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Quindicinale

Anno XXXIII

16.03.2011
Numero

574
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO

Carnevale di Alano e Quero - pag. 1/3


Consiglio Comunale di Alano - pag. 4
Alano: si vota il 15 maggio - pag. 6
Dalle Alpi alle Ande - pag. 23
Una squadra per promuovere la zucca - pag. 25
Chiuso in redazione il 07.03.2011
http://digilander.libero.it/tornado
Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL

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Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal Toè, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano
Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini.
ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (18 numeri)  20,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri)  50,00.
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gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIO “DA MILIO” - Alano; PASTICCERIA “DOLCI PENSIERI” - Fener - BAR JOLE - Fener; MAURO MAZZOCCO - Quero;
ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR “BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
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CRONACA
Consueto successo della sfilata. Ricordata Diana Drusian, “colonna” della Pro Loco di Fener.

Al Carnevale alanese premiati “Flinstones”,


“Ma chi erano i Mille?” e “Il dono della vita”
di Silvio Forcellini

Si ripete, anno dopo anno, il successo del Carnevale alanese. Moltissime persone, mascherate e non, hanno assi-
stito, in una domenica 6 marzo baciata da uno splendido
sole, alla tradizionale sfilata dei carri allegorici organizzata
dalle Pro Loco di Alano e di Fener in collaborazione con
la Amministrazione Comunale. L’allegro e variopinto cor-
teo, coordinato da Luciano De Faveri e Duilio Masocco e
partito quest’anno da Fener, ha toccato via via tutte le lo-
calità del Comune: dapprima i Faveri, poi Campo e Colmi-
rano, infine Alano, dove si è svolta la premiazione. Qui gli
11 carri in concorso hanno sfilato davanti alla giuria. Alla
fine il premio per l’idea più originale (nella foto a sinistra) è
andato a “Flinstones” di Segusino (capocarro Roberto
Montagner): la più famosa e simpatica famiglia di caverni-
coli presentata dagli amici segusinesi, non nuovi a questi
exploit. Il premio per le migliori coreografie (nella foto in
alto) se lo è aggiudicato, invece, “Ma chi erano i Mille?”
di Alano (capocarro Mario Licini): un azzeccato affresco di
storia nazionale, proprio in concomitanza con il 150° anniversario dell’unità d’Italia, con tanto di Garibaldi, Bixio,
Mazzini, Cavour… A “Il dono della vita” di Quero
(capocarro Nicola Dalla Piazza) la giuria ha assegnato
infine il premio speciale “Giacomo Ciorla” (nella foto a
destra). Tutti i carri e i costumi, per il lavoro che han
richiesto e per la cura dei particolari che si affina edizione
dopo edizione, hanno meritato comunque un grande
plauso. Terminata la premiazione, gli “irriducibili”, come da
copione, si sono diretti ad Uson per chiudere la festa, che
si è protratta fino a sera inoltrata. Tavole imbandite di ogni
ben di dio, approntate dai comitati locali o dalle Pro Loco,
hanno accolto i partecipanti anche a ogni tappa
intermedia. Alla sfilata alanese, oltre ai carri premiati,
hanno partecipato anche: “Oktoberfest in Alänchen” di
Alano (capocarro Andrea De Faveri), “Viva la pizza” di
Alano (capocarro Massimo Licini), “Il villaggio gallico” di
Campo (capocarro Carla Bertoli), “Don’t worry be hippie”
di Colmirano (capocarro Bortolo Dal Bon), “C’era una volta
il West” di Uson/Colmirano (capocarro Norma Tessaro), “La casa…dei Puffi” della Casa di Riposo di Alano (capo-
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CRONACA
carro Maria Carmen De Zorzi), “Ritorno da Arcore” di Alano/Pederobba (capocarro Lucio Codemo) e “Rivoluzione in
Libia” di Alano (capocarro Luigi Mozzelin). Al termine i presidenti delle due Pro Loco organizzatrici, Serena Spada e
Silverio Frassetto, non hanno potuto che esprimere tutta la loro soddisfazione per la buona riuscita della manifesta-
zione, grazie anche al prezioso apporto della Protezione Civile di Alano e della polizia locale. Un velo di tristezza
sull’intera giornata è stato dato dalla notizia, giunta poco prima della partenza della sfilata, della prematura scom-
parsa, a soli 53 anni, di Diana Drusian, “colonna” della Pro Loco di Fener che, se lo avesse potuto, sarebbe stata
sicuramente in piazza anche in questa occasione, con tutta la sua allegria e la sua generosità (era attiva anche con
la Protezione Civile di Alano). Di Diana, ricordata dal palco delle premiazioni dal presidente fenerese Silverio Fras-
setto, contiamo di scrivere adeguatamente sul prossimo numero. Per intanto rivolgiamo al marito Piero, ai figli Mar-
co e Jessica e ai parenti tutti le sentite condoglianze di Pro Loco di Fener e Tornado.

Altre foto del Carnevale alanese. In alto i Puffi della Casa di Riposo di Alano e un certo
“Silvio” in tenuta da carcerato attorniato da conturbanti giovani mediorientali. Al centro sim-
patiche “signorine” di ritorno da Arcore, “il diavolo e l’acqua santa” e Obelix. In basso il car-
ro di Colmirano “Don’t worry be hippie”, il “gemellaggio” tra il figlio dei fiori Bortolo e il barbaro Domenico, Mazzini e
alcuni personaggi, davvero azzeccati, usciti dal magico mondo di Tim Burton (Foto di Silvio Forcellini).
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CRONACA

Quero: Carnevale in piazza con la Pro Loco


Riuscita la sfilata delle mascherine il 6 marzo

(M.M.) Piazza Marconi ancora una volta gremita e piena di bambini in maschera a conferma del gradimento che
incontra l’iniziativa della Pro Loco di Quero, impegnata con i propri volontari, ma anche con quelli di altre associazioni,
a garantire lo svolgimento di una festa briosa, divertente. Ne sono testimonianza anche le quattro foto qui pubblicate,
realizzate da Settimo Rizzotto, appassionato fotografo querese (a proposito: date un’occhiata al suo sito:
www.settimorizzotto.it, troverete una raccolta completa di affascinanti scatti fotografici): la piazza colma di bambini, i
volontari al lavoro per servire crostoli e frittelle e due fasi della premiazione delle mascherine. Un premio andrebbe
consegnato anche a Bruno Zanolla e Sante Curto, rispettivamente vice e sindaco di Quero, per aver saputo stare al
gioco indossando una insolita divisa. La classifica non ha registrato nomi e cognomi dei figuranti, ma sappiamo che
questi sono stati i risultati: per il gruppo più originale ha vinto: GRUPPO MISTO; maschera più originale: Jack Sparrow
(pirata dei caraibi); la maschera più bella: 1 il pompiere; 2 la principessa; 3 la giapponese. Alla fine soddisfazione per
tutti, con una punta di rammarico, da parte della Pro Loco Querese, per non esser riusciti a ripristinare una
collaborazione con Alano per una manifestazione unitaria. Chissà che la prossima sfilata sia di nuovo unica!

Il Vescovo di Padova e la corale querese


segnalazione di Settimo Rizzotto
In occasione
della Cresima, il
20 febbraio
scorso, il
Vescovo Mons.
Antonio Mattiazzo
ha celebrato la
Santa Messa,
intrattenendosi
anche con il coro
parrocchiale, che
ha elogiato e
ringraziato per
l’animazione delle
funzioni religiose.
Al termine ha
accettato di buon
grado di posare
per una foto di
gruppo, a ricordo
della sua visita.
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CRONACA

Comune di Alano di Piave - CONSIGLIO COMUNALE del 2 marzo 2011


Oggetto: offese alla scuola pubblica
Dopo le recenti esternazioni del presidente del Consiglio sul rapporto tra educazione e scuola pubblica, mi pare oppor-
tuno denunciare pubblicamente tutta la mia indignazione per la scarsa considerazione di cui gode la scuola pubblica.
Contemporaneamente desidero esprimere solidarietà e apprezzamento al Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensi-
vo di Quero e a tutto il personale, per quanto si fa nelle nostre scuole pubbliche. Sono, e siamo tutti, fortemente pre-
occupati per la nostra società, ma oggi, più di ieri, è necessario seriamente "occuparci" tutti, del domani, del futuro del-
le giovani generazioni di alunni, assieme alla scuola pubblica e nella scuola pubblica il cui obiettivo primario è formare
cittadini liberi, educati, attenti, motivati e responsabili. Gli insegnanti sono stati e sono figure significative nella vita di
ciascuno, svolgono quotidianamente un ruolo importante e unico per gli allievi e con pochissime risorse riescono a
mantenere alto il valore dell'istruzione. I tagli della legge Gelmini e della finanziaria hanno colpito duramente tutti gli i-
stituti scolastici; dirigenti e docenti si sono impegnati e si impegnano al massimo, per non far ricadere le conseguenze
su alunni e famiglie. I Comuni, da sempre, sono impegnati a supportare le scuole del territorio: trasporto scolastico,
mense, progetti per l'ampliamento dell'offerta formativa, per progetti di particolare interesse, lavori di manutenzione or-
dinaria e straordinaria, sicurezza degli edifici sono tra le voci più significative dei bilanci comunali. E le famiglie che
scelgono le scuole del territorio sono consapevoli del valore educativo, formativo e didattico attuato dai docenti, nelle
varie classi e a tutti i livelli; perciò verranno sostenute, anche in futuro, tutte quelle iniziative democratiche che inse-
gnanti, alunni e famiglie vorranno attuare in difesa dell'istruzione, dell'educazione, della formazione, della cultura, della
Costituzione.
Alano, 2 marzo 2011

(é stato letto alla fine del Consiglio Comunale, tra le comunicazioni del Sindaco)

Associazione Feltrina
Donatori Volontari
Sangue
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ATTUALITÀ
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ATTUALITÀ

Notizie dal Comune di Alano


a cura di Silvio Forcellini
Andrea Tolaini, assessore alle Politiche del Territorio del Comune di Alano, ci ha fornito alcuni interessanti dati ri-
guardanti il nostro territorio, dati che abbiamo ulteriormente integrato e che presentiamo di seguito ai lettori del Tor-
nado.
CONTROLLI Su impulso della Giunta alanese, la polizia municipale - in collaborazione con l'ufficio anagrafe comu-
nale e la polizia municipale dell’Unione Setteville - nel 2010 ha svolto 150 controlli anagrafici, di cui 113 riguardanti
cittadini stranieri. In seguito a tali controlli (e alla scadenza dei termini previsti dalla legge) sono stati cancellati
dall’anagrafe 6 cittadini stranieri, mentre 17 sono in fase di cancellazione. Nei primi due mesi del 2011 i controlli so-
no stati invece 9, di cui 7 riguardanti cittadini stranieri.
POPOLAZIONE La popolazione al 31 dicembre 2010 è complessivamente di 3048 unità. 37 i morti e 38 i nati (sal-
do naturale: +1), 124 gli immigrati e 132 gli emigrati (saldo migratorio: -8), con un decremento quindi di 7 unità ri-
spetto al 31 dicembre 2009, data in cui i residenti nel Comune di Alano risultavano 3055. Questo, invece, il numero
di abitanti per ciascuna frazione del Comune: Alano capoluogo 1691; Fener 592; Colmirano 388; Campo 377.
STRANIERI Gli stranieri - sempre al 31 dicembre 2010 - sono risultati 620, pari al 20,3% della popolazione totale.
All’interno della comunità straniera residente sul nostro territorio si sono avuti, nel corso dell’anno appena trascorso,
0 morti e 15 nati (saldo naturale: +15), 76 immigrati e 102 emigrati (saldo migratorio: -26), con un decremento quin-
di di 11 unità rispetto al 31 dicembre 2009, data in cui gli stranieri residenti nel Comune di Alano erano 631, pari al
20,6% della popolazione totale. Sono originari di: Marocco (262), Cina (216), Albania (23), Croazia (17), Romania
(16), Macedonia (15), Repubblica Dominicana (12), Moldavia (10), Brasile (6), Ghana (5), Senegal (5), Ucraina (5),
Germania (4), Madagascar (4), Olanda (3), Bosnia-Erzegovina (2), Bulgaria (2), Slovacchia (2), Vietnam (2), Belgio
(1), Libia (1), Nigeria (1), Polonia (1), Portogallo (1), Serbia (1), Slovenia (1), Thailandia (1) e Tunisia (1). 29 le na-
zioni complessivamente rappresentate (contro le 27 del 2009). Tra le variazioni più significative, rispetto all’anno
precedente, cala di 10 unità la comunità marocchina (da 272 a 262) e di 9 unità quella romena (da 25 a 16), mentre
cresce di 9 unità la comunità moldava (da 1 a 10) e di 5 unità quella cinese (da 211 a 216).
RACCOLTA DIFFERENZIATA La raccolta differenziata complessiva oscilla ora ad Alano tra il 75 e l’80%. Dagli
ultimi dati, aggiornati a venerdì 4 marzo e che vedono il nostro Comune al secondo posto per qualità di raccolta tra
quelli della Comunità Montana Feltrina, risulta inoltre che la “differenziata” ad Alano - per quanto riguarda la plastica
e le lattine - attualmente si assesta sul 73,32%, di cui il 15,80% riguarda l’alluminio. Da questa percentuale bisogna
però togliere la differenziata “sporca”, che ad Alano è del 10,88% (la normativa prevede, al riguardo, un tetto mas-
simo del 18-22%). Anche per questo motivo, sempre su indicazione della Comunità Montana Feltrina, si è deciso di
chiudere con lucchetti i cassonetti stradali di carta e plastica. Inoltre, i controlli sulle piazzole ecologiche da parte
della polizia municipale e degli operai comunali - che l’assessore Tolaini ringrazia pubblicamente per l’ottimo lavoro
- sono giornalieri. Le sanzioni emesse nel 2010 per conferimento non conforme sono state 23, mentre nei primi due
mesi del 2011 sono già 7. Infine, ogni giovedì viene controllato - da parte della polizia municipale e di un operaio
comunale - ogni singolo bidoncino delle utenze domestiche RSU. Questo, per verificare le modalità di raccolta dei
rifiuti da parte della ditta appaltatrice e per il monitoraggio del conferimento da parte degli utenti, affinché questo
avvenga secondo regolamento.
PROSSIMI APPALTI La Giunta alanese ha approvato alcuni interventi che andranno in appalto nelle prossime
settimane: 1) la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in malga Domador; 2) la realizzazione delle vasche di rac-
colta dell’acqua piovana in malga Camparona; 3) la realizzazione delle vasche di raccolta dell’acqua piovana in
malga Piz; 4) la creazione di un percorso pedonale lungo la S.R. 348 a Fener (l’Amministrazione ringrazia, al ri-
guardo, le ditte “F.lli Zago” e “Le Spose di Rosanna" per aver concesso gratuitamente gli spazi necessari) e la si-
stemazione del marciapiede lungo via Monte Tomba ad Alano con nuovo impianto luce; 5) la sistemazione della
strada di via San Pietro ad Alano; 6) la ricostruzione di un muro di sostegno in via Conti Franzoia a Colmirano; 7) il
completamento degli impianti sportivi del “Valcalcino”; 8) l’adeguamento del Museo di Campo alle normative antin-
cendio; 9) la manutenzione straordinaria delle strade comunali.

