Lezione 2
• Dopo la caduta dell’impero romano, dove sopravvive l’uso della lingua latina?
Nell’impero romano d’occidente
• Sostrato e superstrato: illustra i termini in riferimento alla lingua latina e alla sua
evoluzione
Questi due termini indicano rispettivamente il diffondersi della lingua dei dominatori
imponendosi su quella autoctona (sostrato), influenzando anche lo strato linguistico
(superstrato). Il latino si impose in una regione molto vasta, come Africa, Britannia,
Europa, nonostante le popolazioni locali avessero una lingua madre diversa. Penetrando
linguisticamente come lingua di diritto, cultura, potere.
Lezione 3
• Musae, quae pedibus magnum pulsatis Olympum: caratteri della lingua di Ennio
Il poema inizia, secondo la tradizione greca, con un’invocazione alle muse: si notano i
due grecismi Musae e Olympus, collocati in massima evidenza agli estremi del verso,
fondendosi con la tradizione latina dell’allitterazione, ovvero la ripetizione di suono
uguale.
Lezione 5
• Il congiuntivo è il modo:
Del dubbio
• La teoria dei generi letterari prevede che epica elogia e commedia siano caratterizzate
da uno stile:
Alto, Medio, Umile
Lezione 6
• Influenza e azione della lingua greca sulla lingua latina, nel tempo
Abbiamo l’influenza sia nella creazione di una parola latina adattandola a valori lessicali
greci; o nella creazione di parole composte sempre sullo stesso modello.
Anche nella sintassi troviamo l’influenza greca, non solo con i costrutti, ma anche
nell’uso del participio in piena funzione verbale.
• Illustra il concetto di purismo in relazione alla formazione della lingua letteraria latina
Il concetto di purismo riguarda la condanna dei grecismi nella lingua latina, improntato
quindi all’esclusione di questi.
• Esempi di arcaismo linguistico e loro funzione nella lingua letteraria
Sono considerati arcaismi le desinenze del perfetto in -ere, gli astratti in -men, gli infiniti
in -ier; così come forme quali “optumus” “maxumus” ecc.
Scrittori come Sallustio utilizzando questo colorito arcaico come una cifra stilistica.
Lezione 7
• Il diminutivo ha la funzione
Affettiva
• Il calco è:
Un fenomeno di imitazione a partire da un uso straniero
• Il classicismo è:
L’ispirazione ad alcuni modelli sentiti come massima e perfetta espressione della latinità
• I sinonimi in latino:
Sono un vezzo della lingua poetica
• Le parole composte:
Si trovano in poesia frequentemente
• La lingua di Virgilio
In Virgilio riscontriamo fenomeno in cui la lingua greca agisce all’interno della poesia
scardinando lievemente l’equilibrio della prosa classica. Ad esempio troviamo l’infinito
semplice al posto di una subordinata esplicita.
La sua grandezza è stata quella si far sposare elementi provenienti dall’esterno con
pulsioni interne alla lingua.
Lezione 8
• Ubi solitudinem faciunt pacem appellant: cosa significa questa frase di Tacito?
Laddove fanno il deserto, lo chiamano pace; tratta dall’Agricola, viene pronunciata dal
generale Calgaco quando cerca di infondere coraggio alle truppe.
• La lingua di Apuleio
La sua è una lingua piena di arcaismi e volgarismi; mentre per ciò che concerne il ritmo
osserva rigorose clausole prescritte dalle scuole di retorica unite a fenomeni di
allitterazione e rime.
Ricorre inoltre a molti astratti e neologismi muovendosi in un contesto culturale bilingue.
Lezione 9
• I germanismi in latino:
Compaiono in modo rilevante nella tarda età imperiale
• Fenomeni linguistici della tarda età imperiale, nel lessico, nella sintassi, nella fonetica e
nel ritmo
Nel lessico: si parla di lingua d’uso, della quale non vi sono attestazioni letterarie; ad
esempio doveva esiste un verbo come “altiare”, che tradotto significa “alzare”, da cui si
deriva in italiano “cacciare”.
