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DELLAFFETTIVIT
A
E DEL CELIBATO
0. INTRODUZIONE
1. PANORAMICA DEI PRINCIPALI TESTI DEL MAGISTERO che affrontano il tema del
celibato e della verginit per il Regno dei Cieli. Ritornano parole-chiave che inquadrano gli
orizzonti del corso: dono, libert, responsabilit, maturit, totalit, formazione.
2. LA FORMAZIONE (AFFETTIVA) OGGI
indefinita
necessit di un modello formativo
e non incide
lo dimostra la ricerca
3.
LA SESSUALITA
4.
5.
IL COMPITO DELLEDUCATORE
0. INTRODUZIONE
Tema molto dibattuto non solo oggi, ma da sempre. Perch larea affettiva tocca maggiormente in profondit la
persona umana, la coglie nella sua totalit e richiede scelte che coinvolgono tutta la persona. Il problema
sempre affettivo, di relazione, emotivo.
Qui si focalizza di pi la tensione che caratterizza lanimo umano. Chiamato ad essere uomo di Dio lotta con la
tendenza ad amare se stesso, lotta con il suo cuore diviso.
Prima del Vat II il celibato e la verginit venivano considerati superiori al matrimonio e addirittura in antitesi.
Affettivit e sessualit non venivano considerate.
Con il Vat II si parla di diversit di carismi e di complementariet. Questo cambiamento ha causato
disorientamento con molte crisi e abbandoni.
VIII. l celibato dono speciale di Dio che richiede una scelta libera. Due strade: capire la scelta del dono e
libert psicologica interna ed esterna [Enchiridon 1878-1880].
1990 Sinodo dei Vescovi, La formazione dei sacerdoti nelle circostanze attuali
Tema venuto fuori varie volte in aula. Forte conferma del celibato e formazione alla vita celibataria
presentandola allinterno di una logica e di un linguaggio positivi.
Ribadita la motivazione di fondo che sta nella missione e nello stile di vita di Cristo
Intima connessione tra sacerdozio e celibato
1992 Esortazione apostolica postsinodale di Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis
Introduzione. Spostamento dallidentit alla formazione e alla qualit di vita del sacerdote
I. PRESO FRA GLI UOMINI La formazione sacerdotale di fronte alle sfide della fine del secondo millennio
- Il sacerdote nel suo tempo
- Il Vangelo oggi: speranze e ostacoli
- I giovani di fronte alla vocazione e alla formazione sacerdotale
- Il discernimento evangelico
Il sacerdote chiamato ad adattarsi alle sfide del nuovo millennio, ma deve rimanere saldo nella fisionomia
essenziale che non cambier: somigliare a Ges Cristo.
6.7. speranze e difficolt della societ moderna
8.9. aspetti positivi e negativi dei giovani di oggi
10. conoscenza e interpretazione basata su discernimento evangelico
II. MI HA CONSACRATO CON LUNZIONE E MI HA MANDATO La natura e la missione del sacerdozio
ministeriale
- Lo sguardo sul sacerdote
- Nella Chiesa mistero, comunione e missione
- La relazione fondamentale con Cristo capo e pastore
- A servizio della Chiesa e del mondo
III. LO SPIRITO DEL SIGNORE E SOPRA DI ME La vita spirituale del sacerdote
- Una vocazione specifica alla santit
- La configurazione a Ges Cristo capo e pastore e la carit pastorale
- La vita spirituale nellesercizio del ministero
- Lesistenza sacerdotale e il radicalismo evangelico
- Lappartenenza e la dedicazione alla chiesa particolare
- Rinnova in loro leffusione del tuo Spirito di santit
29. il celibato dono che richiede libera scelta perpetua, assoluta
IV. VENITE E VEDRETE La vocazione sacerdotale nella pastorale della Chiesa
- Cercare, seguire, rimanere
- La Chiesa e il dono della vocazione
- Il dialogo vocazionale: liniziative di Dio e la risposta delluomo
- Contenuti e mezzi della pastorale vocazionale
- Tutti siamo responsabili delle vocazioni sacerdotali
V. NE COSTITUI DODICI CHE STESSERO CON LUI La formazione dei candidati al sacerdozio
- Vivere al seguito di Cristo come gli apostoli
I. Le dimensioni della formazione sacerdotale
La formazione umana, fondamento dellintera formazione sacerdotale
43. ponte e non ostacolo nella missione; qualit umane necessarie
44. maturit affettiva che suppone che al centro della vita e dellesistenza umana ci sia
lamore. Sana, realista, corretta educazione alla sessualit. Educazione alla libert.
Formazione della coscienza morale
La formazione spirituale: in comunione con Dio e alla ricerca di Cristo
La formazione intellettuale: lintelligenza della fede
La formazione pastorale: comunicare alla carit di Ges Cristo buon pastore
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
1994 Congregazione per il clero, Direttorio per il ministero e la vita dei presbiteri
Introduzione
Scopo richiamare elementi dottrinali, spirituali, e di formazione permanente importanti nelle circostanze attuali
Capitolo I: Identit del presbitero
dimensione trinitaria, cristologica, pneumatologica, ecclesiologica, sacerdotale
Capitolo II: Spiritualit sacerdotale
- contesto storico attuale
- stare con Cristo nella preghiera
- carit pastorale
- predicazione della Parola
- il sacramento dellEucaristia
- il sacramento della Penitenza
- guida della comunit
- il celibato sacerdotale
57-60: ribadisce le necessit di mantenere la legge del celibato; dono cosciente e libero;
difficolt ed obiezioni
- lobbedienza
- spirito sacerdotale di povert
- devozione a Maria
Capitolo III: Formazione permanente
- principi
- organizzazione e mezzi
- responsabili
- necessit in ordine alle et e a speciali situazioni
Conclusione
Ottobre 1965 Decreto Perfectae caritatis sul rinnovamento della vita religiosa
Rinnovamento pi interiore che esteriore. Ritorno alle origini: seguire Cristo.
12. voto castit, un dono che rende libero il cuore delluomo e lo rende capace di amare. Condizione per
professare il voto di castit.
1969 Sacra Congregazione per il religiosi e gli Istituti secolari, Renovationis causam. Istruzione
sullaggiornamento della formazione alla vita religiosa
Istituzione della tappa del noviziato. Nel pre-noviziato la persona deve raggiungere grado di maturit umana e
spirituale in grado di rispondere con libert alla chiamata.
8. Difficolt psicologiche e affettive non sono risolte
1983 Congregazione per i Religiosi e gli Istituti secolari, Elementi essenziali dellinsegnamento
della Chiesa sulla Vita Religiosa
A distanza di venti anni dal Vat II, sintesi per verificare alcuni aspetti essenziali che ne costituiscono lidentit.
1. La chiamata di Dio e la consacrazione a Lui tramite i consigli evangelici
14. triplice espressione di un unico s
15. Ogni voto un modo specifico di riferirsi a Cristo ed pubblico
16. Impegno a vivere la castit in un celibato consacrato per il Regno
2. La formazione
44. graduale processo di configurazione a Cristo
45. Totalit. Crescita e formazione non solo continua e costante con attenzione a quella psicologica.
1990 Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le societ di vita apostolica, Direttive sulla
formazione negli Istituti religiosi
Introduzione
Orientamenti che intendono aiutare ad elaborare la Ratio, cio il piano formativo. Il fine primario scoprire,
assimilare, approfondire lidentit del religioso.
1. Consacrazione religiosa e formazione
n. 13 mettere Dio al centro della vita affettiva del religioso. Maturit affettiva e psicologica. Due tipi di
egoismo affettivo: possedere una persona; per orgoglio della propria purezza, evitare le relazioni. Necessaria
una pedagogia della castit consacrata che porti a vivere nel giusto equilibrio tra il dare e il ricevere
2. Aspetti comuni a tutte le tappe della formazione alla vita religiosa
a. Attori e mezzi di formazione
b. La dimensione umana e cristiana della formazione
c. Lascesi
d. Sessualit e formazione
n. 33 verifica nei candidati del presupposto umano e cristiano senza il quale ci possono essere fallimenti
n. 34 formazione integrale
n. 39-41 sessualit e formazione alla castit vista come studio dellantropologia. Necessit di scartare
coloro che hanno tendenze omosessuali.
3. Le tappe della formazione dei religiosi
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
4.
5.
6.
1996 Esortazione apostolica post sinodale di Giovanni Paolo II, Vita consecrata
Introduzione
In seguito al Sinodo dei Vescovi del 1994 sulla vita consacrata. Lo scopo quello di infondere coraggio ai
religiosi e trasmettere al popolo di Dio la gioia per lesistenza della vita consacrata.