Comune di Alano, si vota domenica 15 maggio


a cura di Silvio Forcellini
Il Ministro dell’Interno Roberto Maroni ha comunicato le date in cui si svolgeranno le elezioni amministrative 2011 e
i referendum su legittimo impedimento, ritorno al nucleare e privatizzazione dell’acqua. I cittadini di Alano di Piave,
unico Comune del Basso Feltrino in cui verrà rinnovato il Consiglio Comunale, saranno chiamati alle urne domeni-
ca 15 e lunedì 16 maggio. In lizza, da quel che al momento si sa, le liste di “Alleanza Democratica” e di “NuovAla-
no”. Pur avendo superato i 3.000 abitanti, rimarranno comunque 12 i consiglieri comunali alanesi (più il sindaco)
mentre 3 saranno gli assessori (più il sindaco), in base alla riduzione del 20% del numero dei consiglieri e degli as-
sessori fissata dalla legge 42/2010 in materia di contenimento della spesa degli enti locali. Alano di Piave sarà uno
dei 1.320 Comuni italiani interessati dal voto (oltre alla Regione Molise e ad 11 amministrazioni provinciali). Il 29-30
maggio sono invece in programma gli eventuali ballottaggi (che non riguardano però Alano di Piave), mentre per i
referendum si voterà il 12-13 giugno.
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ATTUALITÀ

Leggere è familiare
stare insieme con un libro per amico
venerdì 25 marzo - mercoledì 6 aprile
mercoledì 13 aprile
alle 16.30
in Biblioteca ad Alano di Piave
La Biblioteca comunale di Alano propone, nell'ambito del progetto nazionale Nati
per Leggere e del progetto della Regione veneto Genitori più, un breve ciclo di incontri dedicati ai genitori dei bambini
da zero a tre anni (anche quattro...) e ai genitori “in attesa” per sostenere la famiglia nell' esperienza quotidiana con i
piccolissimi e per sostenere lo sviluppo positivo del bambino. Tutto ciò attraverso un percorso di informazione e di
formazione che tiene conto dell'importanza della lettura fin dai primi mesi di vita dei bambini, perchè la culla dell’amore
per la lettura è la famiglia e la qualità della relazione genitore-bambino trae giovamento da un approccio precoce alla
lettura, alla narrazione e alla musica. Infatti la lettura ad alta voce è un'esperienza piacevole per l'adulto e per il
bambino che rafforza il loro legame affettivo, crea l'abitudine all'ascolto, calma e rassicura il bambino, accresce nel
tempo il desiderio di imparare e la curiosità verso la conoscenza.
Il percorso è dedicato a un piccolo gruppi di genitori. Su richiesta verrà attivato un servizio di accoglienza e
animazione per i bambini in collaborazione con il Nido Girasole di Vas. Chi intende partecipare può segnalare la
propria adesione alla biblioteca, la partecipazione è gratuita.
La proposta si realizza attraverso attività di gruppo, condivisione di esperienze, approfondimenti e proposte
bibliografiche a cura di Giorgia Golfetto, Dottore di ricerca in Scienze pedagogiche, dell'educazione e della formazione.
E allora vi aspettiamo in biblioteca per condividere questa esperienza.
Per informazioni, iscrizioni e richieste di accoglienza dei bambini:

Via San Francesco,1 Alano di Piave BL


0439.778718 biblioteca.alano@feltrino.bl.it

Biblioteca dell'Unione dei Comuni di Quero e Vas – Pro Loco di Quero

DOMENICHE ANIMAT(t)E
Spettacoli al Centro Culturale di Quero
per bambini, ragazzi e famiglie
dal 20 marzo al 29 maggio 2011
Domenica 20 marzo ore 16,00 Domenica 8 maggio ore 17,00
Proiezione film d’animazione Spettacolo di burattini
CATTIVISSIMO ME* BUON COMPLEANNO CONIGLIETTO
Ingresso libero di Gigio Brunello
*se la casa di distribuzione non dovesse dare con Paolo Rech - Bambabambin
l’autorizzazione, sarà proiettato un altro film Ingresso € 3,00

Domenica 10 aprile ore 17,00 Domenica 29 maggio ore 17,00


Spettacolo di narrazione con figure Spettacolo di marionette
PINOCCHIO VARIETÀ PRESTIGE
di e con Alberto De Bastiani di e con Francesca Zoccarato
Ingresso € 3,00 Teatro in trambusto
Ingresso € 3,00
INFO: Biblioteca di Quero - Via Nazionale, 16
martedì 9,00-13,00 – giovedì e sabato 14,30-18,30 - tel. 0439 787097 - e mail biblioteca.quero@feltrino.bl.it
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LETTERE AL TORNADO

RUBRICA DI FOLKLORE LOCALE E PATRIOTTICO A DENOMINAZIONE DI ORIGINE INCONTROLLABILE


DICIASSETTESIMA PUNTATA A CURA DI PROCOPIO COLETTI
I MULINI DELL’ORNICH
Nel quarto volume di “Alano, la memoria e l’immagine di una comunità” è
riprodotta una mappa del territorio di “Lan” risalente al 1674 che raffigura con
buona approssimazione non solo il paese ma anche tutta la zona compresa
tra il “Furmisel” e l’Ornich. In particolare sono chiaramente evidenziati la
strada che dalla attuale piazza Martiri porta verso il greto dell’Ornich e ben 4
mulini. I primi due son quelli i cui edifici esistono tuttora, mentre gli altri due,
scomparsi, sono ubicati nella strettoia del Molinon, uno subito prima del
ponte, l’altro neanche cento metri più avanti. A testimoniarne l’esistenza di
questi ultimi è rimasta solo una ruota in pietra, malinconicamente appoggiata
all’acquedotto. Il più importante era senz’altro quello del Molinon, dotato di
due o forse addirittura di tre ruote, che fu poi trasformato, in data imprecisata,
in segheria e, nell’ultimo dopoguerra, nel famoso Albergo “Alle Sorgenti”. Gli
altri due, che pure sono indicati nelle mappe fin dal ‘600, erano alimentati
dalla roggia proveniente dal Molinon. Seguendo la strada che porta al greto
dell’Ornich, si incontra prima il mulino della famiglia Codemo Dinon e subito
dopo, sulla sinistra, quello della famiglia Codemo Miet, più noti, nei tempi più
recenti, come “quel de l’Altea” e “quel de la Marina”.
I due mulini erano molto diversi. Il più affascinante era senz’altro quello
dell’Altea, perché era ospitato nel vasto locale di una casa molto antica che
da lontano sembrava una chiesa, e dove tutto era fiabesco e suggestivo, dal
rialzo che ospitava la màcina alla grande ruota che, girando, metteva in moto
i cigolanti ingranaggi. A confermare l’ “anzianità di servizio” di questo mulino
rimante un curioso cimelio: una grossa pietra inserita sulla facciata dove era
sistemata la ruota, che reca scolpita la data “1477”. L’altro mulino, invece,
tranne la ruota esterna, non lasciava vedere nulla dei suoi meccanismi in
quanto vi si accedeva lungo una ripida scala interna inaccessibile ai non
addetti ai lavori. Svuotato il sacco del granturco in una apertura sul
pavimento e avviata la ruota, si attendeva che, a lavoro ultimato, ci venisse
restituito il sacco con la farina e un altro più piccolo, con la crusca. Poi, verso
il 1955, anche questi due ultimi mulini cessarono l’attività, e non perché
travolti dal progresso ma perché venne a mancare l’acqua, ceduta alle
assetate popolazioni del Trevigiano.
La signora Marina si trasferì, con tutta la famiglia, in piazza dei Martiri, dove
continuò per alcuni anni l’attività molitoria con un moderno e molto meno
romantico mulino a cilindri. Ma anche di questo “molin” è ormai rimasto solo il
nome, e l’unica farina che vi si lavora è quella per fare le pizze. Piero
“NDONE AL MOLINON?”
Ad una proposta del genere era difficile sottrarsi. Quella zona era così
affascinante! Non solo per i mulini, non solo per il vecchio rudere di una
fornace che a noi sembrava un misterioso castello, ma perché, un po’ più in
là, ci aspettavano le enormi cataste di legname della segheria, dove i più agili
(da me invidiatissimi) si arrampicavano a giocare alla guerra come i ragazzi della via Pal…e dove le nostre azioni belliche
venivano spesso interrotte dalle sassate di un terribile guardiano. Era bello anche il greto dell’Ornich, con quei grandi
massi bianchi, la roggia e quella specie di laghetto dove l’estate si faceva il bagno a nostro rischio e pericolo. E chi può
dimenticarsi di quando, dopo aver aiutato la nonna a “sgarbar le panòce”, nei primi tempi a mano, e poi con l’apposito
marchingegno che ancora troneggia nella soffitta di casa, io e Orazio caricavamo il “sorgo” sulla carrozzella di quando
eravamo più piccoli, una specie di catafalco con quattro grandi ruote ed una capace “vasca” di lamiera dove si trasportava
di tutto. All’incirca ogni mese si partiva col nostro prezioso carico, e una volta si andava dalla Marina, una volta dall’Altea.
Mio fratello era abilissimo nel guidare la carrozzella, e per sé riservava sempre il viaggio di andata. Alle mie vive
rimostranze in quanto il ritorno era più faticoso perché in salita, lui, che già si esercitava con successo nella raffinata arte
della persuasione, mi convinceva che, al ritorno, la farina pesava molto meno del sorgo, avendo perduto, durante la
macinazione, l’aria contenuta nei grani. Piero

Nelle foto, dall’alto in basso: la “roda”, ossia la màcina di uno dei due
mulini scomparsi, oggi visibile alla centralina dell’acquedotto del
Molinon – La data
“1477” posta sulla
facciata del “molin
de l’Altea” – Il
“molin de l’Altea”
come è oggi – La
“roda” del “molin de
l’Altea” dipinta dal
nostro concittadino
Teodoro Licini – Un
“ricordo” in punta di
penna di come
poteva essere una
volta il “mulin de
l’Altea”.
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LETTERE AL TORNADO

A PROPOSITO DELLA FESTA DELL’UNITA’ D’ITALIA


SE NON VI PIACE L’INNO DI MAMELI ADOTTIAMO QUELLO DI MODUGNO!
E’ vero, l’inno di Mameli non è un capolavoro, né per il testo (lungo e ridondante) né per la musica (è stato definito
una marcetta pompieristica senza solennità). Qualcuno fa notare che, se è per questo, neppure la Santanchè è un
capolavoro, eppure dobbiamo tenercela.
Cambiare il nostro inno non è semplice. In più occasioni, in passato, si era parlato di adottare la “canzone del
Piave”, che già era stato il nostro inno ufficiale, anche se solo per un
anno nell’immediato dopoguerra. LA BANDIERA (di Domenico Modugno)
Alla fine degli anni ’80 si ripropone il problema. E’ in “nomination” il coro
del Nabucco, ossia il celeberrimo “va pensiero”. Ma ancora una volta non Col bianco delle nevi delle Alpi
se ne fa niente, perché nel frattempo Bossi ci mette gli occhi sopra e lo col verde delle valli di Toscana
adotta come inno padano … anche se il popolo leghista rimane perplesso col rosso dei tramonti siciliani
noi facemmo una bandiera,
nel dover mandar giù espressioni come “arpa d’or de’ fatidici vati perchè bianca rossa e verde la bandiera tricolor,
muta dal salice pendi?” o come “ O simile di Solima ai fati traggi un suono bianca rossa e verde la bandiera tricolor.
di crudo lamento”… A questo punto, se proprio si vuol mandare in
pensione “Fratelli d’Italia”, perché non affidarsi ad una canzone di Col bianco dei colombi di san Marco
ispirazione risorgimentale come quella, testo di Garinei-Giovannini e col verde dei miei prati in Lombardia
col rosso dei papaveri abruzzesi
musica da Domenico Modugno, che fa parte della commedia musicale noi facemmo una bandiera,
“Rinaldo in campo” del 1961 (anno del centenario dell’unità d’Italia). bianca rossa e verde la bandiera tricolor,
Eccovene, a lato, il testo originale. Per quanto riguarda la musica, non bianca rossa e verde la bandiera tricolor.
siamo attrezzati per farvela sentire qui, ma se mi venite a trovare ve la
Col bianco dei capelli di mia madre
fischietto volentieri. Non sarà un brano all’altezza di quelli verdiani, ma se col verde di due occhi tanto belli
non altro ha parole comprensibili, è sufficientemente patriottico, ed è col rosso, rosso sangue dei fratelli
chiaramente “federalista” visto che sottolinea le specificità delle regioni noi facemmo una bandiera,
del nostro paese (non tutte, per la verità) e, soprattutto, si richiama bianca rossa e verde la bandiera tricolor
spesso al tricolore, anch’esso da qualche tempo contestato ed irriverito. bianca rossa e verde la bandiera tricolor.
Era il 1861 quando il torinese Massimo D’Azeglio esclamava: “Abbiamo
fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”. Speriamo che oggi qualcuno non gli risponda: “Abbiamo fatto il
federalismo, ora dobbiamo fare i … “federali”!

