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Psicologia Dinamica
La teoria dell’attaccamento
Franco Baldoni
❚ Protesta Angoscia di
separazione
❚ Distacco Difese
❚ Fase di stordimento
❚ Fase dell’incredulità e tentativo di
negazione dell’esito finale
❚ Fase di disorganizzazione e
disperazione
❚ Fase di riorganizzazione
Paura
Affetti
Cibo Riproduzione
Cure corporee Desiderio
I sistemi comportamentali
Attaccamento
(protezione dai pericoli)
Sicurezza
Affetti
Accudimento Sessualità
(cibo, cure corporee) Piacere (riproduzione)
Aspetti psicoanalitici
(Weiss 1982)
Le caratteristiche chiave
Attaccamento
Base sicura
L’attaccamento
❚ E’ un termine generale che si riferisce allo
stato attuale degli attaccamenti
dell’individuo
❚ Può essere:
❙ sicuro : sentirsi sicuri e protetti
❙ insicuro: nei confronti delle figure di
attaccamento si sperimenta un misto di emozioni
ambivalenti (amore, rabbia, ansia, dipendenza,
paura dell’abbandono) oppure distanzianti
(diffidenza, evitamento, controllo)
Il comportamento di
attaccamento
❚ Ogni forma di comportamento
finalizzato ad ottenere o mantenere
la vicinanza di un individuo preferito
❚ E’ innescato dalla separazione o dalla
minaccia di separazione dalla figura
d’attaccamento
❚ Diminuisce o cessa quando si ottiene
una vicinanza soddisfacente
Il sistema dei comportamenti
di attaccamento
❚ E’ un modello del mondo in cui
vengono rappresentati il Sé, gli altri
significativi e le loro interrelazioni
❚ Considera le relazioni e le retroazioni
(prospettiva sistemica e cibernetica)
❚ Codifica il particolare pattern di
attaccamento mostrato da un
individuo in funzione delle risposte
della figura d’attaccamento
Il sistema comportamentale
di attaccamento
La figura
Sicurezza, Giocoso,
d’attaccamento è Si
amore, sorridente,
sufficientemente
fiducia in se esplorativo,
vicina, sintonica
stessi socievole
e sensibile?
No
Evitamento,
diffidenza
Comportamenti
di attaccamento: Paura
ricerca visiva, Difese
angoscia
segnali di bisogno, Ambivalenza,
suppliche, aggrapparsi
aggrapparsi rabbia
(Holmes 1993)
I modelli operativi interni
(Internal Working Models )
❚ Rappresentazioni interne di se stessi, delle proprie figure
d’attaccamento e del mondo, nonché delle relazioni che li
legano (Modelli di se stesso e degli altri basati su pattern
ripetuti di esperienze interattive)
❚ Si costituiscono durante lo sviluppo e tendono a persistere
relativamente stabili in età adulta
❚ Vengono generalizzati e utilizzati per predire il mondo e
mettersi in relazione con esso
❚ Sono complementari a quelli delle figure d’attaccamento
❚ Sono alla base dei processi di transfert
❚ Indicano il mondo interno descritto dalla psicoanalisi
tenendo conto del cognitivismo
Lo sviluppo della teoria
❚ 1a fase (1950-70): osservazione diretta su
deprivazione materna, separazione e lutto
(Bowlby)
❚ 2a fase (1970-80): valutazione dell’attaccamento
infantile, Strange Situation (Ainsworth)
❚ 3a fase (dal 1980): valutazione dell’attaccamento
nell’adulto, Adult Attachment Interview e
questionari (Main, Crittenden, Fonagy, Bretherton,
Hazan, Bartholomew)
Lo sviluppo della teoria
Anni Studi Metodi Autori
1950-70 Deprivazione Osservazione Bowlby
materna, diretta
separazione,
lutto
1970-80 Attaccamento Strange Ainsworth
infantile Situation
Dal 1980 Attaccamento Adult Main, Crittenden,
adulto Attachment Fonagy, Bretherton,
Interview, Hazan, Shaver,
Questionari Bartholomew,
van IJ zendoorn
La valutazione
dell’attaccamento
Nel bambino
✔Strange Situation (SS) (Mary Ainsworth) 12-18 mesi
Nell’adulto
