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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
Al PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E Plì) CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHtESA CATTOLICA, ALLE PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
CITTA
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI , ALLE FESTE
CONCILII PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VCL. XXI.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLIIL
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
E
EBR EBR
EiiBREI. Nazione che dipoi fu
, dei chiamati Tchifout o Tchufut
nominata ^V Israelitij e il popolo Giu- dai turchi , sono detti Ja-Houd, o
deo. Secondo la sagra Scrittura, gli la-Houdij dagli arabi. Il profeta
ebrei sono la posterità Abramo
di Houd è lo stesso che il patriarca
per Giacobbe. Siccome Abramo uscì Eber figlio di Sale, o Saleh, figUo
dalla Caldea dove nacque, affine di di Arfasad, figlio di ^t.m^ figlio di
recarsi ad abitare la Palestina (P^e^ Noè; ed è da Eber, secondo l'o-
chè veniva dal di là del fiume Eu- bù. Israele parola ebraica signifi-
frate. Si dice ancora che gli ebrei ca che prevale o che domina con
ebbero tal denominazione dalla ra- Dio quasi vincitore di Dio, dalla
dice Havar, passare^ quasi a dire, parola Schara, dominare. Israele
passeggeri. Altri dicono che il no- è nome, che V angelo diede a
il
me proprio del popolo ebreo, di- Giacobbe dopo che egli ebbe in
scendente dai dodici patriarchi fi- visione lottato con lui una notte
gli di Giacobbe, e perciò dalle do- intera a Mahanaim, o a Phanuel.
dici tribù, provenga da Eber od Inoltre il nome d'Israele si prende
Heber, figlio di Sale, e trisavolo qualche volta per tutto il popolo,
del nonno di Abramo. Affine di per tutta la discendenza di Giacob-
chiarire la derivazione del nome be, e qualche volta pel regno d' I-
di ebreo, giova notare che i giu- sraele e delle dieci tribù, distinte
6 EBR EBR
dal regno di Giuda; regno che tentosi. Quindi Giosuè, condottiero
componevasi di questa tribù, e di degli ebrei li mise in possesso
,
te della nazione, vale a dire dei loro statOj e forti ficaronsi in modo,
Giudei. Deriva poi ancora questo che alla nascita di Gesù Cristo,
nome di giudei da quello di Giu- erano gli ebrei una delle più po-
da, perchè in allora la tribù di tenti nazioni dell'oriente. Ma aven-
Giuda era più potente, e quasi la dolo essi sgraziatamente crocefisso
sola che figurasse ancora in quel invece di riceverlo come il loro
paese, cioè la Giudea (Fedi). Pri- liberatore, e loro messia, questo de-
ma di quest'epoca davasi il nome litto, il più enorme di tutti quel-
di giudei soltanto a coloro, qua- i li di cui eransi potuti rendere col-
li abitavano nel regno di Giuda; pevoli, fu cagione della totale loro
e finché la terra promessa , poi rovina. I romani, sotto gl'imperato-
detta Terra Santa, non fu divisa ri Flavio- Vespasiano , e Tito suo
sotto Roboamo figlio di Salomone figlio, ne fecero orribile macello.
in due regni, che presero i nomi Gerusalemme fu presa, e in un al
di regno di Giuda, e di regno di tempio distrutta, e gli ebrei di-
Israele i discendenti di Giacobbe
, spersi, verificandosi appuntino così
non furono conosciuti se non col i divini oracoli. F". il Bercastel Sto-
nome d'israeliti, o di ebrei. Que- ria del Cristianesimo ; Gioseflfo, de
smo. 11 giudaismo, dice Aschmond to, che allorquando pel 1775 giun-
citato, fu introdotto nell' Arabia da se in Roma l'opera del Samuele,
Abu '1 Kerb Assaad, ottavo re del per disposizione del Pontefice Pio
Yemen, circa settecento anni pri- VI, fu dichiarata non degna della
ma della nascita del gran profeta pubblica diramazione, e quindi venne
degli arabi Dhoìi '1 Naovas, vente- ordinato il ritiro degli esemplari,
simo tei'zo re della stessa dinastia, che, venuti in Roma a mezzo della
Mostrossi poi egli si fattamente ze- posta di Firenze, eransi alquanto
laute per quella religione, che fa- propagati.
ceva gettare nelle fornaci ardenti Gli ebrei, al dire degli storici,
quei suoi sudditi, i quali rifiutava- dividono in oggi principalmente le
no di professarla. L' alcorano fa loro leggi, e le loro cerimonie in
menzione di questo principe sotto tre ordini: il primo comprende i
alcuno. VI. Verrà un Messia più matrimonio ec. come del ripudio, ;
la venuta del Messia Gesù Cristo breo, i suoi riti, e costumi, si trat-
redentor nostro, essere già seguita, ta in moltissimi articoli del Dizio-
e Tincarnazione del medesimo nel nario, il perchè non ci diffondiamo
ventre purissimo di Maria Vergine. in questo luogo , come esigerebbe
In questa opera si tratta pure del- il ed importante argomento.
vasto,
la nascita degli ebrei , della loro Inoltre, per quanto spetta alla
circoncisione, del riscatto de'prirao- monarchia degli ebrei, al loro go-
,
EBR EBR Ji
verno, alle leggi, alle cerimonie, an- delle temerità commesse in Francia,
tichità, scienze^ poesia, musica, ec, della loro espulsione dalla Spagna,
si possono consultare, il trattato ec. Il Bercastel, nella sua storia,
d Hontouyn; la repubblica degli e- parla delle principali vicende degli
brei di Cuneo ; le antichi là giudai- ebrei, come in Creta coi crocesi-
che Basnage ; la monarchia degli
di gnati, nella Francia, nell" Inghilter-
ebrei del marchese di s. Filippo; il ra, in Portogallo, nel regno di Na-
trattato degli ebrei di Sigonio; le poli , ed altrove , non che della
antichità sagre degli ebrei di Relan; perdita fatta dagli ebrei della lo-
lo Spencero eie legìbus hebraeoritm ro nuova Gerusalemme in Polo-
nuplialibus, ritualibiis earumque ra- nia, ove essendo numerosissimi, a-
tionibiis, Tubingae 1782; Compie- vevano eretto in riva alla Vistola
gue, hebraeonim de connubiis jus e presso Varsavia, un grosso bor-
civile et Ponlificium, Parisi is 167 3; go cui diedero il nome dall'antica
Nicolai, de sepulchris hebraeorum, Sionne. Il chiarissimo continuatore
Lugduni Bat. 1705 ; le diver- poi del Bercastel, d. Giovanni Bel-
se dissertazioni Calmet; edel p. lomo, nel voi. I, p. 224, e seg.
il tesoro dell'antichità sagre ed parla della famosa assemblea degli
ebraiche dell* Ugolini. Nel 1794 ebrei radunata in Parigi con de-
venne pubblicata in Roma l'opera creto dell'imperatore Napoleone, pel
di Bonet, intitolata: Armatura dei dì 26 luglio del 1806, avvenimento
forti, ovvero memorie spettanti agli che non aveva esempio negli anna-
infedeli, agli ebrei, ai turchi, ec. li del cristianesimo; riporta i dodi-
utili ai cristiani catecumeni, ai neo- ci quesiti proposti per ordine so-
fiti ec. Nella celebre tipografia della vrano air assemblea degli ebrei, i
1694; Jona, Testamentum novum, mate; ma tanto questo, che gli al-
sive quatuor Evangelia, hebraice tri provvedimenti citati di Napo-
reddita (hebraeo-Iatin.)1668. leone, ebbero dipoi un sinistro suc-
Il p. Stefano Menochio tratta cesso. Da ultimo, nel i833, in Pa-
vari eruditi argomenti risguardanti dova il eh. professore di quella u-
gli ebrei, nelle sue Stuore; il Mu- niversità d. Lodovico Menin, inco-
ratori nelle dissertazioni sulle an- minciò a pubblicare la preziosa, ed
tichità italiane, parla del numero interessante sua opera, ricca d' im-
considerabile degli ebrei, anche in portanti rami, intitolata // costume :
fu esiliato da Roma cogli altri e- suoi figli ebbe Pier Leone, il qua-
brei. Dipoi vi fece ritorno , evi le si fece monaco di Cluny, e fu
soffri glorioso martirio. Si sa, che poi Cardinale, ed antipapa col no-
in Roma in tempo di Domiziano me di Anacleto li. Così la maggior
vi era il fisco giudaico, come nar- parte degli scrittori. Ma l' accura-
ra Svetonio; e che sotto Alessan- tissimo Lodovico Agnello Anastasio,
dro Severo nuovamente fu asse- r\e\V Istoria degli antipapiy t. II, p.
gnata agli ebrei per abitazione, la 26 , ci dice, Leone IX bat-
che s.
sta eresia de' giudei Pietro Boerio, par. I, p. 2 35, racconta che Pier
in Glossis mss. , intende gli stessi Leone trasse origine da una delle
giudei. L'annalista Baronio poi, al- più potenti, e ricche famiglie ebree
l'anno 167, citato dal Fontanini di Roma, e che fu uomo dottissi-
nella sua hist. Ut ter. Aquilej. lib, mo, e di gran valore. Allevato dai
2, cap. 4» intende la setta di Ce- suoi all'ambizione, Pier Leone fu
rinto, che molto affettava i riti giu- spedito dai genitori in Francia ad
daici. L'imperatore Costantino, nel- apprendervile scienze, dove per lo
l'anno 336, proibì agli ebrei di te- imprudente ed empio suo conte-
nere i cristiani per ischiavi. Il Pon- gno, corse pubblica voce che do-
tefice s. Gregorio I proibì di co- vesse essere l' anticristo, e la rovi-
stringere gli ebrei a ricevere la fe- na del mondo. Così screditato per
de cattolica. Nella vita di s. Gre- iscostumatezza, entrò nel monistero
gorio I , scritta da Giovanni dia- di Cluny affine di cuoprire V infa-
cono, 1. 4) e. 5o si legge « Sicco- mia della vita passata, per lo che
« me si ha per tradizione de' mag- acquistossi riputazione essendo quel-
« giori, e noi abbiamo sino dalla lo il monistero piii illustre della
*» nostra fanciullezza veduto co'no- Francia. Di Pasquale li lo creò
fatti
M stri propri occhi, l'uso antico è Cardinale diacono de' ss. Cosma, e
« che uomini di quella super-
gli Damiano, e Calisto II lo trasferì
« stizione ( ebraica ) quantunque ,
al titolo di s. Maria in Trasteve-
*» bellissime merci recassero mai , re; quindi con prepotenze, maneg-
M col Papa non parlavano, ne mai gi, e corruzioni nel 1 1 3o, si fece
» egli li riguardava ; ma sedendo eleggere antipapa contro il legitti-
» essi fuori della portiera del lun- mo Innocenzo li, prendendo il no-
» ghissimo portico, non negli scan- me di Anacleto li, e facendosi
» ni, ma nel pavimento di mar- consagrare in s. Pietro. Visse bru-
« mo, contavano i denari, che ri- talmente, e perseverò sette anni
.
i4 EBR EBR
nello scisma. Morì nel i i38, e versione degli ebrei l' iusegnamento
colla sua morte terminò di trava- delle lingue ebraica, e caldaica, af-
gliare la Chiesa di Dio. 11 citato fine di convincere medesimi nel- i
Vuoisi, che Martino V sia stato non erano della loro nazione.
il Pontefice, il quale più di ogni Nel i45i, il Papa Nicolò V
altro proteggesse gli ebrei, e li fa- confermò con bolla la legge del
vorisse in diversi modi. Imperocché re Enrico III di Castiglia, rinno-
non solo, ad istanza del re de' ro- vata dal re Giovanni II, colla qua-
mani Sigismondo, confermò loro i le, affine di propagare la religione
privilegii che avevano, cioè a' 12 cristiana, si pubblicava, che chiun-
febbraio i4>8, agli ebrei di Ger- que venisse da ogni setta al grem-
mania, e di Savoja, ed a* 20 feb- bo della Chiesa, godesse tutti gli
braio i/^ii, a tutti, permettendo onori, privilegi, ed uffizi, che go-
a quelli di Spagna, ed a' loro suc- devano gli altri cristiani. Con un'al-
cessori, qiwd ntederi possìnt chri- tra bolla confermò altresì quella
stianìs impune, e tolse di mezzo le di Eugenio IV, il quale, come si
pene, che contra hujusmodi Judaeos disse, per raffienare gli abusi, e la
medendi arte utenteSj aveva pre- licenza de' giudei aveva annullato i
bini, Bull. lìom. tom. I, coiist. 32, Annali Urbani di Venezia^ del eh.
determinò, che gli ebrei, ed altri cav. Mutinelli, a pag. Sog. Ad e-
infedeli convertiti alla fede cattoli- sempio d'Innocenzo III, comandò
ca, conservasseio illesi i loro beni Paolo IV, che gli uomini portassero
mobili, ed immobili , eccetto però un cappello,e le donne un velo
quelli che fossero stati acquistati per del medesimo colore, per essere in
usura, o per altro commercio ille- questa maniera contraddistinti dai
cito, i quali dovrebbero restituirsi cristiani. Ordinò inoltre, che non
ai loro legittimi padroni, se com- potessero gli ebrei tener balie, ser-
parissero; laddove non trovandosi ve, e servi cristiani, ne lavorare
questi, concedeva detti beni, come in pubblico ne' giorni festivi, ne
in uso pio, a' medesimi convertiti, giuocare insieme coi cristiani ; la
in grazia del ricevuto battesimo , quale cosa più ampiamente aveva
locchè avea già determinato il Pon- comandata nel 144^ Eugenio IV,
tefice Giovanni XXII coW Extra- come riportasi dall'annalista Rinaldi
vag. Coni, de Judaeìs cap. i i. 11 al detto anno. Paolo IV proibì pa-
successore Marcello li applicò ai rimenti, che i medici ebrei curar
Cardinali più poveri la gabella del- potessero i cristiani, ancorché chia-
la vigesima sugli ebrei. Indi dive- mati e pregati. Raffrenò le loro
nulo Pontefice Paolo IV, siccome usure, vietò loro il possedere beni
zelatore della purità della fede, os- immobili, accrebbe i tributi, ch'e-
servando, che il libero commercio rano soliti pagare, non volle che
degli ebrei coi cristiani era uno fossero appellati col titolo di Don,
scoglio assai pericoloso al manteni- e rivocò i privilegi concessi loro
2^
IK mento di essa fede, a' i4 luglio daisommi Pontefici, perchè estre-
i555, emanò la bolla, const. Ili, mamente si arricchivano, dichiaran-
Cum ninùs , tom. I,
Bull. Roni. do per ultimo, che la Chiesa tolle-
confermata di poi da s. Pio V, rava gli ebrei memoria della
in
colla costituzione V, da Gregorio passione, e morte di Gesù Cristo,
XllI colla costituzione LXVllI, e acciocché per tale indulgenza si
J
EBR EBR 19
|)ernaise agli ebrei di conversare distinti , conforme all' istroraento
roi cristiani, potendosi valere della rogato colla camera apostolica ai
loro industria, e mano di opera, Il aprile i58i, sotto il predeces-
particolarmente servirsi de' macella- sore Gregorio XIII. Vietò di gra-
ri cristiani. Però confermò il divie- vare gli ebrei nei loro viaggi con par-
to agli ebrei di avere servitori cri- o pedaggi, e vol-
ticolari gabelle, dazi,
stiani d'ambo i sessi. Dispose an- le che navigando per mare non po-
cora, elle ne' luoghi citati, ove è tessero essere fatti schiavi, confer-
permesso di abitare agli ebrei, si asse- mando analoghe provvi-
perciò le
di f;u*e cosa in onta iii loro riti, e Tutlavolta non andò guari, che
leggi. Stabilì una modica tassa da Clemente Vili ripristinò il divieto
pagarsi per ogni maschio, in luo- agli ebrei dì abitare nello stato ec-
go di pubbliche imposte, senza pre- clesiastico , eccettuate le città di
giudizio di quello, che dovevano Roma, Ancona, ed Avignone, e suo
somministrare popolo al senato e stato in Francia, anch'esso allora
romano pei giuochi di Agone, e di dominio della Sede apostolica, co-
Testaccio, e pei pallii. Abilitò gli me si legge nella costituzione 52
ebrei a godere i privilegi de' luoghi del Boll. Rom. tom. V, par. I,
ove dimoravano, vale a dire quelli, pag. 246. Ciò per altro fu rivoca-
di cui potevano essere capaci di to col breve: Cum superioribus
fruire; come li abilitò a riprendere mensibiis de ordine , ec. scritto die
que' luoghi ove solevano seppellire 2 julii iSgS, e pubblicato colle
in avanti i morti, ed acquistarne slampe della tipografia camerale,
in proprietà il terreno, il cui avan- col quale non solamente lo stesso
zo potessero liberamente affittare. proibì di molestare ed infastidire
Regolò quanto concerne i banchi, gli ebrei, ma decretò: " Siccome
ed i pegni, che da loro potevano « nei mesi addietro fu proibito
ritenersi, né permise di venderli « per Nostro ordine, che tutti e
prima di mesi diciotto. Autorizzò « singoli gli ebrei dimoranti nel no-
gli ebrei a servirsi di notari , sol- M stro stato ecclesiastico, non potes-
lecitatori, procuratori , ed avvocati si sero abitare che in Ancona, og-
cristiani. Li esentò dal portare il « gi in vista dell'utilità che la lo-
segno, col quale prima si volevano » ro presenza può arrecare ai no*
,
ao EBR EBR
M Stri sudditi pel commercio che peralo con zelo mentre era Cardi-
M fanno , permettiamo che possano nale. Quindi abbiamo che Clemen-
*» dimorare in qualunque città, ter- te XI, con editto de' 2 aprile 1 708,
»» ra, e castello, non che possano rinnovò la proibizione de' suoi pre-
** intervenire a qualunque fiera, o decessori, cioè che i cristiani servisse-
w mercato, ed ivi esercitare il com- ro nelle case degli ebrei, e comandò a
» mercio di ogni genere, prescri- questi che ne' giorni festivi non po-
w Tendo ai presidi, ministri, ed tessero lavorare nelle case de' cri-
w autorità locali, di lasciar libera- o nei monisteri dei regolari,
stiani,
» mente passare i delti ebrei ne- né vendere o donare a* cristiani i
»» gli accennati luoghi '*.
Quando poi loro pani azzimi, come si legge nel
il ducato di Ferrara sotto il medesi- tom. Vili del Bull. Maga. p. 254.
mo Clemente Vili, ed il ducato di Gli ebrei di Roma furono sempre
Urbino e Pesaro sotto Urbano Vili, r oggetto delle cure di Clemente
ritornarono all'assoluto dominio del- XI a segno, che a mezzo di dotti
la santa Sede, si accrebbero i ghet- cattolici versati nella lingua ebrai-
ti nello stato ecclesiastico. Nel du- ca, e nelle sante Scritture, faceva
cato di Ferrara furono aggiunti i fare loro ogni otto giorni zelanti
ghetti di Ferrara, Lugo, e Cento. esortazioni, obbligando gli ebrei ad
In quello poi di Urbino e Pesaro intervenirvi. Egli stesso, allorché
si aggiunsero quelli di Urbino, Si- seppe che un ebreo nella casa dei
nigaglia, e Pesaro. Quindi quelli Catecumeni [Fedi) aveva ancora al-
del Ferrarese dovettero dipendere cuni dubbi , per cui non si ri-
EBR EBR it
tersi dall'universale degli ebrei eser- Inoltre Benedetto XIV, col te-
citare il commercio
robe nuove,
di nore della costituzione Postremo
come tuttora pacificamente fanno. mense, pubblicata a' 18 febbraio
V. il detto breve Exponi nobìs ec. 1747, Bull. Bened. XIV, t. II, p.
in quo autìwrizata fuit sententia 186, pienamente provvide a' bat-
lata favore iiniversitatìs hebraeonuìi tesimi degli ebrei, sii bambini co-
contra mercatores fundacales ( l'u- me adulti. Benedetto XIV divise
ni versità e collegio de' mercanti in due parti la citata costituzione,
cristiani di Roma) adversarios prò al medesimo vicegerente diretta
exìmenda in posterum universitate decidendo nella prima sul battesi-
praedicta a quacumque lite. mo de' bambini i." Che senza il
:
monii degli ebrei convertiti alla fe- possono dare due casi pel battesi-
de. Sapendo egli, che molti di essi, mo, cioè il pericolo estremo di vi-
dopo aver ricevuto il battesimo, ta, e l'essere dai loro parenti pro-
tornavano in ghetto, ed alla pre- ietti, ed abbandonati; 3.° Che il
senza del rabbino davano il libello battesimo dato a' bambini ne' casi,
di ripudio alle mogli che rimane- che non è lecito di conferirlo, è
vano nell'ebraismo, mediante la co- tuttavia valido; 4'" ^^^ in quel
stituzione, apostolici mìnistèrii j da- caso i bambini battezzati non si
ta a' i6 settembre174? Bull. > debbono restituire ai genitori ebrei,
Magli, tom. XVII, p. 186, vietò ma allevarli presso i cristiani nella
questo abuso ordinando, che gli e- fede cattoHca; 5." Che per prova,
brei convertili prima interpellasse- che sieno stati veramente battez-
ro le mogli, se volevano anch' esse zali, basta il testimonio di un solo.
uno abiurato l'infedeltà, e l'altra Benedetto XIV, col breve Probe te,
l'eresia, doveasi reiterare il matrimo- dato a' i5 dicembre I75i, Bull.
nio, giacché celebrato questo prima, Maga. tom. XVII, p. 247, e di-
era nullo per la diversità del culto. retto a monsignor Guglielmi asses-
,
aa EBR EBR
sore del s. offizio, decrelò, clie la più ragioni: Perchè siamo esor-
i.
n' erano in quel regno a poco a imitare Gesù Cristo, il quale sem-
poco sottratti, e col pretesto della pre trattò co' giudei, e con mag-
mercatura eziandio si erano resi giore amore che coi gentili, per cui
necessari alla nazione, facevansi ser- i Vecchi della sinagoga il pregaro-
vire dai cristiani , ed esercitavano no di risanare il figlio del centu-
le usure. Per togliere Benedetto rione; 6. Perchè con moderata
XIV si fatti abusi ,
già da altri coltesia piti facilmente si determi-
Pontefici proibiti, esorlò il prima- nino a conoscere la verità; 7. Per
te ed i vescovi polacchi colla co- essere degni di maggior pietà quel-
stituzione A quo^ emanata a' i4 h> che sono passati da una somma
gennaio lySi, Bull. Maga. tom. dignità ad un'estrema miseria, qua-
XXIII, p. 222, a rinnovare contro li appunto sono gli ebrei, già po-
detti ebrei le leggi della Polonia polo eletto di Dio : Non fecit tali-
conforme a* canoni de' concili, ed ter onini natìoni j 8. Perchè questa
a' decreti pontificii , non già allo nazione è un gran testimonio della
smodato zelo di certo monaco Ro- fede cristiana, e della memoria del-
dolfo, il quale nel secolo XII ec- la passione di Gesù Cristo, che nac-
cilava tutti nella Germania, e nella que da lei secondo la carne, e per-
Francia a perseguitare gli ebrei, a che da essa pure ebbero origine gli
spogliarli, ed a trucidarli, ond'eb- apostoli; e finalmente per la speran-
be ad opporsi Pietro, abbate clu- za, che si può avere della loio
niacense, esortando Lodovico VII conversione. Che se, come argomen-
re di Francia ad impedire tanta la s. A§os,l\no de praedestin. ss. cap.
crudeltà, e pregandolo a frenarli 16, gli ebrei non si possono con-
soltanto colla forza delle leggi, vertire da noi cristiani, da chi po-
Saggiamente notò Carlo Bartolom- trassi sperare la loro salute ? Non
meo Piazza, nel suo Euscvologio già dagli eretici, non dai turchi,
Romano, ossia Opere pie di Roma, non dai gentili,
part. 2, trat. X, cap. XIX, che Clemente XIV, con rescritto dei
non deve affatto recare meraviglia, 7.5 marzo 1770, rigettò interamen-
se in Roma, capo, e centro della te l' istanza degli ebrei, per riguar-
cattolica religione, e sotto gli oc- do ad una donna di loro nazione,
chi de' Pontefici, in ogni tempo sie- che dal marito neofito era stata
no stati tollerati i riti, le cerimo- offerta alla cattolica fede, e con-
nie, e i costumi degli ebrei diffe- dotta alla pia casa de' catecumeni,
reuti dalla nostra fede, e ciò per Esaminata più volte questa donna
EBR EBR 23
da monsignor Autonelli, nssessore slituiloPio VII nel i8i4 a Ro-
del s. olHzio, fu trovata rsperla ab- ma, furono imposti agli ebrei gli
bastanza negli articoli della santa antichi regolamenti. Leone XII ap-
fede, e perciò venne ammessa al provò la lassii imposta dagli ebrei
battesimo, respingendo ogni querela di Lugo, e ili altrove, dei due e
degli ebrei. Quindi Clemente XIV, mezzo per cento, ad una delle lo-
per dare su di ciò una regola co- ro famiglie, che aveva emigrato;
stante, concesse alia sagra Congre- volle però, che dette multe fossero
gazione del s. Offizio (Pedi) am- godute dai soli ebrei rimanenti,
plissima facoltà di prorogare lo senza partecipazione agli altri. In
spazio di quaranta giorni, dai sagri oltre Leone XII concesse agli ebrei
canoni stabilito, per esplorare la di possedere case in proprietà den-
volontà di quelli, che sono oUbrti tro il il che nei
recinto de' ghetti,
alla fede cattolica, se vogliano o no tempi precedenti non era loro per-
ad essa convertirsi, e di prorogarlo messo. Al presente in Italia il re
per quante volte la stessa congre- di Sardegna, ed il duca di Mo-
gazione dell' inquisizione lo giudi- dena hanno ristretto gli ebrei nei
casse opportuno.
Decretò inoltre termini antichi.
Clemente XIV, che, secondo le co-
stituzioni di Benedetto XiV, le
Istruzione cntlolìca per gli ebrei,
donne ebree offerte dal marito neo-
novero dì alcune com'ersioni, ed
fito alla fede cattolica, ricevendose-
a lire beneficenze de' Papi verso
ne r offerta, si debbano
condurre
gli ebrei convcrliu.
alla casa de' catecumeni per esplo-
rare se abbiano volontà di conver-
tirsi, e che interamente si ricusi la L' istruzione degli ebi*ei nella cat-
domanda degli ebrei, e che a tale tolica fede, e nella buona morale,
esplorazione intervengano i loro pro- fu sempre a cuore de' sommi Pon-
curatori, come esponevano di prati- tefici, i quali, mossi da paterna
carsi altrove; dappoiché diceva Cle- carità, e zelo per la loro conver-
mente XIV, non convenire, che sione, sempre inculcarono a tutti
nell' affare della santa fede si adot- i vescovi, che nelle loro diocesi ove
tino le costumanze delle nazioni fossero ebrei, venisse loro fatta la
straniere, e s' introducano in Ro- istruzione cristiana, e possibilmente
ma, la quale, ossia la santa Sede, nella stessa loro lingua ebraica, co-
a tutte è la maestra delle verità me apparisce dalla costituzione 92,
cattoliche. di Gregorio XIII presso il Bolla-
Pio VI, nel 1775, pubblicò un rio Romano, nella quale il provvi-
editto, coi quale prese molli pro- do Pontefice rammenta ai vescovi
vedimenti sugli ebrei. I regolamen- r obbligo di procurare la conversio-
ti stabiliti da Clemente Vili pegli ne degli ebrei, tracciando il meto-
ebrei dello stato papale ebbero sus- do che debbono tenere nelle pre-
sistenza sino al i79«~>, cioè all'epo- diche da farsi ad essi, quelli che
ca repubblicana. Ripresero vigore saranno destinati ad istruirli, con
nel 1800 sotto Pio VII, e tornaro- queste parole: « in quibus (idest
no a cessare all'epoca dell' ammi- » concionibus) exponantur scriptu-
nistrazione imperiale francese. Re- M rae veleris testamenti, praesertim
a4
« vero, quae eo sabbato leguntur,
« ac in eis disseratur de certo ad-
EBR
si faceva, lo
Battista Bovio,
EBR
apprendiamo da Gio.
La pietà trionfan-
m
« ventu, et incarnatione Filii Dei, te ec.
» et de necessitate christianae fi- Parlando tale autore a p. i5i
M dei^ de mùltiplicibus, et Tariis della chiesa di s. Benedetto alla Re-
M erroribus, et haeresibus eorum, nella in J remila, nel rione Regola,
M et de falsa per eorum rabbi nos come filiale della basilica di s. Lo-
M tradita sacrarum scripturarum renzo in Damaso, dice ch'era anti-
w interpretatione, quarum literam, chissima parrocchia , la quale poi
« et sensuni fabulis ec.'* Da queste venne trasferita parte in s. Paolo
parole si scorge l'intenzione di Gre- in Arenala, e parte sotto s. Sal-
gorio XIII, il quale, come padre vatore in Onda nel i566. Prima
amoroso, voleva, che mediante la però tempo, s. Filippo Neri,
di tal
predica si facesse agli ebrei l' istru- verso l'anno i5^S, istituì una so-
zione cristiana. cietà di pie persone le quali vesti-
La regolare istruzione, che al vano di un sacco rosso, significan-
presente ricevono gli ebrei in Ro- te il fuoco di carità, giacche pro-
ma, e da un religioso dell' Ordine ponevasi molte pie opere per ono-
de' predicatori, maestro in teologia, rare Dio nel ss. Sagramento, e be-
e ben versato nella lingua ebraica, neficare il prossimo. Neil' anno del
rimonta a Gregorio XII f, dappoi- giubileo i5oo, il santo impiegò i
ove pure dicesi del monistero delle hanno relazione coll'argomento toc-
neofite domenicane della ss. Annun- cato in lettura, sono molto istrutti
ziata. Qui noteremo, che l'univer- del corrente argomento, come dice
sità romana degli ebrei paga an- il Piazza nel suo Eusevologio stam-
nui scudi iioo alla detta pia pato in Roma nel 1698, alla qua-
casa de' catecumeni; ed al moni- le epoca già faceva tal predica un
to di chi ivi si rifugia, annui scu- va a fare nell' oratorio della ss.
di trecento; tributo imposto da Trinità. Ed è perciò, che il predi-
Clemente Vili, e da Urbano Vili. catore, suscitando nella mente degli
[Nei primi anni predicò nell'oratorio uditori le fresche idee delle lezioni
il nominato rabbino, ed un altro scritturali, ne dichiara il vero sen-
individuo; ma la contigua chiesa di so, combatte le false inteipretazio-
26 EBR EBR
ni talmudistiche, fa liconoscere l'a- pa. Innumerabili poi sono quel-
dempimento delle profezie tJitle av- li convertili in vari tempi dai san-
verale , e spiega la verità della ti, ed il solo s. Vincenzo Ferreri
cessazione della sinagoga e del ve- dell'Ordine de* predicatori , morto
nuto Messia^ ed i caratteri di esso nel i4i8» converti alla fede venti-
verificatisi Gesù Cristo Signore
in cinquemila ebrei, oltre un prodi-
nostro. Tale predica ora ha luogo gioso numero di peccatori, che in-
cinque volte all'anno. Sisto V, col dusse a vivere secondo i precelli
breve succitato de^2 2 ottobre i586, evangelici. Appena, nel i566, di-
ecco quanto su ciò dispose: « Gli venne Papa s. Pio V, a- siccome
3» uomini ebrei sieno tenuti ad an- veva procurato, mentre era Cardi-
» dare ad udire le prediche, o ser- nale, la conversione dell'ebreo E-
w mone dc'cristiani, tre volte l'anno lia, il più ragguardevole di quelU
ti quando saranno invitati, o chia- romani, ed egli rispondeva allo-
w niati dai predicatori, e tre volte ra per giuoco, che l'avrebbe eflet-
» l'anno in qualche solennità, quando tuata quando fosse esaltato al pon-
w paresse, e fossero invitati dagli tificalo , invitò Elia a mantener-
s» Ordinari. Nel resto del tempo gli la parola, il quale illu:»)inato dal-
» niuno sia astretto, ma possa an- la grazia vi aderì con tutta la fa-
* darvi a suo beneplacito anco non miglia, e fu dal Papa solennemen-
» invitalo ". La predica coattiva te battezzato nella basilica vaticana
agli ebrei fu aggiunta da Clemente a'20 giugno, imponendogli l'antico
Vili, e richiamata quindi in vigo- suo nome di Michele, e adottando-
re negli ultimi tempi da Leone lo nella sua famiglia Ghislieri. Ad
XIL esempio di Elia si convertirono più
A voler far menzione di alcune di trecento ebrei del claustro di
delle principali conversioni degli e- Roma. Clemente XIII battezzò e
brei al cristianesimo, noteremo le cresimò un ebreo padovano, lo po-
seguenti, oltre quelle che si posso- se nel seminario di s. Pietro a sue
no leggere negli Annali ecclesiastici spese, e poi gli conferì la prima
del Baronio e del Rinaldi, che tra tonsura. Del battesimo, e della cre-
le altre riporta quella della con- sima , che i Pontefici conferiro-
versione de'giudei dell' isola di Mi- no agli ebrei, a quegli si tratta
norica, avvenuta nell'anno 4 1 8. L'an- articoli. Celeberrima poi e pio-
tipapa Benedetto XIII aveva per digiosa avvenne da ultimo la con-
medico un ebreo fallo cristiano, chia- versione operata dalla beata Ver-
malo Girolamo di s. Fede, il qua- gine nella chiesa di sani' Andrea I
le nel 1^11 compilò un dottissimo delle Fratte di Roma, e che riempì
libro, che si trova nella Bìblioth. di gioia i cattolici, nella persona di
PP. tom. IV, i4i2, in cui di-
p. Alfonso Carlo Tobia Ratisbonné e-
mostrava non solamente cogli oracoli breodi Strasburgo, al presente edifi-
divini, ma ancora cogli scritti dei cante religioso della compagnia di Ge-
rabbini, che Cristo era il vero sù. Ed è perciò che abbiamo la Con-
Messia, per lo che più di cinque versione miracolosa alla fede cattali'
mila ebrei d'Aragona si convertiro- ca di Alfonso Maria Ratisbonné, trat-
no alla lède cattolica, e il libro fu ta dai processi autentici formati in
anche letto avanti il detto autipa- Roma nel 1842, ivi stampata in
EBR EBR 27
detto anno, e dove pure si pubbli- lati gli ebrei alla conversione, per-
carono le JSotìzìe istorìche intorno mettendo loro la ritenzione de'be-
tarcìconfraternita del ss. Cuore di ni,che prima possedevano, al mo-
Maria. Al capo V di quest'ultimo do sopraddetto. Decretarono som- i
regnante Pontefice al bacio de* pie- gistra il Tonelli nel Manudiiclio in-
da lui regalati benignamente. Jidelìuni ad Jideniy conclus. 7, num.
di, e
santi, che gli stessi ebrei gelo- scovo Tornacense, lo rimproverò per-
samente custodiscono. Intorno a che aveva trascurato di conferire
ciò possono vedersi le bolle San- un canonicato colla prebenda ad uà
ctó71/fZ/er£c<:7e5Wj di Gregorio XI II, ebreo convertito alla lède, coman-
e Propaganda per universum, di dandogli che prontamente ciòeffet-
Clemente XI, e tante altre di ze- tuasse, dandogliene il possesso. Se
lanti Pontefici, riportate nel bollarlo l'ebreo convertito abbraccia lo sta-
romano. Ha inoltre la Chiesa, a to religioso entrando in qualche
mezzo de'suoi venerabili capi, allet- Ordine regolare approvato , per
. ,
28 EBR EBR
volere dei debbe essere
Pontefici , marli maggiormente nella santa
ricevuto dai superiori, e può anche fede, che per tratto di speciale gra-
ottenere negli Ordini qualunque ono- zia conseguirono dalla misericordia
finchè per rispetto della legge mo- no di Pietro, Si aggiunge poi, che
saica, cui professavano, non gli esi- in premio di queste laudi, reci-
liassero da Roma, come varie voi- piunt a camerario in preshyterium
te era seguito, e fra le altre sotto viginti solidos provisinos, seu prò-
Tiberio, da cui, secondo Giuseppe visionis. Nel giorno però del pos-
Ebreo, p. &^, furono rilegati nella sesso, in cui dovevano gli ebrei
Sardegna in castigo delle loro usu- presentare la legge, era prescritto
re, e per la loro avversione al gen- ad essi di pagare alla camera apo-
tilesimo. Crede ancora, che sicco- stolica il tributo di una libbra di
me stoltamente gli ebrei si lusin- pepe, e due di cannella. Il rito poi
gano, che debba un giorno venire prescritto negli Ordini romani, cioè
un principe a sottrarli dalla loro che gli ebrei si presentassero al
schiavitù, e restituire il loro tem- Papa con la legge, si vide eseguilo
pio, e gli olocausti, sieno andati in- nel Processo (così allora chiama-
contro al nuovo Pontefice, per isco- to il possesso) di Eugenio 111 nel
prire se mai fosse quello da loro 1 14^} leggendosi nella sua vita,
3o EBR EBR
pontificalo nel 1271, eh' è l'Ordine « plicamus S. V. ut legem Mosai-
XII Ij si determina, che venendo il « cam, ab omni potenti Deo Moysi
nuovo Papa eletto fuori di Roma, »> pastori nostro in monte Sinai
sia incontrato alle falde di Monte »>traditam, nobis confirmare, et
Mario, alla cappella di s. Maria M approbare dignemini , quemad-
Maddalena, e che ivi Jitdaci oc- w moduni alii summi Pontifices S.
ciirrant cum lege cL laudibus, Mus. M V. praedecessores illam confirma-
ttalìc. tom. II, pag. 23 1. Sotto « runt, et approbarunt, Quibus
Bonifacio Vili, nel 1294, la na- >i respondit Pontifex: Commenda-
zione ebrea presentò la legge in w mus legem ; vestram autem ob-
Piìiione, secondo l'Ordine XIV del « serva lionem, et intellectum con-
Cardinal Gaetano , tom. II Mus. w demnamus, quia, quem venturum
Jtal^ pag. 268. Nel i4o6 si pre- »> dicitis. Ecclesia docet, et praedi-
sentarono nello stesso luogo di Fa- « cat venisse Dominum nostrum
none a Gregorio XII col volume « Jesum Chrislum etc". Presso il
della legge legato in oro, e coper- detto castello gli ebrei incontraro-
to di un velo. no Giulio II, e Leone X, come nar-
Eletto, nel
14093 "el concilio di rano Burcardo, e Paride de Gras-
Pisa, Alessandro V, gli ebrei fece- si, e fu una novità quella sotto di
ro la presentazione della legge nel- Pio III, che gli ascoltò m introilu
la solenne cavalcata, ch'ebbe luogo aulae palatii, per i seguenti mo-
a' 7 luglio, figurando il possesso. tivi.