Cap. I Confessio trinitatis: Alle sorgenti cristologiche-trinitarie della vita consacrata
- A lode della Trinit
- Tra Pasqua e compimento
- Nella Chiesa e per la Chiesa
- Guidati dallo Spirito di santit
n. 21-22 consigli evangelici. Dono della ss.Trinit. Castit dei celibi e delle vergini, riflesso dellamore infinito
che lega le Persone divine
Cap. II Signum fraternitatis: La vita consacrata segno di comunione nella Chiesa
- Valori permanenti
- Continuit nellopera dello Spirito santo: fedelt nella novit
- Guardando verso il futuro
n. 65 la formazione iniziale che deve raggiungere in profondit la persona stessa. Ci si augura che sia progressiva
assimilazione totale di tutta la persona e in tutti i campi dei sentimenti di Cristo.
Cap. III Servitium caritatis: La vita consacrata epifania dellamore di Dio nel mondo
- Lamore sino alla fine
- Una testimonianza profetica di fronte alle grandi sfide
- Alcuni areopaghi nella missione
- Impegnati nel dialogo con tutti
n. 88 pratica gioiosa della castit provocazione allattuale cultura edonistica che svincola la sessualit dalla
morale.
Conclusione
punto di partenza
chi questa persona
meta\obiettivo
cosa voglio formare
in lui
tappe
lungo e medio
termine
Chi luomo?
(modello antropologico)
Cosa causa lindefinitezza del modello antropologico?
a) non chiarezza del punto di partenza [esplicito: diffidare di approcci psicologici che non
hanno chiara la visione delluomo; chiaro: non generico e formale]
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
b) ambiguit nellobiettivo
c) confusione nelle tappe intermedie [n rigorismo: chiedo a tutti la stessa cosa; n
pressappochismo: pazienza, c tutta la vita]
d) povert di metodo [se non so chi luomo che ho di fronte, non so come rapportamici].
B. MODELLI DI UOMO
a. Luomo DETERMINATO
Pedagogia oggettiva
b. Luomo PROIETTATO
Pedagogia soggettiva
Cultura umanistica che esclude il conflitto allinterno e allesterno delluomo. Luomo creativo,
libero, spontaneamente portato al bene. Luomo maturo luomo che diventato autentico,
pienamente realizzato e contemporaneamente in armonia con lambiente.
Lo sviluppo umano come un processo spontaneo, come uno sbocciare. La persona umana, se
accolta in modo incondizionato diventa quello che deve diventare. Lindividuo autore del proprio
destino, creatore del proprio futuro. Viene esaltata la libert e lautonomia della persona. Il
sentire personale come buono diventa il buono in assoluto (soggettivismo morale: tutto va bene se
mi fa bene). Visione molto affascinante e si infiltrata in ambiente ecclesiale.
Pedagogia soggettiva: ci che conta la persona, la sua soggettivit. Non ci sono valori e
parametri esterni. Educare significa non forzare, non creare ansia, non generare frustrazioni. Non
c la dimensione dellautotrascendenza teocentrica. Visione centrata sul culto di s [analisi
transazionale: io sono OK, tu sei OK].
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c. Luomo MISTERO
Pedagogia interpretativa
Uomo un essere squilibrato (GS 10) perch posto tra il limite e laspirazione senza confini. Uomo
aperto allinfinito, ma incarnato nel tempo e nello spazio. Capace di programmare il futuro e
contemporaneamente ostacolato a vivere la propria libert.
Mistero come mediazione tra questa polarit in cui luomo si trova a vivere (dialettica di estremi).
Chiamato a relazione con Dio, ma fa fatica, lotta, non ci riesce. Uomo diviso in se stesso.
Essere in tensione tra due mondi (dialettica di base): attratto da ideali e mosso dai bisogni.
Luomo essenzialmente libero, ma effettivamente deve conquistare ed ampliare il raggio della sua
libert. Visione della libert dinamica. Maturo colui che non elimina la realt insita nel suo cuore
ma amplia sempre pi il raggio della sua libert. Consapevole delle sue limitazioni, e in questa
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
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consapevolezza si trova pi libero. Il conflitto non eliminato. Uomo maturo colui che conosce i
suoi limiti e ci convive.
Il concetto di sviluppo organismico considera il processo evolutivo non solo come una semplice
reazione dellindividuo a stimoli esterni, ma considera anche lazione attiva dellindividuo stesso
sullambiente.
Caratteristiche di tale modello:
- visione olistica della persona: luomo ununit organizzata in divenire; la sua
crescita un processo continuo, in cui elementi cognitivi, affettivi e conativi si
sviluppano insieme asimmetricamente;
- visione strutturale: lindividuo si rapporta con lambiente grazie a delle strutture,
delle configurazioni, delle mediazioni che, pur soggette a cambi di tipo qualitativo
toccando la persona nel suo interno, coinvolgono la sua essenza e ne attuano le
potenzialit, non disintegrando la sua unit;
- visione gerarchica: gli stadi qualitativamente diversi che costituiscono le tappe dello
sviluppo si susseguono in un ordine di accresciuta complessit, ma laggiunta
progressiva di nuove strutture non cancella le precedenti bens le assume, le
subordina, le integra (modello della spirale);
- visione dialettica: lacquisizione di nuove strutture o il cambio di esse avviene in
modo dinamico, secondo processi di differenziazione e di integrazione, di opposizione
e di incorporazione;
- visione interazionale: la persona fin dagli inizi della sua esistenza si incontra e
scontra continuamente con lalterit suoi simili o ambiente- nel tentativo ottimale di
raggiungere quel giusto equilibrio tra s e oggetto nel superamento di pericolosi
estremismi;
- visione aperta allautotrascendenza teocentrica: luomo trova se stesso superandosi,
aprendosi allalterit, per cui lorizzonte pi ampio per eccellenza quello verticale.
Nel totalmente Altro egli trova il significato della sua vita, la risposta agli interrogativi
pi profondi, la quiete per il suo cuore inquieto.
Lo sviluppo, di conseguenza, da intendersi come un evolvere, una trasformazione,
quasi una metamorfosi, e contemporaneamente un permanere, una conservazione, una
stabilit.
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TEMPO
il rapporto oggettuale
limmagine di s
il tipo e il controllo di affetti, emozioni
i meccanismi di difesa
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Costanza
Differenzia
zione
Autismo
1 mese
Permanenza
Permanenza
Differenzia
zione
Differenzia
zione
Simbiosi
Simbiosi
Simbiosi
Autismo
Autismo
Autismo
da 2
a 6-8 mesi
da 6-8 mesi
a 18-36 mesi
da 18-36 mesi
a 4-5 anni
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Simbiosi
Autismo
da 4-5 anni
..
TEMPO
SIMBIOSI = laltro percepito come estensione di s. Si struttura in questi mesi la fiducia di base: il
bambino fa lesperienza di potersi fidare. Radici della speranza e del credere che i desideri possano
essere soddisfatti.
DIFFERENZIAZIONE = laltro percepito o tutto buono o tutto cattivo. Sono percezioni che si
annullano reciprocamente. Paura che la madre non ci sia pi.
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PERMANENZA = riguarda loggetto ed cognitiva e affettiva, per cui il bambino sa che c anche se
non lo vede. Comincia ad esserci lintegrazione, anche se laltro percepito in funzione di s.
COSTANZA = laltro diverso da me e ha aspetti positivi e negativi. Laltro un bene in s, un valore
in s. Qui si raggiunge gradualmente lidentit sessuale. Si comincia ad innamorarsi.
Consolida
mento:
S stabile
Integrazione
Immagine del
S:
S coeso
Differenzia
zione
S- Oggetto:
S distinto
Oggetto-S
verso realt:
Indifferenzia
zione:
S inesistente
1 mese
Oggetto-S
verso realt:
S distinto
S distinto
S frammentato
S frammentato
Indifferenzia
zione:
S inesistente
Indifferenzia
zione:
S inesistente
Indifferenzia
zione:
S inesistente
da 6-8 mesi
a 18-36 mesi
S coeso
Differenzia
zione
S- Oggetto:
S frammentato
da 2
a 6-8 mesi
Integrazione
Immagine del
S:
Differenzia
zione
S- Oggetto:
Oggetto-S
verso realt:
da 18-36 mesi
a 4-5 anni
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Oggetto-S
verso realt:
S frammentato
Indifferenzia
zione:
S inesistente
da 4-5 anni
..
TEMPO
SE INESISTENTE = non ci sono barriere che dividono lIo dallaltro
SE FRAMMENTATO = comincia a percepire la differenza tra ci che interno e ci che esterno
SE DISTINTO = nuclei frammentati del S cominciano a raggrupparsi e ci si distingue dallaltro. Il
bambino si percepisce in modo molto ambivalente e alterno (S onnipotente e S vulnerabile). S reale
e S ideale coincidono.
SE COESO = integrazioni in cui le immagini di s e dellaltro sono integrate, c pi realismo. Il
bambino impara a guardare se stesso, a valutarsi, a capire come gli altri lo percepiscono.
