Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
O
s
s
e
r
v
a
t
o
r
e
R
o
m
a
n
o
L
14 Salvami Regina Novembre 2005
Termina la XI Assemblea
Generale Ordinaria
Le 50 proposizioni presentate dal Sinodo al Santo Padre, e il Messaggio
finale dei Vescovi al Popolo di Dio riflettono lampiezza e la profondit dei
dibattiti svolti nellAssemblea magna.
elenco finale delle proposizio-
ni della 11 Assemblea Gene-
rale Ordinaria del Sinodo dei
Vescovi destinato al Sommo Pontefi-
ce. Tale testo ha un carattere propositi-
vo. Per benevola decisione, il Santo Pa-
dre concede che sia pubblicata nel Bol-
lettino della Sala Stampa della Santa Se-
de una versione in lingua italiana, prov-
visoria e non ufficiale.
Le Proposte sono un momento del
lungo processo del Sinodo, aperto al-
la eventuale promulgazione di un do-
cumento pontificio.
Diamo, di seguito, un sunto di alcu-
ni dei punti pi rilevanti:
6. Adorazione Eucaristica: Il Sino-
do dei Vescovi (...) incoraggia forte-
mente che questa forma di preghiera
(...) sia mantenuta e promossa, secon-
do le tradizioni, tanto della Chiesa lati-
na quanto delle Chiese orientali.
7. compito di grande importan-
za pastorale che il Vescovo promuova
nella diocesi un deciso recupero della
pedagogia della conversione che nasca
dallEucaristia e favorisca, per questo,
la confessione individuale frequen-
te. (...) I Vescovi procurino, inoltre,
che in ogni chiesa ci siano luoghi ap-
propriati per le confessioni (cfr. CIC
964 2).
9. Poligamia. La natura del matri-
monio esige che luomo sia legato in
modo definitivo ad una sola donna e
viceversa. In questorizzonte i poliga-
mi che si aprono alla fede cristiana sia-
no aiutati ad integrare il loro proget-
to umano nella novit e nella radicalit
del messaggio di Cristo. (...) La Chie-
sa li accompagner nel frattempo con
una pastorale piena di dolcezza e di
fermezza.
11. I Padri Sinodali hanno afferma-
to limportanza del dono inestimabile
del celibato ecclesiastico nella pratica
della Chiesa latina.
14. Le parrocchie e le piccole comu-
nit devono essere delle scuole di mi-
stagogia eucaristica. In questo conte-
sto, si cercher la cooperazione delle
comunit di vita consacrata, dei mo-
vimenti e delle aggregazioni che riva-
lorizzano, secondo i propri carismi, la
formazione cristiana.
18. Conviene perci che le Letture
siano proclamate con cura, se possibile
da lettori istituiti.
19. Si chiede ai ministri ordinati di
considerare la celebrazione come loro
principale dovere. In particolare deb-
bono preparare accuratamente lome-
lia, basandosi su una conoscenza ade-
guata della Sacra Scrittura. (...) Pos-
sono trattare i grandi temi della fede
cristiana: il Credo, il Padre Nostro, le
parti della Messa, i Dieci Comanda-
menti e altri argomenti.
23. Il saluto della pace. Forse sa-
rebbe utile valutare se il segno di pace
non vada collocato in un altro momen-
to della celebrazione, anche tenendo
conto di consuetudini antiche e vene-
rabili.
25. In particolare: il ruolo dei dia-
coni, il servizio dei lettori e degli ac-
coliti meritano una maggiore atten-
zione. (...). Questo Sinodo rinnova il
suo apprezzamento per la cura che i
presbiteri prestano nel celebrare la
liturgia in un modo degno, atten-
te ac devote Si eviti leccesso di in-
terventi che pu condurre ad una ma-
nipolazione della Santa Messa, co-
me per esempio quando si sostitui-
scono i testi liturgici con testi estra-
nei o quando si d alla celebrazio-
ne una connotazione non liturgica.
Unautentica azione liturgica espri-
me la sacralit del Mistero Eucaristi-
co. Questa dovrebbe trasparire nelle
parole e nelle azioni del sacerdote ce-
lebrante, mentre egli intercede pres-
so Dio Padre sia con i fedeli sia per
loro. (...) Il canto deve essere intima-
mente armonizzato con la liturgia (...)
SINODO DEI VESCOVI
I ELENCO DELLE PROPOSIZIONI
Novembre 2005 Salvami Regina 15
Il valore, limportanza e la necessit
dellosservanza delle norme liturgiche
siano messi in luce. La Celebrazione
Eucaristica rispetti la sobriet e la fe-
delt al rito voluto dalla Chiesa, con
quel senso del sacro che aiuta a vivere
lincontro con Dio e con quelle forme
anche sensibili che lo favoriscono (ar-
monia del rito, delle vesti liturgiche,
dellarredo e del luogo sacro).
27. Larte sacra nelle sue varie
espressioni, a cominciare dallarchi-
tettura, ha una funzione di grande im-
portanza. Essa infatti traspone il si-
gnificato spirituale dei riti della Chie-
sa in forme comprensibili e concrete,
che illuminano la mente, toccano il
cuore e formano la volont.
28. Il Sinodo ricorda che il taberna-
colo per la custodia del Santissimo Sa-
cramento deve avere nella chiesa una
collocazione nobile, di riguardo, ben
visibile, curata sotto il profilo artistico
e adatta alla preghiera.
34. Di fronte allOstia consacrata
si osservi la pratica della genuflessio-
ne o di altri gesti di adorazione secon-
do le differenti culture. Si raccoman-
da limportanza di inginocchiarsi du-
rante i momenti salienti della Preghie-
ra Eucaristica, in senso di adorazione
e di lode al Signore presente nellEu-
caristia. Si promuova inoltre il ringra-
ziamento dopo alla Comunione, anche
con un tempo di silenzio.
36. Nella Celebrazione dellEucari-
stia durante gli incontri internazionali,
oggi sempre pi frequenti, per meglio
esprimere lunit e luniversalit della
Chiesa, si propone:
di suggerire che la (con)celebra-
zione della Santa Messa sia in latino
(eccetto le letture, lomelia e la pre-
ghiera dei fedeli). Cos pure siano re-
citate in latino le preghiere della tra-
dizione della Chiesa ed eventualmente
eseguiti brani del canto gregoriano;
di raccomandare che i sacerdo-
ti, fin dal Seminario, siano prepara-
ti a comprendere e celebrare la San-
ta Messa in latino, nonch a utilizzare
preghiere latine e a saper valorizzare il
canto gregoriano;
di non trascurare la possibilit che
gli stessi fedeli siano educati in questo
senso.
38. Si raccomanda vivamente ai sa-
cerdoti la celebrazione quotidiana del-
la Santa Messa, anche quando non ci
fosse partecipazione di fedeli.
Per tre settimane, nellAula del Sinodo, in Vaticano, 256 Padri Sinodali hanno discusso in modo approfondito
le pi importanti questioni relative alla Chiesa dei nostri giorni
F
o
t
o
s
:
V
i
c
t
o
r
T
o
n
i
o
l
o
D
I
16 Salvami Regina Novembre 2005
40. Il Sinodo dei Vescovi riba-
disce limportanza di un atteggia-
mento e di unazione pastorale
dattenzione e di accoglienza ver-
so i fedeli divorziati e risposati.
Secondo la Tradizione della Chie-
sa cattolica, essi non possono es-
ser ammessi alla Santa Comunio-
ne, trovandosi in condizione di og-
gettivo contrasto con la Parola del
Signore che ha riportato il matri-
monio al valore originario dellin-
dissolubilit (cf. CCC 1640), te-
stimoniato dal suo dono sponsale
sulla croce e partecipato ai battez-
zati attraverso la grazia del sacra-
mento. (...). Se poi non viene rico-
nosciuta la nullit del vincolo ma-
trimoniale e si danno condizioni
oggettive che di fatto rendono la
convivenza irreversibile, la Chie-
sa li incoraggia a impegnarsi a vivere
la loro relazione secondo le esigenze
della legge di Dio, trasformandola in
unamicizia leale e solidale; cos po-
tranno riaccostarsi alla mensa eucari-
stica, con le attenzioni previste dalla
provata prassi ecclesiale, ma si eviti di
benedire queste relazioni perch tra i
fedeli non sorgano confusioni circa il
valore del matrimonio. (...)
