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Salvami Regina

Numero 21
Ottobre 2005
Araldi
ed Eucaristia
Spedizione in abbonamento Postale/Comma 20/C art.2 legge 662/96 Filiale Padova Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima
Araldi
ed Eucaristia
IL TESORO DELLA PREGHIERA
Supplica alla
Santissima Vergine
Dammi i tuoi occhi, o Madre,
per saper guardare;
se guardo con i tuoi occhi,
mai potr peccare.
Dammi le tue labbra, o Madre,
per poter pregare;
se prego con le tue labbra,
Ges mi potr ascoltare.
Dammi la tua lingua, o Madre,
perch io mi vada a comunicare;
la tua lingua patena
per le grazie guadagnare.
Dammi le tue mani, o Madre,
perch io voglio lavorare;
cos il mio lavoro
uneternit varr.
Dammi il tuo manto, o Madre,
per la mia cattiveria coprire;
coperto col tuo manto,
in Cielo posso salire.
Dammi il tuo Cielo, o Madre,
per poter godere;
se tu mi dai il Cielo,
che posso altro desiderare?
Dammi a Ges, o Madre,
per poter amare;
se lo avr,
sempre felice io sar.
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Anno VII, numero 21, ottobre 2005
Direttore responsabile:
Zuccato Alberto
Redazione e Amministrazione:
via Savonarola, 217 int. 4
CAP 35137 Padova (PD)
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Arriz, Severiano Antonio
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riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli
firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
Salvami
Regina
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima
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A Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, Mons. Lucio Angelo
Renna sta conferendo il ministero dellaccolitato e del lettorato
a 24 Araldi del Vangelo (pagg. 26-27)
Mons. Lucio
Renna nel corteo
di uscita dalla
cerimonia in
Santa Maria
Maggiore,
Roma
(Foto: Ricardo
Castelo Branco)
Scrivono i lettori ............................................................................................................ 4
Soltanto in Lui si trova la soluzione (Editoriale) ...................................................... 5
Il lievito farisaico .......................................................................................................... 6
Egli un uomo rispettoso e umile .............................................................................. 12
La voce del Papa ........................................................................................................... 14
NellEucaristia, forza e ispirazione per lapostolato ............................................... 17
Libero arbitrio, libert e schiavit ............................................................................. 18
I sandali del Principe degli Apostoli ......................................................................... 21
Santa Teresina del Bambin Ges: La mia via sicura ......................................... 22
Araldi nel mondo ......................................................................................................... 26
I 72 sapienti di Alessandria ........................................................................................ 34
La Parola dei Pastori ................................................................................................... 37
La Chiesa, sempre unita a coloro che soffrono ......................................................... 38
accaduto nella Chiesa e nel mondo ......................................................................... 40
Il chierico Teofilo .......................................................................................................... 44
I santi di ogni giorno ................................................................................................... 46
Gioved eucaristico a San Salvador ........................................................................... 48
Scalando la montagna della contemplazione ........................................................... 49
SCRIVONO I LETTORI
4 Salvami Regina Ottobre 2005
LA MIA VITA CAMBIATA
Sono molto contenta di aver rice-
vuto la vostra rivista Araldi del Van-
gelo. Ho trovato la rivista molto in-
teressante con dei bellissimi articoli e
immagini e di questo vi faccio i miei
pi sentiti complimenti. Da quando
ho scoperto voi, la mia vita cambia-
ta. Ho ricevuto il Santo Rosario con il
libretto, e anche la Medaglia Miraco-
losa di cui non mi stacco mai, la porto
al collo e anche la notte con me.
Maria Teresa Calone
Scanzano MT
TANTA GIOIA
Ringrazio tanto lAssociazione
Madonna di Fatima per avermi in-
viato la nuova pubblicazione Salva-
mi Regina Araldi del Vangelo. Mi
congratulo per leccellente Rivista e
per gli articoli in essa contenuti, leg-
gerli mi d tanta gioia.
Genoveffa Capalbo Alfieri
Acri CS
LA CROCE DI S. GIACOMO
SUL MANTELLO
Leggendo la vostra stupenda ri-
vista ho conosciuto lAssociazione
Araldi del Vangelo con la croce di S.
Giacomo sul mantello. Sarei felicis-
simo ricevere la vostra rivista e ma-
gari tenerci in comunicazione per
conoscerci. Ho visto la spilla della
Madonna con la spada di S. Giaco-
mo e mi piacerebbe averla.
Signorino Nunzio
Messina ME
MODO DAVVERO EFFICACE PER
AVVICINARCI AL SIGNORE
Ho letto lopuscolo Ges con
noi nellEucaristia che Lei ha invia-
to a mio fratello contenente un cd e
sono rimasta profondamente colpi-
ta. Credo che questo sia un modo
davvero efficace per avvicinarci al
Signore, soprattutto per noi giova-
ni che siamo distratti dalle cose ma-
teriali e poco attenti ai bisogni delle
persone che soffrono, dei bambini
che non hanno i genitori, degli an-
ziani che vivono in solitudine...
Annabella Versace
Vibo Valentia VV
CI AIUTA A CAPIRE E
VIVERE LEUCARISTIA
Vi sono veramente grato, sono un
giovane di Isola Capo Rizzuto e ricevo
da tempo questi preziosi strumenti di
fede da parte vostra, tra i quali anche
la rivista mensile gli Araldi del Van-
gelo.Grazie a voi sto approfondendo
molte problematiche che non avevo
capito quando frequentavo il catechi-
smo.Nel numero di agosto 2005 in al-
legato alla rivista degli Araldi c un
meraviglioso, affascinante ed emo-
zionante libriccinoGes con noi nel-
lEucaristia che ci aiuta a capire e vi-
vere leucarestia in quanto strumento
fondamentale della fede nel rappor-
to con Dio. Saluto tutti dicendo che
vorrei tanto entrare a far parte degli
Araldi per partecipare pi attivamen-
te al loro apostolato nel mondo, te-
stimoniando la grandezza di Dio e la
fondamentale presenza di Maria San-
tissima, la nostra cara Madonna.
Luigi Ventura
Isola Capo Rizzato CR
SOLO VICINO AI CUORI DI
GES E DI MARIA POSSIBILE
AVERE UNA VITA SERENA
Abbiamo ricevuto il rosario, e a
me piaciuto tanto, cerco di recitare
il Rosario ogni giorno, ma alcune vol-
te mi scoraggio un po, perch mol-
to difficile trovare persone che condi-
vidano il mio modo di pensare, prega-
re considerato un perditempo, tan-
ti si dicono credenti, ma poi in pratica
non vanno alla ricerca di Dio; secon-
do me invece solo vicino ai Cuori di
Ges e di Maria possibile avere una
vita serena, la saluto in Ges e Maria
ringraziandola per quello che fa. Che
il Signore la benedica.
Elena Rossi
e-mail
PORTAVOCE DI MARIA
Vi voglio vivamente ringraziare
per il vostro meraviglioso apostolato
damore. Grazie di essere i portavo-
ce di Maria, di diffondere la sua paro-
la e quella del Figlio suo, prego sem-
pre i Santi Pastorelli di Fatima, affin-
ch proteggano tutti i devoti della Ma-
donna, tieniamoci uniti nella preghie-
ra con lintercessione di Maria Ma-
dre di Dio e Madre Nostra; anche se
ho solo 13 anni, grazie a questa rivista,
in momenti molto bui ho ritrovato la
luce e la forza necessaria per ricomin-
ciare tutto da capo, specialmente con
il santo sacramento della confessione.
Giuseppe Nucifero
Lamezia Terme CZ
AGGIORNATO SUL MAGISTERO
DELLA CHIESA
Gli Araldi del Vangelo, obbedien-
ti al Magistero della Chiesa, sono di-
venuti degni dello splendido annun-
cio di Evangelizzazione, grazie al-
la loro Rivista, che ha come obbiet-
tivo condurre i suoi assidui lettori al-
la maturit della fede, attraverso la
sua Catechesi. Un elogio particola-
re desidero indirizzarlo al Presidente
Generale degli Araldi, Don Joo Cl
Dias, che, con tanto amore e ricchez-
za spirituale, commenta mensilmen-
te alcune pagine del Vangelo, con
estrema chiarezza e precisione. De-
sidero testimoniare che il cammino
di fede percorso dagli Araldi, anche
attraverso la loro Rivista, stato e
continua ad essere di enorme impor-
tanza per la mia formazione cristia-
na e spirituale, ragione per cui la leg-
go assiduamente, dallinizio alla fine.
Essa mi aiuta a essere aggiornato sul
Magistero della Chiesa e a cammina-
re con Lei.
Giovanna Mondello
Messina ME
E
ditorial
SOLTANTO
IN LUI SI
TROVA LA
SOLUZIONE

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Ottobre 2005 Salvami Regina 5
cco, io star con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,
20). Solenne impegno, pegno divino, le ultime parole pronun-
ciate da Ges su questa terra, nellesatto momento in cui stava
per iniziare la sua ascensione al Cielo. Segno della sua inesauri-
bile bont e del suo desiderio di rimanere accanto a noi.
Gi Egli aveva promesso: Dove sono due o tre riuniti nel mio nome,
io star in mezzo a loro (Mt 18, 20). Intanto, esiste una forma ancor pi
splendida e palpabile della sua permanenza con noi: linfallibilit papale.
Ogni volta che il Papa si pronuncia in maniera infallibile, possiamo star si-
curi che lo stesso Ges a parlare tramite il suo Vicario in terra. Dobbia-
mo aderire a queste definizioni in modo docile, ardente e costante, poi-
ch attraverso linfallibilit pontificia che abbiamo tra noi la presenza di
Ges Verit.
Unaltra presenza di Ges si manifesta attraverso le anime che lo Spi-
rito Santo conserva nella sua grazia. Variano le epoche, mutano i costumi,
gli imperi crollano, la scienza progredisce, ma sussiste sempre un pugno
di uomini e donne di somma virt, un Agostino o una Chiara dAssisi, un
Ignazio di Loyola o una Maria Goretti, una Teresa dAvila o un Pio di Pie-
trelcina, nei quali possiamo contemplare il nostro Salvatore. Ges San-
tit, che traspare, in ogni tempo, come un qualcosa di indispensabile per-
fino alla continuit stessa della Chiesa.
Tuttavia, niente pu superare la presenza reale nel Santissimo Sacra-
mento, Ges Eucaristia Ges Totalit, in corpo, sangue, anima e divini-
t, presenza sostanziale, anche se sotto le apparenze del pane e del vino.
Era a questa presenza che Egli pi specificatamente si era riferito quando
aveva detto che sarebbe rimasto con noi.
* * *
LAnno dellEucaristia, stabilito da Giovanni Paolo II, si chiude in que-
sto mese di ottobre con la realizzazione dellAssemblea Ordinaria del Si-
nodo dei Vescovi, in Vaticano. Seguendo le orme del suo predecessore,
Benedetto XVI sta cercando di accendere nelle anime il fervore per il sa-
cramento dellaltare, come ha fatto recentemente nellincontro con la gio-
vent a Colonia, in Germania. L, avendo come pulpito una barca, nel
mezzo del fiume Reno come in altri tempi Ges nel Mare della Gali-
lea , il Papa ha fatto echeggiare la sua voce per i prati circostanti, procla-
mando la sublimit e la suprema importanza del nostro incontro con Cri-
sto nel Santissimo Sacramento.
La felicit che cercate, la felicit che avete il diritto di assaporare ha un
nome, un volto: quello di Ges di Nazaret, occultato nellEucaristia. Soltan-
to Lui d pienezza di vita allumanit! ha detto il Papa.
Forse ci sentiamo oppressi di fronte allenormit dei problemi che af-
fliggono i nostri giorni. Ora, trovare per loro una soluzione molto meno
difficile di quanto possiamo immaginare. Basta cercare quello stesso Ge-
s che ha percorso i sentieri della Terra Santa, guarendo, perdonando, ri-
suscitando e salvando e che oggi, per infinito amore verso di noi, troviamo
ad attenderci sotto il velo del Pane degli Angeli.
6 Salvami Regina Ottobre 2005
a VANGELO A
Il crescente odio dei farisei contro Ges li port a chiedere la sua morte
(I farisei che accusano Nostro Signore, di Duccio di Buoninsegna)
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1
Allora Ges si rivolse alla folla e ai suoi discepo-
li dicendo:
2
Sulla cattedra di Mos si sono seduti
gli scribi e i farisei.
3
Quanto vi dicono, fatelo e os-
servatelo, ma non fate secondo le loro opere, perch
dicono e non fanno.
4
Legano infatti pesanti fardel-
li e li impongono sulle spalle della gente, ma loro
non vogliono muoverli neppure con un dito.
5
Tutte
le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uo-
mini: allargano i loro lattri e allungano le frange;
6
amano posti donore nei conviti, i primi seggi nelle
sinagoghe
7
e i saluti nelle piazze, come anche sen-
tirsi chiamare rabb dalla gente.
8
Ma voi non fate-
vi chiamare rabb, perch uno solo il vostro mae-
stro e voi siete tutti fratelli.
9
E non chiamate nessu-
no padre sulla terra, perch uno solo il Padre vo-
stro, quello del cielo.
10
E non fatevi chiamare mae-
stri, perch uno solo il vostro Maestro, il Cristo.
11
Il pi grande tra voi sia vostro servo;
12
chi inve-
ce si innalzer sar abbassato e chi si abbasser sar
innalzato (Mt 23, 1-12).
Egolatri e
Approfittatori, i
farisei abusavano
dei poteri spirituali
per accumulare
beni materiali
Ottobre 2005 Salvami Regina 7
Don Joo Scognamiglio Cl Dias
Presidente Generale
COMMENTO AL VANGELO DELLA XXXI DOMENICA DEL TEMPO COMUNE
Il lievito farisaico
VOI AVETE PER PADRE, IL DIAVOLO... (GV 8, 44)
Cos come la santit contiene tutte le virt, il fariseismo per cos dire
abbraccia tutti i peccati. Per proteggerci dal lievito dei farisei, male
di tutte le epoche, Ges lancia contro di loro uninvettiva implacabile,
arrivando al punto di chiamarli figli del diavolo.
I ODIO DEI FARISEI
CONTRO GES
Il demonio in origine era un angelo,
puro spirito creato da Dio nella veri-
t. In questa egli si comportava in stato
di prova, che consisteva nel restituire
al Creatore lessere, i doni e le qualit
da Lui ricevuti, prestandogli un giusto
culto di latria. Ad un certo momento,
questangelo di luce ha deciso di ab-
bandonare, per libera volont, questo
cammino, penetrando nelle tenebre
della morte, del peccato e della falsi-
t. stato lui a fare il primo passo nel-
la rottura con lordine delluniverso e,
soprattutto, con lo stesso Dio, coman-
dando lopposizione contro il Supremo
Legislatore. Si ribellato ed ha respin-
to linvito ad essere luce in Dio, per di-
ventare menzogna lui stesso; per pura
presunzione, ha voluto essere Dio lui
stesso, smettendo di esserlo per par-
tecipazione; ha preferito ladorazione
della sua natura tratta dal nulla, per ot-
tenere cos leterno disprezzo di Dio.
Questo il diavolo! E i farisei sono
i suoi figli, secondo quanto afferma la
voce infallibile di Ges.
Antagonismo tra Ges e i farisei
I vangeli sono imbevuti da cima a
fondo di una radicale opposizione tra
Ges e i farisei. Questo antagonismo
ha inizio gi con il Precursore, tanto
ricercato dai giudei per aver egli fama
di santit e di profetismo. Cos Gio-
vanni Battista ha trattato i farisei ( co-
me anche i sadducei), prima ancora
della comparsa del Messia: Razza di
vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi
allira imminente? Non crediate di po-
tervi giustificare interiormente, dicen-
do: Abbiamo Abramo per padre (Mt
3, 7-9).
Da parte sua, lo stesso Ges nel
dichiarare i parametri, le dottrine e i
fini apostolici dellazione che da Lui
sarebbe stata svolta ha reso manife-
sta limpossibilit di un avvicinamen-
to o di unarmonia con i farisei. Il ser-
mone delle beatitudini (
1
) colloca in
equilibrio chiaro e definito i principi
etico-morali adottati da Ges, nella
loro grande maggioranza in contrap-
posizione a quelli dei farisei. Sarem-
mo veramente ingenui se pensassimo
che stata solo linvidia la causa del-
lodio deicida dei farisei contro il no-
stro Redentore. Certo, questo vizio
capitale avr potuto concorrere come
una delle componenti della furia de-
molitrice, ma il dissenso ha avuto co-
me base due concezioni differenti, ad-
I farisei avevano
ridotto la religione
ad una scrupolosa
osservanza di
micro-precetti
8 Salvami Regina Ottobre 2005
dirittura alternative, di carattere reli-
gioso-politico.
Egolatri e approfittatori,
i farisei rifiutano Dio
I farisei avevano ridotto la religio-
ne a una scrupolosa osservanza di mi-
croprecetti, a scapito della pratica del-
la vera Legge: Guai a voi, scribi e fa-
risei ipocriti, che pagate la decima della
menta, dellanto e del cumno e trasgre-
dite le prescrizioni pi gravi della legge: la
giustizia, la misericordia e la fedelt. (...)
Guide cieche, che filtrate il moscerino e
ingoiate il cammello! (Mt 23, 23-24).
Questo succedeva, tra le altre ragioni,
anche a causa della grande presunzio-
ne nella quale erano immersi, come
facile notare nella parabola del fariseo
e del pubblicano, narrata da Ges rife-
rendosi ad alcuni che presumevano di
esser giusti e disprezzavano gli altri (Cfr
Lc 18, 9-14). Ad essi non era estranea
nemmeno lavarizia. Per farci unidea
approssimativa di questo fondo di cat-
tiveria, basti ricordare la parabola del-
lamministratore infedele, alla fine del-
la quale lEvangelista ci racconta: I fa-
risei, che erano attaccati al denaro, ascol-
tavano tutte queste cose e si beffavano di
lui. Egli disse: Voi vi ritenete giusti da-
vanti agli uomini, ma Dio conosce i vo-
stri cuori: ci che esaltato fra gli uomini
cosa detestabile davanti a Dio (Lc 16,
14-15). Per essersi posti al centro delle
loro stesse preoccupazioni, per essere
essi egolatri e pertanto, per aver volta-
to le spalle a Dio, abusavano dei poteri
spirituali, approfittandone per accumu-
lare beni materiali.
Questo rifiuto di Dio, che cos for-
temente recriminato da Ges, costi-
tuisce uno dei grandi peccati dei fari-
sei: So che non avete in voi lamore di
Dio. Io sono venuto nel nome del Pa-
dre mio e voi non mi ricevete; se un al-
tro venisse nel proprio nome, lo ricevere-
ste (Gv 5, 42-43). Poich essi non pra-
ticano lamore a Dio, non lo esercitano
neppure in relazione al prossimo: Se
aveste compreso che cosa significa: Mi-
sericordia io voglio e non sacrificio, non
avreste condannato individui senza col-
pa (Mt 12, 7). Questa carenza di bon-
t dei farisei traspare pi ancora nel-
la parabola del buon samaritano, nella
quale il levita e il sacerdote sono con-
dannati per la mancanza di misericor-
dia verso il loro fratello, mentre il sa-
maritano viene indicato come modello
da seguire: Va e fa anche tu lo stesso
(Lc 10, 30-37).
Invettive di Ges
Le discussioni di Ges con i farisei
sono diventate via via sempre pi tese
fino ad assumere il carattere di censure
vere e proprie. Egli li condanna in for-
ma violenta, chiamandoli figli del dia-
volo e imitatori del loro padre, omicidi
e ladri, vipere e varie volte ipocriti (
2
).
Per quanto riguarda questultimo ap-
pellativo e pi specificatamente le re-
criminazioni riportate nel capitolo 23
di Matteo, alcuni esegeti arrivano a de-
finirle come il sermone delle otto ma-
ledizioni, in contrapposizione alle otto
beatitudini. Secondo questi esegeti, con
un sermone Matteo apre, nel suo Van-
gelo, la narrazione della vita pubblica di
Ges, e con laltro la chiude.
In ogni occasione Ges fa cadere i
farisei in contraddizione con s stessi
a proposito delle loro attitudini e delle
loro dottrine. Daltronde, succede sem-
pre che, nel momento in cui Dio smette
di essere il centro delle preoccupazioni,
dei pensieri e delle azioni di un singo-
lo o di un gruppo sociale, non tardano a
sorgere le contraddizioni, perch quan-
do manca la premessa maggiore, com-
promessa la sostanza del sillogismo. Sa-
rebbe troppo lungo ricordare ad uno ad
uno tutti gli scontri di Ges con i farisei.
sufficiente rievocare il caso della gua-
rigione di un idropico nel giorno di sa-
bato, a casa di uno di loro. Ges lancia
contro di essi uninvettiva: Chi di voi,
se un asino o un bue gli cade nel pozzo,
non lo tirer subito fuori in giorno di sa-
bato? (Lc 14, 5).
Questo atteggiamento cos catego-
rico e perentorio di Ges contro i fari-
sei ha un suo solido fondamento, se si
considera che essi erano veri lupi tra-
vestiti da pastori. Non si stancavano
mai di calunniare il Signore, manife-
standoGli in ogni occasione una forte
antipatia. Lo accusavano di essere pos-
seduto dal demonio, di lasciarsi coin-
volgere da persone di malaffare, di in-
frangere la legge del sabato, ecc. Inol-
tre, erano sempre pronti ad alterare i
fatti e le parole da Lui proferite, come
successo, per esempio, nellepisodio
dellespulsione del demonio che ave-
va reso sordomuto un povero uomo;
in questa occasione lo hanno calunnia-
to, affermando che lo aveva esorcizza-
to e guarito in virt del potere di Bel-
zeb (
3
).
Furia dei farisei
Questa opposizione, latente allini-
zio, diventata via via sempre pi ma-
nifesta, categorica e pubblica, al punto
da produrre una scissione nellopinio-
ne pubblica del popolo giudaico. Da
un lato, la maggioranza si chiedeva se
di fatto Ges non fosse davvero il Mes-
sia, ritenendo impossibile che qualcu-
no fosse in grado di realizzare pi mi-
racoli di Lui (
4
). Dallaltro, questo cre-
scente mormorio, tra la gente, ha por-
tato i farisei ad appoggiare i capi dei
sacerdoti quando questi hanno decre-
tato di imprigionare il Salvatore. In-
tanto, le stesse guardie affermavano:
Nessun uomo mai ha parlato come
questuomo, e non hanno voluto cat-
turarlo (Gv 7, 46).