… E, SEMPRE A PROPOSITO DELLA FESTA DELL’UNITA’ D’ITALIA …


SONO TROPPE LE FESTIVITA’ INFRASETTIMANALI IN ITALIA?
MACCHE’ : L’ITALIA E’ ALL’ULTIMO POSTO IN EUROPA!
La festa per il 150° anniversario dell’unità nazionale ha sollevato una polemica per molti aspetti pretestuosa e
comunque assolutamente esagerata. Siamo un paese che non si scandalizza di avere un primo ministro che bacia i
dittatori e non perde occasione per renderci ridicoli nel mondo intero, mentre invece protesta perché si propone di
solennizzare, una sola volta ogni mezzo secolo, la data che ricorda la liberazione dell’Italia intera dal dominio delle
potenze straniere. Per quanto mi riguarda, ben venga questa festa, anche se può dare fastidio a coloro che, non
sapendo cosa proporre di meglio, favoriscono la disgregazione del nostro paese creando pretesti e fomentando
divisioni e campanilismo.
L’unica preoccupazione, piuttosto, è che questa festa si risolva nella retorica alla quale siamo stati abituati nel
ventennio, in quel patriottismo di maniera che fa vibrare intensamente baffetti e pizzetto del nostro mefistofelico
ministro della Difesa. Abbiamo un inno nazionale che bellissimo non è, nonostante gli sforzi di Benigni per
nobilitarlo, e che si presta ad essere profanato negli stadi del nostro calcio, così come abbiamo una bandiera che in
un recente passato è stata utilizzata anche per avvolgervi i manganelli e che ora si sventola solo per solennizzare
le nostre glorie calcistico-sportive. Povero tricolore, disprezzato e maltrattato al punto tale che un ministro della
Repubblica italiana attualmente in carica voleva che finisse nel cesso.
Tornando alla polemica sulle “troppe” vacanze festaiole, desidero far notare che l’Italia è, incredibilmente, il paese
che, in Europa, conta il numero minore di festività infrasettimanali. Volete i dettagli? eccoli: ITALIA 10 festività (1°
gennaio, 6 gennaio, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1° novembre, 8 dicembre, 25 e 26 dicembre);
Olanda 10; Polonia e Romania 11; Russia, Ungheria, Norvegia, Belgio, Danimarca e Irlanda 12; Repubblica Ceca,
Francia, Finlandia e Croazia 13; Svezia e Slovenia 14; Portogallo e Grecia 15; Slovacchia 16; Austria 19; Gran
Bretagna 9 + 8 parziali; Svizzera 10 + 9 parziali; Germania 11 + 6 parziali; Spagna 12 + 4 parziali (dati ricavati dalla
guida Allianz Ras 2011).
Se teniamo presente che quest’anno due festività, 1° maggio e Natale, cadono di domenica e se vi aggiungiamo,
ma solo per quest’anno, la solennità del 17 marzo, le feste infrasettimanali 2011 in Italia saranno in tutto 9.
La vera piaga, quindi, non sono le feste infrasettimanali, religiose o civili che siano, mobili o no, ma i famigerati
“ponti”, “feste” che non sono previste da alcuna norma o contratto e di cui beneficiano, in prevalenza, burocrati,
dipendenti dei ministeri e via festeggiando. I “ponti” sono un malvezzo tutto italiano, perché solo da noi tutte le
scuse sono buone per far festa. Però di questa pessima usanza nessuno si lamenta, non si grida allo scandalo e
allo spreco. Càpita invece che per una solennità celebrativa eccezionale, che non si ripeterà più per i prossimi
cinquant’anni, si denunciano sperperi, ci si stracciano le vesti. Senza preoccuparsi dei veri problemi di questa
sgangherata ma meravigliosa penisola che padre Dante definì “serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere
in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello”.
Piero Piccolotto
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CRONACA

Riapre il “Bar alla Chiusa”


con la gestione di Karin Dartora
di Silvio Forcellini e Sandro Curto
Da sabato 12 marzo, chi si fermerà al “Bar alla Chiusa”, a San Vittore di Feltre lun-
go la strada regionale “Feltrina”, verrà accolto dallo splendido sorriso di Karin Dar-
tora (nella foto), simpatica e avvenente barista fino a qualche settimana fa in forza
allo Jole Bar di Fener. Karin, che si avvarrà della collaborazione del fratello Kevin
Dartora e del marito Massimo Perenzin, subentra nella gestione del locale feltrino
al nostro abbonato di Caorera Walter Zanella che, assieme alla moglie Rita Berton
e alla figlia Silvia Zanella, lo ha condotto per ben 14 anni, dopo i 6 anni trascorsi a
Quero Vas e i 6 anni a Busche (in entrambi i casi si trattava di un bar ristorante).
Ora Walter potrà godersi la meritata pensione e avrà così più tempo da dedicare
alla Pro Loco di Caorera, di cui è presidente. Da parte della famiglia Zanella - at-
traverso le pagine del Tornado - un sentito ringraziamento alla clientela. Dal canto
suo, Karin Dartora invita tutti i nostri lettori a farle visita nel suo nuovo locale, i cui
orari di apertura sono i seguenti: tutti i giorni (tranne la domenica, giornata di chiusura invernale) dalle 5.30 alle
20.30, con orario continuato. D’estate, invece, il “Bar alla Chiusa” rimarrà sempre aperto, con il medesimo orario. A
Karin gli auguri di buon lavoro da parte della redazione del Tornado, che non mancherà di farle visita ogni volta che
se ne presenterà l’occasione.

Il Monte Tomatico,
una cima molto frequentata
di Alessandro Bagatella
Il Monte Tomatico, con i suoi 1596 metri e lo stupendo panorama che si può ammi-
rare nelle giornate limpide e serene, è senz’altro una meta che gli appassionati di
montagna non possono esimersi dal raggiungere. Dal registro n° 5, che è stato sosti-
tuito lo scorso anno, si è potuto appurare che i visitatori che hanno apposto la loro
firma con tanto di dedica sono stati oltre 500 l’anno. Va tenuto conto, inoltre, che non
tutti firmano, in particolare quelli che raggiungono la vetta più volte in un anno. Que-
sto mi fa piacere, perché tanta gente frequenta le nostre montagne, in tutte le stagio-
ni, anche d’inverno. Numerosi sono infatti gli escursionisti che dalla pianura le rag-
giungono per trovare, oltre a uno stupendo panorama, anche sentieri percorribili. E
qui è giusto che ringrazi infinitamente chi in silenzio mi aiuta a mantenerli in ordine.
Non faccio nomi per paura di dimenticare qualcuno, ma ricordo in particolare i cinque queresi che per ventun anni
mi hanno assecondato, anche nei momenti in cui io, per diversi motivi, non ho potuto esserci. Grazie, grazie e an-
cora grazie, anche a nome della sezione Cai di Feltre. Faccio presente che anche quest’anno, in occasione della
“giornata nazionale dei sentieri” del 29 maggio, ho chiesto che questa venga fatta nel Comune di Quero per ripulire
alcuni sentieri poco frequentati. Sarei quindi grato a chi può darci una mano di farsi partecipe per dare così un bel
biglietto da visita del proprio Comune e della propria Sezione ai turisti che amano frequentare le nostre montagne.
Sarei grato inoltre a chi prende parte alla “giornata nazionale dei sentieri”, se mi fornisse anzitempo il suo nominati-
vo e indirizzo, per richiedere così i permessi per le auto e per l’assicurazione telefonandomi, in ore pasti, allo 0439-
788052. Si pensa, al termine del lavoro, di mangiare un piatto di pasta in compagnia. Ulteriori e più dettagliate in-
formazioni verranno comunicato attraverso volantini o tramite la stam-
pa locale. (Nella foto, il gruppo escursionistico querese guidato da A-
lessandro Bagatella sulla croce del Monte Tomatico).

Benvenuta, Sophia!
di Alessandro Bagatella
Lo scorso 17 ottobre, ad allietare la famiglia Dal Monte e Favero, è na-
ta questa bellissima bambina, Sophia, che presentiamo alla grande
famiglia del Tornado e a parenti e amici. Congratulazioni vivissime a
mamma Sarah, originaria di Carpen, e a papà Antonio, ai nonni Alba e
Francesco e alla zia Barbara. Alla piccola Sophia, invece, un mondo di
auguri e di tanta felicità da tutti noi della redazione. (Nella foto, Sophia
con i nonni Francesco e Alba e la zia Barbara).
11

CRONACA

ASTERISCO
La gallina e lo stivale
Cina e Italia si incontrano
a cura di Martina Lipia
了,不要再到了! / 你
他只以茶相待。他将茶水注入 位来 的杯中,直到杯 ,而后又

把你自己的被子空掉,叫我如何
南 是 本明治 代︵一九六八

. 位教授眼静静的望着茶水不息地溢出杯外,他再也不能 默下去了, 于 道 已 漫出来


/ 像 只杯子一 , 南
你 禅?
一九一二︶的一位禅 。有一天 有位大学教授来向他 禅

/ 答 里
/ 面装 了你自己的看法和想法你不先
注入。

Se la nostra mente è piena di pregiudizi, le esperienze raccontate da altri non possono essere veramente sentite.
Quando ci rapportiamo al mondo esterno (guardando la televisione, parlando con una persona, ...) la mente non può
che fare riferimento al passato, a ciò che le è noto. Tutto ciò che si sente e prova è interpretato alla luce della propria
storia. In tal modo però si limita, o addirittura si impedisce, un approccio diretto con la realtà che ci circonda.
Se non tentiamo di svuotare la nostra mente quello che sentiremo non sarà null’altro che l’eco della nostra voce.
12

CRONACA
Raccoglie la segnalazione del concorso pubblicata dal nostro giornale e…

Per Agostino Meneghello una foto da premio


Salve sono Romeo Meneghello da San Vito di
Valdobbiadene ed è con piacere che vi invio la
foto vincitrice del secondo premio alla sezione
junior del concorso fotografico: "Saluti dal
Piave: cartoline dal fiume sacro".
Il premio che Agostino Meneghello ha vinto
consiste in un buono libri del valore di euro
125, messo a disposizione dallo sponsor: la
libreria Agorà di Feltre.
La foto, selezionata tra una cinquantina, è
stata scattata il 31.01. 2010, dopo una leggera
nevicata, sul piave vicino il paese di San Vito.
Un saluto... Romeo Meneghello
(M.M.) Siamo felici che il nostro giovane
lettore abbia colto l’occasione della nostra
segnalazione per partecipare al concorso
fotografico. Con Massimo Mazzocco, nostro
abboanto e 1° classificato nella sezione adulti,
Agostino fa registrare un bis che ci riempie di soddisfazione. Nel complimentarci con lui proponiamo in copertina la sua
splendida foto. In foto: Agostino con Sandro Dalla Gasperina, titolare della libreria Agorà, mentre ritira il premio.

90° compleanno per


Adele Luban
Luban Adele è nata il 03/12/1920. In occasione del suo
novantesimo compleanno abbiamo voluto farLe una gran festa e
così abbiamo chiamato i parenti vicini e lontani (molti infatti sono
arrivati dalla Svizzera) per un pranzo alla trattoria da Cialt, il

ventotto dicembre scorso. Adele ha i quattro figli:


Lodovina, Bruna, Dario e Graziella, mentre due
figli sono prematuramente scomparsi: Primo e
Fiorello. Adele ha anche dieci nipoti e undici
pronipoti. Nella foto non ci sono tutti perchè
alcuni non sono potuti venire.
LETTERE AL TORNADO

Ricordo di Vitalina Specia


Si è spenta domenica 13 febbraio alle ore 21 presso la casa di riposo “La
Provvidenza” di Busto Arsizio (Va) Vitalina Specia, vedova di Giuseppe Iritti,
nata a Schievenin, comune di Quero, il 28 aprile 1922.
Dal 1953 si era trasferita a Milano, per rientrare poi a Fener nel 1975 con il
marito per meritata pensione.
Ne da la triste scomparsa il figlio Antonio (Tony), la nuora Ginette e il nipote
Daniel. Si associano i suoi cari nipoti di Schievenin Renzo e Armando e le
mogli Lina e Nadia.
Da Quero il nipote Giordano.
Da Fener i nipoti Norma e Gabriele Iritti.
Un grazie al Tornado. Tony Iritti
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LETTERE AL TORNADO

Medaglia d’onore per l’alanese Marino Gatto


di Angelo Ceccotto
L’eccelsa figura di un Fante di montagna, la “roccia”
della Federazione di Belluno, Marino Gatto, nato il
22 febbraio del 1915, ha ricevuto la Medaglia
d’Onore in prefettura dalle mani della neo prefetto di
Belluno dott.ssa Maria Laura Simonetti. Marino, in
questa circostanza, ha raccontato alcuni episodi che
segnarono la precaria e disumana situazione subita
durante la sua prigionia. «Inviato al fronte greco-
albanese inserito nella Brigata “Puglie”, dopo l’8
settembre del 1943 durante una lunga marcia sotto
la pioggia battente venivo fatto prigioniero tra
Pristina e Pec in Kosovo (nell’ex Jugoslavia). Lungo
il viaggio che mi portava in Germania, ad una sosta,
colto dalla fame raccoglievo al bordo di un campo
due tronchi di verza. Scoperto della guardia tedesca,
questa mi colpiva sulla faccia con il fucile
rompendomi il setto nasale. Dolorante, proseguivo
verso il campo di raggruppamento di Monaco, poi a
Stoccarda e successivamente a Trier. Lì prestai la mia opera di carpentiere in una fabbrica sotterranea di armi.
Delle ragazze del posto, vedendomi un giovanotto simpatico però in condizioni disperate, di nascosto mi passavano
qualche pezzo di pane da dividere tra noi prigionieri. Scoperto, la guardia mi scagliò contro la baionetta ferendomi
alla schiena e facendomi crollare a terra con una vistosa ferita. Venni medicato dai miei compagni con stracci rac-
cattati lì vicino, allorché dopo alcuni giorni fui trasferito al campo di concentramento di Mannheim. In questo luogo,
con una fame da lupi, vedendo un melo poco lontano con ancora qualche mela appesa, ormai quasi secca dal
freddo, mi precipitai per raccoglierne alcune all’insaputa delle guardie tedesche. Scoperto, la guardia più vicina mi
sferrò un colpo alla gola con il calcio del fucile, causandomi un’escoriazione seguita da un ematoma che non mi
permise di mangiare per diversi giorni. Non solo, come punizione mi fecero poi strisciare in ginocchio e con i gomiti
a terra fino ad averli insanguinati. Lo straziante dolore, lo sfinimento dalla fame e il faticoso lavoro giornaliero mi co-
strinsero più volte a cedere cadendo con la faccia a terra e graffiandomi. Venni liberato dagli americani il 28 marzo
1945, rientrai al mio paese il 4 luglio 1945». (La foto, scattata in prefettura il 27 gennaio 2011, giorno della conse-
gna della Medaglia d’Onore a Marino Gatto, lo ritrae tra il Presidente Angelo Ceccotto, le figlie Giulia e Franca e il
Vescovo di Belluno S.E. Mons. Giuseppe Andrich).

