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e sraf'

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
Al PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E Plì) CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHtESA CATTOLICA, ALLE PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
CITTA
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI , ALLE FESTE
CONCILII PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MOROiNI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VCL. XXI.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLIIL
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

E
EBR EBR
EiiBREI. Nazione che dipoi fu
, dei chiamati Tchifout o Tchufut
nominata ^V Israelitij e il popolo Giu- dai turchi , sono detti Ja-Houd, o
deo. Secondo la sagra Scrittura, gli la-Houdij dagli arabi. Il profeta
ebrei sono la posterità Abramo
di Houd è lo stesso che il patriarca
per Giacobbe. Siccome Abramo uscì Eber figlio di Sale, o Saleh, figUo
dalla Caldea dove nacque, affine di di Arfasad, figlio di ^t.m^ figlio di
recarsi ad abitare la Palestina (P^e^ Noè; ed è da Eber, secondo l'o-

di), e fu appellato Ebreo , Heber, pinione quasi universale degli orien-


vale a dire, viaggiatore^ o straniero tali, che deriva il nome Ebreo. Si
dai cananei abitatori della Palesti- chiamarono gli ebrei Israeliti qua-
na; e siccome la preposizione Heber, li discendenti o sia di
òi'Israele,
o eZ>er, vale trans, cioè al di là; co- Giacobbe nato da Isacco figlio di
sì vuoisi che questo nome fosse Abramo, e che fu il padre dei fi-
dato dai cananei ad Abramo per- gli, donde derivarono le dodici tri-

chè veniva dal di là del fiume Eu- bù. Israele parola ebraica signifi-
frate. Si dice ancora che gli ebrei ca che prevale o che domina con
ebbero tal denominazione dalla ra- Dio quasi vincitore di Dio, dalla
dice Havar, passare^ quasi a dire, parola Schara, dominare. Israele
passeggeri. Altri dicono che il no- è nome, che V angelo diede a
il

me proprio del popolo ebreo, di- Giacobbe dopo che egli ebbe in
scendente dai dodici patriarchi fi- visione lottato con lui una notte
gli di Giacobbe, e perciò dalle do- intera a Mahanaim, o a Phanuel.
dici tribù, provenga da Eber od Inoltre il nome d'Israele si prende
Heber, figlio di Sale, e trisavolo qualche volta per tutto il popolo,
del nonno di Abramo. Affine di per tutta la discendenza di Giacob-
chiarire la derivazione del nome be, e qualche volta pel regno d' I-
di ebreo, giova notare che i giu- sraele e delle dieci tribù, distinte
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dal regno di Giuda; regno che tentosi. Quindi Giosuè, condottiero
componevasi di questa tribù, e di degli ebrei li mise in possesso
,

quella di Beniamino. Finalmente del paese di Canaan, che Iddio a-


gli ebrei, e gl'israeliti si appellaro- veva promesso ad Abramo, ad I-
no Giudei, nome loro dato dopo sacco, a Giacobbe e agli altri loro
la schiavitù di Babilonia, e preci- padri, e da dove, passati alcuni
samente a quegl'israeliti, i quaUda secoli, furono condotti schiavi in
quella cattività fecero ritorno ia Babilonia, in punizione delle loro
Gerusalemme, e nel regno di Giuda, colpe. Essendo stati liberati, dopo
non sussistendo allora più quello di sett' anni di schiavitù ritornarono
Israele, laonde vennero compresi gli ebrei nel loro paese, e rifabbri-
nella denominazione dell'altra par- carono Gerusalemme, ristabilirono il

te della nazione, vale a dire dei loro statOj e forti ficaronsi in modo,
Giudei. Deriva poi ancora questo che alla nascita di Gesù Cristo,
nome di giudei da quello di Giu- erano gli ebrei una delle più po-
da, perchè in allora la tribù di tenti nazioni dell'oriente. Ma aven-
Giuda era più potente, e quasi la dolo essi sgraziatamente crocefisso
sola che figurasse ancora in quel invece di riceverlo come il loro
paese, cioè la Giudea (Fedi). Pri- liberatore, e loro messia, questo de-
ma di quest'epoca davasi il nome litto, il più enorme di tutti quel-
di giudei soltanto a coloro, qua- i li di cui eransi potuti rendere col-
li abitavano nel regno di Giuda; pevoli, fu cagione della totale loro
e finché la terra promessa , poi rovina. I romani, sotto gl'imperato-
detta Terra Santa, non fu divisa ri Flavio- Vespasiano , e Tito suo
sotto Roboamo figlio di Salomone figlio, ne fecero orribile macello.
in due regni, che presero i nomi Gerusalemme fu presa, e in un al
di regno di Giuda, e di regno di tempio distrutta, e gli ebrei di-
Israele i discendenti di Giacobbe
, spersi, verificandosi appuntino così
non furono conosciuti se non col i divini oracoli. F". il Bercastel Sto-
nome d'israeliti, o di ebrei. Que- ria del Cristianesimo ; Gioseflfo, de

sto secondo nome, come il più an- ac de bello judaico,


aritiquitatibus

tico, ha prevalso. Tutta volta gli o- Venetiis i5io, ed ilSigonio derepu-


dierni ebrei amano chiamarsi Israe- blica Hebraeorum, Bononiae, i582.
liti, come denominazione fondata In quanto poi all'epoca della di-
nella sagra Scrittura, ove talora ivi mora degli ebrei in Egitto, va let-
sono chiamati figli d'Israel. ta la Distruzione completa della sen-
Dopo che i figli di Giacobbe si tenza, che la dimora degli ebrei in
stabilirono in Egitto, gli ebrei loro Egitto fino all'Esodo sta stata di
discendenti, gemettero circa ducento 43 o anni in conferma dell'opusco-
quindici anni, ovvero secondo altri, lo intitolato/ Faraoni di Abra-
:

più di quattrocento anni sotto la mo, Giuseppe, e Mosè colla scor-


schiavitù degli egiziani. Mosè per co- ta della sagra Scrittura, e de' mo-
mando di Dio da essi li liberò, e per numenti nulentìcaniente dimostrati,
quarant'anni condusse fra i de-
li Roma i836, Lettera del canonico
serti dell' Arabia Petrea dove lo Claudio Samuelli professore nel-
stesso Dio li alimentò colla prodi- rimp. Reg. università di Pisa, ora
giosa manna, e in altri modi por- vescovo di Monte Pulciano, al re»
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verendissimo p. Ungarelli barna- brei, avanti la nascita di Gesù Cri-
bita. sto, e dopo erano sparsi per tutte
Diibois Aymè, in un suo dottis- le Provincie dell' impero romano, e
simo scritto intorno il popolo e- dà molta probabilità, che l' origine
breo, dice clie gli egiziani sotto il degli spartani derivi dagli ebrei. Nel-
regno di ottennero
alcuni principi la pag. 399 poi il p. Menochio ri-

fama ancora per


nelle armi, e più porta il cap. XXXVIII: Per qua-
la saggezza delle loro leggi, e per li cause abbia voluto Dio, che do-
l'estensione delle loro cognizioni. po la morte di Cristo i giudei fos"
La maggior parte delle scienze, e sero sparsiper vari paesi del mon-
delle arti derivarono da essi, e in- do. salmo 58, \i leggiamo
Nel
gentilendo la Grecia furono in cer- queste parole: Deus ostendet mihi
to modo i maestri dell'Europa. Ma super inimicos meos, ne occidas
quella celebre nazione dileguossi eos, ne quando obliviscantur popvli
con mille altre: mentre il popolo, mei ; disperge illos in vìrtute tua,
che fu schiavo di uno de' suoi Fa- et depone eos protector meus Do-
raoni, esiste pur ancora disseminato mine. Prega Cristo, secondo alcuni
per tutto il globo, sommesso ad interpreti, che il popolo giudaico
ogni specie di reggimento. Egli ha paghi la pena del suo peccato col-
conservato i suoi costumi, le sue lo scacciamento dal suo paese na-
leggi, la sua lingua , la sua fiso- tivo Giudea
della e coli' esseie ,

nomia; e mentre le più possenti sparso per il mondo, ed aggiunge


nazioni dell' Europa sono incerte la causa della convenienza di que-
dell' origine loro; mentre gli al- sta pena: Ne quando obliviscantur
tri popoli ignorano qual sangue populi mei, perchè dovunque sono
scorra nelle proprie Tene, e quali li giudei, stanno con l' espettazione
sieno i più misero
loro antenati, il della venuta del Messia, che venga
ebreo possiede quello che formereb- a liberare il suo popolo ; e mentre
be il "vanto de' suoi orgogliosi pa- mostrano eh' egli è promesso nelle
droni, un' antica genealogia. Egli sagre Scritture, risvegliano la me-
può dire, sia nato nell'Italia, nella moria di Cristo, facendo così testi-
Germania, nella Francia, o in tut- monianza delia fede cristiana. Sulle
t' altra terra: i miei padri abita- citate parole dice s. Agostino: di-
rono i campi della Siria, i deserti spersi sunt judaei, testes iniquitatis
dell'Egitto, allorché Roma, Atene, sua e, et veritatis nostrae, ipsi ha-
Sparta, ornamento e gloria degli bent codìces de quìbus prophefatus
antichi tempi, non esistevano an- est Christus, et nos tenemus Chri'
cora. stum. E nel lib. 18, de civitate Dei
Il p. Menochio, tomo li delle al cap. 4^ ubique, soggiunge : Ju-
sue Stiiore^ a pag. 898, riporta il daei non desunt, et per scripturas
cap. XXXVII: Se avanti la venu- suas testimonio nobis sunt, prophe-
ta di Cristo 3 e poco dopo, gli e- tias nos non Jinxisse de Christo,
brei erano sparsi per vari paesi quos plurimi eorum considerantes,
del mondo, e come sia vero che crediderunt in eum. Sono parago-
gli Spartani avessero attinenza co- nati i giudei come il candelliere
gli ebrei-, quindi con dimostrazioni materiale di legno, o di altra ma-
di fatti storici, prova che gli e- teria, che non ha senso, e sostiene
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con tutto ciò la lucerna o la tor- diritto di dominarli. I greci furo-
cia che illumina tutta la casa,
, no più giusti verso i giudei, ed in
Inoltre \anno gli ebrei sparsi pel favore loro parlarono Pitagora, A-
mondo, non solo per castigo, ina ristotile, Megastene, Porfirio ed ai-
anche per benefìcio loro, acciocché tri. In Strabone, Diodoro-Siculo,
vedendo e considerando che la , Trogo-Pompeo, Dione Cassio, Var-
Chiesa di Cristo fiorisce in san- rone, e Tacito vi sono molte os-
tila per tutte colmata di le parti servazioni che fanno loro onore,
benedizioni tempora-
spirituali e Non sembra che l' ambizione avuta

li, ordinata in ben disposta e mi- successivamente dai re di Assiria, e


rabile gerarchia, costante e durevo- di Persia, non che di Egitto, e dai
le per XIX secoli, riconoscano che romani di soggiogare i giudei, sia
il loro sacerdozio, i sagrifjzi loro, un segno di dispregio. Molti di
e quanto avevano di bene, è tras- questi sovrani accordarono ad essi
ferito dalla sinagoga ebraica alla il diritto di cittadinanza, e la li-

Chiesa cattolica; aprano perciò gli berta di seguire le loro leggi, e la


occhi, e si assoggettino al soave loio religione. Ed a' tempi più a
giogo della nuova legge evangelica, noi vicini , il senatore romano Pan-
Su questo punto può vedersi s. ciatici del i4o5 , ad esempio di
Gio. Crisostomo sul salmo 8. Fi- Malatesta, e di Bentivoglio, conces-
nalmente ha voluto Dio che sieno se la cittadinanza romana agli e^
ma non affatto
dispersi gli ebrei, brei maestro Elia, e Mosè di Lis*
estinti, perchè al fine del mondo bona ed a maestro Mosè di Ti-
,

avanti il giudizio finale, una gran voli dottori in medicina, i quali


parte di essi si convertirà alla fede utilmente servirono colla loro arte
di Cristo, come insegna s. Paolo i cristiani. Gli stessi romani Pon-
ad Roman. 9. 27; e ciò disse pu^ teflci, che sempre bramarono la
re Cristo in s. Matth. 17. Celebre conversione degli ebrei al cattolicis-
c poi l'epistola, che il medesimo s. mo, in più modi li beneficarono,
Paolo scrisse agli ebrei, e che die- e furono verso loro indulgenti, cor
de motivo ad un gran numero di me si dirà in appresso,
questioni, forse più di qualunque La storia del popolo ebreo, com-^
altra, come si può vedere in Le posta dallo spagnuolo Aschmond,
Clero, Storia Eccl. an. 69, §. 5. ebn Jehuda ( Samuele figlio di Giu-
li Bergier, alla parola Ebrei, nel- da) ebreo rinnegato, è una fra le
l'osservare che essi sono stati di- tante, che scritte furono dagli o-
sprezzati da tutti gli altri popoli, rientali intorno le molte nazioni,
soggiunge accordiamo che i filoso-
: le quali fiorirono in Asia. Questa
fi, gli e i poeti romani ab-
storici, storia dall' arabo fu tradotta in
biano dimostrato per essi molto di- persiano, in turco, e in greco. L'o-.
spregio ; ma li conoscevano così pò- pera per ogni verso singolare di
co, che attribuiscono loro degli u- Samuele, comincia con un versetto
si ed una credenza precisamente dell'Alcorano, in cui si dice che •» kl-
conlrarìa a quella, che insegnano i >»dio giurò di mandare di tempo in
libri de' giudei. Per altro si sa, che « tempo insino al giorno del fìna-
gli antichi romani dispregiavano « le giudizio qualcuno per castiga-
tulti gli altri popoli, per avere il « re i giudei, per cui gli ha di-
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w spersi fra tutte Je nazioni del ad effetto di averli a testimonio
» mondo." Il Samuele osserva, che della sua dottrina. Samuele chiude
il perpetuo servaggio, cui sono con- la sua storia coli' osservare, che i

dannati i giudei, procede dal rivol- giudei tralignarono mai sempre


gimento loro contro Dio, e per non dalle massime del legislatore loro
aveie voluto riconoscere Gesù pel Mosè, e dagli esempi del profeta
vero Messia. Per questo quel pò- Houd o Eber, da cui derivarono il
polo fu sempre ed ovunque perse- nome. Però, a gloria del vero, tan-
guitato, e tenuto duramente. I re to V opera del Samuele, quanto
di Assiria, e gii antichi romani li quella di Paolo Medici, di cui par-
trattarono in siffatto modo, ed i leremo, vanno lette con molta cau-
mussulmani dissero avere ricevuto tela essendo ambedue neofiti, e
l'ordine da Dio, col mezzo del lo- quindi non in tutto guidati da cri-
ro falso profeta Maometto, di fare tica, e da imparzialità fondamen- ,

ad essi una continua guerra, fin- ti principali, che debbono avere i


che si piegassero al loro islami- veridici, e saggistorici anzi è no- ;

smo. 11 giudaismo, dice Aschmond to, che allorquando pel 1775 giun-
citato, fu introdotto nell' Arabia da se in Roma l'opera del Samuele,
Abu '1 Kerb Assaad, ottavo re del per disposizione del Pontefice Pio
Yemen, circa settecento anni pri- VI, fu dichiarata non degna della
ma della nascita del gran profeta pubblica diramazione, e quindi venne
degli arabi Dhoìi '1 Naovas, vente- ordinato il ritiro degli esemplari,
simo tei'zo re della stessa dinastia, che, venuti in Roma a mezzo della
Mostrossi poi egli si fattamente ze- posta di Firenze, eransi alquanto
laute per quella religione, che fa- propagati.
ceva gettare nelle fornaci ardenti Gli ebrei, al dire degli storici,
quei suoi sudditi, i quali rifiutava- dividono in oggi principalmente le
no di professarla. L' alcorano fa loro leggi, e le loro cerimonie in
menzione di questo principe sotto tre ordini: il primo comprende i

il nome di Saheb-al-okhdoud, cioè precetti della legge scritta, che sono


inventore delle fosse ardenti. Tanta nel Pentateuco ; il secondo risguar-
sua crudeltà indusse Jaksoum, re da la legge orale, le glose, cioè le
cristiano diEtiopia, a muovergli spiegazioni e commenti, che dot- i

guerra. Quindi Abrahah, figlio di tori hanno medesimo Pen-


fatto sul
Jaksoum, nell'anno della nascita di tateuco , ed un numero infinito
Maometto andò per distruggere la di costituzioni, e di regole raccolte
Mecca e il Raaba, e quarantacin- nel Talmud (F'edi), libro condan-
que anni dopo il legislatore degli nato dai sommi Pontefici il terzo ;

arabi cominciò a fare incessante e comprende le cose autorizzale dal-


mortale guerra agi' israeliti, i qua- l'uso in diversi tempi, ed in diffe-
]i non vollero abbracciare la sua renli luoghi, per lo che chiamansi
dottrina religiosa, eh' èun compo- costumanze. La legge scritta da Mo-
sto di giudaismo, e cristianesimo, sé, e la legge orale derivante dai
con altre sue stravaganti idee, per dottori per la tradizione, sono ge-
cui se si mantennero ancora nella neralmente ricevute da tutti i gin-
Arabia alcune tribù di giudei, qua dei, benché dispersi in tutte le
e là sparpagliate, ciò non fu che parti del mondo, senza che siavi
IO EBR EBR
fra di essi a questo riguardo alcu- geniti, dell'educazione, e dello stu-

na considerabile differenza. Ma quan- dio dei figliuoli ; del Talmud, della


to alle costumanze differiscono egli- creazione ed autorità de' rabbini ;
,

no moltissimo, perchè i giudei ordi- delle sinagoghe, oratori privati, ed


nariamente seguono gli usi dei luo- abitazioni ; dei loro sacerdoti, e le-
ghi, in cui trovausi dispersi.Tutto il viti j degli abiti che vestono tanto
loro culto, al dire degli storici, non in casa che nella sinagoga; delle
consiste più se non in preghiere, che orazioni, ed atti preparatori alle me-
essifanno nelle loro sinagoghe; ma desime de* loro traffichi, negozj, e
;

è noto che in quelle di Vienna, professioni; della mensa; de' sogni,


di Londra, di Livorno, di Amster- e superstizioni che usano ; de' giu-
dam, e di altrove, si canta secondo ramenti, de' voti, e dell'assoluzione,
le leggi musicali ; e la loro cre- e confessione; de' digiuni, e peni-
denza contiene i sette principali tenze che fanno; della festa del sab-
articoli di fede, ch'essi professano: bato; dei loro anni e mesi; delle
ì. Dio è uno, incorporeo ed eter- feste delle calende ; della solennità
no. II. Non devesi adorare e ser- della pasqua degli azzimi ; delle lo-
vire che Dio solo. III. Vi furono, ro feste delle settimane, e della pen-
e vi possono essere dei profeti. IV. tecoste; del capo d'anno, del digiu-
Mosè è stato il piìi grande de'pro- no e festa delle espiazioni; della fe-
feti, e la legge che ha lasciato sta de' tabernacoli ovvero delle ca-
fu dettata da Dio. V. La legge di panne ; della festa delle encenie
Mosè è immutabile: non si può detta Chanucà della festa delle ;

né aggiungervi, né levarvi punto sorti detta Purim dello sposalizio, ;

alcuno. VI. Verrà un Messia più matrimonio ec. come del ripudio, ;

potente di tutti i re della terra. e divorzio ; del discalceamento, e li-

VII. Iddio risusciterà i morti alla berazione, della cognata ; dell'infer-


fine dei secoli, quindi farà un giu- mità, morte, sepoltura, e lutto ; del-
dizio universale. F. Bibbia. le loro opinioni intorno all'inferno,
Paolo Medici, già ebreo conver- ai demoni, al paradiso, e agli an-
tito,pubblicò in Venezia ove fu- geli, come intorno al Messia, colle
rono fatte quattro edizioni, oltre prove cli'è venuto. Finalmente trat-
quella del 1801, Riti e costumi de- ta del castigo, che presentemente
gli ebrei confutati, coU'aggiunte di patisce la sinagoga in pena di non
una lettera all' universale del giu- avere accettato il Messia; sua osti-
daismo, compilata colle riflessioni nazione, cecità, e contrarietà, che
di Nicola Srata già rabbino ebreo, hanno pei cristiani, massime pei
e poi cattolico romano, nella qua- neofiti. Della principale parte delle
le coll'autorità degli scrittori più nominate materie, e di altre cose
accreditati nell* ebraismo, si prova risguardanti la storia del popolo e-

la venuta del Messia Gesù Cristo breo, i suoi riti, e costumi, si trat-
redentor nostro, essere già seguita, ta in moltissimi articoli del Dizio-
e Tincarnazione del medesimo nel nario, il perchè non ci diffondiamo
ventre purissimo di Maria Vergine. in questo luogo , come esigerebbe
In questa opera si tratta pure del- il ed importante argomento.
vasto,
la nascita degli ebrei , della loro Inoltre, per quanto spetta alla
circoncisione, del riscatto de'prirao- monarchia degli ebrei, al loro go-
,

EBR EBR Ji

verno, alle leggi, alle cerimonie, an- delle temerità commesse in Francia,

tichità, scienze^ poesia, musica, ec, della loro espulsione dalla Spagna,
si possono consultare, il trattato ec. Il Bercastel, nella sua storia,
d Hontouyn; la repubblica degli e- parla delle principali vicende degli
brei di Cuneo ; le antichi là giudai- ebrei, come in Creta coi crocesi-
che Basnage ; la monarchia degli
di gnati, nella Francia, nell" Inghilter-
ebrei del marchese di s. Filippo; il ra, in Portogallo, nel regno di Na-
trattato degli ebrei di Sigonio; le poli , ed altrove , non che della
antichità sagre degli ebrei di Relan; perdita fatta dagli ebrei della lo-
lo Spencero eie legìbus hebraeoritm ro nuova Gerusalemme in Polo-
nuplialibus, ritualibiis earumque ra- nia, ove essendo numerosissimi, a-
tionibiis, Tubingae 1782; Compie- vevano eretto in riva alla Vistola
gue, hebraeonim de connubiis jus e presso Varsavia, un grosso bor-
civile et Ponlificium, Parisi is 167 3; go cui diedero il nome dall'antica
Nicolai, de sepulchris hebraeorum, Sionne. Il chiarissimo continuatore
Lugduni Bat. 1705 ; le diver- poi del Bercastel, d. Giovanni Bel-
se dissertazioni Calmet; edel p. lomo, nel voi. I, p. 224, e seg.
il tesoro dell'antichità sagre ed parla della famosa assemblea degli
ebraiche dell* Ugolini. Nel 1794 ebrei radunata in Parigi con de-
venne pubblicata in Roma l'opera creto dell'imperatore Napoleone, pel
di Bonet, intitolata: Armatura dei dì 26 luglio del 1806, avvenimento
forti, ovvero memorie spettanti agli che non aveva esempio negli anna-
infedeli, agli ebrei, ai turchi, ec. li del cristianesimo; riporta i dodi-
utili ai cristiani catecumeni, ai neo- ci quesiti proposti per ordine so-
fiti ec. Nella celebre tipografia della vrano air assemblea degli ebrei, i

sagra congregazione di propaganda quali non


potendo dar vigore di
Jìde in Roma nell'idioma ebraico precetto alle date risposte. Napo-
vi sono le seguenti opere: de Cel- leone fece rinascere il gran sinedrio
lino Bibliotheca Magna Rabbinica degli ebrei, componendolo di set-
de scrìptoribuSy et scriptis hebraice tanta membri, cioè due terzi di rab-
et latine dìgestis etc. 1675; Gene- bini, ed un terzo di laici. Il sine-
sis liber adjectis ad calcem notulis, drio fu inlimato pei 20 ottobre in
voces difficiliores enodantibus i836; Parigi stesso, dove diede le sue ri-
Imbonatus Latino-hebraica, de sive sposte. Tutto narra il citato scrit-
scriptoribus latinis, qui contra ju- tore, che inoltre riporta il regola-
daeos, vel de re hebraica scripsere, mento concernente gli ebrei di Franc-
additis observalionibus criticis etc. fort, promulgato dal principe pri-

1694; Jona, Testamentum novum, mate; ma tanto questo, che gli al-
sive quatuor Evangelia, hebraice tri provvedimenti citati di Napo-
reddita (hebraeo-Iatin.)1668. leone, ebbero dipoi un sinistro suc-
Il p. Stefano Menochio tratta cesso. Da ultimo, nel i833, in Pa-
vari eruditi argomenti risguardanti dova il eh. professore di quella u-
gli ebrei, nelle sue Stuore; il Mu- niversità d. Lodovico Menin, inco-
ratori nelle dissertazioni sulle an- minciò a pubblicare la preziosa, ed
tichità italiane, parla del numero interessante sua opera, ricca d' im-
considerabile degli ebrei, anche in portanti rami, intitolata // costume :

Italia ai tempi del re Teodorico, di tutte le nazioni, e di tutti i tem-


il EBR EBR
pi, dove nella parte antica con pro- ec. 1771; e la Grammatica liehraU
fonde cognizioni tratta del costume ca Chaldaica i834.
et
degli ebrei. Qui noteremo, che, celebrando so-
Finalmente per ebraismo s'inten- lennemente il Papa, si cantano Te-
de l'espressione, o modo di parlare pistola, e il vangelo in latino, ed in
proprio della lingua ebraica, che greco. Si rileva però dagli atti del
pure si chiama idiotismo ebraico. concilio di Pisa del i4o9 pubbli-
L'ebraismo non solo è la maniera cati dall'Arduino
Vili, pag. 92,
t.

propria di parlare della lingua e- che nella coronazione di Alessandro


braica, ma
anche come modo figu- V si cantarono l'epistola, e il vange-
rativo. Per esempio si dice mon- non solo in latino, ed in greco,
lo,
tagne di Dio, per alte monta- ma anche in ebraico. Ed il Can-
gne, ec. nella Settimana Santa, p.
cellieri,

