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Anno XXXI
30.09.2010
Numero
566
periodico di attualità dei comuni di alano di piave, quero, vas, segusino
Specialità:
Grigliate, Spiedi,
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il tornado Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER (Belluno). direttore responsabile: Mauro Mazzocco. redattori: Sandro Curto, Silvio Forcellini. collaboratori:
Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal Toè, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano
Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini.
abbonamenti: italia Abbonamento annuale (18 numeri) 20,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) 40,00.
L’abbonamento può essere sottoscritto o rinnovato nei seguenti modi: 1- versando la quota sul c/c postale n. 10153328 intestato alla pro LOCO di FENER; 2- pa-
gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIO “DA MILIO” - Alano; pasticceria “dolci pensieri” - Fener - BAR JOLE - Fener; MAURO MAZZOCCO - Quero;
ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR “BOLLICINE” - Scalon; bazar di A. Verri - Segusino.
1 LETTERE AL TORNADO
non t’avessi mai offeso! nostro presidente del consiglio, che va senz’altro suggerita ai più
raffinati, ed è “Cribbio”. Sono ammesse, con cautela, anche le
O mio caro e buon Gesù, espressioni come santo cielo, mannaggia, bedda matri. Evitate
invece imprecazioni come porca l’oca o porco cane, per non
non ti voglio offender più!” urtare la sensibilità non solo dei credenti ma anche degli amici
degli animali. Piero Piccolotto
2 cronaca
La “Corsa dei Campioni” ha compiuto 30 anni, la “Pista Verde” già 32: ne ripercorriamo la storia
Come Mai? Andò pressappoco così. Era l’anno 1977, e un “giovanotto” di allora, del luogo, fece un acquisto insolito
per quegli anni: acquistò un modellino di Formula 1 in scala uno a otto, con motore a scoppio, che si manovrava
non con dei fili, ma con le leve poste su di una scatoletta tenuta in mano, attualmente chiamata radiocomando.
Non stiamo a raccontarvi le peripezie sostenute per avviare il motore, o per far andare dritta la “macchinina”. Le
curve? Le curve sì! Le curve le faceva soprattutto laddove non c’erano, o forse è meglio dire: sbandate e testacoda
a volontà. Le prime volte sulla stradina dopo il passaggio a livello (che attualmente porta alla pista), poi nei vari
piazzali delle località limitrofe, fino a fare conoscenze con altri “disgraziati” appassionati della vicina città di Treviso
(Zerio and company). Ben presto ci accordammo per un primo incontro da svolgersi sulla pista di kart di Jesolo,
quasi una sfida rivolta contro i piloti locali. E fu così che il “giovanotto” vinse la sua prima gara o, meglio, forse arrivò
di poco davanti agli altri 15 amici. E come sempre, …da cosa nasce cosa. Una seconda sfida fu disputata sul piaz-
zale del mercato ortofrutticolo di Treviso, dove Zerio s’impose autorevolmente per tutta la giornata.
Poi il “circo” sbarcò a Fener (sul piazzale dell’ex Sede Veneta
Surgelati). Il successo fu tale che lo stesso anno si decise, sempre
con la locale Pro Loco di Fener, di fare una seconda gara. Questa
volta molto meglio organizzata, con premi in natura, coppe ed una
ricca lotteria, aperta a tutti, abbinata ai sei piloti finalisti (allora in
finale andavano solo in sei). Il successo fu ben al di sopra di tutte le
più rosee attese: più di 50 furono i partecipanti giunti anche dalle
regioni vicine, compresa la squadra ufficiale della Mantua Model
capitanata dal titolare Franco Poldi che sbaragliò il campo. Il
pubblico davvero entusiasta aveva letteralmente bloccato con le
auto in sosta le varie stradine d’accesso, mandando in crisi
addirittura la viabilità della vicina statale “Feltrina”. Alla fine della
giornata, il “giovanotto”, stanco ma contento per il successo
ottenuto, con il compianto presidente Mario Durighello e tutti i
consiglieri della Pro Loco di Fener, furono concordi in un’unica idea:
«FACCIAMO UNA PISTA PERMANENTE!». Detto e fatto, quella
stessa sera, anzi quella stessa notte, sostenuti dall’entusiasmo,
dopo aver deciso dove poter sviluppare l’impianto, si dette inizio ai
più svariati progetti, abbozzando disegni di vari tipi di piste. I dubbi
erano tanti: quanto lunga la facciamo? E quanto larga? Non lo
sapevamo, anche perché nessuno sapeva darci le dritte
necessarie. Per sentito dire sembrava che lunga 200 metri e larga 4
fosse anche troppo. E così, con tanta buona volontà, dopo pochi
giorni s’iniziò a disboscare, tagliare, scavare, pulire, creando il
nascere della pista, per portarla a termine nei primi mesi del 1978.
E battezzandola da subito “Pista Verde Fener”. Iniziarono le prime
“garette” con 70-80 concorrenti. Potete immaginare a che mole
organizzativa e notevole impegno si andava incontro, anche perché
non c’erano ancora i computer (il primo è entrato in pista nel 1986:
un “Commodore 64”, grande!): le batterie, le classifiche ecc…, si
faceva tutto a mano. Il cronometraggio era effettuato da un
commissario per ogni “macchinina”, munito di cronometro “Casio”, carta e penna. Ogni gara era un’avventura, però
era bello ugualmente e ci divertivamo molto.
