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Stampato il 17.07.2023

PERIODICO QUINDICINALE PER LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE

SERVIZIO REDAZIONALE

ISSN: 2038-0534
CODICE DEI CONTRATTI
NOVITÀ SU PROCEDURE AFFIDAMENTO LAVORI - SERVIZI - FORNITURE

D.P.R. 13 GIUGNO 2023 N. 81

N. 22, anno L - 16/31 luglio 2023


CODICE DISCIPLINARE
DIPENDENTI PUBBLICI
Edizione: luglio 2023, Pagine 464, € 48,00 DECRETO M.I.M. 15 GIUGNO 2023 N. 119

CONTIENE IP
È un libro dedicato agli insegnanti che intendono diventare Dirigenti scolastici. Non è un
manuale, ma uno strumento prezioso per portare a sintesi le tante esperienze professio-
PROCEDURA STRAORDINARIA GPS

SPED. A .P. - 45% - ART. 2 C. 20/B - L. 662/96 - NAPOLI


nali e personali, insieme alle nuove conoscenze acquisite durante la preparazione.
NOTA M.I.M. 27 GIUGNO 2023 PROT. N. 2739
Come padroneggiare quei saperi che permettono di dare risposte corrette ai test? Si pos-
sono costruire, in un tempo assai limitato, elaborati essenziali, ma completi sui 5 quesiti
aperti? Come prepararsi per dimostrare alla Commissione esaminatrice di essere la per-
sona adatta a diventare Dirigente scolastico?
TUTOR PER ORIENTAMENTO
È difficile, ma non impossibile. Una buona preparazione è la prima garanzia. Ma questo
testo offre anche una seconda garanzia: facilitare il controllo di tutti gli strumenti che ALTRE NOTIZIE: Attribuzione punteggio di complessità • Accesso
fanno parte della cassetta degli attrezzi di un buon Dirigente. agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e modalità di
svolgimento dei concorsi • Istanze di partecipazione alle procedure
La prima parte del libro contiene 200 quesiti con le nostre ipotesi di risposte. Sono suddi- di attribuzione dei contratti a tempo determinato • Precisazioni sulle
visi tra le nove aree tematiche previste dal Regolamento. Per favorire il training riliquidazioni TFS • Rilevazioni importi non spesi o da restituire per
all'interno di ogni area ci sono anche altre domande su cui esercitarsi. La seconda parte è le azioni PNSD • Regolamento in materia di pareri di precontenzioso
costituita da un glossario di 120 parole spiegate con un testo essenziale che, nel loro
insieme, rappresentano la scuola nella sua configurazione dinamica.

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CODICE DEI CONTRATTI

CODICE DEI CONTRATTI: UNA DISAMINA DELLE PROCEDURE


PER L’AFFIDAMENTO DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE

a cura di Domenico Ciccone

Le novità del nuovo Codice


Le norme del codice dei contratti pubblici di cui al D.Lgs. 36/2023, tranne
alcune disposizioni caratterizzate da ultrattività, sono in pieno vigore dal 1°
luglio 2023.
Il nuovo codice conta 229 articoli ma la vera novità è costituita dai 38 al-
legati che si prefiggono di sostituire completamente il precedente sistema
delle fonti attuative, emanate sotto forma di regolamenti o di Linee guida
dell’ANAC.
Applicare le indicazioni dei regolamenti significa riuscire a trovare una
chiave operativa per le norme che ogni stazione appaltante si appresta ad
attuare cercando una virtuosa connessione tra le regole scritte nel codice e
la loro attuazione pratica.
In via preliminare occorre chiarire quanto accennato: attualmente la
preoccupazione più diffusa dei dirigenti scolastici e dei DSGA, relativa alle
impegnative attività negoziali del PNRR, trova una soluzione nella ultrattività
di alcune norme.
É infatti previsto un periodo transitorio, fino al 31 dicembre 2023, con la
vigenza di alcune disposizioni del D. Lgs. n. 50/2016, del Decreto semplifica-
zioni D.L. 76/2020, convertito nella legge 120/2020 e, specie per i contratti
PNRR e PNC, del Decreto semplificazioni bis, D.L. 77 del 31.05.2021, conver-
tito nella legge 108 del 29.07.2021, norme specifiche che potranno conti-
nuare ad essere utilizzate per tali incombenze.
È altresì utile chiarire che nel periodo transitorio, alcune norme implicita-
mente abrogate vigeranno in regime di prorogatio fino al 31 dicembre 2023.
In particolare le disposizioni di cui al D. Lgs. 50/2016 relative alla pubbli-
cazione di bandi ed avvisi, (articoli 70, 72, 73, 127, comma 2, 129, comma 4

1
CODICE DEI CONTRATTI

e DM attuativo dell’art. 73); le disposizioni relative al requisito di qualifica-


zione delle stazioni appaltanti, costituito dalla disponibilità di piattaforme di
approvvigionamento digitale di cui agli articoli 25 e 26 del codice.
Nell’art. 225 ci sono disposizioni che supportano la gestione delle dero-
ghe all’applicazione immediata del codice soprattutto in ordine agli inter-
venti legati al PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e PNC (Piano
Nazionale Complementare). Il nuovo Codice dei contratti pubblici non tro-
verà applicazione, se non nella fase esecutiva, limitatamente a quelle nuove
disposizioni che regolamentano ambiti non toccati dalla normativa speciale,
specificamente dedicata all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Re-
silienza.
Da questo si deduce che per gli investimenti PNRR e PNC, il nuovo Codice
non si applica alle procedure di affidamento in quanto per queste ultime
continuano a trovare applicazione le disposizioni del D.L. 77/2021 (decreto
Semplificazioni bis) ovvero altre specifiche disposizioni già definite.
Sono fuori dal campo di applicazione del Codice anche le procedure già in
corso che sono categorizzate ed elencate nell’articolo 226 D. Lgs. 36/2023
alla cui lettura si rimanda in caso di interesse, evidenziando che il principio
generale è semplicemente quello per cui le procedure già avviate, in fase di
affidamento, di contrattualizzazione ovvero di invio degli avvisi a presentare
offerte, restano regolamentate dalla vecchia normativa.
Poiché, comunque, ormai le nuove norme sono pienamente applicate, è
buona prassi iniziare a chiarire gli aspetti più importanti che, si spera, ci ve-
dranno impegnati come figure responsabili delle attività negoziali delle circa
8000 scuole italiane.
È interessante notare la struttura della norma che si rinviene già nell’in-
dice, nel quale è possibile reperire, in maniera ordinata e sequenziale, le fasi
della corretta gestione delle procedure di spesa ad evidenza pubblica: pro-
grammazione, progettazione affidamento ed esecuzione.
Considerati acquisiti i principi ispiratori che definiscono il nuovo para-
digma del Codice dei Contratti, appare invece utile e necessario introdurre
le novità dal punto di vista operativo poiché è chiaro fin dal principio che
l’approccio più opportuno alle molteplici novità sia quello pragmatico e
produttivo, poiché, una volta sedimentati i valori di fondo, occorre che essi
ispirino le scelte concrete e trasformino, ove possibile, l’attività negoziale

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CODICE DEI CONTRATTI

in una efficiente macchina per far sì che gli scopi della Pubblica Ammini-
strazione siano raggiunti.

Il RUP: un acronimo consueto ma un diverso significato


Il vecchio ruolo del Responsabile Unico del Procedimento cambia pelle e
denominazione, infatti nasce il Responsabile Unico del Progetto che non è
propriamente un diverso nome per esprimere lo stesso concetto. L’idea che
il nuovo codice inviti a concentrarsi sul risultato piuttosto che sulle proce-
dure è piuttosto diffusa e presente fin dai primi articoli del D.Lgs. 36/2023.
Fin dal primo atto di avvio del procedimento ad evidenza pubblica (soli-
tamente una determina) è necessario che le stazioni appaltanti e gli enti con-
cedenti procedano alla nomina del Responsabile Unico del Progetto per
tutte le fasi dello stesso: programmazione, progettazione, affidamento ed
esecuzione delle procedure soggette al codice.
Nell’articolo 15 del Codice è ricordato che la modalità ed i requisiti neces-
sari per la nomina del RUP sono elencati nell’allegato I.2. In tale allegato si
riportano ambito di applicazione, requisiti, modalità di individuazione del
Responsabile Unico del Progetto, il cui profilo di professionalità è definito
nell’articolo 5 di tale allegato1.
Il nominativo del RUP è indicato nel bando o nell’avviso di indizione della
gara, o, in mancanza, nell’invito a presentare un’offerta o nel provvedimento
di affidamento diretto.
Una doverosa precisazione deve essere annotata per quanto riguarda la
figura del Responsabile Unico del Procedimento: per le attività contrattuali

1 ALLEGATO I.2 - Attività del RUP (Art. 15, comma 5, del Codice)
Art. 5. Requisiti di professionalità del RUP nei contratti di servizi e forniture.
1. Il RUP deve essere in possesso di titolo di studio di livello adeguato e di esperienza professionale
soggetta a costante aggiornamento ai sensi dell’articolo 15, comma 7, del codice, maturata nello svol-
gimento di attività analoghe a quelle da realizzare in termini di natura, complessità e importo dell’in-
tervento, in relazione alla tipologia e all’entità dei servizi e delle forniture da affidare.
2. Nello specifico, il RUP deve essere in possesso di esperienza nel settore dei contratti di servizi e
forniture, attestata anche dall’anzianità di servizio maturata:
a) di almeno un anno per gli importi inferiori alla soglia di cui all’articolo 14 del codice;
b) di almeno tre anni per gli importi pari o superiori alla soglia di cui all’articolo 14 del codice.
3. Per le forniture o i servizi connotati da particolari caratteristiche tecniche, quali: dispositivi me-
dici, dispositivi antincendio, sistemi informatici e telematici, la stazione appaltante può richiedere,
oltre ai requisiti di esperienza di cui al comma 2, il possesso della laurea magistrale nonché di specifi-
che comprovate competenze.

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CODICE DEI CONTRATTI

del PNRR il nuovo codice proroga le disposizioni del D.Lgs. 77/2021, che
all'art.48 dispone che per ogni procedura vada nominato un responsabile
unico del procedimento seguendo le disposizioni del D.Lgs. 50/2016. Ne con-
segue che, sebbene non sia stato esplicitato con puntualità, resta prorogata
anche la figura del RUP intesa come Responsabile Unico del Procedimento.

Una nuova parola chiave: programmazione


Il decreto 50/2016 prevedeva la programmazione triennale dei lavori di
importo superiore ad € 100.000,00 e la programmazione biennale di acquisti
di beni e servizi, per importi di appalto superiori ad € 40.000,00. Nel nuovo
codice di cui al D.lgs. 36/2023, a norma dell’articolo 37, nasce un nuovo ob-
bligo triennale per le stazioni appaltanti e gli enti concedenti. Questi sono
tenuti da ora in poi ad adottare il programma triennale dei lavori pubblici e
il programma triennale degli acquisti di beni e servizi.
I programmi sono approvati nel rispetto dei documenti programmatori e
in coerenza con il bilancio (presumendo che tali documenti per la scuola
siano il PTOF e i relativi Programmi annuali) secondo le norme della pro-
grammazione economico-finanziaria e i connessi adempimenti contabili.
Inoltre il programma triennale dei lavori pubblici e il programma triennale
di acquisti di beni e servizi e i relativi aggiornamenti annuali indicano gli ac-
quisti di importo stimato pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 50,
comma 1, lettera b), che definisce che l’importo degli acquisti di cui tener
conto per la programmazione è pari o superiore alle soglie per gli affidamenti
diretti, cioè € 150.000,00 per lavori ed € 140.000,00 per acquisti di beni e
servizi.
Il programma triennale e i relativi aggiornamenti annuali devono essere
pubblicati sul sito istituzionale di ogni PA e nella Banca dati nazionale dei
contratti pubblici.

La progettazione, un’altra chiave di volta


In relazione alle gare di progettazione, l’art. 41 riduce da 3 a 2 i livelli di
progettazione, eliminando il così detto progetto definitivo.
I livelli di progettazione saranno soltanto due:
- progetto di fattibilità economica;
- progetto esecutivo.

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CODICE DEI CONTRATTI

Per i lavori pubblici, l’art. 44 reintroduce la possibilità dell’appalto inte-


grato, ovvero la possibilità per la stazione appaltante di stipulare contratti
aventi ad oggetto sia la progettazione esecutiva che l’esecuzione di lavori,
sulla base di un progetto di fattibilità economica.

Le procedure per l’affidamento


Fatte salve le procedure che prevedono obblighi di utilizzo di strumenti di
acquisto e di negoziazione previsti dalle vigenti disposizioni in materia di
contenimento della spesa, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti devono
attivare le normali procedure di affidamento secondo le previsioni dell’arti-
colo 50 del Codice dei Contratti pubblici nel quale si contemplano le proce-
dure per l’affidamento per gli importi di appalto inferiori alle soglie di rile-
vanza comunitaria definite dall’articolo 142 sia per quanto riguarda i lavori
sia per quanto attiene agli acquisti di beni e forniture.
Le modalità di affidamento di contratti di lavori, servizi e forniture sono
puntualmente elencate:
a) affidamento diretto per lavori di importo inferiore a 150.000 euro, an-
che senza consultazione di più operatori economici, assicurando che siano
scelti soggetti in possesso di documentate esperienze pregresse, idonee
all’esecuzione delle prestazioni contrattuali anche individuati tra gli iscritti
in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante;

2 Art. 14. (Soglie di rilevanza europea e metodi di calcolo dell’importo stimato degli appalti. Disci-

plina dei contratti misti)


1. Per l'applicazione del codice le soglie di rilevanza europea sono:
a) euro 5.382.000 per gli appalti pubblici di lavori e per le concessioni;
b) euro 140.000 per gli appalti pubblici di forniture, di servizi e per i concorsi pubblici di progetta-
zione aggiudicati dalle stazioni appaltanti che sono autorità governative centrali indicate nell'allegato
I alla direttiva 2014/24/UE; se gli appalti pubblici di forniture sono aggiudicati da stazioni appaltanti
operanti nel settore della difesa, questa soglia si applica solo agli appalti concernenti i prodotti men-
zionati nell'allegato III alla direttiva 2014/24/UE;
c) euro 215.000 per gli appalti pubblici di forniture, di servizi e per i concorsi pubblici di progetta-
zione aggiudicati da stazioni appaltanti sub-centrali; questa soglia si applica anche agli appalti pubblici
di forniture aggiudicati dalle autorità governative centrali che operano nel settore della difesa, quando
gli appalti concernono prodotti non menzionati nell’’allegato III alla direttiva 2014/24/UE;
d) euro 750.000 per gli appalti di servizi sociali e assimilati elencati all'allegato XIV alla direttiva
2014/24/UE.
2. …omissis…
3. Le soglie di cui al presente articolo sono periodicamente rideterminate con provvedimento della
Commissione europea, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
4 …omissis…

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CODICE DEI CONTRATTI

b) affidamento diretto dei servizi e forniture, ivi compresi i servizi di in-


gegneria e architettura e l'attività di progettazione, di importo inferiore a
140.000 euro, anche senza consultazione di più operatori economici, assicu-
rando che siano scelti soggetti in possesso di documentate esperienze pre-
gresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali, anche individuati
tra gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante;
c) procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno cin-
que operatori economici, ove esistenti, individuati in base a indagini di mer-
cato o tramite elenchi di operatori economici, per i lavori di importo pari o
superiore a 150.000 euro e inferiore a 1 milione di euro;
d) procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno
dieci operatori economici, ove esistenti, individuati in base a indagini di mer-
cato o tramite elenchi di operatori economici, per lavori di importo pari o
superiore a 1 milione di euro e fino alle soglie di cui all’articolo 14, salva la
possibilità di ricorrere alle procedure di scelta del contraente di cui alla Parte
IV del presente Libro;
e) procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno cin-
que operatori economici, ove esistenti, individuati in base ad indagini di mer-
cato o tramite elenchi di operatori economici, per l'affidamento di servizi e
forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l'attività di pro-
gettazione, di importo pari o superiore a 140.000 euro e fino alle soglie di
cui all’articolo 14.
Le procedure sono riassunte nella tabella che segue.

Contratto di appalto Procedura da seguire


Lavori di importo infe- affidamento diretto
riore a 150.000 euro anche senza consultazione di più operatori economici,
assicurando che siano scelti soggetti in possesso di do-
cumentate esperienze pregresse idonee all’esecu-
zione delle prestazioni eventualmente individuati tra
gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appal-
tante
(art. 50, comma 1, lettera a, Codice)

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CODICE DEI CONTRATTI

Servizi e forniture di affidamento diretto


importo inferiore a anche senza consultazione di più operatori economici,
140.000 euro assicurando che siano scelti soggetti in possesso di do-
(sono compresi i ser- cumentate esperienze pregresse idonee all’esecu-
vizi di ingegneria e ar- zione delle prestazioni contrattuali, anche individuati
chitettura e l’attività tra gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione ap-
di progettazione) paltante;
(art. 50, comma 1, lettera b, Codice)
Lavori di importo pari procedura negoziata senza bando
o superiore a 150.000 previa consultazione di almeno cinque operatori eco-
euro e inferiore a 1 nomici, ove esistenti, individuati in base a indagini di
milione di euro mercato o tramite elenchi di operatori economici
(art. 50, comma 1, lettera c, Codice)
Lavori di importo pari procedura negoziata senza bando
o superiore a 1 mi- previa consultazione di almeno dieci operatori econo-
lione di euro e fino mici, ove esistenti, individuati in base a indagini di
alle soglie di cui all’ar- mercato o tramite elenchi di operatori economici,
ticolo 14 salva la possibilità di ricorrere alle procedure di scelta
del contraente di cui alla Parte IV del Libro II (aperta,
ristretta, competitiva con negoziazione, dialogo com-
petitivo, partenariato per l’innovazione)
(art. 50, comma 1, lettera d, Codice)
Servizi e forniture di procedura negoziata senza bando
importo pari o supe- previa consultazione di almeno cinque operatori eco-
riore a 140.000 euro e nomici, ove esistenti, individuati in base ad indagini di
fino alle soglie di cui mercato o tramite elenchi di operatori economici
all’articolo 14 (art. 50, comma 1, lettera d, Codice)
(sono inclusi compresi
i servizi di ingegneria e
architettura e l’attività
di progettazione)

Ovviamente, le soglie di rilevanza europea alle quali occorre riferire le at-


tività negoziali per inquadrarle nel giusto ambito di applicazione, sono fis-
sate dall’art. 14 del Nuovo Codice dei Contratti. Le stesse sono periodica-
mente rideterminate con provvedimento della Commissione europea, pub-
blicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

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CODICE DEI CONTRATTI

Le garanzie a corredo del Contratto


L’art. 106 del D. Lgs. 36/2023 dispone che, per la partecipazione ad una
procedura di affidamento, un operatore economico deve corredare l’offerta
con una garanzia provvisoria, costituita in forma di cauzione o di fideius-
sione, pari al 2% del valore complessivo della procedura.
Tale percentuale può essere motivatamente rimodulata dalla stazione
appaltante (tra l’1% ed il 4%), per rendere l’importo della garanzia propor-
zionato e adeguato sia alla tipologia delle prestazioni oggetto dell’affida-
mento sia al grado di rischio connesso ad esso.
Il successivo art. 117 dispone, per la fase esecutiva dell’appalto, la costi-
tuzione, da parte dell’appaltatore, di una garanzia definitiva pari al 10%
dell’importo contrattuale, in forma di cauzione o fideiussione.
Da sottolineare che, a tutela della stazione appaltante:
- per procedure aggiudicate con ribassi superiori al 10%, la garanzia è au-
mentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il 10%;
- per procedure aggiudicate con ribassi superiori al 20%, la garanzia è au-
mentata di due punti percentuali per ogni punto di ribasso eccedente il 20%.
Il meccanismo è evidentemente concepito per evitare che, a fronte di ri-
bassi sostanziosi, siano erogate prestazioni di livello non adeguato alle inten-
zioni della stazione appaltante o dell’ente concedente.
Da notare con attenzione, per chi opera nella scuola, che nelle procedure
di affidamento sottosoglia, tranne quelle negoziate senza bando, non è pre-
vista la richiesta di garanzia provvisoria.
La garanzia definitiva può, con adeguata motivazione, non essere richie-
sta dalla stazione appaltante. Quando richiesta, l’importo è pari al 5% del
valore contrattuale.

Le procedure sottosoglia
Una delle principali novità introdotte dal nuovo Codice degli appalti ri-
guarda la scelta delle procedure di affidamento o aggiudicazione per gli ap-
palti sottosoglia. Il libro II del Codice, a partire dall’articolo 48, si occupa dei
contratti di importo inferiore alle soglie europee.
Il legislatore prevede che la decisione sulla rilevanza europea o meno
dell’importo spetti al Responsabile Unico del Progetto (RUP), che deve veri-
ficare se l’appalto in questione abbia un interesse transfrontaliero; in questo

8
CODICE DEI CONTRATTI

caso si imporrebbe l’utilizzo delle procedure ordinarie e non di quelle sem-


plificate (affidamento diretto o procedure negoziate). Tale obbligo è con-
templato dall’articolo 48, comma 2 del Codice.
L’interesse transfrontaliero non è legato, però al solo importo dell’ap-
palto. Esso può essere determinato da diversi fattori come la tipologia di
prestazione e la localizzazione. Alcune prestazioni richiedono competenze
particolari che possono essere facilmente reperite solo all’estero, facendo
sussistere l’interesse transfrontaliero anche in situazioni non contemplate.
Nella determina a contrarre, o decisione a contrarre, è opportuno dare
conto dell’inesistenza dell’interesse transfrontaliero. Inoltre, il nuovo Codice
ribadisce l’obbligo del rispetto del sistema di “Spending review” e l’utilizzo
del mercato elettronico per i beni e i servizi sottosoglia.

I requisiti degli operatori economici


In tema di requisiti di ordine generale che devono caratterizzare gli ope-
ratori economici, intenzionati ad appaltare lavori, servizi o forniture pubblici,
con il nuovo Codice si registra un riordino: in luogo dell’art. 80 del D.Lgs.
50/2016, la materia è stata suddivisa in 5 articoli:
- art. 94, riguardante le cause di esclusione automatica, tra cui: delitti,
false comunicazioni sociali, frode, sfruttamento del lavoro minorile;
- art. 95, riguardante le cause di esclusione non automatica, tra le quali:
gravi infrazioni alle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, conflitto
di interessi, accordi con altri operatori economici partecipanti alla gara;
- art. 96, relativo alla disciplina procedimentale comune agli eventi dai
quali consegue l’esclusione dell’operatore economico;
- art. 97, inerente la disciplina che riguarda i raggruppamenti di imprese,
con la previsione dei casi di sostituzione o estromissione del componente
del raggruppamento;
- art. 98, che disciplina l’illecito professionale grave.
Oltre alla diversa organizzazione sistematica della materia delle cause di
esclusione, si registrano delle novità sul piano sostanziale, tra le quali:
- l’ampliamento della disciplina del self cleaning3;

3 “…se la persona fisica – che, nella compagine sociale, ha rivestito un ruolo direttivo o, comunque,

influente per le scelte della società – è giudicata inaffidabile per aver commesso un illecito nella pre-
gressa attività professionale, inaffidabile può essere considerata – in virtù appunto del suo potere

9
CODICE DEI CONTRATTI

- l’eliminazione della figura dei soggetti cessati dalla carica nell’anno an-
tecedente la data di pubblicazione del bando di gara;
- il diverso inquadramento della omissione della comunicazione alla sta-
zione appaltante o la sua non veridicità in ordine alla sussistenza dei fatti o
dei provvedimenti che possono costituire causa di esclusione.