La lingua ebraica è la più an- i^Qi parlando del discorso, il qua-


tica che si riconosca, e nella qua- le si fa nella cappella pontifìcia nel
le sono stati scritti la maggior par- venerdì santo, dice, che nel i4^r,
te de'iibri del vecchio testamento. lo fece Guglielmo Siculo, con testi
Gli antichi, e i moderni critici so- arabi, greci ed ebraici, e con tanta
no divisi nella questione, se la lin- erudizione , che sebbene durasse
gua ebraica tragga il suo nome da due ore, niuno s'annojò.
Heber, e se alla confusione delle
lingue, restasse nella sola famiglia Altre notizie sugli ebrei parllcolar'
di Heber, e dei suoi discendenti. mente di Ronia^ e dello stato
Ciò non pare, dappoiché è indu- Pontificio.
bitabile, che la lingua ebraica è
stata comune a tutti gli uomini, Gli ebrei furono condotti in Ro-
cioè a quei popoli che non aveva- ma la prima volta da Pompeo,
no alcun legame colla famiglia di dopo aver debellata la Giudea, e
Heber, com'erano i fenici, o cana- sotto Augusto ve n' erano più di
nei, i siri, i filistei, i quali sino ottomila, ed a loro fu conceduto
dal tempo di Abramo parlavano di poter vivere in ogni parte del-
l'ebraico, o almeno una lingua po- l'impero, osservando lapropria
co differente. Quindi non può dir- legge, ed i riti, ciò che pure con-
si, che questa lingua sia rimasta cesse ad essi l'imperatore Tiberio.
nella sola famiglia di Heber. Sem- , Nell'anno 4^ dell'era cristiana, s.

bra pure, che il nome di lingua e- Pietro di nazione ebreo, di Bet-


braica derivi dagli ebrei discen- saida di Galilea, principe degli a-
denti d' Àbramo, e da questi ad postoli, e primo vicario di Gesù
essi comunicata. Su questa lingua Cristo, sì recò in Roma a stabilirvi
abbiamo parecchi trattati, disserta- la sede pontifìcia , ed appena fu
zioni, commenti, grammatiche, e giunto colà, venne albergato in Tras-
dizionarii, che discorrono dell'origi- tevere appresso la chiesa di s. Ce-
ne, dell'antichità, del genio, del ca- cilia,luogo allora destinato, come
rattere, della composizione, e del poi meglio diremo parlando del
meccanismo della medesima. Ab- presente claustro o ghetto, sino dal
biamo nella di propa-
tipografìa tempo di Augusto primo impera-
gandacele /' AlphabcUt/n hcbraicutn toreromano, agli ebrei di sua me-
EBR EBR i3
desima nazione. Ma passati sette « cevevano in prezzo, acciocché
anni dacché il primo Pontefice ro- « non paresse che ricevessero cosa
mano s. Pietro dimorava in Roma, >» alcuna di mano del Pontefice ".
predicandovi la dottrina evangelica, Pietro Leone romano, ebreo ric-
per editto dell'imperatore Claudio, chissimo, si fece cristiano, e tra i

fu esiliato da Roma cogli altri e- suoi figli ebbe Pier Leone, il qua-
brei. Dipoi vi fece ritorno , evi le si fece monaco di Cluny, e fu

soffri glorioso martirio. Si sa, che poi Cardinale, ed antipapa col no-
in Roma in tempo di Domiziano me di Anacleto li. Così la maggior
vi era il fisco giudaico, come nar- parte degli scrittori. Ma l' accura-
ra Svetonio; e che sotto Alessan- tissimo Lodovico Agnello Anastasio,
dro Severo nuovamente fu asse- r\e\V Istoria degli antipapiy t. II, p.
gnata agli ebrei per abitazione, la 26 , ci dice, Leone IX bat-
che s.

regione Trastiberina. tezzò un giudeo, e gì' impose il pro-


L' undecimo Papa, eletto Tanno prio nome di Leone. Ebbe esso un
i58, fu s. Pio 1, il quale ordinò, figlio chiamato Pietro di Leone,
che gli eretici venuti dall' eresia dei da cui USCI appunto Pier Leone,
giudei alla religione cattolica, fos- di cui parliamo. 11 Cardella, nelle
sero ricevuti, e battezzati. Per que- Memorie ist. de' Cardinali, tom. I,

sta eresia de' giudei Pietro Boerio, par. I, p. 2 35, racconta che Pier
in Glossis mss. , intende gli stessi Leone trasse origine da una delle
giudei. L'annalista Baronio poi, al- più potenti, e ricche famiglie ebree
l'anno 167, citato dal Fontanini di Roma, e che fu uomo dottissi-
nella sua hist. Ut ter. Aquilej. lib, mo, e di gran valore. Allevato dai
2, cap. 4» intende la setta di Ce- suoi all'ambizione, Pier Leone fu
rinto, che molto affettava i riti giu- spedito dai genitori in Francia ad
daici. L'imperatore Costantino, nel- apprendervile scienze, dove per lo

l'anno 336, proibì agli ebrei di te- imprudente ed empio suo conte-
nere i cristiani per ischiavi. Il Pon- gno, corse pubblica voce che do-
tefice s. Gregorio I proibì di co- vesse essere l' anticristo, e la rovi-
stringere gli ebrei a ricevere la fe- na del mondo. Così screditato per
de cattolica. Nella vita di s. Gre- iscostumatezza, entrò nel monistero
gorio I , scritta da Giovanni dia- di Cluny affine di cuoprire V infa-
cono, 1. 4) e. 5o si legge « Sicco- mia della vita passata, per lo che
« me si ha per tradizione de' mag- acquistossi riputazione essendo quel-
« giori, e noi abbiamo sino dalla lo il monistero piii illustre della
*» nostra fanciullezza veduto co'no- Francia. Di Pasquale li lo creò
fatti
M stri propri occhi, l'uso antico è Cardinale diacono de' ss. Cosma, e
« che uomini di quella super-
gli Damiano, e Calisto II lo trasferì
« stizione ( ebraica ) quantunque ,
al titolo di s. Maria in Trasteve-
*» bellissime merci recassero mai , re; quindi con prepotenze, maneg-
M col Papa non parlavano, ne mai gi, e corruzioni nel 1 1 3o, si fece
» egli li riguardava ; ma sedendo eleggere antipapa contro il legitti-
» essi fuori della portiera del lun- mo Innocenzo li, prendendo il no-
» ghissimo portico, non negli scan- me di Anacleto li, e facendosi
» ni, ma nel pavimento di mar- consagrare in s. Pietro. Visse bru-
« mo, contavano i denari, che ri- talmente, e perseverò sette anni
.

i4 EBR EBR
nello scisma. Morì nel i i38, e versione degli ebrei l' iusegnamento
colla sua morte terminò di trava- delle lingue ebraica, e caldaica, af-
gliare la Chiesa di Dio. 11 citato fine di convincere medesimi nel- i

Agnello dice, che i fratelli del falso Giovanni XXII,


le cattoliche verità.
Papa nascosero in Roma il cadave- residente in Avignone, nel 1820,
re di lui, e fecero eleggere in suc- prese le difese degli ebrei allora
cessore l'antipapa Vittore IV, che molto perseguitati, e pregò con sue
poi costrinsero ad umiliarsi ad In- lettere i principi a proteggerli. E
nocenzo II, poiché temevano le sue siccome molti ebrei si fecero bat-
censure, e di essere esposti agi' in- tezzare, il Papa rinnovò le costitu-
sulti de* romani. zioni, colle quali si provvede, che
Nel suo Itinerario
famoso viag- il i giudei venuti alla nostra fede,
giatore Rabbi Beniamino narra co- ritengano i beni, che prima ave-
in' eglitrovò nel pontificato di A- vano. Però fece bruciare il Talmud,

lessandro III da circa duecento come libro condannabile. Nell'eru-


giudei, viri honoratij nemini tribù- dita opera del Marini, Archiatri
tiim pendentesy inter quos suos ha- Pontificii, si parla di molti cele-
bei minislros Papa Alexander. . . bri, e dotti ebrei al servigio della
Ibidem inveniuntur viri sapientissi- corte dei Papi come medici, e chi-
mi^ quorum primarius magnus R. rurghi; e gli storici dicono gran
Daniel^ et /?. Dehiel Papae mini- cose della medicina adoperata da-
steri juvenis formosus, prudensj ac gli ebrei in prò de' cristiani nel se-
sapiens j qui in aula Papae conver- colo X, e ne' precedenti, come nei
satur, utpote aulae omnium ipsius seguenti, contenuti però sempre da
facultatum adni'mistrator : vuol di- ottime leggi, e stabihmenti, mal-
re, che costui era maestro di casa grado scomuniche, e le costitu-
le
di Alessandro III, e dev' essere sta- zioni contrarie a ciò pubblicale da
ta persona assai da bene se venne diversi concili, e sino dall' antipapa
richiesto a tale impiego da quel Benedetto XIII, le quali vennero
gran Pontefice. in appresso confermate da Calisto
Innocenzo III, nel concilio gene- III, che, nel i456, rivocò i privi-
rale del 12 15, ordinò agli ebrei legi concessi dai Pontefici predeces-
per contraddistinguerli dai cristia- sori, massime da Martino V.
ni, di portare nuovamente un qual- Molti furono i medici, che dalla
che contrassegno, ciocche venne or- sinagoga passarono alla corte dei
dinato successivamente, anche da al- Papi, appresso de' quali alcuna vol-
tri concilii. ta ottennero posto anche le donne
Onorio III, nel 12 17, con let- ebree, alle quali si diede a custo-
tere apostoliche lib. 2, epist. 'jiQ, dire , e lavare la biancheria del
ordinò che niuno forzasse gli ebrei palazzo ed una di esse lavorò per
;

a ricevere il battesimo, ne si faces- r antipapa Benedetto XIII, rocchet-


se ad essi oltraggio veruno. Quindi ti, camici, ed altri abiti pontificii.
Innocenzo IV nel 1249 comandò Bonifacio IX ebbe alla sua corte,
che gli ebrei non potessero avere e protesse medici, e chirurghi e-
ne balie, ne servi cristiani. Clemen- brei. Innocenzo VII disse con ve-
te V, nel concilio generale di Vien- rità, che licet judaeij in sua ma-
na, decretò uel 1 3 1 1 per la cod- gis velini ohstinantia perdurare . .
EBR EBR i5
tamen defensionem nostrani et aii- testimoni coi cristiani, come nep-
xiliuni postulante et christianae pie- pure permise che tenessero nutri-
tatis mansuetudineni interpellante ci, e servi cristiani , che ricevessero
Kel i4o6, ricevette sotto Ja prole- usure, ed impose ai giudici di pu-
zione apostolica alcuni giudei del nire con gravi pene gli ebrei, se
rione di s. Angelo, ed ebbe per bestemmiassero contro Cristo, la b.
buoni i diplomi di cittadinanza ro- Vergine, i santi ec. Il citato p. Me-
mana, e di altre grazie in diversi nochio,a p. 497» ci dà il cap. XCIII:
tempi accordate dai senatori, e con- Se agli ebrei anticamente fosse leci-
servatori di Roma. to di dare ad usura a quelli^ che

Vuoisi, che Martino V sia stato non erano della loro nazione.
il Pontefice, il quale più di ogni Nel i45i, il Papa Nicolò V
altro proteggesse gli ebrei, e li fa- confermò con bolla la legge del
vorisse in diversi modi. Imperocché re Enrico III di Castiglia, rinno-
non solo, ad istanza del re de' ro- vata dal re Giovanni II, colla qua-
mani Sigismondo, confermò loro i le, affine di propagare la religione
privilegii che avevano, cioè a' 12 cristiana, si pubblicava, che chiun-
febbraio i4>8, agli ebrei di Ger- que venisse da ogni setta al grem-
mania, e di Savoja, ed a* 20 feb- bo della Chiesa, godesse tutti gli
braio i/^ii, a tutti, permettendo onori, privilegi, ed uffizi, che go-
a quelli di Spagna, ed a' loro suc- devano gli altri cristiani. Con un'al-
cessori, qiwd ntederi possìnt chri- tra bolla confermò altresì quella
stianìs impune, e tolse di mezzo le di Eugenio IV, il quale, come si
pene, che contra hujusmodi Judaeos disse, per raffienare gli abusi, e la
medendi arte utenteSj aveva pre- licenza de' giudei aveva annullato i

scritte l'antipapa Benedetto XIII, privilegi concessi ampiamente loro


nel tempo che riparavasi in quel da Martino V. Nel i45'9j quando
regno j ma il successore Eugenio Pio II determinò nel congresso di
IV, considerando quanto pericolosa Mantova d'imporre le decime per
fosse l'intima familiarità dei cri- tre anni, affine di far fronte alla
stiani cogli ebrei, nel i442> con potenza ottomana, volle che gli

bolla apostolica, proibì ai cristiani ebrei pagassero la vigesima. Fu


il mangiare, e il coabitare con essi, familiare di Pio II certo Fran-
ed il prendere da essi medicine. In cesco Ispano, ebreo convertito, che
oltre proibì, che agli ebrei si con- divenne poi decano della chiesa di
ferissero uffizii pubblici, vietò ad Toledo, e da Sisto IV fu fatto da-
essi di fabbricare nuove sinagoghe, tario, e spedito a Genova per se-
e vagare nelle città e luoghi dove dare alcuni tumulti. Forse avrebbe
risiedono nella settimana santa, nel- meritato la dignità cardinalizia, se
la quale la santa Chiesa celebra la la morte non l'avesse colpito nella
memoria della passione di Gesìi età di cinquantacinque anni. Aven-
Cristo, come avevano ordinato pa- do Martino V accordato agli ebrei
recchi concilii, riportati dal p. M<- di Roma, che per annua somma
l'

nochio nel t. Ili, p. 4? 7 delle dalla loro università pagata al ma-


Stuore. Eugenio IV rinnovò il di- gistrato del popolo romano, cioè
vieto emanato da Giustiniano 1, scudi 53 1 e bajocchi Sy, per le
che gli ebrei non possono fare da feste che in tempo di carnevale si
ìG EBR EBR
facevano in piazza Navona, ed a grega israelitica pagasse alla came-
Testaccio, dovessero contribuirvi an- ra capitolina annui scudi trecento;
cora tutti gli ebrei dello stato pon- e che in vece di precedere i fatto-
tificio; Paolo li approvò e confer- ri la cavalcata del magistrato ro-
mò tale disposizione. Riuscendo poi mano nel carnevale, nel primo gior-
a Paolo II di pacificare i vari sta- no del carnovale medesimo, nella
ti italiani, mostrarne pubbli-
volle camera del trono di esso magistra-
ca gioja, ed ordinò feste di ogni to gli facessero un omaggio, cioè a
specie, fra cui permise il piacevole seconda di quelli, che allora si pre-
giuoco delle corse coi pallii. Tutti stavano dai vassalli pel sistema del
correvano in giorni separati, ebrei, feudalismo in pieno vigore. Questo
e cristiani di ogni età. omaggio dovevano prestarlo innan-
Del tributo ed omaggio, che gli zi al trono de' conservatori come
ebrei fanno pel carnevale al popolo prescrive il chirografo, appunto in
romano, e della loro premura per quel modo, con cui il magistrato
godere la protezione di questo, come romano riceveva gli omaggi dai
delle corse che prima facevano, si vassalli, e feudatari de' propri feu-
tratta al voi. X, p. 90, e 91 del Di- di. Laonde tuttora gli ebrei paga-
zionario. Nel lib. Ili degli Statuti di no alla camera capitolina pel car-
Roma, si che
]) rescrive agli ebrei, nevale scudi 831,07, ed apparano
ogni anno paghino alla camera ca- i palchi, ed addobbano le camere
pitolina ii3o fiorini. 11 Cancellieri nel carnevale pel senato, e popolo
ne' suoi Possessi^ a p. 226, fa men- romano, ed altri impiegati, e ad
zione della parte, che gli ebrei a- uso delle corse.
vevano nei giuochi di Agone, e di Clemente X, nell'anno santo 1675,
Testaccio sino a Clemente IX, che non celebrandosi il carnevale, or-
gli esentò dall' obbligo di correre dinò agli ebrei, che in vece del
al pallio del carnovale, e di pre- consueto tributo pagassero all' ar-
cedere le cavalcate del magistrato ciconfraternita della ss. Trinità dei
romano per la strada del Corso. pellegrini, la somma di mille tre-
Certamente ripugnò al benefico a- cento scudi, oltre a trecento venti-
nimo di Clemente IX il corre- cinque scudi valore dei pallii^ che
re degli ebrei , e l' umiliazione di pure a loro incombeva di sommi-
precedersi la cavalcata dai fatto- nistrare, per premio ai cavalli vin-
ri dell'università vestiti di giubbo- citori delle corse, che neppure eb-
ne, o rubbone, per cui con chi- bero luogo.
rografo de' 28 gennaio 1668, abolì Dal citato Marini si apprende,
tali costumanze, dicendo essere di che Paolo IH ebbe a medici dotti
poca convenienza e decoro, massi- ebrei, e che sotto il suo pontifica-
me nella capitale del cattolicisrao, to furono in Roma protetti, e fa-
ove tutto deve spirare carità cri- voriti i perchè grandi
giudei, il

stiana, moderazione, e dove tutto querele ne scrisse al Cardinal Ales-


dee far conoscere i riguardi dovu- sandro Farnese, nipote del Papa,
ti ai nostri simili. Lo stesso Cle- il rigido Cardinal Sadoleto dalla
mente IX prescrisse, che in luogo sua chiesa di Carpentrasso, episto-
delle corse, che avrebbono fatto i lar. par. Ili, pag. 11 3, ediz. del
cavalli, pei palli di questi, la con- 1764 Giulio III, nel i554, con
EBR EBR 17
decieto, che si riporta dal Cheru- nezia che si può vedere negli
, il

bini, Bull. lìom. tom. I, coiist. 32, Annali Urbani di Venezia^ del eh.
determinò, che gli ebrei, ed altri cav. Mutinelli, a pag. Sog. Ad e-
infedeli convertiti alla fede cattoli- sempio d'Innocenzo III, comandò
ca, conservasseio illesi i loro beni Paolo IV, che gli uomini portassero
mobili, ed immobili , eccetto però un cappello,e le donne un velo
quelli che fossero stati acquistati per del medesimo colore, per essere in
usura, o per altro commercio ille- questa maniera contraddistinti dai
cito, i quali dovrebbero restituirsi cristiani. Ordinò inoltre, che non
ai loro legittimi padroni, se com- potessero gli ebrei tener balie, ser-
parissero; laddove non trovandosi ve, e servi cristiani, ne lavorare
questi, concedeva detti beni, come in pubblico ne' giorni festivi, ne
in uso pio, a' medesimi convertiti, giuocare insieme coi cristiani ; la
in grazia del ricevuto battesimo , quale cosa più ampiamente aveva
locchè avea già determinato il Pon- comandata nel 144^ Eugenio IV,
tefice Giovanni XXII coW Extra- come riportasi dall'annalista Rinaldi
vag. Coni, de Judaeìs cap. i i. 11 al detto anno. Paolo IV proibì pa-
successore Marcello li applicò ai rimenti, che i medici ebrei curar
Cardinali più poveri la gabella del- potessero i cristiani, ancorché chia-
la vigesima sugli ebrei. Indi dive- mati e pregati. Raffrenò le loro
nulo Pontefice Paolo IV, siccome usure, vietò loro il possedere beni
zelatore della purità della fede, os- immobili, accrebbe i tributi, ch'e-
servando, che il libero commercio rano soliti pagare, non volle che
degli ebrei coi cristiani era uno fossero appellati col titolo di Don,
scoglio assai pericoloso al manteni- e rivocò i privilegi concessi loro
2^
IK mento di essa fede, a' i4 luglio daisommi Pontefici, perchè estre-
i555, emanò la bolla, const. Ili, mamente si arricchivano, dichiaran-
Cum ninùs , tom. I,
Bull. Roni. do per ultimo, che la Chiesa tolle-
confermata di poi da s. Pio V, rava gli ebrei memoria della
in
colla costituzione V, da Gregorio passione, e morte di Gesù Cristo,
XllI colla costituzione LXVllI, e acciocché per tale indulgenza si

da Clemente Vili colla costituzio- convertissero alla cattolica religione.


ne XIX, le quali tutte sono ripor- Cola Coleine, nel suo Diario,
tate nel Bollano del Cherubini, e e indica il giorno preciso, cioè ai
in quello di Cocquelines. 26 luglio i556, in cui Paolo IV
Paolo IV, con detta bolla, pre- restrinse tutti gli ebrei in una stra-
se sagge ed opportune provviden- da. Fu tale il risentimento, ch'essi
ze sugli ebrei. Primieramente or- concepirono contro il zelante Pon-
dinò che non potessero avere più tefice, che dopo la sua morte alcu-
di una sinagoga ne' paesi ove di- ni si unirono alla commozione po-
moravano. In Roma li separò nel- polare della plebaglia, a malme-
le abitazioni dai cristiani, costrin- narne la statua; ma di poi Pio IV,
gendoli ad abitare in una stra- che gli successe, sembra che favo-
da contigua, ma divisa dalla cit- risse gli ebrei, mitigando le prece-
tà, chiamata ghetto, del quale poi denti leggi.
parleremo, come avea fatto nella LéC cure di s. Pio V si estesero
sua capitale la repubblica di Ve- anco agli ebrei, giacché con la bol-
VOl.. XXI.
j8 EBR EBR
la IO, Jìomaiius Pontifcx, de' 19 lìata andio la chiesa di s. Stefano
aprile i566, presso il Bull. Roni. Aq Neofilia ili proposito de' quali
tom. IV, par. Il, pag. 286, del ordinò Ugone Guidardi nel suo
Cocquelines , confermò quella di concilio provinciale del 1874, che
Paolo IV, inculcando loro di do- non si sforzassero gli ebrei a rice-
ver osservare il prescritto tenore vere il battesimo. Pio II, con bol-
di vita, starsi chiusi la notte nel la del i4t*9) obbligò gli ebrei di-
recinto di case loro assegnate pres- moranti a Benevento ad deferen-
so l'antico Marcello , e
teatro di dum certuni signuni, perchè si di-
non poter per Roma che
girare stinguessero dai cristiani. Paolo Ili,
nel solo giorno. Quindi, coll'autori- nel j547, e Giulio 111 nel i55o
là della bolla Hehraeorum gens, con loro brevi, i quali si conserva-
data a' 29 marzo 1569, s. Pio V no nell'archivio segreto della città,
bandì gli ebrei da tutti i luoghi ordinarono che gli ebrei avessero
dello stato ecclesiastico ove si erano macello proprio, e che non potes-
stabiliti, fuorché da Roma , e da sero vendere grano ai cristiani. Da
Ancona per urgentissime cagioni, questo tempo in poi non si trova-
le quali sono riportate nella bolla, no più memorie Beneven-
di essi in
e presso il MafFei nella vita di s. to. Laonde si congettura, che ne
Pio V, lib. II, cap. IV, essendo la sieno stali espulsi all'epoca di s. Pio
principale quella di crederli neces- \, rigido esecutore delle disposi-
sari a mantenere il commercio col zioni di Paolo IV.
levante.Qui noteremo, che gli ebrei Divenuto Pontefice il gran Si-
furono dai Papi tollerati anche in sto V, prendendo umana considera-
Avignone, come si vedrà, e in Be- zione della nazione israelitica, mas-
nevento, come si ha dal Borgia, sime degli ebrei dimoranti nei
Memorie istor. di Benevento, tom. pontificii dominii, in loro favore
II, pag. 178 e seg. Egli dice per- emanò la costituzione Christiana
ciò, che per lo passato gli ebrei pietas infeliceni IJehracorwn slatuni
dimoravano in Benevento in gian voniniiscrans etc. data a' 11 otto-
copia, e che si può credere godes- bre i586, nella quale seguendo
sero una qualche privativa di la- gli esempi Pio IV, e di altri
di
vorar colori, o sieno tinte ad uso Pontefici, si mostrarono be-
i quali
di tintori, giacche Cencio camera- nefici ed indulgenti cogli ebrei, con-
rio noverò del Pa-
tra le rendite fermò loro i privilegi conseguiti, e
pa, anche dazio della tinta dei
il dispose, che ogni ebreo di qualun-
giudei. Nel Necrologio di s. Spiri- que sesso, grado, condizione, e sta-
to, formato nel 1 98 sono nota- , to, potesse liberamente abitai-e nel-
1

te le parrocchie s. Nazarii a Ju- lo slato ecclesiastico, cioè nei luo-


deca^ s. Stephani de Judeca^ s. Ja- ghi murati, come città, castelli, e
nuavii de Judeca, così denominate terre del medesimo, eccettuate le
perchè contigue alla Giudeca^ che ville, e i borghi : che gli ebrei po-
così allora dicevasi, come in Vene- tessero esercitare ogni arte, ogni
zia, il luogo destinato per abitazione traffico e mercanzia, eccettuato la
agli ebrei , conosciuto poi sotto il negoziazione di animali, vino, fru-
nome di ghetto. Inoltre nelle vec- mento, e grano, il quale però non
chie carte di Benevento, è noini- potessero seminare. A tale elFcllo

J
EBR EBR 19
|)ernaise agli ebrei di conversare distinti , conforme all' istroraento
roi cristiani, potendosi valere della rogato colla camera apostolica ai
loro industria, e mano di opera, Il aprile i58i, sotto il predeces-
particolarmente servirsi de' macella- sore Gregorio XIII. Vietò di gra-
ri cristiani. Però confermò il divie- vare gli ebrei nei loro viaggi con par-
to agli ebrei di avere servitori cri- o pedaggi, e vol-
ticolari gabelle, dazi,
stiani d'ambo i sessi. Dispose an- le che navigando per mare non po-
cora, elle ne' luoghi citati, ove è tessero essere fatti schiavi, confer-
permesso di abitare agli ebrei, si asse- mando analoghe provvi-
perciò le

gnassero ad essi comode case, ed denze emanate da Paolo III, e da


abitaziojii,anche atte ai loro riti, Gregorio XIII. Proibì ai cristiani
permettendo le scuole, e sinagoghe; di fare violenza ad alcun ebreo,
che vivessero colle famiglie nell' e- ne di battezzarlo per forza; regolò
sercizio del traffico di mercanzie, l'intervento alle annuali prediche;
e che gli affitti fossero onesti, e e dispose, che i medici ebrei auto-
non si potessero aumentare confor- rizzati dalla Sede apostolica, potes-
me alle lettere apostoliche di Pio sero medicare, e curare liberamen-
IV. Permise agli ebrei di ritenere te i cristiani. Tali ed altre sono
presso di se libri ebraici, non con- le benefiche ed eque disposizioni
tenenti cose contro la Chiesa cat- del magnanimo Sisto V, pubblica-
tolica. Proibì di costringere gli ebrei te pegli ebrei, derogando così in
a comparire ne' giudizi civili nei massima parte alle anteriori rigo-
loro giorni festivi e solenni, come rose leggi contro di essi.