I Fanti di Alano e
Quero festeggiano
Marino Gatto
Tutti i Fanti della Sezione di Alano-Quero lo scorso
22 febbraio hanno festeggiato il 96° compleanno del
Fante Marino Gatto. A questo appuntamento i Fanti
della Sezione, come da qualche anno, si uniscono
attorno al loro “idolo” dimostrandogli affetto e stima
come gesto di riconoscenza per il suo straordinario
esempio di attaccamento ai valori patriottici e al
nostro sodalizio.
Lo dimostra il suo impegno come alfiere provinciale,
affrontando nel 2006, all’età di 91 anni, l’immacolata
vetta della Marmolada a quota 2950 m., nel giorno
dell’inaugurazione del cippo commemorativo
dedicato ai sedici Fanti che persero la vita nel primo
conflitto mondiale il 26 settembre 1917, caduti sulla
Forcella V dell’eterno ghiacciaio.

I Fanti della Sezione di Alano-Quero


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ATTUALITÀ

LEGGERE LA SCIENZA è E come ECOMOMIA


Da un po' di tempo si era manifestata l'esigenza di proporre in biblioteca libri che parlassero di scienza, ma il tema è
talmente ampio che sembrava un'idea difficile da realizzare, ma come si sa a volte le cose nascono un poco da sole...
La scelta è caduta sull'economia, una scienza complessa ma che tocca ogni attimo della nostra vita quotidiana, allora
va da se che l'economia vista nei suoi risvolti quotidiani è diventata il tema di questa piccola mostra di libri che la
biblioteca di Alano propone dal 16 marzo al primo aprile 2011. Entrando in biblioteca allora, oltre ai libri messi a
disposizione per il prestito, si potranno vedere, sfogliare ed eventualmente acquistare i libri più interessanti ed attuali
sull'economia e sui nuovi stili di vita ossia quei semplici comportamenti quotidiani che ci permettono di agire in modo
consapevole. I libri esposti per adulti e per i ragazzi, sono messi a disposizione da Pace e Sviluppo cooperativa di
Treviso da sempre impegnata in percorsi di consapevolezza sui temi del commercio equo e dello sviluppo sostenibile.
Per saperne di più si può visitare il sito www.pacesviluppo.it . Sicuramente la piccola rassegna di libri non sarà
esaustiva di un tema così ampio, ma rappresenta un punto di vista attuale su cui riflettere.
Un appuntamento significativo all'interno del percorso sarà

"Fiori per Algernoon"


Livio Vianello racconta Daniel Keyes
sala incontri della Biblioteca Comunale
Alano di Piave
venerdì 18 marzo alle ore 20.30
"Fiori per Algernoon" è un racconto di Daniel Keyes che fa
parte della celebre antologia di fantascienza curata da
Fruttero e Lucentini negli anni '60 "Le meraviglie del possibile"
E' un racconto che ha la struttura di un diario,
narrato in prima persona e racconta un esperimento scientifico
eseguito contemporaneamente su un uomo e su un topo, l'Algernoon del titolo.
Algernon infatti è un topo, ma non è un topo qualunque.
Con un'audace operazione, uno scienziato ha triplicato il suo IQ, rendendolo forse più
intelligente di alcuni esseri umani. Di certo più di Charlie Gordon che, fino all'età di
trentadue anni, ha vissuto nella dolorosa consapevolezza di non essere molto... sveglio.
Ma cosa succede quando quella stessa operazione viene effettuata su Charlie? Il diario
di un uomo che "voleva soltanto essere come gli altri", un romanzo definito dal New York
Times "magistrale e profondamente toccante..." e vincitore del Premio Nebula.
A dispetto del fatto di essere stato scritto negli anni '60 la storia ha una interessante freschezza narrativa e, nonostante
siano cambiati i termini del dibattito scientifico, pone domande inquietanti e riflessioni sui limiti della ricerca scientifica.
Narrata da Livio Vianello la storia è una lettura-spettacolo dedicata ai giovani e agli adulti per una riflessione
attualissima sui temi del progresso scientifico.
Un appuntamento da non perdere nell'ambito delle iniziative "Leggere la scienza"
in Biblioteca ad Alano dal 16 marzo al primo aprile 2011

Via San Francesco, 1


32031 Alano di Piave BL
0439778718 biblioteca.alano@feltrino.bl.it CRONACA

Auser: Una conferenza dedicata a Quero e al suo castello


di Silvana Brusini
È stato davvero un bel incontro quello avuto con il professor Antonio Quadretti, ospite di una conferenza tenutasi a
Quero e promossa dal Circolo Auser “al Caminetto” di Alano, Quero e Vas. Il tema trattato alla Sala delle Associazioni
era invitante: “Il castello di Quero e la sua storia”. Classe 1925, il professor Quadretti è un signore molto distinto, ma
affabile e gentile. Si presenta sorridente dicendo “conoscere é la mia vita, per dare poi agli altri, ma da tutti posso im-
parare”. E ribadisce “io sono qui nelle vesti di studioso, ma probabilmente ho da imparare da voi”. Racconta di sé con
piacere; dai suoi esordi nella carriera scolastica tra Padova e Rovigo, ai primi passi nel mondo del volontariato come
rappresentante delle Acli. Poi della sua collaborazione con il Patriarca di Venezia, Roncalli e, successivamente, chia-
mato a Roma al Concilio Ecumenico come esperto di Teologia. L’invito quella volta gli giunse dal pontefice, Giovanni
XXIII. Negli anni a seguire offrì la sua esperienza, sempre nel settore del volontariato, a Luciano Lama. Il risultato fu la
nascita dell’Auser Nazionale. Ma il suo cammino non ha conosciuto tregua e fino al 2008 ha operato ad Assisi portan-
do avanti progetti culturali. Dopo un tale curriculum, diventa chiaro a tutti noi il significato del suo progetto di vita, quel
suo voler “conoscere e poi donare agli altri ciò che si è imparato”. Per questo forse si è ascoltato con molto interesse
ciò che spiegava. Il racconto della “zona delle querce” o “ricca di acque”; del documento più antico sull’esistenza di
Quero in nostro possesso: una pianta degli accampamenti romani. La nostra Quero e i suoi abitanti, i “quarqueni” sono
già raccontati da Plinio il Vecchio, nel 77 d.C. La dispensa che ci fornisce è una autentica ghiottoneria. Si può davvero
affabile e gentile. Si presenta sorridente dicendo “conoscere é la mia vita, per dare poi agli altri, ma da tutti posso im-
parare”. E ribadisce “io sono qui nelle vesti di studioso, ma probabilmente ho da imparare da voi”. Racconta di sé con
piacere; dai suoi esordi nella carriera scolastica tra Padova e Rovigo, ai primi passi nel mondo del volontariato come
rappresentante delle Acli. Poi della sua collaborazione con il Patriarca di Venezia, Roncalli e, successivamente, chia-
mato a Roma al Concilio Ecumenico come esperto di Teologia. 15 L’invito quella volta gli giunse dal pontefice, Giovanni
XXIII. Negli anni a seguire offrì la sua esperienza, sempre nel settore del volontariato, a Luciano Lama. Il risultato fu la
nascita dell’Auser Nazionale. Ma il suo cammino non ha conosciuto tregua e fino al 2008 ha operato ad Assisi portan-
CRONACA
do avanti progetti culturali. Dopo un tale curriculum, diventa chiaro a tutti noi il significato del suo progetto di vita, quel
suo voler “conoscere e poi donare agli altri ciò che si è imparato”. Per questo forse si è ascoltato con molto interesse
ciò che spiegava. Il racconto della “zona delle querce” o “ricca di acque”; del documento più antico sull’esistenza di
Quero in nostro possesso: una pianta degli accampamenti romani. La nostra Quero e i suoi abitanti, i “quarqueni” sono
già raccontati da Plinio il Vecchio, nel 77 d.C. La dispensa che ci fornisce è una autentica ghiottoneria. Si può davvero
“datare” il percorso della vita millenaria di Quero. Fortezza romana per la sua posizione strategica, fu conquista dei Vi-
sigoti, per passare al Regno Longobardo e diventare, sotto Carlo Magno, terra di confine con la contea Vescovile di
Feltre. Dominio dei Carraresi di Padova, per lungo tempo fu possedimento della Serenissima. Nel XVI secolo conobbe
un periodo di prosperità per la produzione di manufatti tessili. Poi la caduta della Repubblica di Venezia portò nuovo
asservimento. E il nome di Quero figura nelle pagine amare dei due conflitti mondiali, e nella cronaca sulla ferocia na-
zista; tanto da vedersi conferire la medaglia d’argento al valore civile. Ma la dispensa è importante, perché ci indica
anche gli elementi base per poter approfondire individualmente i punti che più interessano. E possiamo andare a vede-
re con occhi diversi la casa del Gatto o il Miliario romano di Fener. Sarebbe stata veramente importante la presenza di
giovani e di piccoli queresi fra il pubblico, perché il professore ci ha svelato un suo segreto: “trarre spunto dai libri e
scrivere tutti quei pensieri che ci hanno colpito nella lettura e divulgarli. Perché divulgare significa “parlarsi”. Quindi di-
venta interessante mettere a disposizione di tutti la dispensa del professor Quadretti, che racconta anche il Castelnuo-
vo di Quero, prossimo ad importanti celebrazioni. Si potrebbe proporre una
ricerca ai ragazzi delle scuole elementari e medie sulla storia del castello. E
indagare poi, se qualche querese ha avuto informazioni, notizie e curiosità di
prima mano; come un “mio nonno mi raccontava” oppure “ho sentito dire dai
vecchi di paese”. E infine, raccogliere tutto il materiale e presentarlo a
settembre, in occasione dei suoi 500 anni di vita. Grazie professore per la sua
lezione e speriamo davvero di poterla avere nuovamente nostro ospite.
Perché Quero ha una storia millenaria ed abbiamo compiuto solo il primo
passo; sappia che siamo in tanti a volerla conoscere.

Quando il castello faceva da


sfondo… alle foto ricordo
La foto ci è stata prestata dall’abbonata querese Rosa Coronet ed è lei stessa
la persona ritratta sul ponte di Quero-Vas, in un anno che non sappiamo ben
precisare. Si tratta del ponte poi crollato ed ora sostituito nelle funzioni, ma
non nella bellezza, dalla passerella. Rosa si appoggia alla balaustra e sullo
sfondo si intravede la sagoma di Castelnuovo. Si può scorgere ancora la casa
che fu adibita anche a osteria e di cui ora non vi è più traccia.
Più che una foto sembra una piccola cartolina, destinata a portare in giro per il
mondo non solo saluti, ma anche un’immagine del nostro bel territorio.

COMUNE DI VAS ATTUALITÀ

Provincia di Belluno
Tel. 0439/788162 Fax 0439/788403 e-mail vas@feltrino.bl.it
Prot. nr. 880 AVVISO PUBBLICO Vas, 18.02.2011
ACQUISIZIONE DISPONIBILITÀ A SVOLGERE PRESTAZIONI LAVORATIVE OCCASIONALI
DI TIPO ACCESSORIO ATTRAVERSO I VOUCHER (BUONI LAVORO)
Il Comune di Vas, in esecuzione alla deliberazione di Giunta Comunale nr. 07 del 14.02.2011 ed in riferimento alla
Legge n. 191/2009 (Finanziaria 2010),
RENDE NOTO
che intende selezionare personale disponibile a svolgere prestazioni lavorative occasionali di tipo accessorio con
pagamento attraverso i voucher (buoni lavoro). I buoni lavoro sono forme contrattuali flessibili di impiego, per
rispondere ad esigenze temporanee ed eccezionali.
La selezione è rivolta ai soggetti residenti nel Comune di Vas, che sono:
o inoccupati
o disoccupati o titolari di disoccupazione ordinaria / disoccupazione speciale
o cassa integrati
o lavoratori in mobilità
I lavoratori selezionati verranno impiegati nelle seguenti attività: pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e
monumenti; Il pagamento della prestazione verrà effettuata attraverso buoni lavoro (voucher da € 10,00.= l’uno lordi
ovvero € 7,50.= netti per ogni ora lavorata) che garantiscono copertura previdenziale presso l’INPS e assicurativa
presso l’INAIL. La retribuzione è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o
inoccupato ed è cumulabile anche con i trattamenti pensionistici. I voucher saranno riscuotibili da parte del lavoratore
presso qualsiasi ufficio postale nel territorio nazionale.Non sarà predisposta alcuna graduatoria di merito e/o
preferenza: il personale verrà chiamato in base alle necessità dell’Ente in relazione all’attività da svolgere e
considerando la precarietà della situazione economica, tenendo conto dell’esperienza professionale posseduta.
Le domande redatte in carta semplice su modelli ritirabili presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Vas devono essere
presentate a mezzo raccomandata A/R o direttamente a mano all’Ufficio Tecnico stesso, aperto al pubblico il lunedì
dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30 - martedì giovedì e sabato dalle 8,30 alle 12,00 - tel. 0439 788162 e mail
tecnico.vas@feltrino.bl.it entro e non oltre il giorno 31 maggio 2011. IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
(Ing. Nicola ARDILLO)
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CRONACA

