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TFO
UTILIZZATORI:
Engineering & Design
Classe
Direzione Produzione Veicolo Tecnologie
Direzione Produzione Meccanica Tecnologie
Fornitori codesign, di progetto e di processo
C
FINALITÀ DELLA NORMA
Mod.
Fornire agli utilizzatori di mezzi CAD le regole necessarie per la modellazione dei progetti
Supervisore:
computerizzati.
Gestore:
6
NOTA: Il sistema Cad da utilizzare deve essere quello "nativo" utilizzato nel settore di Fiat
Auto nel cui ambito avviene l'attività.
Edizione
Eventuali conversioni (ammesse soltanto per volumi di dati molto bassi, in termini sia
di dimensioni che di frequenza) devono essere preventivamente ed esplicitamente
concordate con gli enti di Fiat Auto coinvolti nell'attività stessa.
NOTA: Alcuni sistemi CAD utilizzati da Fiat nel passato sono stati dichiarati (a codep)
“obsoleti”. Le nuove ODM che coinvolgano disegni di “tipo CAD obsoleto” dovranno
comprendere l’operazione di “cambio di tipo CAD” verso un CAD non obsoleto.
ADVANCED ENGINEERING - INNOVATION & METHODOLOGIES
ADVANCED ENGINEERING - INNOVATION & METHODOLOGIES
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
B Dic. 95 Modificato il § 2.9.3 (AF)
C Nov. 97 Aggiornata al sistema CATIA e al Concurrent Engineering. (AF)
- 29.05.03 Edizione 5 - Modificato punti:1.3, 1.9, 2.2.2, 2.12, 2.12.2, 2.13, 3.1 e 3.2. Aggiunto
punti: 2.11.2, 3.1.1 e 4. Aggiunto titolo al punto 2.11.1. (AF)
- 21.09.04 Edizione 6 – Modificati i §§: 1.3, 1.9, 1.12, 2.1, 2.2.3, 2.3.2, 2.10, 2.12, 2.12.2,
2.13.1, 2.13.2, 2.13.3, 2.14, 2.14.1, 3, 3.1, 3.1.1 e variata numerazione §§ da 2.1 a
2.15. Aggiunto §§: 2.11, 2.14.1, 2.15, 2.16, 3.1.2. (AF)
A 30/06/05 Aggiunto nota su pag. 1 e § 2.13.5. Modificati i §§: 1.3, 2.2.2, 2.23, 2.13.2, 2.13.3,
2.14, 2.15, 3, 3.1, 3.1.2. (AF)
B 06.02.07 Eliminati i riferimenti al sistema GMiMAN. (AF)
Ente Supervisore:
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E' DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E' NECESSARIO VERIFICARE L'AGGIORNAMENTO NELL'APPOSITO SITO WEB
SOMMARIO
1
DEFINIZIONE DI PARTE CAD E MODELLI
1.1
Parte CAD
Per Parte CAD si intende la trasposizione in termini informatici di un insieme di informazioni:
geometriche e parametriche/associative, tecniche e organizzative.
GEOMETRICHE
PARAMETRICHE/ASSOCIATIVE
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ORGANIZZATIVE
Per informazioni tecniche si intende l’insieme dei vincoli, tolleranze, riferimenti per posizionamento,
ecc. che sono necessari per la funzionalità, la costruzione e l’attrezzamento del pezzo, anche in
relazione ai suoi accoppiamenti.
Per informazioni organizzative si intende l’insieme dei dati necessari alla gestione della parte.
La Parte CAD di un particolare/studio/complessivo può essere costituita da alcuni dei seguenti
elementi:
- Modello Wire-Frame
- Modello a Superfici / Solidi
- Disegno
- Documentazione della parte
- Check list
PARTE CAD 3D
MODELLO 3D
Inform. GEOMETRICHE
PARAMETRICHE/ASSOCIATIVE
DOCUMENTA
ZIONE
LAYR
DISEGNO (se necessario)
CARTIGLIO
CHECK Inform.
Inform. TECNICHE LIST ORGANIZZATIVE
1.2
Modello a Wire-Frame
Per Modello Wire-Frame si intende un Modello tridimensionale costituito da elementi curvilinei.
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1.3
Modello a Superfici / Solidi
Per Modello a Superfici si intende il Modello tridimensionale del/dei particolare/i, completamente
ricoperto da superfici, limitato agli esatti confini del particolare tramite limitazione logica.
RISERVATO
Per Modello a Solidi si intende il Modello tridimensionale rifinito rappresentato come entità solida.
I particolari realizzati col sistema Unigraphics dovranno essere solidi.
I particolari di lamiera devono preferibilmente essere modellati con metodologia “Chunky”
N.B.: Le features di generazione del modello devono essere disponibili in TcAE nel modello o,
eventualmente, in files legati tramite geometry-linker. Eventuali esclusioni (es componenti
interni sotto brevetto del fornitore) dovranno essere concordate in piattaforma.
1.4
Modello "tassellato"
Per modello tassellato si intende una rappresentazione approssimata (a “faccette”) del particolare 3D
utilizzata per visualizzazioni e analisi (es: di DMU).
1.5
Assembly
Per assembly si intende la modalità di lavoro in cui più modelli CAD sono visualizzati
contemporaneamente; uno di essi, detto “modello attivo”, è quello che può essere modificato, mentre
gli altri, detti modelli passivi, possono essere referenziati dai comandi di modellazione/analisi, ma non
possono essere modificati.
1.6
Digital Mock Up
Per D.M.U. si intende una metodologia di lavoro che permette di definire/validare il prodotto/processo
su un “prototipo virtuale” prima della costruzione del prototipo fisico. La norma di riferimento per il
DMU è la 08038.
1.7
COnfiguratore DEscrittore di Prodotto
IL Co.De.P. è il “data base” in cui viene definita la struttura della vettura in ottica tecnologica.