Se lodio dei farisei contro Ges si
manifesta tanto radicale alla fine del
settimo capitolo del Vangelo di San
Giovanni, al termine dellottavo esso
ancora pi drastico: Allora raccolse-
ro pietre per scagliarle contro di lui; ma
Ges si nascose e usc dal tempio. (Gv
8, 59). Nel capitolo seguente, dopo la
guarigione di un cieco, i farisei, furen-
ti, gettano questultimo fuori dalla si-
nagoga, insultandolo e accusandolo
Le discussioni di
Ges con i farisei si
sono fatte sempre pi
tese e alla fine sono
diventate rimproveri
veri e propri.
Ottobre 2005 Salvami Regina 9
Nella Parabola del Buon Samaritano, il levita ed il sacerdote sono
condannati per la mancanza di misericordia verso il loro fratello
(vetrata della Chiesa di Saint Patrick, New Orleans)
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y di essere discepolo di Ges. Il capito-
lo 10 ci riferisce di un nuovo vano ten-
tativo di catturare il Signore. Il punto
culminante di questa collera si verifica
dopo la resurrezione di Lazzaro: Da
quel giorno dunque decisero di uccider-
Lo (Gv 11, 53).
Si direbbe che, crocifiggendo Ges,
sarebbero stati finalmente soddisfatti.
Ma cos non fu. I capi dei sacerdoti e
i farisei pretesero da Pilato una stret-
ta vigilanza presso il sepolcro, al fine
di evitare che venisse rubato il corpo di
Ges, e, a seguire, sigillarono la pietra
del sepolcro, lasciando l due guardie.
Nelle sue linee generali, questa la
realt dellodio dei farisei contro il Di-
vino Maestro, che indispensabile te-
ner ben presente per poter analizzare
il Vangelo di oggi.
II COMMENTO
AL VANGELO
1
Allora Ges si rivolse alla folla
e ai suoi discepoli dicendo:
Tutta la fine del capitolo 22 (vs. 15-
46) dedicata ad unesposizione dot-
trinale realizzata da Ges, il quale ha
meravigliato quanti lo hanno ascolta-
to rispondere ad alcune domande fatte
da sadducei e farisei. Ecco perch que-
sto primo versetto comincia con la pa-
rola: Allora.
Tutto sta ad indicare che gli scribi e
i farisei, oltre che a tacere, si siano al-
lontanati da Ges che ha potuto quin-
di, parlare apertamente sulla condot-
ta di entrambi i gruppi, allo scopo di
istruire i discepoli e la moltitudine.
2
Sulla cattedra di Mos si sono
seduti gli scribi e i farisei.
La cattedra di Mos era il simbolo
dellautorit religioso-dottrinale che
era nelle mani dei dottori della Legge,
anchessi chiamati scribi, molto fa-
mosi per essere i maestri ufficiali de-
signati ad interpretare le Scritture. La
maggior parte degli scribi appartene-
va al gruppo dei farisei. Questo signi-
fica che linsegnamento era stato prati-
camente egemonizzato da loro. A tale
proposito, non possiamo dimenticare
quanto San Giovanni Crisostomo insi-
sta nell affermare che non la catte-
dra che fa il sacerdote, ma piuttosto il
contrario.
3
Quanto vi dicono, fatelo e osser-
vatelo, ma non fate secondo le loro
opere, perch dicono e non fanno.
Origene mette in evidenza il fatto
che Ges cercasse, allinizio, di salva-
guardare lautorit, legittimamente co-
stituita per mettere in guardia tutti, su-
bito dopo sul fatto che non dovessero
imitare gli scribi nel loro modo di com-
portarsi. E conclude: Che cosa pu es-
serci di pi deplorevole di un dottore i
cui discepoli si salvano perch non se-
guono il suo esempi, e sono condanna-
ti quando lo imitano?

(
5
)
Contrariamente al
modo di fare dei
farisei, bisogna
essere benevoli con
gli altri e rigorosi
con se stessi
10 Salvami Regina Ottobre 2005
Egolatri e Approfittatori, i farisei abusavano dei
poteri spirituali per accumulare beni materiali
(dipinto di Duccio di Buoninsegna)
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4
Legano infatti pesanti fardel-
li e li impongono sulle spalle del-
la gente, ma loro non vogliono
muoverli neppure con un dito.
Sono numerosi i commenti degli
esegeti su questo versetto. I farisei ave-
vano creato tradizioni che, lontane dal-
lelevare lo spirito, lo sovraccaricavano
di scrupoli. Contrariamente al modo di
fare dei farisei, bisogna essere benevoli
con gli altri e rigorosi con se stessi.
5
Tutte le loro opere le fanno per
essere ammirati dagli uomini: al-
largano i loro lattri e allungano
le frange.
Riguardo a questo versetto, San
Giovanni Crisostomo molto severo
nel suo commento: Il demonio si sfor-
za di corrompere il ministero dei sacer-
doti, che stato stabilito per incentiva-
re la santit, cercan-
do di convertire in
male quanto cos
tanto buono (...) al-
lontaniamo dal clero
questo male e tutto
avr un perfetto ri-
sultato, da qui si de-
duce quanto diffici-
le il pentimento dei
sacerdoti che pecca-
no

(
6
). Dopo que-
sta riflessione, con-
tinua dimostrando
la ragione pi pro-
fonda per la qua-
le i farisei non han-
no seguito Ges:
essi si interessava-
no unicamente alla
loro gloria terrena.
San Giovanni Cri-
sostomo cerca co-
s di sottolineare la
condanna comple-
ta delle presuntuose
intenzioni che sta-
vano alla base delle
azioni dei farisei.
Luso dei filattri
veniva da un ordine
dato da Dio, trami-
te Mos, che dice-
va: Porterai i pre-
cetti in mano tua e
li terrai sempre be-
ne in vista. Il sen-
so di questordine, secondo il com-
mento di San Geronimo, questo:
che i miei precetti siano in mano
tua, cio che tu li compia con le ope-
re e che siano davanti ai tuoi occhi,
affinch tu possa meditare su di loro,
giorno e notte. Invece prosegue
il santo Dottore i farisei si accon-
tentavano di portare sulla fronte una
pergamena su cui era scritto il Deca-
logo, una specie di corona che aveva-
no sempre davanti agli occhi. Un al-
tro precetto trasmesso da Mos era
quello di portare, nelle quattro estre-
mit del mantello, frange di giacin-
to, come segno distintivo del popolo
dIsraele. Ma, superstiziosi comera-
no, volendo richiamare lattenzione
degli altri e desiderando i benefici
che potevano ottenere dalle donne,
usavano frange di grandi dimensioni,
attaccando ad esse spine acuminate,
di modo che, quando camminavano o
si sedevano, provocassero loro delle
fitte. In questo modo conclude San
Geronimo i farisei, invece di custo-
dire i precetti di Dio nel loro cuore,
sembravano piuttosto scaffali per cu-
stodire libri

(
7
).
6
Amano posti donore nei conviti,
i primi seggi nelle sinagoghe.
Ges approva e desidera lesistenza
di una gerarchia, sia nellambito civile
che in quello ecclesiastico. Non per-
tanto la gerarchia in se stessa, che Egli
critica, quanto il gusto presuntuoso,
per nulla fatto di amore a Dio, rivolto
alla ricerca di buone posizioni sociali.
In fondo, condanna la mondanit, di-
fetto caratteristico di coloro che fanno
consistere nei beni di questa terra il fi-
ne ultimo delle loro azioni.
7
e i saluti nelle piazze, come an-
che sentirsi chiamare rabb dal-
la gente.
Di nuovo Ges non condanna i saluti
pubblici e neppure il titolo di maestro,
ma soltanto il vizio di voler collocarsi al
centro delle attenzioni di tutti. Egli de-
nunciava anche la presunzione nel modo
di pregare del fariseo, come nella para-
Ges , condanna la
mondanit di coloro
che fanno consistere
nei beni di questa
terra il fine ultimo
delle loro azioni
Ottobre 2005 Salvami Regina 11
bola narrata da Luca

(
8
) dove lo fa com-
parire a fianco del pubblicano.
8
Ma voi non fatevi chiamare rab-
b, perch uno solo il vostro
maestro e voi siete tutti fratelli.
Un solo Uomo potrebbe dire di s
stesso: Io sono la Verit, perch solo
Lui Dio. Chiunque altro insegna, agi-
sce per partecipazione. Gli scribi e i fa-
risei si reputavano la fonte di ogni ve-
rit, oltretutto, adoravano se stessi, per
il fatto che si consideravano procreatori
di altri nella via della perfezione, secon-
do il concetto equivoco di autostima di
cui erano imbevuti. Ora, la nostra origi-
ne sovrannaturale unica, abbiamo un
solo Padre e quindi siamo tutti fratelli.
Per questo Ges continua dicendo:
9
E non chiamate nessuno pa-
dre sulla terra, perch uno solo
il Padre vostro, quello del cie-
lo.
10
E non fatevi chiamare mae-
stri, perch uno solo il vostro
Maestro, il Cristo.
11
Il pi grande tra voi sia vostro
servo.
A questa virt ci invita il Siraci-
de: Quanto pi sei grande, tanto pi
umliati; cos troverai grazia davan-
ti al Signore (Sir 3, 18). I santi ci dan-
no meravigliosi esempi di questa vir-
t e per questo riescono ad abbinare
in modo magistrale una straordinaria
umilt al suo estremo opposto, la ma-
gnanimit. Essi seguono il consiglio di
Giacomo: Umiliatevi davanti al Signo-
re ed egli vi esalter (Gc 4, 10).
I santi Dottori osservano che Ge-
s, in questo passaggio, non solo sca-
glia un anatema contro il desiderio
egoista di occupare i primi posti, ma
incita a cercare gli ultimi posti. Co-
s si esprime San Remigio a questo
proposito: Colui che si esalta per i
propri meriti, sar umiliato davanti a
Dio, mentre colui che si esalta in vir-
t dei benefici ricevuti da Dio, sar
esaltato davanti a Lui

(
9
). proprio
quello che dice lultimo versetto del
Vangelo di oggi:
12
Chi invece si innalzer sar ab-
bassato e chi si abbasser sar in-
nalzato
Un esempio insuperabile di questo
caso particolare lo stesso Cristo, che
pu affermare di S Stesso: Io non
cerco la mia gloria (Gv 8, 50). Se io
glorificassi me stesso, la mia gloria non
sarebbe nulla; chi mi glorifica il Pa-
dre mio, del quale voi dite: nostro
Dio!(Gv 8, 54).
III IL FARISEISMO:
MALE DI TUTTE LE EPOCHE
Linizio del capitolo 23 di San Mat-
teo un semplice preambolo della
grande e grave condanna che si esten-
de nei versetti successivi. Per chi non
ha vissuto quei giorni, sorge una do-
manda: perch tanta incompatibilit
tra Ges e i farisei? Oltre tutto, richia-
ma fortemente lattenzione il fatto che
gli Evangelisti abbiano dedicato buo-
na parte delle loro narrazioni a que-
sta controversia, nonostante la sinte-
si fosse una caratteristica abituale ne-
gli scritti di quei tempi. Sappiamo, per
esperienza e dalla storia, che un par-
tito politico-religioso votato a scom-
parire col tempo; pertanto, il farisei-
smo aveva i giorni contati. Allora, di-
venta ancora pi incalzante la doman-
da: perch questa implacabilit da en-
trambe le parti?
Le pagine di molti libri sarebbero
insufficienti per rispondere minuziosa-
mente a questa domanda. Ci basti af-
fermare, per ora, che il fariseismo un
male di tutte le epoche: Ges, il Divi-
no Profeta, sapeva quanto sarebbe sta-
ta funesta la presenza influente e dina-
mica del lievito farisaico presso i suoi
fedeli battezzati. Parliamo di lievi-
to perch, nonostante il fariseo classi-
co di duemila anni fa ormai non esista
pi, Ges ci consiglia: Cautelatevi dal
lievito dei farisei e sadducei (Mt.16, 6).
Ha detto questo rivolgendosi agli Apo-
stoli, per prevenirli dal rischio di que-
sto pericoloso contagio.
Trattandosi di un male di tutte le
stagioni, sorge unaltra domanda: co-
me caratterizzare il lievito farisaico ai
nostri giorni? Esisteranno anche og-
gi cattolici che dimostrano una accura-
ta e scrupolosa osservanza a proposi-
to di un determinato Comandamento
e, daltro canto, un grande relativismo
in questioni pi gravi? (
10
) Esisteranno
coloro che manifestano disprezzo per
gli altri, come se fossero peggiori di se
stessi? (
11
) Esister la stessa mondanit
di allora, tanto biasimata da Ges? (
12
)
Quante altre domande potremmo
farci per meglio analizzare il nostro at-
tuale quadro storico e sapere cos dove
si annida il lievito farisaico!
In sintesi, il fariseismo pu essere
definito come la somma di tutti i pec-
cati, visto che, cos come la santit
la verit che contiene tutte le virt,
la menzogna e il vuoto farisaico com-
prendono tutti i vizi, e ad essi condu-
cono..
1) Cfr. Mt capp. 5,6 e 7.
2) Cfr Gv 8, 44; 10, 10; Mt 12, 34; e Mt
23.
3) Cfr. Lc 11, 14-24; 11; 15; 14, 3-5; 15;
2; Gv 8; 52; 10; 20.
4) Cfr. Gv 7, 31.
5) Apud Catena Aurea, in Mt.
6) Cfr. Catena Aurea, in Mt.
7) Cfr. Catena Aurea, in Mt.
8) Cfr Lc 18, 9-14.
9) Apud Catena Aurea, in Mt.
10) Coloro che filtrano un moscerino ed
ingoiano un cammello (Mt. 23, 24)
11) Parabola del fariseo e del pubblica-
no (Lc. 18, 9-14), e la Peccatrice pen-
tita (Lc. 7, 36-50).
12) Cfr. Mt. 23, 6-7.
Cristian Nez Durn
A
Il Santo Padre
ascoltava quello che
ognuno diceva e dava
risposte incentivanti:
Che bene! Questo
mi d gioia!
12 Salvami Regina Ottobre 2005
INTERVISTA CON UNO DEI GIOVANI CHE HANNO PRANZATO CON IL PAPA A COLONIA
Egli un uomo
rispettoso e umile
Uno dei dodici giovani che hanno avuto il privilegio di pranzare
con il Papa Benedetto XVI a Colonia, in occasione della 20
Giornata Mondiale della Giovent, offre la sua testimonianza su
come il Santo Padre tratta tutti quanti gli si accostano.
llinizio dellanno, Ni-
cols Frias Ossandn
19 anni, alunno del-
lUniversit Cattolica
di Santiago del Cile
andato a Colonia al fine di prestare servi-
zio come volontario nellorganizzazione
della Giornata Mondiale della Giovent.
L, per sei mesi, ha fatto amicizia con cen-
tinaia di altri giovani idealisti come lui. E
ha avuto, in un giorno come tanti altri di
lavoro, la maggior sorpresa della sua vita:
ha ricevuto un invito per pranzare, insie-
me ad altri undici giovani, con il Papa Be-
nedetto XVI!
Nicols offre ai nostri lettori una
preziosa testimonianza di questa espe-
rienza veramente travolgente.
Araldi del Vangelo: Pochissimi
uomini, anche fra le persone
pi importanti, ricevono un
invito per pranzare con il Papa...
Come che lei stato scelto?
Nicols Frias Ossandn: Come so-
no stato scelto, neanche io lo so. Un
giorno, allinizio di luglio, sono arriva-
to molto tranquillo al mio luogo di la-
voro nel Callcenter e un amico pa-
raguaiano mi ha consegnato una bu-
sta. Lho aperta e ho letto la seguente
lettera: Egregio Nicols, il Papa de-
sidera pranzare in compagnia di dodi-
ci giovani, un paio per ogni continen-
te. Io avrei piacere che Lei fosse uno
di questi. Per favore mi faccia sapere
se accetta. Questa lettera era firmata
da uno dei sacerdoti organizzatori del-
la Giornata.
AV: E quale stata la sua reazione?
Nicols: Bene, nel leggere que-
sto sono diventato un po nervoso, mi
sembrava di non aver capito bene, non
ci credevo, mi sono chiesto: Sar mai
uno scherzo? come pu un giovane
studente reagire di fronte a una propo-
sta tale come questo invito a parteci-
pare ad un pranzo con il Papa?!
AV: Come che lei e i suoi
compagni si sentivano prima
di iniziare il pranzo.
Nicols: Quando fu annunciato che
il Papa stava arrivando, siamo andati
tutti e dodici al refettorio. Il clima tra
di noi era di grande tranquillit, ci sen-
tivamo molto rassicurati e fiduciosi. Po-
co dopo entrata Sua Santit, allegro
e sorridente. Quando arrivata su un
carrello una torta con il logotipo della
Giornata Mondiale della Giovent, ha
fatto un commento simpatico al riguar-
do. In seguito, ci ha salutati uno ad uno,
cominciando da me, che mi trovavo pi
vicino. Mi ha chiesto da dove venivo.
Gli ho risposto che sono cileno, e subi-
to passato a parlare in spagnolo: Ah,
che bene! Conosco il Cile. Sono gi sta-
to a Santiago, e anche a Antofagasta,
nel nord. E poi andato dagli altri, di-
cendo ad ognuno cose simili.
AV: E il pranzo, come andato?
Nicols: Guardi, fu molto poco pro-
tocollare. Era come se avessimo labitu-
dine di mangiare insieme tutte le dome-
Egli si aspetta dai
giovani che non si
accontentino della
pura dottrina, ma
che coltivino una
relazione personale
con Cristo
Ottobre 2005 Salvami Regina 13
Benedetto XVI ha regalato
ad ogni partecipante un
prezioso ricordo (a sinistra,
Benedetto XVI saluta Nicols
Frias; in alto, la medaglia
donata dal Santo Padre)
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niche. Il Papa ascoltava quello che ognu-
no aveva da dire, e dava risposte incenti-
vanti: Che bene! Questo mi riempie di
gioia! Con molta tranquillit fissava gli
occhi dellinterlocutore, comunicando
anche attraverso lo sguardo.
AV: Ci dica la sua impressione
personale su di lui.
Nicols: La mia impressione che
egli un uomo molto rispettoso, che non
impone nulla, ed anche molto umile.
Molto amabile nel tratto con le persone.
Ascolta con interesse quello che ognuno
gli dice. Mi ha impressionato anche co-
me lui si ponga alla portata di ogni per-
sona, in forma del tutto naturale. Era-
vamo seduti cos, noi dodici, conversan-
do... E lo stesso, alle numerose doman-
de che gli facevamo, lui cominciava a
rispondere in questo modo: Ah, que-
sta domanda molto difficile, ma cre-
do che... E dava subito la risposta. Mi
parso un teologo molto intelligente.
AV: E lei, che domanda gli ha fatto?
Nicols: Scusandomi per il fatto che
mi sarei espresso in inglese, in quanto
non parlo bene il tedesco, gli ho chie-
sto che cosa il Papa vuole dai giovani a
livello mondiale, e quale deve essere il
ruolo dei giovani nella Chiesa. Egli mi
ha fissato, quindi ha cominciato a ri-
spondermi in tedesco. Poi mi ha chie-
sto: Preferisce che io parli in ingle-
se? Gli ho risposto di s, e lui ha det-
to: Bene, si d il caso che il mio ingle-
se non sia buono, ma cerco di fare del
mio meglio. Ed ha cominciato a par-
lare in inglese.
AV: E che cosa le ha risposto lui?
Nicols: Ci che lui si aspetta dai
giovani, come del resto da tutti i cristia-
ni in generale, che non si accontenti-
no della semplice conoscenza formale
della dottrina, dei comandamenti e del-
la storia della Chiesa. La cosa pi im-
portante coltivare nel quotidiano una
relazione personale con Cristo. Que-
sto ci che lui vorrebbe dire ai giovani
cattolici: che coltivino una relazione in-
tima con Cristo. Ed anche che abbiamo
una responsabilit molto grande nella
costruzione della societ del futuro.
AV: Quale stato, secondo lei, il
beneficio che i giovani hanno tratto
da questa Giornata Mondiale?
Nicols: Per quanto mi riguarda,
il grande beneficio di questa Giorna-
ta stata lesperienza di incontrarmi
con giovani di tutto il mondo che so-
no nella mia stessa barca, ossia, pen-
sano come me, hanno riguardo ai pro-
blemi della giovent pi o meno le
stesse idee che ho io. Perch, come voi
sapete, a noi giovani allimprovviso ci
bombardano di molte cose che non vo-
gliamo, dicono che tutti i giovani so-
no quello che di fatto non vogliamo
essere, e questo bombardamento fini-
sce per diventare una pressione affin-
ch i giovani siano quello che non vo-
gliono essere. Ora, io vado alla Gior-
nata Mondiale e l mi rendo conto che
ci sono molte migliaia di giovani che la
pensano come me, vogliono avventu-
rarsi verso il sublime, in fondo, voglio-
no avventurarsi in Cristo. Viene da l
la gioia di sentire che non sono solo,
di vedere che tutti quei giovani sono
nella mia stessa barca.
Il presbitero deve
essere prima di
tutto, adoratore e
contemplativo del-
lEucaristia, a partire
dal momento stes-
so in cui la celebra
14 Salvami Regina Ottobre 2005
LA VOCE DEL PAPA
Fede, entusiasmo
e amore per lEucaristia
In prospettiva della chiusura dellAnno dellEucaristia, e come
preparazione allAssemblea Ordinaria del Sinodo, Benedetto XVI approfitt
di molte delle sue allocuzioni del mese di settembre per stimolare i
presbiteri e i fedeli ad avere un amore crescente verso lEucaristia.
PARTECIPARE ALLEUCARISTIA
IN FORMA ASSIDUA E ARDENTE
(Angelus 4/9/2005)
LAnno dellEucaristia si avvia or-
mai verso la sua fase conclusiva. Si
chiuder, nel prossimo mese di otto-
bre, con la celebrazione dellAssem-
blea Ordinaria del Sinodo dei Vesco-
vi in Vaticano, che avr come tema:
LEucaristia: fonte e culmine della vi-
ta e della missione della Chiesa.
Giovanni Paolo II e lEucaristia
QuestAnno speciale dedicato al
Mistero eucaristico stato voluto
dallamato Papa Giovanni Paolo II
per ridestare nel popolo cristiano la
fede, lo stupore e lamore verso que-
sto grande Sacramento che costitui-
sce il vero tesoro della Chiesa. Con
quanta devozione egli celebrava la
Santa Messa, centro di ogni sua gior-
nata!
