L’OSSERVATORE ROMANO
Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004
Anno CLXIII n. 259 (49.476)
A Gaza muore
un bambino
ogni 10 minuti
La denuncia
dell’O rganizzazione
mondiale della sanità
I
n tempo di pace, dieci minuti bastano per prendere
un caffè. Ma in tempo di guerra, dieci minuti ba-
stano per morire. Come accade a Gaza: in media,
ogni 600 secondi viene ucciso un bambino. Il dato arri-
va dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il
cui direttore, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ieri ha in-
vocato davanti al Consiglio di sicurezza dell’Onu il ces-
sate-il-fuoco. A Gaza, ha sottolineato, il sistema sanita-
rio è «in ginocchio», con la metà dei 36 ospedali della
Striscia che non funzionano più a pieno regime e una
situazione sul campo «difficile da descrivere» e persino
da immaginare: «I corridoi dei nosocomi sono pieni di
feriti, malati e moribondi, gli obitori traboccano, gli in-
terventi chirurgici si fanno senza anestesia, decine di
migliaia di persone cercano un rifugio». Anche perché
gli attacchi proseguono: dal 7 ottobre, data di inizio del
conflitto, se ne contano «più di 250» contro le strutture
sanitarie a Gaza. «Nessuno, in nessun posto, è al sicu-
ro», ha concluso Ghebreyesus, esprimendo al contem-
po preoccupazione anche «per la salute e il benessere
degli ostaggi israeliani a Gaza».
La stanchezza tra israeliani e palestinesi per un conflitto lungo 75 anni
Coltivare la speranza e credere nella pace
soprattutto in un tempo di crisi
di ROBERTO CETERA
N
ella preghiera per la pace del-
l’altra sera a Gerusalemme il
cardinale Pizzaballa ha ricor-
dato come il tratto distintivo del cri-
stiano sia quello di sopravanzare la la-
mentazione della sofferenza con la
coltivazione della speranza. Anche
quando la speranza è offuscata dalle
nubi del male, dell’incomprensione,
della violenza, della guerra. Non è
soltanto un esercizio di carità degli
y(7HA3J1*QSSKKM( +%!#!#!=!?
uomini di buona volontà velato dal-
l’utopia che ci conforta e ci sostiene.
La speranza è un atteggiamento che si
esprime concretamente nella durezza
della realtà.
La speranza germina sempre dalla
crisi. Che non va rimossa ma accolta,
come ci ricorda Papa Francesco. Così
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum
accade anche nella realtà della politi-
ca. Così anche nella realtà del conflit-
to israelo-palestinese. Alla guerra di
Yom Kippur seguì la pace con l’Egit-
to. Alla prima Intifada seguirono gli
accordi di Oslo.
Perché la guerra mostra a tutti le
proprie fragilità. Anche a chi la vince.
Così è anche per l’orrore del 7 otto-
bre. Le “vittorie” reclamate poi sul ter-
reno militare dall’uno e dall’altro non
riescono a nascondere la debolezza
che alberga nei due campi. Debolezza
che si esprime soprattutto nella stan-
chezza. I due popoli sono stanchi.
Stanchi di una guerra che quest’anno
celebra il suo 75° anniversario. Stanchi
gli israeliani di vivere in un paese che
vede ogni giorno le sue grandi poten-
zialità limitate da un’instabilità per-
manente. Stanchi i palestinesi di vive-
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
Città del Vaticano
re una situazione insostenibile di pri-
vazione della libertà di movimento, di
angherie e di soprusi. Una stanchezza
palpabile in ogni conversazione nelle
strade di Gerusalemme. Forse l’ipote-
si dei due Stati, come sola risposta
possibile a questa stanchezza, para-
dossalmente non è mai stata così vici-
na come oggi. Non è cosa di domani,
né di dopodomani; perché non può
darsi come vittoria di chi ha scatenato
questa guerra. Ma in entrambe le so-
cietà (meno nei politici che le rappre-
sentano) cresce un’insofferenza al pre-
sente che può avviare una pacificazio-
ne definitiva. «Dobbiamo imparare a
rispettare ed onorare il dolore altrui,
noi il loro e loro il nostro» ha detto ie-
ri Rachel Golberg Polin, la madre del
giovane Hersh ostaggio a Gaza da 35
giorni. Non è utopia. È speranza.
Copia € 1,50 Copia arretrata € 3,00 (diffusione e vendita 11-12 novembre 2023)
sabato 11 novembre 2023
UDIENZE
PAPALI
A un’associazione europea
di genitori
Un coraggioso
patto educativo
per la famiglia
I
n Europa «la missione educativa non
è favorita dal contesto culturale» se-
gnato da soggettivismo e materiali-
smo. Perciò «bisogna accendere nei geni-
tori una “passione” per l’educazione». Lo
ha affermato oggi il Papa rivolgendosi alla
«European Parents’ Association».
PAGINA 12
All’incontro di rettori
e operatori pastorali
Nei santuari
per pregare
e ritrovare la pace
PAGINA 12
Ai Sikh degli Emirati Arabi Uniti
Lo stile
del servizio
ai poveri
PAGINA 11
ALL’INTERNO
Oggi in primo piano
L’India
è già una superpotenza?
(Mahmud Hams / Afp) ANDREA WALTON E COSIMO GRAZIANI
2E3
NELLE PAGINE
La grazia del battesimo
la tradizione e le dogane clericali
di ANDREA TORNIELLI presentano il bambino. Sono parole
che meglio di altre illuminano le re-
S
an Cipriano, vescovo di Carta- centi risposte del Dicastero per la
gine martirizzato nel 258, parte- dottrina della fede alle domande di
cipando a un sinodo dei vescovi un vescovo brasiliano circa il battesi-
africani osservava: «Non si può nega- mo. La nota firmata dal cardinale
re la misericordia e la grazia di Dio a Victor Manuel Fernandéz e approva-
nessun uomo che viene all’esistenza». ta da Papa Francesco, mostra una
E sant’Agostino scriveva: «I bambini evidente sintonia con il recente magi-
sono presentati per ricevere la grazia stero papale. Più volte infatti France-
spirituale, non tanto da coloro che li sco ha insistito sul fatto che la porta
portano sulle braccia (benché anche dei sacramenti, e in particolare quella
da essi, se sono buoni fedeli), quanto del battesimo, non deve restare chiu-
dalla società universale dei santi e dei sa, e che la Chiesa non dovrebbe mai
fedeli... È tutta la Madre Chiesa dei
santi che agisce, poiché essa tutta inte- SEGUE A PAGINA 3
ra genera tutti e ciascuno».
Sono due affermazioni dei Padri
della Chiesa che attestano l’assoluta
gratuità del battesimo relativizzando
in qualche modo anche il ruolo di ge-
NOSTRE
nitori e padrini («se sono buoni fede- INFORMAZIONI
li») che chiedono il sacramento e PAGINA 3
pagina 2 L’OSSERVATORE ROMANO sabato 11 novembre 2023

Oggi in primo piano - L’India è già una superpotenza?

Al bivio tra modernità

e arretratezza
Le tante sfide che attendono Nuova Delhi sullo scacchiere geopolitico
di ANDREA WALTON all’aspetto economico, ma anche a che con altri Stati del mondo. L’In- parte dei propri eserciti lungo i foco-
quello demografico, politico e milita- dia ha buoni rapporti con la Russia e lai di tensione e può inibire lo svilup-

L’
India è una nazione se-
gnata da profonde con-
traddizioni ed inegua-
glianze, dove la ricchezza
di pochi convive con l’estrema pover-
tà di molte altre persone. La nazione
ha però intrapreso, nel corso degli ul-
timi decenni, un processo di crescita
che ha trasformato Nuova Delhi in
uno dei motori dell’economia globale
e che in futuro potrebbe avere effetti
positivi sulla riduzione delle tante
sacche di povertà presenti. Il Paese
può inoltre contare su una classe me-
dia ben istruita e dinamica. «Guar-
dando al futuro — ha scritto il “The
Guardian”— l’India sembra pronta a
proseguire la propria ascesa nelle
classifiche mondiali». Siamo già di
fronte a una superpotenza in grado
di incidere sugli equilibri internazio-
nali?
L’agenzia S&P Global Market In-
telligence ha riferito che le prospetti-
ve economiche, dopo due anni di
espansione nel 2021 e 2022, sono
molto buone e la rapida crescita pro-
seguirà nel 2023-2024 trainata dai
consumi privati e dagli investimenti.
Nell’ultimo decennio sono inoltre
cresciuti gli investimenti esteri nel
Paese grazie ad un profilo demografi-
co favorevole ed all’aumento delle
entrate riscontato dalle famiglie che
vivono in città. Basti pensare che il
prodotto interno lordo nominale, che
nel 2022 ammontava a tre triliardi e
mezzo di dollari, dovrebbe superare
a breve i sette triliardi e trecento mi-
lioni di dollari nel 2030 trasformando
l’India nella seconda maggiore eco-
nomia della regione Asia-Pacifico. In
questo modo Nuova Delhi avrebbe
superato altri importanti competitors
come il Giappone e la Germania.
Nel 2022 il peso specifico del pro-
dotto interno lordo indiano aveva già
re. questa relazione, nata durante la po economico di entrambi gli Stati.
Nuova Delhi, grazie alla sua posi- guerra fredda, si è poi consolidata nei Il futuro dell’India e la sua piena
zione geografica, garantisce la stabili- decenni successivi in ambito indu- trasformazione in una superpotenza
tà delle rotte commerciali tra Oriente striale e militare. globale passa, però, dalla riduzione
ed Occidente ed è la seconda nazione Molto diverse sono, invece, le rela- delle ineguaglianze e problematiche
presenti all’interno del proprio siste-
ma economico e che continuano a
condizionare la vita di molte persone.
L’India ha intrapreso nel corso degli ultimi decenni un processo I dati, risalenti al 2021 e provenienti
di crescita che l’ha trasformata in uno dei motori dell’economia dal rapporto sulla disuguaglianza
diffuso ogni anno da Oxfam interna-
globale e che in futuro potrebbe avere effetti positivi tional, indicano che l’un per cento
sulla riduzione delle diseguaglianze e della povertà più ricco della popolazione indiana di quattrocentodieci milioni di india-
possiede oltre il quaranta per cento ni sono usciti dalla povertà nel perio-
delle ricchezze del Paese mentre il do compreso tra il 2005 ed il 2021 e
cinquanta per cento della popolazio- che Nuova Delhi è stata una delle
ne più povera ne detiene appena il tre venticinque nazioni ad aver dimezza-
più popolata del mondo, come ricor- zioni con il confinante Pakistan. per cento. Le disparità non riguarda- to il proprio Global multidimensio-
dato dal portale Geopop, con quasi Nuova Delhi ed Islamabad hanno no solamente la dicotomia ricchi-po- nal poverty index nell’arco di quindi-
un miliardo e mezzo di abitanti e pre- combattuto diverse guerre, tra il 1947 veri ma assumono anche una conno- ci anni. In India l’incidenza della po-
sto raggiungerà il primo posto. L’e- ed oggi, per il controllo della regione tazione di genere sessuale, con le vertà è passata dal cinquantacinque
sercito indiano può contare su quasi del Kashmir ed i rapporti bilaterali donne che guadagnano solamente per cento della popolazione nel 2005-
quattro milioni di effettivi e costitui- sono segnati da periodici scoppi di sessantatré centesimi per ogni rupia 2006 al sedici per cento nel 2019-
sce un importante strumento d’in- tensione e minacce reciproche. En- guadagnata dai lavoratori maschi. I 2021. Il rapporto delle Nazioni Unite
fluenza a livello regionale e di dissua- trambi i Paesi possono contare su un lavoratori rurali e quelli appartenenti ha evidenziato che tutti gli indicatori
sione contro i i rivali in Asia. Nuova arsenale nucleare ed alcuni osservato- alle caste classificate percepivano, nel di deprivazione sono diminuiti in In-
Delhi aderisce, insieme ad Australia, ri hanno espresso, a più riprese, biennio 2018-2019, la metà degli in- dia nel periodo preso in esame e che i
Giappone e Stati Uniti, ad un’allean- preoccupazioni in merito ad un pos- troiti rispetti ai lavoratori urbani ed a sottogruppi più svantaggiati, come i
za geopolitica, denominata QUAD, sibile conflitto tra le parti che preve- quelli che non appartengono alle ca- bambini, hanno registrato i progressi
che ambisce ad arginare l’espansione da l’uso delle testate atomiche. Que- ste classificate. maggiori. Il lavoro non può comun-
di eventuali minacce esterne sullo sta fonte di costante tensione a livello Non mancano, però, anche in que- que dirsi concluso e sarà necessario
scacchiere regionale ma può contare politico costringe tanto Islamabad sto ambito alcune buone notizie. Le attendere ancora affinché gli effetti
su relazioni diplomatiche positive an- quanto Nuova Delhi a schierare una Nazioni Unite hanno riferito che più positivi della crescita, uniti ad un in-
A colloquio con Nicola Missaglia ricercatore dell’Ispi
Essenziale coltivare il capitale umano
migliorando il benessere e la sicurezza dei cittadini
di COSIMO GRAZIANI nonostante l’India deve an- alcune regioni come il Ka- ste questioni si sono dunque Non esistono Paesi che
cora fare i conti con una mol- shmir o il Manipur che in concentrate le principali ri- non debbano al loro interno

oltrepassato quello della Francia e
del Regno Unito, ex potenza colo-
niale, e più in generale non si intrave-
dono ostacoli nell’espansione a lungo
termine del Paese grazie alla crescita
della classe media e dei suoi consu-
mi.
La presenza di un settore indu-
striale radicato ha spinto diverse mul-
tinazionali a delocalizzare e trasferire
le proprie attività nella nazione asiati-
ca, ma sullo sfondo si intravede un
cambiamento storico: la trasforma-
zione digitale dell’India. Nel 2030 ol-
tre un miliardo di indiani, rispetto ai
cinquecento milioni del 2020, avrà
accesso ad internet e questo dato,
unito alla maggiore diffusione di
smartphone e connessioni ad internet
veloci, imprimerà trasformazioni si-
gnificative al mercato interno. In po-
co meno di un decennio, come ricor-
dato dall’«Economist», l’India ha
lanciato una serie di piattaforme digi-
tali per uso pubblico che hanno tra-
sformato le vite dei cittadini. Da un
sistema di identità biometrico allo
unified payment interface, un sistema
che ha reso i pagamenti digitali più
semplici e che è molto utilizzato nel
Paese. I cittadini indiani possono
inoltre accedere facilmente ai propri
documenti, fiscali e sanitari, che si
trovano sulla rete. Un significativo
passo in avanti rispetto alla situazio-
ne di pochi anni fa.
L’importanza dell’India sullo scac-
chiere globale non è legata solamente
N
elle relazioni inter-
nazionali ormai il
ruolo dell’India non
può più essere ignorato, e
questo per molti aspetti: de-
mografia, economia e posi-
zione geopolitica. Ma i pro-
blemi sociali che il Paese ha
dovuto — e continua a dovere
— affrontare sono moltissimi,
tanto che viene il dubbio se
una “superpotenza” possa
definirsi tale nonostante i
molti problemi interni. Ab-
biamo posto questa e altre
domande a Nicola Missaglia,
responsabile della comuni-
cazione e India desk dell’Ispi
(Istituto per gli studi di poli-
tica internazionale).
Quali sono al momento i problemi
sociali più importanti dell’India?
Nel corso degli ultimi an-
ni l’India ha attirato l’atten-
zione del mondo per via del-
la sua crescente centralità
geopolitica, una crescita eco-
nomica che non ha eguali (è
la grande economia che cre-
sce più velocemente al mon-
do), e per altri primati che ne
fanno a tutti gli effetti un
Paese chiave dello scenario
internazionale di oggi e do-
mani: dalla corsa allo spazio
con il recente allunaggio, al-
la crescita demografica. Cio-
teplicità di problemi interni
che, se non affrontati, po-
trebbero rappresentare un
ostacolo alla sua ascesa: dal-
la povertà ancora molto dif-
fusa alla distribuzione della
ricchezza — in India, come
altrove, sono in crescita le di-
suguaglianze —; dal fatto di
avere una classe media anco-
ra molto più esigua di quella
cinese e con un minore pote-
re d’acquisto, all’inclusione
lavorativa delle donne (quasi
una donna su tre ancora non
partecipa al mercato del la-
voro); dal trattamento delle
minoranze — a partire da
quella musulmana di oltre
200 milioni di persone — alle
tensioni sociali e religiose in
questi anni hanno rappre-
sentato un forte fattore di in-
stabilità.
Su quali politiche sociali e su quali
problemi si è concentrato Modi da
quando è diventato primo ministro
nel 2014?
Il governo Modi si è pro-
digato molto per risolvere al-
cuni dei problemi strutturali
che negli ultimi decenni
hanno rallentato fortemente
lo sviluppo economico e so-
ciale dell’India, come per
esempio il peso dell’econo-
mia sommersa, la corruzio-
ne, le carenze infrastrutturali
in molte parti del Paese e la
difficoltà di attirare investi-
menti diretti esteri. Su que-
forme e iniziative del gover-
no dalla prima elezione nel
2014: per esempio con l’in-
troduzione di una tassazione
sul valore aggiunto unica per
tutta l’India (prima c’era una
tassa per ognuno dei 28 Sta-
ti), la diffusione dei metodi
di pagamento digitali e la
messa al bando delle banco-
note di piccolo taglio molto
utilizzate nell’economia in-
formale, e infine il lancio di
iniziative come il “made in
India” volte a incentivare
l’industria indiana e gli inve-
stimenti esteri nel settore
produttivo. Sono interventi
sicuramente fondamentali,
che però avranno bisogno di
tempo prima di poter dare i
loro frutti. Nel frattempo a
preoccupare molti osserva-
tori sono state però la stretta
sulle libertà civili e di stampa
(non necessariamente a ope-
ra del governo centrale, ma
anche a opera di singoli go-
verni o leader regionali), op-
pure la diffusione di retori-
che e atteggiamenti di intol-
leranza nei confronti delle
minoranze e del dissenso.
Possiamo definire un Paese una
“superpotenza” basandoci sull’as-
senza o meno di problemi sociali al
suo interno?
affrontare problemi sociali
più o meno gravi, e le stesse
superpotenze acclarate — co-
me gli Stati Uniti o la Cina —
devono fare i conti con tanti
problemi sociali o economici
che riguardano i loro cittadi-
ni. È ovvio che se questi pro-
blemi diventano preponde-
ranti nello sviluppo di un
Paese, possono rappresenta-
re un ostacolo in grado di
rallentarlo, se non addirittu-
ra di comprometterlo finché
non vengono mitigati o ri-
solti. La possibilità di affron-
tare, e di trovare soluzioni, a
questi problemi dipende da
una molteplicità di fattori;
dalle risorse economiche e
naturali di cui un Paese può
disporre, alla sua stessa di-
mensione geografica e de-
mografica (si pensi che l’In-
dia deve sfamare quasi un
miliardo e mezzo di perso-
ne); dalla stabilità e sicurez-
za di un Paese (un Paese in
guerra avrà sicuramente me-
no possibilità di affrontare i
problemi sociali che afflig-
gono la sua popolazione) al-
la volontà di chi lo governa
di mettere in campo stru-
menti e strategie adeguati e
migliorare il benessere dei
cittadini. Naturalmente, un
Paese che ambisca a diventa-
sabato 11 novembre 2023 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 3

