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B E AT U S P OPU LU S , C U I U S D O M I N U S DE U S E I U S
SOMMARIO 4123
96 RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
Venticinque anni di grandi firme per “Luoghi dell’Infinito”: Eraldo Affinati, Antonia Arslan, Marc Augé,
Zygmunt Bauman, Enzo Bianchi, Mario Botta, Anna Maria Cànopi, Loris Capovilla, Franco Cardini, Flavio Caroli, Luciano
Chailly, Angelo Comastri, Maria Antonietta Crippa, Philippe Daverio, Erri De Luca, Roger Etchegaray, Cosimo Damiano
Fonseca, Bruno Forte, Carlo Maria Giulini, Stanislaw Grygiel, Dominique Lapierre, Giuseppe Laras, Mario Luzi, Carlo Maria
Martini, Richard Meier, Alda Merini, Roberto Mussapi, Guido Oldani, Ermanno Olmi, Antonio Paolucci, Abbé Pierre, Elena
Pontiggia, Paolo Portoghesi, Giovanni Raboni, Gianfranco Ravasi, Ermes Ronchi, Davide Rondoni, Pierangelo Sequeri,
Vittorio Sgarbi, Tomas Spidlik, Timothy Verdon, Krzysztof Zanussi. Grandi autori anche per la fotografia: Aurelio
Amendola, Nick Brandt, Giovanni Chiaramonte, Elio Ciol, Mimmo Iodice, Steve McCurry, Pepi Merisio, Sebastião Salgado.
SOMMARIO 4123
EDITORIALE
3 LA PASQUA NELLA LITURGIA
La Civiltà Cattolica
I testi orazionali del Messale Romano (ed. 2020) offrono ricchi spunti di riflessione. L’edi-
toriale ne evidenzia alcuni: la Pasqua come rito di passaggio e come rinascita e rinnova-
mento che abbraccia l’umanità intera. Centrale è il tema di Cristo «vero Agnello» immo-
lato per la liberazione dell’uomo dalla schiavitù del peccato e della morte. La liturgia poi
prega perché la Pasqua sia ricca di frutti spirituali, e in particolare invita a «perseverare
nell’unità e nella pace».
ARTICOLI
9 L’ECONOMIA MONDIALE ESCE DAL COVID ED ENTRA IN
GUERRA
Fernando Viguiristi de la Iglesia S.I.
Il Covid-19 è stato un nemico invisibile, che ha causato cinque milioni di morti, con effetti
evidenti e duraturi sull’economia mondiale. Ha modificato l’offerta di lavoro e messo in luce
la fragilità delle catene di approvvigionamento dell’attuale modello ultraliberale di globa-
lizzazione della produzione. Allo stesso tempo si stavano verificando una crisi energetica
e tensioni geopolitiche. Tutto ciò sembrava indicare la necessità di un’alternativa a questo
modello, una versione più regionalizzata, più sicura nel garantire gli approvvigionamenti e
più consapevole delle sue implicazioni etiche. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia
aggrava drammaticamente questo scenario. Avrà gravissime conseguenze economiche e
sembra annunciare un nuovo ordine mondiale.
FOCUS
23 A UN MESE DALL’INIZIO DELLA GUERRA IN UCRAINA
Giovanni Sale S.I.
A un mese dall’inizio, la «guerra di Putin» contro l’Ucraina procede, purtroppo, senza sosta, osta-
colata soltanto dall’inattesa controffensiva dell’esercito ucraino e dei suoi volontari. Diverse città
ucraine vengono quotidianamente bombardate sia dal cielo sia dal mare. In questi giorni la città
martire di Mariupol è quasi interamente distrutta. Mosca annuncia la prima vittoria strategica,
agognata da giorni: il Donbass è stato unito alla Crimea. Quanto andrà avanti ancora questa
inutile e spaventosa guerra? Difficile dirlo. Intanto è in corso tra le parti una trattativa per un
accordo, ma non si parla ancora di un imminente cessate il fuoco.
SOMMARIO 4123
L’articolo presenta la recente costituzione apostolica Praedicate Evangelium di papa Francesco. Sottoli-
nea la prospettiva fondamentale sotto la quale va letta: quella della missionarietà della Chiesa. Per que-
sto il primo dicastero che viene trattato, dopo la Segreteria di Stato, è quello per l’evangelizzazione, al
quale però sono significativamente connessi quello per la dottrina della fede e quello della carità. Viene
esposta l’applicazione alla Curia romana dei concetti di una «sana decentralizzazione», di partecipazio-
ne e della sinodalità, e vengono presentate tre questioni particolari: il ruolo dei laici nella Curia, la po-
sizione della Pontificia commissione per la tutela dei minori e la funzione degli Organismi economici.
L’Autore è professore emerito di diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.
Una coincidenza imprevedibile ha collocato il doppio forum dei vescovi e dei sindaci del Mediter-
raneo, riuniti a Firenze dal 23 al 27 febbraio 2022, nei giorni in cui è iniziata l’offensiva di Putin
in Ucraina. Una «provocazione» della storia che di fatto consegna a questa iniziativa, di chiara
ispirazione lapiriana, una grande responsabilità, che è anche una grande sfida. Il Mediterraneo è
infatti un paradosso geopolitico: una regione molto frammentata e molto interconnessa, che va
capita e protetta, perché è una cerniera. Le cinque giornate di Firenze sono state un primo passo
significativo per avviare un dibattito su una possibile cittadinanza mediterranea, come pure su una
nuova, più ampia coscienza ecclesiale.
PROFILO
67 IL CENTENARIO DELLA MORTE DI HERMANN RORSCHACH
Giovanni Cucci S.I.
Ricorre quest’anno il centenario della morte di Hermann Rorschach, noto soprattutto per l’elabo-
razione del reattivo (le celebri «macchie») che porta il suo nome, uno strumento strutturalmente
informe, che insieme affascina e incuriosisce chiunque s’imbatta in quella strana serie di macchie,
a metà strada tra l’arte contemporanea e l’esperimento scientifico. L’articolo, partendo da alcune
essenziali indicazioni circa la vita e la formazione accademica e professionale di Rorschach, cerca
di mostrare la genesi e il senso di queste tavole, insieme alla domanda circa il loro reale statuto
epistemologico nell’ambito della psicologia clinica, della psichiatria e della psicanalisi.
NELLA COLLANA «ACCÈNTI» LE PAGINE DELLA CIVILTÀ CATTOLICA
CHE AIUTANO A CAPIRE IL PRESENTE
18
DOSTOEVSKIJ
Abdulrazak Gurnah è stato insignito del premio Nobel per la letteratura 2021 «per la sua
intransigente e profonda analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato tra
culture e continenti». Nel romanzo Sulla riva del mare, attraverso l’intrecciarsi di storie che
vanno da Zanzibar al Regno Unito, mostra la complessità delle vicende umane, che sono
intaccate da guerre, rivoluzioni, fughe e nuove speranze di rinascita.
Nell’ultima edizione del CineFest Miskolc International Film Festival, il premio della giuria ecume-
nica è stato assegnato al film Apples del regista greco Christos Nikou. Il protagonista della storia
rappresentata è Aris, un signore di mezza età che si ritrova iscritto a un programma di recupero
progettato per aiutare i pazienti colti da amnesia a costruirsi una nuova identità. L’opera, con uno
stile rigoroso e minimalista, apre orizzonti di riflessione a più livelli sulle relazioni umane, sulla
complessità di ogni persona e sul senso spirituale della vita. Abbiamo incontrato il regista per una
breve conversazione. L’Autore opera presso il Centrul Manresa di Cluj-Napoca (Romania).
«Il silenzio grande» 92 - «Crossroads» 93 - «Il grido della fata» 94 - Pentimenti: Proust e
Vermeer 95
96 RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
QUADERNI
4123 4128
DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE:
VIA DI PORTA PINCIANA, 1
00187 ROMA
B E AT U S P OPU LU S , C U I U S D O M I N U S DE U S E I U S
PROPR I ETÀ L ET T E R A R I A
LA PASQUA NELLA LITURGIA
dalla nativa fragilità alla vita nuova nel Cristo risorto» (206). La
risurrezione di Cristo ci fa «nuove creature per la vita eterna» (207).
Il Signore si è «degnato di rinnovare» il suo popolo «con questi
sacramenti di vita eterna» (210). Dio Padre in questo giorno ci ha
«aperto il passaggio alla vita eterna» (192), ci ha fatti «entrare nella
via della salvezza eterna» (196). Questo passaggio implica che an-
che noi siamo «trasformati in una offerta perenne» a Dio «gradita»
(223). Tutto questo è opera della Trinità, perché il Padre, «con la
glorificazione del suo Figlio e con l’effusione dello Spirito Santo ci
ha aperto il passaggio alla vita eterna» (247).