di f;u*e cosa in onta iii loro riti, e Tutlavolta non andò guari, che
leggi. Stabilì una modica tassa da Clemente Vili ripristinò il divieto
pagarsi per ogni maschio, in luo- agli ebrei dì abitare nello stato ec-
go di pubbliche imposte, senza pre- clesiastico , eccettuate le città di
giudizio di quello, che dovevano Roma, Ancona, ed Avignone, e suo
somministrare popolo al senato e stato in Francia, anch'esso allora
romano pei giuochi di Agone, e di dominio della Sede apostolica, co-
Testaccio, e pei pallii. Abilitò gli me si legge nella costituzione 52
ebrei a godere i privilegi de' luoghi del Boll. Rom. tom. V, par. I,

ove dimoravano, vale a dire quelli, pag. 246. Ciò per altro fu rivoca-
di cui potevano essere capaci di to col breve: Cum superioribus
fruire; come li abilitò a riprendere mensibiis de ordine , ec. scritto die
que' luoghi ove solevano seppellire 2 julii iSgS, e pubblicato colle
in avanti i morti, ed acquistarne slampe della tipografia camerale,
in proprietà il terreno, il cui avan- col quale non solamente lo stesso
zo potessero liberamente affittare. proibì di molestare ed infastidire
Regolò quanto concerne i banchi, gli ebrei, ma decretò: " Siccome
ed i pegni, che da loro potevano « nei mesi addietro fu proibito
ritenersi, né permise di venderli « per Nostro ordine, che tutti e
prima di mesi diciotto. Autorizzò « singoli gli ebrei dimoranti nel no-
gli ebrei a servirsi di notari , sol- M stro stato ecclesiastico, non potes-
lecitatori, procuratori , ed avvocati si sero abitare che in Ancona, og-
cristiani. Li esentò dal portare il « gi in vista dell'utilità che la lo-
segno, col quale prima si volevano » ro presenza può arrecare ai no*
,

ao EBR EBR
M Stri sudditi pel commercio che peralo con zelo mentre era Cardi-
M fanno , permettiamo che possano nale. Quindi abbiamo che Clemen-
*» dimorare in qualunque città, ter- te XI, con editto de' 2 aprile 1 708,
»» ra, e castello, non che possano rinnovò la proibizione de' suoi pre-
** intervenire a qualunque fiera, o decessori, cioè che i cristiani servisse-
w mercato, ed ivi esercitare il com- ro nelle case degli ebrei, e comandò a
» mercio di ogni genere, prescri- questi che ne' giorni festivi non po-
w Tendo ai presidi, ministri, ed tessero lavorare nelle case de' cri-
w autorità locali, di lasciar libera- o nei monisteri dei regolari,
stiani,
» mente passare i delti ebrei ne- né vendere o donare a* cristiani i
»» gli accennati luoghi '*.
Quando poi loro pani azzimi, come si legge nel
il ducato di Ferrara sotto il medesi- tom. Vili del Bull. Maga. p. 254.
mo Clemente Vili, ed il ducato di Gli ebrei di Roma furono sempre
Urbino e Pesaro sotto Urbano Vili, r oggetto delle cure di Clemente
ritornarono all'assoluto dominio del- XI a segno, che a mezzo di dotti
la santa Sede, si accrebbero i ghet- cattolici versati nella lingua ebrai-
ti nello stato ecclesiastico. Nel du- ca, e nelle sante Scritture, faceva
cato di Ferrara furono aggiunti i fare loro ogni otto giorni zelanti
ghetti di Ferrara, Lugo, e Cento. esortazioni, obbligando gli ebrei ad
In quello poi di Urbino e Pesaro intervenirvi. Egli stesso, allorché
si aggiunsero quelli di Urbino, Si- seppe che un ebreo nella casa dei
nigaglia, e Pesaro. Quindi quelli Catecumeni [Fedi) aveva ancora al-
del Ferrarese dovettero dipendere cuni dubbi , per cui non si ri-

per l'azienda economica dal Car- solveva a convertirsi, si recò in


dinal legato di Ferrara che al mo- , persona da lui ,
per determinar-
do del prelato tesoriere in Roma, lo ad effettuarla. Nel pontificato
a Ferrara, Lugo, e Cento furono d' Innocenzo XIII ricorsero gli avi-
sottomessi all'approvazione dei loro gnonesi contro gli ebrei, perché, con
conti al detto Cardinal legato, sic- grave danno de' loro mercanti, fa-
come quelli di Urbino, Sinigaglia, cevano commercio di cotoni, e di
e Pesaro ai rispettivi presidenti, o seterie , per lo che il Papa colla
legati di Urbino, e Pesaro. L'uni- costituzione Ex injunclOy data ai
versità degli ebrei d'Ancona dipen- i4 gennaio 1724, Bull. Rom. tom.
de da monsignor delegato nella fac- XI, par. II, p. 273, confermò e rin-
cenda economica, la quale dev'es- novò le costituzioni di Paolo IV
sere approdata da lui. Cosi dicasi de' i4 luglio i556; di s. Pio V
quando invece del delegato eravi de' 18 aprile i566, e di Clemente
un prelato governatore. Nei luoghi Vili de' 24 febbraio 1 592 ; nelle
suddetti governati da un Cardina- quali si vietava agli ebrei, dimo-
le, se la provincia è affidata al ranti nello stato ecclesiastico, qua-
regime di un prelato, da lui in si- lunque traffico delle cose nuove
mi modo dipendono gli ebrei nel-
1 potendo soltanto far commercio di
la loro economia. cenci, e di drappi vecchi. Ma sif-

Appena, nel 1676, divenne Pa- fatta disposizione d'Innocenzo Xlll


pa Innocenzo XI, con rigoroso e- fu poi derogata da Benedetto XIV,
dilto vietò agli ebrei le usure, a il quale, con breve apostolico dato

reprimere le quali erasi già ado- a 20 settembre 1740» stabili, pò-


,

EBR EBR it
tersi dall'universale degli ebrei eser- Inoltre Benedetto XIV, col te-

citare il commercio
robe nuove,
di nore della costituzione Postremo
come tuttora pacificamente fanno. mense, pubblicata a' 18 febbraio
V. il detto breve Exponi nobìs ec. 1747, Bull. Bened. XIV, t. II, p.
in quo autìwrizata fuit sententia 186, pienamente provvide a' bat-
lata favore iiniversitatìs hebraeonuìi tesimi degli ebrei, sii bambini co-
contra mercatores fundacales ( l'u- me adulti. Benedetto XIV divise
ni versità e collegio de' mercanti in due parti la citata costituzione,
cristiani di Roma) adversarios prò al medesimo vicegerente diretta
exìmenda in posterum universitate decidendo nella prima sul battesi-
praedicta a quacumque lite. mo de' bambini i." Che senza il
:

Benedetto XIV, fra le sollecitu- consenso de' genitori, la Chiesa non


dini del suo apostolico ministero, mai ricevette l' uso di battezzarli ;
prese provvidenze anche sui matri- i!' Che senza questo consenso si

monii degli ebrei convertiti alla fe- possono dare due casi pel battesi-
de. Sapendo egli, che molti di essi, mo, cioè il pericolo estremo di vi-
dopo aver ricevuto il battesimo, ta, e l'essere dai loro parenti pro-
tornavano in ghetto, ed alla pre- ietti, ed abbandonati; 3.° Che il

senza del rabbino davano il libello battesimo dato a' bambini ne' casi,
di ripudio alle mogli che rimane- che non è lecito di conferirlo, è
vano nell'ebraismo, mediante la co- tuttavia valido; 4'" ^^^ in quel
stituzione, apostolici mìnistèrii j da- caso i bambini battezzati non si
ta a' i6 settembre174? Bull. > debbono restituire ai genitori ebrei,
Magli, tom. XVII, p. 186, vietò ma allevarli presso i cristiani nella
questo abuso ordinando, che gli e- fede cattoHca; 5." Che per prova,
brei convertili prima interpellasse- che sieno stati veramente battez-
ro le mogli, se volevano anch' esse zali, basta il testimonio di un solo.

abbracciare la fede cattolica, e non Nella seconda parte della costitu-


volendo esse annuirvi, allora potes- zione. Benedetto XIV tratta del
sero sposarsi con cattolico rito ad battesimo degli adulti, ed in essa,
una cattolica, nel qual caso resta- come nella prima, molto si diffon-
va sciolto il matrimonio colla don- de in diverse altre questioni su
na ebrea. Nata poi controversia, se, questo argomento. Avvenne dipoi,
avendo un ebreo preso per moglie che lasciando un ebreo per la sua
una protestante, la quale aveva morte due figli, e la móglie gra-
abiurato i suoi errori, ovvero era vida , che con altri ebrei lasciava
pronta ad abiurarli, si dovesse rei- di essi tutrice, n'era superstite an-
teiare il matrimonio dopo che l'e- cora la nonna paterna , la quale
breo aveva ricevuto il battesimo. già cristiana, voleva che i nipoti
Benedetto XIV, col disposto della fossero battezzati , al qual senti-
costituzione Singnlari nobis, data mento si univano parimenti lo zio,
a' 19 febbraio 1749? ^oc. cit. , tom. e la zia paterni siccome anch' essi
XIX, p. 3, dichiarò, che avendo Consultato su questo caso
cristiani.

uno abiurato l'infedeltà, e l'altra Benedetto XIV, col breve Probe te,
l'eresia, doveasi reiterare il matrimo- dato a' i5 dicembre I75i, Bull.
nio, giacché celebrato questo prima, Maga. tom. XVII, p. 247, e di-
era nullo per la diversità del culto. retto a monsignor Guglielmi asses-
,

aa EBR EBR
sore del s. offizio, decrelò, clie la più ragioni: Perchè siamo esor-
i.

nonna potesse offrire i nipoti al bat- tati compas-


dall'umanità a sentir
tesimo dopo morte del figlio,
la sione di loro, nati fuori del grem-
iion attesa la madre, benché nu- bo della Chiesa; 2. Perchè ciò è
trice, dovendosi ad essa preferire uniforme alla carità di amare il
la nonna perchè cattolica, prossimo, che ci deve far compati-
Ricevuta sul fine del X secolo re la loro cecità; 3. Perchè abbia-
dai polacchi la religione cattolica, mo obbligo di amare persino i ne-
erasi questa conservata principal- mici Perchè non dessimo scan-
; 4-
mente per le leggi contra gli ebrei dalo col fuggirli, dovendo procura-
stabilite ; ma siccome gli ebrei se re la loro salute eterna 5. Per ;

n' erano in quel regno a poco a imitare Gesù Cristo, il quale sem-
poco sottratti, e col pretesto della pre trattò co' giudei, e con mag-
mercatura eziandio si erano resi giore amore che coi gentili, per cui
necessari alla nazione, facevansi ser- i Vecchi della sinagoga il pregaro-
vire dai cristiani , ed esercitavano no di risanare il figlio del centu-
le usure. Per togliere Benedetto rione; 6. Perchè con moderata
XIV si fatti abusi ,
già da altri coltesia piti facilmente si determi-
Pontefici proibiti, esorlò il prima- nino a conoscere la verità; 7. Per
te ed i vescovi polacchi colla co- essere degni di maggior pietà quel-
stituzione A quo^ emanata a' i4 h> che sono passati da una somma
gennaio lySi, Bull. Maga. tom. dignità ad un'estrema miseria, qua-
XXIII, p. 222, a rinnovare contro li appunto sono gli ebrei, già po-
detti ebrei le leggi della Polonia polo eletto di Dio : Non fecit tali-
conforme a* canoni de' concili, ed ter onini natìoni j 8. Perchè questa
a' decreti pontificii , non già allo nazione è un gran testimonio della
smodato zelo di certo monaco Ro- fede cristiana, e della memoria del-

dolfo, il quale nel secolo XII ec- la passione di Gesù Cristo, che nac-
cilava tutti nella Germania, e nella que da lei secondo la carne, e per-
Francia a perseguitare gli ebrei, a che da essa pure ebbero origine gli
spogliarli, ed a trucidarli, ond'eb- apostoli; e finalmente per la speran-
be ad opporsi Pietro, abbate clu- za, che si può avere della loio
niacense, esortando Lodovico VII conversione. Che se, come argomen-
re di Francia ad impedire tanta la s. A§os,l\no de praedestin. ss. cap.
crudeltà, e pregandolo a frenarli 16, gli ebrei non si possono con-
soltanto colla forza delle leggi, vertire da noi cristiani, da chi po-
Saggiamente notò Carlo Bartolom- trassi sperare la loro salute ? Non
meo Piazza, nel suo Euscvologio già dagli eretici, non dai turchi,
Romano, ossia Opere pie di Roma, non dai gentili,
part. 2, trat. X, cap. XIX, che Clemente XIV, con rescritto dei
non deve affatto recare meraviglia, 7.5 marzo 1770, rigettò interamen-
se in Roma, capo, e centro della te l' istanza degli ebrei, per riguar-
cattolica religione, e sotto gli oc- do ad una donna di loro nazione,
chi de' Pontefici, in ogni tempo sie- che dal marito neofito era stata
no stati tollerati i riti, le cerimo- offerta alla cattolica fede, e con-
nie, e i costumi degli ebrei diffe- dotta alla pia casa de' catecumeni,
reuti dalla nostra fede, e ciò per Esaminata più volte questa donna
EBR EBR 23
da monsignor Autonelli, nssessore slituiloPio VII nel i8i4 a Ro-
del s. olHzio, fu trovata rsperla ab- ma, furono imposti agli ebrei gli
bastanza negli articoli della santa antichi regolamenti. Leone XII ap-
fede, e perciò venne ammessa al provò la lassii imposta dagli ebrei
battesimo, respingendo ogni querela di Lugo, e ili altrove, dei due e
degli ebrei. Quindi Clemente XIV, mezzo per cento, ad una delle lo-
per dare su di ciò una regola co- ro famiglie, che aveva emigrato;
stante, concesse alia sagra Congre- volle però, che dette multe fossero
gazione del s. Offizio (Pedi) am- godute dai soli ebrei rimanenti,
plissima facoltà di prorogare lo senza partecipazione agli altri. In
spazio di quaranta giorni, dai sagri oltre Leone XII concesse agli ebrei
canoni stabilito, per esplorare la di possedere case in proprietà den-
volontà di quelli, che sono oUbrti tro il il che nei
recinto de' ghetti,
alla fede cattolica, se vogliano o no tempi precedenti non era loro per-
ad essa convertirsi, e di prorogarlo messo. Al presente in Italia il re
per quante volte la stessa congre- di Sardegna, ed il duca di Mo-
gazione dell' inquisizione lo giudi- dena hanno ristretto gli ebrei nei
casse opportuno.
Decretò inoltre termini antichi.
Clemente XIV, che, secondo le co-
stituzioni di Benedetto XiV, le
Istruzione cntlolìca per gli ebrei,
donne ebree offerte dal marito neo-
novero dì alcune com'ersioni, ed
fito alla fede cattolica, ricevendose-
a lire beneficenze de' Papi verso
ne r offerta, si debbano
condurre
gli ebrei convcrliu.
alla casa de' catecumeni per esplo-
rare se abbiano volontà di conver-
tirsi, e che interamente si ricusi la L' istruzione degli ebi*ei nella cat-

domanda degli ebrei, e che a tale tolica fede, e nella buona morale,
esplorazione intervengano i loro pro- fu sempre a cuore de' sommi Pon-
curatori, come esponevano di prati- tefici, i quali, mossi da paterna
carsi altrove; dappoiché diceva Cle- carità, e zelo per la loro conver-
mente XIV, non convenire, che sione, sempre inculcarono a tutti
nell' affare della santa fede si adot- i vescovi, che nelle loro diocesi ove
tino le costumanze delle nazioni fossero ebrei, venisse loro fatta la
straniere, e s' introducano in Ro- istruzione cristiana, e possibilmente
ma, la quale, ossia la santa Sede, nella stessa loro lingua ebraica, co-
a tutte è la maestra delle verità me apparisce dalla costituzione 92,
cattoliche. di Gregorio XIII presso il Bolla-
Pio VI, nel 1775, pubblicò un rio Romano, nella quale il provvi-
editto, coi quale prese molli pro- do Pontefice rammenta ai vescovi
vedimenti sugli ebrei. I regolamen- r obbligo di procurare la conversio-
ti stabiliti da Clemente Vili pegli ne degli ebrei, tracciando il meto-
ebrei dello stato papale ebbero sus- do che debbono tenere nelle pre-
sistenza sino al i79«~>, cioè all'epo- diche da farsi ad essi, quelli che
ca repubblicana. Ripresero vigore saranno destinati ad istruirli, con
nel 1800 sotto Pio VII, e tornaro- queste parole: « in quibus (idest
no a cessare all'epoca dell' ammi- » concionibus) exponantur scriptu-
nistrazione imperiale francese. Re- M rae veleris testamenti, praesertim
a4
« vero, quae eo sabbato leguntur,
« ac in eis disseratur de certo ad-
EBR
si faceva, lo
Battista Bovio,
EBR
apprendiamo da Gio.
La pietà trionfan-
m
« ventu, et incarnatione Filii Dei, te ec.
» et de necessitate christianae fi- Parlando tale autore a p. i5i
M dei^ de mùltiplicibus, et Tariis della chiesa di s. Benedetto alla Re-
M erroribus, et haeresibus eorum, nella in J remila, nel rione Regola,
M et de falsa per eorum rabbi nos come filiale della basilica di s. Lo-
M tradita sacrarum scripturarum renzo in Damaso, dice ch'era anti-
w interpretatione, quarum literam, chissima parrocchia , la quale poi
« et sensuni fabulis ec.'* Da queste venne trasferita parte in s. Paolo
parole si scorge l'intenzione di Gre- in Arenala, e parte sotto s. Sal-
gorio XIII, il quale, come padre vatore in Onda nel i566. Prima
amoroso, voleva, che mediante la però tempo, s. Filippo Neri,
di tal

predica si facesse agli ebrei l' istru- verso l'anno i5^S, istituì una so-
zione cristiana. cietà di pie persone le quali vesti-
La regolare istruzione, che al vano di un sacco rosso, significan-
presente ricevono gli ebrei in Ro- te il fuoco di carità, giacche pro-
ma, e da un religioso dell' Ordine ponevasi molte pie opere per ono-
de' predicatori, maestro in teologia, rare Dio nel ss. Sagramento, e be-
e ben versato nella lingua ebraica, neficare il prossimo. Neil' anno del
rimonta a Gregorio XII f, dappoi- giubileo i5oo, il santo impiegò i

ché prescrisse colla bolla Sancla confrati nel raccogliere i pellegrini,


Mater Ecclesia, emanata nel i584, ch'erano privi di alloggio. A tale
secondo la mente, e le analoghe effetto la dama romana Elena Or-
disposizioni de'suoi predecessori, che sini cedette una sua casa alle ter-
in tutti i luoghi, dove fosse una me di Agrippa ove si alimentavano
sinagoga, si facesse agli ebrei una per tre giorni i pellegrini d'ambo
predica ogni settimana per illumi- i sessi, lavandosi i piedi agli uni
narli nei loro errori, e nelle su- dai confratelli, ed alle altre dalle
perstizioni, e convincerli sul venuto consorelle. Dopo l'anno santo vol-
Messia, seguendo in ciò l'esempio le il fondatore del sodalizio, che
di Nicolò III, e di altri predeces- questo s'impiegasse a ricevere, nu-
sori, come riporta il Piazza citato, trire e custodire i convalescenti, che
parte seconda, pag. i52, ove dice uscivano dagli ospedali, finché aves-
che Gregorio XIII invitò i predi- sero ricuperate le forze. E siccome
canti a fare 1* esortazione con cari- non avevano chiesa, e dovevansi ra-
tà e mansuetudine affinchè gli , dunare in quella di s. Salvatore in
uditori si penetrassero dalle verità Campo, così Paolo IV nel i558
cattoliche. Concesse poi a tali pre- concesse al sodalizio la chiesa di
dicatori tutte le grazie di cui nelle s. Benedetto alla Regola, in Arenu-
università pubbliche godono i let- la, acciocché sempre più fiorisse, al
tori dei dommi. Inoltre Gregorio quale efletto il successore Pio IV
XIII ordinò, che si punissero quel- neli56o, con la bolla Illiiis qui
li di età maggiore di dodici anni, pio dominici salvatione, l'eresse in
i quali non intervenissero alla pre- arciconfrateinita. Nel pontificato di
dica. Ma il principio di sì santa s. Pio V, e nel iSyo, i confrati ac-
opera, e il ;
luogo ove anticamente quistarono una contigua casa, e vi
EBR EBR 25
eressero l'oratorio pei loro pii eser- s. Benedetto fu totalmente rifab-
cizi. Riuscito quell'oratorio grande bricata, e consagrata nel i6i4 in
e comodo, fu giudicato a proposi- onore della ss. Trinità.
to per istituirvi la predica pegli In progresso di tempo la predi-
ebrei,con l'occasione che un dot- ca ed istruzione agli ebrei fu fatta
to rabbino convertito, e battezzato nella Chiesa di s. Angelo in Pe-
per mano di Giulio ili, compassio- scheria (Vedi) , come più vicino
nando la cecità di sua nazione, cer- al recinto israelitico,
o ghetto. Ivi
cava ridurla alla verità della fede. al presente benemerito e
la fa il

Ma, perchè ninno andava ad ascol- dotto p. maestro Angelo Vincenzo


tarlo , attesoché la sinagoga in- Modena dell' Ordine de'predicatori,
felice , secondo il real profeta ,
compagno del p. maestro del sagro
noluit ìntellìgere , ut bene ageret^ palazzo apostolico , col titolo di
Gregorio XIII impose l'obbligo a predicatore degli ebrei. Questa pre-
tutti gli ebrei, che sotto determina- dica ha due deputati ecclesiasti-
te pene vi dovessero intervenire o- c\, uno col titolo di presidente, che
gnì sabbato , una terza
almeno suole essere il segretario del vica-
parte di essi con le donne e riato, l'altrodeputato all'assistenza
coi fanciulli, i quali avessero com- della predica, che si fa agli ebrei
pito dodici anni, anzi determinò che nella chiesa di s. Angelo in Pesche-
gli uomini dovessero essere cento, ria. In essa, quando ha luogo la
e le donne cinquanta. Affinchè poi predica, si leva dal ciborio il ss.

