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Definizione
Sistemi della memoria
“Materiale”
Memoria 1
• Qual è l’ultimo film che avete visto?
• Qual è la capitale della Francia?
• Immaginate un castello …
• Prendete in mano un libro …
• Descrivete il vostro esame di maturità …
• Dove avete intenzione di trascorrere le prossime
vacanze?
Memoria 2
a) La memoria è fatta di più sistemi (interconnessi) o
frammenti (frammentaria)
b) Si può parlare quindi di memorie (multisistemica):
ricordare un numero di telefono, un episodio della
nostra infanzia, il significato di “camminare”, cosa
dobbiamo fare domani …
c) La memoria non è una fotocopia (fotografia) della
realtà: implica un certo grado di distorsione
d) La memoria è fortemente legata
all’apprendimento: non c’è memoria senza
apprendimento
Memoria 3
e) La memoria è un processo dinamico e attivo: un
sistema in continuo divenire
f) La memoria è limitata in termini quantitativi che
temporali (oblio)
• La memoria si può definire: la capacità di
conservare nel tempo le informazioni apprese e di
recuperarle quando servono, in modo permanente
Memoria 4
• Le conoscenze che abbiamo sulla memoria si
basano su studi in laboratorio e naturalistici
• Questi studi hanno permesso di costruire modelli del
funzionamento della memoria
• Altre conoscenze provengono dallo studio di casi
singoli, cioè su pazienti con amnesie
• Le amnesie possono essere retrograde (non si
ricorda eventi precedenti all’evento traumatico) o
anterograde (non si ricordano eventi successivi
all’evento traumatico)
Memoria 5
MEMORIA DICHIARATIVA E PROCEDURALE
• Procedurale: abilità e procedure con cui fare le
cose (andare in bicicletta, guidare un’auto, aprire
una porta, prendere un vaso …)
• Ha valore ostensivo (il mostrare “come si fa”) ed è
accessibile svolgendo l’azione
• Dichiarativa: quello che sappiamo (enciclopedica);
le informazioni che siamo in grado di descrivere e
sulle quali possiamo riflettere (il compleanno di un
familiare, il nome dei compagni di scuola, il
contenuto di una conversazione ecc.)
• È accessibile direttamente
Memoria 6
• Procedurale e dichiarativa si definiscono anche
“sapere cosa” e “sapere come”
• Questa differenza deriva dallo studio di pazienti
neurologici: sindrome di Korsakoff (danno
cerebrale da alcolismo)
• Chi ne è affetto 1) soffre di amnesie per eventi
recenti (dopo la comparsa della malattia –
anterograda) 2) inventano storie ed hanno false
credenze (confabulazione)
• Non sono in grado di generare nuove conoscenze
dichiarative, ma conservano ricordi procedurali
Memoria 7
MEMORIA EPISODICA E SEMANTICA
(Tulving, 1972, 1993, 2002)
Memoria 9
ha la pelle
animale si muove
mangia
respira
uccello ha le squame
ha le penne
vola pesce nuota
ha le ali ha le branchie
Memoria 11
• Per quanto riguarda
il loro sviluppo, si
forma per prima la
memoria
1. procedurale
2. semantica
3. episodica
• L’episodica è anche
una delle prima ad
essere
compromessa nella
maggior parte delle
amnesia
Memoria 12
• Per Tulving, i sistemi non
sono interconnessi ma si
distinguono in funzione del
grado di coscienza
Memoria 14
MEMORIA IMPLICITA
• È legata al grado di consapevolezze e si differenzia
da quella esplicita
• Esplicita (episodica o semantica): ricordo
consapevole e intenzionale (ripescare
deliberatamente informazioni dalla memoria )
• Implicita: siamo influenzati dai nostri ricordi o
richiamiamo informazioni senza essere consapevoli
• Per Freud i ricordi rimossi possono inconsciamente
influenzare la nostra psiche
• Potremmo anche dire che esplicita = cosciente
mentre implicita = inconscia
