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Salvami Regina

Numero 43
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La Cattedra Infallibile
Il Buon Pastore
Io sono il Buon Pastore () Offro
la mia vita per le mie pecorelle.
(Gv 10, 14-15)
La Chiesa antica ha trovato
nella scultura del suo tempo la
figura del pastore che porta una
pecora sulle sue spalle. Forse
queste immagini fanno parte del
sogno idilliaco della vita campe-
stre che aveva affascinato la so-
ciet di allora. Ma per i cristiani
questa figura diventava con tut-
ta naturalezza limmagine di Co-
lui che si incamminato per cer-
care la pecora smarrita: lumani-
t; limmagine di Colui che ci se-
gue fin nei nostri deserti e nel-
le nostre confusioni; limmagine
di Colui che ha preso sulle sue
spalle la pecora smarrita, che
lumanit, e la porta a casa. di-
venuta limmagine del vero Pa-
store Ges Cristo. A Lui ci affi-
diamo.
(Omelia del Papa Benedetto XVI nel Giorno
Mondiale dei Preghiera per le Vocazioni
7/5/06 Domenica del Buon Pastore)
Il Buon Pastore
(scultura in
marmo, sec. VI
Musei Vaticani)
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Numero 43
Febbraio 2007
P o s t e I t a l i a n e s . p . a . - S p e d i z i o n e i n A b b o n a m e n t o P o s t a l e - D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3 ( c o n v . i n L . 2 7 / 0 2 / 2 0 0 4 n 4 6 ) a r t . 1 , c o m m a 2 , D R P D - P e r i o d i c o d e l l A s s o c i a z i o n e M a d o n n a d i F a t i m a - M a r i a , S t e l l a d e l l a N u o v a E v a n g e l i z z a z i o n e
La Cattedra Infallibile
Anno IX, numero 43, Febbraio 2007
Direttore responsabile:
Zuccato Alberto
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ARALDI DEL VANGELO
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Gli articoli di questa rivista potranno essere
riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli
firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
Salvami
Regina
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima - Maria, Stella
della Nuova Evangelizzazione
S
ommari
O
Perch osservare
la domenica?
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
San Policarpo di Smir-
ne Martire e paladino
della fede
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
accaduto nella Chiesa
e nel mondo
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
Storia per bambini...
Don Beppi e la
Vergine Brutta
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
I santi di ogni giorno
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
Aurora boreale,
soave mistero divino
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50
Ges cresceva
in sapienza e grazia?
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
Araldi nel Mondo
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Lourdes, attraverso
gli occhi di un miracolo
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Il Papa, sole della Chiesa
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Commento al Vangelo
I benefici delle tentazioni
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
La voce del Papa -
Cristo la vera pace
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
Infallibilit: un dono
di Dio alla Chiesa (Editoriale) . . . . . . . . . . . . 5
Copertina: Benedetto XVI con
sullo sfondo laltare della
Cattedra di San Pietro, nella
Basilica Vaticana
(Foto: Victor Toniolo)
La parola dei Pastori
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
4 Salvami Regina Febbraio 2007
SCRIVONO I LETTORI
LETTURA IN FAMIGLIA
Riceviamo con piacere la vostra ri-
vista Salvami Regina Araldi del
Vangelo dal maggio 2005 ed in fami-
glia la leggiamo con grande interesse
e piacere. Siamo rimasti molto con-
tenti di aver ricevuto in dono la spilla
del Cuore Immacolato di Maria. Poi-
ch unimmagine molto rassicuran-
te e felice, abbiamo deciso di indos-
sarla alternativamente io, i miei tre
figli e mia moglie. Limmagine della
Madonna ci d tanta sicurezza e tran-
quillit, cosa di cui abbiamo tanto bi-
sogno in questo periodo.
Donato Carella
Bari (BA)
TESSERA DI MEMBRO
BENEFATTORE (I)
con grande gioia che ho ricevu-
to questo talloncino, che mi sembra
quasi di non meritare, ma che mi ca-
ro anche perch, sapete, pure io 2 an-
ni fa ho fatto la consacrazione a Ge-
s per mezzo di Maria, quella che la
Madonna ha chiesto a Fatima. La fra-
se che leggo qui sopra A chi abbrac-
cia la Devozione Al Mio Cuore Im-
macolato, prometto la Salvezza,e sa-
ranno care a Dio queste anime,come
fiori messi da Me per adornare il Suo
trono mi ha riempito il cuore di spe-
ranza.
Santina (Per email)
LUCE ENTRATA NELLA NOSTRA CASA
Con laiuto vostro e della Madon-
na che entrata nella nostra vita ab-
biamo iniziato un cammino di fede, e
luce entrata nella nostra casa.
Vito Puvirenti
Raddusa (CT)
CONOSCENZA DELLA
RIVISTA PER CASO
Sono venuto a conoscenza della vo-
stra associazione per caso tramite la
vostra rivista, in un giorno come tan-
ti altri di questestate, mentre pensa-
vo tra me e me a come potermi orga-
nizzare per un pellegrinaggio a Fati-
ma. Ho trovato sulla scrivania nel mio
ufficio la vostra rivista, e avendo chie-
sto ai miei infermieri chi fosse entrato,
tutti mi hanno risposto: nessuno....
Vorrei ricevere la vostra rivista e sarei
poi oltremodo felice se mi inviaste al-
cune delle bellissime medaglie spille
per ulteriore divulgazione.
Nicola Bergantino
Triuggio (MI)
TESSERA DI MEMBRO
BENEFATTORE (II)
Sono molto orgoglioso di possede-
re la tessera di membro benefattore
dellAssociazione. Sono stato sempre
un credente, ma pensavo di non aver
tempo da dedicare alla preghiera a
causa dei miei impegni, mi sbagliavo:
adesso, guardando negli occhi la Ma-
donna, mi accorgo di quanto tempo
ho perso.
Emanuele Fornarelli
Ceglie del Campo (BA)
LA MADONNA VICINA A ME
Seguo e leggo con attenzione e con
entusiasmo le vostre riviste, vi ringra-
zio di cuore anche per tutto il mate-
riale che ricevo. Ho la sensazione che
la Madonna mi sia proprio vicina,
aiutandomi ogni giorno nelle difficol-
t della mia vita e infondendomi tan-
ta speranza.
Giuseppe Colagiorgio
Martano (LE)
UN GRANDE DESIDERIO REALIZZATO
Un giorno guardando limmagine
della Madonna di Fatima ho espres-
so un desiderio. Sarei tanto voluta an-
dare a trovarla, solo che avendo una
bambina piccola e poich le mie con-
dizioni economiche non sono molto
buone, Le ho fatto questa richiesta:
se poteva Lei venirmi a trovare. So-
no stata accontentata. Un giorno mi
chiama unamica dicendomi che nel-
la parrocchia vicina alla nostra sareb-
be venuta la Madonna di Fatima. Fi-
no allultimo stentavo a credere, fino
quando quel mattino mi sono reca-
ta in chiesa. Lei era l. Stupore, felici-
t, commozione, pace, amore e non so
quale altra sensazione hanno invaso
la mia anima, so solo che non volevo
pi andare via. Sono rimasta tutta la
mattina a pregare, recitando il rosario
e cantando per Lei, mia Madre. Il po-
meriggio sono ritornata con mio mari-
to e mia figlia. Tante cose da allora so-
no cambiate nella mia vita. Adesso so-
no pi serena. Qualsiasi cosa mi suc-
ceda vedo le cose con occhi diversi.
Lucia Foti
Milazzo (ME)
BRAVO SACERDOTE AL
SERVIZIO DELLA CHIESA
Ho ricevuto la foto del seminari-
sta nostro figlioccio. Vedendola, sono
rimasto senza parole, al pensiero che
un mio piccolissimo contributo sia di
aiuto per altre persone. Spero tanto
che la Madonna lo guidi e lo aiuti a
rafforzare la sua fede e a diventare
un bravo sacerdote al servizio della
Chiesa. Quando ho ricevuto la visita
dei suoi collaboratori non pu imma-
ginare la gioia e lemozione che ab-
biamo provato io e mia moglie alla vi-
sta della Madonna . Noi tutti i giorni
preghiamo. Pregare la cosa pi bel-
la, ci fa star bene e ci si dimentica di
tutte le cose brutte che ci circondano,
preghiamo per tutti, vivi e defunti e
per i nostri amici che sono tanti, per
lAssociazione Madonna di Fatima e
ora anche per il nostro figlioccio del
seminario degli Araldi.
Giovanni Rossani
Urgnano (BG)
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ditoriale
INFALLIBILIT:
UN DONO DI
DIO ALLA
CHIESA
uscita ammirazione osservare, nella creazione, la perfezione degli
esseri viventi. Per esempio la precisione con la quale le piante af-
fondano le radici nella terra, in cerca di nutrimento e di radicamen-
to per sostenere tutto lequilibrio del tronco. In condizioni normali,
non accade mai che un albero lasci crescere, per qualche equivoco
della natura, uno dei suoi rami in forma disordinata, squilibrando tutto linsieme.
Alcune specie incantano il nostro sguardo per la bellezza e larmonia con cui la
chioma si distribuisce con impeccabile simmetria lungo il tronco. Senza il contri-
buto del giardiniere, si sviluppano secondo le proprie caratteristiche, risponden-
do istintivamente alle necessit della loro vita vegetale.
Allosservare il mondo animale, questa meravigliosa perfezione si manife-
sta ancora pi evidente. Tutti gli esseri animati si procurano in modo ordinato
il sostentamento e provvedono alla riproduzione. Come spiegare lecceziona-
le senso di orientamento che gli uccelli possiedono e che li porta a percorre-
re lunghe distanze, alle volte attraversando mari interi, senza smarrire la de-
stinazione? Alcuni animali, come lo scoiattolo, gi in estate prevedono con si-
curezza lintensit dei rigori invernali e accumulano le loro riserve in ragione
del freddo che dovranno affrontare. Tanto vero che in Nord America si pre-
sta loro attenzione per sapere se linverno sar rigido o mite.
Cos luomo, sebbene sia il re del creato, osserva il comportamento degli
animali per supplire ad alcune carenze dei propri istinti naturali.
Si potrebbe chiedersi se Dio per quanto riguarda gli istinti non abbia
creato luomo inferiore agli animali.
Dopo il peccato originale, lanima umana esce dalle mani di Dio con la ca-
pacit di discernimento in perfetto ordine. I principi trascendentali: il bene, il
bello, la verit e lunum, le sono innati. Ecco perch, ci spiega San Tomma-
so dAquino (cfr. Summa Teologica, II-II, q. 109, a.3), se luomo non pecca e
conserva la sua innocenza, ha il possesso della verit. La nostra inerranza di-
pende dalla pratica dellamore a Dio sopra tutte le cose e al prossimo come
a noi stessi. Lerrore si introduce nelle nostre anime a partire dalla perdita di
questunione con Dio; ecco come si sono moltiplicate, nel corso della Storia,
le filosofie pi disparate e assurde, quando, invece, la Verit una sola.
Ci spaventa immaginare cosa sarebbe di noi se non ci fosse una cattedra in-
fallibile della Verit, alla quale ancorare i nostri pensieri e le nostre decisio-
ni. Il Figlio di Dio incarnato, conoscitore dei limiti intellettuali e volitivi della
natura umana, ha edificato un faro su questa terra, nel cuore della sua Chie-
sa, con la missione di orientare continuamente i suoi figli verso la Verit: il
Papato.
Nel costituire Pietro come fondamento della sua Chiesa, Nostro Signore
Ges Cristo ha suggellato il suo gesto con una promessa: Le porte degli inferi
non prevarranno contro di essa (Mt 16, 18). Le avrebbe conferito, cos, il cari-
sma dellinfallibilit, affinch la Chiesa, guidata da Pietro e dai suoi successo-
ri, mai possa allontanarsi dalla Verit. E questo vale pi di tutti gli istinti del-
la natura.
Cristo la vera pace

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6 Salvami Regina Febbraio 2007
LA VOCE DEL PAPA
In un discorso alla Curia Romana, il Santo Padre fa un sintetico resoconto dei suoi
viaggi apostolici nellanno 2006. Indica i principali mali che affliggono il mondo e,
soprattutto, lanima delluomo contemporaneo.
loria a Dio nel pi alto dei
cieli e pace in terra per gli
uomini che egli ama (Lc
2,14).
Questo saluto del-
langelo ai pastori nella notte del-
la nascita di Ges a Betlemme rive-
la una connessione inscindibile tra il
rapporto degli uomini con Dio e il lo-
ro rapporto vicendevole. La pace sul-
la terra non pu trovarsi senza la ri-
conciliazione con Dio, senza larmo-
nia tra cielo e terra.
Questa correlazione del tema
Dio col tema pace stato laspet-
to determinante dei quattro Viaggi
Apostolici di questanno: ad essi vor-
rei riandare con la memoria in que-
sto momento.
Viaggio in Polonia:
dovere di gratitudine
C stata innanzitutto la Visita Pa-
storale in Polonia, il Paese natale del
nostro amato Papa Giovanni Paolo
II. Il viaggio nella sua Patria stato
per me un intimo dovere di gratitu-
dine per tutto ci che egli, durante il
quarto di secolo del suo servizio, ha
donato a me personalmente e soprat-
tutto alla Chiesa e al mondo. Il suo
dono pi grande per tutti noi sta-
ta la sua fede incrollabile e il radicali-
smo della sua dedizione. Totus tuus
era il suo motto: in esso si rispecchia-
va tutto il suo essere.
S, egli si donato senza riserve a
Dio, a Cristo, alla Madre di Cristo,
alla Chiesa: al servizio del Redentore
ed alla redenzione delluomo. Non ha
serbato nulla, si lasciato consumare
fino in fondo dalla fiamma della fede.
Ci ha mostrato cos come, da uomini
di questo nostro oggi, si possa crede-
re in Dio, nel Dio vivente resosi vici-
Ratisbona - Germania
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no a noi in Cristo. Ci ha mostrato che
possibile una dedizione definitiva e
radicale dellintera vita e che, proprio
nel donarsi, la vita diventa grande e
vasta e feconda.
Una festa di cattolicit
In Polonia, ovunque sono andato,
ho trovato la gioia della fede. La gioia
del Signore la vostra forza (Ne 8,10).
Queste parole che, in mezzo alla mise-
ria del nuovo inizio, lo scriba Esdra gri-
d al popolo di Israele appena tornato
dallesilio qui si potevano sperimentar-
le come realt. Sono rimasto profonda-
mente colpito dalla grande cordialit
con cui sono stato accolto dappertutto.
La gente ha visto in me il successore di
Pietro a cui affidato il ministero pa-
storale per tutta la Chiesa. Vedevano
colui al quale, nonostante tutta la de-
bolezza umana, allora come oggi, ri-
volta la parola del Signore risorto: Pa-
sci le mie pecorelle (cfr Gv 21,15-19);
vedevano il successore di colui al qua-
le Ges presso Cesara di Filippo dis-
se: Tu sei Pietro e su questa pietra edifi-
cher la mia chiesa (Mt 16,18). Pietro,
da s, non era una roccia, ma un uomo
debole ed incostante. Il Signore, per,
volle fare proprio di lui la pietra e di-
mostrare che, attraverso un uomo de-
bole, Egli stesso sostiene saldamente la
sua Chiesa e la mantiene nellunit.
Cos la visita in Polonia stata per
me, nel senso pi profondo, una fe-
sta della cattolicit. Cristo la nostra
pace che riunisce i separati: Egli, al
di l di tutte le diversit delle epoche
storiche e delle culture, la riconci-
liazione. Mediante il ministero petri-
no sperimentiamo questa forza unifi-
catrice della fede che, sempre di nuo-
vo, partendo dai molti popoli edifica
lunico popolo di Dio. (...)
UnEuropa che sembra
voler uscire dalla Storia
Il viaggio in Spagna a Valencia
si basato tutto allinsegna del te-
ma del matrimonio e della famiglia.
stato bello ascoltare, davanti allas-
semblea di persone di tutti i conti-
nenti, la testimonianza di coniugi che
benedetti da una schiera numero-
sa di figli si sono presentati davan-
ti a noi ed hanno parlato dei rispet-
ma dellEuropa, che apparentemen-
te quasi non vuol pi avere figli, mi
penetrato nellanima. Per lestraneo,
questEuropa sembra essere stanca,
anzi sembra volersi congedare dal-
la storia. Perch le cose stanno cos?
Questa la grande domanda. Le ri-
sposte sono sicuramente molto com-
plesse. (...)
Crisi danima delluomo moderno
Anzi, la problematica va ancora pi
nel profondo. Luomo di oggi insicu-
ro circa il futuro. ammissibile invia-
re qualcuno in questo futuro incerto?
In definitiva, una cosa buona essere
uomo? Questa profonda insicurezza
sulluomo stesso accanto alla volon-
t di avere la vita tutta per se stessi
forse la ragione pi profonda, per cui
il rischio di avere figli appare a molti
una cosa quasi non pi sostenibile.
Di fatto, possiamo trasmettere la
vita in modo responsabile solo se sia-
mo in grado di trasmettere qualco-
sa di pi della semplice vita biologica
e cio un senso che regga anche nel-
le crisi della storia ventura e una cer-
tezza nella speranza che sia pi forte
delle nuvole che oscurano il futuro.
Se non impariamo nuovamente i fon-
damenti della vita se non scopriamo
in modo nuovo la certezza della fede
Il problema
dellEuropa, che
apparentemente
quasi non vuol
pi avere figli,
mi penetrato
nellanima. (...)
QuestEuropa
sembra essere
stanca, anzi
sembra volersi
congedare dalla
storia.
tivi cammini nel sacramento del ma-
trimonio e allinterno delle loro fami-
glie numerose. (...)
Davanti a queste famiglie con i lo-
ro figli, davanti a queste famiglie in
cui le generazioni si stringono la ma-
no e il futuro presente, il proble-
Spianata di Blonia, Cracovia - Polonia L

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8 Salvami Regina Febbraio 2007
ci sar anche sempre meno possibi-
le affidare agli altri il dono della vita
e il compito di un futuro sconosciuto.
Connesso con ci , infine, anche
il problema delle decisioni definitive:
pu luomo legarsi per sempre? Pu
dire un s per tutta la vita? S, lo pu.
Egli stato creato per questo. Pro-
prio cos si realizza la libert delluo-
mo e cos si crea anche lambito sacro
del matrimonio che si allarga diven-
tando famiglia e costruisce futuro.
Dimenticanza di Dio, il grande
problema dellOccidente
Proseguiamo mentalmente verso
la Baviera Mnchen, Alttting, Re-
gensburg, Freising. L ho potuto vi-
vere le giornate indimenticabilmen-
te belle dellincontro con la fede e con
i fedeli della mia patria. Il grande te-
ma del mio viaggio in Germania era
Dio. La Chiesa deve parlare di tan-
te cose: di tutte le questioni connesse
con lessere uomo, della propria strut-
tura e del proprio ordinamento e cos
via. Ma il suo tema vero e sotto cer-
ti aspetti unico Dio. E il grande
problema dellOccidente la dimen-
ticanza di Dio: un oblio che si dif-
fonde. In definitiva, tutti i singoli pro-
blemi possono essere riportati a que-
sta domanda, ne sono convinto. (...)
Il sacerdote luomo di Dio
Paolo chiama Timoteo e in lui il
Vescovo e, in genere, il sacerdote
uomo di Dio (1 Tim 6,11). que-
sto il compito centrale del sacerdote:
portare Dio agli uomini. Certamente
pu farlo soltanto se egli stesso viene
da Dio, se vive con e da Dio. (...)
si svuota, passo passo, anche lo ze-
lo dellagire. Nelleccesso delle cose
esterne manca il centro che d sen-
so a tutto e lo riconduce allunit. L
manca il fondamento della vita, la
terra, sulla quale tutto questo pu
stare e prosperare.
Vero fondamento del celibato
Il celibato, che vige per i Vescovi
in tutta la Chiesa orientale ed occi-
dentale e, secondo una tradizione che
risale a unepoca vicina a quella de-
gli Apostoli, per i sacerdoti in genere
nella Chiesa latina, pu essere com-
preso e vissuto, in definitiva, solo in
base a questa impostazione di fondo.
Le ragioni solamente pragmatiche,
il riferimento alla maggiore disponi-
bilit, non bastano: una tale maggio-
re disponibilit di tempo potrebbe fa-
cilmente diventare anche una forma
di egoismo, che si risparmia i sacrifi-
ci e le fatiche richieste dallaccettarsi
e dal sopportarsi a vicenda nel matri-
monio; potrebbe cos portare ad un
impoverimento spirituale o ad una
durezza di cuore.
Il vero fondamento del celibato
pu essere racchiuso solo nella fra-
se: Dominus pars Tu sei la mia terra.
Pu essere solo teocentrico. Non pu
significare il rimanere privi di amore,
ma deve significare il lasciarsi pren-
dere dalla passione per Dio, ed impa-
rare poi grazie ad un pi intimo stare
con Lui a servire pure gli uomini. Il
celibato deve essere una testimonian-
za di fede: la fede in Dio diventa con-
creta in quella forma di vita che so-
lo a partire da Dio ha un senso. Pog-
giare la vita su di Lui, rinunciando al
matrimonio ed alla famiglia, significa
che io accolgo e sperimento Dio co-
me realt e perci posso portarlo agli
uomini.
