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Ordine n.

45872 del 25/07/2016 - Licenza esclusiva a Francesco Platoni

ARCHI
m a g a z i n e
Bimestrale di Cultura e Informazione per Strumentisti ad Arco
LUGLIO - AGOSTO 2016

REPORTAGE
Il PREMIO GEMINIANI riassegna
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L.353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, AUT. C/RM/07/2010

quattro strumenti d’autore


REPERTORIO
Come affrontare il
Concerto per violino di Sibelius
GRANDI STRUMENTI
Violino GUARNERI “‘DEL
DEL GESÙ ”
ESÙ’,
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“ex Brusilow” Cremona 1743
PRIME PARTI
C. MAGHENZANI e G. CARPANI,
Primi Contrabbassi dell’OSN Rai

David
Geringas i miei 70 anni e i tanti
progetti musicali per festeggiarli
€ 6,00 -

VINCI

un
biglietto ingresso per
CREMONA MUSICA
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Paris
THE LIMITED EDITION
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SOMMARIO
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Carlo Bonazza

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34 28
12 Attualità 28 In Copertina
I 70 ANNI DI DAVID GERINGAS
di Gregorio Moppi
21 Archi e Vinci
UN BIGLIETTO INGRESSO PER 34 Donne in Musica
CREMONA MUSICA 2016 VIVIEN CHARTRES, VIOLINISTA
PRODIGIO TRA MITO E REALTÀ
di Jonathan Woolf
22 Reportage
7° PREMIO “FRANCESCO GEMINIANI” 38 Anniversari
MARIO MAGGI,
QUATTRO STRUMENTI PER IL MUSICO COLLEZIONISTA
QUATTRO GIOVANI MUSICISTI di Gioele Gusberti
di Marco Bizzarini
42 Grandi Strumenti
VIOLINO GIUSEPPE GUARNERI
27 ControArco ‘DEL GESÙ’ “EX BRUSILOW”
EL SISTEMA CREMONA 1743
di Domenico Nordio di Alberto Giordano
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50 Yoga e Didattica Strumentale L’ANGOLO DEL QUARTETTO
YOGA E PATOLOGIE PROFESSIONALI W.A. MOZART: QUARTETTO N.18
di Alfredo Trebbi IN LA MAGGIORE K464
di Simone Gramaglia
54 Archi in Forma
REPERTORIO 68 Archi in Concerto
J. SIBELIUS: CONCERTO PER
VIOLINO IN RE MINORE OP.47 71 Corsi e Masterclass
I. ALLEGRO MODERATO (PRIMA PARTE)
di Marco Fiorini 78 Concorsi

59 Recensioni Accessori 80 Audizioni e Concorsi per


di Bruno Terranova
Orchestra

80 Compravendita Strumenti e
60 Recensioni Libri e Spartiti Accessori
di Gianluca Giganti, Giovanni Pandolfo
82 Prime Parti
64 Recensioni Dischi CESARE MAGHENZANI E
di Michele Ballarini, Alberto Cantù, GABRIELE CARPANI
Indiana Raffaelli di Silvia Mancini
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EDITORIALE
di Luca Lucibello
N. 60 Anno XI Cari amici,
Luglio - Agosto 2016 siamo felici di dedicare la
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. C/RM/07/2010 copertina di questo numero a
Registrazione: Tribunale di Roma n. 262 del 27 giugno 2006 David Geringas, il violoncellista
ISSN 1971 - 2022 lituano da sempre innamorato
Editore
Accademia Rivista Ufficiale
Italiana degli dell’Accademia
dell’Italia che il 29 luglio
Concertante snc Archi Italiana degli Archi
di Silvia Mancini e Luca Lucibello THE ITALIAN STRINGS SOCIETY
festeggerà con un recital a
Direttore responsabile Siena il suo settantesimo compleanno. Nei prossimi
Manuela Manca Questo periodico è
associato all’Unione
Stampa Periodica mesi lo attendono poi altre cerimonie e tanti eventi
Coordinatore artistico Italiana
Silvia Mancini per celebrarlo: onorificenze, concerti, masterclass,
Direttore editoriale uscite discografiche. Gli impegni futuri diventano
Luca Lucibello
così un modo per ripercorrere la propria vita e ren-
Hanno collaborato
Michele Ballarini, Marco Bizzarini, Alberto Cantù, Marco Fiorini, dere omaggio alle proprie origini attraverso una
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Gianluca Giganti, Alberto Giordano, Simone Gramaglia, Gioele
Gusberti, Gianluca La Villa, Valeria Mancini, Gregorio Moppi, scelta dei programmi che divengono simbolici.
Domenico Nordio, Giovanni Pandolfo, Indiana Raffaelli,
Bruno Terranova, Alfredo Trebbi, Jonathan Woolf Nella rubrica Grandi Strumenti Alberto Giordano
In copertina presenta un meraviglioso violino realizzato da
© David Geringas
Giuseppe Guarneri “del Gesù” nel 1743, un anno
Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità,
Abbonamenti e Arretrati prima della morte, ossia in quell’ultimo periodo che
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torea tridimensionalità, che porta l’osservatore
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di professionisti o agenzie che non ha potuto contattare. sentirne il suo imprevedibile sviluppo con il leggero
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tutto gratuita e non retribuita. Il materiale pervenuto alla redazione
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non viene restituito. Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione,
anche parziale, senza autorizzazione scritta dell’editore. C’è inoltre un ritratto di Vivien Chartres, la violinista
ABBONAMENTI 2016 inglese figlia di Annie Vivanti, fantasiosa e brillante
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TRAME SONORE SFIORA CONCLUSO A ROMA IL FESTIVAL


ATTUALITÀ
LE
50.000 PRESENZE PER I 15 ANNI DI PALAZZO RICCI

C on oltre 300
musicisti che
dal 1° al 5 giugno
S i è chiuso lo scorso 31 maggio a Roma, nel-
la Residenza dell’Ambasciatrice di Germa-
nia a Villa Almone, il Festival per il 15°
hanno dato vita ad compleanno dell’Accademia Musicale di
un’incredibile Palazzo Ricci di Montepulciano. Sotto il
maratona di 16 ore patrocinio dei Ministeri degli Affari Esteri di
di musica al giorno Italia e Germania, la degna conclusione è stata
nei luoghi più sug- affidata al Quartetto Minguet (nella foto), che
gestivi di Mantova, ha eseguito il Secondo Quartetto di Henze e il
la 4a edizione del Festival “Trame Sonore” si rarissimo Fragmente-Stille, An Diotima di Nono,
è chiusa con un nuovo record di presenze: ben compositori ai quali era dedicata la manifesta-
49.500 (nel 2013, l’anno d’esordio, erano state zione. Un folto pubblico internazionale ha
10.000). «Ma conteggiare ascolti e presenze è quasi un festeggiato l’esecuzione e l’attività di questa
esercizio inutile – hanno aggiunto gli organizzato- Accademia tedesca in Italia, unica nel suo genere,
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ri in una nota -, perché è il clima che si respira in una che in tre lustri ha saputo crescere e attrarre gran-
città interamente musicata a dettare il coinvolgimento di di maestri e giovani musicisti da tutto il mondo.
chiunque la sfiori, consapevole o no di cosa stia accaden-
do». E l’entusiasmo rimane vivo anche nei pro-
tagonisti: «Mi avevano detto che era bello, tutti me ne
parlavano benissimo, ma è molto più entusiasmante di
quanto pensassi: non vedo l’ora di tornare» ha com-
mentato Vilde Frang (nella foto); «Un festival uni-
co, un clima irripetibile» secondo Enrico Bronzi;
«Il Paradiso dei Musicisti», «Una festa d’arte» hanno
aggiunto Alessandro Cappone e Dora
Schwarzberg.

LE SETTIMANE MUSICALI MERANESI APRONO ALLA MUSICA BAROCCA


agosto), quest’estate il tabellone si arricchisce
di un nuovo ciclo di concerti, intitolato Barocco,
che verrà inaugurato il 25 agosto con l’ensemble
Concerto Köln in una nuova sede fra le varie
cornici utilizzate per il Festival: il Palazzo
Mamming, situato nel cuore del centro storico
di Merano. Tra il 23 agosto e il 22 dicembre
la rinomata località termale altoatesina ospiterà
inoltre la Filarmonica della Scala diretta da
R. Chailly, la Czech Philharmonic con J.
Gigi Bortoli

Belohlavek, la London Symphony Orchestra


con G.Noseda, la MDR-Sinfonieorchester
iunte alla 31a edizione, le Settimane
G Musicali Meranesi continuano di anno
in anno a crescere e rinnovarsi: oltre alla novità
con K. Järvi e la Mahler Chamber Orchestra
diretta da T. Currentzis. Tra i solisti saranno
presenti i violinisti Hilary Hahn (nella foto),
del programma pre-festival (dal 16 al 20 Fabiola Kim e Pekka Kuusisto.

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ATTUALITÀ

AMIATA PIANO FESTIVAL:


IN BREVE
I MAESTRI “SFIDANO” I GIOVANI
A LEVANTO UNA PRIMA
ITALIANA DI PAGANINI
Dopo la prima mondiale in
tempi moderni nel 2015 a
Londra, il violinista Christian
Joseph Saccon e il pianista
Luigi Di Ilio presenteranno il
5 agosto a Levanto (SP) la
prima assoluta italiana de
“La Tempesta” M.S.52 di
Niccolò Paganini.

LA CAMERA PREMIA I MIGLIORI


TALENTI DEI CONSERVATORI
Carlo Bonazza
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La Camera dei Deputati ha
celebrato la Festa Europea
ome vincente non si cambia». Così il pianista Maurizio della Musica con una
«N Baglini spiega come mai l’Amiata Piano Festival si
chiami ancora così, dopo dodici anni, nonostante abbia ormai da
cerimonia dedicata ai migliori
allievi dei Conservatori italiani.
La Presidente Laura Boldrini,
tempo varcato i “confini” del pianismo divenendo una rassegna
come riconoscimento al
musicale a 360°, che abbraccia diversi generi e ospita programmi
talento, ha conferito la
cameristici, sinfonici, lirici e anche con giovani promesse al fian-
medaglia della Camera a
co di solisti affermati. Musicisti che nella piccola frazione di
venti giovani. Tra questi,
Poggi del Sasso (GR), immersa tra vigneti e uliveti, si incontrano
anche i violoncellisti Luca
e mettono su programmi inusuali per le “normali” stagioni con- Giovannini, Lorenzo Guida,
certistiche. Grazie alla tenacia e alla lungimiranza di Maurizio Mauro Paolo Monopoli e
Baglini e della violoncellista Silvia Chiesa (nella foto) – rispettiva- Raffaella Cardaropoli.
mente direttore artistico e artista residente –, e al fortunato incon-
tro con il Dott. Claudio Tipa della Fondazione Bertarelli LA JUNIORCHESTRA
che sostiene interamente il Festival, la rassegna ne ha fatta di stra- FESTEGGIA 10 ANNI
da da quel primo concerto nel 2004 in un garage di Castel del 85 nuovi iscritti ogni
Piano: oggi è articolata in tre serie concertistiche – Baccus (30 stagione, 4 gruppi orchestrali
giugno – 3 luglio), Euterpe (28 luglio – 1 agosto), Dionisus (25- dai 4 ai 21 anni costituiti
28 agosto) – e dal 2015 ha a disposizione il Forum Bertarelli, rispettivamente da 20, 80,
un magnifico auditorium di 330 posti costruito secondo i più 110 e 120 iscritti per l’anno
aggiornati criteri acustici e ambientali, e un pubblico internazio- in corso, per un totale di 850
nale caloroso ed entusiasta. ragazzi coinvolti dal 2006 ad
Tra le novità del 2016 c’è il nuovo format Amiata Music oggi: questi i numeri della
Master: «In tutte e tre le tranche del Festival – ha spiegato Baglini - JuniOrchestra dell’Accademia
dedicheremo una serata ai giovani talenti della musica, ma con una formula di Santa Cecilia, che il 24
innovativa che vuole fare piazza pulita di facili demagogie. Concertisti giugno diretta da Simone
affermati e artisti emergenti divideranno il palco la stessa sera, anche pro- Genuini ha tenuto un
ponendo diverse interpretazioni di uno stesso brano: un momento di con- concerto al Parco della
fronto e di amichevole “sfida” musicale che mi auguro appassioni l’esigente Musica per festeggiare i suoi
pubblico del Festival». primi dieci anni di vita.