La gara più importante di quell’anno 1978 si disputò ad ottobre: la “Corsa dei Campioni” vinta da Arcaio, da Ca-
stello di Godego. Per la cronaca, il record sul giro fu di 16 secondi e 9 decimi, stabilito da Dante Toniolo, che resi-
stette per più di un anno. Naturalmente era la prima edizione di detta gara. L’anno seguente, come poi per tutti gli
anni a seguire, si è disputata il 15 d’agosto, giorno di Ferragosto, tanto da divenire ormai una “classica”, giunta
quest’anno alla 30a edizione.
In sintesi, è così che sono nate la nostra cara amata “Pista Verde” e la “Corsa dei Campioni”. Ah, dimenticavo: quel
“giovanotto” sopra citato si chiamava Giustino Todoverto (nella foto).
3 GIROGUSTANDO
Piero Piccolotto
Nelle foto:
Giuliano e Dina
di nuovo insieme…
I PESS DE L’ERSILIA
La bellissima fontana ottagonale di piazza Licini ospita,
ormai da tempo immemorabile, una colonia di pesci di razza
e colori diversi, amorevolmente accudita dai coniugi
confidenza agli sconosciuti. Se proprio non le vai a genio ti Cometto, ossia Carlo Orso ed Ersilia Spezia, che ormai
molla un’occhiata di disprezzo, ti mostra il fondo schiena e riconoscono le loro “creature” per nome, una per una. La
se ne va, a coda alta, visibilmente schifata. Inutile dire che comunità multietnica non è più sovrappopolata e variegata
sa di essere in cima a tutti i pensieri della sua padrona, che come qualche tempo fa, anche in seguito ad un improvvido
la còccola come una figlia. Gemma, questo il nome della versamento nella vasca di neve e ghiaccio (con relativo sale)
“capofamiglia”, la cura come una regina, considerando che ha sconvolto il
anche che la sua figliola adottiva ha ormai festeggiato (il 2 delicatissimo habitat
agosto scorso) le sue prime 17 primavere e qualche e procurato il
acciacco comincia a manifestarlo. Un consiglio alla padrona. decesso di molti
Per garantire l’incolumità della preziosa creatura, sul cartello esemplari fra cui
aggiungerei la dicitura “non commestibile”, in tutte le lingue. alcuni “capostipiti” di
Anche in cinese, naturalmente… assoluto pregio. Un
grosso problema è
TANTUM ERGO MONUMENTUM anche la dieta cui
sono sottoposti da
Il monumento, la lapide, il cippo… insomma quella “cosa” chi in fontana ci
che è stata recentemente inaugurata lungo la strada tra butta di tutto,
Alano e Fener, non è piaciuta a moltissimi. Lasciamo da compresi i panini con la nutella. Naturalmente la presenza
parte l’intenzione commemorativa, certamente rispettabile. dei pesci non consente una perfetta e continua pulizia della
Ma la scelta del sito, l’aspetto desolato dell’insieme, il rischio vasca, e per questo qualcuno ha elevato vibrate proteste.
in cui si potrebbe incorrere se si volesse accostare per un C’è poi la formazione di alghe, che da qualche hanno è
atto di omaggio ai due carabinieri assassinati, dà ragione a davvero preoccupante, nonchè l’uso improprio che qualcuno
chi disse che non sempre i monumenti onorano le persone fa ancora delle fontane, scambiandole per punti per la
cui si vorrebbe rendere tributo. raccolta indifferenziata dei rifiuti solidi urbani.
Certo non la pensava così il Foscolo, che ha impiegato la Il miracolo è che nonostante tutto questo i simpatici ospiti di
bellezza di 295 meravigliosi endecasillabi per difendere ed piazza Licini sopravvivono e godono di ottima salute, sani
esaltare la funzione celebrativa e patriottica di lapidi e avelli, come pesci. Ovvio che mantenere una famiglia così
convinto che “a egregie cose il forte animo accendono l’urne numerosa e dall’appetito invidiabile sia anche un onere
de’ forti … e bella e santa fanno al peregrin la terra che le concreto, per cui è doveroso esprimere agli “Orsi” viva
ricetta”. Purtroppo il poeta di Zacinto non è passato né gratitudine per la loro dedizione. Sperando che continuino
passerà mai da queste parti, e non avrà quindi modo di nella loro meritoria attività senza scoraggiarsi per le ricorrenti
ricredersi. E poi sono trascorsi oltre duecento anni da critiche. Si sa bene che il dissenso è un facile esercizio di
quando quegli altissimi versi sono stati scritti. Nel frattempo democrazia e che sarebbe certamente più proficuo ed
abbiamo imparato che non ci sono soltanto eroi in divisa, e accettato se fosse compensato da un più aperto e solidale
che molti di loro sono caduti non tanto per amor di patria gradimento da parte di chi apprezza l’iniziativa. Ma la
quanto perché costretti dalla follia dei potenti a morire a vent’ gratitudine, si sa, è molto spesso silenziosa.
7 come eravamo
Segusinesi
in “gita” a Quero
(1954)
di Silvio Forcellini
Come ci ha raccontato Antonietta Verri,
titolare del bazar di piazza Roma a Se-
gusino, negli anni Cinquanta non è che
ci fossero così tanti svaghi. Era già una
festa attraversare il Piave con la barca
di Apollonio Lio per recarsi a Quero,
prima per una visita all’ossario, poi per
mangiare un gelato in compagnia. La fo-
to che proponiamo a fianco, consegna-
taci proprio dalla signora Antonietta e ri-
salente al 1954, testimonia una di que-
ste “gite” cui prendevano parte alcune
ragazze di Segusino: in piedi, da destra.