Il nostro mondo diventato total-
mente positivistico, in cui Dio entra
in gioco tuttal pi come ipotesi, ma
non come realt concreta, ha bisogno
di questo poggiare su Dio nel modo
pi concreto e radicale possibile. Ha
bisogno della testimonianza per Dio
Il sacerdote
deve veramente
conoscere Dio
dal di dentro e
portarlo cos
agli uomini:
questo il servizio
prioritario di cui
lumanit di oggi
ha bisogno
Il sacerdote deve veramente co-
noscere Dio dal di dentro e portar-
lo cos agli uomini: questo il servi-
zio prioritario di cui lumanit di og-
gi ha bisogno. Se in una vita sacerdo-
tale si perde questa centralit di Dio,
Piazza della Vergine, Valencia - Spagna

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che sta nella decisione di accogliere
Dio come terra su cui si fonda la pro-
pria esistenza. Per questo il celibato
cos importante proprio oggi, nel no-
stro mondo attuale, anche se il suo
adempimento in questa nostra epoca
continuamente minacciato e messo
in questione.
Occorre una preparazione accu-
rata durante il cammino verso que-
sto obiettivo; un accompagnamento
persistente da parte del Vescovo, di
amici sacerdoti e di laici, che sosten-
gano insieme questa testimonian-
za sacerdotale. Occorre la preghiera
che invoca senza tregua Dio come il
Dio vivente e si appoggia a Lui nelle
ore di confusione come nelle ore del-
la gioia. In questo modo, contraria-
mente al trend culturale che cerca
di convincerci che non siamo capaci
di prendere tali decisioni, questa te-
stimonianza pu essere vissuta e co-
s, nel nostro mondo, pu rimettere
in gioco Dio come realt. (...)
Dialogo con lIslam
La visita in Turchia mi ha offerto
loccasione di illustrare ,anche pub-
blicamente, il mio rispetto per la Re-
ligione islamica, un rispetto, del re-
sto, che il Concilio Vaticano II (cfr
Dich. Nostra Aetate, 3) ci ha indicato
come atteggiamento doveroso.
Vorrei, in questo momento, espri-
mere ancora una volta la mia gratitu-
dine verso le Autorit della Turchia e
il popolo turco, che mi ha accolto con
unospitalit cos grande e mi ha of-
ferto giorni indimenticabili di incon-
tro.
In un dialogo da intensificare con
lIslam dovremo tener presente il fat-
to che il mondo musulmano si tro-
va oggi, con grande urgenza, davan-
ti a un compito molto simile a quel-
lo che ai cristiani fu imposto a parti-
re dai tempi dellilluminismo e che il
Concilio Vaticano II, come frutto di
una lunga ricerca faticosa,
ha portato a soluzioni con-
crete per la Chiesa cattoli-
ca. (...)
Cristo la vera pace
Et erit iste pax tale
sar la pace, dice il profe-
ta Michea (5,4) circa il fu-
turo dominatore di Israe-
le, di cui annuncia la nasci-
ta a Betlemme. Ai pasto-
ri che pascolavano le loro
pecore sui campi intorno a
Betlemme gli angeli disse-
ro: lAtteso arrivato. Pa-
ce in terra agli uomini (Lc
2,14). Lo stesso Cristo, il Si-
gnore, ha detto ai suoi di-
scepoli: Vi lascio la pace, vi
do la mia pace (Gv 14,27).
Da queste parole si svilup-
pato il saluto liturgico: La
pace sia con voi. Questa
pace che viene comunicata
nella liturgia Cristo stesso.
Egli si dona a noi come la pace, come
la riconciliazione oltre ogni frontiera.
Dove Egli viene accolto crescono iso-
le di pace.
Noi uomini avremmo desidera-
to che Cristo bandisse una volta per
sempre tutte le guerre, distrugges-
se le armi e stabilisse la pace uni-
versale. Ma dobbiamo imparare
che la pace non pu essere raggiun-
ta unicamente dallesterno con del-
le strutture e che il tentativo di sta-
bilirla con la violenza porta solo a
violenza sempre nuova. Dobbiamo
imparare che la pace come diceva
langelo di Betlemme connessa
con leudokia, con laprirsi dei no-
stri cuori a Dio. Dobbiamo impara-
re che la pace pu esistere solo se
lodio e legoismo vengono supera-
ti dallinterno. Luomo deve essere
rinnovato a partire dal suo interno,
deve diventare nuovo, diverso. Al-
trimenti la pace in questo mondo ri-
mane sempre debole e fragile. Noi
ne soffriamo. Proprio per questo
siamo tanto pi chiamati a lasciarci
penetrare interiormente dalla pace
di Dio, e a portare la sua forza nel
mondo. Nella nostra vita deve rea-
lizzarsi ci che nel Battesimo av-
venuto in noi sacramentalmente: il
morire delluomo vecchio e cos il
risorgere di quello nuovo. E sempre
di nuovo pregheremo il Signore con
ogni insistenza: Scuoti tu i cuori!
Rendici uomini nuovi! Aiuta affin-
ch la ragione della pace vinca lir-
ragionevolezza della violenza! Ren-
dici portatori della tua pace!
Ci ottenga questa grazia la Vergi-
ne Maria, alla quale affido voi e il vo-
stro lavoro.
(Passi del Discorso alla Curia Ro-
mana pronunciato il 22/12/2006)
Chiesa Patriarcale di San Giorgio,
Istanbul - Turchia
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questi documenti pu essere trovata in www.salvamiregina.it/lavocedelpapa
10 Salvami Regina Febbraio 2007
1 Ges, pieno di Spirito Santo, si allontan dal
Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto
2 dove, per quaranta giorni, fu tentato dal dia-
volo. Non mangi nulla in quei giorni; ma quan-
do furono terminati ebbe fame. 3 Allora il dia-
volo gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, d a que-
sta pietra che diventi pane. 4 Ges gli rispose:
Sta scritto: Non di solo pane vivr luomo. 5 Il
diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in
un istante tutti i regni della terra, gli disse: 6 Ti
dar tutta questa potenza e la gloria di questi re-
gni, perch stata messa nelle mie mani e io la
do a chi voglio. 7 Se ti prostri dinanzi a me tutto
sar tuo. 8 Ges gli rispose: Sta scritto: Solo al
Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai.
9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul
pinnacolo del tempio e gli disse: Se tu sei Fi-
glio di Dio, buttati gi; 10 sta scritto infatti:
Ai suoi angeli dar ordine per te, perch es-
si ti custodiscano; 11 e anche: essi ti soster-
ranno con le mani, perch il tuo piede non in-
ciampi in una pietra. 12 Ges gli rispose:
stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo.
13 Dopo aver esaurito ogni specie di tenta-
zione, il diavolo si allontan da lui per ritor-
nare al tempo fissato (Lc 4, 1-13).
a VANGELO: LE TENTAZIONI DI GES A
Le tentazioni di Cristo, del Beato Angelico (affresco del Museo di San Marco, Firenze)
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I benefici
delle tentazioni
Padre Joo Scognamiglio Cl Dias
Presidente Generale
Febbraio 2007 Salvami Regina 11
COMMENTO AL VANGELO 1 DOMENICA DI QUARESIMA
Nel deserto, Ges non fu tentato soltanto alla fine dei quaranta giorni
di digiuno, ma durante tutto questo periodo. Egli ha voluto sottoporSi a
questa prova per darci un esempio, in quanto nessuno,
per quanto santo sia, immune dalla tentazione.
I LA LOTTA DEI DUE GENERALI
Pervasi di mistero e propizi per la
meditazione, il battesimo del Signore e
la tentazione nel deserto costituiscono
i momenti principali della sua vita pub-
blica. Su questa materia molto stato
scritto nel corso dei secoli, nel tentati-
vo di chiarire i loro pi profondi signifi-
cati. Fissiamo oggi la nostra attenzione
sulle tentazioni subite da Ges.
Dopo la teofania nel Fiume Gior-
dano, troviamo nel deserto due som-
mi generali, Cristo e Satana, che si af-
frontano in un faccia a faccia. La guer-
ra l intrapresa diventata il paradig-
ma della lotta di ogni uomo, durante
la sua esistenza terrena, lotta che rice-
ve, a sua volta, linfluenza dell uno e
dellaltro generale. Laccettazione di
una di queste influenze determina la
sua vittoria o sconfitta personale.
Azione di Satana sulle anime
Sul supremo capo dei cattivi e sui
suoi seguaci, lo stesso Ges avrebbe
detto pi tardi: Voi che avete per pa-
dre il diavolo, e volete compiere i desi-
deri del padre vostro. Egli stato omi-
cida fin da principio e non ha perseve-
re il modo di agire di Satana. Il suo go-
verno non esercitato allinterno delle
anime, e neppure infonde nei suoi un
influsso vitale. Egli riesce, questo s, ad
oscurare lintendimento del peccato-
re e a presentargli cattivi desideri, at-
traverso tentazioni che gli suggerisce.
Il demonio non ha altra intenzione se
non quella di allontanare gli uomini da
Dio, loro Creatore e di incitarli alla ri-
volta. Desidera che tutti pecchino il pi
possibile, in modo da perdere cos luso
della vera libert. Nella sua azione pi
diretta, il demonio mette a frutto negli
uomini la triplice concupiscenza.
Daltro lato, egli odia la vera unio-
ne che deve regnare nel rapporto tra
gli uomini e, operando in senso op-
posto, mira a ottenere la disgregazio-
ne della societ.
Modo di operare di Ges Cristo
A sua volta, anche Cristo esercita
sui suoi sudditi uninfluenza esterna,
propria a qualunque re, ma lo fa con
Il demonio
desidera che tutti
pecchino il
pi possibile, in
modo da perdere
cos luso della
vera libert
rato nella verit, perch non vi ve-
rit in lui. Quando dice il falso, par-
la del suo, perch menzognero e pa-
dre della menzogna (Gv 8, 44). Carat-
teristiche queste che rendono singola-
12 Salvami Regina Febbraio 2007
tutta la perfezione e nella maniera
pi efficace. La sua dottrina chiara
e logica; non solo Egli la insegna con
parole, ma presenta Se stesso come
suo esempio insuperabile e attraente.
Chi mette in pratica i suoi precetti ar-
river infallibilmente alla vittoria.
La sua azione sui fedeli incompa-
rabilmente pi profonda di quella di Sa-
tana sui suoi rispettivi seguaci. Ges il
capo del Corpo Mistico, e da lui deflui-
sce, verso i suoi membri, la grazia san-
tificante. In seguito allunione ipostati-
ca con Dio, lumanit di Cristo ha la ca-
pacit di santificare (
1
) in funzione di
questa che San Paolo afferma: Non so-
no pi io che vivo, ma Cristo vive in me.
Questa vita nella carne, io la vivo nella fe-
de del Figlio di Dio, che mi ha amato e
ha dato se stesso per me (Gl 2, 20).
La vita divina del battezzato
Questa vita, infusa in occasione del
Battesimo, talmente superiore che,
senza la sua linfa, il cristiano non pu
realizzare nulla. Senza di me non po-
tete far nulla (Gv 15, 5). Per questo
San Paolo afferma: Tutto posso in
colui che mi d la forza (Fl 4, 13).
Questa la vita che noi, battezza-
ti, dobbiamo cercare, con la certez-
za della vittoria, nel caso che con essa
stabiliamo una perfetta unione. Co-
s come le porte dellinferno non pre-
varranno contro la Chiesa (cfr. Mt
16, 18), (cos) ognuno di noi purch
unito dalla fede e dalle opere a Cristo
Ges, nostro sommo generale, Re,
Sacerdote e Profeta non conosce-
r il fallimento (,) e con tutta sicurez-
za arriver al trionfo finale, poich
stato Lui che ci ha resi degni del rifu-
gio e dellaiuto contro le tentazioni.
Perch Cristo Si deciso
a farSi tentare
Questa prospettiva ci render chia-
ro il Vangelo di oggi, poich Cristo
volle essere tentato e addirittura vo-
lontariamente Si present al tentato-
re (
2
). Egli Si dispose ad essere nostro
esempio per insegnarci il modo di vin-
cere le tentazioni del diavolo. Per que-
sto SantAgostino dice che Cristo Si la-
sci tentare dal diavolo al fine di esse-
re nostro mediatore e aiutarci a trion-
fare sulle tentazioni di quello, prestan-
doci non solo il suo soccorso, ma dan-
doci anche il suo esempio (
3
). Come
Ges, per il fatto di aver abbracciato la
propria morte, ha potuto dire a questa:
Dov il tuo pungolo? Dov la tua vit-
toria?, cos in un modo analogo, in re-
lazione alle nostre tentazioni, Egli le ha
vinte nel deserto. Dunque, come inse-
gna San Gregorio, comprensibile che
il Nostro Salvatore, che era venuto
per essere ucciso, volesse anche esse-
re tentato, di modo che, con le sue ten-
tazioni, Egli potesse vincere le nostre,
cos come, con la sua morte, Egli ha
vinto la nostra (
4
).
Meglio di nessun altro, Ges cono-
sceva i rischi per i quali passiamo nel-
la nostra esistenza e ha voluto, con
lesempio della propria vita, avvertir-
ci riguardo ad essi soprattutto quel-
li fra noi chiamati ad un cammino di
maggior dedizione e perfezione. In
modo tale che nessuno, per quanto
santo sia, pensi di essere al sicuro e
immune dalla tentazione. Per questo
Cristo ha voluto essere tentato dopo il
suo battesimo, come dice SantIlario,
perch le tentazioni del diavolo assal-
tano principalmente chi santificato,
perch egli desidera soprattutto trion-
fare sui santi. Di qui sta anche scritto:
Figlio mio, se ti presenti per servire il
Signore, rimani saldo nella giustizia e
nel timore, e prepara la tua anima alla
tentazione (Sir 2, 1) (
5
).
Chi potrebbe insegnarci efficace-
mente a vincere le tentazioni con fer-
mezza, se non lo stesso Cristo?
Per finire ancora secondo San
Tommaso dAquino -, Ges ha per-
messo che il demonio Lo tentasse
per darci fiducia nella sua misericor-
dia, per cui si dice: Infatti non abbia-
mo un sommo sacerdote che non sap-
pia compatire le nostre infermit, es-
sendo stato lui stesso provato in ogni
cosa, a somiglianza di noi, escluso il
peccato (Eb 4, 15) (
6
).
II INSEGNAMENTI DA
TRARRE DALLE TENTAZIONI
DI GES CRISTO
1
Ges, pieno di Spirito Santo, si
allontan dal Giordano e fu con-
dotto dallo Spirito nel deser-
to
2
dove, per quaranta giorni, fu
tentato dal diavolo. Non mangi
nulla in quei giorni; ma quando
furono terminati ebbe fame.
Questo inizio del capitolo 4 si pre-
senta avvolto in un insondabile miste-
ro: Pieno di Spirito Santo.... ed anco-
ra, fu condotto dallo Spirito.... Per-
ch portato? Un altro Evangelista di-
r condotto, e un terzo, spinto. So-
no verbi categorici che esprimono bene
il potere impiegato dallo Spirito San-
to per agire nelle nostre anime quando
elette per una grande missione.
Il battesimo deve essersi realizzato
allaltezza di Gerico. Andato via da l,
probabilmente il Signore sal i pendii
agresti del Monte Quarentena (Dje-
bel Qarantal), fatto di rocce rossastre,
con cinque crinali molto caratteristici,
separati da considerevoli burroni. An-
cora oggi si trovano tra quelle pietre
scavi fatti a mano, che lo zelo fervente
di contemplativi ha effettuato per fa-
vorire la solitudine da loro ricercata.
Nel suo punto pi alto, un osservato-
re pu percorrere il bel panorama tut-
Figlio mio,
se ti presenti
per servire il
Signore, rimani
saldo nella
giustizia e nel
timore, e prepara
la tua anima alla
tentazione
(Sir 2, 1)
Febbraio 2007 Salvami Regina 13
tintorno: a nord, lEr-
mon; a ovest, la ter-
ra di Giuda; a sud, il
Mar Morto, a est, il
Monte Nebo (da do-
ve Mos avvist la
Terra Promessa po-
co prima di morire),
e gli altipiani della Pe-
rea. A quei tempi, in
quei luoghi doveva-
no vagare animali sel-
vaggi, rendendo la re-
gione molto inospita-
le per qualsiasi uomo,
ancor pi nella situa-
zione di solitudine in
cui si trovava Ges,
come ci riferisce Mar-
co: Fu in compagnia
di animali selvaggi
(Mc 1, 13). Oggi, sulla
vetta del monte, si er-
ge il convento di San
Giovanni, occupato
da monaci greci che,
con sollecitudine, ac-
compagnano i pelle-
grini fino alla grotta
che sarebbe stata fre-
quentata dal Salvato-
re e arrivano addirit-
tura ad indicare le im-
pronte dei suoi divini
piedi sulle pietre del
tragitto.
Ges fu tentato per
quaranta giorni
San Luca ci parla di tentazioni lungo
tutti i quaranta giorni, anche se di es-
se menziona soltanto le ultime tre. Co-
me intendere questo fatto? San Tom-
maso cos risponde a questo interroga-
tivo: Secondo la spiegazione di Beda,
il Signore fu tentato durante quaranta
giorni e quaranta notti. Ma non si trat-
ta di quelle tentazioni visibili menzio-
nate da Matteo e Luca, le quali avven-
nero evidentemente dopo il digiuno,
ma di altri assalti che Cristo ha potuto
subire dal diavolo durante quel tempo
di digiuno (
7
). San Tommaso dAqui-
no concorda, in questa sua opinione,
con molti altri autori come, per esem-
pio, San Giustino, Origene, SantAgo-
stino, quantunque ce ne siano altret-
tanti come Surez, Lagrange, Plum-
mer che invece discordano.
San Matteo ancor pi categorico
e dice: Allora Ges fu condotto dal-
lo Spirito nel deserto per esser tenta-
to dal diavolo (Mt 4, 1).
Nella storia della creazione, i primi
a subire la prova della tentazione sono
stati gli Angeli, e di essi non tutti rima-
sero fedeli... A seguire sono stati i no-
stri progenitori, e del loro peccato subi-
ranno le conseguenze tutti gli uomini,
fino alla fine del mon-
do. Ma Ges era im-
peccabile e, malgra-
do questo, ha potuto
effettivamente esse-
re tentato. In Lui non
esisteva il fomes pec-
cati e neppure la pi
lieve inclinazione al
peccato, sia che fos-
se per la carne o ad-
dirittura per le pom-
pe e vanit del mon-
do, perch possede-
va, oltretutto, un giu-
dizio sereno e chia-
roveggente. Tuttavia,
quanto alle suggestio-
ni diaboliche esterne,
non cera la pi pic-
cola possibilit che Si
sottomettesse ad esse
volontariamente, per-
ch, non essendo in-
teriori ed anche non
essendoci la minima
imperfezione in Chi
le ha subite, lasciano
il primato di tutta la
malignit al tentato-
re (
8
).
Secondo i disegni
di Dio, conveniva [a
Ges] che Egli dive-
nisse in tutto simile
ai suoi fratelli (Eb 2,
17), poich, per por-
tare fino ai limiti estremi il suo amore
per noi, col compatire le nostre infer-
mit, maggior perfezione avrebbe ma-
nifestato se fosse passato per le stesse
prove nostre, ad esclusione del pecca-
to (Eb 4, 15).
Sulla ragione dellorazione e del
digiuno, ci basti ricordare che que-
sta razza di demni non si scaccia se
non con la preghiera e il digiuno
(Mt 17, 21).
Il dubbio del demonio
3
Allora il diavolo gli disse: Se tu
sei Figlio di Dio, d a questa pie-
tra che diventi pane.
Nel Monte Quarantena (Djebel Qarantal) Ges stato
tentato per quaranta giorni
14 Salvami Regina Febbraio 2007
Gli autori sono unanimi nel com-
mentare questo versetto, e tra loro si
distingue Surez (
9
), il quale afferma
che, nel tentare Ges, il demonio non
ha avuto come scopo principale il far-
Lo peccare, ma il sapere, con certez-
za, se Lui era o no il Figlio di Dio. Con
la sua solita e sintetica chiarezza, San
Tommaso cos ci spiega questo partico-
lare: Come dice SantAgostino, Cri-
sto Si fatto conoscere dai demoni nel-
la misura in cui Gli sembrato conve-
niente, non perch Egli la vita eterna,
ma per certi effetti temporali del suo
potere, da cui essi potevano congettu-
rare che Ges era il Figlio di Dio. Ma
siccome vedevano in Lui segnali di de-
senso delle parole di Matteo (Mt 4, 2-
3), quando si dice che, dopo che ebbe
fame, il tentatore si approssim a Lui;
poich, come dice SantIlario, il de-
monio non avrebbe osato tentare Cri-
sto se non avesse osservato in Lui, per
la debolezza della fame, la natura uma-
na. Questo evidente dal modo stes-
so in cui tenta, quando egli dice: Se sei
il Figlio di Dio. SantAmbrogio spiega
tali parole, dicendo: Cos che deno-
ta questa maniera di esprimersi, se non
che egli sapeva che il Figlio di Dio sa-
rebbe dovuto venire, ma non credeva
che fosse venuto nella fiacchezza della
carne? (
10
).
Qualcosa doveva sapere Satana a
proposito di quelluomo sui generis,
il quale, nonostante fosse nato in una
grotta, era stato lodato dagli ange-
li, pastori e re dellOriente. Dunque,
se cos non fosse, sarebbe stato me-
no sofisticato nellelaborazione delle
tentazioni, come pi avanti vedremo.
Il fatto che il demonio abbia comin-
ciato con la supposizione se sei il Fi-
glio di Dio dimostra il suo sospet-
to, non ancora interamente accerta-
to, che si trattava del Messia promes-
so, sebbene umano e non divino. Ec-
co perch cerca di sedurLo e di far-
Gli abbandonare le vie del Padre.
Come ha fatto il demonio
a tentare Ges
Sulla maniera in cui il demonio
presenta a Ges le sue seduzioni, le
opinioni degli autori divergono. Alcu-
ni (pochi) arrivano a conferire loro un
carattere meramente simbolico, ossia,
non si tratta che di invenzioni degli
Evangelisti per aiutare gli uomini nel-
le loro lotte spirituali. Altri, nonostan-
te accettino la loro esistenza reale, ri-
tengono che siano avvenute per pura
suggestione interna. Entrambe le sup-
posizioni non ci sembrano accettabili,
sia dal punto di vista meramente stori-
co, sia da quello teologico. Tra quelli
che hanno optato per la via pi sicura
c Surez, categorico nellammettere
lipotesi che il demonio abbia assunto
forma fisica per poter tentare Ges.