E quanto tempo trascorreva in ado-
rante, silenziosa preghiera davanti al
Tabernacolo! Negli ultimi mesi la ma-
lattia lo ha assimilato sempre pi a
Cristo sofferente.
Colpisce il pensiero che, nellora
della morte, egli si sia trovato ad unire
lofferta della propria vita a quella di
Cristo nella Messa che veniva celebra-
ta accanto al suo letto. La sua esisten-
za terrena si chiusa nellOttava di Pa-
squa, proprio nel cuore di questAnno
Partecipare alla Assemblea
Sinodale con la preghiera
e la riflessione
In vista dellAssemblea sinodale
di ottobre, i Vescovi che ne saranno
membri, stanno esaminando lo Stru-
mento di lavoro appositamente ap-
prontato. Chiedo per che lintera Co-
munit ecclesiale si senta coinvolta in
questa fase di preparazione immedia-
ta e vi partecipi con la preghiera e la ri-
flessione, valorizzando ogni occasione,
evento e incontro.
LEucaristia e i giovani
Anche nella recente Giornata Mon-
diale della Giovent moltissimi sono
stati i riferimenti al mistero dellEuca-
ristia.
Ripenso, ad esempio, alla suggestiva
Veglia di sabato sera, 20 agosto, a Ma-
rienfeld, che ha avuto il suo momen-
to culminante nelladorazione eucari-
stica: una scelta coraggiosa, che ha fat-
to convergere gli sguardi e i cuori dei
giovani su Ges presente nel Santissi-
mo Sacramento. Ricordo inoltre che,
durante quelle memorabili giornate,
eucaristico, nel quale si compiuto il
passaggio dal suo grande pontificato al
mio. Con gioia pertanto, fin dallinizio
di questo servizio che il Signore mi ha
chiesto, riaffermo la centralit del Sa-
cramento della presenza reale di Cri-
sto nella vita della Chiesa e in quella di
ogni cristiano.
Ottobre 2005 Salvami Regina 15
Benedetto XVI mentre celebra lEucaristia nella
Cappella Sistina, il giorno dopo la sua elezione
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Fede, entusiasmo
e amore per lEucaristia
in alcune chiese di Colonia, di Bonn e
di Dsseldorf si tenuta ladorazione
continua, giorno e notte, con la parte-
cipazione di molti giovani, che hanno
potuto cos scoprire insieme la bellez-
za della preghiera contemplativa!
Confido che, grazie allimpegno di
Pastori e fedeli, in ogni comunit sia
sempre pi assidua e fervida la parte-
cipazione allEucaristia.
LEUCARISTIA, MARIA
E LA CROCE
(Angelus, 11/9/2005)
Mercoled prossimo, 14
settembre, celebreremo la
festa liturgica dellEsalta-
zione della santa Croce.
NellAnno dedicato allEu-
caristia, questa ricorrenza
acquista un significato par-
ticolare: ci invita a medita-
re sul profondo e indisso-
lubile legame che unisce la
celebrazione eucaristica e il
mistero della Croce. Ogni
santa Messa, infatti, rende
attuale il sacrificio redento-
re di Cristo.
Il segno della croce, s
visibile e pubblico a Ges
Al Golgota e allora
della morte in croce - scri-
ve lamato Giovanni Paolo
II nellEnciclica Ecclesia de
Eucharistia - si riporta spi-
ritualmente ogni presbite-
ro che celebra la santa Mes-
sa, insieme con la comuni-
t cristiana che vi parteci-
pa (n. 4).
LEucaristia dunque il memoria-
le dellintero mistero pasquale: pas-
sione, morte, discesa agli inferi, ri-
surrezione e ascensione al cielo, e la
Croce la manifestazione toccante
dellatto damore infinito con il qua-
le il Figlio di Dio ha salvato luomo
e il mondo dal peccato e dalla mor-
te. Per questo il segno della Croce
il gesto fondamentale della preghie-
ra del cristiano.
Segnare se stessi con il segno del-
la Croce pronunciare un s visibile e
pubblico a Colui che morto per noi
e che risorto, al Dio che nellumilt
e debolezza del suo amore lOnni-
potente, pi forte di tutta la potenza e
lintelligenza del mondo.
Dopo la consacrazione, lassem-
blea dei fedeli, consapevole di essere
alla reale presenza di Cristo crocifis-
so e risorto, cos acclama: Annuncia-
mo la tua morte, Signore, proclamia-
mo la tua risurrezione, nellattesa del-
noi, Signore, che con la tua santa Cro-
ce hai redento il mondo!
Maria ci insegna a vivere la
Santa Messa con fede e amore
Maria, presente sul Calvario presso
la Croce, ugualmente presente, con
la Chiesa e come Madre della Chiesa,
in ciascuna delle nostre Celebrazioni
eucaristiche (cfr Enc. Ecclesia de Eu-
charistia, 57). Per questo, nessuno me-
glio di lei pu insegnarci a
comprendere e vivere con
fede e amore la santa Mes-
sa, unendoci al sacrificio
redentore di Cristo. Quan-
do riceviamo la santa Co-
munione anche noi, come
Maria e a lei uniti, ci strin-
giamo al legno, che Ges
col suo amore ha trasfor-
mato in strumento di sal-
vezza, e pronunciamo il no-
stro Amen, il nostro s
allAmore crocifisso e ri-
sorto.
LEUCARISTIA, SEGRETO
DELLA SANTIFICAZIONE
DEI SACERDOTI
(Angelus 18/9/2005)
Mentre lAnno dellEu-
caristia si avvia al termine,
vorrei riprendere un tema
particolarmente importan-
te, che stava tanto a cuore
anche al venerato mio pre-
decessore Giovanni Paolo
II: la relazione tra la santi-
t, via e meta del cammino
della Chiesa e di ogni cri-
stiano, e lEucaristia.
Innanzitutto, un adoratore
dellEucaristia
In particolare, il mio pensiero va
questoggi ai sacerdoti, per sottolinea-
re che proprio nellEucaristia sta il se-
greto della loro santificazione. In for-
za della sacra Ordinazione, il sacerdo-
te riceve il dono e limpegno di ripe-
tere sacramentalmente i gesti e le pa-
role con i quali Ges, nellUltima Ce-
na, istitu il memoriale della sua Pa-
squa. Tra le sue mani si rinnova que-
la tua venuta. Con gli occhi della fede
la Comunit riconosce Ges vivo con
i segni della sua passione e, insieme a
Tommaso, piena di stupore, pu ripe-
tere: Mio Signore e mio Dio! (Gv
20,28). LEucaristia mistero di mor-
te e di gloria come la Croce, che non
un incidente di percorso, ma il passag-
gio attraverso cui Cristo entrato nel-
la sua gloria (cfr Lc 24,26) e ha ricon-
ciliato lumanit intera, sconfiggendo
ogni inimicizia. Per questo la liturgia ci
invita a pregare con fiduciosa speran-
za: Mane nobiscum Domine! Resta con
16 Salvami Regina Ottobre 2005
sto grande miracolo damore, del qua-
le egli chiamato a diventare sem-
pre pi fedele testimone e annuncia-
tore (cfr Lett. ap. Mane nobiscum Do-
mine, 30). Ecco perch il presbitero
devessere prima di tutto adoratore e
contemplativo dellEucaristia, a parti-
re dal momento stesso in cui la cele-
bra. Sappiamo bene che la validit del
Sacramento non dipende dalla santi-
t del celebrante, ma la sua efficacia,
per lui stesso e per gli altri, sar tanto
maggiore quanto pi egli lo vive con
fede profonda, amore ardente, fervi-
do spirito di preghiera.
Un uomo pieno di zelo
trasforma un popolo
Durante lanno, la Liturgia ci pre-
senta come esempi santi ministri del-
lAltare, che hanno attinto la forza del-
limitazione di Cristo dalla quotidia-
na intimit con lui nella celebrazione e
nelladorazione eucaristica.
Qualche giorno fa abbiamo fat-
to memoria di san Giovanni Criso-
stomo, patriarca di Costantinopoli al-
la fine del quarto secolo. Fu definito
bocca doro per la sua straordina-
ria eloquenza; ma venne anche chia-
mato dottore eucaristico, per la va-
stit e la profondit della sua dottrina
sul santissimo Sacramento. La divina
liturgia che pi viene celebrata nelle
Chiese orientali porta il suo nome, e
il suo motto: basta un uomo pieno di
zelo per trasformare un popolo, evi-
denzia quanto efficace sia lazione di
Cristo attraverso i suoi ministri.
Nella nostra epoca, spicca poi la fi-
gura di san Pio da Pietrelcina, che ri-
corderemo venerd prossimo. Cele-
brando la santa Messa, egli riviveva
con tale fervore il mistero del Calva-
rio da edificare la fede e la devozione
di tutti. Anche le stigmate, che Dio gli
don, erano espressione di intima con-
formazione a Ges crocifisso.
Pensando ai sacerdoti innamorati
dellEucaristia, non si pu inoltre di-
menticare san Giovanni Maria Vian-
ney, umile parroco di Ars ai tem-
pi della rivoluzione francese. Con la
santit della vita e lo zelo pastorale,
egli riusc a fare di quel piccolo paese
un modello di comunit cristiana ani-
mata dalla Parola di Dio e dai Sacra-
menti.
Ci rivolgiamo ora a Maria, pregan-
do in modo speciale per i sacerdoti del
mondo intero, affinch traggano da
questo Anno dellEucaristia il frutto di
un rinnovato amore al Sacramento che
celebrano. Per intercessione della Ver-
gine Madre di Dio, possano sempre vi-
vere e testimoniare il mistero che po-
sto nelle loro mani per la salvezza del
mondo.
EUCARISTIA E CARIT
(Angelus 25/9/2005)
Proseguendo la riflessione sul Mi-
stero eucaristico, cuore della vita cri-
stiana, oggi vorrei porre in luce il le-
game esistente tra lEucaristia e la ca-
rit. Carit in greco agape, in lati-
no caritas non significa prima di tut-
to latto o il sentimento benefico, ma il
dono spirituale, lamore di Dio che lo
Spirito Santo effonde nel cuore umano
e che lo muove a donarsi a sua volta a
Dio stesso e al prossimo.
Lintera esistenza terrena di Ges,
dal concepimento alla morte in cro-
ce, stata un unico atto damore, tan-
to che possiamo riassumere la nostra
fede in queste parole: Jesus Caritas,
Ges Amore. NellUltima Cena, sa-
pendo che era giunta la sua ora (Gv
13, 1), il divino Maestro offr ai disce-
poli lesempio supremo di amore la-
vando loro i piedi e affid ad essi la
sua pi preziosa eredit, lEucaristia,
in cui concentrato tutto il mistero
pasquale.
NellEucaristia il Signore si d a noi
con il suo corpo, la sua anima e la sua
divinit, e noi diventiamo una sola co-
sa con lui e tra noi. La nostra risposta
al suo amore devessere allora con-
creta, si deve esprimere in unauten-
tica conversione allamore, nel perdo-
no, nella reciproca accoglienza e nel-
lattenzione ai bisogni di tutti. Tante
e molteplici sono le forme del servi-
zio che possiamo rendere al prossimo
nella vita di ogni giorno. LEucaristia
diventa cos la sorgente dellenergia
spirituale che rinnova il mondo nel-
lamore di Cristo.
I
Ottobre 2005 Salvami Regina 17
LEucaristia sempre il centro dei Congressi e riunioni degli Araldi (a sinistra,
IV Congresso Internazionale di Cooperatori allhotel Gran Meli, a San Paolo;
in alto, ultimo Incontro Internazionale della Sezione Femminile)
Nelle parrocchie del Mozambico (in alto),
nelle case della sezione femminile (a
sinistra), o in qualunque altro luogo dove
si trovino, gli Araldi cercano di assorbire
nellEucarestia forza e saggezza per il loro
compito evangelizzatore
NellEucaristia, forza e
ispirazione per lapostolato
l 10 ottobre 2004, il Papa Giovanni Paolo II ha
inaugurato solennemente lAnno dellEucaristia,
nella Basilica di San Pietro, pregando:Resta
con noi, Signore! Sostienici nella stanchezza,
perdona i nostri peccati, orienta i nostri passi
sulla via del bene!
Queste belle parole esprimono molto bene i mi-
gliori desideri del cuore degli Araldi. Perch essi san-
no che per lapostolato pi che le distanze percorse nel
loro compito, le notti di studio, le predicazioni e i di-
giuni, contano le ore passate in preghiera davan-
ti al Santissimo Sacramento. S, ai piedi di Ge-
s Eucaristico che il fedele trova conforto, forza
e ispirazione per il suo apostolato. Da lui ema-
na tutta la vita spirituale. Tutto grazia, diceva
Santa Teresina del Bambin Ges.
Ogni Araldo ha come punto donore dedica-
re una parte del giorno alle preghiere davanti al
Sacrario.
In varie case dellAssociazione si fa ladorazione
perpetua, con i giovani che si alternano giorno e not-
te in veglia davanti al Santissimo Sacramento espo-
sto. Pregano per la Chiesa, per il mondo, per i loro
cari, per se stessi e per tutti coloro che si raccoman-
dano alle loro preghiere.
Molte persone chiedono come gli Araldi riescono
ad attirare tanti giovani. semplice, basta mostrare lo-
ro tutto il significato e tutta la bellezza della devozione
mariana ed eucaristica. Lo stesso Ges nascosto co-
me dice la bella espressione popolare parler alla loro
anima. Cos come il sole fa sbocciare i fiori e maturare i
frutti, la Sacra Eucaristia bagna di soprannaturale lani-
ma che si espone alla sua benefica irradiazione.
Non sufficiente la conoscenza teorica di questa
verit, necessario vedere e fare esperienza. Molto
toccante in questo senso osservare la reazione dei
pi giovani, che hanno appena finito di imparare ci
che lEucaristia e sanno ancora solo balbettare una
preghiera : entrano nella cappella dove c lil Santis-
simo esposto, si inginocchiano quasi in modo impac-
ciato e l rimangono per ore di seguito, in un dialogo
muto con Dio. Nostro Signore Sacramentato, certa-
mente, ha molto da dire a loro...
In realt, solo alla luce dellEucaristia che pu
sorgere una nuova era per la Chiesa e per lUmanit.
Jos Messias Lins Brando
I
Luomo davvero
libero, moralmente
parlando, di scegliere
tra il bene e il male,
o solo di scegliere tra
diverse forme di bene?
18 Salvami Regina Ottobre 2005
Libero Arbitrio,
libert e schiavit
La libert un dono che gli esseri intelligenti hanno ricevuto da
Dio per scegliere tra varie forme di bene, di verit e di bellezza.
Ma quando essi scelgono il male, lerrore e lindegnit morale,
continueranno ad essere liberi? Che cos la libert?
mmaginiamo un ristorante
con un men vario e raffinato
che metta a nostra disposizio-
ne appetitosi piatti e bevande
di ogni tipo. Scegliendo quel-
lo che pi ci piace, stiamo utilizzando un
prezioso dono concesso da Dio agli an-
geli e agli esseri umani: la libert di opta-
re per quello che pi ci conviene, in base
alla nostra natura.
Mentre aspettiamo il cameriere che ci
porti i manicaretti, notiamo, al tavolo vi-
cino, un uomo che ha esagerato nella do-
se di bevande alcoliche e perdendo il con-
trollo di s ha cominciato a dire, a voce al-
ta, cose sconvenienti. Per la nostra men-
te, passa un pensiero: Ecco qui un altro
esempio di libero arbitrio. Questo pove-
retto non ha fatto nientaltro che usare la
libert che gli spetta, scegliendo la sbor-
nia invece della sobriet...Dunque, egli
libero. Ciascuno sceglie quello che vuole
e nessuno deve interferire.
corretto questo ragionamento?
No, sbagliato!
Sbagliato?! protester qualcuno.
Allora si pu ritenere di avere la li-
bert di scegliere tra diverse pietanze e
bibite, e nel contempo non concede la
libert al proprio vicino di ubriacarsi?
Che cos allora la liber?
La domanda del mio eccitato e ipo-
tetico interpellante non ben formu-
lata. Egli dovrebbe chiedere che co-
sa la nostra madre e maestra, la Santa
Chiesa Cattolica, insegna rispetto al-
la libert. certo che quello che El-
la raccomanda andr daccordo con
la retta ragione e sar quanto di me-
glio esiste per la nostra natura umana.
Nellepisodio da noi prima immagina-
to, ci sar una differenza tra il nostro
comportamento e quello dellubria-
co? Ponendo in termini dottrinari
questo quesito, luomo veramente
libero, moralmente parlando, di sce-
gliere il bene o il male, oppure sar li-
bero soltanto di scegliere tra diverse
forme di bene?
La libert dellanimale irrazionale
Sono quasi le undici di mattina, il
giorno assolato, e un gatto scavalca
il muro per andare nella casa del vi-
cino, perch si accorto che sul tavo-
lo del tinello, ci sono alcune belle bi-
stecche di carne cruda pronte per esse-
re cucinate per il pranzo. Il gatto non
si pone certamente un problema mo-
rale, riflettendo se giusto o sbaglia-
to rubare quella carne. Gi con lac-
quolina alla bocca, esso agisce con ra-
pidit, scavalca la finestra e si precipita
sul bersaglio del suo appetito, tornan-
do al suo cortile. Dopo essersi delizia-
to in tranquillit, si lecca i baffi, si grat-
ta e va in un angolo a riposare. Esso
non passer per nessun dramma di co-
scienza, n sentir la necessit di anda-
re in cerca di un prete per confessar-
si. Esattamente al contrario, far una
buona e prolungata siesta.
Questa la libert propria degli ani-
mali irrazionali. Essi non hanno leggi
che reprimano i loro appetiti, perch
sono incapaci di conoscerle.
Non questa la libert che tocca-
ta agli esseri razionali, come luomo (e
langelo).
Mentre gli altri animali sono guidati
soltanto dai sensi e per solo istinto di na-
Se la libert risiede
nella volont...
ne consegue che
la libert, come la
volont, inclini al bene
conforme a ragione
Ottobre 2005 Salvami Regina 19
tura cercano ci che loro giova, fuggen-
do da quanto loro nuoce, luomo inve-
ce ha come guida la ragione nelle singo-
le vicende della vita. Cos si esprime il
Papa Leone XIII nella sua celebre En-
ciclica Libertas Praestantissimum,
sulla Libert Umana, pubblicata nel
1888, epoca nella quale era di moda
accusare la Chiesa Cattolica di essere
contraria alla libert.
Oggigiorno c una credenza genera-
lizzata, diffusa da certe scuole filosofi-
che non cattoliche, riguardo il libero ar-
bitrio e la libert, che discrepante ri-
spetto alla dottrina definita dal Magi-
stero della Chiesa Cattolica. Molte per-
sone sono talmente male informate a
questo riguardo che non immaginano
possa esistere una tale discordanza.
Pertanto, linsegnamento cattolico
non lascia margine a dubbio alcuno: al-
luomo, essere razionale, non lecito
agire come fosse un animale irrazionale.
Abbiamo la libert naturale di sce-
gliere, tra i beni del mondo, quello che
ci aggrada, in base alla nostra conve-
nienza. Per esempio, preferire questa
o quella bevanda, questo o quel cibo,
come abbiamo detto nellesempio cita-
to prima. Si tratta di materie che solo
lontanamente sono relazionate con la
Legge di Dio ( in qualche modo lo so-
no, ma questo sarebbe argomento per
un altro articolo).
Questa libert si chiama naturale, in
quanto la ragione ci fa vedere che essa
armonica con la nostra natura umana.
Il libero arbitrio deve
obbedire alla ragione
Si sente dire da molta gente che il
libero arbitrio la libert di sceglie-
re tra il bene e il male, la verit e ler-
rore, la bellezza e la bruttezza esteti-
co-morale. sbagliato! Di fatto abbia-
mo la capacit di optare per quello che
non corretto, ma, se agiamo in que-
sto senso, stiamo abusando della liber-
t che Dio ci ha dato, invece di usarla
in modo corretto e ordinato. Oltretut-
to, stiamo interpretando erroneamen-
te il significato di quello che il libe-
ro arbitrio.
Troviamo spiegazioni molto chiare a
questo riguardo in diverse fonti cattoli-
che e il consultarle ci fa conoscere inse-
gnamenti che ci saranno utili per com-
portarci bene in questa nostra vita.
Leone XIII, per esempio, nellEnci-
clica sopra menzionata, ci dice in che
cosa consiste il dono della libert, dato
da Dio agli esseri dotati di intelligenza:
Se si considera la sua natura, questa li-
bert non altro che la facolt di sce-
gliere i mezzi idonei allo scopo che ci si
proposti. in questo senso che chi ha la
facolt di scegliere una cosa tra molte,
padrone dei propri atti.
Si noti, questa libert non ci d il di-
ritto di scegliere un fine o un mezzo il-
lecito per raggiungere un determina-
to scopo, ma solamente il diritto di di-
scernere tra vari mezzi leciti per rag-
giungere una meta consentita. Soltan-
to questo pu essere considerato vero
esercizio della libert umana.
Avendo presente ci, possiamo,
adesso, chiederci: Che cos il libero
arbitrio? Leone XIII spiega che il li-
bero arbitrio un attributo della volont,
o piuttosto la volont stessa, in quanto
nellagire ha facolt di scelta. Tuttavia,
la nostra volont ha bisogno di essere il-
luminata dallintelligenza. In altre paro-
le, quando dobbiamo prendere una de-
cisione, innanzitutto dobbiamo giudica-
re, per mezzo della nostra ragione, se
quello un bene reale o no. Alla fine,
dobbiamo agire conseguentemente alla
conclusione a cui siamo giunti.
In questo modo, lesercizio del libe-
ro arbitrio viene applicato in quanto si
opta tra vari beni che la nostra intelli-
genza ci presenta come leciti.
Nelle parole di Leone XIII, una
persona non sceglier mai di fare o vo-
lere una cosa senza prima aver riflettu-
to su quello, anche se lo fa con la rapi-
dit di un fulmine: In tutti gli atti vo-
lontari, la scelta sempre preceduta dal
giudizio sulla verit dei beni e sul bene
da anteporre agli altri. Nessuna persona
sensata pu dubitare che latto di giudi-
care appartenga alla ragione e non alla
volont. Dunque, se la libert tuttuno
con la volont che per sua natura desi-
derio sottomesso alla ragione, ne conse-
gue che anchessa, come la volont, in-
clini al bene conforme a ragione.
