteva percepire come leggesse a fondo
nella tua anima. Fu per me un'esperienza toccante. Quando lasciammo
la stanza dell'udienza eravamo veramente pazzi di gioia e, raggiunti gli
altri delegati sulla strada di ritorno per Grottaferrata, condividemmo la
nostra esperienza e pregammo con fede.
Questo avvenimento incoraggia i coniugi Ancillotti che, dopo aver
pregato ancora, decidono di dar vita al Gruppo Maria, esclusivamente
ed esplicitamente cattolico, che, a partire dal 2 novembre 1973, si
riunisce in via S. Maria dellAnima 30, alle spalle di Piazza Navona.
In un paio di mesi il numero dei partecipanti pi che raddoppiato
e si sente lesigenza di trasferirsi in un locale pi grande. Alla viglia del
Natale 1973 padre Valeriano Gaudet formula un auspicio: tutti questi
gruppi romani sono oggi quanto mai fiorenti Possano sorgere in
questa terra benedetta dItalia migliaia di cenacoli di preghiera!
La possibilit per il Gruppo Maria di trasferirsi in un locale pi
grande diventa concreta nel mese di gennaio 1974 e le riunioni si
tengono in via San Giovanni in Laterano, 77. Comunque, non molto
dopo la formazione del gruppo Maria, anche Fred Ladenius lascia il
gruppo Emanuele per trasferirsi a Bruxelles.
Nel Gennaio 1974 anche Manrico Rossi scopre il gruppo Maria e lo
definisce un gruppo di preghiera dove si parla in lingua aramaica.
Pieno di entusiasmo invita a parteciparvi anche Salvatore e Lucia
Cultrera, padre Natale Merelli e, quasi contemporaneamente, Nicola
Caccavelli, Ada Iacobini, Nino e Maria Masucci. E in questo ambito che
si forma successivamente il primo Consiglio pastorale del gruppo Maria
ed in questo ambito che il gruppo, cresciuto ancora numericamente, si
trasferisce a pregare in unampia palestra messa a disposizione dalle
suore Pallottine, nei pressi della basilica di Santa Maria Maggiore.
Siamo nellestate del 1974 e la palestra pu contenere un migliaio di
persone, anche se ben presto non sar in grado di accogliere quanti
vogliono partecipare.
tempo prima si era recata in Gran Bretagna dalla sorella, una suora
canossiana di ritorno dal Giappone, dove aveva incontrato il
rinnovamento carismatico cattolico. Mi raccont, con molto entusiasmo
e trepidazione, che dopo qualche giorno di preparazione aveva
ricevuto, dalle mani della sorella e di qualche altra suora, la preghiera
per leffusione dello Spirito: Poi mi lasci da leggere il libro Lora dello
Spirito Santo di don Serafino Falvo. Spinto dal desiderio di conoscerne
di pi, la sera stessa cominciai la lettura, e andai avanti tutto di un fiato.
Cos decidemmo, due sacerdoti e tre laici, di fare un salto a Roma, dove
si riuniva uno dei primi gruppi italiani. Precisamente il Gruppo Maria.
Siamo andati per tre sabati consecutivi a questo incontro di preghiera, in
auto, tornando in nottata, ricavandone sempre una forte impressione.
Poi abbiamo cominciato, nonostante la distanza, la preparazione per
leffusione che ci stata data il luned di Pasqua del 1975, a Roma.
Il 1975 segna una tappa fondamentale nel cammino del
Rinnovamento carismatico cattolico con il suo III Congresso
Internazionale (in realt il primo organizzato dallICO, lufficio di
Collegamento Internazionale del rinnovamento carismatico) che, in
coincidenza con la Pentecoste, si tiene in Roma presso le catacombe di
San Callisto dal 16 al 19 maggio, e con udienza del Santo Padre Paolo
VI, il giorno dopo, nella Basilica di S. Pietro. Riportiamo qui la
testimonianza di Brian Smith, dellICO:
La conferenza fu memorabile per diverse ragioni: i relatori, il
supporto continuo del Cardinale Leon Joseph Suenens, il Vescovo
McKenney di Grand Rapids, nel Michigan, il fatto che si svolse sui
gradini delle catacombe di San Callisto. Non c' modo di far
comprendere l'euforia dei presenti quando danzammo con gioia sui prati
del Monastero tra i papaveri selvatici che erano in mezzo ai fiori.
Ricordava lo spirito di Francesco e Chiara all'inizio del Rinnovamento
del Tredicesimo secolo e la fondazione della Famiglia Francescana.
