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Il concetto di lingua può avere diverse interpretazioni->prima di diventare un termine della linguistica (cioè
oggetto di una disciplina), è un termine che assume connotazioni politiche, culturali, storiche e politiche
Es. serbo-croato ->era la lingua ufficiale della ex Jugoslavia che oggi possiede delle varietà (Serbo e croato) -
>dopo la disgregazione della Jugoslavia ogni stato ha adottato la sua varietà->motivazioni extralinguistiche
(storiche e politiche)
Un’altra differenza tra queste due varietà è il lessico differente-> igra(serbo)/ ples (croato)->danza
Es. tedesco-nederlandese->motivo geo-politico->tra il confine di questi due stati non c’è mai stata una
continuità linguistica (lingue geograficamente adiacenti e intellegibili) ->da quando i due stati (Germania e
Olanda) sono diventati indipendenti->le varietà parlate da una parte del confine sono state fatte rientrare
nell’ambito dell’olandese-> e quelle dell’altra nell’ambito del tedesco
Il tedesco standard e l’olandese standard non sono intellegibili reciprocamente->le varietà di ciascuno di
essi parlati lungo il confine restano abbastanza comprensibili
• Le varietà del tedesco sono eteronome (dipendenti) rispetto al tedesco ma autonome rispetto
all’olandese
• Le varietà dell’olandese sono eteronome rispetto all’olandese ma autonome rispetto al tedesco
In questi casi si parla di fedeltà linguistica->una varietà che acquista prestigio come simbolo di un
particolare gruppo nazionale
Es. veneziano-italiano ->caso in cui si passa dall’autonomia all’eteronomia-> cioè in seguito a cambiamenti
politici, culturali si perde l’autonomia e il dialetto (che era in precedenza indipendente) diventa eteronomo
rispetto ad altre lingue
Quando c’era la Repubblica di Venezia->il veneziano era la lingua ufficiale di quello stato->veniva usata per
la stesura di leggi e documenti ufficiali->al seguito della caduta e all’annessione al regno d’Italia il veneziano
era considerato dipendente dall’italiano
Lingua abstand-> idioma distante linguisticamente con altri-> cioè con rapporti di parentela o genealogia
con altre lingue e non ha caratteristiche da farlo considerare un dialetto-> es. Basco -> nessun legame con
le altre lingue europee
Lingua ausbau->idioma che può essere un sinonimo di lingua standard e il suo stato di lingua deriva anche
da motivi sociali, culturali e politici-> es. tedesco, olandese ->identificate per ragioni storiche
“la lingua non è altro che un dialetto dotato di un esercito e di una marina” di Max Weinreich -> quello che
parliamo è l’italiano standard-> però è nato da una sua varietà per motivi storici-> fiorentino del 300
Ambiguità terminologica -> in italiano usiamo la parola dialetto per riferirsi a una lingua autonoma
dall’italiano dotata di una grammatica; mentre in inglese il dialetto si usa per indicare una varietà
eteronoma dello standard e ci sono delle differenze di accento o qualche lessema->ma le differenze non
sono troppo “profonde”
Assioma del relativismo sociolinguistico->la sociolinguistica è legata ad uno specifico paese, società o
comunità e alle differenze tra essi-> quindi cambia anche il livello di analisi fondamentali e sono legati a una
determinata situazione socioculturale e variano da società a società o anche da cultura a cultura
Se ci basiamo sincronicamente l’italiano è una lingua; mentre su base diacronica l’italiano che parliamo è
una varietà del romanzo, che è una varietà del latino e a sua è una varietà dell’indoeuropeo
Se nel periodo di unificazione dell’Italia era diffuso il monolinguismo dialettale-> negli ultimi anni e
soprattutto in alcune regioni (Es. Lombardia) si sta andando verso una standardizzazione dell’italiano-
>perdendo così l’uso del dialetto
La vitalità del dialetto varia da regione a regione->es. Campania, Sicilia, Puglia-> regioni in cui ancora adesso