" se cum orna tu, et lege sua re- >» sermonem in angulo turris ro-
« ceperaut, obtulerunt P. P. legem » tundae arcis sancii AngeH. Rab-
*» adoraudam, et honorandam vcr- « bi Samuele hispano medico
»» bis hebraicis in liane ferme sen- » Papae prò omnibus loquente;
*» tentiam Papam acclamanles: Bea- ») Papae respondit prout in libel-
" tissime Pater; Nos viri hebraici » lo ", cioè neir Ordine romano,
»* nomine synagogae noslrae sup- nel quale si ha la formola pre-
EBR EBR 3f
sellila, e solenne per tal cosa, Or- si torna a far menzione degli ebrei
al nominato
dine attribuito Car- ne' possessi, e sembrava loro sta-
dinalGiacomo Gaetani, o Caetani. bilmente assegnato di ornare un
A ciò Papi rispondevano com-
i >» tratto di strada in quest' occasione,
« mondando legem et danmando , incominciando dall' arco eretto a
t>observantiam Judaeorum, sive in- Tito dopo la guerra giudaica, ac-
>i lellectiim, ovvero interpreles " ; ciocché nel trionfo di tale impera-
siccome dice 1' autore della vita di tore, scolpito neir arco, riconosces-
Nicolò V. Altra formola si legge seio gli ebrei avverata la profezia
nel JVovaes, Dìssert. storico-critiche, del Redentore, nella distrutta Ge-
tom. II, p. 35o, non che nel ci- rusalemme in uno
suo tempio. al
tato Eusevologio del Piazza, par. 2, Dall' arco di Tito sino al Colosseo
pag. i5o. JN'el i5i3 gli ebrei pre- (yedi)j spettava l' apparato della
sentarono nello stesso luogo a Leo- strada all' università degli ebrei, dai
ne X la legge, come attestano Pari- arazzi, per confor-
quali, oltre agli
de de Grassi, e Giacomo Penni, il marsi al loro costume, si aggiun-
quale dice che ciò eseguirono alla gevano in vari cartelloni, diversi
porta del castello, sopra un palco emblemi, con motti della sagra
di legno coperto di broccati d'oro, Scrittura, alludenti alla loro di vota
e di drappi di seta, mediante la ubbidienza al sommo Pontefice, al
presentazione delle tavole della leg- solenne possesso di lui, non che
ge, fra torcie accese di cera bian- alle personali qualità d' ognuno. Il
ca. Ma
dopo il possesso di Leone citato Cancellieri, nella mentovata
X, non ebbe più luogo la presen- sua opeia, riporta la descrizione
tazione della legge in tal funzione. degli ornati fatti dagli ebrei nel
Il medesimo Novaes, loc. cit. pag. dello tratto di strada, come di tutti
35 1, aggiunge che la legge, ofierta gli emblemi, e motti da Iimocen-
dagli ebrei al Pontefice romano, zo X dell'anno i644 sino a Pio VI
non era descritta in libri , i quali dell'anno l'j'jS inclusive. Inoltre rac-
si scorrono foglio per foglio, ma in conta, che appena l'università di Ro-
continui volumi di una sola perga- ma seppe la fausta elezione di Pio
mena all'uso antico, molti de'qua- VII seguita in Venezia nel 1800,
h si vedono nella librerìa Vati- trasmise a questa città una procu-
cana. ra speciale a Salvatore Cracovia,
L' accuratissimo Cancellieri, nella aflinchè tributasse al santo Padre i
Storia de Possessi^ ci dice, che do- suoi più umili omaggi e congratu-
po Leone X, e sino a Gregorio lazioni. E siccome Pio VII, nel
XIV eletto nel 1390, non trovò i8or, prese il possesso passando
notizie di tal presentazione, e solo per altra via, la medesima univer-
rinvenne, che nel possesso di que- sità israelitica si fece un sagro do-
sto Papa gli ebrei ornarono l'arco vere di umiliargli i motti, e gli
3i EBR EBR
tare a Pio VII tali motti ed em- no, cbe si appellava il condot'
blemi, raccolti in un libro miniato, tiere. con bastoni
Indi tre altri
e riccamente legato dal suo rabbi- pili lunghi impugnati, nella som-
no Leone di Leone d' Ebron, ve- mità de' quali stava attaccato un
stito air orientale, con turbante, e pezzo d' argento lavorato in qua-
barba lunga_, e dai due fattori dro , che vestiti alla lunga figu-
Giacobbe Giuseppe di Camillo Cai- ravano i tre primi padri Abra-
vani, e Jacob Vita del quondam mo, Isacco, e Giacobbe. Poscia
Angelo Ascarelli, vestiti in abito dodici giovinetti, vestiti pure alla
nero. 11 Cancellieri ci dà l'orazio- italiana, con pomoli d'argento in
ne, le composizioni, e i motti in mano, rappresentanti le dodici
idioma latino a pag. 49^> ^ ^^S* tribù israelitiche, che aspettava-
Leone XII, Pio Vili, e il regnan- no il regno: e dietro a questi,
te Gregorio XVI, non essendo pas- altri dieci giovani con manto so-
sati per r arco di Tito, quando pra le spalle detto Talet, simbo-
presero il possesso della basilica la- leggiando dieci savi rabbini, con-
leranense, l'università degli ebrei servatori della legge mosaica
fecead ognuno decorosamente quan- messi al tempo di Cesare impe-
to in supplenza avea praticato con ratore. Seguiti erano da quindi-
Pio VII. Anzi all'articolo Belluno ci altri giovanetti con fiore in
(Pedi)j patria del Papa cbe regna, mano per gli undici fratelli di
facemmo menzione del superbo libro Giuseppe, e quattro servi, che
manoscritto in pergamena, eli' egli con presenti andavano al re Fa-
ricevette dall'università israelitica raone. Poscia otto pii^i grandi con
di Roma pel suo possesso, ricco di vasi e palme per gli otto con-
miniature, di fregi, e di fatti scrit- servatori del precetto circoncisia-
turali eseguiti mirabilmente a pen- le, che ordinava loro tal funzio-
na dal valente pittore bellunese ne, prima dello spirare degli ot-
cav. Pietro Paoletti, e dal Pontefi- to giorni dalla natività. Poi ven-
ce donato per distinzione al capi- tiquattro persone andavano con
tolo della insigne cattedrale di Bel- apparamenti di argento, bacili,
luno. e guanti in mano, significando
Finalmente non va taciuto, cbe in doppio numero le tribù, mo-
r antichissimo uso di complimen- strando cosi la loro prole fiori-
tarsi il nuovo Papa dagli ebrei, si ta in ricchezza. Fino a qui era-
praticò dai medesimi ebrei in Cor- no portati da quattro con ba-
fù, col nuovo arcivescovo, come può stoni alla pellegrina, in memoria
vedersi dalla bella descrizione inse- dei dieci figli Giacobbe, che
di
rita nel seguente racconto del pub- andavano raminghi in cerca di
blico solenne ingresso fatto a Cor- Giosefìfo loro fratello venduto ai
fu da monsignor Francesco Maria mori, o Egiziani mercadanti. A
Fenzi arcivescovo nel 1780, e pub- questi succedevano altri con ber-
blicata in Fermo nel 1787, da rettoni di pelli in capo sino a
Bartolommeo Bartolini: » Dietro quarantotto. Chiudevano tale or-
» alla vanguardia, ei dice, cammi- dinanza sei, che con lihri fode-
» nava un ebreo vestito all'italia- rati d'argento in ebraico canta-
« na, con bastone militare in ma- vano con buone voci^ i salmi di
EBR EBR 33
Davide. Dietro questi andavano moli, corone ed altri ornamenti
schierati quattro vestili a lungo di argento sotto un baldacchino
con parrucconi, quasi alla dolH- bianco, simbolo della purità del-
na j con bastoni. Succedevano la legge, il quale era sostenuto da
Dappoiché , per attestato del Bux- cese i cinque portoni che rinserra-
torfio seniore, rabbini chiamano
i vano ogni notte il ghetto, nell' a-
Gliet ]a separazione, ed il divo/ zio. goslo 1810 restarono aperti. Però,
Però sen»bra trasfeiito questo nome allorquando Pio VII fece ritorno in
a significare il luogo separalo da' cri- Roma nel 1 8 i4,*i rinchiusero la not-
stiani, dove sogliono vivere i giudei. le nuovamente i portoni, dei qua-
Ficus Judaeoruiìi anticamente era li è custode o poi tinaro un indivi-
jchiamalo il ghetto sì in Roma, che in duo che nomina il Cardinal vicario
altre città. Conviene a siffii Ita spiega- nella persona di un suo familiare,
zione il Borgia, Meni. i.sl. di Be- e per lo più il decano. L' univer-
nevento, t. Il, p. 179. I confini del .sità israelitica al portinaro del ghet-
ghetto di Roma
da ultimo furono to per la sua cura di rinchiudere
ampliati da Leone XII colla giunta di notte gli ebrei, paga annui scu-
di alcune vicine contrade : quelli di cenlosessantatre, e bajocchi ven-
sotto il pontificalo di Benedetto ti, oltre a scudi ventisette e bajoc-
XIV, sono slati con diligenza notati chi sessanta annui, che paga ad
dal Bernardini: Descrizione de/ Rioni un erede del cav. Fontana, per
di Roma, parlando dei rioni Rego- una corrisposta di due portoni sen-
la, s. Angelo, Ripa, Trastevere ec. za custodirli. Al presente, per gli
Il Bernardini, descrivendo le cose ultimi ingrandimenti del recinto
principali contenute net rione 8. degli ebrei, ampliato nel pontifica-
Angelo, dice che nel ghetto vi è lo di Leone XII, i portoni sono
al vicolo della torre uno torre, la otto, vale a dire cinque nell' anti-
piazza delle fontanelle con tre pic- co clauslro deiKjininati della Rua,
cole fontane, la piazza delle scuole Regola, Pescheria, quattro Capi, e ij
con cinque scuole giudaiche, la via Ponte; gli alili tre nel nuovo brac- 1
del forno delle azziinelle, e le vie del- ciò aggiunto dal lodato Pontefice 9
la Bua, e della SlulU ec. laonde si ri- ; Leone XII, e che comprende la via *
leva, che il ghetto è compreso nel rio- lieginella, e porzione di quella di
ne di s. Angelo, il quai« prende que- Pescheria. 11 principale dei suddetti
sto nome dalla chiesa di s. Angelo in olio portoni è quello di piazza
J^escheria, la cui chiesa gli è vicina. Giudea. Questa piazza è decorata
Sendjra poi, che il nome di Clau- di una fontana appartenente al rio*
sura, come alcuni appellarono il ne Regola, creila con disegno di
ghetto di Roma, per la chiusi^ra Giacomo della Po» la, dai conser»
,
EBR EBR 35
valori del popolo romano. In det- cune parole ebraiche, che interpre-
ta piazza Giudea^ cos'i detta per- tate da Melchiorre Palontrotti, di-
chè dà r ingresso al di contro por- cevano Sanctitas Deo in Jerusa-
:
tone del ghetto vecchio, Ridolfìno leni cito in diehus congregalio san-
Venuti, nel t. Ili, p. 856, di Ro- ata Canticorum quatiior capitani.
ma moderna^, parlando del Ghetto Aggiugneremo essere di avviso il
o .serraglio degli ebrei, dice esservi Bosio^ Roma sotter. hb. 2, e. 22,
un portico rovinato eretto dall'im- p. 142, che l'abitazione dei giudei
peratoie Severo, per testimonianza in Trastevere sia durata fino ai
di Lucio Fauno. secoli poco lontani dai nostri, ri-
11 eh. monsignor Monchini, de- manendo anche memoria presso i
gli istituti ec. in Roma, voi. II, vecchi ebrei del suo tempo, per
p. i38, cap. XYII, osserva che due tradizione avuta dagli antenati loro,
religioni sono sparse sulla superfi- della sinagoga, non mollo lontana
cie della terra ; la cattolica, e la dalla Chiesa di
s. Salvatore della
ebrea, cioè la vera, e la prova di Corte (Fedi), o in Carte, la quale
essa. Quindi aggiunge non dover sebbene alcuni vogliano, che sia
recare maraviglia se anche in Ro- cos'i delta dalla corte, o curia, che
ma, non senza disposizione della era nel rione di Trastevere, non
divina Provvidenza, vi sieno ebrei, meno che negli altri di Roma, può
i quali vi si recarono sino dai tem- forse avere avuta questa denomi-
pi degli antichi romani, e vi resta- nazione anche dai giudei, i quali abi-
rono sotto il paterno reggimento tavano nel medesimo rione, chiamati
dei Papi assai più tranquilli che in Curti dai gentili, cioè Circoncisi, co-
altre contrade di Europa, dove sof- me li chiama Orazio Ser. 1. 1, Satir.g,
frirono in alcuni tempi angarie, ed In una sua bolla Benedetto Vili,
espulsioni. Della moltitudine degli che regnò dal io 12 al 1024, pres-
ebrei stabiliti in varie città d'Ita- so rUghelli, in Epist. Pori. col. 1 18,
lia, e massime in Roma, siamo ac- di che fa pure menzione il Fea
certali dal Basnagio, histoire des Dissert. sulle rovine di Ronia^ p.
Juifs, lib. VI, e. VI, e dal Fabri- 374) descrivendo i confini della
zio Saluiaris luxevangeliiy p. 372. diocesi suburbicaria di Porto , la
Fino adunque dai più rimoti seco- quale si estendeva fino dentro Ro-
li gli ebrei abitarono in Roma, e ma, le dà per confine il Ponte rot*
primieramente nella regione di Tras- to (Fedi) presso la Marmorata, l'al-
36 EBR EBR
Roma di Giovanni XXI II. Si leg- Soggiogata eh' ebbe Pom|>eo fa
ge ancora il confine dell'abitazione Giudea, e resa tributaria al po-
degli ebrei, quando risiedevano in polo, ed alla repubblica romana
Trastevere, dal Cancellieri ne* citati vennero per la prima volta gli e-
Possessi, con queste parole : Inci- brei in Roma in gran numero sic-
piente primo termine a fracto pon- come schiavi ; ma essendo poi slati
te, uhi linda dividitur per murimi, dichiarati liberi, ottennero di vive-
i'idelicet TranstyberinOe Urbis, per re secondo la propria legge, ed a-
Septimianam portam per portam
,
vervi sinagoga, nella quale radu-
s. Pancratii remeante per me- nandosi, facevano collette che spe-
dium Jlumen majus venit usque ad divano in Gerusalemme, per offri-
ramum fracii pontis, qui est juxta re nel tempio le vittime. Quindi
Marmaratam , usque ad medium vennero assai favoriti da Giulio
pontem S. Mariae, et ad medium Cesare, il perchè essi grandemente
pontem ubi judaei habilare viden- ne piansero la morte, e nella not-
tur. Le medesime parole si ripe- te del continuo si recavano a sfo-
tono in altra bolla di s» Leone IX, gare il loro duolo ove erano state
che regnò dal io/\C) al io54, ap- depositate le sue ceneri.
presso lo stesso Ughelli col. \i^. L'imperatore Augusto, che di-
Presso Tanonimo XIII secolo
del venne il dominatore dell'impero ro-
pubblicato da Montfaucon, in Diar. mano 3i anni avanti la nascita di
Italie, p. 287 di Roma, p. 874, Gesù Cristo , fu il primo che ri-
viene nominato Circus Flamineus dusse gli ebrei hbertini, fatti pri-
ad pontem judaeorum in Transty- ma schiavi nella guerra, in Traste-
berim, ibid. pag. 284. Tal nome vere, narrando Filone de legalio-
seguitò a conservarlo, giacché dal ne ad Cajum nec dissimulem pro-
:
Sommario delle entrate e spese del bari sibi judaeos alioquin non pas-
:
ma nel 1606, fra gli uffiziali, che Urbis partem, teneri a judaeis
si eleggono dal Cardinal camerlen- quorum plerique erant libertini j
go in sede vacante, coi loro emo- quippe qui in belli jure in potè-
lumenti, si assegnano ai tre custo- statem redacti ab heris suis manu-
dì del ponte de' giudei, canne due missi fuerunt, pemiissi more majo'
di panno di prima sorte ec, e scu- rum vivere.
di quindici, e mezzo per ciascuno. Da Augusto gli ebrei furono
Nello stesso libro poi de mirabili^ molto amati e favoriti, e per loro
bus tìrbis, ove si tratta dei ponti mezzo ed a sue spese, faceva ogni
della città, s' indica ancora
Pon- il giorno sagrifìcare delle vittime al
te Adriano, qui dicitur judaeorum tempio di Gei-usa lem me ; laonde a
quia ibi judaei habitant. Il mede- suo esempio i cortigiani, e favoriti
simo ponte viene appellato ponte suoi fecero agli ebrei molti dona-
de* giudei anche da Beniamino di tivi. E però fra le nazioni, che ne
EBR EBR 37
gli ebrei in Trastevere, ove aveva cioè nell'anno 5i, per editto del-
posto anche i soldati, che avea for- l' imperatore Claudio fu esiliato da
malo per inviarli in Ravenna ; il Roma cogli altri ebrei che ivi si
ro di Claudio, che incominciò a re- proibì a' giudei di Roma che non
gnare 4i awni dopo la nascita di potessero adunarsi, come pur fece
G. C. Tornatevi poi esse abitaro- con altri, sì abolendo le taverne, e
no suir Aventino, dov'è la Chiesa sì evitando le conventicole per ti-
di s. Prisca [Vedi)^ e dove alber- more di congiure. AH' anno 49 ^
garono s. Pietro. Le sante Aquila 5o num. 27 racconta la sedizione
e Priscilla furono convertite alla e r uccisione degli ebrei sotto Cu-
vera fede dall' apostolo delle genti mano, e che crescendo in Roma il
s. Paolo nella città di Corinto, do- culto cristiano, e mancando così
po la detta espulsione da Roma. l'antica religione, Claudio determi-
Queir apostolo era stato da loro nò che vi si ponesse riparo ed al- :
semplice nella stessa chiesa, il qua- nel ghetto, ne potevano essi intat-
le essendo stato conferito al p. Gal- te le ore attingerla alle fontane
loni della congregazione dell'orato- esteriori al recinto, condiscese alle
rio, venne da Clemente Vili per- loro preghiere, come scrive Alber-
petuamente unito alla medesima to Cassio, Corso delle acque anti-
congregazione; quindi fa menzione che ec. ec, e delle moderne par.
lo storico di una campana di delta I, pag, 384j e 385, e permise agli
chiesa coH'anno i538, e di una ebrei che a mezzo di un tubo dal-
lapide sepolcrale i3o2, coUi-
del la conserva di ponte Sisto supplis-
sciizione. V, i BoUandisti Ada san- sero al bisogno. Quindi sulla piaz-
cì, jidii t. Il, die nona p. 701. za della sinagoga fece erigere una
Siccome chiesa filiale della basilica fontana di travertino, nella cui vasca
di s. Lorenzo in Damaso, il Bovio cadono tre fonti di acqua, due del-
ne fece menzione a p. 178, la pie- le quali bocche di derivano dalle
tà trionfante. Il Martinelli, Roma due draghi, siccome parte del suo
ex ethnica sacra, ne tratta a pag. stemma. Dai lati della vasca sono
377, sotto il Muti et
titolo de'ss. due conchiglie pure di travertino
Cupi, e il Mercato
Cancellieri nel con gettiti di acque, decorate da
a p. 12. Dopo adunque che Paolo candelabri giudaici, ed inoltre vi
IV, e s. Pio V obbligarono gli e- sono lateralmente due piccoli abbe-
brei a riunirsi nel recinto che a- veiatori o lavatoi per comodo del
bitano di qua dal Tevere, tutti pubblico. A memoria di sì gran bene-
|5 EBR E13R
sce che in Roma gli ebrei eser- colle sette lucerne. Che anticamen-
citano nel ghetto la mercatura te la custodia del ghetto, e dei due
massime di ogni specie di drappi, ponti quattro Capi, e Sisto, in vigore
telerie, cotoni ec. , come acquista- di un antico privilegio appartenesse
no, e rivendono le robe vecchie. alla nobilissima famiglia Mattei, lo
Queste robe, e le altre da tempo dicemmo all'articolo Conclave ( Vedi).
immemorabile si vendono dagli e- Dall' Itinerario di Roma, pubblicato
brei anche nel mercato settimana- da Mariano Vasi nel i8o4j t. II,
le,che in Roma si tiene in piazza p. 492, si ricava che gli abitanti del
Navona. Però quando Innocenzo X ghetto di Roma erano circa sette-
nobilitò quella piazza colla sontuo- mila. Vuoisi, che ai tempi di Gre-
sa fonte che Tadorna, e colla rie- gorio XI li gli ebrei di Roma ascen-
dificazione magnifica chiesa
della dessero a tredici mila; ma questo
di s. Agnese, tanto agli ebrei quan- sembra un calcolo esagerato. Leone
to agli altri venditori venne proi- XII, come si disse, concesse agli
bito di ivi recarsi pel mercato, do- ebrei il diritto di possedere case in
ve poi furono riammessi , e tutto- proprietà. Ma essendosi fissata la pi-
ra pacificamente intervengono. /^. gione stabile delle case del ghetto nei
Piazza Navona. Dello stato degli pontificati di Paolo IV, e di s. Pio V,
ebrei sotto Alessandro VII, abbia- e questa ai tempi presenti essendo
mo. Stato vero degli ebrei di Roma^ divenuta minima, gli ebrei poterono
pubblicato dal Varese nel 1668 in divenire proprietari di quello che
Roma. Nell'anno precedente Gio. hanno diritto di chazzacà, detto
Teodoro Sprengero, nella sua Roma volgarmente gazzagà, cioè di quel-
«ot^<3j Francofurti 1667, parla degli lo, che dagli antichi proprietari si
ebrei romani, ed altri de'suoi tem- vendeva, lascia vasi in eredità, o da-
pi, nella sua opera : De stata ju- vasi in dote come una vera pro-
daeoriim. prietà. Per la qual cosa fabbri-
Nel rione Ripa , e sul declivio candosi anche in grande de'palaz-
del colle o monte Aventino, presso zini, gli ebrei in realtà ne diven-
che quasi ad ogni sepoltura, dipin- però in caso di sfitto sono dall'israeli-
a ciò devono gli ebrei, ossia la tribunale del Cardinal vicario, a cui
loro università, dare annui scudi secondo il regolamento legislativo del
tremila seicento circa, a vari inca- 1834 incombe emanarci locali prov-
ricati preposti medesima, e pel
alla vedimenti disciplinari, sì nel conten-
reggimento di essq; più impiega la zioso che nel civile. La giurisdizione.
42 EBR EBR
che in Roma si esercita dal Cardinal sizioni di pubblica amminislrazioite,
ebrei di Roma è posta sotto la pro- nettezza di Roma sulle strade com-
tezione, e tutela dei prelati tesorie- prese nel recinto del ghetto ; sul
ri generali, e nelle faccende econo- privilegio della mano regia che go-
miche dipende unicamente da essi de la comunità degli ebrei ; il re-
portando a tal fine il nome di e- golamento sulla tassa dovuta alle
conomi, e sopraintendenti dell'uni- università israelitiche da ciascun e-
dono inoltre gli ebrei anche dagli cio. La tassa d'emigrazione degli
altri magistrati di Roma a seconda ebrei imposta da Papa Leone XII,
delle rispettive attribuzioni, e per consiste nel due e mezzo per cen-
la topografica posizione del clau- to, sul valore de' capitali che si
generale. Gli altri ghetti dello sta- latria, mostra che la condizione de-
to pontificio nei regolamenti e fac- gli ebrei debba meritare i caritati-
cende economiche dipendono dai vi, clementi , ed umani riguardi
locali legali,o delegati apostolici. dei principi regnanti, e dei popoli.
JVella Raccolta citile leggij e ilLspo- 11 perchè fauno tutti unauimi e
EBR EBR 4^
pietosi voti, educazione di
che la fruire del caritativo sollievo, chr.
quest'antico e celebre popolo me- porge il sagro monte di pietà ,
44 EBR EBR
Sara stia moglie, Isacco loro figlio, vi nominarono uri vescovo del lòrìy
dall' imperatrice Elena sul sepolcro gione di consecrare più ore del
di Abramo, e che al presente due giorno al bene dell'anima, ed in
ìmami turchi, di prima classe, ten- mezzo al mormorio di una corte,
gono coperto il sepolcro con ricchi sapea egli formarsi una solitudine
tappeti, che vengono di quando in entro il suo cuore, e fissarsi in Dio.
quando cambiati a spese del gran Sostenne egli quanto più potè una
signore. Dopo che i latini conqui- lotta sì perigliosa e difficile, ma fi-
vanirsi, uscito da quel monistero, Gregorio I del Sgo, nelle sue let-
li 29 dicembre del 596 l'anima sua lasciò correre il cerimoniale col ti-
46 ECC ECC
lolo di eccellentissimo, soggiunge: .. al detto principe, come generale
Consultissinios, quibiis parum^ aut del re di Spagna. Excellentissimus
nihil consiliij Excclleiitìssiinos^quos nella casa Augusta eia il Quaeslor
vellyro anlecellerel. scientìa.Eiiimve sacri Palatii (clic oggi sarebbe il
alle mogli di quelli cui un tal ti- o nipoti secolari del Papa creatore,
tolo si conviene ec. Prima i Car- i Cardinali da lui creati davano i
possesso di quel titolo dopo il iSgS, vostra eccellenza. Così usoUo il Bem-
nella qual' epoca Enrico IV re di bo scrivendo al celebre giuriconsulto
Francia spedi il duca di Nevers Mariano Socino; Aldo il giovine ad
ambasciatore presso il Papa, che Antonio Persio; Luigi Grolo, al
fu in Roma complimentato da prin- Riccobono; il Vannozzi, a M. A.
cipio col titolo di eccellenza, e per- Mureto, al qual Vannozzi per al-
ciò sembra che questo titolo di tro non piaceva, che si desse loro
onore, o almeno la sua applica- nel corpo dell'eccellenza, ma piut-
zione agli ambasciatori , traes- tosto: V. S. eccellente, molto ec-
se la sua origine dall' Italia. Sul- cellente, o eccellentissimo. A' nostri
l'epoca dell'invio a Roma del du- giorni l'eccellente, e il molto ec-
ca non posso convenire, perchè cellente collegati coir illustre, e mol-
leggo nelle vite de' Pontefici, che to illustre, servono per onorare i
Clemente Vili assolvette e riconob- dottori, ed altri.
ECC ECH 49
Eccello setiatOj eccelso dominio dis- anche leggere l' Onomasticon del
se Bernardo Tasso delia serenissi- Zaccaria. V. la Notizia dei voca-
ma repubblica di Venezia. Loren- boli ecclesiastici del Macri, alla
zo de Medici alla repubblica di Fi- voce Ecclesia j il quale chedice,
renze, usò i titoli di eccelsi signori Ecclesiae nutrices sono chiamate
vostra eccelsa signoria. Illustris et le chiese parrocchiali da s. Ago-
excelse frater era il titolo, che usa- bardo.
va il doge Francesco Foscari col ECCLESIARCA (Ecclesiarcha).
duca di Savoja Amadeo Vili poi Offiziale, o prefetto della chiesa,
antipapa Felice i439. In V, nel cioè capo della chiesa di Costanti-
altra lettera del iJ\Zf usa il doge nopoli, la cui funzione consisteva
col medesimo duca il titolo di fra- in raccogliere il popolo nel tempio.
ternità, ambedue termini d'egua- Questo offizio del clero della chie-
glianza. Eccelso ancora è il distin- sa esercitavasi anche fuori
Co- di
tivo di alcuni vescovi di Germania, anche
stantinopoli. Dicesi ecclesia rea
come dell'arcivescovo, e principe di il Santese o Mansionario (Vedi) ,
Salisburgo. Ad esso davasi dai Car- che in alcuni luoghi si chiama pu-
dinali i titoli di eccelso e reve- re Scabino. Gli uffici degli eccle-
rendissimo signore, ed in corpo, di siarchi si estesero anco di più di
sua eccelsa persona, mentre in fi- questi, erano incaricati d'invi-
ed
ne gli davano quello di sua eccelsa gilare al mantenimento, alla polizia
reverendissima persona. Nel titola- ed alla decenza delle chiese, di
no per un Cardinale si nota, che convocare i parrocchiani, di accen-
V Eccellentissimo [Vedi) si dava ai dere i lumi pel divino uffizio, o
secolari notati all'articolo Eccellen- cantare, fare la cerca ec.
za (Vedi), la quale dicevasi in cor- ECCLESIASTICO . Uomo di
po, e in fine; ma poi venne adot- Chiesa. V. Chiesa, e tutti gli arti-
tato tanto nella soprascritta, che coli relativi, come Chierico, Clero, ec.
in cima della lettera il titolo di ec. Ecclesiastico è pure il nome di
eccellenza soltanto. Illustrissimo ed uno dei libri dell' antico testamen-
eccelso si chiama negli atti pubbli- to, come lo è l'Ecclesiaste.
ci ilreggimento di Bologna per ECHINA (Ecliinus). Sede ve-
decreto di quel senato, confermato scovile prima Tessaglia, nel-
della
da Benedetto XIV a' i4 febbraio l'esarcato di Macedonia, o deiriUi-
1749, a mezzo di un breve apo- ria orientale, che secondo il Mirco
stolico. Finalmente si dà il titolo è sotto la metropoli di Larissa,
di eccelso alle supreme magistra- e dice chiamarsi altresì Scarfia^ o
ture, e cospicue corporazioni éc. Scarphia, da Sperchia, alla cui im-
ECCLESIA, Chiesa (Vedi). Il boccatura trovasi situata. La sede
Crescimbeni, Istoria della chiesa venne eretta nel secolo sesto, e
di san Giovanni, dice, che anti- secondo VOriens Christ, t. II, p.
camente la voce Ecclesia j presa per I i5, vi ebbero sede vescovi Teo- i
gp ECO ECO
alia metropoli pure in partihus di erano interamente amministrati dai
Atene. vescovi ; ma siccome questa cura
ECLANA (Aclanum). Città ve- riusciva loro gravissima, e toglieva
scovile del regno di Napoli, nella ad essi parte del tempo, che doveva-
Campania , antichissima città degli no impiegare negli uffizi del loro mi-
irpini, anche Qidntode-
appellata nistero, cercarono di liberarsene. S.
cimuniy o Decimum quìntum. La Agostino più volte voleva restituire
sua sede venne eretta nel secolo i fondi che possedeva la sua chie-
quinto, e fatta sufFraganea alla me- sa; ma il popolo non volle mai ri-
tropolitana di Benevento. Quindi, ceverli, come si legge nella vita di
nell'anno 669, fu la città distrutta lui scritta da Possidio, e. 1^^ 8. S.
dall'imperatore Costantino, e poscia Gio. Crisostomo rimprovera quei
rifabbricata, conservando il suo seg- cristiani, che per la loro avarizia e
gio episcopale sino al decimopri- negligenza nel «occorrere i poveri
mo secolo. Dopo nuovo fu rovi-
di aveano costretto i vescovi di for-
nata, e la sede venne trasferita a mare alle chiese rendite certe, e
Frigento, e poscia unita a quella lasciare la orazione, le istruzioni, e
di Avellino. le altre sante occupazioni ad- per
ECONOMO, Oeconomus, Ad^ dossarsi tali cure, le quali convani-
ministrator. Nome di chi è prepo- vano ai soli esattori, ed affitlaiuoli.
sto all'amministrazione delle rendi- Homil. 85 in s. McUlh. cap. 27,
te, e de' beni ecclesiastici, od appar- e. IO. Perciò, come gli aposteli
tenenti ad una comunità. Il Macri avevano incaricato i diaconi della
qualifica l'economo per officio ec- cura di distribuire le limosine, i ve-
clesiastico, e dalla voce greca signi- scovi affidarono agli arcidiaconi l'am-
fica regolatore di casa, dalla parola ministrazione de' Beni di Chiesa
economia oeconomia^ governo do- (Vedi), e dipoi agli economi che
mestico della casa ; ed aggiunge dovevano renderne conto al clero.
che all' economo apparteneva tener Furono inoltre accusati alcuni ve-
conto dell'entrata ecclesiastica, dis- scovi di aver lasciato perire i beni
pensare al clero gli stipendi, risar- delle loro chiese per negligenza, o
cire le rovine della chiesa, sovve- mancanza di cognizione. Questa fu
nire colle hmosine le povere vedo- una nuova ragione, che impegnò pa- i
ve,- gli orfani, ed altri indigenti, il dri del concilio calcedonese nel 4^ i , a
tutto però dall' economo veniva comandare che ciascun vescovo sce-
eseguito ad arbitrio del vescovo. gliesse fra suoi chierici un economo,
i
Magno, che per mezzo de* suoi le- romano Pontefice soltanto appar-
sati presiedeva a questo concilio, tenesse il titolo di universale, che
un' istanza concepita in questi ter- si arrogava Ciriaco, successore nel
mini ji4l santissimo , e beatissimo
:
patriarcato al Dìghinatore.
patriarca ecumenico della gran Ro- Questa qualità di ecumenico non
ma, Leone. Quindi anche i patriar- solo deve la sua origine al noto
chi di Costantinopoli presero il ti- orgoglio ed all' ambizione de' nomi-
tolo patriarca ecumenico, col
di nati patriarchi, ma è incerta ed
pretesto che fosse stato dato a s. anche equivoca. Sotto il nome di
Leone I, sebbene questo Papa non patriarca ecumenico, si può inten-
se lo sia mai attribuito. Nell'an- dere o quegli la cui giurisdizione
no 5i8 vescovo di Costantinopoli
il si estende universalmente su tutta
Giovanni III, ed Epifanio l'anno la Chiesa, o quegli che si conside-
duino t. II. col. 1146, e nella L. leggere nel citato Macri alla paro-
S. de summa Trin. et Fide
cod. la Oecumenicus^ ove dimostra la
catholicay che visse ottani' anni cir- modestia de' Pontefici, che non vol-
ca prima di Foca, avea confessalo lero farne uso, e riporta la testi-
si s. Gre-
dice ecumenico, titolo che verso il nord de' cedri del Libano,
gorio chiamò; Stulti nominis pro-
I all'oriente di Tripoli sul monte Liba-
fanuni vocabulum; ed osserva che no, dipendente dai maroniti, presso il
zione del VII sinodo % Giovanni cui il vescovo faceva la sua residen-
Vili, dichiara questo titolo ecume- za. Si hanno notizie di tre vescovi
nico, dicendo che il patriarca di di Eden, già conosciuta anche sot-
Costantinopoli non è universale in to il nome di Paradiso. Stefano
tutto il mondo come Papa, ma il occupò questa sede \ anno 1
397 ;
58 E DE EDE
Ed anche quando gì' imperatori Co- oltre un titolo arcivescovile in par-
stanzo, e Valente facevano tulli i tibus infidelUtm, che si conferisce dai
loro sforzi per istabilirvi l' ariane- sommi Pontefici. I titoli vescovili
simo, la fede ortodossa si con- paiimentr in parlibus, e sottoposti
servò sempre pura, e senza mac- alla metropoli di Edessa, che con-
chia. Questa metropoli della pro- ferisce attualmente la santa Sede,
vincia Osroena, nella Mesopotamia, sono sei: Anastasiopoli, Birla, Cal-
presso Amida, ed A leppo, nel pa- linico, Carra,
Dolica, Dansara e
triarcato di Antiochia fu eretta nel Marcopoli, già sedi vescovili suffra-
quinto secolo, e divenne esarcato ganee della stessa Edessa. \J Oriens
nel duodecimo, colle seguenti sedi Christ. tom. II, pag. 953, e seg.
per sufTraganee: Teodosiopoli poi e la Biblioth. orient. t II, p. 359
arcivescovato, Carra, Costanza, Bat- e seg. , fanno il novero di trenta-
hne, Callinico o Leontopoli, Circesia, cinque vescovi di Edessa, di venti-
Marcopoli, Rimeria, Dausara, Ni- nove giacobiti, e due arcivescovi
cefora, Nova Valenza, Birba seu latini. par^
Gli ultimi arcivescovi in
Birtha, Terimaco, Monitilla, Mo- tibus di Edessa,Francesco sono
niauga, Macaria, Anastasia, e Se- Bertazzoli fatto arcivescovo da Pio
rogena. Inoltre in Edessa vi ebbero VII, che, nel 1823, lo creò Cardi-
oltre i greci seggio episcopale an- nale; il Cardinale d. Placido Zur-
che i siri, i nestoriani, e ì latini la, che, essendo da Leone XII stato
al tempo delle crociate, quando cioè fatto nel 1823 vicario di Roma,
venne eretta in possente contea, fu fatto consagrare dal Cardinal
sotto regno di Gerusalemme. Il
il decano della Somaglia in arcive-
patriarca di Antiochia vi fece un scovo di Edessa ; ed Ignazio Gio-
tempo residenza, e perciò ha ap- vanni Cadolini di Cremona, che il
partenuto ancora alle provincie ec- regnante Papa Gregorio XVI, nel
clesiastiche dei siri, dei giacobiti, concistoro de' i3 febbraio i838,
degli armeni, ed a quella di Amido. trasferì a questa sede titolare, da
Il Rinaldi ne' suoi Annali riporta queHa residenziale di Spoleto, men-
la conversione alla fede degli edes- tre neir anno corrente, nel conci-
seni, e le notizie del loro vescovo storo de' 27 gennaio, lo pubblicò
Barsameo martire, dei martirizzati Cardinale di s. romana Chiesa, ed
sotto Trajano, della persecuzione in quello de* 3o gennaio lo fece
di Valente, del miracolo della cro- arcivescovo di Ferrara.
ce, per la quale fu difesa da Co- EDESSA. Città vescovile di Ma-
sroe, della rovina cagionatale dal cedonia nell'Emazia, più remota-
fiume Chaboram, e delle ripara- mente chiamata Aegeas , diocesi
zioni neiranno 525, a cui accorse dell' lUiria orientale, sotto la me-
r imperatore Giustino I, per lo che tropoli di Tessalonica. Fu celebre
da lui ebbe il nome di Giustino- per le tombe dei re di Macedonia,
poli. che ivi porta vansi a seppellire. Si
Al presente in Edéssa avvi una hanno notizie di cinque vescovi di
missione di religiosi cappuccini, e Edessa, Isidoro, un altro di cui
gli armeni appartengono alla giu- non si conosce il nome, Sofronio,
risdizione ecclesiastica del patriarca Daniele, e Niceforo. Orieiis Christ.
di Cilicia. Edessa, Edessen., è in tom. II, pag. 80.
EDI EDI 59
EDILBURGA (s.). Un desiderio aderì, e visse con questo per anni
ardentissimo di giungere alla per- dodici, sempre però in continenza,
fezione cristiana determinò Edilbur- consecrata di continuo in opere di
ga ad abbandonale la reggia pater- religione e pietà. Finalmente, per
na, e ricoverarsi in Francia, con- consiglio di Wilfrido, lasciata la
s.
quelld del nord ira la vecchia, e re della Scozia, da Fei gus I, e nel-
la nuova città è la più larga, e la quale la nobiltà si riunisce ao-.
più profonda, ed un tempo forma- Cora per eleggere al parlamento
va un bacino di un lago, che si brittanico i pari elettivi della Sco-
disseccò quasi interamente, conser- zia. Questa poizione della città
vando il suo nome di Norlh-loch. contiene inoltre il palazzo del par-
Col mezzo di argini, e di ponti lamento degno di osservazione per
stabiliti attraverso questa valle, ab- la gran sala, in cui radunavasi la
bellita da case, e da chiese, queste camera dei comuni. Avanti di que-
óue parti comunicano insieme. Que- sto palazzo vi è una piazza qua-
sta città può chiamarsi l'Atene del drata, ornata della statua equestre
Word, perchè tale la caratterizzano di Carlo II. Altri edifizi contigui
molli punti di rassomiglianza topo- a questo palazzo servono per la
grafica con quella metropoli della giustizia,per la biblioteca degli av-
Grecia, anche non avuto riguardo vocati che rinchiude più di settanta
alle istituzioni politiche, e lettera- mila volumi, e mille manoscritti;
rie, che la rendono una delle ca- mentre gli altri sono per le
edifizi
pitali più cospicue dell' Europa mo- sessioni della contea, la stam-
per
derna, non che agli ornamenti, ed peria reale ec. Avvi pure in que-
alle memorie, per le quali potreb- sta parte della città antica 1' edi-
be gareggiare con quasi tutte le fizio della università, eretto sopra
altre dell'Europa antica. Il castello un vasto piano. La borsa, assai
stimato inespugnabile prima della bello edifizio, e la banca stanno al
invenzione dell'artiglieria, è sepa- lato della piazza del parlamento;
rato dalla città da una spianata, è l'antica cattedrale, da ultimo risar-
vasto di costruzione irregolare e cita dal suo cattivo stato, e che
gotica , rinchiude delle grandi ca- occupa una parte di detta piazza,
serme, e gli avanzi di una residen- è vasta e maestosa per la sua for-
za reale, in cui nacque Giacomo ma gotica. Fu divisa in quattro
VI. In una delle sale di questo cappelle protestanti, ed una por-
edilìzio, furono deposte all' epoca zione dopo la riforma si converti
della unione, le insegne del regno in uiììzio di polizia. Vi si ammira
di Scozia. la torre sormontata da
quadrata
L' Holyrood, palazzo dei re di due arcate a giorno, che sostengo-
Scozia edificato dal rinomato cav. no un' alta guglia, e che figurano
Bruzio architetto scozzese, occupa il in aria una corona imperiale sin-
luogo di una antica abbazia di tal golare. In fondo della valle meri-
nome, tòndata nel i 128 dal re Da- dionale viene la stretta strada Cow-
vid I, e della quale ora non re- gate attraversata da un ponte ele-
stano più che le mura, e la chiesa. gante, che unisce la colhna centra-
E questo un grande edifizio qua- le alla meridionale. La porzione
drato in pietra, e di architettura meridionale di Edimburgo è anco-
greca mescolata alla gotica. Vi si ra più amena dalla parte centrale,
osserva l'appartamento, che abitava e sono piazze eleganti, come ve
vi
servatorio, con bella camera oscu- migliori scrini, la società reale de-
ra. Scendendo sulla destra del pon- gli antiquari, e quella di agricol-
te, si distingue un' altra torre di tura, delle manifatture, e delle arti
ai-chifettura greca, ed è la tomba che delle memorie, ed
pubblica
del celebre isterico Hume: poco accorda premi d'incoraggia-
vari
distante vi è la prigione pei gran- mento. Evvi pure un collegio reale
di colpevoli; in seguito si vede una di medicina, e di chirurgia, ed un
casa di correzione, e di lavoro, di gran numero di altri stabilimenti
lodevole architettura, e ben adatta- tanto pubblici che particolari, pei
ta alla sua destinazione. progressi delle scienze, e delle arti.
