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TEODOR CURRENTZIS

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con una nuova
orchestra
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART.1 COMMA 1, DCB Milano - Distr. naz. SO.DI.P Spa - Data di prima immissione: 15 novembre 2023

STAGIONI VIRTUALI
Guida alla classica
in streaming

CARRÀ, PIAF E...


Se l’opera diventa
cronaca e biografia

NEL CD INEDITO

Messa di Natale

di Merulo
e Gabrieli
Cappella Marciana

NELL’ALBUM DIGITALE

Lorin Maazel
Respighi, Rimskij
Musorgskij

Attualità e appuntamenti
fino al 15 dicembre 2023
Mensile n. 294
Novembre 2023

€ 12
DAL13 AL 19 OTTOBRE 2023 DAL 15 AL 22 MARZO 2024

A MIDSUMMER
TOBRE 2023 DAL 15 AL 22 MARZO 2024
BEATRICE
UMMER NIGHT’S DREAMBEATRICE DI TENDA
LIRICA
DREAMLIRICA
LIRICA DI TENDA 2023-24
2023-24
2023-24
Opera in tre atti Tragedia lirica in due atti
Musica di BENJAMIN BRITTEN Musica di VINCENZO BELLINI
re atti Tragedia lirica in due atti Maestro concertatore e direttore
Maestro concertatore e direttore
MIN BRITTEN Donato Renzetti Musica di VINCENZO BELLINI Riccardo Minasi
tore e direttore Regia Laurence Dale Maestro concertatore e direttore Regia Italo Nunziata
enzetti Personaggi e interpreti principali: Riccardo Minasi Personaggi e interpreti principali:
nce Dale Oberon Christopher Ainslie Regia Italo Nunziata Filippo Maria Visconti Mattia Olivieri
preti principali: Tytania Sydney Mancasola Beatrice di Tenda Angela Meade
DAL13 AL 19 OTTOBRE 2023 Personaggi e interpreti principali: Agnese
DAL 15 AL 22 MARZO 2024
del Maino Sonia Ganassi
ristopher Ainslie
A MIDSUMMER BEATRICE
DAL13
DAL13
DAL AL26
17 AL AL 19 OTTOBRE
19 NOVEMBRE
OTTOBRE 2023 2023
Filippo Maria Visconti Mattia Olivieri
2023 DALDAL15 AL
15 22
ALMARZO 2024
22Francesco
MARZO 2024
Orombello Demuro

AA MIDSUMMER BEATRICE
dney Mancasola Beatrice di Tenda Angela Meade
MIDSUMMER
WERTHER
NIGHT’S DREAM Agnese del Maino Sonia Ganassi DIBEATRICE
TENDA
NIGHT’S DREAM DI
DITENDA
VEMBRE 2023 DAL 12 AL 21 APRILE 2024

THER NIGHT’S
Musica Musica
di JULES DREAM
Drame lyrique Opera
MASSENET
di BENJAMIN BRITTEN
Orombello
in quattro atti
in tre atti
Opera in tre atti
Opera inconcertatore
tre attie direttore
Francesco Demuro
LA TENDA
Tragedia lirica in due atti

BOHÈME
Musica di Tragedia
Maestro
VINCENZO lirica inBELLINI
concertatore
Tragedia
due atti
e direttore
lirica inBELLINI
due atti
MusicaMaestro
Maestro concertatore
di BENJAMIN e direttore
BRITTEN DAL 12 AL 21 APRILE 2024 Musica di VINCENZO
Scene liriche
Riccardo Minasi in quattro quadri
Donato Renzetti Musica
n quattro atti diDonato
MusicaMaestro
BENJAMIN Renzetti BRITTEN Musicadi VINCENZO BELLINI
LA BOHÈME
concertatore e direttore Maestro concertatore
di GIACOMO e direttore
PUCCINI
MASSENET Regia Laurence Dale Regia Italo
Riccardo Nunziata
Minasi ee direttore
Maestro
Regia, eDonato
costumiRenzetti
sceneconcertatore e direttore
Dante Ferretti Maestro
Maestro concertatore
concertatore direttore
Personaggi e interpreti principali: Personaggi e Riccardo
interpreti Minasi
principali:
tore e direttore Donato
Regia Renzetti
Laurence Dale Scene liriche in quattro quadri RegiaRiccardo
Italo Minasi
Nunziata
Personaggi e Oberon
interpretiChristopher
principali:Ainslie Filippo Maria Visconti Mattia Olivieri
enzetti Regia Laurence
Personaggi
Werther
Dale
eJean-François
interpreti
Tytania principali:
Sydney Musica di GIACOMO PUCCINI
Mancasola
Borras Regia
BeatricePersonaggi
di Tenda
Regia ItaloMeade
eAngela Nunziata
interpreti
Augusto principali:
Fornari
Oberon
Personaggi eDAL
Albert Christopher
interpreti
Jérôme Ainslie
principali:
Boutillier Agnese
Filippo delPersonaggi
Maria Maino
Visconti Sonia
e Ganassi
Mattia Olivieri
interpreti principali:
mi Dante Ferretti 17 AL 26 NOVEMBRE 2023
Tytania Sydney Mancasola Maestro concertatore e direttore Personaggi
Orombello e interpreti
Francesco Demuroprincipali:
Charlotte Caterina Piva
Oberon Christopher Ainslie Beatrice di Tenda Angela Meade
Riccardo Minasi Filippo Maria ViscontiSonia Mattia Olivieri
preti principali:
an-François Borras
WERTHER
DAL 17 AL Sydney
Tytania Mancasola
26 NOVEMBRE 2023
DAL 17 AL 21 DICEMBRE 2023 Regia Augusto Fornari
Mimì
Agnese
Rodolfo
Anastasia
del
Beatrice
Maino Bartoli/Serena
DAL di
GaleanoTenda
12 AL
Orombello
Ganassi Gamberoni (13, 20)
Angela
Salas/Alessandro
21 APRILE Meade
Scotto di Luzio (13, 20)
2024 Demuro
Francesco
Drame lyrique in quattro atti Agnese del Maino Sonia Ganassi
ôme Boutillier WERTHER
DAL 17Musica
AL 26 di
ÉDITH
NOVEMBRE 2023
JULES MASSENET Marcello
Personaggi e interpreti principali:
Alessio
Orombello LA DAL
BOHÈME
Arduini/Leon Kim
Francesco
(13, 20)
Demuro
12 AL 21 APRILE 2024
WERTHER
terina Piva Maestro concertatore e direttore
Drame lyrique in quattro atti Scene liriche in quattro quadri
Mimì Anastasia Bartoli/Serena Gamberoni Musica(13, 20)
DAL 17 AL 26 MAGGIO 2024
Opera
Musica
Donato
di lirica
JULES in due Renzetti
atti
MASSENET DAL LA BOHÈME
di GIACOMO PUCCINI
20)12 AL 21e APRILE 2024
EMBRE 2023 Regia,
MusicaDrame scene
lyrique
di MAURIZIO
Maestro e costumi
in quattro
concertatore
Rodolfo
Dante
eatti
FABRIZIO
direttore
Marcello
Galeano
Ferretti
Alessio
Salas/Alessandro
Arduini/Leon Kim
Scotto
(13,
di
20)
Luzio (13,
Scene IL CORSARO
Maestro concertatore
LA BOHÈME
liricheMinasi
Riccardo
direttore
in quattro quadri

TH
Musicadella
Commissione diPersonaggi
JULES
DonatoeMASSENET
Fondazione Teatro
interpreti
Renzetti Carlo Felice
principali:
MusicaMelodramma
di GIACOMO PUCCINI
tragico in tre atti
in occasione del 60° anniversario
Maestro Werther della
concertatore
Regia, scene e costumi e morte
Jean-François
direttore
Dante
diBorras
Ferretti
Édith Piaf Regia Augusto Fornari
Scene
(1915 Albert
- 1963) Jérôme Boutillier DAL 17 AL 26 MAGGIO 2024 Musica
Maestro diliriche
concertatore in quattro
GIUSEPPE quadri
VERDI
e direttore
n due atti Donato
CharlotteRenzetti Caterina Piva
Personaggi
Musica e interpreti
Riccardo
di GIACOMO principali:
Minasi ePUCCINI
IL CORSARO
Personaggi
Maestro e interpreti
concertatore principali:
e direttore Maestro
Mimì Anastasia concertatore
Bartoli/Serena Gamberonidirettore
(13, 20)
ZIO FABRIZIO Donato 17Renzetti
Regia, scene e DAL
costumi
Werther Dante Ferretti
Jean-François
AL 21 DICEMBRE 2023
Borras Maestro
Rodolfo Galeano Regia concertatore
Renato
Augusto
Salas/Alessandro Scottoedidirettore
Palumbo
Fornari Luzio (13, 20)
ione Teatro Carlo Felice PersonaggiAlberte interpreti Jérôme Boutillier
principali: Marcello Alessio
Personaggi Riccardo
Arduini/Leon Kim
e interpreti Minasi
(13, 20)
principali:
rio della morte di Édith Piaf
1963)
Accademia
Allestimento
Ligustica ÉDITH
Charlotte Caterina
Werther
scenico
Jean-François
Piva
di Belle Arti
Melodramma tragico in tre atti
BorrasMusica di GIUSEPPE VERDI Mimì Anastasia
Regia
Regia
Personaggi
Rodolfo Galeano
Lamberto
Bartoli/Serena
DAL 17 AL 26 MAGGIO 2024Fornari
Augusto
Puggelli
Gamberoni (13, 20)
e interpretiScotto
Salas/Alessandro principali:
di Luzio (13, 20)
Albert Jérôme
Opera lirica Boutillier
in due atti
tore e direttore DAL
Personaggi e17 AL 21 DICEMBRE
interpreti
Musica di MAURIZIO
Charlotte Caterina Piva
2023
principali:
FABRIZIO Maestro concertatore e direttore Personaggi
IL CORSARO
Marcello AlessioCorrado e
Arduini/Leoninterpreti
Kimprincipali:
Francesco (13,Meli
20)
enzetti
o scenico
in occasione
Marcel DAL 17 AL
ÉDITH
Édith Piaf della
Commissione Salome
del 60° anniversario
Cerdan Francesco2023
21 DICEMBRE
Opera (1915
lirica in -
JiciaTeatro Carlo Felice Renato Palumbo
Fondazione
dellaGalasso
Pio
1963)
due atti
morte di Édith Piaf
Regia Lamberto Puggelli
Mimì Melodramma
Rodolfo
Anastasia
Musica
Medora
Galeano
DAL
Bartoli/Serena
tragico
17 Seid
AL
inIrina
Mario
26 MAGGIO
di GIUSEPPE VERDI
Gamberoni (13, 20)
tre attiLungu
Salas/Alessandro Scotto di Luzio (13, 20)
Cassi
2024
Jack La Motta Claudio Sgura Marcello Alessio Arduini/Leon Kim (13, 20)
ca di Belle Arti
ÉDITH
Commissione
Musica Maestro
DAL 19della
AL 28
concertatore
di MAURIZIO
Donato Renzetti
Fondazione
GENNAIO 2024
e direttore
FABRIZIO
Teatro CarloPersonaggi
Felice e interpreti principali:
Maestro Gulnara
Renato Palumbo
DAL 14
17 AL 26
IL CORSARO
concertatore eMarigona
direttore Qerkezi

preti principali: in occasione delOpera Allestimento


60° anniversario scenico
della morte di Corrado
Édith Piaf Francesco Meli
Melodramma
Regia DAL
LambertoAL 20 MAGGIO
tragico
GIUGNO
Puggelli
2024
in tre atti
2024
lirica in due atti
MADAMA BUTTERFLY IL BARBIERE
CORSARO
Musica di GIUSEPPE VERDI
lome Jicia
IL
Accademia
(1915 Ligustica
- 1963) di Belle Arti Medora Irina Lungu
MusicaMaestro
di MAURIZIO
concertatore FABRIZIO
e direttore
Personaggi e interpreti principali:
Maestro
ancesco Pio Galasso
CommissioneTragediaPersonaggi
della Fondazione e interpreti
Teatroprincipali:
Carlo Felice Seid Mario Cassi Corradoconcertatore e direttore
Francesco Meli
Donato Piaf Renzetti Renato
IrinaPalumbo
DI SIVIGLIA
audio Sgura in occasione del 60° giapponese
Édith in tre atti
Salome Jicia Melodramma
Medora tragico in tre atti
Lungu
Musica di
anniversario
Marcel della
Cerdan Francesco
GIACOMO
morte
PUCCINI
di Édith
Pio Galasso Gulnara
Piaf Marigona Qerkezi Musica
Seid diMario
GIUSEPPE
Cassi VERDI
Allestimento
(1915 scenico
- 1963) Regia Lamberto Puggelli
Jack
AccademiaLa Motta Claudio
Ligustica Sgura
di Belle Arti Gulnara Marigona Qerkezi
NNAIO 2024 Maestro concertatore e direttore DAL 14 AL 20 GIUGNO 2024 Maestro concertatore e direttore
Dramma
Personaggi comicoprincipali:
e interpreti in due atti
Donato
DALe19Renzetti
Fabio
Personaggi Luisi
interpreti principali: Musica AL Renato
14 di GIOACHINO Palumbo ROSSINI
UTTERFLY
AL 28 GENNAIO 2024 Corrado Francesco
2024 Meli

IL BARBIEREIL BARBIERE
DAL 20 GIUGNO

MADAMA BUTTERFLY Édith


Accademia
PiafAlvis
Allestimento
Regia e scene
Ligustica
Salome
scenicoJicia
Hermanis
Marcel Cerdan Francesco Pio Galasso
diprincipali:
Belle Arti
Medora
Maestro
Seid
Irina Lungu
Regiaconcertatore
Lamberto
Mario
Giancarlo
e direttore
Puggelli
Cassi
Andretta
DI SIVIGLIA DI SIVIGLIA
ese in tre atti Personaggi eTragedia
interpreti
Jack La Motta Claudio
giapponeseSgura
in tre atti Personaggi
Gulnara eMarigona
interpretiQerkezi
principali:
MO PUCCINI Personaggi
Musicae interpreti
di GIACOMO principali:
PUCCINI
Cio-cio-san Lianna Haroutounian/Jennifer Rowley (20, 27) Regia e impianto scenico
Corrado Francesco MeliDamiano Michieletto
DAL
Édith Piaf
Suzuki Manuela 19
MaestroAL 28 GENNAIO
Salome
Custer/Caterina
concertatore 2024
JiciaPiva (20, 27) Dramma comico in due atti
e direttore Dramma
DAL comico in due
14 AL 20 GIUGNO atti 202
tore e direttore Medora
Personaggi Irina
e Lungu
interpreti:
4
FabioLippi
Luisi
MADAMA BUTTERFLY
Musica di GIOACHINO
Marcel
F.B. Pinkerton FabioCerdan Francesco
Sartori/Matteo Pio(20,
Galasso
27) diROSSINI
Luisi SharplessJack La Motta
Vladimir eClaudio
Stoyanov/Alessandro
Regia Sgura
scene Alvis Hermanis
Musica di GIOACHINO ROSSINI
Luongo (20, 27)
Solisti
Maestro concertatore e direttore
MaestroeGulnara IL BARBIERE
Seid Mario
dell’Accademia
concertatore
inserimento
Giancarlo
altoCassi
eMarigona
Andretta
perfezionamento
direttore Qerkezi
professionale
vis Hermanis
DI SIVIGLIA
Tragedia giapponese in treprincipali:
atti
Personaggi e interpreti dell’Opera Carlo Felice Genova
preti principali:
Musica
DAL 16
Cio-cio-san
DAL
di
ALGIACOMO
19Lianna
AL 25 FEBBRAIO
PUCCINIRowley (20,
28Haroutounian/Jennifer
GENNAIO 20242024 Giancarlo
27) Andretta Regia e impiantodiretta
scenico
DAL Damiano
da
14 AL Francesco
20 GIUGNOMichieletto
Meli
202 4

MADAMA BUTTERFLY
Suzuki Manuela
Maestro Custer/Caterina
concertatore Piva (20, 27)
e direttore Dramma comico in due atti
Personaggi e interpreti:

Caterina Piva (20, 27) IDOMENEO


nian/Jennifer Rowley (20, 27)
F.B. Pinkerton Fabio Fabio Luisi Lippi
Sartori/Matteo Regia (20,e27)
impianto scenico Damiano Michieletto
Sharpless Vladimir Stoyanov/Alessandro Luongo (20, 27)
Personaggi e interpreti:
SolistiMusica
dell’Accademia
IL BARBIERE
di alto perfezionamento
di GIOACHINO
e inserimento professionale
Maestro concertatore e
ROSSINI
direttore
DI SIVIGLIA
Regia
Tragedia e scene
giapponeseAlvis
in Hermanis
tre atti dell’Opera Carlo Felice Genova
tteo Lippi (20, 27) Dramma per musica in tre atti
Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento Giancarlo Andretta
diMusica
Musica(20,
v/Alessandro Luongo
di GIACOMO
27) Personaggi
WOLFGANG AMADEUS PUCCINI
DAL e16interpreti principali:
AL 25 FEBBRAIO 2024MOZART e inserimento professionale
diretta da Francesco Meli
Regia e impianto scenico Damiano
in dueMichieletto
Maestro
Cio-cio-san Lianna
IDOMENEO
concertatore e direttore
Haroutounian/Jennifer Rowley (20, 27) Dramma comico atti
Maestro concertatore e direttore dell’Opera Carlo Felice Genova Musica
Suzuki Manuela
Riccardo Fabio Luisi Ori
Custer/Caterina
Minasi/Simone Piva (20, 27)
(25) di GIOACHINO
Personaggi e interpreti: ROSSINI
BBRAIO 2024 F.B. Pinkerton Fabio Sartori/Matteo
Dramma per musica Lippi
in tre (20,
atti 27) diretta da Francesco Meli Solisti dell’Accademia di alto perfezionamento
Regia
Sharpless dieWOLFGANG
scene
Vladimir
Musica Alvis Hermanis
Stoyanov/Alessandro
AMADEUSLuongo (20, 27)
MOZART Maestro concertatore e direttore
Regia Matthias Hartmann e inserimento professionale
ENEO Cio-cio-san
sica in tre atti
Personaggi
Personaggi
Lianna
ee interpreti
Maestro
Riccardo
principali:
concertatore
interpreti
16 ALMinasi/Simone
Haroutounian/Jennifer
DAL
Idomeneo Antonio Poli
e direttore
principali:
25 FEBBRAIO 2024Ori (25) (20, 27)
Rowley Regia
Giancarlo
dell’Opera
diretta
e impianto
Orchestra, da
Andretta
Carlo Felice
Francesco
scenico
Coro, Coro
Genova
Meli
Damiano
di Michieletto
voci bianche,
IDOMENEO
Suzuki Manuela Regia Matthias Hartmann
Custer/Caterina Piva (20, 27) Tecnici dell’Opera
Personaggi Carlo Felice Genova
e interpreti:
AMADEUSF.B. MOZART Idamante Cecilia Molinari
Pinkerton Fabio Sartori/Matteo
Illia BenedettaLippi
Personaggi e interpreti (20, 27)
principali:
Torre Maestro
Solisti del Coro Claudio
dell’Accademia di altoMarino Moretti
perfezionamento
tore e direttore Sharpless Vladimir Idomeneo Antonio
Stoyanov/Alessandro
Dramma per musica PoliLuongo (20, 27)
in tre atti Orchestra, Coro, Coro di voci bianche,
Elettra Lenneke
Idamante Ruiten
Cecilia Molinari
Maestro dele inserimento
CoroCarlo
Tecnici dell’Opera di vociprofessionale
bianche
Felice GenovaGino Tanasini
Simone Ori (25) Musica di WOLFGANG AMADEUS MOZART
Illia Benedetta Torre Maestro del dell’Opera
Coro ClaudioCarlo Felice
Marino Genova
Moretti
Maestro
DAL concertatore
16 AL 25 FEBBRAIO
Elettra e2024
direttore
Lenneke Ruiten Maestro del Corodiretta
di vocida Francesco
bianche Meli
GinoCON
Tanasini
s Hartmann Riccardo Minasi/Simone Ori (25) IL PATROCINIO DI MEDIA PARTNER

pretiInfo
principali:
ntonio Poli
IDOMENEO
e biglietti www.operacarlofelicegenova.it
Regia Matthias Hartmann
Personaggi
per emusica
interpreti Orchestra, Coro, Coro di voci bianche,
in treprincipali:
CON IL PATROCINIO DI MEDIA PARTNER

Info e biglietti www.operacarlofelicegenova.it


Dramma atti
Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova
cilia Molinari Musica di WOLFGANG Antonio Poli MOZART
Idomeneo AMADEUS Orchestra, Coro, Coro di voci bianche,
nedetta Torre Idamante Cecilia Molinari Maestro del Coro Claudio Marino Moretti
Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova
Maestro concertatore e direttore Maestro del Coro Claudio Marino Moretti
nneke Ruiten Illia Benedetta
Riccardo Minasi/Simone Maestro
Torre del Coro di voci bianche Gino Tanasini
Elettra LennekeOri (25)
Ruiten Maestro del Coro di voci bianche Gino Tanasini
Regia Matthias Hartmann CON IL PATROCINIO DI MEDIA PARTNER
Personaggi e interpreti principali: CON IL PATROCINIO DI MEDIA PARTNER

cegenova.it
Info e biglietti www.operacarlofelicegenova.it
Idomeneo Antonio Poli
Idamante Cecilia Molinari
Orchestra, Coro, Coro di voci bianche,
Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova
Illia Benedetta Torre Maestro del Coro Claudio Marino Moretti
Elettra Lenneke Ruiten Maestro del Coro di voci bianche Gino Tanasini
Direttore responsabile:
SOMMARIO n. 294 Novembre 2023
Andrea Estero (andreaestero@xgpub.com)

Hanno collaborato:
Luca Baccolini (scrittura e revisione)
6 In scena
Il valzer delle prime: “Don Carlo” alla Scala,
Antonio Brena, Carlo Maria Cella, Luca Chierici, Carlo Fiore,
Guido Giannuzzi, Elvio Giudici, Carlo Alessandro Landini, “Mefistofele” a Roma, “Turandot” a Napoli
Francesco Leprino, Paolo Locatelli, Marcello Nardis,
Cesare Orselli, Andrea Ottonello, Alex Pessotto,
Paolo Petazzi, Carlo Piccardi, Andrea Poli,
Mattia Rossi, Guido Salvetti
16 Radio-Tv-web
Werther da Oscar al Carlo Felice
Grafica e impaginazione:
Alessandra Giliberti

Foto di copertina:
18 Viaggi da non perdere in Europa 22
Nadia Romanova

Posta elettronica: redazione@xgpub.com


21 Note d’autore di Marcello Nardis
Sito internet: www.classicvoice.com 22 Visioni di Luca Baccolini
Stampa: e Alex Pessotto
Tiber spa
Via Monte Napoleone 8, 20121 Milano
Viaggio nel pianeta streaming, dove la musica
si vede. Intervista a Vikingur Ólafsson, il pia-
Stampa cd allegato:
Stampa AMG S.r.l. nista globetrotter che porta Bach su Stage+
Via Ponza,7 Casoria (Na)
Confezionamento:
Con.Plast. snc 30 Attualità di Luca Baccolini e Andrea
Via Po 120-124, 20032 Cormano (Mi)
Distribuzione:
Estero
L’opera-biopic: se la star diventa
30
SO.DI.P. Spa, via Bettola 18
20092 Cinisello Balsamo (Mi) un libretto
Registrazione:
Registrazione presso il Tribunale di Milano
n. 354 , rilasciata il 3/06/2003
34 Il Direttore di Paolo Locatelli
A tu per tu con Currentzis, che torna in
Pubblicità: Italia con la sua nuova Utopia
MediaAdv Srl - Via A. Panizzi, 15 20146 Milano
02/43986531 fax 02/45506259
email: adv@xgpub.com - info@mediaadv.it
38 Riflessioni di Guido Salvetti
Il contemporaneo ritorna al sacro
Edizioni:

40 Società di Carlo Piccardi 42


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via Cosimo del Fante 12 - 20122 Milano
tel. 02/63288222 - fax 02/63288229
Classic Voice è una pubblicazio­ne periodica mensile
corredata da compact disc di xG Publishing S.r.l.
42 Il Cd allegato di Alex Pessotto
È vietata la riproduzione, anche parziale, di testi, Marco Gemmani, una vita per San Marco
documenti e foto.
Garanzia di riservatezza per i lettori:
L’editore garantisce la riservatezza dei dati forniti 46 Album di Paolo Locatelli
dai lettori e da coloro che inviano lettere, notizie Il giovane Maazel: storia del direttore
e comunicazioni di qualsiasi natura e garantisce,
altresì, la possibilità di richiedere gratuitamente prodigio che stregò Toscanini
la rettifica o la cancellazione dei dati
scrivendo a: xG Publishing,
via Cosimo del Fante, 12 - 20122 Milano.
Le informazioni custodite nell’archivio
48 Storie di Guido Giannuzzi 46
di xG Publishing verranno utilizzate al solo scopo La Poesia Pentagrammata di Cangiullo
di inviare ai lettori proposte commerciali
e per altre iniziative editoriali
(legge n. 196/03 tutela dei dati personali). 50 Audiovisioni di Francesco Leprino
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In scena
PRIME pagina 8 PROGETTI pagina 10 PROMESSE pagina 12 RADIO-TV pagina 16 VIAGGI pagina 18
Debutto con Boito: Riccardo Muti fa Il mese di fuoco Gadjev e la Osn Rai A Vienna la Grigorian
a Roma c’è Stone e insegna Norma di Diego Ceretta estasi Skrjabin principessa degli enigmi

EVENTI

L’opera soffre, la Scala tiene


Il rapporto Siae 2022 mostra un -25% nel botteghino operistico. Ma dopo l'Arena di
Verona, è la Scala ad avere i migliori numeri. E il 7 dicembre c'è il “Don Carlo” all-star

M
ilano comanda, e non diresse addirittura due volte per il
è un modo di dire. La 7 dicembre, nel 1968 e 1977. Per
Scala si conferma il la nuova produzione torna alla
palcoscenico operistico (coperto) Scala Lluís Pasqual, che dall’e-
che ha attirato più spettatori e sperienza dal Teatre Llure di Bar-
più incassi per singoli spettacoli. cellona agli anni con Strehler al
A certificarlo è il Rapporto Siae Piccolo e all’Odéon di Parigi ha
2022, utile per testare la tempe- fatto della riflessione sul Baroc-
ratura dello spettacolo dal vivo co una costante della sua attività.
in Italia nel primo anno comple- Con Chailly, del resto, aveva già
tamente affrancato dai problemi collaborato più volte al Comuna-
pandemici. L’opera è in ripresa le di Bologna e ad Amsterdam.
rispetto al terribile 2020-21, ma è Ph Silvia
diLelli
Sant’Ambrogio): un buon auspi- Nelle sette recite che seguiranno
ancora lontana dai dati pre pandemia: cio per il Don Carlo scelto per apri- la prima (salvo clamorosa conferma
nel 2019 la Siae contava 3.667 eventi re la stagione 2023-24, con Riccardo dello sciopero annunciato per ogni
operistici, con 2.5 milioni di spettato- Chailly sul podio e Lluis Pasqual alla prima dai lavoratori del comparto)
ri e un incasso di 112 milioni di euro. regia (appuntamento, come da tradi- si ascolteranno Francesco Meli (Don
Numeri ai quali il 2022 non è ancora zione, il 7 dicembre alle 18, in diret- Carlo), René Pape (Filippo II), Luca
stato in grado di avvicinarsi, con 2.643 ta su Rai Uno e Radio 3). Dopo aver Salsi (Rodrigo), Anna Netrebko e
spettacoli, 1.73 milioni di spettatori e ripercorso lo sviluppo degli anni “di Maria José Siri alternate nel ruolo di
84.5 milioni di incasso (un calo eco- galera” di Verdi con le inaugurazioni Elisabetta, Elina Garança e Ekaterina
nomico netto del 25%). Per la cate- dedicate a Giovanna d’Arco, Attila Semenchuk in quello di Eboli. Ma
goria opera, si confermano ai primi e Macbeth, Riccardo Chailly torna il primato di spettatori, a sorpresa,
posti i due più grandi teatri italiani, così a un capolavoro della maturità, la Scala se lo è guadagnato con i più
ovvero l’Arena di Verona ed il Teatro di cui aveva consegnato al video una piccoli. Nel 2022 il Piccolo Principe
alla Scala di Milano, ovviamente im- memorabile edizione ad Amsterdam dedicato alle nuove generazioni (al
paragonabili per capienza e mission. alcuni anni fa (ma con la regia di Wil- costo simbolico di 1 per gli under 18)
Dopo i primi quattro posti occupati ly Decker). Il dramma politico schil- ha avuto come risultato 26.311 spet-
dall’anfiteatro estivo (Aida, Carmen, leriano composto per Parigi nel 1867 tatori, esito di gran lunga superiore
Nabucco e Traviata), il singolo spet- e riadattato per la Scala da Verdi sto- alle opere più blasonate. È stato pro-
tacolo d’opera che ha incassato di ricamente è stato un appuntamento prio questo titolo, subito dietro gli
più nel 2022 è stato il Boris Godu- immancabile per i direttori scaligeri, irraggiungibili blockbuster areniani,
nov d’inaugurazione (il che stupisce da Tullio Serafin ad Arturo Toscanini lo spettacolo più visto in un teatro
poco, considerati i prezzi della serata e Riccardo Muti. Claudio Abbado, lo d’opera italiano nel 2022.

6
ANTEPRIMA
ACUTO
CAVALLERIA
Non è la prima volta che la notizia della presunta morte di Zubin Mehta, RUSTICANA
classe 1936, squarcia il flusso del web. L’ultima è accaduta a fine ottobre, (1 cd Prospero)
quando da Los Angeles è partito un tweet sulla (rivelatasi poi falsa) scom- Nel 2022 al Fest-
spielhaus di Ba-
parsa del maestro.
den-Baden fu ese-
A stanare la fake news è stato guita Cavalleria
il Maggio Musicale Fiorenti- rusticana nella
no, che si è subito messo in versione origina-
le di Pietro Mascagni. A incaricarsene
contatto con Mehta. Il quale,
Thomas Hengelbrock e il suo Coro e Or-
rispondendo al telefono, si è chestra Balthasar Neumann. Con questa
lamentato solo di una cosa: registrazione in prima mondiale il ca-
esser stato svegliato di so- polavoro verista viene proiettato in una
nuova luce: la famosa scena della chiesa,
prassalto alle sei del mattino.
ora integrale, si può ascoltare nella tona-
Ph Brescia e Amisano Lunga vita. lità di La maggiore (invece di Sol mag-
giore); Santuzza può ancora scagliare il
suo “Ah! L’amor!” nell’Alleluia del coro.
E il “Brindisi”, la grande canzone in cui
Mascagni taglia 89 battute su 203, viene
ora ripristinato nella sua interezza.

STECCA
AUX ETOILES
(2 cd Palazzetto
L’English National Opera, una delle maggiori istituzioni teatrali inglesi, ri- Bru Zane)
ceverà una sovvenzione di 24 milioni di sterline da aprile 2024 a marzo 2026 Anche se già
e più tempo per lasciare Londra. Lo ha annunciato l’Arts Council of En- nel 1847 César
Franck propone
gland, confermando però così
Ce qu’on entend
anche il destino di Eno, sul sur la montagne (da Victor Hugo),
quale si sono espressi i mag- in Francia il poema sinfonico conosce
giori direttori inglesi, Antonio il suo momento di gloria solo a partire
dagli anni 70. La Société nationale de
Pappano compreso, lamentan-
musique e i Concerts Colonne incorag-
do che in questo modo “si an- giano i nuovi lavori di Duparc, d’Indy,
drà verso la liquidazione della raggiunti da Chausson, Dukas, Holmès,
compagnia, contravvenendo a Rabaud. Palazzetto Bru Zane ha sele-
zionato 15 lavori di questo periodo con
uno dei principi cardine dell’i-
l’Orchestre National de Lyon, diretta
stituzione: l’opera per tutti”. da Nikolaj Szeps-Znaider: si ascoltano
pagine celebri come la Danse macabre
di Saint-Saëns o rarità come la Danse
mystique di Sohy o La Toussaint di Jon-
cières, in prima registrazione mondiale.