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
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Vergogna
Affetto Gioia
Paura Euforia
Ansia da
separazione
Depressione
anaclitica
Collera
Rabbia
Gelosia
Invidia
Piacere
Dispiacere
Panico
Quiete
Malessere
1 mese
Quiete
Malessere
da 2
a 6-8 mesi
Senso
di colpa
psicologico
Senso
di colpa
psicologico
Tristezza
Sollecitudine
Gratitudine
Tristezza
Sollecitudine
Gratitudine
Vergogna
Affetto Gioia
Paura Euforia
Ansia da
separazione
Depressione
anaclitica
Collera
Rabbia
Gelosia
Invidia
Vergogna
Affetto Gioia
Paura Euforia
Ansia da
separazione
Depressione
anaclitica
Collera
Rabbia
Gelosia
Invidia
Piacere
Dispiacere
Panico
Piacere
Dispiacere
Panico
Piacere
Dispiacere
Panico
Quiete
Malessere
Quiete
Malessere
Quiete
Malessere
da 6-8 mesi
a 18-36 mesi
da 18-36 mesi
a 4-5 anni
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da 4-5 anni
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Lemozione la tendenza sentita verso qualunque cosa intuitivamente valutata come buona o come
cattiva (mi piace non mi piace), accompagnata da cambiamenti fisiologici. Le emozioni su di noi
non scivolano, ma ne rimangono delle tracce (memoria affettiva). Certi modi di rispondere diventano
abitudini emotive.
1. Il bambino incapace di tollerare emozioni che si ripercuotono fortemente sul suo fisico
2. Sorge la sensazione del piacere per la presenza della madre e del dispiacere per la sua assenza
3. Euforia di poter conquistare il mondo alternata a depressione anaclitica, quando dopo il 6
mese di vita, perde la madre. Il bambino pi capace di gestire emozioni e spesso reagisce
con la fuga, laggressivit, il gioco.
4. Ambivalenza pi integrata. Meccanismo regolatore rimozione, controllo della sfera
piacevole.
5. Consolidamento lo stadio delloblativit. Diminuzione del narcisismo: laltro non in
funzione di me, ma un bene in se stesso. Empatia. Meccanismo regolatore la flessibilit.
Saper vivere, accettare il mondo emotivo.
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Rinuncia
Rimozione
Rimozione
Scissione
Scissione
Introiezione
Negazione
massiva
Introiezione
Negazione
massiva
Introiezione
Negazione
massiva
Assenza
di difese
Assenza
di difese
Assenza
di difese
da 18-36 mesi
a 4-5 anni
da 4-5 anni
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Scissione
Introiezione
Negazione
massiva
Assenza
di difese
1 mese
Assenza
di difese
da 2
a 6-8 mesi
da 6-8 mesi
a 18-36 mesi
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TEMPO
1. I meccanismi di difesa hanno lo scopo di affrontare i conflitti e lansia. Non tutti sono
patologici. C una gerarchia e alla loro genesi non sono tutti difensivi.
2. Introiezione di immagini buone e negazione massiva (negazione di ci che c) di percezioni
minacciose.
3. Scissione un meccanismo che separa il tutto bene dal tutto male. Alla base di questa
difesa ce ne sono altre: onnipotenza, svalutazione, idealizzazione primitiva.
4. Rimozione escludere dalla coscienza ci che inaccettabile, indesiderabile. Ealla base di
tutte le difese immature: intellettualizzazione, razionalizzazione, annullamento retroattivo.
5. Rinuncia insieme ad anticipazione, soppressione, umorismo. Qui la persona cosciente di
usare questi meccanismi di difesa.
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
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Senso di colpa
oggettivo
Carit
Apprezzamento
Pudore
Mecc. Adattivi
Consolidamento
Costanza
Senso di colpa
psicologico
Tristezza
Sollecitudine
Gratitudine
Senso di colpa
psicologico
Tristezza
Sollecitudine
Gratitudine
Rimozione
Rimozione
Integrazione
Integrazione
Permanenza
Permanenza
Vergogna
Affetto Gioia
Paura Euforia
Ansia da
separazione
Depressione
anaclitica
Collera Rabbia
Gelosia Invidia
Vergogna
Affetto Gioia
Paura Euforia
Ansia da
separazione
Depressione
anaclitica
Collera Rabbia
Gelosia Invidia
Vergogna
Affetto Gioia
Paura Euforia
Ansia da
separazione
Depressione
anaclitica
Collera Rabbia
Gelosia Invidia
Scissione
Scissione
Scissione
Differenziazione
S-Oggetto
Differenziazione
S-Oggetto
Differenziazione
S-Oggetto
Differenziazione
Differenziazione
Differenziazione
Piacere
Dispiacere
Panico
Piacere
Dispiacere
Panico
Piacere
Dispiacere
Panico
Piacere
Dispiacere
Panico
Introiezione
Negazione
massiva
Introiezione
Negazione
massiva
Introiezione
Negazione
massiva
Introiezione
Negazione
massiva
Oggetto-S verso
Realt esterna
Oggetto-S verso
Realt esterna
Oggetto-S verso
Realt esterna
Oggetto-S verso
Realt esterna
Simbiosi
Simbiosi
Simbiosi
Simbiosi
Quiete/Malessere
Quiete/Malessere
Quiete/Malessere
Quiete/Malessere
Quiete/Malessere
Assenza di difese
Assenza di difese
Assenza di difese
Assenza di difese
Assenza di difese
Indifferenziazione
Indifferenziazione
Indifferenziazione
Indifferenziazione
Indifferenziazione
Autismo
Autismo
Autismo
Autismo
Autismo
1 mese
da 2
a 6-8 mesi
da 6-8 mesi
a 18-36 mesi
da 18-36 mesi
a 4-5 anni
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da 4-5 anni
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TEMPO
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Nevrosi
Borderline
Schizofrenia
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Psicosi
autistica
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1. sa creare relazioni con laltro, considerato negli aspetti positivi e negativi e considerato come
bene in se stesso, valutato come valore in s. Quando ci si sa mettere nei panni degli altri
(empatia), quando ci si innamora. Laltro anche idealizzato realisticamente. I limiti sono
tollerati e integrati in una visione unitaria.
2. ha un s stabile, ha un chiaro orizzonte ideale e realista. Ha un concetto di s realista: si
conosce e si accetta. I bisogni sono gestiti in modo maturo. Ha dei confini dellio chiari,
stabili, ma anche flessibili; non ha paura di perdersi, di disperdersi nellaltro (senso di
identit). Prevale la riflessivit sullemotivit. Non preda dellimmediatezza, ma passato
attraverso la ragione. Sperimenta ansia, depressione, rabbia ma le sa controllare e gestire.
Ammette che ci sono e trova canali positivi.
3. meccanismi adattivi. I contenuti spiacevoli non sono rimossi, sono presi in considerazione e
sono gestiti con difese mature. Anticipazione soppressione umorismo.
Lo sviluppo affettivo formato da e segue due linee:
- lamore a S
- lamore allaltro
La capacit di amare ha una dimensione di dono, di attivit ma anche di passivit e di recezione. La
persona non nasce con la capacit di amare. Lamore umano si acquista attraverso un lungo processo
che ha varie fasi.
Il s (autopossesso, amare se stesso, accettarsi)
Autoconservazione: primissima e primitiva forma di amore a se stessi. Tenerci ad un
benessere personale, ad una sopravvivenza.
Essere ben voluto: fase molto importante. Cerca sicurezza, lessere ben voluto. Fa
esperienza della propria amabilit. Momento dello strutturarsi della fiducia di base.
Dipendenza narcisistica: figura della propria madre. Dipendenza da quella persona
precisa, la madre. Ho bisogno di quellaffetto (dipendenza affettiva) perch mi fa
essere. Amare se stesso nellaltro.
Piacere allaltro: laltro mi serve perch mi stima e allora mi adatto allaltro.
Adolescente che si accomoda ai desideri, ai bisogni dellaltro. Oltre il bisogno
affettivo, quello di affiliazione e di aiutare gli altri (difensivi della dipendenza).
Compiacenza: avere la stima dellaltro.
Capacit di ricevere: desiderio della dipendenza rimane, ma non bisogno
compulsivo. Sono capace di rinuncia.
Oggetto
Assenza di rapporti
Attaccamento: precursore dellamore agli altri
Affetto: rapporto positivo. Effetto della scissione lidentificazione proiettiva. Il
bambino proietta la propria vulnerabilit in unaltra persona. Si commuove e si
arrabbia con quella persona.
Empatia, sollecitudine: sono buono con gli altri, cos ricevo stima. E un dare per
ricevere. Prendersi cura e cos ho qualche cosa.
Dono totale di s: desiderare e operare per il bene dellaltro. E farsi dono in forza di
un amore universale e concreto. Momento pi alto dellamore allaltro, che si
concretizza nel matrimonio, nella vita celibe, nellamicizia.
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E indefinita. Non incisiva, non va al cuore della persona, alle motivazioni pi profonde. Dal postconcilio ad oggi ci sono stati molti abbandoni. Mentre oggi c stata una diminuzione di abbandoni:
c pi un calo di passione nel vivere il celibato, si rimane nella vita sacerdotale con poco amore.
