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con una nuova
orchestra
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART.1 COMMA 1, DCB Milano - Distr. naz. SO.DI.P Spa - Data di prima immissione: 15 novembre 2023
STAGIONI VIRTUALI
Guida alla classica
in streaming
NEL CD INEDITO
Messa di Natale
di Merulo
e Gabrieli
Cappella Marciana
NELL’ALBUM DIGITALE
Lorin Maazel
Respighi, Rimskij
Musorgskij
Attualità e appuntamenti
fino al 15 dicembre 2023
Mensile n. 294
Novembre 2023
€ 12
DAL13 AL 19 OTTOBRE 2023 DAL 15 AL 22 MARZO 2024
A MIDSUMMER
TOBRE 2023 DAL 15 AL 22 MARZO 2024
BEATRICE
UMMER NIGHT’S DREAMBEATRICE DI TENDA
LIRICA
DREAMLIRICA
LIRICA DI TENDA 2023-24
2023-24
2023-24
Opera in tre atti Tragedia lirica in due atti
Musica di BENJAMIN BRITTEN Musica di VINCENZO BELLINI
re atti Tragedia lirica in due atti Maestro concertatore e direttore
Maestro concertatore e direttore
MIN BRITTEN Donato Renzetti Musica di VINCENZO BELLINI Riccardo Minasi
tore e direttore Regia Laurence Dale Maestro concertatore e direttore Regia Italo Nunziata
enzetti Personaggi e interpreti principali: Riccardo Minasi Personaggi e interpreti principali:
nce Dale Oberon Christopher Ainslie Regia Italo Nunziata Filippo Maria Visconti Mattia Olivieri
preti principali: Tytania Sydney Mancasola Beatrice di Tenda Angela Meade
DAL13 AL 19 OTTOBRE 2023 Personaggi e interpreti principali: Agnese
DAL 15 AL 22 MARZO 2024
del Maino Sonia Ganassi
ristopher Ainslie
A MIDSUMMER BEATRICE
DAL13
DAL13
DAL AL26
17 AL AL 19 OTTOBRE
19 NOVEMBRE
OTTOBRE 2023 2023
Filippo Maria Visconti Mattia Olivieri
2023 DALDAL15 AL
15 22
ALMARZO 2024
22Francesco
MARZO 2024
Orombello Demuro
AA MIDSUMMER BEATRICE
dney Mancasola Beatrice di Tenda Angela Meade
MIDSUMMER
WERTHER
NIGHT’S DREAM Agnese del Maino Sonia Ganassi DIBEATRICE
TENDA
NIGHT’S DREAM DI
DITENDA
VEMBRE 2023 DAL 12 AL 21 APRILE 2024
THER NIGHT’S
Musica Musica
di JULES DREAM
Drame lyrique Opera
MASSENET
di BENJAMIN BRITTEN
Orombello
in quattro atti
in tre atti
Opera in tre atti
Opera inconcertatore
tre attie direttore
Francesco Demuro
LA TENDA
Tragedia lirica in due atti
BOHÈME
Musica di Tragedia
Maestro
VINCENZO lirica inBELLINI
concertatore
Tragedia
due atti
e direttore
lirica inBELLINI
due atti
MusicaMaestro
Maestro concertatore
di BENJAMIN e direttore
BRITTEN DAL 12 AL 21 APRILE 2024 Musica di VINCENZO
Scene liriche
Riccardo Minasi in quattro quadri
Donato Renzetti Musica
n quattro atti diDonato
MusicaMaestro
BENJAMIN Renzetti BRITTEN Musicadi VINCENZO BELLINI
LA BOHÈME
concertatore e direttore Maestro concertatore
di GIACOMO e direttore
PUCCINI
MASSENET Regia Laurence Dale Regia Italo
Riccardo Nunziata
Minasi ee direttore
Maestro
Regia, eDonato
costumiRenzetti
sceneconcertatore e direttore
Dante Ferretti Maestro
Maestro concertatore
concertatore direttore
Personaggi e interpreti principali: Personaggi e Riccardo
interpreti Minasi
principali:
tore e direttore Donato
Regia Renzetti
Laurence Dale Scene liriche in quattro quadri RegiaRiccardo
Italo Minasi
Nunziata
Personaggi e Oberon
interpretiChristopher
principali:Ainslie Filippo Maria Visconti Mattia Olivieri
enzetti Regia Laurence
Personaggi
Werther
Dale
eJean-François
interpreti
Tytania principali:
Sydney Musica di GIACOMO PUCCINI
Mancasola
Borras Regia
BeatricePersonaggi
di Tenda
Regia ItaloMeade
eAngela Nunziata
interpreti
Augusto principali:
Fornari
Oberon
Personaggi eDAL
Albert Christopher
interpreti
Jérôme Ainslie
principali:
Boutillier Agnese
Filippo delPersonaggi
Maria Maino
Visconti Sonia
e Ganassi
Mattia Olivieri
interpreti principali:
mi Dante Ferretti 17 AL 26 NOVEMBRE 2023
Tytania Sydney Mancasola Maestro concertatore e direttore Personaggi
Orombello e interpreti
Francesco Demuroprincipali:
Charlotte Caterina Piva
Oberon Christopher Ainslie Beatrice di Tenda Angela Meade
Riccardo Minasi Filippo Maria ViscontiSonia Mattia Olivieri
preti principali:
an-François Borras
WERTHER
DAL 17 AL Sydney
Tytania Mancasola
26 NOVEMBRE 2023
DAL 17 AL 21 DICEMBRE 2023 Regia Augusto Fornari
Mimì
Agnese
Rodolfo
Anastasia
del
Beatrice
Maino Bartoli/Serena
DAL di
GaleanoTenda
12 AL
Orombello
Ganassi Gamberoni (13, 20)
Angela
Salas/Alessandro
21 APRILE Meade
Scotto di Luzio (13, 20)
2024 Demuro
Francesco
Drame lyrique in quattro atti Agnese del Maino Sonia Ganassi
ôme Boutillier WERTHER
DAL 17Musica
AL 26 di
ÉDITH
NOVEMBRE 2023
JULES MASSENET Marcello
Personaggi e interpreti principali:
Alessio
Orombello LA DAL
BOHÈME
Arduini/Leon Kim
Francesco
(13, 20)
Demuro
12 AL 21 APRILE 2024
WERTHER
terina Piva Maestro concertatore e direttore
Drame lyrique in quattro atti Scene liriche in quattro quadri
Mimì Anastasia Bartoli/Serena Gamberoni Musica(13, 20)
DAL 17 AL 26 MAGGIO 2024
Opera
Musica
Donato
di lirica
JULES in due Renzetti
atti
MASSENET DAL LA BOHÈME
di GIACOMO PUCCINI
20)12 AL 21e APRILE 2024
EMBRE 2023 Regia,
MusicaDrame scene
lyrique
di MAURIZIO
Maestro e costumi
in quattro
concertatore
Rodolfo
Dante
eatti
FABRIZIO
direttore
Marcello
Galeano
Ferretti
Alessio
Salas/Alessandro
Arduini/Leon Kim
Scotto
(13,
di
20)
Luzio (13,
Scene IL CORSARO
Maestro concertatore
LA BOHÈME
liricheMinasi
Riccardo
direttore
in quattro quadri
TH
Musicadella
Commissione diPersonaggi
JULES
DonatoeMASSENET
Fondazione Teatro
interpreti
Renzetti Carlo Felice
principali:
MusicaMelodramma
di GIACOMO PUCCINI
tragico in tre atti
in occasione del 60° anniversario
Maestro Werther della
concertatore
Regia, scene e costumi e morte
Jean-François
direttore
Dante
diBorras
Ferretti
Édith Piaf Regia Augusto Fornari
Scene
(1915 Albert
- 1963) Jérôme Boutillier DAL 17 AL 26 MAGGIO 2024 Musica
Maestro diliriche
concertatore in quattro
GIUSEPPE quadri
VERDI
e direttore
n due atti Donato
CharlotteRenzetti Caterina Piva
Personaggi
Musica e interpreti
Riccardo
di GIACOMO principali:
Minasi ePUCCINI
IL CORSARO
Personaggi
Maestro e interpreti
concertatore principali:
e direttore Maestro
Mimì Anastasia concertatore
Bartoli/Serena Gamberonidirettore
(13, 20)
ZIO FABRIZIO Donato 17Renzetti
Regia, scene e DAL
costumi
Werther Dante Ferretti
Jean-François
AL 21 DICEMBRE 2023
Borras Maestro
Rodolfo Galeano Regia concertatore
Renato
Augusto
Salas/Alessandro Scottoedidirettore
Palumbo
Fornari Luzio (13, 20)
ione Teatro Carlo Felice PersonaggiAlberte interpreti Jérôme Boutillier
principali: Marcello Alessio
Personaggi Riccardo
Arduini/Leon Kim
e interpreti Minasi
(13, 20)
principali:
rio della morte di Édith Piaf
1963)
Accademia
Allestimento
Ligustica ÉDITH
Charlotte Caterina
Werther
scenico
Jean-François
Piva
di Belle Arti
Melodramma tragico in tre atti
BorrasMusica di GIUSEPPE VERDI Mimì Anastasia
Regia
Regia
Personaggi
Rodolfo Galeano
Lamberto
Bartoli/Serena
DAL 17 AL 26 MAGGIO 2024Fornari
Augusto
Puggelli
Gamberoni (13, 20)
e interpretiScotto
Salas/Alessandro principali:
di Luzio (13, 20)
Albert Jérôme
Opera lirica Boutillier
in due atti
tore e direttore DAL
Personaggi e17 AL 21 DICEMBRE
interpreti
Musica di MAURIZIO
Charlotte Caterina Piva
2023
principali:
FABRIZIO Maestro concertatore e direttore Personaggi
IL CORSARO
Marcello AlessioCorrado e
Arduini/Leoninterpreti
Kimprincipali:
Francesco (13,Meli
20)
enzetti
o scenico
in occasione
Marcel DAL 17 AL
ÉDITH
Édith Piaf della
Commissione Salome
del 60° anniversario
Cerdan Francesco2023
21 DICEMBRE
Opera (1915
lirica in -
JiciaTeatro Carlo Felice Renato Palumbo
Fondazione
dellaGalasso
Pio
1963)
due atti
morte di Édith Piaf
Regia Lamberto Puggelli
Mimì Melodramma
Rodolfo
Anastasia
Musica
Medora
Galeano
DAL
Bartoli/Serena
tragico
17 Seid
AL
inIrina
Mario
26 MAGGIO
di GIUSEPPE VERDI
Gamberoni (13, 20)
tre attiLungu
Salas/Alessandro Scotto di Luzio (13, 20)
Cassi
2024
Jack La Motta Claudio Sgura Marcello Alessio Arduini/Leon Kim (13, 20)
ca di Belle Arti
ÉDITH
Commissione
Musica Maestro
DAL 19della
AL 28
concertatore
di MAURIZIO
Donato Renzetti
Fondazione
GENNAIO 2024
e direttore
FABRIZIO
Teatro CarloPersonaggi
Felice e interpreti principali:
Maestro Gulnara
Renato Palumbo
DAL 14
17 AL 26
IL CORSARO
concertatore eMarigona
direttore Qerkezi
IL BARBIEREIL BARBIERE
DAL 20 GIUGNO
MADAMA BUTTERFLY
Suzuki Manuela
Maestro Custer/Caterina
concertatore Piva (20, 27)
e direttore Dramma comico in due atti
Personaggi e interpreti:
pretiInfo
principali:
ntonio Poli
IDOMENEO
e biglietti www.operacarlofelicegenova.it
Regia Matthias Hartmann
Personaggi
per emusica
interpreti Orchestra, Coro, Coro di voci bianche,
in treprincipali:
CON IL PATROCINIO DI MEDIA PARTNER
cegenova.it
Info e biglietti www.operacarlofelicegenova.it
Idomeneo Antonio Poli
Idamante Cecilia Molinari
Orchestra, Coro, Coro di voci bianche,
Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova
Illia Benedetta Torre Maestro del Coro Claudio Marino Moretti
Elettra Lenneke Ruiten Maestro del Coro di voci bianche Gino Tanasini
Direttore responsabile:
SOMMARIO n. 294 Novembre 2023
Andrea Estero (andreaestero@xgpub.com)
Hanno collaborato:
Luca Baccolini (scrittura e revisione)
6 In scena
Il valzer delle prime: “Don Carlo” alla Scala,
Antonio Brena, Carlo Maria Cella, Luca Chierici, Carlo Fiore,
Guido Giannuzzi, Elvio Giudici, Carlo Alessandro Landini, “Mefistofele” a Roma, “Turandot” a Napoli
Francesco Leprino, Paolo Locatelli, Marcello Nardis,
Cesare Orselli, Andrea Ottonello, Alex Pessotto,
Paolo Petazzi, Carlo Piccardi, Andrea Poli,
Mattia Rossi, Guido Salvetti
16 Radio-Tv-web
Werther da Oscar al Carlo Felice
Grafica e impaginazione:
Alessandra Giliberti
Foto di copertina:
18 Viaggi da non perdere in Europa 22
Nadia Romanova
CD
e booklet allegato
ALBUM DIGITALE
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SE TI ABBONI
EVENTI
M
ilano comanda, e non diresse addirittura due volte per il
è un modo di dire. La 7 dicembre, nel 1968 e 1977. Per
Scala si conferma il la nuova produzione torna alla
palcoscenico operistico (coperto) Scala Lluís Pasqual, che dall’e-
che ha attirato più spettatori e sperienza dal Teatre Llure di Bar-
più incassi per singoli spettacoli. cellona agli anni con Strehler al
A certificarlo è il Rapporto Siae Piccolo e all’Odéon di Parigi ha
2022, utile per testare la tempe- fatto della riflessione sul Baroc-
ratura dello spettacolo dal vivo co una costante della sua attività.
in Italia nel primo anno comple- Con Chailly, del resto, aveva già
tamente affrancato dai problemi collaborato più volte al Comuna-
pandemici. L’opera è in ripresa le di Bologna e ad Amsterdam.
rispetto al terribile 2020-21, ma è Ph Silvia
diLelli
Sant’Ambrogio): un buon auspi- Nelle sette recite che seguiranno
ancora lontana dai dati pre pandemia: cio per il Don Carlo scelto per apri- la prima (salvo clamorosa conferma
nel 2019 la Siae contava 3.667 eventi re la stagione 2023-24, con Riccardo dello sciopero annunciato per ogni
operistici, con 2.5 milioni di spettato- Chailly sul podio e Lluis Pasqual alla prima dai lavoratori del comparto)
ri e un incasso di 112 milioni di euro. regia (appuntamento, come da tradi- si ascolteranno Francesco Meli (Don
Numeri ai quali il 2022 non è ancora zione, il 7 dicembre alle 18, in diret- Carlo), René Pape (Filippo II), Luca
stato in grado di avvicinarsi, con 2.643 ta su Rai Uno e Radio 3). Dopo aver Salsi (Rodrigo), Anna Netrebko e
spettacoli, 1.73 milioni di spettatori e ripercorso lo sviluppo degli anni “di Maria José Siri alternate nel ruolo di
84.5 milioni di incasso (un calo eco- galera” di Verdi con le inaugurazioni Elisabetta, Elina Garança e Ekaterina
nomico netto del 25%). Per la cate- dedicate a Giovanna d’Arco, Attila Semenchuk in quello di Eboli. Ma
goria opera, si confermano ai primi e Macbeth, Riccardo Chailly torna il primato di spettatori, a sorpresa,
posti i due più grandi teatri italiani, così a un capolavoro della maturità, la Scala se lo è guadagnato con i più
ovvero l’Arena di Verona ed il Teatro di cui aveva consegnato al video una piccoli. Nel 2022 il Piccolo Principe
alla Scala di Milano, ovviamente im- memorabile edizione ad Amsterdam dedicato alle nuove generazioni (al
paragonabili per capienza e mission. alcuni anni fa (ma con la regia di Wil- costo simbolico di 1 per gli under 18)
Dopo i primi quattro posti occupati ly Decker). Il dramma politico schil- ha avuto come risultato 26.311 spet-
dall’anfiteatro estivo (Aida, Carmen, leriano composto per Parigi nel 1867 tatori, esito di gran lunga superiore
Nabucco e Traviata), il singolo spet- e riadattato per la Scala da Verdi sto- alle opere più blasonate. È stato pro-
tacolo d’opera che ha incassato di ricamente è stato un appuntamento prio questo titolo, subito dietro gli
più nel 2022 è stato il Boris Godu- immancabile per i direttori scaligeri, irraggiungibili blockbuster areniani,
nov d’inaugurazione (il che stupisce da Tullio Serafin ad Arturo Toscanini lo spettacolo più visto in un teatro
poco, considerati i prezzi della serata e Riccardo Muti. Claudio Abbado, lo d’opera italiano nel 2022.
6
ANTEPRIMA
ACUTO
CAVALLERIA
Non è la prima volta che la notizia della presunta morte di Zubin Mehta, RUSTICANA
classe 1936, squarcia il flusso del web. L’ultima è accaduta a fine ottobre, (1 cd Prospero)
quando da Los Angeles è partito un tweet sulla (rivelatasi poi falsa) scom- Nel 2022 al Fest-
spielhaus di Ba-
parsa del maestro.
den-Baden fu ese-
A stanare la fake news è stato guita Cavalleria
il Maggio Musicale Fiorenti- rusticana nella
no, che si è subito messo in versione origina-
le di Pietro Mascagni. A incaricarsene
contatto con Mehta. Il quale,
Thomas Hengelbrock e il suo Coro e Or-
rispondendo al telefono, si è chestra Balthasar Neumann. Con questa
lamentato solo di una cosa: registrazione in prima mondiale il ca-
esser stato svegliato di so- polavoro verista viene proiettato in una
nuova luce: la famosa scena della chiesa,
prassalto alle sei del mattino.
ora integrale, si può ascoltare nella tona-
Ph Brescia e Amisano Lunga vita. lità di La maggiore (invece di Sol mag-
giore); Santuzza può ancora scagliare il
suo “Ah! L’amor!” nell’Alleluia del coro.
E il “Brindisi”, la grande canzone in cui
Mascagni taglia 89 battute su 203, viene
ora ripristinato nella sua interezza.
STECCA
AUX ETOILES
(2 cd Palazzetto
L’English National Opera, una delle maggiori istituzioni teatrali inglesi, ri- Bru Zane)
ceverà una sovvenzione di 24 milioni di sterline da aprile 2024 a marzo 2026 Anche se già
e più tempo per lasciare Londra. Lo ha annunciato l’Arts Council of En- nel 1847 César
Franck propone
gland, confermando però così
Ce qu’on entend
anche il destino di Eno, sul sur la montagne (da Victor Hugo),
quale si sono espressi i mag- in Francia il poema sinfonico conosce
giori direttori inglesi, Antonio il suo momento di gloria solo a partire
dagli anni 70. La Société nationale de
Pappano compreso, lamentan-
musique e i Concerts Colonne incorag-
do che in questo modo “si an- giano i nuovi lavori di Duparc, d’Indy,
drà verso la liquidazione della raggiunti da Chausson, Dukas, Holmès,
compagnia, contravvenendo a Rabaud. Palazzetto Bru Zane ha sele-
zionato 15 lavori di questo periodo con
uno dei principi cardine dell’i-
l’Orchestre National de Lyon, diretta
stituzione: l’opera per tutti”. da Nikolaj Szeps-Znaider: si ascoltano
pagine celebri come la Danse macabre
di Saint-Saëns o rarità come la Danse
mystique di Sohy o La Toussaint di Jon-
cières, in prima registrazione mondiale.
Il Faust d’Italia
L'Opera di Roma apre il nuovo cartellone con una rarità: “Mefistofele” di Boito. Il regista
australiano Simone Stone al debutto operistico in Italia. Michele Mariotti sul podio
C
onteso da tutti i più importanti noscere più a fondo la nostra realtà e
palcoscenici del mondo, non per interpretarla, sia dell’uomo come
aveva mai diretto un’opera in archetipo, con i suoi valori psicologi-
Italia. Simon Stone (nella foto), il re- ci atemporali e le sue pulsioni eterne.
gista under 40 più discusso del mo- Boito esalta proprio questo: l’univer-
mento, approda a Roma per l’inau- salità dell’uomo che è in Faust e la
gurazione del Teatro dell’Opera. Lo sua implacabile tensione a superare i
attende un titolo non canonico come suoi limiti”. Stone e Mariotti si era-
Mefistofele, coprodotto col Teatro no conosciuti nel 2019 nella Traviata
Real di Madrid. Sul podio Michele dell’Opéra di Parigi. Da lì, l’idea di
Mariotti, al debutto nel titolo boitia- tornare a lavorare insieme.
Ph Reinhard M. Werner
no. Protagonisti, dal 27 novembre al
5 dicembre, John Relyea nel ruolo del Mefistofele di A. Boito
titolo, Maria Agresta nella parte di alle 18. Perché proprio Mefistofele? Orchestra e Coro dell’Opera di Roma
Margherita/Elena e Joshua Guerre- “Perché rispecchia perfettamente la Dir. Michele Mariotti
ro in quella di Faust. La serata inau- nostra idea di teatro - spiega Mariotti Regia di Simon Stone
gurale sarà trasmessa anche da Rai5 - un luogo che parla sia dell’uomo di Roma, Teatro dell’Opera, dal 27
alle 21.15 e in diretta da Radio3 Rai oggi, fornendo gli strumenti per co- novembre al 5 dicembre
Enigmi dell’Est
Il regista russo Vasily Berkhatov per la nuova “Turandot” del San Carlo di Napoli, che
apre una stagione di grandi nomi. Sul podio la prima inaugurazione di Dan Ettinger
Stéphane Lissner. il 9 dicembre sarà spiccano anche Emma Dante (attesa a
Dan Ettinger, alla sua prima apertura una nuova produzione dei Vespri si-
a Napoli, a dirigere l’ultimo capola- ciliani) e Krysztof Warlikowski, che
voro di Puccini. Sul palco la protago- firma la regia del dittico Il castello del
nista è il soprano americano Sondra principe Barbablù-La voix humaine
Radvanovsky (alternata a Oksana coprodotta con l’Opéra di Parigi.
Dyka), con Yusif Eyvazov nei panni
di Calaf e Rosa Feola in quelli di Liù. Turandot di G. Puccini
La regia di questa nuova produzio- Orchestra e Coro del Teatro
ne è affidata al russo Vasily Berkha- San Carlo
tov (nella foto), 40 anni, figlio di un Dir. Dan Ettinger
giornalista di Mosca, ex direttore Regia di Vasily Barkhatov
artistico del Teatro Mihajlovskij, ma Napoli, Teatro San Carlo, dal 9
ormai stabilmente inserito nelle pro- al 17 dicembreL’amore dei tre re
grammazioni europee, sopratutto alla di I. Montemezzi
C
on l’anno pucciniano alle Deutsche Oper di Berlino e all’Opera Regia di Alex Ollé
porte, il Teatro San Carlo sce- di Francoforte. Sette le recite dal 9 al Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
glie Turandot per inaugurare 17 dicembre. Nei dodici titoli d’ope- Milano, Teatro alla Scala, fino al 12
la stagione 2023-24, guidata ancora da ra della nuova stagione del San Carlo novembre
8
DICIAMOLA
Nuova Scala TUTTA
Diciannove metri sottoterra, 38 sopra: la seconda Torre
della Scala, ultimata da poco (ma pronta nel 2024), ospite-
rà la sala prove per l’orchestra (al piano -6), i camerini e gli
“Il cervello è cambiato, è innegabile.
uffici così da far rientrare in sede le funzioni attualmente Ma non amo i teatri che cedono alla
dislocate all’esterno. Ma nel
progetto firmato da Mario
logica del Qr code per i program-
Botta c’è anche il retropalco, mi o per seguire i libretti. È come
che vede ampliati di molto i dire al pubblico: prego, continuate
suoi volumi. Con il nuovo
collegamento il palcosceni- pure a usare il
co raggiungerà i 74 metri di telefonino”.
profondità, una struttura che
aprirà la possibilità di ospita-
re nuove produzioni, accor-
ciando i tempi di rotazione
Daniele Gatti
degli spettacoli. Ph Anne Dokter “La Repubblica”
Lo specchio di Hoffmann
Il capolavoro di Offenbach, assente alla Fenice da quasi 30 anni, inaugura la nuova stagione
veneziana. La regia di Damiano Michieletto inchioda il protagonista ai bilanci di una vita
E
ra dal 1994 che La Fenice non Lui si troverà solo, in compagnia di tut-
metteva in scena Les Contes ti i simboli del suo passato fantastico,
d’Hoffmann, capolavoro di che costituiscono il suo universo poeti-
Jacques Offenbach che torna in scena co”. Nella storia finale si assisterà a uno
per l’apertura di stagione, nella nuova degli effetti più brillanti dello scenogra-
produzione di Damiano Michieletto fo Paolo Fantin: Hoffmann (o meglio,
apparsa di recente a Sidney. Dal 24 no- il suo riflesso) è intrappolato in uno
vembre al 2 dicembre Antonello Ma- specchio mentre un sosia senza volto
nacorda dirige un cast formato da Ivan viene trascinato via.