stessero attenti alla istruzione, inca- Sagramento, e vi si recano ad u-


ricò un individuo che invigilasse su dirla circa trecento ebrei di ogni
quelli, i quali non osservavano il sesso e condizione. La predica du-
silenzio, e svegliasse i dormienti, ra circa un'ora, e versa l'istruzione
bell'ingresso all'oratorio un indivi- sul vecchio testamento, ed in ispe-
duo fu stabilito a registrare quelli, cie sulle profezie, la cui lettura nei
che v' intervenivano. Chi mancava giorni che cade la predica, gli e-
multavasi. Tali multe furono attri- brei hanno fatta od udita ,
per-
buite alla pia casa dei catecumeni, chè avendo essi l'obbligo dì leg-
della quale tanto per quella degli gere r intero Pentateuco ne' cin-
ebrei, come delle ebree convertite, quantadue sabbati dell'anno, oltre
si parla dW&vùcoìo Neofiti [Fedi), la lezione di altri libri biblici, che

ove pure dicesi del monistero delle hanno relazione coll'argomento toc-
neofite domenicane della ss. Annun- cato in lettura, sono molto istrutti
ziata. Qui noteremo, che l'univer- del corrente argomento, come dice
sità romana degli ebrei paga an- il Piazza nel suo Eusevologio stam-
nui scudi iioo alla detta pia pato in Roma nel 1698, alla qua-
casa de' catecumeni; ed al moni- le epoca già faceva tal predica un

stero delle convertite a sostentamen- religioso domenicano, e si continua-

to di chi ivi si rifugia, annui scu- va a fare nell' oratorio della ss.
di trecento; tributo imposto da Trinità. Ed è perciò, che il predi-
Clemente Vili, e da Urbano Vili. catore, suscitando nella mente degli
[Nei primi anni predicò nell'oratorio uditori le fresche idee delle lezioni
il nominato rabbino, ed un altro scritturali, ne dichiara il vero sen-
individuo; ma la contigua chiesa di so, combatte le false inteipretazio-
26 EBR EBR
ni talmudistiche, fa liconoscere l'a- pa. Innumerabili poi sono quel-
dempimento delle profezie tJitle av- li convertili in vari tempi dai san-
verale , e spiega la verità della ti, ed il solo s. Vincenzo Ferreri
cessazione della sinagoga e del ve- dell'Ordine de* predicatori , morto
nuto Messia^ ed i caratteri di esso nel i4i8» converti alla fede venti-
verificatisi Gesù Cristo Signore
in cinquemila ebrei, oltre un prodi-
nostro. Tale predica ora ha luogo gioso numero di peccatori, che in-
cinque volte all'anno. Sisto V, col dusse a vivere secondo i precelli
breve succitato de^2 2 ottobre i586, evangelici. Appena, nel i566, di-
ecco quanto su ciò dispose: « Gli venne Papa s. Pio V, a- siccome
3» uomini ebrei sieno tenuti ad an- veva procurato, mentre era Cardi-
» dare ad udire le prediche, o ser- nale, la conversione dell'ebreo E-
w mone dc'cristiani, tre volte l'anno lia, il più ragguardevole di quelU
ti quando saranno invitati, o chia- romani, ed egli rispondeva allo-
w niati dai predicatori, e tre volte ra per giuoco, che l'avrebbe eflet-
» l'anno in qualche solennità, quando tuata quando fosse esaltato al pon-
w paresse, e fossero invitati dagli tificalo , invitò Elia a mantener-
s» Ordinari. Nel resto del tempo gli la parola, il quale illu:»)inato dal-
» niuno sia astretto, ma possa an- la grazia vi aderì con tutta la fa-
* darvi a suo beneplacito anco non miglia, e fu dal Papa solennemen-
» invitalo ". La predica coattiva te battezzato nella basilica vaticana
agli ebrei fu aggiunta da Clemente a'20 giugno, imponendogli l'antico
Vili, e richiamata quindi in vigo- suo nome di Michele, e adottando-
re negli ultimi tempi da Leone lo nella sua famiglia Ghislieri. Ad
XIL esempio di Elia si convertirono più
A voler far menzione di alcune di trecento ebrei del claustro di
delle principali conversioni degli e- Roma. Clemente XIII battezzò e
brei al cristianesimo, noteremo le cresimò un ebreo padovano, lo po-
seguenti, oltre quelle che si posso- se nel seminario di s. Pietro a sue
no leggere negli Annali ecclesiastici spese, e poi gli conferì la prima
del Baronio e del Rinaldi, che tra tonsura. Del battesimo, e della cre-
le altre riporta quella della con- sima , che i Pontefici conferiro-
versione de'giudei dell' isola di Mi- no agli ebrei, a quegli si tratta
norica, avvenuta nell'anno 4 1 8. L'an- articoli. Celeberrima poi e pio-
tipapa Benedetto XIII aveva per digiosa avvenne da ultimo la con-
medico un ebreo fallo cristiano, chia- versione operata dalla beata Ver-
malo Girolamo di s. Fede, il qua- gine nella chiesa di sani' Andrea I
le nel 1^11 compilò un dottissimo delle Fratte di Roma, e che riempì
libro, che si trova nella Bìblioth. di gioia i cattolici, nella persona di
PP. tom. IV, i4i2, in cui di-
p. Alfonso Carlo Tobia Ratisbonné e-
mostrava non solamente cogli oracoli breodi Strasburgo, al presente edifi-
divini, ma ancora cogli scritti dei cante religioso della compagnia di Ge-
rabbini, che Cristo era il vero sù. Ed è perciò che abbiamo la Con-
Messia, per lo che più di cinque versione miracolosa alla fede cattali'
mila ebrei d'Aragona si convertiro- ca di Alfonso Maria Ratisbonné, trat-
no alla lède cattolica, e il libro fu ta dai processi autentici formati in
anche letto avanti il detto autipa- Roma nel 1842, ivi stampata in
EBR EBR 27
detto anno, e dove pure si pubbli- lati gli ebrei alla conversione, per-
carono le JSotìzìe istorìche intorno mettendo loro la ritenzione de'be-
tarcìconfraternita del ss. Cuore di ni,che prima possedevano, al mo-
Maria. Al capo V di quest'ultimo do sopraddetto. Decretarono som- i

opuscolo vi è la narrazione della mi Pontefici, che gli ebrei, dopo il


medesima prodigiosa conversione. Si ricevimento del battesimo, divenga-
legge poi nel numero 36 del Dia- no subito cittadini di que'luoghi,
rio di Roma del i843, che nella ove sono rigenerati a Cristo colle
mattina de' 1 1 marzo anno corren- acque battesimali , e che godano
te, il Cardinal Patrizj vicario di tutti i privilegi, i quali sono pro-
Roma, nella chiesa de' ss. Andrea piii degli altri cittadini, in ragione
e Gregorio de' camaldolesi al Ce- della loro origine, e nascimento,
lio, con solenne pompa, battezzò il Tanto si dichiara nella bolla 82,
dottore Moisè Rocca israelita di Paolo 111, confermata
Ciipientesj di
Trieste, medico e chirurgo di chia- ed ampliata da Clemente XI colla
ro nome, la di lui moglie Regina bolla Propaganda già citala. La
insieme alla loro figliuolina; quiu- sagra rota romana, decis. 200, p.
di i coniugi dal medesimo Cardi- recentior. n. spiegando, la bolla
3,
naie ricevettero il sagramento della CupienteSy estende il memorato pri-
confermazione, e la ss. Eucaristia, vilegio di cittadinanza, dicendo che
Questi convertiti ebrei , che reca- gli ebrei battezzati conseguiscono il

ronsi da Trieste apposita-


perciò grado di dopo il
nobiltà, purché
mente a Pioma , a colmo di reli- battesimo non esercitino impiego
giosa letizia, furono ammessi dal vile, od arte meccanica. Tanto re-

regnante Pontefice al bacio de* pie- gistra il Tonelli nel Manudiiclio in-
da lui regalati benignamente. Jidelìuni ad Jideniy conclus. 7, num.
di, e

Desiderando sempre la santa 2, pag. 109, Sessa, de Judaeis cap.


romana Chiesa, ed avendo somma- 21, pag. 69.
mente a cuore ì romani Pontefici Se l'ebreo battezzato abbraccia
la conversione di tutti gl'infedeli, lo stato ecclesiastico, e diviene chie-
ed in modo speciale degli ebrei, pei rico secolare , è capace di otte-
quali sente una viva compassione, nere un beneficio curato, o sen-
e non lascia di pregare, ha mai za cura, ed anche un canonica-
sempre usate tutte le possibili di- to della cattedrale, come osserva il

ligenze, con prescrivere a tutto il medesimo Tonelli nella detta con-


corpo vescovile l'insegnamento dei clus. I, num 2 3, citando il Lam-
dommi di nostra fede, con argo- bertini, ilDe
Luca, ed altri auto-
menti tratti dai medesimi libri ri. Alessandro HI, scrivendo al ve*

santi, che gli stessi ebrei gelo- scovo Tornacense, lo rimproverò per-
samente custodiscono. Intorno a che aveva trascurato di conferire
ciò possono vedersi le bolle San- un canonicato colla prebenda ad uà
ctó71/fZ/er£c<:7e5Wj di Gregorio XI II, ebreo convertito alla lède, coman-
e Propaganda per universum, di dandogli che prontamente ciòeffet-
Clemente XI, e tante altre di ze- tuasse, dandogliene il possesso. Se
lanti Pontefici, riportate nel bollarlo l'ebreo convertito abbraccia lo sta-
romano. Ha inoltre la Chiesa, a to religioso entrando in qualche
mezzo de'suoi venerabili capi, allet- Ordine regolare approvato , per
. ,

28 EBR EBR
volere dei debbe essere
Pontefici , marli maggiormente nella santa
ricevuto dai superiori, e può anche fede, che per tratto di speciale gra-
ottenere negli Ordini qualunque ono- zia conseguirono dalla misericordia

re grado e dignità. S. Pio V, nel- divina entrando nel grembo della


la bolla 128 Pastoralìs officiì, co- Romana Chiesa: Hitrusaleni, Hie-
mandò al ministro generale dell'Or- rusaleni, convertere ad Dominuiii
dine francescano, quanto si è detto Deum tuiim.
pe'neofiti, che vogliono abbracciare
lo stato regolare. Gregorio XIII, Cerimonie fatte anticamente dagli
colla bolla, Munerìs nostri, cassò ebrei nel presentarsi ai Papi nel
ed annullò alcune leggi fatte dal loro solenne possesso^ e nelL'of
capitolo de' religiosi minimi detti frire loro la divina Scrittura o
Paololti, contro gl'infedeli conver- legge, perche la confermassero
titi alla fede. Flavio Cherubini ,
ed adorassero.
nelle annotazioni che fa al Bolla-
rio Romano, sopra la citala bolla La vocazione de' fedeli al regno
di s. Pio V, domanda: « Cur di- di Cristo, non meno della cieca
M scedens ex judaeis, ad religionem gentilità, che della ribelle sinagoga
M admittitur? E risponde. « Quia degli ebrei, inRoma si vede espres-
w salus ex judaeis est. Secundo sa nel musaico della tribuna late-
» quia daretur occasio judaeis, ne ranense, da due cervi, che stanno
w ad fidem converterentur, dura in- presso la croce; e ne' musaici delle
i> telligunt conversorum fìlios ex- tribune delle chiese di s. Maria
»> pulsos a religione. Tertio quia Maggiore, de' ss. Cosma e Damiano,
» religionis status est talis, ubi ipsi di s. Marco ec, si vedono effigiate
w polius si inaliquodubitant, solida- le due città di Gerusalemme, e di
>» ri in fide, quam alios inficere pos- Betlemme. Intorno alle medesime
'» sunt " . La sagra congregazione si osservano varie pecorelle. Quelle,
del concilio, a' 121607,dicembre che stanno vicine alla prima signi-
fece il seguente decreto riferito dal ficano i fedeli convertiti dal giu-
JNicolio ne'suoi flosculi, alla parola daismo. Forse a queste due città
Confraternitas « Nec confirmatur
: alludono quelle, che si osservano
» statutum , quod nullo unquam nell'arco della tribuna nella chiesa
>* pacto recipiantur in confraterni- di s. Sabina, nel musaico fatto sot-
»» tatem discedentes ex genere iu- to s. Celestino I, ove si vedono so-
M daeorura, vel aliorum infìdelium, pra la porta due donne col motto:
» sed tantum oriundi ex veteribus ECCLESIA EX GENTiBus da Una parte,
»» Christianis " e dall'altra : ecclesia ex circumci-
Da da quanto supe-
tutto questo, siONE. E però fino dai tempi i più
riormente dicemmo, e da quanto ri- rimoti venne ingiunto agli ebrei
portasi nei numerosi articoli di que- di presentarsi ai romani Pontefici
sto Dizionario risguardanti gli ebrei, nelle loro più solenni cavalcate, e
si conosce evidentemente quanto la massime in quella del possesso, nel
Chiesa cattolica, ed i Pontefici suoi quale prendono quello della loro
capi desiderino la conversione degli sede, col testo della divina Scrittu-
ebrei, e quanti lavori e grazie com- ra, di cui secondo s. Girolamo so-
partiscano ai convertiti, per confer- no gli ebrei come gli archivisti, es-
EBR EBR 29
sendo chmlianorum hihliopolae et Benedetto nel i i43, ci prescrive,
ììhrarìij come li appella s. Agosti- che gli ebrei nella seconda festa di
no. A questi si unì anche s. Ber- Pasqua facciano le laudi al Papa
nardo, per inculcarne la protezio- presso il palazzo di Cromazio, in
ne, perchè la loro esistenza forma altro codice indicato dal Mabillon,
una prova del cristianesimo. Già- che si diceva situato ante Pala-
conio Angelo di Scarperia, nel- tiiim s. Stephanì in Piscina. Lo
la pompa del possesso di Gre- stesso s'coningiunge la presenta-
gorio XII da lui descritta nel- zione della legge per la medesima
l' Epistola ec. pubblicata da Loren- circostanza nell'Ordine XII di Cen-
zo Mehus nel 1743 in Firenze, in- ciò Camerario, steso sotto Celesli-
dagando le ragioni dell'incontro, no II, che incominciò a regnare
che facevano gli ebrei al Papa, nel 1 143 (pag. 188 Mus. Italie. ),
congettura essere stato introdotto determinandone il sito, ch'era alla
questo costume dall'uso, che ave- Torre di Serpietro , nel principio
vano i medesimi ebrei, di pre- della strada di Parione, e che nel-
sentarsi ai nuovi imperatori , af- l' Ordine XIII si chiama di Slefa-

finchè per rispetto della legge mo- no di Pietro, Si aggiunge poi, che
saica, cui professavano, non gli esi- in premio di queste laudi, reci-
liassero da Roma, come varie voi- piunt a camerario in preshyterium
te era seguito, e fra le altre sotto viginti solidos provisinos, seu prò-
Tiberio, da cui, secondo Giuseppe visionis. Nel giorno però del pos-
Ebreo, p. &^, furono rilegati nella sesso, in cui dovevano gli ebrei
Sardegna in castigo delle loro usu- presentare la legge, era prescritto
re, e per la loro avversione al gen- ad essi di pagare alla camera apo-
tilesimo. Crede ancora, che sicco- stolica il tributo di una libbra di
me stoltamente gli ebrei si lusin- pepe, e due di cannella. Il rito poi
gano, che debba un giorno venire prescritto negli Ordini romani, cioè
un principe a sottrarli dalla loro che gli ebrei si presentassero al
schiavitù, e restituire il loro tem- Papa con la legge, si vide eseguilo
pio, e gli olocausti, sieno andati in- nel Processo (così allora chiama-
contro al nuovo Pontefice, per isco- to il possesso) di Eugenio 111 nel
prire se mai fosse quello da loro 1 14^} leggendosi nella sua vita,

tanto aspettato. scritta dal Cardinal di Aragona,


La prima memoria dell' interven- che non mancarono gli ebrei in
lo degli ebrei ne' possessi dei Papi, quella solennità, i quali anzi sos-
risale al i 1
19, quando Calisto li tennero sopra le loro spalle la leg-
si recò a prendere il solenne pos- gè mosaica. L'annalista Rinaldi ai-
sesso della patriarcale basilica late- l'anno 11 65, num. 12, descriven-
ranense. I loro festeggiamenti ed do la solenne pompa con cui Ales-
applausi furono uniti a quelli dei Sandro HI venne ricevuto in Ro-
greci, e de' latini, affinchè senza ben ma, dice che fu incontrato anche
rifletterci a maggior loro confusio- dagli ebrei poitanti la legge. Nel
ne, o anche di malavoglia, doves- 1227 questi andarono incontro a
sero confessare di riconoscere quel- Gregorio IX, sì nel possesso, che
Io che negavano. Nell'Ordine ro- nel ritorno da Su tri. Nel cerimo-
luauo XIj composto dal canonico niale di Gregorio X, assunto al
5

3o EBR EBR
pontificalo nel 1271, eh' è l'Ordine « plicamus S. V. ut legem Mosai-
XII Ij si determina, che venendo il « cam, ab omni potenti Deo Moysi
nuovo Papa eletto fuori di Roma, »> pastori nostro in monte Sinai
sia incontrato alle falde di Monte »>traditam, nobis confirmare, et
Mario, alla cappella di s. Maria M approbare dignemini , quemad-
Maddalena, e che ivi Jitdaci oc- w moduni alii summi Pontifices S.
ciirrant cum lege cL laudibus, Mus. M V. praedecessores illam confirma-
ttalìc. tom. II, pag. 23 1. Sotto « runt, et approbarunt, Quibus
Bonifacio Vili, nel 1294, la na- >i respondit Pontifex: Commenda-
zione ebrea presentò la legge in w mus legem ; vestram autem ob-
Piìiione, secondo l'Ordine XIV del « serva lionem, et intellectum con-
Cardinal Gaetano , tom. II Mus. w demnamus, quia, quem venturum
Jtal^ pag. 268. Nel i4o6 si pre- »> dicitis. Ecclesia docet, et praedi-
sentarono nello stesso luogo di Fa- « cat venisse Dominum nostrum
none a Gregorio XII col volume « Jesum Chrislum etc". Presso il

della legge legato in oro, e coper- detto castello gli ebrei incontraro-
to di un velo. no Giulio II, e Leone X, come nar-
Eletto, nel
14093 "el concilio di rano Burcardo, e Paride de Gras-
Pisa, Alessandro V, gli ebrei fece- si, e fu una novità quella sotto di
ro la presentazione della legge nel- Pio III, che gli ascoltò m introilu
la solenne cavalcata, ch'ebbe luogo aulae palatii, per i seguenti mo-
a' 7 luglio, figurando il possesso. tivi.

Indi, nel i447j l'offrirono a IN co- i Creato Papa, a' 22 settembre


lò V
a monte Giordano. Nel i484> i5o3, Pio III, agli 8 ottobre si
sotto Innocenzo Vili, per la prima fece solennemente coronare nella
volta, invece di presentare la leg- basilica vaticana, ideila quale volle
ge al Papa al monte Giordano, prendere il possesso, perchè avendo
come avevano usalo fino allora, una piaga in una gamba, che gli
perchè gli ebrei restassero garanti- impedia di recarsi al Laterano,
li dalle insolenze, che talvolta loro volle che gli ebrei gli presentasse-
faceva la prepotente plebe, furono ro la legge nel!' ingresso della pri-
ammessi ai merli inferiori di Castel ma sala. Indi mon a' 18 ottobre,
s. Angelo, in un angolo del mede- e gli successe Giulio II, che a'
simo. Troppo è interessante la de- dicembre con solenne cavalcala pre-
scrizione,che ne fa il Burcardo se possesso della basilica lateranen-
per ometterla: >» Cum Papa, ei se. 11 Burcardo, citalo dal Marini,
M dice, pervenisset prope castrum Archiatri Pontificii, p. 290, par-
>» s. Angeli se firma vit, et Judaei, lando di Samuele Sarfadi, rabbino
>» qui ad inferiores merulas in an- spagnuolo, e medico di Giulio II,
>»gulo dicti castri versus plateam racconta »> Judaei fecerunt longum
:

" se cum orna tu, et lege sua re- >» sermonem in angulo turris ro-
« ceperaut, obtulerunt P. P. legem » tundae arcis sancii AngeH. Rab-
*» adoraudam, et honorandam vcr- « bi Samuele hispano medico
»» bis hebraicis in liane ferme sen- » Papae prò omnibus loquente;
*» tentiam Papam acclamanles: Bea- ») Papae respondit prout in libel-
" tissime Pater; Nos viri hebraici » lo ", cioè neir Ordine romano,
»* nomine synagogae noslrae sup- nel quale si ha la formola pre-
EBR EBR 3f
sellila, e solenne per tal cosa, Or- si torna a far menzione degli ebrei
al nominato
dine attribuito Car- ne' possessi, e sembrava loro sta-
dinalGiacomo Gaetani, o Caetani. bilmente assegnato di ornare un
A ciò Papi rispondevano com-
i >» tratto di strada in quest' occasione,
« mondando legem et danmando , incominciando dall' arco eretto a
t>observantiam Judaeorum, sive in- Tito dopo la guerra giudaica, ac-
>i lellectiim, ovvero interpreles " ; ciocché nel trionfo di tale impera-
siccome dice 1' autore della vita di tore, scolpito neir arco, riconosces-
Nicolò V. Altra formola si legge seio gli ebrei avverata la profezia
nel JVovaes, Dìssert. storico-critiche, del Redentore, nella distrutta Ge-
tom. II, p. 35o, non che nel ci- rusalemme in uno
suo tempio. al
tato Eusevologio del Piazza, par. 2, Dall' arco di Tito sino al Colosseo
pag. i5o. JN'el i5i3 gli ebrei pre- (yedi)j spettava l' apparato della
sentarono nello stesso luogo a Leo- strada all' università degli ebrei, dai
ne X la legge, come attestano Pari- arazzi, per confor-
quali, oltre agli
de de Grassi, e Giacomo Penni, il marsi al loro costume, si aggiun-
quale dice che ciò eseguirono alla gevano in vari cartelloni, diversi
porta del castello, sopra un palco emblemi, con motti della sagra
di legno coperto di broccati d'oro, Scrittura, alludenti alla loro di vota
e di drappi di seta, mediante la ubbidienza al sommo Pontefice, al
presentazione delle tavole della leg- solenne possesso di lui, non che
ge, fra torcie accese di cera bian- alle personali qualità d' ognuno. Il

ca. Ma
dopo il possesso di Leone citato Cancellieri, nella mentovata
X, non ebbe più luogo la presen- sua opeia, riporta la descrizione
tazione della legge in tal funzione. degli ornati fatti dagli ebrei nel
Il medesimo Novaes, loc. cit. pag. dello tratto di strada, come di tutti
35 1, aggiunge che la legge, ofierta gli emblemi, e motti da Iimocen-
dagli ebrei al Pontefice romano, zo X dell'anno i644 sino a Pio VI
non era descritta in libri , i quali dell'anno l'j'jS inclusive. Inoltre rac-
si scorrono foglio per foglio, ma in conta, che appena l'università di Ro-
continui volumi di una sola perga- ma seppe la fausta elezione di Pio
mena all'uso antico, molti de'qua- VII seguita in Venezia nel 1800,
h si vedono nella librerìa Vati- trasmise a questa città una procu-
cana. ra speciale a Salvatore Cracovia,
L' accuratissimo Cancellieri, nella aflinchè tributasse al santo Padre i
Storia de Possessi^ ci dice, che do- suoi più umili omaggi e congratu-
po Leone X, e sino a Gregorio lazioni. E siccome Pio VII, nel
XIV eletto nel 1390, non trovò i8or, prese il possesso passando
notizie di tal presentazione, e solo per altra via, la medesima univer-
rinvenne, che nel possesso di que- sità israelitica si fece un sagro do-
sto Papa gli ebrei ornarono l'arco vere di umiliargli i motti, e gli

di Settimio Severo con motti ebrai- emblemi, che avrebbero esposti in


ci, coi quali incominciarono a sup- ebraico, ed in latino dall' arco di
plire al cerimoniale della presenta- Tito al Colosseo, se fosse passato
zione della legge andata in disuso, secondo il solito per quella par-
e mai più ripigliata. Nel possesso, te nel recarsi a prendere il suo
che prese Gregorio XV nel 1621, possesso. L* università fece presen-
,

3i EBR EBR
tare a Pio VII tali motti ed em- no, cbe si appellava il condot'
blemi, raccolti in un libro miniato, tiere. con bastoni
Indi tre altri
e riccamente legato dal suo rabbi- pili lunghi impugnati, nella som-

no Leone di Leone d' Ebron, ve- mità de' quali stava attaccato un
stito air orientale, con turbante, e pezzo d' argento lavorato in qua-

barba lunga_, e dai due fattori dro , che vestiti alla lunga figu-
Giacobbe Giuseppe di Camillo Cai- ravano i tre primi padri Abra-
vani, e Jacob Vita del quondam mo, Isacco, e Giacobbe. Poscia
Angelo Ascarelli, vestiti in abito dodici giovinetti, vestiti pure alla
nero. 11 Cancellieri ci dà l'orazio- italiana, con pomoli d'argento in
ne, le composizioni, e i motti in mano, rappresentanti le dodici
idioma latino a pag. 49^> ^ ^^S* tribù israelitiche, che aspettava-
Leone XII, Pio Vili, e il regnan- no il regno: e dietro a questi,
te Gregorio XVI, non essendo pas- altri dieci giovani con manto so-
sati per r arco di Tito, quando pra le spalle detto Talet, simbo-
presero il possesso della basilica la- leggiando dieci savi rabbini, con-
leranense, l'università degli ebrei servatori della legge mosaica
fecead ognuno decorosamente quan- messi al tempo di Cesare impe-
to in supplenza avea praticato con ratore. Seguiti erano da quindi-
Pio VII. Anzi all'articolo Belluno ci altri giovanetti con fiore in
(Pedi)j patria del Papa cbe regna, mano per gli undici fratelli di
facemmo menzione del superbo libro Giuseppe, e quattro servi, che
manoscritto in pergamena, eli' egli con presenti andavano al re Fa-
ricevette dall'università israelitica raone. Poscia otto pii^i grandi con
di Roma pel suo possesso, ricco di vasi e palme per gli otto con-
miniature, di fregi, e di fatti scrit- servatori del precetto circoncisia-
turali eseguiti mirabilmente a pen- le, che ordinava loro tal funzio-
na dal valente pittore bellunese ne, prima dello spirare degli ot-
cav. Pietro Paoletti, e dal Pontefi- to giorni dalla natività. Poi ven-
ce donato per distinzione al capi- tiquattro persone andavano con
tolo della insigne cattedrale di Bel- apparamenti di argento, bacili,
luno. e guanti in mano, significando
Finalmente non va taciuto, cbe in doppio numero le tribù, mo-
r antichissimo uso di complimen- strando cosi la loro prole fiori-
tarsi il nuovo Papa dagli ebrei, si ta in ricchezza. Fino a qui era-
praticò dai medesimi ebrei in Cor- no portati da quattro con ba-
fù, col nuovo arcivescovo, come può stoni alla pellegrina, in memoria
vedersi dalla bella descrizione inse- dei dieci figli Giacobbe, che
di
rita nel seguente racconto del pub- andavano raminghi in cerca di
blico solenne ingresso fatto a Cor- Giosefìfo loro fratello venduto ai
fu da monsignor Francesco Maria mori, o Egiziani mercadanti. A
Fenzi arcivescovo nel 1780, e pub- questi succedevano altri con ber-
blicata in Fermo nel 1787, da rettoni di pelli in capo sino a
Bartolommeo Bartolini: » Dietro quarantotto. Chiudevano tale or-
» alla vanguardia, ei dice, cammi- dinanza sei, che con lihri fode-
» nava un ebreo vestito all'italia- rati d'argento in ebraico canta-
« na, con bastone militare in ma- vano con buone voci^ i salmi di
EBR EBR 33
Davide. Dietro questi andavano moli, corone ed altri ornamenti
schierati quattro vestili a lungo di argento sotto un baldacchino
con parrucconi, quasi alla dolH- bianco, simbolo della purità del-
na j con bastoni. Succedevano la legge, il quale era sostenuto da

quindici giovanetti con lastre di quattro principali ebrei; e la

argento al petto, sulle quali era- stessa fu aperta in sei luoghi


no impresse le marche del de- consueti della città di Corfìi, con
calogo ^ in commemorazione di alte grida di lutto il popolo giu-
anni quindici di guerra sostenu- 5 daico, gettando allora solamente
ta col petto, e colle ricchezze in > sopra la medesima i fiori dei
onore di quello. Dopo marcia- » memorati bacili. Quattro erano
vano altri otto con vari flutti, e » i regolatori di quesla processio-
palme, per quattro leviti, e quat- i ne in memoria delle quattro
tro serventi, e dietro ai medesi- i schiavitù, Egitto, Babel, Romana,
mi slavano con cinque bacili di j e presente. In folla dietro la
argento. Anche quest' ordinanza Bibbia, tratti da oggetto di di-
fu chiusa da altri sei cantori. vozione, marciavano molti ebrei
Camminavano in seguito quattro dell'uno, e dell'altro sesso al
vestiti pur di bianco con i ba- numero di trecento circa, e rac-
stoni, simboleggiando i quattro cogliendo le donne dalla terra i

sommi sacerdoti Mosè, Aronne, fiori,che toccato avevano la Bib-


Davide, e Salomone. Dietro ad bia, e per divozione riserbando-
essi altri quattro con vasi di seli in seno. Presso la metropo-
fiori, rappresentanti i discendenti litana in una loggia pomposa-
di Levi, da' quali solamente po- mente fornita, fu ricevuto l' ar-
tevano essere servili nell'orato- civescovo di Corfù da sedici e-
rio. Vi susseguivano tre giovani brei, che dopo fatta umilissima
con bacili lavorati in mano, in riverenza, stando Y arcivescovo
commemorazione di Anania, Mi- in piedi con mitra, e pastorale,
sael, e Azaria, gettati nella for- Moisè Vivante ebreo, co^
certo
nace per la religione. Indi tre pertosi il capo col cappello, ed
altri con bacili d' argento per al di sopra il Talet^ ad alta vo-
Coem, Levi, e Israello, alli quali ce recitò un complimento, a cui
stava attaccato un ceto di can- monsignor arcivescovo di Corfù
tori. Marciava in ultimo con « rispose analogamente".
gravità squallido in volto, per
Recinto israelìtico^ o claustro degli
rigorosissimo digiuno, osservato
ebrei di Roma, detto volgarmen-
da tutto r ebraismo, solito a far-
te il Ghetto.
si prima di muovere la Bibbia,
il gran rabbino coperto fino a Dicesi recinto il luogo chiuso^
terra di bianco, figurante il som- septum, amhitus ; claustro per chio-
mo sacerdote, ed al suo lato due stro, claustjunij chiamasi un luogo
vecchioni rispettabili con due ba- chiuso, serraglio ; e ghetto, la raccolta
cili di fiori freschi ridotti in pu- di più case dove abitano gli ebrei,
re foglie. Indi la Bibbia portata judaeoruni
in alcune città cristiane,
con rispetto da uno de'divoti e- contuhemium. Il Muratori, Dissert.
brei, adobbata con sonagli, po- sopra le antichità italiane ^ diss.
VOL. XXI. 3
34 EBR EBR
XXXI li, dell' origine^ ed etimologìa de portoni che di esso si fa ogni
delle voci italiane, alia parola Ghet- notte, derivi dalla nobile, e potente
tOy Ficus Hthratorum , dice di a- famiglia romana Branca di Clau-
vere altrove che
fatto osservare, sura, una delle dodici famiglie no-
Giudecca si appellava il luogo dove bili del rione Regola, eh' ebbe 01 i-
nelle città abitano giudei. Quin- i gine da' medici ebrei, nella qnal
di aggiugnCj die pare dal Guitto regione abitarono anticamente cri-
de' toscani, o ChiIto de' modenesi, stiani, ed Sembra che
ebrei. forse
significante sordido, avesse preso si possa congetturare una tal cosa
nome quel luogo, siccome angusto. da quanto dice il Cancellieri a p.
Ma piuttosto è voce di origine e- 1 1 del suo Mercato, ove pur no-
braica, o pure rabbino- talmudica. tò, che sotto l'amministrazione fran-