Sta scritto: Non di solo pane vivr luomo, ma di ogni parola
che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4)
Nel tentare Ges,
il demonio non
ha avuto come
scopo principale
il farLo peccare,
ma il sapere con
certezza se Lui era
o no il Figlio di Dio
bolezza umana, non erano veramente
sicuri che fosse Figlio di Dio; per que-
sto hanno voluto tentarLo. Questo il
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Febbraio 2007 Salvami Regina 15
Satana deve essere apparso usan-
do laspetto umano, come il dialogo
tra i due sembra esigere. Probabil-
mente sotto lapparenza di un san-
tuomo o sotto qualche altra forma
che giudicasse pi adatta a convince-
re. Non ha potuto tentare il Signore
se non con la parola, come ha fatto
con Adamo, poich entrambi erano
privi di passioni insubordinate, e non
era decoroso che il tentatore potesse
operare nellimmaginazione o in po-
tenziali interne di Cristo (
11
).
Attraverso piccole cose, il
demonio tenta le grandi vocazioni
Sempre allinterno degli insegna-
menti di San Tommaso dAquino (
12
),
sappiamo che gli uomini che cercano
le vie della perfezione, il demonio non
cerca di tentarli direttamente mediante
i peccati pi gravi. La sua approssima-
zione iniziale avviene attraverso le im-
perfezioni e mancanze lievi, fino al mo-
mento di proporre le gravi. Questa me-
todologia, egli lha impiegata nel Para-
diso terrestre nel sedurre i nostri pro-
genitori. Ha cominciato sforzandosi di
risvegliare la gola di Eva: Perch non
mangi?... Dopo la sua vana curiosit:
I vostri occhi si apriranno... Alla fine,
le ha presentato lultimo grado di orgo-
glio: Sarete come di...
Nel caso del presente versetto, Sa-
tana si serve di una situazione concre-
ta. Dopo quaranta giorni di completo
digiuno, si erano fatte presenti in Ge-
s le caratteristiche di Figlio dellUo-
mo: ha avuto necessit di riprende-
re le sue energie, ha sentito limpeto
della fame. Di tutte le virt, una delle
pi importanti la fede. Senza una di-
retta rivelazione, assimilata da questa
virt, nessuna creatura, umana o an-
gelica, capace di ammettere lipote-
si dellunione delle due nature in Cri-
sto. Per questo lo spirito maligno che
non possiede la fede si avvicina a Lui
al fine di richiamargli lattenzione ver-
so le pietre del sentiero pi rassomi-
glianti alle forme del pane dellepoca.
Chiss se giunto a farGli la proposta
tenendone in mano qualcuna.
Inversione dellordine: un
atto rivoluzionario
Dopo aver insidiosamente cercato
di stimolare lamor proprio della sua
supposta vittima, il demonio ha voluto
fare in modo che Ges Si servisse, com-
mettendo disobbedienza e abuso, dei
poteri divini, per soddisfare la fame e,
Su questo particolare, ci insegna il
Dottore Angelico:
Usare del necessario per il sosten-
tamento non costituisce peccato di go-
la; ma pu appartenere a questo vizio
il fatto che luomo agisca in modo di-
sordinato per il desiderio di questo so-
stentamento. Ora, disordinato vo-
ler ottenere lalimento per mezzo di
un miracolo, quando si pu ricorrere a
mezzi umani per il sostentamento del
corpo. Cristo poteva soddisfare la sua
fame in unaltra maniera, senza neces-
sit di un miracolo, facendo come San
Giovanni Battista (Mt 3, 4), oppure
andando in localit vicine. Per questo
il demonio pensava che Cristo avreb-
be peccato se, essendo un uomo come
gli altri, avesse tentato di fare miracoli
per placare la fame (
13
).
Diabolico sfruttamento
delle rivoluzioni
4
Ges gli rispose: Sta scritto:
Non di solo pane vivr luomo.
Ges avrebbe potuto trasforma-
re le pietre in pane, come in seguito
avrebbe moltiplicato per due volte i
pani e i pesci. Ma non lo fece. In que-
stoccasione, non avr voluto Egli, al
di l di altri obiettivi, insegnarci lil-
legittimit delle rivolte per essere ve-
nuto meno il cibo?
Se sei
Figlio di Dio, di a
questa pietra che si
converta in pane.
(Mt 4, 3)
Lapproccio iniziale
del demonio si
attua attraverso
le imperfezioni e
mancanze lievi,
fino al momento di
proporre le gravi
cos, essere portato anche al peccato di
gola. Scaltra la proposta, poich la ne-
cessit era reale, e cos il pane se non
un alimento dei poveri? Il demonio sa-
rebbe riuscito, per questa via, non solo
a portare quellUomo a far uso indebi-
to del potere di compiere miracoli, ma
anche a verificare la Sua messianit.
Se Ges fosse caduto in questo ingan-
no, la sua natura divina sarebbe stata,
in questoccasione, soggiogata a quella
umana. In fondo, avrebbe praticato un
atto rivoluzionario, in-
vertendo il vero ordine
e grado dimportanza
degli esseri, anche se,
considerato in modo
assoluto, non c colpa
alcuna a saziare la fa-
me e neppure a fare un
miracolo.
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16 Salvami Regina Febbraio 2007
Quante rivoluzioni sono state por-
tate a termine, nel corso della Storia,
per un puro, malevolo e perch non
dirlo diabolico sfruttamento della
fame? Nelle circostanze di penuria,
perch gli uomini non si rivolgono
allo stesso Dio di Mos, che non ha
lasciato senza cibo il suo popolo per
quarantanni nel deserto?
Supremazia della vita spirituale
su quella corporale
Nella sua risposta impregnata di
sapienza divina, Ges rende eviden-
te, al demonio e allumanit, lesi-
stenza di una vita molto pi nobile di
quella corporale, ossia, quella spiri-
tuale. La parola di Dio costituita
dagli ordini divini, da tutto quello che
riflette la sua sovrana volont, come
pi tardi Egli stesso affermer: Mio
cibo fare la volont di colui che mi
ha mandato (Gv 4, 34).
notevole la differenza della rea-
zione di Ges riguardo a questa pro-
posta fatta da Satana, rispetto a quel-
la fatta da Maria nelle Nozze di Ca-
na: La sua venerabile Madre, Egli
lha esaudita, perch sapeva quanto
fosse volont del Padre confermare
il potere impetratorio delle suppliche
della sua amatissima Figlia.
Nella frase che Ges pronun-
cia come replica al demonio, risul-
ta chiaro che non era imprescindibile
il pane. Dio dispone di innumerevo-
li mezzi per risolvere il problema del-
la fame. Ges si alimenter a secon-
da della volont del Padre. Se il dise-
gno di Costui che la parola Lo nu-
tra, che necessit c del pane? E se
questo sar indispensabile, non ha il
Padre il potere di concederlo?
Duplice tentazione:
paura e ambizione
5
Il diavolo lo condusse in alto e,
mostrandogli in un istante tutti
i regni della terra, gli disse:
6
Ti
dar tutta questa potenza e la glo-
ria di questi regni, perch stata
messa nelle mie mani e io la do a
chi voglio.
7
Se ti prostri dinanzi
a me tutto sar tuo.
Le pi svariate ipotesi sono state
sollevate da alcuni autori su quale deve
essere stato questo alto monte, con vi-
sta su tutti i regni della terra. Per alcuni
deve essere stato il Tabor, altri parlano
del Nebo o dellErmo. Da questi, tutta-
via, impossibile contemplare i regni di
questo mondo. Sono pi vicini alla ve-
rit coloro i quali affermano che il de-
monio deve essersi servito delle sue ar-
ti di magia, illusionismo o fantasmago-
ria, per far scorrere davanti agli occhi
di Ges per un attimo le meraviglie
poterLo lusingare per istigare unirre-
frenabile ambizione o, allora, spaven-
tarLo, rivelandoGli la poderosa oppo-
sizione che avrebbe affrontato, se con-
tro di Lui si fossero sollevati quei regni,
nel caso non li avesse accettati al prez-
zo dellidolatria. Non ha subto, per, il
Divino Redentore lattrazione dellam-
bizione n il timore del potere avverso.
A partire dal Paradiso terrestre,
noi, uomini e donne, se non siamo
sorretti dalla grazia e dalla virt, sia-
mo affascinati dal sogno di essere di.
Questa la disastrosa storia di buo-
na parte dellumanit. Felici quelli e
quelle che rispondono a Satana nel
modo in cui ha risposto Ges.
La grande tentazione
dellumanit decaduta
8
Ges gli rispose: Sta scritto:
Solo al Signore Dio tuo ti pro-
strerai, lui solo adorerai.
Diventare il padrone del mondo,
possedere tutti i beni e tutte le ric-
chezze, anche se si smette di adorare il
vero Dio: ecco la tentazione di fronte
alla quale non pochi soccombono, nel
nostro stato di prova e, alle volte, an-
che per un prezzo molto inferiore.
Nella risposta di Ges, troviamo il
divino esempio da seguire. Riprodu-
cendo il versetto 13 del capitolo 6 del
Deuteronomio, fa un giuramento di
fedelt al Padre: se non Lui, nessu-
no, e nessuna cosa, merita omaggi e
molto meno adorazione.
Tentazione di vanagloria
9
Lo condusse a Gerusalemme, lo
pose sul pinnacolo del tempio e
gli disse: Se tu sei Figlio di Dio,
buttati gi;
10
sta scritto infat-
ti: Ai suoi angeli dar ordine per
te, perch essi ti custodiscano;
11
e
anche: essi ti sosterranno con le
mani, perch il tuo piede non in-
ciampi in una pietra.
un paradosso immaginare lange-
lo caduto dal Cielo che trascina gi il
suo Creatore. A questo si sottopo-
Nelle circostanze
di penuria, perch
gli uomini non
si rivolgono gli
uomini allo stesso
Dio di Mos, che
non ha lasciato
senza cibo il
suo popolo per
quarantanni nel
deserto?
dei regni con i loro palazzi e splendori,
in sintesi, tutte le bellezze delle glorie
esteriori della nostra terra desilio.
Nella sua inferiorit di angelo deca-
duto, con molta ignoranza, ha creduto
di aver attratto irresistibilmente Ges
e, per questa ragione, Gli propone su-
bito un peccato di idolatria per darGli,
cos, il possesso di tutto. Commentan-
do questo passaggio, San Geronimo,
giustamente attribuisce al demonio un
linguaggio superbo, e soprattutto fal-
so, poich lo spirito maligno non pu
promettere n, meno ancora, conce-
dere regni a nessuno, senza il permes-
so di Dio (
14
). Ci nonostante, egli si-
gnore dei vizi e dei peccati. Credeva di
Febbraio 2007 Salvami Regina 17
sto il nostro Salvatore, per il beneficio
di coloro che sono stati espulsi dal Pa-
radiso. degna di nota lacutezza dia-
bolica in questa tentazione, per il fatto
di servirsi della citazione della Scrittu-
ra per conferire maggiore solidit alla
sua argomentazione. Ha appreso la le-
zione dallo stesso Ges, quando ha ri-
cevuto da Lui la sua prima risposta.
Grande spettacolo avrebbe cau-
sato la sua discesa sensazionale, pro-
tetto dagli angeli, in mezzo al patio
del Tempio. E, se questo fosse acca-
duto, sarebbe stata provata a Satana
la filiazione divina di Ges, obietti-
vo ansiosamente desiderato dai suoi
stratagemmi. Adesso non pi la go-
la, n lambizione, ma la vanagloria,
che tanti conduce allinferno, lo stru-
mento usato dal demonio per tenta-
re il Messia.
12
Ges gli rispose: stato detto:
Non tenterai il Signore Dio tuo.
Una nuova confusione infligge
Ges al ribelle Satana, sempre con
parole tratte dal Deuteronomio (6,
16). Collocarsi in pericolo grave, ob-
bligando Dio a intervenire, un pec-
cato pieno di malignit.
13
Dopo aver esaurito ogni specie
di tentazione, il diavolo si allon-
tan da lui per ritornare al tem-
po ssato.
La maggioranza degli autori con-
corde nel fatto che il demonio ha con-
tinuato ad attaccare Cristo, nel corso
della sua vita pubblica, proponendo-
Gli, attraverso questo o quel mezzo,
di accettare la corona o a praticare
miracoli imprudenti.
stato soltanto nellOrto, nel
Pretorio e nel Calvario che egli ha
creduto di essere riuscito a realizza-
re il suo sogno, tutto fatto di gau-
dium phantasticum. Invece l, Cri-
sto ha trionfato sugli inferni, il pec-
cato e la stessa morte!
1
) Cfr San Tommaso dAquino, Summa
Teologica III, q.8, a. 6c.
2
)Idem III, q. 41 a.1.
3
) Id. ibid.
4
) Id. ibid
5
) Id. ibid
6
) Id. ibid
7
) Op. cit. III, q.41, a.3 ad. 2.
8
) Cfr. op. cit. III, q. 41 a.1 ad.3.
9
) Cfr. Francisco Surez S.J.,Misterios
de la Vida de Cristo, BAC, Madrid,
t. 1, p. 825.
10
) San Tommaso dAquino, Summa
Teologica III, q. 41, a.1, ad.1,
11
) Op. cit. BAC, Madrid, t. 1, p. 825.
12
) Cfr. op. cit. III, q. 41, a.4.
13
) Op. cit. III, q. 41, a. 4, ad. 1
14
) Cfr. Comment. In Matth., h. 1.
Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo, e a Lui solo rendi culto. (Mt 4, 8)
Tentazioni di Cristo, del Beato Angelico
(affresco del Museo di San Marco, Firenze)
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Il Papa, sole
della Chiesa
Clara Isabel Morazzani
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18 Salvami Regina Febbraio 2007
La proclamazione del dogma dellinfallibilit pontifcia stata
la conferma definitiva di una verit riconosciuta dalla Chiesa
fin dal pontificato del primo Papa, San Pietro.
empo fa, ho visto nel giar-
dino di un palazzo un oro-
logio solare. Mi sembrato
un qualcosa di molto curio-
so. Mi sono avvicinata per
analizzarlo bene e ho constatato che
segnava lora esatta: nove e mezza. Tra
i vari e utilissimi benefici che ci offre
la luce dellastro re, ce n uno al qua-
le molti non danno l importanza che si
merita, quando invece, indispensa-
bile: quello di indicare con precisione
lora esatta per tutta lumanit.
C stata unepoca in cui gli uomi-
ni si facevano guidare durante il giorno
dal sole, e di notte dalle stelle. Se cos
non fosse, come avrebbero potuto sa-
pere se erano le nove di mattina o le tre
del pomeriggio? Possiamo immaginare
le discussioni che per questo saranno
nate, volendo ognuno adattare lorario
secondo le proprie convenienze...
Cos, per presiedere il tempo, Dio
ha creato il corso solare, il quale se-
gue con puntualit immutabile le leg-
gi stabilite dal Supremo Artefice.
Il sole, simbolo della
Vergine Maria
Questa riflessione ci porta a con-
siderazioni pi elevate: nellordina-
re luniverso, il Creatore lo ha fatto
in forma gerarchizzata, in modo tale
che gli esseri inferiori simboleggiano
quelli superiori, rendendo cos pi fa-
cile alle creature razionali angeli e
uomini salire fino a Lui.
Per questo, tra le lodi dirette alla
Santissima Vergine nel Piccolo Uffi-
cio dellImmacolata Concezione, la
Tramonto in
Vaticano
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Febbraio 2007 Salvami Regina 19
Chiesa canta: E la rappresent me-
ravigliosamente in tutte le sue opere.
Il sole nominato pi volte nellUf-
ficio della Beata Vergine Maria co-
me immagine della nascita del Salva-
tore o della bellezza della Madonna:
Nascer come il sole il Salvatore del
mondo e scender nel seno della Vergi-
ne come la pioggia sullerba, O Vergi-
ne prudentissima, dove vai come lau-
rora tutta splendente? Figlia di Sion,
sei proprio bella e soave, bella come
la luna, eletta come il sole, La Tua
maternit, o Vergine Madre di Dio, ha
annunciato la gioia a tutto luniverso.
Da Te nato il Sole di Giustizia, Cristo
nostro Dio, Le tue vesti sono candi-
de come la neve, ed il tuo sembiante ri-
splende come il sole.
Il Papa, fondamento dellunit
Come regolatore del tempo, il so-
le simbolizza il prezioso legato lascia-
to da Ges Cristo prima di salire al
Cielo, la realizzazione della promes-
sa fatta agli Apostoli Io sar con
voi tutti i giorni, fino alla fine del mon-
do (Mt 28, 20) -, che fa della Chiesa
un solo gregge riunito intorno ad un
solo pastore: lautorit suprema del
Papa infallibile.
Infatti, che ne sarebbe della Spo-
sa Mistica di Cristo se essa non fos-
se strutturata intorno ad un unico de-
tentore della verit che, quando si
pronuncia ex cathedra su argomenti
di fede e morale, fa udire una paro-
la assolutamente infallibile? Da mol-
to tempo essa sarebbe crollata come
casa costruita sulla sabbia, corrosa
dai dissensi e dalle eresie, privata dei
suoi stessi fondamenti.
Se, dunque, la Chiesa attraversa
trionfante e incrollabile il corso dei se-
coli, perch essa si trova stabilita sul-
lApostolo Pietro come un edificio sul-
le sue fondamenta. E guai a chi non
voglia sottomettersi alla sua autorit!
Potremmo paragonarlo ad un pove-
ro matto che, vedendo il sole brillare a
mezzogiorno, insistesse nellaffermare
che mezzanotte. Non si vedrebbe per
nulla diminuito il fulgore del sole...
Cristo ha istituito la Chiesa
come societ visibile
Nel lasciare questo mondo per sali-
re al Cielo, Cristo Ges ha concluso in
forma gloriosa la sua permanenza fisi-
ca tra gli uomini, per sederSi alla de-
stra del Padre per leternit. A partire
da questo momento far sentire la sua
presenza attraverso il potere sopran-
naturale e invisibile della grazia. Tut-
tavia, cos come luomo un compo-
sto di corpo e anima, nel quale spiri-
to e materia si armonizzano e si com-
pletano, si rendeva necessario che la
Chiesa da Lui fondata non solo vives-
se del soffio dello Spirito Santo, ma
fosse solidamente costituita come so-
ciet visibile e giuridica, nella persona
degli Apostoli e dei suoi successori.
Per lesercizio di tanto alta missio-
ne, il Redentore, con didattica divina,
ha preparato i suoi discepoli nel cor-
so di tre anni di convivenza, duran-
te i quali li ha fatti progredire nella
conoscenza e nellamore delle verit
eterne, distaccandosi dalle influen-
ze mondane. Il punto culminante di
questa rottura con il mondo sembra
essere avvenuto nel momento in cui
Ges, dopo aver loro chiesto le opi-
Lamore dei cristiani verso il Papa pi forte di tutti gli scismi: il duro bronzo
del piede della statua di San Pietro stato consumato dai baci dei fedeli
(San Pietro rivestito con i paramenti pontifici Basilica Vaticana)
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20 Salvami Regina Febbraio 2007
nioni dei giudei riguardo al Figlio
dellUomo, ha anche chiesto: E voi,
chi dite che Io sia? (Mt 16, 15).
Certamente si sar creata una cer-
ta suspense, tutti si saranno guardati
lun laltro esitanti. a questo pun-
to che il focoso Simone, cedendo al-
lispirazione della grazia nel fondo
della sua anima, si gettato ai piedi
del Maestro, esclamando: Tu sei il
Messia, il Figlio del Dio vivente! (Mt
16, 16).
Pietro il fondamento
della Chiesa
Fin dalleternit il Verbo di Dio
conosceva quella scena. In quanto
Uomo, tuttavia, Egli ardeva dal de-
siderio di constatarla con i suoi oc-
chi carnali, e si pu dire che, fin dal
primo istante della sua concezio-
ne, il suo Sacro Cuore batteva con
la santa fretta di udire quelle paro-
le che avrebbero determinato la na-
scita della pi bella istituzione della
Storia. Possibilmente avr sperimen-
tato una divina emozione nel rispon-
dere allApostolo: Beato te, Simone
figlio di Giona, perch n la carne n
il sangue te lhanno rivelato, ma il Pa-
dre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu
sei Pietro e su questa pietra edificher
la mia Chiesa e le porte degli inferi non
prevarranno contro di essa. A te dar le
chiavi del regno dei cieli, e tutto ci che
legherai sulla terra sar legato nei cieli,
e tutto ci che scioglierai sulla terra sa-
r sciolto nei cieli (Mt 16, 17-19).
Con questa solenne promessa il
Salvatore aveva appena annuncia-
to il fondamento della sua Chiesa:
la persona di Pietro. Egli lo avrebbe
rivestito dello stesso potere con il
quale il Padre Lo aveva inviato.
stato Pietro al quale il Signore parl:
a uno solo, al fine di fondare lunit
in uno solo.
Il Primato di Pietro: da
Gerusalemme a Roma
Dopo lascensione del Signore e la
discesa dello Spirito Santo, gli Apo-
stoli hanno iniziato la loro predicazio-
ne nella citt di Gerusalemme. Lau-
torit di Pietro su di loro fu ricono-
sciuta fin dallinizio, e il Cenacolo co-
minci ad essere la culla della Chie-
sa. I primi anni del ministero di Pie-
tro furono particolarmente ardui: leg-
giamo negli Atti la descrizione, palpi-
tante come un libro di avventure, dei
successi e dei rovesci apostolici per i
quali passarono il primo Papa e la na-
scente comunit cristiana. Lasciando
la sede episcopale di Gerusalemme
sotto lincarico di Giacomo il Minore,
Pietro si trasferito ad Antiochia; in
seguto, guidato dai disegni di Dio, si
stabilito definitivamente a Roma.
