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Periodico registrato presso il tribunale di Roma al n. 67 in data 17.02.98 e nella versione telematica al n. 19/2012 in data 26.01.

2012- Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma

www.apce.it
n. 66 - Dicembre 2016
elettrotecnica adriatica
n° 66 - Dicembre 2016
NEWS
5
EDITORIALE
7
MEMORIE
L’APCE e i suoi 30 anni di storia
9
MEMORIE
La protezione catodica nei metanodotti di Snam Rete Gas S.p.A.
17
MEMORIE
Aspetti e problemi della protezione catodica delle strutturte offshore
25
MEMORIE
La prevenzione catodica: una delle invenzioni di Pietro Pedeferri
33
MEMORIE
Prevenzione catodica delle armature nel calcestruzzo: il panorama internazionle
39
MEMORIE
Criteri generali per la protezione delle strutture metalliche e in calcestruzzo dellopera MOSE
53
MEMORIE
Monitoraggio della protezione catodica
59
MEMORIE
Effetto dei picchi anodici sulle condizioni di protezione catodica
66
MEMORIE
Il Telecontrollo tiene conto dell’elettronica?
72
INTERVISTA
FABIO BRUGNETTI - Snam Rete Gas S.p.A. APCE UCE-MI
75
ESERCIZI
77
APCE
Le notizie e le opinioni negli articoli non impegnano la
redazione ma esprimono soltanto quelle degli autori.
Programma di formazione ed eventi anno 2017
79
APCE NOTIZIE Periodico trimestrale Redazione Massimo Tiberi (GERGAS)
PoliLaPP Giovanni Pilotto (2i Rete Gas)
Direttore responsabile c/o Dipartimento di Chimica Materiali e Giuseppe Maiello (Italgas)
Vincenzo Mauro Cannizzo (Snam S.p.A.) Ingegneria Chimica “G. Natta” Paolo Del Gaudio (Genova Reti Gas)
Politecnico di Milano
Promozione e sviluppo Via Mancinelli, 7 Comitato scientifico
Alessandro Cigni 20131 Milano Fabio Bolzoni (Politecnico di Milano)
c/o Snam S.p.A. Tel. 022 399 3152 Fabio Brugnetti (Snam Rete Gas)
P.za S.ta Barbara, 7 Fax 022 399 3180 Vincenzo Mauro Cannizzo (Snam S.p.A.)
San Donato M.se (MI) polilapp@chem.polimi.it
tel. 02 37037808 Tiziana Cheldi (ENI E&P)
fax 02 37039685 Comitato di redazione Giovanni Pilotto (2i Rete Gas)
alessandro.cigni@apce.it Luciano Lazzari (Cescor S.r.l.) Lorenzo Fedrizzi (Università di Udine)
Marco Ormellese (Politecnico di Milano) Romeo Fratesi (Univ. Politecnica delle
Consulenza editoriale e impaginazione MariaPia Pedeferri (Politecnico di Milano) Marche)
Massimiliano Medei - m.medei@gimax.eu Fabio Brugnetti (APCE-UCEMI) Alvaro Fumi (RFI)
Santa Marinella (RM) Alessandro Cigni (Snam S.p.A.)
Luciano Lazzari (Cescor S.r.l.)
Stampa Comitato editoriale Tommaso Pastore (Università di Bergamo)
GIMAX - Santa Marinella (RM) Sergio Orsini (Snam Rete Gas) Stefano Trasatti (NACE Italia, Università degli
Via Valdambrini, 22 Umberto Lebruto (RFI) Studi di Milano)
Tel. 0766 511.644 Alvaro Fumi (RFI)
info@gimax.eu
automa
N E W S

EUROCORR 2017 - Settembre 3-7

The annual conference of the European Federation of Corrosion, EUROCORR, is a flagship event in
the field of European corrosion science. Uniquely in 2017, it is co-organised by the International
Corrosion Council and Center for Chemical Process Safety becoming thus the largest scientific cor-
rosion event ever held in Europe.
The Congress will cover all aspects of corrosion science and engineering and material protection with
world-wide reach. Main topics will include the advances in corrosion prevention, corrosion monito-
ring, corrosion resistant materials, surface treatment and coatings, inspection and non-destructive
testing, electrochemical methods, analytical techniques and microscopy, corrosion inhibitors and
others.
With expected attendance of 1500 delegates, the Congress will be a unique networking opportunity
for scientists, academics, students and representatives of research institutions and industry in a vibrant
professional setting and atmosphere. The scientific programme will consist of plenary lectures by
world-renowned corrosion specialists, over 20 pointed keynote lectures and about 800 oral presen-
tations. Fifteen parallel sessions on a variety of topics will offer corrosionists from all over the world
the opportunity to meet and present their research.
Excellent design of the Prague Congress Centre, the Congress venue, is destined to host large-scale
exhibitions in close contact with the participants. Rich social programme is carefully prepared to
enhance further the exchange between congress participants. All accompanying events including wel-
come party, gala dinner, poster party, lunches and coffee breaks will be provided free of change.
In September 2017, Prague will become the capital of corrosion. The natives of Prague call the city
“The Mother of Cities”, “The Golden City”, or “The City of a Hundred Spires”. Visitors consider it
to be one of the most beautiful cities in Europe. The city’s historical centre was rightfully added to the
UNESCO List of World Cultural Heritage in 1993.

FOR CONTACTS

Local organizer:
w w w. a p c e . i t

GUARANT International spol. s r. o.


Na Pankráci 17 - 140 21 Prague 4 – for correspondence
Czech Republic
Phone: +420 284 001 444 - Fax: +420 284 001 448
E-mail: eurocorr2017@guarant.cz

http://www.prague-corrosion-2017.com

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N E W S

2017
Conference & Expo

March 26–30, 2017


New Orleans, Louisiana
Ernest N. Morial Convention Center

For more information, visit:


www.nacecorrosion.org
CORROSION is the world’s largest corrosion conference and exposition, CORROSION 2017, is coming to “The Big Easy”. Each year
CORROSION welcomes more than 6,000 corrosion engineers, scientists, researchers, technicians, asset owners, inspectors, and
other professionals from over 60 countries across the world. This comprehensive conference is packed with technical education
and knowledge exchange plus opportunities to connect with industry experts and peers focused on the prevention and mitiga-
tion of corrosion worldwide.
w w w. a p c e . i t

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L’EDITORIALE
DI VINCENZO MAURO CANNIZZO

D
opo 17 anni APCE Notizie cessa
le sue pubblicazioni: è stata una
scelta difficile ma necessaria.
Evolvono le tecnologie,
mutano i comportamenti,
cambiano i bisogni e
chiunque abbia a che fare
con la comunicazione deve tenerne
conto se non vuole essere messo ai mar-
gini della scena.
Quando è nato, il nostro periodico tri-
mestrale ha raccolto la sfida di essere l’u-
nica rivista italiana nel settore della protezione dalle infrastrutture dalla corrosione
e tale è rimasta fino ad oggi. Negli anni essa è cresciuta anche grazie alla strategica
collaborazione col Politecnico di Milano, diventando una pubblicazione a carattere
scientifico ed un punto di riferimento importante. Tre anni fa fu trasformata in
periodico on-line aperto a tutti gratuitamente e da allora, monitorando gli accessi
su web, ci siamo accorti che APCE Notizie stava diventando una lettura per un
ristretto circolo di addetti ai lavori.
Questo non era esattamente in linea con lo spirito dell’associazione che vuole
diffondere in modo ampio e trasversale la cultura della protezione delle infrastrut-
ture, della sicurezza, della qualità del servizio.
APCE ha quindi deciso di spostare gli sforzi e le risorse economiche impiegati nella
rivista, sviluppando una presenza editoriale diversa e diffusa su diverse testate tecni-
che nazionali.
Non è un addio, ma un arrivederci in altri luoghi.

A presto!
V. Mauro Cannizzo
Presidente APCE
Tecnosystem

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APCE Service S.r.l. - Società a Responsabilità Limitata con Socio Unico


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Uffici di Amministrazione Unica e Segreteria


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MEMORIE

L’APCE e i suoi
30 anni di storia

Q
uando nel lontano 1972 ENEL, SIP (ora Telecom Italia) e SNAM firmaro-
no una convenzione che facilitava la collaborazione tecnica tra quegli enti
che operavano con strutture interrate, nessuno pensava che si stavano
gettando le basi di qualcosa destinato a durare per decenni.
Invece il 24 marzo 1981 fu compiuto il salto di qualità e la convenzione si
trasformò in una vera e propria associazione. Quindi ENEL, SIP e SNAM
sottoscrissero l’atto costitutivo di APCE (Associazione per la Protezione dalle Corrosioni
Elettrolitiche).
In tale atto fu nominato presidente l’ing. Cosimo Ragone della SIP.
All’associazione, senza fini di lucro, avrebbero comunque potuto aderire tutti coloro che
erano interessati ai problemi di interferenza elettrica nelle infrastrutture metalliche inter-
rate.
Iniziò così un cammino che ha portato APCE a diventare uno dei punti di riferimento ita-
liani più importanti nel campo della prevenzione della corrosione.

Il Ruolo dell’APCE
La corrosione delle strutture metalliche interrate di un’azienda di servizi è un problema
che è indispensabile governare con un giusto equilibrio tra contenimento dei costi, qualità
del servizio, assicurando l’efficacia e la sicurezza di esercizio, massimizzando il ciclo di vita
dell’infrastruttura.

L’insorgere, per vari motivi, di interferenze elettriche tra impianti di aziende diverse e il
manifestarsi delle loro conseguenze, come corrosioni e guasti, con conseguenti ricadute
nella continuità di servizio e quindi anche di immagine, possono essere affrontati solo con
una collaborazione preventiva e continuata tra le aziende interessate.
L’attività di APCE sta dunque nello stabilire e facilitare il dialogo e la cooperazione tra i
soci per individuare e risolvere i possibili problemi provocati dalla coesistenza delle strut-
ture metalliche nel sottosuolo, allo scopo di prevenire ed evitare le conseguenze nocive
causate dalle corrosioni.
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E’ questo l’unico modo per evitare potenziali contenziosi determinati da situazioni ingo-
vernabili, in cui la sicurezza delle persone e dell’ambiente possa essere messa in pericolo,
come purtroppo è avvenuto in alcuni eventi a partire dagli anni ‘50.
Questi principi sono sanciti nello statuto dell’associazione (art.2):
“L’APCE ha lo scopo di promuovere e coordinare le iniziative per attuare la collaborazione fra gli

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associati al fine di studiare e risolvere i problemi Il Comitato Direttivo è composto da 5
connessi con la protezione delle strutture metal- membri (3 soci nazionali, 2 soci locali).
liche interrate dalle corrosioni elettrolitiche”. Il Presidente e il Segretario sono elet-
Lo scopo indica che le linee fondamentali ti dai rappresentanti dei Soci e durano in
di azione dell’associazione sono: carica un triennio.
realizzare una reciproca informazione L’Assemblea dei Soci provvede a:
nell’ambito della protezione catodica fra • deliberare l’ammissione di nuovi Soci
tutti gli utenti del sottosuolo; effettivi;
promuovere le iniziative volte alla soluzio- • eleggere il Presidente e il Segretario;
ne dei problemi di corrosione e di interfe- • approvare le norme predisposte dal
renza elettrica delle strutture metalliche Comitato Direttivo;
interrate dei Soci. • approvare il bilancio predisposto dal
Comitato Direttivo;
I Soci dell’APCE • nominare i componenti del Comitato
L’articolo 3 dello statuto stabilisce: di Controllo;
“Possono divenire Soci dell’APCE le Società, gli • deliberare le modifiche dello Statuto.
Enti ed in genere i soggetti pubblici o privati, Il Comitato di Controllo è composto da tre
a carattere nazionale o a carattere locale, che membri nominati dall’Assemblea dei Soci,
eserciscono strutture metalliche o che sono dura in carica tre anni ed ha il compito di
comunque interessati alla protezione di dette verificare l’amministrazione dell’associa-
strutture dalle corrosioni elettrolitiche o che zione.
immettono nel terreno correnti continue, non-
ché le Associazioni che li raggruppano”.
Sono previste tre categorie di soci: I Servizi APCE
• Soci di Diritto: sono le Amministra- I principali servizi che APCE offre ai Soci,
zioni dello Stato; ed eventualmente a terzi, sono i seguenti:
• Soci Nazionali: sono i soggetti che • Assistenza tecnica e consulenza per la
operano su scala nazionale (in più della protezione contro la corrosione
metà delle regioni); - individuazione e definizione dei cri-
• Soci Locali: sono i soggetti che ope- teri operativi comuni
rano in ambito locale. (Raccomandazioni Tecniche);
- prevenzione e risoluzione delle
interferenze elettriche tra struttu-
Organizzazione di APCE re;
L’Assemblea dei Soci è l’organo delibe- - coordinamento e supporto per
rante ed è costituita dai rappresentanti dei misure elettriche;
Soci di diritto e dei Soci effettivi. - assistenza per la stesura di specifi-

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che tecniche.
• Certificazione
- collaborazione per l’individuazione
e la definizione dei criteri base;
- consulenza per iter e procedure;
- assistenza per la formazione del
personale.
• Normazione I Soci che dispongono delle
- partecipazione all’attività di norma- strutture interessate dai
zione nazionale ed europea; lavori si impegnano a non
- aggiornamento sullo stato dell’arte richiedere indennizzo o
e sull’evoluzione delle normative canone alcuno al
nazionali ed internazionali; Socio che ne ha
• Formazione e aggiornamento del per- richiesto l’esecu-
sonale zione, salvo
- organizzazione ed erogazione di quanto stabili-
corsi e seminari sulla corrosione e to al comma
protezione catodica; precedente
- organizzazione e conduzione di (art.4
corsi e seminari per l’accesso del dello
personale alla certificazione di set-
tore;
- progettazione di corsi e seminari ad
hoc per le aziende.
• Attività culturale e divulgativa
- seminari e giornate di studio orga-
nizzate anche in collaborazione con Statuto).”
altri enti (ad es. università);
- studi e ricerche effettuate attraver- Coordinamento dei sistemi
so primari istituti; di protezione
- presenza nei congressi e riviste tec- Il sistema di protezione progettato e
niche di settore. attuato da ogni singolo Socio, per quanto
in linea con le più moderne e avanzate tec-
niche in tale campo e per quanto rispon-
Attività dell’APCE dente a raccomandazioni o normative
Provvedimenti attuati da ogni Socio nazionali e internazionali, deve tenere
L’art. 4 dello statuto disciplina i rapporti conto che la struttura protetta è immersa
tra enti, cercando così di prevenire possi- in un terreno, un ambiente di difficile
bili contenziosi: conoscenza e le cui caratteristiche, dal
“Ogni Socio è libero di adottare a propria punto di vista della potenziale aggressività,
cura e spese i provvedimenti che riterrà tecni- variano da punto a punto come anche nel
camente ed economicamente più opportuni tempo.
per la protezione delle proprie strutture Inoltre, nello stesso terreno il campo elet-
metalliche dal pericolo di corrosioni elettroliti- trico generato dal sistema di protezione di
che. Ciascun Socio, compatibilmente con le una struttura interagisce, in modo non
esigenze del funzionamento e della sicurezza riconducibile ad algoritmi che ne consen-
di esercizio degli impianti di altri Soci, ha dirit- tano la facile schematizzazione, con i
to di ottenere da questi, su richiesta motivata, campi elettrici di altre strutture e soprat-
la realizzazione di drenaggi e collegamenti di tutto con quelli generati dai sistemi di tra-
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protezione tra le rispettive strutture, compresi zione.


i drenaggi in sede ferroviaria o ferro-tramvia- Al fine di evitare l’insorgere di situazioni
ria. I relativi lavori saranno eseguiti secondo le critiche è quindi necessario che gli utenti
modalità concordate fra gli interessati ed a del sottosuolo si conoscano e stabiliscano
spese del Socio o dei Soci che ne hanno fatto insieme una serie di interventi che consen-
richiesta. ta ad ogni singolo operatore di mantenere

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l’integrità nel tempo della propria infra- soluzioni che consentano di limitare gli
struttura con il minimo costo. effetti dell’interferenza: vengono presi in
L’alternativa a tale approccio è quella, tal- esame tutti gli interventi correttivi egual-
volta vista in passato, della conflittualità mente efficaci, scegliendo poi quello più
che rappresenta una strada in ogni caso economico, anziché obbligare l’Ente inter-
più lunga e dispendiosa e che non risolve ferente ad eliminare la causa con interven-
affatto i problemi tecnici. APCE è nata ti sulla propria struttura, magari con prov-
perché gli utenti del sottosuolo hanno vedimenti di particolare onerosità.
molto saggiamente preferito scegliere la
via della cooperazione e del dialogo e a 35 Informazione e addestramento
anni dalla sua fondazione si può dire che La corrosione, i meccanismi che la inne-
questo obiettivo sia stato ampiamente rag- scano e i metodi per contrastarla sono
giunto. tematiche ben note dal punto di vista
Il coordinamento dei sistemi di protezione scientifico.
è attuato incoraggiando i soci a segnalare Ma il passaggio dal livello scientifico a quel-
preventivamente l’installazione di nuovi lo tecnico e operativo non è così automa-
impianti o la modifica di quelli esistenti. Il tico e scontato. Le aziende che gestiscono
socio è quindi libero di scegliere la solu- strutture metalliche interrate hanno biso-
zione che ritiene più appropriata alle pro- gno di specialisti che affrontino il proble-
prie esigenze, però si impegna ad informa- ma della corrosione degli impianti sin dal
re tutti gli altri utenti del sottosuolo. Tale momento della progettazione, proseguen-
procedura consente di conoscere con un do poi le loro analisi durante la realizza-
significativo anticipo i programmi operativi zione e l’esercizio. Si è scritto e discusso
dei soci e, quando se ne ravvisi la neces- molto in questi anni della convenienza in
sità, di concordare modifiche o di eseguire termini economici di un’efficace protezio-
analisi preventive nella zona. ne anticorrosiva. Il problema non si pone
Quando l’impianto di protezione è instal- però solo in termini economici ma soprat-
lato in via sperimentale e provvisoria tutti tutto di sicurezza, di immagine e di effi-
coloro che ritengono sia suscettibile di cienza.
influenzare lo stato elettrico delle proprie Nel campo delle condotte per il trasporto
strutture possono chiedere l’esecuzione e la distribuzione del gas naturale il
di rilievi elettrici per l’individuazione di Decreto Ministeriale del 17 aprile 2008,
eventuali interferenze. APCE promuove (G.U. n. 107 del 08.05.2008 - Suppl.
allora le opportune misure elettriche i cui Ordinario n. 115), “Regola tecnica per la
risultati sono inviati agli interessati. progettazione, costruzione, collaudo,
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Individuata e quantizzata l’interferenza, esercizio e sorveglianza delle opere e degli


spetta all’Ente interferito valutare se la impianti di trasporto di gas naturale con
stessa sia gestibile o meno. Nel caso in cui densità non superiore a 0,8” e il Decreto
l’interferenza venga riconosciuta come Ministeriale del 16 aprile 2008, (G.U. n.
causa di criticità, viene attivata la procedu- 107 del 08.05.2008 - Suppl. Ordinario n.
ra di compensazione. Si cercano quindi 115), “Regola tecnica per la progettazione,

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costruzione, collaudo, esercizio e sorve-
glianza delle opere e dei sistemi di distri-
buzione e di linee dirette del gas naturale
con densità non superiore a 0,8”, obbliga-
no espressamente, per qualsiasi campo di
pressione, l’adozione di sistemi di prote-
zione contro la corrosione. Se il problema
non si pone per le grandi aziende, che pos-
sono dedicare a tale compito specialisti a
tempo pieno, la situazione è invece diversa
per le medie e piccole aziende che non
hanno tale possibilità o non hanno ancora
la necessaria sensibilità. E’ invece fonda-
mentale, per tutti gli utenti del sottosuolo
che vogliano risolvere i loro problemi di
coesistenza senza reciproci danni, avere la
stessa cultura tecnica, seguire le stesse
procedure operative, parlare lo stesso lin-
guaggio.
Questo è l’obiettivo che si pone l’APCE e
a tal fine pone gli utenti del sottosuolo
nelle condizioni di usufruire delle cono-
scenze tecniche disponibili attraverso corsi
di formazione e addestramento. I corsi non
sono solo riservati ai Soci, ma aperti a
tutti e si prefiggono di fornire ai tecnici
che operano in questo settore tutti gli ele- Dato lo spirito volontaristico dell’associa-
menti teorici e pratici necessari per un’a- zione, infatti APCE non è un ente norma-
deguata gestione degli impianti di prote- tore, le sue raccomandazioni non sono
zione e per una corretta esecuzione ed obbligatorie ma hanno sempre rappresen-
interpretazione delle misure di controllo tato un riferimento importante per lo svi-
delle strutture protette. luppo della normativa tecnica. Nel 1990
l’UNI ha costituito la “Commissione per la
Attività culturali protezione dei materiali metallici contro la
L’attività dell’associazione spazia dall’orga- corrosione” con il compito di predisporre
nizzazione di convegni e di giornate di stu- normative nell’ambito della protezione
dio alla presenza nelle più importanti rivi- catodica, anche per poter contribuire ai
ste di settore. Diffondendo la cultura tec- lavori dell’analogo comitato europeo CEN
nica della prevenzione dalla corrosione, TC 219 “Cathodic Protection”.
APCE vuole essere un punto di riferimen- L’APCE ha aderito all’iniziativa invitando i
to dove mettere a confronto idee ed Soci a partecipare attivamente in modo da
esperienze maturate in ambiente indu- poter fornire un apporto di conoscenze il
striale e di ricerca, un luogo dove mostra- più possibile diversificato.
re le tendenze emergenti, evidenziare i Il contributo di APCE ai lavori della
problemi tecnici e giuridici da affrontare Commissione, oltre alla partecipazione di
per operare nel settore. esperti, si è concretizzato mettendo a
disposizione le Raccomandazioni sino ad
Attività di normazione allora predisposte, che hanno costituito
Uno dei primi compiti che APCE si trovò una valida base di discussione per la prepa-
ad affrontare fu quello di colmare il vuoto razione delle future norme.
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normativo esistente nel campo della pro- Il contributo dei Soci APCE ai lavori di
tezione catodica e delle interferenze elet- normazione non si è limitato al solo ambi-
triche. A questo scopo si costituirono to nazionale, ma si è esteso anche nei
alcuni Gruppi di Lavoro che produssero comitati di normazione internazionali
“Raccomandazioni Tecniche” poi approva- CEN, CENELEC, ECISS e ISO che si occu-
te dell’Assemblea dei Soci. pano dei problemi legati alla corrosione.

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L’impegno tecnico ed economico che l’at- giuridica ed è stata costituita una società a
tività di normazione richiede ai parteci- responsabilità limitata dove sono confluite
panti è notevole ed APCE si preoccupa di tutte le attività commerciali (corsi di for-
ottimizzarne gli sforzi; infatti, nel solo mazione, organizzazione congressi, atti-
ambito del CEN 219, sono attivi 5 Gruppi vità’ di consulenza, prestazioni di servizi,
di Lavoro e Gruppi ad hoc e lo stesso ecc.). Si è rinnovato lo statuto per snellire
Comitato intrattiene rapporti con diversi e rendere più efficiente il funzionamento
altri Comitati CEN che a vario titolo si dell’associazione, si è realizzato un nuovo
occupano di problematiche legate alla cor- sito web come strumento di comunicazio-
rosione. ne. La didattica è stata completamente
Questa intensa attività consente tuttavia ai rivista col prezioso contributo del
Soci di partecipare attivamente alla stesu- Politecnico di Milano e dell’Università di
ra di normative internazionali e di salva- Udine. Sono stati attivati due dottorati di
guardare oltre che i propri anche gli inte- ricerca, uno col Politecnico di Milano e
ressi nazionali. l’altro con l’Università di Bergamo.
A livello normativo si sta lavorando anche
per trasferire tutto il contenuto delle
APCE - Il rilancio del 2012 Linee Guida APCE nelle norme tecniche
Negli ultimi anni APCE è stata oggetto di UNI.
sensibili cambiamenti nella gestione degli Ma tutto questo è solo l’inizio per le ulte-
aspetti tecnici, dalla formazione del perso- riori sfide che APCE dovrà affrontare nel
nale per la certificazione, alla divulgazione prossimo futuro: sviluppo della protezione
delle informazioni attraverso il nuovo sito catodica nel settore idrico, formazione
web e attraverso la nuova rivista on-line on-line, promozione di nuove tecnologie e
“APCE notizie”. nuovi approcci.
L’associazione ha acquisito la personalità
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Tappe fondamentali
nella storia APCE

1952 - 10 giugno
Milano via Dante Chiasserini, fuga di gas 1982
dovuta alla corrosione di una tubazione gas Costituzione dell’Ufficio Corrosioni
(undici persone persero la vita e cinque Elettrolitiche di Milano (UCE MI) presso
rimasero ferite) l’Azienda Energetica Municipale di Milano,
dott. Mario Alberizzi.
1952 - 18 Giugno
Delibera Giunta Municipale del Comune di 1988 - 27 ottobre
Milano che costituisce la “Commissione per 1° Convegno Nazionale dell’APCE a Napoli
lo studio del fenomeno delle correnti
vaganti e per la formulazione di proposte 1990
atte a eliminare gli inconvenienti da esse Promosso in ambito UNI la costituzione di
determinate”. Presidente prof. ing. Ercole una Commissione Protezione catodica per
Bottani dare vita a studi normativi in ambito nazio-
nale e di seguire gli aspetti della protezione
1954 - 31 maggio catodica con il Comitato Europeo di
Delibera del Consiglio Comunale di Milano Normazione (CEN) e con l’Organizzazione
per la costituzione dell’Ufficio Correnti Internazionale di Normazione (ISO).
Vaganti (UCV) per eseguire gli opportuni
studi e i rilievi della situazione elettrica nel L’APCE. ha partecipato ai lavori ed ha forni-
sottosuolo di Milano e coordinare le varie to un importante contributo mettendo a
protezioni fatte e da farsi contro le correnti disposizione le proprie raccomandazioni
vaganti. L’ufficio viene costituito presso tecniche per la stesura delle prime due
l’Azienda Elettrica Municipale di Milano. norme nazionali, UNI 9782 e UNI 9783.

1968 1995
Costituzione della Commissione Centrale Costituzione dell’Ufficio Corrosioni
Correnti Vaganti con sede Roma alla cui Elettrolitiche di Roma (UCE RM) presso
Presidenza fu eletto il Prof. Ing. Ercole l’ITALGAS di Roma.
Bottani.
1996
1980 Promosso in ambito UNI l’istituzione di un
Scomparsa del Prof. Ing. Ercole Bottani gruppo di lavoro per predisporre una
norma sulla certificazione del personale
1981 - 24 marzo nell’ambito della protezione catodica, emes-
Sottoscrizione da parte dei rappre- sa nel 2000.
sentanti dell’ENEL, SIP (oggi TELE-
COM ITALIA) e SNAM, l’atto 1996 – 21 nov
Costitutivo dell’Associazione per la 2° Convegno Nazionale dell’APCE a Roma.
Protezione dalle Corrosioni
Elettrolitiche (APCE) e relativo 1997
Statuto. Costituzione del Centro Formazione APCE
(CFA) diretto dal prof. Pietro Pedeferri, e
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Roma, prima riunione dell’Assemblea dei stipula Accordo di collaborazione con il


Soci dell’APCE (ENEL, SIP e SNAM), a Centro Italiano di Coordinamento per
Roma, e nomina del Presidente ing. Cosimo Prove Non Distruttive (CICPND), organi-
RAGONE della SIP e del Segretario ing. smo certificatore accreditato ACCREDIA,
Marcello LUIGINI dell’ENEL al fine sviluppare le attività di certificazione

15
del personale nel campo della protezione 2008
catodica (Certificato di Accreditamento Nuovo statuto dell’APCE
ACCREDIA n. 012C - Revisione 1 del
23.03.2001). 2010
Pubblicate da UNI le linee guida APCE sulla
1999 protezione catodica delle reti in acciaio di
Avvio dei corsi di addestramento e della trasporto del gas naturale, a seguito della
qualificazione e certificazione del personale Deliberazione 1 ottobre 2009 - ARG/gas
addetto alla protezione catodica di struttu- 141/09
re interrate.
I Presidenti APCE
Accordo di collaborazione con il
Politecnico di Milano - Dipartimento di 1981 - 1985
Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica Ing. Cosimo RAGONE
"Giulio Natta" per le attività formative del (SIP)
personale. L’accordo è tutt’ora operante.
1985 - 1987
1999 Ing. Annibale PEDRAZZINI
Avvio della pubblicazione del periodico tri- (SNAM)
mestrale “APCE Notizie”
1987 - 1993
2000 Ing. Giuliano VITALI
Riconoscimento dell’APCE da parte (SNAM)
dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas,
come organismo tecnico competente per 1993 - 1997
definire linee guida nel campo della prote- Ing. Elio FUCINI
zione catodica di condotte metalliche inter- (TELECOM ITALIA)
rate (Deliberazione n. 236/00 del
28.12.2000) 1997 - 2006
Ing. Enzo STELLA
2001 (ITALGAS)
Pubblicate da UNI le prime linee guida sulla
protezione catodica delle reti in acciaio di 2006 - 2010
distribuzione del gas. Negli anni a seguire le Ing. Gino MAGNONI
stesse sono state revisionate. (ITALGAS)

2003 2010 - 2011


Nuova veste editoriale del periodico trime- Ing. Alessandro TROIANO
strale “APCE Notizie” (SNAM RETE GAS)

2005 2011 - …
Divulgato in forma gratuita sul sito internet Ing. Vincenzo Mauro CANNIZZO
APCE, il programma per il calcolo del valo- (SNAM RETE GAS)
re dell’indicatore di protezione catodica
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KT, in accordo a quanto prescritto dalle


linee guida APCE e pubblicate dall’UNI

16
MEMORIE

La protezione catodi-
ca nei metanodotti
di Snam Rete Gas S.p.A.