Barenboim contro Netanyahu IL VERBO


DELL’OPERA
(530 pag.
Daniel Barenboim critica Israele per la risposta militare su Gaza dopo gli Pendragon)
attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso: “L’attacco di Hamas alla popolazio- Quando all’opera
ascoltiamo “amba-
ne civile israeliana è un crimine oltraggioso che condanno fermamente - ha scia”, “malandri-
spiegato il direttore d’orchestra, fondatore della West Eastern Divan Or- no” o “scomunicato”
chestra, che raccoglie musicisti provenienti da nazioni storicamente nemi- non ci scomponiamo.
che -. Ma un assedio israeliano Un minimo disagio
coglie invece quan-
a Gaza costituisce una politica do nel Mefistofele sentiamo “le troadi
di punizione collettiva, che è ninfe”, da Troade, città dell’Asia mi-
una violazione dei diritti uma- nore. Se in Falstaff gridano “t’arronci-
ni. L’unica via verso la pace glio come un can”, il verbo - derivante
dal ferro ricurvo detto roncìglio - sta
tra Israele e Palestina è basata per “piegare a uncino o attorcigliare”.
sull’umanesimo, sulla giustizia, Il verbo dell’opera, curato da Giovan-
sull’uguaglianza e sulla fine ni Tarasconi, è un manuale capace di
dell’occupazione piuttosto che guidare nell’elegante singolarità del lin-
guaggio operistico.
sull’azione militare”.
In scena
PREVISIONI

Il Faust d’Italia
L'Opera di Roma apre il nuovo cartellone con una rarità: “Mefistofele” di Boito. Il regista
australiano Simone Stone al debutto operistico in Italia. Michele Mariotti sul podio

C
onteso da tutti i più importanti noscere più a fondo la nostra realtà e
palcoscenici del mondo, non per interpretarla, sia dell’uomo come
aveva mai diretto un’opera in archetipo, con i suoi valori psicologi-
Italia. Simon Stone (nella foto), il re- ci atemporali e le sue pulsioni eterne.
gista under 40 più discusso del mo- Boito esalta proprio questo: l’univer-
mento, approda a Roma per l’inau- salità dell’uomo che è in Faust e la
gurazione del Teatro dell’Opera. Lo sua implacabile tensione a superare i
attende un titolo non canonico come suoi limiti”. Stone e Mariotti si era-
Mefistofele, coprodotto col Teatro no conosciuti nel 2019 nella Traviata
Real di Madrid. Sul podio Michele dell’Opéra di Parigi. Da lì, l’idea di
Mariotti, al debutto nel titolo boitia- tornare a lavorare insieme.
Ph Reinhard M. Werner
no. Protagonisti, dal 27 novembre al
5 dicembre, John Relyea nel ruolo del Mefistofele di A. Boito
titolo, Maria Agresta nella parte di alle 18. Perché proprio Mefistofele? Orchestra e Coro dell’Opera di Roma
Margherita/Elena e Joshua Guerre- “Perché rispecchia perfettamente la Dir. Michele Mariotti
ro in quella di Faust. La serata inau- nostra idea di teatro - spiega Mariotti Regia di Simon Stone
gurale sarà trasmessa anche da Rai5 - un luogo che parla sia dell’uomo di Roma, Teatro dell’Opera, dal 27
alle 21.15 e in diretta da Radio3 Rai oggi, fornendo gli strumenti per co- novembre al 5 dicembre

Enigmi dell’Est
Il regista russo Vasily Berkhatov per la nuova “Turandot” del San Carlo di Napoli, che
apre una stagione di grandi nomi. Sul podio la prima inaugurazione di Dan Ettinger
Stéphane Lissner. il 9 dicembre sarà spiccano anche Emma Dante (attesa a
Dan Ettinger, alla sua prima apertura una nuova produzione dei Vespri si-
a Napoli, a dirigere l’ultimo capola- ciliani) e Krysztof Warlikowski, che
voro di Puccini. Sul palco la protago- firma la regia del dittico Il castello del
nista è il soprano americano Sondra principe Barbablù-La voix humaine
Radvanovsky (alternata a Oksana coprodotta con l’Opéra di Parigi.
Dyka), con Yusif Eyvazov nei panni
di Calaf e Rosa Feola in quelli di Liù. Turandot di G. Puccini
La regia di questa nuova produzio- Orchestra e Coro del Teatro
ne è affidata al russo Vasily Berkha- San Carlo
tov (nella foto), 40 anni, figlio di un Dir. Dan Ettinger
giornalista di Mosca, ex direttore Regia di Vasily Barkhatov
artistico del Teatro Mihajlovskij, ma Napoli, Teatro San Carlo, dal 9
ormai stabilmente inserito nelle pro- al 17 dicembreL’amore dei tre re
grammazioni europee, sopratutto alla di I. Montemezzi

C
on l’anno pucciniano alle Deutsche Oper di Berlino e all’Opera Regia di Alex Ollé
porte, il Teatro San Carlo sce- di Francoforte. Sette le recite dal 9 al Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
glie Turandot per inaugurare 17 dicembre. Nei dodici titoli d’ope- Milano, Teatro alla Scala, fino al 12
la stagione 2023-24, guidata ancora da ra della nuova stagione del San Carlo novembre

8
DICIAMOLA
Nuova Scala TUTTA
Diciannove metri sottoterra, 38 sopra: la seconda Torre
della Scala, ultimata da poco (ma pronta nel 2024), ospite-
rà la sala prove per l’orchestra (al piano -6), i camerini e gli
“Il cervello è cambiato, è innegabile.
uffici così da far rientrare in sede le funzioni attualmente Ma non amo i teatri che cedono alla
dislocate all’esterno. Ma nel
progetto firmato da Mario
logica del Qr code per i program-
Botta c’è anche il retropalco, mi o per seguire i libretti. È come
che vede ampliati di molto i dire al pubblico: prego, continuate
suoi volumi. Con il nuovo
collegamento il palcosceni- pure a usare il
co raggiungerà i 74 metri di telefonino”.
profondità, una struttura che
aprirà la possibilità di ospita-
re nuove produzioni, accor-
ciando i tempi di rotazione
Daniele Gatti
degli spettacoli. Ph Anne Dokter “La Repubblica”

Capodanno con Bruckner “Il mio stile si riassume in quattro


C’è un autore più lontano dall’idea di Capodanno di principi: logica, estetica, rigore, ironia.
Bruckner? Forse no. Ma Christian Thielemann, al terzo Il teatro dev’essere allusione, finzio-
appuntamento al Musikverein in carriera, non la pensa
così. E infatti, per festeggiare il secondo centenario della ne, simbolismi. Non realismo, perché
nascita del grande compositore nato nel 1824, il direttore rischia di banalizzare i più giusti pro-
d’orchestra incaricato di dirigere i Wiener Philhermoni-
ker nel tradizionale
positi solo per renderli
Neujahrskonzert ha più accessibili”.
voluto e ottenuto che
nel programma del Pier Luigi Pizzi dal libro
concerto fosse inse-
rito anche un brano “Non si può mai stare
di Bruckner. Un de- tranquilli”
butto assoluto. Ph Anne Dokter

“Mancano pochi esami alla laurea


Verdi paga in archeologia. Prima di tornare in
Da cinque anni il Festival Verdi e l’Università di Parma Arena mi trovavo negli scavi al Pa-
hanno istituito un osservatorio per misurare gli effetti latino con piccone e pala. Due cose
della kermesse sulla città, consentendo di mettere a fuoco
gli impatti favorevoli sui principali operatori economici. agli antipodi? No. la cultura greco-
Mentre sono in corso le analisi sul Festival Verdi appe- romana ci ha dato le
na concluso, il dato relativo al 2022 ha fatto registrare un
dato record: per l’in-
prime lezioni di acusti-
vestimento comples- ca nei teatri. La mia tesi
sivo pari a 6.198.826
euro si sono ottenuti
sarà proprio su questo”.
9.331.725 euro di be-
nefici per la comu- Mariangela Sicilia
nità cittadina. Con PhD’Ambrosior “Corriere della Sera”
l’opera si mangia. E
si cresce.
In scena
PREVISIONI

Lo specchio di Hoffmann
Il capolavoro di Offenbach, assente alla Fenice da quasi 30 anni, inaugura la nuova stagione
veneziana. La regia di Damiano Michieletto inchioda il protagonista ai bilanci di una vita

E
ra dal 1994 che La Fenice non Lui si troverà solo, in compagnia di tut-
metteva in scena Les Contes ti i simboli del suo passato fantastico,
d’Hoffmann, capolavoro di che costituiscono il suo universo poeti-
Jacques Offenbach che torna in scena co”. Nella storia finale si assisterà a uno
per l’apertura di stagione, nella nuova degli effetti più brillanti dello scenogra-
produzione di Damiano Michieletto fo Paolo Fantin: Hoffmann (o meglio,
apparsa di recente a Sidney. Dal 24 no- il suo riflesso) è intrappolato in uno
vembre al 2 dicembre Antonello Ma- specchio mentre un sosia senza volto
nacorda dirige un cast formato da Ivan viene trascinato via.
Ayon Rivas, Alex Esposito, Carmela Ph Keith Saunders

Remigio, Veronique Gens e Rocío Les Contes d’Hoffmann


Pérez. Michieletto ambienta la prima bambino, il ragazzo, il giovane uomo di J. Offenbach
storia d’amore di Hoffmann in una clas- già disilluso, tutte riflesse nelle prota- Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
se. “Ho pensato ai Contes d’Hoffmann goniste femminili Olympia, Antonia Dir. Antonello Manacorda
come a un viaggio nel tempo - ha spie- e Giulietta. Stella chiuderà la vicenda Regia di Damiano Michieletto
gato il regista - uno sguardo nelle di- distruggendo le illusioni di Hoffmann, Venezia, Teatro La Fenice,
verse età della vita del protagonista: il un po’ come fosse lei stessa il diavolo. dal 24 novembre al 2 dicembre

Laboratorio Muti
Il Maestro apre la sua bottega: l'Academy e i concerti coi giovani allievi alla Fondazione
Prada; poi la “Trilogia” a Ravenna, con “Norma”, “Nabucco” e il galà Verdi

I
l making of di Norma, prima. nell’esecuzione in forma semisce-
E l’ascolto, poi. L’Italian Ope- nica di Norma (16 e 19/12 al Te-
ra Academy di Riccardo Muti atro Alighieri, Monica Conesa nel
torna alla Fondazione Prada di Mi- ruolo del titolo), di Nabucco (17 e
lano per un progetto dedicato al 20/12, Serban Vasile protagonista,
capolavoro di Bellini. Il pubblico Lidian Fridman come Abigaille) e
assisterà all’intero percorso di le- a concludere il galà verdiano del
zioni, prove e concerti focalizzato 22 dicembre con, tra gli altri, Ildar
su Norma all’interno di un nuovo Abdrazakov, Rosa Feola, Juliana
allestimento del Deposito della Grigoryan, Luca Micheletti.
sede milanese di Fondazione Pra- Ph Zani Casadio
da. L’edizione 2023 sarà inaugura- Italian Opera Academy e Trilogia
ta il 18 novembre da una lezione- si conclude con due appuntamenti: d’Autunno
concerto di Muti e proseguirà dal il 26/11 la prova finale dei giovani Orchestra Cherubini
19 al 25/11 con una serie di prove direttori e il 29/11 il concerto di- Dir. Riccardo Muti
aperte al pubblico con l’Orchestra retto da Muti. Bellini sarà anche al Milano, Fondazione Prada, fino
Cherubini, i cantanti e il coro te- centro della Trilogia d’autunno di al 26 novembre
nute dal Maestro e dai giovani di- Ravenna Festival, dal 16 al 22 di- Ravenna, Teatro Alighieri, dal 16
rettori dell’Academy. Il progetto cembre, che vedrà Muti impegnato al 22 dicembre

10
Carta bianca a Michieletto
Sarà Damiano Michieletto a “inventare” il cartellone del
Caracalla Festival 2025, nell’anno del Giubileo. “Proprio
dal tempo passato assieme negli ultimi tempi è nata l’idea
di una collaborazione improntata su un tipo di creativi-
tà diversa - ha spiegato il sovrintendente dell’Opera di
Roma Francesco Giambrone -. Mancava solo un grande
artista che suggellasse il cartellone con la sua firma. L’ab-
biamo trovato e gli abbiamo dato carta bianca, partendo
dall’idea alla quale stavamo lavorando da anni, di una sua
produzione di West Side Story di Bernstein, prevista per
il 2025”. Tra Costanzi,
Caracalla e Circo Mas-
sico, dal 2016 (Trittico)
al 2023 (Giulio Cesare
in Egitto) Michieletto
ha già messo in scena
otto spettacoli per l’O-
Ph Fabrizio Sansoni pera di Roma.

Addio a Carli Ballola


Ha scritto e studiato fino all’ultimo, Giovanni Carli Ballo-
la, personalità fondamentale nel campo della musicologia,
autore di biografie di riferimento e anche collaboratore di
“Classic Voice”. Nella sua lunga vita, conclusasi a Roma
all’età di 91 anni, svettano il saggio del 1967 su Beethoven, su
Mozart (1996), Rossini (2009) e Cherubini (2015). Diploma-
tosi in composizione al conservatorio
di Milano, nel 1968 vinse il concorso
che lo portò a guidare il dipartimen-
to di Musica Classica nella Terza rete
radiofonica della Rai, iniziando una
intensa attività giornalistica e univer-
sitaria. È stato anche autore di libretti
di opere messe in musica da Paolo
Arcà e Matteo D’Amico.

Romanticismo in mostra
Fino al 14 gennaio all’Accademia Carrara di Bergamo si
può visitare la mostra “Tutta in voi la luce mia - Pittura di
storia e melodramma”, che racconta il Romanticismo ita-
liano mescolando dipinti e teatro musicale. L’ambizione
è quella di esplorare il periodo dal 1815 al 1848, gli anni
della Restaurazione, in cui in Italia,
e non solo, le arti rivestono un ruo-
lo fondamentale nello sviluppo del-
la coscienza nazionale. I curatori,
Fernando Mazzocca e Maria Cristi-
na Rodeschini, vi hanno intrecciato
pittura e storia, musica e scenogra-
fia, un doppio binario che trasfor- FONDAZIONE
FRANCO - ITALIANA
PER LA CREAZIONE
CONTEMPORANEA

ma il museo in una sorta di teatro.


L A O S C A N I N I
In scena
PREVISIONI

Stregati da Orfeo
Il mito greco che ha dato il “la” al teatro musicale al centro del festival fondato a Lodi da
Raffaele Pe. Concerti tra poesia e filosofia. Tra gli ospiti, René Jacobs e Umberto Galimberti
filosofi, poeti, personaggi di cultura La nascita di Guadagni a Lodi è stata
per fare musica e ragionare insieme in- confermata solo in tempi recenti e in
torno al mito di Orfeo. questa occasione sarà posta una targa
Fra i protagonisti della seconda edizio- commemorativa nella Biblioteca Co-
ne, dal 25 novembre al 3 dicembre, il munale il 1° dicembre. Tra i princi-
direttore d’orchestra René Jacobs (che pali appuntamenti, il 28/11 la serata
offrirà anche una masterclass), il filo- “Complaintes d’amour”, nella chiesa
sofo Umberto Galimberti, la poetessa di Santa Chiara Nuova, con Raffaele
Mariangela Gualtieri, la pianista Gloria Pe e La Lira d’Orfeo impegnati in pa-
Campaner, il designer Saturnino Cela- gine monteverdiane. Il 3/12, al Teatro
Ph Noah Shaye ni e l’organista Catalina Vicens. “Ho delle Vigne, verranno eseguiti estrat-
scelto Lodi - spiega Pe - perché credo ti dall’Orfeo ed Euridice di Gluck,

N
ella sua veste di curioso di- fortemente che le innovazioni sorgano eseguiti da Raffaele Pe e La Lira di
vulgatore della musica ba- soprattutto nei luoghi lontani dal cen- Orfeo.
rocca, il controtenore Raffa- tro”. Pe porterà nella sua città natale
ele Pe ha creato un ensemble, La Lira le celebrazioni per Gaetano Guadagni Orfeo Week
di Orfeo, da cui poi è nata l’idea delle (1728-1792), cantante castrato prota- Lodi, dal 25 novembre
Orfeo Week, una serie di incontri con gonista delle scene europee a metà ‘700. al 3 dicembre

Giovani direttori crescono


Diego Ceretta e Alessandro Bonato sono tra gli under 30 più attivi del momento.
Tra Milano, Parma, Firenze e Bologna molte le occasioni per vederli da vicino

I
n due non arrivano a Alessandro Bonato si divide
sessant’anni. Ma Die- invece tra Milano e Parma:
go Ceretta (nella foto, il 23 novembre il giovane
classe 1996) e Alessandro direttore veronese sarà al
Bonato (un anno più vec- Teatro Dal Verme con l’Or-
chio) si stanno segnalando chestra dei Pomeriggi Mu-
come due tra i più attivi sicali per il Primo Concerto
direttori d’orchestra italia- per pianoforte e tromba di
na dell’ultima generazione. Sostakovic (Federico Colli
Tra novembre e dicembre e Sergio Casesi solisti), ac-
sono tante le occasioni per costato alla Sinfonia n. 41
ascoltarli all’opera, sia in di Mozart; a Parma, invece,
campo teatrale sia in campo sinfonico. il tempo di rifiatare, e il 1° dicembre lo attende la Filarmonica Toscanini,
Il tour de force di Ceretta, reduce dal Ceretta sale sul podio della sua Or- che all’Auditorium Paganini, il 2 di-
Festival di Wexford con la riscoperta chestra della Toscana, con la quale cembre, eseguirà la Quarta Sinfonia
di Zoraida di Granata, riparte pro- al Teatro Verdi di Firenze affronterà e le Variazioni su un tema di Haydn
prio da Donizetti con l’Elisir d’amore, un programma tutto beethoveniano: di Brahms, a incorniciare, proprio di
in scena al Comunale Nouveau di Bo- il Quinto Concerto (Alessandro Ta- Haydn, il Concerto per tromba con
logna dal 24 al 30 novembre. Neanche verna solista) e la Quinta Sinfonia. Andrea Lucchi solista.

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In scena
PREVISIONI

Sessant’anni nel futuro


Nuova Consonanza celebra l'importante anniversario con il Festival “Memoria e utopia”: 30 prime
assolute e un viaggio dal pianismo del '900 all'elettroacustica di Ondřej Adámek

R
icerca e innovazione per i 60 polis di Fritz Lang con l’esecuzione
anni del Festival di Nuova dal vivo dal collettivo Edison Stu-
Consonanza che si festeg- dio (30/11). Da dicembre il festival
giano a Roma fino al 22 dicembre, si sposta al Mattatoio-La Pelanda:
ricordando la strada intrapresa dai il 3/12 l’Ensemble Gamo presenta i
suoi fondatori. Da qui il titolo “Me- Galgenlieder (Canzoni della forca)
moria e utopia”, 30 concerti con 120 di Sofija Gubajdulina, accostate a un
composizioni e 30 prime assolute fra il inedito di Mauro Montalbetti. Il fe-
Parco della Musica (dove sarà allestita stival si chiude con il concerto finale
una mostra sulla storia dell’associazio- del Concorso Franco Evangelisti il
ne), il Teatro Torlonia e il Mattatoio. 22/12: il Quartetto Indaco esegue le
Tra gli appuntamenti da non perdere: tre partiture finaliste alternandole a
il 23/11 al Torlonia il recital pianisti- Shigeko Hata, che il 27/11 indagano brani della letteratura quartettistica
co di Marco Scolastra, che ripercorre la scrittura di Ondřej Adámek (nel- contemporanea, dal dopoguerra ad
il ‘900 storico italiano con Malipiero la foto), con lavori che combinano oggi.
e Casella, Petrassi, Scelsi, Berio fino strumenti tradizionali e da lui stesso
ai contemporanei D’Amico, Turi ideati, in prospettiva acustica o elet- Nuova Consonanza
e Guaccero; il 27/11 al Parco della troacustica; per gli amanti del cinema Roma, luoghi vari, fino
Musica Tonino Battista, e il soprano sonorizzato è un evento il film Metro- al 22 dicembre

Coppie che non t’aspetti


Ligeti e Haydn nel concerto di Kent Nagano a Bolzano con l'Orchestra che dirige ogni anno.
A Trento gli appuntamenti finali di Trento Musicantica, riscoprendo Cazzati e Feininger

C
osa unisce Ligeti e Haydn? orchestra di Ligeti; pianoforte pro-
Entrambi furono legati all’Un- tagonista anche della Sonata in Do
gheria, per Ligeti terra natale maggiore di Haydn, di cui sarà ese-
e per Haydn patria adottiva alla corte guita in chiusura la Sinfonia n. 102.
Esterhazy. Non solo: sia Ligeti che Da Bolzano a Trento, dove fino al 6
Haydn, con il rispettivo carattere, dicembre è in scena la 37a edizione
fanno dell’ironia e del gusto della sor- di Trento Musicantica. Tra gli appun-
presa i propri elementi distintivi. È tamenti conclusivi, il 19/11 al Ca-
quello che proverà a dimostrare Kent stello del Buonconsiglio il concerto
Nagano nel concerto dell’Orchestra dedicato a Maurizio Cazzati, con il
Haydn del 5 dicembre a Bolzano: il baritono Mauro Borgioni e sul grup-
dialogo parte da uno dei brani più po Seicento Stravagante (nella foto).
bizzarri di Ligeti, il Poema sinfonico Il 6/12 la conferenza-concerto con la
per 100 metronomi, scritto nel 1962 si prosegue con il pianoforte di Mari presentazione del volume di compo-
per criticare la musica dell’epoca, che Kodama con l’ultimo movimento di sizioni inedite di Laurence Feininger
Ligeti attacca rimuovendo comple- Musica Ricercata, utilizzata da Ku- (1909-1976) a cura di Roberto Gia-
tamente gli interpreti per affidare la brick nel celebre Eyes Wide Shut, e notti. L’ensemble Labirinti Armonici
performance al solo mezzo tecnico; poi con il Concerto per pianoforte e eseguirà le sue musiche.

14
12, 16, 18, 20 gennaio 2024

IL BARBIERE
DI SIVIGLIA
Con MAXIM MIRONOV, MARIA KATAEVA,
ANDRZEJ FILONCZYK, ROBERTO TAGLIAVINI,
MARCO FILIPPO ROMANO, ELENA ZILIO, WILLIAM CORRÒ
Direttore DIEGO CERETTA
Regia, scene, costumi PIER LUIGI PIZZI
Regista collaboratore e luci MASSIMO GASPARON
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI

15, 17, 22, 24 marzo 2024

L’ELISIR D’AMORE
Con NINA MINASYAN, JOHN OSBORN, ROBERTO DE CANDIA,
LODOVICO FILIPPO RAVIZZA, YULIA TKACHENKO
Direttore SESTO QUATRINI Regia DANIELE MENGHINI
Scene DAVIDE SIGNORINI Costumi NIKA CAMPISI
Luci GIANNI BERTOLI
ORCHESTRA DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI

16 maggio 2024

REGIO195
Concerto sinfonico corale
Direttore DANIEL OREN
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI

17, 19, 23, 25 maggio 2024

TOSCA
Con ANASTASIA BARTOLI, LUCA SALSI, BRIAN JADGE, LUCIANO
LEONI, ROBERTO ABBONDANZA, MARCELLO NARDIS
Direttore DANIEL OREN

STAGIONE Regia JOSEPH FRANCONI LEE da un’idea di ALBERTO FASSINI


Scene e costumi WILLIAM ORLANDI

L I R ICA
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro MARTINO FAGGIANI

2024
CORO DI VOCI BIANCHE DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro MASSIMO FIOCCHI MALASPINA

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teatroregioparma.it
Radio Tv Web
PREVISIONI

Werther da Oscar
Il capolavoro di Massenet nelle mani di Dante Ferretti, questa volta nella doppia veste di regista
e scenografo. Appuntamento al Carlo Felice di Genova, ma anche in diretta su Radio 3

“S
ono nato scenografo”, ha
dichiarato una volta Dante
Ferretti, ricordando le prime
esperienze di ragazzo nella sala buia del
cinema, quando “gli altri si identifica-
vano con l’attore, mentre io sognavo di
fare, appunto, lo scenografo”. Ferretti
ha festeggiato lo scorso febbraio i primi
80 anni, vissuti sempre all’apice: 5 Da-
vid di Donatello, 13 Nastri d’argento
e soprattutto 3 Premi Oscar (due con
Scorsese e uno con Tim Burton). Sta-
volta è l’opera a richiamarlo sulle sce-
ne, nel nuovo spettacolo che il Carlo Boutillier (Albert), Caterina Piva Werther di J. Massenet
Felice di Genova ha coprodotto con il (Charlotte) e Roberto Covatta (Sch- Orchestra del Carlo Felice di Genova
Croatian National Center Hnk di Za- midt). Ferretti curerà tutto: regia, Dir. Donato Renzetti
gabria. In programma il Werther di scene e costumi. Quattro le recite in Regia e scene di Dante Ferretti
Massenet, con la direzione di Donato programma, dal 17 al 26 novembre, Genova, Teatro Carlo Felice,
Renzetti e un cast formato da Jean- la prima delle quali sarà trasmessa in in diretta su Radio 3
François Borras (Werther), Jérôme diretta su Radio 3 alle ore 20. il 17 novembre alle 20

Tosca retrò
Le scene e i costumi di Hohenstein della prima del 1900 tornano al Costanzi con la direzione di
Michele Mariotti. Grigolo, Pirozzi e Schrott da seguire sul terzo canale

S
olo la macchina del tempo Talevi, la direzione di Michele
Ph Yasuko Kageyama

ci potrebbe catapultare al 14 Mariotti e un cast formato da Vit-


gennaio 1900, quando Tosca torio Grigolo, Anna Pirozzi ed
andò in scena per la prima volta Erwin Schrott nei ruoli di Cava-
al Costanzi, tra un falso allarme radossi, Tosca e Scarpia. La recita
bomba, l’arrivo in sala di Mar- del 12 dicembre sarà trasmessa in
gherita di Savoia e il clamore di diretta su Radio 3 alle ore 20, così
una sala che costrinse il direttore come sul terzo canale si potrà
Leopoldo Mugnone a ricomin- ascoltare anche l’inaugurazione
ciare da capo l’esecuzione. Parte di stagione romana, il Mefistofele
di quel fascinoso e irripetibile di Boito, il 27 novembre alle 18.
debutto si può però ancora co-
gliere nelle scene e costumi originali archeologica, ma di un’evocazione Tosca di G. Puccini
di Adolf Hoehenstein, che il Teatro viva, piena di colori e di suggestioni, Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera
dell’Opera di Roma ha fatto rico- che aiutano a immergersi nell’estetica Dir. Michele Mariotti
struire a Carlo Savi e Anna Biagiotti, pucciniana. La Tosca “storica” si ri- Regia di Alessandro Talevi
restituendo l’incanto dell’epoca. Non prende la scena romana il 9, 12 e 14 Roma, Teatro dell’Opera, in diretta su
si tratta di una semplice operazione dicembre, con la regia di Alessandro Radio 3 il 12 dicembre alle 20

16
Da Bartók a Mao
Il violino di Isabelle Faust e la Filarmonica della Scala di-
retta da Vasily Petrenko danno corpo al Primo Concerto
per violino di Bartók, già immerso nello studio del re-
pertorio folklorico ungherese. L’appuntamento, il 20 no-
vembre alle 20, è trasmesso in
Ph Marco Borggreve

diretta dalla Scala su Radio 3.


In programma anche le Danze
sinfoniche di Sergej Rachmani-
nov e, per la prima volta nella
stagione della Filarmonica, The
Chairman Dances che John
Adams ha composto “fanta- STAGIONE 2023-2024
sticando sull’immagine di un
giovane Mao Tse-tung che bal-
la il foxtrot con la sua amante
Chiang Ch’ing”. BICENTENARIO VIOTTIANO
18 2 4 - 2 0 2 4
Estasi radiofonica
L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai a trazione Skrja- 18.11.2023 | Benedetto LUPO
bin: il 6/12, in diretta Radio 3, Hannu Lintu dirige il Con-
certo per pianoforte (Alexander Gadjev, nella foto, solista) e 9.12.2023 | Ying LI
Poème de l’extase, a cornice della Suite Scita di Prokof’ev e di 31.12.2023 | Concerto di S. Silvestro
Wanderer di Francesconi; il 14/12, sempre in diretta radio, è
il turno di Philippe Jordan, impegnato in un programma de- 13.1.2024 | Guido RIMONDA
dicato al mare: il raro
Poème de l’amour et 27.1.2024 | Quartetto ADORNO
de la mer di Chausson 10.2.2024 | Timothy RIDOUT
(Kate Lindsey mez-
zosoprano), i Quattro 24.2.2024 | Alberto NAVARRA
interludi marini dal
Peter Grimes, La Mer 23.3.2024 | Sergej KHACHATRYAN
di Debussy e Calma di
13.4.2024 | Guido RIMONDA
mare e viaggio felice di
Mendelssohn. 17.4.2024 | Nikolaj SZEPS-ZNAIDER

20.4.2024 | Kerson LEONG


Opera incarcerata 24.2.2024 | Quartetto GOLDMUND
Vite violente, emarginate, dimenticate. È quanto restituisce 28.4.2024 | Uto UGHI
Da una casa di morti, ultimo capolavoro di Janáček, che trasse
spunto dalle memorie di Dostoevski sulla vita dei detenuti in 4.5.2024 | Avi AVITAL
un campo di prigionia in Siberia. Portato in scena dall’Opera
25.5.2024 | Ettore PAGANO
di Roma sotto la direzione di Dmitry Matvienko, questo ti-
tolo ha segnato il debutto italiano di Krzysztof Warlikowski.
Rai 5 lo ripropone in prima serata il 16 novembre permet-
tendo così di vedere
ORCHESTRA CAMERATA DUCALE
la rilettura contem-
poranea del regista TEATRO CIVICO | VERCELLI
polacco, che ambienta V I O T T I F E S T I V A L . I T
il dramma in un peni-
tenziario americano,
microcosmo della no-
stra società.
Viaggi
DA NON PERDERE
IN EUROPA
Berlino

Ph Monika Rittershaus
Médée/Charpentier
Tragedie en musique in
cinque atti e prologo
su libretto di Corneille,
Médée fu la prima opera
basata su questo perso-
naggio mitologico. Mentre
Lully ebbe il privilegio di essere compositore delle opere
di corte, Charpentier si dedicò alle composizioni pastorali
e alla musica religiosa. All’età di cinquant’anni poté scri-
vere finalmente la sua Médée, ma la timida accoglienza del
pubblico a Parigi sconsigliò al compositore altri tentativi in
questo genere. La riscoperta di Médée passa ora da Peter
Sellars per la Staatsoper Unter den Linden di Berlino dal 19
novembre al 2 dicembre, con Simon Rattle sul podio della
Freiburger Barockorchester e Magdalena Kozena nel ruolo
del titolo. Il 27 novembre la produzione arriverà in forma di
concerto al Liceu di Barcellona.

Londra
Elektra/Strauss
Prima di buttarsi nelle ce-
lebrazioni del centenario
pucciniano (con Bohème,
Tosca e Butterfly in rapida
successione), dal 12 al 30
gennaio la Royal Opera
House presenta la nuova
attesissima produzione di Elektra con Antonio Pappano sul
podio, Nina Stemme nel titolo e Karita Mattila nel ruolo
della sorella Klytämnestra. La regia è di Christoph Loy.

Valencia
Rusalka/Dvorák
Cornelius Meister appro-
da per la prima volta a
Valencia per dirigere Ru-
salka, capolavoro teatrale
di Dvorák, che Christoph
Loy ambienta in un teatro
vecchio e decadente, con la protagonista nei panni di una
ballerina scontenta del proprio fisico che cerca disperata-
mente di sfuggire alla protezione dei suoi genitori e di sco-
prire il mondo. Nei ruoli principali le voci del soprano russo
Olesya Golovneva e del tenore Adam Smith, insieme al bas-
so russo Maxim Kuzmin-Karavaev. In scena dal 30 gennaio
all’11 febbraio.

18
Francoforte
Les Brigands/Offenbach
La vita da bandito non è più
quella di una volta. Il capi-
tano dei rapinatori Falsa-
cappa ha difficoltà a man-
tenere felice la sua banda,
anche perché le recenti
incursioni non gli hanno
fruttato granché. Durante l’ultimo attacco un contadino
si è anche innamorato della figlia di Falsacappa, e vice-
versa. E ora vuole diventare lui stesso un bandito. Queste
sono le premesse di Les Brigands, satira amorale del 1869
che presenta il furto come principio fondamentale della so-
cietà (“ognuno ruba secondo la sua posizione in società”,
si legge nel libretto di Meilhac e Halévy). Il titolo, che ebbe
ampia popolarità nella Francia di fine Ottocento, viene
riscoperto dall’Opera di Francoforte in un nuovo allesti-
mento di Katharina Thoma (nella foto) con la direzione di
Karsten Januschke. In scena dal 28 gennaio al 22 febbraio.

Vienna
Turandot/Puccini
Dal 4 al 22 dicembre (e poi
dal 1° al 7 giugno) la Wiener
Staatsoper porta in scena la
nuova produzione di Turan-
dot firmata da Claus Guth.
Sul podio Marco Armiliato
sostituisce Franz Welser-Möst, ritiratosi per qualche mese
per problemi di salute. Asmik Grigorian e Jonas Kaufmann
cantano rispettivamente nel ruolo della figlia dell’Imperatore
e di Calaf. Kristina Mkhitaryan nei panni di Liù.

Budapest
Le Roy d’Ys/Lalo
Per festeggiare i duecento
anni della nascita di Edouard
Lalo, Palazzetto Bru Zane
ha preparato un doppio ap-
puntamento sulla rotta Bu-
dapest-Amsterdam. Nella capitale ungherese l’11 gennaio
sarà il giorno di Le Roi d’Ys, opera in tre atti del 1888 am-
bientata nella Bretagna medievale. L’esecuzione in forma di
concerto al Müpa di Budapest è affidata a György Vashegyi
alla testa dell’Orchestra Filarmonica ungherese, con Jenni-
fer Holloway, Judith van Wanroij, Cyrille Dubois e Jérome
Boutillier nei ruoli principali. Si replica al Concertgebouw di
Amsterdam il 3 febbraio.

19
Note d’autore

Márai, il borghese
gentiluomo
DI MARCELLO NARDIS

D
allo scorso giugno sul Lungomare di Saler- il suo ingresso” (L’isola). È ne I Ribelli - quasi un
no un’erma bronzea omaggia lo scrittore sequel dei Ragazzi di Via Pal dalla fisionomia “ispes-
Sándor Márai: un atto risarcitorio, perché sita” - ove, svanito il suono di Au claire de la lune,
un precedente busto, di Gyula Gulyás, era stato mi- basta un semplice avviso affisso perché squilli la ma-
steriosamente trafugato la notte del capodanno 2009. gia del teatro: “Ore 9.30 Rigoletto. Prova d’assieme”.
La città campana, , che deve i suoi colori araldici al Con la meticolosità di un bambino che apparecchia
matrimonio di Carlo II d’Angiò con la bella Maria il suo gioco preferito Sándor Márai dispone i rebbi
d’Ungheria, rende onore ad uno degli scrittori più aguzzi di una prosa che draga le sirti della nostra co-
rilevanti di tutto il ‘900. Abbandonata l’Ungheria e scienza di fronte al fascino discreto della borghesia.
trascorso un breve soggiorno in Svizzera, Márai scelse Il “mondo di ieri”, quel crepuscolo delle aspettative è
Napoli e Salerno, prima di stabilirsi in California, e una lenta ciarda che si sgretola al tactus di Roth e alla
qui visse con la moglie Lola e scrisse per sé, “come si timbrica di Zweig. Il concento espressivo di Márai, le
fuma o si monta a cavallo”, citando Flaubert. Fu un “tessiture” spaziali tra i personaggi (i lunghi ariosi e
gentiluomo navigante per i mari dell’esilio all’indo- i duetti “a distanza” de La donna giusta), le prosse-
mani dell’invasione sovietica (Sindbad torna a miche di quell’intimo legame tra il soggetto
casa). Dell’esperienza italiana resta un romanzo
intenso come il Sangue di San Gennaro, voci
“La musica descritto e il mezzo linguistico impiegato per
delinearlo proiettano le ombre lunghe di una
nobili e dolenti di una società sconfitta eppure
a suo modo vittoriosa, scrutata da vicino, con
per Márai è una gesticolazione emotiva sicura e urgente, pie-
namente espressionistica: brevi storie per un
l’occhio ipernitido del miope nella breve di-
stanza. L’Ungheria nel ricordo di Márai - che,
consuetudine lungo addio. Márai, che muore poco prima
della caduta del muro di Berlino, non smet-
tradotto solo dopo la morte, non smise di scri- estetica, te di guardare con sconcerto alla stagione dei
vere nella sua lingua - è ancora quella mistica bafometti bolscevichi, estorsori del consenso,
dei tàltos, terra fiera di eroi come Andrássy e filosofica, prima macabri araldi della mediocrità, deploran-
Pallavicini, innamorata del ricordo di Elisa-
betta di Baviera - improvvida promessa di in- ancora che do la flora dolente degli intellettuali (anche
italiani) ideologicamente asserviti: le galline
dipendenza e libertà - e del successo giovanile
che gli arrise con Le confessioni di un borghese,
sociale, di cui impazzite di Böcklin (Sirenen) combattive
sulle barricate della loro impotenza estetica
ricco di tutte le inquietudini che intonerà il suo
“doppio” letterario, il generale de Le Braci, un
dissemina e i prometei dell’oggi, incatenati alla roccia
dell’eterna fanciullezza. Márai annota e tutto
Von Lignitz egualmente devoto alla musica,
“rifugio dalla sofferenza”. Perché la musica per
la scrittura” ricorda (L’ultimo dono), profeta di un doma-
ni che non tarderà ad arrivare. Congruente
Márai è una consuetudine estetica, filosofica, prima a sé stesso, rifugiato con veemenza nella sincerità,
ancora che sociale, di cui dissemina la scrittura: l’espe- egli compone i suoi ricercari su destini colmi di si-
diente del manoscritto lasciato dal pianista ungherese gnificato ma privi di spiegazione, ricordandoci che
Z. che racconta del sanatorio dopo il concerto nella l’uomo e la sua sorte si modellano l’uno sull’altra.
Sala Bianca di Palazzo Pitti (La sorella); o il telegram- Senza deroghe. Eine Strasse muss ich gehen, die noch
ma “che rassomiglia ad un libretto d’opera, tanto era keiner ging zurück così annota nel poderoso regesto
teatrale” ad annunciare il ritorno di Lajos “come un dei diari. È un verso, non a caso, della Winterreise
novello Lohengrin che attaccasse un’aria maestosa” (Der Wegweiser), “devo percorrere una strada dalla
(L’eredità di Eszter); la figura della donna misteriosa quale nessuno fa ritorno”. Nella nostalgia della “cul-
all’Opera di Budapest mentre “sul palcoscenico una tura eufonica” (Volevo tacere) di una Europa felice
voce canta con splendido accanimento ‘Oscar lo sa, (o apparentemente tale), il suicidio è l’atto estremo
ma nol dirà’” (Il gabbiano); o l’incontro tra il giudice della volontà che segue l’onore, le virtù virili e la
Kristóf e Anna, in attesa del Don Giovanni (Divorzio parola data. “Rimani solo e ricorda. Rimani solo e
a Buda); così come il contegno di Askenasi all’Ho- osserva. Rimani solo e rispondi” (Terra, terra...!). La
tel Argentina, quell’aria di sospensione come quando propria morte è del resto l’avvenimento più perso-
“tutti aspettano con il fiato sospeso che il tenore con nale dell’Io: quando la materia dell’uomo arriva al
l’animo gonfio di sdegnata tristezza, faccia finalmente termine, anche l’anima concede il suo assenso.