La Provvidenza, che tutto dispone
con sapienza, gli preparava il cammi-
no e si sarebbe servita dei resti del-
lImpero decadente come di una piat-
taforma su cui costruire la Civilt
Cristiana.
La festa della Cattedra
Tra le commemorazioni supersti-
ziose dei romani di quellepoca, ce
nera una che si realizzava il 22 feb-
braio. In questo giorno, ogni fami-
glia si riuniva intorno al sepolcro
familiare, sopra il quale veniva col-
locata una sedia, o cattedra, dove
suppostamente si sarebbe seduto il
defunto. I parenti, allora, festeggia-
vano, mangiando e bevendo men-
tre evocavano la memoria dei mor-
ti appartenenti al loro clan. Da que-
sto costume pagano avrebbe origi-
ne la festa della Cattedra di Pietro,
che la Liturgia celebra tutti gli an-
ni proprio il 22 febbraio. La Chiesa,
come madre saggia e prudente, ha
saputo assimilare tutto quanto esi-
steva di buono del passato, forman-
do una tradizione ricca di bellezza
e simbolismo, per il suo maggiore
splendore.
Cattedra: suo significato
NellUdienza Generale conces-
sa dal Papa Benedetto XVI precisa-
mente in questa data, lo scorso anno,
egli cos ha spiegato il senso profon-
do di questa commemorazione:
La cattedra, letteralmente, il
seggio fisso del Vescovo, posto nella
chiesa madre di una Diocesi, che per
questo viene detta cattedrale, ed il
simbolo dellautorit del Vescovo e, in
particolare, del suo magistero, cio
dellinsegnamento evangelico che egli,
in quanto successore degli Apostoli,
chiamato a custodire e trasmettere alla
Comunit cristiana. (...)
Victor Toniolo
Febbraio 2007 Salvami Regina 21
La sede di Roma, dopo queste mi-
grazioni di San Pietro, venne cos rico-
nosciuta come quella del successore di
Pietro, e la cattedra del suo Vescovo
rappresent quella dellApostolo inca-
ricato da Cristo di pascere tutto il suo
gregge. (...)
La cattedra del Vescovo di Roma
rappresenta, pertanto, non solo il suo
servizio alla comunit romana, ma la
sua missione di guida dellintero Popo-
lo di Dio.
Celebrare la Cattedra di Pietro,
come facciamo oggi, significa, perci,
attribuire ad essa un forte significato
spirituale e riconoscervi un segno privi-
legiato dellamore di Dio, Pastore buo-
no ed eterno, che vuole radunare linte-
ra sua Chiesa e guidarla sulla via del-
la salvezza.
Il dono dellinfallibilit pontificia
Qual questo segno privilegia-
to dellamore di Dio posto a sug-
gello sopra la Chiesa di Roma e per
il quale i cristiani volgono i loro oc-
chi con fremiti di venerazione e tene-
rezza? Non , precisamente, il prima-
to concesso da Ges a Pietro quando,
prima di subire la sua Passione, gli ha
detto: Confermi i tuoi fratelli? Lin-
fallibilit pontificia , per tutti i cat-
tolici, la bussola che punta alla dire-
zione esatta, la stella che illumina le
tenebre dellerrore, il sole che indica
lora con esattezza e puntualit.
Nella persona del Papa, e soltan-
to in essa, riposa il diritto di insegna-
re ai fedeli la verit, nello stesso mo-
do e con la stessa sicurezza con la qua-
le Cristo ha istruito gli Apostoli. A tal
punto infallibile la sua decisione ri-
guardo alle questioni di fede e mora-
le che, anche se da lei differissero tut-
ta la gerarchia ecclesiastica con tutti i
teologi e saggi del mondo, lunica opi-
nione valida sarebbe quella pronun-
ciata ex cathedra dal Vicario di Cristo.
Entusiasmo di San
Bernardo per il Papato
Il grande San Bernardo, con la sua
impareggiabile eloquenza, cos ha te-
stimoniato la sua adesione a questa
Cattedra, nelle parole dirette al Papa
Eugenio, che era stato in precedenza
suo discepolo:
Chi siete voi? Siete il grande Sacer-
dote, il Pontefice sovrano. Siete il prin-
cipe dei vescovi, lerede degli Apostoli.
Siete colui a cui sono state date le chia-
vi, a cui sono state affidate le pecore. Al-
tri oltre a voi sono pure portieri del Cielo
e pastori di greggi; ma questo duplice ti-
tolo in voi tanto pi glorioso in quanto
lo avete ricevuto in eredit con un sen-
so pi particolare rispetto a tutti gli al-
tri. Questi altri hanno le loro greggi; so-
lamente voi avete un solo gregge, forma-
to non solo dalle pecore, ma anche dai
pastori; siete lunico pastore di tutti.
E dando libero corso al suo entu-
siasmo, continua:
Insomma, considerate che dovete
essere il modello esemplare della giu-
stizia, lo specchio della santit, lesem-
pio della piet, il testimone della ve-
rit, il difensore della fede, il maestro
dei popoli, la guida dei cristiani, lami-
co dello sposo, il padrino della sposa,
lordinatore del clero, il pastore dei po-
poli, il maestro degli ignoranti, il rifu-
gio dei perseguitati, il difensore dei po-
veri, la speranza dei miserabili, il tutore
degli orfani, il protettore delle vedove,
locchio dei ciechi, la lingua dei muti,
il bastone dei vecchi, il vendicatore dei
crimini, il terrore dei perversi, la gloria
dei buoni, lo scettro dei potenti, il fla-
gello dei tiranni, il padre dei re, il mo-
deratore delle leggi, il dispensatore del-
le norme, il sole della terra, la luce del
mondo, il sacerdote dellAltissimo, il
vicario di Cristo, lunto del Signore.
Nella Lettera Enciclica Satis Cogni-
tum, il Papa Leone XIII mette bene in
chiaro la primordiale missione del Prin-
cipe degli Apostoli: Il ruolo di Pietro ,
dunque, quello di sostenere la Chiesa e
mantenere in lei la connessione e la soli-
dit di una coesione indissolubile.
Definizione del Concilio
Vaticano II
La dottrina dellinfallibilit per-
fettamente chiarita nella Costituzio-
ne Dogmatica Lumen Gentium del
Concilio Vaticano II:
Nella pala , al di sopra
dellaltare, si conserva la
stessa cattedra che San Pietro
usava, in vita, nellesercizio
del suo ministero
(Altare della Cattedra di
San Pietro Basilica Vaticana)
22 Salvami Regina Febbraio 2007
Di questa infallibilit il romano Pon-
tefice, capo del collegio dei vescovi, frui-
sce in virt del suo ufficio, quando, qua-
le supremo pastore e dottore di tutti i fe-
deli che conferma nella fede i suoi fratel-
li (cfr. Lc 22,32), sancisce con atto de-
finitivo una dottrina riguardante la fe-
de e la morale. Perci le sue definizioni
giustamente sono dette irreformabili per
se stesse e non in virt del consenso del-
la Chiesa, essendo esse pronunziate con
lassistenza dello Spirito Santo a lui pro-
messa nella persona di san Pietro, per cui
non hanno bisogno di una approvazione
di altri, n ammettono appello alcuno ad
altro giudizio. In effetti allora il romano
Pontefice pronunzia sentenza non come
persona privata, ma espone o difende la
dottrina della fede cattolica quale supre-
mo maestro della Chiesa universale, sin-
golarmente insignito del carisma dellin-
fallibilit della Chiesa stessa (n.25).
Una controversia di
diciannove secoli
Largomento dellinfallibilit ha
sempre costituito uno spartiacque al-
linterno della Chiesa. Per non voler-
si sottomettere alla Chiesa di Roma,
la Chiesa Orientale si separata dal-
lunit cattolica, cadendo nello sci-
sma; stato contro lautorit del Som-
mo Pontefice che Lutero si ribella-
to, proclamando il libero esame, ed
stato per disobbedienza al Papa che il
re Enrico VIII ha portato lInghilterra
ad abbandonare la religione vera.
Fin dai primi secoli, i Santi Padri
gi predicavano la supremazia di Ro-
ma su tutte le Chiese, come possiamo
leggere negli scritti di San Gerolamo,
SantAgostino, San Cipriano, SantIre-
neo e tanti altri. Nel frattempo, nono-
stante la credenza quasi generale tra i
cattolici riguardo a questo punto, lin-
fallibilit pontificia non era stata an-
cora elevata a categoria di dogma.
Diciannove secoli di Era Cristiana
erano trascorsi e ta-
le problematica era di-
venuta ancora pi in-
candescente che in al-
tre epoche. In Italia,
lautorit del Papa era
contestata e la famosa
idea del risorgimento si
era diffusa tra la socie-
t. In Francia, cattolici
liberali e ultramontani
questi ultimi capita-
nati da Louis Veuillot
ingaggiavano durissi-
me discussioni su que-
sto tema. Il momento
storico sembrava esse-
re il meno indicato a ri-
solvere questa questio-
ne che agitava lEuro-
pa e manteneva gli ani-
mi in effervescenza.
Proclamazione del dogma
dellinfallibilit
Nel frattempo, sul soglio di Pie-
tro si sedeva un uomo degno del suo
incarico, la cui fermezza di carattere
niente riusciva a far vacillare. Pio IX
non era di quelli che, sentendosi at-
taccati, preferiscono nascondersi fino
a che non passa la burrasca. Al con-
trario, era convinto che lunico mo-
do di vincere la battaglia consistesse
nel fare pieno uso della sua autorit e
prendere una decisione capace di la-
sciare gli avversari sorpresi e ammu-
toliti. Decise allora, anche se sapeva
in cuor suo quale fosse il cammino da
In unepoca di
positivismo, la
Chiesa ha proclamato
la supremazia
della fede,
definendo il dogma
dellinfallibilit
pontificia
(A lato: Busto di Pio IX,
Museo Lateranense;
sotto: Apertura del
Concilio Vaticano I)
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Febbraio 2007 Salvami Regina 23
seguire, di convocare un Concilio per
dibattere la questione.
Alla fine, la mattina del 18 luglio
1870, dopo una solenne celebrazione
dellEucaristia, fu aperta la sessione
nella quale stato proclamato il dog-
ma. Pio IX volle che essa fosse pubbli-
ca. Quando cominci ad essere letto
il testo della Costituzione dogmatica
De Ecclesia Christi, un lampo illumin
tutta lAssemblea e una terribile tem-
pesta scoppi allimprovviso, scuoten-
do le volte della Basilica di San Pietro.
Durante tutta la lettura si udiva il rim-
bombo dei tuoni, che sottolineava la
grandezza dellatto realizzato.
Si procedette, allora, alla votazio-
ne dei Padri Conciliari. Soltanto due
voti furono non placet contro 538 pla-
cet, poich quasi tutti i membri della
minoranza anti-infallibilista aveva-
no abbandonato Roma la sera prece-
dente. Il Santo Padre si alz e procla-
m il dogma. La moltitudine esplo-
se in grida di gioia, coprendo per al-
cuni istanti il ruggito della tormenta.
Quando Pio IX, con la sua voce me-
lodiosa, inton il Te Deum, mentre
il vento si calmava allimprovviso, la
pioggia cessava e un raggio di sole si
posava sul suo sembiante nobile e se-
reno.
Il Concilio Vaticano I ha cos de-
terminato la vittoria definitiva del-
la tesi dellinfallibilit e ha dato alla
Chiesa maggior coesione e solidit.
A partire da questo momento non si
sarebbe pi potuto contestare il suo
Magistero senza incorrere in un gra-
ve delitto davanti a Dio e collocarsi
immediatamente al di fuori della co-
munione con Cristo.
Amore e timore
Alla fine di queste considerazio-
ni, sperimentiamo nella nostra ani-
ma sentimenti nel contempo contra-
ri ed armonici: timore e amore. Ti-
more reverenziale, nel renderci con-
to di quanto siamo piccoli a parago-
ne con la grandezza dellIstituzione a
cui apparteniamo; amore, nel perce-
pire il profondo e attraente mistero
della bont di Dio che in essa con-
tenuto. A questo amore si viene an-
che ad aggiungere unestrema gioia
per essere stati chiamati a questal-
tissima vocazione di veri discepoli di
Nostro Signor Ges Cristo, figli del-
la Santa Chiesa Cattolica Apostolica
Romana, la Maestra e Signora indici-
bilmente amata che ci unisce a Maria
e, per mezzo di Maria, a Ges.
1
) San Paciano, Vescovo di Barcellona,
3 lettera a Sempronio, n.11.
2
) De Consideratione II, c.8.
3
) Id. IV, 23.
Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherai la mia Chiesa (Mt 16, 18): la devozione al Papa
un segno distintivo del cattolico fervoroso
(Celebrazione presieduta da Benedetto XVI in Piazza San Pietro)
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Lourdes, attraverso gli
occhi di un miracolato
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Michelle Vccola
24 Salvami Regina Febbraio 2007
Niente di grande si fa allimprovviso, dice un vecchio
proverbio. Neppure i miracoli, poich Dio prepara le
anime con sollecitudine paterna a ricevere le grandi
grazie. Henry Lassere, un miracolato di Lourdes, ci d
un esempio di questa metodologia divina, raccontando
il processo della sua guarigione e conversione.
ra lanno 1862. Henry
Lassere, un famoso lette-
rato, soffriva di una gra-
ve infermit che, a poco
a poco, lo stava portando
alla cecit. Aveva consultato i miglio-
ri medici specialisti, e tutti avevano af-
fermato che non cera soluzione al suo
caso. Molto addolorato, di fronte alla
prospettiva della cecit totale, decise di
scrivere una lettera ad uno dei suoi mi-
gliori amici, Charles Freycinet, noto in-
gegnere, al quale confid il suo dram-
ma e la sua afflizione.
Alcuni giorni dopo arriv la risposta
di Freycinet, contenente un consiglio
inaspettato, visto che lui era protestan-
te: Tornando da Cauterets uno di que-
sti giorni, sono passato per Lourdes. Ho
visitato la celebre grotta ed ho saputo di
cose meravigliose sulle guarigioni prodot-
te dallacqua della fonte. Con molta insi-
stenza ti chiedo di tentare questo mezzo.
Io, se fossi cattolico e credente, come te,
non esiterei un solo istante a ricorrere a
questo mezzo. Se fosse vero che i credenti
sono stati guariti allimprovviso, tu puoi
essere uno di loro; e se cos non fosse, che
cosa perdi a provarci?...
Trascorso poco tempo, il 2 otto-
bre del 1862, i due amici si reincon-
trarono a Parigi. Freycinet insistet-
te di nuovo con Lassere, cercando di
persuaderlo a seguire il suo consiglio.
Si mise a sua disposizione per inviare
una lettera a Lourdes, sollecitando la
miracolosa acqua. Tale era il suo de-
siderio di fargli del bene che lo con-
sigli anche di confessarsi per prepa-
rarsi degnamente al divino interven-
to. Di fronte a questo atteggiamento,
Lassere rimase impressionato.
Ascoltiamo da lui stesso la narra-
zione di uno dei maggiori prodigi oc-
corsi nei primi tempi della grotta di
Lourdes:
Nel pomeriggio di quel giorno (10 ot-
tobre del 1862), ho dettato alcune lette-
re a Freycinet e, alle quattro, sono torna-
to a casa. Mentre salivo le scale, il posti-
no mi ha consegnato una piccola scato-
la di legno, nella quale era scritto: Ac-
qua naturale. Era acqua di Lourdes.
Ho provato una fortissima emozione.
La cosa diventa seria mi sono
detto tra me. Freycinet ha ragione: sen-
za essermi purificato, non posso chie-
dere a Dio un miracolo in mio favore.
Lassere usc con lintenzione di
confessarsi, ma invano, poich cera
una grande quantit di persone in fila
presso il confessionale.
La mia natura mi portava a distrar-
mi egli prosegue ma una voce pa-
terna mi chiamava al raccoglimento.
Esitai per molto tempo... Alla fine an-
dai a casa. Presi la cassa, che conteneva
anche una notizia sulle apparizioni di
Lourdes, e salii in camera. Mi inginoc-
chiai ai piedi del letto e, nonostante la
mia indegnit, chiesi a Dio la guarigio-
ne dalla mia cecit. Ma avevo paura a
toccare con le mie mani impure questa
cassetta che racchiudeva lacqua sacra,
e, daltro canto, sentivo una grande ten-
tazione di aprirla e chiedere la guarigio-
ne, ancor prima della confessione che
avevo intenzione di fare quella sera.
Questa violenta angoscia dur per
molto tempo, e si chiuse con una pre-
ghiera: S, mio Dio, sono un miserabi-
Febbraio 2007 Salvami Regina 25
le peccatore, indegno di toccare un og-
getto che hai benedetto, ma il muc-
chio delle mie miserie che deve muove-
re la vostra compassione. Dio mio, ri-
corro a Voi e alla Vergine Maria, pie-
no di fede e sottomissione, dal profon-
do del mio abisso. Questa sera confes-
ser al vostro ministro le mie colpe. Ma
la mia fede non pu, non vuole aspet-
tare. Perdonami, Signore, e guariscimi.
E Voi, madre di Misericordia , soccor-
rete questo sfortunato figlio.
Dopo questo appello alla Bont Di-
vina, trovai il coraggio di aprire la cas-
settina. Dentro, cera una bottiglia di
acqua limpida, accuratamente im-
pacchettata. Tolsi il tappo, versai lac-
qua in una chicchera e presi una tova-
glia. Questi preparativi, che facevo con
una cura minuziosa, erano di una so-
lennit che mi impressionava. Io non
ero da solo. Era chiara la presenza di
Dio e della Madonna, che io poco pri-
ma avevo invocato. Una fede ardente
mi infiammava lanima. Mi inginoc-
chiai e pregai: Santissima Vergine, ab-
bi piet di me e guarisci la mia cecit
fisica e morale!
Col cuore pieno di fiducia, sfregai gli
occhi, imbevendoli nellacqua di Lour-
des. Questoperazione non dur pi di
trenta secondi. E quale non fu la mia
sorpresa nel momento in cui lacqua mi-
racolosa tocc i miei occhi, immediata-
mente mi sentii guarito. Fu come se una
folgore mi fulminasse, quello che pos-
so dire per spiegarmi. Quanto grande
la contraddizione della natura umana!
Momenti prima io credevo che si sarebbe
realizzato il miracolo e ora io non potevo
credere ai miei occhi, i quali mi certifica-
vano la completa guarigione! Tale sta-
ta la mia esitazione che ho commesso la
colpa di Mos, che ha battuto due volte
sulla roccia. Continuai a pregare e a ba-
gnare gli occhi e la testa, senza azzardar-
mi a verificare il prodigio.
Ma, dopo una decina di minuti,
erano tali le energie vitali che io comin-
ciavo ad avere nella vista, che il dubbio
era impossibile.
Sono guarito! urlai.
Corsi a prendere un libro da legge-
re...ma interruppi questo movimento.
No, il primo libro che devo porta-
re davanti agli occhi non pu essere a
caso...
E andai a cercare lopuscolo rela-
tivo alle apparizioni della Madonna a
Lourdes, che era arrivato insieme al-
lacqua. Lessi 104 pagine di seguito,
senza fermarmi. Venti minuti prima,
non avrei potuto leggere tre righe. E se
mi costato fermarmi alla pagina 104,
stato perch erano le 17:30 e, a que-
stora, il 10 ottobre, a Parigi buio.
Andai a confessarmi e comunicai a
Don Ferrand de Missol il grande dono
che la Santissima Vergine mi aveva con-
cesso. Egli mi permise di comunicarmi
il giorno seguente per rendere grazie a
Dio e prendere la ferma risoluzione che
un avvenimento di questa natura avreb-
be dovuto trasformare il mio cuore.
(Henry Lassere, Les pisodes mi-
raculeux de Lourdes, Socit gnra-
le de librairie, 1883).
Dalla Grotta di Lourdes continua a stillare la miracolosa acqua insieme a grazie abbondanti sui
pellegrini che fiduciosi supplicano lintercessione di Maria
P
a
u
l
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k
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Seminario degli Araldi: istituzione di ministeri
I
26 Salvami Regina Febbraio 2007
ARALDI NEL MONDO ARALDI NEL MONDO
l Seminario degli Araldi del Vangelo, a San Paolo, attira un
numero crescente di vocazioni, sorte in seno a questa As-
sociazione di Fedeli di Diritto Pontificio, nel corso degli ul-
timi anni. Il giorno 6 gennaio, durante la Messa celebrata
nella Cattedrale di San Paolo da Mons. Benedetto Beni dos
Santos, Vescovo di Lorena (San Paulo).
Alcuni tra i 22 seminaristi, sono stati istituiti lettori, ed altri accoliti.
Nellomelia, le parole del celebrante, traboccanti di amore alla Chiesa e
profonda conoscenza teologica, hanno impressionato vivamente i fedeli
presenti. Trascriviamo qui di seguito uno dei passi pi significativi:
Il Vangelo appena letto dice che i Magi, nellentrare nella casa di
Betlemme, hanno visto il Bambino con Maria, sua Madre, e, prostrandosi,
Lo hanno adorato. Essi hanno trovato il Bambino Ges, non pi nella man-
giatoia, ma in una casa. Ed il Papa Benedetto XVI, in una delle sue omelie
dellanno passato, ha affermato che questa casa di Betlemme unimma-
gine della Chiesa, perch solo in essa possiamo incontrare Ges Cristo. La
Chiesa lunica comunit di questa terra che conserva la memoria di Ges
Cristo, celebra la sua presenza di risorto e Lo annuncia al mondo.