Il Sinodo ritiene che, in ogni caso,
grande attenzione debba esse assicu-
rata alla formazione dei nubendi e alla
previa verifica della loro effettiva con-
divisione delle convinzioni e degli im-
pegni irrinunciabili per la validit del
sacramento del matrimonio, e chiede
ai Vescovi e ai parroci il coraggio di un
serio discernimento per evitare che im-
pulsi emotivi o ragioni superficiali con-
ducano i nubendi allassunzione di una
grande responsabilit per se stessi, per
la Chiesa e per la societ, che non sa-
pranno poi onorare.
43. La promozione della partecipa-
zione quotidiana alla celebrazione della
Santa Messa si dimostra, nei riti latini,
un mezzo efficace di sviluppo di questa
spiritualit al cuore della vita familiare,
professionale, sociale e politica.
46. I politici e legislatori cattolici
devono sentirsi particolarmente inter-
pellati nella loro coscienza, rettamen-
te formata, sulla grave responsabili-
t sociale di presentare e sostene-
re leggi inique. Non c coerenza
eucaristica quando si promuovono
leggi che vanno contro il bene in-
tegrale delluomo, contro la giusti-
zia e il diritto naturale. Non si pu
separare lopzione privata e quel-
la pubblica, mettendosi in contra-
sto con la legge di Dio e linsegna-
mento della Chiesa, e questo deve
essere considerato anche di fron-
te alla realt eucaristica (cf. 1Cor
11, 27-29).
48. Chi partecipa allEucaristia
deve impegnarsi a costruire la pace
nel nostro mondo segnato da mol-
te violenze e guerre, e oggi in mo-
do particolare, dal terrorismo, dal-
la corruzione economica e dallo
sfruttamento sessuale. Condizioni
per costruire una vera pace sono la
restaurazione della giustizia, la ricon-
ciliazione e il perdono.
50. La Chiesa vede in Maria, Don-
na Eucaristica, soprattutto ai piedi
della croce, la propria figura e la con-
templa come modello insostituibile di
vita eucaristica; sullaltare, alla presen-
za del verum Corpus natum de Maria
Virgine, la Chiesa venera con specia-
le gratitudine per bocca del sacerdote
la Santissima Vergine.
I cristiani raccomandino a Maria,
Madre della Chiesa, la loro esistenza
ed il loro lavoro. Sforzandosi davere
gli stessi sentimenti di Maria, aiutino
tutta la communit a vivere in offerta
viva, gradita al Padre.
II. MESSAGGIO AL POPOLO DI DIO
urante la 20 Congregazione
Generale realizzata il 21 otto-
bre, i Padri Sinodali hanno ap-
provato il Messaggio del Sinodo dei Ve-
scovi al Popolo di Dio, col titolo LEuca-
ristia: Pane vivo per la pace nel mondo.
Per la mancanza di spazio, distac-
chiamo alcuni dei suoi punti essenziali:
8. A quarantanni di distanza dal
Concilio Vaticano II siamo stati provo-
cati a compiere un esame di coscienza
pastorale, per verificare in quale mi-
sura la fede espressa e celebrata con
coerenza nelle nostre Assemblee litur-
giche. Il Sinodo riafferma che il Conci-
lio Vaticano II ha posto le basi necessa-
rie per un rinnovamento liturgico au-
tentico. necessario, quindi, coltivare
frutti positivi e correggere gli abusi che
si sono infiltrati nella pratica. Siamo
convinti che il rispetto del carattere sa-
crale della liturgia passa per unauten-
tica fedelt alle norme liturgiche della
legittima autorit. Nessuno si conside-
ri padrone della liturgia della Chiesa.
La fede viva coglie la presenza del Si-
gnore e costituisce la prima condizio-
ne per la bellezza delle celebrazioni e
il loro compimento nell Amen pro-
nunciato per la gloria di Dio.
12. La vita delle nostre Chiese se-
gnata anche da alcune ombre e proble-
mi che non abbiamo eluso. Pensiamo,
in primo luogo, alla perdita del senso
del peccato e alla crisi persistente nel-
la pratica del sacramento della Peni-
tenza. importante riscoprire il suo si-
gnificato profondo: esso una conver-
sione e una medicina preziosa dona-
Prima di una delle Congregazioni
Generali, il Papa Benedetto XVI canta,
con i Padri Sinodali, lora Laudes,
dalla Liturgia delle Ore
I
Novembre 2005 Salvami Regina 17
Il Sinodo non cerca novit
dottrinarie
Victor Toniolo, da Roma
l giorno 22 ottobre, si sono riuniti un gran numero di
giornalisti nella Sala Stampa del Vaticano per la terza
intervista collettiva con i Padri Sinodali.
Come preambolo, il Cardinale Marc Ouellet, Arcivesco-
vo di Quebec (Canada), ha esposto delle considerazioni sul
testo del Messaggio del Sinodo al Popolo di Dio, redatto
sotto la sua supervisione e approvato nella Congregazione
Generale del giorno precedente. Tra gli altri punti, il Porpo-
rato ha messo in rilievo una delle preoccupazioni dei Vesco-
vi riuniti per il grande evento: necessario ricercare la sa-
cralit nelle celebrazioni liturgiche.
Mons. Roland Minnerath, Arcivescovo di Digione (Fran-
cia) ha chiarito che dei 500 emendamenti dibattuti nelle Gon-
gregazioni Generali scaturito un documento contenente 50
proposte presentate dai Padri Sinodali al Papa, il cui testo gi
stato reso pubblico, per decisione di Sua Santit.
Delle numerose domande fatte dai giornalisti specializ-
zati, ne riportiamo due: Non ho visto alcuna novit in que-
sto Sinodo. Perch? Il Cardinale Ouellet ha risposto: Il Si-
nodo non va alla ricerca di novit dottrinarie, ma cerca piut-
tosto di creare lappoggio pastorale necessario a seconda dei
tempi e dei luoghi.
Perch non c stato nessun mutamento in relazione allat-
teggiamento nei confronti della comunione dei divorziati? Il
Cardinale Ouellet ha risposto con brevit e chiarezza: La
Chiesa non pu cambiare il Vangelo, e noi, vescovi, non abbia-
mo lautorit per contraddire la Tradizione della Chiesa. Quello
che , . Non esiste un altro modo di vedere, intendere o fare.
ta da Cristo Risorto per la remissione
dei peccati e per la crescita nellamo-
re verso di Lui e verso i nostri fratel-
li e sorelle.
16. Abbiamo constatato anche in al-
cuni ambienti un basso senso del sacro
che tocca non solo la partecipazione
attiva e generosa dei fedeli alla Santa
Messa, ma anche il modo di celebrare
e la qualit della testimonianza nella
vita pubblica che i cristiani sono chia-
mati a dare.
21. A tutti i giovani seminaristi (...)
desideriamo far giungere un particola-
re pensiero affinch la loro vita di for-
mazione sia impregnata da una genui-
na spiritualit eucaristica.
22. Cari sposi cristiani con le vostre
famiglie, la vostra vocazione alla santi-
t, come chiesa domestica, si nutre al-
la sacra Mensa dellEucaristia. La vo-
stra fede nel sacramento del matrimo-
nio trasforma lunione coniugale in un
tempio dello Spirito Santo, in una sor-
gente feconda di vita nuova nel gene-
rare i figli frutto del vostro amore.(...)
Abbiate coraggio nel vostro sforzo per
educare i figli nella fede. Siate germo-
glio di vocazioni al sacerdozio e alla vi-
ta consacrata.
INTERVISTA COLLETTIVA NELLA SALA STAMPA
Cardinale Marc Ouellet Mons. Rolandi Minnerath
Jos Messias Lins Brando
I
18 Salvami Regina Novembre 2005
Come nata e si evoluta, nella
Chiesa, listituzione del Sinodo
LXI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, chiusa il 23
ottobre, stata una di quelle che pi ha richiamato lattenzione del pubblico
e dei media negli ultimi tempi, nella aspettativa di grandi novit per dare
nuovo impulso alla evangelizzazione. In vista di questa notoriet,
molti si chiedono come si formata questa istituzione chiamata
Sinodo e quale la sua funzione nella Chiesa.
n senso stretto, il vocabolo
greco synodos corrisponde
al termine latino concilium,
che significa assemblea.
Nei primordi della Chie-
sa, si utilizzava quasi indifferentemente
luno o laltro per designare le riunioni
ecclesiastiche convocate per deliberare
su materie di fede, morale o disciplina.