Già nella liturgia giudaica la Pasqua era celebrata come un rito
di passaggio, come si legge nella Haggadà di Pasqua: «Perciò dob-
biamo proclamare la vittoria di Colui che fece per i nostri padri e
4
per noi tanti e tali prodigi. Egli ci ha condotti dalla schiavitù alla
libertà, dalla tristezza alla gioia, dal lutto alla festa, dalle tenebre
alla luce, dalla servitù alla redenzione» (Pesachim X, 5). In una delle
omelie pasquali più antiche risuonano gli stessi accenti: «Egli è colui
che ci ha strappati dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce,
dalla morte alla vita, dalla tirannide al regno eterno» (Melitone di
Sardi [II secolo], Omelia sulla Pasqua 68).
Ai tempi nostri, questa prospettiva è presente soprattutto in co-
loro che ricevono il battesimo nella notte di Pasqua. Come scrive
un antico autore, «chiunque è veramente consapevole che la Pasqua
venne immolata per la sua salvezza […] si affretti a inaugurare una
nuova vita e non ritorni più a quella vecchia e sorpassata. Infatti,
“noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vive-
re nel peccato?” (Rm 6,2)» (Liturgia delle Ore, ufficio delle letture
del lunedì della II settimana di Pasqua, vol. II, 579). Quando una
comunità ha la grazia di accogliere nuovi battezzati, essa si sente
portata, assieme a loro, a rinnovare i propri impegni battesimali, a
rivivere il «passaggio» pasquale.
una vita nuova» (186). Infatti, «siamo nati a nuova vita nelle acque
del Battesimo» (199). Con il mistero pasquale, Dio compie «l’opera
dell’umana salvezza», così che «tutto il mondo riconosca e veda che
quanto è distrutto si ricostruisce, quanto è invecchiato si rinnova, e
tutto torna alla sua integrità» (180). Siamo così «rinnovati nel corpo
e nell’anima» (ivi). Chiediamo al Signore che «ci rinnovi interior-
mente» (185), lui che nel lavacro battesimale ha «rinnovato la nostra
umanità peccatrice» (186).
Nella Pasqua, che si attualizza in ogni celebrazione eucari-
stica, la Chiesa «mirabilmente rinasce e si nutre» (192). Il popolo
di Dio esce «rinnovato dai sacramenti pasquali» (194; 201), così
che, «liberi dai fermenti dell’antico peccato», siamo trasforma-
ti «in nuove creature» (198), «a immagine del Signore risorto»
5
(1083). «Liberati dalla corruzione del peccato, ci rinnoviamo
pienamente nel suo Spirito» (248). Infatti, siamo stati rigenerati
nello Spirito (cfr 202). Ciò significa non solo essere ristabiliti
«nella dignità perduta» (206), ma essere innalzati «al di sopra
della dignità delle origini» (221). La Chiesa prega perché il Si-
gnore ci dia «di rinascere a vita nuova per la forza del tuo Spirito
di amore» (215). Infatti, nella «rigenerazione battesimale» Dio
ci ha «comunicato la sua stessa vita» (230), che è «la vita nuova
promessa da lui, Parola di verità» (236).
Questo tema è perfettamente biblico. Il Vangelo di Giovan-
ni parla di una nuova nascita, «dall’acqua e dallo Spirito», come
condizione per entrare nel regno di Dio (cfr Gv 3,5). E Paolo, in
riferimento al battesimo, parla di «un’acqua che rigenera e rinno-
va nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro» (Tt 3,5-6). Bisogna
riconoscere che nella spiritualità cattolica la concezione della vita
cristiana come «nuova nascita» non è molto presente, a differenza,
ad esempio, del protestantesimo evangelicale. Negli Stati Uniti,
ad esempio, si parla di born again Christians, cioè di quelle persone
che hanno fatto esperienza della presenza di Cristo nella loro vita,
passando dal peccato o dalla tiepidezza a un cammino di santità.
Questa specie di conversione è chiamata anche «battesimo nello
Spirito». I cattolici preferiscono parlare di «seconda conversione» o
di «rinnovamento nello Spirito».
EDITORIALE
Il vero Agnello
Il cuore della Pasqua ebraica non era il passaggio del Mar Rosso,
ma l’immolazione dell’agnello. Nel c. 12 dell’Esodo viene esposto tutto
un rituale estremamente minuzioso sul modo di compiere il rito della
Pasqua: quando prendere l’agnello, come deve essere l’agnello, quando
immolarlo, a che ora, come deve essere cotto, dove deve essere man-
giato e in che modo, che cosa si deve fare degli avanzi, quale tenuta
LA PASQUA NELLA LITURGIA
ogni luogo» e «con la santità della vita» (1085). Per questo i fedeli devono
essere «unanimi nella carità» (1085), «formare tutti, in Cristo, un solo
corpo e un solo spirito» (1088), perché «siano coraggiosi testimoni della
verità del Vangelo» (1085) e rendano nel nostro tempo «sempre presente
e operante la sua Chiesa» (1085).
La Chiesa si aspetta quindi frutti abbondanti dalla partecipazio-
ne al mistero pasquale, come ad esempio, «realizzare la comunione
tra gli uomini» (1080); «crescere nell’amore fraterno» (ivi); «coopera-
re, nella libertà e nella concordia, al suo regno di giustizia e di pace»;
essere «confermati nel suo amore e nella carità vicendevole» (ivi);
essere «riempiti dei doni dello Spirito Santo» (1081), la cui ricchezza
è «inesauribile» (1083), in modo da «ricevere un’effusione sempre
più abbondante dei doni del suo Spirito» (1090); essere spinti «a ser-
8
vire con ardente carità la Chiesa e gli uomini» (1081); «edificare la
Chiesa con la testimonianza della vita» (1083), «con la parola e con
le opere» (1089); «collaborare con tutte le forze all’edificazione del
regno di Dio» (1084) e «perseverare nell’unità e nella pace» (1090).
Conclusione
La Civiltà Cattolica
L’ECONOMIA MONDIALE ESCE
DAL COVID ED ENTRA IN GUERRA
1. Cfr L. Saad, «Most U.S. Consumers Have Felt Supply Chain Problems»,
in Gallup (news.gallup.com/poll/353312/consumers-felt-supply-chain-problems.
aspx), 11 agosto 2021.
2. Cfr Toyota, «Changes to Production Plans for September and October
2021», 10 settembre 2021 (global.toyota/en/newsroom/corporate/36003677.html).
L’ECONOMIA MONDIALE ESCE DAL COVID ED ENTRA IN GUERRA
transito per sei giorni in questa arteria da cui passa oltre il 10% del
traffico commerciale mondiale. Il 28 marzo si era formata una coda
di 369 navi in attesa di attraversare il canale. I danni al commercio
sono stati stimati a 9.600 milioni di dollari. Quell’evento ha posto il
mondo davanti a una realtà: un mero incidente marittimo causato
dal maltempo è potenzialmente in grado di mandare a gambe all’a-
ria la catena distributiva.
Il secondo evento è meno spettacolare, ma molto più grave,
perché non episodico: da mesi la ripresa del consumo, la mancanza
di spazio sulle navi e i colli di bottiglia nei porti stanno causando
ampi ritardi e hanno portato alle stelle le tariffe richieste dalle
compagnie di navigazione, consapevoli che in tempi di penuria
e di fretta sono loro a impugnare il coltello dei prezzi dalla parte
13
del manico. I responsabili logistici delle imprese sono precipitati
in un incubo. Poiché non sanno quando arriveranno i loro ordini,
raddoppiano la posta: comprano di più, per fare magazzino e sot-
trarsi allo spettro delle scorte insufficienti, ma questo a sua volta
riduce la capacità delle navi e alimenta una guerra spietata per
accaparrarsi ogni container, che talora si conclude con il fatto che
il prodotto rimane bloccato a terra.
In effetti, dall’estate scorsa le navi da carico sono causa di intasa-
menti dovuti a varie ragioni, che vanno dalla penuria di manodopera
alla mancanza delle attrezzature necessarie per trasportare i contai-
ner, o ancora ai magazzini sovraccarichi. Al tempo stesso, nei porti si
è arrivati al collasso, perché i container scaricati restano in banchina,
in quanto mancano camionisti pronti a caricare le merci. E quando i
container vuoti non rientrano nei tempi previsti, in modo che si pos-
sa riempirli di nuovi prodotti da vendere, le consegne accumulano
ulteriori ritardi. Alcuni porti hanno esaurito lo spazio, e file di navi
restano in attesa, a volte per più di una settimana, prima che abbiamo
la possibilità di attraccare. In questo modo, i rallentamenti stanno
colpendo la catena produttiva e formano un colossale ingorgo. Di
esso alcuni incolpano le compagnie, che ne traggono un enorme be-
neficio, mentre addossano la responsabilità alla travolgente espansio-
ne della domanda, che sembra cresciuta oltre le capacità sistemiche di
carico massimo. Se si vorranno incrementare queste ultime, saranno
necessari investimenti, e soprattutto tempo.
