L'OSSERVATORE ROMANO
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Anno CXLVIII n. 10 (44.750)
Dopo la visita in Israele e Cisgiordania il presidente degli Stati Uniti si reca in Kuwait
Bush rilancia la «Road Map»
come ipotesi di pace
TEL AVIV, 11.
Bush rilancia la Road Map come ipo-
tesi di pace tra israeliani e palestinesi
La fine all'occupazione israeliana in
Cisgiordania, la nascita di uno Stato pa-
lestinese territorialmente unitario, la
creazione di un fondo per indennizzi ai
profughi, la cessazione delle azioni ter-
roristiche e l'invito ai Paesi arabi a «por-
gere la mano ad Israele». Sono questi i
cinque punti in cui si riassume il proget-
to del presidente statunitense per il Vici-
no Oriente, progetto ribadito ieri al pre-
sidente dell'Autorità palestinese, Abu
Mazen, nella sua visita a Ramallah, e
che riprende le linee essenziali della
Road Map, il piano sancito dal Quartet-
to (Onu, Ue, Usa e Russia) nel 2003.
Facendo il punto su due giorni di col-
loqui con i leader della regione, il capo
della Casa Bianca ha detto che un ac-
cordo permanente tra israeliani e pale-
stinesi dovrà «stabilire che la Palestina è
la patria del popolo palestinese, così co-
me Israele è la patria degli ebrei». Prima
di lasciare Israele Bush ha detto di aver
accettato l'invito del presidente israelia-
no Shimon Peres a tornare in maggio
per la ricorrenza dei sessant'anni della
fondazione dello Stato di Israele. Intan-
Devastanti inondazioni nella parte orientale dello Sri Lanka
Settantamila bambini minacciati dalle alluvioni
COLOMBO, 11.
Sono più di 70.000 i bambini colpiti dalle alluvioni nella par-
te orientale dello Sri Lanka: fonti internazionali hanno lancia-
to nuovamente l’allarme sui disastri naturali dovuti ai cambia-
menti climatici. Cinque giorni di piogge torrenziali nei distretti
di Ampara e Batticaloa nello Sri Lanka hanno costretto circa
30.000 persone ad abbandonare le proprie case per sfuggire al-
le inondazioni. Organizzazioni internazionali stanno già por-
tando aiuto alle famiglie che sono state colpite, molte delle
quali erano già sfollate a causa del conflitto con i Tamil.
Nel solo distretto di Ampara più di 65.000 famiglie, con cir-
ca 70.000 bambini, sono minacciate dalle alluvioni e circa
Si moltiplicano
gli sforzi diplomatici
per favorire
un'intesa in Kenya
Sarà l'ex Segretario generale dell'O-
nu, il ghanese Kofi Annan, a guidare gli
ulteriori sforzi di mediazione internazio-
nale per dare una soluzione alla grave
crisi politica nella quale è precipitato il
Kenya dopo le elezioni dello scorso 27
dicembre.
A pagina 2
Offensiva delle forze
statunitensi
contro Al Qaeda
in Iraq
Offensiva delle forze statunitensi con-
tro postazioni di Al Qaeda in Iraq. L'a-
viazione Usa ha bombardato oltre qua-
ranta postazioni della rete terroristica al-
la periferia sud di Baghdad. Si è trattato
di un massiccio bombardamento aereo
«di precisione», si afferma in una nota
diffusa dal comando statunitense.
A pagina 3
GIORNALE QUOTIDIANO
Secondo il capo della Casa Bianca condizione per la pace
è la fine dell'occupazione israeliana in Cisgiordania
Dure critiche ad Hamas accusato
di aver portato «solo miseria» nella Striscia di Gaza
Accettato l'invito a tornare in maggio
per i festeggiamenti del sessantesimo anniversario
della nascita dello Stato di Israele
to il generale William Fraser è stato in-
caricato di monitorare la realizzazione
del progetto di pace: lo ha reso noto il
portavoce della Casa Bianca Gordon
Johndroe.
Questa mattina, al suo terzo giorno di
visita in Vicino Oriente, il presidente sta-
tunitense si è recato allo Yad Vashem, il
museo della Shoah a Gerusalemme. Ac-
compagnato dal primo ministro israelia-
no Ehud Olmert e dal presidente Shi-
mon Peres, insieme al segretario di Sta-
to Usa, Condoleezza Rice, Bush ha de-
positato una corona in memoria delle
vittime del nazismo. Decollato in elicot-
tero da Gerusalemme, il presidente ha
visitato alcuni siti archeologici nel nord
di Israele. In seguito, a bordo dell’«Air
13.000 abitazioni sono state danneggiate o distrutte. Più di
40.000 delle persone colpite dalle alluvioni a Batticaloa, vive-
vano in campi profughi dopo essere stati costretti ad abbando-
nare le proprie abitazioni per le ostilità tra le forze governati-
ve e i Tamil. Chiuse le scuole, danneggiate dalle precipitazioni
o utilizzate come rifugi temporanei per le famiglie rimaste
senza casa. Con le case distrutte, le piantagioni di riso spazza-
te via, la pesca impossibile, le famiglie faticano a sopravvive-
re. Come sempre durante un’emergenza, i bambini sono le
persone più vulnerabili. Sono esposti alla mancanza di cibo e
di acqua potabile e corrono il rischio di ammalarsi per l’enor-
me quantità di acqua sporca stagnante.
Dieci anni di esperienza creativa
per «BombaCarta»
Vita e poesia:
pane e companatico
Nel complesso catacombale
che Callisto volle sull'Appia
Là dove riposano
i Papi
del terzo secolo
A pagina 4 Tonino Pintacuda
e Vincenzo Fiocchi Nicolai
Un'arte sacra contemporanea
è possibile
Anche
il Beato Angelico
era un astrattista
Educazione e iniziazione
al mistero cristiano
Tutto il tempo
appartiene a Gesù
A pagina 5 Timothy Verdon e Inos Biffi
Unicuique suum
Città del Vaticano
Force One» si è recato in Kuwait, terza
tappa del suo viaggio.
Ieri Bush ha fatto visita ai due figli
dell'ex premier israeliano Ariel Sharon,
suo vecchio amico. Dal gennaio 2006
Sharon giace in coma profondo in segui-
to all'ictus che lo ha colpito. Nei giorni
scorsi — riferiscono fonti della stampa
locale — si era perfino ipotizzata una
possibile visita del presidente Usa al lea-
der israeliano, che è ricoverato in una
stanza rigidamente isolata in un’ala del-
l’ospedale Tel Hashomer di Tel Aviv.
Secondo Bush il primo punto necessa-
rio per raggiungere una pace permanen-
te tra israeliani e palestinesi, e non sol-
tanto «un'intesa di principio», è «mette-
re fine a 40 anni di occupazione israelia-
na nei Territori palestinesi». Attraversan-
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto in udienza nel pomeriggio di giovedì 10 Sua
Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto
della Congregazione per le Chiese Orientali.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro Eminenze
Reverendissime i Signori Cardinali:
— Camillo
Ruini,
Vicario
Generale
di
Sua
Santità per la Diocesi di Roma;
— Cláudio Hummes, Prefetto della Congregazione per il Clero.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eminenza Re-
verendissima il Signor Cardinale Agostino Vallini, Prefetto del Supremo Tri-
bunale della Segnatura Apostolica, con Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Velasio De Paolis, Vescovo titolare di Telepte, Segretario del
medesimo Supremo Tribunale.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza Re-
verendissima Monsignor Aldo Cavalli, Arcivescovo titolare di Vibo Valentia,
Nunzio Apostolico in Colombia.
Convegno all'Università Salesiana
nel XXV del Codice di diritto canonico
A pagina 8
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
do in macchina la Cisgiordania, il presi-
dente ha avuto modo di constatare di
persona la situazione della regione. So-
no circa 500 i posti di blocco israeliani
in Cisgiordania, terra in cui vivono
260.000 coloni israeliani e oltre due mi-
lioni e mezzo di palestinesi. Tutto ciò,
ha detto il presidente, «crea un senso di
sicurezza in Israele e di frustrazione per
il popolo palestinese». Nel frattempo al-
cune centinaia di israeliani hanno mani-
festato nella zona ovest di Gerusalemme
contro l’eventualità di uno smantella-
mento degli insediamenti.
Rimossi i posti di blocco israeliani do-
vrà nascere uno Stato che sarà la patria
dei palestinesi. Alla Muqata — il quar-
tier generale dell’Autorità palestinese —
Bush si è detto certo che israeliani e pa-
lestinesi firmeranno un accordo di pace
entro la fine del suo mandato, nel gen-
naio 2009. Dopo un incontro di più di
un’ora con il presidente dell’Ap, Abu
Mazen, Bush ha aggiunto: «Non solo è
possibile, accadrà».
Bush ha ribadito con forza che il fu-
turo Stato palestinese dovrà essere, «at-
tuabile, senza discontinuità territoriale,
sovrano e indipendente». Ciò comporte-
rà anche una soluzione al problema dei
profughi palestinesi della guerra del
1948. A tal proposito, Bush ha proposto
la creazione di un fondo per gli inden-
nizzi ai profughi. «Credo che dobbiamo
guardare alla nascita di uno Stato pale-
stinese e di nuovi meccanismi interna-
zionali, comprese le compensazioni, per
risolvere la questione dei profghi». Al
contempo, il presidente ha lanciato un
invito a tutti Paesi della regione a rico-
noscere che la pace con Israele costitui-
sce un interesse per tutto il mondo ara-
bo. «Mi rivolgo ai Paesi arabi perché si
avvicinino a Israele, un passo atteso da
lungo tempo», ha affermato il Capo del-
la Casa Bianca.
Parlando ad Abu Mazen, Bush ha det-
to che Hamas, il Movimento di resisten-
za islamica che controlla con la forza la
Striscia di Gaza dal giugno 2007, «ha
portato soltanto miseria». Immediata la
replica dei gruppi estremisti, che hanno
aspramente criticato la missione di Bu-
sh. A Ramallah le forze di sicurezza del-
l'Autorità palestinese hanno disperso
una manifestazione di protesta. Gli
agenti hanno caricato duecento manife-
stanti che, nella centrale piazza Manara,
scandivano slogan e agitavano cartelli di
protesta. Nella notte, a Gaza, è stata at-
taccata con un lanciagranate la sede del-
l’American College. L’edificio ha subito
gravi danni.
Scetticismo in merito alla reale effica-
cia della visita del presidente Bush in
Medio Oriente è stato espresso anche
dalla stampa araba. Il viaggio ha il «solo
obiettivo» di raccogliere sostegno contro
il cosiddetto «pericolo iraniano», scrive
un editoriale del quotidiano egiziano Al
Akhbar, «tutto questo parlare di proces-
so di pace è solo apparenza».
«Bush l’illusione della pace e la fine»,
titola l’editorialista Salama Ahmed Sala-
ma, sullo stesso giornale. «Ingenuo chi
conta su Bush», perché «ogni volta che
gli Stati Uniti si interessano a un proble-
ma, esso si trasforma in crisi», commen-
ta il giornalista, che critica gli arabi per-
ché «continuano a parlare con Bush di
una pace inesistente». Anche il giornale
Yishai ha espresso perplessità rilevando
che comunque Israele non potrebbe fare
la pace «con mezzo popolo soltanto»,
ossia soltanto con Al Fatah e senza Ha-
mas.
ABBONAMENTI
VATICANO E ITALIA
Quotidiano . . . . . . . .
L'Osservatore della Domenica .
Cumulativo . . . . . . . .
ESTERO
Quotidiano . . . . . . . .
L'Osservatore della Domenica .
Copia : 1,00
Copia arretrata : 2,00
Il Papa all'Ispettorato di pubblica sicurezza in Vaticano
Ogni servizio svolto con coscienza
contribuisce a costruire
una società più giusta e libera
«La società ha bisogno di persone che
compiano il loro dovere, consapevoli
che ogni lavoro, ogni servizio svolto con
coscienza contribuisce alla costruzione
di una società più giusta e veramente li-
bera». Lo ha affermato Benedetto XVI
durante l'udienza ai dirigenti e al perso-
nale dell'Ispettorato generale di pubblica
sicurezza presso il Vaticano, svoltasi ve-
nerdì mattina 11 gennaio, nella Sala Cle-
mentina.
Cari amici,
l'incontro con voi, che fate parte
dell'Ispettorato Generale di Pubbli-
ca Sicurezza presso il Vaticano, è
ormai diventato un appuntamento
atteso e desiderato all'inizio del
nuovo anno. Mentre con piacere vi
accolgo e con affetto vi saluto, pro-
fitto dell'occasione per rinnovarvi
l'espressione della mia stima e del-
la mia riconoscenza per il servizio
che quotidianamente svolgete. Sa-
luto in primo luogo il Prefetto Sal-
vatore Festa, il Questore di Roma,
Marcello Fulvi, e il dottor Vincenzo
Caso, che ringrazio per le cortesi
parole rivoltemi e al quale esprimo
la mia gratitudine per il lavoro
svolto in questi anni come Dirigen-
te dell'Ispettorato. Uno speciale e
deferente pensiero dirigo anche al
Capo della Polizia, Prefetto Antonio
Manganelli. Con amicizia mi indi-
rizzo poi agli altri componenti del-
l'Ispettorato della Polizia di Stato
presso la Città del Vaticano, che
non hanno potuto essere oggi con
noi, ma che a noi si uniscono spi-
ritualmente in così sentita circo-
stanza. A tutti e a ciascuno sono
lieto di formulare, per l'anno da
poco iniziato, ogni migliore augu-
rio, estendendo questi miei voti au-
gurali alle rispettive famiglie.
Proprio alle famiglie ho pensato
quest'anno nel preparare il Messag-
gio per la Giornata Mondiale della
Pace che si celebra appunto il 1°
gennaio. In questo testo, che ha co-
me tema: Famiglia umana, comuni-
tà di pace, ho ricordato che «la fa-
miglia naturale, quale intima co-
munione di vita e d'amore, fondata
sul matrimonio tra un uomo e una
donna, costituisce il luogo prima-
rio dell'umanizzazione della perso-
na e della società, la culla della vi-
ta e dell'amore. A ragione, pertan-
to, la famiglia è qualificata come
la prima società naturale, un'isti-
tuzione divina che sta a fondamen-
to della vita delle persone, come
prototipo di ogni ordinamento so-
ciale» (n. 2).
Voi, cari Funzionari e Agenti, nei
compiti di vigilanza che quotidia-
namente svolgete, incontrate non
poche famiglie. Esse giungono qui
da ogni parte del mondo per rende-
re omaggio agli Apostoli e in parti-
colare a san Pietro, sulla cui fede
Cristo ha fondato la Chiesa; vengo-
no per rinnovare insieme la profes-
2 Anni
: 395
—
—
Annuo
: 198
 :  47 
: 240
Semestre
:  99
:  23,50
: 120
— $ 515 —
— $ 125 —
sabato 12 gennaio 2008
sione di questa fede, per visitare e
prendere contatto con varie realtà
del Vaticano e per partecipare alle
udienze e alle celebrazioni presie-
dute dal Successore dell'apostolo
Pietro. Vi sono grato per il servizio
che rendete, caratterizzato da soler-
zia e professionalità, da costante
attenzione alle persone e alle finali-
tà che le animano, ed insieme da
disponibilità, pazienza e spirito di
sacrificio. Così, con la collaborazio-
ne delle autorità che hanno cura di
rendere la città di Roma sempre
più bella ed accogliente, anche voi
contribuite al fruttuoso incontro ed
alla serena convivenza tra i cittadi-
ni di Roma e gli ospiti provenienti
dai vari Paesi del mondo!
Quanto numerosi sono i pellegri-
ni che durante l'anno vi capita di
incontrare! In ciascuno di essi vor-
rei invitarvi a vedere il volto di un
fratello o di una sorella che Dio po-
ne sulla vostra strada, una persona
amica anche se sconosciuta da ac-
cogliere e aiutare con paziente
ascolto, sapendo che tutti facciamo
parte dell'unica grande famiglia
umana. Non è forse vero, come ho
scritto nel Messaggio sopra ricorda-
to, che noi non viviamo gli uni ac-
canto agli altri per caso? Non stia-
mo forse tutti percorrendo uno
stesso cammino come uomini e
quindi come fratelli e sorelle? Ecco
perché allora è essenziale che cia-
scuno si impegni a vivere la pro-
pria vita in atteggiamento di re-
sponsabilità davanti a Dio, ricono-
scendo in Lui la sorgente originaria
della propria, come dell'altrui, esi-
stenza. In effetti, proprio risalendo
a questo supremo Principio può es-
sere percepito il valore incondizio-
nato di ogni essere umano; è grazie
a questa consapevolezza che posso-
no essere poste le premesse per l'e-
dificazione di un'umanità pacifica-
ta. Sia ben chiaro: senza il fonda-
mento trascendente, che è Dio, la
società rischia di diventare una
mera aggregazione di vicini, cessa
di essere una comunità di fratelli e
sorelle, chiamati a formare una
grande famiglia (cfr n. 6).
Cari amici, il Signore vi aiuti a
svolgere la vostra professione rima-
nendo sempre fedeli a quegli ideali
che devono costantemente ispirar-
la. La società ha bisogno di perso-
ne che compiano il loro dovere,
consapevoli che ogni lavoro, ogni
servizio svolto con coscienza contri-
buisce alla costruzione di una so-
cietà più giusta e veramente libera.
Vi affido alla Vergine Santa e,
mentre rinnovo a ciascuno il mio
sincero ringraziamento per la genti-
le visita, volentieri imparto a voi,
come pure alle persone a voi care,

una speciale Benedizione.
A pagina 8 l'indirizzo d'omaggio
pagina 2
Kofi Annan guiderà un gruppo di mediatori africani
Si moltiplicano gli sforzi diplomatici
per favorire un'intesa in Kenya
NAIROBI, 11.
Sarà l'ex Segretario generale dell'O-
nu, il ghanese Kofi Annan, a guidare gli
ulteriori sforzi di mediazione internazio-
nale per dare una soluzione alla grave
crisi politica nella quale è precipitato il
Kenya dopo le elezioni dello scorso 27
dicembre. Ieri pomeriggio è ripartito da
Nairobi il presidente ghanese John
Agyelum Kufuor che vi aveva condotto
una missione nella sua veste di presiden-
te di turno dell'Unione Africana. Kufuor
ha annunciato un accordo per l’avvio di
un dialogo tra i contendenti, il presiden-
te Mwai Kibaki, la cui rielezione viene
giudicata frutto di brogli da parte del-
l'opposizione, e il leader di quest'ultima
Raila Odinga. È stato lo stesso Kufuor a
comunicare che Kofi Annan guiderà un
gruppo di eminenti personalità africane
alle quali è affidato l'incarico di una me-
diazione. Il Segretario generale dell’Onu
Ban Ki-moon ha telefonato ieri al suo
predecessore per esprimergli pieno ap-
poggio alla missione che si accinge a
compiere.
Le prospettive di successo degli sforzi
diplomatici internazionali restano peral-
tro incerte e le due parti per ora man-
tengono posizioni di totale contrapposi-
zione, smentendo la valutazione tutto
sommato positiva che Kufuor aveva da-
to ieri dell'esito dei suoi colloqui. L’O-
range Democratic Movement (Odm), il
partito guidato da Odinga e vincitore
delle elezioni politiche tenute il 27 di-
cembre insieme con le presidenziali, ha
annunciato oggi nuove manifestazioni di
protesta per la prossima settimana. «Ci
stiamo avviando verso un periodo molto
buio della storia del Paese» ha detto un
portavoce dell'Odm, riferendo che oggi
rappresentanti dell’opposizione si reche-
ranno nella sede della polizia nella capi-
tale per notificare alle autorità le nuove
proteste in tutto il Paese convocate a
partire da mercoledì prossimo.
Il pericolo paventato da tutti gli osser-
vatori è che riesploda la violenza, dopo
che anche ieri c'erano state cariche del-
la polizia per disperdere una manifesta-
zione a Nairobi di un gruppo di donne
sostenitrici di Odinga, alcune delle quali
accompagnate dai figli bambini.
Non a caso, lasciando Nairobi Kufuor
aveva sottolineato come principale risul-
tato positivo dei colloqui politici avuti
sia con Kibaki sia con Odinga l'aver ot-
tenuto assicurazione che verrà scongiu-
ra una riesplosione delle violenze che
nei giorni scorsi hanno provocato centi-
naia di morti. «Entrambe le parti hanno
concordato che dovrebbero finire le vio-
lenze e che dovrebbe cominciare il dia-
logo», aveva detto Kufour, aggiungendo
che «le parti hanno concordato di lavo-
rare insieme con un gruppo di eminenti
personalità africane capeggiate dal si-
gnor Kofi Annan (...) per superare le lo-
ro divergenze ed ogni altro problema
esistente, incluse le riforme costituziona-
li ed elettorali».
Tuttavia, diversi osservatori sia locali
sia internazionali parlano invece di un
sostanziale fallimento del tentativo di
Kufuor di ricomporre i gravi contrasti.
Tra l'altro, appena il presidente ghanese
ha lasciato Nairobi la presidenza e l'op-
posizione kenyane si sono reciproca-
mente accusate di non aver collaborato
con la sua mediazione.
L’Odm ha accusato Kibaki di non
aver voluto firmare un accordo già con-
cordato con il rappresentante dell'Unio-
ne Africana. «È uno schiaffo in faccia
(...) alla missione dell'Unione Africana e
alla comunità internazionale», ha detto
il segretario dell'Odm, Anyang Nyong’o.
L'ufficio di Kibaki ha replicato subito
attribuendo all’opposizione la volontà di
non collaborare alla soluzione della cri-
si: «Il Governo ha offerto il dialogo favo-
rito dal presidente John Kufuor, ma i
dirigenti dell’Orange Democratic Move-
ment non hanno dimostrato disponibili-
tà a collaborare», si legge in un comuni-
cato, mentre un portavoce presidenziale
ha fatto riferimento a un documento di
mediazione proposto dal rappresentante
a Nairobi della Banca mondiale e re-
spinto anch'esso dall'opposizione.
GIOVANNI MARIA VIAN
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«L'Osservatore Romano»
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Banca popolare dell'Emilia Romagna
Advenia
Banca Carige
Minacce
dei ribelli nigeriani
alle compagnie
petrolifere straniere
ABUJA, 11.
I guerriglieri del Movimento per l’e-
mancipazione del Delta del Niger
(Mend) attivi da anni nella regione pe-
trolifera della Nigeria, hanno rinnovato
oggi in un messaggio inviato a organi di
stampa locali le minacce ai cittadini
stranieri che lavorano nel settore petroli-
fero. Nel messaggio si dichiara sostegno
all’attacco compiuto ieri da un com-
mando di «combattenti per la libertà»
definiti indipendenti, contro quattro im-
barcazioni al largo di installazioni petro-
lifere in Nigeria. Nell’attacco due perso-
ne sono state ferite. Il Mend afferma
che intende appoggiare questi piccoli
gruppi che operano autonomamente e
di approvarne la tattica. Il movimento
ribadisce altresì la sua strategia basata
sul sabotaggio delle attività petrolifere e
consiglia alla popolazione civile di tener-
si lontana da
veicoli e
postazioni
militari.
Sempre oggi, una petroliera viene se-
gnalata in fiamme nel porto nigeriano di
Port Harcourt. Fonti locali hanno comu-
nicato che l'incendio a bordo è scoppia-
to dopo che erano state udite due forti
esplosioni. La petroliera era ancorata in
un’area cargo e non ad un terminale pe-
trolifero, hanno precisato le fonti. Port
Harcourt si trova a parecchie miglia dal
più grande complesso per le esportazio-
ni di gas e petrolio della Nigeria, su
Bonny Island. Si ignora, al momento, se
l'episodio sia da ritenere un incidente o
se possa essere collegato alle violenze ri-
prese nelle ultime settimane nella zona,
dopo l’apparente fallimento dei colloqui
di pace tra Governo e gruppi ribelli.
Disordini in Sardegna all'arrivo
di una nave di rifiuti campani
ROMA, 11.
Resta incerta e tesa — in Campania e
non solo — la situazione provocata dal-
l'emergenza rifiuti. Violenze ci sono sta-
te ieri all'arrivo in Sardegna di una nave
carica di rifiuti campani. Gruppi di ma-
nifestanti, dei quali facevano parte an-
che deputati nazionali dell'opposizione,
hanno cercato di impedire prima l'at-
tracco della nave nel porto di Cagliari,
poi lo sbarco dei camion carichi di rifiu-
ti e infine l'uscita degli automezzi dall'a-
rea portuale. La polizia è intervenuta a
più riprese, mentre i disordini si diffon-
devano in città. In nottata, non meno di
venticinque cassonetti sono stati incen-
diati in diversi quartieri di Cagliari, im-
ponendo ai vigili del fuoco un impegno
straordinario.
