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 LA DONNA

Per poter determinare i collegamenti tra le varie discipline in modo tale


da poter abbracciare a questo nucleo tematico mi sono prefissata/O di
descrivere come la figura della donna e il suo ruolo all’interno della
società siano sempre stati determinanti nella storia umana.
ITALIANO: Leopardi, a Silvia
Leopardi nacque nel 1798 a Recanati, nelle Marche .Recanati a quel tempo era un
borgo appartenente allo Stato Pontificio, che era uno degli Stati più retrivi d'Italia .La
famiglia Leopardi era considerata tra le più notevoli della nobiltà terriera
Marchigiana. Il padre era un uomo colto, nel suo palazzo aveva costituito una
biblioteca, ma di una cultura attardata e accademica. i suoi orientamenti politici
erano ostili alle nuove idee diffuse dalla Rivoluzione Francese Dunque Leopardi
crebbe in un ambiente bigotto e conservatore. La vita familiare era dominata dalla
madre, una donna dura e meschina, caratterizzata da un'atmosfera autoritaria.
Giacomo fu istruito inizialmente da precettori ecclesiastici gli insegnanti addetti
all'istruzione e all'ammaestramento dei figli di famiglie ricche, ma intorno ai 10 anni
non ebbe più nulla da imparare da essi e continuò i suoi studi da solo chiudendosi
nella biblioteca del padre per quei "7anni di studio matto e disperatissimo" Dotato
di un'intelligenza straordinariamente precoce imparò: il greco, latino, l'ebraico e il
francese. Si dedicò alla filologia-> disciplina relativa alla ricostruzione e
all'interpretazione dei documenti letterari di una determinata cultura. Tradusse i
classici di Omero, Esiodo, Virgilio e Orazio e compose opere erudite. Da questa vasta
produzione intellettuale emerge il quadro di una cultura arcaica e superata.Cosa
avviene? Una conversione letteraria. Il 1816 fu un anno di svolta per Leopardi. Egli
ha infatti una conversione letteraria che passa dall'erudizione giovanile al bello,
entusiasmandosi ai poeti classici.. Tra il 1827 e il 1828 si trasferisce a Pisa: qui la
dolcezza del clima e una relativa tregua dei suoi mali favoriscono un risorgimento
della sua facoltà di sentire e di immaginare, da ciò nasce "A Silvia" . Composta a
Recanati tra il 19 e il 20 Aprile del 1828 pubblicata nel 1831, A Silvia segna il ritorno
alla poesia di Giacomo Leopardi, dopo l’impegno profuso nella scrittura delle
Operette morali. La poesia inaugura una nuova stagione poetica, quella dei Grandi
Idilli dove è messo a tema il cosiddetto pessimismo cosmico: l’assetto definitivo
della poetica di Leopardi dove la natura, matrigna, è vista come la scaturigine ultima
della sofferenza umana e la ragione, capace di instillare nell’uomo una
consapevolezza carica di dignità circa il proprio destino. Così, con A Silvia, Leopardi
rievoca una figura femminile della sua giovinezza, storicamente identificabile con
Teresa Fattorini, coetanea del poeta e figlia del cocchiere di casa Leopardi, morta
prematuramente di tisi, dieci anni prima. Silvia diventa il simbolo della disillusione
propria dell’età adulta, ma anche uno specchio di Leopardi stesso che, costretto a
una permanenza forzosa a Recanati per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute,
dopo aver soggiornato in varie località italiane, vede in Silvia la morte in vita. La
poesia, un canto funebre che può essere inteso come “un’elegia sulla fine del modo
poetico” deriva il suo assetto metrico e stilistico dalla condizione esistenziale del
poeta: dal momento che la libertà gli è negata nella vita reale, Leopardi sceglie di
viverla nella scrittura, dissolvendo i legami e le forme chiuse proprie della poesia
tradizionale. La canzone libera (vera e propria invenzione formale di Leopardi che
segna l’innovazione stilistica maggiore rispetto ai canti precedenti), metro di A Silvia,
infatti, alterna liberamente endecasillabi e settenari, che si susseguono senza uno
schema fisso e riconoscibile. Lo stesso discorso vale per lo schema rimico, libero
come quello metrico: le rime sono comunque utilizzate per sottolineare l’amarezza e
lo sconforto del poeta, per questo sono poste nei passaggi più evocativi e descrittivi
della poesia e riescono a creare precisi effetti fonici e stilistici.Delle sei strofe che
compongono l’idillio, la prima, la più breve, ha funzione introduttiva; la seconda e la
terza, più lunghe, sono parallele; la quarta ha funzione di collegamento tra la prima
e la seconda parte del componimento; la quinta e l’ultima, sono, di nuovo, parallele.