Ayon Rivas, Alex Esposito, Carmela Ph Keith Saunders
Laboratorio Muti
Il Maestro apre la sua bottega: l'Academy e i concerti coi giovani allievi alla Fondazione
Prada; poi la “Trilogia” a Ravenna, con “Norma”, “Nabucco” e il galà Verdi
I
l making of di Norma, prima. nell’esecuzione in forma semisce-
E l’ascolto, poi. L’Italian Ope- nica di Norma (16 e 19/12 al Te-
ra Academy di Riccardo Muti atro Alighieri, Monica Conesa nel
torna alla Fondazione Prada di Mi- ruolo del titolo), di Nabucco (17 e
lano per un progetto dedicato al 20/12, Serban Vasile protagonista,
capolavoro di Bellini. Il pubblico Lidian Fridman come Abigaille) e
assisterà all’intero percorso di le- a concludere il galà verdiano del
zioni, prove e concerti focalizzato 22 dicembre con, tra gli altri, Ildar
su Norma all’interno di un nuovo Abdrazakov, Rosa Feola, Juliana
allestimento del Deposito della Grigoryan, Luca Micheletti.
sede milanese di Fondazione Pra- Ph Zani Casadio
da. L’edizione 2023 sarà inaugura- Italian Opera Academy e Trilogia
ta il 18 novembre da una lezione- si conclude con due appuntamenti: d’Autunno
concerto di Muti e proseguirà dal il 26/11 la prova finale dei giovani Orchestra Cherubini
19 al 25/11 con una serie di prove direttori e il 29/11 il concerto di- Dir. Riccardo Muti
aperte al pubblico con l’Orchestra retto da Muti. Bellini sarà anche al Milano, Fondazione Prada, fino
Cherubini, i cantanti e il coro te- centro della Trilogia d’autunno di al 26 novembre
nute dal Maestro e dai giovani di- Ravenna Festival, dal 16 al 22 di- Ravenna, Teatro Alighieri, dal 16
rettori dell’Academy. Il progetto cembre, che vedrà Muti impegnato al 22 dicembre
10
Carta bianca a Michieletto
Sarà Damiano Michieletto a “inventare” il cartellone del
Caracalla Festival 2025, nell’anno del Giubileo. “Proprio
dal tempo passato assieme negli ultimi tempi è nata l’idea
di una collaborazione improntata su un tipo di creativi-
tà diversa - ha spiegato il sovrintendente dell’Opera di
Roma Francesco Giambrone -. Mancava solo un grande
artista che suggellasse il cartellone con la sua firma. L’ab-
biamo trovato e gli abbiamo dato carta bianca, partendo
dall’idea alla quale stavamo lavorando da anni, di una sua
produzione di West Side Story di Bernstein, prevista per
il 2025”. Tra Costanzi,
Caracalla e Circo Mas-
sico, dal 2016 (Trittico)
al 2023 (Giulio Cesare
in Egitto) Michieletto
ha già messo in scena
otto spettacoli per l’O-
Ph Fabrizio Sansoni pera di Roma.
Romanticismo in mostra
Fino al 14 gennaio all’Accademia Carrara di Bergamo si
può visitare la mostra “Tutta in voi la luce mia - Pittura di
storia e melodramma”, che racconta il Romanticismo ita-
liano mescolando dipinti e teatro musicale. L’ambizione
è quella di esplorare il periodo dal 1815 al 1848, gli anni
della Restaurazione, in cui in Italia,
e non solo, le arti rivestono un ruo-
lo fondamentale nello sviluppo del-
la coscienza nazionale. I curatori,
Fernando Mazzocca e Maria Cristi-
na Rodeschini, vi hanno intrecciato
pittura e storia, musica e scenogra-
fia, un doppio binario che trasfor- FONDAZIONE
FRANCO - ITALIANA
PER LA CREAZIONE
CONTEMPORANEA
Stregati da Orfeo
Il mito greco che ha dato il “la” al teatro musicale al centro del festival fondato a Lodi da
Raffaele Pe. Concerti tra poesia e filosofia. Tra gli ospiti, René Jacobs e Umberto Galimberti
filosofi, poeti, personaggi di cultura La nascita di Guadagni a Lodi è stata
per fare musica e ragionare insieme in- confermata solo in tempi recenti e in
torno al mito di Orfeo. questa occasione sarà posta una targa
Fra i protagonisti della seconda edizio- commemorativa nella Biblioteca Co-
ne, dal 25 novembre al 3 dicembre, il munale il 1° dicembre. Tra i princi-
direttore d’orchestra René Jacobs (che pali appuntamenti, il 28/11 la serata
offrirà anche una masterclass), il filo- “Complaintes d’amour”, nella chiesa
sofo Umberto Galimberti, la poetessa di Santa Chiara Nuova, con Raffaele
Mariangela Gualtieri, la pianista Gloria Pe e La Lira d’Orfeo impegnati in pa-
Campaner, il designer Saturnino Cela- gine monteverdiane. Il 3/12, al Teatro
Ph Noah Shaye ni e l’organista Catalina Vicens. “Ho delle Vigne, verranno eseguiti estrat-
scelto Lodi - spiega Pe - perché credo ti dall’Orfeo ed Euridice di Gluck,
N
ella sua veste di curioso di- fortemente che le innovazioni sorgano eseguiti da Raffaele Pe e La Lira di
vulgatore della musica ba- soprattutto nei luoghi lontani dal cen- Orfeo.
rocca, il controtenore Raffa- tro”. Pe porterà nella sua città natale
ele Pe ha creato un ensemble, La Lira le celebrazioni per Gaetano Guadagni Orfeo Week
di Orfeo, da cui poi è nata l’idea delle (1728-1792), cantante castrato prota- Lodi, dal 25 novembre
Orfeo Week, una serie di incontri con gonista delle scene europee a metà ‘700. al 3 dicembre
I
n due non arrivano a Alessandro Bonato si divide
sessant’anni. Ma Die- invece tra Milano e Parma:
go Ceretta (nella foto, il 23 novembre il giovane
classe 1996) e Alessandro direttore veronese sarà al
Bonato (un anno più vec- Teatro Dal Verme con l’Or-
chio) si stanno segnalando chestra dei Pomeriggi Mu-
come due tra i più attivi sicali per il Primo Concerto
direttori d’orchestra italia- per pianoforte e tromba di
na dell’ultima generazione. Sostakovic (Federico Colli
Tra novembre e dicembre e Sergio Casesi solisti), ac-
sono tante le occasioni per costato alla Sinfonia n. 41
ascoltarli all’opera, sia in di Mozart; a Parma, invece,
campo teatrale sia in campo sinfonico. il tempo di rifiatare, e il 1° dicembre lo attende la Filarmonica Toscanini,
Il tour de force di Ceretta, reduce dal Ceretta sale sul podio della sua Or- che all’Auditorium Paganini, il 2 di-
Festival di Wexford con la riscoperta chestra della Toscana, con la quale cembre, eseguirà la Quarta Sinfonia
di Zoraida di Granata, riparte pro- al Teatro Verdi di Firenze affronterà e le Variazioni su un tema di Haydn
prio da Donizetti con l’Elisir d’amore, un programma tutto beethoveniano: di Brahms, a incorniciare, proprio di
in scena al Comunale Nouveau di Bo- il Quinto Concerto (Alessandro Ta- Haydn, il Concerto per tromba con
logna dal 24 al 30 novembre. Neanche verna solista) e la Quinta Sinfonia. Andrea Lucchi solista.
12
IL PIACERE
DI SCEGLIERE
CARNET 23/24
R
icerca e innovazione per i 60 polis di Fritz Lang con l’esecuzione
anni del Festival di Nuova dal vivo dal collettivo Edison Stu-
Consonanza che si festeg- dio (30/11). Da dicembre il festival
giano a Roma fino al 22 dicembre, si sposta al Mattatoio-La Pelanda:
ricordando la strada intrapresa dai il 3/12 l’Ensemble Gamo presenta i
suoi fondatori. Da qui il titolo “Me- Galgenlieder (Canzoni della forca)
moria e utopia”, 30 concerti con 120 di Sofija Gubajdulina, accostate a un
composizioni e 30 prime assolute fra il inedito di Mauro Montalbetti. Il fe-
Parco della Musica (dove sarà allestita stival si chiude con il concerto finale
una mostra sulla storia dell’associazio- del Concorso Franco Evangelisti il
ne), il Teatro Torlonia e il Mattatoio. 22/12: il Quartetto Indaco esegue le
Tra gli appuntamenti da non perdere: tre partiture finaliste alternandole a
il 23/11 al Torlonia il recital pianisti- Shigeko Hata, che il 27/11 indagano brani della letteratura quartettistica
co di Marco Scolastra, che ripercorre la scrittura di Ondřej Adámek (nel- contemporanea, dal dopoguerra ad
il ‘900 storico italiano con Malipiero la foto), con lavori che combinano oggi.
e Casella, Petrassi, Scelsi, Berio fino strumenti tradizionali e da lui stesso
ai contemporanei D’Amico, Turi ideati, in prospettiva acustica o elet- Nuova Consonanza
e Guaccero; il 27/11 al Parco della troacustica; per gli amanti del cinema Roma, luoghi vari, fino
Musica Tonino Battista, e il soprano sonorizzato è un evento il film Metro- al 22 dicembre
C
osa unisce Ligeti e Haydn? orchestra di Ligeti; pianoforte pro-
Entrambi furono legati all’Un- tagonista anche della Sonata in Do
gheria, per Ligeti terra natale maggiore di Haydn, di cui sarà ese-
e per Haydn patria adottiva alla corte guita in chiusura la Sinfonia n. 102.
Esterhazy. Non solo: sia Ligeti che Da Bolzano a Trento, dove fino al 6
Haydn, con il rispettivo carattere, dicembre è in scena la 37a edizione
fanno dell’ironia e del gusto della sor- di Trento Musicantica. Tra gli appun-
presa i propri elementi distintivi. È tamenti conclusivi, il 19/11 al Ca-
quello che proverà a dimostrare Kent stello del Buonconsiglio il concerto
Nagano nel concerto dell’Orchestra dedicato a Maurizio Cazzati, con il
Haydn del 5 dicembre a Bolzano: il baritono Mauro Borgioni e sul grup-
dialogo parte da uno dei brani più po Seicento Stravagante (nella foto).
bizzarri di Ligeti, il Poema sinfonico Il 6/12 la conferenza-concerto con la
per 100 metronomi, scritto nel 1962 si prosegue con il pianoforte di Mari presentazione del volume di compo-
per criticare la musica dell’epoca, che Kodama con l’ultimo movimento di sizioni inedite di Laurence Feininger
Ligeti attacca rimuovendo comple- Musica Ricercata, utilizzata da Ku- (1909-1976) a cura di Roberto Gia-
tamente gli interpreti per affidare la brick nel celebre Eyes Wide Shut, e notti. L’ensemble Labirinti Armonici
performance al solo mezzo tecnico; poi con il Concerto per pianoforte e eseguirà le sue musiche.
14
12, 16, 18, 20 gennaio 2024
IL BARBIERE
DI SIVIGLIA
Con MAXIM MIRONOV, MARIA KATAEVA,
ANDRZEJ FILONCZYK, ROBERTO TAGLIAVINI,
MARCO FILIPPO ROMANO, ELENA ZILIO, WILLIAM CORRÒ
Direttore DIEGO CERETTA
Regia, scene, costumi PIER LUIGI PIZZI
Regista collaboratore e luci MASSIMO GASPARON
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI
L’ELISIR D’AMORE
Con NINA MINASYAN, JOHN OSBORN, ROBERTO DE CANDIA,
LODOVICO FILIPPO RAVIZZA, YULIA TKACHENKO
Direttore SESTO QUATRINI Regia DANIELE MENGHINI
Scene DAVIDE SIGNORINI Costumi NIKA CAMPISI
Luci GIANNI BERTOLI
ORCHESTRA DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI
16 maggio 2024
REGIO195
Concerto sinfonico corale
Direttore DANIEL OREN
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI
TOSCA
Con ANASTASIA BARTOLI, LUCA SALSI, BRIAN JADGE, LUCIANO
LEONI, ROBERTO ABBONDANZA, MARCELLO NARDIS
Direttore DANIEL OREN
L I R ICA
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI
2024
CORO DI VOCI BIANCHE DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro MASSIMO FIOCCHI MALASPINA
Werther da Oscar
Il capolavoro di Massenet nelle mani di Dante Ferretti, questa volta nella doppia veste di regista
e scenografo. Appuntamento al Carlo Felice di Genova, ma anche in diretta su Radio 3
“S
ono nato scenografo”, ha
dichiarato una volta Dante
Ferretti, ricordando le prime
esperienze di ragazzo nella sala buia del
cinema, quando “gli altri si identifica-
vano con l’attore, mentre io sognavo di
fare, appunto, lo scenografo”. Ferretti
ha festeggiato lo scorso febbraio i primi
80 anni, vissuti sempre all’apice: 5 Da-
vid di Donatello, 13 Nastri d’argento
e soprattutto 3 Premi Oscar (due con
Scorsese e uno con Tim Burton). Sta-
volta è l’opera a richiamarlo sulle sce-
ne, nel nuovo spettacolo che il Carlo Boutillier (Albert), Caterina Piva Werther di J. Massenet
Felice di Genova ha coprodotto con il (Charlotte) e Roberto Covatta (Sch- Orchestra del Carlo Felice di Genova
Croatian National Center Hnk di Za- midt). Ferretti curerà tutto: regia, Dir. Donato Renzetti
gabria. In programma il Werther di scene e costumi. Quattro le recite in Regia e scene di Dante Ferretti
Massenet, con la direzione di Donato programma, dal 17 al 26 novembre, Genova, Teatro Carlo Felice,
Renzetti e un cast formato da Jean- la prima delle quali sarà trasmessa in in diretta su Radio 3
François Borras (Werther), Jérôme diretta su Radio 3 alle ore 20. il 17 novembre alle 20
Tosca retrò
Le scene e i costumi di Hohenstein della prima del 1900 tornano al Costanzi con la direzione di
Michele Mariotti. Grigolo, Pirozzi e Schrott da seguire sul terzo canale
S
olo la macchina del tempo Talevi, la direzione di Michele
Ph Yasuko Kageyama
16
Da Bartók a Mao
Il violino di Isabelle Faust e la Filarmonica della Scala di-
retta da Vasily Petrenko danno corpo al Primo Concerto
per violino di Bartók, già immerso nello studio del re-
pertorio folklorico ungherese. L’appuntamento, il 20 no-
vembre alle 20, è trasmesso in
Ph Marco Borggreve
Ph Monika Rittershaus
Médée/Charpentier
Tragedie en musique in
cinque atti e prologo
su libretto di Corneille,
Médée fu la prima opera
basata su questo perso-
naggio mitologico. Mentre
Lully ebbe il privilegio di essere compositore delle opere
di corte, Charpentier si dedicò alle composizioni pastorali
e alla musica religiosa. All’età di cinquant’anni poté scri-
vere finalmente la sua Médée, ma la timida accoglienza del
pubblico a Parigi sconsigliò al compositore altri tentativi in
questo genere. La riscoperta di Médée passa ora da Peter
Sellars per la Staatsoper Unter den Linden di Berlino dal 19
novembre al 2 dicembre, con Simon Rattle sul podio della
Freiburger Barockorchester e Magdalena Kozena nel ruolo
del titolo. Il 27 novembre la produzione arriverà in forma di
concerto al Liceu di Barcellona.
Londra
Elektra/Strauss
Prima di buttarsi nelle ce-
lebrazioni del centenario
pucciniano (con Bohème,
Tosca e Butterfly in rapida
successione), dal 12 al 30
gennaio la Royal Opera
House presenta la nuova
attesissima produzione di Elektra con Antonio Pappano sul
podio, Nina Stemme nel titolo e Karita Mattila nel ruolo
della sorella Klytämnestra. La regia è di Christoph Loy.
Valencia
Rusalka/Dvorák
Cornelius Meister appro-
da per la prima volta a
Valencia per dirigere Ru-
salka, capolavoro teatrale
di Dvorák, che Christoph
Loy ambienta in un teatro
vecchio e decadente, con la protagonista nei panni di una
ballerina scontenta del proprio fisico che cerca disperata-
mente di sfuggire alla protezione dei suoi genitori e di sco-
prire il mondo. Nei ruoli principali le voci del soprano russo
Olesya Golovneva e del tenore Adam Smith, insieme al bas-
so russo Maxim Kuzmin-Karavaev. In scena dal 30 gennaio
all’11 febbraio.
18
Francoforte
Les Brigands/Offenbach
La vita da bandito non è più
quella di una volta. Il capi-
tano dei rapinatori Falsa-
cappa ha difficoltà a man-
tenere felice la sua banda,
anche perché le recenti
incursioni non gli hanno
fruttato granché. Durante l’ultimo attacco un contadino
si è anche innamorato della figlia di Falsacappa, e vice-
versa. E ora vuole diventare lui stesso un bandito. Queste
sono le premesse di Les Brigands, satira amorale del 1869
che presenta il furto come principio fondamentale della so-
cietà (“ognuno ruba secondo la sua posizione in società”,
si legge nel libretto di Meilhac e Halévy). Il titolo, che ebbe
ampia popolarità nella Francia di fine Ottocento, viene
riscoperto dall’Opera di Francoforte in un nuovo allesti-
mento di Katharina Thoma (nella foto) con la direzione di
Karsten Januschke. In scena dal 28 gennaio al 22 febbraio.
Vienna
Turandot/Puccini
Dal 4 al 22 dicembre (e poi
dal 1° al 7 giugno) la Wiener
Staatsoper porta in scena la
nuova produzione di Turan-
dot firmata da Claus Guth.
Sul podio Marco Armiliato
sostituisce Franz Welser-Möst, ritiratosi per qualche mese
per problemi di salute. Asmik Grigorian e Jonas Kaufmann
cantano rispettivamente nel ruolo della figlia dell’Imperatore
e di Calaf. Kristina Mkhitaryan nei panni di Liù.
Budapest
Le Roy d’Ys/Lalo
Per festeggiare i duecento
anni della nascita di Edouard
Lalo, Palazzetto Bru Zane
ha preparato un doppio ap-
puntamento sulla rotta Bu-
dapest-Amsterdam. Nella capitale ungherese l’11 gennaio
sarà il giorno di Le Roi d’Ys, opera in tre atti del 1888 am-
bientata nella Bretagna medievale. L’esecuzione in forma di
concerto al Müpa di Budapest è affidata a György Vashegyi
alla testa dell’Orchestra Filarmonica ungherese, con Jenni-
fer Holloway, Judith van Wanroij, Cyrille Dubois e Jérome
Boutillier nei ruoli principali. Si replica al Concertgebouw di
Amsterdam il 3 febbraio.
19
Note d’autore
Márai, il borghese
gentiluomo
DI MARCELLO NARDIS
D
allo scorso giugno sul Lungomare di Saler- il suo ingresso” (L’isola). È ne I Ribelli - quasi un
no un’erma bronzea omaggia lo scrittore sequel dei Ragazzi di Via Pal dalla fisionomia “ispes-
Sándor Márai: un atto risarcitorio, perché sita” - ove, svanito il suono di Au claire de la lune,
un precedente busto, di Gyula Gulyás, era stato mi- basta un semplice avviso affisso perché squilli la ma-
steriosamente trafugato la notte del capodanno 2009. gia del teatro: “Ore 9.30 Rigoletto. Prova d’assieme”.
La città campana, , che deve i suoi colori araldici al Con la meticolosità di un bambino che apparecchia
matrimonio di Carlo II d’Angiò con la bella Maria il suo gioco preferito Sándor Márai dispone i rebbi
d’Ungheria, rende onore ad uno degli scrittori più aguzzi di una prosa che draga le sirti della nostra co-
rilevanti di tutto il ‘900. Abbandonata l’Ungheria e scienza di fronte al fascino discreto della borghesia.
trascorso un breve soggiorno in Svizzera, Márai scelse Il “mondo di ieri”, quel crepuscolo delle aspettative è
Napoli e Salerno, prima di stabilirsi in California, e una lenta ciarda che si sgretola al tactus di Roth e alla
qui visse con la moglie Lola e scrisse per sé, “come si timbrica di Zweig. Il concento espressivo di Márai, le
fuma o si monta a cavallo”, citando Flaubert. Fu un “tessiture” spaziali tra i personaggi (i lunghi ariosi e
gentiluomo navigante per i mari dell’esilio all’indo- i duetti “a distanza” de La donna giusta), le prosse-
mani dell’invasione sovietica (Sindbad torna a miche di quell’intimo legame tra il soggetto
casa). Dell’esperienza italiana resta un romanzo
intenso come il Sangue di San Gennaro, voci
“La musica descritto e il mezzo linguistico impiegato per
delinearlo proiettano le ombre lunghe di una
nobili e dolenti di una società sconfitta eppure
a suo modo vittoriosa, scrutata da vicino, con
per Márai è una gesticolazione emotiva sicura e urgente, pie-
namente espressionistica: brevi storie per un
l’occhio ipernitido del miope nella breve di-
stanza. L’Ungheria nel ricordo di Márai - che,
consuetudine lungo addio. Márai, che muore poco prima
della caduta del muro di Berlino, non smet-
tradotto solo dopo la morte, non smise di scri- estetica, te di guardare con sconcerto alla stagione dei
vere nella sua lingua - è ancora quella mistica bafometti bolscevichi, estorsori del consenso,
dei tàltos, terra fiera di eroi come Andrássy e filosofica, prima macabri araldi della mediocrità, deploran-
Pallavicini, innamorata del ricordo di Elisa-
betta di Baviera - improvvida promessa di in- ancora che do la flora dolente degli intellettuali (anche
italiani) ideologicamente asserviti: le galline
dipendenza e libertà - e del successo giovanile
che gli arrise con Le confessioni di un borghese,
sociale, di cui impazzite di Böcklin (Sirenen) combattive
sulle barricate della loro impotenza estetica
ricco di tutte le inquietudini che intonerà il suo
“doppio” letterario, il generale de Le Braci, un
dissemina e i prometei dell’oggi, incatenati alla roccia
dell’eterna fanciullezza. Márai annota e tutto
Von Lignitz egualmente devoto alla musica,
“rifugio dalla sofferenza”. Perché la musica per
la scrittura” ricorda (L’ultimo dono), profeta di un doma-
ni che non tarderà ad arrivare. Congruente
Márai è una consuetudine estetica, filosofica, prima a sé stesso, rifugiato con veemenza nella sincerità,
ancora che sociale, di cui dissemina la scrittura: l’espe- egli compone i suoi ricercari su destini colmi di si-
diente del manoscritto lasciato dal pianista ungherese gnificato ma privi di spiegazione, ricordandoci che
Z. che racconta del sanatorio dopo il concerto nella l’uomo e la sua sorte si modellano l’uno sull’altra.
Sala Bianca di Palazzo Pitti (La sorella); o il telegram- Senza deroghe. Eine Strasse muss ich gehen, die noch
ma “che rassomiglia ad un libretto d’opera, tanto era keiner ging zurück così annota nel poderoso regesto
teatrale” ad annunciare il ritorno di Lajos “come un dei diari. È un verso, non a caso, della Winterreise
novello Lohengrin che attaccasse un’aria maestosa” (Der Wegweiser), “devo percorrere una strada dalla
(L’eredità di Eszter); la figura della donna misteriosa quale nessuno fa ritorno”. Nella nostalgia della “cul-
all’Opera di Budapest mentre “sul palcoscenico una tura eufonica” (Volevo tacere) di una Europa felice
voce canta con splendido accanimento ‘Oscar lo sa, (o apparentemente tale), il suicidio è l’atto estremo
ma nol dirà’” (Il gabbiano); o l’incontro tra il giudice della volontà che segue l’onore, le virtù virili e la
Kristóf e Anna, in attesa del Don Giovanni (Divorzio parola data. “Rimani solo e ricorda. Rimani solo e
a Buda); così come il contegno di Askenasi all’Ho- osserva. Rimani solo e rispondi” (Terra, terra...!). La
tel Argentina, quell’aria di sospensione come quando propria morte è del resto l’avvenimento più perso-
“tutti aspettano con il fiato sospeso che il tenore con nale dell’Io: quando la materia dell’uomo arriva al
l’animo gonfio di sdegnata tristezza, faccia finalmente termine, anche l’anima concede il suo assenso.
