BION
1.
IL MODELLO BIONIANO DI MENTE
Filo conduttore del pensiero di Bion un modello biopsicologico di mente che vede una stretta
continuit fra somatico e psichico. La psichicit la messa in forma attraverso il pensiero (che lega
i vissuti e d loro un significato) di vissuti emotivi di per s dirompenti, per energia si intende
proprio questa messa in opera, en-ergon, messa in forma, che se non realizzata porta la mancata
realizzazione del soggetto e nei casi pi gravi la disgregazione per psicosi. Bion non concorda con
lidea di crescita lineare, ma di una maturazione attraverso trasformazioni passanti per momenti
di catastrofe e di ritorno allorigine. Nei suoi studi sui gruppi identifica un livello protomentale,
cio un assetto originariamente grippale della mente di ciascuno, che spiega le transizioni fra
somatico e psichico. La crescita per bion, a partire dai bisogni psicologici,lo sviluppo del pensiero e
delle funzioni mentali (psicosi = crollo di queste funzioni mentali), grazie allassetto grippale la
madre pu elaborare i vissuti del bambino in vece sua (reverie)
Confronto con Freud: condivide lidea che la psichicit in principio caratterizzata da stimolo e stati
emotivi che non trovano immediato riscontro in un oggetto mentale. Mentre Freud per segmenta
questa psichicit in pulsioni che cercano oggetti su cui soddisfarsi, Bion lavora sullidea che questa
psichicit vada organizzata in un pensiero attraverso funzioni. Loggetto mentale ne il risultato.
Confronto con la Klein: passa in secondo piano limmagine della mete fatta di oggetti
interni.Loggetto il risultato di una funzione di sintesi e di trasformazione, un oggetto di pensiero,
non oggetto-cosa.In clinica ne deriva pi attenzione al contesto che alla cosa detta, senza ricerca di
equazioni simboliche. Bion inventa una griglia grid per inquadrare dopo la seduta il tipo di
materiale (forme di pensiero)e il tipo di uso, questo serve per cogliere il vero significato delle
affermazioni e non quello standard, il simbolo diviene cosi puramente una congiunzione
riconosciuta come costante dal gruppo o singolo.
2.
LA GRUPPALIT ORIGINARIA DELLA PERSONA
Studi sui gruppi (1943 1952): doveva riabilitare soldati affetti da nevrosi di guerra.
Negli anni 60 torna a recuperare molte intuizioni maturate studiando i gruppi => terapia di gruppo
e non in gruppo; il gruppo considerato come se fosse un soggetto unico viene usato il metodo non
direttivo.Bion riusc cos a osservareuna serie di stati emotivi collettivi che chiama mentalit di
gruppo. Individua cos gli Assunti di Base (AdB): 3 configurazioni tipiche e ricorrenti delle mentalit
di gruppo:
AdB lotta e fuga: il gruppo si sente minacciato da un pericolo reale o immaginario;
AdB dipendenza: quando il gruppo attende da un leader di tipo carismatico la miracolosa
soluzione dei problemi affioranti nel gruppo;
AdB accoppiamento: quando spera che dallunione di alcuni membri del gruppo possa venir
fuori unidea solutiva.
Il capo del gruppo proviene dallAdB attivo al momento.
Cercando di capire come si forma la mentalit di gruppo e dove stanno gli AdB elabora la nozione di
sistema proto-mentale: area a cavallo fra mente e corpo; il carattere confusivo dellemozione che
domina il proto-mentale, spiega il carattere collettivo delle emozioni e delle reazioni presenti.
transindividuale, gli individui agiscono come un unico individuo,si radica nella struttura dei singoli, si
configura anche come i gruppalit interna allindividuo, propensione a essere tuttuno col gruppo.
Nella vita di ognuno c un momento biologico iniziale e grippale che precede la nostra
individuazione. Gli AdB possono essere dostacolo al gruppo poich danno luogo alla dominanza
dellemozione e alla mancanza di senso critico; possono per anche essere funzionali, quando
diventa incentivo alla creazione di gruppi di lavoro specializzati, pi simili allesperienza della
responsabilit individuale.
