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L'ET DELLA CONTRORIFORMA

LO SCENARIO

L'Italia con la pace di Cateau -Cambresis (1559) passa sotto il dominio


spagnolo
prosegue la crisi economica
si accentua il processo di "rifeudalizzazione" che comporta l'abbandono delle
attivit imprenditoriali e il ritorno alla campagna

Martin Lutero--> un monaco agostiniano tedesco che nel 1520 straccia in pubblico la
"bolla" del papa Leone X. Questo pu essere considerato l'inizio simbolico dello scisma
che avrebbe da allora in avanti diviso l'Europa rimasta cattolica e quella che avrebbe
invece aderito alle nuove forme del protestantesimo
Il rifiuto dell'obbedienza al pontefice parallelo al rifiuto di ammettere il sacramento
della penitenza. Lutero infatti auspica un rapporto diretto fra il credente e Dio, che
rende irrilevante la mediazione dell'autorit religiosa. --> la riforma protestate Nasce
come rivolta contro il dogmatismo e a favore dell'iniziativa individuale .
IL CONCILIO DI TRENTO
Per trovare una soluzione, la Chiesa convoc il Concilio di Trento 1545-1563 che
pi volte interrotto (dur 18 anni) non ottenne i risultati auspicati. Alla conclusione del
Consiglio la Chiesa ribadisce la sue posizioni:
1. essa la sola depositaria della verit in materia di fede
2. l'autorit del papa resta indiscutibile
--> la divisione ormai insanabile e lo scontro si fa violento risolvendosi in una
dichiarazione di guerra contro gli eretici
Alleatasi con l'Impero la Chiesa rafforza i suoi poteri e le sue istituzioni, dando inizio
alla cosiddetta et della CONTRORIFORMA

Nel 1524 Paolo III aveva riorganizzato l'Inquisizione come strumento di


prevenzione e di repressione
Vengono ampliate e rafforzate le competenze del tribunale del Sant'Uffizio
al quale erano affidati i processi contro gli eretici e i giudizi in materia religiosa.

IL RAPPORTO TRA INTELLETUALI E CORTE

Ariosto --> vive presso la corte degli Estensi all'inizio del secolo e conserva un
margine di indipendenza nei confronti del potere riuscendo a salvaguardare la sua
autonomia.

Tasso--> vive il rapporto con la corte in maniera assai pi Drammatica e conflittuale


con ripercussioni profonde sul piano della coscienza e della stessa attivit letteraria
L'EDITORIA

Il libro viene guardato dalle autorit con sempre maggiore attenzione, o meglio con
crescente sospetto, in quanto pu rappresentare il pi formidabile veicolo per la
diffusione di idee non ortodosse o addirittura eretiche.

TORQUATO TASSO (1544 Sorrento - 1594)


UNA FIGURA ESEMPLARE DI POETA CORTIGIANO
Tasso incarna esemplarmente la figura del poeta cortigiano del 500. La sua vita si
svolge interamente nell'ambito di corte e ad essa legata materialmente e
intellettualmente:

la sua esistenza dipende totalmente dl favore dei principi


ritiene che un poeta possa raggiungere la fama solo presso la corte e che solo li
un poeta pu trovare il pubblico capace di intendere ed apprezzare la sua
poesia

Ariosto era stato anch'egli un poeta cortigiano ma conservava un bisogno di


autonomia dalla corte ed era convinto che la sua autentica realizzazione umana
dovesse avvenire al di fuori della corte, nella sfera del privato, nella vita familiare.
Tasso invece pensa che non vi si a altro luogo in cui il poeta possa realizzare se stesso
se non la corte
--> Tuttavia, tasso un poeta lacerato da profonde contraddizioni: se da un lato
celebra la corte dall'altro prova una segreta avversione che si esprime nelle sue fughe
continue, nel suo irrequieto vagabondare da un centro all'altro, senza mai trovare
luogo in cui risiedere stabilmente
L'AMINTA

un testo drammatico che si colloca in un preciso genere, quello della favola


pastorale, affermatosi particolarmente a Ferrara intorno alla met del XVI secolo
metteva in scena vicende ambientate nel mondo dei pastori
riprende una lunga tradizione di poesia pastorale
differisce dalla commedia (in quanto non rappresenta situazioni comiche
collocate in un contesto cittadino contemporaneo, ma temi seri, patetici e
sentimentali ambientati in un mondo favoloso)
differisce anche dalla tragedia in quanto si conclude col lieto fine anzich
con la catastrofe
si tratta di un'opera scritta per il divertimento di corte e dietro ai pastori sono
facilmente riconoscibili personaggi della corte Ferrarese (ad esempio Tasso
stesso nelle vesti di Tirsi)
da un lato l'opera si propone di idealizzare e celebrare la vita di corte
dall'altro rivela una profonda insofferenza per i suoi rituali, le sue ipocrisie e
convezioni, i suoi conflitti interni, le gelosie e le invidie e insofferenza che si
traduce in un bisogno di vita semplice, di sentimenti e comportamenti spontanei
a contatto e in armonia con la natura, in un bisogno di evasione in un mondo di
favola, fuori dalla realt e dalla storia. --> vi si coglie quindi l'atteggiamento

ambivalente verso la corte che era proprio dell'anima tormentata e intimamente


conflittuale del poeta.
componente edonistica: affiora in Tasso una componente edonistica,
naturalistica e paganeggiante che collega il poeta al clima del pieno
Rinascimento ma che si accompagna alla consapevolezza di una perdita
irreparabile del libero godimento in un et ormai dominata da un rigido senso
dell'onore e dall'etichetta cortigiana

si incentra su un rapporto d'amore difficile: il pastore Aminta ama sin dalla giovinezza
la ninfa Silvia ma questa, ritrosa all'amore e si dedica soltanto alla caccia. Dafne,
amica di Silvia ed esperta della passione amoroso, consiglia al giovane di recarsi ad
una fonte dove Silvia solita bagnarsi. Un satiro sorprende Silvia alla fonte e le
userebbe violenza, se Aminta non la raggiungesse in tempo per liberarla. Silvia
tuttavia anzich essere grata al suo salvatore fugge nel bosco. Viene ritrovato un velo
della fanciulla sporco di sangue e ci fa credere che essa sia stata sbranata dai lupi.
Aminta, disperato, si butta da un dirupo con l'intento di morire. Silvia in realt viva e
quando apprende che Aminta si ucciso per il dolore della sua presunta morte presa
dal rimorso e non contrasta pi l'amore che era gi nato in lei: corre a cercare l'amato
e si getta piangendo sul suo corpo. Aminta per non morto perch la sua caduta era
stata attutita da un cespuglio sporgente: al pianto di Silvia riprende i sensi e la vicenda
si conclude lietamente con il matrimonio dei due giovani.

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