Paolo VI, nellesortazione apostolica Evangelii Nuntiandi, ha scritto
che senza la Chiesa non possiamo conoscere Ges Cristo, non possiamo
entrare in comunione con Lui, non possiamo diventare suoi discepoli.
Entrando nella casa, i Magi hanno visto il Bambino con Maria, sua
Madre. La Chiesa anche la casa di Maria. Il Concilio Vaticano II in-
segna che Maria il membro pi eminente della Chiesa. Ella anche
immagine della Chiesa pellegrina in questo mondo, ma sostenuta dal-
la fede. Ed il Concilio conclude che Maria limmagine perfetta della
Chiesa la quale, dopo aver camminato come pellegrina in questo mon-
do, arriva alla sua destinazione finale: la gloria di Dio. Maria, pertan-
to, appartiene allidentit della Chiesa. Non esiste Chiesa vera di Ges
Cristo senza la presenza della Madonna.
Mons. Beni dos Santos, Vescovo di Lorena (Brasile), ha presieduto la celebrazione del Primo Sabato
di gennaio nella Cattedrale di San Paolo. Dopo lincoronazione della Madonna, ha recitato la consacrazione
a Maria, a nome dei presenti.
Seminario degli Araldi: istituzione di ministeri
ARALDI NEL MONDO
Febbraio 2007 Salvami Regina 27
ARALDI NEL MONDO
Nella cerimonia
liturgica di
istituzione dei
ministeri, nella
Cattedrale di
San Paolo,
i seminaristi
assumono davanti
a Mons. Beni dos
Santos limpegno
di servire la
Chiesa e i fratelli.
Mons. Beni presiede lEucaristia durante
la quale ha conferito a 22 seminaristi Araldi il
ministero di lettore o di accolito.
Meditazione in musica:
Oratorio di Natale
M
28 Salvami Regina Febbraio 2007
antenere lattenzione fissa sul tema
di una meditazione una delle mag-
giori difficolt da superare in questa
forma di esercizio di piet, poich,
con molta facilit, limmaginazione
vola verso altri pensieri, o si lascia dominare dalle preoc-
cupazioni della vita quotidiana. La musica pu essere un
prezioso aiuto per evitare queste distrazioni.
Ecco perch, il Coro e LOrchestra Internaziona-
le degli Araldi del Vangelo ha offerto ai partecipan-
ti del Primo Sabato, giorno 6 gennaio, nella Cattedra
di San Paolo, unorazione mentale musicata. Infatti,
per compiere i 15 minuti di meditazione sui misteri
del Rosario, chiesti dalla Madonna, perch non farlo
ascoltando la storia della nascita di Ges, narrata nei
Vangeli, con accompagnamento musicale? LOratorio
di Natale composto da Schtz, musicista tedesco del
secolo XVI si presta splendidamente allo scopo.
Questa magnifica opera stimola limmaginazione a
comporre lambiente e le scene della nascita del Sal-
vatore: la Grotta di Betlemme, gli angeli che annun-
ciano ai pastori il grande avvenimento, i Re Magi che
vengono dallOriente per adorarLo, Erode che cerca
di uccidere il Bambino. Cos, la musica avvolge in una
forma attraente laspetto ascetico della meditazione,
facendo in modo che lo spirito si elevi pi facilmente
a Dio, e in questo si rivela uno strumento efficace di
evangelizzazione.
Cattedrale di Braga (Portogallo) Nella presentazione dellOratorio di Natale, gli aspiranti
hanno interpretato il canto dei pastori.
Cattedrale di San Paolo Mons. Benedetto Beni dos
Santos assiste allOratorio di Natale presentato dal
Coro e Orchestra Internazionale degli Araldi, sotto la
direzione di Padre Joo Scognamiglio Cl.
Febbraio 2007 Salvami Regina 29
Ruanda Molti cristiani sono entusiasti per la visita dellIcona;
ho gi ricevuto richieste di altre diocesi e andiamo da loro
regolarmente racconta lAraldo Emmanuel Batagata.
Australia LApostolato dellIcona
del Cuore Immacolato di Maria
comincia il suo pellegrinaggio negli
ospizi di Melbourne.
Isole Mauritius Nella Parrocchia
dellImmacolata Concezione, a Port Louis, nella
festa della Patrona, stato istituito il primo gruppo
dellApostolato dellIcona.
Mozambico Presentazione musicale degli Araldi nel
Centro Sociale dellAmbasciata Brasiliana, a Maputo.
USA Si rinnovata la consacrazione
del Paese allImmacolata Concezione,
nel suo Santuario Nazionale, a
Washington. Il Nunzio Apostolico, Mons.
Pietro Sambi, ha presieduto la cerimonia.
Gli Araldi hanno fatto la guardia donore
alla Madonna.
30 Salvami Regina Febbraio 2007
Cile Visita agli anziani dellOspizio della
Divina Provvidenza, a Valparaiso.
Brasile Alla vigilia di Natale, gli Araldi hanno portato conforto e speranza agli infermi,
a Fortaleza (a destra) e a Juiz de Fora (a sinistra).
El Salvador In una tourne per lAmerica Centrale, il gruppo corale femminile degli Araldi guatemaltechi
si esibito in un concerto natalizio nella parrocchia di San Jos de la Montaa, a San Salvador, trasmesso in
diretta dalla radio e dalla TV in tutto il paese (a sinistra). Il coro femminile prestato un filiale omaggio al Nunzio
Apostolico, Mons. Luigi Pezzuto, che ha donato ad ognuna delle ragazze un rosario benedetto dal Papa (a destra).
Canada Nella scuola Santa Teresa di Lisieux,
ad Hamilton, 300 alunni hanno assistito al concerto
natalizio degli Araldi.
Febbraio 2007 Salvami Regina 31
La statua del Cuore Immacolato di Maria stata
festosamente ricevuta dai giovani della catechesi della
Parrocchia di Esenta di Lonato (BS).
Processione con la Madonna di Fatima a Rometta (ME).
La statua del Cuore
Immacolato di Maria
visita gli ammalati
dellOspedale
Umberto I ad
Altamura (BA)
foto di sinistra, e
dellOspizio Colle
Reale a Messina
(ME), a destra.
Gli Araldi hanno portato un messaggio di fede
agli alunni della Scuola Elementare, Circolo Didattico
Gentiluomo a Messina (ME).
Due nuovi gruppi di 30 famiglie sono stati formati
nella Parrocchia di Santa Teresa, ad Altamura (BA) per
partecipare allapostolato Maria Regina del Terzo millennio,
opera che consiste nel portare di casa in casa la bella
icona con limmagine del Cuore Immacolato di Maria.
L
Ges cresceva in
sapienza e grazia?
NOVIT DI UN PASSATO IMMORTALE
32 Salvami Regina Febbraio 2007
Il Bambino Ges, in quanto Dio, era infinitamente perfetto fin dal
primo istante del suo concepimento. Pertanto, non poteva progredire
spiritualmente. Ora, San Luca afferma che Egli cresceva in sapienza e
grazia. Come conciliare queste due verit contraddittorie?
a contraddizione do-
vrebbe essere portata,
seguendo la logica, per-
sino al mistero dellIn-
carnazione. Come colle-
gare la perfezione assoluta, che pro-
pria della divinit, con limperfezio-
ne inerente ad ogni creatura? Sappia-
mo, comunque, che non esiste contrad-
dizione al fatto che lIncarnazione lasci
sussistere, nellunit della persona, le
due nature distinte.
La vera difficolt si trova nel-
la stessa natura umana. Per lunione
ipostatica, questa natura ha acquisi-
to imperfezioni tali, dal punto di vista
naturale (scienza) e soprannaturale
(grazia), che non si possono concepi-
re progressi reali nellanima di Ges.
Come pu, allora, San Luca parla-
re di progressi?
Ges era soggetto alle leggi
della natura umana
Essendo un uomo perfetto, Ge-
s cresceva, ma senza nessuno de-
gli ostacoli del peccato o di una ere-
ditariet viziata. Non essendo me-
no uomo per lanima che per il cor-
po, e date le relazioni del corpo e
dellanima, non si comprenderebbe
uno sviluppo unilaterale.
Era disegno della Provvidenza che
Ges fosse sottomesso alle leggi che
reggono lo sviluppo progressivo degli
uomini. Concepito dalla Vergine Ma-
ria, nacque a Betlemme, dopo i no-
ve mesi stabiliti dalle leggi della natu-
ra. Dallistante del suo concepimento
e della sua nascita, si verificarono le
parole di San Paolo: divenendo simi-
le agli uomini (Fl 2,7). LEvangelista
Luca ci mostra le differenti fasi del
suo sviluppo fisico, sia come embrio-
ne nel ventre materno: frutto del tuo
ventre (1, 42); sia come bambino (2,
17. 27, 40); o ancora come dodicen-
ne (2, 43-51). La sua crescita in statu-
ra espressamente segnalata nei ver-
setti 40 e 52.
Lo sviluppo nellordine intellettua-
le e morale che corrisponde bene al
senso letterale dei versetti 40 e 52
mette meglio in risalto, sotto un certo
aspetto, la realt dellIncarnazione.
Come si sviluppata
lintelligenza di Ges
Nel frattempo, sotto un altro pun-
to di vista, questa crescita intellet-
tuale e morale crea delle difficolt.
Per lunione ipostatica, lintelligen-
za di Cristo ha attinto fin dal suo pri-
mo barlume la pienezza del suo sco-
po, la scienza perfetta di visione. Allo
stesso modo, la santit di Ges sta-
ta perfetta fin dal primo istante. Co-
me collegare queste due affermazio-
ni incontestabili della teologia catto-
lica con le affermazioni dellEvange-
lista?
I teologi in generale affermano
che Cristo, come noi, possedeva una
scienza sperimentale o acquisita, su-
scettibile di un vero progresso, grazie
ad essa, Cristo elaborava realmen-
te, secondo le leggi dellintelligenza
umana e per i dati sensibili acquisita
con lesperienza, le idee rappresenta-
tive del mondo materiale. Con questo
mezzo il Salvatore, avendo le stesse
facolt nostre e trovandoSi qui sulla
terra in condizioni analoghe a quelle
nostre, sperimentava impressioni del-
lo stesso genere, vedeva gli stessi og-
getti, formava le stesse idee, acquisi-
va la stessa scienza. Lasciando traspa-
rire esteriormente questa scienza co-
me la stava acquisendo, e non facen-
done trapelare nessunaltra, Egli da-
va ogni giorno, a coloro che Lo osser-
vavano, nuove prove delle sue cono-
scenze e della sua saggezza. Visto che
Ges acquisiva di fatto questa scien-
za sperimentale, doveva anche pre-
sentarla, progredire in essa, appren-
Febbraio 2007 Salvami Regina 33
Maria e Giuseppe incontrano Ges tra i Dottori,
meravigliati dalla sapienza di Lui
(Ges tra i Dottori Chiesa del Sacro Cuore, San Paolo)
dere certe cose, ap-
plicare il suo spirito,
interrogare, meravi-
gliarSi, sorprender-
Si, ecc. Cos si spiega
laffermazione di San
Luca, quando si rife-
risce al progresso del-
lintelligenza in Ges
Cristo.
In Ges non cera
crescita in grazia
Per quanto concer-
ne la grazia divina o la
santit, non si pu af-
fermare che ci sia sta-
to nellanima di Cristo
un progresso propria-
mente detto. Infatti, i
teologi attestano che,
dal primo istante del
suo concepimento,
Cristo possedeva, nel-
la sua anima,una gra-
zia creata la cui pie-
nezza tale che non
si pu concepire mag-
gior perfezione nel
presente ordine del-
la Divina Provviden-
za. Lunione ipostatica ci che c di
meglio e di pi perfetto, in relazione a
tutti gli ordini possibili; Cristo possie-
de la grazia abituale in una pienezza e
Timothy Ring
perfezione impossibili da essere supe-
rati dallo stesso Dio. Pertanto con-
clusione indiscutibile -, lanima di Cri-
sto non stata, per quanto si riferisce
alla santit, suscettibile
di perfezionamento.
La soluzione
del problema
Questa posizione
adottata da tutti i teolo-
gi cattolici li obbliga ad
interpretare il menzio-
nato passaggio di San
Luca (2, 52), non nel
senso di un progresso
reale nella grazia, ma di
un progresso reale nella
manifestazione esterio-
re della grazia. neces-
sario, dunque, distin-
guere in Ges le abi-
tudini e gli atti sovran-
naturali, e, se si vuo-
le, i principi e gli effet-
ti della grazia. Le ope-
re della grazia o gli at-
ti di virt crescono e si
moltiplicano ininterrot-
tamente, ma le abitudi-
ni infuse, le disposizioni
virtuose, la grazia san-
tificante, tutto quanto
esigeva nella sua anima
la sua dignit di Uomo-
Dio, non potevano crescere.
(LAmi du Clerg, 1931,
pp. 701-703)
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APOSTOLATO MARIA REGINA DEL TERZO MILLENNIO
Lopera consiste nel portare di casa in
casa unicona con limmagine del Cuore
Immacolato di Maria, cos come apparve
a Fatima, che sar accolta, ogni mese in un
giorno stabilito da ciascuna famiglia parte-
cipante. Per loccasione si legger un bra-
no del Vangelo, seguito da alcuni minuti
di riflessione. Si reciter il santo Rosario
e finalmente si rinnover la consacrazione
della famiglia a Ges per mezzo di Maria.
Circostanza propizia per invitare parenti,
amici e vicini.
Ogni gruppo di 30 famiglie che desidera-
no ospitare licona una volta al mese, richie-
de lesistenza di un Coordinatore(trice),
che riceve dal parroco un mandato in que-
sto senso durante la cerimonia di conse-
gna ufficiale dellicona in chiesa. Chiun-
que pu essere Coordinatore(trice), me-
glio una coppia di coniugi.
C
Perch osservare
la domenica?
Mauro Srgio da Silva Izabel
Seminarista
34 Salvami Regina Febbraio 2007
Labitudine di consacrare a Dio determinati giorni antica
quasi quanto lumanit. Nel contempo, al giorno doggi, si sta
introducendo in modo impercettibile labitudine di non osservare il
riposo domenicale. La soppressione del giorno riservato
al Signore finisce per pregiudicare luomo stesso.
ome lei sa, caro lettore, i
giochi olimpici erano un
atto di culto dei greci agli
dei dellOlimpo; i me-
si di luglio e agosto han-
no questo nome perch sono dedicati
ai due divini e immortali imperatori
romani, e i popoli germanici davano ai
giorni della settimana il nome di ognu-
no dei loro dei.
Questi popoli non conoscevano
lesistenza del vero Dio, ma qualco-
sa li portava a rendere omaggio, a ve-
nerare e a consegnarsi a un essere su-
periore a loro. Chi percorra la sto-
ria delle nazioni constater ampia-
mente che luomo ha sempre cercato,
in un modo o nellaltro di prestare a
Dio un culto esterno, poich lessere
umano sente in se la necessit di pu-
rificarsi, di raccogliersi, di rinnegarsi.
Sentimenti questi che si tradurranno
in istituzioni, pratiche ascetiche, pre-
ghiere, canti e soprattutto, offerte e
sacrifici.
Dio ha impresso nelle nostre ani-
me la necessit di adorar-Lo! Nella
pratica, tuttavia, luomo non pu oc-
cupare tutto il suo tempo in atti ester-
ni di adorazione. Quindi, egli riserva
determinate occasioni per prestare
culto a Dio, come confermato dal-
le tradizioni di tutti i popoli.
Convenienza del riposo
Daltronde, altamente conve-
niente e perfino indispensabile che,
di tanto in tanto, luomo si astenga
dal lavoro, poich cos recupera le
forze fisiche ed in grado di ripren-
derlo in modo pi proficuo. Lungi dal
pregiudicare la produzione, il riposo
contribuisce efficacemente a miglio-
rarne la qualit. Offre anche locca-
sione di coltivare la vita dello spirito,
soffocata dalle occupazioni continue
e assorbenti, oltre a creare condizio-
ni per stringere maggiormente i lega-
mi familiari e di amicizia.
Cos ci insegna anche lo stesso Si-
gnore nostro Dio, il quale si riposato
dopo aver creato luniverso, come can-
ta la Liturgia delle Ore, nella Seconda
Domenica del Tempo Ordinario:
Dopo aver terminato un cos gran-
de lavoro / avete deciso di entrare in ri-
poso, / insegnando a coloro che si stan-
cano nella lotta / che anche il riposo
un dono prezioso.
Precetto Divino
A questa carenza naturale del-
lumanit, Dio ha aggiunto un co-
mandamento: Osserva il giorno di sa-
bato per santificarlo. (Dt 5, 12)
Il riposo assume, in questo mo-
do, un carattere sacro, e risulta chia-
ro che si deve dedicare in modo spe-
ciale un giorno della settimana al cul-
to divino. Il fedele invitato a riposa-
re non solo come Dio si riposato, ma
a riposare nel Signore, attribuendoGli
tutta la creazione, nella lode, nel ren-
dimento di grazia, nellintimit filiale e
nellaffetto coniugale
(1)
.
Il fondamento di questo precetto
non era solo lesempio della creazio-
ne, ma, soprattutto, la liberazione ef-
fettuata da Dio, nellEsodo: Ricorda-
ti che sei stato schiavo nel paese dEgitto
e che il Signore tuo Dio ti ha fatto usci-
re di l con mano potente e braccio teso;
perci il Signore tuo Dio ti ordina di os-
servare il giorno di sabato (Dt 5, 15).
Febbraio 2007 Salvami Regina 35
Il contenuto del comandamento
non , infatti, principalmente unin-
terruzione qualsiasi del lavoro, ma la
celebrazione delle meraviglie realiz-
zate da Dio.
La nuova Alleanza
Con lavvento di Cristo, inizia-
ta la nuova Alleanza, nella quale ce-
lebriamo in realt tutto ci che pri-
ma era allegoria. Quello che Dio ha
realizzato nella creazione e quello che
ha fatto per il suo popolo nellEsodo,
ha trovato nella morte e resurrezione di
Cristo il suo compimento.
(2)

Dio che d inizio alla nuova crea-
zione, facendo un nuovo cielo e una
In questo giorno devono i fedeli
riunirsi per partecipare allEucaristia e
ascoltare le parole di Dio, e cos ricor-
dare la Passione, Resurrezione e glo-
ria del Signore Ges e rendere grazia a
Dio che li ha rigenerati, mediante la
risurrezione di Ges Cristo dai morti,
per una speranza viva (1 Pt 1, 3). La
domenica dunque il principale gior-
no di festa da proporre e inculcare nel-
lo spirito dei fedeli; sia anche il giorno
della gioia e del riposo
(3)
La celebrazione della domenica
Sono abbondanti le testimonian-
ze della celebrazione della domeni-
ca nella Chiesa nascente. fuori di-
ni detenuti affermavano che il loro
crimine si riduceva ad avere labitudi-
ne di riunirsi in determinati giorni pri-
ma del sorgere del sole e cantare un in-
no a Cristo come a Dio.
La celebrazione della domeni-
ca cominciava alla vigilia, allora del
tramonto e si divideva in due parti :
una di notte, nella quale si cantava-
no salmi, si recitavano preghiere e si
leggevano passi della Sacra Scrittura;
al sorgere dellaurore aveva luogo la
parte eucaristica del culto. Dalla pri-
ma parte sono nate le veglie; la se-
conda porta regolarmente il nome di
oblatio, mentre messa era il salu-
to finale dei catecumeni.
Fin dai primi tempi della Chiesa, la domenica commemorata
dai fedeli cristiani con la Celebrazione Eucaristica
nuova terra (Ap 21,1), nella quale
il firmamento la fede in Cristo, e la
terra un cuore puro che produce frutti
in abbondanza. Opera molto maggio-
re che il liberare dalla schiavit il po-
polo eletto stata quella di strappar-
ci dalle tenebre del peccato e condurci
alla Terra Promessa vera e eterna.
Tutto questo si consumato quan-
do, tre giorni dopo la sua morte, Ge-
s resuscitato ed apparso ai suoi
discepoli nel primo giorno della set-
timana, secondo lunanime testimo-
nianza degli Evangelisti. Essendo la
Resurrezione il fatto decisivo della
missione redentrice di Cristo Se
Cristo non resuscitato vana la no-
stra fede (1 Cor 15, 14) era logico
che in questo giorno si facesse la sua
commemorazione perenne.
Il primo giorno della settimana
cos diventato il giorno del Signore,
ossia, la domenica.
scussione che, allinizio, la comunit
cristiana abbia dovuto accontentarsi
di aggiungere lEucaristia domenica-
le allosservanza del sabato. Ma, alla
fine del I secolo, la dissociazione era
gi un fatto consumato, e subito i cri-
stiani avrebbero fatto della santifica-
zione della domenica il simbolo per
eccellenza del seguace di Cristo.
Un documento dellepoca ci per-
mette di intravedere come si celebra-
va lassemblea dei fedeli: Riuniti nel
giorno del Signore, la domenica, spez-
zate il pane e rendete grazie, dopo aver
confessato i vostri peccati, affinch il
vostro sacrificio sia puro. Tutti coloro
che abbiano contese con i loro fratelli,
non si uniscano a voi fino a che non si
siano riconciliati, perch non si profani
il vostro sacrificio.
(4)
In una lettera a Traiano, nellan-
no 112, Plinio il giovane, governato-
re della Bitinia, dichiara che i cristia-
Costantino stato il primo impe-
ratore a proibire, con una legge civi-
le, i lavori servili alla domenica. Que-
sta proibizione divenuta poi legge
vigente in tutti i territori dellimpero
di Carlo Magno.
Testimonianza fino al martirio
Ai tempi di Diocleziano e Mas-
simiano, il paganesimo ha dichiara-
to guerra ai cristiani: le autorit pa-
gane esigevano che consegnassero le
Sacre Scritture affinch fossero bru-
ciate, hanno fatto distruggere le ba-
siliche consacrate al Signore e hanno
proibito la celebrazione dei riti sacri
e le riunioni di culto.