Edimburgo possiede anche altri Gran parte della popolazione di
monumenti, ediflzii, e templi degni questa città si compone di ricchi,
di osservazione. Tra quest' ultimi scrittori e professori distinti, di un
nomineremo la chiesa di s. An- gran numero di genti di legge e
drea, bello edifìzio ovale , il cui studenti, e per conseguenza è la
portico è molle co-
sostenuto da riunione del lusso, della cortesia, e
lonne corintie ; la chiesa di s. Gior- del gusto. Vi sono tre banche pri-
gio col suo porticato di colonne jo- vilegiate, e la popolazione, secondo
niche; la cappella cattolica di e- il censo fatto nel 1841, sorpassa il
legante architettura. Le cappelle numero di cento settanlaquattro mi-
•protestanti di s. Paolo, e di s. Gio- la abitanti. I dintorni sono ornali
vanni sono due
monumenti. bei di abitazioni eleganti, e si vedono
Edimburgo racchiude puie un gran ameni passeggi sul Carlton-hill, ed
numero di templi di diverse sette, il pendio delle colline, che scendo-
molti ospedali, ed ospizi, di cui i no verso Leilh, è occupalo da fab-
fprincipah sono l'ospizio di Heniot, bricati di una bella architettura. H
e quello di Watson , l' ospedale Leilh, Durolitiim, è alla distanza
'degli orfani, quello della Trinila, di una lega, sullo stretto di Forth,
l'infermeria reale^ e molli stabili- e riguardasi come il porto di Edim-
menti di carila, case di lavoro, tea- burgo. Questo è vasto, ed offre sf-
tro, ecc. Tra gli stabilimenti poi curissimo asilo. La sua vantaggiosi
di pubblica istruzione, tiene il pri- posizione rende molto estesa la sua
mo posto l'università fondala nel- navigazione, ed il marittimo com-
l'anno i582 da Giacomo VI, che mercio. Un buon quinto della suin-
fiorendo progressivamente, conta da dicata popolazione appartiene al
62 EDI EDI
porlo di Lei ih. Edimburgo è pa- vescovato in questo regno, è slato
tria di molli uomini illustri, come Giovanni Bossi, morto in Edimbur-
di Barclay, di Burnet, di Halles, di go ai 3o marzo 1720.
Hume, di Wilh, di Roberslon, e La Scozia è divisa in tre distret-
di altri. ti, ossia tre vicariati apostolici, o-
L'origine di Edimburgo è assai rienlale, occidentale, e settentrio-
antica, e si dice che occupi il luo- nale. Il vicario apostolico dal distret-
go di una stazioue romana chia- to orientale risiede in Edimburgo.
mala Alata castra da Tolomeo. Al presente monsignor Andrea
lo è
"Vuoisi, che di questa citlà per la Carrutheres vescovo Ceramense in
prima volta abbia fatto menzione parlibus , eletto a' 28 settembre
la Chronica Pictorum, verso Tanno i832 dal regnante Gregorio XVL
955 sotto il nome di Eden, nome Il coadiutore di lui è monsignor
che alcuni fanno derivare da Eth Gillis vescovo Limirense in parli-
re dei pitti, ed altri da Eclwin bus, eletto dal medesimo Pontefice
principe sassone, il quale fece eri- ai 28 luglio 1887. Il clero da ul-
gere il castello nell'anno 626, e timo si componeva di quindici sa-
<liede il nome
Edwìnes-burg alla
di cerdoti. Questo distretto orientale
città. Questo castello, avendo ser- comprende le sette seguenti contee
vito di residenza e ritiro alle figlie I. Edimburgo. 2. Dumfriess. 3.
dei re pitti, sino all'epoca del loro Forfar. 3. Kircudbright. 5. Peebles.
matrimonio , si chiamò Mayden- 6. Perth. 7. Stirling. I luoghi ove
Caslle, o castello delle Ca- vergini trovansi principalmente i cattolici,
stellum Puellarum, ed anche Ane- sono Edimburgh, Dumfriess, Dal-
da o Agneda Castra Puellarum. beattie, Dundee, Perth, Leith, Creifif,
della sua vita. Una chiesa a s. Dio- raccolta di leggi, e le diede il ti-
nigi ella fece fabbricare in Wilton, tolo di Editto. A questa raccolta i
nitenze, sentì vicino il suo fine. Ri- tradire la propria coscienza. Fatto
cercato da lui slesso il sacro Via- prigioniero, mentre fuggiva, fu tra-
tico, così con il Signore si espres- dotto alla tenda dell' inimico, e ca-
se : iy Signore, io vi ho predicato, ricato di catene, e fieramente per-
9> ho insegnato la vostra dottrina : cosso, tutto egli soffriva paziente-
3* voi potete rendermi testimonian- mente. La costanza di Edmondo
« za, che non ho mai bramalo al- accrebbe il furore di. que' barba-
« tro che voi sulla terra ; voi ve- ri, ad un albero diven-
e legato
»> dete che il mio cuore altro non ne bersaglio di una tempestai di
» brama se non che sia fatta la frecce scaricategli contra, e per ul-
« vostra santa volontà ". Il dì ap- timo fu condannato alla morte. Ai
presso ricevette 1' estrema unzio- 20 novembre dell'anno 870 subì il
m EDU EDW
dite nel ricompensare i suoi fe- altro, che a prepararsi alla morte.
deli servitori, nel sollevare i men- Munito dei santissimi sacramenti,
dici, nel dotare chiese e monisteri. attendeva tranquillo il suo fine.
gio di Roma, e che fabbricare, o nata sempre alla pietà. Posta dai
dotare dovesse un monistero in suoi genitori nel monistero di Lui-
onore di s. Pietro. Udita dal re la zingen in Franconia, nel dodice-
pontificia decisione, si diede subito simo anno di età da quello
fu
ad eseguire quanto gli venne pre- levata per farla sposa ad Enrico
scritto. Piantati in Westminster la duca di Slesia. Acconsentì ella agli
nuova chiesa ed il monistero, pen- sponsali per ubbidienza, e corrispo-
sò pure alla cerimonia della dedi- se nulladimeno ai doveri tutti a
cazione, ed il giorno stabilito vi guisa della donna forte, ricordata
assistette anche formalmente, ma nel libro dei Proverbi cap. XXXI,
non potè trattenersi fino alla fine, num. IO ec. Ebbe sei figli, e tutti
perchè sorpreso da improvviso mal es- li allevò nel santo timore di Dio.
sere. Postosi a ietto, non pensò ad La sua casa risplendeva della più sen*
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tita carità verso i poverelli, di cui ella da Alla re di Deire. Morto il pa-
ne nutriva ogni giorno tredici in o- dre suo, venne egli spogliato de'suoi
nore di Gesù Cristo, e de'suoi aposto- stati da Etelfredo, e quindi neces-
li, li serviva alla mensa, lavava e sitato a ricoverarsi presso Redwal-
baciava per fino le ulceri de'lebbrosi. do re degli Angli-orientali. Avver-
Le sue entrate venivano tutte con- tito Edwino da un amico fedele,
sumate nel soccorrere gì' indigenti. che la sua vita era insidiata, si mi-
Da ardente zelo animala, per sem- se in grande agitazione, quando tro-
pre più perfezionarsi, col consenso vandosi una notte sulla soglia del
del marito, si divise da lui, e si palazzo, uno sconosciuto lo assicu-
ritirò in un monistero vicino a Treb- rò che ricuperato avrebbe il suo
nitz. Indossato un grossolano abi- regno, se promettesse di attendere
to, cinta di digiunava tutti
cilicio, a quanto gl'indicherebbe . Questo
i giorni, meno
domeniche, e co- le straniero gli pose la mano sopra
mechè di debile tempera, non man- il capo, e lo invitò a ricordarsi
giò mai per quaranta anni ne car- di un tal segno . Redwaldo per
ne né pesce. Una sola volta in oc- consiglio della moglie mosse guer-
casione di malattia deviò, e per ra ad Etelfredo, lo vìnse, e mi-
indurla a questo, non vi volle nien- se sul trono l'esule Edwino. Assi-
te meno, che un ordine dello stesso curato sul soglio, e favorito dal-
Pontefice. Passava gran parte delle le sue armi, si rese in breve for-
notti in orazione, gustando interne midabile. Si unì in matrimonio
consolazioni, e rapimenti in Dio. con Edilburga figlia di sant'Etel-
Neiranno i238 il duca di Polonia berto primo re cristiano d'Inghil-
suo sposo santamente morì, ed el- terra, e per patto nuziale fu libe-
la in allora vestì l'abito fra le re- ra la principessa sposa a professa-
ligiose di Trebnitz, e visse sotto la re il cristianesimo. Un sicario,
guida della propiia figlia Gertru- comperato dal re de' West-Sassoni,
da^ che n'era abbadessa, non sot- attentò con un pugnale di uccide-
tomettendosi però ai solenni voti, re Edwino, ma un suo fedele mi-
per poter con più libertà soccorre- nistro frappostosi riparò il colpo, ri-
re i miseri. La profonda sua umil- portando bensì una grave ferita.
tà fu ricompensata dal dono dei Edwino, ringraziati gli dei per l'e-
tempio. Questo arse di fatto in quel- che da lungo tempo aveva in lui,
la notte in cui nacque il grande come quello che doveva liberarlo
Alessandro, cioè il sesto giorno del dal giogo persiano, vi ristabilì il
mese dai greci chiamato Hecatom- governo democratico, ed un senato.
bacon , trecento cinquantasei anni Dopo la sua morte questa città di-
avanti l'era cristiana. Gli efesi si venne preda de' successori di lui,
resero solleciti di rilàbbricarlo , ri- che se la tolsero successivamente.
fiutando l'offerta loro fatta da A- Lisimaco la prese, e poscia Antigo-
lessandro, quando prese la città il no se ne fece padrone. Efeso era
terzoanno della CXI olimpiade, o alcun poco restituita al suo antico
334 anni prima di Gesti Cristo, di splendore, ma sempre in potere
pagare cioè ogni spesa occorrente dei re di Siria, allorché Annibale
per una tale opera, purché fosse venne in questa città, per abboc-
posto sulla fronte del nuovo tem- carsi con Antioco sul modo di fare
pio il suo nome. Vitruvio dice po- una guerra sicura contro i romani,
sitivamente, che il tempio di Efe- i quali non ostante rimasero vinci-
so è il pili antico di quelli, in cui tori. Manlio, dopo aver vinto i Ga-
l'arte giungesse alla sua perfezione, lazii, quivi passò l' inverno. Questa
ed il primo in cui sia stato usato città era allora in potere de' Ro-
Tordiiie jonico. Dipoi fu spogliato mani, i sebbene molto nume-
quali,
delle sue ricchezze da Nerone. Sot- rosi, furono tutti trucidati per or-
to l'imperatore Gallieno, gli sciti, dine di Mitridate. Qualche tempo
ed-i goti lo rovinarono quasi del dopo Lucullo quivi diede magnifiche
tutto, e dicesi che finalmente sia feste, giacché il proconsole dell'Asia
stalo distrutto in virtù dell'editto vi soleva risiedere. Pompeo, Cice-
di Costantino, quale ordinava la il rone, ed Augusto, vollero visitare
demolizione di tutti i templi de' pa- questa celebre città. Scipione s'im-
gani. A cagione di questo tempio padronì dei tesori del tempio, e
Efeso era frequentata assai. Tiberio fece restaurare una gran
In questa città era vi pure un parte degli edifizi, che più avevano
tempio di Venere, la quale ne avea sofferto nella guerra degli ultimi
un altro nel territorio, nelle cui anni della repubblica. Nei . primi
vicinanze i rodiani batterono la flot- secoli fu presa, e saccheggiata dai
ta di Tolomeo. Efeso aveva diversi persiani. Sotto il regno impe-
dell'
me diremo, pur celebre nella sto- sano alcuni, che sia stato l'anno
ria ecclesiastica, diversi avanzi di 49, l'anno 62, o 63, quando
altri
mente. Stanno essi a poca distanza 65y quando s. Paolo venne messo
della villa di Aja-Soluk, nell' Ana- nuovamente a Roma, e poco tem-
tolia, sangiacato di Soglab, sul Kut- po avanti del suo martirio. La pri-
chuk Meinder. La chiesa principale ma opinione sembra meglio fon-
detta s. Maria è talmente distrut- data. Nella lettera l'apostolo fa
ta, che non si conosce nemmeno il conoscere agli efesi l' estensione, e
luogo ove sorgeva ; quella di s. Gio- il pregio della grazia della reden-
vanni serve di moschea ai mao- zione operata da Gesù Cristo, e
mettani. Efeso fu la patria dei fi- della loro vocazione alla fede; gli
EFE EFE
ni, dichiarando loro, eh' egli aveva a' 2 2 giugno. Intanto s. Cirillo e-
eletto la città di Efeso per cele- saminò la questione dell' Incarna-
brare il concilio, ordinando loro di zione , e fece degli estratti dei
intervenirvi per la prossima Pente- libri di adottando i sen-
Nestorio,
coste, insieme ai sufifraganei, ma in timenti del santo vescovo Memno-
piccolo numero. Questo principe ne di Efeso. Concorrendo tutto il
fece pure scrivere in Africa, affin- popolo efesino in questi sentimenti,
chè quella provincia tanto ragguar- il partito di s. Cirillo veniva ad
devole per la sua estensione, e pel essere il più forte, e il più nume-
numero de' vescovi, ed illustre per roso. Siccometenne per doloso si
va data Neslorio alla citazione lemont, che sìa stata fatta la meno-
del concilio, cioè ch'egli verrebbe, na cosa; 6." Si produssero diver-
se lo si giudicasse necessario. Intan- si passi de' padri per far vedere
to per conformarsi ai canoni, e pri- quale era stata la loro dottrina
ma di fare il rapporto degli scrit- sopra la incarnazione, dopo di che
ti concernenti quest'affare, si de- tutti i padri esclamarono : Queste
putarono tre vescovi a Nestorio per parole sono le nostre j questo è
secondo monitorio di presentarsi al quel che noi tutti diciamo ;
7.** Si
concilio a giustificare la sua dot- ricevettero le disposizioni de've-
trina; ma i vescovi deputati tro- scovi,che avevano udito dalla pro-
varono la sua casa circondata di pria bocca di Nestorio la sua em-
soldati armati di clava, e non po- pia dottrina.
terono mai ottenere di parlargli. Quindi si pronunziò la sentenza
Nestorio avea fatto dire loro, che contro Neslorio: »> N. S. Gesù Cri-
allora quando tutti i vescovi si fos- » sto , bestemmiato da Nestorio,
sero radunati, egli si recherebbe al » ha dichiarato colla voce di que-
concilio. una terza ci-
Gli si fece >» sto santo concilio, ch'egli è pri-
tazione, ed vescovi, dopo di ave-
i » vato d' ogni dignità vescovile, e
re aspettato un si lungo tempo, « reciso da tutta l'assemblea eccle-
furono trattati con grande insulto >» siastica ". Questa sentenza fu se-
dai soldati, i quali dichiararono gnata da cenlonovantotto vescovi
ad essi che stavano colà d'ordine secondo il Tillemont, e da più di
di Nestorio, per non lasciar entra- duecento al dire di Fleury. La sen-
re nessuno a nome del concilio. tenza venne subito partecipata a
A questa risposta, non badando Nestorio, ed aflissa nelle pubbliche
più i padri che a difendere la fe- piazze, lo che cagionò grande alle-
de, e seguire i canoni, fecero leg- grezza nella città di Efeso. Se ne
gere I." Il simbolo di JNicea, come
: diede notizia per lettere al clero
regola della fede; 2.° La seconda di Costantinopoli, raccomandando-
lettera di s, Cirillo a Nestorio, alla gli di conservare tutti i beni per
quale tutti i padri fecero gran- renderne conto al futuro vescovo.
di elogi; 3.° La risposta, che Ne- Frattanto Nestorio, avendo inteso
storio aveva fatta a questa let- tali notizie ,
protestò contro tutto
tera, e il concilio trovò che non ciò ch'era stato fatto nel concilio,
si accordava colla fede Nicena; 4-° e Candidiano, di concerto con lui,
Si lessero venti articoli tratti dal li- inviò all'imperatore una relazione
bro di Nestorio, contenente una rac- di quello ch'era avvenuto, molto
colta de' suoi sermoni, e padri vi i svantaggiosa al concilio , dicendo
trovarono delle bestemmie orribili, che s. Cirillo e Memnone, e gli
e tutti esciamarono: noi anaiematiz- altri non avevano voluto aspettare
ziamo t eretico Nestorio, e chiun- gli orientali j- che si era operato
que non lo anatematizza sia egli f in quel concilio di una maniera
pure anatema; 5." L'ultima let- tumultuaria, e con argomenti visi-
tera di san Cirillo a Nestorio, bili d' odio, e di passione. Nestorio
mi, intorno ai quali non è mes- padri del concilio, per distruggere
so in nota, come si esprime il Til- le cattive impressioni che si poles-
76 EFE EFE
sero dare all'imperatore della lo- Frattanto Giovanni d' Antiochia,
ro condotta, giudicarono espediente avendo terminato il suo iniquo con-
d' inviare allo stesso imperatore gli ciliabolo, permise finalmente che si
atti del concilio; però i fautori di facessero entrare deputati del con-
i
pedire, che tuttociò che veniva per loro commissione, si videro oppres-
parte del concilio arrivasse all'im- si d'ingiurie, e di percosse dai ve-
peratore; e dall' altra parte Candi- scovi, e dal conte Ireneo, ch'erano
diano impiegò la violenza contro presso Giovanni d' Antiochia. Dopo
i vescovi, mise delle guardie da per essere stati cosi maltrattati i depu-
lutto per impedire che non fossero tati andarono a riportare al conci-
loro portate le cose necessarie, e che lio le loro doglianze pei cattivi
non mandassero nessuno alla corte; e trattamenti sofferti. I padri, sor-
li tenne chiusi in Efeso, come in presi di una sì strana condotta, se-
una prigione.mezzo a questi
In pararono Giovanni d' Antiochia dal-
movimenti Giovanni di An-
diversi, la loro comunione sintantoché fos-
tiochia arrivò finalmente ad Efeso se egli venuto a giustificarsi ; e ris-
ai 29 giugno, seguito da ventisette guardarono i padri con insulto la
vescovi, e scortato da soldati. Oifeso sentenza informe del suo conci-
perchè il concilio non avesse aspetta- liabolo. Ma Nestorio, e gli orientali
to il suo arrivo, diede delle prove le a nulla altro badando, che al pro-
più violenti, e le più irregolari del prio risentimento, scrissero parec-
suo risentimento; cominciò a ren- chie lettere alla corte per giustifi-
dersi inaccessibile ai deputati invia- care la loro condotta; e l'impera-
tigli dal concilio, per dargli parte tore prevenuto da Candicliano scris-
di ciò eh' era passato intorno a se una lettera ai padri del concilio
Kestorio. Dai soldati fece respinge- colla quale egli disapprovava la de-
re que' vescovi dall'ingresso di sua posizione di Nestorio^ e dichiarava,
casa. Que' deputati sostennero tan- che finché il punto di dottrina fos-
ti oltraggi con incredibile pazienza, se deciso, non comporterebbe, che
e corsero rischio anche della vita. nessun vescovo partisse da Efeso.
Ma intanto che Giovanni fece as- I padri fecero una risposta alla
pettare a quel modo, tenne egli lettera dell'imperatore, nella quale
stesso un concilio co' suoi orienta- giustificavano la loro condotta, e
li, e con Nestorio ; e così quaran- querelavansi dei falsi rapporti di
ta vescovi tentarono di giudicar- Candidiano. Gli orientali , alteri
ne duecento; e questo essi fecero della lettera dell' imperatore, ten-
senza accusatore, senza citazione, tarono di ordinare un nuovo ve-
senza esame, e senza nessuna for- scovo in Efeso; ma risaputosi ap-
malità. Vi deposero s. Cirillo, e pena il loro disegno, in fretta fu-
Memnone, come autori della di- rono serrate le porte della chiesa,
scordia, e separarono dalla comunio- ed eglino si videro costretti a ri-
ne tutti gli altri vescovi, cioè pre- tirarsi confusi. In questo mezzo,
tendevano che que' vescovi non quantunque i fautori di Nestorio
potessero più comunicare con essi facessero i loro sforzi per impedire
nella celebrazione de' misteri. che r imperatore non fosse istruita
EFE EFE 77
del vero, un medico sforzò tutti i quel principe nelle sue prime pre-
ripari, e portò a Costantinopoli, in venzioni contro il concilio, ovvero
una canna forata, che servivagli di piuttosto lo lasciò indeterminato e
bastone, una lettera scritta in Efe- sospeso a favore di chi egli doves-
so, e diretta ai vescovi ed ai mo- se dichiararsi. Quindi, senza distin-
naci ch'erano in Costantinopoli. guere i due partiti, confermò la
Sparsa che fu questa lettera, tutti deposizione di Nestorio fatta dai
i monaci lasciarono monisteri, e i prelati del concilio, e quella di
andarono quasi in processione a s. Cirillo, e di Memnone fatta da-
trovare l'imperatore. L'abbate s. gli orientali, e annullò poi quanto
Dalmazio, che da quarantotto anni era stato praticato da ambe le par-
non era uscito dal monistero, ne ti. Mandò ad Efeso il conte Gio-
era il condottiere. vanni per regolare le cose, secondo
La lettera fu presentata all' im- che giudicasse più espediente. In
peratore, e il santo abbate gli rap- questo mezzo i legali della santa
presentò quanto era succeduto in Sede arrivarono in Efeso.
Efeso, e come avevano sorpreso la II, e III sessione, a' -2 3 giugno.
sua religione. Teodosio II mostrò Subito dopo il loro arrivo, ritarda-
di approvare tuttociò che il conci- to dalle tempeste, e dai venti con-
lio aveva fatto, e ringraziò Dio di trari, i padri si radunarono di nuo-
avergli manifestata la verità. In vo, ed i legati sedettero con essi,
EFE EFE 79
« eresie non condannale formai- Cirillo, e Memnone furono guar*
»imente dal simbolo Kiceno, ha dati molto strettamente : inoltre
» ella il diritto di aggiungerci tenne egli rinchiusi i vescovi in Efe-
« quelle espressioni che crede op- so, e fece loro patire molti disagi; to-
» portune, e necessarie a mettere gliendo ad essi qualunque commer-
dicesi a quell' articolo, e con pit- autem, si qui velini ea, quae de sin-
ture in mosaico, le quali celebra- gidis per sanctam synodum gesta sunt
rono questo concilio. Ephesinam, quocumque modo mo-
Cosi ebbe fine il celebre conci- verej sanala synodus ipsa dearevit^
lio di Efeso, ricevuto sempre, e si quidein episaopi aut clerici fue-
venerato dalla Chiesa come ecume- rint^ eos omnino a proprio cadere
nico, non ostante la opposizione gradu: sin vero laici,aut aliij si-
che per alcun tempo vi fecero gli ne communione permaneant. V,
orientali. Secondo il Bergier, è una Baldassari Istoria conipen. de' con-
prova, che il concilio di Efeso te- cini ecumenici, p. 3g e seg. ; Diz.
meva giustamente le conseguenze de' concini j Regia tom. V, Labbé
dell'eresia di Nestorio, l'aver egli tom. Ili, Arduino tom. I, Baluzio,
perseverato sino alla morte mal- Tillemont, Condì, tom. III. Nel
grado i patimenti di un rigoroso 1791 si pubblicò in Venezia /' /-
esilio, e l'esempio de' suoi migliori storia dell' eresia di Nestorio, e
amici. Gli venne rosa dai vermi- del concilio di Efeso, di Bercastel.
ni quella lingua, che avea osato 11 quinto concilio di Efeso, o con-
pronunciare esecrande bestemmie ciliabolo, é quello tenuto nel 4^ i
contro la madre di Dio, e sono da Giovanni patriarca d'Antiochia,
passati più di quattordici secoli dac- partigiano di Nestorio, contro il con-
ché i nestoriani {Vedi) di lui set- cilio generale di Efeso, di cui in
tatori perseverano in oriente nel- questo si è parlato. Regia t. V, Lab-
l'errore. In quanto ai canoni fatti bé t. Ili, Arduino t. I, Baluzio.
in questo concilio, sono sei. Il essi 11 tenne nell'anno 434>
sesto si
primo fu contro coloro, che la sen- 44oj o 44^5 sopra Bassiano prete
tivano con Celestio eresiarca, e coi di Efeso, ch'era stato ordinato ve-
di lui fautori,nonché contro Pela- scovo di una città della provincia
gio; come contro
quelli che non suo malgrado, ed al quale ne fu
vollero condannar Nestorio. 11 se- sostituito un altro. Mansi tom. I,
tiochia, scrisse molte opere a dife- EGARA. Città vescovile della Ca-
sa del concilio di Calcedonia, di talogna nella Spagna, nel territo-
s. Cirillo, e dis. Leone, i cui estrat- rio Laletani, di cui ora non rima-
ti si sono stampati da Fozio. ne vestigio. Era situata alla distan-
EGA (Aegae). Città vescovile za di quattro leghe da Barcellona,
della seconda Cilicia , nel patriar- nel luogo ove presentemente tro-
cato d'Antiochia, sotto la metro- vasi la città di Carraca, o borgata
poli di Anazarbo, la cui erezione di Taracca, o Tarassa. Rimane pe-
risale al quinto secolo. Vuoisi fab- rò ancora la città antica, la quale
bricata da Egea regina delle Ama- è alquanto al di sopra della città,
zoni, ovvero da Egeo figlio di Te- ma non è altro che una parrocchia
seo. Fu celebre pel tempio di Escu- chiamata s. Pietro d'Egara. La se-
Japio, e per essere stata così ben de vescovile fu eretta nel quinto
munita^ che sembrava miracolo del- secolo, suffraganea della metropoli
l'arte. Nell'anno 285 quivi patì il di Tarragona. Nell'anno 6i5 in fi-
martirio s. Zenobio vescovo, e lo pa- gara delta Exartaj si tenne un
tirono pure i ss. Claudio, Aslerio, e concilio nazionale, nel quale si con-
IVIeone, e le sante Donnina, e Teo- fermarono le decisioni di quello di
nilla. Ivi inoltre furono martirizzati Huesca, celebrato l'anno 589, e
a' 27 settembrei ss. Antimo, Leon- riguardante il celibato degli eccle-
zio, ed Euprepio. Al vescovo s. Ze- siastici. Nel concilio di Toledo del
nobio eresse una basilica il di lui 589, in quello di Barcellona del
successore Tavodimonte, che inter- 599 , ed in sei altri Toledo del
di
venne al concilio Niceno. Anche settimo secolo, si vedono le sotto-
r imperatore Giustiniano I vi fece scrizioni de' vescovi di Egara. Ma
edificare una chiesa in onore de' ss. nell'anno 698, venendo la città
Cosma e Damiano, che dicesi ave- distrutta dai mori , il suo vesco-
re ivi sofferto il martirio a' 27 set- vato fu riunito alla sede episcopale
tembre, o a'26 ottobre sotto il pre- di Barcellona.
sidente Lisia, neh' impero di Dio- EGBINO (s.). Di nobile famiglia,
EGE ÈGI 85
bretone di nascita, passò in Fran- tà. La sua festa è ricordata li
7
cia Egbino assai giovine, sotto la aprile.
direzione del tcscovo di Dole s. EGIDI Giovanili, Cardinale. Gio-
Sansone. Assistendo un giorno al vanni Egidi, appellato il Cardinale
divin sacrifizio, udite quelle parole di Liegi, nativo della provincia di
del vangelo: Chi non rinunzia a Neustria in Francia, dottore in am-
tutto ciò che possedè^ non pub es" be le leggi, fu dapprima cantore
sere mio discepolo, Egbino, sempli- nella chiesa di Parigi, e quindi pre-
ce diacono in allora, si sentì alta- vosto in quella di Liegi. Recatosi
mente compreso dalla forza di quel- a Roma, venne eletto uditore di
le divine espressioni , e deliberò col- ruota e cappellano Pontificio. Ur-
Tassenso del s. suo vescovo di ri- bano VI lo spedì nunzio apostolico
coverarsi nell'abbazia di Tauvac. nella diocesi di Treveri, di Colo-
Ivi neir anno 554 fece la solenne nia e di Reims, dove rimase fino al
professione, e conducendo di conti- termine del pontificato di Bonifacio
nuo una vita eremitica, da di là IX, successore di Urbano V^I. Assun-
passò in Irlanda. Per venti e piìi to alla cattedra pontificia Innocenzo
anni dimorò in una cella fabbrica- VII, questi presa in molta conside-
tasi in mezzo ad un bosco. Visse razione la illibatezza e i preclari
con tanta austerità sino agli anni meriti dell' Egidi, agli giugno 1 1
ottantatre, e mori verso la fine del i4o5 lo creò diacono Cardinal as-
sesto secolo, il dì 19 ottobre, gior- sente de' ss. Cosimo e Damiano.
no in cui è ricordato nel martiro- Ma tornato a Roma, essendo mor-
logio romano. to il Papa Innocenzo VII, concor-
EGENESHAM. Luogo d'Inghil- se elezione di Gregorio XII,
all'
terra, nel quale nell'anno 1186 fu che poscia abbandonò per non con-
celebrato un concilio nel mese di travvenire a' decreti del pisano con-
maggio. Vi si fecero parecchie ele- cilio, di cui egli era stato uno dei
zioni di vescovi,ed abbati ec. An- principali promotori. Narra il Ciac-
glia tom. I, Mansi tom. II. conio che Gregorio XII, veggendosi
EGESIPPO (s.). Egesippo nacque da lui abbandonato, ardesse di tal
giudeo, e divenne uno dei membri risentimento, da comandare in ogni
della chiesa di Gerusalemme. Re- modo la cattura di quel Cardinale.
catosi a Roma vi dimorò venti an- Poco dopo cessò di vivere, e le sue
ni, e nel 177 si restituì di nuovo spoglie ebbero sepolcro nella catte-
in oriente. Scrisse egli nella sua drale di Liegi.
prima età la storia della Cliiesa, EGIDIO (s.). Nel declinare del
divisa in cinque volumi, ed in que- secolo VII nacque Egidio da nobili
sta fece egli chiaramente vedere, parenti, ed ebbe Atene per patria.
che il deposito delle verità da Ge- Cresciuto negli anni, e riuscito ne-
sù Cristo promulgate, era stato con gli studi umani assai distinto, ce-
gelosia custodito sino a' suoi gior- lebre vieppiù si rese nella pietà.
EGI EGI Sj
H Io spogliò della dignità, e gì* inflis- tempo in prima, e seconda Te-
se l'ecclesiastiche censure. Ma po- baide. Il medio trovasi tra l'alto
scia tornato al buon sentiero per e il basso Egitto, e dicesi Arcadia,
opera di s. Bernardo, ricuperò i ed Etanomo, dai sette nomi, e go-
perduti onori nel giorno dell' otta- verni comprendeva, e fu
ch'esso
va di Pentecoste ii38. Dopo se- anche appellato Bechria, e Demesor.
dici anni di Cardinalato , cessò di Il basso Egitto detto Della a mo-
vivere sul principio del i i3g. Scris- tivo della sua rassomiglianza con
se il Cardinal Egidio alcune lette- la lettera greca A, viene suddiviso
re a quei di Antiochia, nelle quali ancora in primo, e secondo Egitto,
si trova molta dottrina. ed in Augustamnica prima, e se-
EGIRA. Fpoca dei maomettani. conda, che chiamasi propriamente
F, Era. Egitto, e trovasi tra i fiumi Aga-
EGITTO Contrada
[Mgyptus). tomedon, e Bubastico.
vastissima dell'Africa antica o set- A maggior intelligenza di que-
tentrionale, e gran regno dell' im- ti cenni compendiati, daremo una
pero della Porta Ottomana, che sì altra breve divisione dell'Egitto,
estende dal sessantesimo fino al come del suo stato presente. L'E-
settantesimo settimo grado di lon- gitto, fino ab antico, si è diviso ia
gitudine, e dal vigesimo secondo al tre parti. i.° Basso-Egitto, in ara-
trentesimo terzo grado di latitudine bo Bahari, e più notoriamente
meridionale, in guisa che dal mezzodì Delta. 2.° Medio-Egitto , detto dai
al settentrione esso abbraccia alme- greci Heptanomide, dagli arabi O-
no una estensione di duecento leghe K'eslanich. 3.° Alto-Egitto, o Sayd,
zione per mezzo delle dighe tras- segnale nella circoncisione, di nul-
versali, che servono di separazione, r altro gli arabi si curavano. Era-
e chiusura a' canali. Nell'autunna- no distinti dal copioso novero delle
le equinozio decrescono a poco a altre tribù col titolo di Beduini.
poco le acque, ritornando al letto Diconsi Kheichi, o delle tende, quel-
primiero, e presentano i campi l'in- li che esercitano l'agricoltura, o la
grato aspetto di una terra nera e pastorizia, e chiamansi Kait, o del-
fangosa» Ma quell'argilla ivi depo- le mura^ quelli che stanziano nelle
sta, e abbondanti rugiade che
le città, e si occupano o nel lavorare
vi mantengono a lungo l'umidità, nelle miniere dell'allume, e del
alimentano la più vigorosa, e rapida sale, o nel raccogliere oggetti di
vegetazione. Quindi allorché il vigo- archeologia, che vendono allo stra-
re invernale spoglia delle fronde le niero, o nel servir di guida per la
nostre piante, un quadro incante- visita de'monumenti celebri dell'E-
vole apre dalla natura lussureg-
si gitto.Le due razze si dispregiano
giante neir Egitto, che prende 1' a- a vicenda, e molto meno fraterniz-
spetto di una continuata floridissi- zano coi fdlahsj o contadini egizia-
ma prateria, la quale fa colle roc- ni. Non radono i beduini le loro
eie ignude de' laterali monti il più barbe, sono monogami, cioè hanno
vivo, e brillante contrasto. Il cielo una sola moglie che scelgono nella
costantemente sereno, e tendente ad propria tribù. La rapina era loro
un colore biancastro, il crescente familiare, e guai al passeggiero, che
calore del sole, l' abbandono delle vi si fosse imbattuto ne' decorsi
rui-ali faccende dopo il ricolto, non tempi! Ma grazie alla lodevole pro-
lasciano più vedere che dense nubi videnza, ed al fermo contegno del-
di polveri sollevate dai pestiferi l' attuale vice-re d'Egitto, il saggio
venti australi, e le fenditure del Mohammed-Aly, le più rimote par-
suolo inaridito, su cui non ha più ti del Nilo si possono percorrere
vitagermoglio alcuno. I due fiumi con sicurezza, e gli arabi custodi dei
Dander e Kahb, che separatamen- numerosi armenti j danno mostra
te influiscono nel Nilo sulT alto E- di quell'ereditaria ospitalità, che
gitto, formano colla lingua di terra nella mutua conservazione li ha
ad essi Meroe,
intermedia l' isola sempre caratterizzati. Gli armeni
che fu tanto famosa nei tempi an- vi si sono in maggior numero in-
tichi. trodotti dopo la caduta de' Mame-
Della religione, della lingua par- lucchi. I greci cattolici stabilitisi nel-
lata dagli antichi egiziani, de' suoi r Egitto vennero dalla Siria, e vi
monumenti, come piramidi, edifizi, formano un corpo di nazione cono-
ec. ,
parleremo in appresso. Ora sciuto sotto il nome di sirj Gli .