ARTICOLI
government-policies-by-john-h-cochrane-2021-10/italian?barrier=accesspaylog),
22 ottobre 2021.
7. Cfr K. Reinert, Introduction to International Economics, Cambridge, Cam-
bridge University Press, 2021, 232-253.
8. Cfr D. Acemoglu, «The Supply Chain Mess», in Project Syndicate, 2
dicembre 2021.
ARTICOLI
a quella che accade nelle reti finanziarie, in cui il crollo di una banca
può portarne altre all’insolvenza e perfino al fallimento, come suc-
cesse nel 2008 dopo il crack di Lehman Brothers.
Dal canto suo, l’Unione Europea ha reagito con l’European
Chips Act. Se ne varrà per fronteggiare la carenza di semicondutto-
ri. Destinerà, fino al 2030, oltre 43 miliardi di euro a investimenti
pubblici e privati per quadruplicarne la produzione10.
15. Cfr D. Gros, «What Europe’s Energy Crunch Reveals», in Project Syn-
dicate (www.project-syndicate.org/commentary/europe-energy-prices-and-future-
green-transitions-by-daniel-gros-2021-11?barrier=accesspaylog), 5 novembre 2021.
ARTICOLI
16. Cfr J. P. Ferry, «The economic policy consequences of the war», in Brue-
gel (www.bruegel.org/2022/03/the-economic-policy-consequences-of-the-war), 8
marzo 2022.
17. Cfr Q. Dongyu, New Scenarios on Global Food Security based on Russia-
Ukraine Conflict, Fao, 11 marzo 2022.
18. Cfr «Después de la pandemia, la guerra en Ucrania agrava el hambre
mundial», in Chicago Tribune (www.chicagotribune.com/espanol/sns-es-despues-
L’ECONOMIA MONDIALE ESCE DAL COVID ED ENTRA IN GUERRA
de-pandemia-guerra-en-ucrania-agrava-hambre-mundial-20220310-kp7u6srrz-
zem7jgddo6kfogu2q-story.html), 10 marzo 2022.
19. President of Russia, Joint Statement of the Russian Federation and the
People’s Republic of China on the International Relations Entering a New Era and the
Global Sustainable Development, 4 febbraio 2022 (en.kremlin.ru/supplement/5770).
20. Cfr «The Guardian view on China and Russia: enough in common», in
The Guardian (www.theguardian.com/commentisfree/2022/mar/08/the-guardian-
view-on-china-and-russia-enough-in-common), 8 marzo 2022.
ARTICOLI
21. Cfr Á. Moreno, «La guerra trastoca los planes de China: la apuesta millo-
naria de Xi Jinping en Ucrania», in El Economista (www.eleconomista.es/economia/
noticias/11648099/03/22/La-guerra-trastoca-los-planes-de-China-la-apuesta-
millonaria-de-Xi-Jinping-en-Ucrania.html), 4 marzo 2022.
22. Cfr D. Yergin, The New Map: Energy, Climate, and the Clash of Nations,
New York, Kirkus Books, 2020.
A UN MESE DALL’INIZIO
DELLA GUERRA IN UCRAINA
non creare disagi alla produzione industriale, già colpita dalle sanzio-
ni, e non fomentare scontento tra la popolazione civile, che protesta
come può per la guerra e, soprattutto, per l’alto numero dei soldati
russi morti. Putin, inoltre, difficilmente utilizzerà i soldati presenti
in altri teatri di guerra, come Siria, Libia o Africa, poiché essi sono
necessari per consolidare le posizioni di forza acquisite in questi anni.
Inoltre, nonostante i velivoli ucraini siano stati per lo più abbattuti nel
primo attacco del 24 febbraio, i caccia russi non riescono a prendere
interamente il controllo dello spazio aereo. I russi avrebbero già perso
un alto numero di velivoli e di elicotteri1.
Certamente la resistenza ucraina è stata molto aiutata dal so-
stegno militare offerto da diversi Paesi della Nato. Nonostante i
bombardamenti russi sul confine, con il rischio di allargare peri-
24
colosamente il conflitto, gli Usa e gli europei avrebbero infatti già
consegnato più di 25.000 missili anticarro e 15.000 missili terra-
aria portatili. Zelensky, da parte sua, ha chiesto più volte alla Nato
l’introduzione della no-fly zone sui cieli dell’Ucraina, al fine di evi-
tare che i russi bombardino le città. Tale soluzione era stata adottata
dagli Usa su parti dell’Iraq negli anni Novanta e più tardi dalla Nato
sulla Bosnia e, nel 2011, sulla Libia contro Gheddafi, con risultati
non sempre soddisfacenti2. Putin ha dichiarato che l’adozione di tale
misura equivarrebbe a un vero e proprio atto di guerra e che, in tal
caso, la Nato sarebbe considerata come parte del conflitto in corso.
Sul piano tattico militare, secondo gli analisti, nel frattempo si è già
passati al piano C. Quello intermedio, cioè il piano B, ha fatto da ponte
a quello successivo: spinta militare su più assi e intervento dell’aviazio-
ne, bombardamenti mirati e ridotti. Per questo vengono presi di mira
i centri abitati, con cannoneggiamenti robusti: un’offensiva decisa su
più fronti e una massiccia utilizzazione dei razzi7. Questa tattica, pur-
troppo, fa aumentare il numero delle vittime anche tra i civili. I russi
combattono sia per consolidare le posizioni raggiunte, sia per ampliare
il territorio di conquista per poi farlo valere sul tavolo negoziale.
Le riaperture delle trattative tra le parti e lo spiraglio di una
possibile dichiarazione di cessate il fuoco, accompagnata da una
14. Cfr F. Sforza, «Lo Zar: offerte inaccettabili. La loro è soltanto retorica»,
in La Stampa, 17 marzo 2022.
15. Circa la neutralità dell’Ucraina, secondo il capo delegazione russo Vladi-
mir Medinsky, questa potrebbe essere realizzata o secondo il modello austriaco (im-
pegno perpetuo a rimanere fuori dai conflitti e a non ospitare basi militari straniere
nel proprio territorio) o secondo quello svedese (cosiddetta «neutralità convenziona-
le» e permanente. Le truppe svedesi, però, possono partecipare al battaglione nordi-
co). L’Ucraina inoltre, ha sottolineato il capo delegazione russo, potrebbe avere un
proprio esercito e una propria forza navale. Cfr S. Montefiori, «Una bozza in 15
punti», in Corriere della Sera, 17 marzo 2022.
16. Cfr F. Sforza, «Kiev scommette sull’accordo: la pace tra 10 giorni», in La
Stampa, 18 marzo 2020.
A UN MESE DALL’INIZIO DELLA GUERRA IN UCRAINA
in molti, anche tra i leader politici, dubitano che questa bozza, sulla
quale è informata la Turchia, possa avere successo17.
Putin però ha bisogno di una vittoria militare riconoscibile, da
«sventolare»18 sia in patria, sia sul piano internazionale, e i leader
occidentali dovrebbero a loro volta accettarla. Putin spera al più
presto di ottenerla nella resa definitiva dell’esausta Mariupol, op-
pure della città di Odessa, al centro di una estenuante battaglia di
accerchiamento dal mare e per via terra. Quest’ultima città è mol-
to importante per entrambe le parti. Per Mosca ha un significato
storico e affettivo enorme: è considerata una città sostanzialmente
russa, perché è stata fondata nel Settecento dalla zarina Caterina la
grande. La sua conquista consentirebbe a Mosca di dominare il Mar
Nero – che diventerebbe un lago russo, cosa che però non piacereb-
31
be molto alla Turchia – e di «strozzare» l’Ucraina, impedendole lo
sbocco al mare19. Per Kiev, dal canto suo, Odessa è una città impor-
tante, impossibile da perdere. Da essa, infatti, transitano i due terzi
del commercio nazionale ed è l’unico grande porto del Paese. Senza
Odessa, la nuova Ucraina sarebbe paragonabile all’Afghanistan: un
Paese schiacciato dai propri confini terrestri20.
Le conquiste a sud permetterebbero a Putin di trattare in un
eventuale negoziato da una posizione di forza. Di fatto, l’Ucraina è
già un Paese devastato: «900 missili esplosi sul suo territorio, 3.500
I «vertici verticali»
32. Ivi.
33. Ivi.
34. Xi Jinping ha evitato di condannare in modo esplicito l’operato di Putin,
anzi ha sottolineato che «la mentalità da guerra fredda non aiuta e che le nazioni
meritano rispetto». Linguaggio ancora ambiguo e bifrontale. Cfr A. Simoni, «Biden
a Xi: Putin va isolato, ma il leader cinese resiste: no alla nuova guerra fredda», in La
Stampa, 19 marzo 2022.