I
n questo articolo sono descritti in modo sintetico sia la struttura organizzativa logi-
stica e tecnica di Snam Rete Gas S.p.A., sia i criteri di gestione della protezione cato-
dica e le filosofie utilizzate durante la fase di sviluppo della rete di metanodotti, com-
prendenti: i collaudi elettrici dei sistemi di protezione catodica, la loro razionalizza- a cura di
zione in funzione delle problematiche tecniche legate alla coesistenza con le ferrovie
elettrificate esercite in corrente continua, le recenti ferrovie cosiddette TAV eser-
cite in corrente alternata, elettrodotti eserciti in corrente alternata. Fabio Brugnetti
Alessandro Cigni
V. Mauro Cannizzo
Snam Rete Gas S.p.A.
Snam Rete Gas S.p.A.

Snam Rete Gas S.p.A. è la principale Società di Trasporto del gas naturale presente sul territorio
Nazionale.

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Il gas naturale immesso nella Rete Nazionale analizzare e confrontare i dati ricavati dalle
proviene dalle importazioni e, in minore quan- svariate attività tecniche che sistematicamente
tità, dalla produzione nazionale. Il gas prove- vengono svolte sulle strutture. L’analisi dei
niente dall’estero viene immesso nella Rete dati tecnici, da parte di proprio personale spe-
Nazionale attraverso sette punti di entrata, in cializzato, con l’ausilio di software abbinati alla
corrispondenza delle interconnessioni con i banca dati tecnica, permette di individuare
metanodotti di importazione (Tarvisio, eventuali aree impiantistiche che necessitano
Gorizia, Passo Gries, Mazara del Vallo, Gela) e di manutenzione integrativa o di adeguamenti
dei terminali di rigassificazione GNL (Panigalia, realizzativi rispetto al contesto della struttura.
Cavarzese). Il gas di Produzione Nazionale è
immesso nella Rete in corrispondenza di 51
punti di entrata dai campi di produzione o dai In riquadro
loro centri di raccolta e trattamento. Anche i
campi di stoccaggio sono collegati con la rete La Banca dati tecnica gestisce:
di trasporto. Il gas in uscita dalla Rete - Servitù, concessioni e danni
Nazionale è trasportato sulla Rete Regionale - Gestione degli attraversamenti fluviali
fino a i punti di riconsegna, nei quali avviene il - Protezione catodica
ritiro del gas da parte degli Utenti. - Gestione delle procedure speciali (ispezioni PIG)
Snam Rete Gas è il principale operatore italia- - Gestione delle aree a controllo geologico
no di trasporto del gas naturale sul territorio - Gestione documenti tecnici
nazionale, disponendo della quasi totalità delle
infrastrutture di trasporto in Italia, con oltre
31.364 km di gasdotti in esercizio in alta e
media pressione, gestite da 8 Distretti, con Protezione catodica di una
funzioni di supervisione e controllo delle atti- vasta rete di metanodotti
vità di 55 Centri di Manutenzione distribuiti su
tutto il territorio nazionale, e da una Unità Snam Rete Gas vanta a oggi una rete di tra-
CENTRALI che coordina l’attività delle 11 sporto del gas naturale suddivisa in 3.166
centrali di compressione collocate lungo le sistemi di protezione catodica di cui sono pre-
principali linee di trasporto della Rete senti 6.272 impianti di protezione catodica,
Nazionale. 2.056 attraversamenti ferroviari e 3.586 punti
Principali compiti dei Distretti sono l’eserci- di misura ritenuti caratteristici.
zio, il controllo, la manutenzione, l’ammoder- Le norme vigenti in materia prescrivono la
namento e le piccole implementazioni della realizzazione di posti di misura ad intervalli
rete (gasdotti) e degli impianti (di riduzione e appropriati con una spaziatura non maggiore
regolazione della pressione, di intercettazione, di 3 km da ridurre a 1 km nelle aree urbaniz-
di lancio e ricevimento pig e nodi); tali attività zate, prendendo in considerazione: attraversa-
sono svolte nel rispetto della sicurezza e della menti di sistemi di trazione, attraversamenti di
tutela ambientale monitorandone costante- altre condotte o cavi, parallelismi con altre
mente l’esecuzione al fine di verificarne l’ade- condotte o cavi, presenza di tubi di protezio-
guatezza in termini economici e temporali ne metallici, gli estremi dei giunti isolanti, pre-
rispetto a quanto pianificato. I 55 Centri di senza di grandi strade e attraversamenti di
manutenzione e le 11 Centrali hanno il compi- argini, attraversamenti fluviali, presenza di
to di garantire l’esercizio, la manutenzione e il impianti di terra e di sistemi messi a terra.
controllo dell’intera infrastruttura, nel rispet- Snam Rete Gas S.p.A. vanta la presenza di
to delle vigenti normative sulla sicurezza e circa 102.361 punti di misura potenzialmente
sulla tutela ambientale. utili per monitorare il potenziale di protezione
Il controllo della rete di trasporto del gas catodica rispettando quindi i criteri di proget-
naturale avviene attraverso: tazione; di questi punti di misura 11.914 sono
• protezione catodica delle condotte soggetti a telesorveglianza mentre 21.155
• controlli aerei e di superficie sono soggetti a controlli periodici con opera-
• ispezioni geologiche tori; i rimanenti sono a disposizione per veri-
• ispezione interna delle principali condot- fiche tecniche integrative qualora risulti neces-
te mediante “pig intelligenti” sario.
Da questi dati si può estrapolare una statistica
semplice ma se vogliamo molto significativa:
La Banca dati tecnica un sistema di protezione catodica incide su
una lunghezza media inferiore ai 10 km e i
Di fondamentale importanza è la gestione punti di misura soggetti a manutenzione perio-
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dell’integrità delle strutture sia per la sicurez- dica hanno una densità di uno ogni chilometro
za delle persone sia per la continuità del ser- di rete.
vizio di trasporto del gas naturale. Snam Rete Snam Rete Gas S.p.A. attua le soluzioni tecni-
Gas ha implementato un sistema informatico che che permettono il rispetto delle prescri-
“Banca dati tecnica” per la gestione della rete zioni delle leggi e normative vigenti in materia
di metanodotti, che permette di raccogliere, oltre alle normative tecniche interne per

18
garantire il pieno rispetto dei criteri tecnici catodica di nuova progettazione, per sistemi
che regolano la protezione catodica e il pieno di protezione catodica che subiscono varia-
rispetto dei limiti ammissibili delle interferen- zioni di rete come l’aggiunta o rifacimento di
ze elettriche. una condotta, oppure per i sistemi nei quali
Ciascun sistema di protezione catodica è dap- è rilevata un’interferenza che comporta la
prima collaudato e successivamente sottopo- modifica dei parametri di funzionamento dei
sto a controllo periodico attraverso la tele- dispositivi di protezione catodica.
sorveglianza del sistema stesso oppure attra- Per i sistemi che rimangono invariati nel
verso operatori. tempo è prevista una pianificazione a medio
Snam Rete Gas S.p.A. ha optato per la telesor- termine per il rifacimento del collaudo elet-
veglianza del sistema di protezione catodica trico allo scopo di adeguare i parametri di
con l’integrazione di misure periodiche con funzionamento alla variazione della resisten-
operatori. za di isolamento delle condotte.
Il collaudo è suddiviso in almeno quattro fasi
principali:
Snam Rete Gas S.p.A.
come effettua il collaudo 1. Fase preliminare in cui sono verifica-
elettrico di un sistema ti:
di protezione catodica? • l’efficienza del funzionamento di tutti i
dispositivi di protezione catodica instal-
Il collaudo elettrico di un sistema di pro- lati e collegati elettricamente alla con-
tezione catodica permette di individuare i dotta quali: alimentatori di protezione
punti di misura caratteristici che sono rap- catodica, drenaggi unidirezionali, elet-
presentativi del sistema stesso in relazione trodi di riferimento fissi, coupon, colle-
alle interferenze elettriche provocate da gamenti elettrici mediante resistori ecc.
eventuali sistemi elettrici interferenti come oltre alla verifica che le condotte incluse
ferrovie e tranvie eserciti con sistemi elettri- nel sistema siano privo di contatti elet-
ci a corrente continua (correnti vaganti), trici involontari con strutture metalliche
sistemi di protezione catodica di terzi, inter- estranee quali: impianti di messa a terra,
ferenze elettromagnetiche provocate da tubi di protezione metallici, armature di
elettrodotti eserciti in corrente alternata, manufatti in cemento armato ecc.
inoltre permette di selezionare i parametri • l’efficacia degli impianti di messa a terra
w w w. a p c e . i t

elettrici di funzionamento dei dispositivi di installati nei sistemi di distribuzione


protezione catodica per assicurare l’efficacia energia elettrica e quelli destinati alla
della protezione catodica in qualunque con- protezione da sovratensioni transitorie,
dizione di stato. oltre all’efficacia dei dispositivi di prote-
Snam Rete Gas S.p.A. prevede il collaudo di zione installati.
stato elettrico per sistemi di protezione • l’efficacia dei dispersori di protezione

19
catodica e il valore della resistenza di
isolamento delle condotte incluse nel
sistema di protezione catodica.
• l’efficacia dei giunti isolanti che delimita-
no il sistema di protezione catodica
• la presenza di eventuali interferenze
elettriche provocate da sistemi elettrici
eserciti in corrente continua; in questa
fase si può anche ipotizzare la realizza-
zione e la messa in funzione di un dre-
naggio unidirezionale se ritenuto neces-
sario per assicurare i parametri elettrici
indicati nelle normative vigenti
2. Fase di messa a punto del sistema di
protezione catodica in cui sono pre-
visti:
• l’impostazione dei parametri di funzio-
namento dei dispositivi di protezione
catodica sulla base della valutazioni tec-
niche ricavata dalla fase preliminare
quindi dalla valutazione tecnica delle
eventuali interferenze elettriche
• le misurazioni dei parametri di protezio-
ne catodica secondo le normative vigen-
ti in materia:
- registrazione di 24 h di potenziale
Von e Voff/corrente sugli alimentato-
ri di protezione catodica 4 .
- registrazione del potenziale Voff su Fase di anali-
tutti i punti di misura in presenza di si delle interferenze da
incroci con altri servizi corrente alternata. Per questa fase
- registrazione del potenziale Voff su sono previste:
tutti i punti di misura in corrispon- • in accordo alle leggi vigenti in presenza
denza di strutture metalliche portanti di linee elettriche aeree con tensione di
e/o pozzi e/o gallerie e/o trivellazioni esercizio maggiore di 30 kV la verifica
- registrazione del potenziale Voff su per via numerica delle eventuali interfe-
tutti i punti di misura in corrispon- renze elettromagnetiche sulla condotta
denza di impianti di messa a terra in modo da prevedere eventualmente
- registrazione del potenziale Voff su l’esecuzione di opere di protezione a
tutti i punti di misura in corrispon- difesa di tensioni indotte
denza di attraversamenti ferroviari • le misurazioni in accordo alla normativa
- registrazione del potenziale Voff su vigente per la valutazione del rischio di
tutti i punti di misura agli estremi corrosione da corrente alternata, quali:
elettrici del sistema di protezione - misura registrata di tensione alterna-
catodica compresi i terminali utente ta tubo – elettrodo di riferimento per
una durata di almeno 24h, in corri-
3. Fase di taratura definitiva dei para- spondenza di almeno n° 2 giunti iso-
metri di funzionamento dei disposi- lanti che delimitano il sistema di pro-
tivi di protezione catodica che pre- tezione ubicati sulla dorsale del siste-
vede: ma di protezione catodica principal-
• la conferma o la modificazione dei para- mente interferito
metri di funzionamento dei dispositivi di - durante le 24h di registrazione, la
protezione catodica sulla base dei risul- misura istantanea di tensione alterna-
tati delle misurazioni eseguite durante la ta tubo-elettrodo di riferimento su
fase precedente tutti i punti di misura presenti nel
• l’effettuazione di misurazioni dei para- sistema di protezione catodica
metri di protezione catodica secondo le - durante le 24h di registrazione, la
normative vigenti in materia, come al misura istantanea di corrente alterna-
punto precedente ma interessando tutti ta tubo-impianto di messa a terra in
w w w. a p c e . i t

i punti di misura presenti nel sistema di corrispondenza di tutte le messe a


protezione catodica terra di linea presenti nel sistema di
• l’individuazione dei punti di misura protezione catodica (misura della
caratteristici sui quali si baserà la manu- corrente scaricata dalla messa a terra
tenzione periodica successiva al collau- di linea);
do • aggiunta nel sistema di protezione cato-
dica di nuovi impianti di messa a terra

20
Gli adeguamenti tecnici che nel tempo hanno
interessato la rete dei metanodotti sono
strettamente legati alla crescita ° loro esten-
sione con il contestuale aumento della coe-
sistenza con sistemi elettrici eserciti in cor-
rente continua (ferrovie e tranvie nei centri
urbani) e sistemi elettrici eserciti in corrente
alternata (elettrodotti e, negli ultimi anni
l’impianto TAV), al degrado dei rivestimenti
isolanti a base bituminosa e l’introduzione di
rivestimenti protettivi con alto potere iso-
lante (polietilene).
Snam Rete Gas S.p.A. ha ridotto l’estensione
dei sistemi di protezione catodica che costi-
tuiscono la rete di metanodotti, principal-
mente per i seguenti motivi:
• il degrado del rivestimento bituminoso
legato all’aumento del fabbisogno di cor-
rente di protezione catodica che, in
alcune circostanze, comportava la non
possibilità di proteggere tutta la superfi-
cie del sistema di protezione catodica
• la presenza di interferenze da correnti
vaganti (ferrovie e tranvie ampliate e
trasformate in impianti elettrificati eser-
citi in corrente continua) che sovente,
su condotte di estensione importante,
c o n causavano zone anodiche difficilmente
relativi dispositivi controllabili dagli alimentatori di prote-
di scarica per sovratensioni di zione catodica posizionati troppo
origine impulsiva o per la scarica della distanti nonché già prossimi al limite
corrente alternata indotta. massimo di erogazione di corrente per
• approfondimento della caratterizzazione poter controllare l’interferenza.
del fenomeno interferente attraverso Per affrontare nel modo corretto queste
l’installazione di coupon qualora il siste- problematiche, Snam Rete Gas S.p.A. ha
ma di mitigazione non assicuri un ade- svolto un’ accurata valutazione dei campi
guato livello di sicurezza ai fini del elettrici interferenti acquisendo nel tempo
rischio di corrosione da corrente alter- una elevata esperienza nel controllo delle
nata come previsto dalle normative interferenze elettriche da correnti vaganti.
vigenti. Lo studio dei campi elettrici e quindi l’instal-
lazione dei giunti isolanti in aree opportuna-
mente selezionate che tengono conto sia
L’ottimizzazione dei sistemi della facile disponibilità di allaccio per la for-
di protezione catodica nitura di energia elettrica, della facilità di
accesso agli impianti e dei campi elettrici per
Al collaudo elettrico del sistema di protezio- delimitare gli effetti delle correnti vaganti, ha
ne catodica segue la manutenzione periodi- permesso a Snam Rete Gas S.p.A. di ottene-
ca. Le normative e leggi vigenti prevedono re sistemi scarsamente interferiti.
che un sistema di protezione catodica possa Un grosso contributo è legato all’introduzio-
essere telesorvegliato oppure controllato ne del polietilene come principale materiale
periodicamente con operatori. isolante delle condotte che ha sensibilmente
Indipendentemente dalla scelta aziendale, è diminuito il fabbisogno di corrente di prote-
di fondamentale importanza l’individuazione zione catodica e, di conseguenza, la diminu-
dei punti caratteristici del sistema di prote- zione della corrente scambiata tra ferrovie e
zione catodica che, spesso, possono anche condotte.
essere maggiori rispetto al numero minimo Di contro Snam Rete Gas S.p.A. ha dovuto
prescritto dalle normative e leggi vigenti. acquisire l’esperienza nell’interpretazione
Quanto finora illustrato riguarda la gestione del potenziale di protezione catodica misu-
attuata da Snam Rete Gas S.p.A. sulla propria rato sulle tubazioni rivestite in polietilene
w w w. a p c e . i t

rete di metanodotti; non dobbiamo dimenti- per la presenza di valori di caduta IR sensi-
care gli investimenti e le scelte tecniche che bilmente maggiori rispetto a quello riscon-
hanno permesso di ottenere un perfetto trabile su una condotta rivestita in materiale
controllo del livello di protezione catodica, bituminoso.
nonché una “uniformità tecnica” che ha faci-
litato l’approccio all’applicazione della deli-
bera emessa da AEEG

21
L’interferenza alternata (celle di polarizzazione collegate
da corrente alternata tra metanodotto e impianto di terra).
La normativa vigente in quel periodo è tut-
Di pari passo Snam Rete Gas S.p.A. ha dovu- tora in vigore ma è in fase di revisione a
to affrontare le problematiche tecniche lega- livello europeo con l’obiettivo di modificare
te alle interferenze da corrente alternata i criteri tecnici di ammissibilità e controllo
indotta evidenziate principalmente sulle con- dell’interferenza elettromagnetica sulla base
dotte dotate di rivestimento ad alto potere dell’esperienza maturata e dagli studi e ricer-
isolante ubicate in stretto parallelismo con che di laboratorio effettuati nell’ultimo
gli elettrodotti. decennio.
Come risaputo, la presenza di corrente Ancora oggi i sistemi di protezione catodica
alternata indotta su una condotta di acciaio sono studiati e se necessario sottoposti a
interrata comporta il rischio di corrosione mitigazione con l’installazione delle celle di
da corrente alternata. polarizzazione per limitare i valori di tensio-
A fine anni 90, attraverso benchmarking tec- ne indotta e abbassare il rischio di corrosio-
nici con le compagnie Europee di trasporto ne da corrente alternata indotta (conside-
del gas naturale, è stato possibile analizzare i rando già le prescrizioni della futura norma
primi casi di presunta corrosione da corren- europea).
te alternata; Snam Rete Gas S.p.A. si è da Foto: step relativo all’analisi di un’interferen-
subito attivata nel censire le proprie tubazio- za elettromagnetica riscontrata su un siste-
ni a rischio sulla base delle teorie tecniche ma di protezione catodica
riconosciute in quel periodo.
Dal censimento sono stati individuati un
elenco di metanodotti “a rischio” ed è scatu- La continuità del servizio
rita una campagna di misure elettriche mira-
te a verificare che sugli stessi non fossero I metanodotti in genere, specialmente quelli


N9

/1


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PHWDQRGRWWLLQJHQHUHVSHFLDOPHQWHTXHOOLGHVWLQDWLDOWUDVSRUWRTXLQGLLQWHUUDWLPDXELFDWLLQDUHHDSHUWH

superati i parametri elettrici di rischio indi- destinati al trasporto quindi interrati ma ubi-
w w w. a p c e . i t

cati dalle normative vigenti in quel periodo. cati in aree aperte, sono organi captatori di
L’esperienza maturata ha permesso di defini- sovratensioni che possono avere origine
re una procedura tecnica per la verifica delle atmosferica o derivanti da guasti a terra degli
interferenze ma soprattutto ha permesso di elettrodotti, nonché possono essere sogget-
attuare in alcuni casi la mitigazione del feno- ti alle interferenze elettromagnetiche.
meno interferente attraverso l’istallazione di Questi fenomeni incidono direttamente sui
adeguati dispositivi di scarica della corrente dispositivi di protezione catodica essendo

22
Foto
esempio degli effetti di
una sovratensione di origi-
ne atmosferica sulle pro-
tezioni interne di un ali-
mentatore di protezione
catodica.

collegati elettricamente alla condotta, in ter- l’efficacia del loro intervento.


mini di guasti irreversibili oppure malfunzio- La corretta scelta dei dispositivi di protezio-
namenti. ne da sovratensioni e gli efficaci criteri di
Snam Rete Gas S.p.A., al fine di limitare il più installazione adottati hanno permesso il con-
possibile i periodi di mancata protezione tenimento dei periodi di assenza di protezio-
catodica per cause non direttamente imputa- ne catodica.
bili alla propria attività di gestione della rete
di metanodotti, ha investito tempo e risorse
per approfondire gli aspetti tecnici relativi La crescita professionale
alla “protezione da sovratensioni” anche del proprio personale
attraverso studi in collaborazione con il
CESI “Centro Elettrotecnico Sperimentale Snam Rete Gas S.p.A. svolge da sempre
Italiano”. un’attenta attività di formazione ed aggiorna-
La collaborazione con il CESI ha permesso di mento tecnico del proprio personale, attra-
approfondire e conoscere gli effetti di una verso corsi di formazione che tengono
sovratensione di origine atmosferica su una conto dell’evoluzione delle tecniche di moni-
condotta estesa in lunghezza, sia in termini toraggio e delle ristrutturazioni organizzati-
di danno meccanico che di propagazione ve dell’azienda.
elettrica del fenomeno. E’ prevista entro il 2012 la certificazione Liv.
La conoscenza del fenomeno della propaga- 2 EN15257 di tutto il personale dei Distretti
zione elettrica di un fenomeno transitorio di che operano nel settore protezione catodica
origine atmosferica che può interessare una pertanto i futuri candidati si integrano con il
condotta sia direttamente (fulminazione personale certificato Liv.3 e Liv.2 già presen-
diretta su condotta) che indirettamente (ful- te in azienda.
minazione che interessa una struttura posta
in prossimità di una condotta), abbinata Ringraziamenti
all’ottimizzazione della rete, è stato un vali-
do strumento di supporto per l’adeguamen- Gli autori ringrazia la direzione competente
to dei dispositivi di protezione da sovraten- di Snam Rete Gas per l’autorizzazione con-
sione in termini di caratteristiche elettriche cessa alla pubblicazione del presente artico-
selezionate e in termini di configurazione lo.
impiantistica per migliorare la selettività e

RIFERIMENTI NORMATIVI

[1] UNI 10950 “Telecontrollo degli impianti di protezione catodica”


[2] UNI EN 12954 “Protezione catodica di strutture metalliche interrate o immerse –
Principi generali e applicazione per condotte”
[3] UNI EN 13509 “Tecniche di misura per la PC”
[4] UNI 11094 “Supplemento alla norma UNI EN 12954 – manutenzione in presenza di cor-
renti vaganti”
[5] CEN/TS 15280 “AC corrosion likelihood”
w w w. a p c e . i t

[6] CEI 304-1 “Interferenza elettromagnetica prodotta da linee elettriche su tubazioni


metalliche”
[7] CEI EN 50162 “Protezione contro la corrosione da correnti vaganti causate da sistemi
elettrici a corrente continua”
[8] ARG/gas 120/08, n. ARG/gas 141/09, n° ARG/gas 204/10 “delibere AEEG per distribu-
zione trasporto e stoccaggio del gas naturale”

23
Per la prima volta
in forma congiunta.

Convegni AIMAT e INSTM


sulla scienza e
tecnologia dei materiali
dal 9 al 12 luglio 2017
Per la prima volta il Convegno sarà organizzato in forma congiunta con l’Associazione Italiana
d’Ingegneria dei Materiali (AIMAT), pertanto affronterà sia gli aspetti fondamentali, innovativi e
applicativi del settore, in maniera integrata e con particolare attenzione verso le attività
sviluppate nelle Sezioni Tematiche e nelle Commissioni ad-hoc INSTM, sia i recenti contributi
scientifici prodotti dai gruppi di ricerca italiani impegnati nei diversi settori della Scienza e
Tecnologia dei Materiali per l’Ingegneria.

Il Convegno sarà preceduto dalla Scuola dei Materiali, organizzata da INSTM, Società Italiana
Biomateriali (SIB), AIMAT, laboratorio NEST della Scuola Normale Superiore di Pisa, CNR e
Gruppo Nazionale di Bioingegneria (GNB) sempre presso l’Hotel Continental Terme.

