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Lingua latina

Il latino una lingua indoeuropea appartenente al grup- Diverse scuole di oggi studiano il latino (Schola Nova nel
po delle lingue latino-falische.[1] Veniva parlata nel Lazio Belgio, Accademia Vivarium Novum in Italia). In Italia
almeno dagli inizi del I millennio a.C.
insegnato nei licei classici, nei licei scientici e nei licei
magistrali.

Il latino usato per designare i nomi nelle classicazioni


scientiche degli esseri viventi. in Europa orientale i nomi
delle medicine sono dati anche in latino, cos come nel
campo dell'omeopatia.

Generalit

Il latino acquist grande importanza con l'espansione dello stato romano e in quanto lingua uciale dell'impero si
radic in gran parte dell'Europa e dell'Africa settentrio- 2
nale. Tutte le lingue romanze discendono dal latino volgare, ma parole di origine latina si trovano spesso anche
in molte lingue moderne di altri ceppi: questo perch an- 2.1
che dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, per
pi di un millennio il latino fu, nel mondo occidentale, la
lingua della cultura.

Storia
Origini ed et arcaica

Quando venne meno questa sua funzione, intorno al XVII


ed al XVIII secolo, essa fu assunta dalle lingue vive europee del tempo e, in alcuni ambiti letterari (memorialistica
in particolare) e nella diplomazia, dal francese. Quest'ultima, essendo una lingua romanza, continu a promuovere parole di origine latina negli altri idiomi no ai
primi decenni del Novecento, allorquando si and gradualmente imponendo in Europa e nel mondo, come lingua franca, l'inglese, che pur essendo di ceppo germanico
presenta, soprattutto nel lessico, un gran numero di termini di origine latina, grazie alla diusione dei termini
dotti trasmessi dai monaci predicatori cristiani e pi tardi alla conquista dell'Inghilterra da parte dei Normanni
francesizzati.
Nel frattempo, in seguito alla scoperta dell'America e alla politica coloniale degli stati europei, alcune lingue romanze (francese, italiano e portoghese) unitamente ad altri idiomi dell'Europa occidentale, in cui l'impronta latina era forte, fra cui l'inglese, si erano poi diuse in gran
parte del mondo.
La lingua latina si sviluppata grazie anche al contributo di tutte le lingue dei popoli con cui entrata in
contatto durante l'epoca romana, ed in particolare con
Iscrizione in latino arcaico sul Lapis niger
gli idiomi italici, l'idioma etrusco e con quelli parlati nel
Mediterraneo orientale (soprattutto il greco).
Del latino arcaico (no al III secolo a.C.) rimangono tracAttualmente le lingue con maggiore somiglianza al latino ce in alcune citazioni degli autori e soprattutto in iscriziosono il sardo per la pronuncia, l'italiano per il lessico, il ni, che insieme alla comparazione con altre lingue ani
romeno per la struttura grammaticale (declinazioni).
consentono una ricostruzione di esso assai parziale.
Il latino ecclesiastico lingua couciale nella Santa Se- Solo frammenti restano anche dei testi letterari pi antide; la Chiesa cattolica ha usato il latino come principale chi, quelli di Livio Andronico, Nevio e Ennio, tutti risalingua liturgica no al Concilio Vaticano II.
lenti al III secolo a.C., databili quindi circa cinque se1

2 STORIA

coli dopo la mitologica fondazione di Roma (secondo latini perfectum (letteralmente compiuto, concluso).
Varrone avvenuta nel 753 a.C.). L'unica eccezione so- Invece venne conservato l'originario sistema di tre generi:
no le commedie di Plauto, che costituiscono dunque la maschile, femminile e neutro.
principale fonte per lo studio della lingua arcaica.
Col II secolo a.C. la letteratura latina si svilupp, e soprattutto con l'opera di Marco Porcio Catone il Censore
nacque una prosa letteraria latina. La lingua aveva per
ancora una certa rudezza, e non era priva di inussi dialettali. Pertanto, l'uso del termine latino arcaico esteso no a considerare tale la lingua latina precedente al 75
a.C. circa.