Le motivazioni addotte erano sul peso della legge del celibato: bisogna rivalutare affettivit e
sessualit. La richiesta era: eliminiamo il celibato o rendiamolo facoltativo. Linganno stava nel fatto
che il problema era visto nei valori e non in se stessi.
Oggi non pi cos. Il prete si illude meno. Il matrimonio non risolve, non ha effetti terapeutici,
perch il problema nel cuore della persona. Il problema sta nella maturit e immaturit della persona.
Cencini:
Rulla
anni 80:
- consistenti 10-20%
- psicopatici 10-20%
- immaturi 60-80%
Quali sono gli elementi della persona che influiscono nelle varie tappe del cammino vocazionale:
1. Appello divino
2. Processo di discernimento
3. Processo di scelta e decisione se iniziare o no il cammino vocazionale
4. Integrazione dellio con la vita di Cristo
5. Perseveranza
Come la persona che arriva in formazione?
IO ATTUALE
aree consistenti (aperte a ricevere nuove informazioni)
pi libert, simbolizzazione progressiva, realismo nelle aspettative, internalizzazione
(accettazione del valore, essere cambiato dal valore, fare tutto per questo valore).
IO IDEALE
lelemento della persona che media linizio della vocazione, il momento della scelta. Ci che lo
spinge sono i valori autotrascendenti.
Rispetto alle possibilit di internalizzazione, sono stati rilevati quattro sottogruppi e la loro relazione:
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
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PERSEVERANTI
maturi: persone pronte a rispondere ai valori, quando chiedono qualcosa
non maturi (nidificatori): si sta bene cos. Gratificano pi o meno inconsciamente i loro
bisogni. I bisogni bloccano linternalizzazione; e perseverano in modo non progressivo.
NON PERSEVERANTI
maturi (cambiati): hanno riverificato la loro scelta vocazionale ed hanno scelto di uscire.
Sono attivi nellimpegno a rispondere ai valori.
non maturi (spinti): non perseverano e sono spinti fuori dalla vita religiosa dalle loro
inconsistenze.
Non tutti i maturi sono perseveranti, non tutti i non maturi sono non perseveranti.
Il 60-70% delle persone in formazione tendono a non internalizzare
Il 72% sono nidificatori e costituiscono un problema anche per quanto riguarda lefficacia apostolica.
Ostacoli nella vita comunitaria, pettegolezzi, invidie, gelosie
Quanto la formazione ricevuta ha influito su questi giovani di internalizzare?
- aumento ideali autotrascendenti
- dopo il noviziato gli ideali autotrascendenti sono peggiorati, tanto da diventare pi
bassi rispetto allingresso.
Perch la 2 DIM rimane stabile nel noviziato e dopo peggiora. Se non c unattenzione alle dinamiche
della 2 DIM esiste il pericolo che la formazione non incida.
Il condizionamento dellambiente non statisticamente rilevante.
La maturit personale e lindice di orientamento interpersonale
Quali disposizioni della persona prevalgono per stabilire relazioni interpersonali con prevalenza di
autotrascendenza teocentrica?
Pi la persona matura nella 2DIM, pi capace di amare secondo il dono di s.
La maturit personale e lindice di sviluppo psicosessuale
Quanto lo sviluppo psicosessuale influisce sulle relazioni interpersonali e da che cosa condizionato?
Nella maturit esistenziale e nella 2DIM in particolare.
Essa stata misurata in base alla presenza di debolezze psicosessuali:
a. masturbazione: dopo lentrata in formazione, presente nei 4 anni di vita vocazionale
b. omosessualit: presente come espressione fisica ripetuta e, se presente, come latente o
falsa (la paura di essere omosessuale)
c. eterosessualit: dopo lentrata in formazione cera frequenza dellaltro sesso in modo
stabile con gratificazione sessuale.
Si ha uno sviluppo psicosessuale, quando:
1. sesso biologico (ormonale, cromosomico, caratteristiche somatiche)
2. identit centrale del genere si sviluppa nei primi tre anni di vita ed la consapevolezza di
essere uomo o donna
3. identit del genere: senso di mascolinit e di femminilit
4. comportamento relativo al ruolo sessuale.
Questi ultimi due aspetti nel funzionamento della persona sono strettamente connessi.
E emerso:
-
dei 51 religiosi M
dei 19 seminaristi M
delle 107 religiose F
La ricerca in questo ambito ha confermato che chi ha una pi grande maturit esistenziale, nella 2 Dim
ha un indice psicosessuale pi alto e non presenta debolezze sessuali. Chi ha minor maturit, il
contrario.
La maturit psicosessuale legata alla maturit di tutta la persona. Il celibato richiede limpegno e la
maturit di tutta la persona. Le debolezze sessuali sono radicate nellimmaturit.
La resistenza intrapsichica al dono del celibato
3. LA SESSUALITA
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
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La sessualit non soltanto corporeit. Molto importante sono anche le condizioni soggettive.
4. Lidentit centrale del genere: convinzione di un essere umano di essere maschio o
femmina, si sviluppa nei primi tre anni di vita. Questo tipo di convinzione manca ad esempio
nel disturbo transessuale. Persone con questo disturbo sono convinte di essere in un corpo
sbagliato. Secondo le statische 1 uomo su 30.000 e 1 donna su 100.000. Per una diagnosi su
transessualismo la persona deve avere pi di 13 anni, due anni di seri disturbi e non ci deve
essere la sindrome di Kleindefelter.
Ci pu essere un sindrome dellidentit del sesso nei bambini: 2/3 anni. Angoscia perch non
si sentono ad agio con il loro sesso. Lo dimostrano ad esempio nel disegno: disegano bimbi
dellaltro sesso, tendono a indossare abiti propri dellaltro sesso. Si vede solo quando vanno a
scuola: giocano con i bimbi dellaltro sesso. Sono presi in giro.
Le cause: possono stare nella risposta positiva di fronte a comportamenti devianti (es. Il
bimbo che indossa le scarpe della mamma e tutti ridono), ma forse la causa principale il
rapporto con i genitori: es. Assenza del padre, eccessiva presenza della madre: il bimbo si
idntifica con la mamma. Succede anche nelle femmine: fanno molto sport, giocano giocchi
violenti, compagnia maschili, identificazione con il padre. Per questi bambini possibile il
cambiamento con una terapia basata sul comportamento. importante fare in modo che il
bambino non arrivi alladolescenza con questi comportamenti devianti.
5. Identit del genere: sesso come senso della mascolinit e della femminilit. Manca quando
ci sono dubbi o conflitti relativi. Lidenti del genere non chiara nel caso di persone affette
da alcune parafilia quali:
Travestitismo: non ci sono spiegazioni genetiche, conta di pi una spiegazione
psicodinamica: un modo per controllare la femminilit siboleggiata dagli abiti. (
anche una forma di feticismo)
Feticismo: a scopo di eccitamento sessuale. Ricerca di un oggetto transizionale che dia
sicurezza. Forse mancata una madre rassicurante o un oggetto transizionale.
Esibizionismo: uomini che non sono sicuri della lora masculinit. Attraverso
lesibizionismo si cerca il controllo sullaltro sesso. Si cerca di autoaffermarsi. Spesso
queste persone non sono state notate da bambini.
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Boyerismo: godere nel guardare. una fissazione ad una fase in cui il bambino ha
guardato la scena primaria senza capirla. Riviverla da adulto per dare un senso e
capire ci che gli sfuggito da bambino.
Sadismo: infligere male al partner per raggiungere il piacere sessuale. Spesso cercano
di rivivere torti subiti...
Masochismo: soffrire per avere piacere
La persona cerca dei modi per affermarsi come uomo e per diffendersi del sesso femminile.
6. I comportamenti: coerenti con la propria identit sessuale.
7. Sesso impresso dal comportamento educativo: ci possono essere problemi quando una
coppia che ha sperato per molto tempo una bimba ricevono un bambino, tenderanno a
educarlo come bambina, ci porter delle serie conseguenze nella vita del bambino.
Raggiungere la piena identit sessuale un fenomeno complesso. C una grossa componente
biologica, ma a ci va aggiunto ilrapporto che lapersona ha con il suo corpo e la societ.
Lessere maschile pi vulnerabile ai disordini sessuali perche il maschio deve superare due
differenziazioni: quella biologica e quella dei tre anni (complesso edipico).
Lo scopo del livello psicofisiologico laccettazione del proprio corpo maschile o femminiile;
una sessualit che tocca tutte le cellule della persona. Fermarsi qui per sarebbe troppo
riduttivo. Il sesso sarebbe ridotto a genitalit. Vivere al livello psicofisiologico sarebbe vedere
ilproprio corpo come una macchina, e ignorare lidentit e dignit degli altri. C quindi un
altro livello: psicosociale
2. Livello Psico-sociale:
La persona uno che ha bisogno del contatto con gli altri. Luomo fatto per qualcun altro.
Siamo incompleti, limitati, non ci bastiamo a noi stessi. Qui lo scopo lintegrazione psicosociale
Scopriamo chi siamo solo in contatto con gli altri.
