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DIZIONARIO

DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
MARTIRI, PADRI;, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
Al PRINCIPALI SANTI, BEATI,
AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI,
ARCIVESCOVILI E
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI,
ERESIE, AI CONCILII ALLE FESTE Piv; SOLENNI,
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ,

CARDINALIZIE E
AI RITI,ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI ,
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI
ED OSPITALIERI, NON
CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC EC. EC.
CHE ALLA CORTE E

COMPILAZIONE

DI GAETANO MORONI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VOL. V.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXL.
0^3 7^^
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

B
BEN BEN
B,BENEDETTO XI (b), Papa to Cardinale di s. Sabina, e ne!
CCII, chiamato prima Nicolò Boc- i3oo vescovo di Ostia e Velletri.
casini, nacque nel 1240 in Tre- Nel i3oi fu spedito nell' Un-
vigi da Boccasio Boccasini, notaro gheria col titolo di legato a In-
secondo alcuni, o pastore secondo tere per pacificare le guerre civili

e da una lavandaja. Nella sua


altri, di quel reame insorte per l'elezione
prima gioventù, stretto dalla povertà, di Carlo, figlio di Carlo Martello.
si recò a Venezia, ove per qualche Egli si adoperò con tanta saviezza,
tempo fu maestro de' figliuoli della che la pace vi fu ristabilita, abolen-
nobile famiglia Quirini {V. Fi^nccsco dosi altresì molte pratiche supersti-
Pipino domenicano suo contempora- ziose, che colà regnavano. Né minor

neo, presso il Muratori Script. Rer. onore fecero a lui le altre legazioni
Ital t. IX, e Gio. Villani t. XIII). di cui in Polonia, in Austria, a Ve-
In quella città vestì poi l'abito del- nezia, in Danimarca, in Servia ed in
l'Ordine domenicano, e dopo aver at- altri paesi fu incaricato dal Pontefice
teso agli studii per quattordici anni, Bonifacio che mal volentieri
Vili,
fu mandato in qualità di lettore e inducevasi a rimaner privo di tanto
di predicatore a Bologna ed in altri consigliere, come gli diceva nel breve
luoghi. Stette in tal condizione quat- con cui gh dava una di tali commis-
tordici anni, finche nel 1296 fu eletto sioni;breve esistente presso il Rinaldi
superiore del suo Ordine. L'anno ap- all'an.1 3o i , n. 4- Nel condursi in Un-

presso fu da Bonifacio Vili mandato gheria, consacrò in Padova la chie-


inFrancia in qualità di nunzio per es- sa dei domenicani in onore di s.
sere mediatore della pace tra quel Agostino, e nel suo ritorno, lasciò a
regno e l'Inghilterra, e mentre nego- Trevigi la somma di 2^000 fiorini

unsi grande affare (an. 1298),


ziavasi per la fabbrica del tempio di s. Ni-
malgrado lu sua resistenza, fu crea- colò de' padri predicatori.
'^-'^^"
\
4 BEN BEN
Morto Bonifacio Vili, dopo i no- scana, Romagna e Marca Trivigia-
ve giorni de'fìinerali, si radunarono, na, da' guelfi , ghibellini y
riaccese
il di 21 ottobre i3o3, i sacri elet- bianchi, e neri. Il Papa spedi a quei
tori in conclave, dove il giorno appres- popoli in qualità di legato il Cardi-
so, al primo scrutinio e ad unanime nale Nicolò da Prato domenicano;
voto, sebbene con grande sua ripu- ma giunto a Firenze, invano si a-
gnanza, Boccasini eletto venne Ponte- doperò colla sua prudenza a mette-

fice in età di sessantatre anni. In me- re la pace, per cui gli fu mestieri
moria di BoniÉicio VIII suo benefat- lasciare l'interdetto a quella città,
il nome di Benedetto;
tore, prese egli mentre il Pontefice per vendicare
nome avuto da quel Pontefice nel bat- gli oltraggi dal suo legato ricevuti,
tesimo, e con esso fu coronato so- scomunicò i guelfi ed i neii, e con
lennemente ai 27 del detto mese essi i cittadini di Lucca e di Prato.
di ottobre dal Cardinale Napoleone F. Villani, lib, 8 cap. 69 e 71,6 s.
Orsini ,
primo nell' Ordine de' dia- Antonino, par. Ili, tit. 20 cap. 9.
coni. All'opposto ebbe Benedetto la con-
Non avendo in quell'anno pagato solazione di ricevere in Perugia gli
il re di Sicilia il consueto tributo ambasciatori di Jacopo II re d'Ara-
di tremila once di argento, il Papa gona, i quali fecero in concistoro il

lo dichiarò incorso nella scomunica, giuramento di fedeltà pei regni di


ed regno fu sottoposto all'interdet-
il Sardegna e di Corsica, dati in feudo
to. Machiedendone perdono, il Papa a quel re dalla Santa Sede nel
lo riconciliò colla Santa Sede, fece 1297. Lo stesso giuramento ri-
aprire le chiese, e fece prolungare cevette dagli ambasciatori di Fede-
il pagamento del censo fino al pri- rico re di Sicilia nel pagare che fe-
mo maggio. Concesse la stessa
di cero parte del tributo, nel primo di
dilazione al re Carlo di Napoli, e maggio dal Pontefice loro assegna-
scomunicò solennemente coloro, che to, come più sopra si è detto. F.
non aveano restituito quanto aveano Rinaldi ann. 1864 num. 54-
derubato dal tesoro di Bonifacio Vili Intanto non perdeva di mira Be-
in Anagni (P^. Bo5ifacioVIII). Nell'an- nedetto la zelante amministrazione
po seguente, 1 3o4, liberò dalle censu- del suo apostolico ministero. Per to-
re, in cui poteva essere incorso, Filip- gliere una controversia eccitata nel-
po il Bello re di Francia, e restituì al l'accademia di Parigi, dichiarò con
suo regno i privilegi, dei quali lo avea una costituzione non essere tenuti
privato Bonifacio Vili, adducendo a confessarsi nuovamente a' propri
tra le altre ragioni di sì generale parrochi coloro, che fossero stati con-
perdono, che, dove pecca la molti- fessati o dai monaci, o da qualsivo-
tudine, ivi conviene che il rigore glia altra sorta di religiosi (Extrav.
s'addolcisca.Scomunicò nondimeno inler cunctas. i. De Privilegiis in-
in quell'anno e Sciarra Colonna ed ter comniunes, Rinaldi an. i3o4,
il Nogaret cogli autori della prigio- num. 21), e fu egli ilprimo a per-
nia di Bonifacio (f^. Bonifacio Vili), mettere che si celebrasse con so-
perocché ricusavano di presentarsi lenne rito la festadelle stimmate
al tribunale apostolico. di s. Francesco. V. VSTadingo An-
A que' dì s' inasprivano maggior- nal Minor, t. VI an. i3o4 § i4
mente le guerre civili per la To- pag. 39.
BEN BEN 5
Nel mentre, che tra le cure del suo grado alle austerità dell' Ordine sles-
ministero intendeva fervorosamen- so. Tuttavolta altre insigni virtù
te alla ricuperazione di Terra San- alla sublime umiltà andavano in
ta ( /^. Bzovio ad an. i3o4 nu- lui congiunte siffatta mente, che nel
mero I e 2), stando a tavola nel 1734 gli meritarono che fosse trat-
convento de' domenicani di Perugia, tata la sua canonizzazione. Nel 1736
un giovanetto, travestito da fantesca poi Clemente XII approvò il cul-
delle monache di s. Petronilla, gli to, che avea ab immemorabili , con-
presentò certi fichi molto graditi
fiori cedendo ad un tempo, che la me-
al Pontefice. Avvelenati essi, o dal- moria di lui fosse celebrata coli' uffizio
l'invidia di alcuni suoi nemici, o dalla e colla messa dall' Ordine de' pre-
malevolenza de' fiorentini, come fu dicatori, come anche dal clero di
scritto (r. Villani lib. VIII,cap. 80; Trevigi e da quello di Penigia.
s. Antonino part. Ili tit. 20 e. 9), Benedetto XIV, nell' anno i743>
tolsero la vita al Pontefice a' 6 lu- l'amphò a tutto il dominio della
glio i3o4, in età di sessantaquattro repubblica di Venezia, e nel mar-
anni, dopo otto mesi e quindici giorni tirologio fatto stampare da lui, fu
di Pontificato. Fu sepolto nel conven- posto il nome di Benedetto XI col
to del medesimo Ordine de' domeni- titolo di beato a' 7 di luglio, gior-
cani in piana terra, come avea egli stes- no in cui fu sepolto.
so determinato; ma poscia, cresciuto Vacò Chiesa Romana, dopo Be-
la
il di lui culto, gU fu eretto un ele- nedetto XI, dieci mesi, e ventotto
vato deposito nella chiesa stessa. giorni, perchè i Cardinali rinchiusi nel
Non si seppe ancor decidere se conclave di Perugia stavano divisi
egli o più dotto o più santo
fosse , tra due contrari pareri.
(V. Egidio appresso Vittorelli, nelle BENEDETTO XII (b.). Papa
addizioni al Ciacconio, t. II p. 3o4). CCV, era figlio di un mulinaro chia-
Umile fii certo al sommo, e ne diede mato Guglielmo, e nipote del Pon-
prova non mai inducendosi a crear tefice Giovanni XXII per parte del-
Cardinale Falcone suo nipote, e fin- la madre. Nacque a Saverdun nel
gendo di non conoscere la propria territorio di Tolosa, ed ebbe il no-
madre allorché, presentataglisi dinanzi me di Jacopo dal Forno (Four-
in Perugia in abito sfarzoso, disse ; nier), e poi il cognome Novelli. Ri-
questa certo non e mia madre, per- cevuto r abito di Cistello nel mo-
clìè essendo ella povera, non sa cosa nistero di Bolbona, diocesi di Mi-
sia vestir di seta. L'accolse però amo- repoix, fu insignito della laurea dot-
rosamente allorché ritornò al suo cos- torale in teologia dalla Sorbona di
petto moderatamente vestita. Che Parigi. Divenne poscia inquisitore
se i dotti domenicani Echard e Que- della provincia di Tolosa, dove esfir-
tif (tom. I Script. Ord. praedicat. pò gli errori che la inondavano ;
pag. 446 ) stimano favoloso un tal indi nel 1 3 1
1
, fu eletto abbate del
fatto, sostenuto da parecchi cele- monistero di Fontefreddo, ove stet-
bri scrittori, molti altri saggi a- te sei anni, finché promosso venne
vea dati Benedetto XI di umil- a vescovo di Pamiers. Sedette altri-
tà fin da quando generale dell' Or- nove anni su quella cattedra vescovi-
dine domenicano visitava a piedi le, e passato a quella di Mircpoix, vi

i conventi, ed accomodavasi di buon stette ventidue mesi, venendo final-


6 BEN BEN
mente ordinalo prete Cardinale, di centomila fiorini d'oro perché prov-
s. Prisca da Giovanni XXII nel vedessero ai bisogni loro, e cinquan-
1327. Denominavasi il Cardinal tamila ne assegnò ancora per ri-
Bianco come quegli, che era stato parare ai templi ed ai palazzi ro-
cistcrciense anziché carmelitano, co- vinati di Roma. Applicatosi incon-
me altri a torto hanno sognato. tanente a riformare gli abusi in-
P^. Baluzio in adnot. ad Vitas trodotti nel clero, ed a riordi-
Papariim Avenionensium^ t. I pag. nare i monisteri, si studiò di prov-
796 e 797. vedere di buoni pastori le chiese,
Morì Giovanni XXII ai i3 di- perocché diceva non voler mai ren-
cembre 1334, e nel conclave d'Avi- dere splendido il fango.
gnone in cui erano raccolti ven- Nel primo concistoro da lui fat-
tiquattro Cardinali, sotto la guar- to, a' IO gennaio i335, congedò i
dia del conte Monasi, siniscalco del vescovi e gli abbati, che aveano ab-
re Roberto di Napoli, sovrano di bandonate le loro chiese, e sotto pena
Avignone, non che del conte di di scomunica impose ad essi di torna-
Noailles, maresciallo della corte ro- re solleciti alle chiese ed ai benefizi
mana e governatore della contea loro. Riprovato l' uso di Clemen-
venosina, otFerto venne Papato a il te V e di Giovanni XXII di dare
Giovanni di Comminges, purché non in commenda i benefizi, li lasciò
ristabilisse a Roma la Sede apostolica. soltanto ai Cardinali, che li godeva-
Ma abbonendo egli a quell' indegno no ed ai patriarchi titolari dell'O-
patto, prima superficialmente nomi- riente, che non avessero avuta altra
narono, e poscia daddovero con plu- risorsa. Soppresse puranco l' abuso
ralità di suffragi elessero
il suddetto delle Espettalivi;, tanto invalso nella
Cardinal Bianco, stimato fra tutti i Francia, nell'Inghilterra e nella Ger-
Cardinali l'infimo. Ognuno rimase mania , colle quali attendendo la
attonito; ma più
che altri, egli mede- morte dei possessori, si conferivano i

simo, che diceva che cosa asfete mai


: benefizi non ancora vacanti . An-
fatto y mieifratelli? Fra tanti soggetti che alcuni abusi introdotti nella can-
me più indegno? Non-
eleggeste, il celleria,specialmente quello della
dimeno assunto il nome di Bene- falsificazione delle suppliche per la
detto XII, in memoria del patriar- provvista dei beni, furono da lui tol-
ca Benedetto, del quale per piti an- ti, volendo che si registrassero tutte
ni aveva osservata la regola, fu co- colle concessioni accordate, e se ne
ronato nel convento de' domenicani conservassero gli originali nella can-
d'Avignone agh 8 gennaio i335, celleria. Da ciò ebbe origine quello,
dal Cardinale Orsini primo diacono che tuttavia nella corte romana si
del sacro Collegio. chiama Registro delle suppliche.
Subito dopo la sua elezione, di- Formava questo Pontefice il di-
resse una lettera circolare a tutti segno di passaix; in Italia colla
i vescovi ed a tutti i principi cri- corte Pontificia, al qual fine i ix)-
stiani,
tranne a Luigi di Baviera sta- mani gU avevano spediti ambascia-
to scomunicato dal suo predecessoi*e, tori. Ma i Cardinali, assuefatti al-
ed a Federico re di Sicilia, ch'era in l'aria diProvenza, ne lo distolse-
disgusto colla corte di Avignone. ro, e per vie meglio stabilire in
Indi diede Benedetto ai Cardinali Avignone la sedia Pontificia, lo mos-
BEN BEN f
sevo a fabbricare nel i336 un pa- dove non abbiano che purgare nel
lazzo Papale in quella città, ergen- purgatorio, volino siìbito alla cele-
dolo su quello del suo predecessore ste beatitudine. Indi ordinò nell'an-
da lui fatto demolire. Frattanto Al- no appresso, i336, che le decime
fonso IV Aragona, a mezzo di un
d' imposte da Papa Giovanni XXII
procuratore, prestava a Benedetto, per la crociata allora delusa, e che
come ad ogni Pontefice, il giura- Alfonso IV re di Portogallo voleva
mento di feudatario della Chiesa chiamare a se, piuttosto che passas-
Romana pel regno di Sardegna e dì sero alla Sede Apostolica venisse- ,

Corsica insieme all' usalo tributo ro non solo ad essa dirette, ma


di duemila marche d' argento 11 . impiegate fossero in soccorso de-
che pur faceva il re Roberto qual gli orientali.
tributario della Chiesa pel reguo L'animo grande di quel Pon-
di Napoli, col tributo di ottomila tefice,che a tutti attendeva, e tutti
once d' oro. Quel Pontefice bra- voleva rendere contenti, gli fece pro-
mando che Lodovico di Baviera ri- curare inoltre, nel i338, d'indurre
tornasse alla ubbidienza della Chiesa,, Carlo re d' Ungheria a non oppri-
gl'invio de'nunzi. Tanta fu l'amore- mere gli ecclesiastici del suo regno,
volezza di siflfatte persuasive, che quel ed approfitto eziandio di un* amba-
principe chiese tosto l'assoluzione. sceria in quell'anno ricevuta a no-
Se non che, a frastornare sì belle me del Gran Cau de' Tartari, perchè
disposizioni, sopravvenne la lega dal in quegli stati fosse permesso l' uso
Bavaro con Odoardo re
contratta libero di nostra religione.
d' Inghilterra, per cui dovette Be- L' unica sua promozione di cin-
nedetto rinnovare contro lui le sco- que Cai'dinali fu fatta da Benedetto
muniche, e riguardarlo siccome usur- nell'anno i338; e nell' anno se-
patore dell'impero. guente, per lo timore, che nella va-
Similmente fulminava Benedetto, canza dell'impero fosse assalita l*
per mezzo del vescovo d' Anagni Italia da qualche straniero nemico, co-
suo vicario in Roma, alcuni §acri^ stituì certi vicari feudatari della
leghi, i quali, facendo da interpreti Chiesa, che fui'ono Lucchino Viscon-
ai pellegrini, che voleansi confessare ti e Giovanni suo fratello, arcivesco-
e non intendevano il confessore, vo di Milano, per Milano ed altre
andavano poi propalando i peccati città da lora possedute, gli Scalige-
loro, ne ci voleva meno che dona ri per Verona e Vicenza , Gugliel-
di denaro perchè i pellegrini otte- mo Gonzaga per Mantova e Reggio,
nessero il silenzio. Ad un tale abu- Alberto Carrara per Padova, ed Opi-
so provvide di poi la San,ta Sede, zone d'Este per Modena e Ferra-
ordinando, che dovessero esistere i ra ; pevò obbligolli ad un an-
tutti
penitenzieri di diverse lingue e na- nuo censa finché vacasse l' impero.
zioni. Passò Benedetto l'anno 1 34o nel
Sancì affermativamente il Ponte^ procurare con grande zelo e fatica
fice con la bolla 19 febbraio i336 la pacificazione prima dei re d' In-

Benedictus Deus (Bull. Boni. tora. ghifterra e di Francia, le cui dis-


I 240 ^^ questione promossa
pag. coi"die tanto nuocevano alla repub-
sotto Giovanni XXII, se le anime blica cristiana, ind i quella dell' Ita-
dei giusti appena sciolte dal corpo. lia, e combinò una tregua di mol-
, ,

8 BEN BEN
ti anni tra gli Orsini ed i Colon- sede dopo di lui undici giorni.

nesi. Neir anno appresso non a- BENEDETTO XIII, PapaCCLV.


vendo in sulle prime raggiunto Primogenito di Ferdinando Orsini X
colla dolcezza di calmare la fermen- (V. Famiglia Orsini) duca di Gra-
tazione di Bologna, rivocò con una vina , e di Giovanna Frangipani
bolla tutti i privilegi di quella famo- nacque ai i febbraio 1649 in Gra-
sa università, sfrattandone persino vina, città del regno di Napoli nella
i professori e gli scolari. Perdendo terra di Bari, feudo di sua casa.
così quella città la sorgente mag- Ottenuto nel battesimo il nome di
giore delle sue ricchezze e del suo Vincenzo Maria, tanta era, fin da
splendore, promise di pagare l'annuo fanciullo, la sua inclinazione alla
censo di ottomila fiorini alla Chiesa, vita religiosa, da fargli rinunziare
né mai più ricevere alcun imperatore al fratello Domenico tutti i diritti,

senza la permissione della santa Se- che come a primogenito gli appar-
de. In seguito a tali promesse. Be- tenevano, e da ricusare nobilissimi
nedetto levò r interdetto e ristabilì sponsali, per vestir l'abito di s. Do-
r università.Ma dopo sette anni menico in Venezia, ove si era re-
quattro mesi e sei giorni dalla sua cato sotto pretesto di viaggiare per
elezione, a'25 di aprile 34^, mori nel
1 r Italia. I suoi parenti ricorsero al-

palazzo da lui fabbricato in Avignone. l'autorità del Pontefice Clemente IX,


Era Benedetto XII di statura alta, acciocché ne lo distogliesse; ma que-
di viso sanguigno e di Toce sono- sti, avendo conosciuta la celeste voca-
ra. Per tutto il tempo del Ponti- zione del giovanetto, anziché distor-
ficato fu affatto straniero a' suoi pa- namelo, confermoUo invece nel san-
renti, ed era solito dire, che il Som- to proposito. Reso pertanto libero
mo Pontefice, il vero sacerdote se- nei voti, fece la solenne professione
condo l'ordine di Melchisedech,nondo- ai i3 febbraio dell'anno 1668, col
vea aver ne padre né genealogia. Quin- nome di fra Vincenzo Maria Orsini.
di è, che ad ogni proferta fattagli dai Si applicò con tutto il fervore allo stu-
cortigiani di promozione di alcun suo dio della sacra Scrittura, dei concilii,
parente, rispondeva con Davidde Si : degli annali ecclesiastici, e di quelli
mei nonjuerint dominati, tane imma- principalmente del Baronio, che
culatus ero. Né ci volle meno di tutta ripassò dal principio al fine per ben
l'insistenza del sacro Collegio, perchè ventiquattro volte. Ebbe a soste-
facesse vescovo d' Arles suo nipote il nere applaudite conclusioni filoso-