2.2

Latino classico

2.3 Il latino imperiale e tardo


Il latino divenne importante come lingua uciale
dell'Impero romano, usato come lingua franca in particolare nella sua parte occidentale. In quella orientale, tale
idioma realizz notevoli mutamenti fra il I e il IV secolo nella penisola balcanica (in Dacia, ricostituitasi come
provincia nella seconda met del III secolo a sud del Danubio, in Mesia, e persino in Macedonia settentrionale,
dove nasceranno nel V secolo due imperatori bizantini
di madrelingua latina) e in alcune zone d'Asia (fra cui
Berytus, sede di una delle pi prestigiose scuole di diritto del mondo romano, Eliopoli e le sei colonie italiche di Pisidia)[2] . Tuttavia non riusc a scalzare la
koin dilektos come lingua di cultura e d'uso
nel Mediterraneo orientale, neppure a Costantinopoli, citt nella quale il latino, piuttosto diuso soprattutto fra le
classi pi elevate no al 450 circa, and sempre pi retrocedendo davanti al greco che divenne, nel terzo decennio del VII secolo, la lingua uciale dell'Impero romano
d'Oriente, o Impero bizantino, che perdurer no al 1453.

Fu nel I secolo a.C., con l'estensione della cittadinanza


romana agli Italici e i cambiamenti sociali che ne derivarono, che a Roma sorse la preoccupazione per la purezza
della lingua. Anche sotto la spinta della speculazione linguistica greca, si avvi un processo di regolarizzazione della lingua. In questi tempi orirono letterati come
Cicerone, che fu oratore e losofo, oltre che politico (fu
console nel 63 a.C., l'anno della congiura di Catilina); o
come Catullo e i poetae novi, che rivoluzionarono la lingua poetica. La scrittura non era ignota neppure a 'rudi'
condottieri come Cesare, che fu ammiratissimo per il suo
Anche in epoca imperiale si ebbero scrittori importanti:
stile terso, e di cui restano due opere ancora studiate e aptra tutti si possono ricordare Seneca, Lucano, Petronio,
prezzate: La guerra gallica (Commentarii de bello Gallico)
Quintiliano, Stazio, Giovenale, Svetonio. Al di l delle
e La guerra civile (Commentarii de bello civili).
dierenze stilistiche, questi autori, vissuti tra il I e il II
I tempi erano ormai maturi perch la letteratura latina secolo, mantennero per lo pi invariata la lingua letteraria
sdasse quella greca, che allora veniva considerata insu- classica.
perabile. Nella generazione successiva, sotto il principato
Diverse furono le cose in epoca pi tarda: nel pieno II sedi Augusto, orirono i maggiori poeti di Roma; Orazio,
colo da un lato nacque una moda culturale letteraria che,
che primeggi nella satira e nella lirica, emulava i lirici
scavalcando gli ormai classici augustei, guardava alla laticome Pindaro e Alceo, Virgilio, che si distinse nel genere
nit arcaica; e dall'altro, con autori come Apuleio, cominbucolico, nella poesia didascalica e nell'epica, rivaleggiaci ad acquistare sempre pi importanza il latino volgare,
va con Teocrito, Esiodo e addirittura Omero; e poi ancola lingua parlata che diventer la base delle odierne lingue
ra Ovidio, maestro del metro elegiaco, e Tito Livio nella
derivate dal latino, appunto lingue neolatine. Nel tardo
storiograa.
impero, accanto ad autori pi legati alla tradizione clasIl periodo classico della lingua latina ben conosciuto: il sica, come Ausonio e Claudiano, emersero le grandi latino, a dierenza degli idiomi continuatori, una lin- gure dei Padri della Chiesa come Tertulliano, Ambrogio,
gua di tipo fondamentalmente SOV (soggetto-oggetto- Girolamo e, soprattutto, Agostino d'Ippona. Nel IV secoverbo), con cinque declinazioni e quattro coniugazioni lo visse anche uno dei massimi storici latini (ma di origine
verbali. La declinazione dei nomi ha sei casi, tre diretti greco-siriana): Ammiano Marcellino.
(nominativo, accusativo, vocativo) e tre obliqui (genitivo,
dativo, ablativo). Rispetto all'indoeuropeo ha perso il
locativo (assorbito dall'ablativo, ma ne resta tuttavia qual- 2.4 Il latino medievale e umanistico
che sparuto relitto cristallizzato. Da notare che, nonostante l'opinione diusa a livello scolastico, il genitivo non Con la caduta dell'impero romano, il latino venne ancoha nulla a che vedere con il locativo) e lo strumentale ra usato per secoli come unica lingua scritta nel mondo
(anch'esso assorbito dall'ablativo). Anche il modo verbale che era stato romano. Nelle cancellerie dei re, nella curia
ottativo si perse (fu assorbito dal congiuntivo) e cos pure romana, nella liturgia della Chiesa cattolica, nella produla diatesi media (sopravvissuta parzialmente in quei ver- zione dei libri l'unica lingua era il latino; ma era un latino
bi detti deponenti) e il duale (di cui restano solo minime sempre pi inuenzato dal linguaggio parlato. Infatti in
tracce). Inoltre nel latino il concetto d'aspetto non aveva un periodo dicilissimo da stabilire tra il tardo impero
grande importanza: sia l'aoristo che il perfetto indoeuro- e l'alto Medioevo il latino volgare aveva incominciato a
pei si fusero in un unico tempo, chiamato dai grammatici dierenziarsi dando origine prima al protoromanzo e poi

