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ATTIVITÀ DIDATTICHE

IL BUSINESS PLAN NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE.


IL PROGETTO “IL PACIOCCO SRL”

di Massimiliano TERRAGNI

MATERIE AZIENDALI (classe 5° IGEA, IPC Economico gestionale)


Attraverso una esercitazione interamente svolta si illustrano le fasi di redazione del business plan di
una impresa che intende operare nel settore alimentare. Particolare attenzione è riservata alla
compilazione dei preventivi tecnico, economico e finanziario.

Nei periodi di crisi chi è stato espulso dal mondo del lavoro e i giovani in cerca di prima
occupazione decidono spesso di diventare imprenditori di se stessi. Si tratta di una decisione che
deve essere attentamente ponderata e che deve essere preceduta da un’adeguata analisi di
opportunità con l’obiettivo di valutare:

1. la convenienza economica dell’iniziativa, che deve permettere di ottenere una congrua


remunerazione del capitale investito;
2. la possibilità di convincere e coinvolgere nell’attività altri stakeholder.

Il business plan, da presentare a banche, società di leasing e soggetti che si ritengono interessati
all’iniziativa deve presentare le seguenti caratteristiche:

- essere semplice ma non banale;


- essere sintetico e completo;
- essere convincente e mai falso;
- essere coerente e mai contraddittorio;
- essere comprensibile.

Il piano deve comprendere almeno tre esercizi ed è di regola formato da due parti:

1. la prima parte, in cui si descrive l’iniziativa, si illustra il settore nel quale l’azienda intende
inserirsi, si indicano i suoi punti di forza, si esplicitano i fattori di successo e la missione
aziendale, si chiarisce come sarà organizzata la società, si esplicita la forma giuridica che si
intende utilizzare e si definiscono le fonti di finanziamento alle quali si ritiene di poter far
ricorso;
2. la seconda parte, nella quale vengono presentati e commentati in modo opportuno i preventivi
tecnico, economico e finanziario; alle stime richiamate è possibile far seguire la break even
analysis.

Presentiamo un esempio di business plan adatto a pianificare l’attività di una impresa di piccole e
medie dimensioni. Per uno sviluppo completo dell’esempio sarebbe necessario utilizzare un foglio
di calcolo Excel in quanto solo con tale strumento è possibile:

- reiterare i dati e ricercare la soluzione più conveniente;


- aggiornare in modo sistematico i preventivi economico e finanziario che si influenzano
reciprocamente.
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APPLICAZIONE PRATICA. IL PROGETTO “IL PACIOCCO SRL”. Dopo un’attenta analisi
di mercato, i signori Terragni e Denuzzo, con esperienze culturali e professionali diverse, hanno
rilevato che nell’ambito del settore della distribuzione veloce di bevande e alimenti (fast food) non
esiste in Brianza un prodotto realizzato con materie prime di qualità contrassegnate dai marchi
DOP o IGP.

Indica un legame molto stretto del prodotto con il territorio sul quale
DOP (Denominazione
devono svolgersi tutte le fasi della lavorazione, dal reperimento della
di Origine Protetta)
materia prima fino alla realizzazione del prodotto finito.
Fa riferimento a un legame meno intenso del prodotto con il
IGP (Indicazione
territorio, in quanto basta che almeno una delle lavorazioni sia
Geografica Protetta)
localizzata nella specifica zona.

Hanno pertanto pensato di realizzare un bene, il panzerotto, che prodotto in 10-15 varietà possa
soddisfare le richieste di giovani e meno giovani. A questo proposito stanno valutando la
convenienza a costituire un'impresa da localizzare nel centro della città di Seregno (provincia
Monza e Brianza). L’inizio dell’attività è programmato per gennaio 2010.
Il prodotto trainante sarà rappresentato dal panzerotto, anche se al bene in questione saranno
affiancati altri prodotti da forno quali focacce, focacce ripiene e pizze di varie dimensioni e altezze.
Il locale, che sarà munito di distributori automatici di bevande, non disporrà di posti a sedere ma
solo di tavoli appoggio. Il motivo di tale scelta deriva dal fatto che in questo caso l’attività potrà
essere liberamente esercitata senza alcuna autorizzazione comunale, come previsto per gli esercizi
di vicinato.

