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Chiusura del Processo Rogatoriale


di Beatificazione e Canonizzazione
del Servo di Dio
GIUSEPPE AMBROSOLI,
presiede
Sua Ecc. Mons.
ALESSANDRO MAGGIOLINI
Vescovo di Como
30 giugno 2001
Centro Sociale Pastorale Card. Ferrari - Como
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Canto di ingresso:

128 POPOLO
Popolo regale, assemblea santa, stirpe sacerdotale
popolo di Dio, canta al tuo Signor.













Cantiamo a te, Messia speranza dei poveri,
Te lodiamo, o Cristo nostro Re umile di cuore.
Cantiamo a te, mediatore tra Dio e luomo,
Te lodiamo, o strada vivente, cammino del cielo.
Cantiamo a te, sacerdote della nuova alleanza,
Te lodiamo, tu sei la nostra pace nel sangue della cro-
ce.
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Canto di ingresso:

128 POPOLO REGALE
Popolo regale, assemblea santa, stirpe sacerdotale
popolo di Dio, canta al tuo Signor.













Cantiamo a te, Messia speranza dei poveri,
Te lodiamo, o Cristo nostro Re umile di cuore.
Cantiamo a te, mediatore tra Dio e luomo,
Te lodiamo, o strada vivente, cammino del cielo.
Cantiamo a te, sacerdote della nuova alleanza,
Te lodiamo, tu sei la nostra pace nel sangue della cro-
ce.
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Apertura della Celebrazione

Vescovo: Nel nome del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo
Tutti: Amen.

Vescovo: La pace sia con voi
Tutti: E con il tuo spirito.


Dialogo

O Dio, tu sei il nostro Dio.
Dal sorgere del sole al suo tramonto
Sia lodato il tuo nome, o Signore.

Anima mia, loda il Signore.
Nella mia vita loder il Signore,
Innegger al mio Dio finch esisto.

Lamore del Signore da sempre
E per sempre su quelli che lo temono.

Lodiamo il Signore, perch bene inneggiare.
E dolce il nostro Dio e bella la lode.

Canteremo per sempre il tuo amore, Signore.
Tu ci metti nel cuore la gioia.
Saluto al Vescovo
Relazione circa lInchiesta diocesana
sulla fama di santit e virt eroiche
del Servo di Dio Giuseppe Ambrosoli
Sacerdote
no
Preghiera ed annuncio della Parola

Vescovo: La tua misericordia, o Dio,
non conosce limiti
e infinito il tesoro della tua bont;
noi ti rendiamo grazie per i doni ricevuti

E supplichiamo la tua paterna clemenza:
Tu che esaudisci sempre le preghiere
Degli umili, non abbandonarci mai
E guidaci al possesso dei beni futuri.

Per il nostro Signore Ges Cristo
Tuo Figlio, che Dio
E vive e regna con te,
Nellunit dello Spirito Santo,
Per tutti i secoli dei secoli.

Tutti: Amen.
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Saluto al Vescovo
(Signorelli mons. Giuliano)

Relazione circa lInchiesta diocesana
sulla fama di santit e virt eroiche
del Servo di Dio Giuseppe Ambrosoli
Sacerdote-missionario-medico combonia-
no
(Pusterla mons. Giorgio)
Preghiera ed annuncio della Parola

Vescovo: La tua misericordia, o Dio,
non conosce limiti
e infinito il tesoro della tua bont;
noi ti rendiamo grazie per i doni ricevuti

E supplichiamo la tua paterna clemenza:
Tu che esaudisci sempre le preghiere
Degli umili, non abbandonarci mai
E guidaci al possesso dei beni futuri.

Per il nostro Signore Ges Cristo
Tuo Figlio, che Dio
E vive e regna con te,
Nellunit dello Spirito Santo,
Per tutti i secoli dei secoli.