Memoria 15
• Il caso H.M. (a 27 anni gli viene rimosso
l’ippocampo a causa della sua epilessia) come
paziente amnesico
• Venne testato in un compito che consisteva nel
tracciare una linea all’interno di un doppio bordo di
una stella guardando attraverso uno specchio
• Vengono considerati errori le linee tracciate al di
fuori del bordo
• Il primo giorno commette diversi errori; il terzo quasi
nessuno: aveva appreso il compito
• H.M. negava di aver mai appreso quel compito:
aveva quindi memoria implicita ma non esplicita
Memoria 16
Memoria 17
MEMORIA RETROSPETTIVA E PROSPETTICA
• Retrospettiva: riguarda fatti, episodi e
conoscenze passate
• Prospettica: riguarda gli eventi futuri (come
ricordarsi di passare in edicola, telefonare a un
amico, terminare gli studi …) con o senza esplicita
istruzione al ricordo
• Entrambi sono spesso coinvolte
• Es., devo trasmettere un messaggio a Marco:
posso ricordarmi i contenuti del messaggio ma
dimenticare di trasmetterlo quando vedo Marco o
viceversa
Memoria 18
• Es., devo ricordarmi di prendere una medicina:
nome, forma e colore del medicinale riguarda la
memoria retrospettiva, ma posso comunque
dimenticare di prenderla o viceversa
• Fasi della memoria prospettica:
1. Formare intenzioni (voglio): specifico l’obiettivo e come
raggiungerlo
2. Formulare azione (quando e come): specifico sequenze di
azioni e contesto
3. Intervallo di ritenzione: attesa fra la formulazione e l’azione
4. Esecuzione: spesso avviene spontaneamente
5. Valutazione: mantengo il ricordo per non ripeterla
Memoria 19
• Solo la 4^ fase è veramente prospettica
• La 1^ fase varia in quanto a forza (voglio, vorrei,
dovrei, potrei …)
Intenzione: per risolvere Inizio esecuzione
questo problema DEVO
Telefonare a Marco dopo le 4
Intervallo ritenzione:
Fino alle 4 Valutazione risultato:
Ho risolto il problema
con questa telefonata
Memoria 20
• Disturbi ORGANICI o PSICOLOGICI
• Organici: causa fisica e si accompagnano a problemi
psicologici: motivazione, emozione, personalità,
attenzione
• Psicogeni: riguarda una funzione della memoria e si
accompagna a disturbi di personalità (dissociazione)
• I test per la valutazione si basano sul confronto fra
pazienti e soggetti normali (pareggiati per età, sesso,
livello socio-culturale ecc.)
• Test: persone o eventi famosi, storie, Q.I., span
memoria
Memoria 21
Memoria 22
Memoria 23
Memoria
Fasi della memoria: codifica, ritenzione
recupero
Modello Atkinson e Shiffrin
Memoria di Lavoro
Articolo
Memoria spaziale e visiva
Memoria 24
• Codifica: trasformazione dell’informazione in una forma
che può essere immagazzinata e aggiunta ad una rete di
informazioni
• Permette di fissare e creare una traccia (engramma); è
legata all’attenzione, emozione, interesse e motivazione
• Si muove su diversi livelli di profondità superficialità:
più diamo significato più è profonda la traccia
• Esistono 2 sistemi di codifica: verbale e immaginativo
• La teoria del doppio codice di Paivio (1971, 1986)
sostiene che le parole ad alto valore d’immagine (cane,
tavolo …) tendono ad essere concrete, mentre le parole a
basso valore d’immagine (giustizia, beatitudine …)
tendono ad essere astratte
Memoria 25
• logogens (logogeni): informazioni di cui ci serviamo
quando usiamo le parole
• imagens (immageni): informazioni necessarie per
generare le immagini mentali
• Stimoli codificati in entrambi i modi vengono ricordati
meglio
Memoria 26
• Ritenzione: immagazzinamento e mantenimento
dell’informazione
• Di solito facciamo uso di strategie: reiterazione,
raggruppamento …
