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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R.

- Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione

Numero 101
Settembre 2011

Evangelizzare
attraverso la bellezza

Salvami Regina

Diego Lizcano

SantAnna - Basilica SainteAnne-de-Beaupr, Qubec


(Canada)

Madre della Madre di Dio

a figura di SantAnna ci ricorda, infatti, la casa paterna di Maria, Madre di Cristo. L Maria venuta al mondo, portando in s quello straordinario
mistero dellImmacolata Concezione. L era circondata
dallamore e dalla sollecitudine dei suoi genitori: Gioacchino ed Anna. L imparava da sua madre, proprio
da SantAnna, come essere madre. E bench, dal punto
di vista umano, ella avesse rinunciato alla maternit, il
Padre Celeste, accettando la sua donazione totale, La
gratific della maternit pi perfetta e pi santa. Cristo,
dallalto della Croce, trasfer in un certo senso la ma-

ternit della sua genitrice al suo discepolo prediletto, e


parimenti la estese a tutta la Chiesa, a tutti gli uomini.
Quando dunque come eredi della promessa divina, ci
troveremo nel raggio di questa maternit, e quando risentiremo la sua santa profondit e pienezza, pensiamo
allora che fu proprio SantAnna la prima a insegnare a
Maria, sua figlia, come essere Madre.
(Beato Giovanni Paolo II,
Omelia nella Pontificia Parrocchia SantAnna,
Vaticano, 10/12/1978)

SommariO
Salvami
Regina
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima - Maria, Stella
della Nuova Evangelizzazione

Scrivono i lettori

Evangelizzare
attraverso la bellezza (Editoriale) . . . . . . . . . . .

4
5

Consiglio di redazione:
Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane
Vasconcelos A. Campos, EP,
Luis Alberto Blanco Corts, Madre
Mariana Morazzani Arriz, EP,
Severiano Antonio de Oliveira
Amministrazione:
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30034 Mira (VE)
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Con la collaborazione
dellAssociazione
Privata Internazionale di Fedeli
di Diritto Pontificio

La voce del Papa


Che cos veramente
lamicizia?
........................

Commento al Vangelo
Devo perdonare
una volta sola?
......................

10

Richiamo alla trascendenza


per mezzo della bellezza
......................

......................

La parola dei Pastori


Che forza
salver il mondo?

Anno XIII, numero 101, Settembre 2011

Direttore responsabile:
Zuccato Alberto

San Francesco Borgia


Un Grande di Spagna
a capo della Compagnia

18

......................

34

38

accaduto nella
Chiesa e nel mondo
......................

40

Storia per bambini...


Una vecchia bisaccia
......................

46

I Santi di ogni giorno

Araldi nel mondo

Araldi del Vangelo


Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5
00165 Roma
Tel. sede operativa
a Mira (VE): 041 560 08 91
Montaggio:
Equipe di arti grafiche
degli Araldi del Vangelo
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Pozzoni - Istituto Veneto
de Arti Grafiche S.p.A.
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36040 Brendola (VI)
Gli articoli di questa rivista potranno essere
riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli
firmati di responsabilit dei rispettivi autori.

......................

24

Intervista con lAmbasciatore


Luiz Felipe de Seixas Corra La Chiesa riflette
tutte le realt del Brasile
......................

30

......................

48

Esplosione di luci e colori

......................

50

S crivono

Akhenaton
A proposito del documentatissimo articolo del numero di luglio su
Akhenaton, il faraone egiziano e il
monoteismo, bisogna ricordare che
anche tra le primitive culture aborigene americane alcune trib intere, e alcuni individui isolati in altre,
erano monoteiste in mezzo al politeismo generale. un fenomeno che
si spiega con le Sacre Scritture.
Come professore di Storia, mi
congratulo con lautore. Sarebbe
splendido che continuaste a trattare
temi di questo tipo, in modo da confrontarsi con le versioni storiche di
documentari tendenziosi trasmessi frequentemente dalla televisione.
Antonio L. B. G.
Bogot Colombia

Testi che hanno mutato


la mia vita

La rivista Araldi del Vangelo stata uno strumento di benedizione per


me. Sebbene non la riceva direttamente, ho avuto la gioia di poter leggere gli articoli in essa contenuti, e
questi realmente mi hanno aiutato
molto. Essa come un fiume di spirito con il quale Dio mi bagna il cuore, ogni mese, e mi incoraggia a continuare a lottare in questa vita cos
piena di sofferenze, poich ho appreso come queste siano importanti
nellesistenza di ogni cristiano.
Nel corso della mia vita, ho avuto
molte domande senza risposta, ma
grazie a voi sono gi riuscito a risolverne alcune; spero che Dio vi dia la
forza sufficiente per continuare con
questo progetto e che io possa risolvere quelle che ancora mi restano.
Benedetto sia Dio per avervi messi
4Salvami Regina Settembre 2011

i lettori

sul mio cammino, poich i testi che


ho letto hanno cambiato la mia vita e mi hanno confermato che Dio
Si avvale di tutto per far tornare una
pecora perduta al suo ovile.
Julio E. P. P.
Zacapa Guatemala

cresciuta in me la
pace e il coraggio

vero che Dio non nega la sua


grazia a nessuno, perch desidera
che tutti gli uomini si salvino (I Tm
2, 4). Come Paolo, sono stata testimone di questo desiderio di Dio di
salvarci, poich stavo passando per
problemi che mi avevano fatto perdere la pace, fino a che un giorno
mi capitata in mano una bella rivista Araldi del Vangelo , nella sala dattesa di un ospedale di Quito.
La mia fede mi dice che cos che la
grazia di Dio, tramite questa Rivista
straordinaria, faceva crescere in me
la pace e il coraggio. Che la mia testimonianza possa servire a che altre
persone con problemi senza uscita possano ricevere un bel messaggio di pace in questo strumento benedetto.
Mariana R.
Sangolqu Ecuador

Costruendo un mondo migliore


Sono gi quattro anni che con
gioia ricevo ogni mese questa meravigliosa Rivista, che leggo dallinizio
alla fine e resto molto ben informato con le notizie che essa contiene.
Quello che pi cattura la mia attenzione il Commento al Vangelo, di
Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias,
che uso in forma riassunta nella riflessione della riunione della comunit, e le storie per bambini, perch
mi aiutano nella catechesi. La Rivista un ottimo strumento di evangelizzazione e sarebbe molto bello che esistessero pi persone impegnate nella costruzione di un mondo

migliore, ricevendo la rivista Araldi


del Vangelo.
Valdeni M.
Santa Rita de Vargem Brasile

Felicitazioni ai nuovi chierici


Ringrazio per la promettente notizia dellordinazione di nuovi presbiteri e diaconi degli Araldi del
Vangelo. Le mie calorose felicitazioni agli ordinati, perch i chierici sono molto necessari al mondo doggi, affamato di Cristo e della Verit!
Che Dio continui a benedire la famiglia degli Araldi.
Margarida H.
Via e-mail Brasile

Incomparabile mezzo di
comunicazione cattolico

Non mai troppo tessere elogi a


questo incomparabile mezzo di comunicazione cattolico, che la Rivista Araldi del Vangelo. Ogni mese
ci vengono offerti argomenti che aumentano la nostra conoscenza e fortificano la nostra fede. Dio benedica
questo vostro apostolato.
Angelo J. de N. N.
Via e-mail Brasile

Qualit, scientificit e bellezza


Vorrei fare i miei complimenti allarticolista Thiago de Oliveira Geraldo per il suo testo La fede
davanti al tribunale della ragione, nel
numero della Rivista n 114, del giugno scorso. magnifico! Si vede la
qualit, la scientificit e la bellezza dello scritto. La profondit della ricerca e lintellettualit dellautore sono percepibili. Il Sig. Thiago
sembra aver avuto linquadramento dal Mons. Joo Scognamiglio
Cl Dias. Che classe! Complimenti
allautore e a tutti gli araldi per la rivista Araldi del Vangelo. Voi mi fate
sentire orgoglioso di esser cattolico.
Marco Aurlio de S.
Via e-mail Brasile

Editoriale

Evangelizzare

attraverso la bellezza

a di Fatima

- Maria,

Stella della

Nuova Evange

lizzazione

Poste Italiane

s.p.a. - Spedizi

one in Abbona

mento Postale

- D. L. 353/200

3 (conv.

in L. 27/02/2

004 n 46)

art. 1, comma

2, DR PD

- Contien

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Numero
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Celebrazione Eucaristica nella Chiesa


Madonna del Rosario degli Araldi
del Vangelo
(Foto: Marcos Enoc)

li impressionanti progressi tecnici e scientifici del XX secolo hanno trasformato profondamente la vita quotidiana delluomo. Grazie a loro
stato possibile eseguire senza sforzo compiti finora insospettati. Ma questa praticit ha finito per conferire, daltra parte, una semplificazione in tutti gli
atti sociali. Le cerimoniose manifestazioni di rispetto, per esempio, sono state
gradualmente sostituite da maniere sempre pi informali. Analogamente, ogni
ornamento ora considerato inutile perch non pratico. E al fine di ricercare
la funzionalit in tutto, ci si alla fine allontanati da ci che trascendente o soprannaturale.
A questo punto, non sono mancate voci che hanno messo in guardia sul fatto
che il mondo moderno ha quasi esiliato la bellezza dalla vita quotidiana. Tra queste, quella di Papa Paolo VI che, in occasione della chiusura del Concilio Vaticano
II, ha lanciato nel Messaggio agli Artisti questo appello: Il mondo nel quale viviamo ha necessit di bellezza per non cadere nella disperazione.
Luomo si sente orfano del bello. La sua anima cerca valori perenni che riportino alle verit trascendenti. Perch come la cerva anela ai corsi dacqua, (Sl 42,
2), lessere umano ha sete di Dio, Bellezza assoluta ed eterna.
Per saziare questo legittimo desiderio, la Chiesa dispone di un inestimabile
strumento: la Liturgia. Se lillibata dottrina cattolica illumina e orienta lumanit
da duemila anni, forse giunto il momento di raggiungere, soprattutto con la bellezza espressa nei riti, le generazioni post-moderne tanto avverse a studi teorici.
Non sar riservato al presente periodo storico il ricorso a quello che San Tommaso denomina convertio ad phantasmata? Che ci sia, in ultima analisi, oggigiorno, un altro mezzo pi idoneo di evangelizzare?
La Liturgia, debitamente eseguita e presentata, pi efficace nellevangelizzazione di qualsiasi documento scritto, perch raggiunge tutte le persone, indipendentemente da cultura, et o lingua. In essa, il bello si manifesta e parla di per s.
Senza bisogno di ragionamenti, eleva lanima direttamente al sacro, coinvolgendo
tutti i sensi delluomo.
Infatti, qual stata la ragione per cui sono stati elaborati paramenti liturgici,
in tutti i tempi, con i pi raffinati tessuti riccamente ricamati? Perch la Sposa di
Cristo ha distillato delicati incensi per rappresentare la nostra preghiera che sale
al Padre? E per che cosa servono le campane e lorgano, venerabili voci della Santa Chiesa, se non per elevarci meglio alle realt celesti? E la bellezza e ricchezza
dei templi e degli oggetti utilizzati nel culto?
La solennit, la pompa e lo splendore della Liturgia creano un ambiente atemporale che lega il passato al presente, il visibile allinvisibile, il terreno al celeste,
insomma, la creatura al Creatore.
Realmente, come ben ha ricordato il Beato Giovanni Paolo II, mai come oggi
si pu dire tanto a proposito che la bellezza salver il mondo!
Settembre 2011 Salvami

Regina5

La voce del Papa

Che cos veramente


lamicizia?
La amicizia non soltanto conoscenza: , soprattutto, comunione del volere. Il
mio volere, crescendo, si unisce a quello di Lui: la Sua volont diventa la mia, ed
precisamente cos che divento io stesso la verit.

on iam servos, sed


amicos Non vi
chiamo pi servi
ma amici (cfr. Gv
15,15). A sessantanni dal giorno
della mia Ordinazione sacerdotale
sento ancora risuonare nel mio intimo queste parole di Ges, che il nostro grande Arcivescovo, il Cardinale Faulhaber, con la voce ormai un
po debole e tuttavia ferma, rivolse a
noi sacerdoti novelli al termine della
cerimonia di Ordinazione.
Secondo lordinamento liturgico di quel tempo, questacclamazione significava allora lesplicito
conferimento ai sacerdoti novelli
del mandato di rimettere i peccati. Non pi servi ma amici: io sapevo e avvertivo che, in quel momento, questa non era solo una parola cerimoniale, era anche pi
di una citazione della Sacra Scrittura. Ne ero consapevole: in questo momento, Egli stesso, il Signore, la dice a me in modo del tutto
personale.

Il Figlio di Dio mi chiama


amico e Si consegna a me
Nel Battesimo e nella Cresima,
Egli ci aveva gi attirati a s, ci aveva
6Salvami Regina Settembre 2011

accolti nella famiglia di Dio. Tuttavia, ci che avveniva in quel momento, era ancora qualcosa di pi: Egli
mi chiama amico. Mi accoglie nella cerchia di coloro ai quali si era rivolto nel Cenacolo. Nella cerchia di
coloro che Egli conosce in modo del
tutto particolare e che cos Lo vengono a conoscere in modo particolare.
Mi conferisce la facolt, che quasi mette paura, di fare ci che solo
Egli, il Figlio di Dio, pu dire e fare
legittimamente: Io ti perdono i tuoi
peccati. Egli vuole che io per suo
mandato possa pronunciare con il
suo Io una parola che non soltanto parola bens azione che produce un cambiamento nel pi profondo dellessere.
So che dietro tale parola c la
sua Passione per causa nostra e
per noi. So che il perdono ha il suo
prezzo: nella sua Passione, Egli
disceso nel fondo buio e sporco del nostro peccato. disceso
nella notte della nostra colpa, solo cos essa pu essere trasformata. E mediante il mandato di perdonare Egli mi permette di gettare uno sguardo nellabisso delluomo e nella grandezza del suo pati-

re per noi uomini, che mi lascia intuire la grandezza del suo amore.
Egli si confida con me: Non pi
servi ma amici.
Egli mi affida le parole della Consacrazione nellEucaristia.
Egli mi ritiene capace di annunciare la sua Parola, di spiegarla in
modo retto e di portarla agli uomini di oggi. Egli si affida a me.
Non siete pi servi ma amici:
questa unaffermazione che reca
una grande gioia interiore e che,
al contempo, nella sua grandezza,
pu far venire i brividi lungo i decenni, con tutte le esperienze della
propria debolezza e della sua inesauribile bont.

Lamicizia una comunione


del pensare e del volere
Non pi servi ma amici: in
questa parola racchiuso lintero programma di una vita sacerdotale. Che cosa veramente lamicizia? Idem velle, idem nolle volere
le stesse cose e non volere le stesse cose, dicevano gli antichi. Lamicizia una comunione del pensare
e del volere.
Il Signore ci dice la stessa cosa con grande insistenza: Cono-

LOsservatore Romano

Non vi chiamo pi servi ma amici: Laffermazione del Figlio di Dio genera in noi una grande gioia interiore
Messa del 29 giugno nella Basilica di San Pietro

sco i miei e i miei conoscono me


(cfr. Gv 10,14). Il Pastore chiama
i suoi per nome (cfr. Gv 10,3). Egli
mi conosce per nome, non sono un
qualsiasi essere anonimo nellinfinit delluniverso, mi conosce in
modo del tutto personale. Ed io,
conosco Lui? Lamicizia che Egli
mi dona pu solo significare che
anchio cerchi di conoscere sempre meglio Lui; che io, nella Scrittura, nei Sacramenti, nellincontro
della preghiera, nella comunione
dei Santi, nelle persone che si avvicinano a me e che Egli mi manda, cerchi di conoscere sempre di
pi Lui stesso.

Ges ci esorta ad andare


incontro agli altri
Lamicizia non soltanto conoscenza, soprattutto comunione del
volere. Significa che la mia volont
cresce verso il s delladesione alla sua. La sua volont, infatti, non
per me una volont esterna ed estranea, alla quale mi piego pi o meno
volentieri oppure non mi piego. No!
Nellamicizia la mia volont crescendo si unisce alla Sua, la sua volont diventa la mia, e cos divento
veramente me stesso.

La parola di Ges sullamicizia


sta nel contesto del discorso della vite. Il Signore collega limmagine della vite con un compito dato ai discepoli: Vi ho costituiti perch andiate
e portiate frutto e il vostro frutto rimanga (Gv 15,16).
Il primo compito dato ai discepoli, agli amici, quello di mettersi in
cammino costituiti perch andiate , di uscire da se stessi ed andare
verso gli altri. Possiamo qui sentire
insieme anche la parola del Risorto
rivolta ai suoi, con la quale san Matteo conclude il suo Vangelo: Andate ed insegnate a tutti i popoli
(cfr. Mt 28,19s).
Il Signore ci esorta a superare i
confini dellambiente in cui viviamo, a portare il Vangelo nel mondo degli altri, affinch pervada il
tutto e cos il mondo si apra per
il Regno di Dio. Ci pu ricordarci che Dio stesso uscito da s,
ha abbandonato la sua gloria, per
cercare noi, per portarci la sua luce e il suo amore. Vogliamo seguire il Dio che si mette in cammino, superando la pigrizia di rimanere adagiati su noi stessi, affinch Egli stesso possa entrare nel
mondo.

Il frutto che rimane: una vita


secondo la Legge di Dio
Dopo la parola sullincamminarsi, Ges continua: portate frutto, un frutto che rimanga! Quale
frutto Egli attende da noi? Qual
il frutto che rimane? Ebbene, il
frutto della vite luva, dalla quale
si prepara poi il vino. Fermiamoci per il momento su questa immagine. Perch possa maturare uva
buona, occorre il sole ma anche la
pioggia, il giorno e la notte. Perch
maturi un vino pregiato, c bisogno della pigiatura, ci vuole la pazienza della fermentazione, la cura
attenta che serve ai processi di maturazione.
Del vino pregiato caratteristica
non soltanto la dolcezza, ma anche
la ricchezza delle sfumature, laroma variegato che si sviluppato nei
processi della maturazione e della
fermentazione. Non forse questa
gi unimmagine della vita umana,
e in modo del tutto particolare della nostra vita da sacerdoti? Abbiamo
bisogno del sole e della pioggia, della serenit e della difficolt, delle fasi di purificazione e di prova come
anche dei tempi di cammino gioioso
con il Vangelo.
Settembre 2011 Salvami

Regina7

Volgendo indietro lo sguardo


possiamo ringraziare Dio per entrambe le cose: per le difficolt e per
le gioie, per le ore buie e per quelle felici. In entrambe riconosciamo
la continua presenza del suo amore, che sempre di nuovo ci porta e ci
sopporta.
Ora, tuttavia, dobbiamo domandarci: di che genere il frutto che
il Signore attende da noi? Il vino
immagine dellamore: questo il
vero frutto che rimane, quello che
Dio vuole da noi. Non dimentichiamo, per, che nellAntico Testamento il vino che si attende dalluva pregiata soprattutto immagine della giustizia, che si sviluppa
in una vita vissuta secondo la legge
di Dio! E non diciamo che questa
una visione veterotestamentaria e
ormai superata: no, ci rimane vero sempre.

La fedelt a Cristo e alla


sua Chiesa porta con s
il segno della croce
Lautentico contenuto della Legge, la sua summa, lamore per

Dio e per il prossimo. Questo duplice amore, tuttavia, non semplicemente qualcosa di dolce. Esso
porta in s il carico della pazienza,
dellumilt, della maturazione nella formazione ed assimilazione della nostra volont a quella di Dio,
alla volont di Ges Cristo, lAmico. Solo cos, nel diventare lintero nostro essere vero e retto, anche
lamore vero, solo cos esso un
frutto maturo.
La sua esigenza intrinseca, la fedelt a Cristo e alla sua Chiesa, richiede sempre di essere realizzata
anche nella sofferenza. Proprio cos
cresce la vera gioia. Nel fondo, lessenza dellamore, del vero frutto,
corrisponde con la parola sul mettersi in cammino, sullandare: amore significa abbandonarsi, donarsi;
reca in s il segno della croce. In tale contesto Gregorio Magno ha detto una volta: Se tendete verso Dio,
badate di non raggiungerlo da soli
(cfr. H Ev 1,6,6: PL 76, 1097s) una
parola che a noi, come sacerdoti, deve essere intimamente presente ogni
giorno. [...]

unora di gratitudine
Sessantanni di ministero sacerdotale cari amici, forse ho indugiato troppo nei particolari. Ma in
questora mi sono sentito spinto a
guardare a ci che ha caratterizzato i decenni. Mi sono sentito spinto a dire a voi a tutti i sacerdoti e
Vescovi come anche ai fedeli della
Chiesa una parola di speranza e di
incoraggiamento; una parola, maturata nellesperienza, sul fatto che il
Signore buono.
Soprattutto, per, questa unora di gratitudine: gratitudine al Signore per lamicizia che mi ha donato e che vuole donare a tutti noi.
Gratitudine alle persone che mi
hanno formato ed accompagnato. E
in tutto ci si cela la preghiera che
un giorno il Signore nella sua bont
ci accolga e ci faccia contemplare la
sua gioia. Amen.