La grazia del battesimo

Uno slum alla periferia di Nuova Delhi, simbolo delle diseguaglianze
ancora presenti nella società indiana (Reuters)
tervento governativo in favore dei più la mole della popolazione, immenso.
poveri, si possano pienamente redi- I progressi tecnologici e gli avanza-
stribuire a livello demografico. menti, ad esempio, non sono stati
La presenza di sacche di povertà e sufficienti per ridurre in maniera sod-
di ineguaglianza non rappresenta pe- disfacente il tasso di mortalità infan-
rò l’unico problema del Paese: ci so- tile. Il sistema sanitario indiano deve
no altri aspetti che vanno tenuti in poi affrontare una serie di malattie
considerazione. infettive e non ben radicate sul terri-
Tra questi spiccano le condizioni torio che costituiscono un ulteriore
del sistema sanitario nazionale che ha aggravio per le infrastrutture medi-
compiuto significativi progressi nel che. L’erogazione di servizi sanitari
corso degli ultimi decenni ma che de- sufficienti alla popolazione è un pa-
ve continua a fare i conti con molte rametro importante per poter defini-
carenze. re una nazione come pienamente svi-
La mancanza di infrastrutture sa- luppata ed efficiente dal punto di vi-
nitarie, il numero insufficiente di po- sta economico ed il miglioramento
sti letto e di personale specializzato dei servizi rappresenterà un test im-
rendono difficile la gestione di un ca- portante per Nuova Delhi nel prossi-
rico di lavoro che può risultare, data mo futuro.
la tradizione e le dogane clericali
CONTINUA DA PAGINA 1 una “prassi immemorabile” dall’ori-
gine apostolica che non va abbando-
trasformarsi in una dogana, ma do- nata.
vrebbe invece accogliere e accompa- A chi oggi vorrebbe negare il bat-
gnare tutti nei loro accidentati per- tesimo ai bambini di coppie omoses-
corsi di vita. suali perché battezzandoli la Chiesa
Le risposte del dicastero dottrina- renderebbe moralmente lecite le
le, nel contesto fortemente polarizza- unioni gay o la pratica dell’utero in
to che caratterizza oggi la Chiesa, affitto, aveva in realtà già indiretta-
hanno provocato reazioni di segno mente risposto proprio il documento
opposto, tra le quali va ricordata del 1980, affermando che «la prassi
quella di quanti temono che, ammet- del battesimo dei bambini è autenti-
tendo al sacramento del battesimo i camente evangelica, poiché ha valore
bambini delle coppie omosessuali di testimonianza; manifesta infatti l’i-
(adottati, o figli di uno dei due par- niziativa di Dio nei nostri confronti e
tner magari generato con la maternità la gratuità del suo amore che circonda
surrogata), si rendano moralmente le- tutta la nostra vita: “Non siamo stati
citi sia il cosiddetto “matrimonio noi ad amare Dio, ma è lui che ha
gay”, sia la pratica del cosiddetto amato noi... Noi amiamo, perché egli
“utero in affitto”. In questo senso sa- ci ha amati per primo” (1 Gv 4, 10.
rebbe da leggere, sempre da parte dei 19.)». E anche «nel caso dell’adulto,
critici, anche l’attenuazione del divie- le esigenze legate alla recezione del
to di poter fare i padrini e le madrine battesimo non devono far dimentica-
di battesimo, che il Dicastero presen- re che Dio “ci ha salvati non in virtù
ta in forma problematica. di opere di giustizia da noi compiute,
È interessante innanzitutto notare ma per sua misericordia mediante un
un passaggio della nota, là dove ricor- lavacro di rigenerazione e di rinnova-
da che le risposte pubblicate in questi mento nello Spirito Santo” (Tit. 3,
giorni «ripropongono, in buona so- 5.)».
stanza, i contenuti fondamentali di L’istruzione approvata da Papa
quanto, già in passato, è stato affer- Wojtyła quarantatré anni fa teneva
mato in materia da questo Dicaste- ovviamente in conto il mutato conte-
ro». Il riferimento è a pronunciamen- sto sociale e la secolarizzazione: «Po-
ti precedenti rimasti sub secreto (uno trebbe capitare che si rivolgano ai
dei quali citato anche in nota) che ri- parroci dei genitori poco credenti e
salgono a questo pontificato e a quel- praticanti solo occasionalmente, o
lo dei predecessori. Peraltro, proprio anche non cristiani, i quali per motivi
le citazioni iniziali dei due Padri della degni di considerazione chiedono il
Chiesa proposte all’inizio di questo battesimo per il loro bambino». Co-
articolo sono contenute, insieme a me agire in questi casi? Rimanendo
molte altre, in un documento pubbli- valido il criterio — di ieri e di oggi —
co dell’allora Sacra Congregazione che il battesimo ai bambini si celebra
per la dottrina della fede, allora gui- se c’è l’impegno a educarli cristiana-
data dal cardinale croato Franjo mente, il documento del 1980 specifi-
Šeper e dall’arcivescovo domenicano cava in proposito: «Quanto alle ga-
Jérôme Hamer. Si tratta di un’istru- ranzie, si deve ritenere che ogni assi-
zione approvata nell’ottobre 1980 da curazione che offra una fondata spe-
san Giovanni Paolo II dove si rispon- ranza circa l’educazione cristiana dei
de a una serie di obiezioni contrarie al bambini merita di essere giudicata
celebrare il battesimo dei bambini sufficiente». La prassi in vigore nelle
piccoli, ribadendo l’importanza di parrocchie attesta che, seguendo l’e-
sempio del Nazareno, instancabile
nella ricerca di ogni pecora smarrita,
basta che vi sia un parente che si im-
pegna davanti alla Chiesa per non
chiudere la porta.
Non ci sarebbe oggi forse bisogno
di credere maggiormente nell’azione
della grazia che opera attraverso sa-
cramenti che non sono premio per i
perfetti ma medicina per i peccatori?
Non bisognerebbe forse guardare di
più alle pagine evangeliche dalle qua-
li emerge Gesù che ama per primo,
perdona per primo, abbraccia con
misericordia per primo ed è dentro
questo abbraccio che il cuore delle
persone si smuove verso la conversio-
ne?
E ancora, che colpa ne hanno i
bambini? In qualunque modo siano
venuti al mondo sono sempre creatu-
re predilette e amate da Dio. Non var-
rebbe dunque la pena puntare mag-
giormente sul dato positivo, e cioè il
fatto che si chieda il battesimo in un
contesto di post-cristianità, dove è
sempre più raro che ciò avvenga per
mera consuetudine?
È confortante rileggere le parole
che un grande vescovo del Novecen-
to aveva pronunciato in un’intervista
del luglio 1978 a proposito di Luise
Brown, la prima bambina nata in pro-
vetta. Denunciava il rischio che po-
tessero sorgere «fabbriche di figli» se-
parate dai contesti familiari e spiega-
va di condividere «solo in parte» l’en-
tusiasmo per l’esperimento. Ma alla
fine rivolgeva «i più cordiali auguri
alla bambina» e un pensiero affettuo-
so ai genitori dicendo: «Non ho al-
cun diritto di condannarli: soggetti-
vamente se hanno operato con retta
intenzione e in buona fede essi posso-
no avere perfino un gran merito da-
vanti a Dio per quanto hanno deciso
e chiesto ai medici di eseguire». Quel
vescovo si chiamava Albino Luciani,
era il patriarca di Venezia, un mese
dopo sarebbe diventato Giovanni
Paolo I e oggi è beato. (andrea tornielli)

NOSTRE Il Santo Padre ha ricevuto questa

re una superpotenza in gra-
do di competere con le altre
potenze sul piano economi-
co, industriale, dell’innova-
zione, ma anche su quello
militare, dovrebbe fare di
tutto per coltivare il suo ca-
pitale umano e dunque di
migliorare il benessere e la si-
curezza dei suoi cittadini.
Si può quindi definire l’India come
una superpotenza partendo dalla
sua situazione sociale?
L’India è ormai un Paese
di importanza centrale nello
scenario geopolitico mon-
diale e sicuramente è sulla
strada per diventare una su-
perpotenza. Proprio que-
st’anno l’economia indiana
ha superato quella del Re-
gno Unito e l’India è diven-
tata la quinta economia del
mondo: tuttavia è ancora
lontana dalle dimensioni di
mattina in udienza il Signor Martín
scovo della Diocesi di Kamina (Re-
pubblica Democratica del Congo) il
INFORMAZIONI Guzmán. Reverendo Sacerdote Léonard Ka-
kudji Muzinga, del clero di Lubum-
Il Santo Padre ha accettato la ri- bashi, finora Parroco di Saint Paul e
nuncia al governo pastorale della Vicario foraneo a Lubumbashi.
Diocesi di Basankusu (Repubblica
Democratica del Congo), presenta-
Il Santo Padre ha ricevuto questa ta da Sua Eccellenza Monsignor Sollevamento del Vescovo
mattina in udienza: Joseph Mokobe Ndjoku. di Tyler (U.S.A.) e nomina
l’Eminentissimo Cardinale Ro-
bert Francis Prevost, Prefetto del dell’Amministratore
Dicastero per i Vescovi; Provviste di Chiese Apostolico
il Dottor Paolo Ruffini, Prefetto
del Dicastero per la Comunicazione. Il Santo Padre ha nominato Ve- Il Santo Padre ha sollevato dal
scovo della Diocesi di Basankusu governo pastorale della Diocesi di
Il Santo Padre ha ricevuto questa (Repubblica Democratica del Con- Tyler (U.S.A.) S.E. Mons. Joseph
mattina in udienza Sua Eccellenza go) il Reverendo Sacerdote Libère E. Strickland e ha nominato il Ve-
il Signor Luis Gallegos Chiriboga, Pwongo Bope, del clero di Kinsha- scovo di Austin, S.E. Mons. Joe
quella cinese o di quella sta- Presidente del Direttorio dell’Ini- sa, finora Segretario Cancelliere Vásquez, come Amministratore
tunitense, e — come detto — ziativa Globale sull’Invecchiamen- dell’Arcidiocesi di Kinshasa. Apostolico della Diocesi resasi va-
deve fare i conti con proble- to (Ecuador). Il Santo Padre ha nominato Ve- cante.
mi quali la povertà o la man-
canza di infrastrutture in mi-
sura maggiore rispetto a
questi Paesi. Se tuttavia pen- Nomine episcopali nella Repubblica Democratica del Congo
siamo che alla fine del colo-
nialismo britannico nel se- Libère Pwongo Bope nario Fidei donum in Repubblica Centrafricana e parro-
condo dopoguerra l’India vescovo di Basankusu co nell’arcidiocesi di Bangui (2021-2023). Dal 2023 è se-
era uno dei Paesi più poveri Nato il 21 maggio 1964 a Mweka, dopo gli studi di Filoso- gretario cancelliere dell’arcidiocesi di Kinshasa.
al mondo, in soli 70 anni ha fia al Seminario maggiore Saint André Kaggwa e di Teo-
fatto passi da gigante: oggi logia al Seminario maggiore Saint Jean XXIII di Kinsha- Léonard Kakudji Muzinga
non si può fare a meno di sa, è stato ordinato sacerdote il 4 gennaio 1992 per l’arci- vescovo di Kamina
considerare l’India come un diocesi della capitale. Ottenuta la licenza in Filosofia Nato il 13 marzo 1970 a Kalemie, dopo gli studi di Filo-
attore chiave della geopoliti- sempre a Kinshasa (1991-1993), è stato formatore e profes- sofia e di Teologia al Seminario maggiore Saint Paul di
ca asiatica e mondiale. Inol- sore (1993-1996) poi segretario accademico (1996-1999) Kambikila (Lubumbashi), è stato ordinato presbitero il
tre, i tassi di crescita della sua presso il Seminario Saint André Kaggwa, segretario pri- 31 luglio 2005 per l’arcidiocesi di Lubumbashi. È stato vi-
economia e lo slancio della vato dell’arcivescovo di Kinshasa (1993-1999), segretario- cario parrocchiale di Saint Joseph e direttore dell’Institut
sua giovane popolazione cancelliere dell’arcidiocesi (1999-2006); e amministratore Technique Saint François Xavier a Likasi (2005-2012); re-
(l’età media è di 28 anni) la- della parrocchia Saint Paul a Evry in Francia (2007-2012) sponsabile della Pastorale giovanile nel settore di Likasi
sciano ben sperare per l’asce- dove ha conseguito il dottorato in Filosofia presso l’In- (2007-2011); parroco di Saint Paul a Lubumbashi (dal
sa di Nuova Delhi tra le stitut Catholique de Paris (2007-2013). Tornato in Africa 2012); cappellano e referente delle Suore della Famiglia
grandi potenze che determi- è stato rettore del Seminario Saint André Kaggwa e pro- di Bakhita (dal 2013); vicario episcopale delle Opere arci-
neranno il futuro del mon- fessore all’Université Catholique du Congo (2013-2020), diocesane di Lubumbashi (2019-2021). Dal 2023 è mem-
do. parroco di Saint Albert a Kinshasa (2020-2021), missio- bro del Consiglio arcidiocesano degli Affari economici.
pagina 4 L’OSSERVATORE ROMANO sabato 11 novembre 2023

Ucciso uno dei principali comandanti di Hamas Rachel, la mamma di Hersh, ostaggio di Hamas, ringrazia Papa Francesco

A Gaza infuria la battaglia Sono tutti semplicemente

attorno agli ospedali esseri umani
TEL AVIV, 11. Anche gli ospeda- da Gerusalemme a New York per parlare alle Na- sotto le scuole e gli ospedali te-
li diventano campo di batta- ROBERTO CETERA zioni Unite. «Mi sono trovata mo che cercarli lì sotto possa
glia. La metà di quelli presenti in questo ruolo che non avrei implicare cose terribili. Penso

C’
nella della Striscia di Gaza sa- è un contrasto su- mai voluto, semplicemente per- che da un lato l’esercito israelia-
rebbero già fuori uso o al col- bito evidente tra la ché parliamo bene inglese. Noi no cercherà quanto possibile di
lasso. Le forze di difesa di figura minuta di veniamo da Chicago, Hersh è limitare le vittime civili, ma dal-
Israele (Idf) hanno lanciato at- Rachel e l’enorme nato lì». l’altro lato deve impedire che
tacchi aerei su o nei pressi di di- forza interiore che invece spri- un 7 ottobre possa mai ripeter-
verse strutture sanitarie. Tra es- giona. «Non c’è nulla di straor- Ci racconti di lui, della sua vita. si.
se vi sarebbe il più grande dinario, qualsiasi mamma al Hersh è cresciuto in una cul-
ospedale di Gaza, Al-Shifa, mondo troverebbe la forza per tura liberal, pacifista. Un ragaz- Ma per evitarlo è sufficiente solo la so-
dove hanno trovato rifugio cir- fare quello che sto facendo». zo curioso e molto rispettoso luzione militare?
ca 70.000 sfollati, ma dove Rachel Golberg Polin è la mam- degli altri da lui, ha diversi ami- No. Non basta. Perché Ha-
Israele afferma che Hamas ab- ma di Hersh, 23 anni, ferito e ra- ci anche tra i palestinesi. Ama mas non è solo un gruppo terro-
bia nascosto il suo quartier ge- pito da Hamas il 7 ottobre scor- molto la musica, per quello si rista, è un’idea, un’idea sbaglia-
nerale militare. mandante della compagnia strati (circa un centinaio) e al- so. La incontriamo nella sua ca- trovava lì. Ma la sua più grande ta certo, ma le idee non si elimi-
I rappresentanti di Hamas “Naser Radwan Company” di cuni prigionieri detenuti nelle sa, al quarto piano di un quartie- passione sono i viaggi, il mon- nano con le armi. Occorre un
hanno detto che nel raid sono Hamas, ucciso oggi in un raid carceri israeliane. Ma la notizia re residenziale di Gerusalemme, do, da scoprire nelle sue infinite grande piano di riconciliazione.
rimaste uccise almeno 13 perso- israeliano. Siam teneva come è stata smentita da Tel Aviv, sul cui balcone sventola uno varietà e culture. Fin da bambi- Come avvenne in Sud Africa.
ne. Le Idf hanno però respinto ostaggi circa 1.000 abitanti di sebbene solo dopo alcune ore. striscione che chiede la libera- no ha sempre letto mappe e il Occorre condividere i rispettivi
l’accusa, sostenendo che la Gaza nell’ospedale al-Rantisi, Questa mattina l’esercito zione di Hersh. «National Geographic». Già a dolori. Loro devono rispettare e
struttura è stata centrata per er- impedendo loro di evacuare israeliano ha di nuovo aperto 16 anni, con l’autostop, ha gira- condividere il nostro dolore, e
rore da un razzo palestinese. verso sud. un corridoio umanitario lungo Rachel, come ha saputo del rapimento to tutto il nord Europa. Ha noi il loro. Ci vorrà del tempo,
Scontri intensi si sono verifi- Il portavoce dell’esercito, il la strada Salah ad-Din per con- di Hersh? viaggiato molto, vedi questa fo- ma occorre provarci, altrimenti
cati anche nelle vicinanze degli tenente colonnello Richard sentire alla popolazione di de- La sera di venerdì 6 avevamo to? Qui è in piazza San Pietro, è l’odio continuerà ad essere la
ospedali Al-Quds, al-Rantisi, Hecht, ha smentito seccamen- fluire al sud di Gaza, annun- cenato qui in casa tutti insieme, rimasto incantato dal Vaticano soluzione più semplice, e sareb-
al-Nasr, del Government Eyes te che Israele spari «sugli ospe- ciando un’estensione a 7 ore e verso le 10 lui è uscito dicendo e dai suoi musei. Aveva in pro- be la fine per tutti in questa ter-
Hospital e del centro di salute dali». Aggiungendo però che delle pause umanitarie. che sarebbe stato la notte fuori gramma di partire per un giro ra. Ci sono alcune storie acca-
mentale. Numerosi i blackout, «se vediamo i terroristi sparare Il fronte rimane caldissimo in campeggio con gli amici, ma del mondo di un anno, aveva il dute il 7 ottobre che mi confor-
che costringono i medici a ope- dagli ospedali, faremo quello anche con Hezbollah, che ha non sapevamo che fosse andato biglietto già pronto per il 27 di- tano nell’idea che esistano co-
rare al buio o alla luce di torce. che dobbiamo fare». L’Idf ha rivendicato un lancio di tre al concerto. Poi quando munque e ovunque uo-
L’obiettivo dell’esercito è anche annunciato di aver preso droni su Israele, sostenendo di la mattina successiva ab- mini di buona volontà.
stanare i leader di Hamas: il ri- il controllo, dall’inizio della aver colpito due siti militari. biamo saputo del massa- Le racconto: un operaio
cercato numero uno è Yahia guerra, di 11 roccaforti di Ha- Israele ha bombardato obietti- cro abbiamo provato a arabo di un kibbutz si è
Sinwar, capo dell’organizza- mas nella Striscia, ucciendo 150 vi di Hezbollah nel sud del Li- chiamarlo al telefono, ma trovato in un rifugio con
zione terroristica nella Striscia, terroristi negli ultimi giorni. bano e ucciso 7 membri del non ha mai più risposto. dei bambini ebrei. Quan-
che si nasconderebbe proprio È ancora stallo, intanto, per gruppo in Siria, nella zona di Per le prime 36 ore, non do gli uomini di Hamas
nei tunnel scavati sotto Al-Shi- la liberazione degli ostaggi. Ie- Homs. Atteso per oggi alle 14 avendo notizia, pensava- hanno fatto irruzione lui
fa. ri Al Arabiya ha annunciato un ora italiana un nuovo discorso mo fosse stato ucciso. Poi ha fatto segno ai bambini
All’interno di una scuola si accordo per uno scambio tra del leader di Hezbollah, Has- ci è stata segnalata da di non parlare in ebraico,
nascondeva Ahmed Siam, co- un elevato numero di seque- san Nasrallah. amici la comparsa sui so- e rivolto ai terroristi ha
cial di una foto in cui ap- detto in arabo “Non spa-
pariva un ragazzo che rate: siamo tutti arabi e
poteva essere Hersh. Al- musulmani”. Ma quando
lora con mio marito ci siamo cembre. Ogni volta che pro- quelli di Hamas hanno capito
Oggi e domani riunione di emergenza a Ryiad insieme all’O ic improvvisati detective, abbia- gramma queste sue avventure che mentiva lo hanno immedia-
mo cercato tutti quelli che era- mi chiede ‘che ne pensi Mama’. tamente giustiziato. Capisce?
La Lega Araba invoca il cessate-il-fuoco no in quella foto e che erano so-
pravvissuti, e abbiamo scoperto
Sia lui, che le due sorelle più
piccole, di 20 e 17 anni, mi chia-
Se lui avesse soltanto detto ‘So-
no musulmano’ e non ‘siamo
cosa era successo. C’erano 29 mano Mama’. Ma soprattutto è tutti musulmani’ si sarebbe sal-
RYIAD, 11. Arriva da Ryiad, dove oggi e domani ce» della grave situazione che si è creata a Ga- ragazzi nel rifugio in cui aveva un ragazzo che ama la pace, che vato. Ma per quell’uomo arabo
si tiene un vertice congiunto della Lega Araba e za. cercato riparo mio figlio, quan- vuole la pace. Quei ragazzi che la sorte dei bambini ebrei era
dell’Organizzazione per la cooperazione isla- Dal canto loro, gli Usa, tramite il segretario do i miliziani di Hamas hanno erano al concerto sono tutti più importante della sua stessa
mica (Oic), il forte appello per il cessate-il-fuo- di Stato, Antony Blinken, che ieri era in visita in fatto irruzione sparando e lan- amanti della pace. E così anche vita.
co a Gaza. In una dichiarazione si ribadisce che India, hanno affermato che «troppi palestinesi ciando granate. Molti sono la maggior parte degli abitanti
«le tregue umanitarie non sono al centro della sono stati uccisi e troppi hanno sofferto in que- morti subito. Alcuni rimasti in- dei kibbutz che sono stati attac- Da 35 giorni Rachel è impegnata a
posizione araba, che richiede invece un cessate- ste settimane». E nonostante i tentativi di Israe- castrati tra i cadaveri si sono fin- cati. Vede, davanti alla morte sensibilizzare il mondo intero sulla sor-
il-fuoco completo e immediato». Al vertice ara- le di ridurre le vittime, Blinken ha sottolineato ti morti, si sono salvati, e da loro siamo tutti uguali, ma in questa te di Hersh e di tutti gli ostaggi. Ha dei
bo — al quale sono attesi tra gli altri il presiden- che «c’è ancora molto da fare per proteggere i abbiamo avuto le informazioni. storia c’è il paradosso che sono riscontri positivi ai suoi appelli?
te iraniano, Ebrahim Raisi, e quello siriano ,Ba- civili». stati uccisi proprio gli uomini e Certamente. Ma vorrei sotto-
shar al-Assad — si discuteranno quindi le moda- A destare preoccupazione a Washington è Lui era uno di questi? le donne più attivi nel fronte pa- lineare una cosa che non è ab-
anche il pericolo di un allargamento del No. Lui era ferito molto gra- cifista. In questi giorni ho in- bastanza chiara al mondo: la
conflitto: ieri, il ministro degli Esteri irania- vemente ad un braccio, addos- contrato una donna che mi rac- metà degli ostaggi non è israe-
no, Hossein Amir-Abdollahian, ha avuto un sato al muro insieme ad altri contava di sua madre, che è sta- liana né ebrea, questa è una ca-
colloquio telefonico con il suo omologo del due. Questo lo sappiamo per- ta uccisa a coltellate da Hamas, tastrofe per l’intero genere
Qatar, Mohammed Bin Abdulrahman Al ché i terroristi, orgogliosi di e che ogni giorno si recava con il umano. Ci sono persone prove-
Thani, avvertendolo del fatto che «a causa quello che stavano facendo, suo van fino al confine di Gaza nienti da 30 paesi, ebrei, musul-
dell’aumento dell’intensità della guerra avevano piccole telecamere in- per raccogliere malati palesti- mani, cristiani, induisti e bud-
contro i residenti civili di Gaza, l’allarga- dosso con cui riprendevano tut- nesi e portarli a fare la chemio- disti, c’è tutta l’umanità prigio-
mento del conflitto è diventato ormai inevi- to, e i loro filmati sono poi ap- terapia a Be’er Sheva in Israele. niera in quei cunicoli.
tabile». parsi in rete. Tutti e tre sono sta- E lo stesso vale dalla parte pale-
La fine degli scontri viene invocata anche ti poi prelevati e portati a Gaza. stinese, vivere a Gaza non signi- Rachel, l’Osservatore Romano è il
dall’Europa: il presidente francese, Emma- L’ultima geolocalizzazione del fica necessariamente essere con giornale del Papa. Lei sa che Papa
nuel Macron, ha esortato Israele a «fermare suo telefonino segna: Gaza ore Hamas. La popolazione civile Francesco ha chiesto molto fermamente
i bombardamenti a Gaza», esprimendo pa- 10,25 del 7 ottobre. di Gaza è anch’essa vittima di la liberazione di tutti gli ostaggi e senza
rimenti una chiara condanna per le azioni di Rachel interrompe il raccon- Hamas. Su questo dobbiamo condizioni. Sente di voler dire qualcosa
lità per fermare l’operazione israeliana a Gaza. Hamas, definite «terroristiche». Immediata la to per attaccarsi sulla maglietta essere molto chiari. a Papa Francesco?
Un ulteriore invito a far tacere le armi arriva risposta di Israele: il primo ministro, Benjamin un adesivo con scritto 35. Sì. Santo Padre, grazie per
dall’ambasciatore russo all’Onu, Vasilij Ne- Netanyahu, ha affermato che «la responsabilità «Ogni giorno, essendo molto Rachel, cosa pensa della posizione del cercare di aiutarci a liberare i
benzja: ieri, durante la riunione del Consiglio dei danni ai civili spetta ad Hamas e non a esposta sui media di tutto il governo israeliano sul tema degli 240 esseri umani che sono sotto
di sicurezza, il diplomatico ha sottolineato l’ur- Israele». mondo, indosso un adesivo che ostaggi? Gaza. Sono tutti di religioni di-
genza di «un tempestivo cessate-il-fuoco nella Oggi, intanto, inizia la visita del ministro de- segna da quanti giorni mi è sta- Guardi, io non sono una po- verse: musulmani, ebrei, cristia-
zona del conflitto israelo-palestinese». Il Con- gli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, in Me- to sottratto mio figlio». litica, e neanche un’esperta di ni, induisti e buddisti. E sono
siglio di sicurezza, apertosi con un minuto di si- dio Oriente. «Israele può contare fermamente Rachel è diventata un pò la strategie militari o geopoliti- tutti esseri umani, sono tutti fi-
lenzio per tutte le vittime degli attacchi del 7 ot- sulla Germania nella sua difesa contro Ha- figura simbolo dei parenti degli che. Certamente c’è un piano gli di Dio. E apprezziamo mol-
tobre, ha visto anche la dura posizione di Israe- mas», ha detto il ministro, aggiungendo che Tel ostaggi, intervenendo in tutte le per riportarli a noi, ma ovvia- to che cerchiate di riportarli tut-
le contro le Nazioni Unite: l’ambasciatore Gi- Aviv deve comunque «fare tutto il possibile per occasioni pubbliche possibili; mente non ce lo dicono. Ma se ti a casa alle loro famiglie. Con
lad Erdan ha affermato che «l’Onu è compli- proteggere i civili». nei giorni passati è anche volata sono tenuti nascosti nei tunnel tanto amore e rispetto per Lei.

