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Paniere Lingua e Letteratura Latina

Lezione 2


• Dopo la caduta dell’impero romano, dove sopravvive l’uso della lingua latina?

Nell’impero romano d’occidente

• Il termine Romània indica:



Lo spazio geografico in cui si parlano lingue derivate dal latino
• Il dittongo italiano deriva:

Da una vocale breve tonica in sillaba aperta
• Scegli tra le seguenti definizioni di “lingua di sostrato” quella corretta:

Lingua alla quale si è sovrapposta e sostituita una lingua diversa, in seguito a conquista
o predominio culturale-politico
• Il passaggio dal latino volgare all’italiano avvenne attraverso:

Una lenta trasformazione nella fonologia, nella struttura grammaticale e sintattica, e nel
lessico
• La nozione di “sostrato” è importante nello studio dell’origine delle lingue per spiegare
(attenzione: segna la risposta errata)

L’evoluzione del latino letterario
• Quali sono le altre lingue indoeuropee, oltre il latino?

Lingue romanze, lingue germaniche, lingue celtiche, lingue slave, lingue baltiche, lingue
iraniche, lingue indiane, lingue anatoliche, albanese, greco, armeno.
• Il latino, essendo una lingua indoeuropea, presenta affinità e somiglianza

Con diverse lingue attestate in Indie e in Europa fin dai tempi più antichi
• Un prestito è:

Una parola presa da un’altra lingua
• Cosa è un allotropo?

Una parola diversa ma avente origine comune


• Analisi linguistica in prospettiva diacronica e sincronia: caratteristiche, finalità e


differenze

La prospettiva diacronica riguarda la trasformazione della lingue nel tempo, tagliandola a
fette in una serie di strati: latino arcaico, classico, imperiale, volgare ecc.

La prospettiva sincronica invece ci permette di riconoscere il latino parlato da quello
letterario, tecnico, ecc.


• Sostrato e superstrato: illustra i termini in riferimento alla lingua latina e alla sua
evoluzione

Questi due termini indicano rispettivamente il diffondersi della lingua dei dominatori
imponendosi su quella autoctona (sostrato), influenzando anche lo strato linguistico
(superstrato). Il latino si impose in una regione molto vasta, come Africa, Britannia,
Europa, nonostante le popolazioni locali avessero una lingua madre diversa. Penetrando
linguisticamente come lingua di diritto, cultura, potere.


• Diffusione del latino



Dopo la caduta dell’impero romano, il latino si diffuse grazie alla Chiesa, soprattutto in
Irlanda e nelle regioni dell’Est Europa. La Chiesa, inoltre, diffuse e trasmise i testi
classici, salvando sia il latino che i testi letterari che lo veicolavano. Nel frattempo,
comunque, ci fu un’evoluzione linguistica progressiva ed autonoma che ha portato il
latino a trasformarsi in varie lingue, tutt’ora parlate.

• Perché possiamo definire il latino lingua franca?

Perché è sopravvissuta all’evoluzione linguistica fino al ‘600, come lingua della comunità
scientifica e dei dotti; dopo il ‘600 solo come lingua di Chiesa, status che mantiene
ancora oggi, diffondendosi dunque anche in aree dove non si era mai parlato, come per
esempio in America.


• Cosa sono le lingue indoeuropee?



Per lingua indoeuropea si intende un insieme di dialetti parlati da varie tribù situate
originariamente in una zona continentale dell’Asia tra il V e il IV millennio a.C. Da queste
regioni, a seguito di ondate migratorie, i dialetti si diffusero in varie regioni dell’Indie e
dell’Europa fondendosi con le lingue parlate dalle popolazioni indigene, generando
quindi sostrati linguistici come: greco, germanico, celtico ecc.

Lezione 3

• Il saturnio era una festa agricola:



Falso
• La riduzione dei dittonghi e il rotacismo sono fenomeni:

Del latino proletterario
• Il latino proletterario comprende:

Il periodo anteriore al III sec. a.C.
• L’influenza della lingua etrusca sul latino:

Si esprime a molti livelli; nel lessico riguarda soprattutto il commercio, il teatro e le
professioni
• Il latino si estese a tutta la penisola italica perché:

Chi conosceva la lingua dei vincitori poteva più facilmente commerciare con la potente
Roma


• Cosa sai dire della Fibula prenestina?



Si tratta di una spilla d’oro trovata in una tomba a Preneste, oggetto di un giallo
archeologico. Vi si trova inciso un testo in latino classico che tradotto significa “Manio
mi fece per Nuerio”.


• Cosa è il vaso di Dueno e perché è importante?



Si tratta di un manufatto in bucchero formato da tre recipienti, conglobati, disposti a
triangolo ma non comunicanti tra loro. Si fa risalire al VI sec. a.C. e la scrittura si svolge
intorno ai vasi su tre righe sovrapposte senza spazi tra le parole.

Si tratta di un oggetto “parlante” che probabilmente riporta le istruzioni per una pozione
magica d’amore.


• Le prime testimonianze epigrafiche in lingua latina (lapis niger, iscrizione da Satricum):


perché sono importanti e quale latino testimoniano?

Il lapis niger è una lastra in marmo nero che sovrastava un cippo in tufo, quest’ultimo
riporta un’iscrizione i quali caratteri sono vicini a quelli greci calcidesi, dai quali deriva
l’alfabeto latino; l’iscrizione ha un significato sacro ed è datata VI sec.

L’iscrizione da Satricum è una base di sostegno di un dono votivo che recita una dedica
al dio Marte; questa invece pone dei problemi per ciò che concerne la definizione della
lingua tra: latino, volsco e sabino.
Lezione 4

• Cosa significa allitterazione?



Ripetizione del suono iniziale
• Dal punto di vista lessicale il latino si può definire:

Lingua agricola
• L’Etrusco è una lingua:

Non indoeuropea
• Le leggi fonetiche sono:

Le leggi che governano e spiegano i fenomeni fonetici
• L’ellenizzazione è un fenomeno che risale:

All’età classica
• Quali sono le varie fasi della storia della lingua latina?

Latino proletterario, arcaico, latino classico, imperiale, tardo, cristiano e volgare.
• Le lingue romanze sono:

Lingue derivate dal latino
• L’accento latino può cadere:

Solo sulla penultima e sulla terzultima sillaba


• Musae, quae pedibus magnum pulsatis Olympum: caratteri della lingua di Ennio

Il poema inizia, secondo la tradizione greca, con un’invocazione alle muse: si notano i
due grecismi Musae e Olympus, collocati in massima evidenza agli estremi del verso,
fondendosi con la tradizione latina dell’allitterazione, ovvero la ripetizione di suono
uguale.


• Caratteri linguistici del latino arcaico:



Il primo carattere che emerge è quello della lingua agricola, questo perché in una
determinata fase della sua evoluzione, il latino è stata la lingua di persone che vivevano
in campagna. Lo si può notare in questi esempi:

“Pecunia” che vuol dire “denaro”, deriva da “Pecus” = bestiame

“Laetus” ovvero “felice, soddisfatto”, deriva da “laetamen” = concimare


• Importanza di Plauto dal punto di vista linguistico:



Nelle sue commedie si trova ampio uso di incoativi, iterativi, suffissi, composi e
dimituvini, con un conseguente alleggerimento semantiche.

Sono molto presenti le figure di suono che permettono di farci un’idea della pronuncia
del latino.

Molto importanti sono anche le preposizione che intensificano l’espressività.

Lezione 5

• Che cos’è l’apofonia?



Un’alterazione vocalica

• Nella lingua latina è fondamentale la distinzione tra:



Vocali lunghe e vocali brevi

• In un dittongo latino, dove cade l’accento?



Sulla prima lettera del dittongo

• Il congiuntivo è il modo:

Del dubbio

• La lingua letteraria latina, su modello della greca, si caratterizza per il plurilinguismo:



Falso

• La teoria dei generi letterari prevede che epica elogia e commedia siano caratterizzate
da uno stile:

Alto, Medio, Umile


• Modalità di penetrazione e diffusione della lingua latina



Si può riassumere in due termini:

Colonizzazione: ovvero la costruzione di centri di latinità in regioni, o colonie, anche
lontane da Roma.

Assimilazione: è il processo di apprendimento del latino da parte dei popoli non latini;
questo avviene con modalità diverse, ma anche tramite uno scambio reciproco.

Molto importante è anche il diritto romano, questo, sia nell’amministrazione militare,
giudiziaria e finanziaria, funzionava in latino, così come il commercio e la cultura.


• Il sistema vocalico latino: aspetti quantitativi, i dittonghi, evoluzione generale



Per quanto riguarda gli aspetti quantitativi delle vocali, queste non sono solo fonetiche,
ma anche fonologiche, ciò significa che a seconda che una vocali sia lunga o breve,
cambia il suo valore sintattico o semantico; il sistema vocalico comprende 10 fonemi.

La successione di due vocali forma un dittongo che sono sempre discendenti: la prima
delle due vocali rappresenta il nucleo del suono vocalico, mentre la seconda è
d’appoggio; l’accesso si ha sempre sulla prima vocale.


• Cosa è la teoria linguistica dei generi letterari?



É una differenziazione della lingua letteraria, dove all’epica ed alla tragedia spetta uno
stile alto, alla poesia e all’elegia uno stile medio, mentre alla commedia uno stile basso.


Lezione 6

• Per volgarismo si intende:



Un’espressione del linguaggio popolare e non dotto

• Per rusticitas si intende:



Il latino dei popoli della campagna italica

• Con il termine urbanitas si intende:



Il purismo linguistico

• Il termine concinnitas indica:



L’equilibrio armonico

• Forme come optumus, maxumus, sono:



Arcaismi

• Quale scrittore dell’età repubblicana fa dell’arcaismo la sua cifra stilistica?



Sallustio


• Influenza e azione della lingua greca sulla lingua latina, nel tempo

Abbiamo l’influenza sia nella creazione di una parola latina adattandola a valori lessicali
greci; o nella creazione di parole composte sempre sullo stesso modello.

Anche nella sintassi troviamo l’influenza greca, non solo con i costrutti, ma anche
nell’uso del participio in piena funzione verbale.


• Illustra il concetto di purismo in relazione alla formazione della lingua letteraria latina

Il concetto di purismo riguarda la condanna dei grecismi nella lingua latina, improntato
quindi all’esclusione di questi.

• Esempi di arcaismo linguistico e loro funzione nella lingua letteraria

Sono considerati arcaismi le desinenze del perfetto in -ere, gli astratti in -men, gli infiniti
in -ier; così come forme quali “optumus” “maxumus” ecc.

Scrittori come Sallustio utilizzando questo colorito arcaico come una cifra stilistica.


• Illustra le dottrine grammaticali dell’analogia e dell’anomalia



La dottrina dell’analogia sosteneva che la lingua è un prodotto razionale e non naturale e
che il suo uso corretto si fonda su regole grammaticali fisse.

Quella dell’anomali asseriva che la lingua è un fatto spontaneo, condizionato dal suo uso
vivo e che evolve con il passare delle generazioni ed il mutare delle idee.

Lezione 7

• Il diminutivo ha la funzione

Affettiva

• Il canone della lingua poetica latina viene a definirsi:



Nell’età di Augusto

• Il calco è:

Un fenomeno di imitazione a partire da un uso straniero

• Il classicismo è:

L’ispirazione ad alcuni modelli sentiti come massima e perfetta espressione della latinità

• Il ritmo latino è:



Quantitativo

• I sinonimi in latino:

Sono un vezzo della lingua poetica

• Le parole composte:

Si trovano in poesia frequentemente


• La lingua di Virgilio

In Virgilio riscontriamo fenomeno in cui la lingua greca agisce all’interno della poesia
scardinando lievemente l’equilibrio della prosa classica. Ad esempio troviamo l’infinito
semplice al posto di una subordinata esplicita.

La sua grandezza è stata quella si far sposare elementi provenienti dall’esterno con
pulsioni interne alla lingua.


• Quale età è definita aurea nel mondo latino e perché



L’età di Augusto, qui si impone il latino classico, sia per quanto riguarda la forma, che la
lingua. Vi è una grande attenzione per il purismo , raccomandando uno stile elegante e
sobrio senza ricercare forme antiquate o straniere.


• Le scelte linguistiche e lo stile di Livio



La sua è una latinità marginale, una patina dialettale definita patavinitas.

Inoltre lo stesso Livio cambia posizione durante le sue opere: se inizialmente si rifà ai
modelli più arcaici, vicini alla tragedia, con un gusto solenne e poetico, via via si adegua
alla medietas classica ciceroniana caratterizzando un gusto drammatico e
impressionistico.

• Dal punto di vista della lingua, Orazio e Catullo operano scelte in parte differenti, in
parte coincidenti: illustrale.

In entrambi i casi si riscontrano popolarismi ma che non richiamano attestazioni
arcaiche; ed in entrambi i casi ci allontaniamo dalla tradizione poetica.

Le differenze si possono notare nell’impiego del diminutivo in Catullo, dove acquista
piena cittadinanza nella lingua poetica.

Mentre l’utilizzo del neutro plurale in Orazio che sì, si rifà ad una tradizione arcaica,
tuttavia ancora viva.


Lezione 8

• Si può parlare di espressionismo linguistico:



In età argentea, con l’affermarsi del gusto dell’effetto e del sensazionalistico
• Nel mondo latino il bilinguismo:

Caratterizza i ceti più elevati
• Nel mondo latino la scuola:

É gestita in modo autonomo dalle popolazioni locali
• Nell’età argentea il grecismo:

Acquista un valore diverso e più importante rispetto al passato
• In età argentea prosa e poesia:

Si avvicinano influenzandosi reciprocamente


• Ubi solitudinem faciunt pacem appellant: cosa significa questa frase di Tacito?

Laddove fanno il deserto, lo chiamano pace; tratta dall’Agricola, viene pronunciata dal
generale Calgaco quando cerca di infondere coraggio alle truppe.


• Illustra il concetto di anticlassicismo



Si tratta di una ricerca di nuovi modelli, anche linguistici, allontanandosi dalla classicità
sentita ormai come una cosa trascorsa. Vi è un’allontanamento dalla radice viva e dalla
funzione prima della lingua, ovvero dall’uso, quindi comincia a diventare notevole la
distanza tra il latino scritto, sottoposto a purismo grammatica, e latino parlato.


• La lingua di Apuleio

La sua è una lingua piena di arcaismi e volgarismi; mentre per ciò che concerne il ritmo
osserva rigorose clausole prescritte dalle scuole di retorica unite a fenomeni di
allitterazione e rime.

Ricorre inoltre a molti astratti e neologismi muovendosi in un contesto culturale bilingue.


• Rapporto tra poesia e prosa nell’età argentea



Da un lato abbiamo la prosa che tende a “poetizzarsi”, mentre la poesia si “retorizza”
affievolendo la distanza linguistica tra le due tradizioni. Viene fondata un’unica tradizione
aristocratica programmaticamente lontana dalla lingua d’uso

Lezione 9

• Nella diffusione del latino, l’esercito:



É un tramite importante per la diffusione della lingua

• Da dove deriva l’articolo italiano:



Dall’aggettivo ille illa illum

• Fenomeni della lingua d’suo in età tardo imperiale:



Sono ricostruibili a partire dagli esiti romanzi

• I germanismi in latino:

Compaiono in modo rilevante nella tarda età imperiale


• Diffusione del latino in tarda età imperiale



Il latino si diffuso in Spagna, in maniera radicata e profonda, solo la parte settentrionale
dei Pirenei rimase radicata alla lingua dei Baschi.

In Gallia invece la latinizzazione fu posteriore di qualche decennio e grazie alla
fondazione di colonie di veterani.


• Fenomeni linguistici della tarda età imperiale, nel lessico, nella sintassi, nella fonetica e
nel ritmo

Nel lessico: si parla di lingua d’uso, della quale non vi sono attestazioni letterarie; ad
esempio doveva esiste un verbo come “altiare”, che tradotto significa “alzare”, da cui si
deriva in italiano “cacciare”.

Nella sintassi: in questo campo abbiamo una forma verbale concorrente al perfetto, una
forma perifrastica “habeo dictum, habeo factum”, inoltre vi era un ampio ricorso a forme
preposizionali, nonché un’innovazione nel rafforzare i pronomi e gli aggettivi dimostrativi.

Nella fonetica: Vi sono nuove attestazioni epigrafiche, come quelle delle tavolette di
esecrazione (maledizioni); inoltre vi sono molti mutamenti negli accenti da cui derivano
sincope vocali interne o allungamento di vocali toniche.

Nel ritmo: Vi è uno scontro tra una pronuncia “pesante” che si riferisce all’accento
tonico, nei confronti di un latino “cantato” che si riferisce all’accento quantitativo proprio
delle espressioni elevate e letterarie; ne influisce solo la lingua parlata, ma è significativo
per lo scenario culturale che si delinea.

Lezione 10

• La perdita del senso della quantità delle sillabe si verifica:



Tra IV e VI d.C.