2.5

Il latino oggi

alle prime fasi delle attuali lingue romanze (fra cui anche 2.5
l'italiano).

Il latino oggi

Una reazione si ebbe intorno all'800 con il Rinascimento


carolingio, quando Carlo Magno riun intorno a s i maggiori dotti dell'epoca, come il longobardo Paolo Diacono
e l'anglo Alcuino di York, cui diede il compito di riorganizzare la cultura e l'insegnamento nel territorio del suo
impero. La cosciente operazione di recupero, restituendo
la correttezza al latino, ne sanc per denitivamente la
natura di lingua articiale, e la separazione dalla lingua
parlata. Non un caso che immediatamente dopo, per
la prima volta, fu scritta consapevolmente una lingua romanza, ormai individuata come entit diversa dal latino:
il francese del giuramento di Strasburgo, dell'842.
Dopo il Mille nacquero le universit medievali (la prima Bancomat con istruzioni in Latino del Vaticano
fu quella di Bologna), e l'insegnamento, per persone che
giungevano da tutta l'Europa (i clerici vagantes), era ri Il latino a tutt'oggi materia di studio in Italia
gorosamente in latino: un latino che, come normale per
in alcuni licei (classico, scientico con l'eccezione
una lingua, si era evoluto rispetto ai tempi di Cicerone
dell'opzione scienze applicate, scienze umane con
o di Orazio. I dotti delle universit elaborarono un latil'eccezione dell'opzione economico-sociale, linguino particolare, detto scolastico, adatto a esprimere i constico) ma anche in alcuni licei svizzeri, spagnocetti astratti e ricchi di sfumature elaborati dalla losoa
li, francesi, inglesi, lussemburghesi, tedeschi, stadell'epoca, chiamata appunto scolastica.
tunitensi, greci, russi, belgi, olandesi, croati e
Il latino non era dunque pi la lingua di comunicazione
romeni.
che era stata nel mondo romano; nondimeno era una lingua vitale, tutt'altro che statica. Col tempo per anche
Il primo canale radiofonico della televisione di
questo fu visto come una depravazione della gloriosa linstato nlandese Yleisradio (Yle), nell'ambito delle
gua della Roma classica. Nel XIV secolo in Italia sorse un
sue emissioni internazionali, trasmette regolarmenmovimento culturale che, parallelamente alla riscoperta e
te Nuntii Latini, un notiziario in latino ascoltabile in
rivalutazione del mondo classico e pagano, favor un rintutto il mondo e reso disponibile su Internet[3] .
novato interesse per il latino antico: esso prende il nome
di Umanesimo. Cominciato gi col Petrarca, ebbe i suoi
maggiori esponenti in Poggio Bracciolini, Lorenzo Valla,
Marsilio Ficino e Coluccio Salutati. La lingua classica divenne oggetto di studi approfonditissimi che segnarono di
fatto la nascita della disciplina chiamata lologia classica.
In et moderna, il latino fu ancora usato come lingua
della losoa e della scienza, sia in Italia che all'estero
(Thomas More, Erasmo da Rotterdam, Thomas Hobbes,