Antonietta Coppe, Antonietta Verri, Ma-
rilena Verri, Ninetta Verri, Carla Verri,
Antonietta Franceschin, Viviana Verri, Bianca Franceschin, Marisa Verri, Alma Verri e, naturalmente, Apollonio Lio.
8 CALCIO
ASTERISCO
La foto di copertina
(M.M.) Una copertina dedicata alla fioritura di ciclamini autunnali, che si notano ormai sui nostri bei prati. Questo ciuffo
di fiori ha colpito la mia attenzione nel corso di una salutare passeggiata ed ho pensato subito che poteva essere un
bel soggetto per la nostra prima pagina. La foto è stata scattata il 20 settembre con una digitale Sony DSC-W12, dia-
framma 5,2, tempo di esposizione 1/160 secondi, senza flash. Di seguito, alcune notizie su questa pianta.
Il Cyclamen, che appartiene alla famiglia delle Primulaceae, deve il nome al greco kuklos, che significa cerchio, disco,
secondo alcuni in riferimento all'occhio alla base del fiore, secondo altri alla forma appiattita del rizoma. Le piante oggi
in commercio sono della specie C. persicum, proveniente dalla Grecia e dall'Iran e coltivata nelle case europee già nel
Seicento. La produzione a larga scala ebbe inizio solo nel tardo Ottocento, prima in Inghilterra e poi anche in Olanda,
permettendo l'introduzione di numerose nuove specie a fiore grande.
I fiori della foto sono così classificati:
Cyclamen purpurascens Miller (sinonimo = C. europaeum Auct.) - Ciclamino delle Alpi: l'apice delle foglie è arrotonda-
to, mentre i margini sono regolarmente crenulati; i fiori sono notevolmente profumati e fioriscono in autunno; la corolla
e purpurea senza orecchiette. Si trova solo al nord sulle Alpi fino a 1900 m s.l.m.
9 cenni storici
Nel
Nel 1872
1872 unauna proposta
proposta da da
Quero
Quero di
didi un
un nuovo
nuovo esercito
esercito
Marcello Meneghin
di Marcello Meneghin
Penso sia giusto pubblicare su "Il Tornado" un capitolo
Penso sia giusto
completamente pubblicare
sconosciuto su "Ildi Quero.
della storia Tornado" un nell'anno
Siamo capitolo
completamente
1872 ed i problemi sconosciuto
sono molto della storia
diversi di Quero.
da quelli Siamo
odierni. Non nell'anno
è la crisi
economica1872 ed i problemi
che preoccupa ma,sono molto diversi
...la guerra. A Roma da un
quelli odierni. Noneègeniale
intraprendente la crisi
economica
ingegnere quereseche preoccupa
proponema, ...la guerra.
al Governo A Roma
Italiano una un intraprendente
organizzazione e geniale
militare ve-
ingegnere querese propone
ramente rivoluzionaria. al Governo
Presenta Italiano
infatti ai Deputati unadel
organizzazione
Parlamento un militare
completo ve-
ramente
progetto di rivoluzionaria.
organizzazione Presenta
militareinfatti ai Deputati
offensiva del Parlamento
e difensiva un da
costituita non completo
fortini,
progetto di organizzazione
mura , trincee e simili opere militare
fisse e offensiva e difensiva
tradizionali bensì dacostituita non da
una ferrovia confortini,
treni
mura
aventi, vagoni
trinceerivestiti
e similidiopere
ferro fisse
e piomboe tradizionali bensìstaziona
dentro i quali da una tutta
ferrovia con treni
la forza mili-
aventi vagonipronta
tare italiana rivestitiad
di ferro e piombo
intervenire dentropercorrendo
ovunque i quali staziona tutta laedforza
in lungo mili-
in largo
tare
l’Italiaitaliana
e, graziepronta ad eccezionale
alla sua intervenire ovunque
mobilità ,percorrendo in lungo edalle
in grado di sorprendere in largo
spal-
l’Italia
le oppuree, grazie alla sua
di sfuggire al eccezionale
nemico con mobilità
un esercito, in grado di sorprendere
mobilissimo quale può alle spal-
essere
le oppure
quello di sfuggire
piazzato al nemico
su vagoni ferroviariconblindati
un esercito mobilissimo
ed armati quale Tutto
di tutto punto. può essere
il pro-
quello
getto èpiazzato su vagonidescritto
dettagliatamente ferroviari blindati
nella ed armati
relazione di tuttoalpunto.
presentata governo Tutto il pro-
italiano
getto è dettagliatamente descritto nella relazione presentata al governo italiano
in data 1 giugno1872 e di cui è venuta improvvisamente alla luce una copia. Peccato manchino i disegni della originale
in data 1che
ferrovia giugno1872 e di cui stati
risultano essere è venuta improvvisamente
allegati, alla luce
né sia dato sapere una
quale è copia. Peccato
stato l'esito del manchino i disegni
progetto. Per della originale
documentazione ri-
ferrovia che parti
porto alcuni risultano essere
originali stati
della allegati,
relazione né siaulteriori
mentre dato sapere
notiziequale
possonoè stato l'esito
essere del progetto.
chieste Per documentazione
direttamente ri-
ai fratelli Faccinet-
porto alcuni parti originali della relazione mentre ulteriori notizie possono essere chieste direttamente
to Luigi e Giuseppe, ben noti queresi che del geniale ingegnere d'altri tempi sono i discendenti diretti. ai fratelli Faccinet-
to Luigi e Giuseppe, ben noti queresi che delcompleta
La relazione geniale ingegnere d'altri
è visibile nel sitotempi sono i discendenti diretti.