Giovanni de Bauzien, negandogli però fiche e teologiche in Bologna, in


sempre la porpora. Maritò moderata- Napoli ed in Venezia. Lesse filo-
mente ad un mercatante di Tolosa sofìa in Brescia, e mentre ancora
l'unica sua nipote; in fine, quantunque studiava, nulla più avendo che ven-
ignorasse la politica ed il maneggio titre anni. Clemente creollo Car- X
delle corti, era ornato di gran sa- dinale di san Sisto ai 22 febbraio
pere, di sante intenzioni e di tale 1672. Tuttavolta fu d'uopo, che
integrità di costumi da essere da dal medesimo Pontefice e dal suo
Dio favorito di diversi miracoli generale Roccaberti venisse astretto
dopo la morte. La Francia e l' Or- ad accettar la porpora da lui già
dine cistcrciense lo mettono anzi tre volte ricusata. Fu poscia ascritto
nel novero de' santi loro. Vacò la alle congregazioni del s. Oflicio, dei
ÉEN BEN 9
Riti e ad altre , e venne fatto pre- 1714- Erano per altro passati più
fetto di quella del concilio; carica mesi innanzi che fosse fatta l'ele-
che rinunziò allorquando da Cle- zione, ed i voti rimanevano dub-
mente X, nel 1675, nell'età di ven- biosi tra i Cardinali Piazza, e Goz-
tisei anni fu promosso all'arcive- zadini; ma finalmente la pluralità

scovato di Manfredonia, da lui pre- dei suffragi si raccolse in Orsini,

ferito a quello di Salerno offertogli che tutto un giorno restò renitente


da Carlo II re di Spagna e di Na- nell'accettare la somma dignità, né
poli, comechè più ricco e di un'a- altri valse a vincere la sua ritrosia
ria più salubre. In Manfredonia, che il generale del suo Ordine. In
nel 1677, celebrò il sinodo, che po- venerazione di Benedetto XI ,
Pon-
scia pubblicò colle stampe; fondò tefice di santa vita e dell' Ordine
il seminario per ventiquattro alunni, pure dei domenicani, prese il nome
instituì la prebenda teologale e quel- di Benedetto XIII, e volle che il
la del penitenziere, oltre una ren- maestro delle cerimonie, nell'istro-
dita perpetua per la manutenzione mento rogato per l'accettazione, in-
della metropolitana, piantò uno spe- dicasse espressamente appartener ,

dale per gì' infermi e pei pellegrini, lui all' Ordine di s. Domenico dei

ed un monte di pietà. Di là fu predicatori, dal quale altridue Pon-


trasferito da Innocenzo XI , nel tefici erano usciti. V. P. Giampaolo

1680, alla diocesi di Cesena; ma per Alciati gesuita milanese; la eleclio-


l'aria a lui non confacente, e per ne Benedica XIII, P. O. M. ad
altri motivi, dallo stesso Pontefice, dar. s. Dominici Ordinem^oratio etc.
nel 1686, fu traslocato all'arcivesco- Nella sedia gestatoria fu Benedetto
vato di Benevento, dove assai si a- trasportato ad un'ora di notte dal
doperò per la riforma dei costumi e conclave alla basilica vaticana , e nel-
per la discipUna del clero. V. Be- r entrarvi volle discendere e baciar-
nevento. ne umilmente la soglia, non ba-
Fu: in quell'anno, che dalla dio- dando alle rimostranze dei cerimo-
cesi di Benevento passò a quella nieri , ai quali rispose ch'egli era in-

di Porto; ma per questo non lasciò degno di venir annoverato persino fra
Benevento, ne anche quando fu as- gli scopatori di quel tempio. Quindi

sunto al Pontificato, perocché vi po- è che, sebbene fossero soliti i Pon-


se al governo in qualità di coadiutore, tefici di sedere nel mezzo all' aliar

con futura successione, il Cardinale di s. Pietro, per essere dopo la e-


Coscia, ed a vicario generale mon- saltazione, adorati egli cambiando ,

signor Coscia vescovo di Targa. l'uso, simise dalla parte del van-
Nello stato di Cardinale e di gelo ( F. Genealogies Historiqucs
vescovo esattamente osservò l'Orsini tom. II, pag. 674). Ricondotto a
la religiosa regola professata ; si tre ore di notte nelle camere del
astenne dalle carni e dal vino, Vaticano, adorne colla proprietà con-
usò vesti di lana , e nutrì costan- veniente ad un sovrano , né an-
te venerazione pel generale del che volle abitarvi per una sola
suo Ordine. Tante e sì rare virtù, notte; ma non essendo in tempo
e sopra tutto una sì bella umiltà di farle spogliare di quanto aveaiio
il fecero eleggere Pontefice dopo di prezioso, vi si adattò, lamentan-
la morte d' Innocenzo XIII, nel dosi per altro la mattina seguente
VOL. V.
IO BEN BEN
di non aver potuto dormire a cagione e molte altre scritture finalmente
del caldo (voleva dir della pompa) di sulla elezione di questo Pontefice
quegli arredi. Invano il maggiordomo rammentate dal Cancellieri Storia :

del palazzo apostolico tentò indurlo ad de' possessi de Papi pag. SSg seg.
usare il letto allestitogli, che anzi ado- e 5ii.
perar volle quello solo di frate, colle Uscì la prima volta Benedetto XIII
lenzuola di lana e colle coperte gros- agli giugno per visitare lo spedale
I I

solane. Ninno si sarebbe mai persua- di santo Spirito dove amministrò il


so quindi all'entrar nella sua camera viatico e l'estrema unzione ad un mo-
di trovarvi un Pontefice. Poche se- ribondo. Ai 1 9 dello stesso mese pub-
die con alcune- immagini di carta, blicò un giubileo universale straor-
ed un più devoto che ricco croce- dinario, per ottenere dalla divina
fìssoerano le sue mobiglie. Impie- clemenza un felice governo. E quale
gò i tre giorni, che seguirono la sua non dovea esso riuscire mercè una pie-
elezione, nel ritiro e nell' orazione, tà così specchiata? L'amministrare i
senza concedere udienza, ne far dis- sacramenti, il visitare gli spedali, il

posizione di sorta. Avrebbe voluto servire ed ammalati, era-


assistere gli
uscire di palazzo senza guardie in no le sue principali occupazioni di ogni
un cocchio a bandinelle tirate per giorno, e pochi erano i dì nei quali
seguire gli impulsi della sqa mode- non fosse questo Pontefice andato a ve-
l-azione; ma aderendo alle istanze nerare nella chiesa nuova il suo gran
dei piti prudenti della corte, fu co- protettore s. Filippo Neri. Doman-
stretto a recarsi nelle spesse sue dato della benedizione in articuh
visite alle chiese, sotto la scorta di mortis mentre girava in carrozza
poche guardie in compagnia di un per Roma, recavasi tosto a consolare
cappellano, col quale per istrada di- della sua presenza qualunque mori-
ceva il rosario. bondo e qualunque infermo. E pas-
Per formarsi un' idea delle fun» sando dalle opere spirituali a quelle
zioni intorno alla sua coronazione, del miglior reggimento temporale, do-
leggasi La di quanto e
relazione nò Benedetto venti mila scudi al p. ab-
accaduto nella glonosa esaltazio- bate di s. Paolo per la ristaurazione
ne di Benedetto XIII prìncipe ro- di quella basilica, già intrapresa dal
mano deW Ordine dei predicato^ suo antecessore, abolì varie gabel-
ri 3 con un pieno ragguaglio di le , creò un promotor generale del
ciò che e accaduto dentro e fuori fisco per patrocinare le cause cri-
del conclave e con V esatta descri-
j, minali e le controversie, che per ap-
zione del medesimo j ec. Roma per pellazione dalle sentenze de' pre-
Gaetano Capranica 1724; e quella lati ecclesiastici e regolari si trattano
pubblicata in Roma nella stampe- in Roma, e fece altii utili prov-
ria di Pietro Ferri, nel 1724, ad vedimenti. Ma in pari tempo niente
istanza di Gasparo Massimi: La di- negligeva, che riguardasse i vantaggi
stinta ed esattissima relazione del- del cattolico mondo. Quindi un al-
la cavalcata solenne fatta dal pa- tare privilegiato concedeva a tutte
lazzo quirinale alla patriarcale di le chiese cattedralicon bolla del 7
s. Giovanni Laterano, e di tutte le settembre dell' anno 1724, dichia-
cerimonie ec. fatte in occasione del rava appartenere il decanato del
possesso preso da Benedetto XIIIj sacro Collegio al Cardinale vescovo
,

BEN BEN II

più antico, benché dimorante fuori tuzione, all'imperatore Carlo VI le

di Roma, concedeva cento giorni d'in- decime ecclesiastiche per tutti i do-
dulgenza alla recita deìVjdngclus Do- minii austriaci, e premiando col cap-
mini ec, con molte allre indulgen- pello cardinalizio Filippo Luigi de
ze. Parimente accordò in quell'an- Sinzendorf, primo mini-
figlio del
no ai patriarchi di Costantinopoli, di stro cesareo, che molto avea contri-
Alessandria, di Antiochia e di Ge- buito a tale accomodamento. Giunto
rusalemme l'uso della mozzetta sulla l'anno 1724, celebrò il decimosettimo
mantelletta [Constii. Romanus Poti- giubileo ordinario dell'Anno santo (V,
tifex pagina 359), donde avviene AivNo SANTO XVII), finalmente con un
che neir avvento e nella quaresi- chirografo dei io gennaio, levò la
ma il loro abito non differisce da scomunica da Innocenzo stata fulmi-
quello, che in tali tempi indossano nata, nel i65o, contro quelli che
i Cardinali. Se non che, se largo prendessero tabacco nel coro, nella
era nei favori, altrettanto fermo di- sacrestia, e nel portico od atrio del-
veniva questo Pontefice per l'osser- la basilica vaticana.
vanza delle regole e delle discipline Rinnovò questo Pontefice, ai 22
Volle quindi, secondo
ecclesiastiche. gennaio 1725, un editto da Ur-
le prescrizioni del concilio tridenti- bano Vili emanato ai 16 novem-
no, che nelle domeniche e nelle fe- bre 1624? col quale era proibito a
ste solenni i curati instruissero con tutti i secolari, sotto pena di venti-
piano stile il popolo dopo il van- cinque scudi d'oro, della carcere ed
gelo della messa parrocchiale, ed ag- altre multe arbitrarie^ di portar il
giunse cento giorni d' indulgenza non collare simil"v3 a quello degli ecclesia-
meno all' che agli ascol-
istruttore stici. Tutta volta molto spiacque tale e-
tanti. Dotò il seminario di Cesena ditto alla plurahtà delle persone per
(Fedi), ed approvò i privilegi con- gli abusi già invalsi : onde è che, col
cessi dai suoi predecessori al colle- cessare di Benedetto XIII, cessò an-
gio de' giureconsulti di quella città, che l'osservanza dell'editto medesi-
ed ne aggiunse, comprendendo
altri mo. Questo zelo spiegato per le sem-
nelle sue beneficenze anche quell' ac- plici instituzioni gli faceva pur met-
cademia. tere in vigore, col mezzo dei suoi
Durava tuttavia in Roma la con- decreti, le leggi emanate dagU an-
troversia se alla camera apostolica tecessori suoi circa 1' uso della par-
ovvero duca di Modena appartenes-
al rucca negli ecclesiastici. /^.Parrucche,
se il dominio della città e contea di Premuroso della disciplina eccle-
Comacchio nel ducato di Ferrara (V. con bolla 2 maggio, coman-
siastica,
CoMAccHio). Occupata intanto quel- dò che punissero colle pe-
ai vescovi,
la città dalle armi imperiali, inva- ne dei saci'i canoni ( Const. Apost,
no l'aveano reclamata Clemente XI Sedisj Bui. Rom. tom. XI par. II p.
ed Innocenzo XIII. Questo secondo 400) quei chierici, che godendo be-
poco prima della morte avea dispo- nefizi non andassero in abito che-
sta la corte di Vienna alla resti- ricale, e sotto gravi pene fece rin-
tuzione. Toccò pertanto a Benedetto novare i bandi già emanati da Inno-
XIII di con chiudere questa negozia- cenzo XI, nel i685, e da Innocen^
zione il 25 novembre 1724, accordan- zo XII nel 1696, contro il giuoco
do, in riconoscenza della seguita resti- del lotto a tutti gli abitatori di Ro-
12 BEN BEN
ma e del suo distretto; ma più e- di applicarsi al canto Gregoriano, al
spresscimente il vietava a tutti gli computo ecclesiastico, alla gramma-
ecclesiastici; anzi nel 1727, con la ticaed al catechismo.
bolla Creditce nohis [Bui. Métgn. to- Al finire dell'Anno Santo era ve-
mo X pag. 33o) lo proibì ai se- nuta in Roma la gran duchessa ve-
colari con pena di scomuni-
tutti dova di Toscana, Violante di Ba-
ca , ed agli ecclesiastici con pena viera, insieme al sanese cav. di s.
di sospensione. Ma tanto rigore ter- Stefano, Bernardino Perfetti celebre
minò colla vita di questo Pontefice- poeta. Questi, venendo incoronato
Affine di giungere a capo delle tan- in Campidoglio, diede a Roma di
te utili riforme, che l'anima sua apo- vedere una funzione, che dal Pe-
stolica voleva introdurre nella Chiesa trarca in poi non avea più ve-
tli Cristo, celebrò Benedetto XIII, nello duta. Dispiegò in tale incontro il

stesso anno 1725, un concilio pro- Pontefice una magnificenza degna


vinciale dei vescovi dell'Italia nella di lui e della principessa, che ne era
basilica lateranense, diretto a rifor- stata la cagione.
mare appunto la disciplina ecclesia- Né in cosa alcuna poteva questo
stica. Fra le altre sue operazioni, Pontefice riuscire meno die magni-
dichiarò la bolla Unigenitiis per re- fico. Solca il senato romano offerire
gola di fede, e condannò gli scritti in certi giorni dell'anno a quaran-
contro di essa pubblicati. Veggansi totto chiese di Roma un calice e
le notizie pubblicate dal Formaglia- diverse torce, spendendo in tutto da
ri in Roma, e la Commentatio de circa due mila scudi. Altre chiese
concìlio lateranensi a Benedicto supplicarono il S. P. per esser fatte
XIII celebrato^ Lipsìae 1728, non- partecipi di tale presente, e se a tutte
ché la difesa di questo concilio di- non lo concedette, per non soprac-
retta a fra Vittore da Coccaglio, caricare la camera apostolica, fece
stampata a Venezia colla data di nondimeno aggiungerne altre venti
Ravenna nel 1782. alle prime quarantotto già stabilite
Comandò, ai 9 maggio del detto (Const. Licei etc. Bui. Rom. t. XII,
anno 1725, a tutti i vescovi di pro- p. 4^). Cosi alle riforme, agli utili
muovere la erezione dei seminari provvedimenti disciplinari accoppia-
(Consl. Credìtae nobis etcBuì. Rom. va i tratti della generosità.
t. XI par. II p. 409)9 affinchè i Con bolla dei 28 aprile del 172^^
chierici avessero l'opportunità di es- (Const. Romanus Pontifex etc. Bui.
sere bene educati ed istruiti nelle Rom. t. XI paj't. II p. 894) dichiarò
cose appartenenti allo stato ecclesia- doversi nell'Italia dare ai parrochi la
stico. Per giungere a tale effetto, i quarta parte del funerale de' sepolti
vescovi dovevano imporre la tassa nelle chiese dei regolari, e con altra
del cinque per cento sulla rendi- bolla Pius etc. del detto mese (Bui.
ta dei regolari, dei capitoli e dei Rom. tom. XI part. II p. 897) pre-
benefizi,unendovi ancora all^uopo i scrisse, che tutti quelli, ch'eran^o prov-
benefìzi semplici. Vietò altresì ai veduti nell'Italia di benefizi ecclesia-
vescovi, sotto pena di sospensio- stici non affetti e riservati alla Santa
ne , di servirsi dei ministri e dei Sede, fossero obbligati a pagare mez-
maestri dei seminari, fuorché nei za rata dei frutti per la fabbrica del-
Pontificali, e prescrisse agli alunni le rispettive chiese.
BEN BEN i3
Benedetto XIII conservò i diritti da curiosità, e nascevano perciò mol-
alle chiese, e confermò la bolla di Pio te iiriverenze ed altri sc^mdali. Per
IV dei 2 3 maggio, che aveva assog- un tale disordine, Benedetto
togliere
il vescovato di Gubbio a quel-
gettato emanò un decreto ai 6 dicembre,
Urbino (Con5^ Circumspecta etc.
lo di col quale stabiliva, non potessero
(Bui Rom. t. XI partii, p. 417). ciò fare senza licenza del Cardinal
T^. Gubbio e Urbino. vicario, ed altre discipline.
Dichiarò ai 20 di maggio concatte- Vero padre dei suoi sudditi, Bene-
drale con Osimo la chiesa di Cingoli, detto non ne trascurava i più minati
accordando al prevosto ed arcidiacono interessi, senza fidarsi alle relazioni
di essa la mozzetta paonazza sopra dei ministri, che potevano riuscirgli
il rocchetto, e le almuzie ai dieci sospette. Al miglior andamento del-
canonici che la formavano [Const. l'Annona intendeva particolarmente
Romana Ecclesia eie. Bui. Rom. t. ed in persona ( V^. Annona) , affin-
XI l p. 26). V. ClXGOLl. chè potesse restar assicurato, senza
Obbligò questo Pontefice gli ab- timor di sospette relazioni, della ma-
bati a recarsi dai vescovi, nelle cui niera, con che veniva trattatto in que-
diocesi esistevano i loro monisteri, sta parte il suo popolo, pel quale non
per riceverne la benedizione, locchè trascurava egli i mezzi di sollevarlo,
da molti veniva trascurato. Ai 9 luglio e consolarlo.
1725, dichiarò doversi annovera- Si portò Benedetto XIII, ai 27
re fra le religioni mendicanti 1' Or- gennaio dell'anno 1726, alla chie-
dine della mercede della reden- sa dei ss. Giovanni e Paolo, e ri-
zione degli schiavi ( JE-
Constit. conosciute le ossa di quei santi mar-
termis etc. Bull. Rom. tom. XII tirij le rinchiuse colle sue mani in
pag. 12), ed unì la congregazione una cassa di piombo, che porta-
napoletana dalla dottrina cristiana ta venne da lui in processione, reg-
a quella di Avignone (Const. Illius gendola sugli omeri pel portico ed
etc. Bull. Rom. tom. XII p. 4i )> atrio di quella chiesa , accompa-
con che si formò una sola congre- gnato da molti Cardinali e prelati
gazione composta da quattro pro- e da numeroso clero. Concedette
vincie, romana, cioè, avignonese, quelle ossa ai signori della missio-
tolosana e parigina (V. Dottrina Cri- ne, ai quali le aveva consegnate In-
stiana). Confermò e dichiarò ai 18 nocenzo XII, acciocché ne fossero ge-
giugno una bolla di Gregorio XIV losi custodi, e perchè ogni anno cele-

circa l'immunità ecclesiastica e i de- brassero la memoria di tale traslazione


linquenti, che di essa non possono coU'uffizio doppio. Oggi però la chiesa
fi'uire, estendendola ancora ad altri appartiene ai pp. passionisli (Vedi).
delitti, e prescrivendo il modo da os- Un suo decreto dei i5 feb-
servarsi nella curia ecclesiastica per braio, vietava a tutti i religiosi pro-
estrarre gl'inquisiti dai luoghi im- fessi di passare ad altra religione
muni ( Const. Cum sicut etc. Bull. regolare, ospitalaria o militare, an-
Magn. tom. X p. 62 ). 1 corché in essa fosse in vigore la
Usavano i sacerdoti orientali di regolare osservanza e riserbava al
,

recarsi a dire messa secondo il solo Pontefice la facoltà di transi-


loro rito per le chiese di Roma. Il gere in tale riguardo.
popolo vi acconeva in fòlla spinto Eresse ai 2 di settembre in me-
,