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ATTUALITÀ

NUOVE SPERANZE PER L’EUYO DOPO LE DICHIARAZIONI DI JUNCKER


Potendo contare solo sul sup-
porto dei singoli Stati, il consi-
glio direttivo dell’orchestra
aveva confermato giusto gli
impegni presi per quest’estate
(tra cui due concerti a Bolzano
ad agosto).
Dopo una grandissima mo-
bilitazione globale per salvare
l’EUYO, il 1 giugno il Presi-
dente della Commissione Eu-
ropea Jean-Claude Juncker
metà maggio la European
A Union Youth Orchestra
aveva annunciato che, causa il
Ambasciatrice di Cultura; nel
2014 i sistemi di finanziamento
dell’Unione Europea sono
ha finalmente annunciato delle
proposte affinché l’UE torni a
rappresentare il principale fi-
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mancato rinnovo dei fondi eu- cambiati e l’orchestra è passata nanziatore dell’orchestra «per il
ropei, avrebbe cessato l’attività sotto il sostegno del nuovo 2016, il 2017 e oltre». I dirigenti
il 1 settembre 2016, dopo 40 programma Creative Europe; il dell’EUYO hanno così potuto
anni di attività al servizio dei 15 aprile di quest’anno la com- tirare un respiro di sollievo,
giovani e dell’integrazione eu- pagine è stata informata del ta- mostrando un cauto ottimi-
ropea. Fino al 2013 l’EUYO è glio totale dei finanziamenti, smo in attesa di ricevere garan-
stata sostenuta dalla UE come pari a 600.000 euro annui. zie scritte per il futuro.

BREXIT:COME CAMBIERÀ LA VITA UNA NUOVA SEDE PER


MUSICALE? INGLES & HAYDAY
al 13 giugno Ingles & Hayday si è trasfe-
C on l’imminente uscita della Gran Bretagna
dall’Unione Europea i dirigenti del music
business d’oltre Manica stanno esternando tutte le
D rita al civico 77 di Great Titchfield Street,
nel cuore di Londra, a due passi da Oxford
proprie preoccupazioni per il futuro. Dovranno Street e dalla Wigmore Hall.
infatti fare i conti con la reintroduzione di visti, «Qui i nostri clienti avranno a disposizione magnifici
permessi di lavoro e normative doganali che limi- spazi dove esaminare e provare gli strumenti» hanno
teranno l’entrata di studenti e musicisti europei fatto sapere i titolari della nota casa d’aste.
nonché la possibilità per quelli britannici di muo- La prossima vendita si svolgerà il 25 ottobre
versi, studiare e lavorare liberamente in tutta Eu- da Sotheby’s (consegne entro il 19 agosto).
ropa. Inoltre i promotori musicali britannici non
potranno più partecipare ai bandi per i finanzia-
menti dell’UE o beneficiare delle agevolazioni fi-
scali comunitarie, mentre le case discografiche ed
editrici non godranno più degli effetti della legi-
slazione europea sul copyright. L’Associazione
delle Orchestre Britanniche (ABO) in una no-
ta ha dichiarato che andrà incontro a «ulteriori
incertezze, burocrazia e spese, insieme ad un peggiora-
mento della situazione finanziaria».

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ATTUALITÀ

GIOVANI VIOLINISTI, VIOLISTI E VIOLONCELLISTI IN GARA


AL 4° PREMIO CHROMA
l’unanimità il primo Premio
Assoluto alla violinista Lucrezia
Lavino Mercuri (11 anni, cat.
C). I primi Premi sono andati
alla violoncellista Erminia Di
Meo (cat. B, 9-11 anni) e alle
violiniste Alice Giardino (cat.
A, 6-8 anni) e Noemi Maci-
lenti (cat. C, 12-14 anni). I vio-
linisti Noah Spalvieri (cat. B)
e Isabella Testa (cat. A) e la
violoncellista Lara Biancalana

O ltre 40 giovanissimi stru-


mentisti ad arco prove-
per ragazzi dai 6 ai 14 anni che
suonano già da qualche tempo, ma
(cat. C) sono giunti secondi,
mentre si sono classificati terzi
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nienti da diverse regioni d’Ita- anche con una categoria dedicata ai i violinisti Luigi Racioppoli
lia hanno preso parte a Roma principianti». E proprio uno spi- (cat. A), Celeste Di Meo (cat.
al 4° Premio Chroma. Pro- rito gioioso e costruttivo ha ca- C) e, ex-aequo, Giulia Cellacchi
mossa dal negozio specializzato ratterizzato tutte le prove. La e Greta Giannini (cat. B). Nella
Chroma Officina dei Violini giuria, composta da Margot categoria Principianti sono stati
in collaborazione con Gewa Bur ton, Paolo Andriotti, premiati ex-aequo la violinista
Med, la rassegna si propone Silvia Mancini e Giuseppe Margherita Bonolis e la vio-
come «un semplice e sereno concorso Occhioni, ha assegnato al- lista Carola Sofia Federico.

CONCLUSE A VARALLO LE EDIZIONI 2016 DEL VALSESIA MUSICA


E DEL PREMIO MONTEROSA KAWAI

I l 25 e 26 giu-
gno il Teatro
Civico di Varal-
lo ha ospitato il
17° Concorso
Internazionale
Valsesia Musi-
ca Juniores
2016 “Premio

C ambiano le protagoniste ma il verdetto del


32° Concorso Internazionale “Valsesia
Musica” (sezione Violino e Orchestra) è risultato
Monterosa -
Kawai”. Nella sezione Archi si è imposta la vio-
linista romana Lucrezia Lavino Mercuri (11
lo stesso del 2015: primo Premio non assegnato anni; nella foto), vincitrice del primo Premio As-
e secondo attribuito ex-aequo a tre finaliste. Que- soluto. I Primi Premi nelle diverse categorie so-
st’anno ad essere premiate sono state la giappo- no andati agli italiani Chiara Cappello (7 anni),
nese Yurina Arai (21 anni), la sudcoreana Alessandro Mauriello (12 anni) e Sofia
Miyeon Lee (21 anni) e la polacco-colombiana Manvati (15 anni), alla polacco-americana
Carolina Kurkowski Perez (32 anni), che Emilia Schock (9 anni) e alla cinese Cheuk
hanno ricevuto ciascuna € 4.000. Ching Tse (22 anni).

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CONCORSO NAZIONALE “ANLAI”:


ANCORA DUE ORI PER VILLA

Negozio - Laboratorio
specializzato
l cremonese Marcello Villa replica il risulta-
in
I to del 2015 aggiudicandosi due Medaglie
d’oro nelle sezioni Violino e Violoncello al 10°
strumenti di liuteria
Concorso Nazionale di Liuteria “Anlai”, che
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quest’anno si è svolto al Castello Sforzesco di
Milano e ha visto in gara 150 esemplari di liutai
residenti in Italia ma provenienti da 12 Paesi.
Nelle sezione Viola, sempre per la categoria
Professionisti, il primo Premio è stato assegnato
all’italo-argentino, cremonese d’adozione, Mar-
celo Cavanna, mentre le Medaglie d’argento
sono state vinte dal coreano Shin Il Dong
(Violino), da Andrea Lissoni di Lissone (Viola),
vincitore anche del terzo Premio nella sezione
Violino, e da Francesco Piasentini di Padova
(Violoncello). Gli altri terzi Premi sono stati per
la viola di Patrizio Orippi di Cremona e per il
violoncello di Edo Sartori di Vicenza.
Nella categoria Giovani la giuria ha assegnato
due Medaglie d’oro al cinese Wang Hao e un
oro e un argento al coreano Jim Wook Hong.
Il cinese Zhou Zhie si è aggiudicato una Meda-
glia d’argento nella sezione Violoncello e il Pre-
mio Capela, mentre il Premio per l’acustica è
stato attribuito al sudcoreano Jun Ga Wang
che ha ottenuto anche il terzo Premio nella
sezione Viola. Terzo Premio infine (sezione
Violoncello) al venezuelano Marcelo Nicollerat.
Nella categoria Non Professionisti, affermazione
del cinese Chen Xiang nel Violino, dell’aquila-
no Gino Sfarra nella Viola – a cui è andato
anche l’argento per il Violoncello – e della corea-
na Yoo Eunbyul nel Violoncello, mentre al giap-
ponese Nemoto Kazume è stato assegnato il CHROMA OFFICINA DEI VIOLINI
Premio per la personalità. Viale Spartaco 81, Roma Tel 06/89020632
www.chromaviolini.it - info@chromaviolini.it
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IL 3° PREMIO CLIVIS DI ROMA AL


CONTRABBASSISTA ADAMS KROON

U na folta schie-
ra di giovani
musicisti europei
provenienti soprat-
tutto dai Balcani e
dalla Repubblica
Ceca ha partecipato
al Concorso Inter-
nazionale “Pre-
mio Clivis” (Roma, 29 aprile - 1° maggio)
aggiudicandosi numerosi Premi. La manifesta-
zione, giunta alla terza edizione, è rivolta a stru-
mentisti ad arco e pianisti. La giuria per gli
archi, formata dai violinisti Marco Serino e
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Madlen Stokic Vasiljevic, dai violisti Jill
Comerford e Luca Sanzò, dai violoncellisti
Adriano Ancarani e Antonio Sommese e dai
contrabbassisti Magdalena Rancic e Roberto
Gambioli, al termine delle prove ha assegnato
il primo Premio Assoluto al contrabbassista
Yannick Adams Kroon (Olanda, 22 anni; nella
foto). Così i primi Premi: per il Violino, Yuki
Serino (Roma, 10 anni) ed, ex -equo, Jana
Stojkovic (Serbia, 14 anni), Anna Runtic
(Croazia, 15 anni) e Luka Perazic (Montenegro,
14 anni); per il Violoncello, Dusa Jovanovic (Ser-
bia, 8 anni), alla quale è andato anche il Premio
offerto dal negozio specializzato La Chiave del
Violino; per la Musica da Camera per Archi, il
trio formato da Eliska e Johana Klimova e
Barbora Dunikova (Rep.Ceca). Per la Viola la
miglior classificata è stata Laura Vignato
(Vicenza, 25 anni), giunta seconda. Altri secon-
di Premi sono andati ai violinisti Leonardo Di
Vona (Roma, 10 anni), Pavle Stojkovic (Serbia,
12 anni), Sokhema Di Croce (Roma, 14 anni)
e alla violoncellista Erminia Di Meo (Roma,
11 anni). Terzi posti infine per i violinisti Noah
Spalvieri (Roma, 11 anni), Francesco Papa
(Roma, 9 anni), Noemi Macilenti (Roma, 12
anni), Giulio Casagrande (Roma, 15 anni) e
Dusan Pesic (Serbia, 18 anni), per i violisti
Daniele Greco (Palermo, 16 anni) e Jana
Stojkovic (Serbia, 14 anni) e per il contrabbas-
sista Giovanni Ludovisi (Roma, 25 anni).