Con lavanzare del tempo, concilio
passato a denominare soprattutto le
grandi assemblee universali dei vesco-
vi, generalmente presieduti dal Papa o
dai suoi rappresentanti (concili genera-
li o ecumenici) e sinodo si ristretto al-
le assemblee minori, a livello nazionale,
regionale o diocesano, alle volte con la
partecipazione anche di sacerdoti e laici.
Sinodi e concili dei primi secoli
Nel primo millennio della storia del-
la Chiesa, oltre a numerosi sinodi, si so-
no realizzati sette concili universali, il
primo dei quali stato quello di Geru-
salemme, verso lanno 49, menzionato
negli Atti degli Apostoli (15, 1-29).
Documenti confermano che, per lo
meno dal secondo secolo dellEra Cri-
stiana, le Chiese locali realizzavano si-
nodi, riunendo i vescovi di una regio-
ne per decidere determinate questioni
dottrinarie, canoniche e amministrati-
ve. Le loro decisioni erano valide sola-
mente allinterno dellarea coinvolta.
Nel frattempo, alcuni sinodi han-
no guadagnato una enorme importan-
za; essendo state le loro decisioni con-
fermate e assunte dai concili ecumeni-
ci e dal Papa, sono diventati obbligato-
ri per tutta la Chiesa.
In nessunaltra area della Cristia-
nit i sinodi sono stati tanto frequen-
ti come nel nord Africa, la cui capitale
religiosa era Cartagine. I vescovi della
regione erano soliti riunirsi per lo me-
no una volta allanno. Numerosi loro
sinodi sono stati presieduti da santi fa-
mosi, come San Cipriano, che ne ha di-
rette sei o sette, e SantAgostino.
Uno dei principali obiettivi dei si-
nodi realizzati nel nord Africa, nei pri-
mi cinque secoli, era quello di combat-
tere le eresie. I donatisti, per esempio,
causavano una tale inquietudine che il
sinodo del 404 ha chiesto lintervento
del potere civile per mettere fine alla
discordia.
Una questione scottante: il
canone delle Sacre Scritture
Nei primi quattro secoli della Chie-
sa, una questione scottante divideva le
opinioni. Si trattava di sapere quali dei
circa 200 libri considerati biblici a que-
stepoca facevano parte realmente del-
le Sacre Scritture. Alcuni erano accet-
tati come genuini da tutta la Chiesa.
Altri erano controversi, accettati in al-
cune regioni e rigettati in altre. Molti,
infine, pur essendo abbastanza diffusi,
contenevano storie immaginarie, favo-
le e perfino eresie.
Nel 374, il Papa San Damaso ha
convocato un sinodo a Roma per de-
cidere su questa materia, e ha chia-
mato San Geronimo a parteciparvi.
Le decisioni di questo sinodo sono
state conservate nel Decretum Gelasii
de recipiendis et non recipiendis libris,
redatto nel secolo VI sulla base di do-
cumenti dei secoli precedenti. Il ca-
talogo dei libri approvati da San Da-
maso lo stesso adottato attualmen-
te nella Bibbia cattolica. Egli ha pub-
blicato anche il catalogo dei libri mes-
si al bando.
Poco dopo, nel sinodo di Ippona
(393), la Chiesa del Nord Africa, sotto
linflusso di SantAgostino, ha adottato
una identica lista.
Quasi un secolo dopo, il Papa San
Gelasio I ha confermato definitiva-
mente il canone dei libri sacri.
Novembre 2005 Salvami Regina 19
Altri sinodi famosi
Ci sono stati comunque altri sinodi
che hanno segnato la storia della Chie-
sa. Quello di Elvira, in Spagna, realizza-
to tra il 295 e il 306, ha cercato di regola-
re le relazioni tra cristiani e non cristia-
ni. Tra le sue decisioni c il pi antico di-
spositivo canonico conosciuto a proposi-
to del celibato ecclesiastico, il quale de-
terminava che gli uomini sposati che fos-
sero ordinati vescovi, preti o diaconi, do-
vevano impegnarsi a vivere in stato di
continenza perpetua, sotto pena di es-
sere deposti. Unaltra decisione di que-
sto sinodo, che si riferisce alle vergi-
ni consacrate a Dio, mostra quanto gi
era ampiamente praticata la vita religio-
sa tra le cristiane di quellepoca.
Arles, nella Gallia, stata sede di di-
versi sinodi di grande rilevanza. Le deci-
sioni adottate dal primo di questi, che si
realizzato nel 314, sono tra le pi im-
portanti dei primi secoli dellEra Cristia-
na, trattando di numerosi abusi che si
stavano infiltrando nella vita della Chie-
sa. Nel sinodo del 452 si deciso che gli
uomini sposati che desiderassero diven-
tare sacerdoti avrebbero dovuto fare una
promessa di perpetua continenza.
Anche il sinodo di Whitby, realizzato
nel 664 in Britannia, ha segnato la Sto-
ria. stato convocato per risolvere il
conflitto tra le pratiche introdotte tra gli
anglosassoni dai monaci venuti da Roma
e quelle dei monaci celti, di origine scoz-
zese e irlandese, che seguivano vari co-
stumi diversi da quelli dei romani. Alla
presenza del re Oswy si riunito il sino-
do, con due vescovi rappresentanti della
tradizione celtica ed altri due della tra-
dizione romana. La decisione finale
stata presa dal re, il quale, riferendosi a
San Pietro, ha detto: Non oso pi con-
traddire i decreti di chi controlla le porte
del Cielo, affinch egli non mi proibisca
di entrare. In vista di questa risoluzio-
ne, la disciplina romana stata adottata
non solo tra gli anglosassoni, ma giunta
a prevalere anche tra i celti della Scozia,
dellIrlanda e dei Paesi del Galles.
Lattuale Sinodo dei Vescovi,
istituzione permanente
Attualmente, il Sinodo dei Vesco-
vi una istituzione permanente del-
la Santa Chiesa, creato il 15 settem-
bre 1965 dal Papa Paolo VI attraver-
so il Motu Proprio Apostolica Sollici-
tudo. Il Codice di Diritto Canonico lo
definisce in forma precisa: lassem-
blea dei Vescovi che, scelti fra le diver-
se regioni del mondo, si riuniscono in
determinati tempi per promuovere la
stretta unione tra il Romano Pontefice
e i Vescovi, per aiutare con il loro con-
siglio il Romano Pontefice, nella pre-
servazione e nella crescita della fede
e dei costumi, nella osservanza e nel
consolidamento della disciplina eccle-
siastica ed ancora per esaminare que-
stioni che si riferiscono alla azione del-
la Chiesa nel mondo (c.342).
Il Sinodo dei Vescovi non fa par-
te n dipende dalla Curia Romana.
soggetto direttamente allautorit
del Papa, al quale compete convocar-
lo quando giudica opportuno, stabili-
re i temi da essere trattati, confermare
lelezione dei Vescovi che vi partecipa-
no, presiederlo personalmente o attra-
verso un suo rappresentante.
Limportante incarico di
collaborare con il Papa
Il Sinodo dei Vescovi non ha potere
deliberativo, cio, non gli compete sta-
bilire norme o emettere decreti, ma di-
simpegna limportante funzione di col-
laborare con il Sommo Pontefice nel-
le decisioni che devono essere prese da
costui in gravi questioni attinenti la vi-
ta della Chiesa.
Cos, la prima Assemblea Genera-
le, realizzata nel 1967, ha presentato al
Santo Padre preziosi sussidi sulla pre-
servazione e il rafforzamento della Fe-
de cattolica, la sua integrit, la sua for-
za, il suo sviluppo e la sua coerenza
dottrinale e storica.
Nella quinta Assemblea, riunita su
convocazione di Giovanni Paolo II nel
1980, il tema centrale stato la famiglia
cristiana. In essa si cercato di riaffer-
mare gli insegnamenti cattolici a propo-
sito della indissolubilit del matrimo-
nio e il contenuto della enciclica Hu-
manae vitae. Due dei suoi risultati so-
no stati la pubblicazione della Lettera
dei Diritti della Famiglia e lEsortazio-
ne Apostolica Familiaris Consortio.
Si rivestita anche di particolare
importanza la settima Assemblea, del
1987, che ha trattato il tema La voca-
zione e la missione dei laici nella Chiesa
e nel mondo. Gli studi effettuati in que-
sta Assemblea sono stati utilizzati per la
redazione della Esortazione Apostolica
Post-Sinodale Christifideles laici nella
quale il Papa Giovanni Paolo II ha trac-
ciato le linee essenziali per la evangeliz-
zazione allinizio del 3 millennio.