INGLESE: Queen Victoria
Queen Victoria came to the throne in 1837, at the age of eighteen. She rule for
almost 64 years. She remained apart from politics and she provided stability. She
married Albert Von Gotha, he adviced and helped her. Was an age of reforms like
the Great reform act wich transferred voting privileges from small cities to the large
industrial towns. The Factory Act wich prevented children aged nine to thirteen
from being employed more than forty-eight hours a week, and people between 13
and 18 couldn’t work more than seventy-two hours a week. The poor law
amendment act instead reformed the old poor laws. During her reign, England
experienced the second wave of industrialisation wich brought economic, cultural
and architectural change. Prince Albert organized the Great Exhibition to show the
economic power of Britain. Was housed at the Crystal Palace, a huge structure of
glass and steel. Queen Victoria received the title of Empress of India, but the empire
was becoming difficult to control, she was brilliant in spreading Christian civilization,
encouraging toleration and opening communication and at the same time
promoting commercial interests. Victorian era was marked by complexity: it was a
time of great contraddictions also referred as the “Victorian compromise”. Was an
age in wich progress, reforms and political stability coexisted with poverty and
injustice. The Victorian age ended with the death of the queen, for almost a century
she had embodied decorum, stability and continuity.
LATINO: Ovidio, Heroides
Ovidio è il quarto esponente dell’elegia romana, rivela una profonda sensibilità
nell’osservare il comportamento femminile, confermando la sua abilità nel trattare il
tema amoroso con sguardo critico e tridimensionale. In particolare le Heroides, è un
opera epistolare, sono 21 lettere in metro elegiaco di argomento erotico-mitologico.
Le prime 15 sono lettere scritte da eroine del mito ai loro rispettivi amanti. Le altre 6
aggiunte in seguito, formano tre coppie e comprendono le lettere degli uomini alle
loro rispettive donne e le loro rispettive risposte. rivelano il punto di vista di questo
grande autore latino sulla psicologia femminile della Roma a cavallo tra la fine della
Repubblica e la nascita dell’impero. La raccolta di epistole ovidiana è un viaggio
all’interno della complessità dell’universo femminile, nonché un modo per riscattare
quelle eroine che, nella letteratura antica hanno ricoperto il ruolo di ancelle
silenziose dei propri uomini. Attraverso la penna di Ovidio, le eroine si sfogano senza
filtri, si mettono a nudo dando voce al risentimento verso l’amato, rivelando tutte le
contraddizioni dell’animo umano e la condizione della donna costretta a limitare
tutte le sue aspirazioni nel campo del matrimonio. La prima lettera è di Penelope,
fedele moglie di Ulisse ricordata per l’inganno della tela. Penelope è l’emblema
dell’eroina che investe ogni risorsa per ricoprire al meglio il suo ruolo di moglie
devota. Preda di una paura costante per il destino del marito, piange lacrime di
profonda angoscia. Penelope si lamenta del fatto che non può gioire del trionfo del
marito in sua assenza e la snervante attesa le procura una sofferenza sempre più
insopportabile. Ha il timore di essere tradita, adottando un atteggiamento di
protesta, poiché il destino ostacola la reciprocità dell’amore.
ARTE: La pubertà 1893 (Munch)
L’opera ritrae un adolescente nuda dallo sguardo fisso e sbigottito seduta sopra un
letto appena rifatto con le braccia che si incrociano per la vergogna. E’ ispirato al
rimpianto della fanciullezza e dell’angoscia. Il simbolo dell’opera è la verginità
intatta. La tecnica utilizzata è l’utilizzo di colori freddi e sono presenti forti contrasti
con la luce. Le campiture sono larghe e stirate con l’uso di linee sinuose e nette che
definiscono i limiti di luce ed ombra.
