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VIVERE E INVESTIRE IN SLOVENIA


© 2009 Luisa Agnese Dalla Fontana

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INTRODUZIONE

Perché la Slovenia? Intanto perché è bella. Vi piace la natura, vi


piacciono le colline verdi, dolcissime, tempestate delle macchie
bianche o nere delle mandrie di mucche? Vi piacciono le case
appollaiate su dolci cucuzzoli, circondate da macchie di alberi
frondosi, vi piacciono la pace, il silenzio? Vi piace mangiare bene e
avere a che fare con gente tranquilla e sorridente? Vi piace il mare?
Bene, avete trovato il vostro eden.
Sulla costa il clima come ovvio è mediterraneo, all’interno ci sono
vigne rigogliose e campi di girasoli, foreste incontaminate, montagne
incappucciate di neve e località sciistiche, e poi, se amate l’arte,
cattedrali gotiche, palazzi barocchi e molto, molto altro. Tra l’altro, se
vi viene nostalgia l’Italia è a un tiro di schioppo.
Quando apparteneva alla Iugoslavia la Slovenia era il paese più
ricco della federazione, con il più alto Pil pro capite. Il suo Pil
rappresentava un quinto di quello totale della federazione e il paese
produceva un terzo delle sue esportazioni. Mantiene infrastrutture
solide, e un’economia fiorente. Sono in corso privatizzazioni e
riforme economiche nel settore bancario, nei servizi pubblici e nelle
telecomunicazioni. Gli stranieri che desiderano investire, lavorare,
studiare o ritirarsi nel paese sono i benvenuti.
Lo sloveno? Be’ non è facilissimo per un italiano, ma partiamo dalle
buone notizie. Intanto la maggior parte della gente parla almeno
un’altra lingua: tedesco, italiano, inglese. Come sottolinea Steve
Fallon nella sua guida ETD è stata soprattutto la lingua a tenere viva
la cultura slovena in secoli di soggezione ad altri paesi. Qualsiasi
tentativo di parlare lo sloveno è accolto con grande favore. E poi, se
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volete ambientarvi davvero, in Slovenia almeno si utilizza il nostro


alfabeto, e in fondo con un po’ di pragmatismo stando in loco si
impara qualsiasi lingua. Non dovete mica diventare scrittori!
Comunicare è facile, quando la gente è calda. In Slovenia la gente è
calda, e ama gli italiani.
Ma a parte le notazioni spicciole, perché la Slovenia?
Con l’ingresso nell’Unione europea e l’integrazione nella zona euro,
avvenuta all’inizio del 2007, gli scambi sono diventati di sicuro più
facili. La Slovenia ha adottato tutti gli accordi commerciali
dell’Unione con paesi terzi vigenti il giorno dell’entrata (1º maggio
2004). I dazi doganali con i paesi dell’Ue sono stati aboliti. Uno dei
principali obiettivi del paese è l’industrializzazione e l’apertura agli
investitori. Tra i principali vantaggi di chi investe c’è la possibilità di
avviare rapporti commerciali agevolati con gli altri paesi dell'ex
Iugoslavia, cooperando con imprenditori sloveni. Ma parleremo
meglio dei vantaggi offerti agli investitori. Per ora diamo uno sguardo
al paese e alla sua economia.
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SOMMARIO

Introduzione..................................................................................... 3
Sommario ........................................................................................ 5
Uno sguardo al Paese .................................................................... 7
Uno sguardo all’economia ............ 13Error! Bookmark not defined.
I soldi ............................................................................................. 27
Costo della vita ................................. Error! Bookmark not defined.
E adesso partiamo......................................................................... 35
Con i figli in Slovenia...................................................................... 47
Investire in Slovenia....................................................................... 51
Investire in immobili ....................................................................... 67
Lavorare in Slovenia ...................................................................... 74
Imposte.......................................................................................... 82
Indirizzi e link utili......................................................................... 103
L’autore............................................. Error! Bookmark not defined.
Contatti ........................................................................................ 110
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PUBBLICITÀ

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UNO SGUARDO AL PAESE

La Slovenia è situata nell'Europa centromeridionale, tra le Alpi e la


penisola balcanica, e ha una superficie di 20.273 chilometri quadrati
(poco meno della Lombardia): è una delle meno estese tra le ex
repubbliche iugoslave.
La maggior parte del territorio sloveno si trova a più di 200 metri sul
livello del mare. Si possono individuare tre diverse zone: l’altopiano
carsico (Kras), compreso tra il confine con l'Italia e Lubiana, la zona
alpina e prealpina, che occupa la maggior parte del paese, e un
lembo di pianura pannonica a est verso l’Ungheria. L'altopiano
carsico è costituito da rocce calcaree soggette al caratteristico
fenomeno detto appunto carsismo, a causa del quale si formano
cavità sotterranee in cui talvolta scorrono anche dei fiumi. Nella zona
alpina si susseguono, da ovest a est, le alpi Giulie (Julijske Alpe),
con la cima più alta della Slovenia, il monte Tricorno (Triglav 2864
m), la catena delle Caravanche (Karavanke), le alpi di Kamnik e
della Savinia (Kamniško-Savinjske Alpe) e il massiccio del Pohorje.
Oltre al Tricorno, fra le montagne più alte del paese vi sono la
Škrlatica (2740 m), il Mangart (2677 m), il monte Canino (Kanin
2587 m), il Grintovec (2558 m), il Monte nero (Krn 2245 m) La fascia
costiera, lunga circa 50 chilometri e compresa tra Italia e Croazia è
geograficamente parte della penisola istriana.
I quattro principali fiumi del paese sono l’Isonzo (Soča), che nasce
nelle alpi Giulie e sfocia nell’Adriatico, in territorio italiano, la Sava,
che nasce anch'essa nelle alpi Giulie e attraversa la Slovenia per poi
affluire nel Danubio in Serbia, la Drava, pure affluente del Danubio,
e la Mura, suo tributario. Un altro fiume, il Culpa (Kolpa) segna parte
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del confine con la Croazia. Il lago più esteso è quello di Cerknica


(Cerkniško jezero) che può raggiungere i 38 chilometri quadrati e ha
la caratteristica di riempirsi e svuotarsi periodicamente a causa della
presenza di fiumi carsici e inghiottitoi nel terreno sottostante; non
raggiunge mai profondità superiori ai 3 metri.
Il clima è submediterraneo sulla costa, alpino sulle montagne e
continentale (con estati calde, sebbene spesso mitigate
dall'altitudine, e inverni freddi) negli altipiani e nelle valli orientali. La
temperatura media annua sul litorale adriatico (Portorose-Portorož)
è di 13,8° centigradi; il mese più freddo è gennaio, il più caldo luglio.
La Slovenia nel luglio 2008 aveva 2.000.711 abitanti, con
un’aspettativa di vita di 73 anni per gli uomini e 81 per le donne. Il
tasso di natalità è leggermente negativo. Circa il 51% della
popolazione vive in aree urbane, il restante 49% in zone rurali; la
densità abitativa è di 100 abitanti per chilometro quadrato. Esiste nel
paese anche una piccola comunità italiana, meno di tremila persone
concentrate in grande maggioranza nei tre comuni costieri della
regione carsico-litoranea di Capodistria (Koper), Pirano (Piran) e
Isola d’Istria (Izola).
Sulla costa slovena cresce una fitta vegetazione. Il terreno è
costituito da spessi strati di marna e di arenaria. Caratteristiche della
zona sono le falesie di Struggano, che si ergono fino a 80 metri sul
livello del mare e rappresentano la parete di flysch più alta sull'intera
costa adriatica, e le saline di Sicciole, menzionate già nel sec. XII,
che, grazie al patrimonio naturale e culturale eccezionalmente ricco,
nel 1989 furono dichiarate parco ambientale. Le saline costituiscono
una riserva naturale molto importante dal punto di vista ornitologico:
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vi sono state registrate oltre 200 specie di uccelli, un’ottantina delle


quali vi nidifica regolarmente o sporadicamente.
Le città di Pirano, Isola e Capodistria, con la loro architettura
medievale, sono molto affascinanti. Il centro storico di Capodistria è
uno dei più pittoreschi della parte settentrionale della penisola
istriana. Nel golfo della cittadina si disputano numerose regate. La
campagna circostante è molto piacevole ed eccelle per la sua ricca
offerta enogastronomica.
Isola è una cittadina in riva al mare con un’antica tradizione di
pesca. Il turismo si concentra ai suoi confini meridionali, nella baia
San Simon, dove si trovano spiagge, alberghi e ristoranti. Nella parte
occidentale c’è un porticciolo turistico.
Pirano è un antico porto costruito nel Medioevo (se ne sono
conservati 200 metri di mura) che si trova in fondo alla omonima
penisola. Ha mantenuto la pianta originale con strette viuzze e case
una accanto l'altra, che dalla piana in riva al mare salgono a gradini
verso la cima del crinale conferendole un tipico carattere
mediterraneo.
Portorose è una cittadina turistica con confortevoli alberghi, svariati
ristoranti e moderne piscine; è un popolare centro congressuale con
numerose sale per congressi che possono ospitare fino a 1500
persone. È dotata di un casinò, un aeroporto sportivo e una marina
ben attrezzata. Nel suo entroterra, sui colli di Šavrinska brda, si
possono visitare antichi villaggi istriani (Padna, Krkavče, Koštabona,
Pomjan, Gažon), e non lontano dal litorale si trova Hrastovlje con la
bella chiesa della Santissima Trinità, affrescata con dipinti
tardogotici. Il Carso sloveno ha due facce, una di superficie e l’altra
sotterranea, a causa delle rocce calcaree che l’acqua erode creando
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all’esterno doline, canaloni, risorgive, fossi e tipiche conche (i polje


carsici, tra cui quelli di Planina e di Cerknica), mentre nel sottosuolo
ci sono grotte sotterranee e cavità in cui scorrono i fiumi; alcune
delle grotte sono aperte per le visite turistiche: le più frequentate
sono quelle di Postumia, di San Canziano, di Pivka e la Grotta nera.
Lipica è il luogo d’origine dei famosi cavalli lipiziani, e sede di una
antica scuderia. Oggi è un centro turistico con scuole di equitazione,
famoso per l'organizzazione delle tradizionali manifestazioni di sport
equestri. Anch’essa è dotata di un casinò. Nei tipici villaggi con case
di pietra ci sono cantine dove vengono serviti ottimi vini, soprattutto il
Teran, e lo squisito prosciutto crudo stagionato alla bora.
Lubiana ha una popolazione di appena 256 mila abitanti, ma è una
città a misura d'uomo: conserva il calore di una piccola località pur
avendo tutto quanto è presente nelle grandi capitali. È stata per
secoli un punto di incontro della cultura occidentale e di quella
orientale, e l'antico vi convive in armonia con il moderno: si sono
conservate tracce dei suoi cinque millenni di storia, dalla casa
romana di Emona al castello medievale, dalle facciate rinascimentali
e barocche ai portali ornati e ai tetti ricurvi. Lo stile Secessione
prevale nei numerosi edifici costruiti dopo il grande terremoto del
1895. Lubiana è una città di cultura: ospita teatri, musei e gallerie
d'arte, una famosa università, e vanta anche una delle società
filarmoniche più antiche del mondo. Nei mesi caldi caffè e trattorie si
«allargano» all'aperto, sulle rive della Ljubljanica e nelle piazze del
nucleo storico. Sono luoghi di ritrovo degli abitanti per il caffè
mattutino, o per una sosta dopo la visita al mercato centrale il
sabato, al mercatino dell'antiquariato la domenica e la sera per fare
quattro chiacchiere.
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Il Pohorje è un'area di circa 1000 chilometri quadrati coperta di


boschi di aghifoglie. È noto come zona di turismo invernale, con
attrezzati centri sciistici, e una fitta rete di sentieri alpini, molto amati
dagli escursionisti, dagli appassionati di mountain bike e di
equitazione, di parapendio, deltaplano e mongolfiera.
Ai suoi piedi sorge Maribor, il secondo centro della Slovenia, con
una popolazione di quasi centomila abitanti. Grande vanto della città
è la vite più antica del mondo, che da oltre quattrocento anni cresce
nel centro, presso la Drava, sulle cui sponde sorge il pittoresco ex
porto fluviale di Lent. La bella architettura del centro storico è ben
conservata. Gli abitanti di Maribor sono famosi per l’ospitalità. C’è
una intensa vita notturna, anche grazie al Casinò Maribor.
I vasti vigneti, che dalla periferia della città salgono lungo le colline
sono attraversati da oltre 50 chilometri di strade del vino, che
pullulano di mescite e centri agrituristici assai frequentati grazie agli
ottimi piatti casalinghi e al buon vino invecchiato in casa.
Le imponenti, ma accessibili Alpi Giulie, zona turistica in una regione
attraente e geograficamente compatta, collegano l'offerta delle
quattro località sviluppate turisticamente: Bled, Kranjska Gora,
Bohinj e Bovec con la valle dell'Isonzo. Buona parte dell’area si trova
dentro i confini del Parco nazionale del Triglav (Tricorno), uno dei
più estesi parchi naturali d'Europa, situato tra alte montagne
rocciose. È disseminato di gole profonde, abissi carsici di alta
montagna e piacevoli malghe, e vanta moltissime specie vegetali e
animali (tra cui camosci, stambecchi, urogalli, fagiani di montagna,
aquile e marmotte). Ai suoi margini orientali si trova Bled, con
l'omonimo lago in mezzo al quale c’è un isolotto su cui sorge una
chiesa del XVII secolo, e sulle cui rive, su una roccia a strapiombo si
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erge il castello medievale. Il lago di Bohinj e la zona di Bohinjska


Bistrica sono un paradiso per gli amanti della montagna, degli sport
acquatici e invernali. Lungo il fiume Idrijca le strade portano a
Cerkno e Idrija, patria della famosa tradizione del merletto, nota per
la sua secolare miniera di mercurio e il castello Gewerkenegg.
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UNO SGUARDO ALL’ECONOMIA

In base alle statistiche ufficiali per l’anno 2007, rispetto all’anno


precedente, la Slovenia ha registrato un aumento della crescita
economica (crescita del Pil) di 0,4 punti percentuali: in termini reali
una crescita del 6,1% (5,7% nel 2006), la più alta dal 1991. Il Pil in
termini nominali è passato da 30,45 miliardi di euro nel 2006 a 33,54
miliardi nel 2007 (aumento del 10,2%). La produttività nominale
(Pil/persone occupate nel settore) è calata, passando dal 4,5% al
3,3%. In termini di potere d’acquisto reale c’è stato un aumento del
9,6%, e nel 2007 il Pil pro capite è stato di 16.616 euro (nel 2006 era
pari a 15.167 euro). Per il 2008 l’Imad (Istituto per le analisi
macroeconomiche e lo sviluppo) prevede che raggiungerà i 17.939
euro. L’inflazione annuale media (misurata con l’Indice armonizzato
dei prezzi al consumo) nel 2007 ha raggiunto il 3,8%, e ha superato
il limite fissato dai criteri di Maastricht di un punto percentuale. È
aumentata di 1,3 punti percentuali rispetto al 2006, quando era stata
pari al 2,5%. Più in dettaglio, sono aumentati del 3,4% i prezzi dei
prodotti energetici e del 4,9% quelli dei servizi; quelli dei prodotti
alimentari e delle bevande sono aumentati invece del 7,1%.
Il tasso di disoccupazione è diminuito rispetto all’anno precedente,
passando dal 6,0% al 4,7% (rilevazione dell’Ufficio di statistica
sloveno secondo il metodo Oil). L’occupazione nel 2007 è
aumentata in termini reali di 1,2 punti percentuali, e la quota di
occupati ha raggiunto il 67,8%. I salari hanno registrato un
incremento reale pari al 2,3% (aumento nominale del 5,9%); nel
settore pubblico l’aumento reale è stato dello 0,5%, in quello privato
del 3,2%. Gli incrementi non sono stati omogenei, poiché nel settore
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della sanità e della sicurezza sociale i salari sono diminuiti, mentre


nel settore agricoltura hanno subito un aumento più elevato della
media. La struttura economica della Slovenia è da tempo quella
tipica dei paesi più industrializzati: si basa in larga parte sui servizi,
anche se l’industria manifatturiera svolge ancora un importante ruolo
nella formazione del Pil: i servizi contribuiscono per circa il 63,2%, il
settore industriale e quello dell’edilizia per il 34,7% e l’agricoltura per
il 2,1%. Le riserve in valuta estera del paese, al 31 dicembre 2007,
erano di 644 milioni di euro (mentre l’anno precedente erano ancora
5,3 miliardi di euro; tale diminuzione è dovuta all’adozione dell’euro
e all’entrata nell’Ue a partire dal 1° gennaio 2007). Il totale delle
riserve internazionali ammonta pertanto a 727,9 milioni di euro
(rispetto ai 5,4 miliardi di fine 2006), costituiti, oltre che dalle riserve
in valuta estera, da riserve in oro e dai Diritti speciali di prelievo
presso il Fmi..
Dal primo gennaio 2007, la Slovenia, unica tra i dieci paesi di nuova
adesione, è entrata nell’eurozona: secondo l’Agenzia Dun &
Bradstreet, dal punto di vista dello sviluppo economico si conferma
al primo posto tra i paesi di nuova adesione dell’Europa
centrorientale, ma deve continuare a combattere la corruzione,
nonostante il livello registrato negli ultimi anni sia considerato il più
basso tra quelli dei paesi dell’Europa centrorientale.

Esportazioni e importazioni
Il grado di apertura del paese al commercio internazionale e agli
investimenti esteri è buono. Nel 2007 l’interscambio commerciale è
stato pari a 40.872 milioni di euro, con un aumento del 16,5%
rispetto al 2006. Il saldo della bilancia commerciale è negativo (-
15

2102 milioni di euro), e il saldo negativo è in aumento (+ 518 milioni


di euro rispetto all’anno precedente). I comparti che maggiormente
hanno contribuito alle esportazioni sono: materiali non ferrosi, oli e
carburanti, dispositivi e macchinari elettrici, metalmeccanica e
componentistica, elettronica e componentistica, tessili e
abbigliamento, lavorazione del legno e mobili, prodotti in gomma e
plastica, autoveicoli e parti. I comparti più rilevanti tra le importazioni
slovene sono stati: oli e carburanti, macchinari, metalli e prodotti di
metallo, metalli non ferrosi, autoveicoli e parti, prodotti chimici
farmaceutici, abbigliamento e tessili, prodotti informatici e
apparecchiature elettriche, agroalimentare. Nel 2007 le importazioni
slovene sono state pari a 21.487 milioni di euro e le esportazioni a
19.385 milioni di euro. Nel primo semestre 2008 la crescita
dell’interscambio rispetto al primo semestre 2007 è stata pari al
9,6% (esportazioni +6,4%, importazioni +12,1%).
I primi cinque paesi partner negli interscambi sono sempre gli stessi,
e cioè Germania, Italia, Austria, Croazia e Francia, ma per la prima
volta la Croazia supera la Francia, che tra i primi cinque partner
registra la crescita meno consistente. A parte l’Austria, per tutti i
primi cinque partner le quote di mercato dell’ export verso la
Slovenia si sono ridotte, nonostante la crescita percentuale delle
esportazioni. Non parrebbe trattarsi di un fenomeno congiunturale,
poiché dai dati globali sull’import sloveno si evince che stanno
emergendo nuovi competitori, i quali possono contare su tassi di
crescita decisamente alti: si tratta di alcuni paesi dell’Ue, in
particolare la Repubblica ceca (+ 26,8%) e il Belgio (+ 20,5%), e
soprattutto di due paesi extraeuropei, la Federazione russa (+
37,3%) e la Corea del Sud, che registra un notevolissimo + 336,4%.
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La situazione di interscambio dei cinque principali paesi partner


commerciali aggiornata al primo semestre 2008 è la seguente:
La Germania, che nel 2007 ha registrato un interscambio con la
Slovenia pari a 7830 milioni di euro, ha confermato la propria
posizione di leader, anche se ne il suo export è quello cresciuto
percentualmente meno rispetto a Croazia e Italia. La sua quota di
mercato dell’export si è ridotta di un punto percentuale, toccando il
19,1%. L’interscambio è aumentato, anche se le esportazioni
tedesche verso la Slovenia registrano una crescita inferiore a quelle
slovene verso la Germania.
L’Italia (interscambio nel 2007 pari a 6489 milioni di euro, con un
export di 3927 milioni di euro e un import di 2562 milioni di euro) si è
rafforzata, pur rimanendo in seconda posizione, con un incremento
dell’export verso la Slovenia di circa il 14,6% in valore rispetto al
primo semestre dell’anno precedente. L’incremento delle
esportazioni italiane è stato il più alto percentualmente tra i primi
cinque partner, e si è ampliata la quota di mercato dell’export,
valutata al 18,3% rispetto al 17,9% del primo semestre 2007. Calano
del 4,1% le esportazioni slovene in Italia, che nel 2007 avevano
raggiunto i 2562 milioni di euro. Le forniture italiane verso la
Slovenia riguardano una gamma abbastanza vasta di prodotti, tra
cui macchinari (d’uso generale, d’uso specializzato, veicoli stradali),
oli e carburanti, apparecchi elettrici e per telecomunicazioni, metalli
e prodotti di metallo, prodotti tessili e abbigliamento. Vanno inoltre
considerati i prodotti alimentari, soprattutto frutta e ortaggi, e vari tipi
di pasta alimentare. Gli acquisti italiani riguardano in prevalenza
veicoli da trasporto, prodotti metallici, metalli non ferrosi,
17

apparecchiature elettriche, tessuti e prodotti tessili, abbigliamento e


alcuni prodotti siderurgici.
L’Austria (interscambio nel 2007 pari a 4193 milioni di euro, di cui
2684 di export e 1509 di import) rimane in terza posizione nel
commercio estero. L’interscambio commerciale (4193 milioni di euro
nel 2007) è cresciuto soprattutto a causa dell’aumento delle
esportazioni austriache (6,3%), mentre assai minore è l’aumento
delle esportazioni slovene (1,7%). Permane comunque il forte
squilibrio a favore dell’export.
La Croazia (interscambio nel 2007 pari a 2418 milioni di euro, di cui
849 milioni di euro di export e 1569 di import, aumentato del 9,9%
rispetto all’anno precedente) si è posizionata al quarto posto,
sebbene con un margine di 5 milioni di euro appena sulla Francia.
Nel primo semestre 2008 resta affiancata alla Francia, con un forte
squilibrio a favore della Slovenia, essendo il terzo paese di
destinazione delle esportazioni slovene. L’export è aumentato del
9,5%, l’import del 10,3%.
Per la Francia l’interscambio (nel 2007 pari a 2413 milioni di euro, di
cui 1151 di export e 1262 di import) nel primo semestre 2008 ha
riscontrato un’inversione di tendenza per la prima volta negli ultimi
tre anni: l’export francese registra una crescita assai superiore
(+12%) dell’import (+9,1%).,9%. Nel 2007 la Slovenia ha registrato
un notevole saldo positivo della bilancia commerciale con la Francia
(+111 milioni di euro), ma resta da valutare l’impatto
dell’importazione verso la Francia dei veicoli del gruppo Psa prodotti
in loco.
18