Christophe de Longueil ecc.) e in latino scrissero anche i primi scienziati moderni come Copernico e Newton
(Galilei us sia il latino sia l'italiano, a seconda del pubblico a cui era destinata l'opera) no almeno al XVIII secolo,
quando anche in questo ruolo il latino fu sostituito dalle
Medaglia d'oro e diploma del National Latin Examination
varie lingue nazionali (francese, inglese, tedesco ecc.).
A causa di ci la maggior parte dei documenti (libri,
manoscritti, epigra, ecc.) prodotti in lingua latina non
risalgono al periodo classico (i cui testi ammontano a
circa 600 unit), bens a periodi successivi, ovvero il
Medioevo e l'et moderna. Studi recenti hanno infatti
rivelato l'esistenza di un patrimonio letterario che conta oltre 18000 testi accertati, la maggior parte dei quali
resta tuttora inedita. Il latino fu una lingua ampiamente
utilizzata dal movimento della Repubblica delle Lettere.

Si pubblicano riviste in latino (Melissa, Vox Latina,


Latinitas...).
Esistono scuole latine (Accademia Vivarium Novum, Schola Nova...).
Si tengono esami e certicazioni incentrati sulla
conoscenza del latino in varie nazioni. Ad es. per
l'Italia si veda la voce Esame nazionale di latino; per
gli Stati Uniti d'America si veda la voce National
Latin Examination).

3
Si disputano competizioni di traduzioni dal latino. Ad es. il Certamen Ciceronianum Arpinas che
si svolge annualmente ad Arpino, citt natale di
Marco Tullio Cicerone; ed il Certamen Viterbiense della Tuscia, che si svolge ogni anno a Viterbo,
competizione sia di latino che di greco classico.
Hebdomada Aenigmatum una rivista di enigmistica interamente in latino pubblicata dall'associazione
culturale Leonardo (con sede a Bojano, in
Molise[4] ), in collaborazione con la casa editrice
ELI e con Ephemeris, la rivista online di notizie in
latino.
A Catania il Circulus Latinus Catinensis promotore di un telegiornale settimanale interamente in latino dal nome Nuntii Latini Italici, che pu essere visto
e ascoltato sul web.
Il latino ancora lingua uciale della Santa Sede,
bench lo Stato della Citt del Vaticano utilizzi come
lingua corrente l'italiano, riservando l'uso del latino
ai documenti uciali. Lo stesso sito uciale della
Citt del Vaticano disponibile in latino, come pure i bancomat presenti sul territorio. L'unico sportello bancomat dello IOR, presente nella Citt del
Vaticano, ad esempio, ha un men con la possibilit di scelta tra italiano, inglese, francese, spagnolo,
tedesco e latino oltre alla schermata di benvenuto,
sempre in latino, che recita Inserito scidulam quaeso ut faciundam cognoscas rationem. Papa Francesco ha un prolo Twitter in latino con oltre 450.000
seguaci [5]
I motti uciali dell'Unione europea e degli Stati
Uniti d'America sono in latino: rispettivamente In
varietate concordia e E pluribus unum.