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redazionale pubblicitario

UN PROGRAMMA CHE ANCORA UNA VOLTA CONFERMA


CREMONA MUSICA INTERNATIONAL EXHIBITIONS
COME UN VERO E PROPRIO FESTIVAL
Anche quest’anno il programma della Manife- FLAUTI E CLARINETTI PROTAGONISTI DI
stazione presenta molte novità e spunti interes- CREMONA WINDS
santi, oltre naturalmente ad ospitare grandi Cremona Winds è una delle grandi novità di
musicisti internazionali. Saranno più di 90 gli quest’anno: un nuovo Salone dedicato agli stru-
appuntamenti, tra concerti, masterclass, semi- menti a fiato che arricchisce l’offerta fieristica di
nari e workshop; il programma completo è con- Cremona Musica International Exhibitions.
sultabile su www.cremonamondomusica.it, ma Il progetto è stato realizzato con la collaborazio-
nel frattempo vi diamo qualche anticipazione ne dell’Associazione Flautisti Italiani e dell’Acca-
delle novità di quest’anno: demia Italiana del Clarinetto, che porteranno a
Cremona, oltre a un’ampia sezione espositiva in
ALLA SCOPERTA DELLE STELLE DI DOMANI cui provare e comprare strumenti di qualità,
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CON IL PRIMO CONCORSO “CITTÀ DI anche una serie di eventi che vedranno la
CREMONA” PER GIOVANI MUSICISTI partecipazione di grandi nomi legati a questi
Organizzato dall’Associazione Culturale Giovanni strumenti.
Paolo Maggini in collaborazione con Cremona- Per il flauto, sottolineiamo la masterclass di
Fiere, nasce il 1° Concorso per giovani musicisti Paolo Taballione, in programma alle 10,30
“Città di Cremona”. di sabato 1 ottobre, e il concerto di Davide
Il Concorso si svolgerà durante tutti i tre giorni Formisano e Andrea Oliva, che si esibiranno
di Cremona Musica International Exhibitions, alle 12 di domenica 2 ottobre. Per quanto
ed è rivolto a musicisti, ragazzi tra gli 11 e i 26 riguarda invece il mondo dei clarinetti e dei sax,
anni, con formazione musicale classica prove- hanno già confermato la loro presenza Corrado
nienti dalle scuole ad indirizzo musicale (scuola Giuffredi, Gabriele Mirabassi, Mario Marzi e
secondaria di 1° grado e scuola secondaria di 2° Federico Mondelci.
grado), scuole di musica private e conservatori
di tutta Italia. Le categorie ammesse al concorso ARCHI E VINCI
sono: chitarra, archi e fiati, pianoforte ed
ensemble. L’Accademia Italiana degli Archi
mette in palio per i propri Soci
GLI EPIGONI CINESI DI ANTONIO STRADIVARI 30 BIGLIETTI D'INGRESSO OMAGGIO per
Un appuntamento per confrontarsi sui liutai CREMONA MUSICA INTERNATIONAL
emergenti dal Far East. È noto come i concorsi EXHIBITIONS 2016.
internazionali siano un’occasione di grande Per partecipare, inviare entro il 31 agosto
rilievo per i liutai e per la liuteria in generale. un’email a: info@accademia-archi.it
Ogni concorso ha caratteri propri sia per il ban- oppure un fax al numero 06 9670 8622
do che ne definisce le norme di partecipazione con i propri dati (nome, cognome e numero
sia per la composizione della giuria. Il recente Socio), indicando come oggetto:
concorso di Liuteria in Cina a Pechino è stato un “CREMONA MUSICA”
importante evento in particolar modo rispetto
alle modalità del suo svolgimento. Un’analisi di
tali modalità, a distanza di pochi mesi dalla sua
conclusione, è un contributo a tutta la liuteria
per un fattivo e consapevole confronto.

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REPORTAGE
7° PREMIO “FRANCESCO GEMINIANI”

Quattro strumenti per


quattro giovani musicisti
di
Marco Bizzarini

VERONA - Si tinge in gran


parte di rosa la settima edizione
del Premio “Francesco Gemi-
niani” svoltosi nella Sala dei
Concerti di Casa Boggian a Ve-
rona dal 13 al 15 maggio. Ad
aggiudicarsi la vittoria nelle se-
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zioni dei violini e dei violoncel-
li sono state, rispettivamente,
la diciannovenne milanese
Francesca Bonaita e la venti-
duenne giapponese Haruka
Takikawa, mentre primo dei
violisti è risultato il ventitreen-
ne venezuelano Samuel David
Palomino Kingjiler.
Tratti distintivi del “Gemi-
niani” sono la giovane età dei
concorrenti (compresa per re-
golamento tra i diciassette e i
ventitré anni) e la speciale na-
tura dei premi in palio, consi-
stenti in quattro pregiati stru-
menti musicali di liuteria italia-
na dei secoli XIX e XX: due
violini, una viola e un violon-
cello, concessi ai vincitori in co-
modato gratuito. Il fatto che il
Concorso, organizzato con ca-
denza biennale, sia attivo dal
2004 dimostra la validità della
formula. Per partecipare, ecce-
zion fatta per i suddetti limiti
d’età, non sono richiesti parti-
colari prerequisiti e si può ac-
cedere anche senza diploma di Francesca Bonaita (19 anni),
Prima classificata nella sezione Violino,
Conservatorio; naturalmente è ha ricevuto in comodato un
previsto un numero massimo Giuseppe Sgarbi (Roma, 1884)

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zine
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di iscrizioni per ciascuna delle


tre sezioni (viola, violoncello,
violino). La prova di concorso
è unica e tutti i candidati sono
tenuti a presentare in circa
mezz’ora un pezzo a solo scel-
to in piena libertà accanto al
primo movimento di un Con-
certo con la parte orchestrale
affidata al pianoforte. «Quest’an-
no – dichiarano Carla Lencio-
ni e Lucio Lombardi, entusia-
sti artefici e animatori dell’ini-
ziativa – le richieste d’iscrizione so-
no state di gran lunga maggiori ri-
spetto ai posti disponibili e per la pri-
ma volta è stata completata anche la
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classe di viola con i dieci candidati
previsti». Quanto alla provenien-
za dei concorrenti, per il vio-
loncello si è registrata una pre- Il venezuelano S.D.P. Kingjiler (23 anni)
Primo classificato nella sezione Viola,
ponderante partecipazione di si è aggiudicato una Celestino Farotto,
musicisti italiani, a conferma (Milano, 1970)
del momento positivo delle no-
stre scuole per questo strumen-
to, mentre per violino e viola
sono giunti giovani anche da
Spagna, Francia, Germania e
Russia.
In giuria sedevano il violini-
sta Marco Rogliano (Conser-
vatorio “G.B. Pergolesi” di Fer-
mo), la violista Aine Suzuki
(Norwegian National Opera di
Oslo, già vincitrice della terza
edizione del Premio “Geminia-
ni”), il violoncellista Walter
Vestidello (Conservatorio “A.
Steffani” di Castelfranco Vene-
to), l’organista Umberto For-
ni (Conservatorio “E.F. Dal-
l’Abaco” di Verona) e il fonda-
tore del Concorso, Lucio
Fotografie: Stefano Campanini

Lombardi.
Dedicata alla viola, la prima
delle tre giornate è stata parti-
colarmente intensa, andando
perfino al di là delle più rosee Prima classificata nella sez. Violoncello,
la giapponese Haruka Takikawa
(22 anni) ha ricevuto un
Gaetano Vinaccia (Napoli, 1886)
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aspettative. «Da quando è stato Takikawa, la vincitrice cui è


istituito il Premio – ha detto il stato consegnato un violoncel-
dottor Lombardi – non ci era lo di Gaetano Vinaccia (Napo-
mai capitato un gruppo così folto e li 1886), ha impressionato per
competitivo di violisti. Del vincitore, qualità di suono, sicurezza e
Samuel David Palomino concentrazione sia nella Sonata
Kingjiler, sono state apprezzate per violoncello solo dell’americano
soprattutto la facilità del suono e la George Crumb, sia nel Concerto
grande musicalità. Sottolineo con di Elgar, tanto caro alla leg-
piacere che per la prima volta ab- gendaria Jacqueline du Pré. Ma
biamo premiato un giovane sudame- non meno brillante si è rivelata
ricano. Venendo dal Venezuela, la coetanea Martina Biondi, già
Samuel ha suonato ed è cresciuto nel vincitrice di numerosi concor-
“Sistema” di Abreu e questo lega- si, nella stessa pagina di Elgar
me ci emoziona. A lui è stata dun- e poi nella Suite di Gaspar
que assegnata la viola di Celestino Cassadò interpretata con
Farotto (Milano, 1970). Per il se- grande comunicativa e tempe-
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condo posto la giuria ha dovuto di- ramento. «Ciò che ha determinato
scutere a lungo per dare giusto risal- la decisione della giuria – ci è stato
to ai numerosi talenti esibitisi; alla spiegato – è stata una maggiore
fine ha dovuto optare per un ex-ae- precisione nell’esecuzione del brano
quo (soluzione che in genere cer- a solo piuttosto che una maggiore
chiamo di evitare nel nostro Con- esuberanza». Un criterio,
corso) tra il padovano Leonardo quest’ultimo, usualmente ap-
Jelveh e il romano Daniele plicato nei concorsi, mentre
Valabrega. Da sottolineare infine nella vita concertistica o co-
la bravura della terza classifi- munque extra-accademica,
cata, la bolognese Margherita quasi per compensazione, pre-
Fanton, che ha dovuto vedersela vale talvolta il contrario. Dav-
con colleghi di pari livello». vero bravissime, in ogni caso,
Diversa la situazione per i entrambe le violoncelliste.
violoncellisti. In questo caso si Completa l’albo d’oro di que-
è creato un divario ben perce- sta sezione il terzo Premio al
pibile tra le due musiciste diciottenne bolognese Enrico
giunte ai primi posti – la nip- Mignani.
ponica Haruka Takikawa in Veniamo infine ai violinisti
lizza con la cosentina Martina che si sono presentati nella
Biondi – e il resto dei concor- giornata di domenica 15 mag-
renti. Essendoci un solo vio- gio, caratterizzata da forti
loncello in palio, è stato diffi- scrosci di pioggia, assoluta-
cile stabilire il verdetto finale. mente in linea con la pazza
Non per caso, al termine delle primavera del 2016. In questo
audizioni, c’è stata una lun- caso il livello dei concorrenti è
ghissima discussione tra i giu- stato discontinuo e non sono
rati, tanto che per la prima vol- mancate, talora, esecuzioni
ta nella storia del “Geminiani” piuttosto acerbe. Dal tardo
si è deciso a maggioranza an- pomeriggio in poi, però, la
ziché all’unanimità. Haruka competizione si è fatta avvin-

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REPORTAGE

cente. E ci sarebbe stata una


grande incertezza se proprio
l’ultima concorrente della
giornata, la milanese France-
sca Bonaita, non avesse dato
un autentico colpo d’ala con
un’eccellente esecuzione della
Sonata n.3 “Ballade” di Ysaÿe:
pertanto si è aggiudicata a pie-
no merito il prestigioso violino
di Giuseppe Sgarbi (Roma
1884). La giuria ha poi attri-
buito il secondo Premio alla
talentuosa ventenne di Rovigo
Elisa Spremulli (violino di
Genuzio Carletti, Cento 1985)
e il terzo al berlinese Daniel
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Lee. Ricordiamo volentieri
pure le prove positive, seppur
per certi aspetti alterne, del
francese Brieuc Vourch e del-
l’italiana Claudia Irene
Tessaro. «Anche per i violini –
commenta il dottor Lombardi
– la discussione si è protratta per
oltre un’ora e mezza. C’è stata in- A Elisa Spremulli (20 anni), secondo
decisione perché molti concorrenti Premio sez. Violino, è andato un
hanno suonato molto bene uno dei violino Genuzio Carletti (Cento, 1985)
due brani, destando però perplessità Lencioni e Lucio Lombardi – pianisti accompagnatori: i maestri
nell’altro. Si è quindi deciso di pre- siamo letteralmente distrutti dalla Federico Donadoni ed Annalisa
miare le esibizioni più equilibrate, fatica ma contenti del risultato. Fra Londero, che oltre alla loro profes-
dove il candidato è rimasto su buoni l’altro, all’organizzazione di sionalità partecipano sempre con
livelli nell’interpretazione di ambe- quest’anno, hanno partecipato alcu- umanità alle emozioni di ogni sin-
due i brani». ni vincitori delle scorse edizioni qua- golo candidato. Per noi ogni edizione
Bilancio dunque sostanzial- li Constantin Beschieru ed Ester del Concorso è una nuova avventura
mente positivo per questa set- Carturan, oltre ad Aine Suzuki e anche questa ci ha lasciato soddi-
tima edizione del “Geminiani” presente in giuria: ciò dimostra come sfatti. Ora spetta ai nuovi vincitori
che si completerà, nei prossimi molti vincitori restino legati al Pre- diventare dei “Geminiani DOC”
mesi, con il tradizionale con- mio collaborando volentieri alla sua confermando gli ottimi risultati pro-
certo dei vincitori. «Per quanto crescita. Segnaliamo ancora una vol- fessionali ottenuti dai loro colleghi
ci riguarda – concludono Carla ta la grande bravura dei nostri due negli anni precedenti».n

MARCO BIZZARINI. Insegna e svolge ricerca musicologica all’Università di Padova. Attivo


come saggista e critico musicale, ha pubblicato le monografie Luca Marenzio: the Career
of a Musician between the Renaissance and the Counter-Reformation (Ashgate, 2003) e
Benedetto Marcello (L’Epos, 2006). Collabora con l’Istituto Antonio Vivaldi della
Fondazione Cini di Venezia. È autore di saggi pubblicati da Oxford University Press,
Accademia Polacca delle Scienze, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Istituto Chopin
di Varsavia.