La notte è invece trascorsa in modo
relativamente tranquillo a Pianura, il
quartiere occidentale di Napoli dove da
giorni è in atto una protesta contro la
decisione governativa di riaprire la di-
scarica locale. Non ci sono state nuove
provocazioni dei facinorosi che nei gior-
ni scorsi avevano causato scontri molto
duri. In nottata, nell'intera provincia di
Napoli i vigili del fuoco hanno dovuto
effettuare solo una ventina di interventi
L'OSSERVATORE ROMANO
Votata la fiducia dal Parlamento di Baidoa
Punta sul dialogo
il nuovo Governo somalo
MOGADISCIO, 11.
La nuova formazione del Governo di
transizione nazionale somalo punta so-
prattutto sul dialogo con l’opposizione
per mettere fine alla decennale instabili-
tà politica della Somalia e alle immani
violenze che dilagano nella capitale Mo-
gadiscio soprattutto da quando, un anno
fa, le corti islamiche furono sopraffatte
dalle forze governative sostenute dalle
milizie etiopiche.
È questa la linea politica annunciata
dal premier Nur Hussein poco dopo
che, ieri, il parlamento di Baidoa ha vo-
tato la fiducia al nuovo Esecutivo. An-
che il viceministro degli Esteri italiano
— da tempo impegnato a risolvere la
questione somala — Patrizia Sentinelli,
a nome dell'Italia si è congratulata tele-
fonicamente con il primo ministro.
Il nuovo Governo di transizione soma-
lo si presenta fortemente ridotto nei nu-
meri e composto per metà da ministri
che non rivestono incarichi parlamenta-
ri: diciotto ministri di cui nove deputati
e altri nove rappresentanti della società
civile e di gruppi fino a ora esclusi dalla
scena pubblica. Tre seggi sono stati la-
sciati per ora vuoti. Ufficialmente per la
ricerca di equilibri precisi; ma in realtà
gli analisti più informati non escludono
che questi tre posti potrebbero essere
assegnati, appena possibile, ad esponenti
dell’opposizione, o comunque a perso-
nalità considerate ad essa ascrivibili.
Come rilevano gli osservatori interna-
zionali, il nuovo Esecutivo somalo è for-
temente innovativo, con una strategia
per spegnere i roghi appiccati ai cumuli
di rifiuti. Ieri sera, inoltre, mezzi dell’e-
sercito hanno liberato dalla spazzatura
l’ingresso di una scuola di Afragola. In
diversi comuni dell'area, comunque, an-
che oggi ci sono scuole chiuse.
Per fronteggiare l'emergenza, il Go-
verno conta sulla disponibilità espressa
da quasi tutte le regioni italiane ad acco-
gliere parte dei rifiuti campani, una di-
sponibilità che già da ieri ha incomincia-
to a concretizzarsi. Finora solo Lombar-
dia e Veneto hanno opposto un rifiuto.
Sulla vicenda, come noto, l'Italia è te-
nuta sotto osservazione dall'Unione Eu-
ropea. «Stiamo seguendo con grande at-
tenzione ciò che sta succedendo in Cam-
pania», ha dichiarato questa mattina il
presidente della Commissione europea
José Manuel Durão Barroso. «Ci augu-
riamo che l’iniziativa del Governo italia-
no diventi operativa in tempi brevi», ha
aggiunto Durão Barroso, auspicando in
particolare che vengano aumentate le
infrastrutture «elemento fondamentale
per la risoluzione complessiva del pro-
blema». In merito, Durão Barroso ha ri-
cordato che «è stato già avviato il pro-
getto operativo regionale per cui abbia-
mo stanziato trenta milioni di euro».
La Francia
fornirà più mezzi
per proteggere
i profughi
del Darfur
PARIGI, 11.
La Francia fornirà mezzi supplemen-
tari alla forza di pace dell’Unione Euro-
pea che all'inizio di febbraio verrà invia-
ta in Ciad e nella Repubblica Centroafri-
cana per garantire la sicurezza dei pro-
fughi (circa 234.000 secondo le stime
dell'Onu) fuggiti dalla confinante regio-
ne occidentale sudanese del Darfur. Il
portavoce del ministero della Difesa
francese, Laurent Teissere, ha detto che
il presidente Nicolas Sarkozy ha preso
questa decisione «per aiutare i partner
europei ad uscire dall’attuale situazione
di stallo, che non ha permesso il dispie-
gamento delle truppe dell'Ue a novem-
bre, come era stato preventivato».
La Francia, che si è impegnata a for-
nire almeno 1.350 uomini, è pronta a
schierare subito mezzi di supporto logi-
stico, tra cui una decina di elicotteri e
un aereo da trasporto. Il contingente ri-
ceverà uomini e mezzi anche da Au-
stria, Belgio, Grecia, Irlanda, Italia,
Olanda, Polonia, Romania, Spagna e
Svezia. La forza europea opererà in mo-
do indipendente, ma in collegamento
con la missione mista dell'Onu e dell'U-
nione Africana (Unamid) che ha avviato
il suo dispiegamento nel Darfur.
Ieri, il Governo sudanese ha ammesso
la responsabilità di propri reparti milita-
ri nell'attacco subito lunedì scorso da un
convoglio dell'Unamid. «L’esercito non
era stato informato dell’itinerario del
convoglio e nei pressi di Tine, nel nord
ovest del Darfur, alcuni soldati hanno
sparato colpi intimidatori senza sapere
che si trattasse di veicoli della Unamid»,
ha detto il ministro Abdel Rahim
Mohammed Hussein. «Questi colpi sono
stati ignorati ed allora i soldati hanno
aperto il fuoco, ferendo un autista, e
danneggiando un mezzo delle truppe ed
un camion», ha aggiunto il ministro. La
portavoce dell'Onu Michelle Montas nei
giorni scorsi aveva specificato che i
mezzi colpiti erano «palesemente con-
trassegnati» dalle insegne dell'Onu.
completamente diversa dal precedente,
che aveva privilegiato il ricorso alla for-
za, scelta che ha portato ai disastri dello
scorso anno in Somalia, ed a Mogadi-
scio in particolare, dove peraltro i com-
battimenti continuano.
I punti fondamentali del programma
di Nur Hussein sono tre: sicurezza —
che ne è la chiave di volta — riconcilia-
zione e crisi umanitaria. Senza trovare
strade che avviino alla soluzione della si-
curezza in tutto il Paese — ha precisato
il premier — non ci sarà spazio per le
altre due priorità. In questo senso, il
programma indica chiaramente la volon-
tà di dialogare con l’opposizione intera
— il fronte dei clan locali che si erano
opposti al precedente Esecutivo — sen-
za escluderne alcuna parte.
Dialogo dunque a 360 gradi, soprat-
tutto con l’opposizione ufficiale che sie-
de all’Asmara, ma anche con i potenti
clan di Mogadiscio decisamente contrari
all’attuale conduzione della strategia po-
litico-militare. Misure significative, inol-
tre, dovranno essere assunte per frenare
la diaspora somala all’estero: tre milioni
rispetto agli 8-10 milioni che si stima sia-
no gli abitanti della Somalia.
Un nodo centrale resta quello della
presenza etiopica nel Paese. L’anno
scorso forte era la convinzione della lea-
dership somala, ma anche di Addis Abe-
ba, che si fosse prossimi alla spallata fi-
nale che avrebbe liquidato islamici ed
opposizione in generale. Il ricorso a va-
ste operazioni militari nei centri cittadini
si è però rivelata una scelta fallimentare
e perdente.
Parigi e Madrid firmano
un patto contro l'Eta
PARIGI, 11.
Per la prima volta Francia e Spagna
hanno firmato un accordo per adottare
azioni «preventive» contro l’Eta. Il presi-
dente del Governo spagnolo, José Luis
Rodriguez Zapatero e il presidente fran-
cese, Nicolas Sarkozy, hanno firmato un
accordo «decisivo» per prevenire atten-
tati e perseguire il terrorismo dell’Eta
nel territorio dei due Paesi.
Fino a questo momento la collabora-
zione tra i due Paesi si limitava ad azio-
ni congiunte dopo gli attentati terroristi-
ci e l’arresto di membri dell’organizza-
zione separatista. Ora, grazie all’accor-
do, le direzioni generali delle polizie di
Spagna e Francia formeranno una strut-
tura permanente di collaborazione che
permetterà alle forze di sicurezza di en-
trambi i Paesi di lavorare oltre le pro-
prie frontiere. «Non saranno i terroristi
che avranno l’ultima parola, ma la de-
mocrazia» ha detto Sarkozy, il quale ha
assicurato che la Francia «sarà sempre
al fianco della democrazia spagnola di
fronte al cancro del terrorismo».
Tra gli altri temi in agenda nel primo
vertice bilaterale tra Zapatero e Sarko-
zy, svoltosi a Parigi, è stato l’immigra-
Rilasciate in Colombia dopo anni di prigionia
Chávez ottiene la liberazione
di due donne
tenute in ostaggio dalle Farc
BOGOTÁ, 11.
Alla fine la liberazione delle due don-
ne nelle mani delle guerriglia colombia-
na è davvero avvenuta. Dopo anni di
prigionia, Clara Rojas e di Consuelo
González de Perdomo sono state rila-
sciate dalle Forze armate rivoluzionarie
della Colombia (Farc). Protagonista qua-
si assoluto della vicenda è stato il presi-
dente del Venezuela, Hugo Chávez, con
la sua opera di mediazione, anche se-
gnata nelle
settimane
scorse
da pro-
fonde divergenze con il Governo colom-
biano
Ed è stato lo stesso Chávez dal palaz-
zo presidenziale di Miraflores a Caracas,
ad annunciare la riuscita dell’operazione
umanitaria. Contemporaneamente, la
Usa: John Kerry sostiene
Barack Obama nella corsa
alla «nomination»
WASHINGTON, 11.
Dopo la sorpresa del New Hampshire,
nella corsa dei democratici per la «no-
mination» a candidato alla Casa Bianca
si è inserito un nuovo protagonista:
John Kerry, il candidato presidente dei
democratici nel 2004 (venne sconfitto da
George W. Bush) ha dichiarato il pro-
prio appoggio a Barack Obama, chia-
mando in causa la memoria di Martin
Luther King.
«È sempre il momento giusto per fare
la cosa giusta», ha detto Kerry, citando
King in un comizio per Obama a Char-
leston (South Carolina), nel cuore del
Sud. «Per me è il momento giusto — ha
aggiunto l’ex sfidante di George W. Bu-
sh, parlando di fronte a una folla di so-
stenitori — per dirvi che sono sicuro del
fatto che Obama può essere, sarà, e de-
ve essere il prossimo presidente».
Gli analisti hanno visto nella dichiara-
zione di Kerry, un colpo non solo alla
Clinton, ma anche a John Edwards, che
fu il candidato vice presidente di Kerry
nel 2004 e che ora si vede preferire il se-
natore afroamericano dell'Illinois.
Il piccolo terremoto provocato dal vo-
to in New Hampshire ha intanto ripor-
tato la campagna democratica nell’incer-
tezza assoluta. La sorpresa sull’esito del-
le primarie è stata tale, rivela il Washin-
gton Post, che la stessa Clinton ne è ri-
masta spiazzata: la notte del voto aveva
pronti due discorsi, uno in caso di
«sconfitta pesante», l’altro per la «scon-
fitta di misura». Il discorso della vittoria
lo ha preparato all’ultimo momento,
mentre vari strateghi dello staff — con-
vinti che avrebbe perso con un margine
superiore ai 10 punti — strappavano le
lettere di dimissioni.
Sulla scia del New Hampshire, ieri si
è ritirato intanto dalla corsa Bill Richar-
dson. Il governatore del New Mexico,
un ispanico, si è fatto da parte proprio
mentre le elezioni si spostano in uno
stato a forte presenza ispanica come il
Nevada. Per Hillary Clinton e Obama
Barack i voti che avrebbe raccolto Ri-
chardson sono preziosi, ed entrambi
cercheranno di conquistarli entro il 19
gennaio, quando gli elettori democratici
dello Stato si pronunceranno con il me-
todo dei caucus, le assemblee di parti-
to.
Barack Obama uscito sconfitto dal
New Hampshire dopo che tutti i son-
daggi lo davano per sicuro vincitore,
cerca ora di rafforzare e finanziare la
propria macchina elettorale per tenere
testa a Hillary Clinton. In Nevada, Oba-
ma si è aggiudicato l’appoggio del po-
tente sindacato dei lavoratori alberghie-
ri, pronto a schierare sessantamila
membri soprattutto a Las Vegas e Reno.
Un aiuto importante in uno Stato dove
il metodo di voto, con le assemblee, pri-
vilegia l'organizzazione sul campo.
zione, tema particolarmente scottante
dopo le critiche che il presidente france-
se aveva rivolto al processo di regolariz-
zazione realizzato dal Governo spagno-
lo. Nella riunione, secondo quanto rife-
rito da Sarkozy, si è raggiunta «una po-
sizione comune» atta e evitare «i malin-
tesi passati». Posizione che si incardina
su tre punti: coordinare «un accordo ge-
nerale» nell’Unione Europea sull’immi-
grazione, frenare l’immigrazione illegale
e sollecitare l’arrivo di stranieri «regola-
ri». «L’obiettivo della Francia non è
espellere» i clandestini, ha detto Sarko-
zy, rispondendo alle domande dei gior-
nalisti. «Quelli che hanno i documenti
sono benvenuti, quelli che non li hanno,
se ne devono tornare a casa».
Unione mediterranea e rapporti eco-
nomici bilaterali, sono stati gli altri temi
discussi da Sarkozy e Zapatero, i quali
hanno sottolineato «l’eccellenza delle re-
lazioni» tra i due Paesi. La Spagna ha
assicurato il suo sostegno alla Francia
per il semestre europeo che comincerà
il prossimo luglio. Per preparare il verti-
ce del 13 luglio che si terrà a Parigi su
questo argomento rappresentanti di
Francia e Spagna compiranno assieme
una serie di visite nei Paesi interessati.
sabato 12 gennaio 2008
conferma della liberazione veniva comu-
nicata anche dalla portavoce del Comi-
tato internazionale delle Croce rossa,
Barbara Hintermann.
In pochi minuti la notizia del rilascio
delle due donne ha fatto il giro del mon-
do, suscitando gioia nei familiari e au-
spici di possibili nuove liberazioni, fra
cui quella della ex candidata presiden-
ziale franco-colombiana Ingrid Betan-
court, il cui volto sconsolato e triste
proposto da un recente video è diventa-
to l’emblema della sofferenza degli
ostaggi colombiani ancora nelle mani
della guerriglia colombiana.
Gli elicotteri venezuelani predisposti
per la liberazione degli ostaggi hanno
fatto una prima sosta a San José del
Guaviare, capoluogo dell’omonimo di-
partimento colombiano scelto dalla
guerriglia per il rilascio. Da qui, dopo
una riunione con l’alto Commissario per
la pace colombiano, José Luis Restrepo,
la delegazione è ripartita verso il luogo
fissato per la liberazione delle due don-
ne e rimasto segreto fino all’ultimo: To-
machipan, un villaggio nascosto nella
selva, bagnato dal Rio Inirida che là for-
ma tre cascate, e dove le Farc da sem-
pre si muovono come a casa loro.
Il presidente Álvaro Uribe ha ricono-
sciuto i meriti di Chávez nella liberazio-
ne delle due donne. Dopo aver «ringra-
ziato infinitamente Chávez» per il suo
impegno, Uribe ha ricordato che «è vi-
gente la proposta di una zona di incon-
tro con cui speriamo di procedere con
la liberazione di tutti i sequestrati». Il
capo dello Stato colombiano ha poi invi-
tato le Farc «a considerare la possibilità
di un negoziato semplice, agile e basato
sulla fiducia reciproca che permetta di
abbandonare la via del sequestro e della
morte». «Questo Governo — ha conclu-
so — è fermo nella sua politica di sicu-
rezza democratica, ma è anche pronto
per la pace».
Sciagura mineraria
in Kazakhstan
ASTANA, 11.
Sciagura mineraria in Kazakhstan. Al-
meno sette minatori sono morti oggi a
causa di un'esplosione in una miniera
nella regione di Karaganda. Al momento
ventitré persone risultano disperse. Lo
ha reso noto Nourlan Nigmatouline, go-
vernatore della regione. Come riferisce
la France presse, successivamente all'e-
splosione è divampato un incendio. Al
momento dell'esplosione dodici minatori
si trovavano all'ingresso della miniera e
sono rimasti gravemente feriti. «Due
stanno abbastanza bene, ma gli altri so-
no in gravi condizioni», ha detto il diret-
tore dell'ospedale centrale di Abäi, Akyl-
bek Toulekine.
Focolaio di aviaria
in Gran Bretagna
BRUXELLES, 11.
L'Unione europea ha confermato ieri
l'esistenza di un nuovo focolaio di avia-
ria in Gran Bretagna, dopo l’allarme
lanciato lo scorso novembre. Nella riser-
va naturale di Dorset erano stati ritrova-
ti morti tre cigni selvatici. I rappresen-
tanti britannici presso il Comitato per-
manente Ue per la Catena alimentare e
la salute animale hanno riferito che le
analisi condotte al laboratorio di We-
ybridge hanno confermato che si tratta
proprio del virus dell'aviaria.
Annunciata la data
delle elezioni in Nepal
KATHMANDU, 11.
Le elezioni politiche in Nepal si ter-
ranno il 10 aprile. Il voto, a lungo atteso
nel contesto di un processo di pace con
i ribelli maoisti, cosentirà la formazione
di un'Assemblea il cui compito principa-
le sarà quello di scrivere la Costituzione
e trasformare il Paese in una Repubbli-
ca, dopo due secoli di potere monarchi-
co. La decisione è stata annunciata oggi
dalle autorità governative nepalesi.
Morto il leggendario
scalatore Hillary
WELLINGTON, 11.
Sir Edmund Hillary, il leggendario al-
pinista neo-zelandese che per primo
conquistò la cima dell’Everest, è morto
ieri nel suo Paese di origine all’età di 88
anni. L’annuncio è stato dato a Auc-
kland da Helen Clark, premier della
Nuova Zelanda. Il leggendario Hillary
raggiunse gli 8.848 metri della cima del-
l’Everest il 29 maggio 1953 assieme a
Tenzing Norgay. Aveva creato una fon-
dazione, Hymalaya Trust, che raccoglie
una media di 250 mila dollari all’anno
per costruire scuole, strade, ponti e
ospedali nel piccolo Paese asiatico.
Terremoto
in Portogallo
LISBONA, 11.
Una scossa di terremoto di intensità
pari 4,7 è stato registrato nella notte tra
giovedì a venerdì al largo del Portogallo.
Lo ha annunciato l'Istituto portoghese
di metereologia. Non sono state registra-
te vittime né danni materiali, ma la
scossa è stata avvertita fino alla capitale
Lisbona. L'epicentro del sisma è stato
localizzato a 85 chilometri a sud-est di
Capo Saint Vincent.
sabato 12 gennaio 2008
Bombardate a sud di Baghdad oltre quaranta postazioni dei ribelli
Offensiva delle forze statunitensi
contro Al Qaeda in Iraq
BAGHDAD, 11.
Prosegue in queste ore l'offensiva del-
le forze statunitensi contro postazioni di
Al Qaeda in Iraq. Ieri l'aviazione Usa ha
bombardato oltre quaranta postazioni
della rete terroristica alla periferia sud
di Baghdad. Si è trattato di un massic-
cio bombardamento aereo «di precisio-
ne», si afferma in una nota diffusa dal
comando statunitense.
Gli attacchi sono stati effettuati da
bombardieri B-1 e da caccia F-16 in tre
«vaste aree» situate nella zona di Arab
Jabur, «con trentotto bombe sganciate
nei primi dieci minuti» e con un totale
di circa diciotto tonnellate di esplosivi.
I raid di precisione sono stati compiu-
ti nell'ambito dell'operazione Phantom
Phoenix, lanciata tre giorni fa dalle for-
ze Usa e irachene in coordinamento con
le forze di terra. Nel comunicato non
viene precisato se vi sono state vittime
tra gli insorti o tra le forze irachene e
della coalizione internazionale.
La parola agli iracheni: è questo il
senso della nuova strategia messa in at-
to dai militari e dai funzionari della di-
plomazia statunitense nel corso dell'ulti-
mo anno. Lo sostiene il Washington Po-
st, rilevando che dopo aver tentato «inu-
tilmente»
di far
muovere gli iracheni ver-
so determinati obiettivi politici, econo-
mici e di sicurezza, militari e funzionari
Usa hanno deciso di lasciare che siano
gli iracheni a «immaginare le soluzioni».
Osserva sempre il Washington Post
che dal generale David Petraeus, co-
mandante delle forze Usa in Iraq, al-
l'Ambasciatore Ryan Crocker, fino agli
assistenti umanitari, tutti si dicono desi-
derosi di fare «un passo indietro» per
aiutare gli iracheni a formulare le pro-
prie risposte. In un'intervista — riferisce
l'agenzia Adnkronos — l'ambasciatore
Crocker ha affermato che gli iracheni
«sono giunti al punto in cui possono de-
lineare il proprio approccio e le soluzio-
ni cui ambiscono».
L'unico ufficiale incriminato per lo
scandalo delle torture nel carcere di Abu
Ghraib è stato scagionato da ogni accu-
sa penale. Il tenente colonnello Stephen
Jordan era stato condannato in agosto
per aver disobbedito all'ordine di non
parlare dell'inchiesta sugli abusi a danno
dei prigionieri iracheni nel carcere vici-
no a Baghdad, mentre era stato pro-
sciolto dall'accusa di «aver chiuso un oc-
chio» sulle attività dei sottoposti già con-
dannati per il loro ruolo a Abu Ghraib.
La prima condanna è stata cancellata
dal generale Richard Rowe, comandante
del distretto militare di Washington che
aveva il potere di «scavalcare» il verdet-
to della giuria militare. La giuria in ago-
sto aveva raccomandato una censura
penale: alla fine l'ufficiale Jordan ha
avuto una reprimenda amministrativa.
Le torture a Abu Ghraib risalgono al
2003 e «sono venute alla luce» nel 2004
con la pubblicazione di raccapriccianti
fotografie. Come Jordan, numerosi altri
ufficiali hanno ricevuto punizioni ammi-
nistrative. Il militare più alto in grado
condannato è stato il sergente Ivan Fre-
derick, un riservista della polizia milita-
re, liberato sulla parola in ottobre dopo
aver passato in carcere circa tre anni
degli otto cui era stato condannato.
Nuove pesanti accuse alla Blackwater,
la compagnia privata statunitense spe-
cializzata nella protezione delle persona-
lità Usa in Iraq, finita al centro di uno
scandalo nei mesi scorsi per i suoi meto-
di un po' troppo «spicci», e soprattutto
per aver provocato a Baghdad, nel cor-
so di una sparatoria, la morte di dicias-
sette persone.
Secondo il New York Times, la Black-
water è accusata di aver utilizzato gas
lacrimogeni — gli stessi che vengono
usati dall'esercito Usa per sedare rivolte
e manifestazioni — per liberare da un
ingorgo un check-point della cosiddetta
Zona verde nel centro di Baghdad, dove
si trova, tra l'altro, l'ambasciata Usa in
Iraq.
I fatti si sarebbero verificati nel mag-
La costruzione approvata dal Governo del premier Brown
Nuove centrali atomiche in Gran Bretagna Praga e Varsavia chiedono garanzie sullo scudo spaziale
LONDRA, 11.
Via libera del Governo britannico —
tra le proteste dei cosiddetti ambientali-
sti — alla costruzione di nuove centrali
nucleari che garantiscano l’autonomia
energetica del Paese nonché la riduzione
di emissioni di anidride carbonica. È
stato il ministro dell’Industria, John
Hutton, a dare ieri l’annuncio alla Ca-
mera dei Comuni e a spiegare, allo stes-
so tempo, le linee guida del nuovo «pia-
no energetico» ad esso collegato.
«Rispetto alle sfide poste dal cambia-
mento climatico e dall’importanza di ga-
rantire l’accesso alle risorse energetiche,
i vantaggi offerti dal nucleare sono d’im-
portanza primaria», ha detto Hutton al
Parlamento, definendo poi la tecnologia
atomica come «sperimentata, sicura ed
economica, dati i prezzi correnti di gas
naturale e petrolio».
«Il Governo — ha proseguito il mini-
stro dell'Industria — crede sia nel pub-
blico interesse che nuove centrali nu-
cleari contribuiscano al mix energetico
della Nazione, insieme ad altre tecnolo-
gie a basso impatto ambientale... per un
futuro a basso impatto ambientale».