Auser: Carnevale insieme


di Silvana Brusini
Prima ancora di aprire la
porta della Sala delle
Associazioni di Quero, si è
accolti da un lieto vociare
degli ospiti già arrivati, e si
avverte un accenno di coro
campestre. È l’appuntamento
di domenica 20 febbraio alla
manifestazione “Carnevale
Insieme” organizzato dal
Circolo Auser “Al Caminetto”.
Si capisce subito il motivo di
così grande afflusso di gente
leggendo il sottotitolo della
bella locandina appesa:
“Pastasciuttata e Crostolata”.
Quando si entra poi è un
saluto dopo l’altro; qualcuno si ritrova con gioia, qualcun altro fa la conoscenza per la prima volta di altri soci. Fra i par-
tecipanti alla tavolata ci sono i festeggiati dei compleanni dei mesi di gennaio e febbraio. Grandi tavolate gremite, voci
allegre, visi sorridenti: ecco quello garantisce l’incontro. A tavola c’è poi l’occasione di scambiarsi esperienze, ricordi di
vita. Tra una portata e l’altra ci si lascia andare al racconto di vicende personali, ma narrate con serenità e soprattutto,
ascoltate con attenzione e spesso con ammirazione. Tutto è buono, ma la macedonia è “eccellentissima” e pochi ri-
nunciano al bis. Segue poi la grande abbuffata di dolci, con una crostolata fantastica. E infine arrivano le torte offerte
dai festeggiati. A qualcuno tocca una spettacolare fetta e tutti i commensali, predestinati a quella stessa degustazione,
si chiedono quale ingrediente eccezionale vi sia nascosto. Assaggio dopo assaggio arriva finalmente la soluzione: sa-
pore di “marrons glacés”, si tratta quindi di torta di castagne. Dopo la lettura del bilancio e della “relazione sull’attività
svolta”, l’assemblea approva all’unanimità il conto consuntivo 2010. E per chi ha ascoltato attentamente i dati del lavo-
ro svolto e soprattutto la sua qualità, non può esserci che una punta d’orgoglio per questa associazione. Poi è la volta
della foto ricordo dei festeggiati, ma non c’è tempo da perdere: incalza la lotteria a premi. Biglietti su biglietti vengono
piegati e ripiegati e tutto è pronto per la pioggia di regali. Fra i premi vinti un curioso e simpatico pesce di ceramica as-
segnato proprio ad una “nata sotto il segno dei pesci”. Che sia un segno di buon auspicio?
È stato veramente un bel pomeriggio in compagnia e quando ci si chiude la porta dietro le spalle si è certi di aver trova-
to una nuova amicizia. Grazie!
Nella foto dello Studio Resegati, da sinistra: Maria Stella Masocco, Maria Mazzocco, Ida Bronca, Lucia Licini, Anna
Agrizzi, Regina Canal, Celeste Roman, Silvana Brusini, Angela Carelle, Ivo Peraro.

Aumentano le donne
della “Trattoria da Cialt”…
Cinzia De Paoli e Loris Zambelli Gat presentano ai lettori del Tornado la piccola
Eleonora (nella foto a sinistra), nata a Feltre il 30 ottobre 2010. Aumentano,
quindi, le donne in “Trattoria da Cialt”, a Curogna, rendendo così felicissimi i
nonni Adriano e Maria, Giuseppe e Ginia, gli zii Mario, Laura e Monia e i bi-
snonni Gerardo e Teresa. Mamma Cinzia e papà Loris ringraziano tutti gli amici
che sono stati loro vicini nel momento più bello della loro vita.

…e le ragazze
dello “Jole Bar”
Quindici giorni prima, il 15 ottobre 2010,
è stato invece lo Jole Bar di Fener a e-
sporre il fiocco rosa per la nascita di A-
rianna, secondogenita di Marco Gatto, il titolare, e di Viviana Condotta. Nel-
la foto a destra, vediamo Arianna in braccio alla sorellina Chiara, che la
presenta a tutti i lettori del Tornado. 4 chili e 340 grammi (ma ben distribuiti)
il suo peso alla nascita, avvenuta con qualche giorno di ritardo rispetto al
previsto, …ovviamente a causa della “magica Vivi”, nota “pigrotta” sia come
barista che come partoriente. Scherzi a parte, ad Arianna e alla famiglia
Gatto tanti tanti tanti auguri di serenità e di felicità.
Alimentari Via D. Alighieri, 26 - FENER (BL)
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CALCIO
Calcio - Seconda Categoria
La Piave Tegorzo scivola in classifica
di Cristiano Mazzoni
Brutto momento per la Piave Tegorzo che conquistando un solo punto nelle ultime tre gare è precipitata in classifica a
soli due punti dalla zona play-out. Una situazione, viste le prestazioni della squadra, inimmaginabile fino a qualche
domenica fa ma che ora desta non poche preoccupazioni. Si pensava infatti che ormai la salvezza fosse a portata di
mano ed invece, a sette giornate dal termine, la compagine bianco-verde dovrà tenere ancor più alta l’attenzione e
tornare a vincere per evitare di farsi risucchiare nella zona pericolosa. I prossimi impegni vedranno la Piave Tegorzo
per due volte in casa dapprima domenica 20 marzo contro il Bessica e poi in quella successiva (ore 16) contro lo Spi-
neda, mentre domenica 4 aprile farà visita alla capolista Eurocalcio.
RECUPERO DELLA 15a GIORNATA CAMPIONATO: Riese Vallà – Piave Tegorzo 2 a 1
Prima di inizio gara una sconfitta poteva essere preventivata contro il Riese Vallà seconda forza del campionato. Ma a
fine gara è invece proprio la Piave Tegorzo a rammaricarsi per un passo falso che poteva essere evitato. Nel primo
tempo la squadra allenata da Enrico De Faveri iniziava bene e al 18° passava meritatamente in vantaggio grazie ad
Andrea Coppe. Nella ripresa i padroni di casa entravano in campo con il piglio giusto e nel giro di cinque minuti ribal-
tavano il risultato grazie alla doppietta di Milani che dapprima al 10° siglava il gol del pareggio e poi al 15° siglava la
rete del sorpasso. A nulla valeva il forcing della Piave Tegorzo per riequilibrare il risultato.
22a GIORNATA CAMPIONATO: Valbrenta – Piave Tegorzo 2 a 2
Beffa finale per la Piave Tegorzo che quando già stava pregustando i tre punti, nei minuti di recupero si è fatta rag-
giungere dai padroni di casa del Valbrenta. Partenza sprint per la squadra di Enrico De Faveri che già al 6° passava in
vantaggio grazie ad un calcio di rigore trasformato da Andrea Scopel concesso per un fallo su Matteo Codemo. La
Piave Tegorzo continuava a premere e al 25° perveniva al raddoppio quando Matteo Codemo con una rimessa latera-
le serviva Khalid Rahli che si inseriva in area e superava Gaddo. Nemmeno il tempo di gioire che la compagine locale
accorciava le distanze quando su un lancio lungo la difesa bellunese si faceva trovare impreparata e Dalle Nogare ne
approfittava per superare Giulio De Faveri con un bel pallonetto. Nella ripresa la Piave Tegorzo riusciva a controllare
senza grosse difficoltà le sfuriate del Valbrenta e quando la vittoria sembrava cosa fatta ecco giungere al 47° il pareg-
gio dei padroni di casa grazie all’inzuccata di Costa.
23a GIORNATA CAMPIONATO: Piave Tegorzo – Santa Croce 2 a 3
Brutta sconfitta per la Piave Tegorzo che cade in casa col Santa Croce sciupando troppe situazioni favorevoli. Inizio
shock per i bianco-verdi che al 4° andavano sotto causa l’incornata di Polo sugli sviluppi di una punizione. La reazione
locale era immediata ma le conclusioni di Khalid Rahli al 5° e Federico Meneghin al 9° terminavano fuori di un niente.
Al 14° era invece la compagine vicentina a mancare il raddoppio con
Mosele che a porta sguarnita si vedeva respingere il tiro sulla
linea da Andrea Scopel. Al 25° i padroni di casa sfioravano il pareggio
con Mirko Schievenin che centrava il palo a portiere battuto e sul
capovolgimento di fronte era il Santa Croce ad andare a segno con
Bizzotto, ben innescato da Mosele, che superava Giulio De Faveri in
uscita. Non passava un minuto che la squadra di mister Enrico De
Faveri riusciva ad accorciare le distanze grazie ad una sfortunata
autorete di Petreski. I locali prendevano coraggio costruendo tre
nitide palle gol malamente sciupate dagli avanti. Nella ripresa la
Piave Tegorzo iniziava col piglio giusto e al 6° perveniva al pareggio
grazie ad un missile terra-aria di Mirko Schievenin che non lasciava
scampo a Gastaldello. Due minuti dopo Andrea Coppe aveva la palla
del vantaggio ma solo davanti al portiere calciava alto sulla traversa.
Con gli ospiti in dieci dall’11° per l’espulsione di Moro si attendeva il
colpo del ko locale ma invece era il Santa Croce a passare in
vantaggio con Mosele lesto a sfruttare un’ingenuità difensiva. La
Piave Tegorzo si riversava nell’area avversaria alla ricerca del
Il centrocampista Mirko Schievenin pareggio ma riusciva solamente a sfiorarlo quando al 76° sugli
sviluppi di una punizione Paolo Scopel centrava la traversa.
CLASSIFICA CAMPIONATO DOPO 23a GIORNATA:
Eurocalcio 53, Riese Vallà – Angarano 44, Valdosport – Altivolese Maser 39, San Vittore 33, Valbrenta –
Cassola 32, Santa Croce – Piave Tegorzo 29, Bessica 28, Arsiè 27, Spineda 26, Campolongo 19, Eagles
Pedemontana 18, Foen 14. (Riese Vallà 1 punto di penalizzazione).

Calcio - Settore Giovanile


3° posto per l’Sga ai tornei pulcini
“Kanguro Supermercati” e “Cinel”
di Cristiano Mazzoni
Buonissime prestazioni per le squadre Pulcini 2000 e 2001 nei tornei di categoria organizzati dalla Giovanile Pizzocco
nella palestra delle scuole elementari di Sedico. Dapprima, nel mese di gennaio, è stata la squadra dei Pulcini 2001 al-
lenata da Alfiero Bonora a conquistare la terza piazza nel trofeo Canguro Supermercati. Dopo aver superato il primo
turno senza mai perdere giungendo seconda nel proprio girone alle spalle dei padroni di casa del Pizzocco Leoni (stes-
si punti ma peggior differenza reti) ottenendo un pareggio ed una vittoria nella prima giornata di domenica 16 gennaio
(2 a 2 all’esordio col Pizzocco Leoni e 3 a 0 al Longarone) e due vittorie nella seconda giornata di domenica 23 gen-
naio (4 a 0 alla Feltrese Granata e 4 a 0 allo Schiara Giallo), nella fase finale di domenica 30 gennaio la squadra di
“Kanguro Supermercati” e “Cinel”
di Cristiano Mazzoni
Buonissime prestazioni per le squadre Pulcini 2000 e 2001 19nei tornei di categoria organizzati dalla Giovanile Pizzocco
nella palestra delle scuole elementari di Sedico. Dapprima, nel mese di gennaio, è stata la squadra dei Pulcini 2001 al-
lenata da Alfiero Bonora a conquistare la terza piazza nel trofeo Canguro Supermercati. Dopo aver superato il primo
turno senza mai perdere giungendo seconda nel proprio girone alle spalle dei padroni di casa del PizzoccoCALCIO Leoni (stes-
si punti ma peggior differenza reti) ottenendo un pareggio ed una vittoria nella prima giornata di domenica 16 gennaio
(2 a 2 all’esordio col Pizzocco Leoni e 3 a 0 al Longarone) e due vittorie nella seconda giornata di domenica 23 gen-
naio (4 a 0 alla Feltrese Granata e 4 a 0 allo Schiara Giallo), nella fase finale di domenica 30 gennaio la squadra di
mister Alfiero Bonora si sbarazzava nei quarti di finale ai calci di rigore (3 a 1) della Feltrese Bianco. In semifinale l’SGA
cedeva per 4 a 2 al Pizzocco Leoni ma nella finale di consolazione si riscattava superando di misura per 2 a 1
l’Agordina. Per la cronaca il torneo se lo è aggiudicato il Pizzocco Leoni che ha superato nella finalissima per 2 a 1 il
Castion Verde. Questi i giocatori utilizzati durante il torneo dall'allenatore Alfiero Bonora: nella prima foto in piedi da sx
Matthias Schievenin, Simone Proverbio, Andrea Zanella, Mattia Alba; accosciati da sx Daniel Mazzocco, Nicolo’ Maz-
zocco, Jad Mrizig e Granata Alfio.

Quindi, nel mese di febbraio, è toccato alla squadra dei Pulcini 2000 allenata da Willam Gobbato a conquistare il terzo
posto al memorial “Andrea Cinel”. Dopo aver superato il primo turno domenica 20 febbraio vincendo il proprio girone
grazie alle vittorie per 2 a 0 sul Belluno, 4 a 0 sul Pizzocco tigri e 2 a 0 sul Sois, nella fase finale di domenica 27 feb-
braio la squadra dell’SGA si sbarazzava nei quarti di finale dello Schiara ai calci di rigore (3 a 2) mentre in semifinale
cedeva di misura 1 a 0 al Cavarzano al termine di una gara sfortunata. Pronto comunque era il riscatto nella finale di
consolazione dove superava per 2 a 1 il Fiori Barp Sospirolo. Per la cronaca il torneo se lo è aggiudicato il Cavarzano
che ha nettamente superato nella finalissima per 5 a 2 il Sois. Alle premiazioni veniva assegnata alla squadra dell’SGA,
per il miglior gioco espresso, la maglia originale di Alessandro Gazzi (giocatore di Serie A militante nel Bari ed origina-
rio di Santa Giustina). Questi i giocatori utilizzati durante il torneo dall'allenatore William Gobbato: nella prima foto in
piedi da sx Sebastiano Pierotto, Paolo Bortolin, Francesco Hasa, Ismail Harouf; accosciati da sx Francesco Hasa, Mar-
co Michielon, Marco Selvestrel e Marco Bisol.

