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LA SCUOLA TRA RISORSE E RIFORME
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ANNI
Prima sessione Ore 16,30-17,30 - 3 LABORATORI IN PARALLELO PERIODICO QUINDICINALE PER LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE
sabato 29 ottobre – ore 15,00-19,30 2 sul tema: Conoscenze e competenze del dirigente
FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA tecnico con funzioni ispettive
1 sul tema: Semplificazione delle procedure di
Ore 15,00-15,30 - Accoglienza e registrazione
ISSN: 2038-0534
reclutamento degli insegnanti
Ore 15,30-16,00 - Presentazione del seminario: il fil Ore 17,30-17,50 - Pausa caffè
rouge - Le sfide per il Paese, gli impegni per la scuola
Ore 17,50-18,40 - PNRR: Sperimentiamo un nuovo
Ore 16,00-16,40 - PNRR, Italia Domani, Next modo per rendere la scuola inclusiva
Generation EU: definizioni, relazioni, differenze e
specificità
Ore 16,40-17,30 - Lo stato dell’Istruzione in Italia
dopo il Covid
Ore 18,40-19,00 - Riflessione dei corsisti su metodi e
risultati dei laboratori, dibattito con i relatori
Quarta sessione
LA PROGETTUALITÀ STRATEGICA 2022-2025
Ore 17,30-17,50 - Pausa caffè
CONTIENE IP
Ore 10,20-11,00 - Nuove tendenze per Ore 11,40 -13,00 - Tavola rotonda: Istruzione,
l’internazionalizzazione dei curricoli competenze e risorse: quale futuro per la scuola
Ore 11,00-11,20 - Pausa caffè italiana? con R. Candela (Presidente nazionale UCIIM),
R. Calienno (segretario nazionale CISL scuola), M.T.
IperTesto Unico Scuola Notizie della scuola, rivista quindicinale, raccoglie le principali
a cura di Sergio Auriemma
novità in materia di normativa scolastica. Le norme di maggior
IperTesto Unico Scuola
a cura di Sergio Auriemma rilievo sono introdotte da note redazionali o accompagnate da
ampi commenti a cura di un accreditato staff di autori. Inoltre,
speciali numeri monografici di approfondimento seguono con
estrema puntualità e rigore l’evoluzione del sistema d’istru-
zione e di formazione nazionale. Incluso nell’abbonamento, il
Repertorio, il Dizionario normativo, a cura di Sergio Auriemma.
Naturale complemento della rivista è la banca dati online,
Ipertesto Unico Scuola che oltre la normativa costantemente
aggiornata con puntuali note di commento, contiene trattazioni
IperTesto Unico Scuola è adesso interamente online: una banca dati con l'intero illustrative monografiche. La piattaforma garantisce inoltre una
complesso della legislazione vigente per il comparto scuola ed il pubblico impiego. diffusa navigabilità, vari motori di ricerca e utilità accessorie.
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trattazioni illustrative monografiche su singole voci di dottrina affrontate ed elaborate Agenda della scuola rappresenta uno strumento operativo per
da esperti giuridici. gli attori della scuola. L’Agenda risponde alle fondamentali
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provvedimenti normativi più importanti e tematiche di rilievo oggetto di approfondimento. Pacche o Webinar mese dopo mese con l’attività scolastica e si compone di
scadenzari, organigrammi e schemi e tutte le scadenze da
per maggiori informazioni: ipertestounico.it ricordare. Per ogni trimestre vengono elaborati i principali
argomenti, in cui si articolano le competenze ed interventi di
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Dirigenti scolastici, direttori SGA, assistenti amministrativi e le
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altre figure di coordinamento e supporto organizzativo. Data la
Pubblica: testi legislativi, ordinanze ministeriali e circolari opportunamente
commentati sull'ordinamento delle scuole di ogni ordine e grado con sua impronta di lettura/studio, la rivista è disponibile esclusiva-
particolare riguardo a: concorsi • incarichi e supplenze • immissione nei ruoli •
trasferimenti utilizzazioni e assegnazioni provvisorie • organi collegiali • bilanci
mente in formato cartaceo, mentre modelli operativi ed esempi
• internet: www.notiziedellascuola.it • esami e valutazione • inquadramenti pensioni ed ogni altro argomento sul sono scaricabili anche dall’area internet dedicata.
• e-mail: ordini@tecnodid.it funzionamento della scuola e sullo stato giuridico di dirigenti, docenti ed ata
Di stampo pratico sono invece i webinar della Segreteria
ABBONAMENTO ANNUO: L'abbonamento si intende tacitamente rinnovato, salvo disdetta da co-
municare per iscritto: Non costituisce disdetta respingere i fascicoli al mit-
Operativa, destinati proprio al personale scolastico coinvolto
1° settembre 2022 - 31 agosto 2023 - euro 110,00
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tente. Eventuali disguidi postali nel recapito dei fascicoli devono essere
segnalati entro tre mesi.
nelle quotidiane pratiche amministrative. Gli incontri online
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possono essere seguiti in diretta o, grazie all’accesso all’area
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Circolare M.I. 19.09.2022, prot. n. 23940: Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) – indi-
cazioni operative in merito ai documenti strategici delle istituzioni scolastiche per il triennio
2022-2025 (Rapporto di autovalutazione, Piano di miglioramento, Piano triennale dell'of-
ferta formativa, Rendicontazione sociale).
Come già anticipato con la Nota DGOSVI prot. n. 13483 del 24 maggio 2022, con l'a.s.
2022/2023 si avvia il nuovo triennio del Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) e della
progettualità dell'offerta formativa. La presente Nota riporta le indicazioni operative per la
predisposizione dei documenti strategici delle istituzioni scolastiche all'inizio del nuovo
triennio.
È opportuno ricordare che le Piattaforme per la predisposizione e la pubblicazione dei
documenti strategici sono aperte in contemporanea a partire dal 19 settembre 2022 e fino alla
data di inizio della fase delle iscrizioni. Ogni comunità scolastica, pertanto, può organizzarsi
secondo i propri tempi e le proprie modalità organizzative, anche se si consiglia di seguire
questa sequenza:
1) Rendicontazione sociale relativa al triennio 2019-2022 al fine di rilevare i risultati ef-
fettivamente raggiunti e le prospettive di sviluppo per la triennalità 2022-2025;
2) Rapporto di autovalutazione (RAV) per il triennio 2022-2025 con cui, tenendo conto
dei risultati rendicontati e delle nuove analisi interne al RAV, si individuano le priorità e i
traguardi che si intendono raggiungere al termine del triennio;
3) Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) che, partendo dall'analisi del contesto
e delle priorità definite nel RAV, tenendo conto degli obiettivi formativi prioritari previsti
per norma (art. 1, comma 7, legge 107/2015), “esplicita la progettazione curricolare, extra-
curricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro
autonomia”. Nel PTOF, per norma, deve essere riportato il Piano di miglioramento (art. 1,
comma 14, legge n. 107/2015).
Seguendo la sequenza logica e temporale sopra riportata sarà possibile l'importazione di
alcune informazioni fra la piattaforma RAV e la piattaforma PTOF (per le istituzioni scola-
stiche che utilizzano la struttura di riferimento nel SIDI), per un'effettiva integrazione tra i
documenti e con un significativo alleggerimento del lavoro delle scuole grazie al caricamento
di informazioni già inserite. Ad ogni modo, oltre questa facilitazione, preme evidenziare che
la possibilità di lavorare contemporaneamente ai documenti faciliterà il raccordo e l'integra-
zione tra le diverse fasi di rendicontazione, autovalutazione e progettazione, consentendo
così la regolazione coerente delle scelte e soprattutto la qualificazione dell'offerta formativa.