• Recupero dell’informazione memorizzata
• Si distingue in rievocazione, riconoscimento,
riapprendimento
Memoria 27
Memoria 28
REGISTRO SENSORIALE
• Esperimento a resoconto totale e parziale (Sperling,
1960)
Memoria 29
• L’informazione iconica decade dopo 300 ms, quella
ecoica dopo 2/3 secondi
Memoria 30
Cioccolata
Pasticcino
Mangiare
Carino
Cuore
Dente
Gusto
Miele
Soda
Torta
Caramella
Zucchero
Amaro
Buono
Aspro
Memoria 31
Scrivete le parole che ricordate …
0.8
0.7 priorità
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
Posizione delle parole nella lista
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Memoria 34
Memoria 35
MEMORIA A BREVE TERMINE
• È limitata nel tempo (30 secondi) e nella quantità
(span di cifre in avanti 7 più o meno 2 elementi;
indietro 5)
• Ebbinghaus (fiene 800): rievocava sillabe senza
senso (JUF, SER, DUT, COK, SUJ, …)
• Erano senza senso per evitare di richiamare tracce
già memorizzate
• Egli inoltre riapprendeva nuovamente le sillabe a
distanza di tempo
Memoria 36
• Miller (1956): magico numero 7 (+ - 2); fa riferimento
a “unità di informazione” (chunk)
Memoria 37
• L’informazione viene mantenuta in MBT grazie alla
ripetizione subvocalica o reiterazione
• Reiterazione: Sperling (1960) descrive questo
processo di reiterazione come una “voce interna”
che ha la funzione di rivitalizzare l’informazione per
evitarne la perdita
• Es., se dobbiamo memorizzare un numero lo
ripetiamo mentalmente (oppure subvocalicamente)
• Così facendo ne permettiamo il mantenimento e il
passaggio alla memoria a lungo termine (MLT)
Memoria 38
Caramella
Aspro
Zucchero
Amaro
Buono
Gusto Contemporaneamente
Dente contare all’indietro da
Carino 30 ad 1
Miele
Soda
Cioccolata
Cuore
Pasticcino
Mangiare
Torta Memoria 39
1 recenza
0.9
Probabilità di rievocazione
0.8
La rievocazione viene richiesta dopo
0.7 priorità Un compito distraente
0.6
0.5
0.4
0.3
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
Memoria 40
• Cosa succede se mentre cerchiamo di memorizzare
un numero qualcuno ci interrompe parlando con noi
• Oppure mentre facciamo un numero di telefono
qualcuno ci comunica qualcosa di importante?
• Avviene un’interferenza fra informazioni all’interno
della MBT ….
• E perché questa interferenza è minore quando
guidiamo e contemporaneamente conversiamo al
telefono o con un passeggero?
Memoria 41
• Perché tutte le informazioni in input passano alla
MBT per essere elaborate in tempo reale
• E la MBT è un sistema attivo e dinamico, con una
struttura ben precisa
• La MBT in verità è una memoria di lavoro composta
da tre sistemi: esecutivo centrale, loop fonologico,
taccuino visuo-spaziale (Baddeley, 1990)
Memoria 42
• Loop fonologico è addetto al materiale verbale e
fonologico (è importante la reiterazione)
• Il taccuino è addetto al materiale visuo-spaziale
• L’esecutivo centrale è una specie di coordinatore,
controllore e gestore delle risorse
Memoria 43
Memoria 44
• Il taccuino-visuo spaziale ha un’implicazione
fondamentale per la nostra capacità di
• Immaginare lo spazio, e richiamare informazioni
spaziali
• Orientarci nell’ambiente, dove si trovano oggetti,
case, monumenti, città
• Facciamo un test …
Memoria 45
1. Tra Milano e Verona qual è la città più a Est, e di
quanti Km?
2. Tra Rimini e Firenze qual è la città più a Est, e di
quanti Km?
3. Tra Napoli e Firenze qual è la città più a Est, e di
quanti Km?
4. Tra Genova e Torino qual è la città più a Nord, e di
quanti Km?
5. Tra Cuneo e Ferrara qual è la città più a Nord, e di
quanti Km?
6. Tra Firenze e Marsiglia qual è la città più a Nord, e
di quanti Km?