INSTM AIMAT
Via G. Giusti, 9 Associazione Italiana di Ingegneria dei Materiali
50121 Firenze (ITALY) Via Mancinelli 7,
segreteria@instm.it 20131 Milano (Italy)
instm@pec.it Telephone: +39 02 2399 3110
FAX: +39 02 2399 3180
E-mail Segreteria: mariapia.pedeferri@polimi.it
MEMORIE

Aspetti e problemi
della protezione cato-
dica delle strutturte offshore

P
ietro Pedeferri ha fortemente contribuito negli anni ’80 alla razionalizzazione delle
condizioni di protezione catodica delle strutture metalliche operanti in ambiente
marino. Da ricordare la relazione generale tenuta dal Prof. Pedeferri alle giornata di
studio sulla “Corrosione marina” organizzata dal Centro Corrosione AIM e dal
Laboratorio del CNR per la corrosione marina dei metalli, a Genova, il 20 marzo
1980.
La relazione è completamente riportata nell’articolo pubblicato su “La Metallurgia
Italiana” del 1981. Sulle stesse tematiche, il Ministero della Difesa inglese, invitò il prof. Pedeferri M. Ormellese
nel 1986 a presentare una memoria. F. Bolzoni
L. Lazzari
In quegli anni il problema della protezione catodica delle strutture offshore era di notevole
interesse per i risvolti economici, tecnici e di ricerca. Infatti lo sfruttamento dei pozzi petroliferi PoliLaPP, Dip. CMIC
al largo delle coste rendeva necessario il ricorso a speciali strutture metalliche, dette strutture Politecnico di Milano
Via Mancinelli 7
“off-shore”, le cui parti immerse dovevano essere protette catodicamente. Le più imponenti di 20131 Milano
queste strutture sono le piattaforme. Utilizzate per localizzare nuovi giacimenti o per sfruttarli, a
seconda dei casi possono essere fisse o mobili, appoggiate sul fondo, a gravità o a pali infissi, semi-
sommerse, galleggianti. Non meno importanti per le funzioni che svolgono sono tutte le strutture
collaterali utilizzate per la produzione, il trasporto e lo stoccaggio temporaneo del greggio, che
pure debbono essere protette catodicamente. Per citarne alcuni: i serbatoi galleggianti, le boe di
ormeggio, i pontili, le tubazioni che portano il greggio in superficie (risers) o sul fondo (sealines),
i tubi guida per pozzi, i casings.
In questa memoria, dando per scontati i principi generali della corrosione in ambiente marino e
della protezione catodica, ci si sofferma su alcuni degli aspetti specifici della protezione catodica
delle piattaforme fisse in acciaio al carbonio, particolarmente cari al Prof. Pedeferri.
Come per le strutture interrate, la protezione catodica delle strutture a mare può essere applicata
con le tradizionali tecniche a corrente impressa e ad anodi galvanici.
La protezione catodica con corrente impressa è possibile quando esiste una disponibilità di
sorgenti di f.e.m., presenta il vantaggio della facilità con cui la corrente può essere variata ma anche
lo svantaggio derivante dalla difficoltà di ottenere una buona distribuzione di corrente, almeno fin-
tanto che si utilizza un numero limitato di anodi, e soprattutto lo svantaggio di un maggior costo
di manutenzione. Queste tecnica nel passato ha registrato numerosi insuccessi, a causa di mancan-
za temporanea di f.e.m., della rottura nell’isolamento dei conduttori anodici con conseguente
messa fuori uso degli stessi, da un consumo precoce degli anodi insolubili per condizioni di lavoro
w w w. a p c e . i t

non corrette.
La protezione catodica con anodi galvanici è più diffusa. La sua scelta è obbligata quando non
esiste disponibilità di f.e.m., ma spesso è anche quella preferita perché è ritenuta la più affidabile
in quanto presenta minori problemi di gestione e di manutenzione, e permette di ottenere una
buona distribuzione di corrente. Gli aspetti negativi sono invece legati alla scarsa elasticità delle
condizioni di funzionamento, al costo elevato dei materiali “sacrifiziali” e alle notevoli sollecitazioni
meccaniche che essi trasmettono alle strutture, non solo per il loro peso (su una piattaforma di

25
40-50 mila m2 il peso degli anodi può essere zione sufficiente della velocità di corrosione
dell’ordine di varie centinaia di tonnellate), ma (già potenziali di −700, −750 mV ACC baste-
anche per la spinta che correnti marine e rebbero per ridurre di alcune decine di volte
ondate, soprattutto durante le tempeste, la velocità di corrosione). Il valore è invece
esercitano sugli anodi stessi che sono spesso stato scelto perché solo il raggiungimento di
di grosso ingombro e di forma non sempre potenziali così negativi consente la separazio-
aerodinamica. Sono normalmente utilizzati ne e la conservazione nel tempo dei depositi
anodi a base di alluminio o di zinco. calcarei che permettono di ridurre notevol-
È bene ricordare che in presenza di protezio- mente la corrente di protezione e quindi il
ne catodica, a causa del locale aumento del pH costo della protezione stessa. Per le parti
(causato dalla reazione catodica) e della parti- appoggiate sul fondo marino, la protezione
colare composizione dell’acqua di mare, sulla catodica deve servire anche per combattere
superficie metallica si forma un deposito cal- l’azione di batteri solfato riduttori, per cui si
careo che ricopre la struttura metallica, ridu- rende necessario portare il potenziale a −900
cendone le superficie esposta all’acqua di mV ACC.
mare e quindi comporta un notevole rispar-
mio di corrente di protezione. Tale deposito
è stabile solo in presenza di protezione cato- Potenziale di protezione
dica: in sua assenza il deposito tende a scio- in presenza di fenomeni
gliersi a causa della riduzione del pH a valori di corrosione-fatica
prossimi alla neutralità.
Molti sono i temi affrontati da Pedeferri in Lo studio dei fenomeni di corrosione-fatica, e
quegli anni in merito alla protezione catodica: le relative tecniche di prevenzione e protezio-
in questa memoria illustreremo solo quelli che ne, ha molto appassionato Pietro Pedeferri. Il
lo hanno personalmente coinvolto nei suoi punto critico era la definizione del potenziale
lavori di ricerca: le condizioni di protezione, in di protezione per quelle strutture che opera-
termini di potenziale e densità di corrente, no in mari caratterizzati da forte agitazione (il
l’influenza dell’ossigeno sulle condizioni di Mare del Nord, per esempio) e pertanto sog-
protezione catodica; i problemi legati alle con- gette anche a corrosione-fatica.
dizioni di protezione in presenza di corrosine- Inizialmente, la progettazione delle prime piat-
fatica. taforme nel mare del Nord seguiva la filosofia
sopra esposta. Purtroppo, gli effetti di una
situazione ambientale e di carico molto severa
Potenziale di protezione in si videro subito per l’insorgenza in tempi
condizioni di corrosione molto brevi di gravi fenomeni di fatica: il disa-
generalizzata stro della SeaGem e l’affondamento di altre
piattaforme mobili va attribuito a fenomeni di
Prima che si sviluppassero i programmi di corrosione-fatica.
sfruttamento di pozzi petroliferi del Mare del Si cambiò pertanto il modo di progettare le
Nord, la regione dove maggiormente si con- strutture per tener conto del fatto che il mec-
centravano le piattaforme era quella del golfo canismo di cedimento più probabile era
del Messico (se ne contavano più di 1000 già appunto quello per fatica, o meglio di corro-
nel 1960). L’analisi degli insuccessi che si veri- sione-fatica. Infatti siccome la frequenza delle
ficavano in quell’area negli anni ‘50 e ‘60, indi- variazioni di carico, legata a quella del moto
cava che la messa fuori servizio delle piattafor- ondoso, è relativamente bassa e inferiore ai
me aveva luogo per due motivi: 0,2 Hz, ci si trova nelle condizioni in cui il
• collasso plastico da momentanei sovracca- fenomeno di fatica può essere notevolmente
richi delle strutture, eventualmente inde- influenzato dalla presenza di un ambiente
bolite da corrosione generalizzata aggressivo.
• corrosione generalizzata Si sono quindi moltiplicati negli anni ’80 gli
Si consolidò pertanto una filosofia di progetto, studi sul comportamento a fatica in acqua di
estesa poi per le applicazioni nella maggioran- mare degli acciai al carbonio-manganese usati
za dei mari, basata su un calcolo delle struttu- per queste applicazioni ed in particolare dei
re per resistere ai carichi massimi cui possono giunti saldati, in condizioni di corrosione libera
essere soggette durante gli uragani, o la cosid- o protetti catodicamente a diversi livelli di
detta tempesta dei 100 anni, e sull’applicazio- potenziale.
ne di una adeguata protezione nei confronti Considerando la variazione del fattore di
della corrosione generalizzata ottenuta man- intensità degli sforzi (ΔK = β (σmax - σmin) a½ ),
tenendo il potenziale delle strutture sufficien- dove β è un fattore di forma , σmax e σmin sono
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temente negativo. il carco massimo e minimo, rispettivamente, e


L’esperienza maturata ha mostrato che il a è la dimensione del difetto, l’esperienza di
potenziale di protezione più adatto per con- laboratorio consente di affermare quanto
trastare la corrosione generalizzata è pari a segue:
−800 mV ACC (elettrodo di Ag/AgCl). • per bassi valori di ΔK
Questo valore non deriva dal fatto che solo a - se il potenziale di protezione è pari a
potenziali così negativi si raggiunge una ridu- −800 mV ACC, la velocità di avanza-

26
mento delle cricche è minima; struttura. In breve, la corrente di protezione è
- se potenziale di protezione inferiore a uguale alla corrente che i processi catodici
–1300 mV ACC, si osserva un forte sono in grado di erogare al potenziale di pro-
aumento della velocità di crescita della tezione.
cricca; Siccome a potenziali di −800 mV ACC il pro-
• per alti valori di ΔK cesso catodico è costituito praticamente solo
- se il potenziale di protezione è prossi- dalla riduzione di ossigeno in condizioni di
mo a -700 mV ACC, la velocità di controllo di diffusione, in prima approssima-
avanzamento della cricca è minima (di zione è possibile ritenere che la corrente di
valore uguale a quella che si misura in protezione misuri in unità elettrochimiche la
aria) quantità di ossigeno che può giungere alla
- se il potenziale di protezione è pari a superficie metallica nell’unità di tempo. Essa
−800 mV ACC (nelle migliori condizio- dipende: dalla concentrazione dell’ossigeno
ni di fatica a più bassi ΔK), la velocità di disciolto, dalla temperatura, dalla velocità e
avanzamento della cricca aumenta di dal grado di turbolenza dell’acqua alla superfi-
circa 3 volte (risultando più o meno cie metallica e, a partire dal momento in cui la
uguale a quella di corrosione libera) superficie è ricoperta dal deposito calcareo,
- se il potenziale di protezione è pari a anche dalle caratteristiche di tale rivestimen-
−1000 / −1100 mV AAC, la velocità di to. In Tabella 1 si mostrano alcuni tipici valori
avanzamento della cricca aumenta di densità di corrente di protezione (ddc) in
anche di 4-5 volte. condizioni di regime.

Qual è allora il potenziale di protezione da


Struttura ddc (mA/m2)
adottare?
Fango marino 20
L’analisi delle condizioni di lavoro di una strut-
tura offshore mostra che nelle reali condizioni Acque staganti 40
di esercizio, la presenza di elevati ΔK (che si
hanno osservano per le cricche molto profon- Condizoni più usuali 80
de al termine della vita della struttura, o in Acque aguitate 130
seguito ad elevate variazioni di carico che solo
raramente si producono) è limitata a peridi di Golfo del Messico 65
breve durata, che corrispondono a una piccola
percentuale della vita della struttura. La mag- Golfo Persico 85
gior parte del tempo invece la struttura opera
in condizioni di fatica con basse variazione del Coste occidentali USA 85
fattore di intensità degli sforzi. Coste africane 90
Pertanto nella valutazione del danno comples-
sivo pesa molto di più l’avanzamento della Coste australiane 85
cricca prodotto dalla fatica a bassi ΔK che non
quello ad alti ΔK. Mare del Nord 130
Quindi, nel caso delle strutture offshore, rifa-
cendosi alle esperienze di laboratorio, il Tabella 1
potenziale di protezione più adatto per limita- Densità di corrente di protezione per alcune
re i danni provocati dai fenomeni di fatica strutture a mare
sembra essere lo stesso che si consiglia per
prevenire la corrosione generalizzata, ossia In generale nel primo periodo di funzionamen-
−800 mV ACC. Devono però essere evitate le to, quando le strutture non sono ricoperte dal
condizioni di sovraprotezione: queste infatti, deposito calcareo, il sistema di protezione
non solo comportano un inutile sperpero eco- impone ddc superiori di circa il 30% a quelle
nomico, ma, in presenza di fenomeni di fatica, necessarie per la protezione in condizioni sta-
causano un notevole aumento della velocità di zionarie. Queste correnti non sono tuttavia
avanzamento delle cricche. sufficienti per portare immediatamente la
struttura al potenziale di protezione. La sua
polarizzazione avviene lentamente nel tempo
Densità di corrente parallelamente alla separazione dei depositi
di protezione calcarei e posso passare parecchi mesi prima
che il potenziale si stabilizzi.
Riportiamo infime alcune considerazione su D’altra parte, la corrente di protezione è sem-
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un altro punto di notevole interesse, che ha pre elevata quando la composizione ambienta-
sempre animato il prof. Pedeferri, ossia il lega- le non favorisce la separazione di strati, oppu-
me tra la corrente di protezione e il processo re le condizioni idrodinamiche caratterizzate
di riduzione di ossigeno. da forte turbolenza associata all’azione abrasi-
Come noto, per il raggiungimento del poten- va di solidi in sospensione impediscono il loro
ziale di protezione è necessario applicare una consolidamento. Ad esempio, per quanto
corrente catodica che dipende dalle condizio- riguarda l’influenza della salinità, interessanti
ni ambientali e dalla superficie esposta della sono le esperienze relative al Lago Maracaibo,
27
in Venezuela, che ha subito nel tempo diverse elevatissime ddc) è l’ideale per ottenere buoni
variazioni di composizione e a partire dal 1960 depositi.
è collegato direttamente al mare. Per mante-
nere pressappoco gli stessi potenziali, attorno
ai -800 mV, da valori di 108 mA/m2 alla fine Problemi legati all’entità,
degli anni ‘40 quando il lago conteneva circa il alla distribuzione e
10% di acqua di mare, si è passati 10 anni alla variazione nel tempo
dopo, in seguito a diminuita salinità, a valori della corrente di protezione
compresi fra 540 e 970 mA/m2, per ridiscen-
dere a 80/100 mA/m2 alla fine degli anni ‘60 in I1 sistema di protezione deve essere in grado
seguito alle ulteriori variazioni della composi- di erogare la corrente richiesta e di distribuir-
zione dell’acqua prodotte dal collegamento la uniformemente in modo che le condizioni di
diretto del lago con il mare aperto. protezione siano raggiunte su tutta la superfi-
Per quanto concerne l’effetto delle azioni cie e nel contempo siano evitate situazioni
meccaniche altrettanto istruttive sono le locali di sovraprotezione.
esperienze relative alle piattaforme poste a D’altra parte la corrente necessaria per la
Cook Inlet (Alaska) per le quali è necessario protezione può subire variazioni anche note-
applicare correnti elevatissime in quanto l’ef- voli nel tempo come pure può variare la cor-
fetto abrasivo provocato dalla forte velocità rente erogata dal sistema di protezione. Si
dell’acqua e del fango ghiacciato in sospensio- possono perciò verificare condizioni in cui
ne ostacola la formazione del deposito calca- l’una è superiore o invece inferiore all’altra
reo. Si è osservato che la formazione iniziale con tutti i danni, diretti ed indiretti che la con-
del deposito in quelle condizioni può avere seguente sotto o sovraprotezione delle strut-
luogo solo per ddc addiritiura superiore ai 1,4 ture comporta. Di qui un’ulteriore esigenza di
A/m2 e la conservazione solo per ddc superio- far sì che queste condizioni si verifichino il
ri a 0.65 A/m2. meno possibile durante tutta la vita operativa
Questi valori di ddc di protezione si avvicina- delle strutture.
no quindi ai valori massimi di corrente limite Vediamo separatamente i vari punti.
di diffusione di ossigeno pari a 4 A/m2 misura-
bili in acqua di mare sintetica su un elettrodo
rotante. Erogazione di corrente
È quindi evidente l’importanza di attuare,
soprattutto nel primo periodo di funziona- Consideriamo solo il caso degli anodi sacrifi-
mento condizioni di lavoro che consentano ziali. La capacità di erogazione di un anodo è
l’ottenimento di depositi calcarei con le data dal rapporto tra il lavoro motore dispo-
migliori caratteristiche che sono: bassa poro- nibile (in generale espresso come differenza
sità, elevato spessore, buona aderenza e resi- tra il potenziale anodico e quello della struttu-
stenza meccanica alla turbolenza e alle azioni ra protetta) e la resistenza del sistema. In pra-
abrasive. E’ opinione diffusa che buone carat- tica la sua valutazione è effettuata nell’ipotesi
teristiche si otten gano con elevate ddc iniziali. che il lavoro motore (circa 250 mV nel caso di
Secondo la letteratura russa un funzionamen- anodi di
to iniziale a -850 mV (che quindi comporta zinco o di alluminio) sia completamente dissi-
w w w. a p c e . i t

28
pato nelle immediate vicinanze dell’anodo per- Le condizioni di protezione
ché la resistenza ohmica di questa regione devono essere raggiunte
praticamente uguaglia quella dell’intero circui- su tutta la superficie
to.
Pertanto la capacità di erogazione di un anodo Supposto che il sistema di protezione sia in
dipende dalla resistenza dello strato di acqua grado di erogare la corrente richiesta è poi
di mare attorno all’anodo stesso e quindi, necessario che questa sia distribuita su tutta la
oltre che dalla sua forma e dalle sue dimensio- superficie in modo da ottenere condizioni di
ni, dalla conducibilità dell’acqua di mare che protezione su tutta la struttura. La soluzione
come è noto è funzione in particolare della di questo problema presenta difficoltà cre-
temperatura. scenti con la complessità e le dimensioni della
L’erogazione di un anodo può quindi variare struttura e con la resistività dell’acqua di
notevolmente se è utilizzato in un mare tropi- mare.
cale o invece nella regione artica, oppure per Ad es. di fatto non è possibile intervenire su
uno stesso mare a seconda delle stagioni o a una gros sa struttura ad elementi tubolari,
seconda che esso operi in acque di superficie come sono di solito le piattaforme, piazzando
o invece profonde. Ad. es. passando dal Golfo uno o pochi anodi a grande distanza (come si
Persico a quello del Messico, al Mare del Nord può fare ad esempio con strutture rivestite o
(ove ancora si risentono gli effetti benefici con strutture monotubolari nude) perché in
della corrente del golfo) a mari ancora più questo modo si proteggono solo le parti
freddi ad es. in Alaska la resistività dell’acqua esterne della piattaforma. Ed anche il ricorso
cresce da 20 a 30 a 50 Ω cm e naturalmente a schermi isolanti, che pure occasionalmente
nella stessa proporzione diminuisce la corren- sono utilizzati per incrementare l’area raggiun-
te erogata dagli anodi. ta dalla protezione, non basta in questo caso
D’altra parte siccome nei mari freddi e quindi per estendere la protezione a tutte le parti
a più elevata resistività, si riscontrano anche le della piattaforma. Per questo è necessario
più elevate ddc di protezione, e quindi occor- inserire anodi anche all’interno della struttura.
rono elevate superfici anodiche, la capacità di Ma il discorso della distribuzione di corrente
erogazione degli anodi può ulteriormente va visto anche considerando specifiche situa-
diminuire per un’altra ragione. E cioè: in que- zioni locali. Ad es. condizioni critiche si posso-
ste condizioni l’ipotesi che la dissipazione sia no avere nelle vicinanze dei nodi perché in
localizzata solamente nella regione anodica queste regioni si verifica un aumento delle
non è più accettabile. Ad es. in un mare come superfici da proteggere per unità di volume e
quello del Nord, con una resistività anche quindi non trascurabili effetti di caduta ohmi-
superiore ai 30 Ω cm e ddc di protezione ca. Il potenziale che si misura in corrisponden-
anche superiore a 150 mA/m2, la caduta ohmi- za ai nodi può risultare anche di 100 mV infe-
ca localizzata nella regione catodica entro 1 m riore (in valore assoluto) al potenziale che si
di distanza dalla struttura può risultare anche riscontra a distanze di solo un metro da questi
50 mV. Di conseguenza il lavoro motore nodi.
disponibile per vincere la resistenza anodica E ancora considerando i particolari costruttivi
viene ridotto anche del 20% e quindi nella della struttura ci accorgiamo che oltre all’area
stessa proporzione la corrente erogata. dei nodi, numerose sono le situazioni locali
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29
dove possono verificarsi condizioni di sotto- perché ad es. quando la struttura catodica
protezione. Tra queste: le zone d’ombra tende a divenire sottoprotetta (nobilitandosi il
dovute ad esempio ad angoli rientranti, a suo potenziale rispetto a quello dell’anodo
recessi di qualsiasi tipo, alla presenza di pareti sacrifiziale) aumenta il lavoro motore disponi-
schermanti, e, ad una scala di dimensioni anco- bile per la circolazione di corrente e quindi la
ra inferiore, in generale a tutte le situazioni risposta dell’anodo consiste nell’aumento della
locali di esposizione schermata. corrente circolante.
In effetti al momento della progettazione si
può programmare l’erogazione di corrente nel
Devono essere evitate tempo entro certi limiti. Ad es. scegliendo
zone sovra protette opportunamente la forma, il numero e le
dimensioni, degli anodi è possibile ottenere
Le condizioni di protezione su tutta la struttu- una erogazione praticamente costante o inve-
ra vanno ottenute evitando il più possibile di ce caratterizzata da una forte erogazione ini-
creare aree sovraprotette. E questo sia per ziale, per facilitare la separazione del deposito
motivi economici perché ad es. un abbassa- calcareo, e quindi da una più modesta in una
mento di potenziale di 100 mV rispetto a quel- seconda fase, sufficiente solo per conservarlo
lo di protezione, richiede pressappoco un rad- integro. Effetti analoghi si possono ottenere
doppio della corrente di protezione e quindi utilizzando anodi compositi, ad es. i bianodi di
del costo di protezione, e sia nel caso in cui il zinco e magnesio. Ma una volta programmato
meccanismo di decadimento più temuto è l’andamento nel tempo della offerta di corren-
quello della corrosione-fatica per non aumen- te essa lo segue abbastanza rigidamente poten-
tare la velocità di avanzamento delle cricche. dosi adeguare solo in parte alla variazione della
Nel caso di protezione con anodi sacrifiziali, il richiesta.
problema va risolto effettuando un opportuno Queste variazioni possono anche risultare
posizionamento degli stessi, ad es. non diret- notevoli. Ad esempio si è già detto della dimi-
tamente a contatto con le strutture a meno nuzione di corrente di protezione nel periodo
che le aree più vicine all’anodo siano ricoperte iniziale, che può durare parecchi mesi. Man
da uno strato isolante. Esperienze di mano che si forma il deposito calcareo. Ma si
decadimento precoce di anodi posti diretta- presentano anche variazioni cicliche della
mente a contatto con le strutture da proteg- richiesta, dovute alle variazioni delle condizioni
gere sono ben noti anche in applicazioni diver- ambientali (velocità delle correnti sottomarine,
se da quelle delle strutture offshore, ad es. temperature, tenore di ossigeno, ecc.) che
caso di anodi per cisterne di petroliere. seguono il ritmo annuale delle stagioni o quello
Con sistemi a correnti impresse, per i quali le mensile e giornaliero delle maree. A volte si
situazioni locali di sovraprotezione possono verificano aumenti di richiesta di corrente fino
risultare anche più spinte a causa del maggior ai massimi valori iniziali per l’azione di fortunali
lavoro motore disponibile, le soluzioni da o di tempeste che possono provocare diretta-
adottare sono concettualmente e sostanzial- mente o indirettamente, il danneggiamento o
mente analoghe a quelle indicate per il caso la distruzione del film protettivo. Ed infine
degli anodi sacrifiziali anche se qui esse posso- variazioni si verificano per cause interne per-
no risultare più diversificate per una possibilità ché la superficie da proteggere cresce nel
maggiore di variare il numero, le dimensioni e tempo in quanto alla struttura principale pos-
le forme degli anodi. sono venir collegate altre strutture ausiliarie
Ovviamente le distanze da tenere e lo spesso- che drenano corrente.
re degli strati isolanti sono diversi. Ad es. si Tipico esempio è quello dei tubi guida o dei
possono usare spessori in resine epossi-catra- casings dei pozzi che vengono perforati in
me di 1 mm rispetto agli 0.4 usati con anodi tempi successivi alla entrata in esercizio della
sacrifiziali. piattaforma. Spesso, nonostante la riduzione
iniziale della ddc di protezione, il massimo della
domanda di corrente si riscontra dopo qualche
L’offerta di corrente deve anno dalla messa in funzione della piattaforma.
essere sempre adeguata Si possono quindi verificare situazioni critiche
alla domanda anche per tempi limitati, ma con conseguenze
non necessariamente transitorie. Per cui le
Il problema non esiste per sistemi di protezio- correnti disponibili sono inferiori a quelle
ne a corrente impressa, supposto che essi necessarie per mantenere integri i depositi con
siano stati progettati correttamente e riman- conseguente depolarizzazione della struttura.
gano nel tempo funzionanti, perché in questi Addirittura può accadere che una volta che la
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casi la corrente erogata può essere variata depolarizzazione della struttura si è prodotta,
manualmente o automaticamente in modo da in genere in seguito a fortunali di eccezionale
soddisfare esattamente alla domanda. Esiste violenza, il sistema di protezione non risulti,
invece ed è di difficile soluzione per sistemi ad più in grado di riportare in condizioni di pro-
anodi sacrifiziali se pur non va dimenticato che tezione la struttura depolarizzata.
anche questi sistemi sono caratterizzati da una Ovviamente si tratta di situazioni molto gravi
certa intrinseca capacità di auto-regolazione perché la struttura si corrode, nonostante la

30
velocità di consumo degli anodi sia più elevata catene o le funi di ancoraggio di queste struttu-
di quella che si produrrebbe in corrette con- re galleggianti, nel caso in cui siano particolar-
dizioni di funzionamento. mente lunghe ancorché si presentino continue
Queste ultime possono essere ripristinate elettricamente.
solo con interventi esterni ad esempio La protezione dei sealines (che sono di solito
mediante applicazione di una corrente aggiun- ricoperti da un doppio rivestimento: il primo in
tiva che consenta la formazione di un nuovo materiale organico con funzione di protezione
deposito. anticorrosiva, il secondo in calcestruzzo con
funzioni di appesantimento), tranne che per le
parti terminali, è effettuata solo con anodi
Strutture rivestite sacrifiziali, di solito bracciali di zinco, perché
quelli in alluminio, a contatto con il fango del
Si è sempre parlato di piattaforme non rivesti- fondo, non sempre danno buoni risultati.
te, perché di questo tipo sono le strutture Complicazioni possono nascere quando il rive-
fino ad oggi utilizzate. Non è infatti economico stimento durante la messa in opera, subisce
ricorrere ad una pitturazione delle parti som- notevoli danneggiamenti. Il che si verifica
merse della struttura che possono essere pro- soprattutto in condizioni di mare agitato.
tette catodicamente.
Tuttavia un orientamento che dovrebbe mani-
festarsi quanto prima, quanto più cresceranno Monitoraggio e gestione
i costi dei materiali sacrifiziali e quelli di gestio-
ne dei sistemi a corrente impressa, è quello Limitazioni di tempo e di spazio non ci consen-
del ricorso ad una pitturazione almeno parzia- tono di trattare altri aspetti importanti. Ad es.
le delle strutture tubolari ad esempio con quelli relativi alla protezione dei materiali
esclusione delle sole aree prossime alle salda- metallici diversi dall’acciaio al C-Mn, ai proble-
ture o relative ai nodi più complessi. Tra l’al- mi di interferenza tra le varie strutture, ai pro-
tro le operazioni di pitturazione potrebbero blemi di sicurezza (ad es. possibilità di scoppi o
essere effettuate sulle tubazioni prima del loro di incendi provocati dal sistema di protezione)
assemblaggio, utilizzando così tecniche auto- ed alla protezione-catodica delle piattaforme in
matiche che consentono una notevole ridu- cemento armato o precompresso, per la quale
zione dei costi. In questo modo, senza togliere rinviamo alle note riportate in bibliografia.
la possibilità di ispezionare i nodi, e senza È necessario tuttavia almeno accennare all’im-
dover intervenire sulle strutture dopo il loro portanza del controllo, e quindi della gestione
assemblaggio, si possono ridurre notevolmen- e della manutenzione, del sistema di protezio-
te le correnti circolanti, e quindi i costi, ed ne perché i problemi della protezione catodi-
anche le difficoltà di ottenere una regolare e ca sono così numerosi e indeterminati in anti-
uniforme distribuzione. In particolare la pro- cipo che solo un adeguato monitoraggio delle
tezione di elementi lineari, come le saldature, condizioni di lavoro che renda possibili inter-
risulterebbe molto semplificata e non costitui- venti esterni necessari all’entrata in servizio
rebbe alcun problema quello di evitare condi- del sistema di protezione consente l’otteni-
zioni di sovraprotezione. mento di buoni risultati.
Ma tra le strutture offshore ne esistono già Il controllo deve in particolare riguardare il
molte rivestite. potenziale delle diverse parti della struttura; si
Facciamo solo un brevissimo cenno alle strut- può a tale scopo far ricorso ad un monitorag-
ture galleggianti ed alle tubazioni per il traspor- gio continuo con elettrodi di riferimento fissi
to del greggio. La protezione in questi casi sulla struttura oppure ad una mappatura
risulta molto più semplice perché le correnti periodica dei potenziali effettuata da sommoz-
richieste sono notevolmente inferiori, e quindi zatori o con sistemi di immersione particolari.
tutti i relativi problemi di distribuzione, risulta- La registrazione in continuo o frequente dei
no semplificati ed, in ogni caso, si possono uti- potenziali consente di intervenire tempestiva-
lizzare esperienze maturate in altri campi. mente ogni volta che si rende necessario
La protezione delle strutture galleggianti (in variare le condizioni operative. Tra l’altro essa
genere per correnti impresse) è analoga a quel- permette, e sempre di più lo permetterà man
la che si effettua sulle chiglie delle navi. Una dif- mano che aumenterà la disponibilità di dati
ferenza sta nel fatto che queste non sono por- relativi all’influenza del potenziale nell’avanza-
tate nei bacini di carenaggio così frequentemen- mento delle cricche a fatica, di limitare l’impie-
te come le navi per essere sottoposte a manu- go di altri sistemi molto più costosi per il con-
tenzione, perché qui si tollerano situazioni di trollo delle condizioni di stabilità della struttu-
formazione di fouling in misura ben maggiore in ra nei confronti del cedimento per fatica.
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quanto non ci sono problemi di mantenere Negli ultimi anni si sono perfezionate e molti-
minimi i coefficienti d’attrito. Possono anche plicate le tecniche per registrare i dati misurati
per questo insorgere nel tempo alterazioni nel e per trasmetterli a distanza. Non è ancora
funzionamento degli elettrodi di riferimento invece risolto completamente il problema
che pertanto vanno periodicamente controllati degli elettrodi di riferimento fissi. Essi infatti
e sostituiti. Esiste invece il problema della pro- danno risposte corrette per un certo tempo,
tezione di tutte le strutture ausiliarie. Come le magari dell’ordine degli anni, e poi non risulta-

31
no più affidabili, quindi va previsto anche un esse sono sostanzialmente le stesse di quelle
loro periodico controllo. che portavano a fallimenti negli anni ‘50 e cioè:
Con riferimento a quello che potremmo defi- la messa fuori uso degli anodi perché fatti
nire la manutenzione straordinaria, un campo lavorare a ddc troppo elevate, magari sul
particolare, con tecnologie sue proprie, che si fondo fangoso; il consumo precoce degli anodi
è andato sviluppando enormemente in questi sacrifiziali risultati inidonei per composizione
ultimi anni è quello della installazione di siste- o per non avere subito adeguati trattamenti
mi ad anodi sacrifiziali o a corrente impressa termici; la valutazione errata della capacità di
dopo che i sistemi originali sono andati fuori erogazione degli anodi per cui il sistema non
servizio. Questa re-installazione può essere riesce più a polarizzare la struttura, ecc
resa necessaria dal fatto che la vita produttiva Ci si allora: perché al notevole progresso nelle
di un pozzo, e quindi delle strutture che per- varie tecnologie cui si fa ricorso nella proget-
mettono di sfruttarlo, si prolunga oltre le pre- tazione e costruzione e gestione del sistema di
visioni (situazioni queste che si sono verificate protezione non è corrisposto un miglioramen-
spesso ad es. nel Golfo del Messico) oppure to adeguato della affidabilità dello stesso? La
dal fatto che il sistema ha cessato di operare risposta deriva proprio da una analisi degli
in modo soddisfacente prima del previsto insuccessi che mostra come questi non siano
(situazioni queste frequentemente verificatisi tanto da imputare a difettosità dei materiali o
soprattutto nel Mare del Nord, ma non solo a carenza di tecnologia di per sé» ma a cause
in quell’area!). in generale riconducibili ad una sottovalutazio-
ne, in sede di progetto, di conduzione o di
gestione, del problema elettrochimico-corro-
Situazione attuale e sionistico. Ciò non meraviglia perché ad es. è
conclusioni normale trovare che all’interno di un organico
gruppo di progettazione o addirittura di una
La necessità di rendere più affidabile il sistema società non esiste il competente specifico in
di protezione catodica ha portato all’introdu- questo settore, per cui i problemi connessi
zione di numerose novità nella seconda metà con la protezione catodica, che in genere
degli anni ‘70. Esse riguardano: sia quello che sono gli ultimi ad essere risolti, sono spesso
potremmo definire l’hardware della protezio- delegati ai responsabili della progettazione
ne catodica e cioè: i materiali anodici insolubili meccanica o di quella elettrica. L’impressione
e sacrifiziali, i conduttori (ad es. il niobio usato è quindi che tra le conoscenze di base, che
per i collegamenti), gli isolanti, ecc. come pure pure esistono, e l’applicazione manchi quello
la strumentazione elettrica ed elettronica per stadio che il prof. Piontelli definiva della tecno-
il rilievo e la trasmissione a distanza dei dati logia razionale, dove la complessità e la varia-
necessari per il monitoraggio delle strutture; bilità delle condizioni di esercizio da una parte
sia quello che potremmo definire il software, e l’insieme delle informazioni derivanti dall’e-
cioè le nuove filosofie di progetto e di con- sperienza accumulata dall’altra, vengono ana-
trollo e di gestione dei sistemi di protezione, lizzate e meditate alla luce della teoria dei
le nuove norme proposte (NACE, Norske fenomeni di corrosione, per fornire un sup-
Veritas), i nuovi sistemi per il calcolo automa- porto razionale alle decisioni operative. Se
tizzato della distribuzione di corrente e quindi questa è la diagnosi corretta, una maggiore
del numero, peso, ripartizione degli anodi, affidabilità dei sistemi di protezione si potrà
ecc. ottenere anzitutto con una impostazione pro-
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Nonostante questi progressi gli insuccessi gettuale e dei servizi di controllo e di gestione
verificatisi ancora negli ultimi anni, e di cui si che dia soluzioni basate sull’analisi appena cita-
ha notizia, e che sicuramente sono una piccola ta e soltanto in seconda istanza su un miglio-
parte rispetto al totale di quelli che effettiva- ramento dei materiali e dei dispositivi ausiliari.
mente si sono prodotti, sono numero si anche In altre parole, miglioramenti sono da attende-
se si escludono quelli di origine puramente re più che da nuove conoscenze, dall’applica-
meccanica. Ricercandone le cause si trova che zione di quelle che già ci sono.