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CIRCOLARE M.I. 19.09.2022, PROT. N. 23940
Per la predisposizione della Rendicontazione sociale sono state mantenute la stessa strut-
tura di riferimento e le stesse modalità del triennio precedente, descritte nel dettaglio nella
“Guida operativa” presente in piattaforma, con indicazioni relative anche a casi specifici
(scuole soggette a processo di dimensionamento, CPIA). Le scuole che hanno effettuato an-
nualmente la rendicontazione attraverso la sezione 5 della struttura di riferimento del PTOF
all'interno del SIDI, dal titolo “Il monitoraggio, la verifica e la rendicontazione”, troveranno
precaricati i contenuti già inseriti per le diverse annualità relativamente alle attività svolte e
ai risultati raggiunti, potendo così più agevolmente compilare la sezione relativa alla rendi-
contazione dell'intera triennalità.
RAV
Il RAV è lo strumento che orienta l'autovalutazione e avvia la nuova triennalità, soste-
nendo le scuole nella definizione delle priorità da raggiungere e nella individuazione degli
obiettivi di processo.
Anche per il prossimo triennio è confermata sostanzialmente la stessa struttura del RAV.
Indicazioni utili su come procedere nella predisposizione e nella pubblicazione del RAV,
anche in riferimento a casi specifici (scuole soggette a processo di dimensionamento, CPIA),
sono contenute nella “Guida operativa” presente in piattaforma. Per quanto riguarda la pub-
blicazione del RAV sul Portale Scuola in chiaro saranno esposti solo i livelli di autovaluta-
zione espressi nelle aree degli Esiti e dei Processi e la sezione Priorità. In tal modo si inten-
dono rafforzare le scelte consapevoli di ogni istituzione scolastica che, in autonomia, se lo
ritengono opportuno, possono decidere di pubblicare anche i punti di forza e di debolezza
oltre a poter selezionare le tabelle e i grafici che si intende rendere visibili nella specifica
sezione “Indicatori” del Portale Scuola in chiaro. In sostanza, non tutti i dati e le analisi, per
quanto fondamentali in un buon processo di autovalutazione, sono necessariamente da pub-
blicare, spetta alla singola scuola valutarne la pertinenza e l'opportunità. In questo modo si
rafforza sia l'autenticità dell'autovalutazione sia la responsabilità delle scelte autonome.
Si segnala che, ai sensi dell'art. 4 del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante
Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, l'INVALSI,
sentito l'Osservatorio permanente per l'inclusione scolastica, ha definito alcuni indicatori che
sono stati integrati nel RAV al fine di valutare la qualità dell'inclusione scolastica che, in tal
modo, diviene parte integrante del procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche.
Proprio a partire dalle informazioni riscontrabili nei RAV sarà realizzato un primo rapporto
sulla valutazione della qualità dell'inclusione scolastica.
Piano di miglioramento
Una volta completata l'autovalutazione, la scuola pianifica conseguentemente i percorsi
e le azioni per raggiungere i traguardi prefissati nel Piano di Miglioramento, che, da norma,
deve essere parte integrante del PTOF. Appare logico, quindi, come precedentemente ripor-
tato, che l'individuazione delle priorità e dei traguardi attraverso il RAV avvenga prima di
qualsiasi impostazione del Piano di miglioramento all'interno del PTOF, in maniera tale da
garantire una stretta coerenza tra i documenti.
Le scuole che utilizzano la struttura di riferimento del PTOF in ambiente SIDI possono
importare nella piattaforma PTOF le priorità, i traguardi e gli obiettivi di processo solo dopo
aver pubblicato il RAV. Comunque, è possibile modificare eventualmente il RAV e ripub-
blicarlo per tutto il periodo di apertura delle funzioni.
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CIRCOLARE M.I. 19.09.2022, PROT. N. 23940
Collegamento con PNRR - Piano di riduzione dei divari territoriali e Piano "Scuola 4.0"
Come noto, con il Decreto ministeriale 24 giugno 2022 n. 170 sono stati individuati i
criteri di riparto e le istituzioni scolastiche, secondarie di primo e secondo grado, beneficiarie
delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica in attuazione
di quanto previsto dal PNRR. Con successiva nota dell'Unità di missione per il PNRR, prot.
60586 del 13 luglio 2022, sono stati forniti “Orientamenti per l'attuazione degli interventi
nelle scuole”. Dalla lettura comparata di questi documenti con la normativa di riferimento
del Sistema nazionale di valutazione emerge la condivisione di obiettivi e di metodologie e
strumenti. Viene, infatti, evidenziato come la progettazione degli interventi da parte delle
scuole beneficiarie deve necessariamente avvenire tenendo conto dell'analisi del contesto e
del RAV, al fine di definire obiettivi specifici e mirati per ogni Istituzione scolastica con
attenzione alla riduzione della dispersione scolastica e al potenziamento delle competenze di
base degli studenti. I diversi punti di contatto suggeriscono l'opportunità di un'integrazione e
coordinamento delle azioni richieste alle scuole. Pertanto, anche ai fini di una pertinente e
proficua progettazione degli interventi legati all'investimento 1.4 del PNRR Istruzione, si
suggerisce alle istituzioni scolastiche coinvolte, siano esse assegnatarie dei finanziamenti o
in rete, di prestare attenzione ai seguenti passaggi:
- Nucleo interno di valutazione. È opportuno che il “gruppo di lavoro” per la prevenzione
della dispersione scolastica, di cui all'art. 2, comma 4, del DM 170/2022, sia composto, nel
rispetto delle procedure di trasparenza per la selezione del personale previste dal PNRR, an-
che da docenti del Nucleo interno di valutazione;
- RAV. Individuare nell'ultima sezione del RAV delle istituzioni scolastiche attuatrici,
sulla base dell'autovalutazione svolta con riferimento ai dati e ai benchmark presenti, priorità
di miglioramento e connessi traguardi collegati alle finalità degli interventi sostenuti
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CIRCOLARE M.I. 19.09.2022, PROT. N. 23940
dall'investimento 1.4 del PNRR, anche ai fini dell'assegnazione degli obiettivi oggetto
dell'atto d'obbligo da sottoscrivere per la realizzazione delle attività;
- Piano di miglioramento. Definire nel Piano di miglioramento i percorsi e le azioni da
attuare per il raggiungimento delle priorità individuate, ponendo particolare attenzione al col-
legamento fra gli obiettivi previsti nel PNRR, le azioni finanziate con il DM 170/2022, non-
ché le azioni previste nell'ambito del Piano “Scuola 4.0”;
- PTOF. Riportare nel PTOF le iniziative curriculari ed extracurriculari, così come indi-
cato negli “Orientamenti per l'attuazione degli interventi nelle scuole”, previste per il rag-
giungimento degli obiettivi. In relazione al Piano “Scuola 4.0” è opportuno, altresì, riportare
nel PTOF i principali aspetti relativi alle nuove strategie didattiche e organizzative per la
trasformazione delle classi in ambienti innovativi di apprendimento.
È opportuno evidenziare che l'utilizzo della sezione “Il monitoraggio, la verifica e la ren-
dicontazione”, del PTOF all'interno del SIDI, può rivelarsi particolarmente funzionale so-
prattutto ai fini del monitoraggio dello stato di avanzamento nella realizzazione delle azioni
e di raggiungimento dei traguardi previsti. A tal fine, in accordo con l'Unità di missione per
il PNRR, essa verrà ulteriormente integrata e regolata proprio per facilitare e supportare le
Istituzioni scolastiche che intendono perseguire il miglioramento attraverso una solida meto-
dologia di lavoro. Sempre in un'ottica di supporto al lavoro delle Istituzioni scolastiche si
ricorda che gli strumenti del SNV dialogano con il SIDI che, fra l'altro, alimenta un docu-
mento fondamentale, per le Istituzioni scolastiche di secondo grado, come il Curriculum dello
studente. Il Curriculum dello studente è lo strumento personalizzato che permette di docu-
mentare le attività curriculari, extracurriculari ed extrascolastiche che hanno contributo al
miglioramento delle competenze del singolo studente, così come richiesto dal PNRR e dalla
norma di riferimento. Solo attraverso un lavoro puntuale di caricamento dei dati e di aggior-
namento nel SIDI, il Curriculum potrà documentare l'organicità e la complessità del percorso
formativo del singolo studente, compresi i requisiti per l'ammissione all'esame previsti dalla
legge, ma soprattutto aprirsi alla documentazione delle competenze acquisite in stretta colla-
borazione con le azioni previste dal PNRR.