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sabato 11 novembre 2023
La denuncia delle Nazioni Unite nella regione sudanese
Atrocità e violenze
attanagliano il Darfur
KHARTOUM, 11. «Orrende
violenze, si va verso il male
assoluto». Lasciano poco
spazio all’immaginazione le
parole di Clementine Nkwe-
ta-Salami, coordinatrice del-
l’Onu per l’emergenza uma-
nitaria nel Sudan, nel descri-
vere in una relazione al Pa-
lazzo di Vetro quanto sta ac-
cadendo nel Paese africano,
dove non si fermano i com-
battimenti tra l’esercito e le
forze paramilitari, in partico-
lare nella regione del Darfur.
«Non sappiamo più come
descrivere gli orrori», ha sot-
tolineato Nkweta-Salami,
parlando di «atrocità, stupri ,
sparizioni, gravi violazioni
dei diritti umani e dei bambi-
ni», ha sottolineato. Si è in
La guerra in Ucraina
Era da settembre che la capitale non veniva colpita
I raid russi tornano
a scuotere Kyiv
KYIV, 11. Torna la paura nella
capitale ucraina, dove due
forti esplosioni sono risuona-
te nella città dopo settimane
di relativa tranquillità. Due
esplosioni hanno interessato
l’area sulla riva sinistra del
fiume Dnipro. Era da settem-
bre che Kyiv non veniva col-
pita dai raid russi.
Il sindaco, Vitalij Klyt-
chko, ha invitato i cittadini a
rimanere nei rifugi antiaerei.
Il sistema di difesa aerea è
stato attivato per la minaccia
missilistica nella regione. E le
forze ucraine hanno dichiara-
to di aver abbattuto 19 dei 31
droni lanciati dai russi duran-
te la notte. Allerta aerea an-
che nelle altre regioni del
Paese.
Tensione sempre elevata,
inoltre, sul fronte orientale.
Le truppe di Mosca hanno
condotto ieri un’offensiva
nella zona di Avdiivka, nel
Donetsk. I soldati russi sa-
rebbero entrati nella periferia
di Stepovoy, un villaggio a
presenza, ha aggiunto, di
una «escalation di violenza
nel Darfur su basi etniche»,
riecheggiando quanto recen-
temente affermato dall’Alto
commissario della Nazioni
Unite per i rifugiati (Unhcr),
Filippo Grandi, che in una
nota ha scritto di «dinamiche
simili» al genocidio avvenuto
nel 2000. L’Unhcr ha fornito
le cifre delle inaudite violen-
ze negli negli ultimi giorni,
dove sono state uccise oltre
800 persone da bande arma-
te nel Darfur occidentale,
mentre altre 8.000 sono fug-
gite nel vicino Ciad.
Secondo l’organizzazione
non governativa Medici sen-
za frontiere (Msf), la mag-
gior parte di queste persone
tre chilometri a nord-ovest di
Avdiivka, e hanno continua-
to a combattere in questa zo-
na. «Le forze russe hanno
condotto operazioni offensi-
ve intorno ad Avdiivka il 10
novembre ma non hanno fat-
to progressi confermati»,
precisa l’Istituto statunitense
per lo studio della guerra
(Isw).
Mentre il conflitto prose-
gue senza prospettive di ne-
goziati di pace, l’Ue ha diffu-
so i nuovi dati sui rifugiati
ucraini. Al 30 settembre 2023,
riferisce l’ufficio di statistica
Eurostat, quasi 4,2 milioni di
cittadini, fuggiti dall’Ucraina
a seguito dell’invasione russa
del 24 febbraio 2022, godeva-
no dello status di protezione
temporanea. I principali Pae-
si dell’Ue che hanno ospitato
beneficiari di protezione tem-
poranea dall’Ucraina sono la
Germania (1.194.900 persone;
28,3% del totale), la Polonia
(958.655; 23,1%) e la Repub-
blica Ceca (357.960; 8,8%).
L’OSSERVATORE ROMANO
sono donne e bambini in fu-
ga. «El Geneina (capitale del
Darfur Occidentale) vive
un’escalation di violenze da
incubo dallo scorso giugno,
che ha spinto gran parte de-
gli abitanti della città a fug-
gire in Ciad nonostante i nu-
merosi pericoli e attacchi che
li attendevano lungo la stra-
da», ha affermato Alkassoum
Abdourahamane, coordina-
tore del progetto Msf a El
Geneina. «La città — ha ag-
giunto — ha poi vissuto una
relativa tregua e ha persino
ospitato sfollati provenienti
da altre località, ma ora, le
esplosioni e la paura hanno
di nuovo preso il sopravven-
to». Dall’inizio della guerra
tra esercito e forze paramili-
tari in Sudan, divampata lo
scorso 15 aprile, milioni di
persone sono state costrette a
scappare, abbandonando lo-
ro case e mezzi di sostenta-
mento. Mentre la maggior
parte si trova ancora in Su-
dan, si stima che più di 1,1
milioni di sfollati abbiano at-
traversato il confine con i
Paesi vicini.
L’ex premier Tusk pronto a governare
Accordo di coalizione
dell’opposizione polacca
VARSAVIA, 11. L’opposizione li-
berale ed europeista polacca ha
trovato ieri un accordo di coali-
zione e si è detta «pronta a go-
vernare il Paese per i prossimi
anni». Lo ha confermato Do-
nald Tusk, candidato dell’oppo-
sizione a primo ministro, prima
di firmare il testo dell’accordo
insieme con Szymon Hołownia,
di Polonia 2050, Władysław
Kosiniak Kamysz, del Partiti di
contadini (Psl), nonché con
Włodzimierz Czarzasty e Ro-
bert Biedroń, della Sinistra. «Si
tratta di un accordo di largo
compromesso; uniamo le forze
per cambiare radicalmente il
modo di pensare sulla Polo-
nia», ha detto Czarzasty.
L’accordo prevede la nascita
Per un altro mandato di governo
Spagna: Pedro Sánchez
ha i numeri in parlamento
MADRID, 11. Il presidente del
governo spagnolo, Pedro
Sánchez, ha ultimato ieri gli
accordi per la formazione del
nuovo governo, firmando una
intesa fra il suo Partito socia-
lista (Psoe) e il Partito nazio-
nalista basco (Pnv), di Ando-
ni Ortuzar. Assieme alle inte-
se strette nei giorni scorsi con
la sinistra radicale Sumar, i se-
paratisti catalani di Junts e
Erc, e Coalicion Canaria, l’ac-
cordo con il Psv assicura a
Sánchez la maggioranza asso-
luta di 179 membri, permet-
tendogli di ottenere la fiducia
in parlamento e governare per
un mandato di altri 4 anni.
Alle elezioni del 23 luglio
scorso, i conservatori del Par-
Dopo l’ultimatum
Oltre 250.000
afghani
hanno lasciato
il Pakistan
ISLAMABAD, 11. Oltre 250.000
migranti afghani hanno lasciato
il Pakistan dall’ultimatum lan-
ciato dalle autorità di Islamabad
a inizio ottobre, divenuto effetti-
vo il primo novembre, che ri-
chiede di lasciare il Paese sotto la
minaccia dell’inizio dei rimpatri
forzati. Il dato arriva mentre in
diverse località del Pakistan so-
no iniziate le operazioni per
identificare e fermare i migranti
considerati illegali, circa 1,7 mi-
lioni di afghani, al fine di rimpa-
triarli. Una decisione criticata
dai talebani al potere in Afgha-
nistan, che espone centinaia di
migliaia di rifugiati a una situa-
zione drammatica. «Migliaia di
rifugiati afghani sono usati come
pedine politiche e rimandati nel-
l’Afghanistan dei talebani, dove
la loro vita e la loro incolumità fi-
sica potrebbero essere in perico-
lo per via della crescente repres-
sione dei diritti umani e della ca-
tastrofe umanitaria in corso», si
legge in una nota di Amnesty In-
ternational, secondo cui «nessu-
na persona dovrebbe essere sot-
toposta a espulsioni di massa».
di un governo guidato da Tusk,
subito dopo il probabile falli-
mento della missione del pre-
mier uscente Morawiecki, del
partito Diritto e Giustizia (PiS)
— che ha ottenuto la maggioran-
za relativa alle elezioni di otto-
bre, ma dispone di soli 194 seggi
parlamentari — nella prima se-
duta della nuova legislatura
programmata per lunedì.
Ex premier polacco ed ex
presidente del Consiglio euro-
peo, Tusk promuove un’agenda
liberale ed europeista che preve-
de di annullare tutte le riforme
sulla giustizia portate avanti dal
PiS. Riforme che per l’Ue viola-
no lo stato di diritto e sono co-
state a Varsavia il congelamento
di 35 miliardi di fondi europei.
tito popolare (Pp) sono arri-
vati primi, ma non hanno ab-
bastanza voti per governare,
nemmeno se si fossero alleati
con l’estrema destra di Vox.
Arrivato secondo, il Psoe è
stato invece capace di stringe-
re alleanze con diversi partiti
nazionalisti regionali. Il voto
di fiducia a Sánchez è atteso
per la prossima settimana. Se
non si formerà un nuovo go-
verno entro il 27 novembre, la
Spagna dovrà tornare alle ur-
ne il 14 gennaio.
L’intesa con i catalani ha
però suscitato aspre proteste,
con migliaia di manifestanti
che si sono radunati sotto la
sede del Psoe a Madrid. Di-
versi i dimostranti arrestati.
pagina 5
Iniziato il distacco dalle macchine
Papa Francesco in preghiera
per la piccola Indi Gregory
LONDRA, 11. «Papa Francesco si stringe alla famiglia della picco-
la Indi Gregory, al papà e alla mamma, prega per loro e per lei»:
lo comunica il direttore della Sala Stampa della Santa Sede,
Matteo Bruni. Per la bimba inglese di 8 mesi affetta da una grave
malattia mitocondriale, ritenuta incurabile dai medici, l’Alta
Corte di Londra ha deciso ieri il distacco dai macchinari che la
tengono in vita, respingendo il ricordo dei genitori. L’operazio-
ne è in corso in un hospice. A Indi e «a tutti i bambini che in que-
ste stesse ore in tutto il mondo vivono nel dolore o rischiano la
vita a causa della malattia e della guerra» va, dunque, il pensiero
del Pontefice.
In favore della piccola si era attivato, nei giorni scorsi, il go-
verno italiano, concedendole la cittadinanza per permetterle di
essere assistita dall’ospedale Bambino Gesù di Roma. Una vi-
cenda drammatica che i vescovi inglesi, in una nota, definiscono
«tragica e straziante», ammonendo: «Non dovremmo mai agire
con l’intenzione deliberata di porre fine a una vita umana».
Storica sentenza dell’Alta Corte
In Australia diventa illegale
la detenzione a tempo
indefinito degli apolidi
CANBERRA, 11. In Australia, la emesso un ordine secondo cui
detenzione dei richiedenti asi- il governo australiano non può
lo per un periodo di tempo in- più continuare a detenere una
definito non è più legale: lo ha persona se non vi è alcuna pro-
stabilito l’Alta Corte del Paese, spettiva di rimpatriarla «in un
ribaltando così una sentenza futuro prevedibile». La senten-
del 2004 che stabiliva invece
che le persone prive di cittadi-
nanza e di visto potevano esse-
re detenute a tempo indetermi-
nato, a condizione che il gover-
no intendesse rimuoverle non
appena «ragionevolmente
possibile».
La sentenza è arrivata in re-
lazione al caso di una persona
rohingya — la minoranza etnica
musulmana del Myanmar co-
stretta a fuggire dal Paese del
sudest asiatico a causa delle ri-
petute violenze dei militari go-
vernativi — giunta in Australia
nel 2012, privata del visto nel
za potrebbe innescare ulteriori
rilasci di detenzione per immi-
2015 perché condannata per al- grati. Secondo il procuratore
cuni reati e detenuta dal 2018 generale Stephen Donaghue,
in un centro per immigrati. I attualmente se ne contano ol-
suoi legali hanno presentato ri- tre novanta. Dal canto suo,
corso, sottolineando che il loro «l’esecutivo sta considerando
cliente non può essere tratte- il giudizio emesso dall’Alta
nuto ancora, dato che, essendo Corte», ha riferito un portavo-
apolide, non ha alcuna possi- ce del ministro dell’Immigra-
bilità di lasciare l’Australia. zione e della cittadinanza, An-
L’Alta Corte, quindi, ha drew Giles.
DAL MOND O
In Messico 682 omicidi
nei primi nove giorni di novembre
Non si fermano le violenze in Messico. Nei primi nove gior-
ni di novembre sono stati commessi ben 682 omicidi. La ci-
fra choc, termometro della violenza nel Paese centroamerica-
no, è di 76 morti al giorno, secondo i dati presentati dal mi-
nistero della Sicurezza e Protezione cittadina. L'Estado de
Mexico ha fatto registrato il maggior numero di omicidi, con
un totale di 75 dal 1 al 9 novembre.
India: sciopero delle operatrici del 112
per chiedere aumenti salariali
Sicurezza del lavoro e stipendi più adeguati: con queste due
richieste centinaia di operatrici indiane del 112, il centralino
che risponde alle emergenze, stanno scioperando. In turni di
nove ore ininterrotte, le quasi 850 operatrici rispondono cia-
scuna, in media, a circa 600 telefonate al giorno.
Maltempo: il torrente Bagnolo
esonda a Prato
Ancora allarme maltempo in Toscana, dove il torrente Ba-
gnolo ha rotto l’argine e ha esondato alla periferia ovest di
Prato, zona Sant’Ippolito. Secondo quanto si apprende, so-
no state disposte evacuazioni degli abitanti ai piani terra del-
le abitazioni.
pagina 6 sabato 11 novembre 2023 L’OSSERVATO

Cronache romane

L’inizio dell’anno sociale del Centro oratori romani

Ancora più aperti

al territorio e ai giovani
di MARCO LAMBERTUCCI tività, che con l’oratorio non si do memoria della sua promes-
fermano mai, ma apertura ai sa come socio effettivo del