In questo “data base” sono inoltre gestite le informazioni anagrafiche di ogni numero di disegno e tutte
le informazioni che possono essere rielaborate successivamente per riaggregare i dati in modo utile a
specifiche attività (ad esempio a costruire viste funzionali o progettuali del prodotto)
1.8
TcAE
TcAE (Team Center Automotive Edition) è il PDM (Product Data Manager, sistema di gestione dei dati
di prodotto) aziendale per la gestione e condivisione dei dati CAD sia ufficiali che durante il
Simultaneous Engineering (sostituisce MDB, Artep, ADR). Le regole di utilizzo del sistema TcAE sono
definite nella norma 07226.
1.9
Disegno
Per Disegno tecnico si intende una rappresentazione bidimensionale, plottabile su supporto cartaceo,
con i contenuti specificati negli standard aziendali.
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1.10
File Documentazione Layer
1.11
Check List
La parte CAD deve essere corredata da un file di testo in cui viene certificato il rispetto delle norme e
alcune regole operative CAD e dagli opportuni file di check-list di progettazione (vedi norma 07247 e
norma 07247/1).
RISERVATO
2
REGOLE DI MODELLAZIONE
2.1
Sistemi di riferimento
Il sistema di riferimento tradizionalmente adottato in Fiat è una terna destrorsa XYZ con l'origine
posizionata nel punto di intersezione tra il piano di mezzeria della vettura e l'asse ruote anteriore e
orientata come in figura.
I sistemi di riferimento tradizionalmente adottati da eventuali partner di sviluppo possono essere
diversi. Per questa ragione, per ogni progetto che tragga vantaggio da questa opportunità (ad es.
progetti comuni con partner di sviluppo, o progetti nuovi derivati da progetti comuni, ecc.), dovrà
essere identificata l'origine vettura da prendere come riferimento.
2.2
Simmetrie
Vi sono due tipi di simmetrie:
RISERVATO
2.2.1
Simmetria interna ad un unico elemento
Il principale piano di simmetria della vettura è il piano y=0 (vedere paragrafo 2.1).
Nel caso di simmetria interna ad un unico elemento (Totale o Parziale, ad es. il paraurti) il modello
dovrà essere realizzato completamente.
Per i particolari modellati con il Cad Unigraphics, si può utilizzare il comando "Insert/Feature
Operation/Instance" con l'opzione "Mirror Body"
2.2.2
Simmetria di elementi destri e sinistri per parti realizzate con Catia
a) Con dissimmetrie limitate, a meno che la piattaforma non richieda di modellare entrambi gli
elementi.
- modellazione elemento destro e varianti elemento sinistro in un'unica parte CAD;
- disegnazione elemento destro con indicazioni relative alle varianti elemento sinistro e tabella
“derivazione speculare”;
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b) Elementi destro e sinistro con dissimmetrie estese.
- in questo caso vengono modellati e disegnati gli elementi in due parti CAD separate.
2.2.3
Simmetria di elementi destri e sinistri per parti modellate con UG
Ogni particolare deve essere interamente modellato per consentire il DMU.
Per la realizzazione delle parti simmetriche con il Cad Unigraphics è possibile adottare la seguente
metodologia, basata sull'uso del comando "Wave Geometry Linker" all'interno di "assiemi ausiliari".
b) Parti destra e sinistra con una parte comune e specificità su uno o entrambi i pezzi
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1
Lavorando in TcAE, la parte comune è un numero di disegno provvisorio (con i primi tre caratteri
alfabetici e gli altri cinque numerici, es: AGVxxxxx o FJJyyyyy) senza corrispondente numero FIAT
(Alias di tipo FIAT), poiché a CoDeP esistono soltanto i numeri corrispondenti alle parti destra e
sinistra (che avranno quindi un AGV con “Alias di tipo FIAT”). In ogni caso sarà sempre possibile
risalire al "padre" di una "Linked Part" tramite i comandi di UG.
Per quanto riguarda la tavola 2D valgono le regole tradizionali: viene realizzata la tavola completa del
pezzo destro contenente le sezioni necessarie a descrivere le varianti della parte sinistra. Sulle
sezioni/viste relative alla parte sinistra è indispensabile garantire (tramite “extract edge” o “cgm”)
l’invariabilità del contenuto del disegno rilasciato rispetto alle “load options” delle successive
attivazioni. La tavola del pezzo sinistro non è richiesta a meno di diversi accordi di piattaforma.
Al momento del rilascio il pezzo che ha la tavola verrà ufficializzato tramite le procedure consuete e
assumerà quindi lo stato di CAD_RELEASED; sarà quindi responsabilità del progettista, prima di
ufficializzare il disegno, rilasciare il simmetrico (che essendo Vedi Tavola non subisce la procedura di
CAD_RELEASED) in TcAE assegnando lo stato di CAD_FINAL (come previsto dalla norma 07226).
Il progettista dovrà a questo punto indicare sul disegno la corretta versione dei componenti VT, in
modo da evitare che avvenga un errato prelievo da TcAE della matematica del VT.
La frase da utilizzare è, per esempio, del tipo seguente:
N.B.:
Modello matematico SX, n° 98765432 ODM xxxyyyyy, disponibile in TcAE:AGV12345.001 Cad_Final.
Come alternativa a questo modo di operare, il disegno della parte sinistra può essere gestito come un
“varia dal” del pezzo destro, in questo caso, avendo una tavola sua, sarà ufficializzato secondo le
consuete procedure.