Tutti: Amen.
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difficilissimi tempi di Kalongo, venne pesantemente accu-
sato e insultato da gente che non aveva capito nulla della
funzione di carit che il suo ospedale rendeva a tutti. E
venne insultato. Ebbene anche questa occasione fu per lui
motivo di beatitudine. Infatti chi si mantenne sereno, chi
volle leggere in quella tristezza la Provvidenza amabile di
Dio, fu proprio lui, che espresse anche per scritto la certez-
za della presenza benefica di Dio (serie VII

Salmo responsoriale
Tutti: Celebrate il Signore perch buono:
eterna la sua misericordia.

Lettore:
Eterna la sua misericordia.
Lo dica chi teme Dio:
Eterna la sua misericordia

Tutti: Celebrate il Signore ...

Lettore: La destra del signore si innalzata,
La destra del signore ha fatto meraviglie.
Non morir, rester in vita
E annunzier le opere del Signore.

Tutti: Celebrate il Signore ...

Lettore: Ecco lopera del Signore:
Una meraviglia ai nostri occhi.
Questo il giorno fatto dal Signore:
Rallegriamoci ed esultiamo in esso.

Tutti: Celebrate il Signore ...

Lettore: Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Celebrate il Signore perch buono:
perch eterna la sua misericordia.

Tutti: Celebrate il Signore ...
La figura del missionario comboniano GIUSEPPE AMBROSOLI

(Breve profilo tracciato da padre Palmiro Donini sulla scorta delle beatitudini.
23 giugno 1987)

Beati i poveriEra da tutti notato quale missionario che viveva
nella povert. []. Era rigorosissimo con se stesso. Magnanime
c o n g l i
altri cui dava il doppio di quello che gli si chiedeva. Attentissimo
a non sprecare e ad utilizzare tutto quanto era riciclabile, cos pure
ad amministrare nel modo pi intelligente le offerte che gli prove-
nivano soprattutto dai privati.
Beati gli afflitti saranno consolati! Fu unaltra sua caratteristica
quella di non chiedere consolazione alla gente qui sulla terra, to-
t a l m e n t e
dimentico di s. Da notare che era sensibilissimo a quanto poteva
far soffrire, soprattutto, spiritualmente.
Beati i mitiSo che alle volte aveva diritto di ottenere questo o
quello, non per lui naturalmente, ma per le grandi necessit dello-
s p e d a l e .
Tuttavia appena notava che cera da litigare per ottenere, cede-
va, per quanto alle volte noi lo esortassimo a perseguire lo scopo
contrastato. Preferiva cedere. [].
Beati i misericordiosi: anche qui. Non faccio aggiustamenti per
farlo rientrare Quanto discutere alle volte, per decidere sanzioni
contro chi sera comportato male, e quanta misericordia da parte
sua!
Beati i puri di cuore: se entrava una suora nella sua stanza, la porta
doveva essere aperta. Se visitava le donne doveva avere la nur-
snellambulatorio. Lapproccio al malato era sempre fatto nel ri-
spetto di quel senso di riservatezza che anche il malato certamente
apprezzava. Se qualche frase equivoca, nel senso della scurrilit,
veniva pronunciata, lui non rideva, anche se doveva astenersi da
un coro di risate.
Beati gli operatori di pace: mai il pettegolezzo, piuttosto il consi-
glio della conciliazione. Se gli si rendevano noti i comportamenti
disdicevoli di qualcuno, non a scopo di pettegolezzo ma per la ri-
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difficilissimi tempi di Kalongo, venne pesantemente accu-
sato e insultato da gente che non aveva capito nulla della
funzione di carit che il suo ospedale rendeva a tutti. E
venne insultato. Ebbene anche questa occasione fu per lui
motivo di beatitudine. Infatti chi si mantenne sereno, chi
volle leggere in quella tristezza la Provvidenza amabile di
Dio, fu proprio lui, che espresse anche per scritto la certez-
za della presenza benefica di Dio (serie VII 78).

Salmo responsoriale
Tutti: Celebrate il Signore perch buono:
eterna la sua misericordia.

Lettore: Dica Israele che Egli buono:
Eterna la sua misericordia.
Lo dica chi teme Dio:
Eterna la sua misericordia

Tutti: Celebrate il Signore ...