Durante la conferenza del luned di Pentecoste, i 13.000 delegati
si radunarono nella basilica di S. Pietro per la celebrazione della Santa
Messa. Al Cardinale Suenens fu concesso il privilegio di essere il
celebrante e di usare l'altare papale per l'occasione, un evento raro a
Roma. Alla conclusione dell'Eucarestia, mentre aspettavamo l'arrivo del
Santo Padre, si innalzarono canti e preghiere di lode a Dio. Finalmente,
Paolo VI arriv tra grandi acclamazioni.
Sapevamo che gli era stato consigliato di non partecipare al nostro
incontro, dal momento che questo non avrebbe fatto altro che rinforzare
il movimento del Rinnovamento Carismatico nel mondo. Tuttavia, egli fu
insieme, una selva di braccia verso il cielo, molti a piedi scalzi, quasi
tutti con gli occhi chiusi e il sorriso. Poi c stato un gran silenzio, e poco
dopo un canto: ognuno pronunciava parole che non si capivano, e tutti
insieme facevano un coro molto dolce. Mi stato spiegato che quello
il canto in lingue: seimila persone, seimila lingue diverse c molta
armonia sale alto un accordo che sembrerebbe concertato prima da
un coro di professionisti diretti da un maestro. Lunico momento di
agitazione quando il Cappuccino dice: scambiatevi il segno della
pace. Allora un gran baciarsi ed abbracciarsi ed ognuno si muove dal
suo posto.
Ecco la testimonianza di don Dino Foglio, che partecipa al
Congresso di Pentecoste:
Partecipai al Congresso Internazionale alle Catacombe di San
Callisto. Fu una sorpresa incontrare personaggi a quel tempo
prestigiosi, che si trovavano l non so se per curiosit o per
apprezzamento del nuovo fenomeno spirituale. Vidi padre Lombardi,
fondatore del Mondo Migliore, fratel Carlo Carretto, reduce dal deserto
africano, padre Rotondi, fondatore delle Oasi, alcuni superiori generali
di importanti congregazioni religiose, parecchi professori delle
Universit Pontificie. Pensai Sono davvero in buona compagnia!.
Quale stupore vedere sul palco un paio di vescovi statunitensi ballare
con entusiasmo e disinvoltura al ritmo del canto. In quel momento
considerai con perplessit il veder svolazzare le vesti episcopali e la
croce pettorale. Ma subito mi resi conto che solo lo Spirito poteva
suscitare tale insolita euforia e un clima di cos piacevole effervescenza.
Era la solennit della Pentecoste. Allindomani, in San Pietro,
Paolo VI accoglieva i diecimila congressisti e mostrava tutto il suo
compiacimento, mentre percorreva la navata centrale della Basilica
cullato dalla dolcissima preghiera di giubilo che saliva fino allimponente
cupolone, riecheggiando dalle navate stipate dal popolo in preghiera.
Ricordo con nostalgia lespressione di soddisfazione che il Pontefice
ebbe a significare al card. Suenens che laccompagnava. Queste le sue
parole: stiamo entrando nellanticamera del paradiso.
E fu in quella indimenticabile udienza che risuonarono, prima nel
mio cuore e poi sulle labbra del Papa, quelle parole profetiche che
segnarono un autorevole riconoscimento alla realt ecclesiale che in
Italia stava facendo i primi passi. Disse allora Paolo VI: come potrebbe
questo rinnovamento spirituale non essere una chance per la Chiesa e
per il mondo?.
quello che viene notato prima di tanti altri buoni frutti. Racconta
Jacqueline:
La grande chiesa di SantIgnazio era aperta al pubblico, e gli
articoli della stampa continuavano a richiamare i curiosi. Una parte di
questi percepiva la potenza dello Spirito; ma unaltra parte, venuta per
informarsi, osservava dallesterno il fenomeno carismatico. Sentivamo
una forza di disgregazione in mezzo a noi, un moltiplicarsi di interessi
che non erano pi lunica lode del Signore. Diventava impossibile
seguire e curare personalmente tutti. Vivevamo la parabola del
seminatore che getta il buon seme su tutti i terreni. Solo il Signore
avrebbe fatto crescere e avrebbe raccolto Rimanevamo nellascolto in
attesa che il Signore stesso ci dicesse come muoverci.