(Tratto dallomelia della Concelebrazione Eucaristica e imposizione del pallio ai nuovi Arcivescovi
Metropolitani, 29/6/2011)

Non separate mai la creativit


artistica dalla verit e dalla carit
Dallarmonia perfetta tra verit e carit emana la bellezza autentica, capace di suscitare
ammirazione, meraviglia e gioia vera nel cuore degli uomini.

l nostro odierno incontro, in


cui ho la gioia e la curiosit di ammirare le vostre opere, vuole essere una nuova tappa di
quel percorso di amicizia e di dialogo che abbiamo intrapreso il 21 novembre del 2009, nella Cappella Sistina, un evento che porto ancora
impresso nellanimo.

8Salvami Regina Settembre 2011

La Chiesa e gli artisti tornano


ad incontrarsi, a parlarsi, a sostenere la necessit di un colloquio che
vuole e deve diventare sempre pi
intenso e articolato, anche per offrire alla cultura, anzi alle culture
del nostro tempo un esempio eloquente di dialogo fecondo ed efficace, orientato a rendere questo

nostro mondo pi umano e pi bello.

Il mondo ha bisogno che la verit


risplenda e la carit si infiammi
Voi oggi mi presentate il frutto della vostra creativit, della vostra riflessione, del vostro talento,
espressioni dei vari ambiti artistici

ce di suscitare ammirazione, meraviglia e gioia vera nel cuore degli uomini.


Il mondo in cui viviamo ha bisogno che la verit risplenda e non
sia offuscata dalla menzogna o dalla banalit; ha bisogno che la carit infiammi e non sia sopraffatta dallorgoglio e dallegoismo. Abbiamo bisogno che la bellezza della verit e della carit colpisca lintimo del nostro cuore e lo renda pi
umano.

Non ho mai cercato la bellezza


lontano dalla verit e dalla carit
Cari amici, vorrei rinnovare a voi
e a tutti gli artisti un amichevole e
appassionato appello: non scindete
mai la creativit artistica dalla verit e dalla carit, non cercate mai la
bellezza lontano dalla verit e dalla carit, ma con la ricchezza della vostra genialit, del vostro slancio creativo, siate sempre, con coraggio, cercatori della verit e testimoni della carit; fate risplendere la verit nelle vostre opere e fate in modo che la loro bellezza su-

sciti nello sguardo e nel cuore di chi


le ammira il desiderio e il bisogno
di rendere bella e vera lesistenza, ogni esistenza, arricchendola di
quel tesoro che non viene mai meno, che fa della vita un capolavoro e
di ogni uomo uno straordinario artista: la carit, lamore.
Lo Spirito Santo, artefice di ogni
bellezza che nel mondo, vi illumini sempre e vi guidi verso la Bellezza
ultima e definitiva, quella che scalda la nostra mente e il nostro cuore
e che attendiamo di poter contemplare un giorno in tutto il suo splendore.
Ancora una volta, grazie per la
vostra amicizia, per la vostra presenza e perch portate nel mondo
un raggio di questa Bellezza, che
Dio. Di vero cuore imparto a tutti
voi, ai vostri cari e allintero mondo
dellarte la mia Benedizione Apostolica.
(Passi del discorso
allinaugurazione dellesposizione
preparata in occasione dei
sessantanni di sacerdozio, 4/7/2011)

LOsservatore Romano

che qui rappresentate: pittura, scultura, architettura, oreficeria, fotografia, cinema, musica, letteratura
e poesia. Prima di ammirarle insieme a voi, permettetemi di fermarmi solo un momento sul suggestivo titolo di questa Esposizione: Lo
splendore della verit, la bellezza della carit.
Proprio nellOmelia della Messa
pro eligendo pontifice, commentando la bella espressione di San Paolo della Lettera agli Efesini veritatem facientes in caritate (4,15),
definivo il fare la verit nella carit come una formula fondamentale dellesistenza cristiana. E aggiungevo: In Cristo, coincidono verit
e carit. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verit e carit si fondono. La carit senza verit sarebbe
cieca; la verit senza carit sarebbe come un cembalo che tintinna
(ICor 13,1).
E proprio dallunione, vorrei
dire dalla sinfonia, dalla perfetta armonia di verit e carit, che
emana lautentica bellezza, capa-

Un momento dellOmaggio degli artisti a Benedetto XVI, il 4/7/2011, nellatrio della Sala Paolo VI

Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.
La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.vatican.va

Settembre 2011 Salvami

Regina9

Ges e gli Apostoli Cattedrale di


Notre-Dame, Parigi

In quel tempo, 21 Pietro gli si avvicin e gli disse:


Signore, quante volte dovr perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?. 22 E
Ges gli rispose: Non ti dico fino a sette, ma fino a
settanta volte sette. 23 A proposito, il regno dei cieli
simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. 24
Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era
debitore di diecimila talenti. 25 Non avendo per costui il denaro da restituire, il padrone ordin che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto
possedeva, e saldasse cos il debito.
26
Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava:
Signore, abbi pazienza con me e ti restituir ogni
cosa!. 27 Impietositosi del servo, il padrone lo lasci
andare e gli condon il debito.
28
Appena uscito, quel servo trov un altro servo
come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo,
10Salvami Regina Settembre 2011

lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!. 29 Il suo


compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo:
Abbi pazienza con me e ti rifonder il debito!. 30 Ma
egli non volle esaudirlo, and e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
31
Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto laccaduto. 32 Allora il padrone fece chiamare quelluomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato
tutto il debito perch mi hai pregato. 33 Non dovevi forse anche tu aver piet del tuo compagno, cos
come io ho avuto piet di te?. 34 E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finch non gli
avesse restituito tutto il dovuto.
35
Cos anche il mio Padre celeste far a ciascuno di
voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello
(Mt 18, 21-35).

Gustavo Kralj

aVangeloA

Commento al Vangelo XXIV Domenica del Tempo Ordinario

Devo perdonare
una volta sola?
Il problema del perdono complesso. La legge antica
dava alloffeso il diritto di vendicarsi. Il Vangelo prescrive
il dovere di perdonare le offese e glorifica chi lo fa. Ora,
quali sono i limiti? Fino a che punto deve esser prodiga
la nostra misericordia?
Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP

I Invito alla bont,


mansuetudine e clemenza
Si osserva con frequenza in alcune persone,
quando intraprendono le vie della pratica della virt, la tendenza a cercare una regola precisa
che garantisca loro la salvezza. Spiriti pragmatici, si sentono interamente sicuri solo cercando di avere sotto il loro controllo la propria vita
spirituale, senza dipendere da altri e, probabilmente, nemmeno dalla grazia divina.
Vorrebbero ottenere meriti soprannaturali pi o meno come chi destina denaro in banca, con la garanzia che render una determinata
somma ogni mese. Cos come le occupazioni fisse e manifeste conferiscono stabilit alla nostra
esistenza terrena, esse desiderano lo stesso per
lottenimento della vita eterna.

Nessuno pu conoscere con


certezza il suo stato danimo
Nemmeno il pi saldo e virtuoso degli uomini pu per evitare un briciolo di insicurezza riguardo il suo stato danimo. A questo riguardo,
solo Dio conosce con certezza la situazione di
ciascuno; pertanto, nessuno pu ritenere di essere senza dubbio nella grazia divina, come spie-

ga il Dottor Angelico: Uno non pu sapere, con


certezza assoluta, di possedere la grazia, secondo
la prima Lettera ai Corinzi: Non mi giudico da
me stesso. Chi mi giudica il Signore.1
Un commovente fatto storico illustra questa realt. Quando Santa Giovanna dArco affrontava il processo orchestrato contro di lei,
uno degli inquisitori Jean Beaupre, maestro
dellUniversit di Parigi le fece una domanda insidiosa: Sei in stato di grazia?.2 Se avesse risposto affermativamente, sarebbe stata biasimata per il fatto di contrariare la dottrina cattolica; se avesse negato, avrebbe dato pretesto
alla malevolenza dei suoi accusatori. La giovane pastora, invece, affront in maniera perfetta
la capziosa questione, come avrebbe fatto il pi
esperto teologo: Se non lo sono, che Dio mi vi
introduca; se lo sono, che Dio mi ci conservi.3
Ora, questa salutare insicurezza quanto alla salvezza diverge dalla mentalit orgogliosa e
pragmatica dei farisei dellepoca di Nostro Signore, che avevano elaborato centinaia di regole il cui
semplice compimento, essi credevano, rendeva la
persona giustificata davanti a Dio. Concepivano
la Religione come un contratto, nel quale a loro
toccava osservare con precisione questo elenco di
Settembre 2011 Salvami

Nessuno pu
ritenere di
essere senza
dubbio nella
grazia divina

Regina11

precetti esteriori, e a Dio premiare chi li osservasse, qualsiasi fossero le loro disposizioni interiori.
Come vedremo pi avanti, San Pietro, formulando la domanda trascritta allinizio del Vangelo
di oggi, mostra di essere influenzato in certa misura da questo modo di pensare. Perch la psicologia umana costituita in modo tale che ognuno
tende a giudicare normale lambiente dove nato e vive, di conseguenza luomo si adatta con facilit persino alle maggiori contingenze e avversit che incontra nella vita di tutti i giorni.

Il concetto di giustizia allepoca


di Nostro Signore

Sergio Hollmann

Lodio, il desiderio di vendetta e lincapacit di perdonare imperversavano


nellAntichit

Nel corso del ciclo liturgico, la Chiesa ci mostra differenti aspetti degli infiniti attributi di
Dio, per meglio conoscerLo, amarLo e imitarLo. In questa 24 Domenica del Tempo Ordinario, il Vangelo ci invita alla bont, alla mansuetudine e alla clemenza: dobbiamo essere buoni
come Egli buono, compassionevoli come Egli
compassionevole, clementi come Egli cle-

mente. Imparate da me, che sono mite e umile


di cuore (Mt 11, 29), ci esorta Ges.
Per meglio comprendere il passo proposto
oggi dalla Chiesa alla nostra considerazione,
dobbiamo aver ben presente quanto lodio, il
desiderio di vendetta e lincapacit di perdonare imperversavano nelle civilt precedenti alla
venuta del Signore Ges.
Il concetto di giustizia vigente nellOriente biblico si fondava sulla Legge del Taglione, secondo la quale il criminale doveva esser punito taliter, cio con rigorosa reciprocit in relazione
al danno inflitto: Occhio per occhio, dente per
dente tale il crimine, tale la pena. Vale la pena notare che questo principio legale mirava anche a mitigare i costumi violenti dei popoli antichi, dove la rappresaglia era la regola e, in generale, provocava un danno maggiore di quello
delloffesa.4 Vigendo il costume di fare giustizia
con le proprie mani, prevaleva sempre il pi forte
e il perdono era visto come segno di debolezza.
Nellantica Mesopotamia, per esempio, le
pene erano atti di vendetta e raramente bastava
tagliare la testa; troviamo spesso, soprattutto in
Assiria, il supplizio del palo e lo scorticamento.
Si lasciava insepolto il cadavere, perch servisse
da lezione. Per delitti di minor valore, era allordine del giorno tagliare la mano, il naso, le orecchie, strappare gli occhi. Il debitore insolvente
restava schiavo perpetuo del creditore, il quale
poteva venderlo o utilizzarlo a suo servizio.5
Consideriamo in questa prospettiva il passo
del Vangelo di oggi.

II Quali i limiti del perdono?


In quel tempo, 21 Pietro gli si avvicin
e gli disse: Signore, quante volte dovr
perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?.

Se non sono nello stato di grazia, che Dio


mi vi introduca; se lo sono, che Dio
mi ci conservi
Santa Giovanna dArco Cattedrale di Bziers
(Francia)

12Salvami Regina Settembre 2011

Gli Apostoli erano stati formati in una scuola


completamente differente da quella del Messia.
La stessa Legge di Mos era severissima, e certe
colpe, come la blasfemia contro Dio, erano castigate con la morte immediata per lapidazione
(cfr. Lv 24, 14-16).
San Pietro aveva appena sentito Nostro Signore discorrere a proposito delle relazioni
umane, parlando su come trattare i bambini,
della parabola della pecorella perduta e della
correzione fraterna. Certamente pensava di agir

Timothy Ring

bene formulando la domanda: Signore, quante volte devo perdonare mio fratello, quando
egli peccher contro di me? Anche sette volte?
Commenta Lagrange: Pietro sa bene che necessario perdonare un fratello. Ma quali sono i
limiti? Egli ritiene di esser in pieno accordo con
lo spirito di Ges, proponendo sette volte. 6
Maldonado va pi lontano, ricordando in questo passo lopinione di Crisostomo e Eutimio,
per cui San Pietro fu mosso da un certo spirito
di vanagloria e dal desiderio di ottenere fama di
misericordioso, perch gli sembrava una grande
impresa dire, anche se con esitazione, che era necessario perdonare sette volte il peccatore.7
Ora, nella realt, latteggiamento del Principe degli Apostoli mostra quanto influenzato egli
ancora fosse dai criteri della sua epoca, secondo i
quali la dottrina insegnata dal Signore Ges sembrava assurda. Nella considerazione di San Giovanni Crisostomo, la sua domanda equivaleva a
dire: Se mio fratello continua a peccare e a pentirsi quando viene corretto, quante volte ci dici di
sopportare questo? Perch per colui che non si
pente n condanna se stesso, hai gi stabilito un limite, dicendo: Sia per te come un pagano e pubblicano. Non, per, per chi si pente: per questo ci
ordini di tollerare. Quante volte, allora, devo sopportarlo se, essendo rimproverato, si pente.8

A Dio dobbiamo la Redenzione e le


innumerevoli grazie e benefici da Lui concessi
a ognuno
Chiesa dei Martiri Lisbona

Cristo venuto a portare misericordia infinita

E Ges gli rispose: Non ti dico fino


a sette, ma fino a settanta volte sette.

22

Sette era un numero simbolico nellAntichit, e significava innumerevoli volte. Per mostrare come fosse di fatto illimitato il perdono
che si doveva dare al fratello, Nostro Signore
usa la formula settanta volte sette, ossia, molto moltiplicato per molto pi.
Con questespressione, osserva Crisostomo,
Ges non vuole fissare un numero, ma far capire che si deve perdonare illimitatamente, continuamente e sempre.9 Alla misericordia sempre parsimoniosa delluomo, il Maestro contrappone la sua misericordia infinita.
In seguito agendo secondo laspettativa dello spirito orientale, molto immaginativo
, Egli ricorre a una parabola per rendere pi
comprensibile la sua dottrina. Spesso, luso di
paragoni o analogie rende possibile esternare
le verit in un modo pi profondo di quanto sia
possibile con la mera teoria.

Un debito impossibile da rimettere

A proposito, il regno dei cieli simile


a un re che volle fare i conti con i suoi
servi. 24 Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. 25 Non avendo per costui
il denaro da restituire, il padrone ordin
che fosse venduto lui con la moglie, con
i figli e con quanto possedeva, e saldasse
cos il debito.
23

Alla misericordia sempre


parsimoniosa
delluomo, il
Maestro contrappone la
sua misericordia infinita

La parabola semplice, accessibile e convincente nellintrodurre la figura di uno che doveva


molto denaro. Alcune traduzioni parlano di una
enorme fortuna, mentre altre, che si rifanno
di pi alloriginale greco, specificano che si tratta di diecimila talenti.
Un talento attico corrispondeva a seimila dracme dargento, il cui peso era approssimativamente di 26 chilogrammi. Ossia, il valore menzionato
da Nostro Signore doveva equivalere a quasi 260
Settembre 2011 Salvami

Regina13

Gustavo Kralj

tonnellate del prezioso


metallo. Per farsi unidea di quanto questo significasse, si consideri
che, secondo lo storiografo ebreo Flavio Giuseppe, la Galilea e la Perea pagavano 200 talenti di tributo annuale a
Erode Antipatro.10
Il Signore Ges menziona questa esorbitante somma al fine di impressionare i suoi ascoltatori, dallo spirito calcolatore e rendere evidente limpossibilit di
pagare il debito. Sorge,
cos, una prima applicazione di questo passo
alla nostra vita spirituale: la nostra incapacit
di saldare il debito che
abbiamo contratto con
il Creatore.
Gli dobbiamo, la vita
Maria Santissima di gran lunga la maggior
e lessere. Oltre a questo,
debitrice di Dio
la Redenzione e le innumerevoli grazie e beMadonna di Parigi Seminario degli Araldi del
nefici da Lui concessi a
Vangelo, Caieiras (Brasile)
ognuno nel corso dellesistenza. Quanto pi abbondanti questi siano stati, maggiore lobbligo di restituire. Per questo esclama Crisostomo: Non vero che, anche se avessimo dato tutti i giorni la vita per chi ci ha amati cos
tanto, non Gli avremmo retribuito degnamente o,
meglio ancora, non Gli avremmo pagato neppure
una minima parte del nostro debito?.11
Da questo punto di vista, Maria Santissima
di gran lunga la maggior debitrice di Dio, poich
Lei da sola ha ricevuto molto di pi che tutte le
creature angeliche e umane messe insieme. Per
gli Angeli e per tutti i Beati del Cielo, Dio ha fatto meraviglie che luomo incapace di pronunciare (II Cor 12, 4); quelli che ha giustificati li
ha anche glorificati (Rm 8, 30). Anche in Maria
Egli ha fatto meraviglie, ma meraviglie di fatto singolari, perch la grandezza di Maria eccede incomparabilmente qualsiasi altra grandezza
creata afferma San Lorenzo da Brindisi.12
Ora, al contrario della Vergine Immacolata,
ogni colpa nostra ha accresciuto a questo debito

Ogni colpa
nostra ha
accresciuto a
questo debito un valore
incommensurabile al
nostro debito
col Creatore

14Salvami Regina Settembre 2011

un valore incommensurabile, perch lobbligo di


restituire contratto commettendo un solo peccato
infinito, perch infinita la dignit dellOffeso.
Infatti, anche se passassimo leternit intera
facendo i sacrifici pi inverosimili, non pagheremmo il nostro debito. Nulla che possiamo fare da soli sufficiente per riparare il peccato dei
nostri progenitori e i nostri stessi peccati, contro il Creatore.

Il perdono del re ci invita a perdonare

Allora quel servo, gettatosi a terra, lo


supplicava: Signore, abbi pazienza con
me e ti restituir ogni cosa!. 27 Impietositosi del servo, il padrone lo lasci andare e gli condon il debito.
26

Il servo insolvente riconosce di esser debitore, si prostra a terra e chiede clemenza: Dammi un limite di tempo, e io ti pagher tutto!.
Vana illusione! Perch, per quanto grande sia
questo limite, gli sar impossibile saldare il debito. Il re, per, mosso da compassione, non
parla di ritardare il pagamento, n cerca di recuperare parte del denaro. Perdona tutto.
Di fronte a un pentimento sincero, allo stesso modo procede Dio nei nostri confronti, non lasciandoSi vincere in bont e trattandoci con una
misericordia infinitamente maggiore di quanto oseremmo sperare. Per farlo, ci pone soltanto una condizione: un cuore contrito e umiliato (Sl 50, 19).
Nostro Signore venuto a sostituire la pena del
taglione con un nuovo modo di trattare: amare il
prossimo come se stesso, per amore di Dio. Per giustificare la disposizione a perdonare sempre, questo Maestro rigoroso nella lotta al peccato evoca
davanti ai suoi discepoli il Giudizio al quale tutti noi
avremo tante richieste di perdono da fare.13
Cos, chi si riconosce meritevole di castigo
per le sue colpe, vedendosi perdonato da Dio in
forma cos gratuita e sovrabbondante, sar disposto a fare lo stesso con i fratelli.

Lamor proprio ferito porta


al desiderio di vendetta

Appena uscito, quel servo trov un


altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!. 29 Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti ri28

fonder il debito!. 30 Ma egli non volle


esaudirlo, and e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.

Gustavo Kralj

Subito dopo esser stato trattato con tanta generosit, questo servo si mostra implacabile con
laltro che gli doveva appena cento monete e lo
fa gettare in carcere. I particolari della narrazione evidenziano il violento contrasto tra latteggiamento del servo perdonato e quello del re,
ma la parabola resta ancora al di qua della realt.
Infatti, mancandoci la carit verso il prossimo, agiamo come il servo cattivo, poich i debiti
che possiamo avere tra noi non si accostano minimamente a quello generato da una sola mancanza commessa contro il Creatore ma pur essendo stati tante volte oggetto della misericordia divina, non raro che il nostro amor proprio
si senta ferito quando uno ci fa unoffesa, e, irritati, coltiviamo il desiderio di vendicarci.