Quindi è giunto il turno del nuovo piano
gio 2005, quando un elicottero ha rila-
sciato sulle auto in attesa di essere con-
trollate gas di tipo Cs: lo stesso ha fatto
da terra un veicolo blindato, rendendo
«ciechi» per qualche istante anche un
gruppo di militari statunitensi.
Il gas in questione può, in base alle
regole ufficiali statunitensi, essere utiliz-
zato dai militari solo una volta ottenuto
il via libera dei comandi al più alto livel-
lo. La Blackwater — riferisce l'Ansa —
sostiene che si è trattato di un errore: i
contractors avrebbero confuso i bidoni
di prodotti fumogeni con quelli conte-
nenti gas Cs. L'obiettivo dell'operazione
Per chiarire alcuni punti del programma nucleare iraniano
Il direttore dell'Aiea
in missione a Teheran
TEHERAN, 11.
Il direttore dell’Agenzia internazionale
dell’energia atomica (Aiea) Mohamed
ElBaradei è giunto questa mattina a
Teheran per una visita di due giorni mi-
rante a chiarire alcuni punti del contro-
verso programma atomico iraniano.
ElBaradei, sbarcato nell’aeroporto in-
ternazionale di Teheran in compagnia
del suo vice, Olli Heinonen, non ha rila-
sciato commenti. Il direttore generale
dell'Aiea è stato ricevuto al suo arrivo
da Mohammad Saidi, vice direttore del-
l’Organizzazione iraniana dell’energia
atomica e dal rappresentante dell’Aiea
in Iran Ali Asghar Soltaniyeh.
Secondo analisti internazionali la mis-
sione di ElBaradei ha come obiettivo di
sollecitare le autorità iraniane a una
maggiore trasparenza sul loro program-
ma nucleare. Il direttore dell'Aiea spera
di «sviluppare nuovi strumenti per acce-
lerare» i passi dell'Iran per chiarire le
questioni ancora aperte sul programma
nucleare.
Secondo una fonte iraniana — come
riferisce l'agenzia Reuters —, il direttore
generale dell'Aiea incontrerà il presiden-
te Mahmud Ahmadinejad e il ministro
degli Esteri, Manoucher Mottaki. Un di-
plomatico vicino all'Aiea, riporta ancora
l'agenzia sopra citata, ha detto che gli
accertamenti degli ispettori dell'Agenzia
di Vienna sono oramai nella fase finale e
che Teheran sta collaborando.
L'Iran finora non ha ottemperato alle
energetico. «La diversificazione nell’ap-
provvigionamento energetico della Gran
Bretagna verrà definito dal piano», ha
assicurato il ministro Hutton.
Questi i punti salienti: «Garantire che
i fondi necessari alla costruzione e al
mantenimento delle centrali nucleari sia-
no offerti dai potenziali costruttori delle
centrali; raccogliere e incanalare con
maggior velocità gli investimenti nelle
rinnovabili; creare la cornice ottimale
per favorire investimenti a sistemi di
raccoglimento e interramento della Co2,
così da ridurre del 90 per cento le emis-
sioni degli impianti tradizionali alimenta-
ti a idrocarburi; liberare i fondi per la
creazione di nuovi progetti di gas off-
shore (rigassificatori)».
Il passaggio forse più delicato del pia-
no è l’intenzione del Governo di non
sborsare un centesimo nella costruzione
dei nuovi impianti. Gli operatori privati
dovranno garantire i fondi necessari a
coprire gli interi costi di costruzione,
smaltimento dei rifiuti e smantellamen-
to. A questo proposito, il Governo si im-
pegna a snellire i nodi procedurali in
modo da spianare la strada ai costrutto-
ri, e al contempo istituire un’apposita
L'OSSERVATORE ROMANO
era di liberare l'area in attesa di un cor-
teo di auto ufficiali.
Le forze del ministero dell'interno ira-
cheno hanno sventato un tentativo di
contrabbandare all'estero preziose opere
d'arte appartenenti alla moschea-mauso-
leo Al Askari di Samarra. «Il ministero
dell'Interno ha sequestrato preziosi re-
perti appartenenti a uno dei due templi
sacri, tra cui una copia del Corano, ar-
mature e spade di grande valore storico
e artistico» ha reso noto il portavoce go-
vernativo Ali Debbagh, citato dall'agen-
zia Aswat Al Iraq. Debbagh non ha pre-
cisato il numero delle persone coinvolte
nel tentativo di contrabbando, né quan-
ElBaradei
e il suo vice
Olli Heinonen incontreranno
il presidente
Mahmud Ahmadinejad
e il ministro
degli Esteri Mottaki
risoluzioni del Consiglio di sicurezza del-
l'Onu che chiedevano la sospensione
dell'arricchimento dell'uranio
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno
inviato a Teheran una protesta formale
per l’incidente di domenica scorsa nello
Stretto di Hormuz teatro di un confron-
to a distanza tra cinque battelli veloci
iraniani e tre unità da guerra statuniten-
si. Ne ha dato notizia il portavoce del
dipartimento di Stato Usa, Tom Casey,
dopo la diffusione del video della versio-
ne iraniana dell’incidente. La nota di
protesta è stata inviata attraverso la le-
gazione Svizzera a Teheran che cura gli
interessi degli Stati Uniti da quando Wa-
shington nel 1979 interruppe le relazioni
diplomatiche con l’Iran a seguito dell’as-
salto all’ambasciata statunitense.
Successivamente, il comando della
Quinta Flotta statunitense nel Barhein
ha precisato che «non c'è modo di sape-
re con esattezza» da dove la minaccia di
farsi saltare in aria contro le tre unità
navali statunitensi provenisse.
commissione che dovrà supervisionare i
costi — compreso l’impatto sulle bollet-
te dei consumatori britannici — e garan-
tire la funzionalità dell’intero sistema.
L'uso pacifico del nucleare è qualcosa
che può fare del bene all'umanità.
Escludere l'energia nucleare per una pe-
tizione di principio, oppure per la paura
di disastri, potrebbe essere un errore.
Positivo il giudizio dei conservatori —
principale partito d’opposizione — sul-
l’operato del Governo, a patto che «non
vi siano stanziati fondi statali». Critici in-
vece liberaldemocratici e verdi, che giu-
dicano l’opzione nucleare «troppo cara,
tardiva e insufficiente a garantire una ri-
duzione delle emissioni di Co2».
Sono circa 22 le centrali nucleari che
potrebbero vedere la luce nei prossimi
anni preferibilmente rimpiazzando i
reattori ormai obsoleti. Il progetto con-
tenuto nel libro bianco sull’energia indi-
ca, infatti, 10 siti in cui costruire altret-
tante centrali a reattore singolo — da
1,1 a 1,6 Giga-Watt (GW) — e altri 12
considerati «ottimali» per installare i
reattori «gemelli» di ultima generazione
che erogano una potenza compresa tra
2,2 e 3,2 GW.
do esso sia stato sventato. L'Iran sta co-
struendo un muro lungo il suo confine
con l'Iraq per arrestare il flusso dei ri-
belli del Pkk (partito dei lavoratori del
Kurdistan) che passano la frontiera tra i
due Paesi: lo indicano giornali turchi
precisando che il muro è lungo quattro
chilometri ed è alto cinque metri.
Il quotidiano turco Sabah ha anche
pubblicato una fotografia del muro in
costruzione, che viene eretto nei pressi
del passaggio tra il nord dell'Iraq e l'I-
ran, quello di Haci Umran, dove sorgo-
no anche diverse caserme militari irania-
ne
che
sorvegliano
il
confine
24
ore
su 24.
Suu Kyi incontra
un esponente
della giunta
del Myanmar
YANGON, 11.
È durato circa un'ora l'inatteso collo-
quio tra Aung San Suu Kyi e il generale
a riposo Aung San, ministro del Lavoro
nella giunta al potere nel Myanmar, no-
minato in autunno rappresentante del
regime e investito del compito di tenere
i contatti con la stessa Suu Kyi, leader
della Lega nazionale per la democrazia
(Lnd), principale forza politica dell'op-
posizione.
I due — ricorda l'agenzia Agi — si
erano visti per l'ultima volta il 19 no-
vembre scorso, e da allora non risulta si
fossero più parlati, nonostante le pres-
sioni internazionali e in violazione del-
l'accordo in tal senso a suo tempo con-
cluso tra l'inviato speciale delle Nazioni
Unite, Ibrahim Gambari, e il capo della
giunta, generale Than Shwe, impegno
peraltro poi in concreto disatteso dopo
essere
stato
appunto
rispettato soltan-
to di rado, essenzialmente nelle fasi ini-
ziali.
Aung San Suu Kyi era stata prelevata
da una scorta armata nella propria resi-
denza, una villetta alla periferia di Yan-
gon, dove la numero uno della Lnd ha
trascorso agli arresti domiciliari la mag-
gior parte degli ultimi dodici anni, e do-
ve si trova di nuovo dal 2003.
Ricorda l'agenzia di stampa Agi che
nei giorni scorsi la Lega nazionale per la
democrazia aveva denunciato la «totale
assenza» di progressi nei contatti con la
giunta militare al potere.
Identità di vedute sul progetto degli Stati Uniti
PRAGA, 11.
Allo scadere, fra un anno, del manda-
to del presidente degli Stati Uniti, Geor-
ge W. Bush, Praga e Varsavia si allinea-
no sulle stesse posizioni circa il progetto
Usa di difesa antimissile in Europa, il
cosiddetto scudo spaziale: nessun dietro-
front al sì di massima pronunciato in
passato dai due Governi ma anche nes-
suna fretta di arrivare a un accordo con
l’attuale Amministrazione statunitense.
Alla sua prima visita nella Repubblica
Ceca dopo la vittoria elettorale a otto-
bre, il nuovo premier polacco, Donald
Tusk, del partito liberale Po (Piattafor-
ma Civica, centrodestra), subentrato al
conservatore Jaroslaw Kaczyński, ha in-
cassato ieri a Praga il pieno appoggio al-
le richieste di garanzie di sicurezza po-
ste da Varsavia a Washington come con-
dizione per il suo sostegno al progetto
statunitense di difesa antimissile.
«Le richieste cui la Polonia condiziona
la costruzione di basi per missili inter-
cettatori sul suo territorio sono state ac-
cettate dalla parte ceca con comprensio-
ne», ha detto Tusk in una conferenza
stampa congiunta dopo l’incontro con il
premier ceco, Mirek Topolanek, del-
l’Ods (Civici Democratici). «Punti di vi-
Nonostante la strage a Lahore
Confermate le elezioni
in Pakistan
ISLAMABAD, 11.
L'ulteriore acuirsi della tensione poli-
tica in Pakistan, dopo l'attentato suicida
di ieri a Lahore (ventisei morti e più di
sessanta feriti), non influirà sul regolare
svolgimento delle elezioni legislative, già
posticipate di sei settimane, dall'8 gen-
naio al 18 febbraio, in seguito all'assassi-
nio dell'ex premier e leader dell'opposi-
zione Benazir Bhutto, uccisa il 27 di-
cembre a Rawalpindi.
Lo ha assicurato il ministro per l'in-
formazione pakistano, Nisar Memon,
che ha denunciato la strage di ieri come
«parte di una campagna terroristica in
atto per sabotare il voto e per ostacolare
il rafforzamento della democrazia nel
Paese». «Il Governo vuole sia chiarissi-
mo il fatto che le elezioni si terranno al-
la data stabilita» ha dichiarato Memon
alla televisione statale.
Da rilevare comunque che negli ulti-
mi tre mesi in Pakistan le violenze han-
no provocato più di quattrocento morti.
Si calcola che le azioni terroristiche sia-
no state almeno venti.
Secondo gli analisti, l'ondata di terro-
re è stata scatenata dalla convergenza
operativa e ideologica di miliziani fili-Ta-
leban ed elementi di Al Qaeda, che sem-
brano aver unito le loro forze in un'of-
fensiva contro il governo di Pervez Mu-
sharraf.
L'attentato di ieri a Lahore è stato
condannato dalla Casa Bianca. «Condan-
niamo questo atto di violenza e tutti i
tentativi di minare il processo democra-
tico in Pakistan prima delle elezioni» ha
detto un portavoce della sicurezza inter-
na, Katherine Starr.
Squadre in assetto antisommossa si
stavano schierando in vista di una mani-
festazione di protesta contro il Governo
di Musharraf quando un attentatore si è
fatto saltare in aria.
Ieri il sottosegretario agli esteri del
Governo italiano, Gianni Vernetti, ha
riaffermato che la priorità della comuni-
Dopo il via libera della Camera dei deputati
Riprende l'impegno
del Giappone in Afghanistan
KABUL, 11.
Riprenderà la missione giapponese di
appoggio logistico alle forze statunitensi
e alleate impegnate militarmente in Af-
ghanistan. Il sì di oggi a maggioranza
qualificata dei due terzi della Camera
dei deputati — 340 voti a favore e 133
contro — dà di nuovo il via libera alle
navi nipponiche che dal primo novem-
bre dello scorso anno erano dovute rien-
trare in patria dopo sei anni di sostegno
alla forza internazionale.
Il Governo del premier Yasuo Fukuda
esce così vittorioso da uno scontro con
l'opposizione durata mesi. Le navi giap-
ponesi potrebbero tornare operative già
dal prossimo mese: partiranno «appena
possibile», ha detto subito dopo il voto il
ministro della Difesa Shigeru Ishiba, che
pur non dando una data precisa ha la-
sciato intendere che l'avvio della missio-
ne potrebbe aver luogo a metà feb-
braio.
Intanto il Governo di Kabul ha saluta-
to con favore il possibile arrivo in Af-
ghanistan di altri tremila soldati statuni-
tensi. Nello stesso tempo ha puntualiz-
zato che a lungo termine la chiave della
sicurezza è nelle mani delle forze arma-
te locali.
«Dal momento che si siamo impegnati
in questa lotta insieme alla comunità in-
ternazionale, il dispiegamento di altre
truppe in Afghanistan è ritenuto neces-
sario vita la situazione attuale», ha detto
il portavoce del ministero della Difesa,
sta differenti di polacchi e cechi non
avrebbero senso», ha sottolineato il pre-
mier polacco.
Per entrambi, ha chiosato Topolanek
riferendosi ai negoziati in corso con Wa-
shington, la «qualità è più importante
della velocità». Nessuno comunque ha
interesse ad «accelerare o frenare» il
processo. I negoziati «non sono una cor-
sa contro il tempo», ha detto alludendo
alle congetture dei media secondo cui
gli Stati Uniti vorrebbero chiudere in
fretta i colloqui per un accordo prima
della fine del mandato presidenziale di
George W. Bush a gennaio 2009.
Secondo i media polacchi oggi, Geor-
ge W. Bush vorrebbe essere ricordato
come il presidente che ha reso sicuri gli
Stati Uniti contro potenziali attacchi di
«Stati canaglia», in particolare l’Iran. Il
progetto statunitense di difesa antimissi-
le in Europa prevede la costruzione di
una base di dieci intercettori antimissile
in Polonia e una stazione radar nella Re-
pubblica Ceca. In entrambi i Paesi l'opi-
nione pubblica è in maggioranza contra-
ria allo scudo spaziale mentre i rispettivi
Governi, finora, avevano più o meno as-
sicurato il loro sì implicito al progetto.
A Varsavia, finché il premier era Kac-
pagina 3
Negli ultimi tre mesi
le violenze
hanno provocato
più di quattrocento morti
Si calcola
che le azioni terroristiche
siano state almeno venti
tà internazionale è «tenere il Pakistan
agganciato al suo carro». Solo una «po-
litica di inclusione» — ha detto Vernetti
nel corso di un'audizione davanti alla
Commissione esteri della Camerà — po-
trà «evitare l'isolamento del Pakistan». È
«interesse strategico» dell'Italia — ha
puntualizzato — includere sempre di
più il Pakistan in un contesto multilate-
rale condiviso e in una forte cooperazio-
ne con la comunità internazionale, alla
luce della «fortissima influenza pakista-
na nelle vicende del vicino Afghani-
stan».
Il Pakistan è un Paese che «non c'è
dubbio, attraversa un momento di gran-
dissima difficoltà» ha detto Vernetti,
oseervando che vi sono «porzioni rile-
vanti del territorio che ancora sfuggono
al controllo dell'esercito e del Governo
di Islamabad». Vernetti ha quindi an-
nunciato che anche l'Italia contribuirà
con «un nucleo di sette, otto osservato-
ri» alla missione che l'Unione Europea e
gli Stati Uniti invieranno in Pakistan in
occasione delle elezioni politiche.
Nella sua informativa ai parlamentari,
Vernetti si è soffermato anche sull'in-
chiesta in corso sull'attentato contro Be-
nazir Bhutto, i cui tempi ed esiti — ha
osservato — «sono oggettivamente mol-
to difficili» da determinare. La «paterni-
tà» dell'attentato «non è ancora chiara»,
anche se c'è «un'elevatissima probabilità
che sia riconducibile alla rete terroristi-
ca di Al Qaeda che gode di una forte
presenza in diverse zone del Pakistan».
Zahir Azimi. Questi ha quindi aggiunto:
«Ma l'esercito nazionale afghano è la ri-
sposta per i problemi della sicurezza a
lungo termine e per sventare minacce
interne ed esterne».
Il Pentagono si è detto pronto dunque
a inviare in Afghanistan tremila mari-
nes, di rinforzo alla presenza militare
Usa nel Paese, pari attualmente a circa
26.000 uomini, per far fronte alla temu-
ta offensiva di primavera da parte dei
Taleban.
La mossa del Pentagono — rilevano
gli osservatori — è un cambio di rotta,
dopo che per mesi il segretario alla Dife-
sa Usa, Robert Gates, aveva chiesto agli
alleati della Nato di far fronte alle neces-
sità di inviare rinforzi militari.
Il Pentagono ritiene necessario un in-
cremento di circa 7.500 militari per con-
trastare i guerriglieri Taleban e gli uomi-
ni di Al Qaeda. Il portavoce del Penta-
gono, Geoff Morrell, ha detto che un
piano per l'invio di varie unità dei mari-
nes, per un totale di tremila uomini, sa-
rà presentato a Gates nella giornata di
oggi. Si tratta di una missione di sette
mesi, senza proroghe, ha precisato Mor-
rell, aggiungendo che Gates valuterà il
progetto e poi prenderà una decisione.
Non si fermano nel frattempo le san-
guinose violenze nel territorio afghano.
Un soldato della forza internazionale di
assistenza per la sicurezza in Afghani-
stan, sotto comando Nato, è rimasto uc-
ciso in seguito allo scoppio di una mina
anti-carro.
zyński, non sussistevano dubbi sul pla-
cet polacco. Con l’arrivo di Tusk l’as-
senso non è più invece incondizionato, e
anche Praga ora tira un po' il freno. En-
trambi i Paesi vorrebbero tra l’altro che
i costi del progetto fossero sostenuti in-
teramente dagli Stati Uniti. Inoltre, an-
che se assicurano che non si faranno
condizionare, Polonia e Repubblica Ceca
sono preoccupate delle minacce lanciate
dalla Russia contraria al progetto.
Le obiezioni russe contro il progetto
Usa di difesa antimissile in Europa sono
state al centro dei colloqui del vice mini-
stro degli Esteri russo, Serghiei Kislak a
Varsavia, giunto per una visita, su invito
del ministro degli Esteri polacco, Rado-
slaw Sikorski, con il quale ha avuto un
incontro dopo uno scambio di opinioni
con il vice ministro degli Esteri, Witold
Waszczykowski, che per conto di Varsa-
via ha negoziato finora il progetto dello
scudo spaziale con i partner Usa.
Sikorski, in una recente intervista, ha
ribadito che le opinioni russe vanno
ascoltate ma non saranno vincolanti per
Varsavia. Il ministro ha ricordato che il
progetto americano non è diretto contro
Mosca ma piuttosto contro eventuali mi-
nacce da parte di altri Paesi.
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Dieci anni di esperienza creativa per «BombaCarta»
Vita e poesia:
pane e companatico
TONINO PINTACUDA
«Tutto è partito da un cassetto — rac-
conta padre Antonio Spadaro, gesuita e
critico letterario de “La Civiltà Cattolica”
— o, meglio, da una poesia trovata per
caso, incisa nel fondo del cassetto di un
banco del liceo “Massimiliano Massimo”
di Roma, dove insegnavo; avevo bisogno
di una penna e trovai una poesia: chi
aveva scritto quei versi tanto ingenui
quanto incisivi e penetranti nel fondo di
quel cassetto? Da quel momento mi fu
chiara una cosa ovvia: che molti scrivo-
no: scrivono di tutto e su tutto. Da qui
è nato il desiderio di far emergere il
sommerso. Misi un avviso nelle bache-
che: “tirate fuori dai cassetti i vostri te-
sti, le vostre poesie, i vostri racconti e si
cercherà di dare una veste pubblica ai
vostri lavori pubblicandoli in un sito in-
ternet”. E i testi arrivarono e in abbon-
danza. Insomma, come disse qualcuno
un po' ironicamente, era una “bomba-
carta”, un'esplosione di testi. Era il 24
marzo 1997. Nel dicembre successivo
due ragazzi mi fecero una proposta:
perché non incontrarci periodicamente e
formare un gruppo di riflessione e prati-
ca creativa? Anche questa volta fu affis-
so un avviso in bacheca con la certezza
che ci saremmo trovati in quattro. E in-
vece no, il pomeriggio del 12 gennaio
del 1998 eravamo quarantadue».
È questa la nascita dell'Associazione
Culturale «BombaCarta» che dieci anni
dopo rappresenta una realtà significativa
sul territorio ita-
liano. I nume-
ri forniscono
un quadro ras-
sicurante: oggi
sono tredici le
associazioni
partecipanti alla Fe-
derazione «BombaCar-
ta» da Trento a Paler-
mo (l'ultima è nata
in Romania, a Tar-
gu Mures), un blog
sempre «in movi-
mento» e una viva-
ce mailing list che
ha superato i quat-
trocento iscritti,
due riviste in forma-
to digitale («Gasolina»
e «Lettera in versi») e,
soprattutto, tanti laboratori:
scrittura, video, teatro, lettura espressi-
va, lettura critica, cinema, musica e per-
fino «BombaBimbo», un laboratorio di
lettura e scrittura per bambini gestito da
un loro coetaneo.
Ma a padre Spadaro la dicitura asso-
ciazione culturale sta molto stretta:
«“BombaCarta” è piuttosto una bottega
— spiega —. Più precisamente: è un
gruppo di persone che vivono una parti-
colare esperienza di crescita umana e
culturale. Questa realtà è nata (e cresce
tuttora) infatti come una rete di rapporti
tra persone e non un luogo asettico di
apprendimento passivo. Negli incontri di
“BombaCarta” (che si chiamano “labora-
tori” oppure “officine”, a sottolineare l'a-
spetto pratico, creativo e concreto) non
ci sono docenti e uditori, ma tutti parte-
cipano attivamente, da protagonisti, e
da amici. Nel Manifesto dell'Associazio-
ne c'è una battuta significativa sul fatto
che noi vogliamo “imparare l'arte dell'a-
micizia vivendo l'amicizia per l'arte”».
Ormai sono migliaia gli amici che so-
no vicini in un modo o nell'altro a
«BombaCarta»: uomini e donne di tutte
le estrazioni sociali geografiche e religio-
se, dai dieci agli ottanta anni, così come
anche scrittori, poeti e critici letterari
tra i più vari, curiosi e innovativi del pa-
norama culturale italiano, che hanno
partecipato ad alcune delle sue iniziative
da Claudio Piersanti a Davide Rondoni,
da Giovanni Casoli a Claudio Damiani,
da Giovanni D'Alessandro a Elisabetta
Rasy a Filippo La Porta.
Quando fa riferimento all'essere pro-
tagonista di ogni singolo partecipante,
padre Spadaro si riferisce in particolare
ai laboratori di lettura, così strutturati:
una riunione di 10-15 persone senza un
direttore, ma dove tutti intervengono
leggendo ad alta voce un brano lettera-
rio (poesia o narrativa) che hanno scelto
e fotocopiato per gli altri. Dopo la lettu-
ra chi ha scelto il brano spiega in po-
chissimi minuti i motivi della scelta, mo-
tivi che, assieme al testo letto, vengono
poi liberamente analizzati e interpretati
dagli altri.