Per l’apertura, il trasferimento e l’ampliamento dei negozi di vicinato


l’esercente è tenuto a una semplice comunicazione al Comune
competente per territorio. Trascorsi 30 giorni si può procedere. I
Negozi di vicinato
negozi di vicinato possono avere una superficie massima di vendita di
250 metri quadrati nei Comuni con più di 10.000 abitanti e 150 metri
quadrati in quelli fino a 10.000 abitanti.

In futuro i due soci puntano ad affiliare all’iniziativa altri artigiani interessati nell’intento di
realizzare nuovi punti vendita localizzati nelle città limitrofe.
Il fattore di successo dell’idea imprenditoriale è costituito dall’elevato rapporto qualità/prezzo
che costituisce, tra l’altro, la “missione” cioè l’immagine che l’impresa intende offrire di sé sul
mercato. La scelta della forma giuridica è ricaduta sulla società a responsabilità limitata (srl)
nell’intento di limitare la responsabilità dei due soci al capitale dagli stessi sottoscritto. Il capitale
sociale, che sarà interamente versato all’atto della sottoscrizione, sarà suddiviso tra i soci in quote di
importo uguale. La denominazione sociale dell’impresa sarà: “Il Paciocco srl”.

Come nella spa i soci della srl sono limitatamente responsabili per il
capitale dagli stessi sottoscritto. La srl presenta inoltre i seguenti
caratteri:
- soggetto economico di fatto: socio/soci di maggioranza;
- soggetto giuridico: società stessa;
Caratteri della srl - autonomia patrimoniale: perfetta, infatti il patrimonio della
società è nettamente distinto da quello dei soci;
- capacità di espansione: di regola limitate, in quanto:
 il capitale sociale è rappresentato da quote e non da azioni;
 la possibilità di emettere titoli di debito deve sottostare a
precisi vincoli.
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L’azienda sarà organizzata su base elementare e le varie funzioni risulteranno concentrate nelle
mani dei due soci. In particolare:

- a Denuzzo, socio e dipendente della società, sarà affidata la realizzazione dei prodotti da forno;
- a Terragni, amministratore unico legato all’impresa da un rapporto di collaborazione coordinata
e continuativa, sarà assegnato il compito di selezionare e gestire i rapporti con i fornitori,
pubblicizzare in modo sistematico l’iniziativa, intrattenere i rapporti con le banche e gli enti di
previdenza, tenere la contabilità e adempiere a tutti gli obblighi civilistici e fiscali previsti dalla
normativa.

La scelta dei fornitori ricadrà su coloro che, in tempo quasi reale, saranno in grado di fornire
materie prime con le caratteristiche sopra richiamate. Sulla base delle considerazioni ora esposte e
tenuto conto del fatto che si ha a che fare con prodotti facilmente deperibili il magazzino assumerà
dimensioni assai contenute.
Passando ad analizzare l’aspetto finanziario dell’attività aziendale si pensa di:

- finanziare l’acquisto di beni a lungo ciclo di utilizzo (immobilizzazioni immateriali e materiali)


per metà con capitale proprio e per metà con capitale di debito;
- finanziare l’acquisto di beni a breve ciclo di utilizzo ricorrendo ai debiti di fornitura;
- far fronte a temporanei squilibri di liquidità attraverso scoperti di conto corrente garantiti
personalmente da parte dei soci;
- prendere in locazione l’immobile in cui verrà esercitata l’attività.

Per quel che riguarda il piano degli investimenti, quello economico e quello patrimoniale si rimanda
alle successive tabelle ed ai relativi commenti. Tutti gli importi sono arrotondati all’unità di euro.