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di Domenico Nordio

El Sistema

CONTROARCO
M
i occupo di progetti sociali per il recupero dei bambini di strada attraverso lo studio
della musica da almeno un decennio. Sono stato docente di master class e corsi in
Guatemala, Paraguay, Brasile, Messico, Perù e ho conosciuto tanti ragazzi strappati alla
fame e all’analfabetismo: El Sistema, operativo soprattutto nelle aree più povere dell’America
Latina, educa i giovani al lavoro di gruppo finalizzato alla creazione di Orchestre giovanili. In
Guatemala, Paese nel quale è difficilissimo operare (le minacce a dirigenti e maestri sono
costanti perché i narcotrafficanti temono di veder sottratta manovalanza), mi è capitato di
dirigere l’Ottava Sinfonia di Dvorák con gli strumentisti a fiato che avevano un’età media di
dodici anni: ascoltare colleghi in fasce che suonano bene strumenti più grandi di loro è
stupefacente. A Città del Messico, oltre alla più celebre Orchestra Giovanile Eduardo Mata (che
però è universitaria), c’è l’Orchestra Chavez che ha una sua
stagione concertistica di grande dignità: lì ho sentito alunni
adolescenti eseguire i più importanti concerti solistici con una
qualità assolutamente pari a quella dei Conservatori europei.
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In questo momento sto scrivendo da Puerto Vallarta, ridente
cittadina turistica posta sull’Oceano Pacifico (ricordate il
telefim Love Boat? Ecco, è stato girato qui) dove domani
visiterò la scuola che in pochissimo tempo ha strappato dai
quartieri più poveri più di trecento ragazzi. La madre di tutti
Facebook: www.facebook.com/
questi progetti sociali si trova in Venezuela e si chiama, domenico.nordio.official
appunto, El Sistema: fondato dal geniale Abreu, in Twitter: @domeniconordio
quarantuno anni ha formato centinaia di migliaia di musicisti
raggruppati in centinaia di orchestre amatoriali sparse in tutto «Il rischio enorme è
il Paese. Ho appena suonato a Caracas e ho avuto modo di quello di emancipare sì
toccare con mano la straordinaria qualità della Sinfonica i giovani, ma di
Simon Bolivar che in Italia conosciamo anche per la recente
accompagnarli verso
apparizione milanese in occasione di Expo. La base è
costituita da giovani cresciuti assieme e oggi l’Orchestra, che
un futuro incerto e
è una delle migliori al mondo, lavora con alcuni fra i più frustrante. Ed è qui che
importanti musicisti dei nostri giorni (Gustavo Dudamel, il mio pensiero va alla
direttore stabile, è un prodotto locale ed è una scoperta di situazione italiana»
Claudio Abbado che a Caracas era di casa). Sono rimasto
colpito dalla disponibilità allo studio di questi giovani colleghi che, nonostante un periodo di
crisi economica e sociale terribile, provano con un entusiasmo coinvolgente e senza orari fissi,
studiando fin quando le cose non vengono alla perfezione. Detto dell’azione meritoria de El
Sistema, duole dire però che non è tutto oro quello che luccica, almeno non dappertutto. La
massa di nuovi strumentisti usciti da queste realtà fatica tremendamente a trovare lavoro nel
momento dell’età adulta. A Caracas, ad esempio, le Orchestre professionali si contano sulle
dita di una mano e io stesso ho visto la fila lunghissima di trombonisti tentare l’audizione per
un solo posto retribuito. Il rischio enorme è quello di emancipare sì i giovani, ma di
accompagnarli verso un futuro incerto e frustrante. Ed è qui che il mio pensiero va alla
situazione italiana, nella quale molte Orchestre giovanili troppo spesso nascono per pura
convenienza economica (una compagine di studenti ha costi nettamente inferiori rispetto ad una
di professionisti): attenzione all’effetto latinoamericano, non vorrei mai che tanti ragazzi
volenterosi fossero condannati alla disoccupazione. Perché purtroppo non si mangia di sola
formazione, in un momento nel quale le nubi all’orizzonte sono ancora dense.n
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IN COPERTINA

Allievo di una leggenda. Maestro, a sua volta, di allievi che hanno

DAVID GERINGAS fatto strada. È David Geringas, il violoncellista lituano, pupillo di


Rostropovich, dal repertorio vastissimo e dalla curiosità esuberante,
dedicatario e primo interprete di molte composizioni, didatta insigne,
da tempo pure direttore d’orchestra, spesso giurato in quei concorsi
internazionali grazie ai quali la carriera di un giovane solista può
decollare.

di
Gregorio Moppi

U n grande musicista che il 29


luglio compie settant’anni.
studenti durante il Festival dello Schleswig-
Holstein. Per i sessanta un raduno di set-
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Da qui ai prossimi mesi tanta allievi al Festival violoncellistico di
questo compleanno importante lo Kronberg». Nella sua Vilnius l’appun-
festeggerà parecchie volte. La prima tamento per spegnere le candeline è
proprio il fatidico 29, con un recital fissato il 23 settembre, con l’Orche-
all’Accademia Chigiana di Siena dove stra di Stato. «Porterò tre composizioni
dal 2005 torna ogni estate a insegna- che in qualche modo simboleggiano la mia
re. Con lui il britannico Ian Fountain, vita. L’Adagio con Variazioni di
suo partner pianistico abituale. In Respighi è un omaggio all’Italia, dove
programma Chopin (Introduzione e trascorro diverso tempo nella casa di Cer-
Polacca brillante op.3, Gran Duo concer- taldo che ho dal 1997. Le Variazioni
tante su Temi di “Roberto il Diavolo” di rococò mi rammentano la vittoria al
Meyerbeer e la Sonata op.65), La calma Concorso “Čajkovskij” di Mosca conse-
del bosco e il Rondò op.94 di Dvořák, guita nel 1970. Con Don Chisciotte di
pagine da Signs, Games and Messages di Strauss commemoro Rostropovich con cui
Kurtág (di cui invece si celebrano i ho studiato il pezzo nel 1969: lui cono-
novant’anni), e Come una specie di infi- sceva Cervantes a menadito e mi ha ini-
nito di Nicola Sani, nuovo direttore ziato alla sua comprensione; dopodiché
artistico della Chigiana. «A fine corso, anch’io ho letto e riletto il Chisciotte».
a Siena, ho anche intenzione di convocare Altre cerimonie per il genetliaco di
un bel po’ di allievi italiani in modo da Geringas sono previste in Russia
creare per l’occasione un grande ensemble di d’autunno: il 17 ottobre suonerà il
violoncelli per mettere su un’altra festa», Doppio di Brahms con il violinista
confida Geringas a telefono dalla siberiano Viktor Tretiakov che cele-
casa di Berlino. «Del resto dai quaran- bra anche lui settant’anni, cosicché
t’anni in avanti, il mio ingresso in ogni il giubilo sarà doppio; pochi giorni
nuova decade è stato scandito da eventi per dopo eseguirà a San Pietroburgo il
me memorabili. Il Quintetto di Schubert Concerto n.1 di Šostakovič e il Con-
fatto assieme al Quartetto Hagen allo scoc- servatorio della città lo nominerà
care dei quaranta. Per i cinquanta, la con- professore onorario, lo stesso titolo
segna di una Medaglia d’oro (nel 1996, che già gli hanno conferito a Mosca
anno delle Olimpiadi) da parte di miei e Pechino.

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Ordine n. 45872 del 25/07/2016 - Licenza esclusiva a Francesco Platoni
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IN COPERTINA

Ma non finisce qui l’elenco di ciò che il tutti gli stessi pezzi: si stufava a sentire in continuazio-
mondo della musica ha preparato in onore di ne soltanto il Concerto di Dvořák a cui invece noi
Geringas. Ci sono dischi in uscita. Nuovi di puntavamo. Riconoscendo l’individualità di ogni allievo,
zecca o riedizioni di registrazioni effettuate a ciascuno assegnava il repertorio migliore per svilup-
con la moglie pianista Tatjana Schatz. Comun- parne potenzialità tecniche e personalità. Dava da stu-
que a riempire d’orgoglio Geringas è soprattut- diare un pezzo non solo perché credeva che lo si potesse
to il doppio CD The Sound of Lithuania far bene, ma in funzione di una crescita artistica. Vole-
(etichetta Dreyer Gaido). «Progetto che mi ha tenu- va che imparassimo dai nostri compagni, quindi ci chie-
to occupato alcuni anni. È un’antologia di pagine per deva di stare in classe anche quando insegnava agli altri.
violoncello e piano di quattordici autori della mia terra. Ed era meraviglioso esserci, anche per ascoltarlo suonare
Il più rinomato oltreconfine è Mikalojus Konstantinas il pianoforte da cui faceva sempre lezione (il violoncello
Čiurlionis, morto nel 1911. Tra gli altri vi sono Dva- non lo toccava quasi mai), traendone esempi musicali
rionas, Karnavičius, Vainiūnas. Le incisioni sono state mirati ad accentuare fantasia ed espressività nell’allie-
fatte a Vilnius in margine a una serie di recital dedicati vo». Naturalmente il suo verbo era considerato
a queste figure, con la particolarità che tutti e sei i pia- sacro in quelle aule. «Rammento che una volta stavo
nisti coinvolti (che avevano a disposizione uno splendido provando gli Stücke in Volkston di Schumann con la
strumento di Fazioli) appartengono, in quanto figli, nostra pianista, senza il maestro. Il primo pezzo comin-
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nipoti, pronipoti, alle famiglie dei compositori». Alla cia piano. “Perché suoni così piano?”, mi rimbrotta lei.
patria Geringas è “Perché così è scritto”,
molto legato. «Adesso rispondo. “Rostropovich
che salgo di frequente sul «La musica non è mai solo segno ha detto che va fatto for-
podio (anche in Giappo- su carta: per estrarne l’essenza te, lo sai”, ribatte. Io
ne, in Cina, a Mosca, al bisogna riversarvi dentro la propria tento di difendere la
Teatro Mariinsky di vita, il talento, la conoscenza volontà dell’autore. Ma
San Pieroburgo), lì lei, ostinata: “Basta così!
profonda della partitura»
intrattengo un rapporto Se Schumann avesse sen-
privilegiato con l’Orche- tito come lo suona
stra da Camera Lituana che con me ha suonato per la Rostropovich, avrebbe sicuramente corretto lo spartito”.
prima volta a Helsinki, in Islanda, a Maiorca. L’anno La pianista stravolgeva l’insegnamento di Rostropovich,
scorso a Vilnius ho debuttato come direttore di balletto che magari una volta aveva sollecitato un allievo a far
in Egle, regina dei serpenti di Eduardas Balsys, più forte quel passaggio perché non lo si sentiva bene, e
partitura stupefacente degli anni Sessanta con cui da lei aveva trasformato la richiesta in dogma. Ma lui non
tanto sognavo di confrontarmi». E in Lituania, a era autoritario. Gli interessava l’intensità del messag-
Klaipėda, nel 2010 ha esordito nella lirica con gio, ecco tutto. Tanto che spesso ci suggeriva, paradossal-
Čajkovskij, Evgenij Onegin. «La stessa Opera con cui mente, di suonare con il naso pur di ottenere un
anche Rostropovich si è avvicinato al teatro. Rammento determinato risultato. Il che non significa si disinteres-
ancora quando ce l’annunciò in classe e l’eccitazione sasse del fattore tecnico. Ad esempio, al principio, io
provata nel presenziare alla première». avevo problemi con la destra, pertanto mi fece lavorare
L’incontro con Rostropovich ha inciso pro- un bel po’ sull’arco. E così faceva con tutti, interessan-
fondamente sull’esistenza di Geringas e sulla dosi personalmente sia degli allievi più geniali come
sua visione della musica. «Ammesso al Conservato- Jacqueline du Pré e Natalia Gutman, sia dei princi-
rio di Mosca con il massimo dei voti che non ero ancora pianti». Geringas studiava ancora con Rostro-
diciassettenne, il primo giorno di scuola mi imbattei per povich quando trionfò al Čajkovskij. «La sera
le scale in Rostropovich. Un allievo gli era venuto a conclusiva c’era Šostakovič ad ascoltarmi nel suo Con-
mancare, perciò aveva un posto libero. Mi disse, “vec- certo n.1. Gli piacqui: ne resta traccia perfino nella sua
chio mio, ti è toccato un gran dono, sarò io a prenderti”. corrispondenza privata, ora edita». In Unione Sovie-
Per dieci anni ho frequentato le sue lezioni, restandogli tica quelli erano anni di rigogliosa fioritura
poi amico. Non sopportava che gli studenti suonassero musicale malgrado la ferocia del regime. «Le