Di fronte a un pentimento sincero, Dio non Si


lascia vincere in bont
Dettaglio di Ges e gli Apostoli
Cattedrale di Notre-Dame, Parigi

Trascorsi venti secoli, si osserva ancora nel


rapporto tra i cristiani questa disposizione alla vendetta, soprattutto per quel che concerne
il dominio interiore. Con frequenza le persone
perdonano formalmente, ma conservano il dispiacere e il rancore nellanimo e, con essi, il desiderio di una rivalsa.
Da che cosa derivano le guerre e le liti che
sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre
membra? (Gc 4, 1), chiede lApostolo San Giacomo. Siccome la tendenza esacerbata allamor proprio conseguenza del peccato originale, luomo avr sempre questo combattimento davanti a s e non gli rimarr che ricorrere alla grazia divina per vincere questa cattiva inclinazione.

Obbligo di denunciare il peccatore

Visto quel che accadeva, gli altri servi


furono addolorati e andarono a riferire
al loro padrone tutto laccaduto.

31

La reazione provocata da questa ingiustizia


negli altri servi immagine dello scandalo che
provoca chi non perdona il fratello. Agirono bene andando a riferire il fatto al re, perch non
maldicenza rivelare a un superiore le colpe dei
suoi subordinati, affinch egli faccia la correzione o impedisca il disordine che da loro possono derivare.14 Al contrario, in certe occasioni,
indicare le colpe commesse dagli altri un obbligo morale relativo allottavo Comandamento
della Legge di Dio; in caso di omissione, la persona pu rendersi colpevole di connivenza.
Infatti necessario denunciare il peccatore
contumace, non solo per il bene della sua stessa anima, invitandolo ad emendarsi, ma anche
per proteggere i buoni. Non stato senza una ragione che Cristo, per far cessare lo scandalo dei
mercanti nel Tempio, li espulse a colpi di frusta,
gettando per terra il denaro dei cambisti (cfr. Gv
2, 14-16) e condann pubblicamente i farisei come razza di vipere (Mt 12, 34), ipocriti (Mt
23, 13-15) e figli del demonio (cfr. Gv 8, 44).
Chi ha proceduto cos stato lo stesso Ges che guar ciechi e lebbrosi, moltiplic i pani
e pesci, resuscit morti e dallalto della Croce
esclam: Padre, perdonali, perch non sanno
quello che fanno! (Lc 23, 34).
Occorre anche notare, in questo versetto, il
fatto che gli altri servi non si siano fatti giustiSettembre 2011 Salvami

necessario
denunciare
il peccatore
contumace,
non solo per il
bene della sua
stessa anima,
ma anche per
proteggere
i buoni

Regina15

zia con le loro mani. Nostro Signore mostra cos


che garantire il buon ordine compete a Dio e al
potere pubblico, come ammonisce San Giacomo: Ora, uno solo legislatore e giudice, Colui
che pu salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti
fai giudice del tuo prossimo? (Gc 4, 12).
A chi si considerato leso, compete la disposizione continua al perdono. Infatti, ci prescrive lApostolo: Non rendete a nessuno male per
male, [...]ma lasciate fare allira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambier, dice il Signore (Rm 12, 17-19).

Dio clemente, ma anche giusto

Allora il padrone fece chiamare


quelluomo e gli disse: Servo malvagio,
io ti ho condonato tutto il debito perch
mi hai pregato. 33 Non dovevi forse anche tu aver piet del tuo compagno, cos
come io ho avuto piet di te?. 34 E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli
aguzzini, finch non gli avesse restituito
tutto il dovuto.

32

La misericordia stata
promessa a
chi teme Dio
e non a chi
di lei abusa

Il Divino Maestro non venuto a predicare


limpunit n il lassismo morale. Dio clemente, ma anche giusto. Di fronte a benefici gratuiti
di tal portata, dobbiamo tener presente che ad
un certo momento dovremo render conto al Benefattore. Perch, come insegna SantAlfonso
de Liguori, la misericordia stata promessa a
chi teme Dio e non a chi di lei abusa [...] se Dio
aspetta con pazienza, non aspetta sempre.15
La giustizia e il perdono si chiedono, e devono andare insieme. Giustizia non vendetta
cieca, ma riparazione dellordine morale violato. Questa la regola che il Signore Ges venuto a stabilire tra gli uomini.

La mancanza di reciprocit
allontana il perdono di Dio

Cos anche il mio Padre celeste far


a ciascuno di voi, se non perdonerete di
cuore al vostro fratello.

35

Nostro Signore molto chiaro nel sottolineare la necessit di perdonare con tutto il suo
cuore il fratello, e non soltanto formalmente. necessario, pertanto, eliminare dal nostro
spirito lamarezza per loffesa ricevuta, frutto dellamor proprio. Serbando rancore af16Salvami Regina Settembre 2011

ferma Crisostomo conficchiamo in noi stessi


la spada. Perch, cosa pu aver fatto il tuo offensore, in comparazione con quello che fai a te
stesso quando ti riempi dira e attrai contro di te
la sentenza di condanna di Dio.16
Infatti, Cristo dice qui chiaramente che, se
serbiamo nel cuore risentimento contro un nostro fratello, saremo consegnati ai torturatori,
come il cattivo servitore della parabola. Al contrario, se sopportiamo gli affronti del prossimo
come riparazione per linfinito debito che abbiamo con il nostro Creatore, questo attirer su
di noi la misericordia divina.
Per la carit, per lamore del prossimo, per
il perdono non pu esserci un limite. Di questa
attitudine ci ha dato un bellesempio Giuseppe,
il figlio di Giacobbe, che ha beneficiato in tutti
i modi possibili i fratelli che lo avevano venduto come schiavo ai mercanti, o ancora quel padre della parabola, quando corse incontro al figlio prodigo, lo abbracci e lo copr di baci (cfr.
Lc 15, 20).

III Perdonare rende


simile luomo a Dio
Dio ha, per cos dire, necessit di esser misericordioso. Lonnipotenza di Dio si manifesta, soprattutto, perdonando e praticando la misericordia, perch, con queste azioni, si mostra che Dio
ha il supremo potere, insegna San Tommaso.17
Ora, conforme a questo modello di sovrabbondante clemenza che dobbiamo amarci lun
laltro e ad imitazione del nostro Creatore, abbiamo bisogno di perdonare in una maniera tale
persino da dimenticare loffesa ricevuta.
Perdonare, tuttavia, non sempre facile. Esige vincere lamor proprio che desidera rappresaglie e conserva rancore nel cuore. Infatti, se la
vendetta in accordo con la natura umana decaduta, niente ci fa assomigliare tanto a Dio
quanto la dolcezza e la carit verso coloro che ci
oltraggiano con pi malizia e violenza18, scrive
San Giovanni Crisostomo.
Non nella ricchezza n nel potere, ma nella capacit di perdonare che la persona manifesta la vera grandezza danimo. Se pagare il bene con il male diabolico e pagare il bene con
il bene mero obbligo, tuttavia, pagare il male
con il bene divino. Cos deve procedere dora
in poi luomo divinizzato dalla grazia comprata
con il Preziosissimo Sangue del Redentore.

Ricardo Castelo Branco

Per la carit, per lamore del prossimo, per il perdono non pu esserci un limite. Di questa
attitudine ci ha dato un bellesempio quel padre della parabola, quando corse incontro al figlio
prodigo, lo abbracci e lo copr di baci
Ritorno del figlio prodigo Chiesa Trinit dei Monti, Roma

SAN TOMMASO DAQUINO. Somma Teologica, I-II,


q.112, a.5, resp.

Cfr. PERNOUD, Rgine et


RAMBAUD, Mireille. Telle fut Jeanne dArc. Paris: Fasquelle, 1956, pag.259.

Idem, ibidem.

Questa legislazione, cos


scioccante per la mentalit
moderna, nasceva proprio da
uno spirito di giustizia e moderazione. Se lingiustizia privata con facilit degenera in
contesa, e questa in abuso, la
legge del taglione tendeva a
evitare luna e laltro (TUYA, OP, Manuel de. Biblia
comentada. Evangelios . 3.ed.
Madrid: BAC, 1977, vol.V,
pag.82).

WEISS, Juan Bautista. Historia Universal . Barcelona: La


Educacin, 1927, v.I, pag.509.

LAGRANGE, OP, Marie Joseph. vangile selon Saint


Matthieu. Paris: J. Gabalda et
Fils, 1927. pag.358.
MALDONADO, SJ, Juan
de. Comentarios a los cuatro Evangelios I Evangelio
de San Mateo. Madrid: BAC,
1960, pag.652.

SAN GIOVANNI CRISOSTOMO. Omelia 61 sul Vangelo di San Matteo. c.1.

Idem, ibidem.

10

Cfr. LAGRANGE, op. cit.,


pag.359-360.

11

SAN GIOVANNI CRISOSTOMO. Omelia 61 sul Vangelo di San Matteo. c.2.

12

13

SAN LORENZO DA BRINDISI. Marial. Madrid: BAC,


2004, pag.309.
GRANDMAISON, SJ, Lonce. Jsus Christ. 6.ed. Paris:

Gabriel Beauchesne, 1928,


v.I, pag.103.
14

GAUME, J. Cathchisme de
Persvrance.4.ed. Bruxelles: H. Goemaere, 191, v.IV,
pag.421.

15

SANTALFONSO MARIA
DE LIGUORI. Preparazione alla morte Considerazioni sulle Verit Eterne. XVII
Abuso della Misericordia Divina, c,I.

16

SAN GIOVANNI CRISOSTOMO. Omelia 61 sul Vangelo di San Matteo. c.5.

17

SAN TOMMASO DAQUINO, Somma Teologica, I,


q.25, a.3, ad 3.

18

SAN GIOVANNI CRISOSTOMO. Omelia 19 sul Vangelo di San Matteo, c.7.

Settembre 2011 Salvami

Pagare il bene
con il male
diabolico e
pagare il bene
con il bene
mero obbligo,
e pagare il
male con il
bene divino

Regina17

Richiamo alla trascendenza


per mezzo della bellezza
Le celebrazioni liturgiche, specie quella dellEucaristia, costituiscono il
fulcro dellesperienza del trascendente. Esse inglobano elementi umani
e divini in una sintesi di bellezza che ci eleva a Dio.

ualcosa di curioso accade quando riflettiamo


sugli episodi della vita
del Signore Ges riferiti nei Vangeli. A mano a mano che si
svolge la narrazione, essi cominciano
a germinare nel nostro spirito e finiamo per percepire sperimentalmente
come tutto quanto Cristo ha fatto nella Terra, due millenni fa, trascenda la
frontiera del tempo.
Infatti, il Verbo Incarnato non
predicava soltanto per le moltitudini
che si stringevano intorno a Lui nei
villaggi della Giudea. Le verit soprannaturali contenute nei suoi adorabili insegnamenti si presentano attualmente a noi molto pi chiare di
quanto lo furono per i suoi contemporanei. Cos succede, per esempio,
quando leggiamo nella Sacra Scrittura: Io sono venuto perch abbiate
vita, e la abbiate in abbondanza (Gv
10, 10) o Io sar sempre con voi, fino alla fine del mondo (Mt 28, 20).
Ora, uno degli elementi essenziali della divina didattica di Ges
servirSi delle realt visibili per elevarci a quelle invisibili. Additando ai
gigli del campo, Egli incit i cristiani

18Salvami Regina Settembre 2011

Suor Monica Erin MacDonald, EP


di tutti i tempi a riflettere sulla provvidenza amorosa di Dio. Si sedette presso un pozzo e parl di acqua
viva... Spezz il pane e alluse allalimento dellanima...
Questa reversibilit tra la sfera temporale e quella spirituale fa parte della
vita quotidiana della Chiesa. in essa
che i riti del culto divino, specialmente
la Celebrazione Eucaristica, trovano il
loro senso e fondamento.

Armoniosa successione
di parole e segni
Analizziamo, in questa prospettiva, quello che succede quando entriamo in una chiesa per partecipare
alla Santa Messa.
Subito allentrata, immergiamo la
mano nellacqua benedetta, facciamo
il segno della croce e ci genuflettiamo,
rivolti al tabernacolo. Subito dopo,
ci accomodiamo in un banco mentre
lorgano inonda con i suoi melodiosi
accordi il recinto sacro e una luce soave fluisce attraverso le vetrate.
Ad un certo momento, al tocco
di una piccola campana, ha inizio
la celebrazione. Un corteo si dirige
al presbiterio, preceduto dalla cro-

ce accompagnata da due candele accese, un turibolo e un incensiere. Di


seguito avanzano solenni i diaconi
e il sacerdote, rivestiti di paramenti che rinforzano il significato della cerimonia che si realizzer, salgono i gradini del presbiterio e, giunti
allaltare, si chinano a baciarlo.
E cos, nellarmoniosa successione di parole e segni dettata dalle sacre
rubriche, la Celebrazione Eucaristica si svolge fino al momento apice della Consacrazione. Allora, operando in
nome dellunico e vero Sacerdote, il celebrante pronuncia sul pane e il vino la
formula insegnata da Cristo e, in seguita, solleva alto il Corpo e il Sangue di
Nostro Signore, presente l come quando cammin per le strade della Galilea
o vers il suo sangue sul Calvario.

I simboli come ponte tra lo


spirituale e il corporale
Luso di segni materiali nella Liturgia permette di creare un solido
ponte tra il corporale e lo spirituale, il visibile e linvisibile, lumano e
il divino.
Il nostro spirito, insegna San
Tommaso, per unirsi con Dio, ne-

cessita di esser condotto dalle cose sensibili, perch le cose invisibili di Dio sono conosciute per lintermediazione delle creature (Rm 1,
20).1 Nello stesso senso, lo Pseudo-Dionisio afferma: Gli esseri celesti, a seguito della loro natura intellettuale, vedono Dio direttamente. Noi, al contrario, ci eleviamo fin
dove possiamo nella contemplazione del divino per mezzo di immagini sensibili.2
Dunque, conclude il Dottor Angelico, il culto divino deve servirsi di cose corporee con cui risvegliare, essendo esse come segni, la mente umana ad atti spirituali, mediante
i quali ci uniamo con Dio.3
Esse non sono un fine, ma un
mezzo per rendere accessibile ci
che trascendente e invitare i fedeli ad un atteggiamento di ammirazione, dedizione e gratitudine. Per
questo si affermato che a partire
dallhomo simbolicus che si visualizza lhomo religiosus.4

Ma il linguaggio simbolico, alimentando largamente lintelletto per


mezzo di tutti i sensi, principalmente
della vista e delludito, non solo pone luomo in contatto con lAssoluto,
ma lo fa in modo attraente. Insegna
Papa Benedetto XVI, la Liturgia,
per sua natura, possiede una tale variet di livelli di comunicazione, che
le permettono di raggiungere lessere
umano nella sua totalit.5
Ora, essendo la celebrazione liturgica del Sacramento dellEucaristia il punto alto del culto cristiano,
i riti che la compongono sono sintesi
e apice dellespressione religiosa nei
suoi pi diversi aspetti. La coniugazione di tutti loro produce unesperienza allo stesso tempo artistica e
mistica che ci invita a considerare lo
svolgimento della Santa Messa nella sua duplice dimensione estetica e
trascendente.

Srgio Miyazaki

Ricchezza di aspetti della


Celebrazione Eucaristica

Celebrazione Eucaristica presieduta


da Mons. Benedito Beni dos Santos,
Vescovo Ausiliare di Lorena, nella Chiesa
del Seminario degli Araldi del Vangelo a
Caieiras, San Paolo del Brasile

Settembre 2011 Salvami

Regina19

David Santos Domingues

Cristo come centro


della Liturgia

spirituale, ma anche fisica,


poich luomo un composto di corpo e anima. Il sacrificio espresso con segni tangibili, come una refezione. La stessa struttura
dellEucaristia emerge dalla sua istituzione compiuta da Cristo nellUltima Cena, per un suo ordine: Fate questo in memoria di Me
(Lc 22, 19).
Condividere un pasto rafforza lunit e larmonia tra i
partecipanti. Infatti, la parola latina convivium significa
refezione, banchetto. La Celebrazione Eucaristica per
eccellenza il sacrum convivium, nel quale i fedeli condividono il Corpo e Sangue
di Cristo, diventando uno in
Lui.

Una prima riflessione ci


porta a considerare pi da
vicino il centro intorno al
quale si articola questo insieme di parole, silenzi, gesti
e simboli che compongono
una Celebrazione Eucaristica. Qual la sua essenza?
Che cosa rappresentano?
La risposta ce la d il Catechismo affermando: Con
la Liturgia, Cristo, nostro
Redentore e Sommo Sacerdote, continua nella sua
Chiesa, con lei e per lei, lopera della nostra Redenzione.6
Afferma il Concilio Vaticano II: A ragione si considera la Liturgia come lesercizio della funzione sacerdotale di Cristo. In essa, i segni
Microcosmo organizzato in
sensibili significano e, ognuLa bellezza di una Celebrazione Eucaristica
forma da elevare lo spirito
no alla sua maniera, realizdipende dalla capacit di rivelare il gesto damore
zano la santificazione degli
Lo spazio in cui la Celepraticato da Ges
uomini; in essa, il Corpo Mibrazione Eucaristica si svolCroce processionale appartenente agli Araldi del Vangelo
stico di Ges Cristo capo e
ge ordinato in modo da famembri presta a Dio il culcilitare questa unione della
to pubblico integrale. Pertanto, qua- ca una preghiera sociale. Luomo comunit in Cristo.
lunque celebrazione liturgica , per ha bisogno dellappoggio dei suoi siSuperando le soglie del tempio,
esser opera di Cristo sacerdote e del mili, la riunione e interazione di una la persona avvolta da un ambiensuo Corpo che la Chiesa, azione comunit di fedeli , in se stessa, un te che cerca di toglierla dalla routine
sacra per eccellenza, la cui efficacia, segno sensibile della relazione invi- quotidiana e farla sentire nellantiallo stesso titolo e nello stesso gra- sibile esistente tra loro come un cor- camera del Paradiso. Lei entra in un
do, non eguagliata da nessunaltra po mistico.
recinto sacro, isolato tanto possibiazione della Chiesa.7
Cristo presente nella comunit le dalle banalit del mondo esterioin virt della sua promessa: Quan- re, in un microcosmo organizzato in
Una comunit riunita
do due o tre saranno riuniti nel mio modo da elevare lo spirito ai misteri
per un banchetto
nome, alloro sar in mezzo a lo- che saranno celebrati.10
Ma, nello stesso tempo in cui i liOra, oltre ad esser opera di Cri- ro (Mt 18, 20). La vera unit, dunsto, la Liturgia anche unazione que, raggiunta solo in relazione a miti tra linteriore e lesteriore sono
della sua Chiesa. Essa realizza e ma- un principio pi elevato: Solamen- categoricamente definiti e separati,
nifesta la Chiesa come segno visibile te [...] quando luomo ha una rela- in senso opposto, la frontiera tra il
della comunione tra Dio e gli uomi- zione corretta con Dio, tutte le al- mondo fisico e quello spirituale dini per mezzo di Cristo. Impegna i fe- tre sue relazioni con i suoi simili venta pi tenue e incerta, perch la
deli nella vita nuova della comunit, e la sua condotta con il resto della stessa struttura architettonica di un
implica una partecipazione coscien- creazione possono essere in buon tempio, indipendentemente dal suo
ordine.9
valore storico o artistico, destinata
te, attiva e fruttuosa di tutti.8
Lunione che ha luogo tra Dio e a porre lo spirito di fronte alla granIn questo senso possiamo affermare che la Celebrazione Eucaristi- lanima nel Sacrificio Eucaristico dezza del divino.
20Salvami Regina Settembre 2011

Cos, il luogo santo deve esser in


perfetta armonia con le parole, gesti e atti liturgici che compongono
lazione sacra per eccellenza. La decorazione, i paramenti, i calici sacri
possono essere ricchi o semplici, ma
sempre degni e adeguati allelevata
funzione alla quale sono destinati.

re verso le cose e persone sacre. Esso usato in momenti chiave: linizio della Celebrazione, lannuncio
del Vangelo, lOffertorio e lElevazione dellostia e del calice dopo la
Consacrazione.