L’interscambio commerciale con l’Italia


Le forniture italiane verso la Slovenia sono in aumento (+14,6% nel
primo semestre 2008 rispetto al medesimo periodo dell’anno
precedente), e riguardano una gamma abbastanza vasta di prodotti,
tra cui macchinari (d’uso generale, d’uso specializzato, veicoli
stradali) apparecchi elettrici e per telecomunicazioni, metalli e
prodotti di metallo, prodotti tessili, abbigliamento, alcuni prodotti
siderurgici. Vanno inoltre rilevati i prodotti alimentari, soprattutto
ortaggi e frutta, nonché vari tipi di pasta alimentare. Le importazioni
italiane, con tendenza opposta (-4,1%) riguardano in prevalenza
veicoli da trasporto, prodotti metallici, metalli non ferrosi,
apparecchiature elettriche, tessuti e prodotti tessili, abbigliamento,
alcuni prodotti siderurgici.
In generale, l’interscambio commerciale bilaterale tra i due paesi è in
aumento dal 1999, e nel 2007 ha raggiunto 6489 milioni di euro. Il
saldo attivo nelle relazioni commerciali è sempre dell’Italia, che nel
2007 ha raggiunto 1365 milioni di euro, con un incremento del 9,3%.
Dal 1999, le esportazioni italiane aumentano dal punto di vista
quantitativo e del valore.
L’incremento del 2007, come quello dei due anni precedenti, denota
un salto qualitativo del nostro export, anche tenendo conto
dell’aumento dei prezzi in alcuni settori.
Il maggiore incremento in termini percentuali si è riscontrato in un
settore del tutto marginale, quello di perle, pietre preziose e
semipreziose e altri metalli preziosi, nel quale le esportazioni, che
nel 2007 erano aumentate di quasi il 27%, nel primo semestre 2008
sono cresciute di oltre il 32%; va segnalato inoltre il settore dei
lavorati in pietra, gesso, cemento, amianto, mica o materie simili che
19

nello stesso periodo si è incrementato del 15,9%. Rilevanti aumenti


si sono registrati anche per settori che incidono in maniera assai più
marcata per il nostro export, quali quello dei materiali da trasporto
(da 386,6 milioni di euro a 480,3 milioni); prodotti in pelle, cuoio e
pellicce, che passano da 23,3 milioni di euro del 2006 a 28,8 del
2007 e prodotti vegetali che passano da 96,2 a 118,2 milioni nel
2007. Anche il settore dei metalli ha registrato un significativo
aumento, passando da 595,6 milioni di euro nel 2006 a 717,5 milioni
nel 2007. Nel complesso, nei settori citati, nel 2007 si è registrata
una crescita delle esportazioni italiane superiore al 20%.
Per il primo semestre 2008, gli aumenti percentuali più rilevanti oltre
a quelli già citati si riscontrano nei settori degli strumenti di ottica e di
precisione (+30,5%), macchine e apparecchi (+17%), prodotti
chimici (+18,9%), e soprattutto nei settori dei prodotti minerali
(+54,6%) e dei grassi e oli animali e vegetali (+25,5%). Per quanto
riguarda i beni di consumo, buoni risultati nel settore calzature (-
13%), meno nel tessile (-2,4%).
Il valore del nostro interscambio riflette bene l’immagine dell’Italia
come partner commerciale. I prodotti italiani sono da sempre
conosciuti e apprezzati in Slovenia, anche in considerazione della
tradizionale propensione del consumatore sloveno a effettuare
acquisti nel nostro paese, e dell’effetto trainante delle nostre
emittenti da sempre molto seguite dagli sloveni. Inoltre i nostri beni
strumentali, soprattutto le macchine per la lavorazione del legno e i
macchinari per l’agricoltura, sono oltremodo apprezzati. Gli operatori
italiani vengono considerati affidabili, e questo produce una
notevolissima richiesta di contatti.
20

Tuttavia esiste ancora un alto margine per un miglioramento della


situazione; per esempio nel settore agroalimentare e in quello dei
beni di consumo la struttura della distribuzione slovena non
favorisce certo i nostri prodotti. Inoltre, il livello qualitativo dei prodotti
tende a essere medio-basso, sebbene i prezzi non siano affatto
inferiori a quelli praticati in Italia; infine, è del tutto assente la piccola
distribuzione. Questa situazione tende a riprodursi in tutto il settore
dei beni di consumo.
Ma i nuovi settori sui quali puntare dovrebbero essere quelli non
ancora maturi, per cui c’è ampio spazio di sviluppo, anche in
considerazione dell’impetuosa crescita che contraddistingue
l’economia slovena dell’ultimo quinquennio e che dovrebbero trarre
maggior vantaggio dai processi di razionalizzazione della pubblica
amministrazione. Si pensa soprattutto al settore dei servizi, ancora
trascurato dalle aziende italiane, ma destinato a crescere
ulteriormente; al settore del turismo, soprattutto termale, per il quale
è prevista un’ulteriore espansione; al settore dell’ambiente, che,
come nel resto d’Europa, assorbe sempre maggiori risorse
pubbliche e private.

Investimenti esteri
Tra i paesi dell’Europa centrorientale, la Slovenia rimane quello in
cui si registra il tasso più basso di investimenti esteri, anche se ciò
può essere in parte imputato alle sue limitate dimensioni (due milioni
circa di abitanti). Nel 2007 gli investimenti esteri sono stati quasi il
doppio di quelli all’estero (9,5 miliardi di euro contro 4,9 miliardi).
Vanno sottolineati il notevole grado di apertura verso gli investimenti
green field e i rilevanti limiti alle acquisizioni, come si può facilmente
21

desumere dall’esame dei riferimenti settoriali, geografici e sociali che


condizionano l’erogazione dei contributi finanziari previsti: la
creazione di un certo numero di posti di lavoro, la localizzazione
dell’investimento in un’area geografica depressa, l’apporto di know
how, l’investimento in determinati settori merceologici considerati
prioritari e altro. I limiti più rilevanti alle acquisizioni sono dovuti al
rallentamento delle privatizzazioni, più volte annunciate ma in larga
parte ancora da realizzare, e al conseguente ruolo dello stato
nell’economia, che agisce da freno all’ingresso di nuovi operatori in
mercati quali per esempio telecomunicazioni o banche. Dalle
dichiarazioni ufficiali emerge che i prossimi due anni dovrebbero
essere cruciali per la privatizzazione del settore bancario e
assicurativo; sul mercato dovrebbero arrivare la principale società
assicurativa slovena (Triglav), Telekom ed Nkbm (secondo istituto
bancario del paese). Inoltre è in corso un dibattito sul destino delle
Ferrovie slovene, cui è interessata la Deutsche Bahn, che
investirebbe 8,9 miliardi di euro nell’infrastruttura ferroviaria slovena.
Secondo quanto riportato dalla stampa, prevarrebbe l’idea
(innovativa per il mercato sloveno) di una struttura basata sul
modello della società per azioni, cui lo stato sloveno fornirebbe le
infrastrutture e la Db il capitale. Ma importante soprattutto è che la
parte tedesca nell’holding ferroviario sarebbe del 60%, la parte
statale slovena del 40%. La futura holding riunirebbe, oltre alle
Ferrovie, il porto di Capodistria e l’Intereuropa (logistica terrestre),
poiché negli asset da conferire da parte slovena sarebbero incluse le
quote statali del porto di Capodistria e d’Intereuropa.
Secondo gli ultimi dati resi disponibili dalla Banca di Slovenia, nel
2007 gli investimenti esteri nel paese hanno subito un forte rialzo
22

(+2621,1 milioni di euro rispetto al 2006, con un aumento


percentuale del 39,9%), raggiungendo il valore di 9542,9 milioni di
euro. Tra di essi, prevalgono quelli di società provenienti dai Paesi
dell’Ue, soprattutto Austria, Paesi bassi, Francia, Germania e Italia.
Anche la Svizzera è un investitore importante: con una quota
dell’11,1% occupa il secondo posto subito dopo l’Austria (44,7%).
Riguardo ai singoli paesi investitori, l’incremento più rilevante
riguarda gli investimenti austriaci, che aumentano del 94,3% rispetto
al 2006, raggiungendo un valore assoluto di 4264,0 milioni di euro;
tale incremento risulta ancora più significativo se si considera che
l’Austria era già il primo paese investitore, e che la sua quota di
mercato tocca oggi il 44,7% del totale degli investimenti esteri. Per
gli altri paesi, da rilevare la conferma al settimo posto, subito dopo
l’Italia, del Lussemburgo, che passa da 287,9 a 354,6 milioni di euro
(con una crescita percentuale del 28% nel 2007). Di segno opposto
gli investimenti provenienti da Repubblica ceca (-4,2%), Gran
Bretagna (-37,2%) e Stati uniti (-62,3%); per gli Stati uniti va
segnalata l’inversione di tendenza rispetto alla progressiva crescita
degli ultimi anni.
Nel 2007 l’Italia ha aumentato i suoi investimenti del 28% rispetto al
2006, passando da 377,4 milioni di euro a 483,0, e rimane in sesta
posizione con una quota del 5,1%; la flessione (5,5% nel 2006) è da
attribuire al notevolissimo incremento degli investimenti austriaci,
che hanno contribuito in modo determinante sia all’aumento totale
degli investimenti esteri in Slovenia (+39,9%), sia alle riduzioni delle
quote degli altri paesi.
I principali settori di investimento per l’Austria sono quello
finanziario, delle attività commerciali, della produzione di fibre, carta
23

e prodotti di carta, e degli immobili. La Svizzera ha investito


soprattutto nel settore chimico, i Paesi bassi nel settore della
produzione di gomma e prodotti in plastica, nonché in altre attività
commerciali. Gli investimenti francesi sono incentrati sulla
produzione di veicoli (Renault), rimorchi e semirimorchi e nelle
attività finanziarie. La Germania, che in pratica occupa la stessa
posizione della Francia, ha investito soprattutto nella rappresentanza
e nel commercio all’ingrosso, nella produzione di macchine e
attrezzature e nella produzione di televisori e telefoni. La maggiore
garanzia per gli investimenti esteri è data dall’adozione della
normativa europea di riferimento. Non vi è alcuna differenza di
trattamento tra operatori stranieri e nazionali in materia fiscale; la
pressione fiscale scenderà nei prossimi anni, poiché l’aliquota sui
redditi per le società è già passata dal 25% del 2006 all’attuale 22%,
e dovrebbe raggiungere il 20% nel 2010. Le nuove aliquote sono il
frutto del compromesso raggiunto in sede governativa in seguito al
dibattito sull’introduzione della flat tax (l’eliminazione dell'aliquota
progressiva in favore di un'imposta unica sul modello delle politiche
fiscali di alcuni paesi dell'Est e di quelli baltici è stata molto
contestata e lasciata cadere). Nel 2006 è stata creata una nuova
agenzia governativa per la promozione degli investimenti esteri, la
Japti, che nel marzo 2007 ha aperto un ufficio a Milano.

La presenza italiana in Slovenia


Va sottolineato che gran parte degli operatori italiani presenti in
Slovenia ha scelto di operare nel paese attraverso società
partecipate (o di cui si possiede la totalità del pacchetto azionario) di
diritto sloveno. Tali società utilizzano sempre più spesso gli istituti
24

bancari sloveni, che costituirebbero perciò il veicolo ideale di


promozione di alcuni strumenti di sostegno; inoltre, non va
dimenticata la sensibile presenza nel settore di gruppi italiani, quali
Intesa-SanPaolo ed Unicredit (attraverso Bank Austria
Creditanstalt), né che in questo caso è evidente la convergenza di
interessi tra istituzioni italiane e operatori sloveni. La presenza
italiana può essere suddivisa in tre tipologie di impresa, che
costituiscono fasi diverse di un tipico «ciclo di vita»: le imprese che
non hanno mai operato in Slovenia ma puntano a una penetrazione
commerciale e cercano soprattutto liste di importatori sloveni nei
diversi settori; quelle che, dopo aver operato in Slovenia per cinque-
otto anni come esportatrici, decidono di aprire una società mista
(normalmente nella forma della Doo-Srl) con l’importatore sloveno di
fiducia (di solito l’investimento è molto esiguo); le imprese presenti in
Slovenia da più tempo, attive, ben integrate, dotate di contatti con
l’impresa locale. In generale, i dati più recenti segnalano la presenza
di capitale italiano in numerose aziende slovene, ma è difficile
appurare quante di queste siano effettivamente operanti. Si può però
parlare di presenza italiana (attraverso controllate o filiali) in più di
100 imprese slovene, con un totale di circa 4000 addetti, che
operano nei seguenti settori: bancario, tessile, distribuzione
abbigliamento, produzione pelletteria, macchine lavorazione pelle e
componentistica, produzione occhiali e montature, distribuzione gas
naturale, commercio, produzione zucchero, produzione di macchine
agricole e componentistica, motori, distribuzione caffè torrefatto,
costruzioni civili, distribuzione stampa, semilavorati in legno, mobili,
materiale ferroviario e rotabile, produzione apparecchi
25

elettromedicali, prodotti chimici, distribuzione componentistica auto,


eccetera.
Citiamo inoltre le acquisizioni e gli insediamenti italiani nel paese:
- Il gruppo Oviesse ha aperto nel 2008 i primi tre punti vendita (a
Ptuj, Nova Gorica e Celje), e altri dovrebbero essere inaugurati
prossimi mesi.
- Sempre nel 2008, la Kyma srl ha aperto uno stabilimento a
Sezana attraverso la controllata Kyma doo, per la produzione di
ondulatori.
- Il gruppo Vidoni spa (costruzioni) ha creato nel corso del 2007
una società a Podnanos.
- Il gruppo Eurospin dispone di una rete piuttosto estesa di
supermercati.
- Il gruppo Bonazzi è presente in Slovenia nel settore tessile-fibre
dal 1993. Attraverso la Julon dd (oltre 500 dipendenti e
partecipazione del 75%) controlla tre stabilimenti.
- Safilo Group si è costituita come società slovena al 100% sotto il
nome di Carrera Optyl doo, azienda del settore ottico, presente
in Slovenia dal 1992 con 1300 dipendenti.
- Il gruppo Eni nel 1994 ha costituto con Geoplin la società
Adriaplin doo, che nel 1999 ha acquistato la società slovena
Slovenski plinovodi di Nova Gorica e si è convertita nella più
importante azienda privata di distribuzione gas in Slovenia (i suoi
investimenti superano i 25 milioni di euro).
- L’Acegas-Aps di Trieste e Padova ha stipulato un accordo con la
società Petrol (l’azienda slovena principale di distribuzione
energetica) per la realizzazione di un gasdotto per le località
costiere della Slovenia e per la gestione del servizio gas.
26

- Generali Group è presente in Slovenia dal 1997 attraverso


l’azienda slovena di assicurazioni (controllata al 53%) Generali
Zavarovalnica dd.
- La Società Bat srl si è costituita come società slovena al 100% a
ottobre 2002, creando così la Società di diritto sloveno
Eurofinance doo (settore consulenza finanziaria e aziendale).
- Nel 2002 ha avuto luogo l’acquisto da parte dell’allora San Paolo
Imi del 62 % di Banka Koper. Il gruppo Intesa San Paolo detiene
attualmente oltre il 90% della banca.
- La Technical srl (stampaggio metalli) ha costituito nel 2003 una
joint venture con la slovena Prometal di Sezana per la
produzione di ferramenta per l’industria del mobile.
- La società italiana Gbr spa (rivestimenti per autovetture) ha
costituto nel 2004 una joint venture con il gruppo Prevent dd, il
più importante produttore sloveno di sedili e rivestimenti tessili
per auto.
- La Sol spa, nel 1993, ha costituito una joint venture (Spg-Sol Plin
Gorenjska doo) per la produzione di gas tecnici con l’azienda
slovena Tpj doo. Nel corso del 2006 ha ampliato i suoi
stabilimenti, inaugurandone uno nuovo.
- Tramite l’acquisizione di Bank Austria Creditanstalt, realizzata
nel 2005, il gruppo Unicredit dispone di una diffusa rete di
sportelli nel paese.
27

Principali indicatori macroeconomici (valori in euro)


2007 2008 2008
(1) (2)
Pil nominale (in miliardi di euro) 33,5 36,3
Pil reale (var%) 6,1 4,2 4,4
Produttività (var%) 3,3 3,3 3,3
Tasso di inflazione (%) 3,8 5,6 5,2
Consumi privati (var%) 3,1 3,2 -
Consumi pubblici (var%) 1,4 2,6 -
Investimenti fissi lordi (var%) 17,8 7,2 -
Domanda interna (var%) 6,9 4,2 -
Tasso di cambio (valuta loc. per euro) - - -
Debito estero (% sul Pil) 102,7 - 102,2
Debito estero lordo (in miliardi di euro) 34,4 - 37,1
(1) dati di previsione di Banca di Slovenia
(2) dati di previsione dell’Istituto per le analisi macroeconomiche e lo
sviluppo (IMAD)
Fonte: ICE
28

PUBBLICITÀ

www.expatsebooks.com
29

IL SISTEMA FINANZIARIO

Dal 1° gennaio 2007 l’euro è la valuta nazionale anche in Slovenia,


per i pagamenti in contanti e non. I pagamenti con carte di credito e
di pagamento sono possibili dappertutto, attraverso i terminali Pos.
Si può operare con le carte MasterCard, Maestro, Visa, Visa
Electron, Amex e Diners, nonché con le carte nazionali Activa e
Karanta. I contanti si possono prelevare dai bancomat di diverse
banche, sparsi in tutto il paese. I prelievi sono possibili anche con le
carte Mastercard e Visa, Maestro, Cirrus e Visa Electron Plus,
bisogna però controllare prima se sugli sportelli bancomat ci sono i
relativi adesivi. Presso le banche si possono cambiare soldi e
assegni, aprire conti, disporre bonifici e utilizzare altri servizi. Di
regola le banche sono aperte dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e
dalle 14 alle 17, il sabato solo quelle di turno, tra le 9 e le 12.