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mura del Conservatorio non lasciavano filtrare ciò che Ma che insegnante è Geringas? «Molto richiesto.
accadeva fuori. Vivevamo come su un’isola in mezzo Come Rostropovich aspiro a far emergere le potenzialità
all’oceano, nutrendoci di pura spiritualità e prenden- dello studente, cui trasmetto tutto ciò che so. Insisto sul
do ispirazione dai grandi che ci attorniavano, come fatto che la musica non è mai solo segno su carta: per
Emil Gilels e David Oistrakh. Poi diversi di noi se ne estrarne l’essenza bisogna riversarvi dentro la propria
sono andati in Occidente. Ed è stato un ulteriore arric- vita, il talento, la conoscenza profonda della partitura.
chimento. Da migranti ci siamo aperti a esperienze nuo- I compositori vogliono inviare messaggi, e questi devono
ve. Io, per dire, uscito dall’Urss ho registrato i venir fuori da ogni esecuzione». Adesso, dopo nove
Concerti di Boccherini, visitato biblioteche in tante anni ad Amburgo, venti a Lubecca e altri nove
parti d’Italia per riportare in vita opere barocche dimen- a Berlino, Geringas è un professore in pensio-
ticate, mi sono dedicato alla pratica del baryton, stru- ne. «Scelta dovuta un po’ a motivi di salute e molto al
mento per cui Haydn ha scritto parecchio, ho desiderio di aver più agio di studiare il violoncello e le
frequentato Ligeti, Dutilleux, Penderecki, conosciuto partiture d’orchestra. Comunque insegnare mi piace
Lutosławski, suonato il Concerto di Virgilio Mortari tantissimo e master class continuo ancora a tenerne (alla
a Santa Cecilia, ricevuto in dedica da Ernst Krenek il Chigiana, a Berlino, Usedom, Interlaken) per i
suo Secondo Concerto che ho proposto a Salisburgo molti ragazzi che mi chiedono d’ascoltarli in vista dei
nel 1983». Geringas ha avuto anche familiarità concorsi internazionali». Ai suoi ex allievi è assai
con Alfred Schnittke. «Ho eseguito i suoi pezzi per affezionato e per alcuni trabocca d’autentica
violoncello dinanzi a lui. E benché allora non potesse ammirazione. Fiero, ne snocciola i nomi:
più parlare a causa della malattia, pure esprimeva le Gustav Rivinius, Jens Peter Maintz, Wolfgang
sue considerazioni sulla mia lettura con i gesti, l’espres- Emanuel Schmidt, Monika Leskovar, Tatiana
sione del volto, i mugolii. Perciò adesso, interpretandoli Vassiljeva, Jing Zhao, Johannes Moser,
e insegnandoli, mi sento depositario della sua volontà». Maximilian Hornung, Sol Gabetta.n

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VIVIEN CHARTRES
violinista prodigio
tra mito e realtà
di
Jonathan Woolf

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DONNE IN MUSICA

N
el maggio 1905 una Chartres, ma senza la pretesa di Inghilterra, Italia, Svizzera e
bambina eseguì in apparire più giovane del vero – America. Una sua commedia
pubblico una serie di eseguiva il Concerto di Beethoven fu rappresentata anche a
assoli di violino alla Queen’s nella stessa sala, con la London Broadway nel 1899.
Hall di Londra. Il suo mana- Symphony Orchestra diretta Vivien nacque nel 1893 e di-
ger, Narcisco Vert, socio an- da Charles Williams. Anni pri- ciassette anni dopo fu oggetto
ziano di Ibbs e Tillett, agenzia ma, nel 1887 Vert aveva orga- del romanzo più noto della
teatrale leader, non aveva pre- nizzato per il giovane pianista Vivanti, I Divoratori, che ha per
so la precauzione di ottenere Josef Hofmann una tournée tema la figura del bambino
una speciale autorizzazione e americana e nel 1890 aveva prodigio. Vivien ebbe in mano
così il mese successivo il padre ingaggiato l’undicenne Mark un violino da quando aveva sei
della violinista, John Chartres, Hambourg. anni, nel 1899. La Vivanti
e lo stesso Vert si videro citati La storia di Vivien Chartres scrisse anche La vera storia di un
in giudizio in base alla legge è particolare nei suoi dettagli Wunderkind per il Pall Mall
per la prevenzione della cru- piccanti e confusi. I suoi geni- Magazine nel giugno 1905 –
deltà sull’infanzia. Anche la tori si sposarono nel 1892. Il proprio mentre il marito era
madre era presente stato convocato in
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in Tribunale, e furo- Nei suoi abiti “da bambina” Tribunale –, un rac-
no esperite consulen- conto che mescola
ze mediche che di-
suscitava un irresistibile interesse fantasia a verità. Ep-
mostrarono come le da parte delle teste coronate: pure, in un articolo
capacità musicali del- Edoardo VII di Inghilterra, il sull’Evening Post di lu-
la bambina fossero principe ereditario di Svezia, glio 1905 si racconta
“anormali” e che ella il Re e la Regina d’Italia, tutti la che avesse ascoltato
non avrebbe soffer- Bronislaw Huberman
to alcunché suonan-
ammiravano e la premiavano a New York giudican-
do il violino. Tutta- do “inumano” far esi-
via la legge era stata violata, padre era un uomo d’affari, bire un bambino così giovane
Vert fu multato di £25 e Cha- un giornalista, sostenitore del con il violino. Ma è altamente
tres di £5. Per colmo di ironia nazionalismo irlandese; sua improbabile che Annie avesse
la bambina non aveva i nove madre era Annie Vivanti, nata avuto la possibilità di udire il
anni che venivano reclamizzati a Londra nel 1866, figlia di piccolo Huberman in quella
ma quasi dodici. Era l’epoca Anselmo Vivanti, un esiliato città e in quel tempo; certa-
dei bambini prodigio: più gio- politico italiano. La madre di mente però il suo orrore per i
vani erano, tanto meglio! Annie era la scrittrice tedesca bambini prodigio sembrò sva-
Questo prodigio si chiamava Anna Lindau. Annie ottenne nire rapidamente quando si
Vivien Chartres. grande notorietà con la pub- trattò di sua figlia. In ogni ca-
Ulteriore notorietà derivò blicazione nel 1890 di Lirica e so, i suoi ricordi inclinano al
dalla di poco successiva morte la prefazione da parte di uno romanzesco e al fantastico
di Vert, e si disse che lo stress dei più grandi poeti italiani, scrivendo di Vivien. La Vivanti
del procedimento penale aves- Giosuè Carducci, che ne elo- raccontava in questo articolo
se non poco contribuito al de- giava il talento paragonandola come due anni e mezzo prima,
cesso. Eppure Vivien faceva a Saffo e ad Elizabeth Barrett a Parigi, sua figlia fosse stata
parte di un mondo di giovanis- Browning. La Vivanti succes- trovata in lacrime dopo aver
simi artisti. Solo poche setti- sivamente passò dalla poesia ascoltato la Zingaresca di Sara-
mane dopo il suo debutto, alla narrativa, scrivendo in ita- sate suonata dal signor Santa
Franz von Vecsey – nato nello liano e in inglese e conducen- Vicca e che appena sei mesi
stesso anno, 1893, della do una vita cosmopolita tra dopo fosse già tra gli allievi del

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DONNE IN MUSICA

grande maestro ceco Ševčík, e dico 15 maggio 1905, seguito rio di Svezia a Stoccolma, il Re
più tardi di Luigi Marescalchi da altri tre recital nella mede- e la Regina d’Italia, tutti la am-
dell’Orchestra di Monte Carlo. sima sala, una volta che il pol- miravano e la premiavano con
La cronologia di questi ricordi verone del caso giudiziario si gioiellini e ninnoli (che ella
sembra confondere luoghi e era spento, nei mesi di marzo, menzionò poi nel suo testa-
date. maggio e giugno 1906. Si esibì mento). I suoi agenti avevano
In effetti, secondo le prime poi al concerto di Adelina pensato a una tournée austra-
notizie biografiche, Vivien Patti del 14 giugno 1906 alla liana sulla scia del tour di suc-
Chartres iniziò i suoi studi vio- Royal Albert Hall e in nove re- cesso del contralto Clara Butt
linistici a Londra con Émile citals a Vienna nello stesso an- nel 1907, ma un rapporto in-
Sauret presso la Guildhall no, suonando poi a Berlino, terno segnalava in termini de-
School of Music, proseguen- Milano, Roma e altrove. Nei ludenti le limitate opportunità
do poi alla scuola di Otakar suoi abiti “da bambina” (fissati per gli interpreti classici in Au-
Ševčík a Praga. La sua prima nelle foto) – equivalente fem- stralia: «In quel luogo non ci si in-
apparizione come solista è minile del vestitino da marina- teresserà della Chartres. I soli vio-
dell’11 gennaio 1905 a Praga io usato dai piccoli Elman e linisti che interessano sono Kubelik
in un concerto della Filarmo- Vecsey – suscitava un irresisti- e Elman, e con molti dubbi circa
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nica, all’età di undici anni. Il bile interesse da parte delle te- quest’ultimo».
suo primo recital alla Queen’s ste coronate: Edoardo VII di Prima del suo dodicesimo
Hall di Londra fu in quel fati- Inghilterra, il principe eredita- compleanno Vivien aveva an-
Vivien Chartres con la che composto alcune canzoni,
madre, la scrittrice pubblicate da Ricordi, mentre
Annie Vivanti era ancora a scuola a studiare
alla West Heath School di
Ham Common, nel Surrey. Si
dice che parlasse e scrivesse in
quattro lingue: inglese, tede-
sco, francese e italiano.