SISTEMA DI SCRITTURA

Ephemeris una rivista online che pubblica dal 2004


notizie di attualit interamente in latino [6]
pptArt una startup italiana che nel 2015 ha
pubblicato il suo catalogo [7] e il suo modulo di
registrazione [8] in inglese e latino.
Esistono, anche in Italia, circoli dove gli aderenti si
trovano allo scopo di usare il latino come lingua viva: un esempio la Sodalitas Latina Mediolanensis, fondata alla ne degli anni ottanta del XX secolo, che celebra i propri incontri presso il Circolo
lologico di Milano.
La persona che, secondo il The New Yorker, parla pi uentemente latino al mondo l'italiano
Luigi Miraglia, fondatore dell'Accademia Vivarium
Novum[9] .
Papa Giovanni XXIII il 22 febbraio 1962 ha solennemente promulgato la Costituzione Apostolica Veterum Sapientia, preconizzando un Ponticium Institutum Altioris Latinitatis, eettivamente fondato da papa Paolo VI il 22 febbraio 1964,
(cfr. AAS 1962 e 1964 riportate anche in traduzione
italiana nel sito: http://xoomer.virgilio.it/blasius2/
ama.htm) adandone la direzione alla Societ Salesiana di San Giovanni Bosco, con sede in Piazza
Ateneo Salesiano in Roma, sotto la guida del primo Rettor Magnico Alfons Stickler, il cui scopo
specico la formazione di docenti in grado di insegnare, con metodologia viva, il latino negli istituti
accademici della Chiesa Cattolica.

La Svizzera, per evitare preferenze fra le sue tre 3 Sistema di scrittura


lingue uciali (e le sue quattro lingue nazionali),
ancora chiamata ucialmente Confoederatio Hel- I gra dell'alfabeto latino sono derivati da un alfabeto
vetica (o Helvetia), sebbene il latino in ogni caso non greco occidentale (quello di Cuma), che a sua volsia utilizzato a scopi amministrativi.
ta derivava da quello fenicio; da alcune caratteristi Molti gruppi musicali del genere gothic metal, che dell'alfabeto latino sembrerebbe trasparire peralpower metal (come i Rhapsody of Fire o i Luca tro un'intermediazione da parte dell'alfabeto etrusco (ad
Turillis Rhapsody), dark ambient (ad esempio gli esempio, l'originaria mancanza in latino di una distinzioElend o i Dark Sanctuary) o black metal usano spes- ne graca tra occlusiva velare sorda e sonora, entrambe
so frasi, o anche interi testi di canzoni, in latino. Al- notate con lo stesso segno 'C'; tale distinzione, presente
[10]
cune strofe in latino si trovano anche nella celebre A nell'alfabeto greco, invece assente in quello etrusco) .
Song for Europe del gruppo glam rock Roxy Music. Originariamente le lettere avevano un'unica forma, corrispondente alla nostra maiuscola, cui si aancavano delle
Nel 2012 stata pubblicata la traduzione in latino varianti corsive per la scrittura quotidiana; le minuscole
a cura della professoressa Valeria Casadio del bra- furono introdotte solo durante il Medioevo. Questo alfano Money dei Pink Floyd; il testo integrale, con ti- beto stato adottato ed utilizzato nel corso dei secoli, con
tolo Pecunia, si trova nella Agendae Res pubblicata varie modicazioni, dalle lingue romanze e dal celtico,
dall'editore ferrarese ArteeCarta.
germanico, baltico, nnico, e molte lingue slave (polac Nel 2014 stata presentata a Ferrara la traduzio- co, slovacco, sloveno, croato e ceco), cos come per altre
ne latina integrale dell'album The Dark Side Of The lingue non europee come l'indonesiano, il vietnamita, e la
Moon, sempre dei Pink Floyd, il cui titolo Occulta famiglia linguistica niger-kordofaniana.
Lunae Pars.