Lo scopo di questo livello di vivere relazione spontanee. Cercare laltro quando mi serve per
poi lasciarlo.
In questa integrazione sono pi implicate la libert e la responsabilit della persona. In questo
relazionarsi luomo e la donna si relazionano in modo diverso: stile femminile e stile
maschile: due modi diversi di porsi nel mondo e di relazionarsi. Modi diversi ma
complementari, predominanti ma non esclusivi.
Stile femminile:
Corpo: donna: fatto per portare la vita. Voltato all'interno. Ne derivano delle caratteristiche
fisiche. naturalmente disposta al dono: essere madre. Atteggiamento ricettivo. Vive il
primato dellaffettivit ed emotivi riguardo alla razionalit. Caratteristica della donna la
continuit emotiva: conserva le emozioni fino a diventare ruminativa (si da anche negli
uomini). Per la donna pi importante essere che agire. La donna ha un'intelligenza pi
intuitiva che analitica.
Luomo: fisico rivolto verso lesterno. Non porta la vita in se, ma s ne prende cura
concretamente. pi esteriore, portato ad agire. Prevale la dim razionale su quella
affettiva/emotiva. pi autonomo, capace di prendere distanza dalle relazioni, capace di
distanziare il suo mondo emotivo, la sua intelligenza pi analitica
Entrambi vivono il bisogno di dipendenza affettiva. Ma lo vivono in modo diverso. La donna
facendo lesperienza della maternit tende a creare legami, quindi vive la dipendenza con pi
disinvoltura, con il rischio di essere possessiva.
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
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Verginit: prima di tutto un modo di amare, modo totale di donare se stesso a Dio e ai
fratelli. GP II, in FC, 37 la definisce come forma suprema di quel dono di se che costituisce
il senso profondo della sessualit umana, la valorizzazione pi profonda della sessualit...
Prima di tutto la verginit un s, la rinuncia viene dopo come conseguenza...
FUNZIONE OGGETTIVA (reale) DELLA SESSUALIT ALLINTERNO DELLA
PERSONA
La psicologia identifica la sessualit nella categoria dei bisogni e la definisce una tendenza
innata che deriva da un defficit del organismo, ma anche una tendenza che una potenzialit
naturale, una energia, una ricchezza che cerca esercizio e attualizzazione. Secondo questa
definizione il bisogno ha una duplice origine: defficit e potenzialit. Allorigine quindi del
bisogno c una ambivalenza e ci toglie al bisogno ogni carattere assoluto e deterministico.
un dfficit che chiede di essere placato, ma anche ricchezza, energia, che cresce nella misura
in cui diventa dono di se. Non solo luno o laltro. La maturit sessuale consiste quindi in
vivere in modo integrato questa ambivalenza.
1. La sessualit come defficit: (vedi schema)
Come un vuoto da riempire, una esigenza da placare, una tensione da eliminare. Se viene
vissuta solo in questo senso, la si vive secondo la legge della compensazione.
Conseguenze:
Leggere in modo rivendicativo il passato. Mossi dallimpulso che dal passato non si
ricevuto abbastanza. Persone cos non riescono a vedere il positivo che c in ogni
vita. Si enfatizza le sofferenze, i defficit, ci che non si ha avuto. Questo tipo di lettura
non realistico, non construttiva, n sana. Porta la persona a vivere il presente in
modo rivendicativo: ho diritto di ricevere ci che non ho ricevuto in passato. La
persona si pone di fronte al passato, presente e futuro in un atteggiamento passivo,
vittimistico, rivendicativo. Vuole che le situazioni presenti compensino le mancanze
del passato.
Strumentalizzazione dellaltro (e anche dellAltro): laltro diventa uno strumento, un
oggetto per riempire il vuoto... Nascono delle relazioni confuse, dipendenze forti,
legami pasticciati, gelosia, atteggiamenti seduttori... laltro mi serve. Anche la
relazione con Dio la posso vivere in una dimensione strumentale...
Incapacit di autotrascendenza: incapacit di empatia, di accettare laltro cos come ,
incapace di innamorarsi = amare con tutto se stesso la totalit dellaltra persona. La
persona fissata sul proprio stare bene. centrata su quello di cui crede di aver
bisogno, piegata su se stesso.
Logica schiavizzante del vuoto da riempire: la persona si illude che pi tenta di
riempire il vuoto pi sta bene. Il bisogno affettivo una volta soddisfatto non si placa
ma chiede sempre di pi, da vuoto diventa voragine.
In un quadro del genere diventa molto difficle la gestione della solitudine. Il tentativo quello
di riempire il proprio tempo usando le relazioni: ci va da una ricerca di affetto, fino alla
genitalit.
Questa dimensione comunque importante in quanto mette la persona in un atteggiamento di
accoglienza, di ricettivit.
2. La sessualt come potenzialit:
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Energia, ricchezza innata che luomo possiede e che cresce man mano che luomo la mette in
atto. Viverla secondo questa logica porta ad una lettura grata della vita, come dono ricevuto.
Da qui nasce quindi lapprezzamento, il ringraziamento e il desiderio di dare, (limpegno).
Laltro ritenuto un valore, un essere amabile, laltro un valore nonostante tutto. Una
persona amabile e degna di essere amabile. Sorgono atteggiamenti di rispetto (giusta distanza
fra me e laltro) ed valorizzato per quello che . Ci vale anche per lAltro. Dio non lo posso
manipolare e piegare alla mia domanda.
In questa perspettiva la persona capace di autotrascendersi ed innamorarsi. La persona pu
uscire da s, libero di dare e ricevere, sa stupirsi di fronte allaltro (innamorarsi = amare con
tutto se stesso). La capacit di innamoramento verso un altro e verso lAltro, come fonte
della vita che mi stata donata.
Le relazioni sono vissute nellottica del dono di se: ottica liberante, per se (non si schiavi
dei propri bisogni), per i valori, per gli altri, per la relazione (insieme si cerca il bene, non solo
la gratificazione delluono o dellaltro).
La persona che vive secondo questa logica sa anche vivere i momenti di solitudine. Laccetta
e le da un senso. Non cerca laltro per riempire la propria solitudine.
Conseguenze
Questi due aspetti della sessualit scatturiscono dalla doppia faccia del bisogno. Se la
sessualit fosse solo defficit, noi saremmo determinati, succubi dai nostri implulsi e tendenze.
Ma si come anche energia, possiamo dire che ogni bisogno educabile. Di fronte ai nostri
bisogni siamo liberi e responsabili. La sessualit dovrebbe dipendere dal nostro cervello, non
solo dallorgano genitale. Luomo pu incanalare i propri impulsi. Luomo maturo colui che
padrone delle sue funzioni genitali.
La consapevolezza della sessualit come defficit deve comunque stimolare allapertura. La
consapevolezza della capacit di dare deve ricordarmi che ce anche una parte di defficit.
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di parlare di tutti gli argomenti, anche quelli sessuali, in modo aperto, senza chiusure
n morbosit.
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Logica schiavizzante
del vuoto da riempire
o della tensione da
da eliminare
Strumentalizzazione
dellaltro
(e dellAltro)
DEFICIT
AFFETTIVO
SESSUALE
Incapacit di autotrascendersi
ed innamorarsi
Logica liberante
del dono di s
POTENZIALE
AFFETTIVO
SESSUALE
Rispetto e valorizzazione
dellaltro (e dellAltro)
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4.
TU
Inoltre, chi non considera la sessualit come deficit, ma solo come potenzialit, rischia di
cadere nello spontaneismo del tutto va bene e nellingenuit del tutto possibile
IO
TU
IO
TU
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lomosessualit stata tolta dal DSM; esiste un riferimento indiretto in altri disordini sessuali:
disagio persistente nei confronti delle proprie tendenze sessuali. Perch? La giustificazione data
al cambiamento di classificazione non fu basata su osservazioni scientifiche, ma su un indirizzo
ideologico. La rivoluzione sessuale e tutti i movimenti dei diritti hanno avuto effetto intimidatorio
sulla psicologia e sulla scienza. Tacere meglio che prendere una posizione. Ragioni umanitarie:
per eliminare la discriminazione sociale; per incapacit da parte degli psichiatri di offrire terapia
adeguata. (b) E di origine biologica o psicosociale?
BIOLOGICA. Sia fattori ormonali e genetici non svolgono un ruolo determinante nello sviluppo
dellomosessualit. Si cerca di stabilire il contrario. Fattore ormonale: la mancanza di androgeni
diminuisce la reattivit sessuale, ma non annulla lorientamento psicosessuale; aspetto genetico:
gli omosessuali hanno i cromosomi normali e non esiste un gene che determina lorientamento
omosessuale. La biologia non ha un ruolo determinante, ma pu avere qualche ruolo: ci pu essere
predisposizione, ma non predeterminazione.
PSICOSOCIALE.