Vivien Chartres è stata attiva


come solista dal 1905 a poco
prima della Prima Guerra
Mondiale. Era presentata dagli
agenti Ibbs e Tillett e nel loro
catalogo 1908-1909 figura in
cima alla lista delle violiniste
soliste a fianco della famosa
Lady Hallé (Wilma Neruda),
di Marie Hall e May Harrison,
e accanto ai violinisti (maschi
e femmine comparivano in
elenchi separati!) Sarasate,
Ysaÿe, Kreisler, Thibaud, oltre
a Vecsey, Szigeti, Elman, agli
emergenti Catterall e Rebner
e agli eminenti professionisti
più anziani Sauret, Hess e
Thomson. Era ancora in cima

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alla lista nel 1911-1912 insie- proteggerli dagli attacchi della


me a Ysaÿe e Kreisler, ma già Luftwaffe – nella sua casa di
nel 1914-1915 ne era scom- Hove sulla costa meridionale
parsa mentre apparivano nuo- dell’Inghilterra. Nel frattempo
vi nomi: Enescu, Menges, Annie Vivanti era messa agli
Kocian, Zimbalist e Manén. arresti domiciliari come diretta
Il suo repertorio è stato ine- conseguenza delle leggi anti-
vitabilmente limitato e, prima semite di Mussolini, ma visse
che nel tempo potesse am- abbastanza a lungo per sapere
pliarsi, la sua carriera terminò. della morte di sua figlia, e infi-
Nel suo repertorio c’erano al- ne morì il 20 febbraio 1942.
cuni Concerti classici. Nel- Vivien Chartres è nata quan-
l’evento del luglio 1905 ripor- do le donne musiciste stavano
tato dall’Evening Post suona il consolidando la loro posizione
Concerto in Sol minore di Bruch, sulla scia di Wilma Neruda,
la Fantasia Appassionata di immensamente popolare in
Vieuxtemps e la Fantasia sul Inghilterra. Tra le violiniste
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“Mosè” di Paganini, con suono nate fra il 1884 e il 1898 si ri-
“piccolo” ma intonazione pre- cordano Marie Hall, Marjorie
cisa, cuore e sicurezza. L’anno Hayward, Lea Luboschutz,
seguente, il 19 ottobre 1906, al Adila Fachiri, Renée Chemet,
Conservatorio Verdi di Milano Stefi Geyer, Yvonne Astruc,
propone il Concerto in Mi minore May Harrison, Mary Legge,
di Mendelssohn, un’Aria di Kathleen Parlow, Jelly d’Ara-
Bach (presumibilmente l’Aria nyi, Isolde Menges, Daisy
sulla IV corda), un Minuetto di Kennedy, Winifred Small,
Händel, la Faust Fantasie di Thelma Given, Cecilia Hansen
Gounod-Wieniawski, una me- e Alma Moodie. Di queste, la
lodia di Elgar – probabilmente d’Aranyi, la Menges e la Ken-
Salut d’amour – e termina con nedy erano contemporanee
la virtuosistica Zingaresca di della Chartres. Quasi tutte fe-
Sarasate. cero incisioni, così che oggi
Il 19 luglio 1915 Vivien ave- possiamo conoscere qualcosa
va sposato a Milano Arthur della loro arte. Non ci sono
Lindsey Burns, direttore ge- prove che a Vivien fosse mai
nerale della Singer Sewing stato chiesto di incidere o, se
Machine Company. Ne nac- mai lo fu, nulla è sopravvissuto.
quero due bambini, ma Burns Di lei rimane una breve sto-
morì nel 1925. Due anni dopo ria dai colori vivaci, contrad-
Vivien si sposerà di nuovo, dittoria e un po’ triste, la storia
con un amico del suo defunto di un talento che durò poche
marito, diventando Vivien stagioni e storicamente è in
Young e tornando in Inghilter- gran parte tributaria del rap-
ra. Depressa per il declino fi- porto della violinista con la sua
sico del marito molto più an- fantasiosa e brillante madre
ziano, Vivien si suicidò con il Annie Vivanti.n
gas nel 1941 – con la maschera Traduzione dall’inglese di
a gas fornita ai cittadini per Gianluca La Villa

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MARIO MAGGI
il musico collezionista
di
Gioele Gusberti
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ANNIVERSARI

Al più nobile e alto valore del collezionismo appartiene la vita di Mario Maggi,
musicista e per certi versi pioniere di ciò che è l’organologia nella sua accezione più
completa. Il frutto di questa passione ed entusiasmo è raccontato da una vastissima ed
eterogenea collezione di strumenti musicali, sia occidentali che etnici, perfettamente
conservata presso un fondo privato il quale, benché ampiamente catalogato, risulta
ancora sorprendente.

O ggi lo scrivere di Liberato nel ‘44 dal campo di Tuttavia nutriva per l’insegna-
Mario Maggi non è lavoro di Allach in Baviera, mento un affetto mai sopito, e
mosso dal desiderio tornò nella sua Cremona con- grazie al professor Raffaello
di confortare la carica emotiva tando sull’aiuto di amici come Monterosso (Direttore della
del ricordo, semmai, a cento Flaminio Varesi, conoscenza riformata Scuola di Paleogra-
anni dalla nascita (23 giugno ateniese, con il quale si ritrovò fia e Filologia Musicale a Cre-
1916), il movente giace nel a suonare nella Radiorchestra mona) ottenne l’equipollenza
dovere di rendere omaggio alla lombarda, uno dei primi dei titoli di studio, potendo
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sua figura che ha abbracciato “grandi esperimenti” di rina- così accedere alla cattedra nel-
teneramente l’arco temporale scita culturale. Venne inoltre la Scuola Media prima e alle
nel quale, usciti dalla Grande assunto dalla ditta Anelli Pia- Magistrali poi. La sua idea
Guerra, rinasceva la “nuova noforti (nata a Codogno nel d’insegnamento esulava dalla
cultura” italiana, poi solita metodologia e
influenzata da ciò che applicava invece il con-
fu il Fascismo, ed infine Il suo desiderio di collezionismo cetto di pensiero divergente
proiettata verso il Ter- ha sempre esulato dal senso (ovvero l’osservazione
zo millennio (dipartì degli affari poiché lo scopo del problema da diverse
nel 2009). palese era documentare la angolazioni, contrap-
Ripercorriamo la sua storia degli strumenti musicali posta alla logica
storia stando seduti nel sequenziale che preve-
salotto di casa Maggi de invece una soluzione
con il figlio Giorgio, sfoglian- 1836 e trasferitasi a Cremona diretta al problema): egli rite-
do grandi volumi e ammiran- nel 1896) e non ancora tren- neva necessario che il discente,
do gli strumenti riposti nelle tenne diventò uno tra i suoi per entusiasmarsi alla musica,
vetrine, così numerosi da ren- più accreditati accordatori, dovesse essere anche parte
dere addirittura con vaghezza iniziando a viag giare per attiva nella creazione del pro-
il perimetro della stanza. seguire l’evoluzione degli prio strumento e non vittima
strumenti venduti (nella colle- di un’implacabile standardiz-
La vita del Maestro Maggi, zione oggi è conservato, tra zazione dell’apprendimento.
come quella di molti suoi coe- l’altro, lo schema del “tempe- Seppur contrastato in qualche
tanei d’altro canto, è netta- ramento Anelli”): un ottimo situazione dalla vecchia tradizio-
mente suddivisa in due dalla impiego con indubbie soddi- ne (che ancora oggi permane),
guerra (quindi dalla prigionia), sfazioni suggellate dalla dedi- l’applicazione di questa meto-
che se da un lato offuscò la ca «Maggi è entrato nell’Empireo dologia e il suo incessante
giovinezza degli studi al Con- dell’Artigianato d’Italia. Il Primo entusiasmo gli valsero la stima
servatorio di Piacenza e del del Mondo» di pugno di Cesare da parte di molti colleghi e
diploma di violino ad Atene, Augusto Tallone (1895 – presto, coronando un suo
dall’altro conferì maggior luce 1982) dell’omonima ditta di sogno, divenne insegnante di
a quanto avvenne poi. pianoforti. violino presso la Scuola di

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Liuteria, attiva da un venten- dell’oggetto musicale, di


nio (era difatti nata con Regio assemblarli successivamente
Decreto nel 1938). (specie nel caso di strumenti a
Parallelamente egli continuò tasto come organi portativi
a suonare nell’Accademia Cre- per i quali egli fece molti studi
monese di Marco Brasi e poi, sul canneggio ideale).
alla morte di quest’ultimo, di Il suo desiderio di collezio-
Ennio Gerelli, iniziando ad nismo ha sempre esulato dal
interessarsi al suono degli stru- senso degli affari - sebbene
menti antichi e alla prassi ese- egli comprò e cedette mirabili
cutiva. Oggi le foto di quei pri- strumenti, come una viola di
mi concerti “in stile” possono Pressenda e alcuni violini di
addirittura far sorridere, men- Enrico Ceruti e di Ornati -
tre a nostro parere esse meri- poiché lo scopo palese era
tano di essere lette come pri- documentare la storia degli
me testimonianze di quel strumenti musicali, sul model-
desiderio di riscoperta che lo proposto da The History of
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ancor oggi anima la ricerca. Musical Istrument di Curt Sachs,
La convinzione dell’assoluta colmando con la ricostruzione
possibilità e del dovere di rico- i vuoti dati dall’irreperibilità di
struire gli strumenti come era- alcuni esemplari. È così quindi
no all’epoca era nata fin dal che nella sua collezione si
1937 quando Mario, poco più ritrovano una lira da braccio
che ventenne, fu chiamato ad opera di Stefano Conia, una
come collaboratore per l’alle- pochette di Riccardo Bergonzi
stimento della mostra sull’ope- ed una del Morassi, una viola
ra di Antonio Stradivari: in da gamba del compianto
quell’occasione egli era stato Takashi, un violino “barocco”
coinvolto in molte discussioni, di Scolari, ma anche curiosi
dalle vernici ai modelli esiti, come la copia della vio-
costruttivi, ed in tutte, oltre ad letta conservata presso il con-
apprezzare il valore teorico, vento del Corpus Domini di
intravedeva un’importanza Santa Caterina de’ Vigri ad
pratica. Al tempo però aveva opera di Claudio Amighetti, ed
raccolto solo i consensi di anche terribili testimonianze
occasionali entusiasti (seppur delle “mostruosità” liutarie,
veri cultori) ma ora, con l’inse- come il violino piccolo attri-
gnamento presso la Scuola di buito alla scuola Amati ingran-
Liuteria, le sue idee attiravano dito da Rodig Johann, che lo
le simpatie intellettuali anche ha sventrato e vi ha aggiunto
dei liutai. Maggi infatti non ave- parti di legno per ricondurlo
va nessuna ambizione liutaria, alle misure abituali. Oltre a
egli era “semplicemente” un questo la collezione Maggi,
erudito e sulla base dei suoi che annovera circa duecento
disegni iniziò a commissionare strumenti, accoglie anche alcu-
a molti dei suoi allievi varie ni originali dell’affascinante
parti di strumenti, riservando- strumentario sette-ottocen-
si, per proprietà intellettuale tesco, dalla chitar ra lira al