Misure di accompagnamento
Per sostenere le scuole nella nuova fase di progettazione e rendicontazione che si apre
con l'a.s. 2022/23, è previsto un piano di accompagnamento da parte del Ministero dell'Istru-
zione in collaborazione con l'INVALSI e gli Uffici Scolastici Regionali. Le date, i contenuti
e le modalità previste per gli incontri con le scuole verranno diffusi tramite gli Uffici Scola-
stici Regionali, per i quali è già stato previsto per il 27 settembre 2022, dalle 15.30 alle 17.30,
un webinar di apertura del percorso di accompagnamento, nelle modalità che saranno suc-
cessivamente comunicate.
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RIPARTE LA NUOVA TRIENNALITÀ DEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE (SNV)
di Damiano Previtali1
Lo scenario di riferimento
Abbiamo appena chiuso la triennalità 2019-2022, che tutti ricorderemo per l’im-
patto dell’emergenza pandemica nella nostra vita e nella scuola, per aprire una
nuova triennalità all’interno di scenari sociali, economici, politici e, di conseguenza,
scolastici instabili in quanto sempre più caratterizzati da cambiamenti e disconti-
nuità. Lo stesso Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), che in Italia è uno degli
snodi più sensibili ai cambiamenti di politica scolastica, mentre si apre alla nuova
triennalità, che avrebbe dovuto portare con sé il rinnovo della Direttiva n. 11/2014
sulle priorità strategiche del SNV, si ritrova all’interno di una crisi politica, e soprat-
tutto di una profonda trasformazione sociale, che investe tutta la scuola.
Per quanto riguarda la trasformazione stiamo pensando al Piano Nazionale per
la Ripresa e la Resilienza (PNRR) che, come risaputo, prevede una proliferazione di
riforme, di progetti e di risorse mai visti prima. Proprio per questi motivi la scuola
avrebbe bisogno di sicurezze per le riforme da intraprendere e di sostegno nei pro-
cessi da attivare mentre, nonostante le buone intenzioni, sarà frastornata dalla
molteplicità dei cambiamenti e, di conseguenza, ulteriormente disorientata. Sic-
come per governare questa situazione tutti si affidano all’autonomia e alla respon-
sabilità delle singole Istituzioni scolastiche, abbiamo bisogno di alcuni strumenti che
ci permettano scelte mirate e consapevoli, ponendo l’attenzione sulle priorità verso
cui tendere per garantire i migliori risultati degli studenti grazie alla qualità ed al
miglioramento dell’offerta formativa. Questi strumenti oggi, in letteratura e nelle
norme, vengono definiti intenzionalmente strategici ed infatti la Nota della DGOSVI
prot. 23940 del 19 settembre 2022, ha per oggetto: “indicazioni operative in merito
ai documenti strategici delle istituzioni scolastiche per il triennio 2022-2025 (Rap-
porto di autovalutazione, Piano di miglioramento, Piano triennale dell’offerta for-
mativa, Rendicontazione sociale)”.
Il PNRR ed il SNV
Ad esempio, se prendiamo in considerazione una delle prime azioni del PNRR,
con notevoli investimenti nella scuola, come quelli ripartiti con il Decreto 24 giugno
1 Dirigente Ufficio VI della DGOSVI del MI per la Valutazione del sistema di istruzione e di forma-
zione, Presidente del Comitato Provinciale di Valutazione del sistema scolastico e formativo del Tren-
tino. Fa parte da anni dei Comitati scientifici sulle sperimentazioni intorno alla valutazione. Numerosi
i suoi articoli e le pubblicazioni sul Sistema Nazionale di Valutazione.
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RIPARTE LA NUOVA TRIENNALITÀ DEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE (SNV)
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RIPARTE LA NUOVA TRIENNALITÀ DEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE (SNV)
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RIPARTE LA NUOVA TRIENNALITÀ DEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE (SNV)
Un disegno e un metodo
Il SNV fornisce un disegno comune di riferimento, un metodo di lavoro e degli
strumenti per una rappresentazione necessariamente “semplificata” della com-
plessa realtà scolastica. Senza di essi, per paradosso, dovremmo sostenere che
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RIPARTE LA NUOVA TRIENNALITÀ DEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE (SNV)
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RIPARTE LA NUOVA TRIENNALITÀ DEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE (SNV)
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RIPARTE LA NUOVA TRIENNALITÀ DEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE (SNV)
dall’azione quotidiana della scuola. Ci sono indicatori di contesto che risultano de-
terminanti per la lettura dei risultati finali e, in un certo modo, anche per la scelta
dei processi finalizzati al miglioramento. Ci riferiamo in particolare alle caratteristi-
che socioeconomiche e culturali delle famiglie (riunite in un indice sintetico con
l’acronimo di ESCS). Gli apprendimenti, infatti, sono fortemente legati alle caratte-
ristiche del contesto, delle famiglie e degli studenti; pertanto, gli stessi risultati
vanno contestualizzati e, per quanto possibile, devono rilevare l’effettivo valore ag-
giunto della scuola al netto degli elementi di contesto. Lo stesso DPR n. 80/2013,
all’art. 6, comma 2, parla di “analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati
resi disponibili … oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola”.
La cura dell’organizzazione
Avere strumenti comuni ci permette di fornire un insieme di punti di riferimento
utili a riprodurre il sistema di cui si sta trattando, attraverso un processo di ridu-
zione, di selezione e nello stesso tempo di cura dell’organizzazione e del servizio
scolastico.
Questa consapevolezza in qualunque organizzazione complessa come la scuola
è determinante, soprattutto oggi in cui molte analisi sono caratterizzate da appros-
simazione e superficialità. Proprio per questo, e soprattutto oggi, crediamo sia op-
portuno rimarcare la differenza fra una comunicazione istituzionale formale “cu-
rata”, ovvero razionale e ripulita dalla frenesia e dalle fobie quotidiane, e la comu-
nicazione social che invece, a differenza della comunicazione formale, ha necessità
di alimentarsi delle novità e di far leva sull’irrazionalità e l’emotività.
È indubbio che la semantica sociale, di cui tratteremo tematizzando il SNV, si
alimenta della comunicazione quotidiana, ma è rintracciabile solo nella comunica-
zione curata.
Parallelamente ben sappiamo che le riforme istituzionali, come di fatto lo è il
SNV attraverso una norma e una struttura, sono determinate dall’impatto e non
dalle formalità. E l’impatto sociale non è determinato dalla norma, bensì da tutto
ciò che ruota intorno ad essa, fra cui, oggi in modo sempre più determinante, la
comunicazione quotidiana. È questa la ricorsività tipica della complessità sociale e
un assunto di cui tutti dovremmo avere consapevolezza.
Da qui è fondamentale avere un disegno istituzionale e strumenti comuni di ri-
ferimento da usare in modo consapevole, proprio per non farsi condizionare dalle
tendenze e dal continuo rumore di fondo comunicativo in cui siamo immersi nel
tempo dei “social media”.
Così gli strumenti strategici sono l’architrave per il governo della scuola, poiché
inglobano il percorso che va dall’analisi del contesto alla pianificazione del miglio-
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RIPARTE LA NUOVA TRIENNALITÀ DEL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE (SNV)
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IL PTOF E IL PDM PER IL NUOVO TRIENNIO 2022-2025
presso l’Ufficio VI della DGOSVI del MI per il Sistema nazionale di valutazione, curando in particolare
la struttura per il PTOF ed il PdM. Esperta di modelli organizzativi e processi gestionali, formatrice,
saggista e autrice di testi sulla progettazione strategica delle scuole.