Il criterio di rotazione
Le indicazioni sul criterio di rotazione di cui alle linee guida ANAC n. 4,
sebbene non strettamente vincolanti dall’inizio, dal 1° luglio 2023 perdono
completamente efficacia. Il nuovo Codice dei contratti prevede, mediante
una chiara disposizione normativa, diverse novità riguardo a tale criterio. La
norma, tuttavia, richiama e riproduce le indicazioni fornite dalle citate linee
guida n. 4 e dagli approdi giurisprudenziali in materia introducendo anche
numerose novità.
La più ragguardevole novità consiste nel fatto che la rotazione, per le
procedure avviate dal 1° luglio 2023, non sarà più riferita all’operatore eco-
nomico invitato alla precedente procedura semplificata, ma esclusivamente
al pregresso affidatario.
Questa applicazione deve riferirsi ad una serie di casi:
- due consecutivi affidamenti che abbiano a oggetto una commessa rien-
trante nello stesso settore merceologico per le forniture;
- due consecutivi affidamenti che rientrino nella stessa categoria di opere
per i lavori;
- due consecutivi affidamenti che rientrino nello stesso settore di servizi.
Le nuove disposizioni non sottolineano più che la rotazione si deve appli-
care “di norma”, ma si limitano a chiarire che essa “vieta” l’affidamento al
pregresso affidatario nelle circostanze appena elencate.

necessariamente condizionante le decisioni di gestione – anche la società che dirige o è in grado di


orientare con le sue indicazioni, restando del tutto irrilevante stabilire se la condotta in questione sia
stata commessa dalla persona fisica per interesse proprio ovvero per avvantaggiare la società di ap-
partenenza, in quanto quel che conta è che essa abbia avuto luogo nell’esercizio dell’attività profes-
sionale…le misure di ravvedimento operoso possono essere poste in essere “in qualunque fase della
procedura che proceda l’adozione della decisione di aggiudicazione… la direttiva 24/2014/UE non im-
pedisce la valutazione delle misure di self-cleaning assunte in corso di gara, relative a fatti insorti,
dopo la presentazione dell’offerta…”
Cons. St., Sez. III, 15.06.2023, n. 5897

10
CODICE DEI CONTRATTI

La novità riguarda il Responsabile Unico del Progetto (RUP) chiamato a


gestire la fase istruttoria e decisoria degli appalti sottosoglia e investito, a
parere di molti, di una responsabilità maggiore rispetto alla precedente re-
golamentazione.
L’azione amministrativa rispetto all’affidamento diretto ed alla connessa
rotazione appare, peraltro, più sicura sulla base di norme decisamente più
chiare ed esplicite. Il comma 3 dell’articolo 49, ad esempio, introduce il prin-
cipio delle fasce di importo che riguarda gli acquisti sottosoglia specificando
che la rotazione si applica al loro interno. Gli altri commi (3-6) ribadiscono i
contenuti delle linee guida, ma le indicazioni fornite al RUP non sono più un
modello di prassi, bensì autentiche disposizioni normative, il che aumenta la
chiarezza e la sicurezza nell’azione amministrativa.
Altri casi disciplinati per non applicare l’obbligo di rotazione attengono
alla impossibilità di individuare il contraente quando vi è assenza di alterna-
tive. In tali casi non solo si può invitare il precedente contraente alla even-
tuale procedura negoziata ma si è anche in grado di ripetere a questi l’affi-
damento diretto con la sola condizione che abbia operato bene in prece-
denza.
Inoltre, non si applica in maniera stringente la rotazione nel caso in cui la
procedura negoziata abbia previsto, con avviso aperto, una fase di manife-
stazione di interesse senza porre limiti al numero di operatori economici che
possano esprimere la volontà di partecipare alla procedura di aggiudicazione
(art. 49, comma 5).
Il comma 6 dell’articolo 49 consente la deroga alla rotazione per acquisti
di importo inferiore ai 5.000 euro. Anche in questo caso occorre prestare
attenzione per evitare, con adeguate motivazioni alla deroga del RUP, quelle
situazioni di fatto che potrebbero configurarsi come artificiosi fraziona-
menti.
Sono definitivamente aboliti i sistemi di individuazione casuale degli ope-
ratori economici (accessi random, sorteggi ecc.) salvo ragioni particolari e
adeguata motivazione nei casi in cui non risulti praticabile nessun altro me-
todo di selezione degli operatori (art. 50, comma 2).

11
CODICE DEI CONTRATTI

Le nuove procedure sottosoglia, alcune considerazioni


Come abbiamo già accennato, nel nuovo Codice degli Appalti, l’art. 50
stabilisce i sistemi di assegnazione degli appalti al di sotto della soglia co-
munitaria (previa “certificazione” dell’assenza di interesse transfrontaliero
dell’appalto).
Tuttavia è bene puntualizzare che il legislatore ha mantenuto una soglia
elevata, per l’affidamento diretto e la procedura negoziata, con un numero
contenuto di inviti, con lo scopo di semplificare il procedimento di assegna-
zione dell’appalto al di sotto della soglia. Questa sorta di rivoluzione po-
stula il principio che considera la concorrenza non come fine a se stessa ma
come strumento funzionale per assicurare il miglior appalto possibile.
Infatti, il primo comma dell’art. 50 sembra non prevedere la possibilità
per il Responsabile Unico del Progetto (RUP) di utilizzare la procedura or-
dinaria al posto di quella semplificata. Sebbene non appaia del tutto chiaro
se il legislatore abbia escluso la possibilità di utilizzare soluzioni diverse da
quelle contenute nell’art. 50 o se sussista una discrezionalità da parte della
stazione appaltante.
Quello che si può affermare, con una ragionevole certezza, è che qua-
lora dovesse decidere di utilizzare una procedura maggiormente articolata
rispetto a quelle indicate dal legislatore, il RUP deve motivare adeguata-
mente la sua decisione contemplando il rischio di doversi giustificare, in
sede di controlli, per aver complicato le procedure di affidamento che,
nella ratio della norma, dovrebbero risultare più snelle ed efficaci.
La possibilità di affidare l’appalto direttamente, senza comparare due o
più preventivi, non viene però contemplata in maniera semplicistica e as-
soluta in quanto viene richiesto, con maggior forza, il requisito dell’espe-
rienza adeguata dell’affidatario. Oltre a questa indicazione, la motivazione
della scelta che ammette l’atto unico nell’affidamento diretto, con una de-
termina a contrarre semplificata, impone di chiarire le ragioni della scelta
dell’affidatario diretto per il quale il soggetto specifico deve possedere dei
requisiti stringenti, tra i quali, la capacità di fornire la prestazione ad un
prezzo congruo e nel pieno rispetto del criterio della rotazione.

12
CODICE DEI CONTRATTI

L’adeguamento della procedura del MEPA (Mercato Elettronico Pubblica


Amministrazione)
Il portale www.acquistinretepa.it viene solitamente aggiornato alle dispo-
sizioni vigenti in materia di contratti pubblici. Ultimamente sono state atti-
vate molte procedure completamente nuove in coerenza alle disposizioni
sopra richiamate. Sappiamo per esperienza che gli acquisti fuori MEPA sono
ormai talmente rari da dover essere quasi giustificati agli organismi di con-
trollo per la loro eccezionalità.
Tuttavia è chiaro, anche ai non addetti ai lavori, che in un sistema incen-
trato sul paradigma della tracciabilità, gli acquisti mediante il MEPA garanti-
scono tutti gli attori delle attività negoziali e consentono di incrociare i con-
trolli e, probabilmente a breve, anche le procedure di rendicontazione.
Iniziamo con l’analisi delle abilitazioni che il MEPA consente. Sul portale
www.acquistinrete.it è possibile abilitarsi come:
- Punto istruttore (DSGA), tenuto a predisporre la bozza degli ordinativi
da inviare in approvazione al Punto ordinante;
- Punto ordinante (RUP – Dirigente scolastico), il soggetto titolare dell’at-
tività negoziale, con poteri di firma degli ordinativi;
- Operatore di verifica (può essere uno dei due soggetti di cui sopra op-
pure un terzo soggetto abilitato), il soggetto che effettua la verifica inadem-
pimenti agenzia entrate per i pagamenti superiori a € 5.000,00.
Sul portale MEPA4 sono disponibili svariati strumenti di acquisto che si
differenziano tra di loro in maniera decisa. Li elenchiamo con la certezza che
la maggioranza delle scuole si limita, usualmente, ad avvalersi delle Conven-
zioni e del Mercato elettronico.
ACCORDO MERCATO SISTEMA
CONVENZIONE
QUADRO ELETTRONICO DINAMICO
SOGLIA sopra sopra sopra
sotto soglia
COMUNITARIA e sotto soglia e sotto soglia e sotto soglia
MODALITÀ ordine diretto o ordine diretto o
ordine diretto negoziazione
DI ACQUISTO negoziazione negoziazione
POSSIBILITÀ DI PERSO-
bassa medio / alta alta alta
NALIZZAZIONE
PRESENZA DEL CATA-
sì sì sì no
LOGO
partecipazione partecipazione abilitazione al ammissione al
ACCESSO ALLE IMPRESE
alla gara alla gara Bando Bando

4 https://www.acquistinretepa.it/opencms/opencms/chisiamo_strumenti_SD.html

13
CODICE DEI CONTRATTI

Le Convenzioni attengono a gare già espletate dalla Consip e fanno riferi-


mento a determinate categorie merceologiche. I relativi prodotti vengono
prescelti dalla centrale di acquisto. Le caratteristiche tecniche e i relativi
prezzi sono pubblicati quando la convenzione è attiva. Alle scuole, in quanto
pubbliche amministrazioni qualora siano interessate alla tipologia ed al co-
sto del prodotto non resta che aderire alla rispettiva Convenzione e, senza
avviare una procedura contrattuale, acquistare senza altre formalità.
Occorre precisare che le Convenzioni rivestono carattere di obbligato-
rietà per le scuole e che esse, a fronte dell’avvio di una procedura negoziale,
devono dichiarare, nella determina di avvio della procedura, l’assenza di
convenzioni attive per i lavori, i beni o i servizi oggetto del contratto di ap-
palto per il quale si attiva il procedimento ad evidenza pubblica.

Gli strumenti del MEPA


Il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione si avvale di stru-
menti piuttosto variegati che possono così essere riassunti:
- ODA – Ordine diretto da catalogo
- TRATTATIVA DIRETTA – con unico operatore
- TRATTATIVA DIRETTA – confronto preventivi
- RDO – semplice
- RDO – evoluta.

La trattativa diretta senza confronto di preventivi


Si avvia con un solo operatore economico generalmente con un’offerta
economica a corpo che può anche non riguardare il dettaglio della fornitura
che viene ovviamente gestito separatamente ad elenco.
È facoltativo per la scuola inviare e/o richiedere ulteriore documenta-
zione per precisare aspetti o caratteristiche della fornitura. Si deve far riferi-
mento alla categoria merceologica prevalente (anche se si hanno più “CPV”
che rappresentano la codifica europea delle categorie merceologiche). La
stipula del documento deve essere inviato all’operatore economico poiché
il sistema non provvede all’inoltro.

14
CODICE DEI CONTRATTI

La trattativa diretta mediante confronto di preventivi


Per questa procedura, in sede di determina si possono individuare più
operatori economici da invitare. L’offerta economica ricevuta è a corpo con
obbligo di richiedere il dettaglio. Anche in questo caso è facoltativo per la
scuola inviare e/o richiedere ulteriore documentazione per precisare aspetti
o caratteristiche della fornitura. Il riferimento in ordine alla categoria mer-
ceologica deve essere verso quella prevalente, anche se si hanno più CPV
cioè più categorie nello stesso ordine. La stipula del documento deve essere
inviato all’operatore economico poiché il sistema non provvede all’inoltro.
La procedura con RDO semplice
In questa modalità la procedura prevede che si possano invitare più ope-
ratori economici o sulla base di una selezione svolta su una scelta autono-
mamente operata (no al sorteggio o altri metodi di randomizzazione) oppure
invitando tutti quelli proposti dalla piattaforma. La RDO semplice può essere
gestita con un solo lotto senza riferimento all’offerta economicamente più
vantaggiosa poiché il criterio applicato può essere solo quello del minor
prezzo. Su questa base il sistema genera una graduatoria senza alcun con-
fronto con riferimento alla scheda tecnica che deve essere implicitamente
rispondente alle richieste della stazione appaltante. Quest’ultima può richie-
dere o inviare documentazione istruttoria attenendosi alla categoria mer-
ceologica prevalente come per le altre due modalità di acquisto diretto. La
stipula del documento viene generata dal sistema e inviata in automatico
all’operatore economico.

La procedura con RDO evoluta


Questa procedura consente di invitare più operatori economici o sulla
base di una selezione svolta su una scelta autonomamente operata (no al
sorteggio o altri metodi di randomizzazione) oppure invitando tutti quelli
proposti dalla piattaforma. Essa può prevedere la gestione di più lotti con la
possibilità di scegliere in base al minor prezzo oppure sulla base dell’offerta
economicamente vantaggiosa (OEV).
Alla fine della procedura il sistema genera una graduatoria sulla base del
criterio per la selezione del contraente. Le categorie merceologiche possono

15
CODICE DEI CONTRATTI

essere diverse e rimane la facoltatività di inviare/richiedere documenta-


zione. La stipula del documento viene generata dal sistema e inviata in au-
tomatico all’operatore economico.

Le modalità di gestione della trattativa in MEPA


Occorre precisare che gli operatori economici possono chiedere chiari-
menti fino al termine di scadenza di presentazione delle offerte. La gestione
delle risposte impone il divieto di replicare direttamente al richiedente pre-
vedendo la possibilità di aggiungere un documento alla piattaforma che rap-
presenti una modifica alla RDO.
Esiste anche una funzione dedicata alla comunicazione che consente di
inviare e aggiungere documenti in maniera libera.
Eventuali modifiche alla RDO possono essere apportate facendo atten-
zione ad una sostanziale differenza tra esse: le modifiche strutturali incidono
sulle modalità di composizione e presentazione delle offerte.
Le modifiche non strutturali non incidono sull’operatività delle offerte e
riguardano gli elementi seguenti:
- Nome RDO
- Tipologia di appalto
- CIG - CUP - CPV
- Responsabile del Procedimento
- Soggetto stipulante
- Date della negoziazione
- Documenti
Le modifiche strutturali non sono possibili nella Trattativa diretta, nel
Confronto preventivi e nella RDO semplice.

Efficacia, tempestività e responsabilità


L’obiettivo della tempestività rappresenta uno dei capisaldi del nuovo co-
dice dei contratti. Esso consiste nell’interesse pubblico primario teso a solle-
citare che gli affidamenti pubblici abbiano luogo mediante procedimenti né

16
CODICE DEI CONTRATTI

lunghi né gravosi che realizzino con speditezza il perseguimento dell’inte-


resse pubblico finale. In una recente nota esplicativa, l’ANCI propone un mo-
dello di linearità e di efficacia5:
- la stazione appaltante e quanti concorrono al perseguimento del risul-
tato dell’appalto devono scegliere la procedura che, per linearità, maggior-
mente si presta ad una conclusione efficiente e rapida in prospettiva del ri-
sultato finale;
- devono limitarsi agli adempimenti (in materia di legalità, concorrenza,
trasparenza) veramente essenziali per il raggiungimento corretto dell’obiet-
tivo.
La tempestività è sostenuta nel codice da norme vincolanti come ad
esempio l’art. 17, comma 2, che recita: “le stazioni appaltanti e gli enti con-
cedenti concludono le procedure di selezione nei termini indicati nell’alle-
gato I.3”.
L’allegato I.3 del codice stabilisce termini massimi per la conclusione di
“gare di appalto e di concessione”.
La disposizione che inserisce i termini predetti costituisce una novità in
materia di appalti pubblici poiché i precedenti codici si limitavano a stabilire
i tempi minimi ma non quelli massimi.
La radice normativa che è stata utilizzata per elaborare queste disposi-
zioni risiede nell’ attuazione del disposto dell’art. 2 della legge n.241/1990,
che impone l’esplicitazione dei termini della conclusione di qualsiasi fatti-
specie di procedimento amministrativo, compresi i contratti pubblici.
La tabella alla pagina seguente ha l’intento di sintetizzare i termini di sca-
denza richiamati.
Come si vede, la stretta regolamentazione riduce o annulla le possibilità
di scelta delle amministrazioni che si riducono alla possibilità per il RUP di
prendere atto di circostanze eccezionali oppure situazioni imprevedibili di
oggettiva difficoltà per poter provvedere, con proprio atto motivato, a pro-
rogare i termini suddetti, comunque entro limiti, di nuovo vincolanti, stabiliti
nell’allegato stesso.

5 ANCI: Quaderno Operativo n. 43 Le Principali Novità del Nuovo Codice dei Contratti.

17
CODICE DEI CONTRATTI

La stazione appaltante non può, quindi, decidere autonomamente di


quanto tempo disporre per l’affidamento dell’appalto. La tempestività, pe-
raltro, è criterio per valutare la responsabilità del personale e attribuire
eventuali penali ovvero incentivazioni come previste dai differenti contratti
di lavoro.

Criterio di ag-
Termini
giudicazione

Proce-
dura ne-
Proce-
goziata
dura Partena-
Proce- Proce- senza Dialogo
Offerta eco- competi- riato per
dura dura ri- previa competi-
nomica- tiva con l’innova-
aperta: stretta: pubblica- tivo:
mente più negozia- zione:
nove dieci zione di sette
vantaggiosa zione: nove
mesi mesi un bando mesi
sette mesi
di gara:
mesi
quattro
mesi

Proce-
Proce- dura ne-
dura goziata
Proce-
Proce- competi- senza
dura
dura ri- tiva con previa
Minor prezzo aperta:
stretta: negozia- pubblica-
cinque
sei mesi zione: zione di
mesi
quattro un bando
mesi di gara:
tre mesi

Si ricorda ai nostri lettori che il numero 15/16/17, stampato il 13 aprile


2023, contiene il CODICE DEGLI APPALTI nella versione integrale.

18
CODICE DISCIPLINARE

CODICE DISCIPLINARE
aggiornato con tutte le modifiche e integrazioni
di cui al D.P.R. 13.06.2023, n. 81 entrato in vigore il 14.7.2023

Il presente elaborato scaturisce dalla vasta disciplina pregressa sull'argo-


mento, a più riprese integrata con molti aggiornamenti, ultimo e più signifi-
cativo il D.P.R. 13.06.2023, n. 81.
La materia relativa a diritti, doveri e comportamenti corretti richiesti ai
pubblici dipendenti ha una lunga storia, di recente arricchita per il rispetto
dovuto alla Pubblica Funzione esercitata e al Servizio dovuto alla collettività.
Gli aggiornamenti più significativi e recenti di cui al citato D.P.R. n.
81/2023 sono integrati nel testo ed anche evidenziati in corsivo con oppor-
tune modifiche ove occorrenti per richiamare l'attenzione sulle novità intro-
dotte ope legis.

TITOLO III
RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE

Art. 10
Destinatari
1. Le disposizioni in materia di responsabilità disciplinare di cui al presente Titolo si ap-
plicano al personale ausiliario tecnico e amministrativo delle istituzioni scolastiche ed edu-
cative, al personale degli Enti ed Istituzioni di ricerca, delle Università, nonché al personale
docente, amministrativo e tecnico dell’AFAM. Per il personale docente dell’AFAM sono pre-
viste, nella Sezione di riferimento, specifiche disposizioni in materia di “Obblighi del dipen-
dente” e di “Codice disciplinare”

Art. 11
Obblighi del dipendente
1. Il dipendente conforma la sua condotta al dovere costituzionale di servire la Repubblica
con impegno e responsabilità e di rispettare i principi di buon andamento e imparzialità
dell'attività amministrativa, anteponendo il rispetto della legge e l'interesse pubblico agli in-
teressi privati propri e altrui. Il dipendente adegua altresì il proprio comportamento ai principi
riguardanti il rapporto di lavoro, contenuti nel codice di comportamento di cui all’art. 54 del
d.lgs. n. 165/2001 e nel codice di comportamento adottato da ciascuna amministrazione.
2. Il dipendente si comporta in modo tale da favorire l'instaurazione di rapporti di fiducia
e collaborazione tra l'amministrazione e i cittadini.
3. In tale specifico contesto, tenuto conto dell'esigenza di garantire la migliore qualità del
servizio, il dipendente deve in particolare:

19
CODICE DISCIPLINARE

a) collaborare con diligenza, osservando le norme del contratto collettivo nazionale, le


disposizioni per l'esecuzione e la disciplina del lavoro impartite dall'amministra-
zione anche in relazione alle norme vigenti in materia di sicurezza e di ambiente di
lavoro;
b) rispettare il segreto d'ufficio nei casi e nei modi previsti dalle norme dell’ordinamento
ai sensi dell'art. 24 della legge n. 241/1990;
c) non utilizzare a fini privati le informazioni di cui disponga per ragioni d'ufficio;
d) nei rapporti con il cittadino, fornire tutte le informazioni cui lo stesso abbia titolo,
nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso all'attività am-
ministrativa previste dalla Legge n. 241/1990, dai regolamenti attuativi della
stessa17 vigenti nell'amministrazione e dal d.lgs. n. 33/2013 in materia di accesso
civico, nonché osservare le disposizioni della stessa amministrazione in ordine al
D.P.R. n. 445/2000 in tema di autocertificazione;
e) rispettare l'orario di lavoro e adempiere alle formalità previste per la rilevazione delle
presenze; non assentarsi dal luogo di lavoro senza l'autorizzazione del dirigente o
del responsabile; presso le Istituzioni scolastiche ed educative quest’ultimo si iden-
tifica con il DSGA;
f) durante l'orario di lavoro, mantenere nei rapporti interpersonali e con gli utenti, con-
dotta adeguata ai principi di correttezza ed astenersi da comportamenti lesivi della
dignità della persona;
g) non attendere ad occupazioni estranee al servizio e ad attività che ritardino il recupero
psico-fisico nel periodo di malattia od infortunio;
h) eseguire le disposizioni inerenti l'espletamento delle proprie funzioni o mansioni che
gli siano impartite dai superiori; se ritiene che l'ordine sia palesemente illegittimo,
il dipendente deve farne rimostranza a chi lo ha impartito, dichiarandone le ragioni;
se l'ordine è rinnovato per iscritto ha il dovere di darvi esecuzione; il dipendente non
deve, comunque, eseguire l'ordine quando l'atto sia vietato dalla legge penale o co-
stituisca illecito amministrativo;
i) vigilare sul corretto espletamento dell'attività del personale sottordinato ove tale com-
pito rientri nelle proprie responsabilità;
j) avere cura dei locali, mobili, oggetti, macchinari, attrezzi, strumenti ed automezzi a
lui affidati;
k) non valersi di quanto è di proprietà dell'amministrazione per ragioni che non siano di
servizio;
l) non chiedere né accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità in connes-
sione con la prestazione lavorativa, salvo i casi di cui all’art. 4, comma 2 del D.P.R.
n. 62/2013;
m) osservare scrupolosamente le disposizioni che regolano l'accesso ai locali dell'am-
ministrazione da parte del personale e non introdurre, salvo che non siano debita-
mente autorizzate, persone estranee all' amministrazione stessa in locali non aperti
al pubblico;
n) comunicare all' amministrazione la propria residenza e, ove non coincidente, la di-
mora temporanea, nonché ogni successivo mutamento delle stesse;
o) in caso di malattia, dare tempestivo avviso all'ufficio di appartenenza, salvo compro-
vato impedimento;18

20
CODICE DISCIPLINARE

p) astenersi dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvol-


gere direttamente o indirettamente interessi finanziari o non finanziari propri, del
coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado;
q) comunicare all’amministrazione la sussistenza di provvedimenti di rinvio a giudizio
in procedimenti penali.
4. Oltre agli obblighi indicati nel comma 3, il personale ATA delle istituzioni scolastiche
ed educative e quello amministrativo e tecnico dell’AFAM, è tenuto a:
a) cooperare al buon andamento dell'istituzione, osservando le norme del presente con-
tratto, le disposizioni per l'esecuzione e la disciplina del lavoro impartite dall'ammi-
nistrazione scolastica, le norme in materia di sicurezza e di ambiente di lavoro;
b) favorire ogni forma di informazione e di collaborazione con le famiglie e con gli
allievi, studentesse e studenti;
c) durante l'orario di lavoro, mantenere nei rapporti interpersonali e con gli utenti una
condotta uniformata non solo a principi generali di correttezza ma, altresì, all'esi-
genza di coerenza con le specifiche finalità educative dell'intera comunità scolastica,
astenendosi da comportamenti lesivi della dignità degli altri dipendenti, degli utenti
e degli allievi, studentesse e studenti;
d) mantenere una condotta coerente con le finalità educative della comunità scolastica
o accademica nei rapporti con le famiglie e con gli studenti e con le studentesse
anche nell’uso dei canali sociali informatici;
e) rispettare i doveri di vigilanza nei confronti degli allievi, delle studentesse e degli
studenti, ferme restando le disposizioni impartite;
f) nell’ambito dei compiti di vigilanza, assolvere ai doveri di segnalazione, ove a cono-
scenza, di casi e situazioni di bullismo e cyberbullismo;
g) tenere i registri e le altre forme di documentazione previste da specifiche disposizioni
vigenti per ciascun profilo professionale

Art. 11-bis (introdotto dall'art. 1 D.P.R. 13.06.2023, n. 81)


Utilizzo delle tecnologie informatiche.
1. L'amministrazione, attraverso i propri responsabili di struttura, ha facoltà di svolgere
gli accertamenti necessari e adottare ogni misura atta a garantire la sicurezza e la protezione
dei sistemi informatici, delle informazioni e dei dati. Le modalità di svolgimento di tali ac-
certamenti sono stabilite mediante linee guida adottate dall'Agenzia per l'Italia Digitale, sen-
tito il Garante per la protezione dei dati personali. In caso di uso di dispositivi elettronici
personali, trova applicazione l'articolo 12, comma 3-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005,
n. 82.
2. L'utilizzo di account istituzionali è consentito per i soli fini connessi all'attività lavora-
tiva o ad essa riconducibili e non può in alcun modo compromettere la sicurezza o la reputa-
zione dell'amministrazione. L'utilizzo di caselle di posta elettroniche personali è di norma
evitato per attività o comunicazioni afferenti il servizio, salvi i casi di forza maggiore dovuti
a circostanze in cui il dipendente, per qualsiasi ragione, non possa accedere all'account isti-
tuzionale.
3. Il dipendente è responsabile del contenuto dei messaggi inviati. I dipendenti si unifor-
mano alle modalità di firma dei messaggi di posta elettronica di servizio individuate dall'am-
ministrazione di appartenenza. Ciascun messaggio in uscita deve consentire l'identificazione
del dipendente mittente e deve indicare un recapito istituzionale al quale il medesimo è repe-
ribile.