Gesti e silenzio
NellArs celebrandi, hanno un
ruolo preminente anche i gesti del
celebrante, che rafforzano poderosamente le parole da lui pronunciate.
Durante lOrazione Eucaristica,
il sacerdote stende le mani, le palme verso il basso, come un segno
dellinvocazione dello Spirito Santo.
Aprendo le braccia, egli simbolizza
Cristo inchiodato nella Croce. Le
sue mani alzate indicano che la sua
orazione rivolta a Dio dal popolo. Quando egli congiunge le mani e
si inchina, denota lumilt di Cristo.
Nella Liturgia, come le parole han-

Acqua, fuoco, incenso

no la forza delle stesse parole di Cristo, cos i gesti sono i Suoi gesti.
Il silenzio nella Liturgia non un
interludio muto e vuoto, ma connaturale con la preghiera, la contemplazione e lapertura verso il soprannaturale. Un periodo di silenzio segna un momento di grandezza e solennit, come dimostrato nella narrazione della Liturgia celestiale dellApocalisse: E quando lAgnello apr il settimo sigillo, si fece
silenzio nel Cielo per circa mezzora (Ap 8, 1).
Nel sacro contesto della Liturgia,
questi aspetti simbolici guadagnano
in vita e significato. Una volta illuminate le intelligenze e riscaldati i
cuori, i segni parlano.12

Victor Toniolo

Tra gli elementi cosmici usati nella Liturgia, forse il fuoco quello
pi ricco di significato.
Esso rappresenta per il cristiano
lazione trasformante dello Spirito
Santo, come lamore o fervore interiore. Lingue di fuoco si sono posate su Maria e gli Apostoli il giorno
di Pentecoste (cfr. At 2, 3). Un lume
ad olio si consuma davanti al SantisAscensione graduale dellanima
simo, in perenne adorazione e canverso lunione con Dio
dele ardono sullaltare durante la
Messa. Il Sabato Santo, nella beneOra, non soltanto nei riti e gedizione del fuoco nuovo, il pi spiristi isolati che troviamo la dimentuale dei quattro elementi quasione simbolica della Celebrasi rinasce presso Cristo Risorzione Eucaristica. Essa si riveto, la Luce del Mondo, il Sole
la anche nella propria struttuche non tramonta mai. Il Cera, che li unifica in un vibranro Pasquale rappresenta il note contesto.
stro Redentore e tutte le altre
I passi cadenzati e solenni
candele ricevono da lui la loro
della processione di entrata in
fiamma.
direzione del Presbiterio simLacqua, dal canto suo, in opbolizzano il corteo della Chieposizione al fuoco, ha propriet
sa nella Terra verso la Gerupurificatrici e rigeneratrici, per
salemme celeste.13 Ma lo svolquesto il celebrante la usa per
gersi della celebrazione ritrae
pulire le mani prima di inizialascensione graduale dellanire lOrazione Eucaristica. Fonma verso lunione con Dio. Il
te di vita nel mondo materiale,
rito penitenziale corrisponde
questo il suo simbolismo analla tappa purgativa della vita
che nel Sacramento del Battesispirituale, durante la quale lamo. Una piccola quantit dacnima si purifica dai suoi difetti;
qua mescolata al vino, per
la Celebrazione della Parola, a
rappresentare la parte umana
quella illuminante; e, infine, la
del sacrificio, il sangue e la lintappa della perfetta unione, alfa che fuoriuscirono dal costala presenza reale.14
to di Cristo, lunione tra Cristo
La Liturgia ha un legame
e la Chiesa.11
Una piccola quantit dacqua mescolata al
intrinseco con la bellezza
vino, per rappresentare la parte umana del
Collegato al fuoco , a sua
sacrificio
volta, lincenso. Il fumo profuCon la Liturgia, come abbiamato che si innalza simbolizza
mo
visto, Cristo continua nella
Messa in Cna Domini nella Basilica di San
Giovanni Laterano (13/4/2006)
la preghiera ed segno donoChiesa, con lei e per lei, la sua
Settembre 2011 Salvami

Regina21

Gustavo Kralj

Limportanza della bellezza nelfunzione sacerdotale. In questo mo- gurarsi davanti a loro (cfr. Mc 9,2).
do, la bellezza di una Celebrazione La bellezza, pertanto, non un fat- la Liturgia, come potente fattore per
Eucaristica non dipende essenzial- tore decorativo dellazione liturgica; condurre le anime alla bellezza sumente dalla bellezza dellarchitettu- ne piuttosto elemento costitutivo, prema di Dio, pu esser facilmenra, dalle immagini, dagli ornamenti, in quanto attributo di Dio stesso e te notata nellimpegno di Papa Bedai canti, dalle sacre vesti, dalla co- della sua rivelazione. Tutto ci deve nedetto XVI a che si abbia la massireografia e dai colori, ma innanzi- renderci consapevoli di quale atten- ma cura nella celebrazione degli atti
tutto dalla capacit di rivelare il ge- zione si debba avere perch lazio- liturgici: Senza dubbio, la bellezza
sto damore praticato da Ges. Per ne liturgica risplenda secondo la sua dei riti non sar mai abbastanza cercata, n sufficientemente curata n
mezzo dei gesti, delle parole e delle natura propria.16
assai elaborata, perch nulla troporazioni della Liturgia dobbiamo riIl potere di attrazione
po bello per Dio, che la Bellezza
produrre e far trasparire i gesti, oradella bellezza
infinita. Le nostre liturgie terrestri
zioni e parole del Signore Ges.15
Ma, essendo Lui il pi bello dei
La bellezza ha una capacit uni- non potranno esser se non un palfigli degli uomini (Sl 44, 3) e la Bel- ca di attrarre lo spirito umano, mol- lido riflesso della liturgia che si celezza in essenza in quanto Dio, la Li- to pi delle idee o delle dottrine. La lebra nella Gerusalemme del Cielo,
turgia inseparabilmente vincola- Celebrazione Eucaristica, nella sua punto darrivo della nostra peregrita alla bellezza, come chiarissima- splendente coniugazione di stimoli nazione sulla Terra. Possano, per,
mente insegna Papa Benedetto XVI visuali, sonori e olfattivi, un effica- le nostre celebrazioni approssimarnellEsortazione Apostolica post-si- ce strumento per condurre alla bel- si il pi possibile ad essa, permettendoci di pregustarla!.18
nodale Sacramentum Caritatis:
lezza suprema di Dio.
Il rapporto tra mistero creduto
Essa crea un terreno fertile per
Importanza dello splendore
e celebrato si manifesta in modo pe- ingaggiare la persona intera, spie della perfezione dei riti
culiare nel valore teologico e liturgi- rito e cuore, intelligenza e ragionel mondo doggi
co della bellezza. La liturgia, infat- ne, capacit creativa e immaginati, come del resto la Rivelazione cri- zione. La via della bellezza schiuSebbene sottoposte ad alterazioni
stiana, ha un intrinseco legame con la de orizzonti infiniti che spingono quanto alla forma nel corso dei secobellezza: veritatis splendor. Nella li- lessere umano ad aprirsi al Tra- li, le celebrazioni liturgiche, in special
turgia rifulge il Mistero pasquale me- scendente e al Mistero, a desidera- modo quella dellEucaristia, costituidiante il quale Cristo stesso ci attrae re, come fine ultimo del suo deside- scono il fulcro dellesperienza del traa s e ci chiama alla comunione. [...]
rio di felicit e della sua nostalgia di scendente. Anche senza consideraLa vera bellezza lamore di assoluto, questa Bellezza originale re gli effetti soprannaturali prodotDio che si definitivamente a noi che Dio stesso.17
ti dal suo carattere sacramentale, la
rivelato nel Mistero
bellezza, il simbolismo
pasquale. La belleze la struttura del culto
za della liturgia parte
divino le garantiscono
di questo mistero; esun ruolo fondamentasa espressione altissile nellesperienza umama della gloria di Dio
na, saziando laspirazioe costituisce, in un cerne dellanima alla verit
to senso, un affacciare al bene.
si del Cielo sulla terOra, in questepoca
ra. Il memoriale del sadi pragmatismo, meccrificio redentore porcanizzazione e globalizta in se stesso i tratti di
zazione, lo splendore e
quella bellezza di Gela perfezione nella reas di cui Pietro, Giacolizzazione dei riti liturmo e Giovanni ci hangici acquistano unimLa bellezza dei riti non sar mai abbastanza cercata, n
no dato testimonianportanza sempre magsufficientemente curata n assai elaborata
za, quando il Maestro,
giore. In essi luomo
in cammino verso Gecontemporaneo trova
Benedetto XVI nel corteo di entrata della messa
rusalemme, volle trasfiper cos dire unoasi di
in Cna Domini (1/4/2010)
22Salvami Regina Settembre 2011

Gustavo Kralj

La bellezza ha una capacit unica di attrarre lo spirito umano, molto pi delle idee o delle dottrine
Messa in Cna Domini nella Basilica di San Pietro (1/4/2010)

verum, bonum e pulcrum in un mondo cos sprovvisto di bellezza.


Nella Liturgia della Santa Chiesa,
oltre alle grazie necessarie al pro-

gresso dellanima nella virt, lo spirito umano trova un incomparabile


alimento per il suo innato desiderio
dellAssoluto, perch al centro della

1SAN TOMMASO DAQUINO. Somma Teologica, II-II, q.81, a.7, resp.

7 CONCILIO VATICANO
II. Sacrosanctum concilium, n.7.

2DIONYSIUS AREOPAGITA. De ecclesiastica


hierarchia .c.1, 2.

8 CCC 1071.

3SAN TOMMASO DAQUINO, op. cit., II-II,


q.81, a.7, resp.
4Cfr. RIES, Julien. Tratado de antropologa de lo
sagrado. Madrid: Trotta,
2005, pag.9-14.
5 BENEDETTO XVI. Sacramentum caritatis, n.40.
6 CCC 1069.

9 RATZINGER, Joseph.
The Spirit of the Liturgy.
San Francisco: Ignatius,
2000, pag.21.
10Cfr. PASTRO, Cludio.
O Deus da beleza: a educao atravs da beleza.
So Paulo: Paulinas,
2008, pag.69.
11 GARRIDO BONAO,
OSB, Manuel. Curso de Liturgia Roma-

bellezza e del misticismo atemporali della Liturgia, dandole struttura e


senso, si incontra la Bellezza Eterna,
Divina e Infinita. Lo stesso Dio.

na. Madrid: BAC, 1961,


pag.326-327.
12 GIOVANNI PAOLO II.
Carta Apostlica Mane
nobiscum Domine, n.14.
13 Cfr. ELLIOT, Peter.
Gua prctica de la liturgia. 4.ed. Pamplona:
EUNSA, 2004, pag.72.
14 Cfr. ARBOLEDA MORA, Carlos. Los alcances
de la fe en la posmodernidad. In: Revista Lasallista
de Investigacin. Corporacin Universitaria Lasallista - Colombia. v.V. N.2
(jul.-dez., 2008); pag.140.

15 MARINI, Piero. Liturgia


e Bellezza Nobilis Pulchritudo. Cidade do Vaticano: LEC, 2005, pag.79.
16 BENEDETTO XVI. Sacramentum caritatis, n.35.
17 PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA CULTURA. La Via pulchritudinis. Documento finale
dellAssemblea Plenaria,
2006, II.3.
18 BENEDETTO XVI.
Homilia na celebrao
das vsperas na Catedral
de Notre Dame. Paris,
12/9/2008.

Settembre 2011 Salvami

Regina23

Settore femminile

Cooperatori

Congressi internazionali

e ferie, tempo abitualmente dedicato al riposo e


alla distensione, sono utilizzate dagli Araldi del
Vangelo per perfezionare la formazione dei loro membri e aspiranti, come anche per offrire la possibilit di convivenza tra persone di diversi Paesi e culture.
Questo stato lobiettivo dei tre incontri internazionali
realizzati a San Paolo tra i giorni 18 e 31 luglio.

Corso sulle virt teologali e cardinali


Nella casa Monte Carmelo, appartenente alla Societ Femminile di Vita Apostolica Regina Virginum, giovani di diversi nazioni, si sono riunite per un corso sulle
virt teologali e cardinali.
In un ambiente di grande amicizia e gioia, esse hanno
partecipato quotidianamente alla Santa Messa, pregato
insieme alla Liturgia delle ore, condiviso idee nei circoli di studi e fatto animate refezioni in comune. Sacerdoti araldi sono stati a disposizione delle giovani per amministrare il Sacramento della Riconciliazione, benedire oggetti sacri e dare loro assistenza spirituale. Le ri-

Messa quotidiana

24Salvami Regina Settembre 2011

unioni, come ormai dabitudine, sono state accompagnate da messe in scena teatrali per fissare meglio lapprendimento delle catechesi.

I Sacramenti: segni sensibili della Grazia


Contemporaneamente, non molto lontano da l, nella casa Tabor, dove si trova il Seminario della Societ
Clericale di Vita Apostolica Virgo Flos Carmeli, ragazzi di numerose provenienze partecipavano ad un corso
sui Sacramenti.
Conferenze alternate a drammatizzazioni di passi biblici
ed episodi cruciali della Storia della Chiesa avevano lo scopo
di suscitare lattenzione e linteresse per i segni sensibili della
grazia e spiegare in modo attraente la sua natura ed effetti.
Le drammatizzazioni, in ogni caso riuscivano appena
a mettere in risalto quello che i giovani stavano vivendo
in quei giorni frequentando assiduamente i Sacramenti
dellEucaristia e della Riconciliazione. Inoltre, 90 di loro hanno ricevuto durante il Corso il Sacramento della Cresima.

Pezzi teatrali

Settore maschile

Liturgia delle ore

VIII Congresso Internazionale di Cooperatori


La settimana successiva, stato il turno dei
Cooperatori degli Araldi del Vangelo, persone
sposate e non che vivono nella societ civile il carisma dellistituzione.
Provenienti da varie nazioni e da quasi tutti
gli Stati del Brasile, essi si sono riuniti nell VIII
Congresso Internazionale. Oltre ad assistere a
diverse relazioni e a condividere il Pane Eucaristico, essi si sono scambiati le proprie esperienze
e hanno recuperato le forze per ricominciare il
loro lavoro di evangelizzazione.
Lapice di questo Incontro stato giorno 31
luglio, quando nuovi Cooperatori hanno ricevuto la tunica bianca con la Croce di Santiago rossa
che caratterizza i membri di questistituzione.
(Video con brani delle conferenze e
rappresentazioni teatrali
di questi tre eventi si possono trovare
in www.arautos.org/tv )

Refezioni in comune

Animate conferenze

Settore femminile In un ambiente di grande amicizia e

gioia, 500 giovani di diversi Paesi si sono riuniti per un corso


sulle virt teologali e cardinali.
Settembre 2011 Salvami

Regina25

Ricevimento dellAbito

Numerosi partecipanti al Corso


sui Sacramenti hanno ricevuto
labito dalle mani di Mons. Joo
Scognamiglio Cl Dias, EP.

Corso sui Sacramenti Una spiegazione attenta e coinvolgente sulla dottrina sui Sacramenti, illustrata con pezzi
teatrali, invita ad approssimarsi, con maggior compenetrazione, alla Mensa Eucaristica, crescere nella
vita di piet e rafforzare il desiderio evangelizzatore.

26Salvami Regina Settembre 2011

VIII Congresso di Cooperatori Provenienti da diversi paesi e da quasi tutti gli Stati del Brasile, cooperatori
degli Araldi del Vangelo si sono riuniti a San Paolo per convivere e scambiarsi esperienze evangelizzatrici.
Ilprogramma consistito in Messa, Adorazione Eucaristica e riunioni di formazione.

Mons. Srgio amministra il


Sacramento della Cresima a 90 Araldi

l 22 luglio scorso, memoria di Santa Maria Maddalena, 90 giovani Araldi sia


del ramo maschile che femminile hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione dalle mani di Mons. Srgio Aparecido Colombo, Vescovo di Bragana
Paulista, nella cui diocesi si trova il Seminario degli Araldi del Vangelo.
Con ardente spirito paterno, il prelato ha invitato questi giovani, ora rafforzati dalla Cresima, ad essere infaticabili testimoni di Cristo in questo mondo che tante volte mette Dio da parte.

Settembre 2011 Salvami

Regina27

Ruanda Il 25 giugno, alla presenza di Mons. Phillipe Rukamba, Vescovo di Butare, stato commemorato il
quinto anniversario dellApostolato dellIcona nella parrocchia di Nyumba, a Mubumbano. Dopo la celebrazione
eucaristica, il Prelato ha consegnato la medaglia della Madonna a diversi fedeli (foto a destra).

Fortaleza (Brasile) Per tre settimane, la Statua del Cuore Immacolato di Maria stata fervorosamente
ricevuta nelle parrocchie di San Giovanni Battista del Tauape, la Madonna de La Salette e la Madonna della Pace
(foto in alto). Essa stata anche accolta nellAssemblea Legislativa del Cear, nel Municipio di Fortaleza
e nel Palazzo di Giustizia.

Mogi das Cruzes (Brasile) Araldi hanno partecipato alla Messa


e alla Processione in onore del Divino Spirito Santo;
entrambe sono state presiedute dal Vescovo diocesano,
Mons. Airton Jos dos Santos.

28Salvami Regina Settembre 2011

Uruguay La Statua Pellegrina percorre


regolarmente le famiglie di Montevideo,
condotta da missionari araldi.

La Statua Pellegrina visita


il nord della Colombia

arranquilla, Puerto Colombia, Soledad e Sabanalarga, tra altre citt del dipartimento Atlantico, sono state beneficiate, nei mesi di maggio e giugno, dalla
visita della Statua Pellegrina del Cuore Immacolato di
Maria, condotta da araldi di Medelln.
Nella parrocchia dello Spirito Santo, a Barranquilla, pi di 100 persone hanno fatto la Consacrazione a
Maria secondo il metodo di San Luigi Maria Grignion

de Montfort (foto 1). Con grande fervore sa essa stata anche ricevuta nelle parrocchie della Madonna delle Grazie di Torcoroma (foto 2), di San Domenico di
Guzman (foto 3), come pure nella Base Navale, nel
Collegio Marymount (foto 4) e nella Fondazione Futuri Valori, nella quale sono accolti bambini e giovani vittime di violenza. Sotto, due momenti del pellegrinaggio a Soledad (foto 5) e Sabanalarga (foto 6).
Settembre 2011 Salvami

Regina29

Intervista con lAmbasciatore Luiz Felipe de Seixas Corra

La Chiesa riflette
tutte le realt del Brasile
Rappresentare il Brasile presso la Santa Sede una ricca esperienza
che esige uno spirito allo stesso tempo profondo e aperto. quello
che emana lintervista concessa dallAmbasciatore Luiz Felipe de
Seixas Corra, capo della missione diplomatica presso il Vaticano,
fino allo scorso mese di giugno.
Don Steven Frederick Schmieder, EP
Lei stato ricevuto dal Santo
Padre per la visita di congedo
dallincarico di Ambasciatore
del Brasile in Vaticano.
Potrebbe dirci qualcosa di
questa conversazione?
La visita di congedo al Santo Padre molto semplice, non d occasione a una conversazione vera e
propria. Il Santo Padre stato molto affabile, ha fatto molto affettuosamente riferimento al Brasile, e io
gli ho trasmesso lespressione del
proposito del governo brasiliano di
mantenere le relazioni molto intense che abbiamo sempre avuto con la
Santa Sede e laspettativa che esse
si rafforzino ancor pi. Successivamente egli ha fatto entrare mia moglie e ha donato ad entrambi un Rosario. Si tratta di un momento formale, piuttosto che di un incontro
di discussione su temi in particolare.
Lambasciata presso la Santa
Sede certamente ha differenze
importanti rispetto ad altri
Paesi. Quali sono i principali
tratti di questa missione? In che
misura influisce il fatto che il

30Salvami Regina Settembre 2011

Brasile sia il Paese col maggior


numero di cattolici del mondo?
Una definizione classica delle
funzioni del diplomatico : rappresentare, negoziare e informare. Nella Santa Sede si d particolare enfasi alla funzione di rappresentare e di
informare. La parte di negoziazione molto limitata. Allora, ci che
lambasciatore deve fare essere
presente, manifestare limportanza
che si attribuisce a questa relazione
e cercare di intendere il senso della
politica estera svolta dalla Santa Sede e delle tendenze prevalenti per
quanto riguarda la relazione della
Curia con la Chiesa in Brasile.
Sotto questo ultimo aspetto, il fatto che il Brasile sia il Paese col maggior numero di cattolici del mondo ha un peso, perch ovviamente
sebbene il Brasile non sia molto rappresentato nella Curia il peso della
Chiesa brasiliana si fa sentire in modo molto speciale in Vaticano. Ora,
questa una relazione della Chiesa del Brasile con la Curia, che non
coinvolge necessariamente lo Stato.
Losservatore diplomatico deve
cercare di intendere le linee principa-

li di questa relazione. In questo senso


accompagnare le visite ad Limina dei
Vescovi brasiliani stato molto utile per me. stata unoccasione molto
speciale di poter conoscere lampia diversit dellEpiscopato brasiliano, diversit che si riflette nella stessa composizione dei gruppi. Ci sono stati qui
pi di 300 Vescovi, divisi in 13 gruppi.
La visita si svolta tra il 2009 e 2010,
con alcuni intervalli, e ho potuto apprezzare molto questa dimensione.
Laccompagnamento delle
visite ad Limina le ha dato
occasione di conoscere pi
profondamente il Brasile?
Senza alcun dubbio, perch la
Chiesa unistituzione che riflette tutte le realt del Brasile. Queste realt si manifestano nelloperato pastorale dei Vescovi nelle loro rispettive diocesi, sia nelle grandi citt, sia nelle regioni pi remote
del Brasile. Sono prospettive molto diverse che interessante conoscere. Durante le visite ad Limina,
ho invitato ognuno dei gruppi a venire qui nella residenza dellambasciatore, dove abbiamo fraternizza-