21
Visioni

MUSICA
formato Netflix
S
L’esplosione delle piattaforme video porta opere fidando il paradosso (nonché

e concerti in diretta e on-demand in una nuova l’inevitabile autogol), Barrie


Kosky ha rilanciato la pole-
dimensione, apparentemente alla portata di tutti. mica contro l’opera digitaliz-
zata: “Il live streaming e la televisione
È l’inizio della fine dell’evento dal vivo? Hd dell’opera sono stati uno dei più
grandi disastri”, ha tuonato il regista
DI LUCA BACCOLINI australiano, tra i più contesi di oggi,
22
in due dimensioni”. Difficile pensare
sia solo una provocazione. L’insoffe-
renza di molti registi d’opera nei con-
fronti dello streaming ha radici più
lontane, che la pandemia ha contribu-
ito ad esacerbare. Ma quella di Kosky
sembra una pietra lanciata nell’ocea-
no, a giudicare dal proliferare di piat-
taforme e strumenti digitali che ormai
coprono capillarmente la program-
mazione musicale europea, non solo
operistica. Kosky se la prende col di-
vano, ma spesso è proprio dal salotto
di casa che si riescono a raggiungere
teatri lontanissimi, permettendo allo
spettatore di farsi un’idea delle ten-
denze di oggi come mai era accaduto
fino ad ora. Ma quanto costa e cosa
si può vedere nel mare magnum del
video on-demand? La risposta è tanto
sfaccettata quante sono le piattaforme
che da una quindicina d’anni investo-
no milioni di euro in questo campo.
La competizione è così serrata che si
potrebbe navigare per una vita inte-
ra, senza necessariamente spendere
capitali. Il nostro grand-tour digitale
parte da Medici.tv, lanciata nel 2008
(dunque in epoca pre-social network)
da Hervé Boissière, ex amministrato-
re delegato dell’etichetta indipenden-
te francese Naïve nonché ex dirigente
Warner Classics. Nel 2014 la sua piat-
taforma era già in grado di presentare
100 eventi live ogni anno, oggi saliti
a oltre 150, con una libreria di ol-
tre 4.000 video, numeri che il “New
York Times” ha descritto come “la
cosa più vicina al Netflix della musica
classica”. L’utente novizio può fami-
liarizzare con Medici per un periodo
di prova di sette giorni (per ingolo-
sire l’accesso vengono offerti recital
di Argerich, concerti diretti da By-
Ph Andrea Ranzi
chkov e Celibidache, opera barocca
e contemporanea, compreso Lessons
in love and violonce con Barbara
non per caso scelto per aprire la stagione internazionale Hannigan), dopodiché il salto ver-
dell’opera al cinema, con il suo Rheingold in diretta dalla so l’acquisto prevede una tariffa di
Royal Opera House di Londra. “Ora che non sono più 12,90 euro al mese (cinque in meno
un sovrintendente - ha aggiunto per rinfocolare il dibatti- di Netflix) e 129 l’anno, con affaccio
to - posso dire che il mio lavoro è portare le persone a tea- Una ripresa video diretto su alcuni eventi selezionati
tro per far vivere loro un’esperienza dal vivo. E se devono dell’opera “Adriana dall’Opéra di Parigi, Scala, Festival
Lecouvreur”, con
viaggiare per farlo, allora dovrebbero viaggiare per farlo. la regia di Rosetta di Salisburgo, Royal Opera House e
Non dovremmo incoraggiare le persone a vedere l’opera Cucchi pure il festival georgiano di Tsinanda-
23
Visioni

li. Se la pandemia ha cambiato (o al- chivio di 750 concerti dal 1966 ad oggi (Karajan e Abbado
largato) le abitudini di ascolto, c’è chi compresi). Abbonarsi ai Berliner costa 16.9 euro al mese
le ha sapute immediatamente caval- o 169 all’anno, ma ci sono abbonamenti anche per sette
care. La piattaforma Symphony.live giorni o un mese. La qualità audio e video dei concerti è
dal 2022 si è specializzata nel campo ovviamente ad altissima risoluzione, con varietà di imma-
sinfonico, puntando su un format da gini vertiginosa, grazie alle sette diverse angolazioni delle
“Champions League” delle orchestre: telecamere disseminate alla Philharmonie. Dai Berliner a
stringendo accordi con le migliori Deutsche Grammophon il passo è breve. La più antica
compagini del mondo (Concertge- etichetta discografica del mondo, la Deutsche Grammo-
bouw, London Symphony, Budapest phon appunto, alla fine dell’anno scorso ha annunciato il
Festival, Cleveland, Czech Philhar- lancio di Stage+, puntando su due fattori di forza: il ca-
monic, Orchestre symphonique de talogo discografico e concertistico dei migliori solisti al
Montréal) Symphony.live dà accesso mondo e una qualità audio in formato Hi-Res Lossless
ai concerti e al backstage di un ampio mai raggiunta prima d’ora, quasi indistinguibile rispetto
ventaglio di eventi, garantendo quasi alle registrazioni in studio (da qui il motto della compa-
la metà dei ricavi alle orchestre, che gnia “Musica per gli occhi”). Gli utenti di Stage+ (14,90 al
così possono diversificare il botte- mese o 149 euro all’anno) possono anche salvare i conte-
ghino senza i costi di sviluppo di una nuti preferiti e scaricarli su dispositivi mobili per la visione
piattaforma autonoma (l’abbonamen- offline o nella versione per smart tv. Stile sobrio, catalogo
to va dai 25 dollari trimestrali ai 55 ampio e classical-friendly (dunque lontano dalle strimin-
annuali). Creare un proprio canale, zite e spesso confusionarie informazioni delle piattaforme
con investimenti milionari, è stata in- generaliste) quello proposto da Idagio, che ai suoi quasi
vece la politica vincente dei Berliner due milioni di utenti nella versione solo audio offre i 12
Philharmoniker, che nel 2008 hanno mesi a 159 euro, mentre con l’implementazione video sale
lanciato la Digital Concert Hall, af- a 259. Nel mondo delle performing art (dunque opera, ma
fiancata per i primi otto anni da un anche balletto) si è affermato da quasi cinque anni anche
mega sponsor come Deutsche Bank. il mondo di Marquee, lanciato nel Regno Unito nel 2018
Il risultato ha garantito la creazione con un’offerta di spettacoli da Londra a Mosca (almeno
della più grande e avanzata piattafor- Tre momenti “live” prima della guerra). Come Netflix o Amazon Prime, qui
europei: l’Opéra
ma video di un singolo ente musicale gli spettatori hanno accesso a una gamma di eventi e do-
di Parigi, il centro
a vocazione strumentale: nel 2020 la di controllo dei cumentari con abbonamenti che costano 4,99 dollari set-
Dch dei Berliner contava già 350.000 Berliner e la Royal timanali, 8,99 mensili o 89,99 annuali. Cifre analoghe per
utenti unici, ai quali è data la possi- Opera House chi vuole entrare nel mondo delle piattaforme in-house,
durante le riprese
bilità di accedere a quasi 50 eventi di uno spettacolo ovvero le televisioni gestite in proprio dalle case d’ope-
annuali dei Berliner, oltre che a un ar- di danza ra. Tra queste spicca quella della Royal Opera House (14
24
IL CASO

L’Italia fai da te
Salvo eccezioni, la pandemia non ha
radicato la cultura dello streaming.
Che per i teatri italiani non rappresenta
ancora un business

C
on la pandemia e i
teatri i chiusi, lo stre-
aming era diventato
parola d’ordine. Ri-
entrata l’emergenza,
anche i servizi di tra-
smissione in diretta e on-demand hanno
cominciato a rarefarsi. I teatri italiani
appaiono complessivamente più timidi
giorni di prova gratuita, poi 100 sterline l’anno o 10 al nell’investire sullo streaming, soprat-
mese), una delle più avanzate, perché “ragiona” con indi- tutto come fonte di introiti. A Mila-
cizzazioni semplici e intuitive, quasi alla Netflix: i più vi- no la Scala Tv ha provato a rompere il
sti, i titoli del momento, le interviste alle star, gli evergreen tabù, vendendo singoli eventi (non an-
e pure un’incursione in stile politically correct nelle “black cora abbonamenti) tratti dall’archivio
excellence”, con cantanti danzatori e musicisti afroameri- dei classici, dal balletto e da un live per
cani (idea tutta angloamericana della parità che purtroppo ogni produzione, con prezzi che varia-
passa proprio dalla ghettizzazione). Parigi e la sua Opéra no a seconda del contenuto (il live di
non sono state a guardare: dal 2023, con 9,9 euro al mese, opera e balletto costa 9,9 o 11,9 euro
si entra nello streaming del maggior teatro francese con a seconda della qualità video richiesta,
Paris Opera Play, il cui acronimo, Pop, strizza l’occhio on-demand si scende a 4,9 o 6,9). An-
alle nuove generazioni. Ma per chi, come suggerisce Bar- che il San Carlo di Napoli, il primo ente
rie Kosky, preferisse investire tutto in viaggi e biglietti, lirico-sinfonico ad essersi lanciato nello
esistono molti modi per affacciarsi ai cartelloni europei streaming a pagamento con una pro-
senza pagare. Arte (acronimo di Association Relative à pria piattaforma, consente di noleggiare
la Télévision Européenne) è una rete franco-tedesca che contenuti premium con un prezzo che
propone documentari, film, informazioni e musica e spet- varia a seconda della tipologia: un’opera
tacoli dal vivo (tra le ultime proposte il War Requiem di costa 4,90 euro, un balletto 2,90; i con-
Britten da Praga, Locatelli interpretato da Isabelle Faust o certi sinfonici sono disponibili al costo
il Mahler Festival di Lipsia). Opera Vision, nata nel 2014 di 1,90 mentre l’acquisto di eventi in di-
e completamente gratuita, ha raccolto oltre 30 teatri da retta è fissato a 9,90. Palermo, che sulla
17 paesi diversi (dalla Spagna alla Polonia, dall’Inghilter- propria web tv non vuole monetizzare,
ra alla Francia) e trasmette spettacoli che restano online offre una selezione di opere, balletti e
per parecchi mesi. Vi hanno aderito, tra gli altri, il Real concerti accessibile a tutti. Per una pa-
di Madrid, l’Opera di Roma e la Monnaie di Bruxelles. noramica sull’offerta operistica italiana
Su scala regionale si è mossa invece l’Emilia-Romagna, degli ultimi anni, invece, la sezione Mu-
che dall’esperienza datata 2012 di TeatroNet nel 2019 sica-Teatro-Opera di Rai Play offre un
ha creato Operastreaming, la prima piattaforma gratui- catalogo di oltre 130 titoli gratuiti. Tra i
ta nata a livello regionale (ma visibile in tutto il mondo) Festival, è il Donizetti Opera quello che
per radunare la programmazione dei principali teatri lirici ha inaugurato la possibilità di abbonarsi
emiliano-romagnoli, da Piacenza a Rimini. L’idea è quella alla programmazione con il suo Doni-
che l’opera, come strumento di comunicazione globale, zetti OperaTube, che nell’abbonamento
veicoli le bellezze del territorio. Almeno su questo, Ko- 2023 (29,9 euro in promozione) com-
sky non avrà nulla da eccepire. prende lo streaming di tutti gli eventi
p della nuova kermesse, anche passati.
Visioni

GOLDBERG
globetrotter
Anche la Deutsche
Grammophon si adegua:
Vikingur Ólafsson è partito
per un gigantesco tour
di 88 date in cui eseguirà
solo le Variazioni
bachiane, “ogni
volta eseguite
in modo diverso”.
E con la piattaforma
Stage+ sarà visibile
da ogni parte
del mondo

Ph Víkingur Olafsson

DI ALEX PESSOTTO “È un rapporto che va avanti da 25 anni: ero quattor-

C
dicenne quando le ho ascoltate per la prima volta nella
ristallino come l’acqua gla- registrazione di Glenn Gould del 1955. Le eseguo ormai
ciale: l’islandese Vikingur da parecchio tempo e, tra l’altro, sono il primo pezzo che
Ólafsson ha distillato le Deutsche Grammophon mi ha sentito suonare duran-
Variazioni Goldberg in ol- te un piccolo concerto a Berlino, nel 2015. Il rapporto
tre 25 anni di studio, quasi la sua intera con la casa discografica è cominciato proprio così. Ora,
vita al pianoforte (compirà 40 anni il posso dire che sono cambiate come sono cambiato io. Si
prossimo febbraio). Lo abbiamo in- sono trasformate come le stagioni, come la vita. Le ri-
contrato. tengo l’opera più bella di tutti i tempi. Quest’Aria su cui
Può raccontare il suo rapporto con Bach costruisce trenta Variazioni è la dimostrazione del
le Variazioni Goldberg? fatto che si può trovare una varietà infinita in un materia-
26
le limitato. In questo senso, per me le In diretta un’estensione dinamica con un approccio molto vocale,
Goldberg rappresentano il capolavoro su Stage+ alla stregua di un violino o di un violoncello: del resto,
definitivo”. credo che anche a Bach sarebbe piaciuto. Il clavicemba-
Quali sono i suoi pianisti di riferi- Il 15 dicembre, lo esprime qualcos’altro, un certo tipo di limpidezza, ma
mento per le Goldberg? alle 12.30, in non lo utilizzerò per una registrazione”.
“Sono numerosi. Io, però, le eseguo a diretta dal Il suo tour mondiale è già partito. Lei non solo esegui-
modo mio. Quindi, diversamente da- Seoul Arts rà le Goldberg in tutto il mondo ma affronterà solo le
gli altri, almeno credo. Detto questo, Center, si po- Goldberg. Quello di portare in tournée sempre lo stesso
apprezzo approcci differenti. Amo i trà ascoltare e repertorio è il metodo, per esempio, di Grigory Soko-
clavicembalisti Wanda Landowska e vedere Vikin- lov. Perché ha fatto questa scelta?
Ralph Kirkpatrick, tutte e tre le re- gur Ólafsson “Volevo sfidare me stesso e proporre 88 esecuzioni diver-
gistrazioni di Glenn Gould, quelle in su Stage+, la se delle Goldberg. Insomma, l’intenzione è di presentare
studio e quella dal vivo al festival di piattaforma 88 variazioni sulle variazioni. Bach, partendo da mezzi
Salisburgo del 1959, l’interpretazione di riferimento minimi, riesce a ricavare un universo ed è l’approccio che
di Murray Perahia e anche la registra- nello sviluppo si deve avere con quest’opera: reinventarsi e, appunto,
zione di András Schiff degli anni Ot- digitale della sfidare sé stessi trovando, in musica, prospettive sempre
tanta, bellissima, leggiadra e lirica. Mi musica clas- nuove. Nelle Goldberg, del resto, quando ritorna il mo-
piacciono pure le versioni di Beatri- sica, lanciata mento dell’Aria, si tratta delle stesse note di quella inizia-
ce Rana e Grigory Sokolov, anche se da Deutsche le, ma la musica è completamente diversa. In quest’otti-
concepiscono il pezzo in maniera di- Grammophon ca, è quanto voglio fare in questa tournée. Al momento
stante da me: chi esegue le Goldberg per mettere ho già affrontato il capolavoro in più concerti e in modi
deve trovare la propria voce, la pro- il pubblico al molto differenti, anche da come l’ho registrato, non so
pria strada e rimanere autentico, fede- centro di ciò se meglio o peggio. L’esecuzione, infatti, cambia di volta
le a sé stesso e a Bach”. che accade in volta, di mese in mese, di città in città, di pianoforte in
Il 13 novembre ha eseguito le Goldberg sui principali pianoforte, di tecnico del pianoforte in tecnico del pia-
a Santa Cecilia. Può descrivere il suo palcoscenici noforte, di pubblico in pubblico. Sì, tutto è in continuo
rapporto con l’Italia e il pubblico del mondo, cambiamento. Dobbiamo quindi permettere alla musica
italiano? con esclusive di cambiare insieme a noi”.
“Amo l’Italia e il suo pubblico. Uno dal vivo, con- La sua musica è anche su Stage +, la nuova piattaforma
dei miei primi concerti da solista, il certi e opere della Deutsche Grammophon.
primo in Italia, è stato proprio a Bol- in formato Hi- “Mi piace ogni piattaforma che vuole portare alle persone
zano, al Festival Busoni, nel 2012, Res Lossless, la musica e di conseguenza anche la musica classica. Vi-
quando ho affrontato un programma che garantisca viamo in un mondo in cui le persone ascoltano la classica
in onore di Glenn Gould. Suonai due qualità asso- come non avevano fatto mai: lo notiamo dalle visualiz-
Partite di Bach, la Quinta e la Sesta, luta, come in zazioni su Spotify, Apple Music, Amazon, ecc. Durante
e alcuni lavori di Brahms, Sibelius e uno studio di la pandemia questi numeri sono cresciuti ancora. Solo io,
Grieg. È stato un concerto speciale registrazione. ad esempio, ho 200 milioni di ascolti l’anno. Se si pensa
perché tra un pezzo e l’altro si sentiva Per chi si ab- poi ai grandi nomi del settore, alle orchestre, ai pianisti,
la sua voce: naturalmente, non stavo bona a “Clas- ai cantanti, si può immaginare quante persone ascoltino
cercando di imitarlo, ma di racco- sic Voice” musica classica ogni giorno, in ogni momento. In questo
gliere la sua eredità e portarla avanti. subito il 10% istante, mentre io e lei stiamo parlando, molti saranno su
Per il resto, mi piace molto l’Italia: di conto alla Spotify ad ascoltare una mia registrazione. Quindi, la mu-
per esempio, ho suonato in gennaio a piattaforma sica classica è ovunque e dovremmo essere grati di questo:
Santa Cecilia con Antonio Pappano, Stage+ (se- che fa parte della vita di moltissima gente. Ovviamente lo
in sostituzione di Martha Argerich, zione Tickets streaming non porta ancora notevoli guadagni ai musici-
eseguendo il Concerto in Sol di Ravel del sito www. sti, ma sono ottimista, si troverà un punto di equilibrio. E
e siamo anche andati in tournée. Sì, a stage-plus. io sono felice che in tanti, come mai prima d’ora, ascoltino
Santa Cecilia ho tanti amici. Credo com inseren- la classica. Se le persone ascoltano musica verranno anche
sia un ambiente meraviglioso per fare do il codice ai concerti e porteranno una crescita al settore. Questo
musica”. promozionale deve essere l’obiettivo”.
Ha pensato di incidere le Goldberg STAGE24CV. Lei ascolta, in genere, le registrazioni sue, di altri col-
al clavicembalo? Il codice è va- leghi, oppure, di musica sinfonica, operistica, came-
“Mi piace il clavicembalo, ma il pia- lido fino al 31 ristica?
noforte è il mio strumento. Ciò che marzo 2024). “Attualmente ascolto soprattutto molta musica sinfonica,
amo del pianoforte è che consente ad esempio Mahler e la sua Settima, che mi pare bellissi-
27
Visioni

Ph Víkingur Olafsson Ph Víkingur Olafsson

ma, oppure anche Bruckner e la sua in quegli anni non c’erano molti concerti come a Roma,
Quinta. Lo scorso anno ho ascoltato Milano o in altre grandi città. C’erano concerti sinfonici
più volte le Sinfonie di Sibelius e ora una volta a settimana e quasi nessuno con musicisti fa-
le so praticamente a memoria. Mi in- mosi, forse uno all’anno. Di opera neanche parlare. Per
teressa soprattutto ciò che non cono- conoscere il repertorio ho quindi dovuto imparare a usa-
sco. Non ascolto quasi più registra- re il giradischi dei miei genitori, che avevano tanti vinili
zioni di pianoforte, perché l’ho fatto degli anni Settanta e Ottanta. E quando, compiuti i dodi-
in maniera preponderante per i miei ci anni, mamma e papà mi hanno permesso di usarlo, per
primi 35 anni. E poi sono molto selet- me è stato un grande momento. Proprio con i vinili mi si
tivo con i pianisti, anche se ho alcuni sono quindi aperte varie dimensioni in fatto di musica:
miti ai quali ritorno spesso. Uno è ita- per questo li amo. Comunque posso anche utilizzare lo
liano: Arturo Benedetti Michelangeli. streaming, a patto che la qualità sia alta. Invece, non mi
Ho imparato tanto da lui. Il suo suo- piace il formato mp3, perché molta bellezza viene persa
no è bellissimo. Per quanto riguar- e l’ascolto, appunto, richiede un’alta qualità”.
da le Goldberg, due mesi prima di In conclusione, quanto è importante la musica regi-
inciderle ho appunto ascoltato varie strata?
registrazioni: Landowska, Gould, Pe- “Per me è molto importante, quanto i concerti dal vivo.
rahia, Sokolov. Non era un modo per Sono due forme d’arte diverse, come il teatro e il cinema.
trovare idee da diverse Variazioni, ma Mi piace pensare di registrare le Goldberg o qualsiasi al-
per capire in che modo ognuno degli tra opera e che la gente le possa ascoltare quando ne ha
interpreti cerca di costruire, per il ca- voglia. Le incisioni mi offrono l’opportunità di portare
polavoro, un’unità interpretativa, una il mio messaggio musicale a platee ancora più vaste. Poi,
coerenza dall’inizio alla fine. In ogni registrare in studio è assai interessante anche dal punto
caso, non ‘rubo’: suono a modo mio. di vista creativo: viene chiesto di trovare il modo ideale
Nell’affrontare Bach, si deve diventa- di suonare in quell’istante e di spingersi al limite della
re co-creatori. Bach realizza strutture perfezione, per quanto possibile. Sotto questo profilo,
meravigliose e quasi senza istruzioni lo studio è meraviglioso: oltre a come si esegue il pez-
su come animarle. Allora, occorre es- zo, si deve pensare ai microfoni, ai tecnici, all’acustica
sere un secondo compositore, perché, dell’ambiente. È un processo creativo su molti livelli,
per dar vita alla sua musica, ci sono un’equazione con tante variabili. Poi, però, mi piace an-
molti modi possibili. Quindi, si deve che esibirmi dal vivo: amo il pubblico, suonare per le
avere una visione molto chiara di qua- persone. È una sensazione incredibile, imparagonabile
le via scegliere”. ad altre. Quando, alla fine delle Goldberg, mi alzo dopo
Lei preferisce i cd o i vinili? che la gente e io abbiamo vissuto assieme il pezzo, l’e-
“I vinili. Sono cresciuto in Islanda e mozione è unica”.  p

28
23→24 musica
dom 26 novembre 2023 → ore 20.30 mer 20 marzo 2024 → ore 20.30
Foto: Simon Fowler – Musacchio Ianniello

CHAMBER ORCHESTRA BAROCKORCHESTER -


OF EUROPE KAMMERCHOR
ANTONIO PAPPANO direttore STUTTGART
BEATRICE RANA pianoforte FRIEDER BERNIUS direttore
musiche di Elgar, Schumann, Dvořák
musiche di Bach

lun 11 dicembre 2023 → ore 20.30 dom 7 aprile 2024 → ore 20.30
Giornata Internazionale della Montagna
IAN BOSTRIDGE
ARMENIAN NATIONAL CAPPELLA NEAPOLITANA
PHILHARMONIC ORCHESTRA DI ANTONIO FLORIO
EDUARD TOPCHJAN direttore
ANUSH NIKOGOSYAN violino IAN BOSTRIDGE tenore
ANTONIO FLORIO direttore
“Dall’Ararat alle Alpi”
musiche di Vivaldi, Stradella, Cavalli,
musiche di Malipiero, Khatchaturian, Strauss
Legrenzi e del Settecento

ven 22 dicembre 2023 → ore 20.30 sab 1 giugno 2024 → ore 20.30
ELIO KIRILL PETRENKO
PREMIO PORDENONE MUSICA GUSTAV MAHLER
premiazione e concerto
JUGENDORCHESTER
LARGO AL FACTOTUM KIRILL PETRENKO direttore
ELIO baritono bruckner
musiche di
ROBERTO PROSSEDA pianoforte
musiche di Mozart, Rossini, Weill, Lombardi
dom 19 novembre 2023
ven 19 gennaio 2024 → ore 20.30 FIGURE OLTRE
ROBY LAKATOS violino IL PRESENTE
LASZLO BONI violino Fausto Romitelli
JENO LISZTES cimbalom tavola rotonda e concerto
GABOR LADANYI chitarra ingresso gratuito
ROBERT SZAKCSI LAKATOS pianoforte
GUILLAUME CHEVALIER contrabbasso
con la partecipazione straordinaria di
www.teatroverdipordenone.it
MICHAEL GUTTMAN violino Tel 0434 247624
musiche di Blasband, Hubay, Lakatos,
Smeets, Weiner, Csampai, Monti
e musiche tradizionali ungheresi
Attualità

OPERA Reality

Da Raffaella Carrà a Britney Spears, fino alla vita di Edith Piaf o


di Malcom X. Sempre più personaggi dello spettacolo, della storia
recente o della cronaca invadono i soggetti del teatro musicale.
Ormai più vicino al genere biopic
30
DI LUCA BACCOLINI natura deve arrivare “dopo”, al termine cioè di un processo

O
di rielaborazione e adattamento della materia narrativa. Ma è
gni epoca costruisce i un dato indiscutibile che l’opera contemporanea stia sempre
propri miti ed eroi, ed più ricorrendo a personaggi realmente esistiti per i suoi sog-
il racconto della vita di getti. E sempre più spesso si tratta di icone pop. Sono finiti i
personaggi significativi si grandi temi universali che alimentavano le complesse dram-
è dimostrato vincente fin dalla nascita maturgie verdiane o è semplicemente un modo per avvicinare
della parola. Un dato però è certo: se è nuovo pubblico? La tendenza sembra aver messo radici nel
vero che le istituzioni tradizionali non nuovo secolo: con Anne Nicole (2011) Mark-Anthony Tur-
sono più le uniche deputate all’istruzio- nage si era incuneato nel mondo delle playmates americane,
ne, oggi si entra in contatto con i grandi raccontando la triste parabola della modella Anne-Nicole
personaggi della storia soprattutto attra- Smith, morta a 40 anni, cioè appena quattro anni prima che
verso le lenti del biopic cinematografi- l’opera andasse in scena al Covent Garden, per abuso di me-
co. Ma vale solo per i giganti della sto- tadone; il Berliner Ensemble, la “casa” di Bertolt Brecht, ha
ria? Simon Reynolds, critico musicale addirittura messo in scena (e continua a farlo regolarmente)
britannico che ha coniato il concetto di uno spettacolo su Britney Spears, “una serata musicale - si
post-rock, ha applicato il concetto an- legge nell’abstract di It’s Britney, Bitch! - sull’amore infelice e
che alla musica di consumo, notando la sulla dipendenza, sulla verità e la veridicità nel pop, sui padri
sua ormai cronica incapacità di pensare e le figlie. Una serata su Britney Spears e la Britney che c’è in
un futuro possibile, e dunque virando ognuno di noi”. L’idolo consumato da sé stesso e dalle masse
verso un strutturale processo di musea- è materia troppo attrattiva per rimanere inosservata. Anche
lizzazione delle sue icone (la cosiddetta Maria Callas ha dovuto cedere il proprio corpo e reincarnarsi
“Retromania”, che è anche il titolo del addirittura sette volte in quello di Marina Abramovic, autrice
suo saggio più diffuso). Il punto di par- e protagonista di 7 Deaths of Maria Callas, durante il quale
tenza è l’esperienza del Museum of Pop l’artista serba interpreta le sette principali eroine femminili
Music di Londra, ma può essere esteso del repertorio callasiano, con l’attore Willem Dafoe nei pan-
anche alla feticizzazione che da anni si ni del “carnefice” Onassis. Chissà se Abramovic si è lasciata
fa dello stile rock’n’roll, nei locali, nel- ispirare da Jackie O di Michael Daugherty, che nel 1997 fis-
le radio e appunto nel cinema, letteral- sò in un’opera mai uscita dal repertorio la vita di Jacqueline
mente infestato di biopic, che ora cele- Kennedy Onassis, una sorta di mito di Orfeo al contrario,
brano i Queen, ora gli Abba ora Freddie con la protagonista che non si rassegna alla perdita del pri-
Mercury, trattando tutti con le stesse mo marito, mentre il secondo matrimonio rappresenta per
dinamiche narrative: l’infanzia difficile, lei una discesa agli inferi. Mito e declino della star era già al
il rapporto complicato con la famiglia, centro anche di Marilyn di Lorenzo Ferrero, andato in scena
la svolta attraverso l’amore, il peso del all’Opera di Roma nel 1980, ovvero 18 anni dopo la morte
successo, i cattivi consiglieri/amanti fino della Monroe, con un libretto anglo-italiano che raccoglieva
all’immancabile redenzione finale. Da frammenti tratti da documenti politici, sociali e culturali di
alcuni anni anche il mondo dell’opera si vita americana su due differenti piani linguistici: l’inglese per
è lasciato sedurre dal fascino (in)discre- le parti cantate, l’italiano (o la lingua del paese in cui avveniva
to del biopic. L’ultimo caso a Bergamo, lo spettacolo) per le parti recitate. Anche in questo caso Ma-
con Raffa in the Sky, titolo costruito su rilyn veniva vista come una vittima della cultura di massa, una
Raffaella Carrà, primo episodio di opera figura solo superficialmente serena e ottimista; un’eroina suo
nata attorno a un personaggio televisivo, malgrado. Sei anni dopo Marilyn, Ferrero si era cimentato in
ma non ultima avventura in questo filo- Salvatore Giuliano, opera in un atto concepita per abitare in
ne: pare infatti che al Donizetti sia già in dittico con Cavalleria Rusticana: la storia, del resto, era ba-
cantiere un’opera su Mina; il Carlo Felice sata sulla figura del bandito Salvatore Giuliano (1922-1950),
di Genova si è inserito subito su questo il contadino siciliano protagonista della strage di Portella
solco proponendo la nuovissima Edith, della Ginestra. Una virata piuttosto netta. Di un’altra pagina
opera ispirata a Édith Piaf, cantautrice Un frammento cruenta di storia italiana si parla in Moro (2011) opera in for-
simbolo del Novecento francese, a 60 dell’opera “X: The ma oratoriale di Andrea Mannucci sugli ultimi giorni di se-
anni dalla sua scomparsa (dal 17 al 21 di- Life and Times gregazione di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse, men-
of Malcom X” di
cembre, musica di Maurizio Fabrizio su tre nel Tempo sospeso del volo (2007) di Nicola Sani il giudice
Anthony Davis,
libretto di Guido Morra). Certo, l’opera in scena al
Giovanni Falcone è rappresentato mentre viaggia sull’aereo
ha sempre attinto a piene mani dalla re- Metropolitan che lo porterà all’appuntamento con la morte, un tempo so-
altà e dalla storia, proprio perché per sua di New York speso, appunto, in cui affiorano ricordi e nodi del presente.
31
Attualità
IL BILANCIO

Ibridiamo l’Italia
L’opera su Raffaella Carrà mischia in modo
intelligente canzoni e riferimenti colti

N
on scomodiamo que-
stioni annose (“dove
va l’opera contempo-
ranea”). Raffa in the
sky andata in scena al
Donizetti di Bergamo
ha funzionato perché si colloca oltre il co-
siddetto dibattito. Ma quando mai Raffaella
Carrà ci ha ispirato pensose riflessioni invece
di contagiarci con l’euforia del tuca tuca? Il
merito principale di questa proposta eccen-
trica sta nell’essersi mossa bene tra i generi
teatrali e musicali, ibridandoli. Confezio-
nando un “prodotto” ben fatto, leggero ma
non superficiale, divertente ma non effimero:
dunque intelligente. Raffaella Pelloni, in arte
Carrà, non ha mai mostrato il suo volto di
donna, quello che si nasconde dietro, o sot-
to, l’iconico caschetto. È sempre rimasta per
tutti noi personaggio televisivo. Per questo la
Negli Stati Uniti sono soprattutto i per- In alto, Malcom X destinazione spettacolare più immediata del-
sonaggi della cultura afro-americana ad sul palcoscenico; la sua figura sarebbe stata il musical: un mo-
aver conquistato i palcoscenici operisti- sotto “Raffa in the
tivo via l’altro per il gradimento di grandi e
Sky” andata in
ci in chiave biopic: Terence Blanchard (il piccini. E invece no. Ne è nato, più ambizio-
scena a Bergamo
primo compositore afro-americano ad samente, un ibrido tra opera e musical: bravo
esser stato rappresentato al Metropoli- il compositore Lamberto Curtoni che ha sa-
tan) ha condensato in Champion la vita puto far rientrare le mitiche hit cucendole in
di Emile Griffith (1938-2013), il primo un ordito operistico citazionista, a tratti mi-
pugile originario dell’arcipelago caraibi- nimalista e “postmoderno” (direttore Car-
co a conquistare la corona di campione lo Boccadoro). E bravi i librettisti Alberto
del mondo professionisti; Anthony Da- Mattioli e Renata Ciaravino anch’essi valenti
vis nel 1986 debuttò nell’opera con The ibridatori, tra melodramma, opera-cronaca,
Life and Times of Malcom X, che sarà opera-fantasy e biopic cinematografico.
ripresa proprio questo mese nel cartel- Sfornando battute librettistiche schiocchine
lone del Met. L’opera, insomma, sembra ma efficaci e non sempre innocue (“spetti-
ancora in grado di esercitare una forma niamo l’Italia”) come le esplosive canzonci-
di riflessione critica quando maneggia i ne della Carrà. Sullo sfondo il costume e la
fili della contemporaneità, anche se il pe- società italiana “spettinati” dalla Carrà con
ricolo dello scivolone agiografico resta l’ombelico a portata di telecamera, che la re-
sempre incombente. Come al cinema, gia di Francesco Micheli (anche ideatore del
del resto, il biografico operistico ha una progetto) ha rievocato con fantasia scenica
natura camaleontica, che si nasconde pop e riferimenti colti. Peccato che la prota-
all’interno di cornici molto varie, spes- gonista, la cantante Chiara dello Iacono, non
so dentro altri generi che lo sovrastano tenesse testa agli artisti “lirici” (Carmela Re-
e lo assorbono all’interno delle proprie migio, Haris Andrianos, Gaia Petrone, Dave
pratiche narrative. Nuovi miti di ieri e di Monaco), più disinvolti e divertiti in scena.
oggi aspettano sono già in attesa del loro Quasi una nemesi per un’opera che celebra
libretto. p le virtù della televisione. Andrea Estero
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Che grande stagione!
12.11.2023 Frank Peter Zimmermann . Martin Helmchen
17.11.2023 European Philharmonic of Switzerland . Charles Dutoit . Martha Argerich
03.12.2023 Gershwin Piano Quartet
06.12.2023 Sir András Schiff
Weekend di quartetti
12.01.2024 Cuarteto Casals . 13.01 Quartetto Szymanowksi . 14.01 Quatuor Ebène
16.01.2024 Filarmonica della Scala . Riccardo Chailly
30.01.2024 Rudolf Buchbinder
06.02.2024 Luzerner Sinfonieorchester . Michael Sanderling . Yoav Levanon
01.03.2024 Kammerorchester Basel . Jonathan Cohen . Alexandra Dovgan

LuganoMusica / T +41 (0)58 866 42 85 / info@luganomusica.ch / Biglietti online su luganomusica.ch


In copertina

LIBERTÀ
condizionata

Parla Teodor Currentzis, il direttore naturalizzato


russo che in Italia presenta la nuova orchestra Utopia,
creata con finanziatori indipendenti: “Tornare al testo
è la via più audace dell’interpretazione”. Ma sulla
guerra in Ucraina rifiuta di rispondere
Ph Nadia Romanova

34
DI PAOLO LOCATELLI mo tra amici, un gruppo di amici ben consapevoli di ciò che

A
Il tour vanno cercando. Utopia non è un’orchestra ma un territo-
nche se lo stile anticonfor- rio libero, un campo sperimentale in cui si vaga alla ricerca
mista da rockstar non lo Due tappe del suono perfetto. Lì abbandoniamo ciò che sappiamo e
dà a vedere, l’impressione per la prima re-impariamo ad ascoltare e percepire la musica da zero e
è che negli ultimi tempi apparizio- questo ci rende felici. Naturalmente è un’idea utopica, ma i
Teodor Currentzis si sia un po’ imbor- ne italiana sogni più utopici si avverano non appena togliamo il divieto
ghesito. Il riferimento non è all’istinto della Utopia all’impossibile”.
e al genio musicale, che restano quelli Orchestra: a Dunque è qualcosa di diverso rispetto alle altre orchestre
del visionario oggi ancor più consa- Brescia, il 20 con cui collabora?
pevole e tecnicamente maturo di ieri, novembre al “Ogni orchestra è un organismo a sé con una misura de-
ma alle scelte di carriera, che l’hanno Teatro Gran- terminata di talento. Quel cha cambia è quanto l’orchestra
portato progressivamente a preferire de, e a Roma il permette di svelare il suo potenziale: alcune sono aperte
i grandi teatri della vecchia Europa al 22/11 al Parco all’innovazione e pronte ad affrontare nuove sfide, altre
cuore siberiano di Perm’, dove si erano della Musica guardano con sospetto ai cambiamenti, non credono in sé
accasati lui e la sua orchestra-comune nella stagione stesse o, al contrario, pensano di aver già raggiunto l’apice e
dai contorni quasi ascetici. Un per- di Santa Ceci- si riposano sugli allori”.
corso poi accelerato dall’invasione lia. Il program- Quindi i musicisti non sempre accettano la sua proposta?
russa dell’Ucraina, le cui implicazioni ma disegnato “Dipende. Cerco di percepire l’atmosfera nell’orchestra per
politiche lo hanno lambito pur senza da Currentzis capire fino a che punto posso spingermi e adatto le mie ri-
affossarlo. Benché per lui i confini del appare come chieste a ciò che vedo. Sono una persona pragmatica e non
continente non si siano chiusi, resta un omaggio forzo i musicisti se non percepisco una flessibilità nell’am-
da chiarire la sua posizione sulla guer- alla grande biente. Chiedo a ogni cantante, ogni solista, ogni orchestra,
ra voluta da Putin, una questione su tradizione: così come a ogni persona che incontro nella mia vita, il me-
cui Currentzis continua a non volersi il Concerto glio che può dare, niente di più. Mi riconosco la capacità
esprimere, anche in questa intervista: per violino di di instaurare una forma di dialogo in cui ognuno si avvi-
alle domande poste sull’attualità poli- Brahms (Bar- cina alla migliore versione di sé stesso. Fondamentalmente
tica in rapporto all’organizzazione dei nabás Kele- è proprio questo che fa un direttore d’orchestra, ispirare
suoi concerti fuori dalla Russia e alle men solista) e anziché imporre, stimolare la riflessione anziché insegnare”.
cancellazioni ricevute in alcuni teatri la Sinfonia n. 5 Come si sviluppa questo tipo di lavoro?
europei, Currentzis ha preferito non di Ciaikovskij. “Quando mi dedico a un certo spartito, ci vivo immerso
rispondere. In attesa di tornare a esi- Sono 107 gli molto a lungo e lo sogno. Chiudo gli occhi e metto in sce-
birsi in Europa (il 16 marzo 2024 sarà orchestrali na la musica nella mia immaginazione. Non la illustro con
al Lingotto di Torino col Requiem di coinvolti da immagini reali ma immagino spazi che non hanno forma
Mozart) e di un debutto in Mediorien- tutto il mondo, fisica percepibile dai nostri sensi. La musica, in fondo, è la
te (aprile 2024 a Dubai), la sua stori- dall’Armenia possibilità donata all’umanità di comunicare con un mondo
ca formazione MusicaEterna rimane al Venezue- invisibile di vibrazioni, intuizioni, un mondo che non può
confinata perlopiù tra San Pietroburgo la. Utopia è essere espresso a parole. È un modo per cercare di spiega-
(dove risiede) e Mosca. Parallelamente, un’orchestra re e comprendere cose al di là della comprensione, di dire
però, Currentzis si è rimesso in gioco finanziaria- ciò che non può essere pronunciato con il linguaggio della
dall’anno scorso con un nuovo proget- mente indi- nostra comunicazione quotidiana. Quando dirigo cerco di
to internazionale, l’Orchestra Utopia, pendente da dare sostanza a quelle straordinarie sensazioni appena per-
che sbarca in Italia il 20 novembre (a altri collettivi cettibili che non possiamo formulare ma che non ci lascia-
Brescia) e il 22 a Roma (vedi box, ndr). e istituzioni. no in pace, che vediamo ma non possiamo descrivere. La
Intanto il nome Utopia. Ce lo spiega? L’orchestra è mia meta e missione nella musica è esprimere l’inesprimi-
“Come dice il nome, è un sogno im- finanziata con bile. Credo che se riuscirò a condividere questo momento
possibile. Ed è proprio questo che ci i proventi dei estatico con un’altra persona, se potrò far sì che qualcuno
ispira: realizzare l’impossibile. Un pro- concerti ed è condivida questa rivelazione con me, allora non sarò solo in
getto che nasce da incontri frequenti sostenuta dal- questo mondo”.
con alcuni dei musicisti migliori del la Kunst und Come concilia questo approccio con i limiti fissati
mondo, professionisti appassionati e Kultur DM dal testo?
idealisti con cui si è soliti discutere del Privatstiftung “Noi siamo dei discepoli del compositore. Innanzitutto bi-
futuro della musica. Quando ci riunia- e da mecenati sogna seguire rigorosamente ciò che è scritto in partitura e
mo non abbiamo nemmeno la sensa- europei. vedere come funziona. Successivamente, dopo aver studiato
zione di lavorare, ma è come se uscissi- a fondo la fonte originale, ci si può permettere di allargare
35
In copertina