I quattro Padri della Chiesa dOccidente (Museo del Louvre, Parigi)
S
e
r
g
i
o
H
o
l
l
m
a
n
n
S
Per la maggiore gloria
di Dio
Pedro Morazzani Arriz
20 Salvami Regina Novembre 2005
SAN FRANCESCO SAVERIO
Missionario come nessuno al mondo, operando i pi spettacolari
miracoli per convertire popoli interi a Ges Cristo, Francesco
Saverio ha imitato il Divino Maestro fino alla fine.
offiava con insistenza il
vento freddo del nord e le
onde delloceano si infran-
gevano sempre pi violen-
temente su quella spiaggia
che sembrava deserta. Il cielo, coperto di
plumbee nuvole, si scuriva rapidamente,
preannunciando una notte lunga e tor-
mentosa.
Non molto lontano dalla riva del
mare, si elevava una misera capanna,
fatta di alcune tavole di legno tarlato,
la cui copertura di paglia secca era agi-
tata dal vento glaciale. Allinterno, ste-
so su una stuoia, un uomo agonizzava.
Il suo corpo esangue ardeva consuma-
to dalla febbre, ma il suo sguardo pro-
fondo e vivo rispecchiava uno spirito
di fuoco, rifletteva leternit...
Moriva lApostolo dellOriente,
Francesco Saverio.
Inizio promettente
Il giorno 6 maggio del 1542, appro-
dava nella remota e leggendaria India,
dopo un tormentato viaggio di tredici
mesi, il figlio prediletto di SantIgnazio
di Loyola. Le porte dellAsia si apriva-
no davanti a questo sacerdote di appe-
na 35 anni det.
Il suo primo terreno dazione fu la
citt di Goa, la principale colonia por-
toghese nellOriente, dove gli europei,
dimentichi della loro missione civilizza-
trice, si dedicavano ad un lucroso com-
mercio e si lasciavano trascinare dalla
sensualit e dai vizi del mondo pagano.
In poche settimane, si fecero senti-
re in quella citt il benefico effetto del-
lattiva presenza, delle predicazioni e
del solerte zelo del nuovo missionario:
Cos tanti erano coloro che venivano a
confessarsi che, se io mi fossi diviso in
dieci parti, tutte loro avrebbero dovuto
dedicarsi alle confessioni scrisse nel
settembre del 1542 ai gesuiti di Roma.
In un mese ho battezzato
pi di diecimila persone
Dopo aver trascorso alcuni mesi in
questa citt, Francesco si avvi verso
terre ancora pi lontane. Tutta la co-
sta sud della penisola indiana fu da lui
percorsa. A partire da allora, la sua vi-
ta divenne un ininterrotto peregrina-
re per terre, mari e isole lontane, allar-
gando, senza mai cessare, le frontiere
del Regno di Ges. In una lettera del
gennaio 1544, egli diceva ai suoi fra-
telli di vocazione: Tanta la moltitu-
dine di quelli che si convertono alla fe-
de di Cristo in questa terra che sto per-
correndo, che molte volte mi succede di
avere le braccia stanche per il tanto bat-
tezzare (...). ci sono giorni in cui battez-
zo tutto un villaggio.
Un anno pi tardi, riferiva di nuove
meraviglie operate da Dio in quelle zo-
ne: Notizie da queste parti dellIndia: vi
faccio sapere che Dio nostro Signore ha
spinto molti, di un regno per il quale sto
andando, a diventare cristiani, di modo
che in un mese ho battezzato pi di die-
cimila persone. (...) dopo averli battezzati,
faccio demolire le case dove custodivano i
loro idoli e ordino che rompano le statue
degli idoli in piccoli pezzi. Dopo che ho fi-
nito di fare questo in un luogo, mi dirigo in
un altro, ed in questo modo vado di luogo
in luogo a convertire al cristianesimo.
NellImpero del Sol Nascente
Cos, gonfiate le vele della sua ani-
ma al soffio dello Spirito Santo, con
eroica generosit Francisco Saverio fe-
ce della sua esistenza un continuo fiat
mihi secundum verbum tuum, lancian-
dosi sempre, da audacia in audacia, al-
la conquista di pi anime, per la mag-
gior gloria di Dio.
Un giorno, mentre era nella citt di
Malaga, gli si present un uomo dagli
occhi obliqui e dallo sguardo intelli-
gente, che aveva percorso centinaia di
miglia avendo come unico scopo quel-
lo di incontrare il celebre e venerabile
occidentale che perdonava i peccati...
Il suo nome era Hashiro e la sua terra
natale, il Giappone.
n
c
i
a
E
s
t
a
d
o
25 anniversario del pi
grande canale televisivo
religioso del mondo
LEternal Word Television Network
(EWTN), canale televisivo fondato da
Madre Angelica, nota in tutto il mon-
do, ha compiuto in ottobre 25 anni di
missione evangelizzatrice.
Migliaia di persone, tra le quali lArci-
vescovo di Denver (USA), Mons. Charles
Chaput, si sono riunite nel Centro Con-
venzioni di questa citt per celebrare lan-
niversario e dimostrare apprezzamento
e affetto alla sua fondatrice, la tenace re-
ligiosa che oggi ha 82 anni di et.
La rete televisiva EWTN vanta 125
milioni di telespettatori in 147 paesi,
oltre alla sua diffusione via radio e via
internet. (ACI)
2 Corso sullEsorcismo e
Preghiera di Liberazione
Si realizzata allAteneo Pontifi-
cio Regina Apostolorum, a Roma, la
lezione inaugurale del secondo Cor-
so su Esorcismo e Preghiera di Li-
berazione, promosso da questo Ate-
neo in congiunto col Gruppo di Ri-
cerca e Informazione Socio-Religio-
sa (GRIS).
Con una durata prevista fino alla
met di febbraio 2006, il corso acco-
glie sacerdoti, studenti di teologia che
si preparano per il sacerdozio, religio-
si e a patto di presentare una richie-
sta ben fondata e documentata an-
che laici.
Oltre a questo, il corso potr es-
sere seguito in videoconferenza da
Bologna, Perugia, Assisi, Madda-
loni (CE) e da altre citt del mon-
do.
Gli specialisti che prenderanno
parte al corso come professori affron-
teranno il tema sotto diversi aspetti:
biblici, antropologici, scientifici, teo-
logici, storici, pastorali, liturgici e giu-
ridici.
Il problema del satanismo e del-
lesoterismo nel mondo giovanile sar
anche oggetto di una particolare consi-
derazione. (Fides)
Una processione con due
milioni di fedeli
Con grande fede e fervore, quasi
due milioni di fedeli hanno partecipa-
to al 213 Cero di Nazar, realizzato a
Belem do Par, il 9 ottobre.
La prima processione del Cero av-
venuta nellanno 1793, in adempimen-
to di una promessa fatta dal presidente
dellallora Provincia del Par, Capita-
no maggiore Francisco de Souza Cou-
tinho. Allora parteciparano circa dodi-
cimila persone, inclusi duemila solda-
ti della milizia in uniforme di gala. Al-
lepoca, si trattava di una grande mol-
titudine.
Oggi il Cero di Nazar si presenta
come il maggiore evento religioso del
Brasile, e forse del mondo.
S
Carlos Moya Ramrez
La Festa
della Madonna
del Pilar
Novembre 2005 Salvami Regina 43
aragozza, 12 ottobre. Dalle
prime ore dellalba, centi-
naia di migliaia di spagnoli,
ornati con i loro costumi ti-
pici regionali, sfilano per le
principali vie della citt in direzione del-
la Piazza del Pilar. Mano a mano che ar-
rivano, depositano ai piedi di una grande
Statua della Vergine milioni di fiori che
andranno ad abbellire il prezioso manto
multicolore formato intorno a lei.
Di che cosa si tratta?
La Spagna intera, e specialmen-
te la regione dellAragona, ripete una
delle pi sentite celebrazioni: la festa
della Madonna del Pilar, patrona del-
la Ispanit.
Alle ore 12, nella Basilica, solenne
Messa pontificale presieduta dallAr-
civescovo Mons. Manuel Urea, con-
celebrata dallArcivescovo emerito,
Mons. Elias Yanes e dai canonici del
Capitolo. La moltitudine di fedeli che
ha riempito il tempio assiste devota-
mente alla Celebrazione.
Nel pomeriggio gli aragonesi mo-
strano le loro doti artistiche e musicali
con un magnifico concorso di danze e
canzoni regionali, conosciute popolar-
mente come jotas, a cui il numeroso
pubblico assiste con entusiasmo.