32
MEMORIE

La prevenzione
catodica: una delle
invenzioni di Pietro Pedeferri

P
ietro Pedeferri è stato uno scienziato, un artista e un innovatore. Come artista
sono famosi in tutto il mondo i suoi disegni su titanio, per i quali ha ricevuto svariati
riconoscimenti, il più prestigioso dei quali è il premio “Science pour l’art” che ha a cura di
ricevuto a Parigi nel 1988 insieme a Mandelbrot, il matematico ideatore dei frattali.
Alcuni suoi disegni decorano e arricchiscono queste pagine per la gioia degli occhi
dei lettori. PoliLaPP
Uno scienziato nel campo dell’elettrochimica e della corrosione e un innovatore.
Dipartimento CMIC
Nel 1992 ha pubblicato un articolo su “…” proponendo una nuova tecnica di protezione che bat- Politecnico di Milano
tezzato “prevenzione catodica”, una sottile ma importante e fondamentale variante della protezio-
ne catodica.
Di seguito riportiamo alcuni passaggi del libro “Protezione catodica” che ha pubblicato insieme a
L. Lazzari e M. Ormellese, in cui è presentata la protezione catodica per passività e la sua più ele-
gante applicazione: la prevenzione catodica.

I principi della protezione catodica


La protezione catodica (PC) è una tecnica elettrochimica di prevenzione della corrosione, che si
può applicare ai materiali metallici posti a contatto con ambienti aggressivi aventi un’apprezzabile
conducibilità elettrica. Si attua facendo circolare una corrente continua fra un elettrodo (anodo)
posto nell’ambiente e la superficie della struttura da proteggere (catodo): la corrente, provocando
l’abbassamento del potenziale del materiale metallico, riduce la velocità di corrosione, fino al suo
arresto.
La modalità con cui si realizza la circolazione di corrente definisce i due tipi di PC: ad anodi galva-
nici (o sacrifiziali) e a corrente impressa.
[…]
Mears e Brown chiarirono la teoria e gli aspetti elettrochimici della PC prima della Seconda
Guerra Mondiale e, tuttavia, per tutti gli anni Cinquanta e Sessanta si continuò a fornire una spie-
gazione puramente elettrica del fenomeno: cosa senz’altro possibile se si trascurano le sovraten-
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sioni d’elettrodo. […] Dal punto di vista termodinamico, la possibilità del metallo di ossidarsi, cioè
che la reazione Fe = Fe2+ + 2e proceda, dipende dal potenziale E del metallo nell’elettrolita che lo
circonda, rispetto a quello di equilibrio Eeq:
• se E > Eeq, il metallo passa in soluzione (comportamento anodico);
• se, invece, E < Eeq, gli ioni del metallo si riducono (deposizione del metallo, ovvero compor-
tamento catodico).
La differenza di potenziale (E-Eeq) è chiamata lavoro motore, ΔE, e misura la tendenza del metallo a

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ossidarsi: tanto più è elevata, quanto maggiore te di protezione, alla sua superficie, il cui valo-
è la velocità di ossidazione (corrosione). re dipende dal processo catodico e quindi
Il processo di corrosione ha luogo al potenzia- dall’ambiente.
le detto potenziale di corrosione, Ecorr, che per In acqua di mare, la densità di corrente di
ragioni termodinamiche è più nobile del protezione varia da 1 a 20 mA/m2 per strut-
potenziale di equilibrio: Ecorr > Eeq. […] La ture immerse nel fango marino, a 1.000
velocità del processo anodico, Ia, è uguale alla mA/m2 per proteggere la zona delle eliche
velocità del processo catodico, Ic, e uguale alla nelle navi, cioè le zone di massima agitazione
velocità di corrosione, Ia = Ic = Icorr. e ossigenazione. Al di sotto del potenziale di
[…] equilibrio per lo sviluppo di idrogeno, alla
Se il potenziale del metallo è portato al di reazione di riduzione di ossigeno si affianca lo
sotto di quello di equilibrio (E < Eeq) il proces- sviluppo di idrogeno. In entrambi i casi, sulla
so di ossidazione del metallo (cioè il processo superficie del metallo il pH cresce come indi-
anodico) non può avvenire. In altre parole, a cano le reazioni (1.10) - (1.12) fino a valori
questi potenziali il metallo non ha alcuna ten- compresi tra 10,5 e 12.
denza a passare alla forma ossidata e quindi a
formare prodotti di corrosione; anzi, sono Gli effetti protettivi connessi con l’abbassa-
questi che, se presenti, tenderebbero a ridursi mento del potenziale, sopra brevemente
a metallo. Queste condizioni sono dette di descritti, sono riconducibili a due aspetti,
immunità termodinamica. uno termodinamico e l’altro cinetico.
Inoltre, l’abbassamento del potenziale produ- L’effetto di tipo termodinamico si basa sulla
ce, oltre che una riduzione del lavoro motore, diminuzione del potenziale in modo da annul-
ΔE, un aumento della resistenza alla ossidazio- lare o rendere negativo il lavoro motore, ΔE,
ne anodica (e quindi alla corrosione) nei casi da cui risulta nulla o trascurabile la velocità di
in cui l’abbassamento del potenziale può por- corrosione. Questo tipo di protezione porta
tare il materiale metallico in condizioni di pas- il metallo in condizioni di immunità o di quasi
sività, cioè per i metalli a comportamento atti- immunità.
vo-passivo; tra questi gli acciai inossidabili, le Su un metallo con comportamento attivo-
armature nel calcestruzzo o più in generale il passivo, un abbassamento del potenziale nel
ferro in ambiente alcalino. In questi casi si rea- campo di passività comporta un effetto di
lizzano condizioni di protezione dette per pas- tipo cinetico di irrobustimento del film passi-
sività. vo e aumento della resistenza di reazione
anodica. Questo tipo di protezione, detto
per passività, porta il metallo a un potenziale
più negativo di quello di pitting, ma più nobile
Densità di corrente di quello di equilibrio. Questo tipo di prote-
di protezione zione può essere applicato solo a materiali
aventi comportamento attivo-passivo, ad
Per realizzare le condizioni di protezione di esempio agli acciai inossidabili in acqua di
una struttura è necessario inviare un’adegua- mare o alle armature in calcestruzzo inquina-
ta densità di corrente, detta densità di corren- to da cloruri.
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Figura 1.4
Condizioni elettrochimiche in presenza di una corrente esterna. a) materiale attivo; b) materiale atti-
vo-passivo.

34
Entrambe le reazioni catodiche, di riduzione pio quello delle armature nel calcestruzzo, è
di ossigeno e di sviluppo di idrogeno quando abbassato. In pratica, l’applicazione di den-
il potenziale è sufficientemente negativo, sità di corrente molto basse può portare il
producono alcalinità (cioè aumento di pH) potenziale a valori in cui l’acciaio opera Figura 11.11
alla superficie del metallo, con un duplice sotto condizioni di “passività imperfetta” Cammino evolutivo in
effetto benefico: la formazione del deposito così che l’innesco del pitting non ha luogo termini di potenziale e di
calcareo protettivo e l’instaurarsi di condi- anche se i cloruri, raggiungono alla superficie contenuto di cloruri dopo
zioni di passività. delle armature tenori elevati. l’applicazione della PC a
In generale, tranne il caso dei metalli a com- Questa tecnica è stata anche proposta con- una struttura esposta a
portamento anfotero come piombo, allumi- giuntamente con il tradizionale restauro ambiente contenente clo-
nio e in misura minore zinco, per i quali l’au- delle strutture contaminate da cloruri al fine ruri (completa protezio-
mento del pH determina la loro dissoluzio- di evitare l’innesco dei pit incipienti attorno ne  a ; parziale ma
ne, le reazioni catodiche provocano modifi- alle zone riparate [24,25]. La PrevC è ora in sufficiente protezione da
cazioni chimiche che riducono l’aggressività uso in parecchie nazioni.  a ) [8,9]
ambientale. Ad esempio in calcestruzzo
armato carbonatato, e quindi aggressivo nei
confronti delle armature, anche una piccola
corrente catodica produce un sufficiente
aumento dell’alcalinità alla superficie delle
armature, tale da ripristinare le condizioni di
passività.

Protezione per passività


La PC può prevenire la corrosione localizza-
ta dei materiali metallici con comportamen-
to attivo-passivo, come gli acciai inossidabili,
l’alluminio o l’acciaio al carbonio nel calce-
struzzo. In questi casi, non è necessario por-
tare i materiali in condizioni di immunità,
come si è visto nei paragrafi precedenti, ma
è sufficiente e più conveniente, applicare una
modesta polarizzazione catodica, che, rima-
nendo nell’intervallo di passività, rafforza il
film passivo e lo rende resistente a pitting e
cervice. c
Per questo tipo di PC, che Pourbaix chiama
protezione per passività, il potenziale di prote-
zione dipende dall’abbinamento materiale-
ambiente [2].
La protezione catodica per passività applica-
ta a un materiale attivo passivo prima che il
processo di corrosione localizzata, come il
pitting, abbia inizio, cioè applicato alla “strut-
tura nuova”, è stata battezzata da Pietro
Pedeferri prevenzione catodica. Essa è stata
applicata per la prima volta in Italia nel 1989.
Pedeferri presentò questa tecnica come “un
metodo di manutenzione preventiva di strutture
nuove che si pensa possano risultare in futuro
contaminate da cloruri” [17], e per sottolinea-
re che “gli scopi, le condizioni operative, il pote-
re penetrante, e gli effetti (particolarmente
quelli che riguardano l’infragilimento di idroge-
no) della PrevC, come pure di molti aspetti inge-
gneristici ed economici del progetto, costruzione,
monitoraggio e manutenzione della PrevC sono
diversi da quelli della usuale PC [18]. È dispo-
nibile uno standard europeo [19] e i nuovi c
sviluppi della tecnica sono stati varie volte
illustrati e discussi anche negli ultimi anni
[8,20-23].
Questa tecnica è basata sul principio che il Figura 11.13
tenore critico dei cloruri cresce se il poten- Cammino evolutivo della prevenzione catodica
ziale del materiale attivo passivo, per esem- [8,9]

35
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Le iniziative
www.aimnet.it/gncorr2017.htm
Il nuovo
ruolo asse-
gnato
all’Amminis
Giornate Nazionali sulla
trazione nel
quadro pre-
visto, l’au-
mento del
CORROSIONE
commercio
che com-
porta la
realizzazio-
e PROTEZIONE
ne attra-
XII edizione
verso una
forte colla-
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Milano, 28-29-30 giugno 2017
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s#OMPORTAMENTOACORROSIONEDILEGHEDITITANIO NICHELEACCIAIINOSSIDABILI
s#ORROSIONEDELLEOPEREINCALCESTRUZZOARMATO
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s#ORROSIONENEGLIIMPIANTI/IL'AS
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s2IVESTIMENTIETRATTAMENTISUPERFICIALI
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s-ECCANISMIDICORROSIONE
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CENTRO INOX

38
MEMORIE

Prevenzione catodica
delle armature nel
calcestruzzo:
il panorama internazionle

L
a fondamentale applicazione della “prevenzione catodica” delle armature nel calce- a cura di
struzzo è stata ideata e sviluppata dal Professor Pietro Pedeferri. Venne applicata
con successo fin dal 1989 in Italia nel Viadotto San Nicola I della Roma -L’Aquila -
Teramo e nel 1996 nella passerella occidentale della Sidney Opera House. Negli S. Tremolada
ultimi 20 anni si è diffusa nel mondo ed in particolare in Nord Europa, Medio Industrie De Nora S.p.A.
Oriente ed Australia venendo riconosciuta come la più affidabile tecnica di lotta alla 20134 Milano
corrosione per nuove costruzioni e infrastrutture in calcestruzzo armato esposte
a possibile contaminazione da cloruri. Questa memoria è una rassegna di alcuni dei più significativi
casi industriali riportati nella letteratura internazionale.
Durrat Al Bahrain ed il cantiere navale di NAKILAT in Qatar sono due recenti opere realizzate
in Medio Oriente. La Prevenzione Catodica del Swanson Dock West a Melbourne è stato il più
grosso progetto completato in Australia nell’ultimo decennio.
Altre significative esperienze in Cina e Nord Africa sono un segno di vitalità di questa tecnica nei
paesi emergenti.

Keywords: prevenzione catodica, calcestruzzo armato, corrosione, cloruri.

Introduzione
La “prevenzione catodica” è stata ideata dal Prof. Pietro Pedeferri nel corso degli anni ’80 ed ha
costituito una fondamentale novità per la protezione delle armature di acciaio al carbonio nel cal-
cestruzzo [1]. Mentre Stratfull, pioniere dell’applicazione della protezione catodica alle armature
del calcestruzzo armato negli anni ‘50, portava l’acciaio in condizioni di immunità termodinamica
e Marcel Pourbaix nel 1972 introdusse il concetto di “protezione per passività perfetta” [2,3],
Pedeferri realizzò che si poteva portare e mantenere il materiale passivo ad operare nella zona
della “passività imperfetta” già definita dallo stesso Pourbaix.
L’acciaio al carbonio nel calcestruzzo in ambiente a pH superiore a 11 si trova in condizioni di pas-
sività. Le cause che possono portare a corrosione sono l’abbassamento del pH per effetto della
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carbonatazione o la presenza di cloruri liberi in tenori superiori mediamente a 600 ppm che
distrugge il film di passività e causa condizioni favorevoli all’innesco di corrosione per pitting. Le
condizioni di corrosione e protezione sono riassunte in Figura 1, il celebre “Diagramma Pedeferri”
che prende il nome dal suo inventore [4].

Se le condizioni di potenziale e contenuto di cloruri ricadono nella zona (A) si ha innesco e pro-

39
Figura 1
Il primo “Diagramma
Pedeferri” che rappre-
senta le condizioni di
corrosione delle arma-
ture del calcestruzzo in
funzione del potenziale
e del contenuto di clo-
ruri.

pagazione di pitting (se è possibile il processo come norma ISO 12696:2012 [6] valida a livel-
catodico di riduzione dell’ossigeno); la prote- lo mondiale, nel cui ANNEX A “Principles of
zione è possibile nella zona (B) se il pitting non cathodic protection and its application to steel
è iniziato e in quella (C) per bloccare il pitting in concrete” si fa ampio riferimento ai lavori
già innescato. del Prof. Pedeferri ed al concetto di preven-
La corrosione non si innesca finché il poten- zione catodica.
ziale, E, è mantenuto al di sotto di Epitt che è la
soglia di potenziale oltre la quale il pitting si
innesca. Mediante la circolazione di una picco- Prime applicazioni in Italia
la corrente catodica, la prevenzione catodica
(PrevC) mantiene il potenziale delle armature Viadotto San Nicola I
passive al di sotto di Epitt e quindi impedisce Questa tecnica fu applicata per la prima volta
l’innesco della corrosione anche per alti tenori in Italia nel 1989. Il sistema fu installato sulla
di cloruri. carreggiata sinistra del viadotto San Nicola I
Nella PrevC le armature passive sono polariz- sull’autostrada Roma – L’Aquila – Teramo
zate catodicamente fin dalla loro messa in (A24) [7]. Dal momento che si trova nelle vici-
opera di modo che la struttura risulti protetta nanze della catena montuosa del Gran Sasso è
anche se i cloruri raggiungono concentrazioni soggetto a contaminazione da cloruri per le
elevate alla superficie delle armature nel corso grandi quantità di sali antigelo utilizzate.
della vita della struttura. Il viadotto è una struttura continua composta
Questo può accadere ad esempio sulle solette da 11 campate per una lunghezza totale di
dei ponti dove sono sparsi sali antigelo o nella 447,2 m. L’ampiezza della carreggiata sinistra è
zona degli spruzzi di una struttura marina. di 12,5 metri. La superficie totale di cemento
La PrevC consente di applicare una piccola da proteggere era di 5600 m2. La soletta del
quantità di corrente catodica e risulta essere ponte è composta di segmenti di cemento
la soluzione più ecocompatibile per la manu- prefabbricato post-tensionato con cavi di
tenzione preventiva di strutture nuove in cal- acciaio ad alta resistenza. La presenza di
cestruzzo armato soggette a potenziale conta- acciaio ad alta resistenza, suscettibile ad infra-
minazione da cloruri. Infatti il quantitativo di gilimento da idrogeno, ha reso necessario par-
energia utilizzato, 0,04 GJ/m2 per l’installazione ticolari cautele per la realizzazione della pre-
e 0,002 GJ/m2 all’anno per l’alimentazione, è venzione catodica. Il potenziale dell’acciaio
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superiore a quello di un comune coating non doveva essere in nessun punto più negati-
cementizio o acrilico (rispettivamente 0,015 vo di -900 mV (SCE) dal momento che in
GJ/m2 e 0,025 GJ/m2 ), che hanno però ha una ambienti alcalini (pH > 12) l’evoluzione di
durata molto inferiore e richiedono periodici idrogeno può avvenire solo a potenziali più
lavori di manutenzione [5]. negativi di -950 mV (SCE). Questo ha reso la
Dal 2000 è disponibile uno standard europeo progettazione ed il monitoraggio molto
che nel 2012 è stato revisionato e pubblicato importanti e strettamente dipendenti dalla

40
struttura al fine di ottenere e verificare una • Ottenere una vita di progetto di 50 anni.
distribuzione di corrente il più possibile
uniforme. I sistemi anodici selezionati per questo pro-
getto furono le reti e i nastri di rete in titanio
In particolare sono stati adottati alcuni accor- attivato. Gli anodi furono installati principal-
gimenti: mente in cantiere durante la costruzione dei
a) la determinazione della quantità di rete di segmenti prefabbricati e parzialmente sulla
titanio attivata con ossidi di metalli misti soletta del ponte dopo la costruzione. Il siste-
usata come anodo fu basata sulla necessità ma di alimentazione venne progettato per for-
di proteggere le armature ad una profon- nire una densità di corrente di protezione
dità di 40 cm assumendo una densità di massima di circa 10 mA/m2, riferita alla super-
corrente di protezione richiesta di 10 ficie dell’acciaio. La massima densità di corren-
mA/m2. Dal momento che la distribuzione te di progetto ammessa nel cemento è 110
delle armature nel cemento non è in gene- mA/m2.
re omogenea vennero usate combinazioni In coincidenza con l’apertura al traffico auto-
di rete singola, doppia e tripla per adattare stradale il sistema di prevenzione catodica fu
l’erogazione di corrente anodica alla den- energizzato nella primavera del 1993 con una
sità delle armature. densità di corrente di protezione iniziale di
b) le zone anodiche sono state definite di 2 mA/m2. L’efficacia della prevenzione catodi-
ridotte dimensioni (circa 100 m2) per con- ca è stata verificata con il criterio della depo-
trollare la corrente su piccole aree della larizzazione catodica di 100 mV in 4 h (mentre
struttura. La rete anodica in ogni zona è per ottenere la completa depolarizzazione in
stata saldata con 4 distributori di corrente caso di protezione catodica sono necessarie
(solitamente se ne usano 2) per ridurre la 24 ore). In realtà trattandosi di strutture
caduta ohmica nell’anodo a meno di 50 mV nuove sono state ottenute depolarizzazioni
e favorire uniformità di erogazione di cor- superiori ai 150 mV in 4 h. Il potenziale misu-
rente anodica. rato con le sonde argento/cloruro d’argento è
c) Sono state installate celle di riferimento affi- sempre stato rilevato di 500 mV superiore alla
dabili e stabili, titanio attivato e soglia critica per l’evoluzione di idrogeno. In
argento/cloruro d’argento, vicino ai cavi di fase di progetto le cadute ohmiche nelle reti di
acciaio e alle armature con la distribuzione titanio sono state mantenute sotto i 100 mV
di corrente più critica. alla massima corrente di alimentazione per
evitare locali condizioni di sovra protezione.
È stato installato un sistema di controllo
remoto in grado di regolare la corrente e di
registrare i dati operativi. Progetti in Autralia
Il sistema fu energizzato nel luglio del 1990
con una densità di corrente media di 6 mA/m2. In Australia la prevenzione catodica è stata
Il voltaggio del trasformatore fu circa 0,7/0,8 utilizzata principalmente per proteggere dalla
Volt dopo 24 ore. Le cadute ohmiche in ogni corrosione elementi strutturali di ponti e
zona non superarono i 50 mV alla massima infrastrutture localizzati nella zona delle
corrente di progetto con una polarizzazione maree o in quella degli spruzzi.
media di 200 mV. I cavi tensionati avevano
potenziali molto più positivi di -900 mV (SCE). Sydney Opera House
Il più celebre di questi progetti di prevenzione
Viadotti A32 catodica riguarda la passerella occidentale
Torino-Bardonecchia-Frejus della Sydney Opera House [9]. La corrosione
Nei primi anni ’90 la prevenzione catodica fu delle armature indotta da cloruri aveva causa-
applicata su entrambe le carreggiate di otto to problemi di deterioramento di alcuni ele-
viadotti post-tensionati dell’autostrada A32 menti della sottostruttura. Nell’ambito di un
Torino-Bardonecchia-Frejus per un totale di ambizioso programma di ristrutturazione nel
100000 m2 di superficie [8]. L’autostrada si 1996 fu installato il primo sistema di preven-
trova sul versante italiano delle Alpi zione catodica nel territorio australiano per
Occidentali ed in quest’area i sali antigelo ven- bloccare la corrosione degli elementi struttu-
gono usati copiosamente durante la stagione rali (moli e intradosso) e per migliorare la
invernale. La prevenzione catodica fu installata resistenza alla corrosione delle armature dei
per prevenire corrosione indotta da cloruri nuovi elementi in cemento prefabbricato che
sui ponti e sugli spartitraffico “New Jersey”. avrebbero potuto essere interessati da futura
contaminazione da cloruri.
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I principi fondamentali della progettazione


furono fissati come segue: La struttura fu suddivisa in 68 zone separate
• Prevenire la corrosione delle armature del elettricamente sulla base della geometria degli
ponte fino ad una profondità massima di 400 elementi e delle diverse condizioni ambientali
mm; di esposizione: zona delle maree, sommersa e
• Evitare la sovra protezione dei tiranti in atmosferica. Questa minuziosa suddivisione si
acciaio ad alta resistenza; rese necessaria per garantire uniforme distri-

41
buzione di corrente, evitare correnti vaganti e delaminazione del cemento negli elementi
assicurare che eventuali corto circuiti potes- dove la prevenzione catodica è installata. Le
sero essere facilmente individuati ed eliminati letture con la sonda portatile hanno confer-
durante la fase di costruzione. Il materiale mato che ogni elemento prefabbricato riceve-
anodico più appropriato fu ritenuto il LIDA®1 va corrente di protezione. Tutti i componenti
GRID per la flessibilità che consente nella pro- del sistema erano ancora in buono stato e fun-
gettazione ed installazione con spaziature dif- zionanti inclusi i trasformatori che hanno
ferenti per soddisfare le diverse densità di richiesto la sostituzione di alcune schede elet-
corrente di protezione richieste nella struttu- troniche.
ra. Per la protezione degli elementi sommersi Solo il 17% delle celle di riferimento, soprat-
furono utilizzati tondi di titanio attivati con tutto Ag/AgCl, sono state trovate instabili e
ossidi di metalli misti immersi in acqua. sono state escluse dai test futuri. I potenziali
L’area totale di applicazione della prevenzione off istantanei rilevati erano al di sotto del livel-
catodica (elementi in cemento prefabbricato) lo a cui può avvenire l’evoluzione di idrogeno.
fu di 742 m2 per una corrente di progetto di Gli alimentatori sono sempre stati utilizzati a
10 A adottando una densità di corrente di voltaggio costante. Questa è la modalità più
progetto di 10 mA/m2. Le armature furono sicura per utilizzare la prevenzione catodica
saldate per assicurare continuità elettrica e con strutture contenenti acciaio pre-tensiona-
l’assieme di anodo e distanziatori in cemento to in quanto è possibile limitare il voltaggio
fu fissato alla gabbia delle armature usando operativo massimo.
delle fascette di plastica con una spaziatura di La densità di corrente operativa effettiva è
250 mm. Per ogni elemento di cemento pre- risultata essere compresa tra 2 e 5 mA/m2.
fabbricato i distributori di corrente in titanio
furono saldati a punti agli anodi e vennero rea- Swanson Dock West Melbourne
lizzate le connessioni dei cavi alle armature. Swanson dock è il principale porto container
Gli elettrodi di riferimento furono fissati alle di Melbourne con due banchine, East e West,
armature per mezzo di fasce di plastica. ciascuna lunga circa 1 km [12]. Swanson Dock
Furono condotte prove di continuità sulle West fu costruito in diversi stadi tra il 1974 e
armature e test per accertare l’assenza di il 1988 con posti d’ancoraggio molto differenti
corto circuiti prima, durante e dopo la colata fra loro per il tipo di costruzione e le condi-
di cemento. Il sistema di monitoraggio conte- zioni ambientali.
neva un totale di 80 elettrodi di riferimento: A Swanson Dock Melbourne sono stati instal-
argento/argento cloruro e elettrodi di titanio
attivato nel cemento; elettrodi di zinco nel-
l’acqua di mare. Per le zone atmosferica e
degli spruzzi fu utilizzato come criterio di pro-
tezione il criterio dei 100 mV: “le armature
immerse nel calcestruzzo sono da ritenere
protette se il loro potenziale subisce una
variazione nelle prime 24 h di almeno 100 mV,
a partire dal valore misurato nell’istante del-
l’interruzione di corrente” (come descritto
nello standard ISO [6]).
Il sistema di prevenzione catodica fu attivato
nel maggio del 1996. I dati di funzionamento
dopo 30 mesi dimostrarono che il sistema fun-
zionava molto efficacemente mantenendo
tutte le strutture in condizioni di protezione e Figura 2
con potenziali molto lontani dalle condizioni Swanson Dock West ha 4 posti di ancoraggio ed
di sovra protezione nei telai a forma di A è lungo circa 1 km.
(dove era installato dell’acciaio post-tensiona-
to). Nel 2004-2005 fu effettuata un’accurata
ispezione del sistema a quasi 10 anni dall’in- lati tre principali sistemi di protezione catodi-
stallazione [11] incrociando i dati registrati ca nel 2008-2009:
ogni 6 mesi dal sistema di monitoraggio con • Travi trasversali nella zona delle maree nei
rilevazioni manuali con una sonda portatile punti di ancoraggio 3 e 4, utilizzando anodi
Cu/CuSO4. Non è stato riscontrato deterio- interni in zone che proteggono la sezione
ramento visibile del sistema, scheggiatura o della trave esposta alla marea e all’atmosfera;
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1
LIDA® è un marchio registrato di Industrie De Nora.
Per gli anodi immersi in acqua fu utilizzato il criterio di un potenziale con corrente applicata
dell’acciaio più negativo di -900 mV e superiore ai -1100 mV (rispetto a Ag/AgCl/0,5M KCl)
secondo lo standard AS2832.5 [10].
Il sistema computerizzato di controllo era in grado di limitare la corrente ed il voltaggio massimi
per ogni zona e di regolarli in continuo per ottenere il potenziale off istantaneo desiderato.