il dialetto è molto diffuso->rappresenta un’identità sociale, culturale e/o politica-> la scelta del dialetto è
strettamente legata al contesto e dai partecipanti all’evento comunicativo
Prevedibilità linguistica-> il fatto che si parli sempre più spesso in italiano con i bambini->ripercussioni sul
repertorio linguistico delle prossime generazioni->di conseguenza si avrà una diminuzione di parlanti
dialettofoni
Se scomponessimo la parola dialetto” -> ricaviamo il termine “letto” -> che serve per indicare un “tipo di
lingua” -> concetto più neutro e meno marcato e caratterizzante-> il termine acquista significato quando
viene accostato a un’altra parte di parola
Es. idioletto-> complesso delle caratteristiche e strutture linguistiche che ogni persona possiede e adopera
Lingua->somma degli elementi che la costituiscono -> cioè la somma degli “letti” o varietà
Assioma della variabilità linguistica-> ogni lingua al suo interno ha delle differenziazioni che si ritrovano
negli usi dei parlanti e ne derivano tante varietà di una lingua
• Codificazione-> fatta dal mittente-> trasforma il contenuto in espressione-> cioè parlare e scrivere
• Decodificazione->fatta dal ricevente->traduce l’espressione in contenuto->cioè ascoltare e leggere
Bilinguismo-> individuo che possiede contemporaneamente la competenza linguistica in due o più lingue
Bilinguismo primario-> facoltà di impiegare due o più codici linguistici insieme che vengono acquisiti come
lingue materne e non a scuola-> acquisizione linguistica (dai 0 ai 3 anni) ->secondo Kraschen la competenza
di queste due lingue è pressochè simile
bilinguismo sociale->comunità di parlanti che ha a disposizione due o più codici linguistici->ma non è detto
che tutti i membri di una comunità siano bilingui
es. caso degli italofoni -> una varietà standard e diverse realizzazioni regionali (no dialetto)
nello standard ->/ z-ɛ-r-o / vs / v-e-r-o / / c-ɔ-n-o / vs / d-o-n-o / -> (e; ɛ) ;(o; ɔ)
diasistema->una struttura costituita da un insieme di varietà linguistiche vicine che condividono molte
strutture comuni
cause esterne del bilinguismo->sono molteplici e complesse->in ogni caso sono cause esterne che derivano
da fattori sociali, storici o culturali
tipi di bilinguismo
diglossia->quando due varietà vengono usate in due contesti situazionali diversi-> una varietà alta e varietà
bassa
esempi di diglossia -> arabo standard (varietà alta) vs arabo tunisino (varietà bassa)
Dilalia->si differenzia dalla diglossia perché la varietà alta viene usata (almeno da una parte della comunità)
anche nel parlato convenzionale abituale->pur essendo chiara la distinzione funzionale delle due varietà->è
normale che vengano usate alternativamente o congiuntamente
La dilalia può essere intesa come una forma debole di bilinguismo tra dialetto e italiano->ruolo dominante
nella produzione o ricezione dei messaggi è svolto dalla lingua nazionale->ma entrambi i codici possono
essere utilizzati in molte situazioni comunicative
Con il diffondersi dell’italiano a fasce sempre più estese della popolazione->diglossia viene meno-
>sviluppato repertorio tipico dell’Italia contemporanea->chiamato dilalia->sovrapposizione di funzioni della
lingua nei contesti informali e anche nella socializzazione primaria
Esempi
Veneto-> uso del dialetto è ancora molto radicato->ancora oggi negli uffici statali e comunicali,
nell’industria, nelle banche spesso si ricorre all’italiano solo se si ha a che fare con persone di altre regioni
Fino a 50 anni fa-> monolinguismo dialettale->forma debole di bilinguismo-> ruolo dominante svolto
dall’italiano->ma entrambi i codici possono essere utilizzati in gran parte delle situazioni comunicative
Lombardia->il dialetto ha subito dei notevoli cambiamenti in termini di uso effettivo anche grazie alle
ondate migratorie dal meridione tra gli anni 50 e 60->oggi viene usato solo nelle zone rurali e in contesti
famigliari-> diglossia