Lettore: La destra del signore si innalzata,
La destra del signore ha fatto meraviglie.
Non morir, rester in vita
E annunzier le opere del Signore.

Tutti: Celebrate il Signore ...

Lettore: Ecco lopera del Signore:
Una meraviglia ai nostri occhi.
Questo il giorno fatto dal Signore:
Rallegriamoci ed esultiamo in esso.

Tutti: Celebrate il Signore ...

Lettore: Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Celebrate il Signore perch buono:
perch eterna la sua misericordia.

Tutti: Celebrate il Signore ...
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Acclamazione al Vangelo

Cantate al Signore con gioia,
Grandi prodigi ha compiuto
Cantatelo in tutta la terra.


Dal Vangelo secondo Marco
Mc 16, 14-20

Ultimamente apparve agli undici mentre erano a mensa []
e disse loro: Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo
a d
ogni creatura. Chi creder e sar battezzato, sar salvo; chi
non creder, sar condannato.
E questi sono i segni che accompagneranno coloro che
avran creduto: nel mio nome: scacceranno i demoni, parle-
ranno lingue nuove; prenderanno in mano i serpenti; e se a-
vran bevuto qualche cosa di mortifero, non far loro male;
imporranno le mani ai malati, e questi guariranno.
Il Signore Ges, dopo aver parlato con loro, fu assunto al cie-
lo, e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Si-
gnore operava insieme con loro e confermava la parola con i
prodigi che laccompagnavano.

Parola del Signore
Lode a Te, o Cristo.

Sessione di Chiusura dellInchiesta Diocesa-
na
sulla fama di santit e virt eroiche
del Servo di Dio, Giuseppe Ambrosoli,
sacerdote

Nell'anno del Signore 2001 il giorno 30 del mese di giugno
alle ore 10.00, nella Sede del Tribunale stabilita presso il
Centro Sociale Pastorale Card. Ferrari, viale Battisti 8,
Como; davanti all'Ecc.mo e Rev.mo ALESSANDRO
MAGGIOLINI, Vescovo di Como e al Rev. GIANPAO-
LO Mons. VALSECCHI, Giudice delegato vescovile, pre-
senti il Rev. LUPPI Dott. ENRICO, Promotore di giustizia
legittimamente citato; il Rev.PUSTERLA Mons. GIOR-
G I O, N o t ai o at t uar i o , i l R ev .
BARITUSSIO p. ARNALDO, Postulatore della Causa, ha
luogo lultima Sessione pubblica del Tribunale Diocesano
nella quale viene annunciata la solenne chiusura dellIn-
chiesta rogatoriale sulla fama di santit e virt eroiche del
Servo di Dio GIUSEPPE AMBROSOLI, sacerdote
sionario - medico comboniano.

LETTURA DELLA

SIGILLATURA DEI

LETTURA DELLO

LETTURA DELLA

CHIUSURA E TIMBRATURA

Canto:
226 CANTATE
Cantate al Signore un canto nuovo, alleluia,
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Sessione di Chiusura dellInchiesta Diocesa-
na
sulla fama di santit e virt eroiche
del Servo di Dio, Giuseppe Ambrosoli,
sacerdote-missionario-medico

Nell'anno del Signore 2001 il giorno 30 del mese di giugno
alle ore 10.00, nella Sede del Tribunale stabilita presso il
Centro Sociale Pastorale Card. Ferrari, viale Battisti 8,
Como; davanti all'Ecc.mo e Rev.mo ALESSANDRO
MAGGIOLINI, Vescovo di Como e al Rev. GIANPAO-
LO Mons. VALSECCHI, Giudice delegato vescovile, pre-
senti il Rev. LUPPI Dott. ENRICO, Promotore di giustizia
legittimamente citato; il Rev.PUSTERLA Mons. GIOR-
G I O, N o t ai o at t uar i o , i l R ev .
BARITUSSIO p. ARNALDO, Postulatore della Causa, ha
luogo lultima Sessione pubblica del Tribunale Diocesano
nella quale viene annunciata la solenne chiusura dellIn-
chiesta rogatoriale sulla fama di santit e virt eroiche del
Servo di Dio GIUSEPPE AMBROSOLI, sacerdote - mis-
sionario - medico comboniano.