21
CODICE DISCIPLINARE

4. Al dipendente è consentito l'utilizzo degli strumenti informatici forniti dall'amministra-


zione per poter assolvere alle incombenze personali senza doversi allontanare dalla sede di
servizio, purché l'attività sia contenuta in tempi ristretti e senza alcun pregiudizio per i com-
piti istituzionali.
5. È vietato l'invio di messaggi di posta elettronica, all'interno o all'esterno dell'ammini-
strazione, che siano oltraggiosi, discriminatori o che possano essere in qualunque modo fonte
di responsabilità dell'amministrazione.
Art. 11-ter (introdotto dall'art. 1 D.P.R. 13.06.2023, n. 81)
Utilizzo dei mezzi di informazione e dei social media)
1. Nell'utilizzo dei propri account di social media, il dipendente utilizza ogni cautela af-
finché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun
modo attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione di appartenenza.
2. In ogni caso il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che
possa nuocere al prestigio, al decoro o all'immagine dell'amministrazione di appartenenza o
della pubblica amministrazione in generale.
3. Al fine di garantirne i necessari profili di riservatezza le comunicazioni, afferenti di-
rettamente o indirettamente il servizio non si svolgono, di norma, attraverso conversazioni
pubbliche mediante l'utilizzo di piattaforme digitali o social media. Sono escluse da tale li-
mitazione le attività o le comunicazioni per le quali l'utilizzo dei social media risponde ad
una esigenza di carattere istituzionale.
4. Nei codici di cui all'articolo 1, comma 2, le amministrazioni si possono dotare di una
"social media policy" per ciascuna tipologia di piattaforma digitale, al fine di adeguare alle
proprie specificità le disposizioni di cui al presente articolo. In particolare, la "social media
policy" deve individuare, graduandole in base al livello gerarchico e di responsabilità del
dipendente, le condotte che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni.
5. Fermi restando i casi di divieto previsti dalla legge, i dipendenti non possono divulgare
o diffondere per ragioni estranee al loro rapporto di lavoro con l'amministrazione e in diffor-
mità alle disposizioni di cui al decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 33, e alla legge 7 agosto
1990, n. 241, documenti, anche istruttori, e informazioni di cui essi abbiano la disponibilità.»;

Art. 12
Sanzioni disciplinari
1. Le violazioni da parte dei dipendenti, degli obblighi disciplinati all’art.11 (Obblighi del
dipendente) danno luogo, secondo la gravità dell’infrazione, all’applicazione delle seguenti
sanzioni disciplinari previo procedimento disciplinare «e, in ogni caso, orientando il proprio
comportamento alla soddisfazione dell'utente.»
(1)
Le parole in corsivo e grassetto sono state introdotte con la stessa nota dell'art. 12
a) rimprovero verbale, ai sensi del comma 4;
b) rimprovero scritto (censura);19
c) multa di importo variabile fino ad un massimo di quattro ore di retribuzione;
d) sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino a dieci giorni;
e) sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da 11 giorni fino ad un
massimo di sei mesi;
f) licenziamento con preavviso;
g) licenziamento senza preavviso.

22
CODICE DISCIPLINARE

2. Sono anche previste, dal d. lgs. n. 165/2001, le seguenti sanzioni disciplinari, per le
quali l’autorità disciplinare si identifica, in ogni caso, nell’ufficio per i procedimenti discipli-
nari:
a) sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino ad un massimo di
quindici giorni, ai sensi dell’art. 55-bis, comma 7, del d. lgs. n. 165/2001;
b) sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di tre giorni
fino ad un massimo di tre mesi, ai sensi dell’art. 55-sexies, comma 1;
c) sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino ad un massimo di tre
mesi, ai sensi dell’art. 55-sexies, comma 3 del d.lgs. n. 165/2001.
3. Per l’individuazione dell’autorità disciplinare competente per i procedimenti discipli-
nari dei dipendenti e per le forme e i termini e gli obblighi del procedimento disciplinare
trovano applicazione le previsioni dell’art. 55-bis del d.lgs. n. 165/2001.
4. Il responsabile della struttura presso cui presta servizio il dipendente procede all’irro-
gazione della sanzione del rimprovero verbale. L’irrogazione della sanzione deve risultare
nel fascicolo personale.
«4-bis. Il dirigente cura la crescita professionale dei collaboratori, favorendo le occa-
sioni di formazione e promuovendo opportunità di sviluppo interne ed esterne alla struttura
di cui è responsabile.»; (comma introdotto con l'art. 12 del D.P.R. 13.06.2023, n. 81)
«5 Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizza-
tivo nella struttura a cui è preposto, favorendo l'instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi
tra i collaboratori, nonché di relazioni, interne ed esterne alla struttura, basate su una leale
collaborazione e su una reciproca fiducia e assume iniziative finalizzate alla circolazione
delle informazioni, all'inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di
condizioni personali.»; Comma così sostituito dal D.P.R. 13.06.2023, n. 81
6. I ricercatori e tecnologi non sono soggetti a sanzioni disciplinari per motivi che atten-
gano all’autonomia professionale nello svolgimento dell’attività di ricerca che gli Enti sono
tenuti a garantire ai sensi delle norme vigenti.
7. I provvedimenti di cui al comma 1 non sollevano il dipendente dalle eventuali respon-
sabilità di altro genere nelle quali egli sia incorso «,misurando il raggiungimento dei risultati
ed il comportamento organizzativo» le parole in corsivo sono state aggiunte dal D.P.R.
13.06.2023, n. 81
8. Resta, in ogni caso, fermo quanto previsto dal d.lgs. n. 116/2016 e dagli artt. 55 e se-
guenti del d.lgs. n. 165/20001.

D.P.R. 13.06.2023, n. 81: Regolamento concernente modifiche al decreto del Presidente


della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, recante: «Codice di comportamento dei dipendenti
pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165» (G.U.
29.06.2023, n. 150).

Il Presidente della Repubblica


Visto l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione;
Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito, con modificazioni, dalla legge 29
giugno 2022, n. 79, recante «Ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di
ripresa e resilienza (PNRR)», e, in particolare, l'articolo 4, che ha disciplinato l'introduzione,

23
CODICE DISCIPLINARE

nell'ambito del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, di misure in materia di


utilizzo delle tecnologie informatiche e dei mezzi di informazione e social media;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante «Norme generali sull'ordina-
mento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche»;
Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante «Codice in materia di prote-
zione dei dati personali, recante disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento nazionale
al regolamento (UE) n. 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016,
relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali,
nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CEE» e, in partico-
lare, l'articolo 154, comma 5-bis, che stabilisce che il parere di cui all'articolo 36, paragrafo
4, del Regolamento è reso dal Garante nei soli casi in cui la legge o il regolamento in corso
di adozione disciplina espressamente le modalità del trattamento dei dati;
Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante «Codice dell'amministrazione
digitale»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, recante «Regola-
mento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165»;
Visto, in particolare, il comma 1-bis dell'articolo 54 del predetto decreto legislativo n.
165 del 2001, inserito dall'articolo 4, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 36 del 2022, il
quale prevede l'introduzione, nel Codice di cui al decreto del Presidente della Repubblica n.
62 del 2013, di una sezione dedicata al corretto utilizzo delle tecnologie informatiche e dei
mezzi di informazione e social media da parte dei dipendenti pubblici, anche al fine di tutelare
l'immagine della pubblica amministrazione;
Visto, in particolare, il comma 2 dell'articolo 4 del decreto-legge n. 36 del 2022, il quale
prevede che l'introduzione, nel Codice di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 62
del 2013, della sezione dedicata al corretto utilizzo delle tecnologie informatiche e dei mezzi
di informazione e dei social media da parte dei dipendenti pubblici, anche al fine di tutelare
l'immagine della pubblica amministrazione, è effettuata entro il 31 dicembre 2022;
Visto, altresì, il comma 7 dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,
novellato dall'articolo 4, comma 1, lettera b), del decreto-legge n. 36 del 2022, che prevede,
per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, lo svolgimento di un ciclo formativo obbli-
gatorio, sia a seguito di assunzione, sia in ogni caso di passaggio a ruoli o a funzioni superiori,
nonché di trasferimento del personale, le cui durata e intensità sono proporzionate al grado
di responsabilità, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, sui temi
dell'etica pubblica e sul comportamento etico;
Vista la deliberazione preliminare del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del
1° dicembre 2022;
Vista l'intesa intervenuta in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nella riunione del 21 dicembre 2022;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti nor-
mativi nell'adunanza del 4 aprile 2023;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 31 maggio 2023;
Sulla proposta del Ministro per la pubblica amministrazione;
Emana il seguente regolamento:

24
CODICE DISCIPLINARE

Art. 1 - Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62


1. Al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) dopo l'articolo 11 sono inseriti i seguenti:
«Art. 11-bis (Utilizzo delle tecnologie informatiche). - 1. L'amministrazione, attraverso i
propri responsabili di struttura, ha facoltà di svolgere gli accertamenti necessari e adottare
ogni misura atta a garantire la sicurezza e la protezione dei sistemi informatici, delle infor-
mazioni e dei dati. Le modalità di svolgimento di tali accertamenti sono stabilite mediante
linee guida adottate dall'Agenzia per l'Italia Digitale, sentito il Garante per la protezione dei
dati personali. In caso di uso di dispositivi elettronici personali, trova applicazione l'articolo
12, comma 3-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.
2. L'utilizzo di account istituzionali è consentito per i soli fini connessi all'attività lavorativa
o ad essa riconducibili e non può in alcun modo compromettere la sicurezza o la reputazione
dell'amministrazione. L'utilizzo di caselle di posta elettroniche personali è di norma evitato per
attività o comunicazioni afferenti il servizio, salvi i casi di forza maggiore dovuti a circostanze
in cui il dipendente, per qualsiasi ragione, non possa accedere all'account istituzionale.
3. Il dipendente è responsabile del contenuto dei messaggi inviati. I dipendenti si unifor-
mano alle modalità di firma dei messaggi di posta elettronica di servizio individuate dall'ammi-
nistrazione di appartenenza. Ciascun messaggio in uscita deve consentire l'identificazione del
dipendente mittente e deve indicare un recapito istituzionale al quale il medesimo è reperibile.
4. Al dipendente è consentito l'utilizzo degli strumenti informatici forniti dall'amministra-
zione per poter assolvere alle incombenze personali senza doversi allontanare dalla sede di
servizio, purché l'attività sia contenuta in tempi ristretti e senza alcun pregiudizio per i com-
piti istituzionali.
5. È vietato l'invio di messaggi di posta elettronica, all'interno o all'esterno dell'ammini-
strazione, che siano oltraggiosi, discriminatori o che possano essere in qualunque modo fonte
di responsabilità dell'amministrazione.
Art. 11-ter (Utilizzo dei mezzi di informazione e dei social media). - 1. Nell'utilizzo dei
propri account di social media, il dipendente utilizza ogni cautela affinché le proprie opinioni
o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente
alla pubblica amministrazione di appartenenza.
2. In ogni caso il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che
possa nuocere al prestigio, al decoro o all'immagine dell'amministrazione di appartenenza o
della pubblica amministrazione in generale.
3. Al fine di garantirne i necessari profili di riservatezza le comunicazioni, afferenti di-
rettamente o indirettamente il servizio non si svolgono, di norma, attraverso conversazioni
pubbliche mediante l'utilizzo di piattaforme digitali o social media. Sono escluse da tale li-
mitazione le attività o le comunicazioni per le quali l'utilizzo dei social media risponde ad
una esigenza di carattere istituzionale.
4. Nei codici di cui all'articolo 1, comma 2, le amministrazioni si possono dotare di una
"social media policy" per ciascuna tipologia di piattaforma digitale, al fine di adeguare alle
proprie specificità le disposizioni di cui al presente articolo. In particolare, la "social media
policy" deve individuare, graduandole in base al livello gerarchico e di responsabilità del
dipendente, le condotte che possono danneggiare la reputazione delle amministrazioni.
5. Fermi restando i casi di divieto previsti dalla legge, i dipendenti non possono divulgare
o diffondere per ragioni estranee al loro rapporto di lavoro con l'amministrazione e in

25
CODICE DISCIPLINARE

difformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 33, e alla legge 7
agosto 1990, n. 241, documenti, anche istruttori, e informazioni di cui essi abbiano la dispo-
nibilità.»;
b) all'articolo 12:
1) al comma 1, dopo le parole «opera nella maniera più completa e accurata possibile»
sono aggiunte le seguenti: «e, in ogni caso, orientando il proprio comportamento alla soddi-
sfazione dell'utente.»;
2) al comma 2, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole:c) all'articolo 13:
1) al comma 4, dopo le parole «e adotta un comportamento esemplare» sono inserite le
seguenti: «, in termini di integrità, imparzialità, buona fede e correttezza, parità di trattamento,
equità, inclusione e ragionevolezza»;«o che possano nuocere al prestigio, al decoro o all'imma-
gine dell'amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale.»
2) dopo il comma 4, è inserito il seguente:
«4-bis. Il dirigente cura la crescita professionale dei collaboratori, favorendo le occasioni
di formazione e promuovendo opportunità di sviluppo interne ed esterne alla struttura di cui
è responsabile.»;
3) il comma 5 è sostituito dal seguente:
«5. Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo
nella struttura a cui è preposto, favorendo l'instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collabo-
ratori, nonché di relazioni, interne ed esterne alla struttura, basate su una leale collaborazione e su
una reciproca fiducia e assume iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, all'inclu-
sione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di condizioni personali.»;
4) al comma 7, sono aggiunte, infine, le seguenti parole: «, misurando il raggiungimento
dei risultati ed il comportamento organizzativo»;
d) all'articolo 15, dopo il comma 5 è inserito il seguente:
«5-bis. Le attività di cui al comma 5 includono anche cicli formativi sui temi dell'etica
pubblica e sul comportamento etico, da svolgersi obbligatoriamente, sia a seguito di assun-
zione, sia in ogni caso di passaggio a ruoli o a funzioni superiori, nonché di trasferimento del
personale, le cui durata e intensità sono proporzionate al grado di responsabilità.»;
e) all'articolo 17, dopo il comma 2 è inserito il seguente:
«2-bis. Alle attività di cui al presente decreto le amministrazioni provvedono con le ri-
sorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o ulte-
riori oneri a carico della finanza pubblica.».

Art. 2 - Clausola di invarianza finanziaria


1. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a ca-
rico della finanza pubblica. Le amministrazioni interessate provvedono alle attività previste
dal decreto medesimo mediante l'utilizzo delle risorse umane, strumentali e finanziarie di-
sponibili a legislazione vigente.

26
FASCE DI COMPLESSITÀ ISTITUZIONI SCOLASTICHE

ATTRIBUZIONE PUNTEGGIO DI COMPLESSITÀ

Decreto M.I.M. 19.06.2023, n. 61: Graduazione punteggio di complessità istituzioni sco-


lastiche.

I Capi Dipartimento
Vista la legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante “Bilancio di previsione dello Stato per
l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023” e, in particolare,
l'articolo 1, comma 978 il quale prevede che “Per l'anno scolastico 2021/2022, alle istituzioni
scolastiche autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 500 unità, ridotto fino a
300 unità per le istituzioni situate nelle piccole isole, nei comuni montani o nelle aree geo-
grafiche caratterizzate da specificità linguistiche, non possono essere assegnati dirigenti sco-
lastici con incarico a tempo indeterminato nei limiti della spesa autorizzata ai sensi del
comma 979. Le predette istituzioni scolastiche sono conferite in reggenza a dirigenti scola-
stici titolari di incarico presso altre istituzioni scolastiche autonome. Alle istituzioni scolasti-
che autonome di cui al primo periodo non può essere assegnato in via esclusiva un posto di
direttore dei servizi generali e amministrativi”;
Visto l'articolo 1, comma 339, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, che dispone che il
fondo unico nazionale per il finanziamento delle retribuzioni di posizione e di risultato è
incrementato di 20 milioni di euro a decorrere dall'anno 2022 destinati alla retribuzione di
posizione di parte variabile dei dirigenti scolastici;
Visto il comma 340, dell'articolo 1, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, con il quale si
stabilisce che il fondo unico nazionale per il finanziamento delle retribuzioni di posizione e
di risultato è incrementato di ulteriori 8,3 milioni di euro, una tantum per l'anno 2022, e di 25
milioni di euro, una tantum per l'anno 2023, destinati alla retribuzione di posizione di parte
variabile dei dirigenti scolastici;
Vista la legge 30 dicembre 2021, n. 234, recante “Bilancio di previsione dello Stato per
l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024” e, in particolare,
l'articolo 1, comma 341, con cui è stata disposta una deroga al C.C.N.L. dell'Area “Istruzione
e ricerca” per il triennio 2016-2018, sottoscritto in data 8 luglio 2019, che ha consentito la
definizione delle retribuzioni di posizione e di risultato dei Dirigenti Scolastici attraverso i
Contratti Integrativi Regionali (C.I.R.) sino all'a.s. 2021/2022, in continuità con gli anni sco-
lastici precedenti, e successivamente modificato dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge
22 aprile 2023, n. 44 che ha prorogato il meccanismo dei Contratti Integrativi Regionali an-
che per l'anno scolastico 2022/2023, garantendo il mantenimento dei livelli retributivi delle
posizioni variabili del C.I.R. relativo all'a.s. 2021/22;
Visto l'articolo 1, comma 343, della predetta legge 30 dicembre 2021, n. 234, che estende
agli anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024 il dimensionamento delle istituzioni scolastiche,
come previsto dall'articolo 1, comma 978, della legge 30 dicembre 2020, n. 178;
Vista la legge 29 dicembre 2022, n. 197 recante “Bilancio di previsione dello Stato per
l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025” e, in particolare,
l'articolo 1, comma558, secondo capoverso, il quale prevede che “Nel fondo istituito ai sensi
del primo periodo confluiscono le eventuali economie derivanti dall'applicazione dell'articolo
1, comma 978, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, previo accertamento operato con de-
creto del Ministro dell'istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell'economia e
delle finanze;
Viste altresì le modifiche apportate al sopra citato articolo 1, comma 978, della legge 30
dicembre 2020, n. 178 dall'articolo 47, comma 8, del D.L. 30 aprile 2022, n. 36 convertito

27
FASCE DI COMPLESSITÀ ISTITUZIONI SCOLASTICHE

con modificazioni dalla Legge 29 giugno 2022, n. 79 per effetto delle quali per gli anni sco-
lastici 2021/2022, 2022/2023 e 2023/2024 le istituzioni scolastiche con un numero di alunni
pari o superiore a 500 unità, ridotto fino a 300 unità per le istituzioni situate nelle piccole
isole, nei comuni montani o nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche,
sono disponibili per le operazioni di mobilità regionale e interregionale, fermo restando
quanto previsto dall'articolo 19-quater del decreto legge 27 gennaio 2022, n. 4;
Visto l'articolo 7, comma 1, lettere b), c), d), e) del C.C.N.L. dell'Area “Istruzione e ri-
cerca” per il triennio 2016-2018, sottoscritto in data 8 luglio 2019, che rimette alla contratta-
zione integrativa nazionale i criteri per la determinazione, la corresponsione ed il riparto per
la retribuzione di posizione e di risultato dei Dirigenti scolastici;
Visto l'articolo 41 del C.C.N.L. dell'Area “Istruzione e ricerca” per il triennio 2016-2018,
sottoscritto in data 8 luglio 2019, che dispone che a valere sul fondo unico nazionale sono
finanziate le retribuzioni di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici;
Visto l'articolo 42, comma 5, del C.C.N.L. dell'Area “Istruzione e ricerca” per il triennio
2016- 2018, sottoscritto in data 8 luglio 2019 che prevede che dall'inizio dell'anno scolastico
2019-2020 venga disapplicato l'articolo 26 del C.C.N.L. relativo al personale dell'Area V
della Dirigenza per il quadriennio normativo 2006-2009, sottoscritto in data 15 luglio 2010,
secondo cui i criteri per la determinazione della retribuzione di posizione, parte variabile, dei
Dirigenti scolastici, sono definiti in sede di contrattazione integrativa regionale.
Visto l'art. 6, comma 1, del C.C.N.L. 15 luglio 2010 relativo al personale dell'Area V
della Dirigenza per il quadriennio normativo 2006-2009 che, ai fini dell'articolazione delle
funzioni dirigenziali e delle connesse responsabilità cui è correlata la retribuzione di posi-
zione, individua i criteri generali concernenti le oggettive caratteristiche delle istituzioni sco-
lastiche;
Visto l'Atto di Indirizzo emanato dal Capo dipartimento per il sistema educativo di istru-
zione e formazione – adottato con decreto dipartimentale n. 1791 del 20 luglio 2022, con il
quale sono stati indicati i criteri generali e i parametri numerici per la graduazione delle isti-
tuzioni scolastiche;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione e del merito di concerto con il Ministro dell'e-
conomia e delle finanze n 86 dell'11 maggio 2023, previsto dal citato articolo 1, comma 1,
secondo capoverso della legge n. 197 del 2022, con il quale sono state accertate le economie
derivanti dall'applicazione dell'articolo 1, comma 978, nonché l'articolo 1, comma 558, della
legge 30 dicembre 2020, n. 178;
Visto il decreto ministeriale n. 70 del 19 aprile 2023 relativo alla dotazione organica dei
dirigenti scolastici per l'a.s. 2023/2024.
Visto il decreto del Direttore Generale per le risorse umane e finanziarie di costituzione
del FUN 25 maggio 2023, n. 997 per un importo complessivo pari ad euro 376.070.015,69
(€ 273.449.781,64 lordo dipendente);
Vista la nota con cui sono state aperte le funzioni della piattaforma “Fasce di complessità
per l'individuazione della graduazione delle istituzioni scolastiche ai Dirigenti scolastici e
agli Uffici Scolastici Regionali prot. n. 11869 del 27 aprile 2023”;
Viste le note prot. nn. 12129, 12134, 12136, 12138, 12139, 12142, 12144, 12145, 12146
e 12148 del 28 aprile 2023 con cui sono stati richiesti agli Uffici Scolastici Regionali per la
Campania, per l'Emilia- Romagna, per il Friuli-Venezia Giulia, per il Lazio, per le Marche,
per il Piemonte, per la Puglia, per la Sardegna, per la Sicilia e per la Toscana i dati relativi
alle istituzioni scolastiche di nuova istituzione per effetto del dimensionamento della rete
scolastica a decorrere dall'anno scolastico 2023-204, ovvero dal 1° settembre 2023;
Visti i dati estratti dal sistema informativo del Ministero dell'istruzione e del merito in
esito alla procedura di immissione dei dati forniti dai dirigenti scolastici per mezzo della