Ph Amanda Demme Ph Markus Aubrecht

cautamente il campo di osservazione: presento davanti all’orchestra è cercare di cambiare il mon-


allontanarsi leggermente e vedere se l’i- do in meglio e diventare una persona migliore io stesso. Se
dea del compositore può essere restitu- vogliamo apportare cambiamenti nella società, dobbiamo
ita in modo migliore. E questo il nostro innanzitutto cambiare noi stessi. L’arte è un impulso innato
compito: far sì che la musica suoni come dentro di noi, esiste per creare uno spazio in cui le persone
il compositore l’ha concepita. Non è possano riunirsi, comunicare senza barriere e confini, cresce-
possibile stilare un insieme di regole che re e generare. La musica è un linguaggio universale e attra-
conducano a questo obiettivo. L’istinto verso di essa riusciamo a capirci perfettamente, poiché nella
del musicista e la comprensione del te- nostra immaginazione non ci sono barriere linguistiche. A
sto giocano un ruolo fondamentale, tut- me non interessa quali vizi possa avere una persona che entra
tavia nessuno deve scorgere le impronte in sala, ciascuno di noi ne ha. Quello che mi interessa sono le
del tuo percorso, il tuo io deve sempre sue qualità. Non considero i difetti, mi preoccupo degli ef-
restare fuso con l’io del compositore. fetti. La domanda è solo quanto saremo in grado di aprire il
D’altra parte talvolta è proprio il rispet- nostro cuore alla bellezza e alla compassione e se riusciremo
to rigoroso dello spartito a risultare ra- a trasmettere questo amore agli spettatori”.
dicale per gli ascoltatori. Questo perché Cosa guida le sue scelte di repertorio?
siamo stati notevolmente influenzati “La scelta del repertorio non è affatto un compito facile come
dalla tradizione postromantica nell’in- potrebbe sembrare. La principale difficoltà sta nel fatto che
terpretazione musicale e nella conce- spesso è necessario pianificare con due o tre anni di antici-
zione della bellezza. Parliamo di un po. Ma come posso indovinare in quale stato d’animo sarò
periodo in cui gli interpreti trattavano il tra due anni, di cosa avrò voglia di parlare? Pertanto, talvolta
testo originale in modo abbastanza libe- organizziamo concerti a sorpresa per i quali scegliamo il pro-
ro e potevano sviare da quanto scritto gramma all’ultimo momento, in base alle esigenze della no-
dall’autore. Col tempo queste interpre- stra anima. Ciò detto, nella maggior parte dei casi dobbiamo
tazioni si sono sedimentate diventando fare una scelta in anticipo e poi, naturalmente, entrare nello
il canone, quindi a volte è necessario di- stato d’animo richiesto da quella musica”.
menticare ciò che conosci, o pensavi di Che ruolo ha avuto il grande maestro Ilya Musin nella
conoscere, e ritornare al testo. Parados- sua formazione?
salmente l’obbedienza completa può “Ilya Musin è stato un eccellente pedagogo nella professione
rivelarsi la manifestazione più audace di direttore d’orchestra, ha dato forma e concretezza a quel
della libertà”. che cercavo e mi ha reso la persona che sono. Musin mi ha
A proposito di libertà, parla spesso del insegnato a essere un regista nella musica, precisamente un
valore politico della musica e delle scel- regista che crea una meravigliosa incarnazione del concetto
te performative. musicale nella propria immaginazione e a fidarmi della mia
“In realtà, l’unico motivo per cui mi intuizione, anzi, a svilupparla”.  p

36
STAGIONE
STAGIONE TEATRO
TEATRO
COMUNALE
COMUNALE
2023-2024
2023-2024 PAVAROTTI-FRENI
PAVAROTTI-FRENI

MODENA
MODENA
MARTEDÌ
MARTEDÌ7 NOVEMBRE
7 NOVEMBRE
2023
2023
ORE
DANZA
DANZA
ORE
20.30
20.30 MARTEDÌ
MARTEDÌ6 FEBBRAIO
6 FEBBRAIO
2024
2024
ORE
ORE
20.30
20.30
FUORI
FUORI
ABBONAMENTO
ABBONAMENTO

Ailey
AileyIIII L’altro
L’altroviaggio
viaggio
Coreografie
Coreografie
Musiche
MusicheRalph
Francesca
Francesca
Ralph
Vaughan
Harper,
Vaughan
Harper,
Alvin
Alvin
Williams,
Williams,
Ailey,
Ailey,
LesLes
Robert
Tambours
Robert
Tambours
Battle
dudu
Battle
Bronx,
Bronx,
LaLadanza
danzanella
nellaDivina
DivinaCommedia
Commedia
Progetto
Progetto“leggere
“leggere
per…
per…ballare”
ballare”
Spirituals
Spirituals
tradizionali
tradizionali Regia Arturo
Regia ArturoCannistrà
Cannistrà
Musiche
MusicheAntonio
AntonioVivaldi,
Vivaldi,
Philip
Philip
Glass,
Glass,
Michael
Michael
Nyman,
Nyman,
SABATO
SABATO
18 18
NOVEMBRE
NOVEMBRE
2023
2023
OREORE
20.30
20.30

Sergio
SergioBernal
Bernal
Max
MaxRichter,
Richter,
Arvo
Arvo
Pärt
Pärt

Dance
DanceCompany
Company
MERCOLEDÌ
MERCOLEDÌ
20 20
MARZO
MARZO
2024
2024
ORE
ORE
20.30
20.30

Rodin
Rodin Kor’sia
Kor’sia
Coreografie Sergio
Coreografie Sergio
Bernal,
Bernal,
Valentino
ValentinoZucchetti
Zucchetti Igra
Igra
Musiche
Musiche
daldal
vivo Jean-Baptiste
vivo Jean-Baptiste
Lully,
Lully,
Jordi
Jordi
Savall,
Savall,
Maurice
Maurice
Ravel,
Ravel, Coreografia
Coreografia
e regia Mattia
e regia Mattia
Russo
Russo
e Antonio
e Antonio
dede
Rosa
Rosa
Roque
Roque
Baños
Baños Spazio
Spazio
sonoro DaDa
sonoro Rocha
Rocha
MARTEDÌ
MARTEDÌ21 21
NOVEMBRE
NOVEMBRE
2023
2023
OREORE
20.30
20.30

Balletto
BallettodidiRoma
Roma
VENERDÌ
VENERDÌ
5 APRILE
5 APRILE
2024
2024
OREORE
20.30
20.30

Yue
YueYin
YinDance
DanceCompany
Company
Giulietta
GiuliettaeeRomeo
Coreografia
Coreografia
Romeo
e regia Fabrizio
e regia Fabrizio
Monteverde
Monteverde
Coreografie
Musiche Echo
Musiche
Yue
Coreografie
Echo
YueYinYin
Collective,
Collective,
Mr.Mr.
Mitch,
Mitch,
Social
Social
State,
State,
CoH,
CoH,
A Winged
A Winged
Victory
Victory
Musiche Sergej
Musiche SergejProkof’ev
Prokof’ev forfor
thethe
Sullen,
Sullen,
Luca
Luca
Yupanqui,
Yupanqui,Juliane
Juliane
Jones,
Jones,
Doug
Doug
Beiden
Beiden

MERCOLEDÌ
MERCOLEDÌ
17 17
GENNAIO
GENNAIO
2024
2024
ORE
ORE
20.30
20.30 MARTEDÌ
MARTEDÌ16 16
APRILE
APRILE
2024
2024
OREORE
20.30
20.30

Compagnia
CompagniaZappalà
ZappalàDanza
Danza Centro
CentroCoreografico
Coreografico
Cultus
Cultus
Coreografia
Coreografia
e regia Roberto
e regia RobertoZappalà
Zappalà
Nazionale
Nazionale/ /Aterballetto
Coreografie
Coreografie
Aterballetto
Philippe
Philippe
Kratz,
Kratz,
Diego
Diego
Tortelli,
Tortelli,
Iratxe
Iratxe
Ansa,
Ansa,
Igor
Igor
Bacovich
Bacovich
Musiche David
Musiche DavidLang
Lang
e della
e della
tradizione
tradizione
popolare
popolare
italiana
italiana Musiche Barrio
Musiche Barrio
Sur,
Sur,
Fela
Fela
Kuti,
Kuti,
Spiritualized,
Spiritualized, George
GeorgeGershwin
Gershwin

MERCOLEDÌ
MERCOLEDÌ
24 24
GENNAIO
GENNAIO
2024
2024
ORE
ORE
20.30
20.30 MARTEDÌ
MARTEDÌ28 28
MAGGIO
MAGGIO
2024
2024
ORE
ORE
20.30
20.30

Paul
PaulTaylor
TaylorDance
DanceCompany
Company Natalia
NataliaOsipova
Osipova
Coreografie
Coreografie
Musiche
Musiche
Paul
Georg
Paul
Georg
Taylor,
Friedrich Force
Taylor,
FriedrichForceofofNature
AmyAmy
Hall
Händel,
Hall
Händel, Nature
Garner
Count
Garner
Count Basie,
Basie,
Sarah
Sarah
Vaughan,
Vaughan,
Coreografie
CoreografieMarius
Marius
Petipa,
Petipa,
Frederick
Frederick
Ashton,
Ashton,
Sidi
Sidi
Larbi
Larbi
Cherkaoui,
Cherkaoui,
Duke
Duke
Ellington,
Ellington,
Wynton
Wynton Marsalis,
Marsalis,
BillBill
Evans,
Evans,
Johann
JohannSebastian
Sebastian
Bach
Bach
Alexei
Alexei
Ratmansky,
Ratmansky,Natalia
Natalia
Osipova,
Osipova,Jason
Jason
Kittelberger,
Kittelberger,
Bryan
Bryan
Arias,
Arias,
GIOVEDÌ
GIOVEDÌ
1 FEBBRAIO
1 FEBBRAIO
2024
2024
ORE
ORE
20.30
20.30 Michel
Michel
Fokine
Fokine

Balletto
Ballettodell’Opera
dell’OperadidiTbilisi
Tbilisi Con
Con
i primi
i primi
ballerini
ballerini Royal
deldel Royal
Ballet
Ballet
e Rambert
e Rambert Ballet
Ballet
di di
Londra
Londra

IlIllago
lagodei
deicigni
cigni
Libretto Vladimir
Libretto Vladimir Begichev
Begichev
e Vasil
e Vasil
Heltzer
Heltzer
Musiche
MusichePëtr
Pëtr
Il’ičIl’ič
Čajkovskij
Čajkovskij
Coreografia
CoreografiaMarius
Marius Petipa
Petipa
e Lev
e Lev
Ivanov
Ivanov
Versione
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coreografica
coreografica e messa
e messa
in in
scena Alexei
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Riflessioni

La PSICHE
della Madonna DI GUIDO SALVETTI

La musica contemporanea è
rimasta a lungo lontana dal Sacro.
Se si escludono autori come
Penderecki e Pärt. Il recente
“Del folle amore” di Alessandro
Solbiati ritorna alla tradizione
dello Stabat Mater.
Psicanalizzando Maria

L’
importanza e l’eccezionalità di Del folle amo-
re, recente lavoro di Alessandro Solbiati ese-
guito in modo mirabile dall’Orchestra della
Toscana diretta da Tito Ceccherini in Santa
Croce a Firenze il 4 ottobre scorso, con il Coro del Mag-
gio musicale fiorentino (solista Mathilde Barthélémy), mi
inducono a qualche riflessione che vada oltre il pur fortis-
simo impatto emotivo di fronte all’esecuzione.
Una prima riflessione si impone di fronte alla scelta di
Solbiati di optare fin dal titolo (Del folle amore) per l’ec-
cesso patologico indotto dal dolore: “eccesso” del sentire
ed “eccesso” della sua espressione, che non appartengono
all’ambito del titolo originale di Jacopone da Todi desun-
to dall’incipit: Donna de Paradiso (noto come Il Pianto
della Madonna). Né è solo un “Pianto” quello della Ma-
donna, come è nella tradizione letteraria e in alcune bea-
tifiche intonazioni, tra cui prediligerei quella del giovane
Giorgio Federico Ghedini, del 1921. La “follia” è invece
la dimensione che rende possibile l’urlo come l’afasia, la
frenesia come la stasi; la ripetizione ossessiva come la più
incoerente delle connessioni e dei richiami. La riuscita di
questo lavoro di Solbiati credo si possa soprattutto at-
tribuire al raggiungimento di una coerenza “di secondo
grado”, cioè nonostante l’incoerenza dei singoli momenti
tra di loro. Decisiva per questo risultato è la scansione
Ph MarcoBorrelli con cui il grande “lamento” viene variamente avvolto dai
38
singoli interventi dei vari personaggi,
dalla turba corale e da quell’altro per-
sonaggio metaforico che è l’orchestra.
La “forma” è quindi, sì, notevolmente
frammentata nel suo impianto nel ri-
spetto delle quartine di Jacopone, da
cui discende anche l’ossessiva ripeti-
tività dell’invocazione (“figlio, figlio
…”), eppure crea una sorta di conti-
nuità narrativa, che viene articolata
dal mirabile intermezzo orchestrale
dominato dal corno inglese nell’acuto,
e da quel senso di pacificazione con-
clusiva affidata all’assolo del flauto,
sublimato nell’iperacuto.
Da tali e tanti motivi di interesse è
sorta allora, spontanea, una sorta di Ph MarcoBorrelli
smarrimento rispetto al loro signifi-
cato: a parte l’impressione universal-
mente condivisa di aver partecipato fino a quella specie di teatro profano evocato da monsi-
a un evento memorabile e - come si gnor Perosi. In anni più vicini a noi, Krzystof Pendereski
usa dire - “epocale”, non altrettanto ci offre un altro modello di religiosità in musica (penso al
facile fu attribuirlo a questa o a quel- Requiem per le vittime di Hiroshima, o alla Passione secon-
la delle sfere di ispirazione tra cui si do San Luca), che vuole trasmettere certezze: quelle che
muovono le nuove musiche. Partico- possono dare vigorose e solide strutture sinfonico-corali,
larmente problematica, conversando evolutesi solo più di recente in sperimentazioni di lin-
con amici e colleghi, era la qualifica guaggio con introduzioni di mezzi elettronici. Ma anche
religiosa che pure sembrava impor- questa religiosità basata sulle certezze che derivano dalla
si senza neppure discussione per la fede, non mi sembra trovare riscontro in questo lavoro di
scelta di un testo del più spirituale dei Solbiati. Neppure da parlare, poi, di una “religiosità” del
francescani spirituali e per lo splen- minimalismo alla Arvo Pärt, in cui la partita si gioca nella
dore gotico del luogo sacro. rarefazione, nella ripetizione e nel silenzio. La religiosità
Ma già a questo livello minimo di ela- di questa musica, invece, non ha funzione ascetica. Si av-
borazione concettuale poteva distur- vale piuttosto di tutte le risorse della musica contempora-
bare la natura eterodossa - per non nea, e che lo stesso autore ha contribuito a creare in una
dire ereticale - di Jacopone, autore produzione sorprendentemente vasta e multiforme. Ne
di un testo visceralmente passionale, rimangono esclusi solo i mezzi elettronici o informatici.
e soprattutto privo di ogni possibile Ma tutto il resto trova in questa vasta partitura una sua fi-
consolazione nella Fede. E anche la nalizzazione, nell’uso mobile del coro, nella dissociazione
sacralità di Santa Croce non è priva timbrica dell’orchestra e soprattutto nell’adozione di una
di ambiguità, visto il supremo valore vocalità che, esacerbata e in bilico tra gesto, sussurro e gri-
“civile” attribuitogli giustamente dal do, può avere forse un solo precedente: quello del “mono-
Foscolo per via delle “itale glorie” che dramma” Erwartung (1909) di Schoenberg, chiaramente
vi sono accolte, tra cui tenaci peccatori formatosi nella dimensione psichica apertasi con l’avvento
come Alfieri e Machiavelli. dalla psicanalisi.
Non minori incertezze ci derivano Ecco allora, per me almeno, la parola chiave che ci permet-
dalle scelte musicali. Dove trovare, te di accostarci all’operazione culturale compiuta con tan-
nella partitura di Solbiati, quel tipo ta efficacia da Solbiati: psicanalisi. Come immersione nella
di religiosità contemplativa che nei psiche sconvolta di una madre di fronte al cadavere del fi-
secoli - a partire dai fiamminghi e Pa- glio. Come immersione nell’orrore di chi assiste all’effera-
lestrina - ha riprodotto in polifonie Mathilde tezza dei malvagi e all’accettazione dell’ingiustizia da parte
Barthélémy con
sonore, la concordia, per nulla discors, dell’innocente. Non so se questa si chiama “religiosità”,
Tito Ceccherini
delle sfere celesti? Né certo vi è traccia nella chiesa ma è comunque e sempre, e per tutti, la scelta di campo che
della mondanizzazione impudica de- fiorentina di ognuno di noi è chiamato a compiere. In questo senso la
gli Stradella, o degli Scarlatti, giù giù Santa Croce scelta di Solbiati è chiarissima. E potente.  p

39
Società

Il primo
INFLUENCER

Alla formazione del gusto del DI CARLO PICCARDI

N
pubblico non hanno concorso ell’approccio alla musica non sempre il pub-

solo i compositori e gli interpreti. blico si rende conto dell’apporto determinante


svolto dai supporti organizzativi alla sua diffu-
Ma anche gli editori. Come sione. Teatri, enti concertistici d’altronde ap-
paiono appena profilati persino negli studi monografici nel
dimostra la vicenda di Ricordi, delineamento della fortuna di grandi e piccoli compositori, il
cui destino sarebbe impensabile senza quei canali attraverso
definito da Liszt “il ministro i quali fu ed è possibile la comunicazione. Attenzione ancora
minore è riservata alla componente editoriale, attiva fin dal
della repubblica musicale” ‘500, ma che almeno da due secoli si pone quale fattore di
40
mediazione prioritario fra il composito- di protagonista. Il fascino di Casa Ricordi è rimasto tuttavia
re e la vita musicale. Si dà così il fatto che consacrato dalla capacità di coniugare senza contraccolpi di
non solo le trattazioni storico musicali sorta e grazie a uno straordinario equilibrio delle scelte i valo-
non ci illuminino sufficientemente sul ri culturali con le ragioni imprenditoriali, evidente soprattut-
ruolo delle case stampatrici di musica, to nel momento in cui Giovanni, accogliendo una proposta
ma persino le enciclopedie le cui schede avanzata dal figlio Tito (1811-1888), nel 1842 diede vita alla
informative su Breitkopf & Härtel, Ber- Gazzetta Musicale di Milano, non già intesa come organo
nhard Schott, Artaria, Durand si limita- della ditta ma come rivista musicale che, pur adempiendo la
no alla catalogazione senza indagare sui funzione di sostegno alla linea editoriale, svolgeva compiti in-
risvolti promozionali e sulla formazio- formativi su vasta scala guadagnandosi un merito soprattutto
ne del gusto legata al compito editoriale. nell’intenzione di sottrarre la musica alla condizione di discri-
Fra di esse quella che spicca è certamen- minazione e di subordinazione di cui aveva sempre sofferto
te Casa Ricordi. Nell’arco secolare del- nella società e nella cultura italiane. D’altra parte tale risultato
la sua attività la vicenda del complesso non poteva mancare in un editore che Liszt aveva definito
editoriale milanese non solo si incrocia, “il ministro residente della repubblica musicale, il salus infir-
ma si salda strettamente all’evoluzione morum, il refugium peccatorum, la provvidenza dei musici-
musicale italiana costituendone parte sti erranti come me”. Francesco Degrada ha evidenziato tale
integrante fin da quando il fondatore, aspetto politico-diplomatico, attribuendo all’azione di Giulio
Giovanni Ricordi (1785-1853), regi- Ricordi (1840-1912) “la capacità, non meno che straordina-
strando il radicale cambiamento di gu- ria, di mediare ciò che a prima vista appariva contraddittorio
sto intervenuto nel secondo decennio e incompatibile, l’eredità risorgimentale e i fermenti della cul-
del secolo, fece di Rossini l’autore guida tura della nuova Italia, il nazionalismo e l’internazionalismo,
della sua Casa presentandone nel cata- la tradizione e il rinnovamento, il melodramma e il dramma
logo del 1825 l’“opera completa” (in re- musicale e, last but not least, gli interessi dell’arte e quelli del
altà 19 opere). Da quel momento le sorti profitto”. A Giulio, in particolare, va il merito non solo di
del teatro musicale italiano si sposarono aver fiutato, con Verdi e Puccini, da che parte avrebbe tirato il
alle ragioni editoriali del complesso mi- vento, ma di aver fondato con quei grandi autori un sodalizio
lanese che, riunendo nel suo catalogo i che al di là dell’amicizia lo vedeva coinvolto come consiglie-
nomi degli autori più correnti (Vaccai, re dall’intuito sottile e lungimirante. Sua rimane l’iniziativa
Pacini, Mercadante, Ricci, Meyerbeer della riappacificazione tra Verdi e Boito e la gestione di un
ecc.), non mancherà di puntare con in- rapporto fra i più complessi che fruttò la seconda versione di
fallibilità sulle figure guida che avreb- Simon Boccanegra, l’Otello e il Falstaff, mentre con Puccini
bero determinato i momenti risolutivi il rapporto maturerà fino al punto di “interferire” nel lavoro
dello sviluppo estetico di quel filone di composizione vera e propria, (come dimostra soprattutto
fino ai decenni più vicini a noi, attraver- la lettera del 10 ottobre 1899 a proposito della prima versio-
so Bellini, Donizetti, Verdi e Puccini. La ne di Tosca) e addirittura nella vita privata sentimentalmente
presenza di Ricordi si sviluppò inoltre movimentata del musicista, più di una volta richiamato dal
anche su altri due piani dello scacchiere paterno editore ai doveri di una grandezza artistica a cui le
musicale, quello della didattica (consa- distrazioni sarebbero state fatali. Certo Casa Ricordi mancò
crato fin dal primo catalogo dove egli alcuni bersagli, primo fra tutti la scuola verista. Pure il perio-
si definiva “Editore dell’Imperial Regio do postpucciniano fino al quinto decennio del ‘900 segna un
Conservatorio di Musica di Milano” in- momento di stasi in cui è mancata la capacità di individuare le
troducendo i trattati e i metodi di Asioli forze realmente emergenti: nel catalogo di quegli anni Dalla-
e Pollini capostipiti di una vasta produ- piccola vi è estraneo, mentre figure quali Casella, Malipiero,
zione che fino ad oggi ha costituito il Petrassi vi compaiono solo marginalmente. Successivamente,
passaggio obbligato per tutti gli studen- recuperando le personalità italiane d’avanguardia impostesi
ti di musica dell’area culturale italiana) internazionalmente (Luigi Nono, Bruno Maderna, Sylvano
e quello della musica di intrattenimento Bussotti, ecc.), Casa Ricordi è ridiventata punto di riferimen-
che, attraverso la produzione da salot- to per le generazioni a venire, non solo avviando una colossa-
to, per banda, le canzonette napoletane le opera di sistemazione del suo patrimonio storico (l’edizio-
e la moderna musica leggera nella sua Il monumento ne critica delle opere di Rossini e di Verdi in particolare), ma
versione discografica, mostrano la ca- a Giulio Ricordi, aprendo le porte agli esponenti dei nuovissimi e più giovani
pacità dell’imprenditore di occupare opera di Luigi
compositori (Ferrero, Vacchi, Guarnieri, Maggi, ecc.) con la
Secchi (1922), in
tutti gli spazi dell’espressione musicale Largo Ghiringhelli, riscoperta del ruolo propulsore legato fin dall’origine alla sua
garantendosi un ruolo che fu sempre a Milano lunga vicenda. p

41
Il cd allegato

Messa al BUIO

Ph Prandini

Esecutori posizionati nelle DI ALEX PESSOTTO

M
cantorie, con il pubblico che arco Gemmani, classe 1958, è ormai
ascolta ma non vede. Così un’istituzione nella Basilica di San Mar-
co, uno dei luoghi musicali più preziosi
è nata l’ultima registrazione al mondo, custode di un’antichissima
tradizionale vocale e strumentale.
di Marco Gemmani dedicata Dal 2000 ne regge le sorti in qualità di Maestro di
a Claudio Merulo, organista Cappella. Del suo lavoro ascoltiamo uno degli ulti-
mi esiti, il Concerto di Natale 2022 con musiche di
della Serenissima Merulo.
42
Maestro, perché proprio Merulo?
Guida all’ascolto
“Perché è un compositore tanto importante, specie per
la musica vocale, quanto poco conosciuto. Teniamo
molto a una sua valorizzazione anche alla luce del fatto Una guida alla Messa di Na-
che Merulo è stato a lungo organista a San Marco, oltre tale di Merulo/Gabrieli di-
che editore, pure dei propri lavori. Sì, la sua era una retta in prima registrazione
personalità decisamente intraprendente. L’auspicio, al- mondiale da Marco Gemma-
lora, è che l’autore possa avere in futuro un’attenzione ni nella Basilica di San Marco
maggiore. Da parte nostra, abbiamo deciso di dedicar- a Venezia si trova nel booklet
gli un evento che poi è diventato un cd. Si tratta del del cd allegato.
Concerto di Natale 2022 della Fenice. Più nel detta-
glio, il Concerto si è svolto in due serate vicine e, per
la registrazione, abbiamo preso il meglio di entrambe. ovviamente occupata dalle funzioni
Per le esecuzioni, ci siamo posizionati nelle cantorie, religiose”.
cosa non molto frequente, e il pubblico, purtroppo, si è Al di là di quello dedicato a Clau-
dovuto sacrificare: sentiva tutto, ma non vedeva niente. dio Merulo, da poco è uscito un
Ciò, tuttavia, ha permesso una resa acustica notevole e vostro cd su musiche di Baldassar-
originale, che ci rende pienamente soddisfatti”. re Galuppi.
Non ha pensato che autori di maggior richiamo “Sì, è il Concerto di Natale 2021,
avrebbero portato alla Cappella Marciana vantaggi sempre della Fenice. Ed è un’altra
superiori in termini di popolarità? operazione che ci interessava mol-
“Di questa operazione non ci siamo pentiti per nul- to. Galuppi è conosciuto soprattut-
la, anche per l’originalità dell’acustica: la Basilica era to come operista, ma la sua attivi-
disseminata di microfoni e il risultato finale è il frutto tà per San Marco, dove è stato per
di un mix equilibrato. La resa è ottima e non ha avu- tanto tempo maestro di cappella,
to bisogno di correzioni in studio di registrazione. Per non è particolarmente nota. In que-
quanto riguarda la qualità del suono, devono essere sto caso abbiamo voluto valorizza-
gli ascoltatori a giudicarla, ma di sicuro è molto fedele re un elemento assai caratteristico
a quella che si è sentita a San Marco per un migliaio di San Marco: i Salmi a otto voci e
d’anni. Per il resto, Merulo ha costituito una sorpresa doppio coro inseriti nel cerimonia-
anche per noi ed avendo l’autore composto un’intera le della Basilica fin dal 1560. Tutti i
Messa a 12 voci che mancava dal repertorio veneziano compositori, infatti, hanno dovuto
e costituisce un unicum nel suo panorama vocale non misurarsi con questi Salmi che sono
abbiamo esitato ad affrontare l’impresa. In definitiva, appunto espressamente prescritti
quel che Merulo ha scritto è davvero bello, interes- dal cerimoniale. Certo, non si tratta
sante e paragonabile all’opera di grandi maestri come di composizioni tipiche per gli au-
Giovanni Gabrieli che, tuttavia, ancor oggi non sono tori del Settecento, ma Galuppi, per
particolarmente noti”. il ruolo che ricopriva, non poteva
Merulo, comunque, rientrava già nel vostro reper- non misurarsi con questo genere. Il
torio. risultato, però, è stato decisamente
“Sì, e proprio la qualità di questi suoi lavori ci ha con- interessante, al punto che abbiamo
vinto a fare il salto con un programma interamente de- deciso di realizzarne un cd formato
dicato a lui. Ad ogni modo, non tutti i brani contenuti da un intero Vespro. E questo Ve-
nel cd rientravano nel nostro repertorio, ma solo alcuni spro riunisce i Salmi inframmezzati
mottetti e parte della Messa a 12 voci, per esempio l’A- non da mottetti, ma dai Concerti a
gnus Dei, che eseguivamo spesso. L’intera Messa, inve- quattro che l’autore ha scritto sem-
ce, non l’avevamo mai proposta: è una novità assoluta, pre per San Marco”.
come lo sono molti altri mottetti che fanno parte della Anche quest’anno, a Natale, sare-
registrazione”. te i protagonisti di un altro Con-
Quali motivi hanno spinto la Cappella Marciana a certo della Fenice.
optare per una registrazione dal vivo? “Sì, il 19 dicembre, e faremo un Ve-
Un momento
“Il Concerto di Natale della Fenice si tiene di rego- spro di Monteverdi, ma non quello
dell’esecuzione
la a San Marco. Quindi, abbiamo potuto utilizzare la della Messa
celebre del 1610. Nello specifico,
Basilica dove, nemmeno per noi, è facile registrare, se di Natale in San eseguiremo quello scritto a San
non le notti, visto che, per l’altra parte delle giornate, è Marco a Venezia Marco, quindi tratto dalla Selva
43
Il cd allegato

Ph Gigi Cozzarin

Morale e Spirituale, con una serie La Cappella notevole. Il pubblico era emozionato e contento”.
di mottetti che il compositore cre- Marciana e Marco Lei è nato a Rimini. Cosa ci fa un riminese a Venezia?
Gemmani “Sono giunto a Venezia per puro caso. Insegnavo al
monese ha scritto probabilmente
quando si trovava a Venezia. Sarà Conservatorio. Ero già maestro di cappella a Rimini.
un Vespro quasi a parti reali, per Ma quando ho conosciuto la Basilica ho chiesto il tra-
una precisa scelta filologica, dato sferimento. C’era bisogno di qualcuno che si occupasse
che Monteverdi aveva rivisitato il di liturgia. Sono stato testato per una decina di anni e
doppio coro alla veneziana. Di con- poi ho ottenuto il posto. Quindi, sono a Venezia dal
seguenza, molti Salmi risultano nel 1990 e maestro di cappella a San Marco dal 2000. Mi
vecchio stile, ma altri sono nel suo sono naturalizzato, anche se non ho ancora preso l’ac-
stile nuovo: quello con otto solisti cento veneziano”.
e i ripieni. Anche in questo caso, il Qual è l’unicum della Cappella Marciana nel pano-
Concerto sarà registrato e, per la rama internazionale?
prima volta nel panorama discogra- “Ce ne sono tanti. Come primo elemento, si tratta
fico, utilizzeremo quanto previsto dell’istituzione musicale più antica al mondo. Inoltre,
dall’autore per la Selva Morale e l’attività della Cappella Marciana non si è mai inter-
Spirituale: l’inserimento dei trom- rotta: l’unica sospensione è stata quella del 2020, per
boni rinascimentali, prescritte, ma la pandemia. Altri blocchi, però, non ci sono mai stati,
non pubblicate: nella Selva, infatti, nemmeno quand’era arrivato Napoleone o in occasio-
le parti per il trombone non ci sono. ne della peste. Ecco, la sua è una tradizione viva e io
Le abbiamo dovute ricostruire. non l’ho assolutamente voluta rimuovere, anche se i
Il risultato consisterà in un Vespro tempi cambiano: la passione dei cantanti rimane e l’am-
poco ascoltato, anche se sappiamo biente è magico, attrae moltissimo. Io stesso ne riman-
bene che sono uscite altre edizioni go ancora sconvolto. Di recente, per esempio, abbiamo
di Vespri di Natale monteverdiani eseguito la Messa di Palestrina con il leggio nuovo che
tratti appunto dalla Selva”. la Cappella Marciana aveva nel 1500. Eravamo in otto,
Come valuta la risposta del pub- ma il suono si diffondeva in tutta la basilica. I sacerdoti
blico nei confronti di compositori sono rimasti molto contenti. Insomma, la Cappella è
che non sono tra i più popolari? unica, com’è unico il suo rapporto con la Basilica e con
“Chi viene a San Marco e ascolta le il suo suono unico al mondo. Al punto che i cori an-
nostre esecuzioni rimane colpito, a glosassoni ci vengono a cercare per poter cantare a San
prescindere dal compositore inter- Marco. Inoltre, ci sono stati maestri importanti che a
pretato. Certamente, se parliamo di San Marco hanno lavorato nei suoi tanti secoli di vita e
una Messa a 12 voci collocate nelle questo è un altro unicum. Sì, le influenze delle musiche
cantorie, con un suono che spazia eseguite nella Basilica sull’intera musica occidentale
per la Basilica per un totale di una sono davvero tante”.
trentina di coristi, l’impatto è stato p

44
Album

The Young MAAZEL


Per ascoltare I Pini di Roma di Respighi, Notte sul
monte Calvo di Musorgskij e Capriccio Spagnolo di
Rimskij-Korsakov diretti dal giovane Lorin Maazel
con i Berliner Philharmoniker, registrati su www.
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dice personale: AAV-294-001-7440

metà degli anni Cinquanta, ormai divenuti leggendari, e


i primi anni Ottanta. Nel tempo si è così venuto a creare
un lascito che l’etichetta gialla ha iniziato a raccogliere in
cofanetti dapprima parziali e ora, a quasi dieci anni dalla
Dalla “scoperta” di scomparsa del maestro, in un’edizione completa, che radu-
na in 39 cd tutto il suo catalogo. In realtà si tratta solo delle
Toscanini all’ingaggio registrazioni in studio e ufficiali cui avrebbero fatto seguito
precoce a Bayreuth. alcuni live sporadici, per lo più newyorkesi, che purtroppo
restano esclusi dal progetto. Per quanto esteso ed eteroge-
Dg ha raccolto la neo, si parla comunque di un ritratto parziale se inquadra-
discografia ufficiale to nel contesto di una carriera iniziata prima della Seconda
Guerra, quando Maazel era ancora un bambino, e durata
del direttore che oltre settant’anni, che ha percorso centinaia di diramazioni
debuttò da bambino diverse anche in disco, dai lavori realizzati per Cbs-Sony
alle tante collaborazioni con le grandi orchestre americane,
curiosamente assenti nella raccolta in analisi al pari delle
produzioni operistiche, commissionate quasi interamente
DI PAOLO LOCATELLI da altre etichette. Fanno eccezione la Luisa Miller del 1979