LETTURA DELLA SESSIONE

SIGILLATURA DEI PLICHI

LETTURA DELLO STRUMENTO DI CHIUSURA

LETTURA DELLA LETTERA COMMENDATIZIA DEL VESCOVO

CHIUSURA E TIMBRATURA DELLA BUSTA

Canto:
226 CANTATE AL SIGNORE
Cantate al Signore un canto nuovo, alleluia,
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Canto di meditazione

261 SERVO PER AMORE

Una notte di sudore sulla barca in mezzo al mare,
e mentre il cielo simbianca gi tu guardi le tue reti vuo-
te,
ma la voce che ti chiama un altro mare ti mostrer
e sulle rive di ogni cuore le tue reti getterai.

Offri la vita tua, come Maria ai piedi della croce,
e sarai servo di ogni uomo, servo per amore
sacerdote dellumanit.
















Avanzavi nel silenzio tra le lacrime e speravi
che il seme sparso davanti a te cadesse sulla buona terra.
Ora il cuore tuo in festa perch il grano biondeggia
Preghiera
Per la glorificazione
del Servo di Dio Giuseppe Ambrosoli

O Signore,
che guardi compassionevole
ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito
e hai mostrato la tua benevolenza
nellopera del Servo di Dio
Giuseppe Ambrosoli
missionario e medico totalmente dedito
ad alleviare laltrui sofferenza,
concedi a noi la grazia che ti chiediamo per sua intercessio-
ne,
e fa che lo possiamo venerare come Beato presso di Te.
Amen

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Preghiera
Per la glorificazione
del Servo di Dio Giuseppe Ambrosoli

O Signore,
che guardi compassionevole
ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito
e hai mostrato la tua benevolenza
nellopera del Servo di Dio
Giuseppe Ambrosoli
missionario e medico totalmente dedito
ad alleviare laltrui sofferenza,
concedi a noi la grazia che ti chiediamo per sua intercessio-
ne,
e fa che lo possiamo venerare come Beato presso di Te.
Amen

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Rito Conclusivo

Vescovo: Convocati in un solo Spirito
per un unico progetto di santit
invochiamo Dio, Signore e Padre:

Tutti: Padre Nostro che sei nei cieli

Vescovo: Il Signore sia con voi.

Tutti: E con il tuo spirito

Vescovo: Sia benedetto il nome del Signo-
re.

Tutti: Ora e sempre.

Vescovo: Il nostro aiuto nel nome del
Signore

Tutti: Egli ha fatto cielo e terra.

Vescovo: Vi benedica Dio Onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo.

Tutti: Amen.

Vescovo: Andate in pace.

Tutti: Rendiamo grazie a Dio.
Canto finale

241 I CIELI NARRANO

I cieli narrano la gloria di Dio
e il firmamento annuncia lopera sua,
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia!
















Il giorno al giorno ne affida il messaggio,
la notte alla notte ne trasmette notizia,
Non linguaggio, non sono parole di cui non si oda il suono.

La legge di Dio rinfranca lanima mia
la testimonianza del Signore verace.
Gioisce il cuore nei giusti precetti che danno la luce agli occhi.

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Canto finale

241 I CIELI NARRANO

I cieli narrano la gloria di Dio
e il firmamento annuncia lopera sua,
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia!
















Il giorno al giorno ne affida il messaggio,
la notte alla notte ne trasmette notizia,
Non linguaggio, non sono parole di cui non si oda il suono.

La legge di Dio rinfranca lanima mia
la testimonianza del Signore verace.
Gioisce il cuore nei giusti precetti che danno la luce agli occhi.