21
Visioni
MUSICA
formato Netflix
S
L’esplosione delle piattaforme video porta opere fidando il paradosso (nonché
li. Se la pandemia ha cambiato (o al- chivio di 750 concerti dal 1966 ad oggi (Karajan e Abbado
largato) le abitudini di ascolto, c’è chi compresi). Abbonarsi ai Berliner costa 16.9 euro al mese
le ha sapute immediatamente caval- o 169 all’anno, ma ci sono abbonamenti anche per sette
care. La piattaforma Symphony.live giorni o un mese. La qualità audio e video dei concerti è
dal 2022 si è specializzata nel campo ovviamente ad altissima risoluzione, con varietà di imma-
sinfonico, puntando su un format da gini vertiginosa, grazie alle sette diverse angolazioni delle
“Champions League” delle orchestre: telecamere disseminate alla Philharmonie. Dai Berliner a
stringendo accordi con le migliori Deutsche Grammophon il passo è breve. La più antica
compagini del mondo (Concertge- etichetta discografica del mondo, la Deutsche Grammo-
bouw, London Symphony, Budapest phon appunto, alla fine dell’anno scorso ha annunciato il
Festival, Cleveland, Czech Philhar- lancio di Stage+, puntando su due fattori di forza: il ca-
monic, Orchestre symphonique de talogo discografico e concertistico dei migliori solisti al
Montréal) Symphony.live dà accesso mondo e una qualità audio in formato Hi-Res Lossless
ai concerti e al backstage di un ampio mai raggiunta prima d’ora, quasi indistinguibile rispetto
ventaglio di eventi, garantendo quasi alle registrazioni in studio (da qui il motto della compa-
la metà dei ricavi alle orchestre, che gnia “Musica per gli occhi”). Gli utenti di Stage+ (14,90 al
così possono diversificare il botte- mese o 149 euro all’anno) possono anche salvare i conte-
ghino senza i costi di sviluppo di una nuti preferiti e scaricarli su dispositivi mobili per la visione
piattaforma autonoma (l’abbonamen- offline o nella versione per smart tv. Stile sobrio, catalogo
to va dai 25 dollari trimestrali ai 55 ampio e classical-friendly (dunque lontano dalle strimin-
annuali). Creare un proprio canale, zite e spesso confusionarie informazioni delle piattaforme
con investimenti milionari, è stata in- generaliste) quello proposto da Idagio, che ai suoi quasi
vece la politica vincente dei Berliner due milioni di utenti nella versione solo audio offre i 12
Philharmoniker, che nel 2008 hanno mesi a 159 euro, mentre con l’implementazione video sale
lanciato la Digital Concert Hall, af- a 259. Nel mondo delle performing art (dunque opera, ma
fiancata per i primi otto anni da un anche balletto) si è affermato da quasi cinque anni anche
mega sponsor come Deutsche Bank. il mondo di Marquee, lanciato nel Regno Unito nel 2018
Il risultato ha garantito la creazione con un’offerta di spettacoli da Londra a Mosca (almeno
della più grande e avanzata piattafor- Tre momenti “live” prima della guerra). Come Netflix o Amazon Prime, qui
europei: l’Opéra
ma video di un singolo ente musicale gli spettatori hanno accesso a una gamma di eventi e do-
di Parigi, il centro
a vocazione strumentale: nel 2020 la di controllo dei cumentari con abbonamenti che costano 4,99 dollari set-
Dch dei Berliner contava già 350.000 Berliner e la Royal timanali, 8,99 mensili o 89,99 annuali. Cifre analoghe per
utenti unici, ai quali è data la possi- Opera House chi vuole entrare nel mondo delle piattaforme in-house,
durante le riprese
bilità di accedere a quasi 50 eventi di uno spettacolo ovvero le televisioni gestite in proprio dalle case d’ope-
annuali dei Berliner, oltre che a un ar- di danza ra. Tra queste spicca quella della Royal Opera House (14
24
IL CASO
L’Italia fai da te
Salvo eccezioni, la pandemia non ha
radicato la cultura dello streaming.
Che per i teatri italiani non rappresenta
ancora un business
C
on la pandemia e i
teatri i chiusi, lo stre-
aming era diventato
parola d’ordine. Ri-
entrata l’emergenza,
anche i servizi di tra-
smissione in diretta e on-demand hanno
cominciato a rarefarsi. I teatri italiani
appaiono complessivamente più timidi
giorni di prova gratuita, poi 100 sterline l’anno o 10 al nell’investire sullo streaming, soprat-
mese), una delle più avanzate, perché “ragiona” con indi- tutto come fonte di introiti. A Mila-
cizzazioni semplici e intuitive, quasi alla Netflix: i più vi- no la Scala Tv ha provato a rompere il
sti, i titoli del momento, le interviste alle star, gli evergreen tabù, vendendo singoli eventi (non an-
e pure un’incursione in stile politically correct nelle “black cora abbonamenti) tratti dall’archivio
excellence”, con cantanti danzatori e musicisti afroameri- dei classici, dal balletto e da un live per
cani (idea tutta angloamericana della parità che purtroppo ogni produzione, con prezzi che varia-
passa proprio dalla ghettizzazione). Parigi e la sua Opéra no a seconda del contenuto (il live di
non sono state a guardare: dal 2023, con 9,9 euro al mese, opera e balletto costa 9,9 o 11,9 euro
si entra nello streaming del maggior teatro francese con a seconda della qualità video richiesta,
Paris Opera Play, il cui acronimo, Pop, strizza l’occhio on-demand si scende a 4,9 o 6,9). An-
alle nuove generazioni. Ma per chi, come suggerisce Bar- che il San Carlo di Napoli, il primo ente
rie Kosky, preferisse investire tutto in viaggi e biglietti, lirico-sinfonico ad essersi lanciato nello
esistono molti modi per affacciarsi ai cartelloni europei streaming a pagamento con una pro-
senza pagare. Arte (acronimo di Association Relative à pria piattaforma, consente di noleggiare
la Télévision Européenne) è una rete franco-tedesca che contenuti premium con un prezzo che
propone documentari, film, informazioni e musica e spet- varia a seconda della tipologia: un’opera
tacoli dal vivo (tra le ultime proposte il War Requiem di costa 4,90 euro, un balletto 2,90; i con-
Britten da Praga, Locatelli interpretato da Isabelle Faust o certi sinfonici sono disponibili al costo
il Mahler Festival di Lipsia). Opera Vision, nata nel 2014 di 1,90 mentre l’acquisto di eventi in di-
e completamente gratuita, ha raccolto oltre 30 teatri da retta è fissato a 9,90. Palermo, che sulla
17 paesi diversi (dalla Spagna alla Polonia, dall’Inghilter- propria web tv non vuole monetizzare,
ra alla Francia) e trasmette spettacoli che restano online offre una selezione di opere, balletti e
per parecchi mesi. Vi hanno aderito, tra gli altri, il Real concerti accessibile a tutti. Per una pa-
di Madrid, l’Opera di Roma e la Monnaie di Bruxelles. noramica sull’offerta operistica italiana
Su scala regionale si è mossa invece l’Emilia-Romagna, degli ultimi anni, invece, la sezione Mu-
che dall’esperienza datata 2012 di TeatroNet nel 2019 sica-Teatro-Opera di Rai Play offre un
ha creato Operastreaming, la prima piattaforma gratui- catalogo di oltre 130 titoli gratuiti. Tra i
ta nata a livello regionale (ma visibile in tutto il mondo) Festival, è il Donizetti Opera quello che
per radunare la programmazione dei principali teatri lirici ha inaugurato la possibilità di abbonarsi
emiliano-romagnoli, da Piacenza a Rimini. L’idea è quella alla programmazione con il suo Doni-
che l’opera, come strumento di comunicazione globale, zetti OperaTube, che nell’abbonamento
veicoli le bellezze del territorio. Almeno su questo, Ko- 2023 (29,9 euro in promozione) com-
sky non avrà nulla da eccepire. prende lo streaming di tutti gli eventi
p della nuova kermesse, anche passati.
Visioni
GOLDBERG
globetrotter
Anche la Deutsche
Grammophon si adegua:
Vikingur Ólafsson è partito
per un gigantesco tour
di 88 date in cui eseguirà
solo le Variazioni
bachiane, “ogni
volta eseguite
in modo diverso”.
E con la piattaforma
Stage+ sarà visibile
da ogni parte
del mondo
Ph Víkingur Olafsson
C
dicenne quando le ho ascoltate per la prima volta nella
ristallino come l’acqua gla- registrazione di Glenn Gould del 1955. Le eseguo ormai
ciale: l’islandese Vikingur da parecchio tempo e, tra l’altro, sono il primo pezzo che
Ólafsson ha distillato le Deutsche Grammophon mi ha sentito suonare duran-
Variazioni Goldberg in ol- te un piccolo concerto a Berlino, nel 2015. Il rapporto
tre 25 anni di studio, quasi la sua intera con la casa discografica è cominciato proprio così. Ora,
vita al pianoforte (compirà 40 anni il posso dire che sono cambiate come sono cambiato io. Si
prossimo febbraio). Lo abbiamo in- sono trasformate come le stagioni, come la vita. Le ri-
contrato. tengo l’opera più bella di tutti i tempi. Quest’Aria su cui
Può raccontare il suo rapporto con Bach costruisce trenta Variazioni è la dimostrazione del
le Variazioni Goldberg? fatto che si può trovare una varietà infinita in un materia-
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le limitato. In questo senso, per me le In diretta un’estensione dinamica con un approccio molto vocale,
Goldberg rappresentano il capolavoro su Stage+ alla stregua di un violino o di un violoncello: del resto,
definitivo”. credo che anche a Bach sarebbe piaciuto. Il clavicemba-
Quali sono i suoi pianisti di riferi- Il 15 dicembre, lo esprime qualcos’altro, un certo tipo di limpidezza, ma
mento per le Goldberg? alle 12.30, in non lo utilizzerò per una registrazione”.
“Sono numerosi. Io, però, le eseguo a diretta dal Il suo tour mondiale è già partito. Lei non solo esegui-
modo mio. Quindi, diversamente da- Seoul Arts rà le Goldberg in tutto il mondo ma affronterà solo le
gli altri, almeno credo. Detto questo, Center, si po- Goldberg. Quello di portare in tournée sempre lo stesso
apprezzo approcci differenti. Amo i trà ascoltare e repertorio è il metodo, per esempio, di Grigory Soko-
clavicembalisti Wanda Landowska e vedere Vikin- lov. Perché ha fatto questa scelta?
Ralph Kirkpatrick, tutte e tre le re- gur Ólafsson “Volevo sfidare me stesso e proporre 88 esecuzioni diver-
gistrazioni di Glenn Gould, quelle in su Stage+, la se delle Goldberg. Insomma, l’intenzione è di presentare
studio e quella dal vivo al festival di piattaforma 88 variazioni sulle variazioni. Bach, partendo da mezzi
Salisburgo del 1959, l’interpretazione di riferimento minimi, riesce a ricavare un universo ed è l’approccio che
di Murray Perahia e anche la registra- nello sviluppo si deve avere con quest’opera: reinventarsi e, appunto,
zione di András Schiff degli anni Ot- digitale della sfidare sé stessi trovando, in musica, prospettive sempre
tanta, bellissima, leggiadra e lirica. Mi musica clas- nuove. Nelle Goldberg, del resto, quando ritorna il mo-
piacciono pure le versioni di Beatri- sica, lanciata mento dell’Aria, si tratta delle stesse note di quella inizia-
ce Rana e Grigory Sokolov, anche se da Deutsche le, ma la musica è completamente diversa. In quest’otti-
concepiscono il pezzo in maniera di- Grammophon ca, è quanto voglio fare in questa tournée. Al momento
stante da me: chi esegue le Goldberg per mettere ho già affrontato il capolavoro in più concerti e in modi
deve trovare la propria voce, la pro- il pubblico al molto differenti, anche da come l’ho registrato, non so
pria strada e rimanere autentico, fede- centro di ciò se meglio o peggio. L’esecuzione, infatti, cambia di volta
le a sé stesso e a Bach”. che accade in volta, di mese in mese, di città in città, di pianoforte in
Il 13 novembre ha eseguito le Goldberg sui principali pianoforte, di tecnico del pianoforte in tecnico del pia-
a Santa Cecilia. Può descrivere il suo palcoscenici noforte, di pubblico in pubblico. Sì, tutto è in continuo
rapporto con l’Italia e il pubblico del mondo, cambiamento. Dobbiamo quindi permettere alla musica
italiano? con esclusive di cambiare insieme a noi”.
“Amo l’Italia e il suo pubblico. Uno dal vivo, con- La sua musica è anche su Stage +, la nuova piattaforma
dei miei primi concerti da solista, il certi e opere della Deutsche Grammophon.
primo in Italia, è stato proprio a Bol- in formato Hi- “Mi piace ogni piattaforma che vuole portare alle persone
zano, al Festival Busoni, nel 2012, Res Lossless, la musica e di conseguenza anche la musica classica. Vi-
quando ho affrontato un programma che garantisca viamo in un mondo in cui le persone ascoltano la classica
in onore di Glenn Gould. Suonai due qualità asso- come non avevano fatto mai: lo notiamo dalle visualiz-
Partite di Bach, la Quinta e la Sesta, luta, come in zazioni su Spotify, Apple Music, Amazon, ecc. Durante
e alcuni lavori di Brahms, Sibelius e uno studio di la pandemia questi numeri sono cresciuti ancora. Solo io,
Grieg. È stato un concerto speciale registrazione. ad esempio, ho 200 milioni di ascolti l’anno. Se si pensa
perché tra un pezzo e l’altro si sentiva Per chi si ab- poi ai grandi nomi del settore, alle orchestre, ai pianisti,
la sua voce: naturalmente, non stavo bona a “Clas- ai cantanti, si può immaginare quante persone ascoltino
cercando di imitarlo, ma di racco- sic Voice” musica classica ogni giorno, in ogni momento. In questo
gliere la sua eredità e portarla avanti. subito il 10% istante, mentre io e lei stiamo parlando, molti saranno su
Per il resto, mi piace molto l’Italia: di conto alla Spotify ad ascoltare una mia registrazione. Quindi, la mu-
per esempio, ho suonato in gennaio a piattaforma sica classica è ovunque e dovremmo essere grati di questo:
Santa Cecilia con Antonio Pappano, Stage+ (se- che fa parte della vita di moltissima gente. Ovviamente lo
in sostituzione di Martha Argerich, zione Tickets streaming non porta ancora notevoli guadagni ai musici-
eseguendo il Concerto in Sol di Ravel del sito www. sti, ma sono ottimista, si troverà un punto di equilibrio. E
e siamo anche andati in tournée. Sì, a stage-plus. io sono felice che in tanti, come mai prima d’ora, ascoltino
Santa Cecilia ho tanti amici. Credo com inseren- la classica. Se le persone ascoltano musica verranno anche
sia un ambiente meraviglioso per fare do il codice ai concerti e porteranno una crescita al settore. Questo
musica”. promozionale deve essere l’obiettivo”.
Ha pensato di incidere le Goldberg STAGE24CV. Lei ascolta, in genere, le registrazioni sue, di altri col-
al clavicembalo? Il codice è va- leghi, oppure, di musica sinfonica, operistica, came-
“Mi piace il clavicembalo, ma il pia- lido fino al 31 ristica?
noforte è il mio strumento. Ciò che marzo 2024). “Attualmente ascolto soprattutto molta musica sinfonica,
amo del pianoforte è che consente ad esempio Mahler e la sua Settima, che mi pare bellissi-
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Visioni
ma, oppure anche Bruckner e la sua in quegli anni non c’erano molti concerti come a Roma,
Quinta. Lo scorso anno ho ascoltato Milano o in altre grandi città. C’erano concerti sinfonici
più volte le Sinfonie di Sibelius e ora una volta a settimana e quasi nessuno con musicisti fa-
le so praticamente a memoria. Mi in- mosi, forse uno all’anno. Di opera neanche parlare. Per
teressa soprattutto ciò che non cono- conoscere il repertorio ho quindi dovuto imparare a usa-
sco. Non ascolto quasi più registra- re il giradischi dei miei genitori, che avevano tanti vinili
zioni di pianoforte, perché l’ho fatto degli anni Settanta e Ottanta. E quando, compiuti i dodi-
in maniera preponderante per i miei ci anni, mamma e papà mi hanno permesso di usarlo, per
primi 35 anni. E poi sono molto selet- me è stato un grande momento. Proprio con i vinili mi si
tivo con i pianisti, anche se ho alcuni sono quindi aperte varie dimensioni in fatto di musica:
miti ai quali ritorno spesso. Uno è ita- per questo li amo. Comunque posso anche utilizzare lo
liano: Arturo Benedetti Michelangeli. streaming, a patto che la qualità sia alta. Invece, non mi
Ho imparato tanto da lui. Il suo suo- piace il formato mp3, perché molta bellezza viene persa
no è bellissimo. Per quanto riguar- e l’ascolto, appunto, richiede un’alta qualità”.
da le Goldberg, due mesi prima di In conclusione, quanto è importante la musica regi-
inciderle ho appunto ascoltato varie strata?
registrazioni: Landowska, Gould, Pe- “Per me è molto importante, quanto i concerti dal vivo.
rahia, Sokolov. Non era un modo per Sono due forme d’arte diverse, come il teatro e il cinema.
trovare idee da diverse Variazioni, ma Mi piace pensare di registrare le Goldberg o qualsiasi al-
per capire in che modo ognuno degli tra opera e che la gente le possa ascoltare quando ne ha
interpreti cerca di costruire, per il ca- voglia. Le incisioni mi offrono l’opportunità di portare
polavoro, un’unità interpretativa, una il mio messaggio musicale a platee ancora più vaste. Poi,
coerenza dall’inizio alla fine. In ogni registrare in studio è assai interessante anche dal punto
caso, non ‘rubo’: suono a modo mio. di vista creativo: viene chiesto di trovare il modo ideale
Nell’affrontare Bach, si deve diventa- di suonare in quell’istante e di spingersi al limite della
re co-creatori. Bach realizza strutture perfezione, per quanto possibile. Sotto questo profilo,
meravigliose e quasi senza istruzioni lo studio è meraviglioso: oltre a come si esegue il pez-
su come animarle. Allora, occorre es- zo, si deve pensare ai microfoni, ai tecnici, all’acustica
sere un secondo compositore, perché, dell’ambiente. È un processo creativo su molti livelli,
per dar vita alla sua musica, ci sono un’equazione con tante variabili. Poi, però, mi piace an-
molti modi possibili. Quindi, si deve che esibirmi dal vivo: amo il pubblico, suonare per le
avere una visione molto chiara di qua- persone. È una sensazione incredibile, imparagonabile
le via scegliere”. ad altre. Quando, alla fine delle Goldberg, mi alzo dopo
Lei preferisce i cd o i vinili? che la gente e io abbiamo vissuto assieme il pezzo, l’e-
“I vinili. Sono cresciuto in Islanda e mozione è unica”. p
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23→24 musica
dom 26 novembre 2023 → ore 20.30 mer 20 marzo 2024 → ore 20.30
Foto: Simon Fowler – Musacchio Ianniello
lun 11 dicembre 2023 → ore 20.30 dom 7 aprile 2024 → ore 20.30
Giornata Internazionale della Montagna
IAN BOSTRIDGE
ARMENIAN NATIONAL CAPPELLA NEAPOLITANA
PHILHARMONIC ORCHESTRA DI ANTONIO FLORIO
EDUARD TOPCHJAN direttore
ANUSH NIKOGOSYAN violino IAN BOSTRIDGE tenore
ANTONIO FLORIO direttore
“Dall’Ararat alle Alpi”
musiche di Vivaldi, Stradella, Cavalli,
musiche di Malipiero, Khatchaturian, Strauss
Legrenzi e del Settecento
ven 22 dicembre 2023 → ore 20.30 sab 1 giugno 2024 → ore 20.30
ELIO KIRILL PETRENKO
PREMIO PORDENONE MUSICA GUSTAV MAHLER
premiazione e concerto
JUGENDORCHESTER
LARGO AL FACTOTUM KIRILL PETRENKO direttore
ELIO baritono bruckner
musiche di
ROBERTO PROSSEDA pianoforte
musiche di Mozart, Rossini, Weill, Lombardi
dom 19 novembre 2023
ven 19 gennaio 2024 → ore 20.30 FIGURE OLTRE
ROBY LAKATOS violino IL PRESENTE
LASZLO BONI violino Fausto Romitelli
JENO LISZTES cimbalom tavola rotonda e concerto
GABOR LADANYI chitarra ingresso gratuito
ROBERT SZAKCSI LAKATOS pianoforte
GUILLAUME CHEVALIER contrabbasso
con la partecipazione straordinaria di
www.teatroverdipordenone.it
MICHAEL GUTTMAN violino Tel 0434 247624
musiche di Blasband, Hubay, Lakatos,
Smeets, Weiner, Csampai, Monti
e musiche tradizionali ungheresi
Attualità
OPERA Reality
O
di rielaborazione e adattamento della materia narrativa. Ma è
gni epoca costruisce i un dato indiscutibile che l’opera contemporanea stia sempre
propri miti ed eroi, ed più ricorrendo a personaggi realmente esistiti per i suoi sog-
il racconto della vita di getti. E sempre più spesso si tratta di icone pop. Sono finiti i
personaggi significativi si grandi temi universali che alimentavano le complesse dram-
è dimostrato vincente fin dalla nascita maturgie verdiane o è semplicemente un modo per avvicinare
della parola. Un dato però è certo: se è nuovo pubblico? La tendenza sembra aver messo radici nel
vero che le istituzioni tradizionali non nuovo secolo: con Anne Nicole (2011) Mark-Anthony Tur-
sono più le uniche deputate all’istruzio- nage si era incuneato nel mondo delle playmates americane,
ne, oggi si entra in contatto con i grandi raccontando la triste parabola della modella Anne-Nicole
personaggi della storia soprattutto attra- Smith, morta a 40 anni, cioè appena quattro anni prima che
verso le lenti del biopic cinematografi- l’opera andasse in scena al Covent Garden, per abuso di me-
co. Ma vale solo per i giganti della sto- tadone; il Berliner Ensemble, la “casa” di Bertolt Brecht, ha
ria? Simon Reynolds, critico musicale addirittura messo in scena (e continua a farlo regolarmente)
britannico che ha coniato il concetto di uno spettacolo su Britney Spears, “una serata musicale - si
post-rock, ha applicato il concetto an- legge nell’abstract di It’s Britney, Bitch! - sull’amore infelice e
che alla musica di consumo, notando la sulla dipendenza, sulla verità e la veridicità nel pop, sui padri
sua ormai cronica incapacità di pensare e le figlie. Una serata su Britney Spears e la Britney che c’è in
un futuro possibile, e dunque virando ognuno di noi”. L’idolo consumato da sé stesso e dalle masse
verso un strutturale processo di musea- è materia troppo attrattiva per rimanere inosservata. Anche
lizzazione delle sue icone (la cosiddetta Maria Callas ha dovuto cedere il proprio corpo e reincarnarsi
“Retromania”, che è anche il titolo del addirittura sette volte in quello di Marina Abramovic, autrice
suo saggio più diffuso). Il punto di par- e protagonista di 7 Deaths of Maria Callas, durante il quale
tenza è l’esperienza del Museum of Pop l’artista serba interpreta le sette principali eroine femminili
Music di Londra, ma può essere esteso del repertorio callasiano, con l’attore Willem Dafoe nei pan-
anche alla feticizzazione che da anni si ni del “carnefice” Onassis. Chissà se Abramovic si è lasciata
fa dello stile rock’n’roll, nei locali, nel- ispirare da Jackie O di Michael Daugherty, che nel 1997 fis-
le radio e appunto nel cinema, letteral- sò in un’opera mai uscita dal repertorio la vita di Jacqueline
mente infestato di biopic, che ora cele- Kennedy Onassis, una sorta di mito di Orfeo al contrario,
brano i Queen, ora gli Abba ora Freddie con la protagonista che non si rassegna alla perdita del pri-
Mercury, trattando tutti con le stesse mo marito, mentre il secondo matrimonio rappresenta per
dinamiche narrative: l’infanzia difficile, lei una discesa agli inferi. Mito e declino della star era già al
il rapporto complicato con la famiglia, centro anche di Marilyn di Lorenzo Ferrero, andato in scena
la svolta attraverso l’amore, il peso del all’Opera di Roma nel 1980, ovvero 18 anni dopo la morte
successo, i cattivi consiglieri/amanti fino della Monroe, con un libretto anglo-italiano che raccoglieva
all’immancabile redenzione finale. Da frammenti tratti da documenti politici, sociali e culturali di
alcuni anni anche il mondo dell’opera si vita americana su due differenti piani linguistici: l’inglese per
è lasciato sedurre dal fascino (in)discre- le parti cantate, l’italiano (o la lingua del paese in cui avveniva
to del biopic. L’ultimo caso a Bergamo, lo spettacolo) per le parti recitate. Anche in questo caso Ma-
con Raffa in the Sky, titolo costruito su rilyn veniva vista come una vittima della cultura di massa, una
Raffaella Carrà, primo episodio di opera figura solo superficialmente serena e ottimista; un’eroina suo
nata attorno a un personaggio televisivo, malgrado. Sei anni dopo Marilyn, Ferrero si era cimentato in
ma non ultima avventura in questo filo- Salvatore Giuliano, opera in un atto concepita per abitare in
ne: pare infatti che al Donizetti sia già in dittico con Cavalleria Rusticana: la storia, del resto, era ba-
cantiere un’opera su Mina; il Carlo Felice sata sulla figura del bandito Salvatore Giuliano (1922-1950),
di Genova si è inserito subito su questo il contadino siciliano protagonista della strage di Portella
solco proponendo la nuovissima Edith, della Ginestra. Una virata piuttosto netta. Di un’altra pagina
opera ispirata a Édith Piaf, cantautrice Un frammento cruenta di storia italiana si parla in Moro (2011) opera in for-
simbolo del Novecento francese, a 60 dell’opera “X: The ma oratoriale di Andrea Mannucci sugli ultimi giorni di se-
anni dalla sua scomparsa (dal 17 al 21 di- Life and Times gregazione di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse, men-
of Malcom X” di
cembre, musica di Maurizio Fabrizio su tre nel Tempo sospeso del volo (2007) di Nicola Sani il giudice
Anthony Davis,
libretto di Guido Morra). Certo, l’opera in scena al
Giovanni Falcone è rappresentato mentre viaggia sull’aereo
ha sempre attinto a piene mani dalla re- Metropolitan che lo porterà all’appuntamento con la morte, un tempo so-
altà e dalla storia, proprio perché per sua di New York speso, appunto, in cui affiorano ricordi e nodi del presente.