Vari cristiani hanno rinnegato cos
la fede, ma moltissimi altri hanno con-
fermato con il loro stesso sangue il ca-
rattere sacro del giorno del Signore.
Nella citt di Abitine, mentre ce-
lebravano, secondo il costume, i mi-
(Ultima Cena Pantheon degli Eroi Asuncin, Paraguai)
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36 Salvami Regina Febbraio 2007
steri del Signore, 45 fedeli furono ar-
restati, ammanettati e inviati a Carta-
gine. Sereni e giubilanti, non cessava-
no, durante tutto il tragitto, di canta-
re inni in lode al Signore. Sono com-
parsi uno a uno in tribunale, davanti
al proconsole.
Avete agito contro la proibi-
zione degli imperatori, riunendo tut-
ti costoro? egli chiese al sacerdo-
te Saturnino.
Abbiamo celebrato tranquilla-
mente il giorno del Signore, perch la
sua celebrazione non pu essere in-
terrotta.
Dopo questa risposta, il santo sa-
cerdote fu sottomesso a indicibili tor-
menti e resistette fino alla morte. Su-
bito dopo stato chiamato il padrone
della casa in cui si erano riuniti:
A casa tua sono state fatte riu-
nioni di culto contro i precetti degli
imperatori? chiese il magistrato.
Si, a casa mia abbiamo celebra-
to i misteri del Signore.
Perch hai permesso loro di en-
trare? Era tuo dovere impedirglielo.
Non potevo impedirglielo, per-
ch sono miei fratelli, e noi non pos-
siamo vivere senza celebrare i miste-
ri del Signore.
Ha avuto allora lo stesso destino
di Saturnino.
Non poteva il sesso debole veder-
si privato della gloria di un combatti-
mento cos grande. Tutte le donne del
gruppo ottennero anche loro la coro-
na del martirio. Non manc nemme-
no il candore dei bambini che procla-
mavano pieni di orgoglio:
Sono cristiano, e per mia pro-
pria volont ho assistito alla riunione
con i miei genitori e i miei fratelli.
Epoca turbolenta della storia della
Chiesa, ma nella quale si vista bril-
lare come non mai la fede in Nostro
Signore Ges Cristo.
La domenica oggi
Epoca tanto differente quella dei
nostri giorni, nei quali si propaga
dappertutto la libert religiosa, ma
la fede in Cristo, nostro Salvatore, si
trova come mai spen-
ta! Dare il sangue
per il giorno del Si-
gnore? Molti non so-
no capaci nemmeno
di alzarsi unora pri-
ma, rinunciare ad un
programma televisi-
vo o anche affrontare
la pioggia per assiste-
re alla Messa dome-
nicale!
Anche la violenza
ai nostri giorni mol-
to diversa da quella
di quei tempi. Inol-
tre, come spiegare
la felicit nella quale
i martiri vivevano e
che luomo contem-
poraneo non riesce a
raggiungere?
La spiegazione
facile: i primi cristia-
ni vedevano Dio co-
me il centro della lo-
ro vita e si rinvigori-
vano ogni domenica
al banchetto eucari-
stico. Per questo, per
quanto feroci fos-
sero le persecuzio-
ni, trovavano la forza
per sopportarle, poi-
ch portavano Cristo
dentro di loro.
Di fronte alle difficolt che si pre-
sentano oggi ai cattolici del mon-
do intero immersi in un ambien-
te segnato dalle crisi morali, finanzia-
rie, familiari e, soprattutto spirituali -
indispensabile nutrirsi tutte le do-
meniche di Quel divino Amico che
ci raccomanda: Venite a me, voi tut-
ti, che siete affaticati e oppressi, e io vi
ristorer(Mt 11,28)
A questo ci esorta Papa Benedet-
to XVI: partecipare alla Celebrazio-
ne domenicale, cibarsi del Pane euca-
ristico e sperimentare la comunione dei
fratelli e delle sorelle in Cristo un bi-
sogno per il cristiano, una gioia, co-
s il cristiano pu trovare lenergia ne-
cessaria per il cammino che dobbiamo
percorrere ogni settimana.
(5)
Rinnovati da questo santo Sacra-
mento, raggiungeremo il nostro fi-
ne e compieremo la nostra missione
in questa terra, fino ad arrivare alla
domenica intramontabile di una vita
con Dio.
1
) Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica
Dies Domini, n. 16.
2
) Id. n. 18.
3
) Costituzione Sacrossanctum conci-
lium, n.106.
4
) Didaque 14,1.
5
) Omelia a chiusura del Congresso Eu-
caristico Nazionale, Bari, 29/05/2005
Lo splendore dellarchitettura e la bellezza
della Liturgia stimolano la partecipazione dei
fedeli nellEucaristia domenicale
(Messa nella Cattedrale della Sede San Paolo, Brasile)
Gustavo Kralj
Martire e paladino della fede
D
Febbraio 2007 Salvami Regina 37
SAN POLICARPO DI SMIRNE
Vincolo tra gli Apostoli e i Padri della Chiesa, seguace
del discepolo amato, instancabile combattente contro
le eresie, martire sereno e coraggioso: ecco alcuni tratti
della ricca personalit di colui che stato uno
dei maggiori vescovi dei primi tempi.
opo le folgoranti fiam-
me di Pentecoste, lar-
dente azione del piccolo
gruppo di apostoli e di-
scepoli del Signore fece
espandere e crescere la Chiesa primi-
tiva. Seminato di miracoli e suggellato
col sangue, questo primo periodo ri-
masto noto come lEra Apostolica.
Nellanno 67 furono martirizzati
San Pietro e San Paolo, San Giovan-
ni Evangelista sarebbe vissuto anco-
ra fino al regno di Traiano (98-117).
Nellambiente di effervescenza evan-
gelizzatrice delle prime decadi del-
la Chiesa Cattolica, precisamente nel
69, nasceva San Policarpo.
Diversi documenti di questepoca
inclusa una lettera da lui inviata ai
cristiani di Filippi costituiscono una
preziosa fonte di informazione sulla
sua vita, ben esplicativa del Cristiane-
simo di allora.
Ebbe loccasione di essere disce-
polo di San Giovanni Evangelista e
di conoscere molti altri che aveva-
no visto il Signore, ed considerato
una delle principali figure tra quegli
uomini eminenti che costituirono un
anello tra il tempo degli Apostoli, nel
primo secolo, e quello dei Padri della
Chiesa, nel secolo seguente.
Chi era questuomo, seguace fede-
le dellApostolo amato, la cui morte
ha chiuso un periodo della storia del-
la nostra fede?
Fondato in Dio come in
una roccia inamovibile
Lo stesso San Giovanni Evangeli-
sta lo nomin Vescovo di Smirne, citt
greca situata sul litorale dellAsia Mi-
nore (oggi Izmir, in Turchia). Era ami-
co personale del grande SantIgnazio
di Antiochia, il quale, a sua volta, era
stato discepolo di San Paolo Apostolo.
Un segnale inequivocabile della vir-
tuosa relazione tra questi due santi so-
no le loro lettere. Il tempo ha rispar-
miato sette delle molte epistole scritte
da SantIgnazio; in una di queste, fa a
San Policarpo questo riferimento pre-
gno di ammirazione: La sua coscien-
za fondata in Dio come in una roccia
inamovibile! Di quanti uomini si po-
trebbe scrivere lo stesso?
Quando SantIgnazio fu cattura-
to dalla polizia imperiale, Policarpo
lo incontr sulla via del martirio, per
baciargli per lultima volta le mani e
le catene. In questoccasione, il vene-
rabile Vescovo di Antiochia gli chie-
se che aiutasse a proteggere i fede-
li delle giovani chiese, scrivendo let-
tere di esortazione a quelle alle qua-
li non aveva potuto farlo prima di es-
sere catturato.
Una di queste lettere, scritta nella
prima decade del secolo II, soprav-
vissuta al corso dei tempi ed uno dei
pi preziosi documenti della Chiesa
antica. San Gerolamo la considerava
un capolavoro di zelo apostolico, di-
cendo che due secoli dopo essa con-
tinuava ancora ad essere letta pubbli-
camente nelle chiese. Al tempo del-
le discussioni riguardo la canonicit o
no di certe epistole di San Paolo, un
argomento di peso a suo favore fu la
suddetta lettera del santo Vescovo di
Smirne, che gi citava le lettere paoli-
ne poste in questione.
Paladino della fede
Policarpo fu al centro delle batta-
glie teologiche dei secoli I e II. Come
loglio in mezzo al frumento, le pi vi-
rulente eresie cominciarono a dif-
fondersi in questepoca, minaccian-
do lunit del gregge di Cristo. Il vi-
Elizabeth MacDonald
38 Salvami Regina Febbraio 2007
gore del santo nel difendere la veri-
t gli valse il titolo di campione del-
lortodossia.
Come il suo maestro Giovan-
ni Evangelista, sapeva essere feroce
contro quelli che minacciavano la fe-
de del popolo semplice. In unocca-
sione, incroci nel suo cammino Mar-
ciano, capo di una corrente eretica
che causava grandi danni alla Chie-
sa. Il Vescovo di Smirne prefer non
rivolgergli la parola; lorgoglioso uo-
mo, per, non ammetteva che qual-
cuno lo ignorasse, e lo interpell:
Come, non mi conosci? Non sai
chi sono io?
S, lo so. Sei il figlio primogenito
di Satana! replic il santo.
Allo stesso tempo, nel trattare i ve-
ri figli di Cristo egli si mostrava soa-
ve e diplomatico. Siccome fino ad al-
lora le Chiese dellAsia si comporta-
vano diversamente dalle altre quan-
to alla data di celebrazione della Pa-
squa, San Policarpo fece un viaggio a
Roma, con lintenzione di dirimere
questo dubbio col Papa SantAniceto.
Oggi ci sembrano non rilevanti del-
le questioni come questa, ma in quel
periodo non era difficile che un pro-
blema simile servisse da stoppino per
lesplosione di movimenti eretici.
Nei dibattiti che ebbero su questo
tema, n il Papa riusc a convincere il
Vescovo di Smirne, n questultimo il
Papa. Comunque sia, la virt che uni-
va i due uomini di Dio oltrepass le
barriere teologiche. Concordarono
che ogni Chiesa conservasse le pro-
prie abitudini per quanto riguarda la
data della festa, e continuassero uni-
te nella carit. Per dimostrare il suo
apprezzamento verso San Policarpo,
SantAniceto gli chiese di celebrare
insieme a lui lEucaristia a Roma.
Alla figura del grande vescovo si
sarebbe in breve aggiunto lultimo e
forse pi bellaspetto: quello del mar-
tirio.
La persecuzione
In prossimit dellanno 154, scop-
pi una feroce persecuzione contro
il Cristianesimo in Asia Minore. Non
soddisfatti di togliere la vita ai cristia-
ni di Smirne, i carnefici si impegna-
rono con tutti i mezzi nello sforzo di
catturare il loro vescovo, senza tutta-
via riuscirci, essendo egli stato per-
suaso a lasciare la citt per qualche
tempo. Riuscirono, per, a catturare
due bambini che conoscevano il luo-
go in cui egli si trovava e li torturaro-
no con tanta crudelt che uno di loro
fin per rivelarlo.
Come agnello mansueto, si
consegna ai persecutori
Era la sera del venerd prima di
Pasqua, quando una pattuglia a ca-
vallo arriv alla casa di campagna do-
ve il venerando anziano era rifugiato.
Vedendola, i cristiani che l si trova-
vano lo supplicarono con veemenza
di scappare. Egli avrebbe potuto far-
lo con facilit, ma si rifiut, dicendo:
Sia fatta la volont di Dio.
Il suo sorprendente atteggiamen-
to aveva una ragione soprannatura-
le: tre giorni prima, mentre prega-
va, Policarpo aveva avuto una visione
San Policarpo stato nominato Vescovo di Smirne (Asia Minore) da San Giovanni Evangelista
(Smirne, olio di August Siegert Hamilton Art Gallery, Canada)
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Febbraio 2007 Salvami Regina 39
nella quale gli era apparso, tra fiam-
me ardenti, il cuscino su cui era soli-
to appoggiare la testa. Comprese che
si trattava di una visione profetica e
disse a coloro che lo accompagnava-
no: Questo deve significare che sar
bruciato vivo...
Cos, quando i suoi persecutori
penetrarono nella propriet, egli an-
d loro incontro con una serenit che
li turb, in quanto essi si aspettavano
una fuga o una sua reazione violenta.
Attorniato dagli uomini armati, Poli-
carpo si mantenne calmo e impassibi-
le. La forza della sua santit impone-
va rispetto a tutti e lo rendeva padro-
ne della situazione. Invit quegli uo-
mini a prender parte al pasto che era
servito a quellora. Essi si guardarono
lun laltro, interdetti e non sapendo
cosa fare, ma finirono per accettare
linvito. Alla fine, limpavido vesco-
vo dichiar loro che, prima di parti-
re, sarebbe rimasto per un po di tem-
po a pregare, chiedendo di non esse-
re interrotto in questo lasso di tem-
po. Impressionati dalla sua sopranna-
turale sicurezza, essi non osarono op-
porsi a questo desiderio.
Policarpo si scost un po e per due
ore rimase in orazione. Chi lo imma-
gina curvo, silenzioso e a testa bassa,
si inganna. Questuomo, il cui corag-
gio non and scemando con gli anni,
si rivolgeva al Cielo parlando a voce
alta, con grazia ed eloquenza. Racco-
mandava il suo gregge a Dio e prega-
va per la Chiesa Cattolica nel mon-
do intero. Tutti intorno a lui lo con-
templavano nel pi completo silen-
zio, tanto i battezzati quanto i per-
plessi pagani.
Conclusa la sua preghiera, il vene-
rabile anziano si consegn con man-
suetudine ai suoi persecutori. Non
senza rimorsi, e molto imbarazzati,
essi lo condussero su un somarello al-
lo stadio della citt, dove sarebbe sta-
to giudicato.
Davanti al tribunale romano
Nellapprossimarsi al terribile lo-
cale, si udivano gi dallesterno le ur-
la e gli improperi della feroce molti-
tudine di pagani riunita ad aspetta-
re con impazienza linizio di unal-
tra sessione di sanguinosi spettacoli.
Quando il nostro santo entr in quel
luogo, dallalto del cielo si fece udire
una potente voce:
Sii forte, Policarpo, e agisci come
un uomo!
Questa voce misteriosa fu udita so-
lamente dai cristiani l riuniti, di na-
scosto, in attesa di raccogliere le pre-
ziose reliquie del vescovo martire.
Condotto alla presenza del pro-
console, questi lo minacci di inflig-
gergli il terribile supplizio della mor-
te col fuoco e lo incit ad abiurare la
fede in Cristo, per salvare la propria
vita. Egli per rispose:
Tu mi minacci col fuoco che brucia
per un breve tempo e subito si estin-
gue. Ma niente sai sul fuoco eterno e
la punizione senza fine che attende i
malvagi...
A tutte le domande, il santo repli-
cava con forza e coraggio, non per-
mettendo a nessuno di potersi mo-
strare indifferente in sua presenza.
Scrivendo in tempi successivi su que-
sto episodio, SantIreneo suo disce-
polo elogi la distinzione e serenit
del suo maestro davanti alle minacce
di morte. Era proprio questo che ren-
deva pi furenti i suoi nemici.
Il supplizio del fuoco
Tra le grida, la moltitudine esalta-
ta prepar con unimpressionante ra-
pidit una pira. Policarpo si slacci la
cintura e tolse il suo mantello, con la
nobilt e lelevazione che gli erano
proprie. Alcuni carnefici si prepara-
vano a inchiodarlo in un palo, ma egli
li interruppe:
Lasciatemi come sono. Il Signore,
che mi ha dato il potere per affronta-
re il fuoco, mi aiuter a rimanere tra
le fiamme senza muovermi, non c
bisogno di fissarmi coi chiodi.
I cristiani di Smirne che assistette-
ro al suo martirio scrissero in seguito
un dettagliato resoconto, in una let-
tera circolare alle Chiese della regio-
ne del Ponto. Si tratta di uno dei pi
famosi documenti autentici di quei
tempi di persecuzione. Allora es-
si narrano Policarpo mise le sue ma-
ni dietro la schiena e fu legato, come
se fosse un nobile agnello pronto al sa-
crificio. Egli divenne una vittima da
bruciare, unofferta a Dio, di gradevo-
le odore.
Volgendo gli occhi al cielo, il ve-
scovo martire disse unorazione a vo-
ce alta. Subito dopo il suo amen, i
carnefici appiccarono il fuoco. I fede-
li di Smirne cos proseguono il men-
zionato resoconto:
Noi, a cui fu dato il privilegio di te-
stimoniare tutto ci, abbiamo visto un
grande miracolo: il fuoco ha preso la
forma di un grande arco, sospinto dal
vento come se fosse una vela di una
nave, spesso come una muraglia, e in
seguito ha avvolto il corpo del martire,
senza per toccarlo. Policarpo rima-
sto racchiuso dalle fiamme, non come
carne bruciata, ma come il pane che
cotto per una offerta, o come loro che
viene raffinato. E tutti noi abbiamo
sentito un fragrante aroma, come quel-
lo dellincenso o delle spezie preziose.
Vedendo che il corpo non veniva
consumato dal fuoco, quegli uomi-
ni crudeli ordinarono a un carnefice
di trafiggere Policarpo con una spada.
Quando costui lo fece, usc dalla ferita
una colomba e vers una tale abbon-
danza di sangue che spense il fuoco.
Questo mirabile martire fu sicura-
mente uno degli eletti di Dio. Policar-
po, maestro apostolico e profetica gui-
da del nostro tempo, santo vescovo del-
la Chiesa Cattolica di Smirne.
* * *
Formato da San Giovanni Evan-
gelista, San Policarpo, a sua volta, la-
sci un discepolo di grande statura
spirituale, SantIreneo di Lione. An-
che lui, fedele al carisma e agli esem-
pi di virt dati dal suo maestro, si im-
pegn a formare successori che aves-
sero lo stesso spirito e trasmettessero
questa preziosa eredit di santit, la
cui radice lo stesso Ges Cristo No-
stro Signore.
La vita consacrata alla
scuola dellEucaristia
I
Cardinale Franc Rode, C. M.
Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata
e le Societ di Vita Apostolica
LA PAROLA DEI PASTORI
problemi morali e socia-
li, tanto numerosi e spes-
so drammatici, ci interro-
gano come Chiesa, come
Istituti di vita consacrata e
Societ di vita apostolica. Ci spingono
a mantenere viva nel mondo la forma
di vita che Ges, supremo consacrato e
missionario del Padre per il suo Regno,
ha abbracciato ed ha proposto ai disce-
poli che lo seguivano. (...)
Rischio di svalorizzare
la vita consacrata
La pressione esercitata dalla cul-
tura dominante, che presenta con in-
sistenza uno stile di vita fondato sulla
legge del pi forte, sul guadagno fa-
cile e allettante, sulla disgregazione
dei valori della persona, della fami-
glia e della comunit sociale, influi-
sce inevitabilmente sul nostro modo
di pensare, sui nostri progetti e sul-
le prospettive del nostro servizio, col
rischio di svuotarli della motivazio-
ne della fede e della speranza cristia-
na che li avevano suscitati. Le richie-
ste, numerose e pressanti, di aiuto, di
La mentalit consumistica, una vita spirituale mediocre e
limborghesimento progressivo sono ostacoli alla realizzazione dellideale
di santit di coloro che abbracciano la vita consacrata. LEucaristia
offre i mezzi per vincere queste difficolt.
sostegno e di servizio che ci rivolgo-
no i poveri e gli esclusi della societ ci
spingono a cercare soluzioni che sia-
no nella logica dellefficacia, dellef-
fetto visibile e della pubblicit.
La vita consacrata rischia cos di
essere incapace di esprimere le ra-
gioni forti della fede e della speran-
za che lanimano. Difficilmente rie-
sce a manifestare i valori evangelici,
poich la sua proposta di autentiche
ragioni di vita e di speranza spesso
nascosta.
La tentazione dellattivismo
pu indebolire la spiritualit
Il problema evidentemente so-
prattutto nel cuore delle persone
consacrate. Spesso non riescono a
trovare le parole giuste per testimo-
niare Cristo in modo chiaro e convin-
cente, poich accanto allo slancio vi-
tale, capace di testimonianza e di do-
nazione fino al martirio, la vita con-
sacrata conosce anche linsidia della
mediocrit nella vita spirituale, del-
limborghesimento progressivo e del-
la mentalit consumistica. La com-
plessa conduzione delle opere, pur
richiesta dalle nuove esigenze socia-
li e dalle normative degli Stati, insie-
me alla tentazione dellefficientismo
e dellattivismo, rischiano di offusca-
re loriginalit evangelica e di inde-
bolire le motivazioni spirituali. Il pre-
valere di progetti personali su quel-
li comunitari pu intaccare profon-
damente la comunione della frater-
nit.
Occorre riconoscere che troppo
spesso non riusciamo a fare una sin-
tesi soddisfacente della vita spirituale
e dellazione apostolica. Tuttavia, ci
assolutamente necessario se voglia-
mo affrontare la sfida del nuovo al
quale Cristo e la Chiesa ci invitano e
che lumanit attende. In un mondo
spaccato e in frantumi, si impone a
tutti una profonda e autentica unit
di cuore, di spirito e dazione. (...)
La radice di molte devianze:
orgoglio e sensualit
Tuttavia, questo impegno nel
nuovo non sempre avvenuto se-
guendo criteri di discernimento evan-
gelici. Talvolta il rinnovamento
stato confuso con ladattamento al-
la mentalit e alla cultura dominan-
ti, con il rischio di dimenticare i va-
lori autenticamente evangelici. in-
negabile che la concupiscenza del-
la carne, la concupiscenza degli occhi
e la superbia della vita (1Gv 2, 16),
proprie del mondo e della sua cultu-
ra, hanno esercitato la loro influen-
za disorientante, generando conflitti
gravi allinterno delle comunit e del-
le scelte apostoliche, non sempre fe-
deli allo spirito e alle ispirazioni ori-
ginali dellistituto.