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LETTERE AL TORNADO
Agrinotizie
a cura di Oliva De Rui
Quero: vietato il transito e il pascolo delle greggi
A causa degli ultimi passaggi
delle greggi che hanno causato
danni alle piante da frutto, agli
orti, un po’ in tutto il territorio
del Basso Feltrino; il Comune
di Quero, preso atto delle
ripetute segnalazioni
provenienti dai proprietari dei
fondi agricoli, ha emesso
l’ordinanza n° 1369 del 19-02-
2011 con la quale si vieta su
tutto il territorio comunale il
transito ed il pascolo delle greggi, autorizzando nel contempo il transito
su veicoli per trasporto animali ed il solo pascolo nei fondi, i cui
proprietari abbiano preventivamente manifestato il loro assenso.

Quero: la tradizionale fiera


di S. Croce, quest’anno
sarebbe coincisa con la domenica
di Pasqua; dopo aver sentito
diverse opinioni, si è ritenuto di
anticiparla di due settimane e
pertanto l’Antica Fiera
Agricola si terrà il
10 Aprile 2011
nel piazzale antistante la
canonica di Quero, con
degustazione e vendita dei
prodotti del territorio ed
esposizione del bestiame.
Riflessioni
Colgo l’occasione da queste pagine per fare qualche riflessione sull’articolo uscito sul Gazzettino del 18-02-11 in cui il
presidente della provincia invita gli agricoltori bellunesi ad impiantare nuovi vigneti di Prosecco d.o.c; “prima che
qualche foresto venga qui a colonizzare le nostre terre;” aggiungendo anche che dobbiamo giocare di astuzia ed
anticipare le richieste investendo in questa nuova risorsa.
A mio avviso le rosee prospettive che l’articolo fa intravedere, non
trovano conferma in una realtà di mercato che se è pur vero che per
quanto riguarda l’annata 2010 ha premiato quanti hanno prodotto uva
Prosecco anche nel bellunese, questo non ci assicura che per il futuro
questa tendenza possa continuare. Le cantine Trevigiane, dove alcuni
produttori bellunesi conferiscono il loro prodotto, hanno confermato
ancora per il 2011 un prezzo sostenuto e nel proseguio le proiezioni
indicano una caduta delle quotazioni dovuta all’entrata in produzione
delle migliaia di ettari di prosecco che sono stati impiantati in quasi
tutte le province del Veneto e del Friuli V. G., senza calcolare quelle
centinaia se non migliaia di ettari di merlot-cabernet ed altre uve a
bacca rossa che sono stati estirpati per essere sostituiti con viti di
“GLERA” (nome storico del vitigno prosecco) e che entreranno in
produzione nel 2012-2013 causando probabilmente una eccedenza di
prodotto con conseguente calo delle quotazioni.
Il consumatore identifica il nome Prosecco con i territori storici di
Conegliano –Valdobbiadene dove oggi si produce la D.O.C.G. ed il fatto di pensare che a Belluno si possa
produrre con la stessa qualità questa uva blasonata lo lascia abbastanza sconcertato. E tutte le storie che ci sono state
raccontate sull’inimitabile ed unico “terroir”?, e quelle colline Valdobbiadenesi dove il sole compie quel meraviglioso
miracolo che rende i grappoli d’oro? O è invece vero che le fresche notti bellunesi riescono con la loro magia a fissare
quei profumi che in altri territori più assolati non si riesce a trattenere? Ed è anche vero che per fare lo spumante serve
un’alta acidità e che pertanto sarebbero migliori le uve prodotte nei territori delle dolomiti dove questo valore si ottiene
con estrema facilità sempre a causa o per merito del “nostro terroir”. Il dibattito è aperto. Noi viticoltori ci auguriamo
vivamente che la domanda resti sostenuta ancora per molti anni e che porti un po’ di quel benessere che i nostri vicini
hanno saputo e voluto costruire per il loro territorio. Per quanto riguarda le scelte colturali di lungo respiro ed alquanto
impegnative come quello di diventare provetti viticoltori, il mio modesto consiglio è di acquisire le necessarie
informazioni da chi ha già al suo attivo quel po’ di esperienza che ti permette di sbagliare un po’ di meno.
21

ATLETICA

Carla Forcellini: atleta dell’anno 2010


Figlia di Renzo, Carla ha origini queresi per parte di nonno Remo
Per il Quinto anno consecutivo ATLETICANET e la rivista
CORRERE hanno condotto un sondaggio per attribuire il ri-
conoscimento di MASTER dell'ANNO in Italia. S'è fatto ricorso a
uno sperimentato panel di 52 votanti selezionati a cui sono state
sottoposte le liste con 10 nominativi di candidati uomini e 10
donne. Al termine della procedura di votazione sono risultati
vincitori come MASTER del 2010 LUCIANO ACQUARONE tra gli
uomini e CARLA FORCELLINI tra le donne. Il ligure 80enne ha
prevalso per soli due voti sul vice campione d'Europa Nicola
VIZZONI, con Ugo SANSONETTI terzo a 42 voti. La romana
51enne ha prevalso con un punteggio quasi plebiscitario (95
punti), praticamente il doppio di quelli ottenuti da Waltraud EGGER
(2° con 51 punti) e da Gabre GABRIC (30 con 50 punti). Lo scorso
anno Emma MAZZENGA era stata senza rivali nel sondaggio al
femminile per la MASTER 2009 in Italia. Quest'anno così è stato per Carla
FORCELLINI incoronata finalmente Regina Master Italiana del 2010. Siamo di fronte
ad un'atleta in piena efficienza fisica, ancora in grado di ben figurare nelle gare
assolute di salto con l'asta nella Penisola. Un'atleta che si può dire all'estero ci
invidiano. Vediamo quali sono stati i suoi titoli di merito: campionessa mondiale
indoor W50 dell'asta (e 2° nei 60 ostacoli con 9"99 m.p.i., 3° nel salto in lungo); ha
stabilito il record mondiale indoor delle W50 saltando con l'asta 3,30mt.; all'aperto ha
ripetuto la stessa misura all'ultima prova utile nella gara che le ha fatto vincere il titolo
europeo master W50 con relativo record europeo di categoria; agli Europei è stata
anche 3° negli 80 ostacoli (13"55 record italiano MF50); eppoi campionessa italiana
indoor MF50 di 60 ostacoli, asta e lungo (con 4,80mt. m.p.i.) e all'aperto di salto con
l'asta. Insomma un'atleta poliedrica di cui vantarsi e da portare come esempio anche
per il suo amore infinito verso l'atletica leggera, nonostante una collezione di infortuni
dai quali riemerge ogni volta con grande determinazione. Per inciso anche la
F.I.D.A.L. l'ha riconosciuta quale Atleta master del 2010. Alle sue spalle un'altra
regina esemplare della nostra atletica master, Waltraud EGGER, già vincitrice del
trofeo Master dell'Anno nel 2006 e 2007. Quest'anno per lei c'è stato il passaggio alla
categoria MF-W60 e ai Campionati Europei di Nyiregyhaza è stata protagonista di
epici duelli con le mezzofondiste inglesi riuscendo a vincere i titoli di 1500 e 5000
metri e finendo 3° sugli 800mt. Appena dietro alla sudtirolese per un punto Nostra
Regina Madre Ljubica Gabre GABRIC che alla sua giocosa età ha scoperto il lancio del martello e del martellone con
cui è arrivata alla miglior prestazione mondiale W95 del pentathlon lanci.
Scritto da Werter Corbelli - Mercoledì 22 Dicembre 2010

I traguardi sportivi di Carla


F50: Carla Forcelllnl, la signora dell'asta, oro (proprio nell'asta), argenlo (nei 60hs) e bronzo (nel lungo} ai mondiali
master di Kamloops. Oro anche agli Europei Master sempre nel salto con l'asta. Dopo 4 medaglie internazionali,
sono arrivati anche 4 titoli italiani; due nell’asta, uno nel lungo e nei 60hs indoor. E poi anche 6 record italiani (5 dei
quali indoor), e soprattutto uno mondiale (ed europeo) sempre nella sua specialità. Davvero difficile fare meglio in
una sola stagione.

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CENNI STORICI

Come per numerosi altri santi della Chiesa primitiva, poche, incerte e spesso
rivestite di leggenda, sono le notizie sulla vita, sul tempo e sul luogo del martirio di
Vittore e Corona. Non manca invece un
discreto numero di fonti latine, greche e
perfino copte, sul modo con cui
affrontarono il martirio, sul loro culto e sulla
traslazione delle loro reliquie. L’Illustre certamen”, un’antica relazione greca
del IV secolo, redatta da un diacono della Chiesa di Antiochia, ci dice che
Vittore era un soldato cristiano che subì il martirio in Siria, nell’anno 171,
durante la persecuzione di Marco Aurelio. Denunciato dinanzi al tribunale del
prefetto romano Sebastiano e sottoposto a efferate torture, Vittore manifesta
con serenità e intrepidezza la propria fede. Corona, la giovane sposa di un
suo compagno d’armi, presente al supplizio, colpita dalla testimonianza del
giovane soldato, dichiara essa pure di essere cristiana. Arrestata, dopo un
breve interrogatorio, è condannata ad essere appesa per i piedi alla cima di
due palme, curvate a forza che, drizzandosi violentemente, la squarciano.
Vittore, invece, viene decapitato. La traslazione delle Reliquie.
È difficile stabilire quando i corpi dei Martiri vennero trasportati a Feltre.
In una tavoletta di piombo, racchiusa nell’arca e risalente ai secoli VIII-IX, il
Vescovo Solino ricorda che i corpi dei Santi Martiri furono trasportati dal luogo
del martirio - forse, la Siria, data la vicinanza - a Cipro, dal suo predecessore,
il martire Teodoro, nell’anno 205 d.C. e come lui stesso li fece deporre in un
sepolcro più degno. La provenienza dall’Oriente dei corpi, come vuole la
tradizione, è confermata anche dai tipi di polline rinvenuti di recente (1981)
sulle Reliquie da una équipe di studiosi dell’Università di Padova.
Da Cipro, attraverso varie traslazioni, i corpi pervennero a Venezia, come
quello di S. Marco dove rimasero per vario tempo e dove esiste la tradizione
di una antichissima chiesa intitolata a S. Vittore rifatta e intitolata a S. Moisè.
Da Venezia i Santi arrivarono sul Miesna probabilmente nel secolo IX.
La leggenda
E qui la storia si colora di poesia. Quando il carro che trasportava le spoglie
dei Santi Martiri, attraversata la stretta gola del Piave, arriva alle falde del Miesna ormai vicino a Feltre accadde un
fatto prodigioso. I cavalli si rifiutano di procedere. A nulla valgono gli incitamenti e le sferzate. Le ruote sembrano
inchiodate sulla strada. Si cambiano i cavalli, si aggiogano altri buoi, il Vescovo indice pubbliche preghiere. Tutto
inutile. Il carro non si stacca di un palmo. Ma, nella notte S. Vittore, vestito da soldato e sfolgorante di luce appare ad
una umile donna di Anzù e le ingiunge di attaccare al carro le sue due vaccherelle e di lasciarle libere su per la costa.
Così avviene. Il mattino dopo, tra il sorriso incredulo dei conducenti, le giovenche attaccate al carro, agili e svelte,
risalgono l’erta boschiva fino allo spiazzo designato dalla visione, dove sorse poi il Santuario a custodia, attraverso i
secoli, dell’arca preziosa con il corpo dei Santi. È il 18 settembre. Le impronte delle giovenche e del bastone della
vecchietta, impresse nella viva roccia del monte, visibili in una cappelletta del sentiero testimonierebbero ancor oggi il
prodigio.
Ricerche storiche e scientifiche
Le due ricognizioni delle Reliquie fatte nel 1943 e nel 1981 hanno confermato
scientificamente la presenza di ossa appartenenti a due individui, maschio e femmina.
Nell’ultima ricognizione, fatta da un’équipe dell’Università di Padova, sotto la direzione
dell’illustre prof. Cleto Corrain, l’esame dei pollini di Cedrus confermava
inequivocabilmente la provenienza delle Reliquie dall’Oriente, come vuole la
tradizione.

A Feltre l’anno Giubilare


Il Capitolo di Praga ha autorizzato il rientro della reliquia di San Vittore, la testa del
patrono custodita dal 1355 nella cattedrale della capitale ceca, per la
proclamazione dell'anno giubilare che avrà inizio il 14 maggio al santuario sul
Miesna.
Maggiori informazioni su: http://www.santivittoreecorona.it/index.html
23

ATTUALITÀ

Biblioteca dell’Unione dei Comuni del Basso Feltrino “Setteville”


Comuni di Quero e Vas

Dalle Alpi alle Ande


Immagini, testimonianze, emozioni di viaggiatori speciali
QUERO - Centro Culturale
Giovedì 31 marzo 2011 ore 20,30
“Lungo il filo di un insolito dolomitico”
Viaggio di Giuliano Dal Mas nell’insolito di una montagna affascinante,
ancorchè poco frequentata, in un audiovisivo montato da
Roberto Soramaè

Giovedì 7 aprile 2011 ore 20,30


Traversata delle Alpi 6 nazioni a piedi
Da Montecarlo a Trieste 2000 km e 100.000 metri di dislivello.
Testimonianze e racconti di Milena Dalla Piazza e Valerio Sani

Giovedì 14 aprile 2011 ore 20,30


Il cammino di Santiago... e oltre
Dedicato a coloro che amano scoprire il mondo, un passo dopo l’altro, giorno dopo giorno,
ritrovando, nella fatica e nella gioia del camminare, una dimensione dello spazio e del tempo
a misura d’uomo.
Racconto e testimonianze di Oriano Rinaldo e Antonio Bon

Giovedì 28 aprile 2011 ore 20,30


In collaborazione con Pro Loco di Quero
proiezione del film I diari della motocicletta
Film diretto da Walter Salles.
Viene ripercorso il lungo ed avventuroso viaggio intrapreso dal giovane Ernesto
Guevara e dal suo amico Alberto Granado attraverso l’America Latina, in sella ad una
Norton 500 M18 del 1939 e successivamente a piedi.