31
Attualità
IL BILANCIO
Ibridiamo l’Italia
L’opera su Raffaella Carrà mischia in modo
intelligente canzoni e riferimenti colti
N
on scomodiamo que-
stioni annose (“dove
va l’opera contempo-
ranea”). Raffa in the
sky andata in scena al
Donizetti di Bergamo
ha funzionato perché si colloca oltre il co-
siddetto dibattito. Ma quando mai Raffaella
Carrà ci ha ispirato pensose riflessioni invece
di contagiarci con l’euforia del tuca tuca? Il
merito principale di questa proposta eccen-
trica sta nell’essersi mossa bene tra i generi
teatrali e musicali, ibridandoli. Confezio-
nando un “prodotto” ben fatto, leggero ma
non superficiale, divertente ma non effimero:
dunque intelligente. Raffaella Pelloni, in arte
Carrà, non ha mai mostrato il suo volto di
donna, quello che si nasconde dietro, o sot-
to, l’iconico caschetto. È sempre rimasta per
tutti noi personaggio televisivo. Per questo la
Negli Stati Uniti sono soprattutto i per- In alto, Malcom X destinazione spettacolare più immediata del-
sonaggi della cultura afro-americana ad sul palcoscenico; la sua figura sarebbe stata il musical: un mo-
aver conquistato i palcoscenici operisti- sotto “Raffa in the
tivo via l’altro per il gradimento di grandi e
Sky” andata in
ci in chiave biopic: Terence Blanchard (il piccini. E invece no. Ne è nato, più ambizio-
scena a Bergamo
primo compositore afro-americano ad samente, un ibrido tra opera e musical: bravo
esser stato rappresentato al Metropoli- il compositore Lamberto Curtoni che ha sa-
tan) ha condensato in Champion la vita puto far rientrare le mitiche hit cucendole in
di Emile Griffith (1938-2013), il primo un ordito operistico citazionista, a tratti mi-
pugile originario dell’arcipelago caraibi- nimalista e “postmoderno” (direttore Car-
co a conquistare la corona di campione lo Boccadoro). E bravi i librettisti Alberto
del mondo professionisti; Anthony Da- Mattioli e Renata Ciaravino anch’essi valenti
vis nel 1986 debuttò nell’opera con The ibridatori, tra melodramma, opera-cronaca,
Life and Times of Malcom X, che sarà opera-fantasy e biopic cinematografico.
ripresa proprio questo mese nel cartel- Sfornando battute librettistiche schiocchine
lone del Met. L’opera, insomma, sembra ma efficaci e non sempre innocue (“spetti-
ancora in grado di esercitare una forma niamo l’Italia”) come le esplosive canzonci-
di riflessione critica quando maneggia i ne della Carrà. Sullo sfondo il costume e la
fili della contemporaneità, anche se il pe- società italiana “spettinati” dalla Carrà con
ricolo dello scivolone agiografico resta l’ombelico a portata di telecamera, che la re-
sempre incombente. Come al cinema, gia di Francesco Micheli (anche ideatore del
del resto, il biografico operistico ha una progetto) ha rievocato con fantasia scenica
natura camaleontica, che si nasconde pop e riferimenti colti. Peccato che la prota-
all’interno di cornici molto varie, spes- gonista, la cantante Chiara dello Iacono, non
so dentro altri generi che lo sovrastano tenesse testa agli artisti “lirici” (Carmela Re-
e lo assorbono all’interno delle proprie migio, Haris Andrianos, Gaia Petrone, Dave
pratiche narrative. Nuovi miti di ieri e di Monaco), più disinvolti e divertiti in scena.
oggi aspettano sono già in attesa del loro Quasi una nemesi per un’opera che celebra
libretto. p le virtù della televisione. Andrea Estero
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Che grande stagione!
12.11.2023 Frank Peter Zimmermann . Martin Helmchen
17.11.2023 European Philharmonic of Switzerland . Charles Dutoit . Martha Argerich
03.12.2023 Gershwin Piano Quartet
06.12.2023 Sir András Schiff
Weekend di quartetti
12.01.2024 Cuarteto Casals . 13.01 Quartetto Szymanowksi . 14.01 Quatuor Ebène
16.01.2024 Filarmonica della Scala . Riccardo Chailly
30.01.2024 Rudolf Buchbinder
06.02.2024 Luzerner Sinfonieorchester . Michael Sanderling . Yoav Levanon
01.03.2024 Kammerorchester Basel . Jonathan Cohen . Alexandra Dovgan
LIBERTÀ
condizionata
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DI PAOLO LOCATELLI mo tra amici, un gruppo di amici ben consapevoli di ciò che
A
Il tour vanno cercando. Utopia non è un’orchestra ma un territo-
nche se lo stile anticonfor- rio libero, un campo sperimentale in cui si vaga alla ricerca
mista da rockstar non lo Due tappe del suono perfetto. Lì abbandoniamo ciò che sappiamo e
dà a vedere, l’impressione per la prima re-impariamo ad ascoltare e percepire la musica da zero e
è che negli ultimi tempi apparizio- questo ci rende felici. Naturalmente è un’idea utopica, ma i
Teodor Currentzis si sia un po’ imbor- ne italiana sogni più utopici si avverano non appena togliamo il divieto
ghesito. Il riferimento non è all’istinto della Utopia all’impossibile”.
e al genio musicale, che restano quelli Orchestra: a Dunque è qualcosa di diverso rispetto alle altre orchestre
del visionario oggi ancor più consa- Brescia, il 20 con cui collabora?
pevole e tecnicamente maturo di ieri, novembre al “Ogni orchestra è un organismo a sé con una misura de-
ma alle scelte di carriera, che l’hanno Teatro Gran- terminata di talento. Quel cha cambia è quanto l’orchestra
portato progressivamente a preferire de, e a Roma il permette di svelare il suo potenziale: alcune sono aperte
i grandi teatri della vecchia Europa al 22/11 al Parco all’innovazione e pronte ad affrontare nuove sfide, altre
cuore siberiano di Perm’, dove si erano della Musica guardano con sospetto ai cambiamenti, non credono in sé
accasati lui e la sua orchestra-comune nella stagione stesse o, al contrario, pensano di aver già raggiunto l’apice e
dai contorni quasi ascetici. Un per- di Santa Ceci- si riposano sugli allori”.
corso poi accelerato dall’invasione lia. Il program- Quindi i musicisti non sempre accettano la sua proposta?
russa dell’Ucraina, le cui implicazioni ma disegnato “Dipende. Cerco di percepire l’atmosfera nell’orchestra per
politiche lo hanno lambito pur senza da Currentzis capire fino a che punto posso spingermi e adatto le mie ri-
affossarlo. Benché per lui i confini del appare come chieste a ciò che vedo. Sono una persona pragmatica e non
continente non si siano chiusi, resta un omaggio forzo i musicisti se non percepisco una flessibilità nell’am-
da chiarire la sua posizione sulla guer- alla grande biente. Chiedo a ogni cantante, ogni solista, ogni orchestra,
ra voluta da Putin, una questione su tradizione: così come a ogni persona che incontro nella mia vita, il me-
cui Currentzis continua a non volersi il Concerto glio che può dare, niente di più. Mi riconosco la capacità
esprimere, anche in questa intervista: per violino di di instaurare una forma di dialogo in cui ognuno si avvi-
alle domande poste sull’attualità poli- Brahms (Bar- cina alla migliore versione di sé stesso. Fondamentalmente
tica in rapporto all’organizzazione dei nabás Kele- è proprio questo che fa un direttore d’orchestra, ispirare
suoi concerti fuori dalla Russia e alle men solista) e anziché imporre, stimolare la riflessione anziché insegnare”.
cancellazioni ricevute in alcuni teatri la Sinfonia n. 5 Come si sviluppa questo tipo di lavoro?
europei, Currentzis ha preferito non di Ciaikovskij. “Quando mi dedico a un certo spartito, ci vivo immerso
rispondere. In attesa di tornare a esi- Sono 107 gli molto a lungo e lo sogno. Chiudo gli occhi e metto in sce-
birsi in Europa (il 16 marzo 2024 sarà orchestrali na la musica nella mia immaginazione. Non la illustro con
al Lingotto di Torino col Requiem di coinvolti da immagini reali ma immagino spazi che non hanno forma
Mozart) e di un debutto in Mediorien- tutto il mondo, fisica percepibile dai nostri sensi. La musica, in fondo, è la
te (aprile 2024 a Dubai), la sua stori- dall’Armenia possibilità donata all’umanità di comunicare con un mondo
ca formazione MusicaEterna rimane al Venezue- invisibile di vibrazioni, intuizioni, un mondo che non può
confinata perlopiù tra San Pietroburgo la. Utopia è essere espresso a parole. È un modo per cercare di spiega-
(dove risiede) e Mosca. Parallelamente, un’orchestra re e comprendere cose al di là della comprensione, di dire
però, Currentzis si è rimesso in gioco finanziaria- ciò che non può essere pronunciato con il linguaggio della
dall’anno scorso con un nuovo proget- mente indi- nostra comunicazione quotidiana. Quando dirigo cerco di
to internazionale, l’Orchestra Utopia, pendente da dare sostanza a quelle straordinarie sensazioni appena per-
che sbarca in Italia il 20 novembre (a altri collettivi cettibili che non possiamo formulare ma che non ci lascia-
Brescia) e il 22 a Roma (vedi box, ndr). e istituzioni. no in pace, che vediamo ma non possiamo descrivere. La
Intanto il nome Utopia. Ce lo spiega? L’orchestra è mia meta e missione nella musica è esprimere l’inesprimi-
“Come dice il nome, è un sogno im- finanziata con bile. Credo che se riuscirò a condividere questo momento
possibile. Ed è proprio questo che ci i proventi dei estatico con un’altra persona, se potrò far sì che qualcuno
ispira: realizzare l’impossibile. Un pro- concerti ed è condivida questa rivelazione con me, allora non sarò solo in
getto che nasce da incontri frequenti sostenuta dal- questo mondo”.
con alcuni dei musicisti migliori del la Kunst und Come concilia questo approccio con i limiti fissati
mondo, professionisti appassionati e Kultur DM dal testo?
idealisti con cui si è soliti discutere del Privatstiftung “Noi siamo dei discepoli del compositore. Innanzitutto bi-
futuro della musica. Quando ci riunia- e da mecenati sogna seguire rigorosamente ciò che è scritto in partitura e
mo non abbiamo nemmeno la sensa- europei. vedere come funziona. Successivamente, dopo aver studiato
zione di lavorare, ma è come se uscissi- a fondo la fonte originale, ci si può permettere di allargare
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In copertina
36
STAGIONE
STAGIONE TEATRO
TEATRO
COMUNALE
COMUNALE
2023-2024
2023-2024 PAVAROTTI-FRENI
PAVAROTTI-FRENI
MODENA
MODENA
MARTEDÌ
MARTEDÌ7 NOVEMBRE
7 NOVEMBRE
2023
2023
ORE
DANZA
DANZA
ORE
20.30
20.30 MARTEDÌ
MARTEDÌ6 FEBBRAIO
6 FEBBRAIO
2024
2024
ORE
ORE
20.30
20.30
FUORI
FUORI
ABBONAMENTO
ABBONAMENTO
Ailey
AileyIIII L’altro
L’altroviaggio
viaggio
Coreografie
Coreografie
Musiche
MusicheRalph
Francesca
Francesca
Ralph
Vaughan
Harper,
Vaughan
Harper,
Alvin
Alvin
Williams,
Williams,
Ailey,
Ailey,
LesLes
Robert
Tambours
Robert
Tambours
Battle
dudu
Battle
Bronx,
Bronx,
LaLadanza
danzanella
nellaDivina
DivinaCommedia
Commedia
Progetto
Progetto“leggere
“leggere
per…
per…ballare”
ballare”
Spirituals
Spirituals
tradizionali
tradizionali Regia Arturo
Regia ArturoCannistrà
Cannistrà
Musiche
MusicheAntonio
AntonioVivaldi,
Vivaldi,
Philip
Philip
Glass,
Glass,
Michael
Michael
Nyman,
Nyman,
SABATO
SABATO
18 18
NOVEMBRE
NOVEMBRE
2023
2023
OREORE
20.30
20.30
Sergio
SergioBernal
Bernal
Max
MaxRichter,
Richter,
Arvo
Arvo
Pärt
Pärt
Dance
DanceCompany
Company
MERCOLEDÌ
MERCOLEDÌ
20 20
MARZO
MARZO
2024
2024
ORE
ORE
20.30
20.30
Rodin
Rodin Kor’sia
Kor’sia
Coreografie Sergio
Coreografie Sergio
Bernal,
Bernal,
Valentino
ValentinoZucchetti
Zucchetti Igra
Igra
Musiche
Musiche
daldal
vivo Jean-Baptiste
vivo Jean-Baptiste
Lully,
Lully,
Jordi
Jordi
Savall,
Savall,
Maurice
Maurice
Ravel,
Ravel, Coreografia
Coreografia
e regia Mattia
e regia Mattia
Russo
Russo
e Antonio
e Antonio
dede
Rosa
Rosa
Roque
Roque
Baños
Baños Spazio
Spazio
sonoro DaDa
sonoro Rocha
Rocha
MARTEDÌ
MARTEDÌ21 21
NOVEMBRE
NOVEMBRE
2023
2023
OREORE
20.30
20.30
Balletto
BallettodidiRoma
Roma
VENERDÌ
VENERDÌ
5 APRILE
5 APRILE
2024
2024
OREORE
20.30
20.30
Yue
YueYin
YinDance
DanceCompany
Company
Giulietta
GiuliettaeeRomeo
Coreografia
Coreografia
Romeo
e regia Fabrizio
e regia Fabrizio
Monteverde
Monteverde
Coreografie
Musiche Echo
Musiche
Yue
Coreografie
Echo
YueYinYin
Collective,
Collective,
Mr.Mr.
Mitch,
Mitch,
Social
Social
State,
State,
CoH,
CoH,
A Winged
A Winged
Victory
Victory
Musiche Sergej
Musiche SergejProkof’ev
Prokof’ev forfor
thethe
Sullen,
Sullen,
Luca
Luca
Yupanqui,
Yupanqui,Juliane
Juliane
Jones,
Jones,
Doug
Doug
Beiden
Beiden
MERCOLEDÌ
MERCOLEDÌ
17 17
GENNAIO
GENNAIO
2024
2024
ORE
ORE
20.30
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MARTEDÌ16 16
APRILE
APRILE
2024
2024
OREORE
20.30
20.30
Compagnia
CompagniaZappalà
ZappalàDanza
Danza Centro
CentroCoreografico
Coreografico
Cultus
Cultus
Coreografia
Coreografia
e regia Roberto
e regia RobertoZappalà
Zappalà
Nazionale
Nazionale/ /Aterballetto
Coreografie
Coreografie
Aterballetto
Philippe
Philippe
Kratz,
Kratz,
Diego
Diego
Tortelli,
Tortelli,
Iratxe
Iratxe
Ansa,
Ansa,
Igor
Igor
Bacovich
Bacovich
Musiche David
Musiche DavidLang
Lang
e della
e della
tradizione
tradizione
popolare
popolare
italiana
italiana Musiche Barrio
Musiche Barrio
Sur,
Sur,
Fela
Fela
Kuti,
Kuti,
Spiritualized,
Spiritualized, George
GeorgeGershwin
Gershwin
MERCOLEDÌ
MERCOLEDÌ
24 24
GENNAIO
GENNAIO
2024
2024
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MAGGIO
MAGGIO
2024
2024
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20.30
Paul
PaulTaylor
TaylorDance
DanceCompany
Company Natalia
NataliaOsipova
Osipova
Coreografie
Coreografie
Musiche
Musiche
Paul
Georg
Paul
Georg
Taylor,
Friedrich Force
Taylor,
FriedrichForceofofNature
AmyAmy
Hall
Händel,
Hall
Händel, Nature
Garner
Count
Garner
Count Basie,
Basie,
Sarah
Sarah
Vaughan,
Vaughan,
Coreografie
CoreografieMarius
Marius
Petipa,
Petipa,
Frederick
Frederick
Ashton,
Ashton,
Sidi
Sidi
Larbi
Larbi
Cherkaoui,
Cherkaoui,
Duke
Duke
Ellington,
Ellington,
Wynton
Wynton Marsalis,
Marsalis,
BillBill
Evans,
Evans,
Johann
JohannSebastian
Sebastian
Bach
Bach
Alexei
Alexei
Ratmansky,
Ratmansky,Natalia
Natalia
Osipova,
Osipova,Jason
Jason
Kittelberger,
Kittelberger,
Bryan
Bryan
Arias,
Arias,
GIOVEDÌ
GIOVEDÌ
1 FEBBRAIO
1 FEBBRAIO
2024
2024
ORE
ORE
20.30
20.30 Michel
Michel
Fokine
Fokine
Balletto
Ballettodell’Opera
dell’OperadidiTbilisi
Tbilisi Con
Con
i primi
i primi
ballerini
ballerini Royal
deldel Royal
Ballet
Ballet
e Rambert
e Rambert Ballet
Ballet
di di
Londra
Londra
IlIllago
lagodei
deicigni
cigni
Libretto Vladimir
Libretto Vladimir Begichev
Begichev
e Vasil
e Vasil
Heltzer
Heltzer
Musiche
MusichePëtr
Pëtr
Il’ičIl’ič
Čajkovskij
Čajkovskij
Coreografia
CoreografiaMarius
Marius Petipa
Petipa
e Lev
e Lev
Ivanov
Ivanov
Versione
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coreografica
coreografica e messa
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scena Alexei
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Riflessioni
La PSICHE
della Madonna DI GUIDO SALVETTI
La musica contemporanea è
rimasta a lungo lontana dal Sacro.
Se si escludono autori come
Penderecki e Pärt. Il recente
“Del folle amore” di Alessandro
Solbiati ritorna alla tradizione
dello Stabat Mater.
Psicanalizzando Maria
L’
importanza e l’eccezionalità di Del folle amo-
re, recente lavoro di Alessandro Solbiati ese-
guito in modo mirabile dall’Orchestra della
Toscana diretta da Tito Ceccherini in Santa
Croce a Firenze il 4 ottobre scorso, con il Coro del Mag-
gio musicale fiorentino (solista Mathilde Barthélémy), mi
inducono a qualche riflessione che vada oltre il pur fortis-
simo impatto emotivo di fronte all’esecuzione.
Una prima riflessione si impone di fronte alla scelta di
Solbiati di optare fin dal titolo (Del folle amore) per l’ec-
cesso patologico indotto dal dolore: “eccesso” del sentire
ed “eccesso” della sua espressione, che non appartengono
all’ambito del titolo originale di Jacopone da Todi desun-
to dall’incipit: Donna de Paradiso (noto come Il Pianto
della Madonna). Né è solo un “Pianto” quello della Ma-
donna, come è nella tradizione letteraria e in alcune bea-
tifiche intonazioni, tra cui prediligerei quella del giovane
Giorgio Federico Ghedini, del 1921. La “follia” è invece
la dimensione che rende possibile l’urlo come l’afasia, la
frenesia come la stasi; la ripetizione ossessiva come la più
incoerente delle connessioni e dei richiami. La riuscita di
questo lavoro di Solbiati credo si possa soprattutto at-
tribuire al raggiungimento di una coerenza “di secondo
grado”, cioè nonostante l’incoerenza dei singoli momenti
tra di loro. Decisiva per questo risultato è la scansione
Ph MarcoBorrelli con cui il grande “lamento” viene variamente avvolto dai
38
singoli interventi dei vari personaggi,
dalla turba corale e da quell’altro per-
sonaggio metaforico che è l’orchestra.
La “forma” è quindi, sì, notevolmente
frammentata nel suo impianto nel ri-
spetto delle quartine di Jacopone, da
cui discende anche l’ossessiva ripeti-
tività dell’invocazione (“figlio, figlio
…”), eppure crea una sorta di conti-
nuità narrativa, che viene articolata
dal mirabile intermezzo orchestrale
dominato dal corno inglese nell’acuto,
e da quel senso di pacificazione con-
clusiva affidata all’assolo del flauto,
sublimato nell’iperacuto.
Da tali e tanti motivi di interesse è
sorta allora, spontanea, una sorta di Ph MarcoBorrelli
smarrimento rispetto al loro signifi-
cato: a parte l’impressione universal-
mente condivisa di aver partecipato fino a quella specie di teatro profano evocato da monsi-
a un evento memorabile e - come si gnor Perosi. In anni più vicini a noi, Krzystof Pendereski
usa dire - “epocale”, non altrettanto ci offre un altro modello di religiosità in musica (penso al
facile fu attribuirlo a questa o a quel- Requiem per le vittime di Hiroshima, o alla Passione secon-
la delle sfere di ispirazione tra cui si do San Luca), che vuole trasmettere certezze: quelle che
muovono le nuove musiche. Partico- possono dare vigorose e solide strutture sinfonico-corali,
larmente problematica, conversando evolutesi solo più di recente in sperimentazioni di lin-
con amici e colleghi, era la qualifica guaggio con introduzioni di mezzi elettronici. Ma anche
religiosa che pure sembrava impor- questa religiosità basata sulle certezze che derivano dalla
si senza neppure discussione per la fede, non mi sembra trovare riscontro in questo lavoro di
scelta di un testo del più spirituale dei Solbiati. Neppure da parlare, poi, di una “religiosità” del
francescani spirituali e per lo splen- minimalismo alla Arvo Pärt, in cui la partita si gioca nella
dore gotico del luogo sacro. rarefazione, nella ripetizione e nel silenzio. La religiosità
Ma già a questo livello minimo di ela- di questa musica, invece, non ha funzione ascetica. Si av-
borazione concettuale poteva distur- vale piuttosto di tutte le risorse della musica contempora-
bare la natura eterodossa - per non nea, e che lo stesso autore ha contribuito a creare in una
dire ereticale - di Jacopone, autore produzione sorprendentemente vasta e multiforme. Ne
di un testo visceralmente passionale, rimangono esclusi solo i mezzi elettronici o informatici.
e soprattutto privo di ogni possibile Ma tutto il resto trova in questa vasta partitura una sua fi-
consolazione nella Fede. E anche la nalizzazione, nell’uso mobile del coro, nella dissociazione
sacralità di Santa Croce non è priva timbrica dell’orchestra e soprattutto nell’adozione di una
di ambiguità, visto il supremo valore vocalità che, esacerbata e in bilico tra gesto, sussurro e gri-
“civile” attribuitogli giustamente dal do, può avere forse un solo precedente: quello del “mono-
Foscolo per via delle “itale glorie” che dramma” Erwartung (1909) di Schoenberg, chiaramente
vi sono accolte, tra cui tenaci peccatori formatosi nella dimensione psichica apertasi con l’avvento
come Alfieri e Machiavelli. dalla psicanalisi.
Non minori incertezze ci derivano Ecco allora, per me almeno, la parola chiave che ci permet-
dalle scelte musicali. Dove trovare, te di accostarci all’operazione culturale compiuta con tan-
nella partitura di Solbiati, quel tipo ta efficacia da Solbiati: psicanalisi. Come immersione nella
di religiosità contemplativa che nei psiche sconvolta di una madre di fronte al cadavere del fi-
secoli - a partire dai fiamminghi e Pa- glio. Come immersione nell’orrore di chi assiste all’effera-
lestrina - ha riprodotto in polifonie Mathilde tezza dei malvagi e all’accettazione dell’ingiustizia da parte
Barthélémy con
sonore, la concordia, per nulla discors, dell’innocente. Non so se questa si chiama “religiosità”,
Tito Ceccherini
delle sfere celesti? Né certo vi è traccia nella chiesa ma è comunque e sempre, e per tutti, la scelta di campo che
della mondanizzazione impudica de- fiorentina di ognuno di noi è chiamato a compiere. In questo senso la
gli Stradella, o degli Scarlatti, giù giù Santa Croce scelta di Solbiati è chiarissima. E potente. p
39
Società
Il primo
INFLUENCER
N
pubblico non hanno concorso ell’approccio alla musica non sempre il pub-
41
Il cd allegato
Messa al BUIO
Ph Prandini
M
cantorie, con il pubblico che arco Gemmani, classe 1958, è ormai
ascolta ma non vede. Così un’istituzione nella Basilica di San Mar-
co, uno dei luoghi musicali più preziosi
è nata l’ultima registrazione al mondo, custode di un’antichissima
tradizionale vocale e strumentale.
di Marco Gemmani dedicata Dal 2000 ne regge le sorti in qualità di Maestro di
a Claudio Merulo, organista Cappella. Del suo lavoro ascoltiamo uno degli ulti-
mi esiti, il Concerto di Natale 2022 con musiche di
della Serenissima Merulo.
42
Maestro, perché proprio Merulo?
Guida all’ascolto
“Perché è un compositore tanto importante, specie per
la musica vocale, quanto poco conosciuto. Teniamo
molto a una sua valorizzazione anche alla luce del fatto Una guida alla Messa di Na-
che Merulo è stato a lungo organista a San Marco, oltre tale di Merulo/Gabrieli di-
che editore, pure dei propri lavori. Sì, la sua era una retta in prima registrazione
personalità decisamente intraprendente. L’auspicio, al- mondiale da Marco Gemma-
lora, è che l’autore possa avere in futuro un’attenzione ni nella Basilica di San Marco
maggiore. Da parte nostra, abbiamo deciso di dedicar- a Venezia si trova nel booklet
gli un evento che poi è diventato un cd. Si tratta del del cd allegato.