Il Gruppo Maria di Roma, continua a riunirsi una volta alla
settimana il sabato. Ecco una testimonianza di quel periodo:
Alcuni fratelli si vedevano intorno alla 15 del pomeriggio per
sistemare la sala dove sarebbe avvenuta la riunione e si mettevano a
posto circa 800 sedie. Si prendevano da una sorta di magazzino con un
carrello e si posizionavano in cerchio al centro della Chiesa. Il tutto in
allegria e con gioia; ogni sedia era preparata per accogliere un fratello e
quindi il Signore; mentre si lavorava, si cantava e spesso il canto
diventava canto in lingue. Verso le 17 arrivavano i fratelli che avevano il
ministero dellaccoglienza. Questi si posizionavano sulla porta della
chiesa e ogni persona che entrava veniva accolta con gioia, abbracciata
e baciata e per ognuno cera una parola di benvenuto e di speranza.
Questo ministero era fondamentale ed stato quello che ha toccato
molti cuori perch le persone si sentivano amate, subito, appena
arrivate e cos uscivano dallanonimato e capivano che l cera qualcosa
che poteva aiutarli, consolarli guarirli. Insomma si aveva la sensazione
che nel gruppo Qualcuno stava spettando proprio te! Poi cominciava la
preghiera vera e propria (verso le 18) che andava avanti per pi di un
ora. Dopo la preghiera vi era sempre la messa partecipata, I sacerdoti.
Fossero essi due, tre, quattro o pi, intervenivano tutti con un pensiero
dopo il vangelo, ma la cosa pi straordinaria era la preghiera dei fedeli!
Una lunga processione di persone che andavano al microfono per la
propria intenzione di preghiera! E non cera, dopo ogni invocazione, il
lamentevole e spesso vuoto ripetitivo ascoltaci Signore ma un grazie
Ges corale e gioioso perch si era tutti convinti che il Signore avrebbe
ascoltato ogni preghiera. Dopo la Comunione cerano le testimonianza.
Che dire di queste; meravigliose, straordinarie; il Signore compiva
meraviglie! Insomma la messa finiva verso le 21.! Ma non era finita!
Era una giornata gelida: lantica chiesa con lumidit dei secoli e le
correnti daria da un vetro rotto allaltro sembrava un frigorifero, ma la
nostra gioia avrebbe fatto sciogliere qualunque ghiaccio. Eravamo liberi!
Liberi di lodare il Signore con le parole spontanee e i canti in lingue che
uscivano dal nostro cuore, liberi di portare la testimonianza delle sue
grandi opere, liberi di riunire insieme tutte le comunit sparse per la citt
affinch la potenza di Dio si potesse sprigionare dalla loro comunione,
liberi di contemplare nella pienezza il volto della Comunit Maria!
Comunque, al di l delle buone intenzioni, il modo attraverso il
quale si sono sviluppati gli eventi ha provocato un grande logoramento
reciproco e un mare di sofferenza. Alla Comunit Maria aderiscono pure
sacerdoti, ma non devono necessariamente essere presenti nel
pastorale.
La vita di questa nuova realt ancora pi ricca e vitale della
precedente. Comincia qui la parte pi esplosiva della storia della
Comunit Maria, un tempo in cui l'immediatezza e la facilit con cui
venivano vissuti tutti i carismi, anche i pi spettacolari, indurr pi di uno
a dare ai fratelli della Comunit degli esaltati. In questo periodo, che
dura circa una diecina d'anni, la Comunit Maria crescer a dismisura.
In brevissimo tempo la nuova Comunit cresce e si moltiplica,
diffondendosi a macchia dolio in tante altre citt italiane: Civitavecchia,
Perugia, Ancona, Napoli (nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, sotto
gli auspici del card. Ursi), Foggia, Fasano, Barletta, Reggio Calabria
(nellospedale), Messina, Milano (dove i primi ad essere chiamati sono
gli emigrati del Sud), Mira, Verona, Savona, Olbia, ecc. Senza capitali,
n alcuna esperienza editoriale, ma sostenuta dalla fede in Dio e dal
carisma di evangelizzazione dei suoi iniziatori, nasce la rivista
bimestrale Risuscit che esce regolarmente a partire da gennaio 1977.
Anche fuori dellItalia, in Croazia, si diffonderanno delle comunit Maria.