50 EGI EGI
in Egitto a' nostri dì stabilendo, secondo le circostanze. Non si i>
Tulte quelle razze si comprendono conosce alcuna legge fondamentale
nel nome generico di franchi. scritta, e consacrata dall'uso ; non
Al lodato odierno \ice-re d' E^ esisteorganizzazione reale, che per
gitto si debbono innumerabili van- l'amministrazione civile, e giudizia-
taggi procacciati all'Egitto in più ria di finanza, e di agricoltura,
modi. Con gran dispendio fece egli Evvi uno stabilimento, ove si bat-
venire dall' Europa parecchi arti- te moneta, e che viene aramioi-
8ti, per manifatture di diversi sta- strato per conto del vice-re; ma
biliinenti; stabilì per le frequenti le monete portano sempre l'im-
pestilenze regolamenti sanilarii a- pronta della cifra del gran si-
doperando l' ilLustre francese Clot- gnore.
bey ispettore generale del servizio L'amministrazione dell'Egitto è
di sanità, e benemerito per l'inci- confidata al Riaja-bey, che ha sog-
\ilimento degli egiziani nel ramo getti parecchi agà della polizia
delle scienze mediche, e per l'ini- dell'annona, e degli altri rami go-
ziamenlo dato ai mussulmani nel- vernativi.11 cadì, o gran giudice,
r anatomizzare i cadaveri, malgra- viene annualmente spedito dalla
do gli ostacoli di loro religione, e Porta Ottomana. Ad esso appar-
nello stabilire il collegio medico di tengono le attribuzioni notarili ; e
Abu-Zabel, e V ospedale militare, da lui dipendono i seiki, e quelli
Clot-Bey è inoltre dotto autore del- ch'esercitano la professione legale,
l'opera intitolata: Apercu general Questi ed altri officiali, come il
postoa quella dell' impero otto- tore deir Egitto. Avendo appreso
manoy ed al suo stato presente. Giacobbe, che il suo figlio non ei*a
altrimenti morto, e che risplendeva
Tutti riconoscono essere stato l'E- in Egitto per autorità, e per vir-
gitto la culla delle scienze, delle ar- tù, emigrò colla numerosa sua fa-
ti, e della mitologica superstizione, miglia dal proprio paese, e recossi
assegnando agli egiziani il luogo fra a stabilirsi in Egitto, all'ombra
le colte nazioni de' più antichi se- della protezione del
e di figlio,
coli. Senza ripetere le favolose nar- quel Faraone allora regnante. Men-
razioni intorno alla cronologia dei tre la famiglia di Giacobbe, secon-
re annoverati tra gli dei, e senza do le divine promesse, prodigiosa-
dire degli eroi di questo classico mente diveniva numerosa, in pro-
paese divinizzati, diremo che cor- gresso di tempo gli altri re Farao-
risponde Mezraim figliuolo di
al ni,e gli egizi di ciò ingelositi, per
Cam, nominato nella sagra Scrittu- impedirne l'aumento, li condanna-
ra, il re Menete, i cui figli si dif- rono a duro servaggio, ed a cuo-
fusero nella Libia, e nell' Etiopia. cere i mattoni. Dio suscitò Mosè
Tebe, JVIenfì, Diospoli, This, Ele- perchè liberasse il suo popolo, cui
fantina,ed Eliopoli furono per lun- voleva stabilire nella terra promes-
go tempo le reggie di tre distinti sa a' loro padri, e questo clamoro-
sovrani, che dominarono in diverse so avvenimento, con tutte le con-
parti di Egitto, ed altri piccoli re seguenze che l'accompagnarono, di
vi ebbero eziandio precarie domi- cui sono piene le sagre carte, av-
nazioni. I pastori fenici furono i venne sotto Faraone Amenofi III,
primi ad invadere il suolo egizia- e circa 149^ ^o^i avanti l'era vol-
no, ed ìscacciati gli antichi signori gare. Trapassato da Mosè, e dal
del paese, usurparono la sovranità, popolo ebreo il mare rosso a piedi
della quale i loro capi assunsero asciutti, per miracolo di Dio, vo-
l'esercizio, e Re-Pasto-
si dissero i lendo Amenofi III inseguirli, restò
ri. Non andò guari però che i pri- punito ed ingoiato co* suoi da quel-
mitivi signori ricuperarono la loro le acque, che ripresero il loro cor-
dignità, ciascuno de' quali prese il so mentre egli percorreva il suo
nome Faraone cioè
onorifico di ^ letto. In quanto agli anni che gli
sovrano possente , ed Amenofi I Ebrei {^Vedi) dimorarono nell' E-
fu quello, che verso l'anno 820 gitto, lo si dice a quell'articolo.
avanti l'era volgare, dal Delta am- Faraone Amenofi IV, figlio del-
pliò a tutto intero l'Egitto i suoi l' ostinato genitore, regnò in Egit-
dominii. Più di un secolo dopo, gli to dopo il suo naufragio, ed ebbe
avvenimenti seguirono di Giuseppe a successore Amenofi-Ramesse, il
ebreo, figlio di Giacobbe, che i fra- quale regnò a lungo, e pacifica-
telli venderono ad un negoziante, mente. Più glorioso fu il regno di
dal quale lo compi-ò Putifar. Noi? Sesostri, che gh successe^ dappoiché
j ,,
9^ EGI EGI
colle conquiste, e colle savie leggi oppresso, e spogliato l'Egitto, le vitto-»
sare si arrese all' eloquente suo lab- Parti. Né valse il successivo allon-
bro. All' indomani decretò, che fra tanamento, la pacificazione dei trium-
essa, e il fratello fosse il trono di- viri, il matrimonio con Ottavia so-
la Siria, Cleopatra si rinchiuse nel Venne nel 335 assegnato all' im-
sepolcrale monumento eh' erasi fab- perator Costanzo, ma dopo la mor-
bricato, ma
credendo Antonio alla te di Teodosio I, fece parte del-
voce di sua morte, dal cordoglio si l' impero orientale, che avea sede
uccise, e fu poitato a morire tra in Costantinopoli. Nell'anno 4^9 i
le braccia di Cleopatra. Questa re- feroci Vandali approdarono in A-
se regi onori funebri ad Antonio, frica, ma l'Egitto non andò sog-
e manifestò il suo profondo dolore getto che a parziali escursioni, al-
sino a far strazio delle avvenenti lorché Genserico si propose di at-
sue forme. I soldati di Augusto im- terrire r imperato! e Leone nella
pedirono ch'ella si uccidesse, ed slessa sua reggia. Quindi sino alla
inutilmente si presentò co' suoi vez- comparsa degli arabi non si sottras-
zi Cesare, che
al saggio nipote di se mai questa provincia al dominio
la riserbava adornare il suo
per degl'imperatori greci. Ma nel 64 r,
trionfo. La regina però il prevenne, Amrou-Ben-El-Ass, celebre capitano
e si uccise a mezzo di un aspide, dell'islamismo, e luogotenente del
dividendo con Antonio la tomba, califfo Omar, il secondo tra i suc-
ma i figli che da lui avea avuti, cessori di Maometto, conquistò l'E-
Alessandro, Tolomeo, e Cleopatra gitto con quattromila combat-
soli
Ijò con pochi nella ciltadella, e di- All'apparire del famoso Obeid-Al-
scacciandone i greci, all'improvviso lah-Al Mahdy, che nell'Africa set-
fu avviluppato, e fatto prigione. Ad tentrionale fondò la nuova dinastia
uno schiavo fedele dovette la vita, dei califfi fatimiti, l'Egitto si man-
che in presenza de' greci avendogli tenne in una certa indipendenza;
dato uno schiaffo, ed in) postogli si- e benché il nuovo conquistatole
lenzio, non fu riconosciuto, e perciò giungesse ad impossessarsi più volte
lasciato facilmente in libertà. Dopo d'Alessandria, non potè più oltre e-
aver perduto Amrou ventitremila stendere le sue armi, ed alla fine
soldati saraceni, prese Alessandria, dovè ritirarsi. Dopo la distruzione
e sebbene non avesse luogo strage de' Tulunidi, ubbidì l'Egitto alla
o saccheggio, pure la famosa bi- dinastia degli Ikhehiditi, fondata da
blioteca Alessandrina perì colle fiam- Abubekr-Mohammed-Al-Jkhchid, il
me, dopo che per sei secoli greci i quale, morendo nel 94^} lasciò la
ne avevano curato l'incremento. Ne reggenza degli stati di Siria, e di
aveva implorata la proprietà Gio- Egitto, durante la minorità de' fi-
vanni il Grammatico j ma Amrou gliuoli, all' eunuco nero Kafour da
non si credette autorizzato a dispor- lui comperato, il quale co' suoi ta-
ne senza il consenso del califfo O- lenti se n'era procacciato il favore^
mar. Questi però barbaramente ri- I due legittimi discendenti, affidati
spose, che se i libri rinchiusi nella alla sua tutela, morirono un dopo
biblioteca erano conformi all' Alco- l'altro, il perchè Kafour divenne
rano, divenivano inutili, se ali* Al- re d' Egitto, e si mostrò degno del
corano si opponevano erano peri- trono, come lo era stato della reg-
colosi, dunque si bruciassero. Am- genza, amando le scienze e proteg-
rou subito eseguì il comando, e i gendo i dotti ma godette per soli
;
dotti ancor ne deplorano l' esecu- due anni i favori della fortuna. La
zione. In tal modo, nove anni do- sua morte divise l' Egitto in due
po la morte di Maometto, 1* Egitto fazioni a favore de' nipoti d'ikhchid,
diventò una provincia del califfato, e si aprì per tal modo la strada al
e tal si rimase finché in Bagdad celebre Moezz-Ledin-Allah, quarto
gli Abassidi sostennero il loro po- califfo fatimita, di aggiungere l' E-
tere. gitto a' suoi africani dominii. Nel
Frattanto incominciarono ad ap- 969 entrò in questa regione il ge-
parire i turchi, e Motassem ottavo nerale Diewhar senza opposizione,
califfo Abassida, comprò molti di e gittò le fondamenta di Al-Rahi-
quegli schiavi, li coltivò, e li pre- rah, cioè la Vittoriosa, cittàche
pose alle varie cariche del suo im- poi si appellò Cairo (^Fedi). Gli a-
pero, ma ben presto dovette pen- bassidi perdettero ogni potere spiri-
tirsene. Ahmed, governatore di Egit- tuale temporale suU' Egitto, ed
e
to, neir868 alzò lo stendardo della uno scisma di due secoli separò i
ribellione, si emancipò quasi total- mussulmani. Moezz entrò nella nuo-
mente, e fondò la dinastia de' Tu- va capitale colla sua famiglia, e
hmidi, mantenendo soltanto al calif- coir imponente corredo de' suoi te-
fo il diritto di fare eseguire la pub- sori, degli equipaggi regii, e delle
blica preghiera in suo nome, e di ossa degli antenati nel 963, ossia
VOL. XXI.
7
,
98 EGI EGI
i'auno 362 deir Egira; e sterminò gliuolo di Ajub di razza curda, in-
i calmali, settari di Arabia, che al- traprese con quella le luminose sue
l' Egitto, ed alla Siria da lungo geste. Comandò egli il centro della
tenipo erano assai molesti. Un ca- armata nella battaglia di Babein, e
nale per lui fabbricato nel Delta cooperò grandemente alla vittoria,
ebbe il suo nome ; e della sua tem- col dare prove d'intelligenza nel-
peranza, affabilità, e giustizia ne'so- r assedio sostenuto di Alessandria. Il
li tre anni del troppo breve suo re Almerico o Amauri di Gerusa-
regno, rimase eterna rimembranza lemme era prossimo ad invadere la
tra gli egiziani. capitale dell'Egitto, quando Chyr-
Gli successe il figlio Azyz-]3illah, kouh, e Saladino vi giunsero, e li-
viera, dopo un* incursione fino pres- Inoltre vennero ceduti a Federico li
so Damasco^ salpò per Damiata, e i luoghi situati tra Gerusalemme ed
strinse d'assedio quella città, al Acri; e dopo aver Kamel eseguito
quale umiliante annunzio Adel morì feliciimprese nell' Asia mentre ,
hariti, sdegnati della crudeltà del ne godè tre anni, perchè a cagio-
sultano, congiurarono di uccider- ne di gelosia la moglie il fece tru-
lo, mossi da Bibars loro capo. Nel cidare.
maggio 1 25o, coperto di ferite Me- Melik-Al-Mansour-Afi, figlio di
lik-Turan mori annegato nel Nilo, Aibek, venne assunto al trono, ma
e con lui terminò la discenden- lo schiavo Rothouz il rinchiuse, in
za del curdo Saladino, e dopo ot- un col fratello, nella fortezza di
tant'anni gli Aiobidi cessarono di Damiata, e s' impadronì del regno,
regnare. Gli ultimi principi di que- dimostrando gli emiri la necessità
sta dinastia, diffidando de' loro uffi- di questa misura, per frenare l' ag-
Frattanto, verso l'anno 1721, in- se, avendolo Mourad assalito con
cominciò il disordine tra gli ambi- mille scelti cavalieri, e feritolo colla
ziosi bey, intenti tutti ad impadro- propria scimitarra, quell'illustre ma-
nirsi del potere, privandone il pa- melucco ne morì. Apparentemente
sciàottomano. Dipoi Ibraim Riaja, tornò la all' ubbidienza del-
regione
o capo de' giannizzeri, giunse nel la ottomana, ma i Bey mai
porta
1746 ad impadronirsi del supremo cessarono di tumultuare, ed erano
potere, sottraendo la nazione egizia in aperta ribellione, quando nel
dalla dipendenza della sublime por- 1798 si presentò in que'hdi il ge-
ta ottomana. Alla sua morte Ro- neral Bonaparte colla gran flotta,
doan-Bey si mantenne nel dominio per la maggior parte composta da
sino al 1766, ed allora si vide u- quella dell' allora cessata repubbli-
scirminaccioso dall'alto Egitto, do- ca veneta ; conducendovi un eser-
ve trovavasi confinato, Aly-Bey capo cito francese bramoso di conquiste,
de'mamelucchi, della stirpe degli ed ivi spedito dalla repubblica fran-
Abari presso il Caucaso, che era stato cese, anche per porre un termine
neir età di anni dodici venduto schia- all'assoluto potereche vi eserci-
vo ad Ibrahim, e dopo otto anni tavano i Bey mamelucchi, giacché
emancipato. Egli si dichiarò sovra- i pascià non ne aveano che il no-
no dell'Egitto, scacciò il pascià ot- me ;
per cui l'Egitto saccheggiato,
tomano, e ricusò sublime por- alla e devastato, languiva nella più or-
ta ogni tributo e soggezione. Col ribile schiavitù.
mezzo di JNIohammed Bey, altro 11 direttorio francese, gonfio al-
schiavo suo favorito, e figlio adot- lora per le riportate vittorie, mi-
tivo, che innalzò al grado di ge- nacciando di uno sbarco l' Inghil-
nerale, fece progressi nell' Arabia, terra, aveva affidato al generalissi-
ed avendo stretta alleanza col ri- mo Napoleone Bonaparte un eser-
io4 EGI EGT
cito di trentamila veterani, ed una do&i sotto in Abdallah-
baracca
flotta che fu riputata una del-
,
Bey. Ma a rompere i vasti disegni
le più poderose che avessero solca- di Bonaparte, successe nella rada
to il Mediterraneo, e che guidata di Aboukir a' 1 1 agosto la strepi-
veniva dall' ammiraglio Brucys. Sal- tosa vittoria dell'inglese ammiraglio
pò essa da Tolone a' 19 maggio Nelson, che, mercè i rinforzi della
1798. Subito questa spedizione flotta di lord Vincent, che incro-
riportò suli' Egitto brillanti succes- ciava Cadice, in un sol colpo di-
si, e sbarcato Bonaparte a Marabou, strusse la flotta francese, e troncò
immediatamente prese di assalto le sue comunicazioni colla Francia.
Alessandria, e di là mosse contro L' ammiraglio francese Brucys perì
ì mamelucchi, che sconfìsse nella combattendo nella maggior nave,
battaglia detta delle Piramidi il r orientey che sbalzò in aria con
di 2 1 Air impetuosa, e ri-
luglio. ispavento delle due flotte. Due sole
lucente de' mamelucchi,
cavalleria navi francesi furono salve, nonché
il prode generale oppose l' immo- due veloci fregate ; tutto il rima-
bilità de' battaglioni francesi serrati nente o fu sommerso nelle onde,
in quadrato , con una grandine di o pieda divenne degl'inglesi. Ciò
palle, e con un incessante fuoco, accadde per essersi vivamente op-
che vomitavano le ben collocate posto r ammiraglio a Bonaparte, il
artiglierie.Questa vittoria sui ma- quale voleva che tutta la flotta
Hielucchi, e sugli arabi aprì a Bo- fosse entrata nei vasti porti di A-
naparte le porte del Cairo, e pose lessandria.
in fuga Murad-Bey, cogli avanzi Cotanta perdita fu riparata da
de'mamelucchi nell'alto Egitto. Di- Bonaparte con altri successi, ma
venuto il generalissimo francese pa- alle sue mire opponevasi il fanati-
drone del Cairo, volle dimostrarsi smo de'turchi, e degli arabi, i qua-
protettore del maomettanismo^ così li abborrivano i francesi, perchè col
cliè quasi tutti non furono ster- Vari poi sono gli allori mietuti
minati. Con questa terribile misura dalla bravura d'ibraim pascià, fi-
politica in uso nell'oriente, T Egit- glio del vice-re nella Siria. Con
to fu pacificato. Allora Mohammed- un'armata si recò nell'anno i83i,
Alì, che altri chiamano Meheniet- contro Abdullah-pascià, e colla flot-
Alì, già divenuto vice-re, portò la ta assalì s. Giovanni d' Acri. Es-
guerra in Arabia contro i wecha- sendo poi respinto, prese Jaffà, e
biti, de' quali bramava indebolire nell'anno seguente Acri, mentre la
il potere ; e la distruzione loro sublime Porta con un firmano pro-
mise fine a questa guerra nel 1 8 9,
1 scriveva il di lui genitore. Nel i833
nella quale i di lui figli JussufiF, ed Ibrahim fece il suo ingresso in A-
Jbrahim ebbero campo di esercita- leppo -j quindi il vice-re spedì il ni-
re il loro militare coraggio. Il pa- pote Achmet-pascià, ministro della
scià fece dipoi una spedizione nei guerra, a Suez, per prendere il co-
hmitrofi regni della Nubia, nel mando armata destinata a sot-
dell*
Dongala, nel Sennaar e nel Kor-r tomettere Hedcha, e 1' Jemen.
Nel
dosan, in alcuni luoghi de' quali, 1834, Ibrahim pel reclutamento
massime in quello di Dongala, i ordinato, incontrò violenta opposi-
mamelucchi proscritti avevano ri- zione in Naplusa, e trovò scoppia-
parato, eccettuato poche ceiitinaja ta un' insurrezione per tutta la Si-
di essi rimasti tra le sue guardie, ria ; mese di giugno s'im-
indi nel
JVel 1824 salpò Ibrahim pascià dal padronì Gerusalemme. Nello
di
porto d' Alessandria con una flotta stesso mese il vice-re partì con una
egizia, insoccorso degli ottomani flotta, e con truppe da Alessandria
per la Grecia. Le sue devastazioni alla volta della Siria; e nel tempo
nella Morea lungamente
afflissero stesso un firmano della Porta volle
quelle popolazioni, e combattimentii moderare il sistema commerciale
seguiti per mare, e per terra con vari stabilito nella Siria dal medesimo
successi presentarono d'ambe le parti principe. Proseguendo Ibrahim pa-
il maggior accanimento. Quindi più scià, nel 1834, la guerra, fece pro-
flotte ed eserciti si succedettero, ma gressi nella Naplusia, e pacificata la
dopo la gravissima perdita che toccò Siria, ritornò in Alessandria, ove
ad Ibrahim, nella famosa battaglia poco dopo scoppiò la peste. Ma
navale di Navarino, peggiorò la sua dei più^ recenti clamorosi avveni-
condizione, e nel settembre 1828 menti, è qui indispensabile una bre-
evacuò del tutto la Morea colle ve menzione.
sue truppe. Nel i83o, la porta Dopo che Mahmoud IT avea at-
ottomana nominò il vice-re Mo- tribuito al vice-re di Egitto il go-
vernatore per cinque anni, saran- costanze, che formeranno epoca per
no levate in nome del gran signo- Roma, non riuscirà discaro, che qui
re. 4*" ^^ numero di truppe in riportiamo alcuni cenni delle rela-
tempo di pace sarà di diciottomila zioni da ultimo contratte tra il re-
uomini, ingaggiati per cinque anni, gnante sommo Pontefice, e il sul-
duemila de' quali staranno di guar- lodalo Mohammed-Ali, il cui nome
nigione in Costantinopoli. 5." Il sul- è divenuto rispettato, e celebre nel-
tano avrà il diritto di nominare a la storia. Prima che il regnante
suo piacei'e alle cariche militari, al Pontefice emanasse le. sue disposi-
di sopra del grado di luogotenen- zioni intorno l'altare della confes-
te. 6.° Non sarà permesso al pa- sione della basilica di s. Paolo, ove si
lebrato la messa. Non avendo poi to portato alla cognizione del Pon-
il Guidi nulla potuto operare nel- tefice, venne accettato il donativo
rt^gitto, perchè il vice-re aveva di otto massi di alabastro orienta-
riaperte le dette cave per le sue le,perchè credeva il vice-re che le
fabbriche, e non per farne commer- colonne dovessero soprappoisi su di
cio, prima di partire ne tenne discor- altrettanti piedistalli di egual pie-
so in Alessandria col cav. Annibale tra, ed a' quali poi aggiunse altri
de Rossetti, il quale, bramoso di di- cinque massi. Indi il Pontefice au-
mostrare la sua ossequiosa gratitu- torizzò di provvedere al trasporto
dine alla speciale benignità, che per la commissione per la riedificazio-
lui avea il Papa che regna, si esi- ne della basilica ostiense , di cui
bì di profittare, e cogliere questa erano presidenti, e deputati i Car-
occasione favorevole, pei' riuscire dinali Gamberini, e Tosti. Dalla
nell'intento, il quale ebbe pronto commissione medesima venne spe-
e felice esito. dila neir Egitto a prendere i mas-
Seppe il Annibale
vice-re dal cav. si una divisione di tre bastimenti,
de To-
Rossetti, console generale di comandata dal capitano onorario
scana nella città d'Alessandria, che della marina pontificia Alessandro
il nominato Silvestro Guidi da più Cialdi, e comandante in capo il
di vent'anni viaggiava nell'Egitto, bastimento o mistico la Fedeltà j
ed ivi per fare 1' ac-
era ritornato mentre il bastimento denominato
quisto di quattro colonne di alaba- s. Pietro veniva comandato dal te-
stro orientale per la risorgente chie- nente in seconda della marineria
sa patriarcale della basilica di s. pontificiaMatteo Caraman; ed il
Paolo, nella via ostiense; quella ba- bastimento chiamato il s. Paolo era
silica, nella quale le belle arti fe- comandato dall' aspirante di essa
cero a gara di renderla degna di marineria Raffaele Castagnola. In-
succedere alla precedente sontuosis- caricato poi del dettaglio di tutta la
sima, d'un tanto apostolo, e de- spedizione, fu l'aspirante della mede-
gna del secolo XIX, e dell'odierno sima marineria, Prospero Palomba.
pontificato di Gregorio XVI, sotto Tale fu la spedizione destinata per ca-
di cui ha ricevuto energica prose- ricare le colonne o massi per la de-
cuzione, e tale incremento che si corazione dell'interno della basilica.
avvicina al suo termine. Perla gra- Profittarono dell'occasione per mag-
titudine che conservava Mohammed- gior decoro del governo, e col fine
APi ai pontificii doni recatigli da di visitare scientificamente ed arti-,
GEEGOmo XVI . F . R
PEGLI . AVSPICII DEGLI . . EMINENTISSIMI . P P
GAMBERINI E . . TOSTI
FIX . QVI
LA SPEDIZIONE . ROMANA
SVL BORDO . LA . FEDELTÀ*
CHE DAL . TEVERE . A . QVESTl . SCOGLI
IL 2 1 . GENxNAJO . 184I
APPRODAVA
più di 825 miglia romane, dappoi- maestose tombe de' califfi fatimiti,
ché è noto che il Li/gsor, partito ed agiubiti, di già dalla medesima
da Tolone nel 1882, non giunse veduti nel primo soggiorno che fe-
che a Tebe. La spedizione roma- ce al Cairo, quando visitò il bosco
na, dopo aver salutato il luogo di petri ficaio a due leghe e mezzo dal
stazione delle antiche coorti, o le- deserto. Dipoi passò a contemplare
gioni romane, dopo aver lagri ma- l'obelisco diOsortasen I, che ad-
lo sulle esuli ceneri di Giovenale, dita ancora il luogo ove sorgeva
giunse ai magnifici avanzi del tem- la superba città del sole ; e con di-
pio dedicato al parto d'Iside, ove vote reminiscenze il lu(ìgo , ed il
nell'attico interno del pronao scol- sicomero, ove una costante tradi-
pì il glorioso nome
di Gregorio zione afferma, essersi riposata la
XVI; indi proseguendo il suo viag- beata Vergine nella fuga in E-
gio visitò gli avanzi dei bei templi gitto. E qui noteremo che gì' in-
, ,
eh. Camillo Raviali del corpo del caricò delle analoghe ricerche pri-
genio , facente parte della spedi- ma un greco per nome Ousili-Kalfa,
zione, per la redazione del gior- e poi Mhurat-Kalfa. Intanto un eu-
nale scientifico. Quanto riguarda ropeo a caso trovò un pezzo di
dettagliatamente siffatto viaggio marmo di nuovo genere, che fat-
tutto è riportato nell' Album di to esaminare da sua altezza e da
Roma, numeri 2, 18 e
cioè ai altro europeo, fu riconosciuto esse-
25 àe\y anno FUI 1841 , ed ai re esso il celebre alabastro orien-
numeri 2, e 3 dell' anno IX 1842. tale usato dagli antichi ;
quindi
Di questo stesso argomento si leg- venne nel vice- re vivo desiderio di
gono eguali, e compendiate notizie rinvenirne la cava, che con molte
nel numero 36 delle Notizie del ricerche da Mhurat, e suoi compa-
giorno di Roma, del 1841 ; e nel gni si discoprì nel maggio i832.
numero 83 del Diario di Roma Per attivarla vi fu spedito un eu-
del medesimo anno. In tale im- ropeo, ed in progresso il vice-re
EGI EGI ii3
ne Tuso sovraccennato. E da
fece artistica della patriarcal basilica
notarsi, che la storia del rinveni- di s. Paolo nella via ostiense, che
niento della cava si racconta anche lessi nella cospicua, ed illustre ro-
diversamente. I nomadi della tribù mana accademia Tiberina a' di 24
di Beny-Uassel trovarono lungo il febbraio 1842 alla presenza di scel-
deserto un pezzo di questa sostan- tissima udienza, principalmente de-
za, e conoscendo essi il gusto del corata dagli eminentissimi Cardi-
vice-re, a lui il recarono. Egli lo nali Bianchi, Mezzofanti, Ferretti,
diede ad esaminare al carrarese Del e Belli ; ma eziandio in questo stes-
Nero, il quale riconosciutolo pel per- so Dizionario, all'articolo Chiesa o
duto, e famoso alabastro orientale, patriarcale basilica di s. Paolo ec.
e rinvenutene le cave per ordine (Vedi), dissi pure ove saranno col-
dello stesso vice-re, ie mise in atti- locati.
massi ne furono aggiunti altri cin- 12 maggio 1841; solo dolente l'e-
que trovati dalla spedizione nelle quipaggio di aver perduto il be-
cave, e chiesti alla generosità di nemerito dottore Paolo Ruga, of-
A
ii4 BCxi EGI
Incombeiitlo alla spedizione di tità andava ad intraprendere per
prendere congedo dal viceré d'E- alcune sue provincie. Il santo Pa-
gitto , e di vivamente ringraziarlo dre fu ricevuto a bordo del mistico
per le ospitalità usate ad essa nel tra le acclamazioni e le salve delle
setti, che cotanto zelantemente eiasi servigio del monarca di oriente, fra
adoperato pel bene della medesima, i quali primeggiava quanto mandò
venendo da esso ricambiata di cor- Clot-Bey, il quale era stato deco-
tesissima risposta, a'3 giugno i84i> rato del grado, di commendatore
uscì dal porto nuovo d'Alessandria, dell' Ordine di s. Gregorio dallo
per la novella navigazione alla vol- stesso Papa quando fu in Roma, e
ta d'Italia, ed i6 agosto per la
a' quanto il capitano stesso aveva rac-
bocca di Levante, la spedizione pon- colto sul celebrato suolo egiziano.
tificia felicemente entrò nel porto La soddisfazione, il gradimento, e
di Civitavecchia fra il più sincero la compiacenza benignamente addi-
giubilo della popolazione , e dei mostrata dal Papa, rese tal giorno
congiunti di molti individui dell'e- alla spedizione il più memorando,
quipaggio accorsa sui rampari del e l'epoca la più onorevole di sua
molo. Indi a' 23 agosto la spedi- missione.
zione parti dal porto di Civitavec- Siccome poi le due tartane de»
chia, e per Fiumicino, e pel Te- nominate il s. Pietro, ed il s. Pao-
vere gettò l'ancora a' 27 agosto lo cariche dei blocchi delle colon-
per r ultima volta allo scalo dei ne di alabastro, e di alcuni altii
marmi presso la basilica di s. Pao- massi, erano allora ferme alla foce
lo, con gran tripudio de' romani. di Fiumicino, aspettando il tempo
A' 29 agosto, epoca la più memo- favorevole per rimontare il Tevere,
randa per la spedizione, il Pontefi- e giungere al canale della ripa si-
ce Gregorio XVI si recò a bordo nistra di tal fiume, cioè allo scalo
del mistico la Fedeltà accompagna- presso la basilica Ostiense ; essen-
lo dal suo corteggio, e dal Cardi- dosi ciò effettuato a' 25 del susse-
nale Tosti pro-tesoriere generale, guente settembre, il medesimo Gre-
come deputato della commissione gorio XVI, dopo il suo felice ri-
I
"f
..A iCrfUr.-^O^'A^
EGI EGI Ti5
m' è nell' ai-cheologia egiziana eb- , versi di quelli, che in Egitto ad es-
be l'onore di fare apprezzare al sa prestarono assistenza, e furono
Pontefice il valore, e il merito di generosi di cortesia. Laonde ci li-
quei preziosi doni, come le iscri- miteremo a dire, che il cav. de
zioni geroglifiche , uno scheletro ,
Rossetti, oltre alcuni donativi, ebbe
ed una pelle d' ippopotamo, un coc- la croce gioiellata, e il grado di
codrillo, ed una raccolta di minera- cavaliere dell'Ordine di Cristo, non-
logia, oltre altri monumenti, avan- ché la croce dell' Ordine di com-
zi della possanza egiziana, delle qua- mendatore di s. Gregorio Magno;
li cose il Pontefice parte destinò che il capitano comandante Ales-
al museo egiziano da lui fondato sandro Cialdi fu fatto commenda-
in Vaticano, e parte ai musei del- tore dell'Ordine dello sperone d'o-
l' università romana, come si legge ro rinnovato, e nominato tenente
nel numero 98 del Diario di Ro- colonnello della Marina ponlificia
ma del i84j- Anche in questa cir- (Fedi), al quale articolo si ripor-
costanza il santo Padre fu corteg- tano le sue benemerenze suU' intro-
giato dal p. abbate Zelli, abbate duzione de' legni a vapore, pel com-
del monistero di s. Paolo , dal p. mercio interno di Roma; e chp
abbate Tbeodoli, dal cav. Potetti Silvestro Guidi fu decorato delU
architetto direttore, e Luigi More- croce di cavaliere del sopraddetto Or-
schi segretario della commissione di dine di s. Gregorio, quindi incari-
s. Paolo, non che dai capi d*arte cato di portare al vice-re di Egitto
della fabbrica. Già i massi di ala- Mehemet-Alì i seguenti donativi
bastro orientale sono stali ridotti a del sommo Pontefice, consistenti in
forma regolare di fusti di colonne superbi mosaici , in medaglie d' o-
d'ordine Corinto , della lunghezza ro, e di argento, ed in bellissime
di palmi architettonici romani tren- stampe incise dalla calcografia ca-
tadue, ed anche lustrati. IVon sono merale. '
li infanti, io. 11 nuovo edificio del- fia della reverenda camera aposto-
le poste pontificie in Roma, deco- lica, legate nobilmente, e colla ci-
rato nel portico colle colonne del- fra dello stesso vice-re d' Egitto.
l' antica Vejo. II. Il suddetto mu- Esse consistevano : i . I« vedute e
seo etrusco, ma di maggior dia- paesaggi incisi da Gmelin, ed altri
metro. 12. La fabbrica nella stra- celebri autori; due esemplari. 2.
da di Ripetta per abitazione dei Vedute generali del museo vatica-
cittadini, ed ornamento della città. no dei rinomati artisti Balzer, e
i3. Isolamento del monumento del- Feoli ; due esemplari. 3. La co-
l'acqua Claudia a Porta maggiore, lonna Antonina, con rami in fo-
ed erezione dei due attigui edifizii. glio, di Pietro Santi Bartoli, illu-
M l'arrivo della vostra lettera, ed non dobbiamo far altro, che at-
» esultammo di gaudio, e di dol- tenerci alle regole di una buona
*» cissima (Contentezza ; indi ne com- educazione , evitando ogn* altra
M prendemmo i sublimi concetti prolissità di parole ".
** grati all' orecchio, e che ricreano « Per riguardo poi a ciò che
w r animo coli' eleganza de' suoi avete benignamente espresso, in-
» ritmi ". torno alta raccomandazione più
» Parimenti ci giunse tuttociò volte inculcata di proteggere le
da altro listello prende origine la gata circa i due terzi, ossia dove
campana del vaso aprendosi dolce- ristringe vieppiù il collo della me-
mente sino al ciglio formato da un desima, da un cordone; siegue un
mezz' ovolo con intaglio che serve mezz' ovolo, ed un altro cordone a
di labbro, un cordone sopra que- terminare questo piede. E diviso
sto, un piccolo pianetto, ed un gu- come l'altro dal rimanente per le
scio compiono il vaso, e queste tre stesse Comincia il
ragioni. corpo
sagome sono ripetute anche nell'in- del vaso con una figura parimenti
terno dei medesimo ove comincia di callotta rovesciata adorna come
il vuoto. Si osservano due manichi l'altra di baccellature. La sormon-
baccellati con intreccio sul corpo ta un listello, e da questo s'innal-
della callotta, che si staccano poi, za la campana cominciando da un
e rimangono ove cominciaisolati guscio, e quindi curvandosi dolce-
la campana, venendo a rendere co- mente fino al estremo in
labbro
me due maniglie. Tutta la massa cui è un ovolo con un cordone
dell'alabastro viene a piantare so- superiore, che compie ii vaso vuoto
pra un controzoccolo circolare di nell'interno a somiglianza dell'al-
verde antico allo 18/60 di palmo tro.Quattro serpenti intrecciati due
architettonico romano. L'altezza to- per parte con le code sul corpo
tale del vaso, compreso lo zoccolo, della callotta, e colle teste presso
è di palmi quattro i8;6o; avendo il labbro superiore, servono come
di larghezza palmi tre 1/60 nel di manichi e di decorazione all'in-
diameti'o maggiore. sieme.
EGI EGI \iZ
Compreso il plinto il vaso tiene nel 1774 J** Londra dal Paw, Rt"
l'altezza di palmi tre 4^/60 posan- cherches sur tEgypliennes. V. il De-
do sopra un controplinto di cipol- non, Voyage dans la Basse et la
lino mandolato allo 5/24- Haute Egyple pendant les campa-
Il rocchio che lo sostiene è di gnes du general Bonaparle, Paris
porfido della stessa qualità dell'al- i8oa; e la Description de l'Egyple^
tro come della pregiata provenien- OH recueil des ohservations et des
za, però dell'altezza di palmi quat- recJierches qui ont eté failes en Egy-
tro 2 5/6o, e del diametro di pal- pie pendant l'expédition de Varmée
mi uno i3/24. francaisj Paris 1809- 18 19. Inoltre
La base attica sottoposta è alta ad esplorare il suolo egizio, fecon-
55/6o, pure di marmo bianco sta- do di preclari monumenti, hanno
tuario di prima qualità. adoperato con somma lode due ita-
Tommaso Della Moda è stato liani valentissimi ; Giambattista Bel-
r esecutore dello stesso vaso. zoni, e Giambattista Brocchi. Si de-
ve inoltre altamente lodare il re-
Jltre notizie sull'Egitto, e sugli gnante granduca di Toscana Leo-
egiziani. poldo II, che per la maggior illu-
strazione dell'Egitto si fece emulo
La spedizione francese del
798, i della Francia, ed associò alla nuo-
di cui tenemmo superiormente pa- va commissione scientifica di colà
rola, venne accompagnata in E- spedita, sotto la direzione diCham-
gitto da una commissione di scien- pallion giuniore, un comitato italia-
ziati, che ritornarono in Europa no, e già dal chiaro dottor Ippoli-
ricchi d'importanti scoperte, e rav- to cav. Rossellini se ne sono otte-
vivarono ivi la quasi perduta me- nuti importanti risultamenti, come
moria della celebre scuola alessan- si può vedere nell'opera celebrata,
drina, eccitando una successiva no- che dal medesimo Rossellini si va
bile gara d' istruzione. Quindi i pubblicando in Pisa sino dal i832
nomi chiarissimi di Monge, di Bar- con disegni in foglio stragrande, ed
tholet, di Conte brillarono nell'ac- intitolata: / monumenti deWEgittOj
cademia del Cairo, e se troppo bre- e della Nuhia. Ma da ultimo il cav.
ve non fosse stato il periodo dei Rosellini fu tolto dalla morte alla
loro lavori, incalcolabile ne sarebbe repubblica letteraria. Il suo viaggio
stato il vantaggio, anche pel carat- nell'alto Egitto, e le sue grandiose
tere sociale dell' attuale vice-re, e illustrazioni sulla storia di que' luo-
pel trasporto che dimostra di fa- ghi da luivisitati, gli hanno merita-
eseguiti sui luoghi dal diligente di- più, ci ha dato parecchi scritti
de' quali già feci menzione, quelli Teri imbalsamati, che noi conoscia-
che più sorprendono sono le famose mo sotto il nome di mummie.
pi amidi , destinate alla sepoltura
I Neil' alto Egitto, monticelli di rot-
dei re, e delle quali il tempo dovet- tami polverosi ed informi più alti
te rispettare la colossale struttura. che nel basso Egitto, indicano il
Le rovine più degne di osserva- luogo occupato da antiche gran
zione si trovano a Tebe, che tuttora città. Vetuste grotte, catacombe sen-
è sorprendente, a Menfi, a Dende- za numero, sono escavate da ogni
ra, ad Esnè, ad Edfu, a Seyne, ad parte nella roccia, e le loro aper-
Anlinoe, nell'isola di File, o Filae ture spesso decorate dallo scalpello
€C. La così detta colonna di Pom- degli egiziani, sembrano da lungi co-
peo, e gli obelischi appellati di me gran macchie nere nei declivi del-
Cleopatra sono i soli monumenti le prolungate montagne. Le piramidi
dell'antico splendore scampati allo si notevoli pel loro volume, e for-
sterminio; ma essi stanno fra sab- ma regolare; quelle immense petrie-
bie ardenti, ombreggiate da palmie- re, quegli antichi argini, quelle strade
ri, e fra sassi d' informi ruine. Da lunghesso l'acqua, quegh avanzi di
per tutto però si trovano avanzi antiche costruzioni idrauliche, le ve-
di templi, e di altri edilìzi, la cui stigia moltiplicate di monumenti
architettura uniforme, e le dimen- in granito, colonne, obelischi co-
sioni colossali delle statue, che li perti ancora di sculture preziose,
adornano, caratterizzano l'epoca che sfingi, statue colossali, rovine con-
li produsse. Le mura di questi siderabili , edifizi della più remo-
templi sono fornite di scolture di ta antichità, ancora interi e di una
un bel lavoro, e molte vedonsi co- vasta estensione, risvegliano peren-
perte di geroglifici, non deciferati nemente la curiosità, e diffondono
ancora. Si possono consultare, Po- sulla contrada un interesse ognor
vioulat, Lettere suWEgitlo, Milano crescente. In Roma ancora si am-
EGI EGI 125
mirano gli Obelischi (Vedi), clie prende tutte tre le sopraddette spe-
ivi dagl'imperatori romani furo- eie, ed i gruppi fonetici occupano
no trasportati dall' Egitto , cele- per l'ordinario due delle tre par-
bri per la loro mole, e pei gero- ti. In essi venivano quasi sempre
glifici che contengono F. Rirche- omesse le vocali intermedie a so-
rii: Obelisci Aegyptiaci interpreta- miglianza deirodierno metodo ste-
tio hìe rogfyphica, B.omae 1666. Ivi nografico, ch'è quell'arte di scri-
il medesimo, e nel i636 aveva vere prestamente col mezzo di ab-
pubblicato; Prodromus coplus sive breviature di cifre. I geroglifici era-
aegyptiacus. no impiegati a ricoprire i pubbli-
I geroglifici dicesi che abbiano ci edifizi, le piramidi, gli obelischi,
avuto origine sotto A loti, figlio di La scrittura jeratica non differisce
Menete o Mezraim, il più antico dalla geroglifica nell'impiego dei
re egiziano che si conosca. Questi tre caratteri, ma solo ne' segni, che
caratteri geroglifici vuoisi che da- notevolmente, e con particolare
gli egizi non fossero impiegati sim- studio sono abbreviati. Servivano
bolicamente se non dopo moltissi- a tracciare le solenni cerimonie, gli
rao tempo. Era riserbato al cele- inni sagri, e gli encomi al sovrano
bre Charapollion juniore, il vanto tributati.