Nella sintassi: in questo campo abbiamo una forma verbale concorrente al perfetto, una
forma perifrastica “habeo dictum, habeo factum”, inoltre vi era un ampio ricorso a forme
preposizionali, nonché un’innovazione nel rafforzare i pronomi e gli aggettivi dimostrativi.
Nella fonetica: Vi sono nuove attestazioni epigrafiche, come quelle delle tavolette di
esecrazione (maledizioni); inoltre vi sono molti mutamenti negli accenti da cui derivano
sincope vocali interne o allungamento di vocali toniche.
Nel ritmo: Vi è uno scontro tra una pronuncia “pesante” che si riferisce all’accento
tonico, nei confronti di un latino “cantato” che si riferisce all’accento quantitativo proprio
delle espressioni elevate e letterarie; ne influisce solo la lingua parlata, ma è significativo
per lo scenario culturale che si delinea.
Lezione 10
• La poesia cristiana
Crea una lingua poetica cristiana
• Come agisce il Cristianesimo dal punto di vista linguistico? Porta alcuni esempi e
commentali
In Tertulliano troviamo una grande innovazione nel lessico, non solo per l’uso di
aggettivi sostantivati, ma soprattutto per la creazione di un gran numero di parole
nuove, sul modello di altre latina e sulla spinta di fenomeni allitterativi o di rima.
Es. assistiamo ad una confusione tra forme semplici e composte: spondeo / respondeo.
In Agostino troviamo invece una forte aderenza al modello ciceroniano, dove
l’andamento del suoi periodi si caratterizzano per il ritmo spezzato o pesante; per
quanto riguarda il ritmo invece, le sue composizioni riproducono metri classici in versi
isosillabili, secondo le esigenze di un accento tonico.
Lezione 11
• La lingua parlata
É in contatto per vie indirette con la lingua letteraria
Lezione 12
• L’archetipo è:
Il testimone all’inizio della tradizione
Lezione 14
• Il poetismo consiste
In una forma tipica della lingua poetica
• L’arcaismo consiste
Nell’utilizzo di termini e forme non più correnti
• Il chiasmo è:
Una figura retorica che dispone 4 termini secondo lo schema AB/BA
Lezione 15
• Esempi di mimesis nei confronti del mondo greco nella lingua poetica latina:
Poesia alessandrina: i primi autori di letteratura latina sono grammatici che hanno
studiato le teorie stilistiche greche diffondendone le opere. Il teorico per eccellenza è
Aristotele per il quale la lingua letteraria doveva essere chiara, adeguata al genere;
quindi non solo che lingua della prosa e della poesia devono essere diverse, ma anche
che la lingua della poesia epica deve distinguersi da quella lirica.
Lezione 17
• Il linguaggio tecnico:
Condiziona il linguaggio parlato in particolari momenti e ambiti
• Histrio e persona sono:
Termini etruschi del mondo teatrale
• Dal lessico militare derivano:
Molti termini etruschi passati al latino volgare
• In linea generale il linguaggio tecnico:
Mira a precisione e univocità
• Sopravvivenza del latino come lingua tecnica: illustra e chiarisci questa espressione
Nell’alto Medioevo era la lingua della cultura, degli uomini di chiesa e del potere.
Nonostante l’affermarsi, poi, dei volgari nazionali, il latino permase come lingua
culturale, quindi sopravvive come lingua tecnica, distaccata dagli usi linguistici correnti.
Inoltre, nel basso medioevo conosce una ripresa con l’umanesimo e gli esponenti del
rinascimento, sopravvive quindi come lingua speciale e specifica.
Lezione 18
• In quali ambiti letterari latini è più facile trovare attestazioni della lingua d’uso?
Nella tradizione latina le attestazioni di lingua d’uso sono offerte dalla lingua dei generi
comici, che mirano alla rappresentazione letteraria di realtà quotidiane e che hanno uno
statuto stilistico di tipo umile o basso.
Lezione 19
Lezione 20
Lezione 21
Lezione 22
Lezione 23
• 13 libri
• L’Eneide è composta:
in esametri
• Il De Tranquillitate animi è:
Un dialogo filosofico
• I Padri della Chiesa:
Respinsero le posizioni di Seneca, in quanto fondamentalmente pagane.