Memoria 46
MEMORIA E ORIENTAMENTO (da: la Mente smarrita,
Cordnoldi, de Beni, Psicologia Contemporanea)
Memoria 48
Memoria
Esercitare la memoria
Oblio
Distorsioni e falsi ricordi
Articolo
I 7 peccati della memoria
Memoria 49
• S.F. uno studente con uno span nella norma, riuscì
con l’esercizio ad aumentare lo span fino a 80 unità
• Egli associava ad ogni cifra un significato. Es., 411
= tempo (4 minuti e 11 secondi)
• Il caso Shereshevskij: era un reporter russo e
studiato da Lurija
• Era dotato da un’alta capacità di formare e
trasformare le informazioni in immagini visive
• Riportava di fare spesso uso del metodo dei loci:
associare le informazioni a luoghi ben conosciuti e
lungo un percorso conosciuto (mappa di Mosca)
Memoria 50
• A certe esperienze percettive associava altre
esperienze come colori, sapori, suoni (sinestesia)
• «… un suono di 50 hz e 100 db mi evoca un marrone su
fondo cupo, screziato di linee rosse, al gusto di zuppa
acrodolce e cavoli … »
• «… la prima cosa che mi colpisce è il colore della voce
di una persona … »
• Shereshevskij adottava la strategia dei loci
(deliberatamente), la formazione di immagini visive
ed esperienze multisensoriali (spontaneamente)
Memoria 51
• «… Neiman (N) uscì e battè la punta del bastone
per terra (.) … guardò attraverso un albero (la radice
quadrata) e pensò: questo albero già era davanti
alle due case quando ho cominciato a costruirle
(doma: d2)…»
Memoria 53
• La teoria più convincente è quella dell’interferenza.
• Interferenza proattiva: ricordi remoti interferiscono
con i recenti
• Interferenza retroattiva: ricordi nuovi danneggiano
quelli precedenti
Memoria 54
Memoria 55
• Cosa possiamo fare per esercitare la nostra
memoria ?
• Sicuramente la memoria è influenzata da
motivazione, interesse, attenzione e da fattori
emotivi, …. inoltre possiamo
1. Usare il chunking e il significato
2. Creare immagini bizzarre, con movimento,
ironiche, assurde … usando più esperienze
sensoriali (uditive, visive, cinestesiche)
3. Utilizzare mnemotecniche (loci del cue)
4. Il contesto di riferimento (contestualizzare)
Memoria 56
Tecnica dei loci
• Pensate, ad esempio, al percorso che ogni giorno
fate (magari più volte, per andare da casa in ufficio);
visualizzate in ordine dei luoghi fissi, abituali del
percorso stesso: gli incroci, i semafori, i negozi, le
fermate dell'autobus e così via; associate le cose da
ricordare ad ogni elemento del percorso, ai loci
appunto, per poter richiamare in perfetto ordine
l'intera sequenza di informazioni.
• Ogni luogo ha funzione di cue (indizio)
• Il cue permette di richiamare altre informazioni ad
esso legate
Memoria 57
• Contestualizzare permette di richiamare più
facilmente le informazioni (grazie ad un cue)
• Possiamo contestualizzare:
1. L’ambiente fisico
2. Lo stato emozionale
3. Le conoscenze attivate, i pensieri, oggetti, suoni
Memoria 58
• Il contesto fisico (Godden e Baddeley 1975)
Memoria 59
Il contesto emotivo
• Un determinato tono dell’umore tenderà a ad
evocare dei ricordi che siano coerenti con esso.
Quando siamo tristi tendiamo a ricordare solo gli
aspetti tristi degli eventi del passato
• Ad es., Alcuni soggetti apprendevano del
materiale sotto l’effetto dell’alcool, altri quando
erano sobri.
• I risultati indicano che il materiale veniva ricordato
meglio quando apprendimento e rievocazione
avvenivano nello stesso stato (sotto l’effetto
dell’alcool o in stato di sobrietà) (Goodwin et al.,
1969)
Memoria 60
• In definitiva, le informazioni vengono codificate
insieme agli elementi presenti all’atto della codifica
(specificità della codifica, Tulving e Thomson, 1973).
• Se gli elementi appartenenti al contesto della
codifica di un determinato materiale, vengono
richiamati all’atto della rievocazione, si osserverà un
effetto di facilitazione nel recupero di quel materiale.