35. «La guerra in Ucraina determinerà come la Cina vede il mondo», in The
Economist, 19 marzo 2022.
A UN MESE DALL’INIZIO DELLA GUERRA IN UCRAINA
36. Cfr M. O’Hanlon, «Come porre fine alla guerra», in Time, 28 marzo
2022, 30.
37. In Polonia, Biden ha definito Putin un «macellaio», e ha aggiunto che
non può rimanere al potere. Immediata la reazione del Cremlino: «Non sta a lui
decidere».
38. Cfr «Nonostante tutto il sostegno dell’America nell’aiutare l’Ucraina, ci
attendono tempi difficili», in The Economist, 26 marzo 2022; G. Di Feo, «Ma sugli
armamenti l’Europa è distante», in la Repubblica, 24 marzo 2022.
39. G. Sarcina, «Armi e spese militari: Biden: ridisegnare l’Alleanza», in Cor-
riere della Sera, 25 marzo 2022.
FOCUS
40. Ivi.
41. Ivi.
A UN MESE DALL’INIZIO DELLA GUERRA IN UCRAINA
42. Ivi.
43. Cfr J.-P. Stroobants - E. Vincent, «Le grand retour des Américaines
en Europe», in Le Monde, 25 marzo 2022; F. Basso, «Usa e Ue: nuove sanzioni.
Attacchi chimici, altolà Nato», in Corriere della Sera, 25 marzo 2022. Gli Alleati la-
vorano per isolare Mosca. Per Biden, la Russia dovrebbe essere rimossa dal G20; egli
ha anche chiesto che vi possa partecipare Kiev. La Cina ha già fatto sapere di non
essere disposta ad accettare tale decisione. Intanto, il 25 marzo l’Onu ha approvato a
larghissima maggioranza (140 Paesi) la risoluzione promossa dagli Occidentali per
l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia. Anche questa volta la Cina
si è astenuta. Va notato che i Paesi che si sono astenuti sono in totale 38 e rappresen-
tano poco meno di metà della popolazione mondiale.
44. T. Mastrobuoni, «Mosca ora frena sulla guerra: solo nel Donbass e stop a
maggio», in la Repubblica, 26 marzo 2022.
45. Cfr M. Černov, «Venti giorni a Mariupol», in Internazionale, 25 marzo,
2022.
46. Va ricordato che, secondo alcuni analisti, il ritiro dei russi da alcune zone
è stato eccessivamente enfatizzato dalla propaganda ucraina. Cfr «Una prospettiva
incerta in tutta l’Ucraina», in The Economist, 26 marzo 2022.
FOCUS
47. Ivi; cfr C. Martinetti, «Donbass obiettivo principale: la frenata dei gene-
rali di Putin», in La Stampa, 26 marzo 2022.
48. Cfr F. Dragosei, «La nuova fase dei generali russi: limitarsi al Donbass»,
in Corriere della Sera, 26 marzo 2022.
49. I negoziati, però, non potranno avere effetto senza il coinvolgimento di-
retto o indiretto delle grandi potenze (Usa, Cina). Solo con queste, infatti, Putin
intende misurarsi pariteticamente, per costituire un «nuovo ordine europeo» e in-
ternazionale.
50. Francesco, Angelus, 20 marzo 2022.
LA COSTITUZIONE APOSTOLICA
«PRAEDICATE EVANGELIUM»
SULLA CURIA ROMANA
Gianfranco Ghirlanda S.I.
alla Curia romana del 21 dicembre 20194, egli vede il cuore della riforma
nel «primo e più importante compito della Chiesa: l’evangelizzazione»,
come la sua anima più profonda. Pertanto, ribadisce quanto già affer-
mato nell’Evangelii gaudium, che cioè tutta la vita e ogni struttura della
Chiesa «diventino un canale adeguato all’evangelizzazione del mondo
attuale» e non un mezzo di «autopreservazione» (EG 27). La riforma
delle strutture, continua, consiste nel «fare in modo che esse diventino
tutte più missionarie»; quindi si esige una «conversione pastorale».
Partecipazione
chica della Chiesa è nello stesso tempo collegiale e primaziale (PB 2),
il servizio della Curia romana è in un rapporto organico anche con i
vescovi, in modo tale che, strumento di comunione e di partecipazio-
ne da parte loro alle sollecitudini ecclesiali, è un’attuazione dell’affetto
collegiale (PB 8 e 9; PG 8; Preambolo, n. 9; Principi, nn. 1; 3; 9).
Questa dimensione partecipativa si attua nelle riunioni periodi-
che dei responsabili dei dicasteri, in maniera individuale o congiun-
ta, con il Romano Pontefice (Principi, n. 8; artt. 24; 34; 35), nelle
riunioni interdicasteriali (Principi, n. 9), nella trattazione congiunta
degli affari di competenza mista di più dicasteri (art. 28), nelle ri-
unioni dei membri di un dicastero e negli incontri dei vescovi con
i dicasteri in occasione delle visite ad limina (Principi, n. 4), nella
partecipazione dei laici, dei chierici e dei membri degli Istituti di
46
vita consacrata e delle Società di vita apostolica nel lavoro all’interno
dei singoli dicasteri (Principi, nn. 5; 7).
Tra i dicasteri e gli altri uffici, e all’interno dei singoli dicasteri
e uffici, si deve realizzare la comunione, attraverso la realizzazione
del «principio di convergenza». Ciò sarà possibile se i dicasteri, gli
organismi e gli uffici, che sono da considerare tutti giuridicamente
pari tra loro (art. 12 § 1), agiscono nella coscienza dell’unità della
missione a cui partecipano, che è quella del ministero universale del
Romano Pontefice, e quindi sviluppando una mutua collaborazione
tra loro (art. 9 § 1). Tale principio va attuato anche all’interno di ogni
dicastero, organismo e ufficio, per cui il lavoro di ciascuno, pur nelle
differenze culturali, linguistiche e nazionali, dev’essere svolto nella
collaborazione e nella convergenza verso l’unico fine (art. 9 § 2).
All’interno di ogni dicastero, strumento peculiare di partecipazio-
ne sono le sessioni ordinarie dei membri residenti a Roma, per gli affa-
ri consueti o frequenti, e le sessioni plenarie, per gli affari e le questioni
di maggiore importanza o di principio, che devono essere tenute al-
meno ogni due anni, e alle quali partecipano tutti i membri (art. 26).
Sinodalità
Mentre Giovanni Paolo II identificava collegialità e sinodalità, re-
stringendo la seconda al Collegio episcopale, papa Francesco amplia la
LA COSTITUZIONE APOSTOLICA «PRAEDICATE EVANGELIUM»
i fedeli devono aderire con religioso ossequio a tale suo magistero au-
tentico; dall’altra, è discepolo, quando, come ogni altro battezzato, «si
pone in ascolto della voce di Cristo che parla attraverso l’intero Popolo
di Dio, rendendolo “infallibile in credendo”»16. Da ciò deriva che non si
può fare una separazione rigida tra Ecclesia docens ed Ecclesia discens17.
Nella Chiesa, allora – secondo la visione di papa Francesco –,
«come in una piramide capovolta, il vertice si trova al di sotto della
base», per cui il termine «ministri», che si applica ai pastori, indica che
essi «sono i più piccoli tra tutti». Proprio servendo il popolo di Dio,
ciascun pastore «diviene vicarius Christi», cioè vicario di quel Cristo
che ha lavato i piedi agli apostoli (cfr Gv 13,1-15); nello stesso modo il
successore di Pietro è servus servorum Dei18. Certamente il vescovo è
oggettivamente, «vicario di Cristo», in virtù del sacramento che rice-
48
ve, ma soggettivamente lo diventa sempre di più per la testimonianza
che dà a tutto il popolo di Dio proprio nel servirlo (PG 11; 31; 43).
La visione della «piramide rovesciata» corrisponde alla visione del-
la comunione sinodale tra «tutti», «alcuni» e «uno»19, che suggerisce
un’immagine di Chiesa – e quindi della comunione ecclesiale – a cer-
chi concentrici. A livello universale, «tutti» sono i battezzati, «alcuni»
sono i vescovi, «uno» è il Romano Pontefice, considerato personal-
mente e anche con il Collegio dei vescovi nella sua unità.
Da questa visione concentrica scaturisce la considerazione che
«ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il
grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizza-
zione e sarebbe inadeguato pensare ad uno schema di evangelizzazio-
ne portato avanti da attori qualificati in cui il resto del Popolo fedele
fosse solamente recettivo delle loro azioni»20. Ciò riconduce a quanto
21. Cfr A. Spadaro - C. Galli, «La sinodalità nella vita e nella missione della
Chiesa», cit., 65 s.