«Questa struttura — spiega padre An-
tonio — impedisce la deriva narcisistica
e permette un confronto serrato sui te-
sti, sull'esperienza della lettura. Ma, at-
tenzione, “BombaCarta” non è, e non
intende essere, un fuoco d'artificio di te-
sti e opere sparse, né semplicemente un
gruppo ricreativo, ma un progetto criti-
co forte e articolato. La filosofia di que-
sto progetto è centrata sull'importanza
di una riflessione sulle tematiche e sulle
domande principali circa l'arte e l'e-
spressione. Su queste basi alcune perso-
ne negli anni, sono venute a Roma e so-
no poi tornate a casa per vivere lì con
altri amici la stessa esperienza; così so-
no nate le associazioni federate. Alcuni
di questi gruppi hanno poi dato vita a
loro volta ad altre mailing list e riviste,
su carta o virtuali, come ad esempio,
“BombaSicilia”. L'associazione “Pietre di
Scarto” di Reggio Calabria, oltre ai labo-
ratori e alle attività nelle biblioteche e
dentro le scuole della città, organizza
ormai da quattro anni un grande conve-
gno letterario a cadenza annuale sui
L'OSSERVATORE ROMANO sabato 12 gennaio 2008
La ricostruzione della Cripta dei Papi
nella catacomba di San Callisto
grandi temi della letteratura dove si so-
no avvicendati alcuni grandi nomi della
cultura italiana».
Come sono regolati i rapporti tra le as-
sociazioni della federazione?
La federazione è nata e si sta svilup-
pando in maniera informale. Condividia-
mo però un preciso modello pedagogi-
co. Esso tiene presenti varie esperienze
recenti, ma le sue radici affondano lon-
tano nel tempo, almeno fino alla fine
del Cinquecento, data di avvio di una
lunga e attenta riflessione sulla pratica
pedagogica delle prime scuole dei gesui-
ti, poi approdata nella compilazione del-
la ratio studiorum. Le scuole di scrittu-
ra creativa hanno infatti origini antiche,
ben più antiche delle scuole americane
di inizio secolo e «BombaCarta» ha al-
l'interno del suo codice genetico alcuni
elementi importanti di essa e degli eser-
cizi spirituali di Ignazio di Loyola. La
parola-chiave degli esercizi è discerni-
mento, cioè la comprensione (riflessio- Nel complesso
ne) delle mozioni interiori, dopo averle
sperimentate (esperienza) in ordine a
catacombale «a graticola»
una scelta da compiere (azione) all'inter- che il diacono Callisto
no di una vita spirituale. Esperienza, ri-
flessione e azione sono i tre momenti es-
volle sull'Appia
senziali generati da questo modello e at-
tivi nei nostri incontri. Detto questo, bi-
Là dove riposano
sogna precisare che «BombaCarta» non
è un'associazione confessionale: ha al
suo interno persone di ogni orientamen-
to ideale, religioso e politico. L'unico
punto essenziale di riferimento è il no-
stro «Manifesto di impegno culturale e
i Papi del terzo secolo
creativo» e lo sviluppo del metodo è an-
cora in corso.
Nelle sue parole ritorna più volte la pa-
rola «esperienza» e «BombaCarta» si
presenta proprio come «associazione di
esperienza e riflessione creativa».
Oggi pare che tutto sia a tem- VINCENZO FIOCCHI NICOLAI* settantacinque metri, servite da altret- probabilmente, stando a quanto riferirà be — le altre furono aggiunte in un mo-
po determinato, ogni cosa, dal tante scale d'accesso e unite da una se- Papa Damaso nella seconda metà del mento successivo —, due loculi e due
Il complesso catacombale di San Cal- rie di gallerie secondarie ortogonali, sca- quarto secolo, mentre era intento a svol- tombe «a mensa» su ognuna delle pareti
lavoro agli affetti. Tutto è pre- listo è un impianto del tutto innovativo laterali, più un sepolcro ancora del tipo
sto consumato e quindi deve vate a distanze regolari. Le tombe del gere una riunione di carattere catecheti-
nella lunga storia della sepoltura ipogea «nuovo» coemeterium si rivelano di una co (Epigrammata Damasiana, 17). «a mensa», isolato ed enfatizzato da un
essere cambiato; viviamo nella capitale dell'impero: per la prima prospetto architettonico, sulla parete di
una condizione in cui tutto sorprendente, inusuale uniformità tipo- Fino alle recenti ricerche, confluite in
volta, nel sottosuolo, una vasta rete di logica — si trattava sostanzialmente di un saggio pubblicato negli atti del con- fondo. Nove tombe quanti i pontefici
ci appare controllabile e so- gallerie dava vita ad un cimitero colletti- che le fonti ci dicono sepolti nel cubico-
stituibile: fatta un'esperienza, tutte tombe parietali a loculo — eviden- vegno di Roma, si riteneva che la Cripta
vo, capace di ospitare centinaia di tom- temente congeniale ad una concezione dei Papi si presentasse in origine come lo. Il primo ad essere tumulato nella
oggi si crede che si possa tor- be. La novità risponde essenzialmente cripta fu probabilmente Antero, morto
nare indietro sempre e comun- fortemente egualitaria della dimensione di fatto fu ritrovata dal grande archeolo-
alla volontà dei primi fedeli di «dormire» del singolo fedele di fronte alla morte. go Giovanni Battista de Rossi nel 1854: nell'anno 236 dopo un pontificato molto
que. Ecco quindi che l'esperien- insieme in attesa della resurrezione (Gio- breve; poi Ponziano, morto in esilio in
cioè nelle forme di una
za si riduce a semplice esperi- vanni Crisostomo, De coemeterio et cru- stanza estremamente Sardegna, il cui trasferimento nel cubi-
mento in una situazione in cui nulla ce, 1) e di perpetuare, anche nel «ripo- colo papale fu probabilmente curato dal
monumentale, alta quasi
sembra lasciare tracce: la simulazione bat- so» della morte, la loro adesione al cinque metri, lunga po- successore di Antero, Fabiano, morto
te il reale per la sua più ampia potenziali- gruppo religioso dei cristiani, a quel cor- martire nel 250 durante la persecuzione
tà e il suo basso livello di rischio. Tuttavia pus, per dirla con il contemporaneo
L'idea della sepoltura collettiva co meno di sette e dota-
di Decio ed anch'egli sepolto nella crip-
ta di ben diciassette
ciò che il soggetto crede di padroneggiare Tertulliano, «che si nutre della consape- risponde alla volontà tombe. Dimensioni e ta.
viene neutralizzato, diventa qualcosa di volezza di un'unica fede, di un'unica di- dei primi fedeli monumentalità del tutto Le nuove ricerche hanno potuto an-
inerte, di spento. È vero, la realtà è insi- sciplina e di un unico vincolo di solidale straordinarie rispetto al che individuare il luogo di collocazione
cura: essa non garantisce il riparo dalle speranza» (Apologeticum, 39, 1). Nel di dormire insieme in attesa restante panorama del- originario di alcuni degli epitaffi papali
ferite e dai sentimenti negativi, ma soltan- convegno sull'origine delle catacombe della risurrezione l'Area I, caratterizzata rinvenuti dal de Rossi alla metà dell'Ot-
tocento: quelli di Ponziano ed Eutichia-
romane, tenutosi a Roma nel marzo
to se accettiamo il fatto che non si può
padroneggiare la realtà, riusciamo ad af- 2005 presso il Pontificio Istituto di Ar- e di perpetuare anche nella morte da cubicoli di scala ben
più ridotta. L'ipotesi del- no (†283) erano nei loculi scavati nel
ferrare qualcosa di questa realtà, e della cheologia Cristiana, di cui sono stati l'adesione all'unico l'archeologo svizzero settore superiore delle pareti, quelli di
pubblicati gli Atti (Origine delle cata- Paul Styger di riconosce- Antero e Fabiano nei sepolcri «a mensa»
vita. Penso infatti che la vera esperienza
non è mai quella che progettiamo di af- combe romane. Atti della giornata te- corpo vivo della comunità re un impianto più mo- della parte inferiore.
frontare, secondo i nostri modi e i nostri matica dei Seminari di Archeologia Cri- desto anche alle origini Resta irrisolto l'enigma relativo alla
stiana, Roma 21 marzo 2005, Città del della Cripta dei Papi non tomba «a mensa» più monumentale del-
tempi, ma è qualcosa che ci supera e ci la parete di fondo. Il sepolcro fu realiz-
sorprende; qualcosa nella quale ci trovia- Vaticano 2006 [2007]), particolare atten- era stata di fatto più re-
zione dunque è stata rivolta, come era cepita nella manualistica zato in quelle forme prestigiose seguen-
mo immersi, un vero e proprio ambiente do la prassi consueta che destinava a
di vita. L'esperienza però, bisogna ag- naturale, alla catacomba callistina sulla Intorno all'anno 230, l'Area I accolse e nella letteratura scientifica. L'anoma-
via Appia, uno dei più antichi cimiteri una serie di cubicoli decorati sulle pareti lia, d'altronde, poteva facilmente essere quel luogo, privilegiato per posizione, il
giungere, non è l'accumulo di sensazioni sepolcro del fondatore. Sappiamo tutta-
sotterranei cristiani della capitale, l'uni- con alcuni dei più antichi affreschi cri- spiegata con la funzione particolare del-
provate legate all'oggetto o alla situazio- stiani di tutti i tempi: vi sono rappresen- l'ambiente, concepito per ospitare i ve- via che esso fu occupato solo nell'anno
ne o alla persona che abbiamo davanti: co ad essere amministrato, sin dalle ori-
gini, dalla Chiesa di Roma. tati immagini simboliche ed episodi bi- scovi di Roma. Un'analisi attenta delle 258, quando vi fu deposto il corpo di Si-
esse potrebbero essere finte, cioè indotte blici improntati al concetto della salvez- strutture conservate del vano, insieme a sto II. Per più di venti anni la tomba ri-
Quest'area funeraria fu fondata, come
da simulazioni. La letteratura e l'espres- è noto, da Papa Zefirino nei primissimi za dei defunti assicurata dalla misericor- quella delle tombe e della sua decorazio- mase vuota. Se ne deve dedurre che
sione di cui si parla in «BombaCarta» do- anni del terzo secolo. Come sappiamo dia divina e dai mezzi sacramentali. Tra ne pittorica, ha invece consentito di ap- nessuno dei vescovi sepolti nella cripta
vrebbe essere qualcosa di irreversibile, dall'anonimo autore dell'Èlenchos — questi, un cubicolo consistente in un purare definitivamente come anche la che precedettero Sisto in cathedra Petri
fatta — come scrive Cechov — di «caldo forse il presbitero romano Ippolito — doppio vano comunicante accolse le Cripta dei Papi, nella sua fase più anti- (Ponziano, Antero, Fabiano, Lucio, Ste-
sangue e nervi», capace di modificare questi ne affidò la cura al diacono Calli- tombe di ben nove Papi morti tra il 235 ca, si conformasse alla tipologia più co- fano) ritenne conveniente riservare per
realmente il modo in cui una persona vi- sto, il futuro Papa suo successore, mor- e il 283. Si tratta di tutti i vescovi di Ro- mune dei cubicoli dell'Area I. Soprattut- sé quella nobile sepoltura. Fu probabil-
ve la propria vita, la propria esperienza to martire nel 222 sotto Alessandro Se- ma che furono sul soglio di Pietro in to l'individuazione della decorazione ad mente il martirio del tutto eccezionale
umana. Questo rapporto profondo tra vi- vero. Fu l'intraprendente diacono che ri- quell'arco cronologico, ad eccezione di affresco originaria che interessava una di Sisto II, patito durante il terribile
ta e letteratura, poesia, arte è il nostro strutturò ed ampliò l'area funeraria (la Papa Cornelio, morto esule a Civitavec- parte superstite dell'antico soffitto — frangente della persecuzione di Valeria-
pane quotidiano negli incontri e negli cosiddetta Area I) conferendole quei chia nel 253 e traslato solo successiva- evidenziatasi grazie ad un recente re- no, a far decidere per quella soluzione.
scambi che avvengono all'interno di connotati monumentali particolari, tipici mente in un'altra regione del cimitero di stauro fatto eseguire dalla Pontificia Nel periodo contrassegnato da un forte
BombaCarta. La vera esperienza invece delle catacombe romane. L'impresa di San Callisto. Personaggi illustri, la cui Commissione di Archeologia Sacra — egualitarismo nelle forme dei sepolcri
implica l'intelligenza delle cose, la do- Callisto — da cui prese poi il nome la storia è illustrata da fonti letterarie ed ha permesso di stabilire che la stanza dei fedeli, anche i capi della comunità,
manda sul senso di ciò che si vive, il catacomba, destinata a divenire una del- epigrafiche. Tra tutti spicca la figura di era alta metri 2,30 — come le altre del- stando a quanto si può desumere dalle
testimonianze archeologiche, non si sot-
giudizio. Questo vale anche per l'espe- le più grandi della città — portò alla Sisto II, morto martire il 6 agosto del l'Area I — e che la sua ornamentazione,
rienza della letteratura e dell'espressione 258, durante la persecuzione di Valeria- improntata al cosiddetto «stile lineare trassero, a quanto pare, a quella regola.
realizzazione di un'ampia rete di gallerie
creativa. E questa è la strada che Bom- disposte secondo uno schema planime- no; come ricorda Cipriano di Cartagine, rosso-verde», non si discostava da quella
baCarta in questi primi dieci anni ha trico «a graticola», imperniato su due Sisto fu ucciso proprio nell'area del ci- dei vicini cubicoli. Sulle pareti, il doppio *Rettore del Pontificio Istituto
cercato di percorrere. arterie principali parallele, lunghe circa mitero di san Callisto (Epistulae, 80), vano ospitava in origine solo nove tom- di Archeologia Cristiana
Un cantautore ispirato dagli esercizi spirituali di Ignazio di Loyola
Tradurre in musica il libero arbitrio
TULLIA FABIANI Ignazio di Loyola. Da lì, dalle soste quotidiane di re i conti con «un dubbio atroce che è quello di particolar
modo,
la
gestione
nonviolenta
dei
totale silenzio, che offrono la possibilità di discer- stare sopra o sotto la croce», scrive Frattaroli. E conflitti.
Tutto è cominciato con un albero piantato in un nere la volontà suprema nella propria vita, sono può accorgersi che il nemico c'è; è «astuto» e pron- A incoraggiare questo processo, come prima co-
giardino. Già. Libero arbitrio: due parole e una sto- partite le prime reazioni creative. «Ho deciso di to «ad agire sulla nostra condizione umana». La sa, la costruzione di un Centro Internazionale poli-
ria, quella dell'umanità. Due parole e un tempo tradurre in musica tale percorso» scrive Frattaroli tentazione. Quella pedina su cui si gioca la libertà; valente; uno spazio culturale e creativo dove sarà
che è la vita: nella carne e nello spirito. Nelle azio- «e ho deciso di intitolare il lavoro Nel libero arbi- una delle tante occasioni, ma non quella vera. aperta una biblioteca e organizzata un'area concer-
ni e nei pensieri. Tutto è cominciato con una rego- trio perché sono convinto che la libertà di scelta Quella che è la sola buona «per poter odorare i fio- ti; sono previste inoltre borse di studio per studenti
la e la possibilità di trasgredirla, una scelta, e tutto rappresenti il dono più importante di cui gli esseri ri sul davanzale della finestra giusta». Ecco la svol- e ricercatori bosniaci, pubblicazioni e attività cultu-
continua sotto lo stesso sigillo: cosa si può e cosa umani sono in possesso». ta. «Cerca di mostrarmi, cerca di guidarmi», «di rali varie (cineforum, presentazione di libri, mo-
non si può fare? Quale libertà è data all'uomo ed è
Che dietro ai testi e alle musiche di Frattaroli, al condurmi, di indicarmi», canta l'autore, mentre stre, attività ludico-educative rivolte ai bambini e ai
per l'uomo? E cosa, Chi è la libertà? Domande ra- suo terzo disco, ci sia un cammino interiore forte una voce insinua suggerimenti perniciosi; miraggi ragazzi). Beppe Frattaroli non è nuovo a iniziative
dicali e sostanziali; la ricerca e l'incontro con l'Al- si avverte decisamente attraverso i dodici brani del- della strada perfetta. di questo tipo: con il precedente album e il proget-
tro rispondono, alimentano nuovo anelito, e apro- l'album: i giochi di stile, gli arrangiamenti ricercati, Ma la strada di Frattaroli finora oltre che dalla to «Per qualcosa di buono» ha sostenuto il centro
no varchi di accesso alla conoscenza di sé prima, a frutto di anni di esperienza nella musica leggera e musica
è
stata
tracciata
da
un
impegno
concre- di Kinshasa in Congo e il Centro, dei gesuiti congo-
quella del prossimo poi. Per raccontare gli interro- nel teatro, contribuiscono ad arricchire il viaggio to di solidarietà. Una parte dei proventi dell'album lesi, che offre ai bambini di strada un aiuto, una
gativi posti e le risposte date si potrebbero citare fi- mentale dell'autore (e dell'ascoltatore) alla ricerca finanzierà infatti il progetto «Adopte Srebrenica», casa e un futuro.
losofi, intellettuali, scienziati; pagine scritte, ma a della capacità di discernere fra il bene ed il male, promosso
dall'associazione
Tuzlanska
Amica
di La continuità, il confronto aperto con la realtà, e
volte può bastare una testimonianza. L'esperienza la lotta dell'uomo che pensa, fra i paradossi della Tuzla (Bosnia ed Erzegovina) e dalla Fondazione una ricerca di senso nelle cose sono gli elementi
di un vissuto; un pezzo di strada percorso, il desi- nostra modernità, le propagande elettorali, il mon- Alexander Langer Stiftung di Bolzano (Italia), in che connotano il profilo di questo giovane cantau-
derio di metterlo in comune, e condividerlo per do caotico. collaborazione con l'etichetta discografica «Storie tore e le dodici tracce de Nel libero arbitrio lo ri-
farne materia feconda. Così del libero arbitrio si «Perché hai permesso tutto questo?» chiede l'au- di note». velano. A cominciare dai titoli che, in sequenza,
può dire in musica: e Nel libero arbitrio possono tore nel primo brano, rivolgendo a Dio le sue per- L'intento è rilanciare l'immagine della cittadina formano un'unica acuta, e illuminante, frase: Per-
trovare respiro parole e sperimentazioni sonore che plessità; indicando ciò che è difficile capire perché bosniaca, nota per i drammatici fatti accaduti nel ché hai permesso tutto questo? / ora / per vivere
toccano immediatamente le corde inquiete e inter- cosi lontano dalle ragioni dei nostri cuori. E che in- luglio
del
2005; a tal fine le associazioni, insieme armoniosamente / sono chiamato a discernere / e
roganti dell'animo. Per Beppe Frattaroli, cantauto- duce perciò anche a sentirsi «fra l'incudine e il al cantautore, stanno cercando di promuovere un mentre / tu bussi / il nemico / cerca di mostrami
re, musicista, arrangiatore, ad esempio, tutto è co- martello». Tra l'affidamento e la ribellione. Così, processo di dialogo interculturale, per favorire la / la strada perfetta / allora rispondo / vieni avanti
minciato con l'esperienza degli esercizi spirituali di nelle varie circostanze, un uomo può trovarsi a fa- creazione di una memoria storica condivisa e, in / adesso sono un uomo libero.
sabato 12 gennaio 2008 L'OSSERVATORE ROMANO pagina 5

Un'arte sacra contemporanea è possibile Educazione e iniziazione al mistero cristiano

Anche il Beato Angelico Tutto il tempo

era un astrattista
TIMOTHY VERDON
Nella storia dell'arte sacra, particolare
fascino rivestono i periodi segnati da
uno sforzo di sintesi e perfino di sintesi
complessa: i secoli IV-VI, ad esempio,
corrispondenti alla trasformazione cri-
stiana dell'arte greco-romana, e i secoli
XIV-XVII, in cui l'arte classica fu ripri-
stinata al servizio di una Chiesa in dina-
mica evoluzione. Del resto questi sono
periodi chiave di tutta la storia culturale
europea: dal primo è dipeso il medioe-
vo, dal secondo l'era moderna.
Oggi l'arte sacra ha di nuovo bisogno
di sintesi: deve assimilare e trasformare
linguaggi stilistici forgiati lontano dall'e-
sperienza cristiana, per mettere a dispo-
sizione dei fedeli le straordinarie intui-
zioni dei maestri del Novecento. Finora
questo compito è stato affrontato in mo-
do solo parziale, con adattamenti spesso
maldestri di stili contemporanei e risul-
tati quasi sempre deludenti, come ha ri-
cordato quasi dieci anni fa un articolo
sul Corriere della Sera intitolato «Reli-
gione e modernità. L'arte sacra contem-
poranea? Che orrore» (3 aprile 1998).
L'autore del pezzo, Gillo Dorfles, po-
neva due domande scomode: «È suffi-
ciente la fede per far accettare la medio-
crità di tanta arte sacra contemporanea?
E, d'altra parte, è possibile un'arte vera-
mente attuale che sia anche sacra?».
Impressionato dall'infima qualità di mol-
te opere adibite a luogo di culto, non-
ché dalla perdurante nostalgia per gli
stili di altri tempi e dalla facile accetta-
zione del kitsch nelle chiese, Dorfles
chiedeva come spiegare il fatto che
«l'arte religiosa, che pure dominò (alme-
no nell'Occidente cattolico) un'ininter-
rotta serie di secoli, abbia perso oggi
quasi ogni diritto di cittadinanza e abbia
dato ben poche prove di sé se non in
qualche opera architettonica». Va preci-
sato che per «veramente attuale», Dor-
fles intendeva un'arte radicata nella cul-
tura del secondo Novecento, eloquente
nei linguaggi tipici del periodo tra cui
l'astrattismo e l'informale: punto di vi-
sta, questo, che andrebbe forse modifi-
cato oggi nel contesto del ritrovato inte-
resse per il figurativo.
La domanda di questo critico rimane
tuttavia pertinente e perfino urgente,
data l'importanza che la Chiesa torna
ora ad attribuire all'immagine sacra, de-
finita da Benedetto XVI come una for-
ma privilegiata di «predicazione evange-
lica». Proprio questa frase viene usata
nel Compendio del Catechismo della
Chiesa Cattolica, dove l'allora Cardinale
Ratzinger affermava nell'introduzione
che oggi più che mai, nella civiltà visiva,
l'immagine sacra può «esprimere molto
di più della stessa parola, dal momento
che è oltremodo efficace
il
suo
dinami-
smo
di
comunicazione e di trasmissio-
ne del messaggio evangelico».
Se non altro come atto di fede, a chi
s'interroga sulla possibilità di attuare
un'arte sacra «veramente contempora-
nea» bisogna rispondere che sì, è possi-
bile. Ma dobbiamo anche aggiungere
che è difficile. Possibile per forza, dal
momento che «la Chiesa non ha mai
avuto come proprio uno stile artistico,
ma, secondo l'indole e le condizioni dei
popoli, e le esigenze dei vari riti, ha am-
messo le forme artistiche di ogni epoca»
(Sacrosanctum concilium 123). Possibi-
le poi anche perché la tradizione cristia-
na offre esempi eccelsi di arte astratta
oltre che figurativa, e questo non solo
nel periodo paleocristiano ma anche nel
cuore del figurativismo rinascimentale;
gli studi di Georges Didi-Huberman, sul
significato
simbolico-astratto degli sfon-
di
a
finto
marmo
del
Beato
Angelico,
ad esempio, aprono tutto un nuovo ca-
pitolo di ricerca sul Quattrocento fioren-
tino.
Sbaglia invece chi ritiene che i lin-
La gabbia dorata
guaggi dell'arte contemporanea non sia-
no adatti al sacro solo perché l'astratti-
smo e l'informalismo, come l'atonalismo
musicale, in qualche modo mettano una
«salvezza artistica» al posto di quella sto- le
profondità
più
oscure
dell'anima, o to divino, dai vasi sacri e tessuti alle più
rica — un colto art pour l'art al posto
dell'umile fede nel Verbo fattosi carne.
Sbaglia, dico, perché il cristianesimo
non è manicheo: all'aut-aut preferisce
l'et-et, così che ogni autentica esperien-
za estetica può rientrare nel piano prov-
videnziale di Dio. Il grido di Cristo sulla
croce, certamente «atonale», è parte del-
la nostra historia salutis, come lo è l'or-
dine sparso — quasi «informale» — dei
fiori del campo, più belli di Salomone in
tutto il suo splendore.