Nel giudicare se una cosa giusta
o sbagliata, la nostra ragione guida-
ta dalla legge naturale, impressa da
Dio nel nostro cuore. Cos insegnano
i Dottori della Chiesa, tra i quali San-
tAgostino, San Tommaso dAquino e
San Bonaventura, citati dal Catechi-
smo della Chiesa Cattolica, la legge
naturale non che la luce dellintelligen-
za posta in noi da Dio. Grazie a lei co-
nosciamo quello che si deve fare e che si
deve evitare. La nostra ragione ci mo-
stra che il male deve essere evitato e si
deve fare il bene, non faccia agli al-
tri quello che non desidera sia fatto a se
stesso, ecc., assiomi ben conosciuti in
filosofia etica.
Quando qualcuno decide di agire
contro la sua stessa ragione, questul-
tima non smette di protestare (si trat-
ta del famoso scrupolo di coscienza).
La persona sa che non sta agendo be-
ne, perfino un bambino capisce que-
sto. Se un bambino prende di nasco-
sto un dolce, quando la madre chiede-
r se stato lui, la sua prima reazione
quella di arrossire dalla vergogna.
In tal modo, Dio ha creato luomo
dipendente dalla ragione infatti, quan-
do qualcuno devia dal retto cammino
inventa scuse per giustificare i suoi
errori. Anche in questo caso non pu
fare a meno di sentire, di tanto in tan-
to, delle fitte provocate dagli scru-
poli di coscienza.
Ma pu succedere che lintelligenza
umana si inganni e indichi come un bene
qualcosa che, in verit, ha soltanto lap-
parenza del bene. Qualcuno, per esem-
pio, decide di entrare in una setta qual-
siasi, perch i suoi membri ne seguono i
princpi pi seriamente della maggioran-
za dei cattolici. Purtroppo succede...
Libero arbitrio e
libert sono facolt
date da Dio alluomo
(e agli angeli) per
scegliere la verit, il
bene e il bello morale
Q
20 Salvami Regina Ottobre 2005
Nel caso si verifichi un simile ingan-
no, rimane dimostrato che quella per-
sona, realmente, ha usato il libero ar-
bitrio, ma in modo fallace. Come ha
detto Leone XIII, si tratta di un vizio
della libert, come la malattia un vizio
della vita.
Una situazione di gran lunga peg-
giore si verifica quando la ragione ci
mostra che qualcosa sbagliato, ma
nonostante tutto scegliamo di fare ci
che cattivo o sbagliato. Si tratta di un
abuso della libert.
Scegliere il peccato
scegliere la schiavit
Immaginiamo un esempio. Debo-
ra e Clarice lavorano nella stessa sala
di un ospedale. Accade che si detesti-
no reciprocamente. Un giorno, si veri-
fica un furto nel reparto e Debora sa
perfettamente che Clarice mai potreb-
be aver fatto una cosa del genere. Co-
munque, non riesce a trattenersi e ap-
profitta di questa meravigliosa occa-
sione per mettere in giro diffamazioni
contro la collega di lavoro.
Che cosa successo nellanima di
Debora? La ragione le ha mostrato che
non era lecito diffamare Clarice e che,
al contrario, quella era una buona op-
portunit per praticare un atto di virt,
elogiando la sua onest. Nel frattem-
po, dominata dalla sua cattiva passione,
non ha voluto dare ascolto alla sua ra-
gione e ha deciso di praticare il male.
Aveva lei la libert di agire cos?
No! Come gi abbiamo visto, lesse-
re umano ha, ovviamente, la capacit
concreta di peccare, ma non ha il dirit-
to di farlo.
Molta gente pensa che essere libe-
ri sia fare quello che si vuole, sia cal-
pestare (ignorare) la propria ragione e
la propria coscienza e realizzare tutte le
sue fantasie, come si dice attualmente.
Errore grossolano e pura illusione:
chi agisce cos non pi libero, di-
ventato, questo s, schiavo del peccato.
Liberi sono coloro che si manten-
gono fedeli alla loro ragione, la quale,
a sua volta, gli mostrer loro che non
possono praticare il male, ma devono
osservare la legge naturale e la legge
divina, dalla quale essaa ha origine.
Leone XIII prova questo in modo
molto chiaro. Egli dice cos: Dio infi-
nitamente perfetto, essendo sommamen-
te intelligente e solo bont, anche som-
mamente libero e perci in nessun modo
pu volere il male della colpa; n lo pos-
sono i beati celesti in quanto contempla-
no il bene supremo. Saggiamente Agosti-
no ed altri, contro i Pelagiani, avvertiva-
no che se il sottrarsi al bene era confor-
me alla natura e alla perfezione della li-
bert, allora Dio, Ges Cristo, gli Ange-
li, i Beati, nei quali non sussiste quel po-
tere, o non sarebbero liberi o certamen-
te lo sarebbero meno perfettamente del-
luomo pellegrino e imperfetto.
In altre parole, chi pi libero di
Dio, Signore di tutte le cose? Per que-
sto, per la sua stessa natura, Egli mai
potr scegliere il male, lerrore o lin-
degnit morale. Se la scelta del male
costituisse una forma di libert, questo
significherebbe che Dio, come tutti co-
loro che sono in Cielo, sarebbero me-
no liberi del peccatore (e dei demoni
e i condannati al fuoco eterno), il che
unassurdit.
Leone XIII cita San Tommaso
dAquino, maestro a questo riguardo,
per mostrare che la possibilit di pecca-
re non libert, ma schiavit. Per giun-
gere a questa conclusione, egli ricorda
una frase pronunciata dallo stesso Ges
Cristo: Chiunque commette il peccato
schiavo del peccato (Gv 8,34).
Dice Leone XIII: se la persona
agisce secondo ragione, agisce di pro-
pria iniziativa e secondo la propria natu-
ra: questa libert. Quando invece com-
mette peccato, agisce contro ragione e
allora egli sospinto quasi da un altro e
imprigionato entro limiti altrui; perci
chiunque commette il peccato schiavo
del peccato.
E lo stesso Papa aggiunge: Anche
gli antichi filosofi pagani hanno ricono-
sciuto questa verit, e soprattutto coloro
che per principio ritenevano essere libe-
ro soltanto il sapiente definendo sapien-
te, come noto, chi avesse appreso a vi-
vere costantemente secondo natura, cio
onestamente e virtuosamente.
Libert dei figli di Dio e
libert dei ribelli
Riassumendo, lessere umano deve
agire secondo la propria ragione, an-
che quando le sue passioni lo spingano
al contrario, nonostante gli costi fatica
e grandi siano gli ostacoli da supera-
re. La ragione chiede ubbidienza alla
legge, naturale e divina e mostra che il
contrario non libert, ma libertinag-
gio. Tertulliano diceva: Dio ha dato
la legge alluomo, non per privarlo del-
la sua libert, ma per manifestargli il suo
apprezzamento.
Nella storia del mondo, i primi ad
agire contro la ragione sono stati Ada-
mo ed Eva, quando hanno commesso
il peccato originale. Hanno confuso li-
bert con indipendenza, ed in questo
caso non sono stati liberi, ma liberti-
ni. I loro discendenti, fino alla fine del
mondo, affronteranno le conseguenze
di questo peccato, conducendo una vi-
ta difficile su questa terra, in mezzo a
malattie, guerre, crimini, ecc.
Coloro che si ribellano alla legge di
Dio, e si credono liberi per il fatto che
si rifiutano di obbedire, sono schia-
vi dei loro vizi e delle loro passioni di-
sordinate. Veramente liberi sono colo-
ro che si sottomettono con amore al-
la volont divina, godendo della liber-
t dei figli di Dio
I ribelli sono chiamati dalla grazia a
ricordarsi che sono esseri umani e, in
quanto tali, non a loro lecito abbrac-
ciare una falsa libert che li rende si-
mili agli animali.
In sintesi: libero arbitrio e liber-
t sono facolt date da Dio alluomo
(e agli angeli) per scegliere la verit,
il bene e il bello morale, di modo che
possano diventare pi simili a Lui, che
Libert allo stato puro.
Q
Ottobre 2005 Salvami Regina 21
La Camera Santa della Cattedrale di Oviedo (Spagna), nella quale, tra numerose altre reliquie,
si trova il sandalo di San Pietro (in distacco, sopra)
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Il sandalo del Principe degli Apostoli
uando il corpo di San
Pietro stato portato al
sepolcro, sulla Collina
del Vaticano, un cristia-
no anonimo ha raccol-
to i due sandali di cuoio, logorati, con i
quali lApostolo aveva percorso distan-
ze incommensurabili su strade polvero-
se e vie lastricate romane, diffondendo
in ogni dove il nome di Ges.
Un paio di vecchi sandali di cuoio
storpiato...che cosa ci potrebbe esse-
re di pi insignificante? Quelli, inve-
ce, sono stati conservati come preziose
reliquie, poich hanno protetto i piedi
del grande Papa e Martire, il primo Vi-
cario di Cristo sulla terra.
Uno di essi, quello destro, sta-
to portato a Gerusalemme, e l ri-
masto insieme ad altre preziosit fino
al 614, quando a causa delle persecu-
zioni dei Persiani, un un sacerdote ha
portato ad Alessandria dEgitto tutte
queste reliquie chiuse in unarca. Man
mano che i nemici della Fede avanza-
vano nel nord Africa, i Cristiani con-
tinuavano a spostare questarca di cit-
t in citt, cos, nell812 arrivata ad
Oviedo, nellestremo nord della Peni-
sola Iberica.
L il re Alfonso II, il Casto, uno
dei primi successori dellintrepido
Don Pelayo, ha fatto costruire la fa-
mosa Camera Santa della Cattedrale
di Oviedo per acco-
gliere la preziosa ar-
ca che, per rispetto,
era stata mantenuta
chiusa.
Il 13 marzo del
1075 stata aperta
alla presenza del re
di Castiglia, Alfon-
so VI, di vescovi, aba-
ti e numerosi perso-
naggi della Corte. Il
suo contenuto era ve-
ramente prezioso:
un pezzo della San-
ta Croce, alcune spi-
ne della corona con-
ficcata dai carnefici
nella fronte sacrosanta del Salvatore
e varie altre reliquie di minor impor-
tanza.
Tutte sono state esposte alla vene-
razione dei fedeli nella Camera Santa.
Tra loro, il sandalo di San Pietro, testi-
mone di tanti episodi gloriosi della vita
del primo Papa.
S
Juan Carlos Cast
di Madrid
22 Salvami Regina Settembre 2005
La mia via sicura
Con un aspetto bello e luminoso e dicendo parole che
risuonavano come un coro angelico, Santa Teresina
apparsa diverse volte per comunicare al mondo intero
questa rassicurante verit: la santit alla portata di
tutte le anime, anche di quelle pi deboli.
iamo nel 1897. Due giova-
ni carmelitane conversano
nel Carmelo di Lisieux.
Una di loro, Suor Tere-
sina del Bambin Ges, si
approssima alla fine della sua vita e al-
lapice della santit. Laltra, che nutre
per lei vera ammirazione, una novi-
zia proveniente da Parigi, Suor Maria
della Trinit.
Innanzitutto necessario
credere nel Papa
Le due conversano sulla via spiri-
tuale che Suor Teresina insegnava: la
piccola via. Di fronte alle insistenti
domande della novizia, la santa e dot-
tore della Chiesa afferma con assolu-
ta sicurezza: - Se ti sto inducendo in
errore con la mia piccola via damo-
re, non temere che io ti permetta di se-
guirla per molto tempo. Apparirei su-
bito per dirti di prendere unaltra dire-
zione. Se io non torno, credi nella veri-
t delle mie parole:nel buon Dio tanto
potente e misericordioso, non si confi-
da mai troppo. Da Lui si ottiene tutto
quanto si spera.
Sono cos convinta di quanto mi
dici, che anche se il Papa dicesse che ti
stai sbagliando, non gli crederei...
Santa Teresina corregge immediata-
mente la giovane religiosa, molto fer-
vida, ma un posventata:
Oh! Questo no! Per prima cosa
bisogna credere nel Papa, comunque,
non aver paura che egli ti venga a dire
di cambiare via: non gli darei il tempo,
perch, se arrivando in Cielo mi ren-
dessi conto che ti ho indotta in errore,
otterrei dal buon Dio lautorizzazione
per venire immediatamente ad avver-
tirti. Fino a quel momento per, de-
vi credere che la mia via sicura, dun-
que, seguila fedelmente.
Un angoscioso problema
finanziario
Sfogliando gli atti del processo di
beatificazione della Serva di Dio, ab-
biamo trovato, oltre ai suoi scritti e al-
le dichiarazioni dei testimoni, anche la
relazione dei miracoli da lei realizzati
post mortem.
In uno di questi, operato nel mo-
nastero carmelitano di Gallipoli, San-
ta Teresina conferma la sicurezza e la
santit della sua piccola via.
Nel mese di gennaio del 1910, il Car-
melo di Gallipoli si trovava in una situa-
zione economica catastrofica. A causa di
un periodo di carestia, ad ogni suora era
concesso un chilo di pane alla settimana;
cerano giorni in cui, non avendo nulla
da mangiare al posto di andare al refet-
torio, si recavano in cappella a pregare.
passata di l una religiosa della
Congregazione delle Marcelline, di Mi-
lano, la quale ha parlato loro della gio-
vane Serva di Dio Teresina del Bambin
Ges ed ha donato loro la traduzione
italiana della Storia di unAnima.
Le carmelitane di Gallipoli entusia-
smate per la loro sorella dabito, mor-
ta in odore di santit in Francia, han-
no iniziato, con la sua intercessione,
un triduo alla Santissima Trinit, chie-
dendo la soluzione del loro angoscioso
problema finanziario.
Il giorno 16 dello stesso mese di
gennaio, Suor Maria Carmela del
Cuore di Ges, si seriamente am-
malata, per le preoccupazioni riguar-
do i debiti del suo monastero. La stes-
sa narra quello che accaduto quel-
la notte.
Ecco, tieni 500 lire per
pagare i debiti
Verso le tre del mattino racconta
ho sentito che una mano mi copriva,
teneramente, con la coperta che era
caduta. Pensando che fosse una suora
del convento, le ho detto senza aprire
gli occhi:
Lasciami, sto sudando molto!
Ho sentito allora una voce dolce e
sconosciuta che mi diceva:
No, quello che sto facendo una
cosa buona. Ascolta, il buon Dio si ser-
ve degli abitanti del Cielo, come di
quelli della terra, per soccorrere i suoi
Settembre 2005 Salvami Regina 23
Anima ardente, Santa Teresina desiderava essere missionaria, guerriera ed
apostola allo stesso tempo
La mia via sicura
servitori. Prendi, ecco qui 500 lire per
pagare i debiti della comunit.
Ho risposto:
I debiti della comunit sono so-
lo di 300 lire.
Bene, - ribatt - ne resteranno
200; adesso, visto che non puoi tenere
denaro nella cella, vieni con me.
Allora, ho pensato: Come faccio
ad alzarmi? Sono piena di sudori. In
quel momento la celeste visione ha ag-
giunto sorridendo: La bilocazione ci
aiuter.
Mi sono trovata immediatamente
fuori dalla cella in compagnia di una
giovane carmelitana il cui abito e velo
lasciavano trasparire una luce paradi-
siaca che ci illuminava il cammino.
Lei mi ha condotto nella sala do-
ve custodivamo il denaro in una pic-
cola cassetta. L cera la nota dei de-
biti della comunit, e lei vi ha depo-
sitato le 500 lire. Lho guardata con
unammirazione e piena di gioia mi
sono prostata per ringraziarla, dicen-
do: Oh! Mia Santa Madre! ( cos
che le carmelitane si rivolgono a San-
ta Teresa dAvila). Lei, per, accarez-
zandomi con molto affetto, mi ha det-
to: No, non sono la nostra Santa Ma-
dre, sono la Serva di Dio Suor Teresi-
na di Lisieux.
Quindi la giovane religiosa, dopo
avermi accarezzato ancora una volta con
amore, si allontanata soavemente.
La mia via sicura e non mi
sono sbagliata seguendola
Attonita per quello che era appe-
na accaduto, e pensando che Santa Te-
resina non avesse trovato la porta per
uscire dal Carmelo, la Priora le ha det-
to un po ingenuamente:
Attenzione potrebbe sbagliare il
cammino!
No, no, la mia via sicura e non mi
sono sbagliata seguendola ha risposto
la Santa con un sorriso celestiale.
Suor Maria Carmela si alzata im-
mediatamente ed andata alla Cap-
pella. Le religiose, notando in lei qual-
cosa di diverso, le hanno chiesto co-
sa fosse successo. Allora lei ha narra-
to la meravigliosa visione cos tutte in-
sieme sono andate a vedere la cassetta
dove era custodito il denaro del Car-
melo e l hanno trovato la banconota
di 500 lire!
Il vescovo ha perso e le
carmelitane hanno guadagnato
Ma non finito qui il miracolo. Nei
mesi successivi, la Serva di Dio ap-
parsa diverse volte alla fortunata Prio-
ra, parlandole di cose spirituali e
dandole aiuti economici. Nella notte
del 15 giugno, narra la Madre Carme-
la, lei mi ha promesso di portarmi 100
lire.
Tuttavia, laspetto pi pittoresco
e grazioso di questo modo di fare
di Santa Teresina stato la maniera
in cui ha fatto arrivare questa som-
ma alle carmelitane di Gallipoli. Un
giorno, il vescovo di questa diocesi,
Mons. Gaetano ha raccontato loro
di aver notato che nella sua cassetta
mancava una banconota da 100 lire e
sperava che Suor Teresina la portas-
se a loro...
E cos successo!
Il 6 agosto, la Santa di Lisieux ap-
parsa nuovamente a Madre Carme-
la, con in mano una banconota da 100
franchi, e le ha detto: Il potere di Dio
toglie o d con la stessa facilit tanto
nelle cose temporali che in quelle spiri-
tuali.
La Priora si affrettata a devolve-
re questa somma al Vescovo, ma questi
lha ritornata alle religiose.
NUOVO LIBRO SULLE APPARIZIONI DI FATIMA
24 Salvami Regina Settembre 2005
Abito di Santa Teresina
(Carmelo di Lisieux, Francia)
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Queste ossa benedette faranno
miracoli straordinari
Il 5 settembre di quellanno vi-
gilia dellesumazione dei suoi resti
mortali la Serva di Dio apparsa
ancora una volta.
Dopo avermi parlato riguardo il
bene spirituale della comunit nar-
ra Madre Carmela lei mi ha an-
nunciato che nellesumazione si sa-
rebbero trovate soltanto ossa. Poi mi
ha fatto capire i prodigi che avrebbe
fatto in futuro. Stia sicura, mia cara
Madre, che queste ossa benedette fa-
ranno miracoli straordinari e saran-
no armi potenti contro il demonio.
La Priora ha osservato che la San-
ta della piccola via appariva sempre
allaurora, il suo aspetto era bello e lu-
minoso, le sue vesti brillavano come
argento trasparente e le sue parole ri-
suonavano come un coro angelico.
Una nuova conferma
Suor Teresina tornata a manifestar-
si in questo Carmelo lanno seguente,
questa volta a Mons. Nicola Giannatta-
sio, Vescovo di Nardo, citt vicina a Gal-
lipoli, il quale aveva studiato la vita del-
la Serva di Dio. Senza avere avuto cono-
scenza delle parole che lei aveva rivol-
to a Suor Maria della Trinit nel 1897,
pensava che la risposta data alla Priora
nel 1910 la mia via sicura dove-
va essere intesa nel senso spirituale e co-
me una conferma della sua piccola via.
Con lidea di ottenere questa conferma,
e di chiedere per s e per la sua Diocesi
la protezione della giovane Serva di Dio,
ha deciso di fare un esperimento azzar-
dato; ha collocato in una busta una ban-
conota di 500 lire, insieme al suo bigliet-
to da visita, nel quale ha scritto:
In memoriam
La mia via sicura ed io non mi so-
no ingannata Suor Teresina del Bam-
bin Ges a Suor Carmela, Gallipoli,
data 16 gennaio 1910.
Ora pro me quotidie ut Deus mise-
reatur mei (Prega per me tutti i gior-
ni, affinch Dio abbia piet di me).
Mons. Giannattasio ha sigillato la
busta e lha consegnata alle carme-
litane di Gallipoli, chiedendo loro di
collocarla nella cassetta dove Santa
Teresina aveva operato i miracoli.
Poco tempo dopo andato al
Carmelo a predicare un ritiro, alla
fine ha voluto vedere la busta. Essa
era intatta, ma un pochino volumi-
nosa...Aprendola, il vescovo ha tro-
vato, non solo le 500 lire che aveva
messo, ma addirittura 800, che egli
ha dato immediatamente alle reli-
giose. Una delle banconote esalava
un delicato profumo di rose.
Tanto Mons. Giannattasio quanto
le carmelitane hanno compreso che,
tramite questo nuovo prodigio, Santa
Teresina voleva manifestare chiaramen-
te che la sua piccola via era sicura.
Poche volte un cammino di perfe-
zione stato confermato da unazione
miracolosa cos straordinaria.
Possiamo immaginare la gioia di
Suor Maria della Trinit nel prendere
atto di questi fatti narrati dalle sue so-
relle di vocazione del Carmelo di Gal-
lipoli. La Piccola Via della sua cara
maestra di novizie si confermava esse-
re un cammino sicuro e che non porta-
va allerrore...
Con un grande sforzo evangelizza-
tore, lAssociazione Madonna di Fati-
ma, attraverso la sua campagna Sal-
vami Regina ha festeggiato l88 an-
niversario delle apparizioni della Ma-
donna a Fatima con ledizione del li-
bro Fatima il Mio Immacolato Cuo-
re Trionfer! scritto da Don Joo
Scognamiglio Cl Dias, presidente
generale degli Araldi del Vangelo.
Con la copertina scelta dai parte-
cipanti alla Campagna, una prima ti-
ratura di 300.000 esemplari stata
distribuita alle famiglie che parteci-
pano a questa opera mariana, colle-
gata agli Araldi del Vangelo.
Lopera sta riscuotendo un enor-
me successo, specialmente tra i gio-
vani che finalmente conoscono e ri-
spondono alle richieste fatte dalla
Madre di Dio ai tre Pastorelli, Lucia,
Francesco e Giacinta, a Cova da Iria,
e che possono essere riassunti in tre
punti fondamentali: la recitazione
del rosario, la devozione allImmaco-
lato Cuore di Maria e la comunione
riparatrice dei cinque primi sabati di
ogni mese.
L
Santa Teresina allet di 4 anni
LA PICCOLA VIA
La santit alla
portata delle
persone comuni
a stessa Santa Teresina
spiega, nei Manoscrit-
ti Autobiografici, in che
cosa consiste la sua pic-
cola via di santificazione.