Dinamiche familiari. La maturit affettiva passa dalla simbiosi alla differenziazione: da neonati
(M e F) ci si identifica con la madre; mentre la F mantiene questa identificazione primaria con la
madre, il M deve trasferire lidentificazione con il padre. Come avviene questo? Entro il 3 anno
di vita il M sa che M e la F sa che F. Il neonato, fina dal 4 mese si rende conto della presenza
del padre. E a 18 mesi sa distinguere il M dalla F.
Identificazione paterna. C una separazione e differenziazione dalla madre ed aperto alla
mascolinit; sente che qualcosa lo accomuna al padre. Se il padre si mostra disponibile ed
affettuoso, il bambino si stacca dalla sfera F e va verso quella M.
Rapporto triangolare tra padre, madre e figlio. Padre e madre devono agire insieme per operare
questo distacco. Se la madre troppo legata al figlio e il padre si mostra freddo, distante ed
insignificante, pu essere causata lomosessualit. Se la madre troppo attaccata al figlio ed ha un
rapporto problematico con il padre, non permette al figlio di diventare autonomo.
Se la madre diminuisce il ruolo del padre genera nel figlio vergogna e rifiuto della mascolinit. Il
padre deve dedicarsi allo sviluppo della mascolinit del figlio. E molto importante un rapporto di
coppia sano, equilibrato in modo che non si cerchi nel figlio la soddisfazione che si dovrebbe
trovare nel partner.
La psicanalisi originale riconosceva nel padre un'immagine limitante, aggressiva, punitiva. Oggi si
riconosciuta unimmagine di padre pi affettivo, coinvolgente.
Fallimento del rapporto con il padre. Il processo di identificazione con il padre, fallisce quando:
- c un rapporto troppo gratificante con la madre che troppo seducente e possessiva;
- c la mancanza di un padre carismatico;
- non c la volont o c lincapacit di incoraggiare lautonomia del figlio;
- c assenza del padre intesa come distacco affettivo.
Il fattore chiave rimane il padre e la sua capacit o incapacit di instaurare un rapporto con il
figlio. Il bambino, non potendo identificarsi con la sfera M rimane deluso. Si ribella apertamente
(pianto, comportamento distruttivo) e poi passivamente si attacca alla madre, distaccandosi dal
padre (distacco difensivo). Interiorizza verso il padre molta rabbia e rancore che si trasforma in
risentimento. Il distacco difensivo diventa evidente nellet di latenza (5-12 anni). Timoroso nei
cfr. dei compagni. Si parla di bambino alla finestra: guarda giocare i compagni, rifiuta giochi
competitivi, aggressivi; ne ha paura, ma se ne sente attratto. Si rifugia nel mondo femminile.
Nelladolescenza comincia a distanziarsi dalle femmine e si sente attratto verso ci che
inaccessibile: il M. Atteggiamento debole e passivo.
Atteggiamenti premonitori:
- effeminatezza, preferenza a giocare con le F;
- disinteresse per lo sport e per i libri di avventura
- considerato dai compagni una femminuccia
- nelladolescenza ha un eccessivo pudore del proprio corpo: sentito come estraneo,
ha paura quando ci sono dei cambiamenti.
Lomosessualit femminile. Molto meno studiata. Alla ragazza competono tre compiti:
- stabilire indipendenza dalla madre;
- imparare da sua madre il valore di essere donna;
- acquisire una sicurezza sufficiente con i M e in particolare con il proprio padre
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
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Quando una madre non permette alla F di diventare autonoma o trasmette lidea che essere donna
una grande sfortuna e propone la relazione con il maschio come causa di grande sofferenza, c
un rifiuto della femminilit. Omosessualit per difendersi dal M e per continuare la relazione
dipendente con la figura materna.
Rifiuto del ruolo femminile. Relazione con la madre molto dipendente o fredda. Molteplici
relazioni con il padre: o troppo attaccata o il padre avrebbe desiderato un maschio. In questi casi,
la F assume comportamenti mascolini per poter essere accettata dal padre.
Lomosessualit come strategia difensiva, compromesso, rimedio a qualche carenza relazionale.
Caratteristiche della persona omosessuale adulta.
- lomosessuale sa di essere un M o una F, il problema lidentificazione con il M o la
F, per cui inadeguata con la mascolinit e la femminilit
- la passivit; problemi con lautoaffermazione. E incapace di affrontare difficolt; ha
problemi con la figura autoritaria che le genera molta rabbia che viene repressa
- il distacco emotivo da individui di sesso M: ha paura delle relazioni
- esibizionismo, desiderio di attenzione, sentimenti di inferiorit, autocommiserazione,
alienazione con il sesso opposto o alleanza eccessiva con il sesso opposto
- comportamento nevrotico di inferiorit: il bambino non sente di essere uguale agli
altri compagni e sente una voce interiore che gli dice: io non valgo niente. Idealizza
gli altri. Si forma un complesso autocommiserante.
Il rapporto omosessuale.
- amore fortemente limitato. La completezza che si cerca non si trova nella diversit.
Due persone dello stesso sesso non potranno mai essere complementari perch hanno
lo stesso tipo di deficit. Kiely: sono lincontro di due met
- relazione strumentale. Cerca nellaltro unidentit interrotta. Rapporto narcisistico.
Continuo tentativo di omologare laltro a s. Relazioni molto conflittuali, brevi,
litigiose, precarie; sono fatte di gelosie, invidie, rifiuto dellaltro
- mancanza di fedelt: dura in media non pi di 5 anni e vede le fasi
dellinnamoramento iniziale e del disincanto finale
- mancanza di confini. Coppia possessiva, asfissiante, tendente alla fusione, alla
simbiosi
- promiscuit. Passa da un M ad un altro; mosso dallimpulso di assorbire la
mascolinit degli altri. Laffettivit e la genitalit sono separate. Cerca un corpo, non
un affetto.
- Identicit fisica. Latto sessuale isolato e porta ad un godimento solitario, non
condiviso. Si basa sulla tecnica dei turni e spegne il desiderio per laltro.
- Sessualit enfatizzata. Molto attenti allaspetto fisico, Non tanto quello effeminato, ma
quello virile, giovane, bello per compensare la mascolinit perduta. La vecchiaia un
dramma perch la virilit e la mascolinit vengono meno.
Variet della condizione omossessuale
I vari tipi di omosessualit sono pi o meno irreversibili. Oversey: tre diverse categorie di
motivazioni coinvolte nelle tendenze omosessuali:
- la dipendenza affettiva
- il potere o dominio
- la gratificazione sessuale
Le prime due sono motivazioni non sessuali, mentre la terza lo .
In base a questa distinzione, ci sono due tipi di omosessualit:
- Omosessualit vera o aperta, dove la motivazione centrale la gratificazione
sessuale; mentre la dipendenza affettiva o il potere sono secondarie. Quando prevale
la dipendenza affettiva sul potere, il partner cercato perch nella relazione assuma
un ruolo mascolino; ci si pone in una figura che ricorda il bambino. La finalit la
gratificazione della dipendenza. E un tentativo di ricostruire una dipendenza affettiva
non gratificata con un genitore. Quando invece prevale il potere sulla dipendenza
affettiva, cercato un partner con caratteristiche pi femminili, perch nella relazione
si vuole assumere un ruolo di dominio, di potere.
Il desiderio omosessuale impersonale: lo pu soddisfare chiunque. Non basta una
relazione, c promiscuit.
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
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Cause: non si possono chiarire. Rimangono un mistero: esistono fattori biologici, ma anche
psicologici.
Distinzione:
pedofilia primaria, dove si escludono altri tipi di patologia;
pedofilia secondaria, associata a patologie monetali gravi (schizofrenia, carenze organiche del
cervello). La pedofilia una conseguenza di queste patologie.
pedofilia attiva, c lazione, lacting out;
pedofilia latente o passiva, ci si limita a vedere materiale pornografico, senza prendere iniziativa.
pedofilia in forma fissata, il pedofilo presenta interesse sessuale primario ed esclusivo verso i minori;
pedofilia in forma regredita, ladulto orientato sessualmente verso il sesso opposto; ma in certe
situazioni scivola verso stadi primitivi ed ha acting out con i minori.
pedofilo preferenziale, preferisce e sceglie solo minori, sostiene di essere un loro benefattore,
ritenendosi un maestro di amore;
pedofilo occasionale, il rapporto con il minore una tantum (turismo sessuale).
pedofilia, di solito esclude la violenza diretta ed relazione costante. Meccanismo prevalente sono la
seduzione e la corruzione.
stupro, rapporto sessuale ottenuto con la forza e non continuativo.
pedofilia e omosessualit: non c una stretta connessione; spesso i pedofili sono eterosessuali e
possono scegliere tra le loro vittime M e F.
Criteri per la diagnosi: come parafilia, si ha quando si presenta per periodi pi lunghi di 6 mesi con
fantasie, impulsi sessuali, comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti dal punto di vista
sessuale. Il bambino (minore prepubero al di sotto dei 13 anni) loggetto di un soggetto di almeno 16
anni e con 5 anni in pi della vittima. Oltre i 13 anni e sempre con uno scarto di 5 anni di differenza di
et, si parla di efebofilia che non considerata una parafilia perch, in culture diverse dalla nostra, una
persona postpubere pu sposarsi; mentre per noi considerata comunque un problema.