• L’espressione dico quia / dico quod si diffonde:



Latino tardo

• Gli inizi del Cristianesimo



Presero le mosse nelle classi umili

• La prima penetrazione del cristianesimo



É greca orientale

• La poesia cristiana

Crea una lingua poetica cristiana

• Parabola, baptismum, diabolus, sono termini:



Greci entrati nel latino dei Cristiani


• Le istanze alla base della formazione di un latino dei Cristiani sono…



Vi è un nucleo di tecnicismi connessi alle parole della dottrina e del rito; di fronte a
questi si poteva:

- individuare una parola latina corrispondente

- fare un calco di una parola latina in corrispondenza del termine greco o ebraico

- adottale la parola greca

- adottare la parola ebraica, in questo caso rimangono insoluti i problemi della flessione
di questi termini.

• Illustra il latino dei Cristiani alla luce dello stile di Tertulliano, Agostino, la Peregrinatio
Aetheriae

Tertulliano: 

- Nella sintassi, l’ipotassi di stampo classico si alleggerisce

- Nella morfologia osserviamo le forme perifrastiche di comparazione e la confusione tra
verbi deponenti e attivi.

- Nel lessico troviamo l’uso di aggettivi sostantivati, e la creazione di nuove parole sulla
spinta di fenomeni allitterativi o di rima.

Agostino:

- La costruzione accusativo + infinito.

- Osserva la tradizione del verbo in latino alla fine nelle opere dogmatiche e dottrinali;
nelle confessione e nelle lettere indulge riscontriamo un tratto di modernità, dove
prevale la paratassi o l’ipotassi.

Peregrinatio Aetheriae:

- in questo racconto di viaggio in Terrasanta, troviamo costrutti preposizionali ricondotti
a forme flessive, senza distinzione; vi è inoltre un estensione ingiustificata di H iniziale.


• Come agisce il Cristianesimo dal punto di vista linguistico? Porta alcuni esempi e
commentali

In Tertulliano troviamo una grande innovazione nel lessico, non solo per l’uso di
aggettivi sostantivati, ma soprattutto per la creazione di un gran numero di parole
nuove, sul modello di altre latina e sulla spinta di fenomeni allitterativi o di rima.

Es. assistiamo ad una confusione tra forme semplici e composte: spondeo / respondeo.

In Agostino troviamo invece una forte aderenza al modello ciceroniano, dove
l’andamento del suoi periodi si caratterizzano per il ritmo spezzato o pesante; per
quanto riguarda il ritmo invece, le sue composizioni riproducono metri classici in versi
isosillabili, secondo le esigenze di un accento tonico.


• Il latino dei Cristiani: lingua, diffusione, stile



Lingua: bisogna avere sia una lingua tecnica, in grado di esprimere e chiarire concetti
dottrinali; ma anche una lingua che sappia trascinare le masse e che riesca a veicolare il
messaggio di una religione individuale, personale ed affettiva.

Inoltre deve interessare tutti gli strati sociali reggendo il confronto con le produzioni
filosofiche e letterarie del paganesimo: una lingua letteraria.

Diffusione: Nei primi secoli del cristianesimo, a seguito della riforma di Diocleziano, la
necessità di omogeneità e unitarietà, si sono espresse in piccole comunità locali, in
posizione difensiva di fronte a forze di divisione e disgregazione provenienti da tutti i
fronti.; inoltre la diffusione del Cristianesimo contribuì alla diffusione di quaderni di
pergamena chiamati Codex, ovvero l’antenato del libro moderno.

Stile: troviamo tecnicismi che vanno a formare il latino ecclesiastico, cristianismi assoluti.
Inoltre troviamo anche quelli indiretti, ovvero parole e formule non legati ai concetti
cristiani, che tuttavia si polarizzano e vanno a creare il panorama di sfondo della lingua
cristiana.

Lezione 11

• La lingua parlata

É in contatto per vie indirette con la lingua letteraria

• Il latino medievale deriva:



Dal latino letterario

• Carlo Magno volle imporre:



Il latino classico

• Il grecismo è un fenomeno che consiste nel:



Influenza della lingua greca sulla lingua latina

• L’arcaismo è un fenomeno che consiste nel:



Utilizzo di termini o espressioni antichi


• Cause della decadenza della lingua latina:



La teoria più diffusa, riguardo alla decadenza della lingua latina, è quella dell’evoluzione
della lingua parlata: una volta perduta l’unità politica dell’Impero, distaccandosi quindi
dalla lingua scritta, si evolve in modo autonomo diventando qualcosa di diverso; il latino
letterario, incapace di rinnovarsi ed adeguarsi ai tempi, si condanna all’isolamento ed al
declino.


• Quali istituzione garantiscono la sopravvivenza del latino nel Medioevo?



Sono le fondazioni religione: come le diocesi, i monasteri ed i conventi, all’interno dei
quali si muovo uomini, idee, libri, cultura e tradizione.

E le scuole, dove si imparava a scrivere in latino.


Lezione 12

• L’archetipo è:

Il testimone all’inizio della tradizione

• Lo stemma codicum è:



L’albero genealogico dei testimoni della tradizione

• L’editio princeps è:



La prima edizione di un autore

• I codice recentiores sono necessariamente deteriores:



Solo per il basso Medioevo

• L’edizione critica è:



L’edizione scientifica più autorevole di un autore

• L’apparato critico è:



Il corredo di note presente in un’edizione critica


• Illustra il concetto di “tradizione dei classici”



A seguito dell’invenzione della stampa le opere classiche latine sono oggetto di
interesse, Questo perché la necessità di stabilite con esattezza il testo di un’opera da
dare alle stampe, l’analisi e la ricerca per i classici degli Umanisti è ideale.

Vi sono due fasi:

- Recensione: questa consiste nell’individuazione ed esame di tutti i testimoni
disponibili, che vanno letti, trascritti e confrontati, fornendo la “collazione” al fine di
fornire relazioni varie; l’eliminazione di codici che sono semplici copie e quindi la
ricostruzione della storia della tradizione.

Il secondo momento di questo lavoro consiste nella emendazione, dove il filologo
decide le sorti della recensione, la corregge o sceglie varianti testuali ecc.

Lezione 13

• Si definiscono aperte le sillabe:



Che terminano in vocale

• La flessione dei pronomi segue:



Nessuna delle risposte è esatta

• I verbi atematici latini:



Sono quelli privi di vocale tematica

• Ogni vocale dà luogo:



A una sillaba

• L’opposizione fondamentale del sistema verbale latino è quella tra:



Infectum e perfectum


• Cosa si intende per “Strati” della lingua?



Si intende determinati livelli stilistici:

- lingua letteraria: questa si distingue a sua volta in lingua della prosa e lingua poetica.

- lingue tecniche: delle varie attività (agricola, giuridica, sacrale, politica, militare)

- lingua d’uso: della conversazione e della corrispondenza (spesso ricorre in termini
tecnici)

- lingua volgare: la lingua degli indotti, di questa vi sono testimonianze filtrate attraverso
la lingua scritta, in iscrizioni, o impiegata a fini artistici.


Lezione 14

• La paratassi nella lingua poetica:



É un fenomeno irrilevante

• Il poetismo consiste

In una forma tipica della lingua poetica

• L’arcaismo consiste

Nell’utilizzo di termini e forme non più correnti

• Il chiasmo è:

Una figura retorica che dispone 4 termini secondo lo schema AB/BA

• Osserva i seguenti vocaboli: fratellum, agnellum, caballum. Ora individua se i vocaboli


appartengono al:

Latino parlato

• Il latino classico si colloca nel:



I a.C.

• Cosa significa omoteleuto?



Ripetizione del suono finale

• Cosa significa Anafora?



Ripetizione di uno stesso termine


• In cosa si differenzia la lingua letteraria poetica da quella della prosa?



La poesia si differenzia per specificità metriche ed esigenze della prosodia. Inoltre nella
prosa troviamo grecismi ed arcaismi che intervengono condizionandone la metrica.


• Stile attico e stile asiano: caratteri ed esponenti



Asiano: è uno stile scarno e severo, si concentra più sul contenuto che sulla forma,
quest’ultima era limitata all’ottenere un discorso fluido, chiaro ed elegante, efficace nella
sua essenzialità. Come esponenti abbiamo Isocrate, Demostene e soprattutto Lisia.

Attico: è un modello scolastico di greco, chiaro, che rispondeva alle regole ed aderente
ai modelli; stile di purismo che caratterizza la lingua latina e si afferma nel I secolo a.C.

• Figure retoriche di suono, di posizione, semantiche…



Suono: 

- Allitterazione: ripetizione di suoni all’inizio o all’interno di parole consecutive o nello
stesso verso.

- Poliptoto: accostamento della medesima parola con desinenze diverse.

- Omoteleuto: uguale terminazione delle parole in successione.

- Anafora: ripetizione di una o più parole all’inizio di segmenti di testo.

Posizione:

- Enjambement: quando un elemento sintattico della frase del verso continua nella prima
parola del verso successivo.

- Anastrofe: inversione dell’ordine natale delle parole.

- Iperbato: Inversione dell’ordine naturale delle parole con inserimento di altri elementi.

- Chiasmo: consiste nel disporre, in forma di incrocio, gli elementi costitutivi di una frase,
in modo da creare un incrocio immaginario tra due coppie di parole.

- Parallelismo: prevede la disposizione di parole in serie simmetriche.

Semantiche:

- Ossimoro: accostamento di parole di significato contrario.

- Metafora: è una similitudine abbreviata che trasferisce il significato di una parola dal
senso proprio al senso figurato.

- Metonimia: tipo di metafora con cui si sostituisce un termine con un altro che abbia
con il primo un rapporto di contiguità.

- Sineddoche: trasferimento di significato che consiste in una estensione o
restringimento del significato di una parola.


Lezione 15

• Caratteristica fondamentale della lingua poetica è:



Il soggettivismo

• Nella letteratura latina il peso della tradizione:



É forte ma riguarda solo la produzione elevata, epica e tragica.

• L’espressione latine loqui è:



Una rivendicazione di purismo linguistico

• Nella letteratura latina per IMITATIO si intende:



La prassi di riprendere e ispirarsi a modelli letterari


• Esempi di mimesis nei confronti del mondo greco nella lingua poetica latina:

Poesia alessandrina: i primi autori di letteratura latina sono grammatici che hanno
studiato le teorie stilistiche greche diffondendone le opere. Il teorico per eccellenza è
Aristotele per il quale la lingua letteraria doveva essere chiara, adeguata al genere;
quindi non solo che lingua della prosa e della poesia devono essere diverse, ma anche
che la lingua della poesia epica deve distinguersi da quella lirica.


• I concetti di imitatio/contaminatio e plagio nella cultura classica



I concetti di imitazione attingono dalla tradizione greca, di fatti l’influsso di Omero e della
sua lingua considerata lingua poetica ideale, fu importantissimo per la lingua poetica
latina.
Lezione 16

• Lingua d’uso rispetto alla lingua letteraria:



Entra in rapporto dialettico con alcuni livelli espressivi
• Le forme -ier per -ari e -ere per -erunt sono:

Arcaismi amati della lingua poetica
• Per plurale poetico si intende:

Una forma plurale senza stringente giustificazione grammaticale o semantica
• Il fenomeno della sinizesi consiste in:

Due vocali in iato sono considera come una sola sillaba
• Il condizionamento metrico

Agisce fortemente nella lingua poetica
• L’epiteto è:

Un’espressione formulare tipica della poesia


• Il condizionamento metrico nella lingua poetica va inteso come un elemento coercitivo e


limitante?

No tutt’altro, già grammatici antichi, come Quintiliano, imputavano al condizionamento
metrico la maggior libertà concessa alla lingua della poesia.

Questo opera non solo a livello lessicale, ma anche nella morfologia e nella sintassi.


• Quali sono gli strumenti a disposizione della ricerca espressiva in poesia?



Sicuramente l’ampio ricordo alle figure retoriche, così come la predilezione per la
paratassi o l’estensione delle costruzioni con i casi semplici che permettono di eliminare
una serie di parole “vuote”.

Tutti questi espedienti non agevolano la comprensione, ma artificializzano e rendono
esclusivi i canoni della poesia classica. Così come l’ampio uso di espressioni
metaforiche.


Lezione 17

• Il linguaggio tecnico:

Condiziona il linguaggio parlato in particolari momenti e ambiti
• Histrio e persona sono:

Termini etruschi del mondo teatrale
• Dal lessico militare derivano:

Molti termini etruschi passati al latino volgare
• In linea generale il linguaggio tecnico:

Mira a precisione e univocità


• Lingua d’uso, Tecnicismo, Espressività, Lingua letteraria: illustra le caratteristiche e le


azioni di questi concetti nella lingua


• Sopravvivenza del latino come lingua tecnica: illustra e chiarisci questa espressione

Nell’alto Medioevo era la lingua della cultura, degli uomini di chiesa e del potere.
Nonostante l’affermarsi, poi, dei volgari nazionali, il latino permase come lingua
culturale, quindi sopravvive come lingua tecnica, distaccata dagli usi linguistici correnti.

Inoltre, nel basso medioevo conosce una ripresa con l’umanesimo e gli esponenti del
rinascimento, sopravvive quindi come lingua speciale e specifica.
Lezione 18

• Un elemento caratteristico della lingua d’uso è:



La disposizione delle parole
• L’Hysteron proteron è:

Una figura retorica che comporta l’inversione nell’ordine causa/effetto
• L’anacoluto è:

Una figura retorica che isola un elemento messo in rilievo
• La lingua d’uso si contraddistingue per:

Paratassi e anacoluti
• Quali sono le spinte alla base della lingua d’uso?

Affettività e ricerca espressiva.


• Figure retoriche ed elementi tipici della lingua d’uso



Chiasmo: strumento espressivo sia della prosa che della poesia, a questa figura retorica
si ricorre per rendere la contrapposizione avversativa priva di congiunzioni; una forma di
chiasmo spontaneo si realizza nel dialogo quando il parlante si riallaccia alle parole
dell’interlocutore precedente.

Hysteron proteron: questa si fonda sull’abitudine di esprimere un concetto e completarlo
per aggiunte.


• A livello di lessico, la lingua d’uso si contraddistingue per…



L’ampio utilizzo di espressioni di tenerezza, così come le forme incolori di astrazione e la
tendenza a ricorrere a forme esagerate ed espressioni intensificate per rendere il tono
emotivo. Quindi espressioni che fanno presa sui sensi


• Caratteristiche della lingua d’uso



Vi è la tendenza a scomporre le frasi nelle sue parti sotto la spinta dell’affettività, quindi il
ricorrere ad espressioni di tenerezza che sostituiscono espressioni logiche e precise;
tende ad evitare concetti astratti e vi è una predilezione per un realismo anche crudo.

Inoltre tende all’esagerazione ed all’iperbole ed alla contaminazione di espressioni e
locuzioni.


• In quali ambiti letterari latini è più facile trovare attestazioni della lingua d’uso?

Nella tradizione latina le attestazioni di lingua d’uso sono offerte dalla lingua dei generi
comici, che mirano alla rappresentazione letteraria di realtà quotidiane e che hanno uno
statuto stilistico di tipo umile o basso.


Lezione 19

• É tipico della lingua d’uso:



Il ricorso a costrutti preposizionali
• Per latino volgare si intende:

Latino parlato
• Osserva i seguenti vocaboli: equitazione, equino, equestre. Ora individua se i vocaboli
sono derivati dal…

Latino letterario
• Le lingue neolatine sono nate dalla fusione:

Della lingua latina con quella dei popoli conquistati dai romani
• Quali mutamenti sono avvenuti nel passaggio dal latino all’italiano in relazione alle
seguenti coppie di vocaboli: factum-fatto, sptem-sette, lactem-latte, sonnum-sonno?

Fonetici, per assimilazione di una delle due consonanti.


• Fenomeni tipici del latino volgare:



Il sistema nominale: perché la lingua nel corso del tempo va incontro ad un processo di
semplificazione e di livellamento. 

Il latino eredita dall’indoeuropeo la distinzione in 3 generi: maschile-femminile e neutro;
da questi deriva un processo di declino del neutro e la tendenza a ripartire i nomi neutri
tra maschili e femminili in base alla forma.

• Per latino volgare si intende:



Quel latino scritto che, nelle sue devianze dalla norma, asseconda o tradisce la lingua
parlata dalla maggioranza incolta, con elementi estranei ai canoni del latino scritto
letterario.


Lezione 20

• Sono fenomeni tipici del latino medievale:



Riduzione dei dittonghi, semplificazione dei nessi consonantici, palatalizzazione.
• É un costrutto sintattico non classico:

Quia seguito da verbo in forma esplicita
• La glossa biblica è:

Il commento ai libri scritturali
• Le forme nominali del verbo (participio, infinito, supino)

in età medievale scompaiono del tutto
• Cosa sono gli acta martyrum?

Relazioni dei processi dei primi cristiani
• La Vulgata è:

La versione della Bibbia di San Girolamo.


• Caratteristiche del latino medievale



Il latino medievale nasce direttamente dall’esperienza scolastica e si fonda sullo studio
dei testi, in primis della Bibbia.