2.3
Parti legate allo STILE
2.3.1
Particolari con superfici estetiche
Per i particolari contenenti parti estetiche definite dal Centro Stile, si dovranno seguire le seguenti
regole:
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1) Le matematiche "MASTER di Stile" devono essere reperite in Tcae nel cosiddetto "Albero di
Stile" come descritto nella norma 07226 (bollettino tcae 2004.8)
2) Le matematiche rilasciate come Classe C, Classe B, Classe A devono essere conformi a
2.3.2
Geometrie di ingombro
Nei casi in cui sia richiesta la generazione di una "geometria di ingombro", si dovrà utilizzare il
comando "Linker Exterior". Tale comando genera una copia delle facce "esterne" del modello o
assembly che gli vengono sottoposti, ignorando tutte le parti interne.
L'ingombro generato in tale maniera dovrà essere salvato nel primo assembly significativo che
raggruppa il sottosistema interessato, utilizzando la categoria "_EXTERIOR" ed il Ref-Set
"EXTERIOR".
In particolare per gli studi di impostazione, di ergonomia o di packaging, che vengono dati allo Stile
come vincoli, sarà necessario effettuare questa operazione su tutti i sottogruppi esplicitamente
richiesti.
2.4
Filo matematizzato
2.4.1
Superfici di stile
Per le superfici di stile (esterno vettura o parti in vista) dei particolari in plastica e lamiera viene
matematizzata la superficie esterna.
Nella figura sottoriportata è illustrata la posizione del filo matematizzato in accoppiamento fra un
pezzo in plastica e la lamiera esterna.
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RISERVATO
2.4.2
Superfici ossatura
Per i particolari di ossatura modellati ancora per superfici viene preferibilmente matematizzato il lato di
accoppiamento con le superfici esterne avendo cura di mantenere un unico filo matematizzato per
ogni particolare.
Lo spessore lamiera dovrà essere indicato sul modello tramite una linea di lunghezza pari a 100 volte
lo spessore dell’elemento, normale ad una superficie e uscente dal lato dello spessore lamiera; tale
linea dovrà essere posta sul “layer 0”. Nel caso di parti carry over convertite in UG, per le quali la
piattaforma non abbia ritenuto opportuna la rimodellazione per solidi, la linea di spessore sarà
collocata sul layer 252, assegnandolo alla categoria “Wireframe”, e avrà colore contrastante rispetto
alle altre entità (si ricorda che la categoria “Wireframe” deve poi essere reinclusa nella categoria
“Part”).
In ogni caso deve essere eseguita una sezione significativa con l’indicazione del filo matematizzato,
come specificato al punto 3.1 della presente norma.
NOTA: Nel caso in cui lo spessore lamiera venga variato si dovranno riadattare le superfici di
accoppiamento, salvo diverso accordo di piattaforma.
Per particolari a spessore variabile si devono matematizzare i due “fili” per le zone di variazione dello
spessore. 2
2.4.3
Costruzione delle superfici di completamento da superfici di stile e determinazione dei giochi
costanti “reali” con parti mobili
Metodo “manuale”: per ottenere un effetto estetico e un gioco costante tra parti fisse e mobili negli
elementi di carrozzeria si dovrà seguire la seguente regola di costruzione
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1) Costruire la superficie normale alla superficie di stile, lungo la curva risultante dalla
intersezione tra superficie di stile e check (in quanto queste ultime non vengono generalmente
fornite con questo criterio).
Intersezione (curva)
90°
RISERVATO
Superficie di stile
Figura 1
2
Nelle zone in cui la geometria del pezzo possa portare a dubbi nell’interpretazione di un unico filo
matematizzato dovranno essere modellati entrambi i fili.
2) Costruire il cilindro tangente alla superficie di stile e alla sua normale costruita al punto 1 il cui
raggio è indicato nelle norme di progettazione
N.B.: Affinché sia rispettato il gioco previsto dallo stile, il raggio sul punto fisso e sul punto mobile
deve essere il più piccolo possibile (in relazione alle indicazioni tecnologiche e di stile).
Superficie di stile
90°
Figura 2
Superficie di stile
Figura 3
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4) Per la determinazione del gioco costante reale con parti mobili, costruire un cilindro avente per
asse la curva risultante dall’intersezione tra superficie di stile e superficie di check, e raggio
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Superficie di check
Punto fisso
RISERVATO
Punto mobile
R
Superficie di stile
Figura 4
2.5
Limiti per le parti CAD
Le curve di Bezier non possono avere più di 8 poli.
Le superfici di Bezier non possono avere più di 8 x 8 poli.
2.6
Normali alle superfici
Non è necessario orientare le normali delle superfici secondo direzioni preferenziali.
2.7
Verso dei parametri “u” e “v”
Non è necessario che i parametri u e v delle superfici abbiano un verso preferenziale.
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RISERVATO
2.8
Errori in distanza fra superfici contigue
Il bordo tra due superfici contigue, per essere considerato comune o parzialmente comune, può al più
presentare, nel tratto interessato, un errore come evidenziato nelle seguenti figure.
Per i modelli realizzati in modalità parametrico-associativa si dovrà comunque garantire la possibilità
di “assemblare logicamente” le superfici di ciascun componente.
In ogni caso il progettista non dovrà modificare il valore di tolleranza definito dall’installazione standard
Fiat (vedi norma 07266) né all’interno del modello, né all’interno dei singoli comandi.
Per le matematiche di esterni si veda la norma 07228.
0,1 mm per particolari non in vista (0,01 per modelli nativi UG)
0,01 mm per particolari in vista
0,05 mm per particolari non in vista (0,01 per modelli nativi UG)
0,01 mm per particolari in vista
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0,1 mm per particolari non in vista (0,01 per modelli nativi UG)
RISERVATO
2.9
Errore in tangenza fra superfici contigue
L’angolo tra le normali di due superfici che devono essere in tangenza, non può essere superiore a 1º
per particolari non in vista (0.1º per modelli nativi UG) e 0,1º per particolari in vista.
Per i modelli realizzati in modalità parametrico-associativa si dovrà verificare la rigenerazione (update)
del componente.