Nel contesto del dibattito sollevato
dall'articolo di Dorfles nel 1998, mi sem-
brava felice un'osservazione di Paolo Bi-
scottini, direttore del Museo Diocesano
di Milano, secondo cui «sacro» non è so-
lo ciò che può porsi in letterale riferi-
mento alla storia sacra, ma ciò che
esprime la verità dell'uomo. Giovanni
Paolo II, nella Lettera agli artisti del
1999, sviluppò un'analoga idea, affer-
mando che «ogni forma autentica di ar-
te è, a suo modo, una via di accesso alla
realtà più profonda dell'uomo e del
mondo» (numero 6). Il Papa dramma-
turgo insistette che, pur nell'odierno di-
stacco tra il mondo dell'arte e il mondo
della fede, la Chiesa continua a nutrire
grande apprezzamento per il valore del-
l'arte,
«anche al di là delle sue espres-
sioni
più
tipicamente
religiose»,
per-
Cristo stesso
pur nella concretezza
del corpo assunto da Maria
non esitò a presentarsi
in termini lontani
da ogni possibilità figurativa
identificandosi come «via»
«verità», «vita», «risurrezione»
e «luce» degli uomini
Filippo Rossi, «Lux in tenebris» (carta, bitume e foglia d'oro su legno, 2005)
ché «quando è autentica, [l'arte] ha tà all'interno dell'economia sacramenta-
un'intima affinità con il mondo della fe- le — un rapporto che traspare poi non
de» (numero 10). A scanso di equivoci, solo in raffigurazioni narrative ma in
aggiunse
che
«persino
quando
scruta tutte le opere che l'uomo associa al cul-
gli aspetti più sconvolgenti del male, monumentali costruzioni architettoni-
l'artista si fa in qualche modo voce del- che. L'uso stesso delle cose nella liturgia
l'universale
attesa di redenzione» (nu- rivela ed attualizza la vocazione del
mero 10). mondo infraumano, chiamato assieme
Così un'arte veramen-
te attuale e nel contem-
po sacra dovrebbe essere
possibile. Ma sarà anche
difficile, perché sin dagli Sbaglia chi ritiene
inizi la tradizione eccle- che i linguaggi
siastica ha privilegiato la
figurazione, e questo per dell'arte contemporanea
l'ovvio motivo che Cristo non siano adatti al sacro
stesso, Verbo incarnato
di Dio, ha narrato il Pa- perché il cristianesimo
dre con i gesti della pro- non è manicheo
pria vita corporea e psi-
cologica nonché in para-
Ogni autentica esperienza
bole che parlano di uo- estetica può rientrare
mini e donne. Di conse- nel piano provvidenziale di Dio
guenza l'idioma visivo
narrativo per eccellenza,
la figurazione con com-
ponenti di naturalismo e
di indagine psicologica, sembra quasi all'uomo e per mezzo dell'uomo a ren-
imporsi alla Chiesa, sebbene ciò non dere gloria a Dio. Per un processo mi-
escluda idonei ammodernamenti o l'uso sterioso e nel contempo semplice, que-
simultaneo di altri linguaggi; soprattutto sta «rivelazione» diventa poi parte della
la funzione catechetica delle immagini fede vissuta, specialmente nell'ambito
cristiane sembra richiedere chiarezza e della celebrazione e del culto eucaristi-
specificità che solo la figurazione può co: trovando Dio presente nella materia,
garantire. il credente è portato a cogliere la nuova
Sembra. Ma in verità dignità di ogni cosa materiale, diventata
l'arte serve alla Chiesa ormai (almeno tendenzialmente) «osten-
non solo come strumen- sorio», come ogni «vedere» umano è or-
to didattico. Nel conte- mai chiamato a diventare contemplazio-
sto liturgico, ad esem- ne adorante.
pio, essa è chiamata a È in questo senso che alcuni recenti
diventare segno capace esperimenti con l'astrazione, ispiratisi al-
di introdurre nell'ambito le Scritture e di notevole impatto mate-
del mistero, e questo a rico, s'inseriscono efficacemente nel-
prescindere da eventuali l'ambito del sacro: penso ad esempio al-
elementi narrativi del ri- la serie di opere in tecniche miste create
to. L'uso di immagini tra il 1997-1998 da Armanda Negri col ti-
nel contesto della litur- tolo Materia come realtà spirituale.
gia serve infatti a mani- Esposte nel 2000 nel complesso monu-
festare il particolare rap- mentale dell'antico ospedale Santo Spiri-
porto che, grazie all'In- to in Sassia a Roma, queste immagini
carnazione di Cristo, composte di tessuti con inserti di foglio
sussiste tra segno e real- d'oro, caratterizzate allora come «icone
astratte dello Spirito», definivano nell'in-
sieme un contesto adatto alla celebrazio-
ne liturgica. Nello stesso spirito sono
opere di Filippo Rossi in legno e carta
quali la pala d'altare per la Cappella del
reparto di maternità all'Ospedale Careg-
gi, a Firenze, e la grande croce attual-
mente in preparazione per la cappella
cattolica dell'Ospedale Meyer, sempre
nel capoluogo toscano.
Trovo di particolare eloquenza un pic-
colo dipinto di Rossi intitolato Lux in te-
nebris inteso come immagine per la pre-
ghiera (ciò che gli storici tedeschi del
Rinascimento chiamano un Andacht-
sbild: un'immagine per la riflessione o
meditazione). È realizzato su una tavola
di legno grezzo a cui l'artista ha applica-
to mossi strati di carta su ambo i bordi.
La carta, essa stessa un derivato ligneo,
è raggrinzita ed annerita quasi volesse
evocare il logorio del tempo che sovrap-
ponendosi alla materia ne offusca la di-
gnità. Al centro dell'immagine un asse
dorato spacca la tavola da cima a fon-
do, e a destra come a sinistra di questo
fascio il legno, libero di carta nera e
quindi chiaro, rivela la sua naturale ve-
natura, il cui andamento verticale segue
il movimento scendente del fascio dora-
to. L'impressione complessiva è di qual-
cosa d'imbrattato e sporco, o forse bru-
ciato, al cui cuore penetra con irrefrena-
bile forza una luce che purifica, che li-
bera, che risana rivelando la natura stes-
sa della cosa. Il titolo dell'opera, ricco
di echi isaiani, fa pensare a Colui che
disse: «Come il lampo, guizzando, brilla
da un capo all'altro della terra, così sarà
il Figlio dell'uomo nel suo giorno» (Lu-
ca, 17, 24). A scanso di equivoci, Rossi
ha inciso nella parte alta del fascio cen-
trale un taglio, una sorta di «ferita nel
costato» che non lascia dubbi sul senso
di questa «Lux» risplendente fra le tene-
bre.
appartiene a Gesù
INOS BIFFI Solo così l'Eucaristia può apparire in
tutta la sua luce e diventare attraente di-
In due modi può compiersi la cate- nanzi alla mente e alla visione dei fedeli,
chesi del mistero cristiano: quando que- e brillare in tutto il suo valore e suscita-
sti diventa tema di insegnamento o di ri- re la sorpresa senza la quale la liturgia
flessione teologica, e quando viene ri- diventa di una monotonia affliggente, ri-
preso nella celebrazione liturgica. In coperta da un'attualità solo in apparen-
questo secondo caso la catechesi provie- za interessante, dal momento che non
ne dall'evento che si sta compiendo: es-
ha l'interesse di ciò che è soprannatura-
sa non riguarda più semplicemente un le e quindi tra tutto supremamente me-
oggetto riacceso nella memoria o un ar- raviglioso. E solo Gesù Cristo si rivela
gomento indagato dal pensiero: riguarda vivo nel gesto supremo del suo amore,
il mistero presente e ancora in atto, per- in ogni volta rinnovato.
ché divenga preghiera ed esperienza. La Nella domenica, e soprattutto nell'Eu-
liturgia iscrive l'avvenimento della sal- caristia, la cristologia diventa viva e de-
vezza non solo nell'area dell'intelletto, ve dispiegarsi.
perché lo comprenda, ma in quella della
volontà perché lo condivida.
Ogni tempo
La catechesi liturgica espone nel lin-
guaggio del simbolo l'opera della salvez-
za, in opera nella forma sacramentale e ha la sua luce
su cui sono fissati lo sguardo della fede, Vi è poi la cristologia orante distribui-
la percezione dei sensi, l'attenzione del-
l'intelligenza e l'intenzione dell'amore.
ta nel corso dell'anno, le cui festività rie-
vocano i vari misteri della vita di Gesù
Occorre però subito aggiungere che e, rievocandoli, ne permettono una de-
quest'opera della salvezza celebrata nel-
la liturgia è personalmente Gesù Cristo.
vota comprensione e una intensa inizia-
zione. È la funzione dei diversi tempi li-
È lui, nei suoi misteri, a ritrovarsi nei turgici, che anche negli apparati esterio-
segni e a essere annunziato nella loro
ri rifrangono in certa misura all'esterno
memoria. D'altronde, ogni catechesi cri- il contenuto di quei misteri, li rendono
stiana si risolve nella catechesi su Cristo,
familiari e popolari e creano la sintonia
fine, sostanza e irradiazione della Rivela- dell'anima che li rivede e li risente con
zione e della storia sacra che la manife-
agio e distensione. Sia i padri sia gli au-
sta e la avvera. tori medievali hanno lasciato sermoni li-
turgici mirabili, la cui lettura è una
splendida e magnifica introduzione a
Il ritmo originale queste festività. Pensiamo a Gregorio di
della liturgia Nazianzo, ad Agostino, a Leone Magno,
a san Bernardo e ad altri deliziosi abati
Quanto alle prerogative della cateche- cisterciensi.
si che avviene attraverso il rito occorre Ogni tempo ha la sua luce, il suo
prima di tutto rilevare che esso non si messaggio e la sua grazia cristologica.
riferisce a una materia offerta all'inten- Il commento, poi, più pertinente alle
zione dell'intelletto: la catechesi liturgica festività è quello fatto dalle Sacre Scrit-
tocca una realtà presente, che in con- ture, ossia dalla Bibbia liturgica. Essa è
creto sta avvenendo e sta coinvolgendo, la Parola di Dio destinata soprattutto a
come oggetto di esperienza. È questa dire Gesù Cristo, principio e compimen-
realtà che promana dall'azione liturgica to, a descrivere la storia della sua attesa
nella modalità dei segni, dei quali il pri- e a offrire la testimonianza della sua ap-
mo a far trasparire il mistero è il tempo parizione. Specialmente nella liturgia il
sacro. La liturgia crea un suo tempo ori- libro sacro assume il suo valore, fonden-
ginale, collocandovi il ricordo degli dosi con l'avvenimento celebrato e di-
eventi di Gesù e l'efficacia della loro ventando, a sua volta, motivo e fonte di
grazia, imprimendovi, così, un orienta- orazione, o libro di preghiera.
mento nuovo. Ma occorre rilevare tutta la densità o
Con i suoi riti la Chiesa, in certo mo- tutte le relazioni della cristologia rintrac-
do, lo riscatta dalla sua genericità, per ciabili nella liturgia, sia essa raccolta
imprimervi un significato cristologico. nella forma dell'Eucaristia o ripartita ne-
Così è del tempo domenicale, che ripor- gli appuntamenti del tempo sacro. Nel
ta l'avvenimento della ri-
surrezione del Signore, e
giunge nella stessa Chie-
sa con i riverberi del
giorno pasquale. E così La preparazione teologica
è anche del corso di un
intero anno, che, assun- non dipende
to nella liturgia e ritma- da un'aggiornata informazione
to dalle feste del Signore
e dei suoi Santi, si con- sull'ultima brillante teoria
verte in anno sacro: l'an-
no che ha trovato i suoi
La liturgia
poeti, Manzoni, con i non è il campo
suoi Inni sacri, inserito
nella Liturgia ambrosia- della fantasia creativa
na delle Ore, e Paul di colui che la presiede
Claudel con l'incompara-
bile Corona benignitatis
anni Dei: un titolo che è
suggestiva e luminosa
definizione dell'anno liturgico: appunto mistero di Cristo, infatti, sono incluse
anno di Dio. tutte le verità di fede: per suo tramite si
Ma ogni giorno sorge contrassegnato giunge alla Santissima Trinità — il mi-
e iridato della grazia del Signore, nella stero da cui ogni altro gemma, di conti-
misura in cui, con l'Eucaristia, vi si im- nuo richiamato dalla preghiera liturgica,
prima e vi si diffonda la memoria della che si rivolge al Padre, per Gesù Cristo,
croce e della risurrezione, e lo costellino nello Spirito Santo —; alla mariologia,
gli appuntamenti oranti delle diverse più volte ripassata nelle memorie della
Ore. Veramente, tutto il tempo appartie- Vergine; all'ecclesiologia, coinvolta co-
ne a Gesù, che ne è il Signore, dal mo- me soggetto stesso della liturgia; ai sa-
mento che tutto è stato creato per lui, cramenti; ai novissimi; all'antropologia
in lui e in vista di lui (Colossesi 1, 16). teologica e al comportamento cristiano,
La Chiesa con le sue commemorazioni che, in più, trova i suoi modelli nel San-
ne condensa, per così dire, e ne accen- torale, che intesse l'«anno di Dio».
tua la presenza sacramentale.
Ora, un primo aspetto della catechesi
svolta dalla liturgia è il richiamo al valo- L'«arte
re cristiano del tempo, assunto e posse-
duto da Gesù Cristo, e luogo simbolico del celebrare»
del suo incontro con la Chiesa, la quale
Certo, perché tutta la verità cristiana,
lo solennizza e lo decora di molteplici ri- che è la sostanza della liturgia, vi possa
chiami, a rimarcarne la differenza. Va, emergere e trasformarsi in una cateche-
quindi, fatta ritrovare nella liturgia una si in accordo con l'orazione — una lex
teologia del tempo, a servizio di Cristo e credendi che si converte in lex orandi
del suo mistero di salvezza. — sono indispensabili la cura e la com-

della tonalità in musica Ecco, non solo il figurativo tradiziona-

MARCELLO FILOTEI
Un sistema di tensioni e rilassamenti,
regolato da norme più o meno rigide a
seconda del periodo storico di riferimen-
to: questa è in estrema sintesi la tonalità
in musica. Una sorta di enorme gabbia
dorata, all'interno della quale ci si può
muovere rispettando gerarchie ben pre-
cise, subendo attrazioni magnetiche ver-
so alcuni poli e imboccando percorsi de-
finiti, con scarti minimi che sono quelli
che fanno in realtà la differenza armoni-
ca tra una composizione e l'altra. Rom-
pere questo sistema, o preesistergli co-
me nel caso della musica medievale e ri-
nascimentale, significa muoversi in un
ambito atonale. Vuol dire in buona so-
stanza non riconoscere autorità a un si-
stema costrittivo che, per certi versi, ba-
ratta la sicurezza con la libertà. Il grido
di Cristo sulla croce, dunque, come
spiega Timothy Verdon in questa stessa
pagina, non può che essere «atonale» e
come l'atonalità, ingloba in sé tutto
quello che gli è preesistito, ma al tempo
stesso indica una via nuova.
La tonalità sta al figurativo come l'a-
tonalità sta all'astratto. Ma che cosa dif-
ferenzia figurativo e astratto se non la
distanza dall'oggetto? Puntando il micro-
scopio su una qualsiasi «cosa» concreta-
mente esistente — e quindi tranquilla-
mente rappresentabile nella sua totalità
come figura — si perde il significato se-
le ma anche questo tipo di figurazione
astratta può accompagnare il cammino
mantico, ma al tempo stesso ci si conce- che certo non si può dire privo di emo- interiore dei cristiani. Cristo stesso, pur
de la possibilità di ricercare un partico- zioni, la Gubaidulina punta a trasmette- nella concretezza del corpo assunto da
lare simbolico, che non perde certo di re una sensazione asemanticamente, Maria, non esitò a presentarsi in termini
significato in quanto definito solo astrat- quasi a livello fisico, e per raggiungere lontani da ogni possibilità figurativa,
tamente. lo scopo ricorre a una struttura basata identificandosi come «via», «verità», «vi-
«Assimilare e trasformare linguaggi su costruzioni musicali metaforiche. ta», «Risurrezione» e «luce» degli uomi-
stilistici forgiati lontano dall'esperienza In un certo senso si tratta di un'am- ni. Così l'arte che si riferisce a Cristo,
cristiana per mettere a disposizione dei missione di impotenza dalla quale trarre Verbo incarnato del Padre, può benissi-
fedeli le straordinarie intuizioni dei mae- nuova linfa vitale. L'impossibilità di mo rivestire di forma e colore anche le
stri del Novecento», come suggerisce comprendere appieno le cose per se parole più «astratte» del Salvatore, so-
Verdon, significa in musica andare oltre stesse impone il ricorso all'analogia, ad prattutto per incentivare alla preghiera
il sistema tonale. Le strade sono molte, una forma costruita per giustapposizio- dove ognuno è chiamato ad andare oltre
scegliere è difficile ma necessario. Sta ne di idee e non per derivazione conse- le conoscenze sensorie, e massimamente
agli artisti indicare la direzione. quenziale. Qualcosa di simile al simboli- per accompagnare la preghiera liturgica,
I segnali positivi in questo senso non smo di inizio secolo, quando il primo dove il carattere segnico dei riti invita a
mancano. Tra questi si segnala il caso di Debussy puntava sulla suggestione tim- non soffermarsi sull'aspetto esteriore
Sofia Gubaidulina, compositrice russa brica per far cominciare la musica «lad- delle cose.
che ha applicato le più avanzate risorse dove la parola è impotente a esprime- La sfida rappresentata da questo tipo
stilistiche alle sue Sette Parole per vio- re». Nelle Sette Parole note lunghissime d'immagine è duplice: da una parte gli
loncello, bayan e archi. Scritto nel 1982 del violoncello incrociano glissando d'ar- artisti devono crescere nella sensibilità
e orbato della seconda parte del titolo chi, quasi disegnando nell'aria la Croce. scritturistica e liturgica che solo permet-
dalla censura sovietica, il lavoro è tra i Ma i gesti maggiormente evocativi si re- terà loro di articolare, anche in forme
primi che si propone di raccontare la gistrano nel sesto e nel settimo movi- astratte, messaggi autenticamente cri-
Parola di Cristo senza l'intervento di vo- mento, che concludono l'opera. La ten- stiani; sull'altro versante i fedeli devono
ci umane. Con felice intuizione la Gu- sione costruita lentamente sin dalle pri- essere in grado di riconoscere l'autenti-
baidulina va direttamente alla sostanza, me battute subisce un'improvvisa im- cità del messaggio ed apprezzarne l'ori-
parte dall'assunto che nessuna opera pennata quando l'archetto del violoncel- ginalità, lasciandosi affascinare da bel-
può esprimere compiutamente il testo lo si sposta lentamente verso il ponticel- lezze che l'occhio non ha mai visto né
biblico e quindi non ci si prova nemme- lo. Il suono diviene stridente, duro, che sono entrate nel cuore degli uomini.
no. Si tratta di una scelta di campo mentre si fa strada la chiara intenzione Prima ancora la Chiesa deve riappro-
estrema, di fronte alla quale la distinzio- di superare quel limite. Finalmente nel priarsi del suo storico ruolo di mecenate
ne tra Le Ultime Sette Parole di Cristo e settimo movimento l'arco passa al di là catecheta, perché sia artisti che fedeli
lo Stabat Mater, ad esempio, appare so- del «ponte», ed è come entrare in un al- vanno educati al senso più che letterale
lo come un cambio di inquadratura sul- tro mondo. «Tutto è compiuto» (Gio- delle parole e dei riti che plasmano la
la stessa scena. Come il cinema muto, vanni, 19, 30). nostra fede in Cristo.
Illustrare la Pasqua
petenza del pastore d'anime.
Si usa parlare oggi di arte del celebra-
re: ma bisogna che sia un'arte fondata
e il suo sacramento su una buona cultura storica e su una
seria preparazione teologica, intesa,
Ma rileviamo, in correlazione, un'al- questa, non come un'aggiornata infor-
tra prerogativa che contraddistingue la mazione sull'ultima brillante teoria di un
catechesi liturgica ed è il corso ricorren- teologo, persuaso che con lui incomin-
te dei suoi contenuti, il loro riaffacciarsi cia la teologia, ma come conoscenza
di domenica in domenica, di anno in an- dell'intero dogma professato dalla fede
no, e di giorno in giorno: ed è, questo, della Chiesa, che, chi ben lo capisce,
uno dei chiari indici della saggia peda- conserva una novità e un'attrattiva ine-
gogia della Chiesa, che non teme di pro- sauribili. Questo però non basta ancora:
porre e rioffrire l'inesauribile mistero, vi si deve associare un gusto estetico e
così che venga variamente e progressi- una sensibilità nei confronti di tutto lo
vamente assimilato. spettro dei segni di cui la liturgia è com-
Ora, questo mistero è esattamente paginata e che un loro commento sa ri-
Gesù Cristo. Potremmo dire: nella litur- svegliare e rendere trasparenti: un com-
gia viene dispiegata una cristologia con- mento, tuttavia, appropriato e sobrio —
creta, ai fini della sua conoscenza e del- perché non diventi, come non raramen-
la sua esperienza. E anzitutto a ricorre- te avviene, un continuo e opprimente
re in essa è la cristologia nel suo compi- arbitrio — a cui si unisca la persuasione
mento pasquale in esercizio nell'Eucari- che la liturgia non è il campo della fan-
stia, che è il cuore della domenica. Ogni tasia creativa, improvvisata e sconcer-
giorno del Signore ripresenta nella co- tante, di colui che la presiede.
munità cristiana il sacrificio della croce Oggi si va spesso, volonterosamente,
e la partecipazione al corpo dato e al alla ricerca di nuove strategie pastorali
sangue sparso. Ne consegue che la Pa- un po' in tutti i campi della catechesi e
squa di Cristo, il significato della sua ri- della pastorale. Ma non è remoto il ri-
presentazione e comunione sacramenta- schio di trascurare le strategie — se pur
le, devono costituire il tema ricorrente e così si possono chiamare — che già esi-
fondamentale della catechesi liturgica, stono e fanno parte della vita stessa del-
perché i riti domenicali siano intima- la Chiesa, e che si tratta di tradurre in
mente compresi e la sua «realtà» effica- pratica. È il caso della liturgia, come
cemente condivisa. D'altra parte, illu- scuola di fede e di orazione. È la via
strare la Pasqua e il suo sacramento si- strategica più semplice e più sicura, alla
gnifica spiegare il senso stesso della vita quale è garantita la riuscita.
di Cristo, che culmina nel sacrificio, il Solo che a questo si apre la questione
fine del disegno della salvezza, l'avverar- fondamentale, che è quella della forma-
si della Scrittura. zione del celebrante.
pagina 6
In alcuni Stati dell'India tragici risvolti dell'indebitamento provocato dai costi elevati delle forniture agricole
Il sostegno della diocesi di Amravati
ai contadini vittime della globalizzazione
NEW DELHI, 11.
Fa impressione il dato riguardante gli
agricoltori indiani che si sono suicidati
per colpa dell'eccessivo indebitamento
dovuto ai raccolti mancati o pagati ma-
le, nonostante il duro lavoro e le fati-
che: più di 150.000 negli ultimi dieci an-
ni. Le cause — riferisce l'agenzia Sir —
sono da attribuirsi principalmente alle
discutibili politiche delle multinazionali
che hanno messo in commercio semi
costosi che richiedono più acqua, ferti-
lizzanti e pesticidi, prodotti dalle stesse
aziende soprattutto negli Stati del Maha-
rashtra, dell'Andhra Pradesh, del Karna-
taka, del Madhya Pradesh e del Kerala.
Nella sola regione del Vidarbha, nel
Maharashtra, circa tremila contadini si
sono uccisi negli ultimi sei anni, molti di
essi utilizzando i pesticidi, il veleno al
quale hanno più facilmente accesso.
Uno studio approfondito al riguardo è
stato condotto recentemente dal Madras
institute of development studies. I suici-
di tra gli agricoltori, tra il 1997 e il 2005,
sono aumentati del 52% mentre quelli di
altre categorie sono cresciuti del 23%
nel Maharashtra, nell'Andhra Pradesh,
nel Karnataka e nel Madya Pradesh. A
causare problemi ai coltivatori indiani
sarebbe il contestatissimo «cotone Bt
transgenico» ma alcuni esperti puntano
il dito anche contro la politica di svilup-
po neoliberista seguita dal governo in-
diano. La fluttuazione dei prezzi dei
prodotti locali, dovuta all'apertura del
mercato nazionale a prodotti di importa-
zione a basso costo, rende ancora più
difficile la situazione economica dei pic-
coli coltivatori.
Il governo indiano si è reso conto del
grave fenomeno e lo ha affrontato con
proclami e stanziamenti di fondi finora
poco efficaci. Il vescovo di Amravati,
Lourdes Daniel, sotto la cui diocesi rica-
de Vidarbha, ha spiegato all'agenzia Uca
News che per risolvere il problema «ser-
vono volontà politica ed enorme dispo-
nibilità di fondi». La Chiesa cattolica,
sebbene minoranza nel Paese, ha deciso
di sostenere le lotte dei contadini india-
ni. Una situazione divenuta sempre più
drammatica a partire dal 1991 ovvero da
quando il Paese ha aperto i suoi mercati
alla globalizzazione. I poveri sono via
via diventati ancora più poveri.