• Illustra la posizione di Agostino relativamente alla cultura classica



Agostino ha fatto in modo che tutto che riguardava la cultura classica venisse
rivendicata. Di fatti considerava le dottrine dei Gentili, non tutte false e superstizioni
fittizie, ma queste contenevano anche arti liberali, discipline atte alla verità e alcuni
precetti utilissimi di morale, ed anche alcune verità sul culto di Dio.


• Caratteristiche del latino cristiano

Lezione 21

• Individuare la corretta morfologia del sostantivo moderatio:



3 decl., abl, sing.
• L’accusativo è il caso:

del complemento diretto

• Individua la sequenza corretta:

Il nominativo è il caso del soggetto; il genitivo è il caso del complemento di
specificazione; il dativo è il caso del complemento di termine; l’accusativo è il caso del
complemento oggetto; il vocativo è il caso del complemento di vocazione; l’ablativo è il
caso del complemento di causa
• Quante sono il latino le classi degli aggettivi?

Due

• La vocale tematica è:



La vocale presente nella radice

Lezione 22

• Quali sono i modi finiti del verbo latino?



Indicativo, imperativo, congiuntivo
• La forma verbale veni è:

Un perfetto
• Il perfetto a raddoppiamento è proprio:

Di particolari verbi
• La forma verbale scripsi:

Un perfetto sigmatico
• La radice è:

La parte minima della parola
• Qual’è la desinenza originaria dell’infinito latino?

-se
• Quanti sono i temi della coniugazione tematica dei verbi latini?

4
• Quali sono le forme nominali del verbo latino?

infinito, participio, gerundio, gerundivo
• Individuare la corretta morfologia del sostantivo flesso manus

4 decl., nom., e gen. sing.

Lezione 23

• L’Eneide rappresenta l’inizio di un’epoca nuova perché:



coincide con l’inizio dell’età imperiale e la nuova epoca di pace promessa da Augusto
• Le Confessioni di Agostino si compongono di:

• 13 libri
• L’Eneide è composta:

in esametri
• Il De Tranquillitate animi è:

Un dialogo filosofico
• I Padri della Chiesa:

Respinsero le posizioni di Seneca, in quanto fondamentalmente pagane.


• Funzione della sententia nello stile di Seneca



Lo stile di Seneca di presenta anticiceroniano, ovvero spezzato e nervoso, con
asimmetrie e paratassi spinta

• Perché possiamo dire che in Agostino convivono tradizione pagana e cristiana?



Perché nasce da madre cristiana e padre pagano; viene infarcito di sapienza antica, ma
poi, quando ottiene la cattedra a Milano e conosce Ambrogio, si convertirà al
cristianesimo. Agostino non rinnegherà mai la sua tradizione pagana, ma unisce le due
cose segnando in modo indelebile l’identità culturale dell’Occidente.


• Illustra le tappe fondamentali nella tradizione manoscritta dei testi classici



Tra il II e il IV secolo d.C. si registrò il passaggio definitivo dal capito in rotolo alla
pergamena ripiegata e tagliata in fogli, la cosiddetta “codificazione”.

Tra il VIII e il IX vi è una rinascita culturale promossa da Carlo Magno e l’affermazione
della scrittura “minuscola” che condusse alla traslitterazione dei precedenti codici in
maiuscola.

Infine, tra il XV e il XVI secolo si ebbe la traslitterazione definitiva dal libro manoscritto al
“libro stampato”.

• Eneide e impegno politico del poeta



Partito da una posizione di disimpegno, entrò in seguito a far parte della cerchia dei
poeti augustei, accettando di celebrare l’avvento della nuova età di pace favorita da
Ottaviano.

Ma anche nell’Eneide, Virgilio, non assunse mai un atteggiamento di adulazione verso il
potere, anzi mantenne sempre un vigile senso critico. Accettò di far collaborare cultura e
potere, ma rifiutò di farsene ripetitore.

Lezione 24

• Nell’Eneide vengono celebrate le virtù guerriere dei protagonisti:



Vero
• Ennio negli Annales parla dell’arrivo di Enea in Italia:

Falso
• É corretto dire che con l’Eneide Virgilio fonda un nuovo stile perché:

riesce a fondere il massimo della libertà con il massimo del rigore stilistico
• La struttura dell’Eneide è del tutto originale:

Falso
• Nell’Eneide viene raccontata la fine di Troia:

Vero


• Illustra il significato e l’importanza dell’Eneide



• Perché l’Eneide è stata definita poema dei vinti?



Perché le figure vengono delineato con enorme finezza psicologica e riscuoto la
simpatia dell’autore, quali la regine Didone


• Metti a confronto la figura di Ulisse con quella di Enea



Entrambi compiono un viaggio, ma nel caso di Ulisse è un ritorno, mentre quello di Enea
è un’andata che presenta molti margini d’incertezza; gli obiettivi di Ulisse sono la patria,
la casa e la famiglia, mentre invece Enea le ha perdute queste cose. Il progetto di una
nuova patria, un grande impero, lo portano a rinunciare ai desideri umani e ad aderire ad
un destino tracciato dagli dei.


• Perché scegliere un troiano come capostipite della gens Iulia?



Perché Enea scampa all’assedio di Troia e conduce una parte di uomini in giro per il
Mediterraneo, raggiungendo poi il Lazio dove si unisce con la principessa latina Lavinia,
acquisendo fama presso i Romani in quando possibile collegarla al fondatore Romolo,
oltre che a legittimare un’indipendenza genealogica dai Greci; facendo così mito e storia
si fondono.


• Mito e storia nell’Eneide



Qui si fondono, perchè da una parte abbiamo una trama che tratta una vicenda mitica,
ma dall’altra, non si può negare, che alla base del mito vi è la storia, dove si parla di un
periodo di guerre civili romane, che si traducono nel poema con un contrasto in cui il
minimo deve essere debellato senza pietà

Lezione 25

• Il fato nell’Eneide:

É qualcosa che si deve necessariamente compiere
• Le vicende narrate nell’Eneide durano sette anni:

Non si può sapere
• Nel proemio dell’Eneide ha forte rilievo il nome del protagonista:

Falso: nei primi 11 vv non appare
• Il viaggio di Enea è un viaggio di ritorno:

Falso


• Confronta il proemio dell’Eneide con il proemio dell’Odissea



Nell’Odissea i temi cardine sono quelli della nostalgia della patria e del viaggio. Vengono
valorizzati l’amore per la patria, coniugale e la voglia di conoscere, ideali incarnati da
Ulisse. Nell’Eneide il tema principale è quello del destino; viene esaltato l’ideale della
Pietas, che comprende sia l’amore per la famiglia che quello per la patria, nonché il
rispetto per gli déi; tutte cose impersonate da Enea.

• Quale fu il ruolo di Mecenate e della politica augustea in relazione all’Eneide?



Mecenate fu il più prezioso collaboratore di Augusto, fu ministro della cultura e
consigliere del principe. A lui vennero affidati i compiti di organizzare il consenso di
letterati e poeti attorno all’ideologia del principato.

Intellettuali come Virgilio, Orazio ecc si fecero conquistare da Mecenate e descrissero
infatti nei loro libri, quindi anche nell’Eneide, l’età augustea come un peroro di pace e
prosperità, della moderazione, parsimonia ecc.


• Quale importanza ha nell’Eneide l’ambientazione dei fatti?



L’Eneide è ambientata in luoghi molto diversi, così in Oriente, come in Occidente, con
dettagliate descrizioni paesaggistiche. Il poema fu scritto nel momento in cui a Roma si
stavano verificando grandi cambiamenti politici, soprattutto a seguito delle guerre civile
a seguito della caduta della Repubblica; questo stava cambiando il modo di confrontarsi
con le varie categorie sociali e usanze culturali.


• Quali aspetti del personaggio di Enea dimostrano che è un uomo pio?



Enea non è solo eroe e condottiero, ma è anche l’emblema delle virtù umane, civili,
militari e religiose. É il fondatore dell’ordinamento civile, giuridiche e religiose per la
creazione di un impero pacifico, fondato sul rispetto delle leggi umane e divine. 

Enea è l’uomo pio per eccellenza perchè rispettoso del volere divino e dei vincoli che ne
derivano verso la patria e la famiglia.

• Con quale episodio inizia l’eneide?

Viene presentata la flotta troiana nel Mediterraneo orientale mentre naviga guidata da
Enea alla volta dell’Italia dove spera di trovare una seconda patria.


Lezione 26

• La tempesta scatanata da Giunone nel I libro dell’Eneide



Fa naufragare i Troiani sulle coste africane
• La tempesta con cui inizia il I libro dell’Eneide:

É scatenata da Giunone nemica di Enea
• Nell’Eneide troviamo anche influssi della poesia alessandrina:

Vero, ma rivisitata con una profondità psicologica peculiare a Virgilio
• La versione dell’Eneide che conosciamo:

Manca della revisione finale dell’autore


• Perché Giunone è ostile ad Enea?



Perchè vi è una profezia secondo la quale la sua città (di Giunone) prediletta sarà
distrutta dai discendenti di Troia, quindi dai romani.


• In che senso Enea è definito pius? Si facciano esempi della sua pietas

La pietà di Enea è un sentimento prevalente all’interno dell’Eneide. É proprio la pietà la
qualità che Virgilio scegli di attribuire al protagonista.

Si può notare nel discorso-esortazione che fa ai suoi compagni dopo la tempesta
iniziale; si carica sulle spalle tutta la responsabilità di ogni situazione di difficile
emergenza. Il discorso è ricco di tensioni, contraddizioni e tentennamenti: si capisce che
non si sente un capo, ma è uno dei tanti troiani che stanno fuggendo, di fatti chiama gli
altri “compagni”, dimostra di essere uno di loro.


• O socii -neque ignari sumus ante malorum- O passi graviora, dabit deus his quoque
finem…revocate animos, maestumque timorem mittite: forsan et haec olim meminisse
iuvabit. A chi si rivolge Enea e in che situazione si trova?

Si rivolge ai suoi compagni subito dopo il naufragio in mare sulle coste africane.


• Quali funzioni riveste, dal punto di vista della trama, la tempesta all’inizio del libro I?

Proemio

Lezione 27

• Nell’Eneide il mondo degli uomini e il mondo degli dei:



Si intersecano influenzandosi
• Nell’espressione fato profugus Virgilio indica

Il destino di Enea che è in viaggio per voler del fato
• Nel colloquio tra Venere e Zeus, all’inizio del libro I

Venere si lamenta del destino di Enea e chiede rassicurazioni a Zeus
• La meta della Vicenza narrata nell’Eneide è:

La fondazione della stirpe da cui nascerà Roma e le premesse della gloria del suo
impero.


• Destino personale e universale nell’Eneide.



Nel viaggio di Enea, l’esito ultimo, ovvero fine quando non giunge il tempo senza limiti di
Roma, e quasi al termine della storia, il ritorno all’età dell’oro, non è in Enea, ma oltre lui
stesso, in una missione storica, in un destino universale che abbraccia secoli e nazioni e
che richiede l’opera del singolo che vi pone il suo cuore.


• Che rapporto c’è tra Enea e la madre Venere? Esemplifica con passi del primo libro le
tue affermazioni.

Venere appare ad Enea sotto sembianze umane, per aiutarlo, fornendogli informazioni su
Didone e Cartagine. L’Episodio riprende il topos epico della divinità che appare all’eroe
sotto sembianze umane per aiutarlo.


• Nell’Eneide il mondo degli uomini e il mondo degli dei…


• Illustra la figura di Venere nel primo libro dell’Eneide.



Venere è preoccupata per il figlio e chiede a Giove perchè viene perseguitato; una volta
appurato che è vittima dell’ira di Giunone, e nonostante Giove rassicura la madre di
Enea, questa scende sulla terra in vesti umane per rassicurare il figlio.


Lezione 28

• Nell’incontro tra Enea e Venere nel libro I



Enea riconosce la madre solo quando si gira per andarsene.
• Virgilio definisce Didone infelix e misera:

Perché anticipa con queste note il suo tragico destino.
• La storia di Didone:

Presenta forti analogie con quella di Enea


• Cosa unisce Enea e Didone?



Didone è stata alla guida di un drappello di esuli con l’intento di fondare una nuova
patria, ovvero Cartagine.


• Cur dextrae giungere dextram non datur, ac veras audire et reddere? Illustra e spiega
questo verso di Virgilio.


Lezione 29

• La figura di Didone regina amata e rispettata



Riprende l’immagine omerica di Arete, la regina dei Feaci.
• Virgilio riprende la similitudine omerica:

Vero, ma apportandovi modifiche originali
• Nelle scene del tempio di Giunone:

Viene messo in rilievo l’eroismo dei Troiani sconfitti
• La descrizione del tempio di Giunone a Cartagine:

riprende la tecnica alessandrina dell’ecfrasis e pone le premesse psicologiche
dell’incontro tra Didone ed Enea.


• Quae regio in terris nostri non piena laboris? Commenta e contestualizza questa frase di
Enea.

Enea in questo caso sta piangendo, si tratta di una manifestazione di pietà, commozione
profonda e irrefrenabile di fronte al destino della propria patria.

• In che rapporto si pone Virgilio con l’epica omerica? Sostieni con esempi le tue
affermazioni.

Una specie di omaggio. Quando Ulisse arriva all’isola dei Feaci, dopo un naufragio
terribile e viene accolto nella reggia di Alcinoo, si mette a piangere ascoltando un aedo
narrare le vicende di Troia, proprio come Enea che non riesce a trattenere le lascive
riconoscendo nelle immagini i compagni perduti ed i luoghi familiari.


Lezione 30

• Didone decide di:



Dare ospitalità ai Troiani superstiti
• Didone in quanto regina di Cartagine:

non è ancora nemica dei Troiani e di conseguenza dei Romani
• Os umerosque (v. I, 589) è un accusativo alla greca, cioè:

Un accusativo di relazione.
• Al momento del loro primo incontro, Enea appare a Didone:

bello come un Dio.


• Illustra le prime parole di Enea a Didone, al momento del loro incontro.



Enea riconosce in Didone un tratto che gli è peculiare, la pietà, il rispetto per gli altri e
per il loro dolore; inoltre ritroviamo anche la personale concezione del divino di Virgilio,
un’aspirazione alla giustizia e alla lealtà degli dei nei confronti degli uomini.

In Enea troviamo un sincero interessamento e curiosità verso Didone aplificata da
un’iperbole che coinvolge il mondo naturale.


• Si qua pios respectant numina, si quid/ usquam iustitia este et mens sibi conscia recti: il
concetto di divino in Virgilio.

IN questa frase si nota che Enea ringrazia la regina Didone, unica dea che ha dato loro
aiuto e che di certo meriterà una ricompensa perchè esiste una divinità che difende le
persone pie.


Lezione 31

• Quale è il modello greco dell’utilizzo di Cupido per far nascere l’amore?



Apollonio Rodio: i due amanti sono Giasone e Medea
• Nel banchetto alla reggia di Cartagina, Iopa è:

Un cantore che allieta il banchetto con canti mitologici naturalistici
• Il primo libro si chiude:

Con l’invito di Didone rivolto ad Enea a narrare la sua storia.
• Venere chiede a Cupido:

di far innamorare Didone di Enea


• Perché diciamo che la descrizione del banchetto rientra tra i topi dell’epica? Quali altri
esempi ti vengono in mente?

I servi, i focolari, i ragazzetti che corrono per rendersi utili, gli arazzi, i tappeti, la musica,
sono tutti tratti che rientrano tra i topi dell’epoca.

• Con quale tramite Venere fa nasce l’amore di Didone verso Enea?

Si servirà di Cupido che scenderà sulla terra assumendo le sembianze di Ascanio, il
figlioletto di Enea.


• Da quali affermazioni capiamo che Didone si sta innamorando di Enea?



Didone si confida con la sorella Anna dicendogli che dopo la morte dello sposo Sicheo,
solo Enea ha scosso i suoi sensi e le ha fatto vacillare l’animo. Didone dice di
riconoscere i segni dell’antica fiamma; si innamora della fierezza, del coraggio e delle
qualità morali di Enea.


• La regina Didone: storia e personalità.



É la fondatrice e prima regina di Cartagine, si innamora di Enea ed ebbe una relazione
con lui, ma quando questo partì per Roma, disperata, si uccise con la spada
dell’innamorato chiedendo al suo popolo di vendicarla.

É modesta e non si vanta del suo grande potere, è padrona di se stessa. La solidarietà e
la benevolenza sono doti innate in lei.


Lezione 32

• Il tema fondamentale del De Tranquillitate animi è:



La partecipazione del saggio alla vita politica.
• Caratteristico dello stile di Seneca è:

il periodare spezzato e per opposizioni.
• Inquirenti mihi in me. Troviamo la figura retorica:

Del poliptoto
• Il De tranquillitate animi è rivolto a :

Sereno, Amico di Seneca.


• I Dialoghi di Seneca: alla luce del testo esaminato in quali termini va intesa la forma
dialogica?


• In che senso lo stile di Seneca, che procede per frasi spezzate riflette la realtà storica,
secondo Traina?


Lezione 33

• Il participio nella lingua di Senea:



É spesso usato per la sua capacità sintetica.
• Quali correnti filosofiche troviamo riflesse nel De Tranquillitate Animi?