«N
on ti aspet-
tare nulla in
cambio»: è
questa l’e-
sortazione evangelica e insie-
me l’indicazione operativa che
il vescovo vicegerente della
diocesi di Roma, Baldassarre
Reina, ha affidato lunedì ai
presenti alla celebrazione eu-
caristica tenutasi nella chiesa
di Santa Maria del Buon Con-
siglio in occasione dell’inizio
dell’anno sociale del Centro
oratori romani (Cor). Durante
l’omelia il presule, prendendo
spunto dal Vangelo ascoltato e
rivolgendosi ai presenti ha det-
to: «non ti aspettare nulla in
cambio perché, se ti aspetti
qualcosa in cambio vuol dire
che quel gesto non lo stai fa-
cendo per l’altro ma solo per te
stesso. Come sempre il Vange-
lo ci spiazza perché presenta
una mentalità capovolta, l’op-
posto di quella che è la menta-
lità degli uomini. Quest’ulti-
ma, infatti, pensa spesso al
contraccambio». «La Parola di
questa sera — ha sottolineato il
presule — arriva in un momen-
to in cui ricordiamo il venera-
bile Arnaldo Canepa, fondato-
re del Centro Oratori Romani,
celebrando anche l’inizio del-
l’anno sociale col rinnovo del-
la promessa dei soci effettivi.
La domanda che vi pongo è:
“Perché lo fate?”. Dobbiamo
imparare da Gesù una lezione
fondamentale, ovvero che il
bene va fatto per il bene, e
territori, apertura alla missio-
ne, apertura al cuore».
«Essere catechisti vuol dire
rispondere alla chiamata fatta
a ciascuno di noi da “Maria
Domina Nostra” — ha sottoli-
neato Mario Mareri, socio del
Cor — come il venerabile Ar-
naldo Canepa, che ho avuto
come catechista nella prepara-
zione alla santa comunione
nell’anno 1953, mi ha personal-
mente insegnato. Essere cate-
chisti è un impegno, è un ser-
vizio nella Chiesa per tutta la
nostra vita! Penso che i cate-
chisti oratoriani debbano com-
prendere l’importanza di que-
sta missione, uscendo dalle
parrocchie e dai cortili dell’o-
ratorio, per andare ad aiutare i
genitori e le famiglie nell’im-
pegno dell’educazione cristia-
na. Incontri nelle famiglie pro-
grammati e occasionali, in un
cammino di accompagnamen-
to fin dalla più tenera età.
Dobbiamo tutti impegnarci in
una catechesi familiare».
Generoso Simeone, diacono
permanente in servizio sia
presso la parrocchia Sant’Au-
rea che nella comunità pasto-
rale “Chiesa in Uscita” Bor-
ghetto Giovani a Ostia, facen-
Domenica 12 un concerto nella basilica dei
di D ORELLA CIANCI
Cor, avvenuta proprio lo scor-
so anno, ha confidato: «ricor-
do come se fosse ieri il mo-
mento in cui mi è stato chiesto
cosa potesse significare per me
intraprendere il percorso come
socio Cor. Dentro di me ho
pensato: “Vivo l’oratorio da 25
anni, dedicandomi interamen-
te alla vita dei bambini e dei
ragazzi che ne fanno parte e
oggi, da diacono, continuo a
maggior ragione a servire tutti
i giovani che incontro, cercan-
do di mostrare loro quella
prossimità e vicinanza frutto
del Vangelo. Ecco, diventare
socio del Centro oratori roma-
ni la considero come naturale
prosecuzione di questo cam-
mino intrapreso tanto tempo
fa e che sento di voler conti-
nuare per il resto della mia vi-
ta. E a chi mi chiede come con-
ciliare i tanti impegni quoti-
diani, conseguenza del mio es-
sere sposo, padre, diacono e
catechista di oratorio rispondo
con una frase di Arnaldo Ca-
nepa: “…non dite mai non ho
tempo (…) La mancanza di
tempo è piuttosto l’espressio-
ne della mancanza di convin-
zione: non si è pienamente
persuasi della grande impor-
L’orchestra della pace
tanza della nostra missione
che non è di insegnare delle ri-
sposte a memoria, ma di fare
cristiani”. Sono certo che esse-
re socio Cor fa parte di quella
strada che ancora devo percor-
rere per essere un cristiano mi-
gliore, costantemente in mis-
sione nell’annuncio di una vita
vissuta pienamente. Di una vi-
ta che, almeno io, ho scelto di
vivere in mezzo ai ragazzi».
Anche Roberta De Santis,
socia effettiva del Cor, ha spie-
gato che «dopo tanti anni di
legame con il Centro oratori
romani l’anno scorso ho deciso
di dare ancora più anima alla
mia vocazione ai più piccoli
offrendo il mio servizio all’as-
sociazione. In questo periodo
da neo socia ho veramente
sperimentato cosa vuol dire
SS. Ambrogio e Carlo al Corso con musicisti israeliani e palestinesi
farsi prossimi e prendersi cura
dell’altro. Canepa ha dedicato
la sua vita ai ragazzi, a toglier-
gli dalla strada per dargli un
luogo dove sperimentare l’A-
more dell’Altissimo rispon-
dendo ai bisogni della società,
ma soprattutto ai sogni dei più
piccoli. Ecco, lui ha sicura-
mente promosso un luogo do-
ve prendersi cura dei propri
sogni. Ciò che in quest’ultimo
anno si è cercato di fare è sicu-
ramente di tornare un po' alle
origini della missione di Cane-
pa, cercando di stimolare i
bambini, i ragazzi e le comuni-
tà affidateci a riscoprire come
l’oratorio sia lo strumento con
cui affidare i nostri sogni a
D io».
«L’apertura del nuovo anno
sociale — ha detto Stefano Pi-
spazi e pause. Questi giovani ci rac-
contano una vita condivisa, che non
chierri — si pone in assoluta
continuità con il processo già
intrapreso ed in linea con le in-
dicazioni diocesane inerenti al
cammino sinodale avviato. La
fase sapienziale del cammino
ci chiede di sostare nel solco
della vita spirituale, di adotta-
re il discernimento spirituale e
comunitario come prassi pa-
storale affinché sia lo Spirito a
ispirare le nostre iniziative. Ri-
partiamo dalla passione per la
missione dell’oratorio e dal-
l’entusiasmo dei giovani che in
estate hanno acceso gli oratori
e si sono messi in ascolto nelle
esperienze formative. Un’a-
pertura del Cor ai territori ed
ai giovani è quanto ci auguria-
mo che si celebri insieme in
questo nuovo avvio delle atti-
vità associative».

quest’ultimo, non si misura dai
risultati, né tanto meno con
una statistica. L’esempio di
Arnaldo Canepa, un uomo co-
mune, semplice, che attraverso
la grazia di Dio ha dedicato il
suo instancabile servizio all’e-
ducazione di ragazzi e giovani,
ci sproni a proseguire nella no-
stra missione. Egli ha fatto da
apripista, ha aperto una strada
nuova, osando e rischiando.
L’impegno, come cristiani e
catechisti, è quello di essere
più presenti nei luoghi dove
ogni giorno la gente abita il
proprio quotidiano. Lì il Si-
gnore ci invia in missione,
scommettendo sul bene che c’è
nel cuore di ogni persona».
Il presidente del Centro
Oratori Romani, Stefano Pi-
chierri, rivolgendo un saluto al
vicegerente, ha commentato:
«Abbiamo letto e ascoltato al-
cuni suoi interventi, in cui è
emersa una grande preoccupa-
zione per la condizione di
bambini e giovani in questa
nostra città di Roma, special-
mente in alcune zone a rischio.
Ebbene, con quei medesimi
sentimenti di compassione, il
venerabile Arnaldo Canepa,
che qui riposa, avviava e soste-
neva questa opera di miseri-
cordia che, con umiltà, provia-
mo a proseguire. Arrivare al
cuore dei più piccoli, dei ra-
gazzi, dei giovani e delle fami-
glie, rivolgendo il nostro servi-
zio ai più fragili e ai più lonta-
ni. Celebriamo oggi una aper-
tura nuova, non tanto delle at-
N
orberto Bobbio scrisse che il
concetto della pace è stretta-
mente e antiteticamente con-
nesso a quello di guerra, esattamente
come la disarmonia si contrappone,
continuamente, all’armonia; ma dove
trova più terreno fertile l’armonia se
non nella musica? Ai nostri giorni ne
abbiamo un esempio di grande rilie-
vo, che merita di esser raccontato e
valorizzato. Come fa la musica a tra-
sformarsi in veicolo di pace oltre che
di armonia?
La Ymeo-Young Musicians European Or-
chestra è una start-up di Ravenna,
composta da musicisti provenienti da
tutta Europa, con un’età media di 23
anni, diretta dal maestro Paolo Olmi,
con la direzione artistica di Ignacio
Ábalos e con la collaborazione delle
principali istituzioni musicali londine-
si, come la Young Musicians Symphony Or-
chestra e la Guildhall School of Music and
Drama. L’Orchestra europea dei gio-
vani musicisti, in questi anni, ha suo-
nato su vari palchi del mondo, in zo-
ne di conflitto e di gravi disagi umani-
tari: da Betlemme a Gerusalemme, ma
anche in Cina, Corea del Nord, Viet-
nam, Libano, Congo con la passione
e la missione di lanciare nuovi talenti
e offrire loro la possibilità di studiare,
migliorarsi ed esibirsi in Italia e nel
resto del mondo. Domani, domenica
12 novembre, questi giovani si esibi-
ranno a Roma, nella Basilica dei Santi
Ambrogio e Carlo, in via del Corso,
sulle note dell’Eroica di Ludwig van
Beethoven. Il concerto terminerà, per
omaggiare l’Italia, con l’esecuzione
dell’inno di Mameli eseguito dall’or-
chestra, cui si aggiungeranno la ban-
da dell’Arma dei Carabinieri e la ban-
da dell’Esercito, dirette dai maestri
Massimo Martinelli e Filippo Cangia-
mila. Il maestro Olmi ha dichiarato:
«Per me dirigere questo concerto è un
grandissimo onore; quella di Nassi-
riya è una ferita per tutti noi ancora
aperta e sono orgoglioso, con la mia
giovane orchestra, di poter contribui-
re, affinché nessuno dimentichi la ter-
ribile tragedia avvenuta, nel 2003, in
Iraq. La nostra orchestra, composta
non solo da italiani ma anche da gio-
vanissimi professionisti di altri Paesi,
vuole rendere onore coralmente a tut-
te queste persone scomparse e lo farà
con lo strumento che conosciamo me-
glio: la musica, con tutte le emozioni
che essa è in grado di suscitare».
Non sono poche le riflessioni che
questo evento e quest’orchestra susci-
tano, soprattutto in un momento di
enorme smarrimento a causa della
violenza dei vari conflitti per il mon-
do. Il messaggio è tanto più forte per-
ché arriva da giovani che, durante il
lockdown, a causa della chiusura dei
teatri, si sono impegnati per continua-
re a diffondere quel messaggio nobile
e implicito, che è dentro la musica: la
bellezza della creatività e l’affratella-
mento, che nasce in tutti coloro che
sono accomunati da un progetto, da
un amore, da una costante ricerca.
Questa giovane orchestra è, in picco-
lo, un “cantiere di pace”, che ha sapu-
to prender vita lungo le strade più im-
pervie del mondo, annullando le dif-
ferenze e le contrapposizioni delle
opinioni. Fra i musicisti non ci sono
mai giovani afghani o iracheni che
guardano con sospetto giovani ameri-
cani, né ci sono differenze fra musici-
sti palestinesi e quelli israeliani. Qui
sono le note a parlare e a tacere al mo-
mento giusto, come se alla base del-
l’armonia dei popoli ci fosse un unico
pentagramma da scrivere, rispettando
lascia posto a quella gran perdita di
tempo che sono le barriere, i pregiudi-
zi, i contrasti mascherati spesso dalle
argomentazioni etniche o religiose.
Quanto si può imparare da questi gio-
vani artisti, i quali hanno deciso di
rendere omaggio al nostro Paese, af-
finché continui a mostrare, anche in
relazione agli eserciti, quella cosiddet-
ta “via italiana” che, in tante occasio-
ne, ha mostrato ad altri paesi come
l’unica vera “esportazione” da pro-
muovere sia quella dell’attività socio-
umanitaria e di sostegno ai popoli più
fragili, mettendo all’angolo la follia
delle contese.
Perché questo gruppo internazio-
nale di musicisti proporrà l’Eroica nel-
la bellissima basilica romana? Faccia-
mo un passo indietro. La dedica di
questa sinfonia è poi cambiata nel
tempo, ma inizialmente, nell’intento
del compositore, vi era un omaggio a
Napoleone, il quale aveva saputo “ca-
valcare lo spirito del mondo”, ma al
tempo stesso, in quell’ansia infinita di
guerra e potere, aveva disseminato
morti, sconfitte, sconvolgimenti.
Quell’ottimismo iniziale verso il furo-
re del generale corso, per Beethoven
lasciò il passo a un grande sconforto e
a un senso di maggiore vicinanza al-
l’intera umanità, spesso vittima di
sconosciute ambizioni. Questa dome-
nica, vent’anni dopo la Nassirya del-
l’operazione “Antica Babilonia”, si
tornerà, con l’arte, a riflettere sull’or-
rore della mancanza di pace, a partire
dalla grande musica. Roma, in anni
passati, è già stata un centro di bino-
mio pace-musica, come accadde nel
2013, in onore delle “primavere ara-
be”, quando questa eco risuonò fino a
Tunisi, al Festival El Jem.
ORE ROMANO sabato 11 novembre 2023 pagina 7

Alla Galleria Borghese la mostra su Rubens e la scultura a Roma Esposizione natalizia di raccolta fondi

Il tocco di Pigmalione Il Circolo San Pietro

accanto ai poveri
di SUSANNA PAPARATTI che anticiperà le tecniche di artisti baroc- me accadrà nei busti di Bernini per i quali
chi. Il confronto con il passato e la scelta è stata coniata la felice espressione di spea- Saranno destinate alle Cucine frequentatori» delle iniziative

È
stato uno dei maggiori conosci-
tori delle antichità romane, ispi-
rato dai dettami rinascimentali
che proprio in quei modelli tro-
vavano linfa vitale e il suo fu un linguag-
gio pittorico che in modo del tutto perso-
nale riuscì a fondere la sua formazione
fiamminga con l'arte italiana, che aveva
studiato già durante gli anni ad Anversa.
Peter Paul Rubens si era trasferito in
Fiandra dalla natia Germania, precisa-
mente da Siegen. Qui studia i testi dei
classici latini e greci, segue la bottega di
Tobias Verhaecht, specializzato nei pae-
saggi: è lui che lo introduce verso questo
genere che porterà avanti parallelamente
ai bellissimi ritratti, alle scene mitologiche
e sacre che dipingerà nell'arco della carrie-
ra. “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la
scultura a Roma” è la mostra allestita dal
13 novembre al 18 febbraio nelle sale della
Galleria Borghese. Curata da Francesca
Cappelletti, direttrice della galleria e Lu-
cia Simonato è la seconda tappa del pro-
getto “RUBENS! La nascita di una pittura
europea” realizzata in collaborazione con
Fondazione Palazzo Te e Palazzo Ducale
di Mantova, città dove il pittore visse mol-
ti anni alla Corte di Vincenzo Gonzaga. Il
filo conduttore delle due esposizioni illu-
stra attraverso gli occhi del maestro, che
per molti aspetti anticipò la pittura baroc-
ca, i rapporti tra la cultura italiana e l'Eu-
ropa, confermando anche grazie alle co-
stanti ricerche portate avanti dalla Galle-
ria, il ruolo centrale in cui Roma all'inizio
del Seicento, è stata città cosmopolita per
eccellenza: «Calamita per gli artisti del
Nord Europa fin dal Cinquecento, la Ro-
ma di Rubens, fra i pontificati Aldobran-
dini e Borghese, è luogo dove studiare an-
cora l'antico, di cui si cominciano a cono-
scere i capolavori della pittura, con il ri-
trovamento nel 1601 delle Nozze Aldo-
brandini — ha spiegato Francesca Cappel-
letti —; è il momento della Galleria Farne-
se di Annibale Carracci e della cappella
Contarelli di Caravaggio, di cui si stordi-
sce una generazione...attraverso Peter
Paul Rubens cerchiamo di ricostruire il
ruolo del collezionismo e della collezione
Borghese in particolare, come motore del
nuovo linguaggio del naturalismo euro-
peo, che unisce le ricerche di pittori e
di utilizzare elementi e soggetti ispirati
dalla natura diverrà prassi per molti, uno
per tutti il Bernini. I suoi gruppi borghe-
siani scolpiti negli anni Venti del Seicento
rileggono statue antiche come l'Apollo del
Belvedere, per donare poi al suo “Ratto di
Proserpina” la vivida umanità che ritrovia-
mo nella mano maschile che cinge la gio-
vane, rimanendo impressa nelle sue carni:
«In questa sfida tra le due arti, Rubens
dovette apparire a Bernini come campio-
ne di un linguaggio pittorico estremo, con
cui confrontarsi — sottolinea Lucia Simo-
nato, curatrice della mostra alla Galleria
Borghese — per lo studio intenso della na-
tura e per la raffigurazione del moto...in-
fine per i suoi ritratti, dove l'effigiato cer-
ca il dialogo con lo spettatore, proprio co-
Avviato un sistema di monitoraggio continuo collegato con i satelliti
Manutenzione di avanguardia per il verde
del Parco archeologico del Colosseo
king likeness». Ed è proprio questo confron-
to tra i capolavori berniniani e il naturali-
smo rubensiano uno dei temi che la mo-
stra affronta. È' in questo panorama che la
circolazione di stampe, tratte da prove
grafiche rubensiane accelerò il dialogo ne-
gli anni Trenta del Seicento, suscitando
operazioni editoriali come la Galleria
Giustiniana, nella quale statue antiche
prendono vita, secondo un effetto già de-
finito “Pigmalione” dalla critica. Tra le
opere appartenenti alla Galleria Borghese,
Susanna e i Vecchioni, presente in collezione
almeno dalla metà del Seicento e Il Com-
pianto su Cristo morto, a lungo attribuito ad
Anton Van Dick è giunto in questa sede
solo nell'Ottocento, probabile acquisto di
Camillo Borghese.
economiche, alle Case fami- del Circolo San Pietro, ag-
glia, all’Asilo notturno, al giunge la Sacchetti, il Pontefi-
Guardaroba e alle altre opere ce ha concesso all’antica istitu-
caritative del Circolo San Pie- zione attiva nell’Urbe da oltre
tro presenti a Roma le somme un secolo e mezzo «il privile-
raccolte con la tradizionale gio di poter mutare in opere di
“Esposizione di Natale” che si carità i doni provenienti da
apre lunedì pomeriggio 13 no- ogni parte del mondo a lui of-
vembre. ferti durante incontri ed
L’appuntamento, nella sede udienze».
dell’antico sodalizio romano a
Palazzo San Calisto, è per le
ore 15, fino alle 19.30; poi da
martedì 14 a sabato 18 sarà pos-
sibile acquistare i prodotti in
mostra dalle 11 alle 19.30, men-
tre da lunedì 20 essi potranno
essere visionati e comprati su
prenotazione (chiamando il
numero 335.192.58.73).
Capi di abbigliamento, pel-
letteria, accessori, bigiotteria,
elementi di arredo e decorativi
e prodotti alimentari sono stati
accuratamente ricercati e mes-
si a disposizione da un gruppo
di socie e volontarie che vi
hanno lavorato per l’intero an-
no sociale. «La nuova Com- Dalla scelta di articoli sele-
missione ha iniziato con entu- zionati in chiave di sostenibili-
siasmo il percorso di raccolta tà economica e sociale all’alle-
fondi», afferma la responsabi- stimento degli ambienti e de-
le Daria Sacchetti, «nella con- gli stand tematici, ogni detta-
sapevolezza che tutto il ricava- glio della mostra è curato nei
to dell’esposizione sarà desti- minimi particolari. «Ai con-
nato all’aiuto dei più bisogno- sueti oggetti in esposizione —
si» nella diocesi del Papa. An- spiega la socia Valentina Pe-
che quest’anno, fiore all’oc- trillo — si aggiungono ora inte-
chiello del catalogo saranno “i ressanti novità come i vasi in
doni di Francesco”, che posso- metallo smaltato a mano di va-
no essere scelti versando rie forme e colori, calde coper-
un’offerta. «Da quasi dieci an- te e tante altre divertenti idee
ni, come sanno gli affezionati regalo». (marco chiani)