Queste erano le lettere:

3.1

Vocali
A B C D E F (Z) (G) H I (K) L M N O P Q R
S T V X (Y) (Z)
a b c d e f (z) (g) h i (k) l m n o p q r s t u x (y)
(z)

La lettera G, come detto, inizialmente non esisteva in


latino, al suo posto veniva utilizzato il grafema C: Una
piccola conseguenza di questa assenza era rimasta anche
nel periodo classico nelle abbreviazioni C. per Gaius
e Cn. per Gnaeus. A sua volta il grafema Z sostituiva
la lettera C, dato che il latino non possedeva in origine
una fricativa alveolare sonora. La G latina venne creata a met del III secolo a.C. da Spurio Carvilio, modicando il segno C. Le ultime due lettere vennero aggiunte
alla ne dell'et repubblicana per trascrivere i grecismi
che contenevano i fonemi /y/ e /z/, inesistenti nel latino
classico.
Il latino classico non conosceva il suono /v/: dove oggi noi pronunciamo questo suono, allora si pronunciava l'approssimante labiovelare sonora [w]. Il suono della
fricativa labiodentale sonora [v] si svilupp solo nel latino
tardo. A causa di questo, i Latini segnavano sia la vocale
che la semiconsonante col solo simbolo V, come accade
anche in italiano con U/u; l'introduzione dei caratteri U e
v risale al Rinascimento, ed opera dell'umanista Pierre
de la Rame, come anche l'introduzione della lettera J, j
con valore di I semiconsonante [j]. I caratteri U, v, J e j
sono perci noti come lettere ramiste.
In Italia prevale una pronuncia del latino consolidata dalla
Chiesa cattolica e che si rif ad una pronuncia pi tarda
di quella classica. All'estero invece prevale la cosiddetta
pronuntiatio restituta, ovvero una pronuncia che si ritiene
essere molto simile a quella del latino classico, della quale
queste sono le principali caratteristiche:
non esistendo il suono [v] fricativo, il segno graco
'V' pronunciato come [u] o [w] (u semivocalica):
ad esempio VVA (uva) pronunciato ['uwa]; idem
VINVM (vino), pronunciato [winum] e via dicendo.
la 'T' seguita da 'I' si pronuncia [t]: ad esempio
GRATIA (grazia) si pronuncia ['gratia].

5
la 'Y' la trascrizione dell'omonimo segno greco; per
tale motivo va pronunciata [y] (come una u francese
o una tedesca oppure anche come u lombarda).
il gruppo 'VV' (cio 'UU') seguito da consonante si
pronuncia [w]~[wo:] (tendenza colta) oppure come
una sola [u] (tendenza popolare) nel gruppo 'QVV'
(o 'GVV'), dove la prima 'V' non fa sillaba, oppure [uo] dove le due vocali sono intese come due
vere e proprie vocali: ad esempio EQVVS (cavallo) si pronuncia ['kws] oppure ['kus]. Anche le
grae, a quanto dicono varie fonti (Quintiliano e
Velio Longo, ad esempio), attestano questa situazione: il gruppo 'VV' era anche scritto 'VO' no a
tutta l'epoca augustea; il gruppo 'QVV' (e di conseguenza 'GVV') nel I secolo d.C. aveva la doppia graa 'QVO', pronunciata [kw], e 'QVV', pronunciata
[ku].[11] .
la lettera 'S' si pronuncia sempre [s], cio sorda, come nella parola italiana sasso e come avviene ancora
oggi nello spagnolo o nei dialetti meridionali d'Italia:
ad esempio ROSA si pronuncia ['rsa].
le consonanti 'C' e 'G' hanno soltanto suono velare, cio si pronunciano sempre [k] e [g], e mai [t]
e [d], per cui ad esempio ACCIPIO si pronuncer
[ak'kipio] e non [at'tipio].
Vale la pena osservare che la Chiesa cattolica ha acquisito
il latino parlato dal popolo, e non ha inventato una nuova pronuncia: non a caso infatti la pronuncia ecclesiastica
coincide quasi del tutto con quella dell'italiano moderno,
poich le modiche nella fonetica latina, sebbene non riesse nella scrittura, si sono conservate nella lingua oralmente no ai primi scritti in italiano. Inoltre, come succede anche oggi per tutte le lingue parlate in vastissimi
territori, la pronuncia di certi suoni pu essere diversa da
localit a localit. Non si pu quindi escludere a priori che
la pronuncia ecclesiastica e la pronuntiatio restituta coesistessero nello stesso periodo in regioni diverse o anche
negli stessi luoghi, per in ceti diversi della popolazione
e molto pi probabilmente in epoche diverse.