Lezione 24
Lezione 25
• Il fato nell’Eneide:
É qualcosa che si deve necessariamente compiere
• Le vicende narrate nell’Eneide durano sette anni:
Non si può sapere
• Nel proemio dell’Eneide ha forte rilievo il nome del protagonista:
Falso: nei primi 11 vv non appare
• Il viaggio di Enea è un viaggio di ritorno:
Falso
Lezione 26
• In che senso Enea è definito pius? Si facciano esempi della sua pietas
La pietà di Enea è un sentimento prevalente all’interno dell’Eneide. É proprio la pietà la
qualità che Virgilio scegli di attribuire al protagonista.
Si può notare nel discorso-esortazione che fa ai suoi compagni dopo la tempesta
iniziale; si carica sulle spalle tutta la responsabilità di ogni situazione di difficile
emergenza. Il discorso è ricco di tensioni, contraddizioni e tentennamenti: si capisce che
non si sente un capo, ma è uno dei tanti troiani che stanno fuggendo, di fatti chiama gli
altri “compagni”, dimostra di essere uno di loro.
• O socii -neque ignari sumus ante malorum- O passi graviora, dabit deus his quoque
finem…revocate animos, maestumque timorem mittite: forsan et haec olim meminisse
iuvabit. A chi si rivolge Enea e in che situazione si trova?
Si rivolge ai suoi compagni subito dopo il naufragio in mare sulle coste africane.
• Quali funzioni riveste, dal punto di vista della trama, la tempesta all’inizio del libro I?
Proemio
Lezione 27
• Che rapporto c’è tra Enea e la madre Venere? Esemplifica con passi del primo libro le
tue affermazioni.
Venere appare ad Enea sotto sembianze umane, per aiutarlo, fornendogli informazioni su
Didone e Cartagine. L’Episodio riprende il topos epico della divinità che appare all’eroe
sotto sembianze umane per aiutarlo.
Lezione 28
• Cur dextrae giungere dextram non datur, ac veras audire et reddere? Illustra e spiega
questo verso di Virgilio.
Lezione 29
• Quae regio in terris nostri non piena laboris? Commenta e contestualizza questa frase di
Enea.
Enea in questo caso sta piangendo, si tratta di una manifestazione di pietà, commozione
profonda e irrefrenabile di fronte al destino della propria patria.
• In che rapporto si pone Virgilio con l’epica omerica? Sostieni con esempi le tue
affermazioni.
Una specie di omaggio. Quando Ulisse arriva all’isola dei Feaci, dopo un naufragio
terribile e viene accolto nella reggia di Alcinoo, si mette a piangere ascoltando un aedo
narrare le vicende di Troia, proprio come Enea che non riesce a trattenere le lascive
riconoscendo nelle immagini i compagni perduti ed i luoghi familiari.
Lezione 30
• Si qua pios respectant numina, si quid/ usquam iustitia este et mens sibi conscia recti: il
concetto di divino in Virgilio.
IN questa frase si nota che Enea ringrazia la regina Didone, unica dea che ha dato loro
aiuto e che di certo meriterà una ricompensa perchè esiste una divinità che difende le
persone pie.
Lezione 31
• Perché diciamo che la descrizione del banchetto rientra tra i topi dell’epica? Quali altri
esempi ti vengono in mente?
I servi, i focolari, i ragazzetti che corrono per rendersi utili, gli arazzi, i tappeti, la musica,
sono tutti tratti che rientrano tra i topi dell’epoca.
• Con quale tramite Venere fa nasce l’amore di Didone verso Enea?
Si servirà di Cupido che scenderà sulla terra assumendo le sembianze di Ascanio, il
figlioletto di Enea.
Lezione 32
• I Dialoghi di Seneca: alla luce del testo esaminato in quali termini va intesa la forma
dialogica?
• In che senso lo stile di Seneca, che procede per frasi spezzate riflette la realtà storica,
secondo Traina?
Lezione 33
• In privato publicum negotium agit: la versione romana del ritiro stoico. Illustra la
posizione di Seneca
Lezione 34
Lezione 35
Lezione 36
Lezione 37
Lezione 38
• Neminem flebo laetum, neminem flentem. Partendo da questa frase si illustri stile e
pensiero di Seneca.