Conti correnti in Slovenia e all’estero


I non residenti possono aprire conti correnti in valuta locale o
straniera con banche autorizzate dopo aver provato la propria
identità. I residenti possono mantenere conti correnti all’estero nel
caso si tratti di banche, persone fisiche con residenza temporanea in
Slovenia (visto o permesso di soggiorno per sei mesi), persone
fisiche con residenza permanente in Slovenia (visto o permesso di
soggiorno per più di 6 mesi), missioni diplomatiche o rappresentanze
consolari della Repubblica di Slovenia, residenti che svolgono servizi
di trasporto internazionale di beni e passeggeri e compagnie di
assicurazione
30

I residenti possono aprire conti in valuta straniera dopo aver provato


la propria identità (in accordo alla Legge sulle transazioni con
l’estero e quella sulla prevenzione del riciclaggio di denaro) e
depositare importi di denaro illimitati con banche autorizzate.
Residenti e non residenti (persone fisiche) sono obbligati a
dimostrare la propria identità in caso di depositi o prelievi che
eccedono il limite stabilito dalla normativa sulla prevenzione del
riciclaggio di denaro (12.500 euro).
Le operazioni con l’estero sono soggette al controllo della Banca di
Slovenia, del ministero delle Finanze, delle Autorità doganali, e
dell’Ispettorato per le operazioni con l’estero. I residenti sono
obbligati a fornire alla Banca di Slovenia e al ministero delle Finanze
tutte le informazioni richieste sulle transazioni di capitale nei modi
previsti dall’articolo 53 della stessa legge (controllo delle scritture
contabili e di altre documentazioni commerciali).

Il sistema bancario
Il 31 dicembre 2007 in Slovenia operavano venti banche, altre tre
erano affiliate a banche straniere e tre uffici di rappresentanza di
istituti bancari stranieri in Slovenia. Inoltre erano attive tre casse di
risparmio, tre filiali di istituti di credito statali Aea e 190 istituti di
credito di stato che hanno dichiarato operazioni in Slovenia. Dal
1994 il numero delle banche si è ridotto costantemente.
Secondo un rapporto del «Banker magazine» tre banche slovene
sono tra le mille migliori del mondo: la Nova ljubljanska banka (Nlb)
si è classificata al 419° posto, la Gorenjska banka all’824° e la Nova
31

kreditna banka Maribor al 906°. La Nlb è di gran lunga la più grande


banca sul mercato e l’unica in espansione all’estero.
La percentuale delle quote di capitale detenute da stranieri nel
settore bancario è aumentata nel 2001 con l’acquisizione della Skb
da parte della Societé Générale di Parigi e l’acquisto di una
partecipazione nella Banka Koper da parte di San Paolo Imi. Nella
prima metà del 2002 la San Paolo Imi ha aumentato la sua quota
nella Banka Koper. Alla fine del 2006, circa il 37,7% del capitale
delle banche in Slovenia era detenuto all’estero.
La Banca Centrale di Slovenia (BCS) ha avviato una serie di riforme
per liberalizzare i flussi di capitali, e più in generale per favorire lo
sviluppo del sistema finanziario. Gli indicatori sono in miglioramento:
la percentuale dei Npl è scesa sotto il 3% del totale dei crediti, Roa
e Roe sono in aumento.

Le transazioni di capitale con l’estero


La normativa di riferimento è costituita dalla Legge sulle operazioni
in valuta con l’estero (Zakon o deviznem poslovanju), in vigore dal 1°
settembre 1999. La legge disciplina: le operazioni tra residenti e non
residenti effettuate tramite sistemi di pagamento nazionali o stranieri;
operazioni tra residenti effettuate con mezzi di pagamento esteri o
con oggetto straniero; i trasferimenti unilaterali di capitale da o in
Slovenia che non costituiscono operazione tra residenti e non
residenti.
Per quanto riguarda i pagamenti correnti verso paesi stranieri, sono
privi di restrizioni, salvo l’adempimento degli oneri fiscali, come pure
quelli effettuati da paesi esteri per obbligazioni inerenti investimenti
32

di capitale straniero in Slovenia e trasferimento dei profitti generati


da tali investimenti.
Gli investimenti diretti compiuti con lo scopo di stabilire rapporti
economici durevoli e un’effettiva influenza sulla direzione di una
società o di altro soggetto economico, ovvero gli investimenti diretti
da parte di stranieri e la costituzione di società, sono soggetti alla
legge sugli Investimenti esteri (Gazzetta Ufficiale Repubblica
Slovena ULRS 30/93 e 32/93) e alla Legge sulle società (ULRS
30/93 e successive modificazioni).
Gli investitori stranieri possono impegnarsi in joint venture
(contrattuali o societarie), società a capitale interamente straniero e
concessioni per lo sfruttamento di risorse naturali o beni d’uso
comune. Gli investimenti diretti di non residenti sono liberi da
restrizioni ma alcune aree di investimento sono proibite e in altre la
partecipazione dei non residenti è limitata o soggetta a particolari
condizioni (per esempio l’approvazione dell’autorità competente).
Non sono ammessi investimenti esteri (cioè a capitale interamente
straniero) nei seguenti settori: assicurazioni, industria militare, mass
media, trasporti, comunicazioni e telecomunicazioni, pubblicità.
La partecipazione societaria di non residenti è sottoposta
all’approvazione della competente autorità per quanto riguarda le
società per investimenti finanziari (al massimo 20%) e le società
d’investimento autorizzate (al massimo 10%); l’acquisizione
straniera di più del 25% della quota di società privatizzate è
sottoposta all’approvazione dell’autorità competente.
Esistono limitazioni alla partecipazione di capitale straniero riguardo
alle società di revisione contabile (vedi oltre), alle società di
brokeraggio (massimo 24%), alle società per investimenti finanziari
33

(massimo 20%), alle società d’investimento autorizzate (massimo


10%), ai media (massimo 33%), alle banche (con l’approvazione
della Banca di Slovenia per ottenere una quota qualificata di diritto al
voto) e alle assicurazioni (partecipazione con previa autorizzazione).
In base alla nuova Legge sulla revisione (Zakon o revidiranju) del
2001, i titolari di azioni, che detengano una quota del capitale
sociale pari almeno al 75% e siano nella stessa misura legittimati
all’amministrazione devono essere società di revisione autorizzate,
slovene o aventi sede in stati membri dell’Unione europea. Le
società di revisione aventi sede in stati non appartenenti all’Unione
europea possono essere titolari di azioni delle società di revisione se
ricorre la condizione di reciprocità con lo stato in cui la società ha
sede. 
La registrazione di investimenti diretti stranieri o la costituzione di
società interamente o parzialmente a capitale straniero è soggetta
alle medesime regole vigenti per le società slovene: entro 30 giorni
dall’operazione che costituisce l’investimento diretto i residenti
devono registrarlo (insieme a tutte le eventuali modifiche) nel
Registro degli investimenti esteri. Per acquisire lo status legale, tutti i
tipi di investimento (costituzione di società, joint venture,
acquisizione di quote) devono essere registrati presso il tribunale
competente che curerà di informare il ministero per le Relazioni
economiche e lo Sviluppo.
Il rimpatrio dei profitti è libero, dopo aver provveduto al pagamento
delle imposte.
34

Titoli mobiliari e transazioni bancarie


I residenti possono acquistare o vendere titoli mobiliari all’estero
soltanto mediante soggetti autorizzati, come pure i non residenti, che
sono obbligati ad aprire dei depositi a custodia presso banche
autorizzate per operazioni di investimento titoli.
I residenti possono condurre transazioni con non residenti senza
alcuna restrizione, ma sono tenuti a informare la Banca di Slovenia,
che indicherà il modo in cui i residenti devono intraprendere le
operazioni di credito con i non residenti.
Banche autorizzate possono concedere crediti in valuta straniera ai
residenti per finanziare importazioni di beni o servizi o adempiere
alle proprie responsabilità nei confronti di soggetti stranieri. La
Banca di Slovenia stabilisce le condizioni per la concessione di
crediti (in valuta straniera) a residenti in ipotesi diverse a quelle
indicate al punto precedente.
La Slovenska izvozna druzba (Slovenia export corporation) può
concedere crediti in valuta straniera per finanziare capitale circolante
netto a condizione che venga utilizzato per pagamenti transnazionali
o per rifinanziare crediti all’esportazione
35

COSTO DELLA VITA

Per quanto riguarda il costo della vita, innanzitutto va detto che la


maggior parte delle entrate viene utilizzata per l’acquisto di beni di
consumo (84,3%) e per i costi relativi all’abitazione (12,2%). Il
restante 3,5% va a coprire altre spese.
La maggior parte delle spese sostenute per beni di consumo va in
trasporti e comunicazioni (25,7% circa), incluso e il mantenimento di
autoveicoli, l’acquisto di biglietti di mezzi pubblici eccetera. Il 17,4%
copre le spese per l’acquisto di generi alimentari e bevande
analcoliche. Una larga percentuale della spesa copre i costi di
mantenimento dell’abitazione (affitto, gestione quotidiana, luce,
acqua, gas, telefono eccetera). Per le attività ricreative e culturali se
ne va l’8%, mentre l’acquisto di capi di abbigliamento e di calzature
assorbe il 7,6% del totale.
Potete farvi da soli un’idea di quello che offre un supermercato
(www.mercator.si/trgovina/seznam_izdelkov.asp), un ristorante
(www.jurman-sp.si/Katalog.asp?CatalogueGroupID=91), una
pizzeria (www.foculus.com/offer.asp).
Nelle tabelle che seguono sono indicati i prezzi medi di cose di uso
quotidiano (a novembre 2008). Lo stipendio netto mensile di un
dipendente è di 916 euro al mese.

In negozio

Riso [kg] 2,45


Pane bianco [kg] 1,88
Cornetto [al pezzo] 0,73
36

Pasta all’uovo [kg] 2,54

Biscotti [kg] 7,13


Pollo [kg] 3,46
Manzo [kg] 7,49
Vitello [kg] 14,75
Maiale [kg] 5,15
Salsicce [kg] 6,20
Mortadella [kg] 7,50
Salame [kg] 13,46
Merluzzo congelato [kg] 7,71
Tonno in scatola sott’olio [kg] 16,21
Uova [al pezzo] 0,1648
Latte fresco [l] 0,76
Yoghurt [kg] 2,61
Formaggio fresco [kg] 4,52
Emmental [kg] 10,69
Olio di girasole [l] 2,35
Burro [kg] 7,57
Mele [kg] 1,28
Uva bianca [kg] 2,08
Limoni [kg] 1,83
Arance [kg] 1,42
Banane [kg] 1,06
Patate [kg] 0,55
37

Cipolle [kg] 0,73

Lattuga [kg] 1,58


Pomodori [kg] 1,87
Cavolfiore [kg] 1,83
Miele [kg] 6,86
Marmellata [kg] 3,23
Cono gelato [al pezzo] 1,10
Zucchero [kg] 0,81
Succo d’arancia [l] 0,95
Coca cola [l] 0,75
Caffè [kg] 7,41
Vino bianco di qualità [l] 2,27
Birra bionda [l] 1,52
Sigarette occidentali [al pacchetto] 2,20
Marlboro [al pacchetto] 2,60
Giaccone da uomo imbottito [al pezzo] 137,10
Impermeabile da donna [al pezzo] 173,43
Maglietta di cotone per bambino [al pezzo] 7,75
Camicia da uomo a maniche lunghe [al pezzo] 47,71
Lavaggio a secco abito da uomo [giacca e pantaloni] 12,16
Scarpe di pelle da uomo [al paio] 87,12
Scarpe di pelle da donna [al paio] 72,40
Risolatura scarpe [al paio] 16,53
38

In casa

Acqua [m3] 0,5550


Svuotamento pozzo nero [m3] 1,0740
Smaltimento rifiuti [m3] 17,1411
Olio combustibile [l] 0,663
Elettricità ore diurne [kwh] 0,11885
Elettricità ore notturne [kwh] 0,07299
Metano [sm3] 0,7845
Lavatrice [al pezzo] 472,07
Frigorifero a due porte [al pezzo] 467,03

Su strada
Renault clio [al pezzo] 11.026,46
Vw polo [al pezzo] 12.085,36
Scooter 50 [al pezzo] 2.059,14
Bicicletta da donna 26 rapporti [al pezzo] 175,77
Assicurazione auto obbligatoria 31-40 kw senza
324,97
riduzioni
Benzina senza piombo 95 ottani. [l] 0,923

Gasolio [l] 0,996


Tagliando annuale automobile 32,12
Parcheggio all’aperto [2 ore] 2,13
Biglietto autobus urbano [1 corsa] 1,04
39

Abbonamento mensile treno per lavoratori, seconda


111,36
classe (50 km)
Taxi fino a 5 km, tariffa diurna [km] 1,21

Posta, telefono e altro

Francobollo per lettera [al pezzo] 0,2700


Telegramma [a pagina] 6,3000
Pacco postale 2-5 kg [al pezzo] 5,9213
Chiamata telefonica extraurbana [1 min.] 0,0275
Chiamata telefonica internazionale [1 min.] 0,1153
Abbonamento telefono [al mese] 11,12
Abbonamento televisione [al mese] 11,00
Quotidiano [a copia] 0,95
Settimanale [a copia] 1,80
Carta di credito [costo annuale] 15,71

Nei locali

Pasta al ragù 5,91


Menu completo (primo, secondo, dessert) 7,96
Pizza classica grande 5,82

Insalata 2,65
Gelato 3,18
Coca cola [2,5 dcl] 1,83
Caffè espresso 1,15
40

Vino [l] 11,26

Albergo, stanza singola con prima colazione + imposta


90,61
di soggiorno [a notte]
Taglio capelli per uomo 12,82
Taglio e piega per donna 27,10
Biglietto cinema, tariffa serale 4,69
Biglietto teatro 13,34
Biglietto stadio (football, basket pugilato) 8,41
Abbonamento mensile palestra per tutto il giorno 55,82
Fonte: Ufficio statistico della Repubblica di Slovenia
41

E ADESSO PARTIAMO

Imparare la lingua
Anzi, prima di partire, se stiamo espatriando, potremmo cercare di
impratichirci con la lingua. Oltre ai numerosi corsi tradizionali e per
pc reperibili nelle librerie specializzate, possiamo avvalerci dei molti
strumenti offerti gratis on line (per esempio www.allisatys.com
propone un corso abbastanza efficace, e su alcuni siti e portali
dedicati alla Slovenia si trovano dizionari e manuali di grammatica).
Potremo poi proseguire una volta in loco: per esempio a Lubiana il
Centro per lo sloveno (www.centerslo.net) offre soluzioni per tutti i
gusti e tutte le tasche, dal corso intensivo di sopravvivenza che dura
una settimana e fornisce le basi a corsi di durata trimestrale,
semestrale e annuale, corsi di perfezionamento e di cultura. Ora non
abbiamo più scuse: in viaggio!

Ingresso in Slovenia e permessi di soggiorno


Se siete cittadini italiani per entrare in Slovenia è sufficiente la carta
d’identità indipendentemente dal motivo del viaggio, ma in ogni caso
è meglio essere in possesso di un passaporto valido.
I cittadini degli stati membri dell'Unione europea, dei paesi Efta,
nonché, tra l'altro, di Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Estonia,
Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia e Slovacchia non hanno
bisogno di un visto per un soggiorno inferiore a tre mesi.
Dopo l'arrivo in Slovenia, se non si risiede in albergo, bisogna
registrarsi al più vicino posto di polizia entro tre giorni dall'arrivo. Per
periodi di residenza superiori a tre mesi è necessario registrarsi
presso l’autorità competente. I minori vengono registrati dai genitori.
42

Ci si registra al proprio indirizzo di residenza, presentando la carta di


identità o il passaporto, oltre ai documenti attestanti il diritto di
abitare all’indirizzo indicato (contratto d’affitto o di acquisto), e
dimostrando di poter contare su redditi regolari (pensione, impiego o
altro) e sull’assicurazione sanitaria obbligatoria. Il permesso di
soggiorno è valido per un anno con possibilità di rinnovo. Eventuali
variazioni di residenza o l’intenzione di abbandonare definitivamente
il paese vanno pure comunicati. Con la richiesta del permesso di
residenza viene assegnato a ciascuno il codice Emšo (equivalente al
nostro codice fiscale) necessario per i rapporti con il fisco, con le
banche e per tutti i rapporti di affari. Dopo aver ricevuto il codice
Emšo le comunicazioni di cambio di indirizzo e altre variazioni
possono essere effettuate on line tramite il portale governativo.
Quando si fa richiesta del permesso di residenza, la residenza
rimane valida nel paese di provenienza sino a quando la richiesta
non viene accolta. Per ulteriori informazioni, rivolgersi alla Direzione
per la migrazione del ministero dell’Interno sloveno. Gli uffici
amministrativi sono aperti dal lunedì al venerdì e il primo sabato di
ogni mese.
Ai cittadini degli stati membri dell’Ue non è richiesto permesso di
lavoro.
Come negli altri paesi membri dell’Ue l’introduzione di merci è libera,
e i regolamenti vigenti sono quelli comunitari. Le restrizioni
riguardano l’introduzione di bibite alcoliche e di tabacchi, su cui oltre
un certo limite si paga l’imposta sul consumo. Ogni maggiorenne
può importare in Slovenia, senza pagare le tasse, 200 sigarette o 50
sigari o 250 grammi di tabacco, un litro di bevande superalcoliche
(contenuto alcolico oltre il 22% vol.) o due litri di bevande con
43

contenuto alcolico fino al 22% vol. o di spumante, nonché due litri di


vino fermo; 50 grammi di profumi e 0,25 litri di eau de toilette fino a
un valore complessivo di 175 euro.

Portare animali in Slovenia


Tra i paesi membri dell’Ue, cani e gatti (spostamenti non
commerciali di animali domestici, quando gli animali rientrano con il
proprietario nel loro paese di residenza) per il passaggio del confine
necessitano del passaporto con l’attestato di vaccinazione
antirabbica; gli animali dovranno inoltre essere facilmente
identificabili (chip elettronico o tatuaggio). Per alcuni paesi membri
dell’Unione europea (Gran Bretagna, Irlanda e Svezia) sono in
vigore regolamenti particolari. Per gli altri animali domestici (roditori,
rettili, anfibi, pesciolini d’acquario, uccelli decorativi e altro), le regole
variano da un paese all’altro, vale la pena perciò di informarsi in ogni
singolo paese o contattare la Veterinary Administration of the
Republic of Slovenia (e-mail: vurs@gov.si)

Trasferire la macchina in Slovenia


Il principio della libera circolazione delle persone è una della pietre
miliari della Unione europea. Quindi sono state introdotte regole
pratiche per garantire ai cittadini degli stati membri una circolazione
agevole nei paesi membri: esiste una serie di regole comuni per il
riconoscimento reciproco delle patenti di guida, delle assicurazioni
automobilistiche, della possibilità di registrare i propri veicoli in un
altro paese membro. Se si desidera importare un veicolo per oltre
sei mesi bisogna sottoporlo alla procedura di controllo di conformità
con i regolamenti della Repubblica di Slovenia. Il Certificato di
44

conformità è essenziale per la registrazione. Su ogni veicolo


importato in Slovenia si paga una tassa, calcolata sulla base della
massa minima del veicolo, attestata nel Certificato di conformità.
Oltre al Certificato di conformità e alla certificazione dell’avvenuto
pagamento della tassa, sono necessari la polizza di assicurazione e
il libretto di circolazione, da cui risulti l’effettiva proprietà del veicolo. I
costi di registrazione per ottenere il certificato di registrazione che
autorizza il veicolo a circolare dipendono dal tipo di veicolo e sono
legati alla assicurazione e al test di adeguatezza alla circolazione
(se necessario). Comprendono le spese per le targhe, il certificato di
circolazione e le spese amministrative. Per circolare sulle autostrade
slovene è necessario dotarsi di un bollino (vedi capitolo: Arrivare e
viaggiare in Slovenia).
Le patenti di guida rilasciate da paesi della Unione europea vengono
riconosciute senza difficoltà dagli altri paesi membri. Chi desidera
guidare in Slovenia, come negli altri paesi membri esteri, per oltre
sei mesi, deve richiedere prima di partire la Patente di guida
internazionale (International driving permit) presso l’Associazione
automobilistica del proprio paese. Per ottenerla è necessario esibire
la propria patente in corso di validità e una foto tessera. Di solito non
costa molto, ma per essere valida deve essere accompagnata dalla
patente originale.
L’automobile può essere assicurata in qualsiasi paese dell’Unione,
purché la compagnia assicuratrice sia riconosciuta in Slovenia, e
l’assicurazione è valida in qualsiasi paese dell’Ue,
indipendentemente da dove avvengano eventuali incidenti.
45

Assistenza sanitaria e salute


Per i cittadini italiani è garantita dal tesserino sanitario, la Tessera
europea di assicurazione malattia (Team), che dà diritto alle
necessarie cure. Le prestazioni vengono erogate in base al principio
di parità con i cittadini del paese ospitante.
Quando si ha un rapporto di lavoro in Slovenia, l’inserimento nel
sistema sanitario obbligatorio si basa sul versamento dei contributi
percentuali alla retribuzione. Il sistema sanitario obbligatorio copre
anche i familiari che non possano usufruirne ad altro titolo.
Comprende l’assicurazione per malattie e infortuni intervenuti in
orario extralavorativo, l’assicurazione contro infortuni intervenuti
durante l’attività lavorativa e le malattie professionali. Il sistema
sanitario obbligatorio copre la maggior parte dei rischi per la salute,
ma non tutti e non completamente. Oltre al sistema sanitario
obbligatorio, previsto dall’Istituto sloveno per l’assicurazione
sanitaria, si può anche stipulare un’assicurazione sanitaria
volontaria, fornita da compagnie di assicurazione per ottenere
maggiori garanzie. Ciascuno deve decidere in autonomia se
stipulare un’assicurazione sanitaria volontaria, ma è consigliabile
assicurarsi per i servizi sanitari non coperti appieno dal servizio
sanitario obbligatorio.
Va segnalato che in Slovenia non esistono cliniche o ospedali privati
a eccezione del Centro chirurgico di Rozna Dolina (tel
386.61.274.222). Gli ospedali pubblici sono di buon livello. Quando
ci si reca a una visita medica è necessario presentare il tesserino
sanitario. Quanto alle cure dentistiche, secondo un’indagine
condotta di recente da un istituto specializzato europeo, rispetto ad
altri paesi membri dell’Ue la Slovenia è nella media del livello
46

europeo, e la prima classificata tra i nuovi paesi membri. Le cure


dentistiche sono a carico del sistema sanitario pubblico.
Per maggiori informazioni: www.zzzs.si; www2.zav-triglav.si;
www.vzajemna.si; www.adriatic-slovenica.si; www.coris.si

Numeri utili
Centro chirurgico di Rozna Dolina : 386.1.477.94.00
Ospedale di Lubiana (Klinici center): 386.1.522.50.50; urgenze :
386.1.543.14.08.
Studio medico Barsos (privato) : 386.1.252.73.00.