scultori nei primi decenni del secolo». Le
oltre 50 le opere esposte, divise in 8 sezio-
ni tematiche, giunte dalle principali strut-
ture internazionali — tra cui il British Mu-
seum, il Louvre, la National Gallery di
Londra e quella di Washington, dal Prado
e dal Rijksmuseum di Amsterdam — met-
tono a fuoco la nuova visione dell'antico,
della natura e dell'imitazione portata
avanti da Rubens, parallelamente allo stu-
dio dei modelli, che riteneva imprescindi-
bile per la creazione di un alternativo e
nuovo linguaggio pittorico. Viene in Italia
all'inizio del Seicento andando a vivere a
Venezia, in città non passano inosservati
gli esempi del Tintoretto, Tiziano e Vero-
nese, poi giunge a Mantova presso la Cor-
te dei Gonzaga dove resterà per quasi tut-
ta la sua permanenza in Italia che alterne-
rà al viaggio in Spagna, a Firenze, Geno-
va e Roma: qui entrerà in contatto con il
cardinale Borghese. In città dipinge fra le
altre, le decorazioni per l'abside della
chiesa di Santa Maria in Vallicella . Or-
mai la sua fama quale conoscitore delle
vestigia romane è riconosciuta, come l'in-
nata capacità di rendere vivi e vibranti
persino i marmi e alcuni dettagli delle pit-
ture rinascimentali che raffigura negli olii
e nei disegni. Uno degli esempi più signi-
ficativi in tal senso è quello della statua
dello Spinario che compone prima a san-
guigna e dopo con carboncino rosso ri-
prendendo la posa da due punti di vista
diversi tanto da far sembrare l'opera ese-
guita con un modello in carne ed ossa: un
procedimento di animazione dell'antico
S
ono molti i fattori che mettono
a rischio il verde presente nelle
nostre città, non ultimo l'in-
quinamento e i danni collaterali cau-
sati dal cambiamento atmosferico.
Salvaguardare e valorizzare il gran-
de patrimonio arboreo conservato
nei parchi archeologici, storici e mo-
numentali, facilitandone l'attività di
controllo è alla base del nuovo siste-
ma di monitoraggio presentato al
Parco archeologico del Colosseo, in
collaborazione con Digimat S.p.A,
con l'Istituto di Metodologie per
l'Analisi Ambientale (Imaa) e l'Isti-
tuto di Scienze del Patrimonio Cul-
turale (Ispc) del Consiglio naziona-
le delle Ricerche (Cnr), che ne sono
gli ideatori. Qui il progetto sarà ap-
plicato in via sperimentale su 5 Pinus
pinea centenari: osservandone i para-
metri biomeccanici della vegetazio-
ne e gestendo i rischi per evitare dan-
ni a persone e cose. “Space-to-Tree:
Earth Observation based monito-
ring of Natural and historical Park”
è una piattaforma che opera in tem-
po reale con l'utilizzo sinergico dei
impianti satellitari : «Il sistema mira
alla tutela del patrimonio botanico-
archeologico-monumentale attra-
verso tecnologie innovative quali il
5G e la realtà accresciuta e virtuale,
coniugate con le conoscenze e le
competenze legate allo studio e alla
conservazione dei beni culturali
svolte dal Cnr-Istituto di Scienza del
patrimonio Culturale e dall'attività
di sperimentazione che l'Agenzia
spaziale europea (Esa) intende so-
stenere nell'ambito della “Call Op-
purtunity 5G for l'Art” —ha illustrato
Alfonsina Russo, direttrice del Parco
archeologico del Colosseo —. Il Par-
co è stato sede di applicazione del
progetto (insieme alla Riserva Natu-
rale di Metaponto) in questa grande
area verde nel cuore della città me-
tropolitana sono presenti 1.190 albe-
rature di grande pregio botanico e
storico». Queste erano state rilevate
sin dal 1998 mediante un sistema
d'informatizzazione implementato
costantemente, consentendo per
ogni alberatura di essere identificata
con un sistema alfanumerico al qua-
le si riferisce una scheda funzionale
per la manutenzione. Sbalzi termici
estremi, siccità, nubifragi, forte in-
tensità di vento, frequenti fenomeni
di ulteriori fioriture con dispersione
di nuovi semi, sono tra i principali
fattori che ai nostri giorni provocano
al patrimonio arboreo in generale
una serie di modifiche che minano la
pianta, e non solo. Gli effetti si vedo-
no nei cambiamenti dei cicli di ripro-
duzione vegetativa, nel proliferare di
piante infestanti che, qualora ci si
trovi all'interno di un sito archeolo-
gico, possono danneggiare i manu-
fatti. Appare evidente che i parame-
tri di gestione applicati qualche de-
cennio fa oggi rischiano di essere
inadeguati, per dinamiche e tempi di
applicazione. Questo nuovo sistema
potrebbe essere comodamente
esportato in analoghe realtà della
città di Roma e sul territorio nazio-
nale. Operante in modalità multi-
scala e multiparametrica, che per-
mette un controllo costante da re-
moto mediante tecnologia “Remote
Sensing” montata su piattaforma sa-
tellitare Sentinel2 , capta dallo spazio
le variazioni della clorofilla attraver-
so il Programma Copernocus di Esa.
Una strumentazione attiva con tec-
nologia fotogrammetrica, termogra-
fica ad infrarosso e radar analizzerà
lo stato del tronco, evidenziandone
la pienezza o la presenza di fratture
interne. Nel Parco Archeologico del
Colosseo tra le alberature di grande
pregio botanico e storico ve ne sono
ben 148 ultracentenarie. Agli alberi
scelti a campione, tra quelli di parti-
colare importanza storica e rappre-
sentativi dello skyline del Parco, so-
no stati applicati apparecchi di sen-
soristica avanzata, fissata in modo
solidale al fusto ad altezza diverse,
contemporaneamente ad un' unità
per la gestione dei dati e di un im-
pianto autonomo di energia. Ogni
dato emerso sul comportamento di-
namico e statico del tronco viene ac-
quisito in tempo reale ed incrociato
alle informazioni metereologiche
(principalmente legate all'intensità
del vento ) vengono poi rilevate da
altra apparecchiatura collocata sulla
terrazza della Basilica di Massenzio,
tra i punti più alti del Parco. (su.pa.)
pagina 8 L’OSSERVATORE ROMANO sabato 11 novembre 2023

Il 14 novembre 1893 nasceva Carlo Emilio Gadda

Un labirinto I manichini ossibuchivori

in cui perdersi e la sarabanda famelica
di SERGIO VALZANIA questi per i quali l’autore non esita a di GABRIELE NICOLÒ mostra quanto mai brillante nel descri- manzo con forti echi autobiografici, am-
manifestare un vero e proprio fasti- vere il caparbio e perspicace commissa- bientato nell’immaginario Stato andino

C C
arlo Emilio Gadda ha dio. Ai suoi occhi la pura e semplice i fu chi lo accusò di non aver al- rio Ingravallo, la svaporata contessa del Maradagai, che presenta significati-
scritto anche per la radio e realtà, quando pure la si possa rag- cun riguardo per il lettore per- Menegazzi, la signora Balducci, bella e ve somiglianze con la Brianza lombarda
il teatro, ma i suoi testi so- giungere, si rivela banale e molto ché si crogiolava nel gusto di malinconia. Il protagonista del romanzo del Ventennio. Il romanzo, incompiuto,
no per lo più legati alla poco interessante: bisognosa della ammannirgli un improbabile sembra essere il palazzo in via Merulana, è dominato dal senso di solitudine che
carta, alla lettura, alla ricerca stilistica letteratura per essere trasformata e coacervo di stile diversi, con il risultato di la cui consueta decorosa quiete viene investe e corrode il protagonista, Gonza-
raffinata e insistita fino al parossismo, divenire meritevole di attenzione. rendere quanto mai ardua ed ostica la prima incrinata da un furto di gioielli e lo Pirobutirro, mangiatore insaziabile,
con un misto di neologismi, arcaismi, La seconda sezione del libro con- fruizione delle sue opere. Mostrandosi poi lacerata da un efferato omicidio, co- accusato di violenze continue contro la
invenzioni e deformazioni, tese a stu- siste in una nutrita raccolta di recen- indifferente a tale biasimo, Carlo Emilio me se «una vampa calda, vorace, avven- madre con cui vive. Gonzalo vorrebbe
pire e a costringere all’attenzione chi sioni su testi italiani e francesi, nei Gadda (nasceva il 14 novembre 1893) pla- tatasi fuori dall’inferno, l’avesse d’im- stabilire con il mondo circostante un
si decida ad affrontarli, consapevole quali al lettore viene chiesto di ab- smò, senza tentennamenti, una narrativa provviso investito». rapporto sereno, addirittura costruttivo,
di partecipare ad un gioco bandonarsi alle riflessioni peculiare, a tratti completamente origi- La narrativa di Gadda suscitò l’inte- ma la sua è un’aspirazione destinata a
complesso e a volte astru- foltamente tortuose nelle nale, destinata a segnare una svolta nella resse di Italo Calvino che nella quinta fallire. Egli stesso si trova a constatare
so. Nel 1958 l’autore pub- quali Gadda si diverte e letteratura italiana del Novecento. Attra- delle Lezioni americane definisce la sua che la borghesia che lo circonda è forma-
blicò con Garzanti I viaggi compiace di aggirarsi. verso un calibrato impasto di linguaggi opera un esempio moderno di «roman- ta da persone esangui, senza nerbo, che
la morte, una sofferta raccol- Esemplare il parallelo tra il diversi — dialetti, termini gergali e tecnici, zo contemporaneo come enciclopedia». «non vive, ma si lascia vivere». È ben mi-
ta di scritti, faticosamente dialetto milanese, dalla na- Secondo Calvino, Gadda «cer-
riuniti in volume, oggi ri- tura giambica, ossia costret- cò per tutta la vita di rappresen-
proposta da Adelphi (Mi- ta nei bisillabi del parlare tare il mondo come un groviglio,
lano, 2023, pagine 424, eu- celtico e longobardo, e il to- Attraverso l’impasto di linguaggi di rappresentarlo senza atte- Per Italo Calvino,
ro 24), con un ricco apparato critico scano dal ritmo piuttosto dattilico, diversi — dialetti, termini gergali nuarne affatto l’inestricabile Gadda cercò di rappresentare
curato da Mariarosa Bricchi. quindi trisillabico, con l’accentazio- complessità, o per meglio dire la
Meticoloso, attento, sempre insi- ne morbidamente sdrucciola deri- e tecnici — lo scrittore scardinò presenza simultanea degli ele- il mondo come un «groviglio»
curo, Gadda scelse di pubblicare al- vata dal latino. Un labirinto dove la struttura tradizionale del romanzo menti più eterogenei che con- senza mai attenuarne la complessità
cuni dei propri scritti usciti tra il bisogna accettare di perdersi. corrono a determinare ogni
1937 e il 1954 rinunciando al criterio L’ultima parte del volume è com- evento». La frantumazione del
cronologico. Preferì organizzarli in posta da due soli scritti, nei quali si tradizionale codice linguistico
tre parti, sulla base di criteri in parte può cogliere una sorta di confessio- operata da Gadda gli è valso
evidenti ma spesso oscuri. Sappia- ne nascosta dell’autore, dato che en- spiazzanti neologismi — lo scrittore mila- l’accostamento a James Joyce: quel flus- rata la denuncia formulata nel romanzo:
mo peraltro che l’opera fu smontata trambi trattano il tema del narcisi- nese giunse a scardinare la struttura tradi- so di coscienza, fiore all’occhiello della la società non riesce a trovare una sua lo-
e rimontata più volte. La prima se- smo, in modo colto, puntuale, com- zionale del romanzo. Questa radicale prosa innovativa ed eversiva dello scrit- gica e stenta a individuare un patrimo-
zione è forse quella che meglio ca- piaciuto e partecipe, con un tene- scelta linguistica non fu certo dettata da tore irlandese, si manifesta in Gadda an- nio di valori e di miti da condividere con
ratterizza l’autore: l’elemento pre- rezza complice che va ben oltre la un capriccio o da sbalzi umorali. Affon- zitutto sul piano linguistico, nella forma sano orgoglio e «puntuta» e «acumina-
valente è in assoluto la scrittura, comprensione per quello che viene dava invece le radici nella chiara coscien- di un torrente in piena in cui ogni detrito ta» fierezza. Come ha scritto Guido Pio-
definito tratto caratteristico adole- za che solo mediante moduli espressivi gergale e semantico concorre a definire vene, Gonzalo contempla quel mondo
scenziale. inediti e aggressivi era possibile formula- uno strumento di comunicazione capace con sentimenti «covati con la con lo
Scrittore immaginifico, fastoso, re una denuncia ferma e incisiva della cri- di penetrare in ogni recesso della realtà, sguardo carezzoso dell’odio». Quei bor-
Rivendicò l’inserimento dalla fantasia insistita e presun- si dei valori borghesi che segnava quell’e- anche il più remoto. ghesi diventano progressivamente per il
della propria estetica tuosa, Gadda si pone nel dopo- poca. Mai in Gadda le bizzarrie linguisti- La sperimentazione linguistica è ma- protagonista dei veri e propri nemici, da
guerra italiano a fianco di Giorgio che si risolvono in un gioco pirotecnico nifesta poi ne La cognizione del dolore, ro- lui definiti «manichini ossibuchivori».
nel barocco quando si andava Manganelli come autore che fon- fine a sé stesso: al contrario, esse si In un passo del romanzo si legge:
affermando il realismo da la propria poetica sulla ricerca rivelano funzionali all’interno di «La sarabanda famelica vorticava
linguistica e di stile. Barocco il pri- una strategia compositiva diretta sotto i globi dondolati dal pampe-
mo, gotico il secondo, perpetuano a smascherare, senza compromes- ro, dal vento della pampa, tra mi-
entrambi, rovesciandola, la voca- si, vizi e malefatte della società. riadi di sifoni di seltz. La luce del
zione prima della letteratura italia- Un’esemplare testimonianza mondo capovolto si beveva le sue
tanto da nascondere e quasi cancel- na, da Dante a Manzoni, ad aprire la di questo scenario è fornita dal folle uricemiche, profumieri in ba-
lare in alcuni passaggi l’oggetto del- strada per un rinnovamento del par- suo romanzo più noto, Quer pastic- lia del Progresso». Il pastiche stilisti-
la riflessione in corso. I titoli stessi lato, per un’unificazione che mai si ciaccio brutto de via Merulana (ripro- co di Gadda, che di primo acchito
dei testi sono in alcuni casi sfuggen- realizza. Gadda e Manganelli sem- posto recentemente da Adelphi, può sortire un effetto inquietante
ti, valga per tutte la Meditazione breve brano piuttosto rassegnati a consta- 2023, a cura di Giorgio Pinotti), in virtù del suo sigillato ermetismo,
circa il dire e il fare. tare che la geografia del paese rende un “giallo” classico ma al contem- è in realtà intriso della linfa che nu-
Trattando dello scrivere, della difficile il completamento linguisti- po del tutto particolare, in cui si tre e sostiene costantemente la di-
tecnica, dell’arte e della poesia, co del progetto risorgimentale: l’in- sviluppa una galvanizzante fusio- mensione etica e ideologica. Di
Gadda accetta o meglio rivendica contro non può dunque realizzarsi ne di italiano, molisano e roma- conseguenza la tensione espressi-
l’inserimento della propria estetica che nell’ambito del parlato condivi- nesco. Tale fusione serve a comu- va, spesso portata all’estremo, si
nell’ampio contesto del barocco, in so della televisione, altrimenti lo si nicare quel «barbuglio» di ten- configura non come il fine ma co-
una stagione nella quale si andava- può proporre solamente in un terri- sioni, suoni, odori e sentori che me il mezzo, tramite il quale squar-
no affermando in Italia realismo e torio immaginario, nel quale la lin- caratterizzava gli anni del fasci- ciare quel velo che avvolge — con
neorealismo, nella letteratura come gua d’uso sia appositamente creata smo in cui è ambientate la storia. perversa complicità — falsità, ipo-
nel cinema, atteggiamenti culturali per una cerchia ristretta di lettori. La vena narrativa di Gadda si di- Giorgio de Chirico, «Le muse inquietanti» (1917-1919) crisie e presunte certezze.

di ED OARD O ZACCAGNINI
P
er attaccare al muro alcune
foto incorniciate, Blanca
deve farsi aiutare dall’ami-
ca in videochiamata. Si affida a
lei anche per distinguere i panni
bianchi dai colorati, prima di
metterli in lavatrice. Se non sa
dove si trova un nome sul citofo-
no, può capitare che li suoni tutti
per farsi aprire da qualcuno. Se
non tiene tutto perfettamente in
ordine, non trova nulla in casa.
Blanca è non vedente dall’età
di 12 anni, per una tragedia che
ancora l’addolora e la tormen-
ta. Quel giorno ha perso sua
sorella in un incendio, e dimes-
sa dall’ospedale ha cominciato
a chiedersi: «Perché a me?».
Voleva farla finita, ma suo pa-
dre l’ha portata sopra un ponte
e le ha detto «Se vuoi ti butto
giù», aggiungendo, però, che
secondo lui avrebbe commesso
un grave errore: «Perché la vita
è una figata» e per affrontarla
al meglio non bisogna «aspet-
tare che passi la tempesta, ma
Nella serie televisiva prodotta da Lux Vide e Rai Fiction
Blanca e le radiografie ai suoni
imparare a ballare sotto la piog-
gia».
Blanca, la protagonista della
fortunata serie omonima pro-
dotta da Lux Vide in collabora-
zione con Rai Fiction (due sta-
gioni su Rai1, la seconda appena
conclusa, anche se entrambe ri-
mangono su Raiplay), suo pa-
dre l’ha ascoltato e ha iniziato ad
amare la pioggia (anche in senso
letterale) e la sua vita nonostan-
te dolore e difficoltà. Ha rimes-
so in moto l’amore per sé stessa e
quello per gli altri, arrivando a
«combattere per aiutare chi ri-
schia di andare a fondo». Per il
piacere e il bisogno di andare in-
contro alle persone ferite come
lei, anche se in altre forme, ha
trovato il modo di lavorare in
Polizia: prima stagista e poi
consulente. Lo ha fatto con
l’aiuto del fondamentale cane
guida Linneo (una femmina a
dispetto del nome) e con ciò
che le funziona benissimo:
udito, olfatto, tatto, gusto, e
poi la testa e il cuore.
Ha personalità e intelligen-
za da vendere, Blanca Ferran-
do, liberamente tratta dai ro-
manzi di Patrizia Rinaldi e ma-
gistralmente interpretata da
Maria Chiara Giannetta (con
la preziosa consulenza di An-
drea Bocelli). Ha una fantasia
galoppante e il dono della cura
del prossimo. Coi suoi imper-
meabili giallo, verde e blu visto-
si, accesi, sente la luce con la pel-
le e il cuore fisico delle persone
con le mani. Quello simbolico,
invece, la stanza delle emozioni,
lo trova con tutta se stessa. Valo-
rizza al massimo i profumi e i
suoni: non le sfugge se qualcuno
è avvolto da un’essenza vani-
gliata, alla cannella, al gelsomi-
no o alla magnolia; se indossa
scarpe coi tacchi. Agli audio fa
le lastre: sa cogliere sullo sfondo
di una telefonata il suono di una
sirena, il movimento di una gru,
il dondolio delle onde sulla sab-
bia. Salva con nome ciò che
sfugge a un ascolto comune. Già
la voce, per lei è una porta sul
sentire umano e per questo è
maestra di décodage: «tipico lavo-
ro da ciechi», lo definisce con
l’alleata autoironia, quando in
realtà fa molto di più nel com-
missariato in cui lavora. Risolve
i casi con impeccabile brillan-
tezza, con l’aiuto dell’affasci-
nante Liguori e la zavorra del
goffo e limitato Bacigalupo, ca-
po spesso avaro di fiducia in lei.
Ma questa è un’altra storia, o
quantomeno è l’iperbole sottil-
mente supereroistica di un rac-
conto incoraggiante sulla disa-
bilità visiva.
Oltre le intuizioni geniali del-
la Blanca detective, infatti, pun-
tuali dentro il solito crime così ab-
bondante nella serialità televisi-
va, oltre il dispositivo dei gialli
verticali (in una sola puntata) e
orizzontali (spalmati su tutta la
stagione), c’è la Blanca persona
con la sua difficoltà oggettiva af-
frontata con vitalità e resilienza.
Ci sono i suoi desideri e la sua
paura di lasciarsi andare in amo-
re: emozioni contenute dentro la
positività (conquistata) di una
ragazza in cammino. Semplice,
anche buffa, romantica, caotica
e sensibile: «Quando perdi la vi-
sta – racconta — succede una co-
sa strana: che dopo un po’ non ti
ricordi i volti delle persone che
conosci». Al tempo stesso, però,
Blanca è ingegnosa nel costruire
la soluzione. Ecco le foto da at-
taccare al muro, dunque. «Ne
ho scelte alcune e le ho messe
tutte in cornici diverse, così ogni
volta che ne prendo una so che
cosa sto vedendo». C’è tutta
Blanca in questa risposta alla fe-
rita, con la fiducia negli altri sen-
si e lo spirito combattivo, con il
tema importante veicolato tra i
vicoli di una Genova marcata
(quasi personaggio della serie) e
i codici del genere poliziesco.
Tra le indagini e gli amori di una
fiction popolare capace di asse-
rire che una persona con disabi-
lità è molte altre cose, compresa
la forza di affrontare gli ostacoli
materiali per sperimentare con
pienezza la vita.
sabato 11 novembre 2023 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 9

Lorenzo Lotto,
«Cristo
e l’adultera»
Rivoluzionario
nell’obbedienza
(1546-1555,
particolare)