Giovedì 5 maggio 2011 ore 20,30


Trans Canada Bike – viaggio su due ruote di una “biker per scommessa”
Da Vancouver a Banff, attraverso la British Columbia fino alle mitiche Montagne Rocciose.
Immagini e commenti di Clotilde Mondin che, con il sostegno fisico e morale di Toni
Mondin, ha affrontato le difficili tappe di questa avventura.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero


INFO Biblioteca di Quero tel. 0439 787097 email biblioteca.quero@feltrino.bl.it
Martedì 9,00 - 13,00 Giovedì e Sabato 14,30 - 18,30

ASTERISCO

Cuccioli cercano casa


Abbiamo ricevuto due segnalazioni da parte dei nostri
abbonati queresi Silvana Brusini e Silvio Rizzotto,
entrambi alle prese con il destino di alcuni cuccioli.
Non sappiamo se nel frattempo siano riusciti a trovar
loro casa, ma mandiamo egualmente in stampa il loro
messaggio:
“Se amate i cani e volete allevarne uno perché vi tenga
compagnia, allora fatevi avanti”.
Nella foto: la cucciolata di Silvana. La maggior parte di
questi cuccioli ha già trovato sistemazione.
24

ATTUALITÀ
Biblioteca Unione dei Comuni di Quero e Vas - Pro Loco di Quero

Sabato 2 aprile ore 21


Centro Culturale di Quero
Beat Bang Band in concerto
CANZONI ANNI SESSANTA
quando il beat di ieri si fonde nel rock di domani
Claudio Rudella ideatore -
arrangiatore - chitarre
Gianni Fantuz batteria -
percussioni – coro
Christian Pugliese voce
Fabio Boscarato basso
Gli anni Sessanta furono una fucina di talenti per la musica italiana, un fiorire di complessi ed artisti ed una irrepetibile
marea di canzoni e successi. La gran parte di questi brani erano traduzioni da artisti inglesi e americani, ma anche la
nostra musica cominciò un volo magico, regalando a chi ci è passato e a quelli che la scoprirono negli anni a venire,
veri gioielli da sfoggiare con orgoglio. La Band BEAT BANG, nasce per rigenerare e rilucidare questi successi
dando loro nuova luce, nuova grinta, un nuovo motivo di riesistere. BEAT BANG è qui per ridare a chi c’è stato
un nuovo nodo in gola ed intanto parlare ai giovani con il loro linguaggio musicale. Unire più generazioni sotto una
unica bandiera è un progetto molto ambizioso, ma non è utopia.
Biglietti INTERO € 10,00 - RIDOTTO (minori di 18 anni) € 5,00
Prevendita Biblioteca di Quero Via Nazionale 16 – tel 0439 787097
giovedì 31 marzo e sabato 2 aprile dalle 14,30 alle 18,30
CRONACA
Centralina idroelettrica sul Tegorzo. Il comitato Col del Roro presenta le proprie osservazioni
L’impianto a Schievenin non convince il Col del Roro
di Ivan Dal Toè
QUERO. Il comitato Col del Roro dice no al progetto della centralina a Schievenin avanzato da due professionisti
trevigiani per lo sfruttamento idroelettrico della acque nei pressi della sorgente del torrente Tegorzo. Nei giorni scorsi il
presidente Paolo Di Natale ha presentato alla Provincia le proprie osservazioni evidenziando le lacune di un’iniziativa
giudicata compromettente per l’ambiente e priva di benefici per i valligiani. Intanto giovedì mattina il Demanio idrico
provinciale effettuerà un sopraluogo dove verificherà la sostenibilità dell’iniziativa. Un appuntamento pubblico a cui i
rappresentati del comitato, contattati dallo stesso Demanio, saranno presenti. Dopo un progetto iniziale presentato in
Regione nel 2009 per una capacità produttiva stimata attorno ai 100 Kw, i richiedenti, Roberto Bizzotto e Fabio
Tempesta, hanno successivamente optato per ridurre la potenza della centralina agli attuali 60 kw, facendo di fatto
passare la competenza in mano alla Provincia. E’ proprio il dato della capacità produttiva stimata – osserva Di Natale –
ha evidenziare la scarsa resa economica del progetto a fronte di danni non quantificati all’ambiente e alla comunità”.
Stando all’analisi fatta dal comitato, quella che conti alla mano pare essere un’iniziativa dagli introiti risibili presenta
invece sostanziali lacune per quanto concerne i dati sull’impatto ambientale, che sarebbero scarsi se non del tutto
assenti. L’osservazione evidenzia come manchi l’approfondimento dell’impatto sulla flora e la fauna con una generica
valutazione del bacino idrico. “Il progetto – scrive Di Natale – non considera inoltre né la presenza dei prelievi già
presenti alla sorgente né lo studio del 1986 commissionato dalla Regione che ha fissato il deflusso minimo a 50 litri al
secondo, contro i 40 dichiarati dal progetto senza peraltro considerare la portata complessiva della sorgente. Lo stesso
studio prevedeva inoltre di limitare il prelievo nei periodi di secca garantendo una portata di 300 litri al secondo, come
dire che in queste fasi diventante nel frattempo sempre più lunghe, la centralina non potrebbe funzionare riducendo
ulteriormente la sua redditività. In caso di rilascio della concessione, l’amministrazione pubblica si contraddirebbe, così
come in caso di autorizzazione alla costruzione di manufatti dallo scarso valore edilizio quando i residenti devono
attenersi alle norme del Piano d’area del Massiccio del Grappa”. L’elenco delle cadute negative sul territorio che il
comitato porta all’attenzione sono però molteplici. Dal danno paesaggistico che il tratto più fotografato e turisticamente
rilevante del torrente subirebbe, ai rischi idrogeologici di un ambiente delicato e unico. “Forse – commenta Di Natale -
si potrebbero ottenere risultati similari con centraline che utilizzino tecnologie meno impattanti sfruttando la corrente
dell’acqua degli acquedotti”. (articolo tratto dal Corriere delle alpi del 20.02.2011)
25

CRONACA
Con l’elezione del direttivo nasce il consorzio di tutela
Una squadra per promuovere la zucca
di Ivan Dal Toè
VAS. Con l’approvazione dello statuto e l’elezione dell’organo direttivo è ufficialmente nato nei giorni scorsi il consorzio
per la tutela della zucca santa bellunese che sarà presieduto da Rosanna Zanella e avrà sede nel museo del Piave.

Nato su spinta della pro loco di Caorera, l’obiettivo è di promuovere la zucca locale favorendone la diffusione e tute-
lando i produttori impedendo abusi. A breve, verrà presentato alla camera di commercio il marchio ufficiale di un pro-
dotto per il quale si punta all’ottenimento del marchio Dop. Lo statuto individua a Caorera la “zona di produzione” e nel-
la provincia di Belluno il “perimetro di produzione”. il Consorzio provvederà infatti a fornire ai soci i semi che verranno
prodotti nel comune di Vas sotto controllo di un tecnico agronomo, che garantirà l’originalità del prodotto e saranno le
sole a poter avere il diritto i usufruire del marchio. L’idea della pro loco di Caorera, organizzatrice della locale Festa
della zucca, di istituire un consorzio di tutela ha ottenuto il consenso di diversi produttori, ma anche artigiani e ristorato-
ri che hanno riscoperto le versatili peculiarità della zucca santa utilizzandola nei propri prodotti. Così, dopo qualche
mese di preparazione sotto la consulenza tecnica del professor Stefano Sanson dell’Istituto agrario di Vellai, mercoledì
16 febbraio è stato approvato lo statuto ed eletto il consiglio direttivo che si impegnerà negli scopi prefissati. Ad affian-
care Zanella nel ruolo di presidente ci saranno Arocena Arcelli (vicepresidente), Silvia Zanella (segretaria)e i consi-
glieri Luigino Vergerio, Luciana Del Mio, Francesco Saverio Zanella, Silvano Solagna, Dorina Zuccolotto. Il col-
legio dei sindaci sarà composto da Alfonso Maschio, Olindo Vergerio e Sereno Solagna mentre il collegio dei
probiviri è formato da don Luigi Dalla Longa, Vittorio Solagna e Giovanni Masocco. Gli obiettivi statutari prevedono,
fra le cose, di distinguere la cucurbitacea mediante la denominazione di “zucca santa bellunese” garantendone la pro-
mozione e agevolandone il commercio stipulando accordi, promuovendo fiere e mostre, dando assistenza tecnica e le-
gale ai consorziati e vigilando sull’intera filiera produttiva e commerciale dell’ortaggio e dei suoi derivati. Uno degli o-
biettivi più significativi ruota però attorno all’ottenimento di specifiche certificazioni. La zucca santa dal 2005 è
riconosciuta dal ministero dell’agricoltura come “prodotto locale tradizionale” ma i consorziati puntano a fare il “salto di
qualità” ottenere il marchio Dop e la certificazione delle sementi. “Chi fosse interessato ad aderire al consorzio – spie-
ga la presidente – può contattarci chiamando allo 347.8322665 o scrivendo a prolococaorera@libero.it
(Articolo tratto dal Corriere delle Alpi del 3.03.2011)

LETTERE AL TORNADO
26

LETTERE AL TORNADO

Grazie di cuore!
Commossi da una partecipazione tanto massiccia, che ci è stata davvero
di grande conforto, ringraziamo di vero cuore le tantissime persone che ci
sono state vicine nel triste momento della perdita dell’amato Aroldo.
Olga Bertin Romanatti e Silvio Forcellini

In ricordo di Aroldo Forcellini


Proprio nel giorno 10 febbraio è mancato un grande, carissimo amico: A-
roldo. Vent’anni fa, ormai nel lontano 10 Febbraio 1991, ho perso anche
mio marito Francesco, sepolto anche lui nel piccolo ma tanto grazioso ci-
mitero di Fener. I miei ricordi si accavallano nella mente, le nostre risate,
la tua bontà unita a quella della cara Olga, e ti ringrazio ancora per le bel-
le ore passate insieme.
Graziella Marcolin

In ricordo di Federico Benato


10 febbraio 2009 – 10 febbraio 2011
Sono passati due anni ed è come se fosse ieri. Passa il tempo ma non passa questo dolore tre-
mendo e sempre questa domanda: perché? Dicono che il tempo allevia il dolore e si impara a
conviverci: è invidiabile chi ci riesce! Tu ci hai amato e ti sei fatto amare così tanto che hai lascia-
to un vuoto incolmabile. Quel giorno si è spenta una luce, la nostra luce. Ci manca il tuo sorriso,
le tue battute che facevano passare ogni pensiero, il tuo sguardo che sapeva dirti “ti voglio be-
ne”, ci manca tutto, ci manchi tu. E’ difficile parlare al passato quando non riesci a credere che è
successo e speri sempre che questo “incubo” finisca, un sogno poterti riabbracciare ancora una
volta e dirti: “Ti voglio bene, papà!”.
Manuela, Luca, Sonia

CRONACA

Le morti di Severino Andreazza e di Nadia Rendo


di Alessandro Bagatella
“Non piangete la mia assenza, continuate il vostro cammino sereni, io veglierò sopra di voi per sempre”

Dopo una lunga malattia, lo scorso 31 gennaio Severino


Andreazza (nella foto a sinistra) ha concluso il suo pelle-
grinaggio terreno per raggiungere i suoi cari. Severino era
figlio di genitori originari di Santa Maria che, come molti altri,
son dovuti emigrare in Australia per trovare quel pezzo di pane
che qui da noi non c’era. Severino nacque in quel paese
lontano, ma purtroppo, ancora piccino, perse il padre. La
madre Matilde decise allora di tornare in Italia, ma Severino,
raggiunta un’età adeguata, decise di ritornare a Griffith dove,
con l’aiuto degli zii lì residenti, riuscì a inserirsi nel mondo del
lavoro. Si formò una famiglia ed ebbe tre figli, due maschi e
una femmina. Nei giorni scorsi la triste notizia che anche
Severino Andreazza aveva oltrepassato l’oceano per una
nuova vita. Ai cugini di Quero e a tutti i familiari in Australia le più sentite condoglianze. Lo scorso 20 gennaio
invece, in punta di piedi come era vissuta, ha lasciato la vita terrena Nadia Rendo (nella foto a destra). La repenti-
na malattia in pochi mesi l’ha separata dal convivente Bruno Schievenin (originario di Santa Maria e con il quale
Nadia ha vissuto 12 anni), dalla figlia Samantha, dagli adorati nipotini Samuel, Simone e Alex e dal genero Settimo
Basei. Durante la sua breve vita, ha gestito - assieme a Bruno - una trattoria a Ronchena e un bar a Belluno. Ai fa-
miliari le più sentite condoglianze.
27