Arrivare e viaggiare in Slovenia


Aerei
La compagnia aerea nazionale è Adria Airways, che tramite linee
regolari collega Lubiana con le maggiori città europee: Barcellona,
Francoforte, Monaco di Baviera, Vienna, Roma, Zurigo, Bruxelles,
Parigi, Londra-Gatwick, Birmingham, Dublino, Manchester,
Amsterdam, Copenaghen, Mosca, Spalato, Sarajevo, Skopje,
Ohrida, Tirana, Tel Aviv, Podgorica, Priština e Istanbul. Numerosi
altri vettori offrono voli regolari per la Slovenia: Austrian Airlines,
Swissair/Sabena, Aeroflot, Avioimpex, Montenegro Airlines, Croatia
Airlines, Czech Airlines.
Diversi club aerei offrono in Slovenia voli panoramici. In pratica, da
tutti gli aeroporti è possibile volare per tutta la Slovenia in quanto
tutti gli aeroporti sloveni sono raggiungibili in un'ora di volo. Gli
aeroporti hanno in genere delle linee già stabilite, si può però anche
scegliere un volo secondo i propri desideri. Così i voli sulla valle del
fiume Krka e sui dintorni di Novo Mesto sono parte tradizionale
47

dell'offerta dell'aeroporto di Novo Mesto, la vista della regione tra


Slovenj Gradec, Celje e Velenje viene offerta dall'aeroporto di
Slovenj Gradec, mentre dal più antico aeroporto sloveno di Divača,
vi conducono oltre la regione carsica verso il lago intermittente di
Cerkno e sulla capitale Lubiana, da qui sul fiume Sava fino ai laghi di
Bled e di Bohinj, poi sull' Isonzo fino a Plezzo, Tolmino e Solkan,
infine oltre Nuova Gorizia e Sesana indietro fino a Divača. I prezzi
dei voli panoramici dipendono dalla loro lunghezza e dal genere
degli aerei.

Traghetti
Da marzo a ottobre o all'inizio di novembre, il Principe di Venezia, un
catamarano di 39 metri fa servizio tra Venezia e la costa slovena. La
Venezia Lines fa un servizio di catamarani veloci tra Venezia e
Portoroz (Portorose)/Piran (Pirano).
In estate la Trieste Lines ha un collegamento di aliscafi tra Trieste,
Piran (Pirano), Poreč (Parenzo) and Rovinj (Rovigno). Portorož
(Portorose) è il principale porto della Slovenia.

Treni
La rete ferroviaria è soddisfacente, i tempi di viaggio però sono
abbastanza lunghi, più che in Italia (ma i ritardi sono molto rari). Per
quanto riguarda i collegamenti con l’Italia, ne esiste uno giornaliero
con l’Euronotte Venezia. I collegamenti interni tra le grandi città e i
paesi sono regolari e abbastanza frequenti e i treni sono confortevoli
e dotati di aria condizionata.
48

Autobus
Esistono numerose compagnie e linee internazionali di autobus che
collegano la Slovenia con il resto d'Europa. Sono disponibili linee di
autobus che collegano Lubiana e Capodistria con Trieste. Per
quanto riguarda i collegamenti interni, le corse sono frequenti ed
economiche, e la rete raggiunge tutti gli angoli del paese. L'autobus
è l'unico modo pratico per raggiungere Bled e Bohinj, le Alpi Giulie e
gran parte della costa da Lubiana. La principale stazione degli
autobus a Lubiana è situata vicino alla stazione ferroviaria.

Automobile o moto
L’assetto delle infrastrutture viarie è buono, e altrettanto si può dire
delle condizioni del traffico. Sono aperti alla circolazione il tratto
dell'autostrada A1 tra Ljubljana e Koper (sulla costa slovena) e
quello tra Ljubljana e Maribor. Le motociclette, le automobili e i
veicoli combinati il cui peso complessivo non superi le 3,5 tonnellate,
dal 1° luglio 2008, per poter girare su autostrade e super strade a
scorrimento veloce (due corsie per ogni senso di marcia) nonché
sulla tangenziale di Lubiana, devono dotarsi di bollino autostradale
(vinjeta) da applicare sul parabrezza. Il prezzo del bollino annuale
per le automobili è di 55 euro (validità dal 1° dicembre dell’anno
precedente al 31 gennaio dell’anno successivo, cioè per 14 mesi), e
35 euro per il bollino semestrale (con validità di sei mesi consecutivi
dal giorno dell’acquisto). È stato introdotto inoltre il bollino annuale
per le motociclette del valore di 27,50 euro e semestrale di 17,50
euro. I bollini sono in vendita presso i distributori di benzina in
Slovenia e nei paesi limitrofi, nelle sedi dell’Automobil club, presso
gli uffici postali in Slovenia e in alcune edicole. La multa prevista per
49

i viaggi sulle strade a pagamento senza il bollino, varia da 300 a 800


euro.
I prezzi per il noleggio di auto e moto sono accettabili. Il prezzo della
benzina è piuttosto basso. Il comportamento degli automobilisti locali
può essere pericoloso soprattutto sulle strade statali e secondarie.
Bisogna fare molta attenzione a rispettare il codice stradale. Se la
stradale vi ferma è buona norma restare a bordo dell’auto, spegnere
i fari e accendere le luci dell’abitacolo. Ovviamente tenere le mani in
vista, sul volante. In caso di incidente è consigliabile chiamare la
stradale (113) In caso di panne o di incidente non grave si può
chiamare il 987 (corrisponde all’Amsz, l’Automobil club sloveno).
Ricordate, i poliziotti delle stradale sono implacabili, perciò riteniamo
utile dare una linea sintetica delle norme di guida.
Guida a destra, sorpasso a sinistra. È vietato l’impiego del cellulare
durante la guida (possono essere utilizzati solo i telefoni viva voce).
Tutti i veicoli hanno l’obbligo di tenere i fari anabbaglianti accesi su
tutte le strade, giorno e notte. I proiettori fendinebbia possono
essere utilizzati quando la visibilità è inferiore a 50 metri. È
obbligatorio avere a bordo lampadine di ricambio. L'utilizzo di
pneumatici chiodati è vietato su tutte le strade. Il limite di velocità nei
centri abitati è di 50 km orari , ma esistono sempre più zone dove la
velocità è limitata a 30 km orari: dette zone sono delimitate dal
segnale «zona 30».
In autostrada il limite è di 130 km orari per motociclette,
vetture, camper fino a 3,5 tonnellate; 80 km orari per vetture con
rimorchio o caravan, pullman, camion fino a 75 quintali; 70 km orari
per autocarri oltre 75 quintali; nelle strade a scorrimento veloce 100
km orari per motociclette, vetture e camper fino a 3,5 tonnellate; 80
50

km orari per vetture con rimorchio o caravan, pullman, camion fino a


75 quintali; 70 km orari per camion oltre 75 quintali. Nelle altre
strade: 90 km orari per motociclette, vetture e camper fino a 3,5
tonnellate; 80 km orari per vetture con rimorchio o caravan, pullman
e camion fino a 75 quintali; 70 km orari per camion oltre i 75
quintali. Inoltre va ricordato che la circolazione dei mezzi pesanti
oltre le 7,5 tonnellate è vietata tutte le domeniche e i giorni festivi
dalle ore 08.00 alle 21.00.
Per l’alcol fate attenzione, la polizia stradale non concede deroghe. Il
tasso alcolemico legale per i conducenti di vettura privata o di
motocicletta è dello 0,05% (un calice di vino o una birra piccola e si
è già a rischio di averlo superato); per i professionisti della guida la
norma è ancora più rigorosa: 0%. Vengono effettuati test di
rilevamento nel caso che un conducente sia sospettato di essere
sotto l'influenza dell'alcol o di stupefacenti (cioè quasi tutte le volte
che vi fermano), oppure a seguito di un incidente o di un'infrazione.
Il test di rilevamento sul posto è di norma seguito da un controllo
più approfondito da effettuarsi in una stazione di polizia o da un
esame medico.
Quanto alle multe: sul posto l'agente di polizia che ha rilevato la
contravvenzione può riscuoterne l'ammenda seduta stante; se il
pagamento viene effettuato entro otto giorni, l'importo è ridotto del
50%. Gli automobilisti stranieri che rifiutano di effettuare il
pagamento seduta stante rischiano la confisca del passaporto e di
altri documenti, e di dover comparire dinanzi a un tribunale. In
generale, le infrazioni gravi commesse dagli stranieri sono
sottoposte a giudizio il giorno stesso, con l'ausilio di un interprete
quando necessario. Un veicolo può essere confiscato per 24 ore
51

qualora ostruisca la pubblica via, rappresenti un pericolo per la


sicurezza stradale o nel caso il conducente si rifiuti di seguire le
indicazioni di un agente di polizia.
L’equipaggiamento obbligatorio è costituito dal casco di protezione
per motociclisti, ciclomotoristi e ciclisti. Ai bambini di età inferiore ai
12 anni non è consentito viaggiare in motocicletta. In automobile ci
vogliono cinture di sicurezza e seggiolino per bambini adatti alla loro
taglia. Gli occupanti di sedili dotati di cinture di sicurezza devono
obbligatoriamente allacciarle. I bambini di età superiore ai 12 anni
possono utilizzare la cintura, e i minori di 12 anni non possono
viaggiare sui sedili anteriori. Tutti i veicoli a motore con più di due
ruote, compresi i veicoli immatricolati all'estero, devono essere dotati
un triangolo segnalatore di pericolo. Sono indispensabili inoltre un kit
di pronto soccorso (attenzione alla scadenza), e per autocarri e
pullman un estintore.
Dal 15 novembre al 15 marzo, nonché in qualsiasi periodo le
condizioni della circolazione siano rese pericolose da nevicate o
presenza di ghiaccio, le autovetture private e i veicoli fino a 35 q
devono essere equipaggiati di pneumatici da neve montati sulle 4
ruote oppure, in alternativa, di pneumatici normali e catene da neve
a bordo del veicolo.
I carburanti in commercio sono la benzina verde, la benzina super e
il gasolio. Nelle stazioni di rifornimento carburanti accettano le carte
di credito. Non esistono distributori automatici.
52

PUBBLICITÀ

www.expatsebooks.com
53

CON I FIGLI IN SLOVENIA

Istruzione
Va detto che le scuole sono organizzate e dirette bene. Il sistema
scolastico sloveno è strutturato in modo leggermente diverso da
quello italiano. L’istruzione elementare è obbligatoria e dura nove
anni. I bambini cominciano la scuola a sei anni. Per il periodo
prescolastico esistono asili pubblici e privati. È possibile iscrivere i
piccoli a partire da un anno di età. Mandare i bambini all’asilo non è
obbligatorio, salvo l’ultimo anno prima dell’ingresso a scuola.
Per l’istruzione superiore esistono due indirizzi distinti e con diversa
finalità. Chi sceglie di frequentare il liceo, «gimnazija», si prepara a
proseguire gli studi dopo la maturità, chi sceglie di affrontare il
percorso tecnico-professionale, più breve, si prepara invece a
entrare nel mondo del lavoro dopo la maturità tecnica.
L’istruzione superiore si svolge nelle università, pubbliche e private,
divise in facoltà, accademie delle belle arti e college professionali
(che operano anche al di fuori della struttura universitaria). I figli di
cittadini stranieri e di persone che non hanno la cittadinanza slovena
ma risiedono nel paese hanno gli stessi diritti all’istruzione
elementare obbligatoria dei piccoli sloveni, in base al principio di
reciprocità. Per loro vengono organizzate, in conformità agli accordi
internazionali, lezioni della loro lingua madre e di cultura del loro
paese. Per l’istruzione secondaria vale la stessa regola, ma ogni
anno il ministero dell’Istruzione stabilisce il tetto massimo di cittadini
stranieri che possono iscriversi ai licei. In mancanza di reciprocità gli
studenti stranieri dovranno pagarsi gli studi. Altrettanto vale per
l’istruzione superiore. Naturalmente per i cittadini dell’Unione
54

europea vengono applicate le stesse condizioni applicate ai cittadini


sloveni.
Per chi preferisce esistono diverse scuole internazionali, di stato o
rette da associazioni non profit.
Nel settembre di quest’anno è stata inaugurate la British
International School of Ljubljana. Si trova nella zona settentrionale
della città e in questa prima fase accetta bambini dai tre ai quindici
anni di età. L’insegnamento si svolge in inglese, ma ci sono anche
interventi in sloveno. Entro il 2010 prevede di aprire i corsi per il
conseguimento della maturità. Per maggiori informazioni contattare il
direttore all’indirizzo jeremy.hibbins@britishschool.si o visitare il sito
www.britishschool.si
La scuola elementare statale Danila Kumar di Lubiana accetta
bambini dai sei ai tredici anni di età. Ha un programma
internazionale dal 1993. Il ministero dell’Istruzione copre oltre la
metà dei costi, quindi le tariffe sono contenute. È frequentata da 108
studenti di trentacinque paesi diversi. È dotata anche di un asilo
d’infanzia per bambini dai tre ai cinque anni di età. L’insegnamento
avviene in inglese. Per maggiori informazioni:
irena.steblaj@guest.arnes.si.
Dal 1995 è attiva la QSI International School of Ljubljana. Accetta
bambini dai tre anni di età e comprende corsi fino a tutte le superiori.
Ha una palestra di 1000 metri quadrati e due campi da baseball, e si
trova in prossimità di un bosco. L’insegnamento avviene in inglese,
ma vi si studiano anche sloveno, tedesco spagnolo e francese. Offre
molte attività sportive, dal nuoto al tennis al pattinaggio, e molte
attività post scolastiche. Per maggiori informazioni:
glennmosher@qsi.org; www.qsi.org.
55

Il liceo Bežigrad ha già adottato il programma del baccalaureato


internazionale (Ib), e svolge il programma delle medie (dai tredici ai
sedici anni e quello per il diploma di baccalaureato internazionale
(dai sedici ai diciannove anni). Attualmente è frequentato da una
sessantina di studenti, e oltre alle materie curriculari offre
insegnamenti interdisciplinari (approcci all’apprendimento,
educazione sanitaria, sociale, ambientale eccetera). Per maggiori
informazioni: www.gimb.org/gimb.
Identico programma è adottato dal secondo liceo di Maribor, che
quest’anno attende i primi studenti stranieri di diverse nazionalità.
Per maggiori informazioni: www.druga.org.
L’École française de Ljubljana ha sede nei locali della scuola
elementare Livada. Accoglie i bambini dai tre anni di età fino alla fine
delle elementari. Fa parte della rete dell’Agenzia di insegnamento
del francese all’estero (Aefe) con cui ha una convenzione. La
gestione della scuola è assicurata dall’associazione dei genitori degli
allievi (Afe). L’insegnamento ovviamente è in lingua francese. Per
maggiori informazioni: www.ecolefrancaiseljubljana.net.
Scuole italiane esistono solo a Capodistria, Isola e Pirano dove c’è
una minoranza italiana. Ogni località ha una materna, una
elementare (dell’obbligo, corrispondente alle nostre elementari e
medie inferiori) e una superiore. Si tratta di istituzioni statali, dove la
lingua d’insegnamento è l’italiano, mentre i programmi sono del tutto
simili a quelli delle scuole della maggioranza, con in più ovviamente
la materia «lingua e letteratura italiana» oltre ad alcune integrazioni
nei programmi di geografia, storia, storia dell’arte e musica.
56

A livello universitario sono attivi corsi di laurea in Lingua e cultura


italiana sia presso l’Università del litorale di Capodistria sia presso
l’università di Lubiana.