Nuova edizione
per il «San Francesco» di Piero Bargellini
Pubblichiamo stralci dalla prefazione alla biografia
del Santo di Assisi scritta da Piero Bargellini con il
titolo di «San Francesco» (Firenze, Vallecchi-Città
di Vita, 2023, pagine 240, euro 18). Si tratta di un
libro pubblicato una prima volta nel 1941 per le
edizioni dell’Unione Tipografico-Editrice Torinese
nella collana «I grandi italiani», e poi più volte ri-
Il Centro di studi e documentazione su Lorenzo Lotto a Loreto proposto per i tipi della Morcelliana.
Sabatier tendeva a porne in evidenza il ca-
rattere laicale. Egli finiva inoltre per getta-
re una pesante ombra sul ruolo svolto dal-
la Chiesa romana nella vicenda dell’assisia-
te: per mano del potente cardinale Ugo di
Ostia, che a questo scopo si era servito del
“braccio operativo” di frate Elia e della
penna di Tommaso da Celano, essa aveva
finito per incanalare nell’alveo istituziona-

«Come la virtù virtuoso» di FELICE ACCRO CCA le e, in una certa misura, per incatenare,
quella che era stata una vera effervescenza

di BARBARA JATTA approdare al Santuario mariano
con tutte le sue «robe» e ottener-
I
arrivo a Loreto e anche nei diffi-
cili periodi di pandemia. La pre-
n ambito letterario e storiografico, dello Spirito.
tra la fine dell’Ottocento e gli inizi Dal proprio canto, Bargellini si mostra
del Novecento l’esperienza storica di anch’egli attentissimo all’umanità di Fran-
Francesco d’Assisi e dei suoi primi cesco, alla sua condizione sociale di par-

L’
iniziativa della crea- vi dal governatore Gaspare Dotti senza dei Musei Vaticani in que- compagni era stata oggetto anche di aspre tenza (tanto che la biografia da lui scritta
zione di un Centro in- vitto e alloggio e la possibilità di sto prestigioso progetto sono de- dispute polemiche dopo che, sul finire del prende le mosse da un capitolo dedicato a
ternazionale di studi e «lavorare per altri» in cambio terminate dalla proficua, strin- 1893, la biografia del pastore protestante Il secolo della lana), sottolineando con forza
documentazione su Lo- della sua attività professionale da gente e pluriennale collaborazio- Paul Sabatier — la celeberrima Vie de saint il suo inserimento nella realtà urbana: bel-
renzo Lotto nel Santuario della svolgere al servizio della Santa ne tra i Musei e la Delegazione François — aveva infiammato gli animi di la, indubbiamente, la sovrapposizione che
Santa Casa di Loreto ha visto Casa. A Loreto il pittore trascor- Pontificia della Santa Casa di estimatori da un lato e detrattori dall’altro. lo porta a vedere il santo all’opera nella
una lunga gestazione, l’interru- se l’ultima parte della sua vita er- Loreto. Una collaborazione che Bargellini pubblicò il suo lavoro quando i città e nella campagna dipinte da Ambro-
zione per la pandemia, e ha tro- rabonda, dipingendovi i suoi ca- ha dato i suoi frutti in tanti pro- fuochi di quella contrapposizione avevano gio Lorenzetti in una sala del Palazzo pub-
vato finalmente compimento l’8 polavori finali e morendovi tra la getti, dai restauri delle opere del ormai perduto il loro originario vigore e blico di Siena (Allegoria ed effetti del Buono e
settembre scorso. Ma perché un fine di settembre del 1556 e il 1° Pomarancio a Raffaello. con l’entrata in guerra del Cattivo Governo).
centro di studi sul Lotto a Lore- luglio 1557, data in cui i docu- Nell’estate del 2021 è stata or- dell’Italia andava inve- A differenza di Sa-
to? menti lauretani ne attestano l’or- ganizzata una mostra sulla Ma- ce riprendendo quota batier, però, Bargellini
Il pittore veneziano Lorenzo mai sopraggiunta scomparsa. L’8 donna del Velo o La Madonna di Loreto una visione dell’assisia- Un Francesco spogliato sottolinea con chiarez-
Lotto, artista singolare, uomo settembre 1554 si svolse presso la di Raffaello in occasione delle fu- te — che nel 1939 era dell’aura soprannaturale, za l’attaccamento di
mite e pacifico; «come la bontà Santa Casa la cerimonia della sua nestate celebrazioni per i 500 an- stato proclamato, as- Francesco alla Chiesa:
ni della morte di Raffaello. Una sieme alla vergine se- riportato alla concretezza umana il Santo — scrive —
piccola mostra curata da Fabrizio nese, patrono primario e non sempre compreso, «prese con sé un com-
Biferali, curatore delle collezioni d’Italia — di stampo pagno e s’incamminò
del Rinascimento dei Musei Va- sempre più nazionali- nemmeno dai suoi; in direzione della
ticani, insieme a Vito Punzi, di- sta e guerriera. Eppu- pure nella caratterizzazione Francia. A Firenze in-
rettore del Museo Pontificio. re, nonostante il profi- contrò il cardinale
Rimanendo in tema lottesco lo da lui tracciato ve- della famiglia religiosa Ugolino, che lo stornò
va ricordata la pluriennale colla- desse la luce in una che da lui aveva preso vita dalla sua missione. In
borazione nei restauri delle opere collana dedicata a illu- Francia la popolazio-
del Maestro del Museo Pontifi- strare le gesta di uomi- ne cattolica aveva in
cio eseguiti in una prima fase tra ni che avevano segnato devozione il Corpo di
il 1956 e il 1965 nei laboratori vati- la storia d’Italia, l’au- Gesù, ma a Roma, il
cani, continuati anche in tempi tore non indugiò affatto sullo stilema — al- Papa aveva potere su quel Corpo. France-
più recenti con interventi e revi- lora particolarmente in voga — che propa- sco abbandonò l’idea della sua missione,
sioni dei dipinti lauretani di Lot- gandava Francesco come «il più italiano invertì la direzione del suo cammino e se-
to (tra il 2010 e il 2016). Restauri tra i santi e il più santo tra gli italiani», né guì il cardinale Ugolino verso Roma».
Lorenzo Lotto, «San Michele arcangelo caccia Lucifero» (1545, particolare) sempre preceduti e affiancati da alluse in qualche modo al conflitto in cor- Egli «era l’unico che potesse capire Fran-
preziose indagini diagnostiche so (sottolineò, anzi, che «Francesco aveva cesco; l’unico che potesse persuaderlo di
buono e come la virtù virtuoso», oblazione. Una testimonianza del Gabinetto Scientifico per la predicato la pace nella sua città») e men tornare verso Roma». «Roma, per bocca
così lo definì Pietro Aretino in importante della spiritualità del- Ricerca e la Diagnostica dei Mu- che meno ai temi della razza italica. del cardinale Ugolino, gli ricordava che
una lettera del 1548. Personalità e l’artista e della sua affezione a sei Vaticani, e svolti in collabora- Mi sembra inoltre abbastanza evidente una famiglia porta con sé la responsabilità
artista dotato di una peculiare quel santo luogo. zione con la Delegazione Ponti- della paternità».
sensibilità e un importante ruolo Lotto a Loreto venne subito ficia della Santa Casa e la Soprin- Tutto liscio, dunque, tra i due,
nella sua epoca: «Lotto mi parla conosciuto come un outsider di va- tendenza delle Marche. tutto rose e fiori? No di certo,
con un’immediatezza assai mag- lore. Che fosse un uomo mite lo L’ultimo in ordine cronologi- perché Bargellini non sorvola af-
giore di quanto accada con qual- percepiamo dai suoi dipinti, in co è San Michele Arcangelo caccia Lu- fatto sulla tensione che venne a
siasi altro artista» e «per capire essi non c’è la forza michelangio- cifero, un progetto di restauro in- instaurarsi, soprattutto negli anni
bene il Cinquecento conoscere lesca o tizianesca, vi si trova inve- trapreso tra l’autunno del 2022 e che precedettero la conferma del-
Lotto è importante quanto cono- ce un’intimità e una spiritualità l’estate del 2023. Grazie a uno la Regola da parte di Onorio III,
scere Tiziano» scriveva un giova- profonda. E questo lo vediamo scambio costante e proficuo i tra Francesco e il suo Ordine,
ne Bernard Berenson, al quale si negli otto dipinti che sono con- Musei Vaticani hanno potuto su- una tensione nella quale il cardi-
deve una pioneristica monogra- servati nel santuario lauretano e pervisionare il complesso restau- nale di Ostia non mancò d’inse-
fia sull’artista veneziano di fine che hanno visto consolida- rirsi, in qualche caso forse come
O ttocento. re il rapporto fra la Santa mediatore. «Come avvenne il
Il 30 agosto 1552 Lotto si tra- Casa e i Musei Vaticani. passaggio dalla Regola del 1221 a
sferiva da Ancona a Loreto, per L’importanza delle sue Le opere lauretane offrono quella 1223? Fu lui stesso, France-
opere lauretane (sette espo- lo spaccato significativo sco, a sfrondare e comporre; o lo
ste nel Museo Pontificio e costrinsero a quel lavoro di revi-
una nella Basilica: Cristo e della sua produzione
CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA
DELL’AREA NOLANA
in nome e per conto del Comune di Afragola (NA)
sione e di modificazione i frati sa-
Bando di gara - CIG A024903528
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Cen-
l’adultera, Adorazione del Bam- e gli strumenti per comprendere pienti; o fu il cardinale Ugolino
trale Unica di Committenza dell’Area Nolana, in nome e per bino, Battesimo di Cristo, Adora- che lo piegò ai voleri di Roma?
zione dei Magi, Presentazione al la sua acuta sensibilità
conto del Comune di Afragola (NA). SEZIONE II: OGGETTO:
Lavori Rifunzionalizzazione per l’animazione Sociale Nell’a-
rea Pinetina Cup: B47b23000130008 Importo € 440.029,68 .
Le tre ipotesi non si escludono
SEZIONE IV: PROCEDURA: aperta. Offerta economicamente
più vantaggiosa. Termine ricezione offerte: 28/11/2023 ore
Tempio, Sacrificio di Melchisede- umana e artistica tra di loro». In alcuni passaggi
12.00. Apertura offerte: 28/11/2023 ore 15:00. SEZIONE
VI: ALTRE INFORMAZIONI: Documenti su: cucagenzia-
ch, San Michele Arcangelo caccia Bargellini sembra finanche avvi-
areanolana.tuttogare.it e https://www.comune.afragola.na.it.
Il responsabile della C.U.C. Lucifero, San Cristoforo tra i Ambrogio Lorenzetti, «Allegoria del Buono e Cattivo Governo cinarsi al Sabatier: «A nessuno
Dott. Vincenzo Caprio
Santi Rocco e Sebastiano) insie- e loro Effetti in Città e Campagna» (1338-1339, particolare) Francesco avrebbe permesso la
me ai documenti che si tro- mutilazione della sua Regola pro-
CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA
DELL’AREA NOLANA
in nome e per conto del Comune di Afragola (NA)
vano negli archivi di questi luo- ro del dipinto, un capolavoro as- la sua distanza da Sabatier (Bargellini non prio nei passi evangelici. Se una mano
Bando di gara
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Centra-
ghi (in particolare il Libro di spese soluto, che si potrà oggi ammira- lo nomina, ma il confronto con lui e con avesse ardito protendersi verso quelle sante
le Unica di Committenza dell’Area Nolana, in nome e per conto del
Comune di Afragola (Na). SEZIONE II: OGGETTO: Lavori messa
diverse) costituiscono uno spacca- re in tutto il suo ritrovato splen- Johannes Jørgensen era di fatto inevitabile parole, egli l’avrebbe risolutamente taglia-
in sicurezza e rifunzionalizzazione per l’animazione sociale in villa
comunale CUP B47B23000120008 Importo pari a € 900.644,00. CIG.
to molto significativo della pro- dore cromatico. per ogni autore che, nella prima metà del ta. Ma a Roma fu la mano di Ugolino, il
A E A SEZIONE IV: PROCEDURA: aperta. Offerta econo-
micamente più vantaggiosa. Termine ricezione offerte: 28/11/2023
duzione artistica del geniale Il restauratore Alberto San- Novecento, si accingesse a scrivere una suo papa; e la mano di Onorio, il Papa
ore 12.00. Apertura offerte: 28/11/2023 ore 1 :00. SEZIONE VI:
ALTRE INFORMAZIONI: Documenti su: cucagenziaareanolana.
maestro veneziano e gli strumen- galli ha operato in modo mirabi- biografia dell’assisiate). Per lo studioso della cristianità, che mutilarono la Regola
tuttogare.it e https://www.comune.afragola.na.it. Finanziamento:
Sviluppo Urbano - Asse X del PO FESR Campania 2014/2020 ti per comprendere la sua sensi- le sotto il coordinamento di Pun- protestante, Francesco non era più il vir ca- di quelle parole. Francesco, col pianto in
Il responsabile della C.U.C. Dott. Vincenzo Caprio
bilissima e acuta professionalità zi, e seguito da vicino da Biferali tholicus et totus apostolicus, ma l’uomo peni- gola, baciò le mani che avevano il potere e
artistica e umana. e da Francesca Persegati, Capo tente che, obbediente alla voce dello Spiri- ripartì col cuore peso e la bocca amara».
C.U.C. DELL'AREA NOLANA
in nome e per conto del Comune di Striano (NA) Per tutti questi motivi non po- del Laboratorio di restauro delle to, una volta giunto alla conoscenza di Nella sostanza, però, egli è convinto che
Bando di gara - CIG A027AC875C
Amministrazione aggiudicatrice: C.U.C. dell'Area Nolana, in teva perciò che vedere presso la pitture dei Musei Vaticani. Cristo povero l’aveva seguito per tutta la una simile tensione — con gl’inevitabili
nome e per conto del Comune di Striano (Na).
Oggetto: Lavori di realizzazione della nuova cittadella del car- Santa Casa un Centro Internazionale L’incarico di presidente del vita, spronando gli uomini ad amarlo; un compromessi richiesti a tutti — non abbia
nevale con annessa scuola/laboratorio e museo per la cartapesta
in via Poggiomarino in Striano - CUP J25I22002050001. di Studi e documentazione su Lorenzo Centro di studi su Lorenzo Lotto Francesco spogliato dell’aura soprannatu- snaturato il nocciolo duro della proposta
Importo: . . . Proce ra: aperta. Offerta a ma imo
ribasso. Termine ricezione offerte: 24/11/2023 ore 11.00. Lotto. E di questo va dato atto alla mi onora e mi porterà a collabo- rale, riportato alla concretezza umana e francescana e che, in definitiva, quell’evo-
Apert ra offerte: ore . . Doc menti : c ca en-
ziaareanolana.tuttogare.it e https://www.comune.striano.na.it. determinazione di monsignor rare con un Comitato scientifico non sempre compreso, nemmeno dai suoi; luzione e tensione abbiano infine prodotto
Finanziamento: Next Generation EU - M5C2 Investimento 2.1.
Il responsabile della C.U.C. Fabio Dal Cin nel volerlo forte- di studiosi ed esperti di primo pure nella caratterizzazione della nuova fa- una continuità rispetto al passato più che
dott. Vincenzo Caprio
mente già all’indomani del suo piano. miglia religiosa che da lui aveva preso vita, una rottura.
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In Italia si celebra la Giornata nazionale delle cure palliative
Con dignità fino alla fine
di ROSSANA RUGGIERO
L’
11 novembre di
ogni anno — me-
moria liturgica di
san Martino di
Tours che la Chiesa ha indica-
to come protettore degli am-
malati inguaribili — si celebra
in Italia la Giornata nazionale
delle cure palliative. In tale oc-
casione si pone lo sguardo sul
valore intrinseco delle cure
palliative per superare la logi-
ca anacronistica per cui ricor-
rervi è discrezionale, opziona-
le, o è la via d’uscita dal falli-
mento della medicina che “de-
ve guarire a tutti i costi” e su
coloro (équipes specializzate,
caregivers, familiari, genitori
nel caso di minori) che, nel
contesto della fragilità dettata
dalla malattia, si compromet-
tono nella relazione con il pa-
ziente per lenirne la sofferen-
za, come san Martino nell’atto
di donare il pallium. Non è, in-
vece, per niente comune valer-
si di questa occasione per dare
voce al paziente sollevato dalle
cure palliative nella fase finale
della vita o per il tempo, più o
meno lungo, che la malattia gli
concederà.
«Non voglio morire», «ho
bisogno di tempo per mettere
a posto le cose nella mia fami-
glia», «ti racconto di quando
sono andato in America ed è
iniziata la mia carriera», «il
dolore che provo mi fa dimen-
ticare il bene che ho ricevuto»,
«non mi riconosco in questo
corpo», «ho bisogno che in
Messaggio della Cei per la Giornata del 4 febbraio
L’
incapacità di ricono-
scere il valore della
vita, il tollerare che
venga messa a repentaglio, la
decisione di porle fine: «Qua-
le vantaggio c’è che l’uomo
guadagni il mondo intero e
perda la sua vita?». Il passo
del Vangelo di Marco (8, 36)
accompagna il messaggio che
il Consiglio permanente della
Conferenza episcopale italia-
na ha preparato per la 46ª
Giornata nazionale per la vi-
ta, che si celebrerà il 4 feb-
braio 2024 sul tema La forza
della vita ci sorprende.
Troppe le vite negate,
esordiscono i vescovi,
da quella del migrante
(che “vale poco” e si
consente che venga
«violentata e sfruttata
in ogni possibile for-
ma») a quella dei la-
voratori (spesso consi-
derata una merce da
“comprare” e da poter
mettere a rischio), dal-
la vita delle donne (ri-
tenuta ancora «pro-
prietà dei maschi»,
per cui può essere
umiliata e uccisa) a quella di
malati e disabili gravi («giudi-
cata indegna di essere vissuta,
lesinando i supporti medici e
arrivando a presentare come
gesto umanitario il suicidio
assistito o la morte procura-
ta»). C’è poi la vita dei bam-
bini, nati e non nati, «sempre
più concepita come funziona-
le ai desideri degli adulti e
sottoposta a pratiche come la
tratta, la pedopornografia,
questa stanza ci siate solo te e
papà, non voglio che nessuno
mi veda così», «ho paura di
soffrire». Le parole, quando
svelate, conducono nel viaggio
del dolore del malato coloro
che entrano in relazione con
lui, anche se non sempre sono
espressione di ciò che il malato
prova fino in fondo, ancor di
più se si tratta di un bambino
che si avvarrà di sguardi, di ge-
sti, del silenzio per rivelare il
suo sentire.
Porsi dalla parte del pazien-
te e comprenderne i suoi biso-
gni appartiene alla verità della
relazione che si instaura con
lui, molto spesso inquinata
dall’eccesso di autonomia o
dal paternalismo medico che
infrangono la triangolazione
ippocratica in cui il medico
deve porsi come “intermedia-
rio” tra il malato e la sua ma-
Le ragioni della vita
l’utero in affitto o l’espianto
di organi». In tale contesto
l’aborto, «indebitamente pre-
sentato come diritto, viene
banalizzato, anche mediante
il ricorso a farmaci abortivi o
“del giorno dopo” facilmente
reperibili».
Eppure appare evidente
che ogni vita «ha un immenso
valore ed è capace di donare
qualcosa agli altri»: il capez-
zale di malati gravi che «di-
viene sorgente di consolazio-
ne per chi sta bene nel corpo,
ma è disperato interiormen-
te»; poveri, immigrati che
«sanno mettere il poco che
hanno a servizio di chi ha più
problemi di loro»; disabili che
«portano gioia nelle famiglie
e nelle comunità»; il “nemi-
co” di turno che «compie ge-
sti di fratellanza e perdono»;
il bambino non voluto che
«fa della propria vita una be-
nedizione per sé e per gli al-
tri». La vita, ogni vita, è un
dono prezioso. Ecco perché
L’OSSERVATORE ROMANO
lattia in un’alleanza, descritta
da Paul Ricoeur, «sigillata da
due persone contro il nemico
comune, la malattia». Il pa-
ziente potrebbe non voler con-
dividere i bisogni più profondi
ma è il modo di dare assisten-
za — questo il privilegio delle
cure palliative e dei luoghi di
cura, come gli hospice — che
permette di raggiungere i po-
sti più reconditi, di trasforma-
re i sentimenti di paura e di
colpa che possono sembrare
inconsolabili, conducendo in
un viaggio intimo verso la fine
della vita con un grande senso
di pace.
Dare voce al paziente è al-
l’origine dello studio condotto
in Canada da Harvey Max
Chochinov, dal titolo Terapia
della dignità. Parole per il tempo che
rimane, che ha dimostrato che
sostenere il paziente alla fine
appare arbitrario e ingiusto
stabilire che «qualcuno o
qualcosa possieda la facoltà di
decidere se e quando una vita
abbia il diritto di esistere, ar-
rogandosi per di più la pote-
stà di porle fine o di conside-
rarla una merce». Cos’è — si
chiede la Cei — «che rende
una vita degna e un’altra no?
Quali sono i criteri certi per
misurare la felicità e la realiz-
zazione di una persona?». Il
rischio è che prevalgano
«considerazioni di carattere
utilitaristico o funzionalisti-
co», spesso «legitti-
mate in nome di vi-
sioni ideologiche».
Come nel caso, sot-
tolinea con preoccu-
pazione il messag-
gio, degli sviluppi
legislativi locali e
nazionali sul tema
dell’eutanasia: «Gli
sbagli del passato si
ripetono e nuovi
continuamente ven-
gono ad aggiungersi,
favoriti dalle cre-
scenti possibilità che
la tecnologia oggi
offre di manipolare e domina-
re l’essere umano, e dal pro-
gressivo sbiadirsi della consa-
pevolezza sull’intangibilità
della vita».
L’auspicio, in occasione
della Giornata del 4 febbraio,
è che salga, da parte di tutti,
«un forte appello all’impossi-
bilità morale e razionale di
negare il valore della vita,
ogni vita», perché «non ne
siamo padroni né possiamo
della vita riconoscendo la sua
unicità e irripetibilità di essere
umano, accogliendo la sua sto-
ria e le sue relazioni uniche, le
sue verità interiori e i suoi mes-
saggi più preziosi, migliora la
qualità della vita, il benessere e
diventa un lascito inestimabile
per chi resta. «Dedicarmi alla
ricerca sulle cure palliative è
uno dei grandi privilegi che mi
sono stati concessi nella mia
vita professionale e accademi-
ca», spiega Chochinov, e «la
terapia della dignità è stata
sviluppata come un modo per
tentare di diminuire la soffe-
renza che pervade le persone
alla fine della vita; per consen-
tire loro di dire le cose che sen-
tono il bisogno di dire alle per-
sone a cui sentono di dirle e –
naturalmente – di rafforzare in
loro il senso della dignità».
In Italia siamo in ritardo,
nonostante vi sia stata una
maggiore apertura in questi
ultimi anni sulla dignità del
morire e l’eticità delle cure pal-
liative. Basterebbe dare attua-
zione a una pianificazione
condivisa delle cure, secondo
le previsioni della legge
219/2017, per spiegare alla per-
sona malata il senso delle cure
palliative e dell’accoglienza in
hospice, consentendogli di ac-
cedervi secondo le previsioni
dell’art. 1 della legge 38/2010;
un diritto che “cura”, insom-
ma, per sperare contro ogni
speranza nel tempo che rima-
ne da vivere ed essere accom-
pagnati con dignità alla fine
della vita.
mai diventarlo, [...] in nessu-
na occasione e con nessuna
motivazione». Il rispetto della
vita — osservano i vescovi —
non è una questione religiosa,
confessionale, poiché «una ci-
viltà autenticamente umana
esige che si guardi a ogni vita
con rispetto e la si accolga
con l’impegno a farla fiorire
in tutte le sue potenzialità, in-
tervenendo con opportuni so-
stegni per rimuovere ostacoli
economici o sociali». È lo
stesso Papa Francesco a ricor-
dare che «il grado di progres-
so di una civiltà si misura dal-
la capacità di custodire la vi-
ta, soprattutto nelle sue fasi
più fragili» (Discorso all’associa-
zione Scienza & Vita, 30 maggio
2015). E «la drammatica crisi
demografica attuale dovrebbe
costituire uno sprone a tutela-
re la vita nascente», aggiunge
la Cei.
Per i credenti la difesa e la
promozione della vita rappre-
sentano un inderogabile im-
pegno di fede e di amore. Da
questo punto di vista, la Gior-
nata assume una valenza ecu-
menica e interreligiosa, «ri-
chiamando i fedeli di ogni
credo a onorare e servire Dio
attraverso la custodia e la va-
lorizzazione delle tante vite
fragili che ci sono consegnate,
testimoniando al mondo che
ognuna di esse è un dono, de-
gno di essere accolto e capace
di offrire a propria volta gran-
di ricchezze di umanità e spi-
ritualità a un mondo che ne
ha sempre maggiore biso-
gno». (giovanni zavatta)
I Piccoli Fratelli di Jesus Caritas e l’eredità spirituale
di Charles de Foucauld e Carlo Carretto
Doni fecondi
di SIMONE CALEFFI
S
i conclude oggi 11 no-
vembre vicino a Foli-
gno il quinto Capito-
lo generale dei Picco-
li Fratelli di Jesus Caritas, che
ha provveduto martedì all’ele-
zione del nuovo priore, fratel
Gabriele Faraghini (già vica-
rio generale), per anni rettore
del Pontificio seminario ro-
mano maggiore. Questo
gruppo di religiosi, presbiteri
e non, fa riferimento a san
Charles de Foucauld. Del reli-
gioso francese ha parlato Papa
Francesco nell’udienza gene-
rale del 18 ottobre scorso:
«Dopo aver vissuto una gio-
ventù lontana da Dio, senza
credere in nulla se non alla ri-
cerca disordinata del piacere,
[…] confida a un amico non
credente» di aver ricevuto «la
grazia del perdono di Dio nel-
la confessione».
È l’abbazia di Santa Croce
in Sassovivo, complesso be-
nedettino che sorge a circa sei
chilometri dal centro di Foli-
gno (Perugia), a ospitare
questi “piccoli fratelli” ai
quali il vescovo diocesa-
no a partire dal 1979 ha
assegnato la struttura.
Qui ha sede il priorato
generale della comunità
che fa riferimento non
solo a Charles de Fou-
cauld, ma anche a Carlo
Carretto. Il primo, come
ha aggiunto il Pontefice
in quella catechesi, «ci ri-
corda così che il primo passo
per evangelizzare è aver Gesù
dentro il cuore, è “perdere la
testa” per Lui. Se ciò non av-
viene, difficilmente riusciamo
a mostrarlo con la vita. Ri-
schiamo invece di parlare di
noi stessi, del nostro gruppo
di appartenenza, di una mo-
rale o, peggio ancora, di un
insieme di regole, ma non di
Gesù, del suo amore, della
sua misericordia». Il secondo
ha incarnato queste parole, ha
incoraggiato e sempre soste-
nuto la fraternità e ha scritto:
«Pregate per questo povero
carretto tutto sfasciato ma dal
Cielo vi sarò ancora più vici-
no e, se possibile, vi vorrò an-
cora più bene […]. Come Ge-
sù lo si ama nella verità così
dobbiamo amare questa vec-
chia ma meravigliosa Chiesa e
so che voi l’amate così e mi dà
tanta gioia. Coraggio! Chi ha
filo tesse e non dobbiamo mai
aver paura. Siamo figli di chi
ha detto e ridetto: “Gesù è il
Dio dell’impossibile!”».
Il Capitolo, che ha visto
anche la partecipazione di
monsignor Domenico Sor-
rentino, vescovo di Assisi-No-
cera Umbra-Gualdo Tadino e
di Foligno, viene celebrato
ogni sei anni ed è un tempo
donato da Dio per far guidare
dallo Spirito la fraternità nel
leggere — attraverso il suo vis-
suto, alla luce della Parola e
@oss_romano - LA DOMANDA DEL VANGELO
Sabato 11 novembre - Lc 16, 9-15
Il finale è durissimo: «Ciò gli uomini esaltano, davanti a
Dio è abominevole». Ma è proprio qui, nel piccolo della
nostra vita, che si gioca la grande partita. Pronti a essere nel
mondo ma non del mondo?
sabato 11 novembre 2023
delle costituzioni — la volontà
del Padre, il cammino da se-
guire. Con questo spirito si af-
frontano le questioni più im-
portanti e l’elezione del priore
e del consiglio. È occasione di
grazia particolarissima, per-
ché attraverso l’azione dello
Spirito si può, sulla parola di
Gesù, gettare nuovamente le
reti. Il Capitolo generale — in-
trodotto dal ritiro predicato
da suor Rosalba, superiora
generale delle Sorelle della
Fraternità monastica di Geru-
salemme — si è raccolto pro-
prio attorno a questo versetto
del Vangelo di Luca (5, 5).
Paolo Maria Barducci, fra-
tello priore uscente, ha scritto
che quello di oggi «potrebbe
apparire, per la serietà delle
scelte da compiere, un tempo
non facile da affrontare; ma
l’esperienza mi dice che sarà
un tempo di rinnovata grazia,
in cui abitare la gratuità per
vivere la bellezza della frater-
nità, nella preghiera e nello
stare insieme». La vita frater-
na è il primo pilastro della co-
munità, insieme alla preghie-
ra e all’attività pastorale.
Il nuovo priore Faraghini
raccoglie il testimone nel gui-
dare questo piccolo gruppo di
fratelli. Per presentare la co-
munità odierna prende in
prestito le parole di Papa
Francesco in Evangelii gaudium:
«A volte ci sembra di non aver
ottenuto con i nostri sforzi al-
cun risultato, ma la missione
non è un affare o un progetto
aziendale, non è neppure
un’organizzazione umanita-
ria, non è uno spettacolo per
contare quanta gente vi ha
partecipato grazie alla nostra
propaganda; è qualcosa di
molto più profondo, che sfug-
ge a ogni misura. Forse il Si-
gnore si avvale del nostro im-
pegno per riversare benedi-
zioni in un altro luogo del
mondo dove non andremo
mai. Lo Spirito santo opera
come vuole, quando vuole e
dove vuole; noi ci spendiamo
con dedizione ma senza pre-
tendere di vedere risultati ap-
pariscenti. Sappiamo soltan-
to che il dono di noi stessi è
necessario. Impariamo a ripo-
sare nella tenerezza delle
braccia del Padre in mezzo al-
la nostra dedizione creativa e
generosa. Andiamo avanti,
mettiamocela tutta, ma lascia-
mo che sia Lui a rendere fe-
condi i nostri sforzi come pare
a Lui» (279).
A. M.
sabato 11 novembre 2023 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 11