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IL PTOF E IL PDM PER IL NUOVO TRIENNIO 2022-2025
Se questo è lo sfondo entro cui ci muoviamo, resta da chiedersi dove si trovi, nella
realtà dell’agire scolastico, la singola scuola, quanto sia davvero matura la rifles-
sione sui documenti strategici, se e quanto sia condivisa e consapevolmente diffusa
la percezione della loro utilità. Perché, in fondo, la vera portata della progettualità
strategica delle scuole si misura nell’assenza o nella presenza di questa consapevo-
lezza: ne abbiamo bisogno e scegliamo di realizzarla o rappresenta un insieme di
atti dovuti a cui adempiamo senza coglierne le opportunità?
A ben vedere, questo interrogativo porta con sé la riflessione sulle nuove com-
petenze professionali che, con la nascita e lo sviluppo del Sistema nazionale di va-
lutazione, si sono consolidate. Referenti per l’autovalutazione esperti nell’analiz-
zare i dati, responsabili dei percorsi di miglioramento capaci di cogliere le intercon-
nessioni tra i processi ed i risultati, esperti di comunicazione in ottica rendiconta-
tiva, capaci di evidenziare il valore aggiunto della scuola sottolineandone il legame
di reciprocità con il territorio di riferimento. Ma quanto le scuole seguono queste
professionalità per fare tesoro delle loro competenze al fine di sviluppare un reale
modello di apprendimento organizzativo e quanto, invece, delegano la stesura dei
documenti a chi, ormai, ha raggiunto le competenze professionali utili a governare
i processi, sgravando gli altri da ciò che viene percepito solo come un peso lavora-
tivo? Questo è l’interrogativo da cui partire se vogliamo rilanciare davvero gli stru-
menti del SNV e, con loro, il significato attuale dell’autonomia scolastica.
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IL PTOF E IL PDM PER IL NUOVO TRIENNIO 2022-2025
siva, di quanto emerso nella fase precedente. Oggi, invece, dagli esiti dell’autovalu-
tazione, condotta attraverso il documento RAV, deve discendere la progettualità
del PTOF e del PdM indicato nel Piano. Ed al termine del triennio progettuale di
riferimento, quanto realizzato deve tradursi in consapevolezza di cui dare conto at-
traverso la Rendicontazione sociale. Nulla, quindi, differentemente da quanto av-
veniva prima del SNV, può restare isolato, ma tutto occupa uno spazio progettuale
in cui, con ciclicità continua, ogni documento rimanda all’altro, giustificandone le
scelte ed esplicitandone le motivazioni.
Il significato rinnovato dell’autonomia scolastica sta proprio in questa attesa di
coerenza e nella capacità delle figure professionali del mondo della scuola di sa-
perla orientare e governare in vista del raggiungimento dei risultati attesi.
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IL PTOF E IL PDM PER IL NUOVO TRIENNIO 2022-2025
renza progettuale che lega tra loro i diversi documenti per come ampiamente de-
scritta. Appare anche doveroso evidenziare che questo suggerimento non è stato
colto da tutte le scuole, molte delle quali si sono sentite invece nuovamente sole da-
vanti alla struttura del PTOF profondamente essenzializzata, se paragonata alle voci
che nel triennio precedente avevano fatto da filo conduttore per la stesura del pro-
getto triennale.
È auspicabile che nel momento attuale dell’anno scolastico e stante le indica-
zioni fornite con la nota 19 settembre 2022, n. 23940 il disegno sia più chiaro e
soprattutto che sia ormai evidente a tutti che senza gli esiti del triennio concluso
da portare in rendicontazione e senza la nuova autovalutazione non fosse possibile
individuare chiaramente le priorità del nuovo triennio. Ma andiamo con ordine.
I processi da presidiare
Per quanto sino a qui illustrato e stante la predisposizione, nel precedente anno
scolastico, di un PTOF semplificato, quest’anno è necessario ritornare su alcuni pas-
saggi, al fine di ampliarli e renderli esaustivi ed efficaci.
È questo il caso, ad esempio, della emanazione dell’Atto di Indirizzo del Dirigente
scolastico al Collegio dei docenti per la predisposizione del PTOF, che normalmente
non è necessario emanare per gli aggiornamenti annuali. Invece quest’anno, tro-
vandoci all’inizio di un nuovo triennio di progettualità, più che di aggiornare si tratta
di definire compiutamente il Piano, disponendo dei dati per fissare le linee strate-
giche che si intendono perseguire. Ed è per questo motivo che l’emanazione di un
Atto di Indirizzo, magari a integrazione di quello emanato dal dirigente lo scorso
anno, appare utile, sia che si sia adottata la struttura suggerita dal Ministero sia che
la scuola abbia proceduto in autonomia, poiché lo scorso anno comunque il diri-
gente non aveva né le evidenze dei risultati raggiunti dagli studenti né le risultanze
della nuova autovalutazione.
Nell’Atto di Indirizzo, inoltre, il dirigente deve farsi garante della unitarietà della
scuola, collegando le priorità per il miglioramento con quelle identitarie della co-
munità scolastica, individuate tra gli obiettivi formativi del comma 7 dell’articolo
unico della Legge n. 107/2015. La finalità dell’azione orientativa del Dirigente sco-
lastico, infatti, è quella di orientare il Collegio a predisporre un PTOF capace di unire
coerentemente tra loro i distinti processi progettuali e, quindi, i diversi documenti.
È evidente, pertanto, che la possibilità di lavorare contemporaneamente ai di-
versi documenti, utilizzando le distinte piattaforme che il Ministero rende disponi-
bili, non significa che i processi procedano appaiati, come su binari paralleli. I pro-
cessi ed i documenti progettuali si intersecano e rimandano gli uni agli altri, con un
ordine che è dettato dalla logica della progettualità scolastica ed entro cui la singola
scuola sceglie come collocarsi, tenendo presenti le proprie caratteristiche e le spe-
cifiche esigenze organizzative.
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IL PTOF E IL PDM PER IL NUOVO TRIENNIO 2022-2025
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IL PTOF E IL PDM PER IL NUOVO TRIENNIO 2022-2025
indicate non le date, ma quali necessità dovrebbero guidare le scelte della scuola
nel collocare utilmente i diversi momenti nell’arco temporale disponibile per la de-
finizione dei diversi documenti.
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IL PTOF E IL PDM PER IL NUOVO TRIENNIO 2022-2025
Possiamo dire che gli obiettivi di processo sono quei passaggi che la scuola sce-
glie di compiere sperando che incidano positivamente sugli esiti degli studenti, le
azioni su cui punta per raggiungere il miglioramento atteso e che quindi, di anno in
anno, vanno verificate per essere confermate, sostituite oppure semplicemente re-
golate. Se, ad esempio, si volessero migliorare i risultati degli studenti in una deter-
minata disciplina, si potrebbe provare a “rivedere il curricolo strutturandolo per
competenze”, oppure a “realizzare attività di arricchimento curricolare con figure
esperte nella didattica della disciplina”, oppure ad “attivare percorsi formativi per
il personale docente sulle metodologie didattiche innovative dello specifico ambito
disciplinare”. Obiettivi e conseguenti processi su cui la scuola investe, quindi, spe-
rando di migliorare gli esiti in vista del raggiungimento del traguardo fissato, salvo
modificarli qualora si rivelino poco efficaci.