22. Per un approfondimento della visione di Chiesa sinodale di papa France-
sco, cfr G. Ghirlanda, «La Costituzione apostolica “Episcopalis communio”: Sino-
do dei Vescovi e sinodalità», in Periodica 108 (209) 621-669.
VITA DELLA CHIESA
23. Nella costituzione apostolica Sapienti consilio di Pio X, del 29 giugno 1908,
si prevedeva che il Romano Pontefice presiedesse la congregazione del Sant’Uffizio
(I, 1°.1: cfr ASS 41, 1908, 425-490). Ciò venne abolito da Paolo VI con la costitu-
zione apostolica Regimini Ecclesiae Universae del 15 agosto 1967 (cfr AAS 59, 1967,
885-928).
LA COSTITUZIONE APOSTOLICA «PRAEDICATE EVANGELIUM»
Alcune questioni particolari. Ruolo dei laici e carattere vicario della Curia
24. È evidente che vi sono dicasteri che per la loro natura e finalità richiedono
che il prefetto sia un vescovo, e il segretario almeno un presbitero; ve ne sono altri,
invece, per i quali è opportuno che tali cariche siano ricoperte da laici o laiche.
VITA DELLA CHIESA
28. Cfr AAS 96 (2004) 825-927. Sulla stessa linea sono anche i nn. 8 e 9 della
stessa esortazione e i nn. 12, 64 e 159 del direttorio Apostolorum successores del-
la Congregazione per i vescovi, del 22 febbraio 2004: cfr Enchiridion Vaticanum
22/1567-2159. È da notare che i sostenitori dell’origine dal sacramento dell’Ordine
della potestà di governo lo fanno sulla base dell’identificazione tra munus e potestas,
dovuta alla non corretta interpretazione del n. 21b della costituzione dogmatica LG.
29. Cfr AAS 107 (2015) 958-970.
30. Cfr AAS 107 (2015) 562-563.
VITA DELLA CHIESA
Ora, con l’art. 78 della PE, essa viene istituita presso il Dicastero per
la dottrina della fede (§ 1), con la stessa funzione consultiva e le stesse
finalità che aveva (§ 2). In questo modo la Commissione diventa parte
effettiva della Curia romana, pur conservando una certa autonomia,
perché è presieduta da un suo presidente delegato e da un segretario,
nominati per un periodo di cinque anni dal Romano Pontefice (§ 4),
ha i suoi ufficiali e opera secondo norme proprie (§ 5).
Questa integrazione nella Curia romana mostra un’attenzione par-
ticolare alla questione in oggetto e indica quanto la Chiesa stia operan-
do per prevenire che delitti tanto gravi continuino a essere perpetrati.
Un segno chiaro della maturazione della Chiesa riguardo agli abusi
sessuali è stata la riforma del Libro VI del Codice di diritto canonico
sulle sanzioni, voluta da papa Francesco, in quanto la costituzione apo-
54
stolica Pascite gregem Dei, del 23 maggio 202131, nel can. 1398 confi-
gura il delitto degli abusi sessuali ponendolo sotto il titolo VI, che è sui
«delitti contro la vita, la dignità e la libertà dell’uomo», e non sotto il
titolo V sui «delitti contro obblighi speciali» (il celibato ecclesiastico),
come nel caso del can. 1395 CIC 1983. Inoltre, il can. 1398 considera
soggetti di tale delitto non soltanto i chierici – come il can. 1395 CIC
1983 –, ma anche i membri degli Istituti di vita consacrata e delle So-
cietà di vita apostolica e «qualunque fedele che goda di dignità o com-
pie un ufficio o una funzione nella Chiesa».
La nuova costituzione unifica due funzioni: la Pontificia commis-
sione ha il compito di prevenire tali delitti, mentre la Sezione discipli-
nare del dicastero quello di condurre l’azione penale contro di essi.
Organismi economici
che però è stata rinnovata da lui33. Essi sono strettamente connessi tra
loro sulla base del criterio della netta distinzione tra le competenze
amministrative e finanziarie e quelle di controllo.
All’Apsa spetta sia l’amministrazione che la gestione finanziaria
dei beni mobili e immobili della Santa Sede e, tramite l’Istituto per le
opere di religione (Ior), degli enti che hanno affidato a quest’ultima
l’amministrazione dei propri beni (art. 219); invece, alla Segreteria
per l’economia, come Segreteria papale, compete, attraverso due aree
funzionali distinte, il controllo e la vigilanza in materia amministra-
tiva e finanziaria su tutte le istituzioni curiali, gli uffici e le istituzioni
collegate con la Santa Sede: quindi, anche sull’Apsa, nonché sull’obolo
di San Pietro e sugli altri fondi papali (artt. 212; 213 § 2). Il Consiglio
per l’economia è organo di vigilanza nello stesso ambito della Segre-
55
teria per l’economia, ma svolge una funzione consultiva, «attenendosi
alle migliori prassi riconosciute a livello internazionale in materia di
pubblica amministrazione, con il fine di una gestione amministra-
tiva e finanziaria etica ed efficiente» (art. 205). Il bilancio preventivo
annuale e quello consuntivo consolidato della Santa Sede sono predi-
sposti dalla Segreteria per l’economia (art. 215.3), ma sono approvati
dal Consiglio per l’economia, che li sottopone al Romano Pontefice
(art. 209 § 1). Inoltre, «la Segreteria per l’economia approva ogni atto
di alienazione, acquisto o di straordinaria amministrazione realizzato
dalle Istituzioni curiali e dagli Uffici e dalle Istituzioni collegate con
la Santa Sede o che fanno riferimento ad essa, la sua approvazione ad
validitatem, in base ai criteri determinati dal Consiglio per l’econo-
mia» (artt. 218 § 1; 208).
Al revisore generale, che agisce in piena autonomia e indipen-
denza (Statuto, art. 2 § 1), compete la revisione del bilancio conso-
lidato della Santa Sede, quindi di tutti i bilanci annuali delle singole
istituzioni e degli uffici curiali, nonché delle istituzioni collegate
con la Santa Sede o che fanno riferimento a essa (artt. 222; 223 § 1).
Inoltre, egli svolge revisioni su «anomalie nell’impiego o nell’attri-
buzione di risorse finanziarie o materiali; irregolarità nella conces-
Conclusione
Vescovi e sindaci
3. Cfr R. Cristiano, Figli dello stesso mare. Francesco e la nuova alleanza per
il Mediterraneo, Roma, Castelvecchi, 2022.
4. A. Spadaro, «La Chiesa si fa colloquio. Il viaggio apostolico di papa Fran-
cesco in Marocco», in Civ. Catt. 2019 II 159 s.
5. Cfr «“Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”
(Abu Dhabi, 4 febbraio 2019)», ivi 2019 I 391-399. La nostra rivista ha pubblicato
vari approfondimenti di questo documento.
MEDITERRANEO, FRONTIERA DI PACE
62
La «Carta di Firenze»
del «Mare Nostro»9, presentato nella sede della nostra rivista dal
cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e dall’allora presidente
del Consiglio Giuseppe Conte. In quel contesto, il cardinale aveva
affermato tra l’altro che, se la prospettiva «è quella di Caino», il
Mediterraneo «non può che trasformarsi in un grande cimitero».
Per spezzare questa logica di morte occorre «riconoscersi e custo-
dirsi gli uni e gli alti come fratelli»10.
È un «cammino di fratellanza», che Francesco aveva evocato sin
dal suo primo saluto del 13 marzo 2013 e poi riconsegnato alla «Di-
chiarazione sulla fratellanza umana» di Abu Dhabi. Quel documen-
to, ha affermato il cardinale Parolin, è stato «l’importante approdo»
di un cammino avviato dalla dichiarazione conciliare Nostra aetate.
La cittadinanza, la «piena cittadinanza», ne è il caposaldo politico:
64
un diritto per i cristiani del Medio Oriente, che non devono «essere
trattati come cittadini o credenti inferiori».
Possibili sviluppi
anni più di lui; si sposarono nel 1910 ed ebbero due figli: Elisabeth,
nel 1917, e Wadin nel 1919.
Zurigo era considerata a quel tempo la capitale svizzera della
psichiatria. Rorschach fece il suo praticantato nella celebre clinica
Burghölzli, dove entrò in contatto con importanti esponenti della
disciplina e della nuova corrente della psicologia, la psicanalisi: in
particolare Ludwig Biswanger, Carl Gustav Jung ed Eugen Bleuler,
che fu anche il suo direttore di tesi ed ebbe un influsso profondo sui
suoi interessi professionali.