Concerto di Natale 2022 della Fenice. Più nel detta-
glio, il Concerto si è svolto in due serate vicine e, per
la registrazione, abbiamo preso il meglio di entrambe. ovviamente occupata dalle funzioni
Per le esecuzioni, ci siamo posizionati nelle cantorie, religiose”.
cosa non molto frequente, e il pubblico, purtroppo, si è Al di là di quello dedicato a Clau-
dovuto sacrificare: sentiva tutto, ma non vedeva niente. dio Merulo, da poco è uscito un
Ciò, tuttavia, ha permesso una resa acustica notevole e vostro cd su musiche di Baldassar-
originale, che ci rende pienamente soddisfatti”. re Galuppi.
Non ha pensato che autori di maggior richiamo “Sì, è il Concerto di Natale 2021,
avrebbero portato alla Cappella Marciana vantaggi sempre della Fenice. Ed è un’altra
superiori in termini di popolarità? operazione che ci interessava mol-
“Di questa operazione non ci siamo pentiti per nul- to. Galuppi è conosciuto soprattut-
la, anche per l’originalità dell’acustica: la Basilica era to come operista, ma la sua attivi-
disseminata di microfoni e il risultato finale è il frutto tà per San Marco, dove è stato per
di un mix equilibrato. La resa è ottima e non ha avu- tanto tempo maestro di cappella,
to bisogno di correzioni in studio di registrazione. Per non è particolarmente nota. In que-
quanto riguarda la qualità del suono, devono essere sto caso abbiamo voluto valorizza-
gli ascoltatori a giudicarla, ma di sicuro è molto fedele re un elemento assai caratteristico
a quella che si è sentita a San Marco per un migliaio di San Marco: i Salmi a otto voci e
d’anni. Per il resto, Merulo ha costituito una sorpresa doppio coro inseriti nel cerimonia-
anche per noi ed avendo l’autore composto un’intera le della Basilica fin dal 1560. Tutti i
Messa a 12 voci che mancava dal repertorio veneziano compositori, infatti, hanno dovuto
e costituisce un unicum nel suo panorama vocale non misurarsi con questi Salmi che sono
abbiamo esitato ad affrontare l’impresa. In definitiva, appunto espressamente prescritti
quel che Merulo ha scritto è davvero bello, interes- dal cerimoniale. Certo, non si tratta
sante e paragonabile all’opera di grandi maestri come di composizioni tipiche per gli au-
Giovanni Gabrieli che, tuttavia, ancor oggi non sono tori del Settecento, ma Galuppi, per
particolarmente noti”. il ruolo che ricopriva, non poteva
Merulo, comunque, rientrava già nel vostro reper- non misurarsi con questo genere. Il
torio. risultato, però, è stato decisamente
“Sì, e proprio la qualità di questi suoi lavori ci ha con- interessante, al punto che abbiamo
vinto a fare il salto con un programma interamente de- deciso di realizzarne un cd formato
dicato a lui. Ad ogni modo, non tutti i brani contenuti da un intero Vespro. E questo Ve-
nel cd rientravano nel nostro repertorio, ma solo alcuni spro riunisce i Salmi inframmezzati
mottetti e parte della Messa a 12 voci, per esempio l’A- non da mottetti, ma dai Concerti a
gnus Dei, che eseguivamo spesso. L’intera Messa, inve- quattro che l’autore ha scritto sem-
ce, non l’avevamo mai proposta: è una novità assoluta, pre per San Marco”.
come lo sono molti altri mottetti che fanno parte della Anche quest’anno, a Natale, sare-
registrazione”. te i protagonisti di un altro Con-
Quali motivi hanno spinto la Cappella Marciana a certo della Fenice.
optare per una registrazione dal vivo? “Sì, il 19 dicembre, e faremo un Ve-
Un momento
“Il Concerto di Natale della Fenice si tiene di rego- spro di Monteverdi, ma non quello
dell’esecuzione
la a San Marco. Quindi, abbiamo potuto utilizzare la della Messa
celebre del 1610. Nello specifico,
Basilica dove, nemmeno per noi, è facile registrare, se di Natale in San eseguiremo quello scritto a San
non le notti, visto che, per l’altra parte delle giornate, è Marco a Venezia Marco, quindi tratto dalla Selva
43
Il cd allegato
Ph Gigi Cozzarin
Morale e Spirituale, con una serie La Cappella notevole. Il pubblico era emozionato e contento”.
di mottetti che il compositore cre- Marciana e Marco Lei è nato a Rimini. Cosa ci fa un riminese a Venezia?
Gemmani “Sono giunto a Venezia per puro caso. Insegnavo al
monese ha scritto probabilmente
quando si trovava a Venezia. Sarà Conservatorio. Ero già maestro di cappella a Rimini.
un Vespro quasi a parti reali, per Ma quando ho conosciuto la Basilica ho chiesto il tra-
una precisa scelta filologica, dato sferimento. C’era bisogno di qualcuno che si occupasse
che Monteverdi aveva rivisitato il di liturgia. Sono stato testato per una decina di anni e
doppio coro alla veneziana. Di con- poi ho ottenuto il posto. Quindi, sono a Venezia dal
seguenza, molti Salmi risultano nel 1990 e maestro di cappella a San Marco dal 2000. Mi
vecchio stile, ma altri sono nel suo sono naturalizzato, anche se non ho ancora preso l’ac-
stile nuovo: quello con otto solisti cento veneziano”.
e i ripieni. Anche in questo caso, il Qual è l’unicum della Cappella Marciana nel pano-
Concerto sarà registrato e, per la rama internazionale?
prima volta nel panorama discogra- “Ce ne sono tanti. Come primo elemento, si tratta
fico, utilizzeremo quanto previsto dell’istituzione musicale più antica al mondo. Inoltre,
dall’autore per la Selva Morale e l’attività della Cappella Marciana non si è mai inter-
Spirituale: l’inserimento dei trom- rotta: l’unica sospensione è stata quella del 2020, per
boni rinascimentali, prescritte, ma la pandemia. Altri blocchi, però, non ci sono mai stati,
non pubblicate: nella Selva, infatti, nemmeno quand’era arrivato Napoleone o in occasio-
le parti per il trombone non ci sono. ne della peste. Ecco, la sua è una tradizione viva e io
Le abbiamo dovute ricostruire. non l’ho assolutamente voluta rimuovere, anche se i
Il risultato consisterà in un Vespro tempi cambiano: la passione dei cantanti rimane e l’am-
poco ascoltato, anche se sappiamo biente è magico, attrae moltissimo. Io stesso ne riman-
bene che sono uscite altre edizioni go ancora sconvolto. Di recente, per esempio, abbiamo
di Vespri di Natale monteverdiani eseguito la Messa di Palestrina con il leggio nuovo che
tratti appunto dalla Selva”. la Cappella Marciana aveva nel 1500. Eravamo in otto,
Come valuta la risposta del pub- ma il suono si diffondeva in tutta la basilica. I sacerdoti
blico nei confronti di compositori sono rimasti molto contenti. Insomma, la Cappella è
che non sono tra i più popolari? unica, com’è unico il suo rapporto con la Basilica e con
“Chi viene a San Marco e ascolta le il suo suono unico al mondo. Al punto che i cori an-
nostre esecuzioni rimane colpito, a glosassoni ci vengono a cercare per poter cantare a San
prescindere dal compositore inter- Marco. Inoltre, ci sono stati maestri importanti che a
pretato. Certamente, se parliamo di San Marco hanno lavorato nei suoi tanti secoli di vita e
una Messa a 12 voci collocate nelle questo è un altro unicum. Sì, le influenze delle musiche
cantorie, con un suono che spazia eseguite nella Basilica sull’intera musica occidentale
per la Basilica per un totale di una sono davvero tante”.
trentina di coristi, l’impatto è stato p
44
Album
P
con Ricciarelli, Domingo e i complessi del Covent Garden
oche volte la categoria di e le due meravigliose interpretazioni delle opere di Ravel,
enfant prodige si adatta al L’Enfant et les sortilèges e L’Heure espagnole rispettiva-
mestiere di direttore d’or- mente del 1960 (anno in cui diventò il primo americano
chestra. Lorin Maazel, però, nonché il più giovane maestro a dirigere a Bayreuth) e
fa eccezione. Fu Toscanini tra i primi 1965. Per il resto nel cofanetto vengono radunate esclusi-
a individuarne il talento (“God bless vamente registrazioni sinfoniche che non hanno una vera e
you”, gli disse nel 1942, dopo averlo propria organicità programmatica - nel senso che mancano
sentito dirigere la New York Philhar- cicli completi o approfondimenti antologici estesi, ecce-
monic). Una benedizione andata a zion fatta per Rachmaninov che è assai ben rappresenta-
buon fine: entro i quindici anni Maa- to - ma accomunate dalla presenza di orchestre sontuose
zel aveva già diretto alcune delle più e dalla canonicità del repertorio, in cui figurano diverse
importanti orchestre americane, senza sinfonie di Beethoven, Mendelssohn e Schubert, qualcosa
rinunciare a un percorso di studi che di Ciaikovskij e di Stravinskij, un po’ di Prokofiev, Brit-
abbracciò lingue, matematica, filoso- ten, Dvorak, Berlioz, Brahms, Richard Strauss, Respighi,
fia, oltreché violino e composizione. Bartók, qualche sinfonia di Mozart, la Lyrische Symphonie
Delle sue oltre 300 incisioni disco- Lorin Maazel, di Zemlinsky e così via, fino a una serie di concerti viennesi
grafiche, una parte significativa si è a nove anni, di Capodanno (11 conduzioni, record di tutti i tempi) dei
sviluppata in casa Deutsche Grammo- mentre dirige alla primi anni Ottanta e a Rimskij Korsakov, la cui Schehera-
National High
phon, nel periodo a cavallo tra i dischi School Orchestra di zade datata 1986 delimita il limite estremo del sodalizio tra
monofonici berlinesi della seconda Interlochen (1939) Maazel per l’etichetta gialla. p
46
OPERA BALLETTO CONCERTI
27, 29, 30 NOVEMBRE, 2, 3, 5 DICEMBRE 1, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12 GIUGNO 21, 22, 23, 24, 27, 28, 29, 30, 31 DICEMBRE 29 GENNAIO
ARRIGO BOITO GIUSEPPE VERDI PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
Riccardo Muti
Mefistofele Otello Lo schiaccianoci CHICAGO SYMPHONY ORCHESTRA
DIRETTORE MICHELE MARIOTTI DIRETTORE DANIEL OREN DIRETTORE NIR KABARETTI ANATOLIJ LJADOV
REGIA SIMON STONE REGIA ALLEX AGUILERA COREOGRAFIA PAUL CHALMER IL LAGO INCANTATO
IGOR STRAVINSKIJ
9, 12, 14 DICEMBRE 11, 13, 15, 17, 19 OTTOBRE 31 GENNAIO, 1, 2 FEBBRAIO L’OISEAU DE FEU
GIACOMO PUCCINI BENJAMIN BRITTEN TEATRO NAZIONALE RICHARD STRAUSS
SERATA GIOVANI COREOGRAFI AUS ITALIEN (DALL’ITALIA)
Tosca Peter Grimes Yellow 10 FEBBRAIO
DIRETTORE MICHELE MARIOTTI DIRETTORE MICHELE MARIOTTI
REGIA ALESSANDRO TALEVI REGIA DEBORAH WARNER COREOGRAFIA ADRIANO BOLOGNINO
Omer Meir Wellber
13, 14, 16, 17, 18, 19, 20, 21 GENNAIO 16, 18, 20, 22, 23 OTTOBRE I died for love GUSTAV MAHLER/ALFRED SCHNITTKE
PROXIMITY OR CLOSENESS
WOLFGANG AMADEUS MOZART TEATRO NAZIONALE COREOGRAFIA SIMONE REPELE
SILVIA COLASANTI E SASHA RIVA WOLFGANG AMADEUS MOZART
Die Zauberflöte L’ultimo viaggio 9, 10, 11 FEBBRAIO
REQUIEM
DIRETTORE MICHELE SPOTTI AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA 20 FEBBRAIO
REGIA DAMIANO MICHIELETTO
di Sindbad ENNIO MORRICONE
Michele Mariotti
7, 11, 13, 14, 16 FEBBRAIO DIRETTORE ENRICO PAGANO
REGIA LUCA MICHELETTI
Serata Benjamin GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI
DITTICO
GIACOMO PUCCINI Millepied STABAT MATER
IGOR STRAVINSKIJ
DIRETTORE FRANCESCO LANZILLOTTA 14, 15, 17, 18, 19, 20, 21, 22 SETTEMBRE
REGIA JEAN-PHILIPPE CLARAC
& OLIVIER DELOEUIL “LE LAB” PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
Stagione 2023|24
operaroma.it SOCI FONDATORI SOCI PRIVATI MECENATI
POESIA
su pentagramma
Con il suo alfabeto sonoro Francesco Cangiullo, uno dei favoriti di Marinetti,
fu il primo a utilizzare la musica per una reinvenzione espressiva della
scrittura poetica futurista
DI GUIDO GIANNUZZI
S
ul quinto fascicolo del 1923,
la rivista “Il pensiero musi-
cale” recensiva positivamente
un volumetto appena uscito:
“Brillantissimo saggio di espressione
poetica, mediante l’impiego del pen-
tagramma e di altri segni proprii alla
scrittura musicale, in unione e in col-
laborazione con le lettere alfabetiche”.
La limpida descrizione si riferiva a
un’importante libro d’artista di stampo
futurista, “Poesia pentagrammata” di
Francesco Cangiullo. Nei suoi scritti
poetici l’autore rivendicava l’idea per
cui “le millenarie Arti prese ad una la
volta, a solo, ormai non sono che glo-
riosi limoni spremuti, se non ancora
strizzati - ahimè, come l’amore! Onde
l’Originalità e la Verginità artistica,
oggi non possono nascere che soltanto
dall’Opera costruita con Poesia Musi-
ca Pittura e Scultura”. Insomma, una
forma di Gesamtkunstwerk wagneria-
na ma filtrato dalla versione dannun-
ziana teorizzata ne Il fuoco, che aveva
profondamente influenzato Marinetti.
Però Cangiullo, al contrario di diversi
colleghi futuristi che promettevano (e
spesso non mantenevano) sfracelli, con
la sua “Poesia pentagrammata” compì
davvero un’operazione originale. Gillo
Dorfles scrisse che Cangiullo “fu il pri-
mo a rivolgersi all’innesto di conven-
zioni della scrittura musicale per una
Da sinistra, Depero, Marinetti e Cangiullo nei loro panciotti futuristi (Torino, 1924). reinvenzione espressiva della scrittura
Nella foto piccola il frontespizio di “Poesia pentagrammata” poetica”. Nell’arte poetica di Cangiullo
48
La mostra la legittimazione di Cangiullo come poeta futurista: Mari-
netti declamò le sue liriche Notturno inzaccherato e Il Sifone
“Boccioni pri- d’Oro, in una sala gremita dove con futuristica autoironia “il
ma del Futuri- solo che non fischiasse quelle poesie ero io”, ovvero Can-
smo” è l’ultima giullo. Se il pubblico romano non gradì, fu invece Eleonora
mostra della Duse a complimentarsi per l’originalità dei componimenti.
Fondazione Nel 1915, alla Ca’ Rossa di Marinetti a Milano, i futuristi or-
Magnani Rocca ganizzarono una serata alla quale furono invitati Sergej Dja-
a Mamiano gilev, il mitico impresario dei Ballets Russes, il ballerino co-
di Traverse- reografo Léonide Massine e Igor Stravinskij. La serata sortì
tolo (Parma). la proposta di Djagilev a Cangiullo di realizzare un balletto
Nella dimora sulla Festa di Piedigrotta (con scene di Giacomo Balla) e il
di campagna testo del balletto Il giardino zoologico, definito “grottesco
del musicologo coreografico”, con musiche di Ravel e scene di Fortunato
Luigi Magnani Depero. Entrambi i progetti non videro la luce ma contri-
fino al 10 di- buirono ad alimentare la notorietà di Cangiullo nell’ambi-
cembre si potrà to delle avanguardie europee. Da quel momento entrò in
si creavano connubi tra parole e sim- indagare il per- contatto con Jean Cocteau, Sergej Prokof’ev, Guillaume
boli, sia grafici sia musicali: nel Golfo corso artistico Apollinaire e con il gruppo del Cabaret Voltaire di Zurigo
Estivo, un certo numero di lettere V di Boccioni (Tristan Tzara e Hugo Ball). Cangiullo giunse all’apice della
maiuscole di Vele, veleggiano appunto, nei suoi primi sua influenza firmando con Marinetti il manifesto “Il Teatro
capovolte, sul mare del pentagramma, anni e duran- della Sorpresa”. Era l’11 ottobre 1921. Il sottotitolo recitava:
come in Novembre, le lettere che co- te il periodo “Teatro sintetico, Fisicofollia Parole in libertà sceneggiate
stituiscono la parola foglie - più volte formativo: dal Declamazione dinamica e sinottica Teatro-giornale Teatro-
ripetuta - si separano le une dalle altre, suo debutto a galleria di quadri Discussioni improvvisate di strumenti mu-
depositandosi verso la fine della pagina, Roma nel 1899, sicali, ecc.”. Il Teatro della Sorpresa si prefiggeva di “provo-
a rappresentare visivamente la caduta fino alle crea- care nel pubblico parole e atti assolutamente impreveduti,
autunnale delle stesse. Ma chi era Can- zioni pittoriche perché ogni sorpresa partorisca nuove sorprese in platea, nei
giullo, e come era diventato futurista? che precedet- palchi e in città la sera stessa, il giorno dopo, all’infinito”.
Il 20 aprile 1910 al Teatro Mercadante tero la stesura Assieme al capocomico Rodolfo De Angelis, Cangiullo die-
di Napoli, Filippo Tommaso Marinet- del Manifesto de poi vita alla Compagnia del Teatro della Sorpresa, che da
ti, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, dei pittori Napoli partì per una tournée di cinque mesi, risalendo la pe-
Aldo Palazzeschi, Luigi Russolo e altri futuristi nel nisola fino a Trieste e influenzando la drammaturgia italiana
futuristi “della prima ora”, organizza- 1910. Si tratta a venire, a partire dal Pirandello di Ciascuno a suo modo, del
rono la quarta Serata Futurista. Mentre di un decennio 1924. Poi, Cangiullo decise di fare lui una sorpresa ai suoi so-
usciva dall’Hôtel de Londres, Marinet- cruciale, che ha dali, questa volta, uscendo dal Futurismo con una clamorosa
ti fu quasi investito da un giovane che visto Boccioni lettera pubblicata sul “Mattino” di Napoli, nel settembre
lo definì “uomo venuto al mondo per sperimentare 1924: di quell’avanguardia non condivideva più la tenden-
altruismo artistico”: era appunto il na- diversi stili, za ideologica che stava prendendo il sopravvento sull’anima
poletano Francesco Cangiullo, già noto alla ricerca di poetica del movimento, avvicinandolo al fascismo. Nella sua
in città come autore di canzoni per i un linguaggio presa di posizione vi fu una critica nei confronti dello stesso
Caffè Concerto, illuminato dalla chiara personale. Marinetti che, a suo vedere, tendeva sempre più a cooptare
consapevolezza di aver fatto l’incontro Da ammirare nel movimento nuovi seguaci, spinto dall’idea di accrescer-
che gli avrebbe cambiato la vita. Mari- la “Donna di ne il numero per attestare la propria influenza sulla cultura
netti apprezzò tutto quell’entusiasmo e spalle davanti italiana. Cangiullo allora si appartò, dedicandosi all’attività
si vide arrivare dal giovane napoletano a una finestra” di pittore e di giornalista, non prendendo mai la tessera fa-
missive di questo tenore: “Sono inquie- (1904) ispirata scista. Nel 1956, ormai dimenticato, organizzò nella galleria
to. Datemi, mandatemi libri futuristi, alla locandina napoletana Blu di Prussia una mostra molto originale, in-
ve ne supplico!”. Per due anni Mari- di Madama titolata “Addio mia bella Napoli”. Qui Cangiullo espose
netti tenne d’occhio l’adepto, finché nel Butterfly di piccoli dipinti, libri, documenti, oggetti cari, quarant’anni
1912 lo accolse ufficialmente nel movi- Leopoldo Met- di attività artistica, mescolando tutto alla rinfusa. I visita-
mento, trovando in lui uno dei più atti- licovtiz, creata tori potevano trovare la vita di Cangiullo smembrata in
vi sperimentatori nei campi della poesia nello stesso centinaia di oggetti, come fosse una “merce”: un ultimo
e del teatro. Fu il 18 aprile 1913, al Pa- anno. gesto dadaista che dimostrò la sua capacità di anticipare i
diglione Colonna di Roma, che si ebbe tempi. Ancora una volta. p
49
Audiovisioni
REQUIEM
sul piroscafo
Con “E la nave va”
Federico Fellini, da
poco orfano di Nino
Rota, intona un
commiato al mondo
dell’opera e ai suoi tic.
Un ironico passaggio
diconsegnetrailmondo
del melodramma
e quello del cinema
E
tuibile musicista, Fellini parafrasa Verdi e la sua musica
la nave va, film nato dalla Quattro scatti
nell’assunto drammaturgico e testuale, realizzando una
penna di Tonino Guerra e da “E la nave sorta di film-opera con i personaggi che cantano. Siamo
dello stesso Fellini, inscena va” di Federico nel 1914, alla vigilia dello scoppio della guerra, la nave
Fellini (1982) con
un grande corteo funebre Freddie Jones,
di Fellini imbarca un’umanità varia, che vorrebbe essere
in navigazione verso un’isoletta gre- Barbara Jefford, metafora di un mondo superato dagli eventi (cantanti,
ca per la morte del “celebre” sopra- Victor Poletti, direttori d’orchestra, sovrintendenti di famosi enti lirici,
no Edmea, anagramma di Medea, nel Peter Cellier, Elisa amanti della defunta cantante, un medium, un rinoceron-
Mainardi e la
film pasoliniano interpretata da Ma- partecipazione te…), e mette in evidenza le rivalità, le miserie, le invidie,
ria Callas. Ma il funerale, in sottote- di Pina Bausch i tic del mondo della lirica, come già nell’altra preceden-
50
te metafora sulla musica di Prove evidente nell’aria “O patria mia” da Aida (un grammofo-
d’orchestra (1979), in quel caso più Locandina no in scena con la voce della Zampieri), unico momento
politica. Ma la “Gloria N.” (il nome verdiano rimasto fedele al testo originale, mentre le ceneri
della nave) è anche la nave/metafora vengono sparse davanti all’isoletta dell’Egeo (come era
del cinema e delle sue finzioni: “Ah, nella realtà desiderio della Callas). I volti dei protagoni-
che meraviglia! Pare finto!” dice un sti ci ricordano noti musicisti: per tutti il tenore Fuciletto
personaggio femminile osservando che ricorda Pavarotti, così Lepori/Di Stefano, il maestro
il mare visibilmente di plastica. E la Albertini/Furtwängler. Con significativi camei (la Prin-
nave va focalizza il peculiare rappor- cipessa cieca è Pina Bausch). E le voci dei personaggi
to di Fellini con la musica, che si evin- che cantano annoverano interpreti come Boris Carme-
ce da alcune sue dichiarazioni, anche li (il basso profondo Ziloev), Mara Zampieri, Elizabeth
a proposito di Rota: “Rota è forse fra Norberg-Schulz, Nucci Condò. Il resto delle musiche, di
i musicisti cinematografici il più umi- Film: commento, è affidato alla penna di Gianfranco Plenizio
le di tutti, perché veramente fa una E la nave va (che ha elaborato anche le musiche verdiane), ma anche a
musica, secondo me, estremamente (1982) celebri citazioni di Saint-Saëns, Debussy (Clair de Lune,
funzionale. Non ha la presunzione e di Federico che ricorre e s’incrocia nel finale col tema de La forza del
l’orgoglio del musicista che vuol far Fellini, destino suonato al pianoforte), Schubert (eseguito con i
sentire la sua musica. Si rende conto musiche di bicchieri), Ciaikovskij, Strauss. Un pot-pourri di musi-
che la musica di un film è un elemen- G. Verdi/G. che apparentemente scollato ed eterogeneo, ma funzio-
to marginale” (1958), “Confesso i Plenizio/ nale a quanto prima descritto. La dimensione musicale
miei limiti, io non ho mai saputo qua- autori vari. acquista spessore nel finale, montato in forma di rondò:
si niente su tutto quello che riguarda i personaggi, accomunati dallo stesso destino, si uniscono
le opere e i balletti... Sto seduto in in coro sul ponte della nave, con una struttura da finale
platea, e ho subito voglia di andare a d’opera col “tutti” in scena; i temi verdiani si inseguo-
curiosare nei corridoi... mi vergogno no e si incrociano, con una rapsodia visiva in cui il sus-
a dirlo, ma faccio fatica a restare fino seguirsi degli avvenimenti si sfalda, accompagnato da un
alla fine” (1983); “Nel mio film ho pastiche di arie e cori non solo verdiani ma anche di Bel-
utilizzato spudoratamente, arrivan- lini, Rossini, Johann Strauss, con i testi che ammiccano
do fino a rimaneggiarle, certe arie di ai procedimenti poetici dei librettisti del melodramma
Verdi che avevo sempre ascoltato con ottocentesco. Una coralità che troviamo anche all’inizio
un orecchio distratto” (1983). Rota Per guardare del film, durante le sequenze dell’imbarco, per cui è lecito
stesso dirà di Fellini: “Viene alle pri- il trailer e considerare questo rapporto fra melodramma e cinema
me delle mie opere e si mette anche la scena come una specie di scambio di consegne nel rilevare le
in viaggio per questo... non è mai an- commentata funzioni simboliche, immaginarie e sociali: l’800 fu l’epo-
dato ad un’opera, né a un concerto nell’articolo ca del melodramma come il Novecento è stata (?) l’epo-
e non gli piace sentire la musica. Ha inquadrare ca del cinema. Il rifacimento dei testi di Zanzotto gioca
una sensibilità musicale relativa al suo il Qr code sull’ironia straniante, come ad esempio nell’aria di Alvaro
mondo”. Le arie verdiane che infarci- con la foto- da La forza del destino: Le minaccie, i fieri accenti / Por-
scono E la nave va sono rimaneggia- camera dello tin seco in preda i venti / Perdonatemi, pietà / O fratel,
te nell’orchestrazione e nei testi, che smartphone pietà, pietà! che diventa: Nello sciabordio dell’onde / Nel
sono di Andrea Zanzotto. Utilizzan- sussurro delle fronde / Nel sospiro dell’aurora / L’amor tuo
do la musica di Verdi, Fellini non si risuona ancor(a). Il tema de La forza del destino ritorna,
serve tanto di quella tale aria o di quel con un acuto accoppiamento nella sequenza del lancio
tale coro, ma gioca su ciò che quella della bomba da parte dell’anarchico serbo, felice presa in
musica rappresenta, sia come segna- giro del caso che fa la storia: l’assassinio di Sarajevo, il col-
le che come simbolo, pur fortemente po di pistola accidentale dell’opera verdiana... la forza del
decontestualizzandola. Un film mu- destino!Frattanto il maestro Albertini dirige il suo coro
sicale, quindi, dove però la musica è sul ponte come un capitano che affonda con la sua nave,
usata a fini drammaturgici, per insce- come se ad affondare fosse anche la musica e il mondo che
nare il mondo felliniano, come sorta rappresenta. In definitiva, la forza della poetica felliniana
di quinta scenografico/sonora. risiede in una specie di disinteresse quasi congenito per
Quasi tutte le musiche sono diege- le categorie estetiche ed i generi formali, dei quali si serve
tiche, eseguite in scena, compresa la per suo uso e consumo, nella personalissima visione este-
prova della Petite Messe Solennelle tica che lo contraddistingue.