Epicureismo e stoicismo
• L’atarassia del sapiente:

É proposta da Seneca come unica e totale soluzione ai problemi di Sereno.
• Nello stile di Seneca le figure di suono:

Nessuna delle affermazioni è vera.


• L’inquietudine di Sereno: cause e rimedi proposti da Seneca.



Sereno si interroga sull’opprtunità che il saggio partecipi alla vita pubblica, quindi
politica; le posizioni delle scuole antiche sono opposte: da una parte la filosofia di
Epicuro dice che il saggio non deve occuparsi di questioni pubbliche; per gli stoici è
fondamentale; Seneca suggerisce una mediazione secondo un otium prettamente
contemplativo e da quell’impegno e servizio dello Stato caratteristico del civis romano.


• In privato publicum negotium agit: la versione romana del ritiro stoico. Illustra la
posizione di Seneca

Lezione 34

• Per Seneca la virtù:



Trova sempre modo di esprimersi, anche in condizioni di assenza di libertà.
• Nell’opera di Seneca la società romana:

É descritta con moralismo critico e severo.
• Abruptum sermonis genus è definizione dello stile di:

Seneca
• Nella lingua di Seneca i pronomi e aggettivi riflessivi:

Sono una costante, spesso in gruppo.


• Perché lo stile di Seneca viene definito fortemente “condensato”?



Perchè ne la “Sententia” alcune frasi hanno più importanza rispetto alle altre, una frase
ad effetto che riesce a condensare il significato di un intenso discorso o riflessione, si
impressiona nel cervello. Hanno la forza di aforisma.


• Illustra la metafora del medico nel De Tranquillitate Animi di Seneca.



Seneca era un medico “dell’anima” che si propose per tutta la vita di praticare la virtù sia
in mezzo ai piaceri che alle virtù e dispensò ricette e soluzioni per perseguire sia la
tranquillità che la serenità dell’anima.

Sosteneva che l’univo modo per vivere con serenità è quello di lasciarsi vivere e non
opporre resistenza anche davanti al dolore, perchè alla fine l’uomo entra a far parte
dell’intero universo.


Lezione 35

• Nell’ottica di Seneca la patria del sapiens è:



Il mondo
• Il verbo vindicare significa:

Rivendicare il possesso.
• Per linguaggio dell’interiorità si intende:

Un linguaggio in cui il focus del discorso è puntato sulla riflessione stima e
sull’autoanalisi.
• L’espressione suum esse indica in Seneca.

La padronanza dei propri gesti.


• Il sermo e la vita di Seneca: contraddizioni, coerenze, coazioni.



Nella sua opera troviamo intrecciate eredità filosofica del mondo pagano e l’esperienza
autobiografica, riflessione sul mondo e esistenza nel mondo, quindi la dicotomia
sermo <—> vita: una divaricazione da Seneca in parte lamentata in parte accettata, che
conferisce alle sue parole un tono di sincerità e di esperienza vissuta, di testimonianza e
profonda conoscenza dell’animo umano e delle dinamiche della società che lo salva dal
vuoto moralismo.

• Otium e Negotium in Seneca.

Seneca ha avuto nella sua vita due momenti contraddistinti da due pensieri opposti: Da
una parte era convinto che si possa sempre avere spazio per l’azione moralmente
buona; anni dopo, quando compone il “De otio” il pensiero cambia e dichiara
incondizionatamente il distacco dalla politica e l’utilità dell’otium.

Con il negotium si giova la propria città anagrafica, dove sono accomunati uomini e dei,
con l’otium ci si eleva ad una forma superiore recuperando le prerogative dell’agire e del
prodesse.

Lezione 36

• Per Seneca il denaro:



Non garantisce né felicità né serenità.
• Sapientes e stulti:

Sono i due poli della filosofia stoica
• Il divino per Seneca:

É dentro l’uomo, l’uomo stesso.


• Caratteri dello stile e della lingua di Seneca

• Illustra con esempi il linguaggio dell’interiorità di Seneca



Utilizza una tono intimistico, utilizza preposizioni particolari e metafore, e la ripetizione di
pronomi ed aggettivi personali; nonché utilizza il riflessivo, l’accusativo riflessivo dopo
verbi in movimento.


Lezione 37

• Con linguaggio della predicazione in Seneca si intende:



Un movimento che va dall’interno, in un crescendo che culmina con la sententia
• L’elaborazione retorica in Seneca:

è del tutto assente
• La riflessione di Seneca sulla concursatio:

Si riferisce alla critica dell’uso del tempo che ci rende schiavi.


• Perché si parla per Seneca di linguaggio della predicazione.



Perché la parola del romano tende sempre a tradursi in azione, non è quasi mai
esclusivamente riflessione teorica.


• Cosa significa l’espressione “Linguaggio dell’interiorità” riferita a Seneca.



Riguarda la struttura delle frasi che hanno un movimento che va dall’esterno all’interno;
ogni pensiero è coniato in modo da ottenere la massima espressività e i membri della
frase sono collegati tra loro attraverso una prosa ritmica.

Lezione 38

• Possiamo definire la lingua di Seneca:



Dinamica
• L’adesione di Seneca alla filosofia stoica:

è indubbia, tuttavia soggetta ad interpretazione individuale.
• Possiamo definire lo stile di Seneca:

spezzato e condensato.

• Seneca, in aderenza con la filosofia storica, respinge totalmente la vita attiva?

No, anche se il De Otio, altro non è che l’esortazione ad una vita ritirata, dedita alla
filosofia ed alla contemplazione della natura; Seneca mira a dimostrare che si può
preferire la vita teoretica senza per questo cessare la vita attiva.


• Neminem flebo laetum, neminem flentem. Partendo da questa frase si illustri stile e
pensiero di Seneca.

Lezione 39

• Il dialogo filosofico in Seneca:



Presuppone una dinamica dialogica e parenetica.
• Le parole circuiti animun labente sono:

Le parole finali dell’opera di Seneca.
• Infirmitas e tranquillitas rappresentano:

le posizioni rispettivamente di Sereno e Seneca.

• Nisi intenta et assidua cura circuiti animum labentem. Quando troviamo questa
affermazione di Seneca e cosa significa?

La troviamo nel “De Tranuillitate Animi”, qui Seneca si rivolge a Sereno, parlando dei
rimedi che possono conservare la tranquillità, però nessuno di questi rimedi non sono
efficaci se “non vi è un’attenta e continua cura che circondi l’animo sempre pronto a
cadere”.


• Modelli della forma del Dialogo nella prosa filosofica.


Lezione 40

• I protagonisti delle Confessiones sono:



Agostino e Dio
• Le Confessiones sono attraversate:

dall’inquietudine di Agostino.
• La struttura delle Confessioni denuncia:

Un progetto unitario
• A quale genere letterario appartengono le Confessiones di Agostino?

Autobiografia.


• Commenta e illustra, individuando figure retoriche e particolarità linguistiche e


stilistiche, il seguente passo delle Confessioni di Agostino: Sed tamen sine me loqui
apud misericordiam tuam, me terram et cinerem,sine tamen loqui, quoniam ecce
misericordia tua est, non homo, inrisormeus, cui loquor. Et tu fortasse inrides me, sed
conversus misereberismei. Quid enim est quod volo dicere, domine, nisi quia nescio,
unde venerim huc, in istam, dico vitam mortalem, an mortalem vitalem?


• Magnus es Domine, et laudabilis valde: commenta e illustra.



Grande sei, o Signore, e molto degno di lode, inizia così il libro primo di Agostino, con
l’invocazione di Dio.


• É corretto affermare che nelle Confessioni gli ultimi libri rappresentano un corpo distinto
e mal connesso al resto dell’opera?

Gli ultimi tre libri sono testi di esegesi dedicati alla interpretazione dei primi versetti della
Bibbia, riguardo la creazione descritta nel libro della Genesi. L’11° libro tratta il tema del
tempo, il 12° tratta degli angeli mentre il 13° dello spirito santo che si librava sulle acque.


• Cosa sai dire sul significato del titolo Confessiones?



Indica tre cose: la “confessione di lode”, la “confessione di peccato” e la “confessione
della fede”, il titolo quindi tiene insieme il peccato dell’uomo e l’infinita Grazie e
misericordia di Dio che perdona.


Lezione 41


• Nella lingua di Agostino gli astratti:

• La lettura dell’Hortensius di Cicerone:



Gli cambia la vita
• Nelle Confessione il tema della lode:

Attraversa tutta l’opera.


• Il significato della lettura dell’Hortensius per Agostino.



Hortensius è un dialogo tra Cicerone ed un altro grande oratore, intorno al valore della
filosofia; riflettendo lo stato d’animo del suo autore disilluso dai beni fuggevoli e
disposto a far consistere la vera felicità nella ricerca della sapienza.

Nell’Hortensius la condizione dell’infelicità umana è dovuta alla non ricerca della
sapienza.


• Quo dolore contenebratum est cor meum, et quicquid aspiciebam mors erat.
Contestualizza e commenta questo passo delle confessioni.

“L’angoscia avviluppò di tenebre il mio cuore. Ogni oggetto su cui posavo lo sguardo
era morte”.

Si può giungere a sostenere che è proprio in virtù delle parole che possiamo capire il
dolore che ci accomuna in un unico sentire. Senza la parola “dolore” il corrispondente
stato d’animo non esisterebbe.


Lezione 42


• Di Ambrogio Agostino apprezza principalmente:



La capacità di illustrare la Sacra Scrittura.
• Ibam in profundum (Agostino, Con. IV, 20) significa:

Camminavo verso l’abisso.


• Agostino e Ambrogio

Inizialmente Agostino frequenta Ambrogio non per imparare, ma per giudicare se egli
merita la fama di cui gode; pian piano però le parole di Ambrogio penetrano il cuore di
Agostino, sempre alla costante ricerca della verità. Per Agostino, Ambrogio è un
maestro che con dolcezza e carisma ha arato e coltivato la sua anima interiore fino a
condurlo ad una vita nuova, una vita di fede.


• Cosa non convince inizialmente Agostino delle Sacre Scritture e cosa invece apprezza
nella lettura dei classici?

Lezione 43

• Agostino racconta la sua vita:



In modo assolutamente sincero.
• Nella filosofia neoplatonica Agostino non trova:

La Grazia di Dio
• Il libro VIII delle Confessioni narra:

La conversione


• Le mani di Dio, le orecchie del cuore dell’uomo: personificazioni nello stile agostiniano.


• Commenta l’episodio delle Confessioni Definito “tolle, lege!”



Qui la descrizione che fa Agostino del suo stato d’animo è dominata, da una parte, dalla
preoccupazione di dimostrare l’esistenza ed il valore del libero arbitrio, e dall’altra,
questa è redatta sotto l’influsso del contrato tra lo spirito e la carne. Questa scena vuole
mettere in luce l’importanza dell’uomo ad operare da solo la propria salvezza e la
necessità dell’intervento efficace della grazia divina.


Lezione 44

• Nelle confessioni trova spazio anche l’esperienza mistica del contatto con Dio:

Vero, riguarda sia Agostino che la madre Monica.
• Agostino mira di raggirare Dio:

Con tutti i sensi.
• Lo stile di Agostino si caratterizza:

Per gli ebraismi e le citazioni scritturali


• Lo stile di Agostino in relazione agli usi retorici dell’epoca.


• Cos’è la “Voce delle creature” per Agostino?



La Certezza della Verità, nel libro X è data come raggiunta, e la lode a Dio si esprime
attraverso la “voce delle creature”, secondo la tradizione biblica dei cieli che narrano la
gloria di Dio. Ascoltando la voce delle cose che rimandano al loro artefice, l’anima
rientra in se stessa e incomincia la nuova, complessa ascesa all’uomo interiore.


Lezione 45


• L’elaborazione e rifinitura stilistica per Agostino:



Fanno parte della sua formazione e impregnano sempre e comunque il suo stile.
• Possiamo definire la scrittura di Agostino:

Mistica e poetica.
• Spesso la lingua di Agostino:

ricorre ai termini astratti per indicare la divinità (magnitudo, pulchritudo)


• Possiamo dire che troviamo nelle confessioni elementi del topos della “ricerca” intesa
come “quete amorosa”?

Si, la ricerca dell’oggetto del suo amore è diretta prima alla propria interiorità, alla
memoria in cui trovano posto le sensazioni, le percezioni e l’intelletto. Poi, trascende
l’interiorità dell’uomo e punta in alto, o in basso, verso una dimensione infinita.

• Sero te amavi puchritudo tam antiqua et tam nova, hero te amavi! Analisi linguistica e
stilistica dell’espressione di Agostino.

Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato!

Emergono due temi principali: la bellezza divina, presente in tutte le cose, ed il richiamo
all’interiorità; la sintassi è concisa e folgorante, ricca di carica espressiva.


Lezione 46


• In miseratione et misericordia (Agostino, Conf. XI, 11) è:



Una figura etimologica.
• Il commento alla Genesi caratterizza:

Gli ultimi libri delle Confessioni.
• Il termine confessio in Agostino indica:

Confessioni di lode, di peccato, di fede.


• Disillui in tempore: l’esperienza d’Agostino e dell’uomo.



Agostino nell’XI libro ormai è vescovo e sta sondando il testo biblico; in questa frase “Io
mi sono dissipato nella successione dei tempi”, si parla dell’uomo, che vive sempre
questa esperienza di dispersione, frantumazione interiore e solo la grazia di Cristo che lo
realizzerà in unità solo quando lo chiamerà a se.


• Perché Agostino introduce il tema della creazione nelle Confessioni e in che relazione è
con il resto dell’opera?

La creazione è il simbolo della redenzione, racconta e descrive l’assolutezza di Dio che
ha tratto dal nulla del peccato e della perversione di Agostino. Dalla descrizione
dell’esistenza personale di un singolo si passa alla descrizione del segreto profondo ed
eterno dell’esistenza dell’uomo.

Da questo tema, Agostino trae quello dell’undicesimo libro, ovvero il tema del tempo,
proprio perché la creazione avviene nel tempo.


Lezione 47

• Le Retractationes sono:

Un’opera tarda di Agostino.
• Per Agostino l’orso pucherrimus è:

L’armonia del creato
• Il libro XIII delle Confessioni:

tratta il tema della Trinità


• Descrivi lo stile di Agostino nelle Confessioni.



Una caratteristica è lo stile vocativo, ovvero il rivolgersi continuo e diretto a Dio, cosa
che diventa un colloquio informale, cede alla preghiera, al ringraziamento, alla supplica;
inoltre si tratta di uno stile elevato, perché Agostino esibisce tutte le sue abilità di retore
e conoscitore delle Sacre Scritture.


• Quali sono gli scopi che si prefigge Agostino con le confessioni?



Le Confessioni possono essere considerate la storia di un “pellegrinaggio dell’anima” in
cui i lettori di epoche e culture diverse possono trovare conforto e stimolo per la
meditazione sugli eterni ed immutabili problemi esistenziali.

• Il rapporto tra uomo e Dio in Agostino può definirsi simmetrico o asimmetrico?


Giustifica la tua risposta.

Asimmetratica, nel senso che non s’è simmetrica tra Dio e l’uomo. Agostino, infatti,
trova Dio, perché è Dio che lo tira a sé.


• Domine Deus, pacem da nobis- omnia enim praestitisti nobis- pacem quietis, pacem
sabbati, pacem sine Vespera!—Quando troviamo questo passo nelle Confessioni e
cosa significa?

Lo troviamo nel XIII libro, 50-53.

“Signore Dio, poiché tutto ci hai fornito, donaci la pace, la pace del riposo, la pace del
sabato, la pace senza tramonto.”


Lezione 49

• Le prime testimonianze scritte in lingua latina sono:



Di natura epigrafica
• Le testimonianze preletterarie latine:

Derivano da attestazioni dirette e indirette.
• Quali generi caratterizzano le prime testimonianze in latino:

Poesia, teatro, storia.
• Il termine Carmen indica:

Una composizione in prosa ritmica, in cui il confine tra prosa e poesia è fluido.


• Cosa sono i fescennini?



Sono opere protoletterarie, tipicamente popolari, e sono la più antica forma di arte
drammatica presso i Romani; si tratta di una forma teatrale in voga in una vasta zona
posta al confine tra il Lazio e l’Etruria intorno al II secolo a.C.


• Roma nell’età repubblicana: lo sfondo storico, le istituzioni principali, le figure letterarie


di maggior rilievo.

Nasce a seguito della fine delle istituzioni monarchiche e della supremazia etrusca sulla
città; fu un periodo di enormi trasformazioni, trasformandola da città stato a Impero,
capitale di un vasto Stato formato da popoli e civiltà differenti che segnò in modo
decisivo la storia dell’Occidente e del Mediterraneo.

Viene governata da due consoli, affiancati da due magistrati e da un’assemblea, il
Senato.


Lezione 50

• La satira è:

Una forma teatrale
• Chi fu Appio Claudio Cieco:

un generale e un politico
• Carmen significa campo coltivato:

FALSO
• Le leggi delle XII tavole furono sempre per i Romani:

Il testo fondamentalmente del loro sistema giuridico
• Cosa sono gli Annales?