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GIUSEPPE AMBROSOLI

Giuseppe Ambrosoli nacque a Ronago, in provincia di Co-
mo, il 25 luglio 1923 da Giovanni e Palmira Valli.
Il padre era proprietario di una nota industria produttrice di
miele. Dopo le classi elementari a Ronago, Giuseppe fre-
quent il collegio Calasanzio dei padri Scolopi di Genova
per poi terminare gli studi liceali presso lIstituto A. Volta
di Como. Nel frattempo, era entrato a far parte de Il Cena-
colo, un gruppo scaturito dalla mente illuminata di don Sil-
vio Riva e tendente a garantire una pi profonda formazione
spirituale e apostolica per quei giovani che gi apparteneva-
no allAzione cattolica.
Il 27 marzo 1944 fu arruolato a Como nellesercito e
trascorse il successivo mese allospedale militare di Baggio,
in provincia di Milano, nella reparto Sanit. Fu poi mandato
in Germania nel campo di addestramento di Heuberg dove
rimase dal 26 aprile all8 dicembre 1944. Nei successivi me-
si invernali fu inviato nei paesi del Parmigiano, mentre tra
m a r z o - a p r i l e d e l
1945 fu allospedale militare di Berceto (Parma). Circa que-
sto periodo, di grande importanza la dichiarazione di don
Carlo Barcelli, cappellano militare della divisione
Italia, che fu con lAmbrosoli in Germania e in Ita-
lia dal maggio 1944 allaprile 1945. Egli scrisse che
Giuseppe ha sempre tenuto ottima condotta morale e
religiosa, con frequenza quotidiana dei santi sacra-
menti, e non ha contratto impedimenti che gli vietino
di farsi religioso nella congregazione missionaria dei
Figli del Sacro Cuore di Verona.
Terminata la guerra, lAmbrosoli riprese gli
studi universitari di medicina e dopo la laurea nel 194-
9 si present al superiore generale dei Comboniani di
Rebbio (Como), accompagnato da don Silvio Riva,
per diventare prete missionario. In quelloccasione,
sempre don Carlo Barcelli scrisse al superiore dei
Comboniani: non faccia tardare lammissione dellot-
timo giovane dottor Ambrosoli al noviziato.
Conseguita la specializzazione in medicina tro-
picale presso il Tropical Institute di Londra, durante il
noviziato pratic la chirurgia generale e ostetrica nell-
ospedale di Tradate (Varese) e di Lendinara (Rovigo).
Nel 1955 fu ordinato sacerdote dallarcivescovo di
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Carlo Barcelli, cappellano militare della divisione
Italia, che fu con lAmbrosoli in Germania e in Ita-
lia dal maggio 1944 allaprile 1945. Egli scrisse che
Giuseppe ha sempre tenuto ottima condotta morale e
religiosa, con frequenza quotidiana dei santi sacra-
menti, e non ha contratto impedimenti che gli vietino
di farsi religioso nella congregazione missionaria dei
Figli del Sacro Cuore di Verona.
Terminata la guerra, lAmbrosoli riprese gli
studi universitari di medicina e dopo la laurea nel 194-
9 si present al superiore generale dei Comboniani di
Rebbio (Como), accompagnato da don Silvio Riva,
per diventare prete missionario. In quelloccasione,
sempre don Carlo Barcelli scrisse al superiore dei
Comboniani: non faccia tardare lammissione dellot-
timo giovane dottor Ambrosoli al noviziato.
Conseguita la specializzazione in medicina tro-
picale presso il Tropical Institute di Londra, durante il
noviziato pratic la chirurgia generale e ostetrica nell-
ospedale di Tradate (Varese) e di Lendinara (Rovigo).
Nel 1955 fu ordinato sacerdote dallarcivescovo di
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Milano, cardinale Giovanni Battista Montini.
Un anno dopo, raggiunse la missione di Kalon-
go nel nord-Uganda, pi precisamente nellEast-
Acholi, in prossimit della zona abitata dai Karimo-
j o n g ( q u e s t i
ultimi spesso sconfinavano facendo razzie nei villaggi
e provocando vittime e distruzioni). Lodio tribale si
perpetuava da generazioni. L padre Giuseppe rimase