di svelare i misteri di tal sistema Nella scrittura demotica i segni
grafico, con cui gli antichi Egizi figurativi sono esclusi, e vi s'im-
espressero il loro linguaggio e sul piegano quasi sempre i fonetici, con
quale aveano inutilmente o con qualche simbolo dei piìi sempli-
poco successo sudalo i più profondi ci tratlo dalla jeratica per i dome-
archeologi. Ci è noto per lui, che tre stici affari, e per gli atti e contrat-
gcneri di scrittura s'impiegarono ti civili. Molti dotti si dedicarono
nell'Egitto, cioè la scrittura gerO' all'interpretazione de' geroglifici,
glifica, o sagra; la ieratica^ osa- per cui fra le tante opere che di
cerdotale; e la demotica, o popò- loro abbiamo nomineremo le se-
lare.Tre specie di segni simulta- guenti: Caussini, Synibolica aegy-
neamente adoperavansi nella scrit- ptiorum sapientia, Parisiis 1641 ;
E Gì EGf T!>.7
zione costante che l'evangelista s. tre cose, che non solo fu illustrato
128 EGI EGI
l'Egitto con la presenza dell'incar- suddetta provincia d'Egitto, compop-
nato Verbo, ma fu nobilitata la sta di due provincie, aveva le seguen-
solitudine per dove passò . Riceven- ti sedi per sufFraganee. La prima pro-
do essa in certo modo il seme del- vincia, noverava i vescovati di Er-
la divina benedizione,produsse po- raopoli, Meteliso, Morteli s, Copriso,
scia i sacri innumerabili germo- Captiris, Sais_, Naucratis, Latopolis,
gli di tanti monaci, ed anacore- Andron, Nicium, Onuphis, Tava,
ti, che per ogni parte in santi- Cleopatra, Marcotis, Menelais, Scia-
tà fiorirono, e furono di esempio this, Nitria, Costus, Psanis, Zenopoli,
agli altri. Non deve quindi recare Paphna, Tarane, Sondra, tutte suffra-
maraviglia, che l'illustre, e vene- ganee immediate di Alessandria. La
randa sede di Alessandria divenis- seconda provincia d'Egitto, con Ca-
se la prima dei quattro patriarca- bassa per metropoli, aveva per sedi
ti dell'oriente, la seconda dopo la suffraganee Phragonis, Pachnemu-
Romana, e che la sua giurisdizione nis, Diospoli, Semennut, Cinopoli,
fosse estesissima. Essa comprende- Busiris, Elearchia, Cima, Vieux Cai-
va, oltre l'Egitto, e V Etiopia (Ve- re, Xoes, Butus, Pariane, e Rhico-
di) ,una gran parte delle coste di merium. Al presente essendo il pa-
Africa. Nel primo concilio Nice- triarcato di Alessandria un titolo
no le chiese di Etiopia, e di Abis- in panibus infidelium che confe-
sinia furono assoggettate al pa- risce la santa Sede, ha cinque ti-
triarca Alessandrino, la cui giurisdi- toli vescovili suffraganei, cioè Bou-
zione estendevasi altresì sulla Li- gerie^ Cassia, Gene, Munia, ed Elio-
bia e sulla Pentapoli. poli. Sull'autorità e diritti, ch'eser-
Il patriarcato d'Alessandria fu citava in tutto l'Egitto, e in tut-
diviso I.** nella provincia di Egit- te le provincie del suo patriarca-
to, composta di due provincie, con to, il patriarca di Alessandria, va
Alessandria per metropoli; 2." nel- letto il capitolo V del Supplemen-
la provincia Augustamnica divisa to al giornale ecclesiastico di Ro-
in due provincie, con Damiata, e ma quin. II pei mesi di marzo
Leopontopoli per metropoli; 3.° nel- ed aprile 179*2.
la provincie di Arcadia con Ben- Il cristianesimo ha fiorito, e sus-
nef per metropoli; 4" "ella pro- sistito nella sua purezza nell^ Egit-
vincia di Tebaide divisa in due to sino alla metà del quinto se-
Provincie, con Antinoe, e Tolemai- colo, giacche non sembra che l'a-
de per metropoli; 5.° nella provin- rianesimo, sebbene nato in Alessan-
cia della Libia Marmarica con Ber- dria, abbia fatto in questa re-
ne per metropoli ;
6.° nella provin- gione grandi progressi. Ma nel 449
cia della Libia Pentapoli, con Cire- Dioscoro patriarca Alessandrino, pre-
ne per metropoli, e con la provincia lato ambizioso, e violento, che però
della Libia tripolitana composta di godeva di molto credito nel suo
tre sedi vescovili. Inoltre Comman- esteso patriarcato, fatalmente cadde
ville, Histoire de toiis les arch. et negli errori di Eutiche, prese quel-
évéch. a pag. 368 e seg., ripor- r eretico sotto la sua protezione, e
ta novero delle antiche, e nu-
il benché condannato nel concilio cal-
merose sedi vescovili de'Copti sog- cedonese persistette ostinato ne'suoi
gette al patriarca d'Alessandria. La errori, e morì in esilio. Per disgra-
EGI EGI 129
zia dell* Egitto quasi tutti i vescovi agitazioni della chiesa d' Alessan-
di esso restarono attaccati all' inde- dria, e perciò della maggior parte
gno Dioscoro, ed elessero un pa- delle chiese d' Egitto, anche pel ca-
triarca a successore, ed i copti, e gli none calcedonese, nel quale, a pre-
abissini ne seguirono lo scisma se- giudizio della sede Alessandrina, da-
parandosi dall'unità cattolica. Da vasi il primo luogo, dopo la Romana,
questa memorabile epoca l'Egitto a quella di Costantinopoli, ciò che al-
restò separato dalla Chiesa cattoli- tamente riprovarono s. Leone I, e i
Non ostante gli riuscì poi ritornar- loro patriarca Alessandrino destinò
vi. Sono indescrivibili le successive un metropolitano alla nazione co-
VOL. XXI. 9
i3o EGI EGI
pta, della stessa nazione, e rito; e Alessandrini ; Pietro Fullone, e Se-
siccome dagli antichi autori, co- vero patriarchi antiocheni; Acazio
me da qualche moderno, l'Etiopia di Costantinopoli ; Zenone, ed A-
Tiene chiamata anche India, così nastasio imperatori, e sopraltulti
Indiani furono chiamali gli abissi- Barsuma archimandrita soriano se-
ni, e i copti cioè gli egizii. guace di Dioscoro, e difensore di
Collocato poscia nella sede di Eutiche; ed inoltre Giacomo Ba-
Alessandria il santo patriarca Pro- rateo dello dai greci Zanzalo, pa-
terio, ^li egiziani, seguaci dello sci- rimenti di Soria, discepolo di Se-
sma del loro deposto patriarca, non vero, e gran promotore della set-
vollero con lui comunicare, anzi, la, dal quale principalmente tutti i
alla presenza del sagro Collegio dei quale riconoscendo la primazia pon-
Cardinahj e poi li rimandò nel- tificia, fu confessata per lui senza
l'Egitto colmi di contentezza, e di difficoltà dai copti , come dagli a-
sagri doni. Il Baronio disse, che bissini, e ciò in virtù de' sagri ca-
con detti deputati vi fu ancora Bar- noni e concili. Osserva però lo sto-
suma, arcidiacono^ della chiesa a- rico Ludolfo, che ninna parola dal
lessandrina, con lettera allo stesso patriarca si fece sugli errori di Dio-
Pontefice dello Giovanni arci-
zio scoro, ne di ammettere il concilio
prete di detta chiesa, e che anche di Calcedonia, che sono i punti es-
Barsuma fece in di lui nome la senziali per essere i copti annove-
professione di fede. rati tra i cattolici. Indi nel 1703
Quanto fosse sincera ed utile Clemente XI, agli 1 1 aprile, scrisse
questa solenne conversione, ed u- un breve apostolico, che si legge
nione del patriaica Gabriele, lo di- nel tom. I, pag. 1 64 della sua rac-
mostrò r effetto ,
perchè in lui si colta Epist. et Brevia Select. a quel
estinse di nuovo la fede cattolica patriarca Alessandrino, per animar-
che non si legge più interamente lo a venire, senza dimora all'unità
professata da veruno de' suoi suc- della Chiesa romana, superando gli
cessori. Istituita nel 1622 da Gre- ostacoli che ne lo impedivano; ma
gorio XV la Congregazione di Pro- il patriarca si limitò a favorire i
paganda fide {Vedi) , per dilatare cattolici,e molti copti abiurarono
e propagare la fede, a tre Cardi- quindi lo scisma ed in questa con-
:
bano VIII nel suddetto collegio da ze de' copti, ed abissini che osser-
lui fondato avevano istituito alcuni vano l'istesso rito, li reintegrò della
alunnati pegli abissini, e pei copti ; chiesa, e dell'ospizio, ciò che con-
quindi Clemente XI pieno di pia
, fermò Clemente XII con breve dei
brama per la salute eterna di quelle i5 gennaio i73i sottoponendo ,
per le fatiche apostoliche della me- costanza Valda Kiros, monaco abis-
36 EGI EGI
tino abiurò lo scisma, ricevette la Ordine, contando molti cattolici la
jsagra ordinazione, e ritornò col sa- guarnigione inglese. In Moka poi
cerdote de Jacobis alla sua patria, vi era un ospizio de* pp. riforma-
dove si sperano ulteriori successi ti. Il delegato e vicario apostolico
religiosi. Il medesimo de Jacobis è pei latini risiede in Alessandria.
prefetto apostolico della missióne
di Abissinia, ove sonovi tre sacer-
Segue lo stato delle missioni pei
doti missionari della medesima con-
latini nelU EgiUo.
gregazione della missione, e cento
cattolici. Gli abitanti ascendono a
circa un milione, ed ottocento mila. Cairo. Vi sono due chiese, due
preti soriani, cinque minori osser-
vanti che hanno un convento, ed
Missioni attuali nell'Egitto.
una scuola. Sono nel Cairo dei cat-
tolici soriani, armeni, maroniti, e
stolico dell'Egitto pei latini , com- bina martire di nome proprio, estrat-
prende tutto l'Egitto inferiore, e to a* 23 marzo 1842 dal cimitero
superiore, non che l'Arabia. In que- di Priscilla, nella via Salaria nuo-
sta regione s'ignora il vero stato va, con iscrizione, ed ampolla, o
della religione.Avvi la prefettura vaso col sangue. Questo corpo ven-
apostolica di Gedda, diretta dal p. ne riccamente vestito alla guerrie-
Antonio Buonagiunta Foguet, del- ra, giusta il costume , e collocato
1 Ordine de' servi di Maria; in A^ entro bellissima urna di legno in-
den vi è un missionario dell'islesso tagliato, e dorato. L'iscrizione in^
EGI EOI 137
cisa in pietra è del seguente te- greci-melchiti. Vi è anche una chie-
nore : sa parrocchiale dei pp. minori osser-
vanti di Terra santa. Vi sono inol-
AVRELIVS SECVNDVS tre parrochi per gli altri cattolici
MARITVS ET AVRELIA di diverse nazioni e riti. I copti,
ROMANA FILIA i greci, ed i soriani officiano nel-
UERIAE SABINAE la chiesa Propaganda;
detta di
MATRI i maroniti, e armeni in quel-
gli
la dei latini di Terra santa in
Del cimitero di Priscilla si dà Cairo. In Alessandria ed in Damia-
qualche cenno al volume XIII, ta non hanno i copti chiesa propria.
pag. 149, i5o e i5i del Dizio- Le loro parrocchie sono sei, cioè
nario. in Cairo, in Girge, in Tahata, in
Rossetta. Avvi una chiesa, ed un Akmin, in Farsciut, e in Nagade.
sacerdote minore osservante. iVei mentovati luoghi vi sono scuo-
Fajum. Vi è una chiesa, ed un le. Vivono i sacerdoti delle limo-
sacerdote minore osservante. sine delle messe lette, e di qual-
Damiala. Vi è una chiesa, ed un che piccola elemosina proveniente
ospizio, ch'è stato ceduto ai greci- dai battesimi, dai matrimoni, e dai
melchiti. funerali,non che da oblazioni spon-
\\ vicariato apostolico dell'Egitto tanee per l'aspersione dell'acqua be-
pei copti risiede nel Cairo, ed il nedetta nell'Epifania, per la distri-
vicario apostolico officia col suo cle- buzione delle candele nella festa
ro nella chiesa de' pp. riformati delia Purificazione ec. Nel Cairo non
minori. Questi hanno quivi un ospi- vi è seminario formale, ma alcu-
zio ed una prefettura apostolica, ni giovani bramosi di abbracciare
ed assistono il clero copto. L'attua- lo stato ecclesiastico, in casa del
le prefetto apostolico è il p. Re- vescovo vicario apostolico, da lui
egiziane, nella celebre tipografia del va in molte delle sue bolle. Eguil-
collegio Urbano, ossia della congre- lino infatti non viene mai men-
gazione di Propaganda furono stam- zionato dagli autori, che hanno
pate, e si trovano le seguenti ope- scritto de* Cardinali. V. Matteo
re Dhirnum Alexandrinum copto-
: Guglielmo, Cardinale.
arahicum lySo. Fragmentum s. EGUMENO (ffegumenus). Ar-
Joannis graec-copt-thebaicum saec. chimandrita, abbate, o superiore
IV, Addilamentum ex vetitstìssimis del monistero dei monaci, fra i
membranis lectionum evangelicanim greci, russi, e nestoriani,^ dalla vo-
divinae missae cod. diaconici reli- ce greca che significa condottiero.
quiae, et liturgica alia fragmcnta Presso Anastasio Bibliotecario si leff-
scovile nel regno di Baviera, cir- tuito verso Tanno ySg da s. Boni-
condario della Regen , capoluo- facio arcivescovo di Magonza, che
go del principato del suo nome, venne ajutato in ciò da Suigero
il quale è una giurisdizione signo- conte di Hirchsbert, e poi conseguì
rile, ed immediata della Baviera. dal Pontefice Gregorio III, che il
vescovo Carlo dei conti di Reisa- per la celebrità dei miracoli da Dio
ch, ed a' 17 del medesimo il con- operati ad intercessione di lei, mas-
sagrò nella patriarcale basilica di sime coir olio prodigioso, che tut-
s. Maria Maggiore. tora in tempo determinato scatu-
La chiesa cattedrale è dedicala risce dalle sue ossa senza che mai
alla b. Vergine Maria, ed a s. Wil- s'intorbidi, o corrompa, quantun-
,
temente si accostava alla santissima preparò alla morte. Col suo testa-
comunione. Con gran diligenza ed mento provvide alla moglie, ai do-
esattezza adempiva agli obblighi del mestici, e soprattutto ai monisteri,
suo slato, governando la sua fami- ed agli spedali. Volle con una con-
glia, e i suoi domestici, con quella fessione generale purificare l'anima
saviezza, che di rado si osserva pra- sua, chesempre monda avea te-
ticata nelle case dei grandi. Le re- nuta da colpa mortale. Meditando
VOI,. XXI. 10
i46 ELE ELE
di continuo la passione e morte del fosse concentrato in questo dell'e-
nostro Redentore, trovava un dol- lefante, indicandosi negli stemmi
ce conforto alle sue arabascie: fi- di chi è insignito, con uno scudo
nalmente ricevuto il santissimo Via- accanto dell'elefante. Siccome que-
tico con la più tenera commozio- st' Ordine fu posto sotto la prole-
ne, e COSI pure l'estrema unzione, zione della beata Vergine, per cui
caduto in una agonia assai peno- fu pur detto di s. Maria, così i ca-
sa, volò al cielo il giorno 27 set- valieri di esso portavano una col-
tembre dell'anno i323, contando lana d'oro, composta di due croci
soli trentotto anni di età. Le di patriarcali, da cui pendeva un ele-
lui spoglie furono trasportate nella fante formato di smalto bianco,
chiesa dei francescani di Apt, in con un castello di argento lavora-
Provenza, ove ancora esistono. Ur- to a grana sul dorso, premente coi
bano V segnò la bolla di sua cano- piedi un piano verde, smaltato di
nizzazione, e Gregorio XI la pub- fiori. Ma sotto il re Cristiano 111,
blicò. figliuolo di Federico 1, che si di-
La santa delfina sua sposa vi- vise dalla comunione cattolica, ab-
veva ancora quando il marito suo bracciando la riforma luterana, fu-
Eleazaro fu dichiarato santo. Ella rono tolle dalla collana le due cro-
sempre costante nella pratica delle ci, e r immagine della beata Ver-
virtù visse al mondo, come al mon- gine, pendente al di sotto, circon-
do non appartenesse^ e mori san- data da un sole, e venne conser-
tamente in Apt, in età di settan- vato il solo elefante.
tasei La sua morte
anni. successe I cavalieri di quest* Ordine por-
a' 26 seltembi^. Le sue reliquie tano l'insegna della collana nei gior-
furono riposte nella stessa tomba ni solenni dell'Ordine, e negli altri
di s. Eleazaro, e la sua festa dal usano una medaglia appesa ad un
martirologio francescano è assegna- cordone celeste. Vuoisi, che la col-
ta nel giorno stesso della sua morte. lana variasse più volte, e fosse pure
ELEFANTARIA. Sede episcopa- formata da parecchi elefanti, in-
le dell'Africa occidentale, nella Mau- trecciati di torri, avendo ogni ele-
riliana Cesariana, sotto la metro- fante sulla schiena una gualdrappa
poli di Giulia Cesarea. Altri dico- tm'china, ed inferiormente alla col-
no, che "vi sia stata pur anche una Jana un elefante d' oro sovrappo- ,
stino ci dice neir Apol. 2, che quanto nella sola cattolica religione.
tutti i fedeli della città e della Per la pratica del precetto dell'e-
campagna si congregavano la do- lemosina, dicono i trattatisti che
menica per assistere alla celebra- bisogna distinguere tre sorte di ne-
zione dei santi misteri, che dopo cessità nei poveri; la necessità co-
r orazione ciascuno faceva la sua mune, la necessità pressante, e la
veri, alle vedove ec. Il Tillemont, necessario, senza correre rischio del-
appoggiato sopra un passo del co- la loro salvezza, del loro onore, e
dice Teodosiano, osserva che nel della loro salute. La necessità estre-
quarto secolo alcune donne religio- ma un po-
è quella, in cui trovasi
se occupavansi a raccogliere le li- vero, che è in un pericolo eviden-
mosine pei prigionieri, congetturan- te di morire, se non viene soccorso
dosi con qualche fondamento che prontamente. Nelle necessità comu-
fossero le Diaconesse [Vedi). Nei ni siamo obbligati a dare tutto il
primordii della Chiesa, i ministri superfluo, dello stato, conservando
<li essa sussistevano di sole limosi- tuttavia quello che fa d' uopo pel
ne. Le Oblazioni (Vedi) si divi- mantenimento, e per lo stabilimen-
devano in tre parli ; ima pei po- to onesto de'proprii fìgh, e pei ca-
ELE ELE 149
«i fortuiti, purché essi debbano pro- medico, soleva dire, che se fosse
babilmente avvenire, locchè fa parte stato lecito, avrebbe venduto sé ed
del necessario dello stato. Ma non i fìgHuoli per darne il ricavato ai
siamo obbligati a dar tutto ad un poveri ; e l' istesso s. Gregorio ven-
tratto il proprio superfluo, ne ai pri- dette quanto aveva insieme ai li-
minciando sempre da quelli, che sono molti si venderono schiavi per nu-
nel maggior bisogno. Quando biso- i trire i poveri col prezzo della loro
gni sono eguali, si debbono preferire libertà. A confessione dello stesso
i parenti agli estranei, quelli del luo- Giuliano 1' apostata, assistevano essi
go dove si dimora, a quelli che egualmente i cristiani, che i pagani.
non sono del luogo, quelli che so- Immense furono le hmosine date
no pii a quelli che non lo sono, ec. da s. Fabiola ; e s. Esuperio pativa
ec. P^. il bellissimo sermone del la fame per alimentare gli altri,
santo vescovo Ceciiio Cipriano so- ne bastando le Gallie alla sua li-
e cappa. Innocenzo XIII fece ele- cleemosynarìi. Leggo ne* ruoli del
mosiniere monsignor Tasca ch'era palazzo che monsignor
apostolico,
allora canonico vaticano, e came- Francesco Vannuzzi, canonico di
liere segreto guardaroba , la qual s. Pietro, fu elemosiniere di Pao-
carica ritenne. Per morte d' Inno- lo III, non però di Giulio III,
cenzo XIII, nel 1724, fu creato e Marcello li di lui successori, ma
•Benedetto XIII, il quale confermò nell'elezione di. Paolo IV concorse
neir elemosineriato il Tasca, ma la a conseguire l' elemosineriato, ed il
riere segreto e particolare, che for- correnza della festa dei principi de-
se si direbbe elemosiniere. Tra i ca- gli apostoli, e pel solenne possesso
merieri segreti di Paolo V nel ruo- del Papa, aveva la distribuzione di
lo del i6i5 si legge il nome di mon- due medaglie d'oro. Ora ne riceve
signor Enea Castelli elemosiniere se- altrettante di argento.
greto. Anche Paolo Morelli fu elemo- Gregorio XV, nel 1 621, dichia-
siniere di Paolo V. Tanto sotto Pao- rò suo elemosiniere segreto, Ma-
lo V, che sotto Urbano Vili, Inno- rio Bovio.
cenzo X, ed altri Pontefici, nei ruo- Urbano Vili fece consultore del
li dell' archivio palatino eranvì re- s. offizio, canonico di s. Pietro, ed
gistrati due elemosinieri, uno chia- elemosiniere segreto Agostino Greg-
mato elemosiniere segreto^ o elemo- gi di s. Sofìa in Romagna. Nel
siniere maggiore registrato tra gli i633 lo creò Cardinale, ed arci-
ufficiali maggiori, e i camerieri se- vescovo di Benevento. Indi fece suo
greti partecipanti, con parte di pa- elemosiniere, e cameriere segreto
ne, vino, e tutt' altro proprio degli Bartolommeo Greggi, parente del-
intimi della Famiglia Pontificia ^ e Tanteriore. Innocenzo X nel i644
per companatico mensili scudi tren- fece Elemosiniere maggiore del pa-
taquattro, e bajocchi ottantacinque; lazzo apostolico (così lo chiama l'Al-
r altro chiamato elemosiniere apo- veri, Roma in ogni stato, tom. H,
sto lieo od elemosiniere ordinario j pag. 266), Virgilio Spada di Bri-
con parte del solo pane e vino dal seghella, prete della congregazione
palazzo apostolico, mentre pel com- dell'Oratorio, il quale fu poi da
panatico venivano contribuiti ogni
g^li Alessandro VII promosso alla ca-
mese, scudi nove, e bajocchi ven- rica di commendatore di s. Spirito.
tidue e mezzo. Tanto pur si legge Nei ruoli del 1659 è registrato
ne' ruoli di Clemente XI. Dipoi tra i camerieri segreti non parte-
restò un sojo elemosiniere col nome cipanti, monsignor Francesco Fer-
di Elemosiniere segreto, o del Pa- rini suo elemosiniere segreto ; in
pa. Ne' ruoU di detto Papa, cioè quelli di Clemente XI, oltre il no-
in uno di quelU avanti il 1708, minato monsignor Bonaventura, fu
trovai registrato monsignor Agosti- puie elemosiniere monsignor Ago-
no, elemosiniere segreto, tra i came- stini. Federico Caccia milanese, da
pa, anticamente serviva per soste- batunt vacansj quando dominus Pa-
nere la borsa detta saccone^ della pa eleemosynam dai. Si disse per-
quale parla il Moretti, de pres- ciò Sabbatum vacanSj perchè il Pa-
byterio pag. 80^ che portava per pa non andava alla visita della sta-
fare limosine. Dagli antichi riti coi zione. In questo medesimo sabbato
quali i Papi prendevano possesso nel Laterano si distribuiva ai sa-
della basilica lateranense, abbiamo cerdoti delle parrocchie e titolo di
che sedendo nella prima sedia pren- Roma il fermento, ch'era il pane
deva il Pontefice dal grembo del benedetto, che si soleva distribuire
suo camerlengo un pugno di mo- al popolo, e ciò si faceva in que-
nete, tra le quali non vi fosse ar- sto giorno, perchè dovendo i detti
gento, ne oro, e le spargeva al po- sacerdoti nella domenica seguente
polo dicendo Auriim et argentum
: celebrare le loro funzioni nelle pro-
non est mìhij quod autem habeo, prie chiese, non potevano assistere
hoc tibi do. Indi sedendo nella se- al Pontefice. Questo
fermento, al
conda sedia, prendeva altro pugno dire del Baronio, vuoisi che fosse
di monete di ogni sorte, e spar- di lievito benedetto dal Papa, e
gevale al popolo, dicendo: Dìsper- di vide vasi alle parrocchie
per far-
sii, dedit pauperibus
^ justitia ejus
ne il pane
fermentato da distri-
manet in saeculuni saecidi. Inoltre buirsi al popolo in segno di co-
nella prima sedia, sedendo il Pon- municazione delle membra col loro
tefice, veniva cinto dal priore della capo; cerimonia praticata da pa-
basilica di s. Lorenzo di un cin- recchi vescovi nelle loro diocesi. A
golo rosso, da cui pendeva una bor- questa antica pratica religiosa si
>» enim in vita mirae honestalis, strada per dove cammina a piedi,
3> uec intendebat pecuniaium lu- lasciando ovunque traccie di bene*
>' pauperum eleemosynis.
cris, sed ficenza, e di animo caritatevole.
» Unde primus fuit, qui solemnem Nella lettera d' Innocenzo VI
*> ordinaviteleemosynam in Romana Papa residente in Avignone, dell'an-
»» Curia". Nell'Ordine XIII, eh' no i36i che si legge presso il
,
}> sarà coronato sulle scale della dessero prima seimila moggi di fru-
3> basilica di s. Pietro, et redit ad mento per uso della città, e di più
*' lateranum per viam Papae, et altri moggi. Questa voce
seimila
»i postquam equilaverit, fit ibi in Pagnotta è latina, ed è usala a si-
» eodem loco jactus pecuniae per gnificare la casa di elemosina. Ne-
« senescalcum ( soldano, o mare- gli antichi cerimoniali, e diari, si
»» sciallo della Curia Romana ), vel fa frequente menzione àe frati del*
» per alium ter, et post Papam la Pignotta, de Pignotta fratres,
j» projicit. Iteni quum pervenit ad come dal Mus, Italie,
Mabillon,
« Turrim Stepliani Petrì, qui est tom. Il,257, 4^6,
p. e dal Gaje-
*' Parionis, et hodie dici tur Tiirris tano presso lo stesso Mabillon a
f>de CampOj unus de familia Pa- pag. 358. Questi frati della Pa-
» pae facit ibi ulium jactum, stan- gnotta, chiamati pure de Prognata
« do in aliquo loco eminenti .... e de Pignola y si legge eh' erano
« Similiter dum pervenerit ad pa- persone incaricate di preparare, u-
VOL. XXI. 1
iGa ELE ELE
nitamenle al tesoriere, gli oggetti frati distribuiva pane, e limosine ai
occorrenti al Pontefice per la la- poveri, per cui si è qui voluto in-
vanda del giovedì santo. Il Mura- dicare chi fossero tali fiati addetti
tori, nella dissert. XXVIII, p. 6o5, air antica elemosineria apostolica.
parlando dei fratres de Pagnolta^ Vuoisi ancora, che le medaglie, le
dice eh' erano fratres de Pagnotta quali ora si danno dal Papa a quelli
Ordinis s.Benedicti^ ecclesiam s. Bla- cui lava il piede, ricevendole dalle
sii in via Jidia incolehant ; cura- mani del tesoriere, abbiano avuto
hant etiam corpus Pontiflcis defun- origine dalle limosine di due soldi
cti. Hodie hujusmodi curani liahet e dodici denari, che si davano ad
sacrista Papae Ordinis s. Augasti- ogni suddiacono, cui il Pontefice
ni. Anche Pietro Amelio, il quale aveva lavato i piedi ; la qual limo-
fu sagrista di Gregorio XI, di ciò sina era pur somministrata dal te-
sine, e del pane, donde forse pre- >* et aliis locis piis , et quod per-
sero la loro denominazione. Quin- « sonis necessitatis eleemosyna lar-
di deduce esservi stata una casa
si « giatur, et signanter in solemnio-
d'elemosina presso il palazzo apo- « ribus festivitatibus. Item debet
stolico, ove Telemosinieie co' detti. « prò pauperibus in curia oppres-
,
sa sua ordinata prò eieemosyna mosina, fatta solo per paterna dis-
recìpienda , et stat ibidem, dum posizione de' Pontefici , e non per
Papa prandet, et quidquid pa- testamentaria disposizione della re-
vini, et cibi levatur de men-
nis, gina, prima daremo un cenno di
saDomini Nostri Papae, et alio- detto luogo e chiesa dove facevasi,
rum coram eo comedentium, de- siccome rammentati dagli scrittori.
bet recipere de manu levantis, La chiesa di s. Maria della pie-
et ponere in dictis vasis. Post tà in campo santo , esistente presso
prandium vero statini debet re- la basilica Valicarla, fu cosi chia-
cedere, et pauperibus in hospi- mata perchè congiunta ad un ci-
talijacentibus eleemosynam per miterio, dove l' imperatrice s. Elena
ipsum receptam fideliter distri- lasciò parte d'una quantità di ter-
buere; et iste non habet slipen- ra del monte
Calvario, che seco
dium, nec cameram in palatio, portato avea da Gerusalemme da ,
nec etiam victum, nec prò vieto dove vuoisi che pure ne portasse-
suo aliquam portionem ; sed vi- ro i pellegrini, i quali dopo avere
vitde emolumentis sui priora- visitato i santuari di Terra santa,
tus,quae magna solent esse. Iste recavansi a Roma, come luogo sta-
etiam debet sequi Dominum iVo- bilito alla sepoltura dei pellegrini
slrum Papam, quocumque vadit, che in Roma morivano, laonde ivi
prò suo officio faciendo. Iste e- si raccolse una gran quantità di
tiam debet habere curam ani- ossa, da cui prese nome la conti-
marum omnium (quid hoc vo- gua Questa venne eretta dal
chiesa.
cabulo designetur , non omnino Papa s. Leone IV dell' 847, quan-
constat, de extraneis forte expo- do edificò la città Leonina, e venne
ni potest. Edita aliud vocabu- dedicala al ss. Salvatore, per cui fu
,
, ,
5 io; e come pure osserva il Pan- va dai libri dell'archivio del palaz-
ciroli, Tesori nascosti di Roma, p. zo apostolico, cioè in quelli da Pao-
487. Dice questo ultimo, che ivi lo III in poi, perchè quelli delle
era prima l' ippodromo dei cavalli epoche precedenti furono bruciati
di Nerone, e che tre buone opere nel famoso sacco di Roma dell'an-
furono presso la chiesa stabilite no 1527. Tale libro porta la data
cioè la prima nel mentovato soda- del 1549, ^^ altrettanto si legge
lizio, il quale per carità dava l'a- ne' successivi, anche del tempo del-
bitazione ad alcune povere donne la sede vacante. Vero è però, che
inferme; la seconda del pranzo, che il numero de'poveri, a' quali dal
ogni giorno facevano quivi imban- Pontefice si dava tale limosina, non
dire i Pontefici a dodici poveri ; era così copioso come al presente,
la terza del pane e vino , che di- giacché in un ruolo del i566, in
stribuivansi a' poveri nei lunedi cui regnava s. Pio V, Papa som-
e venerdì, mentre negfi altri gior- mamente limosiniero, si legge che
ni dell'anno distribuivasi sale , ed l'elemosina del venerdì in Campo
altro. II sodalizio tuttora fiorisce, santo fu ridotta per bocchecm-
n'è protettore il Cardinal Federi- quantasei al dì, mentre poi arrivò
co Giuseppe Schvrartzenberg arci- al numero di centinaia, e migliaia.
yescovo di Salisburgo, ma la limo- Nei medesitni registri palatini si fa
sina delta di Camposanto^ e pran- i memoria dei pranzi, che ogni gior-
zi ai poveri ora più non si fanno. no si facevano a tredici poveri nel-
Che la limosina di Camposanto la casa contigua al campo santo
fosse di antica istituzione pontifi- dicendoci Amidenio; « Po-
il citato
cia, oltre diversi scrittori , chiara- >» ne temphim s. Mariae Campi
mente lo affeima Teodoro Amide- -V sanati est ampia domus, in qua
nio, de pietate Romana, par. I^ e. >i Pontificum instituto quotidie éx-
8. con queste parole: » Summo- >» cipiuntur in prandio tredecim
>» rum Pontifìcum liberalitate sin- « pauperes a duobus sacerdotibus
» gulis dìebus veneris in honorem » illi officio praefectis ". Questi e-
« dominicae passionis et diebus , rano gli elemosinieri comuni , co-
*' lunae distribuitur panis et vinum, me comuni erano quelli , che dis-
» et quidem satis abundanter fere pensavano la suddetta settimanale
M duobus pauperum millibus ". Al- limosina, tutti però sottoposti al-
,
trettanto confermano e il citato Tor- l' elemosiniere maggiore. Narra il
rigio parlando della regina Carlot- sopraddetto Torrigio a pag. 295,
,
lunedì, essendo allora lo stesso Tor- rioni della città, e si rilasciava per
rigio deputalo dal Pontefice a que- conseguirlaai poveri di essi, una ce-
epoca in cui Leone XII istituì la assegnavano due, o tre paoli per
commissione dei Sussidj (P^edi), ciascheduna, in maniera che non si
tre mila
per la distribuzione del nevano le cassette aperte per quin-
lesione per Pasqua, e Natale; 2.° dici giorni, ed in ciascuna di det-
dall' impresa generale de' lotti, in te solennità si davano cinquemila
scudi quattromila ottocento; 3,° dal- testoni a cinque mila suppliche,
la reverenda camera apostolica per che si sceglievano fra quelle, le
i68 ELE ELE
quali erano state presentate, dis- seicento per gli antichi pesi fissi,
pensandosi poi i testoni dai rispet- ed annui scudi seimila a libera dis-
tivi visitatori deirelemosineria, ognu- posizione del Papa, formando in
no Co-
ne'limiti delle loro sezioni. tutto la somma
di scudi ventun-
si procederono le cose a tutto il mila che divisi in rate
seicento,
Pontificalo di Pio VII. mensili vennero dall' elemosineria
Nel gennaio 1824 Leone XII introitati per tutto il pontificato
assegnò all'elemosineria sulla cas- di Leone XII. Successo Pio Vili
sa de' lotti scudi quattrocento al a Leone XII, egli non volle che- le
mese , che uniti agli scudi due- casse di dateria, e dei brevi corris-
centocinquanta formavano la som- pondessero più alla commissione
ma di scudi seiceiitocinquanta al de'sussidi l'annua quota stabilitn, né
mese per la suddetta distribuzio- volle che la dateria in rate men-
ne di limosine. Questo aumento sili somministrasse all'elemosineria
produsse nei falsi poveri una spe- annui scudi ventidue mila ottocen-
cie di speculazione, portando in fol- to; indi dispose pure, e per mez-
la all'elemosineria i memoriali. Vo- zo del Cardinal segretario de' me-
lendo Leone XII porre rimedio moriali incominciò a fare rimette-
al disordine, istituì la commissione re all'elemosineria le suppliche dei
de' sussidi, e deputò una congrega- sussidi, senza però accrescerle alcuna
zione di varie persone a quest'og- somma, limitandosi coi soli scudi
getto sotto la presidenza di un cinquecento mensili, che Leone XI [
Cardinale, fra le quali l'elemosinie- avea riservato alla disposizione dei
re prò tempore. Tale commissione, Pontefici per scerete limosine, ed
decretata nel 1 826, incominciò ad a- avendo anzi fatto su di essa alcu-
gìre col primo gennaio 1827 ; quin- ni assegnamenti vitalizi per circa
di tutte le Casse, che davano sus- scudi cento mensili.
sidi furono chiuse: ciascuna però Assunto, nel i83r, al pontifi-
ebbe ordine di dover contribuire cato il regnante Gregorio XVI^ se-
alla commissione de'sussidi una de- condando gì' impulsi dell'animo suo
terminata somma annuale. Ogni caritativo e generoso, e prendendo
rione ebbe un prefetto, ogni par- in saggia considerazione le circo-
rocchia un deputato
ed una de- ,
stanze de'tempi, ordinò che si des-
putata i quali, in unione al par- se dall'elemosineria più che si po-
roco, dovevano riferire, se chi do- tesse, e che, detratti i pesi fissi, ed
mandava sussidio n'era veramen- i mensili assegnamenti, i residuali
te degno, facendo perciò anche scudi cinquemila circa si erogassero
le visite domiciliari. Al prefetto in limosine, cioè nelle sue sortite, ed
regionario venne concessa la facol- in limosine settimanali ai rescritti
stanze relative; quindi, a mezzo del de' ss. Pietro e Paolo, da dislii-
prelato tesoriere, fece aggiungere buirsi ai visitatori, e ministri del-
alla limosineria, e dalia cassa dei la limosineria. In sede vacante
lotti, annui scudi mille duecento, poi, secondo la costituzione di Cle-
ed in caso di bisogno non ha man- mente XI J, Jpostola tus offìcium,
calo farle somministrare altre som- de' 4 ottobre 1732, monsignor
me straordinarie, massime nei viag- elemosiniere del Papa defunto con-
gi, e nelle villeggiature. tinua a distribuire le solite limosi-
Ora passiamo ad indicare i prin- ne, restando soggetto al sagro Col-
cipali pesi fìssi dell' elemosineria; ad quem effectuni consueta
legio,
ge, che il decano de' parafrenieri apostoli (Fedi)j nella chiesa sagra
dispensò grandissima quantità di a tali santi, particolarmente in van-
denaro a' poveri per lutto il viag- taggio de' poveri di tutti i rioni
gio della cavalcata. Anche Inno- della città, con ispezieria a loro
cenzo Xll nel 1691 pel possesso benefìzio posta a s. Eustachio, e
non fece gettar monete dalla iog- medici per curarli, siccome descri-
rys ELE ELE
ve i! PiazzaEusevologio Ro-
tieìV da monsignor elemosiniere è inca-
mano^y nel trattato sesto, capo XV, ricato di vegliare sull' operato dei
Dei poveri a ss. Apostoli. Di que- medici e chirurghi addetti all' ele-
sto medesimo argomento egli tratta mosineiia, e sulla qualità de* me-
con quelle cognizioni, che lo resero dicamenti, che danno le spezierie.
tanto benemerito della storia delle Di queste, e dei medici e chirurghi,
opere pie di Roma, nel capo I, del si parlerà al seguente numero. Quan-
lunedi mattina, e dove inoltre ri- glio suo. Virtuosa sempre e com-
mangono in tutti gli altri giorni passionevole verso i poveri, seppe
di vacanza, i quali corrono fra l'an- riparare al tempo perduto nelle te-
no. Queste maestre ricevono alle nebre dell' ignoranza. Costanliuo,
ELE ELE 175
clìe le era obbedientissimo, la fece di Arcelle si ricoverò la b. Elena
arbitra dei tesori dell' impero, ed sino dall'età di anni 12, abbrac-
ella ne usava per edificar chiese, ciando la regola di s. Chiara. E-
ed arricchirle di preziosi arredi. semplarissima nell' esercizio di tutte
Nell'anno 826, coniando l'ottante- le cristiane virtù, maggiormente in
simo di sua età, scrisse a s. Maca- quella della pazienza ella risplen-
rio vescovo di Gerusalemme, di dette, per aver tollerato un' aspra
voler sul monte Calvario innalzare infermità, pel corso di sedici anni,
un tempio, per onorare cosi quel che la rese immobile, senza mai
luogo, ove il Redentore divino ope- mettere un lamento. Morì nell'anno
rò il nostro riscatto. Desiderosa di 1242, in odore di santità. Li 3
ritrovare su quel monte il sacro novembre è assegnato al culto di
vessillo della croce, si recò ella lei.