3.
FORMAZIONE DEL PENSIERO COME CARDINE DELLO SVILUPPO
La crescita della personalit consiste nellelaborazione del pensiero in forme + mature.
Diversi tipi di pensiero: elementi alfa, pensieri onirici e i miti, preconfezioni, concetti, sistema
scientifico deduttivo, calcolo algebrico. => il pensiero scientifico sarebbe la forma pi evoluta
psicologicamente.
A ogni livello vi un intreccio con la sfera emotiva => esperienza si riferisce allesperienza emotiva
da cui il soggetto preso prima ancora di riflettere. Alla costruzione del pensiero concorrono dunque
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5.
SVILUPPO COME TRASFORMAZIONE
Trasformazioni (1965) e Attenzione e interpretazione (1970) il problema della crescita si
radicalizza: da una parte Bion insiste sulle ristrutturazioni e al dolore necessarie in ogni
cambiamento, dallaltra sulla necessit di recuperare lorigine, entrando in quel contesto che Bion
chiama O. Non essendo pi sufficienti le trasformazioni in K, occorre rinunciare a K e ripassare per
O. Le trasformazioni in O riguardano la realt sostanziale anteriore alla conoscenza, perci appaiono
prioritarie e pi radicali rispetto alle trasformazioni in K.
O definito come verit assoluta, perch e si d anteriormente a ogni pensatore: il soggetto
pensante ha ancora da venire rispetto a quanto accaduto in O. O in se stesso un vissuto
inesprimibile, nel senso che eccede la parola. Quando si vuol esprimere O lo si trasforma (passaggio
da O in K). Con la teoria della trasformazione in O Bion introduce come essenziale lidea che lo
sviluppo non necessariamente lineare, n assicurato. Un processo di passaggio in O lo deve fare il
soggetto in analisi, e anche lanalista, partecipando con il paziente, anche psicotico, ai momenti di
terrificante destrutturazione che comporta lesperienza di O, l dove il contenimento in un pensiero,
che dia senso alle emozioni, ha ancora da venire.
6.
LA PSICOPATOLOGIA
Anni 50 cura analitica di soggetti psicotici: si occupa del tranfert negativo della psicosi: pi che
attaccare analista come oggetto cattivo, il paziente stravolge ci che fa rapporto con lui, distorce la
comunicazione linguistica. Bion estende la tesi dellattacco al legame al rapporto infantile coi
genitori, al rapporto con le persone dellambiente familiare, al rapporto del paziente con i suoi stessi
oggetti interni. In gioco non una dinamica di oggetti cattivi scissi, ma una disgregazione della
funzione di contenere . Anni 50-60 lo psicotico appare come un soggetto sopraffatto da una serie
di elementi beta collegati a un senso di catastrofe. La responsabilit della catastrofe psicotica da
attribuirsi al fallimento o alla carenza a suo tempo della reverie materna.
Gli elementi beta incapaci di un processo trasformativi in alfa, danno luogo allo schermo beta
(agglomerazione di vissuti non elaborati): ne risulta uno pseudoapparato mentale, che non distingue
veglia e sonno, n percezione e allucinazione, n esterno e interno. Questo apparato costruisce
ancora oggetti complessi, ma linversione della funzione alfa porta alla produzione di peculiari
formazioni deliranti, che Bion chiama oggetti bizzarri (costrutto psicotico, cui concorrono elementi
beta e parti della personalit scisse e proiettate). Nevrosi: qui il conflitto tra un insieme di idee e
un altro (conscio e inconscio); nella nevrosi il soggetto giunto a formulare un pensiero che per
respinge, mentre nella psicosi gli elementi beta rimangono cose in s, vissuti non pensati soggetti a
evacuazione. Rispetto allimpostazione freudiana e kleiniana, la destrutturazione delle funzioni
mentali non vista come mera regressione; Bion portato a vedere, dietro le manifestazioni della
follia, delle rilevanti virtualit inespresse o male articolate, una maggiore vicinanza a O. Le ultime
tesi relative alle trasformazioni, hanno grosse conseguenze nella teoria e pratica della cura:
- Lanalista deve lasciarsi andare al coinvolgimento tot della sua persona nella trasformazione in O;
- Per Bion non ha senso che lanalista mantenga una parte di s, come spettatrice indipendente e
neutrale dei processi transferali, e unaltra collusiva con gli stessi, al fine di capire i processi emotivi
dellanalizzando; Serve lidentificazione proiettiva:identificarsi con laltro su base transindividuale.