P
con Ricciarelli, Domingo e i complessi del Covent Garden
oche volte la categoria di e le due meravigliose interpretazioni delle opere di Ravel,
enfant prodige si adatta al L’Enfant et les sortilèges e L’Heure espagnole rispettiva-
mestiere di direttore d’or- mente del 1960 (anno in cui diventò il primo americano
chestra. Lorin Maazel, però, nonché il più giovane maestro a dirigere a Bayreuth) e
fa eccezione. Fu Toscanini tra i primi 1965. Per il resto nel cofanetto vengono radunate esclusi-
a individuarne il talento (“God bless vamente registrazioni sinfoniche che non hanno una vera e
you”, gli disse nel 1942, dopo averlo propria organicità programmatica - nel senso che mancano
sentito dirigere la New York Philhar- cicli completi o approfondimenti antologici estesi, ecce-
monic). Una benedizione andata a zion fatta per Rachmaninov che è assai ben rappresenta-
buon fine: entro i quindici anni Maa- to - ma accomunate dalla presenza di orchestre sontuose
zel aveva già diretto alcune delle più e dalla canonicità del repertorio, in cui figurano diverse
importanti orchestre americane, senza sinfonie di Beethoven, Mendelssohn e Schubert, qualcosa
rinunciare a un percorso di studi che di Ciaikovskij e di Stravinskij, un po’ di Prokofiev, Brit-
abbracciò lingue, matematica, filoso- ten, Dvorak, Berlioz, Brahms, Richard Strauss, Respighi,
fia, oltreché violino e composizione. Bartók, qualche sinfonia di Mozart, la Lyrische Symphonie
Delle sue oltre 300 incisioni disco- Lorin Maazel, di Zemlinsky e così via, fino a una serie di concerti viennesi
grafiche, una parte significativa si è a nove anni, di Capodanno (11 conduzioni, record di tutti i tempi) dei
sviluppata in casa Deutsche Grammo- mentre dirige alla primi anni Ottanta e a Rimskij Korsakov, la cui Schehera-
National High
phon, nel periodo a cavallo tra i dischi School Orchestra di zade datata 1986 delimita il limite estremo del sodalizio tra
monofonici berlinesi della seconda Interlochen (1939) Maazel per l’etichetta gialla. p

46
OPERA BALLETTO CONCERTI

27, 29, 30 NOVEMBRE, 2, 3, 5 DICEMBRE 1, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12 GIUGNO 21, 22, 23, 24, 27, 28, 29, 30, 31 DICEMBRE 29 GENNAIO
ARRIGO BOITO GIUSEPPE VERDI PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
Riccardo Muti
Mefistofele Otello Lo schiaccianoci CHICAGO SYMPHONY ORCHESTRA
DIRETTORE MICHELE MARIOTTI DIRETTORE DANIEL OREN DIRETTORE NIR KABARETTI ANATOLIJ LJADOV
REGIA SIMON STONE REGIA ALLEX AGUILERA COREOGRAFIA PAUL CHALMER IL LAGO INCANTATO
IGOR STRAVINSKIJ
9, 12, 14 DICEMBRE 11, 13, 15, 17, 19 OTTOBRE 31 GENNAIO, 1, 2 FEBBRAIO L’OISEAU DE FEU
GIACOMO PUCCINI BENJAMIN BRITTEN TEATRO NAZIONALE RICHARD STRAUSS
SERATA GIOVANI COREOGRAFI AUS ITALIEN (DALL’ITALIA)
Tosca Peter Grimes Yellow 10 FEBBRAIO
DIRETTORE MICHELE MARIOTTI DIRETTORE MICHELE MARIOTTI
REGIA ALESSANDRO TALEVI REGIA DEBORAH WARNER COREOGRAFIA ADRIANO BOLOGNINO
Omer Meir Wellber
13, 14, 16, 17, 18, 19, 20, 21 GENNAIO 16, 18, 20, 22, 23 OTTOBRE I died for love GUSTAV MAHLER/ALFRED SCHNITTKE
PROXIMITY OR CLOSENESS
WOLFGANG AMADEUS MOZART TEATRO NAZIONALE COREOGRAFIA SIMONE REPELE
SILVIA COLASANTI E SASHA RIVA WOLFGANG AMADEUS MOZART
Die Zauberflöte L’ultimo viaggio 9, 10, 11 FEBBRAIO
REQUIEM
DIRETTORE MICHELE SPOTTI AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA 20 FEBBRAIO
REGIA DAMIANO MICHIELETTO
di Sindbad ENNIO MORRICONE
Michele Mariotti
7, 11, 13, 14, 16 FEBBRAIO DIRETTORE ENRICO PAGANO
REGIA LUCA MICHELETTI
Serata Benjamin GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI
DITTICO
GIACOMO PUCCINI Millepied STABAT MATER
IGOR STRAVINSKIJ

Gianni Schicchi 23, 24, 26, 27, 28, 29 MARZO


PULCINELLA

MAURICE RAVEL TRITTICO CONTEMPORANEO 15 MARZO

L’heure espagnole Playlist (TRACK 1, 2) Roberto Abbado


COREOGRAFIA WILLIAM FORSYTHE LUDWIG VAN BEETHOVEN
DIRETTORE MICHELE MARIOTTI EGMONT, OUVERTURE
REGIA E SCENE ERSAN MONDTAG
Windgames FABIO VACCHI
BANDIERE NERE
7, 10, 12, 14, 16 MARZO COREOGRAFIA PATRICK DE BANA
RICHARD STRAUSS Women DMÍT RIJ Š
O STAKÓ
SINFONIA N. 1
V IČ

Salome COREOGRAFIA JULIANO NUNES


14 MAGGIO
DIRETTORE MARC ALBRECHT
REGIA BARRIE KOSKY
19, 20, 21, 22, 23, 25, 26, 27 GIUGNO
PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
Michele Mariotti
SERGEJ PROKOF’EV
9, 11, 12, 13, 14, 16, 17 APRILE
VINCENZO BELLINI
Il lago dei cigni ALEKSANDR NEVSKIJ
DIRETTORE KOEN KESSELS PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
La sonnambula COREOGRAFIA BENJAMIN PECH SINFONIA N. 4

DIRETTORE FRANCESCO LANZILLOTTA 14, 15, 17, 18, 19, 20, 21, 22 SETTEMBRE
REGIA JEAN-PHILIPPE CLARAC
& OLIVIER DELOEUIL “LE LAB” PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ

2, 4, 5, 7, 9 MAGGIO La bella ORCHESTRA, CORO


LEOŠ JANÁČEK addormentata E CORPO DI BALLO
Jenůfa DIRETTORE KEVIN RHODES
COREOGRAFIA JEAN-GUILLAUME BART
DEL TEATRO
DELL’OPERA DI ROMA
DIRETTORE JURAJ VALČUHA
REGIA CLAUS GUTH 26, 27, 29, 30, 31 OTTOBRE, 2 NOVEMBRE
HECTOR BERLIOZ
Il rosso e il nero
DIRETTORE MARTIN GEORGIEV
COREOGRAFIA UWE SCHOLZ

Stagione 2023|24
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Storie

POESIA
su pentagramma
Con il suo alfabeto sonoro Francesco Cangiullo, uno dei favoriti di Marinetti,
fu il primo a utilizzare la musica per una reinvenzione espressiva della
scrittura poetica futurista
DI GUIDO GIANNUZZI

S
ul quinto fascicolo del 1923,
la rivista “Il pensiero musi-
cale” recensiva positivamente
un volumetto appena uscito:
“Brillantissimo saggio di espressione
poetica, mediante l’impiego del pen-
tagramma e di altri segni proprii alla
scrittura musicale, in unione e in col-
laborazione con le lettere alfabetiche”.
La limpida descrizione si riferiva a
un’importante libro d’artista di stampo
futurista, “Poesia pentagrammata” di
Francesco Cangiullo. Nei suoi scritti
poetici l’autore rivendicava l’idea per
cui “le millenarie Arti prese ad una la
volta, a solo, ormai non sono che glo-
riosi limoni spremuti, se non ancora
strizzati - ahimè, come l’amore! Onde
l’Originalità e la Verginità artistica,
oggi non possono nascere che soltanto
dall’Opera costruita con Poesia Musi-
ca Pittura e Scultura”. Insomma, una
forma di Gesamtkunstwerk wagneria-
na ma filtrato dalla versione dannun-
ziana teorizzata ne Il fuoco, che aveva
profondamente influenzato Marinetti.
Però Cangiullo, al contrario di diversi
colleghi futuristi che promettevano (e
spesso non mantenevano) sfracelli, con
la sua “Poesia pentagrammata” compì
davvero un’operazione originale. Gillo
Dorfles scrisse che Cangiullo “fu il pri-
mo a rivolgersi all’innesto di conven-
zioni della scrittura musicale per una
Da sinistra, Depero, Marinetti e Cangiullo nei loro panciotti futuristi (Torino, 1924). reinvenzione espressiva della scrittura
Nella foto piccola il frontespizio di “Poesia pentagrammata” poetica”. Nell’arte poetica di Cangiullo
48
La mostra la legittimazione di Cangiullo come poeta futurista: Mari-
netti declamò le sue liriche Notturno inzaccherato e Il Sifone
“Boccioni pri- d’Oro, in una sala gremita dove con futuristica autoironia “il
ma del Futuri- solo che non fischiasse quelle poesie ero io”, ovvero Can-
smo” è l’ultima giullo. Se il pubblico romano non gradì, fu invece Eleonora
mostra della Duse a complimentarsi per l’originalità dei componimenti.
Fondazione Nel 1915, alla Ca’ Rossa di Marinetti a Milano, i futuristi or-
Magnani Rocca ganizzarono una serata alla quale furono invitati Sergej Dja-
a Mamiano gilev, il mitico impresario dei Ballets Russes, il ballerino co-
di Traverse- reografo Léonide Massine e Igor Stravinskij. La serata sortì
tolo (Parma). la proposta di Djagilev a Cangiullo di realizzare un balletto
Nella dimora sulla Festa di Piedigrotta (con scene di Giacomo Balla) e il
di campagna testo del balletto Il giardino zoologico, definito “grottesco
del musicologo coreografico”, con musiche di Ravel e scene di Fortunato
Luigi Magnani Depero. Entrambi i progetti non videro la luce ma contri-
fino al 10 di- buirono ad alimentare la notorietà di Cangiullo nell’ambi-
cembre si potrà to delle avanguardie europee. Da quel momento entrò in
si creavano connubi tra parole e sim- indagare il per- contatto con Jean Cocteau, Sergej Prokof’ev, Guillaume
boli, sia grafici sia musicali: nel Golfo corso artistico Apollinaire e con il gruppo del Cabaret Voltaire di Zurigo
Estivo, un certo numero di lettere V di Boccioni (Tristan Tzara e Hugo Ball). Cangiullo giunse all’apice della
maiuscole di Vele, veleggiano appunto, nei suoi primi sua influenza firmando con Marinetti il manifesto “Il Teatro
capovolte, sul mare del pentagramma, anni e duran- della Sorpresa”. Era l’11 ottobre 1921. Il sottotitolo recitava:
come in Novembre, le lettere che co- te il periodo “Teatro sintetico, Fisicofollia Parole in libertà sceneggiate
stituiscono la parola foglie - più volte formativo: dal Declamazione dinamica e sinottica Teatro-giornale Teatro-
ripetuta - si separano le une dalle altre, suo debutto a galleria di quadri Discussioni improvvisate di strumenti mu-
depositandosi verso la fine della pagina, Roma nel 1899, sicali, ecc.”. Il Teatro della Sorpresa si prefiggeva di “provo-
a rappresentare visivamente la caduta fino alle crea- care nel pubblico parole e atti assolutamente impreveduti,
autunnale delle stesse. Ma chi era Can- zioni pittoriche perché ogni sorpresa partorisca nuove sorprese in platea, nei
giullo, e come era diventato futurista? che precedet- palchi e in città la sera stessa, il giorno dopo, all’infinito”.
Il 20 aprile 1910 al Teatro Mercadante tero la stesura Assieme al capocomico Rodolfo De Angelis, Cangiullo die-
di Napoli, Filippo Tommaso Marinet- del Manifesto de poi vita alla Compagnia del Teatro della Sorpresa, che da
ti, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, dei pittori Napoli partì per una tournée di cinque mesi, risalendo la pe-
Aldo Palazzeschi, Luigi Russolo e altri futuristi nel nisola fino a Trieste e influenzando la drammaturgia italiana
futuristi “della prima ora”, organizza- 1910. Si tratta a venire, a partire dal Pirandello di Ciascuno a suo modo, del
rono la quarta Serata Futurista. Mentre di un decennio 1924. Poi, Cangiullo decise di fare lui una sorpresa ai suoi so-
usciva dall’Hôtel de Londres, Marinet- cruciale, che ha dali, questa volta, uscendo dal Futurismo con una clamorosa
ti fu quasi investito da un giovane che visto Boccioni lettera pubblicata sul “Mattino” di Napoli, nel settembre
lo definì “uomo venuto al mondo per sperimentare 1924: di quell’avanguardia non condivideva più la tenden-
altruismo artistico”: era appunto il na- diversi stili, za ideologica che stava prendendo il sopravvento sull’anima
poletano Francesco Cangiullo, già noto alla ricerca di poetica del movimento, avvicinandolo al fascismo. Nella sua
in città come autore di canzoni per i un linguaggio presa di posizione vi fu una critica nei confronti dello stesso
Caffè Concerto, illuminato dalla chiara personale. Marinetti che, a suo vedere, tendeva sempre più a cooptare
consapevolezza di aver fatto l’incontro Da ammirare nel movimento nuovi seguaci, spinto dall’idea di accrescer-
che gli avrebbe cambiato la vita. Mari- la “Donna di ne il numero per attestare la propria influenza sulla cultura
netti apprezzò tutto quell’entusiasmo e spalle davanti italiana. Cangiullo allora si appartò, dedicandosi all’attività
si vide arrivare dal giovane napoletano a una finestra” di pittore e di giornalista, non prendendo mai la tessera fa-
missive di questo tenore: “Sono inquie- (1904) ispirata scista. Nel 1956, ormai dimenticato, organizzò nella galleria
to. Datemi, mandatemi libri futuristi, alla locandina napoletana Blu di Prussia una mostra molto originale, in-
ve ne supplico!”. Per due anni Mari- di Madama titolata “Addio mia bella Napoli”. Qui Cangiullo espose
netti tenne d’occhio l’adepto, finché nel Butterfly di piccoli dipinti, libri, documenti, oggetti cari, quarant’anni
1912 lo accolse ufficialmente nel movi- Leopoldo Met- di attività artistica, mescolando tutto alla rinfusa. I visita-
mento, trovando in lui uno dei più atti- licovtiz, creata tori potevano trovare la vita di Cangiullo smembrata in
vi sperimentatori nei campi della poesia nello stesso centinaia di oggetti, come fosse una “merce”: un ultimo
e del teatro. Fu il 18 aprile 1913, al Pa- anno. gesto dadaista che dimostrò la sua capacità di anticipare i
diglione Colonna di Roma, che si ebbe tempi. Ancora una volta. p

49
Audiovisioni

REQUIEM
sul piroscafo
Con “E la nave va”
Federico Fellini, da
poco orfano di Nino
Rota, intona un
commiato al mondo
dell’opera e ai suoi tic.
Un ironico passaggio
diconsegnetrailmondo
del melodramma
e quello del cinema

DI FRANCESCO LEPRINO sto, è quello di un grande assente, Nino Rota, scomparso


un paio d’anni prima. Rimasto orfano del suo insosti-

E
tuibile musicista, Fellini parafrasa Verdi e la sua musica
la nave va, film nato dalla Quattro scatti
nell’assunto drammaturgico e testuale, realizzando una
penna di Tonino Guerra e da “E la nave sorta di film-opera con i personaggi che cantano. Siamo
dello stesso Fellini, inscena va” di Federico nel 1914, alla vigilia dello scoppio della guerra, la nave
Fellini (1982) con
un grande corteo funebre Freddie Jones,
di Fellini imbarca un’umanità varia, che vorrebbe essere
in navigazione verso un’isoletta gre- Barbara Jefford, metafora di un mondo superato dagli eventi (cantanti,
ca per la morte del “celebre” sopra- Victor Poletti, direttori d’orchestra, sovrintendenti di famosi enti lirici,
no Edmea, anagramma di Medea, nel Peter Cellier, Elisa amanti della defunta cantante, un medium, un rinoceron-
Mainardi e la
film pasoliniano interpretata da Ma- partecipazione te…), e mette in evidenza le rivalità, le miserie, le invidie,
ria Callas. Ma il funerale, in sottote- di Pina Bausch i tic del mondo della lirica, come già nell’altra preceden-
50
te metafora sulla musica di Prove evidente nell’aria “O patria mia” da Aida (un grammofo-
d’orchestra (1979), in quel caso più Locandina no in scena con la voce della Zampieri), unico momento
politica. Ma la “Gloria N.” (il nome verdiano rimasto fedele al testo originale, mentre le ceneri
della nave) è anche la nave/metafora vengono sparse davanti all’isoletta dell’Egeo (come era
del cinema e delle sue finzioni: “Ah, nella realtà desiderio della Callas). I volti dei protagoni-
che meraviglia! Pare finto!” dice un sti ci ricordano noti musicisti: per tutti il tenore Fuciletto
personaggio femminile osservando che ricorda Pavarotti, così Lepori/Di Stefano, il maestro
il mare visibilmente di plastica. E la Albertini/Furtwängler. Con significativi camei (la Prin-
nave va focalizza il peculiare rappor- cipessa cieca è Pina Bausch). E le voci dei personaggi
to di Fellini con la musica, che si evin- che cantano annoverano interpreti come Boris Carme-
ce da alcune sue dichiarazioni, anche li (il basso profondo Ziloev), Mara Zampieri, Elizabeth
a proposito di Rota: “Rota è forse fra Norberg-Schulz, Nucci Condò. Il resto delle musiche, di
i musicisti cinematografici il più umi- Film: commento, è affidato alla penna di Gianfranco Plenizio
le di tutti, perché veramente fa una E la nave va (che ha elaborato anche le musiche verdiane), ma anche a
musica, secondo me, estremamente (1982) celebri citazioni di Saint-Saëns, Debussy (Clair de Lune,
funzionale. Non ha la presunzione e di Federico che ricorre e s’incrocia nel finale col tema de La forza del
l’orgoglio del musicista che vuol far Fellini, destino suonato al pianoforte), Schubert (eseguito con i
sentire la sua musica. Si rende conto musiche di bicchieri), Ciaikovskij, Strauss. Un pot-pourri di musi-
che la musica di un film è un elemen- G. Verdi/G. che apparentemente scollato ed eterogeneo, ma funzio-
to marginale” (1958), “Confesso i Plenizio/ nale a quanto prima descritto. La dimensione musicale
miei limiti, io non ho mai saputo qua- autori vari. acquista spessore nel finale, montato in forma di rondò:
si niente su tutto quello che riguarda i personaggi, accomunati dallo stesso destino, si uniscono
le opere e i balletti... Sto seduto in in coro sul ponte della nave, con una struttura da finale
platea, e ho subito voglia di andare a d’opera col “tutti” in scena; i temi verdiani si inseguo-
curiosare nei corridoi... mi vergogno no e si incrociano, con una rapsodia visiva in cui il sus-
a dirlo, ma faccio fatica a restare fino seguirsi degli avvenimenti si sfalda, accompagnato da un
alla fine” (1983); “Nel mio film ho pastiche di arie e cori non solo verdiani ma anche di Bel-
utilizzato spudoratamente, arrivan- lini, Rossini, Johann Strauss, con i testi che ammiccano
do fino a rimaneggiarle, certe arie di ai procedimenti poetici dei librettisti del melodramma
Verdi che avevo sempre ascoltato con ottocentesco. Una coralità che troviamo anche all’inizio
un orecchio distratto” (1983). Rota Per guardare del film, durante le sequenze dell’imbarco, per cui è lecito
stesso dirà di Fellini: “Viene alle pri- il trailer e considerare questo rapporto fra melodramma e cinema
me delle mie opere e si mette anche la scena come una specie di scambio di consegne nel rilevare le
in viaggio per questo... non è mai an- commentata funzioni simboliche, immaginarie e sociali: l’800 fu l’epo-
dato ad un’opera, né a un concerto nell’articolo ca del melodramma come il Novecento è stata (?) l’epo-
e non gli piace sentire la musica. Ha inquadrare ca del cinema. Il rifacimento dei testi di Zanzotto gioca
una sensibilità musicale relativa al suo il Qr code sull’ironia straniante, come ad esempio nell’aria di Alvaro
mondo”. Le arie verdiane che infarci- con la foto- da La forza del destino: Le minaccie, i fieri accenti / Por-
scono E la nave va sono rimaneggia- camera dello tin seco in preda i venti / Perdonatemi, pietà / O fratel,
te nell’orchestrazione e nei testi, che smartphone pietà, pietà! che diventa: Nello sciabordio dell’onde / Nel
sono di Andrea Zanzotto. Utilizzan- sussurro delle fronde / Nel sospiro dell’aurora / L’amor tuo
do la musica di Verdi, Fellini non si risuona ancor(a). Il tema de La forza del destino ritorna,
serve tanto di quella tale aria o di quel con un acuto accoppiamento nella sequenza del lancio
tale coro, ma gioca su ciò che quella della bomba da parte dell’anarchico serbo, felice presa in
musica rappresenta, sia come segna- giro del caso che fa la storia: l’assassinio di Sarajevo, il col-
le che come simbolo, pur fortemente po di pistola accidentale dell’opera verdiana... la forza del
decontestualizzandola. Un film mu- destino!Frattanto il maestro Albertini dirige il suo coro
sicale, quindi, dove però la musica è sul ponte come un capitano che affonda con la sua nave,
usata a fini drammaturgici, per insce- come se ad affondare fosse anche la musica e il mondo che
nare il mondo felliniano, come sorta rappresenta. In definitiva, la forza della poetica felliniana
di quinta scenografico/sonora. risiede in una specie di disinteresse quasi congenito per
Quasi tutte le musiche sono diege- le categorie estetiche ed i generi formali, dei quali si serve
tiche, eseguite in scena, compresa la per suo uso e consumo, nella personalissima visione este-
prova della Petite Messe Solennelle tica che lo contraddistingue.
rossiniana. L’omaggio alla Callas è p

51
L’orecchio
di Proteo

Kiki & Bouba

DI CARLO ALESSANDRO LANDINI

I
l cosiddetto effetto kiki/bouba (risalente morbidezza vellutata dell’occlusiva bilabiale
al 1924 e al suo scopritore, lo psicologo sonora /b/. Nel 2001 Ramachandran e Hub-
georgiano Dimitri Uznadze) permette di bard proposero a un certo numero di candidati
associare certain speech sounds and cer- il seguente quesito: data la coppia di immagini
tain visual shapes (“taluni suoni della lingua riprodotta qui sopra, quale di esse sarebbe stata
a talune forme visive”). Nel 1929 Wolfgang ritenuta kiki e quale, viceversa, bouba? Il 95 per
Köhler, uno dei padri della Gestaltpsychologie, cento dei candidati associarono la parola non-
formalizzò il legame tra suoni e immagini sense kiki alla figura frastagliata (figura
affini (il cosiddetto fonosimbolismo) av- “E se noi di sinistra) e bouba alla figura tondeg-
valendosi di un suggestivo esperimento
condotto tra gli abitanti di Tenerife. Se facessimo lo stesso giante (figura di destra). Il tentativo di
associare una forma a un suono, o a un
qualcosa di simile noi avevamo fatto con
le sensazioni termiche, cercando di corre-
proponendo accordo, o a un brano musicale nella sua
interezza, solleva una serie di problemi
lare - forse il lettore lo ricorderà - il calore di associare le di grande interesse. E se noi facessimo lo
e il freddo a determinati tipi di condotta stesso proponendo a una platea di melo-
musicale (senza distinzione fra il com- due figure alla mani di associare le due figure alla schu-
porre e l’ascoltare), altrettanto ci piace-
rebbe poter fare con le forme e con i colo-
schubertiana bertiana Sonata D 960 e al Concerto op.
24 per nove strumenti di Webern? Un
ri. Si tratta di un discorso vecchio almeno Sonata D 960 e al consiglio: si ascoltino entrambi più volte
cent’anni. C’è chi “visualizza” lo scorrere prima di decidere quale tra essi è kiki e
del tempo e delle stagioni (si chiama “si- Concerto op. 24 quale è bouba. Un dubbio: giudicheran-
nestesia del calendario”), c’è chi assegna
un determinato colore ai numeri e c’è chi
per nove strumenti no più esattamente gli esperti o i semplici
appassionati, i professionisti della critica
lo fa col suono. Lasciando a un’altra vol-
ta il grande tema della sinestesia, ancora
di Webern?” o i loggionisti della domenica? Un cam-
pione distorto fornirà, necessariamen-
poco o non a sufficienza studiato, ci concen- te, una stima falsata della competenza speciale
treremo oggi su un esperimento casalingo alla della popolazione oggetto dell’inferenza (non
portata di tutti (l’ipotesi è che la musica venga è nostra intenzione aprire, qui, il discorso sul
recepita dal cervello come una serie di imma- rapporto fra cultura specialistica e accuratezza
gini alle quali lo stesso cervello fornirà un por- o attendibilità nella formulazione di un’exper-
temanteau semantico, una gruccia provvista di tise). Prevediamo che il 95 dei soggetti interpel-
un significato purchessia). Prendiamo due bra- lati attribuirà a Schubert le marche iconiche di
ni celeberrimi come lo sono la Sagra e Claire de bouba e a Webern quelle di kiki. Quanto al cin-
lune, il terzo della Suite bergamasque, ispirato que per cento rimanente? Il medico di famiglia
all’omonima lirica di Verlaine. A quale risulta- stia all’erta: gli individui normodotati concor-
to approderà il nostro tentativo di associare le dano con il risultato standard l’88% delle vol-
due parole kiki e bouba ai due brani? Il primo te, i soggetti affetti da sindrome di Down solo
tra i due è spigoloso così come lo è l’occlusiva il 72,5% delle volte, quelli con autismo solo il
velare sorda /k/ mentre il secondo possiede la 56% delle volte.
53
ANNESOPHIE MUTTER
& MUTTER’S VIRTUOSI
B AC H • BO LO G N E • P R E V I N • V I VA L D I • W I L L I A M S

Registrato la scorsa estate al Musikverein di Vienna per celebrare il


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60° compleanno di Anne-Sophie Mutter, l’album presenta la


celebre violinista con il suo formidabile ensemble, i Mutter’s Virtuosi,
creato nel 2011 e composto da studenti della Fondazione voluta da
Anne-Sophie Mutter per formare e aiutare i giovani musicisti.
VIVALDI BOLOGNE
Concerto per 3 Violini RV 551 Concerto for Violino op. 5/2
Concerto per Violino RV315 “L’estate”: III. Presto WILLIAMS
BACH Nice to Be Around (Cinderella Liberty)
Concerto per Violino n. 1 BWV 1041 Tema (Schindler’s List)
Concerto Brandeburghese N. 3 BWV 1048 (Arrangiamenti realizzati per i Mutter’s Virtuosi)
PREVIN
Nonetto per due quartetti d’archi e contrabbasso
(dedicato a Anne-Sophie Mutter · Commissionato per i Mutter’s Virtuosi)
CD 0028948652563 - 2 LP 0028948654321 - DIGITALE

ALTRE N OVITÀ
STEFANO BOLLANI BRUCE LIU JESSYE NORMAN
GERSHWIN: RHAPSODY IN BLUE WAVES COMPLETE STUDIO
RECITALS
Concerto in F, Catfish Row Musiche di Rameau
Rialto Ripples Ravel e Alkan Decca, Deutsche Grammophon &
Gewandhausorchester Philips
Riccardo Chailly
42 CD + 3 DVD
Speciale 100° Anniversario Edizione limitata
2 LP vinile blu
Edizione limitata e numerata
2 LP 4859235 CD 4864400 / 2 LP 4864401 / DIGITALE 42 CD + 3 DVD 4851014

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CD DVD LETTURE
Haydn Vocale
Sinfonie n. 31, 59, 48
direttore Giovanni Antonini Strumentale
orchestra Il Giardino
Armonico p. 59 Antonini con
 il ‘suo’ Giardino
Armonico

Pianoforte
Antica
Contemporenea
Storiche
Stile Libero

DAL VIVO

NAPOLI
p. 72 La concertazione
di Mariotti traccia
un prima e un dopo
nella storia del
Rossini serio

AMBURGO
p. 79 “Venere
e Adone”, ultima
opera di Salvatore
Sciarrino

55
Recensioni
VOCALE assai bizzarra la decisione quale sono presenti diver- registrazione su supporto
di pubblicare solamente il si spettacoli mai immessi fisico, sia esso cd, dvd o
Wagner Crepuscolo d’un Ring che nei cataloghi (ad esempio vinile (quest’ultimo risor-
Il crepuscolo degli Dei - com’è d’altronde regola Parsifal firmato Jordan-Se- to in virtù dell’ennesimo
interpreti C. Hilley, da diversi anni - ha fatto rebrennikov, o il Ring che esempio di snobismo da
I. Theorin, A. Dohmen, versare fiumi d’inchiostro a Bayreuth ha preceduto dipendenti di prodotti i più
M. Kupfer-Radecky, critici e fatto la delizia dei questo, regista Castorf, costosi e inutili possibile),
E. Teige, C. Mayer cronisti, che non hanno le- diretto da Mark Janowski in favore di titoli posizio-
direttore Cornelius sinato sui racconti dei tor- sostituto di Kirill Petrenko nati sulle nuvole digitali
Meister renti di “buh” al termine sul podio del primo ciclo, le più diverse. È un bene,
regia Valentin Schwarz d’ogni giornata, fattisi poi fuggito per incompatibili- un male? Non ho una ri-
2 dvd/BluRay Dg assordante cascata al com- tà ambientale con Thiele- sposta, sono d’età troppo
00440736404 parire del team registico mann) nonché quasi tutta avanzata per rinunciare -
 alla fine del Crepuscolo. la voce “Wagner” del ca- come so che molti hanno
Ovvio che, indipenden- talogo video della Dg, ivi fatto - alle pareti di casa
temente da ogni giudizio, compreso il Ring targato tutte occupate da scaffali di
trattandosi d’uno spetta- Boulez-Chéreau. cd e dvd: mi abbono a tutte
colo di estrema complessi- Detta piattaforma, inoltre, le piattaforme esistenti e le
tà concettuale vedere solo annovera una caterva d’in- frequento, ma solo perché,
la sua conclusione non ha cisioni video e audio, mol- appunto, stanno diven-
senso. Il fatto è che non di te delle quali fanno la loro tando gli unici siti da cui
normale dvd trattasi, bensì ricomparsa dopo lunga as- estrarre ascolti e/o visioni.

U na pubblicazione che
imporrebbe conside-
razioni ben più ampie di
d’un lungo trailer: l’intero
Ring è difatti visibile sol-
tanto in streaming su Sta-
senza dai cataloghi. Ovvio,
a questo punto, il trend che
sempre più va delinean-
Ammetto volentieri che
si tratta quasi sempre di
siti tecnicamente da buo-
quelle consentite da una ge+, la nuova piattaforma a dosi: avvisaglia della pro- ni a molto buoni (Stage+
recensione. Innanzitutto, pagamento della Dg, sulla gressiva scomparsa della è tra questi: migliorabile,

“Quest’incisione sta ora nella pattuglia di testa, molto in alto”

Ravel di chiaroscuri e languo-


L’heure espagnole, Bolero ri solcati però da guizzi
interpreti I. Druet, T. Dolié, J. Behr, vetriolici di carnosità:
L. Felix, J. Teitgen qualcosa che Ravel co-
direttore François-Xavier Roth struisce attraverso la sua
orchestra Les Siècles ineguagliabile capacità
cd Harmonia Mundi 905361 di scegliere lo strumento
 o l’amalgama giusti per
ogni momento, unita a

Q uinto disco consacrato a Ravel da un complesso


di strumenti d’epoca tra i migliori, autori di au-
tentiche scoperte sonore (una registrazione dei Quadri
vite doppia con una fan-
tasia ritmica non meno che diabolica. Roth è al riguardo
formidabile, guidando un cast francofono composto da
di Musorgskij-Ravel, appaiati alla Valse, che ho ascoltato quel genere d’artisti che non sai mai se stanno cantando o
tre volte di seguito perché mi sembrava sempre di sco- recitando, e comunque non ti interessa, tanto comunicati-
prire cose nuove in musiche arciascoltate): ed ennesima vo e personalissimo è il loro modo d’esprimersi. Quanto
riuscita maiuscola. Non saprei dire perché le due brevi al Bolero, nella sterminata sua discografia quest’incisione
opere di Ravel - capolavori assoluti di teatro in musica (nella quale compaiono due tamburi baschi in luogo del
- compaiano abbastanza raramente in teatro ma in fon- consueto tamburo, un sarrusofono - quasi analogo ma non
do anche in disco: questo, a me è sembrato superiore alla del tutto al sassofono - e anche quelle castagnette presen-
celeberrima incisione Decca di Ernest Ansermet con la ti nell’autografo ma poi, che peccato, espunte da Ravel):
Suisse Romande, cosa che non avrei creduto sarebbe mai quest’incisione, dicevo, per me sta ora nella pattuglia di te-
stato possibile. Penso che tutto si riassuma in una parola: sta, e per giunta molto in alto.
charme. Un mix di ironia, di sensualità tutta di testa, fatta Elvio Giudici

56
Cd & dvd

tuttavia: sottotitoli solo che fortunati non sono. - quale scena teatrale può Héroïnes
in tedesco, inglese e cinese Famigli di Wotan i primi, reggere il confronto con interpreti V. Bunel,
purtroppo) ad eccellenti di Alberich i secondi: che lo schermo dove si proiet- A. Reinhold, G. Worms
(inarrivabile la berlinese all’inizio del Rheingold ta il Signore degli anelli? direttore Camille
Digital Hall, ma il sito della vediamo come feti in uno - è senz’altro poco consi- Delaforge
Scala ci si sta avvicinando): stesso grembo, con uno gliabile, il ridicolo essendo orchestra Ensemble
quindi è probabile che det- che acceca l’altro il quale a dietro l’angolo e svoltando Il Caravaggio
to trend sia inarrestabile, sua volta gli strappa il cor- troppo spesso. cd Chateau Versailles
benché irrisolta resti la que- done ombelicale. E l’oro è Discorso in gran parte 5090
stione del tempo durante un bambino, che via via si correlato, quello musica- 
il quale i titoli resteranno trasforma in Hagen. Altro le. Chiaro che un Knap-
disponibili; ma la cosa ri- personaggio enigmatico di pertsbusch o un Solti non
entra nell’andazzo odierno, questo Crepuscolo è Gra- li vedrei bene sul podio di
secondo il quale una cosa ne, comparso nella Walchi- spettacoli di tal genere: ma
l’hai vista, basta si va avan- ria come figura umana che questo Cornelius Meister è
ti, nessun bisogno di rive- serve Brunilde e adesso la proprio nomen omen, one-
derla. Io tale bisogno l’ho accompagna, vecchio e in- sto Kapellmeister molto
sempre avuto e più che mai canutito, finché alla fine è professorale, molto buone
l’ho oggi, sicché mi adeguo
con fatica: l’età mi esenta da
troppe speculazioni su cosa
morto, la sua testa è stata
tagliata da Gunther e mes-
sa in un sacco di plastica,
maniere musicali ma ahimè
tanto ma tanto noioso,
quantunque con la scu-
C arrellata di autori noti
dei Seicento (Lul-
ly, Montéclair) e meno
accadrà in futuro e come dal quale lo estrae Brunilde sante d’essere stato un so- noti (Elisabeth Jacquet de
sarà la quotidianità dell’ap- tenendola in mano per tut- stituto dell’ultima ora del la Guerre, Louis Antoine
passionato di musica. ta la sua tirata conclusiva, previsto Pietari Inkinen, Dornel, Nicolas Racot de
Nel frattempo: com’è que- molto Salome-style, finché scelta del quale peraltro Grandval), d’interesse non
sto Ring? Ovviamente sono l’ultima immagine è la ri- bizzarra anzichenò, per un debordante circa la qualità,
andato su Stage+ a veder- comparsa dei due feti ge- luogo simile. E circa il cast, ma tutto serve per appro-
melo tutto, e ribadisco che melli, che stavolta restano ovvio altresì che ogni aurea fondire la conoscenza d’un
il solo Crepuscolo fa capire abbracciati, sull’espandersi declamazione alla Hans certo gusto, nel caso francese
pressoché niente dell’im- del tema cosiddetto della Hotter o raggiare d’acuti che di più non si può. Il pez-
postazione di Valentin Redenzione (che poi è l’ad- alla Birgit Nilsson suone- zo forte mi pare sia la canta-
Schwarz, trentaquattrenne dio di Sieglinde, comunque rebbero oggi sempre me- ta di Montéclair La morte di
e già meritoriamente lan- non per caso il tema più ravigliosi di per sé, ma un Lucrezia, serie di recitativi
ciatissimo: come spesso mi lancinante di tutto il Ring). po’ incongruo sarebbe il e arie col da capo, assai ben
accade, sono bastian con- Disquisire pro o contro loro relativo atteggiamento cantata da Victoire Bunel, di
trario rispetto al generale su tutta l’impostazione di statuario. Da Chéreau in molto superiore alla bana-
pollice verso. Non tutto Schwarz è qui ovviamente poi, il cantante wagneriano lotta Tombeau de Clorinde
è chiaro, come sempre in impossibile: ribadisco solo s’è andato facendo sempre dell’organista Dornel, tutta
questi casi, e parecchi sono che le idee sono molte, più cantante-attore, tanto una sequela di ariettes tra le
i quiz irrisolti (o che io non tutte in linea con la ferma vocalmente quanto sce- quali quelle destinate ad Ar-
sono stato capace di risol- tendenza attuale di toglie- nicamente: cosa di per sé gante mettono a dura prova
vere - e siccome sono mol- re con sempre maggiore sempre sommamente gra- il registro grave del flebile
to presuntuoso, ho allora decisione e totalità ogni dita, ma resta il fatto che Guilhem Worms.
idea si sia in molti) nonché metafora mitica, raccon- qualche problema queste Elvio Giudici
gli agganci con regie pre- tando una storia che altro scritture le pongano. In
cedenti: ma siamo comun- non può essere se non di questo dvd, l’esordiente Charpentier
que davanti a un giovane potere e di sopraffazione: Clive Hilley è un Siegfried David & Jonathas
di forte personalità, dalle è una tendenza ormai ra- difficile da vedere ma as- interpretiR. Van
molte idee e dalla caratura dicata, l’alternativa può es- sai bello da sentire; Irene Mechelen, C. Arnaud,
tecnica capace di realizzar- sere solo un impianto alla Théorin sempre un’artista, D. Witczak, F.O. Jean,
le compiutamente. Marvel (il Ring bulgaro di ma ahimè alla frutta e, nel A. Rondepierre
A grandissime linee, l’idea cui ho scritto due numeri finale, proprio al digestivo; direttore Gaétan Jarry
di base - per niente nuova fa, ad esempio), che tut- sempre imponente quan- orchestra Ensemble
- è una sorta di soap ope- tavia oggi come oggi, con tunque anche parecchio Marguerite Louise
ra centrata sulla lotta tra i le possibilità offerte da duro e ingolato l’Hagen di 2 cd+dvd+BluRay
componenti fortunati d’u- produzioni cinematografi- Albert Dohmen. Chateau Versailles 102
na ricca famiglia e quelli che sempre più incredibili Elvio Giudici 