Elenchi di fatti ritenuti rilevanti disposti cronologicamente ; narrazioni cronologiche degli
eventi principali.
• L’Atellana è:

Una forma teatrale con maschere.
• L’improvvisazione è alla base del teatro antico:

VERO
• Gli elogi agli Scipioni sono un componimento trasmessoci da Cesare:

FALSO


• Cosa significa “La letteratura romana in un cero senso nacque morta”, affermazione
dello storico tedesco B.G. Niebhur

Lo storico riassumeva il pregiudizio romantico che condannava la letteratura latina in
quanto derivata da quella greca.


• Illustra le caratteristiche delle prime testimonianze (nell’ambito della prosa e della


poesia) in lingua latina.

Annales: ovvero la registrazione degli eventi di Roma, affidata a magistrati preposti e ai
collegi sacerdotali. Di questi non abbiamo testimonianze dirette, ma sporadiche
citazioni.

Fasti: ossia elenchi di coppie di consoli all’età repubblicana (fasti consolari) e l’elenco
delle autorità religiose (fasti sacerdotales).


Lezione 51

• Qual’è il primo componimento latino scritto in esametri?



Gli Annales di Ennio
• La fabula cothurnata è:

Una tragedia di argomento greco
• Che cosa significa che Nevio fu l’iniziatore della “contaminatio”?

Che per primo intersecò più modelli di riferimento
• Perché il 240 a.C. può essere definito l’anno di nascita della letteratura latina?

Fu messa in scena la prima rappresentazione teatrale in lingua latina
• Livio Andronica chiama le muse:

Camenae


• Libera lingua loquemur ludis liberalibus. Traduci, contestualizza e commenta.



“Con lingua libera ci esprimeremo durante i ludi in onore di Libero”

Nevio potè esprimersi senza alcun obbligo di sudditanza nei confronti di un “patronus”;
come si evince dalla frase, non cercò la protezione dei nobili, anzi vi si oppose
apertamente.

Imparare ad usare, rispettare ed amare le parole, significa acquisire uno strumento
fondamentale per conoscere il mondo, per esprimere noi stessi, per essere liberi come
persone e come cittadini.


• Nevio: la sua importanza nella letteratura latina e perché si parla di impegno sociale e
civile. Si tratta di un atteggiamento comune nella letteratura latina?

Si oppose allo spirito conservatore di Livio, è una delle poche voci coraggiose della
letteratura latina arcaica, ostile all’aristocrazia, forte è la sua passione rivoluzionaria e la
passione italica.

Si parla di impegno sociale e civile perché nelle sue commedie sono presenti allusioni e
frecciate ai potenti uomini politica, con una chiara rivendicazione del diritto alla libertà di
parola, nonostante la censura esercitata dai magistrati.

• Quali elementi dell’opera di Livio Andronico denunciano il peso della cultura greca nella
sua produzione letteraria?

Le tragedie: i titoli stessi rivelano una dipendenza dal ciclo troiano. Questo repertorio
mitologico e leggendario permetteva di allacciare le origini del popolo romano ad
un’illustre tradizione e di proiettare le recenti lotte contro i Greci su uno sfondo mitico di
nemesi dei discendenti Troiani.


• La traduzione dell’Odissea di Livio Andronico: limiti e conseguenze nella letteratura


latina.

Non avendo una tradizione epica alle spalle Livio cercò altre vie per dare intensità al suo
linguaggio letterario, affondandosi al formulario della tradizione religiosa, che dà elevate
e profondità al suo linguaggio.

A causa del rapido sviluppo letterario che seguì la sua opera, Andronico passò molto
presto di moda, proprio perché la sua opera risultava primitiva a causa della sua
letteratura scolastica.


Lezione 52

• Pluto scrisse:

solo palliate
• Perché le commedie di Plauto sono definite commedie di carattere?

Perché i protagonisti hanno un carattere ben definito e particolare.
• Quale personaggio di Plauto ha a che fare con la figura retorica dell’antonomasia?

Il servo Sosia nell’Anphitruo
• Per palliata si intende

Una commedia di ambientazione greca
• Nel teatro di Plauto i cantica:

Sono ampie sezioni liriche cantate e musicate.
• Quante commedie scrisse Plauto?

130
• Perché noi contiamo solo una ventina di commedie di Plauto?

Sono quelle definite da Varrone autentiche


• Illustra i personaggi della commedia platina



Nelle commedie platine emerge con nitidezza e vivacità una società i cui valori sono
messi in crisi e ridicolizzati; una sorta di teatro carnevalesco perché fondato sul
rovesciamento tipico del Carnevale.

Non si parla di caratteri individuali, quanto piuttosto di maschere fisse, tipi, già noti al
pubblico nel momento in cui si presentano in scena.

Anche i loro nomi sono “parlanti”, cioè che ne caratterizzano il tratto: in fanfarone, la
Sorellina, il Rivale in amore….


• Illustra l’opera e l’importanza di Plauto



Coltivò un unico genere letterario: la commedia di argomento greco, detta “palliata”, già
resa nota da Andronico e Nevio. La sua comicità è in funzione del ritmo comico, della
situazione e delle battuta. 

Un innesto tipicamente platino è la Cantica, i monologhi, i duetti, che nella commedia
greca sono rari; questi conferiscono alle commedie un carattere mitico fantastico, che
permette di indulgere nel grottesco, nel melodrammatico, nel brillante e divertente,
tenendo sempre desta l’attenzione dello spettatore con colpi di scena e sketch comici.

Altro elemento fondamentale è la lingua, che si caratterizza per ricchezza, varietà e
giochi di parole, dove troviamo ampi ricorsi a vari registri linguistici, nonché nuovi conii,
dando vita a personaggi esuberanti, vari e ricchi. A Plauto si deve gran parte
dell’innovazione e dell’arricchimento lessicale e sintattico del latino.


• Plauto ha rielaborato le opere e i modelli greci. Si tratta di un atteggiamento comune


nella storia della letteratura latina, oppure rappresenta una sua scelta personale?

É una sua scelta personale, lui stesso definisce la sua opera “vortere barbare” cioè
trasposizione in latino delle opere di autori greci. 


Lezione 53

• Per togata si intende:



Una commedia di ambientazione romana
• Quale metro si usava prima di Ennio?

Il Saturnio
• Sostiene di avere tre anime: una osca, una greca e una latina

Ennio
• Il Bellum Poenicum è:

Un poema epico
• Scrisse il Bellum Poenicum:

Nevio
• Ennio scrisse:

Pratex tae, cothurnatae e palliatae


• Iudicavit inclitum iudicium: la profezia di Cassandra nel teatro enniano



Si tratta di un frammento riportato da Cicerone e riguarda la successione degli eventi
della guerra e della caduta di Troia, che vengono completamente invertiti.

Le parole sopra riportate riguardano il giudizio, la causa originaria, di Paride che gli varrà
Elena come premio: dal rapimento di Elena provocherà la spedizione dei Greci contro
Troia.


• L’invocazione alle muse in apertura degli Annales di Ennio, alter Homerus



Ennio si riallaccia alla tradizione epica greca; le muse sono chiamate con il nome
omerico e ci viene descritta l’investitura poetica ricevuta: Ennio intende dare a Roma un
suo poema nazionale.


• Perché gli Annales di Ennio sono definiti “grande poema nazionale romano”?

Gli Annales furono definiti un modello, grazie alle innovazioni ed allo sforzo di dar vita a
una più matura tecnica metrica; Ennio fu quindi considerato il “pater” della letteratura
latina e gli “annales” furono riconosciuti come “grande poema nazionale romano”, la loro
lingua influenzò non solo lo sviluppo successivo dell’epica e l’opera di Virgilio, ma
condizionò in genere l’evoluzione della lingua poetica anche in generi diversi.


Lezione 54

• Il modello di Cecilio Stazio è:



Il commediografo greco Meneandro
• La sentenza Saepe est etiam sub pallavolo sordido sapientia è:

Del commediografo Cecilio Stazio: è un frammento sentenzioso sopravvissuto
• Pacuvio scrisse:

Tragedie e saturae
• Lo stile del tragediografo Accio:

Ricerca gli effetti espressionistici attraverso magniloquenza e sublime
• Armorum iudicium è:

Una tragedia perduta di Pacuvio


• Un brano del Plocium di Cecilio Stazio ci permette di verificare come ha trattato il


modello greco: illustra le scelte di Cecilio Stazio anche alla luce dell’atteggiamento di
altri autori latini.

Dalla palliata plautina, Cecilio riutilizzò il linguaggio vario, vivace ed esuberante,
incentrato sulla ricerca della parola carica, colorita ed imprevista, evitando però qualsiasi
riferimento all’attualità romana. L’aderenza agli originali greci, testimoniano gli sviluppi
che apportò al modello plautino; dimostrò di prestare maggiore cura ai pensieri ed alle
azioni dei suoi personaggio analizzandone finemente i sentimenti e rendendoli coerenti
con le vicende narrate.


• Oltre a Plauto, in età arcaica, quali altri autori di teatro ti sono noti e quali sono le
caratteristiche stilistiche che li accomunano?

Pacuvio ed Accio; vi è in tutti una ricercatezza nello stile, la preziosità del linguaggio, la
volontà di rimanere nel “sublime” che non impedì affatto il successo delle opere.


• Hai presente e sai dare la definizione di “Fabula Praetexta, Fabula Cothurnata, Fabula
Togata, Fabula Palliata”?

Fabula Praetexta rappresenta nella letteratura latina, la tragedia di argomento romano, in
opposizione alla fabula cothurnata, ovvero la tragedia di argomento greco; La Fabula
togata è invece una rappresentazione teatrale comica, sempre di ambientazione romana,
a differenza della fabula palliata che invece proponeva ambientazioni e personaggi greci.


Lezione 55

• Di Terenzio ci resta:

Solo una minima parte delle opere
• Era legato al circolo degli Scipioni:

Terenzio
• La commedia stataria:

Caratterizza Terenzio
• La lingua di Terenzio si caratterizza per:

Una forma misurata che evita ogni eccesso
• Quali caratteri formali contraddistinguono le commedie di Terenzio?

Varietà di toni, originalità, semplicità
• Cosa è il servus callidus?

Il servo furbo e intelligente che riesce a togliere dagli impicci il suo padrone
• L’ideale dell’humanitas prevede:

cultura, civiltà, rispetto della dignità di ogni uomo, comprensione e tolleranza


• Confronto tra Plauto e Terenzio: vita, opere, stile, finalità



A differenza di Plauto, Terenzio si concentra sul realismo e il suo scopo è quello di
rappresentare scene più verosimili possibili; rinnega il metateatro stabilendo un contatto
col pubblico solo nel prologo.

Anche la funzione dei personaggi cambia: in Plauto erano stereotipati, in Terenzio invece
assumono spessore perché assumono una psicologia, ognuno ha il proprio valore ed è
caratterizzato individualmente.

La scena è meno dinamica e più legata alla riflessione e non viene subito apprezzata dal
pubblico; la lingua è omogenea e pacata, a differenza di Plauto che utilizza pluralità
metriche.

Scompaiono i monologhi e vengono usati i dialoghi dando più significato alle parole
utilizzate.

In Plauto la commedia è dinamica, mentre in Terenzio è statuaria.

• Rapporto padre-figlio in Terenzio



Nelle sue opere mette a confronto due sistemi educativi tra loto antitetici: quello del
“pater familias” che ha potere assoluto sui figli e vuole applicare un modello fondato sui
principi del “mos maiorum”, e quello del padre che li tratta umanamente e cerca di
educarli insistenti sull’amicizia e sul rispetto verso i propri simili.


• Illustra il concetto di humanitas



Sintesi originale di elementi greci e romani, destinata a diventare patrimonio
dell’Umanità in quanto cultura, civiltà, rispetto della dignità di ogni uomo, comprensione
e tolleranza.

L’atteggiamento di Terenzio si concentra sui personaggi e sullo scavo psicologico, il suo
intento è quello di creare un dramma pieno di affetti, tipico di un teatro familiare e
borghese.


Lezione 56

• Quale genere letterario fu coltivato da Lucilio?



Satira
• Carthago delenda est è una frase di:

Catone
• Il termine otium litterarum indica:

Il tempo dedicato agli studi letterari
• Qual’è la prima opera storica in prosa?

Le Origines di Catone
• La figura di Catone rappresenta:

Un esponente del mos maiorum
• Il fondatore della storiografia latina è considerato:

Catone
• Il circolo degli Scipioni era:

Un circolo culturale


• In cosa consiste la reazione antiellenica di Catone?



Di fronte alla politica scipionica respinse tutto quanto veniva dalla Grecia.


• Illustra l’importanza del Circolo degli Scipioni e i valori da esso promossi



Si tratta di un gruppo politico di personaggi appartenenti alla nobiltà romana che verso
la metà del II secolo a.C. si resero promotori di Roma, di attività letterarie, filosofiche e
culturali di orientamento ellennistico. Si esalta la virtus romana, in grado di trasformare
un popolo in un insieme di uomini coraggiosi e capaci di sacrificio.
Lezione 57

• Possiamo definire l’età di Cesare:



Un’epoca di crisi


• Il circolo letterario di Lutazio Catulo è importante perchè…



Dà vita ad una produzione di sapore individualistico, particolarmente elaborata nello stile
e in stretta relazione con argomenti e forme della poesia ellenistica.


• Homo sum, humani nihil a me alienum puto: questa massima ebbe molto successo
nell’antichità: ne parlano Cicerone, Seneca, ma anche autori cristiani come Agostino ed
Ambrogio. Sapresti illustrarla e verificarne, secondo la tua opinione, l’attualità?

“Sono un essere umano, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me”

É l’affermazione della centralità dell’essere umano, dei principi di uguaglianza, giustizia,
pace e solidarietà e quindi del dovere di ogni individuo di aiutare tutte le persone che
vivono in condizioni di bisogno e sofferenza e di farlo con modalità non condizionate da
considerazioni o convinzioni di altra natura.


• Esempi di prosa oratoria nell’età di Cesare.



Ricordiamo Tiberio e Caio Gracco che infusero nelle loro opere la passione con cui
attaccavano le sperequazioni sociali.


Lezione 58

• Perché Lucrezio sceglie la poesia per diffondere il messaggio di Epicuro?



Perché vuole rivolgersi ad un pucclico colto e letterato
• Quale corrente filosofica impronta l’opera di Lucrezio?

Epicureismo
• In Lucrezio la natura:

É una forza potente ed inarrestabile
• Un’opera si dice didascalica perché:

Intende impartire un insegnamento
• Perché Lucrezio sceglie la poesia per diffondere il messaggio di Epicuro?

Perché vuole rivolgersi ad un pubblico colto e letterato
• Il tema della morte nel poema di Lucrezio:

É liquidato alla luce della dottrina epicurea
• In quale verso è scritto il De Rerum natura:

In esametri
• Quanti sono gli Elogi ad Epucuro nel De Rerum Natura?

quattro
• Chi è l’autore del De Rerum Natura?

Lucrezio


• Illustra il concetto di Religio in Lucrezio



Per Lucrezio la Religio è la capacità della religione di opprimere con il suo peso, di
togliere ogni gioia alla vita ammorbandola con la paura.


• Che significato ha la presentazione della peste di Atene alla fine del poema di Lucrezio?

Rappresenta la forza terribile e onnipotente della natura

• Commenta e illustra, individuando figure retoriche e particolarità linguistiche e
stilistiche, i seguenti versi di Lucrezio: Aenedaum genetrix, hominum diuumque
uoluptas, Alma Venus, caeli subter labentia signa / quae mare nauigerum, quae terras
frugiferentis concelebras, per te quoniam genus omne animantum conciputur uisitque
exortum lumina solis.

“O genitrice degli Eneadi, godimento degli uomini e degli dei, divina Venere, che sotto i
segni mutevoli del cielo il mare che sostiene le navi e le terre che producono i raccolti
vivifichi, perché grazie a te ogni genere di viventi viene concepito e giunge a visitare, una
volta nato, i lumi del sole.”

Attraverso una serie di vocativi, Lucrezio si rivolge alla dea Venere considerandola
dispensatrice di vita e l’unica in grado di neutralizzare, con il suo amore ed il suo fascino,
la forza distruttrice del Mare, Dio della guerra.


• Quali sono gli scopi che si prefiggeva Lucrezio con il suo poema.

Lucrezio vuole convincere il lettore della validità della dottrina epicurea, alla cui luce
intende descrivere e spiegare ogni aspetto importante della vita dell’uomo e del mondo,
indagando le cause dei fenomeni e proponendo la sua verità.


• Quale significato hanno Venere e l’amore nel poema di Lucrezio.



Venere impersonifica la forza vivificante della natura e l’immagine della contemplazione
razionale della bellezza di questa.

L’amore per Lucrezio invece, non è altro che un’attrazione fisica, meramente materiale.