Le cose che piacciono ai piccoli e ai giovani


I ragazzi vogliono fare cose divertenti e vedere posti interessanti. La
Slovenia è un paese montuoso, ma ha anche uno sbocco sul mare.
Nello stesso giorno si può andare a sciare in montagna la mattina e
fare una passeggiata sulla spiaggia nel pomeriggio. Si possono
praticare lo sci e lo snow board, ma anche il nuoto e lo sci d’acqua.
A Lubiana ci sono i cinema più grandi. Cinema più piccoli si trovano
a Maribor, Koper (Capodistria) e Celje. A Lubiana c’è anche il centro
ricreativo Arena, con piste da bowling, campi da tennis, piscine e
una pista di pattinaggio a rotelle. Proprio accanto c’è il parco
acquatico Atlantis, dove è possibile nuotare all’aperto e al coperto.
Vale la pena di andare allo zoo, ci sono quasi settecento animali.
Inoltre in Slovenia esistono molte fonti termali sparse in tutto il paese
57

INVESTIRE IN SLOVENIA

I pro e i contro per l’imprenditore


La Slovenia non è molto diversa dall’Italia, e questo è il primo
vantaggio per gli imprenditori italiani. Inoltre sono garantiti parità di
trattamento tra soggetti residenti e non residenti, e il diritto al
rimpatrio degli utili o dei capitali in caso di disinvestimento. Benché
in alcune attività la partecipazione, diretta o indiretta, di stranieri sia
limitata a una quota di minoranza prefissata, in linea generale c’è la
possibilità di operare in tutti i settori economici (eccetto quelli delle
forniture militari, della previdenza sociale obbligatoria e dei giochi a
premi) e ricorrere a tutte le forme di impresa previste dal Codice
commerciale del 1993.
Esiste la possibilità di avviare rapporti commerciali agevolati con gli
altri paesi dell’ex Iugoslavia, sfruttare le notevoli sinergie offerte dalla
cooperazione con operatori sloveni e dalla presenza di personale
qualificato. Infatti le risorse umane sono di livello qualitativo
eccellente. La scolarizzazione è altissima, e il personale sloveno ha
una marcia in più, la conoscenza delle lingue. Il 71% della
popolazione è in condizione di comunicare almeno in una lingua
straniera. L’inglese e il tedesco sono quelle più diffuse. Inoltre grazie
alla lungimiranza delle autorità, da trent’anni l’informatica è stata
inserita come materia curricolare universitaria, e i corsi di scienza
dell’informazione e di informatica sono molto frequentati, sia
all’università di Lubiana sia a quella di Maribor. Al momento si
sfiorano i 7000 iscritti.
La posizione geopolitica centrale all'incrocio degli itinerari di
commercio e di trasporto conferisce alla Slovenia un ruolo
58

particolare, facendone uno snodo essenziale tra l’Europa


occidentale e i nuovi mercati dell’est europeo. Avvalendosi di tale
posizione, dopo decenni di incremento dei rapporti economici con i
propri vicini, la Slovenia è in situazione ottimale per servire i mercati
della regione. Il numero delle società straniere che insediano le loro
sedi regionali in Slovenia sta aumentando, anche in considerazione
dell'esperienza dei manager locali, delle risorse commerciali, e della
profonda conoscenza che hanno gli sloveni dei mercati regionali. La
maggior parte degli operatori, oltre a parlare almeno una lingua
straniera, conosce bene le leggi e sa come gestirle. Ma soprattutto,
per antica tradizione, non vi sono barriere culturali. In particolare, per
quanto riguarda noi italiani, la vicinanza geografica facilita controlli e
contatti, soprattutto per le piccole imprese. Altro vantaggio è
costituito dalla risorsa potenziale delle minoranze, quella slovena in
Italia e quella italiana in Slovenia, i cui membri padroneggiano
entrambe le lingue e conoscono la mentalità di entrambi i popoli.
Un altro punto a favore della Slovenia è costituito dalla qualità delle
infrastrutture. Il paese si trova nel punto di intersezione tra i due
corridoi per il trasporto su gomma e su rotaia. Le sue linee di
trasporto e infrastruttura IT sono ben sviluppate. Il porto adriatico di
Koper (Capodistria) rappresenta il collegamento marittimo più diretto
per le merci in arrivo dall'Asia verso i paesi interni dell'Europa
centrale, attraverso il Canale di Suez.
Va aggiunto che tra il 2003 e il 2004 il governo ha varato una serie di
provvedimenti che assicurano condizioni favorevoli alle imprese
estere qualora decidano di investire in Slovenia (si veda in tal senso
l'Accordo bilaterale italo-sloveno dell'agosto 2003). La tassazione
sulle società è bassa e calerà ancora. Il ministero per l'Economia
59

slovena ha inoltre attivato dei programmi di finanziamento su misura


per promuovere gli investimenti esteri sul territorio; si tratta di
programmi annuali che definiscono puntuali azioni di finanziamento
a favore dell'avvio di nuove attività da parte di stranieri (Fdi
Government Promotion Scheme).
Va aggiunto che problemi come la corruzione o la criminalità, che
costituiscono un rischio e un potenziale costo in altri paesi della ex
Iugoslavia, in Slovenia non esistono. Come logico, ci sono anche
degli svantaggi. Innanzitutto, è un paese che presenta costi di
produzione mediamente più alti rispetto agli altri paesi del sudest
europeo: i livelli salariali sono molto elevati, comparati a quelli degli
stessi paesi dell'Europa centrorientale, la retribuzione netta media
eccede i 900 euro mensili, che quasi raddoppiano se si considera
l’ammontare lordo pagato dall’impresa; i datori di lavoro sono tenuti
a versare ai lavoratori, oltre a consistenti contributi sociali, anche un
rimborso per i trasporti e i pasti. Il costo dei terreni edificabili e dei
servizi comunali è alto: la terra disponibile non è molta, è alquanto
frazionata e le pratiche relative al cambio di proprietà (per esempio
quando si desidera acquisire appezzamenti più grandi) o al cambio
di utilizzo per un terreno (per esempio da agricolo a industriale) sono
piuttosto lente e macchinose.
Tali difficoltà sono soggette a una certa variabilità a causa della
relativa autonomia in cui godono i comuni, che possono rendere di
fatto impraticabile o particolarmente vantaggioso un investimento
estero all'interno dell’area di loro competenza, a seconda delle
priorità dell'amministrazione locale e dell'impatto previsto
dell'investimento sulla realtà produttiva locale. Ma con l’ingresso
nell’Unione la situazione è assai migliorata: gli ostacoli che ancora
60

persistono non sono connessi alla legislazione in vigore, quanto


piuttosto a una certa difficoltà da parte delle varie amministrazioni a
mettere in pratica le nuove regole imposte dall’Ue e, in alcuni casi,
alla diversa interpretazione e applicazione delle normative europee
(settore trasporti e fiscale sul regime dell’Iva).
Occorre inoltre rilevare l’andamento alterno del processo di
privatizzazione delle aziende di stato: di 35 aziende statali di cui era
stata annunciata la vendita a fine 2002, solo due sono state
effettivamente vendute nel 2003 e nessuna nel 2004. Nel 2007,
tuttavia, lo stato ha ceduto per 105 milioni di euro la quota del
55,35% dell’Industria slovena dell’acciaio (Sij) al gruppo russo Koks,
filiale della russa Industrial metallurgical holding. La presenza statale
si avverte ancora decisamente nel settore industriale, ma soprattutto
nella Telekom, nelle principali società elettriche, nel settore
assicurativo, nell’operatore portuale Luka Koper, nell’operatore
aeroportuale di Lubiana ed in alcuni importanti istituti di credito, tra
cui la prima banca del paese (Nova Ljubljanska Banka). Nei primi
mesi del 2008 il principale investitore belga Kbc ha deciso di cedere
la propria quota di Nlb proprio a seguito dell’impossibilità di
acquisirne dall’azionista pubblico il pacchetto di controllo.
Nei primi mesi del 2006 il governo sloveno ha formalizzato la
decisione di privatizzare la Nova Kreditna Banka Maribor e la
Telekom, ma non va dimenticato che i processi di privatizzazione di
queste società si annunciano piuttosto lunghi.
Il processo di privatizzazione della Telekom è ancora in forse, e a
fine settembre 2008 l’azionista di maggioranza era ancora il governo
sloveno.
61

Triglav, la principale azienda di assicurazioni del paese (quota del


mercato di circa il 40%), è entrata a settembre 2008 nella borsa
slovena. Il 34% della società è passata in data 21 giugno 2008, su
decisione dello governo, all’Ente sloveno per l’assicurazione
pensionistica Zpiz, ma anche se è stata annunciata già più volte
l’intenzione di privatizzare completamente la compagnia non ha
ancora avuto seguito.
In ogni caso, ogni valutazione sull’andamento delle privatizzazioni
dovrà essere rimandata al 2009, quando il nuovo governo (nelle
elezioni di settembre 2008 si sono imposti i partiti di centro-sinistra)
avrà reso pubbliche le sue decisioni strategiche a riguardo.

I settori più interessanti


Esistono alcuni settori da privilegiare per gli investimenti: per
l’industria quelli ad alto contenuto tecnologico relativi all’ambiente
(bioteconologie per l’agricoltura), quelli che sfruttano materie prime
esistenti nel paese (per esempio il legno), la componentistica
meccanica (collaborazione industriale), grandi opere edilizie (con
gare e appalti finanziati con fondi Ue, in un contesto istituzionale
assai più trasparente rispetto agli altri paesi della ex Iugoslavia); per
il terziario il turismo (tra i settori considerati prioritari dal governo),
credito e assicurazioni (non sono ancora state privatizzate alcuni
importanti istituti di credito e compagnie di assicurazione),
commercio e distribuzione (la grande distribuzione è estremamente
concentrata, con un livello di prezzi abbastanza alto), servizi che in
Italia sono offerti dalle municipalizzate (il cui livello medio in Slovenia
può essere decisamente migliorato), progetti di ingegneria e
infrastrutture.
62

Gli incentivi
Sono due le leggi che riguardano da vicino coloro che intendano
investire in Slovenia e cioè la Legge sugli investimenti esteri e la
Legge sulle società commerciali slovena. In base a tali riferimenti
normativi un soggetto straniero può costituire società, acquisire
partecipazioni (anche totalitarie), aprire filiali con gli stessi diritti
spettanti agli investitori sloveni. Sono state di recente studiate
alcune misure per parificare gli investitori stranieri e quelli nazionali,
con il fine di migliorare i rapporti commerciali e attrarre risorse sul
territorio sloveno; tali misure riguardano una sostanziale
liberalizzazione dei settori d'investimento (non sono ammessi
investimenti a capitale interamente straniero soltanto nel settori
dell'industria militare, del gioco d'azzardo, delle assicurazioni, dei
trasporti, delle comunicazioni e della pubblicità) e una riduzione dei
costi, con agevolazioni fiscali (illustrate nel capitolo Imposte) e
contributi all'investimento.
Le aziende interessate a investire in Slovenia possono utilizzare i
servizi della neocostituita agenzia governativa Japti (www.japti.si),
che ha di recente aperto un ufficio a Milano, da cui si possono
attingere tutte le informazioni necessarie su finanziamenti e
agevolazioni. Va segnalato un documento pubblicato sulla gazzetta
ufficiale di marzo 2007 (G.U. RS 39/2007), riguardante gli incentivi
governativi per attirare gli investimenti esteri nel paese (Public
tender for applications under the FDI cost-sharing grant scheme in
2007 and 2008, consultabile tramite il sito www.investslovenia.org)
che contiene in sintesi i riferimenti settoriali, geografici e sociali per
usufruire dei contributi finanziari previsti: la creazione di un certo
numero di posti di lavoro, la localizzazione dell’investimento in
63

un’area geografica depressa, l’apporto di know how, l’investimento


in determinati settori merceologici considerati prioritari eccetera.
Di seguito in sintesi le agevolazioni previste.

Aiuti diretti di fonte nazionale


In Slovenia esistono tre fondi pubblici, costituiti e organizzati in base
alla Legge sui fondi pubblici del 2000, creati per incentivare l'attività
economica e gli investimenti delle imprese: il Fondo pubblico per lo
sviluppo delle piccole iniziative economiche, il Fondo pubblico per lo
sviluppo regionale e il mantenimento dell'occupazione nelle aree
rurali e il Fondo per lo sviluppo e l'ecologia.
Il Fondo sloveno per le Imprese (Fse) è stato istituto con lo scopo di
facilitare l'accesso a finanziamenti per le Pmi che intendano investire
per la loro crescita e il loro sviluppo, e prevede cinque misure
agevolative a favore di micro, piccole e medie imprese:
1. Un finanziamento a tasso agevolato concesso alle Pmi con
meno di 100 dipendenti per investimenti fino a 380 mila euro.
L'agevolazione consiste in una riduzione del tasso di interesse
bancario sul 50% dell'intero investimento, cui si aggiunge un
contributo pari al 12% del finanziamento.
2. Un finanziamento a tasso agevolato alle stesse condizioni di
quello illustrato al punto precedente, dal quale si differenzia
soltanto per il fatto che le risorse assegnate sono formate in
parte dal Fse e in parte da fondi regionali.
3. Un finanziamento a nuove imprese, sorte da meno di 42 mesi e
con meno di 9 dipendenti, per investimenti fino a 130 mila euro.
L'agevolazione consiste in un prestito a tasso agevolato pari al
3% sul 50% dell'intero investimento.
64

4. Dei microcrediti a favore di piccole imprese in fase di start-up


elargiti direttamente dal Fse senza l'intermediazione di banche. I
prestiti possono arrivare fino a 50 mila euro e possono
riguardare il 50% dell'investimento ad un tasso di interesse pari
al 4,5%.
5. Garanzie agli investimenti offerte al fine di facilitare la
concessione di finanziamenti di lunga durata delle Pmi con meno
di 100 dipendenti, che si cumulano con il prestito agevolato (fino
al 50% dell'investimento, per importi non superiori a 380 mila
euro) riducendo il tasso di rischio; il Fse sostiene l'investimento
con un contributo pari al 35,5% dell'importo della garanzia
assegnata.

Aiuti diretti di fonte comunitaria


Per il periodo 2007-2013 la Slovenia potrà disporre di uno
stanziamento complessivo di 4100 milioni di euro a valere sui Fondi
strutturali e il Fondo di coesione, per promuovere la crescita
economica, creare posti di lavoro, rafforzare il capitale umano e
garantire lo sviluppo equilibrato e armonioso, in particolare a livello
regionale. Per raggiungere questi obiettivi, il Qsn sloveno è articolato
nelle seguenti linee di intervento tematiche e territoriali prioritarie:
- promuovere l'imprenditorialità, l'innovazione e lo sviluppo
tecnologico
- migliorare la qualità del sistema di istruzione, della formazione e
delle attività di ricerca e sviluppo
- migliorare la flessibilità del mercato del lavoro, in particolare
attraverso la creazione di posti di lavoro e la promozione
dell'integrazione sociale
65

- creare le condizioni per la crescita e lo sviluppo, fornendo una


mobilità sostenibile, migliorando la qualità dell'ambiente e
realizzando le infrastrutture adeguate
- promuovere uno sviluppo regionale equilibrato.
Il Qsn troverà concreta attraverso 3 programmi operativi:
1. Programma “Rafforzare le potenzialità di sviluppo regionale”, con
uno stanziamento di 2,01 miliardi di euro, di cui 1709 milioni di
euro di cofinanziamento Fesr
2. Programma “Sviluppo delle infrastrutture di trasporto e
dell’ambiente”, finanziato dal Fesr e dal Fondo di coesione, cui si
aggiunge il cofinanziamento sloveno per una dotazione
finanziaria complessiva di 1,9 milioni di euro
3. Programma “Sviluppo risorse umane”, finanziato dal Fse per un
importo pari a 755 milioni di euro.

Altri incentivi
Le municipalità a volte offrono diverse forme di incentivi, che
vengono trattati caso per caso e riguardano l'impianto dell'attività
produttiva, la fruizione di servizi e utenze, oltre alla possibilità di
ottenere l'esenzione da alcune imposte locali (per esempio l'imposta
comunale per l'uso delle superfici edificabili). Inoltre esiste una serie
di incentivi offerti dal Servizio sloveno per l’impiego relativi
all’assunzione di nuovi dipendenti. I datori di lavoro che intendono
effettuare nuove assunzioni oltre a godere di deduzioni fino al 50%
del salario corrisposto possono chiedere corsi di formazione e
riformazione forniti dagli uffici locali per l’impiego in tutta la Slovenia.
66

Aprire una società


In Slovenia è fattibile, e le spese di avviamento sono ragionevoli. Nel
giro di poche settimane è possibile aprire la propria società. Per le
società che intendono espandersi in Slovenia si pone sempre il
problema se aprire una filiale o una srl. Nella maggior parte dei casi
la risposta è semplice. La srl è la scelta migliore per le seguenti
ragioni:
- rispetto ad altri paesi è piuttosto facile crearla
- il capitale sociale è abbastanza basso
- la srl è un’entità fiscale a sé, e questo rende più facile fare affari.
- il proprietario straniero non è responsabile per i debiti della srl.
Inoltre per quanti intendono acquisire il permesso di lavoro e di
residenza e incontrano delle difficoltà, aprire una società in Slovenia
può rendere assai più facile acquisire tali documenti. La capitale,
Lubiana, è il centro finanziario del paese.
Per il tipo più comune, la srl (doo), il capitale minimo richiesto è di
7500 euro. Nel 2008 la procedura di costituzione è stata
semplificata. La registrazione delle individuali può essere effettuata
on line attraverso il portale eVem (http://evem.gov.si). Con la
registrazione on line si possono inviare informazioni all’
amministrazione fiscale, chiedere il numero di previdenza sociale
all’istituto competente, modificare le informazioni riguardo alla
società. Per le srl con più soci invece bisogna rivolgersi ai punti di
accesso Vem o a un notaio. La procedura è la seguente.
Innanzitutto bisogna pagare il capitale sociale a una banca
commerciale oppure on line. Basta un giorno o meno, se si apre un
conto provvisorio on line per depositare la somma. Quindi va
effettuata la traduzione giurata in sloveno della documentazione. Il
67

tempo richiesto è di 2-5 giorni, e il costo varia da 20 a 50 euro a


pagina. Se il capitale viene pagato in contanti e si usa il modulo
standard previsto dall’Atto di costituzione, la registrazione notarile si
effettua presso un punto di accesso Vem ed è gratuita. Per l’intera
procedura ci vogliono 2-5 giorni; negli altri casi (salvo per le ditte
individuali) bisogna rivolgersi a un notaio. I tempi sono gli stessi e il
costo va dai 200 ai 500 euro a seconda del numero dei soci e
dell’ammontare del capitale. Il controllo dell’ammissibilità del nome
registrato è effettuato dal punto Vem o dal notaio. La pubblicazione
dei dati della società sul sito dell’ufficio statistiche (Ajpes) è
automatica, come pure l’assegnazione del numero di attività, della
posizione fiscale, e la registrazione presso l’ufficio per l’impiego, la
registrazione dei dipendenti al fondo pensionistico. L’elenco dei punti
di accesso Vem è pubblicato sul sito http://evem.gov.si.

Assumere personale
Il contratto di lavoro di solito è a tempo indeterminato (in base alla
legge, l’Era, i contratti a tempo determinato sono stipulabili solo in
casi particolari). Deve contenere: l’identificazione dei contraenti, la
data di inizio del rapporto, una breve descrizione delle mansioni da
svolgere, il posto o i posti di lavoro ( nel caso non siano specificati, si
presume che il posto di lavoro si trovi presso la sede del datore di
lavoro). In caso di impiego a tempo determinato, il periodo per il
quale è previsto, se esiste una scadenza prefissata, la data di
cessazione ed eventuali regole riguardo alla copertura della
vacanza, le ore lavorative, la retribuzione (di base in euro, altri
emolumenti, costituenti accessorie del trattamento di lavoro,
periodicità del trattamento, giorno di versamento; modalità rispetto
68

alle ferie, periodo di preavviso per la recessione dal contratto,


accordi collettivi e normativa generale che influenzi in modo diretto
le condizioni di impiego oltre a tutti gli altri diritti e doveri previsti
dall’Atto sui rapporti di lavoro dipendente del 2003). Il datore di
lavoro deve presentare una proposta scritta di contratto di lavoro
all’assumendo tre giorni prima della stipula del contatto, e può
estinguere il rapporto se non esiste la necessità di una particolare
figura lavorativa a causa di particolari condizioni economiche,
organizzative, tecnologiche, strutturali o simili, o in caso di
liquidazione o bancarotta, o in altri casi particolari. Quando il datore
di lavoro deve interrompere un rapporto di lavoro per motivi
economici, la procedura da seguire è stipulata dall’Era. Innanzitutto
deve inviare al dipendente notifica scritta della cessazione. Se il
dipendente lo richiede, il datore di lavoro deve informare i sindacati
riguardo alla sua intenzione di cessare il contratto di lavoro. I
sindacati sono tenuti a rispondere entro otto giorni. Il licenziamento
deve essere motivato, e la cessazione va notificata al dipendente
entro trenta giorni da quando il datore di lavoro è venuto a
conoscenza di motivi fondanti per una regolare cessazione, o al
massimo entro sei mesi da quando i motivi siano oggettivamente
noti. L’Era stabilisce il momento di cessazione del rapporto di
impiego e le compensazioni previste per il licenziamento. In caso
esistano motivazioni economiche per il licenziamento del
dipendente, il datore di lavoro deve verificare se esista la possibilità
di assumere il dipendente a diverse condizioni. Se esiste una
posizione lavorativa adeguata (rispetto a quella ricoperta in
precedenza) qualora il dipendente non accetti l’offerta il contratto di
impiego cessa e il dipendente non ottiene il corrispettivo per il
69

licenziamento. Se il dipendente reputa ingiusto il licenziamento,


entro trenta giorni dalla notifica o da quando ha avuto informazione
dell’infrazione dei suoi diritti, può intentare causa anche senza
comunicazione scritta da parte del datore di lavoro. Il tribunale
competente deciderà se reintegrare il dipendente nell’impiego, e se
indennizzarlo con una somma corrispondente alle retribuzioni non
percepite, oltre ai contributi previdenziali e assistenziali. Se la
reintegrazione non è possibile, il dipendente può chiedere un
indennizzo adeguato.
Qualora i licenziamenti siano numerosi, il datore di lavoro deve
stilare un programma riguardo ai dipendenti in esubero, e informare
sindacati e istituzioni per l’impiego a riguardo. È sancita la
proibizione generalizzata di discriminazioni nei rapporti di lavoro. Se
il dipendente si sente discriminato, deve comunicarlo al datore di
lavoro, chiedendogli di riconoscere l’infrazione e di adempiere ai
suoi obblighi. Se entro otto giorni lavorativi il datore di lavoro non
risponde, il dipendente può richiedere un indennizzo monetario per
danni morali. Spetta al tribunale del lavoro competente di stabilirne
l’entità. Entro trenta giorni dallo spirare degli otto giorni lavorativi il
dipendente può intentare causa.
Quando il datore di lavoro assume dipendenti stranieri che non
provengano da paesi dell’Unione o dalla Svezia deve chiedere per
loro permesso di lavoro e permesso di residenza. Nell’accordarli la
locale Autorità per il lavoro utilizza il sistema delle quote. Per gli
stranieri provenienti da paesi dell’Unione e dalla Svezia è sufficiente
registrarne l’assunzione.
70

In caso di vendita o acquisto di un’impresa, i contratti di lavoro con


relativi diritti e doveri passano al nuovo datore di lavoro, ovvero
all’acquirente dell’attività.