Come sempre nella storia, la Chie-
sa si colloca tra il soffio dello Spirito,
che apre nuove vie, e le seduzioni del
mondo, che rendono il cammino in-
certo e possono condurre allerrore.
LEucaristia al centro
delle attivit
Per questa ragione dobbiamo re-
carci al pozzo dellEucaristia. Solo
una lettura eucaristica dei bisogni del
tempo pu aiutarci a interpretare la
qualit dei nuovi approcci.
Ges nellEucaristia ci attende e
ci chiama: Venite a me, voi tutti, che
siete affaticati e oppressi, e io vi risto-
rer (Mt 11, 28). (...) La passione
per Cristo deve portare le persone
consacrate a porre al centro della lo-
ro esistenza e delle loro attivit Ges,
presente e operante nellEucaristia.
Intorno al suo tavolo, i nostri orien-
tamenti apostolici avranno maggio-
re garanzia di fedelt al suo spirito e
una capacit pi certa di fare le scel-
te giuste.
Ges venuto annunciando la
Buona Novella e ci ripete oggi ci
che ha detto allApostolo Pietro,
rientrato scoraggiato dalla pesca in-
fruttuosa: Duc in altum (6).
la sfida dellEucaristia. La vi-
ta consacrata ritrova la sua identit
quando lascia trasparire nei fatti la
memoria vivente del modo di esiste-
re e di agire di Ges come Verbo in-
carnato di fronte al Padre e di fron-
te ai fratelli. Essa vivente tradizio-
ne della vita e del messaggio del Sal-
vatore.
Questa prospettiva eucaristica ri-
dona vigore alle motivazioni spiritua-
li e una nuova vitalit allazione apo-
stolica, e porta al suo compimento
la consacrazione battesimale, fonda-
mento dellidentit e della missione
delle persone consacrate. (...)
La santit: obiettivo
della vita consacrata
La santit, nella ricca variet del-
le sue forme e dei suoi cammini, co-
stituisce da sempre lobiettivo prima-
rio di quanti, lasciata la vita secon-
do il mondo, cercarono Dio e a lui si
dedicarono, nulla anteponendo al-
lamore di Cristo - (9). Soprattutto
oggi, nel clima di laicismo in cui vivia-
mo, la testimonianza di una vita inte-
ramente consacrata a Dio un ricor-
do eloquente che Dio basta a riempi-
re il cuore delluomo. (...)
La vita consacrata, nelle sue diver-
se forme, in ogni tempo e in ogni luo-
go, stata suscitata dallo Spirito San-
to proprio per offrire alle comunit
cristiane limmagine della perfezione
evangelica. (...)
Costantemente tese a realizzare il
disegno di Dio sulluomo, le perso-
ne consacrate si collocano sulla linea
dellideale comune cristiano e non
al di fuori o al di sopra di esso. La
Chiesa tutta, infatti, conta molto sul-
la testimonianza di comunit ricche
di gioia e di Spirito Santo (At 13,
52) (13). Se infatti vero che tut-
ti i cristiani sono chiamati alla san-
tit e alla perfezione del proprio sta-
to, le persone consacrate, grazie ad
una nuova e speciale consacrazio-
ne hanno la missione di far risplen-
dere la forma di vita di Cristo, attra-
verso la testimonianza dei consigli
evangelici, a sostegno della fedelt di
tutto il Corpo di Cristo.
La vocazione comune alla santit
di tutti i cristiani non pu mai essere
un ostacolo, ma piuttosto uno stimo-
lo alloriginalit e al contributo spe-
cifico dei religiosi e delle religiose al-
lo splendore della santit di tutta la
Chiesa. (...)
La formazione deve abbracciare
tutta la vita del religioso
Vi un ultimo punto di fondamen-
tale importanza. In tutti i settori della
vita ecclesiale la formazione rappre-
senta un elemento decisivo. Ci va-
le in particolare per le persone con-
sacrate. Sin dalla formazione inizia-
le sar importante educare le perso-
ne a impegnare tutte le loro energie,
le loro potenzialit e le loro forze af-
fettive nella sequela radicale di Cri-
sto, scoperto progressivamente come
lunico, il solo necessario, Colui
che fonte di vita e che pu colmare,
al di l di qualsiasi parola, il cuore di
un uomo o di una donna. (...)
Occorre rivedere la formazione
delle persone consacrate, che non po-
tr pi limitarsi a un solo periodo della
vita. Sar fondamentale, in una realt
che cambia a ritmi sfrenati, sviluppa-
re la disponibilit a imparare per tut-
ta la propria esistenza, a ogni et, in
ogni contesto umano, da ogni perso-
na e da ogni cultura, al fine di potersi
istruire partendo da ogni frammento
di verit e di bellezza che ci circonda.
Occorrer per soprattutto imparare
a lasciarsi formare dalla realt quo-
tidiana, dalla propria comunit, dai
propri fratelli e sorelle, dalle cose di
ogni giorno, ordinarie e straordinarie,
dalla preghiera e dal lavoro apostoli-
co, nella gioia e nella sofferenza, fino
al momento della morte (24).
Che lesperienza della Vergine
Maria, Madre di Ges e Madre del-
la Chiesa, che si lasciata formare da
tutti gli eventi della vita del suo Fi-
glio divino serbava tutte queste co-
se meditandole nel suo cuore (Lc 2,
19) guidi anche la vita consacrata,
affinch perseveri nella dedizione al
suo Signore e percorra i cammini del-
la nuova evangelizzazione con carit
generosa e libera.
(Testo completo in http://www.va-
tican.va)
42 Salvami Regina Febbraio 2007
Primo Santo brasiliano
La Chiesa avr, tra breve, quattro
nuovi santi, 78 nuovi beati e altri quat-
tro venerabili servi di Dio informa
la Radio Vaticana. Il Papa ha gi au-
torizzato il Prefetto della Congrega-
zione per le Cause dei Santi, Cardi-
nale Jos Saraiva Martins, a promul-
gare i rispettivi decreti.
Tra i quattro che saranno canoniz-
zati si trova il Beato Antonio de San-
tana Galvo, meglio noto come Frate
Galvo, sacerdote francescano nato a
Garatinguet (SP- Brasile), nel 1739, e
morto nel 1822, nella capitale del Sta-
to di San Paolo. Fu un famoso predi-
catore e grande difensore dellImma-
colata Concezione, in unepoca in cui
la dottrina su questo dogma era anco-
ra molto discussa specifica la Radio
Vaticana.
Tra i 78 nuovi beati si trovano nu-
merosi martiri, uccisi per odio alla fe-
de, in Brasile, e in Spagna, durante la
persecuzione religiosa della decade
del 1930.
Scoperta musicale
Ha causato sensazione tra gli esti-
matori dellarte musicale la recente
scoperta di unopera inedita attribuita
al geniale compositore austriaco Wol-
fgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Il prezioso manoscritto intitolato
Allegro di Wolfgang Mozart stato
trovato in un vecchio libro di partitu-
re negli archivi dellArcidiocesi di Sa-
lisburgo. Secondo gli specialisti che lo
hanno debitamente analizzato per va-
rie settimane, lautore lha composto
quando aveva tra i 6 e i 10 anni di et.
Il pezzo, della durata di circa due
minuti, ha avuto la sua prima esecu-
zione a Salisburgo il giorno 29 dicem-
bre, eseguito dallinterprete di clavi-
cordo Florian Birsak.
Mozart stato un bambino pro-
digio che ha composto la sua prima
sinfonia prima di compiere i 10 anni,
e a 12 la sua prima opera di successo
secondo una notizia divulgata dalla
BBC Brasile.
Albino Luciani fu eletto Papa il
giorno 26 agosto 1978 e mor in mo-
do totalmente imprevisto il 28 set-
tembre dello stesso anno. Il suo pon-
tificato, di appena 33 giorni, uno
dei pi brevi della Storia.
La Divina Commedia
presentata come opera
Grande aspettativa intorno al-
la prima dellopera la Divina Com-
media Luomo che ricerca lamore,
fissata per novembre di questanno.
Il suo autore Mons. Marco Fri-
sina, direttore della Cappella Latera-
nense e del Centro Liturgico del Vi-
cariato di Roma annovera una pro-
duzione di molte altre opere: oltre al-
le colonne sonore di molte serie te-
levisive, il compositore ed esecuto-
re di 20 Oratori per i Papi Giovanni
Paolo II e Benedetto XVI.
Mons. Frisina ha accettato lardua
sfida di portare sulla scena il famoso
poema di Dante Alighieri, redatto tra
il 1307 e il 1321, riconosciuto come il
capolavoro della letteratura italiana e
considerato una delle pi importanti
opere letterarie di tutto il mondo.
Come si sa, questo poema si divide
in tre parti: una narra il passaggio del
Poeta per lInferno, laltra per il Pur-
gatorio e, infine, il suo arrivo in Pa-
radiso.
Il compositore Frisina ha scelto
un genere musicale per ognuna di
queste parti: musica lirica e sinfo-
nica per il Paradiso, gregoriana per
il Purgatorio, e rock duro per lin-
ferno. In dichiarazioni alla stampa,
egli scrive: Ho collocato il rock nel-
la parte dellinferno perch il rock
il nemico. E aggiunge: Secon-
do quanto pensa il Papa Benedetto
XVI, il rock e lheavy metal, sebbe-
ne non siano il male, sono espressio-
ne del male.
Dopo la sua prima a Roma, lope-
ra sar presentata nelle principali cit-
t italiane e in diverse altre capitali
dEuropa. Parte del ricavato sar de-
stinata alla costruzione di nuove chie-
se nella periferia di Roma.
Beatificazione di
Giovanni Paolo I
Il 3 Gennaio iniziata una nuo-
va fase del processo di beatificazio-
ne del Papa Giovanni Paolo I: sta-
to aperto, a cura della Congregazio-
ne per le Cause dei Santi, il pacchetto
contenente tutti i documenti relativi
allinvestigazione fatta a livello dio-
cesano, conclusasi ufficialmente nel-
la Diocesi di Belluno.
Cos, il processo passato ad una
nuova fase di investigazioni. Quan-
to tempo pu durare? Normalmen-
te intorno ai quindici anni. Nel caso di
Giovanni Paolo I, tuttavia, si spera che
il lasso di tempo sia minore, tanto pi
che gi allo studio, presso gli organi
competenti, una guarigione straordi-
naria attribuita alla sua intercessione.
Il Papa attira sempre di pi

Febbraio 2007 Salvami Regina 43


Senza Internet ci ha
guadagnato la vita interiore
Grazie a un danno nel cavo sotto-
marino, causato dal recente terremo-
to che ha colpito la regione localizza-
ta tra Taiwan e il Giappone, la mag-
gior parte del mondo asiatico rima-
sta totalmente o parzialmente senza
connessione a Internet.
Invece di lamentarsi, fedeli e sacer-
doti di Hong Kong, per esempio, sono
stati capaci di vedere il lato positivo di
questesperienza, approfittando del-
lopportunit per una riflessione inte-
riore e per arricchire la vita spirituale,
come informa lagenzia Fides.
Cos, Wu Zhi Hao, giovane uni-
versitario della parrocchia della Ma-
dre di Cristo, ha detto : Senza com-
puter non posso studiare n lavorare.
Ma in tutto questo tempo ho potuto
scoprire la bellezza della tranquilli-
t interiore, ho potuto riflettere, pre-
gare. Cos, ho pensato di lanciare un
appello perch tutti possano passare
un giorno senza Internet, lasciando
riposare la mente e il cuore.
Don Giovanni Giampietro, mis-
sionario del PIME, supervisore della
Scuola di Evangelizzazione on-line del-
la Diocesi di Hong Kong, ha affermato:
I fedeli devono evitare che il computer
occupi tutto lo spazio delle loro vite.
Ha rinunciato a tutto per
servire il Cristo Re
Io ero un soldato della patria, oggi
sono soldato del Signore. Sar sempre
un umile soldato di Cristo Re. Questa
la promessa fatta da Zou Zhi Ming,
recentemente ordinato sacerdote del-
la Diocesi di Hsin Chu, a Taiwan.
Come informa lagenzia Fides, il
giovane prete aveva davanti a s an-
che una promettente carriera di can-
tante di musica pop. Molti impresari
gli avevano proposto di lanciarlo nel
mondo dello spettacolo. Egli, tutta-
via, affascinato da Cristo durante un
pellegrinaggio a Lourdes, ha alimen-
tato e coltivato la sua vocazione con
fermezza, e ora gi lavora alla ri-
cerca delle pecorelle smarrite nella
Parrocchia di Nam Miau.
Universitari cileni in missione
Ogni battezzato per definizione
un missionario. Di questo ci danno
un buon esempio circa 2500 universi-
tari che hanno partecipato alla Mis-
sione Paese, realizzata in 55 localit
del Cile, dal 5 al 15 Gennaio.
Nel viaggio missionario di 10 gior-
ni, i giovani promuovono corsi fami-
liari e portano una parola di fede e
speranza alle case per bambini e per
anziani, alle carceri e agli ospedali.
Ogni anno aumenta lentusiasmo e
il numero dei partecipanti. Nel 2004,
aumentata sensibilmente,
nel 2006, la presenza dei fe-
deli agli incontri col Papa
Benedetto XVI: in totale, pi di 3,2
milioni di pellegrini sono pervenu-
ti a Roma da varie parti del mondo
per partecipare ad un qualche atto
pubblico del Pontefice.
Il maggior numero di presen-
ze si registrato in occasione delle
preghiere dellAngelus: 1,3 milio-
ni di persone. In secondo luogo, le
udienze generali del mercoled: cir-
ca 1 milione di fedeli si sono riuniti
attorno al Papa per ascoltare le sue
parole nelle 45 udienze di questan-
no, ossia, una media di quasi 23mi-
la. Le celebrazioni liturgiche hanno
contato su una presenza di 539mila
persone. Molto significativo an-
che il numero di pellegrini ricevuti
nelle udienze speciali: 357mila.
Ordinazione
sacerdotale di
Legionari di
Cristo
I
44 Salvami Regina Febbraio 2007
l Cardinale Franc Rod, Prefetto della Congre-
gazione per gli Istituti di Vita Consacrata e per le
Societ di Vita Apostolica, ha ordinato, la vigilia
di Natale, 55 sacerdoti Legionari di Cristo.
Alla celebrazione, realizzata nella Basilica di Santa
Maria Maggiore, hanno assistito allincirca 2500 per-
sone. Hanno concelebrato Mons. Luigi de Magistris,
Pro-Penitenziario-Maggiore emerito e Mons. Paolino
Schiavon, Vescovo ausiliare di Roma.
Questi nuovi sacerdoti Legionari si aggiungono ai
650 che esercitano il loro ministero in vari continenti.
Il Signore realizza continuamente meraviglie in fa-
vore della sua Chiesa. Una di esse siete voi, cari fratel-
li. Attraverso di voi, Dio manifesta la sua bont verso
il suo popolo, la sua fedelt alla Chiesa ha detto il
Cardinale durante lomelia.
Ha sottolineato anche che il sacerdote deve esse-
re il trasmettitore della Parola di Dio, uomo di gioia e
speranza, e, soprattutto, uomo di preghiera e di unio-
ne con Dio. Il vertice e la fonte della forza spiritua-
le del sacerdote deve essere la celebrazione quotidia-
na del Sacrificio Eucaristico. LEucaristia ci porta a fa-
re della nostra vita unofferta a Dio.
In conclusione, ha fatto una raccomandazione:
Nonostante le numerose occupazioni, nonostante le
preoccupazioni di ogni tipo, non dimenticate mai che
siete chiamati ad essere santi.
Don Alvaro Corcuera LC, Direttore Generale del-
la Legione di Cristo, ha commentato: Chiediamo che
tutti siano sacerdoti santi. Che vivano per amare Dio e
servire gli uomini. Che siano sacerdoti secondo il Cuo-
re di Cristo, che vivano per conoscerLo, amarLo e tra-
smetterLo agli altri, dando le loro vite con spirito di
carit e di speranza. E siano capaci di fare di pi: tutto
quanto sia al servizio del prossimo, del Santo Padre e
dei vescovi in comunione con lui.
Febbraio 2007 Salvami Regina 45
erano 1200 giovani; nel 2005, 1800, e
nel 2006 quasi 2500. La grande mag-
gioranza di cileni, ma a loro si uni-
scono anche universitari dellArgen-
tina, Bolivia, Brasile, Cuba, Ecuador,
Per e Uruguay.
Il fiorire di vocazioni
negli Stati Uniti
Sebbene la crisi vocazionale an-
cora non sia passata, i seminari nor-
damericani cominciano a riempirsi a
poco a poco, soprattutto nelle regio-
ni occidentali e meridionali del pae-
se, dove bassa la percentuale di cat-
tolici.
La Diocesi di Memphis ha quadru-
plicato il numero dei suoi seminaristi
negli ultimi cinque anni. Don Keith
Stewart cita il contatto personale co-
me il segreto di questo successo: So-
no i parroci i veri recrutatori. Novan-
ta candidati su cento entrano nel se-
minario in questo modo. Unaltra
fonte di attrazione dei giovani per la
vita sacerdotale, secondo i responsa-
bili, il rapporto personale con Ges
Cristo, nella preghiera. In questo sen-
so, Don Tim Donohue, vice-direttore
del centro vocazionale della Diocesi
di Savannah, considera lAdorazione
Eucaristica come elemento centrale:
Ho scoperto che non poche vocazio-
ni sono di uomini devoti al Santissi-
mo Sacramento.
Un altro dettaglio importante
il predominio dei giovani. Dei 150
alunni del seminario di Mount St.
Mary, solo due sono di vocazione
tardiva, tutti gli altri sono passati di-
rettamente dalla scuola alla carriera
sacerdotale.
Conversione di un campione
Poche volte ho incontrato una
persona che irradiasse tanta bont e
avesse una espressione del volto tan-
to amabile. Il Papa tedesco una per-
sonalit impressionante. Lafferma-
zione di Franz Beckenbauer, capi-
tano della squadra tedesca di calcio,
vincitrice del Campionato Mondiale
del 1974.
Dopo un incontro con il Pontefice,
Beckenbauer tornato a frequentare
la Chiesa. Il famoso campione mon-
diale chiarisce che allinizio della sua
so tipo, pronosticando per i loro gior-
ni la fine della religione, come risul-
tato dei progressi scientifici e del-
levoluzione culturale dellumanit.
La scienza, realmente, passi avanti.
Lumanit, anche. Contemporanea-
mente, il fenomeno religioso va assu-
mendo unimportanza crescente nel
mondo. Come spiegare il fallimento
di questi pronostici?
Voglia Dio che sia possibile fare
una nuova intervista al Sig. Daniel
Dennet, fra 25 anni, per conoscere le
sue nuove teorie rispetto allevoluzio-
ne della religiosit nel mondo...
I nordamericani ricorrono
sempre di pi allAngelo Custode
Secondo una ricerca del Gallup,
il 78% dei nordamericani crede nel-
lesistenza degli Angeli Custodi. Que-
sto indica come stia crescendo il nu-
mero di persone che ricorrono a loro
per cercare un aiuto.
Il tema stato oggetto di commen-
ti nel programma di Jon Duncanson,
nel Canale CBS-2. Questi ha raccon-
tato, per esempio, il fatto accaduto
ad Addison Schwaller, una bambina
di tre anni che caduta in un buco di
una costruzione, tuffandosi di testa
nel pavimento di cemento armato.
stata trovata qualche tempo dopo,
immobile, con lo sguardo fisso rivolto
a sinistra. Portata allospedale, i me-
dici non hanno riscontrato ferite, an-
zi, nemmeno la traccia della caduta.
Secondo il racconto di sua madre,
Krisellen Lang, Addison che non sa-
peva nulla riguardo agli angeli ha as-
sicurato che non era da sola durante
lincidente: Il mio angelo ha detto che
ero troppo pesante, e che quindi dove-
vo restare qui, ha detto la bambina.
Joan Wester ha gi scritto sette li-
bri best-seller sulle apparizioni di an-
geli. Secondo quanto scrive, i casi so-
no cos numerosi che non si pu ave-
re il minimo dubbio su di loro.
Nonostante la critica ferrea di in-
creduli e atei, si afferma, cos, negli
Stati Uniti la credenza che ognuno di
noi ha un angelo protettore.
conversione sono stati determinanti i
discorsi pronunciati dal Pontefice in
occasione del suo viaggio in Germa-
nia: Ho letto tutti i discorsi del Pa-
pa Benedetto XVI durante la visita in
Germania. E costantemente mi veni-
va in mente questa frase: Andate in
chiesa e confessatevi! ha dichiara-
to al giornale Mnchner Abendzei-
tung.
Fine della religione tra 25 anni?
Sebbene la moda dellateismo sia
francamente in decadenza, soprav-
vivono sempre alcuni teorici dellas-
surdo... Recentemente, un filosofo
americano, Daniel Dennet, ha fatto
una curiosa profezia in un articolo
pubblicato nella rivista Edge: En-
tro circa 25 anni, quasi tutte le reli-
gioni saranno evolute fino a conver-
tirsi in un fenomeno differente. Egli
si chiede se le religioni non saranno
passate per un mutamento, sulla via
dellestinzione. Secondo il filosofo,
la causa sarebbe il progresso dellin-
formazione (televisione, radio, inter-
net, ecc.)
Altri filosofi, negli ultimi 300 an-
ni, hanno fatto profezie dello stes-
Franz Beckenbauer
STORIA PER BAMBINI O PER ADULTI PIENI DI FEDE?