42
• Sezioni delle travi del nuovo sistema para- Figura 3
bordo nei punti di ancoraggio 1 e 2 utilizzan- Le due banchine West (a sinistra) e East
do come anodi nastro di rete di titanio atti- (a destra) del porto container di Melbourne.
vato con ossidi di metalli misti;
• Sistema da 3500 A con anodi immersi in mendo conservativamente una densità di cor-
acqua per proteggere le travi in cemento rente di protezione di 20 mA/m2 di acciaio. Gli
nella zona delle maree e le palificazioni in anodi sono stati installati per tutta la lunghez-
acciaio sommerse. za della sezione (3,5 m), due anodi su ogni lato
La tecnica della prevenzione catodica è stata e tre sulla base per proteggere la trave dalla
applicata nel secondo sistema dove è stato base ad un’altezza di 0,5 m. Il primo dei 30
approntato un impianto pilota al fine di valida- punti è stato usato come impianto pilota
re o modificare il progetto prima dell’installa- (Figure 4 e 5).
zione su larga scala. Le sezioni delle travi del
parabordo nei punti di ancoraggio 1 e 2, lungo
circa 500 m, erano pesantemente contaminate
da cloruri con molti fenomeni di fessurazione
e scheggiatura. Il parabordo è collocato circa
mezzo metro al di sopra del livello dell’alta
marea. Era necessario installare un nuovo
sistema parabordo per le navi e per questa
ragione era necessario rinforzare le travi per
sopportare i relativi carichi. Nel procedere ad
un’opera di ricostruzione delle travi si decise
di incorporare un sistema di prevenzione
catodica. A causa dei limitati stanziamenti eco-
nomici si decise di procedere alla ricostruzio-
ne solo in 30 punti, ciascuno di una lunghezza
di 3,5 m, proteggendo fino ad un’altezza di 0,5
m dalla base della trave.
Il progetto preliminare prevedeva di utilizzare
come anodi nastri di titanio attivato con ossidi
di metalli misti installati su distanziatori isolan-
ti, le cui quantità sono state calcolate assu-
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Figura 4
Il progetto iniziale prevedeva due anodi installati
longitudinalmente per ogni lato della trave.

Figura 5
La parte finale della sezione da 3,5 m con un elet-
trodo di riferimento impiantato a 0,5 m dalla base

43
La sezione è stata riparata con gunite applicata gli anodi in tutte e 30 le aree da ricostruire. Le
La “preven- con aria compressa ed il cemento ha subito aree furono raggruppate in zone a gruppi di
zione cato- una maturazione di 28 giorni prima dell’ avvia- cinque, per un totale di sei zone. La capacità
mento del sistema di prevenzione catodica. Il totale risultò essere di 30 A e fu prevista una
dica” ideata monitoraggio è stato completato impiantando possibile espansione del sistema ad altre
dal Prof. nel cemento due celle di riferimento, una sezioni. Il sistema di prevenzione catodica fu
Pietro posta al livello di 0,5 m dalla base. È stata messo in funzione nel 2009 con sufficiente
Pedeferri anche eseguita una mappatura di potenziale polarizzazione delle armature e soddisfacendo
con una sonda esterna nei punti di una griglia pienamente il criterio della polarizzazione dei
negli anni di lato 250 mm. 100 mV.
’80 ha Dopo aver energizzato il sistema per tre gior-
costituito ni alla massima corrente di progetto di
132 mA è stato eseguito un test di depolariz- Progetti in medio oriente
una fonda- zazione per 24 ore. L’impianto pilota non ha
mentale raggiunto il criterio dei 100 mV con una depo- Durrat Al Bahrain
novità per larizzazione media di circa 55 mV e con depo- Durrat Al Bahrain, la Perla Nascente, è una
larizzazioni di 35 mV e 64 mV rispettivamente lussuosa città costruita su tredici isole artifi-
la protezio- per i due elettrodi di riferimento incorporati ciali nel mare prospiciente la costa meridiona-
ne delle nel calcestruzzo. Essendo i risultati chiaramen- le del Bahrain (Figura 6). Sulle isole sono in
armature di te insoddisfacenti l’impianto è stato nuova- costruzione più di 2000 ville, 3000 apparta-
mente energizzato per un periodo di 10 giorni menti, hotel di lusso e ristoranti. Le isole sono
acciaio al con i risultati seguenti: collegate fra loro da 13 ponti per una lunghez-
carbonio • In 24 ore solo il 40% dei punti della griglia ha za totale di 3,5 km. I ponti furono progettati in
nel calce- raggiunto i 100 mV di depolarizzazione con il origine con armature in acciaio inossidabile,
58% dei punti che hanno realizzato più di 90 ma per motivi economici si è preferito optare
struzzo
mV. per normale acciaio al carbonio, utilizzando la
• La variazione di potenziale negativa dal prevenzione catodica come tecnica per
potenziale naturale risultava essere molto aumentare la durabilità delle strutture [13].
soddisfacente con più del 97% dei punti che Infatti a causa dell’alta temperatura, dell’umi-
avevano una variazione superiore ai 150 mV. dità e dei cloruri trasportati dall’aria il clima
• Approssimativamente il 50% dei punti della del Bahrain costituisce uno degli ambienti più
griglia ha raggiungo il criterio di potenziale corrosivi del pianeta per le armature del cal-
assoluto ( inferiore a -720 mV Ag/AgCl/ 0,5 cestruzzo. I ponti sono stati costruiti solo 2 m
M KCl come previsto dallo standard ISO al di sopra delle acque calde ed estremamente
[6]). Alle estremità della zona da proteggere saline (37-39 g/l) del Golfo Persico con una
non è stato soddisfatto questo criterio. vita di progetto di 50 anni. Per raggiungere
Dopo una polarizzazione di 72 ore il 90% dei questo traguardo sia l’acciaio inossidabile che
punti della griglia aveva raggiunto una depo- l’uso di armature convenzionali con l’applica-
larizzazione di 100 mV ma in generale non zione della prevenzione catodica sono consi-
alle estremità della zona da proteggere. derati adeguati, ma la seconda soluzione ha
Questo criterio esteso è previsto dallo stan- portato ad una notevole riduzione dei costi, in
dard australiano per la protezione catodica quanto il costo dell’intero sistema di preven-
dell’acciaio nel calcestruzzo AS 2832.5 2008 zione catodica è stato stimato in 2130000
[10] USD, contro un incremento di costi previsto
per l’utilizzo di acciaio inossidabile pari a oltre
Risultò chiaro che la velocità di depolarizza- 22 Milioni di dollari americani.
zione era molto lenta nella trave di cemento
ricostruita, probabilmente a causa della gunite I parametri di progetto del sistema di preven-
densa e secca e del fatto che il cemento era zione catodica sono riportati in Tabella 1.
stato applicato da meno di due mesi. Tuttavia
anche considerando il periodo di depolarizza- Il sistema di prevenzione catodica fu basato su
zione esteso a 72 h, circa il 10% dei punti della nastri di titanio attivati con ossidi di metalli
griglia e uno degli elettrodi di riferimento misti installati nella gabbia d’armatura prima
incorporati nel calcestruzzo non hanno soddi- della colata di cemento. I ponti che andavano
sfatto il criterio dei 100 mV di depolarizzazio- protetti sono riportati in Tabella 2. Per ogni
ne. Si è inoltre notato che le aree non protet- ponte sono state considerate per la pro-
te erano alle estremità della zona, alla fine tezione le aree seguenti: le armature all’inter-
della trave lunga 3,5 m e nella parte più alta (a no della soletta del ponte che sono esposte
0,5 m di quota dalla base). all’acqua o all’atmosfera; le sezioni delle spalle
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Fu pertanto deciso di modificare il progetto esposte all’atmosfera; l’area esposta dei piloni
aggiungendo anodi addizionali. Fu aggiunto un che si estende tra le fondazioni in acciaio e la
nastro di titanio attivato a base di ossidi di travatura.
metalli misti per ogni lato della trave, a 500 Le gabbie di armatura costituiscono la parte
mm dalla base ed un anodo trasversale ad ogni negativa, catodica del circuito del sistema di
estremità della sezione lunga 3,5 m. prevenzione catodica a corrente impressa
Con questo nuovo progetto vennero installati installato, i nastri di rete di titanio attivato la

44
Figura 4
Durrat Al Bahrain

Vita attesa di progetto 50 anni


Tipo di anodo Nastro di titanio attivato MMO
Densità di corrente catodica 5 mA/m2
Densità di corrente anodica Max 110 mA/m2
Criterio Protezione Depolarizzazione 100 mV o -720 mV vs. Ag/AgCl
Max dimensione zona 3°
Sistema di controllo Completamente sorvegliato e controllato da remoto

Tabella 1 - Parametri del progetto Tabella 2


Elemento Corrente
di protezione
parte positiva, anodica. Le connessioni al neg- Soletta prefabbricata 662 mA
ativo sono state fatte mediante saldatura men- Sezione delle spalle 287 mA
tre gli anodi sono stati saldati ad un condut-
tore di titanio piatto a sua volta saldato ad un Piloni (zona esposta) 31 mA
filo di titanio. Gli elettrodi di riferimento sono
di due tipi: Argento/Argento Cloruro e filo di La maggior parte delle zone era costituita da 4
titanio attivato con ossidi di metalli misti solette prefabbricate e da 4 o 6 piloni. Solo
annegato nel cemento. alle estremità del ponte le zone erano costi-
tuire da 1 spalla, 2 piloni e 2 o 4 solette pre-
fabbricate.
Tabella 2 Durante la prefabbricazione delle gabbie di
Nome Lunghezza Totale N° armatura per realizzare il sistema di preven-
zione catodica sono stati installati in sequenza:
Atoll Bridges 162 m 6
1) Spaziatori in cemento
Hotel Bridge 680 m 1 2) Barre sul fondo
Ring bridges 518 m 2 3) Fermagli di plastica
4) Lavorazione delle armature
Ring bridges 210 m 4 5) Anodi e distributore di corrente saldati a
punti
Considerando i parametri di progetto e la 6) Cavi di alimentazione
densità dell’ acciaio è stata definita una 7) Connessioni al negativo saldate ad arco
spaziatura massima fra gli anodi pari a 300
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mm. Durante l’installazione dei vari componenti del


Ogni zona da 3 A è stata alimentata e control- sistema nelle gabbie d’armatura (Figura 7) e
lata autonomamente. La zona è stata definita prima della colata del cemento sono stati ese-
considerando il limite di corrente combinando guiti costantemente controlli sulla correttezza
elementi strutturali attigui. I requisiti di cor- dell’installazione ponendo particolare atten-
rente di protezione per ogni elemento strut- zione ad evitare cortocircuiti tra gli anodi e le
turale erano quelli riportati in Tabella 3. armature e verificando il posizionamento dei

45
Figura 7 - Gabbia d’armatura con prevenzione l’impatto del sistema di prevenzione catodica
catodica installata prima della colata sull’estetica dei ponti (Figure 8 e 9).
in cantiere. Non è stato possibile effettuare la messa in
funzione del sistema di prevenzione catodica
componenti in conformità ai disegni di proget- di Durrat Al Bahrain successivamente all’in-
to. Durante la colata del cemento il sistema è stallazione in quanto non vi era ancora dispo-
stato controllato da ingegneri qualificati in nibilità di alimentazione da rete a corrente
protezione catodica. alternata. Tuttavia al fine di verificarne il fun-
I pilastri sono stati costruiti colando calce- zionamento è stata usata temporaneamente
struzzo in un involucro di acciaio e la preven- alimentazione con batterie al piombo da 12V
zione catodica è stata applicata alla testa del (di tipo automobilistico). Per questo scopo
pilastro in quanto esposta all’atmosfera. ogni zona è stata regolata per operare alla
L’anodo è stato installato nella gabbia d’arma- massima corrente di progetto. I potenziali
tura della testa del pilastro con il distributore degli elettrodi di riferimento sono stati regi-
di corrente posto perpendicolarmente all’ano- strati per un periodo di tempo da 1 a 24 ore.
do. I cavi di alimentazione sono stati installati Sono stati registrati i potenziali off istantanei e
in canalette appositamente predisposte nella i potenziali nativi per ricavare per differenza la
soletta del ponte al fine di ridurre al minimo polarizzazione. E’ stata riscontrata una buona
variazione di potenziale in un periodo di
tempo molto breve (3-4 ore) in ogni zona. I
dati raccolti hanno dato buone indicazioni
sull’assenza di cortocircuiti e sulla bontà del-
l’installazione di anodi e componenti. Si è inol-
tre riscontrata una protezione uniforme sui
diversi elementi protetti nell’ambito di una
singola zona.

Nakilat
La società Qatar Gas Transport Co conosciu-
ta anche come Nakilat gestisce la più grande
flotta di navi metaniere del mondo per un
totale di 54 imbarcazioni. Per la loro riparazio-
ne necessitava di un cantiere che è stato com-
missionato con un contratto di 610 milioni di
dollari americani alla Daewoo Engineering &
Construction Co. nel 2006-2007. Il cantiere di
riparazione è stato costruito nel complesso
industriale di Ras Laffan nel nord del Qatar
Figura 8 - Testa di un pilastro con sistema di dove sono presenti circa 2 km di moli e ban-
prevenzione catodica installato chine (Figura 10). Questi vengono realizzati

46
Figura 9 - Il sistema di prevenzione catodica è
stato installato con particolare cura
per ridurre al minimo l’impatto sul-
l’estetica dei ponti.

installando 54 cassoni cellulari di cemento


armato di dimensione 36 m x 16 m x 11 m cia-
scuno del peso di 4000 tonnellate (Figura 11).
A causa delle condizioni ambientali estreme
del Golfo Persico si è deciso di proteggere le
armature dei cassoni con un sistema di pre-
venzione catodica a corrente impressa per Figura 10 - Il cantiere per riparazioni navali di
una vita di progetto della struttura di 50 anni. Nakilat, Qatar
Per il sistema a corrente impressa sono stati
utilizzati come anodi nastri di titanio attivati
con ossidi di metalli misti per proteggere la
zona degli spruzzi e la zona atmosferica.
L’acciaio immerso in acqua di mare è stato
protetto con un sistema di protezione catodi-
ca con anodi tubulari di titanio attivati.
Al fine di accertare le prestazioni del sistema
di prevenzione catodica sono stati incorporati
elettrodi di riferimento Ag/AgCl in posizioni
rappresentative delle condizioni a cui è espo-
sta l’intera struttura ed in prossimità delle
armature.
L’alimentazione è stata fornita mediante tra-
sformatori/raddrizzatori multicanale control- Figura 11 - Posa in opera dei cassoni cellulari
lati da remoto e raffreddati ad aria installati in in cemento armato presso il cantie-
sottostazioni all’interno delle banchine. Le re Nakilat
unità all’interno di ogni sottostazione sono
state collegate via RS485 mentre tra le sotto- dello stretto di Gibilterra, il porto di Tangeri
stazioni sono state realizzate connessioni a si trova a 14 km dalla Spagna in una posizione
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fibra ottica. strategica sulla via di passaggio tra Asia,


Europa, Nord America e Sud America. A par-
tire dal 2004 è stato intrapreso un vasto lavo-
Progetti nei paesi emergenti ro di costruzioni e ampliamento. Il nuovo
porto Tanger Med ha aperto nel luglio del
Porto di Tangeri, Marocco 2007 il suo primo molo polifunzionale in grado
Situato in Marocco, nella parte meridionale di accogliere 3,5 milioni di container all’anno,

47
Figura 12 - Il porto Tanger Med.

Figura 13 - Frangiflutti del porto di Tangeri.


Kong). Nell’ambito della prima fase di questo
mentre un secondo terminal è stato aperto grande progetto realizzato dal consorzio di
nel 2008 (Figura 12) costruttori Bouygues-Bymaro-Saipem sono
Nel corso del 2012 è iniziata la costruzione di stati realizzati frangiflutti primari e secondari a
un secondo porto, denominato “Tanger Med protezione del porto [14] (Figura 13).
II”, per far fronte alla crescente domanda di Nella parte dove le acque sono più profonde
trasporto marittimo di container. Questa di 20 m sono stati realizzati 40 cassoni in
espansione include due nuovi terminal per cemento prefabbricati sulla costa, quindi varati
container per una lunghezza totale di 2800 m in mare e completati in situ con le sovrastrut-
ed una capacità addizionale nominale di 5 ture (Figura 14). Ciascun cassone ha una strut-
milioni di container all’anno. Entro il 2015 il tura composta da 4 cellule di dimensioni 28 m
porto di Tangeri avrà pertanto una capacità di x 28 m x 35 m di altezza, del peso di 7900 ton-
8,5 milioni di container all’anno. Sarà il più nellate e comprende 550 tonnellate di acciaio
grande porto del Mediterraneo, solo di poco e 3000 m3 di cemento. Questi cassoni sono
inferiore al più grande porto Europeo di stati protetti dalla corrosione indotta da clo-
Rotterdam (anche se sarà solo circa un terzo ruri nella zona delle maree ed in quella degli
dei grandi porti asiatici di Singapore e Hong spruzzi con un sistema di prevenzione catodi-

Figura 14
Costruzione dei
cassoni in calce-
struzzo prefab-
bricato.
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48
Figura 15
Hangzhou
Bay Bridge.

ca. Il sistema è stato realizzato con il classico provincia di Zhejiang. Vanta il primato di più
schema a griglia, composta da nastro di rete di lungo ponte oceanico al mondo, lungo 36 km
titanio attivato con ossidi di metalli misti e (Figure 15 e 16). Il ponte è stato costruito in
distributore di corrente in titanio, installato una zona soggetta a forti fenomeni di erosione
nella zona delle maree e in quella degli spruzzi con conseguente fessurazione e probabile
prima di colare il cemento. Alcune sovrastrut- contaminazione da cloruri. Per questo motivo
ture esposte all’atmosfera non sono state pro- si è reso necessario installare un sistema di
tette e dopo pochi anni dall’installazione pre- prevenzione catodica nella zona degli spruzzi e
sentano preoccupanti segni di deterioramen- delle maree dei copri pali e di alcune sezioni
to. Sono in corso prove con anodi discreti di delle colonne.
titanio attivati con ossidi di metalli misti per
dimensionare un sistema di protezione catodi- Xia-Zhang Bridge, Cina
ca adeguato. Nel 2013 sono stati aperti al traffico i ponti di
Xia-Zhang, che sono collocati a est delle città
Hangzhou Bay Bridge, Cina di Xiamen e Zhangzhou, al di sopra dell’acces-
La prevenzione catodica è stata applicata per so al mare del fiume Jiulong (Figura 17). Fra
la prima volta in Cina nel 2004 alle tre torri loro il ponte che connette Haichang e l’isola di
principali dell’Hangzhou Bay Bridge. Si tratta Haimen è chiamato il North Branch Bridge ed
nella parte iniziale di un ponte strallato che è lungo 6392,6 m.
attraversa la baia di Hangzhou in prossimità Questo ponte è composto da 3 parti:
del delta del fiume Yangtze, nella costa orien- Il ponte principale strallato, costruito in
tale della Cina. Inaugurato il 14 giugno 2007, acciaio e cemento della lunghezza di 1290 m e
unisce la città di Shanghai con Ningbo nella con una luce di 720 m di lunghezza;

Figura 16
Torri dello
Hangzhou Bay
Bridge.
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49
Figura 17
I ponti
di Xia-Zhang
in Cina.

Il ponte di approccio settentrionale lungo Conclusioni


1130 m;
Il ponte di approccio meridionale lungo La Prevenzione Catodica ideata dal Prof.
3972,6 m. Pietro Pedeferri si è dimostrata una valida tec-
La lunghezza della luce del ponte strallato (720 nica per fermare la corrosione delle armature
m) lo colloca al sesto posto nel mondo nella di acciaio nel calcestruzzo. Da metodo speri-
sua categoria. mentale pionieristico nella metà degli anni ’80
In fase di progetto si è deciso di proteggere i si è evoluta nel corso di trent’anni, diventando
4 piloni principali e 4 banchine nella zona delle una tecnica ben consolidata per preservare le
maree e degli spruzzi con un sistema di pre- strutture soggette a corrosione da contamina-
venzione catodica al fine di prevenire la corro- zione da cloruri.
sione indotta da cloruri nel calcestruzzo arma- Vari aspetti della prevenzione catodica sono
to. Il sistema di prevenzione catodica ha inte- stati recepiti negli standard internazionali quali
ressato un’area di 13100 m2. Il materiale ano- ISO 12696:2012 e AS2832.5-2008.
dico prescelto è stato il nastro di rete di tita- La diffusione della tecnica dagli Stati Uniti ed
nio attivato con ossidi di metalli misti applica- Europa all’Australia, Medio Oriente, Cina e
to sulle armature con spaziatori di cemento Nord Africa dimostra la prolificità di quest’i-
[15] (Figura 18). dea nell’industria globale delle infrastrutture.

Figura 18
Applicazione degli anodi
con spaziatori di cemento
per realizzare il sistema di
prevenzione catodica dei
piloni principali dello Xia-
Zhang bridge.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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[1] L. Lazzari, M. Ormellese, La prevenzione catodica dei materiali attivo- passivi (un omaggio a
Pietro Pedeferri), Proc. Int. Conf. APCE Convegno Nazionale 30 anni di attività APCE, 6
ottobre 2011, Politecnico di Milano
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[3] M. Pourbaix, The Electrochemical Basis for Localized Corrosion, Int. Corrosion Conf.
Series NACE-3, 12-33, 1974

50
[4] L. Lazzari, P. Pedeferri, M. Ormellese, Protezione Catodica, Polipress – Politecnico di
Milano, 2006
[5] C. Atkins, L. Buckley & P. Lambert, Sustainability and Repair, Concrete Communication
Conference , University College Londond, September 2006
[6] ISO 12696:2012, Cathodic Protection of Steel in Concrete, International Organization
for Standardization, Geneva, Switzerland
[7] P. Baldo, O. Mason, M. Tettamanti, J.T. Reding, Cathodic protection of bridge viaduct in the
presence of prestressed steel: an italian case history, NACE Corrosion 91 – Cincinnati,
Paper No. 119 – NACE International, Houston, TX US
[8] A. Bazzoni, B. Bazzoni, L. Lazzari, L. Bertolini, P. Pedeferri, Field application of cathodic
prevention of reinforced concrete structures, NACE Corrosion 96, Paper No. 312 – NACE
International, Houston, TX US
[9] M. Tettamanti, A. Rossini, A. Cheaitani, Cathodic prevention and cathodic protection of new
and existing concrete elements at the Sydney Opera House, NACE Corrosion 97 – Paper
No. 255 – NACE International, Houston, TX US
[10] Australian Standard, AS2832.5-2008,”Cathodic Protection of Metals, Part 5: Steel
in Concrete Structures”, Standards Australia 2008
[11] A. Cheaitani, P. Pedeferri, B. Bazzoni, P. Karajayli, R. Dick, Performance of Cathodic
Prevention System of Sydney Opera House Underbroadwalk after 10 Years of Operation,
NACE Corrosion 2006 – Paper No. 06342 – NACE International, Houston, TX US
[12] I. Godson Cathodic protection to Swanson Dock West in Melbourne, Concrete in
Australia, Vol 36 No 3 Page 45, Concrete Institute of Australia, Rhodes NSW, Australia
[13] R. Callon, Cathodic protection at Durrat Al Bahrain, NACE Corrosion 2008 – Paper
No. 08303 – NACE International, Houston, TX US
[14] Tangiers-Med port (Morocco) – Overview of the project – Press visit to Tangiers,
27 and 28 september 2005 – Boygues Construction, Paris France
[15] EP 0534392B1, Anode structure for cathodic protection of steel reinforced concrete and
relevant method of use, Oronzio De Nora S.A., via Motta, 17 CH-6900 Lugano

CISAG centro italiano servizi anticorrosione


Scope
After the successful experience of Graz 2015, once again, the 9th European Stainless Steel
Conference Science & Market and the 6th European Duplex Stainless Steel Conference &
Exhibition will be jointly organized, as a single event, by AIM, the Italian Society for Metallurgy.
The Conference will focus on all aspects of development, production technology (hot and cold rol-
ling, heat treatment, etc.) and corrosion of stainless steels and duplex stainless steels and address
delegates with both academic and industrial backgrounds.
The results shall contribute to the advancement of existing and potential applications and will help
to guide future development.
The event will bring together developers, manufacturers and users of stainless steel from industry
and academia and will compare the present and future needs to satisfy these demands now or in
the future.
Short and medium term perspectives of European stainless steel flt and long products will be
widely discussed during the Stainless Steel Market Outlook session.
It is expected the presence of speakers representing the most important European stainless steel
associations and reports coming from the big stainless steel companies.

Conference language
The Conference language will be English.

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Organising Secretariat
Via Filippo Turati 8 - 20121 Milan (Italy)
e-mail: aim@aimnet.it

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MEMORIE

Criteri generali per la


protezione delle
strutture metalliche e in cal-
cestruzzo dellopera MOSE

I
l Sistema MOSE (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) per la difesa di Venezia e
della sua laguna dalle acque alte è in corso di realizzazione da parte del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti - Magistrato alle Acque di Venezia attraverso il concessiona-
rio Consorzio Venezia Nuova e rientra in un più ampio insieme di interventi realizzati a
seguito della nota alluvione del 1966.
M. Ormellese
L. Lazzari
PoliLaPP
Dipartimento CMIC
Politecnico di Milano

w w w. a p c e . i t

È costituito da schiere di paratoie mobili a scomparsa installate presso le bocche di porto di Lido,
Malamocco e Chioggia, ovvero i varchi che collegano laguna e Mare Adriatico, ove si manifestano
il flusso e riflusso della marea. Queste paratoie hanno lo scopo di isolare temporaneamente la
laguna dal mare in concomitanza con gli eventi di marea.
Allo stato attuale circa il 75% delle opere, avviate nel 2003, è già stato completato.

53
In questa nota si illustrano i criteri generali per
la protezione delle strutture metalliche e delle
opere in calcestruzzo armato, sapendo che
per tutte le opere civili del Sistema Mose è
stata fissata una vita di servizio minima di 100
anni.

Strutture da proteggere
Le strutture metalliche e in calcestruzzo
armato facenti parte dell’opera MOSE posso-
no essere così classificate:
opere metalliche nude
• palancolati in acciaio al carbonio a con-
tatto con acqua di mare e con materia-
le di riempimento
• tiranti
• porte di accesso ai canali navigabili
barriere mobili
• paratoie metalliche
• cerniera: giunto maschio-femmina
opere in calcestruzzo armato
• cassoni immersi
• cassoni di spalla
Nel seguito si prenderanno in considerazione
solo alcune delle strutture sopra elencate, tra
cui i palancolati, le barriere mobili, i tiranti e le renziale o
opere in calcestruzzo. Per ciascuna di esse si microbiologica nel caso
fornirà una stima delle velocità di corrosione di ambiente anaerobico e presenza di sol-
attesa in funzione delle condizioni di esposi- fati, con velocità di corrosione prossime a
zione e si indicheranno i sistemi da adottare 500 μm/anno, ma con valori massimi
per prevenire e controllare la corrosione. anche di 1 mm/anno.