FISICA: La fissione nucleare
Nel 1939 quattro scienziati tedeschi, Otto Hahn, Lise Meitner, Fritz Strassmann e
Otto Frisch ,notarono che un nucleo di uranio, dopo aver assorbito un neutrone, si
scinde in due frammenti, ciascuno dei quali ha una massa inferiore a quella del
nucleo originario. La scissione di un nucleo in due frammenti di massa inferiore è
detta fissione nucleare. Quando un neutrone urta contro un nucleo di uranio che lo
assorbe, provoca in esso vibrazioni e deformazioni. Le vibrazioni continuano fino a
quando la deformazione è tale da impedire che le forze nucleari attrattive bilancino
le forze elettrostatiche di repulsione fra i protoni. A questo punto il nucleo si scinde
in frammenti, che trasportano una grande quantità di energia principalmente
sottoforma di energia cinetica. In origine tale energia era immagazzinata nel nucleo
iniziale sotto forma di energia potenziale elettrostatica. Per ogni fissione vengono
rilasciati in media 200 MeV di energia, una quantità circa 10* volte più elevata delle
energie prodotte in una comune reazione chimica, come per esempio la
combustione della benzina o del carbone. Il fatto che ogni fissione dell'uranio
produca in media 2,5 neutroni rende possibile il verificarsi di una serie di fissioni
senza alcun intervento esterno oltre a quello iniziale. Come mostra la figura 3, ogni
neutrone prodotto puo’ a sua volta provocare un altra fissione, con l'emissione di
ulteriori neutroni che produrranno altrettante fissioni, e cosi via, dando luogo a
quella che si chiama reazione a catena. In una reazione a catena non controllata, Il
numero di fissioni può aumentare di migliaia di volte in pochi milionesimi di
secondo. Con un'energia media di 200 MeV per fissione, una reazione a catena non
controllata può generare una quantità di energia incredibilmente elevata in tempi
molto brevi, come accade in una bomba atomica (che, a dire il vero, è una bomba
nucleare). Usando un materiale in grado di assorbire i neutroni prima che
provochino la fissione, è possibile limitare il numero di neutroni presenti all'interno
del materiale fissile. In tal modo, si puo’ raggiungere una condizione in cui ciascuna
reazione fornisce, in media, soltanto un neutrone in grado di provocare un'ulteriore
fissione. Lise Meitner, conosciuta come la madre della bomba atomica, fu un fisica
austriaca, classe 1878. Scienziata eccezionale, scoprì per prima la fissione nucleare.
Meitner all’epoca solo quattordicenne, deve scontrarsi con le leggi restrittive
dell’impero austro-ungarico, che non permettevano alle donne di iscriversi
all’Università. Di conseguenza, non esisteva un’educazione liceale scientifica per le
ragazze. Così, sotto consiglio del padre, si iscrive comunque ad una scuola superiore
di lingue per future insegnanti, diplomandosi pochi anni più tardi. Poi, quando nel
1899 l’Università apre alle donne, con l’aiuto di un tutor privato recupera
brevemente gli anni persi di liceo conseguendo la maturità scientifica. A 23 anni
riesce ad iscriversi all’Università. Meitner sarà la seconda donna ad ottenere un
dottorato in Fisica presso l’Università di Vienna.
ED.FISICA: la donna nello sport
Le difficoltà incontrate nel cammino di emancipazione femminile nello sport sono
state comunque molte. Emblematica è la storia di Kathy Switzer, la statunitense che
partecipò con uno stratagemma alla maratona di Boston del 1967. Il maschilismo
post bellico ha impedito per molto tempo alle donne di prendere parte alla
competizione, che prevedeva un percorso di 26 miglia: un’impresa considerata
troppo ardua per una donna. Nonostante i pregiudizi, Kathy si iscrisse alla corsa
inserendo solo le iniziali così da passare inosservata. La storia è legata ad un
episodio di discriminazione molto serio che sfociò in una violenza: Il direttore della
gara, riconosciuta Kethy, la raggiunse e la prese per un braccio allontanandola dal
circuito così da far spazio al passaggio ai “veri podisti”. Gli atleti intorno a lei ne
impedirono di fatto l’allontanamento e l’atleta riuscì così a concludere la
competizione con un ottimo risultato. Ai giorni d’oggi per alcune religioni devono
essere rispettate regole morali ed etiche. Nella cultura islamica più conservatrice e
integralista alcuni comportamenti sportivi sono sconsigliati e malvisti, come ad
esempio quello di mostrare il corpo in maniera eccessiva, il farsi riprendere in
televisione e l’esibirsi davanti a un pubblico prettamente maschile. Fortunatamente
sempre più Paesi islamici hanno aperto le frontiere allo sport agonistico femminile.
Arriverà il giorno in cui riusciremo ad abbattere il muro dei preconcetti. Quel giorno
sarà importante perché tutta la società dimostrerà di aver capito, una volta per
tutte, quanto le differenze di genere siano un limite enorme e quando, invece, la
condivisione d’intenti e la sana competizione siano un valore assoluto e di grande
ispirazione.

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