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LEZIONE 2-> CONCETTO DI LINGUA E DI DIALETTO E ALCUNE NOZIONI PRINCIPALI

Il concetto di lingua può avere diverse interpretazioni->prima di diventare un termine della linguistica (cioè
oggetto di una disciplina), è un termine che assume connotazioni politiche, culturali, storiche e politiche

Es. serbo-croato ->era la lingua ufficiale della ex Jugoslavia che oggi possiede delle varietà (Serbo e croato) -
>dopo la disgregazione della Jugoslavia ogni stato ha adottato la sua varietà->motivazioni extralinguistiche
(storiche e politiche)

• In Serbia si parla il serbo->alfabeto cirillico


• In Croazia si parla il croato->alfabeto latino

Un’altra differenza tra queste due varietà è il lessico differente-> igra(serbo)/ ples (croato)->danza

Es. tedesco-nederlandese->motivo geo-politico->tra il confine di questi due stati non c’è mai stata una
continuità linguistica (lingue geograficamente adiacenti e intellegibili) ->da quando i due stati (Germania e
Olanda) sono diventati indipendenti->le varietà parlate da una parte del confine sono state fatte rientrare
nell’ambito dell’olandese-> e quelle dell’altra nell’ambito del tedesco

Il tedesco standard e l’olandese standard non sono intellegibili reciprocamente->le varietà di ciascuno di
essi parlati lungo il confine restano abbastanza comprensibili

• Le varietà del tedesco sono eteronome (dipendenti) rispetto al tedesco ma autonome rispetto
all’olandese
• Le varietà dell’olandese sono eteronome rispetto all’olandese ma autonome rispetto al tedesco

In questi casi si parla di fedeltà linguistica->una varietà che acquista prestigio come simbolo di un
particolare gruppo nazionale

Es. veneziano-italiano ->caso in cui si passa dall’autonomia all’eteronomia-> cioè in seguito a cambiamenti
politici, culturali si perde l’autonomia e il dialetto (che era in precedenza indipendente) diventa eteronomo
rispetto ad altre lingue

Quando c’era la Repubblica di Venezia->il veneziano era la lingua ufficiale di quello stato->veniva usata per
la stesura di leggi e documenti ufficiali->al seguito della caduta e all’annessione al regno d’Italia il veneziano
era considerato dipendente dall’italiano

Lingua abstand-> idioma distante linguisticamente con altri-> cioè con rapporti di parentela o genealogia
con altre lingue e non ha caratteristiche da farlo considerare un dialetto-> es. Basco -> nessun legame con
le altre lingue europee

Lingua ausbau->idioma che può essere un sinonimo di lingua standard e il suo stato di lingua deriva anche
da motivi sociali, culturali e politici-> es. tedesco, olandese ->identificate per ragioni storiche

Non sempre è facile tracciare un “confine” tra il concetto di lingua e di dialetto

“la lingua non è altro che un dialetto dotato di un esercito e di una marina” di Max Weinreich -> quello che
parliamo è l’italiano standard-> però è nato da una sua varietà per motivi storici-> fiorentino del 300

Ambiguità terminologica -> in italiano usiamo la parola dialetto per riferirsi a una lingua autonoma
dall’italiano dotata di una grammatica; mentre in inglese il dialetto si usa per indicare una varietà
eteronoma dello standard e ci sono delle differenze di accento o qualche lessema->ma le differenze non
sono troppo “profonde”
Assioma del relativismo sociolinguistico->la sociolinguistica è legata ad uno specifico paese, società o
comunità e alle differenze tra essi-> quindi cambia anche il livello di analisi fondamentali e sono legati a una
determinata situazione socioculturale e variano da società a società o anche da cultura a cultura

• Es. italiano-> l’asse più marcato è quello diatopico


• Es. inglese-> l’asse più marcato è quello diastratico
• Es. lingue orientali-> l’asse più marcato è quello diafasico

Se ci basiamo sincronicamente l’italiano è una lingua; mentre su base diacronica l’italiano che parliamo è
una varietà del romanzo, che è una varietà del latino e a sua è una varietà dell’indoeuropeo

Se nel periodo di unificazione dell’Italia era diffuso il monolinguismo dialettale-> negli ultimi anni e
soprattutto in alcune regioni (Es. Lombardia) si sta andando verso una standardizzazione dell’italiano-
>perdendo così l’uso del dialetto