i4 BEN BEN
tropoli il vescovato di Lucca ed gherita da Cortona, io." san Gio-
insignì quei canonici di tutti i pa- vanni Ncpomuceno. Due altri ei pose
ramenti vescovili ed abbazia li, con- alla venerazione stessa colla canonizza-
fermando i privilegi accordati ad zione equipollente, e sono il Pontefice
essi dagli altri Pontefici. s. Gregorio VII e s. Venceslao mar-
Molti uomini dotti, sin dal prin- tire. Cinque ne dichiarava beati, cioè
cipio del Pontificato di Clemente Giacinta Marescotti Clarissa, Gio-
XI, si erano uniti in accademia per vanni di Prado, minore osservan-
disputare di teologia, e di storia te, Fedele da Sigmaringa, protonota-
ecclesiastica con notabile vantaggio rio di propaganda e poscia canoniz-
di chi Trovandosi
v' interveniva. zato, Vincenzo de Paoli, fondatore
però ai tempi di Benedetto, che al- della missione e canonizzato in segui-
cuni dei suoi membri non poteva- to da Clemente XII; finalmente Pie-
no continuar nel loro uffizio a ca- tro Fourrier, riformatore della con-
gione della povertà^ diede egli ordi- gregazione dei canonici regolari. Con-
ne ai Cardinali protettori, con bol- fermò inoltre il culto immemora-
la dei 6 maggio, di ascrivervi ven- bile di sei fra i sette fondatori
ti sacerdoti secolari poveri, ai quali dell' Ordine dei servi.
fossero dati cinquanta scudi per sei Concesse al clero secolare e re-
anni dalla camera apostolica, ed u- golare di Roma, con decreto della
na promozione poscia alla cura del- congregazione dei Riti dei 20 marzo
le anime ed agli uffizi ecclesiastici 1725, l'uffìzio dei sette dolori di
nei collegi di Propaganda. Maria Santissima pel venerdì dopo la
Eresse, colla spesa di settantamila domenica di passione, con rito dop-
scudi, uno spedale riserbato esclusi- pio maggiore. Era stato questo rito in
vamente agli affetti da lebbra, da altre circostanze conceduto a mol-
tigna e da rogna, ricusati da tutti te chiese, ed a molti Ordini regolari
gli altri spedali per timor del con- di diverse provincie. Un decreto dei
tagio. Fece poi passare a vantaggio 22 agosto 1727 lo estese alla Chiesa
di quell'instituto molti altri beni, e universale per lo stesso giorno, ed
deputò un Cardinale a protettore un altro dei iS gennaio 1729 or-
di quella pia casa. Offli alla ve- dinò, che se il venerdì fosse impe-
nerazione dei fedeli dieci santi con dito con uffizio di rito di seconda
una sola canonizzazione solenne. So- classe, si trasportasse al sabbato se-
no essi : I .° s. Turiglio Magro ve- guente, benché dovesse occuparsi
gio, arcivescovo di Lima nel Pe- con quello di altro santo, che non
rù, 2.** s. Giacomo della Marca, re- fosse superiore in rito. Clemente XII
ligioso de* minori di s. Fmncesco, in seguito lo concesse, con decreto
3." sant' Agnese di Montepulciano dei 28 agosto 1734, agli stati della
claustrale dell'Ordine di s. Domeni- casa d' Austria con rito doppio nella
co, 4-° s. Francesco Solano de* mi- domenica tei-za di settembre, ad
nori osservanti, 5.° s. Pellegrino La- istanza dell'imperatore Carlo VI.
ziosi de'serviti, 6.° s. Giovanni della Con decreto dei 7 luglio 1728,
Croce, religioso carmehtano, 7." san comandò Benedetto XIII a tutta
Luigi Gonzaga della compagnia di la Chiesa, che si celebrasse nel
Gesù, 8.** san Stanislao Kostka della giorno dicembre 1' uffizio e la
16
medesima compagnia, g." s. Mar- messa di sant' Eusebio vescovo di
BEN BEN i5
Vercelli con rito semidoppio. Este- ne di quanto praticò Clemente Vili
se, con decreto del primo febbraio allorché si recò a prendere pos-
1729, a tutta la Chiesa, l'obbligo sesso di Ferrara, con breve degli
che i benedettini aveano di celebra- 1 1 del medesimo mese, dichiaiò
re ai IO febbraio l'uffizio e la messa bensì di voler partire per Beneven-
di s. Scolastica vergine sorella di san to, ma decretò che la curia roma-
Benedetto; come pure presci'isse al- na restava in Roma, come se egli
la Chiesa tutta l'uffizio e la mes- non fosse partito, e che nel caso
sa di s. Pietro Grisologo ai 4 ^^~ della sua morte^ i Cardinali doves-
cembre, con rito doppio e colle le- sero soltanto in Roma eseguire la
zioni e la orazione, approvate dalla futura elezione.
congregazione dei Riti ai 19 agosto Furono composte frattanto le
1617, per la chiesa d'Imola, di che fin dal 1725 aveano
differenze,
cui era stato vescovo. turbata la concordia della Santa
Ordinò inoltre, che s'introducesse Sede col senato di Lucerna. Ave-
nelle litanie il nome del patriarca vano esse avuto origine dall'esilio
s. Giuseppe, dopo quello di s. Gio- del parroco Andermart, il quale
vanni Battista, come era stato insi- chiamato non aveva voluto recarsi
nuato dal Lambertini, allora promo- presso il piccolo consiglio a giusti-
tore della fede. L' imperatoi'e , il ficare la sua condotta, per non
granduca di Toscana , 1' elettor pa- incorrere nelle censure, di cui era
latino e quel di Colonia con qua- stato minacciato tanto dal nunzio
ranta generali, e procmatori gene- apostoUco quanto dal suo vescovo.
rali interposero le loro preghiere Benedetto s'era doluto del modo di
perchè ciò avesse pieno effetto. procedere del senato di Lucerna,
Uno statuto, fatto nell'elezione di con un breve del gennaio 1726; a-
Pio II e d' Innocenzo Vili, assegna- veva anche incaricati quattro Cardi-
va quattro mila fiorini annui ai Car- nali per l'esame della causa. I lu-
dinali non provveduti. Benedetto a- cernesi giustificarono la loro con-
veva ancora intenzione di fare che dotta, comechè confessassero l'errore
una tal somma allora corrisponden- di aver sostituito di proprio talento
te a quattro mila scudi, dovesse un cm-ato in luogo del parroco
calcolarsi di cinque mila trecento bandito; e finalmente, interponen-
in moneta corrente. F. Putto Car- dosi i ministi'i dell' impero e di
dinalizio. Francia, la concordia fu ristabìUta.
Nondimeno così incessanti cure J^. Svizzera.
non facendo mai dimenticare a Be- Il libro che trattava del ceremo-
nedetto l'amministrazione della sua niale dei vescovi trovavasi ancora
cara chiesa di Benevento, gli ven- molto scorretto, quantunque Cle-
ne desiderio di visitarla, sì per mente Vili ed Innocenzo X ne
consolare colla sua presenza quel po- avessero fatte fare apposite edizioni.
polo, come per consacrar in per- Benedetto , che n' era molto infor-
sona una chiesa dei chierici rego- mato per la continua pratica di
lari ministii degli infermi colà eretta cinquanta anni, dacché esercitava
per suo voto in onore di s. Filip- le funzioni di vescovo, procmò che
po Neri. A tal uopo adunque, nel fosse ridotto alla forma degU anti-
concistoro dei 1 7 marzo, ad imitazio- chi originali, e perfettamente il fece
,

i6 BEN BEN
correggere, prescrivendo che di que- mento di lui ed altrettanto pel com-
sto solo avessero a servirsi i vescovi pagno, se lo avesse voluto ( Const,
in avvenire (Const. Licci alias eie. Alias ec. Bull. Rom. tomo XII,
loc. cit. pag. i^i). Nel convento pag. 248). Vietò ai 3 di ottobre
dei minori di Araceli institui la ai chierici regolari delle scuole pie
confraternita della congregazione di la predicazione, non lasciando più
Maria Vergine, colle indulgenze di facoltà in questo riguardo ai su-
cui godeva quella da lui soppressa periori di queir Ordine. Il che e-
nella chiesa di s. Lorenzo in Da- gli faceva perchè, sciolti dalle cu-
maso. Dopo una visita eseguita per re dei pergami, con piii di alacrità
suo ordine a tutti gli archivi dei si dedicassero alla istruzione, eh* è
tribunali ed agli uffizi dei curiali e dei il loro principale Clemen-
istituto.

notai, emanò ai 28 aprile del 1728, te XII poi ai i4 dicembre 1730


molti altri decreti ridotti a quindici permise ai superiori di poter con-
capitoli, per la retta amministra- cedere a due dei loro religiosi in
zione della giustizia e pegli uffiziali ciascuna provincia il ministero della
della curia romana ( Const. Cum predicazione.
nostrum etc. Bui. Maga, tomo X Per consacrare Clemente Augu-
p. 337). Per servire ai desideri di sto Maria di Baviera, arcivescovo di
quegli abitanti eresse al primo di Colonia, vescovo e principe di Pa-
luglio la università di Camerino derbona, il quale a malincuore vo-
(BuL Rom. tomo XII p. 234) ^^ leva andare a Roma, non sapendo
unì al loro vescovato quello di Fa- con qual ceremoniale sarebbe stato
briano , dando a quella terra il trattato, il Papa recossi a Viterbo
titolo di città, e quello di catte- ad onta delle dissuasioni dei Cardi-
drale alla sua chiesa di s. Venan- nali, ed ivi esegui la consacrazione.
zio ( Const. Notorice sunt etc, loc. L'elettore fece presentare a Bene-
cit. 332 ). Pio VI poi divise Fa-
p. detto sei candelieri d' oro adorni
briano da Camerino, unendovi in- di pietre preziose^ una croce di dia-
vece il vescovato di Matelica da lui manti gran valore, ed una cam-
di
stabilito agli 11 luglio 1785. biale di veutiquattromila scudi per
Alessandro VII e Clemente ave- X le spese del viaggio.
vano ordinato, che i superiori degli I terremoti, le continue piog-
Ordini religiosi non potessero allon- gie ed altre incessanti disgrazie in-
tanar da Roma i loro dipendenti, dussero Benedetto a pubblicare, ai
che fossero consultori della congre- 2 gennaio dell'anno 1728, un giu-
gazione dell' indice , senza esporne bileo di due settimane per tutta la
primieramente ad essa le ragioni, ed Italia, acciocché le preghiere dei
averne ottenuto Bene- il consenso. fedeli movessero la divina Provvi-
detto riformò questa le^e con bol- denza a far cessare quei flageUi. Con-
la dei 27 di agosto, e stabili inol- cedette quindi a tal uopo cento
tre, che solo nei conventi degli stu- giorni d' indulgenza a coloro, che
dii dovesse essere il consultore, il salutandosi rispettivamente, dicesse-
quale non potesse escludersi dal ro: Sìa lodato Gesù Cristo, e ri-
superiore i^è dalla congregazione spondessero Amen j e venticinque
aggiungendo l'obbligo di pagare giorni a chi proferisse i nomi di
due paoli al giorno pel manteni- Gesù e Maria,
BEN BEN 17
Clemente XI, colla famosa sua di Volturala, in qualità di visitato-
l)olla Unigenitus, avea procurato di re apostolico, lasciò scolpita in mar-
estinguere il giansenismo; e Bene- mo la 'memoria di tale avvenimen-
detto XIII, avendo raggiunto tale to. Come divenne Pontefice, con-
scopo, si acquistò una ben meritata cesse nondimeno singolari indulti e
celebrità. P^. Giansenismo. privilegia quel magistrato, per ade-
Dichiarata città la terra di Ron- rire alle istanze dell' imperatore
ciglione, in vista della sua esten- Carlo VI, al quale rispose con un
sione e de' suoi pregi, terminò Bene- breve del primo marzo ( Const. Quo-
detto XIV definitivamente alcune tidianis etc. presso il Pirro Sicil.

contiovcrsie tra il vescovo di Passavia Sacr. p. 01). Tutto ciò ei faceva


e l'arcivescovo di Salisburgo, con- per l'amore della pace, alla quale
troversie sorte sotto Innocenzo XII. sacrificava molti diritti della Santa
Dichiarò quindi, con bolla del primo Sede, ed i lamenti persino det Car-
giugno, il vescovo di Passavia esente dinali. Tutta volta non volendo che
dalla giurisdizione dell'arcivescovo e il diritto concesso degenerasse in a-
gli concedette l'uso del pallio e della buso, prescrisse in trentacinque arti-
croce avanti a se. GÌ' impose però coli la forma di trattare e giudicare
l'obbligo, nella celebrazione de' con- le cause ecclesiastiche nel regno di
cilii provinciali, d'invitare l'arcive- Sicilia, riserbando quelle di maggior
scovo a presiedervi come metropoli- importanza al solo giudizio della
tano. F, Const. In Arcano Divi- Sede Apostolica. V. la sua bolla
nae etc. loc. cit. p. 281. dei 3o agosto 1728, Fìdeli ac pru-
pretendeva ai tempi di Cle-
Si denti eie. Boi. Rom. t. XII p. 291.

mente XI, che Urbano II aves- La dieta di Grodno in Polonia


se creato Roggi ero e tutti i re aveva stabilite cinque leggi nel 1726,
di Sicilia legati unti dal Sommo che ledevano la ecclesiastica libertà,
Pontefice, con tutte le facoltà dei ed erano ingiuriose alla nunziatma
legati a Intere, compresa quella di apostolica allora occupata da mons.
crear vicarii, ossia giudici della mo- Vincenzo Santini. Il Pontefice, ne-
narchia, donde aveva avuto origine mico dei dissidii, molto si racco-
il privilegio della legazione apostolica mandò sul principio al re ed ai
del regno di Sicilia, e del tribunale primati di quel regno, acciocché le

nellamedesima monarchia. Dopo Invocassero; ma tornarono inutili le


maturo esame di erudite persone, sue istanze. Si valse egli dunque
venne Clemente a conoscere essere del suo potere annullandole intera-
insussistente questo titolo, poiché, mente, e dichiarando incorsi nelle
smarrito l'originale, altro non appa- censure che ne avevano
tutti quelli,
riva, che Roggiero e Simone di lui avuto parte. Di ciò tratta la sua
figlioerano stati eletti legati a latere bolla dei 25 settembre 1728, In su-
di quel regno, senzachè un tale dirit- premo eie. Bui. Rom. tomo XII
to fòsse ereditario. Vedendo inoltre, pag. 32 3.
die quel tribunale si arrogava un Ai 7 dicembre 1728, separò Be-
potere troppo esteso, disprezzando nedetto dal governo di Viterbo la
l'autorità Pontificia, lo abolì del tut- terra di Vetralla, e le diede uno
to con più bolle, e Benedetto XIII, fin speciale governatore. Nello stesso
da quando era Cardinale, nella città anno diede -fi^e , ai 24 settem-
VOL. v.
,

-r8 BEN 13EN


I)ie , alle controversie insorte sul pre occupato in consacrar vescovi,
diritto di^ giudicatura , che do- chiese ed altari.
veva esercitarsi dal tribunale del I vescovi furono il principale og-
maggiordomo dei sacri palazzi apo- getto delle sue benefiche cure. Tut-
stolici. V. Maggiordomo. ti quelli che si crearono da lui

Aveva sempre a cuore questo Pon- per lo più venivano dichiarati an-
tefice la chiesa di Benevento, che che assistenti al soglio Pontificio.
voleva ancora visitare, e celebrarvi Si accrebbero perciò le spese nel
il terzo concilio diocesano. Tenuto palazzo Pontificio, e per le spor-
un concistoro pubblico, si pose in tule che loro spettavano di di-
,

viaggio verso quella città ai 28 di ritto, per la gratuita spedizione


e
marzo. Passato il Garigliano, trovò dei beneficii ecclesiastici a carico del-
i messi del viceré di Napoli che lo la dataria. Era poi concesso loro,
complimentarono per parte sua, e come agli altri tutti, di poter sede-
gli offersero una compagnia di cen- re in un banco ,
quando si pre-
to granatieri, i quali dovessero ser- sentavano alla sua udienza, a guisa di
virlo nel viaggio. RingrazioUi Bene- Cardinali. Volle di più, che nei Pon-
detto; ma rifiutò un tale onore, tificali solenni fossero i primi dopo
giacche viaggiava senza il Ss. Sacra- i Cardinali all'adorazione del Papa,
mento avanti. Appena arrivato ai e gli baciassero il ginocchio invece
confini di Benevento,smontò per ba- del piede, dappoiché i Cardinali ba-
ciare in ginocchio una gran croce ciano al Pontefice la mano sotto l'au-
di legno ivi piantata. Il numeroso rifrigio del manto. Non permise mai
popolo spettatore di quel religiosis- ad un sacerdote di parlargli in gi-
simo atto, la ridusse in minutissimi nocchio; questo rispetto da lui dimo-
pezzi, e se la portò via per divo- strato a tal dignità, volle ancora che
zione. Non fu atto di santa pietà, che servir dovesse asrli altri di norma.
o
egli non praticasse durante la sua Questo Pontefice, che poco spen-
dimora in quella città Celebrò . deva per suo conto e che tutto im-
€on somma proprietà le funzioni piegava a vantaggio dei bisogno-
della settimana santa , e nella do- si il suo pecuUo privato, avreb-
menica in Alhis, ai 24 di aprile, be persino venduti i palazzi, per
cominciò il concilio provinciale, che far elemosina. Recavasi spesso a vi-
fu terminato ai 12 di maggio col- sitare gì' infermi Cardinali non so-
l' intervento dei diciannove vescovi lo , ma
anche i poveri a molti ,

sud'raganei di Benevento. Agli otto dei quali amministrava la estrema


dello mese, fece la solenne
stesso unzione. Continuamente si vedeva
tiaslazione del corpo di s. Barto- esercitare le funzioni di vescovo.
lo m meo apostolo, primo protettore Scrive d. Fabio Caracciolo, nell'ope-
di quella città, dalla chiesa da lui ra del p. Viva, aver lui, in tutto
fatta edificare, e che in questa oc- il tempo che fu vescovo e Pontefi-
casione aveva consacrata, il qual ce, consacrato 3 80 chiese, i632 al-
corpo si conservava prima nell' al- tari fissi, e 63o portatili. Sappiamo
tare del metropo-
segretario nella inoltre dal p. Gaetano Maria da Ber-
litana. Ai 23
maggio, partì il
di gamo cappuccino, aver questo Pon-
Papa da Benevento, e ritornò a Ro- tefice predicato pubblicamente quat-
ma. In tutto quel viaggio fu sem- tro mila ti'ecento novantadue volte,
,

BEN BEN 19
oltre le pastoi*aU scritte ad istruzio- ottenne il duca
da Benedetto fu
ne del suo gregge. Si vedeva con l'essere ammesso ad assistere al tro-
frcffucnza nel confessionale, e la fa- no Pontificio alternativamente col
miglia del suo palazzo era comuni- contestabile Colonna. Questi glielo
cata da lui. Assisteva ai divini uf- contrastava sin dal tempo di Cle-
fìzi nel coro di s. Pietro, e in quel- mente XI, ed in tale occasione ce-
lo dei religiosi del suo Ordine, e de i suoi diritti nelle mani del Pon-
di molte altre chiese un piccolo : tefice.
baldacchino soprastava solamente al Peccato che questo Papa, nel qua-
luogo, che era solito occupare. De- le la pietà, la bontà, la rettitudine
sinava nel convento della Miner- in si alto grado risplendevano, man-
va presso i suoi domenicani , col- casse della sagacità necessaria per po-
la sola distinzione di un posto non ter sceghere ministi-i incorrotti Mol- !

occupato a ed il
tavola tra lui ti di queUi che scelto si aveva a
p. generale, al quale permetteva Benevento, gente in gran parte di
di baciargli la mano solamente per bassa estrazione, attendevano soltanto
rinnovare poi verso di lui il mede- a soddisfare alla loro insaziabile cu-
simo atto in segno di soggezione. I pidigia, senza curarsi del buon no-
frati domenicani di Montemario lo a- me del loro principe. Non era vi
vevano una vglta all'anno nel loro mezzo, per quanto ingiusto, ch'e-
piccolo convento, dove si recava per glino non ponessero in opera a ta-
potersi dedicar alla penitenza ed ai le scopo ; e Benedetto sì per la con-

quasi quotidiani digiuni. Vi si con- fìdenza, cui aveva loro donata, che
duceva ancora diverse volte per set- per la vecchiezza, non giungeva a
timana a respirar l' aria libera in mettersi al coperto dalle loro a-
quelle ore del dopo pranzo, che gli stuzie.Innocentissimo di cuore non
avanzavano dalle quattro impiegate avrebbe mai creduto possibile da-
quotidianamente in orazioni vocali, gli altri cioccliè egli fatto non a-
oltre a quelle che avanti giorno vrebbe.
faceva. Crescevano perciò sempre più gli
Nessuno lo avrebbe potuto accu- aggravii alla Camera apostolica. Ol-
sare di parzialità pegl' individui del- tre ai debiti, che fìn dal tempo di
la sua famiglia. Quantunque amas- Innocenzo XII ascendevano a cin-
se teneramente il duca di Gravina quanta milioni di scudi, le spese già
suo nipote, uomo di conosciuta virtù, superavano le rendite annuali. Nes-
non lo mise mai a parte del go- suno aveva osato parlare in tal pro-
verno, ne gli concesse alcun posto posito nel tempo decorso al Pontefice;
nel palazzo Pontifìcio. Il p. Mondil- ma regnando l'umile Benedetto, ebbe-
lo, di lui fratello, prete dell'oratorio ro coraggio i camerali, nell'aprile del-
di Napoli, ebbe V arcivescovato di l'anno 1729, di manifestargli lo sta-
Corinto in parlibus (dal quale fu to, in cui si trovava la Camera. Ri-
promosso al vescovato di Melfì e traeva essa ogni anno per dogane
Rapolla, e quindi all'arcivescovato di appalti , dataria , brevi , cancelleria
Capua) sulle sole istanze di quelli, che ed altri redditi, due milioni sette cen-
per lui s' interessavano ; ma non to sedici mila sei cento cinquanta
mai poterono indurlo a concedergli scudi, laddove le spese, computan-
la porpora. L' unica distinzione, che do i frutti dei monti, i vacabili, i
IO BEN BEN
presidii , le galere , le guardie , il l'elogio funebre. Restò poscia esposto
mantenimento dei nunzii ecc., so- nel Vaticano agli sguardi del popo-
levano ascendere a due milioni quat- lo, clie volle conservati per devozio-

trocento trentanove mila trecento ne un anello, ed uno spillone del


otto scudi. Sì avanzavano dunque pallio. Ebbe, come gli altri Pontefici,

ogni anno due cento settansette mila sepoltura dirimpetto al deposito di


trecento quarantadue scudi. Il Pon- Innocenzo Vili, ed ai 22 di febbraio
tefice aveva estinto gli spogli delle 1738, i domenicani lo trasferirono al
chiese di Napoli, una gabella sulla convento della Minerva, come era
carne, ed avea accordato non poche stato da lui ordinato, collocandolo
altre esenzioni. Eretto aveva in oltre in un deposito di stucco. Travagliò
due monti, ed accresciuto il salario ai in tanto Carlo Marchioni a costruir-
prefetti delle congregazioni , ai le- ne, per ordine de' Cardinali da lui
gati apostolici, ai magistrati, ai pre- creati, uno di marmo, che lo accol-
Iati ed a diverse altre persone ; per se ai 22 febbraio 1739. La Santa Se-
le quali cose tutte la Camera veni- de vacò quattro mesi e ventimi giorni.
va a spendere trecento ottanta due Fu Benedetto XIII di statura me-
mila seicento ottansei scudi più del diocre con faccia oblunga, larga fron-
solito.Sì aveva cosi un eccesso di te, naso curvo, di colore pallido e

cento ventimila scudi di debito. Inr- macilento e di naturale piacevole.