Lezione 59

• L’espressione labor limae si riferisce:



Alla grande accuratezza formale ed elaborazione stilistica
• I carmi dotti, modellati sulla poesia alessandrina, sono un’opera di:

Catullo
• Si può dire che con Catullo:

Inizia la lirica soggettiva
• Perché i poetae novi venivano chiamati neoteroi?

Era un termine spregiativo e offensivo
• Chi sono i Poeate Novi?

Poeti che propongono un modo diverso di fare poesia
• Quali opere ha scritto Catullo?

Un liber di 116 carmi.


• Commenta e illustra, individuando figure retoriche e particolarità linguistiche e


stilistiche, il seguente componimento di Catullo: Nulli se decit mulier me pubere
malese / Quam mihi, non si se Iuppiter ipse petat / Dicit; sed mulier cupido quot dici
amanti / In vento et rapida scribere oportet aqua

“La mia donna dice di non voler unirsi a nessuno se non con me, neppure se Giove in
persona glielo chiedesse. Lo dice: ma quello che la donna dice a un amante bramoso
bisogna scriverlo nel vento e sull’acqua veloce”


• Chi sono e che significato hanno i neoteroi



Sono un gruppo di giovani poeti chiamati con disprezzo in questa maniera da Cicerone;
ciò che lui criticava era l’atteggiamento di rottura con la morale tradizionale e di
completo disinteresse per l’impegno civile.

• Commenta e illustra, individuando figure retoriche e particolarità linguistiche e stilistiche
i seguenti versi: Multa per gentes et multa per aequora vectus / Advenio has miseras,
frater, ad inferias / ut te postremo donarem mungere mortis / et mutano nequiquam
alloquerer cinererm

“Dopo aver viaggiato per molti popoli e per molti mari sono qui giunto per queste tristi
offerte, per offrirti l'estremo dono di morte e per rivolgere invano la parola al tuo cenere
muto”.


• Perché è corretto dire che Catullo, pur opponendosi alla tradizione, ne ripropone i valori
in campo amoroso?

Perché per la prima volta nella letteratura latina uno scrittore tratta il tema di una storia
d’amore reale, vissuta e registrata passo a passo. Si tratta di un tema amoroso fisico e
realistico, intessuto di reminiscenze greche.


• Illustra i valori che stanno alla base del Liber catullianus con riferimento anche alle
scelte lessicali

Amicizia ed amore, basati entrambi sulla “fides”.

Lezione 60

• Quali vite di storici ci restano, scritte da Cornelio Nepote?



Attico e Catone il Censore
• Varrone viene particolarmente apprezzato da:

Cicerone
• Il De re rustica è:

Un’opera di Varrone
• Cornelio Nepote è celebre per:

le sue biografie di iìuomini illustri
• Varrone fu:

un poeta
Lezione 61

• Cesare, per quanto riguarda lo stile, seguì:



L’atticiasmo
• Cesare nelle sue opere:

Cerca di mantenersi sul piano oggettivo
• Nelle opere di Cesare gli avversari:

Sono trattati e descritti con rispetto
• Quale stile viene adottato da Cesare?

Atticismo
• Caratteristica di Cesare scrittore è:

Lo stile parallattico
• A quale genere letterario appartiene il De Bello Civili?

Storiografia


• Commenta e illustra, individuando particolarità linguistiche e stilistiche, il seguente


brano di Cesare: Gallia est omnis diusa in partes tre, quarum unam oncolunt Belgae,
alias Aquitani, tertiam qui ipsorum lingua Celtae, nostra Galli appellantur. Hi omnes
lingua, institutis, legibus iter se differant.

“ La Gallia nel suo complesso è divisa in tre parti, delle quali una i Belgi abitano, un’altra
gli Aquitani, la terza abitano coloro che nella loro lingua si chiamano Celti, e che nella
nostra si chiamano Galli. Tutti questi differiscono tra di loro per la lingua, le istituzioni e le
leggi.


• La posizione del narratore nelle opere di Cesare.



Nelle sue opere Cesare si esprime in terza persone, inserendovi i suoi discorsi in “oratio
obliqua”; il narratore si presenta come disinteressato ed estraneo ai fatti; ma con
un’analisi semantica e lessicale dell’opera, ci rendiamo conto che questa terza persona
non solo comporta una presa di distanza, ma sembra anche l’ammissione del fatto che è
il destino, la sorte, non l’uomo, a determinare l’esito degli eventi.


• Cesare e il suo esercito: i personaggi del De Bello Gallico



Lezione 62

• Annalisti e storici nel mondo latino sono sinonimi:



Nessuna delle risposte è vera
• In Sallustio il metus hostilis è:

La minaccia che proviene dall’esterno e che consolida e rafforza concordia e unità
interna
• Sallustio tratteggia la figura di Catilina:

Come un’incarnazione dei peggiori vizi, non priva di eroicità nel male.
• Cosa scrisse Sallustio?

De Coniutarione Catilinae
• Lo stile di Sallustio si caratterizza per:

Brevitas e variationes
• La sezione archeologica nell’opera di Sallustio è:

La parte che Sallustio dedica, nel De Coniura Catilinae, all’ascesa e decadenza di Roma
• Lo storico greco Tuicidide per Sallustio fu:

Un modello storiografico e di stile.


• Caratteristiche dello stile di Sallustio



Il tratto più caratteristico è l’Inconcinnitas, il disequilibrio: il rifiuto di un discorso ampio,
regolare, proporzionato, prediligendo invece l’impiego di ellissi, dell’infinito narrativo.

Sono frequenti antitesi, asimmetrie e variationes di costrutto.

• La prospettiva storica di Sallustio (le ragioni del fare storia)



Per Sallustio fare storia è un modo per partecipare alla vita politica, vi è l’esigenza di
cercare nel remoto passato un modello etico politico in grado di risanare la crisi dello
stato; e secondo quanto si ricava dalle sue opere, la soluzione è quella di un governo
basato sulla concordia delle forze moderate in difesa della tradizione e delle istituzioni.


• I ritratti dei personaggi in Sallustio



Cesare: viene messo in rilievo la liberalità, la magnificenza, la misericordia e la sua brama
di gloria.

Catone: viene lodato per le virtù del mos maiorum.

Seppur differenti, per entrambi affermava che eranosimili sotto i principi etico-politici,
ritenuti i fondamenti della res publica.


Lezione 63

• La Concinnitas è la cifra stilistica di:



Cicerone
• Cosa è il Somnum Scipionis:

La parte finale del De Republica di Cicerone
• Quali sono le opere politiche di Cicerone?

Il De Republica e il De legibus
• Cicerone compose anche opere poetiche?

Si
• Perché le Filippiche hanno questo nome?

Perche si ispirano alle orazioni pronunciate da Demostene
• Con quali orazioni Cicerone attaccò un corrotto governatore della Sicilia?

Verrine


• L’ideale politico espresso nel De Republica e il concetto di “costituzione mista”.



La costituzione mista contempera in sé gli elementi fondamentali delle tre forme di
governo (monarchia, aristocrazia e democrazia), assicurandone maggiore stabilità.

L’ideale uomo politico, per Cicerone, è colui che sappia sacrificare ogni interesse
personale per il bene della comunità.


• Meriti e ruolo di Cicerone nella storia della filosofia.



Lo scopo di Cicerone nella filosofia era quello di costruire una nuova cultura che
potesse costruire le basi per una rifondazione della Repubblica Romana; di fatti evitò la
dottrina epicurea, che sosteneva il disimpegno politico e sociale. Nelle sue opere indicò
come mezzi per raggiungere la felicità il disprezzo della morte, la sopportazione del
dolore, l’attenuazione degli affetti e dei turbamenti dell’animo e il riconoscimento
dell’importanza delle virtù.


• Verrine, Catilinarie e Filippiche: illustra le tappe del pensiero politico di Cicerone


partendo da queste opere.


• Perché Cicerone viene mandato il esilio? Quando?



Nel ’58, mentre Cicerone si trovava in Gallia, a Roma c’era il tribuno della plebe Clodio,
che stava alle dipendenze di Cesare; quest’ultimo fece pagare a Cicerone la colpa di
aver condotto processi sommari contro i catilinarie e lo fece condannare perché aveva
mandato a morte dei cittadini romani senza l’iter dell’assenso popolare.

La pensa consistente in sedici mesi di esilio in Grecia.


• Quali caratteristiche deve possedere l’oratore secondo Cicerone? Individua almeno due
ragioni per cui si può dire che nelle Verrine e nelle Catilinarie Cicerone applichi appieno
la sua teoria sull’oratore.

L’oratore deve possedere prontezza di spirito e di mente, acuta nel trovare argomenti,
feconda negli sviluppi e negli ornamenti, salda e stabile nella memoria.

Lezione 64

• La posizione di Augusto e di mecenate nei confronti della cultura fu:



Di consapevolezza dell’importanza e dunque di strumentalizzazione
• Nell’età augustea i temi politici e civili in letteratura

Sono presenti ma non preponderanti
• Nell’età di Augusto gli intellettuali:

Appoggiano il potere condividendone gli ideali
• Il circolo di Mecenate era:

Un ambiente culturale di letterati e amanti della cultura


• Perché si parla di una nuova età dell’oro per l’impero di Augusto?



Ottaviano Augusto asservì il senato al suo volere, ottenne il favore popolare con grandi
lavori pubblici, distribuzioni annuali di grano e giochi e creò una potente burocrazia con
cui amministrò il vasto Impero di Roma.

Si propose come il fautore di un ritorno ai valori tradizionali anche sotto l’aspetto
religioso.

Lavora bene in politica estera proponendosi come garante della pace e promuove la
cultura; furono proprio i poeti Virgilio, Orario ecc a descrivere l’età augustea come un
periodo di pace e prosperità.


Lezione 65

• Perché Virgilio nelle Bucoliche invoca le muse siciliane?



Si riferisce al modello greco: il siracusano Teocrito
• Nelle Georgiche la vita delle api:

Viene vista come modello di vita associativa
• I protagonisti delle Bucoliche sono:

Pastori
• Il modello di Virgilio nelle Bucoliche è:

Lucrezio
• La storia nelle Bucoliche:

É del tutto assente, visto l’argomento trattato.


• Cosa sono e di cosa trattano le Bucoliche.



Sono carmi pastorali; il tema fondamentale è il rimpianto per qualcosa di perduto che
oppone un passato felice ad un presente infelice; i protagonisti sono pastori, mandriani,
che non hanno un’individualità propria; in tutti ritroviamo la sensibilità del poeta, il suo
amore per la vita serena e tranquilla e l’avversione verso ogni tipo di violenza.


• I modelli di Virgilio

In tutte le opere, Virgilio, fa riferimento ad un modello greco: a volte riprende il tema,
sviluppandolo in modo diverso, altre volte “contamina” intrecciando spunti e motivi di
origine diversa, altre volte riassume o traduce direttamente dal greco.


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Lezione 66

• Le Epistulae di Orazio sono:



Un’originale raccolta di componimenti in versi di cui si discute il carattere reale o
letterario
• Cosa si intende per callida iunctura?

Una precisa tecnica dispostivi delle parole volta ad ottenere un effetto espressivo, tipica
di Orazio
• Cosa si intende con l’espressione Labor limae?

Rifinitura estrema e precisa dal punto di vista stilistico e formale.
• La poetica dell’angulus e il mito del modus sono concetti propri di quale poeta?

Orazio


• Exegi monumentum aere perennius: commenta e illustra il carme e la poetica di Orazio



“Ho innalzato un monumento più duraturo del bronzo”.

In questa autocelebrazione di Orazio, il tema centrale verte sulla sua capacità di dare
immortalità alla poesia, resistente al trascorrere del tempo. Grazie alla sua opera, lo
scrittore continuerà a vivere anche dopo la sua morte.


• Concezione della vita, della morte e dell’amore in Catullo e in Orazio


• Quali sono i temi trattati da Orazio nelle satire e nelle Epistolae?



Epistole: Nel primo libro tratta temi riguardo la vita dell’uomo, il fatto che questo deve
creare da sé la propria vita e deve passare inosservato, al fine di riuscire a dialogare con
sé stesso in mezzo alla confusione; nel secondo libro invece tratta temi letterari come il
teatro e la poesia.

Satire: i temi affrontati riguardano la società romana ed i suoi vizi, la vita quotidiana e
quella degli amici del circolo di Mecenate, e aneddoti che permettono di sviluppare la
ricerca di una leggere morale ispirata ai criteri dell’equilibrio e della misura.


• Differenza tra Odi ed Epodi nella produzione di Orazio



Orario con gli Epodi si rifà al genere diatribico, ovvero la poesia polemica, mentre con le
Odi si rifà ai poeti antichi come Saffo e Alceo


Lezione 67

• Tabullo aderisce all’ideologia augustea?



In realtà ne resta ai margini, rifuggendo da ogni forma di poesia politicamente impegnata
• Il distico elegiaco è:

Un esametro più un pentametro
• Il tema fondamentale della poesia elegiaca è:

L’amore


• In che cosa il poeta elegiaco si avvicina e in che cosa si differenza dal poeta neoterico?

La poesia neoterica nasce a Roma nell’epoca di Cesare da un gruppo di poeti latini;
mentre quella elegiaca nasce in Grecia e viene “importata” a Roma; sono entrambe
legate alla cultura ellenistica che assume un carattere creativo, con piena autonomia
dell’arte e da cui prendono una grande fonte d’ispirazione dalle opere militari.

La poesia neoterica viene definita ”leggera”,utilizza temi mitologici, geografici e
linguistici, mentre quella elegiaca ha un carattere mitologico ed erudito; ma entrambe
sono caratterizzate da versi brevi e concisi

• Illustra l’ideale di vita di Tibullo



Tibullo inquadra il sentimento amoroso e la figura della donna nell’ideale di vita
domestica ed agreste; questo ideale lo rende il poeta più arcadico della letteratura
antica.


• Il mito dell’età dell’oro in Tibullo



Tibullo aspira ad un’età dell’oro come vita spontanea e semplice che ha tutto ciò che è
necessario ed è priva di bisogni artificiali.

Lezione 68

• Le eroine mitologiche di Ovidio:



sono umanizzate
• Le Heroides sono:

Epistole in versi scritte da donne agli uomini che le hanno abbandonate
• Dal punto di vista dello stile, la poesia di Ovidio è:

retorica, esuberante ed espressiva.
• Possiamo definire Ovidio, dal punto di vista letterario

Un’innovatore
• Le metamorfosi trattano di:

Trasformazioni mitologiche


• Cosa significa etiologica in riferimento alle metamorfosi di Ovidio?



Significa che offre l’aition, la causa della natura.


• Utilizzo del mito in Ovidio



Utilizzo del mito è spesso collegato ad una figura femminile; in questo sono protagoniste
le Heroides, che Ovidio umanizza. Alla base vi è il motivo dell’amore infelice, della donna
abbandonata e proprio in quest’arte di frantumazione del mondo sentimentale, Ovidio
getta un fascio di luce su passioni scabrose, segreti inconfessabili ecc.

Il mito non ha valenza religiosa.


• Quale ritratto della società romana emerge dalla poesia di Ovidio?



Si parla delle opere anteriori al 3 d.C., in queste opere, che sono principalmente di
argomento erotico, Ovidio è il portavoce di una società galante, raffinata e spregiudicata;
una società brillante e festosa.


• La poesia di Ovidio subisce un brusco cambiamento di toni, condizionato dalle vicende


biografiche dell’autore: spiega e illustra.

All’apice del successo, nell’8 d.C., Ovidio viene relegato da Augusto, e successivamente
da Tiberio, a Tomi. Venne quindi costretto a trascorrere il resto della sua vita in una terra
selvaggia ed inospitale.

Ovidio in questa situazione scopre l’essenzialità del dolore, mentre la sua stessa
esperienza umana e poetica si scarnifica nella solitudine e nella nostalgia.

Lezione 69

• Come si comporta Livio con le sue fonti?



preferì basarsi sugli storici precedenti
• Lo stile di Livio:

É ampio e ricco, su modello ciceroniano
• Perché Livio è definito da Augusto “pompeiano”?

Perché rimpiange l’età repubblicana
• L’opera di Livio si caratterizza per un intento moralistico:

Sì, secondo la tradizione storica antica.


• Perché Livio intitola la sua opera Annales? In cosa è storico e in cosa analista?

Chiama la propria opera Annales perché il metodo che utilizza è quello annalistico,
sopratutto: apre il resoconto di ogni anno con l’elenco dei consoli e lo chiude con un
veloce excursus dei principali eventi. Quindi possiamo dire che la forma, lo schema è
classica dell’annalista.

Di storico vi è la visione ampia della parabola della civiltà romana che ha il suo culmine
con la vittoria su Cartagine.


• Quali sono le caratteristiche principali dell’opera di Livio e come intende Livio la storia?


• Perché l’opera di Livio è stata definita un epos in prosa?



Perché è presente sia un eroe che un dramma: un grande poema epico, a sfondo
morale, in prosa, in cui hanno ampio spazio gli elementi epici, come l’eroismo, la volontà
degli dei, la missione di Roma. La storia si trasforma in una narrazione drammatica e
vivace, ricca di particolari e di suspance.