57
Recensioni

Offenbach
La princesse de
Trébizonde
d’un passato licenzioso
vissuto dal severo babbo
moralista, costretto a dar
R iunite in un cofanet-
to le registrazioni dei
due Singspiele mozartiani
interpreti V. Verrez, via libera al figlio e alla sua già uscite separatamente
A.C. Gillet, A. Dennefeld, amata non proprio di cera. alcuni anni fa. Il Mozart di
K. Ledoux, J. Lovell, Una trama ideale, per l’iro- Jacobs ha avuto inni e vi-
C. Gay nia sulfurea di Offenbach: tuperi persin più di quello
direttore Paul che nell’irridere le gerar- di Harnoncourt, motivati

O péra-sacré, uno di
quelli commissiona-
ti e promozionati con ener-
Daniel
orchestra London
Philharmonic
chie sociali terremotate
dall’irrompere tra l’aristo-
crazia terriera d’un diret-
comunque da un punto di
partenza simile: lo scostarsi
quanto più drasticamente
gia in tutta Europa dalla 2 cd Opera Rara 63 tore di circo, non risparmia possibile dalle confezioni
Compagnia del Gesù lun-  niente e nessuno (neppure extra lusso della premiata
go tutto il Sei e gran parte il re della Parigi musicale, pasticceria viennese e relati-
del Settecento, in pratica Rossini, irresistibilmente va sua succursale britannica.
fino allo scioglimento parodiato allorché il ma- Contrasti agogici marcatis-
dell’ordine. Questo lavo- neggione neocastellano s’ab- simi; profili ritmici scolpiti
ro, che vide alla luce nel bandona a un “Adieu, bara- al rasoio; esaltazione mas-
parigino Collège Louis que héreditaire”!) e scrive sima di tutto il compar-
Le Grand, era accostato una partitura tra le sue più to fiati, la personalissima
alla tragedia in latino Saül, deliziose ancorché fin qui concertazione consenten-
opera del gesuita Pierre
Chamillart. Essendo opera
espressamente “a tema”,
L a bambola meccanica
che irretisce l’ingenuo
bamboccione in crisi or-
trascurate. Provvede la be-
nemerita Opera Rara con
un’incisione perfetta: tutti
do l’emergere di particolari
relativamente inediti, cosa
che esalta o irrita, a seconda
ovvio che Davide e Saul si- monale è metafora che per- di madrelingua, padroni del proprio gusto personale
ano la trasparente filigrana corre gran parte del teatro d’ogni più riposto accento ma difficile sarebbe negar-
per Luigi XIV, re per gra- musicale e danzereccio e sottotesto che sono sì co- ne la forte valenza teatrale;
zia e volontà divina. Arie, (esempio ottimo massimo mici, ma “ridentem dicere appoggiature e abbelli-
ariosi, ampi squarci corali Coppélia) dell’Ottocento. verum”, ennesima fotogra- menti sparsi a pioggia (nel-
e profluvio di danze: l’ar- Offenbach stesso ne farà fia impietosa delle ipocrisie la Glyndebourne di Fritz
te della declamazione, asse con la sua Olympia un ar- borghesi imperanti nella Busch, all’entrata degli arti-
portante della francesis- chetipo celeberrimo, schiz- Parigi del Secondo Impero. sti un cartello ammoniva “si
sima tragédie-lyrique che zandone però un anticipo Elvio Giudici prega di lasciare le appog-
getta ponte strettissimo tra esilarante con la bambola giature al guardaroba”…);
l’ambito musicale e quello di cera nelle vesti di Prin- Mozart fortepiano elevato al rango
solo teatrale di Racine e cipessa di Trebisonda, fat- Ratto dal serraglio, di protagonista, inserendosi
Corneille, è dominata per- ta campeggiare nel settore Flauto magico in diversi momenti musi-
fettamente da Charpentier, Museo delle Cere d’un interpreti R. Johannsen, cali e commentando quasi
che mette a buon frutto l’e- circo diretto da un simpa- M. Schmitt, D. ogni episodio parlato con
sperienza maturata a Roma tico maneggione che arriva Ivashchenko/ D. Behle, divagazioni e reminiscenze
a contatto con gli oratori a vincere una lotteria e il M. Petersen, A.C. motiviche (anche di opere
di Giacomo Carissimi, al relativo suo primo premio Kaappola, D. Schmutzhard, diverse, come ad esempio
punto di sopravanzare net- consistente in un castel- M. Fink nell’episodio di Osmin
tamente, almeno a mio pa- lo: solo che la bambola si direttore René Jacobs ubriaco, allorché il forte-
rere, l’ottimo ma risaputo era rotta, e il maneggione orchestra Akademie für piano commenta citando i
artigianato di Lully. Esecu- l’aveva sostituita con una Alte Musik Tre Ragazzi del Flauto; e
zione di alto livello, con- fanciulla in carne ed ossa, 5 cd Harmonia Mundi non meno che sorprenden-
dotta a un ritmo turbinoso sicché gli amorosi sensi che 2904041.5 te ma anche interessante,
che esalta il bel suono di per lei prova il principino  udire il motivo della Mu-
questo giovane complesso, figlio del severissimo vici- sica Funebre Massonica
e che nel dvd documenta no di castello (per aumen- allorché Selim perdona e
il raffinato lavoro gestuale tare l’ambiguità, ruolo en congeda tutti al termine
con cui questo Charpen- travesti) sono alquanto più del Ratto); dialoghi resi ad
tier è stato messo in scena concreti di quanto sembra integrum, ma con cura par-
non in un teatro bensì nella a prima vista. Onde vicis- ticolarissima alla recitazio-
Chapelle Royale. situdini varie comprensi- ne, che difatti è assimilabi-
Elvio Giudici ve del consueto emergere le a una grande recitazione
58
Cd & dvd

di prosa (le Tre Dame, al un consumato attore di flauto Juliette Hurel 3) una trascrizione per 7
riguardo, sono irresistibi- prosa, privo d’ogni ponti- clarinetto Rémi Delangle strumenti di Ma mère l’o-
li); torrenziali profluvi di ficante grevità. Rilievo che arpa Emmanuel Ceysson ye, un quartetto di Bruno
rumori di scena, con par- può estendersi all’intero cd Alpha 933 Mantovani (1974), il quin-
ticolare inclinazione per comparto dei due cast: toc-  to, composto nel 2020, e
cinguettì avicoli; nel Ratto, cante, ancorché il timbro Introduction et Allegro per
l’inclusione di diversi stru- non sia sopraffino, la Pami- arpa, flauto, clarinetto e
menti “alla turca” come na di Marlis Petersen; Ro- quartetto d’archi (1905).
tamburelli, salterio, mez- bin Johannsen è una Kon- Questa pagina di Ravel,
zaluna turca, nonché la stanze formato mignon, nata dalla commissione del
sostituzione della Marcia ma ti vien fatto di ricor- direttore di una fabbrica
d’entrata di Selim con una dare che i primi interpreti di strumenti, impegna lo
molto più rocambolesca dei due Singspiele erano in stesso arpista che aveva
di Michael Haydn; infine,
la programmatica scelta
di cast dalle voci marcata-
massima parte sui vent’an-
ni; Daniel Schmutzhard è
un Papageno di irresistibile
E sce ora (ma era stato re-
gistrato nel 2021) il cd
del Quatuor Voce intitola-
partecipato alla esecuzio-
ne della Sonata per flauto,
arpa e viola di Debussy
mente più leggere rispet- simpatia; e insomma i due to “Poétiques de l’instant (anche la flautista è la stes-
to ai sacri canoni viennesi cast sono ideali per realiz- II”, dedicato a Ravel e a sa), Emmanuel Ceysson,
codificati nelle innumere- zare appieno gli intendi- Bruno Mantovani. Il pri- che è anche artefice della
voli registrazioni storiche. menti di Jacobs. mo cd che portava questo trascrizione di Ma mère
Circa quest’ultimo punto, Elvio Giudici suggestivo titolo (recensito l’oye per lo stesso organico.
il discofilo deve sottopor- in “Classic Voice” n. 281, Sebbene sia compiuta con
si a una severa cura disin- STRUMENTALE ottobre 2022) accostava garbo e con gusto, la tra-
tossicante: chi abbia nelle al quartetto di Debussy scrizione appare anche qui
orecchie un Gottlob Frick Ravel una trascrizione, una no- l’aspetto meno interessante
o un Kurt Moll, ad esem- Quartetto vità di autore vivente e del cd, semplicemente per-
pio, può avere uno sturbo Ma mère l’oye un capolavoro dall’organi- ché è superflua, a maggior
nell’ascoltare il Sarastro di Introduzione e Allegro co inconsueto: il secondo ragione data la notorietà
Marcos Fink, che però for- Mantovani usa un criterio simile per sia dei pezzi a 4 mani che
za è l’ammettere canti be- Quartetto n. 5 Ravel, affiancando al suo della meravigliosa versione
nissimo e interpreti come quartetto Voce giovanile Quartetto (1902- orchestrale di Ravel. Tutta-

“Antonini con il ‘suo’ Giardino Armonico ne mostra con evidente immediatezza il valore”

Haydn Si ascoltano i corni in ri-


Sinfonie n. 31, 59, 48 lievo anche nella Sinfonia
direttore Giovanni Antonini nota con il n. 59, detta
orchestra Il Giardino Armonico “del fuoco”, non sappia-
cd Alpha 692 mo bene perché, e data-
 ta 1768, e un carattere
festoso ha la Sinfonia n.

C on il titolo “Hornsignal” (attribuito alla sinfo-


nia n. 31), e con i corni “naturali” (senza pistoni,
come si usavano ai tempi di Haydn), il tredicesimo
48 detta “Maria There-
sia” perché composta
nel 1769 per l’onomasti-
volume dedicato da Giovanni Antonini alla registra- co della grande imperatrice, che peraltro probabilmente
zione completa delle sinfonie offre ancora una volta non poté assistere alla festa in suo onore. In ogni caso
esperienze d’ascolto di altissimo livello, proponendo per l’energia inventiva, l’impeto nervoso e la brillante
tre sinfonie tutte risalenti al lungo periodo trascorso genialità si colloca tra le migliori di una delle fasi più
da Haydn al servizio di Nikolaus I Esterhazy. Si co- intense e felici della prima maturità di Haydn. Le altre
mincia con quella n. 31 in Re maggiore, databile in- due sinfonie non sono meno affascinanti, e Antonini
torno al 1765, con l’insolita presenza in organico di con il “suo” Giardino Armonico ne mostra con eviden-
4 corni e con un sorprendente ampio Finale in tempo te immediatezza il valore.
moderato con variazioni e coda conclusiva “Presto”. Paolo Petazzi

59
Recensioni

Bruckner
via si apprezza molto la fre-
schezza dell’interpretazione
dell’Introduction et Allegro
però rinnegare le anime più
profonde del ritmo e del
canto. Leonardo Lospal-
T re organisti per César
Franck.
In questo doppio cd, Joris
Live
orchestra Royal
e quella del Quartetto. E la luti indaga questo scenario Verdin, Cindy Castillo e Concertgebouw
scelta dell’autore da affian- accostando alla Sonata di Bart Verheyen omaggiano direttorivari
care a Ravel è più felice di José i Preludios di Llobet il grande organista e com- box Avro Tros
quella di Balmer accostato e la suite La frontera de positore, precursore della Lc - 142311
a Debussy. Bruno Manto- Dios di Regino Sainz de scuola organistica francese 
vani (che dal 2010 dirige la Maza (esponente del- moderna, eseguendo alcu-
il Conservatorio di Parigi, la generazione successiva, ni dei suoi capolavori or-
dove si è formato) nel suo quella cioè caratterizzata ganistici: la Pièce héroique,
breve quinto quartetto, che dalla figura di Andrés Se- la Pastorale, i tre corali, il
condivide con altri suoi la- govia). Il repertorio è noto Preludio, fuga e variazioni,
vori l’amabilità discorsiva e frequentato, benché col la Grand pièce symphoni-
e la modernità moderata, contagocce; questo di- que e altri brani tratti dai 6
punta sulla continuità di sco invece dimostra che Piècese d’orgue.
una struttura a canone, con
un effetto che egli parago-
na ad una perpetua dissol-
il primo Novecento spa-
gnolo può anche essere
compatto e che sta molto
Approcciare la musica di
Franck oggi appare com-
pletamente differente da
I l cofanetto della Avro
Tros rende giustamen-
te omaggio al sinfonista
venza incrociata. bene assieme, anzi finisce quanto poteva essere ai austriaco con tutte le sin-
Paolo Petazzi per giustificarsi vicende- suoi tempi: nell’800 gli fonie: l’omaggio diventa
volmente, indicando una organisti erano essenzial- legittimazione perché ogni
Romancillo possibilità di lettura che mente di formazione pia- sinfonia è diretta da un
chitarra Leonardo non verte sul virtuosismo nistica (del resto, il reper- (grande) direttore diverso,
Lospalluti o sul preziosismo ma sul- torio organistico era anche coprendo una cronologia
cd Stradivarius 37247 la declinazione di comuni abbastanza limitato) e sarà dagli anni settanta ai nostri:
 matrici estetiche (quelle solamente dopo la morte la prima con Bernard Hai-
cioè che sul pianoforte - dello stesso Franck, nel tink nel 1972, la seconda da
meno gravato di stereotipi 1890, quando la sua cat- Riccardo Chailly del 1990,
ispanici - suggeriscono di tedra di organo al Con- la terza con Kurt Sander-
legare Albéniz, Granados, servatorio di Parigi venne ling nel 1996, la quarta con
Falla e Mompou). affidata a Charles-Marie Klaus Tennstedt nel 1982,
Alcuni brani vengono pro- Widor, che la didattica del- la quinta con Eugen Jo-
posti non in versione origi- lo strumento subì la spinta chum nel 1986, la sesta con
nale ma in arrangiamento decisiva per divenire pie- Mariss Jansons nel 2012, la

I vizi della chitarra clas-


sica sono spesso anche
le sue virtù, a seconda di
polistrumentale con l’inter-
vento di Mauro Squillante e
dell’Accademia Mandolini-
namente autonoma e aperta
a quel sinfonismo che carat-
terizzò così indelebilmen-
settima con Bernard Hai-
tink nel 2006, l’ottava con
Zubin Mehta nel 2005, la
come li si osserva: lo stru- stica Pugliese. te la fortunata letteratura nona con Chailly nel 1996.
mento, per esempio, tende Carlo Fiore francese. Ecco il passaggio, Ma protagonista assolu-
a trasudare di stereotipi spa- come recita il titolo del di- ta è la splendida Royal
gnoli ancor prima di venir Franck sco, da una tastiera all’al- Concertgebouw Orchestra
suonato, problema che si D’un clavier à l’autre tra: Franck fu esattamente semplicemente perfetta in
pone non soltanto ai chi- organo Joris Verdin, quella transizione. tutte le sezioni specialmente
tarristi non spagnoli ma Cindy Castillo, Bart Apprezzabile, infine, la negli ottoni, superbamente
che è stato ben focalizzato Verheyen scelta dei due strumenti: il e ampiamente impiegati da
già all’epoca in cui alcu- 2 cd Musique en Cavaillé-Coll del 1869 del- Bruckner in tutto il loro
ni compositori castigliani Wallonie la chiesa di Notre-Dame nitido fulgore e esuberante
(come Antonio José) o ca-  di Epernay e il Merklin del (controllatissima sempre)
talani (come Miguel Llo- 1877 della chiesa Temple- potenza.
bet) scrissero le loro opere. Neuf di Strasburgo. Valga come esempio la
Siamo negli anni in cui la Entrambi gli organari, Ca- Quarta costellata di fanta-
figura di riferimento era vaillé-Coll e Merklin, furo- sie e fantasmagorie ( spe-
Manuel de Falla, che riuscì no due artigiani con i quali cie lo Scherzo) che fanno
a sottrarre alla Spagna gran Franck collaborò e fu stret- degli ottoni strumenti fol-
parte della patina di luogo tamente in contatto. goranti.
esotico da cartolina senza Mattia Rossi Antonio Brena
60
Cd & dvd

Stylus Elgar
phantasticus
The hidden writing
Bloch
Concerti per viola
orchestra op. 85 scritto nel
1919 subito apprezzato, in
cui si individua il preciso
Q uesta incisione, dif-
fusa oggi sul merca-
to, risale al 2021 in occasio-
organo Irene De Ruvo viola Timothy Ridout stile musicale del musicista ne del 35mo anniversario
cd Stradivarius direttore Martyn dal carattere profondamente di attività artistica e con-
 Brabbins contemplativo. Esattamente certistica del Guarneri Trio
orchestra Bbc Symphony dieci anni dopo il violista Praga. I tre giovani musici-
cd Harmonia Mundi Lc Lionel Tertis, con il con- sti cechi del 1986, Cenek
7045 senso del compositore, tra- Pavlik violino, Marek Jerie
scrisse il concerto per viola violoncello e Ivan Klansky
e orchestra che venne subito pianoforte, sono ancora
eseguito sotto la direzione oggi ottimi solisti del loro
dello stesso Elgar. Ora lo strumento, sempre in gra-
ascoltiamo in questo accura- do di stupire il pubblico e

C on stylus fantasticus i
trattatisti e organisti
antichi indicavano quello
to cd della Harmonia Mun-
di nella superba interpreta-
zione di Timothy Ridout.
deliziare gli appassionati
del repertorio da camera,
alla ricerca “ del tempo
stile “libero” - Athanasius
Kircher scrisse nella sua Mu-
surgia universalis che “non è
U n disco che rende giu-
stizia doverosa alla
viola. Strumento forzata-
In entrambe le partiture
Ridout oltre alla perfezione
tecnica infonde una musi-
perduto” musicale. Tempo
perduto però immedia-
tamente recuperato dalla
soggetto a niente, né alle pa- mente chiuso fra la poten- calità altamente poetica e intelligenza interpretativa
role, né ai soggetti armoni- za incisiva del violino, da fascinosa, nei fraseggi come unitamente alla lungimi-
ci” - svincolato appunto dai una parte, e dalla sfacciata nelle rispettive strutture for- rante coesione strumentale
temi del canto gregoriano. sensualità del violoncello, mali e dialettiche. Un valore del terzetto il cui radica-
Era, dunque, quel tipo di dall’altra. In epoca barocca, aggiunto si deve poi alla Bbc mento profondo nella città
scrittura caratteristico delle grazie anche al sommo Bach Symphony Orchestra sem- della loro formazione e dei
toccate, dei ricercari, delle che la trattò sempre come pre smagliante nelle intela- loro studi emerge anche
fantasie, dei capricci che, in strumento alla pari, essa co- iature espressive nelle dina- qui in tutta la sua fascino-
Italia, vide in Frescobaldi il nobbe non pochi esempi di miche studiatissime e nella sa allure. Una sorta di in-
maggior esponente. Ma qual composizione specifica. Ma miscelazione strumentale fallibile biglietto da visita,
era, oltre alla libera com- anche un compositore mo- delle varie sezioni orchestra- rafforzato ancor più dal
posizione senza temi dati, derno come Ernest Bloch li. Eccellente, ovviamente, mome del loro ensemble
lo scopo dello stylus fan- (1880-1959 nato a Ginevra anche l’equilibrio e l’intesa dovuto ad un violoncel-
tasticus? Lo spiegò ancora ma costretto a emigrare tra solista e orchestra. Per- lo uscito dalla bottega di
Kircher nel suo trattato: “È negli Stati Uniti per le sue tanto appare esemplare an- Andrea Guarneri nel 1684.
creato per mostrare l’abilità origini ebraiche) ha saputo che la direzione del maestro Violoncello che ora Marek
dell’esecutore e per rivelare omaggiarla con una delle Martyn Brabbins, capace di Jerie, formatosi nienteme-
le regole segrete dell’armo- pagine più originali: la Sui- infondere alle due diverse no che con Pablo Casals,
nia”. Ecco perché il titolo te per viola orchestra B 41. composizioni il giusto spes- Mstislav Rostropovitc e
di questo cd è The hidden Un’opera che testimonia sore timbrico unitamente André Navarra, fa cantare
writing, la scrittura nasco- tutto il fascino che Bloch alla precisione filologica. in tutta la gamma delle sue
sta: proponendo toccate, subì dalle culture orientali, Antonio Brena più nascoste sonorità e po-
ricercari, canzoni e capricci evocate con sapienza com- tenzialità timbriche.
di Frescobaldi, Marc’Anto- positiva e felice invenzione. Haydn Da parte loro il violinista
nio Cavazzoni, Michelan- Un affresco convincente Trii per pianoforte Cenek Pavlik dotato di
gelo Rossi, Jan Pieterszoon della considerevole durata Trio Guarneri Praga assoluta padronanza e ele-
Sweelinck e Johann Jacob di trenta minuti attraverso cd Casa Praga ganza delle quattro corde
Froberger (un repertorio quattro movimenti, che me- Digitals 250 423 come dell’arco e il pianista
non certo inedito e organi- riterebbe di essere inserito  Ivan Klansky altrettanto
sticamente forse fin troppo nei repertori concertistici. pregnante nel dialogare e
frequentato), l’organista Contemporaneo del musici- nel legare minuziosamen-
Irene De Ruvo svela, con la sta svizzero, Edward Elgar te con i due strumenti ad
competenza di ferrata anti- (1857-1934 tipico composi- arco, contribuiscono a re-
chista quale è, quella “scrit- tore inglese e famoso diret- stituirci una lettura gioio-
tura nascosta” che soggiace tore d’orchestra) è celebre samente luminosa ancor-
allo stylus fantasticus. anche per un un’importante ché esaustiva dei cinque
Mattia Rossi concerto per violoncello e quadri cameristici firmati
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Recensioni

dal massimo maestro vien- bilità, il dodicesimo studio parte incentrata sulla mu- tante profonde discussioni
nese Joseph Haydn. Per l’e- (Chasse-Neige) tratto dalle sica vocale. L’interesse di sul modo in cui egli inten-
sattezza vengono eseguiti: il Études d’exécution tran- questa pubblicazione risie- deva esprimersi, è stata una
Trio con pianoforte n. 39 scendante: qui, con una de anche nel fatto che qui relazione musicale ottima
in Sol maggiore “Gypsy” tecnica impareggiabile dal- troviamo non solamente le e onesta. Entrambi aveva-
Hob. XV:25, il n. 44 in Mi la visione chiaramente or- incisioni pubblicate dalla mo la necessità di sentirci
maggiore Hob. XV:28, il chestrale, Liszt, attraverso Decca, bensì anche quelle a nostro agio nel rispettivo
n. 17 in Fa maggiore Hob. artifizi quali tremoli, lugu- edite dalla Emi e dalla Rca. modo di suonare, e quan-
XV:2, il n. 40 in Fa diesis bri vortici, note acutissime Quasi tutti i grandi piani- do ascoltavamo i risultati
minore Hob. XV:26 e il n. discendenti, raffigura un sti hanno lasciato testimo- delle registrazioni egli era
26 in Do minore Hob. paesaggio invernale in ba- nianze del proprio interes- estremamente minuzioso
XV:13. lia di neve e vento. se per questa grande fetta nel giudizio”. I due non
Antonio Brena Yang Yang Cai, classe 1998, della produzione musicale: effettuarono mai incisio-
nonostante la sua giovane pensiamo a Rubinstein, alla ni senza avere prima pro-
PIANOFORTE età, ha percorso un con- Argerich, in minor misura vato l’effetto durante un
vincente filo conduttore a Barenboim e a Brendel, concerto dal vivo e uno
Liszt nella poetica lisztiana aggi- per non parlare dei pochis- dei loro traguardi più im-
La leggierezza randosi sicura e “leggera”, simi lasciti di un Pollini. portanti fu la registrazione
pianoforte Yang Yang Cai per l’appunto, nei meandri Ma il caso di Ashkenazy è delle dieci sonate di Bee-
Cd Challenge Classics più nascosti del composi- davvero esemplare ed è di thoven, un lavoro durato
 tore, tra le pieghe delle sue monito per qualsiasi solista tre anni che si accompa-
pagine più intime con una si immerga totalmente nella gnava a quello relativo alle
interpretazione perfetta- musica, giacché la presenza 32 sonate per pianoforte e
mente in tema e un tocco del pianoforte nel campo che verrà seguito dal lavo-
sempre sicuro e capace di cameristico è davvero fon- ro sui Trii (1979-1984), con
timbri morbidi e vellutati. damentale e copiosissima. la partecipazione di Lyn
Mattia Rossi I compagni di lavoro di Harrell.
Ashkenazy sono numero- Un ulteriore traguardo
Vladimir si e quasi tutti di calibro da parte di Ashkenazy e
Ashkenazy
L a leggierezza è il titolo
che Liszt dette al se-
condo dei suoi Tre studi da
Complete chamber music
& Lieder recordings
elevato, ma forse il più im-
portante come numero di
incisioni ed estensione del
Perlman fu l’esecuzione
e poi l’incisione delle So-
nate di Brahms nel 1983,
concerto, opera del 1848 e 51 cd Decca 4853821 rapporto reciproco è il vio- mentre con Harrell fu la
pubblicata l’anno seguen-  linista Itzhak Perlman, che volta delle sonate di Be-
te nella quale, rispetto agli ricorda di avere incontrato ethoven, Rachmaninov,
studi precedenti, più tec- Ashkenazy alla metà degli Prokof’ev e Sostakovic. In
nico-virtuosistici, Liszt ci anni 60 dopo un concerto tutti questi casi i risultati
concentrò sul pianoforte di quest’ultimo alla Car- furono talmente elevati da
quale strumento in grado negie Hall. La loro colla- far pensare al prodotto di
anche di incarnare sonorità borazione iniziò nel 1968 un “trio stabile” là dove il
poetiche. La leggierezza è con l’incisione della Sonata pur frequente lavoro co-
anche il titolo di questa inci- di Franck cui Ashkenazy mune non presupponeva
sione lisztiana della giovane
pianista olandese di origine
cinese Yang Yang Cai.
A l cofanetto dedicato
recentemente dalla
Decca a tutte le registrazio-
volle accoppiare quella del
Trio di Brahms per cor-
no, solista il famoso Barry
l’esistenza di un complesso
in perenne attività concer-
tistica. Ancor prima che
Oltre ai Tre studi da con- ni solistiche di Ashkenazy Tuckwell. Perlman ricor- con Harrell, Ashkenay
certo, figurano l’esuberante si aggiunge oggi un ulte- da il particolare piacere aveva avuto la felice pos-
Valse-impromptu, l’elegan- riore box contenente una provato durante la lunga sibilità di incidere la so-
te secondo movimento dei parte molto importante del comune carriera: “Vi era nata di Enesco e di estratti
Grandes Études de Paga- suo lascito, quella che con- sempre qualcosa di molto dal repertorio bartokiano
nini, le tre miniature di Ap- cerne la musica da camera, speciale quando suonavo con la già leggendaria Ida
paritions, la trascrizione di intesa come insieme di re- con lui. Non solo produce- Haendel. Con Malcolm
Liszt del malinconico Du gistrazioni effettuate insie- va un suono magnifico ma Frager Ashkenazy inci-
bist die Ruh dai 12 Lieder me ad altri artisti attraverso apprezzavo la sua profon- se in tempi pionieristici la
von Franz Schubert e, sem- un repertorio molto ampio dità di lettura, il suo perfe- Sonata K 448 di Mozart e
pre per rimanere nel tema che va da Mozart a Sosta- zionismo, il suo impegno l’Andante e Variazioni di
della leggerezza e impalpa- kovic, con una importante personale… Avevamo così Schumann per violoncello
62
Cd & dvd

e corno, mentre i London ninov oltre a varie altre Già in occasione dell’inci- ANTICA
wind soloists furono i pro- cose tra cui due dischi di sione dedicata a Debussy
tagonisti dei due meravi- melodie di Ciaikovskij e le di qualche anno fa nota- Marin Marais
gliosi Quintetti di Mozart Melodie op. 74 di Chopin. vamo, proprio su queste violoncello Jean-Guihen
e Beethoven. Altri partner Le incisioni di questi au- colonne, come la pianista Queyras
pianistici di primo piano tori russi furono ai tempi 35enne fosse ormai una pianoforte Alexandre
furono André Previn (le accolte con grande inte- garanzia. E lo ribadiamo. Tharaud
due suites di Rachmani- resse non solamente per la Così come ribadiamo l’as- cd Harmonia Mundi
nov) e Daniel Barenboim. qualità dell’insieme ma an- soluto peso del magistero 902315
Con quest’ultimo l’uni- che per la relativa rarità di di Karlheinz Stockhausen 
ca incisione possibile fu ascolto di quel tipo di re- su questa artista che me-
quella del Concerto K 365 pertorio in un’epoca in cui ritoriamente non tralascia
di Mozart, ma l’attività artiste come la Netrebko o mai e, anzi, valorizza il re-
concertistica si allargò alla lo Grigorian erano di là da pertorio contemporaneo:
versione a quattro mani del venire. la sorprendente Toccata -
Sacre di Stravinskij, com- Tra gli altri celebri cantan- titolo, questa volta, non c’è
posizione che Ashkenazy ti troviamo qui Matthias che dire, utilizzato in senso
registrò invece con Andrei Goerne (nei Dichterliebe e letterale - di Francesco Fi-
Gavrilov insieme con lo
Scherzo à la Russe, il Con-
certo e la Sonata per due
Liederkreis di Schumann)
e Barbara Bonney.
In sintesi, il lavoro di
lidei ne è il sommo esem-
pio del disco (e, confessia-
mo, il coraggio di inserirla
S e è usuale la prassi di
eseguire al pianoforte
il repertorio del clavicem-
pianoforti. Anche il figlio Ashkenazy racchiuso in nell’incisione ha influito balo, è invece abbastanza
maggiore di Ashkenazy, questo box è da lodare an- positivamente sul nostro raro eseguire sul violoncel-
Vovka, intraprese una car- che per l’epoca in cui fu giudizio). lo il repertorio della viola
riera in duo con il padre, portato a termine: un tra- Qui, la Benelli Mosell pro- da gamba, a eccezione del-
che portò qui all’incisione guardo che è stato di pro- pone un contraltare a “Casta le Sonate di Bach. Alexan-
di un disco con musiche di fondo insegnamento per le diva” (2020), disco dedi- dre Tharaud, che già suona
Debussy e Ravel, con una generazioni successive. cato al repertorio operistico abitualmente Rameau e
esecuzione di En blanc et Luca Chierici trascritto per pianoforte, Couperin, si unisce adesso
noir che ebbe un particola- selezionando la musica per a Jean-Guihen Queyras,
re riscontro in sede critica. Aa.Vv. pianoforte solista che, pure, eclettico pure lui, nell’im-
Il repertorio cameristico Italia ha fatto e fa grande il paese presa di suonare i Pièces
brahmsiano, oltre alle già pianoforte Vanessa Benelli del Belcanto. de viole di Marin Marais.
citate sonate con Perlman, Mosell Come detto, in Italia c’è di Si tratta di arrangiamenti?
comprende qui il Quin- cd Decca tutto un po’: Paradisi, Ga- Di trascrizioni? O dob-
tetto op. 34, il Trio con  luppi, Scarlatti, Respighi, biamo usare il termine co-
clarinetto op. 114 e le due Cilea, Casella, Sgambati, splay (vestire i panni dei
sonate per clarinetto (con Busoni, Malipiero, Petrassi, personaggi del proprio
Richard Mühlfeld e con i Puccini - solo per citarne videogioco preferito e im-
solisti della Cleveland Or- alcuni - per arrivare a Be- medesimarsi con esso)? In
chestra). L’ultima incisione rio, Morricone, Rota, Ezio quest’ottica si spiega meglio
cameristica di Ashkenazy Bosso e financo a I te vurria un disco nel quale la musica
(2016) è stata invece quella vasà. del Seicento non viene suo-
delle sonate di Prokof’ev e Insomma, pur nella nostra nata per indicarne ulterio-
Sostakovic con Catherine
Hewgill, primo violoncel-
lo della Sydney Symphony
P ur nella sua spiccata ete-
rogeneità cronologica e
stilistica che va da Scarlatti
generale diffidenza ver-
so le antologie bulimiche,
questa ci pare che, nel lo-
ri possibilità semantiche o
espressive agibili su diversi
strumenti ma facendo di
Orchestra. a Busoni e da Berio a Mor- devole intento di gettare tutto (nella ricerca timbri-
Le collaborazioni in cam- ricone, c’è un evidente filo luce sul pianismo italiano ca e nell’articolazione) per
po liederistico sono come rosso che lega le 20 tracce spesso adombrato dal me- travestire il violoncello da
si è già accennato estrema- di Italia, l’ultimo cd per lodramma (o da altri ge- basse de viole e il pianofor-
mente importanti. In que- Decca di Vanessa Benelli neri, nel caso dei contem- te da arciliuto. La bravura
sto caso la partener elet- Mosell: il pianismo italiano poranei), sia un po’ come attoriale dei due interpreti
tiva fu il soprano svedese meno frequentato è al cen- quel tesoro evangelico da garantisce loro la piena riu-
Elisabeth Söderström, con tro di questa ricerca di una cui estrarre “cose vecchie scita dell’esperimento, inse-
la quale Ashkenazy incise delle più interessanti piani- e cose nuove”. ribile nell’attuale e plausibile
l’opera omnia di Rachma- ste italiane. Mattia Rossi noia generalizzata dinanzi al
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Recensioni

solito repertorio, affronta-


ta dai più con elaborazioni
pedestri e ri-composizioni
L a scuola romana è, as-
sieme a quella fiammin-
ga, una delle grandi scuole
venendo, infine, esiliato dal-
lo Stato Pontificio. Si rifugiò
a Parma, dove fu maestro in
strato di polvere che ricopre
la produzione di Corsi.
Integrano l’inedita incisione
narcisiste, due atteggiamenti polifoniche classiche. Scuola Santa Maria della Stecca- due suite di Giovanni Batti-
dei quali questo disco non che fiorì, come evidente, at- ta, e poi nella cattedrale di sta Vitali - il virtuoso di vio-
può essere accusato. torno a San Pietro e alle basi- Ancona. lone che è ragionevole pen-
Carlo Fiore liche papali. Giuseppe Corsi, Corsi è, dunque, una figura sare Corsi abbia conosciuto
compositore abruzzese oggi dalla biografia rocambole- vista l’insistenza, come nota
Corsi pressoché sconosciuto nato sca che poco giustifica l’o- Renato Criscuolo, del Sib
Bass Cantatas all’inizio degli anni 30 del blio che lo ha colpito. Oblio grave nelle sue musiche - e
ensemble Romabarocca Seicento, visse esattamen- meno ancora giustificato la cantata Pompe, voi che
direttore Lorenzo Tozzi te in quel mondo crescen- dalla sua produzione mu- ascondete attribuita all’allie-
baritono Mauro dovi musicalmente: cantore sicale che, benché ridotta vo di Corsi Giacomo Anto-
Borgioni della Cappella Giulia, allievo e non rivoluzionaria, testi- nio Perti. Un disco, dunque,
violone Renato Criscuolo di Virgilio Mazzocchi e Gia- monia una feconda inventi- utilissimo per approcciare,
arciliuto e chitarra como Carissimi, maestro in va melodica e armonica. riscoprire e rivalorizzare un
barocca Andrea Damiani Santa Maria Maggiore e poi Lo testimonia, ad esempio, buon compositore italiano.
cd Brilliant Classics nella cattedrale di San Gio- questo disco Brilliant dedi- Mattia Rossi
 vanni in Laterano. La sua cato alle cantate per voce e
esperienza romana conob- basso continuo in prima in- Bach
be una parentesi a Narni e cisione - siamo, quindi, sul Das Wohltemperiertes
Loreto riprendendo poi tra terreno della musica profana Klavier. Vol. 1
il 1676 e il 1677: proprio in - con cui il baritono Mauro clavicembalo Andreas
quell’anno, però, venne ar- Borgioni, il Romabarocca Staier
restato, processato e incar- Ensemble, diretto al clavi- 2 cd Harmonia Mundi
cerato dall’Inquisizione con cembalo da Lorenzo Tozzi, 90268081
l’accusa di violenza carnale spazzano un po’ dello spesso 