Sempre ho desiderato essere santa,
ma povera me! sempre ho constata-
to, nel raffrontarmi ai santi, che tra loro
e me esiste la stessa differenza che c tra
una montagna la cui vetta si perde nel
cielo ed il granello di sabbia scuro cal-
pestato dai passanti. Lungi dal perdere
coraggio, ho detto a me stessa: Il buon
Dio non pu ispirare desideri irrealizza-
bili. Dunque, nonostante la mia picco-
lezza, posso aspirare alla santit. Diven-
tare grande, impossibile; devo allora
sopportarmi cos come sono, con tutte le
mie imperfezioni, ma voglio trovare un
mezzo per andare in Cielo per una via
piccola ma ben diritta, ben breve, una
piccola via interamente nuova.
* * *
In quellepoca, riscuoteva un enor-
me successo lascensore, recentemen-
te inventato, in quanto risparmiava alle
persone lo sforzo di salire le scale. Suor
Teresina ha sentito un grande desiderio
di trovare un ascensore per elevarmi fi-
no a Ges, perch sono troppo piccola
per arrampicarmi sulla faticosa scala del-
la perfezione. Si messa allora a cerca-
re nei Libri Sacri e ha trovato questa ri-
flessione: Se qualcuno piccolino, che
venga a Me (Pr 9,4). Continuando la
sua ricerca, ha trovato questaltra affer-
mazione: Come una madre accarezza
suo figlio, cos Io vi consoler, vi stringe-
r al petto( Is 66, 12-13). Allora ha con-
cluso piena di giubilo: Ah! Lascensore
che mi deve innalzare fino al Cielo sono
le vostre braccia, o Ges!
La lettura attenta ed amorosa dei
Santi Vangeli le ha gettato pi luce an-
cora: Se non diventerete come fanciul-
li, non entrerete nel Regno dei Cieli (Mt
18, 3). Lasciate che i bambini vengano
a Me e non tratteneteli, perch il Regno
di Dio di coloro che gli assomigliano
( Mc 10, 14).
Ecco dunque spiegato in che cosa
consiste la piccola via, il cammino
dellinfanzia spirituale. In essa, lim-
portante non fare grandi mortifica-
zioni corporali, ma accettare con umil-
t la propria piccolezza, i propri limi-
ti, ed avere un amore e una fiducia illi-
mitata nella bont di Dio. Come frutto
di questo amore, necessario un im-
menso desiderio di fare alla perfezione
ogni atto della vita quotidiana.
* * *
Con la sua dottrina e, soprattutto,
col suo esempio, la dolce Carmelitana
di Lisieux ha dimostrato che la santit
accessibile a tutti. Lei ha vissuto la san-
tit pura e semplice, con tutto lincanto e
la seduzione dellanima moderna, molto
umana e molto prossima a noi, afferma
uno dei suoi pi insigni biografi.
Con il canonizzarla pi ancora,
col proclamarla Dottore della Chiesa
la Santa Chiesa ha ufficializzato la sua
piccola via come un autentico cam-
mino di santit. Questo stato riba-
dito chiaramente dal Papa Benedetto
XV, in un discorso tenuto il 14 agosto
1921: Nel cammino dellinfanzia spiri-
tuale sta il segreto della santit per i fe-
deli del mondo intero. E la bolla di ca-
nonizzazione segnala che per mezzo di
Santa Teresina: Dio propone agli uo-
mini un nuovo modello di santit, al-
la portata non solo di preti e suore, ma
anche dei laici di ogni et e condizio-
ne sociale.
N
ARALDI NEL MONDO
26 Salvami Regina Ottobre 2005
Mons. Lucio Renna con i 24 neo accoliti e neo-lettori nella sacrestia della Basilica
PAPA BENEDETTO XVI CELEBRA
COL CALICE DEGLI ARALDI
Il 16 settembre, un grande sorriso della Madonna
ha sorpreso gli Araldi: il Calice da Messa appartenen-
te allAssociazione stato usato dal Sommo Pontefice
nellEucaristia che egli ha celebrato nella sua Cappel-
la Privata.
Questo gesto ha in s un significato del tutto specia-
le, se si tiene presente la profonda devozione al Papa-
to, che caratterizza i membri dellAssociazione di dirit-
to pontificio.
In questa occasione, il Vicario di Cristo, per mezzo
del suo segretario personale, ha impartito la sua bene-
dizione a tutti gli Araldi.
A Roma, nuovi Araldi accoliti e lettori
ella storica Basilica di Santa Ma-
ria Maggiore, una delle pi simbo-
liche e belle chiese della Cristianit,
Mons. Lucio Angelo Renna, vescovo
di Avezzano, ha conferito a 24 Araldi
del Vangelo il ministero del lettorato e dellaccolitato,
in una cerimonia che ha avuto luogo il giorno 19 set-
tembre.
Essi si incamminano cos nella vita sacerdotale
per servire meglio la Chiesa nei diversi paesi nei qua-
li operano.
ARALDI NEL MONDO
Ottobre 2005 Salvami Regina 27
Mons. Lucio Ren-
na durante lomelia
(foto 1), mentre
conferisce il mi-
nistero del lettora-
to ad un Araldo ar-
gentino (foto 2) e
dellaccolitato ad
un Araldo canade-
se (foto 3)
Mons. Lucio Renna con i 24 neo accoliti e neo-lettori nella sacrestia della Basilica
Veduta generale della cerimonia
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A Roma, nuovi Araldi accoliti e lettori
Nella omelia, Mons. Lucio ha messo in risal-
to limportanza dei doveri inerenti ad ognuno di
questi ministeri, annunciare la Parola di Dio e
servire lAltare. Ha anche aggiunto, che compor-
tava un grande impegno a favore della Chiesa, e
una dedizione ancora pi grande verso le comuni-
t e i fratelli.
Per ringraziare di un cos grande dono conces-
so dalla Provvidenza, alla fine della celebrazione gli
Araldi hanno elevato canti alla patrona della Citt
Eterna, Santa Maria Salus Populi Romani.
28 Salvami Regina Ottobre 2005
Pranzo commemorativo Dopo la cerimonia benedetta di ammissione di accoliti e lettori nella Basilica di Santa Maria
Maggiore, i partecipanti si sono riuniti per un pranzo commemorativo, ove si segnalata la presenza del Cardinale
Bernard Law, del Mons. Lucio Renna, del Prof. Guzmn Carriquiry e di sua moglie, signora Lidice, S. E. Angelo di
Pasquale, Mons. Michael Jagosh, Mons. Adriano Paccanelli, Don Sandro de Oliveira e Don Jos Roberto Mattos.
Messa con il Cardinale
Bernard Law
Il Cardinale Bernard Francis Law, Arciprete della
Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore, ha invi-
tato gli Araldi del Vangelo a partecipare a una Messa
da lui celebrata in questa magnifica basilica, che il pi
importante tempio dedicato alla Madre di Dio e ospi-
ta un reliquiario contenente le tavole del Presepio del
Bambino Ges
Ottobre 2005 Salvami Regina 29
Visita agli antichi maestri Nel convento di Santo
Domingo el Real, a Madrid in Spagna Don Joo
Scognamiglio Cl Dias ha avuto la gioia di rivedere i suoi
antichi maestri, Don Carlos Lled, famoso predicatore, e
Don Jos Mateo y Garca de Paredes, rinomato canonista
che ha redatto gli statuti degli Araldi del Vangelo. Entrambi
hanno manifestato la loro soddisfazione per il rapido
sviluppo della Associazione.
Nel Pontificio Consiglio per i
Laici Una delegazione di Araldi ha
consegnato al Prof. Guzmn Carriquiry,
sottosegretario di questo dicastero
romano, i volumi con la relazione delle
attivit svolte da questa Associazione
negli oltre 50 paesi in cui operano.
Ambto incontro a Genazzano Unito da profondi legami alla
Madre del Buon Consiglio, Don Joo Scognamiglio Cl Dias ha potuto
realizzare un grande desiderio: celebrare Messa nellaltare privilegiato
dalla presenza del suo miracoloso affresco a Genazzano. Per questa
speciale occasione, come sempre accoglienti, i padri agostiniani gli
hanno offerto la stessa pianeta utilizzata da Giovanni Paolo II quando ha
celebrato in questo Santuario.
Nella casa degli orioniti a
Reggio Calabria A Reggio
Calabria, gli Araldi sono stati
ricevuti dallArcivescovo
Mons. Vittorio Luigi Mondello,
al quale hanno offerto la
medaglia dellAssociazione.
Accompagnati da Don
Romolo Mariani, hanno potuto
anche portare il calore di
una parola amica agli anziani
sostenuti dagli oroniti nella
citt.
San Benedetto in Piscinula La chiesa
degli Araldi a Roma si trova in pieno restauro.
Come frutto di questo attento lavoro, diversi
affreschi medievali, che erano coperti da
pitture posteriori, possono ora essere
ammirati dai fedeli. Nonostante le opere,
quotidianamente Mons. Angelo di Pasquale
celebra l la Messa e promuove adorazioni al
Santissimo Sacramento.
30 Salvami Regina Ottobre 2005
Suzano (SP), Brasile Nella comunit della
Madonna delle Grazie, nella Parrocchia di Santa
Susanna, lAraldo Don Jos Luis de Zayas y
Arancibia ha battezzato 25 bambini su richiesta del
parroco, Don Dimas de Paula Incio.
San Paolo (SP), Brasile Come negli anni scorsi, su invito di Don Nadir Brun, gli Araldi hanno partecipato alla Messa
e alla processione in onore alla Madonna del Brasile, nella parrocchia a Lei dedicata, il giorno 7 settembre. Ha presieduto
lEucarestia Mons. Manuel Parrado Carral, Vescovo ausiliare di San Paolo.
Trememb (SP), Brasile Nel 50 anniversario del Convento Carmelitano del Signore Buon Ges, la Corale Santa
Cecilia, degli Araldi del Vangelo, ha cantato durante lEucaristia presieduta dal Cardinale Eusbio Scheid, Arcivescovo
di Rio de Janeiro.
Aparecida do Norte (SP), Brasile 55 Cooperatori
degli Araldi di San Paolo sono andati a venerare la
Patrona del Brasile, avendo nelloccasione partecipato
alla Messa celebrata nella Basilica vecchia dallAraldo
Don Caio Newton de Assis Fonseca.
Ottobre 2005 Salvami Regina 31
Joinville (SC), Brasile Professori ed alunni della Scuola
Media Mons. Jaime de Barros Cmara hanno seguito con
entusiasmo la presentazione del Progetto Futuro e Vita, degli
Araldi del Vangelo.
Ponta Grossa (PR), Brasile I bambini della Scuola
San Francesco, mantenuta dalle Suore Francescane di
Ingolstadt, hanno potuto venerare la statua pellegrina del
Cuore Immacolato di Maria, su iniziativa della direttrice
dello stabilimento, Suor Delva.
Itaperuna (RJ), Brasile Dopo la missione mariana
realizzata dagli Araldi, Don Rodrigo Melo benedice nuovi
Oratori che andranno per le case della Parrocchia di San Jos.
Nova Friburgo (RJ), Brasile Nella parrocchia di San
Rocco, Don Flavio Jacques ha promosso una processione
in onore del patrono, nel quartiere della Olaria.
San Paolo (SP),
Brasile anda-
to in visita agli Aral-
di Mons. Jos Apa-
recido Gonalves
de Almeida, aggiun-
to della segreteria di
1 classe e segreta-
rio personale del Presi-
dente del Pontificio Con-
siglio per i Testi Legislativi,
Cardinale Julin Herranz. Questo cano-
nista brasiliano di talento, che al ser-
vizio da 15 anni in Vaticano, ha esortato
gli Araldi a seguire con dedizione il cari-
sma dellistituzione.
Cile Araldi porta-
no sostegno ai malati
dellospedale di Co-
piap, nella regione
dellAtacama.
El Salvador La statua pellegrina del Cuore
Immacolato di Maria stata accolta con entusiasmo
nella Casa-Madre delle Suore Nazarene, nel villaggio
di Santo Domingo, per lEucaristia celebrata da Mons.
Oscar Barahona, Vescovo emerito di San Vincenzo e
fondatore di questa istituzione religiosa.
Messico Araldi della sezione femminile hanno realizzato
una missione mariana a Tuxpan (foto) e Cidade Hidalgo,
nello Stato di Michoacn, dove migliaia di famiglie
ricevono mensilmente lOratorio nelle loro case.
Uruguay Festa del Pa-
trono della citt di San
Ramn: gli Araldi hanno
partecipato alla processio-
ne e si sono fatti carico dei
canti nella Messa celebra-
ta dal Vescovo Diocesano,
Mons. Orlando Romero.
Canada A Toronto, processione in onore di San Francesco
di Paola, nella Parrocchia di Santa Jane Frances, promossa
da Don Amadeo Nardone.
Paraguay Pi di 200 partecipanti allApostolato dellOratorio
hanno realizzato il pellegrinaggio al Santuario di Caacup,
dove Don Rubn Ruiz Diaz, assistente spirituale degli Araldi nel
Paraguay ha celebrato la Messa.
Ottobre 2005 Salvami Regina 33
Portogallo LAraldo Don Pedro Paulo de Figueiredo
ha celebrato Messa per i partecipanti alla campagna
Il mio Immacolato Cuore trionfer, nella Chiesa della
Incarnazione, a Lisbona.
Mozambico Gli Araldi hanno potuto realizzare una visita
culturale proprio originale: al Doulos, la pi grande nave-
biblioteca del mondo, che era di passaggio per Maputo.
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Viaggio di formazione culturale
Partendo dalla loro Accademia di Sameiro, 50 neo-Araldi portoghesi hanno
realizzato un proficuo viaggio culturale, nel periodo delle vacanze scolastiche.
Per pi di un mese, hanno percorso santuari famosi e localit storiche di otto
paesi europei: Spagna, Francia, Belgio, Lussemburgo, Austria, Germania, Italia
e Inghilterra. Nelle foto li vediamo cantare nella Messa nella Basilica di Padova
(1), mentre visitano la casa degli Araldi a Mira (VE) (2), mentre navigano lungo
i canali di Venezia (3), in venerazione del corpo di San Giovanni Bosco, a Torino
(4), e davanti alla Cattedrale di Santiago de Compostela, Spagna (5).
Carlos Toniolo
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34 Salvami Regina Ottobre 2005
LA REALT STORICA E LE BRUME DELLA LEGGENDA
I 72 sapienti di Alessandria
Con le parole di Dio nel cuore, quei 72 uomini dalla lunga barba
e dal bianco mantello hanno realizzato unopera provvidenziale
ed in seguito sono usciti dalle pagine della Storia per entrare
nelle nebbie del mistero.
on raro che sorgano
discussioni, a volte ac-
calorate, intorno a no-
tizie pubblicate dal-
la stampa quotidiana.
Alcuni sostengono che essa completa-
mente falsa, altri assicurano il contrario,
i pi moderati opinano che nemmeno
cos... anche a proposito di fatti accaduti
ieri, difficile stabilire con sicurezza il li-
mite tra la realt e limmaginazione.
Molto pi grande la difficolt quan-
do si tratta di avvenimenti che sono suc-
cessi secoli fa. Dove termina il fatto sto-
rico e comincia la leggenda? A propo-
sito di innumerevoli episodi registrati
dalla Storia, gli studiosi si sono china-
ti sui libri cercando di dare una rispo-
sta a questa domanda, non sempre con
successo. Uno dei casi pi interessanti
quello dei 72 sapienti di Alessandria:
un fatto reale, senza alcun dubbio, ma
in molti particolari, avvolto nella presti-
giosa nebbia del mistero.
Una biblioteca di 500mila
libri...incompleta
Tre secoli prima della venuta del
Messia, i greci avevano portato la loro
cultura e qualche volta le loro armi-
nei punti pi lontani del bacino del Me-
diterraneo. Neppure lantichissimo re-
gno dei faraoni si sottratto a questa in-
fluenza. Ecco dunque che anche sul tro-
no dEgitto si insediato un monarca di
origine macedone ed educazione greca.
Il suo nome era Tolomeo II. A lui si de-
ve lespansione della monumentale Bi-
blioteca di Alessandria, custode di qua-
si tutta la struttura del sapere dellAnti-
chit. A ragione, il re andava orgoglioso
di avere pi di 500mila libri o rotoli di
pergamena nella sua formidabile colle-
zione, affidata alle mani di un saggio di
grande fama, Demetrio di Falero.
In una delle sue frequenti visite alla
biblioteca, il re allinformarsi se per ca-
so mancava qualche opera di valore nel-
la collezione per poterla cos definire
effettivamente completa, Demetrio ha
risposto che mancava il libro della leg-
ge dei giudei: Coloro che lo conoscono
si riferiscono ad esso con stupore, per la
sapienza in esso contenuta, ha riferito:
reputando infine della massima impor-
tanza che la biblioteca reale avesse tra
le innumerevoli altre, anche questope-
ra tanto conosciuta, inesplicabilmente
non ancora tradotta in greco.
72 sapienti messi alla prova:
Sono uomini ispirati!
Tolomeo II ha ordinato che senza in-
dugio venisse organizzata unambascia-
ta a Gerusalemme, al fine di ottenere,
da pi sicura fonte le scritture sacre del
Popolo Eletto, come pure uomini capa-
ci di tradurle in greco. Cos partita im-
mediatamente una carovana, che porta-
va, secondo i costumi orientali, sontuosi
regali e una lettera del re. Lo storiogra-
fo Flavio Giuseppe descrive tutto que-
sto con abbondanza di dettagli, ma a
noi sufficiente sapere che dopo il lun-
go viaggio gli inviati del re sono arriva-
ti alla Citt Santa, dove il sommo sacer-
dote Eleazar li ha ricevuti con tutti gli
onori del caso.
Che costui che abbia agito in questo
modo semplicemente in seguito alla
forte impressione che gli aveva gene-
rato leccezionale ambasciata, oppure
che abbia anche intuito in questo avve-
nimento un qualche disegno sovranna-
turale? Non si sa. La cosa sicura che
egli ha dato ordine che la richiesta del
sovrano egizio fosse esaudita con sol-
lecitudine ed esattezza. A tal fine so-
no stati scelti sei dei pi colti anziani
di ciascuna delle dodici trib di Israe-
le ed stato affidato loro lincarico di
tradurre in greco le Sacre Scritture.
Per facilit di espressione, questi 72
sapienti sono passati ad essere chiama-
ti i Settanta. Questi sono partiti per
Alessandria, portando in omaggio a
Ottobre 2005 Salvami Regina 35
La torre del Faro di Alessandria, una delle Sette
Meraviglie del mondo antico, si ergeva nellisola di
Pharos a 135 metri di altezza
Tolomeo un ricchissimo esemplare ar-
tisticamente decorato dei Libri Sacri.
Il sovrano ha ricevuto gli illustri sa-
pienti ostentando una grande deferenza
e ha offerto loro un sontuoso banchet-
to, non solo per prestare loro gli oppor-
tuni omaggi, ma anche come buona oc-
casione per mettere alla prova le loro
conoscenze. Il re ed eminenti maestri
egizi e greci hanno avuto lopportunit
di interrogare i nuovi arrivati sui pi in-
tricati problemi delle scien-
ze umane. Le risposte date
da questi hanno sbalordito
tutti, sia per la loro profon-
dit che per la sottigliezza
dei ragionamenti fatti.
Sono uomini ispirati!
era il commento di mol-
ti, colti da profondo rispet-
to a ammirazione per i 72
sapienti israeliti.
Lavoro svolto
nellisolamento
Trascorsi alcuni gior-
ni, Tolomeo II ha ordinato
che i dotti traduttori pren-
dessero alloggio nel luo-
go riservato al loro lavoro:
questo si trovava sul litora-
le marino, su una stretta fa-
scia di terra che si adden-
trava nel mare, a forma-
re quasi unisola. Lo sto-
riografo Flavio Giuseppe,
quasi sempre molto pro-
digo di particolari, offre in
questo caso pochi detta-
gli sulla costruzione ivi esi-
stente. Alcuni scrittori di-
cono che si trattava del fa-
mosissimo Faro di Alessan-
dria, una delle meraviglie
del mondo antico. Comun-
que sia, limmagine dellimmenso faro
di marmo bianco, circondato dalle ac-
que azzurre del Mediterraneo, colpi-
to dal soffio delle brezze marine e ba-
gnato di notte dalla luce argentea del-
la luna, creerebbe certamente un qua-
dro degno dei venerabili anziani occu-
pati in un compito cos illustre.
Temendo che i Settanta potessero
mettersi daccordo tra di loro e sottrar-
re parti del loro libro sacro alla cono-
scenza dei non giudei, il sovrano egizio
ha preteso che essi lavorassero isolati
gli uni dagli altri. Cos, in alloggi sepa-
rati tutti quanti si sono curvati con zelo
sulle rispettive pergamene.
Una prodigiosa
concordanza di testi
Nel giro di un tempo straordinaria-
mente breve per la conclusione dellar-
Gli stessi sapienti israeliti erano pie-
ni di stupore e, vedendo in questo pro-
digioso fatto la mano di Dio che li ave-
va guidati, si sono messi immediata-
mente a rendere grazie allAltissimo. I
superstiziosi pagani sono stati colti da
rispetto e timore per il misterioso Dio
dei giudei.
Portata a termine la loro missione, i
72 sapienti sono ritornati alla loro pa-
tria, ricoperti di onori e venerazione.
E di loro non si avuta
pi alcuna notizia. Sono
usciti dalla Storia nello
stesso modo in cui era-
no entrati, avvolti nel-
le prestigiose brume del
mistero...
Dove termina il
fatto storico ed
inizia la leggenda?
Fatto realmente ac-
caduto o leggenda? Per
quanto riguarda lessen-
ziale, si tratta di un fat-
to storico senza ombra di
dubbio, poich nessuno
nega lesistenza della tra-
duzione fatta dai Settan-
ta. Ma in particolari, do-
ve termina il fatto storico
e comincia la leggenda
aurea di cui nel corso dei
secoli il popolo pieno di
ammirazione e piet reli-
giosa, ha rivestido questo
episodio?
molto difficile ri-
spondere con precisione.
Anche gli storici pi insi-
gni si esprimono con pru-
denza, non arrischiando-
si a tracciare una linea
di demarcazione netta e
precisa, che ben sarebbe oggetto di con-
testazioni da parte di altri studiosi. Ba-
sti dire che perfino due grandi lumina-
ri come San Geronimo e SantAgostino
discordano su questa materia!...