Lezione 70

• Cynthia è il nome della donna amata da:



Propezio
• Il mito dell’età dell’oro nell’età di Augusto è rilevante perché:

idealizza la nuova era di pace istituita dal principe
• Il mito di Properzio:

è usato in chiave osmotica con la vita
• Nella tarda età augustea le scuole di retorica:

rappresentano la tappa obbligata della formazione di un letterato
• Nelle elegie romane Properzio:

Celebra i motivi fondanti la Romanità

• La campagna nei poeti elegiaci:



è del tutto assente


• Significato di amore e poesia in Properzio



L’amore è inteso come status del poeta, come missione, stile di vita; importanti sono le
5 elegie romane che cantano leggende e riti dell’antichità romana collegate a culti e
luoghi particolati


• La poesia elegiaca e i suoi rappresentanti nel panorama della letteratura latina

La poesia elegiaca nasce in Grecia ma è a Roma che assume caratteri particolari.

In Grecia gli autori scrivevano storie oggettive, con protagonisti diversi da loro stessi,
intrise di racconti mitici; mentre a Roma, coloro che scrivevano erano anche i
protagonisti, raccontavano del loro amore felice o infelice per una donna.

Tra gli autori possiamo ricordare Corlelio Gallo, Tibullo, Propezio, Ovidio.

• In che termini e con quali esiti Properzio aderisce alla politica augustea in ambito
culturale?


• Illustra il topos della recusatio e accenna ad alcuni autori latini che ne furono coinvolti.

Si tratta di un elegante, ma fermo rifiuto da parte del poeta che si dichiara impari ad
affrontare la Musa sublime del poema epico-storico.

In particolare furono coinvolti in questa pratica Tibullo e Sesto Properzio che rifiutano
entrambi la poesia elevata in favore di quella leggera, caratterizzata da torni ispirati
all’immediatezza ed alla passione.


Lezione 71

• In che senso si parla di letteratura anticlassica e anticiceroniana?



Perché si afferma un gusto diverso, incline al pathos, all’eccesso, all’irrido e
all’esuberanza espressiva.
• Quale è l’unica eccezione alla letteratura aristocratica nell’età Giulio-claudia?

Fedro
• La dizione “età imperiale” comprende in realtà al suo interno tre sottogruppi:

Età della dinastia Giulio Claudia, Età della dinastia Flavia, Età degli imperatori adottivi e
degli Antonini
• Quam dulcis sit libertas breviter proloquar è l’incipit di:

Una fabula di Fedro


• Quali posizioni dal punto di vista della lingua assunsero i letterati dell’età imperiale?

La lingua si arricchisce, perdendo da una parte la genuinità italica e quel senso di misura
caratteristico della classicità; ma dall’altro lato acquista una dimensione sovranazionale
universale, che ne farà veicolo di cultura e civiltà.


• Come muta il rapporto tra intellettuali e potere in età imperiale rispetto all’età di Augusto

Gli imperatori si appoggiavano all’esercito e spesso prendevano posizioni assolutistiche
diventando quindi una minacci per gli intellettuali che mantenevano posizioni
filorepubblicane; sotto Tibero e Caligola solo la erudizione e la scienza avevano
possibilità di sviluppo, le altre forme intellettuali si ruppero irrimediabilmente.

Lezione 72

• Perché è importante Seneca retore?



Perché trasmette notizie su personaggi, scuole e orientamenti dell’epoca
• Perché in epoca imperiale ha tanto spazio l’erudizione?

Perché non c’è più spazio per la libertà espressiva
• Quale fu il tema privilegia dagli storici di età imperiale?

La storia dei secoli passati
• Il genus siccum fu adottato da?

Frontone


• Caratteri della storiografia in età imperiale



Patercolo è un esempio del condizionamento che il potere politico esercito sulla vita
culturale e sulla letteratura; offre notizie sulla famiglia, l’educazione e la carriera.

Anche Seneca scrisse delle Historie dove passa in rassegna vizi e virtù illustrati
attraverso personaggi ed episodi


• Come evolve l’atteggiamento nei confronti della storia in età imperiale?


• Opere scientifiche in età imperiale: esempi, caratteri e funzioni



Celso: fu autore di una vasta opera enciclopedica che trattava di filosofia, diritto,
agricoltura, medicina ecc..

Columella: di lui ci è giunto il più completo trattato di agricoltura dell’antichità che
descrive il lavoro agricolo e l’allevamento, affrontando il problema della decadenza
dell’agricoltura in Italia.

Apicio: Autore di un trattato gastronomico in forma di ricettario.


Lezione 73

• Possiamo definire la poesia di Persio:



moralistica
• I coriambi di Persio sono:

I versi introduttivi delle sue Satire
• Quale filosofia influenza la visione di Persio?

La filosofia stoica
• Quale ritratto della società romana emerge dalla satira di Persio?

Una società fatua e corrotta


• Che rapporto ha Persio con i suoi modelli Orazio e Lucrezio?



Come Orazio crede in una poesia umile ed aderente alla realtà, la poesia satirica, e si
definisce “semipaganus”, ossia un mezzo poeta.

Da Lucrezio estrapola invece il contatto intenso col destinatario, in modo da coinvolgerlo
e ne fa un antimodello; così, la mancanza di un vero colloquio comunicativo col lettore,
apre uno spazio per una letteratura dell’interiorità, il monologo confessionale: l’esame di
coscienza è la cifra culturale di Persio.


• In che senso si afferma che Persio è il poeta dell’interiorità?



Persio fa del “modello lucreziano”, del contatto intenso col destinatario, un antimodello,
sostituendolo con un atteggiamento aspro ed aggressivo, necessario per superare
l’indifferenza degli ascoltatori. Si parla di letteratura dell’interiorità, di monologo
confessionale: l’esame di coscienza è la cifra stilistica e culturale di Persio.


Lezione 74

• Chi è l’autore delle Naturales Quaestiones?



Seneca
• L’oggetto di interesse primario di Seneca è:

L’uomo
• Chi ha scritto le Epistole a Lucillo?

Seneca
• Seneca propone a Nerone il modello del:

sovrano colto e illuminato


• Delinea i rapporti tra Seneca e gli imperatori sotto i quali visse: Caligola, Claudio e
Nerone, facendo riferimento alle opere in cui si rispecchiano direttamente le vicende
della dinastia Giulio-claudia


• Caratteri delle tragedie di Seneca



Sono alimentate dalla filosofia e dalla dottrina stoica, i cui tratti fondamentali sono
illustrati sotto forma di “exempla” nelle opere. I modelli che prende come riferimento
sono gli autori greci e latini.

I toni sono cupi ed atroci, con scenari d’orrori e forze maligne ed una forte lotta tra bene
e male.


• Le epistulae ad Lucilium di Seneca: caratteri, temi, importanza.



Sono 124 lettere composte negli ultimi anni di vita e si tratta dell’opera più impegnata
dell’autore, perché riassume tutta la sua esperienza politica e filosofica.

I modelli sono quelli di Platone ed Epicureo ed insiste sul fatto che lo scambio di lettere
permette di istituire un “colloquium” con l’amico, in modo da trova un’intimità
quotidiana. La lettere non solo dimostra una verità, ma esorta ad invitare al bene.


Lezione 75

• Lucano riutilizza Virgilio:



capovolgendo i valori presenti in alcuni episodi
• Nel Bellum civile Lucano riveste il ruolo:

del narratore esterno
• La ricerca di espressività e drammaticità in Lucano è mossa da:

dalla ricerca del “sublime” proprio dell’epica attraverso la grandiosità e l’eccesso
• Lo stile di Lucano è stato definito:

Ardens et concitatus


• Utque solet pariter totis se effondere signis / Corycii pressura croci, sic omnia membra /
Emisere simul rutilum pro sanguine virus /Sanguis grant lacrimae; quaecumque
foramina novit / Umor, ad his largus manat cruor.” 

Alla luce dell’espressionismo rappresentativo di Lucano, si contestualizzi il passo.

“E come suole parimenti da tutte le statue diffondersi la spruzzatura dello zafferano di
Corico, così tutte le membra emisero contemporaneamente un veleno rosseggiante al
posto del sangue. Sangue erano le lacrime, qualunque uscita il liquido conosce, da
questa sgorga abbondante il sangue”.


• Lucano e Virgilio: perché Lucano è stato definito anti-virgilio?



Lucano sembra proporsi una sistematica confutazione del modello mediante una sorta
di ribaltamento delle sue affermazioni, una ripresa in chiave polemica di espressioni e
situazioni virgiliane; anzi, sembra prefiggersi il compito di smascherare quest’inganno, di
scrivere un poema che non giustifichi il potere del principe ricorrendo a favole religiose,
ma che mostri come il regime sia nato grazie alla repubblica.

• Personaggi della Pharsalia: Pompeo, Cesare, Catone.

Pompeo: L’intento è quello di farne una sorta di Enea cui il destino si mostra avverso:
diviene quindi una figura tragica; l’unica che subisce un’evoluzione psicologica; va
incontro ad una “purificazione”: diviene consapevole della malvagità dei fati e
comprende che la morte è l’univa giusta via di riscatto morale.

Catone: in questo personaggio si consuma la crisi dello stoicismo di stampo tradizionale
che garantiva il dominio della ragione nel cosmo e quindi la provvidenza divina nella
storia. Catone si impegna nella guerra civile, con piena consapevolezza della sconfitta
quale va incontro e della conseguente necessità che la morte è l’unico modo che gli
resta per continuare ad affermare il diritto e la libertà.

Cesare: domina la scena con la sua grandezza: il furore, l’ira e l’impazienza sono le
passioni che agitano il suo personaggio, nonché i tratti tipici della rappresentazione del
tiranno.

Lezione 76

• Nei confronti di Trimalcione, Petronio:



esprime sdegnosamente il suo disprezzo
• Il Satyricon è:

un romanzo
• Si parla di realismo in Petronio perché

viene tratteggiata una società senza filtri moralistici
• La lingua usata nel Satyricon è:

Un pastiche letterario

• Il protagonista del Satyricon, Encolpio, è perseguitato:



dal Dio Priapo


• Perché possiamo dire che il Satyricon si avvicina alla Satira menippea?



Satyricon, cioè storie di satiri, con riferimento al carattere erotico, è vicino alla satira
menippea per il contenuto al romanzo ellenistico


• Quale è la funzione delle fabulae nel Satyricon?



Si trattava di storie brevi di contenuto per lo più osceno, agli antipodi del romanzo greco
per quanto riguarda la concezione dell’amore e del sesso; molto simile alle novelle del
“Decameron”


• Eros e Thanatos (amore e morte) in Petronio: illustra i concetti riferendoti a passi


dell’opera. 


Lezione 77

• La condizione sociale dell’intellettuale provinciale a Roma, descritta da Marziale nella


sua opera, è:

di incertezza costante per la mancanza di una seria politica culturale dell’imperatore.
• Quando Marziale dichiara “Hominem pagina nostra sapit” vuole dire che:

nella sua opera c’è la realtà nei suoi aspetti anche deteriori
• Per Marziale le figure del mito rappresentano:

esempi di vizi e virtù come gli uomini
• L’epigramma è:

un componimento poetico breve ed incisivo
• Quale genere fu coltivato da Marziale:

Comico


• Sum fateor, semperque fui, Callistrate, pauper: Marziale e la povertà



“Son povero, lo so, Callistrato, e sempre lo sono stato”

Emerge la condizione dell’intellettuale senza mezzi propri di sostentamento, in un
momento in cui la via per imporsi va ricercata nell’adulazione del principe o nel
conformismo alla censura.


• Lasciva est nobis pagina, vita proba: questa filosofia di vita espressa da Marziale ha altri
sostenitori nella letteratura latina?

Lezione 78

• Il modello di Stazio per la Tebaide fu:



L’Eneide
• L’atteggiamento dei principi della dinastia giulio-claudia nei confronti della cultura può
essere definito:

di mecenatismo, secondo la tradizione iniziata da Augusto.
• Le declamationes in uso nelle scuole di retorica del secolo I° d.C. sono:

letture pubbliche di orazioni fittizie
• L’Epica in età Flavia ha la funzione di:

Esaltare i tempi passati come critica velata del presente


• La tebaide e le Silvae di Stazio



Silvae: Sono cinque libri, trentadue componimenti; ogni libro è preceduto da un’epistola
dedicatoria in prosa. Sono poesie d’occasione, con metri vari, ma prevale l’esametro.

Tebaide: è un poema epico e narra della lotta tra i figli di Edipo, Eteocle e Policine, per il
potere assoluto sulla città di Tebe; si ispira alla poesia epica virgiliana e anche alle opere
di autori come Lucano e Ovidio.


• Imitatori di Virgilio in età imperiale: le Argonautiche e i Punica.



Lezione 79

• L’opera di Plinio il Vecchio è importante soprattutto:



perché è una miniera di informazioni sul mondo antico
• La Naturalis Historia di Plinio il vecchio:

ebbe grande fortuna nei secoli.
• A quale filosofia aderisce Plinio il vecchio?

Epicureismo
• Il Plinio è apprezzabile:

La mole di informazioni trasmesse


• Visione dell’uomo e della natura in Plinio il Vecchio



In Plinio il Vecchio il divino si identifica con la potenza della natura; l’uomo viene posto al
vertice della piramide degli esseri viventi divenendo l’oggetto a vantaggio della quale la
natura si organizza; in quest’ottica l’uomo deve proporsi di seguire la natura sfruttando i
mezzi che questa gli offre, portandole rispetto.

• In quali circostanze morì Plinio il Vecchio? Cosa sai dire dell’avvenimento? Quale ne è la
fonte principale?

L’oratore e letterato Plinio il Giovane, nipote di Plinio il vecchio, descrisse la fine di suo
zio in una lettere indirizzata allo storico latino Tacito, scritta trent’anni dopo l’accaduto.
Muore a seguito dell’eruzione del Vesuvio.


• Illustra i caratteri della Naturalis Historia di Plinio



É un opera enciclopedica di 37 libri sulle scienze naturali e rappresenta la realizzazione
più compiuta delle tendenze erudite della cultura romana. Rappresenta una vasta
immagine su tutto ciò che esiste in natura, partendo dalla centralità dell’essere umano,
spaziando dall’arte alla medicina. Una summa del sapere reperibile fino a quel momento.

Lezione 80

• La novità nella professione di Quintiliano consiste nel fatto che:



egli ricevette uno stipendio dallo stato per la sua professione di insegnante.
• Lo stile asiano, nell’eloquenza, si contraddistingue per:

concettosità, elaborazione, enfasi
• Il ruolo dell’oratore per Quintiliano è:

Quello del vir bonis dicendo peritus
• Lo stile attico, nell’eloquenza, si contraddistingue per:

semplicità, sobrietà, magniloquenza
• La novità nella professione di Quintiliano consiste nel fatto che:

egli ricevette uno stipendio dallo stato per la sua professione di insegnante.


• Illustra lo stile di Quintiliano e i suoi modelli



Lo stile di Quintiliano è un eloquio scarno e povero, ma con un eccessivo arianesimo
senecano. Il suo modello è Cicerno, con un equilibrato contemperamento dei tre stili
“subtile, medium e magnum”.

Ricorre a iperbati, similitudini e metafore.


• Rapporto tra intellettuale e potere secondo Quintiliano



Accetta l’autorità del principato ma non incondizionatamente: deve trattarsi di un buon
principato, di un governo illuminato che permetta all’intellettuale di ritagliarsi i suoi spazi
di indipendenza e di dignità professionale.


• Cosa rappresenta il ritorno al classicismo propugnato da Quintiliano?



Uno stile come quello di Seneca, ad esempio, che disarticola il periodo e sottintende i
connettivi sintattici, per Quintiliano è profondamente diseducativo per i giovani, lo stile
classico, quindi, è chiaramente identificato in lui, nelle ampie e ben strutturate
architetture linguistiche, come quelle di Cicerone.

Lezione 81

• Giovenale ritiene che:



la poesia non possa influire sul comportamento degli uomini
• Il tono di Giovenale nelle satire è:

indignato
• Il compito della satira è:

fustigare i costumi
• Dal punto di vista linguistico, l’innovazione di Giovenale consiste:

Trasferisce il linguaggio alto alla satira, avvicinandola alla tragedia.


• Tendenze ciceroniane e anticiceroniane nella letteratura di età imperiale



Plinio il Giovane riflette le sue tendenze di carattere ciceroniane, nelle sue opere, cosa
opposta invece la fa Tacito.


• In quali termini Giovenale innova la tradizione satirica?



Nel senso che rifiuta di uniformarsi alla tradizione satirica precedente, razionalistica e
riflessiva; questo suo rifiuto investe le forme stesse del ragionamento e del giudizio
morale, gli schemi del pensiero moralistico romano.


• Si natura negat, facit indignatio versum: significato di questo verso di Giovenale



“Anche se non lo concede la natura, è l’indignazione che mi fa poeta.”, sintetizza il
moralismo sferzante, carattere fondamentale di Giovenale.