Dappoiché , per attestato del Bux- cese i cinque portoni che rinserra-
torfio seniore, rabbini chiamano
i vano ogni notte il ghetto, nell' a-
Gliet ]a separazione, ed il divo/ zio. goslo 1810 restarono aperti. Però,
Però sen»bra trasfeiito questo nome allorquando Pio VII fece ritorno in
a significare il luogo separalo da' cri- Roma nel 1 8 i4,*i rinchiusero la not-
stiani, dove sogliono vivere i giudei. le nuovamente i portoni, dei qua-
Ficus Judaeoruiìi anticamente era li è custode o poi tinaro un indivi-
jchiamalo il ghetto sì in Roma, che in duo che nomina il Cardinal vicario
altre città. Conviene a siffii Ita spiega- nella persona di un suo familiare,
zione il Borgia, Meni. i.sl. di Be- e per lo più il decano. L' univer-
nevento, t. Il, p. 179. I confini del .sità israelitica al portinaro del ghet-
ghetto di Roma
da ultimo furono to per la sua cura di rinchiudere
ampliati da Leone XII colla giunta di notte gli ebrei, paga annui scu-
di alcune vicine contrade : quelli di cenlosessantatre, e bajocchi ven-
sotto il pontificalo di Benedetto ti, oltre a scudi ventisette e bajoc-
XIV, sono slati con diligenza notati chi sessanta annui, che paga ad
dal Bernardini: Descrizione de/ Rioni un erede del cav. Fontana, per
di Roma, parlando dei rioni Rego- una corrisposta di due portoni sen-
la, s. Angelo, Ripa, Trastevere ec. za custodirli. Al presente, per gli
Il Bernardini, descrivendo le cose ultimi ingrandimenti del recinto
principali contenute net rione 8. degli ebrei, ampliato nel pontifica-
Angelo, dice che nel ghetto vi è lo di Leone XII, i portoni sono
al vicolo della torre uno torre, la otto, vale a dire cinque nell' anti-
piazza delle fontanelle con tre pic- co clauslro deiKjininati della Rua,
cole fontane, la piazza delle scuole Regola, Pescheria, quattro Capi, e ij

con cinque scuole giudaiche, la via Ponte; gli alili tre nel nuovo brac- 1
del forno delle azziinelle, e le vie del- ciò aggiunto dal lodato Pontefice 9
la Bua, e della SlulU ec. laonde si ri- ; Leone XII, e che comprende la via *
leva, che il ghetto è compreso nel rio- lieginella, e porzione di quella di
ne di s. Angelo, il quai« prende que- Pescheria. 11 principale dei suddetti
sto nome dalla chiesa di s. Angelo in olio portoni è quello di piazza
J^escheria, la cui chiesa gli è vicina. Giudea. Questa piazza è decorata
Sendjra poi, che il nome di Clau- di una fontana appartenente al rio*
sura, come alcuni appellarono il ne Regola, creila con disegno di
ghetto di Roma, per la chiusi^ra Giacomo della Po» la, dai conser»
,

EBR EBR 35
valori del popolo romano. In det- cune parole ebraiche, che interpre-
ta piazza Giudea^ cos'i detta per- tate da Melchiorre Palontrotti, di-
chè dà r ingresso al di contro por- cevano Sanctitas Deo in Jerusa-
:

tone del ghetto vecchio, Ridolfìno leni cito in diehus congregalio san-
Venuti, nel t. Ili, p. 856, di Ro- ata Canticorum quatiior capitani.
ma moderna^, parlando del Ghetto Aggiugneremo essere di avviso il
o .serraglio degli ebrei, dice esservi Bosio^ Roma sotter. hb. 2, e. 22,
un portico rovinato eretto dall'im- p. 142, che l'abitazione dei giudei
peratoie Severo, per testimonianza in Trastevere sia durata fino ai
di Lucio Fauno. secoli poco lontani dai nostri, ri-
11 eh. monsignor Monchini, de- manendo anche memoria presso i

gli istituti ec. in Roma, voi. II, vecchi ebrei del suo tempo, per
p. i38, cap. XYII, osserva che due tradizione avuta dagli antenati loro,
religioni sono sparse sulla superfi- della sinagoga, non mollo lontana
cie della terra ; la cattolica, e la dalla Chiesa di
s. Salvatore della
ebrea, cioè la vera, e la prova di Corte (Fedi), o in Carte, la quale
essa. Quindi aggiunge non dover sebbene alcuni vogliano, che sia
recare maraviglia se anche in Ro- cos'i delta dalla corte, o curia, che
ma, non senza disposizione della era nel rione di Trastevere, non
divina Provvidenza, vi sieno ebrei, meno che negli altri di Roma, può
i quali vi si recarono sino dai tem- forse avere avuta questa denomi-
pi degli antichi romani, e vi resta- nazione anche dai giudei, i quali abi-
rono sotto il paterno reggimento tavano nel medesimo rione, chiamati
dei Papi assai più tranquilli che in Curti dai gentili, cioè Circoncisi, co-
altre contrade di Europa, dove sof- me li chiama Orazio Ser. 1. 1, Satir.g,
frirono in alcuni tempi angarie, ed In una sua bolla Benedetto Vili,
espulsioni. Della moltitudine degli che regnò dal io 12 al 1024, pres-
ebrei stabiliti in varie città d'Ita- so rUghelli, in Epist. Pori. col. 1 18,
lia, e massime in Roma, siamo ac- di che fa pure menzione il Fea
certali dal Basnagio, histoire des Dissert. sulle rovine di Ronia^ p.
Juifs, lib. VI, e. VI, e dal Fabri- 374) descrivendo i confini della
zio Saluiaris luxevangeliiy p. 372. diocesi suburbicaria di Porto , la
Fino adunque dai più rimoti seco- quale si estendeva fino dentro Ro-
li gli ebrei abitarono in Roma, e ma, le dà per confine il Ponte rot*
primieramente nella regione di Tras- to (Fedi) presso la Marmorata, l'al-

tevere, avendovi sinagoga, e viven- tro Pome di s. Maria, ossia il Pa-


do secondo la loro legge, e costu- latino (Fedi), detto anche Senato-
manze. Tanto provano gli scrittori rio , e Ponte Cestio (Fedi), che
il

delle cose di Roma, e l' Alveri, metteva in Trastevere, ove abita-


Roma in ogni stato, t. II, p. 4^3, vano gli ebrei. Chiamato è pure
dice che il Torrigio, ne' suoi sagri quel ponte di s. Bartolommeo dal-
trofei romani, notò sulla sinagoga, l' isola di tal nome o Tiberina,
che gli ebrei avevano in Trasleve- presso il Ponte quattro Capi o
re, di aver Ietto presso la chiesa Fahricio (Fedi), detto eziandio pon-
di s. Benedetto in Fiscinida ( V. te judaeorum , come si legge nel
voi.XVII, p. 245, del Dizionario) Diario di Antonio di Pietro del
un frammento di marmo con al- i4m, che descrive l'ingresso in
,

36 EBR EBR
Roma di Giovanni XXI II. Si leg- Soggiogata eh' ebbe Pom|>eo fa
ge ancora il confine dell'abitazione Giudea, e resa tributaria al po-
degli ebrei, quando risiedevano in polo, ed alla repubblica romana
Trastevere, dal Cancellieri ne* citati vennero per la prima volta gli e-
Possessi, con queste parole : Inci- brei in Roma in gran numero sic-
piente primo termine a fracto pon- come schiavi ; ma essendo poi slati
te, uhi linda dividitur per murimi, dichiarati liberi, ottennero di vive-
i'idelicet TranstyberinOe Urbis, per re secondo la propria legge, ed a-
Septimianam portam per portam
,
vervi sinagoga, nella quale radu-
s. Pancratii remeante per me- nandosi, facevano collette che spe-
dium Jlumen majus venit usque ad divano in Gerusalemme, per offri-
ramum fracii pontis, qui est juxta re nel tempio le vittime. Quindi
Marmaratam , usque ad medium vennero assai favoriti da Giulio
pontem S. Mariae, et ad medium Cesare, il perchè essi grandemente
pontem ubi judaei habilare viden- ne piansero la morte, e nella not-
tur. Le medesime parole si ripe- te del continuo si recavano a sfo-
tono in altra bolla di s» Leone IX, gare il loro duolo ove erano state
che regnò dal io/\C) al io54, ap- depositate le sue ceneri.
presso lo stesso Ughelli col. \i^. L'imperatore Augusto, che di-
Presso Tanonimo XIII secolo
del venne il dominatore dell'impero ro-
pubblicato da Montfaucon, in Diar. mano 3i anni avanti la nascita di
Italie, p. 287 di Roma, p. 874, Gesù Cristo , fu il primo che ri-

viene nominato Circus Flamineus dusse gli ebrei hbertini, fatti pri-
ad pontem judaeorum in Transty- ma schiavi nella guerra, in Traste-
berim, ibid. pag. 284. Tal nome vere, narrando Filone de legalio-
seguitò a conservarlo, giacché dal ne ad Cajum nec dissimulem pro-
:

Sommario delle entrate e spese del bari sibi judaeos alioquin non pas-
:

popolo romano, stampato in Ro- sus fuisset Transtyberim bonani


,

ma nel 1606, fra gli uffiziali, che Urbis partem, teneri a judaeis
si eleggono dal Cardinal camerlen- quorum plerique erant libertini j
go in sede vacante, coi loro emo- quippe qui in belli jure in potè-
lumenti, si assegnano ai tre custo- statem redacti ab heris suis manu-
dì del ponte de' giudei, canne due missi fuerunt, pemiissi more majo'
di panno di prima sorte ec, e scu- rum vivere.
di quindici, e mezzo per ciascuno. Da Augusto gli ebrei furono
Nello stesso libro poi de mirabili^ molto amati e favoriti, e per loro
bus tìrbis, ove si tratta dei ponti mezzo ed a sue spese, faceva ogni
della città, s' indica ancora
Pon- il giorno sagrifìcare delle vittime al
te Adriano, qui dicitur judaeorum tempio di Gei-usa lem me ; laonde a
quia ibi judaei habitant. Il mede- suo esempio i cortigiani, e favoriti
simo ponte viene appellato ponte suoi fecero agli ebrei molti dona-
de* giudei anche da Beniamino di tivi. E però fra le nazioni, che ne

Tudela, wtW Itinerario; quindi s'in- piansero la sua morte, si distinse


tende come Innocenzo VII nel i4o6 quella degli ebrei, che al dire di
ricevette sotto la protezione aposto- Svelonio, per totani hebdoniadam
lica alcuni ebrei del rione di s. An- lamentata est. Anche l'Alveri a pag.
gelo, lo che abbiamo detto di sopra. 345 racconta, che Augusto stabili
, ,

EBR EBR 37
gli ebrei in Trastevere, ove aveva cioè nell'anno 5i, per editto del-
posto anche i soldati, che avea for- l' imperatore Claudio fu esiliato da
malo per inviarli in Ravenna ; il Roma cogli altri ebrei che ivi si

percliè la regione fu poi chiamata trovavano. Dopo un lustro, essen-


la città de' Ravennati. Il Nardini do morto Claudio, nell'anno 56 s.

Roma antìcaj p. 4^4? difende gli Pietro ritornò in Roma in un agli


ebrei dalla taccia di permutatori altri ebrei, e sotto Nerone vi pati
di zolfanelli con vetri rotti , come glorioso martirio. L'annalista Ri-
gli aveano creduti il Baronie, ed naldi narra all'anno 4^, num. 87,
il Rinaldi , nei loro Annali eccle- che gli ebrei furono maltrattati in
siastici. Egli dice che gli ebrei da Egitto, in Soria, in Babilonia, e in
principio abitavano in Roma libe- Seleucia, ove all' improvviso ne fu-
ramente in qualunque luogo, come rono uccisi più di cinquantamila ;
le altre genti, le quali professava- indi all'anno ^3 num. 2, dice che
no diversa idolatria da quella dei r imperatore Claudio, con pubblici
romani, facendone testimonianza i editti, comandò che gli ebrei non
coniugi Aquila, e Priscilla persone e- fossero molestali da nessuno, ne di
bree scacciate da Roma sotto l'impe- Alessandria ne di altrove. Però
,

ro di Claudio, che incominciò a re- proibì a' giudei di Roma che non
gnare 4i awni dopo la nascita di potessero adunarsi, come pur fece
G. C. Tornatevi poi esse abitaro- con altri, sì abolendo le taverne, e
no suir Aventino, dov'è la Chiesa sì evitando le conventicole per ti-
di s. Prisca [Vedi)^ e dove alber- more di congiure. AH' anno 49 ^
garono s. Pietro. Le sante Aquila 5o num. 27 racconta la sedizione
e Priscilla furono convertite alla e r uccisione degli ebrei sotto Cu-
vera fede dall' apostolo delle genti mano, e che crescendo in Roma il
s. Paolo nella città di Corinto, do- culto cristiano, e mancando così
po la detta espulsione da Roma. l'antica religione, Claudio determi-
Queir apostolo era stato da loro nò che vi si ponesse riparo ed al- :

albergato in Efeso , come riferisce l'anno 5i num. I riporta i moti-


s. Luca. Ne accrescono la certezza vi per cui r imperatore cacciò gli
i ss. Pietro, Marziale, Paolo, Lu- ebrei da Roma, insieme a quelli
ca, ed altri di nazione ebrea , che convertiti al cristianesimo, cioè per-
quantunque cristiani, non distinti chè i giudei tumultuavano contro
allora dagli ebrei, abitarono in di- s. Pietro, e contro i cristiani per
versi rioni della città, come si può la fede che gli uni predicavano, e
vedere agli articoli Chiesa di s. Ma- gU abbracciavano; e finalmen-
altri
BIA IN VIA LATA, e ChIESA DI S. Pu- te, che morto Claudio,il suo edit-

DEJVZIANA. to contro di loro ebbe fine, per


Neil' anno 4^ <^el'' ^la cristiana cui fecero ritorno in Roma.
s. Pietro si recò in Roma a stabi- Dopo l'aumento degli ebrei in
lirvi la sede pontificia, fu alberga- questa città, pel numero che vi con-
to primieramente in Trastevere pres- dusse Tito, essi non sono mai piti

so la Chiesa di s. Cecilia (Fedi), partiti da Roma. Scrive il Basna-


siccome luogo destinato da Augu- gio, lib. 6 e 7, che gli ebrei di
sto agli ebrei, e pel primo vi pre- Worms provarono all' imperatore
dicò l'evangelo. Passati sette anni, che non avevano avuta parte alla
38 EBR EBR
crocifissione di Gesh Cristo. Anche a bruciarne cadavere presso il
il

i romani, che sosten-


nostri ebrei mausoleo Augusto, allora de'Co-
di
gono di scendere da quelli, i quali lonnesi fieri
, nemici del tribuno
andarono a piangere al mausoleo per la strage, che di molti di loro
di Augusto, pretendono di non di- avea fatta. Di sopra pure si è det-
scendere da quelli condotti in Roma to, che Paolo IV impose agli ebrei

da Tito dopo la distruzione di Ge- varie leggi, restringendoli ad abita-


rusalemme, e che per conseguenza re tutti in una strada, su di che
non hanno avuta parte alla croci- può leggersi, Leges^ et ordinatio-
fissione. V. Giuseppe M. Perimez- nes a Judatis in stata Eccl. de-
zi Dìssert.
, de natione tortorum gentibus obsen'andae sub Paulo IV,
Christi, adversus nuperum scrìpto- nel tom. IV, part. I, p. 32 1 del
rem Galliini, Romae 1726; Elia Bull. Rom. Davide d' Ascoli stam-
di Amata, di die nazione fossero pò : Apologia Hebraeorum, Argen-
qué soldati esecutori della morte torati 1559, ^ favore de' suoi giu-
di Cristo? nel. t. I delle Lettere dei contro questo bando di Paolo
erudite j Benedetto XIV, de feria IV. Si possono pure leggere il Ciuci-
VI in Parasceve, p. igS, de fc- li, Bibiìot. volante, scau/.ia XIV, p.
stis Domini Nostri Jesu Cliristij 19, e il Mazzucchelli t. II, p. i iSy.
Lettera di Gio. Antonio Astorio a Dipoi nel r566 s. Pio V mandò
Gabriele Cenci, nella quale si dà ad effetto la prescrizione del pre-
la notizia sulla condotta della si- decessore, assegnando agli ebrei
nagoga di Terra santa, nel venire quel recinto di case che abitano,
alla deliberazione di procurare la al modo già descritto.
morte di Gesù Cristo, nella Gali. Da Marco Ubaldo Ricci, nella
di Minerva t. I, p. 3^3. Osserva sua interessante Notizia della fami-
lo stesso Basnagio, che la sinagoga glia Boccàpaduli, Roma 1762, a
romana è rispettata da tutte le pag. 20, e seg. rileviamo le seguen-
altre per la sua antichità, e le de- ti notizie. L'antica abitazione di tal
cisioni sue sono sentite da tutti. nobilissima famiglia romana, insie-
Da vari viaggiatori si è rilevato me con parecchie altre case all'in-
nelle fisonomie de' nostri ebrei un torno, rimase racchiusa dentro al
carattere diverso da quello degli recinto, che da Paolo IV venne pre-
Celebri poi sono
altri, stabiliti altrove. scritto agli ebrei per la loro stanza,
sinagoghe di Amsterdam , e di
le e in cui furono tutti racchiusi da
Livorno, che primeggiano fra le più s. Pio V. Ella mostra, anche ai

famigerate. giorni suo non ignobile


nostri, il

Nel paragrafo precedente abbia- prospetto di contro al portone del-


mo veduto gli atti ossequiosi ren- la piazza, che gli ebrei chiamano del
duti dagli ebrei a' Pontefici che ri- Mercatello ; e sembra che nell'anti-
siedevano in Roma ; durante la lo- chità fosse così magnifica, che sovente
ro dimora poi in Avignone , sotto le si dava il nome di palazzo. Inol-
il Pontificato di Clemente VI, die- tre in delta piazza del Mercatello,
dero nel i352 un segno di fedel- eravi la chiesa parrocchiale dedica-
tà al governo papale, che aveano ta ai ss. martiri Patermuzio, e Ca-
veduto rovesciare dal famoso tri- prele, jus patronato della stessa fa-
buno Cola di Rienzo, e concorsero miglia Boccapaduli. Essa però fu
EBR EBR 3^
rasa e spianata al suolo in quel ro a qualcuno di loro di avere
medesimo tempo in cui fu vietato fuori del ghetto qualche deposilo
a'ciistiani di avere le loro abita- di mercanzie, vale a dire nelle sue
zioni in quella parte della città, vicinanze.
volendosi che tutta rimanesse per Paolo V, avendo provveduto vari
soggiorno degli ebrei. I suoi diritti luoghi di Roma con l'acqua del
parrocchiali furono uniti alla vicina lago di Bracciano, dal suo nome det-
chiesa di s. Angelo in Pescheria, e del- ta Paola, e vedendo che l'universi-
le sue entrate si formò un beneficio tà degli ebrei scarseggiava di acqua

semplice nella stessa chiesa, il qua- nel ghetto, ne potevano essi intat-
le essendo stato conferito al p. Gal- te le ore attingerla alle fontane
loni della congregazione dell'orato- esteriori al recinto, condiscese alle
rio, venne da Clemente Vili per- loro preghiere, come scrive Alber-
petuamente unito alla medesima to Cassio, Corso delle acque anti-
congregazione; quindi fa menzione che ec. ec, e delle moderne par.
lo storico di una campana di delta I, pag, 384j e 385, e permise agli
chiesa coH'anno i538, e di una ebrei che a mezzo di un tubo dal-
lapide sepolcrale i3o2, coUi-
del la conserva di ponte Sisto supplis-
sciizione. V, i BoUandisti Ada san- sero al bisogno. Quindi sulla piaz-
cì, jidii t. Il, die nona p. 701. za della sinagoga fece erigere una
Siccome chiesa filiale della basilica fontana di travertino, nella cui vasca
di s. Lorenzo in Damaso, il Bovio cadono tre fonti di acqua, due del-
ne fece menzione a p. 178, la pie- le quali bocche di derivano dalle
tà trionfante. Il Martinelli, Roma due draghi, siccome parte del suo
ex ethnica sacra, ne tratta a pag. stemma. Dai lati della vasca sono
377, sotto il Muti et
titolo de'ss. due conchiglie pure di travertino
Cupi, e il Mercato
Cancellieri nel con gettiti di acque, decorate da
a p. 12. Dopo adunque che Paolo candelabri giudaici, ed inoltre vi
IV, e s. Pio V obbligarono gli e- sono lateralmente due piccoli abbe-
brei a riunirsi nel recinto che a- veiatori o lavatoi per comodo del
bitano di qua dal Tevere, tutti pubblico. A memoria di sì gran bene-

debbono alloggiare nel recinto, e ficio, sopra la fontana fu eretta la se-

posteriormente i Pontefici permise- guente iscrizione, scolpita in marmo :

PAVLVS V. PONT OPT . MAX. . .

AQVAM .EX AGRO BRACHI A NEWS l


. .

IN . VERTICE MONTIS AVREI . .