Dichiarazione della Comece al termine dell’assemblea plenaria Il Papa ai Sikh degli Emirati Arabi Uniti

Rinnovare gli sforzi Lo stile del servizio ai poveri

per una diplomazia della pace Uno stile di vita che, nel servizio ai po-
veri, promuove uno «spirito di fraterni-
tà e di uguaglianza, di giustizia e di pa-
di GIOVANNI ZAVATTA unita, fiduciosa e integratrice, che ha a cuore i ce». Lo ha incoraggiato Papa France-
principi democratici e lo stato di diritto, all’in- sco rivolgendosi alla delegazione della
sofferenti, voi riconoscete i vari
modi in cui le vostre stesse vite
sono state benedette ed arricchi-
te.
Fede e servizio, come sapete,
lato e mi avete visitato, ero in
carcere e siete venuti a trovarmi»
(Mt 25, 35-36). Il servizio disinte-
ressato, reso particolarmente a
chi tra noi è più piccolo e si trova

«I
l mondo sembra regredire in una terno e all’esterno dei suoi confini». Nel testo si Comunità Sikh degli Emirati Arabi sono intimamente uniti. Infatti alle periferie della società, oltre
dinamica pericolosa che ricorda incoraggiano i rappresentanti politici europei e Uniti ricevuta in udienza stamane, sa- la via autentica per arrivare a a renderci consapevoli della no-
alcune delle ore più buie dell’uma- nazionali a svolgere un ruolo attivo nel plasma- bato 11 novembre, nella Biblioteca pri- Dio, come dice la vostra Sacra stra piccolezza e insufficienza, ci
nità che avrebbero dovuto rimane- re e offrire al continente e al mondo una visione vata del Palazzo apostolico vaticano. Scrittura Guru Granth Sahib, è nel avvicina a Dio. Possa dunque
re nei libri di storia»: è uno dei passaggi più si- rinnovata di stabilità, giustizia e pace: «Pur non Ecco le parole del Pontefice. servizio agli uomini nostri fra- esso restare sempre il vostro stile
gnificativi della dichiarazione diffusa ieri, 10 no- cedendo a una logica di guerra, l’Unione euro- telli. Il Vangelo ci riporta questa di vita, e possiate voi essere una
vembre, dalla Commissione degli episcopati pea — viene sottolineato — dovrebbe aprire nuo- Vi saluto con gioia, cari amici Si- parola di Gesù: «Ho avuto fame benedizione per tutti quelli che
dell’Unione europea (Comece) al termine del- vi processi di dialogo e sviluppare una coerente kh, che vi siete radunati qui da e mi avete dato da mangiare, ho servite, promuovendo uno spiri-
l’assemblea plenaria svoltasi a Bruxelles. Nel do- diplomazia di pace mostrando leadership nella diversi Paesi su iniziativa del avuto sete e mi avete dato da be- to di fraternità e di uguaglianza,
cumento, intitolato Europe, offer a renewed vision for ricostruzione di un’architettura globale di pace Guru Nanak Darbar, di Dubai. re, ero straniero e mi avete accol- di giustizia e di pace. Dio vi be-
radicata in un multilateralismo efficace e nel ri- Mi ha fatto molto piacere ap- to, nudo e mi avete vestito, ma- nedica tutti!
spetto del diritto internazionale». Al riguardo prendere del servizio ispirato al-
si cita la frase iniziale della Dichiarazione Schu- la fede da voi offerto in Paesi
man del 9 maggio 1950: «La pace mondiale non che, pur lontani dalle vostre ter-
potrà essere salvaguardata se non con sforzi re di origine, sono diventati casa
creativi, proporzionali ai pericoli che la minac- vostra. Tale sforzo testimonia il
ciano». vostro impegno a vivere nella fe-
L’assemblea plenaria ha offerto ai vescovi de e a contribuire al bene della
dell’Ue l’opportunità sia di discutere le crisi in società, cercando di integrarvi e
corso sia di riflettere sulle sfide socioeconomi- al tempo stesso di rimanere fe-
che e democratiche in vista delle elezioni del deli alla vostra specifica identi-
2024. Un prezioso contributo è stato offerto dal tà. Inoltre, costruendo ponti tra
cardinale patriarca di Gerusalemme dei Latini, le persone, e specialmente ser-
justice and peace to the continent and to the world!, i ve- Pierbattista Pizzaballa, e dall’arcivescovo mag- vendo i poveri, i bisognosi e i
scovi esprimono profonda preoccupazione per il giore di Kyiv-Halyč, Sviatoslav Shevchuk, ca-
grave deterioramento della sicurezza e della pa- po della Chiesa greco-cattolica ucraina, che
ce internazionale. Con particolare attenzione al- hanno offerto spunti di riflessione sull’attuale
la guerra della Russia contro l’Ucraina, al dolore ondata di violenza in Terra Santa e sulle conse-
del popolo armeno nel Caucaso e alla sofferenza guenza dell’aggressione della Russia all’Ucrai- Messaggio pontificio al quinto Congresso missionario del Brasile
dei civili in Israele e in Palestina, il timore è lega- na. Pizzaballa (in collegamento video) ha sotto-
to anche alle instabilità regionali, quando le so-
cietà europee «fomentano paure, indeboliscono
lineato il ruolo cruciale della comunità cristiana
«operatrice di pace» nella regione mediorienta-
Evangelizzando nuove culture
il dialogo e minacciano la coesione sociale». Per le, Shevchuk ha ricordato che l’Ucraina «è uno
questo la Comece condanna fermamente «ogni Stato giovane ma anche un’antica nazione eu- Le diocesi del Brasile non de- È significativo poi, sottolinea il rie, insieme al Consiglio mis-
forma ed espressione di antisemitismo, radica- ropea con un’identità europea». vono chiudersi in se stesse, al- vescovo di Roma, che il con- sionario nazionale e alla Confe-
lizzazione e xenofobia» che spesso sfociano Durante i lavori, guidati dal vescovo presi- l’interno di confini geografici e gresso si svolga «nel centro del- renza nazionale dei vescovi del
«nell’estremismo violento e nel terrorismo». dente Mariano Crociata, la Comece ha fra l’al- culturali, ma sono chiamate ad l’amata Amazzonia, sempre Brasile, con il sostegno dell’ar-
In vista delle elezioni europee del 2024, l’as- tro confermato padre Manuel Enrique Barrios andare fino ai «confini della presente nelle mie preghiere e cidiocesi di Manaus, che ospita
semblea invita i leader dell’Ue e tutti i cittadini Prieto a segretario generale per un secondo terra, portando il messaggio di nel mio cuore!». i congressisti nelle famiglie per
a lavorare per un’Europa che «sfrutti appieno il mandato di quattro anni. La prossima assem- Cristo in altre terre, evangeliz- L’incontro è coordinato dal- far vivere loro un’esperienza
suo potenziale per risolvere i conflitti e accen- blea plenaria si svolgerà in Polonia dal 17 al 19 zando nuove culture». Lo scri- le Pontificie Opere Missiona- missionaria amazzonica.
dere luci di speranza, agendo come una forza aprile 2024. ve Papa Francesco nel messag-
gio ai partecipanti al V Con-
gresso missionario nazionale
del grande Paese latino-
americano, che si svolge dal 10 Francesco al Congresso eucaristico del Messico
Apertura della Porta Santa ad Abu Dhabi per il Giubileo dei martiri di Arabia al 15 novembre, a Manaus, con
la partecipazione di circa 1.200 Dalla ricerca all’accoglienza
Per testimoniare fedeltà a Cristo vescovi, sacerdoti, consacrati e
laici delle 19 conferenze episco-
pali regionali.
sui passi di Juan Diego
La storia dei cristiani nel Gol- estremo della propria vita», e Nell’omelia monsignor Be- Per il Pontefice l’incontro di-
fo è la storia di «una Chiesa di significa anche rinnovare rardi ha ricordato che l’attuale mostra che «il mandato evan- Nell’evento guadalupano il nostro santo incinta, come
migranti», persone arrivate da «l’impegno di testimonianza comunità cristiana locale è an- gelico del Signore risuona an- protagonista Juan Diego, «è un tabernacolo dove Gesù è
«Paesi diversi con lingue e tra- cristiana nel mondo e nella so- tica di 1.500 anni. «Molti di cora con forza nella Chiesa pel- un uomo in cammino, alla già realmente presente». Ella
dizioni diverse» che però sono cietà». Martinelli invita poi i voi sanno — ha detto il rappre- legrina in terra brasiliana». Si ricerca di Dio». Lo sottoli- «si veste con il costume loca-
divenute «parte della storia fedeli a pregare i santi martiri e sentante pontificio — che san compiace per la scelta del mot- nea Papa Francesco nel mes- le e parla la lingua degli in-
della Chiesa in questa regio- ad «approfondire il significato Tommaso è passato di qui per to «Cuori ardenti, piedi in cam- saggio inviato ai partecipanti digeni, manifestando la
ne». Monsignor Paolo Marti- della testimonianza cristiana» andare in India; e che poi sono mino», evocativo «dell’incon- al v Congresso eucaristico grandezza dell’incarnazione
nelli, vicario apostolico di nella regione del Golfo, spie- passati di qui anche tanti mis- tro del Risorto con i discepoli del Messico, che si svolge a del Figlio di Dio, che si è
Arabia del Sud, si è rivolto così gando anche che testimoniare sionari diretti in Persia, Cina, di Emmaus, dove possiamo Cautitlán, dall’8 al 12 no- fatto uomo per incontrarci e
ai fedeli attraverso una lettera- significa comunicare «la fede India... Abbiamo dunque tro- contemplare un modello di vembre. comunicare con noi».
videomessaggio in occasione cristiana e l’incontro con Gesù vato un legame con il passato: azione evangelizzatrice». Tema dei lavori di questo Inoltre, la Guadalupana
dell’apertura, il 9 novembre sappiamo che fratelli e sorel- Innanzitutto, esorta France- ottavo appuntamento nazio- chiede a Juan Diego di co-
ad Abu Dhabi, della Porta le in Cristo sono vissuti qui. sco nel messaggio — che è stato nale per la Chiesa messica- struire un tempio, per dare
Santa, nella cattedrale San Quindi, non siamo soli, non letto dal cardinale Steiner, arci- na: «Gesù Eucaristia, resta e «anche a noi la possibilità di
Giuseppe. Un evento orga- siamo gente nuova, non sia- vescovo di Manaus, nella messa cammina con noi con san rivivere nell’Eucaristia, nella
nizzato nell’ambito del Giu- mo una Chiesa nuova: sia- di apertura venerdì 10 — «dob- Juan Diego come guida». Parola e nel ministero della
bileo straordinario indetto mo la continuazione di biamo permettere a Gesù di Nel messaggio in spagnolo, Chiesa quella stessa espe-
nei vicariati apostolici di quella Chiesa». E anche se camminare con noi, di fargli il Papa presenta il santo in- rienza di poter incontrare
Arabia del Nord e di Arabia oggi, ha proseguito il vicario percorrere con noi la strada del- dio come testimone esempla- Gesù, parlargli, ascoltarlo e
del Sud a 1.500 anni dal mar- apostolico, «non possiamo la nostra vita». Poi, «dobbiamo re di spiritualità eucaristica, sentire la sua presenza nella
tirio di sant’Areta e compa- scendere nelle strade e pro- essere attenti mentre ci spiega sviluppando tre aspetti. nostra vita». E l’indio rimar-
gni, uccisi insieme ad altri clamare Gesù», la testimo- le Scritture, in modo da sentire Anzitutto fa notare che rà «in quel luogo sacro ad
quattromila fedeli durante nianza diventa allora una il nostro cuore ardere mentre quando gli apparve la Vergi- assistere i pellegrini, trasfor-
una persecuzione anticristiana attraverso la propria vita e le questione di vita quotidiana, ascoltiamo le sue parole». Infi- ne Maria, Juan Diego «an- mando la sua ricerca in acco-
nel 523 a Najran, nell’Arabia proprie parole». dove ogni azione, ha afferma- ne, «dobbiamo riconoscerlo dava ad ascoltare la cateche- glienza».
dell’epoca preislamica. Dopo aver aperto la Porta to, testimonia Cristo «nel no- quando “spezziamo il pane”, si». Allo stesso modo, si rac- La terza caratteristica il
Nel suo messaggio, Marti- Santa monsignor Martinelli stro lavoro, nella nostra fami- facendo dell’incontro con il Si- conta che gli «piaceva rice- Papa la individua negli altri
nelli parte dalla testimonianza ha presieduto la celebrazione glia, nella nostra onestà, nella gnore, presente nell’Eucaristia, vere il sacramento e non si due protagonisti della storia,
di questi martiri d’Arabia per eucaristica nella cattedrale. coerenza della nostra vita, nei la fonte del nostro entusiasmo scoraggiava nel dover cam- lo zio Juan Bernardino e il
indicare il senso della fedeltà a L’omelia è stata pronunciata rapporti con gli altri. In breve, per la missione e della nostra minare a lungo per saziarsi vescovo Zumárraga: entram-
Cristo, scegliendo di «morire da monsignor Aldo Berardi, con il nostro stile di vita. Que- comunione ecclesiale». del Corpo di Cristo». bi destinatari «della grazia
piuttosto che rinnegare la loro vicario apostolico di Arabia sta è la prova di oggi: essere te- Il Papa desidera che le Chie- Questo dunque è il primo di Dio» che guarisce loro
fede cristiana». L’Anno giubi- del Nord. Erano presenti, tra stimoni nella vita e nell’amo- se locali del Brasile, «con i cuo- tratto identificativo del veg- «non solo da una malattia
lare, afferma il vicario aposto- gli altri, il cardinale Miguel re». ri ardenti di passione per l’e- gente di Guadalupe che il naturale o da una comune
lico, è «un’occasione per ap- Ángel Ayuso Guixot, prefetto Il Giubileo straordinario vangelizzazione, si mettano in Papa indica ai congressisti: diffidenza», ma anche dal
profondire il significato della del Dicastero per il Dialogo per i 1.500 anni del martirio di cammino, annunciando con «sentirsi pellegrini e alla ri- male che alberga nella parte
testimonianza cristiana», che i Interreligioso, in questi giorni sant’Areta e compagni è stato gioia Cristo risorto a tutti i po- cerca, bisognosi di saziarci di più profonda del cuore. Ec-
fedeli sono chiamati «a porta- ad Abu Dhabi per il Global inaugurato il 4 novembre scor- poli». E si congratula con le Dio, che troviamo nel mini- co allora un’altra lezione del-
re ogni giorno» con la propria Faith Leaders Summit in vista so nella cattedrale di Nostra diocesi brasiliane che «stanno stero della Chiesa, nella Pa- l’itinerario di Juan Diego:
vita. Celebrare i martiri signi- della Cop28, e il nunzio apo- Signora d’Arabia ad Awali, assumendo il mandato missio- rola e nei sacramenti». ovvero «la necessità di essere
fica venerare chi si è conforma- stolico negli Emirati Arabi nel Bahrein, con una celebra- nario e stanno superando le La seconda caratteristica pazienti e perseveranti, come
to totalmente a Cristo e al suo Uniti, monsignor Christophe zione presieduta da monsi- barriere territoriali lanciando lo si trova nella Beata Vergine chiede la Vergine, senza la-
amore «fino a fare il dono Zakhia El-Kassis. gnor Berardi. sguardo ai confini del mondo». Maria, che «si presenta al sciarsi scoraggiare».
pagina 12 L’OSSERVATORE ROMANO
Il Papa rilancia il progetto di una rete di sostegno tra i genitori
Un coraggioso patto educativo Nei santuari per pregare
per la famiglia e ritrovare la pace e la speranza
«La missione educativa dei genitori non è certo favorita dole emergere, imparando ad ascoltarle, anche
oggi dal contesto culturale, almeno in Europa. Esso infat- i nostri figli non avranno difficoltà a vedere il