VOL. XXI. 12
17^ ELE ELE
tolo di elettore, ed il suo stato Lubecca, Brema, Francfort sul Me«
chiamasi Assia-Elettorale, e dalla no, Augusta, e Norimbeiga. Tali
capitale Assia-Cassel. atti non furono che preliminari
Ecco come questi dieci eleUorati impero
dell* intera dissoluzione dell'
gorio V, racconta, che vedendo vo- petere le loro ragioni del trasferi-
lubilità in Ottone III, e conside- to impero ne' germani, anche per-
rando alla varietà delle cose del chè il nuovo re volendo consolir
mondo, perchè presso i germa-
sì darsi sul trono, non curò il ces-
ni, alla nazione apparteneva,
cui sato impero. Il Catelani, nel Rì^
più a lungo la dignità dell' impero stretto dell' origine e progresso delr-
berga ; anzi l' investitura stessa del processo all' imperatore per cattiva
suo leame era così privilegiata , che amministrazione, toccava a questo
egli non era tenuto a riceverla, se elettore esserne il direttore, e non
l'imperatore non si avanzava a det- al maguntino. I sudditi di lui era-
te due città, o qualche altra vicina no privilegiati contro i tribunali
alle sue In questo caso
frontiere. di Westfcilia, di Rotweil, ed altri;
riceveva dall'imperatore scorta, e e potevano appellare da lui stesso
salva condotto. Èra poi degno di quando la somma passasse mille
osservazione, che mentre nelle in- fiorini V. Baviera.
d' oro.
vestiture degli altri principi si squar- L' elettore duca di Sassonia si
ce. Quindi Urbano III, nel 1186, Enrico II, acciò li confermasse, lo
fece Cardinale Folmaro, arcivesco- che fece ben volentieri con altro
vo ed elettore di Treveri , poi le- imperiai diploma; e perchè 'non ac-
gato apostolico nella Sciampagna. cadesse in progresso di tempo dub-
Nel concilio generale di Lione, In- bio alcuno su tali diplomi, il Pon-
nocenzo IV, nel 1 245 scomunicò , tefice li volle confermati da tutti
e depose l' imperatore Federico II, gli elettori del sagro romano im-
e con lettera data in quella città pero. Questo diploma degli eletto-
a' 21 aprile 1246, presso il Rinal- ri si riporta dal Rinaldi all'anno
di al detto anno, promosse T ele- 1279, nu"'- 6, e dal Bellarmino,
zione del re de' romani, esortando de translat. imperli lib. 3, cap. 3.
i principi elettori ad eleggere En- P^. Sovranità' de' Romani Ponte-
stasse aiuto od ubbidisse a lui ; indi era stata ad essi comunicata la fa-
lo privò dì ogni diritto all'impero, e coltà di eleggere, come nana il p.
scomunicollo come ribelle alla san- Fantoni, Istoria d'Avignone p. 2o3.
ta Sede. Air articolo Baviera ed , Indi Clemente VI depose dall'ar-
altrove, abbiamo dette le conseguen- civescovato di Magonza Arrigo, già
ze di questa famosa vertenza. Suc- scomunicato, e contumace, e vi pro-
cesse nel pontificato Benedetto XII, mosse in suo luogo Geriaco di Nas-
il quale spedì nunzi a Lodovico sau, nipote di Adolfo già re de* ro-
per indurlo a ritornar all'ubbidien- mani. JPerò, nel mese di luglio del
za della Chiesa, indi rinnovò con- medesimo anno, avendo il Papa ri-
tro di lui le censure come usur- volte le sue premure per altro pio
patore dell'impero, ed appartenen- principe, fu eletto Carlo IV di Lu-
dogli a cagione di sua vacanza l'am- cemburgo marchese di Moravia, fi-
ministrazione, costituì alcuni vicari. glio di Giovanni re di Boemia, seb-
Elevato alla cattedra apostolica, bene due elettori aderenti al ba-
nel 1342, Clemente VI, nell'anno varo non intervenissero all'elezione.
seguente a' 12 aprile, alla presen- Alla fine di detto mese, gli amba-
za di numeroso popolo, in Avigno- A-
sciatori dell'eletto prestarono in
ne confermò e rinnovò le se»tenze vignone al Papa i soliti giuramenti
e censure fulminate contro il ba- in nome di Carlo IV, al quale Cle-
varo, lo dichiarò privato d'ogni di- mente VI inviò Isimbardo proto-
gnità ed onore, ordinando ai ve- notario apostolico , acciò dalla sua
scovi di pubblicare tali censure in bocca, e mano ricevesse la confer-
ogni domenica ed ogni festa. Com- ma di quanto avevano promesso
mosso Lodovico dallo zelo spiegato gli ambasciatori. Carlo IV ubbidì,
da Clemente VI , gì' inviò amba- anzi inviò ad Avignone altri pro-
sciatori per invocar l'assoluzione a curatori a rinnovare i giuramenti;
qualunque patto , ma poi ricusò ed allora il Papa, a' 6 dicembre,
quelli stabiliti dai medesimi suoi emanò formale decreto , con cui
il
1 90 EL E ELE
convennero nell'elezione di Federi- pero, favoriva Lutero, che combat-
co di Misnia, dal quale fu pure ri- teva co* suoi perniciosi errori la ro-
cusata ; il perchè elessero Guntero mana Leone X invitò Fe-
Chiesa.
conte di Schwarzenberg in Turin- derico a porre un argine alla li-
gia, che dopo pochi mesi rinunziò cenza dell'eresiarca, e gli donò la
i suoi diritti in favore di Carlo IV, rosa d'oro benedetta , e creò Car-
per opera di Lodovico , marchese dinale Alberto di Brandemburgo
di Brandemburgo, il quale perciò arcivescovo di Magdeburgo, e di
fu da tulli pacificamente riconosciu- Magonza, che perciò fu il primo tra
to laonde pubblicò poscia la bolla
; i tedeschi, che per indulto pontifi-
d' oro suir impero, sugli elettori, e cio avesse in Germania due arci-
suir elezione dell' imperatore , che vescovati, secondo che notano alcu-
dicesi formata dal famoso Bartolo, ni scrittori.
e perciò sommamente lodata. Gran rammarico provò Gregorio
Urbano VI, nel i38i, creò Car- XIII per la riprovevole condotta
dinali Adolfo de' conti di Nassau, di Gebeardo Truchses , arcivescovo
vescovo di Spira, arcivescovo ed e- ed elettore di Colonia. Questi, ed
lettore di Magonza; Federico dei il predecessore Ermanno di W^ei-
conti di Saverdun, arcivescovo ed den, sotto Paolo III, apostatarono
elettore di Colonia; e Coione di dalla religione cattolica, indi furo-
Falkestein, arcivescovo eletcore di no puniti colle censure, e colla de-
Tre veri ; ma questi tre ottimi prin- posizione, al modo che descrivem-
cìpi ricusarono la dignità ,
pel la- mo al volume XIV pag. 263 e se^.
grimevole scisma, che sosteneva in del Dizionario, ove abbiamo fatto
Avignone l'antipapa Clemente VII. parola anche della istituzione della
Nel i4oi dagli elettori venne de- nunziatura apostolica di Colonia al
posto dall' impero Wenceslao re Tratto del Beno, stabilita pei tre
de' romani, ed in vece eletto Ro- elettori ecclesiastici dell' impero, la
berto duca di Baviera, la cui ele- quale fiorì sino al declinare del se-
zione nel 4o3 fu confermata da
1 colo decorso. Nel secolo XVII, nel
Bonifacio IX. Lo scisma, terminato 1686, Innocenzo XI creò Cardina-
coU'elezione di Martino V, si rin- le Guglielmo Egone di Fustemberg.-
novò sotto il successore Eugenio IV Siccome poi questo porporato fu
pel concilio di Basilea, cui erano eletto arcivescovo ed elettore di Co-
aderenti gli arcivescovi elettori di lonia, il Papa ricusò di confermar-
Colonia, e di Treveri però dal Pa- lo, per la qual cosa venne sostitui-
pa deposti : ma riuscì ad Enea Sil- to Giuseppe Clemente di Baviera ,
vio Piccolomini, poscia Pio II, qua- sebbene avesse avuto quattro voli
le ambasciatore di Federico 111, di di meno. Per ricompensare i ser-
ottener loro l'assoluzione da Eugenio vigi prestati da Ernesto duca di'
IV dalle censure , e la reintegra- Brunswick-Annover all' imperatore
zione nelle loro eminenti dignità. Leopoldo I, questi, nel 1692, lo
Nel i5i 8, d'ordine di Massimilia- elevò al grado di elettore del sa-
>^'o I, principi di Germania si ra-
i gro romano impero, costituendo co-
dunarono nella dieta di Augusta si un nono elettorato. Il Catelani,
mentre Federico, duca di Sassonia a pag. 26 del suo Rislrelto, dice
ed elettore del sagro romano im- che di questo elettorato della casa*
ELE ELE i^i
di Annover non poleva dare d» l'elettrice Elisabetta Cristina, du-
stinta relazione,dappoiché quando chessa di Brunswick-Lunebui'g, lo-
nel 171 1 pubblicò il suo libro, in dandolo per la parte, che ne avea
Germania tale innovazione era mol- avuta. In questo tempo si voleva
to controversa, e poco autentica. In sottoporre all' editto imperiale il du-
fatti ci narrano le storie che il , cato Mantova: laonde mosso
di
Papa Innocenzo XII, con apostoli- Clemente XI a compassione del
ca costanza riprovò questa eiezione duca Ferdinando, scrisse premu-
fatta nella persona di un principe rose lettere agli elettori ecclesiasti-
accattolico. Ebbe però quel Ponte- ci di Magonza, e di Treveri, non
fice la consolazione di vedére de- che all'elettore palatino Reno, del
gnamente eletto re di Polonia, il perchè caldamente lo raccoman-
duca Federico di Sassonia elettore dassero all'imperatore Giuseppe I.
deir impero, il quale aveva abiu- Nel 1708, questo Papa si dolse col
rato il luteranismo, e professata la detto elettore palatino del Reno
cattolica credenza. per aver commesso alcuni attenta-
Col favore dello stesso Leopol- ti nella città di Dusseldorf contro
do I, nell'anno 170 1 , Federi- la immunità ecclesiastica, lo pregò
co I, sovrano di Prussia , elettore a risarcire gli offesi diritti della
e marchese di Brandemburgo, pre- Chiesa, e ad astenersi per l'avve-
se il titolo, e le insegne reali. Cle- nire d'immischiarsi nelle cose ec-
mente XI riprovò siffatta novità, clesiastiche. Clemente
Nel 1 7 I I ,
rantasei anni governò la sua chie- nome del proprio padre Abbondio,
sa con paterna sollecitudine, e mo- fu greco di nazione della città di
rì martire da un colpo nella testa Nicopoli, chiamata oggi Prevesa
scagliatogli dagli eretici suoi fieri nell'Albania, ossia, come credono
nemici. Nel dì primo luglio del- alcuni, napolitano, nato nella Cala-
l'anno 532, questo santo uomo vo- bria, che si dice anche Magna Gre-
lò al cielo, e la sua festa è ricor- cia. V'ha questione, s'egli sia stato
data a' 20 febbraio. canonico regolare, o piuttosto mo-
ELEUTERIO (s.). Al s. vesco- naco, come anche se fosse diacono,
vo di Auxerre Droctualdo successe o prete Cardinale fatto dai san-
nel 532 Eleuterio, il quale assistet- ti Pontefici Aniceto , o Pio J,
de' Papi, ed anche degli antipapi pettivi articoli. Il restante del clero
si dicono le principali circostanze erano i suddiaconi, gli accoliti, e quei
che accompagnarono l'elezione dei notari, che non avevano uffizio alcu-
principali del clero, e nel restante concordi del clero, senato, e popo-
del medesimo. I sacerdoti erano i lo romano. Nel 1073, mentre cele-
micerio de'notari, eh' era il capo di vi egli solo. Il Platina nella sua
queste dignità, il secondicerio, l'arca- vita racconta, che s. Gregorio VII
rio, il sacellario, il protoscrinario, fu ad una voce di tutti i buoni
il primicerio de' difensori, ed il no- creato Pontefice, e le parole forma-
itìcnclatore, cogli altri, se mai vi te neir elezione , furono queste :
, ,
i:le E LE 199
*» Noi Cardinali della santa roma- esaltato alla sede pontifìcia l'anno
*->
na Chiesa, e chierici, accoliti, 4iB, che, essendo travagliato da
» suddiaconi, e preti in presenza Eulalio (Fedi) ^ antipapa, il quale
w de' vescovi , degli abbati , e di da pochi preti, e diaconi, spalleg-
*• molte altre persone ecclesiastiche, giati da Simmaco prefetto di Roma,
« e laiche, eleggiamo nella chiesa con perverso scisma era stato esaU
*» di s. Pietro in Vincola oggi ai lato al trono papale, temendo che
» 21 d'aprile 1072 (il Novaes t. Eulalio, allora esiliato co' suoi se-
II, p. 269 dice , 22 aprile 1073, guaci ad Anzo, dopo la sua morte,
citando il decreto di sua elezio- a cagione della sua grande età, e
ne presso il Baronio , ad an. debole salute, non molto lontana
1074 iium. 24; il Labbé, Con- avrebbe di nuovo inquietata la s.
dì, tom. X, col. 6; e la episto- Sede, scrisse la lettera Ecclesiae
la del medesimo s. Gregorio VII meae, data il primo luglio 4^9 >
nel citato Labbé p. 7 ), » in vero che si legge presso il Baronio, a
» vicario di Cristo Ildebrando ar- tale anno num. Sg. Questa lettei-a
»*cidiacono, persona di molta dot- venne indirizzata all' imperatore di
« trina di gran pietà prudenza
,
,
occidente Onorio , dal quale ebbe
M giustizia, e costanza, modesto, il rescritto, che si legge nel Labbe,
« sobrio, continente, che ben go- Concil. t. II, col. i582 con cui ,
» verna la sua casa , e caritativo stabilì che ninno fosse eletto Pon-
:
» co' poveri, dai suoi primi anni tefice con brighe j ma fosse soltanto
« fino a questa età allevato, e cre- riconosciuto per legittimo Papa, te-
« sciulo nel grembo di santa Chie- letto col di\'ino giudizio, e col con-
w sa. Vogliamo, ch'egli sia con senso di tutti. Così l'abbiamo per
« quella autorità nella Chiesa di regola nel diritto canonico, nel ca-
« Dio, con la quale già Pietro, po Si duo 8 disi. 79: M Si duo
« per ordine e voler di Dio la me- *» forte contra fas temeritate cer-
M desima Chiesa governò ". In pro- « tantes fuerint ordinati , nullum
gresso di tempo essendosi notabil- « ex his futurum penitus sacerdo-
mente accresciuto il numero del »» tem ; sed illum solum in sede
clero, fu d'uopoper ischivare le M apostolica permansurum ,
quem
turbolenze erano troppo facili
, eh' w ex numero clericorum nova or-
ad insorgere, confidare nel medesi- » dinatione divinum judicium, et u-
mo secolo XI, a' primari preti sol- » niversitatis consensus elegerit etc.'\
tanto, ed a' vescovi più vicini a L'imperatore Onorio colla sua ri-
Roma, il gran diritto dell'elezione, sposta assicurò s. Bonifacio I, ch'e-
come in seguito si dirà meglio in- gli per secondare il lodevolissimo
dicando le diciotto diverse manieie il Pontefice dimostrava per
zelo, cui
usate in vari tempi per eleggere il la pace della Chiesa, avrebbe pre-
Papa. stato l'aiuto suo imperiale, ben
Premurosi sempre i sommi Pon- lontano sempre di favorire i sedi-
tefici della miglior forma della pon- ziosi. Osserva qui il Pagi, Critica
tificia elezione, non omisero di sta- in jinnal. Baron. tom. Il, an. 4 '9»
bilirne successivamente i più op- che la differenza tra s. Bonifacio I
portuni regolamenti. E primiera- vero Pontefice, e l'antipapa Eula-
mente abbiamo di s. Bonifacio I, lio, fu il motivo, per cui Onorio
, ,
non dare occasione a' vescovi di de- ordinò : » che fosse venerato per
stinarsi il successore , sull'esempio »i vero Papa quegli, in cui cospiras-
di s. Clemente I, il quale, come, « sero tutti i sullragi del clero, op-
nota il Cenni, Dissert. eccl. dissert. « pure la maggior parte di essi,
II, pag. 88, ricusò di succedere « e che vivente il Papa non si trnt-
immediatamente al suo maestro s. >* tasse dell' elezione del successore
Pietro, che alcuni dicono lo avesse »» sotto pena di scomunica , e pri-
nominato a succedergli, in un con- >y vazione di tutte le dignità ". Fu
cilio romano di quarantotto vesco- di poi ampliata questa pena da
vi, ordinò con decreto (V. il Lab- Paolo IV nel i558, mediante la
bé Condì, tomo IV, col. 1060), costituzione Cam sccundum Aposto-
che niun Pontefice potesse eleggersi luni, Bull. Rom. tom. IV, par. I,
il successore. Malgrado però questo p. 347- I refrattari, e disubbidien-
decreto, col quale si garantisce, che ti furono dichiarati rei di lesa mae-
la sede pontificia non diventi mai stà di prima classe. Ecco come il
ELE ELE 20 1
Era la elezione pontificia, al di- ri, Annali d'Italia, tom. Ili, par.
re del Borgia , Jpolog. del pont. I, an. 4^3, che col clero radunato
di Bened. Xy par. II, cap. II, num, v' intervenne un ministro del re O-
1 , ne' primi quattro secoli della doacre. Intorno a questo si può
Chiesa, del tutto libera appresso il leggere nel can. 1 1 del concilio di
clero, coir assistenza del popolo ro^ Simmaco : « sublimis et eminentis-
mano, perchè il Papato cessate le « simus vir praefectus praelorio
persecuzioni cominciò a risplendere, » alque patricius, agens etiam vi-
e per l'autorità, e per le dovizie >j ces praeexcel lentissimi regis Odoa»
divenne in seguito oggetto de' mon- >s Intimò questi al-
cris, Basilius".
202 E LE ELE
e comandameuto lasciato dal Bea- nnto sotto un re ariano qual si fu
tissimo Papa nostro Simplicio, e Teodoiico. Or dunque, sebbene s.
per ischivare gli scandali, che na- Simmaco, eletto nel 49^> come ri-
scere potevano, non si potesse fare porta Rinaldi Ann. eccl. an. 5o2,
il
l'elezione del nuovo Pontefice, sen- avesse ordinato, » che tutti i laici,
za consultar prima esso prefetto. •» compresi anche i re, non potes-
Il Baronio, negli Annali eccle- » sero ingerirsi nell' elezione pon-
siasiici, all' anno 5o2 , pensa che '» tificia " che libera al clero onni-
invalida ; sì perchè era contro i sa- tutta volta di aver talento, per da-
gri canoni, non potendo dipendete re alla Chiesa cattolica un capo
1' elezione dei sommi Pontefici dal- tutto dalle sue mani, usurpossi in-
le persone laiche, come ancora per- teramente il diritto di eleggerlo, e
itile detta scrittura non era solto- nominò Pontefice nel 526 s. Feli*
.scritta dal romano Pontefice, lo che ce HI detto IV. Fortemente si op-
bastò per iscredi tarla, e condannar- posero il clero, ed il senato roma-
la. V. il decreto del concilio nel p. no, non per la degna persona elet-
Amort, Elem. far. can, pag. 295, ta, ma per l'elezione fatta contro
da un codice bavaro del secolo set- le leggi Questa con-
ecclesiastiche.
timo. A gloria del vero è a riflet- tesa non fu allora pienamente ag-
tersi che, se il Pontefice Simplicio giustata, finche non venne stabili-
avesse voluto ordinare ,
quanto fu to, che in avvenire il clero col vo-
esposto dal prefetto Basilio, avreb- to, ed popolo romano col con-
il
giosi e potenti fossero, aver parte Papa durò sinché l'Italia soggiac-
alcuna, ma i soli sacerdoti, a cui que al regno de' goti. Al mancare
Dio commise la cura di disporne, di questi, e del loro regno, si usur-
(vosì decise i! concilio, benché te- parono la medesima pretesa auto-
ELE ELÉ 2o3
rità gì' imperatori di oriente, come modo di eleggere il Pontefice, co-
si può vedere nel Baronie all'anno me lo chiama il Mabillon, Coni'
526, nura. 24; e nel Pagi allo stes- ment. in ord. Rom. cap. 17, pag.
so anno num. 8. Laonde trovossi 192; e che durò sino all'impera-
la santa Chiesa sottoposta a lagri- tore Costantino Pogonato, all' anno
mevoli scismi, ne' tempi ancora po- 681. Per quanto tempo precisa-
steriori, ne' quali sulle orme dei mente fosse durato questo violento
primi, non mancò chi pretendesse tributo, non è facile il fissarlo. L'Al-
di arrogarsi tal abusiva giurisdizio- tasserra, in net. ad Anas. bibl.
ne sui sagri comizi, siccome osser- in Jgathone pag. 75; et in not,
vano gli scrittori ecclesiastici, e co- epist. s. Gregor. M. lib. I, epist,
rio I, per r elezione di Eugenio li, po l'anno 726. Laonde era termi-
contro il quale era insorto il pseu- nata del tutto la soggezione all'im-
do Pontefice Zizinio, il principe a- pero orientale. Si trovava ancora
vanti di partire dalla città, rese in vigore nella Chiesa romana la
pubblica una costituzione sul!' ele- consuetudine, che il popolo suppli-
zione de' Ponlefìci, parte della qua- casse, ed romano eleggesse
il clero
le si legge in Baronio, a detto an- il come dimostra il Ba-
Pontefice,
no num. 4> e tutta intera, e divi- ronio all'anno 827, num. 11^ ed
sa in nove capi nel Cointe ad egual in tal guisa venne eletto in quel-
anno num. 12, come nel Pagi al n. l'anno Gregorio IV. Ma la sua
3. Il Sigonio, parlandone de re- consagrazione fu prorogata , finché
gno ital. lib. IV, an. 825, pag. gli ambasciatori non esaminarono,
seguaci d' un partito, mentre il cle- que Pontefici, che furono il medesi-
ro ne seguiva un altro, e talvolta mo Leone IV, Benedetto III, s.
s.
9, confessò di aver poi osservato, insorto nel io 12, che Enrico l pose
non essere veri questi due canoni in fuga nell'avvicinarsi alla città. Es-
dal Graziano addotti. Il Baronio, sendo egli coronato imperatore da
agli anni ^n^^ 555y 774, 964? ^^- Benedetto Vili nel ioi4jCon diplo-
mostra, che quello di Leone VIII ma presso il Labbé, Condì, tom. IX
sia supposto e finto, nulla meno 81 3, e Baronio, all'anno ioi4,
che l'altro in cui si dice aver A- num. 7, ratificò alla Chiesa roma-
driano I conceduto all' imperatore na i diritti, che le concedettero Pi-
Carlo Magno il diritto di eleggere pino, Carlo Magno, Lodovico I,
il Pontefice. Né basta a crederlo Ottone 1 ed Ottone II, ma volle
Tero che alcuni, presso il Barbosa, che il Papa fosse consagralo colla
in cap. Hadrianus num. 3, affer- assistenza dell' ambasciatore impe-
mino, essere stata la bolla di A- riale, secondo decreti di Eugenio
i
» mani ". Quindi argomenta il p. tenuta sino a' nostri giorni, quandi
della Noce, AdnoL iitChron. Cassiti. per tanti secoli addietro sotto i re
p. 34 r, edit.1608, che se
Paris. d' Italia, e degl' imperatori greci,
gl'imperatori hanno avuto qualche franchi, e tedeschi era durato l'a-
concessione, o privilegio sull'elezio- buso, che l'elezione restasse libera
ne de' Papi, ciò fu o per rintuzzare al clero, coll'assistenza del popolo
gli scismi, o per difendere la san- romano, non divenendosi alla con-
ta Chiesa. Nascendo dunque nuove sagrazione, senza la loro approva-
vicende, e cessando le antiche, ben zione. Anzi riflette il Novaes, nelle
poteva annullaisi quella concessione vite di Alessandro II, e di s. Gre-
o privilegio come appunto fece-
, gorio VII, che nell'elezione del pri-
ro s. Gregorio VII nel concilio mo terminò onninamente l'abuso di
di Laterano, e Vittore III in quel aspettar l'imperiale consenso, e che
di Benevento. l'avviso cui diede il secondo di sua
Successe a Nicolò II nel 1061 esaltazione ad Enrico IV, noi fa-
il Pontefice Alessandro II, il qua- ceva per attenderne conferma, ma
le, come scrive Leone ostiense in piuttosto perchè si adoperasse di
Chron. Cass. lib. Ili, presso il farlo esimere da tanto peso, di che
Muratori Script, rer. italie. tom. Io pregò caldamente. Laonde con-
IV, p. 4^1, venne dichiarato Papa, chiude, che s. Gregorio VII fu l'ul-
senza che ne fosse data contez- timo Papa, alla cui consagrazione
za ad Enrico IV, che perciò sde- prestarono assistenza ì legati, od
gnato fece eleggere l' antipapa Ca- ambasciatori cesarei. Resta bensì
daloo vescovo di Parma, col nome oggi la connivenza della pacifica
di Onorio li. Quindi, col consenso avvertenza dell' Esclusiva (Vedi)^
del clero, e del popolo, a norma che godono tre sovrani, e al mo-
del decreto di Nicolò II, ed al do che dicesi a quell' articolo, ed
modo che si disse in principio di originata da quegli abusi sin qui
questo articolo, da' soli Cardinali descritti. La Chiesa tuttavolta, che,
Tenne surrogato nel 107 3 ad Ales- a seconda delle sue leggi, avrebbe
sandro li, il Pontefice s. Gregorio dovuto essere al coperto d'ogni per-
VII, il quale, per evitare i passati turbazione nell'eleggere il venerabile
disordini e scismi, diede tosto l'av- ed augusto suo capo, da Alessan-
tìso della sua elezione ad Enrico dro li, eletto nel 1061, sino a
IV, che prontamente l' approvò, e Celestino II eletto pacificamente nel
spedì a Roma Gregorio vescovo di I 143, non potè godere, a cagione
Vercelli per assistere alla di lui principalmente delle fazioni, in quel
consagrazione. Questi però fu l'ul- corso di tempo una stabile tran-
timo, che diede l'avviso all'im- quillità. Di fatti volendosi il ven.
peratore di sua elezione, come as- Pietro di Clugny rallegrare con
sicura il Pagi, Critic. in annal. Celestino II, per essere in lui co-
all'anno T073 num. 6. minciata la calma, nel lib. IV
m
p. 921 gli disse: » Quis hoc non di assistere all' elezione de' Pontefi-
f» miietur, a tempore Alexandri li ci, onde fu duopo rimetterlo per
» Papae, per Gregoriura VII, Ur- allora nel passato possesso, come
M banum II, Paschalem II, Gela- ricavasi da Ottone di Frisigna, il
w sium li, Callixtum II, Honorium quale attesta nel suo Cronico, che
w II, Innocentium II summos ec- Eugenio HI nel 11 45 fu « com-
w clesiae Dei, ac praeclaros Ponti- » muni voto cleri et populi ele- ,
lì fosse già stato eletto da' Cardi- stabili col cap. Licet. 6 de eie et.
nali soltanto, senza l'assistenza del » che essendo discordia tra' Cardi-
clero, e popolo romano ; ma il p. M nali nella elezione pontificia, fos-
della Noce citato, lib. IV, cap. 2, " se riconosciuto per legittimo Pon*
p. 4^0, seguendo il sentimento di " tefice quegli, nel quale concor-
Panvinio, crede che essendo stato « ressero i suffragi delle due parli
il popolo ribelle ad Innocenzo II, » di essi Cardinali elettori, e sot-
prendessero motivo i Cardinali per » toposto alla scomunica, e priva-
non ammetterlo ad assistere per te- ci zione dell' esercizio degli ordini,
stimonio all'elezione di Celestino » chiunque si trattasse per Ponte-
li. Comunque sia, dopo la morte » fice con minor numero delle due
d'Innocenzo 11, dice il Pagi, che » parti de* Cardinali". Così con
il popolo riprose le armi, perchè legge ferma ed invariabile venne
ELE ELE ai3
«labillto nel concilio,che V elezione sioni dei baroni romani, e quel-
de' Pontefici appartenesse solamente le dei Savelli, ma non fa veruna
a' Cardinali, rimossi affatto dalla parola d* Innocenzo VI, e di Mar-
medesima il clero, e popolo roma- tino Y. Il Burcardo racconta al-
no, per ischivare l'occasione degli trettanto a pag. 49 de conclavi dei
scismi, essendo questa maniera la Pontefici, testimonio oculare come
fra tutte la migliore, come dimo- chierico della cerimonie pontificie,
stra il Bellarmino, de clerìcis^ tom. dicendo pure delle pretensioni del
II, lib. cap. 9.
I, Savelli, il quale con grande ani-
All'articolo Costanza {Fedì), nel mosità diceva, che pel jus antico
cui celebre concilio fu eletto Mar- gli toccava e competeva quell'ono-
tino V nel i4'7> si dice che per re, e ch'era obbligato a ponervi
r estinzione dello scisma, oltre i la vita. Inoltre aggiunge, che in
Cardinali dei tre collegi cardinalizii tale occasione i romani furono li-
di Gregorio Xll, Giovanni XXIII, berati di molti carichi, che da tem-
e Benedetto XIII antipapa, con- po antico sopportavano.
corsero neir elezione altri trenta Essendo la dignità pontificia la
prelati, cioè seiper ciascuna delle suprema tra quante riconosce il
cinque nazioni, che formavano quel- mondo cattolico, giusto dovere era
r augusta assemblea. perciò, che conferita fosse soltanto
Cancellieri dice, nelle Notizie isto- da un ceto di personaggi, che nella
riclie de' Conclaviy p. i4, che il p. dignità ecclesiastica non riconosces-
Daniele Papebrochio nel PropylaeOj sero l'eguale. Per conferire la dignità
p. 2 58, descrive la contesa pro- imperiale, fu stabilito il collegio
mossa da alcuni baroni romani, degli Elettori del sagro romano im-
i quali neli447 pi'etendevano di pero (Fedi), che nell' impero furo-
essere ammessi nel conclave per no i più cospicui principi. Così an-
morte di Eugenio IV, per aver cora per conferire la dignità pon-
luogo nell'elezione del nuovo Pon- tifìcia, conveniva che questa auto-
gno del i33o. Ognuno però cono- giustamente di loro doveva elegge-
sce, che Innocenzo VI venne eletto re il Papa, che appunto è la porta
nel i352, e Martino V fu creato della casa di Dfo, cioè della Chie-
Papa nel i^ij. Laonde tali ana- sa santa, la quale si sostiene nei
cronismi sono troppo manifesti di consigli principalmente de' Cardina-
errore. Riscontrato il Papebrochio, li, che di cardini fanno l'uffizio?
in Propylaeuni ad acta sanctoriini A Mosè assistevano settanta anzia-
Mail, parte secunda, non a p. 2^8, ni del^ popolo israelitico, secondo il
esclusi dalla medesima ; sugli eletti diss. IV, §. XXXI, non sembra do-
Pontefici, sebbene assenti dal luogo versi in simile modo parlare delle
ove si faceva l'elezione; su quelli che elezioni dei Papi sino a s. Grego-
furono creati Papi senza essere fregia- rio II, eletto nel 71 5, e di quelle
ti della dignità cardinalizia, e se sia seguite poi, cioè dopo che ai latini
lecito eleggere chi non è di tal d' occidente passò l' impero. Le ele-
grado, si tratta con qualche diffu- zioni,che facevansi prima sotto gli
sione agli articoli Cardinali, Cojv^ imperatori greci, non erano perfet-
CLAVE, e Porpora Cardinalizia. Che te, e compite senza l' approvazione
senza essere consagrato, da quelli che » liquas litteras nostras super ne-
nei primi XI l secoli della Chiesa >» gotiis quibuscumque confectas,
facevano derivare dalla consagra- « quae a nobis ante coronationi*
zione la pienezza dell'autorità pon- « ncjtrae insignia emanarunt, ausi
tificia , non fu enumerato , cioc- « fuerint impugnare, excommunica-
ché produsse nella cronologia una »> tionis sententia inodaraus." V»
differenza nei Papi di tal nome. il Rinaldi Annal. eccles. all' anno
V. Giovatìui Garnier Disserlatio de io36 num. 27^ dove riporta que-
ordinatone Romani Pontificis, ncl- sto pontificio diploma. Noteremo
r Append. ad libr. Diurn. ancor qui, che eletto nel i522 A-
Per conferma di ciò che riguar- driano VI mentre era in Ispagna,
da all' autorità pontificia, dopo la nella lettera responsiva cui di ressa
2i6 ELE ELE
a' Cardinali, ti sottoscrisse : reven- remo, che diciotto maniere, usate
dissimorum doni, veslrarum amiciis, in vari tempi per eleggere il som-
et confrater , et electus Ponlìfex mo Pontefice, ci ricorda il Panvi-
Roniamis. Finalmente fra le leggi nio ne' dieci libri, cui dedicò ai
risguardanti l'elezione Pontificia, Cardinal Borromei, come si legge
vanno qui rammentate quelle fatte nel p. Mabillon, il quale tuttavia
nel 1274 da Gregorio X, che fissò le restringe a sei solamente nel
in modo stabile il conclave, nel Commentar, in Ordin. Rom. Mus.
quale i Cardinali si rinchiudono, Ital. tora. II, cap. 17, p. 119;
per compiere la grand' opera della cioè : la prima maniera praticata
elezione : le quali leggi, insieme a da s. Pietro a Costantino magno,
quelle emanate da altri Pontefici, ed che diede pace alla Chiesa nell'an-
a tuttociò che precede, accompagna, no 3 1 3 ; la seconda da Costantino
e segue l'elezione del Papa, si ripor- a Giustiniano I, che incominciò a
tano all'articolo Conclave [Vedi). regnare nel 527 ; la terza da Giu-
Qui però noteremo, che al termine stiniano I a Carlo Magno, su di
delle esequie novendiali, cioè nell'ul- cui s. Leone 111 nell' 800 rinnovò
timo giorno, viene pronunziata l'ora- l'impero di occidente; la quarta
zione funebre a| defonto Pontefice, e da Carlo Magno alla creazione di
nel seguente, ch'è il giorno dell' in- Formoso assunto al pontificato l'an-
gresso de' Cardinali in conclave, do- no 891 la quinta da Papa For-
;
creta ad cum non periinentia, Romae lium Curiae Romanae, cap. 11, de
ec. Si ristampa in ogni sede vacan- conclavi et electìone summi Ponti-
te dalla tipografia camerale. ficiSj pag. 60 e seg. , appoggiato
all'autorità di molti autori, scrive,
Modo col quale al presente dai
che fra lo spazio di ir 59 anni,
Cardinali si elegge il Papa j ed
sino all'elezione di Alessandro III,
esempii di quelli eletti per ispi-
furono usate diciassette mutazio-
razioue^ acclamazione, adorazio-
ni nella elezione de' Pontefici. In
ne, e compromesso.
queste però, riflette eruditamente
Oltre quanto di sopra si è detta il Borgia, poi Cardinale, la polizia
sulla pontificia elezione, aggiunge- tenuta dal secolo terzo (della quale
,
loro falsi dei, nella persona dell'im- XIII, pag. 147, spiana varie dilli-
peratore Probo ,
perchè nell' anno coltà teologiche. E pure a consul-
,
ciò che si è detto Tunc electio : tefici rilevo, che tali elezioni nou
Pontìjicis fieri consueverat per vo- tutte si possono dire fatte per ac-
cationem, et acclamationem non per clamazionCj ma piuttosto per ado-
secretum scrutiniuni. Fra i Ponte- razione. Per conto di quelle di Cle-
fici eletti per acclamazione, ci li- mente VII, e Paolo HI, oltre quan-
miteremo a nominare i seguenti. to poi diremo, si può leggere ciò
Nell'anno 288 a s. Fabiano si fer- che analogamente si disse al voi.
mò sul capo una colomba, la qua- XV, pag. 286 del Dizionario. Di
le, essendo simbolo dello Spirilo Marcello II abbiamo , eh' essendo
Sf^nto, il clero col popolo romano, giunto a notizia del Cardinal Ca-
in un a sedici vescovi, come atle^ jafa, decano, che si maneggiava h
E LE E LE 219
di lui esaltazione, sulle ore 24 dei ranense V, confermò il decretalo
9 aprile si recò dal medesimo, e dal predecessore Giulio II, col di-
postosi in ginocchio Io venerò Pon- chiarare irrita, e nulla la simonia-
tefice, esortando il sagro Collegio ca elezione del Papa. Della proibi-
a fare lo stesso ; indi passando i zione delle scommesse sull'elezione,
Cardinali alla cappella Paolina del e di alcune di esse,
può leggersi la
VaticcHio, dove celebra vasi il con- pag. 265, 288 del me-
e la pag.
clave, tulli i voti concorsero su desimo volume; dove a pag. 170
Marcello che nel dì seguente
II ,
si riporta la costituzione di Pio IV,
venne pubblicato. Racconta il La- Prudends, colla quale dichiarò, che
tini, che a' 9 aprile dopo le ore i soli Cardinali dovessero eleggere
undici si era creato Papa Marcel- il Pontefice, escluso ogni altro, co-
lo li con voti non occulti, ma col- me rinnovò pure il divieto, che il
la voce degli elettori che in quel- : Papa si elegga il successore, o Coa-
l'ora non si soleva fare lo scruti- diiitore [Fedi).
nio, ma che più volte a benepla- Questo Pio IV nella notte di ,
cito de' Cardinali si era proceduto Natale iSog, ad ore sette non per
in tal forma nelle elezioni, com'è- iscrutinio, ma per acclamazione u-
rasi praticato per Paolo III, e con riversale nella cappella Paolina ,
M voto secondo la coscienza pro- per adorazione, nella sala regia del
M pria, e non secondo l'altrui pas- Vaticano , e poi nella cappella fu
M sione. Fatta dunque la detta a- vestito cogli abiti pontificii, e pre-
» dorazione si chiuse la cappella, se il nome di Gregorio XV. Nella
ramenti sagri, chiamasi pure Ub- eletti compromissari sono tre, si de-
bidienza (Fedi). ve dichiarare, se per essere valida
La seconda maniera di fare l'e- r elezione, debbano prima propor-
lezione del romano Pontefice , la re al sagro Collegio il soggetto od
quale però di rado fu posta in ope- i soggetti, che da essi verranno no-
ra , è per compromesso^ \ale a di- minati al pontificato ; oppure se ba-
re, allorché i Cardinali fra loro sterà, che due dei tre compromis-
discordi, o divergenti nella scelta sari concordino in un soggetto, per
de' soggetti per esaltarli ài pontifi- essere con due soli voti legittima-
cato, di comune accordo si rimet- mente eletto come ancora se deb-
;
tono ad uno o più soggetti di gra- bano eleggere uno del sagro Col-
ve senno e di piena loro fiducia, legio, o fuori di esso , ed altre si-
ad arbitrio de' quali sia devoluta mili cose, le quali espresse e pale-
l'elezione canonica, obbligandosi tut- sate, sogliono i compromittenti pre-
ti, per la costituzione ^eterni Pa- scrivere il tempo che concedono
tris di Gregorio XV, a riconoscere compromissari per con-
di facoltà ai
per legittimo , e vero Pontefice chiudere dentro di esso 1' addossa-
chiunque venisse nominato da essi ta, e commessa elezione, e poi sog-
deputati ed autorizzali. Per que- giungono : >y et promittimus nos
sta foima di compromesso, prescris- >» illum prò Romano Pontifice ha-
se Gregorio XV, che tutti i Car- s# bituros, quem Domini compro-
dinali racchiusi nel conclave, senza M missarii secundum form-om prae-
discordanza di veruno, e di pieno « diclam duxerint eligendum ".
consenso, debbansi compromettere Tale appunto è la formola di
in alcuno degli elettori, con questo compromesso stabilita da Gregorio
metodo, e formola: >3 In nomine XV, e tale ancora ritrovasi già da
9y Domini amen. Anno ab ejusdem lungo tempo innanzi prescritta nel-
M mense die Nos l'Ordine Romano del Cardinal Gia-
« episcopi presbyteri
, et diaconi , como Gaetani Stefaneschi die dal ,
lisse i Colonnesi umiliati da Bo- dinali, dopo tanto indugio, nel com-
nifacio Vili, e si mostrasse favo- promettersi di riconoscere per veio
revole al re di Francia Filippo IV. e legittimo Pontefice quello, cui il
venne eletto ad
solo disse, ch'egli detto Cardinale per lo zelo arden-
istanza di Lodovico d' Angiò pre- te da cui era animato per la glo-
tendente al regno di Napoli, e non ria della santa Sede, volle dettare
essendo questa fra le gravissime alcuni rispettosi avvertimenti , con
accuse, che di lui si fecero nel con- cui indicava al Pontefice, che do-
cilio di Costanza ove fu deposto, vevasi eleggere, la maniera onde
viene stimata favola la opinione, governar dovesse la navicella di
ch'egli da se medesimo siasi elet- Pietro allora sbattuta da fiera tem-
to. Suir elezione però nel concilio pesta. Le notizie sui piìi celebri
gli fu rimproverato di avere gene- conclavi,' ed altre leggi sul medesi-
ricamente brogliato in maniera, che mo, si possono leggere a pag. 278
venisse eletto Pontefice, come pure e seg. del citato voi. XV.
si legge nello Spondano a detto La terza ed ordinaria maniera
anno num. 2, procacciandosi il tri- finalmente di eleggere il sommo
regno a forza di preghiere, sebbe- Pontefice, anzi la sola, che a' tem-
ne fosse disposto con gente armata pi nostri sia in uso, è per iscru-
a farsi eleggere, se a tanto non linio, ed accesso, cioè per mezzo
valessero le sue istanze. /^. Gio- di una raccolta di voti, o voci, e
vanni XXllI. d' un esame di suffragi che si dan-
Si legge poi nelle Notizie bio- no nei viglielti chiamati cedole, e
grajìclie del Cardinale Stefano Bor- più comunemente schedole, o sche-
già, del eh. Costantino Borgia, e dule. Questa si pratica in conclave
stampate nel i843, a pag. i5, che due volte al giorno, cioè la mat-
nel conclave di Venezia, in cui tina dopo la messa, e nelle ore
venne eletto Pio VII, già volgeva pomeridiane, dopo la recita del-
il mese di conclave, e pone-
lei'zo l'inno F^eni creator Spirìtus, non
vasi ancora indugio alla elezione eccettuato qualunque giorno, ne le
del Papa. Cadde quindi in pensie- feste di Natale, e Pasqua ; essendo
ro a' Cardinali di scegliere dieci obbligati tutti i Cardinali, per bol-
tra loro, dal cui numero trar si la di Gregorio XV, e sotto pena
dovesse il nuovo successore di san di scomunica, a concorrervi, se non
ELE ELE a5k5
dai maestri delle cerimonie, che cioè a mise ri ItiniOj scrutinio, e post'
portano a baciar la pace ai tre scrutinio. Gli alti dciranliscrulinio,
Cardinali capi degli ordini de' ve- sono: i.° preparazione delle sche-
scovi, de'preti e de' diaconi, cbe la dole dello scrutinio, e dell' acces-
298, si parla del modo col quale si scrittura delle schedole dello scru-
celebra l' ingresso nel medesimo, tinio; 4-*' piegatura, e sigillatura
colleghi il Cardinal decano sulla gli per segnare i voti, quelli per i
il popolo rileva non essere compita descrisse alla pag. 3o2 citata. A
la bramata elezione ; a pag. 3o3, pag. II del voi. XVI si dice del
si riportano le notizie risguardanli voto, che scrivono gli ecclesiastici
schedole, con altre erudizioni re- con cera lacca alla schedola, sono
voi-. XXI. i5
^^6 TILE ELE
del diametro d' uu mezzo grosso 20: Salvum me Jac,Deiis. In tut-
d'argento, con piccolo manico. Essi to è eguale la schedola per T ac-
esprimono un animale, un frutto, cesso, fuorché ove è stampato nel-
un fregio, od altro, e si debbono l'altra Eligo in Summwn ec, in
custodire con gelosia, acciò non questa è stampato Accedo Reveren*
.vengano riconosciuti dagli scruta- diss. D. meo D. Card e
tori, e ricognitori delle schedole, è qui l'elettore scriveil cognome di
logi, che il voto non deve manife- to nello scrutinio, che nell'accesso,
starsi, e mostrarsi agli altri Car- perchè non debbono affatto cono-
dinali, secondo la costituzione di scersi da veruno, secondo il saggio
Urbano VIIL Al di sotto sono due rigore delle leggi pontificie.
altri piccoli fregi o cerchi, i quali A maggiore intelligenza qui ri-
parimenti indicano il luogo degli porteremo due fac-simili delle sche-
altri due sigilli da apporsi come i dole, tanto per lo scrutinio, eh©
precedenti (juando si chiude la sche- per l'accesso al modo come si di-
dola. In fine poi della schedola spensano dai maestri di cerimonie
r elettore deve scrivere un numero ai sagri elettori, ovvero si prepa-
dn^bo, ed un motto sagro, come: rano nel luogo dello scrutinio, la-
ELE ELE 227
di, perchè si conosca meglio il tinio, essendo V altra ad essa egua-
modo di piegare le schedole per le. Questi tre facsimili sono eguali
ambedue gli atti, ed il modo come alle schedole, le quali si usano og-
debbono rimanere dopo che sono gidì, e tali e quali in tutto sono
sigillate, acciò si veda soltanto il riportate nella bolla di Urbano
cognome di chi si elegge nelle Vili, Ad Romani Vonlificis prò-
schedole dello scrutinio, ed il solo i'identianij data quinto kal. februa-
cognome di quello, che tuoI no- rii 1625. In forma più piccola del-
minarsi neir accesso, ovvero il Ne- le tali schede anche
vere, riporta
mini, riporteremo anche altro fac- il citalo p. Plettemberg nella sua
simile d' una schedola cioè piegata, Notiliay a pag. io5, e seguenti.
ma della sola schedola dello scru-
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Nomen.