Il giorno dopo, le strade di Saragoz-
za tornano ad essere scenario dellaf-
fetto e della devozione che gli spagno-
li professano alla venerata statua del-
la Madonna del Pilar. Migliaia di per-
sone, rappresentanti di tutte le regio-
ni della Spagna, si dirigono con i loro
stendardi e splendidi costumi tipici al-
la cappella della Vergine, per offrirle i
migliori frutti dei loro raccolti, in se-
gno di ringraziamento per tutte le gra-
zie ricevute nel corso dellanno.
Alla fine, a chiusura delle festivi-
t, si realizza lemozionante processio-
ne del Rosario di Cristallo, formata da
carri con vetrate illustranti allegorie
diverse, venti delle quali rappresenta-
no i misteri del Santo Rosario.
La processione del
Rosario di Cristallo (a
sinistra) uno dei punti
culminanti della festa
A sinistra,
Messa pontificale
presieduta da
Mons. Manuel
Urea nella
Basilica. A
destra, fedeli,
che durante
lintera giornata,
depositano fiori
ai piedi di una
grande statua
della Vergine
F
o
t
o
s
:
C
a
r
l
o
s
M
o
y
a
R
a
m
i
r
e
z
I
LA PAROLA DEI PASTORI
44 Salvami Regina Novembre 2005
Rigettare la bellezza
rigettare la verit e lamore
Molto opportuni gli insegnamenti del Cardinale Juan Lus
Cipriani Thorne, nella Conferenza pronunciata al Congresso
su La Pastorale della Cultura in America, promosso dal
Pontificio Consiglio della Cultura.
Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne
Arcivescovo di Lima e Primate del Per
n una preghiera carica del ri-
conoscimento della bellez-
za di Dio, SantAgostino ha
detto magistralmente nelle
sue Confessioni: Tardi vi ho
amato, Bellezza, tanto antica e tanto
nuova, tardi vi ho amato!
Nella sua essenza, luomo sta-
to creato con la sete del bello. Riget-
tare la bellezza , pertanto, rigettare
anche la verit e lamore, impoveren-
do le possibilit di unelevata qualit
di vita delluomo, chiamato a sentir-
si e ad essere figlio di Dio, unesigen-
za impellente della nuova evangeliz-
zazione ai nostri giorni.
Il dono della bellezza e la
virt della temperanza
Noi uomini abbiamo bisogno della
bellezza per non cadere nella dispera-
zione. Cos come la verit, la bellezza
d gioia al cuore degli uomini. Nella
diffusione della verit rivelata che ha
fatto tanto bene allumanit, e conti-
nuer a farlo fino alla fine dei tempi ,
la bellezza del Vangelo ha reso pi tra-
sparente alla conoscenza umana la sua
Buona Novella della Redenzione.
Con i piedi per terra, si deve aver
presente che il dono della bellezza cor-
risponde, in grado e senso speciali, alla
virt della temperanza, in quanto ca-
pace di conservare e difendere lordi-
ne interiore delluomo. Come ha det-
to Josef Pieper, la temperanza bella
in se stessa e rende bello chi la pratica.
La bellezza, come splendore del be-
ne e della verit, irradiata spontanea-
mente da ogni essere che coltiva lor-
dine, presenta al mondo la temperan-
za in un aspetto spirituale, che mette
al posto giusto lausterit e la virilit,
portando con la sua condotta serenit
ed equilibrio alla societ umana.
La bellezza della temperanza non
un aspetto accidentale della condot-
ta umana, perch questa considerazio-
ne basilare dellantropologia cristia-
na si riferisce non solo alla conforma-
zione del corpo sotto linflusso dellani-
ma, ma anche alla dipendenza del cor-
po in relazione allanima. Sotto questa
luce della bellezza della temperanza si
comprende pi facilmente la necessit
di ogni disciplina esterna, la legittimi-
t dellordine sociale, per quanto si ri-
ferisce, per esempio, il buon uso libero
e responsabile dei sensi, nella condotta
individuale e collettiva di ogni persona.
Pertanto, ridurre la dimensio-
ne umana a ci che meramente uti-
le o a ci che produce appena un esi-
to materiale o un semplice piacere sen-
sibile, cosa tanto frequente alla nostra
epoca, reclama il riscatto della via del-
la bellezza per rifare e promuovere,
senza dubbio con sforzo e temperanza,
quello che rende veramente felice luo-
mo e la donna nel corso della loro vita
in questo mondo. Allora possiamo dire
con Clemente di Alessandria che la vi-
ta intera del Cristianesimo un lungo
giorno di festa. (...)
Niente esiste nulla di pi
amabile del volto di Maria
Con lapertura del Nuovo Mondo
a Cristo, abbiamo visto la bellezza di
una conversione di praticamente tut-
ta la popolazione americana autocto-
Novembre 2005 Salvami Regina 45
na al Cristianesimo. Sulle ombre della
Storia si distaccano le luci dellappari-
zione della nostra Madre Santa Maria
in Guadalupe, come poi sarebbe suc-
cesso in Europa con le apparizioni di
Lourdes e di Fatima. Maria, con tutta
la sua bellezza e tutta la sua purezza,
venuta a confortarci con la sua solleci-
tudine materna. Ha riempito di gioia
e di pace i nostri spiriti. Ci ha spinti
espressamente ad edificare templi de-
dicati a suo Figlio Ges e a Lei stessa,
nostra Madre. Niente vi di pi ama-
bile della bellezza del volto della Ma-
dre nostra, che riempie lanima di au-
tentica felicit. Anche le vite dei santi
sono temi che hanno risvegliato il lin-
guaggio dellarte nel nostro Continen-
te. Basti menzionare Santa Rosa da
Lima, San Martino di Porres e San Tu-
ribio di Mogrovejo, tra gli altri.
Larte, strumento prezioso
di evangelizzazione
In questo contesto, gli artisti han-
no espresso non solo la loro fede, ma
anche il loro senso catechetico, at-
traverso la bellezza delle cose divi-
ne, che si riflette anche nelle molte-
plici espressioni architettoniche, let-
terarie, culturali e musicali, strumenti
preziosissimi della prima e della nuo-
va evangelizzazione della Chiesa, ed
anche dei popoli americani.
Gli artisti cristiani hanno avuto pre-
sente nel corso dei secoli che il cul-
to non esiste per larte, ma larte per il
culto. Questa considerazione ci porta
a non trascurare mai lo splendore del
culto, il rituale della Liturgia, larmo-
nia della musica sacra, la cortesia del-
la devozione, perch sono espressioni
di bellezza che ci conducono ad un le-
game sempre pi intimo con Cristo e
sono strumenti della nuova evangeliz-
zazione. Perch la Liturgia ben vissu-
ta esprime in maniera ammirabile tut-
ta la bellezza della fede.
Cristo la personificazione
della verit e della bellezza
Concretamente, la devozione al-
la Umanit di Cristo manifestata mol-
te volte, dallinnocenza della sua infan-
zia fino alla sua morte nella Croce, ha
aperto un panorama immenso di con-
templazione ed espressione artisti-
ca religiosa, oltre alla pratica religiosa
nelle sue forme di devozione popola-
re. Cristo la verit e la bellezza in per-
sona, la venuta delleternit nel tempo,
dellinfinito nel finito. Anche la vita di
San Giuseppe, specialmente in Ameri-
ca, svela una bellezza teologica, espres-
sa in modo mirabile nella pittura, della
vita dello sposo castissimo di Maria.
Cos come la perdita della contem-
plazione spirituale delle cose di Dio
ha ostacolato la capacit del dialo-
go interpersonale nella societ in cui
viviamo, la bellezza della conoscen-
za teologica indica il cammino di ri-
torno a questa centralit della vita di
chi crede in Cristo Nostro Signore. Si
tratta di cercare da parte di tutti noi
la conoscenza delle realt divine, nel-
la misura in cui questo possibile ad
ognuno di noi. (...)
Dobbiamo sforzarci a riscattare
lo splendore della bellezza
Per concludere in una approssima-
zione che ci permetta di trovare pun-
ti di appoggio che esprimano le sfide
affrontate oggi dal processo di evan-
gelizzazione riguardo alla bellezza,
mi permetto di proporre alcune idee:
necessario coltivare nello spi-
rito attuale larte della contemplazio-
ne, senza la quale la bellezza perde la
forza che viene dalla ricchezza inte-
riore dellessere umano.
urgente approfondire, nel
campo della riflessione, lo studio del-
la metafisica che ci permetta di tra-
scendere il lato meramente fisico nel-
la espressione dellarte
Dobbiamo analizzare e, se neces-
sario, correggere determinate forme
falsamente artistiche che sono soltan-
to un rifiuto dellordine naturale del-
lessere umano e, ancor pi, una nega-
zione implicita del contributo della fe-
de che fa dellarte e della bellezza uno
strumento di evangelizzazione. Queste
espressioni negative impoveriscono e
ostruiscono il processo evangelizzatore.