Don Beppi e la
Vergine Brutta
S
Mariana Morazzani Arriz
Vicepresidente Generale
46 Salvami Regina Febbraio 2007
, io sono rimasta molto
contrariata quando ho sa-
puto del titolo sotto cui
si invocava quella pove-
ra statua: Vergine Brutta!
Sembrava di pi unimprecazione usci-
ta dalla bocca di un empio, che un no-
me familiare dato dai devoti. E meglio
allora raccontare tutta la storia, senza
tralasciare niente di importante, prima
di dare giudizi precipitosi.
Tutto ebbe inizio pi di 40 anni fa...
Quando Don Beppi fu inviato, dal
suo vescovo, in quella cittadina per-
duta in mezzo alle montagne, era ri-
soluto a fare di tutto per la salveza
del suo nuovo gregge. Era un compi-
to arduo, ma linstancabile sacerdote
si butt in questa impresa col suo ca-
ratteristico zelo. Prima di tutto, vin-
se la naturale diffidenza di quelle te-
ste dure di provincia. Poi, regolarizz
la situazione di coloro che avevano
smesso di ricevere i sacramenti, fe-
ce pace con quelli che avevano bistic-
ciato con laltare, port i traballanti
(e incostanti) fanciulli al catechismo.
Insomma, attir al Buon Pastore tut-
te le pecorelle che pot, sopperendo
con la preghiera a quello che le brac-
cia non riuscivano a fare.
Ma non tutto finisce qui. Il nostro
parroco aveva un occhio rivolto alle
anime e laltro alla casa di Dio. Col
trascorrere delle settimane, egli and
prendendo nota di tutto quello che
andava male e doveva essere ripara-
to o sostituito in quella vecchia chie-
sa. Perdite dal tetto, vetrate rotte, in-
tonaco caduto, pavimento vecchio,
banchi allentati... Quante cose!
Cera, tuttavia, un provvedimen-
to pi urgente in cima alla lista di Don
Beppi: quella di togliere dalla chiesa la
famosa statua. Egli laveva vista subito
il giorno del suo arrivo, proprio sopra
laltare maggiore, e mai si era dimen-
ticato dellimpressione che aveva avu-
to vedendola la prima volta. S, aveva
gi sentito parlare del suo nome, il qua-
le gli causava tanta contrariet: Vergine
Brutta! Ma soltanto quando lebbe vista
pot costatare quanto la sua fama fosse
una realt. Ges, come era brutta!
Era una statua di un materiale si-
mile alla terracotta, di grandi dimen-
sioni pi di un metro e mezzo di al-
tezza e molto pesante. Tutto in lei
sembrava sproporzionato, le sue fat-
tezze non potevano essere pi brut-
te. Aveva due occhi grandi di pasta
vitrea e la bocca non era altro che
una riga che tagliava bruscamente
un volto artificiale molto arrotonda-
to. Come era venuto in mente a uno
di raffigurare in questo modo la Ma-
dre di Dio?
Dopo averla molto osservata, il
contrariato Don Beppi giunse alla
conclusione che lartista non lavesse
plasmata cos per ignoranza, ma aves-
se impiegato tutto il suo talento per
creare una figura di proposito grot-
tesca. Questo non fece che aumenta-
re la sua contrariet, cos decise di to-
glierla quanto prima dalla chiesa.
Tuttavia, and a sbattere di nuovo
contro le teste dure dei montanari. Il
primo con cui parl dellargomento
reag in modo categorico:
Come?! Togliere la Vergine Brutta
dalla chiesa? Neanche per sogno! Es-
sa antica. Guardi, qui alla base c la
data, quasi una statua medievale!
La Vergine Brutta era una statua molto antica, dai tratti rudi, priva di
valore artistico. Ci nonostante, il popolo della cittadina le tributava
molta devozione. Il nuovo parroco insisteva nel rimuoverla dallaltare
maggiore, ma i fedeli volevano ostinatamente mantenerla l.
Cominci allora una disputa senza fine...
Febbraio 2007 Salvami Regina 47
Bene... se cos tanto antica, sa-
r meglio trasferirla in qualche mu-
seo propose il parroco.
Questo argomento aggrav an-
cor pi la situazione. Con sua gran-
de sorpresa, Don Beppi scopr quan-
to la statua fosse apprezzata dai suoi
parrocchiani.
Si trovava gi qui quando sono sta-
to battezzato disse un uomo baffuto
che faceva parte del coro parrocchiale.
Mi sono sposato davanti a lei!...
fece eco una vecchia signora.
E per finire, una delle signore del-
la preghiera del rosario diede il col-
po di grazia:
Questa la statua che ogni anno
viene portata in processione. Non ne
abbiamo altre, punto e basta.
Scontento, Don Beppi cerc di ag-
girare il problema. Progett di acqui-
stare una statua bella da collocare al-
laltare principale e di mettere la Ver-
gine Brutta in qualche angolo apparta-
to della chiesa o, meglio ancora, di na-
sconderla nella sacrestia. Quando, pe-
r, i benefattori della parrocchia subo-
dorarono il suo intento, tutte le bor-
nel quale aveva fatto i suoi studi. L
abitava ancora il vecchio prete che
era stato suo formatore. Ormai qua-
si centenario e praticamente cieco, il
virtuoso anziano aveva fama di san-
tit, ragione per cui era ricercato da
altri sacerdoti persino da vescovi,
a quanto pare che andavano a con-
fessarsi e a chiedere un orientamento
per risolvere intricati problemi relati-
vi alla loro azione pastorale.
Don Beppi gli espose in tutti i det-
tagli la questione della Vergine Brutta
e, alla fine della conversazione, chie-
se:
Come me ne posso disfare?
proprio tanto brutta?
S, proprio tanto!
Ma il popolo prega davanti a lei?
Don Beppi esit:
S... S...molta gente prega da-
vanti a lei.
Allora disse il vecchio sacerdote
se il popolo le porta devozione, nono-
stante sia molto brutta, qualcosa deve
pur esserci in questa statua. Non pos-
siamo decidere basandoci soltanto su
quello che i nostri occhi vedono. Pri-
ma di tutto, preghi, chiedendo allo
Spirito Santo che la illumini. E non si
dimentichi, figlio mio, di questa veri-
t: molte volte lo Spirito Santo parla
attraverso la bocca dei pi semplici...
Don Beppi fece ritorno alla sua
parrocchia impressionato dalle parole
del suo antico maestro. S, pens, ho
bisogno di avere obiettivi pi sopran-
naturali! Nel frattempo, entrando nel-
la sua chiesa, la visione della sfigura-
ta statua gli fece svanire il buon pro-
posito appena fatto. Durante il viag-
gio egli era riuscito a dimenticarsi un
po di quella triste statua. Ma ora, ri-
vedendola, si spavent di nuovo.
Don Beppi rimase immobile da-
vanti a lei, fissandola per circa quin-
dici minuti, poi usc con passo rapi-
do e deciso. Gli era appena venuta in
mente una buona idea. Egli non la ri-
vel a nessuno, ma ormai la sua deci-
sione era presa.
(Continua nel prossimo numero)
se amiche, sempre
generose, si chiuse-
ro immediatamen-
te. Sbalordito, egli
si chiedeva come a
quella gente potes-
se piacere tanto una
statua cos brutta.
Passarono alcu-
ni anni. La cittadina
crebbe un po. Lo ze-
lante parroco infer-
vorava il suo gregge
e, allo stesso tempo,
si era preso lincari-
co di far restaurare
la chiesa. Battendo
a tutte le porte, rac-
colse fondi come po-
t, al punto che ora
il popolo vedeva con
orgoglio il bel tem-
pio che risplendeva
in cima alla collina:
tetto nuovo, vetrate
scintillanti, lartistico altare di marmo
e unalta torre da dove la grande cam-
pana di bronzo annunciava le Messe.
Il nostro buon prete per non era con-
tento. Quanto pi aumentava la bellez-
za della chiesa, pi era messa in risalto
la bruttezza della statua sopra laltare.
Don Beppi sapeva che quella regio-
ne aveva subito innumerevoli guerre e
invasioni nei secoli precedenti. Molte
case erano state saccheggiate o incen-
diate e non erano mancate mani em-
pie che avevano saccheggiato le chie-
se. Calici ed altri oggetti preziosi del-
laltare erano stati allora rubati. La
stessa chiesa a suo carico era stata vit-
tima di questi saccheggi profani e lui,
con una maligna riflessione, si chiede-
va perch i ladri non si fossero portati
via anche la Vergine Brutta. Gli avreb-
bero fatto un buon servizio!... Ma,
chiaro, essendo cos brutta, nessuno
lavrebbe potuta mai desiderare. Se
neanche i ladri la volevano, come sa-
rebbe riuscito a liberarsene?
* * *
Di tanto in tanto Don Beppi visita-
va la citt dove si trovava il seminaro
J
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M
a
t
u
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1. San Suitberto, vescovo (+713).
Monaco della Nortumbria, fu compa-
gno di San Willibrordo nella evange-
lizzazione della Frisia, Olanda e Ger-
mania. Ordinato vescovo da San Wil-
frido, divenne lapostolo della We-
stfalia del Sud.
2. SantAgnese di Praga, bades-
sa (+1282). Figlia del re Otokar I di
Boemia, rifiut le proposte di matri-
monio di vari principi e si fece reli-
giosa in un monastero da lei fondato
sotto la regola di Santa Chiara.
3. Santa Cunegunda, imperatrice
(+ tra il 1033 e il 1039). Sposata con
Enrico di Baviera, imperatore del Sa-
cro Impero, fond monasteri, costru
chiese e favor levangelizzazione.
Dopo la morte del marito, en-
tr in uno dei monasteri da lei
fondati, dove mor santamente.
4. II Domenica di Quaresima
San Casimiro, Patrono del-
la Polonia.
Beato Giovanni Antonio Fa-
rina, vescovo (+1888). Gran-
de figura di pastore ed educa-
tore. Fond lIstituto delle Suo-
re Maestre di Santa Dorotea
Figlie del Sacro Cuore, a Vi-
cenza, per la formazione delle
bambine povere.
5. San Gerasimo, anacore-
ta (+475). Convertito sulla ri-
va del Fiume Giordano da San-
tEutimio, Gerasimo si dedic
a una vita di rigida penitenza.
6. Beata Rosa di Viterbo, ver-
gine (+1253). Del Terzo Ordi-
ne Francescano, pratic in modo
esemplare la carit. In unepoca
in cui lItalia era lacerata dalle
guerre tra guelfi e ghibellini, pre-
dicava per le vie di Viterbo la fe-
delt alla Chiesa. Mor a 18 anni.
7. Sante Perpetua e Felicita, mar-
tiri. Memorie obbligatorie.
Beato Leonida Fedorov, vescovo e
martire (+1935). Nato in Russia, da
genitori ortodossi, si convert al Cat-
tolicesimo. Durante il regime comu-
nista, fu deportato in Siberia e con-
dannato ai lavori forzati che gli cau-
sarono la morte.
8. San Giovanni di Dio, religioso.
Memoria facoltativa
San Probino di Como, vescovo
(420). Discepolo di SantAmbrogio,
fu nominato Vescovo di Como, in Li-
guria. Esercit il suo ministero con
grande saggezza e santit.
9. Santa Francesca Romana, reli-
giosa. Memoria facoltativa.
San Bruno (Bonifacio), vescovo e
martire (+1009). Bruno, cappellano
alla corte dellimperatore Ottone III, si
fece monaco camaldolense, prendendo
il nome di Bonifacio. Fu nominato ve-
scovo di Querfurt e mor durante una
missione nella Moravia, trucidato dai
pagani insieme a 18 compagni.
10. Santa Maria Eugenia Villeret
de Brou, vergine (+1898). Fond a
Parigi la Congregazione delle suore
dellAssunzione, per dare alle bambi-
ne una educazione cristiana.
11. III Domenica di Quaresima.
Beato Giovanni Kearney, sacerdo-
te e martire (+1653). Ucciso per esse-
re sacerdote cattolico, durante il regi-
me di Oliver Cromwell.
12. Beata Fina da San Gimi-
gnano, vergine (+1253). Colpi-
ta da una grave malattia a 10 an-
ni di et, mor cinque anni pi
tardi, dopo aver sopportato con
ammirevole pazienza ogni soffe-
renza.
13. San Rodrigo, sacerdote, e
San Salomone, martiri (+857).
Incarcerato a Cordova, Spagna,
durante la dominazione sarace-
na, Rodrigo convert in prigio-
ne un maomettano chiamato Sa-
lomone, ed entrambi furono de-
capitati a causa del loro amore a
Cristo.
15. San Zaccaria, papa (+752).
Guid la Chiesa di Dio con som-
ma vigilanza e prudenza.
16. SantIlario, vescovo, e
San Taziano, diacono, martiri.
Secondo unantichissima tradi-
zione, i due subirono il marti-
rio ad Aquileia, al tempo del-
limperatore Numeriano (in-
torno al 284). San Giovanni di Dio (Cattedrale di Lima, Per)
T
i
m
o
t
h
y

R
i
n
g
17. San Patrizio, Patro-
no dIrlanda, vescovo. Me-
moria facoltativa.
Santa Gertrude, bades-
sa (+659). Di nobile origi-
ne, profess nel monastero
di Nivelles, nel Brabante in
Belgio, dove visse nellau-
sterit delle veglie e dei di-
giuni, e si distinse come as-
sidua lettrice delle Sacre
Scritture.
18. IV Domenica di Qua-
resima.
San Cirillo di Gerusa-
lemme, vescovo e dottore
della Chiesa.
Beata Marta Le Bouteil-
ler, vergine (+1883). Re-
ligiosa delle Suore delle
Scuole Cristiane della Mi-
sericordia, in Normandia,
Francia. Esegu con ammi-
revole dedizione le pi umi-
li mansioni nel convento.
19. Solennit di San Giuseppe,
sposo della Santissima Vergine Ma-
ria.
Beato Andrea Gallerani, laico
(+1251). Di famiglia nobile, si de-
dic alla cura dei malati e bisogno-
si. Con i suoi averi, fond lOspeda-
le della Misericordia, dove riun al-
tri giovani che volevano dedicarsi alla
pratica della carit.
20. San Giuseppe Bilczewski, ve-
scovo (+1923). Esercit la sua va-
sta attivit pastorale nella Diocesi di
Leopoli, Ucraina, impegnandosi nel-
la edificazione dei fedeli e nella for-
mazione del clero.
21. Beato Tommaso Pilchard, sa-
cerdote e martire (+1591). Uomo
dotto e mansueto, fu giustiziato du-
rante il regno di Isabella I dInghil-
terra, per essere un prete cattolico.
22. Beati Mariano Gorecki e Bro-
nislau Komorowski, sacerdoti e mar-
tiri (+1940). Durante loccupazio-
ne della Polonia attuata dalle truppe
naziste, furono fucilati nel campo de
concentramento di Stutthof.
23. San Turibio di Mogrovejo, ve-
scovo. Memoria facoltativa.
San Giuseppe Oriol, sacerdote
(+1702). Visse in continua orazio-
ne e nella pratica della penitenza.
Fu esimio nella carit verso il pros-
simo.
24. Beata Maria Karlowska, ver-
gine (+1935). Fond in Polonia la
Congregazione del Divino Pastore
della Provvidenza Divina, per il re-
cupero di ragazze e donne povere di
malaffare.
25. V Domenica di Quaresima.
Santa Lucia Filippini, vergine
(+1732). Ancora molto giovane, si
dedic con ardore allapostolato ca-
techetico. Fond a Montefiascone,
lIstituto delle Maestre Pie, per la for-
mazione cristiana di bam-
bine e donne povere.
26. Solennit dellAn-
nunciazione del Signore.
SantEutichio, marti-
re (+356). Subdiacono ad
Alessandria, mor in difesa
della fede, durante il go-
verno dellimperatore Co-
stanzo.
27. Beato Francesco
Fa di Bruno, sacerdote
(+1888). Prima di esse-
re sacerdote, fu ufficiale
dellesercito, professore
allUniversit di Torino,
architetto e consigliere
della Casa Reale. Coniu-
g lo studio delle scienze
con la pratica delle opere
di carit.
28. San Gontrano
(+593). Re dei Franchi,
govern con saggezza, fond
monasteri e ripart il suo tesoro tra
la Chiesa e i poveri.
29. Beato Bertoldo, religioso
(+1188). Militare ammesso tra i fra-
ti che vivevano nel Monte Carmelo,
in Palestina, fu pi tardi eletto prio-
re. Affid la pia comunit alla Madre
di Dio. considerato il secondo prio-
re generale dei carmelitani.
30. San Giovanni Climaco, abate
(+649). Nel monastero del Monte Si-
nai, scrisse il famosissimo libro Sca-
la del Paradiso, nel quale rappresen-
ta la vita spirituale come una scala di
30 gradini per arrivare a Dio. Da qui
gli venne nome di Climaco (quel-
lo della scala).
31. San Guido, abate (+1046).
Durante il suo governo, lAbbazia di
Pomposa attinse il suo pi elevato gra-
do di spiritualit e il maggior numero
di Monaci. Si dedic alla preghiera, al-
la contemplazione e al culto divino.
San Giuseppe Bilczewski
(tapezaria della Canonizzazione)
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LAurora boreale,
soave mistero divino
Ryan Francis Murphy
La natura racchiude begli enigmi, ma per
chi la sa contemplare, essa rivela anche
alcuni misteri divini. Nella bellezza
travolgente delle aurore boreali, per e
sempio, possiamo discernere il modo
di agire di Dio verso gli uomini.
sservando la natu-
ra, luomo, per quan-
to materialista sia, non
pu non meditare sugli
aspetti simbolici delle
cose create da Dio.
In ogni luogo troviamo i riflessi del-
le sue virt. Qui la bellezza e la man-
suetutine, l, la grandezza e lo splen-
dore. Tuttavia, nel percorrere in lungo
e in largo la nostra terra, alcuni luoghi
ci risvegliano una certa curiosit ri-
spetto al modo di procedere divino.
Per esempio, nella foresta equa-
toriale, lAltissimo si manifesta come
inferocito. Tempeste di violenza inau-
dita scoppiano inaspettatamente, po-
nendo gli animali in fuga e abbatten-
do alberi sotto la furia dei fulmini.
Nei deserti, il calore torrido spacca le
pietre, secca le fonti e fa scomparire
la vita. Nelle desolate pianure della
tundra artica, dove il gelo si estende
a perdita docchio, il freddo sferzante
fa sembrare che Dio abbia voltato le
spalle e abbia dimenticato quella par-
te del mondo...
Vedendo tutto questo, tuttavia,
non c ragione di turbamento, per
il fatto che il nostro Dio sia crude-
le. Ogni volta che Egli permette del-
le difficolt, subito dopo offre qual-
che forma di dono, per consolare del-
la sofferenza passata.
La stessa tempesta che ha scosso
la foresta la rende feconda e signo-
ra delle pi varie e vibranti forme di
vita del pianeta. Il calore del deserto
spacca le pietre, ma in questo am-
biente che nascono le pi rare e bel-
le piante.
* * *
Ma non dimentichiamoci delle ge-
lide pianure polari con le loro mono-
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Febbraio 2007 Salvami Regina 51
tone superfici bianche e interminabi-
li, il fischio costante del vento, il fred-
do quasi inimmaginabile. Abitanti?
Pochissimi animali che condividono
quella desolazione con un pugno di
melanconici esseri umani. proprio
lemblema dellisolamento.
Che specie di compensazione, o
meglio, di consolazione potrebbe
Dio offrire per questa regione del
mondo?
Per vederla, necessario, lette-
ralmente, volgere gli occhi al cie-
lo... Alcuni la chiamano Ala de-
gli Angeli, altri, Manto della Ma-
donna, ed altri ancora, Vento del-
lo Spirito Santo.
Sono le incomparabili aurore bo-
reali, tanto frequenti nel mio paese, il
Canada. Non ho visto mai niente, as-
solutamente niente che, essendo na-
turale, trasmetta tanto lidea del so-
prannaturale quanto queste meravi-
gliose Luci del Nord.
Laurora boreale silenziosa,
sebbene molte volte si estenda per
migliaia di chilometri di lunghez-
za e altezza. Percepiamo che essa si
muove in alto, molto in alto, ma, se
ci chiediamo dove sta, non lo sap-
piamo dire con precisione. im-
prevedibile. I suoi mutamenti di di-
rezione possono essere improvvi-
si o soavi, e la fantastica gamma dei
suoi colori iridescenti va dal rosso
allazzurro, passando per sfumatu-
re di violetto e bianco. impossibi-
le descrivere queste tonalit.
Dopo averla vista, ho letto spiega-
zioni scientifiche sulle particelle ener-
getiche che il vento solare fa scontra-
re con latmosfera terrestre, ma ho
chiuso con un senso di delusione il li-
bro. Questi elettroni carichi non rie-
scono a spiegare quello che ho visto
e sentito nel contemplare lo straordi-
nario fenomeno.
* * *
A molti uomini doggi, abituati
alla velocit cibernetica, pu sem-
brare insensato fermarsi a contem-
plare un cos bel fenomeno della
natura, raccogliervisi davanti a que-
sto e meditare. Forse per questo le
fantastiche aurore boreali si mo-
strano particolarmente generose a
quei pochi uomini che vivono iso-
lati nelle vastit gelide degli estre-
mi artici.
Non agir anche Dio in modo si-
mile alle aurore boreali? Non vero
che solo per chi si raccoglie e cerca il
salutare isolamento della meditazio-
ne, Egli fa udire i soavi accordi della
sua voce eterna e fa provare le delizie
della sua infinita sapienza?
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(Vergine e Bambino
Pinacoteca Vaticana)
ve Maria, piena di grazia, il Signore con Te, Vergine sere-
na. Benedetta sei Tu tra le donne, poich hai generato Co-
lui che degli uomini la pace e degli angeli la gloria.
Dallinno gregoriano Ave Maria Virgo Serena

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