2.10
Particolari forati
In ogni caso dovranno comparire sul modello:
a) l’asse di foratura
b) Il punto che indica l’intersezione dell’asse di foratura con la superficie estesa
Per i particolari modellati con Catia si richiede anche la presenza del bordo del foro sulla superficie.
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RISERVATO
2.11
Raccordi
Il modello deve essere completato con tutti i raccordi fino a raggio lamiera (per i particolari di fusione
è richiesta la modellazione dei raccordi con raggio maggiore o uguale a 0.2 mm).
2.12
Rappresentazioni alternative
Nel caso in cui sia necessario modellare un particolare in più configurazioni diverse, regolarsi come
segue:
a) Per i modelli realizzati con Catia
Sui disegni elemento dei particolari flangiati eseguire l’aletta di flangiatura in 2 configurazioni
diverse:
- La prima (inserita sul layer 123) con modellata l’aletta aperta ed a spigolo (compresa la
maggiorazione) con la quale realizzare la “Messa in Tavola“ del particolare (il raggio di
raccordo definito tramite sezione specifica).
- La seconda (inserita sul layer 124) con modellata l’aletta flangiata ed il raccordo in 3D sul
taglio mobile, da utilizzare per le verifiche virtuali.
Per quanto riguarda la progettazione della porta dovranno essere realizzati 2 modelli: uno
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contenente la porta non precentinata con la sola aletta chiusa, l’altro contenente la porta
precentinata completa sia dell’aletta aperta che di quella chiusa, secondo le modalità prescritte.
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Ugmaster nominali+chiuse
Ugaltrep precentinate+aperte
Il campo "Description" si modifica attraverso le proprietà del Dataset e si visualizza mediante il
comando "Display/Column Options".
Per quanto riguarda l’utilizzo nei complessivi delle rappresentazioni alternative, poiché TcAE non
permette l’utilizzo efficace delle “altrep degli assembly”, si ricorre al seguente work-around: si dovrà
assemblare nella medesima struttura dell’assieme, oltre agli Ugmaster (montati automaticamente
attraverso il ribaltamento da Co.De.P.), anche gli altrep necessari al caso. In ambiente Cad-UG si
spegnerà o attiverà il componente Ugmaster o l’Altrep a seconda delle esigenze specifiche del caso in
esame. (Tale work-around è in deroga alla norma 07226 che vieta la modifica manuale delle
“bomview”, cosa che rimane ovviamente vietata in tutti gli altri casi).
Avvertenze:
1- tale montaggio è MANUALE, perciò non sarà aggiornato dalle procedure di ribaltamento. Se
tale procedura rimuove o sposta di livello il componente di cui abbiamo aggiunto un Altrep,
l’Altrep resta dove è stata montata e occorre eseguire l’intervento analogo manualmente
2- Questa operazione comporta una variazione della quantità in BOM per questo componente: il
sw considera un nuovo componente montato (quantità 2 o più), mentre per l’utente vuole solo
essere una rappresentazione alternativa dello stesso (quantità 1).
3- In UG occorre prestare attenzione nell’attivare o disattivare il/i componenti necessari.
Per agevolare l’utilizzo degli assembly contenenti componenti “altrep aggiunti” (come descritto in
questo paragrafo), viene richiesto di generare a livello di assembly degli Arrangements in numero
sufficiente a descrivere tutte le situazioni utili. Sarà necessario assegnare ad ogni Arrangement un
nome significativo (es: “nominale” o “precentinata” o “per stampaggio” …).
Definendo correttamente gli Arrangement, la scelta di quale geometria salvare nel “ug_master” e quali
negli “ug_altrep” può essere fatta di caso in caso secondo necessità.
In particolare per la porta le geometrie dovranno essere organizzate come segue:
• UGMASTER (GEOFIN_001) - Ossature porte, telaini, canalini e rinforzi: matematica nominale.
Rivestimenti esterni porte: matematica nominale con alette di graffatura chiuse.
• UGALTREP (GEOFIN_002): - Ossature porte, telaini, canalini, e rinforzi: matematica
precentinata. Rivestimenti esterni porte: matematica precentinata con alette di graffatura
aperte.
• UGALTREP (GEOFIN_003): Rivestimenti esterni porte (solo quando prevista precentinatura):
matematica precentinata con alette di graffatura chiuse.
Analogamente per le atre parti mobili:
• UGMASTER (GEOFIN_001) - Rivestimento portellone e rivestimento cofano: alette graffate .
• UGALTREP (GEOFIN_002): - Rivestimento portellone e rivestimento cofano: alette aperte e
maggiorate."
Nota: Nei casi in cui la deformazione possa essere definita (in modo consistente) tramite la variazione
di un numero limitato di parametri di modellazione, è possibile utilizzare l’opzione di “deformable
part”. In questo caso il file del particolare sarà unico ed il valore del parametro (che governa la
deformazione) verrà assegnato ad ogni istanza del particolare in un assembly (es: le mollette
fermacavo che assumono una conformazione diversa a seconda del diametro del fascio cavi).
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2.13
- di imbastitura (sald1) i
2.13.1
Punti di saldatura per progetti sviluppati in Catia
Per il sistema CATIA ogni punto di saldatura dovrà essere costituito da una entità punto (*pt) e da un
simbolo (sald1, sald2 o sald3) tangente alla superficie.
E’ possibile utilizzare la seguente procedura:
1) inserimento dell’entità punto (*pt)
2) inserimento di un segmento normale alla superficie nel punto
3) inserimento del simbolo desiderato (uno tra: sald1, sald2, sald3) con assegnazione della scala
opportuna.
4) orientamento del simbolo tangente alla superficie utilizzando il segmento normale definito
precedentemente.