LOsservatore Romano

to e, prima di cenare, abbiamo avuto discussioni di lavoro su vari punti. Per me stato molto arricchente.
Durante la sua missione a
Roma, quali sono stati i momenti
pi significativi per lei?
Direi che, dal punto di vista pi
generale, stato il contatto molto stretto con lEpiscopato brasiliano, sia nel corso delle visite ad Limina, sia nelle diverse occasioni in
cui alti dignitari brasiliani sono stati a Roma: lArcivescovo di San Paolo, lArcivescovo di Rio de Janeiro e vari nuovi Arcivescovi brasiliani
che hanno ricevuto il pallio. Abbiamo avuto anche lopportunit di assistere alla creazione di un Cardinale: S.E. Raimondo Damasceno.
Un altro momento molto importante stato lo scambio degli strumenti di ratificazione dellaccordo tra il Brasile e la Santa Sede, che
mi capitato di fare con Mons. Dominique Mamberti, Segretario per
le Relazioni con gli Stati, a conclusione di un lungo lavoro di negoziazione che ha preceduto il mio arrivo
qui. toccato a me seguire lapprovazione legislativa dellaccordo e, in
seguito, lo scambio degli strumenti di ratificazione che colloca la relazione tra il Brasile e la Santa Sede
su un piano formale anchesso molto
importante.
In termini personali e spirituali,
cosa ha significato per lei, come
cattolico praticante, questo
tempo trascorso in Vaticano?
Sono stati due anni e mezzo di
contatto con la Gerarchia cattolica,
ho partecipato a celebrazioni molto toccanti, ho fatto parte anche di
un gruppo che si riuniva una volta al mese per discutere passi della Bibbia, ho letto molto sulla storia
del Cristianesimo e su vari altri argomenti. Penso di aver recuperato
unintimit, per cos dire, con la Religione, non solo con la Liturgia ma,

LAmbasciatore Luiz Felipe de Seixas Corra si congeda da Benedetto


XVI, il 9 luglio scorso, dopo esser stato per 3 anni capo della missione
diplomatica del Brasile presso la Santa Sede

soprattutto, con gli aspetti pi fondamentali della nostra Religione.


stato quasi come se ci fosse un
rincontro. stato possibile recuperare
lintensit del contatto religioso che
dai miei tempi di collegio, in cui sono stato allievo dei gesuiti, non era cos grande ho potuto andare oltre, diciamo, dalla parte formale che la religione occupa nella vita di ognuno la
Messa, i Sacramenti, ecc. per un contatto che supera questa esperienza.
Linfluenza del Brasile nel
panorama internazionale sta
crescendo negli ultimi anni.
In che misura contribuiscono
a questo i valori umani e
spirituali del popolo brasiliano?
una buona domanda. Non ho
mai pensato a questo aspetto. Noi,
come professionisti della diplomazia,
tendiamo a lavorare con fenomeni pi
concreti o pi misurabili, a definire gli
spazi di attuazione e la partecipazione
del Paese ai grandi fori internazionali.
Secondo la mia opinione, quello
che ha dato le credenziali al Brasile per assumere questo ruolo pi importante nel mondo stato un insieme di fattori legati, diremo, a tre
elementi. Il primo, e il pi importante di tutti, stato il consolidamento della democrazia. Per quelli della mia generazione, questa la con-

quista pi importante realizzata negli ultimi anni. Oggi la democrazia


una realt incontrovertibile in Brasile. Sappiamo che di per s non risolve i nostri problemi, ma senza di lei
questi non sarebbero mai risolti.
Il secondo aspetto la crescita
economica. La situazione economica ha dato prove di stabilit, con una
crescita sostenuta e molto intensa.
Il terzo aspetto, a mio modo di
vedere, quello dellinserimento sociale. Il nostro Paese stato segnato
da molte divisioni e diseguaglianze
e ancora lo , ma esse sono state molto attenuate da politiche attive di inserimento sociale che si sono sviluppate negli ultimi anni e che
hanno tolto milioni e milioni di brasiliani dalla soglia della povert. E
con questo, non solo dando condizioni pi umane e degne di vita alle famiglie, ma anche alimentando
la propria crescita economica, attraverso la partecipazione nel mercato.
Allora, sono questi tre elementi
che caratterizzano la nuova statura
del Brasile.
Senza dubbio, uno dei fattori che
ci porta anche ad avere, dal punto di
vista pi operativo, una grande influenza internazionale, proprio la
propensione della societ brasiliana
a convergenze. Significa che abbiamo allinterno del nostro Paese diviSettembre 2011 Salvami

Regina31

sioni molto simili a quelle che prevalgono nel contesto internazionale


come un tutto. Allora, il senso della
politica in Brasile quello di cercare
convergenze, mai opposizioni o contrapposizioni. La tendenza alla conciliazione, sul piano politico, molto intensa allinterno del Brasile, e
lo stesso spirito viene applicato anche allestero. Questo ci d credito.
Penso che la tendenza alla conciliazione, alla ricerca di convergenze,
sia qualcosa che viene proprio dalla
struttura della societ brasiliana basata su principi morali, su principi
legati alla buona convivenza tra gli
uomini e alla buona volont.
Come ambasciatore del Brasile
in Spagna, lei si specializzato
nel Periodo Filippino della
storia del Brasile, e ha affermato
che esso stato fugace, ma
pieno di conseguenze durature.
Potrebbe citarne alcune?
Il Periodo Filippino ossia, la fase in cui il Portogallo, e pertanto il
Brasile, stettero sotto la corona spagnola lasci conseguenze molto
positive per il nostro Paese, perch
ha reso possibile, da un lato, lespansione territoriale dei portoghesi verso linterno del continente sud-americano, alla ricerca di minerali e pietre preziose; dallaltro ha aperto in
un certo senso il nostro Paese a un
contatto pi diretto con i suoi vicini ispanici. Questo stato importante sotto vari aspetti socioculturali che sono rimasti validi, come la legislazione civile applicata in Brasile
a partire dalle cosiddette Ordinazioni Filippine.
Essenzialmente, ci che questo periodo ha permesso al Brasile stata, in senso positivo, questa espansione e in senso reattivo, a
partire dal momento in cui il Portogallo ha recuperato la sua sovranit, la nozione che lelemento portoghese colonizzatore e lelemento gi
brasiliano di quellepoca sentiva32Salvami Regina Settembre 2011

no di aver costruito un immenso patrimonio territoriale. E questa nozione di essere detentori di un territorio enorme, uno dei maggiori paesi del mondo, port ad una valorizzazione dello spirito nazionale brasiliano, che anche uno degli elementi pi importanti nella definizione
della nostra politica.
Quali sono i motivi che
Lhanno portata ad interessarsi
del Periodo Filippino?
Mi sono sempre interessato di
questo tema, fin dai tempi in cui ero
giovane studente, per varie ragioni. In primo luogo perch, dedito alla diplomazia, ho limpressione che
la conoscenza delle condizionanti

La tendenza alla conciliazione molto


intensa in Brasile;
noi cerchiamo di trasporre questo spirito
alla politica estera
storiche del Paese sia estremamente importante per poter intendere
il senso e lirradiazione della nostra
posizione esterna.
Secondo, perch il Brasile ha una
Storia differente da quella degli altri paesi che si sono costituiti in quel
periodo. Non dico differente soltanto dallAmerica del Nord, che era,
in quellepoca, colonia della potenza pi avanzata del mondo, lInghilterra, dove cominci la Rivoluzione
Industriale. Noi eravamo la colonia
di un paese piccolo, che a quellepoca stava gi quasi arrivando alla fine
della sua espansione, dellepoca delle scoperte, dellepoca commerciale.
Daltra parte, il Portogallo e la
Spagna hanno sempre avuto una re-

lazione antagonistica, e questa relazione stata, in un certo modo, trapiantata nellAmerica del Sud, col
vantaggio che non ci furono punti
di contatto veri e propri. I fronti colonizzatori si incontravano solo nel
sud, e nel sud ad un certo momento, durante la formazione degli stati
nazionali, allinizio del secolo XIX,
si ebbero alcuni conflitti limitati. Ma
cera una differenziazione. Allora
mi ha sempre solleticato questa domanda: quali erano questi fattori distintivi dellesperienza della formazione brasiliana, che ci hanno distinto e che hanno creato questo corpo
sociale e questa presenza differenziata nel mondo?
Ci viene dal profondo della nostra Storia con la fusione delle tre
razze: il colonizzatore europeo, lelemento indigeno e lelemento africano. Differentemente da altri Paesi nei quali questi elementi si mantennero separati per un tempo molto grande. In Brasile, sebbene ci fosse il regime di schiavit, che era un
regime abominevole, stato dallinizio un grande incrocio razziale ne ha
attenuato gli effetti ed ha creato una
societ molto speciale, frutto anche
di una certa tolleranza e di unapertura di spirito.
Ci sono, allora, questi misteri,
questi enigmi, queste singolarit nella Storia del Brasile Menziono unaltra caratteristica importante: il Brasile stato lunico paese-colonia che
diventato sede della monarchia. Durante le guerre napoleoniche, la Metropoli si trapiant nella colonia,
quando Dom Joo venne in Brasile nel 1808 e la sede della monarchia
portoghese si stabil a Rio de Janeiro.
Questo ha condizionato il processo di indipendenza del Brasile, che
non stato un processo conflittuale;
non c stata una guerra di indipendenza. E stata ottenuta unindipendenza negoziata, pi che unindipendenza aggressiva e singolarmente, il
Brasile, ulteriore debito al proces-

Lei ha promosso, qui


nellambasciata brasiliana a
Roma, un seminario riguardo
la canonizzazione del Beato
Anchieta. Potrebbe dire
qualcosa riguardo allo status
attuale di questa causa?
una causa molto antica. Anchieta fu attivo in Brasile nella seconda met del XVI secolo, in un tempo quindi molto remoto. stata una
delle figure pi importanti nella creazione della cultura brasiliana, come
autore di vari libri, di varie poesie,
della catechizzazione dellelemento indigeno in Brasile. Attraverso la
sua opera si sono fondate varie citt,
inclusa San Paolo, che cominciata
con una piccola scuola da lui creata.
Egli ha avuto una missione pastorale intensissima in Brasile assumendo un ruolo di grande spicco
nella formazione di quella che si potrebbe chiamare una cultura di origine brasiliana. Egli ha preannunciato il sentimento di Ibero-America, perch era originario di una famiglia basca che si era stabilita nelle Isole Canarie, da dove egli giovinetto se ne and per fare i suoi studi
ecclesiastici in Portogallo. Da l venuto in Brasile, in compagnia di altri missionari gesuiti portoghesi, per
evangelizzare la nuova terra. Egli ,
pertanto, una figura emblematica di
queste caratteristiche del Brasile.
stato molto venerato, gli si attribuiscono vari miracoli, che sono tutti
documentati e che hanno portato alla sua beatificazione.
Quello che io ho cercato di fare
qui stato creare convergenze e dare un certo dinamismo al processo di
canonizzazione. Abbiamo intrapreso alcune iniziative, come il semina-

rio che lei ha menzionato, e varie altre; la rivista La Civilt Cattolica ha


pubblicato un articolo importante su
di lui; il postulatore generale dei gesuiti, Don Anton Witwer, ha fatto un
viaggio in Brasile e ha visitato tutti i
luoghi anchietani, che vanno dalla
regione di Vittoria, nello Spirito Santo, fino a sud dello Stato di San Paolo. LEpiscopato brasiliano si mobilitato molto per questa causa.
C oggi una tendenza, molto
comprensibile, penso iniziata nel
pontificato di Giovanni Paolo II, di
dare priorit alle cause pi recenti ma credo di aver piantato una semente, che spero fruttifichi. Varie
iniziative sono programmate per dare continuit a questo lavoro intorno ad Anchieta, e mi ritengo soddisfatto di aver potuto rivalorizzarlo in
questo mio periodo a Roma.
Per terminare, qual il
messaggio che vorrebbe
trasmettere ai nostri lettori?
Il mio messaggio, per usare un
linguaggio della nostra Fede, basato sulle tre virt teologali. un
messaggio di fede: dobbiamo credere nel Brasile, nelle nostre potenzialit, nelle nostre possibilit, nelle
nostre realt. un messaggio di carit, perch lo sviluppo del Brasile
presuppone questa integrazione sociale, che ha fondamento nello spirito della carit, della dottrina sociale della Chiesa ed un messaggio di
speranza perch, nella mia opinione, le possibilit che il nostro paese diventi pi giusto, pi prospero,
pi efficace, per risolvere i suoi problemi e per contribuire alla soluzione dei problemi del mondo, dipendono molto dalla nostra perseveranza e dalla nostra capacit di confidare in noi stessi.
Pertanto, tra la fede, la speranza
e la carit, io rinnovo questo sentimento e lascio il posto nella Santa
Sede molto convinto di queste prospettive positive per il Brasile.

Wilson Dias/ABr

so coloniale, diventato indipendente nel segno della monarchia legittimista in un periodo in cui le grandi
influenze del mondo erano i principi
della Rivoluzione Americana, i principi della Rivoluzione Francese.

aureato in diritto presso lUniversit Candido


Mendes, lAmbasciatore Luiz
Felipe de Seixas Corra, nato a Rio de Janeiro il 16 luglio
1945 ed entrato nella carriera diplomatica nel 1967.
Dopo aver svolto funzioni di Segretario e Consigliere nelle ambasciate di Bonn,
Washington e nelle delegazioni del Brasile presso lONU
a New York e allUNESCO
a Parigi, stato promosso nel
1987 al grado di Ambasciatore, ricevendo lincarico di guidare le missioni diplomatiche in Messico (1989/1992),
Spagna (1993/1997), Argentina (1997/1998) e Germania
(2005/2008). Dal 2002 al 2005
stato Rappresentante Permanente del Brasile presso
lOrganizzazione Mondiale del
Commercio e presso le Nazioni Unite a Ginevra. Da gennaio
2009 fino a giugno 2011 ha esercitato lincarico di ambasciatore
del Brasile presso la Santa Sede.
LAmbasciatore Seixas Corra ha occupato anche i posti
di Assessore del Capo di Gabinetto Civile, Assessore Internazionale del Presidente della Repubblica ed stato, per due volte, Segretario Generale delle
Relazioni Estere. Ha collaborato, come autore, a diverse pubblicazioni specializzate in temi
di Politica Estera e Storia. Dal
1983, membro dellIstituto
Storico e Geografico Brasiliano.

Settembre 2011 Salvami

Regina33

San Francesco Borgia, di Alonso Cano - Museo delle Belle Arti, Siviglia (foto: Francisco Lecaros)

San Francesco Borgia

Un Grande di Spagna a
capo della Compagnia
Deciso a non servire mai pi un sovrano che
potesse morire, il Duca di Gandia abbandon la
corte per mettersi nelle mani di SantIgnazio di
Loyola. Nella Compagnia di Ges, sarebbe stato
grande nella santit, nel governo e nel dolore.
Suor Carmela Werner Ferreira, EP

imperiale Toledo cambi le consuete vesti festive col nero di lutto in


quel 1 maggio 1539. La
morte era venuta a battere alle porte delle sue mura, togliendo la preziosa vita dellimperatrice Isabella,
la cui morte lasci nello sposo, Carlo V, e in tutto il popolo spagnolo,
una tristezza inconsolabile.
Il bel sembiante della pi bella sovrana delle corti europee non
avrebbe pi incantato la nobilt e la
plebe. Restava solo seppellirla vicino ai suoi nonni Fernando e Isabella, i Re Cattolici. Part, dunque, per
Granada uno sfarzoso corteo che
conduceva i suoi resti mortali.
Limperatore affid lorganizzazione della traslazione a un uomo di massima fiducia, affinch nessun imprevisto venisse ad aumentare il suo dolore, di per s gi tanto grande. Costui
era Francesco Borgia, Marchese di
Lombay, devoto vassallo del pi alto
lignaggio, il quale compiangeva come
nessun altro il fatto che limperatrice avesse lasciato questa vita nellau-

34Salvami Regina Settembre 2011

ge della sua splendida esistenza. Silenzioso e riflessivo, avanzava alla testa


del corteo che attravers quasi met
del Paese, giungendo a Granada, dove lo aspettava il monarca.

Mai pi servir un signore


che possa morire
Il lungo tragitto propizi al giovane marchese gravi e profonde meditazioni sul fine ultimo delluomo, seminando buoni propositi nel suo intimo, infatti non invano promette
lEcclesiastico: Pensa ai tuoi novissimi e non peccherai in eterno (Eccl 7, 40). Laccaduto fece svanire ai
suoi occhi le speranze fino a quel
momento depositate negli onori e
nelle dignit di questo mondo, visto che alla sua signora a nulla erano
serviti quando Dio la chiam presso
di S.
Ma listante decisivo doveva ancora arrivare. Infatti, dopo morta,
limperatrice ripag i servizi che il
marchese le aveva prestato in vita; da
viva, non ha mai fatto al nostro Don
Francesco cos gran bene come fece

una volta defunta, come si vedr da


quello che in seguito accadde.1
Giunto a Granada, il marchese doveva testimoniare davanti ai notai che
quello era realmente il corpo della sovrana. Ma quando venne aperta la cassa, si propag immediatamente per
tutto il recinto un odore nauseabondo
e si constat che era impossibile riconoscere in quel cadavere, gi putrefatto, i tratti di colei la cui bellezza era stata oggetto dellammirazione generale.
Proprio l, dopo aver compiuto
il suo doloroso compito, Francesco
Borgia mise a punto, con una decisione concreta, le ispirazioni provenienti dalla grazia. Una famosa sentenza, tante volte ripetuta dai suoi
biografi, avrebbe siglato questa decisione: Non servir pi un signore
che possa morire!.
E non appena Isabella mor per
questa vita, il futuro Duca di Gandia, a partire da quel momento, mor per il mondo. Continu ancora,
vero, a svolgere i suoi obblighi e a
frequentare la corte, perch le circostanze gli impedivano di abbando-

narla, ma questo sarebbe stato soltanto una questione di tempo.


Tale cambiamento decisivo di spirito avvenne quando egli aveva 28 anni, dividendo la sua esistenza in due
fasi ben distinte. Il cristiano esemplare che era stato fino a quel momento,
si trasform interiormente nel santo
religioso la cui virt avrebbe lavato
la macchia che altri avevano gettato
sul suo nome di famiglia.2

e delicato di Vicer della Catalogna,


perch giudic Borgia competente
per iniziarlo al governo pi difficile.3
Non erano pochi n di poco valore gli obblighi che lo spinoso incarico
gli imponeva. Tuttavia, pur oberato
da questi, il Marchese si manteneva
assiduo nella preghiera e coltivava la
buona pratica della Comunione quotidiana, secoli prima che questa diventasse usanza comune tra i fedeli.

Uomo di fiducia dellimperatore

O Duque Santo

ne. E la morte della sposa nel 1546,


quando egli aveva appena 36 anni,
rese possibile la realizzazione dei
suoi desideri di dedicarsi interamente alla vita di perfezione.
Un fatto capitato molto pi tardi,
quando si trovava in visita in Portogallo, gi come membro della Compagnia
di Ges, illustra limpatto provocato da
questa decisione. Invitato allimprovviso a predicare nella Cattedrale di Evora, il santo si scus per non esser preparato a tanto e chiese il permesso di non
farlo. Il Cardinale Infante Don Enrico,
per, cos rispose: Come sermone basta che le mie pecore vedano nel pulpito un uomo che ha lasciato tanto per
Dio.5

Sergio Hollmann

Francesco Borgia y Aragon-GurCon il decesso di suo padre, nel


rea nacque il 28 ottobre 1510, nel 1543, Francesco Borgia divenne il
palazzo che la famiglia possedeva a nuovo Duca di Gandia, titolo a cui
Gandia, a circa 60 km da Valencia. era abbinata la dignit di Grande di
Era figlio primogenito del terzo Du- Spagna, di cui potevano godere solca di Gandia ed era imparentato per tanto i 25 principali nobili del reAmmesso in segreto
via materna con il Re Cattolico, Fer- gno. Subito i suoi sudditi compresenella Compagnia
dinando I dAragona. Ancora bam- ro quanto fossero beneficati in tutbino perse la madre e convisse mol- ti i sensi da questo non comune goIn questepoca, un altro spagnoto poco col padre, uomo intensamen- vernante e cominciarono a chiamar- lo di nobile stirpe, che aveva abbante impegnato nelle questioni di Stato. lo il Duca Santo. Traspariva in lui donato tutto per dedicarsi esclusivaDopo aver ricevuto la pi comple- la bont della sua anima armonio- mente al servizio di Dio, consolidava
ta educazione che il secolo doro spa- sa, serena, degna e delicata, quali- a Roma la sua provvidenziale fondagnolo potesse offrire, fu inviato a ser- t per le quali contribuivano la sua zione, gettando con sapienza le fonvire come paggio di corte, dove svolse nobile educazione, la sua fervente, damenta di unopera iniziata con
un brillante ruolo. Limperatore Carlo implacabile e costante ascesi.4
audacia: era Ignazio di Loyola che
non tard a comprendere il valore di
Ma la brama di abbandonare il espandeva la Compagnia di Ges.
questo giovane, nel quale erano riuni- mondo parlava nel suo cuore pi
Francesco Borgia ammirava quete tutte le qualit che si potessero spe- forte che tutte le grandezze terre- sta nuova famiglia spirituale, allorare da uno del suo lignaggio,
ra nei suoi primi anni di esisostenute e sublimate da una
stenza. Un giorno del 1541,
notevole umilt.
in qualit di Vicer della CaA 18 anni, su consiglio
talogna, scrisse a Ignazio una
dellimperatrice,
Francelettera. Tenendola in masco contrasse nozze con una
no, il santo fondatore profedelle pi nobili e virtuose
r un sorprendente vaticinio:
dame di corte: Donna EleoScommettiamo che, con il
nora di Castro Melo e Metempo, questo signore entrenolte. Con lei ebbe otto figli,
r nella Compagnia e verr a
tutti educati secondo il suo
governarla a Roma?.6
esempio di giustizia e piet.
Circa sette anni dopo, il
In occasione di questo
Duca di Gandia gi vedovo
matrimonio, Carlo V gli cone ignorando questa previsiocesse il titolo di Marchese di
ne cercava di capire quaLombay e lo nomin Cavalle Ordine religioso Dio avelerizzo-Maggiore dellimpeva previsto per lui. Nel dubratrice. Poco dopo la morte
bio, consult il suo confessodella sovrana, gli affid linre, il francescano Fra GioSan Francesco Borgia solleva il tessuto che
copriva il volto e le mani dellImperatrice
carico estremamente arduo
vanni Texeda, il quale gli riCattedrale di Valenza (Spagna)

Settembre 2011 Salvami

Regina35

rg

io

ol

lm

an

anche cos, essendo illimitata la bont divina e la sua clemenza un oceano


immenso, ha acconsentito che i suoi
servi della Compagnia di Ges decidessero di ammettermi nel loro Ordine, nel quale da molto tempo io desidero vivere e morire.8
Un mese dopo, in una lettera a
Guglielmo di Prat, Vescovo di Clermont, dimostr quanto fosse convin-

Se

spose: Vostra Signoria deve entrare


nella Compagnia di Ges.7 Il consiglio realmente veniva incontro alle sue aspirazioni interiori, fatto che
lo indusse a scrivere a SantIgnazio,
e questi lo ammise subito nellOrdine Gesuita. Gli raccomand, per, di
mantenere per il momento tutto in
segreto, fino a quando egli fosse libero dagli obblighi inerenti al ducato di
Gandia e alla sua famiglia.
Cos, egli fece la professione nel
febbraio 1548, dando mostra di impressionante compenetrazione, ma
continu a esercitare le sue importanti funzioni pubbliche. Nellagosto 1550, ricevette il dottorato, portando a termine gli studi preparatori per il sacerdozio, firm il suo testamento e trasfer provvisoriamente il governo del Ducato di Gandia
al suo erede, Don Carlo.