rossiniana. L’omaggio alla Callas è p
51
L’orecchio
di Proteo
I
l cosiddetto effetto kiki/bouba (risalente morbidezza vellutata dell’occlusiva bilabiale
al 1924 e al suo scopritore, lo psicologo sonora /b/. Nel 2001 Ramachandran e Hub-
georgiano Dimitri Uznadze) permette di bard proposero a un certo numero di candidati
associare certain speech sounds and cer- il seguente quesito: data la coppia di immagini
tain visual shapes (“taluni suoni della lingua riprodotta qui sopra, quale di esse sarebbe stata
a talune forme visive”). Nel 1929 Wolfgang ritenuta kiki e quale, viceversa, bouba? Il 95 per
Köhler, uno dei padri della Gestaltpsychologie, cento dei candidati associarono la parola non-
formalizzò il legame tra suoni e immagini sense kiki alla figura frastagliata (figura
affini (il cosiddetto fonosimbolismo) av- “E se noi di sinistra) e bouba alla figura tondeg-
valendosi di un suggestivo esperimento
condotto tra gli abitanti di Tenerife. Se facessimo lo stesso giante (figura di destra). Il tentativo di
associare una forma a un suono, o a un
qualcosa di simile noi avevamo fatto con
le sensazioni termiche, cercando di corre-
proponendo accordo, o a un brano musicale nella sua
interezza, solleva una serie di problemi
lare - forse il lettore lo ricorderà - il calore di associare le di grande interesse. E se noi facessimo lo
e il freddo a determinati tipi di condotta stesso proponendo a una platea di melo-
musicale (senza distinzione fra il com- due figure alla mani di associare le due figure alla schu-
porre e l’ascoltare), altrettanto ci piace-
rebbe poter fare con le forme e con i colo-
schubertiana bertiana Sonata D 960 e al Concerto op.
24 per nove strumenti di Webern? Un
ri. Si tratta di un discorso vecchio almeno Sonata D 960 e al consiglio: si ascoltino entrambi più volte
cent’anni. C’è chi “visualizza” lo scorrere prima di decidere quale tra essi è kiki e
del tempo e delle stagioni (si chiama “si- Concerto op. 24 quale è bouba. Un dubbio: giudicheran-
nestesia del calendario”), c’è chi assegna
un determinato colore ai numeri e c’è chi
per nove strumenti no più esattamente gli esperti o i semplici
appassionati, i professionisti della critica
lo fa col suono. Lasciando a un’altra vol-
ta il grande tema della sinestesia, ancora
di Webern?” o i loggionisti della domenica? Un cam-
pione distorto fornirà, necessariamen-
poco o non a sufficienza studiato, ci concen- te, una stima falsata della competenza speciale
treremo oggi su un esperimento casalingo alla della popolazione oggetto dell’inferenza (non
portata di tutti (l’ipotesi è che la musica venga è nostra intenzione aprire, qui, il discorso sul
recepita dal cervello come una serie di imma- rapporto fra cultura specialistica e accuratezza
gini alle quali lo stesso cervello fornirà un por- o attendibilità nella formulazione di un’exper-
temanteau semantico, una gruccia provvista di tise). Prevediamo che il 95 dei soggetti interpel-
un significato purchessia). Prendiamo due bra- lati attribuirà a Schubert le marche iconiche di
ni celeberrimi come lo sono la Sagra e Claire de bouba e a Webern quelle di kiki. Quanto al cin-
lune, il terzo della Suite bergamasque, ispirato que per cento rimanente? Il medico di famiglia
all’omonima lirica di Verlaine. A quale risulta- stia all’erta: gli individui normodotati concor-
to approderà il nostro tentativo di associare le dano con il risultato standard l’88% delle vol-
due parole kiki e bouba ai due brani? Il primo te, i soggetti affetti da sindrome di Down solo
tra i due è spigoloso così come lo è l’occlusiva il 72,5% delle volte, quelli con autismo solo il
velare sorda /k/ mentre il secondo possiede la 56% delle volte.
53
ANNESOPHIE MUTTER
& MUTTER’S VIRTUOSI
B AC H • BO LO G N E • P R E V I N • V I VA L D I • W I L L I A M S
ALTRE N OVITÀ
STEFANO BOLLANI BRUCE LIU JESSYE NORMAN
GERSHWIN: RHAPSODY IN BLUE WAVES COMPLETE STUDIO
RECITALS
Concerto in F, Catfish Row Musiche di Rameau
Rialto Ripples Ravel e Alkan Decca, Deutsche Grammophon &
Gewandhausorchester Philips
Riccardo Chailly
42 CD + 3 DVD
Speciale 100° Anniversario Edizione limitata
2 LP vinile blu
Edizione limitata e numerata
2 LP 4859235 CD 4864400 / 2 LP 4864401 / DIGITALE 42 CD + 3 DVD 4851014
Pianoforte
Antica
Contemporenea
Storiche
Stile Libero
DAL VIVO
NAPOLI
p. 72 La concertazione
di Mariotti traccia
un prima e un dopo
nella storia del
Rossini serio
AMBURGO
p. 79 “Venere
e Adone”, ultima
opera di Salvatore
Sciarrino
55
Recensioni
VOCALE assai bizzarra la decisione quale sono presenti diver- registrazione su supporto
di pubblicare solamente il si spettacoli mai immessi fisico, sia esso cd, dvd o
Wagner Crepuscolo d’un Ring che nei cataloghi (ad esempio vinile (quest’ultimo risor-
Il crepuscolo degli Dei - com’è d’altronde regola Parsifal firmato Jordan-Se- to in virtù dell’ennesimo
interpreti C. Hilley, da diversi anni - ha fatto rebrennikov, o il Ring che esempio di snobismo da
I. Theorin, A. Dohmen, versare fiumi d’inchiostro a Bayreuth ha preceduto dipendenti di prodotti i più
M. Kupfer-Radecky, critici e fatto la delizia dei questo, regista Castorf, costosi e inutili possibile),
E. Teige, C. Mayer cronisti, che non hanno le- diretto da Mark Janowski in favore di titoli posizio-
direttore Cornelius sinato sui racconti dei tor- sostituto di Kirill Petrenko nati sulle nuvole digitali
Meister renti di “buh” al termine sul podio del primo ciclo, le più diverse. È un bene,
regia Valentin Schwarz d’ogni giornata, fattisi poi fuggito per incompatibili- un male? Non ho una ri-
2 dvd/BluRay Dg assordante cascata al com- tà ambientale con Thiele- sposta, sono d’età troppo
00440736404 parire del team registico mann) nonché quasi tutta avanzata per rinunciare -
alla fine del Crepuscolo. la voce “Wagner” del ca- come so che molti hanno
Ovvio che, indipenden- talogo video della Dg, ivi fatto - alle pareti di casa
temente da ogni giudizio, compreso il Ring targato tutte occupate da scaffali di
trattandosi d’uno spetta- Boulez-Chéreau. cd e dvd: mi abbono a tutte
colo di estrema complessi- Detta piattaforma, inoltre, le piattaforme esistenti e le
tà concettuale vedere solo annovera una caterva d’in- frequento, ma solo perché,
la sua conclusione non ha cisioni video e audio, mol- appunto, stanno diven-
senso. Il fatto è che non di te delle quali fanno la loro tando gli unici siti da cui
normale dvd trattasi, bensì ricomparsa dopo lunga as- estrarre ascolti e/o visioni.
U na pubblicazione che
imporrebbe conside-
razioni ben più ampie di
d’un lungo trailer: l’intero
Ring è difatti visibile sol-
tanto in streaming su Sta-
senza dai cataloghi. Ovvio,
a questo punto, il trend che
sempre più va delinean-
Ammetto volentieri che
si tratta quasi sempre di
siti tecnicamente da buo-
quelle consentite da una ge+, la nuova piattaforma a dosi: avvisaglia della pro- ni a molto buoni (Stage+
recensione. Innanzitutto, pagamento della Dg, sulla gressiva scomparsa della è tra questi: migliorabile,
56
Cd & dvd
tuttavia: sottotitoli solo che fortunati non sono. - quale scena teatrale può Héroïnes
in tedesco, inglese e cinese Famigli di Wotan i primi, reggere il confronto con interpreti V. Bunel,
purtroppo) ad eccellenti di Alberich i secondi: che lo schermo dove si proiet- A. Reinhold, G. Worms
(inarrivabile la berlinese all’inizio del Rheingold ta il Signore degli anelli? direttore Camille
Digital Hall, ma il sito della vediamo come feti in uno - è senz’altro poco consi- Delaforge
Scala ci si sta avvicinando): stesso grembo, con uno gliabile, il ridicolo essendo orchestra Ensemble
quindi è probabile che det- che acceca l’altro il quale a dietro l’angolo e svoltando Il Caravaggio
to trend sia inarrestabile, sua volta gli strappa il cor- troppo spesso. cd Chateau Versailles
benché irrisolta resti la que- done ombelicale. E l’oro è Discorso in gran parte 5090
stione del tempo durante un bambino, che via via si correlato, quello musica-
il quale i titoli resteranno trasforma in Hagen. Altro le. Chiaro che un Knap-
disponibili; ma la cosa ri- personaggio enigmatico di pertsbusch o un Solti non
entra nell’andazzo odierno, questo Crepuscolo è Gra- li vedrei bene sul podio di
secondo il quale una cosa ne, comparso nella Walchi- spettacoli di tal genere: ma
l’hai vista, basta si va avan- ria come figura umana che questo Cornelius Meister è
ti, nessun bisogno di rive- serve Brunilde e adesso la proprio nomen omen, one-
derla. Io tale bisogno l’ho accompagna, vecchio e in- sto Kapellmeister molto
sempre avuto e più che mai canutito, finché alla fine è professorale, molto buone
l’ho oggi, sicché mi adeguo
con fatica: l’età mi esenta da
troppe speculazioni su cosa
morto, la sua testa è stata
tagliata da Gunther e mes-
sa in un sacco di plastica,
maniere musicali ma ahimè
tanto ma tanto noioso,
quantunque con la scu-
C arrellata di autori noti
dei Seicento (Lul-
ly, Montéclair) e meno
accadrà in futuro e come dal quale lo estrae Brunilde sante d’essere stato un so- noti (Elisabeth Jacquet de
sarà la quotidianità dell’ap- tenendola in mano per tut- stituto dell’ultima ora del la Guerre, Louis Antoine
passionato di musica. ta la sua tirata conclusiva, previsto Pietari Inkinen, Dornel, Nicolas Racot de
Nel frattempo: com’è que- molto Salome-style, finché scelta del quale peraltro Grandval), d’interesse non
sto Ring? Ovviamente sono l’ultima immagine è la ri- bizzarra anzichenò, per un debordante circa la qualità,
andato su Stage+ a veder- comparsa dei due feti ge- luogo simile. E circa il cast, ma tutto serve per appro-
melo tutto, e ribadisco che melli, che stavolta restano ovvio altresì che ogni aurea fondire la conoscenza d’un
il solo Crepuscolo fa capire abbracciati, sull’espandersi declamazione alla Hans certo gusto, nel caso francese
pressoché niente dell’im- del tema cosiddetto della Hotter o raggiare d’acuti che di più non si può. Il pez-
postazione di Valentin Redenzione (che poi è l’ad- alla Birgit Nilsson suone- zo forte mi pare sia la canta-
Schwarz, trentaquattrenne dio di Sieglinde, comunque rebbero oggi sempre me- ta di Montéclair La morte di
e già meritoriamente lan- non per caso il tema più ravigliosi di per sé, ma un Lucrezia, serie di recitativi
ciatissimo: come spesso mi lancinante di tutto il Ring). po’ incongruo sarebbe il e arie col da capo, assai ben
accade, sono bastian con- Disquisire pro o contro loro relativo atteggiamento cantata da Victoire Bunel, di
trario rispetto al generale su tutta l’impostazione di statuario. Da Chéreau in molto superiore alla bana-
pollice verso. Non tutto Schwarz è qui ovviamente poi, il cantante wagneriano lotta Tombeau de Clorinde
è chiaro, come sempre in impossibile: ribadisco solo s’è andato facendo sempre dell’organista Dornel, tutta
questi casi, e parecchi sono che le idee sono molte, più cantante-attore, tanto una sequela di ariettes tra le
i quiz irrisolti (o che io non tutte in linea con la ferma vocalmente quanto sce- quali quelle destinate ad Ar-
sono stato capace di risol- tendenza attuale di toglie- nicamente: cosa di per sé gante mettono a dura prova
vere - e siccome sono mol- re con sempre maggiore sempre sommamente gra- il registro grave del flebile
to presuntuoso, ho allora decisione e totalità ogni dita, ma resta il fatto che Guilhem Worms.
idea si sia in molti) nonché metafora mitica, raccon- qualche problema queste Elvio Giudici
gli agganci con regie pre- tando una storia che altro scritture le pongano. In
cedenti: ma siamo comun- non può essere se non di questo dvd, l’esordiente Charpentier
que davanti a un giovane potere e di sopraffazione: Clive Hilley è un Siegfried David & Jonathas
di forte personalità, dalle è una tendenza ormai ra- difficile da vedere ma as- interpretiR. Van
molte idee e dalla caratura dicata, l’alternativa può es- sai bello da sentire; Irene Mechelen, C. Arnaud,
tecnica capace di realizzar- sere solo un impianto alla Théorin sempre un’artista, D. Witczak, F.O. Jean,
le compiutamente. Marvel (il Ring bulgaro di ma ahimè alla frutta e, nel A. Rondepierre
A grandissime linee, l’idea cui ho scritto due numeri finale, proprio al digestivo; direttore Gaétan Jarry
di base - per niente nuova fa, ad esempio), che tut- sempre imponente quan- orchestra Ensemble
- è una sorta di soap ope- tavia oggi come oggi, con tunque anche parecchio Marguerite Louise
ra centrata sulla lotta tra i le possibilità offerte da duro e ingolato l’Hagen di 2 cd+dvd+BluRay
componenti fortunati d’u- produzioni cinematografi- Albert Dohmen. Chateau Versailles 102
na ricca famiglia e quelli che sempre più incredibili Elvio Giudici
57
Recensioni
Offenbach
La princesse de
Trébizonde
d’un passato licenzioso
vissuto dal severo babbo
moralista, costretto a dar
R iunite in un cofanet-
to le registrazioni dei
due Singspiele mozartiani
interpreti V. Verrez, via libera al figlio e alla sua già uscite separatamente
A.C. Gillet, A. Dennefeld, amata non proprio di cera. alcuni anni fa. Il Mozart di
K. Ledoux, J. Lovell, Una trama ideale, per l’iro- Jacobs ha avuto inni e vi-
C. Gay nia sulfurea di Offenbach: tuperi persin più di quello
direttore Paul che nell’irridere le gerar- di Harnoncourt, motivati
O péra-sacré, uno di
quelli commissiona-
ti e promozionati con ener-
Daniel
orchestra London
Philharmonic
chie sociali terremotate
dall’irrompere tra l’aristo-
crazia terriera d’un diret-
comunque da un punto di
partenza simile: lo scostarsi
quanto più drasticamente
gia in tutta Europa dalla 2 cd Opera Rara 63 tore di circo, non risparmia possibile dalle confezioni
Compagnia del Gesù lun- niente e nessuno (neppure extra lusso della premiata
go tutto il Sei e gran parte il re della Parigi musicale, pasticceria viennese e relati-
del Settecento, in pratica Rossini, irresistibilmente va sua succursale britannica.
fino allo scioglimento parodiato allorché il ma- Contrasti agogici marcatis-
dell’ordine. Questo lavo- neggione neocastellano s’ab- simi; profili ritmici scolpiti
ro, che vide alla luce nel bandona a un “Adieu, bara- al rasoio; esaltazione mas-
parigino Collège Louis que héreditaire”!) e scrive sima di tutto il compar-
Le Grand, era accostato una partitura tra le sue più to fiati, la personalissima
alla tragedia in latino Saül, deliziose ancorché fin qui concertazione consenten-
opera del gesuita Pierre
Chamillart. Essendo opera
espressamente “a tema”,
L a bambola meccanica
che irretisce l’ingenuo
bamboccione in crisi or-
trascurate. Provvede la be-
nemerita Opera Rara con
un’incisione perfetta: tutti
do l’emergere di particolari
relativamente inediti, cosa
che esalta o irrita, a seconda
ovvio che Davide e Saul si- monale è metafora che per- di madrelingua, padroni del proprio gusto personale
ano la trasparente filigrana corre gran parte del teatro d’ogni più riposto accento ma difficile sarebbe negar-
per Luigi XIV, re per gra- musicale e danzereccio e sottotesto che sono sì co- ne la forte valenza teatrale;
zia e volontà divina. Arie, (esempio ottimo massimo mici, ma “ridentem dicere appoggiature e abbelli-
ariosi, ampi squarci corali Coppélia) dell’Ottocento. verum”, ennesima fotogra- menti sparsi a pioggia (nel-
e profluvio di danze: l’ar- Offenbach stesso ne farà fia impietosa delle ipocrisie la Glyndebourne di Fritz
te della declamazione, asse con la sua Olympia un ar- borghesi imperanti nella Busch, all’entrata degli arti-
portante della francesis- chetipo celeberrimo, schiz- Parigi del Secondo Impero. sti un cartello ammoniva “si
sima tragédie-lyrique che zandone però un anticipo Elvio Giudici prega di lasciare le appog-
getta ponte strettissimo tra esilarante con la bambola giature al guardaroba”…);
l’ambito musicale e quello di cera nelle vesti di Prin- Mozart fortepiano elevato al rango
solo teatrale di Racine e cipessa di Trebisonda, fat- Ratto dal serraglio, di protagonista, inserendosi
Corneille, è dominata per- ta campeggiare nel settore Flauto magico in diversi momenti musi-
fettamente da Charpentier, Museo delle Cere d’un interpreti R. Johannsen, cali e commentando quasi
che mette a buon frutto l’e- circo diretto da un simpa- M. Schmitt, D. ogni episodio parlato con
sperienza maturata a Roma tico maneggione che arriva Ivashchenko/ D. Behle, divagazioni e reminiscenze
a contatto con gli oratori a vincere una lotteria e il M. Petersen, A.C. motiviche (anche di opere
di Giacomo Carissimi, al relativo suo primo premio Kaappola, D. Schmutzhard, diverse, come ad esempio
punto di sopravanzare net- consistente in un castel- M. Fink nell’episodio di Osmin
tamente, almeno a mio pa- lo: solo che la bambola si direttore René Jacobs ubriaco, allorché il forte-
rere, l’ottimo ma risaputo era rotta, e il maneggione orchestra Akademie für piano commenta citando i
artigianato di Lully. Esecu- l’aveva sostituita con una Alte Musik Tre Ragazzi del Flauto; e
zione di alto livello, con- fanciulla in carne ed ossa, 5 cd Harmonia Mundi non meno che sorprenden-
dotta a un ritmo turbinoso sicché gli amorosi sensi che 2904041.5 te ma anche interessante,
che esalta il bel suono di per lei prova il principino udire il motivo della Mu-
questo giovane complesso, figlio del severissimo vici- sica Funebre Massonica
e che nel dvd documenta no di castello (per aumen- allorché Selim perdona e
il raffinato lavoro gestuale tare l’ambiguità, ruolo en congeda tutti al termine
con cui questo Charpen- travesti) sono alquanto più del Ratto); dialoghi resi ad
tier è stato messo in scena concreti di quanto sembra integrum, ma con cura par-
non in un teatro bensì nella a prima vista. Onde vicis- ticolarissima alla recitazio-
Chapelle Royale. situdini varie comprensi- ne, che difatti è assimilabi-
Elvio Giudici ve del consueto emergere le a una grande recitazione
58
Cd & dvd
di prosa (le Tre Dame, al un consumato attore di flauto Juliette Hurel 3) una trascrizione per 7
riguardo, sono irresistibi- prosa, privo d’ogni ponti- clarinetto Rémi Delangle strumenti di Ma mère l’o-
li); torrenziali profluvi di ficante grevità. Rilievo che arpa Emmanuel Ceysson ye, un quartetto di Bruno
rumori di scena, con par- può estendersi all’intero cd Alpha 933 Mantovani (1974), il quin-
ticolare inclinazione per comparto dei due cast: toc- to, composto nel 2020, e
cinguettì avicoli; nel Ratto, cante, ancorché il timbro Introduction et Allegro per
l’inclusione di diversi stru- non sia sopraffino, la Pami- arpa, flauto, clarinetto e
menti “alla turca” come na di Marlis Petersen; Ro- quartetto d’archi (1905).
tamburelli, salterio, mez- bin Johannsen è una Kon- Questa pagina di Ravel,
zaluna turca, nonché la stanze formato mignon, nata dalla commissione del
sostituzione della Marcia ma ti vien fatto di ricor- direttore di una fabbrica
d’entrata di Selim con una dare che i primi interpreti di strumenti, impegna lo
molto più rocambolesca dei due Singspiele erano in stesso arpista che aveva
di Michael Haydn; infine,
la programmatica scelta
di cast dalle voci marcata-
massima parte sui vent’an-
ni; Daniel Schmutzhard è
un Papageno di irresistibile
E sce ora (ma era stato re-
gistrato nel 2021) il cd
del Quatuor Voce intitola-
partecipato alla esecuzio-
ne della Sonata per flauto,
arpa e viola di Debussy
mente più leggere rispet- simpatia; e insomma i due to “Poétiques de l’instant (anche la flautista è la stes-
to ai sacri canoni viennesi cast sono ideali per realiz- II”, dedicato a Ravel e a sa), Emmanuel Ceysson,
codificati nelle innumere- zare appieno gli intendi- Bruno Mantovani. Il pri- che è anche artefice della
voli registrazioni storiche. menti di Jacobs. mo cd che portava questo trascrizione di Ma mère
Circa quest’ultimo punto, Elvio Giudici suggestivo titolo (recensito l’oye per lo stesso organico.
il discofilo deve sottopor- in “Classic Voice” n. 281, Sebbene sia compiuta con
si a una severa cura disin- STRUMENTALE ottobre 2022) accostava garbo e con gusto, la tra-
tossicante: chi abbia nelle al quartetto di Debussy scrizione appare anche qui
orecchie un Gottlob Frick Ravel una trascrizione, una no- l’aspetto meno interessante
o un Kurt Moll, ad esem- Quartetto vità di autore vivente e del cd, semplicemente per-
pio, può avere uno sturbo Ma mère l’oye un capolavoro dall’organi- ché è superflua, a maggior
nell’ascoltare il Sarastro di Introduzione e Allegro co inconsueto: il secondo ragione data la notorietà
Marcos Fink, che però for- Mantovani usa un criterio simile per sia dei pezzi a 4 mani che
za è l’ammettere canti be- Quartetto n. 5 Ravel, affiancando al suo della meravigliosa versione
nissimo e interpreti come quartetto Voce giovanile Quartetto (1902- orchestrale di Ravel. Tutta-
“Antonini con il ‘suo’ Giardino Armonico ne mostra con evidente immediatezza il valore”
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Recensioni
Bruckner
via si apprezza molto la fre-
schezza dell’interpretazione
dell’Introduction et Allegro
però rinnegare le anime più
profonde del ritmo e del
canto. Leonardo Lospal-
T re organisti per César
Franck.