La Caritas indiana, anche grazie al
supporto della Caritas italiana, ha lan-
ciato tempo fa una campagna di aiuto e
un programma per ridurre il numero
dei suicidi in settanta comunità. «Ogni
mese nei diversi distretti del Vidarbha vi
sono circa dieci-quindici casi — ha rac-
contato alla Sir padre Jolly Puthenpura,
direttore del Jeevan Vikas Sanstha, nella
diocesi di Amravati — abbiamo scoperto
che una delle ragioni principali erano i
costi elevati delle forniture in agricoltu-
ra, ad esempio semi ad alta resa che di-
pendono eccessivamente da un abbon-
dante uso di fertilizzanti e pesticidi». I
contadini non possono affrontare questa
spesa senza dover ricorrere a banche o
a istituzioni finanziarie private. Quando
il raccolto è scarso e l'agricoltore non
ottiene il giusto prezzo per i suoi pro-
dotti va subito in perdita e non riesce
più a pagare i debiti.
Si crea così un circolo vizioso: alcuni
per estinguere il debito sono costretti a
chiedere un altro prestito alle banche
ma gli istituti di credito spesso non ac-
cettano di aiutarli, visto il grosso rischio
di insolvibilità; gli agricoltori si rivolgo-
no allora al «sahukar», il prestasoldi del
villaggio che a volte si comporta come
un usuraio arrivando a pretendere inte-
ressi fino al 25%. Molte delle vittime, al-
le prese con una vita di stenti e perse-
guitati dalle minacce, preferiscono così
chiudere tragicamente la loro triste esi-
stenza.
Dall'aprile 2007 la diocesi di Amravati
sta portando avanti in cinquanta villaggi
del distretto un progetto che ha già dato
buoni frutti, come ha confermato alla
Sir il responsabile del programma nell'a-
rea di Vidarbha, Charles D'Cruze: «Tra-
mite lo studio abbiamo potuto creare
molta consapevolezza tra la popolazione
in oggetto — ha spiegato — aiutandoli a
Messaggio del vescovo Hwang Cheol-soo per la Settimana di santificazione in Corea
Dialogo e preghiera per l'unità della famiglia
SEUL, 11.
La Settimana di santificazione della
famiglia, celebrata in Corea del Sud a
partire da domenica 30 dicembre, festa
della Santa famiglia di Gesù, Maria e
Giuseppe, si è conclusa con speciali ve-
glie di preghiera, adorazioni eucaristiche
e messe in tutte le diocesi. I fedeli han-
no anche meditato su passi del messag-
gio di Benedetto XVI diffuso in occasio-
ne della Giornata mondiale della pace
(1° gennaio) e intitolato «Famiglia uma-
na, comunità di pace».
Si è trattato — informa l'agenzia Fi-
des — di un tempo di speciale preghie-
ra, invocazione e intercessione in favore
della famiglia, di un momento in cui la
Chiesa ha affidato al Signore tutte le esi-
genze, le necessità, i problemi delle fa-
miglie coreane, guardando appunto al
modello della Sacra famiglia.
«Operare per l'unità della famiglia at-
traverso il dialogo può essere una moda-
lità importante per risolvere i problemi
che ogni famiglia affronta» ha sottoli-
neato in un messaggio monsignor Paul
Hwang Cheol-soo, vescovo ausiliare di
Pusan e presidente della Commissione
per la pastorale della famiglia in seno al-
Gli immigrati stimolo
per le parrocchie
identificare le vie d'uscita cambiando le
loro pratiche agricole. Ad esempio sug-
gerendo loro di adottare tecniche di
contabilità moderne e pratiche agricole
scientifiche in modo da rendere tutto
più sostenibile, e acquisire conoscenze
per far sì che i terreni siano più produt-
tivi».
Il progetto diocesano ha anche contri-
buito a un cambiamento di mentalità fra
le comunità in oggetto, a creare una
sorta di movimento «per la vita»: ora la
gente dei villaggi dove operano le orga-
nizzazioni ecclesiali è consapevole che il
Allarme dopo l'assassinio di Benazir Bhutto
Nel Pakistan scosso dalla violenza
a rischio anche la libertà religiosa
ISLAMABAD, 11.
In un Paese tragicamente dilaniato da
ripetute ondate di violenza il recente as-
sassinio di Benazir Bhutto — la leader
dell'opposizione e presidente del Partito
popolare del Pakistan (Ppp) morta in un
attentato lo scorso 27 dicembre in circo-
stanze ancora da chiarire — oltre a get-
tare un'ombra sul futuro della democra-
zia rischia di assottigliare ulteriormente
le speranze di una maggiore libertà reli-
giosa. È quanto affermano autorevoli
esponenti della locale comunità cristia-
na, i quali con decisione sono tornati
nelle ultime ore a esprimere preoccupa-
zione e dolore «per la morte di un sim-
bolo della democrazia». Anche perché la
triste fine della Bhutto — sostengono —
«ha diminuito le speranze di democra-
zia, libertà religiosa e uguaglianza» in
un Paese a larga maggioranza musul-
mana.
È questa una preoccupazione espres-
sa, in particolare, da monsignor La-
wrence John Saldanha, arcivescovo di
Lahore e presidente della Conferenza
episcopale pakistana, per il quale — se-
condo quanto riferito dall'agenzia «Asia-
news» — sulle circostanze dell'assassinio
«ora è necessario che venga condotta
un'inchiesta corretta e tempestiva, per
garantire la giustizia: nel frattempo, tut-
to il Paese deve lavorare per la pace e
l'armonia».
Per padre Bonnie Mendes, sacerdote
attivamente impegnato sul fronte della
Perdono e riconciliazione
possono essere raggiunti
solo grazie a un'autentica
comunicazione
tra i coniugi
e fra genitori e figli
la Conferenza episcopale della Corea.
Nel documento, intitolato «Per una au-
tentica comunicazione in famiglia»,
monsignor Hwang Cheol-soo ha ricorda-
to che la Settimana di santificazione è
stata istituita «per far sì che all'interno
della famiglia si recuperino relazioni co-
me il perdono e la riconciliazione, ini-
ziando il nuovo anno come una reale
comunità di amore».
Aborto, divorzio, basso tasso di cre-
scita, difficoltà nella comunicazione, rot-
ture fra i membri della famiglia: questi i
principali attacchi che l'istituzione subi-
sce oggi nella società. Il messaggio esor-
ta di conseguenza le famiglie cristiane
«a rimanere vigili di fronte ai crescenti
problemi dello scarto generazionale e
soprattutto del materialismo». Il vescovo
L'OSSERVATORE ROMANO
suicidio non è la soluzione ai problemi
dei contadini. La conferma viene ancora
una volta dalle cifre: «Questo è evidente
— ha detto D'Cruze — dal fatto che ci
sono stati solo due suicidi nei cinquanta
villaggi dove abbiamo cominciato a lavo-
rare».
Per le vedove e gli orfani degli agri-
coltori che si sono tolti la vita si lavora
con consulenze post-trauma e con il so-
stegno psicologico e sociale. Inoltre, nel
giugno 2007, la diocesi di Amravati ha
finanziato i bisogni educativi di settanta-
cinque scuole dove studiano i figli di
Secondo numerosi esponenti della comunità cristiana
pakistana, l'attentato oltre a provocare la «morte
di un simbolo della democrazia», ha affievolito
«le speranze di liberà religiosa e uguaglianza»
nei riguardi delle minoranze presenti nel Paese
salvaguardia e del rispetto dei diritti
umani, con la Bhutto è morto «un sim-
bolo della democrazia, e quando questo
avviene, la popolazione soffre di più. Le
speranze dei cristiani per un miglior fu-
turo in Pakistan sono molto basse e du-
rante le numerose celebrazioni di pre-
ghiera per la Bhutto cui ho partecipato
ho trovato persone veramente addolo-
rate».
Il giudizio è «ancora più doloroso —
ha aggiunto il sacerdote — se si consi-
dera che questa volta la Bhutto non si
sarebbe comportata come in passato,
quando ha commesso errori anche gravi
nei confronti delle minoranze. Era tor-
nata con una nuova visione, era divenu-
ta una vera speranza».
Al contrario nel Paese — sempre se-
condo quanto riferito da padre Mendes
— si starebbe registrando un sensibile
«aumento dell'estremismo e dell'intolle-
ranza» nei confronti delle minoranze.
Una situazione critica confermata anche
dal rapimento — avvenuto lo scorso 4
gennaio — di cinque cristiani nel distret-
to del Sud Waziristan, nel Pakistan me-
ha ribadito che «occorre fare sforzi di
santificazione della famiglia nella vita
quotidiana perché il Signore Gesù viven-
do per trent'anni nella sua famiglia di
origine ha mostrato che la vita ordinaria
nella famiglia è una vita santa».
Le famiglie cristiane — si legge nel te-
sto reso noto da Fides — possono realiz-
zare la piena unità fra genitori e figli
pregando insieme. Quando esistono dia-
logo e preghiera per l'unità e per l'amo-
re in famiglia si fa la volontà di Dio nel-
la famiglia, «come in Paradiso» ha detto
il presidente della Commissione per la
pastorale della famiglia in seno alla Con-
ferenza dei vescovi cattolici di Corea, se-
condo il quale «nel nuovo anno tutte le
famiglie dovrebbero provare a essere
consapevoli della responsabilità di vivere
l'unità voluta da Dio e di vivere in fami-
glia un dialogo di amore».
Gli ingredienti che possono salvare la
famiglia — «scuola di vita e di missione
per ogni cristiano» — sono dunque l'u-
nità, da raggiungere attraverso la comu-
nicazione, la riscoperta del perdono, la
riconciliazione e l'amore. Solo così la fa-
miglia si rende responsabile del proprio
ruolo sociale ricongiungendosi a quella
vera unità che è voluta da Dio.
cinquantacinque persone che si sono
suicidate nel distretti di Yavatmal e di
Buldhana.
Altro aspetto da non sottovalutare so-
no le conseguenze mortali sulle colture
ma anche sui coltivatori provocate dal
massiccio impiego di pesticidi chimici, il
50% dei quali in India è vaporizzato sui
campi di cotone. Secondo gli esperti,
più di diecimila agricoltori produttori di
cotone sono deceduti ultimamente in se-
guito all'introduzione dei pesticidi di
quarta generazione, i cosiddetti «pire-
troidi sintetici».
ridionale ai confini con l'Afghanistan.
Secondo la ricostruzione fornita del
drammatico avvenimento, i cinque —
poi rilasciati dopo alcuni giorni di pri-
gionia in seguito a un'intensa «pressione
politica» sui rapitori — stavano viaggian-
do da Wana a Der, quando uomini ar-
mati hanno fermato il veicolo, che tra-
sportava anche altri passeggeri.
Secondo alcune fonti locali, l'agguato
sarebbe stato deciso da Baitullah
Mehsud, noto comandante talebano
considerato molto vicino al terrorismo
afgano. Si tratterebbe proprio di quel
Baitullah Mehsud che è attualmente ri-
tenuto dal governo di Islamabad il man-
dante dell'omicidio di Benazir Bhutto.
Preoccupazioni relative a un clima di
crescente intolleranza presente nel Paese
sono condivise anche da membri della
comunità cristiana impegnati diretta-
mente nella vita politica del Paese. Jo-
seph Francis, presidente del Partito na-
zionale cristiano del Pakistan, sottolinea,
infatti: «Avevamo delle speranze per la
Bhutto, pensavamo che avrebbe fatto
qualcosa per i cristiani. Dopo la sua
morte, tutte le nostre aspettative sono
diminuite: dobbiamo fare qualcosa».
Anche Peter Jacob, segretario della
Commissione nazionale Giustizia e Pace,
riprende l'argomento: «Quella attuale è
una situazione veramente straordinaria:
nessuno può prevedere cosa accadrà al
Paese, e tanto meno ai cristiani. Si crea-
no crisi dopo crisi, ma questo è un gio-
co molto pericoloso». E a sostegno cita
recenti sondaggi compiuti dalla stessa
Commissione Giustizia e Pace in zone
come la provincia di Frontiera del nord-
ovest e in altre aree tribali, sondaggi che
rilevano una reale minaccia alla libertà
religiosa e il persistere di serie minacce
di morte rivolte ai cristiani da parte di
piccoli gruppi di militanti.
Nel frattempo, in vista delle prossime
elezioni parlamentari — inizialmente
previste per l'8 gennaio e poi rinviate,
proprio a seguito dell'assassinio della
Bhutto, al 18 febbraio prossimo — i
candidati cristiani «devono svolgere il lo-
ro lavoro in maniera significativa. Po-
trebbe essere un lungo cammino, ma
devono divenire parte integrante della
politica pakistana».
Del resto — aggiunge al riguardo pa-
dre Bonnie Mendes — le dichiarazioni
del presidente Musharraf, secondo il
quale «ci avrebbe sempre concesso un
elettorato congiunto» — a differenza di
quanto avveniva sino ad ora, con liste
riservate per le minoranze — andrebbe-
ro precisate meglio. «Lo abbiamo co-
stretto noi a questa decisione — ha ag-
giunto — con proteste e campagne di
sensibilizzazione».
Indagine della Caritas sulla realtà romana
ROMA, 11.
Gli immigrati costituiscono una com-
ponente sempre più vitale all'interno
della comunità ecclesiale di Roma. I
tanti servizi, le tante attenzioni nei loro
confronti nella fase di prima accoglienza
in risposta a situazioni di grave emer-
genza, ed in quella di seconda acco-
glienza inerenti alla promozione dell'as-
sociazionismo etnico, alla valorizzazione
delle identità culturali e religiose, al dia-
logo interculturale e religioso, stanno
prendendo il valore di dinamica testimo-
nianza cristiana. Sono catechisti, mini-
stranti, operatori della carità; animano
la liturgia con canti e musiche; parteci-
pano alla catechesi per prepararsi alla
Comunione e alla Cresima. In nove par-
rocchie su dieci, oltre alla partecipazio-
ne alla messa, gli immigrati sono pre-
senti nelle attività pastorali e rappresen-
tano una componente vitale tra i fedeli
romani. Sono alcuni dati che emergono
dalla prima «Indagine conoscitiva sulle
abitudini pastorali degli immigrati nelle
parrocchie della Diocesi di Roma» svolta
dalla Caritas e dall’Ufficio Migrantes
diocesani. Lo studio, effettuato su cento-
quarantadue parrocchie della Capitale
(quarantatré per cento totale), è stato
anticipato, dal direttore della Caritas di
Roma, monsignor Guerino Di Tora, nel
corso della Conferenza «Giovani migran-
ti: risorsa e provocazione» promossa
dalla Fondazione Migrantes della Confe-
renza Episcopale Italiana per un'analisi
della situazione italiana per la Giornata
mondiale del Migrante e del Rifugiato di
domenica 13 gennaio.
«Si pensa agli immigrati in parrocchia
solamente come persone in cerca di aiu-
to — ha sottolineato monsignor Guerino
Di Tora — quando si rivolgono alle Ca-
ritas parrocchiali. L’indagine dimostra
invece che essi sono una componente
importante dell’animazione pastorale. Il
processo di integrazione in atto nella so-
cietà si dimostra ancor più vivo e dina-
mico tra gli immigrati di religione catto-
lica grazie anche all’accoglienza delle
comunità parrocchiali».
Attraverso le interviste sottoposte ai
parroci romani nel periodo marzo-set-
tembre 2007, è emerso che nella totalità
delle parrocchie vi sono cittadini stranie-
ri che partecipano alla Messa domenica-
le. In nove parrocchie su dieci, oltre alla
partecipazione alla messa, gli immigrati
sono presenti nelle attività pastorali.
Nell’indicazione della «consistenza nu-
merica» della presenza straniera in par-
rocchia, in undici parrocchie delle cen-
toquarantadue interpellate gli stranieri
che partecipano sono superiori a cin-
quanta unità; in trentadue tale numero
si attesta tra le venti e le cinquanta uni-
tà; in altre ventotto parrocchie è inferio-
re alle venti unità. Cinquantanove parro-
ci invece, nelle risposte, non hanno sa-
puto quantificare tale presenza. Tra le
quarantotto comunità nazionali mag-
giormente indicate tra i parroci risulta-
no esservi filippini (15%), rumeni (14%),
polacchi (10%) peruviani (8%) indiani
(6%) ed ecuadoriani (5%). La presenza
La gratitudine
dei romeni
ortodossi
alla Chiesa cattolica
ROMA, 11.
Gli ortodossi romeni esprimono pro-
fonda gratitudine per l’accoglienza di-
mostrata nei loro confronti dalla Chiesa
cattolica in Italia.
«Ci ha offerto — sottolineano — la
stragrande maggioranza dei luoghi di
culto, dandoci così la possibilità di loda-
re il Signore nella nostra lingua e secon-
do la nostra tradizione». Ma anche, ten-
gono a ribadire gli ortodossi romeni,
tutta la responsabilità ad educare alla
maggiore integrazione possibile gli im-
migrati romeni.
Con questi sentimenti e in comunione
con le comunità cattoliche, anglicane,
ortodosse e protestanti dei cinque conti-
nenti, la comunità ortodossa romena in
Italia si prepara a vivere anche quest’an-
no, in cui si commemora il centenario
della sua istituzione, la Settimana di
preghiera per l’unità dei cristiani che si
celebrerà dal 18 al 25 gennaio. Il tema
scelto è: «Pregate continuamente», cita-
zione tratta dalla prima lettera di San
Paolo ai Tessalonicesi.
Secondo il dossier fornito dalla Cari-
tas-Migrantes, sono novecentodiciotto-
mila gli immigrati ortodossi nel Paese ed
hanno superato per la prima volta il nu-
mero degli immigrati cattolici che sono
circa seicentottantacinquemila.
«In Italia — conferma padre Traian
Valdman, arciprete ortodosso romeno
— abbiamo oltre centocinquanta parroc-
chie ortodosse la metà delle quali sono
romene. Seguono poi quelle greche, rus-
se, serbe e polacche».
«Si tratta di una realtà che deve fare
uno sforzo in più per integrarsi nel con-
testo sociale italiano con la serenità e la
gioia di un reciproco arricchimento ma
anche nel rispetto del nuovo contesto
sociale».
Per aiutare il coordinamento pastorale
delle parrocchie, il neo-eletto Patriarca
di Romania, Daniel Ciobotea ha istitui-
to, quest’anno, la diocesi ortodossa ro-
mena in Italia ma per la sua costituzio-
ne effettiva si dovrà attendere la nomina
del vescovo titolare.
sabato 12 gennaio 2008
Sono catechisti, ministranti
operatori della carità,
animatori liturgici,
partecipano alla catechesi
per prepararsi ai sacramenti
della Comunione
e della Cresima
più consistente è risultata quella dei
bambini e dei ragazzi che frequentano il
catechismo, presenti nel settantatré per
cento delle parrocchie romane, mentre
nel cinquantasette per cento delle comu-
nità parrocchiali i fedeli stranieri sono
catechisti, operatori Caritas, membri di
corali e frequentano la catechesi per
adulti. In una parrocchia su cinque vi
sono cittadini stranieri anche nei Consi-
gli pastorali, nel quarantasei per cento
delle parrocchie si è celebrato almeno
un matrimonio tra cittadini stranieri nel
corso dell’ultimo anno e nel sessantadue
per cento delle parrocchie fidanzati stra-
nieri frequentano corsi di preparazione
al matrimonio. La partecipazione di im-
migrati alla pastorale delle comunità
parrocchiali è anche uno stimolo per
l’incontro con tradizioni e liturgie di
altri paesi e con fedeli di altre confes-
sioni.
Sempre dall’indagine Caritas-Migran-
tes emerge che nel quarantacinque per
cento delle parrocchie della Diocesi di
Roma vi sono celebrazioni ed incontri di
preghiera dedicati alle comunità di im-
migrati (Giornata Missionaria, Festa dei
popoli, ricorrenze religiose dei paesi di
origine). Nel sessantasei per cento delle
parrocchie inoltre partecipano ai riti re-
ligiosi fedeli ortodossi in genere, mentre
nel quarantacinque cattolici di rito
orientale.
Secondo monsignor Di Tora «un’im-
portante risorsa anche per i romani che
attraverso i fratelli in Cristo vengono in
contatto con l’immigrazione fatta di sa-
crifici, lavoro duro e voglia di integra-
zione. I fedeli di origine straniera nelle
nostre parrocchie possono essere quindi
dei facilitatori di relazioni tra le comuni-
tà e l’immigrazione tutta non solo quella
dei cattolici». Secondo il responsabile
della Caritas «oltre che nelle parrocchie,
la vita spirituale degli immigrati è vissu-
ta nelle oltre cento Comunità etniche
coordinate dall’Ufficio Migrantes».
In una società che si configura sem-
pre più come multietnica e multireligo-
sa, quello dell'evangelizzazione di perso-
ne condotte in altri paesi dal flusso delle
migrazioni, costituisce dunque un capi-
tolo inedito ed impegnativo. Si tratta di
un'azione missionaria che si arricchisce
mentre viene donata, perchè mentre of-
fre la ricchezza di una tradizione mille-
naria di vita cristiana riceve l'entusia-
smo con cui la vita è vissuta in altri con-
tinenti. Anche da questa prospettiva ec-
clesiale i migranti sono una risorsa: con
la loro presenza stimolano la Chiesa a
rivivificare la propria natura universale
e cattolica. (pa. bro.)
Lutto nell'episcopato
Giunge la dolorosa notizia della pia
morte di Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Paul Michael Boyle, C.P.,
Vescovo emerito di Mandeville (Giamai-
ca), avvenuta mercoledì 10, a Louisville,
Kentucky (Stati Uniti d'America).
Il compianto Presule era nato in De-
troit (Stati Uniti d'America) il 28 maggio
1926 ed era stato ordinato sacerdote il
30 maggio 1953. Dal 1976 al 1988 era
stato Superiore generale della Congrega-
zione della Passione di Gesù Cristo. Il 15
aprile 1991 era stato eletto alla Chiesa ti-
tolare vescovile di Canapio e nominato,
allo stesso tempo, Vicario Apostolico di
Mandeville. Il 9 luglio dello stesso anno
aveva ricevuto l'ordinazione episcopale.
Il 21 novembre 1997, con l'elevazione
del Vicariato Apostolico di Mandeville a
Diocesi, ne era divenuto primo Vescovo.
Il 25 maggio 2004 aveva rinunciato al
governo pastorale della Diocesi.
.
W
La Congregazione passionista, il Supe-
riore Generale, P. Ottaviano D'Egidio, e
il Consiglio e la Provincia religiosa della
Santa Croce, Usa, partecipano la chia-
mata alla Casa del Padre di
Monsignor
PAUL M. BOYLE C.P.
Vescovo emerito di Mandeville,
Giamaica, Antille
avvenuta il 10 gennaio 2008 a Louisville,
Kentucky, Usa.
Ricordano con gratitudine l'impegno
efficace nel servizio della Congregazione
passionista come Superiore Generale
(1976-1988) e il forte senso di apparte-
nenza.
Lo ricordano altresì come generoso
Pastore nella nascente Diocesi di Man-
deville. Si uniscono nella preghiera con
fraterno affetto a tutta la Famiglia pas-
sionista, ai parenti, ai fedeli di Mandevil-
le e a quanti lo conobbero e ne stimaro-
no lo zelo e l'amore alla Missione.
Roma, 11 gennaio 2008.
.
sabato 12 gennaio 2008
Giorno di preghiera nazionale in Kenya Lavorare per la pace
per il dialogo e la riconciliazione
NAIROBI, 11.
Un giorno di preghiera nazionale, il
20 gennaio prossimo, per il «successo
del dialogo» e la riconciliazione è stato
indetto dalla Conferenza episcopale del
Kenya. Proprio oggi, venerdì, come an-
nunciato dal presidente di turno dell'U-
nione africana, il ghanese John Kufuor,
il presidente del Kenya, Mwai Kibaki e
il leader dell'opposizione Raila Odinga
hanno raggiunto un accordo per lavora-
re con un gruppo di personalità africane
guidato dall'ex segretario dell'Onu, Kofi
Annan, e cercare una soluzione alla di-
sputa sulle elezioni del 27 dicembre
scorso.
I ventiquattro vescovi del Kenya, gui-
dati dal cardinale John Njue, arcivesco-
vo di Nairobi, hanno sottoscritto una
nuova lettera, dopo quella del 2 gennaio
scorso in cui facevano appello alla pace,
per «cercare una soluzione alla crisi che
sta affrontando il nostro Paese. Deside-
riamo esprimere il nostro sostegno agli
sforzi di mediazione in atto portati avan-
ti dal presidente del Ghana Kufour e
preghiamo per il successo di questi in-
contri. Uniamo la nostra voce all'appello
del Santo Padre Benedetto XVI ai nostri
leader per la ricerca del dialogo — pro-
seguono i vescovi — e preghiamo e spe-
riamo che il presidente Mwai Kibaki e
Raila Odinga prendano sul serio i risul-
tati e le intese che verranno raggiunte
durante la mediazione. Crediamo che
questi colloqui serviranno a far emerge-
re la verità riguardo ai contestati risulta-
ti elettorato, perché è sulla verità che la
giustizia deve essere costruita».