ti è segnato dal soggettivismo etico e da un materialismo bene, il valore delle proposte educative dei lo-
pratico... Di fronte a queste difficoltà, che possono essere ro genitori.
scoraggianti, bisogna sostenersi a vicenda per accendere Il compito educativo può dirsi riuscito
nei genitori una “passione” per l’educazione». Lo ha af- quando i figli scoprono la fondamentale posi-
fermato Papa Francesco rivolgendosi ai partecipanti alla tività della loro esistenza, del loro essere al
«General Assembly & Conference» della «European Pa- mondo e quando, forti di questa convinzione,
rents’ Association», svoltasi a Roma dal 10 all’11 novem- affrontano con fiducia e coraggio l’avventura
bre. Ricevendoli a conclusione dei lavori, nella mattina di della vita, convinti che anche loro hanno una
sabato 11, nella Sala del Concistoro, il Pontefice ha rivol- missione da svolgere, una missione nella quale
to loro il discorso che pubblichiamo di seguito. troveranno la loro realizzazione e la loro felici-
tà.
Cari amici, buongiorno! Tutto questo, cari amici, presuppone la sco-
Sono contento di incontrarvi in occasione del- perta del grande amore di Dio per noi. Chi
la vostra assemblea, per la quale auguro i mi- scopre che alla radice del proprio essere c’è l’a-
gliori frutti, e questo mi offre l’opportunità di more di Dio Padre riconosce anche che la vita è
condividere con voi qualche riflessione sulla buona, che essere nati è un bene e che amare è
vocazione e la missione dei genitori. un bene. Dio stesso ha fatto di me un dono
Diventare genitori è una delle gioie più buono e io stesso sono un dono per i miei cari e
grandi della vita. Suscita nuove energie, slan- per il mondo, e ognuno può dire questo. Que-
cio ed entusiasmo nelle coppie. Ma subito ci si sta certezza aiuta a non vivere mossi solamente
trova di fronte a compiti educativi per i quali da un’avvilente tendenza “al risparmio”, nella
spesso ci si trova impreparati. Ad esempio: ac- continua preoccupazione di preservarmi, di
cudire con amore i figli e nello stesso tempo sti- non coinvolgermi troppo, di non sporcarmi le
molarli a maturare e a diventare autonomi; aiu- mani. Ci sono queste trappole... La vita invece
tarli ad acquisire sane abitudini e buoni stili di si apre a tutta la sua ricchezza e bellezza quan-
vita, nel rispetto della loro personalità e dei lo- do viene spesa, quando si “perde” per gli altri e
ro doni, senza imporre le nostre aspettative; così si trova veramente, come Gesù ci ha inse-
aiutarli ad affrontare serenamente il percorso gnato. La vita si apre a tutta la sua ricchezza
scolastico. O ancora: trasmettere loro una po- quando si da, quando si dona. Questo è il
sitiva formazione all’affettività e alla sessualità; grande compito educativo dei genitori: forma-
re persone libere e generose che
hanno conosciuto l’amore di Dio
e che donano a piene mani ciò che
sanno di aver ricevuto come dono.
È un po’ — diciamo così — la tra-
smissione della gratuità, che non è
facile trasmettere.
E qui ci sono anche le radici di
una società sana. Perciò è impor-
tante che venga riconosciuto a tut-
ti i livelli il ruolo sociale dei geni-
tori. Educare un figlio è una vera
opera sociale, perché significa for-
marlo alla relazionalità, al rispetto
degli altri, alla cooperazione in vi-
sta di un obiettivo comune, for-
marlo alla responsabilità, al senso
del dovere, al valore del sacrificio
per il bene comune. Bel lavoro
questo! Tutti valori che fanno di
un giovane, di una giovane, una
persona affidabile e leale, capace
difenderli da minacce quali bullismo, alcol, fu- di dare il suo contributo al lavoro, alla convi-
mo, pornografia, videogiochi violenti, azzar- venza civile, alla solidarietà. Altrimenti i figli
do, droga, eccetera. crescono come “isole”, slegati dagli altri, inca-
Per questo sono molto importanti le reti di paci di una visione comune, abituati a conside-
sostegno per i genitori, come le vostre associa- rare i propri desideri come valori assoluti: figli
zioni. Tramite la condivisione di esperienze e capricciosi, ma di solito questo succede quan-
di percorsi formativi, esse aiutano i genitori ad do i genitori sono capricciosi! E così la società
essere più preparati e soprattutto a non sentirsi si decostruisce, si impoverisce e diventa sem-
soli e non scoraggiarsi. pre più debole e disumana.
La missione educativa dei genitori non è Per questo è necessario tutelare il diritto dei
certo favorita oggi dal contesto culturale, al- genitori a crescere ed educare i figli con libertà,
meno in Europa. Esso infatti è segnato dal sog- senza essere costretti in nessun ambito, parti-
gettivismo etico e da un materialismo pratico. colarmente in quello scolastico, a dover accet-
La dignità della persona umana è sempre affer- tare programmi educativi che siano in contra-
mata ma a volte di fatto non rispettata. I geni- sto con le loro convinzioni e i loro valori. Que-
tori si rendono conto ben presto che i loro figli sta è una sfida molto grande in questo momen-
sono immersi in questa atmosfera culturale. to.
Ciò che essi “respirano”, ciò che assorbono dai La Chiesa è madre, la Chiesa cammina al
media è spesso in contrasto con quanto fino a fianco dei genitori e delle famiglie per soste-
pochi decenni fa era considerato “normale” ma nerli nel loro compito educativo. La Chiesa
che ora sembra non esserlo più. Per questo i ge- siamo noi. In questi anni stiamo portando
nitori si trovano ogni giorno a dover mostrare avanti un “Patto educativo globale”, per con-
ai loro figli la bontà e la ragionevolezza di scel- solidare l’impegno comune con tutte le istitu-
te e valori che non si possono più dare per zioni che si occupano dei giovani. E nello stes-
scontati, come ad esempio il valore stesso del so tempo anche un “Patto per la famiglia”, tra
matrimonio e della famiglia, o la scelta di acco- attori culturali, accademici, istituzionali e pa-
gliere i figli come dono di Dio. E questo non è storali, per mettere al centro la famiglia e le sue
facile, perché si tratta di realtà che si trasmetto- relazioni: uomo-donna, genitori-figli, legami
no solo con la testimonianza della vita! fraterni. L’intento è quello di superare alcune
Di fronte a queste difficoltà, che possono es- “fratture” che attualmente indeboliscono i pro-
sere scoraggianti, bisogna sostenersi a vicenda cessi educativi: la frattura tra l’educazione e la
per accendere nei genitori una “passione” per trascendenza, la frattura nelle relazioni inter-
l’educazione. Educare è umanizzare, è rendere personali, la frattura che allontana la società
l’uomo pienamente uomo. È vero, la cultura è dalla famiglia creando disuguaglianze e nuove
cambiata, ma le esigenze del cuore umano con- povertà.
servano un nucleo immutabile che prima o poi Cari amici, vi incoraggio ad andare avanti
viene fuori anche nei figli. Da lì bisogna sem- con speranza nel vostro impegno — anche con
pre ripartire. Dio stesso ha inscritto nella no- coraggio, ci vuole coraggio oggi —, trovando
stra natura le esigenze insopprimibili di amore, sempre ispirazione e sostegno nelle testimo-
di verità, di bellezza, di relazionalità e di dona- nianze evangeliche dei santi genitori Maria e
zione, di apertura al tu dell’altro e di apertura Giuseppe. Vi benedico di cuore. E, come sem-
al Tu trascendente. Queste esigenze del cuore pre, dovete pagare l’entrata, e pregare per il Pa-
sono potenti alleati di ogni educatore. Facen- pa! Ne ho bisogno! Grazie.
Per Francesco sono luoghi speciali dove essere accolti, consolati e riconciliati
I santuari «sono luoghi speciali,
dove il santo popolo fedele di Dio
accorre per pregare, per essere con-
solato e per guardare con maggior
fiducia al futuro». Lo ha affermato
Papa Francesco ricevendo in udien-
za, nella mattina di sabato 11 no-
vembre nell’Aula Paolo VI, i parte-
cipanti al secondo Incontro interna-
zionale per i rettori e gli operatori
dei santuari, organizzato dalla Se-
zione per le questioni fondamentali
dell’evangelizzazione nel mondo del
Dicastero per l’evangelizzazione.
L’Incontro, iniziato giovedì 9 no-
vembre ha avuto per tema: “Il san-
tuario: casa di preghiera”. Pubbli-
chiamo di seguito il discorso del
Pontefice.
Cari amici, buongiorno!
Vi accolgo in occasione del
vostro secondo Incontro In-
ternazionale, perché ben co-
noscete la mia attenzione per
la vita dei Santuari. Ringra-
zio S.E. Mons. Fisichella per
questa iniziativa e per l’impe-
gno del Dicastero nella pasto-
rale dei Santuari. Sono luo-
ghi speciali, dove il santo po-
polo fedele di Dio accorre
per pregare, per essere conso-
lato e per guardare con mag-
gior fiducia al futuro.
Si viene al Santuario, anzi-
tutto, per pregare. Da parte no-
stra è necessario che rimanga
sempre viva la preoccupazio-
ne che i nostri Santuari siano
realmente luoghi privilegiati
di preghiera. So con quanta
cura vi si celebra la santa Eu-
caristia e quanto impegno
viene dedicato al Sacramento
della Riconciliazione. Vi rac-
comando che, nella scelta dei
sacerdoti per le Confessioni,
vi sia un buon discernimento,
perché non accada che quanti
si presentano al confessionale
attirati dalla misericordia del
Padre trovino degli ostacoli a
vivere una piena riconciliazio-
ne. Il Sacramento della Ri-
conciliazione è perdonare,
sempre, perdonare. Non può
accadere, specialmente nei
Santuari, che trovino degli
ostacoli, perché in essi la mi-
sericordia di Dio chiede di
essere espressa in modo so-
vrabbondante, per la loro
stessa natura. Così giusta-
mente li percepiscono i fede-
li: come luoghi speciali in cui
incontrare la grazia di Dio.
Perdonate sempre come per-
dona il Padre. Perdonare.
Nella storia di ogni San-
tuario è facile toccare con
mano la fede del nostro po-
polo fedele, che viene mante-
nuta viva e alimentata con la
preghiera, in primo luogo il
Rosario, che aiuta a pregare
attraverso la meditazione dei
misteri della vita di Gesù e
della Vergine Maria. Entrare
spiritualmente in quei misteri,
sentendosi parte viva di
quanto costituisce la nostra
storia di salvezza, è un impe-
gno dolce, che dà sapore di
Vangelo alla vita quotidiana.
È importante che nei San-
tuari si dedichi particolare at-
tenzione all’adorazione. Noi
abbiamo perso un po’ il sen-
so dell’adorazione, dobbiamo
riprenderlo. Forse dobbiamo
riscontrare che l’ambiente e
l’atmosfera delle nostre chiese
non sempre invitano a racco-
gliersi e ad adorare. Favorire
nei pellegrini l’esperienza del
silenzio contemplativo — e
non è facile —, del silenzio
adorante, significa aiutarli a
fissare lo sguardo sull’essen-
ziale della fede. L’adorazione
non è un allontanarsi dalla
vita; piuttosto è lo spazio per
dare senso a tutto, per riceve-
re il dono dell’amore di Dio e
poterlo testimoniare nella ca-
rità fraterna. Noi possiamo
farci la domanda: “E io, sono
abituato alla preghiera di
adorazione?”. È importante
rispondere.
Si va ai Santuari anche per
essere consolati. Il mistero della
consolazione. Quante perso-
ne vi si recano perché porta-
no nello spirito e nel corpo
un peso, una pena, una
preoccupazione! La malattia
di una persona amata, la per-
dita di un famigliare, tante si-
tuazioni della vita sono spes-
so cause di solitudine e di tri-
stezza, che vengono deposte
sull’altare e attendono una ri-
sposta. La consolazione non
è un’idea astratta, e non è fat-
ta prima di tutto di parole,
ma di una vicinanza compas-
sionevole e tenera, che com-
prende il dolore e la sofferen-
za. Questo è lo stile di Dio:
vicino, compassionevole e te-
nero. Così è il Signore. Con-
solare equivale a rendere tan-
gibile la misericordia di Dio;
per questo il servizio della
consolazione non può manca-
re nei nostri Santuari. Quanti
hanno la cura del Santuario
devono fare proprie le parole
dell’Apostolo: «Egli ci conso-
la in ogni nostra tribolazione,
perché possiamo anche noi
consolare quelli che si trova-
no in ogni genere di afflizio-
ne con la consolazione con
cui noi stessi siamo consolati
da Dio» (2 Cor 1, 4). Una,
due, tre, quattro volte in due
righe la parola consolazione o
consolare: è denso questo testo
di Paolo. Posso essere segno
efficace di consolazione nella
misura in cui ho sperimentato
in prima persona l’essere con-
solato dalla sofferenza salvifi-
ca di Gesù e in Lui ho trova-
to rifugio. Non dimenticare.
Nella storia nostra, ognuno
di noi, ha dei momenti duri,
brutti, in cui il Signore ci ha
consolato. Non dimenticare
questo. Ricordare la propria
esperienza di consolazione ci
aiuterà a consolare gli altri. E
questa esperienza passa attra-
verso la maternità di Maria,
la “Consolata” per eccellenza.
sabato 11 novembre 2023
Che nei nostri Santuari so-
vrabbondino la consolazione
e la misericordia!
Infine, si va al Santuario
per guardare al futuro con maggior
fiducia. Il pellegrino ha biso-
gno di speranza. La cerca nel
gesto stesso del pellegrinag-
gio: si mette in cammino alla
ricerca di una meta sicura da
raggiungere. Chiede speranza
con la sua preghiera, perché
sa che solo una fede semplice
e umile può ottenere la grazia
di cui ha bisogno. Allora è
importante che, ritornando a
casa, si senta esaudito e cari-
co di serenità perché ha po-
sto in Dio la sua fiducia. Nei
nostri Santuari si fa molta at-
tenzione all’accoglienza — per
favore, non dimenticare que-
sto: accogliere bene i pellegri-
ni —, ed è giusto che sia così.
Al tempo stesso occorre pre-
stare altrettanta cura pastora-
le al momento in cui i pelle-
grini lasciano il Santuario per
ritornare alla loro vita ordina-
ria: che ricevano parole e se-
gni di speranza, così che il
pellegrinaggio compiuto rag-
giunga il suo pieno significa-
to.
Ho voluto che il prossimo
anno, in preparazione al Giu-
bileo del 2025, sia interamen-
te dedicato alla preghiera. Sa-
ranno tra breve pubblicati dei
Sussidi, che possono aiutare a
riscoprire la centralità della
preghiera. Li raccomando: sa-
ranno una buona lettura, che
stimola a pregare con sempli-
cità e secondo il cuore di Cri-
sto. Rinnoviamo ogni giorno
la gioia e l’impegno di essere
uomini e donne di preghiera.
Preghiera dal cuore, non co-
me dei pappagalli. No. Dal
cuore. Che le parole dette
vengano dal cuore. Voi, nei
Santuari, lo farete attraverso
la spiritualità tipica che li ca-
ratterizza.
Da tutti i Santuari si elevi
un canto di ringraziamento al
Signore per le meraviglie che
compie anche ai nostri giorni.
E si implori l’intercessione
della Madre di Dio perché,
in questo tempo così tormen-
tato, tanti nostri fratelli e so-
relle che soffrono possano ri-
trovare la pace e la speran-
za.
Vi accompagno con la mia
Benedizione. E vi chiedo per
favore, nei vostri Santuari, di
ricordarvi di pregare anche
per me. Grazie.