- Unanalisi basata sul controtransfert finisce in un disastro, o comunque fallisce, perch tutte le
interpretazioni hanno molto a che vedere con lanalista e poco con il paziente. Il modelle bioninano
di mente non lavora tanto sulle categorie interno/esterno, ma su quella di trasformazione.
- Analista e analizzando sono un gruppo a 2, le cui dinamiche assomigliano a quelle di un gruppo
AdB cos lanalista aiuta il paziente a dare forma di narrazione alle emozioni, allatmosfera sorgiva
nel vivo dellinterazione tra i due.
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varie forme di psicopatologia, che possono emergere in qualsiasi momento, nuovo oggetto di studio
quindi la diade, stern si focalizza sui primi processi interattivi dove il b. crea modelli di esperienza
soggettiva e di relazione (non sempre aderenti alla realt) prototipo per successivi scambi, la
partecipazione attiva data dal bagaglio comportamentale comunicativo di cui M e B dispongono
seguendo il modello di tema con variazioni (ripetitivit e alterazioni moderate dei gesti), ha un
ruolo determinante nello sviluppo perch regola la stimolazione ottimale e e permette al B di
organizzare lesperienza sulla base di costanti: isole di coerenza necessarie per definire s e gli
altri, crescendo il B amplia il suo repertorio di ricordi interiorizzati e modelli (tendenza innata
allorganizzazione globale e coerente, principi organizzatori dellesperienza sono i sensi
del s). Lidentificazione di caratteri invarianti posta a una progressiva categorizzazione
dellesperienza (creazione prototipi)
EVENTI ------------------------> RICORDO---------------------> SCENARIO (prototipo)
MOMENTI V(issuti)--------->MOMENTI M(emorie)-------->MOMENTO R(appresentazione): coerenti
segmenti di esperienza interattiva generalizzata con sensazioni,affetti, obb.vi e percezione di se.
In assenza di coerenza e stabilit delle esperienze relazionali le strutture interiorizzate assicurano il
bisogno di coerenza del s. Con lacquisizione del livello simbolico il bambino ha > capacit di
problem solvine motivazionale e la rappresentazione simbolica passibile di > cambiamenti e senso
di continuit
3. LO SVILUPPO DEI SENSI DEL S
I sensi del s sono esperienze soggettive organizzanti, che danno coerenza e continuit,emerge nei
primi 3 anni di vita,ognuno emerge in congiunzione con nuove capacit,al loro insorgere possono
costituire momenti sensibili, ma non sono fasi in quanto operano continuamente e simultaneamente
x tutta la vita, si accompagnano alla comparsa di nuovi campi di relazione.
0-2
mesi
2-6
mesi
7-15
mesi
15-18
mesi
Senso
del s
EMERGENTE
Senso
del S
NUCLEARE
Senso
del se
SOGGETTIVO
Senso
del s
VERBALE
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3-4
anni
Senso
del s
NARRATIVO
verbalizzata.
Il bambino trasforma la capacit di usare il linguaggio come sistema per
costruire una narrazione della propria storia, ci ha un effetto
organizzante trasformativi sullesperienza e sulla sua rappresentazione
modalit mai inglobata con le altre modalit di fare esperienza.