Un disegno di Dio: preparare
la venuta del Messia
Si pu perfettamente, tuttavia, la-
sciare da parte la controversia dei saggi
duo lavoro, 72 giorni coincidenza?
ognuno ha presentato al re la sua ver-
sione. stato questo un momento so-
lenne. In compagnia di vari maestri e
filosofi, Tolomeo ha fatto una minu-
ziosa comparazione fra le diverse tra-
duzioni. Con grande sorpresa di quel-
leccellente gruppo di eruditi, di di-
screpanze di rilievo non se ne trovata
nemmeno una!
L
36 Salvami Regina Ottobre 2005
ed eruditi e soffermarsi su una conside-
razione sulla quale non c discussione.
Nella sua Sapienza infinita, fin dal-
leternit Dio ha preparato con incom-
parabile cura e con amore divino la ve-
nuta del Messia sulla terra. Per quanto
si sottolinei la prodigiosa figura di San
Giovanni Battista, sarebbe meschino
immaginare che il momento supremo
della Storia, lIncarnazione del Verbo,
abbia avuto come preparazione sola-
mente linvio del Precursore.
Appare evidente che la traduzione
delle Sacre Scritture in greco ha obbe-
dito a disegni divini. Per secoli la paro-
la di Dio era stata privilegio esclusivo
dei figli di Abramo. Ma non era lonta-
no il momento di aprire le porte degli
insegnamenti salvifici a tutti i popoli,
secondo quanto ha annunciato il Sal-
vatore: Andate dunque e ammaestrate
tutte le nazioni, battezzandole nel nome
del Padre e del Figlio e dello Spirito san-
to (Mt 28,19).
Dopo la provvidenziale opera dei Set-
tanta, le Sacre Scritture si sono sparse ra-
pidamente presso tutti i popoli, essendo
il greco la lingua pi diffusa nel mondo
civilizzato. In questo modo, anche ai pa-
gani sono diventate sempre pi familiari
le idee e le norme morali dellAntico Te-
stamento. La figura di un Messia che un
giorno sarebbe venuto a salvare il mon-
do a poco a poco ha pervaso i cuori...
In questo senso, i Settanta hanno
avuto la meravigliosa missione di col-
laborare alla preparazione della venu-
ta di Ges. La loro traduzione sta-
ta utilizzata dagli Evangelisti. Citan-
do questa versione, i primi missiona-
ri hanno percorso a piedi le strade. I
primi martiri con questa versione sulle
labbra, hanno affrontato la morte.
Dalle pagine della Storia
alle brume del mito
La traduzione dei Sapienti di Ales-
sandria stata ampiamente accettata
dalla Sinagoga nel tempo precedente al-
la venuta del Signore. Non appena tutta-
via la Chiesa ha cominciato ad espander-
si, vedendo che i cristiani se ne avvaleva-
no nelle loro dispute teologiche con gli
scribi e i farisei, venne deciso da parte de
questultimi, di screditarla e di promuo-
vere una nuova versione che fosse pi fa-
vorevole ai loro punti di vista. Si assun-
to questo compito un filosofo di nome
Aquila, che era giunto a ricevere il Bat-
tesimo, ma, qualche tempo dopo, ha rin-
negato la Fede ed diventato discepolo
dellintransigente rabbino Akiba.
Una delle novit consistita nel
sopprimere vari libri della Bibbia: Ba-
ruc, Siracide, Sapienza, Tobia, Giudit-
ta e i due dei Maccabei, oltre che parte
del libro di Daniele.
Conclusa lopera, la traduzione dei
Settanta stata sempre pi abbandona-
ta dalla Sinagoga, ma nello stesso tempo
sempre pi usata ed apprezzata dai cri-
stiani. Nei loro studi e nelle loro illumi-
nate opere, i Padri della Chiesa la teneva-
no in grande considerazione, designando-
la col nome di Settuagesima o semplice-
mente LXX (70, in numeri romani).
Dopo un periodo durante il quale
stata relegata ad una specie di oblio, ri-
torna ora la versione dei Settanta ed ac-
quista un crescente interesse negli am-
bienti cattolici, guadagnando nuove tra-
duzioni ed edizioni un po dappertutto.
* * *
Essendo in questo modo associati al-
lopera della Salvezza, non sorprende af-
fatto che i 72 Sapienti di Alessandria si
siano rifiutati di rimanere nelle aride pa-
gine della Storia e abbiano varcato le so-
glie del mistero per scomparire maesto-
samente nelle brume della leggenda.
a Chiesa italiana esprime
profonda partecipazione
al dolore dei popoli del
Pakistan, dellAfghani-
stan e dellIndia Setten-
trionale, che piangono per le migliaia di
vittime e soffrono per i milioni di sen-
zatetto causati dal terremoto con epi-
centro in Kashmir; ed parimenti vici-
na a quanti sono stati colpiti dalluraga-
no Stan in Guatemala, El Salvador,
Honduras e Messico, che ha prodotto
tanti morti e spaventose devastazioni.
Accogliendo lappello del Santo Padre
Terremoto in Kashmir e
alluvione in America Centrale
che ha invitato tutti ad adoperarsi af-
finch i soccorsi siano rapidi e genero-
si la Presidenza della C.E.I., attraver-
so il Comitato per gli interventi caritati-
vi a favore del Terzo Mondo, ha stanzia-
to una prima erogazione di tre milioni
di Euro dai fondi derivanti dallotto per
mille, per far fronte alle prime urgenze
e ai bisogni essenziali delle popolazio-
ni colpite da queste tremende calamit.
Come in altre occasioni, il Comitato sta
prendendo contatto con le Nunziature
apostoliche dei Paesi coinvolti, affinch
segnalino le localit toccate dai tragici
eventi, dove i vescovi del luogo, diretta-
mente o attraverso organismi caritativi
gi operanti sul territorio, potranno at-
tivarsi con limpiego delle somme mes-
se a disposizione.
La Presidenza della C.E.I. invita
tutti i fedeli alla preghiera per le vitti-
me ed esorta a ravvivare i sentimenti
di fraternit, congiunti ai gesti di uma-
na solidariet, per incoraggiare tutte le
persone colpite negli affetti e nei be-
ni e per sostenere coloro che si stanno
prodigando per portare gli aiuti e alle-
viare le sofferenze.
LA PAROLA DEI PASTORI
Ottobre 2005 Salvami Regina 37
IL POPOLO
DI DIO HA
DIRITTO ALLA
SANTA MESSA
CELEBRATA
IN MODO
AUTENTICO
Ricordando lIstruzione Liturgica
Redemptionis Sacramentum, il Card.
Joachim Meisner ha affermato:
La forma e il contenuto sono una
realt indispensabile nella vita uma-
na. Dove si perde la forma, anche il
contenuto si frammenta. Questo
valido in modo particolare per i ge-
sti liturgici e per i riti di culto, so-
prattutto nella Celebrazione Euca-
ristica:
Il popolo di Dio ha diritto alla
Santa Messa celebrata in modo au-
tentico secondo le norme liturgiche.
In riferimento ai riti e ai gesti della
Liturgia, non si tratta di prassi, ma
di segnali esteriori che indicano il
valore interiore della Celebrazione,
con lofferta del sacrificio che Cri-
sto ha compiuto sulla Croce e con la
presentazione della resurrezione del
Signore. Per il sacerdote e per la co-
munit, si tratta di meditare e realiz-
zare le forme esteriori, partendo dal
loro contenuto.
Oltre a questo, ricordato [nella
Istruzione Liturgica] luso esclusivo
delle preghiere eucaristiche legitti-
mamente approvate dalla Santa Se-
de, le quali (escludendo le acclama-
zioni) possono essere recitate unica-
mente dal sacerdote..
Del resto, lIstruzione indica la
necessit della corretta disposizio-
ne per chi si approssima alla Santa
Comunione. Questo significa in par-
ticolare che, nel caso di un peccato
grave, c la necessit di cercare per
prima la Confessione sacramenta-
le per una accoglienza fruttuosa del
Sacramento.
Cardinale Joachim Meisner
Arcivescovo di Colonia (Germania)
LE LEGGI CIVILI
NON POSSONO
CONTRADDIRE
LA LEGGE
NATURALE
Rivolgendosi ai
partecipanti di un
congresso sui diritti umani, realizza-
to nella Facolt di Teologia della cit-
t di Lugano (Svizzera), il Cardinale
Angelo Sodano ha cos affermato:
Si parla oggi del diritto di conviven-
za fuori del matrimonio. Ma non un
diritto! Sar un desiderio, una aspi-
razione di alcuni. Non esiste, comun-
que, un diritto ad unaltra forma di
unione che non sia la famiglia. Questa
come la vita, la libert, la propriet
ha il suo fondamento nel diritto na-
turale. E la legge naturale universa-
le e immutabile. Contro di essa non si
possono opporre le leggi civili.
Ancora recentemente, abbiamo
assistito a un lento lavoro di relati-
vizzazione dei diritti umani. Si co-
minciato a parlare di diritti in movi-
mento, persino a parlare del diritto
allaborto e a differenti modelli di
famiglia. Ma non sono diritti. Aspi-
razioni come queste ce ne sono mol-
te, ma questo non significa che si
tratta di un diritto.
La missione dei cristiani ricor-
dare agli uomini che lalbero dei di-
ritti umani, con tutte le sue ramifica-
zioni, non pu dare frutto se gli ven-
gono tagliate le sue radici: separato
da queste, lalbero smetter di fiori-
re e seccher.
Il primo terreno dal quale lalbe-
ro dei diritti umani estrae la sua linfa
quello della legge naturale, scritta
da Dio nella natura di ogni uomo.
Cardinale Angelo Sodano
Segretario di Stato della Santa Sede
UN MIO
SUGGERIMENTO:
ADOTTI UN
PRETE
La vita dei sa-
cerdoti sem-
pre stata esigen-
te. Nel tempo attuale, tuttavia, le sfi-
de si moltiplicano ed esigono rispo-
ste sagge, decisioni immediate e co-
stanti prese di posizione sui pi di-
versi temi; pertanto, quanto pi san-
to e saggio un sacerdote, tanto pi
e tanto meglio servir la Chiesa.
Ecco, quindi, il mio suggerimen-
to: adotti un prete! Tra i sacerdo-
ti che conosce o che operano nella
Chiesa, ne scelga uno, e cominci a
pregare quotidianamente per la sua
santificazione. Offra sacrifici affin-
ch egli eserciti bene il suo ministe-
ro. Se ce ne fosse la necessit, offra
per lui anche la sua vita.
Preferibilmente, non gli parli mai
di questo, n faccia commenti a que-
sto riguardo con altre persone. Cu-
stodisca questo segreto gelosamente
nel suo cuore, ma sia fedele ad esso.
E, stia sicuro, con la santificazione
del suo adottato, tutto il Clero e tut-
to il popolo di Dio si arricchiranno.
Mons. Murili Krieger SCJ, Arcive-
scovo di Florianpolis (SC), Brasile
Steven Schmieder
La chiesa, sempre unita
con coloro che soffrono
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38 Salvami Regina Ottobre 2005
Rafforzando e stimolando la generosa reazione dei cattolici
americani di fronte alla tragedia del Katrina, Mons. Paul Josef
Cordes ha visitato la regione colpita dalluragano come inviato
speciale della Santa Sede.
er venire incontro alle
esigenze delle vittime
delluragano, i cattolici
nord-americani si sono
mobilitati con una rapi-
dit ed una generosit senza precedenti.
La storia di John Tieperman
direttore esecutivo di un ospizio di
300 anziani dipendente dallArci-
diocesi di New Orleans un se-
gno di questa attitudine. Quando
ha saputo dellarrivo del temuto
uragano, Tieperman ha provvedu-
to immediatamente al trasferimen-
to di tutti gli anziani, molti in stato
precario di salute, verso rifugi tem-
poranei presso chiese della vicina
citt di Baton Rouge. L, centinaia
di parrocchiani volontari si sono
occupati della loro igiene, alimen-
tazione e assistenza. Quattro gior-
ni dopo, tutti sono stati trasferiti
per sistemazioni pi adeguate nel-
lo Stato della Louisiana.
Ondata di aiuti da tutto il paese
Nelle dipendenze della Parroc-
chia di San Pietro Claver, a Hou-
ston, sono stati alloggiati pi di 200
senzatetto. Il giorno 30 agosto, il
parroco, Don Rawlin Enette, ri-
spondeva prontamente ad un ap-
pello della Croce Rossa per riceverli:
Pu portarli!
I parrocchiani si sono organizzati
molto rapidamente. Mai prima dora
avevo assistito ad una profusione di ca-
rit simile a quella che ho visto quando
sono arrivati i rifugiati, ha dichiarato
Don Enette.
Lo stesso si verificato in parroc-
chie ed organizzazioni cattoliche di
tutto il pae se, specialmente negli Sta-
ti di Louisiana, Mississipi e Texas. Si
sono aperte le case e le scuole per
dare rifugio, alimenti e medicinali
ai bisognosi.
La Diocesi di Shreveport (LA),
non solo ha accolto un gran nume-
ro di rifugiati, ma si resa disponi-
bile a ricevere gratuitamente nel-
le scuole diocesane tutti i bambini
vittime delluragano.
Anche nel Texas, le scuole cat-
toliche stanno aprendo le porte ai
bambini sfollati. Le chiese loca-
li hanno dato loro alimenti, assi-
stenza medica e aiuto economico.
Nel centro parrocchiale di Winnie
cittadina di appena cinquemila
abitanti la Societ San Vincenzo
de Paoli offre alloggio e alimenti a
centinaia di rifugiati.
Nello Stato dellArkansas, le
parrocchie aiutano i fedeli che ac-
colgono i rifugiati nelle loro fami-
glie. Le scuole cattoliche, oltre ad
iscrivere gratuitamente i bambini,
danno loro i pasti, le uniformi e il
materiale scolastico.
Mons. Paul Josef Cordes, inviato
speciale del Papa
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Non peccate pi!
Ottobre 2005 Salvami Regina 39
Praticamente in tutte le diocesi
nord-americane si sono realizzate col-
lette a beneficio delle vittime di Katri-
na, rendendo possibili aiuti di emer-
genza su grande scala.
La Caritas negli Stati Uniti Ca-
tholic Charities dai primi giorni di
emergenza ha messo a disposizione sei
milioni di dollari. E ha mobilitato le
unit diocesane dellistituzione a repe-
rire abitazioni per alloggiare decorosa-
mente le persone evacuate dalle zone
devastate da Katrina.
Inviato speciale del Papa
Il Santo Padre Benedetto XVI ha
inviato come suo legato speciale lAr-
civescovo Paul Josef Cordes, presiden-
te del Pontificio Consiglio Cor Unum
(Un solo Cuore), con la missione di
portare alle popolazioni vittime la so-
lidariet del Vicario di Cristo, insieme
ad un aiuto materiale.
Mons. Cordes arrivato nella regio-
ne il giorno 10 settembre, ha mantenu-
to i contatti con le autorit ecclesiasti-
che e con il Governatore della Louisia-
na; il giorno seguente, ha visitato i ri-
fugiati a Baton Rouge e ha presieduto
nella Cattedrale di questa citt ad una
solenne Eucaristia che ha avuto come
intenzione le vittime delluragano co-
me pure tutte le vittime dellatto terro-
ristico dell11 settembre 2001.
Nellomelia, larcivescovo ha invita-
to i cattolici a riflettere sulla dimensione
religiosa degli avvenimenti, inclusi i pi
tristi e catastrofici, affermando che la se-
colarizzazione ci inganna nel separare la
fede dalla vita quotidiana, perch la fe-
de deve illuminare ogni momento che
viviamo. Dio, di fatto, ci accompagna
sempre, anche nei momenti pi bui, an-
che quando non ce ne rendiamo conto.
Questa missione dellinviato del Pa-
pa, oltre a portare alle popolazioni col-
pite dalla catastrofe la manifestazione
della vicinanza spirituale e materiale
di Benedetto XVI, ha avuto come ob-
biettivo anche quello di incoraggiare le
organizzazioni cattoliche, che si sono
impegnate nei soccorsi di emergenza,
a contribuire nella ricostruzione se-
condo una nota informativa del VIS, il
servizio stampa del Vaticano.
MESSAGGIO POSTUMO DELLA
BEATA ALESSANDRINA MARIA DA COSTA
Allet di 14 anni, la giovane
Alessandrina Maria da Costa non
ha esitato a buttarsi da una fine-
stra per preservare la sua vergi-
nit minacciata da alcuni bandi-
ti. In conseguenza della caduta, ha
sofferto una paralisi, inizialmen-
te parziale, che poi degenera-
ta inesorabilmente, fin quando a
che nel 1925, allet di 21 anni, si
vista ridotta alla totale immobi-
lit nel suo letto di dolore nel qua-
le ha trascorso gli ultimi 30 anni di
vita.
Fino al 1928 ha chiesto la grazia
della guarigione, poi, comprenden-
do che la sua vocazione era la sof-
ferenza, lha abbracciata senza esi-
tazione. La Madonna mi ha con-
cesso una grazia ancora pi grande.
Dopo la rassegnazione, mi ha dato
la conformit completa alla volont
di Dio e infine, il desiderio di soffri-
re ha confidato.
Quanto pi chiara diventava la
sua vocazione di vittima per la con-
versione dei peccatori, tanto pi
cresceva in lei lamore per la soffe-
renza.
Il giorno 13 ottobre dellan-
no 1955, morta poco dopo aver
esclamato: Sono felice perch va-
do in Cielo!
Sulla sua tomba si possono leg-
gere queste parole da lei volute:
Peccatori, se le ceneri del mio
corpo potessero essere utili per la vo-
stra salvezza, avvicinatevi: passa-
te tutti sopra di loro, calpestatele fi-
no a che spariscano, ma non peccate
pi! Non offendete pi il nostro Ge-
s! Peccatori, vorrei dirvi tante cose!
Non basterebbe questo grande cimi-
tero per scriverle tutte! Convertitevi!
Non vogliate perdere Ges per tutta
leternit! Egli talmente buono!...
AmateLo! AmateLo! Smettetela di
peccare!
Vittima espiatoria, la Beata Alessandrina ha trascorso 30 anni
immobilizzata a letto
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40 Salvami Regina Ottobre 2005
Pensare a Dio riduce lansia
Chi fa meditazione spirituale ha pi
facilit a ridurre lansia e sopportare il
dolore. Questo il risultato di uno stu-
dio effettuato da scienziati della Bowling
Green State University dellOhio (USA).
Gli specialisti sono giunti a questa
conclusione dopo aver fatto unespe-
rienza con studenti volontari che so-
no stati riuniti in tre gruppi di medita-
zione.
Nel primo gruppo, i partecipanti si
dovevano concentrare e ripetere fra-
si come questa: Dio amore, Dio
pace, ecc. Per il secondo gruppo sono
stati scelti pensieri del tipo Sono feli-
ce e Sono contento. Quanto al ter-
zo gruppo, i volontari dovevano sem-
plicemente cercare di rilassarsi.
Tutti i partecipanti di questa espe-
rienza hanno fatto questo esercizio per
venti minuti al giorno, nellarco di due
settimane, mentre nel frattempo i ri-
cercatori usavano tecniche psicologi-
che per verificare lo stato danimo di
ognuno di loro.
Oltre a questo, i ricercatori han-
no esaminato la resistenza dei parte-
cipanti al dolore, misurando per quan-
to tempo essi riuscivano a mantenere
le mani in un recipiente dacqua di due
gradi centigradi.
I volontari del primo gruppo hanno
manifestato un minore livello di ansia
e sono stati capaci di sopportare lac-
qua gelida per un tempo lungo il dop-
pio rispetto a quello del secondo e ter-
zo gruppo.
Nuovi Santi e Beati ornano
la Chiesa
l giorno 23 di questo mese, Pa-
pa Benedetto XVI realizzer la
prima cerimonia di canonizza-
zione del suo Pontificato.
Saranno solennemente eleva-
ti agli onori degli altari il Beato Al-
berto Hurtado Cruchaga (1901-
1952), sacerdote cileno, della Com-
pagnia di Ges; il Beato Jozef Bil-
czewski 1860-1923), Arcivescovo di
Lvov (Ucraina); il Beato Zygmunt
Gorazdowski (1845-1920), sacer-
dote , parroco di Lvov (Ucraina);
il Beato Gaetano Catanoso (1879-
1963), sacerdote italiano; e il Beato
Felice Da Nicosia (1715-1787), ita-
liano dellOrdine dei Frati Minori
Cappuccini.
* * *
La Santa Sede ha annunciato an-
che la realizzazione di cinque ceri-
monie di beatificazione.
Il 9 ottobre, nella Basilica di San
Pietro, sar beatificato il Cardinale
Clemens August Von Galen, Arcive-
scovo di Monaco (Germania), mor-
to nel 1946. e il giorno 29, in Piaz-
za San Pietro, saranno beatificati ot-
to martiri spagnoli: Suor Maria de-
gli Angeli Ginard Mart, Jos Tapies
Sirvant e sei compagni, assassinati
per odio alla religione nel 1936.
Il 6 novembre, a Vicenza si rea-
lizzer la cerimonia di beatificazio-
ne della serva di Dio Eurosia Fabris,
madre di famiglia, morta nel 1932.
Il giorno 13 dello stesso mese, nella
Basilica di San Pietro, saranno bea-
tificati Charles de Foucauld, sacer-
dote morto nel 1916, e le suore Ma-
ria Pia Mastena e Maria Crocifissa
Curcio. E il giorno 20, a Guadalaja-
ra (Messico), riceveranno gli onori
degli altari tredici martiri messicani,
morti alla fine della decade del 1920
e inizio della decade 1930. Tra di lo-
ro si distinguono i sacerdoti Jos
Trinidad Rangel, Andrs Sol Mo-
list e Leonardo Prez.
Veduta dinsieme della Piazza San Pietro durante
lultima cerimonia di canonizzazione del pontificato di
Giovanni Paolo II, il 26 maggio 2004
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Ottobre 2005 Salvami Regina 41
possibile che esista qualcosa di
unico inerente alla pratica della medita-
zione spirituale che non pu essere otte-
nuto attraverso la meditazione secola-
re o il semplice rilassamento ha com-
mentato la direttrice dellesperienza,
Prof.ssa Amy Wachholtz (dello Stato
di San Paolo)
Fronte Parlamentare in
Difesa della Vita
stata lanciata il 25 agosto, alla Ca-
mera Federale, il Fronte Parlamenta-
re in Difesa della Vita Contro lAbor-
to. Latto ha contato sulla presenza di
rappresentanti della Commissione Epi-
scopale Pastorale per la Vita e la Fami-
glia, della CNBB, oltre a varie entit ci-
vili e organizzazioni religiose.