i dittonghi 'AE' e 'OE' si pronunciano rispettivamente [a] e []: ad esempio CAESAR (Cesare) 3.1 Vocali
si pronuncia ['kasar]. L'uso delle legature e
medievale e deriva dal tentativo di trascrivere 3.2 Dittonghi
una pronuncia monottongata pur mantenendo due
lettere.
In latino classico non ci sono veri e propri dittonghi for la lettera 'H' impone aspirazione ad inizio parola mati da una vocale asillabica (semivocale) e una voca(forse non nel corpo) e 'PH', 'TH' e 'CH', traslitte- le sillabica (con la possibilit di iato), come in italiano e
razioni delle lettere greche , e , si devono pro- spagnolo.
nunciare come una [p], [t] o [k] seguita da aspirazione; successivamente la pronuncia di 'PH' suoner [f], e analogamente 'PPH', traslitterazione del
gruppo greco , non si pronuncer pi [pp], ma
[f].

Essi sono tutti del tipo vocale lunga modulata, come


in inglese e greco attico. Tuttavia in alcune posizioni si
possono avere nei registri pi bassi dittonghi di tipo semivocalico anche in latino: il caso delle cosiddette vocali in iato che nelle lingue romanze hanno dato origini

6 VOCI CORRELATE

a consonanti palatali (inesistenti in latino classico): per


esempio -eum in oleum e ium in basium.

fonti: Quintiliano (I, 7, 26) attesta che i suoi maestri facevano scrivere 'VO' il gruppo che nella sua epoca si scriveva ormai 'VV'; Velio Longo (VII 58 K.) attesta la graa
'QVV' pronunciata [ku]; varie iscrizioni di epoche diverse
riportano addirittura la graa 'CV' per 'QVV'.

Non probabilmente il caso di abietem (quadrisillabo in


latino) che in metrica appare talvolta come trisillabo con
lo jod per che costituisce l'attacco della seconda sillaba,
chiudendo la prima sillaba e rendendola lunga: quindi ab- [12] il cosiddetto sonus medius, pronunciato probabilmente
je-te(m) e non *a-bje-te(m) come avverrebbe nei dittonghi
come la y polacca, che d conto di oscillazioni come lubet
semivocalici.
/ libet.

3.3

Consonanti

Note: le labiovelari sono /kw/ e /gw/ ma realizzate spesso


con un unico fono [k] e [g] con componente sia velare
che labiale. [5] una consonante laterale velare che compare in determinate posizioni. Le nasali hanno il punto di
articolazione omorganico alla consonante successiva.