sistettero i camerali, acciocché si mo- Molte grazie si riconobbero otte-
derassero tante spese, insinuarono nute per intercession sua in vita
nello stesso tempo le trufferie di chi e dopo morte. Chi ne volesse i par-
siabusava della sua bontà, e gli dissero, ticolari legga la sua vita pubblica-
che sarebbe stato d' uopo d' imporre ta in Venezia nell'anno 1780 dal ve-
nuovi tributi, dalla qual cosa era alie- neto sacerdote Gio. Battista Pittoni,
no il pietoso suo cuore, oppure lasciar e quella di monsignor Alessandro
tra poco incagUato il pagamento dei Borgia dettata in latino, e fatta di
frutti pei monti con sommo disono- pubblica ragione in Roma coi tipi
re della Camera, e con non minore di Bernabò e Lazzarini, l'anno 1741-
discapito del pubblico commercio. Questo Pontefice, che univa la
Il Muratori, che racconta questi fatti pietà alla scienza, ci lasciò molte
nei suoi Annah del 1729, non sa opere, fra le quali 1.° Un gran nu-
quale effettoabbiano prodotto tali mero stampate nel 1729
di prediche
schiai'imenti, dal che dee dedursi esse- per cura di Giuseppe Maria Ferroni
re ciò forse stato sepolto nell' obblio. accademico della Crusca in un pic-
Ai 18 febbraio 1780 fu quasi colo volume a Benevento ed a
improvvisamente colto Benedetto da Firenze. 2,° Un Seprondicon, pub-
un catarro, che gl'impediva il corso blicato verso il principio del 1695,
della respirazione, e tre giorni dopo, e ristampato in Roma nel 1724.
munito del ss. Viatico, compi la sua Ci dà quello un'esatta raccolta di
carriera in età di ottantaun an- tuttii concilii di Benevento dal de-

no e venti giorni, dopo cinque an- cimo all'undecimo secolo in^ poi, con
ni, otto mesi e ventitre giorni di note e dissertazioni. Veggasi il p.
Pontificato. Nelle sue esequie il pa- Tournon , Hist. des homnies il-

dre Ricchini domenicano, che fu poi lustr. de Vordr. de saint Domini^*


maestro del sacro palazzo, gli fece tomo IV. i
BEN BEN 21
BENEDETTO XI V,PapaCCLVlI. consultori del santo Uffizio, nonché
Questo Pontefice chiamavasi al seco- nelle congregazioni dei Riti, del-
lo Prospero Lambertini, e fu collo- le immunità, della residenza dei ve-
cato dalla Provvidenza sulla sedia scovi, e della segnatura di gra-
di s. Pietro in tempi assai difficili. zia, nominollo da ultimo segre-
e
Nacque egli in Bologna ai 3 1 mai-zo tario del conciHo. Non veniva con
1675 da Marcello Lambertini, uno ciò a perdere il menzionato carico
dei quaranta senatori di quella cit- di promotor della fede, a disimpe-
tà, e da Lucrezia Bulgarini. gnare il quale si distinse coll'opera
Recatosi a Roma nel 1688, rice- sua egregia per venti anni, ne quel-
vette ivi la educazione nel celebre lo di avvocato concistoriale, che gli
collegio dementino dai padri soma- durò per otto anni e che lo fece
schi, né tardò a dar prove del ra- più volte insignire del rettorato del-
ro suo ingegno, recitando una o- la università della Sapienza. Inno-
razione cosi eloquente intorno al cenzo XIII non ebbe ad ammirar
mistero della santissima Trinità, nel- meno dei suoi predecessori le rare
la cappella Papale , che mosse a doti del Lambertini, che nel 1722
meraviglia il Pontefice Innocenzo lo destinò canonista della peniten-
XII, il quale gli conferì anzi, in zieria, e Benedetto XIII lo fece nel
prova della molta sua estimazione, 1724 arcivescovo di Teodosia nelle
tutti i benefizi i semplici allora va- parti degli infedeli , ed ai 9 dicembre
canti nel bolognese, che insieme uni- 1726, lo creò Cardinale, riserban-
ti gli davano l'annua rendita di dolo in petto fino al di 3o aprile
cento scudi (F". Guarnacci, ^/V. Pont. 1728, nel qual giorno lo pubbhcò
tom. II, in Fit. Bened, XIV). Ter- col titolo Croce
presbiterale di s.

minati gli studi, usci da quel col- in Gerusalemme. Dichiaratolo prima


legio, e si dedicò con molto felice vescovo di Ancona nel concisto-
successo alla giurisprudenza, per cui ro dei 29 gennaio 1727, egli la-
Clemente XI, succeduto ad Inno- sciò tutti gli altri impieghi, eccet-
cenzo XII, lo fece prima avvoca- tuata r avvocatura concistoriale ed
to concistoriale, ed in seguito pro- il canonicato di s. Pietro, che riten-
motore della fede e prelato dome- ne sino alla pubblicazione della di-
stico. Spesse volte ricorreva ai con- gnità Quindi Clemen-
Cardinalizia.
sigli di lui quando trattavasi delle più te XII promosse nel concistoro
lo
gravi controversie. Rileviamo dalla dei 3o
aprile 1731 all' arcivesco-

lettera, colla quale il medesimo Lam- vato di Bologna , che Benedetto


bertini dedicava a quel Pontefice la più non ebbe a lasciare se non per
sua opera De canonizatione Sancto la sua elezione a Pontefice . E
rum, aver da luì ottenuto un canoni- quanto non è bella la memoria del
cato in Vaticano colla solita dispensa governo suo pastorale in quella
un forestie-
Pontificia, senza la quale dotta città! Spiegò il vangelo al
re non poteva ottenere un benefizio gregge tanto in città come in tutta la
nella città di Roma, per le proibi- diocesi, che a proprie spese visita-
zioni emanate particolarmente dai va. Dilatò e rese più decoroso il se-
Pontefici Innocenzo IV Sisto IV e , minario accrescendogli le rendite,
Leone X. Oltre di che Clemente istruì i parrochi ed i sacerdoti
gli assegnò pure un luogo fra i con editti e lettere pastorali rie-
,

22 BEN BEN
che di dottrina e di ecclesiastica do alla testa il Cardinal Corsini, nipote
erudizione, pastorali che in latino del Papa, sostennero per quaranta
vennero in luce a Roma nel col- giorni il Cardinale Aldovrandi con
legio di Propaganda, ed altrove trentaun voti; quelli di Clemente XI,
in italiano; apri oratorii , eresse di Innocenzo XIII, e di Benedetto XI li,
templi ed introdusse nuovi Ordi- diretti dalCardinale Annibale Albani
Molto generoso si mo-
ni regolai-i. camerlengo , concorrevano ordina-
strava coi poveri , ed era inten- riamente con vent'otto voti nel Lan-
to a procurar comodi e vantag- fredini. Il Cardinal Corradini na
gi ai suoi concittadini. Al modo ebbe spesse volte quindici in suo
di quanto avea fatto in Ancona si favore; ma il conclave riflutollo in
adoperò acciocché fossero risarcite vista della vecchia sua età di circa
le strade, e fabbricò un modesto ottantadue anni. Tre schedule si pub-
palazzo in una villa degli arcivesco- bhcarono pure altre volte in favo-
vi di Bologna, situata in un luogo re del p. Barberini, ex. generale
detto Sasso. dei cappuccini e predicatore apo-
Erano passati quasi due lustri dac- stolico.
ché reggeva la chiesa bolognese, quan- Sì facevano frattanto incessanti
do venne a morte Clemente XII. I preghiere nelle chiese di Roma, ac-
sacri elettori, raccoltisi in conclave ciocché sollecita fosse la elezione.
per eleggergli un successore, dopo Gli stessi Cardinali sentivano la noia
varie vicende giunsero al numero di una prigione di sei mesi, resa più
di cinquantuno ; e scorsero sei mesi incomoda pei caldi della stagione.
senzaché potessero accordarsi nello Fu celebrato perciò un triduo alla
stabilire tra loro il più degno del Beatissima Vergine Assunta, e nella
triregno. mattina dei 1 7 agosto fu acclamato
Molli risguardavano specialmen- il Cardinal Lambertini con tutti i
te al Cardinal Ottoboni decano del suffragi. Egli era molto lontano dal-
sacro Collegio, comunque avesse buo- l'ambire la dignità, della quale sta-
na parte degli elettori contraria per va per essere insignito, ed interro-
essere protettore della corona di gato secondo il solito , se accetta-
Francia. Ma la morte di lui, acca- va il Pontificato, rispose: « Lo ac-
duta ai 28 febbraio nel conclave mede- »» cetto volentieri per tre ragioni;
simo, troncò ogni discussione in w la prima, per non disprezzare il
suo riguardo. Giunsero frattanto altri M vostro benefizio ; la seconda per
Cardinali dimoranti fuori di Ro- » non resistere alla volontà mani-
ma, per cui nel mese di maggio w festa di Dio, che conosco tale per
il numero loro era asceso a cin- >» non aver mai io desiderata tanta
quantacinque, quarantasei dei quali fi dignità; e la terza per dar fine
erano italiani Cenci e Gio. Batti-
. « a questi comizii, che credo sieno
sta morirono presi da un
Altieri »» di scandalo a tutto il mondo per
accidente nello scrutinio; Lorenzo » la loro durata >» Il Caidinal.

Altieri morì poco dopo, e Porzia ne Maiùni, primo diacono, coronoUo


usci ammalato, per cui rimasero cin- solennemente nella basilica vaticana
quantuno gli elettori. ai 22 dello stesso mese col nome di
I Cardinali di Clemente XII, coi Benedetto XIV, assunto dal Lamber-
francesi e cogli spagnuoh uniti, aven- tiui in memoria di Benedetto XIU
BEN BEN 23
che decorato aveva della porpora.
1' preghiere dei fedeli , un felice go-
Il giorno seguente passo il nuo- verno. Li aveva già disposti in Ro-
vo Pontefice a fissar pubblicamente ma ed ai 20 dello
colle missioni,
sua dimora nel palazzo di Monte- stesso mese si fece la solenne pro-
cavallo. Otto mesi dopo, cioè ai 3o cessione da Santa Maria degli An-
aprile del l'J^i, andò a prender geli per villa Negroni alla basilica
solenne possesso della basilica late- di santa Maria maggiore. E da no-
ranense, circondato da ventiquattro tarsi aver egli aggiunto alle altre
nobili paggi, e fu questa la prima opere da praticarsi per conseguirne
volta che dalla loggia della nuova i vantaggi, la interna persuasione e
facciata di questa basilica sia stata la esteriore ubbidienza alla bolla
data dal Pontefice la solenne bene- Unìgenitus contro i giansenisti. 1^.
dizione al popolo, mentre per Io Const. Laelitiora etc. Bullar. Be-
avanti si dava da quella dell'altro nedict. XIV tom. I pag. i.

portico laterale. Il Cancellieri, nella La instancabile diligenza, colla


sua storia dei solenni possessi dei quale amministrava la Chiesa u-
Pontefici (pag. 879 e seg.), descrive ni versale, non iscemò menomamen-
minutamente tutto ciò che accadde te la sua premm'a nel procui'a-
in questa occasione, e fa ancora il re vantaggi politici al suo sta-
novero delle relazioni allora pub- to. All'estremo erano ridotte le fi-

blicate. nanze in causa delle continue spese


Benedetto, vestito di piviale e mitra dei predecessori. Restrinse perciò le
tenne ai 29 agosto il primo concistoro, spese del palazzo , della tavola , e
ove ringraziò i Cardinali di averlo e- del trattamento, lasciando nello stes-
saltato; e da quei primi momenti del so tempo alla camera certi diritti,

suo governo ri splende Itero nella più che secondo costume servire do-
il

chiara luce le virtù, che tanto col- vevano alla sua borsa privata. Si
l' andar del tempo lo resero distin- videro cosi le cose prender una pie-
to. Affabile e cortese con tutti, si ga più favorevole, ed in luogo del
distingueva particolarmente pel dis- debito di duecentomila scudi, che la
interesse e per la liberalità , dalla camera doveva fare ogni anno, es-
quale i soli suoi parenti erano es- sa invece salì a qualche credito. Die-
ckisi. Appena eletto Pontefice, ave- de regola pure a tale effetto alle
va ordinato a d. Egano Lamberti- sportule da pagarsi alla dataria, ri-

nisuo nipote, senatore bolognese, di formò il soldo degli uffiziali militari,


non venir a Roma quando prima uè rimpiazzò i soldati che venivano
non ve lo chiamasse. Ne altro van- a cessare , finche venne diminuito di
taggio questi ritrasse dalla paren- cinquecento il loro numero. Osserva
tela che lo univa al capo della Chie- il Muratori essere stato in quel tem-

sa, che il permesso di far istudiare po lo stipendio delle truppe Ponti-


nel collegiodementino il suo pri- ficiecosì ricco, che il soldato rice-
mogenito Giovanni. veva una paga quasi uguale a quel-
Agli undici novem])re riferì al la degU uffiziali negli eserciti di

sacro Collegio la morte dell' im- Francia e di Germania. Il denaro


perator Carlo VI, e pubblicò un risparmialo col nuovo regolamento
giubileo universale per ottenere dal- del palazzo, volle dovesse destinarsi
la divina bontà , col me^zo delle al soccorso di nobili, ma povere fa-
-

24 BEN BEN
miglie, che in gran numero trova Paolo, ed a dare un esatto raggua-
vansi in Roma. Procurò, sebbene glio intorno allo stato delle loro
inutilmente, di riformare il gran lus- diocesi. Estese ancora un tale ob-
so della nobiltà romana, esortò i pre- bligo agli abbati, e a quelli tra i

lati della sua corte ad una seria prelati che avevano giurisdizione
applicazione allo studio, protestando, vescovile e territorio separato. Pre-
che ciascuno sarebbe promosso a scrisse agi* itahani di rinnovarla
proporzione del progresso nelle scien- ogni tre anni, permettendo, che gli
ze e nei buoni costumi. Istituì per- altri la facessero di cinque in cin-
ciò nel mese di dicembre quattro que soltanto.
nuove accademie, perchè dessero oc- Fin dal principio dell'anno 1471
casione di utili esercizi! ai più. famosi si adoperò Benedetto con tutto il
scienziati di quella metropoli. La fervore per conciliare le differenze
prìma di quelle accademie avea il insorte al tempo dei predecessori
titolo di storia romana, ed antichi- suoi fra la s. Sede e le corone di
tà profana^ la seconda si raccoglie- Spagna, di Portogallo, di NapoU e
va nella casa dei pp. dell' oratorio di Sardegna. Seppe egli cos\ ben
di s. Filippo Neri per trattare di condurre sì difficili negoziazioni, che

sacra storia e di erudizione eccle- ben presto si vide ristabilita la buona


siastica j la terza nel collegio di armonia le nunziature si riaprirono
;

Propaganda per discutere sui con- sull'antico piede, e la dataria conti-


cini j la quarta da ultimo, istituita nuò le sue spedizioni. Spedi monsignor
nella casa dei pii operai alla Ma- Merlini nunzio apostolico a recare
donna dei Monti , ragionava sulla alla corte di Torino un breve, con
liturgia (F. Accademie). cui la s. Sede costituiva quel so-
Diresse una lettera circolare ai vrano vicario dei feudi ecclesiastici
vescovi del mondo cattolico esor- negli Piemonte e Monfer-
stati di
tandoli a promuovere con tutte le rato, come era stato convenuto con
loro forze la disciplina cristiana ed Clemente XII, contribuendo però
ecclesiastica tanto nel clero come due mille scudi alla camera Pon-
nel popolo (Const. Ubi primiim etc. tificia, quale testimonio di dipen-
Ballar. Benedicti XI V tom. I pag. denza. Diede infatti quel re solen-
4); confermò le pene minacciate ne giuramento nelle mani del nun-
dai suoi predecessori ai chierici, che zio, ed inviò per la prima volta al
per conto proprio, o per altri eser- Pontefice un calice d'oro, colla pro-
citassero la mercatura (Const. A- messa di rinnovare ogni anno un
postolicae servitatis etc. Bullar. Be- tale dono in segno di riconoscenza
ned. XI F
tom. XVI pag. 19); al legittimo signore dei feudi in-
concesse ai 23 settembre l'uso del dicati.
cordone paonazzo sul cappello agli Entrata la famiglia di Lorena nel
abbreviatori di Parco Maggiore, an- ducato di Toscana, accampava di-
che dopo aver lasciato l'uffizio (F. Ab- ritti eziandio sui principati di Carpe-

breviatori); confermò la bolla di Sisto gna e di Sca volino nello stato Pon-
V, che obbligava tutti i vescovi sotto tificio, che per diritto di eredità per-
pena di sospensione a recarsi in Roma venivano nel marchese Cavalieri
ad limina Apostolorum, cioè a vi- dei conti di Carpegna. Le pratiche
sitare i sepolcri dei ss. Pietro e intavolate da Benedetto XIV col
BEN BEN 25
gran duca di Toscana lo indussero l'anno 1741 pel governo spirituale
a ritirar le sue truppe dai feudi di della Chiesa. Concesse ai 9 di gen-