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ANNIVERSARI

rico, oltre al già citato Gerelli


con la Camerata di Cremona
(compagine oggi ancora atti-
va), contribuirono molte per-
sonalità come Giulio Franzetti
ed i fratelli milanesi Alfredo e
Tito Riccardi, con i quali ini-
ziarono le esecuzioni “filolo-
gicamente informate” ante lit-
teram. Un vero e doloroso
peccato è l’assoluta irreperibi-
lità delle registrazioni, rigoro-
samente live, dei molti concerti
che Maggi tenne in piccole
formazioni da camera e da
solista sia sul violino che sulla
viola e sulla viola d’amore.
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L’eredità di Mario Mag gi,
materiale ma soprattutto spi-
rituale, ovvero la sua curiosità
e il suo desiderio di sapere, si
è radicata nei due figli Gior-
gio e Sergio che, ancora con il
padre vivente, contribuirono
ad ingrandire la collezione e a
nutrire di nuovi studi la
biblioteca di famiglia. Proprio
grazie alla loro capacità, sia
scientifico-teorica sia pratica,
che richiama lo spirito del
mélophone (uno strumento del rapporto con Elia Santoro, padre, la memoria di Mario
ad ance libere con tastiera e giornalista e studioso dell’epo- Maggi è rimasta viva, a testi-
mantice interno), da strumenti ca d’oro della liuteria, e le pub- monianza del suo ruolo fon-
meccanici a curiosi exploit liu- blicazioni, su tutte il volume damentale per la città di Cre-
tari come il violino tromba, ed Viole da gamba e da braccio nelle mona e per i suoi mille e più
infine mezzi di riproduzione figure sacre delle chiese cremonesi discepoli che oggi pros eguo-
del suono come il grammofo- edito da Turris. no quella meravigliosa arte
no, nonché i manoscritti degli Dal punto di vista musicale, che è la costruzione di stru-
studi di Maggi, frutto anche a quest’opera di recupero sto- menti musicali.n

GIOELE GUSBERTI. Violoncellista cremonese, svolge attività concertistica e discografica


con ensemble specializzati nella prassi esecutiva e nell’ambito delle esecuzioni
storicamente informate, nonché in vari dipartimenti di musica antica attivi in diversi Istituti
italiani; si occupa inoltre di promozione del patrimonio musicale italiano dal Sei
all’Ottocento collaborando con diverse case editrici nazionali. Per Armelin ha pubblicato il
volume Trattenimento per Ensemble di Violoncelli dedicato a sue trascrizioni a tre e quattro
parti tratte dal repertorio barocco e romantico. Dal 2008 è direttore artistico dell’Ensemble
“Il Continuo” di Cremona.

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GRANDI STRUMENTI

Violino
Giuseppe
Guarneri “del Gesù”
“ex Brusilow”
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Cremona 1743
di
Alberto Giordano

N
ella breve carriera liutaria di Giuseppe mancanza di notizie certe sugli ultimi atti della
Bartolomeo Guarneri, a noi nota tra la sua vita, storicamente poco corretto e soprat-
fine degli anni Venti del Settecento e il tutto riduttivo per il suo artefice. Questa svolta
1744, anno della sua morte, l’ultimo periodo è stilistica e funzionale ebbe diverse ragioni, una
il più affascinante ed enigmatico. I violini pro- delle quali forse identificabile con la morte di
dotti a partire dagli anni Quaranta rivelano una Antonio Stradivari, occorsa nel 1737, che certa-
particolare relazione tra intuizione, creatività e mente ebbe un forte effetto nell’ambiente liuta-
una complessa e forse sofferente interiorità del- rio cremonese: una morte che introdusse la fine
l’artefice: condizioni queste che condussero il della grande tradizione cittadina. Furono questi
Guarneri ad esiti sorprendenti non solo per anni di grandi cambiamenti in Italia e in Euro-
noi, ma fors’anche per i suoi contemporanei. pa che possiamo così brevemente riassumere:
Le cause e le ragioni rimarranno probabilmente - l’era barocca con le committenze delle corti
oscure: a partire dai primi violini etichettati aristocratiche era ormai giunta al suo epilogo
all’inizio degli anni Trenta, segnati da un’attitu- - l’Italia, a causa delle Guerre di Successione,
dine quasi classicista dalle suggestioni stradiva- divenne dopo più di un secolo nuovamente
riane, si assiste ad una rapida evoluzione dello campo di battaglia nel quale giunsero a scon-
stile che portò Giuseppe Bartolomeo alla svolta trarsi gli eserciti francesi e austriaci
radicale degli ultimi anni, svolta contrassegnata - nonostante l’occupazione militare la qualità
da una irruenta individualità, dal forte aspetto media della vita nell’Italia settentrionale tende-
espressionista. Considerare quest’attitudine va a migliorare
quale unico risultato di un animo tormentato e - l’ambiente culturale lombardo e milanese in
di una selvaggia genialità risulta tuttavia, in particolare si dimostrava estremamente ricetti-

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Fotografie: Linea-Tre Cremona

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vo alle nuove idee illuministiche che giungeva- spessorazione dei piani armonici, nel posizio-
no dalla Francia nare le effe di risonanza, nello sperimentare
- la funzione della musica cessa di essere solo diverse lunghezze di corda vibrante. Non fu
encomiastica o liturgica, un nuovo mercato del- forse l’unico innovatore italiano, ma mentre la
la musica prospera a Venezia, Milano, Napoli e maggior parte dei liutai era intenta ad interpre-
altre città tare modelli steineriani allora di gran moda, il
- una nuova generazione di musicisti professio- nostro (così come Giovanni Battista Guadagni-
nisti necessita di strumenti dal suono più pieno ni) lo fece a modo proprio, senza mediazioni.
e ricco, che possa riempire le ampie e rumorose Per questo motivo, pur con tutte le sue con-
sale dei teatri. traddizioni, Giuseppe Guarneri “del Gesù”
Le ricerche di Giuseppe Guarneri corsero in cavalcava la modernità: nello sperimentare un
quest’ultima direzione: i suoi clienti furono con tipo di “motore” nuovo per i suoi violini, egli
ogni probabilità violinisti professionisti in cerca recupera una vecchia forma cremonese della
di un suono potente, di un’efficace macchina famiglia Amati, utilizza dell’acero meraviglioso
sonora, nella quale nessuna decorazione veniva e una vernice dalla pasta sontuosa e dall’accesa
richiesta e forse, un tocco di bizzarria persino colorazione: e di certo suona a noi quasi beffar-
apprezzato. L’approccio tecnico-liutario di do il costante richiamo nei suoi ultimi violini alla
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Giuseppe Bartolomeo si rivela quindi pragma- liuteria di Brescia, l’eterna rivale di Cremona.
tico e sorprendentemente razionalista: se da un
lato dimostra un certo disinteresse per gli Secondo la certificazione che accompagna que-
aspetti estetici formali della tradizione, dall’al- sto splendido violino, esso venne costruito tra
tro si rivela estremamente preciso e curato nella il 1742 e il 1743. Nulla si sa della sua vita fino
scultura delle bombature, nel pianificare la ai primi anni Trenta del Novecento, allorché la
ditta J. & A. Beare ne certificò l’originalità e la
proprietà a un certo Mr. Courbin di New York.
Da allora lo strumento è rimasto accasato negli
Stati Uniti: acquistato dal filantropo Theodore
Pitcairn nel secondo Dopoguerra, il violino
venne prestato al talentuoso violinista di origi-
ne russa Anshel Brusilow, Primo Violino di
Spalla della Philadelphia Orchestra, che lo ten-
ne a tutto il 1968.
Sebbene lo strumento rechi le tracce di un’in-
tensa vita lavorativa, il suo aspetto appare oggi
comunque sorprendentemente sano (pochissi-
me sono le rotture) e tonico nelle condizioni
conservative strutturali. L’interno della cassa
appare ben conservato e, nonostante la man-
canza dei tasselli di testa, esso mostra tutte le
tracce più tipiche del lavoro di Giuseppe Guar-
neri. I tasselli centrali in abete furono lavorati
con veloci colpi di sgorbia e terminati a taglio,
senza alcuna ulteriore finitura, e le controfasce,
anch’esse in abete, vi furono saldamente inseri-
te. Varie sono le tracce a testimoniare una lavo-
razione veloce e diretta: la fascia della “C” (lato
Mi) risulta profondamente crepata, e profondi
sono i segni dei denti della pialla, visibili in alcu-

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ni punti anche all’esterno; altre tracce furono che ne rendono particolarmente tattile l’anda-
lasciate dalla sgorbia sull’interno delle fasce mento. Nonostante questa manifestazione di
durante l’assottigliamento delle controfasce. In gestualità diretta, la bordatura del violino, vista
generale tutta la preparazione delle fasce venne da giusta distanza, riacquista una sua bilanciata
eseguita con veloce noncuranza: oltre ai segni eleganza che si esprime in un efficace e curato
all’esterno di ustioni prodotte dal calore del raccordo con la bombatura.
ferro, si notano altre piccole fratture e una Se l’ultimo periodo di Guarneri è contraddi-
disposizione delle fiamme dell’acero volonta- stinto da una certa durezza del disegno e della
riamente casuale. scultura, soprattutto nelle effe e nei riccioli, in
Eccellente la qualità dell’acero impiegato, dal- questo caso ci troviamo ad ammirare nei fori
la marezzatura ampia, forte e profondissima armonici una linea che, sebbene mostri la con-
che esalta la scultura del fondo: quale conse- sueta asimmetrica individualità, si porta verso
guenza di un deciso lavoro di rasiera condotto una sensibilità più classica e quasi elegante,
in senso longitudinale, le fiamme dell’acero si anche in questo caso dalla suggestione brescia-
alzano e si abbassano creando così una mobilità na. Sistemati simmetricamente rispetto alla
che enfatizza l’alta voluta della bombatura e il giunta, i fori superiori risultano non perfetta-
suo scendere garbato verso i bordi. Più curato mente allineati, in particolare quello del “Mi”
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il piano armonico, meno segnato dagli attrezzi che giace circa un millimetro più basso rispetto
da lavoro e finito questa volta con bella cura, al suo corrispondente: l’andamento diviene
secondo un’impostazione che potremmo defi- così asimmetrico scendendo verso il basso,
nire quasi bresciana. dove troviamo i fori inferiori eccentrici rispetto
Ciò che fortemente attrae in questo meravi- sia alla giunta che al bordo esterno. La sensa-
glioso violino è un potentissimo senso di scul- zione è che la tracciatura non fu eseguita con
torea tridimensionalità, che porta l’osservatore modelli di effe interi come quelli stradivariani,
all’irresistibile tentazione di toccarne la superfi- ma da semi-modelli che potevano essere utiliz-
cie, di sentirne il suo imprevedibile sviluppo zati con maggiore libertà. Di particolare effetto
con il leggero scorrere delle dita. La sguscia del nella lavorazione delle effe è la sgusciatura delle
fondo ad esempio, ancora rivela il percorso del- palette che, iniziata a sgorbia e rasiera, venne
la sgorbia, definito da gobbe e avvallamenti, conclusa con una decisa azione abrasiva che ha
terminato con un vigoroso raccordo di rasiera interessato tutta la tavola armonica.
lungo la vena, che ne esalta l’irregolarità dello Il pezzo di acero da cui venne estratta la testa
sviluppo. Altri segni evidenti sono piccoli tagli dovette essere di stretta misura se, come evi-
di coltello a fianco del filetto, e soprattutto dente dalla vista frontale, il Guarneri ebbe ad
quelli lungo il percorso del bordo e delle punte aggiungere due piccoli pezzi per raggiungere