La vitalità del dialetto varia da regione a regione->es. Campania, Sicilia, Puglia-> regioni in cui ancora adesso
il dialetto è molto diffuso->rappresenta un’identità sociale, culturale e/o politica-> la scelta del dialetto è
strettamente legata al contesto e dai partecipanti all’evento comunicativo

Prevedibilità linguistica-> il fatto che si parli sempre più spesso in italiano con i bambini->ripercussioni sul
repertorio linguistico delle prossime generazioni->di conseguenza si avrà una diminuzione di parlanti
dialettofoni

Se scomponessimo la parola dialetto” -> ricaviamo il termine “letto” -> che serve per indicare un “tipo di
lingua” -> concetto più neutro e meno marcato e caratterizzante-> il termine acquista significato quando
viene accostato a un’altra parte di parola

Es. idioletto-> complesso delle caratteristiche e strutture linguistiche che ogni persona possiede e adopera

Lingua->somma degli elementi che la costituiscono -> cioè la somma degli “letti” o varietà

Assioma della variabilità linguistica-> ogni lingua al suo interno ha delle differenziazioni che si ritrovano
negli usi dei parlanti e ne derivano tante varietà di una lingua

Per identificare una varietà si fanno due cose (chiedi a sansò)

• Si individua una lista dei tratti che si presentano insieme


• Si verifica che i tratti individuati abbiano certe caratteristiche sociali e geografiche in comune-
>devono possedere un’omogeneità strutturale

Codice-> lo strumento attraverso il quale viene indirizzato il messaggio da un mittente a un destinatario-


>italiano, dialetto sono dei codici-> con un sistema di regole

Comunicazione->scambio di informazioni attraverso un canale e secondo un codice tra un sistema (animale,


uomo e macchina) e un altro sistema della stessa natura o diversa

Come avviene la comunicazione

• Emittente->la persona che avvia la comunicazione


• Ricevente->la persona che riceve il messaggio e lo interpreta (decodifica)
• Codice->insieme delle espressioni e segnali che costituiscono (codificano) il messaggio ->parole,
simboli, immagini, gesti…
• Canale->il mezzo attraverso il quale il messaggio viaggia-> scrittura, bit elettronici, aria (per la
produzione fonico-acustica)
• Referente->oggetto a cui il messaggio fa riferimento-> contenuto del messaggio
• Contesto->l’ambiente e l’insieme dei referenti in cui si svolge l’atto comunicativo
• Messaggio->modo o intenzione con la quale viene comunicato un messaggio

Comunicazione linguistica-> forma di comunicazione caratteristica dell’essere umano-> fonico-acustica

La comunicazione è caratterizzata da due fasi principali

• Codificazione-> fatta dal mittente-> trasforma il contenuto in espressione-> cioè parlare e scrivere
• Decodificazione->fatta dal ricevente->traduce l’espressione in contenuto->cioè ascoltare e leggere

Un codice può essere

• Chiuso->da un numero limitato di elementi->es. tavola periodica, es. segnali stradali


• Aperto->il numero degli elementi varia in base alle necessità d’uso e le associazioni ai significati non
sono rigidamente fissate->es. lingua, dialetto

Un codice aperto può essere dotato di più sottocodici

• Es italiano(codice)->varietà regionale (diatopia)


• Es. parlato-> recitato,slang,gerghi (diamesia)

Codice elaborato->alto grado di esplicitezza->adatto in contesti e situazioni in cui i partecipanti non


condividono le stesse conoscenze->caratteristiche strutturali meno presenti e maggiori contenuti

Codice ristretto->basso grado di esplicitezza->richiede un ampio grado di conoscenze->alza presenza di


caratteristiche strutturali e determinati contenuti->non adatto all’uso pubblico

Bilinguismo-> individuo che possiede contemporaneamente la competenza linguistica in due o più lingue

Bilinguismo primario-> facoltà di impiegare due o più codici linguistici insieme che vengono acquisiti come
lingue materne e non a scuola-> acquisizione linguistica (dai 0 ai 3 anni) ->secondo Kraschen la competenza
di queste due lingue è pressochè simile

Bilinguismo secondario-> è il prodotto di un’istruzione linguistica formale (A scuola) in un periodo


successivo all’esposizione della lingua materna->apprendimento linguistico->uno dei due codici è
“privilegiato” ->lingua dominante