Essendo la liturgia il linguaggio
della fede, dobbiamo sforzarci spe-
cialmente a riscattare lo splendore
della bellezza, curando le forme di
espressione come il canto, e quelle
esteriori, come la pittura e lelegan-
za. Non lasciamo che un complesso, a
volte molto comune, confonda questi
valori della bellezza,: la povert non
in lotta con la bellezza, n con la puli-
zia, n con leleganza.
Infine, citando il cardinale Rat-
zinger, bene ricordare che la bellez-
za fallace, falsa che acceca luomo e
non lo fa uscire da se stesso per aprir-
si allestasi di elevarsi alle cime, ma lo
imprigiona totalmente e lo chiude in se
stesso una bellezza che non risve-
glia la creativit dellartista, al contra-
rio, provoca lansia, la volont di po-
tere, la possessione, il puro piacere, la
bugia (Cfr il Messaggio ai partecipanti
al Meeting di Rimini, 9/2/2003).
Il Cardinale Cipriani durante lomelia nella Cattedrale di Lima
T
i
m
o
t
h
y
R
i
n
g
C
Maria Teresa Ribeiro Matos
46 Salvami Regina Novembre 2005
STORIA PER BAMBINI O PER ADULTI PIENI DI FEDE?
La lucciola
Giovanna piangeva afflitta: il giorno successivo, la sua casa sarebbe
stata pignorata per il pagamento di un debito gi rimesso! Ma Dio,
padre degli orfani e delle vedove, venuto in suo aiuto, attraverso
una semplice lucciola.
ontemplando il sole che
tramontava allorizzonte,
Giovanna pensava al suo
destino, in compagnia di
Fernando, il figlioletto di
sei anni. Dopo un certo tempo di silen-
zio, chinata la testa sulle braccia si mise
a piangere. Quale la causa di questo do-
lore?
Giovanna era rimasta vedova da po-
co tempo. Luigi, suo marito, era mor-
to la primavera precedente. Era un ra-
gazzo molto stimato in paese. Grazie
al suo spirito imprenditoriale, era riu-
scito con alcuni risparmi a comperare
la casetta in cui ora si trovavano Gio-
vanna e il piccolo Fernando.
Lacquisto, tuttavia, non soltanto gli
aveva mangiato tutto quanto aveva ri-
sparmiato, ma lo aveva obbligato anche
a fare alcuni debiti, che contava di pa-
gare un po alla volta. La morte prema-
tura vittima di una epidemia che ave-
va fatto irruzione nel villaggio lasciando
molte famiglie nel lutto e nel dolore
era venuta a interrompere i suoi piani.
Luigi lavorava con molta dedizione
per un ricco proprietario, il quale, co-
me ricompensa, gli aveva imprestato
ottocento franchi per lacquisto della
piccola propriet. Il giovane si era im-
pegnato a pagare cento franchi allan-
no al suo protettore.
Sette rate erano state pagate con
puntualit, mancava soltanto lultima.
Ma, durante lepidemia, era morto an-
che il creditore di Luigi ed ora i suoi ere-
di esigevano dalla vedova il pagamento
della somma totale di ottocento franchi.
Invano la vedova giur e garan-
t che mancavano soltanto cento fran-
chi. Non avendo alcuna ricevuta o una
qualche altra prova, il giudice decise
che la propriet sarebbe stata venduta
per saldare il debito del marito dece-
duto. Il giorno seguente, la casa sareb-
be stata pignorata e lei, oltre ad aver
perduto il marito, sarebbe rimasta an-
che senza un posto dove andare.
Per questo la povera vedova, guar-
dando verso il cielo quella sera, ap-
pariva tanto triste: quella sarebbe sta-
ta lultima notte che avrebbe trascorso
nella sua piccola abitazione.
* * *
Fernando, senza capire bene quello
che stava succedendo, avvicinatosi alla
mamma le disse:
Mamma, non piangere pi. Ricor-
dati di quello che pap diceva prima di
morire: Dio il protettore delle ve-
dove e il pap degli orfani. In tutte le
difficolt, prega Lui: Dio veglier su di
voi, non vi abbandoner. Non era cos
che lui diceva?
S, cos, figlio mio rispose Gio-
vanna, dolcemente consolata dal ricor-
do di queste parole.
Allora, perch mamma piangi tan-
to? Prega Dio, Egli ci deve soccorrere...
Hai ragione ammise lei, abbrac-
ciando il figlio che aveva saputo con-
fortarla con parole tanto inattese in un
bambino della sua et.
La giovane madre inginocchiata,
giunse le mani cominci a pregare con
fervore.
O Padre Nostro, per mezzo del-
la Vostra Madre, io Vi chiedo, ascol-
tate la preghiera di una povera ma-
dre afflitta e di un orfano abbandona-
to! Non abbiamo nessun aiuto in que-
sto mondo, ma Voi siete onnipotente e
per questo Vi invochiamo nella nostra
afflizione. Non permettete che lingiu-
stizia ci cacci via da questa casa.
* * *
Al termine di questa preghiera, la
giovane vedova si sent profondamen-
te commossa. Fernando che guardava
dalla finestra, allimprovviso grid:
Guarda, mamma, guarda! C una
stella che si muove, guarda! ...Ades-
so salita... scende pi vicina a noi!...
La stellina sta entrando dalla finestra,
mamma!... Guarda come bella!...
una lucciola, una luccioletta, fi-
glio mio. Di giorno sembra un insetto
qualunque, ma di notte brilla molto,
come stai vedendo adesso.
Posso prenderla, mamma? Brucia
con quella lucetta?
No, non brucia, figlio mio. Puoi
prenderla quanto vuoi. una luce
fredda, puoi prenderla senza paura.
Fernando non aspett neanche un
momento. Corse dietro alla luccio-
la che, penetrata nella stanza da let-
Novembre 2005 Salvami Regina 47
to, era caduta al suolo. Ma non riusc
a prenderla, perch linsetto si era rifu-
giato sotto un grande armadio.
Io la sta vedendo da qui, mamma.
Ma non riesco a raggiungerla... Come
brilla!
Aspetta un poco, figlio mio. Pre-
sto lei uscir e allora potrai prenderla.
Fernando aspett un po. Ma, im-
paziente di prendere la lucciola, sup-
plic la mamma:
Aiutami, mammina, aiutami! Fal-
la uscire da l...O altrimenti sposta un
poco larmadio, che io la prenda...
Giovanna si alz per soddisfare il
figlio e con un poco di sforzo riusc a
scostare larmadio. Il bambino, affer-
rato linsetto, un po timoroso allini-
zio, cominci ad esaminarlo. La cosa
pi curiosa fu che, spostando larma-
dio dalla parete, qualcosa cadde l die-
tro, producendo un lieve rumore. Gio-
vanna si abbass per vedere di che co-
sa si trattasse. Era una sorta di quader-
netto, con annotazioni e documenti.
Che cosera mai?
* * *
La giovane vedova si messi immedia-
tamente ad esaminare quanto scoperto,
al lume di candela, non pot evitare un
grido di sorpresa e di gioia. Era un qua-
derno di note sugli affari del marito.
L erano annotate tutte le rate che lui
aveva pagato al ricco proprietario che
gli aveva imprestato gli ottocento fran-
chi. Tra le carte trov una ricevuta do-
ve era scritto: Dichiaro che il giorno di
San Martino aggiuster i conti con Lui-
gi Blum, il quale al momento mi deve
solamente cento franchi.
Era la salvezza tanto ansiosamen-
te attesa...Era la prova che le manca-
va, era Dio, insomma, che aveva man-
dato quella lucciola ad indicare il luo-
go dove erano riposti i conti del marito.
Per questo lei, alzati gli occhi al cielo, in
segno di gratitudine a Nostro Signore e
alla sua Santissima Madre, abbracci il
figlio, fuori di s dalla gioia per il vero
miracolo che era appena avvenuto.
Il piccolo Fernando, a cui lei spieg
il significato di quel documento, le ri-
spose graziosamente:
Sono stato io, mamma, sono stato
io che lho scoperto! Se io non ti aves-
si chiesto di spostare larmadio, tu non
avresti trovato la carta...