Insieme ad Alfredo e Jacqueline, c Carmela Rossi, una distinta
signora molto anziana, che appena sale sul palco del convegno
nazionale, si scatena come una ragazzina, con un vigore giovanile
stupendo. Donna carica di amore, di tenerezza, di entusiasmo. Quando
canta, non potendo anche ballare per l'et avanzata, agita in aria il
bastone. la personificazione della gioia. C anche Marisa Tiraboschi,
molto colta, misurata, che ha frequentato l'azione cattolica per moltissimi
anni, ricoprendo incarichi importanti a livello nazionale. Nonostante
abbia una formazione ormai radicata nell'A.C. si apre con docilit e
bandiera per far sapere che esiste: la sua rivista, la sua editrice, i suoi
raduni, i suoi riconoscimenti, ecc.
Sempre in aprile don Sante Babolin pubblica in allegato alla rivista
Alleluja le prime linee guida del Rinnovamento nello Spirito
(orientamenti dottrinali e pratici). Nelle premesse scrive:
Il rinnovamento nello Spirito santo lesperienza pentecostale,
germinata nella chiesa cattolica sotto lo stimolo dellopera del Signore
verificatasi precedentemente in altre chiese cristiane. Tale stimolo
caduto come buon seme sul terreno cattolico e si manifesta come
grazia del Signore
Il rinnovamento nello Spirito santo vuole attirare lattenzione dei
cristiani sullimportanza dellazione dello Spirito santo, dono di Ges
risorto, nella vita di fede, individuale e comunitaria
il rinnovamento nello Spirito santo ritiene che nessuna
esperienza di fede possa essere esaustiva della ricchezza e della novit
del dono dello Spirito di Dio; per questo, ricordando pure che lo Spirito
di Ges viene effuso nei nostri cuori perch conosciamo tutto ci che
Dio ci ha donato e che i figli di Dio, coloro cio che sono animati dallo
Spirito, con facilit prontezza e gioia, riconoscono lazione dello Spirito
dovunque essa si trovi, coltiva rapporti di dialogo, di amicizia e di
collaborazione con tutti i gruppi e le iniziative ecclesiali, offrendo pure le
propria responsabile partecipazione nella ricerca e nellazione della
evangelizzazione e promozione umana.
La Comunit Maria invece continuer a presentarsi come
Comunit Maria del rinnovamento carismatico cattolico.
Il Comitato Nazionale di Servizio del rinnovamento nello Spirito
decide di non convocare immediatamente un congresso nazionale ma di
tenere due separati pre-congressi, uno per il centro-nord sul tema
Rinnovati nello Spirito, effuso su di noi per mezzo di Ges Cristo che si
tiene a Brescia dal 24 al 26 giugno 1977, al quale partecipano 1500
persone, ed uno per il centro-sud sul tema Rinnovati nello Spirito per
discernere la volont di Dio che si tiene a Salerno dal 29 al 31 ottobre
1977, al quale partecipano circa duemila persone.
Il primo Convegno Nazionale della Comunit Maria si svolge
invece a Napoli, nel settembre 1977, presso il Teatro Mediterraneo della
Fiera d'Oltremare, sul tema: "Lo Spirito del Signore riempie l'universo ed
abbracciando ogni cosa conosce ogni voce" (Sap 1,7). Da allora in poi il
della Comunit Maria, con il tempo assumono una tale prevalenza, che
alcune persone percepiscono come una minaccia nei confronti dei
carismi e di ci che caratterizza la comunit. Un gran numero di coloro
che non accettano limposizione passionista ritengono che lesperienza
carismatica debba essere vissuta soprattutto nelle parrocchie cosa
che la Comunit realizzava gi e non soltanto in rettorie o conventi.
Sono in particolare due diaconi permanenti di Roma, Gianpaolo
Mollo e Paolo Serafini a insistere nellevidenziare il lato laicale e non
clericale del movimento. Il gruppo dissidente Giampaolo Mollo e sua
moglie Anna Liberace, Paolo Serafini e sua moglie Carmencita
Leonardi intuisce come profezia lesigenza di portare ancora di pi il
Rinnovamento nel cuore delle parrocchie. La scelta di differenziarsi, sia
pur sofferta, viene maturata in preghiera, dopo che la situazione
prospettata all'allora Cardinale Vicario Ugo Poletti, che con amorevole
cura pastorale aveva costantemente seguito i due diaconi della
Comunit nella loro importante scelta vocazionale. Ad essi si uniscono
Jacqueline e Alfredo Ancillotti, che decidono di cominciare ancora una
volta da capo.
Quando, dopo il Convegno nazionale della Comunit Maria del
1987, svoltosi a San Benedetto del Tronto, nel maggio 1987, il gruppo
dissidente si stacca, porta con s tutti i gruppi di preghiera presenti
nelle parrocchie. La Comunit Maria di Roma, dopo questa scissione,
si riduce a circa una cinquantina di membri.