I consigli di un ristoratore
Janez Bratovž si è diplomato alla scuola alberghiera e ha lavorato in
Francia e in Italia; alla fine degli anni Ottanta si è trasferito in Austria,
in ristoranti prestigiosi. Nel 1992 ha deciso di aprire un ristorante a
Domžale nei dintorni di Lubiana. Otto anni dopo si è trasferito a
Lubiana e ha aperto un ristorante in centro, in un bellissimo palazzo
liberty. Il ristorante, JB (www.jb-slo.com) dove si possono gustare
piatti di mare e di terra, è rinomato per la cucina classica rivisitata,
per la genuinità e la qualità dei prodotti usati, per la raffinatezza dei
piatti nuovi.
A suo parere, un italiano che volesse aprire un’attività di ristorazione
in Slovenia deve tenere conto di alcuni fattori:
- In primo luogo gli sloveni sono abituati a mangiare a qualsiasi
ora, quindi i ristoranti non chiudono durante il pomeriggio, e
questo comporta la necessità di tenere il personale necessario
per un doppio turno quotidiano.
- Un altro problema si presenta per trovare personale qualificato
(lavorare in un ristorante non è il massimo per uno sloveno,
quindi i candidati provengono in prevalenza dalla Serbia e dalla
Bosnia, dove non esiste una tradizione di ristorazione di classe).
Janez consiglia di portarsi il personale dal proprio paese (e noi
ne deduciamo che un ristorante a conduzione familiare sarebbe
un’ottima opportunità). Inoltre il costo del lavoro è alto (meno che
in Italia, ma non molto).
71

- Gli sloveni hanno una cucina più continentale della nostra, più
incentrata sulla carne e sui grassi che sulle verdure. Come clienti
sono molto esigenti, molto attenti alla qualità dei piatti, degli
ingredienti e del servizio. Non amano il fast food, soprattutto
quello di carattere industriale (a Lubiana c’è un Macdonald’s ma
non è frequentatissimo).
- È difficile muoversi nella burocrazia, quindi è preferibile rivolgersi
a un commercialista per gli adempimenti necessari. Le ispezioni
sanitarie sono frequenti (un paio di volte l’anno) e gli ispettori
severi.
- Trovare un locale in affitto a Lubiana è difficile quasi quanto a
Milano.
Alternative a un ristorante? Un bar di prestigio in centro, che
proponga un’offerta diversa da quella locale. E comunque a parere
di Janez la cosa migliore è andare nella capitale slovena per una
settimana e rendersi conto di quello che manca.

I consigli di un viaggiatore
Il professor Antonio Millelire, slavista, abita a Firenze ma frequenta
spesso la Slovenia per le sue ricerche.
Anche lui ha qualche consiglio da darci.
Gli sloveni, come nel nord d’Italia, amano molto un buon bicchiere di
vino, anche a fine mattinata, in alternativa al caffè. È vero che
l’offerta di vini locali è ottima, ma quelli italiani sono molto
apprezzati.
Quando gli sloveni pensano alla cucina italiana pensano a Trieste e
quindi, se si decide di aprire un locale italiano, per rendere l’idea più
stimolante sarebbe opportuno dargli una connotazione regionale
72

(non «ristorante italiano» ma «ristorante toscano», per esempio, o


«ristorante pugliese») selezionando di conseguenza i piatti tipici e
dandone una buona descrizione.
Lo stesso discorso vale per i vini: pur conoscendo bene le varietà
che vengono prodotte immediatamente oltre confine, si
dimostreranno entusiasti di assaggiare un buon chianti, un barbera o
un corvo di Sala Paruta, soprattutto se ben presentati; va tuttavia
tenuto presente che per tradizione bevono più i bianchi che i rossi.
A Lubiana non esiste la possibilità di farsi un panino (se non
untuosissimo, pesantissimo, per quanto gustosissimo, alle
bancarelle del mercato); per mangiare qualcosa bisogna sedersi, in
un ristorante; l’offerta di un fast food di qualità (panini, stuzzichini,
ottimo vino) non è altissima. Quindi l’idea di una panineria, di una
focacceria o cose analoghe potrebbe funzionare.
73

INVESTIRE IN IMMOBILI

Affittare o comprare una proprietà in Slovenia


La maggior parte degli espatriati affitta un appartamento o una casa.
Alcuni preferiscono comprare. Molto dipende dalla situazione
lavorativa, dal reddito e dalla lunghezza del soggiorno previsto.
Investire in immobili in Slovenia è particolarmente interessante, sia
per la vicinanza all' Italia, sia per il mercato in rapida crescita e pieno
di buone opportunitá.
Gli affitti in Slovenia sono ancora accessibili, a Lubiana il prezzo
medio per un monolocale è di 417 euro, per un bilocale 494 euro,
per un trilocale 727 euro e per quadrilocale 1075 euro. Se si
desidera affittare un ufficio, ve ne sono disponibili in tutte le principali
città, soprattutto nella capitale, Lubiana. Sì può incontrare qualche
problema solo se si vuole affittare un ufficio piccolo. Questi sono
scarsi perché la maggior parte delle agenzie immobiliari si interessa
di grandi proprietà, più redditizie, quindi bisogna insistere un pochino
nella ricerca.
Come paese appartenente alla Ue, la Slovenia applica il principio di
reciprocità anche al mercato immobiliare: qualunque cittadino
europeo può comprare casa in Slovenia, e viceversa.
I non residenti o le filiali di società straniere possono acquistare
proprietà immobiliari in Slovenia alle condizioni stabilite in un atto
separato o da apposito accordo internazionale. I pagamenti
all’estero riguardanti la liquidazione di investimenti diretti o la vendita
di immobili sono liberi da restrizioni dopo aver adempiuto agli
obblighi impositivi.
74

Oggi il mercato immobiliare sloveno è caratterizzato da una notevole


dinamicità che, a una domanda di gran lunga superiore all'offerta
(soprattutto a Lubiana, la cui popolazione continua ad aumentare),
affianca la costante crescita dei prezzi per metro quadrato.
Di recente la Slovenia è stata inserita tra le dieci migliori destinazioni
del mondo per gli investimenti immobiliari, dove si possono ottenere
guadagni annuali del 30-40%. Le proprietà sono relativamente a
buon prezzo e hanno il potenziale per dare consistenti profitti.
Secondo il censimento del 2002, in Slovenia esistono 777.772 unità
abitative all’interno di 463.029 edifici. Circa l’80% cento degli edifici
residenziali è costituito da case isolate. Oltre 94.500 abitazioni sono
state costruite dopo il 1991. Le proprietà sono di livello relativamente
alto; le abitazioni di medio livello in generale sono spaziose, ben
costruite e ben tenute. Il mercato immobiliare sloveno è
caratterizzato da una larga percentuale di immobili abitati dai
proprietari, i cui prezzi variano in misura considerevole a seconda
che si trovino in zone urbane o in campagna. Un appartamento
medio è grande poco più di 70 metri quadrati e ospita due o tre
persone. Secondo le stime del ministero per l’Ambiente ci sono ben
30 mila appartamenti vuoti, acquistati dai proprietari non per vivervi
ma per investimento. Nel paese operano circa 270 agenzie
immobiliari, e l’avvicendamento della proprietà immobiliare si attesta
al 70%. Di solito gli stranieri sono interessati a proprietà antiche, di
dimensioni ridotte (un paio di camere da letto) da usare come
seconde case, o a edifici di nuova costruzione. Alcuni cercano case
con un po’ di terreno e una bella visuale. In generale gli stranieri
sono soddisfatti dei prezzi.
75

La Slovenia offre ottime opportunità ai piccoli e medi risparmiatori


che intendano puntare sul mattone. Prova ne è che moltissimi
cittadini della capitale negli ultimi anni hanno letteralmente fatto
incetta di proprietà cadenti o in abbandono nella regione del Carso
sloveno, a ridosso del confine italiano, per poi tenerle ferme in attesa
che i prezzi salissero, ristrutturarle e rivenderle con ottimi margini di
profitto rispetto all’esborso iniziale. Proprio per la lungimiranza degli
investitori locali questo tipo di occasioni ormai scarseggia.
In Slovenia il prezzo per metro quadrato si applica sulla metratura
calpestabile, mentre in genere il computo viene fatto sulla metratura
commerciale. Per esempio un appartamento di 72 mt2 è in genere
calpestabile per soli 65 mt2, quindi stiamo pagando 7 metri in più di
muri e tramezzi. Ê importante tenere presente questo dato per poter
comparare i prezzi, infatti il sistema Sloveno permette un risparmio
di quasi un 30% tenendo conto del prezzo per mt2, l’IVA e le spese
notarili, che in Slovenia sono notevolmente inferiori a quelle italiane.
Investimenti capaci di rivelarsi proficui nel breve-medio termine
potrebbero riguardare però Sezana e Capodistria. La prima, ancor
più di quest’ultima, è destinata a crescere nel prossimo biennio o
triennio in misura considerevole, attirando sin da ora l’attenzione di
costruttori e piccoli investitori italiani. Presumibilmente, per far fronte
a una domanda in rapido aumento, le autorità locali provvederanno
a modificare i piani regolatori, permettendo così al nucleo
residenziale urbano di espandersi.
Per tutti questi motivi è lecito attendersi un rincaro nei prezzi degli
immobili che probabilmente finiranno, nell’arco di qualche anno, per
allinearsi con quelli già riscontrabili oggi in aree ambite del Carso
triestino.
76

Capodistria e Lubiana possono rappresentare una valida opportunità


nell’ottica di un investimento locativo. Basti pensare che in centro
nella capitale, dove i prezzi medi per l’acquisto al metro quadro
oscillano tra i 2500 e i 3500 euro, si può prevedere un reddito da
locazione compreso tra il 5-7% annuo.
Per quanto riguarda il mercato delle seconde case, le due località
regine del turismo balneare sloveno sono Pirano e Portorose. La
prima indubbiamente deve gran parte del suo fascino alla passata
dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia, che le ha
lasciato in dote più di qualche raffinato gioiello in termini scultorei ed
architettonici. Qui un appartamento di media metratura già in ottime
condizioni può raggiungere i 3500-4000 euro al metro quadro a
seconda della posizione rispetto al mare e ai luoghi più ambiti della
città vecchia. Portorose è invece meno ricca in termini storico-
artistici, ma si è trasformata negli anni in una vera capitale del
divertimento e del turismo d’alto bordo, in virtù dei suoi lussuosi
alberghi, delle infrastrutture all’avanguardia e degli eleganti casinò. Il
suo status di «paese dei balocchi» si è ripercosso sull’andamento
dei prezzi, che ora sul nuovo sfiorano, e in taluni casi superano, i
4000 euro al metro quadro.
Per questi motivi e anche per il fatto che la Slovenia ha meno di 50
chilometri di costa, anche gli altri piccoli centri affacciati sul golfo di
Pirano, tra cui Isola e Ancarano, sono molto richiesti per le case di
villeggiatura tanto dai facoltosi locali, quanto da investitori stranieri.
Le quotazioni di mercato rientrano di norma in un range compreso
tra i 2800 e i 3500 euro al metro quadro.
La capitale Lubiana offre grandi profitti per gli investimenti, e in base
alle previsioni nel prossimo decennio i prezzi lieviteranno di circa il
77

30% all’anno. La quantità limitata di alloggi a disposizione e i vincoli


sull’edificabilità dei terreni stanno facendo aumentare i prezzi
immobiliari. In parole povere, non ci sono alloggi di qualità a
sufficienza per soddisfare la domanda. Anche il mercato degli affitti
vola, e gli investitori che comprano per affittare possono contare su
ottimi guadagni, oltre che sul potenziale di crescita del capitale.
La procedura per acquistare proprietà in Slovenia è relativamente
semplice e veloce, grazie alle leggi entrate in vigore quando il paese
è diventato membro dell’Unione europea. Come di norma in questi
casi, è opportuno rivolgersi a un avvocato locale per ottenere aiuto
riguardo alla documentazione e alla traduzione dei documenti. Di
solito ci vuole circa un mese per perfezionare l’acquisto. Dopo aver
deciso che proprietà acquistare e aver presentato un’offerta,
l’acquirente deve fare richiesta di un codice Emšo, o in alternativa
chiedere l’apertura di una posizione all’Ufficio imposte (tempo di
rilascio: circa tre giorni). Viene preparato un contratto con acclusa la
traduzione giurata vincolante (circa 300 euro di spese notarili, oltre a
50 euro per la traduzione giurata), che deve essere poi sottoscritto
da acquirente, venditore e notaio. Se si acquista da costruttore o da
società un immobile a uso residenziale si versa l’aliquota ridotta
dell’8,5% di Ddv (l’Iva slovena), di solito già compresa nel prezzo a
cui l’immobile è stato messo sul mercato. Nel caso di immobili di
destinazione diversa da quella residenziale, tra cui i terreni, l’aliquota
ammonta al 20%. Si paga una caparra del 10-15%, mentre la
documentazione viene inviata all’Ufficio del catasto locale perché
l’atto di proprietà venga trascritto a nome del compratore nel Libro
fondiario (l’imposta di registro, a carico del venditore in caso di
compravendite tra privati, è del 2%). In Slovenia la procedura è
78

oltremodo veloce, spesso per tutto è sufficiente una settimana. Una


volta ricevuta conferma del passaggio di proprietà, si può saldare il
pattuito. Le agenzie di solito richiedono un compenso pari a circa il
2% del totale. Per snellire la procedura è opportuno avere un conto
corrente bancario in Slovenia, che è facile accendere quando si ha
un codice Emšo.

Tassazione sugli immobili


Tassa sulla proprietà di fabbricati a uso residenziale: aliquota
compresa tra lo 0,10% e l’1% del valore dell’immobile in base a delle
stime governative che variano a seconda della zona. Gli edifici di
nuova costruzione godono di esenzione decennale, così come i
fabbricati con superficie inferiore a 150 metri quadrati e i fabbricati
rurali.
Nel caso si decida di rivendere un immobile acquistato di recente,
bisogna pagare l’imposta sulla plusvalenza (capital gain; vedi alla
voce imposte).
Il sistema dei mutui non è molto sofisticato e questo vale tanto per
gli investitori stranieri quanto per quelli locali. I tassi sono
abbastanza alti, e il parametro di finanziamento assai più basso che
in altri paesi europei. Il Slovenia per gli investitori stranieri in media
la percentuale finanziabile è il 50% del valore dell’immobile.
79

Prezzi delle case in Slovenia euro/m2 (settembre 2008)

min. mass. Medio


Lubiana 184 3.485 1.982
Lubiana dint. 210 3.423 1.373
Primorska sud 255 3.500 1.802
Gorenjska 125 3.463 1.318
Primorska nord 105 3.500 928
Savinjska 120 3.194 898
Dolenjska 107 3.028 874
Notranjska 134 2.612 726
Podravska 126 3.391 998
Koroška 167 3.409 725
Zasavska 250 1.476 845
Posavska 111 2.174 737
Pomurska 112 2.360 682

Prezzi degli affitti a Lubiana in euro (settembre 2008)

Grandezza Minimomassimo Medio


Camere 90 330 213
Garçonnière 130 600 362
Monolocale 150 900 483
Bilocale 130 2.600 760
Tre stanze 300 2.500 1.115
Quattro stanze 600 3.800 1.602
Cinque stanze e più 1.500 5.000 2.529
80

Prezzo degli appartamenti a Lubiana in euro/m2(settembre 2008)

Grandezza Minimomassimo Medio


Garçonnière 2.267 4.100 3.375
Monolocale 1.515 4.093 3.099
Bilocale 1.150 4.077 2.765
Tre stanze 1.000 4.096 2.610
Quatto stanze 1.471 4.070 2.775
Cinque stanze e più 1.000 4.013 2.892
81

LAVORARE IN SLOVENIA

I cittadini di tutti gli stati membri dell’Unione europea e dello Spazio


economico europeo (See) possono accedere liberamente al mercato
del lavoro. Il 25 maggio 2006 la Slovenia ha cessato di applicare il
principio di reciprocità riferito alla libera circolazione dei lavoratori. I
cittadini degli Stati membri dell’Ue e del See non necessitano di un
permesso per accedere al mercato del lavoro, e possono occupare
posti di lavoro a parità di condizioni. Tuttavia, al fine di monitorare le
tendenze in atto nel mercato del lavoro sloveno, i cittadini
provenienti da questi paesi devono registrare il lavoro o
l’occupazione svolti. In particolare, il datore di lavoro è tenuto a
registrare la loro assunzione presso il competente ufficio del lavoro
entro otto giorni dall’entrata in servizio, utilizzando un modulo
apposito. Al modulo di registrazione vanno allegati una copia del
documento d’identità che comprova la provenienza dall’Ue o dal See
e una copia del documento che certifica l’appartenenza a un regime
di sicurezza sociale.
È necessario pure registrare presso l’ufficio del lavoro la data di
inizio della fornitura di un determinato servizio. Ciò deve essere fatto
a cura del sottoscrittore del servizio, avente sede o residente in
Slovenia, almeno tre giorni prima dell’inizio del servizio.
È la legge slovena a definire i requisiti che il candidato deve avere
per poter accedere ai concorsi pubblici. Per alcuni organi statali vale
comunque il requisito della cittadinanza slovena.
82

Il contratto, diritti e doveri


Di norma il datore di lavoro è tenuto a consegnare bozza del
contratto alla persona che intende assumere tre giorni prima della
data prevista per la firma. Il contratto, in base all’Atto sui rapporti di
impiego, deve contenere alcune indicazioni obbligatorie: indicazione
degli accordi collettivi che vincolano il datore di lavoro e delle leggi
che stabiliscono le condizioni lavorative; i dati anagrafici delle parti
contraenti e il loro luogo di residenza; la data di inizio del rapporto di
lavoro; le mansioni di lavoro che il dipendente dovrà svolgere; il
luogo dell’attività lavorativa; la durata del rapporto di impiego, la sua
qualità (a tempo determinato o indeterminato) e in caso di lavoro a
tempo determinato le condizioni previste per fruire delle ferie; il
numero di ore lavorative (contratto a tempo parziale o a tempo
pieno); indicazione dell’orario di lavoro, in termini, giornalieri,
settimanali e mensili; l’ammontare della retribuzione base e di tutte
le indennità accessorie, la base temporale di pagamento
(settimanale, mensile), il giorno di pagamento, le modalità di
riscossione; il numero delle ferie previste annualmente; il lasso di
tempo previsto per il preavviso, oltre a eventuali altri diritti e obblighi.
In caso di variazione delle mansioni, del luogo di lavoro, della durata
dell’impiego, il datore di lavoro annulla il contratto e
contemporaneamente ne presenta al dipendente uno nuovo.
Ovviamente il contratto è valido se firmato da entrambi i contraenti.
Il contratto per prestazione di servizi è soggetto alle norme del
codice civile per quanto riguarda gli accordi sui servizi da prestare, i
termini di consegna previsti, condizioni e termini di pagamento.
Una volta firmato il contratto, entro otto giorni il datore di lavoro è
tenuto a registrare il neoassunto a fini pensionistici, infortunistici,
83

sanitari e per l’indennità di disoccupazione, e a consegnargli copia


della registrazione entro quindici giorni dall’inizio dell’attività
lavorativa. L’Atto sui rapporti di impiego garantisce i lavoratori in
caso di gravidanza, maternità/paternità, invalidità.
In seguito all’assunzione il datore di lavoro è tenuto a iscrivere il
cittadino straniero al sistema di assicurazione sanitaria secondo le
disposizioni della legge. Inoltre è tenuto a provvedere
all’assicurazione obbligatoria per la pensione, invalidità, malattia e
contro la disoccupazione involontaria. Informazioni più dettagliate
sono disponibili presso il Servizio per l'impiego degli stranieri
dell'Istituto per l'impiego della RS, del Servizio di zona dell'Istituto
per l'impiego della RS e del ministero per il Lavoro, famiglia e affari
sociali della RS.
La retribuzione è strutturata in retribuzione base, assegno di
produttività, indennità accessorie. In Slovenia nel marzo 2008 la
retribuzione lorda minima era di 566,53 euro. Nella maggior parte
delle imprese la retribuzione è stabilita in base alla qualifica con
quozienti determinati dai contratti collettivi, e la corresponsione del
salario è mensile. Il lavoratore ha diritto a indennità correlate
all’orario di lavoro, per esempio per lavoro notturno, straordinario,
lavoro nei giorni festivi e in base agli anni di servizio. Il datore di
lavoro deve rimborsare al lavoratore le spese per i pasti consumati
durante le ore lavorative, le spese di viaggio per raggiungere il posto
di lavoro, e le spese sostenute per effettuare determinate attività e
viaggi di lavoro. L’orario lavorativo non dovrebbe eccedere le
quaranta ore settimanali né essere inferiore alle trentasei ore (con
eccezioni per attività a rischio o usuranti). Le ferie concesse su base
annuale sono al minimo di quattro settimane. Il lavoratore ha diritto
84

all’intero periodo delle ferie dopo aver effettuato sei mesi di attività
lavorativa senza interruzioni. Per maggiori informazioni:
http://www.mddsz.gov.si/en/areas_of_work/labour_relations_and_la
bour_rights/; http://www.zzzs.si

Previdenza sociale
In Slovenia la previdenza sociale si basa sul pagamento di contributi
da parte sia del datore di lavoro sia del lavoratore. Si pagano
contributi sanitari, pensionistici e per invalidità, maternità,
disoccupazione, infortunio sul lavoro o malattie dovute al lavoro.