• Si metta a confronto la satira di Persio con la satira di Giovenale



Tutti e due dichiarano di collegarsi alla poesia satirica di Lucilio ed Orazio, collocandosi
quindi nella tradizione, questo perché le satire di Lucilio ed Orazio facevano riferimento
alla cerchia di amici, quelle di Persio e Giovenale erano dirette ad un pubblico generico
di lettori ed ascoltatori.

Con loro, nasce una sorta di complicità tra autore ed ascoltatore: l’autore poteva figurare
nel testo come destinatario implicito del proprio discorso e viceversa l’ascoltatore.

Lezione 82

• Le cause della decadenza dell’oratoria per Tacito sono:



la mancanza di libertà
• Gli storici moderni sono propensi a giudicare lo storico Tacito:

nessuna delle affermazioni è vera
• Perché si parla di pessimismo tacitiano?

Perché patisce il regime autoritario imperiale, ma al contempo lo considera ineluttabile
• Quali sono le monografie di Tacito?

Agricola e Germania


• Cause del decadimento dell’eloquenza per Quintiliano e per Tacito



La posizione di Tacito è quella di chi vede nella perdita della libertà a seguito della
tirannide, il decadimento dell’eloquenza.

Quintiliano invece vedeva in questo il riflesso della decadenza dei mores, non si propone
di indagare sul contorno, sullo sfondo politico, sulla corruzione del senato; crede che
l’oratoria possa essere salvata solo grazie alla scuola e all’aiuto della famiglia


• Quale è l’importanza dell’opera di Tacito



É un opera che ripercorre la storia della Germania, questo significa ripercorrere la storia
d’Europa attraverso gli occhi di un popolo che, grazie a Tacito, scoprì di avere un testo
che narrava le sue origini.


• In che modo i Germani sono visti da Tacito?



Nella sua opera, l’autore ritiene che le caratteristiche fisiche e geografiche del luogo,
determinano automaticamente l’aspetto fisico e psichico degli abitanti; di fatti l’opera
inizia con un riconoscimento dell’autoctonia dei Germani, non contaminati da
immigrazioni o rapporti con le altre genti; viene elogiata la loro vita semplice, dedita
all’ozio ed incorrotta.


• Perché si può parlare di stile drammatico?



Tacito si rifà a Sallustio come modello diretto, si affida alla inconcinnitas, alla sintassi
disarticolata, alle strutture stilistiche slegate per incidere nel profondo dei personaggi.
Ama le ellissi di verbi e le congiunzioni. Quando una frase sembra terminata, spesso la
prolunga con una coda a sorpresa che aggiunge o modifica quanto affermato poco
prima.


Lezione 83

• Che cos’è il panegirico di Traiano?



un elogio rivolto a Traiano
• Perché il libro X delle Epistulae di Plinio è considerato di notalo valore documentario?

Perché parla dei Cristiani
• Chi erano i Poetae novelli?

Poeti vissuti nel II sec.a.C.
• Animula vagula blandula è il verso di :

una carme di Adriano


• Le Epistulae di Plinio il giovane



Si tratta di brevi saggi di cronaca sulla vita mondana, intellettuale e civile; elogia
personaggi diversi, soprattutto poeti; si presenta come frequentatore assiduo delle sale
dove si tenevano recitationes e declamationes. Elogia la maggior parte dei versificatore
ed conferenzieri che ascolta. Mondanità, ricchezza, posizione politica e fama letteraria
ne fanno un osservatore privilegiato della società.


• Intellettuali e potere nell’età di Traiano e di Adriano


Lezione 84

• Le biografie di Svetonio:

Indulgono nel pettegolezzo e nel gusto spettacolare
• Le Noctes Atticae di Gellio sono importanti:

come fonte indiretta
• Che cos’è l’arcaismo in età imperiale?

un movimento letterario
• Il de viris illustribus di Svetonio è:

La prima storia letteraria latina


• Arcaisti e storici in tarda età imperiale



Arcaismo è un movimento che nasce con Frantone, questo modello si oppone
all’oratoria moderna, ma non si appaga del classicismo ciceroniano, ma risale ai modelli
preclassici, a quelli arcaici.


• Le biografie di Svetonio: fonti, scelte e caratteri della produzione storica in tarda età
imperiale

Svetonio segue un duplice ordine di fonti: il materiale d’archivio e la tradizione letteraria;
per ogni soggetto trattato offre brevi informazioni su origini e luogo di nascita,
l’insegnamento esercitato ecc.

Per quanto riguarda lo stile, di sicuro non abbiamo preziosismi o pretese; la scrittura è
sobria, con uno stile asciutto, proprio di un funzionario di cancelleria


Lezione 85

• Le Metamorfosi di Apuleio:

hanno un significato iniziatico e mistico
• La favola di Amore e Psiche:

è un’ampia sezione centrale dell’opera le Metamorfosi di Apuleio
• La Magia nelle Metamorfosi:

gioca un ruolo fondamentale
• La divinità che alla fine scioglie l’incantesimo cui è vittima Lucio è:

Iside


• Apuleio e l’Asino d’oro



Il protagonista è Lucio, che decide di cospargere il suo corpo con un unguento magico
per diventare un uccello, facendosi aiutare da Fotide, ragazza della quale era
innamorato; questa sbaglia unguento e Lucio si ritrova Asino; questo animale raffigura la
degradazione umana.

Questo viene rapito da dei ladri, questi lo faranno lavorare molto fino a decidere di
ucciderlo.

Lucio si getta in mare ed invoca Iside che dopo diversi passaggi lo farà tornare umano.


• Che tipo di movimento culturale va sotto il nome di Seconda sofistica?



Movimento che vede moltiplicarsi le esibizioni di retori famosi, accanto ad una
penetrazione massiccia dell’irrazionale nelle scelte religiose.


• Che significato ha la bella fabella di Amore e Psiche nel romanzo di Apuleio?



Rappresenta l’intervento del dio Amore, che, come Iside in questo caso, prende
l’iniziativa di salvare chi è caduto, e lo fa di sua spontanea volontà; la bella fabella è la
parte più riuscita del romanzo, dove tutto è narrato in un’atmosfera fantastica.


• Confronto tra Apuleio e Petronio: temi, struttura, stile, protagonisti, atteggiamento


dell’autore.


• Quale relazione ha Apuleio con la magia e quanto essa influenza le sue opere?

Nega di avere a che fare con la magia, professandosi filosofo; ma nelle Metamorfosi, si
nota l’inequivocabile interesse da parte dello scrittore per la magia; qui viene narrata la
trasformazione di un giovane in un asino ed il suo ritorno, dopo mille peripezie, nella
forma umana.

L’originalità di Apuleio sta proprio nell’arte di narrare comico e serio in toni fiabeschi e
mistici.


Lezione 86

• La prima lingua degli scrittori Cristiani è:



il greco
• La letteratura apologetica latina:

si contraddistingue per i toni veementi e appassionati
• Tertulliano è:

un apologeta
• Letteratura apologetica è la definizione:

scritti di difesa teoretica
• Cosa sono gli acta martyrum?

Relazioni dei processi dei primi cristiani
• Girolamo definisce Tertulliano, in considerazione dello stile:

vir ardens

• Caratteristiche dello stile di Tertulliano



É uno stile vigoroso ed appassionato, con una sintassi nervosa, spezzata ed irregolare,
dove si notano frequenti interrogative retoriche, esclamazioni e sentenze di stampo
senecano.

Si serve di artifici retorici come allitterazioni e metafore.


• Le prime traduzioni della Bibbia: Vetus Itala e Vetus Afra



Queste prime bibbie non ci sono pervenute direttamente, ma ne abbiamo dei campioni.

A differenza della letteratura latina, che aveva avuto inizia con traduzioni artistiche dal
greco, questi testi sacri furono resi alla lettera per non alterare il verbo di Dio; ne
derivano tecnicismi lessicali, calchi e costrutti sintattici alla greca ed espressioni comuni
e ebraismi.

Lezione 87

• Negli scrittori cristiani il tema della Provvidenza:



si contrappone alla visione pagana degli epicurei
• La letteratura cristiana antica sorge:

in un momento di decadenza della letteratura pagana
• Lo stile di Cripriano è improntato:

ad una rasserenante ma sofferta carità
• L’uccello fenice nella simbologia cristiana:

rappresenta Cristo in quanto risorge
• Lattanzio fu definito:

Cicerone cristiano


• Lo stile di Tertulliano e quello di Cipriano a confronto



• Che rapporto c’è tra i primi autori cristiani (Tertulliano, Lattanzio, Cipriano) e la cultura
classica pagana?

Tutti e tre prendono di mira l’implicazione pagana dell’astrologia, perché questa invita a
venerare non il creatore, ma le sue opere.

Lezione 88

• L’Historia Augusta è:



una raccolta di biografie di imperatori romani
• Le storie di Tacito sono continuate da:

Ammiano Marcellino
• Elio Donato fu:

un grammatico
• La questione dell’altare della Vittoria vide scontrarsi:

Simmaco e Ambrogio
• Quinto Aurelio Simmaco è:

un rappresentante dell’aristocrazia pagana del IV secolo


• La rinascita pagana del IV secolo d.C.



Il cristianesimo in questo periodo è ormai penetrato in tutte le classi sociali, ma agli
occhi dell’aristocrazia senatoria, appare un pericolo per la struttura politica dell’impero e
per la conservazione del privilegio; ne deriva una rinascita della cultura pagana che trova
alimento nelle tendenze conservatrici delle classi alte d’oriente e d’occidente.


• Che significato ha la disputa tra Ambrogio e Simmaco a proposito dell’altare della


vittoria?

Questa disputa è espressione dell’inconciliabilità di fondo allora esistente tra
paganesimo e cristianesimo: Simmaco invoca l’antica e romana pax decorum, quale
condizione nella quale il cristianesimo possa vivere accanto agli altri culti dell’impero;
Ambrogio, dal canto suo, non sa cosa farsene di questa tolleranza, perché comprende
che questo atteggiamento è contrario al disegno proprio del cristianesimo.

L’importanza di questa disputa risiede nel fatto che è l’ultimo documento dove
cristianesimo e paganesimo si fronteggiano ad arme pari.


• Funzione della scuola nell’Impero romano, soprattutto in età imperiale



• Quali sono gli autori della rinascita pagana del IV secolo e in che contesto si colloca
questo movimento?

Ricordiamo:

Lucio Settimio: dove nella sua opera testimonia una fase progredita del passaggio della
storia romanzata ellenistica al romanzo medievale.

Eutropio.

Lezione 89

• Cosa si intente per letteratura patristica?



La produzione dei Padri della Chiesa
• L’esegesi biblica:

l’interpretazione e la spiegazione delle Scritture
• Lo stile degli scrittori cristiani fu:

di volta in volta diverso
• L’innografia latina:

ha valore essenzialmente devozione non poetico


• Padri della Chiesa e letteratura patristica: caratteri, finalità e stile



Sono gli scrittori cristiani dell’antichità che hanno contribuito all’elaborazione dottrinale
del cristianesimo e la cui opera è stata accettata e fatta propria dalla Chiesa.

La letteratura patristica, in sostanza è l’elaborazione dottrinale operata nei primi secoli
dell’era volgare dai Padri della Chiesa.


• Illustra la figura di Ambrogio vescovo di Milano



Studioso di retorica, esercitò la carriera di Avvocato della Prefettura italiana, africana e
illirica, poi governatore di Emilia e Liguria ed infine Vescovo di Milano.

Si spogliò di ogni bene terreno ed off tutto ciò che aveva alla chiesa

La spiccata personalità e le conoscenze bibliche portarono la religione cattolica, durante
gli anni di Graziano, ad imporsi come unica fede pubblica ammessa nell’impero e con
l’imperatore Teodosio I, venne ufficializzata come fede di Stato.


• A chi si rivolgono le opere degli autori cristiani? Quale è il pubblico e come questo ne
influenza carattere e stile?

Lezione 90

• Il maestro di grammatica di Girolamo era:



Elio Donato
• Il modello dell’epistolario di Girolamo è:

Cicerone, soprattutto per la lingua
• La tradizione della bibbia realizzata da anonimi nei primi secoli del cristianesimo si
chiama:

Vulgata
• L’accusa a Girolamo di essere ciceroniano, non cristiano va intesa come:

accusa di utilizzare uno stile proprio di autori pagani
• Possiamo definire Girolamo protofilologo per:

la sua traduzione della Bibbia condotta sugli originali


• Importanza di Girolamo come scrittore cristiano e come Padre della Chiesa

• Il dilemma Ciceroniano aut Christianus in Girolamo a cosa fa riferimento?

• Con la sua opera de virus illustribus Girolamo ha un intento ben chiaro:

• Si illustri il differente punto di vista di Agostino e Girolamo a proposito della grandezza


di Roma

Lezione 91

• Ricordiamo Ausonio per:



il poemetto in esametri la Mosella
• Prudenzio è:

un poeta e un funzionario imperiale
• Commodiano è:

il primo poeta cristiano
• Secondo Agostino la letteratura pagana:

permane come modello insuperato


• Il rapporto di Agostino con la tradizione letteraria pagana

• Quali opere di Agostino riflettono maggiormente la sua formazione retorica classica?

• Il De civitate Dei: occasione compositiva, contenuto, stile

• I poeti dell’età cristiana



Lezione 92

• La Historia Francorum è opera di:



Gregorio di Tours
• Nelle Istitutiones di Cassiodoro troviamo:

un manuale per lo studio delle lettere sacre e profane
• Possiamo definire le Ethymologiae di Isidoro:

una summa di tutta la cultura classico-pagana
• Ricordiamo Venanzio Fortunato soprattutto per:

i suoi inni sacri, ancora cantati nella liturgia cristiana


• Isidoro di Siviglia

• Dal punto di vista stilistico, quali caratteri possiamo individuare nella Regola di san
Benedetto?

• Evoluzione del latino letterario nell’età dei regni romano barbarici

• Perché è importante e cosa rappresenta la figura di Cassiodoro?

Lezione 93

• Dal punto di vista prosodico, quali sono le caratteristiche delle parti in poesia del De
Consolatione?

Sono parte in metrica accentuativa, parte in metrica quantitativa
• In che senso possiamo definire Boezio un mediatore culturale?

Per la sua fondamentale opera di traduzione delle opere filosofiche greche
• La lingua di Boezio è:

classicheggiante
• Boezio e Cassiodoro rappresentano:

due figure emblematiche del passaggio dalla cultura pagana alla cultura cristiana
• Perché è stato posto il problema di un Boezio pagano?

Perché nel De Consolatione Boezio fa pochissimi riferimenti alle Scritture e prova a
fornire risposte basate esclusivamente sulla logica


• La statura maenippea e il De Consolatione Philosophiae

• Perché è importante e cosa rappresenta la figura di Boezio?

• Dal punto di vista prosodico, quali sono le caratteristiche della parti in poesia del De
Consolatione philosophiae?

• Filosofia e impegno politico: da Seneca a Boezio

• Cosa sono le artes liberales?


Lezione 94

• Modelli importanti per il Secretum di Petrarca furono:



Agostino e Boezio
• Stretto collaboratore di Carlo Magno fu:

Alcuino di York
• In epoca Medievale la Chiesa:

è autorevole e quasi esclusiva detentrice della cultura
• Con rionascita del XII secolo si intente:

un periodo di grande fioritura culturale, sociale ed economica
• La letteratura di età umanistica:

è bilingue: in latino e nei volgari nazionali


• Esempi di autori e testi di età medievale

• Dal punto di vista della letteratura e della cultura, cosa avvenne nell’epoca chiamata
Rinascenza carolingia?

• Intellettuale e uomini di cultura alla corte di Carlo Magno

• Il latino letterario di età medievale tra tradizione e innovazione

Lezione 95

• In età moderna il latino sopravvive come:



lingua della poesia
• Il latino come lingua internazionale della scienza decade:

Nel XIX secolo
• In età moderna il latino resta la lingua ufficiale:

Dello stato Vaticano
• La letteratura neolatina è:

• La letteratura in latino delle epoche in cui esiste una letteratura in volgare


• La poesia latina di Pascoli



• Come utilizzano il latino gli autori di età moderna, tanto gli uomini del rinascimento
quanto poeti più vicini come Pascoli?


• Illustra le posizioni di Galileo Galilei dal punto di vista della lingua

Lezione 96

• La letteratura latina:

dopo Plauto perde il contatto diretto con le sue origini popolari e democratiche
• Gli inizia della letteratura latina:

si collocano, quasi d’un tratto, a metà del sec. III a. C.
• Cosa scrisse Livio?

Historiae
• Arma virumque cano…è l’incipi di un’opera celeberrima, quale?

Eneide


• Che significato ha la tradizione nella letteratura latina?



L’uso di una lingua in letteratura ha una tradizione e può portare ad esiti artistici notevoli


• Rapporto tra vita attiva e otium letterario negli autori latini: scegli qualche autore e
illustrane la posizione


• Il rapporto con la tradizione letteraria greca nel mondo latino: illustra con esempi le tue
affermazioni


• La pace augustea e i suoi riflessi nella letteratura latina



questa si riflette nella letteratura perché porta armonia di spiriti ed un più sereno
equilibrio interiore.


• Paganesimo e tradizione cristiana nella letteratura di età cristiana



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