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IL PTOF E IL PDM PER IL NUOVO TRIENNIO 2022-2025
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RIPARTIRE DALLA RENDICONTAZIONE SOCIALE E DALL’AUTOVALUTAZIONE
di Monica Logozzo1
La Rendicontazione sociale
Ai sensi dell’art. 6 del D.P.R. n. 80/2013 la Rendicontazione sociale rappresenta
l’ultima fase del procedimento di valutazione e consiste nella “pubblicazione, diffu-
sione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una di-
mensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al mi-
1Dirigente scolastico in servizio presso l’Ufficio VI della DGOSVI del Ministero dell’istruzione in cui
da anni collabora per la definizione e l’orientamento dei documenti e dei processi del Sistema nazio-
nale di valutazione. Autrice di saggi e testi sui temi specifici del SNV e relatrice nell’ambito di diversi
seminari organizzati dall’Amministrazione centrale e periferica, da Associazioni professionali e Reti di
scuole sui temi afferenti al Sistema nazionale di valutazione.
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RIPARTIRE DALLA RENDICONTAZIONE SOCIALE E DALL’AUTOVALUTAZIONE
glioramento del servizio con la comunità di appartenenza”. Non bisogna però con-
siderare la Rendicontazione sociale come un semplice momento di chiusura, in cui
dichiarare meramente quanto compiuto nel triennio. Essa svolge un’importante
funzione di collegamento tra un ciclo e l’altro, funzione quest’anno ancora più stra-
tegica in considerazione di quanto successo nel triennio 2019-2022.
Nel triennio appena concluso le scuole sono state costrette a rivedere l’impianto
organizzativo, gestionale e progettuale in atto prima del diffondersi dell’epidemia
e dell’attuazione delle misure di contenimento, che hanno portato alla sospensione
delle attività didattiche e all’introduzione della didattica a distanza quale modalità
ordinaria di insegnamento/apprendimento a cui fare ricorso per lunghi periodi di
tempo. Le misure messe in atto per fronteggiare l’emergenza epidemiologica
hanno avuto un inevitabile impatto sulle pratiche educativo-didattiche e gestionali-
organizzative e sulla rilevazione degli esiti di apprendimento (basti pensare alla
mancata somministrazione di tutte le prove INVALSI nel 2020 e delle prove per il
grado 10 nel 2021, nonché a tutte le ordinanze ministeriali emanate per l’effettua-
zione della valutazione degli apprendimenti e per lo svolgimento degli esami di
Stato in deroga alla normativa vigente). Di fatto sono mancate le condizioni per po-
ter realizzare, per come prefigurati ad inizio triennio, i percorsi di miglioramento e
le iniziative di ampliamento dell’offerta formativa.
Risulta chiaro, dunque, che non è possibile pensare ad avviare il nuovo triennio
senza aver preso contezza dell’effettivo impatto della pandemia sui processi messi
in atto nella scuola e sul raggiungimento dei risultati prefissati. Nel processo di ren-
dicontazione le scuole possono ritrovare un’opportunità per riflettere su quanto è
stato possibile realizzare e sui risultati effettivamente raggiunti nel triennio 2019-
2022, per individuare al meglio le strategie da mettere in atto per il miglioramento.
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RIPARTIRE DALLA RENDICONTAZIONE SOCIALE E DALL’AUTOVALUTAZIONE
- Contesto;
- Risultati raggiunti;
- Prospettive di sviluppo;
- Altri documenti di rendicontazione.
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RIPARTIRE DALLA RENDICONTAZIONE SOCIALE E DALL’AUTOVALUTAZIONE
SIDI, dal titolo “Il monitoraggio, la verifica e la rendicontazione”. Dal termine della
prima annualità di vigenza del PTOF all’interno di questa sezione è stata messa a
disposizione una funzione apposita per guidare le scuole alla verifica della solidità
delle scelte strategiche effettuate. Per ogni coppia priorità-traguardo e per ogni
obiettivo formativo le scuole avevano la possibilità di effettuare annualmente una
verifica delle attività svolte (con riferimento ai percorsi indicati nel Piano di miglio-
ramento e alle iniziative di ampliamento dell’offerta formativa) e dei risultati inter-
medi raggiunti, individuando anche dei dati da portare ad evidenza, tra quelli forniti
a livello centrale (riproposti in serie storica) e quelli in possesso della scuola. Le
scuole che hanno effettuato questa verifica annuale trovano precaricati in en-
trambe le parti della sezione i contenuti già inseriti per le diverse annualità relati-
vamente alle attività svolte e ai risultati raggiunti e possono procedere, ripren-
dendo e adattando i testi, con la rendicontazione relativa all’intera triennalità.
Per documentare il raggiungimento dei risultati, le scuole hanno a disposizione
per il triennio 2019-2022 la serie storica, completa dei valori di riferimento, dei dati
relativi a tutti gli indicatori e relativi descrittori presenti nel RAV con riferimento
all’area degli esiti. In base alla coppia priorità-traguardo e all’obiettivo formativo
relativamente ai quali si vogliono rendicontare i risultati raggiunti, la scuola può
scegliere di portare come evidenza uno o più indicatori ritenuti maggiormente si-
gnificativi e/o può allegare ulteriori evidenze.
La terza (Prospettive di sviluppo) e la quarta (Altri documenti di rendicontazione)
sezione, facoltative, sono riservate rispettivamente all’indicazione programmatica
delle mete da raggiungere e dei percorsi da intraprendere nel triennio successivo,
tenendo conto dei risultati conseguiti nel ciclo precedente ed in particolare degli
scostamenti registrati, e all’integrazione del documento con altre esperienze di ren-
dicontazione effettuate.
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RIPARTIRE DALLA RENDICONTAZIONE SOCIALE E DALL’AUTOVALUTAZIONE
Il processo di autovalutazione
La fase dell’autovalutazione rappresenta, utilizzando un’immagine che chiarisce
bene il ruolo strategico che essa riveste, il “cardine” intorno al quale si muove l’in-
tero procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche, volto ad assicurare il
“miglioramento dell’offerta formativa e degli apprendimenti”. Tutte le fasi succes-
sive sono condizionate in maniera significativa dalle modalità di svolgimento e dagli
esiti del processo di autovalutazione, che ha nel Rapporto di autovalutazione il suo
strumento.
Ai sensi del D.P.R. n. 80/2013 l’autovalutazione accompagna le scuole nella ri-
flessione sui processi attivati e consiste nell’“analisi e verifica del proprio servizio
sulla base dei dati resi disponibili”. All’inizio di ogni ciclo di valutazione, sulla base
di una struttura comune e per mezzo della compilazione delle varie sezioni del RAV,
ogni scuola è accompagnata a riflettere sui propri punti di forza e di debolezza, sui
processi (in termini di pratiche educative e didattiche e pratiche gestionali e orga-
nizzative) attivati ai fini del miglioramento degli esiti degli apprendimenti, compa-
tibilmente con le opportunità e i vincoli posti dal contesto di riferimento.
È ormai dall’a.s. 2014/15 che le scuole utilizzano il RAV, di cui quindi conoscono
bene la struttura. Ad ogni modo è opportuno, in particolare all’inizio di questo
nuovo triennio di ripartenza, ripercorrere il quadro teorico sottostante, elaborato
dall’INVALSI, e tutti i passaggi da curare per lo svolgimento di un solido processo di
autovalutazione.
Per favorire adeguati processi di analisi e fornire dati comparabili sono stati in-
dividuati indicatori comuni (che rappresentano le caratteristiche di qualità di ogni
area) e relativi descrittori (che specificano il contenuto degli indicatori). Il passaggio
propedeutico all’avvio dell’autovalutazione è consistito nella compilazione del Que-
stionario scuola, tramite cui si è proceduto alla raccolta di informazioni specifiche
di competenza delle istituzioni scolastiche, inerenti ad alcune caratteristiche del
contesto, alle pratiche educative e didattiche e alle pratiche gestionali e organizza-
tive. Tutte le informazioni fornite tramite il Questionario ed altri dati presenti nel
sistema informativo del Ministero collegati ai vari descrittori si trovano ora restituiti
in piattaforma all’interno di tabelle, messi in comparazione con valori di riferimento
provinciali, regionali e nazionali. Un momento particolarmente delicato dell’auto-
valutazione consiste nell’interpretazione e nell’analisi critica di queste tabelle a cor-
redo degli indicatori e dei relativi descrittori, tenendo in debita considerazione gli
indici di comparazione.