Le clecsografie
Il contributo di Rorschach
Come detto, Rorschach non considerò il suo lavoro come una mi-
surazione dell’immaginazione, ma piuttosto dell’approccio percettivo
alla realtà: lasciando la macchia informe, il soggetto ci mette del suo
per plasmarla e rappresentarsela. Per lui era importante capire come le
persone elaboravano quel vago disegno. Di fronte all’obiezione dei
colleghi che in fondo si trattasse solo di macchie, egli scuoteva il capo
con decisione; dalle ripetute somministrazioni aveva infatti constata-
to che, se la grafica del disegno è ben curata, dice sempre altro rispet-
to a quanto raffigurato: «Persone diverse vedono in modo differente,
e in questa differenza sta l’aspetto più illuminante […]. Rorschach
capì che nessuno guardava una macchia e cercava di vedervi qualcosa
che non c’era; tutti provavano a “trovare la risposta che più si avvici-
nasse alla realtà dell’immagine”»9. Perciò, quando porgeva le tavole,
73
non chiedeva mai alle persone cosa potessero immaginare, ma cosa
potessero essere; un’avvertenza che è poi stata fatta propria da tutti i
manuali per la somministrazione del reattivo.
Un altro fatto che confermò Rorschach nella sua intuizione di
prediligere l’approccio percettivo fu il legame tra l’accuratezza della
descrizione e le abilità intellettive presenti e, d’altra parte, tra la len-
tezza e difficoltà nelle risposte e i conflitti interiori. Le tavole pote-
vano in tal modo suggerire anche indicazioni interessanti sulla pre-
senza di possibili disturbi mentali: «Un paziente maniaco depressivo
non avrebbe fornito risposte di Movimento o Colore, non avrebbe
individuato forme umane […]. Le persone affette da depressione
schizofrenica, d’altro canto, avrebbero rifiutato di rispondere a più
di una tavola e in qualche occasione avrebbero fornito risposte Co-
lore, molto spesso avrebbero dato risposte di Movimento e avreb-
bero visto una percentuale molto inferiore di figure animali e una
sensibilmente maggiore di forme cattive»10.
La «Psicodiagnostica»
13. «Due mesi dopo Bircher disse che nel libro di Rorschach vi erano così tante
“F” maiuscole da aver esaurito i caratteri a disposizione (la “F” è poco comune in
tedesco). La prima sezione del libro di Rorschach sarebbe stata stampata per ultima
per quest’unica ragione: liberare i caratteri tipografici» (D. Searls, Macchie di in-
chiostro…, cit., 202).
PROFILO
fie che possa costituire il senso di una nato» e non esita a fermarsi a dare un
vita richiama gli album fotografici di- soldo a un cantautore per strada. Si
gitali dei vari social. Come suggerivi, potrebbe parlare, a proposito di questo
da Facebook a Instagram il rischio è di film, di una riflessione sul valore tera-
vivere in funzione delle foto che si rea peutico dell’arte?
lizzano (e dei rispettivi «likes» conse- In Apples sperimentiamo l’esi-
guiti) e di perdere di vista la verità della stenza surreale, triste, a volte comi-
vita vissuta «offline» e la pienezza di ca del personaggio principale. Ho
quegli attimi che non si possono rac- sempre cercato di collocarlo in un
chiudere in una foto. C’è una relazione mondo pieno di drammatica ironia
tra il processo di costruzione della nuo- e di doppi sensi. Anche se questa
va identità del protagonista mediante la non è una commedia, diverse sce-
realizzazione del suo album fotografi- ne surrealmente comiche rompono
88
co e la situazione di oggi? quella che altrimenti potrebbe essere
Penso che le persone abbiano una visione molto deprimente della
sempre più difficoltà a connettersi condizione umana. La performance
tra loro e che i social media ne siano dell’attore principale è stata un fat-
una delle cause principali. Possia- tore chiave nel mettere insieme tutti
mo avere 10.000 amici e «Mi pia- questi elementi tonali. Il misurato
ce» sul nostro profilo Instagram o contegno della sua performance è
Facebook e non comprendere mai esaltato nelle poche scene in cui fa
quanto siamo soli, perché è tutto qualcosa di imprevisto: per esem-
falso. Il nostro mondo digitale in pio, la serata piuttosto triste in cui il
qualche modo ha creato relazioni protagonista inizia a ballare il twist.
false o estraniate, ed è bene fare un In quei momenti la sua fisicità lascia
passo indietro da esse. Guardando intravedere una persona che rimane
alla pandemia e all’anno che noi sfuggente e lo aiuta a riprendersi.
tutti abbiamo vissuto lontani l’uno
dall’altro, credo che, come conse- Come accennato precedentemente,
guenza, questo effetto sia aumen- sono molti i momenti emozionanti
tato ancora di più. del film. C’è una scena a cui sei parti-
colarmente affezionato? Perché?
Il protagonista nel suo percorso Una delle mie scene preferite
di rinascita è accompagnato dall’arte, è proprio quando il protagonista
soprattutto dalla musica: si rianima inizia a ballare il twist. Penso che
all’improvviso cantando una canzone questo sia il momento in cui egli
in macchina, danzando un twist «sfre- dimentica tutto per davvero e si
«APPLES», DI CHRISTOS NIKOU
le prove, e l’auto ha smesso di fun- lore della storia e del viaggio emo-
zionare. Allora stavamo provando tivo del personaggio principale.
a pensare come realizzare la scena
dell’incidente d’auto e fare gli scatti Quali sono i tuoi prossimi progetti?
di cui avevamo bisogno, perché non Il mio prossimo progetto si chia-
c’era la possibilità di girare quella ma Fingernails, e sarà il mio debutto
scena un altro giorno. Siamo arri- in inglese. Mi propongo di girarlo a
vati a questa soluzione: quattro per- metà 2022. È scritto da me, Sam Stei-
sone, me compreso, che spingono ner e Stavros Raptis. E sarà prodotto
l’auto da dietro per dare una velocità da Dirty Films, la casa di produzione
normale e completare il nostro pia- di Cate Blanchett, Coco Francini e
no di ripresa. Andrew Upton. È un film molto vi-
cino a Apples, e sarà come l’altra fac-
91
«Apples» offre spunti di riflessione cia della stessa medaglia. E di nuovo
a più livelli; qual è stata la sua re- creiamo un mondo diverso, in cui le
cezione a livello internazionale? A persone stanno lottando per ritrovare
livello personale, quali le reazioni o l’amore nella loro vita.
i commenti che più ti hanno colpito?
L’accoglienza internazionale è ***
stata più che positiva e sicuramente
un po’ inaspettata. Il film è stato ac- Saluto Christos, ringraziandolo
colto molto bene dalla critica e dal per il tempo che mi ha dedicato e
pubblico e ci ha dato la possibilità con la promessa di non lasciarmi
di partecipare a più di 80 festival sfuggire la visione della sua pros-
internazionali, di vincere numerosi sima pellicola. Date le premesse, ci
premi ed essere presenti in più di 70 aspettiamo un altro bel film, una
Paesi. Sento che tutte le reazioni, tappa significativa per il cammino
buone o cattive, non hanno prezzo, artistico di Christos e un evento da
in quanto mi aiutano a capire il va- non perdere per tutti i cinefili.
ABITARE NELLA POSSIBILITÀ
Cinema maggiore de Il silenzio
FILM grande sta nell’uso magi-
strale della parola. Tutto è
«IL SILENZIO calibrato alla perfezione e
vibra ancora più potente
GRANDE» grazie alle interpretazioni
di cinque attori straor-
di Mariano Iacobellis S.I.
dinari. Su tutti la coppia
composta da Massimilia-
I
l silenzio grande no Gallo e Marina Con-
narra della famiglia falone, che insieme dan-
Primic, che vive in no vita a un duetto fatto
una bella villa con vista di risate e commozione.
su Capri. Ci sono Vale- Lei guida popolana e
92 rio, professore-scrittore saggia, lui intellettuale e
(Massimiliano Gallo), uomo perso.
sempre chiuso nel suo Raffinato, ironico e
studio, alle prese con commovente, Il silenzio
l’ispirazione per il suo grande è soprattutto una
nuovo libro; la moglie riflessione sui legami,
Rose (Margherita Buy), sulla paura del confronto,
preoccupata per i debiti sulla noia e sull’immobi-
e dedita all’alcool; e i loro lità che a volte avvolge
due figli, Massimiliano e l’uomo, senza che egli se
Adele, in contrasto col ne renda conto: mentre
padre, reo di essere poco il silenzio del protago-
presente negli affetti. nista è la sua coperta di
Solo la domestica Bet- Linus, il silenzio della
tina (Maria Confalone) sua famiglia è un grido
cerca di far aprire gli oc- disperato. La domestica
chi al professore, che ha Bettina, a cui sono affi-
un’enorme «immagina- dati i momenti onirici e
zione incontinente», ma più goliardici con Vale-
i cui piccoli silenzi crea rio, usa le parole in modo
no un silenzio grande. tagliente, è l’unica che gli
Per ovviare alle difficoltà dice a chiare lettere che il
economiche, Rose, con silenzio è una brutta ma-
l’appoggio dei due figli, lattia. Un’opera riuscita,
mette in vendita la villa. un modo per riavvicinare
Non facciamo altri due mondi – teatro e ci-
accenni alla trama per nema – che erroneamen-
sottolineare che il pregio te si tende a separare.