I vescovi, inoltre, hanno sottolineato
la questione della terra come «una delle
problematiche di fondo da prendere in
considerazione nel lungo periodo». I ve-
scovi chiedono «a tutti i cristiani e a tut-
ti i kenyani di buona volontà» di conti-
nuare a pregare per la pace e a dare as-
sistenza materiale agli oltre duecentocin-
quantamila sfollati presenti in diverse
zone del Paese. Invitano perciò la popo-
lazione a celebrare una giornata di pre-
ghiera nazionale. Quel giorno verrà cele-
brata una solenne messa nella cattedrale
di Nairobi, alla quale sono stati invitati
tutti i vescovi.
Intanto, un centinaio di persone as-
sassinate in seguito allo scoppio della
violenza degli ultimi giorni in Kenya
non è ancora stato sepolto. Lo ha detto
il vescovo di Eldoret, monsignor Corne-
lius Kipng'eno Arap Korir, il quale ha
sottolineato che la maggior parte delle
vittime sono state uccise proprio nella
sua diocesi.
Gli abitanti hanno paura di occuparsi
dei morti perché è pericoloso recarsi
nelle loro case, motivo per il quale in
molte abitazioni giacciono ancora cada-
veri. Il vescovo ha dichiarato che è ne-
cessario seppellirli, per cui ha chiesto
ausilio ad «Aiuto alla Chiesa che Soffre»
(Acs) opera di diritto pontificio. Il presu-
le ha esortato inoltre il Governo del Ke-
nya a far sì che le strade principali di
Eldoret tornino a essere transitabili e ha
chiesto un passaggio sicuro per i veicoli
che trasportano aiuti umanitari per le
famiglie colpite da un'ondata di violenza
che sembra senza fine.
Solo nella diocesi di Eldoret ha spie-
gato il vescovo ci sono più di centomila
sfollati, e molto di loro, che hanno per-
corso decine di chilometri a piedi, cer-
cano ora rifugio nelle chiese, soprattutto
nella cattedrale. Tra loro ci sono anche i
figli di persone morte pochi giorni pri-
ma nella chiesa che è stata data alle
fiamme.
«La gente dorme all'aperto nonostan-
te il freddo — ha raccontato il vescovo
— e sono già morti dei bambini a causa
delle sofferenze alle quali sono esposti».
Nel frattempo, stanno arrivando gli
aiuti materiali inviati da varie organizza-
zioni, ma molte persone sono fortemen-
te traumatizzate, per cui oltre a viveri,
medicinali e rifugi temporanei, è neces-
Festival della Carità promosso
dall'arcidiocesi di Parigi
PARIGI, 11.
Dal 28 gennaio al 5 febbraio l'arcidio-
cesi di Parigi guidata dal cardinale An-
dré Vingt-Trois promuoverà il Festival
della Carità che — è stato sottolineato
— ha lo scopo di «rendere visibile che la
carità è nel cuore della comunità cristia-
na per dare il giusto posto ai poveri».
L'insieme delle iniziative sono illustrate
in un opuscolo che verrà distribuito in
tutte le parrocchie.
In programma, tra l'altro, ci sono
un'esposizione fotografica, un «forum
sull'impegno» ed una tavola rotonda ri-
servata ai giovani di età compresa tra i
sedici ed i venticinque anni sul servizio
ai più poveri.
Nel presentare la manifestazione pa-
dre Olivier Ribadeau Dumas, vicario epi-
scopale per la solidarietà, ha detto che
circa il settantacinque per cento delle
parrocchie della capitale organizzerà
un'iniziativa nell'ambito del Festival e
che esso ha anche come obiettivi quello
di «misurare ciò che resta da fare, ri-
guardo all'emergenza delle nuove pover-
tà» e «chiamare nuove persone a rispon-
dere a questi nuovi bisogni».
Indetto per il 20 gennaio dalla Conferenza episcopale
nello Sri Lanka
I capi religiosi
sono attivamente impegnati
a trovare
una soluzione pacifica
alla drammatica crisi
I vescovi chiedono
ai cristiani
e a tutti i kenyani
di dare assistenza materiale
agli sfollati presenti
in diverse zone del Paese
sario anche il sostegno di assistenti so-
ciali e psicologi. Anche a questo propo-
sito, il vescovo ha chiesto aiuto ad Acs,
affermando che la Chiesa non può ab-
bandonare la gente alle sue paure e ai
traumi psichici. Monsignor Arap Korir
ha condannato la violenza, che ritiene
provocata da ragioni sia politiche che et-
niche, e ha lanciato un appello affinché
si ponga immediatamente fine alle ostili-
tà e «si creino le condizioni che rendano
possibili il dialogo, la pace, la riconcilia-
zione e il ritorno alla normalità».
Il vescovo ha, quindi, lanciato un ap-
pello ai dirigenti politici perché «trovino
una soluzione duratura alla crisi che
sconvolge il Kenya».
La diocesi di Eldoret è al centro di
gravi disordini scoppiati dopo le elezioni
presidenziali del 27 dicembre scorso.
«La popolazione è veramente provata
dalla crisi — ha detto padre Eugenio
Ferrari, missionario della Consolata, di-
rettore nazionale delle Pontificie Opere
Missionarie del Kenya — la situazione
economica è peggiorata, la gente sta
perdendo il lavoro, le banche non pre-
stano denaro e l'immagine del Kenya a
livello internazionale si sta deterioran-
do».
Una tradizione antica quattrocento anni
In ottantamila a Manila
per la festa del Nazareno nero
MANILA, 11.
Una tradizione antica, lunga oltre
quattrocento anni, ma ancora ben radi-
cata tra la gente di Manila. Circa ottan-
tamila persone, molte delle quali giunte
nella capitale da diversi centri del Paese,
hanno partecipato ai festeggiamenti del
Black Nazarene — letteralmente il «Na-
zareno nero» — la processione del Cri-
sto che porta la croce verso il Calvario.
La statua, in legno nero e ritenuta mira-
colosa dai fedeli, ha attraversato le stra-
de del centro cittadino in un clima di
fervente devozione e di composto entu-
siasmo.
Smentendo i timori della vigilia, tutto
si è svolto senza incidenti e sotto l'atten-
to controllo di circa settecento agenti di
polizia che per ore hanno vigilato le vie
d'accesso al percorso del corteo religio-
so. Alto era ritenuto, infatti, il rischio di
attentati, anche dimostrativi, contro la
processione e la sacra effigie. Questo è
stato anche il motivo per il quale la sta-
tua portata per le strade della città era
solo una copia dell'originale, che invece
si trova conservata all'interno della chie-
sa di Quiapo. Proprio qui, di fronte al-
l'antica immagine, l'arcivescovo di Ma-
nila, cardinale Gaudencio B. Rosales, in
precedenza, all'alba, ha celebrato la
messa. Il porporato ha sottolineato co-
me la festa del Black Nazarene «rappre-
senta il desiderio che ogni cattolico deve
provare: prendere sulle spalle la propria
croce ad imitazione di Cristo».
Il problema della povertà a Parigi pre-
senta aspetti rilevanti: il dodici per cen-
to dei nuclei familiari vivono al di sotto
della soglia di povertà, pari a poco più
di ottocento euro a persona.
Questo ha comportato un aumento
delle richieste di assistenza alla varie
strutture caritatevoli religiose e laiche:
nel solo 2005, secondo i dati presentati
in occasione di una conferenza stampa,
circa ventimila persone si sono rivolte al
centralino del 115 per chiedere aiuto.
In particolare sta aumentando il disli-
vello tra i ceti sociali ed i relativi livelli
di benessere sono marcatamente dise-
guali: lo scarto negli ultimi quattro anni
è aumentato di oltre il dieci per cento.
La maggior parte delle persone che ri-
cevono sussidi dallo Stato sono uomini
senza famiglia, il trentasei per cento; le
donne, invece, sono il ventitré per cen-
to. Anche la fascia dei giovani è colpita
dal disagio: il sedici per cento dei mino-
ri di vent'anni vivono in una situazione
economica di precarietà.
Infine, gli immigrati extracomunitari
rappresentano il ventuno per cento dei
titolari di sussidi.
L'OSSERVATORE ROMANO
La statua del Cristo
in legno nero giunse
nelle Filippine
con i primi missionari
agostiniani nel 1606
La storia di una devozione
popolare ininterrotta
Dai cattolici di Manila, infatti, il
Black Nazarene — nei giorni seguenti
alla processione si celebrano numerose
messe e si svolgono anche incontri e fe-
ste popolari — è ritenuto un'importante
occasione per testimoniare in maniera
pubblica e visibile il proprio desiderio di
crescita spirituale e di espiazione dei
peccati. Non sono pochi, per esempio,
coloro che, in segno di penitenza, per-
corrono a piedi nudi il percorso della
processione. Manifestazioni che taluni
ritengono eccessive, ma che comunque
esprimono il genuino sentimento religio-
so della popolazione.
La storia della festa del «Nazareno ne-
ro» è del resto strettamente intrecciata
con quella dell'evangelizzazione dell'ar-
cipelago filippino. La statua del Cristo
arrivò nelle Filippine il 31 maggio del
1606, quando i primi missionari agosti-
niani misero piede a Manila. Realizzata
in Messico, rappresenta il Salvatore ingi-
nocchiato sotto il peso della croce. La
fama di essere miracolosa deriva dal fat-
Monsignor van Luyn
eletto presidente
dei vescovi olandesi
Monsignor Adrianus Herman van
Luyn, vescovo di Rotterdam, è stato
eletto presidente della Conferenza epi-
scopale olandese.
La nomina è avvenuta nell'ambito del-
l'assemblea elettiva che si è tenuta lo
scorso 9 gennaio.
Il vice presidente è monsignor Franci-
scus Jozef Maria Wiertz, vescovo di
Roermond.
I due presuli si insedieranno il 26 gen-
naio, dopo l'ingresso nell'arcidiocesi di
Utrecht di monsignor Willem Jacobus
Eijk, vescovo di Groningen-Leeuwarden,
che succede al cardinale Adrianus
Johannes Simonis, presidente uscente.
Monsignor Adrianus Herman van Lu-
yn, salesiano, che è anche presidente
della Commissio Episcopatuum Commu-
nitatis Europaeae (Comece), è vescovo
di Rotterdam dal 1994.
Il vescovo di Roermond, monsignor
Franciscus Jozef Maria Wiertz, guida la
diocesi dal 1993, è anche membro del
Consiglio episcopale permanente e refe-
rente per la pastorale dei media e della
comunicazione.
to che la statua rimase intatta nell'incen-
dio che distrusse la nave dei missionari.
Sistemata nella chiesa di Bagumbayan
— oggi Luneta, nei pressi di Manila —
il 10 settembre dello stesso anno, la sta-
tua venne poi spostata nel 1608 nella
parrocchia di San Nicola, dove è rima-
sta sino alla fine del 1700. L'allora arci-
vescovo della capitale, monsignor Basi-
lio Sancho de Santas Justa, ne ordinò il
trasferimento nella chiesa di Quiapo,
sua ultima e attuale destinazione.
La devozione suscitata dall'icona ha
incontrato molto presto il favore della
Santa Sede, che nel 1650 — durante il
pontificato di Innocenzo X — ha istitui-
to canonicamente la Confradia de Jesus
Nazareno. Anche Pio VII, nel dicianno-
vesimo secolo, ha onorato il «Nazareno
nero» concedendo l'indulgenza plenaria
«a chi lo prega in maniera pia».
Quest'anno i festeggiamenti sono stati
preceduti anche da una veglia di pre-
ghiera guidata dall'arcivescovo Angel N.
Lagdameo, presidente della Conferenza
Episcopale delle Filippine. Tra le tante
iniziative collegate al Black Nazarene e
promosse da un comitato organizzatore
presieduto da monsignor Josefino S. Ra-
mirez anche una lotteria, il cui incasso
sarà devoluto in beneficenza. In palio,
quattrocento copie della statua realizza-
te da alcuni artigiani locali. Al primo
estratto anche un viaggio-premio a Ro-
ma, durante il quale il vincitore avrà l'o-
nore di consegnare la prima copia della
statua a Benedetto XVI.
Per iniziativa del cardinale Marc Ouellet
Nel Québec una fondazione per gli immigrati
QUÉBEC CITY, 11.
Un'opera sociale con finalità di soste-
gno alle persone bisognose provenienti
da altri Paesi. È questo il significato di
una fondazione ideata dal cardinale
Marc Ouellet, Arcivescovo di Québec, e
da monsignor Jean Picher, Segretario
generale del quarantanovesimo Congres-
so Eucaristico Internazionale (CEI
2008).
La fondazione, strettamente legata al
CEI 2008, il cui svolgimento è previsto
nel mese di giugno nella città di Qué-
bec, sarà uno strumento di aiuto agli or-
ganismi che operano in favore degli im-
migrati e dei rifugiati per migliorare la
loro integrazione nella regione canadese.
A tal proposito il cardinale Ouellet ha
deciso il versamento di una somma pari
a diecimila dollari, invitando le persone
facoltose e i cittadini in generale a dare
il loro contributo alla causa.
«Molto spesso gli immigrati si trovano
di fronte a diversi problemi quando
giungono in nuovo Paese», è scritto nel
comunicato di presentazione dell'iniziati-
va. «L'isolamento, la povertà e le diffi-
coltà fanno parte della loro vita quoti-
diana. Perciò, grazie a queste donazioni,
Appello dell'arcivescovo di Colombo ai politici
COLOMBO, 11.
Sarebbero quarantaquattro le vittime
tra i ribelli di etnia tamil in scontri avve-
nuti nella giornata di ieri, giovedì. L'e-
sercito di Colombo avanza con difficol-
tà, ma con decisione nel territorio con-
trollato dai tamil. Tuttavia, avvertono i
responsabili religiosi del Paese, senza
una vera giustizia e un vero dialogo, la
pace resta un obiettivo lontano.
L'arcivescovo di Colombo, Oswald
Thomas Colman Gomis, ha espresso nei
giorni scorsi la preoccupazione della
Chiesa per le difficoltà a trovare una so-
luzione negoziata alla guerra civile. Fer-
ma anche la condanna dell'arcivescovo
Gomis per l'uccisione di Thiagarajah
Maheswaran, esponente politico della
minoranza tamil, assassinato lo scorso
1° gennaio da un sicario mentre pregava
in un tempio hindu della capitale Co-
lombo. Morta con lui anche una guardia
del corpo e ferite undici persone.
Nel suo messaggio diffuso il giorno
successivo, l'arcivescovo comunicava il
cordoglio dei cattolici alla famiglia, ma
anche la preoccupazione per l'impossibi-
lità di mettere fine alla violenza. L'arci-
vescovo, inoltre, chiedeva al governo di
«accelerare la ricerca di una soluzione
duratura» al conflitto.
Maheswaran, ex ministro, impegnato
nella difesa dei diritti umani della sua
gente, aveva minacciato di diffondere i
dettagli di quella che lui definiva «una
campagna di terrore» contro i tamil del-
la penisola di Jaffna.
L'uccisione di Maheswaran è avvenu-
ta pochi giorni dopo quella del ministro
Dassanayake, colpito a morte da una
bomba.
«Il ministro Dassanayake non giocava
alcun ruolo di primo piano nel governo
e neppure era un protagonista del con-
flitto etnico. La sua uccisione suggerisce
pertanto che ciascun politico potrebbe
essere ora nel mirino dei tamil». Con
questa affermazione il Consiglio per la
pace dello Sri Lanka, organizzazione
che riunisce varie sigle di dialogo e per
il rispetto dei diritti umani, ha espresso
il timore che il conflitto si possa trasfor-
mare in guerra totale. Anche giovedì vi
sono state notizie di duri scontri nel
nord e nell'est dell'isola, dove è in corso
un'offensiva dell'esercito. Hanno supera-
to quota cento i morti dall'inizio dell'an-
no, provocati dai combattimenti, ma an-
che dai numerosi attentati dinamitardi
come quello che martedì scorso è costa-
to la vita al ministro dell'edilizia, Dassa-
nayake, e altri che hanno scosso la capi-
tale senza provocare ulteriori vittime.
si potrà costruire una società di amore e
pace, favorendo l'integrazione di tutti i
popoli della terra».
Il Congresso Eucaristico Internaziona-
le si svolgerà dal 15 al 22 giugno 2008
ed ha per tema «L'Eucaristia, dono di
Dio per la vita del mondo». Numerose
tematiche che la riguardano verranno
sviluppate durante i giorni del Congres-
so. Aprirà i lavori «L'Eucaristia, dono di
Dio per eccellenza» (16 giugno), argo-
mento seguito, nei giorni dal 17 al 21,
da «L'Eucaristia, memoriale del mistero
pasquale», «L'Eucaristia costruisce la
Chiesa, sacramento di salvezza», «L'Eu-
caristia vita di Cristo nelle nostre vite»,
«L'Eucaristia e la missione», «Testimoni
dell'Eucaristia nel cuore del mondo».
Dall'11 al 13 giugno avrà luogo anche
un Simposio Teologico Internazionale.
L'importanza del Congresso, per il
quale è prevista una partecipazione di
almeno quindicimila persone, è stata
sottolineata anche dal nunzio apostolico
in Canada, l'arcivescovo Luigi Ventura,
che, nel suo tradizionale saluto ai vesco-
vi cattolici canadesi riuniti in assemblea
plenaria nello scorso ottobre, ha auspi-
cato «il successo di questo straordinario
pagina 7
Il governo di Colombo, che una setti-
mana fa aveva sospeso unilateralmente
la tregua in vigore dal 2002, ma di fatto
da tempo ignorata da entrambi i conten-
denti, è sicuro di poter concludere sul
campo la partita con il movimento indi-
pendentista. In questa situazione, il Con-
siglio per la pace dello Sri Lanka «con-
danna l'uccisione insensata di un uomo
politico eletto dal popolo e la morte ac-
cidentale di civili. Un fatto che non può
che consolidare la cultura della violenza
nel Paese».
Intanto, dai primi di gennaio più di
dodicimila pellegrini cattolici si sono re-
cati a pregare presso la basilica di No-
stra Signora di Lanka, a Tewatte, a
nord-est di Colombo. Si tratta di un ap-
puntamento annuale che si ripete da
cinquant'anni molto sentito in Sri Lanka
e offre l'occasione ai fedeli per ricordare
le vittime degli attentati e rivolgere una
preghiera ai defunti e ai familiari delle
vittime. Una messa è stata celebrata dal-
l'arcivescovo Gomis nella basilica di No-
stra Signora di Lanka. «Se nella nostra
vita quotidiana — ha sottolineato il pre-
sule — non socializziamo con i nostri fa-
miliari e con i vicini di casa, vuol dire
che prendiamo le distanze dalla pace. E
allora come possiamo pretendere che il
Paese possa vivere in pace? Abbiamo bi-
sogno di cambiare il nostro cuore per
portare pace e serenità nella nostra Pa-
tria. Dobbiamo dare risalto ai valori
umani, accettare i nostri fratelli e sorelle
e mostrare nella vita quotidiana il nostro
amore verso Dio e verso tutti gli uomi-
ni».
Molti fedeli presenti alla celebrazione
hanno manifestato le loro preoccupazio-
ni per il futuro del Paese. «Gesù ci ha
insegnato a pregare e a vivere in pace
con i nostri fratelli — ha detto un pelle-
grino di 37 anni, Fernando Savithri —
tutti i giorni aspettiamo con ansia il ri-
torno a casa dei nostri figli, non possia-
mo continuare a vivere con la paura che
da un momento all'altro possa scoppiare
una bomba».
E alla paura di attentati si sono ag-
giunte in questi giorni le alluvioni che
hanno colpito gran parte del Paese, con
le case distrutte, le piantagioni di riso
spazzate via, la pesca impossibile e le fa-
miglie che faticano a sopravvivere. In
Sri Lanka, in questo momento, la man-
canza di cibo e di acqua potabile, non-
ché il pericolo di ammalarsi per l’enor-
me quantità di acqua sporca stagnante,
sono i maggiori rischi che corrono so-
prattutto gli anziani e i bambini.
evento che, mediante l'apertura alla di-
mensione spirituale, arricchisce le cele-
brazioni per il quattrocentesimo anniver-
sario di Québec City, quando arrivò la
fede cattolica anche in questa parte del
mondo».
Il comitato organizzatore del Congres-
so Eucaristico ha promosso la manife-
stazione con l'«Arca della nuova allean-
za», benedetta dal pontefice nel maggio
del 2006, la quale entra per la prima vol-
ta nella storia dei congressi eucaristici.
Con circa duecentomila nuovi immi-
grati ogni anno, il Canada registra una
delle percentuali più alte nel mondo per
afflusso di stranieri: secondo un censi-
mento del 2001, un canadese su cinque
è nato all'estero. Il Québec, grazie al-
l'autorizzazione del governo centrale, ha
il potere di effettuare una selezione degli
immigrati, attuando annualmente pro-
grammi di rifugio e raggruppamento fa-
miliare per il 40% di essi. Un dato con-
fortante dopo gli appelli dei presuli ca-
nadesi che negli scorsi mesi avevano in-
vitato le autorità governative, del pro-
prio e degli altri Paesi, ad attuare effica-
ci politiche migratorie verso stranieri e
rifugiati.
pagina 8 L'OSSERVATORE ROMANO sabato 12 gennaio 2008

Convegno alla Pontificia Università Salesiana nel venticinquesimo della promulgazione Colloquio con il promotore Nicola Picardi

Il Codice di diritto canonico Collaborazione internazionale

per garantire
al servizio della missione della Chiesa giustizia e sicurezza
Il Codice di diritto canonico, nella for- le rigorismo giuridico e apre la via al può aderire con la propria volontà e NICOLA GORI Io insisto nel dire che si deve estendere
ma attualmente vigente, compie venti- percorso dallo ius conditum allo ius può sottometterla a quella di tutti i ve- sempre più l'ambito informativo, investi-
cinque anni. Entrato in vigore il 27 no- condendum». Bisogna poi cercare di di- scovi»; e «negli atti di governo, di inse- Otto giorni per portare a compimento gativo e di polizia. Qui c'è il problema
vembre del 1983 era stato riformato e stinguere «l'identità immutabile del dirit-
promulgato da Giovanni Paolo II il 25 to — a motivo della sua valenza umana
Il ricordo gnamento, di disciplina il Papa annuncia
l'unità della fede della Chiesa che Cristo
una causa civile. Il contenzioso penale è
pressoché inesistente. Un record invidia-
del terrorismo internazionale, particolar-
mente attuale in questo periodo. Esiste
gennaio dello stesso anno. Papa Wojtyła, antropologica fondamentale sia degli as-
presentandolo alla Gregoriana pochi soluti di fede del nucleo dogmatico —
del cardinale comunica a tutti; i singoli vescovi, rima-
nendo in comunione tra loro e con il ca-
bile nell'amministrazione della giustizia
in ambito internazionale. Lo detiene for-
in Vaticano un comitato di sicurezza
preposto, organismo che opera dal 1999,
giorni dopo, lo definì «l'ultimo docu- dalla sua mutabilità a motivo, tra l'altro,
mento conciliare». dello sviluppo, dell'approfondimento, di
Castillo Lara po, rendono visibile l'unità che non può
essere disgregata perché unica è la po-
se il più piccolo tribunale del mondo,
quello dello Stato della Città del Vatica-
e che è stato rinnovato nel 2005. Esso è
presieduto da un magistrato che ha dato
La Pontificia Università Salesiana de- esplicitazioni di paradigmi dottrinali fon- tenza del Cristo». Nella struttura visibile no. «Ma — dice Nicola Picardi, promo- e sta dando un grosso contributo per ri-
dica al giubileo del Codex un importan- damentali». Infine «occorre effettuare un Parlare del Codice di Diritto Canonico della Chiesa non può poi mancare l'e- tore di giustizia nell'intervista a L'Osser- solvere questo problema. Finora i pro-
vatore Romano — non è vera gloria: le blemi non si sono posti.
te convegno al quale partecipano i car- costante e sincero dialogo critico con le significa anche ricordare Rosalio José spressione di questa unità d'azione che cause nel 2007 sono state solo 1500. Se
dinali Tarcisio Bertone, segretario di culture per consentire alla Chiesa di es- Castillo Lara, il cardinale salesiano si concretizza attraverso strutture di di- poi consideriamo che la nostra partico-
Stato; Zenon Grocholewski, prefetto del- sere al servizio dell'umanità» avendo co- morto il 16 ottobre scorso a 85 anni, ritto umano. Dopo essersi soffermato Quali sono le leggi che si applicano nel-
lare
natura
ci
porta ad occuparci an- lo Stato della Città del Vaticano e quali
la Congregazione per l'educazione catto- me punto di riferimento la Parola. che — dall'ottobre 1985 al dicembre sull'organicità della comunione cattolica che di cause trasnazionali allora l'indice leggi hanno dato dei problemi in questo
lica; Walter Kasper, presidente del Pon- «La responsabilità del successore di 1990 — è stato presidente della e sulla necessità di distinguere unità e sale». ultimo periodo?