4. LA PSICOPATOLOGIA
La base concettuale della teoria della psicopatologia di Stern si fonda su un modello di sviluppo
relazionale; lesperienza intrapsichica, oggetto centrale di indagine, ritenuta risultante
dallinteriorizzazione dei modelli di relazione, la psicopatologia tradizionale sottolineava invece i
processi interni fantasmatici. Per Stern allinterno delle interazioni M-B va indagata la funzionalit o
patologia delle relazioni, il parametro fondamentale lelasticit delle regolazione (sincronia,
reciprocit, scambio affettivo), entrambi i partecipanti contribuiscono alla relazione, vi sono
fluttuazioni per eccesso e per difetto, normali, per trovare il giusto livello di interazione, queste non
devono per diventare troppo ampie o rigide, questi difetti se protratti possono essere base per la
patologia. Questo indica difficolt ad adattarsi da parte di entrambi i patner (depressione mat o
temperamento bambino), ognuno dei due pu farlo in una certa misura, ma se ad es. la madre
eccessivamente interferente nellautoregolazione pu stabilizzarsi il difetto della regolazione. Gli
schemi di essere con (esperienza rappresentata del vedersi in interazione con un altro in un
certo modo) possono costituire terreno patogeno, cos con una madre depressa il bambino potrebbe
sperimentare delle microdepressioni come schema di essere con la madre oppure riuscire a
rianimarla per un breve momento e usare questo rinforzo diventando un animatore o ammaliatore;
daltra parte lo sforzo della madre per uscire dalla depressione pu esprimersi in comportamenti
adeguati ma eccessivamente forzati, mancanza di spontaneit che spinge il bambino che ha cmq un
forte desiderio a intraprendere un comportamento forzato di interazioni fra due falsi s. Limportanza
degli schemi di essere con risiede anche nelle ricadute che hanno nelle costruzioni dei sensi del s,
modelli interattivi patogeni prolungati provocano patologie del carattere e della personalit, qui non
esiste un origine storica precisa della patologia, solo nelle nevrosi attuali in cui presente un preciso
evento traumatico.
5. PASSATO E PRESENTE: LOTTICA NARRATIVA
Grazie al modelli evolutivo possibile individuare lorigine storica della patologia, ma per stern
importante capire anche quella narrativa, lo sviluppo dei s e dei loro campi aiuta in questo, poich,
pur non essendo fasi ordinate, i s al loro sviluppo sono simili a periodi critici in cui eventi patogeni
possono avere unincidenza particolare.
Danni al s emergente 0-2 mesi provocano deficit nella capacit di usare la percezione amodale o
nella regolazione dellarousal.
Danni al s nucleare 2-6 mesi scacchi alla formazione delle 4 costanti di questo periodo: azione,
coesione, affettivit, continuit, si disgrega la percezione organizzata di s, in forme estreme si ha la
psicosi, la continua iperstimolazione pu portare il b. a operazioni di coping difensive (voltare la
testa) oppure adattarsi e perdere la capacit di autoregolazione, ipostimolazione=labilit del s.
Danni al s soggettivo 8-18 mesi Campo della relazione intersoggettiva,della sintonizzazione
necessaria x lintersoggettivit quindi si pu creare:assenza di sintonizzazione (psicosi);
sintonizzazioni non autentiche (automaticit del comportamento materno), sintonizzazioni imperfette
(m. sintonizzata poi cambia lo stato affettivo dallinterno), sintonizzazione selettiva (x i suoi desideri
il genitore riconosce solo alcuni stati affettivi e altri li ignora, il bambino si crea un falso s
esagerando i primi e negando i secondi - scissione)il linguaggio pu ratificare questi sbagli
Danni al s verbale 15-18 mesi discrepanza tra esperienze vissute e comunicate, non tutte
trovano espressione linguistica, certe sono relegate nel s privato,questo meccanismo pu essere
usato per relegare certe parti del s su cui mancata sintonizzazione, voce data solo al falso s.
Danni al s narrativo 3-4 anni
la capacit di narrare la propria storia crea un mondo
rappresentazionale a livello gerarchicamente superiore ai modelli operativi di regolazione, la
discrepanza fra i due pu essere ambito di psicopatologia,questo il campo di lavoro della terapia.
Identificato un conflitto in una parte del s, non detto che questo si sia verificato nei primi tre anni
xk i sensi del s continuano a svilupparsi per tutta la vita e sono soggetti a trasformazioni.
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