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attualità
LETTERE AL TORNADO
(s.for.) Il nostro Alessandro Bagatella, per l’occasione nella veste di intermediario, ha ricevuto la seguente lettera di
ringraziamento da parte del Gruppo Alpini di San Daniele.
come eravamo
12 cronaca
Quero-Vas,
da Paolo e Viviana
la Lamborghini
della Polizia Stradale
di Alessandro Bagatella
Da Paolo e Viviana, a Quero Vas, non solo si mangia bene e
si spende poco. Qui è possibile imbattersi, oltre naturalmente
alla Ferrari, anche in altre automobili di pregio come questa
Lamborghini, giunta da Rimini al seguito di alcuni “pezzi gros-
si” della Polizia Stradale che si recavano in visita al Comando
della provincia di Belluno.
poesia
(p.p.) Vi proponiamo dodici versi di una poetessa autentica. Grazie a nonna Lina di Pederobba per la sua sensibilità
leggera e serena che, sorvolando sui dolori e le angosce del vivere quotidiano, ci regala momenti preziosi di incan-
tevole pace.
Passerotti
Brevi e ripetute intermittenze Piccoli passeri ingordi e cinguettanti
ad osservare briose esistenze. attirati da briciole abbondanti.
Solo un po’ di pan duro ed acqua fresca Condividiamo il tempo ed anche il posto.
posati sul balcone a far da esca Ed è un divertimento a zero costo.
attirano uccelletti d’ogni sorta Mi fanno una gioiosa compagnia
e vengono a mangiare alla mia porta. e mutano le pene in allegria.
13 LETTERE AL TORNADO
Referendum sull’acqua,
raccolte 230 firme ad Alano e 200 a Quero
(s.for.) Tra il milione e 400 mila firme raccolte dal comitato promotore dei referendum sull’acqua bene pubblico, fi-
gurano anche quelle degli abitanti del Basso Feltrino. I volontari locali, che hanno allestito banchetti in varie occa-
sioni, informano il Tornado che i referendum sono stati sottoscritti da 230 persone ad Alano e da 200 a Quero. La
nostra lettrice alanese Alda Panciera, in prima fila nella raccolta, ci invia anche un intervento di Carlo Petrini - già
noto ai nostri lettori - sull’argomento. Lo proponiamo di seguito.
Agraria
(s.for.) Il nostro Alessandro Bagatella, per l’occasione nella veste di intermediario, ha ricevuto la seguente lettera di
ringraziamento da parte del Gruppo Alpini di San Daniele.
MARCHI
Gli alpini di San Daniele ringraziano il Tornado
• ALIMENTI PER ANIMALI
Carissimo, ti ringrazio per l’invio della vostra bella rivista “IL TORNADO” dove, con
• PRODOTTI PER L’AGRICOLTURA
sorpresa, abbiamo visto pubblicata laE IL GIARDINAGGIO
nostra “PREGHIERA DEL MULO AL SUO
• PELLETS E TRONCHETTI • PRODOTTI
CONDUCENTE”. Siamo veramente felici e riconoscenti FITOSANITARIper detta pubblicazione.
Essa merita non essere
• BOMBOLE GPL • PIANTINE DA ORTO dimenticata e, come dice la premessa, se non altro per i
sacrifici che hanno fatto detti animali assieme ai nostri Alpini, in silenzio e senza
OFFERTe del mese
nulla pretendere se non un trattamento dignitoso. Comunque detta pubblicazione è
a disposizione gratuitamente di chi la richiedesse e noi saremo ben felici di inviarla
mangime misto gatti
con le 1,80 al kg
solite€modalità. - wafer
Di nuovo per cavalli €e 13,50
un ringraziamento cari e 30 kg saluti alpini.
cordiali
mangime per canarini 5 kg € 4,90 - mangime per cani (mute da cinghialE) 20 kg € 25,00
Il capogruppo Enzo BURBERA
cucce per cani di tutte le taglie.
chiuso il mercoledì pomeriggio
motori
Lo scorso mese di agosto questi cinque “temerari” (Frizzo, Gianni, Vise, Pigna e Albe), per la seconda volta sono
partiti
Lo a piedi
scorso mese da di
Cortellazzo, dalla
agosto questi foce del
cinque Piave, (Frizzo,
“temerari” per raggiungere il punto
Gianni, Vise, Pignadove nasce.per
e Albe), Naturalmente
la seconda hanno fatto
volta sono
partiti a piedi da Cortellazzo, dalla foce del Piave, per raggiungere il punto dove nasce. Naturalmente hanno fattodi
una sosta alla “Locanda Curto” di Quero-Vas, da Paolo Berra, per rifocillarsi prima di ripartire, con la promessa
inviare
una unaalla
sosta cartolina al loro
“Locanda arrivo.
Curto” Come si può
di Quero-Vas, vedere,
da Paolo sonoper
Berra, statirifocillarsi
di parola. Complimenti
prima ai con
di ripartire, cinque “caimani del
la promessa di
Piave”!
inviare una cartolina al suo arrivo. Come si può vedere, sono stati di parola. Complimenti ai cinque “caimani del
Piave”!
come eravamo
ITALSTORY
(STORIA BREVE D'ITALIA)
Volume I°: I Barbari calano sempre da Nord
di Martino Durighello
CAP. I°
L'Italia era in crisi: difficoltà economiche, governanti imbelli, discordie politiche, disordine morale, disonestà diffusa,
criminalità dilagante, sfiducia nelle istituzioni, confusione ideologica, etc. etc. etc.
E da Milano calò a Roma un uomo.
Taciturno, deciso, capace: si diceva in grado di risolvere ogni problema.