Il bilinguismo si può analizzare secondo due prospettive

• Psico-neurolinguistica->legata all’individuo e ai processi di acquisizione delle lingue->bilinguismo


individuale
• sociolinguistica->legata alle norme di comportamento linguistico->parlante è visto come individuo
sociale->bilinguismo sociale

bilinguismo sociale->comunità di parlanti che ha a disposizione due o più codici linguistici->ma non è detto
che tutti i membri di una comunità siano bilingui

es. caso degli italofoni -> una varietà standard e diverse realizzazioni regionali (no dialetto)

• italiano standard-> sistema eptavocalico->/ i ~ e ~ ɛ ~ a ~ ɔ ~ o ~ u /-> maggiore distinzione coppia


minima
• italiano regionale siciliano-> sistema pentavocalico ->/ i ~ ɛ ~ a ~ ɔ ~ u /->minima distinzione di
coppia minima

nello standard ->/ z-ɛ-r-o / vs / v-e-r-o / / c-ɔ-n-o / vs / d-o-n-o / -> (e; ɛ) ;(o; ɔ)

nell’ Irs-> / z-ɛ-r-o / vs / v-ɛ-r-o / / c-ɔ-n-o / vs / d-ɔ-n-o /


l’italiano regionale di sicilia non distingue tra / `kjɛ:se /, passato remoto e / `kje:ze / sostantivo

diasistema->una struttura costituita da un insieme di varietà linguistiche vicine che condividono molte
strutture comuni

esempi di diasistemi -> olandese e afrikaans; corso e italiano

cause esterne del bilinguismo->sono molteplici e complesse->in ogni caso sono cause esterne che derivano
da fattori sociali, storici o culturali

• politica-> annessioni, secessioni, guerre


• religione->fedeli che vivono in un paese diverso da quello originario->che vengono accolti o devono
abbandonare un paese che li perseguita -> es. ebrei
• cultura->desiderio di identificarsi con una particolare cultura etnica ->spesso coincide con
l’acquisizione della lingua del gruppo
• educazione->unico mezzo per avere l’accesso all’educazione formale-> es. bambini italiani che
conoscevano solo il dialetto e hanno dovuto imparare l’italiano per accedere alla scolarizzazione
• economia->ricerca di un lavoro per migliorare le proprie condizioni di vita -> es. ondate migratorie
italiane
• disastri naturali-> oggi più rari-> es. inondazioni, terremoti, epidemie

tipi di bilinguismo

• alloglossia-> primo ordine e secondo ordine->connotazione politica


• diglossia->semplice e complessa->connotazione socio-funzionale
• dilalia

diglossia->quando due varietà vengono usate in due contesti situazionali diversi-> una varietà alta e varietà
bassa

esempi di diglossia -> arabo standard (varietà alta) vs arabo tunisino (varietà bassa)

->katharevousa (varietà alta) vs dhimotiki (varietà bassa)

Dilalia->si differenzia dalla diglossia perché la varietà alta viene usata (almeno da una parte della comunità)
anche nel parlato convenzionale abituale->pur essendo chiara la distinzione funzionale delle due varietà->è
normale che vengano usate alternativamente o congiuntamente

La dilalia può essere intesa come una forma debole di bilinguismo tra dialetto e italiano->ruolo dominante
nella produzione o ricezione dei messaggi è svolto dalla lingua nazionale->ma entrambi i codici possono
essere utilizzati in molte situazioni comunicative

Con il diffondersi dell’italiano a fasce sempre più estese della popolazione->diglossia viene meno-
>sviluppato repertorio tipico dell’Italia contemporanea->chiamato dilalia->sovrapposizione di funzioni della
lingua nei contesti informali e anche nella socializzazione primaria

Esempi

Veneto-> uso del dialetto è ancora molto radicato->ancora oggi negli uffici statali e comunicali,
nell’industria, nelle banche spesso si ricorre all’italiano solo se si ha a che fare con persone di altre regioni

Fino a 50 anni fa-> monolinguismo dialettale->forma debole di bilinguismo-> ruolo dominante svolto
dall’italiano->ma entrambi i codici possono essere utilizzati in gran parte delle situazioni comunicative
Lombardia->il dialetto ha subito dei notevoli cambiamenti in termini di uso effettivo anche grazie alle
ondate migratorie dal meridione tra gli anni 50 e 60->oggi viene usato solo nelle zone rurali e in contesti
famigliari-> diglossia

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