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RISERVATO
2.13.2
Punti di saldatura per progetti sviluppati in Ug
Per il sistema Unigraphics ogni punto di saldatura dovrà essere costituito da un’entità punto e da un
simbolo (sald1, sald2 o sald3) tangente alla superficie.
Per Ug sono disponibili anche i simboli sald2n8 e sald3n8 (che hanno diametro 8), da utilizzarsi su
richiesta del tecnologo di piattaforma per le saldature con “nocciolo” maggiorato.
Per l’inserimento dei punti deve essere utilizzato il modulo di UG detto “WELD ASSISTANT” (l’unica
eccezione ammessa è nel caso in cui si realizzi, nell’ambito dello studio, una “nuvola punti” che
raggruppa in un unico file tutti i punti relativi ad un sistema. In ogni caso si dovrà utilizzare WA al
momento di smistare i punti nei complessivi: se nella “nuvola punti” si è utilizzato WA è possibile
esportare i punti nei complessivi tramite file .csv).
Nell’UG_Master (geo_fin) del complessivo in cui devono risiedere i punti di saldatura deve essere
definita la categoria _WELD comprendente i layer interessati (punti e simboli di saldatura) e in
particolare il layer 185; dovrà inoltre essere creata la categoria _weld-construction contenente (sul
layer 190) le entità di costruzione utilizzate dal programma.
Dovranno essere selezionate le opzioni “ask before update” e “create weld csys”.
Poiché weld-assistant assegna una numerazione per i punti, la piattaforma dovrà definire (man mano
che si definisce la scomposizione della vettura) il “range” di numerazione per ciascun complessivo
coerentemente con la macro suddivisione di seguito proposta:
SOTTOGRUPPI TRANCHE
AUTOTELAIO 1 - 4999
Nella tavola del complessivo dovrà essere indicato la quantità di punti di saldatura presenti ed il primo
e l’ultimo numero identificativo (es: “presenti 30 punti da 100 a 142”).
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Visualizzazione
Per esempio, nel caso di una struttura reale-reale a più livelli, è necessario visualizzare i soli punti
RISERVATO
relativi al top-assembly mettendo in blank gli assembly ai livelli inferiori (quelli che contengano al loro
interno dei punti di saldatura) e rimettendo in unblank i componenti (eventualmente utilizzando il tasto
shift) e salvando l’assembly.
L’assembly mantiene questa configurazione sia in fase di riapertura sia durante la creazione dello
specification (delle relative viste). Questa operazione deve essere effettuata sia nell’UG_master
(geo_fin) che nel UG_part (drawing) in modo da evitare problemi negli enti a valle indipendentemente
dal punto di apertura dell’assembly.
Come eccezione a questa regola di visualizzazione, solo nel caso dei “complessivi intermedi” per i
quali la struttura di lavoro è costruita manualmente, è ammessa la generazione di un item apposito
(privo di alias) per la definizione dei punti; questo item sarà figlio del complessivo di cui definisce i
punti e sarà allo stesso livello degli elementi saldati e dovrà essere identificabile dall’ “Item name” che
dovrà essere del tipo “weld_xxxxxx” dove xxxxx è il numero di disegno codep del complessivo
interessato
Attenzione:
Nel caso in cui il Load Component (load options) sia settato in “No component”, l’apertura degli
assemblaggi e dei relativi componenti dovrà essere effettuata sull’ assembly navigator con 3° tasto del
mouse, open assembly (evitare di selezionare il “quadratino” che permette di caricare i componenti
ma non mantiene il salvataggio delle configurazioni precedentemente salvate).
Caso particolare
Il caso particolare di un pezzo saldato con se stesso dovrà essere realizzato generando un item Tcae
da aggiungere come figlio dell’ item con il numero di disegno (che corrisponde alla foglia terminale
della struttura CoDeP): in questo item dovrà essere definita la geometria del pezzo e i punti di
saldatura dovranno essere realizzati nell’Item “padre” coerentemente alle regole definite. NB: poiché
WA richiede due serie di superfici appartenenti a due “body” distinti, sarà necessario eseguire
l’estrazione associativa di una delle serie di superfici da saldare (insert-associative copy-exctract).
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RISERVATO
2.14
Modalità di gestione delle parti UG
Su tutte le parti UG (sia modelli che disegni), prima del rilascio in TcAE deve essere lanciato il
comando “Files/Utilities/Part Cleanup”, richiedendo le seguenti opzioni:
Inoltre tutte le parti Ug devono essere “DCS compliant”, ovvero devono soddisfare particolari requisiti
di organizzazione della parte stessa, diversi per modelli e disegni e controllati dall’apposito
programma “File Checker”. Di seguito sono illustrati i requisiti richiesti dalla DCS compliancy per i
disegni e per i modelli e le operazioni necessarie al loro conseguimento.
Si noti che il flag generato dall’opzione “Check and Save” del programma File Checker (che attesta la
DCS Compliancy della parte) e’ controllabile direttamente da TcAE, oltre che dalla sessione Ug.
La DCS Compliancy è un prerequisito necessario al processo DMU: la procedura automatica di
tassellazione opera in prima istanza sulla geometria attribuita al reference set Part; se Part non esiste,
viene tassellata tutta la geometria del modello (comprese le superfici di costruzione), escluse le entità
wireframe: è perciò fondamentale che esistano i reference set corretti e contengano la geometria
corretta. Per questo motivo la presenza del “flag” DCS è necessaria per eseguire con successo
il rilascio CAD-RELEASE.
2.14.1
Parti contenenti la messa in tavola (UGPart)
Assicurarsi che la parte non contenga il modello 3D del particolare/i rappresentato/i: la matematica 3D
(contenuta nei dataset UGMaster) deve essere associata al disegno secondo il metodo UG detto "del
Master Model".