28
FASCE DI COMPLESSITÀ ISTITUZIONI SCOLASTICHE

citata piattaforma, come validati dai direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali, ai
sensi dell'articolo 2 del citato decreto dipartimentale n. 1791/2022;
Considerato che, con comunicazioni del 23 maggio e del 25 maggio 2023 è stato richiesto
agli Uffici scolastici regionali di pubblicare sul loro sito istituzionale l'elenco provvisorio dei
punteggi attribuiti alle singole istituzioni scolastiche, al fine di consentire la segnalazione da
parte dei dirigenti scolastici di eventuali ultime rettifiche avvalorate da parte degli Uffici
stessi.
Considerati punteggi complessivamente attribuiti alle singole istituzioni scolastiche in
esito alla predetta rilevazione dei dati, nonché ai dati presenti al sistema informativo del Mi-
nistero per l'a.s. 2023- 2024;
Visto il decreto 31 maggio 2023, n. 58 a firma dei Capi dipartimento, con il quale è attri-
buito alle istituzioni scolastiche il relativo punteggio di complessità;
Vista la nota 9 giugno 2023, n. 12525 dell'Ufficio scolastico regionale per la Sardegna,
con la quale, in riscontro alle citate comunicazioni del 23 e 25 maggio 2023, si chiede di
apportare le rettifiche al dato precedentemente fornito che influisce sull'attribuzione alle isti-
tuzioni scolastiche del punteggio di complessità;
Vista la nota 15 giugno 2023 n. 7759 dell'Ufficio scolastico regionale per il Piemonte,
con la quale, in riscontro alle citate comunicazioni del 23 maggio e 25 maggio 2023, si chiede
di apportare le rettifiche al dato precedentemente fornito che influisce sull'attribuzione alle
istituzioni scolastiche del punteggio di complessità;
Vista la nota 9 giugno. 2023, n. 29776. dell'Ufficio scolastico regionale per il Lazio, con
la quale, in riscontro alle citate comunicazioni del 23 e 25 maggio 2023, si chiede di apportare
le rettifiche al dato precedentemente fornito che influisce sull'attribuzione alle istituzioni sco-
lastiche del punteggio di complessità; Vista la nota 16 giugno. 2023, n. 15463. dell'Ufficio
scolastico regionale per l'Emilia Romagna, con la quale, in riscontro alle citate comunicazioni
del 23 e 25 maggio 2023, si chiede di apportare le rettifiche al dato precedentemente fornito
che influisce sull'attribuzione alle istituzioni scolastiche del punteggio di complessità;
Considerata l'esigenza di apportare le rettifiche al punteggio della complessità delle isti-
tuzioni scolastiche;
Decretano

Art. 1
1. Per l'anno scolastico 2023/2024, tenuto conto dei dati acquisiti a sistema e di quanto
comunicato nel corso dell'istruttoria descritta in premessa, alle istituzioni scolastiche è attri-
buito il relativo punteggio di complessità.
2. L'elenco delle istituzioni scolastiche e il relativo punteggio totale di complessità è ri-
portato nell'Allegato A, che costituisce parte integrante del presente provvedimento.

Art. 2
1. Il presente decreto rettifica l'analogo provvedimento 31 maggio 2023, n. 58, citato nelle
premesse.

Allegato A

disponibile online sul sito www.notiziedellascuola.it

29
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

ACCESSO AGLI IMPIEGHI NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI


E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DEI CONCORSI

D.P.R. 16.06.2023, n. 82: Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della
Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, concernente norme sull'accesso agli impieghi nelle pub-
bliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle
altre forme di assunzione nei pubblici impieghi (G.U. 29.06.2023, n. 150) .

Il Presidente della Repubblica


Visto l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione;
Visto l'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina
dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri»;
Visto il decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito, con modificazioni, dalla legge 29
giugno 2022, n. 79, recante «Ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di
ripresa e resilienza (PNRR) » e, in particolare, l'articolo 3, comma 6, che prevede, entro il 31
dicembre 2022, l'aggiornamento delle disposizioni del regolamento di cui al decreto del Pre-
sidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, nel rispetto delle misure introdotte dal me-
desimo articolo 3 e nel rispetto dei principi e criteri direttivi ivi stabiliti;
Visto, altresì, l'articolo 5 del decreto-legge n. 36 del 2022, il quale stabilisce che, al fine
di dare effettiva applicazione al principio della parità di genere nell'organizzazione e gestione
del rapporto di lavoro, le amministrazioni adottino misure attributive di vantaggi specifici
ovvero che evitino o compensino svantaggi nelle carriere al genere meno rappresentato, non-
ché che i criteri di discriminazione positiva debbano essere proporzionati allo scopo da per-
seguire ed adottati a parità di qualifica da ricoprire e di punteggio conseguito nelle prove
concorsuali;
Vista la legge 28 febbraio 1987, n. 56, recante «Norme sull'organizzazione del mercato
del lavoro»;
Vista la legge 5 febbraio 1992, n. 104, recante «Legge-quadro per l'assistenza, l'integra-
zione sociale e i diritti delle persone handicappate»;
Vista la legge 12 marzo 1999, n. 68, recante «Norme per il diritto al lavoro dei disabili»
e, in particolare, l'articolo 16, concernente la disciplina dei concorsi presso le pubbliche am-
ministrazioni;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante «Norme generali sull'ordina-
mento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche» e, in particolare, gli arti-
coli 35, 35-ter e 35-quater;
Visto il decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge
30 ottobre 2013, n. 125, recante «Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di
razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni»;
Visto il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge
17 luglio 2020, n. 77, recante «Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'e-
conomia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19»
e, in particolare, l'articolo 247, concernente la semplificazione e lo svolgimento in modalità
decentrata e telematica delle procedure concorsuali della Commissione RIPAM;
Visto il decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6
agosto 2021, n. 113, recante «Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministra-
tiva delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa
e resilienza (PNRR) e per l'efficienza della giustizia» e, in particolare, l'articolo 3, comma 4-

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RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

bis, concernente le modalità di svolgimento delle prove da parte dei soggetti con disturbi
specifici di apprendimento e le misure che i bandi devono contenere a pena di nullità dei
concorsi pubblici;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, concernente «Re-
golamento recante norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le mo-
dalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei
pubblici impieghi»;
Vista la deliberazione preliminare del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 5
ottobre 2022;
Vista l'intesa intervenuta in sede di Conferenza unificata nella riunione del 30 novembre
2022;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti nor-
mativi nelle adunanze del 12 gennaio 2023 e del 4 aprile 2023;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni parlamentari della Camera dei deputati
e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 7 giugno
2023;
Sulla proposta del Ministro per la pubblica amministrazione;
Emana
il seguente regolamento:

Art. 1 - Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487
1. Al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) l'articolo 1 è sostituito dal seguente:
«Art. 1 (Modalità di accesso). - 1. L'assunzione a tempo determinato e indeterminato nelle
amministrazioni pubbliche avviene mediante concorsi pubblici, orientati alla massima parte-
cipazione e alla individuazione delle competenze qualificate, che si svolgono secondo le mo-
dalità definite nel presente regolamento, nel rispetto delle disposizioni e dei criteri di cui agli
articoli 35, 35-ter e 35-quater del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
2. L'amministrazione che indice il concorso adotta, tra le seguenti, la tipologia selettiva
più funzionale alla natura dei profili professionali richiesti nel bando di concorso:
a) concorso per esami;
b) concorso per titoli ed esami;
c) corso-concorso.
3. Il concorso pubblico si svolge con modalità che ne garantiscano l'imparzialità, l'effi-
cienza, l'efficacia nel soddisfare i fabbisogni dell'amministrazione reclutante e la celerità di
espletamento ricorrendo, ove necessario, all'ausilio di sistemi automatizzati diretti anche a
realizzare forme di preselezione e a selezioni decentrate per circoscrizione territoriali.
4. Per le aree o categorie per l'accesso alle quali è richiesto il solo requisito dell'assolvi-
mento dell'obbligo scolastico, fatti salvi gli eventuali ulteriori requisiti per specifiche profes-
sionalità, si procede mediante avviamento a selezione degli iscritti negli elenchi tenuti dai
centri per l'impiego che siano in possesso del titolo di studio richiesto dalla normativa vigente
al momento della pubblicazione dell'avviso.
5. Ferma restando la possibilità di ricorrere alla procedura di cui all'articolo 11 della legge
12 marzo 1999, n. 68, le assunzioni obbligatorie dei soggetti ivi indicati avvengono per chia-
mata numerica degli iscritti nelle liste di collocamento ai sensi della vigente normativa, pre-
via verifica della compatibilità della invalidità con le mansioni da svolgere.

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RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

6. Per le assunzioni del personale di cui all'articolo 3, commi 1, 1-bis e 2, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, restano salve le disposizioni previste dai rispettivi ordina-
menti. Le disposizioni del presente regolamento non si applicano al reclutamento del perso-
nale del Servizio sanitario nazionale e dei segretari comunali.»;
b) l'articolo 2 è sostituito dal seguente:
«Art. 2 (Requisiti generali per l'accesso al pubblico impiego). - 1. Possono accedere agli
impieghi nelle pubbliche amministrazioni i soggetti che posseggono i seguenti requisiti ge-
nerali:
a) cittadinanza italiana o possesso dei requisiti previsti dall'articolo 38, commi 1, 2 e 3-
bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
b) maggiore età;
c) godimento dei diritti civili e politici;
d) idoneità fisica allo specifico impiego, ove richiesta per lo svolgimento della presta-
zione;
e) possesso del titolo di studio richiesto dal bando per accedere al concorso e dei titoli
esperienziali eventualmente richiesti.
2. Per i candidati non cittadini italiani e non titolari dello status di rifugiato o di protezione
sussidiaria, il godimento dei diritti civili e politici di cui al comma 1, lettera c), è riferito al
Paese di cittadinanza.
3. Per le assunzioni nel pubblico impiego della Provincia autonoma di Bolzano sono fatte
salve, in ogni caso, le disposizioni di cui all'articolo 1 del decreto del Presidente della Re-
pubblica 26 luglio 1976, n. 752, in materia di conoscenza della lingua italiana e di quella
tedesca.
4. La partecipazione ai concorsi indetti da pubbliche amministrazioni non è soggetta a
limiti di età, salvo deroghe dettate da regolamenti delle singole amministrazioni connesse
alla natura del servizio o ad oggettive necessità dell'amministrazione.
5. L'amministrazione ha facoltà di sottoporre a visita medica di controllo i vincitori di
concorso, in base alla normativa vigente.
6. Le amministrazioni individuano, per ciascun profilo professionale, il titolo di studio o
l'abilitazione professionale richiesti per accedere al concorso, in coerenza con la disciplina
vigente in materia di pubblico impiego e di quanto stabilito nella contrattazione collettiva del
relativo comparto, nonché con il sistema di classificazione adottato dall'amministrazione o
dall'ente per le assunzioni, comprese quelle obbligatorie delle categorie protette. Per l'am-
missione a particolari profili professionali di qualifica o categoria, gli ordinamenti delle sin-
gole amministrazioni possono prescrivere ulteriori requisiti. Ai fini delle assunzioni di per-
sonale presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero degli affari esteri e della
cooperazione internazionale, le amministrazioni che esercitano competenze istituzionali in
materia di difesa e sicurezza dello Stato, di polizia, di giustizia ordinaria, amministrativa,
contabile e di difesa in giudizio dello Stato, si applica l'articolo 35, comma 6, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
7. Non possono essere assunti nelle pubbliche amministrazioni coloro che siano stati
esclusi dall'elettorato politico attivo, nonché coloro che siano stati destituiti o dispensati
dall'impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento,
in forza di norme di settore, o licenziati per le medesime ragioni ovvero per motivi discipli-
nari ai sensi della vigente normativa di legge o contrattuale, ovvero dichiarati decaduti per
aver conseguito la nomina o l'assunzione mediante la produzione di documenti falsi o viziati
da nullità insanabile, nonché coloro che abbiano riportato condanne con sentenza passata in
giudicato per reati che costituiscono un impedimento all'assunzione presso una pubblica am-
ministrazione. Coloro che hanno in corso procedimenti penali, procedimenti amministrativi

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RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

per l'applicazione di misure di sicurezza o di prevenzione o precedenti penali a proprio carico


iscrivibili nel casellario giudiziale, ai sensi dell'articolo 3 del decreto del Presidente della
Repubblica 14 novembre 2002, n. 313, ne danno notizia al momento della candidatura, pre-
cisando la data del provvedimento e l'autorità giudiziaria che lo ha emanato ovvero quella
presso la quale penda un eventuale procedimento penale.
8. I requisiti richiesti dal presente articolo sono posseduti sia alla data di scadenza del
termine stabilito nel bando di concorso sia all'atto della sottoscrizione del contratto di la-
voro.»;
c) l'articolo 3 è sostituito dal seguente:
«Art. 3 (Bando di concorso). - 1. Il bando di concorso è pubblicato nel Portale unico del
reclutamento, di cui all'articolo 35-ter del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. La pub-
blicazione delle procedure di reclutamento nei siti istituzionali e sul Portale unico del reclu-
tamento esonera le amministrazioni pubbliche, inclusi gli enti locali, dall'obbligo di pubbli-
cazione delle selezioni pubbliche nella Gazzetta Ufficiale.
2. Il bando di concorso deve contenere almeno:
a) il termine di presentazione della domanda, non inferiore a 10 e non superiore a 30
giorni dalla pubblicazione del bando sul Portale, e le modalità di presentazione delle domande
attraverso il medesimo Portale;
b) i requisiti generali richiesti per l'assunzione e i requisiti particolari eventualmente ri-
chiesti dalla specifica posizione da coprire;
c) il numero e la tipologia delle prove previste, ivi compreso l'accertamento della cono-
scenza di almeno una lingua straniera ai sensi dell'articolo 37, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, nonché la struttura delle prove stesse, le competenze oggetto di verifica,
ivi incluse quelle di cui all'articolo 7, comma 8, i punteggi attribuibili e il punteggio minimo
richiesto per l'ammissione a eventuali successive fasi concorsuali e per il conseguimento
dell'idoneità;
d) i titoli stabiliti nel bando che danno luogo a precedenza o a preferenza a parità di pun-
teggio diversi da quelli di cui all'articolo 5, rispetto a questi anche prioritari, e comunque
strettamente pertinenti ai posti banditi;
e) le percentuali dei posti riservati al personale interno, in conformità alle normative vi-
genti nei singoli comparti, e le percentuali dei posti riservati da leggi a favore di determinate
categorie nel rispetto delle disposizioni di cui all'articolo 5;
f) fermo restando la disciplina di cui all'articolo 16, della legge 12 marzo 1999, n. 68,
prevista per i soggetti con disabilità, a pena di nullità dei concorsi, le misure per assicurare a
tutti i soggetti con disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) nelle prove scritte, la possibi-
lità di sostituire tali prove con un colloquio orale o di utilizzare strumenti compensativi per
le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo, nonché di usufruire di un prolungamento dei
tempi stabiliti per lo svolgimento delle medesime prove ai sensi dell'articolo 7;
g) il numero dei posti, i profili e le sedi di prevista assegnazione nel caso di copertura di
tutti i posti banditi.
3. La Presidenza del Consiglio dei ministri o l'amministrazione interessata dispongono in
ogni momento, con provvedimento motivato, l'esclusione dal concorso per difetto dei requi-
siti prescritti.
4. I bandi di concorso danno sempre conto delle percentuali di personale in servizio ap-
partenente alle categorie riservatarie di cui all'articolo 5, comma 2, nonché della rappresen-
tatività di genere nell'amministrazione che bandisce, riferita alle categorie dei posti messi a
concorso, ai sensi dell'articolo 6.

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RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

5. Nella valutazione relativa al servizio prestato le assenze per maternità, per allattamento
e per paternità sono equiparate al servizio effettivamente prestato e non possono in alcun
modo comportare la decurtazione dei relativi punteggi.
6. Il bando di concorso può fissare un contributo di partecipazione ai sensi dell'articolo
19, comma 8.
7. In ogni caso di malfunzionamento, parziale o totale della piattaforma digitale, accertato
dall'amministrazione che bandisce il concorso, che impedisca l'utilizzazione della stessa per
la presentazione della domanda di partecipazione o dei relativi allegati, il bando deve preve-
dere una proroga del termine di scadenza per la presentazione della domanda corrispondente
a quello della durata del malfunzionamento. Il bando deve prevedere, altresì, la possibilità,
per il candidato, di modificare o integrare la domanda fino alla data di scadenza del bando,
anche se già precedentemente inviata, prevedendo, in tal caso, che sarà presa in considera-
zione esclusivamente l'ultima domanda presentata in ordine di tempo. Ciascuna amministra-
zione, inoltre, deve garantire un servizio di assistenza di tipo informatico legato alla proce-
dura di presentazione della domanda. Nei casi di cui al primo periodo l'amministrazione pub-
blica sul sito istituzionale e sul Portale unico del reclutamento un avviso dell'accertato mal-
funzionamento e del corrispondente periodo di proroga del termine a questo correlato.»;
d) l'articolo 4 è sostituito dal seguente:
«Art. 4 (Procedura di partecipazione tramite il Portale InPA). - 1. Alle procedure di con-
corso si partecipa esclusivamente previa registrazione nel Portale unico del reclutamento, di
cui all'articolo 35-ter del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, di seguito denominato
Portale, disponibile all'indirizzo www.InPA.gov.it sviluppato dal Dipartimento della fun-
zione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ne cura la gestione. La regi-
strazione allo stesso è gratuita e può essere realizzata esclusivamente mediante i sistemi di
identificazione SPID, CIE e CNS di cui all'articolo 64, commi 2-quater e 2-nonies, del de-
creto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 ovvero mediante un'identità digitale basata su creden-
ziali di livello almeno significativo nell'ambito di un regime di identificazione elettronica
oggetto di notifica, conclusa con esito positivo, ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (UE),
n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014.
2. All'atto della registrazione al Portale l'interessato compila il proprio curriculum vitae,
con valore di dichiarazione sostitutiva di certificazione ai sensi dell'articolo 46 del testo unico
di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, indicando:
a) il cognome, il nome, il codice fiscale;
b) il luogo e la data di nascita;
c) di essere cittadino italiano o di altro Stato membro dell'Unione europea, ai sensi dell'ar-
ticolo 38 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ovvero di essere titolare dello status
di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria, o di essere cittadino di Paesi terzi in
possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e dei requisiti di
cui all'articolo 2, comma 2;
d) indirizzo di residenza o di domicilio, se diverso dalla residenza, il proprio indirizzo
PEC o un domicilio digitale a lui intestato al quale intende ricevere le comunicazioni relative
al concorso, unitamente a un recapito telefonico;
e) il comune nelle cui liste elettorali è iscritto, oppure i motivi della non iscrizione o della
cancellazione dalle liste medesime;
f) di non essere stato destituito o dispensato dall'impiego presso una pubblica ammini-
strazione per persistente insufficiente rendimento o dichiarato decaduto per aver conseguito
la nomina o l'assunzione mediante la produzione di documenti falsi o viziati da nullità insa-
nabile, ovvero licenziato ai sensi della vigente normativa di legge o contrattuale;

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RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

g) il titolo di studio posseduto o l'abilitazione professionale richiesti ai fini della parteci-


pazione alla procedura selettiva, con indicazione dell'università o dell'istituzione che lo ha
rilasciato e la data del conseguimento. Se il titolo di studio è stato conseguito all'estero il
candidato indica gli estremi del provvedimento con il quale il titolo stesso è stato riconosciuto
equipollente al corrispondente titolo italiano o dichiara che provvederà a richiedere l'equipa-
razione;
h) la specializzazione posseduta o la professionalità esercitata richieste dal bando;
i) le documentate esperienze professionali e gli altri titoli da valutare in base a quanto
previsto dal bando e dalla normativa applicabile;
l) di non aver riportato condanne penali con sentenza passata in giudicato e di non avere
in corso procedimenti penali, né procedimenti amministrativi per l'applicazione di misure di
sicurezza o di prevenzione, nonché precedenti penali a proprio carico iscrivibili nel casellario
giudiziale, ai sensi dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre
2002, n. 313. In caso contrario, devono essere indicate le condanne, i procedimenti a carico
e ogni eventuale precedente penale, precisando la data del provvedimento e l'autorità giudi-
ziaria che lo ha emanato ovvero quella presso la quale penda un eventuale procedimento
penale.
3. La registrazione al Portale comporta il consenso al trattamento dei dati personali nel
rispetto della disciplina del regolamento (UE) n. 2016/679 del Parlamento europeo e del Con-
siglio, del 27 aprile 2016, e del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.
4. Non si tiene conto delle iscrizioni che non contengano tutte le indicazioni circa il pos-
sesso dei requisiti richiesti per la registrazione al Portale o dai bandi di concorso.
5. Ferme restando le conseguenze sotto il profilo penale, civile, amministrativo delle di-
chiarazioni false o mendaci, ai sensi degli articoli 75 e 76 del decreto del Presidente della
Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, ivi compresa la perdita degli eventuali benefici con-
seguiti sulla base di dichiarazioni non veritiere, le amministrazioni che bandiscono le proce-
dure selettive si riservano di verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate dai vincitori
della procedura.
6. Ogni comunicazione ai candidati concernente il concorso, compreso il calendario delle
relative prove e del loro esito, è effettuata attraverso il Portale. Le date e i luoghi di svolgi-
mento delle prove sono resi disponibili sul Portale, con accesso da remoto attraverso l'iden-
tificazione del candidato, almeno quindici giorni prima della data stabilita per lo svolgimento
delle stesse.
7. Le modalità di accesso e di utilizzo del Portale da parte delle regioni e degli enti locali
sono disciplinate con il decreto di cui all'articolo 35-ter, comma 4, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165.»;
e) l'articolo 5 è sostituito dal seguente:
«Art. 5 (Categorie riservatarie, preferenze e parità di genere). - 1. Nei pubblici concorsi,
le riserve di posti in favore di particolari categorie di cittadini, comunque denominate, non
possono complessivamente superare la metà dei posti messi a concorso.
2. Se, in relazione a tale limite, sia necessaria una riduzione dei posti da riservare secondo
la legge, essa si attua in misura proporzionale per ciascuna delle categorie delle riserve pre-
viste dal bando.
3. Qualora tra i concorrenti dichiarati idonei nella graduatoria di merito ve ne siano alcuni
che appartengono a più categorie che danno titolo a differenti riserve di posti, si tiene conto
prima del titolo che dà diritto ad una maggiore riserva nel seguente ordine:
a) riserva di posti a favore di coloro che appartengono alle categorie di cui alla legge 12
marzo 1999, n. 68, o equiparate;