Congedo per maternità


Dura 105 giorni. Le madri ricevono l’indennità per maternità
calcolata in base alla retribuzione percepita negli ultimi dodici mesi. I
padri hanno diritto a un congedo per paternità di novanta giorni. Uno
dei genitori ha diritto a un’aspettativa per accudimento del figlio di
duecentosessanta giorni subito dopo lo spirare del congedo di
maternità. Per maggiori informazioni: http://www.gov.si/csd

Assicurazione pensionistica e di invalidità


Il diritto alla pensione di vecchiaia si basa sull’assicurazione e
dipende dagli anni di anzianità e dall’età anagrafica. Se si è lavorato
(versando contributi) in più di un paese europeo, si ha diritto di
ricevere la pensione da ogni paese in cui il periodo di contribuzione
è superiore a un anno. Gli emolumenti corrisponderanno al periodo
contributivo effettuato in ogni paese sommati insieme. Il diritto alla
pensione di invalidità si basa sull’assicurazione e sull’accertamento
85

dell’invalidità; è garantito anche a chi non ha la certezza di recupero


della capacità lavorativa. Per maggiori informazioni:
http://www.zpiz.si; http://www.zzzs.si

Sussidio di disoccupazione
Se ne ha diritto se si perde il lavoro, a condizione di aver lavorato,
anche presso diversi datori di lavoro, per almeno dodici mesi nei
diciotto mesi precedenti, di versare i contributi per l’indennità di
disoccupazione e che non sia disponibile un impiego adeguato.
Dopo la cessazione del rapporto di lavoro bisogna registrarsi
all’ufficio di collocamento entro trenta giorni. Il periodo del sussidio
va da un minimo di tre mesi a un massimo di ventiquattro, e dipende
dai contributi versati; nei primi tre mesi equivale al settanta per cento
del salario medio percepito nei dodici mesi precedenti al momento di
cessazione del rapporto di lavoro al netto di imposte e contributi, e
nei mesi successivi al sessanta per cento. Se si percepisce il
sussidio di disoccupazione in un altro paese dell’Unione e si
desidera cercare lavoro in Slovenia, è possibile registrandosi
all’ufficio di collocamento sloveno alle seguenti condizioni:
compilando nel paese d’origine il modello E303 si può cercare lavoro
in Slovenia per un massimo di tre mesi pur continuando a ricevere il
sussidio di disoccupazione; l’ufficio di collocamento sloveno
verificherà che l’istante stia attivamente cercando lavoro e sia
disponibile ad accettare un impiego. Per maggiori informazioni:
http://www.ess.gov.si
86

Indennità per malattia


In caso di malattia il datore di lavoro paga il dipendente per un
massimo di trenta giorni, dietro presentazione di certificato da parte
del medico curante. Dopo i primi trenta giorni è l’Istituto per
l’assicurazione sanitaria a pagare l’indennità, dopo avere acquisito il
parere del medico curante o del proprio comitato sanitario. La base
su cui viene calcolato il livello dell’indennità è la retribuzione media
mensile o la base media per il pagamento dei contributi nell’anno
solare precedente a quello in cui si è verificata l’inabilità
temporanea. È l’Istituto per l’assicurazione sanitaria a pagare
l’indennità dal primo giorno in caso di donazione del sangue,
trapianto di organi a beneficio di un’altra persona, la cura per
familiari, accompagnamento di un familiare malato a cure sanitarie
su prescrizione medica, e in altri casi specifici. L’indennità
corrisponde al 100% della base di calcolo in caso di inabilità al
lavoro per malattie professionali, infortunio sul lavoro, trapianto di
tessuti od organi a beneficio di altra persona, donazione di sangue o
isolamento per prescrizione medica; in caso di malattia corrisponde
al 90% della base di calcolo; invece in caso di inabilità per infortunio
fuori dell’orario lavorativo, accompagnamento di un familiare malato
a una visita, e trattamenti per la riabilitazione di un figlio corrisponde
all’80% della base di calcolo.

Trovare lavoro
I posti di lavoro disponibili sono pubblicati sui siti web Eures del
servizio per l’impiego sloveno, oltre che sui principali quotidiani e
periodici specializzati, e comunicati per radio e per televisione. Il
collocamento è effettuato tramite il servizio per l’impiego della
87

Slovenia o agenzie per l’impiego con licenza rilasciata dal ministero


del Lavoro, della famiglia e degli affari sociali. Tali agenzie non sono
autorizzate a chiedere alcun emolumento a chi cerca un impiego. Gli
studenti possono cercare un posto tramite una ampia rete di agenzie
per il lavoro studentesche; gli impieghi proposti hanno di solito
carattere occasionale e temporaneo; per accedervi bisogna essere
iscritti a un istituto di istruzione sloveno o partecipare al progetto
Erasmus.
Un modo più veloce per trovare lavoro è di registrarsi nella banca
dati dei curriculum vitae del Servizio per l’impiego sloveno,
pubblicato anche sulle pagine web di Eures nelle principali lingue
europee, che offrono anche informazioni sulle offerte di lavoro. Il
curriculum vitae deve essere conciso e ben strutturato. Non essendo
disponibile un modulo standard, si consiglia di inserire le seguenti
informazioni: dati personali (data di nascita, nazionalità, indirizzo e
indirizzo email, numeri di telefono, possesso della patente di guida
eccetera), livello di istruzione, conoscenza delle lingue, esperienze
lavorative, specifici ambiti di competenza, informazioni sul percorso
professionale e hobby. Vanno indicati i titoli di studio, le qualifiche
professionali ed eventuali referenze. Non è necessario allegare
fotografie. Sui siti Eures è disponibile il modulo europeo di
curriculum vitae standard in diverse lingue. Per maggiori
informazioni: http://eures.europa.eu; http://www.ess.gov.si

Reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali


Prima di decidere di lavorare in Slovenia è consigliabile scoprire se
la propria professione è regolamentata. Per le professioni
regolamentate (medici, infermieri, farmacisti, insegnanti eccetera)
88

bisogna presentare il modulo di richiesta per il riconoscimento della


qualifica al ministero del Lavoro, accludendo certificazioni relative
alla cittadinanza, al titolo di studio e alla qualifica. Se le qualifiche
sono adeguate verrà emesso regolare riconoscimento. In caso
contrario verrà notificato che è necessario un test di ammissione o
un periodo di tirocinio. Per maggiori informazioni:
http://www.mddsz.gov.si/en/areas_of_work/labour_market_and_emp
loyment/mutual_recognation_of_qualifications/
89

IMPOSTE

Se si resta nel paese per più di sei mesi, occorre farsi rilasciare
dall'ufficio regionale delle imposte (Davèni urad) un codice fiscale
temporaneo.
Gli stranieri sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi
entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello d'imposta. Se si deve
lasciare il paese entro la fine dell'anno, la dichiarazione va
presentata almeno 30 giorni prima della data di partenza. Gi stranieri
sono soggetti allo stesso regime fiscale dei cittadini nazionali.

Che cosa deve sapere un residente


La legislazione slovena è chiara: se decidete di prendere la
residenza in Slovenia e i vostri redditi sono prodotti in un paese
straniero, diciamo a Panama, le imposte le pagate tutte in Slovenia,
non a Panama! Quindi prima di decidere se chiedere la residenza
fate i vostri conti.

Che cosa deve sapere un non residente


Anche in campo tributario appare evidente la volontà delle autorità
slovene di abbracciare la filosofia dell'Unione europea. Con le
recenti modifiche al Tax procedure act sono state introdotte
importanti novità relativamente alle modalità di tassazione dei
soggetti non residenti.
In particolare l'articolo 260 accorda loro la possibilità di richiedere
l'applicazione delle disposizioni fiscali delle Convenzioni
internazionali se sono più convenienti rispetto alla normativa interna.
L'Amministrazione fiscale slovena (Tax Administration of the
90

Republic of Slovenia), infatti, ha precisato che qualora un non


residente percepisca reddito in Slovenia, questi può richiedere a chi
effettua il pagamento l'applicazione delle disposizioni convenzionali
se risultano più convenienti rispetto alla normativa slovena. La
richiesta può essere accolta se effettuata in data antecedente a
quella di effettuazione del pagamento. L’amministrazione fiscale
slovena è tenuta a notificare all’interessato se l’istanza è stata
accolta entro 15 giorni dal momento in cui la riceve. Va presentata
una richiesta distinta per ogni reddito percepito all’interno del paese.
Nelle istanze vanno indicati le proprie generalità, il riferimento
all’articolo o agli articoli della convenzione di cui si chiede
l'applicazione, le tipologie di redditi in oggetto.

La convenzione fiscale tra Italia e Slovenia


La convenzione sulla doppia imposizione tra Slovenia e Italia è
ancora in fase di ratifica, ma nel frattempo è valida quella stipulata
tra il nostro paese e la ex Iugoslavia, firmata a Belgrado il 24
febbraio 1982.
Si applica alle imposte sul reddito e sul patrimonio prelevate da uno
dei due stati contraenti, da una sua suddivisione politica o
amministrativa o da un suo ente locale, qualunque sia il sistema di
prelievo.
Le imposte cui si applica la Convenzione sono:
In Slovenia: l'imposta e i contributi sul reddito delle società; l'imposta
e i contributi sul reddito personale derivanti dal lavoro subordinato;
l'imposta e i contributi sul reddito personale derivante dall'attività
agricola; l'imposta e i contributi sul reddito personale derivanti da
attività indipendenti aventi o no carattere economico; l'imposta e i
91

contributi sul reddito personale derivante da perfezionamenti di diritti


di autore, marchi di fabbrica e da perfezionamenti tecnici; l'imposta
sui redditi da capitale e da diritti patrimoniali; l'imposta sul
patrimonio; l'imposta sul reddito complessivo; l'imposta sugli utili
derivanti da investimenti in società del luogo ai fini di un'attività in
comune (joint venture); l'imposta sugli utili derivanti da attività di
investimento; l'imposta sui redditi derivanti dall'attività di trasporto di
passeggeri e merci;
In Italia: l'imposta sul reddito delle persone fisiche; l'imposta sul
reddito delle persone giuridiche; l'imposta locale sui redditi
(ancorché riscosse mediante ritenuta alla fonte).
I redditi immobiliari di qualsiasi provenienza (locazione, utilizzazione
diretta e altro) sono imponibili nello stato in cui si trova l’immobile.
Gli utili delle imprese sono imponibili nello stato in cui si trova
l’impresa, che può avvalersi delle deduzioni da esso previste. Gli utili
da capitale per alienazione di beni immobili e mobili facenti parte
della proprietà aziendale di una società sono imponibili nello stato in
cui si trova la proprietà o la società interessata
Gli interessi e i dividendi sono imponibili nello stato in cui risiede chi
li percepisce, a meno che non derivino da una società residente di
cui chi li percepisce fa parte, o da una professione da lui esercitata
in pianta stabile nel paese da cui scaturiscono.
Salari, stipendi e altre remunerazioni analoghe derivanti da attività
dipendente sono imponibili soltanto nello stato in cui viene svolta
l’attività.
Le pensioni e le altre remunerazioni analoghe sono imponibili nello
stato di cui è residente il beneficiario della pensione.
92

Imposta sulle società


Aliquota standard: 22% (21% nel 2009 e 20% dal 2010)
I soggetti per i quali è prevista la tassazione sul reddito sono: le
persone giuridiche che traggono profitti dalla loro attività e hanno la
sede nel territorio sloveno; le persone giuridiche straniere costituite e
registrate in Slovenia; e le persone giuridiche non residenti ma che
svolgono attività continuativa in Slovenia. La legge prevede la non
imponibilità per alcuni soggetti giuridici, quali la Banca centrale
slovena, le società di proprietà statale o municipale, le imprese per
disabili, le istituzioni pubbliche che non esercitano attività
economica, le associazioni, le comunità religiose e le fondazioni
private e pubbliche senza scopo di lucro. La base imponibile è
costituita dal profitto rappresentato nel bilancio della società.
Le imposte devono essere pagate in anticipo mensilmente o
trimestralmente basando il calcolo sul risultato dell'anno precedente;
il contribuente calcola e paga l'imposta sui profitti con il metodo
dell'autotassazione.
Le società residenti sono tassate sul reddito complessivo, ovvero
anche su quello prodotto all’estero; le società non residenti sono
tassate soltanto sul reddito prodotto in Slovenia. Le società che
hanno la sede principale o l’effettivo centro gestionale in Slovenia
vengono considerate residenti sul piano fiscale. L’imposta è ridotta
al 10% per le società operanti nelle zone franche. I dividendi
percepiti sono esenti. Viene concesso un credito di prassi per
ovviare alla doppia tassazione di dividendi qualora i dividendi
percepiti da una controllata estera non siano esenti da imposte. Il
metodo del credito di applica anche per ovviare alla doppia
tassazione dei redditi prodotti all’estero. Le società di persone, le cui
93

componenti vengono trattate come entità separate dal punto di vista


fiscale, sono soggette all’imposta sulle società. A fronte di
investimenti in immobilizzazioni materiali (escluse le auto per uso
individuale) l’imposta gode di riduzioni fino al 40% e della possibilità
di ammortamento accelerato (anche per i beni immateriali). La
normativa fiscale slovena prevede inoltre la possibilità di
applicazione di una serie di franchigie: la base imponibile si riduce
del 20% delle somme investite in attrezzature per la ricerca e lo
sviluppo; il datore di lavoro che finanza un piano di assicurazione
pensionistica collettiva per i dipendenti gode di un corrispettivo
abbassamento della base imponibile, come pure chi fa donazioni a
istituzioni umanitarie, sportive, culturali, di ricerca, religiose o
ecologiche. Esistono riduzioni anche per il personale assunto ex-
novo o per l’assunzione di disabili. Fondi di investimento, fondi
pensionistici, compagnie di assicurazione che soddisfano i requisiti
prescritti dalla legge sono esenti.

Le zone franche
Le zone franche, chiamate in Slovenia zone economiche, sono delle
aree della Repubblica di Slovenia destinate ad attività economiche
soggette a regime speciale e costituite con il benestare del governo
sulla base del parere dei ministri competenti per i rapporti con
l'estero e per le attività economiche. Sono sei: Lubiana, Maribor,
Nova Gorica, Sezana, Celje e Capodistria.
La merce presente nelle zone franche può essere commercializzata
o consumata o usata solo in conformità di legge. Chi opera in queste
zone è esentato dalle imposte sugli affari, sulle attrezzature e sui
materiali destinati alla produzione. L'imposta sui profitti è del 10% e
94

coloro che investono in attrezzature di produzione godono di


agevolazioni fiscali pari al 50% del valore investito. La merce
introdotta in zona franca è esente da dazi doganali, può restarvi
senza limiti di tempo e può essere riesportata liberamente, come
pure rifornire i mezzi di trasporto nel traffico internazionale e del loro
personale.
La merce può inoltre essere temporaneamente esportata in altra
zona doganale slovena per l'ulteriore lavorazione, per prova, per
installazione, per riparazioni e per presentazione di marketing.

Imposta sul reddito delle persone fisiche


Aliquota progressiva fino al 41%.
I soggetti d'imposta sui redditi delle persone fisiche sono tutti i
residenti e non residenti che soggiornano in Slovenia per più di sei
mesi all'anno. I residenti pagano le imposte sui redditi prodotti in
Slovenia e all’estero, mentre i non residenti pagano soltanto sui
redditi prodotti in Slovenia. La dichiarazione dei redditi è individuale
e i redditi dei nuclei familiari non si cumulano. La legislazione
slovena prevede delle franchigie fisse e delle franchigie
proporzionali su alcune categorie di costi sostenuti dal soggetto,
franchigie per familiari a carico, per anzianità e per disabili.
L’imposta si applica al reddito delle persone. Ci sono sei tipologie di
reddito: da lavoro dipendente, da attività d’impresa, da attività
agricola, da capitali (dividendi, interessi e capital gain), da proprietà
(diritti e rendite) e diversi. Dividendi, interessi e capital gain sono
tassata all’aliquota fissa del 20%.
Le imposte sulle altre categorie di redditi (denominati «redditi attivi»)
si pagano nel corso dell’anno fiscale in forma di anticipo. Gli anticipi
95

sui pagamenti sono stabiliti secondo una precisa scaletta o con


aliquote. fisse.
Ci sono tre fasce di aliquote nel programma fiscale annuale per il
reddito attivo. Le aliquote progressive sono: 16, 27 e 41%. Gli
anticipi pagati durante l’anno sono deducibili dall’ammontare
complessivo dell’imposta, e le eventuali differenze vengono riscosse
contro ricevuta o certificazione delle autorità fiscali. Quando la
somma degli anticipi eccede l’imposta, la differenza viene
rimborsata.

Adempimenti
Dichiarazione Il contribuente deve esporre nella
dei redditi dichiarazione tutti i redditi imponibili
percepiti, ma non deve calcolare l'imposta
dovuta
Liquidazione Il contribuente non provvede
dell'imposta all'autoliquidazione dell'imposta. La
liquidazione dell'imposta (a debito o a
credito) è effettuata dall'ufficio Imposte
competente per territorio, utilizzando i dati
contenuti nella dichiarazione e quelli
comunicati dagli eventuali sostituti
d'imposta.
Versamento L'ufficio comunica al contribuente
dell'imposta l'ammontare dell'imposta (a credito o a
debito). In conformità a questo
provvedimento egli versa l'imposta dovuta
o riceve il rimborso dell'eccedenza versata.
96

Controllo dell' L'attività di liquidazione d'imposta (e


Amministrazione d'irrogazione di eventuali sanzioni) si
svolge contestualmente a quella di
controllo.