In questo doppio cd, Joris
Live
orchestra Royal
e quella del Quartetto. E la luti indaga questo scenario Verdin, Cindy Castillo e Concertgebouw
scelta dell’autore da affian- accostando alla Sonata di Bart Verheyen omaggiano direttorivari
care a Ravel è più felice di José i Preludios di Llobet il grande organista e com- box Avro Tros
quella di Balmer accostato e la suite La frontera de positore, precursore della Lc - 142311
a Debussy. Bruno Manto- Dios di Regino Sainz de scuola organistica francese
vani (che dal 2010 dirige la Maza (esponente del- moderna, eseguendo alcu-
il Conservatorio di Parigi, la generazione successiva, ni dei suoi capolavori or-
dove si è formato) nel suo quella cioè caratterizzata ganistici: la Pièce héroique,
breve quinto quartetto, che dalla figura di Andrés Se- la Pastorale, i tre corali, il
condivide con altri suoi la- govia). Il repertorio è noto Preludio, fuga e variazioni,
vori l’amabilità discorsiva e frequentato, benché col la Grand pièce symphoni-
e la modernità moderata, contagocce; questo di- que e altri brani tratti dai 6
punta sulla continuità di sco invece dimostra che Piècese d’orgue.
una struttura a canone, con
un effetto che egli parago-
na ad una perpetua dissol-
il primo Novecento spa-
gnolo può anche essere
compatto e che sta molto
Approcciare la musica di
Franck oggi appare com-
pletamente differente da
I l cofanetto della Avro
Tros rende giustamen-
te omaggio al sinfonista
venza incrociata. bene assieme, anzi finisce quanto poteva essere ai austriaco con tutte le sin-
Paolo Petazzi per giustificarsi vicende- suoi tempi: nell’800 gli fonie: l’omaggio diventa
volmente, indicando una organisti erano essenzial- legittimazione perché ogni
Romancillo possibilità di lettura che mente di formazione pia- sinfonia è diretta da un
chitarra Leonardo non verte sul virtuosismo nistica (del resto, il reper- (grande) direttore diverso,
Lospalluti o sul preziosismo ma sul- torio organistico era anche coprendo una cronologia
cd Stradivarius 37247 la declinazione di comuni abbastanza limitato) e sarà dagli anni settanta ai nostri:
matrici estetiche (quelle solamente dopo la morte la prima con Bernard Hai-
cioè che sul pianoforte - dello stesso Franck, nel tink nel 1972, la seconda da
meno gravato di stereotipi 1890, quando la sua cat- Riccardo Chailly del 1990,
ispanici - suggeriscono di tedra di organo al Con- la terza con Kurt Sander-
legare Albéniz, Granados, servatorio di Parigi venne ling nel 1996, la quarta con
Falla e Mompou). affidata a Charles-Marie Klaus Tennstedt nel 1982,
Alcuni brani vengono pro- Widor, che la didattica del- la quinta con Eugen Jo-
posti non in versione origi- lo strumento subì la spinta chum nel 1986, la sesta con
nale ma in arrangiamento decisiva per divenire pie- Mariss Jansons nel 2012, la
Stylus Elgar
phantasticus
The hidden writing
Bloch
Concerti per viola
orchestra op. 85 scritto nel
1919 subito apprezzato, in
cui si individua il preciso
Q uesta incisione, dif-
fusa oggi sul merca-
to, risale al 2021 in occasio-
organo Irene De Ruvo viola Timothy Ridout stile musicale del musicista ne del 35mo anniversario
cd Stradivarius direttore Martyn dal carattere profondamente di attività artistica e con-
Brabbins contemplativo. Esattamente certistica del Guarneri Trio
orchestra Bbc Symphony dieci anni dopo il violista Praga. I tre giovani musici-
cd Harmonia Mundi Lc Lionel Tertis, con il con- sti cechi del 1986, Cenek
7045 senso del compositore, tra- Pavlik violino, Marek Jerie
scrisse il concerto per viola violoncello e Ivan Klansky
e orchestra che venne subito pianoforte, sono ancora
eseguito sotto la direzione oggi ottimi solisti del loro
dello stesso Elgar. Ora lo strumento, sempre in gra-
ascoltiamo in questo accura- do di stupire il pubblico e
C on stylus fantasticus i
trattatisti e organisti
antichi indicavano quello
to cd della Harmonia Mun-
di nella superba interpreta-
zione di Timothy Ridout.
deliziare gli appassionati
del repertorio da camera,
alla ricerca “ del tempo
stile “libero” - Athanasius
Kircher scrisse nella sua Mu-
surgia universalis che “non è
U n disco che rende giu-
stizia doverosa alla
viola. Strumento forzata-
In entrambe le partiture
Ridout oltre alla perfezione
tecnica infonde una musi-
perduto” musicale. Tempo
perduto però immedia-
tamente recuperato dalla
soggetto a niente, né alle pa- mente chiuso fra la poten- calità altamente poetica e intelligenza interpretativa
role, né ai soggetti armoni- za incisiva del violino, da fascinosa, nei fraseggi come unitamente alla lungimi-
ci” - svincolato appunto dai una parte, e dalla sfacciata nelle rispettive strutture for- rante coesione strumentale
temi del canto gregoriano. sensualità del violoncello, mali e dialettiche. Un valore del terzetto il cui radica-
Era, dunque, quel tipo di dall’altra. In epoca barocca, aggiunto si deve poi alla Bbc mento profondo nella città
scrittura caratteristico delle grazie anche al sommo Bach Symphony Orchestra sem- della loro formazione e dei
toccate, dei ricercari, delle che la trattò sempre come pre smagliante nelle intela- loro studi emerge anche
fantasie, dei capricci che, in strumento alla pari, essa co- iature espressive nelle dina- qui in tutta la sua fascino-
Italia, vide in Frescobaldi il nobbe non pochi esempi di miche studiatissime e nella sa allure. Una sorta di in-
maggior esponente. Ma qual composizione specifica. Ma miscelazione strumentale fallibile biglietto da visita,
era, oltre alla libera com- anche un compositore mo- delle varie sezioni orchestra- rafforzato ancor più dal
posizione senza temi dati, derno come Ernest Bloch li. Eccellente, ovviamente, mome del loro ensemble
lo scopo dello stylus fan- (1880-1959 nato a Ginevra anche l’equilibrio e l’intesa dovuto ad un violoncel-
tasticus? Lo spiegò ancora ma costretto a emigrare tra solista e orchestra. Per- lo uscito dalla bottega di
Kircher nel suo trattato: “È negli Stati Uniti per le sue tanto appare esemplare an- Andrea Guarneri nel 1684.
creato per mostrare l’abilità origini ebraiche) ha saputo che la direzione del maestro Violoncello che ora Marek
dell’esecutore e per rivelare omaggiarla con una delle Martyn Brabbins, capace di Jerie, formatosi nienteme-
le regole segrete dell’armo- pagine più originali: la Sui- infondere alle due diverse no che con Pablo Casals,
nia”. Ecco perché il titolo te per viola orchestra B 41. composizioni il giusto spes- Mstislav Rostropovitc e
di questo cd è The hidden Un’opera che testimonia sore timbrico unitamente André Navarra, fa cantare
writing, la scrittura nasco- tutto il fascino che Bloch alla precisione filologica. in tutta la gamma delle sue
sta: proponendo toccate, subì dalle culture orientali, Antonio Brena più nascoste sonorità e po-
ricercari, canzoni e capricci evocate con sapienza com- tenzialità timbriche.
di Frescobaldi, Marc’Anto- positiva e felice invenzione. Haydn Da parte loro il violinista
nio Cavazzoni, Michelan- Un affresco convincente Trii per pianoforte Cenek Pavlik dotato di
gelo Rossi, Jan Pieterszoon della considerevole durata Trio Guarneri Praga assoluta padronanza e ele-
Sweelinck e Johann Jacob di trenta minuti attraverso cd Casa Praga ganza delle quattro corde
Froberger (un repertorio quattro movimenti, che me- Digitals 250 423 come dell’arco e il pianista
non certo inedito e organi- riterebbe di essere inserito Ivan Klansky altrettanto
sticamente forse fin troppo nei repertori concertistici. pregnante nel dialogare e
frequentato), l’organista Contemporaneo del musici- nel legare minuziosamen-
Irene De Ruvo svela, con la sta svizzero, Edward Elgar te con i due strumenti ad
competenza di ferrata anti- (1857-1934 tipico composi- arco, contribuiscono a re-
chista quale è, quella “scrit- tore inglese e famoso diret- stituirci una lettura gioio-
tura nascosta” che soggiace tore d’orchestra) è celebre samente luminosa ancor-
allo stylus fantasticus. anche per un un’importante ché esaustiva dei cinque
Mattia Rossi concerto per violoncello e quadri cameristici firmati
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Recensioni
dal massimo maestro vien- bilità, il dodicesimo studio parte incentrata sulla mu- tante profonde discussioni
nese Joseph Haydn. Per l’e- (Chasse-Neige) tratto dalle sica vocale. L’interesse di sul modo in cui egli inten-
sattezza vengono eseguiti: il Études d’exécution tran- questa pubblicazione risie- deva esprimersi, è stata una
Trio con pianoforte n. 39 scendante: qui, con una de anche nel fatto che qui relazione musicale ottima
in Sol maggiore “Gypsy” tecnica impareggiabile dal- troviamo non solamente le e onesta. Entrambi aveva-
Hob. XV:25, il n. 44 in Mi la visione chiaramente or- incisioni pubblicate dalla mo la necessità di sentirci
maggiore Hob. XV:28, il chestrale, Liszt, attraverso Decca, bensì anche quelle a nostro agio nel rispettivo
n. 17 in Fa maggiore Hob. artifizi quali tremoli, lugu- edite dalla Emi e dalla Rca. modo di suonare, e quan-
XV:2, il n. 40 in Fa diesis bri vortici, note acutissime Quasi tutti i grandi piani- do ascoltavamo i risultati
minore Hob. XV:26 e il n. discendenti, raffigura un sti hanno lasciato testimo- delle registrazioni egli era
26 in Do minore Hob. paesaggio invernale in ba- nianze del proprio interes- estremamente minuzioso
XV:13. lia di neve e vento. se per questa grande fetta nel giudizio”. I due non
Antonio Brena Yang Yang Cai, classe 1998, della produzione musicale: effettuarono mai incisio-
nonostante la sua giovane pensiamo a Rubinstein, alla ni senza avere prima pro-
PIANOFORTE età, ha percorso un con- Argerich, in minor misura vato l’effetto durante un
vincente filo conduttore a Barenboim e a Brendel, concerto dal vivo e uno
Liszt nella poetica lisztiana aggi- per non parlare dei pochis- dei loro traguardi più im-
La leggierezza randosi sicura e “leggera”, simi lasciti di un Pollini. portanti fu la registrazione
pianoforte Yang Yang Cai per l’appunto, nei meandri Ma il caso di Ashkenazy è delle dieci sonate di Bee-
Cd Challenge Classics più nascosti del composi- davvero esemplare ed è di thoven, un lavoro durato
tore, tra le pieghe delle sue monito per qualsiasi solista tre anni che si accompa-
pagine più intime con una si immerga totalmente nella gnava a quello relativo alle
interpretazione perfetta- musica, giacché la presenza 32 sonate per pianoforte e
mente in tema e un tocco del pianoforte nel campo che verrà seguito dal lavo-
sempre sicuro e capace di cameristico è davvero fon- ro sui Trii (1979-1984), con
timbri morbidi e vellutati. damentale e copiosissima. la partecipazione di Lyn
Mattia Rossi I compagni di lavoro di Harrell.
Ashkenazy sono numero- Un ulteriore traguardo
Vladimir si e quasi tutti di calibro da parte di Ashkenazy e
Ashkenazy
L a leggierezza è il titolo
che Liszt dette al se-
condo dei suoi Tre studi da
Complete chamber music
& Lieder recordings
elevato, ma forse il più im-
portante come numero di
incisioni ed estensione del
Perlman fu l’esecuzione
e poi l’incisione delle So-
nate di Brahms nel 1983,
concerto, opera del 1848 e 51 cd Decca 4853821 rapporto reciproco è il vio- mentre con Harrell fu la
pubblicata l’anno seguen- linista Itzhak Perlman, che volta delle sonate di Be-
te nella quale, rispetto agli ricorda di avere incontrato ethoven, Rachmaninov,
studi precedenti, più tec- Ashkenazy alla metà degli Prokof’ev e Sostakovic. In
nico-virtuosistici, Liszt ci anni 60 dopo un concerto tutti questi casi i risultati
concentrò sul pianoforte di quest’ultimo alla Car- furono talmente elevati da
quale strumento in grado negie Hall. La loro colla- far pensare al prodotto di
anche di incarnare sonorità borazione iniziò nel 1968 un “trio stabile” là dove il
poetiche. La leggierezza è con l’incisione della Sonata pur frequente lavoro co-
anche il titolo di questa inci- di Franck cui Ashkenazy mune non presupponeva
sione lisztiana della giovane
pianista olandese di origine
cinese Yang Yang Cai.
A l cofanetto dedicato
recentemente dalla
Decca a tutte le registrazio-
volle accoppiare quella del
Trio di Brahms per cor-
no, solista il famoso Barry
l’esistenza di un complesso
in perenne attività concer-
tistica. Ancor prima che
Oltre ai Tre studi da con- ni solistiche di Ashkenazy Tuckwell. Perlman ricor- con Harrell, Ashkenay
certo, figurano l’esuberante si aggiunge oggi un ulte- da il particolare piacere aveva avuto la felice pos-
Valse-impromptu, l’elegan- riore box contenente una provato durante la lunga sibilità di incidere la so-
te secondo movimento dei parte molto importante del comune carriera: “Vi era nata di Enesco e di estratti
Grandes Études de Paga- suo lascito, quella che con- sempre qualcosa di molto dal repertorio bartokiano
nini, le tre miniature di Ap- cerne la musica da camera, speciale quando suonavo con la già leggendaria Ida
paritions, la trascrizione di intesa come insieme di re- con lui. Non solo produce- Haendel. Con Malcolm
Liszt del malinconico Du gistrazioni effettuate insie- va un suono magnifico ma Frager Ashkenazy inci-
bist die Ruh dai 12 Lieder me ad altri artisti attraverso apprezzavo la sua profon- se in tempi pionieristici la
von Franz Schubert e, sem- un repertorio molto ampio dità di lettura, il suo perfe- Sonata K 448 di Mozart e
pre per rimanere nel tema che va da Mozart a Sosta- zionismo, il suo impegno l’Andante e Variazioni di
della leggerezza e impalpa- kovic, con una importante personale… Avevamo così Schumann per violoncello
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Cd & dvd
e corno, mentre i London ninov oltre a varie altre Già in occasione dell’inci- ANTICA
wind soloists furono i pro- cose tra cui due dischi di sione dedicata a Debussy
tagonisti dei due meravi- melodie di Ciaikovskij e le di qualche anno fa nota- Marin Marais
gliosi Quintetti di Mozart Melodie op. 74 di Chopin. vamo, proprio su queste violoncello Jean-Guihen
e Beethoven. Altri partner Le incisioni di questi au- colonne, come la pianista Queyras
pianistici di primo piano tori russi furono ai tempi 35enne fosse ormai una pianoforte Alexandre
furono André Previn (le accolte con grande inte- garanzia. E lo ribadiamo. Tharaud
due suites di Rachmani- resse non solamente per la Così come ribadiamo l’as- cd Harmonia Mundi
nov) e Daniel Barenboim. qualità dell’insieme ma an- soluto peso del magistero 902315
Con quest’ultimo l’uni- che per la relativa rarità di di Karlheinz Stockhausen
ca incisione possibile fu ascolto di quel tipo di re- su questa artista che me-
quella del Concerto K 365 pertorio in un’epoca in cui ritoriamente non tralascia
di Mozart, ma l’attività artiste come la Netrebko o mai e, anzi, valorizza il re-
concertistica si allargò alla lo Grigorian erano di là da pertorio contemporaneo:
versione a quattro mani del venire. la sorprendente Toccata -
Sacre di Stravinskij, com- Tra gli altri celebri cantan- titolo, questa volta, non c’è
posizione che Ashkenazy ti troviamo qui Matthias che dire, utilizzato in senso
registrò invece con Andrei Goerne (nei Dichterliebe e letterale - di Francesco Fi-
Gavrilov insieme con lo
Scherzo à la Russe, il Con-
certo e la Sonata per due
Liederkreis di Schumann)
e Barbara Bonney.
In sintesi, il lavoro di
lidei ne è il sommo esem-
pio del disco (e, confessia-
mo, il coraggio di inserirla
S e è usuale la prassi di
eseguire al pianoforte
il repertorio del clavicem-
pianoforti. Anche il figlio Ashkenazy racchiuso in nell’incisione ha influito balo, è invece abbastanza
maggiore di Ashkenazy, questo box è da lodare an- positivamente sul nostro raro eseguire sul violoncel-
Vovka, intraprese una car- che per l’epoca in cui fu giudizio). lo il repertorio della viola
riera in duo con il padre, portato a termine: un tra- Qui, la Benelli Mosell pro- da gamba, a eccezione del-
che portò qui all’incisione guardo che è stato di pro- pone un contraltare a “Casta le Sonate di Bach. Alexan-
di un disco con musiche di fondo insegnamento per le diva” (2020), disco dedi- dre Tharaud, che già suona
Debussy e Ravel, con una generazioni successive. cato al repertorio operistico abitualmente Rameau e
esecuzione di En blanc et Luca Chierici trascritto per pianoforte, Couperin, si unisce adesso
noir che ebbe un particola- selezionando la musica per a Jean-Guihen Queyras,
re riscontro in sede critica. Aa.Vv. pianoforte solista che, pure, eclettico pure lui, nell’im-
Il repertorio cameristico Italia ha fatto e fa grande il paese presa di suonare i Pièces
brahmsiano, oltre alle già pianoforte Vanessa Benelli del Belcanto. de viole di Marin Marais.
citate sonate con Perlman, Mosell Come detto, in Italia c’è di Si tratta di arrangiamenti?
comprende qui il Quin- cd Decca tutto un po’: Paradisi, Ga- Di trascrizioni? O dob-
tetto op. 34, il Trio con luppi, Scarlatti, Respighi, biamo usare il termine co-
clarinetto op. 114 e le due Cilea, Casella, Sgambati, splay (vestire i panni dei
sonate per clarinetto (con Busoni, Malipiero, Petrassi, personaggi del proprio
Richard Mühlfeld e con i Puccini - solo per citarne videogioco preferito e im-
solisti della Cleveland Or- alcuni - per arrivare a Be- medesimarsi con esso)? In
chestra). L’ultima incisione rio, Morricone, Rota, Ezio quest’ottica si spiega meglio
cameristica di Ashkenazy Bosso e financo a I te vurria un disco nel quale la musica
(2016) è stata invece quella vasà. del Seicento non viene suo-
delle sonate di Prokof’ev e Insomma, pur nella nostra nata per indicarne ulterio-
Sostakovic con Catherine
Hewgill, primo violoncel-
lo della Sydney Symphony
P ur nella sua spiccata ete-
rogeneità cronologica e
stilistica che va da Scarlatti
generale diffidenza ver-
so le antologie bulimiche,
questa ci pare che, nel lo-
ri possibilità semantiche o
espressive agibili su diversi
strumenti ma facendo di
Orchestra. a Busoni e da Berio a Mor- devole intento di gettare tutto (nella ricerca timbri-
Le collaborazioni in cam- ricone, c’è un evidente filo luce sul pianismo italiano ca e nell’articolazione) per
po liederistico sono come rosso che lega le 20 tracce spesso adombrato dal me- travestire il violoncello da
si è già accennato estrema- di Italia, l’ultimo cd per lodramma (o da altri ge- basse de viole e il pianofor-
mente importanti. In que- Decca di Vanessa Benelli neri, nel caso dei contem- te da arciliuto. La bravura
sto caso la partener elet- Mosell: il pianismo italiano poranei), sia un po’ come attoriale dei due interpreti
tiva fu il soprano svedese meno frequentato è al cen- quel tesoro evangelico da garantisce loro la piena riu-
Elisabeth Söderström, con tro di questa ricerca di una cui estrarre “cose vecchie scita dell’esperimento, inse-
la quale Ashkenazy incise delle più interessanti piani- e cose nuove”. ribile nell’attuale e plausibile
l’opera omnia di Rachma- ste italiane. Mattia Rossi noia generalizzata dinanzi al
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Recensioni
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A Maria Callas è attribuito il merito di aver cambiato la Storia dell’Opera. Conosciuta come “La Divina”, continua
ad affascinare un vasto pubblico di appassionati come suprema artista, ma anche come donna e icona di stile.
Questo cofanetto è in assoluto la raccolta più completa di registrazioni di Maria Callas, presentando La Divina in tutti
i 74 ruoli da lei sostenuti e per i quali esista documentazione audio. Comprende tutte le sue
registrazioni in studio, una vasta raccolta delle sue migliori registrazioni live, le masterclass
tenute alla Juilliard School, video e per la prima volta un CD bonus con “alternative takes” e
sessioni di lavoro dalle registrazioni in studio degli anni ’60.