✔Adult Attachment Interview (AAI) (Mary Main)
❚ Sicuro (B)
❚ Insicuro-evitante (A)
C - Resistente-ambivalente E - (Entangled)
Preoccupato-invischiato
AAI SS CORRISPONDENZA
FIGLIO
MADRE Sicura Sicuro 80%
MADRE Insicura Insicuro 73%
PADRE Sicuro Sicuro 50%
PADRE Insicuro Insicuro 82%
Peter Fonagy
❚ Somministrando l’AAI alle madri è riuscito a predire i risultati della
Strange Situation (con un accuratezza del 73-80%). Anche i
pattern dei padri sono risultati predittivi (50-82%), ma in modo
minore
❚ Ha rilevato una correlazione generica tra attaccamento e
condizioni psicopatologiche (Fonagy et al. 1996):
❙ Preoccupate (E): sintomatologia percepita soggettivamente come
stato d’ansia o di malessere (attacchi di panico, disturbi d’ansia, disturbi
borderline e istrionici)
❙ Distanzianti (Ds): sintomatologia non riconosciuta come un problema
(disturbi antisociali e narcisistici, abuso di sostanze, sindromi
psicosomatiche, rallentamenti psicomotori)
❙ La maggior parte e dei soggetti a rischio si inquadrano nella sola
configurazione preoccupato (E) e in particolare nel sottotipo U/E3
Marinus H. van IJzendoorn
1. Trovo relativamente facile stabilire delle relazioni intime con altri e mi sento a
mio agio nel dipendere da loro. Non mi capita spesso di temere di essere
abbandonato/a o che qualcuno si leghi fortemente a me. (SICURO)
2. Qualche volta mi sento a disagio quando sto con gli altri; trovo difficile avere
completa fiducia in loro, mostrarmi dipendente da essi. Divento nervoso/a se
qualcuno diventa eccessivamente intimo e, spesso, il/la mio/a partner vorrebbe che
stabilissimo un’intimità superiore a quella che mi fa sentire a mio agio.
(EVITANTE)
3. Trovo che gli altri siano riluttanti a stabilire con me quell’intimità che desiderei
raggiungere con loro. Spesso temo che il/la mio/a partner non sia realmente
innamorato/a o che non voglia stare con me. Desidero un rapporto molto stretto
con il/la mio/a partner e questo, qualche volta, fa fuggire le persone. (ANSIOSO-
AMBIVALENTE)
Il modello a 4 categorie di
Kim Bartholomew (1990)
SCHEMA DEL SE’
POSITIVO NEGATIVO
P
O SICURO PREOCCUPATO
SCHEMA DEGLI ALTRI
S
I
T
A proprio agio con Preoccupato
I l’intimità e l’autonomia per le relazioni
V
O Preoccupato ( Main)
Ambivalente ( Hazan)
N
E EVITANTE DISTACCATO EVITANTE SPAVENTATO
G
A
T
Rifiuto dell’intimità Timore dell’intimità
I e della dipendenza Evitamento sociale
V
O Evitante ( Main) Evitante ( Hazan)
Relationship Questionnaire (RQ)
di Kim Bartholomew e Leonard Horowitz (1991)
S relazioni intime con gli altri. Mi sento a mio relazioni estremamente intime, ma
I agio nel dipendere da loro e nel sentire spesso trovo che gli altri sono riluttanti a
T che qualcuno dipende da me. Non mi stabilire con me quell’intimità che
capita spesso di temere di essere desidererei raggiungere. Sto male se
I
abbandonato o di non essere accettato non sono in stretto contatto con
V dagli altri qualcuno, e qualche volta temo che gli
O altri non mi stimino quanto io stimo loro
N EVITANTE DISTACCATO EVITANTE SPAVENTATO
E Sto bene senza relazioni fortemente Mi sento piuttosto a disagio quando mi
G emotive. E’ molto importante per me lego agli altri. Desidero stabilire relazioni
A sentirmi indipendente e autosufficiente; intime, ma trovo difficile avere completa
T preferisco non dipendere dagli altri e non fiducia negli altri o dover dipendere da
sopporto che gli altri dipendano da me. loro. Qualche volta ho paura di dover
I
soffrire se mi lego troppo agli altri
V
O
di Judith Feeney, Patricia Noller e Mary Hanrahan
(1994)