AD .HEBRAEORVM INOPIAM . . SVBLEVANDAAf


HVNC IN LOCVM
. DVCI . . . CONCESSIT
AN MDCXIV .PONT . . SVI . X

ognora il popolo ebreo


Inclinato gli interessi finanzieri di molti sla-
alla che un tempo e-
mercatura, li Europa, ed essendogli iuter-
di
sercitavaesclusivamente, avvenne che detto il possedimento de' beni sta-
aumentandosi di molto le sue rie- bili per necessità ancora impiegò i

chezze entrasse eziandio a parte ne- capitali al commercio. Da ciò na-


,

|5 EBR E13R
sce che in Roma gli ebrei eser- colle sette lucerne. Che anticamen-
citano nel ghetto la mercatura te la custodia del ghetto, e dei due
massime di ogni specie di drappi, ponti quattro Capi, e Sisto, in vigore
telerie, cotoni ec. , come acquista- di un antico privilegio appartenesse
no, e rivendono le robe vecchie. alla nobilissima famiglia Mattei, lo
Queste robe, e le altre da tempo dicemmo all'articolo Conclave ( Vedi).
immemorabile si vendono dagli e- Dall' Itinerario di Roma, pubblicato
brei anche nel mercato settimana- da Mariano Vasi nel i8o4j t. II,

le,che in Roma si tiene in piazza p. 492, si ricava che gli abitanti del
Navona. Però quando Innocenzo X ghetto di Roma erano circa sette-
nobilitò quella piazza colla sontuo- mila. Vuoisi, che ai tempi di Gre-
sa fonte che Tadorna, e colla rie- gorio XI li gli ebrei di Roma ascen-
dificazione magnifica chiesa
della dessero a tredici mila; ma questo
di s. Agnese, tanto agli ebrei quan- sembra un calcolo esagerato. Leone
to agli altri venditori venne proi- XII, come si disse, concesse agli
bito di ivi recarsi pel mercato, do- ebrei il diritto di possedere case in
ve poi furono riammessi , e tutto- proprietà. Ma essendosi fissata la pi-
ra pacificamente intervengono. /^. gione stabile delle case del ghetto nei
Piazza Navona. Dello stato degli pontificati di Paolo IV, e di s. Pio V,
ebrei sotto Alessandro VII, abbia- e questa ai tempi presenti essendo
mo. Stato vero degli ebrei di Roma^ divenuta minima, gli ebrei poterono
pubblicato dal Varese nel 1668 in divenire proprietari di quello che
Roma. Nell'anno precedente Gio. hanno diritto di chazzacà, detto
Teodoro Sprengero, nella sua Roma volgarmente gazzagà, cioè di quel-
«ot^<3j Francofurti 1667, parla degli lo, che dagli antichi proprietari si

ebrei romani, ed altri de'suoi tem- vendeva, lascia vasi in eredità, o da-
pi, nella sua opera : De stata ju- vasi in dote come una vera pro-
daeoriim. prietà. Per la qual cosa fabbri-
Nel rione Ripa , e sul declivio candosi anche in grande de'palaz-
del colle o monte Aventino, presso zini, gli ebrei in realtà ne diven-

la chiesa di s. Prisca, e dietro quel- gono quasi padroni sebbene in ,

la di s. Maria in Cosmedin, vi è apparenza restino in proprietà dei


il cimiterio degli ebrei, del quale cristiani.

facemmo parola al volume XIII p. A meglio dilucidare questo pun-


i5 del Dizionario. Ivi si vedo- to aggiungeremo, che ì\ j'us gazza-

no varie iscrizioni ebraiche , erette gàj ovvero j'us inquilinatus perpe-


ai defonti ebrei di distinzione. Il tuo è inerente alla qualità di e-
Piazza, a pag. i53, dice che ai breo, anzi una necessaria conseguen-
5uoi tempi il cimiterio era fuori di za della reclusione di questa na-
una delle porte di Trasteyere, cioè zione nel recinto. Con tale diritto

la Portese, ed aveva il nome di gli ebrei non possono venire espul-


Campo giudeo. Nel 1 602 lo descris- si pagano le pat-
dalle loro case, ove
se il Bosio, il quale notò, che era- tuite pigioni e queste aumentare
;

vi in greco l'iscrizione: In pace, e non si debbono dai direttori, quali i

che quasi ad ogni sepoltura, dipin- però in caso di sfitto sono dall'israeli-

to di colore rosso, o impresso con tica università reintegrati dell'identi-


calce, eravi il segno del candelabro fica pigione. Su tale importante ma-
EBR EBR 4r
teria gì possono vedere le disposizioni congrega circa scudi seimila settecen-
diverse emanale dai sommi Pontefi- to per l'istruzione che i giovanetti
Paolo IV in data 12 luglio
ci, i555, ebrei non possono avere altrove, e
di Clemente Vili a' 5 giugno i6o4; per soccorrere i vecchi , gì' invali-
di Alessandro VII a'i5 luglio i658, di, i poveii, gl'infermi ec. Laon-
d'Innocenzo XII ai 3o aprile 1698, de ascendono gli annuali pesi del-
e dello slesso regnante Gregorio l' università a scudi tredici mila
XVI colla decisione di una congre- circa, senza possedere rendita sta-
gazione speciale ad referendum ,
bile, tutto dovendosi ricavare dalla
portante la data de' 16 agosto 1841. sola industria commerciale. L'uni-
Ancora si può vedere il Giornale versità israelitica, nell'anniversario
del Foro, che va pubblicandosi dal dell'elezione ecoronazione del so-
eh. Belli, nel fascicolo di ottobre vrano Pontefice, stabilisce una spe-
1 84^, paragrafo 211. ciale deputazione per felicitarlo, e
JVel Iacinto israelitico non vi so- presentargli che fanno gli
i voti
no ospedali, ed i nostri non ricusa- ebrei di Roma
per la di lui con-
no di ricevervi gli ebrei. Vengono servazione, e per godere il prose-
soccorsi i poveri a domicilio dall'u- guimento del benigno sovrano pa-
niversità, e si raccolgono in cinque trocinio Il prelato
. maestro di
scuole, oltre le sovvenzioni de' pri- camera la introduce al Papa ed ,

vati. L'edifizio delle cinque scuole in nome di un analogo di-


tutti fa
riunite, aventi ognuna un princi- scorso il rabbino maggiore, od un
pale ingresso per l'atrio comune, deputato. Tale deputazione bacia la
è posto nella piazza delta appunto veste del Pontefice, ed ossequiosa
delle scuole. Tali scuole sono al- se ne parte contenta dell'umano
quanto vaste, e si denominano, del trattamento del proprio sovrano.
Tempio, Nuova^ Catalana , Castiglia- Del modo col quale gli ebrei furo-
iia, e Siciliana. Gli ebrei pei po- no ricevuti dai Papi, del cerimonia-
chi diritti civili loro concessi dai le che osservarono quando per quaU
canoni, dalle costituzioni apostoliche, che negozio furono ammessi alla loro
e dalle leggi pontificie, a guisa degli udienza, trattano il Sarnelli, Lette-
altri corrispondono a tutti
sudditi, re eccl. tom. VI lettera XXX Vili;
i dazi e pesi pubblici, ed inoltre e lo Schud, memorabdium jiidaeo'
a parecchi oneri pecuniari di sopra rum p. 242.
nominati. A questi aggiungeremo Gli ebrei di Roma, e quelli del-
l'annua somma di scudi settantatre lo stato pontificio dipendono dalla
e baiocchi sessanta al segretario del suprema congregazione della santa
vicariato, e la somma d'annui scu- romana universale inquisizione, co-
di centoventicinque e baiocchi cin- me da un supremo magistrato per
quanta, che la congrega paga ai tutti i regolamenti disciplinari .

vari parrochi delle chiese vicine al Inoltre in Roma lo speciale magi-


ghetto a titolo di pretatico. Oltre strato sul disciplinare degli ebrei è il

a ciò devono gli ebrei, ossia la tribunale del Cardinal vicario, a cui
loro università, dare annui scudi secondo il regolamento legislativo del
tremila seicento circa, a vari inca- 1834 incombe emanarci locali prov-
ricati preposti medesima, e pel
alla vedimenti disciplinari, sì nel conten-
reggimento di essq; più impiega la zioso che nel civile. La giurisdizione.
42 EBR EBR
che in Roma si esercita dal Cardinal sizioni di pubblica amminislrazioite,

vicario, viene altrove esercitata dal che si pubblicano nell'odierno pon-


tribunale della sagra inquisizione tificato, vi sono diverse leggi risguar-
nella rispettiva località, e dal ve- danti gli ebrei, come la conferma
scovo diocesano, dovendo gii ebrei degli usi tollerati dagli ebrei rela-
dipendere ora da ambedue, ed ora tivamente alle ferie; l'estensione
da uno di essi. L'università degli delle provvidenze emanate per la

ebrei di Roma è posta sotto la pro- nettezza di Roma sulle strade com-
tezione, e tutela dei prelati tesorie- prese nel recinto del ghetto ; sul

ri generali, e nelle faccende econo- privilegio della mano regia che go-
miche dipende unicamente da essi de la comunità degli ebrei ; il re-
portando a tal fine il nome di e- golamento sulla tassa dovuta alle
conomi, e sopraintendenti dell'uni- università israelitiche da ciascun e-

versità israelitica di Roma. Dipen- breo emigrato dello stato pontifì-

dono inoltre gli ebrei anche dagli cio. La tassa d'emigrazione degli
altri magistrati di Roma a seconda ebrei imposta da Papa Leone XII,
delle rispettive attribuzioni, e per consiste nel due e mezzo per cen-
la topografica posizione del clau- to, sul valore de' capitali che si

stro sono questi soggetti al presi- estraggono, ed avvi ancora il rego-


dente regionario dei rioni s. An- lamento come si eseguisca a mezzo
gelo, e Campitelli. A tenore poi del della mano regia 1' esigenza di tal
censimento formato 1841, gli nel tassa.
ebrei di Roma ammontano
a tre- In Germania, in Inghilterra, in

mila, e settecento. Eleggono essi i Russia, in Italia ed altrove si pub-


tie fattori del ghetto, uffizio che blicarono dopo l'anno 1780 molte
dura un semestre. Questi fattori opere di divergenti opinioni, scritte
fanno lo specchio delle spese co- con particolari vedute intorno agli
muni, e le distribuzioni per capi, ebrei ovunque sparsi, la cui nomen-
con somma accuratezza tassando , clatura e compendiosi cenni riusci-
ogni familiare individuo secondo le rebbero alquanto prolissi, e di te-

rispettive risorse. Le famiglie agia- dio. La maggior parte però degli


te e ricche, che sovvengono le al- autori, seguendo le massime evan-
tre, si compongono di più di mil- geliche, e la modera-
r umanità,
le individui in circa, e quando nel zione, principalmente in un tempo
1837 il morbo pestilenziale chia- in cui si annullarono gli atti di
mato Cholera afflisse Roma ,
gli feudale vassallaggio, durato fino al
ebrei agiati si distinsero nella ca- secolo decorso in quasi tutti gli

rità verso i loro connazionali. I fat- stati;ed eziandio in un'epoca, nel-


tori devono fare la distribuzione la quale aboPi la tratta dei negri,
delle raccolte sovvenzioni, ma pri- ed emancipati furono gli schiavi,
ma debbono sottoporre all'ap»
le razza selvaggia, abitanti di siti inos-
provazione di monsignor tesoriere piti e barbari, e seguaci dell' ido-

generale. Gli altri ghetti dello sta- latria, mostra che la condizione de-
to pontificio nei regolamenti e fac- gli ebrei debba meritare i caritati-
cende economiche dipendono dai vi, clementi , ed umani riguardi
locali legali,o delegati apostolici. dei principi regnanti, e dei popoli.
JVella Raccolta citile leggij e ilLspo- 11 perchè fauno tutti unauimi e
EBR EBR 4^
pietosi voti, educazione di
che la fruire del caritativo sollievo, chr.
quest'antico e celebre popolo me- porge il sagro monte di pietà ,

glio curata ed estesa, lo renda più ai postulanti modi


ne' prescrilti .

illuminato, e più si faccia utile al- Perciò il Cardinal pro-tesoriere An-


la società, e divenga degno di ve- ionio Tosti,con dispaccio de' io
dere mitigate le leggi rigoro5;rr che giugno i835, manifestò al diretto-
fin qui l'hanno colpito, e gl'incep- re generale dello stesso sagro mon«
pamenli in cui fu ravvolto per la te, essersi degnata sua Santità an-
sua condotta in molti sili non sem- nnire alla istanza della classe indi-
pre lodevole. gente degli ebrei di Roma , am-
In ogni tempo la pietà del go- mettendoli a partecipare dei sussi-
verno della santa Sede raddolcì le di del sagro monte, derogando co-
particolari disposizioni, che riguar- sì a quelle contrarie disposizioni
dano gli ebrei. 11 regnante Ponte- che ciò impedivano, e prescriven-
fice in ispecie, il quale ripone la do in pari tempo norme rela-
propria felicità nel potere rendere tive.
felici i suoi sudditi d'ogni condi- EBRON o HEBRON. Città ve-
zione, ha sin qui date al ceto scovile della Turchia asiatica, nella
israelitico per la condotta eh' esso Palestina, una delle più antiche
tiene, delle evidenti, ed ineccezio- del mondo, chiamata dai turchi
nabili prove di sovrana giustizia, Rabr-lbrahira o Khatil, sangiacato
e di benignila , e clemenza, col della Siria, nel pascialatico di Da-
concedere; i.** che in un apposito masco. Sorge la città a qualche
stabilimento, sotto la vigilanza del distanza della riva occidentale del
presidente regionario, possano i gio- mare morto, sul declivio di una
vanetti israeliti venire avviati, anche montagna, in cui vi è un castello
per mezzo de' cattolici, nell'eserci- fortificato, residenza del governato-
zio <li qualche arte, e mestiere per re. Questa città secondo Mosè era
toglierli dal pericoloso ozio, e per- più antica che le famose città del-
chè si rendano co' loro con eligio- l'Egitto, e Giuseppe dice pur anco
nari vieppiù degni della protezio- piìi di Zoan, e Tanis, ed eziandio
ne, e della pietà governativa,me- di Memfi. Era situata nella tribìi
diante una fedele sudditanza, ed di Giuda, distante circa sette leghe
una lodevole condotta; 2." ha loro da Gerusalemme, dal lato di mez-
concesso d'impetrare dal sagro mou- zodì. Anticamente si chiamò Ca-
ie di pietà di R.oma dei prestiti per riath, o Kiriath-Arba, o città del
depositati efttitti, dappoiché le leg- quattro, cioè Te trapoli ; ed ebbe
gi governative vietano ad essi l'è- il suo re particolare, prima che gli

sercizio dei banchi che


di prestilo, israeliti entrassero nella terra pro-
anticamente essi soltanto maneggia- messa, o Canaan. Giosuè la.
sia di
vano. Moderando a tal fine un ri- conquistò, ne uccise il re, ed allo-
gore forse un giorno meritato, non ra prese il nome di Ebron da uno
volle il benefico Pontefice che una de' suoi figli, o discendenti, come
sola classe di sudditi rimanesse pri- opinano alcuni. JN'on molto lungi
va di un vantaggio, di cui abbi- da Ebron eravi una doppia caver-
sogna, e che altrove non poteva uà, nella quale, come e' insegna la
sperare, permettendosi agli ebrei di Scrittura, fu sepolto Abramo, con
,

44 EBR EBR
Sara stia moglie, Isacco loro figlio, vi nominarono uri vescovo del lòrìy

e Giacobbe il perchè ancor oggi chia- rito, di cui Giovanniccio vescovo


masi la santa caverna. Nella divi- del 1672, intervenne al concilio
sione toccò alla tribù di Levi, e di Betlemme, e proscrisse solenne-
diventò una delle città di asilo, e mente gli errori calvinisti di Ciril-
di rifugio. David fu eletto re degli lo Lucario, sotto il patriarca Do-
israeliti in Ebron, ed ivi regnò set- siteo II. Attualmente Ebron, He-
te anni, e sette mesi, divenendo bronen., è titolo vescovile in parti-
allora la prima città della tribù di bus^ che conferisce la santa Sede,
Giuda. Dipoi il di lui figlio Assa- sotto il patriarcato, egualmente in
Jone, quando si ribellò in Ebron partibus, di Gerusalemme. Lo por-
fecesiproclamare re, ed a suono tarono da ultimo Ignazio Dtuski ;

di tromba fece annunziare al po- e monsignor Francesco Arnoldi-


polo Assalone ha regnato in E-
: Melchers di Werne, fatto dal Pa-
bron. Poco distante dalla città ve- pa regnante nel concistoro dei
desi la valle di Mambre, presso la 21 novembre dell'anno i836, suf-
quale ritirossi Abramo, e in con- fraganeo di Munster, e vescovo di
siderazione degli angeli che a lui Ebron.
qui apparvero, dagli ebrei, dai cri- EBRULFO (s.). Presso Bayeux
stiani, e dai pagani fu visitato e da ricca famiglia ed onorata nacque
tenuto per luogo santo. La pre- Ebrulfo nel 517. Sortita una edu-
sente città rifabbricata dai saraceni, cazione conforme ai principii della
è presso quella antica. morale cristiana, fu da' suoi geni-
Dicono gli storici che si osserva tori in progresso introdotto alla cor-
una moschea, eh' era un tempo te di Childeberto I. Non tardò
chiesa greca, con il sepolcro di Àbra- Ebrulfo a meritare colla sua condot-
mo, e di sua moglie; e che si ve- ta il favore del principe, e ad es-
dono in una chiesa gotica quelli di sere innalzatoad importanti uffizi.
Isacco, Rebecca, Giacobbe, Rachele, Per puro eccitamento de' suoi in-
e di Giuseppe : questa tomba è vi- contrò matrimonio, e la sua sposa
sitata con venerazione da molli po- gli corrispose perfettamente in vir-
poli. Altri affermano che tal mo- tù e meriti. Le cure secolari non
schea è la chiesa fatta edificare impedivano alla sua pietà e reli-

dall' imperatrice Elena sul sepolcro gione di consecrare più ore del
di Abramo, e che al presente due giorno al bene dell'anima, ed in
ìmami turchi, di prima classe, ten- mezzo al mormorio di una corte,
gono coperto il sepolcro con ricchi sapea egli formarsi una solitudine
tappeti, che vengono di quando in entro il suo cuore, e fissarsi in Dio.
quando cambiati a spese del gran Sostenne egli quanto più potè una
signore. Dopo che i latini conqui- lotta sì perigliosa e difficile, ma fi-

starono Gerusalemme, col paese nalmente stanco delle cure secola-


circonvicino, dice Commanville che resche, consultata la moglie, ed a-
nel 1 102 stabilirono in Ebron una vutone uno spontaneo e pieno as-
sede vescovile, immediatamente sog- senso , si separarono entrambi ,
getta al patriarcato di Gerusalem- prendendo ella prima il velo in
me. In seguito essendo stati i lati- un monistero. Durò fatica Ebrulfo
ni, espulsi dalla Palestina, i greci ad ottenere dal re la richiesta di-
ECC ECC 45
missione, e finalmente conseguita- lentissimus). Titolo di onore. V. Ec-
la, venduto quanto avea di prezio- cellenza.
so, lo distribuì ai poveri, e si ri- ECCELLENZA (praestanlia, ex-
fugiò nel monistero così detto dei cellcntia). Astratto di eccellente, e
due Gemelli nella diocesi di Ba- titolo di onore. Dicesi eccellente,
yeux. Entrato Ebrulfo in quel sa- excellenSy egregius^ chi ha eccel-
cro ritiro, sentì di subito l'anima lenza, e suo essere è in gra-
nel
sua ripiena di quello spirito di pu- do di perfezione. Parlando per ter-
ro amore verso Dio, che rende dol- za persona, dissero i nostri antichi
ce e soave la più rigida penitenza, scrittori eccellenza, ed anco eccel-
e solleva l'uomo alle più eroiche lentia a tutti quei grandi signori,
virtù. ai quali per lettera da vasi il titolo
JVon tardò egli a meritarsi in quei ed Eccellen-
à' Illustrìssimo [Fedi),
dintorni la venerazione di quanti tissimo (Vedi). Dice il Macri nella
il conobbero, a segno che schivo notizia de' vocaboli ecclesiastici, che
egli degli onori, e temendo d' in- tra i titoU usati dal Pontefice s.

vanirsi, uscito da quel monistero, Gregorio I del Sgo, nelle sue let-

con altri compagni, si ri-


tre suoi tere, vi sono quelli di Gloria ve-
covrò nelle Ouche, per
foreste di stra, ed Excellentia vestra, che da-
esser meno conosciuto ed onorato. va ai re, alle regine, ed ai patrizi
Là Ebrulfo fondò un' abbazia, e di Roma, come Excellentia Vestra,
molti furono quelli che concorsero che dava ai consoli, agH esarchi,
ad abbracciare quell' istituto di san- ai duchi, ed ai conti.
ta Molti miracoli operò
ritiratezza. Parlando il Parisi, Istruzioni
egli ancor vivente, e quindi celebre per la segreteria, p. 3, e seg. dei
il suo nome sempre più si rendet- titoli in genere, e della loro origi-
te. Visse sino agli anni ottanta, e ne, osserva che nel secolo XVI si

li 29 dicembre del 596 l'anima sua lasciò correre il cerimoniale col ti-

volò al cielo, ed il martirologio ro- Quindi


tolo di eccellenza, ed altri.
mano in tal giorno ricorda il suo aggiunge che nel 1596 essendo sla-
nome. to cresciuto a dismisura lo scialac-
ECANA, ìEGAE. Città vescovi- quamento de' titoli , la corte di
le della Puglia, nel regno di Na- Spagna, alla quale gl'italiani ne
poli, alle falde del monte Appen- davano la colpa, tentò, massime
nino, tra Venosa, che
Lucera, e ne' suoi stati d'Italia, di porvi al-
si è pure chiamata Aeca ed Ac- cun rimedio. 11 titolo d'illustrissi-
cana. Si vuole fabbricala da Malen- mo, ed eccellentissimo, che già fu
zio re de' Salentini, e che fosse po- attribuito a' soU piincipi sovrani,
scia così chiamata dal nome di sua si era tanto prostituito, che sino i

moglie Ecanania. La sede vescovi- nobili dell' infimo rango lo preten-


le vi fu fondata verso l'anno 5oo ; devano, ed i nobili provinciali, lo
ma essendo stata la città totalmen- pretendono anche adesso. Il Men-
te rovinata dai barbali, sulle di chenio, orai, de chiarlat. erudit p.
lei rovine nel decimo secolo venne 20, neli' inveire colla nota sua gra-
edificata la città vescovile di Tro- ziosa mordacità contro 1' ambizione,
ja (Vedi). e nauseante moltiplicità de' Titoli
ECCELLENTISSIMO ( ExceU di onore [Vedi), parlando del ti-.
.

46 ECC ECC
lolo di eccellentissimo, soggiunge: .. al detto principe, come generale
Consultissinios, quibiis parum^ aut del re di Spagna. Excellentissimus
nihil consiliij Excclleiitìssiinos^quos nella casa Augusta eia il Quaeslor
vellyro anlecellerel. scientìa.Eiiimve sacri Palatii (clic oggi sarebbe il

ro Clini olini Carolus M. lìoin. gran cancelliere), va era il prefet-


imp. in inscriptione libri, quem de lo di Roma, e del pretorio, cui,
iniaginiìms cantra graecos scripsis- come a Triboniano, si dette da
se Iraditur viri, cxcellentissimi^ et Giustiniano I, anche il titolo di
spectabilis elogio notetur , ecquis ExceLo (Vedi),
sopreminente, alto,
est liodie inter doctores iimbriaticos^ magnanimo, grande. Nell'anno 776,
quibus etc. regnante d. Karolo excellentissimo
11 medesimo Parisi a pag. 2 1 e rege francoruni, alque longobardo-
seg. tratta dei titoli, Eccellenza^ rum, come si legge nel Crescini-
EccellentissimOf Eccellente, ed os- beni, Istor. di Maria in
s. Cosnie-
serva che trovasi in Simmaco scrit- din , pag. 67. Abbiamo inoltre,
lore del IV secolo, in una lettera <:he nel 957 Berengario re d' Ita-
a Stilicone lib. 4> epist. 9: ciun lia fu detto excellenlissimus rtx,
Miblimi excellentia tua. E noto il come si ha dal Federici Hist.
gi-ado eminente che Stilicone aveva Pompos, tom. I, pag. 4**4'
nell'impero, la cui figlia Maria I titoli pertanto di eccellenza,
doveva sposare imperatore Ono-
l' eccellentissimo ec. , secondo il Pa-
rlo. Lo stesso l' imperatore
titolo risi si sogliono dare ai cavalieri, o
Giustiniano I diede alla regina A- nobili veneti, a' nipoti o fratelli, ed
inalasunta, il re Teodorico al re altri parenti dei Papi, ai grandi
Clodoveo, ed altri re, come si leg- di Spagna, ai cavalieri del Toson
gè in Cassiodoro, lib. X, epist. S, d' oro, dello Spirito Santo, e ad
lib. XI, epist. /\.ì, e lib. Ili, epist. altri Ordini egualmente insigni; a
3 14. 1 re di Francia della prima, quelli che hanno titolo di principi
e seconda stirpe erano trattati di e duchi ; agli ambasciatori, ai mi-
Ecctllenza ; e tal titolo con essi nistri primari delle corti regie, ai
usò il nominato s. Gregorio 1. vice-re, ai segretari di stato, ai ge-
Carlo fthigno ne onorò il Papa, e ncrali d'armata, ed altri ch'eser-
i re ; siccome può vedersi in Ma- citano ministero di regia rappre-
billon, de re diplom. lib. II, cap. sentanza, come ancora al senatore
6, g. 5. 1 legati del concilio di di Roma, ad alcuni signori, seb-
Trenlo diedero tal titolo '
al du- bene non abbiano titolo di conte,
ca di Baviera in una lettera al duca, principe, ec. purché discen- ,