La situazione corrosionistica è molto più defi-


Palancolati e paratoie nita lato mare rispetto lato terreno, in quanto
in acciaio al carbonio in quest’ultimo si crea una situazione comples-
sa, per cui la velocità di corrosione dipende
La velocità di corrosione delle strutture dalla presenza di ossigeno, dai cloruri, ma
metalliche in acciaio al carbonio varia a secon- anche dalla presenza di solfati, di zone argillo-
da della condizioni di esposizione. se piuttosto che sabbiose. Questo giustifica la
Indicativamente si possono individuare tre presenza di attacchi localizzati con velocità di
zone caratteristiche per le quali valgono i penetrazione molto elevate rispetto ad una
seguenti valori di velocità di corrosione: situazione media meno critica.
lato mare a contatto con il fango del
fondo marino Protezione dalla corrosione
• corrosione uniforme di tipo generalizzato Si suggeriscono i seguenti sistemi di protezio-
con velocità di corrosione di circa 10- ne dalla corrosione:
20 μm/anno; • sovraspessore di corrosione di 3-5 mm
• possibilità di corrosione microbiologica (stimato con una velocità di corrosione
anaerobica localizzata con velocità di cor- media di 50 μm/anno per un arco di
rosione superiore a 500 μm/anno; tempo di 100 anni);
lato mare a contatto con l’acqua di • cicli di pitturazione sulla porzione di palan-
mare cole esposta all’atmosfera e nella zona del
• corrosione media uniforme di tipo genera- bagnasciuga;
lizzato con velocità medie di attacco di • lato mare a contatto con acqua di mare:
70-100 μm/anno; - protezione catodica per correnti
• possibile corrosione localizzata per aera- impresse per le palancole e con anodi
zione differenziale con velocità di corro- galvanici per le barriere mobili;
w w w. a p c e . i t

sione di diverse centinaia di μm/anno; • lato mare a contatto con il fango del fondo
lato terra a contatto con il terreno marino:
• corrosione generalizzata, che non tende a - viste le basse velocità di corrosione
diminuire nel tempo per la presenza di clo- riportate, nessuna protezione aggiunti-
ruri, con velocità di corrosione compresa va specifica, anche se la protezione
nell’intervallo 20-50 μm/anno; catodica applicata nelle altre aree eser-
• corrosione localizzata per aerazione diffe- citerà comunque un certo effetto
Le strutture metalliche immerse in
acqua di mare (palancole, barriere mobili)
sono protette, oltre che tramite un ciclo di
pitturazione, anche attraverso la protezione
catodica. Pertanto il ciclo di pitturazione deve
essere “compatibile” con la presenza della
protezione catodica; infatti, sulla superficie
metallica (che si comporta da catodo) avviene
il processo catodico di dissoluzione di ossige-
no, o di sviluppo di idrogeno, se il potenziale
di protezione scende al di sotto di valori trop-
po negativi. Le due reazioni catodiche hanno
l’effetto di alcalinizzare localmente la soluzio-
ne, pertanto anche se il pH medio dell’acqua
di mare è circa 8, localmente nel doppio stra-
to all’interfaccia metallo protetto – soluzione
il pH può raggiungere anche valori superiori a
10.
Il ciclo di pitturazione deve quindi possedere
specifiche proprietà, oltre a quelle preceden-
temente illustrate:
• elevata dielettricità, per evitare la circola-
zione di corrente attraverso il suo spesso-
re;
• bassa permeabilità all’acqua e agli ioni, tra-
sportati dal flusso di corrente di protezio-
ne catodica: i rivestimenti meno permeabi-
benefico. Anzi li (e quindi più resistenti) sono quelli epos-
nella progettazione della sidici;
protezione catodica delle zone espo- • resistenza all’alcalinità: un rivestimento
ste in acqua marina deve essere preso non compatibile si degrada per saponifica-
in considerazione l’effetto di polarizza- zione (sono da evitare rivestimenti organi-
zione delle zone immerse nel fango ci a base di alchidi);
marino; • resistenza al blistering e al cathodic
• lato terra a contatto con il terreno: disbonding, causato dallo sviluppo di idro-
- protezione catodica, se possibile per geno.
corrente impressa. Per ovviare a questi problemi il ciclo di pittu-
razione per le strutture immerse in acqua di
mare e poi protette catodicamente è il
Cicli di pitturazione seguente:
• primer (o shop-primer) zincante organico,
La protezione della porzione di palancole in spessore 20-30 μm;
zona atmosferica e del bagnasciuga è da • strato intermedio di pittura epossidica (da
realizzarsi mediante cicli di pitturazione. Il applicare in due mani), spessore minimo
ciclo di pitturazione raccomandato è il 250 μm;
seguente: • strato finale di vernice antivegetativa;
• primer zincante inorganico, spessore mini- Anche in questo caso, il substrato in acciaio al
mo 75 μm carbonio deve essere preparato mediante sab-
• strato di pittura epossidica (da applicare biatura con finitura SA2 ½, che porti la super-
anche in due mani), di spessore 250 μm ficie “a metallo bianco”.
• eventuale strato finale. Non è invece consigliato l’utilizzo di primer
Il substrato in acciaio al carbonio deve essere zincanti inorganici in combinazione con siste-
preparato mediante sabbiatura con finitura mi di protezione catodica per strutture per-
SA2 ½, che porti la superficie “a metallo bian- manentemente immerse in acqua di mare,
co”. soprattutto a causa della reazione chimica
Il primer zincante favorisce una protezione della parte silicatica del primer con l’alcalinità
attiva all’acciaio al carbonio; infatti, in presenza prodotta dalla protezione catodica. È riporta-
di difettosità nello strato intermedio con pos- to inoltre che i primer zincanti inorganici per
sibile penetrazione di soluzione acquosa, lo lunga immersione danno luogo al fenomeno
w w w. a p c e . i t

zinco, a comportamento anodico rispetto del bright anode pitting, fenomeno mai osser-
all’acciaio al carbonio, protegge catodicamen- vato in presenza di primer zincanti organici.
te l’acciaio al carbonio. Per tale ragione il pri-
mer zincante organico deve contenere alme-
no il 90-95% di polvere di zinco, di modo da Protezione catodica
assicurare un contatto elettrico acciaio al car-
bonio – zinco. La progettazione della protezione catodica

55
deve essere realizzata secondo i criteri ripor- Tiranti
tati nelle normative: μ800 mV rispetto all’elet- La vita di progetto della struttura palancolata
trodo di riferimento Ag/AgCl lato mare, e è direttamente correlata alla durabilità dei
μ850 mV CSE (Cupper Sulphate Electrode) tiranti, la cui affidabilità deve essere garantita
lato terreno, oppure μ950 CSE in presenza di per l’intera vita di servizio.
batteri solfato-riduttori e di condizioni che ne I tiranti sono previsti in acciaio al carbonio
rendano efficace la loro azione (condizioni Fe510. Essi sono soggetti a corrosione genera-
anaerobiche, presenza di solfati). Questi crite- lizzata da ossigeno, con velocità di circa 20-30
ri assicurano una totale protezione, ossia cor- μm/anno, come anche ad attacchi localizzati
rosione ingegneristicamente nulla. dovuti alla disomogeneità del terreno (per
In alcuni casi potrebbe essere sufficiente adot- esempio aerazione differenziale o attacco da
tare criteri di protezione meno restrittivi, per batteri), con velocità in questo caso fino ad
esempio il criterio dei 100 mV di depolarizza- anche 1 mm/anno.
zione che assicura una riduzione della velocità Per evitare condizioni di corrosione, è possi-
di corrosione almeno pari al 90%. bile applicare anche in questo caso la prote-
Per l’applicazione della protezione catodica è zione catodica dell’intero tirante e delle testa-
necessario assicurare la continuità elettrica te, in combinazione o meno con rivestimenti
della struttura metallica. Le eventuali parti protettivi. È bene evitare condizioni di sovra-
metalliche non elettricamente collegate, non protezione e si suggerisce un monitoraggio
solo non sarebbero protette, ma potrebbero delle condizioni di protezione.
essere soggette a fenomeni di interferenza
elettrica. Opere in calcestruzzo armato 1
La progettazione del sistema di protezione Come è noto la zona più critica per struttu-
catodica deve essere basata sul raggiungimen- re marine in calcestruzzo armato è quella
to dei seguenti potenziali di protezione per degli spruzzi, la sola in cui siano presenti
strutture metalliche esposte all’acqua di mare ossigeno, acqua e cloruri, elementi indispen-
Tabella 1 o nel fango marino. In Tabella 1 si mostrano le sabili perché avvenga il fenomeno corrosivo
Potenziali di protezione per condizioni di protezione secondo EN 12473 a carico delle armature. La corrosione si
strutture in acciaio al car- per superfici esposte all’acqua di mare e fango innesca laddove i cloruri raggiungono le
bonio. marino. armature e superano il tenore critico, che
per le barre in acciaio al carbonio è pari a
Potenziali massimi (V) Potenziali minimi (V) 0.4 -1% rispetto al peso di cemento.

Ag/AgCl ZN Ag/AgCl ZN

Condizioni aerobiche -0.80 +0.25 -1.10 -0.05

Condizioni anaerobiche -0.90 +0.15 -1.10 -0.05

In Tabella 2 si riportano i valori di densità di


corrente da applicare alle superfici in acciaio al
Tabella 2 carbonio da proteggere in contatto diretto
Densità di corrente di pro- con acqua di mare o immerse nel fango mari-
tezione per strutture in no; i valori potranno essere opportunamente
acciaio al carbonio non ridotti nel caso di superfici formanti ambienti
rivestito (da EN 12495 per chiusi a contatto con acqua di mare stagnante.
il Mare Adriatico).

Densità di corrente (mA/m2)


Condizione di
contatto
Iniziale Mantenimento Ripolarizzazione
Immerso in acqua
110 60 80
di mare
Esposto al fango
25 20 20
marino

1
L. Bertolini, B. Elsener, P. Pedeferri, R. Polder, Corrosion of Steel in Concrete: Prevention,
Diagnosis, Repair, first ed., Wiley, Weinheim, 2004.

56
Le parti in calcestruzzo armato completa- comunque di valori molto elevati difficilmen-
mente immerse in acqua di mare, nonostan- te raggiungibili in pratica. Lo stesso valore
te la presenza di cloruri, hanno un ridotto e del 3,5% deve essere ritenuto valido per
quasi nullo rischio di corrosione, a causa del- tutti gli acciai se la loro superficie è coperta
l’assenza di ossigeno. Le armature delle parti dalla scaglia nera che si forma ad alta tempe-
della struttura esposte all’atmosfera, non ratura durante i trattamenti termomeccanici
interessate dalle maree o dagli spruzzi, non cui nel processo di fabbricazione sono sog-
saranno mai soggette a rischio di corrosione. getti. Siccome il decapaggio delle armature a
In relazione alle condizioni di esposizione, le differenza di altri trattamenti, rimuove com-
opere in calcestruzzo armato possono esse- pletamente questa scaglia, questa operazione
re classificate, in accordo con la normativa di finitura è più efficiente nel mantenere ele-
EN 206, in classe di XS2 e XS3 (opere a con- vato il tenore critico rispetto ad esempio
tatto con acqua di mare, in zona immersa o alla sabbiatura.
degli splash, rispettivamente). A volte l’uso delle armature in acciaio inos-
Il controllo della corrosione si ottiene in sidabile può essere limitato alla parte super-
primo luogo confezionando un calcestruzzo ficiale della struttura (“armature di pelle”) o
di qualità. La stessa normativa raccomanda, alle sue parti più critiche lasciando nelle altre
per opere in classe XS2 e XS3, un rapporto zone quelle in acciaio al carbonio. In questi
A/C massimo pari a 0.45, un copriferro mini- casi i progettisti e i costruttori esprimono
mo di 45 mm e un quantitativo minimo di spesso preoccupazioni per il fatto che le
cemento di 320 kg/m3. Si consiglia inoltre l’u- armature di acciaio inossidabile possano
tilizzo di cemento di miscela, meglio se alla risultare collegate elettricamente a quelle di
pozzolana o alla loppa di altoforno, in primo acciaio al carbonio. Temono infatti che l’ac-
luogo cementi CEM III o CEM IV, in accordo coppiamento degli acciai possa causare l’in-
con EN 197. Non si ritiene idoneo l’impiego sorgenza di quel tipo di corrosione che
di cemento CEM II A/L. Questi accorgimenti viene detto “corrosione galvanica”. Questo
hanno lo scopo di ridurre il coefficiente di timore è infondato. È stato provato che l’im-
diffusione di cloruri, allungano di conseguen- piego di barre di acciaio inossidabile connes-
za i tempi di innesco della corrosione. Si se elettricamente a barre di acciaio al carbo-
ricorda che gli effetti benefici sono garantiti nio non peggiora la situazione corrosionisti-
solo se è effettuata una corretta stagionatu- ca rispetto a quanto si verificherebbe in pre-
ra del conglomerato cementizio. senza di sole barre di acciaio al carbonio.
Per aumentare la durabilità delle opere in Oltre ai vantaggi appena evidenziati l’impiego
calcestruzzo armato è possibile ricorrere di armature di acciaio inossidabile ne con-
alla seguenti misure di protezione aggiuntiva: sente altri. I requisiti relativi al copriferro e
• utilizzo di armature in acciaio inossidabi- al calcestruzzo che garantiscono una deter-
le minata vita di servizio vanno riconsiderati
• applicazione della prevenzione catodica nel momento in cui si impiega un materiale
resistente a corrosione, risultando evidente-
Armature in acciaio inossidabile mente meno stringenti rispetto a quelli pro-
Si ricorda che la corrosione da cloruri sulle posti per struttura in c.a. con le armature
armature nel calcestruzzo si innesca solo se tradizionali. Ad esempio secondo le nuove
alla superficie delle barre si supera il tenore linee guida della British Stainless Steel
critico di cloruri. È possibile far riferimento Association l’utilizzo di armature in acciaio
ai seguenti valori indicativi di tenore critico inossidabile consente di ridurre lo spessore
di cloruri per l’innesco della corrosione: di copriferro a 3 cm e di aumentare la mas-
• armature di acciaio al carbonio sima ampiezza accettabile delle fessure por-
0,4-1% rispetto al peso di cemento tandola a 0,3 mm.
• armature in acciaio zincato
1,2% rispetto al peso di cemento Protezione catodica e prevenzione
• armature in acciaio inossidabile catodica
5-8% rispetto al peso di cemento Per controllare la corrosione delle armature
Pertanto le armature in acciaio inossidabile del calcestruzzo sono impiegate due tecni-
hanno una resistenza a corrosione migliore che elettrochimiche principali:
rispetto alle comuni barre in acciaio al car- • la protezione catodica, applicata a strut-
bonio. ture già interessate dalla corrosione da
Nelle strutture in calcestruzzo armato si cloruri;
impiegano tre tipi di acciaio: • la prevenzione catodica, applicata invece
• austenitico AISI 304L (1.4307) a strutture nuove che si presume possa-
w w w. a p c e . i t

• austenitico AISI 316L (1.4404) no venir contaminate dai cloruri.


• duplex 318 (1.4462). Nel caso di opere in calcestruzzo armato di
La resistenza a corrosione si riduce se l’ar- nuova fabbricazione pertanto ci si riferisce
matura presenta alla sua superficie film colo- alla sola prevenzione catodica. È stata
rati di ossidi da saldatura. In questi casi il applicata per la prima volta in Italia nel 1989.
tenore massimo da accettare è il 3,5% indi- È definita come “un metodo di manutenzione
pendentemente dal tipo di acciaio. Si tratta preventiva di strutture nuove che si pensa pos-

57
sano risultare in futuro contaminate da cloruri”2. Le condizioni operative e di progettazione
Questa tecnica è basata sul principio che il sono riportate nella normativa EN 12696.
tenore critico dei cloruri cresce se il potenzia- Nella prevenzione catodica si utilizza un siste-
le delle armature è abbassato. In pratica, l’ap- ma a corrente impressa, dove il sistema anodi-
plicazione di densità di corrente molto basse co è costituito da una rete di titanio attivato
(minori rispetto ai valori tipici ella protezione distribuita sulla struttura e immerso all’interno
catodica) può portare il potenziale a valori in del copriferro. Si applicano densità di corrente
cui l’acciaio al carbonio opera in condizioni di di protezione di valore massimo 5  mA/m2 al
“passività imperfetta” così che l’innesco del pit- fine di ridurre il potenziale delle barre in
ting non ha luogo anche se i cloruri raggiungo- acciaio al carbonio di circa 200 mV rispetto al
no la superficie delle armature tenori elevati. loro potenziale di corrosione libera.

NORMATIVE DI RIFERIMENTO

• DNV RP B401 – Recommended practice for cathodic protection design


• EN 12473 – General principles of cathodic protection in sea water
• EN 12495 – Cathodic protection for fixed steel offshore structures
• EN 13174 – Cathodic protection for harbor installations
• EN 206-1 – Concrete - Part 1: Specification, performance, production and conformity
• EN 197 – Cemento. Parte 1: composizione, specificazioni e criteri di conformità per
cementi comuni
• EN 12696, Cathodic Protection of Steel in Concrete – Part I: Atmospherically Exposed
Concrete, European Committee of standardization, 2000.

2
P. Pedeferri, Cathodic Protection of Reinforced Concrete Structures, Proc. Inter. Conf. on Internal
and External Protection of Pipes, BHRA, Firenze, Italia, 1989 - P. Pedeferri, Cathodic Protection
of New Concrete Constructions, Proc. Int. Conf. on Structural Improvement through Corrosion
Protection of Reinforced Concrete, Institute of Corrosion, London, UK, 1992.

Seaguard
MEMORIE

Monitoraggio della
protezione catodica

I
l monitoraggio della protezione catodica comprende tutte le operazioni che hanno lo
A. Brenna
scopo di verificare, in modo diretto o indiretto, il grado di protezione delle strutture. È
bene tenere presente che la condizione di protezione (non-protezione; protezione cor-
L. Lazzari
retta; sovraprotezione) è legata alle condizioni che si instaurano localmente, come la den- M. Ormellese
sità di corrente e il potenziale locale, e non ai parametri globali come la corrente totale o
PoliLaPP
il potenziale remoto. Dipartimento CMIC
Questa memoria è dedicata alla misura del potenziale di protezione, ed in particolare si Politecnico di Milano
affrontano i seguenti temi: modalità di misura del potenziale, principali elettrodi di riferimento,
significa della lettura di potenziale, tecniche di eliminazione del contributo di caduta ohmica.
Ovviamente il tema del monitoraggio della protezione catodica è molto più ampio; per maggiori
informazioni si rimanda al testo Protezione Catodica (di L. Lazzari, P. Pedeferri, M. Ormellese, Ed.
PoliPress, Milano, 2006).

Misura del potenziale di protezione


Il criterio universalmente impiegato per la verifica della protezione catodica di una struttura è
basato sulla misura del potenziale, eseguita secondo lo schema riportato in Figura 1.
Il circuito di misura è costituito da:

Figura 1
Misura del
w w w. a p c e . i t

potenziale di
strutture
interrate e
offshore

Questa memoria è in parte tratta dal libro: L. Lazzari, P. Pedeferri, M. Ormellese Protezione
Catodica (Ed. PoliPress, Milano, 2006)

59
• un voltmetro a elevata impedenza Elettrodo AAC. L’elettrodo argento/argen-
• un elettrodo di riferimento (a contatto to cloruro (Ag/AgCl) è utilizzato per strutture
con l’elettrolita, terreno, acque, calce- che operano a contatto con ambiente marino.
struzzo) collegato al polo negativo È costituito da un filo di Ag su cui è depositato
• la struttura da monitorare, collegata al AgCl per via elettrolitica. Il potenziale d’elet-
polo positivo. trodo dipende dalla concentrazione dei cloru-
La misura del potenziale può essere affetta da ri in soluzione e quindi il suo uso in acque sal-
errori che devono essere eliminati. mastre richiede una taratura.

Elettrodi di riferimento
In Tabella 1 sono elencati gli elettrodi di rife-
rimento impiegati sia in laboratorio sia in
campo, per la misura del potenziale. Gli elet-
trodi maggiormente impiegati sono i seguenti.
Elettrodo CSE. L’elettrodo rame/solfato di
rame saturo (Cu/CuSO4 saturo) è usato per
monitorare le strutture interrate o in calce-
struzzo armato; negli altri ambienti invece si
inquina facilmente. Anche nei terreni si può
inquinare quando è usato come elettrodo di
riferimento fisso. Due sono le ragioni del pos-
sibile inquinamento: l’ingresso dei cloruri nella
soluzione di solfato di rame che provoca la
passivazione del rame per formazione di ossi-
cloruro di rame sulla superficie dell’elettrodo,
e l’ingresso di ioni calcio che fanno precipitare
il solfato di calcio nella soluzione, sottraendo
ioni solfato.

Tabella 1 Reazione Potenziale


Tipo di elettrodo Impieghi / note
Elettrodi di elettrodica [a 25°C (V vs SHE)]
riferimento e
valori dei Usato in laboratorio e
potenziali (V Hg2Cl2+2e = 2Hg+2Cl- come elettrodo di rife-
Calomelano
vs SHE) SCE - E=0,267-0,059log a Cl- KCl saturo E=0,244 rimento campione per
Hg/Hg2Cl2; Cl
(-0,65 mV/°C) la taratura degli elettro-
di impiegati in campo
Hg2SO4+2e = Hg+ SO4
2-
Mercurio/Solfato
K2SO4 saturo
SSE mercuroso E=0,615-0,0295log a Usato in laboratorio
E=0,710
Hg/Hg2SO4; SO4 2- SO4 2-

(K2SO4 saturo E=0,710)

È impiegato in acqua di
Argento/cloruro mare anche come elet-
d’argento - trodo fisso, ma è poco
AgCl+e = Ag+Cl 0,1 M KCl E=0,288
Ag/AgCl, Cl- - stabile e sensibile all’in-
AAC E=0,222-0,059log a Cl 1 M KCl E=0,222
Di solito ottenuto per quinamento.
(-0,6 mV/°C) Acqua di mare E=0,250
via elettrolitica in una Sono in commercio
soluzione di NaCl elettrodi con elettrolita
per uso in laboratorio

Rame/solfato di Usato soprattutto nei


rame terreni. Facile da prepa-
w w w. a p c e . i t

(Cu/CuSO4 ; Cu+2) rare, è anche molto sta-


Elettrodo di rame in Cu+2+2e = Cu bile. La presenza di clo-
CuSO4 sat. E=0,318
soluzione di CuSO4 E=0,340+0,029log aCu2+ ruri lo inquina: ne è per-
CSE Val. pratico E=0,3
satura; il ponte salino è ciò sconsigliato l’uso in
realizzato con setto acqua di mare. Usato
poroso in legno o cera- anche come elettrodo
mico fisso nei terreni

60
Reazione Potenziale
Tipo di elettrodo Impieghi / note
elettrodica [a 25°C (V vs SHE)]
È usato in acqua di mare
Zn+2+2e = Zn come elettrodo di riferi-
ZN Zinco/acqua di mare (Reazione di corrosio- E=-0,80 mento fisso. È usato
ne) anche nel terreno in
apposito backfill
Biossido
di manganese È usato nel calcestruzzo
MN MnO2 MnO2 + 2e = (MnO2)2- E = 0,35 come elettrodo di riferi-
Biossido MnO2 in KOH mento fisso
(elettrolita) a pH 13.

Ti attivato
È usato nel calcestruzzo
Titanio ricoperto di
E = +0,20 come elettrodo di riferi-
ossidi di metalli nobili,
MMO immerso in calcestruzzo. mento fisso. Richiede un
quali Iridio e Rutenio, in
voltmetro con impeden-
calcestruzzo (pH e ossi-
za superiore a 10 GΩ.
geno costanti).

Figura 2
Elettrodi di
riferimento
usati in pro-
tezione cato-
dica.

SHE AAC SCE CSE ZN MN MMO Tabella 2


Equivalenza
SHE 0 -250 -240 +300 +800 -350 -200 pratica tra gli
AAC +250 0 +10 +50 +1050 -100 +50 elettrodi di
uso comune,
SCE +240 -10 0 +60 +1040 -110 +40
CSE +300 +50 +60 0 +1100 -50 +100
ZN -800 -1050 -1040 +1100 0 -1150 -1000
MN +350 +100 +110 -50 +1150 0 +150
MMO +200 -50 -40 -100 +1100 -150 0
Esempio: Valore vs CSE = valore misurato vs Riferimento usato + valore colonna CSE
w w w. a p c e . i t

Impedenza del voltmetro cola corrente (in genere, lato voltmetro, dal-
l’elettrodo alla struttura) è possibile una pola-
Durante la misura, l’elettrodo di riferimento rizzazione dell’elettrodo (in genere catodica).
deve mantenere il suo potenziale costante. Per minimizzare questa corrente il voltmetro
Poiché nel circuito di misura circola una pic- deve possedere una resistenza interna (impe-

61
denza) molto elevata. Infatti, la corrente che Eq. (1) E … Eon = Eeq + η + IR
circola nel voltmetro è data dal rapporto tra
la tensione ai capi dei morsetti (la differenza di dove Eeq è il potenziale di equilibrio del metal-
potenziale tra struttura e elettrodo) e la resi- lo rispetto all’elettrodo di riferimento usato,
stenza del circuito che in pratica è l’impedenza η è la sovratensione e IR è la caduta ohmica,
del voltmetro. che dipende dalla distanza elettrodo di riferi-
Se, per esempio, la superficie dell’elettrodo di mento – struttura, dalla resistività dell’ambien-
riferimento è di 10 cm2, la differenza di poten- te e dalla corrente circolante.
ziale è 1 V e il voltmetro ha una impedenza of La somma (Eeq + η) è il potenziale vero, il
1 MΩ, la densità di corrente scambiata dall’e- valore che deve essere confrontano con i crie-
lettrodo di riferimento è 1 mA/m2, che è più ri di normativa per stabilire il livello di prote-
piccola della densità di corrente di scambio zione. Esso è anche indicato come potenzia-
dei metalli attivi, come rame, zinco e ferro, ma le-off, Eoff, oppure potenziale IR-free, EIR-
è di almeno un ordine di grandezza superiore free, ed è esprimibile anche rispetto al poten-
alla densità di corrente di passività del Ti atti- ziale di libera corrosione, Ecorr:
vato. Per l’elettrodo MMO-Ti, soprattutto se
di piccole dimensioni, l’impedenza del voltme- Eq. (2) Eoff = Eon - IR = (Eeq + η) = (ψ + Ecorr)
tro deve essere di almeno 10 MΩ per evitare
la sua polarizzazione. dove ψ è il contributo di sovratensione rispet-
to al potenziale di libera corrosione, Ecorr.
Il termine di caduta ohmica IR, che come
Contributi nella misura vedremo rende difficile la corretta interpreta-
del potenziale zione del potenziale-on, è esprimibile median-
te la relazione:
Il valore del potenziale misurato mentre circo- Eq. (2) IR = ρ i d
la la corrente di protezione, potenziale-on, dove ρ è la resistività dell’elettrolita, i è la den-
Eon, è funzione della posizione dell’elettrodo sità di corrente nell’elettrolita e d la distanza
di riferimento rispetto alla struttura ed è tra struttura e elettrodo di riferimento.
somma di tre contributi, come schematizzato In Tabella 3 si riportano alcune formule
in Figura 3: approssimate utili per il calcolo del contributo
di caduta ohmica.

Figura 3
Misura del
potenziale di
strutture e
significato
della misura.

Condizioni Parametri Caduta ohmica


Tabella 3
I diametro esterno tubazione (m)
Calcolo
Tubazione io densità di corrente di protezione di IR K io I U K = 0.5 a 1.5
della caduta
nuda ferro nudo (mA/m2)
ohmica.
Ŭ resistività ambiente (:m)
I  H  d
H interro (m) IR d io U OQ
d distanza trasversale dalla tubazione (m)  I
K fattore geometrico
Tubazione i densità di corrente di protezione reale
rivestita (mA/m2) i U
t
w w w. a p c e . i t

IRcoating
(nessun t spessore del rivestimento (m)
difetto) Ŭ’ resistività del rivestimento (:m)
Ut
IRcoating i Ro # i # io U t
Tubazione   [
rivestita [ efficienza del rivestimento
§ t I  H  d ·
(con IR d # iU ¨  OQ ¸
difetti) ¨  [  I ¸
© ¹

62
Interpretazione un elettrodo di riferimento fisso, posto molto
del potenziale on vicino alla tubazione, come mostrato in Figura
4. Occorre fare attenzione a due limitazioni.
Come detto il potenziale-on, Eon, contiene In primis, la caduta ohmica non si annulla per-
un contributo di caduta ohmica che rende dif- ché la distanza elettrodo-struttura è sempre
ficile la deduzione del potenziale-vero; è infatti troppo grande, dell’ordine delle decine di
solo rispetto a quest’ultimo che si può stabili- centimetri. In secondo luogo, questo metodo
re il grado di PC in accordo con gli standard è efficace per strutture nude, ma non è affida-
internazionali. bile per le strutture rivestite perché il poten-
Se si dispone del solo valore del potenziale- ziale misurato è quello del difetto del rivesti-
on, è possibile solo fornire un’interpretazione mento più vicino che potrebbe essere a
sul grado di PC. Infatti, quando il potenziale- distanza notevole, anche kilometri, perciò
on è più negativo del potenziale di protezione includendo un sensibile contributo di caduta
(-0,85 V CSE) si è certi che una corrente cato- ohmica.
dica arriva sulla struttura e questo genera un
sensibile effetto di protezione (in generale la Capillare di Luggin
riduzione della velocità di corrosione è di La caduta ohmica può essere annullata utiliz-
almeno un ordine di grandezza rispetto alla zando un tubo capillare (per esempio un tubo
velocità di libera corrosione). di plastica di diametro 3-4 cm) fissato in ver-
Per una corretta analisi del livello di protezio- ticale con una estremità in prossimità della
ne è opportuno eleminare il contributo di tubazione, e la seconda affiorante sul terreno.
caduta ohmica. Il tubo è riempito di terreno e la misura si
esegue posizionando l’elettrodi di riferimento
nell’estremità superiore del tubo.
Tecniche per eliminare Valgono le stesse limitazioni illustrate nel
la caduta ohmica caso precedente.