Disse: "Alea jacta est" attraversando a cavallo il Rubicone.
E sistemò le cose. A modo suo, per parecchi anni. Poi...
(Dal Cap.II° al Cap.XI°: omissis.)
Cap.XII°
L'Italia era in crisi: difficoltà economiche, governanti imbelli, discordie politiche, disordine morale, disonestà diffusa,
criminalità dilagante, sfiducia nelle istituzioni, confusione ideologica, etc. etc. etc.
E da Milano calò a Roma un uomo.
Gridava forte, gesticolava platealmente, sfidava anche Dio: si diceva in grado di risolvere ogni problema.
"O Roma o morte!" urlò marciando sulla Città.
E sistemò le cose. A modo suo, per circa vent'anni. Poi...
(Cap. XIII°: omissis.)
Cap. XIV°
L'Italia era in crisi: difficoltà economiche, governanti imbelli, discordie politiche, disordine morale, disonestà diffusa,
criminalità dilagante, sfiducia nelle istituzioni, confusione ideologica, etc. etc. etc.
E da Milano calò a Roma un uomo.
Parlava pacato, con toni dimessi, con voce suadente: si diceva in grado di risolvere ogni problema.
"Forza Italia" sussurrava quasi con pudore. E già si facevano patti d'acciaio... Già le squadracce entravan in azione...
(Dal Cap. XV° al Cap.XVI°: omissis.)
Cap. XVII°
Sembrava che tutto funzionasse per il meglio quando un “boss” nordico, non soddisfatto del procedere delle cose,
invocò la “separazione”mandando tutto a rotoli.
Ne approfittarono alcuni dissidenti tra cui un “prode” che, barcamenandosi in un'intricata selva di grovigli, riuscì a
mantenersi in piedi, tra alti (pochi) e bassi (molti), per qualche tempo.
Ma il popolo invocò a gran voce “l'Uomo mandato da Dio” che tornò, forte dell'esperienza acquisita, e, smussando
angoli, raddrizzando curve, spianando asperità, riuscì (e riesce ancora da abile equilibrista) a mantenersi a galla sopra
la palude sempre più infestata dalle discordie, respingendo i colpi che quotidianamente gli vengono inferti da destra e
da sinistra, frontalmente e alla schiena, visibili sullo scaffale e nascosti sottobanco, utilizzando carote e bastoni, con
parate e respinte su “pallonate” che gli vengono tirate da destra e da sinistra...
E gli italiani?
Gli italiani... s e m p r e b e c h i e b a s t o n a d i!
Car. Edil
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18 cronaca
Poi via, alla volta di Torcello, un tempo sede vescovile (dal 640 circa) e
centro amministrativo, oggi invece isola quasi disabitata (si contano…14
abitanti!) ma assolutamente da vedere. In primis, per la splendida basilica
di Santa Maria Assunta, eretta nel VII sec. e parzialmente ricostruita nei
sec. IX e XI. Al suo interno, l’imponente mosaico del “giudizio universale” di
scuola veneto-bizantina dell’XI sec.; la pavimentazione marmorea sempre
dell’XI sec.; la pietra tombale di Pietro d’Altino, primo vescovo di Torcello (il
bassorilievo però è del XV sec., molto successivo alla sua morte); la lapide
del 639 d.C., recante l’iscrizione “Imperante Eraclio Augusto e per ordine di
Isacio esarca e patrizio”, che ne ricorda l’edificazione da parte degli
abitanti di Altino e che, soprattutto, rappresenta il primo “documento”
storico dell’intera laguna…
19 cronaca
A fianco della basilica, invece, sorge il mausoleo di Santa Fosca, sempre di scuola bizantina dell’ XI sec. Nelle vici-
nanze, infine, la rinomata Locanda Cipriani e il “Ponte del Diavolo” che - oltre alla leggenda cui è legato, un patto
col diavolo stipulato da una ragazza per rivedere l’amato morto tragicamente - ha la caratteristica di non avere
spalliere (l’unico altro ponte privo di protezioni si trova a Venezia, nel sestiere di Cannaregio). Il “Trono di Attila”, si-
tuato tra il mausoleo di Santa Fosca e il museo di Torcello, merita invece qualche parola in più… Si tratta di un
“seggiolone” in pietra che la credenza popolare attribuiva al “Flagello di
Dio”, il re degli Unni che la leggenda vuole addirittura sepolto, con im-
mensi tesori, sotto l’isolotto detto Monte dell’Oro. Quel che è certo è che
Attila devastò la vicina Altino, ai margini della laguna, ma non vi è alcun
riscontro oggettivo della sua presenza a Torcello e dintorni. Inoltre, anche
se tradizione e leggenda attribuiscono la nascita della comunità lagunare
dalla quale è nata Venezia alle scorrerie degli Unni, va ricordato che
Venezia e la sua laguna non erano, all’epoca, quel “luogo deserto, disabi-
tato e palustre” di cui parlano Costantino Porfirogenito, imperatore di
Bisanzio, e molti cronisti del tempo. C’erano, ad esempio, una colonia
romana a Chioggia e un abitato romano, seppur modesto, a Torcello,
oltre ai fortini che, probabilmente, esistevano proprio nelle isole che
formano l’attuale centro storico di Venezia, a Castello e forse a San
Marco. Non è quindi ad Attila - né ad Alarico e ai suoi Goti - che vanno le
colpe, o i meriti, di aver popolato intensivamente la laguna: “La vera,
grande occasione che mise in moto una migrazione destinata a durare a
lungo - come scrive Alvise Zorzi nel suo “Una Città, una Repubblica, un
Impero: Venezia 697-1797” - fu certamente l’arrivo di un popolo
germanico particolarmente aggressivo e rozzo, i longobardi, i quali, a differenza di goti e unni, erano venuti in Italia
con la ferma intenzione di restare”. Il trasferimento degli abitanti dall’entroterra non si verificò, quindi, tutto in una