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTO NÈ PORTATO A
RISERVATO
2.14.2
Parti contenenti il modello 3D (UGMaster e UGAltrep)
Per le parti contenenti il modello 3D è necessario utilizzare le categorie definite dalla norma
07245. Le categorie obbligatorie per il “file checker” possono essere create automaticamente
mediante l’icona “CAT” del GM-Toolkit (figura a lato). Quelle specifiche Fiat ( _ele e _tec) non
sono create dal Toolkit. È opportuno creare le categorie generali all’inizio del lavoro (alla
creazione della parte).
Nella "start part FIAT" sono predisposte sia le categorie obbligatorie per il “file checker” che quelle
FIAT.
Prima di ogni rilascio in TcAE, sia periodico che formale (cioè sia Baseline) che rilasci di STEP o
ufficiali: vedi norma 07226), occorre lanciare i seguenti comandi:
• Part Clean Up come descritto all’inizio di questo paragrafo 2.13
• L’icona “ORG” del GM-Toolkit (figura a lato), che crea i reference set obbligatori “Part”
e “Rep”, assegna a Part il modello matematico (ovvero ciò che appartiene alle
categorie Solid, Wireframe e Centerline), ne crea la rappresentazione a faccette e la
assegna a Rep.
• IL "DCS Log File" (icona a lato), compilando le voci obbligatorie (Usage, VPPS, Matl
Specification, Gauge). È ammessa la voce "N/A".
• Il File Checker del GM-Toolkit (icona a lato), che controlla la correttezza di layer,
categorie, reference set e attributi della parte. Assicurarsi che il controllo abbia dato
esito positivo e salvare il "flag".
Attenzione: qualunque operazione successiva al “check and save” (anche un “save”) fa
cadere il “flag”.
• Il comando “Analysis/Examine Geometry”, con le seguenti opzioni:
2.14.3
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Qualità dei modelli carry-over (da progetti Fiat) tradotti da altri sistemi CAD
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTO NÈ PORTATO A
Qualora non si opti per la modellazione ex novo del modello su UG, sarà necessario:
• rendere "dcs compliant" ogni file convertito
• eliminare tutte le informazioni non necessarie (es le viste 2D, le entità "noshow o blank", le
superfici madri delle facce)
• assicurarsi che non ci siano superfici o entità sovrapposte
• eseguire un “Examine Geometry” eliminando le eventuali anomalie segnalate
• se il modello originale e' un solido anche il file tradotto deve essere un solido
RISERVATO
• se il modello originale è a superfici, eseguire (in UG) il comando SEW in modo da ridurre il più
possibile il numero di “sheet body” ; per ridurre significativamente la dimensione del file
applicare alla feature del SEW il comando EDIT-FEATURE-REMOVE-PARAMETERS.
• se la parte originale conteneva sia il modello 3D che la messa in tavola, dovrà essere generato
un file per il solo modello matematico 3D (UgMaster). Nel caso in cui si effettui un “cambio di
tipo cad” (dichiarando a Codep la parte di “tipo cad = UG”) la messa in tavola dovrà essere nel
file specifico (UgPart); negli altri casi la conversione del 2d di un Carry Over non è necessaria.
In ogni caso il dato “ufficiale” è quello nel formato dichiarato a Codep come “tipo cad”.
NB: il DB di lavoro per tutti i progetti Fiat è TcAE per cui è necessario verificare (dopo aver
individuato l’item corrispondente tramite ricerca per alias) se esiste già la traduzione , se
esiste è necessario verificare che sia aggiornata all’ultima ODM e se viene prodotto un nuovo
file convertito è ovviamente necessario che venga inserito correttamente in TcAE.
2.14.4
Semplificazione di modelli pesanti
Per i particolari "buy" particolarmente pesanti sarà opportuno concordare con la piattaforma una
semplificazione del modello compatibile con le attività di progettazione e di DMU (es solo l'involucro
esterno e le interfacce).
2.14.5
Gestione di VT, SD, MG e VD in TCaE
VT, SD, MG e VD sono delle sigle di Codep che significano rispettivamente: “Vedi Tavola”, “Senza
Disegno”, “Manca Grafico” e “Varia Da”
In generale è richiesto di rendere possibili le normali attività di gestione e consultazione delle parti 3D
nei diversi allestimenti del veicolo, in ambiente CAD come in ambiente DMU. Per fare ciò è necessario
(per tutti gli allestimenti per cui venga richiesto) rendere disponibili in TcAE le matematiche dei singoli
oggetti.
Poichè VT, SD e MG non hanno grafico non possono essere sottoposti alla procedura di
ufficializzazione disegni (cartiglio+CAD_RELEASED), è necessario quindi gestire in modo opportuno
gli stati di rilascio in TcAE. Di seguito è descritto come comportarsi nei vari casi.
VT
Le tipologie di VT più utilizzate sono tipicamente 3:
▪ i pezzi "sinistri" simmetrici
▪ i "figli di un completo" VT del completo stesso
▪ le famiglie di oggetti simili che vengono descritti in un unica tavola di un numero di disegno in
integrante in cui è modellato l'inviluppo della geometria (es il cablaggio 110% o il kit sedili)
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
ogniqualvolta si rilascerà come "cad_released" i completo.
- Per quanto riguarda la terza tipologia di VT si definisce un numero di disegno in integrante di
progetto che contenga la tavola. Tutti gli oggetti impiegati in struttura ne saranno dei VT. La
struttura di prodotto siano molto numerosi non è possibile eseguire l’operazione suddetta per tutte
le occorrenze in quanto questo potrebbe creare problemi nella gestione della bomview (i cui
elementi sarebbero incrementati di un numero pari al prodotto degli allestimenti per i componenti
dell’oggetto in integrante).