Lezione 39
• Nisi intenta et assidua cura circuiti animum labentem. Quando troviamo questa
affermazione di Seneca e cosa significa?
La troviamo nel “De Tranuillitate Animi”, qui Seneca si rivolge a Sereno, parlando dei
rimedi che possono conservare la tranquillità, però nessuno di questi rimedi non sono
efficaci se “non vi è un’attenta e continua cura che circondi l’animo sempre pronto a
cadere”.
Lezione 40
• É corretto affermare che nelle Confessioni gli ultimi libri rappresentano un corpo distinto
e mal connesso al resto dell’opera?
Gli ultimi tre libri sono testi di esegesi dedicati alla interpretazione dei primi versetti della
Bibbia, riguardo la creazione descritta nel libro della Genesi. L’11° libro tratta il tema del
tempo, il 12° tratta degli angeli mentre il 13° dello spirito santo che si librava sulle acque.
Lezione 41
• Quo dolore contenebratum est cor meum, et quicquid aspiciebam mors erat.
Contestualizza e commenta questo passo delle confessioni.
“L’angoscia avviluppò di tenebre il mio cuore. Ogni oggetto su cui posavo lo sguardo
era morte”.
Si può giungere a sostenere che è proprio in virtù delle parole che possiamo capire il
dolore che ci accomuna in un unico sentire. Senza la parola “dolore” il corrispondente
stato d’animo non esisterebbe.
Lezione 42
• Agostino e Ambrogio
Inizialmente Agostino frequenta Ambrogio non per imparare, ma per giudicare se egli
merita la fama di cui gode; pian piano però le parole di Ambrogio penetrano il cuore di
Agostino, sempre alla costante ricerca della verità. Per Agostino, Ambrogio è un
maestro che con dolcezza e carisma ha arato e coltivato la sua anima interiore fino a
condurlo ad una vita nuova, una vita di fede.
• Cosa non convince inizialmente Agostino delle Sacre Scritture e cosa invece apprezza
nella lettura dei classici?
Lezione 43
• Le mani di Dio, le orecchie del cuore dell’uomo: personificazioni nello stile agostiniano.
Lezione 44
• Nelle confessioni trova spazio anche l’esperienza mistica del contatto con Dio:
Vero, riguarda sia Agostino che la madre Monica.
• Agostino mira di raggirare Dio:
Con tutti i sensi.
• Lo stile di Agostino si caratterizza:
Per gli ebraismi e le citazioni scritturali
Lezione 45
• Possiamo dire che troviamo nelle confessioni elementi del topos della “ricerca” intesa
come “quete amorosa”?
Si, la ricerca dell’oggetto del suo amore è diretta prima alla propria interiorità, alla
memoria in cui trovano posto le sensazioni, le percezioni e l’intelletto. Poi, trascende
l’interiorità dell’uomo e punta in alto, o in basso, verso una dimensione infinita.
• Sero te amavi puchritudo tam antiqua et tam nova, hero te amavi! Analisi linguistica e
stilistica dell’espressione di Agostino.
Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato!
Emergono due temi principali: la bellezza divina, presente in tutte le cose, ed il richiamo
all’interiorità; la sintassi è concisa e folgorante, ricca di carica espressiva.
Lezione 46
• Perché Agostino introduce il tema della creazione nelle Confessioni e in che relazione è
con il resto dell’opera?
La creazione è il simbolo della redenzione, racconta e descrive l’assolutezza di Dio che
ha tratto dal nulla del peccato e della perversione di Agostino. Dalla descrizione
dell’esistenza personale di un singolo si passa alla descrizione del segreto profondo ed
eterno dell’esistenza dell’uomo.
Da questo tema, Agostino trae quello dell’undicesimo libro, ovvero il tema del tempo,
proprio perché la creazione avviene nel tempo.
Lezione 47
• Le Retractationes sono:
Un’opera tarda di Agostino.
• Per Agostino l’orso pucherrimus è:
L’armonia del creato
• Il libro XIII delle Confessioni:
tratta il tema della Trinità
• Domine Deus, pacem da nobis- omnia enim praestitisti nobis- pacem quietis, pacem
sabbati, pacem sine Vespera!—Quando troviamo questo passo nelle Confessioni e
cosa significa?