A seguito di questa attività le scuole procedono con la descrizione del contesto
e con l’analisi e la valutazione degli esiti e dei processi. Il contesto viene analizzato
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RIPARTIRE DALLA RENDICONTAZIONE SOCIALE E DALL’AUTOVALUTAZIONE
nei suoi tratti significativi al fine di evidenziare, anche attraverso domande guida, i
fattori (rispettivamente i vincoli e le opportunità) che possono condizionare in ma-
niera negativa e positiva gli esiti e i processi.
L’analisi e la valutazione degli esiti assume particolare rilevanza perché da esse
scaturiscono le priorità di miglioramento, mentre un’accurata analisi e valutazione
dei processi è importante per l’individuazione delle azioni funzionali al migliora-
mento. Dopo aver individuato per ogni area i punti di forza e di debolezza, la scuola
si assegna un giudizio su una scala crescente da 1 a 7. Tale giudizio rappresenta la
sintesi interpretativa degli elementi acquisiti nel processo di autovalutazione e de-
riva in maniera coerente dalla riflessione scaturita dalla lettura degli indicatori e
delle domande guida e dall’individuazione dei punti di forza e di debolezza.
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RIPARTIRE DALLA RENDICONTAZIONE SOCIALE E DALL’AUTOVALUTAZIONE
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RIPARTIRE DALLA RENDICONTAZIONE SOCIALE E DALL’AUTOVALUTAZIONE
disposizione dei documenti strategici. Al fine di poter avviare quanto prima possi-
bile la realizzazione delle attività di miglioramento previste per la prima annualità
è, ad ogni modo, quanto mai opportuno non arrivare con la pubblicazione troppo a
ridosso del termine ultimo previsto.
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L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO ED IL RADICAMENTO TERRITORIALE
DELLE SCUOLE COME VARIABILI PER L’EFFICACIA DEL SNV
di Paolo Davoli1
1 Dirigente Tecnico presso l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna, è stato prima do-
cente e dirigente scolastico. È stato Dirigente di ambito territoriale. Esperto di SNV in cui ha rivestito
attivamente diversi ruoli nella realizzazione del sistema e nell’accompagnamento dei processi a van-
taggio delle scuole.
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L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO ED IL RADICAMENTO TERRITORIALE DELLE SCUOLE
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L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO ED IL RADICAMENTO TERRITORIALE DELLE SCUOLE
2 Lo stesso CCNL ricorda i due poli nazionale e di scuola stabilendo che “i contenuti della presta-
zione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti
dal sistema nazionale di istruzione” (gli ordinamenti) “e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano
dell’offerta formativa della scuola” (l’identità della comunità educante).
31
L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO ED IL RADICAMENTO TERRITORIALE DELLE SCUOLE
Le pratiche del SNV sono collegiali, e si radicano in una visione della professio-
nalità docente inserita in una cultura dell’apprendimento organizzativo. Non si cre-
sce, non si migliora, se non insieme. Nelle attività di autovalutazione, nell’elabora-
zione del Piano di Miglioramento, nella rendicontazione dei risultati raggiunti, ser-
vono pratiche di coinvolgimento e collaborazione, che consentano di inquadrare il
SNV all’interno dell’identità e degli obiettivi dell’istituto scolastico (missione e vi-
sione, linea strategica di evoluzione), in processi condivisi dentro la comunità sco-
lastica e con gli stakeholder del territorio.
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L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO ED IL RADICAMENTO TERRITORIALE DELLE SCUOLE
È noto che la concreta implementazione del SNV (non solo il RAV, ma anche i
Piani di Miglioramento e le successive Rendicontazioni sociali) è basata su un Qua-
dro di riferimento che prevede quattro dimensioni rappresentate graficamente
come gli strati di una cipolla, che si dividono a loro volta in quindici aree comples-
sive (vedi figura). Nel nucleo più interno troviamo gli esiti degli studenti, che sono il
frutto dei processi educativi e didattici dei docenti (il secondo strato), i quali a loro
volta sono supportati dai processi gestionali ed organizzativi della scuola (il terzo
strato); infine, la scuola opera in un contesto ambientale che costituisce lo strato
più esterno.
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L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO ED IL RADICAMENTO TERRITORIALE DELLE SCUOLE
3Il portfolio professionale dei docenti, per il CCNL, è costituito da competenze certo disciplinari,
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L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO ED IL RADICAMENTO TERRITORIALE DELLE SCUOLE
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L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO ED IL RADICAMENTO TERRITORIALE DELLE SCUOLE
Nel territorio ci sono le altre scuole con cui si instaurano rapporti di collabora-
zione/competizione; ci sono le Aziende sanitarie (che in questi anni di pandemia
sono state croce e delizia delle istituzioni scolastiche); gli enti locali che forniscono
supporto materiale e progettualità per l’ampliamento dell’offerta formativa; gli or-
gani di governo e sicurezza come prefettura, forza pubblica, polizia municipale; le
aggregazioni dei genitori; la realtà variegata dell’associazionismo che spesso si
mette al servizio della scuola. Con l’autonomia, le scuole di oggi hanno una rete di
rapporti orizzontali e paritari con queste realtà, rapporti che cinquant’anni fa erano
accidentali.
Riprendiamo il modello di SNV sopra riportato, e focalizziamoci sul contesto, fo-
tografato da una certa popolazione scolastica, dal capitale sociale di quel territorio,
dalle risorse economiche e materiali di cui la scuola dispone, dalle risorse professio-
nali del personale docente e ATA. Su questi fattori quasi mai si può operare un mi-
glioramento organizzativo. Se una scuola è collocata in piccoli plessi sparsi in paesi
dell’Appennino o in un unico grande edificio nel centro di una grossa città, non può
ovviamente essere oggetto di scelta, e da questo scendono deterministicamente
molte condizioni operative come le caratteristiche della popolazione scolastica o le
condizioni materiali di svolgimento delle attività. Le risorse economiche aggiuntive
a disposizione della scuola dipenderanno dalla ricchezza relativa del territorio di
riferimento. In assenza di potestà assunzionali del personale, le risorse professionali
docenti ed ATA dipendono dagli algoritmi di mobilità e dalle scelte individuali dei
docenti (e solo in piccola parte dalla capacità di attrazione messa in gioco dalla pro-
gettualità della scuola).
Proprio perché il contesto è dato, è importante gestirne le dinamiche. Da un lato
evitando che la lamentela su situazioni su cui le scuole non hanno potere di inter-
vento frenino l’azione sui processi possibili4. Dall’altro lato aiutando a cogliere nel
contesto quelle opportunità di fare rete e di “ingaggiare” i nostri stakeholder nelle
azioni di sviluppo e miglioramento, e a cui poi rendicontare azioni e risultati.
All’immagine della scuola-isola mi piace affiancare l’immagine (che non vuole
essere irriverente) della scuola-spugna. Per dare un’idea di come il SNV impatti que-
sti legami col territorio, riporto un estratto del report finale di una visita dei Nuclei
di Valutazione Esterna ad una scuola collocata alla periferia di un medio capoluogo
4“Come facciamo a progettare con il 40% di docenti che cambia ogni anno?” – “Abbiamo tanti
ragazzi di nazionalità non italiana che arrivano in corso d’anno” – “Gli edifici sono vecchi ed inadeguati
per le attività didattiche” - “Ci vengono dati pochi fondi per l’acquisto di nuove tecnologie”. Sono solo
alcuni esempi di sacrosante sofferenze che vengono evidenziate dalle scuole, ma sulle quali poco o
nulla ciascuna singola può fare, e che rischiano di diventare un fattore di freno al cambiamento anzi-
ché lo stimolo ad operare verso il “cambiamento possibile”.