ABITARE NELLA POSSIBILITÀ
Facciamo un’osserva- Natale del 1971 e la Pa- crisi quando altre persone
zione conclusiva sullo stato squa del 1974. Al centro si affacceranno nelle loro
di grazia del cinema ita- vi sono le vicende della vite. Il ruolo della fede e
liano dell’ultimo periodo, famiglia Hildebrandt: della religione nelle ri-
dove Napoli gioca un ruo- il padre Russ, pastore di spettive vite sarà unità
lo assolutamente primario. una comunità protestante di misura di crescenti
Una città che non smette di di New Prospect, Chica- distacchi per Clem, ateo
ispirare, emozionare e av- go; la moglie Marion; il razionalista e arrabbiato;
volgere con le sue infinite primogenito Clem; Be- per Becky, invece, occa-
anime. Da È stata la mano cky, la figlia prediletta e sione di comunione e ar-
di Dio di Sorrentino a Qui più brillante; Perry, ado- monia con gli altri e con
rido io di Martone, da Il lescente problematico e se stessa. L’epilogo finale,
bambino nascosto di Rober- geniale; e Judson, il più nella Pasqua di tre anni
to Andò ad Ariaferma del piccolo dei fratelli. dopo, lascia molte ferite
regista ischitano Leonardo È una famiglia, ma è e molte domande aperte. 93
di Costanzo, solo per cita- anche il ritratto di cin- Se Russ e Marion hanno
re gli ultimi film made in que solitudini e cinque ritrovato nel dramma del
Naples. Il silenzio grande è mondi che corrono pa- figlio pazzo e tossico-
l’ultima chicca, che ci porta ralleli. Per Russ si tratta mane le ragioni di una
a dire come, oggi più che dell’attrazione per una nuova unione e intesa,
mai, il cinema sia un nea- giovane vedova della molto più problematico e
politan job. parrocchia, una quaran- incerto appare il cammi-
tenne brillante che attira no di riconciliazione tra i
lo sguardo del pastore e fratelli.
che sembra essere il bal- È un romanzo nel
Letteratura samo per un’umiliazione quale le domande re-
ROMANZO subita in comunità. ligiose e di fede sono
Segreto e mai ri- continue. Che cosa dà
«CROSSROADS» velato è il passato della salvezza? Qual è il volto
moglie Marion, che na- di Dio? Che ruolo deve
di Diego Mattei S.I. sconde ferite profonde di avere la fede nella vita di
malattie familiari, suicidi una persona? Nel corso
e ossessioni. del romanzo vengono
J
onathan Franzen Poi c’è Perry, ragazzo presentate le prospettive
torna a meravigliare geniale, che cerca requie del mondo cristiano, le-
con il suo sesto ro- agli incubi ricorrendo alle gate ora all’intransigenza
manzo Crossroads (Ei- droghe. Infine, ci sono affascinante dei menno-
naudi, 2021), ambientato gli altri figli, Clem e Be- niti e degli anabattisti,
nel Midwest de Le corre- cky, che, se inizialmen- ora al cristianesimo libe-
zioni del 2002. La storia te hanno un rapporto di rale ed etico, impegnato
si svolge nelle ore che profonda intesa, succes- nelle lotte sociali, delle
precedono la vigilia del sivamente entreranno in comunità protestanti, ora
al cattolicesimo, che por- dove risplende la bellezza propri del nostro tempo.
ta con sé la domanda sul fatta di stracci e spose dei La «scimmia grigia» è sim-
peccato e sul male a un li- vicoli di Genova. bolo dell’eccesso comuni-
vello molto più profondo Max Manfredi ha una cativo e della conseguente
rispetto alle altre confes- scrittura poetica che pro- solitudine causata dall’ec-
sioni. Che legame c’è tra cede per sovrapposizione cedenza di informazioni,
colpa, espiazione, peccato di immagini, costruita che colpisce, in maniera
e salvezza? Qual è il ruolo attraverso una ricchezza e differente, giovani e anzia-
del perdono? La domanda ricercatezza lessicale co- ni: «E mi sussurra le noti-
sulla bontà è particolar- stante, un labor limae che zie fresche sui treni lungo
mente insistente: come si scolpisce la parola, poli- l’Appennino / prima che
fa a essere più buoni? Che semica, sempre evoca- salgano le scolaresche /
valore ha la bontà nella tiva, che indica ma non tutti con il loro telefonino
vita di una persona? definisce. E così ogni sua / Ed anche i vecchi con i
94 canzone è un concentrato telefonini / generazioni
di giochi di parole, meta- prese nelle reti / ognuno
fore, nonsense, allitterazio- con la scimmia vicino /
Musica ni, sinestesie, che creano qualcuno forse la vede / e
CANTAUTORI spazi onirici in cui è facile gli studenti viaggiano in
perdersi per ritrovare un balia dei mille mondi che
«IL GRIDO senso personale. Manfredi, tengono stretti».
nocchiero dalla voce grave, Forti sono le imma-
DELLA FATA» conduce l’ascoltatore a tra- gini delle generazioni più
dire il significato, a errare, anziane, che vengono col-
di Claudio Zonta S.I.
sia nel senso di commettere te anch’esse con lo sguar-
un errore di interpretazio- do fisso sul cellulare, con
I
l Grido della fata è ne, sia in quello di vagare un verbo usato al passivo,
l’ultimo album, per per strade appena segnate. «prese» come pesci, attirate
l’etichetta discogra- Nella canzone «Scim- come nelle reti. Fa da con-
fica «Maremmano Re- mia grigia», che dà avvio traltare l’altra immagine,
cords», pubblicato da Max all’album, il cantautore quella dei giovani studen-
Manfredi, cantautore ge- riprende l’immagine del ti che invece sono «in ba-
novese, che ha alle spalle treno, già ampiamente uti- lia» – siamo sempre in un
incontri sufficienti come lizzata nella canzone folk campo semantico marina-
lettera di presentazione: da Bob Dylan e da Fran- resco –, ossia non hanno
Amilcare Rambaldi lo cesco De Gregori. Lo stes- direzione, rispetto ai mil-
invitò, infatti, al Premio so Manfredi ha scritto un le mondi che essi tentano
Tenco nel 1985, mentre brano intitolato «Il treno inutilmente di compren-
Fabrizio De André incise per Kukuwok». Qui egli dere. Manfredi osserva una
alcune strofe di una sua utilizza l’immagine del situazione ordinaria e quo-
stupenda canzone, «La treno per descrivere pro- tidiana e la restituisce poe
fiera della Maddalena», cessi di incomunicabilità ticamente, aprendo spazi e
ABITARE NELLA POSSIBILITÀ
tempi dal sapore fantastico morte, e la pittura di Jo- o dai movimenti di una
e fiabesco, cosicché le tan- hannes Vermeer (1632- cinepresa che, rallentando,
te suonerie dei cellulari 1675) ci mette, invece, aggrandisce i piani più re-
trasformano il vagone in davanti a una comple- moti. Il quadro di Vermeer
una foresta incantata: «E mentarità in grado di ca- ha riportato lo scrittore ol-
il vagone come per magia povolgere quello che sape- tre il rigido confinamento
/ si popola di fischietti. / vamo dell’uno e dell’altro. scenico, al limite tra il reale
Qualche mago del lontano Lo scrittore francese e l’illusorio. Negli ultimi
oriente deve avercela in- conosceva bene il pittore tempi della vita di Proust, la
ventata / questa magia che olandese, a differenza di pittura di Vermeer è diven-
trasforma il treno in una quel suo personaggio di tata per lui qualcosa di es-
foresta incantata». Alla ricerca del tempo perdu- senziale, uno specchio che
Il Grido della fata è un to, il quale, dopo aver visi- non inganna e che permet-
album non da comprende- tato L’Aia, quando gli viene te di vedere chiaro: «È così
re, ma da ascoltare, lascian- chiesto se aveva notato Ver- che avrei dovuto scrivere, 95
do fluire le tante immagini meer all’interno del museo, pensava. I miei ultimi libri
che cambiano a seconda di risponde orgogliosamente: sono troppo secchi, avrei
come il vento spira nell’a- «Se si fosse trattato di ve- dovuto stendere più strati di
nimo dell’ascoltatore. derlo, l’ho visto». Sebbene colore, rendere la mia fra-
tanti di noi, visitando un’e- se più preziosa in sé, come
sposizione, ci soffermiamo quella piccola falda di muro
davanti agli «imperdibili», giallo».