Segni della pialla dentata Tassello superiore

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un’adeguata larghezza. Stretto quindi nella smusso, tagliato a scalpello, venne ripassato con
visione frontale, il ricciolo si sviluppa nei suoi un garbato lavoro di arrotondamento che ne ha
percorsi laterali con grazia e persino con una ingentilito l’aspetto.
certa morbidezza di scultura che, in questo La vernice che ricopre i violini di ultima pro-
caso, nasconde efficacemente i segni della sgor- duzione di Guarneri “del Gesù” risulta oggi
bia. Non è dato sapere se Giuseppe Guarneri estremamente differenziata per spessore, tessi-
facesse uso di modelli, ma lo sviluppo dei giri, tura e colorazione: dal giallo tenue e dorato del-
eseguiti con spontanea immediatezza, sembra l’Alard del 1742 alla forte pigmentazione e al
allontanare questa ipotesi: guardando la testa ricco spessore del Cannone del 1743, si assiste ad
dall’alto è evidente l’andamento fuori asse della un repertorio dalle varie soluzioni cromatiche e
chiocciola che alterna zone sopra-squadra ad materiche. Nonostante l’intensa usura che ha
altre sotto-squadra, in un alternarsi di pieni- parzialmente velato la bellezza del sottofondo
vuoti, di piacevole imprevedibilità. nella parte inferiore del fondo, il Brusilow risulta
La scultura dei giri inizia con una sgusciatura oggi vestito di una leggera e trasparentissima
laterale piuttosto forte e decisa, eseguita con vernice dalla morbida tessitura: in alcuni punti,
una sgorbia ben curva, e si approfondisce con soprattutto sul ricciolo e sulle CC del fondo,
lo scorrere della chiocciola fino all’occhio; lo nelle lacune prodotte dalla rasiera, appare una

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minuta e fitta craquelure, forse occorsa quando il cartiglio d’origine, sostituito da una copia di
violino era ancora giovane. La colorazione buona qualità: non manca ovviamente il tri-
arancio chiaro enfatizza il sottofondo che, seto- gramma cristologico che ha dato origine all’or-
so e profondo, rilancia verso lo sguardo dell’os- mai famoso nomignolo con il quale il liutaio da
servatore un’indimenticabile sensazione di due secoli viene identificato. In un prezioso
brillante tridimensionalità. contributo al catalogo della mostra dedicata al
bicentenario della famiglia Guarneri celebrato a
GIUSEPPE BARTOLOMEO GUARNERI Cremona nel 1998, don Andrea Foglia (oggi
“DEL NOME DI GESÙ” direttore dell’Archivio Storico Diocesano)
Così come molti altri violini di Giuseppe Bar- affrontò con efficacia l’analisi iconologica del
tolomeo, anche questo esemplare è privo del cartiglio, dimostrando quanto il Cristogramma

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racotta, che andarono ad ornare edifici e porta-


li, e divenne un marchio usato da artigiani e
commercianti.
Identico tra loro invece il messaggio conte-
nuto. Il trigramma, composto dalle prime lette-
re del nome di Gesù nell’alfabeto greco (poi
latinizzato nel medioevo in Jesus Hominum Salva-
tor per renderlo più comprensibile ai fedeli)
evoca il Nome di Gesù in tutta la sua potenza
divina, ontologica e teurgica. Il nome è quindi
portatore di salvezza, è protezione invocata
contro il Male, è suono, è manifestazione tra-
scendentale del Logos, quello stesso Logos che
introduce il Vangelo di Giovanni.
Alla luce di queste considerazioni il nomi-
sia da riferirsi alla predicazione di San Bernar- gnolo attribuito probabilmente dagli antiquari
dino a Cremona piuttosto che all’insegna dei parigini già all’epoca di Paganini, risulta incom-
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Gesuiti. Da un punto di vista rigorosamente pleto o quantomeno troppo generico.
storico, un eventuale patronato da parte dei Piuttosto che “del Gesù”, Giuseppe Bartolo-
seguaci della Compagnia di Gesù non può esse- meo Guarneri dovrebbe più correttamente
re considerato, dato (come indicato da Foglia) essere appellato “del Nome di Gesù”.n
che nei collegi cremonesi dell’Ordine, salda-
mente allineati ai dettami controriformisti tri-
dentini, non venivano consentite attività
mondane quali la musica, lecite invece in ambi-
to aristocratico. Peraltro, da un punto di vista
iconografico, il trigramma cristologico dei
Gesuiti presenta alcune fondamentali differen-
ze da quello del liutaio, quali la croce latina e la
presenza di tre chiodi ordinatamente disposti
alla base, simbolo della passione del Salvatore. Il simbolo dei Gesuiti La ruota di San Bernardino
Maggiore invece è la relazione con la ruota ber-
nardiniana, scandita anch’essa da una raggiera
solare, entro la quale il trigramma viene immes- MISURE PRINCIPALI DELLO STRUMENTO
so in una croce greca. Della predicazione del Lunghezza del fondo: 352,8 mm
frate minore nella Cremona quattrocentesca Larghezza massima superiore: 165 mm
sono rimaste numerose tracce: il simbolo con il Larghezza centrale: 109,4 mm
quale il grande predicatore era solito sostenere Larghezza massima inferiore: 204,6 mm
le proprie orazioni divenne motivo comune in Diapason: 193 mm
innumerevoli formelle, in marmo, legno o ter-

ALBERTO GIORDANO. Diplomatosi a Cremona presso la Scuola Internazionale di


Liuteria nel 1984 sotto la guida dei maestri Conia e Zambelli, frequenta il laboratorio di
Sesto Rocchi e di Joseph Curtin & Gregg Alf. Dal 1987 vive e lavora a Genova, dal 1994
collabora alla conservsazione del violino di Paganini il “Cannone”. Autore di ricerche
d’archivio sulla storia del “Cannone” e della liuteria genovese, ha al suo attivo numerose
pubblicazioni, articoli, saggi e conferenze tenute in Italia e all’estero. Nel 2015 ha
conseguito con lode e dignità di stampa il diploma di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte
e Valorizzazione del patrimonio Culturale; recentemente è stato insignito dalla Fondazione
Cologni di Milano del titolo di “Maestro d’Arte e Mestiere”.

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YOGA E DIDATTICA STRUMENTALE

Yoga e
patologie professionali
di
Alfredo Trebbi
www.alfredotrebbi.it
www.facebook.com/alfredo.trebbi.5
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Yehudi Menuhin, possono far rientrare tutto un complesso di
appassionato cultore dello Yoga conoscenze che hanno a che fare con la consa-
pevolezza e la piena espressione di sé. Per mol-
to tempo la scuola ha trascurato questo aspetto
della vita del musicista, lasciando all’iniziativa
individuale l’onere di trovare soluzioni ai possi-
bili disagi derivanti da un uso improprio del
proprio fisico durante l’attività musicale: si è
creato così tutto un passaparola riguardante
miracolose terapie, grandi luminari, spettacolari
e risolutivi trattamenti… Ma quanto c’è di fon-
dato? Quanto funzionano queste cose?
Lo Yoga è una medicina della salute, e non
della malattia o dell’infermità. Sembra strano
detto così: non “cura” nel senso cui siamo abi-
tuati a pensare comunemente, non si limita a
tamponare lasciando tutto più o meno
com’è… Lo Yoga scuote, trasforma, per
“ricreare” le condizioni ottimali affinché l’es-
sere umano ritorni ad uno stato di benessere,
che secondo lo Yoga non si può definire sem-
plicemente “assenza di malattie”… La pratica
costante pone l’individuo in una poderosa pro-
spettiva evolutiva, che ha come scopo la ricer-

È
ca ed il mantenimento di un equilibrio fisico,
solo di recente – e comunque molto in mentale, emozionale e, per chi ci crede, spiri-
ritardo rispetto alla reale esigenza… - tuale. Lo Yoga insomma non è “contro”, lo
che nei Conservatori di Musica è stata Yoga è “pro”: promuove la salute ed il benes-
introdotta una nuova disciplina di studio: tec- sere piuttosto che “combattere” le malattie.
niche di consapevolezza e di espressione Questo è il suo modo di agire, ciò che lo diffe-
corporea. All’interno di questa definizione si renzia enormemente dalla maggior parte dei

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YOGA E DIDATTICA STRUMENTALE

trattamenti e terapie occidentali che agiscono limita il potenziale di trasformazione e la piena


per annientare il sintomo, ignorando la causa espressione di se stesso. Il problema è un’op-
che lo ha generato. portunità che si presenta a noi in abiti da lavo-
Lo Yoga, millenaria forma di autoterapia, ha ro: nel momento in cui iniziamo a riorientare la
dunque un atteggiamento rivoluzionario verso nostra vita, a cambiare i nostri pensieri e com-
il tema della salute: siamo stati condizionati fin portamenti, il problema, che si alimenta di que-
dalla nascita a mettere il “problema” nelle mani sto, inizia a perdere energia…
di qualcun altro, il “risolutore”, affinché se ne Torniamo dunque al musicista ed ai suoi dub-
occupi e ce ne liberi… Lo Yoga fa a pezzi que- bi. Cosa sono dunque quelle che in campo
sta “illusione”, rimbalzandocelo indietro, nel medico si definiscono oggi con l’inquietante
senso che ci risveglia da termine di patologie
questo sonno ad occhi Sapere qual è il centro, cioè professionali? Sintetiz-
aperti spronandoci a zando, sono le problema-
capire che il problema
la postura salutare, presenta tiche conseguenze dello
non è qualcosa che ci è una serie di importanti svolgimento di un lavoro
capitato per caso o per vantaggi. Quando si termina specializzato che com-
sfortuna e di cui dobbia- la sessione di studio bisogna porta una serie di movi-
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mo sbarazzarci, no… Lo riportare la struttura allo menti ripetitivi: per
Yoga ti dice che il pro- esempio, il piastrellista
blema è legato al tuo stile
stato di equilibrio che sta molte ore in
di vita, alle tue cattive ginocchio e sviluppa pro-
abitudini, alla tua incapacità di gestire in modo blemi a queste articolazioni, l’impiegato che
sano ed equilibrato il corpo e la mente… Di passa molte ore seduto malamente al computer
più: afferma che solo modificando radicalmen- e sviluppa problemi alla schiena o ai polsi, l’ar-
te le tue convinzioni e il tuo stile di vita potrai tigiano o l’operaio costretti a posture squilibra-
giungere ad una vera e duratura soluzione. Del te e prolungate che causano cervicalgie,
problema ahimè te ne devi occupare tu, insom- lombalgie e quant’altro… e così via. Senza con-
ma, non un massaggiatore, un fisioterapista, tare poi tutti i riflessi che tutto ciò comporta a
uno psicologo od altro operatore della salute… livello psichico… ma non divaghiamo. Ora,
questi agiscono dall’esterno, una volta che la come ben sappiamo, ogni strumento musicale
loro azione si interrompe nel volgere di poco si contraddistingue per movimenti e posizioni
tutto ritorna come prima. Non sono loro i pro- specifiche: questo significa che ogni strumenti-
tagonisti del percorso di guarigione, sono tut- sta dovrà azionare maggiormente muscoli della
talpiù dei consiglieri, delle guide, ma non i parte destra piuttosto che della parte sinistra
risolutori. Il risolutore sei Tu. Questa cosa del corpo, allungarne alcuni e accorciarne altri,
all’inizio appare davvero dura da accettare, tut- sbilanciare la postura in un verso o nell’altro, e
tavia è la cruda realtà. tutto questo ahimè per molte ore al giorno.
È all’interno di questa straordinaria visione Queste azioni sbilanciate, se reiterate, nel tem-
tramandataci da una cultura di grande saggezza po possono facilmente creare problemi. Un
come quella yoghica che va ricercata la via per muscolo della schiena che lavora per ore col
dipanare il bandolo di questa matassa. La logica tempo si contrae, un altro che non usiamo mai
di questa stupefacente disciplina non è quella di si indebolisce… debolezza a destra, contrazio-
sbarazzarsi del problema quanto piuttosto di ne a sinistra, la colonna vertebrale subisce dei
utilizzarlo come combustibile per l’evoluzione contraccolpi, perde la linea, viene deviata. Pas-
dell’individuo: è l’individuo come è ora – e non siamo così tanto tempo in questo modo che la
il dolore, il malessere, il disagio – il solo ed uni- mente infine si convince che quella deviazione
co problema, dunque la sua ignoranza, la sua è “giusta”, e finisce per prenderla per buona.
pigrizia, le sue illusioni, cioè tutto ciò che ne Da quel momento in poi smette di correggerla:

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