Lo troviamo nel XIII libro, 50-53.
“Signore Dio, poiché tutto ci hai fornito, donaci la pace, la pace del riposo, la pace del
sabato, la pace senza tramonto.”
Lezione 49
Lezione 50
• La satira è:
Una forma teatrale
• Chi fu Appio Claudio Cieco:
un generale e un politico
• Carmen significa campo coltivato:
FALSO
• Le leggi delle XII tavole furono sempre per i Romani:
Il testo fondamentalmente del loro sistema giuridico
• Cosa sono gli Annales?
Elenchi di fatti ritenuti rilevanti disposti cronologicamente ; narrazioni cronologiche degli
eventi principali.
• L’Atellana è:
Una forma teatrale con maschere.
• L’improvvisazione è alla base del teatro antico:
VERO
• Gli elogi agli Scipioni sono un componimento trasmessoci da Cesare:
FALSO
• Cosa significa “La letteratura romana in un cero senso nacque morta”, affermazione
dello storico tedesco B.G. Niebhur
Lo storico riassumeva il pregiudizio romantico che condannava la letteratura latina in
quanto derivata da quella greca.
• Nevio: la sua importanza nella letteratura latina e perché si parla di impegno sociale e
civile. Si tratta di un atteggiamento comune nella letteratura latina?
Si oppose allo spirito conservatore di Livio, è una delle poche voci coraggiose della
letteratura latina arcaica, ostile all’aristocrazia, forte è la sua passione rivoluzionaria e la
passione italica.
Si parla di impegno sociale e civile perché nelle sue commedie sono presenti allusioni e
frecciate ai potenti uomini politica, con una chiara rivendicazione del diritto alla libertà di
parola, nonostante la censura esercitata dai magistrati.
• Quali elementi dell’opera di Livio Andronico denunciano il peso della cultura greca nella
sua produzione letteraria?
Le tragedie: i titoli stessi rivelano una dipendenza dal ciclo troiano. Questo repertorio
mitologico e leggendario permetteva di allacciare le origini del popolo romano ad
un’illustre tradizione e di proiettare le recenti lotte contro i Greci su uno sfondo mitico di
nemesi dei discendenti Troiani.
Lezione 52
• Pluto scrisse:
solo palliate
• Perché le commedie di Plauto sono definite commedie di carattere?
Perché i protagonisti hanno un carattere ben definito e particolare.
• Quale personaggio di Plauto ha a che fare con la figura retorica dell’antonomasia?
Il servo Sosia nell’Anphitruo
• Per palliata si intende
Una commedia di ambientazione greca
• Nel teatro di Plauto i cantica:
Sono ampie sezioni liriche cantate e musicate.
• Quante commedie scrisse Plauto?
130
• Perché noi contiamo solo una ventina di commedie di Plauto?
Sono quelle definite da Varrone autentiche
Lezione 53
• Perché gli Annales di Ennio sono definiti “grande poema nazionale romano”?
Gli Annales furono definiti un modello, grazie alle innovazioni ed allo sforzo di dar vita a
una più matura tecnica metrica; Ennio fu quindi considerato il “pater” della letteratura
latina e gli “annales” furono riconosciuti come “grande poema nazionale romano”, la loro
lingua influenzò non solo lo sviluppo successivo dell’epica e l’opera di Virgilio, ma
condizionò in genere l’evoluzione della lingua poetica anche in generi diversi.
Lezione 54
• Oltre a Plauto, in età arcaica, quali altri autori di teatro ti sono noti e quali sono le
caratteristiche stilistiche che li accomunano?
Pacuvio ed Accio; vi è in tutti una ricercatezza nello stile, la preziosità del linguaggio, la
volontà di rimanere nel “sublime” che non impedì affatto il successo delle opere.
• Hai presente e sai dare la definizione di “Fabula Praetexta, Fabula Cothurnata, Fabula
Togata, Fabula Palliata”?
Fabula Praetexta rappresenta nella letteratura latina, la tragedia di argomento romano, in
opposizione alla fabula cothurnata, ovvero la tragedia di argomento greco; La Fabula
togata è invece una rappresentazione teatrale comica, sempre di ambientazione romana,
a differenza della fabula palliata che invece proponeva ambientazioni e personaggi greci.