35
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

b) riserva di posti ai sensi degli articoli 1014 e 678 del codice dell'ordinamento militare,
di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66.
4. A parità di titoli e di merito, e in assenza di ulteriori benefici previsti da leggi speciali,
l'ordine di preferenza dei titoli è il seguente:
a) gli insigniti di medaglia al valor militare e al valor civile, qualora cessati dal servizio;
b) i mutilati e gli invalidi per servizio nel settore pubblico e privato;
c) gli orfani dei caduti e i figli dei mutilati, degli invalidi e degli inabili permanenti al
lavoro per ragioni di servizio nel settore pubblico e privato, ivi inclusi i figli degli esercenti
le professioni sanitarie, degli esercenti la professione di assistente sociale e degli operatori
socio-sanitari deceduti in seguito all'infezione da SarsCov-2 contratta nell'esercizio della pro-
pria attività;
d) coloro che abbiano prestato lodevole servizio a qualunque titolo, per non meno di un
anno, nell'amministrazione che ha indetto il concorso, laddove non fruiscano di altro titolo di
preferenza in ragione del servizio prestato;
e) maggior numero di figli a carico;
f) gli invalidi e i mutilati civili che non rientrano nella fattispecie di cui alla lettera b);
g) militari volontari delle Forze armate congedati senza demerito al termine della ferma
o rafferma;
h) gli atleti che hanno intrattenuto rapporti di lavoro sportivo con i gruppi sportivi militari
e dei corpi civili dello Stato;
i) avere svolto, con esito positivo, l'ulteriore periodo di perfezionamento presso l'ufficio
per il processo ai sensi dell'articolo 50, comma 1-quater, del decreto-legge 24 giugno 2014,
n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114;
l) avere completato, con esito positivo, il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari ai
sensi dell'articolo 37, comma 11, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con mo-
dificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, pur non facendo parte dell'ufficio per il pro-
cesso, ai sensi dell'articolo 50, comma 1-quinques, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90,
convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114;
m) avere svolto, con esito positivo, lo stage presso gli uffici giudiziari ai sensi dell'articolo
73, comma 14, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla
legge 9 agosto 2013, n. 98;
n) essere titolare o avere svolto incarichi di collaborazione conferiti da ANPAL Servizi
S.p.A., in attuazione di quanto disposto dall'articolo 12, comma 3, del decreto-legge 28 gen-
naio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26;
o) appartenenza al genere meno rappresentato nell'amministrazione che bandisce la pro-
cedura in relazione alla qualifica per la quale il candidato concorre, secondo quanto previsto
dall'articolo 6;
p) minore età anagrafica.»;
f) l'articolo 6 è sostituito dal seguente:
«Art. 6 (Equilibrio di genere). - 1. Al fine di garantire l'equilibrio di genere nelle pubbli-
che amministrazioni, il bando indica, per ciascuna delle qualifiche messe a concorso, la per-
centuale di rappresentatività dei generi nell'amministrazione che lo bandisce, calcolata alla
data del 31 dicembre dell'anno precedente. Qualora il differenziale tra i generi sia superiore
al 30 per cento, si applica il titolo di preferenza di cui all'articolo 5, comma 4, lettera o), in
favore del genere meno rappresentato.
2. La disposizione di cui al comma 1 si applica limitatamente ai concorsi banditi per sin-
gole amministrazioni.»;
g) l'articolo 7 è sostituito dal seguente:

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RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

«Art. 7 (Svolgimento delle prove e modalità speciali). - 1. Il diario delle prove, il relativo
punteggio e l'eventuale convocazione ad una prova successiva sono comunicati ai candidati
con la modalità prevista dall'articolo 4, comma 6.
2. Le prove selettive non possono aver luogo nei giorni di festività religiose rese note, ai
sensi della legge di approvazione delle intese di cui all'articolo 8, comma 3, della Costitu-
zione, con decreto del Ministro dell'interno, nonché nei giorni festivi nazionali.
3. Le prove orali si svolgono in un'aula aperta al pubblico, di capienza idonea ad assicu-
rare la massima partecipazione e, in caso di impossibilità a procedere in tal senso, lo svolgi-
mento della prova può avvenire in videoconferenza, purché sia garantita comunque l'ado-
zione di soluzioni tecniche che assicurino l'identificazione dei partecipanti, la regolarità e
integrità della prova, la sicurezza delle comunicazioni e la loro tracciabilità, nel rispetto della
normativa in materia di trattamento dei dati personali e, in ogni caso, la pubblicità della prova
attraverso modalità digitali.
4. In ogni caso di accertato malfunzionamento della piattaforma digitale, che impedisca
la partecipazione ad uno o più candidati alle prove svolte in modalità telematica e, la cui
causa tecnica non sia imputabile al candidato, le amministrazioni prevedono, su istanza
dell'interessato, apposite prove di recupero nel rispetto delle garanzie di cui al comma 3.
5. Al termine di ogni seduta, la commissione giudicatrice forma l'elenco dei candidati
esaminati ai sensi del comma 3, con l'indicazione dei punteggi conseguiti da ciascun candi-
dato che ne riceve immediata comunicazione con le modalità di cui all'articolo 4, comma 6.
L'elenco viene pubblicato contestualmente sul sito dell'amministrazione che ha bandito il
concorso.
6. Le amministrazioni prevedono, per i candidati con disabilità accertata ai sensi dell'ar-
ticolo 4, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o con disturbi specifici di apprendi-
mento accertati ai sensi della legge 8 ottobre 2010, n. 170, che lo svolgimento delle prove
concorsuali avvenga attraverso l'adozione di misure compensative stabilite dalla commis-
sione esaminatrice nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 3, comma 4-bis, del decreto-
legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113.
7. Le amministrazioni assicurano la partecipazione alle prove, senza pregiudizio alcuno,
alle candidate che risultino impossibilitate al rispetto del calendario previsto dal bando a
causa dello stato di gravidanza o allattamento, anche attraverso lo svolgimento di prove asin-
crone e, in ogni caso, la disponibilità di appositi spazi per consentire l'allattamento. In nessun
caso il ricorrere di tali condizioni può compromettere la partecipazione al concorso. A tal
fine i bandi di concorso prevedono specifiche misure di carattere organizzativo e modalità di
comunicazione preventiva da parte di chi ne abbia interesse. Per l'ammissione ad eventuali
prove fisiche le amministrazioni possono richiedere la produzione di certificazione sanitaria
attestante l'idoneità del candidato al loro svolgimento.
8. Per profili iniziali e non specializzati, le prove di esame danno particolare rilievo all'ac-
certamento delle capacità comportamentali, incluse quelle relazionali, e delle attitudini e sono
finalizzate ad accertare il possesso delle competenze, intese come insieme delle conoscenze
e delle capacità logico-tecniche, comportamentali nonché manageriali, per i profili che svol-
gono tali compiti. Tali prove devono essere specificate nel bando e definite in maniera coe-
rente con la natura dell'impiego.
9. I bandi di concorso tengono conto delle linee guida di cui all'articolo 3, comma 6, del
decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021,
n. 113.»;
h) all'articolo 8:
1) il comma 1 è sostituito dal seguente:

37
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

«1. Nei concorsi per titoli ed esami, nei casi di assunzione per determinati profili, la va-
lutazione dei titoli è effettuata dopo lo svolgimento delle prove orali, a condizione della pre-
via determinazione dei criteri di valutazione.»;
2) il comma 3 è sostituito dal seguente:
«3. Le prove di esame si svolgono secondo le modalità di cui agli articoli 35, 35-ter e 35-
quater del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.»;
i) l'articolo 9 è sostituito dal seguente:
«Art. 9 (Commissioni esaminatrici). - 1. Le commissioni esaminatrici dei concorsi pub-
blici sono composte da tecnici esperti nelle materie oggetto del concorso, scelti tra dipendenti
di ruolo delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime. Delle predette commis-
sioni possono fare parte come componenti aggiunti anche specialisti in psicologia e risorse
umane. In ogni caso nella composizione delle commissioni esaminatrici si applica il principio
della parità di genere, secondo quanto previsto dall'articolo 57, comma 1, lettera a), del de-
creto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
2. Per i concorsi di cui all'articolo 19 le amministrazioni pubblicano, attraverso il Portale
di cui all'articolo 35-ter del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, specifici avvisi per la
raccolta delle candidature a componente di commissione. Possono ricorrere a tale modalità
anche le amministrazioni diverse da quelle di cui all'articolo 35, comma 4, secondo periodo,
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
3. Non possono essere nominati componenti delle predette commissioni i componenti
dell'organo di direzione politica dell'amministrazione interessata, coloro che ricoprono cari-
che politiche o che siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed orga-
nizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali.
4. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche alla procedura di nomina
delle sottocommissioni.
5. Nei casi in cui le prove scritte abbiano luogo in più sedi, in ognuna di esse è costituito
un comitato di vigilanza, presieduto da un membro della commissione e composto almeno
da due dipendenti di qualifica o categoria non inferiore a quella per la quale il concorso è
stato bandito. I membri del comitato sono individuati dall'amministrazione procedente tra il
proprio personale in servizio presso la sede di esame o, in caso di comprovate esigenze di
servizio, anche tra quello di sedi o amministrazioni diverse.
6. Le commissioni esaminatrici delle procedure selettive previste dal presente regola-
mento sono nominate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri nei casi di cui all'
articolo 19, e con provvedimento adottato dalla stessa autorità che ha bandito il concorso
negli altri casi. Questi ne dà comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Di-
partimento della funzione pubblica.
7. Nel rispetto delle disposizioni del presente articolo, le commissioni esaminatrici pre-
vedono, con l'individuazione preferenziale di personale di qualifica pari o superiore a quella
cui il concorso è riferito, la partecipazione di:
a) personale dirigenziale o equiparato, con funzione di presidente, appartenente all'ammi-
nistrazione che ha bandito il concorso o anche appartenente ad altra amministrazione;
b) docenti ed esperti nelle materie oggetto del concorso;
c) professionisti esperti o appartenenti a soggetti esterni specializzati nella valutazione
delle capacità, attitudini, motivazioni individuali e dello stile comportamentale, ove previsto;
d) personale non dirigenziale appartenente all'amministrazione che ha bandito il con-
corso, anche con funzione di segretario;
e) specialisti in psicologia e risorse umane, ove previsto;
f) esperti in competenze digitali e trasversali in ambito di comunicazione e gestione del
personale.

38
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

8. In relazione al numero dei partecipanti alle selezioni o per particolari esigenze orga-
nizzative opportunamente motivate, le commissioni esaminatrici dei concorsi per esami o per
titoli ed esami possono essere suddivise in sottocommissioni, con l'integrazione di un numero
di componenti pari a quello delle commissioni originarie e di un segretario aggiunto.
9. Il presidente e i membri delle commissioni esaminatrici possono essere scelti anche tra
il personale in quiescenza che abbia posseduto, durante il servizio attivo, la qualifica richiesta
per i concorsi. L'utilizzo del personale in quiescenza non è consentito se il rapporto di servizio
sia stato risolto per motivi disciplinari, per ragioni di salute o per decadenza dall'impiego
comunque determinata e, in ogni caso, qualora la decorrenza del collocamento a riposo ri-
salga a oltre un triennio dalla data di pubblicazione del bando di concorso.
10. Possono essere nominati in via definitiva i supplenti tanto per il presidente quanto per
i singoli componenti la commissione. I supplenti intervengono alle sedute della commissione
nelle ipotesi di impedimento grave e documentato degli effettivi.
11. Alle commissioni possono essere aggregati membri aggiunti per gli esami di lingua
straniera e per le materie relative a specializzazioni non rinvenibili nelle amministrazioni,
oltre agli specialisti in psicologia e risorse umane di cui al comma 1.
12. La commissione esaminatrice comunica i risultati delle prove ai candidati all'esito di
ogni sessione di concorso. La commissione esaminatrice e le sottocommissioni possono svol-
gere i propri lavori in modalità telematica, garantendo comunque la sicurezza e la tracciabilità
delle comunicazioni.
13. I componenti delle commissioni il cui rapporto di impiego si risolva per qualsiasi
causa durante l'espletamento dei lavori della commissione cessano dall'incarico, salvo con-
ferma dell'amministrazione.»;
l) l'articolo 11 è sostituito dal seguente:
«Art. 11 (Adempimenti della commissione esaminatrice). - 1. Prima dell'inizio delle
prove concorsuali la commissione esaminatrice, considerato il numero dei concorrenti, sta-
bilisce, nel rispetto del termine di durata di cui al comma 4, la programmazione delle fasi
endoprocedimentali che dovrà essere rispettata anche dalle eventuali sottocommissioni. I
componenti, presa visione dell'elenco dei partecipanti, sottoscrivono la dichiarazione che non
sussistono situazioni di incompatibilità tra essi e i concorrenti, ai sensi dell'articolo 51 del
codice di procedura civile. La commissione prepara tre tracce per ciascuna prova scritta. Le
tracce sono segrete, elaborate con modalità digitale e ne è vietata la divulgazione. La scelta
della traccia da sottoporre ai candidati è effettuata tramite sorteggio da parte di almeno due
candidati.
2. L'accesso dei candidati al luogo di svolgimento della prova concorsuale è consentito
esclusivamente previa identificazione degli stessi.
3. In ogni fase della procedura la commissione addotta le necessarie misure di sicurezza
per garantire la segretezza delle tracce e dei testi delle prove scritte, affidandole al presidente
e al segretario che ne garantiscono l'integrità e la riservatezza, anche attraverso strumenti a
tutela della sicurezza informatica.
4. Le procedure concorsuali si concludono di norma entro 180 giorni dalla data di con-
clusione delle prove scritte. L'inosservanza di tale termine è giustificata collegialmente dalla
commissione esaminatrice con motivata relazione da inoltrare alla Presidenza del Consiglio
dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica o all'amministrazione o ente che ha pro-
ceduto all'emanazione del bando di concorso e, per conoscenza, al Dipartimento della fun-
zione pubblica. Le amministrazioni pubblicano sul proprio sito istituzionale il dato relativo
alla durata effettiva di ciascun concorso svolto.

39
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

5. Gli esiti delle prove orali sono pubblicati al termine di ogni sessione giornaliera d'e-
same. Successivamente all'espletamento delle prove orali, ove previste, la commissione ef-
fettua la valutazione dei titoli che si conclude entro trenta giorni dall'ultima sessione delle
prove orali. Nei quindici giorni successivi alla conclusione della valutazione dei titoli, la
Commissione elabora la graduatoria finale del concorso e l'amministrazione procedente la
pubblica contestualmente, ad ogni effetto legale, nel Portale e nel proprio sito istituzionale»;
m) all'articolo 12, il comma 3 è sostituito dal seguente:
«3. Gli obblighi di comunicazione ai controinteressati di cui all'articolo 3, comma 1, del
decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 2006, n. 184, e all'articolo 5, comma 5, del
decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, si intendono assolti mediante pubblicazione di un
apposito avviso sul Portale di cui all'articolo 4 da parte dell'amministrazione cui è indirizzata
l'istanza di accesso agli atti e di accesso civico generalizzato.»;
n) all'articolo 13, il comma 2 è sostituito dal seguente:
«2. Gli elaborati sono redatti in modalità digitale attraverso la strumentazione fornita per
lo svolgimento delle prove. In ogni caso di malfunzionamento della strumentazione informa-
tica, che ritardi o impedisca lo svolgimento della prova ad uno o più candidati, la commis-
sione concede un tempo aggiuntivo pari alla durata del mancato funzionamento. La commis-
sione assicura che il documento salvato dal candidato non sia modificabile. Tutti i dispositivi
forniti per lo svolgimento delle prove scritte devono essere disabilitati alla connessione in-
ternet.»;
o) all'articolo 15:
1) il comma 6 è sostituito dal seguente:
«6. Le graduatorie dei concorsi di cui al presente regolamento, ivi incluse quelle dei con-
corsi delle regioni e degli enti locali, sono pubblicate contestualmente sul Portale di cui all'ar-
ticolo 35-ter del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e sul sito dell'amministrazione
interessata. Dalla data di tale pubblicazione decorrono i termini per l'impugnativa.»;
2) il comma 7 è sostituito dal seguente:
«7. Le graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale disciplinate dal presente
regolamento rimangono vigenti per un termine di due anni dalla data di approvazione. Sono
fatti salvi i periodi di vigenza inferiori previsti da leggi regionali.»;
p) l'articolo 16 è sostituito dal seguente:
«Art. 16 (Presentazione dei titoli preferenziali e di riserva nella nomina). - 1. L'ammini-
strazione che ha bandito il concorso pubblica sul Portale uno specifico avviso indicando il
termine perentorio entro il quale i concorrenti che hanno superato la prova orale devono far
pervenire all'amministrazione stessa la documentazione digitale attestante il possesso dei ti-
toli di riserva, preferenza e precedenza, già indicati nella domanda. Tale documentazione non
è prodotta e comunque non può essere richiesta nei casi in cui l'amministrazione ne sia già in
possesso o ne possa disporre facendo richiesta ad altre amministrazioni.
2. I candidati appartenenti alle categorie previste dalla legge 12 marzo 1999, n. 68, che
abbiano conseguito l'idoneità, sono inclusi nella graduatoria tra i vincitori, purché, ai sensi
dell'articolo 8 della medesima legge n. 68 del 1999, risultino iscritti negli appositi elenchi
istituiti presso i centri per l'impiego e risultino disoccupati sia al momento della scadenza del
termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso sia all'atto dell'im-
missione in servizio.»;
q) l'articolo 17 è sostituito dal seguente:
«Art. 17 (Assunzione in servizio). - 1. I candidati dichiarati vincitori e gli idonei in caso
di scorrimento della graduatoria sono invitati dall'amministrazione procedente ad assumere
servizio in via provvisoria, sotto riserva di accertamento del possesso dei titoli e dei requisiti

40
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

prescritti per l'assunzione, e sono assunti in prova, la cui durata è definita in sede di contrat-
tazione collettiva. Per i cittadini di Stati terzi, è obbligatoria la presentazione, prima dell'as-
sunzione, dei documenti comprovanti tutte le dichiarazioni presentate, con le modalità di cui
all'articolo 3, comma 4, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28
dicembre 2000, n. 445, ferma restando la tutela accordata ai rifugiati e ai titolari di protezione
sussidiaria.
2. Le pubbliche amministrazioni comunicano alla Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica il numero dei candidati vincitori ed idonei eventual-
mente assunti nell'arco di validità della graduatoria di cui all'articolo 15, comma 7.
3. Il vincitore o l'idoneo che non assume servizio senza giustificato motivo entro il ter-
mine stabilito, decade dalla assunzione e dalla graduatoria. Qualora il vincitore o l'idoneo
assuma servizio, per giustificato motivo, con ritardo sul termine prefissatogli, gli effetti eco-
nomici decorrono dal giorno di presa di servizio.»;
r) l'articolo 18 è sostituito dal seguente:
«Art. 18 (Compensi per le commissioni di concorso). - 1. I compensi per i componenti
interni ed esterni delle commissioni e delle sottocommissioni di concorso e per i comitati di
vigilanza e le segreterie dei concorsi sono stabiliti con il provvedimento di cui all'articolo 3,
comma 13, della legge 19 giugno 2019, n. 56. Tali compensi si applicano, nei limiti delle
risorse disponibili, anche alle commissioni e sottocommissioni e ai comitati di vigilanza dei
concorsi banditi dalle regioni e dagli enti locali.»;
s) l'articolo 18-bis è sostituito dal seguente:
«Art. 18-bis (Regioni ed enti locali). - 1. Le regioni e gli enti locali si conformano alle
disposizioni del presente regolamento ai sensi dell'articolo 70, comma 13, del decreto legi-
slativo 30 marzo 2001, n. 165.»;
t) l'articolo 19 è sostituito dal seguente:
«Art. 19 (Concorsi unici per il reclutamento dei dirigenti e delle figure professionali co-
muni a tutte le amministrazioni pubbliche). - 1. Il reclutamento dei dirigenti e delle figure
professionali comuni a tutte le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 35, comma 4,
secondo periodo, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, si svolge mediante concorsi
pubblici unici, nonché ai sensi di quanto previsto agli articoli 28 e 28-bis del medesimo de-
creto legislativo, nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e buon andamento, non-
ché dei principi selettivi, delle finalità e delle modalità, in quanto compatibili, di cui al capo
I.
2. Con le modalità di cui all'articolo 35, comma 4, secondo periodo, del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, o previste dalla normativa vigente, le amministrazioni e gli enti ivi
indicati possono essere autorizzati dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza
del Consiglio dei ministri a svolgere direttamente i concorsi pubblici per specifiche profes-
sionalità.
3. Le regioni e gli enti locali, le istituzioni universitarie e gli enti pubblici di ricerca pos-
sono aderire alla ricognizione dei fabbisogni per l'indizione dei concorsi unici di cui all'arti-
colo 21, comma 1, e, in caso di adesione, si obbligano ad attingere alle relative graduatorie
in caso di fabbisogno, nel rispetto dei vincoli finanziari loro applicabili in materia di assun-
zioni.
4. Al fine di assicurare la massima trasparenza delle procedure, il Dipartimento della fun-
zione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri garantisce, mediante il Portale, la
diffusione di ogni informazione utile sullo stato della procedura di reclutamento e selezione.
5. Per l'applicazione software dedicata allo svolgimento delle prove concorsuali e le con-
nesse procedure, ivi compreso lo scioglimento dell'anonimato anche con modalità digitali, il
Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, anche per

41
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

il tramite di FormezPA, può avvalersi di CINECA Consorzio Interuniversitario, con oneri a


carico delle amministrazioni interessate alle procedure concorsuali nei limiti delle risorse
disponibili a legislazione vigente.
6. La commissione esaminatrice e le sottocommissioni possono svolgere i propri lavori
in modalità telematica, garantendo comunque la sicurezza e la tracciabilità delle comunica-
zioni.
7. Per le procedure di cui al presente articolo, i termini previsti dall'articolo 34-bis, commi
2 e 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono stabiliti, rispettivamente, in otto e
venti giorni.
8. Per lo svolgimento delle procedure dei concorsi unici il bando di concorso può fissare
un contributo di ammissione per ciascun candidato non superiore a 10 euro per i concorsi per
il personale non dirigenziale e di importo compreso tra i 10 e i 15 euro per i concorsi per il
personale dirigenziale.»;
u) l'articolo 20 è sostituito dal seguente:
«Art. 20 (Sedi di esame). - 1. Il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza
del Consiglio dei ministri, nella ricognizione del fabbisogno di cui all'articolo 21, comma 1,
verifica le vacanze riguardanti le sedi delle amministrazioni ricadenti nella medesima re-
gione. Ove tali vacanze risultino riferite ad una singola regione, il concorso unico si svolge
in ambito regionale, ferme restando le norme generali di partecipazione ai concorsi pubblici.
2. In caso di svolgimento delle prove di concorso in sedi decentrate, il Dipartimento della
funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri individua le sedi di svolgimento
delle prove concorsuali anche sulla base della provenienza geografica dei candidati, utiliz-
zando idonei locali di plessi scolastici di ogni ordine e grado, di sedi universitarie e di ogni
altra struttura pubblica o privata, anche avvalendosi del coordinamento dei prefetti territo-
rialmente competenti. L'individuazione da parte del Dipartimento della funzione pubblica
delle strutture disponibili di cui al presente comma avviene tenendo conto delle esigenze di
economicità delle procedure concorsuali e nei limiti delle risorse disponibili a legislazione
vigente delle amministrazioni destinatarie delle predette procedure concorsuali a carico delle
quali sono posti gli oneri derivanti dall'utilizzo delle strutture.»;
v) l'articolo 21 è sostituito dal seguente:
«Art. 21 (Adempimenti per il concorso unico). - 1. I concorsi unici sono organizzati dal
Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, previa ri-
cognizione del fabbisogno presso le amministrazioni interessate.
2. Le amministrazioni pubbliche possono assumere personale solo attingendo alle nuove
graduatorie di concorso predisposte presso il Dipartimento della funzione pubblica, fino al
loro esaurimento, provvedendo a programmare le quote annuali di assunzioni. Restano ferme
le disposizioni di cui all'articolo 35, commi 3 e 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, e quelle in materia di corso-concorso bandito dalla Scuola nazionale dell'amministra-
zione ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile
2013, n. 70.»;
z) ai capi III e IV:
1) le parole: «sezione circoscrizionale» e «sezioni circoscrizionali», ovunque ricorrano,
sono sostituite rispettivamente dalle seguenti: «centro» e «centri»;
2) le parole: «lista» e «liste», ovunque ricorrano, sono sostituite rispettivamente dalle se-
guenti: «elenco» e «elenchi»;
3) le parole: «della legge 4 gennaio 1968, n. 15» sono sostituite dalle seguenti: «del de-
creto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445»;
4) le parole: «direzione provinciale del lavoro», ovunque ricorrano, sono sostituite dalle
seguenti: «centro per l'impiego»;