Gianpaolo Mollo ricorda in questo modo la separazione: s pi
laico, la caratteristica anche l cerano dei sacerdoti, cerano i
passionisti. Invece noi, la Comunit Ges Risorto non ha sacerdoti
responsabili propri la promozione proprio del laicale. I responsabili
della Comunit Ges Risorto sono tutti laici, tranne io e Paolo, i
fondatori, che siamo diaconi, un caso insomma questo, abbiamo
stabilito queste regole non per odio ai preti, che il Signore li benedica,
ma proprio per dare questa promozione del laicale
Anche Paolo Serafini commenta i motivi della scissione: i
passionisti, detto proprio in parole povere, si sono appropriati della
comunit, volevano gestirla secondo il proprio pensiero. Siccome noi
abbiamo conosciuto il Rinnovamento Carismatico in un certo modo,
volevamo mantenerlo come il Signore ce lo aveva suscitato dallinizio e
nessuno ci poteva impedire questo. E allora, ad un certo punto io e
Lattivit di scrittrice
Lintera attivit missionaria si accompagnata ed stata
nutrimento, in Jacqueline, allaltrettanto importante sua attivit di
scrittrice.
I titoli dei suoi libri pi conosciuti, e per i quali ha ottenuto vai
riconoscimenti internazionali, sono. Il est un jardin, Le sabre
dArlequin, Dure est ma joie, Dialogue dans linfini, e soprattutto il
Magnificat, che ha ottenuto grande successo ed stato tradotto in altre
lingue, nel quale la sua profonda devozione a Maria si esprime in un
racconto sotto forma autobiografica della Vergine di Nazareth.
Da quando iniziata per lei lesperienza del Rinnovamento
Carismatico, ha pubblicato Saranno il mio popolo, in cui traccia la
storia del cammino della Comunit Maria, e Vita carismatica,
pubblicato nel 1992 dalle Edizioni Paoline, con limprimatur del Vicariato
e una sentita presentazione del Card. Ugo Poletti.
In questo ultimo lavoro, che il frutto pi pieno e maturo non solo
della sua attivit di scrittrice, ma anche e soprattutto del suo ministero di
evangelizzazione, Jacqueline prende per mano quanti vogliono
accostarsi allesperienza carismatica con animo disponibile, docile
allazione dello Spirito Santo, e li guida, un passo dopo laltro, in una
meravigliosa avventura che li porter ad essere quegli adoratori in
spirito e verit che il Padre va cercando (cf Gv 4,23).
Tutti i suoi scritti sono caratterizzati da un forte e deciso indirizzo
mistico, non solo i libri, ma anche gli articoli con i quali ha collaborato
con numerose riviste; e cos pure le innumerevoli conferenze da lei
tenute in ritiri, convegni, seminari (anche per sacerdoti e religiosi), dove
le sue relazioni si traducevano, nel momento stesso dellascolto, in forti
esperienze spirituali.
La morte di Jacqueline
In tutte le vicende della sua vita Jacqueline ha sempre mantenuto
un atteggiamento di offerta e di ringraziamento al Padre, dimostrando
una grande serenit danimo e di fiducia in Dio, che si comunicava a chi
le stava vicino. Anche negli ultimi tempi, quando il suo stato di salute
fisica si andava deteriorando a causa del diffondersi di un tumore,
Jacqueline ha avuto la grazia di una grande serenit interiore, senza
mai cedere n alla paura n alla disperazione. Anzi, continuando a
donarsi con piena disponibilit danimo a tutti i fratelli; ascoltando,
pregando, consolando tutti coloro che si rivolgevano a lei per una parola
di conforto o un consiglio spirituale.
Ha amato grandemente la vita e tutte le creature. Le piacevano
molto le cose belle, la natura, la musica, la poesia, larte in genere.
Diceva: Sono unespressione della gloria di Dio, e spesso prendeva
spunto da queste realt per annunciare a chi le stava intorno l sua fede
semplice e coinvolgente, che traspariva, pi che dalle cose che diceva,
dal come le diceva. Cera nelle sue parole e nei suoi modi gentili una
grande potenza di convinzione che attirava le persone ad aprirsi e ad
accettare il messaggio del Vangelo di Ges.
Jacqueline ha sempre annunciato questo e solo questo: Ges
risorto, vivo e sempre operante attraverso lazione dello Spirito Santo
nella sua Chiesa.