Vittima dellatto pedofilo: bambini soli che vivono dei vuoti di attenzione. Bambini trascurati, isolati,
che hanno situazioni conflittuali in famiglia, che parlano poco con i genitori. Bambini deboli. Varie
modalit di adescamento. Conquistano la fiducia dei genitori. Sono amici e conoscenti.
Approccio affettivo di protezione. Il pedofilo usa la curiosit del bambino, lo avvia a materiale
pornografico, racconta barzellette con doppi sensiIl bambino viene plagiato, impaurito ed
segnato fortemente nella sua psiche.
Chi il pedofilo: personalit polimorfa. Viene da qualsiasi estrazione sociale. E insospettabile, ha una
vita normale. La pedofilia spesso si consuma in casa. L85% rappresentato da amici e familiari molto
vicini alla famiglia. Il 70% dato da padri o patrigni. Ma ci sono zie, cugini, fratelli. Qualche volta la
madre stessa. Et media della vittima di 6-8 anni. Il padre o il patrigno occupano in casa una
posizione dominante e bloccano ogni relazione con lesterno. La madre spesso complice e delega la
figlia sessualmente. Clima di omert anche perch il bambino/a sa che se parla se rompe lunit della
famiglia.
Il pedofilo ha personalit immatura, incapace di stabilire relazioni interpersonali affettive e sessuali
mature. Molti pedofili soffrono di personalit narcisistica. Il bambino specchio del loro essere stati
bambini. Ha bisogno di quel bambino in cui si identifica, per cercare se stesso, per darsi unidentit.
Quel bambino viene trattato come lui stato trattato o in modo opposto.
E un oggetto che serve a dare identit tramite una relazione sessuale. Il pedofilo ha una fragile stima
di s e ha un grande complesso di inferiorit e questo lo blocca nelle relazioni paritarie eterosessuali.
Questo lo spinge a creare relazioni con inferiori che pu controllare, dominare facilmente.
Il pedofilo attratto da M e F indifferentemente, perch il corpo dei bambini non ancora
differenziato. Ci permette di identificarsi con un bambino, e un corpo bambino non mette ansie.
Attratto da bellezza e purezza del bambino nel quale si identifica. Alla base c la paura della
castrazione, il rifiuto della donna.
Prognosi: spesso negativa, Il pedofilo ricorre spesso alla negazione e alla razionalizzazione: Non
un male, un bene, un rapporto educativo.
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
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I rapporti eterosessuali. Definizione: terza via, cio come sintesi tra matrimonio e vita sacerdotalereligiosa celibataria. Coltivare una relazione particolare, esclusiva tra M e F, quando luno e laltro
hanno fatto voto di castit o di celibato. Relazione di tipo verbale con lespressione manifesta e diretta
dei propri sentimenti o con manifestazioni fisiche di affetto.
Allinizio relazione molto felice: le persone coinvolte stanno bene insieme e gradualmente questa
relazione diventa sempre pi esclusiva, sempre pi intima. Tentativo illusorio di godere lamore
esclusivo di una persona, senza per accettarne tutti gli impegni. E come voler vivere un
fidanzamento perpetuo. Dopo la prima fase della felicit, le aspettative nelle due persone aumentano, e
la relazione entra in crisi. Da una delle due parti nasce la prospettiva di una soluzione. Di fronte a
questa crisi ci sono pi soluzioni:
- o culmina nel matrimonio con labbandono della vita consacrata;
- o la relazione affettiva finisce, lasciando in sospeso un miscuglio di reazioni irrisolte (amarezza,
illusione, tradimento), dove chi soffre di pi la persona pi fragile, meno narcisista;
- o lesperienza affettiva diventa occasione per vivere in modo pi maturo ed onesto il proprio
celibato, aiutando a scoprire energie affettive nascoste e diventando pi compassionevoli verso gli
altri.
Come riconoscere le caratteristiche della terza via?
Secondo Gabbard ci sono i seguenti segni:
- dipendenza affettiva intensa, coinvolgente verso laltra persona che diventa sempre pi
costantemente presente nella vita del soggetto. Se c corrispondenza, le persone vivono in estasi;
se c rifiuto da parte dellaltro, la persona vive depressione, fallimento, tristezza;
- senso di incompletezza: la dipendenza affettiva porta a non sentirsi completo senza laltro
(fusione). Si tenta di supplire alla mancanza dellaltro con incontri, visite, telefonate con costi
economici e affettivi elevati;
- idealizzazione dellaltro: lo si nomina spesso, lo si giustifica sempre, lo si difende sempre;
- pensiero intrusivo: il pensiero dellaltro si insinua ovunque, spesso con fantasie idealizzanti in cui
laltro il principe azzurro o la fatina rosa;
- sensazioni fisiche: sensazione di camminare per aria, sudorazione eccessiva, palpitazioni
- peggioramento nel prendere decisioni: si diventa impulsivi, si annullano impegni per stare con la
persona.
- irresponsabilit rispetto al pensiero altrui: si eccitati e si sfida il rischio, si diventa poco
prudenti, ci si fa vedere con la persona.
- vita spirituale e preghiera deboli.
- vita comunitaria e apostolica ne risentono.
- distorsione del significato della parola amicizia.
Cause dipendono dalla storia e dalla vita della persona.
- mancanza di affetto e di amore nellinfanzia, per cui ci si ritrova per la prima volta a
sentirsi accettato, amato cos come si . Valenza emotiva fortissima;
- tendenza a negare i bisogni affettivi, magari spiritualizzando; per, prima o poi,
laffettivit viene fuori;
- solitudine, isolamento di relazioni interpersonali poco importanti e poco significative;
- esperienza di fallimento
- la perdita di persona care, un lutto
- il sentirsi non accettati in un determinato ambiente
- poca conoscenza di se stessi, delle proprie debolezze, dei propri bisogni, della propria
capacit di relazionarsi
Che cosa fare?
in formazione:
- Congregazione per lEducazione Cattolica Orientamenti educativi per la formazione
al celibato sacerdotale (1974), n. 60: prevenire vuol dire preparare i candidati ad
avere sane e rette relazioni con le donne;
- n. 61: vigilare sulle amicizie particolari che si dimostrano pericolose ed incompatibili
con la scelta celibataria. Saper distinguere tra vera amicizia e amicizia esclusiva;
ELEMENTI DELLAFFETTIVITA E DEL CELIBATO
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amicizie si vivono in modo regressivo, cio sono discriminanti, esclusive che non
favorisco la crescita nellamore di Dio e nella propria vocazione.
- autonomia difensiva: fatica di stare con gli altri, preferenza della solitudine,
insofferenza alle regole, personalit ribelli. Ogni cosa minaccia alla libert e alla
propria indipendenza. E una maschera per paura di affrontare relazioni affettuose,
intime, calde
- narcisismo: stile di vita prevalente. Dal mito: Narciso rifiut lamore di una ninfa,
Eco, punita dalla moglie di Zeus e non pi in grado di parlare, se non di pronunciare
le ultime sillabe delle parole. Per questo rifiuto, Eco mor di crepacuore. E per
punizione Narciso fu fatto innamorare di se stesso e mor specchiandosi in una pozza
dacqua.
Narciso rifiut lamore di eco perch imperfetta, ed stato condannato ad orientare la
sua energia affettiva da un oggetto a se stesso (autoinnamorarsi). Rifiutare, disprezzare
lamore degli altri perch considerato imperfetto. Non si lascia amare, e come
conseguenza rimane solo. Narciso uccide Eco e se stesso: chi rifiuta lamore degli
altri, muore.
Secondo la psicologia moderna, il narcisista nelle primissime fasi dellesistenza non
stato amato cos com, non ha potuto sviluppare la fiducia di base. Ha dovuto crearsi
un falso s. Ha imparato a sedurre laltro, ad adeguarsi alle aspettative dellaltro,
cercando ammirazione e approvazione. Appare grandioso e superbo, ma in realt ha un
forte senso di inferiorit.
Kernberg: il narcisista incapace di amare, diffidente, rifiuta lamore anche se ne ha
un inconscio e grandissimo bisogno. Nel profondo c una grande paura di essere
rifiutato, dominato, soffocato dagli altri. Tenta di strumentalizzare le relazioni, seduce
laltra persona e, nel momento in cui la seduce, labbandona. Esige continue prove
perch teme e dubita dellamore dellaltro. Cerca il consenso negli occhi dellaltro.
E facile trovare persone di questo tipo nelle comunit religiose e sacerdotali. La
persona, con difficolt vivr in modo libero e maturo la vita celibataria. Il celibato
vissuto dal narcisista in modo difensivo: gli altri sono usati per avere unimmagine
positiva di s. Il celibato vissuto in modo ambiguo, perch cerca spesso modi solitari
per gratificare il bisogno sessuale e affettivo. E molto attento al proprio corpo e alla
cura di s: Ha problemi di omosessualit e di masturbazione. Vive le relazioni con
laltro sesso nella seduzione o nel disprezzo. La relazione comincia e finisce senza
sapere perch.