Papa, presso il Pogiano, voi. 3, p. dano da famiglie, che hanno si-


57. 11 Bembo al doge di Venezia, gnoreggiato qualche grande o pic-
lett. lib. 1. In una lettera del se- colo stato, ovvero si sono impa-
nato romano al duca di Parma e reniate con case reali. Perciò i si-
Piacenza Odoardo Farnese, in rin- guori d. Alfonso, e d. Rodolfo Va-
graziamento di avergli partecipato le rano Camerino domiciliati in
di
imprese del principe Alessandro suo Ferrara, dopo la metà del secolo
diede al duca il titolo di Eccel-
figlio, passato erano trattati dai Cardina-
lenza, e di illustrissima alla sua ca- li col titolo di eccellenza, e col
sa, ed il titolo à\ Serenissimo (Vedi) Don [Fedi), preposto al loro no-
ECC ECC 47
me, come quelli clic furono di- che ai signori ecclesiastici conviene
scendenti da una casa, la quale per non già ed eccellen-
l' illustrissimo,
lunghissimo tempo fu sovrana, e tissimo, mae Rcve^ Illustrissimo
signora del ducato di Camerino. rcndissimo (Fedi). Tuttavolla l' u-
Tal trattamento di eccellenza fu sanza, o piuttosto 1' abuso_, trascina
loro concesso anche dall'imperatri- chi vorrebbe stare alle debite con-
ce regina Maria Teresa, giacche venienze, e così distinguere le per-
dal diploma di Ferdinando II im- sone, secondo i gradi, e le dignità
peratore la famiglia Varano era proporzionatamente ; ma i Cardi-
onorata col titolo d' illustre , come nali non ripugnarono di dare l'ec-
i principi assoluti del sagro roma- cellenza a' prelati nipoti di un Papa.
no impero. Per questo doveasi lo- Si è pure introdotto l' uso di
ro il titolo di eccellenza, a voce, dare l' eccellenza reverendissima ai
ed in iscritto, con tutte le prero- Prelati di fiocchtui, ed ai Nunzi
gative, ed onorificenze. Va notato (Fedi). Nel titolano per un Car-
che compete il titolo di eccellenza dinale si prescrive, che ai fratelli,

alle mogli di quelli cui un tal ti- o nipoti secolari del Papa creatore,
tolo si conviene ec. Prima i Car- i Cardinali da lui creati davano i

dinali in cima alle lettere, agi' in- titoli d'illustrissimo, ed eccellentis-


dicali personaggi, come nella so- simo_, signor mio osservandissimo,
prascritta usavano i titoli d'illu- cambiato poscia nel titolo di eccel-
strissimo, ed eccellentissimo signore; lenza. E da notarsi, che il mio, e
in corpo della lettera dicevano : vo- r osservandissimo non era usato
stra eccellenza, e in fine: di vostra dagli altri Cardinali coi delti pa-
eccellenza. Da ultimo tanto nella renti. Inoltre sul titolo di eccel-
soprascritta, che nel resto, danno lenza il senatore Filippo Bonarro-
il semplice titolo di eccellenza, av- ti, nelle Osservazioni sopra i vasi
vegnaché il formolario epistolare cimiteriali di vetro, p. 97 , illu-
si è alquanto semplificato. strando l'iscrizione dignitas amico-
Questo titolo di eccellenza è pro- rum dice che questa pei ifiasi, in
:

priamente di signore secolare, e quanto servi specialmente a deno-


non conveniente a persona eccle- tare i nomi di persone particolari
siastica, e per tal motivo l' abhate ed insigni, s' incontra in Omero, ed
di Extrades ambasciatore di Fi an- in altri antichi poeti. Cos'i in essi
cia in Venezia, da monsignor A- si legge, Priamo, di
la forza di
laldi nunzio pontifìcio non l'otten- Enea, di Alcinoo, di Telemaco, di
ne, ma invece fu trattalo pura- Ercole, per Priamo, Enea, Alcinoo
mente Moììscigneur , come notò Telemaco, ed Ercole ; e da ciò de-
il Paciuchelli, mem. par. 3, p. 126. rivarono i titoli, che sono tanto in
1 decreti della congregazione ceri- uso appresso di noi, come eccellen-
moniale non accordano il titolo di za, altezza, serenità ed altri. Ti-
eccellenza in verun modo ai pre- toli, e frasi consimili a queste si
lati, ancorché di nascita principe- trovano nel codice Teodosiano, co^
sca. Il Parisi conservava un discor- me si vedono nelle lettere di Pli-
so di monsignor Antonio Caelani, nio il giovane a Trajano. Sopra
arcivescovo di Capua, mentre era gli altri titoli d' illustrissimo, po-
nunzio in Ispagna, in cui prova, tentissimo, eccellentissimo, e simili.
48 ECC ECC
dati a varie città, corporazioni, e per- donde poi l'uso si propagò, e si
sonaggi, si possono vedere le Osser- estese ad altre corti, ed altre per-
vazioni sopra i medaglioni dello sone. Si nota eziandio, che gli am-
stesso Bonarroti, p. 4^, 244) ^ ^49; 1 basciatori di Venezia, i quali go-
e la dissertazione del Baudisio, de devano già di questo titolo come
tilulis illustrisj specfahilisy clarissi- nobili veneti, come si è detto, non
mi, magnifici^ e. I, §. 3. Nelle pro- lo pigliarono se non dopo il i636,
se di Dante, del Boccaccio, e del quando l'imperatore, ed il re di
Villani, e di altri buoni autori, di- Spagna acconsentirono di ricono-
ce Claudio Tolomeì in una lettera scere in essi siffatta qualificazione.
al Caro nel i543, e in altra scrit- 1 nobili veneti, presso i quali era
ta al Bini p. 89, non si legge antico il titolo di eccellenza , non
r infrascamento di signorie, di ec- lo ricevevano nei dominii della re-
cellenze, di maestà oggidì usato a pubblica, che dai cittadini, e dal
tutte le ore parlando, e scrivendo. popolo. Grande poi è l'abuso che
Nel Dizionario francese delle Ori- dell'eccellenza si fa nel regno delle
gini dicesi, che eccellenza è titolo due Sicilie, poiché poco si bada a
di onore che si dà agli ambascia- darlo soltanto a chi si compete.
tori, ai ministri, ed altre persone Finalmente il titolo di eccellenza
che non si qualificano col titolo di fu un tempo comune anche agli
Altezza (p^edi). Esso riesce spe- uomini insigni per lettere, benché
cialmente applicabile alla Germa- senza grado di nobiltà, scrivendo-
nia, ed alla aggiunge
Francia. Sì si, eccellente, molto eccellente, ed
che gli ambasciatori si trovano in eccellentissimo signore, ed in corpo :

possesso di quel titolo dopo il iSgS, vostra eccellenza. Così usoUo il Bem-
nella qual' epoca Enrico IV re di bo scrivendo al celebre giuriconsulto
Francia spedi il duca di Nevers Mariano Socino; Aldo il giovine ad
ambasciatore presso il Papa, che Antonio Persio; Luigi Grolo, al
fu in Roma complimentato da prin- Riccobono; il Vannozzi, a M. A.
cipio col titolo di eccellenza, e per- Mureto, al qual Vannozzi per al-
ciò sembra che questo titolo di tro non piaceva, che si desse loro
onore, o almeno la sua applica- nel corpo dell'eccellenza, ma piut-
zione agli ambasciatori , traes- tosto: V. S. eccellente, molto ec-
se la sua origine dall' Italia. Sul- cellente, o eccellentissimo. A' nostri
l'epoca dell'invio a Roma del du- giorni l'eccellente, e il molto ec-
ca non posso convenire, perchè cellente collegati coir illustre, e mol-
leggo nelle vite de' Pontefici, che to illustre, servono per onorare i
Clemente Vili assolvette e riconob- dottori, ed altri.

be solo nel i5^5 Enrico IV, il ECCELSO (excelsics). Titolo di


quale nel 1608 spedi a Paolo V onore, addiettivo di eccellente, in si-

Carlo Gonzaga duca di Nevers con gnificato di alto, sopreminente, su-


titolo di ambasciatore, per conte- blime, magnanimo, grande. Dicesi ec-
stargli in pubblico concistoro, co- celsissimo, excelsissinius, celsissinius,
me fece, riverenza, ed ossequio. altissimus , in superlativo di eccel-
Appresso in Francia si diede il so; ed eccelsitudine, excelsilas^ cel-
titolo di eccellenza a tutti gli am- siludo per grandezza, altezza, cel-
basciatori residenti a quella corte, situdine, siccome titoli di principi.
^

ECC ECH 49
Eccello setiatOj eccelso dominio dis- anche leggere l' Onomasticon del
se Bernardo Tasso delia serenissi- Zaccaria. V. la Notizia dei voca-
ma repubblica di Venezia. Loren- boli ecclesiastici del Macri, alla
zo de Medici alla repubblica di Fi- voce Ecclesia j il quale chedice,
renze, usò i titoli di eccelsi signori Ecclesiae nutrices sono chiamate
vostra eccelsa signoria. Illustris et le chiese parrocchiali da s. Ago-
excelse frater era il titolo, che usa- bardo.
va il doge Francesco Foscari col ECCLESIARCA (Ecclesiarcha).
duca di Savoja Amadeo Vili poi Offiziale, o prefetto della chiesa,
antipapa Felice i439. In V, nel cioè capo della chiesa di Costanti-
altra lettera del iJ\Zf usa il doge nopoli, la cui funzione consisteva
col medesimo duca il titolo di fra- in raccogliere il popolo nel tempio.
ternità, ambedue termini d'egua- Questo offizio del clero della chie-
glianza. Eccelso ancora è il distin- sa esercitavasi anche fuori
Co- di
tivo di alcuni vescovi di Germania, anche
stantinopoli. Dicesi ecclesia rea
come dell'arcivescovo, e principe di il Santese o Mansionario (Vedi) ,
Salisburgo. Ad esso davasi dai Car- che in alcuni luoghi si chiama pu-
dinali i titoli di eccelso e reve- re Scabino. Gli uffici degli eccle-
rendissimo signore, ed in corpo, di siarchi si estesero anco di più di
sua eccelsa persona, mentre in fi- questi, erano incaricati d'invi-
ed
ne gli davano quello di sua eccelsa gilare al mantenimento, alla polizia
reverendissima persona. Nel titola- ed alla decenza delle chiese, di
no per un Cardinale si nota, che convocare i parrocchiani, di accen-
V Eccellentissimo [Vedi) si dava ai dere i lumi pel divino uffizio, o
secolari notati all'articolo Eccellen- cantare, fare la cerca ec.
za (Vedi), la quale dicevasi in cor- ECCLESIASTICO . Uomo di
po, e in fine; ma poi venne adot- Chiesa. V. Chiesa, e tutti gli arti-
tato tanto nella soprascritta, che coli relativi, come Chierico, Clero, ec.
in cima della lettera il titolo di ec. Ecclesiastico è pure il nome di
eccellenza soltanto. Illustrissimo ed uno dei libri dell' antico testamen-
eccelso si chiama negli atti pubbli- to, come lo è l'Ecclesiaste.
ci ilreggimento di Bologna per ECHINA (Ecliinus). Sede ve-
decreto di quel senato, confermato scovile prima Tessaglia, nel-
della
da Benedetto XIV a' i4 febbraio l'esarcato di Macedonia, o deiriUi-
1749, a mezzo di un breve apo- ria orientale, che secondo il Mirco
stolico. Finalmente si dà il titolo è sotto la metropoli di Larissa,
di eccelso alle supreme magistra- e dice chiamarsi altresì Scarfia^ o
ture, e cospicue corporazioni éc. Scarphia, da Sperchia, alla cui im-
ECCLESIA, Chiesa (Vedi). Il boccatura trovasi situata. La sede
Crescimbeni, Istoria della chiesa venne eretta nel secolo sesto, e
di san Giovanni, dice, che anti- secondo VOriens Christ, t. II, p.
camente la voce Ecclesia j presa per I i5, vi ebbero sede vescovi Teo- i

tempio, fu equivoca e significò e- doro, Pietro, ed Aristotile, il qual^


gualmente ogni sagro ritiro, o pub- intervenne al concilio di Costan-
blico,o privato, o grande, o pic- tinopoli. Al presente Echina , E-
colo che fosse, il che pure s'intese chinen.y è titolo in partihus, che con-
per la voce Basilica (Vedi). Si può ferisce la santa Sede, ma sottoposto
4
,

gp ECO ECO
alia metropoli pure in partihus di erano interamente amministrati dai
Atene. vescovi ; ma siccome questa cura
ECLANA (Aclanum). Città ve- riusciva loro gravissima, e toglieva
scovile del regno di Napoli, nella ad essi parte del tempo, che doveva-
Campania , antichissima città degli no impiegare negli uffizi del loro mi-
irpini, anche Qidntode-
appellata nistero, cercarono di liberarsene. S.
cimuniy o Decimum quìntum. La Agostino più volte voleva restituire
sua sede venne eretta nel secolo i fondi che possedeva la sua chie-
quinto, e fatta sufFraganea alla me- sa; ma il popolo non volle mai ri-
tropolitana di Benevento. Quindi, ceverli, come si legge nella vita di
nell'anno 669, fu la città distrutta lui scritta da Possidio, e. 1^^ 8. S.
dall'imperatore Costantino, e poscia Gio. Crisostomo rimprovera quei
rifabbricata, conservando il suo seg- cristiani, che per la loro avarizia e
gio episcopale sino al decimopri- negligenza nel «occorrere i poveri
mo secolo. Dopo nuovo fu rovi-
di aveano costretto i vescovi di for-
nata, e la sede venne trasferita a mare alle chiese rendite certe, e
Frigento, e poscia unita a quella lasciare la orazione, le istruzioni, e
di Avellino. le altre sante occupazioni ad- per
ECONOMO, Oeconomus, Ad^ dossarsi tali cure, le quali convani-
ministrator. Nome di chi è prepo- vano ai soli esattori, ed affitlaiuoli.
sto all'amministrazione delle rendi- Homil. 85 in s. McUlh. cap. 27,
te, e de' beni ecclesiastici, od appar- e. IO. Perciò, come gli aposteli
tenenti ad una comunità. Il Macri avevano incaricato i diaconi della
qualifica l'economo per officio ec- cura di distribuire le limosine, i ve-
clesiastico, e dalla voce greca signi- scovi affidarono agli arcidiaconi l'am-
fica regolatore di casa, dalla parola ministrazione de' Beni di Chiesa
economia oeconomia^ governo do- (Vedi), e dipoi agli economi che
mestico della casa ; ed aggiunge dovevano renderne conto al clero.
che all' economo apparteneva tener Furono inoltre accusati alcuni ve-
conto dell'entrata ecclesiastica, dis- scovi di aver lasciato perire i beni
pensare al clero gli stipendi, risar- delle loro chiese per negligenza, o
cire le rovine della chiesa, sovve- mancanza di cognizione. Questa fu
nire colle hmosine le povere vedo- una nuova ragione, che impegnò pa- i

ve,- gli orfani, ed altri indigenti, il dri del concilio calcedonese nel 4^ i , a
tutto però dall' economo veniva comandare che ciascun vescovo sce-
eseguito ad arbitrio del vescovo. gliesse fra suoi chierici un economo,
i

Descrive minutamente l'officio del- per affidargli l'amministrazione dei


l'economato s. Isidoro neir episi. beni di chiesa, perchè gli arcidiaconi
ad Laudefrid. episcop. L'economo erano d'altronde assai occupali, ed
riscuoteva i pii legati; e dopo la era bene di tener lontano il sacer-
morte del vescovo compilava l'in- dozio da ogni sospetto. L'elezione
ventario delle suppellettili sagre di questi economi facevasi colla plu-
appartenenti al defonto. ralità dei voli del clero, giacché
Nel quarto, e nel quinto secolo ricevevano tanto le rendite del ve-
sì chiamarono con questo nome gli scovo, che quelle del capitolo. In
amministratori de'beni della Chiesa. alcuni luoghi erano scelti dal solo
Nei secoli precedenti questi beni vescovo, e se questo trascurava di
ECO ECT 5i
provvedervi, la nomina spettava al aveva ancora altre funzioni paiti-
clero.Che sififatti economi fossero colarì, a cui attendere quando il
pur chiamati provveditori, lo dice vescovo uffiziava. L'economo pren-
il Bernini, Storia delle eresie, pag. deva posto alla sua destra, vestito
i44- La Glosa, parlando del ca- di una tonaca, e tenendo in mano
none calcedonese, can. !3i6, Quoniani una specie di ventaglio, secondo
i6, 4j 7? ^'^® ^^^ ^^ sua disposi- r uso della chiesa greca; e nelle or-
zione si applica indistintamente ad dinazioni l'economo presentava al
ogni sorta di chiese, anche con- vescovo quelli, che dovevano essere
ventuali, e parrocchiali. Il sopi-ad- ordinati sacerdoti. S'ignora quan-
detto canone fu approvato da di- do terminasse l'uso di nominare
versi concili , come di Siviglia, di economi, per amministrare i beni
Nicea ec. /^. Diaconi^ Diaconie, ed di chiesa, ed è probabile che ces-
Arcidiaconi. sasse insensibilmente, a misura che
II settimo concilio ecumenico sti- l'amministrazione di tali beni fosse
mò gli economi tanto necessari al- devoluta ai singoli beneficiati, il
le chiese, che stabilì essere la loro perchè divennero gli economi qua-
scelta e nomina, un diritto devolu- si inutili, e la loro incumbenza fu
to agli arcivescovi, ed ai patriar- circoscritta alle rendite delle men-
chi. 11 p. Tomassino osserva, che se vescovili, durante la vacanza del-
nella chiesa latina gli economi ave- le sedi. Il concilio di Ravenna del
vano la cura delle rendite, e gli 1 3 1 7 stabili, che dopo la morte di
arcidiaconi quella de' fondi, ma gli un prelato, s'istituisse un economo
uni e gli altri erano obbligati di perchè amministrasse le cose e le
render conto della loro ammini- rendite della chiesa, e a benefizio di
strazione al vescovo stesso, al qua- questa , e di quello che si sceglie-
le per altro apparteneva sempre rà per vescovo. Finalmente il con-
la disposizione delle oblazioni, e cilio di Trento, nella sess. 24 cap.
delle decime, anche di certi fondi i6 de reform. ordinò, che quando
in usufruito, onde provenne Tuso, la sede fosse vacante, il capitolo,
e Io stabilimento Benefizi ec' dei ne' luoghi in cui è incaricato della
clesiastici (Vedi). Nella chiesa gre- riscossione delle rendite, stabilisca
ca poi il Magnus Oecononms era uno o più economi fedeli e vigi-
officio che si esercitava dai princi- lanti, abbiano cura degli
i quali
pali del clero, anzi era il primo affari, e del bene della Chiesa, per
fra tutti dell'ordine clericale. Ma- renderne conto a chi si apparter-
neggiava esso l'entrata della chie- rà. Per ciò che si praticava in
sa, per cui Simeone Tessalonicense Francia su questo punto di disci-
lo chiama successore di s. Stefano plina si può,vedere La Combe,
proto-martire economo della primi- Raccolta di giurisprudenza canoni-
tiva Chiesa. Dice Metafraste, che ca alla parola Economi. Antica-
nella chiesa greca l'economo si e- mente si chiamò Economo spiri-
leggeva con i voti di tutti gli ec- tuale quell'ecclesiastico, ch'era pre-
clesiastici. Tra i medesimi greci posto a reggere le chiese dei nomi-
questo officio era assai rilevante, nati ai benefìzi concistoriali, non
dappoiché l'economo non era sol- provveduti dalla santa Sede.
tanto incaricato del temporale, ma ECTESI {Ecthesìs), Editto, o libro
5i ECT ÉCT
famoso, che dalla parola greca si- speditida Severino in Costanlind-
gnifica esposizione, o profe^ione di poli,avendo compreso da quel cice-
fede. L'imperatore Eraclio diede ro che nulla otten'ebbero, se pri-
iquestò nome
ad un libro, che ma non avessero promesso di far
vuoisi composto da Sergio patriar^- sottoscrivere al Pontefice VEctesi,
ta di Costantinopoli, e che a sua simulatamente promisero per dar
lo

istigazione pubblicò con un editto termine alla lunga sede vacante,


nell'anno 689, in favore del monote- onde ottenuta dall' imperatore là
ìismo. Il principe cominciava Tedittó conferma dell'elezione di Seveiino,
tol proibire, che si diresse esservi ìa se ne ritornarono in Roma. Ma in-
Gesù Cristo una o due operazioni, vece Severino subito condannò e
ma dichiarava poi espressamente maledi l'editto, fu quindi vittima
non èsservi in lui che una volontà; dell'indignazione di Eraclio, e mo-
in sostanza favoriva l'eresia dei Mo- rì dopo due mesi e tre giorni di
nolelìti (Fedfjj così chiamati appunto pontificato. Il Rinaldi, all'anno 640,
perchè non ammettevano che una num. 2, e seg., riporta la vessazione,
Gesù Cristo, la quale eresia
'volontà in cui soggiacque il zelante Pontefice.
può dirsi un semi-eutichianismo. Gli Giovanni IV , cui
successe
Eraclio promise ad Anastasio, Eraclio procurò di guadagnare, di-
capo de Giacobiti (Vedi), che erano cendo nello scusarsi, che l'editto era
una setta di eutichianì, di farlo stato compilato da Sergio, il quale
^patriarca di Antiochia, se volesse ri- l'avea pregato di sottoscrivere. Gio-
'conoscere il concilio di Calcedonia. vanni IV, eccitato da s. Massimo
Anastasio finse di abbracciare la abbate di Crisopoli presso Costan-
,

-fede cattolica, ingannò l' imperato- tinopoli, radunò in Roma un con-


re, e lo trasse nell'errore dei mono- cilio, e vi condannò l'editto e i

feliti. Ciro patriarca di Alessandria, Monoteliti. Allora Eraclio egualmen-


« Sergio patriarca di Costantinopoli te condannò VEctesi, e dichiarò
ve confermarono, e fecero pub-
lo con altro editto, che fece propaga-
blicare ed dpprovai'e VEctesi com- re si in oriente che in occidente,
posto dal secondo , ch'era in appai- che il patriarca di Costanlinopoli
renza cattolico ; ma che stabiliva S'^rgio era il vero autore dell' Ectesi.

in fatto una sola volontà, ed una Giovanni IV indirizzò all'imperato-


sola operazione in Gesti Cristo, e re una lettera, coli' apologia del
nello stesso tempo imponeva silen- predecessoreOnorio I, nella quale
^o a siffatte questioni. Questa pub- mostrava che questo Papa erasi
blicazione fu fatta mentre vacava sempre attenuto (con s. Leone I, e
la Sede pontificia per morte di colla chiesa cattolica) alla dottrina
Onorio I. Durò questa vacanza cir- di due volontà in Gesù Cristo;
ca venti mesi, perchè Eraclio ricusa- eh* egli avea negato soltanto esservi
va di ratificare l'elezione del Papa nel Salvatore, come in noi, due
Severino, secondo l'abuso allora lol- volontà contrarie ed opposte l'una
ierato dalla Chiesa, finché l'eletto non all'altra, quella della carne, e quella
approvasse l'edittOj ossia profe.<isione dello spirito; che avea costantemen-
tii fede, la quale trovasi in Labbè te insegnato, giusta il vangelo, che
Condì, t. VI, col. 196^, e nell'Ar- Gesù Cristo avesse la volontà della
duino . t. Ili, col. 791. 1 legati natura uipana unita alla sua divi-
ECU ECU 53
nità, come meglio si legge appresso Il Macri, Nat. de* vocah. eccl, dice
il citato La^bè t. V, col. 1659. Sem- che il concilio ecumenico è chia-
bra, che la lettera fosse da Giovanni mato concilio universale, e magnum;
IV inviata a Costantino figlio di e dice che plenarium lo chiamò s.