Memoria 61
• La memoria è, in definitiva, una ricostruzione
soggettiva dell’esperienza
• La memoria umana, richiedendo un atto elaborativo
e creativo, operando sempre delle distorsioni
• Cosa succede se proviamo a riprodurre una moneta da
1euro
• Bartlett (’30), in un esperimento, presentò una storia
(“guerra dei fantasmi”) ad un soggetto che a catena
la raccontava ad un altro e così via
• Egli notò tre effetti: riduzione (50%), accentuazione
e assimilazione
• Assimilazione avviene per mantenere coerenza nel
racconto
Memoria 62
• Questo può indurre in un falso ricordo. Si può
indurre il falso ricordo con domande fuorvianti,
utilizzata in contesti giuridici, psicologici e polizieschi
• È il risultato di fenomeni come: suggestionabilità,
compiacenza e l’acquiescenza
Memoria 63
• Resoconto di un bambino di otto anni, come
testimone (la memoria, Longoni 2000)
• «… quando l’ho visto con quella roba rossa sulla camicia
non ho pensato che fosse importante. Non sapevo se
era sangue o pomodoro. Quando l’ho rivisto dopo con un
fucile o un coltello allora ho fatto attenzione e ho pensato
che doveva essere sangue. Perché così tante persone
mi hanno fatto così tante domande su quello che ho
visto, mi sono sentito confuso. Ho pensato che forse
avevo visto qualcosa che poteva aiutare i poliziotti. Non
mi rendevo conto che sarebbe diventato così importante.
Ho pensato che loro volevano che io fossi sicuro, così ho
detto che ero sicuro anche quando non lo ero. Più
domande mi facevano e più mi confondevo. Ho risposto
a domande su cui non ero sicuro per aiutarli …»
Memoria 64
• Ad es., in un esperimento ai soggetti veniva mostrata
una serie di diapositive di un incidente in cui un pedone
viene investito ad un incrocio (Loftus e Palmer, 1974)
1. Presentazione di un filmato di un incidente
automobilistico.
2. In una versione del filmato c’era un faro rotto, in un’altra
versione no.
3. Ai soggetti veniva chiesto “Hai visto il faro rotto?”,
oppure: “Hai visto un faro rotto?”
4. La probabilità che i soggetti riferissero erroneamente di
avere visto un faro rotto si raddoppiava nel primo caso
Memoria 65
• In un altro esperimento veniva presentato a dei soggetti
il filmato di un incidente. Successivamente gli venne
chiesto a che velocità andasse l’automobile, utilizzando
termini diversi per ogni gruppo
Memoria 67
• Nel campo della Psicologia Giuridica gli errori
della memoria devono essere controllati
• Un modo per farlo è l’uso di strumenti come
“l’intervista cognitiva”
1. Domande aperte
2. Vengono selezionati degli indizi (cue) per il recupero
del ricordo
3. Ricostruire contesto emotivo e fisico ambientale del
momento in cui si è verificato il fatto
4. Raccontare gli eventi variando l’ordine di esposizione
5. Rievocare i fatti con prospettive diverse o mettendosi
nei panni di un diverso testimone
Memoria 68
• Le forme di “fallimento” della memoria possono
essere elencate con i sette peccati (Schacter,
2001)
1. Labilità
Carenza da omissione
2. Distrazione
3. Blocco
4. Errata attribuzione
5. Suggestionabilità Carenza da commissione
6. Distorsione
7. persistenza
Memoria 69
• La distrazione è connessa alla mancanza di
attenzione (preliminare)
Memoria 70
• Una tipica manifestazione del blocco è il fenomeno
“sulla punta della lingua”
• L’errata attribuzione concerne il riferimento di un
ricordo ad una fonte o contesto sbagliato
• È possibile avere falsi ricordi perché suggestionati
dall’esterno
• La distorsione (bias) è la modificazione di ricordi e
informazioni passate sulla base delle conoscenze
attuali, per coerenza, stereotipi ecc.
• La persistenza è legata alla ruminazione mentale
Memoria 71
Nickerson, R. S., Adams, M. J. (1979).
Memoria 72
Ramachandran, 2004, Che cosa sappiamo della mente, Mondadori
Memoria 73