tificio Consiglio per la promozione del- Pietro sulla Chiesa universale, dei vesco- Pontificia Commissione per comunione, il segretario di Stato ha
l'Unità dei Cristiani; l'arcivescovo Fran- vi sulle Chiese particolari e la promozio- l'Interpretazione Autentica del Codice concluso ribadendo che il «Vescovo di Ci può dare qualche dato sull'attività Dobbiamo distinguere; quando venne
cesco Coccopalmerio, presidente del ne dei vincoli di comunione» è il tema di Diritto Canonico, divenuta poi Roma da solo e i vescovi nel loro insie- giudiziaria del 2007? stipulato l'accordo nel Vaticano, si arri-
Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi sviluppato dal cardinale Tarcisio Berto- Pontificio Consiglio per l'Interpretazione me rappresentano rispettivamente l'uni- vò a una conclusione, cioè che veniva
e monsignor Giorgio Corbellini, vice-se- ne. Prima di affrontare la questione del- dei Testi Legislativi, ora Pontificio tà e la comunione» e che «l'umiltà e C'è stato sicuramente notevole un au- recepita tutta la legislazione vigente in
gretario del governatorato dello Stato l'autorità o della responsabili- Consiglio per i Testi Legislativi, e l'obbedienza a Cristo devono distinguere mento del contenzioso civile. Per quanto Italia all'epoca. Siamo nel 1929, quindi
della Città del Vaticano. successivamente del Governatorato. il rapporto tra i vescovi e quindi con il riguarda queste cause sono passate nel- alla legislazione prefascista. Siamo in
tà nella Chiesa, il cardina- l'ultimo anno da 341 a 582, quelle penali presenza di una serie di leggi, soprattut-
Il tema proposto alla riflessione del le ha voluto fermare Una ricostruzione molto dettagliata vescovo di Roma, il Papa. È la carità co-
della figura e dell'opera del porporato me via al possesso di tutto o come dice sono leggermente scese da 486 a 472, to di codici, dell'età liberale. Successiva-
convegno, che si svolge venerdì 11, l'attenzione sul rappor- calcolando che siamo passati da un tota- mente, il codice di procedura civile ha
presso la sede romana dell'università, è to tra comunione eu- venezuelano è stata offerta da san Benedetto nell'obbedienza vicende-
monsignor Giorgio Corbellini che le di 1150 a 1500 cause. Questo aumen- dato dei problemi e quindi è stato rifor-
«Il Codice di diritto canonico al servizio caristica, Chiesa uni- vole. Per questo bisogna passare attra- to del contenzioso e, quindi aumento mato da Pio XII nel 1947. La legge sul-
della missione della Chiesa». versale e Chiese par- collaborò a stretto contatto con lui. verso la morte a se stessi, la conversio-
Un ricordo familiare, con episodi del lavoro, va valutato con i criteri adot- l'ordinamento giudiziario è stata rifor-
Il professor don Mario Toso, rettore ticolari. «L'Eucari- ne. Solo così l'unità permane». tati nei vari stati europei, dove si tiene mata ancora nel 1986. Da parte civile
dell'università, nel fare gli onori di casa stia, il vescovo della circostanziati, dai quali emerge il L'ecumenismo promosso dal Concilio
ritratto di «un uomo profondamente conto della popolazione. In conclusione l'ordinamento giudiziario non sta dando
ha immediatamente lasciato intuire l'im- Chiesa locale e il Vaticano II e dal diritto canonico è stato di ciò, per esempio in Italia abbiamo un problemi. Per quanto riguarda la proce-
portanza dell'argomento da affrontare. primato romano permeato, nel suo modo di pensare al centro della riflessione del cardinale contenzioso penale molto ridotto, per- dura penale abbiamo un codice del
«Non sono mancati e non mancano — — ha detto — e di agire, dalla ampia e seria Walter Kasper. In particolare, il porpo- ché arriva come percentuale al 4,3% del- 1913, che ha veramente una persistenza
ha infatti notato — coloro che, nella preparazione giuridica, ricevuta rato si è soffermato sull'impegno della la popolazione — circa 57.000.000 di e una validità, anche perché è stato re-
stessa vita della Chiesa cattolica, trova- nella sua formazione Chiesa nel ricomporre l'unità dei cristia- abitanti — mentre il
no difficoltà a conciliare legge e Vange- accademica, perfezionata ni come uno dei principi guida del Con- contenzioso civile è al
lo, a riconoscere valore e importanza al nell'attività di insegnamento e cilio e su come tale auspicio sia stato re- 7%. Nella Città del Vati-
diritto ecclesiale interno, a dare credibi- di governo ecclesiastico, cepito nel Codice di diritto canonico e cano il confronto non è
lità scientifica alla canonistica come nella sua Congregazione nelle successive attività giuridiche della plausibile: dato che ci Oggi non è possibile operare
scienza del diritto canonico nella missio- salesiana e nel breve Chiesa. sono appena 492 abitan-
ne della Chiesa di Cristo oggi». E a si- periodo di ministero Accennando alle problematiche solle- ti, avremmo addirittura senza la collaborazione
episcopale a Trujillo». vate da alcuni partner ecumenici, di tra-
gnificare queste difficoltà don Toso ha
Per monsignor Corbellini dizione prevalentemente luterana, i qua-
un contenzioso civile del con le autorità giudiziarie
riproposto la ricostruzione di difficili pa- 188 % e uno penale del
gine di storia del diritto, di iter legislati- la conoscenza del diritto li si chiedono se sia possibile tradurre il 95%! Ovvio che le cose di altri Stati: una collaborazione
si associava in lui alla vangelo e le dottrine ecclesiali in termini non funzionano così.
vi. Si è soffermato in particolare sul
confronto tra il concetto di diritto cano- visione evangelica ed giuridici, il cardinale Kasper ha riaffer- Purtroppo, dobbiamo
che non si limiti solo all'ambito
ecclesiale della realtà, mato il pensiero cattolico, secondo cui considerare che il Vati- processuale ma si estenda
nico e la dimensione giuridica dell'uo- al desiderio che il
mo, il suo rapporto con il diritto della la codificazione è legittima e perfino uti- cano è un'enclave, dove
comunità civile; la sua contestualizzazio-
diritto fosse usato le ai fini di una concreta «incarnazione» non contano soltanto i anche a quello informativo
come uno strumento a
ne, la sua ispirazione e la sua modula- servizio della vita della
e realizzazione del vangelo e delle dottri- cittadini, ma anche tutti
quelli che entrano ed
investigativo e di polizia
zione nelle culture, il suo radicamento ne ecclesiali nel corpus della Chiesa e
Chiesa, non solo nella nella sua vita di tutti i giorni. escono. Coloro che tran-
nella Parola di Dio «credu- sua necessaria
ta, pensata e vissuta se- Il cardinale Kasper inoltre ha eviden- sitano come pellegrini e
organizzazione ziato come il fatto di accettare che il di- turisti ogni anno nella
condo la tradizione viven- esteriore, ma
te della Chiesa». Un con- ritto interpreti nozioni conciliari rimaste Basilica e nei musei vaticani sono datto da un famoso magistrato italiano
innanzitutto nella sua aperte implichi un'altra questione: quel- 18.000.000. Se consideriamo queste per- dell'epoca, Ludovico Mortara, e non
fronto che, come ha spie- vocazione di strumento
gato il rettore, ha dato vi- la del ruolo della mens legislatoris nel- centuali, allora vediamo che il conten- crea problemi.
destinato a creare la l'interpretazione della legge (c. 17). Sia zioso vaticano è molto basso, addirittura Discorso diverso va fatto per gli altri
ta a una lunga serie di di- comunione degli
battiti sorretti da diverse Paolo VI che Giovanni Paolo II hanno lo zero e qualcosa per cento. codici. Noi abbiamo un codice penale
uomini con Dio». (glb) scelto di interpretare il diritto canonico importante: il codice Zanardelli che pe-
scuole di pensiero, da di-
verse correnti e scuole alla luce ed al servizio degli intenti del Già nel passato lei ha denunciato la rò risale al 1884. Questo codice non
giuridiche sfociate nell'or- Concilio Vaticano II. Ci si chiede allora lentezza dei processi. Cosa è stato fatto contempla per esempio la detenzione e
mai superata «nota posi- se questo significhi che la comprensio- per ovviare a questi ripetuti appelli? lo spaccio di sostanze stupefacenti. Que-
zione del teologo e cano- ne, a livello dottrinale, delle intenzioni st'anno abbiamo avuto un caso di spac-
Per vedere come funziona la giustizia cio e di uso di sostanze stupefacenti.
nista protestante Rudolf del Concilio debba avere un impatto sul- in Vaticano occorre verificare il rappor- Non avevamo la legge che sancisse in
Sohm, espressa — ha ri- l'interpretazione della legge, anche se to di estinzione e quello di durata. In qualche modo questo grave reato. Il
cordato il rettore — in essa si è sviluppata in un periodo suc- questo momento, il tribunale è in grado promotore di giustizia si è avvalso del-
due affermazioni trancian- cessivo alla promulgazione del Codice. di smaltire quasi tutto il contenzioso di l'art. 23 della legge fondamentale, la leg-
ti: “l'essenza della Chiesa In proposito il porporato sembra sugge- tutte le cause che vengono proposte. ge n. 2 sulle fonti, la quale dice che se
è spirituale, l'essenza del rire una nuova riflessione sul significato Quindi, il rapporto di ricambio è del tut- non risultano norme penali applicabili e
diritto è mondana. L'es- di mens legislatoris. to positivo. Il rapporto di durata è il se manca una legge speciale, ma esiste
senza del diritto canonico Il cardinale Zenon Grocholewski ha problema fondamentale. Quanto dura- un fatto che offende i principi della reli-
è in contraddizione con invece proposto lo sviluppo de «L'inse- no? L'anno scorso la durata delle cause gione, della morale, dell'ordine pubbli-
l'essenza del diritto della gnamento del Diritto Canonico per la civili era di 18,8 giorni, mentre oggi è di co, della sicurezza delle persone, il giu-
Chiesa”». Citando gli studi promulgazione del Diritto canonico do- 8,4 giorni: notiamo quindi una forte ri- dice può applicare una pena con am-
di eminenti teologi e cano- 25 gennaio 1983: Giovanni Paolo II promulga il nuovo Codice di diritto canonico po la promulgazione del Codice del duzione. Questa è una cosa eccezionale menda o l'arresto. Questo articolo 23
nisti del dopo Concilio, (accanto a lui l'allora cardinale Joseph Ratzinger) 1983». Tra l'altro il cardinale Grochole- in confronto agli altri stati. Il risultato non era mai stato applicato. Si è stabili-
don Toso, pur illustrando wski, il 27 novembre del 1983, allora Se- però va corretto, perché vi sono 15 cau- to che l'interpretazione da parte del giu-
le diversificate opinioni gretario della Segnatura Apostolica, mi- se civili in contenzioso che durano da dice costituisce un elemento portante
espresse, mette in risalto il fatto che co- sono i principi che fanno la Chiesa per- diocesano mostra tutta la sua insuffi- se in rilievo proprio il respiro conciliare 3.163 giorni, abbassando quindi la fun- del sistema penale e quindi il principio
munque «l'affermazione che la canoni- ché sono interni ad ogni Chiesa partico- cienza sia all'interno sia all'esterno». Di che sottostà al testo riformato. zionalità di tutto il processo. Questo fe- di legalità va visto anche alla luce del-
stica sia una scienza teologica, con un lare». Chiesa particolare significa che è qui la necessità di «tornare al senso cat- «La coscienza del diritto ecclesiale nel nomeno mutatis mutandis si ripercuote l'interpretazione giudiziaria. La nostra
suo specifico metodo giuridico, raccolga parte: in essa «si rende presente la Chie- tolico della Chiesa che è la forma rice- popolo di Dio» è invece il tema di rifles- anche nel penale. La causa va cercata fu una sentenza importante, che risale
vari consensi». Ciò che ci si può ancora sa universale con tutti i suoi elementi vuta dalla Pentecoste. L'esercizio del sione proposto dall'arcivescovo France- nella transnazionalità, perché nel Vatica- al 6 ottobre 2007. Non si è toccato il
oggi chiedere è «se il diritto canonico e essenziali». E come Cristo «è ovunque Primato di Pietro e quello della collegia- no le cause domestiche sono una mini- principio di legalità, non si è toccata la
sco Coccopalmerio il quale ha voluto di- ma parte.
la canonistica siano in grado di essere al intero» così la Chiesa, se vi sono tutti i lità degli apostoli sono in atto sin dalle mostrare che è «essenziale e urgente ab- riserva di legge, la sufficienza o la deter-
servizio della missione universale della suoi elementi, «è in ogni luogo». Spesso origini; l'istanza conciliare che esprime bandonare il concetto di diritto canoni- minatezza della fattispecie penale, l'irre-
Chiesa, ricevuta da Cristo per la gloria — ha aggiunto il cardinale — si parla l'universalità della Chiesa e quella pri- A che livello è la collaborazione tra troattività della legge penale, e si è fatto
co come legge creata dal legislatore ec- magistratura vaticana e quella di altri un grosso sforzo interpretativo alla luce
di Dio, la salvezza e la speranza del «per un verso di comunione di Chiese maziale che esprime la sua unità, sia a clesiale-umano, come, quindi, prodotto
mondo». Una domanda alla quale non si particolari, per un altro di unità della livello regionale che centrale, non si paesi? anche di questi precedenti. L'ufficio del
umano». Nel rispondere alla domanda
può che dare, secondo il rettore dell'U- Chiesa, però non si chiarisce il nesso tra escludono ma si richiamano». Dopo sul come il popolo di Dio sente il diritto Oggi non è possibile affrontare reali- promotore di giustizia non può che con-
niversità salesiana, una risposta positiva. comunione e unità, cioè tra Chiese e aver ricordato «l'amicizia del Papa e dei canonico è necessario precisare che «Il sticamente il problema della giurisdizio- dividere questo indirizzo perché fra l'al-
C'è da precisare in quale modo possano Chiesa, tra vescovi locali e vescovo di vescovi della Chiesa», il cardinale Berto- diritto canonico — ha detto l'arcivesco- ne senza tener conto dei vincoli di inter- tro il tribunale ha evitato che si creasse
espletare tale servizio alla missione. Ne Roma. Si ha un'idea debole sia di comu- ne si è soffermato sulle caratteristiche vo — è innanzitutto e soprattutto un in- dipendenza dei sistemi giudiziari. Non è una carenza legislativa che poteva far
indica alcuni. Intanto «devono costante- nione sia di unità, perché non si accetta del primato e della collegialità che devo- sieme di diritti e di doveri creati dalla si- possibile prescindere dalla collaborazio- diventare il territorio vaticano una zona
mente risultare relazionati sia ai loro im- l'unico esito dell'una e dell'altra: la no essere comprese, ha detto, «soprat- tuazione di Cristo e quindi realtà ontolo- ne con le autorità giudiziarie di altri sta- franca, proprio in una realtà così delica-
prescindibili fondamenti teologici sia ai Chiesa universale». E la fede cattolica tutto a partire da due premesse fonda- giche. A tale insieme di realtà ontologi- ti. Se questo vale per tutti, ciò vale tan- to quale lo spaccio degli stupefacenti.
fondamentali criteri che hanno ispirato crede che «la Chiesa universale abbia la mentali: l'unità dell'episcopato e il carat- che, a tale diritto canonico diamo con- to più per noi, che siamo un'enclave in- Non possiamo però esimerci dal segna-
il nuovo Codice». Poi va tenuto presente sua struttura essenziale nel Romano tere episcopale del primato stesso». In vintamente tutta la nostra valutazione e trodotta nello stato italiano, ma con rap- lare
al
potere
legislativo
la
sanzione
«il rinnovamento ecclesiologico del Con- Pontefice e nel collegio episcopale, orga- sostanza essendo l'episcopato realtà una tutta la nostra adesione». porti in tutto il mondo. In altre parole le ridicola, una sanzione di sei mesi, un ar-
cilio Ecumenico Vaticano II che ha po- ni che essa non mutua dalle Chiese par- e indivisa, il primato del Papa comporta Il ricordo del cardinale Castillo Lara, controversie che caratterizzano il con- resto di soli sei mesi. Le pene sono mol-
sto la categoria della comunione come ticolari, ma che sono elementi suoi pro- la facoltà di servire effettivamente l'uni- scomparso lo scorso mese di ottobre, tenzioso vaticano sono di carattere tran- to maggiori negli altri stati per questi
principio architettonico degli interventi pri. È da questa Chiesa universale dun- tà di tutti i vescovi e di tutti i fedeli. «Il snazionale. Questo ufficio ha sempre reati.
(ne riferiamo a parte) e l'intervento rie- detto che occorre ricorrere ad accordi
giuridici». Quindi si deve «dare spazio al que che promana l'ecclesialità delle primato romano rende visibile — ha pilogativo di don Sabino Ardito, Decano di natura giudiziaria e cercare di trovare Un tema di attualità: la nuova legge del
principio della necessitas Ecclesiae» che Chiese locali. Se si è biasimato il centra- detto il cardinale — l'unità del collegio, della facoltà di diritto canonico, conclu- delle forme di collaborazione. Finora dicembre 2007 sulla sicurezza nei luo-
comporta il superamento di un «possibi- lismo romano, nondimeno il localismo proprio per il fatto che ogni vescovo vi dono i lavori del convegno. (m.p.) non
ci
sono
stati
grandi risultati su ghi di lavoro.
questo piano nonostante le nostre richie- Questa legge — varata il 10 dicembre
ste degli ultimi anni. Però abbiamo tro- 2007 e entrata in vigore il 1° gennaio
vato un sistema procedendo nello stipu- 2008 — è molto diversa da quella italia-
lare accordi amichevoli con colleghi na, che è stata appesantita da troppi
Il saluto al Papa durante l'udienza all'Ispettorato generale di pubblica sicurezza presso il Vaticano stranieri. meccanismi burocratici ed eccessive pre-
visioni sanzionatori. La normativa vati-
Si tratta di una collaborazione che in- cana istituisce invece un nuovo servizio

Un impegno di responsabilità e di servizio
All'inizio dell'udienza all'Ispettorato
generale di pubblica sicurezza presso il
Vaticano — svoltasi venerdì mattina 11
gennaio, nella Sala Clementina — il di-
rigente Vincenzo Caso ha rivolto al Pa-
pa il seguente saluto:
Beatissimo Padre,
sono onorato per aver avuto, ancora
una volta, il privilegio di poter rinnova-
re, all'inizio del nuovo anno, i sentimen-
ti di devozione che legano noi tutti al
Successore di Pietro.
Con analoghi sentimenti, La prego di
poter accogliere le espressioni di saluto
del Capo della Polizia, Prefetto Antonio
Manganelli, del Prefetto Festa e di tutti i
componenti dell'Ispettorato della Polizia
di Stato presso lo Stato Città del Vatica-
no e degli appartenenti dell'Ufficio di
collegamento tra le forze di Polizia ed il
Vaticano, alle quali si associano il Que-
store di Roma, qui presente, nonché i
responsabili delle specialità che collabo-
rano in maniera efficace ai servizi di si-
curezza.
L'anno 2007 è stato connotato da nu-
merosi viaggi all'estero, (Brasile ed Au-
stria), e in Italia, (Vigevano-Pavia-Assisi-
Loreto-Napoli-Velletri), e ovunque, in
ossequio agli alti principi del cristianesi-
mo, Sua Santità ha interpretato i deside-
ri e le speranze di milioni di persone.
Viviamo un'epoca in cui le tensioni
internazionali fanno vacillare valori di
umanità, fratellanza, solidarietà, carità e
giustizia e tutto il mondo, Santità, guar-
da alla Sua Persona ed ascolta trepidan-
te la Sua voce affinché vengano ricerca-
te dai Governanti della terra soluzioni
umane, giuste, durature per la crisi afri-
cana, per l'intero medio Oriente, per
l'Afghanistan e la regione dei Balcani e
per tanti conflitti dimenticati, e venga
tutelata la dignità del malato, garantito
il diritto all'istruzione, ad un'occupazio-
ne stabile.
Nell'enciclica Spe Salvi, Sua Santità
ha evidenziato che solo nella fede c'è
speranza:
«Dio ha fiducia nell'uomo; è una fidu-
cia che ha il suo riflesso nei cuori dei
piccoli, degli umili, quando attraverso le
difficoltà e le fatiche si impegnano a
compiere quel poco di bene che agli oc-
chi di Dio è tanto: in famiglia, nei posti
di lavoro, a scuola, nei diversi ambiti
della società».
Disponibilità della Santa Sede ad un
costruttivo dialogo con le Autorità civili
cinesi al fine di trovare una soluzione ai
vari problemi riguardanti la comunità
cattolica, e ripresa dei contatti con auto-
revoli esponenti mussulmani come il Re
d'Arabia e 138 intellettuali islamici, rap-
presentano tappe fondamentali del cam-
mino sulla conoscenza oggettiva della
religione altrui e sulla condivisione di
esperienze religiose.
Santo Padre, il personale dell'Ispetto-
rato della Polizia di Stato presso lo Stato
Città del Vaticano sente tutta la respon-
sabilità del proprio incarico, e assicura
impegno massimo e totale abnegazione
al Suo servizio.
In questo solenne incontro mi sia con-
sentito rivolgere un deferente saluto di
commiato; dal 1° febbraio dovrò lasciare
l'Amministrazione della Polizia di Stato
avendo raggiunto i limiti di età.
Termino la mia attività professionale
avendo avuto l'alto onore di essere stato
al servizio di Sua Santità per circa tre
anni, molto esaltanti.
I ricordi più cari sono legati, in modo
particolare, ai periodi trascorsi in mon-
tagna: la gioia dei fedeli che casualmen-
te Sua Santità ha incontrato durante le
passeggiate pomeridiane, costituisce la
testimonianza più schietta e spontanea
dell'amore che la gente ha verso di Lei
e mi ha particolarmente colpito, se mi è
concesso, la Sua affettuosa semplicità in
questi incontri ravvicinati.
Santo Padre, imploro la Benedizione
Apostolica per noi, per le nostre famiglie
e per il nostro lavoro.
Grazie Santità.
veste anche altri settori? per la sicurezza e la salute dei lavoratori
Nel contesto europeo oggi si tende a nei luoghi di lavoro e predispone perio-
favorire i rapporti diretti tra magistrati dicamente un documento per valutare i
di diversi stati, pur con delle salvaguar- rischi e i parametri di massima delle
die, e con delle attenzioni a seconda dei specifiche misure di protezione e pre-
casi, perché si arriva addirittura al di- venzione. Questa legge andrà perfezio-
sconoscimento reciproco se non addirit- nata da un regolamento che richiede
tura all'esecuzione del provvedimento di emanazione e probabilmente speriamo
uno stato in un altro stato. Noi di con- si risolva così questo delicato problema.
venzioni di questo tipo ne abbiamo una
sola: la convenzione sulle notifiche in Ci sono novità nella collaborazione tra
materia civile e in materia commerciale Vaticano e organi giudiziari italiani? E
che risale al 1932. Questa convenzione con il nuovo trattato di Schengen?
stabilisce che il promotore di giustizia e Occorre senza dubbio valorizzare gli
i procuratori della repubblica sono i de- scambi informativi tra gli organi di poli-
stinatari, cioè chi vuol notificare un atto zia e di investigazione degli altri paesi.
in Vaticano va dal procuratore della re- Noi abbiamo parlato di Schengen, ora il
pubblica. Egli l'autorizza e invia al pro- problema sembra superato, perché la
motore di giustizia, il quale autorizza la Gendarmeria vaticana nel novembre
notifica ed essa ha valore. Le notifiche 2006 ha partecipato a un primo incontro
richieste fuori dalla convenzione com- con i capi delle strutture di polizia dei
merciale vanno fatte per via diplomati- 56 paesi aderenti dell'Organizzazione
ca. Non si parla più di giorni, ma di me- per la sicurezza e la cooperazione in Eu-
si e addirittura di anni. Questo porta la ropa (Osce) e ormai si sta profilando e
lunghezza di alcuni procedimenti in at- realizzando un inserimento della nostra
tesa di rogatorie internazionali, che fan- Gendarmeria nell'Interpol, che sarà un
no passare dagli otto giorni ai 3.000. La grosso successo e una forma di garanzia
collaborazione internazionale non può li- per il futuro e per la tranquillità nella
mitarsi però solo all'ambito processuale. organizzazione.