A rte questo esercizio non ci ga- Da dove invece vie-
PITTURA rantisce in alcun modo l’ac- ne la forza dei quadri di
cesso ai misteriosi universi Vermeer? André Lhote ha
PENTIMEN- di creazione. notato che essi sono stati
Dopo molti anni, realizzati con una serie in-
TI: PROUST E quando Proust ha rivisto in finita di pentimenti: «È so-
VERMEER una mostra parigina quel- prattutto cancellando che
lo che lui chiamava «il più questo grande pittore rie-
di Lucian Lechintan S.I. bel quadro del mondo», la sce a rendere meno pesanti
Veduta di Delft di Vermeer, le sue figure, liberandole
I
l ritrovarsi in un con- «ha notato per la prima vol- dalla ricchezza eccessiva
nubio tra scrittura e ta – per voce di un altro dei particolari». Il conti-
pittura è un fatto as- personaggio dello stesso ro- nuo ripensare il modo di
sai raro, perché in genere manzo – alcuni piccoli per- lavorare di Vermeer trova
le due arti sono sempre sonaggi in blu; che la sabbia una corrispondenza in un
soggette a venti contrari. era rosa; e infine la preziosa atteggiamento simile da
L’incontro tra lo scritto- materia di quella falda di parte di Proust: entrambi
re Marcel Proust (1871- muro giallo». È come se ci dimostrano che i penti-
1922), di cui quest’anno lo scrittore fosse stato rag- menti sono spesso l’inizio
ricorre il centenario della giunto da un effetto lente di un nuovo cammino.
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
ANTHONY J. GODZIEBA
96
Lorenzo M. Gilardi
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
MICHELE MARCHETTO
Maurizio Schoepflin
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
ANDREA MONDA
Nato in Sudafrica nel 1892, morto nel Regno Unito nel 1973, John Ronal
Reuel Tolkien è stato linguista, studioso di letterature antiche e moderne, filolo-
go e scrittore. Morti i genitori, si forma nelle scuole dell’Ordine degli oratoriani.
Sulla scia dell’insegnamento materno, nutre un grande amore per le lingue e
per le fiabe e i miti; la mamma Mabel influisce anche sulla sua conversione
dall’anglicanesimo al cattolicesimo. Partecipa alla Prima guerra mondiale come
sottotenente, consegue il Master of Arts e insegna nell’Università di Oxford.
Tolkien, creatore del fantasy – un genere «dove epico e fantastico si uni-
scono» (p. 39) –, è tradotto in quasi tutto il mondo, letto, apprezzato e amato.
Le sue opere, alcune approdate nel cinema e nell’audiovisivo, come Il Signore
99
degli Anelli, Lo Hobbit, Il Silmarillion, appassionano lettori di ogni età e di
ogni formazione culturale.
Ma non è facile capire lo scrittore Tolkien. In Italia ne diffondono il mes-
saggio la Società Tolkieniana Italiana e tanti giornalisti e intellettuali, tra i
quali Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano. «Nella primavera del
2017 fui invitato – scrive l’A. – da don Fabio Rosini a parlare, presso la chiesa
delle Stimmate a Roma, del capolavoro di Tolkien Il Signore degli Anelli» (p.
17). Quattro serate straordinarie, ascoltatori attenti e incuriositi, una conver-
sazione vivace. Monda dopo non poco tempo rilegge i testi, li riscrive. Ed
ecco il libro, pubblicato dalle edizioni Ares.
Il libro conserva la freschezza dell’oralità, e il lettore, anche chi non ha fami-
liarità con Tolkien, se ne nutre, ne rilegge capitoli e pagine, spinto dal desiderio
di esplorare un mondo «magico», abitato da creature che suscitano simpatia,
interrogativi, desiderio di ricerca e di profondità spirituale. Personaggi in appa-
renza non comuni parlano un linguaggio che attrae, che diventa discorso sulla
vita e sulla storia, e sui valori di cui la vita e la storia si sostanziano. Un discorso
che è profondamente umano e religioso, metafisico e aperto alla trascendenza.
Religioso in senso cattolico, anche se i temi del cattolicesimo non sono mai di-
rettamente affrontati; ma nomi e verbi, parole e immagini – osserva don Fabio
nel suo saggio introduttivo – conducono alla Bibbia.
Lo si rileva da alcuni spunti del testo: una lettera scritta all’A. dal gesuita
Robert Murray, che definisce il romanzo molto bello e «in perfetta armonia
con la dottrina della Grazia» (p. 25); e una lettera dello stesso Tolkien, che
si dice infastidito dai tanti critici «che cercano di leggere ne Il Signore degli
anelli, partendo dalla mia vita, dalla mia esperienza, dalla mia biografia, tutti
questi dettagli. Solo l’Angelo Custode o Dio stesso conosce il misterioso rap-
porto tra un artista e la sua opera» (p. 26).
RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
Monda racconta vita, opere e critici di Tolkien con grande passione. Rac-
conta Tolkien e racconta se stesso. Il romanzo di Tolkien lo accompagna da
una vita, da quando era dodicenne… La sua tesi di laurea alla Gregoriana è
stata su questo autore, al quale nel corso degli anni egli ha dedicato saggi, ar-
ticoli e interventi. Il suo interesse per Tolkien nasce da una passione infinita,
da un senso profondo di «amicizia», che è «la parola chiave» per capire il libro
e per accostarsi alla letteratura.
Il discorso dell’A. è una lezione viva: vi si possono cogliere tratti di una
pedagogia della lettura e di un’ermeneutica della letteratura, di cui si avverte
un grande bisogno soprattutto tra i giovani.
Francesco Pistoia
100
KATE CRAWFORD
N É INTELLIGENTE NÉ ARTIFICIALE.
IL LATO OSCURO DELL’IA
Bologna, il Mulino, 2021, 320, € 20,00.
Filippo Cucuccio
T ESTIMONIATE IL VANGELO
CON LA VOSTRA VITA: ANDATE IN RETE
Milano, Paoline, 2021, 144, € 10,00.
ciò che amate voi». È lo stesso appello che i tre AA. rivolgono ai destinatari
delle loro pagine: catechisti, animatori, formatori, ma anche parroci, religiosi
e insegnanti di religione.
Il libro passa in rassegna i principali ambiti e spazi del digitale, ne mette
in luce le specifiche potenzialità e offre idee concrete per utilizzarli al meglio
in ambito pastorale. Un suo aspetto interessante è la capacità di entrare nel
dettaglio del mondo del digitale molto complesso, e variegato, sapendo dare
indicazioni specifiche per ogni ambito ed evitando così il rischio di fare un
discorso univoco e poco concreto. E molto concrete sono anche le proposte e
le idee che fanno seguito alle riflessioni.
Interessante è anche la visione ampia degli AA., più ampia dello stesso
obiettivo che si sono posti. Se l’ambito dentro cui il libro si muove è quello
della pastorale giovanile, le riflessioni e le proposte risultano adatte anche per
altri settori, a partire da quello educativo-scolastico.
È significativa, infine, l’inclusione di alcuni territori digitali che solo
102
apparentemente sembrano inadeguati quali strumenti e luoghi per un’ef-
ficace pastorale giovanile: per citarne due, i videogames e le serie tv. An-
che in essi gli AA. riescono a evidenziare grandi potenzialità, in termini
sia di formazione sia di socializzazione. Parola-chiave, quest’ultima, per
rendere ciò che ha in sé il rischio evidente dell’isolamento in uno stru-
mento di relazione positiva con gli altri. Per tornare a don Bosco, la rete
può veramente diventare una piazza virtuale, un «cortile digitale» in cui
essere presenti e da animare.
Romano Cappelletto
OPERE PERVENUTE
NOTA. Non è possibile dar conto delle molte opere che ci pervengono. Ne diamo intanto un annuncio
sommario, che non comporta alcun giudizio, e ci riserviamo di tornarvi sopra secondo le possibilità e lo
spazio disponibile.
BEATUS POPULUS, CUIUS DOMINUS DEUS EIUS
LINGUA ITALIANA
La Civiltà Cattolica | Roma (Italia) | laciviltacattolica.it
LINGUA SPAGNOLA
La Civiltà Cattolica | Roma (Italia) | laciviltacattolica.es
LINGUA INGLESE
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LINGUA FRANCESE
Parole & Silence | Paris (Francia) | laciviltacattolica.fr
LINGUA CINESE
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LINGUA COREANA
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LINGUA GIAPPONESE
Kadokawa Foundation | Tokyo (Giappone) | laciviltacattolica.jp
LINGUA RUSSA
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