In questa occasione stata accol-
ta con soddisfazione la Dichiarazione
sulle Esigenze Etiche in Difesa della
Vita, approvata nella 43 Assemblea
Generale dei Vescovi del Brasile, nella
quale lEpiscopato propone una serie
di misure concrete che potranno servi-
re a dinamizzare ed ampliare la dife-
sa e la promozione della vita in Brasi-
le. (CNBB)
Congresso Eucaristico
Universitario
Il Papa Benedetto XVI ha nomina-
to una Commissione Pontificia, presie-
duta dal Cardinale Josef Tomko, che
parteciper al Primo Congresso Eu-
caristico Internazionale Universita-
rio, che sar realizzato dal 9 al 13 del
prossimo mese di novembre, su inizia-
tiva dellUniversit Cattolica di Mur-
cia (Spagna).
Secondo le informazioni fornite dai
suoi organizzatori, questo Congresso
il primo che si va a realizzare in una
universit e potr aprire una nuova via
nella Chiesa per la celebrazione di al-
tri ancora. Il suo motto sar: LEuca-
ristia, cuore della vita cristiana e fon-
te della missione evangelizzatrice del-
la Chiesa, e la sua realizzazione sar
un omaggio al Papa Giovanni Paolo II
e alla sua enciclica Ecclesia de Eucha-
ristia.
Hanno gi confermato la loro par-
tecipazione al grande evento dieci car-
dinali, numerosi arcivescovi e vescovi,
oltre a leader laici di diversi paesi.
Inaugurazione della TV Aparecida
Con una solenne Messa celebra-
ta da Mons. Raymundo Damasceno
de Assis il giorno 8 settembre, sta-
ta inaugurata la TV Aparecida, il cui
obiettivo, secondo quanto ha afferma-
to il celebrante nella omelia, di esse-
re una voce della Chiesa in Brasile al ser-
vizio della promozione della dignit del-
la persona umana, della famiglia, delle
reali necessit e del reale benessere della
societ brasiliana, della ricerca della ve-
rit, della comunione, della pace.
Alla cerimonia hanno assistito dieci
vescovi, circa cento sacerdoti e nume-
rose autorit civili. Nella sua omelia,
Mons. Damasceno ha messo in risal-
to la generosa collaborazione dei devo-
ti della Madre Aparecida, i cui contri-
buti hanno reso possibile questa gran-
de opera evangelizzatrice.
Incontro di vescovi
di lngua portoghese
i concluso con un successo
pieno il VI Incontro delle Pre-
sidenze delle Conferenze Epi-
scopali dei Paesi Lusofoni, realizzato
dal 6 al 9 settembre a Maputo, Capi-
tale del Mozambico.
I partecipanti si sono detti sod-
disfatti per la presenza di segnali di
vitalit e speranza nelle loro Chiese:
quali una pi attiva partecipazione
dei fedeli nella vita ecclesiale, nasci-
ta di nuovi movimenti ed espansio-
ne del volontariato missionario dei
laici. Ha meritato particolare rilievo
laumento del numero dei fedeli, sa-
cerdoti e religiosi.
Dallaltro lato, si constatata an-
che una diminuzione nella parteci-
pazione ai sacramenti o addirittura
alla perdita di fede, che porta mol-
ti fedeli ad abbandonare la Chiesa.
Questa situazione esige una revisio-
ne dei processi pastorali di evangeliz-
zazione, a livello della stessa cateche-
si, come anche uno sforzo rinnovato
nella formazione permanente dei fe-
deli, del Clero e di altri agenti di pa-
storale, come ben evidenzia il co-
municato finale.
Unimportante decisione presa
stata quella, in congiunto con altre
confessioni religiose, di mobilitare
fedeli, entit ed organizzazioni che
difendono il diritto alla vita e alla
dignit umana per un azione con-
certata in quegli Stati che intendono
non rispettare tali diritti, richiaman-
do lattenzione al principio che non
tutto ci che legalmente permesso
moralmente lecito.
Nella cattedrale di Maputo, il Car-
dinale Geraldo Majella Agnello,
Presidente della CNBB, ha pre-
sieduto allEucaristia concele-
brata dai Vescovi partecipanti al-
levento. 60 Araldi mozambicani
erano tra i presenti
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42 Salvami Regina Ottobre 2005
Persecuzione contro cristiani
in Arabia Saudita
Secondo uninformazione del-
lAgenzia Asia News, la persecuzione
contro i cristiani in Arabia Saudita sta
aumentando in maniera preoccupan-
te dalla morte del re Fahad. In questo
paese, ai cristiani proibito il riunirsi
per pregare, pregare in pubblico o sem-
plicemente avere con s bibbie, cro-
ci, rosari o qualsiasi altro articolo reli-
gioso estraneo allIslam. La Muttawa
(polizia religiosa) impedisce, in prati-
ca, non soltanto le manifestazioni pub-
bliche della Fede cristiana, ma anche la
devozione privata del Cristianesimo, e
per questo utilizza ogni espediente. Se-
condo unindagine realizzata dallorga-
nizzazione internazionale Open Door,
lArabia Saudita al secondo posto, su-
bito dopo la Corea del Nord, nella per-
secuzione contro i cristiani.
220mila giovani in
pellegrinaggio a piedi
Questanno, il Pellegrinaggio Gio-
vanile della Regione Pastorale Nor-
dorientale dellArgentina ha visto la
partecipazione di 220mila giovani che
hanno percorso a piedi, per 15 ore, cir-
ca 70 chilometri fino alla Basilica della
Madonna di Itat.
Levento si concluso nella Basilica
con una Messa presieduta dal Vescovo
di Reconquista, Mons. Andrs Stano-
vnik, e il Vescovo di Goya, Mons. Ri-
cardo Faifer.
In questa occasione, i due Prelati e
i pellegrini hanno offerto la loro ade-
sione alla campagna Un gesto a favo-
re della vita, firmando un documento
contro laborto.
Legione di Maria: 50 anni
nella Corea del Sud
La Legione di Maria ha realizzato a
Seul, capitale della Corea del Sud, al-
linizio di settembre, un grandioso con-
gresso per commemorare i 50 anni del-
la sua attivit in questo paese asiatico.
Avendo come motto Vivere lanno del-
lEucaristia con Maria, levento ha visto
la partecipazione di pi di 13mila enstu-
siastici membri di questa organizzazione
mariana, provenienti da tutto il paese.
La dichiarazione finale del congres-
so esprime la determinazione dei parte-
cipanti e indica le sfide per il futuro: pro-
clamare il Vangelo in tutto il mondo, es-
sere umili e fedeli collaboratori dei Pa-
stori diocesani, vivere una vita di preghie-
ra costante, ispirata alla Vergine Maria.
Nella Messa di chiusura, Mons. Ni-
cholas Cheong, Arcivescovo di Seul,
ha elogiato il fervido impegno della
Legione di Mariacome uno dei fatto-
ri di crescita della percentuale di nuovi
battezzati nella nazione sud-coreana.
Omaggio alle Figlie della Carit
La Fondazione Principe delle Astu-
rie ha conferito il Premio della Con-
cordia 2005 alla Congregazione Figlie
della Carit di San Vincenzo de Paoli,
istituzione religiosa e benefica a servizio
dei poveri e dei derelitti della societ.
Fondata da San Vincenzo de Paoli
e Santa Luisa di Marillac nel 1633, in
poco tempo la Congregazione si dif-
fusa in Europa e in seguito anche ne-
gli altri continenti. Al giorno doggi,
presente in 93 paesi dellAfrica, Ameri-
ca, Asia ed Europa. Il numero delle suo-
re di 23.045, distribuite in 2.567 comu-
nit chiarisce la nota ufficiale della
Fondazione Principe delle Asturie.
Segnala ancora la nota ufficiale:
Lo spirito delle Figlie della Carit si
fonda sulla pratica delle virt dellumil-
t, semplicit e carit, sommate a quelle
del rispetto, compassione e cordialit per
servire i poveri con vera devozione. Im-
pegnano tutta la loro vita a favore di co-
loro che sono dimenticati, gli infermi e i
marginalizzati di tutto il mondo. Da 372
anni, sono la speranza dei quartieri di
periferia e dei gruppi di popolazione pi
sfavoriti, e cercano di trovare la soluzio-
ne alle necessit pi urgenti in ogni luo-
go, realizzando progetti assistenziali, sa-
nitari ed educativi di azione solidale.
Astinenza sessuale prima
del matrimonio
Ha prodotto sorprendenti risultatiil
programma di incentivazione allastinen-
za sessuale prima del matrimonio, rea-
lizzato da pi di duemila studenti delle
scuole secondarie di Cleveland (USA).
Sembra che il programma abbia avu-
to pi successo del previsto, ha dichia-
Unioni benedette da Dio
on questo titolo stato lancia-
to il 6 volume della serie di libri
sul matrimonio, scritti da Don
Nadir Jos Brun, della Parrocchia della
Madonna del Brasile, Arcidiocesi di San
Paolo.
Lopera una raccolta di riflessioni,
fatti storici, parabole e racconti pre-
sentati dallAutore agli sposi nelle nu-
merose cerimonie di matrimonio da lui
officiate. Questa pubblicazione si pro-
pone principalmente di rivelare ai gio-
vani il cammino che essi devono segui-
re per perseverare nel matrimonio cri-
stiano e felice, aperto ai figli.
Desideriamo che la lettura piacevole
di questi testi possa aiutare le coppie cri-
stiane a vivere con gioia e disponibilit
il loro impegno matrimoniale, afferma
nella prefazione Mons. Manuel Parra-
do Carral, Vescovo Ausiliare della Ar-
cidiocesi paulista.
L
Ottobre 2005 Salvami Regina 43
rato Elaine Borawski, direttrice di uno
studio al riguardo, pubblicato nellAme-
rican Journal of Health Behaviour.
Il programma consistito in cinque
sessioni di 40 minuti, nelle quali si
sottolineato il beneficio dellastinenza
sessuale fino al matrimonio. Si anche
presentata la verginit come un do-
no che deve essere condiviso nel ma-
trimonio, cos come i pericoli di gravi-
danza nelladolescenza e delle malat-
tie sessualmente trasmissibili, inclusa
lAIDS. (ACI)
Un milione di bambini
a recitare il Rosario
Un milione di bambini riuniti nel-
la recita del Rosario, alle nove della
mattina del giorno 18 di questo mese,
a pregare per la pace interiore di ogni
essere umano, per la pace e unit della
famiglia, del paese e del mondo intero
il progetto lanciato dal Consiglio
Nazionale dei Laici, della Conferenza
Episcopale Venezuelana.
Per la realizzazione di questa inizia-
tiva, informano i coordinatori, non c
bisogno di organizzare mobilitazioni n
spese. La mattina di preghiera potr es-
sere realizzata nei collegi (nelle cappel-
le, in classe, nel cortile), negli ospedali,
nelle parrocchie, nelle famiglie, ecc.
Per coloro, in qualsiasi altro pae-
se, che desiderino partecipare a questa
grande impresa, basta riunire ed orga-
nizzare i bambini delle varie comunit,
nel giorno e nelle ore stabilite.
Consideriamo prezioso e molto im-
portante il sostegno di tutti, informa-
no i promotori delliniziativa. E ricor-
dano, a questo proposito, la seguente
affermazione di San Pietro di Pietrelci-
na: Se un milione di bambini recitasse-
ro il Rosario, il mondo cambierebbe!
Rinnovamento della vita
religiosa nella Chiesa
Con un simposio in Vaticano, realiz-
zato nei giorni 26 e 27 settembre stato
commemorato il 40 anniversario del-
Agenzia ACI: 25 anni di notizie
agenzia di stampa cattolica ACI-Imprensa, con se-
de a Lima (Per), festeggia il suo 25 anniversario.
Offrendo un efficiente servizio via Internet, ACI
la pagina web cattolica pi visitata in spagnolo, secondo
quanto riferiscono le organizzazioni hitbox e stattrax.
ACI-IMPRENSA rappresenta un grande sforzo per of-
frire un informazione cattolica. Essa ha conseguito mera-
vigliose realizzazioni, tutte nella fedelt alla Chiesa- so-
stiene il Cardinale Alfonso Lopez Trujillo, Presidente
del Consiglio Pontificio per la Famiglia.
E Mons. Genaro Alamilla, Presidente emerito della
Commissione per la Comunicazione Sociale della Con-
ferenza Episcopale Messicana, aggiunge: Non ci sono
parole per descrivere il servizio che ACI-Imprensa ha of-
ferto alle singole chiese di questo Continente come di altre
parti del mondo.
Il suo attuale direttore, Alejandro Bermdez, rispon-
dendo a una domanda della Agenzia Zenit su ci che dif-
ferenzia una agenzia cattolica da quelle che non lo sono,
risponde che lopzione per Cristo, che fa s che le noti-
zie pi semplici, pi passeggere, mai perdano la loro at-
tualit. Ed esemplifica: Basta sfogliare un giornale laico
di un anno fa: a mala pena servir come carta da pacchi. Si
limportante decreto del Concilio Vati-
cano II, Perfectae Caritatis, sul rinnova-
mento della vita religiosa nella Chiesa.
Lattualit di questo documento
conciliare stata messa in rilievo in
un articolo pubblicato nellOsservato-
re Romano da Don Vincenzo Bertolo-
ne, Sottosegretario della Congregazio-
ne per gli Istituti di vita Consacrata e
Societ di Vita Apostolica.
La vita consacrata un impron-
ta che la Santissima Trinit lascia nella
Storia, al fine di suscitare negli uomini
la nostalgia di Dio e della sua bellezza,
egli scrive.
Dopo aver dimostrato che, secondo
il decreto Perfectae Caritatis, la pratica
della povert, castit ed obbedienza
il modo pi radicale di vivere il Vange-
lo, Don Bertolone afferma che la vita
religiosa una via che porta la persona
a una piena realizzazione del suo essere,
sullesempio di Colui che stato perfet-
tamente uomo: Ges Cristo casto, pove-
ro e obbediente.
leggano al contrario, le notizie considerate da una prospetti-
va cattolica: sono vive! Sono, dunque, come il vino buono.
Non invecchiano, maturano. Per questo motivo mi entusia-
sma tanto lavorare per la stampa cattolica: come Maria, so-
rella di Lazzaro, credo proprio che mi sia toccata la parte
migliore. E non la cambierei per nessuna cosa al mondo.
Pagina web dellagenzia ACI
M
Il chierico Teofilo
Clara Penin
Soave e caritatevole in apparenza, orgoglioso e sprovvisto di fede
nel suo intimo, il chierico Teofilo non ha resistito alla perdita
dellincarico. Cos ha optato per la peggiore delle soluzioni...
olto tempo f vis-
suto un certo chieri-
co di nome Teofilo,
bem conosciuto nel-
la regione in cui vi-
veva; la sua unica occupazione consiste-
va nellaiutare i bisognosi e tutti coloro
che a lui si rivolgevano, praticava, cos,
una delle pi belle virt, la carit.
La sua fama cresceva di giorno in
giorno, tutti in citt lo reputavano un
grande santo. Il vescovo di quella re-
gione ha fatto di lui il suo visdomino,
ossia lamministratore dei beni del-
la diocesi. Molti sono arrivati ad ar-
ricchirsi con questincarico. Teofilo, al
contrario, cercava soltanto di aiutare
gli altri con le proprie risorse.
Morto il vescovo, tutto il clero e
i semplici fedeli acclamavano Teofi-
lo quale suo successore. Costui, tutta-
via, proclamandosi indegno della cari-
ca, non lha accettata, e cos stato no-
minato un altro.
Non essendo uomo di vita interio-
re e vedendosi in una situazione cos di
prestigio, il nuovo prelato stato pre-
so da vanit e prepotenza. Tutti sape-
vano che lui era diventato vescovo per-
ch Teofilo aveva rifiutato la dignit.
Questo era uno dei motivi per i qua-
li egli provava fastidio ad avere Teofilo
al suo fianco, allora ha cercato un pre-
testo e lo ha destituito dallincarico di
visdomino.
Il povero chierico, che sempre ave-
va voluto essere ultimo in tutto, non
aveva bisogno di sforzarsi ancora di
pi in questa direzione, tuttavia si vi-
sto abbandonato da tutti. Allora si ri-
bellato e, ad ogni istante, cresceva in
lui il desiderio di vendetta. Di fronte
alla prova, ha scoperto che non era af-
fatto quelluomo virtuoso che, ai pro-
pri occhi pensava di essere. arrivato
a tal punto da pentirsi di aver rifiutato
lepiscopato.
Nessuno pi gli manifestava gratitu-
dine, e ci lo umiliava. diventato un
uomo amareggiato, pieno di rancore,
con il cuore trasudante di odio.
Nel periodo in cui era stato visdo-
mino, aveva udito delle lamentele ri-
guardo un fattucchiere che viveva nel
mezzo della foresta. Correva voce che
si trattava di una creatura legata al-
langelo delle tenebre. Teofilo non era
sicuro della sua esistenza, tutto quel-
lo che aveva sentito dire poteva esse-
re leggenda, tuttavia si messo a cer-
carlo. Trovatolo, Teofilo non ha avu-
to bisogno di dare lunghe spiegazioni
di quello che realmente voleva, poich
STORIA PER BAMBINI... O PER ADULTI PIENI DI FEDE?
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quelluomo misterioso aveva gi la so-
luzione per il suo caso senza addirittu-
ra conoscerlo.
Lantico visdomino desiderava pote-
re e ricchezza, questo non era difficile
da concedere da parte di quella crea-
tura diabolica. Sarebbe stato sufficien-
te che il chierico vendesse la sua anima
al demonio e tutto sarebbe stato con-
cesso: carriera, successo, fama e po-
tere. Con il suo stesso sangue, Teofilo
ha firmato no un documento nel qua-
le risultava che la sua anima apparte-
neva al demonio, che in quel medesi-
mo istante si mostrato a lui nel suo
orrendo aspetto.
Il giorno seguente, il vescovo lo ha
mandato a chiamare, riconoscendo il
suo errore e lo ha rinominato visdomi-
no. Tutta la citt si rallegrata per la
notizia, e tutti sono accorsi a congra-
tularsi.
Aveva riacquistato la fama e il pote-
re e questo lo inebriava. A lui non im-
portava essere vescovo o no, poich te-
neva in pugno persino il prelato. Co-
mandava su tutti e decideva il destino
di molti. Godeva della considerazione
di un santo ed era quello che lui appa-
rentemente sembrava essere.
Sono trascorsi gli anni e a Teofi-
lo veniva in mente, alle volte, il patto
che aveva fatto. Il ricordo della terri-
bile scena lo riempiva di spavento ma,
col passare del tempo, il fatto arriva-
to a sembrargli irreale.
Molte volte riceveva elogi da parte
di coloro che lo reputavano un uomo
buono e molto virtuoso, ma tra questi,
uno lo ha profondamente colpito: un
giorno, un religioso a cui aveva presta-
to un grande servizio, lo ha ringraziato
dicendo che egli praticava la vera cari-
t, e che il suo nome, Teofilo colui
che ama Dio gli stava perfettamen-
te bene. Queste parole sono rimaste a
rimuginargli in testa , perch egli sape-
va bene che, malgrado lapparenza di
virt, in verit non amava Dio. Si chie-
deva addirittura se mai nella sua vita
egli avesse amato sinceramente Dio,
visto che anche prima di firmare il pat-
to egli si preoccupava solo del diritto
che le sue buone opere gli procurava-
no di raggiungere il Paradiso e non fa-
ceva nientaltro che calcolare con ac-
curata precisione la sua ricompensa.
Toccato nel profondo della sua ani-
ma da queste riflessioni, voleva cam-
biare, amare Dio totalmente, ma in-
tanto qualcosa glielo impediva: il pat-
to con il demonio. Non poteva pi fa-
re niente, la sua anima ormai non gli
apparteneva pi, dal momento che era
stata venduta al diavolo. A chi poteva
mai ricorrere in una tale situazione?
Non gli restava nessuna via di scampo,
egli non riusciva pi neppure a prega-
re, non aveva la forza di indirizzarsi a
Dio, ormai apparteneva al demonio.
ricorso, allora, alla Santissima Vergine
chiedendole aiuto, visto che attraverso
il patto che aveva firmato, aveva rinne-
gato il suo Divin Figlio. Aveva mentito
a tutti, interpretando la parte di perso-
na virtuosa.
A questo punto, avendo compassio-
ne per cos tanta miseria, la Madon-
na ha rivolto il suo sguardo misericor-
dioso su quel poveraccio che si trova-
va ai suoi piedi. Gli apparsa e dopo
aver ascoltato tutto quello che egli le
doveva confessare, ha fatto il suo do-
vere di Madre: ha obbligato il demo-
nio a restituirle il maledetto documen-
to in quello stesso istante. Il giorno se-
guente, con grande contrizione e dolo-
re, Teofilo ha cercato il vescovo ed ha
confessato il suo crimine, mostrando-
gli il maledetto contratto. Ha voluto
far conoscere a tutto il popolo quello
che gli era successo, chiedendo al ve-
scovo che leggesse il documento nella
cattedrale. Quando la terrificante let-
tura terminata, il foglio si disfat-
to in briciole sotto lo sguardo di tut-
ti. Finalmente Teofilo era ora libero di
amare, libero di servire, libero di ripa-
rare, e di santificarsi cos per la mag-
gior gloria di Dio.
* * *
Le vicende del chierico Teofilo so-
no narrate nel libro Les Miracles de
Notre-Dame di Gautier de Coincy.
Molto popolare nel secolo XII, questa
storia fu immortalata nel portico nord
della Cattedrale di Notre-Dame, a Pa-
rigi.
Timpano del portico nord
della Cattedrale di Notre-
Dame di Parigi. La prima scena
rappresenta il patto di Teofilo
con il diavolo; la seconda, il
ripristino nellincariro; la terza,
la preghiera alla Madonna;
e la quarta, Lei che obbliga
il demonio a restituire il
documento
1. Santa Teresina del Bambin Ge-
s, vergine e dottore della Chiesa
(+1897). Memoria obbligatoria.
2. XXVII Domenica del Tempo Co-
mune.
Santi Angeli Custodi. Memoria ob-
bligatoria (si omette per essere dome-
nica). Incaricati da Dio di prendersi
cura degli uomini con la loro invisibi-
le ma sollecita presenza.
3. Beati Andr di Soveral, Ambro-
sio Francisco Ferro, sacerdoti, e 28
compagni, protomartiri del Brasi-
le (+1645). Memoria obbligatoria in
Brasile. Questi due presbiteri sono sta-
ti massacrati dai calvinisti e dagli in-
dios, insieme a quasi due centinaia di
loro parrocchiani, di cui soltanto 30 si
sono potuti identificare.