Deduzioni e agevolazioni per la determinazione dell'imponibile


Oltre a quelle che si trovano nelle discipline delle singole imposte, ve
ne sono delle altre che riguardano l'imponibile ai fini del calcolo
dell'imposta sui redditi.
Un'agevolazione, applicabile a tutti i contribuenti, è quella che
consente di dedurre un importo pari all'11 per cento del salario
medio annuale in Slovenia.
Altre agevolazioni d'ordine generale:
• 100 per cento del salario medio annuale se il contribuente è un
disabile
• 40 per cento del salario medio annuale se il contribuente è uno
studente (sempre che il reddito gli derivi dalla sua attività di
studio).
• 8 per cento del salario medio annuale se il contribuente supera
l'età di 65 anni.
• Per le famiglie con membri a carico:
• 10 per cento del salario medio annuale per il primo figlio o per
altro membro a carico, con un 5 per cento aggiuntivo per ogni
ulteriore figlio
• se il figlio a carico è disabile, la percentuale di agevolazione è
del 50 per cento del salario medio annuale.
97

• Altre deduzioni specifiche sono riconosciute per determinate


spese, sino alla concorrenza del 3 per cento della base
imponibile:
• acquisto di titoli di stato sloveni a lungo termine
• acquisto, edificazione o manutenzione di un'immobile o di
porzione di esso a fini abitativi, nonché eliminazione delle
barriere architettoniche
• somme impiegate per la manutenzione di beni di valore artistico
e architettonico di proprietà del contribuente ovvero per
l'acquisto di opere di arti figurative, di libri e dischi pregiati
• premi e contributi volontariamente corrisposti dal contribuente
per polizze pensionistiche e di invalidità non obbligatorie
• somme destinate all'acquisto di medicinali e apparecchi e
attrezzature sanitarie e ortopediche
• acquisto di libri di testo e di altra letteratura specialistica
• spese d'iscrizione scolastica e quelle destinate all'istruzione
• donazioni a organizzazioni con fini umanitari, culturali,
d'istruzione, sportivi, d'aiuto agli invalidi, religiosi, ecologici
• quote di iscrizione a sindacati e partiti politici
• acquisto di azioni di fondi statali o privati, aventi come oggetto lo
sviluppo scientifico e tecnologico
• acquisto di beni con ridotto consumo d'acqua, elettricità o il cui
utilizzo abbia un basso impatto ambientale

Capital gain
Sono tassati alla stessa aliquota degli altri redditi. Il cinquanta per
cento dei capital gain percepiti dalle società grazie alla vendita di
azioni in altre società è esente dall’imposta sulle società se il
98

venditore ha detenuto l’8 per cento o più della controllata per almeno
sei mesi. Se il venditore conclude l’operazione prima dello spirare di
dieci anni dalla fondazione della società, i capital gain che sono stati
esenti da imposizione per gli ultimi cinque anni vengono aggiunti alla
base imponibile dell’ultimo reddito societario sottoposto alle autorità
fiscali per l’ultimo anno di attività. Viceversa, il 50 per cento delle
perdite in conto capitale è deducibile dal reddito societario a fini
fiscali.
Per quanto riguarda le persone, l’aliquota d’imposta sui capital gain
dipende dalla lunghezza del periodo per il quale è stata detenuta la
proprietà: 20% fino a cinque anni, 15% avuta da cinque a dieci anni,
10% da dieci a quindici anni, 5% da quindici a vent’anni. Questa
imposta è calcolata come imposta finale sia per i residenti sia per i
non residenti. Queste regole si applicano ai proventi derivati dalla
vendita di azioni e dalla vendita di proprietà immobiliari.

Imposte indirette
Iva (ddv): aliquota standard 20%; aliquota ridotta 8,5%.
Per la maggior parte delle transazioni l’aliquota è del 20%. L’aliquota
ridotta (8,5%) si applica ai prodotti alimentari, ai trasporti pubblici,
all'uso di impianti sportivi, alla somministrazione di acque potabili, ai
servizi sanitari, ai medicinali, alle attrezzature per invalidi, alle
protesi per disabili, ai diritti d'autore, ai servizi funebri, ai servizi
alberghieri, all'edilizia popolare, ai prodotti audio e video, ai prodotti
e servizi usati nell'agricoltura, nella silvicoltura e nella pesca. I
settori finanziario, assicurativo e del gioco d'azzardo non sono
soggetti a iva in quanto rientrano in una legislazione speciale.
99

Amministrazione fiscale e adempimenti


Anno fiscale: per le imprese anno solare o anno commerciale; per le
persone anno solare.
Le società pagano anticipi mensili sulla base dell’accertamento più
recente. Va presentata la dichiarazione dei redditi tre mesi dopo la
fine dell’anno fiscale (ovvero entro il 31 marzo) e il saldo delle
imposte va pagato entro trenta giorni dalla data di scadenza della
dichiarazione dei redditi. In caso di ritardo nella presentazione della
dichiarazione sono previste delle sanzioni, e altrettanto nel caso di
ritardo nel versamento degli importi dovuti.
Le persone fisico il cui reddito derivi interamente dal lavoro
dipendente e i lavoratori autonomi con un reddito inferiore ai limiti
stabiliti dalla legge sono esenti da dichiarazione.
Le imposte sono trattenute alla fonte sul reddito da lavoro
dipendente e da attività professionale. I residenti tenuti a presentare
la dichiarazione dei redditi devono fornire alle autorità fiscali le
informazioni relative all’anno fiscale precedente entro il 31 gennaio.
Per le persone fisiche, le autorità fiscali compiono gli accertamenti
per l’anno precedente sulla base dei dati forniti. La dichiarazione
riveduta e corretta deve essere inoltrata alle autorità entro il 30
aprile.

Tasse sulle società 22% (21% nel 2009, 20% dal


2010
Detrazioni 20% sugli importi investiti in
ricerca e sviluppo
specifiche sull’assunzione di
categorie speciali di lavoratori
100

Tassa sul rimpatrio dei profitti 15% sui dividendi pagati


all’estero, salvo diverse
disposizioni delle convenzioni
bilaterali
0% per i residenti dell’Ue
Imposte sui redditi delle aliquote progressive: 16%, 27%,
persone fisiche 41%
Imposte sui redditi da interessi: 20%; dividendi 20%;
interessi, dividendi e capital capital gain 20%-0% a seconda
gain del periodo di possesso
Imposta sulla proprietà 0%
Imposta sull’alienazione di 2%
proprietà immobiliari
Iva 20% standard
8,5% ridotta (inclusi prodotti
alimentari, escluse bevande
Contributi previdenza sociale datore di lavoro: 16,1%
dipendente: 22,1%
Numero degli accordi bilaterali 41
per evitare la doppia
imposizione

Trattenute fiscali alla fonte


Per quanto riguarda le imposte sui dipendenti, il datore di lavoro è
tenuto a dedurre alla fonte le imposte su base mensile per tutti i
lavoratori salariati, e a versare i contributi per la sicurezza sociale
(16,1% per il datore di lavoro, 22,1% per il dipendente). Il datore di
lavoro risponde delle tasse su tutti gli emolumenti presenti in busta
101

paga su cui si applicano le ritenute previdenziali. L’aliquota va dal 3


all’11% degli emolumenti stipendiali
Nella maggior parte dei casi gli azionisti residenti nell’Unione
europea sono esenti dalle trattenute alla fonte sui dividendi.

Altre imposte
Diritti di dogana e di accisa. Imposte sulla successione e sulle
donazioni. Imposta sul valore patrimoniale. Imposta sul gioco
d’azzardo e le vincite alle lotterie. Tasse di trasferimento sulla
proprietà. Imposte sui veicoli. Imposta sui servizi di assicurazione.
Per maggiori informazioni: http://www.durs.gov.si.

Regolamentazione di importazioni ed esportazioni


Nella Repubblica slovena le importazioni di merci sono sottoposte a
tre diversi regimi. Esistono articoli soggetti alla libera importazione
ed esportazione (in base all'articolo 8 della legge sulle importazioni
secondo cui tutte le importazioni e le esportazioni del paese sono
libere, salvo non venga altrimenti disposto), altri soggetti a
contingentamento, quando il governo ritiene necessario limitare la
circolazione di specifici prodotti al fine di proteggere l'economia
nazionale, e altri ancora la cui importazione o esportazione è
soggetta a concessione di licenza (armamenti e attrezzature militari,
opere artistiche e storiche, metalli preziosi e prodotti individuati di
volta in volta dalle autorità).
Le merci importate in Slovenia devono soddisfare alcuni requisiti di
conformità alle norme tecniche e di qualità, agli standard sanitari,
veterinari ed ecologici.
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I dazi doganali si basano su un sistema armonico e sono applicati


sul valore della merce resa franco frontiera. Le aliquote variano da 0
a 8% per le materie prime, da 0 a 15% per i semilavorati e da 15 a
25% per i prodotti finiti e di consumo.
È prevista l'esenzione dai dazi per le attrezzature importate da
stranieri in collegamento con un contratto di joint venture di almeno
cinque anni.
Oltre ai dazi doganali, certi prodotti come tabacchi, bevande
alcoliche, carni, latte e derivati, prodotti agroalimentari eccetera
sono soggetti a un'imposta addizionale che varia a seconda del tipo
di prodotto.
La Slovenia concede un trattamento preferenziale alla Unione
europea e ad altri paesi, per esempio le repubbliche della ex
Iugoslavia. A sua volta alla Slovenia è garantito il trattamento
preferenziale da Austria, Finlandia, Norvegia, Svezia, Svizzera, Usa,
Canada, Australia, Taiwan e Giappone.
Esistono inoltre trattati commerciali con Bulgaria, Repubblica ceca e
Repubblica slovacca che assicurano agli scambi commerciali con
questi paesi trattamenti doganali privilegiati.
In base agli articoli 13 e 15 della legge doganale, le merci possono
essere importate in regime di temporanea importazione a condizione
che debbano essere lavorate o rifinite in territorio sloveno per
produrre beni da riesportare. L'ingresso per i beni in temporanea
importazione è libero anche per le merci altrimenti sottoposte a
contingentamento, ed è autorizzato fino a sei mesi. È prevista
l'importazione temporanea anche di articoli destinati alla riparazione,
attrezzature sportive per gare, strumenti e attrezzature per
l'installazione ed il collaudo di apparecchiature, oggetti da esibire in
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manifestazioni fieristiche e campionari, veicoli e natanti da parte di


società che li noleggiano a terzi, apparecchiature per invalidi,
attrezzature di protezione civile, e cose destinate all'uso di coloro
che hanno intenzione di trattenersi in Slovenia per un certo periodo
di tempo.
Per attestare la definitiva importazione di una merce in territorio
sloveno bisogna dotarsi di dichiarazione doganale tipo Dau, che
deve contenere tutti gli elementi relativi all'importazione effettuata, e
deve essere debitamente timbrata e firmata dalla locale autorità
doganale. Il documento può essere prodotto in originale o in copia
conforme. Gli altri documenti da presentare sono la fattura
commerciale emessa in duplice copia e contenente tutti i requisiti di
legge, il documento di trasporto, quali lettera di vettura, polizza di
carico o Cmr, il certificato di origine, richiesto solo per alcune
categorie di merci; per l’importazione di animali vivi, carni, vegetali e
altri prodotti alimentari sono necessari inoltre certificati speciali, quali
certificato sanitario o certificato veterinario; per i prodotti tecnologici
ci vuole il certificato di conformità o di omologazione.
104

PUBBLICITÀ

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INDIRIZZI E LINK UTILI

Indirizzi istituzionali
- Il sito unificato del governo sloveno è : www.gov.si
- Ministero del lavoro, della famiglia e degli affari sociali
(Ministrstvo za delo, družino in socialne zadeve):
www.mddsz.gov.si
- Ministero delle finanze (Ministrstvo za finance) (anche in
inglese): www.mf.gov.si
- Ministero dell’economia (Ministrstvo za gospodarstvo):
www.mg.gov.si
- JAPTI - Public Agency of the Republic of Slovenia for
Entrepreneurship and Foreign Investments Dunajska 156, SI –
1000 Ljubljana - Tel.: 386.1.5891870; Fax: 386.1.5891885 -
email: vem@japti.si, FDI@japti.si - www.japti.si -
www.investslovenia.org; rappresentanza in Italia: Galleria
Buenos Aires 1 - 20124 Milano - Tel: 00 39 022 940 5910
Fax: 00 39 022 951 4071 - Cellulare: 00 39 33 46 877 873 -
Responsabile: Lara Černetič (email lara.cernetic@japti.si)
- Direzione generale delle dogane (Generalni carinski urad
Republike Slovenije): Smartinska cesta 55 - 1000 Ljubljana –
- Tel.: 386.1.4783800; Fax: 386.1.4783900 - www.carina.gov.si
- Ministero dell’agricoltura, delle foreste e dell’alimentazione
(Ministrstvo za kmetijstvo, gozdarstvo in prehrano)
- www.mkgp.gov.si
- Agenzia per mercati agricoli e sviluppo rurale (Agencija za
kmetijske trge in razvoj podezelja): Dunajska 160, 1000 –
106

Ljubljana - Direttore: Franc Kebe (email franc.kebe@gov.si);


www.arsktrp.gov.si.
- Direzione veterinaria (responsabile per l’emissione dei certificati
fitosanitari): www.vurs.gov.si
- Ministero della cultura (Ministrstvo za kulturo): www.mk.gov.si
- Ministero della difesa (Ministrstvo za obrambo): www.mors.si
- Ministero degli interni (Ministrstvo za notranje zadeve):
www.mnz.gov.si
- Ministero dell’ambiente e della pianificazione fisica (Ministrstvo
za okolje in prostor): www.mop.gov.si
- Ministero di grazia e giustizia (Ministrstvo za pravosodje):
www.mp.gov.si
- Ministero dei trasporti (Ministrstvo za promet): www.mzp.gov.si
- Ministero della pubblica istruzione e dello sport (Ministrsvto za
znanost, šolstvo in šport) (anche in inglese): www.mss.gov.si
- Ministero della salute (Ministrstvo za zdravje): www.mz.gov.si
- Ministero degli affari esteri (Ministrstvo za zunanje zadeve):
www.mzz.gov.si
- Borza (Centro per lo scambio d’informazioni sulle opportunità
d’affari): www.borza.org
- Camera di Commercio Slovena (Gospodarska zbornica):
www.gzs.si
- SloveniaPartner (portale per gli affari): www.sloveniapartner.com
- Ufficio di standardizzazione sloveno (Slovenski institut za
standardizacijo): www.sist.si
- Ufficio metrico della Repubblica di Slovenia (Urad RS za
meroslovje): www.mirs.si
107

- Ufficio nazionale del turismo: www.slovenia.info – sede in Italia:


Galleria Buenos Aires 1 - I-20124 Milano
- Tel.: 0039 0229 51 11 87; 0039 0229 51 41 57; Fax: 39 0229 51
40 71.
- Telekom Slovena (pagine bianche e gialle on line in inglese):
http://tis.telekom.si/default.asp?LANG=EN

Banche
- Banca Centrale Slovena (Banka Slovenije): www.bsi.si
- Il sito generale per le banche slovene (aderenti all’Associazione
Bancaria) è www.zbs-giz.si, anche in inglese; vi si trovano i dati
di tutte le banche associate, incluso l’indirizzo in rete.
- Istituto Statistico locale (Statistični urad Republike Slovenije):
www.stat.si
- Istituto per le analisi macroeconomiche (Urad za
makroekonomske analize in razvoje): www.umar.gov.si
Enti fieristici
- Cankarjev Dom – Kulturni In Kongresni Center (Centro congressi
e della cultura «Cankar»): www.cd-cc.si
- Celjski Sejem (Fiera di Celje): www.ce-sejem.si
- Gospodarsko razstavisce (Fiera di Lubiana): www.gr-sejem.si
- Pomurski Sejem D.D. (Ente fieristico): www.pomurski-sejem.si
- Primorski Sejem (Fiera del litorale): www.primorski-sejem.si

Giornali, riviste e altri mass media


- «Delo» (quotidiano): www.delo.si/
- «Vecer» (quotidiano): www.vecer.com
- «Dnevnik» (quotidiano): www.dnevnik.si
108

- «Finance» (quotidiano finanziario): www.finance.si


- «Slovenia News»: http://slonews.sta.si
- Rtv Slovenia: www.rtvslo.si
- Pop Tv: www.pop-tv.si

Banche Dati:
- Pirs (annuario delle aziende slovene): www.pirs.si
- Slo-Export (aziende slovene di commercio estero):
www.gzs.si/sloexport

Motori di ricerca
www.najdi.si
www.matkurja.com
www.slowwwenia.com

Istituzioni italiane
• Ambasciata d’Italia: Snezniška 8 - 1000 Lubiana – Slovenia -
Tel.: 386.1.4262194; Fax: 386.1.4253302; email:
archivio.lubiana@esteri.it; commerciale.lubiana@esteri.it;
consolare.lubiana@esteri.it; segreteria.lubiana@esteri.it;
sito internet: www.amblubiana.esteri.it
• Istituto italiano di cultura: Kongresni trg 13 - 1000 Lubiana –
Slovenia - Tel.: 386.1.2415640; Fax: 386.1.2415643;
email: italcult@s5.net
• Delegazione dell'Unione europea: Breg 14, 1000 Lubiana –
Slovenia - Tel. 386.1.4258000; Fax 386.1.4252085; email:
COMM-REP-LJU@ec.europa.eu; sito internet: www.evropska-
unija.si
109

• Consolato generale d’Italia a Capodistria: Riva Belvedere 2 -


6000 Capodistria/Koper – Slovenia - Tel. 386.5.6273747; Fax
386.5.6273746; email: consgen.capodistria@esteri.it; sito
internet: www.conscapodistria.esteri.it
• Ice, Istituto nazionale per il commercio estero, sede di Lubiana:
Cankarleva, 10 – 1000 Ljubljana
Tel:+386.1.4224370; Fax: +386.1.4224375;
email: lubiana.lubiana@ice.it;
sito internet: www.ice.gov.it/estero2/lubiana

Telefoni utili
- Centro informazioni emergenze: 112
- Polizia: 113
- Elenco abbonati telefonici: 1188
- Automobil Club Sloveno (Amzs): 1987
- Ospedale di Lubiana: +386.1.4313113
- Adria Airways (www.adria.si): +386.1.4362499
-Aeroporto Joze Pucnik Lubiana (www.lju-airport.si):+386.4.2061981
- Aeroporto di Portorose: +386.5.6722525
- Ferrovie slovene: +386.1.2912100
- Marina di Portorose: +386.5.6761100
- Porto di Capodistria: +386.5.6656100

Principali alberghi
Lubiana
ƒ Best Western Premier Hotel Slon: Slovenska cesta 34 - 1000
Ljubljana - Tel.: +386.1.4701100; Fax: +386.1.2517164:
email: sales@hotelslon.com; sito internet:
110

www.hotelslon.com
ƒ Domina Grand Media Hotel & Casino Ljubljana: Dunajska cesta
154 - 1000 Ljubljana - Tel.: +386.1.5882525; Fax:
+386.1.5882599; email: grandmedia.ljubljana@domina.it; sito
internet: www.dominagrandmedialjubljana.com
ƒ Grand Hotel Union Business: Miklošičeva 3 - 1000 Ljubljana -
Tel.: +386.1.3081170; Fax: +386.1.3081914; email:
hotel.business@gh-union.si; sito internet: www.gh-union.si
ƒ Grand Hotel Union Executive: Miklošičeva 1 - 1000 Ljubljana -
Tel.: +386.1.3081270; Fax: +386.1.3081015; email:
hotel.union@gh-union.si; sito internet: www.gh-union.si
ƒ Grand Hotel Union Garni: Miklošičeva 9 - 1000 Ljubljana - Tel.:
+386.1.3084301; Fax: +386.1.2301181; email: hotel.garniI@gh-
union.si; sito internet: www.gh-union.si
ƒ Hotel Lev: Vošnjakova 1 - 1000 Ljubljana - Tel.: +386.1.4332155;
Fax: +386.1.4332003; email: info@hotel-lev.si;
sito internet: www.hotel-lev.si

Maribor
ƒ Hotel Slavija: Vita Kraigherja 3 - 2000 Maribor - Tel.:
+386.2.2513661; Fax: +386.2.2522857

Bled
ƒ GH Toplice: Cesta Svobode 12 - 4260 Bled - Tel.:
+386.4.5791000; Fax: +386.4.5741841
ƒ Golf Hotel: Cankarjeva cesta 4 - 4260 Bled - Tel.:
+386.4.5792000; Fax: +386.4.5741768
111

Portorose
ƒ GH Palace: Obala 45 - 6320 Portorose - Tel.:
+386.5.6969000; Fax: +386.5.6969003
ƒ Metropol: Obala 77 - 6320 Portorose - Tel.: 386.5.6907000;
Fax: +386.5.6907877
Celje
ƒ Hotel Evropa: Krelov trg 4 - 3000 Celje - Tel.:
+386.3.5443400: Fax: +386.3.5443434; sito internet:
www.hotel-europa.si
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L’AUTORE
Luisa Agnese Dalla Fontana è laureata in filologia slava. Dopo
diversi soggiorni di studio all’estero (Russia, Polonia, Bulgaria,
Macedonia, Croazia, Francia) e svariate esperienze lavorative
(organizzatrice teatrale, insegnante di lingue, curatrice di corsi di
formazione finanziati dall’Unione europea, corrispondente estera per
ditte londinesi), ha scelto come principale attività quella di traduttrice
letteraria e consulente bibliografica. In tale veste collabora da molti
anni con svariate importanti case editrici italiane, tra cui Mondadori,
Salani, Sperling & Kupfer. Dal 2002 al 2004 ha lavorato alla
Biblioteca nazionale centrale di Firenze nel settore della
catalogazione semantica. Giornalista, dal 2005 al 2008 è stata nella
redazione del mensile economico-finanziario Eurofinanza. Nel 2007
e nel 2008 ha curato l’ufficio stampa dell’associazione di poker
sportivo Lucky River Texas Club. Attualmente vive a Firenze.
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