42
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

5) le parole: «direzione provinciale del lavoro - servizio politiche del lavoro», ovunque
ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: «centro per l'impiego»;
6) le parole: «direzioni provinciali del lavoro - servizio politiche del lavoro», ovunque
ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: «centri per l'impiego»;
aa) all'articolo 24:
1) al comma 1, il primo periodo è sostituito dal seguente: «I centri per l'impiego formano
una graduatoria relativa a ciascuna area o categoria e profili generici e diverse graduatorie,
distinte per area o categoria, e profili che richiedono specifiche professionalità, nelle quali
l'inserimento, a differenza della prima, è operato sulla base del possesso di qualifica ricono-
sciuta con attestati o sulla base di precedenti lavorativi, anche nell'impiego privato.»;
2) al comma 4, le parole: «all'art. 30 della legge 31 maggio 1975, n. 191, come sostituito
dall'art. 19 della legge 24 dicembre 1986, n. 958» sono sostituite dalle seguenti: «agli articoli
678 e 1014 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010,
n. 66»;
3) al comma 5, le parole: «dell'art. 19 della legge 24 dicembre 1986, n. 958» sono sosti-
tuite dalle seguenti: «degli articoli 678 e 1014 del codice dell'ordinamento militare, di cui al
decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66»;
4) il comma 6-bis è sostituito dal seguente:
«6-bis. Le graduatorie di cui ai commi 1 e 6 sono approvate dal centro per l'impiego
competente a formulare la graduatoria, ai sensi dell'articolo 25, commi 1 e 2.»;
bb) all'articolo 25:
1) al comma 1, primo periodo, le parole: «alla sezione medesima» sono sostituite dalle
seguenti: «al centro medesimo»;
2) al comma 2, primo periodo, le parole: «ciascuna di dette sezioni» sono sostituite dalle
seguenti: «ciascuno di detti centri»;
3) il comma 3 è sostituito dal seguente:
«3. Le amministrazioni e gli enti richiedenti indicano nella richiesta di avviamento il nu-
mero dei posti riservati ai lavoratori aventi diritto ai sensi degli articoli 678 e 1014 del codice
dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66.»;
cc) all'articolo 27, il comma 2 è sostituito dal seguente:
«2. La selezione consiste nello svolgimento di prove pratiche attitudinali ovvero in speri-
mentazioni lavorative i cui contenuti sono determinati con riferimento a quelli previsti nelle
declaratorie di area o categoria dei comparti di appartenenza od eventualmente anche del
profilo definito dalle singole amministrazioni e comunque con riferimento ai contenuti ed
alle modalità stabilite per le prove di idoneità relative al conseguimento degli attestati di
professionalità della regione nel cui ambito ricade l'amministrazione che deve procedere alla
selezione, ai sensi dell'articolo 14 della legge 21 dicembre 1978, n. 845.»;
dd) l'articolo 29 è sostituito dal seguente:
«Art. 29 (Ambito di applicazione). - 1. Le assunzioni obbligatorie presso le amministra-
zioni ed enti pubblici dei soggetti appartenenti alle categorie protette ai sensi della legge 12
marzo 1999, n. 68, avvengono secondo le modalità di cui all'articolo 30 del presente regola-
mento.»;
ee) l'articolo 30 è sostituito dal seguente:
«Art. 30 (Modalità di iscrizione e requisiti). - 1. I soggetti appartenenti alle categorie
protette presentano domanda di iscrizione al centro per l'impiego ai sensi dell'articolo 8 della
legge 12 marzo 1999, n. 68, dichiarando il possesso dei requisiti generali di ammissione nelle
amministrazioni pubbliche previsti dalla normativa vigente, secondo quanto previsto dal de-
creto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.

43
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

2. È comunque riservata all'amministrazione o ente che procede all'assunzione la facoltà


di provvedere all'accertamento dei titoli e dei requisiti nei modi di legge.
3. Il titolo di studio richiesto è quello delle declaratorie di area o categoria nelle quali è
prevista l'assunzione.»;
ff) all'articolo 31, il comma 4 è sostituito dal seguente:
«4. Il centro per l'impiego dispone la cancellazione dagli elenchi del lavoratore nei casi
previsti dall'articolo 10, comma 6, della legge 12 marzo 1999, n. 68.»;
gg) all'articolo 32:
1) al comma 1, il secondo periodo è sostituito dal seguente: «Tali richieste sono rese
pubbliche mediante le modalità di cui all'articolo 4, comma 7, del presente regolamento.»;
2) al comma 7, le parole: «di cui all'articolo 9, comma 1, del decreto-legge 12 settembre
1983, n. 463, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 1983, n. 638» sono
sostituite dalle seguenti: «di cui all'articolo 1, comma 4, della legge 12 marzo 1999, n. 68»;
hh) dopo l'articolo 32 è aggiunto, in fine, il seguente:
«Art. 32-bis (Clausola di salvaguardia). - 1. Le disposizioni del presente decreto sono
applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano
compatibilmente con i rispettivi statuti speciali e con le relative norme di attuazione.».

Art. 2 - Abrogazioni
1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento sono abrogati:
a) gli articoli 10, 12, comma 2, 14, 15, commi 4 e 5, 6-bis, 22, comma 3, del decreto del
Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487;
b) l'articolo 4, commi 3-quinquies, 3-sexies e 4, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125;
c) gli articoli 247, commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 11 e 12, 248 e 249, commi 1 e 1-bis, del
decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio
2020, n. 77;
d) l'articolo 3, commi 6, lettera b), n. 6) e 11, della legge 19 giugno 2019, n. 56.

Art. 3 - Monitoraggio
1. Al fine di valutare il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento, digitalizza-
zione, velocizzazione e razionalizzazione nello svolgimento delle procedure concorsuali, il
Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri effettua,
attraverso il Portale In.Pa, con cadenza annuale, senza nuovi o ulteriori oneri a carico della
finanza pubblica, un'attività di monitoraggio sulle tempistiche e sulla funzionalità delle mo-
dalità digitali di svolgimento delle procedure concorsuali.
2. All'esito dell'attività di monitoraggio di cui al comma 1, si provvede alla individuazione
di eventuali interventi correttivi.

Art. 4 - Clausola di invarianza finanziaria


1. Dalle disposizioni del presente regolamento non devono derivare nuovi o maggiori
oneri a carico della finanza pubblica.
2. Le attività previste dal presente regolamento sono svolte dalle Amministrazioni inte-
ressate nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione
vigente.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale
degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo
e di farlo osservare.

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RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

PROCEDURA STRAORDINARIA GPS

Decreto M.I.M. 15.06.2023, n. 119: Procedura straordinaria in attuazione dell'articolo 5,


commi da 5 a 17, del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44.

Il Ministro dell'Istruzione e del Merito


Visto l'articolo 5, commi da 5 a 17, del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44 recante “Di-
sposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni
pubbliche”;
Visto il decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, recante «Misure di straordinaria necessità
ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di
abilitazione dei docenti», convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159
e, in particolare, l'articolo 1;
Vista la legge 5 febbraio 1992, n. 104, recante «Legge-quadro per l'assistenza, l'integra-
zione sociale e i diritti delle persone handicappate»;
Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, recante «Approvazione del testo unico
delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni or-
dine e grado»;
Vista la legge 12 marzo 1999, n. 68, recante «Norme per il diritto al lavoro dei disabili»;
Vista la legge 3 maggio 1999, n. 124, recante «Disposizioni urgenti in materia di perso-
nale scolastico»;
Vista la legge 27 dicembre 1997, n. 449 recante «Misure per la stabilizzazione della fi-
nanza pubblica» e, in particolare, l'articolo 39;
Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, “Codice in materia di protezione dei
dati personali recante disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento nazionale al Regola-
mento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo
alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché
alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE”, come modificato dal
Decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101, e dal Decreto-legge 8 ottobre 2021, n. 139, con-
vertito, con modificazioni, dalla Legge 3 dicembre 2021, n. 205;
Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante «Codice dell'amministrazione
digitale»;
Visto il decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante «Disposizioni urgenti in materia di
semplificazione e di sviluppo», convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n.
35 e, in particolare, l'articolo 8, comma l;
Vista la legge 13 luglio 2015, n. 107, recante «Riforma del sistema nazionale di istruzione
e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti»;
Visto il Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27
aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati
personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE Re-
golamento generale sulla protezione dei dati (di seguito “Regolamento”);
Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, recante «Riordino, adeguamento e sem-
plificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola
secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione, a
norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera b), della legge 13 luglio 2015, n. 107» e, in
particolare, l'articolo 13;

45
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

Visto l'articolo 4 del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 recante “Disposizioni urgenti per
la dignità dei lavoratori e delle imprese”, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto
2018, n. 96;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, recante «Testo
unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione ammini-
strativa»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 14 febbraio 2016, n. 19, concernente
«Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di
concorso a cattedre e a posti di insegnamento, a norma dell'articolo 64, comma 4, lettera a)
del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto
2008, n.133»;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 10 settembre
2010, n. 249, recante «Regolamento concernente: «Definizione della disciplina dei requisiti
e delle modalità della formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell'infanzia, della
scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado, ai sensi dell'articolo 2,
comma 416, della legge 24 dicembre 2007, n. 244»;
Visto il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 9 maggio 2017,
n. 259, che dispone la revisione e l'aggiornamento della tipologia delle classi di concorso per
l'accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado
previste dal D.P.R. n. 19/2016, come indicato nell'allegato A che costituisce parte integrante
e sostanziale del decreto medesimo;
Vista l'ordinanza del Ministro dell'istruzione 6 maggio 2022, n. 112, recante «Procedure
di aggiornamento delle graduatorie provinciali e di istituto di cui all'articolo 4, commi 6-bis
e 6-ter, della legge 3 maggio 1999, n. 124 e di conferimento delle relative supplenze per il
personale docente ed educativo»;
Vista la richiesta di acquisizione del parere al Consiglio superiore della pubblica istru-
zione (d'ora in poi CSPI);
Visto il parere favorevole reso dal CSPI nella seduta plenaria n. 105 del 13 giugno 2023;
Resa l'informativa alle Organizzazioni sindacali rappresentative del comparto “Istruzione
e Ricerca” in data 26 maggio 2023,
DECRETA

Art. 1 - Definizioni
1. Ai fini del presente decreto, sono adottate le seguenti definizioni:
a) Ministro: il Ministro dell'istruzione e del merito;
b) Ministero: il Ministero dell'istruzione e del merito;
c) decreto-legge: decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44;
d) USR: l'Ufficio scolastico regionale o gli Uffici scolastici regionali;
e) GPS: le graduatorie provinciali per le supplenze di cui all'articolo 4, comma 6- bis,
della legge 3 maggio 1999, n. 124;
f) Ordinanza ministeriale: Ordinanza del Ministro dell'istruzione 6 maggio 2022, n. 112;
g) elenchi aggiuntivi: elenchi aggiuntivi alla prima fascia delle graduatorie provinciali per
le supplenze di cui al Decreto del Ministro dell'istruzione e del merito 17 marzo 2023, n. 51;
h) Comitato di valutazione: Comitato per la valutazione dei docenti di cui all'articolo 11,
comma 4, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297.

Art. 2 - Oggetto
1. In applicazione dell'articolo 5, commi da 5 a 17 del decreto legge, in via straordinaria,
esclusivamente per l'anno scolastico 2023/2024, i posti di sostegno vacanti e disponibili che

46
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

residuano dopo le immissioni in ruolo effettuate a legislazione vigente sono assegnati con
contratto a tempo determinato, nel limite dell'autorizzazione concessa ai sensi dell'articolo
39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, ai docenti inclusi a pieno titolo nella prima fascia
delle GPS per i posti di sostegno o negli elenchi aggiuntivi.
2. La presente procedura non si applica a coloro che sono inclusi nella prima fascia delle
GPS o negli elenchi aggiuntivi per i posti di sostegno con riserva di riconoscimento del titolo
di specializzazione conseguito all'estero.

Art. 3 - Modalità di svolgimento della procedura straordinaria


1. Completate le operazioni di immissione in ruolo effettuate a legislazione vigente, si
provvede, prima dell'avvio delle nomine a tempo determinato e nei limiti del contingente
assunzionale autorizzato, alla copertura dei posti di sostegno che risultino ancora vacanti e
disponibili, mediante assegnazione del posto con contratto a tempo determinato ai docenti
che sono iscritti a pieno titolo nella prima fascia delle GPS o negli elenchi aggiuntivi per i
posti di sostegno.
2. Il contratto a tempo determinato di cui al comma 1 è proposto esclusivamente nella
provincia e nelle tipologie di posto per le quali il docente risulta iscritto a pieno titolo nella
prima fascia delle GPS o negli elenchi aggiuntivi per i posti di sostegno e per le quali produca
domanda secondo le modalità e nei termini specificati al successivo articolo 4, salvo quanto
previsto al comma seguente.
3. Qualora a seguito dello svolgimento della procedura di cui ai commi precedenti resi-
duino ulteriori posti di sostegno vacanti e disponibili, ai docenti iscritti a pieno titolo nella
prima fascia delle GPS o negli elenchi aggiuntivi per i posti di sostegno che, avendo parteci-
pato alla procedura e non essendo risultati rinunciatari ai sensi dell'articolo 4, comma 4, non
siano stati destinatari di proposta di assunzione ai sensi della medesima procedura si appli-
cano le disposizioni di cui ai commi da 17-bis a 17-septies dell'articolo 1 del decreto-legge
29 ottobre 2019, n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159,
con le modalità previste all'articolo 4, commi da 6 a 8.
4. Il conferimento dell'incarico a tempo determinato disposto ai sensi della presente pro-
cedura è finalizzato – previo superamento del percorso annuale di prova in servizio di cui
all'articolo 13 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, e positiva valutazione della lezione
simulata di cui all'articolo 8 del presente decreto – all'immissione in ruolo con decorrenza
giuridica dalla data di inizio del servizio con contratto a tempo determinato.

Art. 4 - Modalità di attribuzione del contratto a tempo determinato


1. Gli aspiranti manifestano la volontà di partecipare alla procedura e attestano il possesso
dei requisiti tramite istanza nella stessa provincia nella quale risultino iscritti nella prima
fascia delle GPS per il posto di sostegno unicamente in modalità telematica, ai sensi del de-
creto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, attraverso il Portale unico del reclutamento di cui all'ar-
ticolo 35-ter del decreto legislativo 15 marzo 2001, n. 165, o l'applicazione “Istanze on Line
(POLIS)” previo possesso delle credenziali SPID, o, in alternativa, di un'utenza valida per
l'accesso ai servizi presenti nell'area riservata del Ministero con l'abilitazione specifica al
servizio “Istanze on Line (POLIS)”. Le istanze presentate con modalità diverse non sono
prese in considerazione.
2. Fermo restando il possesso dei titoli acquisiti al sistema, l'aspirante nell'istanza di-
chiara:
a) di essere iscritto a pieno titolo nella prima fascia delle GPS o nei relativi elenchi ag-
giuntivi per i posti di sostegno;

47
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

b) le tipologie di posto di sostegno per le quali, avendone titolo, intende partecipare alla
procedura;
c) l'ordine di preferenza delle istituzioni scolastiche distinto per tipologia di posto di so-
stegno; è possibile esprimere le preferenze di sede anche attraverso l'indicazione sintetica di
comuni e distretti.
d) di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi del
Regolamento 2016/679/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 rela-
tivo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, non-
ché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento gene-
rale sulla protezione dei dati) e del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.
3. L'assegnazione di una delle sedi indicate nella domanda comporta l'accettazione della
stessa e preclude il conferimento delle supplenze di cui all'articolo 2, comma 4, lettere a), b)
e c), dell'Ordinanza ministeriale, per qualunque classe di concorso o tipologia di posto.
4. La mancata presentazione dell'istanza comporta la rinuncia alla partecipazione alla pro-
cedura. La mancata indicazione di talune sedi è intesa quale rinuncia per le sedi non espresse.
La rinuncia all'incarico preclude il rifacimento delle operazioni anche per altra tipologia di
posto di sostegno.
5. La mancata presentazione dell'istanza o la mancata assegnazione dell'incarico per le
tipologie di posto di sostegno e per le sedi richieste consentono la partecipazione alle succes-
sive procedure di conferimento delle nomine a tempo determinato di cui all'articolo 2, comma
4, lettere a), b) e c), dell'Ordinanza ministeriale.
6. I docenti inseriti a pieno titolo nella prima fascia delle GPS per i posti di sostegno o
nei relativi elenchi aggiuntivi che, avendo preso parte alla procedura di cui ai commi prece-
denti e non essendo risultati rinunciatari ai sensi del comma 4, non siano stati destinatari di
una proposta di assunzione sulla specifica tipologia di posto di sostegno possono presentare
istanza per partecipare all'assegnazione dei posti rimasti vacanti in territori diversi rispetto
alla provincia di inserimento nelle GPS, con le modalità telematiche di cui al comma 1.
7. Nell'istanza di cui al comma precedente l'aspirante dichiara:
a) la provincia di iscrizione nella prima fascia delle GPS o nei relativi elenchi aggiuntivi
per i posti di sostegno;
b) la provincia (o le province della medesima regione, anche diversa da quella di inseri-
mento nelle GPS) per le quali intende partecipare alla procedura;
c) le tipologie di posto di sostegno per le quali, avendone titolo, intende partecipare alla
procedura;
d) di aver partecipato alla presente procedura nella provincia di appartenenza per la me-
desima tipologia di posto di sostegno e di non essere risultato destinatario di una proposta di
assunzione;
e) la presa visione dell'informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi del Regola-
mento 2016/679/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla
protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla
libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla
protezione dei dati) e del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.
8. Per i docenti di cui al comma 6, l'assegnazione di una sede in una provincia indicata
nella domanda comporta l'accettazione della stessa e preclude il conferimento delle supplenze
di cui all'articolo 2, comma 4, lettere a), b) e c), dell'Ordinanza ministeriale, per qualunque
classe di concorso o tipologia di posto nella provincia di inserimento nelle GPS. La mancata
presentazione dell'istanza o la mancata assegnazione dell'incarico per le tipologie di posto di
sostegno nella provincia richiesta (o nelle province richieste) consentono la partecipazione

48
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

alle successive procedure di conferimento delle nomine a tempo determinato di cui all'arti-
colo 2, comma 4, lettere a), b) e c), dell'Ordinanza ministeriale.
9. Non si tiene conto delle istanze che non contengono le dichiarazioni previste dal pre-
sente articolo.
10. Non è presa in considerazione la domanda presentata fuori termine o in modalità dif-
forme da quella indicata al presente articolo, nonché la domanda dell'aspirante privo dei re-
quisiti di ammissione.
11. Fatte salve le responsabilità di carattere penale, è escluso dalla procedura l'aspirante
di cui siano state accertate, nella compilazione del modulo di domanda, dichiarazioni men-
daci.
12. Le dichiarazioni dell'aspirante inserite attraverso le apposite procedure informatizzate
sono rese ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicem-
bre 2000, n. 445. Vigono al riguardo le disposizioni di cui agli articoli 75 e 76 della richiamata
disposizione normativa.
13. Salvo quanto previsto dal presente decreto, trova applicazione l'Ordinanza ministe-
riale e la disciplina generale vigente in materia di personale scolastico.
14. Contestualmente alla pubblicazione del presente decreto sul Portale unico del reclu-
tamento di cui all'articolo 35-ter del decreto legislativo 15 marzo 2001, n. 165, e sul sito del
Ministero, è pubblicato l'avviso della Direzione generale per il personale scolastico con il
quale sono disciplinati i termini e le modalità di presentazione delle istanze, nonché la tem-
pistica di svolgimento delle procedure.

Art. 5 - Sistema informatizzato di individuazione dei destinatari di contratto a tempo deter-


minato
1. Al fine di garantire il regolare e ordinato inizio delle lezioni, le operazioni di conferi-
mento degli incarichi di cui al presente decreto sono disposte nell'ambito della procedura
informatizzata di conferimento delle nomine a tempo determinato che si articola secondo le
modalità di seguito indicate.
2. Gli USR, attraverso il sistema informativo, indicano il numero di posti disponibili in
ogni istituzione scolastica, distinto per tipologia di posto.
3. Gli stessi uffici, a seguito della verifica delle istanze presentate, assegnano gli aspiranti
alle singole istituzioni scolastiche attraverso una procedura automatizzata nell'ordine delle
tipologie di posto indicate e delle preferenze espresse, sulla base della posizione rivestita
nella prima fascia delle GPS di sostegno o nei relativi elenchi aggiuntivi.
4. In caso di indicazione di preferenze sintetiche, l'ordine di preferenza delle istituzioni
scolastiche all'interno del comune o del distretto è effettuato sulla base dell'ordinamento al-
fanumerico crescente del codice meccanografico.
5. Gli esiti dell'individuazione sono comunicati a cura degli uffici territoriali ai docenti e
alle scuole interessate; in applicazione di quanto previsto dall'articolo 12, comma 5, dell'Or-
dinanza ministeriale, degli esiti dell'individuazione viene altresì data pubblicazione da parte
degli uffici all'albo on line, nel rispetto dei principi vigenti in materia di protezione dei dati
personali, indicando per ciascun aspirante la sede assegnata.
6. Qualora, all'esito delle operazioni di assegnazione, residuino posti vacanti e disponibili
nel limite dell'autorizzazione concessa ai sensi dell'articolo 39 della legge 27 dicembre 1997,
n. 449, gli Uffici ne danno comunicazione agli interessati tramite la pubblicazione sui rispet-
tivi siti internet istituzionali, al fine di consentire ai soggetti di cui all'articolo 4, comma 6, di
presentare l'istanza di cui al comma 7 del medesimo articolo.
7. Per la presentazione delle domande di cui all'articolo 4, comma 7, è previsto un termine
perentorio di 48 ore dal momento di apertura delle funzioni. Il sistema informativo determina

49
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

per ogni provincia e per ogni tipologia di posto di sostegno l'elenco di coloro che hanno
presentato istanza, graduato sulla base degli elementi già presenti nella base dati delle GPS;
ciascun Ufficio territoriale interessato dalla procedura pubblica l'elenco di cui al periodo pre-
cedente prima dell'assegnazione delle sedi.

Art. 6 - Trasformazione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indetermi-


nato
1. I candidati cui è conferito l'incarico a tempo determinato ai fini dell'articolo 5, commi
da 5 a 12 del decreto-legge svolgono il percorso annuale di prova in servizio di cui all'articolo
13 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59.
2. Superate con valutazione positiva le procedure di cui all'articolo 13, comma 1, del de-
creto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, i docenti svolgono una lezione simulata dinanzi al
Comitato di valutazione, che esprime un giudizio di idoneità o non idoneità nei confronti
degli aspiranti. Ai fini di cui al presente decreto, il Comitato di valutazione è integrato da un
componente esterno individuato dal dirigente titolare dell'Ufficio scolastico regionale tra di-
rigenti scolastici, dirigenti amministrativi e dirigenti tecnici.
3. In caso di positiva valutazione del percorso annuale di prova in servizio e di giudizio
positivo relativamente alla lezione simulata, il docente è assunto a tempo indeterminato e
confermato in ruolo, con decorrenza giuridica dalla data di inizio del servizio con contratto a
tempo determinato di cui al presente decreto, nella medesima istituzione scolastica. La nega-
tiva valutazione del percorso annuale di prova in servizio comporta la reiterazione dell'anno
di prova ai sensi dell'articolo 1, comma 119, della legge 13 luglio 2015, n. 107. Il rinvio del
percorso di formazione e prova per giustificati motivi normativamente previsti comporta la
reiterazione dell'anno di prova come regolamentato dall'articolo 438 del decreto legislativo
16 aprile 1994, n. 297, e dall'articolo 1, comma 116, della legge 13 luglio 2015, n. 107.
4. Il giudizio negativo relativo alla lezione simulata comporta la decadenza dalla proce-
dura ed è preclusa la trasformazione a tempo indeterminato del contratto. Il servizio prestato
viene valutato quale incarico a tempo determinato.