Carpegna e Scavolino; ma per com- naio il diritto di amministà'are la

pensarlo poi delle spese della guerra, cresima in assenza dei vescovi latini,
e per mostrare la sua gratitudine a al guardiano del santo sepolcro,
quel gran duca, gli diede la facoltà religioso dei minori osservanti; tut-
il Pontefice di ritrarre, per una vol- tavolta il sacro crisma doveva esser
ta soltanto, dal clero di quei paesi benedetto da alcuno dei vescovi cat-
ottantamila scudi. tolici ( Const. Clini ad infrascri-
Nel 1741 il Cardinale Acquavi va ptam ctc. Bened. XIV.
Bidlar.
pregò Benedetto XIV, affinchè gli com. I pag. 28). Dichiarò, che tutti
volesse concedere una bolla di unio- i provvisti avessero l' obbligo d' im-

ne della sede arcivescovile di Sivi- petrare dalla cancelleria le lettere


glia con quella di Toledo, in favo- apostoliche pagando si ad essa che
,

re dell' infante Luigi , figlio del alla dataria, ed alla camera aposto-
re cattolico. Ma sembrando al Pon- lica, le tasse e tutti gli altri emo-

tefice che questa concessione fosse lumenti, dove superassero il frutto di


contraria ai sacri canoni, ne rimise ventiquattro ducati di camera, altri-

l' ad una congregazione di


esame menti dovessero i benefizii essere ri-
Cardinali da esso a tal fine deputati. putati vacanti, e venire ad altri con-
Questi decisero, poter egli concedere feriti. V. Const. Ciim sìcut etc. dat.
quanto gli era stato richiesto ; per die 7.5 januarìi 1 74i« -^"^' ff^agn. to-
cui Benedetto accordò all' Acqua vi va mo XVI pag. 169.
r imione supplicata, dichiarando per Con una bolla dei 29 agosto
altro nella bolla, che la collazione 1741 l'ese inabili tanto i rassegnan-
dei benefìzii di quei due arcivesco- ti quanto i rassegnatali a possedere

vati restasse riservata alla dataria il benefizio ed a riceverne perciò la


apostolica. pensione ( Const. In sublimi etc.
Commosso il pietoso Benedetto dat. die 29 aug. i74i' Bull, magri.
alla miseria del suo popolo, soppres- tomo XVI pag. 4^), e tolse alcuni
se sette pesanti tributi sulla seta abusi introdotti nella rassegnazione
cruda, sull'olio, sul bestiame e sopra dei benefizii e deludenti le costitu-
altre derrate. Provvide inoltre alla zioni di
s. Pio V, e di Gregorio
scarsezza delle rendite della camera a- XIII F. Const. Ecclesiastica etc.
(
postolica senza dar peso ai poveri, dat. die i5 iunii 17 ^i' Bull, magri.
col decretare l'uso della carta bol- tomo XVI pag. 33 ; Const. Quan-
lata già proposto dal suo anteces- ta etc. dat. die 1. aprilis i568.
sore; uso che poscia abolì in vista Bull. Rom. tomo IX. part. Ili pag.
degli abusi introdotti, e non vo- 20. Const. Humano etc. dat. die
lendo che la camera venisse a 5 ianuarii i584. Bull. Rom. t. IV
perdere i sei mila scudi che ne p. IV p. 40- Assoggettò di più alla
ritraeva, obbHgò ad indennizzarla scomunica e ad altre censure quelli,
per tre quintile comunità dello che vendevano per una somma ciò
stato ecclesiastico, e pegli altri due che ritrar potevano dai benefizii per
quinti la città di Roma, sopra i luo- tutto il resto della vita, dichiarando
ghi di Monti Camerali. nulli quei contratti ( Const. Uni-
Molto si occupò Benedetto nel- versalis etc. dat. die i5 iunii yj^i^
i6 BEN BEN
Bull, magri, tomo XVI pag. 33). ai penitenti il nome dei loro com-
Molto adoperò eziandio accioc-
si plici, fulminando poi, ai 2 di giu-
ché fosse osservato il digiuno qua- gno del 1746, la scomunica riser-
dragesimale. Ordinava ai vescovi, vata al Sommo Pontefice a quelli,
con una lettera de' 3o maggio, non che in altro senso interpretassero
dover concedere dispensa senza le- una tale condanna (Const. Uhi plu'
gittima causa: procurare che unica rimani Ball. Magn. tomo XVII p.
fosse la commestione nella giornata 29). Per isradicare poi del tutto que-
senza mescolanza dei cibi permessi coi sto abuso, obbligò con un'altra bol-
proibiti ( Const. Non ambig. etc. la i penitenti a denunziare alla in-
Ballar. Benedict. XIV. tomo I quisizione quei sacerdoti, dai quali
pag. 48). Con altra lettera poi, ai fossero interrogati sul nome dei com-
22 agosto, dichiarava più positiva- plici.

mente quelle discipline (Const. In Maggiori furono le provviden-


suprema eie. loc. cit. pag. 63), e ze prese da questo Pontefice sul ma-
più chiaramente ancora le spiegava trimonio. Sicome facilmente si sciol-
nella risposta data alle questioni geva in Polonia, colpa delle curie
promosse dall'arcivescovo di Valen- vescovili, così prescrisse a que' vescovi
za, che ne lo richiedeva (Const. l'osservanza de' sagri canoni, e perchè
Cognovimus etc. dai. die 12 maii si era sparsa colà la voce aver egli tolto
l'j^i. Ballar, maga, tomo XVI gliimpedimenti canonici nel matrimo-
pag. 92), ed a quelle avanzate dal- nio, in cui uno o tutti e due i con-
l'arcivescovo di Compostella (Const. traenti professassero apertamente l' e-
Si fraternilas etc. Ballar, maga. resia,ne confutò la calunnia. Per impe-
tomo I pag. 356.). Approfittando dire poi la facile dissoluzione dei ma-
della quiete olFertagli dalla villeggiatu- trimoni i, 3 novembre
dichiarò ai
ra di Castel Gandolfo (Vedi), com- 1741 in qual forma, con qual or-
pose una bolla interessantissima in ri- dine e avanti di chi si dovessero trat-
guardo al digiuno quadragesimale, tare i giudizi! delle cause matrimo-
oltre le altre che aveva prima ema- niali (Const. Dei miseratione ete,
nate, e la indirizzò ai i o giugno 1 745, loc. cit. tom. XVI pag. 8).

a tutti i vescovi del mondo cattolico. Stabib pm-e come dovessero re-
Dai provvedimenti presi sul di- golarsi gli ecclesiastici in occasione
giuno, passò Benedetto XIV a torre di un matrimonio fatto senza pub-
quelli, che si erano introdotti nel tri- blicazioni (Const. Dalis vobis, 17
bunale della penitenza. noif. 1741 Ball. niag. tom. XVI
Con una bolla dei 17 giugno p. 53. Ad Apostolicae etc. ^5 feb.
confermò le pene contro i solleci- 1742, loc. cit. p. 73), come pure in
tanti nella confessione, imposte da riguardo alla validità dei matrimo-
Gregorio XV
ai 3o d'agosto 1622, nii tra eretici, o tra un eretico ed
e dalla congregazione del santo uf- una cattolica, e viceversa (Const.
fizio agli II febbraio 1661 , non Matrimonia etc. 4 ^ov. 1741 loc»
che alla presenza di Alessandro VII cit. pag. 52 Reddita sunt 7 fiept.
: 1

ai 20 settembre i665. 1746 loc. cit. tom. XVIII pag.


Condannò con una bolla dei 7 313 Paucis abitine etc. 1 9 mart.
:

luglio 1745 l'uso di alcuni confes- 1758: Cam venerabilis, die eodem
sari del Portogallo di domandare tom. XIX pag. 27 3i), prescriven-
, ,
.

BEN BEN 27
do ancora in quali casi gli ebrei scovi tutti, ed ai rispettivi capitoli,
convertiti al cristianesimo potessero di eleggere quelli, i quali dovevano
ripudiare le donne, die prima ave- giudicare le cause ecclesiastiche fuo-
vano sposate. ri della curia romana, a comodo dei
Non isfuggi agli sguardi benefici litiganti ,
quando non si potessero
di questo Pontefice la situazione destinare dei sinodi ( Bull. Maga.
eziandio delle chiese esistenti in tom. XVI pag. 72). Eresse, ai 6 di
mezzo agli infedeli. La prima, che ottobre i74i> sei cavalieri ecclesia-
fosse scopo delle sue apostoliche fa- stici dell'Ordine militare equestre in
tiche, si fu quella dei maroniti onore della Immacolata Concezion
prescrivendo, che da' maroniti si di Maria, ristabilito in Germania
facesse una chiesa patriarcale, a- da Carlo Alberto duca di Baviera
Tente otto, anziché sedici vescovi, e poscia imperatore Carlo VII /^.

condannò la contribuzione, che da- Bull. Benedict. XIV tom. I pag.


vasi a quel patriarca per la distri- 78 , nonché Concezione Immacola-
buzione degli olii santi, sostituendo ta, Ordine equestre.
altri mezzi di alimento. V. Maroniti. Beatificò solennemente ai 2 3 di
Assegnò centomila scudi del Pon- aprile Alessandro Sauli, settimo ge-
tificio erario, per assistere i popoli dello nerale dei cherici regolari di s. Pao-
stato d' Urbino, della Marca e del- lo, detti Barnabiti, prima vescovo di

l' Umbria afflitti dal terremoto. Tol- Aleria, poi di Pavia ( Const. Beni-
se alle congregazioni dei vescovi e gnitateni etc. Bull. Bened. XIV tom.
dei regolari la facoltà di dar licen- I pag. 46 ) ;
stabili poscia ai 24
za alle monache di uscir dai con- novembre non doversi celebrare le
venti sotto pretesto per
di salute, beatificazioni e le canonizzazioni dei
r abuso, che se ne faceva in Porto- santi,che nella basilica vaticana, se-
gallo. V. Const. Culli Sacrarum condo r antico costume ( Const. Ad
J^irginum^ i iun. 1741- Bull. Ma- sepulcra^ic. data die 2 3 nov. 1741
gn. tom. XVI pag. 3o. loc. cit. pag. 93), stato interrotto
Una sua bolla giugno
dei 3o da Benedetto XIII e da Clemente
1741 fulminava la scomunica a XII; confermò il decreto del suo
quelli, che facevano celebrar le mes- predecessore, che ordinava si eseguisse-
se lasciate in legato dai testatori in ro in un solo giorno, per evitar la trop-
luoghi diversi dalla loro dimora, a pa spesa, le doppie esequie da farsi ai
cagion di risparmio ( Const. Quan- Cardinali morti in Roma, aggiun-
ta cura,3o iun. l'j^i, Bull. Mag. gendo che si dovesse osservare in
pag. 35; Pro eximia etc. loc. cit. perpetuo questo rito. V. Bullar,
pag. 36 ). Prescrisse minutamente Magn. tom. XVI pag. 36.
in capitoli il cerimoniale di civiltà Confermò dipoi, ai 3 gennaio
e di convenienza da usarsi coi su- 1742, le costituzioni degli altri Pon-
periori ecclesiastici e cogli eguali. tefici risguardanti la clausura dei
(Const. Quod apostolus etc. data monisteri regolari propose ai ve-
,

die i5 rnaii 1741- Bull. Magri. scovi il metodo del Cardinal Bel-
tom. XVI pag. 28 ). Raccomandò larmino per insegnar la dottrina
caldamente, ai i5 di agosto l'/^i, ai fanciulli, e raccomandò loro cal-
ai vescovi dell'lberuia l' esercizio del- damente un tale ufUzio {Bull. Magn.
le loro funzioni , e ordinò ai ve- tomo XVI pagina no e 1 08 )
28 BEN BEN
Confermò, ai i5 dello stesso feb- marzo approvò le virtù in grado
braio, l'abolizione fatta da Innocen- eroico del venerabile Michele de
zo XII dei tribunali e giudici pri- Sanctis, religioso de' trinitarii scalzi
vati di Roma e di quelli che po- della redenzione degU schiavi; e final-
scia potessero essere stati istituiti. mente, ai 23 aprile del detto anno
Approvò la elezione di Carlo Al- 1 742, dichiarò constare il martirio del
berto duca di Baviera ed imperator venerabile Ignazio de Azevedo con
di Germania, col nome di Carlo VII, altri trentanove suoi compagni gesui-

e gli diresse un breve, nel quale gli ti mandati dal generale s. Francesco

manifestava non solamente la sua Borgia a predi-care la fede nel Brasile,


contentezza per s\ fausto avvenimen- i quali martirizzati furono nel 1570
to, ma eziandio le sue speranze, ch'e- dai calvinisti.
gli sarebbe per favorire mai sempre Per togliere le controversie fra i

gì' interessi della cattolica religione. vescovi ed i parrochi latini coi gre-
Il re di Batgao e quello di Bat- ci e gli albanesi di rito greco, di-
titi, amendue del Tibet, spedirono moranti nelle loro diocesi, confermò
al Pontefice il p. Vito da Recanati a questi ultimi tutti i privilegi con-
cappuccino, per ottenere da esso cessi dagli antecessori loro, e fece un
una missione di frati di quell' Or- compendio distinto di tutto ciò, che
dine. Aderì Benedetto XIV alle pre- doveano credere e praticare, e quan-
ghiere di quei due principi, e racco- to era lecito osservare ed ammet-
mandò ad essi caldamente la pro- tere. V. Greci, Albania e Cina.
tezione della fede cattolica ne* lo- Benedetto dettò leggi utili alla
ro stati rispettivi. L* insinuante ma- morale del suo stato Pontificio.
niem, colla quale li trattò nei suoi Bandi gli spettacoli immodesti, che
br^vi, unita al disinteresse dei cap- si facevano da giovani nudi nei
puccini, ottenne ad essi dal Tipa, di festivi in diverse parti della
viceré del gran Lama nel tem- campagna di Roma ( Const. Ni-
porale, la libera predicazion del hil profecto Bull. Bened. XIV to-
vangelo in tutto il Tibet F. Ti- mo I pag. 206) e con un motu-
bet. proprio diede leggi per la stipulazio-
Celebrò agli 8 di aprile la so- ne degli appalti sui beni della ca-
lenne beatificazione di Camillo de mera apostolica.
Lcllis, canonizzato poi nel 1746. Volle si riunissero in un sol cor-
(Const. In virtutihus etc. Ballar. po tutti i monaci basiliani di rito
Btncd. XIV toni. I pag. 146), e ruteno, assicurando con una lettera
diede alla luce ai 28 dello stesso i loro vescovi per nulla essei-si di-
mese la bolla, colla quale Urbano minuita con tale atto la loro auto-r
VIII canonizzò, nel 1625, s. Elisa- rità. Proibì ai monaci, cui soglionsi

betta regina di Portogallo (loc. cit. p. dare in Polonia le cattedrali e le


148). Confermò ancora, ai 18 giu- archimandrie, di aggiungere il quar-
gno 1742, il decreto della congre- to voto, di non brogliare alle digni-

gazione dei riti, che concedeva il tà, stabilendo inoltre il grado di au-
culto immemorabile, equivalente al- torità del metropolitano e del proto-
ia beatificazione non solenne, alla archimandiita sui monaci di que-
b. Giovanna di Valois ( (^onsL Ex- st'Ordine. F. Basiliani Ruteni, e Ar-
poni etc. loc. cit. jwg. 1 36). Ai 6 di cui man dhita.
,

BEN BEN 29
Aggiunse nuovi decreti a quelli p. 129). Stabih, ai 14 di febbraio,
di s. Pio V
e di Clemente XI di- che in avvenire ogni Cardinale, al
retti ai vescovi, acciocché ne seguis- momento della sua promozione, do-
sero i dettati per la collazione dei vesse depositare, tempo un mese,
benefìzii, principalmente di quelli ai cento sessantadue ducati d' oro pei
quali è unita la cura d'anime ( Con- maestri delle cerimonie partecipanti,
st. Apostolatus 19 aug. iSS'/. Bull. e sessantuno pei non partecipanti;
Rom. tom. IV part. II pag. 89 1 ). ed aggiunse, ai 15 dello stesso mese,
Dimostrò di poi in una sua bolla l'arcivescovato d'Amasia in partibus
non aver obbligo i sacerdoti di neli'Anatoha al vescovato di Pavia,
amministrare la comunione nella ordinando, che quel prelato dovesse
messa privata, ed esortò nello stes- intitolarsi vescovo di Pavia ed arci-
so tempo i vescovi a persuadere il vescovo Amasia, ricevendo gli
di
popolo sovra tale argomento, che pur onoii a quest'ultima dignità spet-
die' luogo a molte controversie per tanti. Ma di poi , il Pontefice Pio
tutta r Italia. Dopo siffatte istru- VII, colla bolla Paternae charitatis
zioni si fece a determinare, nel stiidium, nel 18 19, divise il titolo
concistoro dei 26 novembre, do- arcivescovile d'Amasia dalla chiesa
versi tenere ogni anno agli 8 di- di Pavia.
cembre cappella Papale nella basili- Dopo maturo esame, fatto da una
lica di s. Maria maggiore per la congregazione di uomini dotti, sta-
festa della Concezione della Beatis- bilì per legge perpetua doversi an-

sima Vergine ( V. Cappelle Ponti- che i rei non confessi, ma convinti


ficie). Finalmente ai 18 dicembre con indizii della maggior evidenza,
manifestò non potessero dispensarsi pimire della pena ordinaria. Avvisò
dai voti semplici gli appartenenti alla i vescovi spettare a loro soltanto il

congregazione della missione, se non diritto di ordinare le preci pubbli-


dal Pontefice, o dal loro superior che; se la podestà secolare ne li
generale, e ciò allora soltanto quan- pregherà, lo facciano; se lo farà
do la abbandonavano. senza domandar permesso, si oppon-
Siccome soggetto di continue con- gano, approfittando delle facoltà con-
troversie era la chiesa della santa cesse dalla Chiesa per agire in caso
casa di Loreto, così a rimuove- di lesistenza. Ordinò si celebrasse
re quelle controversie ordinò Be- la festa degli Apostoli s. Pietro e
nedetto, che si l'accogliessero tut- s. Paolo per otto dì, specificando
te le risoluzioni emanate dalla giorno per giorno tutto ciò, che a
congregazione de' Cardinali, e che ri- loro onore praticare dovevasi (Bull.
dotte in compendio , e disposte Benedici. XIF tomo I, pag. 270.
per ordine alfabetico , fossero da- Bull. magn. tomo XVI pag. 157).
te in luce, dovendosi ricorrere al- F. Cappelle Prelatizie.
l' autorità di esse determinazioni La camera apostolica, particolar-
all'insorgere di ogni ulteriore que- mente nel secolo XV, aveva con-
stione. Decise inoltre, che all'emer- tratto grandi debiti per sovvenire
gere di nuovi casi si avesse ricorso alla ai bisogni della cristianità. Soltanto
decisione della detta congregazione dall'anno i534 al i655 aveva som-
(Const. Humilitatis nostrce etc. i3 ministrato alla Francia, alla Polo-
ianuar, 1743. Ballar, magn. t. XVI, nia, alla Germania, e ad altri
3o BEN BEN
priìicipi cattolici, nove milioni e Servia, della Bulgaria, della Persia
mezzo di scudi, pel frutto dei quali e dell'Armenia; proibì severamente
era obbligata a pagarne quattrocen- d' imporre nomi maomettani ai
tomila all'anno. Non potendo sot- bambini nati in grembo alla nostra
tostar essa ad un così grave peso, Chiesa, e suggerì all' arcivescovo (U
avevano i Pontefici costretto gli Antibari il modo di contenersi in
Ordini monastici e i canonici regolari riguardo ai beni ecclesiastici rite-
con grave lor danno, a
dell'Italia, nuti dagli infedeli, o dai cristiani,
supplirvi. Vi provvide Benedetto affinchè fosse evitata la persecuzione
permettendo ai raonisteri di pagare dei turchi, o l'apostasia dei fedeli.
il capitale, liberandosi così dai frutti (Const. Urbeni Antibarum, 9 mari.
ascendenti a ottantaquattro mila cen- l'j^i. Bull, magn. tomo XVIII,
to e settanta scudi annui. In segno pag. 266. Cufìi Eticyclicasy 1 mari,
di riconoscenza per tale concessione, 1754, loc. cit. tomo XIX, p. idi).
risolvettero gli Ordini monastici di Si trattava in quel tempo fra
eternar la memoria di Benedetto Maria Teresa d'Austria regina d'Un-
XIV, e la congregazion cassinense gheria, e l'elettore di Baviera di
gli fece erigere a Monte Cassino una secolarizzare alcuni vescovati di
statua di marmo , collocata nell' a- Germania, o levar dai piìi ricchi
trio fra quelle degli altri Pontefici parte delle loro rendite. Ciò molto
benemeriti dell' Ordine. dispiaceva a Benedetto, memore già
Non perdette nemmeno Benedetto della soppressione delle due metro-
di vista la Camera, alla quale diede poli di Magdeburgo e di Brema ,>

facoltà di poter venire all'estrazione e delle secolarizzazioni di altri ve-


degli uffizi vacabili posseduti dagli scovati e badie accadute nella pace
esteri, cioè che non fos-
da quelli di W^estfalia, con grave detrimento
sero domiciliati in Roma, o al ser- del culto divino e della ecclesiastica
vizio della Santa Sede. giurisdizione. Scrisse perciò ai principi
Le continue calamità, che da molti cattolici della Germania acciocché non
anni affliggevano lo stato ecclesiastico, permettessero cotanto danno, ed ai ve-
aveano quasi esausto l'erario Pontifi- scovi perchè vi si opponessero con
cio. Fu costretto perciò Benedetto tutte le forze loro. Nella Germania,
ad aggravare i possidenti della città ricca più che mediocre rendita con-
ed agro romano d'una imposizione, venivasi ai vescovi per resistere agli
per una volta tanto sui redditi dei eretici, e per mantenere quelli che
terreni e delle case. si convertivano; quindi falsa era la
Nell'atto che decorava i canonici massima di dover secolarizzai'e i

della cattedrale di Padova della loro vescovati.