Note

[1] Un tempo le lingue latino-falische e le lingue oscoumbre erano considerate parte di un unico gruppo linguistico indoeuropeo, quello delle lingue italiche; tale
visione stata tuttavia progressivamente abbandonata
dall'indoeuropeistica, ormai da decenni concorde nel considerarli due rami indoeuropei distinti, sebbene avvicinati
da fenomeni di convergenza a causa del lungo coesistere
nella penisola italiana.
[2] La diusione del latino in Oriente fu dovuta anche e
soprattutto al suo status di lingua uciale nell'esercito
e nella pubblica amministrazione. Cfr. a tale proposito, Garnsey Saller, Storia sociale dell'Impero romano,
pag.229, Roma-Bari, Editori Laterza, 2003 (titolo originale: The Roman Empire, Economy, Society and Culture, Londra, Gerald Duckworth & Co. Ltd, 1987) ISBN
88-420-7083-1
[3] Home page di Nuntii Latini, dal sito della Yleisradio
[4] http://www.agi.it/campobasso/notizie/nasce_
hebdomada_aenigmatum_prima_rivista_enigmistica_
in_latino-201408011857-cro-rt10219

5 Bibliograa
Alfonso Traina, L'alfabeto e la pronunzia del latino,
5 ed., Bologna, Ptron, 2002 [1957], ISBN 88-5552637-5.
Alfonso Traina, Tullio Bertotti, Sintassi normativa
della lingua latina, Cappelli, Bologna 2003 (1a ed.
1965-1973)
Enzo Mandruzzato, Il piacere del latino. Per ricordarlo, impararlo, insegnarlo, Mondadori, Milano,
1989
Enzo Mandruzzato, I segreti del latino, Mondadori,
1991.
Alfonso Traina, Giorgio Bernardi Perini, Propedeutica al latino universitario, 6a edizione riveduta e
aggiornata a cura di Claudio Marangoni, Bologna,
Ptron, 1998.
Moreno Morani, Introduzione alla linguistica latina,
Lincom Europa, 2000.
Cesare Marchi, Siamo tutti latinisti
Lorenzo Ieva, Il latino come lingua dell'Europa unita. Studio sul regime linguistico dell'U. E., Napoli,
Editoriale scientica, 2009.

[5] https://twitter.com/Pontifex_ln
[6] Home page di Ephemeris
[7] Catalogus
[8] Specimen ad nomina signanda
[9] Rebecca Mead, Latin lover; can a classicists plan to revive a dead language save Europe?, The New Yorker, 17
settembre 2001, pp. 107-9
[10] A. Traina - G. Bernardi Perini, Propedeutica al latino universitario, Sesta edizione riveduta e aggiornata, Bologna,
Ptron, 1998, p. 22.
[11] Alfonso Traina, L'alfabeto e la pronunzia del latino, 5 ed.,
Bologna, Ptron, 2002, pp. 44 e 59-60.. Traina cita varie

6 Voci correlate
Scrittura e pronuncia del latino
Fonologia della lingua latina
Grammatica latina
Lingua latina ecclesiastica
Locuzioni latine
Epigraa latina

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altri le sulla lingua latina

Collegamenti esterni
(LA) Mediaclassica, il portale di risorse gratuite per
il greco e il latino di Loescher
(LA) Bibliotheca Latina, la.bibliotheca.wikia.com.
(LA) Ephemeris, un giornale tutto in latino
(LA) Nuntii Latini, giornale radio in latino
L'accademia Vivarium novum, dove il latino lingua
franca., vivariumnovum.net.
Archivio di testi latini e traduzioni italiane., latin.it.

Dizionari di latino online


Lingua latina, in Tesauro del Nuovo soggettario,
BNCF, marzo 2013.
,

9 FONTI PER TESTO E IMMAGINI; AUTORI; LICENZE

Fonti per testo e immagini; autori; licenze

9.1

Testo

Lingua latina Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_latina?oldid=81309193 Contributori: Frieda, Twice25, Snowdog, Clasprea, Hashar, Mela, Blakwolf, Piotr Karwasz, Carlo.Ierna, Ciro, Gac, .mau., Spinot, Ary29, Hellis, Lornova, Marcok, Pasquale, M7, Carlomorino,
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aus Baumeister: Denkmler des klassischen Altertums. 1885. Band I., Seite 396. Artista originale: Visconti - Iconograph rom. pl. 12 N. 1
(Abb. 428) (Publisher K. A. Baumeister)
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