La caduta ohmica si annulla quando: Sonda di potenziale


• la distanza, d, elettrodo-struttura è ridot- Per strutture rivestite sono più adatte le
ta a un valore minimo (elettrodo fisso e sonde di potenziale costituite da una piastrina
capillare di Luggin). IN questo caso si con elettrodo di riferimento incorporato,
misura in modo corretto il potenziale come illustrato in Figura 5, e un ponte elet-
vero trolitico tra elettrodo e piastrina.
• la corrente, i, che circola tra struttura e La piastrina è collegata alla struttura così da
elettrodo è azzerata (tecnica on-off). In ricevere la corrente di protezione. Poiché l’e-
questo caso è bene essere molto attenti lettrodo si trova molto vicino alla piastrina e
sul significato della misura durante il all’interno del dispositivo dove non circola
periodo di off della corrente di protezio- corrente, la misura del potenziale non contie-
ne ne il contributo di caduta ohmica.
Molte sonde commerciali incorporano un
Elettrodo di riferimento fisso elettrodo di riferimento CSE, il cui limite è la
Per ridurre la caduta ohmica si può installare durata dell’elettrodo che non supera i cinque

Figura 4
Elettrodo di
riferimento
fisso.
w w w. a p c e . i t

 

63
Figura 5
Sonda fissa
con elettrodo
di riferimento
incorporato. 

anni di vita per due ragioni: si asciuga e si un tempo inferiore a 0,1 s; solo in tal caso il valo-
inquina per ingresso dei cloruri e del calcio. re letto è il potenziale-vero o potenziale-off.
Spesso è anche segnalata la risalita capillare La tecnica presenza alcune limitazioni che si
della soluzione di solfato di rame lungo i cavi. descrivono nel seguito.
Per ovviare questi inconvenienti, sono in
commercio sonde di potenziale che utilizzano Condizioni di sovraprotezione. È bene
elettrodi diversi: AAC, ZN e MMO che ricordare che in condizioni di sovraprotezio-
garantiscono maggiore stabilità e durata del- ne il processo catodico prevalente è lo svilup-
l’elettrodo. po di idrogeno, i cui effetti di polarizzazione si
esauriscono dopo qualche millisecondo dallo
Tecnica ON-OFF spegnimento della corrente. Pertanto se la
La tecnica on-off si basa sul seguente fatto lettura del potenziale è effettuata tra 0,1 e 1 s
sperimentale: quando si interrompe la cor- dall’interruzione della corrente, è possibile
rente, il contributo di caduta ohmica si annul- registrare una depolarizzazione di 200 – 300
la in un tempo molto breve, dell’ordine di 10- mV, che comporta un grave errore nell’inter-
6
secondi, le sovratensioni di attivazione, cioè pretazione della registrazione del potenziale.
quelle legate allo sviluppo di idrogeno, si Per ridurre al minimo tale errore di lettura, è
annullano nell’ordine dei millisecondi, mentre necessario utilizzare un acquisitore ad alta
quelle di concentrazione, cioè relative alla velocità di campionamento, e leggere il
riduzione di ossigeno, in tempi più lunghi, potenziale in un tempo inferiore a 0,1 s.
dell’ordine dei secondi e perfino ai giorni
(Figura 6). Strutture rivestite e correnti equalizza-
trici. Se la tecnica on-off si applica a strutture
La lettura del potenziale deve pertanto essere rivestite e il rivestimento presenta difetti di
effettuata subito dopo l’apertura del circuito, in diversa dimensione, insorgono due ordini di

Figura 6
Esempio di
registrazione
del potenzia-
le con tecnica
on-off.
w w w. a p c e . i t

64
ŽŶ сͲϭ͕ϱs^ ŽŶ сͲϭ͕ϱs^

ŽƌƌĞŶƚĞĚŝƉƌŽƚĞnjŝŽŶĞ ŽƌƌĞŶƚĞĚŝƉƌŽƚĞnjŝŽŶĞ

ŽĨĨ сͲϭ͕ϭs^ ŽĨĨ сͲϭ͕ϯs^

ŽƌƌĞŶƚŝĞƋƵĂůŝnjnjĂƚƌŝĐŝ

Figura 7
Correnti equalizzatrici che si instaurano dopo l’off della corrente di protezione.

problemi. Il primo deriva dal fatto che il sonde on-off, che simulano un difetto del rive-
potenziale della superficie di un difetto dipen- stimento di dimensione nota, in genere da 10 Il nuovo
de dalla sua dimensione, e più piccolo è il a 100 cm2, come è schematizzato in Figura 8.
difetto, più negativo è il suo potenziale. In La sonda è costituita da una piastrina di
ruolo asse-
secondo luogo, la presenza di difetti con acciaio nudo di superficie nota, in genere da gnato
diverse dimensioni produce l’insorgenza di 10 a 100 cm2, collegata alla tubazione. Si pos- all’Amminis
correnti equalizzatrici tra i difetti piccolo verso sono misurare la corrente assorbita e il
trazione nel
quelli grandi (Figura 7) che tende a equilibrare potenziale. Inoltre, senza interrompere la
i potenziali, per cui i difetti più piccoli si nobi- protezione della tubazione, si può applicare la quadro pre-
litano e viceversa per quelli più grandi. Il tecnica on-off alla sola piastrina, aprendo il visto, l’au-
potenziale-off che si registra è una sorta di suo collegamento elettrico alla tubazione. mento del
media pesata dei potenziali di ciascun difetto Questo dispositivo consente, quindi, di verifi-
sulla rispettiva superficie: care se un difetto di note dimensioni è in pro- commercio
tezione e di misurare la densità di corrente di che com-
Sonde ON/OFF protezione del difetto. Il limite di questo porta la
Il maggiore svantaggio della tecnica on-off è la dispositivo è che il potenziale-off contiene un
difficoltà di interpretazione del potenziale-off, contributo di caduta ohmica dovuta alla cor- realizzazio-
Eoff, in relazione alle correnti equalizzatrici. rente di protezione che continua a fluire nel ne attra-
Meglio ricorrere all’uso delle cosiddette terreno. verso una
forte colla-
borazione.
w w w. a p c e . i t

Figura 8
Schema di sonda on-off.

65
MEMORIE

Effetto dei picchi ano-


dici sulle condizioni di
protezione catodica

P
icchi di potenziale
Nella rappresentazione o visualizzazione grafica delle misurazioni del potenziale on
(Eon) delle strutture metalliche in protezione catodica (PC), eseguite con strumenti
registratori a carta e a microprocessore, portatili o stazionari provenienti da un
sistema di telesorveglianza, si rilevano talvolta degli incrementi e degli abbassamen-
ti, pressoché istantanei, del valore del potenziale-on, Eon, che può risultare più posi-
tivo o più negativo del valore del potenziale di protezione (Eprot = -0,85 V CSE inteso come poten-
ziale vero, cioè al netto delle cadute ohmiche). Queste momentanee variazioni del potenziale,
M. Ormellese misurate nell’arco delle ventiquattro ore, hanno di solito una durata massima inferiore al minuto.
A. Brenna I picchi di possono essere originati da variazioni di tipo impulsivo delle correnti disperse dai sistemi
L. Lazzari di trazione eserciti in corrente continua (tranvie e ferrovie), come ad esempio l’inserzione o disin-
serzione dei motori di trazione per mezzo di dispositivi collegamento serie-parallelo, momenti di
PoliLaPP incrocio dei tram o treni su binari paralleli (corrente di valore doppio), più binari paralleli tra loro
Dipartimento CMIC
Politecnico di Milano
e percorsi contemporaneamente da più tram o treni sia sullo stesso binario sia su tutti i binari,
eventi transitori che possono disturbare le condizioni ordinarie dell’esercizio ferrotranviario, ecc.
Possono inoltre essere causati da fluttuazioni istantanee della corrente erogata dagli alimentatori
di PC per disturbi di breve durata intervenuti sulla rete elettrica di distribuzione, da fenomeni tran-
sitori indotti sulla struttura connessi a commutazioni, manovre o guasti sulle linee elettriche ad
alta e media tensione, da sovratensioni per perturbazioni atmosferiche.
Allo stato attuale, il D.M. 23/02/1971 n. 2445 “Norme tecniche per gli attraversamenti e per i
parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altre linee di trasporto”
sancisce che sono da considerarsi non accettabili picchi d’interferenza anodica che causano varia-
zioni di potenziale al di sopra del suddetto valore soglia. Tuttavia, sulla base di un’ampia casistica
da parte degli operatore del settore, è noto che a singoli picchi anodici , rilevati durante le regi-
strazioni periodiche del potenziale, piuttosto di rado corrisponde un evento di corrosione; lo
stato di corretta protezione delle strutture sembra garantire la protezione anche durante i brevi
transitori in cui si manifestano i cosiddetti picchi. Ne consegue come ai fini della interpretazione
delle registrazioni dei potenziali sulle strutture e della applicazione di criteri di sicurezza sia neces-
sario stabilire la reale pericolosità dei picchi d’interferenza registrati su una tubazione in PC, in
relazione al livello di protezione, alla durata e all’intensità del picco.
w w w. a p c e . i t

Interpretazione dei picchi di potenziale


I valori misurati del potenziale-on sono comprensivi della caduta ohmica, IR, provocata dalle cor-
renti che circolano nel terreno (corrente di protezione o corrente dispersa), che dipende dalla
posizione dell’elettrodo di riferimento rispetto alla struttura monitorata.
Si può in generale scrivere:
Eq. (1) Eon = Eoff + IR

66
dove IR ha segno negativo se la corrente nel • Struttura in libera corrosione o in insuf-
terreno circola in senso catodico, vale a dire ficiente PC, con picchi positivi (E > Ecorr)
dal terreno verso la struttura, e segno positi- • Struttura in PC con picchi isolati positivi
vo in caso contrario, cioè quando la corrente (E > Eoff)
nel terreno circola in senso anodico, vale a
dire dalla struttura verso il terreno. Ne con- Nel primo caso, in pratica per le strutture in
segue che: libera corrosione, la corrosione ha inizio
• Eon è più negativo di Eoff se la corrente è contestualmente al verificarsi del picco anodi-
catodica; co e la sua velocità dipende dall’entità della
• Eon è più positivo di Eoff se la corrente è polarizzazione (variazione positiva del poten-
anodica. ziale vero).
Pertanto, le correnti disperse, che possono In questo caso, la perdita di spessore (ossia la
modificare a valori più positivi il parametro Eon corrosione) è data da:
e che quindi possono influenzare l’efficacia
della protezione catodica, sono quelle disper- Eq. (2) Δs = tvcorr
se dalla struttura verso il terreno. La sola pre-
senza di un gradiente anodico nel terreno dove t è la durata del picco positivo e vcorr è la
senza scambio di corrente metallo-terreno, velocità di corrosione. La velocità di corrosio-
non provoca alcuna variazione del potenziale ne (mm/anno) è data dalla relazione (si veda il
Eoff e quindi non compromette l’efficacia della testo Protezione Catodica di Lazzari-
protezione catodica. Pedeferri-Ormellese pubblicato da Polipress,
Nei terreni a bassa resistività, la corrente di Milano 2006):
protezione può provocare cadute di tensione ȥa

IR di decine di millivolt, mentre nei terreni ad Eq. (3) icorr  ˜  PPDQQR 
alta resistività le cadute di tensione possono
assumere valori di alcuni volt e valori fino a dove icorr è la velocità di corrosione causata
qualche decina di volt per le correnti disperse. dalla corrente di interferenza, ya (mV) è la
sovratensione anodica (calcolata come segue:
ya = E - Ecorr) e 30 mA/m2 è la velocità di libera
Valutazione della pericolosità corrosione in assenza di interferenza (la pen-
dei picchi di potenziale denza anodica del ferro della retta di Tafel è
stata presa ba = 100 mV/decade).
Occorre partire dall’equazione (1), che lega il Poiché in pratica la densità di corrente anodi-
potenziale misurato, Eon, la caduta ohmica nel ca massima su una falla di un rivestimento è
terreno, IR, causata dalla circolazione di cor- dell’ordine di qualche A/m2 e la massima
rente, e il potenziale vero, Eoff, della struttura. sovratensione anodica, ya, è di circa di 200 mV
Le variazioni dei due termini, Eoff e IR, che (due ordini di grandezza rispetto alle condizio-
determinano il valore del potenziale misurato ni di libera corrosione), ne deriva che la velo-
hanno andamenti temporali molto diversi, e cità di corrosione durante un picco anodico è
precisamente: di circa 3 mm/anno. A questo valore corri-
• IR varia istantaneamente come varia la sponde una perdita di spessore massima di
corrente circolante nel terreno; circa 0.006 mm per ogni picco di potenziale-
• Eoff, potenziale vero della struttura, on anodico della durata di un minuto. Come
determinato dalla densità di corrente di detto, questo calcolo è applicabile solo nel
protezione, e definito dalla somma del caso di assenza di PC.
potenziale di equilibrio del metallo Per le strutture in PC la situazione è diffe-
(ferro), costante, e dalla polarizzazione rente. La corrente di protezione, infatti, pro-
acquisita, variabile con la corrente (cato- duce sulla superficie della struttura condizioni
dica o anodica) scambiata, varia molto di alcalinità a causa della reazione catodica di
lentamente. Infatti, mentre la variazione riduzione di ossigeno (o di sviluppo di idroge-
di corrente può essere veloce, la varia- no). Picchi anodici di qualche minuto non sono
zione della polarizzazione è sempre preoccupanti, poiché questo tempo non è suf-
lenta, se non lentissima, perché definita ficiente dal punto di vista chimico per distrug-
dalle modificazioni chimiche all’interfac- gere l’alcalinità e dare inizio alla reazione di
cia metallo-soluzione (alcalinità prodotta dissoluzione del metallo.
dalla PC, in condizioni di protezione, e Se invece l’interferenza anodica ha una durata
concentrazione di ioni ferro, in condizio- maggiore, per esempio di 3600 s (1 h) anche
ni di corrosione). Ne consegue che Eoff continuativi, con interferenza che si ripete
varia sempre molto lentamente, dell’or- ogni 24 h, è possibile che inizialmente l’inter-
w w w. a p c e . i t

dine della decina di secondi e parallela- ferenza neutralizzi l’alcalinità all’interfaccia


mente la reazione chimica di corrosione metallo-terreno, e in un secondo momento
all’interfaccia metallo-soluzione ha inizio provochi un aumento del potenziale, fino a
con un ritardo dello stesso ordine di raggiungere anche il potenziale di libera corro-
grandezza. sione. Il tempo necessario per neutralizzazio-
In realtà, occorrerebbe distinguere tra due ne l’alcalinità, con successivo possibile inizio di
situazioni opposte: corrosione, dipende sia dalla condizioni di PC

67
che dall’intensità dell’interferenza anodica. ne (potenziale di protezione -1.0 V CSE);
• densità di corrente 2.0 A/m2, simulante le
condizioni di sovraprotezione che
Prove di laboratorio rappresentano lo stato effettivo del livel-
lo di protezione dell’acciaio in corrispon-
Sono state effettuate presso PoliLaPP – denza dei difetti presenti nel rivestimen-
Laboratorio di Corrosione dei Materiali “Pietro to (potenziale di protezione -1.3 V CSE).
Pedeferri” – delle prove di laboratorio atte a La misura del potenziale di protezione è
verificare gli effetti di picchi anodici d’interfe- stata effettuata con un elettrodo di riferimen-
renza sulla corrosione delle tubazioni in acciaio to CSE mediante l’utilizzo di un capillare di
al carbonio interrate in protezione catodica. Luggin per eliminare i contributi di caduta
Le prove sono state realizzate su campioni ohmica.
in acciaio al carbonio di superficie espo-
sta 1 cm2, simulante un difetto nel rivesti- Sono stati applicati tre livelli di densità di
mento (Figura 1). corrente anodica d’interferenza (i):
I provini sono stati posti all’interno di una cella • i = 0.1 A/m2
• i = 1.0 A/m2
• i = 10 A/m2
Ogni picco giornaliero d’interferenza anodica
ha durata 3600 s.
&DPSLRQH La durata delle prove è 2 mesi, al termine dei
quali è stata calcolata la velocità di corrosione
dei provini mediante misura della perdita di
massa.

3RUWD FDPSLRQH %DUUD 7XER GLYHWUR Monitoraggio del potenziale


ILOHWWDWD &ROOHJDPHQWR
HOHWWULFR Il potenziale di protezione dei provini è stato
misurato quotidianamente prima di applicare
la corrente anodica d’interferenza. I provini
Figura 1 da 1 L contenente sabbia e una soluzione protetti con 0.3 A/m2 mostrano un potenziale
Provino d’ac- simulante un terreno saturo a bassa di protezione compreso tra -1.0 e -1.1 V CSE,
ciaio e porta- resistività. La soluzione di prova è così com- mentre i provini protetti con 2.0 A/m2
campione. posta: 1 g/L Na2SO4 (che corrisponde a circa mostrano dei potenziali di protezione tra -1.2
700 mg/L di ioni solfato), 0.2 g/L NaCl (che e -1.3 V CSE.
corrisponde a circa 100 mg/L di cloruri). La Il potenziale è stato anche misurato durante il
resistività del terreno è 15 Ω·m. picco d’interferenza giornaliera (3600 s/gior-
no) mediante un datalogger in grado di regi-
Le prove sono state condotte a due livelli di strare una misura ogni 2 secondi. In Figura 3-
PC: 4 si mostrano alcuni andamento del potenziale
• densità di corrente 0.03 A/m2, compati- dei provini sottoposti ai tre livelli d’interferen-
bile con il livello minimo di protezio- za. Si osserva, soprattutto per le interferenze
a densità di corrente maggiore e per i provini
Figura 2 in sovraprotezione catodica, un aumento del
Cella di prova: potenziale di protezione, fino ad anche +1.0 V
provino, tubo di CSE, che si esaurisce nell’arco di 20 minuti.
Luggin e con- Quindi il potenziale tende a dimnuire.
troelettrodo.

Interpretazione della lettura


di potenziale
Valori di potenziale così elevati durante i pic-
chi anodici possono essere giustificati conside-
rando gli effetti sul comportamento anodico
del metallo da parte dell’alcalinità prodotta
dalle reazioni che avvengono sull’acciaio in PC.
Più precisamente, le reazioni catodiche che
w w w. a p c e . i t

avvengono sull’acciaio in protezione (riduzio-


ne di ossigeno e/o sviluppo di idrogeno) pro-
muovono un aumento di pH nella soluzione a
contatto con l’acciaio, secondo le reazioni:

O2 + 2H2O+4e- →4OH- riduzione di ossigeno

68

(3527 9&6(



 $P
( 9&6(



 $P

$P Figura 3
 Monitoraggio
del potenziale
durante l’inter-
 ferenza anodi-
             ca per i provini
7HPSR PLQXWL polarizzati a -
1.0 V CSE.



(3527 9&6(



 $P
( 9&6(



 $P

Figura 4
 Monitoraggio
$P del potenziale
durante l’inter-
 ferenza anodi-
             ca per i provini
polarizzati a -
7HPSR PLQXWL 1.3 V CSE.

2H2O+2e- →2OH-+H2 sviluppo di idrogeno Occorre sottolineare che l’interruzione della


PC a causa della corrente d’interferenza non
L’ambiente alcalino ha un riconosciuto effetto annulla istantaneamente l’alcalinità preceden-
benefico sul metallo in quanto promuove la temente formata che viene in parte mantenuta
formazione di un ossido di passività (o film di conferendo al metallo un comportamento di
passività) protettivo. L’aumento di pH è tanto tipo passivo. In altre parole, l’alcalinità residua
maggiore quanto più grande è la densità di cor- permette di mantenere sull’acciaio condizioni
rente di protezione, ovvero quanto più negati- di passività anche dopo l’interruzione della
vo è il potenziale di protezione. Misure di pH corrente catodica.
w w w. a p c e . i t

condotte in precedenti test sperimentali hanno


mostrato che il pH può raggiungere valori In generale, in condizioni di passività si regi-
compresi tra 11 e 13, a seconda della densità strano variazioni di potenziale significative
di corrente di protezione applicata. Tale valore (dell’ordine del Volt) se il materiale scambia
dipende anche dalle condizioni fluidodinamiche corrente in senso anodico poiché l’ossido
e di diffusione delle specie ioniche formate offre maggiore resistenza allo scambio di cor-
nell’elettrolita a contatto con il metallo. rente. Viceversa, in assenza del film di passività

69
e a parità di corrente anodica scambiata, le Misure di velocità
variazioni di potenziale sono più contenute. di corrosione
Ciò significa che, al contrario di quanto accade
con un metallo attivo, una significativa varia- La Figura 5 riporta i valori di velocità di cor-
zione del potenziale in senso anodico non rosione misurata sperimentalmente per i
necessariamente corrisponde a elevate velo- provini polarizzati a -1.0 V CSE e sottoposti
cità di corrosione per un materiale in condi- a interferenza anodica per 3600 s/giorno con
zioni di passività come l’acciaio in PC. densità di corrente di 0.1, 1 e 10 A/m2. È
Tornando agli andamenti del potenziale, in proposto il confronto con la velocità di cor-
presenza di 10 A/m2 anodici si registra un rosione stechiometrica calcolata mediante la
significativo aumento di potenziale, dovuto legge di Faraday. I valori vanno così interpre-
come detto alle condizioni di passività instau- tati: la velocità di corrosione teorica espri-
rate durante il precedente periodo di PC. Il me la massa di ferro corrosa per unità di
potenziale raggiunge valori che superano il superficie durante ogni picco d’interferenza
potenziale della reazione di dissociazione (un picco al giorno). La velocità di corrosio-
dell’acqua che porta allo sviluppo di ossigeno ne sperimentale è calcolata partendo dalla
e alla produzione di acidità, secondo la reazio- perdita di massa misurata per unità di super-
ne: ficie e dividendo per il numero di picchi (o di
giorni).
2H2O→O2+4H+4e- dissociazione dell’acqua Si osserva una buona corrispondenza tra i
con sviluppo di ossigeno valori di velocità di corrosione teorici e
quelli ricavati sperimentalmente. In partico-
A pH neutro il potenziale d’equilibrio di que- lare, la velocità di corrosione sperimentale
sta reazione è +0.5 V CSE e diminuisce di 60 misurata sui provini interferiti con 1 e 10
mV per ogni aumento di un’unità di pH. Ne A/m2 anodici è confrontabile con quella pre-
consegue che l’acidità prodotta dalla reazione vista dalla legge di Faraday.
che avviene sul metallo tende nel tempo a
neutralizzare l’alcalinità prodotta dalla PC con Analogamente al caso precedente, la Figure
un indebolimento graduale della passività e la 6 riporta la velocità di corrosione per i pro-
diminuzione del potenziale. vini polarizzati catodicamente a -1.3 V CSE.
Si osserva che, in presenza di 10 A/m2, la
In sintesi, l’alcalinità prodotta dalle reazioni velocità di corrosione misurata sperimental-
che avvengono sull’acciaio in PC promuove mente (283 μm/anno) è sensibilmente infe-
condizioni di passività che permangono anche riore a quella attesa dal calcolo teorico (483
dopo l’interruzione della protezione per un μm/anno). In aggiunta, il suddetto valore
tempo limitato. L’alcalinità residua tende ad sperimentale è minore di quello misurato
annullarsi nel tempo a causa dei processi ano- per il provino polarizzato a -1.0 V CSE (a
dici che avvengono durante l’interferenza. parità di condizioni d’interferenza).


6SHULPHQWDOH  
7HRULFR
9HORFLWjGLSHQHWUD]LRQH PPDQQR

(2)) 9&6(

 








w w w. a p c e . i t


1RLQWHUIHUHQ]D   
'HQVLWjGLFRUUHQWHG
LQWHUIHUHQ]D $P


Figura 5
Confronto tra la velocità di penetrazione sperimentale e teorica al variare della densità di corrente d’in-
terferenza per i provini in protezione catodica a -1.0 V CSE.

70

6SHULPHQWDOH 

7HRULFR
9HORFLWjGLSHQHWUD]LRQH PPDQQR

(2)) 9&6(






 


1RLQWHUIHUHQ]D   
'HQVLWjGLFRUUHQWHG
LQWHUIHUHQ]D $P

Il nuovo
Figura 6 ruolo asse-
Confronto tra la velocità di penetrazione sperimentale e teorica al variare della densità di corrente d’in- gnato
terferenza per i provini in protezione catodica a -1.3 V CSE.
all’Amminis
trazione nel
Questo può essere interpretato dal fatto anche se inferiori a quelle misurate in pre-
che interviene il contributo benefico dell’al- senza di 10 A/m2 di interferenza. quadro pre-
calinità che si sviluppa nella soluzione a con- visto, l’au-
tatto con il campione di acciaio protetto mento del
catodicamente. L’aumento di pH è infatti Conclusioni
tanto maggiore quanto più grande è la den- commercio
sità di corrente di protezione, ovvero quan- In base a quanto esposto, è ragionevole pen- che com-
to più negativo è il potenziale di protezione. sare che picchi anodici della durata massima porta la
La minore velocità di corrosione sul provino di 600 secondi continuativi non provochino
polarizzato a -1.3 V CSE può essere pertan- corrosione dell’acciaio in protezione catodi- realizzazio-
to spiegata considerando il forte contributo ca poiché questo tempo non è sufficiente a ne attra-
dell’alcalinità sviluppata durante le 23 ore di dare inizio alla reazione di dissoluzione del verso una
PC precedenti il picco d’interferenza. metallo.
Nel momento in cui questo contributo sva- Sulle tubazioni d’acciaio in protezione cato-
forte colla-
nisce, l’acciaio inizia a corrodersi alla velo- dica possono essere pertanto ammesse delle borazione.
cità di corrosione attesa e calcolata con la interferenze anodiche per un totale di 3600
legge di Faraday. In prima analisi, è possibile s al giorno, purché l’interferenza non sia
stimare che, essendo la velocità di corrosio- continuativa e che ogni picco d’interferenza
ne sperimentale circa il 60% di quella teori- non superi la durata di 600 secondi. Il tempo
ca, il contributo dell’alcalinità tenderebbe a che deve intercorrere tra due picchi positivi
svanire in circa 20-30 minuti a partire dall’i- non dovrebbe essere inferiore alla durata
nizio dell’interferenza. media di ciascun picco, assumendo che i
Questo comportamento non è stato osser- tempi di produzione delle condizioni di pro-
vato in presenza di 0.1 e 1 A/m2 d’interferen- tezione (stato di PC) e i tempi di distruzione
za. Le velocità di corrosione sperimentali delle stesse (picco anodico) si equivalgano.
sono confrontabili con quelle teoriche,
w w w. a p c e . i t

71
IL TELECONTROLLO

Il Telecontrollo tiene
conto dell’elettronica?

N
ella memoria sono trattati gli aspetti elettrochimici della protezione catodica che
condizionano il telecontrollo.

Introduzione
Un impianto di PC deve essere adeguatamente monitorato per garantire la sicurezza delle strut-
L. Lazzari ture, in particolare le tubazioni interrate, onde evitare le gravi conseguenze che potrebbero deri-
M. Ormellese vare dalla perdita di prodotti infiammabili in caso di corrosione.
Gli strepitosi progressi dell’elettronica e dell’informatica registrati negli ultimi due decenni hanno
PoliLaPP consentito di adottare le tecniche di rilevamento automatico di dati anche a distanza senza l’inter-
Dipartimento CMIC
Politecnico di Milano vento manuale degli addetti. Rispetto all’impiantistica industriale, tipica di uno stabilimento di pro-
duzione, per esempio un impianto chimico, dove il controllo automatizzato del processo è stato
introdotto da oltre un cinquantennio, il telecontrollo degli impianti di PC è più recente e ha segui-
to il passo degli sviluppi più recenti della tecnologica elettronica.