volta, ma lentamente negli anni, e fu determinato anche da una precisa scelta politica: al nuovo regno longobardo
preferirono l’antico ordinamento romano che si incarna in Bisanzio, rimanendo in pratica fedeli all’antica tradizione
romano-veneta che affonda radici antichissime nell’entroterra. Ma questo è un altro discorso…
Tornando alla nostra gita, durante il viaggio di ritorno in motonave abbiamo potuto godere della vista di una Vene-
zia sempre splendida, illuminata dai raggi del sole che si rifrangevano sul bacino di San Marco. Una Venezia che,
anche in questa occasione, è uscita indenne dalla calata dei “nuovi barbari” venuti in laguna con i loro verdi vessilli
per celebrare gli annuali “riti pagani”. Davanti ai nostri occhi sono passati via via l’Arsenale (dal 1104 “cuore dello
stato veneto”, come fu definito dal Senato in un documento del XVI sec.,
in quanto artefice della potenza navale veneziana); la Riva degli
Schiavoni (ossia gli abitanti della Dalmazia, detta Schiavonia o Slavonia,
che qui approdavano per i loro traffici); il Palazzo Ducale (il centro del
potere veneziano, la cui costruzione iniziò nell’810, anche se assunse
l’aspetto attuale solo alla fine del XV sec.); Piazza San Marco con il suo
inconfondibile campanile, detto el paròn de casa, e l’omonima basilica
(ricostruita nella seconda metà dell’ XI sec. sulla falsariga di una chiesa
di Costantinopoli dedicata ai 12 apostoli); la Punta della Dogana (dove,
fin dal 1414, si scaricavano e si daziavano le merci giunte dal mare); la
chiesa di Santa Maria della Salute (edificata in segno di ringraziamento
per la fine della peste del 1630)…
Poi l’arrivo all’Isola dell’Unione, tra le statue del pescatore (che richiama Chioggia) e dell’ortolano (che richiama,
invece, Sottomarina), e la partenza in pullman alla volta di casa, non prima però di uno spuntino a base di prosec-
co e pane e sopressa. Insomma, è stata davvero una bella giornata all’insegna della cultura, dell’enogastronomia e
del divertimento, per la quale va dato merito ai tre principali promotori, gli alanesi Giancarlo De Faveri ed Elda De
Paoli e il querese Graziano Berton. Organizzatori che, ciliegina sulla torta, hanno omaggiato tutti i presenti con una
bottiglia di prosecco, personalizzata, della cantina Vettoretti di San Giovanni (grazie anche a “mister” Prosdocimo!).
Le foto a corredo del presente articolo, in ordine di apparizione: 1) la classica foto di gruppo sulla prua della moto-
nave “Raffaello”; 2) la chiesa dei Santi Maria e Donato a Murano; 3) il mausoleo di Santa Fosca a Torcello; 4) il
“Trono di Attila” a Torcello, osservato con particolare attenzione da Toni e Carlo (o forse erano più interessati alla
Ida?); 5) uno scorcio del ristorante “Al raspo de ua” a Burano; 6) uno scorcio di Venezia.
20 attualità
cronaca
Giacomo e
Oliva:
60 anni di
matrimonio
Il 12 gennaio 2010 ricorreva il 60°
anniversario di matrimonio di Giacomo
Berton e Oliva Dal Canton, di Quero.
Attorniati dai figli e nipoti, dai parenti e amici
più cari, hanno avuto la gioia di festeggiare
questo fortunato traguardo nella squisita
accoglienza del ristorante di Castel di Prada.
La famiglia vuole cogliere l’occasione per
rinnovare gli auguri e per esternare la più
profonda gratitudine per il loro esempio di
vita: semplice, ma ricca di valori e di affetti.
21 attualità
cronaca
14-15
CALCIO
Calcio – Settore Giovanile
A.S. Soccergiovanileassociato:
corsi in palestra per piccoli amici
di Cristiano Mazzoni
Dal 4 ottobre 2010 inizieranno i corsi di calcio per Piccoli Amici (i nati negli anni 2002-2003-2004-2005) organizzati dal
SoccerGiovanileAssociato in collaborazione con la società professionistica Cittadella. Dopo il raduno di giovedì 16 set-
tembre sul campo sportivo di Cavolo di Pederobba e le attività gratuite effettuate all’aperto nel mese di settembre sui
campi sportivi di Covolo di Pederobba e di Campo di Alano di Piave ora le attività si sposteranno al coperto nelle pale-
stre di Alano, Pederobba e Onigo e gli impianti sportivi di Vas. I genitori naturalmente potranno portare i bambini pres-
so l’impianto sportivo o palestra a loro più congeniale dove saranno seguiti nelle varie attività dagli istruttori Vladi Sec-
ci, Luca De Paoli, Fabrizio Suman e Nunzio Iupparello. Quindi periodicamente verranno effettuati dei raduni nei quali i
bambini potranno confrontarsi tra di loro o con realtà di altre società. Questo in dettaglio il programma:
¾ Vas lunedì dalle ore 17:30 alle ore 19:00 impianti sportivi di Vas
¾ Pederobba martedì dalle ore 18:00 alle ore 19:15 palestra comunale di Pederobba
¾ Alano giovedì dalle ore 18:00 alle ore 19:15 palestra comunale di Alano
¾ Onigo sabato dalle ore 14:30 alle ore 16:00 palestra comunale di Onigo
NON MANCARE ASSOLUTAMENTE!!! In collaborazione con
CORRI AD ISCRIVERTI CON IL SOCCERGIOVANILEASSOCIATO!!!
attualità
Nei piccoli Comuni unioni obbligate da subito
Il testo del maxiemendamento approvato con fiducia dal Senato stabilisce l'obbligo per i Comuni con
meno di 5.000 abitanti di gestire in forma associata, tramite unioni o convenzioni, le proprie funzioni
fondamentali. Tale previsione, però, apre molti interrogativi.