S, mio caro figlio, sei stato tu. Ma
stato soprattutto Dio, che ha manda-
to il bellinsetto, per darci lopportu-
nit di spostare larmadio e scoprire il
quadernetto. Lui che dobbiamo rin-
graziare, questo Dio di bont, che tan-
to prontamente ha ascoltato le nostre
preghiere. stato Dio che ci ha inviato
la lucciola, figlio mio!
* * *
Il giorno successivo, Giovanna usci-
ta molto presto, si diresse a casa del giudi-
ce. Il magistrato la accolse subito e, ricono-
scendo lautenticit della ricevuta del debi-
to, mand a chiamare il principale erede.
Costui, leggendo il documento, ri-
mase confuso, senza sapere che cosa
dire. Alla fine, pentito per quello che
aveva fatto, esclam:
C qui, senza alcun dubbio, la mano
della Provvidenza! Mi perdoni, signora
Giovanna, per il modo in cui lho trattata,
per la tristezza e le preoccupazioni che le
ho causato. Per ricompensarla in qual-
che modo, le abbono come regalo i re-
stanti cento franchi. Lei non mi deve pi
nulla. Dio ha voluto salvarla, io, da parte
mia, voglio fare quello che alla mia por-
tata. Pertanto, se in futuro avr bisogno
di qualche cosa, venga pure da me, che
avr il piacere di aiutarla. Vedo che lei ha
fiducia in Dio e questa fiducia pi pre-
ziosa di tutto loro del mondo..
J
o
a
q
u
n
M
a
t
u
s
1. Solennit di Tutti i Santi. La Chie-
sa propone alla venerazione dei fedeli,
in questa data, tutti i santi che sono nella
gloria di Dio (in Brasile, la commemora-
zione trasferita a domenica, giorno 6).
Beato Nuno lvares Pereira (+
1431). In Portogallo memoria obbli-
gatoria e si commemora il giorno 6. Co-
nestabile del Regno, vincitore di molte
battaglie, distribuite le sue ricchezze, ha
abbandonato il mondo e ha fatto il suo
ingresso nellOrdine Carmelitano, sotto
il nome di Nuno di Santa Maria.
2. Commemorazione di tutti i fedeli
defunti. Festa. Madre sollecita, la San-
ta Chiesa prega in questo giorno per
le anime di tutti quelli che sono morti
sotto il segno della fede e sono ancora
in attesa della Beatitudine eterna.
3. San Martino di Porres (+1639).
Memoria facoltativa. nato a Lima,
in Per, da un nobile spagnolo e da
una ex schiava negra. Avendo una va-
sta conoscenza in farmacia e chirurgia,
ha esercitato questa professione prima
di entrare come frate laico nellOrdi-
ne Domenicano. Nel monastero, sta-
to infermiere sia della comunit con-
ventuale sia dei malati esterni. Gli so-
no attribuiti numerosi miracoli.
4. San Carlo Borromeo (+1584). Me-
moria obbligatoria. Cardinale e Arcive-
scovo di Milano. Pastore infaticabile al
servizio della Chiesa, ha istituito collegi
e seminari per la formazione del Clero e
si impegnato con coraggio alla riforma
dei costumi della societ del suo tempo.
5. Beato Gomidas Keumurgian (Co-
sme de Carboniano), sacerdote e mar-
tire (+1707). Ordinato nella Chiesa
Armena, ha propagato con fermezza la
fede professata nel Sinodo di Calcedo-
nia. stato perseguitato e decapitato
mentre pregava il Credo.
6. XXXII Domenica del Tempo Co-
mune. (In Brasile si celebra la solenni-
t di Tutti i Santi.
Beata Cristina di Stommeln, vergi-
ne (+1312). nata a Stommeln, vicino
a Colonia (Germania). A dodici anni
entrata in convento e a quindici ha ri-
cevuto le stimmate della Passione. Ha
affrontato in modo ammirevole dure
tentazioni.
7. Santo Atenodoro (sec.III). Vesco-
vo a Nuova Cesarea, in Cappadocia.
Di nobile famiglia pagana, si conver-
tito al Cristianesimo insieme a suo fra-
tello, San Gregorio Taumaturgo.
8. Beato Giovanni Duns Scoto
(+1308). Presbitero dellOrdine dei
Frati Minori, nato in Scozia, grande
difensore del dogma dellImmacolata
Concezione di Maria, stato professo-
re di filosofia e di teologia a Canterbu-
ry, Oxford e Parigi.
9. Festa della Dedicazione della Ba-
silica di San Giovanni in Laterano. Co-
struita dallimperatore Costantino nel
324, questa Basilica la prima in digni-
t delle Chiese di Occidente, per il fatto
di essere la Cattedrale di Roma.
10. San Leone Magno, papa e dotto-
re della Chiesa (+461). Memoria ob-
bligatoria. Grande difensore della fede
contro gli eretici manichei, pelagiani e
nestoriani. Ha affrontato Attila, re de-
gli Unni, nel 452, e Alarico, re dei Van-
dali, nel 455.
11. San Martino di Tours, vescovo
(+397). Memoria obbligatoria. Dopo
essersi convertito al Cristianesimo, ha
abbandonato la carriera militare e si
dedicato alla vita eremitica. Vescovo di
Tours, si dedicato allevangelizzazio-
ne missionaria.
12. San Giosafat, vescovo e martire
(+1623). Memoria obbligatoria. Con-
vertito alla religione cattolica, si fatto
religioso di San Basilio ed stato eletto
Vescovo di Polock, nella Rutenia (Ucrai-
na). Si impegnato a convertire i suoi
fratelli ucraini. E stato assassinato da un
gruppo di fanatici nemici della Chiesa.
Scene della vita di Santa Caterina di Alessandria (Museo Unterlinden, Colmar, Francia)
F
o
t
o
s
:
S
e
r
g
i
o
H
o
l
l
m
a
n
n
13. XXXIII Domenica del
Tempo Comune.
Santa Agostina Pietrantoni,
vergine (+1894). Della Congre-
gazione delle Suore della Cari-
t di Santa Giovanna Thouret.
Mentre prestava servizio ai po-
veri nellOspedale Santo Spirito
a Roma, stata pugnalata da un
malato a cui si era dedicata con
particolare carit.
14. Santi Nicola Tavelic, Deo-
dato da Ruticino, Stefano da Cu-
neo e Pietro da Barbona, sacer-
doti e martiri (+1391). Religiosi
francescani bruciati vivi dai sara-
ceni a Gerusalemme, dove pre-
dicavano la fede cattolica.
15. SantAlberto Magno, ve-
scovo e dottore della Chiesa
(+1280). Memoria facoltativa.
entrato a far parte dellOrdi-
ne Domenicano a Parigi, sta-
to professore di teologia e di fi-
losofia, avendo come alunno San
Tommaso dAquino.
16. Santa Margherita di Scozia
(+1093). Memoria facoltativa. Model-
lo di sposa, madre e regina.
Santa Gertrude, la Grande, vergi-
ne (+1302). Memoria facoltativa. Re-
ligiosa cistercense a Eisleben (Germa-
nia). Ha avuto rivelazioni riguardo il
Sacro Cuore di Ges.
17. Santa Isabella di Ungheria, reli-
giosa (+1231). Memoria obbligatoria.
Figlia del re di Ungheria, si sposata
con Luigi IV di Turingia da cui ha avu-
to tre figli. Dopo la morte del marito,
ha lasciato il castello per condurre una
straordinaria vita di carit. morta a
24 anni prestando servizio agli amma-
lati nellospedale di Marburgo, fonda-
to da suo marito.
18. Dedicazione delle Basiliche di
San Pietro e San Paolo. Memoria fa-
coltativa.
19. San Rocco Gonzles, SantAlonso
Rodrguez e San Giovanni del Castillo,
San Colombano, aba-
te (+615). Memoria facoltati-
va. Monaco irlandese, partito
con dodici compagni per evan-
gelizzare altri popoli dellEuro-
pa. Ha fondato pi di 250 mona-
steri, tra i quali quello di Bobbio
(Piacenza), dove morto.
24. SantAndrea Dung Lac e
116 compagni. Memoria obbliga-
toria. Martirizzati in Vietnam sei
di loro nel secolo XVIII, gli altri tra
gli anni 1835 e 1862 -, hanno sop-
portato con eroismo umanamente
inesplicabile i pi atroci tormenti.