Ai fini della redazione del preventivo tecnico, si considera che il fabbricato nel quale sarà
esercitata l’attività è localizzato in Corso del Popolo, il viale centrale della città. Il locale che si
intende prendere in locazione ha un’estensione di 75 metri quadrati. Il costo dell’affitto sarà di
15.000 euro annui e la durata del contratto di 6 anni (rinnovabile per altri 6).
Gli investimenti in beni strumentali riguarderanno i seguenti elementi:

- Costi d’impianto: spese notarili, voltura utenze, costi di start-up;


- Impianti e macchinari: forni per cottura prodotti, macchina impastatrice, forno a micro onde,
frigorifero congelatore, impianto area condizionata;
- Attrezzature: teglie e tegami vari, piccoli elettrodomestici;
- Mobili e arredi: arredamento completo formato da scaffali, banco vendita, banco per impastare,
lavabi, vetrinetta per esposizione prodotti, specchiera;
- Macchine d’ufficio: registratore di cassa e computer.

Descrizione 2010 2011 2012


Costi d’impianto 5.000,00 - -
Totale immobilizzazioni immateriali 5.000,00 - -
Impianti generici 25.000,00 4.000,00 4.000,00
Attrezzature 5.000,00 1.000,00 1.000,00
Mobili e arredi 45.000,00 - -
Macchine d’ufficio 5.000,00 -  -
Totale immobilizzazioni materiali 80.000,00 5.000,00 5.000,00
Totale immobilizzazioni 85.000,00 5.000,00 5.000,00

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Per quanto riguarda la predisposizione del preventivo economico, sulla base dell’esperienza
maturata nel settore da Denuzzo si pensa di poter quantificare in termini percentuali rispetto ai
ricavi, i seguenti elementi:

- 20%: costi variabili (materie prime, materie di consumo, farciture varie);


- 55%: costi fissi specifici (costi per servizi, costi del personale, ammortamenti, oneri diversi di
gestione);
- 25%: risultato economico atteso.

Le conoscenze tecnico-contabili di Terragni, i preventivi raccolti, l’analisi della situazione


economica di imprese operanti in settori simili e i dati messi a disposizione dalla Camera di
Commercio di Monza e Brianza hanno consentito la stima dei seguenti costi fissi specifici:

Descrizione 2010 2011 2012


Costi per servizi e godimento beni di terzi 50.000,00 55.000,00 60.000,00
Costi del personale: 62.400,00 67.600,00 72.800,00
- di cui quota TFR 3.432,00 3.718,00 4.004,00
Ammortamenti 12.750,00 13.500,00 14.250,00
Oneri diversi di gestione 2.000,00 2.200,00 2.500,00
Totali 127.150,00 138.300,00 149.550,00

I principali costi per servizi e godimento beni di terzi da sostenere sono: costi per le utenze (gas,
acqua, energia elettrica, telefono), costo per l’affitto dei locali, costi per l’assicurazione dei locali,
costi di manutenzione dei beni strumentali, costi di pubblicità, costi per l’elaborazione delle paghe.
I costi del personale sono stati stimati da un consulente del lavoro e si riferiscono:

- alla retribuzione, agli oneri sociali a carico dell’azienda e alla copertura INAIL del socio-
dipendente Denuzzo;
- al compenso e agli oneri sociali sostenuti dalla società per il socio-amministratore Terragni.

Gli ammortamenti sono stati determinati applicando un coefficiente percentuale medio del 15% al
valore degli investimenti in beni strumentali:
2010: euro (85.000,00 x 15%) = 12.750,00 euro;
2011: euro [(85.000,00 + 5.000,00) x 15%] = 13.500,00 euro;
2012: euro [(85.000,00 + 5.000,00 + 5.000,00) x 15%] = 14.250,00 euro;
Gli oneri diversi di gestione contengono le spese di rappresentanza e la tassa per lo smaltimento dei
rifiuti.
A questo punto impostando una proporzione è possibile ricavare l’importo dei ricavi attesi, quello
dei costi per materie e il reddito operativo:
Per esempio, per l’anno 2010:

55 : 127.150,00 = 100 : x
costi fissi in % costi fissi a valore ricavi in % ricavi attesi

x = 231.182,00 ricavi attesi

ricavi attesi x 20% = costi per materie


euro (231.182,00 x 20%) = 46.236,00 euro

ricavi attesi x 25% = reddito operativo

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euro (231.182,00 x 25%) = 57.796,00 euro

Sulla base dei costi fissi sopra stimati si è in grado di predisporre il seguente preventivo economico
sintetico:

IMPORTI IN IMPORTI
DESCRIZIONE % 2010 2011 2012 MEDI

Ricavi attesi 100 231.182,00 251.455,00 271.909,00 251.515,00


Costi variabili 20 46.236,00 50.291,00 54.382,00 50.303,00
Margine di contribuzione 80 184.946,00 201.164,00 217.527,00 201.212,00
Costi fissi specifici 55 127.150,00 138.300,00 149.550,00 138.333,00
Reddito operativo 25 57.796,00 62.864,00 67.977,00 62.879,00

Il preventivo economico analitico evidenzierà i seguenti dati:

DESCRIZIONE 2010 2011 2012


Ricavi attesi   231.182,00 251.455,00 271.909,00
Totale ricavi attesi   231.182,00 251.455,00 271.909,00
Costi attesi:        
Costi per materie   46.236,00 50.291,00 54.382,00
Costi per servizi e godimento beni di terzi   50.000,00 55.000,00 60.000,00
Costi del personale   62.400,00 67.600,00 72.800,00
- di cui quota TFR   3.432,00 3.718,00 4.004,00
Ammortamenti   12.750,00 13.500,00 14.250,00
Oneri diversi di gestione   2.000,00 2.200,00 2.500,00
Totale costi attesi   173.386,00 188.591,00 203.932,00
Reddito operativo   57.796,00 62.864,00 67.977,00

Insieme al preventivo tecnico e a quello economico deve essere preparato il preventivo


finanziario. In tale documento si deve distinguere il fabbisogno finanziario in:

- fabbisogno finanziario a medio/lungo termine;


- fabbisogno finanziario a breve termine.

Il fabbisogno finanziario a medio/lungo termine è dato dal costo degli investimenti in beni
strumentali così come emergono dal preventivo tecnico.
Per calcolare il fabbisogno finanziario a breve termine è necessario conoscere:

- la velocità di rotazione degli investimenti in fattori a breve ciclo di utilizzo, cioè il numero di
volte in cui questi ultimi si rinnovano per effetto delle vendite. L’esperienza maturata nel settore
da Denuzzo e le elaborazioni di Terragni sui dati di imprese operanti in settori simili hanno
portato a stimare tale velocità pari a 6. Questo significa che gli investimenti in fattori a breve
ciclo d’utilizzo si rinnoveranno per effetto delle vendite per 6 volte durante l’anno; dato che un
anno è formato da 12 mesi, il ritorno monetario si realizzerà ogni 2 mesi (12/6);
- i costi non monetari, vale a dire quei costi che originano esborsi solo nel medio/lungo periodo.
Ne sono un esempio gli ammortamenti e il TFR destinato a un fondo pensione.

Ipotizzando una velocità di circolazione degli investimenti pari a 2 mesi e una dotazione
permanente di liquidità di 10.000 euro nel 2010, 11.000 euro nel 2011 e 12.000 euro nel 2012 si
ottiene il preventivo finanziario di seguito riportato.

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Preventivo finanziario
DESCRIZIONE 2010 2011 2012
Fabbisogno finanziario a medio/lungo termine
(A) 85.000,00 5.000,00 5.000,00
Fabbisogno finanziario a breve termine      

Costi attesi 173.386,00 188.591,00 203.932,00

- Costi non monetari (ammortamenti e TFR) 16.182,00 17.218,00 18.254,00

Costi monetari 157.204,00 171.373,00 185.678,00

Totale fabbisogno finanziario a breve termine (B) 26.201,00 28.562,00 30.946,00

Liquidità permanente (C) 10.000,00 11.000,00 12.000,00

Fabbisogno finanziario totale (A+B+C) 121.201,00 44.562,00 47.946,00

Investimenti finanziati con capitale proprio 42.500,00 2.500,00 2.500,00

Investimenti finanziati con capitale di debito 78.701,00 42.062,00 45.446,00

Oneri finanziari (tasso di interesse 6%) 4.722,00 5.074,00 5.427,00

Tenendo presente che i due soci sono disposti a finanziare con mezzi propri il 50% degli
investimenti in immobilizzazioni immateriali e materiali, gli oneri finanziari sono così determinati:

euro (78.701,00 x 6%) = 4.722,00 euro oneri finanziari 2010

euro [(85.000,00 x 50%) + 42.062,00] x 6% = 5.074,00 euro oneri finanziari 2011


Nel 2011 l’indebitamento complessivo comprende anche il 50% degli investimenti in
immobilizzazioni effettuati nel 2010.

euro [(85.000,00 + 5.000,00) x 50% + 45.446,00] x 6% = 5.427,00 euro oneri finanziari 2012
Nel 2012 l’indebitamento complessivo comprende anche il 50% degli investimenti in
immobilizzazioni effettuati negli anni 2010 e 2011.