“Disco prezioso al quale augurare la piena evidenza”

Alla Siciliana rocchi per cronologia ma


ensemble LudusOrionis ancora imbevuti di clas-
cd Ludus Orionis 001 sicismo rinascimentale).
 I brani – come spiega il
musicologo Sergio Bo-
nanzinga nel booklet -

A rendere ancor più caotico l’ambiente della disco-


grafia internazionale, ossessionato dalla ricerca di
novità e di pubblico, si aggiungono da qualche tempo le
intonano la “canzuna”
(un’ottava di endecasil-
labi a rima alternata) che
attraenti possibilità dell’autopubblicazione e dell’auto- configura una maniera
produzione che gettano nel mare magnum delle proposte “siciliana” d’intendere generi quasi sempre declinati se-
d’ascolto tantissime registrazioni che vanno dal dilettan- condo gli usi di altre latitudini della Penisola. Dall’ascolto
tesco al narcisista, perché di “auto” hanno ben poco ma ravvicinato di brani in italiano petrarchesco e guariniano e
permettono a pagamento di saltare le valutazioni altrui. in siciliano è possibile fra l’altro comprendere quanto inci-
Il “rumore di fondo” prodotto da tanto ciarpame rischia da l’articolazione fonetica di una lingua sull’esito musicale.
di far passere inosservate anche le rare pubblicazioni ec- L’ensemble si compone d’interpreti a dir poco esperti tanto
cellenti, come quella dell’ensemble Ludus Orionis che ci nella vocalità madrigalistica (per esempio Jennifer Schit-
consegna adesso l’antologia di riferimento sulla musica tino, Santina Tomasello e Marcello Vargetto, opportuna-
tardo-rinascimentale siciliana. Si tratta di un ampio ven- mente sicilofoni) quanto nel basso continuo (Patxi Monte-
taglio di fonti di poesia per musica, tanto in italiano quan- ro e Giangiacomo Pinardi) già noti aver partecipato a molte
to in siciliano, di autori come Giandomenico Martoretta, incisioni di riferimento degli ultimi venticinque anni. Disco
Erasmo Marotta, ma anche Alessandro Stradella, Ales- prezioso al quale augurare la piena evidenza.
sandro Scarlatti, Giovanni Bononcini (questi ultimi ba- Carlo Fiore

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A Maria Callas è attribuito il merito di aver cambiato la Storia dell’Opera. Conosciuta come “La Divina”, continua
ad affascinare un vasto pubblico di appassionati come suprema artista, ma anche come donna e icona di stile.
Questo cofanetto è in assoluto la raccolta più completa di registrazioni di Maria Callas, presentando La Divina in tutti
i 74 ruoli da lei sostenuti e per i quali esista documentazione audio. Comprende tutte le sue
registrazioni in studio, una vasta raccolta delle sue migliori registrazioni live, le masterclass
tenute alla Juilliard School, video e per la prima volta un CD bonus con “alternative takes” e
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Recensioni

di tecniche per tastiera o un’esecuzione musicale


del catalogo delle tonalità pensata affinché qualcun
eseguibili ma dello studio altro la “debba” ascolta-
della musica in senso lato, re, ma suona da solo, per
compiuto attraverso un sé stesso, con economia di
mappamondo che gira in- mezzi quasi francescana e,
torno al circolo delle quin- così facendo, ammette che
te (modo di dire che tenta qualcuno “possa” ascoltare
Bach
The Well Tempered
Clavier
di misurare la distanza tra
le tonalità) ma che mostra
i profili geopolitici, espres-
ma anche fermarsi, tornare
indietro, ripensare, dubita-
re: tutte cose che la tastiera
T ra le iniziative per i 90
anni di Giacomo Man-
zoni particolarmente signi-
clavicembalo Francesco sivi e semantici di tutto ciò da concerto e il concerti- ficativo è stato il concerto
Cera che la musica può fare, in smo non permettono di dell’Orchestra di Padova
4 cd Dynamic 799704 termini di evocazione del fare. La prima esecuzione e del Veneto da cui è nato
 reale e dell’immaginario. non gradisce che ci si alzi questo cd, in cui sono ac-
Ecco come può aver senso dalla poltrona, che si usi il costati uno dei grandi lavo-
l’ascolto di 24+24 preludi telecomando o che si pre- ri corali dei primi anni 70
e fughe, ripetendone una ma il tasto “avanti”, perché e una pagina vocale da ca-
sola coppia tante volte con il progetto interpretativo mera di rara intensità, con-
la lente d’ingrandimento e la performance, l’evento cepita all’epoca del Doktor
oppure passandoli in ras- ne risulterebbero danneg- Faustus. Nei Dieci versi di
segna per intero tante vol- giate; la seconda viceversa Emily Dickinson (1988)
te come in una galleria di invita all’interazione, a se- per soprano, quartetto d’ar-
L’occasione celebrativa tri- ritratti, paesaggi e nature dersi accanto a chi suona, a chi, 2 arpe e 10 archi si
centenaria (1722-2022) ha morte. Ed ecco come mai interrogarlo, ad ascoltarne sviluppa una geniale intui-
moltiplicato le incisioni possono essere tanto di- le ragioni ancor prima che zione di una pagina dell’o-
discografiche del Clavi- verse due esecuzioni di cla- le capacità. pera: un’arpa e i 10 archi
cembalo ben temperato la vicembalisti come Andreas I dischi di Cera si addico- formano uno sfondo di
cui coda continua a esten- Staier (Göttingen 1955) e no a chi propende per in- glissandi di rara suggestio-
dersi nel 2023 con uscite Francesco Cera (Bologna terpretazioni che si avvici- ne, mentre in primo piano
che costituiscono capitoli 1967), pur presentando la nano all’autore; i dischi di sono la voce, il quartetto e
importantissimi se non al- stessa musica su strumenti Staier si addicono invece a l’altra arpa.
tro nella carriera dei ri- coevi (una copia di Haas chi preferisce avvicinarsi al Diciassette anni prima, nel
spettivi interpreti: infatti le 1734 per il tedesco, una senso dell’opera che si di- 1971, era stato finito un
raccolte di Preludi e Fughe copia di Hemsch 1736 per spiega nel tempo. capolavoro di natura com-
di Bach sono musica che l’italiano). Staier (che com- Carlo Fiore pletamente diversa, Paro-
chiunque abbia intenzio- pleta l’opera iniziata l’anno le da Beckett per 2 cori, 3
ne di sfiorare una qualsiasi scorso col II volume) mira CONTEMPORANEA gruppi strumentali e nastro
tastiera inizia a studiare da a una caratterizzazione magnetico, che non rivela
bambino per non smettere molto evidente dei singoli Manzoni alcun segno di invecchia-
più. Le prospettive di osser- brani a partire dai motivi e Parole da Beckett mento. Il testo è un libero
vazione, come per qualsiasi dagli spunti timbrici; vede Dieci versi di Emily montaggio di frammenti in
classico, sono molteplici: in alcuni slanci velocisti- Dickinson diverse lingue tratti da po-
si può cercare di dire cose ci altrettante possibilità di soprano Livia Rado esie in inglese e in francese,
nuove, di stupire l’udito- esplorazione della tessitu- cori Ensemble Vocale da Molloy, Come è, Aspet-
rio con qualche stranezza, ra; proietta i libri di Bach in Continuum, Coro tando Godot, Giorni felici,
di complicare la faccenda una storia esecutiva che li Polifonico Castelbarco Tutti coloro che cadono, e
con riferimenti cervello- ha anche inseriti nel reper- orchestra di Padova si conclude con la celebre
tici oppure di presentare torio da concerto oppure e del Veneto frase della protagonista di
la propria lettura di questi ne ha alimentato l’accresci- regia del suono Alvise Giorni felici, “Anche que-
vangeli non tanto come mento (il genere romantico Vidolin sto è stato un altro giorno
“propria lettura” ma come e modernista dello studio direttore Marco felice”. Queste e altre pa-
atto di fede. Per farlo oc- da concerto non esistereb- Angius role parlate sono percepibili
corre recuperare la com- be senza questi preceden- cd Stradivarius STR chiaramente; ma in molte
ponente didattica tanto ti); si rivolge con una certa 37235 sezioni il testo diventa ma-
cara a Bach non nell’ac- naturalezza agli ascoltato-  teriale fonetico. Il rapporto
cezione del campionario ri. Cera invece non incide con il testo è molto com-
66
Rossini Open


Oratorio Sant’Onofrio - Chiesa del Carmine
Antica Pieve di Campanile - Teatro di San Lorenzo

Lugo

teatrorossini.it
In collaborazione con:

0545 299542
vivaticket.com
Recensioni

plesso. Manzoni conosceva


certamente la problemati-
cità delle interpretazioni di
cora (III), per poi raddop-
piarlo (IV) e concludere la
corsa come all’inizio (V).
I contenuti di questo al-
bum di due cd sono ben
noti ai seguaci di Abm e il
Beckett: la sua musica nel Nella scansione geometrica loro pregio consiste in una
confrontarsi a fondo con delle pulsazioni ritmiche c’è ennesima ripulitura e pre-
le ragioni dello scrittore sia l’architettura dei pezzi sia sentazione di nastri regi-
irlandese è ben lontana dal la loro fisicità. strati all’epoca dai tecnici
voler indicare vie di uscita. I giorni della sperimenta- della Bbc. Ciò è particolar-
La molteplicità dei mate-
riali impiegati si concatena
in una costruzione a brevi
I brani hanno titoli diver-
si ma potrebbero averne
uno solo. Sono due ma uno
zione pura sul tempo, che
hanno reso Reich così im-
portante nell’affermazione
mente vero per il repertorio
solistico, qui rappresentato
da Gaspard de la nuit, la
pannelli, densi di contrasti, è la continuazione dell’altro. del verbo ripetitivo, restano Sonata op. 12 n. 1 di Cle-
a definire paesaggi aspri, Lo dice Steve Reich nell’in- consegnati agli anni Settanta. menti e la Sonata op. 35 di
sconvolti, continuamente tervista con David Lang che Quel che si ammira oggi è la Chopin, registrate a Londra
frammentati, sottratti alla fa da introduzione “auten- naturalezza con cui il rigore in mono a fine giugno del
possibilità di intenderli tica” alla musica. Runner di quel linguaggio riesce ge- 1959. I fedelissimi conosce-
secondo direzionalità uni- e Music for Ensemble and nerare musica micro e ma- vano queste registrazioni
voche. A ciò contribuisce Orchestra sono in cinque crosinfonica di piacevolezza fin dai mitici lp della Bruno
la costruzione del testo per movimenti identici, che in quasi edonistica. Walter Society e qui po-
frammenti, che evocano realtà non sono movimenti Gustavo Dudamel e Susan- tranno godere di un suono
efficacemente il mondo di ma successioni di Sedicesimi na Mälkki li abbiamo visti ancora migliore e dell’as-
Beckett, ma che si rivelano (I), Ottavi (II), Quarti (III), debuttare nella Scala “di senza di ticchettii dovuti alla
uno dei mezzi fondamen- Ottavi (IV), Sedicesimi (V) Lissner”. Oggi, lui coltiva puntina del grammofono.
tali di Manzoni per appro- che entrano l’uno nell’altro. con veloci movimenti inter- Sulla qualità di queste regi-
priarsi del testo in nome Runner è scritto per 19 stru- ni dei leggii un’orchestra tra strazioni è inutile insistere:
degli stimoli che gli offre e menti, gli stessi dell’Ensem- le più flessibili d’America, più che di qualità parlerei
della trasformazione musi- ble che nel secondo brano che esegue Reich come fosse qui di esempio irraggiun-
cale che ne compie. dialoga con l’orchestra come cosa sua; lei è una delle bac- gibile di perfezione stilisti-
Esisteva un disco 33 giri con evoluzione moderna di un chette “contemporanee” più ca e tecnica, parametri non
la memorabile interpreta- Concerto grosso. Runner limpide e brillanti che ci sia- replicati e non replicabili
zione del pezzo diretto in potrebbe chiamarsi Runner no. Così, tanto per dire. da chicchessia, soprattutto
prima assoluta da Bruno 1 e la Music for Ensemble Carlo Maria Cella in un’epoca come l’attuale,
Maderna: oggi è scom- and Orchestra è da intender- dove quasi tutto ciò che si
parso dai cataloghi, e ciò si come Runner 2 (parola di STORICHE ascolta è mero tentativo di
rende ancora più prezio- Reich). Che debbano stare fotocopia di cose già senti-
sa la nuova registrazione sullo stesso disco, non c’è Arturo te. I brividi che l’ascolto di
dell’Orchestra di Padova e dubbio. Che vadano ascolta- Benedetti Gaspard nell’interpretazio-
del Veneto diretta con rara ti uno dopo l’altro, nemme- Michelangeli ne di Michelangeli procura
consapevolezza da Marco no. Questo dà al programma The London recordings nell’ascoltatore sono tuttora
Angius, con la partecipa- una coesione che la scrittura Vol.1 presenti e in questa registra-
zione di due validi gruppi eleva al quadrato. pianoforte Arturo zione risalente agli anni di
vocali e di Alvise Vidolin Steve Reich ha sempre tito- Benedetti Michelangeli massimo splendore della sua
per il nastro magnetico. lato i suoi pezzi ricopiando orchestra London arte sono ancora più forti di
Molto bene anche Livia l’organico strumentale: Four Symphony quelli sperimentabili duran-
Rado solista nei Dieci Ver- Organs, Music for Mallett direttore Sergiu te l’ascolto del capolavoro
si di Emily Dickinson. Instruments, Voices and Or- Celibidache raveliano in alcune occasioni
Paolo Petazzi gans, Music for 18 Musicians 2 cd Bbc Phoenix TLR dal vivo negli anni ’80. Cle-
etc. Prevedibile ma one- 2203042 menti diventa con Miche-
Reich sto. Da dove esce Runner?  langeli l’esempio di un gioco
Runner: Music for “Non dal fatto che io corra per la tastiera, di un incredi-
Ensemble and Orchestra - avverte Reich -, segua le bile esempio di virtuosismo
direttore Susanna Mälkki Olimpiadi o attività sportive digitale ottenuto apparente-
orchestra Los Angeles del genere”, ma prendendo mente con grande economia
Philharmonic in prestito l’idea di chi, du- di mezzi (quanto studio vi è
cd Nonesuch bitando di tenere un passo dietro quelle note!). Chopin
075597910186 fino alla fine, lo dimezzi (II è tramutato in un pezzo di
 movimento) lo dimezzi an- teatro e ancora le emozio-
68
ni convogliate dalle mani peizzato andando a vivere
di Michelangeli soprattutto in Provenza, fondando a
nella conclusione del primo Puget-Ville un Centro Eu-
movimento rimangono a te- ropeo per l’improvvisazio-
stimonianza del potere della ne (Cepi), registrando per
sua arte (in quel particolare la Ecm. Il Contrabbasso
egli è sempre al di sopra di Jazz non può fare a meno di
tutti e personalmente ricor- citarlo accanto agli “espres-
do una sua analoga esecu- sivi” (Charlie Haden, Dave
zione in Vaticano dove quel Holland, Gary Peacock).
suo irresistibile crescendo L’incontro con György
faceva letteralmente venire Kurtág Junior era destino
la pelle d’oca). che avvenisse nel modo in
L’esecuzione del Concerto cui sospettano tutti colo-
in Sol di Ravel è parimenti ro che conoscono Györ-
meravigliosa e l’esame del gy Kurtag senior: per uno
relativo video in circola- scambio di persona. Un
zione è sempre commoven- regista che stava girando un
te anche nel momento in cui film su Barre Phillips, sug-
il celebre direttore si sottrae gerì di farli suonare insieme
all’applauso comune per in- pensando al padre, ma Phil-
dirizzare Michelangeli vero lips non è uno sprovvedu-
il pubblico, come se fosse lui to, sapeva con chi aveva a
l’unico responsabile di que- che fare, l’aveva ascoltato
sto evento straordinario. dal vivo come “electronic
Luca Chierici man”, si sono capiti e il bi-
nomio è nato.
STILE LIBERO Kurtág jr. - che nel 2009 ha
registrato per la Ecm un
Phillips-Kurtág Jr bel Kurtagonals -, in Face
Face à Face à Face si era umilmente
contrabbasso Barre Phillips predisposto a creare solo
elettronica György Kur- “stanze di spazio e tempo”
tag Jr. attorno al contrabbasso di
cd Ecm Phillips, più “tematico”,
 veloce e imprevedibile. Ma
nei dodici episodi dell’in-
contro - veri aforismi, da
un minuto e mezzo a quat-
tro minuti di durata -, sono
nati scambi sono più vari
del prevedibile. Fra i diver-
si “devices” che usa, con la
percussione digitale del Ro-

B arre Phillips (San Fran-


cisco, California), 88
anni ben portati, ha co-
land Handsonic, Kurtág si
lascia attirare dal pizzicato
del contrabbasso in qualche
minciato a scrivere il suo area materica e simil-jazz.
nome nel libro del Jazz con Da parte sua, Barre Phil-
un album di Archie Shepp, lips allunga la mano verso le
New Thing at Newport sonorità astratte di Kurtág
(1965), e negli anni Settan- usando molto l’archetto,
ta come “driver” di un trio trasformandosi in ombra
noto semplicemente come acustica dell’elettronica. Più
The Trio (John Surman ai che un Faccia a Faccia, un
sax, Stu Martin alla bat- bell’incontro di diversità.
teria). Nel 1972 si è euro- Carlo Maria Cella
Recensioni

Quando la musica è
ALGORITMICA
Alla Biennale si esplora la creatività digitale e informatica. Dove la composizione, secondo il Leone
d’oro Brian Eno, non si edifica come un’architettura ma cresce da sola come una pianta

VENEZIA finiti anche nelle Sonate del


repertorio classico, e affida
Micro-music la composizione a mecca-
Biennale Musica 2023 nismi generativi, come gli
luoghi e artisti vari algoritmi informatici a cui
oggi consegnamo le no-

M icro-music fa pensare
all’infinitamente pic-
colo. A ciò che si controlla
stre vite. Lo si è ascoltato
nell’installazione montata
in suo omaggio all’Arsenale
con procedimenti informa- da Gary Hustwit e Bren-
tici, digitali. E in effetti la dan Dawes, Nothing Can
musica elettronica oggi pas- Ever Be the Same: in 162
sa tutta attraverso software ore frammenti musicali, in-
in grado di captarla, sinte- terviste, immagini, video
tizzarla, gestirla, riprodur- del compositore si succede-
la. È il tema della Biennale percorso è tanto lontano che ora viene “orchestra- vano grazie alla combina-
Musica 2023, la penultima dalle esperienze delle neo- to”, i musicisti lo hanno im- zione guidata da “regole”
diretta da Lucia Ronchetti. avanguardie quanto aperto parato facendolo più volte, stabilite a priori. Dal puzzle
La compositrice non è stata alle diverse matrici culturali suonandolo: empiricamen- probabilistico affioravano
avara di idee nella sua espe- del suono artificiale. Più te, o “intuitivamente” come peraltro dichiarazioni di
rienza lagunare. Quella di che compositore, produt- avrebbe detto Stockhausen. poetica e affermazioni po-
dedicare un’annata al pre- tore (o pittore, come ama Ne è uscito uno show colo- litiche di fede laburista ed
sente della musica elettroni- definirsi) di suoni; allergico ratissimo, con i professori ecologista che restituivano
ca presentava dei rischi, che al gesto demiurgico di chi che si aggiravano in piedi il ritratto di un composito-
sono stati schivati: ignorare crea in solitudine; compila- sul palco della Fenice av- re tutt’altro che eticamente
gli aggiornamenti recentis- tore di archivi sonori da cui volti da luci e fumi come in disimpegnato.
simi e disconoscere l’aper- pescare abbozzi da adattare un concerto pop. Tra loro Si diceva dei rischi schiva-
tura a raggiera verso mondi e “finalizzare”… Eno era presente come vo- ti, ma ce ne sono anche di
apparentemente distanti Lo si è visto in Ships, cre- calist, a intonare le parole obbligati con una panora-
dalle Neue Musik. Il pano- azione presentata in pri- delle canzoni del suo pe- mica così estesa, sperimen-
rama presentato è stato in- ma assoluta alla Fenice: riodo rock inserite per scal- tale e per certi versi incon-
vece molto articolato, nelle adattamento di un album dare l’entusiasmo crescente trollabile.
esperienze contemporanee elettronico del 2016 (nato di un pubblico mai visto in Per esempio, l’attendibili-
più significative e forse non come installazione sonora) precedenti Biennali. La tra- tà delle singole riuscite: il
ancora del tutto sedimen- che ora compie il percorso ma sonora, la texture, nel progetto di individuare i
tate. E ha compreso pure inverso e torna alla madre passaggio dall’elettronica “fantasmi” sonori deposi-
le più sofisticate esperien- orchestra. Lo ha eseguito all’orchestra dava l’impres- tati nel tempo in un certo
ze di Dj set che animano la Baltic Sea Philharmonic sione di una certa indistin- ambiente, tematizzato da
il clubbing internazionale. sotto la guida “mistica” di zione e saturazione. E le Joanna Bailie nella pri-
La discoteca entra di diritto un Kristjan Järvi più inten- “lentezze”, la stasi, tipica ma assoluta 1979 per otto
nelle stanze della Biennale? to a motivare gli orchestrali delle musiche di Eno face- musicisti, proiezioni video
Sì, ovviamente. Da questo con una gestualità da san- vano rimpiangere la man- ed elettronica è stato com-
punto di vista è parso inec- tone che non a dirigere pe- canza di un gesto creativo pletamente disatteso e si è
cepibile il Leone d’oro a rentoriamente. E in effetti, di segno più dirompente mutato in una monotona
Brian Eno, il guru dell’elet- trattandosi di un album mai e meno ambient. Ma si sa persistenza di frammenti
tronica anglosassone il cui scritto o notato in partitura, Eno ama i tempi lenti e in- sonori discendenti affidati
70
Novità discografiche

al pianoforte dell’ensem- War Series di Brigitta Mun-


ble Ictus e variamente in- tendorf squadernava con un Musica Classica Italiana
tegrati da altri fantasmatici sistema di spazializzazione a
ed inerti interventi stru- 32 canali voci realizzate con
dal 1986
mentali e di propagazio- l’intelligenza artificiale che
ne sonora: in confronto intonavano testi sullo stu-
il Professor Bad Trip di pro come arma più violenta
Romitelli eseguito in dit- ed efficace di ogni guerra.
tico, con la sua primigenia Molto riuscita la combina-
scoperta e inclusione del zione di testi di denuncia,
suono hard rock, aveva la suoni del pop underground
forza di un (ormai) classi- e vertigine contrappuntisti-
co ma irruente gesto crea- ca e combinatoria.
tivo. Al contrario Orbit-A Andrea Estero

VENEZIA terrogativi, dai quali forse


si può anche prescindere,
Verunelli un invito a concentrarsi tc.560101 · Gregor Aichinger
Songs&Voices sull’ascolto di un flusso Virginalia, 1607
voci Neue Vokalsolisten musicale ininterrotto, ma
Stuttgart chiaramente articolato in
ensemble C Barré momenti diversi, contrap-
direttore Sébastien Boin puntato suggestivamente
teatro Arsenale (Biennale) da movimenti di interpreti
 e luci nello spazio. Proprio
l’individuazione dei diver-

R educe da un grande
successo con un pezzo
per orchestra al Festival di
si momenti in un percorso
lungo e complesso è forse
il carattere nuovo e speci-
Donaueschingen, Fran- fico di Songs&Voices, dove
cesca Verunelli (1979) è stata si succedono sezioni pura-
molto applaudita anche alla mente strumentali e sezioni
Biennale per un’altra novi- in cui intervengono (senza
tà, Songs&Voices, per 6 voci, testo) le voci dei Neue Vo-
10 strumenti ed elettronica kalsolisten, e dove l’elettro- tc.660201 · Mario Bianchelli
(2023), un lavoro di ampio nica è sempre presente, in Cantate e arie
respiro che dura circa un’ora un modo che offre motivi di
e dieci minuti e che nel tito- riflessione proprio in que-
lo nasconde un paradosso, sta Biennale, perché non
perché in queste canzoni e corre mai il rischio di avere
in queste voci non c’è alcun un interesse più tecnolo-
testo. L’assenza non sor- gico che musicale. I dieci
prende in una compositrice strumenti dell’Ensemble
che in una recente intervista C Barré formano un com-
(con Gianluigi Mattietti per plesso suggestivamente in-
“MusicPaper”) dichiara che consueto, e sia i momenti
non l’ha mai attratta l’idea di loro affidati, sia quelli con
mettere in musica un testo. le voci hanno una forza di
Presentando il lavoro della seduzione immediata, che
Biennale Verunelli cita “Il si- forse una maggior brevità
lenzio delle sirene” di Kafka, esalterebbe, sebbene non
e si domanda: “cosa rimane si abbia mai l’impressione tc.801901 · Ferdinando Sebastiani
del canto quando la voce di zone stanche. Bravissimi Fantasie d’opera per clarinetto e pianoforte
scompare?” E “che cos’è la tutti gli interpreti e sugge- Distribuzione esclusiva per l’Italia: Egea Music
voce senza il canto?”. Sem- stivo il rituale scenico. www.egeamusic.com
bra nascere da questi in- Paolo Petazzi m.t. srl - Frazione Cervignasco 11 - 12037 Saluzzo (cn)
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Recensioni

Lezioni La concertazione di Mariotti traccia un prima e un dopo


nella storia del Rossini serio. Ma la regia di Bieito non
DI STILE è pervenuta

NAPOLI
Rossini
Maometto II
interpreti R. Tagliavini,
V. Berzhanskaya,
V. Abrahamyan,
D. Korchak
direttore Michele Mariotti
regia Calixto Bieito
teatro San Carlo
/

S empre state un mistero


- almeno per me - le ra-
gioni per le quali quasi tutte la tensione inesausta fatta dopo. Un’orchestra simile, pre la propria voce e procu-
le opere serie di Rossini sono accumulare tra una scena e ovvio che sia un mirabile rando di rendere espressiva
state in passato neglette dai l’altra: alla quale partecipa cuscino per il canto, aiutan- ogni nota d’una linea co-
grandi direttori, nonostante il canto, nella misura in cui do sempre e sopperendo munque bella, omogenea e
le siderali altezze su cui s’at- riesce - o è indotto a fare spesso a talune comunque morbida. Ottimo Roberto
testano titoli quali Ermio- dalla direzione - a tradurre non gravi deficienze. In testa Tagliavini, che esorcizza le
ne o Maometto II. Non ho il funambolico virtuosismo a tutti la vera protagonista temibili ombre di Ramey e
idea se questa produzione vocale in gesto teatrale, spec- dell’opera, Anna: cui Vasilisa Pertusi con un canto sicuro,
napoletana sarà l’inizio di chio d’una sostanziale fuga Berzhanskaya dona accen- musicalissimo e sufficiente-
una augurabile inversione dalla realtà in un universo ti superbi entro una linea di mente espressivo. Dmitry
di tendenza, ma per quanto parallelo che rifiuta ogni squisita, fluida morbidez- Korchak regge eroicamente
mi riguarda ho sentito non scelta perché qualunque za, reggendo le impervie l’ingrata e scorbuticissima
solo il più bel Rossini serio scelta consapevole risulta lunghezze e difficoltà d’u- parte di Erisso, e coro e or-
della mia vita, ma qualcosa impossibile. Un chiaroscuro na parte che sale e scende chestra sono all’altezza di
che mi ha fatto finalmente continuo; una ubiqua mor- di continuo (che sciagura le chi li dirige. Grande ammi-
comprendere - o comunque bidezza dove ombreggiature problematicità vocali della ratore fin dalla prima ora
comprendere meglio - la pe- armoniche e melodiosissi- Colbran, mascherate diabo- di Calixto Bieito, creatore
culiare sostanza drammatur- mi cromatismi diventano licamente da Rossini ma cre- di regie epocali quali Bal-
gica del teatro serio rossinia- prodigiosa tavolozza nella ando problemi quasi insor- lo in maschera, Carmen,
no. Mariotti ha steso con la quale i colori trapassano montabili per le poverette Fidelio, Don Carlo e mol-
sua concertazione una sorta l’uno nell’altro sfumando venute dopo) con musicalità te altre, non ho voglia di
di velo dolente, di lancinante ogni violenza di contrasti; assoluta e totale comunica- descrivere la piatta, inerte,
estenuazione stuporosa, di una liquidità di canto che tiva. La parte di Calbo immobile banalità priva
tragica impotentia operandi, misteriosamente ha anche richiederebbe le profondità affatto di qualsivoglia idea
permeandone l’intera ope- una robustezza di spesso- abissali d’un vero contralto, drammaturgica di questo
ra e i suoi personaggi. Uno re sinfonico che profuma apice le discese negli abissi spettacolo. Che rabbia,
spessore sinfonico porten- di francese e germanico, e di quella “Non temer, d’un però: una simile direzione,
toso che finalmente ci è ap- ti fa perentoriamente por- basso affetto” che solo Ma- avrebbe imperativamente
parso per quanto davvero è, re innanzi all’italianissima rilyn Horne ed Ewa Podles richiesto come minimo un
ovvero del tutto assimilabile sostanza di Rossini. Una di hanno compiutamente re- Carsen o quel Michieletto
a quello dell’ultimo Verdi quelle direzioni, insomma, alizzato: Varduhi Abra- con cui Mariotti realizzò a
(onde, appunto, la mera- che si pongono da spartiac- hamyan quelle profondità Pesaro i geniali Gazza la-
viglia che i grandi direttori que sulla via interpretativa non le guarda nemmeno da dra, Donna del lago, Sigi-
non ne siano mai stati attrat- di un autore determinando lontano, però nemmeno fin- smondo. Peccato.
ti), nel quale straordinaria è un prima e - speriamo - un ge d’averle, accettando sem- Elvio Giudici
72
Dal Vivo

DIO è un Sontuosa inaugurazione a

grand opéra
Torino con un titolo che evoca
divisioni religiose attualissime

TORINO il connubio romantico tra cappe nere, “Tantum religio


ricostruzione storica ed esa- potuit suadere malorum” (A
Halévy sperate passioni. Il libretto di così grandi mali ha potuto Ph Andrea Macchia

La Juive Eugène Scribe pone in primo indurre la religione): il ver-


interpreti M. Sicilia, piano l’amore impossibile tra so di Lucrezio, posto sulla ra del cardinale Brogni, un
G. Kunde, I. Hotea, il principe cristiano Léopold grande croce nello sfondo, Riccardo Zanellato di grande
direttore Daniel Oren e l’ebrea Rachel, figlia dell’o- assume un senso ancor più espressività ed eleganza. Al-
regia Stefano Poda rafo Eléazar, e - ambientato solenne nei due livelli del II trettanto ben delineato nella
teatro Regio durante il Concilio di Co- atto, in cui si celebra la Pa- sua ambivalenza il Léopold
 stanza del 1404, periodo di squa ebraica e vengono mi- di Ioan Hotea, tenore dalla
feroci tensioni tra cattolici mate le storie di Cristo. Ol- linea nobile e vigorosa.