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L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO ED IL RADICAMENTO TERRITORIALE DELLE SCUOLE
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L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO ED IL RADICAMENTO TERRITORIALE DELLE SCUOLE
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L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO ED IL RADICAMENTO TERRITORIALE DELLE SCUOLE
ma con umiltà e rispetto del loro lavoro, con empatia, allora è diverso, e le pratiche
del SNV diventano l’occasione per contribuire alla autonomia ed identità dell’orga-
nizzazione scolastica.
Anche per i Nuclei di Valutazione Esterna previsti dal SNV6 si è registrata questa
favorevole accoglienza del Nucleo visitante come propulsore per il cambiamento7.
6 Si può vedere Cerini G., Davoli P., Migliori M. Le visite esterne alle scuole, opportunità di miglio-
ramento. In: Davoli, Desco (2017) sopra citato in nota, oltre a Davoli P. (2018). Le visite di valutazione
esterna. In: Freddano M., Pastore S. (a cura di). Per una valutazione delle scuole oltre l’adempimento.
Franco Angeli.
7“Se avessi saputo che la visita esterna era così l’avrei richiesta io” ha commentato una dirigente.
“La chiarezza con cui ci sono state riferite le vostre valutazioni ci ha permesso di capire quali interventi
sarebbe stato opportuno potenziare”, ha sottolineato un’altra scuola nell’identificare le aree di mi-
glioramento che hanno deciso di attivare. “È nato un confronto tra di noi, anche sui nostri punti di
forza. Ci siamo sentiti una squadra”, ha detto un’insegnante al termine di una visita.
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LA RENDICONTAZIONE E LE SCUOLE
di Stefano Stefanel1
1 Laureato in Filosofia, è stato docente e dal 2001 è Dirigente scolastico. Esperto di processi scola-
(L'organizzazione come trama. Fondamenti per la conoscenza e lo studio dei fenomeni organizzativi,
Cedam. Padova 2000), Angelo Paletta (Scuole responsabili dei risultati. Accountability e management
scolastico, Il Mulino, Bologna 2011) e Franco De Anna (Autonomia scolastica e rendicontazione sociale,
Franco Angeli, Milano 2005).
3 Prima di riprendere il ragionamento sulla rendicontazione sociale ritengo molto utile leggere il
cato dell’immane lavoro fatto nell’ambito della pandemia in un campo non proprio semplice e po-
trebbe anche far comprendere il ruolo impositivo e non collaborativo dello Stato con le sue autonomie
funzionali.
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LA RENDICONTAZIONE E LE SCUOLE
la rendicontazione. Prevale la logica della scadenza per cui si fa tutto quello che c’è
da fare, ma senza una vera intenzione analitica.
41
LA RENDICONTAZIONE E LE SCUOLE
Chi rendiconta
Tutti gli atti di ogni istituzione scolastica devono essere controllati e firmati dal
dirigente scolastico e, infatti, la piattaforma ministeriale per la Rendicontazione so-
ciale prevede un accesso diretto del dirigente scolastico attraverso le sue creden-
ziali. Quindi, poiché la responsabilità ricade sul rappresentante legale dell’istitu-
zione non dovrebbe servire altro. Ma non è così, perché il passaggio formale non
cancella una chiara decisione delle scuole sul percorso rendicontativo. Le rendicon-
tazioni, così come tutti i monitoraggi, prevedono diversi tipi di competenze.
In fase preliminare ogni scuola deve stabilire chi si assume le responsabilità di
redigere i documenti, anche se poi, comunque, sarà sempre chiamato a rispondere
il dirigente scolastico6. Le varie modalità organizzative, però, producono esiti sui
risultati, perché il dato è sempre neutro, ma le modalità rendicontative non lo sono.
Le modalità scelte dalle scuole sono di vario tipo:
- monocratica: il dirigente fa da solo la rendicontazione sociale, il Dsga o il re-
ferente di area fanno da soli le rendicontazioni economiche o didattiche e via
di questo passo. È evidente che una simile organizzazione in capo ad una sola
6 La legale rappresentanza e la responsabilità dei risultati del servizio (art. 25, comma 2 del d.lgs.
165/2001) non possono mai venir meno. “Il dirigente scolastico assicura la gestione unitaria dell'i-
stituzione, ne ha la legale rappresentanza, è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e stru-
mentali e dei risultati del servizio.”
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LA RENDICONTAZIONE E LE SCUOLE
7 L’esperienza dei Nuclei per la valutazione dei dirigenti scolatici ha messo di fronte a profonde
incongruenze documentali con il programma annuale, il PTOF, il RAV e il PDM, i contratti d’istituto e
le varie regolamentazioni che troppo spesso non dicono la stessa cosa e a volte sembrano descrivere
scuole diverse. La stessa cosa si può dire anche per il tutoraggio di dirigenti neo assunti.
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LA RENDICONTAZIONE E LE SCUOLE
Come rendicontare
Un altro elemento importante da definire è il come rendicontare, cioè con quali
dati, con quali metodologie e con quale disseminazione deve avvenire la rendicon-
tazione. Come già affermato i dati sono neutri, cioè si dà per scontato che tutti i
dati oggetto di rendicontazione siano corretti e veritieri, ma le aggregazioni, l’am-
piezza temporale in cui il dato è situato e la sua completezza caratterizzano la ren-
dicontazione stessa. Se noi mettiamo in chiaro i dati INVALSI della scuola che diri-
giamo, dobbiamo aver cura anche di scegliere un periodo di confronto (direi almeno
tre anni) per comunicare chiaramente la linea di tendenza, perché se un anno co-
munico i dati e l’anno dopo non lo faccio, evidentemente nel lettore sorge il dubbio
che io li comunichi solo quando sono buoni. Ciò vale anche per gli esiti, le risorse, i
progetti, le azioni programmatiche delle scuole, i risultati complessivi del sistema.
È necessario, poi, considerare anche che la modalità redazionale della rendicon-
tazione non è mai neutra. Se io redigo una rendicontazione come se fosse un libro,
compio un’azione comunicativa molto diversa dalla semplice pubblicazione di gra-
fici e dati. Se costruisco una piattaforma per rendicontare un’attività, questa con-
dizionerà la redazione finale, così come fa il Ministero quando propone piattaforme
che danno origine ad un certo tipo di prodotto redazionale. Bisogna stare attenti
che anche la semplice comunicazione di dati non porti ad interpretazioni fantasiose
o nocive per la scuola che li mette in chiaro. Troppo spesso aggregati numerici o
statistiche ardite creano confusione e non trasparenza. Qualunque dato necessita
di una cornice: la piattaforma ministeriale impagina le rendicontazioni, i fogli Excel
impaginano i dati in modo non sempre leggibile: l’intenzione comunicativa della
scuola alla fine deve prevalere sui format e per fare questo è importante definire in
che modo contenuti, dati, commenti, analisi e prospettive vengono collocati dentro
la procedura argomentativa.
Uno degli errori da evitare è quello di ritenere neutra la forma di rendiconta-
zione, quasi a dire che un modello valga l’altro. Ma se si analizza con attenzione la
pubblicistica quotidiana (giornali, social, blog, ecc.) si vedrà una tendenza preoccu-
pante alla semplificazione, senza avere cura di vedere in che modo si semplifica. Se,
dunque, chi legge può riassumere centinaia di pagine in poche battute, è fonda-
mentale che anche le scuole imparino a trasformare i propri lunghi ragionamenti
argomentati in sintetiche frasi riassuntive. Non si tratta di banalizzare ragionamenti
complessi, ma di togliere dalla comunicazione le complicazioni che la rendono de-
bole. Solo rendicontando le scuole imparano a conoscersi e a collegare i propri dati
al proprio modello, diventando capaci di espandere la comunicazione quando è ne-
cessario ed opportuno farlo e di comprimerla quando non lo è.