cappa magna, e del rocchetto nel- Mentre tali cose si agitavano ester-
r inverno, e di cotta sopra il roc- namente, nuovi regolamenti dava in
chetto nella state ( V. Padova ) quell'anno 1 744 ^ t^^^ti i tribunali del
prendea utili provvedimenti intorno suo stato. Segnò distintamente la fa-
le chiese situate nelle parti degli coltà ed i doveri del Cardinal peniten-
infedeli. Tolse alcuni abusi intro- ziere, e quelli degli uffiziali della pe-
dotti in Albania; prescrisse gì' in- nitenzieria, prescrivendone il numero
terrogatori i da farsi ai vescovi del- ed il metodo di eleggerh {V. Bui.
l'Albania, della Macedonia, della magli, tom. XVI, pag. 260 , 281 ,
BEN BEN 3i
Bull. Benedici. XIV, t. I, p. 3 19, magn. tom. XVI p. 218). Proibì
33o), con varie altre discipline atti- Benedetto ogni sorta di lavoro ser-
nenti a quel tribunale; dichiarò nul- vile nelle feste comprese nel tenipo,
la giovarealla diminuzione della in cui si faceva la ricchissima fiera
pena pronta confessione di quei
la di Sinigaglia, e per compenso la pro-
finti sacerdoti, che avessero celebra- rogò di cinque giorni. Un suo breve
ta la messa od amministrata la pe- tratta dettaghatamente in proposito
nitenza, e pi'escrisse di rilasciarli al di tutte le fiere dello stato eccle-
braccio per essere conde-
secolare siastico V. Bidl. magn. tom. XVI,
gnamente condannati {V. Bui. magri. p. 220 e 332.
tom. XIX, pag. 28, 286 e 196, Confermando con una bolla i di-
Bull. Rom. tom. IV, part. Ili, pag. ritti ed i privilegii degli avvocati
28, tom. V, part. II, pag. 200, una
concistoriali, diede nella stessa
tom. VI, part. I pag. 3), ammise distinta idea V. dei loro uffizi.

i regolari agli effetti stessi della bol- Bull. Benedici. XIV, 5 nov. ly^S
la d'Innocenzo XII, di dover essere tom. I pag. 38.
approvati cioè dall'Ordinario, dove L'esercito napoletano e spagnuolo,
da alcun penitente venissero eletti nel 1 742, si era avanzato verso Bo-

a confessori ( Const. Apostolica etc. logna a fissarvi i quartieri d' inver-


Bullar. Bened. XIV, tom. I, p. 358); no. Vane tornarono le rimostranze
volle che tutti i pastori delle ani- di questo Pontefice per impedire
me, i parrochi, i vicarii, gli econo- un passaggio di tanti eserciti per
mi anche regolari, benché privi di lo stato ecclesiastico; ma dovette
slabili proventi per mantenersi, ap- accordarlo se volle mettem al co-
plicassero domeniche e
in tutte le perto da mali maggiori, ed accor-
feste dell'anno la messa parrocchiale dandolo non potè impedirne la per-
pel popolo loro affidato, o la con- manenza anche troppo lunga. Ac-
ventuale nelle cattedrali e collegiate cresciuto per tal motivo a dismisura
pei benefattori delle chiese rispetti- il prezzo delle derrate, minacciato
ve. V. Bullar. Bened. XIV, tomo lo stato Pontificio dal contagio che
I, pag. 336. da Messina era passato nelle due
Permise al nunzio, ed all'arcive- Calabrie, nell'anno 1 744 finalmente
scovo di Torino di esaminare i di- i dominii Pontificii divennero il tea-
ritti dei benefizii semplici per con- tro della guerra. Allora anche gli
vertirli in commende delle religioni austriaciinondarono quel suolo, ed
militari di Lazzaro e di s. Mau-
s. il sangue scorse per quelle pacifi-
rizio , locchè da Gregorio XIII e da che campagne. Erano passati tre
Pio IV era stato concesso. Il re di mesi dacché le armate belligeranti
Sardegna, affine di dimostrargli la stavano accampate nelle vicinanze
sua gratitudine, insigni della croce di Veli etri senza uno scontro de-
de' ss. Maurizio e Lazzaro d. Gio- cisivo, quando il principe di Lobe-
vanni Lambertini pronipote del Pon- witz, comandante degli austriaci, le-
tefice con una commenda in Civita- vò il campo, ed avanzossi verso Ro-
vecchia, e creoUo gran croce dello ma presso al ponte Molle. I napo-
stesso Ordine e perpetuo gran priore letani lo inseguirono in modo, che
di esso in Roma collo stipendio di il Tevere solo serviva di divisione
due mila scudi annui ( V. Bidlar. ai due eserciti. Il re di Napoli de-
32 BEN BEN
sideroso di baciare il piede al capo partecipare delle distribuzioni chiama-
della Chiesa, convenne di entrarvi te del rotolo, quantunque vi ai trovas-
ai 3 novembre. Le salve del-
di sero al momento in cui si ficovaito.
l'artiglieria di Castel s. Angelo die- Una certa monaca, detta Crescen-
dero avviso ai nemici del suo in- za, era morta in odore di santità a
gresso. Dmò per un'ora l'abbocca- Cauffbira in Isvevia, e sotto al suo
mento dei due sovrani nel giardino nome si erano sparse per la Ger-
di Montecavalloj dopo il quale si mania alcune immagini dello Spirito
recò il re a venerai^e i sepolcri dei , Santo, in forma di giovane avve-
ss. Apostoli, ed a riconoscere tut- nente. Appena Benedetto venne a
to ciò , che di più prezioso ofire conoscer tali cose, ordinò al vescovo
il Vaticano. Ivi il Pontefice gh a- di Augusta di aprirne il processo, e
veva fatto apparecchiare un pran- gli propose le cautele da usarsi in
zo sontuoso e ricchi donativi. Tras- tali circostanze vietando nello stesso
feritosi di poi a pernottare nel deli- tempo permettere si dipingesse
di
zioso palazzo di villa Patrizi a por- lo Spirito Santo sotto forme uma-
ta Pia, tornò la mattina seguente ne, e togliendo provvidamente altre
al suo campo. V. Castruccio Bo- somiglianti superstizioni.
namici, De rebus ad Velilras gestis A tutto invigilava questo zielantis-
anno i 744* Simo Pontefice, a tutto rispondeva
Consacrò Benedetto XìV la cap- con una instancabilità, che se non
pella di san Giovanni Batista , ric- fosse attestata da tanti documenti,
ca di preziosi marmi , che Gio- diverrebbe incredibile. Il Cardinale
vanni V re di Portogallo avea fat- Portocarrero domandava, se potesse,
to fabbricare in Roma colla spesa di come professo nell'Ordine di Malta,
cinquecento mila scudi per collocarla portar la croce ettagona di tela bian-
nella chiesa di s. Rocco dei gesuiti ca suir abito Cardinalizio. Osservò
in Lisbona. Dopo sì laboriosa fun- Benedetto, che i monaci ed i frati
zione volle anche celebrarvi la mes- professi, promossi al vescovato, devo-
sa bassa, il che fu tanto gradito a no portar l'abito della loro religione;
quel monarca, che gli mandò in dono che il vescovo di Malta, per lo
duecento mila scudi. Benedetto poi piti cavaliere, porta la croce dell'Or-
ne decorò l'altare col titolo di Pon- dine sulla mozzetta , che il Car-
tifìcio. Agli 8 di maggio ly^^ si dinale d'Albusson, gran maestro di
diede a visitare le chiese di Ro- Malta, usava pure insignirsene, come
ma, cominciando dalla lateranense. siscorgeva da un suo ritratto; final-
Insegnò ivi la dottrina cristiana ai mente, che una medaglia del Cardinal
fanciulli di quella parrocchia, ed e- di Lerdala lo rappresentava colla cro-
stese molti decreti pel buon servi- ce bianca sulla mozzetta; in base
zio della basilica. Ad istanza di Fi- di queste e di altre ragioni stabi Pi,
lippo V, liberò gli abitanti dei re- che i Cardinali professi e di qualun-
gni di Castiglia, di Lione, e delle que milizia potessero portare la cro-
Indie spagnuole, dall' obbligo di a- ce suindicata, che è l'abito della lo-
stencrsi dalle carni nel sabbato,
che ro religione. Esortò dipoi i vescovi
non fosse di quaresima o di digiuno a dimostrare ai popoli quanto sia
comandato, ed escluse i Cardinali, grave il peccato di usura, reprimen-
coslao temente assenti da Roma, dal do prima i discorsi di quelli, che
,

BEN BEN 33
Io spacciavano come indiiTerenle, ed de Quin-
di Colela Boilet, di Stefana
indi stal)iIendo non si potessero au- zanis, di Alvaro de Cordova, di
mentare i frutti dei censi più del Pietro Gonzales Teimo, di Giovan-
quattro per cento (Bull, niagn. t. XVI na di Valois, di Girio dei conti
p. 328 ep. 3i). Finalmente, con una Lunelli di Linguadoca, France- di
sua bolla in nove articoli, dimostrò sco Patmi, del Cardinal Nicolò Al-
potere i vescovi visitare le chiese bergati , di Pacifico da Ceredamo
parrocchiali rette dai regolari quan- di Ladislao di Gieluiom di Mar- ,

do non vi risiede il generale del- colino, di Enrico da Bolzano, di


l' Ordine ( l^. sess. del concil. Trid. Angelo da Clavasio, di Gabrielo Fer-
i5j cap. XI, de regala. Boll. magn. retti, di Giovanni Liccio, di Giovan-

tom. XVI, pag. 591). Ai 4 gennaio na detta volgarmente Vanna, di O-


prescrisse l'ordine ed il numero de- dorico Mattiussi, di Ugo degli Atti,
finito delle famiglie nobili di Roma, e di Serafica Sforza, approvando il

e prefìsse il metodo da tenersi nel- semplice culto di Benedetto da Fla-


lo ascriverne di nuove, tra le quali dello, ed il culto antico di s. Ma-
essere doveano tutte quelle dei ro- rone abbate.
mani Pontefici [Bidl. Benedici. XIV ^
Il vescovo di Brixen ed altri, do-

tom. I, pag. 596). Approvò ai i5 po aver ottenuta da Benedetto la fa-


d'aprile 1' Ordine degli scalzi della coltà di poter dire 1' uffizio e cele-
congregazione della santissima Croce brare la messa del b. Andrea della
e della passione di Gesù Cristo, isti- Terra Brissense , ucciso dai giudei
tuito dal padre Paolo dalla Croce in odio alla fede quando non ave-
e detto perciò Passionisti ( Vedi va ancora compiti li'e anni di età,
V articolo rispettivo ). ne domandarono la canonizzazione.
Il di 29 giugno 1746, dedicato Colse egli questaoccasione per di-
alla memoria dei santi apostoli Pie- mostrare con un breve eruditissimo,
tro e Paolo, canonizzò s. Fedele dei 2 3 maggio i755, non essere
da Sigmaringa, s. Camillo de Lellis, conveniente di cononizzare i bambini;
s. Pietro Regalato , s. Giuseppe da primo per la novità secondo per ;

Leonessa, s. Cateiina Ricci, stenden- non avvilire questo rito colla trop-
done egli medesimo gli atti (V. Ada pa frequenza; terzo perchè i fedeli
canonizationis quinque sanctonim niun esempio di virtù possono trar-
ctc. , adjectis etiani pluribus aeneis re da quella cosi tenera età. Vol-
tahidis y sive Supplementum secun- le perciò dovessepromotor della il

dum ad opus de canonizatione san- fede risponder maniera


in simile
ctorum, Venetiis 1768); atti ch'e- ogni volta che in tale argomento
rano già inseriti nel tomo del- V venisse richiesto.
l'opera De canonizatione sanctorum, Per maggiormente allettare i ve-
Roma 1747} terza ediz. fatta dal scovi alla residenza nella diocesi con-
gesuita portoghese Azevedo. Celebrò , cesse loro, quando vi si trovassero,
poi il Papa la beatificazione solenne in l'alternativa delle elezioni ai bene-
diversi tempi di Girolamo Miani, di fizii vacanti nei mesi in cui la col-
Giuseppe Calasanzio di Giovanna , lazione spettava alla Santa Sede.
Francesca Fremiot de Chantal e , Tuttavolta limitava tale costume a
di Giuseppe da Copertino. Confer- tutto il suo Pontificato. Urbano Vili
mò finalmente il culto immemorabile aveva istituita la congregazione della
VOL. V. 3
, ,

34 BEN BEN
residenza affinchè decidesse sulle con- senso dei genitori non essersi mai
troversie nate in proposito ; ma que- ricevuto dalla Chiesa l'uso di bat-
sta venne a poco a poco a mancare. tezzarli; 2." darsi la sola eccezione,
Benedetto la rinnovò con una co- nel caso in cui fossero in pericolo
stituzione dei 3 settembre e nuove di vita, ed abbandonati dai loro
norme stabilì opportunissime. Man- parenti; 3." essere tuttavia vali-
dò nel mese di agosto 174^ le ià- do anche il battesimo dato nei casi
scie benedette al neonato arciduca in cui non è lecito il conferirlo;
Giuseppe primogenito di Francesco I, 4.° in quest'ultimo caso non do-
eletto in quell'anno imperator di versi restituire i figli ai genitori
Germania in Francfort; fascie che ebrei, ma allevarH presso i cristiani
presentate vennero da mons. Ser- nella fede cattoHca; 5.° per prova
belloni, alloi^a nunzio alla corte di finalmente del loro battesimo ba-
Vienna. stare il testimonio di un solo. Trat-
Leonardo Chizzola , arcidiacono tò poi del battesimo degli adulti e
della cattedrale di Brescia, già a- molto si diffuse in diverse quistioni
vanzato in età, recossi a Bologna sull'argomento [Ballar. Benedici.
e vi vesti l'abito dei gesuiti, senza XI F, tomo li, pag. 186). Volle
prima averne data parte al Cardi- che le parrocchie, separate dalle
nal Quirini suo vescovo. Restò que- badie dai cui dipendono, fossero sog-
sti molto dispiacente, perchè con ciò gette alla giurisdizione del vescovo
la sua chiesa perdeva il più bell'or- della loro diocesi, eccettuato sempre
namento , ed i poveri rimanevano il territorio proprio, che circonda
privi di un grande benefattore. la badia , e stabih alcuni compensi
Pressò egli dunque colle più calde da somministrarsi agli abbati per
istanze il Pontefice, acciocché impe- l'utile Per riconoscere il
perduto.
disse colla sua autorità a qualun- Pontefice se erano state eseguite le
que cherico di passare agli Ordi- beneficenze ordinate da lui a favore
ni jegolari senza aver consultato il del porto di Civitavecchia, risolvette
suo Ordinario. Gli rispose Benedet- recarvisi con nobile accompa-
di
to, come s. Gregorio Magno avea det- gnamento. Molto si distinse per la
to a Desiderio vescovo di Vienna in sua pietà nei sette giorni in cui vi
Francia, quando Pancrazio diacono si trattenne. Servì a tavola tutti i
avea abbandonato 1' Ordine monasti- malati dello spedale dei Fate bene
co « accendetelo colle pastorali esor- fratelli, come pure quelli che appar-
:

tazioni acciocché non si raflieddi il fer- tenevano all'altro dei forzati, rega-
vore del suo desiderio ". Con siffat- landoli letto per letto di confetture
te ragioni significò a quel Cardinale squisite e di uno scudo. Rimase sod-
essere inutile un'apposita Pontifi- disfatto per ciò che concerneva alla
zia costituzione, essendo assai raro esecuzione de'suoi ordini, cioè per
il caso che un arcidiacono voglia la franchigia posta in vigore in quel
spogliarsi dell' uffizio di cui gode porto, per la erezione di una nuova
per sottomettersi alla regola mo- fontana e per la piazza resa più
nastica. ampia allo scarico delle merci ec.
A togliere gli abusi intorno al Tre lapidi furono destinate a ren-
battesimo degli ebrei, stabili con der perpetua la memoria di tali be-
altra costituzione: i." senza il con- nefìzii.
BExN BEN 3*)

Molto insisteva presso il Ponte- sempio, malgrado le angustie in cui


fice il re di Sardegna, acciocché si trovava il Pontificio erario.

insignisse del titolo di vescovo in Bejolò ancora con ottime leggi


partibus il Cardinal Vittorio Ama- i tribunali criminali. Stabilì il nu-
dei delle Lanze, suo elemosiniere mero dei giudici, dei luogotenenti
maggiore, ossia cappellano maggiore al tribunale del governatore , ne
nella regia corte di Torino. Conside- prescrisse i giudici ,
gli stipendi , i

rò Benedetto i che quegli il quale


.**
fiscah, i notai ec. f^. Ballar, magn.
viene decorato della porpora, re- tom. XVII, pag. 2i5, loc. citato;
sta sciolto dalla chiesa sua sposa, tom. XVIII, pag. 4o, 48, e 178.
dove air opposto, eletto vescovo do- Sul principio del 1748 si adoperò
po il Cardinalato , rimane sposo con ogni cura a sradicai^e molti abusi
alla chiesa cui deve dirigere 2.° ; introdotti nel tempo di carnovale, di-
che una volta altri Cardinali non rigendo a questo fine una lettera cir-
erano vescovi fuori dei sei suburbi- colare a tutti i vescovi dello stato ec-
cari , sembrando allora non poter Vietava in essa di prolun-
clesiastico.

convenire col Cardinalato la dignità garne l'ultimo giorno oltre la mez-


episcopale, ciocche si è introdotto za notte, e 1' uso delle maschere nei
col tempo. Chi volesse però veder venerdì e nei giorni festivi. Alla
discusso con profonda erudizione pravità degli im moderati baccanali
quest' ultimo punto, legga il suo opponeva gli esercizii di pietà,, mas-
breve diretto all' Amadei , Cum a simamente nei tridui col Santissimo
nohis etc. dai. die 4 ^"g"* I747- esposto, concedendo indulgenza ple-
Bull. magn. tomo XVII pag. 172. naria a quelli che vi concorressero.
Benedetto ai 4 settembre approvò F. Ballar. Benedicti XIV, tomo IL
le virtìi in grado eroico del ven. p. Pie- pag. 375.
tro Clave della compagnia di Gesù, Erano troppo ristretti i dominii di
e beatificò solennemente ai 29 set- Giovanni V
re di Portogallo, perchè
tembre Girolamo Miani , fondatore ad essi soltanto limitare si dovesse-
dell'Ordine dei somaschi. Ad istan- ro le sue provvide cure onde pro-
za dell' imperatore Massimiliano , il muovere il cattolico culto. Ordinò
Pontefice Alessandro VI avea dichia- quindi al commendator Sampayo,
rato non essere esente dalla giuris- suo ministro in Roma, di farvi stam-
dizione del vescovo di Spira il capi- par nobilmente il messale romano,
tolo secolare subentrato nel moni- e nello stesso tempo ancora, di con-
stero benedettino di Odonheim, av- certo col Pontefice, il martirologio
vegnaché quel capitolo, col doman- ridotto in volgare. Non poteva a-
dare al vescovo la licenza di trasla- prirsi più bel campo alla vasta
zione , avea da se stesso riconosciuta erudizione di Benedetto. Si de-
la sua soggezione, onde, essendo insor- dicò egli all' uopo col più felice

ta nuova lite, Benedetto vi provvide successo, pubblicandolo coi tipi del


acconciamente. In quel tempo di- Vaticano, inserendovi un breve di-
resse Benedetto efficace allocuzione retto a quel monarca, nel quale dot-
al sacro Collegio affinchè fossero soc- tamente si diffijnde ad indicare i

corsi i cattolici dimoranti in Berli- motivi, che lo indussero a correg-


no per la costruzione di una cliiesa, gere ed accrescere la nuova edizio-
avvalorando l'esortazione col suo e- ne {Ball, Benedici. XIV, tomo II
3 y

36 BEN BEN
pag. 43 !•)• Elesse a comultoie nel- cezione Maria Santissima, ma le
di
la congregazione dei riti il p. Aze- feste, che ancor rimanevano non po-

vedo, gesuita peritissimo in liturgia, che brighe dar dovevano a Bene-


quantunque un altro ve ne fosse i^etto XIV. Diede in luce perciò

nella congregazione di quella reli- una dissertazione, nella quale avvi-


gione, e stabili, che morti ambedue, sava al modo con cui molte feste po-
vi si avesse a sostituire perpetua- tevano sopprimersi, poiché diceva egli
mente un gesuita. Volle con ciò oltre al danno, che ne veniva a risen-
dare una prova della sua stima verso tire la classe delle persone poco agia-

quella utile compagnia. V. Bull, te, era anche diminuita colla fre-
magn. tomo XVII pag. 227. quenza la premura dei fedeli per
Confermò i privilegi dell'Ordine la loro esatta osservanza [De ca-
militare di s. Stefano nella Tosca- noniz. ss. lib. IV part. II cap.
na, del quale Francesco I impera- XVI). Non volendo nullostante de-
tore era stato fatto gran maestro, cidere la cosa da se solo, l'umile
concedendo a quei cavalieri il di- Pontefice la sottomise alla conside-
ritto di presentarsi al Pontefice col- razione di quaranta uomini dotti, i

la spada al fianco. Eresse una cat- quali colla pluralità dei suffragi con-
tedra di matematica, ed una di fermarono ciocche era stato da lui
chimica nella università della Sa- proposto. Secondo il consiglio di
pienza di Roma , assegnando due- diciotto fra loro accordò l'indulto
cento scudi annui per ciaschedu- ai vescovi di poter permettere il

no due professori. La sua costi-


ai lavoro in alcuni dì festivi nelle loro
tuzione Postulatum etc. [Bull, ma- diocesi, non dispensando però dal-
gri, tomo XVII. pag. 214), data l' obbligo di assistere alla messa. In-
ai 16 settembre 174^5 prescriveva il sorse intanto una seria questione
metodo da seguirsi nell'esame del- fra il Muratori, sotto il fiuto no-
l'opera ciudad de Dios,
Mistica me di Lamindo Pritanio j ed il
scritta dalla venerabile Maria di Cardinal Quirini circa la maggior
Gesù, superiora nel convento delle diminuzione delle feste. Benedet-
monache osservanti d' Agreda nella to fu sollecito a troncarla fulmi-
diocesi di Tarragona, condannala nando per lo avvenire la scomuni-
dalla Sorbona nel 1697» e da alcu- ca a chi pubblicasse una qualche
ni difesa. scrittura, fosse favorevole, o no in
Sotto il Pontificato di Urbano tale proposito.
Vili tanto erano cresciute in nume- Aderì poscia il Pontefice alle sup-
ro le feste di precetto, che i giorni pliche di Carlo Emmanuele re di
rimanenti non bastavano ai poveri Sardegna, arricchendo del privilegio
per provvedere mediante il lavo- di città la terra di Pinerolo in Pie-
ro alla propria sussistenza. Una bol- monte, ed erigendola in vescovato
la adunque di quel Pontefice, dei 1 suffraganeo all'arcivescovo di To-
settembre 1642, ne circoscrisse di rino.
molto il numero, ne lasciò a ciascun Benedetto decorò Giovanni di V
regno, provincia, città, o castello che Portogallo del titolo di Fedelissimo
la festa di precetto d'uno solo dei che dovette essere ereditario nella
santi protettori. Clemente XI vi ag- sua famiglia. Gliene spedì il breve
giunse in seguilo quella della Con- senza prima averlo avvertito e senza