I parametri rilevati
I dati sensibili che devono essere monitorati possono essere tanti, ma solo alcuni sono veramente
necessari. È utile passarli in rassegna tutti. Cominciamo con i dati di sistema: tensione e corrente
di alimentazione. La loro conoscenza serve per verificare che l’impianto funziona secondo l’impo-
stazione definita in sede di collaudo o messa in opera. Il rilevamento a distanza di questi parametri
di sistema permettono di controllare che il sistema è in funzione, ma ciò non è sufficiente. Questi
dati non permettono di stabilire se la struttura è in protezione in tutte le sue parti.
È necessario acquisire i parametri su cui si basa la verifica della PC in conformità alla normativa. Il
parametro che definisce la condizione di protezione è il potenziale che deve essere confrontato
con il valore di protezione di –0,85 V CSE [1-3]. Sarebbe interessante ripercorrere la storia del
potenziale di protezione per capire il diverso modo di affrontare il problema nei diversi periodi
storici; fino a tutti gli anni ’80 del secolo scorso, il parametro misurato era il potenziale-on, ossia
w w w. a p c e . i t

il valore del potenziale misurato durante la circolazione della corrente di protezione mediante un
elettrodo di riferimento portatile, perciò comprendente il termine di caduta ohmica, e solo negli
ultimi due decenni si ha avuto la consapevolezza, peraltro ben nota agli elettrochimici sin dagli anni
’30, che il valore del potenziale corretto non era il potenziale-on bensì il potenziale-off, ossia il
valore del potenziale depurato dal contributo di caduta ohmica. Ciò poteva essere attuato median-
te l’applicazione della tecnica on-off o posizionando l’elettrodo di riferimento molto vicino alla
struttura.

72
Il potenziale vero
Per capire il significato del potenziale vero è
necessario riprendere in breve i concetti rela-
tivi al fenomeno della polarizzazione catodica
di un metallo. Partiamo dall’inizio. Un metallo
(o una sua lega) quando è immerso in un elet-
trolita assume un potenziale, misurabile
rispetto a un elettrodo di riferimento, che ha
il significato di potenziale di corrosione (da
non confondere con il potenziale di equilibrio
del metallo che non è misurabile se non
mediante sofisticati artifici sperimentali). Per
un materiale attivo, come il ferro o l’acciaio
delle strutture interrate, il potenziale di cor-
rosione è numericamente poco discosto dal
potenziale standard per un gioco di compen-
sazione tra il potenziale di Nernst e il termine
di polarizzazione anodica (Ecorr = Eeq + ηan = E°
+ klog [Fe++]; dove per curiosa coincidenza, la
sovratensione ηan e il termine klog [Fe++] sono
uguali, almeno negli ambienti aerati (ηan ≅ klog
[Fe++]).
Se ora si applica una polarizzazione catodica, il
potenziale si sposta dal valore Ecorr verso valo- to. Sebbene siano il dispositivo più corretto
ri più negativi fino ad assumere il valore misu- dal punto di vista teorico per eliminare il ter-
rato Evero (Evero = Ecorr – ψcat) dove ψcat indica il mine di caduta ohmica, sono poco usate per
valore assoluto della polarizzazione catodica una serie di ragioni, la principale delle quali,
ottenuta inviando una corrente catodica al prima ancora del costo, è l’uso della tecnica
metallo. on–off. Ma con l’introduzione del telecontrol-
Nella misura del potenziale durante la circola- lo l’applicazione di tale tecnica è diventata dif-
zione della corrente di polarizzazione catodi- ficile e per alcuni aspetti discutibile.
ca, ossia del potenziale–on, si misura anche il Esaminiamo il perché di tali difficoltà.
termine di caduta ohmica, IR, provocato dalla Innanzitutto, non è agevole sincronizzare la
corrente catodica, per cui il potenziale–on, misura del potenziale-off nei posti di misura
Eon, è dato da: Eon = Evero + IR. Il termine di quando si attua la condizione off sull’alimenta-
caduta ohmica, IR, è esprimibile mediante tore; inoltre, la lettura off dovrebbe essere
un’espressione del tipo: IR = ρ i d, dove ρ è la effettuata almeno entro 0,1 s (anche se la
resistività del terreno, i è la densità di corren- norma recita: “…entro 1 s. …”mentre il cam-
te circolante nel terreno che può essere presa pionamento è tarato a 1 Hz e quindi la lettura
uguale alla densità di corrente di protezione e off potrebbe essere effettuata in un tempo di
d è la distanza fra elettrodo di riferimento e poco inferiore ai 2 s.
struttura. In secondo luogo, una misura off più corretta
Se si annulla il termine di caduta ohmica, IR, il e più semplice potrebbe essere effettuata
potenziale–on, Eon, coincide con il potenziale scollegando una piastrina predisposta nel
vero, Evero. Due sono le strade attraverso cui punto di misura. Se è vero che non si annulla
si può eliminare IR: l’applicazione della tecnica la caduta ohmica in modo completo, ma è tut-
on-off, che consiste nell’interrompere la cor- tavia ridotta a valori accettabili, l’esecuzione
rente di protezione e l’annullamento della materiale dell’operazione è complessa e
distanza elettrodo–struttura, d, ottenuto dispendiosa dal punto di vista energetico:
mediante l’impiego delle sonde di potenziale. complessa perché si dovrebbe interrompere il
circuito con relè meccanico e non con l’artifi-
zio di introdurre una resistenza di qualche kΩ
La misura del potenziale–off
nel telecontrollo che non è sufficiente; dispendiosa perché con-
suma le batterie.
Come ricordato sopra, la verifica corretta Il telecontrollo è assai più semplice se la misu-
della PC è basata sulla misura del potenziale ra del potenziale è effettuata senza ricorrere
vero. La verifica manuale è effettuata mediante alla tecnica on-off, per cui ne consegue che o
w w w. a p c e . i t

la tecnica on–off che elimina in gran parte il si misura il solo potenziale-on, come è prassi,
contributo di caduta ohmica; questa tecnica è o si ricorre alla sonda di potenziale il cui
consolidata a partire dagli anni ’90 come pre- potenziale-on è il potenziale vero. Oggi sono
visto dalla normativa. disponibili sul mercato sonde di potenziale di
L’impiego delle sonde di potenziale è più diverse fogge (elettrodo inglobato o con elet-
recente, anche se sono state introdotte già a trodo posto in sonda isolata) che utilizzano
metà degli anni ’80, e ancora piuttosto limita- diversi elettrodi, dallo zinco puro in apposito

73
variano istantaneamente al variare della cor-
rente, il potenziale vero (che è il risultato della
polarizzazione) varia assai lentamente, come
dimostrano le registrazioni del potenziale
vero anche in presenza di forti variazioni del
campo elettrico interferente.
In conclusione, se si misura il potenziale vero,
la frequenza di acquisizione potrebbe essere
abbassata da un campione al secondo a un
campione ogni ora o frazione di ora anche in
presenza di correnti vaganti. Ciò semplifica
tutto: nel caso di on-off l’operazione potrebbe
letto di posa all’argento-cloruro d’argento al essere effettuata una volta ogni ora con
titanio attivato MMO-Ti [4]. risparmio di energia; analogamente per il
potenziale vero che sebbene possa essere
acquisito in continuo, è sufficiente un valore
Frequenza di campionamento misurato ogni ora.
del potenziale
Frequenza di campionamento
Si è consolidata la prassi di effettuare misure della corrente delle piastrine
con frequenza di 1 Hz dalle quali sono ricavati
i valori statistici tradizionali (massimo, mini- In presenza di correnti vaganti la migliore tec-
mo, medio e varianza), calcolati per diversi nica di monitoraggio e verifica delle condizioni
intervalli di tempo e cioè 1 minuto, 1 ora e 24 di protezione è la misura della corrente scam-
ore. L’acquisizione di questa enorme mole di biata da una piastrina, come previsto dalla CEI
dati è fatta in automatico e quindi senza appa- EN 50162:2005 [5]. La variazione della cor-
renti costi aggiuntivi, ma ciò non può giustifi- rente può essere istantanea, anche se i suoi
care tale prassi se gran parte di tali dati sono effetti sono lenti perché dipendenti dai feno-
inutili e di fatto non utilizzati. Su questo meni di polarizzazione. Per questo specifico
approccio occorre fare una riflessione e parti- tipo di monitoraggio, a quanto risulta a oggi in
re dal significato delle grandezze misurate; Italia praticamente non usato, l’acquisizione
innanzitutto la misura del potenziale che rap- della corrente deve essere effettuata con cam-
presenta la grandezza in base alla quale è defi- pionamento veloce per non perdere eventuali
nita la condizione di protezione. brevi periodi anodici o anche brevi periodi di
Il potenziale è il risultato del processo di pola- sovraprotezione. Per questa applicazione è
rizzazione del metallo in seguito all’invio della pertanto importante un’acquisizione con fre-
corrente catodica; il processo di polarizzazio- quenza di 1 Hz.
ne, di natura elettrochimica perché conse-
guente alla modificazione chimica dell’interfac-
cia metallo/terreno, il cui effetto principale è Conclusioni
l’alcalinizzazione dell’interfaccia, è un processo
lento, anzi lentissimo, nel senso che richiede È opinione degli autori che le modalità di
tempi ben oltre il secondo, anzi dell’ordine acquisizione dei parametri nei sistemi telecon-
dell’ora. È altrettanto lento il processo di trollati possano essere semplificate tenuto
depolarizzazione che ha luogo quando viene a conto della cinetica del transitorio delle con-
mancare la corrente catodica. Appare, perciò, dizioni di protezione che sono strettamente
evidente che non vi è nessuna necessità o dettate dalla natura elettrochimica della PC. A
urgenza di dover acquisire il potenziale con la questo riguardo sarebbe opportuno un dibat-
frequenza in uso di 1 Hz. E ciò vale anche nel tito pubblico fra gli operatori che potrebbe
caso della presenza di correnti vaganti, perché essere ospitato da Apce Notizie.
se è vero che le cadute ohmiche nel terreno

RIFERIMENTI

[1] UNI EN 12954: 2002 Protezione catodica di strutture metalliche interrate o immerse -
Principi generali e applicazione per condotte
[2] NACE RP 0169-2007, Recommended Practice: Control of External Corrosion on
w w w. a p c e . i t

Underground or Submerged Metallic Piping Systems, NACE Int., Houston, TX, 2007
[3] ISO/FDIS 15589-1:2003, Petroleum and natural gas industries – Cathodic Protection of
pipeline transportation systems – Part 1: On land pipelines, 2003
[4] L. Lazzari, P. Pedeferri, M. Ormellese, Protezione catodica, Polipress, Milano, I, 2006
[5] CEI EN 50162:2005 Protezione contro la corrosione da correnti vaganti causate dai
sistemi elettrici a corrente continua.

74
l ’ i n t e r v i s t a

Fabio Brugnetti
Snam Rete Gas S.p.A.
APCE UCE-MI

Ci descrive brevemente l’associazione • organizzazione, coordinamento per le


APCE? attività di formazione del personale
L’APCE è una associazione a carattere cul- addetto alla protezione catodica
turale/scientifico, impegnata nel promuove- • attività di docenza
re e coordinare le iniziative volte alla colla- • promuovere e coordinare le iniziative
borazione fra gli associati al fine di studiare volte alla collaborazione fra gli associati
i fenomeni e risolvere i problemi connessi al fine di studiare i fenomeni e risolvere
con la protezione delle strutture metalliche i problemi connessi con la protezione
dalle corrosioni elettrolitiche. delle strutture metalliche dalle corrosio-
L’associazione promuove inoltre convegni e ni elettrolitiche
manifestazioni per divulgare la conoscenza • agire quale organo tecnico operante
dei fenomeni di corrosione. nell’ambito delle direttive del Comitato
L’APCE è da sempre attiva su tutto il terri- Tecnico Centrale e dei Comitati Tecnici
torio nazionale con un’organizzazione arti- Territoriali delegati, per il conseguimen-
colata in Comitati Tecnici Territoriali to degli obiettivi necessari per la risolu-
(CTT). Questi operano mantenendo contat- zione delle problematiche legate al feno-
ti tra gli associati e convocando riunioni meno delle corrosioni elettrolitiche
periodiche degli esperti di riferimento. • emissione di pareri tecnici per la risolu-
Il Comitato Tecnico Centrale (CTC) è l’or- zione delle interferenze elettriche tra
gano che coordina le attività dell’associazio- strutture metalliche interrate coesistenti
ne.
L’incarico che le è stato affidato è
Quando è stato incaricato di seguire le legato alla sua attività svolta in ambito
attività tecniche di APCE ? Snam Rete Gas S.p.A.?
Snam Rete Gas S.p.A., che tra i Soci APCE Sicuramente sì, perché l’attività tecnica da
ricopre la veste di “Socio Effettivo svolgere per APCE deve essere supportata
Nazionale”, ha deciso di investire le proprie dalla conoscenza della normativa di settore
risorse per supportare l’Associazione a e dalla normativa inerente le attività tecni-
livello di Presidenza, Segreteria e Ufficio che complementari alla protezione catodica.
Tecnico, quindi a partire da Gennaio 2012 Partecipo come Snam Rete Gas ai gruppi di
sono stato incaricato di seguire le attività lavoro UNI per il settore protezione catodi-
tecniche dell’ufficio APCE “UCE-MI Ufficio ca e cinque anni fa sono stato nominato rap-
w w w. a p c e . i t

Corrosioni Elettrolitiche di Milano”. presentante UNI al CEN per seguire le atti-


vità di normazione a livello europeo.
Lavoro nel settore protezione catodica da
Quali attività sono svolte dall’Ufficio 23 anni come dipendente Snam Rete Gas,
“UCE-MI”? ho seguito l’attività di normalizzazione dei
L’Ufficio Corrosioni Elettrolitiche di Milano materiali tra cui dispositivi elettronici e
si prefigge i seguenti obiettivi: meccanici, ho seguito le attività operative di

75
Valutati i risultati
raggiunti dalla
gestione precedente
dal punto di vista tec-
nico e istituzionale, in
questo primo periodo di
“nuova gestione” sono
state sviluppate le seguenti
attività:
• rifacimento del sito web
con pubblicazione della rivista
“APCE Notizie” on line, con
motore di ricerca elettronico
• attivazione dei contatti istituzionali
campo e la gestione tecnica con il Socio Effettivo Nazionale RFI e
dei sistemi di protezione cato- con il Ministero delle Infrastrutture e
dica. Trasporti, dal quale APCE sta aspettan-
do la convocazione al gruppo di lavoro
Che impatto ha avuto l’incari- che sarà incaricato di revisionare il
co APCE sulla sua attività lavo- DECRETO MINISTERIALE 23 FEB-
rativa? BRAIO 1971 N. 2445 testo modificato
Per APCE è previsto l’impiego del 50% secondo il D.M. 10 Agosto 2004
della mia attività lavorativa, ovviamente “NORME TECNICHE PER GLI ATTRA-
questo è possibile anche grazie all’ottimo VERSAMENTI E PER I PARALLELISMI DI
lavoro svolto dalla persona che ho sostitui- CONDOTTE E CANALI CONVO-
to, il Sig. Davide Gentile, che per molteplici GLIANTI LIQUIDI E GAS CON FERRO-
anni ha seguito l’attività dell’ufficio UCE-MI, VIE ED ALTRE LINEE DI TRASPORTO”
il quale mi ha trasmesso le corrette infor- • rinnovo delle cariche di Presidenza,
mazioni per proseguire l’attività e dal quale Segreteria e Rappresentanti dei Soci
ho ereditato l’archivio tecnico completo e Effettivi Locali per i Comitati Tecnici
ben strutturato. Colgo quindi l’occasione Territoriali
per salutare e ringraziare il Sig. Davide • revisione del materiale tecnico ad uso
Gentile per l’ottimo lavoro svolto in prece- formazione e delle relative presentazioni
denza. tecniche
• predisposizione dei test “pre-certifica-
Quali difficoltà sta riscontrando nel zione” come strumento di studio / ripas-
proseguire l’attività ereditata dal Sig. so per i candidati che si presentano agli
Davide Gentile? esami di certificazione presso CICPND
Posso dire che al momento non ho riscon- (organismo di certificazione)
trato particolari difficoltà a livello tecnico in • convalida della preziosa collaborazione
quanto l’esperienza lavorativa acquisita mi con il Politecnico di Milano, di fonda-
permettere di interpretare correttamente mentale importanza per gli studi e gli
le esigenze tecniche a cui APCE deve dare il approfondimenti scientifici legati al feno-
proprio parere, piuttosto direi che sono meno della corrosione e non ultimo per
entusiasta di poter gestire gli aspetti tecnici le attività di formazione
di APCE anche come sfida nel riuscire a • iscrizione alla EFC (European Federation
mantenere vivo l’interesse per of Corrosion) per ottenere la massima
l’Associazione da parte dei Soci aderenti. panoramica tecnica sugli sviluppi della
normativa a livello europeo
Intende modificare in modo sensibile
la gestione precedente? Per i Comitati Tecnici Territoriali
Penso che subentrare in un’attività avviata sono previste attività tecniche di rilie-
senza pensare all’innovazione sia una scelta vo?
perdente, sono convinto che sia necessario Attraverso i Comitati Tecnici Territoriali
dare un segnale forte di “nuova APCE” ai sono state programmate delle Giornate di
Soci che sostengono l’Associazione, focaliz- Studio “Selezione e applicazione dei rivesti-
zando su iniziative tecniche nuove che vada- menti di strutture metalliche interrate pro-
no ad impattare in modo propositivo sull’o- tette catodicamente”, la cui gestione sarà di
perato delle aziende di settore e che siano competenza dei CTT.
w w w. a p c e . i t

utili per la soluzione delle attuali problema- I CTT sono stati coinvolti nella predisposi-
tiche gestionali. zione di un documento tecnico presentato,
come ho detto in precedenza, al Ministero
Quali sono le iniziative tecniche di cui dei Trasporti per richiedere l’apertura del
parla, si tratta di un piano di lavoro tavolo di lavoro per la revisione del decreto
oppure qualcosa è già stato fatto? ministeriale sugli attraversamenti ferroviari.

76
ESERCIZI
Continua la rubrica dedicata alla risoluzione di esercizi numerici di corrosione e pro-
tezione catodica, alla discussione dei criteri di protezione e alla presentazione di
alcuni casi pratici di corrosione.
Di seguito troverete la soluzione ai due esercizi proposti nel numero 64 e due nuovi
esercizi non risolti…
Se siete incuriositi dall’esercizio e volete proporre una soluzione, scrivete a
polilapp-dcmc@polimi.it. Sarete immediatamente contattati…

a cura di
Esercizi risolti…
PoliLaPP Una rete di terra in rame nudo è collegata sia ai plinti di fondazione in cal-
Laboratorio di Corrosione dei cestruzzo armato sia a un serbatoio protetto catodicamente. Data la pre-
Materiali "Pietro Pedeferri" senza di tre materiali metallici con diverso comportamento elettrochimi-
Politecnico di Milano co, quale potenziale di protezione raccomandereste? In assenza di PC, si
avrebbe un triplice contatto galvanico: ferro-rame-armature del calce-
struzzo. Di cosa vi preoccupereste di più? (Suggerimento. Pensate allo
stato dei materiali e alla possibile presenza di ossigeno).

I potenziali di ciascuna struttura metallica in assenza di collegamento elettrico sono riportati nella figura.
Come si nota, l’armatura del plinto di fondazione ha il potenziale più negativo (–0,8 V CSE) seguita dal serba-
toio (–0,6 V CSE) mentre la rete di terra presenta il potenziale più positivo (–0,2 V CSE). L’armatura del plinto
presenta un potenziale inaspettatamente negativo per la bassa o nulla concentrazione di ossigeno; infatti il
copriferro di calcestruzzo è costantemente saturo di acqua e ciò impedisce la diffusione dell’ossigeno.
Questo “triplice” contatto porta alla corrosione del “solo” acciaio del serbatoio perché le armature del plinto
sono sì anodiche, ma con un processo di corrosione che consiste nella continua, ma lenta, formazione di ossi-
do di ferro, secondo la reazione:
Fe + 2OH– = FeO + 2e + H2O
che consuma l’alcalinità del calcestruzzo. Questa reazione procede alla velocità della corrente di passivazione
del ferro a pH 13 e oltre (che è il pH del calcestruzzo) pari a 0,1 mA/m2, ossia 0,1 μm/anno! Una velocità
decisamente trascurabile.
L’acciaio del serbatoio subisce una corrosione accelerata per contatto galvanico con il rame di entità affatto
trascurabile per la presenza del rivestimento perché la corrosione ha luogo sui difetti del rivestimento (area
anodica piccola) mentre l’area catodica è grande (la rete di terra nuda in rame).
L’aggiunta di anodi di Mg, che vengono a costituire il quarto contatto galvanico, mette in protezione tutti gli
altri componenti, avendo il Mg il potenziale più negativo di tutti (–1,5 o, se a alto potenziale, –1,7 V CSE).

77
In una stazione di servizio di carburanti sono interrati tre tipi di strutture elettrica-
mente collegate:
-serbatoio in acciaio al carbonio rivestito con poliestere rinforzato ad alto spessore
(» 1 mm)
-rete di terra in rame
-plinti di fondazione in calcestruzzo armato.
Indicare come si comportano i tre materiali (anodico o catodico).
Spiegare perché le armature del plinto che sono le più negative non subiscono corrosione.
Spiegare se la protezione catodica con anodi di Mg può essere efficace (il contatto galvanico diven-
ta quadruplo!!).

Questo problema è già stato trattato per quanto riguarda le condizioni di corrosione instaurate dal triplice con-
tatto galvanico; qui partiamo dalle conclusioni a cui eravamo giunti.
I potenziali di ciascuna struttura metallica isolata potrebbero essere: armature del plinto di fondazione -0,8 V
CSE; serbatoio -0,6 V CSE; la rete di terra in rame -0,2 V CSE. L’armatura del plinto presenta un potenziale ina-
spettatamente negativo per la bassa o nulla concentrazione di ossigeno; infatti il copriferro di calcestruzzo è
costantemente saturo di acqua e ciò impedisce la diffusione dell’ossigeno.
Questo “triplice” contatto porta alla corrosione del “solo” acciaio del serbatoio perché le armature del plinto
sono sì anodiche, ma con un processo di corrosione che consiste nella continua, ma lenta, formazione di ossido
di ferro, secondo la reazione:
Fe + 2OH– = FeO + 2e + H2O
che consuma l’alcalinità del calcestruzzo. Questa reazione procede alla velocità della corrente di passivazione del
ferro a pH 13 e oltre (che è il pH del calcestruzzo) pari a 0,1 mA/m2, ossia 0,1 μm/anno! Una velocità decisa-
mente trascurabile. 
L’acciaio del serbatoio subisce una corrosione accelerata per contatto galvanico con il rame di entità niente affat-
to trascurabile per la presenza del rivestimento, perché la corrosione ha luogo nei difetti del rivestimento (area
anodica piccola) mentre l’area catodica è grande (la rete di terra nuda in rame).

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Nel caso di contatto galvanico, la regola è che il potenziale di protezione sia quello del metallo meno nobile. In
questo caso, abbiamo due metalli: il rame (che è il più nobile) e l’acciaio in due distinte condizioni: acciaio attivo
(con rivestimento isolante) del serbatoio e acciaio passivo del plinto. Anche se le armature del plinto mostrano
il potenziale di libera corrosione più negativo, non è corretto considerarle le più elettronegative del sistema, per-
ché di fatto sono in condizione di passività. Si veda la rappresentazione del sistema nel diagramma di Evans sopra
riportato.
Nella pratica, potremmo realizzare due condizioni: (a) si porta il potenziale del sistema al potenziale di protezio-
ne dell’acciaio (–0,85 V CSE); questa condizione è spesso assai gravosa perché la rete di terra assorbe molta cor-
rente, anche due, tre ordini di grandezza superiori a quella sufficiente per il serbatoio di acciaio rivestito; (b) si
porta il potenziale al valore del potenziale di libera corrosione del serbatoio isolato, cioè in assenza di contatto
galvanico con la rete di terra; il risultato è l’annullamento della macrocoppia galvanica e l’acciaio ritorna alla velo-
cità di libera corrosione in assenza di contatto galvanico. Questa condizione non annulla la corrosione, ma la ridu-
ce a una valore spesso accettabile con una corrente totale di protezione ragionevole; insomma, è un compro-
messo da valutare.

78
Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche

Calendario formazione
ed eventi 2017
ww.apce.it
Insieme per la sicurezza e la qualità
delle strutture metalliche

Corso Obiettivo Periodo Sede Evento Crediti Formativi

Corso destinato alla certifi-


41° LIV T1 cazione del personale 6-10 febbraio 2017 Politecnico di Milano SOLD OUT
Settore T - UNI EN 15257
Corso destinato alla certifi-
33° LIV T2 cazione del personale 20-24 febbraio 2017 Politecnico di Milano SOLD OUT
Settore T - UNI EN 15257
Corso destinato al rinnovo
della certificazione del per- 27-28 febbraio 2017 Politecnico di Milano
24° LIV T1/T2 OPEN
sonale Settore T - UNI EN
15257
Esami di Certificazione - Esame gesti-
Esami T1/T2 1-2 marzo 2017 Politecnico di Milano
UNI EN 15257 to da CICPND

Esami di Certificazione - Sanm Rete Gas - Esame gesti-


Esami T1/T2 7-8 marzo 2017
UNI EN 15257 Centro di Marghera to da RINA
Corso destinato alla certifi-
43° LIV 1T cazione del personale 13-17 marzo 2017 Politecnico di Milano SOLD OUT
Settore T - UNI EN 15257
Corso destinato alla certifi-
44° LIV 1T cazione del personale 3-7 aprile 2017 Politecnico di Milano SOLD OUT
Settore T - UNI EN 15257
Corso destinato alla certifi-
34° LIV T2 cazione del personale 8-12 maggio 2017 Politecnico di Milano SOLD OUT
Settore T - UNI EN 15257
Corso destinato al rinnovo
della certificazione del per-
25° LIV T1/T2 22-23 maggio 2017 Politecnico di Milano OPEN
sonale Settore T - UNI EN
15257
Giornate di Studio
Giornate di
“Monitoraggio della prote- 25 maggio 2017 Politecnico di Milano OPEN
Studio
zione catodica”

Esami di Certificazione - Esame gesti-


Esami T1/T2 29-30 maggio 2017 Politecnico di Milano
UNI EN 15257 to da CICPND

79 79
79
Corso Obiettivo Periodo Sede Evento Crediti Formativi

Esami di Certificazione - Sanm Rete Gas - Esame gesti-


Esami T1/T2 6-7 giugno 2017
UNI EN 15257 Centro di Marghera to da RINA

Corso PC acqua di mare


5° M2 corso destinato alla certifi- 3-7 luglio 2017 Politecnico di Milano OPEN
cazione del personale
Corso destinato alla certifi- 11-15 settembre
45° LIV 1T cazione del personale Politecnico di Milano OPEN
Settore T - UNI EN 15257 2017
Giornate di Studio
Giornate di
“Monitoraggio della prote- 27 settembre 2017 Torino OPEN
Studio
zione catodica”
Giornate di Studio
Giornate di
“Monitoraggio della prote- 28 settembre 2017 Venezia OPEN
Studio
zione catodica”
Corso destinato alla certifi-
35° LIV T2 cazione del personale 9-13 ottobre 2017 Politecnico di Milano OPEN
Settore T - UNI EN 15257
Giornate di Studio
Giornate di
“Monitoraggio della prote- 19 ottobre 2017 Bari OPEN
Studio
zione catodica”
Corso destinato alla certifi-
cazione del personale
4° C2 Settore T - UNI EN 15257 23-27 ottobre 2017 Politecnico di Milano OPEN
corso in inglese
Corso destinato al rinnovo
della certificazione del per- 2-2 novembre 2017
26° LIV T1/T2 Politecnico di Milano OPEN
sonale Settore T - UNI EN
15257

Esami di Certificazione - Esame gesti-


Esami T1/T2 6 -7 novembre 2017 Politecnico di Milano
UNI EN 15257 to da CICPND
Giornate di Studio
Giornate di
“Monitoraggio della prote- 8 novembre 2017 Firenzei OPEN
Studio
zione catodica”
Giornate di Studio
Giornate di
“Monitoraggio della prote- 9 novembre 2017 Firenzei OPEN
Studio
zione catodica”
Esami di Certificazione - 14-15 novembre Sanm Rete Gas - Esame gesti-
Esami T1/T2 UNI EN 15257 2017 Centro di Marghera to da RINA

Corso destinato alla certifi- 15-17 novembre


3° T3 cazione del personale Politecnico di Milano OPEN
Settore T - UNI EN 15257 2017

Sede Legale Uffici di Presidenza e Segreteria APCE


APCE c/o Italgas SNAM S.p.A. - AFFREG/QUASER – Pal. INSO 3
Associazione per la Protezione Via del Commercio, 11 Piazza Santa Barbara, 7
00154 Roma 20097 San Donato Milanese (MI) - Italy
dalle Corrosioni Elettrolitiche Tel. +39 02 3703 7808 - Fax +39 02 3703 9685
E-mail: info@apce.it

Sede Legale Uffici di Amministrazione Unica


APCE Service S.r.l. c/o Studio Commercialisti e Segreteria APCE Service S.r.l
Formazione e Consulenza Viale Gozzadini,11 SNAM S.p.A. - AFFREG/QUASER – Pal. INSO 3
Direzione e coordinamento di APCE 40124 Bologna Piazza Santa Barbara, 7
Associazione per la Protezione dalle Corrosioni 20097 San Donato Milanese (MI) - Italy
Tel. +39 02 3703 7808 - Fax +39 02 3703 9685
Elettrolitiche E-mail info@apceservice.it

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