C. GLI PSEUDO-MATURI
Persone che sembra abbiano raggiunto unintegrazione affettiva e sessuale, mentre essa inesistente.
Persone che dicono di non aver mai avuto problemi nellarea sessuale; intransigenti, integerrimi,
intolleranti, sempre pronti a puntare il dito, a giudicare, a disprezzare gli errori altrui. Sono dei
libertini travestiti; insoddisfatti, vivono con nostalgia il voler comportarsi in modo diverso.
D. MATURI
Persone equilibrate, non eccessive, tolleranti, compassionevoli, vivono onestamente e apertamente i
rapporti di amicizia e di lavoro. Sono comprensivi e non colpevolizzanti. Parlano di tutto senza
morbosit, n rigidit.
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5.
IL COMPITO DELLEDUCATORE
Partendo dal presupposto che la maturit non scontata e dal fatto che essa o i suoi presupposti sono
fondamentali per vivere la scelta sacerdotale o religiosa e, in modo specifico, celibataria, possiamo
sintetizzare in quattro momenti il compito del formatore:
A. OSSERVARE
Fondamentale atteggiamento in cui deve porsi leducatore per farsi un quadro globale della personalit
delleducando.
Quando?
Nei vari momenti della sua vita (preghiera; relazioni a livelli diversi con i compagni, gli amici, con i
pi piccoli, con lautorit, con la famiglia-; nellapostolato, dello studio, nel gioco, a tavola, da solo o
con altri). C somiglianza o dissonanza tra queste varie aree? Nei diversi momenti della vita ordinaria
e straordinaria.
Che cosa?
I comportamenti, i modi di porsi, le abitudini, come affronta le situazioni. Dai comportamenti, farsi
unidea dello stile della persona (modi abitudinari e ricorrenti di comportarsi). Il suo mondo e il modo
relazionale: ha amici? Chi sono? Pi piccoli o pi grandi di lui? Solo uomini? Solo donne? Come la
relazione con questi amici? Profonda, fedele o si amiconi? Quando li cerca? Quando solo e le cose
vanno male e c una costanza, una fedelt? Come la reazione con lautorit? Aggressiva?
Sottomessa? Compiacente? Le relazioni con le donne/luomo? Non esiste? Esiste troppo? Preferisce la
solitudine? Tende ad isolarsi? E passivo? Selettivo? Seduttivo? Esibizionista? Il mondo emotivo. Pi
la persona matura, pi sperimenta una vasta gamma di emozioni piacevoli e spiacevoli. Vive il
mondo emotivo? E vivo, vivace? E che cosa ne fa delle sue emozioni? Le congela? Le manifesta con
scarso controllo? Il suo orizzonte valoriale a livello umano, morale, spirituale. Ci sono i valori nella
persona o sono scarsi? Di fronte ad essi coerente o prevale il soggettivismo? E scrupolosa o lassista?
C senso di colpa?
Perch?
Non per controllare, ma per collocare i problemi al giusto livello. Larea della patologia latente o
manifesta pi o meno grave; limmaturit radicata in bisogni inconsci che assorbono molte energie
nella ricerca del per me; larea spirituale dei valori.
Segni di prognosi negativa che precludono unimmediata accettazione, perch toccano la struttura
della persona. Da Linee comuni per i nostri seminari cap. I, n. 17:
La perdurante instabilit. La persona che costantemente non costante negli impegni, che non
riesce ad avere relazioni continue.
Incapacit di intuire i sentimenti degli altri, che non sa mettersi nei panni degli altri.
Mancanza di sensi di colpa di fronte ad eventi gravi
Impulsivit che si traduce in acting-out anche sessuali
Mancanza di controllo dellansia
Compulsivit marcata
Passivit, apatia, sentimenti di vuoto
Forte, marcata tendenza ad isolarsi
Strane fantasie a sfondo sessuale e aggressivo
Senso di onnipotenza e di grandiosit con conseguente svalutazione degli altri
Esagerata svalutazione di s ed eccessiva idealizzazione di alcune figure
Passare dal tutto bene al tutto male
La presenza cosante e frequente di alcuni di questi segni va presa sul serio.
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Segni di immaturit.
Si coglie dalla rigidit della persona e da uno squilibrio psicologico. Poca flessibilit, eccessivo
attaccamento alle regole, alle norme. Al contrario, la persona troppo flessibile a cui tutto va bene,
che fatica ad avere regole, orientamenti.
Persone troppo attente ai dettagli, per cui perdendo la visione dinsieme, perdono il senso generale
della realt. E ogni piccola cosa che sconvolge questa visione, sconvolge loro stessi. Al contrario,
persone molto globali che non colgono dettagli.
Chiusura nelle relazioni e tendenza ad isolarsi. Tendenza a relazioni settoriali, parziali, scelte.
Sottomissione, compiacenza. Fuga dalle responsabilit per paura di sbagliare.
Repressione del mondo emotivo o eccessivo coinvolgimento
Fragile stima di s che genera insicurezza
Atteggiamenti compensativi
Questi segni, se opportunamente affrontati, non precludono un cammino seminaristico.
Segni di crescita:
Conoscenza realistica di se stessi. Essere curioso si conoscere le proprie aree forti e quelle deboli,
il proprio stile affettivo, il modo di relazionarsi. Deve diventare capace di osservare se stesso, di
farsi domande, di conoscere aspettative, desideri..Farsi delle domande e cercare delle risposte.
Sentire disagio per le sue difficolt, soffrire per le proprie contraddizioni e sofferenze. Non deve
limitarsi alle parole, ma attuarle nella condotta orientate dai valori. Chiede consigli si come
cambiare, su cosa fare.
Imparare dallesperienza. Riprendere e rileggere le esperienza passate e usarle per il futuro.
Capacit di controllo degli impulsi aggressivi e sessuali.
Capacit di sentire emozioni, di accettarle e di integrarle.
Flessibilit, capacit di adattare il proprio modo di essere alle varie situazioni.
Capacit di guardare in modo realistico, possibile, adeguato, il suo futuro.
Vivere in modo equilibrato, aperto, spontaneo tutte le relazioni. Schietti, attivi, premurosi, che non
hanno paura di relazioni anche profonde e sincere.
Non ci sono eccessi n chiusure nellarea sessuale.
Tutti questi segni positivi e negativi- sono da interpretare. Vanno presi nel contesto globale della
persona.
B.
ASCOLTARE
Che cosa? Il presente e il passato della persona. In modo intelligente, con il cuore che vuole cogliere
tra le righe quello che la persona dice e quello che la persona non dice. Il troppo presente e il troppo
assente. Il come ha vissuto le relazioni significative. Oltre a i contenuti e ai temi importante il modo
con cui la persona racconta tutto questo.
C. ACCOGLIERE
Atteggiamento fondamentale delleducatore. Non intimorire, reprimere, controllare, ma porsi di
fronte al giovane con atteggiamento prudente, fiducioso. Non creare e fomentare ansie, o voler vedere
problemi dove non ci sono; non drammatizzare, non indurre a dire bugie, sotterfugi, mezze verit; non
ironizzare, non sottovalutare i problemi, non delegare ad altri. Alternare in modo sapiente momenti di
presenza e momenti di assenza [cfr. Linee comuni per i nostri seminari cap. 9].
D. ACCOMPAGNARE
Lavorare su due versanti in modo contemporaneo:
- fare verit su se stesso: portare a consapevolezza le vulnerabilit e i doni [IO ATTUALE]
- formare lIO IDEALE. Imparare a cercare ci che gradito a Dio.
Conoscere ed essere responsabili. Assumere un atteggiamento nuovo nei confronti di debolezze e
talenti. La forza di cambiare la si trova in un IDEALE, in una META che per noi Ges Cristo.
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APPENDICE
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ARTICOLI
G. VERSALDI, Aspetti psicologici degli abusi sessuali perpretati da chierici,in Periodica Re,
91 (2002), pp. 49-61.
A.OLIVIERO FERRARIS B. GRAZIOSI, Gli amanti dei bambini, in Psicologia
contemporanea, 163 (gen.-feb. 2001).
B. KIELY, La cura pastorale delle persone omosessuali. Nota picologica, in Congregazione
per la dottrina della fede, Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali. Testo e
commenti, L.E.V. 1995, pp. 50 60.
S.J. ROSSETTI, The Catholic Church and Child Sexual Abuse, in America, 186/13 (2002),
pp. 8 - 15.
M. C. BLANCHETTE G. D. COLEMAN, Priest Pedophiles, in America, 186/13 (2002),
pp. 18 21.
S.J. ROSSETTI, Some Red Flags for Child Sexual Abuse, in Human Development, 5/4
(1994), pp. 5 11.
D. O DONNELL, The paedophile personality, in The Tablet, 26.10.2002.
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