Art. 7 - Quadri di riferimento per la valutazione della lezione simulata


1. Con decreto del Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
è costituita una apposita Commissione nazionale incaricata di redigere i quadri di riferimento
per la valutazione della lezione simulata.

Art. 8 - Modalità di espletamento della lezione simulata


1. La lezione simulata è volta a verificare, in relazione ai programmi di cui, rispettiva-
mente, al punto A.4 dell'allegato A al decreto del Ministro 5 novembre 2021, n. 325, per la
scuola dell'infanzia e primaria e al punto A.2.1 dell'Allegato A al decreto del Ministro 9 no-
vembre 2021, n. 326, per la scuola secondaria di primo e secondo grado, il possesso e corretto
esercizio, anche in relazione all'esperienza maturata dal docente e validata dal positivo supe-
ramento dell'anno di formazione inziale e prova, delle conoscenze e competenze finalizzate
a una didattica inclusiva che, nel rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento e delle esi-
genze di ciascun alunno, individua, in stretta collaborazione con gli altri membri del consiglio
di classe, di interclasse o di intersezione, interventi equilibrati fra apprendimento e socializ-
zazione e la piena valorizzazione delle capacità e delle potenzialità possedute dagli alunni.
2. Lo svolgimento delle lezioni simulate si conclude entro il 15 luglio 2024. I termini
indicati dai decreti applicativi dell'articolo 13 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59,
per la convocazione del Comitato di valutazione possono essere derogati per consentire il
rispetto dei tempi di conclusione della procedura di cui al periodo precedente.

50
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

3. Il giorno, l'ora e il luogo dello svolgimento della lezione simulata è comunicato al


docente dal dirigente scolastico della scuola di servizio, sentito il Comitato di valutazione,
almeno cinque giorni prima della data di svolgimento. La traccia sulla quale svolgere la le-
zione simulata, predisposta dal Comitato di valutazione, è assegnata al candidato 24 ore
prima dello svolgimento della prova.
4. La lezione simulata si conclude con un giudizio di idoneità o di non idoneità secondo
i quadri di riferimento predisposti dalla commissione nazionale di cui all'articolo 7 del pre-
sente decreto.
5. La mancata presentazione nel giorno, ora e sede stabiliti, senza giustificato motivo,
comporta l'esclusione dalla procedura finalizzata all'immissione in ruolo. Decade altresì dalla
procedura, a norma dell'articolo 6, comma 4, del presente decreto, il candidato che non superi
positivamente la prova consistente in una lezione simulata.

Art. 9 - Disposizioni relative alla gestione degli aspiranti inseriti con riserva di riconosci-
mento del titolo di abilitazione o di specializzazione sul sostegno conseguito all'estero
1. In applicazione dell'articolo 5, comma 13 e seguenti del decreto-legge, prima di proce-
dere alle operazioni di cui all'articolo 3, i dirigenti degli uffici territorialmente competenti
provvedono ad inserire in un secondo elenco aggiuntivo alla prima fascia delle GPS coloro
che sono inclusi nella prima fascia con riserva di riconoscimento del titolo di abilitazione
ovvero di specializzazione sul sostegno conseguito all'estero. Sono altresì inclusi nel secondo
elenco aggiuntivo, anche coloro che abbiano presentato istanza di inserimento nel primo
elenco aggiuntivo, di cui al Decreto del Ministro dell'istruzione e del merito 17 marzo 2023,
n. 51, con riserva di riconoscimento del titolo estero di abilitazione o di specializzazione sul
sostegno. Gli aspiranti di cui ai periodi precedenti sono inseriti nel secondo elenco aggiuntivo
sulla base dell'ordine di priorità spettante in graduatoria previsto dalla disciplina delle GPS.
Vengono conseguentemente rideterminate le posizioni nella seconda fascia delle graduatorie
di istituto.
2. Ai fini dell'assegnazione delle supplenze di cui all'articolo 2, comma 4, lettere a), b) e
c), dell'Ordinanza ministeriale, gli aspiranti di cui al comma 1 sottoscrivono i contratti a
tempo determinato con clausola risolutiva espressa, sulla base dell'ordine di graduatoria ri-
determinato ai sensi del medesimo comma.
3. Se il titolo conseguito all'estero è riconosciuto nel corso di vigenza del contratto sotto-
scritto ai sensi del comma 2, il medesimo contratto prosegue sino al termine della sua durata.
Se nel corso della vigenza del contratto sottoscritto ai sensi del comma 2 interviene il mancato
riconoscimento del titolo, il contratto è immediatamente risolto.
4. Ai fini di cui all'articolo 5, comma 17, del decreto-legge, limitatamente ai soli titoli di
specializzazione sul sostegno conseguiti all'estero e nelle more dell'emanazione del provve-
dimento di riconoscimento, i dirigenti degli Uffici territorialmente competenti individuano
con proprio decreto gli aventi titolo alle immissioni in ruolo all'esito del positivo scioglimento
della riserva contestualmente all'avvio della procedura di cui all'articolo 3.

Art. 10 - Disposizioni particolari per le scuole con lingua d'insegnamento slovena


1. Ferme restando le disposizioni del presente decreto inerenti all'individuazione della
platea di docenti, le modalità di attribuzione del contratto a tempo determinato e la trasfor-
mazione del contratto da tempo determinato in contratto a tempo indeterminato, le procedure
informatizzate di cui all'articolo 5 non si applicano alle nomine per le scuole con lingua d'in-
segnamento slovena del Friuli Venezia Giulia.
2. La lezione simulata si svolge in lingua slovena.

51
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

Art. 11 - Trattamento dei dati personali


1. I dati personali sono raccolti e trattati presso il Ministero dell'istruzione e del merito –
viale Trastevere 76/A - 00153 Roma per l'eventuale successiva instaurazione del rapporto di
lavoro da parte degli Uffici Scolastici territoriali, che esercitano le funzioni di titolari del
trattamento.
2. La presentazione della domanda di partecipazione alla procedura concorsuale comporta
il trattamento dei dati personali ai fini della gestione della procedura medesima, nel rispetto
del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016
relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali,
nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE e del decreto
legislativo 30 giugno 2003, n. 196, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2018,
n. 101 e ss.mm.ii.
3. I dati personali oggetto del trattamento verranno utilizzati, anche attraverso il ricorso a
procedure informatizzate, esclusivamente per le finalità connesse e strumentali allo svolgi-
mento della procedura medesima e per la formazione di eventuali ulteriori atti alla stessa
connessi, nei modi e limiti necessari per perseguire tali finalità e nel rispetto della normativa
specifica.
4. dati forniti per la partecipazione alla procedura saranno trattati e conservati, nel rispetto
degli obblighi previsti dalla normativa vigente e per il tempo necessario alla gestione della
operazioni di individuazione dei destinatari di contratto e allo svolgimento di tutte le succes-
sive attività connesse, in archivi informatici/cartacei, anche per i necessari adempimenti che
competono ai Comitati di Valutazione, nonché per adempiere a specifici obblighi imposti da
leggi, regolamenti e dalla normativa comunitaria.
5. La base giuridica del trattamento è da rinvenirsi nell'articolo 6, paragrafo 1, lettera c)
ed e), nell'articolo 9, paragrafo 2, lettera b), del Regolamento e negli articoli 2-sexies, comma
2, lettera dd) e 2-octies, comma 3, lettera a), del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.
6. Il conferimento dei dati è obbligatorio in ordine alla valutazione dei requisiti di parte-
cipazione e al possesso dei titoli, pena, rispettivamente, l'esclusione dalla procedura, ovvero
la mancata valutazione dei titoli stessi.
7. I dati personali in questione saranno trattati, nel rispetto delle disposizioni di legge, con
l'impiego di misure di sicurezza atte a garantire la riservatezza dei soggetti interessati cui i
dati si riferiscono.
8. I dati personali potranno essere comunicati ad altri uffici o strutture dell'Amministra-
zione in ragione delle rispettive competenze, nonché ad altri soggetti, pubblici e privati,
esclusivamente nei casi e nei modi previsti dall'art. 2-ter del decreto legislativo 30 giugno
2003, n. 196 e ss.mm.ii, e dalle ulteriori previsioni applicabili in materia.
9. Ai candidati sono riconosciuti i diritti di cui agli articoli 15 e seguenti del citato Rego-
lamento (UE) 2016/679 e, in particolare, il diritto di accedere ai propri dati personali, di
chiederne la rettifica, la cancellazione, la limitazione del trattamento, nonché di opporsi al
loro trattamento. Tali diritti possono essere fatti valere nei confronti dell'Ufficio Scolastico
territorialmente competente per la procedura a cui l'interessato ha inoltrato, per via telema-
tica, la relativa istanza.
10. Gli interessati che ritengano che il trattamento dei dati personali a loro riferiti avvenga
in violazione di quanto previsto dal Regolamento hanno il diritto di proporre reclamo al Ga-
rante per la protezione dei dati personali, come previsto dall'articolo 77 del Regolamento
stesso, o di adire le opportune sedi giudiziarie (articolo 79 del Regolamento).
11. Il Responsabile della Protezione dei Dati (RPD) è raggiungibile al seguente indirizzo:
Ministero dell'istruzione e del merito Viale Trastevere, 76/a - 00153 Roma - email:
rpd@istruzione.it.

52
RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE

ISTANZE DI PARTECIPAZIONE ALLE PROCEDURE DI ATTRIBUZIONE


DEI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO

Avviso M.I.M. 12/07/2023 n. 41908: Apertura delle funzioni per la presentazione delle
istanze di partecipazione alle procedure di attribuzione dei contratti a tempo determinato ai
sensi dell’articolo 5, commi da 5 a 12, del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, convertito,
con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2023, n. 74, e dell’articolo 12 dell’O.M. 06 maggio
2022, n. 112.

Si comunica che, nel periodo compreso tra il 17 luglio 2023 (h. 9,00) ed il 31 luglio 2023
(h. 14.00), saranno disponibili le funzioni telematiche per la presentazione delle istanze
finalizzate:
A. ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dagli articoli 4 e 5 del Decreto ministeriale
15 giugno 2023, n. 119, all’attribuzione degli incarichi a tempo determinato per la copertura
dei posti di sostegno vacanti e disponibili, residuati dopo le ordinarie operazioni di
immissione in ruolo, destinati ai docenti in possesso dei requisiti di cui all’articolo 3, comma
1, del D.M. sopra citato. Il conferimento dell’incarico a tempo determinato è finalizzato -
previo superamento del percorso annuale di formazione iniziale e prova e positiva
valutazione relativamente alla lezione simulata di cui all’articolo 6, comma 2, del D.M. n.
119 del 2023 - all’immissione in ruolo con decorrenza giuridica dalla data di inizio del
servizio a tempo determinato;
B. all’attribuzione degli incarichi a tempo determinato per lo svolgimento di:
a. supplenze annuali per la copertura delle cattedre e posti d’insegnamento, su posto
comune o di sostegno, vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre 2023 e che
rimangano presumibilmente tali per tutto l’anno scolastico;
b. supplenze temporanee sino al termine delle attività didattiche per la copertura di
cattedre e posti d’insegnamento, su posto comune o di sostegno, non vacanti ma di fatto
disponibili, resisi tali entro la data del 31 dicembre 2023 e fino al termine dell’anno scolastico
e per le ore di insegnamento che non concorrano a costituire cattedre o posti orario.

Le istanze dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica, ai sensi del


decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.
Per accedere all’istanza occorrono in alternativa:
• credenziali digitali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale);
• CIE (Carta di Identità Elettronica);
• eIDAS (electronic IDentification, Authentication and trust Services);
• credenziali dell’area riservata del Ministero dell’Istruzione e del Merito in corso di
validità;
• CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
La mancata presentazione dell’istanza comporta la rinuncia alla partecipazione alla
procedura.
La mancata indicazione di talune sedi è intesa quale rinuncia per le sedi non espresse. In
caso di indicazione di preferenze sintetiche, l’assegnazione delle sedi all’interno del comune
o del distretto è effettuata sulla base dell’ordinamento alfanumerico crescente del codice
meccanografico delle istituzioni scolastiche.

53
INPS-TFS

PRECISAZIONI SULLE RILIQUIDAZIONI


TRATTAMENTO FINE SERVIZIO (TFS)

Messaggio INPS 21.06.2023, n. 2296: Precisazioni sulle riliquidazioni del trattamento di


fine servizio (TFS) attraverso il canale telematico.

1. Premessa
Con il presente messaggio, anche a seguito delle richieste pervenute da parte di alcune
Amministrazioni ed Enti datori di lavoro, si forniscono chiarimenti in relazione alla corretta
modalità da seguire nelle lavorazioni dei TFS telematici (cfr. la circolare n. 125 del 4 novem-
bre 2022), in caso di variazione dei dati giuridici ed economici relativi a una pratica TFS in
precedenza trasmessa, sia in modalità cartacea che telematica, alla Struttura territoriale di
competenza.
A tale fine, si riepilogano di seguito le indicazioni operative in materia.

2. Riliquidazione del TFS attraverso il canale telematico


Effettuata la liquidazione del TFS, le variazioni successive dei dati presenti in Posizione
Assicurativa, sull'“Ultimo miglio TFS” e sulla “Comunicazione di Cessazione TFS” potreb-
bero dare origine a un ricalcolo del valore del TFS e a una conseguente riliquidazione del
trattamento.
In via generale, l'Amministrazione/Ente datore di lavoro può inoltrare un modello tele-
matico di “Riliquidazione” solo nel caso in cui la pratica TFS di prima liquidazione, sia essa
cartacea o telematica, sia nello stato “in pagamento” o in quello “pagata”.
La modalità operativa da seguire è diversa a seconda che la pratica di prima liquidazione
di TFS sia cartacea o telematica.
Se la prima liquidazione di TFS è cartacea, l'Amministrazione/Ente può inoltrare una ri-
liquidazione della citata prestazione in modalità telematica impostando il flag su “Riliquida-
zione”. A tale fine, l'Amministrazione/Ente deve necessariamente inserire, in “Nuova Pas-
sweb”, l'“Ultimo Miglio TFS”, certificarlo e proseguire con l'inserimento dei dati specifici
relativi alla “Comunicazione di Cessazione TFS”.
Qualora, invece, la prima liquidazione del trattamento di fine servizio sia telematica,
l'Amministrazione/Ente deve operare diversamente in base alla tipologia di variazione che
deve essere effettuata.
Se l'Amministrazione/Ente deve comunicare variazioni dei dati giuridici e/o economici
che riguardano solo l'“Ultimo Miglio TFS”, dovrà esclusivamente inviare tramite “Nuova
Passweb” una nuova certificazione di “Ultimo Miglio TFS”, variando i dati precedentemente
inseriti e comunicati. Tali variazioni generano un “risveglio” della pratica di TFS. La segna-
lazione di “risveglio” viene presa in carico e acquisita automaticamente dal gestionale SIN
TFS, che riporta in istruttoria la pratica “risvegliata” o eventualmente “impianta” una riliqui-
dazione se la pratica in questione sia stata già pagata.
Se, invece, alla base della riliquidazione non vi è una variazione economica e/o giuridica,
ma l'Amministrazione/Ente ha la necessità di variare oppure indicare ulteriori informazioni
che riguardando solo i dati specifici della “Comunicazione di Cessazione TFS” (riscatti non
presenti in banca dati, periodi di servizio presso Enti in convenzione/soppressi, periodi di
mobilità, benefici di legge), il soggetto datoriale deve unicamente inviare un nuovo modello
di “Comunicazione di Cessazione TFS” di tipo “Riliquidazione”.

54
INPS-TFS

A seguire, si illustra la modalità operativa che va adottata nel caso in cui la prima liqui-
dazione cartacea e telematica non sia in pagamento. In tale caso, infatti la procedura non
consente all'Amministratore/Ente l'inoltro di un modello telematico di riliquidazione fino a
quando la prima pratica non sia stata pagata o posta in pagamento.
Pertanto, se sono intercorse delle variazioni economico/giuridiche che riguardando sola-
mente i dati dell'“Ultimo Miglio TFS”, l'Amministrazione/Ente deve esclusivamente aggior-
nare le informazioni relative all'“Ultimo Miglio TFS” precedentemente inserito e certificato.
Tali variazioni generano un “risveglio” della pratica TFS in lavorazione che l'operatore INPS
prenderà in carico nella fase di istruttoria; in questo caso non deve essere quindi inviato un
nuovo modello di prima liquidazione.
Si precisa, per le Strutture territoriali INPS, che le riliquidazioni “impiantate” in via au-
tomatica a fronte di un “risveglio” devono essere trattate come riliquidazioni di una pratica
telematica “impiantata” manualmente. Pertanto, le voci stipendiali oggetto di aggiornamento
contrattuale devono essere acquisite dall'operatore INPS dall'“Ultimo Miglio TFS” e ripor-
tate nella pratica in lavorazione.
Diversamente, per comunicare la variazione dei soli dati specifici presenti nel modello
telematico, l'Amministratore/Ente dovrà inviare una nuova “Comunicazione di Cessazione
TFS” di tipo prima liquidazione, in sostituzione della precedente, consentendo in questo
modo agli operatori INPS di aggiornare i dati direttamente in occasione del primo pagamento.
La Struttura territoriale competente in tale caso dovrà annullare la precedente pratica TFS
telematica o cartacea in modo da acquisire a sistema la nuova e procedere con la sua lavora-
zione e liquidazione.
Da ultimo, si ricorda alle Amministrazioni/Enti la necessità di verificare puntualmente lo
stato di lavorazione delle precedenti pratiche telematiche. A tale fine, si rammenta che è pos-
sibileconsultare lo stato di lavorazione della pratica TFS nell'apposita sezione “Modelli inol-
trati” inserendo il codice fiscale dell'iscritto o, in alternativa, in “Nuova Passweb” nella fun-
zione “Collegamenti” selezionando “Consultazione Pratica – Fascicolo”. Si precisa, inoltre,
che le pratiche TFS telematiche possono essere “risvegliate” tramite le variazioni dei soli dati
giuridici presenti in Posizione Assicurativa (cfr. il paragrafo 3.1 della circolare n. 125/2022),
senza la necessità di variare l'“Ultimo Miglio TFS” e/o di inviare un nuovo modello di “Co-
municazione di Cessazione TFS” di tipo “Riliquidazione”.

Rinnovate in tempo il vostro abbonamento

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PNSD

RILEVAZIONE IMPORTI NON SPESI GIÀ RESTITUITI


O DA RESTITUIRE PNSD – AZIONI NON IN PIATTAFORMA

Nota M.I.M. 22.06.2023, n. 3724: PNSD – Azioni non in piattaforma: rilevazione degli im-
porti non spesi già restituiti o da restituire relative a progetti con modalità di rendiconta-
zione cartacea.

Con riferimento all'oggetto si comunica che, da controlli effettuati, risulta che alcune isti-
tuzioni scolastiche non abbiano utilizzato importi loro attribuiti per le finalità delle singole
azioni previste dal PNSD le cui rendicontazioni dovevano essere presentate in modalità car-
tacea.

Al fine di chiudere le posizioni ancora aperte, si sollecitano i dirigenti scolastici delle


scuole che presentano tali situazioni a restituire, entro il 24 luglio p.v., le somme non spese
al conto entrate del bilancio dello Stato e a comunicarle tramite l'applicazione “Azioni non
in piattaforma: rilevazione degli importi non spesi già restituiti o da restituire” della piatta-
forma PNSD Gestione Azioni-Le tue candidature, secondo la SmartGuide allegata.
Tale restituzione deve avvenire all'entrata del bilancio dello Stato, secondo quanto di se-
guito indicato, anche ai sensi di quanto disposto dall'art. 1-bis, commi 1 e 1-bis, del decreto-
legge 25 settembre 2009, n. 134, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre
2009, n. 167.
Si forniscono di seguito, gli estremi di versamento delle risorse non utilizzate:
- capitolo di entrata di Capo XIII n. 3550, denominato “Entrate eventuali e diverse con-
cernenti il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca” – articolo 06;
- codice Iban: IT 48O 01000 03245 348 0 13 3550 06;
- beneficiario del versamento: 350 Tesoreria Centrale;
- causale del versamento: “PNSD - Restituzione risorse inutilizzate – Azione/Avviso [In-
serire dettaglio dell'azione o dell'avviso]”.
Qualora le scuole abbiano già restituito oppure speso e non ancora rendicontato gli im-
porti loro attribuiti, queste devono comunicare tali situazioni tramite l'applicazione “Azioni
non in piattaforma: rilevazione degli importi non spesi già restituiti o da restituire ” della
piattaforma PNSD Gestione Azioni – Le tue candidature, secondo la SmartGuide allegata.
Si precisa, inoltre che eventuali richieste di chiarimento in merito alla procedura attivata
dovranno essere formulate esclusivamente tramite la piattaforma “PNSD – Gestione Azioni”,
utilizzando la funzione “Le tue richieste”.
Per quanto riguarda invece eventuali progetti non ancora rendicontati, l'invio delle rendi-
contazioni deve avvenire seguendo le indicazioni fornite nella nota di autorizzazione del re-
lativo progetto.

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TUTOR PER ORIENTAMENTO

AVVIO INIZIATIVE DI FORMAZIONE PER IL TUTOR SCOLASTICO


E ORIENTATORE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Nota M.I.M. 27.06.2023, n. 2739: Avvio delle iniziative di formazione per il tutor scolastico
e orientatore nel secondo biennio e ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado –
A.S.2023-2024.

Si fa seguito alle note prot.n. 958 del 5 aprile u.s. e n. 1687 del 12 maggio u.s., con le
quali sono state date indicazioni in merito alle modalità di iscrizione alla piattaforma “Futura
PNRR – Gestione Progetti” per l'avvio della formazione propedeutica alla nomina nelle
scuole dei docenti tutor e orientatori che saranno impegnati dal prossimo anno scolastico
nelle attività di accompagnamento e orientamento destinate a studenti frequentanti il secondo
biennio e l'ultimo anno degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado statali e pari-
tari.
Al riguardo si comunica che da martedì 27 giugno è disponibile online il percorso di
formazione OrientaMenti [ID: 125605], accessibile dall'ambiente https://scuolafutura.pub-
blica.istruzione.it/ e destinato ai docenti iscritti alle attività formative.
Il percorso formativo, organizzato da INDIRE su incarico di questo Ministero, ha l'obiet-
tivo di sostenere lo sviluppo delle competenze necessarie per lo svolgimento dei compiti di
tutor e docente orientatore, come previsto dal Decreto n. 328 del 22 dicembre 2022, concer-
nente Linee guida per l'orientamento.
Il percorso di formazione è reso accessibile secondo le modalità riportate nell'allegata
scheda tecnica e si articola secondo il modello ivi descritto.
Si fa presente che la fruizione dei moduli di formazione e della relativa verifica finale
rimarrà disponibile fino al 9 settembre p.v. per consentire, successivamente, ai dirigenti sco-
lastici di nominare i docenti tutor e orientatori per l'anno scolastico 2023/2024.
Per far fronte ad eventuali richieste di approfondimento ed informazione si ricorda che
questo Ministero ha istituito un apposito sito web "Docenti tutor", https://docentitutor.istru-
zione.it/, contenente notizie, link utili, normativa di riferimento e domande frequenti relativi
al Piano di formazione e agli interventi con essa connessi. Si invita a consultarlo regolarmente
per rimanere aggiornati.
Per problemi tecnici è possibile utilizzare l'apposito canale online istituito da INDIRE
accessibile sia dall'interno del percorso OrientaMenti che al link: https://www.indire.it/pro-
getto/orientamenti/ticket/ .

Allegato 1 - Scheda tecnica attività di formazione

SCHEDA TECNICA PER LA PARTECIPAZIONE ALLA FORMAZIONE


“OrientaMenti”, a cura di INDIRE

Modalità di accesso alla piattaforma https://scuolafutura.pubblica.istruzione.it/


L'accesso alla piattaforma (tasto “Accedi”) avviene tramite SPID, CIE o Eidas. Dopo
l'autenticazione, il docente visualizza il proprio cruscotto, clicca sulla voce di Menu “I miei
percorsi”, all'interno della quale è possibile trovare il corso con una delle seguenti modalità:
- inserendo nel campo “Cerca per” il titolo del corso “OrientaMenti” oppure il numero
identificativo del percorso “125605”.