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Signa,
^^^^^>i«^^ ^#^^#S--J#^<l#f-
ELI-: ELE a3f
Quest'ultima è la forma delia noteremo^ che l'atto dello scruti-
scbedola già sigillata, avanti di nio prese tal nome dallo sci'utina-
mettersi nel calice, e deve ripiegar- re, e con diligenza cercare gli al-
si in due punti, cioè nei due spazi trui sentimenti suU' importante ne-
ove sono i ed ove è scritto
fregi, gozio della elezione pontificia; ed
Nomen^ quali vanno ri-
e Signay i il luogo, ove ciò si fa, prese quello
M los". Ciò che a' giorni nostri non avuti venti, ed il Cardinal Cap-
si può fare, come si dirà. pella ri dodici ; ed essendovi perciò
Qui però ricorderemo, che al- l' inclusiva pel Castiglioni per l'ele-
l' articolo Conclave, parlando delle zione, per essersi superato le due
schedole ove dai Cardinali si segna- terze parti de' voti volute dalle co-
rono più soggetti, notammo che in stituzioni apostoliche per la canonica
quello per l'elezione di Pio li, in elezione del Pontefice, furono nume-
alcune schedole furono nominati rate, ed aperte le schedole coni' è
due o tre soggetti colla tacita con- di regola. Si trovarono due sche-
dizione che fosse preferito il primo dule sbagliate, una dello scrutinio,
nominato, e non avendo voti ba- col motto diverso da quella deirac-
stanti alla elezione, succedesse l'al- cesso, r altra colla parola eligo,
tro, acciocché più facilmente i Car- mentre era per l' accesso, e si cre-
dinali si accordassero per alcuno. dettero appartenenti ai Cardinali
Un Cardinale nella sua schedola ne Naro, e Bussi. Essendo questi pre-
nominò sette. Nell'elezione di Adriano senti nello scrutinio, si sarebbe po-
VI poi si trovò una cedola o sche- tuto a voce far valere l'emenda-
dola che nominava tredici soggetti, zione dell' errore, tanto più che i
per cui si sdegnarono molti Car- sigilli e i numeri delle schedole del-
dinali, e volevano aprirla ma non lo scrutinio, e dell'accesso si con-
fu fatto ; nelle altre schedole erano frontavano giusta il prescritto dal
notate le nomine da uno sino a cerimoniale. Oltre a ciò la schedola
cinque. per l'accesso del Cardinal Clermont
Il terzo atto dell' antiscrutinio è infermo, era interamente in bianco.
la scrittura delle schedole per lo Allora si alzò in piedi il Cardinal
scrutinio, che si fa in quella ma- Marco, e disse, che a tenore delle
niera, che descrivemmo di sopra costituzioni de'Pontefici quando era-
parlando delie schedole. Tutti i vi sbaglio nelle schedole, si dove-
Cardinali debbono dare il proprio va annullare lo scrutinio,^ e rinno-
voto ad un solo soggetto determi- varlo. Il virtuoso Cardinal Casti-
nato, dappoiché per la costituzione glioni, ed altri Cardinali, approva-
di Gregcjrio XV, il voto sarebbe di rono il sentimento del Cardinal
niun valore, quando nella schedola Marco. Quindi insorse il dubbio se lo
venisse nominato più di uno. Lo scrutinio dovesse farsi subilo, o nel-
sbagliare le schedole importa ritar- le ore pomeridiane alla solita ora.
do a terminare lo scrutinio, per I Cardinali più zelanti della pionla
- ,
Sigilla, et signa
Cardinales nominati
Sigilla, et signa
Scrulinii Accessi bus
in Scrutinio.
Accessuum.
respondentia.
Questi sono gli atti dell'anliscru- de col pollice e coli' indice, e par-
tinio, allo scrutinio cioè precedenti, tendo dal suo stallo a mano alzata
sui quali il Camarda de elect. Pont. la porta all' altare, sulla mensa del
dissert. XX, p. i25; il Passerino, quale sta preparato un gran calice
de elect. Papae^ quaest. XXVIII, p. di argento, per riporvi dentro le
voti dei maiali. Poste dagl' infer- Cardinali non possono portare in
mieri le loro schedola nel calice, conclave i per con-
loro parenti
prendono una cassetta con sua a- clavisti, a qualche Cardi-
talvolta
pertura nella parte superiore, la cui nale cagionevole per essere meglio
grandezza sia capace di ricevere le tacitamente permes-
assistito, si é ciò
schedoie piegale ; indi l'aprono pub- so, con questo però, che altio Car-
blicamente, acciò tutti i Cardinali dinale nominò a suo conclavista il
veggano eh' è vuota, e poi la chiu- parente del collega, e questo quello
dono con una chiave, eh' è da essi dell'altro: in conclave poi ognuno
posta suir altare. Con questa cas- si fa assistere dal proprio. Ciò pu-
setta,e con un bacile, che contie- re dai Cardinali si pratica coi ba-
ne tante schedoie, quanti sono i juli, ossia scopatori, od inservienti
Cardinali malati^ i tre CardinaH del conclave, che sogliono essere
infeimieri si recano alle loro celle tutti loro servi. Anticamente per
aprendo altro Cardinale la porta non ledere il divieto delle costitu-
della cappella degli scrutimi, e par- zioni apostoliche, che proibiscono ai
titi che sieno, la chiude di nuovo Cardinali di condurre in conclave
con catenaccio. Gl'infermi prendo- un terzo famigliare, licenziavano dal
no dal bacile le schedoie, le scri- servizio quello, che poi nominavano
vono segretamente, le piegano, le per bajulo. Ma di ciò, come del
sigillano, e prestando il giuramento terzo conclavista che dal sagro Col-
le pongono nell' apertura della cas- legio si accorda ai Cardinali infer-
setta. Se malati non possono scri-
i mi, si tratta al citato articolo.
vere, eleggono un altro a loro ar- Solo qui ancora aggiungeremo, cl>e
ELE ELE 237
quando diversi Cardinali erano mi- ti i Cardinali viventi, benché as-
nistrio ambasciatori presso la san- senti dal conclave. Il qual voto
ta Sede di qualche sovrano, si con- segnano subito accanto al nome
cedeva loro il terzo conclavista per del Cardinale nominato con una
ajuto nei loro affari, ed ancorché lineetta attraverso della riga che
godessero perfetta salute, lo do- corre lungo il nome, dalla parte
mandavano per motivi d'infermità, cioè dove è stampato vota sera-
a seconda del prescritto dalle costi- tiniì ,
giacché dovendo lo stesso
tuzioni. fòglio servire per segnare i voli
Il quarto allo dello scrutinio è dell' accesso, dalla parte ov'é slam-
il mescolare dentro il calice coper- palo accessusj fanno nello stesso
si
dagli scrutatori ,
posti a sedere numero dei malati ; Absentes a
avanti il tavolino grande, colle curia num. , dove si scrive il nu-
spalle rivolte all'altare, acciò sieno mero de' Cardinali assenti : Omnes
in vista di tutti, e nella seguente sunt num., dove si appone il nu-
maniera. Jl primo scrutatore pren- mero di tutti i Cardinali viventi.
de una schedola, e lasciando in- Nel quinto ed ultimo spazio, ap-
tatti i sigilli, apre le due ripiega- presso lo stampato ISemini, vi sono
ture per leggere il nome dell'elet- due righe per segnare ad ogni
to che sta nel mezzo, indi la con- Neniìni che si legge una linea. Il
segna al secondo scrutatore, che foglio della mattina ha T intesta-
avendo anch' esso osservalo il no- zione Mane die, ed appresso si
no tiene innanzi, col nome di tut- produrremo un foglio de' voli del
—
Scrutatores
,
soltanto, nelle quali venga nomi- ove sono i segni, cioè il numero,
nalo un medesimo soggetto, que- ed il motto; 4° notare i medesi-
ste si stimano per un sol voto; se mi nel foglio, che abbiamo prodot-
però sono diversi nominati, ninno to di sopra con tre divisioni ; 5.*
di questi ha valore alcuno ;
voti esaminare i voti; 6." riconoscerli ;
come altresìquando nella stessa 7." ed abbruciare le schedole.
tamente, ciò che far deve Io stesso lata cogli stessi sigilli, che quella
ultimo scrutatore, il quale dopo dello scrutinio, dappoiché altrimen-
legati insieme i due capi del filo, ti sarebbe nullo il voto dell'acces-
in cui le ha infilzate, le ripone di- so; e che deve ripiegarsi come di-
vise nel tavolino grande^ che gli cemmo della schedola dello scruti-
sta innanzi. nio. 3." Che non si può dare il
La terza, ed ultima azione dello voto dell'accesso a chi non abbia
scrutinio chiamasi post-scrutinio ricevuto almeno un voto nello scru-
ed ha tre atti qualora sia conchiu- tinio ; né a colui, che dal medesi-
sa l'elezione del sommo Pontefice, mo votante fu nominato nel pre-
cioè I." numerare le schedole; 2." cedente scrutinio, altrimenti sareb-
riconoscere i voti ; 3.° abbrucia- bero due voti. 4'" Benché neli'ae-
24o ELE ELE
cesso non possa T elettore nominar >* gerlo per accesso, che fino allo-
.più d' uno, come non lo può fare >» ra non era stato in uso ; ma fì-
nello scrutinio, può tuttavia accede- »» nalmente le due parti de' Car-
re ad uno di quelli, che invalida- M dinali elessero quello, del qua-
< mente avesse nominato nello scru- >i le manco si pensava , e questo
tinio stesso, purché esso abbia avu- M fu ... . Calisto III in età di set-
to almeno un voto di valore. 5." y* A pag. poi 63,
tantasette anni ".
JNeir accesso non si presta il giu- ove narrasi l'elezione di Pio li se-
ramento, poiché, come si è detto, guita nel i4^8, si legge: « Sono so-
fu già prestalo nello scrutinio, cioè « liti Cardinali presenti, fatto e
i
nata l'elezione del Cardinal Bessa- persi, che in quello scrutinio non
rione, perchè neofito, tuttavolta » la restò eletto il Pontefice; se poi fu
" parte dei Cardinali aderenti , e conchiusa, per mostrare che sia
*' di lui amici, desiderandone l' e- canonica l'elezione. Questa numera-
»» lezione, tentarono la via di eleg- zione ecco come si fa.. Gli scruta-
6
nullo, a compire i due terzi neces- lendo così gli elettori dimostrargli
sari. Se finalmente alcuni giunsero la costanza nell' approvar co' voti
ad avere i due terzi de' voti, o an- l'elezione già fatta per adorazione.
che più, allora nell'eguaglianza dei Indi nel i55o nel conclave tenuto
voti niuno resta eletto ; nella ine- per di lui morte, in uno scrutinio
guaglianza de' voti, resta eletto co- mancavano due voti al celebre Car-
lui, il quale vinse e superò l'altro dinal Reginaldo Polo per divenire
di un voto. Se coi voti dello scru- Pontefice, allorché volendo i Car-
tinio, ed accesso vi avesse l' intero dinali eleggerlo per adorazione, men-
numero necessario per l'elezione, tre già era entrata la notte, egli
allora il primo scrutatore, alla vi- immobile in volto, opponendo la
sta degli altri due, esamina la va- forza della sua virtti alla sua ele-
lidità delle schedole dell'accesso, zione, li pregò, ch'essendo Dio l'au-
prende la filza di quella dello scru- tore della luce, si contentassero di
tinio, confronta il sigillo, il motto, pel giorno seguente la scel-
dififerire
e numero delle schedole, con quel- ta, che di lui volevano fare, ma i
le dell' accesso, e se concordano in- contrari ne stornarono l'effetto, e
sieme le mostra al secondo, e ter- nella mattina appresso ebbe soltan-
zo scrutatore. Quand'essi abbiano to ventisei suffragi tra lo scrutinio,
bene considerata l' identità de' si- e l'accesso dei trentatre eh' erano
gilli e de' segni d'ambedue le sche- necessari, come raccontasi nella sto-
dole, cioè dell'accesso, e dello scru- ria de' Conclavi^ a pag. 174, ove
tinio, allora il terzo scrutatore pub- si dicono i motivi di tal fatto. Fi-
blica con voce alta il nome dell'e- nalmente va rammentato, che a'
letto, i sigilli ed i segni della sche- agosto 1623, il Cardinal Barberini,
dola. da cinquanta voti dei cinquanta-
Prima di narrare del sesto, e set- cinque elettori fu eletto Papa, cioè
timo atto del postscrutinio, ripor- ventisei di scrutinio, e il resto del-
teremo alcuni aneddoti di scruti- l'accesso. Il Cardinal Berghese in-
nii rifatti dopo seguila l' elezione. fermo, in udire i voti dello scni-
E primieramente, Clemente VII re- tinio, si alzò dal letto, e si recò
16
,
242 E LE ELE
in cappella al suo posto presso il lo scrutìnio , e dell' accesso, come
Barberini , clic voleva adorare, se ancora la nota dei voti fatta dai
egli non glielo impediva. Però, esa- Cardinali scrutatori, acciocché con
minate le schedole dello accesso, tal revisione venga a constare, che
come il defonto Gregorio
prescrisse essi osservano fedelmente il loro
XV, ne trovò una smarrita. In
se dovere. Sono i Cardinali revisori, o
virtù del gran numero de' voti, il ricognitori dall' ultimo Cardinale
Barberini era slato eletto Papa, ma diacono cavati per sorte dopo lo
egli ricusò di accettare, se prima scrutinio, se in questo è fatta l'e-
rischio in cui ponevasi, che gli elet- fa sempre pubblicamente dagli scru-
tori cangiassero di sentimento. Al- tatori subito dopo la revisione dei
lora il Cardinal Farnese non riu- ricognitori, sia o no conchiusa l'e-
scendo a persuadere l'eletto, accon- lezione del sommo Pontefice. Sic-
sentì cogli altri alla rinnovazione come sino alla elezione di Pio VI
deiraccesso, e ad
voce disse alta : i conclavi si celebrarono nel palazzo
ripigliamo l'accesso, che reiezione vaticano, e gli scrutini nella cappella
si farà con tanto maggior gloria. Sistina, le pitluie celebri di questa,
Sì presero quindi provvedimenti ad sia pel fumo delle candele che in
impedire il precedente disordine essa ardevano nelle pontificie fun-
essendo stato incolpato un Cardi- zioni, sia pel grande fumo cagio-
nale scrutatore di avere involato la nato dall'abbruciamento delle sche-
schedola smarrita , e riposta nella dole, restavano annerite; perciò af-
manica della sottana, per impedire finchè non si accrescesse questo dan-
per quella mattina l'elezione. R.in- no, negli ultimi del secolo passato
novato l'atto dell'accesso, ebbe ven- si riparò conducendo il fumo delle
tiquattro voti, che aggiunti ai ven- schedole che si abbruciano , den-
tisei avuti nello scrutinio, forma- tro un tubo di latta , che locon-
rono il numero di cinquanta, coi duce fuori in modo che il popolo
quali restò confermato Pontefice si avveda dal fumo, non essere com-
ELE
necessario, e poserà prende il nome bile tale opinione. Che dovrà dun-
con cui gli piace chiamarsi. Agli arti- que farsi, poiché dando in <juesti
coli Rinunzia al Pontificato, e Pa- primi scrutini il voto a quello,
pi RENITENTI AD ACCETTABLO, e No- che si pensa ó'i eleggere, si viene
ME de'Pontefici, analoghe vì soho le a pregiudicargli, e impedirne l'ele-
notizie. Al voi. del DizionarioXV zione ? Nello sceltissimo numero dei
vengono riportate quelle che sono Cardinali, ve ne sono sempre molti
spettanti alla seguita elezione, cioè egualmente degni, attese tutte le ra-
a pag. 3 1 5 del consenso, a p. 3 1 gioni, e circostanze. questi è Fra
della pubblicazione al popolo , ed lecito dar il voto a chi si vuole.
Jdorazione del Papa (Vedi), ed a Pertanto negli scrutini previi si dia
pag. 3i8 della partecipazione, che il voto ad alcuno di questi egual-
ziali eh' essi gli scrivono in rispo- Che un solo tra tutti si stimasse
se
sta, confermando anco col loro pie- secundum Deum elìgi debere, sareb-
no piacimento la determinazione del be meglio dare a quello il voto in
sagro Collegio, nella canonica ele- tutti gli scrutinii ; ma il caso è im-
zione fatta, per la quale poi il nuo- possibile. Quando poi concorresse
vo Pontefice lo ringrazia nel primo numero di voti bastante per l'ele-
concistoro. Daremo per ultimo al- zione in persona che non si stimas-
cuni opinamenti d' un teologo sulla se secundum Deum elìgi debere^
durata del conclave, ed esperimenti tuttavia in tale circostanza è leci-
sulla elezione, che si fanno sopra to dargli il perchè in que-
voto, sì
secundum Deiim elìgi debere, ri- più anziano de' Cardinali di quel
guarda l'atto, lo scrutinio, e l'ele- Papa, che lo promosse alla porpo-
zione presente, non la futura. Quin- ra, ovvero senza verun riguardo di
di, soggiunge il nostro teologo, nep- consuetudine a chi crede degno
pure ardirei di passare per proba- secundum Deum elìgi debere.
544 ^LE ELE
Cardinal Valerio nel suo li- Jicunij praeserlini Gregorìi
Il j et XV
ìsro Cardinalis, ecco come si espres- Urbani constit. , et de FUI
se nella grande opera della elezio- censuris occasione ipsius electionìs
ne del Papa: « l'elezione del som- a summis Pontificibus ad hanc
» mo Pontefice è il massimo di usque dieni impositisy Lugduni
M tutti i trattali, imperocché si trat- 1637, eccellente trattato; Giovanni
M ta di un uomo da innalzarsi al Cabassuzio, Dissertatio de electione
M pili alto grado, d'un uomo divi- summorum Pontificum, et de Car-
M no da scegliersi tra molti, e trat- dinalibusy nell' applaudita sua ope-
« tasi insieme di procurare la glo- ra : Not. Eccl. hist. condì, et ca-
M ria di Dio, e la salute del po- nonum, della quale abbiamo mol-
» polo cristiano. Nel che qual'im- te edizioni di Lione, e di altrove;
w portanza siavi, lo attestano le sto- Antonio Serafino Camarda, già con-
« rie, avendo di mollo avvantag- fessore del conclave, in cui fu elet-
9} giato la Chiesa di Dio coU'esem» to Benedetto XIII: Constilutionum
» pio, e coir opera di Pontefici Apostolicarum, una cum caeremo-
5> santissimi, ed essendo nati non niali Gregoriano, de pertinentibus
» pochi scandali nel popolo di Dio ad electionem Papae Synopsis ac-
5# a cagione di alcuni Papi non curata, et plana, nec non elucida'^
» ottimi, e troppo indulgenti , in tio omnium fere difflcultatum^ quae
f) guisa che con tutta ragione un evenire possunt circa pertinentìa ad
» buon Pontefice si può chiamare electionem Romani Pontificis, Reati
s>» la salvezza del popolo cristiano ". 1732 ad 1737. Quest'opera cas-
Lungo finalmente sarebbe il nove- massime pei sagri elettori,
sai utile,
condo secolo. Si crede, che ora sia il più delle volte restava persino
il villaggio El-Tor, abitalo dai cri- senza il necessario alimento. Dimes*
248 ELI ELI
sosi progresso di tempo dal pri-
in I, il quale la fece supciiora delle
mitivo suo impiego, si consacrò in- trecento vergini, a poco a poco ivi
lieiamente al Signore, per sempre adunate dall' esempio, e dalle virtù
più perfezionarsi nell' esercizio delle di lei, che avea adottata la rego-
cristiane virtù. Morto s. Acario la di san Colombano {Vedi). La
nell'anno 689, fu chiamato Eligio santa visse sette anni rinchiusa in
a succedergli nell'episcopato, e l'an- una piccola cella, ove si cibava di
no susseguente venne consacrato pane, e di acqua fatta prima pas-
vescovo di Noyon. Appena ebbe egli sare per la cenere. Nella Francia
prese le redini di quella diocesi, si fondarono diversi monisteri par-
con zelo instancabile a si diede te per opera di s. Eligio, e parte
pascere il suo gregge, e condurlo da altri con l'istituto da lui pre-
nelle vie di salute. Dove eravi dis- scritto, per cui le monache ne pre-
ordine pronto accorreva, e lo to- sero il nome. La memoria di s.
glieva sul fatto; facea udire giornal- Aurea si legge nel martirologio
mente la sua voce dal pergamo, e gallicano a* 4 ottobre; ma il vesco-
guadagnò molte anime al Signore. vo Andrea Saussay la riferisce al
Coi poveri liberale , cogl' infermi primo dicembre. Queste monache
consolatore, compassionevole coi pec- vestivano di nero, e sulla veste
catori, era di tutti il padre, l'ami- ponevano il mantello bianco, co-
co, il consigliere. Pel corso di qua- me riporta il padre Bonanni a
si vent'anni governò la sua chiesa, pag. XLIX, Monache di s. Eli-
quando il Signore gli fece conosce- gio in Francia, nella parte secon-
re, che si avvicinava 1' ora di da delle veigini a Dio dedica-
sua morte, ed egli pieno di santo te, suo Catalogo degli Ordì'
del
tripudio vi si preparò. Colpito da ni religiosi. Il monistero di Parigi
febbre, visse sei giorni ammalato, fu poscia occupato dai chierici re-
e reficiato dal santo viatico, spirò golari Barnabiti.
placidamente recitando il cantico ELIOPOLL Città vescovile nella
Nane primo dicembre
dimittis^ il d\ Siria secondo Tolomeo, ovvero nel-
689, nel settantesimo anno di età. la Celisiria, fra Laodicea ed Abila,
La sua morte fu seguita da molti all' oriente del monte Libano, in
miracoli, e la sua festa ricorre al vicinanza alla città di Biblos, ed
primo dicembre. alla sorgente del fiume Leonles.
ELlGIO(s.) Monache. Verso Tan- Credesi, che corrisponda all'odierna
no 65o, s. Aurea, o Aura, di na- città di Balbek nella Turchia asiati-
tiochia, eche nel secolo XII divenne tà del Sole, appartenne alla secon-
arcivescovato. Il p. Le Quien, nel- da provincia Augustamuica, al pa-
r Orìens Chnst. t. II, p. 84^, ne triarcato Alessandrino, e sotto la
riporta le notizie insieme a quelle metropoli di Leontopoli. Dice Com-
di sei suoi vescovi, cioè Teodato, manville, che Eliopoli venne eretta
Giuseppe, Pietro, Antonino, essendo nel quinto secolo in sede vescovile,
gli altri due innominati. Al pre- e che altra volta ebbe un vescovo
sente Eliopoli è un titolo arcive- copto, ed un vescovo latino, cioè
scovile in jjurtibus infidelium^ seu- al tempo delle crociale. Neil' O-
-
governò quella diocesi con zelo ve- che separa l'Asia dall'Europa, o,
ramente apostolico, istruendo il po- per meglio dire, stabiliva la comu-
polo co' suoi sermoni, ed edificando nicazione del mare Egeo o del-
il suo gregge nell'esercizio delle l'Arcipelago colla Propontide, o
cristiane virtù. S'ignora precisa- mare di Marmara. Successivamen-
mente l'epoca di sua morte, ma la te fu chiamato braccio s. Giorgio,
più comune opinione è, che sia bocche di Costantinopoli, stretto
avvenuta circa l'anno 385. Egli è di Gallipoli, o stretto o canale dei
sepolto nel cimitero di Mont-Atre, Dardanelli, di che si tratta all' ar-
unito ai suoi predecessori, e la sua ticolo Costantinopoli (Vedi).
ELN
L'Ellesponto , come provincia no 330 per ordine del tiranno JVTa-
denza vescovile nel regno di Por- un buon edificio, con l' episcopio
togallo, nella provincia di Alentejo, vicino. 11 capitolo si compone di
capoluogo di comarca, poco distan- cinque dignità, la prima delle qua-
te dalle frontiere occidentali di li è il decano, di tredici canonici,
Spagna. E situata sopra una col- comprese le prebende del teologo,
lina scoscesa, presso la riva destra e del penitenziere, di sei porzio-
della Guadiana, ed è considerata narii, di dodici beneficiati, e di al-
per una delle piazze più munite tri chierici addetti alla sagra uffi-
sta eretto sopra tre archi, sormon- che ufficiano regolarmente nel coro.
tati l'uno dall'altro. Sonovi chie- Eziandio sonovi tre conventi di re-
se, conventi, collegio, ospedale, ca- ligiosi, e due monisteri di mona-
sa di carità , fonderia di cannoni, che, due ospedali, cioè uno pei mi-
vasto lazzaretto, teatro, caserme ec, litari, l'altro pubblico pegli indi-
per la numerosa guarnigione. I genti ec. Ogni nuovo vescovo, in
dintorni irrigati dalla Caya sono proporzione delle rendite della men-
deliziosi, e fertilissimi. Qualche sto- sa episcopale, è tassato ne' libri
rico ha creduto autori di questa della camera apostolica in fiorini
città i gaulesi elvii, popoli della mille.
Gallia narbonese, abitanti presso il ELVIDIO. Elvidio fu discepolo
,
peccato fino all' ultima malattìa. Papa, nel concistoro de'22 dicembre
il settantesimo quinto priva del- 1 536, lo creò prete Cardinale di s.
la comunione, anche in punto di Matteo in Merulana; ma poco as-
morte, quelli che hanno accusato sai visse alle comuni speranze, che
di falsidelitti un vescovo, un pre- prematura morte Io tolse al bene
te, od un diacono. de' prossimi nell'anno i54o. Allo-
Il settantesimo nono ordina, che ra egli era vescovo in Amiens, do-
si separino dalla comunione quei ve era stato trasferito dalla sede di
fedeli che fanno professione dei gi- Ma^on. Egli era degno di lunga
uochi d' azzardo. vita.
L' ottantesimo proibisce alle mo- EMBRONIACO Giovanni, Car-
gli fedeli di scrivere ai laici in loro dinale. V. Armet.
nome, ne di ricevere lettere pure EMERENZIANA (s.). Dagli atti
in loro nome, senza quello dei loro di questa santa rilevasi, ch'ella sos-
mariti. tenne il martirio nell'anno 3o4,
ELY od ELIS, seu ELIA. Città che ancora catecumena, visitava di
vescovile d' Inghilterra^ contea esi- spesso- e pregava con fervore sulla
stente in un luogo paludoso sul- tomba di s. Agnese, e che lasciò
r Ouse, formato dai molti riga- la vita per Gesù Cristo sotto ai
gnoli eh' escono da quel fiume. Vi colpi delle sassate. La sua festa è
si osserva la cattedrale, la cui ar- ricordata il dì 2 3 gennaio.
chitettura offre un miscuglio dello EMESA o EMESSA. Città me-
stile anglo-normanno, e dell'inglese, tropolitana onoraria della seconda
da un lato della quale è una tor- Fenicia, della diocesi di Antiochia,
^re. alla 2^0 piedi. Questa città, iiulto la metropoli di Damasco.
,
ronte, le cui acque, col mezzo di vescovo, per eretiche dottrine fu de-
canali, vanno a fertilizzare i giar- posto, e gli successe Epifanio, che
dini che la cingono. Questa cit- intervenne al concilio di Calcedo-
tà è grande, murata, e difesa da nia, ed Uranio, che scrisse la ri-
una vasta fortezza assai antica nomata epistola. Nella stessa Siria
e mezzo rovinosa, nella quale si Sagra si dice che Argeti, Marco-
conserva un Alcorano, che i mus- poli, Benchali, ed Ermenia, già
sulmani pretendono scritto dalla città del Libano, furono suffraga-
mano di Omar. Vi si contano nee di Emessa, e che cinque sa-
molte moschee, con altri minareti, gri templi decorarono questa illu-
colo, indi nel nono divenne arci- EMILIANO DALLA Cocolla (s.).
vescovile. Aggiunge, che i greci vi Da poveri genitori a Vergeja nel-
ebbero un arcivescovato onorario, l'Aragonese nacque Emiliano, e sino
che la cattedrale era dedicata ai ai vent'anni si esercitò nell'umile uffi-
ss. Quaranta martiri di Sebaste, e cio di pastore. Inclinato il suo spirito
che qualche notizia ecclesiastica dei alla vita contemplativa, si pose sotto
latini le diede tre o quattro suf- la direzione di un santo romito, e da
fraganei. Nella Siria Sagra^ a p. questo molto beae ammaestrato, si
EMI EMI i6t
ritirb di poi nelle montagne di Di- EMILIANO (s). Nell'anno 484,
fterces, e auivi si mise a praticare banditi i da Une-
cristiani in Africa
le più acerbe austerità. Intesa dal rico re dei Vandah, anche Emilia-
vescovo di Tarragona la buona fa- no ebbe a sentire gli effetti di que-
ma, che dava questo novello
di se sta persecuzione. Non atterritosi
anacoreta, lo chiamò a sé, l'ordi- però il vero seguace di Gesù Cri-
nò sacerdote, e gli affidò la cura sto, resistette a tutte le torture, a
parrocchiale della sua patria. Ob- cui la barbarie il volle esposto,
bedì contro voglia all' episcopale stancando persino i carnefici, che
volontà, ma vi corrispose però con Io perseguitavano. Condannato quin-
quel calore eh' è proprio di un di a morte, egli la incontrò con
vero ministro del Signore. La sua tutta placidezza, e volò al cielo il
apparisce sopra gli altri, come chi vedersi il tom. II de' supplementi
direbbe sopravvanzantCjeccelso, gran- al Giornale de' letterati //' Italia,
dissimo. Da eminenza, o eminente, a 4^7- Dall'epistole ^9, 60, e
p.
provenne il superlativo di Enii/ien- 67 del codice Carolino, ricavasi che
tissìmOyancor esso perciò titolo dei Teodoro, nipote di Adriano I Papa
Cardinali ed altri principi suddetti. nel secolo Vili, avea il titolo di
Prima di parlare dell' origine del Eminentissimo Console j e sotto
titolo di Eminenza^ e di Eniiiien- Martino Papa, si trova un breve
ùssinio, dato da Urbano Vili ai di ricordanza fatto dentro la casa
EMI EMI 263
ileir Eniinentissimo uomo, e glorio- notit. dignìldt. illuslrium, dissert.
so duca Benedetto^ avanti di esso, VII, e. I.