L a Juive di Halévy ha
inaugurato la stagione
del Regio con un allestimen-
ed ebrei - intreccia la tragedia
dei singoli al dramma collet-
tivo, in cupe atmosfere che
tre al Coro di grande valore,
svetta l’inossidabile Gregory
Kunde, Eléazar, di voce po-
Notevole l’interpretazione
di Mariangela Sicilia, com-
mossa Rachel, dal canto
to sontuoso di Stefano Poda anticipano Don Carlo o To- tente e fraseggio scandito, straordinariamente vario e
e la direzione minuziosa ed sca; ed appunto un Te Deum che conferisce grande rilie- modulato, e splendida anche
appassionata di Daniel Oren. dà avvio all’opera, con una vo alle contraddizioni del la Eudoxie di Martina Rus-
L’opera, che mancava a Tori- processione di principi della personaggio. Nel segno somanno, voce di estrema
no da 150 anni, rispecchia Chiesa riccamente vestiti in dell’ambiguità anche la figu- agilità. Andrea Poli

43
a

2023 - 2024
direttore artistico direttore principale
Daniele Spini Diego Ceretta

BIGLIETTI e ABBONAMENTI
GIÀ IN VENDITA
Per info: tel. 055 0681726 Lera Auerbach Igudesman & Joo
Andrea Battistoni Dmitry Masleev
CON IL CONTRIBUTO DI Kolja Blacher Orchestra Giovanile Italiana
Marc Bouchkov Martin Owen
Mario Brunello Ettore Pagano
Diego Ceretta Erica Piccotti
orchestradellatoscana.it Umberto Clerici Markus Stenz
James Conlon Otto Tausk
Francesca Dego Alessandro Taverna
Valerie Eickhoff Emmanuel Tjeknavorian
Sophie Harmsen Erina Yashima
Recensioni

Fior di BAROCCO
Trionfo assoluto (anche di pubblico) nel “Giulio Cesare” romano di Alessandrini-Michieletto, il
miglior manifesto per l’opera handeliana
ROMA il legno infranto”, aria di
esaltazione gioiosa, basta un
Handel gesto, un accento, un più
Giulio Cesare in Egitto incalzante ansito ritmico, e
interpreti R. Pe, M. Bevan, ti diventa un’aria di sovrec-
R. Brès-Feuillet, S. Mingardo, citazione nevrotica, ai bordi
R. Cavalluzzi della follia. Regia, infine, che
direttore Rinaldo come sempre con Michielet-
Alessandrini to offre esempi paradigma-
regia Damiano Michieletto tici di recitazione in perfetta
teatro dell'Opera simbiosi con la recitazione
 accentale, potenziata a sua
volta dalla direzione. Il cast

A rriviamo dunque buon


ultimi (e doppiamente
colpevoli, giacché noi italiani perfezione con l’impostazio- Chiharu Shiota. O ancora
schiera tre controtenori nei
ruoli principali, uno più
bravo dell’altro, benissimo
abbiamo la lingua), nella fe- ne scenica. Per Michieletto col fantasma dell’assassinato diversificati quanto a tim-
stosa riscoperta del barocco Cesare è trionfante sì, ma Pompeo: che Cesare ha vin- brica. Raffaele Pe: voce am-
inteso non come faccenda di ormai approdato all’ultimo to ma avrebbe voluto per- pia, bellissima, dalle spiccate
festival elitario, bensì come scorcio della vita, quando i donare; che Cordelia piange venature elegiache, ideale
frequentazione abituale. fili del suo destino si sfilac- con accenti lancinanti; che per questo Cesare. Rémy
Ancora maggior merito va ciano, prossimi a spezzarsi; sovrasta sul figlio Sesto chie- Brès-Feuillet (ho sentito lui
all’Opera di Roma, giacché e si confronta con figure in- dendo vendetta; che incom- quale Tolomeo, egregio se-
la sua orchestra non è abi- quiete o dolentissime, nevro- be sull’intera vicenda muo- condo cast di Carlo Vistoli):
tuata al “suono barocco”, e tiche o proterve, il cui dire vendosi in essa dopo che la voce molto chiara e di spes-
men che meno a impiegare assorbe questa particolarissi- sua anima è stata segnalata sore non debordante, ma
strumenti d’epoca. Ma am- ma atmosfera di sospensione sospesa sull’instabile ponte filo aggrovigliato di nevrosi
mirevoli sono stati cura ed crepuscolare con esiti stu- tra vita e morte dal rito egi- isterica, magnifico; Arieh
entusiasmo nel seguire un pefacenti. Cosa barocchis- zio del cuore pesato come Nussbaum Cohen: voce
demiurgo come Alessan- sima, il capovolgere taluni risultato positivo o negativo possente, con centri dalle
drini: stacchi e profili rit- tratti psicologico-narrativi, e della vita; oppure che entra bruniture insolite per siffatta
mici rapinosi, articolazione scoprire quanto la musica li prepotentemente nella scena tipologia, con saettanti pro-
nitidissima di piani sono- accolga con naturalezza as- - momento teatrale magico iezioni all’acuto che perfet-
ri la cui maestosa, classica soluta. Due i piani della sce- - con le proprie ceneri che tamente ritraggono tanto
plasticità si scioglie in una na: la vicenda sul davanti, le piovono dall’alto sommer- l’impeto adolescenziale di
portentosa ariosità melo- relative speculazioni storico- gendo l’insidioso banchetto Sesto quanto la sua debo-
dica entro la quale risaltano mitologiche-poetiche dietro. dei potenti; fino a siglare l’o- lezza. Attorno, la classe
i vibranti contrasti ritmici, Teatralissimi i dialoghi. Con pera mostrandosi come defi- sempiterna di Sara Mingar-
armonici, dinamici. Ma tut- lo scorrere del destino dei nitiva statua marmorea sotto do, per la quale Cordelia è
ta la superba concertazione protagonisti: le tre nude Par- la quale i congiurati in toga il ruolo della vita, plasmato
plasma via via una sorta di che srotolano di continuo il romana assassineranno Ce- con sovrana austerità.
nebulosità melanconica, di filo della vita, rosso come il sare vestito in doppiopetto Mezzo gradino al di sotto,
distillata inquietudine dolo- sangue, che esce dalla bocca azzurro, dopo che Cleopa- Cleopatra: Mary Bevan sta
rosa, di sfinimento languo- del doppio di Cesare oppure tra s’è buttata piangente sul in scena con la tipica bra-
roso e financo rassegnato: s’attacca alle sue vesti impe- cadavere di Tolomeo come vura degli anglosassoni, ma
impostazione insolita, per dendone i movimenti, fino a piangere sulla fine dell’im- molto anglosassone è anche
un’opera in cui protagonista a che l’intero spazio rosseg- pero egizio vinto da quello il canto, musicalissimo, ma
è Giulio Cesare, ma tale da gia degli innumerevoli suoi romano. Esempio portento- purtroppo esilino, corto e
illuminare pieghe nascoste e intrichi, ricordando certe so delle capacità proteiformi biancastro senza rimedio.
fascinose che si sposano alla suggestive installazioni di della musica: “Da tempeste Elvio Giudici
74
Dal Vivo

Il triangolo SÌ
Una festa musicale indimenticabile
senza eccessi circensi
ROMA altari barocchi quali seppero
scolpire un Neumann o uno
I Tre Zimmermann. Pe, Vistoli,
Controtenori Cohen si sono alternati evi- Ph Fabrizio Sansoni
interpreti R. Pe, C. Vistoli, tando qualunque eccesso
A. Nussbaum Cohen circense e men che mai ba- espressiva. Ma ciascuno con diritto al proprio momento
direttore Rinaldo racconata autoreferenziale un proprio orticello semina- magico, che non vuole essere
Alessandrini alla “tre tenori”, al contrario to dalla propria caratteristica un primato bensì solo com-
orchestra Teatro valorizzando sempre l’esteti- timbrica. Vistoli con la sua mozione privata. Per me, è
dell’Opera ca espressiva d’una scrittura bravura nel canto fiorito, stato l’aria “Ombra fedele,
 musicale che di tanto esal- ma anche con l’audacia di anch’io” di Riccardo Bro-
ta il virtuosismo in quanto proporre i rossiniani “Tanti schi, il fratello di Farinelli: la

L a serata dei tre contro-


tenori, ideale pendant
dell’opera handeliana, diretta
sa renderne espressiva ogni
nota. Tutti capaci di sgrana-
re iperboliche coloriture, di
palpiti” intridendoli di sor-
prendente, inedita dolcez-
za. Cohen col suo registro
musica è molto bella, ma il
canto elegiaco, squisito, in-
tensissimo di Pe me l’ha fatta
sovranamente da Alessandri- concludere su mirabolan- acuto luminoso e incisivo. sentire lancinante esempio di
ni (con prime parti davvero ti cadenze, di legati lunghi Pe, con la sua straordinaria quella Melancholia tanto in-
assai brave), è stata un’au- lunghi lunghi nei quali dol- capacità di srotolare lunghe seguita e celebrata dai grandi
tentica festa, un corrispettivo cezza e brillio s’alternano melodie di lancinante inten- tragici.
vocale di certi fantasmagorici con musicalissima sapienza sità. Ciascun ascoltatore ha Elvio Giudici

Respighi WESTERN che rompe il coperchio”: i


poemi di Respighi - come
quelli di Strauss - sono già
così strutturati e descrittivi
La narrazione filmica non spiega quella dei Poemi al loro interno da essere in-
compatibili con altre narra-
ROMA tornata. E trovarsi negli Respighi in alternanza a zioni che non siano astratte
anni di mezzo tra la dire- brevi brani corali del Liszt o liberamente evocative. La
Respighi zione di Antonio Pappano romano, d’ispirazione “ce- ricercatezza timbrica cava-
Pini di Roma, Fontane di (passato alla London Sym- ciliana” e decisamente mi- ta da Fischer dall’orchestra
Roma, Feste romane phony e assente ormai dalle nore (per dar modo al coro dell’Accademia resta però
Liszt due ultime inaugurazioni) e della casa, sempre in forma, nella memoria. Così come
O Roma nobilis quella di Daniel Harding, di intervenire?). L’esecu- il magico fascino sonoro
Dall’Alma Roma in arrivo il prossimo au- zione senza intervallo era del Mandarino meraviglio-
coro e orchestra tunno, non aiuta. In questa accompagnata dal film di so eseguito e rappresentato
dell’Accademia di Santa situazione, certo, progetta- Yuri Ancarani, videoartista un paio di giorni dopo, sta-
Cecilia re è meglio che galleggiare romagnolo: un omaggio volta con la Budapest e il
direttore Ivan Fischer nella routine. Ed è quello alla Roma cinematografi- contributo della Eva Duda
video Yuri Ancarani che ha fatto l’Accademia ca, con un cowboy da spa- Dance Company, insieme
parco della Musica affidando il primo concerto ghetti western che si aggira a un travolgente dittico
 a Ivan Fischer, come tappa tra Cinecittà e i luoghi più lisztiano: il Concerto n. 2
del “Bridging Europe Fe- suggestivi della Capitale, (solista Dejan Lazic) libe-

D ov’è finito il pubbli-


co dell’Accademia di
Santa Cecilia? A guardare
stival” che vede la Budapest
Festival Orchestra gemella-
re altre capitali sinfoniche.
muscolosi gladiatori com-
presi. A parte l’eccesso di
romanità un po’ celebrativa
ramente rapsodico tanto
quanto la Seconda rapsodia
per orchestra arricchita dal
le poltrone vuote, l’impres- Fischer ha pensato a un (che avrebbe senso a Buda- cimbalom fantasiosamente
sione è che dopo la pande- omaggio a Roma, cucen- pest, ma a Roma?) l’impres- concertante di Jeno Lisztes.
mia una parte non sia più do i tre Poemi sinfonici di sione è di un “soverchio Andrea Estero
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Recensioni

L’OSSESSIONE Il “Grimes” di Britten torna alla Scala in un nuovo,


più interiorizzato, spettacolo di Carsen. Che
di Peter l’orchestra colora con pennellate scure e grumose

MILANO Crabbe muove le sue dispe-


rate figure?
Britten Domande che non devono
Peter Grimes avere risposta: Britten non
interpreti B. Jovanovich, la prevede. Anche se Carsen
N. Car, O. Sigurdarson, più della eventuale colpevo-
M. Plummer lezza sottolinea la patologia.
direttore Simone Young E lo fa grazie alla consumata
regia Robert Carsen arta scenica di Brandon Jova-
teatro alla Scala novich, Grimes goffo e disa-
 dattato nel corpo, allucinato
nello sguardo, poetico e tra-

D eve essere pesata la


scelta di Robert Car-
sen nella decisione di pro-
Ph Brescia e Amisano ∏Teatro alla Scala
sognato negli acuti talvolta
opportunamente liricizzati.
Ma non meno bravi, nella
durre un nuovo Peter Gri- smo. Ma qui è l’interiorità di gio del cinema espressioni- loro sottile, crescente, ambi-
mes alla Scala, dopo quello Grimes a farsi protagonista. sta - senza Wozzeck, Peter guità, sono la Ellen di Nicole
“di” Richard Jones andato in È lì che il regista scava. E la Grimes non sarebbe esistito Car e il Balstrode di Olafur
scena una decina di anni fa: sua psiche torturata sem- - e proietta sullo sfondo i Sicurdarson. Nel gruppo dei
non manca solo Billy Budd bra accentuare in maniera primissimi piani di Peter, e caratteristi spiccano la ostes-
nella cronologia scaligera, abnorme la persecuzione, talvolta degli altri protago- sa di Maragaret Plummer e
ma molti - troppi - lavori del che acquista tinte allucinate nisti, distorcendone i tratti: la Mrs. Sedely di Matascha
compositore inglese. Se però nelle luci taglienti con cui il la sua reazione disturbata è il Petrinsky.
lo chiede Carsen, che sceglie regista (con Peter van Praet) motore della drammaturgia, Simone Young aveva diret-
La Scala per dire la sua in nell’ultimo atto chiaroscura più che non l’ostilità del bor- to la Filarmonica scaligera,
uno dei titoli più emblemati- la scena costruita da Gideon go, impersonato da un coro sostituendo Zubin Mehta
ci del Novecento operistico, Davey come un incubo in della Scala in stato di grazia. indisposto, un Mozart pieno
allora che Peter Grimes, di una selva di panche da tribu- Alla fine a invadere il maxi di calore e di colori, e una
nuovo, sia. Anche perché il nale. Il borgo dà la caccia al schermo è lo stesso mare, Sinfonia Turangalila avvol-
regista canadese confeziona pescatore. Ma quando la fol- tempesta psichica in cui gente e appassionata, molto
uno spettacolo bellissimo. la urla il suo nome nel buio Grimes si perde e annega. distante dalle letture moder-
Quello di Jones aveva con- con le torce puntate verso il La sua attrazione/repulsio- niste, di suono metallico e
notazioni sociali, puntava il pubblico del teatro, a illumi- ne per i giovanissimi mozzi distanza emotiva iperurania.
dito verso la grulla e spietata narne i corpi e i visi, l’accusa è più grande e ingombrante La stessa cosa fa con Peter
(le due cose vanno insieme) è diventata un’ossessione. Sì, dell’ostilità dei compaesani? Grimes. Attribuendo all’or-
società inglese; Carsen in- siamo, possiamo essere, tutti E quanto di quel senso di chestra una funzione espres-
vece indaga l’interiorità del perseguitati. Ma come rea- alterità e colpa è condiviso siva, e non solo di punteg-
protagonista. Certo, anche giamo all’accerchiamento? col compositore, provenien- giatura vocale, ben al di là dei
qui lo sfondo sociale è deter- Carsen fa ricorso al linguag- te dallo stesso Suffolk in cui famosi interludi. Una grana
minante: l’impianto “pro- strumentale grossa, in cui i
cessuale”, che nel prologo timbri orchestrali dialogano
rappresenta l’inchiesta a con la voce del protagonista,
cui è sottoposto Peter, resta e ritornano come tarli os-
l’ambiente di tutta l’opera, sessivi. Una trama circolare
come in un incombente, pe- densa di segnali e colori scu-
renne, giudizio, che ritorna ri e grumosi, di fiati e ottoni
nel terzo atto quando mon- soprattutto, che l’orchestra
tano i sospetti su un nuovo, restituisce al modo di una
presunto, omicidio: dal po- montante onda interiore.
pulismo nasce il giustiziali- Ph Brescia e Amisano ∏Teatro alla Scala Andrea Estero
76
Dal Vivo

In fondo È rimasta la vitalità dello spettacolo


di De Ana, ma a mancare è la comicità
è ROSSINI delirante rossiniana

BOLOGNA gure mostruose e dal famoso là di hollywoodiano e gli stica che Rossini ha riciclato
uovo spaccato immaginati immancabili cavalieri del dal Viaggio a Reims; e ec-
Rossini da Bosch, le dimensioni in Conte ubriachi in mutan- cellenti anche le prestazio-
Le Comte Ory altezza del palcoscenico del doni. L’edizione bologne- ni di Lamie Beuque, bril-
Oksana Lyniv
direttrice Comunale Nouveau han- se, accolta festosamente da lante Isolier en travesti, e di
regiaHugo de Ana no costretto a cancellare il un fittissimo pubblico, ha Davide Giangregorio nei
teatro Comunale Nouveau bellissimo quadro di Bosch esibito un cast di grande panni del Gouverneur. La
 che figurava come sfondo pregio, a partire dal diver- direzione di Oksana Lyniv,
nell’edizione di Pesaro: il tente, animato protagonista che pure abbiamo molto

P er questo Comte Ory,


il teatro di Bologna ha
ripreso lo spettacolo che
che ha tolto non poco di
quel delirante sapore di pit-
tura fiamminga che s’into-
Antonino Siracusa, tenore
di voce luminosa, sicura in
questo ruolo acutissimo, e
apprezzato nelle sue lettu-
re wagneriane, non è sem-
brata particolarmente in
Hugo De Ana ha firmato nava magnificamente con dalla Contessa Adele, che sintonia con la brillantezza
l’anno passato per il Ros- il brillantissimo intreccio Sara Blanch ha tratteggia- di questo Comte Ory: se
sini Opera Festival, recu- dell’opera, pur ambientata ta in modo incantevole la sua guida era senz’altro
perando per l’esilarante vi- in epoca medievale. È però con inflessioni ora liriche corretta, ben intonata con
cenda un impianto ispirato rimasta la vitalità dei movi- (nell’aria di sortita “En prie coro e orchestra, mancava
al famoso Giardino delle menti disposti da De Ana e à la tristesse”) ora virtuo- però di scatto, di varietà, di
delizie di Hieronymus i fantasiosi costumi in bilico sistiche. Esilarante il Ram- quell’immancabile virtuo-
Bosch. Ma se le scene sono tra modelli rinascimen- baud di Nicola Alaimo che sismo ritmico che Rossini
apparse dominate da grossi tali, piacevoli ammicchi ha strappato un sonoro ap- richiede.
cubi di vetro contenenti fi- leggeri che sapevano qua e plauso con l’aria virtuosi- Cesare Orselli

PURO Mozart
Un “Flauto magico” poetico e mai
appesantito da sovrastrutture
ANCONA rappresentato ad Ancona,
neanche prima della rico-
Mozart struzione del teatro. Lacuna
Il flauto magico colmata con una produzione sfida facendo quello che sa Ancona si è visto un Flauto
interpreti A. Garès, di ottimo livello, affidata alla fare meglio: cioè muovere il nettato e solidissimo, cui
M.L. Iacobellis, B. Simon, concertazione raffinatissima corpo. Nel piccolo palcosce- hanno contribuito le scene
L. Bakirci, J. Turri, di Giuseppe Montesano, che nico anconetano si vedono essenziali ma razionali di
A. Rosalen, C. Riccio ha lavorato con musicisti alternarsi 22 coristi, 15 can- Lucio Diana, che con un
direttore Giuseppe molti dei quali ancora digiu- tanti e 4 danzatori, ma la sen- grande velario cilindrico
Montesano ni di quest’opera, ma subito sazione è sempre quella del ha delimitato poeticamen-
orchestra Sinfonica reattivi nell’accogliere una grande equilibrio formale te lo spazio nei momenti
Rossini lettura capace di dare peso anche nei momenti più dina- dell’azione più significati-
regia Luca Silvestrini e sostanza ad ogni frase, mici. Ottimo anche il lavoro vi. Cast quasi interamente
teatro delle Muse mantenendo il mistero che sulla gestualità attoriale, su giovanile nel quale ha spic-
 avvolge le zone più umbra- quei minimi movimenti che cato, per mimetica adesione
tili. Debuttava non solo nel salvano questo singspiel dal al personaggio, più che per

P er incredibile che pos-


sa sembrare, il Flauto
Magico non era mai stato
titolo ma anche nella regia
d’opera il coreografo Luca
Silvestrini, che ha accolto la
regno delle favole per bam-
bini in cui troppo spesso vie-
ne cacciato. Tutt’altro. Ad
doti vocali, il Papageno di
Levent Bakirci.
Luca Baccolini
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Recensioni

Il Paradiso della
SINFONIA
Al Festival Enescu la star è Klaus Mäkelä, con un Mahler ultraterreno. Ma nel finale di
kermesse brilla anche il Purcell danzato di Christie
BUCAREST
Festival Enescu
Edizione 2023
orchestre Concertgebouw,
Orchestre Nacional de
France, Les Art Florissants
direttori Klaus Mäkelä,
Cristian Măcelaru, William
Christie


P iù di 90 concerti in
poco meno di un mese.
Le migliori orchestre d’Eu-
Ph Andrei Gindac

ropa che si alternano in un un approccio fresco e di- del Festival, c’è quella di stie e Paul Agnew porta-
vertiginoso andirivieni. sincantato all’evento. far eseguire quasi ad ogni no avanti da 20 anni: indi-
Sale quasi sempre piene e Si entra, si ascolta, si beve concerto un brano del non menticabili i ballerini che
a prezzi stracciati rispetto il caffè (offerto), si conver- vastissimo catalogo ene- volteggiano sulla schiena in
agli standard abituali (si va sa facilmente col pubblico schiano. Com’è accaduto modo giroscopico, rimbal-
dai 10 a 40 euro). Se esiste locale, di solito molto più nel concerto che Cristian zano sulle spalle e facendo
un paradiso per la musica poliglotta della media. In Macelaru ha diretto alla perno con la testa, mosse
sinfonica e strumentale, si quest’edizione, la prima testa dell’Orchestre Na- allegoriche e non descrittive,
chiama Festival Enescu, la guidata dal nuovo diretto- tional de France, una Terza tratte dal mondo hip-hop.
kermesse biennale che dal re artistico Cristian Mace- Sinfonia di Enescu scrit- Applausi per la Filarmonica
1958, pur condizionata dal laru dopo tre decadi di ge- ta nel pieno della Grande del Comunale di Bologna in
trentennio Ceausescu, ha stione Costantinescu, si è Guerra, oscura e minaccio- una levigatissima Pastorale
collocato la Romania tra poi avuta la netta sensazio- sa, ideale parallelo alla co- diretta da Roberto Abbado
le mete obbligatorie per gli ne di un Festival concepito eva Sinfonia Drammatica (tra le orchestre italiane an-
amanti della musica. An- come traino della cultura di Respighi, chiusa però da che l’Accademia Nazionale
che l’utente festivaliero più nazionale. È lo stesso so- un estatico coro che canta di Santa Cecilia e il Maggio
viziato (da Salisburgo, Lu- gno di europeismo perse- dall’alto, lontano dall’or- Musicale). Serata finale af-
cerna, Baden-Baden ecc...) guito da Enescu, che tra le chestra, mentre rintocchi fidata alla star Mäkelä (già
dovrà ricredersi: a Bucarest due guerre fu una sorta di di campana skrjabiniani protagonista con una sfavil-
la musica è davvero in for- ambasciatore rumeno nel spingono l’anelito verso un lante Yuja Wang nei due con-
mato Festival. Con appun- mondo (come Paderewski altro mondo. Trionfo per certi di Ravel). La sua Terza
tamenti che vanno dal mat- per la Polonia). Fu lui a far William Christie, che ha Sinfonia di Mahler è stata la
tino fino a tarda sera; con conoscere le composizioni portato anche a Bucarest prova di un’intesa sottocu-
oculata diversificazione della giovane scuola nazio- la tappa del suo tour con tanea con l’Orchestra del
dei programmi a seconda nale rumena, oltre a tenere il Fairy Queen di Purcell Concertgebouw: l’intensità
dei luoghi (il barocco del corsi di interpretazione danzato e cantato insieme, trattenuta di O Mensch! Gib
delizioso e contenuto Ate- a Parigi, Londra, Siena: i non solo dai membri di Les Acht!, la carica dosata dei
neul, la cameristica nella suoi allievi si chiamavano Arts Florissants, ma anche climax, le fluttuazioni legge-
sala della Radio, la sinfoni- Yehudi Menuhin, Ginette dai diplomati di Le Jardin re degli archi sono state la ri-
ca nel gigantesco Palatului Neveu, Arthur Grumiaux des Voix, un programma di sposta a “quello che l’amore
utilizzato per i congressi e un ancor giovanissimo formazione intensiva per racconta” a Mahler.
del partito comunista); con Uto Ughi. Tra le policy giovani cantanti che Chri- Luca Baccolini
78
Dal Vivo

Guardando il mostro
IN FACCIA
In “Venere e Adone”, ultima opera di Salvatore Sciarrino, gli dei si interrogano sui capricci
dell’amore. Fatalmente mortale
AMBURGO
Sciarrino
Venere e Adone
interpreti L. Claire,
M. Li, M. Klink, C.
Quattlebaum, M. Stone,
K. Evanyshin
direttore Kent Nagano
regia Georges Delnon
scene Varvara Timofeeva
teatro Staatsoper
Hamburg


L a più recente opera tea-


trale di Salvatore Sciar-
rino, Venere e Adone, “nau-
del cinghiale che lo uccide.
In Sciarrino il “Mostro”
(colpito da una freccia di
ne con gli occhi del mostro
vede il proprio corpo a pezzi
e, insieme, il cinghiale vede
Matthias Klink), tradito da
Venere per un adolescen-
te, e nella terza, quando
fragio di un mito”, è tornata Cupido, fatta scivolare nella incombere la propria figura Marte chiede l’intervento
in scena per tre repliche faretra di Adone su richiesta orrida attraverso gli occhi di Amore. Gli stessi duet-
in settembre-ottobre alla del geloso Marte), avverte della vittima”. Così alla fine tini tra Venere (il sopra-
Staatsoper di Amburgo, che l’appassionata urgenza di invano Adone invoca Vene- no Layla Claire) e Adone
l’aveva commissionata e ne baciare il bellissimo giovane, re, che non lo riconosce nel (controtenore, Meili Li)
aveva già proposto cinque non si rende conto dell’effi- Mostro, a cui è riservata la si pongono sotto il segno
rappresentazioni a partire cacia delle proprie zanne e metamorfosi in anemone. di un certo distacco, più
dal 28 maggio scorso, sem- lo sbrana, chiedendosi poi: Nell’ultima scena interviene che dell’abbandono volut-
pre con la direzione di Kent “L’ho baciato troppo?”. a descrivere l’azione anche tuoso, e alla fine il piccolo
Nagano, attualmente guida Appartiene al solo Sciarrino la Fama, interpretata da due gruppo vocale che funge da
musicale del teatro: come l’idea di fare del “Mostro” voci (mezzosoprano, Kady coro si interroga sul senso
molto spesso è accaduto ne- (così è sempre chiamato il Evanyshyn, che è anche della vicenda, sugli ingan-
gli ultimi trent’anni, si deve cinghiale) un personaggio Amore, e baritono, Nicholas ni e i capricci dell’amore.
a un teatro tedesco la com- dell’opera (il basso Mark Mogg). Il linguaggio di Ve- Il “naufragio” del mito si
missione e l’allestimento di Stone), presente fin dal Pro- nere e Adone prosegue con risolve in un grande pun-
una novità di Sciarrino. Ve- logo, riflessivo e sensibile, coerenza quello compiuta- to interrogativo. Dirige
nere e Adone, su libretto di incline a interrogarsi (“è buio mente definito fin da Luci con intelligente e sensibile
Fabio Casadei Turroni e del qui. Che sono? Non so”), e mie traditrici: una scrittura cura Kent Nagano, la line-
compositore stesso, fa rife- protagonista di quattro brevi vocale reinventata, stilizzata are regia, che opportuna-
rimento all’Adone di Gio- momenti “a parte” nei quali, e quasi sospesa nel vuoto si mente evita travestimenti
van Battista Marino, pur perplesso, si dichiara estra- pone in rapporto con la rare- del Mostro, è di Georges
senza riprenderne neppure neo alla vicenda cui assiste. fatta parte strumentale, con Delnon, “Intendant” della
un verso, perché anche in Soltanto la freccia di Cupi- esiti sempre di grande finez- Staatsoper di Amburgo: le
Marino la morte dell’ado- do lo coinvolge, con esito za. Nel nuovo lavoro trova- due maggiori autorità del
lescente amato da Venere funesto. Appartiene a Sciar- no spazio ironia o comicità, teatro sono entrambe feli-
(secondo il mito figlio della rino soprattutto l’idea che ad esempio nella prima sce- cemente impegnate in una
incestuosa passione di Mir- al momento della morte gli na, con Vulcano (il bari- novità assoluta.
ra per il padre) è dovuta a un occhi di Adone e del Mostro tono Cody Quattlebaum) Bene la compagnia di canto
improvviso innamoramento si scambiano l’anima: “Ado- che deride Marte (il tenore Paolo Petazzi
79
Recensioni

BRITTEN Uno sfavillante “Sogno di una notte di mezza

in technicolor
estate” nell’inaugurazione di stagione del
Carlo Felice. Con voci bianche da applausi

e dimenticandosi pure un
verso, prima che gli applau-
si chiudessero in bellezza
una serata profondamente
coinvolgente. Donato Ren-
zetti ha concertato con sag-
gezza, pudore e signorilità,
riuscendo a tenere in mano
le redini di un’opera com-
plessa e difficile da restitui-
re, ricavando il meglio dalle
prime parti dell’orchestra,
in forma smagliante.
La palma d’oro della serata,
tuttavia, va al personaggio
GENOVA penzolavano numerosi assai che qualche sprazzo di mi- più presente e più impe-
dalla buca d’orchestra per stero. Tra i solisti di canto le gnativo della commedia: il
Britten curiosare nel mondo stru- prove migliori sono giunte coro delle Fate, con i suoi
A Midsummer night’s mentale britteniano; in sce- da Sydney Mancasola (una solisti (Maria Guano, So-
dream na il mondo meraviglioso e Tytania perentoria e impec- fia Macciò, Giulia Nastase,
interpreti C. Ainslie, variopinto di Shakespeare, cabile), Keri Fuge (una He- Eliana Uscidda). E qui ci
S. Mancasola, M. Anselmi, restituito dalla vivacità cro- lena dalla gran voce e dalla sia consentito aggiunge-
J. Chest, K. Fuge, S. Wilde, matica dei costumi firmati solida presenza scenica), re la nostra meraviglia a
K. Kader, P. Kirk, D. Ireland, da Gary McCann, parimenti John Cest (Demetrius) e dal quella del pubblico, che ha
D. Shipley autore di scene più autunna- Bottom di David Shipley, applaudito fragorosamen-
direttore Donato Renzetti li che di mezza estate, ma di anche quando ha dovuto te il Coro di voci bianche
regia Laurence Dale grande impatto ed efficacia: cantare e recitare sotto una del Carlo Felice che Gino
teatro Carlo Felice a dominare e a “muoversi” pesante maschera d’asino. Tanasini istruisce da quasi
 letteralmente sul palcosceni- Più monocordi ma corretti vent’anni; una realtà stra-
co splendidi, altissimi e spo- Scott Wilde (Theseus), Ka- ordinaria, sopravvissuta a

U na platea festante e
riccamente popolata a
tutte le recite del Midsum-
gli alberi che ricordavano le
maestose faggete del Parco
nazionale del Pollino; il tutto
melia Kader (Hippolyta),
David Ireland (Quince),
Suemas Begg (Flute), Sion
tutte le crisi (non poche)
attraversate dall’ente liri-
co genovese, che ha sapu-
mer Night’s Dream di Brit- nel perimetro di una enorme Gowonwy (Snug), Robert to prendersi finalmente il
ten è un gran bel segnale non cornice luminosa simil-tele- Burt (Snout) e Benjamin Be- palcoscenico che merita
solo per il Carlo Felice ma visiva appena oltre la quale, van (Starveling). Meno “cen- nell’ambito di una gran-
in generale per la ripartenza sul proscenio, si collocavano trate”, sovente spoggiate e de produzione: oltre a una
dei teatri italiani. Uno spet- alcuni morbidi e invitanti deboli, ma comunque sceni- prova vocale inappuntabile
tacolo inaugurale potente e giacigli erbosi sui quali cade- camente efficaci, le voci del (pronuncia compresa!), si è
riuscitissimo, nuovo di zec- vano nel sonno i vari perso- controtenore Christopher rivelato magnifico il lavo-
ca, che il massimo genovese naggi shakespeariani. Ainslie (Oberon) e di Hagar ro di regia su questi ado-
esporterà alla Royal Opera Curatissima e coerente la Sharvit (Hermia). lescenti che si muovevano
House di Muscat in Oman a regia di Laurence Dale, Per ultimo Puck, la voce re- perfettamente a loro agio, e
febbraio dell’anno prossimo. che ha saputo mettere or- citante di Matteo Anselmi: in cui siamo certi che molti
Alla recita del 19 ottobre si dine all’universo caotico nonostante la prova attoriale degli spettatori più giovani
mescolavano piacevolmente, del Midsummer, accom- di livello, una pronuncia in- si siano rispecchiati, che poi
proprio come in palcosce- pagnando i personaggi glese da rivedere seriamente è la vera scommessa e il mi-
nico, stili ed età diverse: in nelle loro manifestazioni (si capiva meglio l’inglese dei stero del teatro, soprattutto
platea frotte di giovani lice- ondivaghe e un poco folli, cantanti) e il monologo fina- quello di Shakespeare.
ali, che durante l’intervallo ma riuscendo a regalarci an- le buttato via in gran fretta Andrea Ottonello
80
Ph Gianni Cravedi
FEDORA La regia di Pier Luigi
Pizzi ripaga le attese,

black & white anche grazie a un


cast perfetto

MODENA tratti anche sensuale al ruo- Yuliya Tkachenko come sul bianco e sul nero: tre
lo di Loris, e per Fedora si Olga e Simone Piazzola nei alte e lineari porte-finestre
Giordano è ascoltata la versione per panni di Siriex; ed eccel- per la Russia e tra grandi
Fedora mezzosoprano (predispo- lente la direzione di Aldo vetrate per la Svizzera, che
interpreti T. Romano, L. sta dallo stesso Giordano) Sisillo, attento a scandire, si aprono sull’acqua di un
Ganci, S. Piazzola, affidata a Teresa Romano. con l’Orchestra Filarmoni- lago, con un candido ar-
Y. Tkachenko Sicura nel registro acuto, ca Italiana, i tempi nervosi redamento e un gran velo
direttore Aldo Sisillo piena di slancio cantabile della scena “inquisitoria” pendente sul salotto; la fe-
regia Pier Luigi Pizzi nel centro, e solo con qual- al I atto, quelli sensuali dei sta a Parigi, invece, è domi-
teatro Pavarotti-Freni che eccesso poitriné nel duetti fra Loris e Fedora nata da una sorta di dorato
 grave, ha tratteggiato un nel II e III e i toni leggeri gazebo liberty. Anche il
personaggio di autentica del finale svizzero, in cui pianista Ivan Maliboshka,

L’ inaugurazione 23-24
s’è aperta con Fedora,
ed è stata una scelta felicissi-
femme fatale, con fascinosi
toni lirici ma anche accenti
sdegnati e incisivi nel trat-
Giordano occhieggia al ‘900.
Il raffinato spettacolo pen-
sato in toto da Pier Luigi
nel ruolo di Lazinski che
accompagna suggestivamen-
te il duetto fra Loris e Fe-
ma, accolta con calore grazie teggiare la pena d’amore Pizzi (regia, scene, costu- dora al II atto, si è preso un
anch a un cast di gran pregio. per il Vladimiro ucciso e mi) ha confermato ancora bel riconoscimento alla fine
Luciano Ganci ha dato la sua nel progettare la vendet- una volta le sue scelte gio- della recita.
vocalità piena, agguerrita e a ta contro Loris. Pregevoli cate quasi invariabilmente Cesare Orselli

Accademia di Musica Antica di Milano

22 NOVEMBRE 2023 ore 21.00


Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
“Leonardo da Vinci” - Sala del Cenacolo
Via San Vittore, 21 – Milano

Cimarosa, Clementi, Scarlatti


VIACHESLAV SHELEPOV, pianoforte

INGRESSO GRATUITO con prenotazione obbligatoria allo 02.76015728 info: accademiamusicanticamilano.eu accademiamusicanticamilano

con il patrocinio di con il sostegno di sponsorizzazioni location partner


Miriamo alla perfezione
T R E N T O / B O L Z A N O
B O L Z A N O / T R E N T O

Stagione23
Stagione 22
Sinfonica24
Sinfonica 23
11.10.22_BZ
17.10. 2 3 _ BZ 29.11.22_BZ0 5.1231.12.22_TN
. 2 3 _ BZ 28.02.23_BZ 18.04.23_BZ 015.06.23_TN
07.0 2 . 2 4 _ BZ 9.0 4. 2 4 _ BZ
Auditorium Auditorium Auditorium Auditorium Auditorium Duomo
18.10. 2 3 _TN 0 6.12 . 2 3 _TN 0 8.0 2 . 2 4 _TN 10.0 4. 2 4 _TN
12.10.22_TN 30.11.22_TN 02.01.23_BZ 01.03.23_TN 19.04.23_TN 16.06.23_BZ
OTTAVIO DANTONE
Auditorium Auditorium KENT NAGANO
Auditorium TIMOTHY BROCK Auditorium
Auditorium ALEVTINA
Duomo IOFFE
OTTAVIO DANTONE TIMOTHY REDMOND ALEXANDER MAYER MICHELE MARIOTTI KOLJA BLACHER KENT NAGANO
2 4.10. 2 3 _ BZ 12 .12 . 2 3 _ BZ 13.0 2 . 2 4 _ BZ 18.0 4. 2 4 _TN
2 5.10. 2 3 _TN 06.12.22_BZ
08.11.22_BZ 13.12 . 2 3 _TN
17.01.23_BZ 14.0 2 . 2 4 _TN
07.03.23_BZ 16.05.23_BZ 19.0
FUORI4. 2 4 _ BZ
ABBONAMENTO

JAUME SANTONJA
Auditorium Auditorium ENRICOAuditorium
CALESSO THOMAS DAUSGAARD
Teatro Comunale Auditorium 20/23.10.22_BZ
KENT NAGANO
09.11.22_TN 07.12.22_TN 18.01.23_TN 08.03.23_TN 17.05.23_TN Teatro Comunale
Auditorium
0 9.11. 2 3 _ BZ Auditorium 31.12 Auditorium
. 2 3 _TN Auditorium Auditorium
0 5.0 3. 2 4 _ BZ 27/30.10.22_TN
07.0 5. 2 4 _ BZ
10.11.
GÁBOR 2 3 _TN DANIEL COHEN 02.01.24_
TAKÁCS-NAGY ALEXANDERBZLONQUICH MICHELE0 6.0 3. 2 4 _TN
MARIOTTI OTTAVIO DANTONE 0Teatro
8.0 5.Sociale
2 4 _TN
OTTAVIO DANTONE ALESSANDRO BONATO MARKUS STENZ PPP. PROFETA
MICHELE MARIOTTICORSARO
18.11.22_BZ 20.12.22_BZ 24.01.23_BZ 28.03.23_BZ 23.05.23_BZ A cento anni dalla nascita
Teatro Comunale Auditorium Auditorium Auditorium Auditorium di Pier Paolo Pasolini
2 8.11. 2 3 _ BZ 3 0.01. 2 4 _ BZ 2 6.0 3. 2 4 _ BZ 11.0 6. 2 4 _ BZ
19.11.22_TN
2 9.11. 2 3 _TN 21.12.22_TN31.01. 25.01.23_TN
2 4 _TN 29.03.23_TN
27.0 3. 2 4 _TN 24.05.23_TN 12 .0 6. 2 4 _TN
Auditorium Auditorium Auditorium Auditorium Auditorium
FRANCESCO LANZILLOTTA DIEGO MATHEUZ OTTAVIO DANTONE MICHELE MARIOTTI
KENT NAGANO THOMAS DAUSGAARD MIN CHUNG STEFANO MONTANARI MICHELE GAMBA
I POMERIGGI MUSICALI

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