4. San Francesco dAssisi, religioso
(+1226). Memoria obbligatoria. Do-
po una giovinezza turbolenta, si con-
vertito, scegliendo una vita di estrema
povert e castit. Ha fondato lOrdi-
ne Francescano, oggi suddiviso in tre
grandi rami: i Frati Minori, i Cappuc-
cini e i Conventuali.
5. San Benedetto, il Negro, religioso
(+1589). Memoria facoltativa in Bra-
sile. nato in Sicilia, da genitori schia-
vi. entrato come frate laico nel con-
vento francescano di Palermo, dove ha
prestato i pi umili servizi. Dotato di
grande saggezza e senso di governo,
stato eletto superiore del monastero,
pur essendo analfabeta. Terminato il
mandato di superiore, ha ripreso le sue
umili attivit, che ha esercitato fino al-
la morte.
6. San Bruno, sacerdote (+1101).
Memoria facoltativa. Direttore della
celebre scuola della Cattedrale di Rei-
ms, ha avuto come discepolo Othon
de Chatillon, il futuro Papa Urbano
II. Dopo aver rifiutato il vescovado di
Reims, si ritirato ad una vita di iso-
lamento e ha fondato lOrdine dei
Certosini.
7. Madonna del Rosario. Me-
moria obbligatoria. Questa com-
memorazione ha origine dalla festa
di Santa Maria della Vittoria, isti-
tuita da San Pio V in seguito alla vit-
toria dei cristiani contro i turchi nel-
la battaglia di Lepanto, il 7 ottobre
1571.
8. SantUgo da Genova, religio-
so (+1233). Per lungo tempo stato
cappellano dellOrdine di San Gio-
vanni di Gerusalemme, in questa cit-
t. Di estrema bont e carit, si attri-
buiscono a lui molti miracoli.
9. XXVIII Domenica del Tempo Co-
mune.
San Dionisio, vescovo, e compagni,
martiri (+250). Memoria facoltativa
(si omette per essere domenica). Ve-
scovo di Lutecia, lattuale Parigi. sta-
to decapitato dopo aver sofferto vari
tormenti per amore a Ges Cristo.
San Giovanni Leonardi, sacerdo-
te (+1609). Memoria facoltativa (si
omette per essere domenica). Fonda-
dore della Compagnia della Dottri-
na Cristiana e dellOrdine dei Chierici
Regolari della Madre di Dio.
10. Beato Eduardo Detkens, sacer-
dote e martire (+1942). Polacco di na-
scita, stato ucciso nella camera a gas
a Linz (Austria).
11. SantAlessandro Sauli, vesco-
vo (+ 1592). Ha rifiutato una brillan-
te carriera nella corte per entrare nella
Congregazione dei Padri Barnabiti.
stato vescovo di Aleria, in Corsica, del-
la quale considerato apostolo.
12. Nostra Signora Aparecida, Pa-
trona del Brasile.
13. Beata Alessandrina Maria da
Costa (+1955). nata a Balasar (Porto-
gallo). vissuta confinata a letto per 30
anni. Si offerta come vittima per la con-
versione dei peccatori. Amare, soffrire,
riparare, stato il programma di vita
che Ges le ha dato. Ha ottenuto da Pio
XII la consacrazione del mondo al Cuo-
re Immacolato di Maria. Dal 1942 fino
alla morte non ha ingerito nessuna be-
vanda e nessun alimento, mantenendosi
soltanto con la Comunione quotidiana.
14. San Callisto I, papa e martire
(+222). Memoria facoltativa. Grande di-
fensore della fede trinitaria e della santa
dottrina. Ha promosso con benevolenza
la riconciliazione degli apostati pentiti.
San Dionisio (Cattedrale di
Notre-Dame, Parigi)
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15. Santa Teresa di Ges, vergine
e dottore della Chiesa (+1582). Me-
moria obbligatoria. Suora carmelita-
na, fondatrice di vari monasteri. In-
sieme con San Giovanni della Cro-
ce, ha cominciato la riforma dellOr-
dine Carmelitano, il che le compor-
t grandi sofferenze e persecuzioni, a
cui seppe far fronte con grande
coraggio.
16. XXIX Domenica del Tem-
po Comune.
Santa Edvige, religiosa
(+1243). Memoria facoltativa
(si omette per essere domeni-
ca). Sposata col Duca di Polo-
nia, stata sposa e madre esem-
plare. Si dedicata allaiuto dei
poveri. Dopo la morte del ma-
rito, si ritirata nel Monastero
dellOrdine Cistercense a Treb-
niz, da lei fondato.
Santa Margherita Maria
Alacoque, vergine (+1690). Me-
moria facoltativa (si omette per
essere domenica). Religiosa del-
lOrdine della Visitazione, ha ri-
cevuto le rivelazioni del Sacro
Cuore di Ges che chiedeva di
promuovere la sua devozione e
listituzione di una festa in suo
onore.
17. SantIgnazio di Antio-
chia, vescovo e martire (+107).
Memoria obbligatoria. Discepolo di
San Giovanni Evangelista, stato Ve-
scovo di Antiochia. morto sbranato
dalle fiere nel colosseo di Roma.
18. San Luca Evangelista. Festa.
Medico di Antiochia, si convertito ed
ha accompagnato San Paolo in uno dei
suoi viaggi. lautore anche degli Atti
degli Apostoli.
19. San Giovanni de Brbeuf e Isac-
co Jogues, sacerdoti, e compagni, mar-
tiri (+1642-1649). Memoria facoltati-
va. Gesuiti martirizzati dai pellirossa
Irochesi ai confini tra gli Stati Uniti e
il Canada.
San Paolo della Croce, sacerdote
(+1775). Memoria facoltativa. Fon-
datore dei Passionisti, Congregazione
della Passione di Ges Cristo.
20. Santa Adelina, abadessa
(+1125). Di nobile famiglia norman-
na, sorella di San Vitale, abate, stata
la prima abadessa del monastero bene-
dettino di La Blanche, in Normandia.
24. SantAntonio Maria Claret, ve-
scovo (+1870). Memoria facoltativa.
Arcivescovo di Santiago di Cuba. Fon-
datore della Congregazione dei Padri
Claretiani.
25. Beato Frate Antonio de SantAn-
na Galvo, sacerdote (+1822). Memo-
ria obbligatoria in Brasile. Re-
ligioso esemplare, dellOrdine
dei Frati Minori, grande pre-
dicatore e confessore. Ha fon-
dato a San Paolo il Monastero
della Luce, di suore concezio-
niste.
26. Beato Damiano Furqueri
de Finale, sacerdote (+1484).
Di nobile famiglia, entrato
molto giovane nellOrdine Do-
menicano. Predicatore instan-
cabile, il suo metodo infallibile
di successo era unardente pre-
ghiera alla quale si dedica-
to con un impegno sempre cre-
scente.
27. Beato Bartolomeo di Bre-
ganze, vescovo (+1270). Ha rice-
vuto dallo stesso San Domenico
labito domenicano. Maestro in
Sacra Scrittura, stato teologo di
vari papi.
28. San Simone, lo Zelota,
e San Giuda Taddeo, Apostoli
e martiri. Festa. Entrambi martirizza-
ti in Persia.
29. San Teodoro, abate (+575). Di-
scepolo di San Cesario di Arles, sta-
to nominato da questo suo legato nella
citt di Vienne (Francia).
30. XXXI Domenica del Tempo Co-
mune.
Beato Giovanni Michele Langevin,
sacerdote e martire (+1793). Ucciso
dallodio alla religione durante la Ri-
voluzione Francese.
31. Beato Domenico Collins, martire
(+1602). Religioso gesuita, imprigio-
nato in Irlanda e ucciso per odio alla fe-
de, dopo aver sofferto terribili torture.
Santa Orsola (Museo di Digione, Francia)
21. Santa Orsola e compagne, ver-
gini e martiri (sec. IV). Giovane prin-
cipessa bretone partita con due dame
per sposarsi col figlio di un re pagano,
con la promessa che lui si sarebbe con-
vertito. A Colonia, Germania, si so-
no scontrate le orde unne di Attila che
lhanno massacrata.
22. San Moderano (sec. VIII). Aba-
te del monastero di Berceto.
23. XXX Domenica del Tempo Co-
mune.
San Giovanni da Capestrano, pre-
sbitero (+1456). Memoria facoltativa
(si omette per essere domenica). Fran-
cescano, missionario in Germania, Au-
stria, Polonia e Ungheria.
Javier Prez Beltrn
N
Gioved eucaristico a San Salvador
on ha ancora finito di
nascere il sole e gi
il festoso suono del-
le campane, mesco-
landosi al variato can-
to degli innumerevoli uccelli si incrocia
per laria e giunge fino alle ultime case
del quartiere dove risiedo a San Salva-
dor, capitale della Repubblica di El Sal-
vador.
Dalla terrazza si intravvede, tra le
alte chiome dellalbereto, una bianca
torre che si eleva graziosa e slanciata,
in direzione del Creatore.
Le note cadenzate delle campane
invitano i fedeli alla preghiera, al rac-
coglimento, e annunciano loro linizio
di un nuovo giorno. Per cominciarlo
bene, niente di meglio che partecipa-
re fervidamente alla Messa mattutina
che si celebra nella Basilica della Ma-
donna di Guadalupe, diretta dai Padri
Somaschi, localizzata nellAntico Cu-
scatln, ai margini della movimentata
strada che conduce da San Salvador fi-
no alla citt di Santa Tecla.
Sono innumerevoli le persone che
passano davanti a questa, dirigendosi
al loro posto di lavoro o alle scuole. Al-
cuni salutano di passaggio la Vergine
Bruna, facendosi un segno della Croce.
Altri mettono da parte per un attimo il
cellulare e si comunicano con il divino.
Dentro gli autobus, mano a mano che
essi avanzano, le teste si girano per da-
re unultima occhiata alla facciata del
tempio, nella quale si staglia una bella
immagine della Madonna in maiolica.
Interrompendo il loro percorso, molti
entrano e si dirigono allaltare maggiore,
ben vicino alla Madre delle Americhe.
gioved. Gioved eucaristico. Nel-
le parrocchie di El Salvador si espo-
ne solennemente Nostro Signore Sa-
cramentato, occulto sotto le sacre spe-
cie. Alcune candele accese fanno silen-
ziosa guardia allostensorio che con-
tiene il Re dei Re e Signore dei Signo-
ri. Ogni rumorio sembra rimasto fuo-
ri, mentre dentro si respira un clima di
grande pace e raccoglimento.
Sono innumerevoli le anime che si
sentono attratte da una grazia e non
resistono al suo invito: Vado a fare
una visita alla Vergine, continuer do-
po le mie faccende.
gioved. Gioved eucaristico.
Vanno a chiedere e ad implorare la
Madre per i tanti bisogni che patisco-
no su questa terra e trovano lo stesso
Figlio ad accoglierle a braccia aperte.
Quante volte abbiamo sentito que-
sto invito della Madre, che ci attrae
verso suo Figlio! Bellissima missione:
essere il cammino che ci porta a Ges!
gioved. Gioved eucaristico.
Nella maestosa Basilica della Ma-
donna di Guadalupe, non cessano di
entrare ed uscire i devoti di Maria, e
tutti sono consapevoli che sopra lalta-
re c Nostro Signore, realmente pre-
sente con il suo Corpo, Sangue, Anima
e Divinit , e che a Lui ci attrae questo
cuore materno, per adorare e ricevere
Ges direttamente.
Un segreto cos misterioso e al con-
tempo cos facile da comprendere!
Chiss, caro lettore, che sia lei uno
di questi visitatori. Preghi per noi e si
ricordi che, fino al giorno 29 di questo
mese, saremo ancora nellAnno del-
lEucarestia.
Come una buona madre, la Santa
Chiesa ci dona una indulgenza plena-
ria ogni volta che, con le dovute dispo-
sizioni, facciamo una visita al Santissi-
mo Sacramento nel corso di questan-
no benedetto.
Non trascuri questa occasione, e po-
tr tornare alla sua famiglia ancora pi
unito a Ges e Maria.
gioved. Gioved eucaristico. E le campane della Basilica
della Madonna di Guadalupe invitano i fedeli alla preghiera.
Interno della Basilica della Madonna di Guadalupe, a San Salvador, durante
lAdorazione Eucaristica
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Ottobre 2005 Salvami Regina 49
Scalando la montagna
della contemplazione
Quando, quasi mille anni or sono, San Romualdo si sistemato
nelleremo di Camaldoli, non pensava minimamente che quella
piccola istituzione sarebbe diventata un centro di preghiera e
di cultura che avrebbe oltrepassato i secoli, estendendo la sua
influenza fino ai nostri giorni.
ome il sole che ogni gior-
no spunta con rinnova-
ta bellezza, cos nel cor-
so della Storia sorgono,
in seno alla Chiesa Cat-
tolica, carismi e vocazioni varie e sor-
prendenti: da San Paolo, tutto votato
allazione apostolica, a San Vincenzo
de Paoli, dedito allassistenza ai pove-
ri, a un San Camillo de Lellis, consa-
crato agli infermi, fino ad arrivare alle
anime che vivono nel pi completo si-
lenzio e isolamento, dedite unicamen-
te allorazione e alla contemplazione.
Esse, come il lume acceso davanti al
Santissimo, si vanno consumando len-
tamente nello zelo verso il Signore.
Recentemente ho avuto la felice op-
portunit di conoscere, insieme ad altri
Araldi del Vangelo, una di queste me-
raviglie della grazia: i camaldolesi. Or-
dine religioso contemplativo che sin-
serisce fra i pi rigorosi esistenti nel-
la Chiesa.
In una fredda mattina, ci avvicinia-
mo alla mitica montagna di Camal-
doli, di oltre mille metri di altitudine,
a est di Firenze, sui Monti Appenni-
ni, dove si trova il monastero e lere-
mo fondati da San Romualdo, nel se-
colo XI.
Alla porta del monastero siamo
stati accolti da Don Ugo Fossa, vesti-
to con labito bianco caratteristico di
questi monaci, che ci ha spiegato come
avvenuta la fondazione della sua fa-
miglia religiosa.
Instancabile fondatore e
riformatore di monasteri
Romualdo era figlio di Sergio I, Du-
ca di Ravenna, uomo della pi alta no-
bilt medievale, ma mondano e mol-
to aggressivo. Non stato lui, dunque,
che ha insegnato al bambino il cammi-
no della santit, ma stato il protago-
nista di un tragico evento che ha se-
gnato per sempre la vita di suo figlio
e gli ha fatto prendere la decisione di
farsi religioso.
Intorno allanno 972, il Duca Sergio
si battuto in duello con un nemico
a quanto risulta, un suo fratello, per un
dissidio di terre , uccidendolo a col-
pi di spada. Romualdo, allora venten-
In una fredda mattina, guidati da Don Roberto, alcuni Araldi del Vangelo
hanno percorso con emozione le strade dellEremo di Camaldoli
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ne, stato testimone della scena
brutale.
Egli vedendo da un lato il
morto steso al suolo con le ferite
grondanti sangue, e dallaltro, la
fisionomia feroce di suo padre,
ha percepito, immediatamente,
come orribile luomo che si la-
scia dominare dalle passioni sre-
golate. Molto scioccato, ha pre-
so la decisione di abbandonare i
vacui piaceri della vita mondana
e di farsi monaco.
Notevoli progressi
in poco tempo
partito, allora, alla ricerca
della solitudine, nelle montagne,
stimolato dalla grazia di Dio che
gli sussurrava nel profondo del-
lanima: Felici gli eremiti che si
allontanano dal mondo e si isolano in
questa solitudine dove non sono schia-
vizzati dai cattivi costumi e dai cattivi
esempi! Trovando un monastero be-
nedettino, ha chiesto di esservi accol-
to. Il superiore, tuttavia, temendo una
reazione violenta del Duca, ha esita-
to ad accettarlo. Solamente grazie al-
lintervento dellArcivescovo di Raven-
na, servito da intermediario, il giova-
ne riuscito ad essere ammesso. Qui,
il nuovo monaco ha trascorso tre mesi
tutti dedicati alla preghiera e alla peni-
tenza. Per il fatto di essere pi rilassa-
ti, gli altri religiosi si sentivano messi a
confronto dal grande fervore del nuovo
arrivato ed hanno finito per chiedere al
superiore che lo allontanasse da l.
Romualdo ha deciso, allora, di an-
dare a vivere a Venezia, dove ha con-
dotto una vita di totale isolamento. La
Divina Provvidenza ha messo sul suo
cammino un eremita rigoroso e oltre-
modo austero, Marino, sotto la cui di-
rezione ha fatto in poco tempo
notevoli progressi sulla via della
santit.
Il Doge sparito!
Insieme a Marino, Romual-
do ha ottenuto due notevoli con-
versioni: quella del Duca di Ra-
venna, il suo stesso genitore, che
pentitosi del suo passato di pec-
catore, si rinchiuso in convento
per fare penitenza; e quella del
Doge (il supremo governatore)
di Venezia, citt-repubblica che
sarebbe divenuta una grande po-
tenza.
In unassolata mattina estiva
dellanno 978, si udito in que-
sta citt un grido di allarme: Il
Doge sparito! Nessuno sape-
va dove si trovasse Pietro Orseo-
lo. Notizia sensazionale, poich erano
appena trascorsi due anni da quando
il suo predecessore era stato assassina-
to da cospiratori che avevano distrutto
anche il Palazzo Ducale.
Per fortuna, comunque, questa vol-
ta non si trattava di cospirazione n di
omicidio.
Il nobile era fuggito, di notte, ac-
compagnato da Romualdo, per un lun-
go viaggio fino al monastero benedet-
tino di San Michele di Cuxa, nei Pi-
Morte di San Romualdo (affresco
della cappella del Monastero di Camaldoli)
Ad una certa distanza dallEremo, San Romualdo ha fatto costruire un edificio destinato a servire da ostello,
infermeria e uffici amministrativi: oggi un monastero abitato da 15 religiosi
Ottobre 2005 Salvami Regina 51
renei, in Catalogna, per dedicarsi alla
preghiera e alla contemplazione. L sa-
rebbe morto come semplice monaco,
dopo dieci anni di vita austera e umile.
Dal 1731, egli festeggiato dalla San-
ta Chiesa col glorioso titolo di San Pie-
tro Orseolo.
La fondazione di Camaldoli
Dopo cinque anni in Catalogna, Ro-
mualdo tornato in Italia, percorren-
do questo paese per trentanni, fon-
dando monasteri ed eremi.
Desiderando condurre una vita di
isolamento completo, ha ricevuto da
un certo Maldolus alcune terre, che
poi saranno conosciute come Campus
Maldoli. Verso il 1025, Romualdo e
cinque compagni hanno costruito l sei
casette e una cappella, nel mezzo delle
aspre montagne.
In ogni casa viveva un eremita in
completo silenzio e isolamento, che
pregando, e meditando, offriva sacri-
fici per la conversione dei peccatori e
per la venuta del Regno di Dio. E co-
s ha continuato nel corso dei secoli.
Oggi, in tutto, ci sono venti case, po-
vere, quasi rustiche, infilate ai due la-
ti di una stretta via, ognuna delle quali
contiene una piccola cappella, una bi-
blioteca con scrivania, un letto e una
officina per lavori manuali. Tutte so-
no sprovviste di qualsiasi comodit,
ma sono molto cariche di simbolismo
e di grazia!
Percorriamo con rispetto ed emo-
zione la via, guidati da Don Rober-
to, un sorridente eremita di 84 anni
di et, di cui 70 dediti alla vita religio-
sa. Nella casa attualmente occupata
da lui c una cappella, nella quale si
pu vedere un quadro rappresentan-
te San Carlo Borromeo inginocchia-
to davanti al Crocifisso. Il dipinto ri-
corda che il santo ha utilizzato questo
locale per un ritiro spirituale, nel se-
colo XVI. Abbiamo avuto, infine, lin-
signe grazia di visitare la casa di San
Romualdo, vero cuore di questopera
cos importante per la Chiesa e per la
societ.
Il monastero
Ad una breve distanza dalleremo,
San Romualdo ha fatto costruire un
edificio destinato a servire da ostello,
infermeria e intendenza, affinch la vi-
ta contemplativa degli eremiti non fos-
se turbata da nessuna preoccupazione
di ordine materiale.
Allepoca del quarto Priore, questo
ostello stato trasformato in monastero,
con lintenzione di creare un noviziato
per formare i giovani candidati alla vita
eremitica,ci informa Don Ugo.
Oggi, Camaldoli ospita 35 religio-
si: 15 nel monastero e 20 nelleremi-
taggio. Non c pi posto per nessuno
e il numero non mai stato maggiore di
questo, aggiunge Don Ugo. Attual-
mente, i camaldolesi contano comu-
nit anche in California (Stati Uniti),
Banda Aceh (Indonesia) e Mogi das
Cruzes (San Paolo, Brasile).
Camaldoli stata lultima fondazio-
ne di San Romualdo. Questuomo di
Dio, che fin dalla giovinezza non aveva
avuto altra aspirazione se non quella
di vivere isolato su qualche montagna,
in un intimo convivio col suo Reden-
tore, ha finito per condurre per mezzo
secolo la vita di un abate-itinerante.
Quando, una volta terminato il cor-
so della sua vita su questa terra, an-
dato a ricevere in Cielo la corona del-
la gloria, egli aveva riformato o fonda-
to allincirca cento monasteri ed ere-
mi, con la regola di San Benedetto, po-
polandoli di migliaia di monaci ed ere-
miti incamminati da lui sulla via della
perfezione.
morto santamente in una piccola
cella delleremo di Val di Castro, nel-
lanno 1027, per essere canonizzato
nel 1595.
Venti case molto semplici compongono lEremo di Camaldoli
Maria, essendo in Dio e con Dio, vicina ad ognuno di noi, conosce il
nostro cuore. Ella ci ascolta sempre, ci sempre vicina, ed essendo Madre
del Figlio, partecipa del potere del Figlio, della sua bont.
Possiamo sempre affidare tutta la nostra vita a questa Madre, che non
lontana da nessuno di noi.
(Omelia di Benedetto XVI, nella solennit dellAssunzione)
Maria, essendo in Dio e con Dio, vicina ad ognuno di noi, conosce il
nostro cuore. Ella ci ascolta sempre, ci sempre vicina, ed essendo Madre
del Figlio, partecipa del potere del Figlio, della sua bont.
Possiamo sempre affidare tutta la nostra vita a questa Madre, che non
lontana da nessuno di noi.
(Omelia di Benedetto XVI, nella solennit dellAssunzione)
La Madonna col
Bambino Ges
(Parrocchia
di San Pietro
Claver,
Barcellona)
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