SD
Per gli oggetti definiti come SD è necessario definire la matematica 3D solo nei casi in cui sia
significativo/utile. In questo caso dovranno essere rilasciati con stato "cad_final"
MG
In generale i disegni dichiarati MG sono "in attesa di formato". Essi dovranno essere modellati e
rilasciati come baseline e step tutte le volte che serve e dovranno avere un grafico a partire dallo “step
CAD” indicato nella norma 07249
2.15
Gestione dei normali FIAT in ambiente UG/TcAE
Poiché i normali Fiat sono univocamente definiti su CoDeP dovranno essere trattati come qualsiasi
altro particolare.
Questo vuol dire che:
l’utente dichiara su CoDeP l’utilizzo nel progetto di un certo normale in un complessivo,
la procedura di allineamento CoDeP-TcAE aggancia nottetempo alla struttura di prodotto in TcAE
il nodo corrispondente, assegnandolo al proprietario Imanstruct. L’utente Imanstruct deve
restare sempre proprietario del normale, anche quando questo venga modellato (come descritto
nel seguito), poiché solo cosí il normale risulta visibile a tutti gli utilizzatori di TcAE: non deve
quindi essere mai eseguito su questi pezzi il comando di “Change Owner” a se stessi
nel caso in cui si sia lavorato in anticipo rispetto al refresh da codep (oppure nei casi in cui non vi
sia il ribaltamento) sarà quindi necessario assegnare l’Item creato dal progettista all’utente
Imanstruct
Se il modello UG del normale non è mai stato realizzato il progettista lo realizza con le seguenti
caratteristiche:
- riferito ad una origine locale sul normale (scelta per esempio come intersezione tra un asse
di simmetria e un piano di accoppiamento del normale col particolare cui è applicato)
- modellato col livello di dettaglio sufficiente per il DMU
- modellato in modo che sia utile per la messa in tavola
- non devono essere salvate eventuali “part families” , ma ciascun modello deve essere
indipendente
- i parametri di modellazione devono essere rimossi per lasciare il modello il più leggero
possibile
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
- Deve essere impostato il peso utilizzando l’indicazione di peso fornita nella tabella
corrispondente al normale. (Dove non fosse presente questa indicazione, si seguirà la
procedura prevista di seguito in questa norma).
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTO NÈ PORTATO A
- nelle Properties, tab “preview” attivare “store preview” e “creation time on demand”,
selezionare “create preview now” in modo che si possa memorizzare il preview in shading
senza compromettere il dcs.
- Dovrà essere utilizzata la seguente codifica di colore (rif. Palette di colori di NX2):
- Metallo – grigio (numero 15)
- Plastica – giallo (numero 6)
- Gomma – arancione (numero 11)
- Connettori – azzurro (numero 1)
- Etichette – rosso (numero 186 pure red)
- Lancia i comandi “Cat”, “Org” del GM-Toolkit e certifica con il “file checker” che il modello sia
DCS-compliant, salvando il flag (Check and Save)
- Lo rilascia (rilascio di revisione) in TcAE con lo stato FA_NORM (procedura “Rilascio
Normali”, v. norma 07226).
Dopo averlo modellato, il progettista dovrà posizionare le diverse istanze del normale
correttamente nel suo complessivo.
Tutte le volte successive in cui il normale verrà utilizzato sulla stessa o su un’altra piattaforma, sarà
necessario effettuare il solo posizionamento. Non dovrà essere emessa alcuna messa in tavola
relativa al normale stesso.
I normali già presenti in TCAE possono anche essere di proprietà dell’utente NORM_LIB. In questo
caso sono leggibili da chiunque, ma non più modificabili. Eventuali anomalie su questi oggetti devono
essere segnalate al gestore di questa norma.
2.15.1
Gestione dei normali del tipo 8119xxxxx
I normali di questo tipo, appartenenti al “World Wide Fastener Catalog” (che sono conosciuti in TcAE
come 119xxxxx) hanno un corrispondente numero Codep del tipo 8119xxxxx (lo stesso numero TcAE
preceduto da 8 come descritto nel bollettino Codep n.164) e sono già stati importati in TcAE; pertanto
la procedura corretta è:
• L’utente dichiara a Codep l’impiego del normale 8119xxxxx nel suo progetto
• L’interfaccia Codep-TcAE aggancia nella struttura del progetto in questione il normale
importato 119xxxxx
• L’oggetto andrà poi posizionato in vettura coerentemente alla metodologia TcAE
Gli oggetti originati da partner di sviluppo che non appartengano al “WWFastener Catalog” sono da
trattarsi come parti “carry-over da partner di sviluppo” cioè come descritto al paragrafo 3.1.2 (sono di
questo tipo ad esempio i normali specifici che hanno numerazione in TcAE 118xxxxx)
2.16
Gestione pesi CAD (sistema Unigraphics)
Al fine di facilitare la gestione dei pesi per i progetti in sviluppo, per ogni particolare sarà necessario:
- assegnare il materiale tramite il menu di "MATERIAL PROPERTIES" (scegliendo dalle voci
presenti in libreria),
- associarlo al Reference Set "PART" mediante le funzionalità di "WEIGHT MANAGEMENT" ,
- attivare l'opzione "UPDATE ON SAVE" nelle proprietà del modello per aggiornare
automaticamente la valorizzazione del peso.
- settare il valore di “accuracy” a 0.999
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
Per i particolari Carry-Over e per i complessivi di fornitura in cui non sia possibile il calcolo automatico
del peso, si dovrà impostare il valore di peso noto sempre tramite il tool di "WEIGHT MANAGEMENT".
http://cdm.fiat.com/Livelink10/llisapi.dll/fetch/2000/75029/5520604/6231777/6232301/6232518/623078
6/2465424/customview.html?func=ll&objId=2465424&objAction=browse&sort=name
3
REGOLE DI DISEGNAZIONE PER DISEGNO DI COMPLETAMENTO E DISEGNO TECNICO
TRADIZIONALE
Simboli e rappresentazioni semplificate: i simboli da inserire nel disegno sono contemplati nella norma
07265 “Disegni CAD - Simboli di libreria“.