25. Santa Caterina di Ales-
sandria, vergine e martire (+
sec. IV). Memoria facoltativa in
Brasile. Ha sofferto il martirio
durante la persecuzione di Dio-
cleziano. Il suo corpo si venera
nel Monte Sinai.
26. Beata Delfina (+ 1358-60).
Sposa di SantElzeario di Sabran,
Duca di Ariano (nel Regno di Napoli).
Hanno deciso di comune accordo di vi-
vere in verginit, come mezzo per rag-
giungere la perfezione. Entrati nel Ter-
zo Ordine di San Francesco, si sono de-
dicati alle opere di misericordia.
27. I Domenica dellAvvento.
Madonna della Medaglia Miracolo-
sa, o delle Grazie (vedi pagg. 32-37).
28. Santa Teodora, abadessa
(+980). Discepola di San Nilo, il Gio-
vane, in Calabria.
29. Beati Dionisio della Nativit di
Berthelot, sacerdote, e Redento della
Croce Rodriguez, religioso (+1638).
Due Carmelitani Scalzi che sono stati
martirizzati dai maomettani nellIsola
di Sumatra.
30. SantAndrea Apostolo. Festa.
Fratello di San Pietro, stato il primo
a ricevere la chiamata di Ges. mor-
to crocifisso a Patrasso, dopo aver pre-
dicato il Vangelo in Acaia e altre regio-
ni della Grecia.
Ordinazione episcopale di San Martino di Tours
(Museo di Saint-Denis, Parigi)
sacerdoti e martiri (1628). Memoria ob-
bligatoria in Brasile. Missionari gesuiti,
evangelizzatori nelle riduzioni indige-
ne del Rio de la Plata, sono stati marti-
rizzati da alcuni indi ostili alla religione.
20. Domenica. Solennit di Cristo
Re dellUniverso.
San Gregorio Decapolita, monaco
(+842). stato maestro di San Giu-
seppe, lInnografo, nel monastero di
Latoma. morto a Costantinopoli,
mentre lottava in difesa del culto alle
immagini sante.
21. Presentazione della Santissima
Vergine nel Tempio di Gerusalemme.
Memoria obbligatoria.
22. Santa Cecilia, vergine e martire
(+250). Memoria obbligatoria. Il suo cor-
po si trova nelle catacombe di San Calli-
sto, a Roma. la patrona dei musicisti.
23. San Clemente I, papa e martire
(+ I sec.). Memoria facoltativa. Terzo
papa dopo San Pietro Apostolo, ha scrit-
to una lettera ai corinzi per riconciliarli.
M
Jos Antonio Dominguez
50 Salvami Regina Novembre 2005
Esistono
le fate?
a che domanda...
Certo che no! Ora,
soltanto qui fra noi
due, lettore, sen-
za che nessuno ci
ascolti: se esistessero, allora si potrebbe
ben dire che il castello di Chenonceaux
stata opera di una fata.
Senza dubbio, se potessimo vedere
come questo era originalmente e lo pa-
ragonassimo a quello che oggi, sarem-
mo tentati di credere che la sua trasfor-
mazione sia stata fatta da uno di quei
geni della mitologia infantile che, toc-
cando semplicemente con la propria
bacchetta magica gli oggetti, capace
di trasformare pietre grezze in gioielli.
Il solido ed austero torrione medie-
vale, che vediamo sul lato sinistro, ci
d lidea della costruzione primitiva,
che includeva un mulino fortificato.
Purtroppo, non ci sono rimaste fo-
to... Ma, in base allo stile della vec-
chia torre circolare, possiamo imma-
ginare la fortezza: mura spesse ed al-
te, tagliate, in cima, da feritoie e rin-
forzate da torrioni, agli angoli della co-
struzione; allentrata, un portone inva-
licabile, con davanti un ponte levatoio,
sospeso da grosse catene di ferro, per
una difesa efficace contro gli attacchi
di sorpresa. Tutto nel castello era ro-
busto e votato al combattimento.
Ma, ad un certo momento, il genio
della guerra stato vinto dallo spirito
della pace. stato allora che una fa-
ta ha trasformato le rustiche pietre del
mulino nel bel palazzo che affonda le
sue fondamenta nelle acque del fiume
Cher e punta le guglie delle sue ele-
ganti torri verso il cielo. La solidit ha
ceduto il posto alla leggerezza.
La costruzione di un ponte, che uni-
sce il palazzo allaltra riva, stata ope-
ra di un ingegnere di talento. Ma sol-
tanto una fata sarebbe stata capace di
concepire lidea di continuare il palaz-
zo sopra le acque del fiume.
Quando le fate stavano per comple-
tare la costruzione facendo sorgere sul-
la riva opposta unaltra meraviglia, i
monarchi francesi hanno fissato la Cor-
te a Parigi, abbandonando le residenze
reali che possedevano nelle altre regio-
ni del paese, portando con s quasi tut-
te le fate della Francia per costruire in
quella citt palazzi che ancora oggi me-
ravigliano il mondo intero.
Chenonceau lascia intravvedere an-
cor pi la sua bellezza quando si ris-
pecchia nelle acque serene, profonde
e pensierose dello Cher. Soprattutto
nelle notti di festa, quando si presenta
solennemente addobbato. La sua im-
magine splendente emerge dal fondo
del fiume e quasi quasi dubitiamo del-
la realt: tanto bello che non ci sem-
bra neanche fatto da una mano uma-
na... E, allora, abbiamo nostalgia di un
mondo molto pi bello e perfetto, che
non siamo giunti a conoscere, ma nel
quale desideriamo vivere: il Paradiso.
Se i nostri progenitori non avessero
peccato, certamente lumanit forme-
rebbe nellEden una civilt perfettis-
sima, di uno splendore difficile da im-
maginare. Col peccato di Adamo, tut-
tavia, luomo stato degradato, per-
dendo molti dei doni dei quali Dio lo
aveva favorito. Ma rimasta nella sua
anima la nostalgia di quella felicit.
Questa nostalgia del Paradiso si
manifesta in molte attivit, soprattutto
nellarte. Per questo, troviamo in tante
civilt che raggiungono una certa auge
di raffinatezza la tendenza a costruire
palazzi sontuosi, poich luomo anela
continuamente ad una esistenza nel-
la quale non traspaiano gli effetti del
peccato originale.
Anche se non completato, Chenon-
ceaux attira lammirazione del mondo
intero. Le sue torri continuano ad er-
gersi contro un nemico oramai inesi-
stente, i suoi saloni ormai non servono
pi come cornice per la corte dei re di
Francia, i suoi giorni di splendore so-
no cessati. Ma ancora, esso risveglia
in chi lo contempla il desiderio di abi-
tarlo. Non tanto per avere una vita pi
comoda o di delizie, ma principalmen-
te per fuggire da un mondo nel quale
ormai non ci sono pi fate e che non
capace di costruire palazzi, n begli
edifici, perch non aspira pi al Cielo.
Se il castello di Chenonceaux, caro
lettore, le ha strappato dal cuore una
esclamazione di ammirazione, con-
templi le foto per alcuni istanti, pri-
ma di girare pagina. Poi chiuda gli oc-
chi ed immagini come esso sarebbe, se
le fate esistessero... ed avessero com-
pletato la costruzione sullaltra riva del
fiume. Non vero che sarebbe stato un
vero castello dei racconti di fate?
F
o
t
o
s
:
P
a
u
l
o
M
i
k
i
o
Ti ricorderai
di me?
Dimmi, Signora, dimmi:
Quando me ne andr da questa terra,
Tu, Ti ricorderai di me?
Quando a tutti saranno note
Le mie ore spese male
E Tutti i peccati
Che io, meschino, ho commesso,
Tu, Ti ricorderai di me?
Quando arriver il momento
Che il giudizio si abbatter
Un rimedio, spero, di ottenere
Dalle tue dolci suppliche.
Tu, Ti ricorderai di me?
Quando dovr affrontare il momento
Di rendere il preciso conto
Del grande bene che da Te
E da tuo Figlio ho ricevuto,
Tu, Ti ricorderai di me?
Quando la mia anima terrorizzata,
per paura di essere condannata,
perch si sente tanto colpevole
si lamenter mille volte di s,
Tu, Ti ricorderai di me?
Dimmi, Signora, dimmi:
Quando me ne andr da questa terra,
Tu, ti ricorderai di me?
(Traduzione della poesia Dimmi, Signora,
di Juan lvarez Gato (1445-1510)
Statua pellegrina del
Cuore Immacolato di
Maria, benedetta da
Giovanni Paolo II
T
i
m
o
t
h
y
R
i
n
g