« alla testa de' cavalli della car- ediz. d' Amsterdam, riferisce un
>» rozza li fiocchi rossi, dove che passo di una lettera scritta da li-
>» minentissimi, dove che prima era- Urbano Vili, scritta da JXovaes,
» no chiamati Illustrissimi^ e ciò che mentre sembrava il suo de-
M fece, perchè questo titolo d' II- creto non dover fare cambiamento
>y lustrissimo era venuto a tale, che nella qualità e titolo de' prin-
»> che ogni prelato minore lo vo- cipi della Chiesa Romana, lo fece
*» leva, ed anco ogni signore, e se- tuttavia nel doge di Venezia, e nel
»> colare, e gentiluomo un poco duca di Savoja, i quali pretesero
M nobile". Però i Pontefici conti- essere trattati a guisa dei re in
nuarono a chiamare i Cardinali col vigore delle loro pretensioni sopra
titolo di signor Cardinale, e scriven- il regno di Cipro, per mantenerci
do ad alcuno di loro, gli danno il ti- nel possesso dell'anteriore cerimo-
tolo di Reverendissimo signor Cardi- niale, di non dare ai Cardinali al-
nale. L'autore delle Ménioires poiir tro titolo che r antico di Signoria
V histoire universel de l'Europe, an. Illustrissima, come da Urbano Vili
i63o, osserva che il signor Clerc era slato stabilito, e di procedere
nella vita del Cardinal de Hiche- con ciò al pari di tulli gli altri
che con quelli comuni a tutti gli Girolamo Plato, ristampato in Ro-
altri Cardinali, e fece cassare dalle ma nel i836, de Cardinalis digni-
sue arme la corona ducale. Tutta- tate, et officio, ove a pag. i, e. 2
risdizione , ed egli non solo sop- nunzi pontificii, che puramente qua-
presse la giurisdizione de' suddetti li semplici ministri delle corte di
nunzi , con editto de' 1 2 ottobre Boma , eguali nelle prerogative ai
1785, ma scrisse ai tre elettori ec- ministri de' sovrani secolari. L'elet-
clesiastici una che si legge
lettera, tore però di Magonza, che seguiva
nel Ta vanti, Fasti di Pio FI, t. I, presso a poco le pedate di quel
pag. 217,6 nel Bercastel citato a di Colonia, creò ne* suoi stati un
pag. i45>> per animarli a conser- tribunale, composto di sette eccle-
varsi nelle loro prerogative, ch'egli siastici, disponendo che ad essi sol-
ti gli affari, che per V innanzi pas- videro le proteste de' tre elettori
savano alle nunziature di Vienna , di Colonia in data de' 19 dicem-
di Colonia , e di Lucerna. bre 1786, e nuovamente un'altra
Nel tempo, che cresceva il fer- de' 4 febbraio 1787, dell'elettore
mento nella Germania, a cagione di Magonza a' 1 dicembre, e del- 1
avea scritto una lettera pastorale al Kenick, ad Ems, per tenere sul
suo gregge, che edificò tutto il mon- proposito un conciliabolo, che molli
do cattolico, la quale tradotta in vescovi della Germania riguarda-
lingua italiana, ed arricchita di rono, come dicemmo, affatto e di-
annotazioni da Francesco Serra, rettamente opposto non solo alla
comparve in Roma, colle stampe consuetudine, ma a tutte le leggi
del Cannetti nel 1791. In questa canoniche. Il a
Bercastel citato,
pastorale dell'elettore di Treveri, pag. i47 che i detti quattro
dice,
che fu ancora tradotta dal tedesco deputati, e commissari furono mu-
in francese, e pubbhcata a Parigi, niti di poteri della più strana esten-
cosi si esprime: »* I nemici della sione dagli arcivescovi, che si cre-
« Chiesa, coperti della pelle di a- devano in potere di sciogliere i
Ma ciò, che i buoni e zelanti ve- » suolo dovesse infiuire sulla libertà
scovi non sapevano bastantemente »> delle teologiche, e politiche loro
compiangere, era il vedere quelli^ }> discussioni, non solo scelsero un
i quali si vantavano figli della Chie- » terreno dove fu proibito ogni
sa, unirsi a' suoi nemici, per far :> esercizio della cattolica religione,
rivivere le loro invettive contro il « ma si radunarono in una taver-
,
suo nunzio apostolico, che non ave- vevano conchiusa, espiarono col de-
va voluto ricevere, e Io esortava predamento de' loro stati , e colla
a non unirsi a' nemici della Chiesa perdita della loro potenza tempo-
in que' tempi così calamitosi. L'ar- rale, e delle loro sedi arcivesco-
ciduca elettore rispose certamente vili ancora, soppresse dalla france-
a questo breve con proteste di at- se potenza vittoriosa, le ambiziose
taccamento, e divozione verso la pretensioni, che si erano formate a
santa Sede, che nulla valevano sen- danno della pace della Chiesa, e
za gli effetti corrispondenti, poiché de' diritti del venerabile suo capo;
continuò a sostenere le sue preten- onde spogliati di tutto, impararo-
sioni,benché poco dipoi l'avessero no a compiangere nell' esilio da lo-
abbandonato due de' suoi colleghi. ro sofferto le nunziature contro le
11 principe di Sassonia, elettore di quali avevano palesato un ardore
Treveri, domandò gV Indulti Quin- cosìmal concepito. P^. le sullodate
quennali per la sua diocesi, non Memoiresj dove questo interessantis-
permettendogli la sua pietà di ac- simo punto si tratta con ecclesia-
ciecarsi più colle viste degli auto- stica libertà, e commendevole chia-
ri nuovo Codice di disciplina,
del rezza, com'esigono questi gravi ed
e domandò al Papa la sanatoria, importanti argomenti.
per riparare all'errore delle dispen- Mentre dunque gli elettori ec-
se che avea conferite. L'elettore di clesiastici del sagro loniauo impe-
Magonza, che dapprima era entra- ro con alcuni poclii vescovi sem-
lo con zelo nella lega, domandò le bravano aver dichiarato una guer-
, ,
siastica giurisdizione, come nunzio gran parte dei punti limitrofi , gli
co' cattolici de' suoi stati, uella stes- elettori desistettero dalle loro pre-
sa maniera avea fatto sotto
, che tensioni presso la dieta di Ratisbo-
il di lui antecessore Federico li. na, e la nuova nunziatura di Ba-
Finalmente noteremo che nel viera restò nel suo pieno vigore, e
1789 i tre elettori ecclesiastici, seb- lo è tuttora, ad onta di tutti gli
bene fossero in mezzo ai guai dei sforzi del congresso di Ems. Chi
loro stati, dove si andava comu- poi biamasse più dettagliate noti-
nicando lo spirilo predominante di zie medesimo, può leggere l'o-
sul
liberlà, e d' indipendenza, tuttavol- pera intitolata. Colpo d'occhio sul
ta persistevano nelle massime di congresso di Ems, traduzione dal
sopra descritte, e l'arcivescovo di francese, arricchita di note , e di
Salisburgo loro principale capo, co- una appendice di monumenti, Aleto-
me primate della Germania, non poli 1788. Contro il suddetto con-
cessava di sollecitale la soppressio- gresso fu anche scritta l'opera fran-
ne della nunziatura di Monaco, con cese, che venne stampata a Dussel-
una memoria che diresse alla dieta dorff presso Rauffmann.
di Ratisbona, per conservare, com'e- ENAGHDOC (Enagdunum). Cit-
gli si esprimeva, i diritti de' vesco- tà episcopale dell' Irlanda nella pro-
vi lesi dal sistema praticalo dalia vincia di Cumiacia, nella contea di
è,
con una formola^ che dipoi venne ENDEO, o ENNA (s.). Neil' Ir-
adottata dai concili generali: Visum landa da un ricco signore di Er-
est Spiritili Sancto, et nobisj e da gali nacque Endeo. S. Faina sua
questa lettera ebbero origine le let- sorella, abbadessa del monistero di
tere encicliche, o circolari. J^. il Uill-Aine, lo esortò ad abbandona-
Rinaldi, Annal. eccL, all'anno 14^, re il mondo, ed egli pronto ai santi
num. 8, e l'articolo Lettere Apo- consigli, si chiuse nel monistero di
stolix:he. Al presente Lettere apo- Rosnal. Di
a molti anni torna-
lì
di pingui benefizii ; e col divino aiuto più abbietti della comunità, per
ne fece un buon uso. Divenuto in sempre più perfezionarsi nella san-
progresso gran proposito della chiesa ta umiltà. Un tal sistema di vita
di Colonia, ed acquistatosi fama di lo fece di nuovo conoscere per
bel
zelante sacerdote, ed imperterrito un gran santo, e quindi la fama
sostenitore della fede, fu quindi dal ne rinnovava gli elogi. Engo di ciò
Pontefice Innocenzo III promosso al- accortosi, tornò al primiero suo mo-
l'arcivescovato di Colonia, e con- nistero, ma non per questo potè egli
praticate, visse il rimanente de'suoi cevere dalle mani de! supremo Ge-
giorni accattando, non mai per sé rarca Benedetto Vili la corona im-
giornalmente ritenendo, se non periale. Il giorno 22 febbraio del
quanto a lui occorreva per soste- IO 14 presentossi Enrico colla regi-
nersi. Una vita si lunga, e santa- na Cunegonda sua sposa alle soglie
mente condotta fu coronata da una del Vaticano. 11 Papa, che ivi si
presso Clugny nelle Gallie. Fino gida riprensione ad alcuni altri ve-
dagli anni di sua gioventù diede scovi ed abbati, la cui morale avea
prove di un'esimia pietà, la quale avuta una qualche macchia. Dopo
perfezionatasi poscia col progredir di ciò, recossi alla visita del moniste-
<iegli anni, lo fece salire ai supre- ro di Chiaravalle, dove lasciò prezio-
mi onori della Chiesa non solo, ma si doni, e fece ricoprire di piombo
sì bene ancor degli altari. Professò la basilica di quell'insigne cenobio
la regola cistcrciense nel celebre mo- col danaro esibitogli dal re d'Inghil-
iiistero di Chiaravalle, e tanta fu la terra Enrico li, presso del quale go-
purezza dei costumi e il sapere pro- deva un'altissima riputazione. Con-
fondo che da riguar-
ivi rifulse in lui, chiuse benanco la pace tra questo
darlo quasi un secondo san Bernar- principe e il re di Francia, cui
<Io Giovinissimo fu eletto abbate
. non meno riusciva gradito. Ritor-
del monistero di Altacomba^ e nel nato poi in Italia, ottenne dalla re-
I 177 di Chiaravalle. Un anno do- pubblica di Venezia un' armata per
po ricusò il vescovado di Tolosa ;
marciare contro Saladino, e passa-
ma ivi si condusse col Cardinale to nell'Alemagna, stabilì la sospi-
Pietro di s. Grisogono legato Pon- rata pace tra l' imperatore Federi-
tificio, e i vescovi di Poitiers, e di co I e la Chiesa, Anzi tanto si ado-
liathe per combattere gli albigesi, però presso Federico, che lo indus-
contro de' quali scrisse una bella se a mettersi alla testa delle sue
esortazione distesamente riportata truppe, e recarsi in Palestina pel ri-
li abbia già ceduti ad altra dio- lociò che ha ricevuto in via di do-
cesi. no, ritenendo solamente quanto a-
Il sesto proibisce di dar la co- vesse acquistato per suo uso, come
munione ad un sacerdote, o ad un proverà cogli scritti.
rito, fin che non si separino. se uno schiavo reo di atroce de-
Il t^'entesimo terzo dispone do- litto si rifugia in chiesa, non sarà
che il padrone,
quale di sua au-
il genitori di Eparchio ogni studio,
torità avesse fatto morire il suo e forza ponessero, affinchè il pro-
schiavo, sarebbe privato per due prio figlio servisse al secolo, egli
anni della comunione della Chiesa. dominato da uno spirito di ritira-
Il trentesimo quinto comanda tezza, preso commiato da loro, an-
ai cittadini nobili di celebrar la dò a ricoverarsi nel monistero di
notte di Natale, e Pasqua col di Sedaciac nel Perigord. Sotto la di-
loro vescovo in qualunque luogo sciplina di quell'abbate per nome
egli si trovi, affine di ricevere la Martino, ben presto egli crel^be in
benedizione. fama di santità, per cui mal soffe-
Il trentesimo sesto dichiara, che rendolo la sua umiltà, si slaccò da
non si doveva togliere a' peccatori quello, e si rinchiuse in una cellet-
la speranza del perdono se facesse- ta presso Angouleme, col consenso
ro penitenza, e si correggessero ; e del vescovo di Perigueux, e di Mar-
che in punto di morte si rimettes- tino l'abbate. Ordinato sacerdote,
se loro la penitenza canonica, col- di continuo esercitossi in opere di
la condizione che la farebbono se pietà verso il prossimo, e di mor-
guariti. tificazione verso sé stesso. Morì
li trentesimo settimo vieta di ordi- sautamculc il di primo luglio 58 1,
,
EPE E PI ^95
dopo aver dimoralo per quaranta de' 2 ottobre dell'anno 1818, vi
anni nella sua cella. La festa di prepose a primo vescovo monsi-
lui é assegnata il dì i luglio. gnor Gregorio Tarkovitz della dio-
EPATTA. V. volume VI, pag. cesi di Munkacs. Da ultimo jMir
25 1 del Dizionario. sua morte il regnante Gregorio
EPERIES (Eperiessen.). Città con XVI, nel concistoro de'3o gennaio
residenza vescovile, di vescovo di 1843, ha dato a questa sede per
rito greco unito nell* Ungheria, li- secondo vescovo monsignor Giusep-
bera, e reale, capoluogo del comi- pe Gaganctz della Galizia, già par-
tato di Saros, sulla riva sinistra del roco in diversi luoghi, e delegato
Tarcza ne' confini della Galizia. E del suo vescovo. La chiesa catte-
residenza d' una corte di giustizia, diale, bello e solido edifizio, è de-
e di una sopraintendenza della con- dicata a Dio, ed in onore di s.
fessione Augustana, la cui giurisdi- Giovanni Battista. Il capitolo è
zione si estende sopra tutto il cir- composto di cinque dignità, di cui
colo al di qua della Theiss. Que- la maggiore è quella di prevosto,
sta bella città di forma oblunga è con tre preti e due chierici addet-
assai ben fortificata, ed ha grandi ti al divino servigio, senza le pre-
sobborghi. L' interno è ben fabbri- bende di teologo, e penitenziere.
cato, e fra gli altri edifizi si osser- La anime nella catte-
cura delle
Tano la cattedrale, con un bel cam- drale è affidata ad un amministra-
panile, ed il palazzo pubblico. Han- tore,ed ivi è il fonte battesimale.
Movi un ginnasio cattolico, una chiesa, Contiguo le è l'episcopio. Nella città
un collegio luterano, ed altri stabi- sonovi un'altra chiesa parrocchiale
limenti. A poca distanza all'est della un convento di fran-
col battisterio,
città, nel villaggio di Lovar, si tro- cescani, edun ospedale. La mensa
vano alcune sorgenti salse, le qua- ad ogni nuovo vescovo, in propor-
li sembra che fossero di una gran- zione alle rendite, è tassata ne' li-
stò la sua presenza con quella vo- gorio Nazianzeno intitolò una sua
ce : Hic est Filius meus dilectus omilia, recitata in questa festa : de
ec, e nello stesso tempo per la Epiphaniisy sive de Natali Domi-
sua attestazione si riconobbe Gesù ni. Poiché con essa rammemorava
Cristo essere il suo vero figlio, e la manifestazione della divinità fat-
lo Spirito Santo si rendette visi- ta ai pastori , nello stesso modo
bile agli uomini in figura di co- con cui nella festa dell'Epifania si
sta, per dir vero, manifestato egli dicemmo che 1' usanza invalsa nel-
primieramente al mondo. Altri poi r occidente di onorare con due fe-
vogliono, che una tal festa sia sla- ste la nascita di Gesù Cristo, e la
ta appellata in simil guisa, perchè sua manifestazione a' magi, risale
per servire di guida a' magi, e per- divisione fu s. Giulio I, creato Pon-
ciò fupur chiamata festa dei re_, teficel'anno 336. Tutti convengo-
a motivo della tradizione, che i no, che i latini, almeno nel quinto
magi, quali adorarono Gesù Cri-
i secolo, hanno ristretto la parola
vbto, fossero re. Epifania alla festa dei re, nella
La Chiesa dunque ha usata la quale celebriamo tre grandi miste-
denominazione di Epifania del SI- ri, pe' quali Gesù Cristo ha mani-
,
miracolo che fece Gesù Cristo, in del 566, proibì il digiuno dal Na-
cangiar 1' acqua in vino alle nozze tale sino all'Epifania, f^. Digiuno.
di Cana in Galilea; perchè nel L'Epifania ha ima ottava, che non
primo di questi misteri, Gesù Cri- è inferiore a quella di l^asqua , e
sto si è fatto conoscere ai re magi di Pentecoste. 11 giorno di quest'ot-
colla luce di una stella ; nel secon- tava era festivo di obbligo al tempo
do ha ricevuto la testimonianza di di Carlo Magno
permise di ; indi si
nalij le quali sono: Pasqua, che magi, offrendo con loro il sagrifi-
comprende la passione, e la risur- zio dei nostri beni figurati coli' o-
rezione ; la Pentecoste ; V Ascensio- ro , delle nostre preghiere figurate
ne jla Teofania o Natale ; e la coir incenso, e delle nostre cattive
Epfania. Dopo questa festa, si ca- inclinazioni, figurate nella mirra
ratterizzano le domeniche, che se- la cui amarezza denota la mor-
guono colie loro settimane, fino tificazione, come dicemmo al cita-
alla settuagesima, col nome dopo to luogo del Dizionario. V. il Roc-
V Epifania. V. il Butler delle feste ca, Optra omnia, lom. I, XXIV,
Mobili, pag. 143, e seg., trattato Quinam fuerini UH magi, qui stella
quarto; Delle domeniche tra l'E- moniti, Christum infantem adora-
pifania, e la quaresima. verunt; e gli autori che trattarono
Un tempo celebravasi l'Epifania della festa dell' Epifania, presso il
ma V. Durando, 1. 6, e.
colla stella. canta in questa festa, ricorda tutte
16; Alenino, ^e div. offic. Perchè le enunciate circostanze. Quel!' in-
non si usi l'invitatorio, Io dice pure no si attribuisce a s. Ambrogio, e
il Sarnelli nel tom. IV, lett. XIII, forse sino da lui nella chiesa mi-
Delle antifone del salmo Venite lanese celebrasi questa quadruplice
nel terzo notturno della ss. Epifa- memoria. Anche la chiesa d'Ippo-
nia, e delforo de' magi. Si trala- na neir Africa seguitava la stessa
scia anche l'inno, simbolo dei per- pratica, e si congettura averne s.
fetti, per non essere allora perfe- Agostino introdotto il rito dopo
zionata, ma solamente principiala averlo appreso in Milano allorché
la conversione dei gentili. In que- vi soggiornava. Negli odierni vespe-
sto giorno un sacerdote, vestito col ri l'arcivescovo di Milano usava la
piviale,ascendeva il pulpito per an- pianeta sinché fosse terminato l'in-
in cui tre volte immergono la cro- ma nella chiesa greca, che gì' im-
ce in memoria del battesimo di peratori si tenevano per etnpi se
Gesù Cristo, con la quale acqua non assistevano a' divini uflìzi, per
poi non solo benedicono le case ,
cui Giuliano apostata, ancorché ne-
ma se ne servono nelle infermità, mico de' cristiani , mentre era in
pei miracoli operati dal Signore Francia, per cuoprire la sua mal-
col mezzo di essa, tra' quali si ri- vagità, volle trovarsi presente alia
corda quello esperimentato da mol- sagra funzione , come raccontano
ti, che tale acqua per molti anni si Ammiano Marcellino nel
lib. 21, ed
va incorrotta l'acqua del fonte batte- to, Bauldry, ed altri. Solo qui no-
simale, la quale si rinnova soltanto teremo , che in questo giorno si
che ancora le acque del Giordano, canto del vangelo secondo il de-
santificate col sagro contatto del cretato dei nominati concilii d'Or-
Verbo incarnato, conservarono in-
si leans, e di Toledo, dai diacono j,
mento della vocazione de' magi pia società ha un doppio ben inteso
siccome i primi adoratori di Gesù scopo nella celebrazione di questo
tra i gentili. Questo spettacolo, che otta vario, di riunire cioè tutti gli
lingue a Roma. Pel gran concorso fuoco della carità, facendo in mo-
degli spettatorimassime distinti , do che si verifichi ciò che si nar-
stranieri , ad
e di rango elevato , ra de' primi fedeli : midtitudinis ere-
appagare la loro fervente brama, dentiuni erat cor unum, et anima
l'esercizio accademico dal 1841 in una. AI primo scopo sono dirette
poi, oltre l'aver luogo nell'anzidetta le preghiere, le prediche , e 1' ele-
domenica, che immediatamente tie- mosine che si fanno nell'oltavario;
ne dietro l' Epifania , si rinnova al secondo mira l'unione mirabile
pure nel giorno appresso. A que- dell'uno, e l'altro clero nelle fun-
sta seconda accademia non inter- zioni che accenneremo, cioè a dire
viene in abito alcun Cardinale o dei Cardinali, dei prelati, delle corpo-
prelato, e se mai interviene incede razioni religiose, dei seminari, dei
i» ahi lo corto, mentre nella pre^ cullegi,e di altri corpi morali di ^o-
,
secondo Commanville risale al sesto di quel tempio, che con rara ma-
secolo. Plinio dice, che anticamen- gnificenza eresse a s. Gio. Dama-
te chiamavasi Oeniarifhs, e che sceno Cosimo suo vescovo, il quale
prese il nome di Epifania per ono- fu presente al concilio Calcedonese.
rare il re di Siria Antioco Epifane, Fu di lui successore Eutichiano, e
il quale possedeva la Cilicia. Narra poco dopo Epifanio ne occupò la
Tacito, che il paese, ov'era questa cattedra episcopale. Nove furono i
città,da Lucullo venne sottomesso vescovi che vi ebbero sede. Attual-
al dominio romano, verso l'anno mente Epifania, Epiphanien., è un
683. Si legge nella Siria Sagra, titolo vescovile in partibiis, sotto
che questa città era tra gioghi del i la metropoli
pure in partibus di
monte Amano, che grande splen- Antiochia, che conferisce il sommo
dore recò alia sua chiesa il santo Pontefice.
vescovo Anfione, intervenuto a vari EPIFANIA. Famiglia de' conti
concilii, compreso il Niceno, e che di Marsi ,
principi di Benevento
Niceto intervenne al sinodo Mosue- donde uscì il Cardinal Desiderio,
slano. Nel tom. II, p. 89^ del- poscia Pontefice Vittore III ( Ve-
l' Oriens. Christ.^ sono registrate le di).
notizie dei sette suoi vescovi, An- EPIFANIO (s.). Trasse i suoi
fione, Hesico, Policrono, Marino, natali nella Palestina circa l'anno
Niceto, Basilio e Paolo. 3 IO. Dopo una cristiana familiaie
EPIFANIA. Sede vescovile della educazione, passò in età giovanile
seconda Siria nel patriarcato d'x4n- in Egitto, sotto egregi precettori.
tiochia, eretta nel secolo quinto, Nel lungo tempo, che quivi sog-
sotto la metropolitana di Apamea. giornò, si diede a conoscere ed a
Questa città di Siria sull' Oronte, praticare quanto v' avea di piìi
soggetta ai romani dall'anno 6go, perfetto negli esercizii de* solitari.
e dalla spedizione, che fece Pom- Dal conversarvi con alcuni gnosti-
peo nel territorio di Apamea, e ci, imparò i loro dogmi e misteii.
nella Celisiria, era fra Larissa, ed Riuscì inutile ogni loro attentato
Aretusa. Gli orientali la riguarda- di corrompergli il cuore, e la pu-
vano come una delle più antiche rità della sua fede, che anzi, cono-
del mondo, e credettero essere sta- sciute le loro trame ed eresie, ne
ta fondata da Hemath, uno dei fi- li denunciò a' rispettivi vescovi, i
gli di Canaan, per cui fu anche quali ne sbandirono quasi ottanta.
chiamata Hemath ed Hamath. I Bitornato in Palestina, vi fondò un
macedoni lecambiarono il nome monistero, di cui prese il governo,
in quello di Epiflmia, ad onore di e fu sollevato al sacerdozio. Dap-
Antioco Epifanio. Dalla Sìria Sa- poich'egli governò qualche tempo
gra si rileva, che in questa città quel monistero, suo malgrado fu
giunsero gli esploratori mandati da ordinato vescovo della metropoli
3o4 EPI EPI
dell'isola di Cipro, delta prima in cui tratta non solamente della
.Sa lamina, ed allora Costantia. Mal- Trinità, ma altresì dell' Incarnazio-
grado le indefesse pastorali sue cu- ne, della resurrezione de' morti, e
re, avea sempre tra le mani la sa- di quasi tutti i dogmi della reli-
cra Scrittura, e gli autori ecclesia- gione. Diede a quest'opera tale
stici, che prima di lui aveano greca denominazione, che significa
scritto sulla religione. L' assiduità ancoraj appunto perchè contenen-
all'orazione, la carità la più fervida do essa tutti que' passi della Scrit-
ed operosa a beneficio del suo pros- tura, che vagliono a stabilire la
simo, formavano il carattere della nostra fede, serve a' fedeli quasi di
sua penitenza, di cui l'amor di Dio ancora a confermarli in essa. IH.
era l'anima ed il principio. Ebbe Un trattato delle misure e de'pesi,
relazione strettissima colla rinoma- nel quale fa vedere la sua profon-
ta vedova s. Paola di Roma. Que- da erudizione, e che serve a mag-
sto santo fu sempre grandemente giore intelligenza della Bibbia. IV.
opposto ad Origene, perchè lo cre- La raccolta delle proprietà degli
deva reo degli errori, che trovavan- animali sotto il nome di phisioh'
si ne' suoi scritti. Nell'anno 4^^ già : opera per altro, la quale sem-
raccolse il concilio della sua pro- bra anteriore a questo santo, ve-
vincia, in cui condannò la lettura nendo allegata da Origene, quan-
d' Origene. Quantunque grandi sie- tunque non gli vengano negate le
no gli elogi, che gli furono fatti in mistiche riflessioni, e le morali so-
vita e dopo la morte da nobilissi- pra questo naturalista.
mi padri della Chiesa, viene accu- EPIFANIO (s.). La fama di san-
sato d' essere stato troppo credulo tità, ed il dono dei miracoli furo-
fautore de' nemici di s. Giangriso- no i motivi per cui Epifanio fu
stomo. Mori nel ritorno da Pioma chiamato a reggere la chiesa di
a Salamina, essendo ancora in ma- Pavia. La sua eloquenza profonda,
re neir anno 4^3, di novantatre e r ardente sua carità disarmarono
anni in circa. Di lui abbiamo: i. il furore dei barbari, che a quei
11 Iratlalo dell'eresie, eh' è la più giorni infestavano le contrade d'I-
considerabile delle sue opere, pre- talia. Sostenne varie ambasciate, e
ferito da s. Agostino a quello stes- nelle quali sempre meritos-
difficili,
dodici apostoli. Non sappiamo di sima pazienza, e santa gioja, per cui
lui cose maggiori; e riguardo al- finalmente venne condannato ad es-
l'epoca del suo cardinalato, erede- sere abbrucialo vivo. Le sue ossa
sì che vivesse nel pontificato di s. e ceneri furono da alcuni cristiani
Gelasio I, nel 494- portate a Roma, e riposte in un
EPIFANIO, Cardinale. Epifanio, sepolcro,da dove molti anni dopo
Cardinale prete di s. Marcello. Vivea furono trasferite in Alemagna. Il
nel secolo quinto, sotto il pontifi- martirologio romano ricorda la sua
cato di S.Gelasio I; mancano però festa li IO maggio.
ulteriori notizie intorno alla sua vita. EPIPODIO ed ALESSANDRO
EPIFANIO, Cardinale. Epifanio, Martiri (ss.). Nato in Lione Epi-
Cardinal prete del titolo di s. Lo- podio, ed Alessandro greco d'origi-
renzo in Damaso, visse a' tempi di ne, tutti e due assieme percorsero
s. Gregorio III, eletto nel ySi; i loro studii, e sino da giovanetti
ma delle geste di lui non troviamo legaronsi in istretta amicizia, so-
alcuna particolare menzione. lidamente perpetuata dipoi col soc-
EPIMACO ed ALESSANDRO corso della religione. Bene addentra-
(ss.). Questi valorosi campioni della ti nella perfezione cristiana con una
fede nella persecuzione di Decio, vita temperante, casta, e tutta in-
l'anno 25o, intrepidi sostennero, per clinata alla pietà, anelavano al
amor di Gesù Cristo, i più fieri martirio. Infierendo in quei giorni
tormenti. Presi tutti due, e con- la persecuzione contro i seguaci del
dotti dinanzi al tiranno, fu loro vangelo, uscirono di Lione per se-
comandato di tostamente abjurare guire i consigli del divino Maestro,
la religione che predicavano, e di e si un borgo vicino,
ritirarono in
Opposero essi
sacrificare agi' idoli. ove vissero alcun tempo sconosciu-
a quésti ordini una ferma ed asso- ti; ma finalmente scoperti, furono
luta negativa; per vincere la loro tosto arrestati, e cacciati in prigio-
costanza, furono sottoposti a cru- ne. Tradotti poscia al tiibunale,
deli battiture, a strazi delle car- confessarono con tutta intrepidezza
ni, e finalmente a consumare il sa- la loro credenza, e quantunque
crificio in mezzo alle fiamme. Be- dalle più barbare carnificine mal-
nedicendo il Signore, spirarono essi, trattati, non mai il coraggio loro
e le loro anime volarono al cielo scemò, e quindi consumarono il sa-
il giorno 12 dicembre, nel quale crificio, il primo col capo mozzato,
dei despoti, che possedettero il pae- li, con otto sedi vescovili per suf-
44> num. 3i, che l'apostolo s. An- sacerdoti fanno ascendere a tren-
si
Scrittura sagra. II sacerdote la re- stola si cuopre con drappo del co-
cita avanti all' altare al destro lato lore corrente, con ftangie, e ricami
di esso, da quella parte appunto d'oro, d'argento, di seta, ec.
, -
pag. 5o4. Nota ilMacii, che quao- vangelo, una ricavala dall'aulico,
a
3. EPI EPI
l'altra dal nuovo testamento. Il p. colo nono, al 1. 2, e. ir, si ma-
Mabillon, nel lib. I della liturgia raviglia, come così sud- spesso il
gallicana ale. 3, num. io, coll'au- diacono leggesse l'epistola nella mes-
torità di Gregorio di Tours, pro-
s. sa. Fa la stessa maraviglia il Mi-
va che nella Francia tre erano le crologo, scrittore del secolo XI, al
lezioni che si leggevano, una rica- e. 8; ed il Durando, scrittore del
vata dai profeti, la seconda dal- secolo XIII nel lib. I Ralion. al
l' apostolo, la terza dagli evangeli. e. 8, cercacon ansietà, per qual
Secondo la presente disciplina, per ragione il suddiacono legga l'epi-
lo più si legge una sola lezione, stola. Il Martene, nel luogo citato
eccettuati alcuni giorni , ne' quali al n. 6, è di sentimento che i sud-
più se ne leggono, e quella lezio- diaconi incominciassero a leggere
ne ha per oggetto di erudire il in alcune chiese V epistola nel se-
popolo cristiano, acciò con essa si colo Vili. Ma oggidì nell'ordina-
prepari al sagrifizio, come e' inse- zione del suddiacono, proferendosi
gna s. Tommaso, par. 3, quaest. dal vescovo le seguenti parole :
cioè di s. Giovanni Battista, che citato Macri, non essere stato anti-
venne a preparare le strade di lui. camente officio del suddiacono il
Dicemmo che nelle messe basse cantare l'epistola, ed è perciò che
l'epistola si legge dal sacerdote ce- nella quaresima, e nelT avvento, ec-
lebrante, e nella messa cantata si cettuate le domeniche Laetare e
canta dal suddiacono, dicendola il Gaudetej si spoglia della pianeta
celebrante con voce bassa , ma ripiegata, quando deve cantarla,
la cosa non è sempre stata così. restando col camice, e col mani-
JNell'antica ordinazione del suddia- polo; e terminato il canto riprende
cono non si ritrova cosa alcuna, la pianeta. Tra i greci l'epistola
che possa riferirsi alla lezione del- si canta sempre dal lettore, ed è
l'epistola, come evidentemente di- presa dal nuovo testamento. I cer-
mostrano l'Hallier, De materia et tosini messe solenni fanno
nelle
forma ordìnationis al § 16^ n.46; altrettanto, cantando un religioso
il Morino de sacris ordìnationibiis r epistola in coro, perchè all'altare
lìWa part. 3, esercitaz. ji, e. 3. non assiste il suddiacono, ma il
dice, che questi essendo vaghi di cane SU libi Terra Levis, ap-
lunga rinomanza, lo erano in certo punto come se le ceneri, e le ossa
modo della seconda vita. Tanto di un morto fossero capaci di sen-
studio però, tanta sollecitudine sa- tire qualche sollievo dalla morbi-
rebbe loro sembrata inutile e va- dezza, o leggerezza del terreno. Ep-
na, se non avessero potuto fare in pure di questa grazia supplicava-
guisa, che gli ammiratori d'opere no istantemente gli dei, e questa
SI grandi venissero istrutti della auguravano ai loro estinti amici
loro condizione, e delle loro glo- e parenti. Le altre lettere solite
riose azioni. Inventarono i romani, rinvenirsi nelle tavole sepolcrali
o, per meglio dire, adottarono l'uso sono le seguenti , di cui dopo le
antichissimo degli egizi e di altri iniziali poniamo il significato.
popoli, d'incastrare nella parte del
sepolcro più esposta alla veduta D. M. Dìsy o Diis Manibus.
una tavola di marmo, o di pietra, D. M. S. Dis Manibus Sacrum.
in cui scolpivano l' iscrizione. Que- D. M. P. Dis Manibus Posuit.
sta tavola era propriamente quella D. M. V. F. Dis Manibus Vo-
che chiamavasi Monumentum j o tuni Fecit.
Monimentum, perchè monet nos, o D. M. E. M. E. Dis Manibus et
ci dà notizia della persona defonta, Memoriae Aeternae.
o de'suoi, o de'proprii fatti, e ci ren- D. L. S. Dedit Locum Sepulturae,
de accorti che anche noi siamo mor- ovvero Dis Laribus Sacrum.
tali. Appellossi altresì cìppiis, no- D. D. M. Dedicatum Dis Mani-
me appropriato alle colonnette con bus, ovvero Dono Dedit Mo'
iscrizione per denotale un confine, numentum.
ed al sepolcro stesso. L' iscrizione, H. S. E. Hic Situs Est.
o de'romani, era prolisso
l'epitaffio
o breve, secondo la vanità o la Inoltre perchè moltissimi erano
modestia, l'avvenimento, e le cir- i sepolcri dei romani, e non tutti
costanze, l'arte, o l' ineleganza del abbastanza sontuosi per trattenere
compositore. Alcuni erano in versi, a prima vista il viaggiatore, quelli
la maggior parte però in prosa. che pur bramavano di essere co-
Alcuni erano posti per informare nosciuti, facevano porre nell'epi-
i passeggieri dei meriti , e delle taffio, Heusj Fiatar, ovvero Siste,
imprese del defonto; altri indica- Fiatar, o altre somiglianti parole,
vano il nome, la famiglia, la di- affinchè il passeggiero invitato, e
gnità. In alcuni segnavasi l'età del come forzato dal muto imperioso
defonto; in altri l'esattezza giun- cenno de' marmi si fermasse e leg-
geva a tanto, che non solo l'età, gesse.Laonde sovente avveniva
ma il mese, l'ora del nascimento, che ponendosi per mera curiosità
il giorno, l'ora della morte, e l'o- a leggere, trovava degli epitaffi as-
,
primo si scolpi questa semplice Stuore nel tomo II, pag. 44^> *'i-
iscrizione : qui giace pipino il padre ferisce diversi epitaffi ingegnosi e
DI CARLO MAGNO. Ma ìq Italia sin- Os-
curiosi. Il Buonarroti, nelle sue
golarmente, più che in qualunque servazioni sopra alcuni frammenti
altra regione, forse seguendo lo di vasi antichi di vetro j a pag. 64,
dei romani, conservossi co- ed a pag. 1 65 a
stile il 1
69 , parla delle
stume . e con esso il gusto degli acclamazioni funerali de' cristiani
epitaffi, e questi si apposero non verso de' morti scritte nelle lapidi,
solo ai sepolcri dei principi, e dei e che il Dulcis anima, che sì legge
grandi, ma sovente ancora a quelli nelle iscrizioni sepolcrali de'cristia-
di alcuni privati illustri. Non si ni, è una formola presa dalle ac-
estinse, neppure ne' bassi tempi, la clamazioni funerali. Riguardo poi al-
smania per gli epitaffi, e molti più la formola, la quale si legge in siffat-
tre spezie si dividono l'epoche, cioè e del nuovo testamento , della leg-
nelle sagre, nelle ecclesiastiche, e ge di natura, della legge scritta,
nelle civili p politiche. L'epoche e legge di grazia Ci sono ancora .
sagre sono quelle, che si prendono \ tempi oscuri, i favolosi, gli sto-
dalla Bibbia, o santa Scrittura, e rici, i secoli d'oro, quelli di ra-
che riguardano particolarmente gli me, di ferro, di legno, di loto, e
ebrei, come il diluvio, il quale vuoisi così altre denominazioni arbitra-
avvenuto l'anno del mondo i656; rie. Ma sulle epoche vanno con-
la vocazione di A bramo 1' anno , sultati i cronologisti, la celebre
202 2; l'uscita degli ebrei dall'E- opera, Varte di verijicare le date^
gitto, nell'anno 25i3; il tempio e gli eccellenti trattati di Lenglet
di Salomone terminato nel 3ooo; nelle tavolette cronologiche della
la libertà concessa agli ebrei da storia universale sagra e profana,
Ciro l'anno 34^8; la nascita di e la Cronologia per servire alla
Gesù 4ooo;
Cristo, accaduta l'anno storia universale, del nostro ap-
la distruzione del tempio di Ge- plaudito italiano Cesare Cantù.
rusalemme operata da Tito, insie- Sulle epoche è pure molto interes-
me alla dispersione degli ebrei as- il Quadro cronologico d'isto-
sante
segnata all'anno del mondo 4074, ria antica e moderna , sagra e pro-
e corrispondente all'anno 74 dal- fana, dal principio del mondo si-
la nascita di Gesù Cristo, ed al- no all'anno MDCCCXXXFIII
l' anno 70 dell'era volgare. L'epo- traduzione dal francese con molte
che ecclesiastiche tratte dalla sto- correzioni ed aggiunte del p. Tom-
ria della Chiesa, incominciano do- maso Pendola delle scuole pie, Siena,
po l'era cristiana o volgare, come 1838. Secondo il Martirologio roma-
il martino di s. Pietro, e quello no nell'anno corrente, sono trascorsi
di s. Paolo in Roma, all'anno 66, 7040 anni dalla creazione dclmon-
EPO Ero 3i5:
do, 4^00 ^^^^ ^^^ diluvio tini- stesso giorno, disteso sul cataletto
versale, 2995 anni dalla edifica- volle essere spet latore alle sue so-
zione di Roma, e i843 anni dal- lenni esequie. Giannangelo Medici
rincarnazione. Però nel Diario entrò in Roma 26 dicembre i527,
ai
Romano del medesimo anno cor- ed ivi dopo trenta^ue anni nell'i-
rente ai 21 aprile è registralo il stessa ora e nel giorno stesso fu elet-
natale di Roma, cioè in questo to Papa col nome di Pio IV. 11 Pan-
giorno principia l'anno 2592, dac- vinio notò nella sua vita, che es-
ché i germani fratelli Romolo, e sendo egli nato il giorno di Pasqua,
Remo cominciarono l'edificio del- eletto Pontefice nella notte di Na-
l'eterna città, che fii da essi chia- tale ad ore sette, e coronato in
mata Roma. quello dell'Epifania, si combinò
Né mancarono quelli che regi- che tutti e tre sono giorni di Pa-
strarono le epoche, i giorni, gli squa.
anni, e le combinazioni memoran- Abbiamo dal p. Tempesti nella
de qualche principale personag-
di vita del magnanimo Sisto V^ che
gio, il perchè ne accenneremo al- il sempre felice per
mercoledì fu
cune. Fu principalmente memora- lui, dappoiché in questo giornp
bile pel gran Pontefice Leone X nacque, si vestì frate, divenne vi-
il giorno 1 1 dei mesi, essendo in cario del suo Ordine, fu fatto Car-
tal giorno nato, ed avendo prese dinale, creato vescovo, eletto Pa-
le insegne cardinalizie, ed essendo pa, non che coronato il primo
slato costretto a fuggir da Firen- maggio i585, giorno in cui ne^
ze, fatto prigioniero a Ravenna, 1572 era morto s. Pio V, suo
liberalo e fatto l'ingresso solenne gran benefattore. Di Clemente Vili
in Firenze, eletto Papa, colla qual §i ha che nacque di giovedì, indi
dignità prese possesso della basili- progressivamente nel giorno di gio-
ca lateranense agli 1 1 di aprile vedì fu creato Papa , ammalò e
i5i3, cavalcando lo stesso cavallo quindi morì. Molte poi sono le
col quale un anno prima nello stes- combinazioni di quelli, che mori-
so giorno era stato fatto prigione rono nel giorno anniversario della
in Ravenna. Tuttociò fu notato loro nascita; tali furono i Cardi-
da uno scrittore di quel tempo, nali Enrico, e re di Portogallo, Giu-
con quei versi che riporta il No- lio Roma, Giambattista Palletta,
vaes al tom. VI, p. 1 65. L'im- Ottavio Raggi, ed a' nostri giorni
peratore Carlo V
nacque in Gand Giorgio Doria Pamphily. Altri e-
l'anno i5oo nel giorno 24 feb- guali aneddoti sono in vari arti-
braio festa di s, Mattia, ed in tal coli del Dizionario.
giorno successivamente prese pos- EPPENSTEIN (di) SiGiFRiDo ,
i53o: inoltre nel medesimo gior- nel pontificato d' Innocenzo III,
no fece prigioniero nel i525 il eletto arcivescovo, l'anno 1200.
suo rivale Francesco I, e dopo Però di questa sede non potè ave-
avere rinunziato all'impero, nello re per allora il possesso, attese le
,
nia a Guidone, vescovo Cardinale alcune rovine dei palazzi degl' im-
di Palestrina e legato pontificio, peratori, ed alcune case di delizia
ed anzi da lui ricevette la episco- edificate dai grandi dell'impero.
pale consecrazione. Recatosi quindi Avendola distrutta i goti , il re
a Roma, ottenne il pallio da In- Carlo II verso l'anno 1 3oo vi fece
nocenzo III, il quale lo creò Car- costruire una nuova città, che de-
dinale, assegnandogli secondo mol- nominò P^ico dì Sorrento. Egli vi
ti autori, il titolo di s. Sabina, fece trasferire la chiesa principale,
quantunque il Ciacconio in tale e la parrocchia di Equa, ed ot-
opinione in nessuna maniera si ac- tenne dal Pontefice Bonifacio Vili
cordi. 11 Mallinckrot lo vuole an- r erezione , o il trasferimento del-
che vescovo di Sabina ; ma V U- la sede vescovile, che dichiarò suf-
ghellio, ed altri classici autori, non fraganea della metropoli di Sor-
ne parlano in alcun modo. Si rento. Neli'Ughelli, Italia sacra
trattenne il Cardinale in Roma tom. VI, p. 63o e seg., si legge che
iìnchè, decisa la quistione della un Rufali n'era arcidiacono, e nel
sede di Magonza, ivi si recò insi- 1286 fu fatto vescovo di Ravello,
gnito eziandio del carattere di le- e che Bartolommeo sedeva qual
gato apostolico. Per quattro anni vescovo in Equa nel 1 294 ; indi
amministrò anche il vescovato di incominciando da Giovanni Cimino,
Vormazia, essendo stato condanna- creato vescovo nel i3oo da Boni-
lo all'esilio l'anzidetto Leopoldo. facio Vili, riporta le notizie di
Celebrò due concilii, imo in Ister- altri ventotto vescovi , 1' ultimo
ford, r altro in Magonza, e molto dei quali dall' UgheUi registrato
operò pel ristabilimento della di- é Tommaso d'Aquino del 1706.
sciplina ecclesiastica e della mora- L' ultimo vescovo però fu monsi-
le. Eseguì in Aquisgrana V inco- gnor Paolino Pace della diocesi
ronazione di Federico li; ma poco di Cassano, fatto vescovo da Cle-
di poi la morte lo colse nella cit- mente XIV nel concistoro de' io
tà d'isterford, e nel i2 3o ebbe maggio 1773. Quindi il Pontefice
la tomba nella chiesa di s. Maria Pio VII, coir autorità della bolla
con una breve iscrizione. Nel 12^5 De utdiori Doniinìcae, quinto ka-
era slato presente anche ad un lendas julii 1818, ne soppresse la
sinodo, che da Corrado vescovo sede, che in perpetuo riunì alla
porluense fu celebrato nella sua chiesa di Sorrento.
chiesa di Magonza. EQUI LI A, Equiliitnij seu Acqui-
> EQUA, od EQOANA, Acquea- liuni. Città episcopale della Vene-
sesy seu f^icus Aequensis o vico , zia^ e del vicariato italico, distrut-
di Sorrento. Città vescovile d'Ita- ta dagli unni, di cui pretendest
lia nella provincia di Terra di La- che le rovine sieno dalla parte
voro, nel regno di Napoli, situata nominata Giesol, o lesolo verso il
lungo una collina, su piccola baju, mare nella Marca Trivigiana. La
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