Il prospetto sotto riportato evidenzia l’ultima parte del preventivo economico, che può essere
predisposta solo dopo aver redatto il preventivo finanziario.

DESCRIZIONE 2010 2011 2012

Reddito operativo   57.796,00 62.864,00 67.977,00

Oneri finanziari   4.722,00 5.074,00 5.427,00

Risultato economico prima delle imposte   53.074,00 57.790,00 62.550,00


Imposte dell’esercizio (IRAP sul reddito 4
operativo) % 2.312,00 2.515,00 2.719,00

Risultato economico atteso   50.762,00 55.275,00 59.831,00

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È importante sottolineare come il metodo di elaborazione del business plan proposto rappresenti
solo un lavoro di prima approssimazione. L’analisi completa andrebbe svolta con l’ausilio di un
foglio di calcolo: solo in tal modo sarebbe possibile ripetere i calcoli e tenere conto del fatto che gli
oneri finanziari e le imposte incidono sul preventivo economico e su quello finanziario attivando un
processo di reciproci condizionamenti.
È ora possibile concludere il business plan con la break even analysis. Sulla base dei dati contenuti
nel preventivo economico sintetico possiamo determinare nel modo seguente i costi fissi medi:

(CF 2010 + CF 2011 + CF 2012)/3

euro [(127.150,00 + 138.300,00 + 149.550,00) : 3] = 138.333,00 euro costi fissi medi

L’esperienza maturata nel settore da Denuzzo consente di ipotizzare uno scontrino unitario medio
(p) di 5,00 euro. Tale previsione permette di calcolare i costi variabili unitari (cv) moltiplicando
questo valore, per la percentuale (20%) a essi associata:

p x 20% = cv

euro (5,00 x 20%) = 1,00 euro costo variabile unitario

Ora, applicando la formula della break even analysis ai dati appena determinati avremo:

CF/(p – cv) = q punto d’equilibrio

138.333,00 : (5,00 – 1,00) = n. 34.583 scontrini da emettere per raggiungere l’equilibrio economico

Dopo aver calcolato la media dei ricavi stimati sarà possibile determinare il numero di scontrini da
emettere per raggiungere il fatturato medio:

(RV 2010 + RV 2011 + RV 2012)/3

euro [(231.182,00 + 251.455,00 + 271.909,00) : 3] = 251.515,00 euro

251.515,00 : 5,00 = n. 50.303 scontrini corrispondenti al fatturato medio.

Ipotizzando che i giorni di lavoro in un anno siano 280, il numero di scontrini giornalieri da
emettere potrà essere così determinato:

50.303 : 280 = n. 180 scontrini da emettere per ogni giorno di lavoro.

La tabella sottostante pone in evidenza che a partire dal mese di settembre di ogni anno l’impresa è
in grado di produrre profitto.

GIORNI SCONTRINI SCONTRINI


DESCRIZIONE DI LAVORO STIMATI CUMULATI
Gennaio 25 4.500 4.500
Febbraio 23 4.140 8.640
Marzo 25 4.500 13.140
Aprile 24 4.320 17.460
Maggio 25 4.500 21.960
Giugno 25 4.500 26.460
7
Luglio 26 4.680 31.140
Agosto 5 803 31.943
Settembre 25 4.500 36.443
Ottobre 26 4.680 41.123
Novembre 25 4.500 45.623
Dicembre 26 4.680 50.303
Totale scontrini 280 50.303

I risultati ottenuti andranno posti a confronto con la realtà. Infatti, se si rileva che gli obiettivi
programmati risultano irrealizzabili il progetto dovrà essere modificato oppure abbandonato in
quanto privo di ogni convenienza.

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