57
TUTOR PER ORIENTAMENTO

- selezionando nel campo “Filtra per” la sezione “Riduzione divari”, dove apparirà il per-
corso “OrientaMenti”.
Successivamente il docente dovrà cliccare sul pulsante “Segui il percorso” in corrispon-
denza del titolo. Il sistema riconoscerà solo l'utente già indicato dalla scuola con la rileva-
zione di cui alle circolari prot.n. 958 del 5 aprile u.s. e n. 1687 del 12 maggio u.s..

Il percorso formativo
Il percorso formativo rivolto ai docenti è progettato per un totale di 20 ore di formazione
equivalente, erogate in modalità asincrona tramite MOOC.
Il percorso si compone di 6 moduli e ciascun modulo è articolato in diverse lezioni. Il
numero di lezioni per modulo è variabile in relazione ai rispettivi obietti formativi, di seguito
riepilogati. L'ordine di fruizione dei contenuti è scelto dal corsista ed è condizionato unica-
mente allo svolgimento del questionario di ingresso.

Moduli Obiettivi generali del modulo


Esplicitare il senso e il significato dell'orientamento, promuovere una
cultura dell'orientamento, affrontare i temi dell'incertezza e utilizzare
Modulo 1 – Senso
la visione dell'Agenda2030 come quadro di riferimento per affron-
e significato
tarla.
dell'orientamento
Esplicitare i requisiti per l'elaborazione di un progetto di vita anche
professionale in condizioni di incertezza.
Esplorare scenari di futuro e collegarli a professionalità già attuali ed
Modulo 2 – Futuri emergenti.
possibili, profes- Ricondurre le professionalità alle competenze necessarie per eserci-
sionalità e compe- tarle.
tenze Conoscere i quadri di competenze internazionali approfondire la co-
noscenza di alcune competenze per l'orientamento
Modulo 3 – La
Conoscere le opportunità della formazione terziaria (Istituti Tecnolo-
formazione terzia-
gici Superiori (ITS Academy), Università e AFAM)
ria
Approfondire le caratteristiche delle figure di tutor dell'orientamento e
docente orientatore.
Esplicitare le fasi e le azioni del processo utili per la costruzione del
Modulo 4 – Il pro- progetto di orientamento.
cesso e gli attori Esplicitare le figure e i soggetti coinvolti (genitori, formazione terzia-
ria, altri operatori, nuclei di supporto territoriale, ecc.) Esplicitare i
vincoli ordinamentali relativi al contesto in cui i docenti tutor e i do-
centi orientatori operano nelle scuole dell'autonomia.
Fornire approcci concreti e consigli operativi sia in termini di didat-
Modulo 5 – Stru- tica - anche in chiave di inclusione - che di sinergia con gli approcci
menti e approcci orientativi in ambito disciplinare e trasversale già in uso nella scuola.
Proporre modelli ed esempi.

58
TUTOR PER ORIENTAMENTO

Fornire elementi conoscitivi ed indicazioni operative riguardo alla


piattaforma unica digitale per l'orientamento e gli strumenti e servizi
Modulo 6 – Piat- in essa integrati.
taforma unica di- Fornire approcci metodologici riguardanti la scelta delle evidenze, la
gitale e e-portfolio scelta del capolavoro, l'autovalutazione dello studente. Fornire ele-
menti concreti per l'uso di dati e servizi pubblici a supporto del pro-
cesso di orientamento.

Per ogni lezione contenuta nei moduli, di norma, sono stati predisposti i seguenti mate-
riali:
- una videolezione della durata variabile tra i 15 e i 30 minuti;
- eventuali slide di accompagnamento;
- una o più attività autonome che concorrono a completare l'apprendimento (es. letture di
approfondimento, questionari di auto-valutazione, domande stimolo per riflessione guidata,
ecc.);
- una o più attività facoltative;
- una bibliografia e sitografia di riferimento.
A completamento di ciascun Modulo viene proposto un questionario finale di quesiti ri-
feriti alle lezioni trattate all'interno del Modulo.
Il questionario in ingresso
Il questionario in ingresso è uno strumento di riflessione e auto-valutazione che ha come
obiettivo quello di stimolare la riflessione sulle conoscenze e sulle competenze riguardo all'o-
rientamento scolastico all'inizio della formazione.
Il questionario è articolato in 38 domande alle quali, sulla base delle proprie esperienze e
competenze attuali, si può rispondere utilizzando una scala da 1 a 5 per indicare la percezione
del proprio livello di conoscenza o competenza. Rilascio progressivo di Lezioni
In fase di apertura risultano attivi i 5 Moduli sui 6 previsti dal Piano.
In particolare, le lezioni del Modulo 6, che riguardano gli strumenti digitali della Piatta-
forma unica per l'orientamento ed e-portfolio, saranno rilasciate previo accordo con gli uffici
competenti del MIM.
Alcune lezioni, attualmente in fase di predisposizione, saranno ultimate e rilasciate entro
la prima settimana di luglio 2023.

Completamento del percorso e tracciamento delle attività in piattaforma


Il percorso è da considerarsi concluso una volta completate tutte le lezioni etichettate
come “obbligatorie” all'interno del percorso.
Una lezione si considera completata quando tutte le attività obbligatorie in essa contenute
sono state svolte. Di norma tali attività sono:
- Ascolto della video-lezione;
- Svolgimento dell'attività associata alla lezione.
A completamento di ciascun modulo viene proposto un questionario finale di massimo
10 quesiti riferiti alle lezioni trattate all'interno del modulo.
Dopo il caricamento di tutte le lezioni previste da parte dell'INDIRE e una volta comple-
tate tutte le attività etichettate come obbligatorie da parte del corsista, si avrà accesso alla
verifica di fine percorso, propedeutica al rilascio dell'attestato di frequenza, che potrà essere
direttamente scaricato dalla piattaforma, sempre ne “I miei percorsi” nella colonna “Azione”.

59
ANAC – PRECONTENZIOSO

REGOLAMENTO IN MATERIA DI PARERI DI PRECONTENZIOSO

Regolamento ANAC 20.06.2023, n. 267: Testo coordinato del Regolamento in materia di


pareri di precontenzioso di cui all'art. 211 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, con
le modifiche recate dalla Delibera n. 654/2021 (G.U. 30.06.2023, n. 151) .

Avvertenza: In questa sede è riportato l'articolato del Regolamento in epigrafe, approvato dal
Consiglio con la Delibera n. 10 del 9 gennaio 2019, pubblicato nella G.U. n. 22 del 26 gennaio
2019, integrato con le modifiche introdotte con la Delibera n. 654 del 22 settembre 2021, pub-
blicata nel sito web dell'Autorità. Il Testo coordinato del Regolamento è stato redatto al fine di
facilitare la lettura delle disposizioni regolamentari, in particolare evidenziando, con apposite
postille, le disposizioni emendate dalla Delibera n. 654/2021, che entrano in vigore, come ivi
previsto, il giorno successivo alla pubblicazione nella G.U. dell'avviso di pubblicazione della
stessa delibera nel sito istituzionale dell'Autorità. Resta invariato il termine di decorrenza delle
altre disposizioni del Regolamento approvato con la predetta delibera n. 10/2019.

Art. 1 - Definizioni
1. Ai fini del presente Regolamento, si intende per: a) «codice», il decreto legislativo 18
aprile 2016, n. 50 e s.m.i.; b) «Autorità», l'Autorità Nazionale Anticorruzione; c) «Presi-
dente», il Presidente dell'Autorità; d) «Consiglio», il Consiglio dell'Autorità; e) «Ufficio»,
l'ufficio competente in materia di pareri di precontenzioso; f) «Dirigente», il dirigente dell'uf-
ficio; g) «stazione appaltante», il soggetto di cui all'art. 3, co. 1, lettera o), del codice;

Art. 2 - Oggetto
1. Il presente Regolamento disciplina il procedimento per l'adozione dei pareri di precon-
tenzioso di cui all'art. 211, comma 1 del codice.

Art. 3 - Soggetti richiedenti


1. I soggetti di cui all'art. 211, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 18 aprile
2016, n. 50, possono rivolgere all'Autorità istanza di parere per la formulazione di una solu-
zione delle questioni controverse insorte durante lo svolgimento delle procedure di gara degli
appalti pubblici di lavori, servizi e forniture.2. Sono legittimate a presentare istanza le per-
sone fisiche che esprimono all'esterno la volontà dei soggetti che possono richiedere il parere
ai sensi dell'art. 211, comma 1, primo periodo, del codice.

Art. 4 - Modalità di presentazione dell'istanza singola


1. Quando l'istanza è presentata singolarmente dalla stazione appaltante o da una parte
interessata, il parere reso è da intendersi non vincolante.
2. La parte istante è tenuta a dare comunicazione della presentazione dell'istanza a tutti i
soggetti interessati alla soluzione della questione controversa insorta e a fornirne la relativa
prova all'Autorità. La parte istante allega alla comunicazione il modulo di cui al successivo
comma 4. Nel caso in cui tale comunicazione risulti non completa, l'Autorità invita la parte
istante ad integrarla entro il termine perentorio di 5 giorni, scaduto il quale l'istanza diventa
improcedibile.
3. Qualora l'istante abbia manifestato la volontà di attenersi a quanto stabilito nel parere,
le altre parti possono aderirvi entro il termine di 10 giorni dalla ricezione della comunicazione
di avvenuta presentazione dell'istanza. In tal caso il parere reso ha efficacia vincolante per le
parti che vi hanno aderito.

60
ANAC – PRECONTENZIOSO

4. L'istanza è presentata secondo il modulo allegato al presente Regolamento e trasmessa


tramite posta elettronica certificata, unitamente a una eventuale memoria e alla documenta-
zione ritenuta utile. L'istanza contiene una sintetica indicazione degli elementi di fatto e di
diritto rilevanti ai fini del parere, identifica i vizi dell'atto contestato e illustra il quesito o i
quesiti di diritto per i quali è richiesto il parere stesso.
5. Nell'istanza le parti specificano se, in sede di pubblicazione del parere, debbano essere
esclusi i dati sensibili espressamente segnalati.

Art. 5 - Modalità di presentazione dell'istanza congiunta


1. Quando l'istanza è presentata congiuntamente dalla stazione appaltante e da una o più
parti interessate e le parti esprimono la volontà di attenersi a quanto sarà stabilito nel parere
di precontenzioso, il parere stesso è vincolante per le parti che vi hanno acconsentito.
2. Le parti istanti sono tenute a dare comunicazione della presentazione dell'istanza a tutti
i soggetti interessati alla soluzione della questione controversa insorta e a fornirne la relativa
prova all'Autorità. Le parti istanti allegano alla comunicazione il modulo di cui al successivo
comma 4. Nel caso in cui tale comunicazione risulti non completa, l'Autorità invita le parti
istanti ad integrarla entro il termine perentorio di 5 giorni, scaduto il quale l'istanza diventa
improcedibile.
3. Qualora gli istanti abbiano manifestato la volontà di attenersi a quanto stabilito nel
parere, i soggetti cui l'istanza è comunicata ai sensi del comma 2 possono aderirvi, tramite
comunicazione del proprio assenso all'Autorità, entro il termine di 10 giorni dalla ricezione
della comunicazione di avvenuta presentazione dell'istanza. In tal caso il parere reso ha effi-
cacia vincolante anche nei loro confronti.
4. L'istanza è presentata secondo il modulo allegato al presente Regolamento e trasmessa
tramite posta elettronica certificata, completa di eventuale memoria e documentazione rite-
nuta utile. L'istanza contiene una succinta indicazione degli elementi di fatto e di diritto rile-
vanti ai fini del parere, identifica i vizi dell'atto contestato e illustra il quesito o i quesiti di
diritto per i quali è richiesto il parere.5. Nell'istanza le parti specificano se, in sede di pubbli-
cazione del parere, debbano essere esclusi i dati sensibili espressamente segnalati.
6. L'istanza reca l'impegno della stazione appaltante a non porre in essere atti pregiudi-
zievoli ai fini della risoluzione della questione fino al rilascio del parere.

Art. 6 - Ordine di trattazione delle istanze


1. Nella trattazione delle istanze pervenute, salva diversa indicazione del Consiglio, viene
data nell'ordine priorità: a) alle istanze con manifestazione di volontà di due o più parti di
attenersi a quanto stabilito nel parere; b) alle istanze presentate dalla Stazione appaltante; c)
alle istanze che sottopongono questioni originali o di particolare impatto per il settore dei
contratti pubblici; d) alle istanze concernenti appalti di importo superiore alla soglia comu-
nitaria; e) alle istanze concernenti appalti di importo superiore a 40.000 euro.

Art. 7 - Inammissibilità e improcedibilità delle istanze


1. Non sono ammissibili le istanze: a. in assenza di una questione controversa insorta tra
le parti interessate; b. non presentate dai soggetti indicati all'art. 3 del presente Regolamento;
c. dirette a far valere l'illegittimità di un atto della procedura di gara autonomamente impu-
gnabile, rispetto al quale siano già decorsi i termini di impugnazione in sede giurisdizionale;
d. in caso di esistenza di un ricorso giurisdizionale avente medesimo contenuto, che le parti
hanno l'obbligo di comunicare all'Autorità. e. di contenuto generico o contenenti un mero
rinvio ad allegata documentazione e/o corrispondenza intercorsa tra le parti; f. volte ad un

61
ANAC – PRECONTENZIOSO

controllo generalizzato dei procedimenti di gara delle amministrazioni aggiudicatrici; g. ma-


nifestamente mancanti dell'interesse concreto al conseguimento del parere.
2. Le richieste dichiarate inammissibili, se riguardano, comunque, questioni giuridiche
ritenute rilevanti, sono trattate ai fini dell'adozione di una pronuncia dell'Autorità anche a
carattere generale.
3. Le istanze sono improcedibili in caso di: a) mancata comunicazione dell'istanza, da
parte dell'istante, a tutti i soggetti controinteressati ai sensi dell'art. 4, comma 2 e dell'art. 5,
comma 2; b) sopravvenienza di un ricorso giurisdizionale avente medesimo contenuto, che
le parti hanno l'obbligo di comunicare all'Autorità; c) sopravvenuta carenza di interesse delle
parti, anche desumibile da comportamenti concludenti; d) rinuncia al parere.
4. In caso di mancata comunicazione della sopravvenienza di un ricorso giurisdizionale
di cui al precedente comma 3, lettera b) si applica l'articolo 213, comma 13 del codice e a tal
fine l'Ufficio trasmette gli atti all'Ufficio competente per l'applicazione delle sanzioni.
5. L'Ufficio invia mensilmente al Consiglio per la decisione l'elenco delle istanze da di-
chiararsi inammissibili o improcedibili.
6. L'inammissibilità o l'improcedibilità dell'istanza è comunicata alle parti interessate.

Art. 8 - Rapporti con altri procedimenti dell'Autorità


1. Il procedimento di vigilanza in materia di contratti di lavori, servizi e forniture può non
essere avviato in caso di pendenza di un procedimento di precontenzioso avente il medesimo
oggetto, ovvero può essere sospeso in caso di sopravvenuta richiesta di parere di preconten-
zioso avente il medesimo oggetto.
2. In caso di procedimento per l'emissione di un parere di precontenzioso vincolante non
si dà luogo all'esercizio dei poteri di all'art. 211, commi 1-bis e 1-ter, del codice.

Art. 9 - Istruttoria
1. L'Ufficio valuta l'ammissibilità e la procedibilità delle istanze pervenute e in caso di
valutazione positiva, ad eccezione dei pareri con procedura semplificata di cui all'articolo 11,
il Presidente assegna le istanze ai singoli Consiglieri relatori.
2. Individuato il Consigliere relatore, l'Ufficio comunica alle parti l'avvio del procedi-
mento e assegna un termine non superiore a 5 giorni per la presentazione di memorie e do-
cumenti, ove mancanti.
3. L'Ufficio valuta, sulla base della documentazione e delle informazioni acquisite, la
necessità di procedere all'audizione delle parti interessate.
4. A conclusione dell'istruttoria l'Ufficio, previo parere del Consigliere relatore, trasmette
al Consiglio la bozza di parere per il definitivo esame e l'approvazione.

Art. 10 - Approvazione del parere


1. Il Consiglio, previa relazione del Consigliere relatore, approva, anche con modifiche,
il parere, entro trenta giorni dalla ricezione dell'istanza, come risultante dal protocollo
dell'Autorità.
2. Il termine è sospeso quando, anche su disposizione del Consiglio, è necessario acquisire
documentazione integrativa o effettuare un supplemento di istruttoria, per il tempo necessario
ad acquisire la documentazione mancante e comunque non oltre 10 giorni dalla richiesta.

Art. 11 - Procedura semplificata


1. Il parere non vincolante può essere reso con procedura semplificata e motivazione sin-
tetica nei casi in cui la questione oggetto dell'istanza riguardi una gara il cui valore sia di
importo inferiore alla soglia comunitaria per servizi e forniture e inferiore ad euro

62
ANAC – PRECONTENZIOSO

1.000.000,00 per i lavori e appaia di pacifica risoluzione, tenuto conto del quadro normativo
e giurisprudenziale di riferimento e dei precedenti sull'argomento.
2. In tali casi, in deroga all'art. 9, comma 4 e all'art. 10, comma 1, il parere è adottato,
previo contraddittorio, direttamente dal Dirigente dell'Ufficio, con motivazione in forma
semplificata, anche attraverso il richiamo a precedenti pareri dell'Autorità.
3. Sono soggette a quanto previsto nel presente articolo, indipendentemente dalla soglia
di valore, anche le istanze aventi ad oggetto le valutazioni che la stazione appaltante svolge
nell'esercizio della propria discrezionalità tecnica, con specifico riferimento agli eventuali
profili di manifesta illogicità, irrazionalità, irragionevolezza, arbitrarietà ovvero di palese e
manifesto travisamento dei fatti.
4. Il Dirigente dell'Ufficio informa mensilmente il Consiglio dei procedimenti conclusi ai
sensi del presente articolo mediante trasmissione dei relativi pareri.
5. In caso di pareri non vincolanti in appalti sopra soglia e in caso di pareri vincolanti,
ove gli stessi siano di pacifica risoluzione ai sensi di cui al comma 1, l'Ufficio, in deroga
all'articolo 9, comma 4, predispone direttamente una bozza di parere con una motivazione in
forma semplificata anche attraverso il richiamo a precedenti pareri già adottati, che, previa
valutazione del Presidente, viene sottoposto all'approvazione del Consiglio. Il parere viene
adottato sotto forma di Delibera del Consiglio.
(comma così modificato dalla Delibera n. 654 del 2021, par. 7)

Art. 12 - Comunicazioni e pubblicità


1. Il parere approvato dal Consiglio viene comunicato alle parti interessate e successiva-
mente trasmesso all'Ufficio competente per la sua pubblicazione nel sito internet dell'Auto-
rità.
2. Le comunicazioni tra l'Autorità e le parti interessate sono effettuate esclusivamente
tramite posta elettronica certificata ai sensi della normativa vigente.

Art. 13 - Adeguamento al parere


1. Qualora l'Autorità adotti un parere vincolante, le parti sono tenute a comunicare all'Au-
torità – Ufficio Precontenzioso e Pareri – mediante PEC, entro 35 giorni dalla ricezione del
parere, le determinazioni adottate al fine di adeguarsi al parere.
2. Qualora l'Autorità adotti un parere non vincolante, le parti interessate comunicano co-
munque, entro 60 giorni dalla ricezione del parere, le determinazioni adottate.
3. Nel caso di omissione o non veridicità delle comunicazioni di cui al presente articolo,
si applica l'articolo 213, comma 13 del codice e a tal fine vengono trasmessi gli atti all'Ufficio
competente per l'applicazione delle sanzioni.

Art. 14* - Disciplina transitoria


1. Il presente Regolamento si applica alle istanze pervenute dopo la sua entrata in vigore.
2. Il presente Regolamento si applica, altresì, alle istanze pervenute prima della sua en-
trata in vigore per le quali non sia stato ancora avviato il relativo procedimento.

Art. 15* - Entrata in vigore


1. Il presente Regolamento entra in vigore quindici giorni dopo la data di pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale.

* Gli articoli 14 e 15 si riferiscono alla disciplina transitoria, alla pubblicazione e all'entrata in vigore del Rego-
lamento approvato con la Delibera n. 10 del 9 gennaio 2019.

63
SOMMARIO

CODICE DEI CONTRATTI


SERVIZIO REDAZIONALE: Codice dei contratti: una disamina delle procedure per l’affidamento di
lavori, servizi e forniture..................................................................................................................... 1

CODICE DISCIPLINARE
Codice Disciplinare .............................................................................................................................. 19
D.P.R. 13.06.2023, n. 81: Regolamento concernente modifiche al decreto del Presidente della
Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, recante: «Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a
norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165» ............................................ 24

FASCE DI COMPLESSITÀ ISTITUZIONI SCOLASTICHE


Decreto M.I.M. 19.06.2023, n. 61: Graduazione punteggio di complessità istituzioni scolastiche ..... 27

RECLUTAMENTO, GPS E SUPPLENZE


D.P.R. 16.06.2023, n. 82: Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica
9 maggio 1994, n. 487, concernente norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche
amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di
assunzione nei pubblici impieghi. ..................................................................................................... 30
Decreto M.I.M. 15.06.2023, n. 119: Procedura straordinaria in attuazione dell'articolo 5, commi da 5
a 17, del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44. .................................................................................. 45
Avviso M.I.M. 12/07/2023 n. 41908: Apertura delle funzioni per la presentazione delle istanze di
partecipazione alle procedure di attribuzione dei contratti a tempo determinato .......................... 53

INPS-TFS
Messaggio INPS 21.06.2023, n. 2296: Precisazioni sulle riliquidazioni del trattamento di fine servizio
(TFS) attraverso il canale telematico. ............................................................................................... 54

PNSD
Nota M.I.M. 22.06.2023, n. 3724: PNSD – Azioni non in piattaforma: rilevazione degli importi non
spesi già restituiti o da restituire relative a progetti con modalità di rendicontazione cartacea. .... 56

TUTOR PER ORIENTAMENTO


Nota M.I.M. 27.06.2023, n. 2739: Avvio delle iniziative di formazione per il tutor scolastico e
orientatore nel secondo biennio e ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado –
A.S.2023-2024 .................................................................................................................................. 57

ANAC – PRECONTENZIOSO
Regolamento ANAC 20.06.2023, n. 267: Testo coordinato del Regolamento in materia di pareri di
precontenzioso di cui all'art. 211 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, con le modifiche
recate dalla Delibera n. 654/2021 .................................................................................................... 60
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NOTA M.I.M. 27 GIUGNO 2023 PROT. N. 2739
Come padroneggiare quei saperi che permettono di dare risposte corrette ai test? Si pos-
sono costruire, in un tempo assai limitato, elaborati essenziali, ma completi sui 5 quesiti
aperti? Come prepararsi per dimostrare alla Commissione esaminatrice di essere la per-
sona adatta a diventare Dirigente scolastico?
TUTOR PER ORIENTAMENTO
È difficile, ma non impossibile. Una buona preparazione è la prima garanzia. Ma questo
testo offre anche una seconda garanzia: facilitare il controllo di tutti gli strumenti che ALTRE NOTIZIE: Attribuzione punteggio di complessità • Accesso
fanno parte della cassetta degli attrezzi di un buon Dirigente. agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e modalità di
svolgimento dei concorsi • Istanze di partecipazione alle procedure
La prima parte del libro contiene 200 quesiti con le nostre ipotesi di risposte. Sono suddi- di attribuzione dei contratti a tempo determinato • Precisazioni sulle
visi tra le nove aree tematiche previste dal Regolamento. Per favorire il training riliquidazioni TFS • Rilevazioni importi non spesi o da restituire per
all'interno di ogni area ci sono anche altre domande su cui esercitarsi. La seconda parte è le azioni PNSD • Regolamento in materia di pareri di precontenzioso
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