Grande anche nellora del dolore

Incontro con SantIgnazio


Godendo ora della piena libert
dei figli di Dio, Francesco si diresse a Roma, per conoscere Ignazio
di Loyola. Part con soprannaturale
impazienza per giungere presto, ma
non pot evitare unillustre comitiva
di chierici e nobili. Alla fine di ottobre, giungeva alla porta della Casa
Professa dei Gesuiti, dove lo aspettava SantIgnazio, a fronte di tutta la
Comunit. I due santi si prostrarono in ginocchio luno davanti allaltro e Francesco baci ripetute volte
le mani del suo fondatore.
Da Roma, scrisse allimperatore
Carlo V, il 10 gennaio 1551: Avendo,
dunque, dopo la morte della Duchessa, soppesato la mia scelta, avendo
pensato per quattro anni, avendo
fatto pregare, per questa intenzione,
diversi servi di Dio, e crescendo ogni
giorno il mio desiderio e scomparendo le tenebre dal mio cuore, malgrado io non meriti di esser impiegato
nella vigna del Signore, soprattutto
essendovi giunto cos tardi ed essendosi limitato finora il mio compito a
strappare le viti, che altri piantavano;
36Salvami Regina Settembre 2011

la Madonna, poich, quando lo faceva, aveva il dono di aumentare la devozione di chi lo ascoltava.
Intensi e fecondi furono i mesi trascorsi vicino al fondatore. Come San
Francesco Saverio, questaltro Francesco fu uno di quelli che pi profondamente conobbero il suo cuore e seppe nel modo pi integrale rispecchiarlo nel proprio. Seguendo lesempio di
fedelt a SantIgnazio, dato dallApostolo delle Indie, Francesco Borgia fu
confidente e, pi tardi, esecutore delle
grandi aspirazioni del fondatore, poich si sa che in questo periodo iniziale, i due santi comunicavano a lungo
lun laltro i loro progetti.10 Nel corso di un certo periodo di convivio, egli
pot ricevere il carisma ignaziano nella sua purezza e pienezza.

Per sette anni San Francesco


Borgia govern la Compagnia
di Ges
Mosaico della Chiesa dei Gesuiti,
Santander (Spagna)

to dellimportante ruolo dellOrdine


Gesuita in quelli che erano stati gli
anni pi incandescenti della Controriforma: La divina sapienza ha prodigato, in altri tempi, altri mezzi per
provvedere alle necessit della Chiesa; oggi sembra aver scelto questa
Compagnia affinch con la parola,
con lesempio e con tutte le opere di
carit, essa soccorra la sua Sposa.9

Comunione con il fondatore


Certamente Dio ha voluto compensare i dissapori sofferti da SantIgnazio nei primi anni dellOrdine recentemente fondato, mandandogli questo
figlio doro. Tutti a Roma si mostravano sbalorditi per la sua modestia. Questa lo portava, per esempio, a servire a
tavola e a lavare le stoviglie con la stessa naturalezza con cui poco prima governava la Catalogna. Nulla poteva incantare di pi che sentirlo parlare del-

Di ritorno in Spagna, il Duca di


Gandia rinunci davanti ad un pubblico notaio a tutti i suoi Stati, titoli e beni, si rivest dellabito gesuita e fu ordinato sacerdote il 23 maggio 1551. Celebr la sua prima Messa
pubblica nel mese seguente, davanti
ad unassemblea di diecimila fedeli e
tutti coloro che si comunicarono vollero ricevere la Sacra Eucaristia dalle sue mani. Fece un pellegrinaggio
al Castello di Loyola, nel cui oratorio
celebr una Messa e infine si stabil
a Ognate, nel Paese Basco, ben lontano dalla corte e dai suoi familiari.
Malgrado i suoi aneliti, non riusc a passare inosservato in quei paraggi, anche perch il suo apostolato trascinava moltitudini. Ma il successo iniziale non imped il sopraggiungere di indicibili sofferenze che
si intrecciarono in un quadro drammatico. Alcune provenivano dalla
dichiarata ostilit del re Filippo II
contro la famiglia Borgia, altre erano causate da problemi interni nella
Compagnia, ai quali vennero a sommarsi una lunga serie di malattie.
Mettendolo cos alla prova, la Provvidenza manifestava, da unottica

pi elevata, la predestinazione di
Francesco, ad essere grande in tutto,
specialmente nel dolore.

Successore di SantIgnazio
Dopo la morte di SantIgnazio,
nel 1556, padre Diego Laynez govern la Compagnia per nove anni, due
come Vicario Generale e sette come
Superiore Generale, per poi morire
nel 1565. Nel suo letto di morte, fiss
lungamente padre Francesco Borgia,
in una sorta di premonizione del futuro che lo aspettava. Le elezioni realizzate in quello stesso anno confermarono il suo muto presagio, poich
fu lui il prescelto. Lunanimit con
cui tutti si rivolsero al Santo costituiva una prova che erano convinti di
quanto egli rappresentasse lo spirito
dellIstituzione.
Di questo periodo della sua vita sono giunti fino a noi preziosi documenti, come il suo diario e le lettere. Le missive da lui redatte come
Generale rivelano il profilo del santo e delluomo di governo: in un linguaggio chiaro e diretto, offrono direttive date da chi conosce tanto le
asprezze dei cammini quanto la fragilit delluomo che li percorre.
Dai superiori locali, troppo severi con i subalterni, esigeva maggior
dolcezza e affabilit. Anche ai missionari che si lasciavano prendere
dallo sconforto per le fatiche dellapostolato, non nascondeva quanto il
suo cuore di padre fosse sensibile alla bravura di cui stavano dando pro-

NIEREMBERG, SJ, Juan


Eusebio. Vida de San
Francisco de Borja. Madrid: Apostolado de la
Prensa, 1901, pag.49.
DANIEL-ROPS, Henri.
A Igreja da Renascena e
da Reforma. II. A reforma
catlica. So Paulo: Quadrante, 1999, v.V, pag.62.

Pungolo nella coscienza


dei mondani e potenti

va: Fatevi coraggio pensando anche


alla consolazione che noi, in Europa, sentiamo, quando lodiamo il Signore per il coraggio che Egli d a
quanti laggi, lontano, lottano per
amor suo,11 scrisse nel 1568 a padre
Gregorio Serrano, in missione nel
Brasile recentemente scoperto.
Intanto, davanti a religiosi divenuti duri e insensibili sapeva avvalersi dellautorit resa possibile dalla sua carica e non ammetteva indugi. In caso di necessit, commenta uno dei suoi biografi, era energico, dicendo che SantIgnazio preferiva veder uscire dalla Compagnia
un soggetto cattivo che vedervi entrare uno buono.12

Al genio ispirato del quarto Duca


di Gandia la Santa Chiesa deve due
notevoli benefici: listituzione delle
case di noviziato, adottata da altri ordini e congregazioni religiose in considerazione dei buoni risultati raccolti dai gesuiti e la fondazione dellUniversit Gregoriana di Roma.
Su un piano meno immediato,
che a secoli di distanza possiamo distinguere meglio, vediamo in lui un
esponente della Controriforma, il
cui esempio fu un pungolo nella coscienza dei mondani e potenti del suo
tempo, i quali, aprendo le porte delle loro anime al fermento neopagano del Rinascimento, erano gi i legittimi precursori delluomo avido,
sensuale, laico e pragmatico dei nostri giorni, della cultura e della civilt
materialista nella quale ci stiamo immergendo sempre pi.13
Oggi, sebbene il nostro contesto
socioculturale sia diverso da quello nel quale visse questo Grande di
Spagna e Generale della Compagnia di Ges, la sua entusiasmante
fedelt a Cristo e alla Chiesa ci invita a chiedere uomini che facciano, nellepoca presente e con i metodi attuali, opere ancora maggiori
di quelle realizzate da lui nella sua.
Preghiamo affinch, dal Cielo, San
Francesco Borgia ci conduca alle pi
audaci e coraggiose iniziative evangelizzatrici che la maggior gloria di
Dio tanto merita.

Dipartita per la gloria eterna


Per sette anni govern la Compagnia di Ges. In questi anni gli tocc la grave responsabilit di formare la prima generazione di religiosi
che non conobbe il fondatore, compito svolto con esimia fedelt. Sotto il suo generalato, lOrdine acquist stabilit, apr numerosi collegi e
si consolid nelle missioni. In questo breve periodo, 66 gesuiti furono
martirizzati, tra cui Ignazio de Azevedo e i suoi 39 compagni.
La scomparsa di San Francesco
Borgia, avvenuta a Roma, la notte
del 1 ottobre 1572, fu una dipartita
piena di gioia verso la Patria Eterna,
propria di chi aveva dato tutto per
Dio ed era pronto a ricevere da Lui
incomparabilmente molto di pi.

FONSECA, SJ, Manuel


da. Francisco de Borja.
Petrpolis: Vozes, 1942,
pag.27.
Cfr. RUZ JURADO, SJ,
Manuel. Edicin crtica, estudio y notas. In:
BORJA, Francisco de.
Diario Espiritual. Bilbao:
Mensajero; Santander:
Sal Terr, 1997, pag.20.

FONSECA, op. cit.,


pag.104.

Idem, pag.39.

Idem, pag.45.

Idem, pag.51-52.

Idem, pag.55.

10

SUAU, SJ, Pierre. Saint


Franois de Borgia. Paris:

Victor Lecoffre, 1923,


pag.98.
11

FONSECA, op. cit.,


pag.139.

12

Idem, pag.120.

13

CORRA DE OLIVEIRA, Plinio. Revoluo e


Contra-Revoluo. 5.ed.
So Paulo: Retornarei,
2002, pag.28.

Settembre 2011 Salvami

Regina37

La parola dei Pastori

Che forza
salver il mondo?
Viviamo oggi un deficit di speranza nel futuro, un sentimento di insicurezza.
Come a Cana di Galilea, Ges ha bisogno di strumenti e collaboratori per
portare il mondo alla Buona Novella.

Mons. Manuel Pelino Domingues

Vescovo di Santarm, Portogallo

La gloria di Dio, diceva SantIreneo, luomo vivo, luomo felice, con


gioia, in pace con se stesso, con la vita e con gli altri. E la vita delluomo
aggiungeva la contemplazione
di Dio. La Gloria divina non si rivela nella maest che allontana, o nel
castigo che infonde paura, ma nella-

ivelazione della gloria di


Dio. Nel racconto delle
Nozze di Cana, San Giovanni ci presenta il primo
intervento di Ges. Un intervento mirabile che manifesta la gloria di Ges
nella quale traspare la gloria di Dio, in
relazione con la gioia di un banchetto
nuziale. Il Maestro trasforma lacqua
in vino e il vino rappresenta la gioia di
vivere, lamicizia, lamore. Il vino della
gioia non si compra: un dono di Dio,
offerto dal Messia a tutti noi.

Il vino della gioia


non si compra,
un dono di Dio,
offerto dal Messia
a tutti noi

Il primo intervento di Ges


esemplare anche per la rivelazione di Dio. Dio Si manifesta come
uno che invita alla gioia. Noi siamo gli invitati del Padre al banchetto di suo Figlio, come afferma lApocalisse: Beati gli invitati al banchetto
delle nozze dellAgnello
(Ap 19, 9). Il vino della
gioia delle Nozze di Cana
la rappresentazione dello stesso Cristo, che venuto a realizzare la nuova
alleanza e Si reso presente nel pane e nel vino
consacrati.

Srgio Hollmann

Il vino delle Nozze di Cana


rappresenta Cristo stesso

more che si approssima, solidarizza e


salva dalle difficolt concrete.
La gloria di Dio si manifesta
nellIncarnazione di suo Figlio che
Si spoglia della sua condizione divina per renderSi prossimo e solidale
con tutti gli uomini: E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verit (Gv 1, 14).
I discepoli videro la gloria di Ges manifestata nella solidariet verso gli sposi e nella condivisione della gioia del banchetto. Questo convivio diventa il segnale della Nuova Alleanza che Egli stabilisce con noi; alleanza impressa nel profondo del cuore
che porta a una relazione intima: Chi
Mi ama vivr in Me e Io in
lui. Un gesto che porta a
comprendere la novit del
Vangelo e il cammino nuovo proposto ai discepoli di
Cristo: Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi
ho amato (Gv 13, 34).
Per questo la Chiesa insegna ai suoi fedeli a cantare un canto nuovo, il canto
della gioia, della pace e della consolazione come ci invitava il testo di Isaia: Ral-

Le nozze di Cana Retablo maggiore della


Cattedrale di Orvieto (Spagna)

38Salvami Regina Settembre 2011

www.santuario-fatima.pt

legratevi con Gerusalemme, esultate


per essa quanti la amate. (Is 66, 10).

La nostra vita cristiana dipende


dalla pratica dellamore
Io ti ho glorificato sopra la terra,
compiendo lopera che mi hai dato
da fare (Gv 17, 4), disse Ges al momento di congedarsi. Lopera di Ges
si riassume nella testimonianza della gloria di Dio. Ha affidato alla comunit dei suoi discepoli, alla Chiesa, la continuazione della sua missione di manifestare al mondo la gloria
di Dio. La luce che ha ricevuto dal
Padre deve trasparire nel volto della Chiesa, citt situata sulla vetta del
monte, per illuminare al suo intorno. Voi siete la luce del mondo! Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perch vedano le vostre opere
buone e rendano gloria al vostro Padre che nei cieli (Mt 5, 14.16).
Testimoniamo la gloria di Cristo
con la pratica dellamore fraterno.
Dalle buone opere sar valutata la
vita di discepoli: Venite, benedetti
del Padre mio [] ho avuto fame e
Mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e Mi avete dato da bere; ero
forestiero e Mi avete ospitato, nudo
e Mi avete vestito, malato e Mi avete visitato, carcerato e siete venuti a
trovarMi (cfr. Mt 25, 34-36). La realizzazione o linsuccesso della nostra vita cristiana dipende dalla pratica dellamore.

Lamore di Cristo lunica


bellezza che salver il mondo
I tempi di crisi che attraversiamo
sono un appello ad intensificare la
pratica del comandamento nuovo.
Affrontiamo, infatti, una crisi che,
come tutti riconoscono, non soltanto economica e finanziaria. Viviamo, anche, un deficit di speranza nel futuro, un sentimento di insicurezza, una sensazione di sfiducia
nelle promesse e calcoli economici.

Mons. Manuel Pelino, durante una sua


omelia a Fatima

La dimenticanza
di Dio nella cultura
contemporanea ha
provocato la dimenticanza delluomo
La crisi economica riflesso e conseguenza di una crisi pi ampia, spirituale ed etica. il saldo del guadagno, del consumismo, dellegoismo e
della vanit.
Per vincere la crisi dobbiamo
cambiare stile di vita, seguire un
cammino nuovo e cantare un canto
nuovo. Che forza salver il mondo?
Lamore di Cristo lunica bellezza
che salver il mondo. Come conseguenza della convinzione che Dio ci
ama, sforziamoci di amare, di portare gioia dove c tristezza, di irradiare luce dove minacciano le tenebre,
di dare attenzione allaltro quando
lindifferenza predomina.

Ges ha bisogno di
strumenti e collaboratori
La dimenticanza di Dio nella cultura contemporanea ha provocato la
dimenticanza delluomo e diluito la
responsabilit di costruire un mondo pi umano, giusto e sano. Lassenza di Dio si ripercuote nellassenza di riferimenti etici e nellimpoverimento dei valori umani. La gloria
delluomo, che SantIreneo collocava nella contemplazione di Dio,
oggi cercata, frequentemente, attraverso vie che deviano dal Creatore
e Salvatore, vie di vanit, di avidit
di beni e piaceri, di corruzione che
schiavizza.
Quando si perde la corrispondenza tra la gloria di Dio e la gloria
delluomo, crolla il fondamento della dignit umana. Questa deviazione rende pi urgente la testimonianza cristiana di manifestare al mondo la gloria di Dio Padre e Creatore,
fondamento solido per la vera grandezza e realizzazione della persona
umana.
Come a Cana di Galilea, Ges ha
bisogno di strumenti e collaboratori
per portare al mondo la Buona Novella dellamore che salva. Noi siamo i recipienti dove Dio pu manifestare la sua gloria se trova nel nostro cuore lacqua viva dello Spirito
Santo. Invochiamo lo Spirito Santo
e lasciamoci condurre dalla sua ispirazione, affinch vinciamo laridit dellegoismo e dellindifferenza
e produciamo i frutti spirituali: carit, gioia, pace, pazienza, benignit
Allora potremo cantare con Maria
un canto nuovo: La mia anima glorifica il Signore e il mio spirito gioisce in Dio mio Salvatore. LOnnipotente ha fatto in Me meraviglie. Santo il suo nome.
(Omelia nella Messa del Pellegrinaggio Internazionale, a Fatima,
13/7/2011)
Settembre 2011 Salvami

Regina39

to il presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione.

Undici citt europee unite per


la Nuova Evangelizzazione

Il Vaticano d il benvenuto
al Sudan del Sud

Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova


Evangelizzazione, Mons. Rino Fisichella, ha annunciato il 12 luglio lavvio della Missione Metropoli, unampia iniziativa pastorale che includer undici delle maggiori citt dEuropa: Barcellona, Budapest, Bruxelles,
Dublino, Colonia, Lisbona, Liverpool, Parigi, Torino, Varsavia e Vienna.
Il suo obiettivo, ha affermato
Mons. Fisichella a LOsservatore Romano, dare un segnale di unit tra
le diverse diocesi presenti in grandi citt europee particolarmente toccate dal laicismo. Si tratta, ha spiegato, di unesperienza pastorale che
vuol porre tutta la comunit cristiana
in stato di evangelizzazione. Essa si
distingue per la realizzazione di iniziative comuni e simultanee, che troveranno spazio nella pastorale ordinaria con un impegno specifico nella formazione e, nella Quaresima del 2012,
con segnali pubblici offerti alla citt.
La cattedrale sar il luogo centrale per questi segnali pubblici,
i quali saranno costituiti da atti come: lettura continuata dei Vangeli, per mettere al centro la Parola di
Dio; tre catechesi del Vescovo, dedicate ai giovani, alle famiglie e ai catecumeni; una celebrazione del Sacramento della Riconciliazione.
Un gesto di carit completer lesperienza, per mettere laccento sul
fatto che la fede professata deve esser anche testimoniata ha aggiun-

Una delegazione vaticana capeggiata dallOsservatore Permanente della Santa Sede, Mons. Francis Chullikatt, ha partecipato a New
York alla cerimonia di ammissione
della Repubblica del Sudan del Sud
come 193 membro dellOrganizzazione delle Nazioni Unite.
LArcivescovo ha fatto giungere
al nuovo Stato africano le felicitazioni del Santo Padre, che ha invocato
le abbondanti benedizioni dellOnnipotente sul popolo e sul governo della nuova nazione e ha augurato che
possa avanzare nel cammino della
pace, della libert e dello sviluppo.
In un comunicato distribuito alla
stampa, il rappresentante della Santa
Sede allONU ha ricordato le grandi
sfide che si presentano per il neonato
Paese, e ha evidenziato che la Chiesa impegnata a sottolineare limportanza del perdono e della riconciliazione, essenziali per una pace duratura. Promuovere la speranza nel
futuro e appoggiare la riconciliazione
nazionale sono essenziali nel cammino da seguire, ha affermato.