CRONACA
Schievenin, le centraline sono due
Sorpresa durante il sopralluogo: un altro progetto per sfruttare il Tegorzo
di Ivan Dal Toè
QUERO. Le centraline sul Tegorzo potrebbero essere due. Due sono infatti i progetti per lo sfruttamento idroelettrico a
Schievenin in fase di istruttoria. Il sopralluogo tecnico effettuato mercoledì dal Demanio idrico provinciale ha colto di
sorpresa i rappresentanti del comitato Col del Roro che nei giorni scorsi avevano presentato le proprie osservazioni
contrarie. La notizia che circolava - e che non a caso è stata oggetto delle osservazioni tecniche prodotte dal - era che
il progetto iniziale di 100 kw presentato in Regione da due professionisti trevigiani, Roberto Bizzotto e Fabio
Tempesta, fosse stato ridotto a 60 kw. Ma il sopralluogo di mercoledì, al quale hanno partecipato i committenti e
rappresentanti del comitato, dell'Ats, dell'Arpav, del Corpo forestale, oltre che l'assessore Germano Mazzocco in
rappresentanza del comune di Quero, ha rivelato che i progetti sono due. Uno da 100 Kw, sotto la competenza
Regionale, l'altro da 60 kw la cui concessione spetta alla Provincia. L'iniziativa, che ha già visto levate di scudi da più
fronti, pare dunque destinata a sollevare ulteriori preoccupazioni fra gli oppositori. Il progetto non convince nemmeno
l'Ats che a sua volta ha presentato delle osservazioni. E allarma il comitato, che ribadisce tutte le criticità dell'opera,
ora aggravate dall'ipotesi di una doppia centralina che sfrutterebbe due volte la stessa acqua del Tegorzo. La
centralina più grossa preleverebbe l'acqua nei pressi delle sorgenti per rilasciarla vicino alla confluenza con il
Tegorzino, dove la seconda centralina preleverebbe nuovamente l'acqua per rilasciarla all'altezza del Borgo. Parla di
una «vera speculazione energetica» il presidente Paolo Di Natale che ribadisce come i due progetti messi assieme
continuerebbero ad ottenere una produttività irrilevante che «fa supporre come solo la corsa agli specifici contributi
possa far gola a chi intende intraprende un simile progetto». «Quello che dobbiamo chiedere», aggiunge, «è cosa ci
guadagnano il territorio e i residenti. Alla luce dei fatti, possiamo dire che per i valligiani, ma anche in un'ottica di
sistema energetico nazionale, i vantaggi non esistono, mentre i danni e le ricadute negative sono molteplici, sia sotto il
profilo della salvaguardia ambientale, che su quello della sicurezza, del deturpamento e delle prospettive turistiche». A
prendere posizione è anche il circolo feltrino di Sinistra Ecologia Liberta, il cui referente all’ambiente Vittorio Alberti
vive a Schievenin. In un comunicato, S.E.L. sottolinea lo «sconcerto» per un progetto definito «arrogante». «Con
l'irrisoria produzione di energia», dicono, «i danni ambientali, la moria del Tegorzo per oltre 400 metri, il blocco della
viabilità, l'arroganza nel progettare su terreno altrui senza consenso, queste centrali sono un'offesa alla intelligenza ed
alla dignità dei bellunesi che per l'ennesima volta sono investiti dalla bramosia di privati. Regione e Provincia guardano
altrove invece di difendere il legittimo diritto di chi abita a Schievenin».
(Articolo tratto dal Corriere delle Alpi del 27.02.2011)

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CRONACA
OASIS PHOTO CONTEST 2010: International Award for Nature and Environment.
Aldo Felici sul Podio
La sua “Prime luci” vince il 2° premio nella sezione “Mondo Vegetale”

Premio internazionale dedicato alla fotografia naturalistica e


ambientale, legato alla testata Oasis. Si è conclusa l'edizione 2010
del Premio Oasis Photocontest, che ha visto la partecipazione di
oltre 1000 fotografi da 28 Paesi del mondo. Il più importante
evento del genere in Italia, con più di 15.000 immagini in gara. Il
trofeo è stato assegnato a Tommaso Balestrini, il titolo di Campione
italiano è andato a Sergio Sarta, mentre il Premio Oasis a Hermann
Brehm. Presidente di giuria era Folco Quilici, scrittore e conduttore
televisivo, assistito da Francesco Petretti, co-conduttore di Geo&Geo
– Rai3, Egidio Trainito, co-autore di linea Blu – Rai1, Daniele
Pellegrini, fotografo e autore, Sergio Banfi, Fotografo presidente SICF,
Christian Patrick Ricci, fotografo responsabile Photofarm, Fabrizio
Ventura, direttore responsabile di Oasis. Le immagini più belle
faranno parte della mostra "Oasis Photocontest 2010", che nel corso
del 2011 farà tappa in varie città italiane secondo il calendario
indicato. Nella sezione partecipanti troverete le gallery con tutte le foto
premiate e segnalate. In questa pagina la foto che ha meritato il
riconoscimento della prestigiosa giuria e che ha valso ad Aldo,
nostro lettore di Vas, la possibilità di uno stage con un noto fotografo
professionista. La foto è stata scattata nel settembre 2008, verso le
8,30/9 di mattina, nel parco di Paneveggio (Tn), con una Nikon F90
che montava un obiettivo Nikkor 70-180. Qui a fianco altre due foto
che sono state presentate al concorso. Dopo le prime selezioni, Aldo
aveva due foto ammesse in gara. Un risultato davvero notevole. Le
premiazioni si faranno entro Aprile, a Roma.
http://www.oasisphotocontest.com/index.html
Aldo Felici è nato a Cascia (Pg) nel 1959, vive da molti anni a Vas, in provincia di Belluno.
Assieme al suo amico Sudiero è stato il fondatore del “Fotogruppo” nel 1987. La sua filosofia
fotografica è “cogliere l’attimo”, cercare immagini, particolari, sensazioni per poi fissarle nella
pellicola. La sua passione principale è la caccia fotografica, ma anche ilpaesaggio e da poco
anche la macrofotografia. Ha vinto diversi concorsi fotografici ed è autore assieme agli altri
componenti del club di vari libri sul territorio, calendari e materiale divulgativo.
Note tratte da: “Quartier di qua da Piave” Ed. Fotogruppo-Zanetti Tip. Dbs – Nov. 2004
29

CRONACA
Alano taglia le bollette con energia e soldi “puliti”
Inaugurato l’impianto fotovoltaico comunale
per il comune un introito di 46 mila euro annui
di Ivan Dal Toè
ALANO DI PIAVE. Energia pulita ed entrate extra
per le casse comunali. L’impianto fotovoltaico
inaugurato sabato 19 febbraio nel terreno dell’ex
eca promette due preziose doti spendibili nel
presente ma rivolte soprattutto alle nuove
generazioni. Posizionato a terra e dislocato su 9
fila formate da 45 pannelli fotovoltaici ciascuna,
per un totale di 405, l’impianto produrrà 90 kw di
potenza garantendo alle casse comunali un
introito di 46 mila euro annui. L’energia prodotta
coprirà il fabbisogno energetico dell’illuminazione
pubblica e di tutte le strutture comunali mentre
uno speciale display installato davanti al municipio
permetterà ai cittadini di visionare in tempo reale
l’entità della produzione energetica e altri dati
relativi all’attività dell’impianto. “Si tratta – ha
commentato il sindaco Fabio Dal Canton che ha
ricordato come le attuali uscite per
l’illuminazione pubblica ammontino a circa
70 mila euro – di un progetto qualificante
per tutta la comunità e che investe nel futuro
affrontando logiche che guardano al lungo
periodo”. Il costo del progetto, realizzato
dalla ditta Cendron di Mestre, ammonta a
500 mila euro con un sostanzioso contributo
della Regione pari a 392 mila euro a cui si
aggiungono 90 mila euro elargiti dal
Consorzio Bim. “Ringrazio l’ex assessore
Oscar De Bona – ha detto il sindaco – che
ha seguito con noi tutte le fasi del progetto e
ci ha permesso di ottenere un corposo
contributo e ringrazio il Bim che con
un’ulteriore importante cifra ci permetterà di
non accendere un mutuo per sostenere la
spesa”. Prima del taglio del nastro,
simbolicamente retto da Vincenzo Dal
Zuffo, classe 1920 e dal tredicenne Tommaso, la relazione tecnica di Luciano Bortolomiol e il saluto di Loris Scopel
che, in rappresentanza del Bim, ha sottolineato la necessaria sinergia fra enti per le economie di scala.
(articolo tratto dal Corriere delle alpi del 20.02.2011)

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A tutti: Grazie! LETTERE AL TORNADO

Dal 15 febbraio non lavoro più come educatrice presso


Grazie agli ospiti della Casa di Soggiorno San Giuseppe, la casa di soggiorno di Quero. Dopo 4 anni di servizio
Grazie al Comitato dei parenti quotidiano, ho ricevuto la comunicazione della
Grazie alle volontarie e cessazione del rapporto di lavoro attraverso una
Grazie a tutti coloro che mi hanno manifestato la loro raccomandata alla Cooperativa dalla quale ero
solidarietà, il loro affetto e la loro stima. assunta. Dopo 4 anni, ad una mia richiesta di
spiegazione mi è stato riferito che il contratto è stato
anticipatamente disdetto e che la struttura intende assumere direttamente una educatrice, ma non me. Dopo 4 anni
non mi è stata data nessun’altra spiegazione. A quanti hanno chiesto alla direzione ed al parroco il perché di questa
scelta, è stato loro risposto che la decisione è stata mia in quanto ho rifiutato l’assunzione che mi era stata proposta
dal direttore. Nessuna altra spiegazione è stata data. Per amore della verità e per rispetto di tutte le persone che si
sono interessate a me, affermo che ciò non corrisponde al vero, anzi, tempo addietro sono io che avevo chiesto al
direttore di essere assunta. Non ho potuto concludere il periodo di preavviso che sarebbe scaduto il 28 febbraio perché
il 14 (giorno in cui è uscito sul Gazzettino l’articolo che raccontava della raccolta di firme a mio favore) il direttore mi ha
chiesto il cartellino adducendo un guasto che doveva controllare; invece la sera stessa ho ricevuto una telefonata dalla
Cooperativa che mi informava che la direzione aveva espresso il desiderio che io concludessi il giorno stesso il mio
lavoro. Sarei stata lo stesso retribuita fino al 28. NEMMENO IL TEMPO DI SALUTARE GLI OSPITI! Se da un punto di
vista legale e sindacale la direzione ha agito in piena regola, mi chiedo, e chiedo a voi, quali siano gli obiettivi della
Casa di Riposo, se il benessere ed i diritti delle
“La crisi economica e la complessità sociale che persone che lì vivono, da perseguire, secondo me,
viviamo richiede un profondo senso dell’etica in anche attraverso rapporti con le maestranze che
abbiano a mente i valori che vengono
modo che il lavoro sia sempre più a favore della continuamente richiamati dal mondo ecclesiastico o
persona, per il bene comune e mai viceversa”. una fredda gestione manageriale che si sente
cardinale Angelo Bagnasco, Presidente Cei svincolata da questi aspetti. Mi chiedo dove sia
Genova, sabato 27 febbraio 2011 l’etica, dove sia l’amore per il prossimo ed il rispetto
della dignità dell’altro che oggi tanto si predica.
Quero, 06/03/2011 Emanuela Mondin
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LETTERE AL TORNADO

La tecnica cranio sacrale


di Isabella Paganin
Il sistema cranio sacrale è un sistema fisiologico che
esiste negli esseri umani e in quasi tutti gli animali
dotati di cervello e di midollo spinale, la cui formazione
inizia nell’utero materno e il suo funzionamento cessa
con la morte. La dura madre è una membrana densa e
fibrosa che riveste il cervello e la colonna vertebrale
compreso il coccige, quindi circonda anche il midollo
spinale e le radici nervose. Essa serve a provvedere al nutrimento della sua
parte esterna e a contenere il ritmo cranio sacrale. Questo ritmo è dato dal liquor che è il fluido cerebro-spinale che
scorre all’interno della dura madre dal cranio verso il sacro con movimento continuativo e ritmico, simile alla respirazio-
ne. Il liquor forma l’ambiente fisiologico in cui il cervello e l’intero sistema nervoso si sviluppa, vive e funziona. Tuttavia
questo movimento non rimane circoscritto solo al cranio, alla colonna e al sacro, bensì si ripercuote in tutto l’organismo
come un’onda, attraverso il sistema fasciale che è un insieme sottile e continuo di tessuto connettivo. Pertanto il ritmo
cranio sacrale è in grado di influire su tutto il corpo, sia a livello fisico che emozionale. Ad esempio influenza la respira-
zione, la circolazione, l’omeostasi e la postura. È quindi importante che questo movimento si esprima il più possibile in
maniera equilibrata in tutto l’organismo perchè se questo non accade il corpo avrà più difficoltà ad entrare in contatto
con le proprie risorse. La funzione dell’operatore nella tecnica cranio sacrale è
quella di ascoltare i movimenti sottili del ritmo con il tocco delle mani e nel caso
vi trovi delle restrizioni, di intervenire per favorirne l’equilibrio. Il massaggiatore
agisce supportando e facilitando la parte sana dell’organismo
per far si che questa si potenzi e diffonda il benessere anche
nelle zone che si esprimono con maggiore difficoltà.
L’operatore farà in modo di creare spazio tra le strutture infatti
il cranio sacrale è utile per articolazioni doloranti,
cervicalgia , sciatalgia, rigidità muscolare, mal di schiena, emicranie, vertigini, problemi
dell’articolazione mandibolare e in situazioni in cui c’è una componente emotiva che
crea ansietà e difficoltà di respiro fluido o tachicardie. Il massaggio cranio sacrale è comunque una pratica molto
leggera e rispettosa verso il cliente in quanto favorisce il normale funzionamento fisiologico senza forzarlo e ricono-
scendone le profonde capacità di autoguarigione. Per la sua natura non invasiva può essere eseguito su donne in gra-
vidanza, neonati e persone anziane. Durante la seduta, che dura circa 60 minuti, oltre all’operatore, sarà il cliente stes-
so che si dedicherà all’ascolto del proprio corpo, concedendosi un po’ di attenzione verso di sé. Darsi attenzione è
semplicemente un atto d’amore verso se stessi. Purtroppo al giorno d’oggi la vita risulta frenetica e sono sempre
più rari i momenti di pace. Il metodo cranio sacrale è anche questo: trovare la quiete nel nostro interno, arriva-
re a scoprire i nostri punti di forza per far si che ci accompagnino e ci sostengano in ogni momento della no-
stra vita.
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Il conferimento dell’umido va effettuato SOLO ed ESCLUSIVAMENTE tramite i sacchetti
biodegradabili, per non rovinare la raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti. L’Unione dei
Comuni Setteville (Quero e Vas) informa che è in distribuzione gratuita, per ogni famiglia che usa il
bidoncino dell’umido, un kit di sacchetti biodegrabili. Il rotolo di 50 sacchetti si può ritirare presso gli uffici
tecnici comunali o presso gli ecocentro in orario di apertura al pubblico.
32

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