Lugo
teatrorossini.it
In collaborazione con:
0545 299542
vivaticket.com
Recensioni
Quando la musica è
ALGORITMICA
Alla Biennale si esplora la creatività digitale e informatica. Dove la composizione, secondo il Leone
d’oro Brian Eno, non si edifica come un’architettura ma cresce da sola come una pianta
M icro-music fa pensare
all’infinitamente pic-
colo. A ciò che si controlla
stre vite. Lo si è ascoltato
nell’installazione montata
in suo omaggio all’Arsenale
con procedimenti informa- da Gary Hustwit e Bren-
tici, digitali. E in effetti la dan Dawes, Nothing Can
musica elettronica oggi pas- Ever Be the Same: in 162
sa tutta attraverso software ore frammenti musicali, in-
in grado di captarla, sinte- terviste, immagini, video
tizzarla, gestirla, riprodur- del compositore si succede-
la. È il tema della Biennale percorso è tanto lontano che ora viene “orchestra- vano grazie alla combina-
Musica 2023, la penultima dalle esperienze delle neo- to”, i musicisti lo hanno im- zione guidata da “regole”
diretta da Lucia Ronchetti. avanguardie quanto aperto parato facendolo più volte, stabilite a priori. Dal puzzle
La compositrice non è stata alle diverse matrici culturali suonandolo: empiricamen- probabilistico affioravano
avara di idee nella sua espe- del suono artificiale. Più te, o “intuitivamente” come peraltro dichiarazioni di
rienza lagunare. Quella di che compositore, produt- avrebbe detto Stockhausen. poetica e affermazioni po-
dedicare un’annata al pre- tore (o pittore, come ama Ne è uscito uno show colo- litiche di fede laburista ed
sente della musica elettroni- definirsi) di suoni; allergico ratissimo, con i professori ecologista che restituivano
ca presentava dei rischi, che al gesto demiurgico di chi che si aggiravano in piedi il ritratto di un composito-
sono stati schivati: ignorare crea in solitudine; compila- sul palco della Fenice av- re tutt’altro che eticamente
gli aggiornamenti recentis- tore di archivi sonori da cui volti da luci e fumi come in disimpegnato.
simi e disconoscere l’aper- pescare abbozzi da adattare un concerto pop. Tra loro Si diceva dei rischi schiva-
tura a raggiera verso mondi e “finalizzare”… Eno era presente come vo- ti, ma ce ne sono anche di
apparentemente distanti Lo si è visto in Ships, cre- calist, a intonare le parole obbligati con una panora-
dalle Neue Musik. Il pano- azione presentata in pri- delle canzoni del suo pe- mica così estesa, sperimen-
rama presentato è stato in- ma assoluta alla Fenice: riodo rock inserite per scal- tale e per certi versi incon-
vece molto articolato, nelle adattamento di un album dare l’entusiasmo crescente trollabile.
esperienze contemporanee elettronico del 2016 (nato di un pubblico mai visto in Per esempio, l’attendibili-
più significative e forse non come installazione sonora) precedenti Biennali. La tra- tà delle singole riuscite: il
ancora del tutto sedimen- che ora compie il percorso ma sonora, la texture, nel progetto di individuare i
tate. E ha compreso pure inverso e torna alla madre passaggio dall’elettronica “fantasmi” sonori deposi-
le più sofisticate esperien- orchestra. Lo ha eseguito all’orchestra dava l’impres- tati nel tempo in un certo
ze di Dj set che animano la Baltic Sea Philharmonic sione di una certa indistin- ambiente, tematizzato da
il clubbing internazionale. sotto la guida “mistica” di zione e saturazione. E le Joanna Bailie nella pri-
La discoteca entra di diritto un Kristjan Järvi più inten- “lentezze”, la stasi, tipica ma assoluta 1979 per otto
nelle stanze della Biennale? to a motivare gli orchestrali delle musiche di Eno face- musicisti, proiezioni video
Sì, ovviamente. Da questo con una gestualità da san- vano rimpiangere la man- ed elettronica è stato com-
punto di vista è parso inec- tone che non a dirigere pe- canza di un gesto creativo pletamente disatteso e si è
cepibile il Leone d’oro a rentoriamente. E in effetti, di segno più dirompente mutato in una monotona
Brian Eno, il guru dell’elet- trattandosi di un album mai e meno ambient. Ma si sa persistenza di frammenti
tronica anglosassone il cui scritto o notato in partitura, Eno ama i tempi lenti e in- sonori discendenti affidati
70
Novità discografiche
R educe da un grande
successo con un pezzo
per orchestra al Festival di
si momenti in un percorso
lungo e complesso è forse
il carattere nuovo e speci-
Donaueschingen, Fran- fico di Songs&Voices, dove
cesca Verunelli (1979) è stata si succedono sezioni pura-
molto applaudita anche alla mente strumentali e sezioni
Biennale per un’altra novi- in cui intervengono (senza
tà, Songs&Voices, per 6 voci, testo) le voci dei Neue Vo-
10 strumenti ed elettronica kalsolisten, e dove l’elettro- tc.660201 · Mario Bianchelli
(2023), un lavoro di ampio nica è sempre presente, in Cantate e arie
respiro che dura circa un’ora un modo che offre motivi di
e dieci minuti e che nel tito- riflessione proprio in que-
lo nasconde un paradosso, sta Biennale, perché non
perché in queste canzoni e corre mai il rischio di avere
in queste voci non c’è alcun un interesse più tecnolo-
testo. L’assenza non sor- gico che musicale. I dieci
prende in una compositrice strumenti dell’Ensemble
che in una recente intervista C Barré formano un com-
(con Gianluigi Mattietti per plesso suggestivamente in-
“MusicPaper”) dichiara che consueto, e sia i momenti
non l’ha mai attratta l’idea di loro affidati, sia quelli con
mettere in musica un testo. le voci hanno una forza di
Presentando il lavoro della seduzione immediata, che
Biennale Verunelli cita “Il si- forse una maggior brevità
lenzio delle sirene” di Kafka, esalterebbe, sebbene non
e si domanda: “cosa rimane si abbia mai l’impressione tc.801901 · Ferdinando Sebastiani
del canto quando la voce di zone stanche. Bravissimi Fantasie d’opera per clarinetto e pianoforte
scompare?” E “che cos’è la tutti gli interpreti e sugge- Distribuzione esclusiva per l’Italia: Egea Music
voce senza il canto?”. Sem- stivo il rituale scenico. www.egeamusic.com
bra nascere da questi in- Paolo Petazzi m.t. srl - Frazione Cervignasco 11 - 12037 Saluzzo (cn)
tel. +39 0175 217323 - fax: +39 0175 475154 -
marketing@egeamusic.com
Recensioni
NAPOLI
Rossini
Maometto II
interpreti R. Tagliavini,
V. Berzhanskaya,
V. Abrahamyan,
D. Korchak
direttore Michele Mariotti
regia Calixto Bieito
teatro San Carlo
/
grand opéra
Torino con un titolo che evoca
divisioni religiose attualissime
L a Juive di Halévy ha
inaugurato la stagione
del Regio con un allestimen-
ed ebrei - intreccia la tragedia
dei singoli al dramma collet-
tivo, in cupe atmosfere che
tre al Coro di grande valore,
svetta l’inossidabile Gregory
Kunde, Eléazar, di voce po-
Notevole l’interpretazione
di Mariangela Sicilia, com-
mossa Rachel, dal canto
to sontuoso di Stefano Poda anticipano Don Carlo o To- tente e fraseggio scandito, straordinariamente vario e
e la direzione minuziosa ed sca; ed appunto un Te Deum che conferisce grande rilie- modulato, e splendida anche
appassionata di Daniel Oren. dà avvio all’opera, con una vo alle contraddizioni del la Eudoxie di Martina Rus-
L’opera, che mancava a Tori- processione di principi della personaggio. Nel segno somanno, voce di estrema
no da 150 anni, rispecchia Chiesa riccamente vestiti in dell’ambiguità anche la figu- agilità. Andrea Poli
43
a
2023 - 2024
direttore artistico direttore principale
Daniele Spini Diego Ceretta
BIGLIETTI e ABBONAMENTI
GIÀ IN VENDITA
Per info: tel. 055 0681726 Lera Auerbach Igudesman & Joo
Andrea Battistoni Dmitry Masleev
CON IL CONTRIBUTO DI Kolja Blacher Orchestra Giovanile Italiana
Marc Bouchkov Martin Owen
Mario Brunello Ettore Pagano
Diego Ceretta Erica Piccotti
orchestradellatoscana.it Umberto Clerici Markus Stenz
James Conlon Otto Tausk
Francesca Dego Alessandro Taverna
Valerie Eickhoff Emmanuel Tjeknavorian
Sophie Harmsen Erina Yashima
Recensioni
Fior di BAROCCO
Trionfo assoluto (anche di pubblico) nel “Giulio Cesare” romano di Alessandrini-Michieletto, il
miglior manifesto per l’opera handeliana
ROMA il legno infranto”, aria di
esaltazione gioiosa, basta un
Handel gesto, un accento, un più
Giulio Cesare in Egitto incalzante ansito ritmico, e
interpreti R. Pe, M. Bevan, ti diventa un’aria di sovrec-
R. Brès-Feuillet, S. Mingardo, citazione nevrotica, ai bordi
R. Cavalluzzi della follia. Regia, infine, che
direttore Rinaldo come sempre con Michielet-
Alessandrini to offre esempi paradigma-
regia Damiano Michieletto tici di recitazione in perfetta
teatro dell'Opera simbiosi con la recitazione
accentale, potenziata a sua
volta dalla direzione. Il cast
Il triangolo SÌ
Una festa musicale indimenticabile
senza eccessi circensi
ROMA altari barocchi quali seppero
scolpire un Neumann o uno
I Tre Zimmermann. Pe, Vistoli,
Controtenori Cohen si sono alternati evi- Ph Fabrizio Sansoni
interpreti R. Pe, C. Vistoli, tando qualunque eccesso
A. Nussbaum Cohen circense e men che mai ba- espressiva. Ma ciascuno con diritto al proprio momento
direttore Rinaldo racconata autoreferenziale un proprio orticello semina- magico, che non vuole essere
Alessandrini alla “tre tenori”, al contrario to dalla propria caratteristica un primato bensì solo com-
orchestra Teatro valorizzando sempre l’esteti- timbrica. Vistoli con la sua mozione privata. Per me, è
dell’Opera ca espressiva d’una scrittura bravura nel canto fiorito, stato l’aria “Ombra fedele,
musicale che di tanto esal- ma anche con l’audacia di anch’io” di Riccardo Bro-
ta il virtuosismo in quanto proporre i rossiniani “Tanti schi, il fratello di Farinelli: la
BOLOGNA gure mostruose e dal famoso là di hollywoodiano e gli stica che Rossini ha riciclato
uovo spaccato immaginati immancabili cavalieri del dal Viaggio a Reims; e ec-
Rossini da Bosch, le dimensioni in Conte ubriachi in mutan- cellenti anche le prestazio-
Le Comte Ory altezza del palcoscenico del doni. L’edizione bologne- ni di Lamie Beuque, bril-
Oksana Lyniv
direttrice Comunale Nouveau han- se, accolta festosamente da lante Isolier en travesti, e di
regiaHugo de Ana no costretto a cancellare il un fittissimo pubblico, ha Davide Giangregorio nei
teatro Comunale Nouveau bellissimo quadro di Bosch esibito un cast di grande panni del Gouverneur. La
che figurava come sfondo pregio, a partire dal diver- direzione di Oksana Lyniv,
nell’edizione di Pesaro: il tente, animato protagonista che pure abbiamo molto
PURO Mozart
Un “Flauto magico” poetico e mai
appesantito da sovrastrutture
ANCONA rappresentato ad Ancona,
neanche prima della rico-
Mozart struzione del teatro. Lacuna
Il flauto magico colmata con una produzione sfida facendo quello che sa Ancona si è visto un Flauto
interpreti A. Garès, di ottimo livello, affidata alla fare meglio: cioè muovere il nettato e solidissimo, cui
M.L. Iacobellis, B. Simon, concertazione raffinatissima corpo. Nel piccolo palcosce- hanno contribuito le scene
L. Bakirci, J. Turri, di Giuseppe Montesano, che nico anconetano si vedono essenziali ma razionali di
A. Rosalen, C. Riccio ha lavorato con musicisti alternarsi 22 coristi, 15 can- Lucio Diana, che con un
direttore Giuseppe molti dei quali ancora digiu- tanti e 4 danzatori, ma la sen- grande velario cilindrico
Montesano ni di quest’opera, ma subito sazione è sempre quella del ha delimitato poeticamen-
orchestra Sinfonica reattivi nell’accogliere una grande equilibrio formale te lo spazio nei momenti
Rossini lettura capace di dare peso anche nei momenti più dina- dell’azione più significati-
regia Luca Silvestrini e sostanza ad ogni frase, mici. Ottimo anche il lavoro vi. Cast quasi interamente
teatro delle Muse mantenendo il mistero che sulla gestualità attoriale, su giovanile nel quale ha spic-
avvolge le zone più umbra- quei minimi movimenti che cato, per mimetica adesione
tili. Debuttava non solo nel salvano questo singspiel dal al personaggio, più che per
Il Paradiso della
SINFONIA
Al Festival Enescu la star è Klaus Mäkelä, con un Mahler ultraterreno. Ma nel finale di
kermesse brilla anche il Purcell danzato di Christie
BUCAREST
Festival Enescu
Edizione 2023
orchestre Concertgebouw,
Orchestre Nacional de
France, Les Art Florissants
direttori Klaus Mäkelä,
Cristian Măcelaru, William
Christie
P iù di 90 concerti in
poco meno di un mese.
Le migliori orchestre d’Eu-
Ph Andrei Gindac
ropa che si alternano in un un approccio fresco e di- del Festival, c’è quella di stie e Paul Agnew porta-
vertiginoso andirivieni. sincantato all’evento. far eseguire quasi ad ogni no avanti da 20 anni: indi-
Sale quasi sempre piene e Si entra, si ascolta, si beve concerto un brano del non menticabili i ballerini che
a prezzi stracciati rispetto il caffè (offerto), si conver- vastissimo catalogo ene- volteggiano sulla schiena in
agli standard abituali (si va sa facilmente col pubblico schiano. Com’è accaduto modo giroscopico, rimbal-
dai 10 a 40 euro). Se esiste locale, di solito molto più nel concerto che Cristian zano sulle spalle e facendo
un paradiso per la musica poliglotta della media. In Macelaru ha diretto alla perno con la testa, mosse
sinfonica e strumentale, si quest’edizione, la prima testa dell’Orchestre Na- allegoriche e non descrittive,
chiama Festival Enescu, la guidata dal nuovo diretto- tional de France, una Terza tratte dal mondo hip-hop.
kermesse biennale che dal re artistico Cristian Mace- Sinfonia di Enescu scrit- Applausi per la Filarmonica
1958, pur condizionata dal laru dopo tre decadi di ge- ta nel pieno della Grande del Comunale di Bologna in
trentennio Ceausescu, ha stione Costantinescu, si è Guerra, oscura e minaccio- una levigatissima Pastorale
collocato la Romania tra poi avuta la netta sensazio- sa, ideale parallelo alla co- diretta da Roberto Abbado
le mete obbligatorie per gli ne di un Festival concepito eva Sinfonia Drammatica (tra le orchestre italiane an-
amanti della musica. An- come traino della cultura di Respighi, chiusa però da che l’Accademia Nazionale
che l’utente festivaliero più nazionale. È lo stesso so- un estatico coro che canta di Santa Cecilia e il Maggio
viziato (da Salisburgo, Lu- gno di europeismo perse- dall’alto, lontano dall’or- Musicale). Serata finale af-
cerna, Baden-Baden ecc...) guito da Enescu, che tra le chestra, mentre rintocchi fidata alla star Mäkelä (già
dovrà ricredersi: a Bucarest due guerre fu una sorta di di campana skrjabiniani protagonista con una sfavil-
la musica è davvero in for- ambasciatore rumeno nel spingono l’anelito verso un lante Yuja Wang nei due con-
mato Festival. Con appun- mondo (come Paderewski altro mondo. Trionfo per certi di Ravel). La sua Terza
tamenti che vanno dal mat- per la Polonia). Fu lui a far William Christie, che ha Sinfonia di Mahler è stata la
tino fino a tarda sera; con conoscere le composizioni portato anche a Bucarest prova di un’intesa sottocu-
oculata diversificazione della giovane scuola nazio- la tappa del suo tour con tanea con l’Orchestra del
dei programmi a seconda nale rumena, oltre a tenere il Fairy Queen di Purcell Concertgebouw: l’intensità
dei luoghi (il barocco del corsi di interpretazione danzato e cantato insieme, trattenuta di O Mensch! Gib
delizioso e contenuto Ate- a Parigi, Londra, Siena: i non solo dai membri di Les Acht!, la carica dosata dei
neul, la cameristica nella suoi allievi si chiamavano Arts Florissants, ma anche climax, le fluttuazioni legge-
sala della Radio, la sinfoni- Yehudi Menuhin, Ginette dai diplomati di Le Jardin re degli archi sono state la ri-
ca nel gigantesco Palatului Neveu, Arthur Grumiaux des Voix, un programma di sposta a “quello che l’amore
utilizzato per i congressi e un ancor giovanissimo formazione intensiva per racconta” a Mahler.
del partito comunista); con Uto Ughi. Tra le policy giovani cantanti che Chri- Luca Baccolini
78
Dal Vivo
Guardando il mostro
IN FACCIA
In “Venere e Adone”, ultima opera di Salvatore Sciarrino, gli dei si interrogano sui capricci
dell’amore. Fatalmente mortale
AMBURGO
Sciarrino
Venere e Adone
interpreti L. Claire,
M. Li, M. Klink, C.
Quattlebaum, M. Stone,
K. Evanyshin
direttore Kent Nagano
regia Georges Delnon
scene Varvara Timofeeva
teatro Staatsoper
Hamburg
in technicolor
estate” nell’inaugurazione di stagione del
Carlo Felice. Con voci bianche da applausi
e dimenticandosi pure un
verso, prima che gli applau-
si chiudessero in bellezza
una serata profondamente
coinvolgente. Donato Ren-
zetti ha concertato con sag-
gezza, pudore e signorilità,
riuscendo a tenere in mano
le redini di un’opera com-
plessa e difficile da restitui-
re, ricavando il meglio dalle
prime parti dell’orchestra,
in forma smagliante.
La palma d’oro della serata,
tuttavia, va al personaggio
GENOVA penzolavano numerosi assai che qualche sprazzo di mi- più presente e più impe-
dalla buca d’orchestra per stero. Tra i solisti di canto le gnativo della commedia: il
Britten curiosare nel mondo stru- prove migliori sono giunte coro delle Fate, con i suoi
A Midsummer night’s mentale britteniano; in sce- da Sydney Mancasola (una solisti (Maria Guano, So-
dream na il mondo meraviglioso e Tytania perentoria e impec- fia Macciò, Giulia Nastase,
interpreti C. Ainslie, variopinto di Shakespeare, cabile), Keri Fuge (una He- Eliana Uscidda). E qui ci
S. Mancasola, M. Anselmi, restituito dalla vivacità cro- lena dalla gran voce e dalla sia consentito aggiunge-
J. Chest, K. Fuge, S. Wilde, matica dei costumi firmati solida presenza scenica), re la nostra meraviglia a
K. Kader, P. Kirk, D. Ireland, da Gary McCann, parimenti John Cest (Demetrius) e dal quella del pubblico, che ha
D. Shipley autore di scene più autunna- Bottom di David Shipley, applaudito fragorosamen-
direttore Donato Renzetti li che di mezza estate, ma di anche quando ha dovuto te il Coro di voci bianche
regia Laurence Dale grande impatto ed efficacia: cantare e recitare sotto una del Carlo Felice che Gino
teatro Carlo Felice a dominare e a “muoversi” pesante maschera d’asino. Tanasini istruisce da quasi
letteralmente sul palcosceni- Più monocordi ma corretti vent’anni; una realtà stra-
co splendidi, altissimi e spo- Scott Wilde (Theseus), Ka- ordinaria, sopravvissuta a
U na platea festante e
riccamente popolata a
tutte le recite del Midsum-
gli alberi che ricordavano le
maestose faggete del Parco
nazionale del Pollino; il tutto
melia Kader (Hippolyta),
David Ireland (Quince),
Suemas Begg (Flute), Sion
tutte le crisi (non poche)
attraversate dall’ente liri-
co genovese, che ha sapu-
mer Night’s Dream di Brit- nel perimetro di una enorme Gowonwy (Snug), Robert to prendersi finalmente il
ten è un gran bel segnale non cornice luminosa simil-tele- Burt (Snout) e Benjamin Be- palcoscenico che merita
solo per il Carlo Felice ma visiva appena oltre la quale, van (Starveling). Meno “cen- nell’ambito di una gran-
in generale per la ripartenza sul proscenio, si collocavano trate”, sovente spoggiate e de produzione: oltre a una
dei teatri italiani. Uno spet- alcuni morbidi e invitanti deboli, ma comunque sceni- prova vocale inappuntabile
tacolo inaugurale potente e giacigli erbosi sui quali cade- camente efficaci, le voci del (pronuncia compresa!), si è
riuscitissimo, nuovo di zec- vano nel sonno i vari perso- controtenore Christopher rivelato magnifico il lavo-
ca, che il massimo genovese naggi shakespeariani. Ainslie (Oberon) e di Hagar ro di regia su questi ado-
esporterà alla Royal Opera Curatissima e coerente la Sharvit (Hermia). lescenti che si muovevano
House di Muscat in Oman a regia di Laurence Dale, Per ultimo Puck, la voce re- perfettamente a loro agio, e
febbraio dell’anno prossimo. che ha saputo mettere or- citante di Matteo Anselmi: in cui siamo certi che molti
Alla recita del 19 ottobre si dine all’universo caotico nonostante la prova attoriale degli spettatori più giovani
mescolavano piacevolmente, del Midsummer, accom- di livello, una pronuncia in- si siano rispecchiati, che poi
proprio come in palcosce- pagnando i personaggi glese da rivedere seriamente è la vera scommessa e il mi-
nico, stili ed età diverse: in nelle loro manifestazioni (si capiva meglio l’inglese dei stero del teatro, soprattutto
platea frotte di giovani lice- ondivaghe e un poco folli, cantanti) e il monologo fina- quello di Shakespeare.
ali, che durante l’intervallo ma riuscendo a regalarci an- le buttato via in gran fretta Andrea Ottonello
80
Ph Gianni Cravedi
FEDORA La regia di Pier Luigi
Pizzi ripaga le attese,
MODENA tratti anche sensuale al ruo- Yuliya Tkachenko come sul bianco e sul nero: tre
lo di Loris, e per Fedora si Olga e Simone Piazzola nei alte e lineari porte-finestre
Giordano è ascoltata la versione per panni di Siriex; ed eccel- per la Russia e tra grandi
Fedora mezzosoprano (predispo- lente la direzione di Aldo vetrate per la Svizzera, che
interpreti T. Romano, L. sta dallo stesso Giordano) Sisillo, attento a scandire, si aprono sull’acqua di un
Ganci, S. Piazzola, affidata a Teresa Romano. con l’Orchestra Filarmoni- lago, con un candido ar-
Y. Tkachenko Sicura nel registro acuto, ca Italiana, i tempi nervosi redamento e un gran velo
direttore Aldo Sisillo piena di slancio cantabile della scena “inquisitoria” pendente sul salotto; la fe-
regia Pier Luigi Pizzi nel centro, e solo con qual- al I atto, quelli sensuali dei sta a Parigi, invece, è domi-
teatro Pavarotti-Freni che eccesso poitriné nel duetti fra Loris e Fedora nata da una sorta di dorato
grave, ha tratteggiato un nel II e III e i toni leggeri gazebo liberty. Anche il
personaggio di autentica del finale svizzero, in cui pianista Ivan Maliboshka,
L’ inaugurazione 23-24
s’è aperta con Fedora,
ed è stata una scelta felicissi-
femme fatale, con fascinosi
toni lirici ma anche accenti
sdegnati e incisivi nel trat-
Giordano occhieggia al ‘900.
Il raffinato spettacolo pen-
sato in toto da Pier Luigi
nel ruolo di Lazinski che
accompagna suggestivamen-
te il duetto fra Loris e Fe-
ma, accolta con calore grazie teggiare la pena d’amore Pizzi (regia, scene, costu- dora al II atto, si è preso un
anch a un cast di gran pregio. per il Vladimiro ucciso e mi) ha confermato ancora bel riconoscimento alla fine
Luciano Ganci ha dato la sua nel progettare la vendet- una volta le sue scelte gio- della recita.
vocalità piena, agguerrita e a ta contro Loris. Pregevoli cate quasi invariabilmente Cesare Orselli
INGRESSO GRATUITO con prenotazione obbligatoria allo 02.76015728 info: accademiamusicanticamilano.eu accademiamusicanticamilano
Stagione23
Stagione 22
Sinfonica24
Sinfonica 23
11.10.22_BZ
17.10. 2 3 _ BZ 29.11.22_BZ0 5.1231.12.22_TN
. 2 3 _ BZ 28.02.23_BZ 18.04.23_BZ 015.06.23_TN
07.0 2 . 2 4 _ BZ 9.0 4. 2 4 _ BZ
Auditorium Auditorium Auditorium Auditorium Auditorium Duomo
18.10. 2 3 _TN 0 6.12 . 2 3 _TN 0 8.0 2 . 2 4 _TN 10.0 4. 2 4 _TN
12.10.22_TN 30.11.22_TN 02.01.23_BZ 01.03.23_TN 19.04.23_TN 16.06.23_BZ
OTTAVIO DANTONE
Auditorium Auditorium KENT NAGANO
Auditorium TIMOTHY BROCK Auditorium
Auditorium ALEVTINA
Duomo IOFFE
OTTAVIO DANTONE TIMOTHY REDMOND ALEXANDER MAYER MICHELE MARIOTTI KOLJA BLACHER KENT NAGANO
2 4.10. 2 3 _ BZ 12 .12 . 2 3 _ BZ 13.0 2 . 2 4 _ BZ 18.0 4. 2 4 _TN
2 5.10. 2 3 _TN 06.12.22_BZ
08.11.22_BZ 13.12 . 2 3 _TN
17.01.23_BZ 14.0 2 . 2 4 _TN
07.03.23_BZ 16.05.23_BZ 19.0
FUORI4. 2 4 _ BZ
ABBONAMENTO
JAUME SANTONJA
Auditorium Auditorium ENRICOAuditorium
CALESSO THOMAS DAUSGAARD
Teatro Comunale Auditorium 20/23.10.22_BZ
KENT NAGANO
09.11.22_TN 07.12.22_TN 18.01.23_TN 08.03.23_TN 17.05.23_TN Teatro Comunale
Auditorium
0 9.11. 2 3 _ BZ Auditorium 31.12 Auditorium
. 2 3 _TN Auditorium Auditorium
0 5.0 3. 2 4 _ BZ 27/30.10.22_TN
07.0 5. 2 4 _ BZ
10.11.
GÁBOR 2 3 _TN DANIEL COHEN 02.01.24_
TAKÁCS-NAGY ALEXANDERBZLONQUICH MICHELE0 6.0 3. 2 4 _TN
MARIOTTI OTTAVIO DANTONE 0Teatro
8.0 5.Sociale
2 4 _TN
OTTAVIO DANTONE ALESSANDRO BONATO MARKUS STENZ PPP. PROFETA
MICHELE MARIOTTICORSARO
18.11.22_BZ 20.12.22_BZ 24.01.23_BZ 28.03.23_BZ 23.05.23_BZ A cento anni dalla nascita
Teatro Comunale Auditorium Auditorium Auditorium Auditorium di Pier Paolo Pasolini
2 8.11. 2 3 _ BZ 3 0.01. 2 4 _ BZ 2 6.0 3. 2 4 _ BZ 11.0 6. 2 4 _ BZ
19.11.22_TN
2 9.11. 2 3 _TN 21.12.22_TN31.01. 25.01.23_TN
2 4 _TN 29.03.23_TN
27.0 3. 2 4 _TN 24.05.23_TN 12 .0 6. 2 4 _TN
Auditorium Auditorium Auditorium Auditorium Auditorium
FRANCESCO LANZILLOTTA DIEGO MATHEUZ OTTAVIO DANTONE MICHELE MARIOTTI
KENT NAGANO THOMAS DAUSGAARD MIN CHUNG STEFANO MONTANARI MICHELE GAMBA
I POMERIGGI MUSICALI
HIGIANA
HIGIANA
HIGIANA
HIGIANA
HIGIANA
HIGIANA
NOI ADERIAMO
alla nuova carta universitaria
Studente
della
Toscana
SERVIZI e AGEVOLAZIONI
per gli studenti universitari
della nostra regione
www.regione.toscana.it/cartastudenteuniversitario