Il più importante riguarda la modalità della gestione associata per le funzioni generali di amministrazione di gestione e
di controllo, nella misura del 70% delle spese. Per le altre funzioni, che dovranno essere gestite in forma associata da
settembre, non ci sono dubbi. I piccoli enti dovranno innanzitutto scegliere il modello di gestione associata, tra quelli
previsti dal legislatore: unione o convenzione. Dunque viene esclusa la possibilità della gestione associata tramite la
comunità montana. La seconda scelta riguarda la possibilità che la gestione associata si occupi di tutte le materie o se
vi saranno più ambiti a seconda delle funzioni. In ogni caso, la scelta che sarà compiuta dovrà tener conto delle risorse
umane, strumentali e finanziarie che sono a disposizione dell'ente, dato che non vi sono altre risorse a disposizione.
Fonte: Il Sole 24 Ore n. 196 del 19/07/2010 pag. 12 Autore: Arturo Bianco
24 LETTERE AL TORNADO
Gianluigi Salvador
Referente energia e rifiuti WWF Veneto
25 cronaca
Antonio Curto
festeggia
le 80 “primavere”
di Alessandro Bagatella
Lo scorso 26 agosto Antonio Curto, di Carpen, ha
festeggiato alla grande le sue 80 “primavere”, vissu-
te dividendosi tra la sua numerosa famiglia e il lavo-
ro nei campi. Attorniato da moglie, figli, nipoti, proni-
poti e dalla sorella Rina, ha offerto un sontuoso
pranzo al “Piccolo Diavolo” di Carpen, pranzo cui
sono stati gentilmente invitati anche il parroco di
Sanzan e il sottoscritto. Ad Antonio l’augurio sincero
di festeggiare anche il centenario, dato che Carpen è il paese della longevità. E quindi, ancora auguri Toni!!! (Nella
foto di Mario Mezzalira, Antonio Curto e la moglie Giacomina).
PELLET PURA
Segusino: notevole afflusso di pubblico per vedere i caret scendere le vie del
paese nel tracciato di quella che era la vecchia “ISSA”, Col Lonc - Piazza
Gara coi Carét
di Gianantonio Coppe
Il 12 settembre è stata una bella giornata in tutti i sensi. Il clima è stato favorevole e, nonostante fosse la prima edizio-
ne, vi è stato un notevole afflusso di persone lungo il tracciato che partiva da Col Lonc, passava per Canton imboccava
via Villa per arrivare all’altezza del vecchio municipio ora “CASA DELLE ASSOCIAZIONI” per un totale di circa 1,100
metri. Grazie a tutti i volontari che in qualche maniera hanno collaborato nell’organizzare questo evento, grazie ai piloti
per la fantasia e l’impegno nella costruzione dei loro mezzi, grazie all’Amministrazione Comunale per il supporto offer-
to. E’ doveroso inoltre ringraziare i residenti nelle vie interessate dal percorso per la pazienza avuta. Abbiamo cercato
di minimizzare i disagi e siamo convinti di esserci riusciti; i tempi d’attesa, grazie al lavoro dei volontari, sono stati al
massimo di qualche minuto. Undici i Carét partecipanti: Apollo 2000 - Asterix e Obelix – Biroch - Formula s'cek -
L’Apescina – Osella – Penelope - Pompe funebri Belle da morire - Tornado blu - Tubo Mobile - Vasca da Bagno.
Ogni gara ha i suoi vincitori: Velocità 1° classificato ASTERIX e OBELIX con 1' 21'' 80;
Velocità 2° classificato TORNADO BLU 1' 25'' 00 - Velocità 3° classificato BIROCH 1' 26'' 61
Premio simpatia a: POMPE FUNEBRI - BELLE DA MORIRE - Premio miglior realizzazione a: FORMULA S'CEK
Ecco invece il resto della classifica: 4° formula s'ceck con 1' 27'' 10; 5° tubo mobile con 1' 30'' 66
6° vasca bagno con 1' 32'' 21; 7° osella con 1' 33'' 61; 8° penelope con 1' 35'' 04; 9° apollo 2000 con 1' 59'' 11; 10°
pompe funebri con 2' 07'' 15; vergognosamente 11° l'apescina con 3' 04'' 23
Ci aspettiamo alla (già attesissima) seconda edizione!
Per altre immagini della gara e tutti gli altri carèt visita la galleria fotografica di www.prolocosegusino.it
Benvenuto
Nicola!
Il trentuno maggio scorso è arrivato il
fratellino di Elena, tanto atteso in casa
Antoniazzi, a Quero.