Tipo di scrittura, dimensioni testo, tipo di linea (font e spessori): vedere norma 07264 “Disegni CAD -
Tipi e grossezze delle linee e dei caratteri“.
Per quanto riguarda i contenuti del disegno fare riferimento alle norme:
07249 “Contenuto informativo disegni-modelli”,
00237 “Tolleranze per elementi singoli stampati in lamiera”,
00285 “Classificazione e indicazione a disegno dei punti di riferimento”,
00236 “Indicazione a disegno superfici di accoppiamento”
Nel caso di disegno CATIA realizzato con viste in trasparenza viene richiesta la presenza del modello
3D. Nel caso in cui il modello interessato sia in session quando sarà necessario ufficializzare il
modello, si dovranno copiare all’interno del modello le entità della messa in tavola.
3.1
Disegni realizzati con Unigraphics
Per le parti realizzate con UG si adotta il metodo detto "del Master Model": il disegno deve risiedere in
un file separato da quello del modello (gestito in TcAE come Dataset di tipo "UGPart"); il file della
messa in tavola non deve contenere la matematica del particolare/i rappresentato, ma richiamare
come componente il file contenente il modello 3D (gestito in TcAE come Dataset di tipo "UGMaster").
Nelle opzioni di “save” selezionare ”save drawing CGM data”: questo permetterà di visualizzare la
tavola tramite visview anche se il disegno non è stato ancora rilasciato. (Questo settaggio è di default
utilizzando lo start-model Fiat).
Utilizzando il programma “grid100” del GM-Toolkit per la realizzazione dei reticoli, dovranno essere
impostate le seguenti opzioni:
Layer =253
Color (lines)= Gray
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Color(notes)= White
Balloons = Yes
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTO NÈ PORTATO A
Per migliorare la leggibilità dei nostri disegni in ottica di collaborazione con partner internazionali si
richiede che i testi inseriti dal progettista siano espressi nelle due lingue italiano e inglese,
sopra/sinistra i testi in inglese, sotto/destra il testo in italiano. Per i progetti comuni con partner estero
(es SCCS) dovrà essere definita di volta in volta (a inizio progetto) la eventuale variazione alla regola.
Le date dovranno essere scritte con due cifre per il giorno, due lettere maiuscole per il mese e due
cifre per l’anno. I mesi hanno le seguenti abbreviazioni: JA FE MR AP MY JN JL AU SE OC NO DE.
Esempi: 21SE01 (21 settembre 2001), 30OC98 (30 ottobre 1998), 04MR02 (4 marzo 2002).
Sempre nell’ottica di collaborazione con partner di sviluppo internazionali, si richiede anche per le
viste principali l’uso del “Metodo delle frecce” descritto nella norma Fiat 01302, par. 2.2 per
l’indicazione della direzione di vista. È preferibile, per l’identificazione delle viste, utilizzare le lettere
W,X,Y,Z,J,K, eventualmente raddoppiate ove non fossero sufficienti (es.: WW, XX, …).
3.1.1
Gestione di messe in tavola di grosse dimensioni
Per la realizzazione di tavole in Ug, è possibile scegliere tra numerose combinazioni di parametri. Nel
caso in cui i tempi di risposta nella realizzazione del disegno siano troppo elevati, si potranno
scegliere delle opzioni che riducano il tempo di elaborazione. Riportiamo di seguito per viste e sezioni
una “scala” di possibili combinazioni di parametri, ciascuna meno dispendiosa della precedente in
termini di tempi di elaborazione. Si tenga presente che la scelta di combinazioni piú “veloci” comporta
la rinuncia a caratteristiche della vista/sezione generalmente desiderabili: sarà quindi necessario
trovare caso per caso il miglior compromesso tra velocità e caratteristiche del disegno (tenendo anche
presente che e’ possibile scegliere una soluzione diversa per ciascuna vista o sezione).
Per le viste:
1) Vista associativa – opzioni di visualizzazione attive – invisible hidden lines: on
2) Vista associativa – senza opzioni di visualizzazione – invisible hidden lines: off
3) Vista Faceted Representation (per le viste realizzate con questa modalità non è necessario
effettuare l’Extract Edge in quanto le entità faceted risiedono nel file del disegno)
Per le sezioni:
4) Sezione associativa – opzioni di visualizzazione attive – background
5) Sezione associativa limitata al piano di sezione senza opzioni di visualizzazione
6) Sezione eseguita nell’ambiente 3D dell’UGPART e ribaltata in 2D (per le sezioni realizzate con
questa modalità non è necessario effettuare l’Extract Edge in quanto le entità risiedono nel file
del disegno)
3.1.2
Ufficializzazione dei disegni Carry-Over da partner di sviluppo
Per la gestione di un “CO da partner di sviluppo” (es: GM per il progetto 194) è necessario definire un
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
numero di disegno specifico Fiat (cioè fuori da tranche comuni) specificando nell’apposito campo a
codep il numero di disegno del partner di sviluppo (es:GM) corrispondente.
Per i dettagli della gestione a bordo Codep dei disegni “CO da partner di sviluppo” vedere i bollettini
sviluppo.
3.2
Filo quotato/filo matematizzato
Sul disegno, di ogni particolare, deve essere riportata una sezione significativa e realmente riferita al
modello in oggetto, con l’indicazione del filo matematizzato (dovranno essere presenti il nome della
sezione e la sua posizione a reticolo).
La sezione deve essere posizionata nelle immediate vicinanze del cartiglio, compatibilmente con la
presenza di tabelle inserite automaticamente dal programma “Cartiglio”.
4
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
nuovo.
RISERVATO