I
BEN BEN 37
aspettare suo consentimento, poi-
il da Pasquale I, e
stato esso eretto ri-

ché temeva di ritrovare anche in staurato da Clemente III, venne al-

qqesto sovrano il particolare disin- la fine abbellito e consacrato per la


teresse, che suggerì al suo prede- terza volta da lui ai 3o settembre
cessore Sebastiano la bella risposta 1750. Perchè poi si potesse sup-
con cui rifiutò il medesimo onore plire alla spesa della sua conserva-
esibitogli da s. Pio V : Di nulla più zione, lo airicch'i della pensione an-
gloriarsi che di essere riconosciuto nuale di cinquecento scudi sulla
dalle sue azioni figlio ubbidientissi- chiesa della santa casa in Loreto,
mo del romano Pontefice. Non cre- che avea ricchissime rendite. Fe-
dendo bastevole Benedetto questa ce rinfrescare i mosaici e le pitture
dimostrazione della stima del re della basilica di s. Paolo, colle qua-

Giovanni^ e in cui egli teneva i me- li continuò la serie cronologica dei


riti distinti degli antecessori suoi sommi Pontefici, scopertasi nel dicem-
verso la Santa Sede, gli indirizzò bre 174B, e la completò fino al suo
ancora la nuova edizione del suo tempo. Fece munire di sei cerchi
martirologio romano ch'egli con in- di ferro la cupola famosa del Vati-
credibile fatica e pompa di sacra cano che minacciava rovina, seguen-
erudizione poco dopo diede alla do il consiglio del mai'chese Giovan-
luce. ni Poleni, professore presso la uni-
Nel concistoro secreto dei 3 di versità di Padova ( V. Basilica Va-
marzo 1749» tenne ai Cardinali una TicAjfA), il quale ricevette in com-
eloquente allocuzione, animandoli ad penso mille scudi, una tabacchiei-a
adoperarsi, acciocché il culto reli- d'oro, alcune preziose corone, ed una
gioso fosse prestato col maggior pos- pensione di centocinquanta scudi
Ne si limitò il suo ze-
sibile decoro. annui sul vescovato di Padova a
lo a parole, ma più efficacemente vantaggio di un suo figlio sacerdo-
ebbe ad eccitameli coli' esempio. te. Riimì, ed eresse nel muro ester-
Non contento dei ventimille scudi no della cappella Lorenzo, il
di s.

da lui somministrati nel 174^ al celebre Triclinio Leoniano, facendo-


capitolo della basilica liberiana, ne vi rimettere la iscrizione dettata da
rifece il portico, del quale si recò Anastasio bibliotecario, e quella del
con pubblico apparato a gettare la Cardinal Barberini, insieme ad un'al-
prima pietra. Vi eresse la facciata tra fatta scolpire dal medesimo,
adorna di statue, e vi stabili una quando fu eletto Pontefice. La chie-
vasta loggia, da cui il Papa dare do- sa di s. Croce in Gerusalemme ri-

veva al popolo la benedizion solenne pete da lui la facciata, la volta, gli


nella festa dell'Assunzione della bea- stucchi d' oro e gli altrì ornamenti
tissima Vergine. Sorsero dalle fon- che la rendono maestosa al pre-
così
damenta per sua opera gli edifizii sente, e la unì all' altra di s. Giovan-
attigui, che di già esiste-
e quelli ni Laterano con una vaga strada
vano, furono a più bella forma ri- fiancheggiata d' alberi variamente
dotti. Rinnovò pure la parte inte- disposti. (V. la Storia della chiesa
tempio che maesto-
riore dello stesso di Croce in Gerusalemme del
s.

samente pur venne da lui decorato. Cardinal Besozzi. Roma 1 750 ).


L' altare Pontificio fu nondimeno Aggiunse una corsia allo spedale di
scopo principale delle sue cure. Era s. Spuito presso al quale fabbricò
38 BEN BEN
un ampio cimitero. Fece collocare ti affine di sostenere i propri di-
nella piazza di Monte Ci torio il ritti,ed un'aperta scissura sarebbe
maestoso piedistallo, sul quale vole- avvenuta, se il marchese Rocca, mi-
va innalzare la colonna di Antoni- nistro della Santa Sede presso il re
no Pio: piedistallo che poscia dal delledue Sicilie, non avesse acco-
Pontefice Pio VI fu trasferito al modata ogni cosa.
museo insignito del suo nome, e che Molto si distinse per la sua pietà
dal regnante Pontefice fu collocato questo Pontefice nell'anno santo
nel giardino Vaticano, detto della 1750. Non avendo alcun rispetto
Pigna. Fece levare dal Campo Mar- alla età, della quale era aggravato,
zo r Obelisco del Sole, non poco compì le prescritte trenta visite alle
danneggiato dalle ingiurie del tem- quattro basiliche, esercitandosi in
po. Riedificò la cappella maggiore molti atti Soven-
di cristiane virtù.
della chiesa di s. Apollinai-e, non te recavasi ad un palazzo in Borr
risparmiando spesa perchè vaga- go fatto aprire da lui ai vescovi,
mente riescisse adornata. prelati, sacerdoti e chierici pellegri-
Fece sorgere di nuovo dalle fonda- ni, a favore dei quali prodigava le

menta la chiesa dei ss. Pietro e opere più distinte di ospitalità. Pure
Marcellino, una volta suo titolo Car- non mancarono motivi di amarez-
dinalizio, come pure la cappella mag- za a Benedetto, in mezzo alla conso?
giore della chiesa dei ss. Silvestro lazione che provava pel numeroso
e Martino ai Monti. Aggiunse la concorso di forastieri venuti a Roma
cupola alla chiesa di s. Maria di a fruire delle indulgenze di quell'
Loreto, e ne ampliò il portico, compì anno.La diocesi di Aquileia mancava
la maestosa facciata della fontana di un capo spirituale giacché da ,

Trevi, e ristorò finalmente il tem- molto tempo non era hbero al par
pio della Rotonda. triarca l'esercizio delle sue funzio-
I pirati barbareschi cominciarono ni. Il Papa, costretto a provveder-
intanto a molestare le spiaggie dello vi per non mancare ai doveri del
Benedetto non mancò
stato Pontifìcio. suo ministero, deputò Carlo canoni-
di farne rimostranze all' imperato- co di Basilea per vicario apostolico.
re, il quale, conchiuso colle poten- Tanto dispiacque una tale determi-
ze africane un trattato di pace, re- nazione alla repubblica di Venezia,
cato avea pregiudizio al commer- che ritirò pubblicamente da Roma
cio ed alla sicurezza dei suoi sud- il suo ambasciatore ai 19 luglio.
diti. Tah giuste doglianze però non Questa fu una delle sue amarezze.
furono prese in considerazione co- Due birri entrarono due giorni do-
me meritavano e tutte le potenze
, po in una bottega di piazza Navo-
italiane furono obbligate a man- na, vicina allo spedale di s. Giaco-
dar in corso dei navigli armati per mo degli Spagnuoli, per farvi qual-
pioteggere il loro commercio. Un che spesa. Due famigliari di quell'
corpo di duecento napoletani, con istituto pretendendo fossero viola-
sommo stupore di tutti, cinse frattanto ti i loro diritti , li assalirono e
la città di Benevento con blocco per disarmatone uno, lo rincliiusero in
avef nelle mani trentasei diserto- una cantina dello spedale. Se ne of-
ri colà rifuggiate Non mancarono fese gravemente l' ispettore delle
disgustosi contrasti fra le due cor- carceri, ed accompagnato da gran
,

BEN BEN 39
numero di birri si recò a libcrar- dò Spagna, ed
istruzioni al nunzio di
*
iielo colla forza. Divulgossi tosto per csortollo a far vivissime rappresen-
Roma, che il Cardinal Portocarrero, tanze presso la corte di Madrid
ministro del re di Spagna, si sareb- e perchè si procurasse l'appoggio
be ritirato dalla corte Pontificia, co- del clero più ragguardevole di quel-
mechè la giurisdizione di questi luo- la nazione. La cosa fu definita nel
ghi non appartenesse a lui, ma ben- 1753.
sì agli amministratori delle chiese e Insorsero non per tanto difficoltà

della casa di s. Giacomo. Spedirono intorno alla nomina ai benefizii resi-

questi due deputati a Madrid, accioc- denziaU e semplici in Ispagna, ec-


ché direttamente esponessero a quel cettuato regno di Granata e l'In-
il

sovrano i motivi delle loro querele, e die, pretendendone quei sovrani la


ne lo avvertissero nello stesso tem- nomina in virtù del padronato uni-
po aver Benedetto ordinato al go- versale in qualunque tempo e nei
vernatore di Roma di lasciar libe- casi pure di riserva. Dopo varii con-

ro passaggio innanzi ai detti stabi- trasti si venne alla fine a questo

limenti a qualunque birro armato, temperamento: riserbarsi il Pontefice


per dimostrarsi assoluto padrone alla sua libera collazione, e dei suoi
delle strade di sua capitale. Rispose successori, cinquantadue benefizii per
il re cattolico sul fine di agosto, ri- poter con essi premiare gli ecclesia-

mettendo l'affare al ministro, al qua- stici spagnuoli distinti per costu-


le in seguito appartener dovrebbe mi ,
per letteratura , e pev servi-
la giurisdizione sulla chiesa e sullo gi prestati alla Santa Sede, f^edi
spedale, di concerto cogli ammini- Spagna.
stratori in tutto ciò che nascer po- Il Cardinal Protocarrero ebbe
tesse di simile al fatto trascorso. La commissione nel lySo dalla sua cor-
differenza in tale maniera fu accomo- te di ottenere dal Pontefice l'accet-
data . tazione della rinunzia del Cardinal
Non così facile a com porsi fu Infante d. Luigi, non meno alla por-
un'altra controversia nata sul fine pora che alle mitre di Toledo e di ^

di luglio. 11 re cattolico si era mol- Siviglia. Si voleva che fosse ciò


to impegnato a stabilire nella sua maneggiato in modo , da lasciare
capitale, indipendentemente affatto un conveniente assegnamento ai due
da Roma, tribunali e giudici su- arcivescovi da eleggersi in suo luo-
premi per la decisione delle cause go, restando a titolo di pensione
ecclesiastiche, nonché ad avere l'as- o di commenda, i centocinquanta-
soluta disposizione di tutti i vescovi e mila scudi residui da quella pingue
benefizii vacanti, e la permissione i-endita; ma tali maneggi non eb-
ad ogni vescovo spagnuolo di dis- bero effetto che nel 1754.
pensare nei matrimonii in terzo e Il re di Sardegna pure si rivolse

quarto grado senza l'obbligo di ricor- alla Santa Sede con urgentissime
rere al nunzio Pontificio, come fino istanze acciocché fosse contemplato
allora si praticava. Monsignor Figuei- nella vicinapromozione di Cardinali,
roa, nuovo uditor di Rota spagnuo- con cui decorar si voleva V anno
lo^ fa di ciò incaricato presso la santa santo, monsignor Meri ini, nunzio pres-
Sede. Commosso Benedetto, affinchè so la sua corte. Benedetto, per ischi-
fossero conclusi questi affari, maa- vare ogni impegno, non la pubblicò
4o BEN CEN
uè in quella occasione ne alla ric- ti.Ciocché poi riuscì di maggior
correnza del giorno anniversario del- dolore alla chiesa universale si fu
la sua esaltazione al trono come la persecuzione sofferta dai cristiani
prima aveva stabilito ;
perocché ben nella Cina, per parte di quell'impe-
conosceva che le mire del Piemonte ratore. Perdutosi da lui in un pun-
tendevano a formai* un comodo pa- to la consorte ed un figlio, era stato
trimonio al duca di Savoia suo fi- colpito da un accesso di pazzia, la
glio, mercè le rendite delle più ric- quale indubitatamente avrebbe sfo-
che badie di quel regno. Non man- gata sopra i suoi ministri, se essi,
cò ancora la Germania ad aggiun- per istornare dal loro capo il ful-
ger occasione di amarezza a questo mine, non avessero accusati i catto-
egregio Pontefice. Gli venne fatto lici d'intelligenze nocive agli inte-
conoscere invitarsi dall'elettore di ressi di lui, e trame contro la
di
Magonza i negozianti di professione sua vita. Discese perciò alla barbara
protestante a fermar dimora
la loro determinazione di far decapitare il

nella sua capitale, promettendo loro, vecchio vescovo di Moncastro, il qua-


non solo i privilegi e le esenzioni le da trenta anni governava quelle
di cui godono i naturali del paese; missioni, e squartare quattrodome-
ma ancora T esercizio di culto più nicani con due gesuiti, rinnovando
esteso di quello che negli altri luo- i più rigorosi editti dei suoi prede-
ghi avessero goduto in forza del cessori contro i cristiani. I missio-
trattato di Vestfalia. Non indugiò nari poi dimoranti in Pekino do-
Benedetto a scriver a queir elettore, vettero la loro vita alle calde istanze
perchè con una formale dichiarazione di alcuni gesuiti bene accetti al mo-
dileguasse del tutto ogni sospetto in- narca, i quali non erano stati attac-

torno alla sua pietà. Vi aderì vo- cati dalle calunnie per la defe-
lentieri il Magontino e nella sua renza da lui usata verso di essi,
risposta dimostrò quanto falsa e ca- in vista dell' utile che ne ricavava
lunniosa sia stata quella risoluzione colle cognizioni di astronomia, di
a lui attribuita. architettura e nell'arte delle forti-
Era insorta oltre a ciò una dif- ficazioni.
ferenza, fra i conti della casa di A tutto ciò si uiiì la frenesia in
Hoenloe perchè uno di loro, il qua- cui cadde monsignor Dumenil lore-
le era cattolico, aveva sospesi i mi- nese vescovo di Volterra in Tosca-
nistri luterani dall'esercizio delle loro na. Egli aveva sostenuto risentite
incombenze. Benedetto, dopo averlo contese col ministro della reggenza
comunicato al concistoro con una di Firenze quando nel i74<^ passò
allocuzione, alla quale diede princi- a Roma per ricevere la consaci^azio-
pio col testo : Fox in Rama audi- ne. 11 Pontefice, persuaso della eru-
ta estj ploratus et ululatus ec, spe- dizione profonda di quel prelato, cre-
di intorno a ciò un breve all' im- dette doverlo dispensare dall' esame,
peratore. Gli raccomandava, colle pjù cui subir dovevano tutti i vescovi
efficaci espressioni, di mantenere con d'Italia,secondo il costume intro-
particolare fermezza i diritti della cat- dotto da Clemente Vili. Presenta-
tolica religione, imperciocché a lui tosi a Benedetto fu eccitato fami-
solo spettava il dar giudizio intorno gliarmente da lui a scrivere una
alla condotta dei principi protestan- lettera al ministro, il quale preten-
BEN BEN 4i
deva d' altronde una soddisfazione. dette ciò da principio essei'e fin-
Mostrò difficoltà il Dumenil a con- zione ; ma nell'aprirsi le porte del-
discendere a quest* atto di urbanità, la prigione l'esperienza fece co-
il quale avrebbe ristabilita la con- noscere doversi ripetere realmen-
cordia. 11 Papa non credette allora te da fisica indisposizione quelle
dover più insistere. Un altro gior- aberrazioni ,
per cui al fine di ot-
no, trovandosi insieme il Papa, disse tobre fu trasportato alla Lungara.
a Dumenil con piglio amichevole /^o- : Non si risparmiarono ivi cure a suo
glio monsignore che scriviate questa riguardo; fu trattenuto in un luogo
lettera ufficiosa. Ed io non voglio, separato dagli altri pazzi, e servito
rispose con fermezza il vescovo. Vi da due persone, ed assistito dal Pon-
sono ancora monsignore , riprese il tefice, il quale mise in opera ogni
Pontefice adirato per la sua au- mezzo fygrchè ricuperare potesse la
dacia, delle carceri pei vescovi. Se salute della mente. Non la riebbe
io avessi conosciuto il vostro umore mai più. Fu ricondotto a castel s.

non mi sarei dimostrato in riguar- Angelo dove gli si permise il pas-


do vostro così benevolo^ ne vi avrei saggio pei prati della fortezza, e vi
consacrato. — In qualunque caso mi rimase fino all'anno 1784 in cui
appellerò al concilio generale, re- compi la sua carriera mortale.

plicò il prelato. Si accese in volto In mezzo a tante dispiacenze la


Benedetto per la petulanza di costui: Provvidenza volle coronare i desi-
ma reprimendo tostamente la sua derii di Benedetto colla pace gene-
alterazione, con animo pacato lo li- mie fra le potenze cattoliche. Non
cenziò. solo il flagello della guerra cessò
Ritornò fra poco in Toscana il dal devastare le provincie, ma se
Dumenil, dove fu arrestato per or- ne dileguò perfino timore; mer-il

dine del Papa. Dopo scorsi sette cè la diligenza dei sovrani nel con-
mesi di prigionia nelle carceri di validare la pace d'Aquisgrana, qua-
Firenze fu consegnato al Lucatelli si entrassero tutti nelle sollecitudi-
governatore di Acquapendente e ni che pacifico bra-
del Pontefice
condotto dai coi'azzieri in castel s. mava tutto l'anno santo lySo, ac-
Angelo. Non tanto la mancanza di ciocché potessero liberamente i pel-
rispetto verso la sua persona, quan- legrini condursi a Roma.
to il desiderio di evitar degli im- In quell'anno emanò Benedetto
pegni colla reggenza di Firenze, in- alcune rischiarazioni sulla immunità
dussero Benedetto a siffatta misu- ecclesiastica dichiarando che un reo
ra di rigore. E nel mentre che sta- di delitto eccettuato, cioè omicidio
va in prigione, gli fece eziandio proditorio, meditato e volontario
significale dover rinunziar al ve- nella rissa, debba essere estratto dal
scovado, se riacquistar voleva la luogo immune e consegnato all'autori-
sua libertà. Ma non valsero in- tà secolare, e poter essere di là estratti
sinuazioni, non minacele perchè vi anche gli eretici fuggiti dalle carceri
si decidesse, che anzi tutto pene- dell' inquisizione. Terminato 1' anno

trato dalla sua inevitabil rovina, co- santOjContinuò nel seguente lySi a
minciò ad alterarglisi in modo la dimostrare Benedetto la sua vigilan-
fantasia, che in sul giunger della za nell'apostolico ministero. Inviò
state fu giudicato frenclio). Si ci"tì- la rosa benedetta a Bologna sua
4-2 BEN BEiN
patria, e tliocle mano a fulminare Aqnileia ed in suo luogo eresse due
là setta de' Liberi Muratori. arcivescovati, uno nella città di Go-
Prima dell'anno ly/f.^ dava mol- rizia l'altro in Udine. ÌT. Aquileja.
to a dire di sé per l'Europa quel- La città di Lubiaco da cui di-
la setta. In questo anno fu però pendevano diciassette teiTe era sog-
essa estin>ta in Vienna d' Austria dal- getta tanto nello spirituale che nel
la regina siccome
d'CJnglieria. Ma temporale agli abbati commendata-
alcuni di essi andavano spargendo rii del monastero di s. Scolastica
non aver alcun effetto le censure dei Benedettini. Parte degli abitanti
fulminate dalla Chiesa contro di loro, ed i pastori, irritati perchè aveano
perchè non era stata confermata la perduto in Rota una lite contro
bolla di Clemente XII da Benedetto: que' monaci intorno ai pascoli, che
egli credette necessario di promul- in certa montagna crede van comuni,
gare una nuova costituzione diret- assalirono armati la badia. L'abbate
ta ad estirpare così abbominevo- ed i monaci furono costretti a sal-
li errori. Rimaneva con essa con- varsi fuggendo dalla finestra, ed un
fermata quella del suo predecessore, birro fu ucciso , mentre gli altri ven-
e nuovamente condannati venivano nero fugati.
sei capi della setta medesima ed Sì sparse dintorno la
bentosto
invocato eia contro di loro il braccio fama di avvenimento, ed il
tale
dei principi e delle repubbliche seco- Pontefiee informato spedì sul luo-
lari (Const. Proi'idas eie. dat. die go un commissario ed una compa-
1 8 maìi 1 75 1 Bui. Bened. XIFt. Ili, gnia di soldati per punire gli auto-
pag. 373). V. Liberi Muratori. ri del tumulto. Ben presto le cose
Frattanto alcune controversie ac- tornarono al primiero stato, il po-
caddero in Polonia sugli oratori! polo por tossi a Roma a deporre
privati. Benedetto si studiò di se- le armi ed a sottomettersi alla cle-
darle concedendo poter accordarsi menza del Papa. Dieci dei capi car-
ai vescovi la licenza di erigerne, ad cerati ebbero l'esilio perpetuo ed
onta della proibizione del Tridenti- undici ,
già fuggiti , furono con-
no e di Paolo V
(Const. Magno dannati alla morte come contuma-
ciim animi ec. 1 j'im. i'j5i. Bull, ci. Morto quell'abbate privò Be-
mag. T. XXIII p. 2i5). Non do- nedetto il nuovo eletto della giu-
vevano perciò eglino ricorrere che risdizion temporale lasciandogliene
al Pontefice, il quale soltanto ne gli emolumenti. In questa maniera
aveva l'esclusivo diritto. Lodò in seppe far valere la sua autorità col-
un'altra costituzione la religione dei la forza quando n'ebbe d'uopo, e
Polacchi, esortando nello stesso tem- seppe cedere, senza comprometterla,
po quei prelati a rinnovare le leg- alla volontà dei suoi sudditi.
gi nazionah contro gli ebrei, i quali Contemporaneamente confermò i
se n'erano a poco a poco sottratti, privilegi, con una bolla 12 mai-zo,
facendo uso altresì di servi cristiani dell'ordine di Malta; con altra dei
e prevalendosi di usure e d' altri 27 confermò quelli della basilica va-
abusi. ( Const. A quo eie. 1 4 j'un, ticana; e con vari decreti ed indulti
17.51 loc. 222).
cit. p. provvide al comodo ed all' accresci-
Estinse onninamente, per le con- sci mento della congregazione seco-
troversie insorte, il patriarcato di lare de' pii operai.
,,