Grazie!
attualità
Tre famosi dipinti del pittore veneto, tra cui “La tempesta”, in
un gioiello architettonico veneziano che si apre alla città
Tre tra le più celebri opere di Giorgione (1477-1510), La Vecchia (1506), La Nuda (1508) e soprattutto il suo
capolavoro più noto, ammirato e ancora oggi di significato controverso, La Tempesta (1507-08), saranno esposte, per
oltre un mese, in uno dei più singolari edifici di Venezia, il Palazzo Grimani a campo S. Maria Formosa, restituito
alla città nel 2008, che, con questa occasione, diventa spazio espositivo permanente aperto tutti i giorni al
pubblico. Il Palazzo Grimani, acquistato dallo Stato Italiano nel 1981, è un edificio unico per la storia e l’architettura
di Venezia. Finalmente aperto come museo di se stesso e di poche, selezionatissime opere nel dicembre 2008 era
visitabile finora solo su prenotazione, ma con questa mostra apre definitivamente le sue porte alla città.
I tre capolavori di Giorgione inaugurano, infatti, una serie di mostre che vedranno come protagonisti i grandi artisti
italiani e internazionali. Per la prima esposizione, il Soprintendente ai Musei e alle Gallerie statali di Venezia Vittorio
Sgarbi, ha voluto scegliere proprio Giorgione, di cui ricorre il quinto centenario della morte. La mostra di Palazzo
Grimani sarà il principale omaggio della città al grande artista veneziano.
Nei mesi successivi a Palazzo Grimani saranno ospitate, sempre con allestimenti rispettosi degli spazi del palazzo, le
Visioni dell’aldilà di Hieronimous Bosch e i quaderni del Canaletto.
La Nuda, esito di un affresco originariamente al Fondaco dei tedeschi e La Vecchia, eccezionale dipinto, in trasferta
temporanea dalle Gallerie dell’Accademia, sono il coronamento ideale e la riunificazione di un percorso
giorgionesco tutto veneziano che culmina nel capolavoro de La Tempesta, il più celebre ed enigmatico dipinto
di Giorgione, primo vero esempio di paesaggio nella pittura italiana e al centro, per secoli, di innumerevoli dispute
filologiche sulla corretta interpretazione del suo soggetto. Ancora recentemente sull’opera si sono pronunciati diversi
studiosi. Ma Vittorio Sgarbi, ideatore della mostra, nel saggio in catalogo è di vedute più caute. “La prima fotografia –
scrive Sgarbi del soggetto del dipinto - il lampo nel cielo colto nell’istante in cui appare, rendendo luminose e
spettrali le architetture sul fondo. Un fulmine, l’avviso della tempesta imminente, in una città che non è difficile
identificare nella stessa Castelfranco, subito di là del ponte di legno. Da molto tempo penso che la lettura più
pertinente sia proprio quella impressionistica, che fa riferimento alla “tempesta”, la cui evidenza metereologica ha
lo stesso peso dei due umani protagonisti. Il fulmine nel cielo nuvoloso sopra la città, quel lampo di luce strisciante
sulle case è il tema sostanziale ed è colto con la stessa velocità nel tempo in cui si manifesta: un’istantanea
fotografica che corrisponde al “momento decisivo” evocato da Cartier Bresson, in contraddizione con
l’atteggiamento “in posa”, quasi per evidenziare il contrasto, dei due personaggi. Paesaggio puro dunque, ma in un
momento determinato, in cui la nostra attenzione è improvvisamente destata da quella irruzione imprevedibile e
aleatoria che rappresenta la vera, sostanziale originalità di quella veduta”.
Con La Vecchia e La Nuda, Giorgione ha esplorato le risorse delle fattezze femminili cogliendole nelle mutazioni del
tempo (e proprio un cartiglio con la scritta “Col tempo” è sorretto dalla mano destra della Vecchia) andando ben oltre il
semplice ritratto, mentre La Tempesta, con il suo allusivo gioco di rimandi, con la sua tecnica “impressionistica”, con il
soggetto che si presta a mille interpretazioni, anche di matrice religiosa, costituisce un caposaldo della cultura italiana
del Rinascimento, esattamente come Palazzo Grimani costituisce un unicum architettonico e culturale veneziano.
Un’occasione di breve durata e di grande significato resa possibile dagli sforzi congiunti di Soprintendenza,
Arthemisia Group e Assicurarte, sponsor dell’evento.
Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa - Ramo Grimani, Castello 4858, Venezia
LA MOSTRA SARA’ APERTA TUTTI I GIORNI DALLE 9.00 ALLE 19.00 FINO AL 10 OTTOBRE
(La biglietteria chiude mezz’ora prima) - Ufficio Stampa Arthemisia Group Ilaria Bolognesi M +39 3939673674 -
ib@arthemisia.it T +39 026596888 - press@arthemisia.it
attualità
ONORANZE
Terre armate - Strade forestali - Muri in roccia FUNEBRI
Ripristino frane - Fornitura inerti
Merceria Olimpia
Mi trovi a FENER (BL)
via Dante Alighieri, 22
fronte Supermercato
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INTIMO - ANCHE TAGLIE FORTI
Aperto tutti i giorni
dalle 8.30 alle 12.30 ARTICOLI DA CUCINA
e dalle 16.00 alle 19.00 ARTICOLI PER RICAMO Via Caduti e Dispersi in Russia, 10
32031 ALANO DI PIAVE (BL)
Chiuso ARREDO BAGNO Codice Fiscale e P. Iva 01027490257
Mercoledì pomeriggio
e Domenica SERVIZIO STIRERIA Tel. 0439 787707 - Cell. 347 9775461
Tel. 0439 776076 - Cell. 380 5154637
ed altro!
a Fener, in Piazza Dante,
troverete una vasta selezione
di dolci e paste
preparati con cura artigianale
Tel. 0439 776171
Chiusura lunedì
Alessia Rizzotto
Impresa Edile Consulente per Viaggiare