40Salvami Regina Settembre 2011

Salesiani coordinano campi


estivi in Slovacchia
Pi di cinquemila bambini di tutta la Slovacchia hanno trascorso
parte delle ferie scolastiche nei campi estivi organizzati, in diversi punti
del Paese, da volontari dellassociazione giovanile salesiana Domk informa lagenzia SIR.

iglesia.cl

unmultimedia.org

Lobiettivo non solo riempire


il tempo libero, ha spiegato Slvka
Brigantov, presidente di questassociazione. I genitori apprezzano il
modo in cui i bambini sono trattati
dai responsabili ed anche il messaggio che sta dietro alle attivit offerte. I giochi e le varie attivit sono gli
strumenti per mostrare valori positivi
come lamicizia, la generosit, la pazienza, leducazione e la speranza.
Al fine di svolgere al meglio la
loro missione, i 1.300 volontari responsabili per queste attivit, nella maggioranza studenti di livello
superiore o universitari, hanno trascorso un anno acquistando esperienza nel lavoro con bambini nei diversi centri dellassociazione.

LArcidiocesi di Santiago
del Cile commemora 450 anni
In occasione del 450 anniversario della fondazione della Diocesi di
Santiago, una moltitudine di fedeli ha riempito la cattedrale della capitale cilena, il 24 luglio, per partecipare alla solenne Eucaristia presieduta dallArcivescovo Metropolitano, Mons. Ricardo Ezzati, concelebrata dallArcivescovo Emerito,
Cardinale Francisco Javier Errzuriz, due Vescovi Ausiliari e numerosi sacerdoti.
Nella sua omelia, Mons. Ricardo
ha evidenziato che la storia di questi 450 anni ci invita ad essere audaci, raddoppiando la nostra fede ed
essendo una Chiesa pi missionaria. Ha stimolato anche i cattolici
ad affrontare il presente e il futuro
con speranza, perch, poniamo le
nostre vite nelle mani del Signore.

Bambini cantano i Vespri nella


Cattedrale di Westminster

riate musiche, dai canti semplici e divertenti a brani in inglese e latino, che possono esser cantati durante la Messa ha spiegato Martin Baker, Maestro di Musica della Cattedrale di Westminster.
Da parte sua, la coordinatrice del progetto, Eileen McDade, ha messo in risalto che, oltre a beneficiare le scuole coinvolte, questa iniziativa promuove il canto liturgico e la bella musica sacra, e
pu stimolare la creazione di cori nelle parrocchie.
Lanno prossimo, afferma Martin Baker, il programma includer musiche per accompagnare la
nuova traduzione del Messale romano in inglese, che
comincer ad esser utilizzato a partire da settembre.
Il numero di collegi partecipanti in aumento.

Catholic Westminster

entosettanta bambini di cinque scuole elementari di Londra, appoggiati da bambini del Coro della Cattedrale di Westminster, hanno cantato
durante la celebrazione dei Vespri e la benedizione
del Santissimo Sacramento nella sopracitata. Durante la cerimonia liturgica, presieduta dallArcivescovo, Mons. Vincent Gerard Nichols, essi hanno intonato gli inni, i salmi e il Magnificat in inglese e la Salve Regina in latino.
Liniziativa frutto di un progetto durato un anno destinato a far condividere con altri bambini lesperienza musicale di questo Coro famoso in tutto
il mondo. I bambini con i quali lavoriamo hanno
tra i 7 e gli 11 anni di et. Essi hanno imparato sva-

Mons. Vincent Nichols insieme ad alcuni bambini del progetto, e un momento della
celebrazione nella Cattedrale

In seguito lArcivescovo ha decorato con la Croce dellApostolo San


Giacomo 21 personalit ecclesiastiche
e laiche che si sono distinte per i loro
servizi prestati alla Chiesa. Tra queste,
merita una speciale menzione il Cardinale Francisco Javier Errzuriz, che
celebrava in questo mese le sue nozze
doro dordinazione sacerdotale.
La cerimonia si conclusa con il
giuramento dei nuovi vicari episcopali dellArcidiocesi.

Muore la madre di un Vescovo,


cinque sacerdoti e quattro suore
Il 14 luglio deceduta a 94 anni
nello stato indiano di Kerala, Elizabeth Anikuzhikattil, madre di quindi-

ci figli, tra i quali sei sacerdoti e quattro religiose. Uno di loro, Mons. Mateus Anikuzhikattil, oggi il Vescovo della Diocesi di Idukki, di rito Siro-Malabar. Un altro suo figlio, Don
Joseph, ha ottenuto a Roma il Dottorato in Missiologia presso lUniversit
Gregoriana e svolge attualmente
lincarico di rettore del collegio salesiano di Guwahati, nel nord dellIndia.
In dichiarazioni al sito www.domboscoindia.com, questo sacerdote ha
ricordato le difficili condizioni in cui
furono educati da sua madre: Ricordo di esser cresciuto in una grande casa-albero. Infatti, i suoi genitori facevano parte di un gruppo di pionieri che dissodarono parte della densa

foresta della regione e hanno costruito le loro case sui rami, per proteggersi dalle fiere e dagli elefanti selvaggi.
Da parte sua, Mons. Dominic Jala, SDB, Arcivescovo di Shillong, ha
ricordato a proposito della morte di
questa veneranda madre la promessa di San Giovanni Bosco: Un sacerdote la maggior benedizione
per una famiglia, e tutti quelli che
offrono i loro figli alla Chiesa saranno benedetti per molte generazioni.
Essi hanno il Cielo assicurato.

Mio fratello, il Papa


Un libro contenente le memorie
di Don Georg Ratzinger su suo fratello, Papa Benedetto XVI, sar lanSettembre 2011 Salvami

Regina41

Corsi Estivi nellUniversit Re Juan Carlos


ciato il giorno 12 settembre a Monaco dalla casa editrice Herbig col titolo Mein Bruder, der Papst (Mio fratello, il Papa).
Lopera, di 256 pagine, frutto di una serie di interviste concesse questanno, a Ratisbona, allo scrittore e storico Michael Hesemann.
stata elaborata in commemorazione del 60 anniversario dellordinazione sacerdotale di Georg e Joseph Ratzinger, e sar in libreria pochi giorni prima dellarrivo del Papa
a Berlino, tappa iniziale del suo prossimo viaggio apostolico in Germania.
In questa testimonianza del pi
anziano dei fratelli Ratzinger, accompagnato da circa 40 fotografie,
traspare con particolari inediti la
profonda unione tra i due, dai primi
momenti dellinfanzia fino ad oggi.

Jos Ignacio Munilla e il Prof.


Guzmn Carriquiry, Segretario della Commissione Pontificia
per lAmerica Latina, tra gli altri.
Nella sessione di apertura, il
Cardinale Caizares ha sottolineato che nella difficile situazione affrontata oggi dai giovani, solamente il Vangelo d loro il senso necessario per proclamare di nuovo la speranza. Mons. Rino Fisichella, a
sua volta, ha messo in evidenza
nella sua esposizione che non
possibile parlare alle nuove generazioni di Cristo senza parlare loro di libert ma, ha ammonito, necessario che essa
sia sempre in relazione con la
verit, poich la verit che
genera la libert. Nella sessione di chiusura il Cardinale Rouco Varela ha affermato
che la Giornata Mondiale della Giovent, realizzata nel mese di agosto a Madrid, loccasione adeguata per i giovani di
ascoltare il messaggio diretto
e chiaro del Papa.

urjc.es

giovani e la Chiesa Cattolica


Note per una pastorale giovanile oggi, il titolo di uno dei
19 corsi estivi realizzati nellUniversit Re Juan Carlos, di Madrid, ai quali hanno partecipato
specialisti di livello internazionale delle aree Scientifico-Tecnologica, Giuridico-Economica,
Comunicazione e Lettere.
Il coordinamento di questo
evento, realizzato nella settimana dal 18 al 22 luglio, stato affidato al Cardinale Antonio Caizares Llovera, Prefetto della
Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e al Dott. Jos Luis Snchez,
vice-rettore dellUniversit Cattolica di Valenza. Come relatori, sono stati invitati lArcivescovo di Madrid, Cardinale Antonio Rouco Varela, lArcivescovo emerito di Siviglia, Cardinale Carlos Amigo Vallejo, il Presidente del Pontificio Consiglio
per la Nuova Evangelizzazione, Mons. Rino Fisichella, il Vescovo di San Sebastin, Mons.

Tre dei principali conferenzieri: in centro, Cardinale Antonio Caizares


Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina
dei Sacramenti; a destra, Cardinale Antonio Rouco Varela, Arcivescovo
di Madrid; e a sinistra, Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio
Consiglio per la Nuova Evangelizzazione.

42Salvami Regina Settembre 2011

agencia.ecclesia.pt

I giovani e la
Chiesa Cattolica

Nozze doro sacerdotali di


Mons. Manuel Monteiro de Castro
LArcivescovo Mons. Manuel Monteiro de Castro, Segretario della Congregazione per i Vescovi, ha commemorato il 17 luglio il 50 anniversario
della sua ordinazione sacerdotale.
Hanno partecipato alla cerimonia, realizzata nella sua terra natale,
Santa Eufemia di Prazins (Braga),
numerose personalit ecclesiastiche,
tra le quali il Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione
per i Vescovi; il Cardinale Antonio
Caizares, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; Mons. Jorge
Ortiga, Arcivescovo Primate di Braga; il Nunzio Apostolico in Portogallo, Mons. Rino Passigato.

Riscoprire il valore della


direzione spirituale

Nellomelia della Messa da lui celebrata, Mons. Monteiro de Castro ha


chiesto un impegno di tutti i cristiani
per il ringiovanimento di una societ
che si allontanata dal cammino della vera felicit. Essa ha urgente necessit della presenza di famiglie cristiane, generose, guidate dal magistero della Chiesa, dirette dal Successore
di Pietro, ha aggiunto.
Nato nel 1938, lArcivescovo portoghese ha prestato servizio diplomatico alla Santa Sede in diversi Paesi per quasi un quarto di secolo. Tra
il 2000 e il 2009 stato Nunzio Apostolico in Spagna.

Gonzalo Raymundo

a Libreria Editrice Vaticana ha


pubblicato allinizio di luglio,
in sei lingue, il documento intitolato Il sacerdote, Ministro della misericordia divina Sussidio per confessori e direttori spirituali. Elaborato dalla
Congregazione per il Clero sotto lorientazione del Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto di questo dicastero, lo
studio vuole offrire uno strumento
utile alla formazione permanente del
Clero e un aiuto alla riscoperta del
valore imprescindibile della celebrazione del Sacramento della Riconciliazione e della direzione spirituale.
Nella presentazione dellopera sono ricordate le
parole di Benedetto XVI ai confessori durante lAnno Sacerdotale, che indicano lattualit e limportanza
del tema: necessario tornare al confessionale, come luogo nel quale celebrare il Sacramento della Riconciliazione, ma anche come luogo dove abitare con
pi frequenza, affinch il fedele possa trovare misericordia, consiglio e conforto, sentirsi amato e compreso
da Dio e sperimentare la presenza della Misericordia
Divina, a fianco della Presenza reale nellEucaristia.

La prima parte del documento, intitolata Il Ministero della Penitenza e della Riconciliazione nella prospettiva della santit cristiana, consta di indicazioni
pratiche su come amministrare questo
Sacramento e come meglio riceverlo.
Nella seconda, sotto il titolo de Il Ministero della Direzione spirituale, trattata ladeguata formazione sacerdotale per prestare alle anime questo servizio di consiglio, discernimento e accompagnamento e, di pari passo, lorientamento dei fedeli su come lasciarsi aiutare da un direttore spirituale.
Nella conclusione del lavoro gli
autori mettono in risalto limportanza di questo duplice ministero: La crescita delle vocazioni sacerdotali, della vita consacrata e dellimpegno ecclesiale dei laici nel cammino della santit e dellapostolato, esige il rinnovamento del ministero della riconciliazione e della direzione spirituale, esercitati con un
entusiasmo motivato e con una generosa dedizione.
Il testo integrale in italiano, francese, tedesco, spagnolo, inglese e portoghese disponibile nel sito della
Congregazione per il Clero (http://www.clerus.org).

Nuovo organo di informazione e


formazione per i cattolici cinesi
Il 16 luglio, lagenzia Fides, organo
di informazione delle Pontificie Opere Missionarie, ha creato il blog Essere cattolici in Cina (http://catholicsinchina.blogspot.com). Con contenuti
in inglese e cinese, destinato ad essere un mezzo di informazione e formazione per i cattolici di questo importante Paese del continente asiatico, oltre a servire come strumento di unit
tra la Chiesa in Cina, tutte le Chiese
del mondo e la Chiesa universale.
Il blog ha reso anche possibile entrare in contatto con le persone in-

caricate di coordinare lattivit di


evangelizzazione, su questioni di interesse della Chiesa.
un momento favorevole dello
Spirito, che esige una lettura attenta della situazione, affinch la Chiesa che di casa in ogni nazione e
cultura possa svolgere liberamente
la missione a lei affidata da Cristo,
spiega lagenzia in un comunicato.

Nuovo libro del


Prof. Guzmn Carriquiry
Il bicentenario dellindipendenza dei paesi latino-americani il titolo del nuovo libro del Prof. Guzmn
Settembre 2011 Salvami

Regina43

Esposizione sulle riduzioni


gesuitiche del Paraguay
Il 28 luglio stata inaugurata a Madrid lesposizione intitolata Le riduzioni gesuitiche del Paraguay, unavventura
affascinante che perdura nel tempo. Ideata congiuntamente dal Comitato Organizzatore della Giornata Mondiale
della Giovent e dalla Compagnia di
Ges, essa si ispira alla mostra preparata da Don Aldo Trento, missionario
della Fraternit San Carlo Borromeo,
per il meeting di Rimini del 2009 e rimarr aperta fino al 9 di questo mese.
Ricordando limportante ruolo
dellarte musicale nelle riduzioni gesuitiche, lOrchestra Matritum Cantat e il Coro della Pontificia Universit Comillas hanno interpretato nella giornata di apertura la Messa di
SantIgnazio, opera composta da Don
Domenico Zipoli, SJ, le cui partiture
erano inviate alle riduzioni e l eseguite in modo eccellente dagli indigeni.
Erano presenti allinaugurazione, tra le altre personalit, lArcive44Salvami Regina Settembre 2011

scovo di Madrid, Cardinale Antonio Rouco Varela, il Superiore Provinciale della Compagnia di Ges,
Don Jos Antonio Guerrero Alves e
lAmbasciatore del Paraguay, Oscar
Cabello Sarubbi.

e Osservatore permanente presso lOrganizzazione degli Stati Americani.


Allinizio della Celebrazione Eucaristica corpore insepulto, presieduta dal Vescovo di Rimini, Mons.
Francesco Lambiasi e concelebrata da altri 11 prelati, stata fatta la
lettura del messaggio inviato da Papa Benedetto XVI, che esprime le
sue condoglianze ai familiari e alla
Diocesi di Rimini. In essa, il Santo
Padre ricorda le doti di spirito e di
cuore di Mons. Pietro Sambi nelle
sue attivit diplomatiche e pastorali.

Scoperto in Turchia il tumulo


di San Filippo Apostolo
Un gruppo di archeologi italiani
ha scoperto il tumulo dellApostolo
San Filippo nella citt di Pamukkale, antica Hierapolis, in Turchia, dove egli mor dopo aver predicato il
Vangelo in Grecia e in Asia Minore.
Si tratta di una scoperta di primaria importanza per larcheologia e per
il mondo cristiano, ha dichiarato a
LOsservatore Romano il Prof. Francesco dAdria, attuale direttore dellequipe che lavora nella regione dal 1957.
Dopo anni di scavi, abbiamo
identificato una basilica del quinto
secolo, a tre navate; essa stata costruita intorno ad una sepoltura romana del I secolo che, evidentemente, era tenuta in grande considerazione, visto che si deciso di edificare l pi tardi una basilica ha spiegato il Prof. dAdria. Gli stessi ricercatori avevano gi messo in luce nel
2008 la strada percorsa dai pellegrini
per giungere a questa sepoltura. Mettendo insieme questi e molti altri elementi, essi hanno concluso che la meta di quei pellegrinaggi , senza dubbio, la tomba dellApostolo Filippo.

Duemila persone alle esequie


di Mons. Pietro Sambi
Nel pomeriggio del 2 agosto, circa
duemila fedeli hanno partecipato alla Messa di esequie dellArcivescovo
italiano Mons. Pietro Sambi, celebrata nella piazza pubblica della sua citt natale, Sogliano al Rubicone.
Deceduto a 73 anni a Baltimora,
USA, in conseguenza di una delicata operazione chirurgica, Mons. Pietro
Sambi ha prestato servizi diplomatici
nella Santa Sede per 40 anni. Dal 2005,
era Nunzio Apostolico negli Stati Uniti

cnbb.org.br

jesuitas.org.py

Carriquiry, Segretario della Pontificia Commissione per lAmerica Latina, lanciato in luglio da Ediciones
Encuentro, in Spagna.
Basata su numerose indagini e
pubblicazioni storiografiche, lopera
propone un giudizio sintetico sui criteri fondamentali per confrontare le
attuali commemorazioni e celebrazioni del bicentenario.
Si tratta di un libro di Storia, di
Storia con liniziale maiuscola, nella
quale il protagonista il popolo, sono
i popoli latino-americani, afferma nel
prologo il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires.

Mons. Celli partecipa


ad eventi a Rio de Janeiro
LArcidiocesi di Rio de Janeiro ha organizzato nel mese di luglio
due importanti eventi sulle comunicazioni sociali.
Dal 12 al 16, stato realizzato nel
Centro Studi di Sumar il Primo Seminario di Comunicazione per Vescovi del Brasile, offrendo agli oltre sessanta prelati partecipanti
uno spazio di riflessione e dibattito sul fenomeno della comunicazione, levoluzione dei suoi fondamenti e la natura delle sue pratiche. La
sessione di apertura stata a carico
di Mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio per le
Comunicazioni Sociali.
Dal 17 al 22, ha avuto luogo nel
campus della PUC carioca il 7
Gruppo Brasiliano di Comunicazione (Muticom), promosso dalla
CNBB con lobiettivo di riflettere
sui mezzi e processi di comunicazione, tanto nella Chiesa quanto nella
societ. Tra gli oltre mille partecipanti spiccavano, oltre a Mons. Cel-

Il Costa Rica commemora


il giubileo della Patrona

n dodici giorni consecutivi di commemorazioni e


pellegrinaggi, si concluso in Costa Rica, lAnno Giubilare Mariano commemorativo del 375 anniversario della scoperta della statua della Madonna di Los Angeles, Patrona di questa nazione. Ogni
giornata iniziava con il Rosario dellAurora e terminava con un evento culturale. Due Messe solenni, di
cui una organizzata da diverse diocesi e movimenti
ecclesiali, erano pregate quotidianamente.
La Celebrazione Eucaristica del 2 agosto stata
presieduta dal Legato Pontificio, il Cardinale Francisco Robles Ortega, Arcivescovo di Monterrey, in
Messico, che ha ornato la veneranda statua con un
rosario doro offerto da Papa Benedetto XVI. Tra le
numerose personalit presenti allatto liturgico, sono da segnalare il Presidente della Repubblica, Laura Chinchilla e numerosi ministri del governo.

La sera, un solenne Rosario ha percorso la spianata della Basilica, colmata da migliaia di fedeli che,
emozionati fino alle lacrime, applaudivano e agitavano fazzoletti al passaggio della Vergine. Subito dopo, il Cardinale ha proceduto alla chiusura della porta santa, accompagnato dallArcivescovo di San Jos,
Mons. Hugo Barrantes Urea e dal Vescovo di Cartago, Mons. Jos Francisco Ulloa Rojas.
Il 3 agosto la Patrona stata traslata alla Cattedrale di San Giacomo Apostolo, per essere venerata
per due giorni dai fedeli.
La statua della Madonna di Los Angeles La
Negrita, come la chiamano affettuosamente i suoi
devoti costaricani stata trovata nella citt di Cartago nel 1635 da una povera meticcia di nome Giovanna Pereira. Papa Pio XI la proclam Regina e Patrona del Costa Rica il 25 aprile 1926.