Lezione 55
• Di Terenzio ci resta:
Solo una minima parte delle opere
• Era legato al circolo degli Scipioni:
Terenzio
• La commedia stataria:
Caratterizza Terenzio
• La lingua di Terenzio si caratterizza per:
Una forma misurata che evita ogni eccesso
• Quali caratteri formali contraddistinguono le commedie di Terenzio?
Varietà di toni, originalità, semplicità
• Cosa è il servus callidus?
Il servo furbo e intelligente che riesce a togliere dagli impicci il suo padrone
• L’ideale dell’humanitas prevede:
cultura, civiltà, rispetto della dignità di ogni uomo, comprensione e tolleranza
Lezione 56
• Homo sum, humani nihil a me alienum puto: questa massima ebbe molto successo
nell’antichità: ne parlano Cicerone, Seneca, ma anche autori cristiani come Agostino ed
Ambrogio. Sapresti illustrarla e verificarne, secondo la tua opinione, l’attualità?
“Sono un essere umano, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me”
É l’affermazione della centralità dell’essere umano, dei principi di uguaglianza, giustizia,
pace e solidarietà e quindi del dovere di ogni individuo di aiutare tutte le persone che
vivono in condizioni di bisogno e sofferenza e di farlo con modalità non condizionate da
considerazioni o convinzioni di altra natura.
Lezione 58
• Che significato ha la presentazione della peste di Atene alla fine del poema di Lucrezio?
Rappresenta la forza terribile e onnipotente della natura
• Commenta e illustra, individuando figure retoriche e particolarità linguistiche e
stilistiche, i seguenti versi di Lucrezio: Aenedaum genetrix, hominum diuumque
uoluptas, Alma Venus, caeli subter labentia signa / quae mare nauigerum, quae terras
frugiferentis concelebras, per te quoniam genus omne animantum conciputur uisitque
exortum lumina solis.
“O genitrice degli Eneadi, godimento degli uomini e degli dei, divina Venere, che sotto i
segni mutevoli del cielo il mare che sostiene le navi e le terre che producono i raccolti
vivifichi, perché grazie a te ogni genere di viventi viene concepito e giunge a visitare, una
volta nato, i lumi del sole.”
Attraverso una serie di vocativi, Lucrezio si rivolge alla dea Venere considerandola
dispensatrice di vita e l’unica in grado di neutralizzare, con il suo amore ed il suo fascino,
la forza distruttrice del Mare, Dio della guerra.
• Quali sono gli scopi che si prefiggeva Lucrezio con il suo poema.
Lucrezio vuole convincere il lettore della validità della dottrina epicurea, alla cui luce
intende descrivere e spiegare ogni aspetto importante della vita dell’uomo e del mondo,
indagando le cause dei fenomeni e proponendo la sua verità.
Lezione 59
• Perché è corretto dire che Catullo, pur opponendosi alla tradizione, ne ripropone i valori
in campo amoroso?
Perché per la prima volta nella letteratura latina uno scrittore tratta il tema di una storia
d’amore reale, vissuta e registrata passo a passo. Si tratta di un tema amoroso fisico e
realistico, intessuto di reminiscenze greche.
• Illustra i valori che stanno alla base del Liber catullianus con riferimento anche alle
scelte lessicali
Amicizia ed amore, basati entrambi sulla “fides”.
Lezione 60
Lezione 62
Lezione 63
• Quali caratteristiche deve possedere l’oratore secondo Cicerone? Individua almeno due
ragioni per cui si può dire che nelle Verrine e nelle Catilinarie Cicerone applichi appieno
la sua teoria sull’oratore.
L’oratore deve possedere prontezza di spirito e di mente, acuta nel trovare argomenti,
feconda negli sviluppi e negli ornamenti, salda e stabile nella memoria.
Lezione 64
Lezione 65
• I modelli di Virgilio
In tutte le opere, Virgilio, fa riferimento ad un modello greco: a volte riprende il tema,
sviluppandolo in modo diverso, altre volte “contamina” intrecciando spunti e motivi di
origine diversa, altre volte riassume o traduce direttamente dal greco.