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LA RENDICONTAZIONE E LE SCUOLE
Quando rendicontare
L’elemento essenziale della rendicontazione a qualunque livello è sempre il
tempo. Il tempo è una variabile molto influente, perché, se gestito male, porta a
difficili rincorse, a confusioni espositive, a dati trasmessi in maniera scorretta, se
non, addirittura, a dati scorretti. Le scuole al momento della rendicontazione de-
vono tenere conto di alcune variabili temporali molto condizionanti:
- Quanto tempo ci si mette ad assemblare i dati necessari?
- Qual è il tempo di riferimento dei dati individuati (mesi, anni, periodi?)
- Quante persone/ore sono necessarie alla raccolta dei dati?
- Quale tempo si deve dedicare alla restituzione dei dati?
- Qual è il tempo necessario a mettere ordine e dare senso alle rendicontazioni?
- Quanto tempo seve per compilare questionari e richieste?
Tutto questo rientra nella necessaria azione organizzativa di ogni attività di mo-
nitoraggio e rendicontazione. Non tutti i dati sono facilmente reperibili, non tutte
le rendicontazioni richiedono lo stesso tempo. L’organizzazione preliminare del
tempo necessario a lavorare correttamente permette anche di comprendere l’im-
pegno sia in termini di ore, sia in termini di compenso necessario per retribuire chi
fa un lavoro utile e necessario alle scuole.
45
LA RENDICONTAZIONE E LE SCUOLE
proprie pratiche, con proprie dinamiche, con una propria storia, con una propria
cultura dell’organizzazione, con una struttura interna legata da legami costruiti ne-
gli anni, con una propria deontologia.
Per questo è dentro il modello della scuola in cui si vive che è necessario situare
l’intenzione rendicontativa, per mostrare il modo in cui maturano risultati, scelte,
progetti, programmi. Le rendicontazioni possono essere sintetiche o estese, ma il
modello deve poter produrre una sintesi di prospettiva che può portare anche a
una sintesi comunicativa, che nasce da dati, storie, racconti, rendiconti. È in questo
senso che il Bilancio sociale è la forma più evoluta di rendicontazione, perché si lega
ad una chiara intenzione comunicativa. Troppi si proclamano scuola inclusiva senza
esserlo veramente e solo una chiara rendicontazione di quello che si fa può per-
mettere di vedere i punti su cui è utile intervenire.
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LA RENDICONTAZIONE E LE SCUOLE
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SOMMARIO
LA RENDICONTAZIONE E LE SCUOLE
di Stefano Stefanel......................................................................................................... 40
EDITRICE ABBONAMENTI 2022/2023
IperTesto Unico Scuola Notizie della scuola, rivista quindicinale, raccoglie le principali
a cura di Sergio Auriemma
novità in materia di normativa scolastica. Le norme di maggior
IperTesto Unico Scuola
a cura di Sergio Auriemma rilievo sono introdotte da note redazionali o accompagnate da
ampi commenti a cura di un accreditato staff di autori. Inoltre,
speciali numeri monografici di approfondimento seguono con
estrema puntualità e rigore l’evoluzione del sistema d’istru-
zione e di formazione nazionale. Incluso nell’abbonamento, il
Repertorio, il Dizionario normativo, a cura di Sergio Auriemma.
Naturale complemento della rivista è la banca dati online,
Ipertesto Unico Scuola che oltre la normativa costantemente
aggiornata con puntuali note di commento, contiene trattazioni
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scadenzari, organigrammi e schemi e tutte le scadenze da
per maggiori informazioni: ipertestounico.it ricordare. Per ogni trimestre vengono elaborati i principali
argomenti, in cui si articolano le competenze ed interventi di
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Dirigenti scolastici, direttori SGA, assistenti amministrativi e le
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altre figure di coordinamento e supporto organizzativo. Data la
Pubblica: testi legislativi, ordinanze ministeriali e circolari opportunamente
commentati sull'ordinamento delle scuole di ogni ordine e grado con sua impronta di lettura/studio, la rivista è disponibile esclusiva-
particolare riguardo a: concorsi • incarichi e supplenze • immissione nei ruoli •
trasferimenti utilizzazioni e assegnazioni provvisorie • organi collegiali • bilanci
mente in formato cartaceo, mentre modelli operativi ed esempi
• internet: www.notiziedellascuola.it • esami e valutazione • inquadramenti pensioni ed ogni altro argomento sul sono scaricabili anche dall’area internet dedicata.
• e-mail: ordini@tecnodid.it funzionamento della scuola e sullo stato giuridico di dirigenti, docenti ed ata
Di stampo pratico sono invece i webinar della Segreteria
ABBONAMENTO ANNUO: L'abbonamento si intende tacitamente rinnovato, salvo disdetta da co-
municare per iscritto: Non costituisce disdetta respingere i fascicoli al mit-
Operativa, destinati proprio al personale scolastico coinvolto
1° settembre 2022 - 31 agosto 2023 - euro 110,00
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tente. Eventuali disguidi postali nel recapito dei fascicoli devono essere
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nelle quotidiane pratiche amministrative. Gli incontri online
• 24 fascicoli della Rivista più indici e inserti vari A norma dell’art. 74 lett. c) del D.P.R. n. 633/1972, l’I.V.A. sugli
possono essere seguiti in diretta o, grazie all’accesso all’area
• Il volume di oltre 1400 pagine: abbonamenti è compresa nel prezzo di vendita ed è assolta riservata sulla piattaforma, è possibile rivedere le registrazioni
REPERTORIO (Dizionario normativo della scuola) dall’editore, che non è tenuto ad alcun adempimento ex art. 21 del
• Accesso area Internet suddetto D.P.R. n. 633/1972. Di conseguenza, a norma dell’art. 2 del dei webinar, oltre che scaricare slide e materiali di approfondi-
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LA SCUOLA TRA RISORSE E RIFORME
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ANNI
Prima sessione Ore 16,30-17,30 - 3 LABORATORI IN PARALLELO PERIODICO QUINDICINALE PER LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE
sabato 29 ottobre – ore 15,00-19,30 2 sul tema: Conoscenze e competenze del dirigente
FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA tecnico con funzioni ispettive
1 sul tema: Semplificazione delle procedure di
Ore 15,00-15,30 - Accoglienza e registrazione
ISSN: 2038-0534
reclutamento degli insegnanti
Ore 15,30-16,00 - Presentazione del seminario: il fil Ore 17,30-17,50 - Pausa caffè
rouge - Le sfide per il Paese, gli impegni per la scuola
Ore 17,50-18,40 - PNRR: Sperimentiamo un nuovo
Ore 16,00-16,40 - PNRR, Italia Domani, Next modo per rendere la scuola inclusiva
Generation EU: definizioni, relazioni, differenze e
specificità
Ore 16,40-17,30 - Lo stato dell’Istruzione in Italia
dopo il Covid
Ore 18,40-19,00 - Riflessione dei corsisti su metodi e
risultati dei laboratori, dibattito con i relatori
Quarta sessione
LA PROGETTUALITÀ STRATEGICA 2022-2025
Ore 17,30-17,50 - Pausa caffè
CONTIENE IP
Ore 10,20-11,00 - Nuove tendenze per Ore 11,40 -13,00 - Tavola rotonda: Istruzione,
l’internazionalizzazione dei curricoli competenze e risorse: quale futuro per la scuola
Ore 11,00-11,20 - Pausa caffè italiana? con R. Candela (Presidente nazionale UCIIM),
R. Calienno (segretario nazionale CISL scuola), M.T.