BEN BEN 43
Giovanni V ottenuto aveva con va, in qualità di nunzio a|K>stolico,
gi-ave stento nel lySi che i nunzi promosso il dii-itto della casa di
apostolici, residenti nella sua corte, Baviera a danno di Francesco I

fossero decorati della porpora prima granduca di Toscana. Pensando d'al-


di aver compiuta la loro destina- tra parte non permettere la dignità
zione. Mosso dall'esempio il re di della Santa Sede, che le corti stra-
Sardegna voleva partecipare di que- niere cominciassero ad escludere al-
sto privilegio. Ne fece perciò l'istan- cuno dal collegio cardinalizio, tanto
za alla Santa Sede intavolando un più che lo Stoppani non aveva agito
trattato acciocché si contemplasse di proprio capriccio, ma in rela-
nella prima promozione dei nunzi zione agli ordini ricevuti, lo elesse
nions. Merlini. Le altre corti regie, quindi ai 26 novembre lySS eoa
avutone sentore, pretendevano di es- altri quindici , escluso il Merlini.
sere trattate come Torino , che al- Il re di Sardegna fece tosto chiu-
trimenti si sarebbero opposte con dere la nunziatura , e monsignor
tutto il vigore, e quattro anzi pro- Merlini, per ordine della s. Sede, ri-

testarono concordemente Benedet- . patriò a Forlì. Tutta volta il conte


to era troppo prudente per dis- di Pi vera, ministro del re, continua-
gustare quelle corone; ma non vo- va a dimorare in Roma, il che fa-
leva d' altronde mancare al suo ceva sperare un accomodamento,
impegno col re Sardo, Gli propose avvalorandosi tale induzione per la
pei 'ciò di elesfijer prima dei Cardi- protesta data del Pontefice di non
nali pel solo merito personale e di creare, né pubblicamente, né in pet-
annoverarvi ancora mons. Merlini to i due Cardinali rimanenti a com-
per venire poscia alla promozione pletare il numero stabilito, se pri-
dei nunzi delle quattro corti privi- ma le circostanze dei tempi non lo
legiate di Vienna, Parigi, Madrid, permettessero. Il fatto sta che non
e Portogallo. Discese volentieri a v' ebbe più alcun nunzio presso la
questo temperamento il re di Sar- corte di Torino, e lo stesso mon-
degna; ma le altre corti non furo- signor Merlini non ottenne il cap-
no di egual sentimento. pello se non nel 1759, da Clemente
Il conte Accombaroni, intimo se- XIII, in vista della presidenza d'Ur-
cretario del re polacco elettore di bino che allora sosteneva.
Sassonia, ne scrisse in contrario al marinai di un legno genovese,
I
Cardinal Albani protettore di quella il quale trovavasi nel porto di Ci-
corona, e il duca di Ceresano in vitavecchia, attaccarono rissa con al-
modo più energico al Cardinal cune tartane di Gaeta. Il popolo par-
Valenti segretario di Nuovi
stato. teggiava pei primi e triste conse-
avvenimenti frattanto servivano a guenze ne sarebbero provenute, se
rendere vieppiù spinoso questo ne- il governatore non avesse spediti
goziato. Instava il Cardinal Valenti sollecitamente i soldati del presidio
mollo possente sull'animo di Bene- a sedare il tumulto. La zuffa con-
detto, acciocché monsignor Stoppa- tinuò nullaostante accanita e v'eb-
ni fosse decorato della porpora. Vi bero morti e feriti d'ambe le par-
ripugnava egli in vista, che da una ti. I Napoletani finalmente, coglien-
potenza si desiderava che fosse escluso, do un momento favorevole seppero
poiché nella dieta di Francfort ave- cosìben dirigere le loio artiglierie
44 BEN BEN
da mandar a picco la nave degli ti tornò al suo govenio di Civita-
avversarii, e, levata l'ancora, cer- vecchia. Non erano terminate le con-
carono di provvedere alla loro sal- troversie nell'anno lySS colla cor-
vezza prendendo il largo; ma una te di Napoli, che una più delicata
burrasca, che non osarono affron- ne insorse in causa della pensione
tare, li obbligò a ricoverarsi in por- di seimila scudi sull'arcivescovato di
to. Vi rimasero alcuni giorni rimet- Marcreale vacante in Sicilia accor-
tendosi poscia in viaggio, senzachè data dalla Santa Sede a favore del
ne fossero impediti dalle autorità terzogenito di quel re. Consideran-
di quel luogo. Appena venne a
si do la corte di Roma che questa
conoscere un tale avvenimento in ricca metropolitana, la quale dava
Roma, il Cardinal Valenti, segreta- di rendita sessantamila scudi, ei^a

rio di stato, convocò cinque uffizia- d'altronde aggravata di molte pen-


li militari, e monsignor Finocchiet- sioni. Benedetto colla bolla non faceva
ti, governatore di Civitavecchia, fu consistere la detta pensione che in-
obbligato a portarsi in Roma col fra tertium y cioè nella terza parte
conte Loderini governatore dell'ar- della rendita arcivescovile, di cui è
mi, acciocché giustificasse un tale abilitato a disporre il re delle due
procedere. Sicilie in vigore di un antico in-
Non mancò frattanto la repubbli- dulto. Il re di Napoli invece pre-
ca di Genova di lagnarsi colla cor- tendeva la pensione ultra tertium,
te di Roma, e fu ripreso il prelato come promessa dal Papa. Rimise
perchè non avea fatti arrestare quei perciò la bolla alla dataria, minac-
legni almeno quando ritornarono. ciando una rottura col governo Pon-
Per far vedere poi che il governo tifìcio se non fosse stata corretta la
non partecipava alla negligenza del espressione. Il duca di Ceresano suo
suo ministro gli ordinò fosse levato ministro in Roma, non potendo ot-
il timone a qualunque bastimento tenere r intento , si recò a Castel
napoletano approdasse in quel por- Gandolfo presso Benedetto presen-
to. Il luogotenente, che suppliva in- tandogli un memoriale spedito da
teri nalmente ai due governatori as- Napoli. Rispose Benedetto non aver
senti, fedele agli ordini ne ricevuti avuto mai intenzione di far tale con-
fece arrestar tre, e la corte di Na- cessione colla sua bolla; ma che
poli assicurandosi in sulle prime dei nondimeno non sarebbe ora lonta-
padroni delle tartane apri subito il no dall' aderire alle brame del re ;
processo dell'accaduto. Quando poi purché questi in altro memoriale la
fu fatta consapevole della determi- richiedesse senza accampare la pro-
nazione del governo Pontifìcio, fece messa fatta. Piacque al napoletano
esercitare la rappresaglia su tutti i il temperamento, e cosi fu compo-
legni Papali che in buon numero sta una differenza, che sarebbe di-
trovavansi nei suoi porti, e doman- venuta assai pericolosa, se il Ponte-
dò soddisfazione di quanto si era fice non avesse mai sempre accop-
commesso a danno del suo com- piato alla costanza sua nel sostene-
mercio. Passò r aliare in trattato e re i diritti della Chiesa, una pruden-
fu disciollo amichevolmente con una te economia nell'uso della sua au-
semplice dichiarazione delle tie cor- torità.
ti interessate. Mousiguor Finocdiiet- Né si creda che il re di Napoli
BEN BEN 45
avrebbe altrimenti rimesso pacifica- Sommo Pontefice ed alle potenze
mente la cosa. Nel tempo stesso, che colle quali aveva carteggio, mandan-
duravano le controversie, ordinato do nello stesso tempo a Napoli il
aveva al contestabile Colonna di sos- Bah Duegos per sostenere le sue ra-
pendere la consegna del tributo da gioni, poiché se la corte delle due
offrirsi, secondo l'uso, nella vigilia di Sicilie vantava 1' antico diritto , egli
s. Pietro, ed i preparativi che si aveva a suo vantaggio 1* uso costan-
solevano fare, per trattenere la po- te di circa cent' anni, il quale crede-
polazione in quella circostanza con va bastante ad abrogarlo.
fuochi artifiziali. Il pubblico, igno- Il Pontefice assoggettò la diffe-
randone la causa, si appose prima renza ad un congresso di Cardinali
fosse un effetto delle contrarietà in- e di altri prelati, e ne scrisse po-
sorte per la promozione dei Cardi- scia al re di Napoli procurando
nah, e l'ascrisse in seguito alla con- persuaderlo dolcemente di desistere
troversia fra quella corte ed i ca- dall'impegno assuntosi. Non vi si

valieri diMalta, nella quale il go- arrese quel monarca; fece anzi av-
verno Pontificio aveva parte indi- visare i maltesi esser egli detcrmi-
rettamente. nato a sequestrare tutte le rendite
L'isola di Malta era stata dona- che i cavalieri possedevano nei suoi
ta dall' impera tor Carlo V, ai 24 stati, se insistevano a ricusare il vi-
marzo i53o, nella sua qualità di re sitatore. Il gran-maestro non si

di Napoli, ai cavalieri Gerosolimita- sgomentò punto; rispose anzi voler


ni, dal momento in cui da Soli- seguire il suo esempio sulle rendite
mano, imperatore dei turchi, cac- di cui godono altrove i commenda-
ciati furono dall'isola di Rodi, e co- tori napoletani, e richiamò da Na-
strettia vagare qua e là senza sta- poli l'inviato. I fatti seguirono pron-
bile dimora. Nel concedere loro quel- tamente una
dall' e dall' altra parte
r isola dichiarò ancora dover eglino alle minacce. Né di ciò contento il

possederla come feudo dipendente gran-maestro supplicò la corte di


dal re delle due Sicilie, ed aver l'ob- Portogallo, della quale era nato sud-
bligo di contribuire l'annuo censo dito, e quelle di Vienna, di Parigi
di un bicone nel dì d'ogni santi e di Madrid, affinché impegnassero
in segno di soggezione. Il vescovato il re di Napoli a voler menar buo-
di Malta rimaneva però di padro- ne le ragioni sulle quali il vescovo
nato regio; cosicché vacando quel- di Maltaappoggiava la sua indi-
la mitra, il gran-maestro avrebbe pendenza dal metropolitano di Pa-
proposto al re tre soggetti idonei af- lermo. Il Pontefice, che bramava
finchè scegliesse quello, che credesse veder composte le cose, offri la sua
più opportuno. Accadde che in qua- mcftìazione, la quale fu accettata,
lità disutfraganeo di Palermo, or- ed il tutto si rimise alla sua im-
dinasse al vescovo di Siracusa di parzialità e saggezza. Fu conchiuso
recarsi nell'isola a farne la visita finalmente dover Benedetto, nella
pastorale. Ma giunto il visitatore a sua qualità di Pontefice, pregare il
vista del porto, fu obbligato a re- re affinchè per gentilezza lasciasse il

trocedere, poiché il popolo lo aspet- tutto nello stato primitivo, ed in ri-

tava pronto ad opporsi. Il gran guardo alla visita pastorale, fosse ri-
maestro partecipò questa cosa al stabilita l'antica costumanza, e tolto il
46 BEN BEN
sequestro alle commende. Terminata mi nazione col dire , non doversi essd
quindi ai 27 dicembre 1 754 ogni que- annoverare fra i santi, come quello chef
stione, passò Benedetto a dar nel nuo- era nato e morto eretico. Egli però lo
vo anno 1755 altri regolamenti, e confondeva con un altro Marone, vis-
con nuovi saggi della somma sua
essi suto nel 602, laddove il santo fiorì nel
siipienza. Gregorio XIII fondato ave- 395. Il s. Padre ne lo riprese, co-
va nella città di Wilna un collegio mela sua audacia meritava, col mez-
pei giovani ruteni e moscoviti : ma zo di un breve.
verso 1754, se si eccettuino quat-
il Aggiunse Benedetto due prelati
tro monaci basiliani di rito ruteno, assessori fra i Ponenti di consulta
tutti gli altri erano giovani di lati- per giudicare le cause criminali, pre-
no rito senzachè vi fosse un mosco- scrivendo un metodo certo con cui
vita. Ciò forse dipendeva dall'esse- dovevano esser trattate; stabilì la
re minacciata la pena di morte a giurisdizione del Buongoverno eretta
quelli tra loro che abbracciassero la da Clemente VIII, e ne prescrisse
cattolica religione. Vi provvide Be- il metodo nei negozi giudiciali ed
nedetto ordinando che i ruteni di economici (Const. Ad coercenda etc.
cinquantasette luoghi da lui deter- Bui. Beiicdìct. XTV tomo II pag.
minali sostituir dovessero i mosco- I ^^^ Const. Gravissimam etc. Bull,
viti,giacche per le molte loro par- magn. tomo XIX pag. 73).
rocchie è maggiore il bisogno di un Nel 1 7 44 erano insorte alcune diffe-
seminario. V. Basiliani monaci. renze fra il gran duca Francesco, po-
Molti autori accattolici si lamen- scia imperatore, e la S. Sede per le
tavano della facilità, con cui veniva- brighe nate a motivo della inquisi-
no proscritti i loro libri dalle con- zion di Firenze. Aveva quel tribu-
gregazioni del santo uffizio e del- nale proceduto con troppo rigore
l' indice. Per togliere motivi alle lo- contro certo abbate libertino; ma la
ro querele e per sostenere nel suo reggenza di Toscana stimava ch'es-
pieno vigore la dignità delle l'oma- so avesse abusato dei suoi diritti.
ne proibizioni, diede Benedetto con Se ne lagnò in conseguenza colla s.
una sapientissima costituzione le Sede, intimando nello stesso tempo al-
norme da seguirsi nell' esame del- l'inquisitore non dover egli pel* l'avve-
le opere particolarmente degli au- nire far certe carcerazioni ne pro-
tori accattolici (Const. Sollicita etc. cessi. Stamparonsi frattanto in quel-
die 9 ini. 1753. Bull. Magri, to- la città alcuni opuscoli, nei quali e-
mo XlXpag. 59). Contribuì mol- rano esposte delle libere proposizio-
to a quella bolla co' suoi consigli il ni, senza curaisi della approvazione
dottissimo Cardinal Quirini prefetto dei supei^iori ecclesiastici. Se ne la-
della congregazione delfindice,. che gnò alla sua volta la corte diRo-
anzi insti tui del proprio un fon- ma colla reggenza, e non vedendo-
do in denaro, il cui frutto dovesse ne profìtto, fece dichiarare proibiti
servire a tal uopo. tutti i libri, che pubblicati e da pul>-
Cirillo, patriarca Greco-melchlta, blicarsi nella Toscana, non avessero
non si sa se per ignoranza
o per ottenuta la debita approvazione dei
mala fede, squarciate aveva le ima- necessari revisori.
gini di s. Marone abbate impresse NuUostante da ambe le parti
io Roma, giustificando la sua deter- si pensò ad uu accomodamento,
BEN BEN 47
che in primo luogo fu tratta- Toscana. Leopoldo I, succeduto all'i ra-
to in Roma dall'agente del gran perà tor Francesco in quel governo, an-
duca e dell' imperatore , ma per dando di concerto coH'imperator Giu-
la troppa energia da lui dimo- seppe II nelle riforme ecclesiastiche, lo
^rata gli fu sostituito monsignor soppresse intieramente in Firenze, Pisa
Migazzi. Insignito questi in seguito e Siena.
della mitra arcivescovile di Malines, Giovanni Martino de Prades, sa-
affidò l'affare al conte di s. Odili, cerdote di Montauban, sostenendo
che lo definì nel 1754. Superato l'atto previo al dottorato nella Sor-
aveva egli la difficoltà principale di bona, prese a difendere cento pro-
ristabilire in Toscana, con alcune posizioni, nelle quali abbracciavasi
modificazioni, il tribunale del santo un completo sistema di materiali-
uiìizio, nell'atto che veniva rimessa la smo. Le corte lo esiliò a Garpen-
nunziatura Pontificia. Dispiaceva mol- trasso, il parlamento ordinò fosse
to ai fiorentini l'editto succitato del- bruciata la sua opera per mano del
l'inquisizione romana, ed il ministro manigoldo ed egli fu carcerato, e la
s. Odili richiese per preliminare Sorbona finalmente lo cacciò dal sua
del concordato, che dovesse ritrat- corpo. Rifugiatosi in Prussia otten-
tarsi . JVè ciò era così agevole ne un canonicato vacante nella Sle-
da ottenersi, poiché senza esem- sia; ma non ne poteva conseguire il

pio e di grave danno per lo av- possesso senza l' approvazione del
venire: ma
prudente Pontefice,
il Pontefice, il quale d'altronde con-
risoluto di compiacere l'imperato- dannato aveva, nel 1752, le sue con-
re, trovò un opportuno temperamen- clusioni. Si rivolse il Prades a Ro^
to per farlo senza discapito della ma, e Benedetto con quella dolcezza
s. Sede. Nel mese di giugno seguen- che gli era ingenita, vi aderì col
te, di buon mattino, fu letto un bi- patto che oltre un'apologia pubbli-
glietto del Cardinal Valenti segre- cata intorno al buon senso in cui
tario di stato in forma di bando, potevano essere le proposizioni in-
che annullava l'editto alla presenza terpretate , facesse solenne abiura
di due famigliali del conte s. Odili, di tuttociò che potesse essere sog-
i quali servir dovevano da testimo- getto ad imputazione. Assoggettos*
nii; e per pochissimo tempo fu affisso si a tutto docilmente, ed il Papa,
nei luoghi soliti, ed in tal guisa fu- non solo gli concesse l'approvazio-
rono ricomposte le cose. Si restitui- ne richiesta, ma fece in modo che
va r inquisizione in Toscana all' uso la Sorbona lo ricevesse di nuovo
di Venezia, sotto la presidenza del nel suo grembo.
nunzio e dell'arcivescovo, e presenti Ridusse Benedetto frattanto a
tre senatori secolari, i quali non a- termine 1' Eucologio, specie di ri-

vevano però voce nelle risoluzioni. tuale,o pontificale, in cui si con-


Monsignor Antonio Biglia, deputato e tengono le preci ecclesiastiche e le
nunzio apostolico, vi giunse ai 5 di benedizioni della chiesa greca ; ri-
settembre, ricevuto cogli onori con- tuale che non potè esser compito
"venienti al suo carattere. Suo primo avanti di lui, ad onta delle fatiche
pensiero fu di ristabilire il nuovo di ottantadue congressi. Egregia-
tribunale misto d' inquisizione, co- mente corretto, coli' aiuto di quello
munque gi-an fatto non durasse in già pubblicato da