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Lezione 66
Lezione 67
• In che cosa il poeta elegiaco si avvicina e in che cosa si differenza dal poeta neoterico?
La poesia neoterica nasce a Roma nell’epoca di Cesare da un gruppo di poeti latini;
mentre quella elegiaca nasce in Grecia e viene “importata” a Roma; sono entrambe
legate alla cultura ellenistica che assume un carattere creativo, con piena autonomia
dell’arte e da cui prendono una grande fonte d’ispirazione dalle opere militari.
La poesia neoterica viene definita ”leggera”,utilizza temi mitologici, geografici e
linguistici, mentre quella elegiaca ha un carattere mitologico ed erudito; ma entrambe
sono caratterizzate da versi brevi e concisi
Lezione 68
• Perché Livio intitola la sua opera Annales? In cosa è storico e in cosa analista?
Chiama la propria opera Annales perché il metodo che utilizza è quello annalistico,
sopratutto: apre il resoconto di ogni anno con l’elenco dei consoli e lo chiude con un
veloce excursus dei principali eventi. Quindi possiamo dire che la forma, lo schema è
classica dell’annalista.
Di storico vi è la visione ampia della parabola della civiltà romana che ha il suo culmine
con la vittoria su Cartagine.
• Quali sono le caratteristiche principali dell’opera di Livio e come intende Livio la storia?
Lezione 70
• In che termini e con quali esiti Properzio aderisce alla politica augustea in ambito
culturale?
• Illustra il topos della recusatio e accenna ad alcuni autori latini che ne furono coinvolti.
Si tratta di un elegante, ma fermo rifiuto da parte del poeta che si dichiara impari ad
affrontare la Musa sublime del poema epico-storico.
In particolare furono coinvolti in questa pratica Tibullo e Sesto Properzio che rifiutano
entrambi la poesia elevata in favore di quella leggera, caratterizzata da torni ispirati
all’immediatezza ed alla passione.
Lezione 71
• Quali posizioni dal punto di vista della lingua assunsero i letterati dell’età imperiale?
La lingua si arricchisce, perdendo da una parte la genuinità italica e quel senso di misura
caratteristico della classicità; ma dall’altro lato acquista una dimensione sovranazionale
universale, che ne farà veicolo di cultura e civiltà.
• Come muta il rapporto tra intellettuali e potere in età imperiale rispetto all’età di Augusto
Gli imperatori si appoggiavano all’esercito e spesso prendevano posizioni assolutistiche
diventando quindi una minacci per gli intellettuali che mantenevano posizioni
filorepubblicane; sotto Tibero e Caligola solo la erudizione e la scienza avevano
possibilità di sviluppo, le altre forme intellettuali si ruppero irrimediabilmente.
Lezione 72
Lezione 73
Lezione 74
• Delinea i rapporti tra Seneca e gli imperatori sotto i quali visse: Caligola, Claudio e
Nerone, facendo riferimento alle opere in cui si rispecchiano direttamente le vicende
della dinastia Giulio-claudia
Lezione 75
• Utque solet pariter totis se effondere signis / Corycii pressura croci, sic omnia membra /
Emisere simul rutilum pro sanguine virus /Sanguis grant lacrimae; quaecumque
foramina novit / Umor, ad his largus manat cruor.”
Alla luce dell’espressionismo rappresentativo di Lucano, si contestualizzi il passo.
“E come suole parimenti da tutte le statue diffondersi la spruzzatura dello zafferano di
Corico, così tutte le membra emisero contemporaneamente un veleno rosseggiante al
posto del sangue. Sangue erano le lacrime, qualunque uscita il liquido conosce, da
questa sgorga abbondante il sangue”.
Lezione 76
Lezione 77
• Lasciva est nobis pagina, vita proba: questa filosofia di vita espressa da Marziale ha altri
sostenitori nella letteratura latina?