Nellaltopiano davanti alla Basilica, i fedeli aspettano linizio del Rosario delle luci.
A destra, i prelati che hanno presieduto la processione: il Legato Pontificio, Cardinale Francisco Robles
Ortega, Arcivescovo di Monterrey (centro), Mons. Hugo Barrantes Urea, Arcivescovo di San Jos (sinistra),
e Mons. Jos Francisco Ulloa, Vescovo di Cartago (destra).

li, lArcivescovo anfitrione, Mons.


Orani Tempesta, lArcivescovo di
Campo Grande, Mons. Dimas Lara
Barbosa, il Rettore della PUC, Don
Josaf Carlos de Siqueira e il Professore della Pontificia Universit Lateranense, a Roma, Mons. Dario Vigan, tra gli altri.

Azione di emergenza della


Caritas per la crisi in Africa
La Caritas Internazionale ha lanciato unazione di emergenza, che
durer fino alla fine di settembre e
coster 20 milioni di euro, per por-

tare aiuto ad almeno 300 mila persone nel Corno dAfrica. Secondo stime dellONU, 12 milioni di abitanti
di questa regione africana corrono il
rischio di morire, a causa della mancanza di alimenti dovuta alla prolungata secca che devasta la regione. Fino al 5 agosto la Caritas della
Diocesi di Bolzano-Bressanone aveva raccolto un milione di euro.
Gi allinizio del mese, pi di 200
mila persone hanno ricevuto come
aiuto dalla Caritas ceste di prima
emergenza contenenti mais, fagioli,
sale, olio, prodotti alimentari multi-

vitaminici e acqua potabile. stata


anche prestata assistenza atta a garantire la sopravvivenza del bestiame, dal quale dipendono per ottenere latte, formaggio e carne.
NellAngelus del 31 luglio, Papa
Benedetto XVI ha presentato leloquente esempio della compassione di Cristo come stimolo ai cattolici per aiutare tanti fratelli e sorelle del Corno dAfrica, che in questi
giorni soffrono le drammatiche conseguenze della carestia, aggravate
dalla guerra e dalla mancanza di solide istituzioni.
Settembre 2011 Salvami

Regina45

Storia per bambini... o adulti pieni di fede?

Una vecchia bisaccia


Marta e Gioacchino uscirono per trovare qualcosa da mangiare
per i bambini. Nel frattempo, Maria riun i fratellini e, insieme,
cominciarono a pregare...
Suor Luca Ordoez Cebolla, EP

ra una fredda mattina dinverno. La nebbia copriva


ogni cosa e dava al paesaggio unimpressione di mistero. Un Sole timido insisteva per
diffondere i suoi raggi di luce attraverso le nubi, per essere poi coperto da loro, che, spesse e scure, contribuivano a rendere il clima ancora
pi tetro e cupo.
In quellumile casa, una piccola
pentola bolliva sulla stufa a legna, riscaldando la cucina, che serviva anche

come sala da pranzo. La famiglia riunita era in attesa del primo pasto della giornata, consistente unicamente in
una magra minestra di verdure che fu
servita a cinque bambini, limitandosi i
genitori a mangiare un pezzo di pane
duro, di alcuni giorni prima, perch il
pasto caldo non bastava per tutti...
Marta disse al marito:
Anchio oggi esco, Gioacchino.
Andr a lavorare dalla signora Car-

Marta e Gioacchino abbracciarono


emozionati la loro figlia Maria

46Salvami Regina Settembre 2011

men, perch non abbiamo pi da


mangiare per i bambini. Tu andrai a
pescare?
A testa bassa, il pescatore rispose
alla moglie:
Ci prover, ma... Chi si prender cura di Isabella? Lei ha ancora la
febbre. Inoltre, il nostro piccolo orto tutto bruciato dal freddo e le acque del fiume sono cos gelate che
non riesco a prendere un solo pesce
da una settimana.
Alzandosi e avvicinandosi al marito per incoraggiarlo, Marta lo redargu:
Senti, Gioacchino, dobbiamo
aver fiducia! Siamo poveri, per siamo gente rispettabile e onesta. La
Vergine Santissima non ci abbandoner!
Maria, la figlia pi grande aveva
solo nove anni. Tuttavia, sentendo la
conversazione dei genitori, si avvicin con aria di persona matura e disse loro:
Mamma, se vai al campo, io rester a prendermi cura di Isabella.
Lei sta meglio e io sono gi grande.
Posso prendermi cura dei miei fratellini, raccogliere la legna e mantenere
il fuoco acceso per quando arriverai.
I genitori, emozionati, abbracciarono Maria, baciarono gli altri bam-

Edith Petitclerc

Alla fine, dovette desistebini e, raccomandando


re e decise di ritornare
loro di comportarsi beverso casa, desolato.
ne, uscirono confidanMa, sollevando la
do nellaiuto della
vecchia borsa che aveMadonna.
va lasciato a riva, senGioacchino pret un tintinnio... Semse la sua vecchia
bravano monete. Era
bisaccia e si diresfrutto della sua immase verso il fiume, doginazione? Apr uno
ve sal sulla sua piccoscomparto e vi trola barca, remando verso
v del denaro. Non
acque pi profonde, con
ci poteva credere! Si
la speranza di riuscire a
guard intorno per veprendere qualche pesce.
dere se trovava il padrone e
Marta si avvi risolutaSollevando la vecchia borsa che aveva lasciato a riva,
non vide nessuno. Apr un
mente verso la casa della
Gioacchino sent un tintinnio...
altro scomparto e ne trov
signora Carmen, disposta
ancora. Non si trattava di
a fare i lavori voluti dalla
Giacomo era un buon bambino e una grande somma, ma era sufficiente
padrona e raccogliere nel suo orto
lidea di divertirsi alle spalle di qual- per comprare le medicine per la sua
alcune verdure.
cuno gli causava repulsione. Disse, piccola Isabella e un po di cibo.
Nel frattempo, Maria riuniva i
Marcello e Giacomo, dopo aver
allora, al cugino:
fratellini e insieme pregavano ai pie Non lo trovo divertente. Gioac- giocato molto, avendo avvertito lardi dellimmagine della Madonna del
chino povero e lavora molto dura- rivo del pescatore, si erano nascoBuon Rimedio che presiedeva linmente per sostenere la famiglia. Po- sti dietro un arbusto e osservavano
terno della piccola casa, chiedendoverino, guarda come vecchia la sua la scena.
Le di risolvere quella situazione.
Gioacchino non si trattenne. In
bisaccia! E se invece di nasconderGiunta al cancello della casa,
la mettiamo delle monete in tutti i lacrime, si mise in ginocchio e, con
Marta incontr Marcello e Giacomo,
suoi scomparti? Allora, s, possiamo le mani elevate al Cielo, ringrazi la
i nipoti della signora Carmen, che,
nasconderci per contemplare la sua Madonna per aver ascoltato le sue
ben riparati, uscivano di corsa a giopreghiere, chiedendoLe di benedisorpresa.
care nei campi, presso il fiume. Essi
A Marcello piaceva giocare brut- re le mani benedette che gli avevano
la salutarono e continuarono per la
ti scherzi agli altri, ma non aveva un fatto una simile carit.
loro strada, allegri e spensierati.
Anche Marcello e Giacomo ricuore cattivo e accett la proposta.
Dopo aver molto corso e saltaNel frattempo, Marta aveva gi masero scossi. Il loro gioco aveva
to, col volto tutto rosso dallo sforzo,
pulito tutta la casa della signora avuto un effetto molto pi grande di
i bambini giunsero in riva al fiume,
Carmen, aveva preparato il pran- quello sperato. Pensarono di uscire
dove Gioacchino aveva lasciato, in
zo e dato da mangiare agli animali. dal nascondiglio per abbracciare il
attesa del suo ritorno, una rete strapLa buona signora, in cambio, laveva buon Gioacchino, ma si trattennero,
pata e la vecchia bisaccia, vuota...
autorizzata a portar via tutta la ver- rimanendo nascosti per non turbare
Vedendola, Marcello disse:
dura che ancora cera nellorto, re- la sua gioia.
Penso che questa bisaccia sia di
Di ritorno a casa, Gioacchino
galandole anche due dozzine di uoGioacchino, il pescatore, il marito
va e una gallina grassa, per fare un raccont a Marta tutto quello che
della signora Marta, quella signora
era accaduto e lei gli mostr quelbrodo per la figlioletta malata.
che lavora dalla nonna.
Il tempo trascorse, il freddo con- lo che aveva ricevuto dalla generosa
vero, rispose Giacomo.
tinuava ad essere intenso e il Sole padrona. Tutta la famiglia, contenMarcello era molto giocherellone
era sparito completamente. Gioac- ta e riconoscente, preg la Madone propose:
chino, dalla barca, supplicava la Ver- na del Buon Rimedio con una gran E se la nascondiamo? Ci nagine Santissima di proteggere la sua de certezza nellanima: sia quel che
scondiamo dietro questi arbusti e ci
famiglia, poich la rete continuava sia, Maria Santissima veglia sempre
divertiamo a guardare la faccia afflitad essere leggera, segno che non era sui suoi figli, soprattutto i pi bisota del pescatore che cerca la sua borriuscito a prendere nessun pesce. gnosi!
sa e non la trova... Sar divertente!
Settembre 2011 Salvami

Regina47

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_______
I Santi di ogni giorno
to a Londra, perch esercitava il
suo ministero.

1. Santa Verena, vergine (sec. IV).


Giovane cristiana egizia, segu la
Legione Tebana fino in Italia e da
qui si rec a Zurzach, in Svizzera,
dove si occup dei poveri e dei lebbrosi.
2. Beato Brocardo, religioso (circa nel 1231). Priore degli eremiti
del Monte Carmelo, in Palestina,
ai quali SantAlberto, Patriarca
di Gerusalemme, diede la prima
Regola dellOrdine Carmelitano.
3. San Gregorio Magno, Papa e Dottore della Chiesa (604).
San Rimagilo, Vescovo e abate
( circa negli anni 671-679). Ancor giovane, fu eletto abate di Solignac, in Francia. Fond i monasteri di Stavelot e Malmedy.
4. XXIII Domenica del Tempo Ordinario.
Beata Maria di Santa Cecilia
Romana (Dina Blanger), vergine (1929). Suora della Congregazione delle Religiose di Ges
e Maria. Sopport con pazienza,
per otto anni, la terribile infermit della quale mor a 32 anni
di et, a Qubec, in Canada.

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5. Santi Urbano, Teodoro, Menedemo e compagni, martiri (370).


Su ordine dellImperatore Valen-

San Pietro Claver - Chiesa dei


Gesuiti, Santander (Spagna)

48Salvami Regina Settembre 2011

11. XXIV Domenica del Tempo Ordinario.


Beato Pietro di Alcantara Villanueva Larrayoz, martire (1936). Religioso dellOrdine di San Giovanni
di Dio assassinato a Barcellona durante la Guerra Civile Spagnola.

Beata Maria di Santa Cecilia


Romana (Dina Blanger)

te, furono introdotti in una nave a


Nicomedia, nellattuale Turchia,
e bruciati vivi in alto mare.
6. Beato Michele Czartoryski, sacerdote e martire (1944). Domenicano fucilato a Varsavia, in Polonia.
7. Santo Stefano di Chtillon, Vescovo (1208). Monaco certosino
elevato a Vescovo di Die, in Francia. Govern santamente la diocesi senza abbandonare lausterit della vita monacale.
8. Nativit della Beata Vergine Maria
San Tommaso di Villanueva, Vescovo (1555). Religioso agostiniano, grande predicatore, accett per obbedienza lepiscopato di
Valencia, in Spagna. Spese tutti i
suoi beni per soccorrere i poveri.
9. San Pietro Claver, sacerdote
(1654).
Beato Giacomo Desiderio Laval,
sacerdote (1864). Medico francese, fu ordinato sacerdote e part come missionario per lIsola
Mauritius, nellOceano Indiano.
10. SantAmbrogio Edoardo Barlow,
sacerdote e martire (1641). Sacerdote benedettino, per 24 anni consolid la Fede dei cattolici
della regione di Lancaster, in Inghilterra. Fu catturato e giustizia-

12. Santissimo Nome di Maria.


San Francesco Choe Kynghwan, martire (1839). Catechista catturato, torturato e ucciso
a Seul per aver difeso i cattolici e
averli incoraggiati al martirio durante le persecuzioni in Corea.
13. San Giovanni Crisostomo, Vescovo e Dottore della Chiesa
(407).
SantAmato, Vescovo (circa nel
690). Vescovo di Sion, in Svizzera, esiliato per ordine del re Teodorico III. Sotto false accuse, mor in esilio.
14. Esaltazione della Santa Croce.
Beato Claudio Laplace, sacerdote e martire (1794). Per la sua
fedelt al Papa, fu incarcerato su
una nave a Rochefort, dove mor dinedia, durante la Rivoluzione Francese.
15. Beata Vergine Maria Addolorata.
Beato Camillo Costanzo, sacerdote e martire (1622). Gesuita
italiano bruciato vivo durante la
persecuzione in Giappone. Anche sul rogo, non cess di predicare la Fede in Cristo.
16. San Cornelio, Papa (253), e
San Cipriano, Vescovo (258),
entrambi martiri.
Santa Edith di Wilton, vergine
(circa nel 984). Figlia del re Edgar, dInghilterra. Si consacr a
Dio in un monastero fin dalla pi
tenera et.

22. SantIgnazio da Santhi Belvisotti, sacerdote (1770). Cappuccino italiano, si distinse come
confessore, direttore di anime e
formatore dei novizi.

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25. XXVI Domenica del Tempo Ordinario.


Beato Marco Criado, sacerdote e
martire (1569). Religioso trinitario spagnolo, lapidato dai mori sulle
montagne di Alpujarras, in Spagna.

30. San Girolamo, sacerdote e Dottore della Chiesa (420).


San Gregorio, lIluminatore, Vescovo (circa nel 326). Apostolo
della Armenia, alla fine della vita
si ritir in una grotta presso il fiume Eufrate, dove mor.

21. San Matteo, Apostolo ed Evangelista.


San Giona, Profeta. Inviato da
Dio a predicare a Ninive. La sua
espulsione dal ventre della balena presentata nel Vangelo come
prefigurazione della Resurrezione di Cristo.

24. Beata Colomba Gabriel, badessa


(1926). Vittima di calunnie, lasci
la carica di badessa del monastero benedettino di Lviv, in Ucraina,
dirigendosi a Roma, dove fond la
Congregazione delle Suore Benedettine della Carit e lopera sociale chiamata Casa della Famiglia,
per giovani operaie povere.

29. San Michele, San Gabriele, San


Raffaele Arcangeli.
San Giovanni da Dukla, sacerdote (1484). Francescano polacco,
condusse una vita ascetica e occulta, lavor con zelo per la santificazione delle anime e lunit dei
cristiani.

av

20. Santi Andrea Kim Tae-gon, sacerdote, Paolo Chong Ha-sang e


compagni, martiri (1839-1867).
Beato Tommaso Johnson, sacerdote e martire (1537). Religioso della Certosa di Londra. Mor di fame
e di malattia in prigione dove fu gettato per ordine di Enrico VIII.

23. San Pio da Pietrelcina, sacerdote (1968).


Beati Cristoforo, Antonio e Giovanni, martiri (1527-1529). Giovani indigeni uccisi a Tlaxcala, in
Messico, durante la prima evangelizzazione dellAmerica, per
aver aiutato a propagare la Fede
cristiana.

st

19. San Gennaro, Vescovo e martire (305).


Beata
Francesca
Cuallado Baixauli, vergine e martire
(1936). Semplice sarta, recitava
il Rosario e partecipava allEucaristia quotidianamente. Fu fucilata a Benifaios, in Spagna.

Beata Colomba Gabriel

28. San Venceslao, martire (929/935).


San Lorenzo Ruz e compagni,
martiri (1633-1637).
Santa Lioba, vergine (circa nel
782). Parente di San Bonifacio,
collabor con lui nellevangelizzazione della Germania. Fu badessa del monastero di Tauberbischofsheim.

Gu

18. XXV Domenica del Tempo Ordinario.


Santa Riccarda, imperatrice (circa nel 895). Dopo essere rimasta vedova, entr nellabbazia di
Andlau, dove pass il resto dei suoi
giorni in preghiere e opere di carit.

Santo Elzeario di Sabran


(1323). Figlio di una delle principali famiglie della Provenza,
in Francia, eredit il contado di
Ariano, vicino a Napoli. Di comune accordo con sua moglie, la
Beata Delfina, pratic la verginit e tutte le altre virt durante il
matrimonio.

17. San Roberto Bellarmino, Vescovo e Dottore della Chiesa


(1621).
San Sigismondo Felice Feliski,
Vescovo (1895). Dalla sua Diocesi di Varsavia, in Polonia, promosse un ampio rinnovamento
religioso e morale della nazione.
Fond lIstituto delle Suore Francescane della Famiglia di Maria.

it

__________________ Settembre

26. Santi Cosma e Damiano, martiri (sec. III).


Beato Luigi Tezza, sacerdote
(1923). Religioso camilliano che
fond a Roma la Congregazione
delle Figlie di San Camillo. Mor in
Per, dove fu inviato in missione.
27. San Vincenzo de Paoli, sacerdote (1660).

San Matteo - Chiesa di San Pietro


Apostolo, Montral (Canada)

Settembre 2011 Salvami

Regina49

Esplosione di luci e
colori
Un incantevole spettacolo pirotecnico evoca, a Venezia, la
maestosa figura del Salvatore dellumanit, sempre disposto a
spargere in cascate di luce e di grazia i tesori indicibili della sua
Divina Misericordia.

Gustavo Adolfo Kralj

Gustavo Kralj

ella seconda met del


secolo XVI, Venezia
era una delle citt pi
popolose dEuropa: 175
mila abitanti condividevano la sua bellezza, incanto e vivacit culturale.
Detentrice di una delle maggiori flotte marittime dellOccidente, i
moli le servivano da prezioso strumento per la costituzione della sua

50Salvami Regina Settembre 2011

gloria e ricchezza. Ma questa via


aperta alla prosperit poteva, a volte, convertirsi in occasione di imminente pericolo: la peste nera girava
per le citt portuarie e manifestava
una speciale attrattiva per i grandi
agglomerati urbani.
Nel secolo XIV la Serenissima
Repubblica era gi stata tragicamente decimata dalla mortale epidemia,
che torn a flagellarla unaltra volta
nel 1575, estendendo da ogni parte
il suo terribile corteo di morti e sofferenze.
Essa si presentava sotto forme diverse, ma in tutti i casi il decesso avveniva rapidamente. Scarse erano le
chance di sopravvivenza, ed enormi
le possibilit di contagio. In questa
sua seconda irruzione, la peste nera
ha mietuto la vita a pi di un terzo di
veneziani.
Davanti allimponenza della catastrofe, il Senato della Serenissima
Repubblica decise, nel settembre
1576, che il Doge Alvise I Mocenigo facesse voto di erigere una chiesa

dedicata al Santissimo Redentore,


con lo scopo di implorare alla Misericordia Divina la fine dellincontrollabile epidemia.
Il 3 maggio dellanno seguente,
venne gettata nellIsola della Giudecca la prima pietra del tempio votivo, che sarebbe stato costruito sotto la direzione del celebre Andrea
Palladio. Nel frattempo, la malattia continuava a provocare numerose morti.
Per, settanta giorni dopo, in
mezzo al giubilo generale, la peste
nera era dichiarata definitivamente
estinta. Pieni di gratitudine verso la
Divina Provvidenza, i veneziani decisero di commemorare annualmente questa data.
Da allora, da pi di quattro secoli, si celebra nella terza domenica
di luglio la festa del Redentore, una
delle pi belle e popolari della Citt dei Dogi. Inizia il giorno precedente, con lapertura del Ponte Votivo, formato da barche, che collega le zattere allIsola della Giudec-

Gustavo Kralj

Chiesa del
Santissimo
Redentore

ca, coprendo
una distanza
di 330 metri.
La ricorrenza culmina con la
solenne Messa celebrata dal Patriarca
nella Chiesa del Santissimo Redentore.
Nella notte di sabato, viene dato, per circa
45 minuti, uno spettacolo
di singolare bellezza: unesplosione di fuochi dartificio che ha come palco lineguagliabile e poetico Bacino di San
Marco.
In quel momento, decine di migliaia di spettatori elevano i loro occhi al cielo per contemplare,
estasiati, lincantevole esibizione
pirotecnica. Nella sua cromatica ferie, essa evoca la maestosa figura del
Redentore dellumanit, sempre disposto a spargere in cascate di luce e
di grazia i tesori indicibili della sua
Divina Misericordia.

Settembre 2011 Salvami

Regina51

partire dal momento in cui questa


Vergine Madre ha concepito nel suo
ventre il Divino Verbo, ha acquisito,
per cos dire, un diritto speciale sui doni che
ci provengono dallo Spirito Santo, in modo
tale che nessuna creatura riceve grazie da
Dio, se non per mano di Maria.
(San Bernardino da Siena)

Gustavo Kralj

Vergine con Bambino


Washington (Stati Uniti)

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