per tutta la vita (dal 1956 al 1987).
Al suo arrivo a Kalongo trov funzionante un
piccolo centro di maternit e un dispensario con trenta
letti che trasform in un ospedale provvisto di gran
parte dei servizi specialistici. Diede vita anche a una
scuola per ostetriche che prepara alla professione le
ragazze locali con il rilascito di un diploma ricono-
sciuto dal governo.
Nel 1972 il ministero della sanit gli affid la direzio-
ne della Leprosy control di cinque distretti dove erano
gi registrati circa 8000 malati di lebbra. Un medico
dellospedale di Kalongo ebbe dallAmbrosoli la ge-
stione diretta.
Nel corso degli anni abilit allesercizio della chirur-
g i a
generale e ostetrica un buon numero di medici (non
meno di dodici), che diressero poi quasi tutti il reparto
chirurgico, o anche tutto lospedale, in diverse nazioni
del Terzo mondo. Durante le sue vacanze in Italia fre-
q u e n t s a l e
operatorie di varie specialit, cosicch, oltre alla chi-
rurgia generale e ostetrica gi acquisite, divenne un
sicuro traumatologo, oculista e chirurgo toracico per le
emergenze. La fama dellospedale di Kalongo non ri-
mase dentro i confini dellUganda tanto che vi giunge-
vano pazienti provenienti dal Sudan e dal Kenia.
Particolarmente tribolati furono gli ultimi anni
della sua esistenza per le sue precarie condizioni di
salute, ma soprattutto per linsicurezza legata alle con-
dizioni socio-
alcuni anni prima del 1987, anno della sua prematura
morte, allinizio della settimana santa del 1983, i Kari-
mojon, diedero il via a nuove razzie contro gli Acholi
prendendo dassalto prima Patongo e Adilang, poi Ka-
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Nel corso degli anni abilit allesercizio della chirur-
g i a
generale e ostetrica un buon numero di medici (non
meno di dodici), che diressero poi quasi tutti il reparto
chirurgico, o anche tutto lospedale, in diverse nazioni
del Terzo mondo. Durante le sue vacanze in Italia fre-
q u e n t s a l e
operatorie di varie specialit, cosicch, oltre alla chi-
rurgia generale e ostetrica gi acquisite, divenne un
sicuro traumatologo, oculista e chirurgo toracico per le
emergenze. La fama dellospedale di Kalongo non ri-
mase dentro i confini dellUganda tanto che vi giunge-
vano pazienti provenienti dal Sudan e dal Kenia.
Particolarmente tribolati furono gli ultimi anni
della sua esistenza per le sue precarie condizioni di
salute, ma soprattutto per linsicurezza legata alle con-
dizioni socio-politiche del luogo dove operava. Gi
alcuni anni prima del 1987, anno della sua prematura
morte, allinizio della settimana santa del 1983, i Kari-
mojon, diedero il via a nuove razzie contro gli Acholi
prendendo dassalto prima Patongo e Adilang, poi Ka-
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longo.
Ma fu nel febbraio del 1987 che la situazione degene-
r. Lospedale dovette essere evacuato. La missione di
Kalongo fu chiusa dopo 53 anni di lavoro missiona-
rio, di evangelizzazione, di promozione umana a tutti i
livelli, in particolare in campo educativo, sanitario o
nella preparazione di ostetriche qualificate. Come
ultimo gesto, padre Ambrosoli si diede da fare per per-
mettere il proseguimento della scuola di ostetriche,
trasferendo i corsi nellospedale missionario di Angal,
a nord-ovest dellUganda.
Successivamente, padre Giuseppe volle tornare a Lira
per lasciare tutte le cose a posto e per smistare tutto
quello che era riuscito a salvare dallesodo forzato dal-
l o s p e d a l e d i
Kalongo.
Domenica, 23 marzo 1987, cominci a non
stare bene e gioved sera, 27 marzo, spirava con le pa-
r o l e :
O Dio mio, che sia fatta la tua volont!.

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20
Dio amore e io sono il suo
servo

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