Lezione 78
Lezione 79
Lezione 80
Lezione 81
Lezione 82
Lezione 83
Lezione 84
• Le biografie di Svetonio:
Indulgono nel pettegolezzo e nel gusto spettacolare
• Le Noctes Atticae di Gellio sono importanti:
come fonte indiretta
• Che cos’è l’arcaismo in età imperiale?
un movimento letterario
• Il de viris illustribus di Svetonio è:
La prima storia letteraria latina
• Le biografie di Svetonio: fonti, scelte e caratteri della produzione storica in tarda età
imperiale
Svetonio segue un duplice ordine di fonti: il materiale d’archivio e la tradizione letteraria;
per ogni soggetto trattato offre brevi informazioni su origini e luogo di nascita,
l’insegnamento esercitato ecc.
Per quanto riguarda lo stile, di sicuro non abbiamo preziosismi o pretese; la scrittura è
sobria, con uno stile asciutto, proprio di un funzionario di cancelleria
Lezione 85
• Le Metamorfosi di Apuleio:
hanno un significato iniziatico e mistico
• La favola di Amore e Psiche:
è un’ampia sezione centrale dell’opera le Metamorfosi di Apuleio
• La Magia nelle Metamorfosi:
gioca un ruolo fondamentale
• La divinità che alla fine scioglie l’incantesimo cui è vittima Lucio è:
Iside
• Quale relazione ha Apuleio con la magia e quanto essa influenza le sue opere?
Nega di avere a che fare con la magia, professandosi filosofo; ma nelle Metamorfosi, si
nota l’inequivocabile interesse da parte dello scrittore per la magia; qui viene narrata la
trasformazione di un giovane in un asino ed il suo ritorno, dopo mille peripezie, nella
forma umana.
L’originalità di Apuleio sta proprio nell’arte di narrare comico e serio in toni fiabeschi e
mistici.
Lezione 86
Lezione 87
• Che rapporto c’è tra i primi autori cristiani (Tertulliano, Lattanzio, Cipriano) e la cultura
classica pagana?
Tutti e tre prendono di mira l’implicazione pagana dell’astrologia, perché questa invita a
venerare non il creatore, ma le sue opere.
Lezione 88
• Quali sono gli autori della rinascita pagana del IV secolo e in che contesto si colloca
questo movimento?
Ricordiamo:
Lucio Settimio: dove nella sua opera testimonia una fase progredita del passaggio della
storia romanzata ellenistica al romanzo medievale.
Eutropio.
Lezione 89
• A chi si rivolgono le opere degli autori cristiani? Quale è il pubblico e come questo ne
influenza carattere e stile?
Lezione 90
Lezione 91
• Isidoro di Siviglia
• Dal punto di vista stilistico, quali caratteri possiamo individuare nella Regola di san
Benedetto?
Lezione 93
• Dal punto di vista prosodico, quali sono le caratteristiche delle parti in poesia del De
Consolatione?
Sono parte in metrica accentuativa, parte in metrica quantitativa
• In che senso possiamo definire Boezio un mediatore culturale?
Per la sua fondamentale opera di traduzione delle opere filosofiche greche
• La lingua di Boezio è:
classicheggiante
• Boezio e Cassiodoro rappresentano:
due figure emblematiche del passaggio dalla cultura pagana alla cultura cristiana
• Perché è stato posto il problema di un Boezio pagano?
Perché nel De Consolatione Boezio fa pochissimi riferimenti alle Scritture e prova a
fornire risposte basate esclusivamente sulla logica
• Dal punto di vista prosodico, quali sono le caratteristiche della parti in poesia del De
Consolatione philosophiae?
Lezione 94
• Dal punto di vista della letteratura e della cultura, cosa avvenne nell’epoca chiamata
Rinascenza carolingia?
Lezione 95
• Come utilizzano il latino gli autori di età moderna, tanto gli uomini del rinascimento
quanto poeti più vicini come Pascoli?
Lezione 96
• La letteratura latina:
dopo Plauto perde il contatto diretto con le sue origini popolari e democratiche
• Gli inizia della letteratura latina:
si collocano, quasi d’un tratto, a metà del sec. III a. C.
• Cosa scrisse Livio?
Historiae
• Arma virumque cano…è l’incipi di un’opera celeberrima, quale?
Eneide
• Rapporto tra vita attiva e otium letterario negli autori latini: scegli qualche autore e
illustrane la posizione
• Il rapporto con la tradizione letteraria greca nel mondo latino: illustra con esempi le tue
affermazioni