Eraclio, perchè questo ultimo era Agostino neWepist. 162. Sull'ecu-


morto. Costantino nel 641 rivocà menicità de'concili si può pure leg-
l'editto, econdannò al fuoco.
lo gere il Bernini, Storia delle eresie.
Ma dipoi avendo l'imperatore Co- . In quanto al titolo poi di vcscO'
Stante pubblicalo il famoso editto va, o patriarca ecumenico, ci per-
chiamato Tipo (^Fedi) ad istigazio- metteremo questa breve digressione.
ne del patriarca Paolo, questi fu Molti patriarchi di Costantinopoli
condannato dal Pontefice Teodoro si sono arrogati il titolo, e la di-
I siccome diligente in estinguere gnità di patriarchi ecumenici, ed
ì'Ectesi di Eraclio. F. il Mondelli, ecco in qual occasione. Quando Cor
Dissert. eccL dissert VII. Sopra stanti no trasferì la sede imperiale
la deposizione, e la scomunica di a Bisanzio, che dal suo nome chia-
Pirro Monotelita, fatta e sottoscritta mò Costaptinopoli , decretò che
dal Pontefice Teodoro. 11 successore questa città godesse di tutti gli
s. Martino I, nel celebre concilio te- onori, diritti e privilegi, che un
nuto nel Laterano l'anno 649, so- tempo erano stati accordati all'anr
lennemente condannò VEctesì ed tica capitale dell'impero romano,
il Tipo di Costante, che perciò fe- la città di Roma. Conseguente-
ce rilegare il buon Pontefice in Cri- mente i vescovi di Costantinopoli
mea. Nel pontificato di Agatone nel (Fedi), al modo che dicemmo a
concilio generale VI, costantinopo- quell'articolo, si persuasero d'avere
litano III, furono condannati nuo- su tutto l'oriente la stessa giurjisdir
vamente XEctesi e // Tipo , ed i zione, che i romani Pc^atefici eser;
monoteliti. citavano nell'occidente. L'anno 38 r,
ECUxMENICO (Oecumenicus). Pa- il primo concilio tenuto in questa
rola greca, la quale significa gene- città, ch'è il secondo generale, de-
rale o universale, la terra abitata od cise col suo terzo canone, che U
abitabile. Questa parola per indicare vescovo di Costantinopoli avesse le
un conciliovenne adoperata la prima prerogative d'onore dopo quello di
volta nel concilio generale di Calce- Roma, perchè quella era la Roma nor
donia, tenutosi nel ^^\. L'annalista velia. In tal guisa questo vescovo fu
Rinaldi, all'anno 347, reputa conci- collocato sopra i patriarchi d'Ales-
lio ecumenico il sinodo Sardicense, sandria e di Antiochia, i quali re-
e rende ragione sul significato della clamarono del pari che i sommi
parola ecumenico. Alcuna volta gli Pontefici contro questo cambia-
africani diedero il nome di ecu- mento di disciplina; ed incomin-
menici ad alcuni concili, ch'erano sol- ciando da s. Damaso I, sotto dd
tanto composti dei vescovi di tutta quale venne celebrato il conciho,
l'Africa. Ma quali sieno i concili e^ sino ad Innocenzo III, i Papi
cumenici, colla definizione del con- non riconobbero mai per patriar-
cilio veramente ecumenico, V. l'ar- chi i vescovi costantinopolitani.
ticolo Concilio, massimamente nel Nel concilio di Calcedonia tenu-
-voi. XV a pag. 1 59 del Diùonarìo. to Tanno i5i, ì preti e i diaconi
i^ ÈCU ECU
della chiesa di Alessandria, preseli- porta Paolo diacono, de gestìs lori'

farono al Pontefice 8. Leone i // gobardornm, ca^. Sy, lib. lV,che al

Magno, che per mezzo de* suoi le- romano Pontefice soltanto appar-
sati presiedeva a questo concilio, tenesse il titolo di universale, che
un' istanza concepita in questi ter- si arrogava Ciriaco, successore nel
mini ji4l santissimo , e beatissimo
:
patriarcato al Dìghinatore.
patriarca ecumenico della gran Ro- Questa qualità di ecumenico non
ma, Leone. Quindi anche i patriar- solo deve la sua origine al noto
chi di Costantinopoli presero il ti- orgoglio ed all' ambizione de' nomi-
tolo patriarca ecumenico, col
di nati patriarchi, ma è incerta ed
pretesto che fosse stato dato a s. anche equivoca. Sotto il nome di
Leone I, sebbene questo Papa non patriarca ecumenico, si può inten-
se lo sia mai attribuito. Nell'an- dere o quegli la cui giurisdizione
no 5i8 vescovo di Costantinopoli
il si estende universalmente su tutta
Giovanni III, ed Epifanio l'anno la Chiesa, o quegli che si conside-

536 usarono di questo titolo; ma ra come solo vescovo supremo, e


Giovanni VI patriarca di Costan- che riguarda gli altri come suoi
tinopoli, dipinto da' greci per un vicarii o sostituti, o finalmente que-
prelato di virtù cospicue, e sopran- gli la cui autorità si estende sopra
nominato il Digiunatore, prese il una gran parte del mondo pren- ,

titolo ecumenico e di vescovo


di dendo la parola universale non pel
universale anche con maggior so- mondo intero, ma per una vasta
lennità in un concilio di tutto l'o- estensione di paese, come fece s.
riente, che avea convocato l'anno Luca e. 2, v. i. Il primo di que-
587, senza averlo partecipato al sti tre sensi, che é il più naturale,
Pontefice Pelagio Questo Papa,
li. è quello che adotlò il concilio di
e il di lui •successore s, Gregorio Calcedonia, qualora giudicò che si

I, il Magno, condannarono inutil- desse questo titolo a s. Leone I.

mente siffatta arrogante usurpazio- Certamente i patriarchi di Costan-


ne: laonde i successori del Digiu- tinopoli lo prendevano nel terzo
tialore conservarono il titolo di pa- senso per arrogarsi la giurisdizione
triarca ecumenico, come l'usò quel su tutto l'oriente, come il primo
patriarca che nel i43i fu, al con- dottore della loro chiesa si chiamò
cilio di Basilea. Non solo s. Gre- Dottore ecumenico. Però essi anco-
gorio I riprovò l'alterigia del Di' ra avevano torto se con ciò pre-
giunatore, ma eziandio riprese quel- tendevano escludere romani Pon- i

la di Eulogio patriarca di Alessan- tefici da ogni giurisdizione sulle


dria, che pur si denominava pa- chiese orientali, come fecero in pro-
triarca universale. Fu alloi*a che gresso. Il secondo è assurdo chia-
s. Gregorio I cominciò ad intito- i*amente, ed è quello che sembra
larsi in tutte le sue lettere, col ti- aver inteso s. Gregorio I riguardo
tolo opposto, e pieno di umiltà, e ai patriarchi di Costantinopoli. Egli
di modestia Servo de* seni di Dio,
: dice,che il titolo di patriarca ecu-
la qual formola tuttora si adopra menico è una bestemmia contro
dai successori di lui. Quindi Boni- l'evangelo, e contro i concilii; che
facio III del 607 ottenne dall' im- quegli che lo prende si crede il so-
peratore Foca, con decreto, che ri- lo vescovo, e priva tutti gli altri
ECU EDE 5^
ddla loro dignità, quale è d'istitu- la men, significa anche abitazione; e
zione divina. Prima eli Foca, T im- e che il predicatore evangelico fu
peratore Giustiniano I, con V epìst. da alcuni appellato Oecumenicus
ad Joan. Pont., appresso Labbè doctor. Altre erudizioni sul titolo
Concilìor. tom. IV, col. 174^, Ar- e nome di ecumenico,
possono si

duino t. II. col. 1146, e nella L. leggere nel citato Macri alla paro-
S. de summa Trin. et Fide
cod. la Oecumenicus^ ove dimostra la
catholicay che visse ottani' anni cir- modestia de' Pontefici, che non vol-
ca prima di Foca, avea confessalo lero farne uso, e riporta la testi-

essere Giovanni IF, Pontefice ro- monianza di concili, di vescovi, e


mano del 533, // cupo di tutte le persino di Menna vescovo di Co-
sante chiese ^ e nella Novella i3f, stantinopoli, che chiamarono i Ro-
cap. 2, il primo di tutti i sacer- mani Pontefici ecumenici, ed uni-
doti.Laonde non fu il decreto di Michele Lorenz stampò in
versali.

Foca summentovato per istituire Argentina: Fxamen decreti imp,


qualche cosa di nuovo sul primato P/iocae de Primatu Romani Ponti"
del romano Pontefice, come sup- ficis j e primaMatteo Pfal-di lui
pongono Centuriatori di Madde-
i fio, Tempe Helvet. tom. 4» sect. 5,

burgo, Cenlur. 7, cap. 7, pag^ 121, ci diede: De titulo patriarchae ce*

ma per dichiarare, che al sommo eumenici.


Pontefice compete il nome di Uni- EDDA (s.) Anglo-sassone di na-
versale, come ben riflettono i due scita fu s. Edda, e consacratosi per
dottissimi Cardinali Baronio, Anual. tempo al servizio del Signore, nel
eccles. an. 606, num. 2, e Bellar- monistero di s. llda, fu destinato
mino de Rom. Pont, lib, 2, cap. 17. di poi al vescovato di Dorchester
Al giorno d'oggi tutti i patriar- presso Oxford, indi a quello di Win-
chi greci prendono il titolo d\ ecu- chester. Nell'esercizio dell'episcopa-
menico, come i patriarchi giacobiti, to egli si adoperò santamente, e
nestoriani, ed armeni si appellano con edificazione de'suoi diocesani, e
il Cattolico (f^edi), che significa dopo trenta anni di cure e sollecitu-
parimenti universale j ma questa dini morì ai 7 di giugno dell'anno
universalità comprende soltanto l'e- 7o5. Nel martirologio romano è
stensione della loro setta. Du Gan- assegnata in tal giorno la sua festa.

ge, Glossar. Latin, ^.l'erudita let- EDEN , o Paradiso terrestre. V.


tera di Pompeo Saruelli, lett. XL Paradiso.
del tom. IX delle Lett. Feci. Per- EDEN. Sede vescovile dell* Asia
cìiè il patriarca di Costantinopoli nella Siria, presso fiume Adonis,il

si s. Gre-
dice ecumenico, titolo che verso il nord de' cedri del Libano,
gorio chiamò; Stulti nominis pro-
I all'oriente di Tripoli sul monte Liba-
fanuni vocabulum; ed osserva che no, dipendente dai maroniti, presso il

Anastasio Bibliotecario nella prefa- monistero dei Sergio e Bacco, in


ss.

zione del VII sinodo % Giovanni cui il vescovo faceva la sua residen-
Vili, dichiara questo titolo ecume- za. Si hanno notizie di tre vescovi
nico, dicendo che il patriarca di di Eden, già conosciuta anche sot-
Costantinopoli non è universale in to il nome di Paradiso. Stefano
tutto il mondo come Papa, ma il occupò questa sede \ anno 1
397 ;

iu una sola parte, perchè Oecu- Giorgio fu coQsagrato nel 1096,


^6 EDE ÉDE
ed Elia gli successe nel i634. O- grati ad Abramo, e che non pos-
riens Christ. p. 92, e 93.
t. Ili, sono essere toccati. Circondata da
EDESIO (s.).
Edesio nacque nel- alte mura, fiancheggiate da torri,
la Licia provincia dell* Asia minore. e da un lato precedute da un fos-
Ebbe a fratello s. Appiano, che sos- so scavato nella viva roccia,' è in
tenne il martirio a Cesarea. Fu di oltre difesa da un castello situato
professione filosofo, e quantunque sopra una rupe. Le strade hanno
si fosse fatto cristiano, non dimise per mezzo un canale, e sono guar-
però le insegne della primiera sua nite di case solidamente edificate.
instìtuzione. A Cesarea segui egli i 11 palazzo del pascià è vasto; vi
precelti di s. Panfilo, e non arros- sono parecchi bagni e bazar a vol-
siva in faccia ai magistrati di con- ta assai belli, ed un maggior nu-
fessareGesù Cristo, per cui più mero di moschee coi minaretti più
volteebbe a soffrire la carcere, e o meno alti, fra le quali è degna
per ultimo ad essere condannato di osservazione quella consagrata ad
alle miniere di Palestina. Liberato Abramo. Gli armeni vi hanno una
in progresso da si cruda destina- chiesa, presso cui risiede il loro ve-
;zione, passò egli in Egitto, e giun- scovo, ed un ospizio fuori della
to in Alessandria si senti altamen- città. Ragguardevole n'è il com-
te commosso, nel vedere persegui- mercio, ed i suoi abitanti si com^
tati i cristiani coi più fieri tormen- pongono di turchi, arabi, kurdi,
ti, ed esposte le vergini donzelle al armeni, e di alcuni pochi ebrei.
ludibrio di vili mercanti di schiavi. Alcuni suppongono che questa città
Infiammato di zelo veramente evan- corrisponda all' Ur della sagra Scrit-
gelico, non potè egli più contener- tura, altri la dicono edificata da
si, e presentatosi al prefetto Gero- Nembrod, sotto il nome di Arach,
eie, ferissimo persecutore, lo rim- chiamata 'poscia CalLiroe, o Calir-
proverò della sua crudeltà, e della hoCj e per abbreviazione Roe, o
sua indegnità. Gerocle inferocito Reha. Sopra la montagna, che si-
contro di lui Io fece caricare di ca- gnoreggia il forte, veggonsi delle
tene, ed assoggettatolo di poi a va- ruine consistenti in due grandi e
rie guise di torture, alle quali sep- belle colonne corintie, che gli abi-
pe resistere con eroica costanza, il tanti dicono essere gli avanzi del pa-
condannò per ultimo ad essere git- lazzo di Nembrod, ed In parecchie
tato nel mare, in cui ebbe termi- stanze scavate nella roccia, le quali
ne il suo sagrifizio. Viene onorato sembrano d' una remota antichità.
li 8 aprile. Eusebio la disse fondata da Seleu-
EDESSA, Orfa, o Reha. Città co I re di Siria, 3o4 anni prima
arcivescovile della Turchia asiatica di Gesù Cristo; indi divenne la
nella Mesopotamia, capo luogo del capitale del regno di Magdonia.
pascialatico, e del sangiacato del Secondo Polibio, sotto i Seleucidi
suo nome, e situata sul pendio di portò il nome di Antìocìàa. Di-
due colline, ed in riva al fiumi- ventò Edessa colonia romana^ e fu
cello Scirtus, detto Ibrahim-Khalil, uno dei baluardi dell' impero oppo-
Je cui acque vengono condotte in sto ai Parti, ed ai Persiani. Nel
un grande bacino quadrato pieno 117 venne incenerita da un corpo
(lì una moltitudine di pesci consa- di truppe spedito da Trajano. Fi-
ÈUE EDE ^j
lì;il incute questa città fu chiamata a Costantinopoli, e poscia nel i325
lùtessa, da un' altra città di Ma- venne ti*asferita in Roma. Questo
cedonia, i cui abitanti vi si rif'u- trasferimento da altri viene asse-
jjiarono, ed è conosciuta anche sot- gnato verso la fine di questo seco-
to I nomi di Orfa, Ourfa, ed Or- lo. Altri però dicono venerarsi la
sa. La città sotto il nome di E- vera immagine nella chiesa di s.
dessa fu celebre allorché partico- Bartolommeo già de' basiliani ar-
larmente dominarono i succes-
la meni in Genova, ed ora de' bar-
sori di Alessandro. Divenne egual- nabiti, come si legge nella Notizia
mente celebre ai tempi delle Cro- istorico-critica della prodigiosa effì-
ciate (Fedì), al quale articolo si gie di N. S. G. C. Oltreché va pu-
accennano le cose principali, ri- re consultato il Carletti nelle Me-
guardanti quegli avvenimenti. Al- morie storico-criliche della chiesa,
lora diventò la residenza del Cour- e monistero di s. Silvestro in capi-
tenay, che in questa parte dell' A- te di Roma, pag. 94, capo Vili:
sia avea fondato un regno. Il Papa Della immagine Edessena venera-
Lucio II ne pianse la perdita, quan- ta in questa chiesa, Genova 1828.
do i44 ^11 tolt^ ^' crocesigna-
nel I Ma di tuttociò, che riguarda que-
ti. Gengis-Ran la saccheggiò nel sta sagra immagine, e la suddetta
XIII secolo, e Tameilano nel XIV; lettera, parleremo all'articolo Re-
cadde quindi in potere de' turchi, gno antico di Armenia (Fedi). E-
che r hanno poi sempre conservata. dessa ebbe i suoi re, che si chia-
Edessa ricevette la fede di Gesù mavano Abgari, come i Tolomei di
Cristo sotto Abgaro armeno, che Egitto, e i Darli di Persia. Il re
n era re, per opera di Taddeo, Abgaro, il quale fiori ai tempi di
imo dei settanta discepoli di Gesù Marc' Aurelio, fece coniare la pro-
tristo. Abbiamo da s. Girolamo, pria effigie insieme a quella dell'im-
Matth. cap. io, che Abgaro aven- peratore y per r amistà che seco
do ricuperato prodigiosamente la loro passava. Il capo del re è co-
sanità, si fece cristiano. Eusebio, perto da un berrettone alla per-
nel lib. I, cap. i3, Istor. Eccl. ,
siana con di dietro la legatura co-
racconta che Abgaro avea scritto a me si usa nei diademi, avente sot-
Gesù Cristo, di cui diceasi parente, to un berrettino, che cuopre le
implorando prospera sanità, cui ri- orecchie.
spose Cristo. Per mezzo dell' apo- Nel terzo secolo venne, stabilita
stolo s. Taddeo ricuperò Abgaro in Edessa una celebre scuola, e
la lettera, e' si fece cristiano. La Macario precettore del martire Lu-
tradizione aggiunge che la lettera, ciano, vi presedeva, e vi conservò
e il ritratto al mandato-
naturale, la vera fede sino all'imperatore Ze-
glida Cristo, furono dati alle mo- none, allorché vi s' introdusse il ne-
nache della Chiesa di s. Silvestro storianismo. Alla metà del quarto
in Capite [Vedi), di Roma, dove secolo il cristianesimo vi aveva fatti

tuttora si conserva il ritratto. Pri- sì grandi che Giuliano


progressi,
ma però l'immagine, e sino al 944» r apostata, recandosi alla guerra di
si conservava con gran venerazione Persia, non volle onorare di sua
in Edessa, donde fu tolta nell'impe- presenza la città nel suo passaggio
ro di Romano, che la fece portare appunto perchè em tutta cristiana.
,

58 E DE EDE
Ed anche quando gì' imperatori Co- oltre un titolo arcivescovile in par-
stanzo, e Valente facevano tulli i tibus infidelUtm, che si conferisce dai
loro sforzi per istabilirvi l' ariane- sommi Pontefici. I titoli vescovili
simo, la fede ortodossa si con- paiimentr in parlibus, e sottoposti
servò sempre pura, e senza mac- alla metropoli di Edessa, che con-
chia. Questa metropoli della pro- ferisce attualmente la santa Sede,
vincia Osroena, nella Mesopotamia, sono sei: Anastasiopoli, Birla, Cal-
presso Amida, ed A leppo, nel pa- linico, Carra,
Dolica, Dansara e
triarcato di Antiochia fu eretta nel Marcopoli, già sedi vescovili suffra-
quinto secolo, e divenne esarcato ganee della stessa Edessa. \J Oriens
nel duodecimo, colle seguenti sedi Christ. tom. II, pag. 953, e seg.
per sufTraganee: Teodosiopoli poi e la Biblioth. orient. t II, p. 359
arcivescovato, Carra, Costanza, Bat- e seg. , fanno il novero di trenta-
hne, Callinico o Leontopoli, Circesia, cinque vescovi di Edessa, di venti-
Marcopoli, Rimeria, Dausara, Ni- nove giacobiti, e due arcivescovi
cefora, Nova Valenza, Birba seu latini. par^
Gli ultimi arcivescovi in
Birtha, Terimaco, Monitilla, Mo- tibus di Edessa,Francesco sono
niauga, Macaria, Anastasia, e Se- Bertazzoli fatto arcivescovo da Pio
rogena. Inoltre in Edessa vi ebbero VII, che, nel 1823, lo creò Cardi-
oltre i greci seggio episcopale an- nale; il Cardinale d. Placido Zur-
che i siri, i nestoriani, e ì latini la, che, essendo da Leone XII stato
al tempo delle crociate, quando cioè fatto nel 1823 vicario di Roma,
venne eretta in possente contea, fu fatto consagrare dal Cardinal
sotto regno di Gerusalemme. Il
il decano della Somaglia in arcive-
patriarca di Antiochia vi fece un scovo di Edessa ; ed Ignazio Gio-
tempo residenza, e perciò ha ap- vanni Cadolini di Cremona, che il
partenuto ancora alle provincie ec- regnante Papa Gregorio XVI, nel
clesiastiche dei siri, dei giacobiti, concistoro de' i3 febbraio i838,
degli armeni, ed a quella di Amido. trasferì a questa sede titolare, da
Il Rinaldi ne' suoi Annali riporta queHa residenziale di Spoleto, men-
la conversione alla fede degli edes- tre neir anno corrente, nel conci-
seni, e le notizie del loro vescovo storo de' 27 gennaio, lo pubblicò
Barsameo martire, dei martirizzati Cardinale di s. romana Chiesa, ed
sotto Trajano, della persecuzione in quello de* 3o gennaio lo fece
di Valente, del miracolo della cro- arcivescovo di Ferrara.
ce, per la quale fu difesa da Co- EDESSA. Città vescovile di Ma-
sroe, della rovina cagionatale dal cedonia nell'Emazia, più remota-
fiume Chaboram, e delle ripara- mente chiamata Aegeas , diocesi
zioni neiranno 525, a cui accorse dell' lUiria orientale, sotto la me-
r imperatore Giustino I, per lo che tropoli di Tessalonica. Fu celebre
da lui ebbe il nome di Giustino- per le tombe dei re di Macedonia,
poli. che ivi porta vansi a seppellire. Si
Al presente in Edéssa avvi una hanno notizie di cinque vescovi di
missione di religiosi cappuccini, e Edessa, Isidoro, un altro di cui
gli armeni appartengono alla giu- non si conosce il nome, Sofronio,
risdizione ecclesiastica del patriarca Daniele, e Niceforo. Orieiis Christ.
di Cilicia. Edessa, Edessen., è in tom. II, pag. 80.
EDI EDI 59
EDILBURGA (s.). Un desiderio aderì, e visse con questo per anni
ardentissimo di giungere alla per- dodici, sempre però in continenza,
fezione cristiana determinò Edilbur- consecrata di continuo in opere di
ga ad abbandonale la reggia pater- religione e pietà. Finalmente, per
na, e ricoverarsi in Francia, con- consiglio di Wilfrido, lasciata la
s.

sacrandosi a Dio nel monistero di reggia prese velo di religiosa, e


il

Faremoutier. Alla morte di s. Fa- si ricovrò nel monistero di Coldin-


va, che era stata la fondatrice di gham, allora diretto da s. Ebba.
quel sacro ritiro, ne divenne ella Nell'anno 672 fondò due monisteri,
badessa, e seppe edificare colla sua uno dei quali diresse in qualità di
umiltà e carità le proprie consorelle, badessa, e morì in quello li i3
santamente morendo col generale giugno del 679. Molti miracoli fu-
compianto. Nel martirologio roma- rono operati alla di lei tomba al
no, come pure in quello di Fran- solo tocco delle sue reliquie, ed il

cia e d'Inghilterra, è ricordala la giorno a lei sacro è appunto quel-


sua festività ai 7 luglio. lo della sua morte.
EDILTRUDE (s). Figlia Edil- EDIMBURGO, o EDEMBURGO,
Irude del pio Anna re degli est- Ediniburgiuìi. Città vescovile, capi-
Angli, nacque ad Erminga, nella tale della Scozia, nell' impero brit-
contea di Suffolk. Religiosamente tanico, un tempo sede de' suoi re
educala nel santo timor di Dio, prima della morte di Elisabetta re-
divenuta adulta, fu da' genitori ec- gina d* Inghilterra, e quello del suo
citata ad matrimonio col
unirsi in parlamento prima della unione dei
principe de'Girviani meridionali Ton- due regni, ora capoluogo della con-
berchet, col quale visse in continen- tea, e della nazionale chiesa pres-
za perfetta. Passati tre anni in san- biteriana in Iscozia . È sede dei
ta unione, col consenso del marito, tribunali superiori, e delle prime
da lui si staccò, e ritiratasi nell' i- amministrazioni del regno di Sco-
sola di Ely, condusse una vita ve- zia. Edimburgo è situata sopra tre
ramente angelica per ben anni cin- colline, che si estendono parallela-
que. Inclinata per indole a disprez- mente a lato l'una dell'altra; a
zare lutto ciò che odorava di mon- sinistra vi è la città antica, oscura
do, dedita allo spirito di povertà e e severa come i tem-
fabbricati dei
di umiltà, tutto il suo gusto era pi cavallereschi,ed a dritta la città
il cantare di e notte le lodi del Si- nuova splendida, e bianca come
gnore. Un tale contegno di vita un palazzo recentemente costruito.
non potea restare occulto agli occhi La città vecchia occupa la collina
del mondo, e quanto più ella cer- del centro, la più alta delle tre, e
cava per umiltà nascondere le sue cuopre colle sue nuove costruzioni
virtù, tanto più queste risplende- la collina del sud. La città nuova
vano, e si facevano manifeste. Eg- occupa la collina del nord, e si

frido, re diNorthumberland, fattosi estende più particolarmente dalla


anch' egli ammiratore di si gran parte di Leith, le cui case si avvi-
donna, tentò ogni maniera per con- cinano ciascun giorno di più, e fi-
durre Ediltrude, già fatta vedova niranno col riunire queste due cit-
di Tonberchet, a voler seco lui pas- tà. Delle due valli, che dividono
sare a seconde nozze. Ediltrude vi le colline, quella del sud è quasi
6o EDI EDI
interanjeote coperta di abitazioni ; corata di pretesi ritratti di tutti i

quelld del nord ira la vecchia, e re della Scozia, da Fei gus I, e nel-
la nuova città è la più larga, e la quale la nobiltà si riunisce ao-.
più profonda, ed un tempo forma- Cora per eleggere al parlamento
va un bacino di un lago, che si brittanico i pari elettivi della Sco-
disseccò quasi interamente, conser- zia. Questa poizione della città
vando il suo nome di Norlh-loch. contiene inoltre il palazzo del par-
Col mezzo di argini, e di ponti lamento degno di osservazione per
stabiliti attraverso questa valle, ab- la gran sala, in cui radunavasi la
bellita da case, e da chiese, queste camera dei comuni. Avanti di que-
óue parti comunicano insieme. Que- sto palazzo vi è una piazza qua-
sta città può chiamarsi l'Atene del drata, ornata della statua equestre
Word, perchè tale la caratterizzano di Carlo II. Altri edifizi contigui
molli punti di rassomiglianza topo- a questo palazzo servono per la
grafica con quella metropoli della giustizia,per la biblioteca degli av-
Grecia, anche non avuto riguardo vocati che rinchiude più di settanta
alle istituzioni politiche, e lettera- mila volumi, e mille manoscritti;
rie, che la rendono una delle ca- mentre gli altri sono per le
edifizi
pitali più cospicue dell' Europa mo- sessioni della contea, la stam-
per
derna, non che agli ornamenti, ed peria reale ec. Avvi pure in que-
alle memorie, per le quali potreb- sta parte della città antica 1' edi-
be gareggiare con quasi tutte le fizio della università, eretto sopra
altre dell'Europa antica. Il castello un vasto piano. La borsa, assai
stimato inespugnabile prima della bello edifizio, e la banca stanno al
invenzione dell'artiglieria, è sepa- lato della piazza del parlamento;
rato dalla città da una spianata, è l'antica cattedrale, da ultimo risar-
vasto di costruzione irregolare e cita dal suo cattivo stato, e che
gotica , rinchiude delle grandi ca- occupa una parte di detta piazza,
serme, e gli avanzi di una residen- è vasta e maestosa per la sua for-
za reale, in cui nacque Giacomo ma gotica. Fu divisa in quattro
VI. In una delle sale di questo cappelle protestanti, ed una por-
edilìzio, furono deposte all' epoca zione dopo la riforma si converti
della unione, le insegne del regno in uiììzio di polizia. Vi si ammira
di Scozia. la torre sormontata da
quadrata
L' Holyrood, palazzo dei re di due arcate a giorno, che sostengo-
Scozia edificato dal rinomato cav. no un' alta guglia, e che figurano
Bruzio architetto scozzese, occupa il in aria una corona imperiale sin-
luogo di una antica abbazia di tal golare. In fondo della valle meri-
nome, tòndata nel i 128 dal re Da- dionale viene la stretta strada Cow-
vid I, e della quale ora non re- gate attraversata da un ponte ele-
stano più che le mura, e la chiesa. gante, che unisce la colhna centra-
E questo un grande edifizio qua- le alla meridionale. La porzione
drato in pietra, e di architettura meridionale di Edimburgo è anco-
greca mescolata alla gotica. Vi si ra più amena dalla parte centrale,
osserva l'appartamento, che abitava e sono piazze eleganti, come ve
vi

Maria Stuarda regina di Scozia, ne hanno nella città nuova deco-


QOjme pure una lunga galleiia de- rate di monumenti. Tra gli edjfi-;
EDI EDT Si
^.i tlella cìltìi nuova si dislingué trenta professori , e più due di
«[ttello degli archivi, costruito in mila studenti : è particola rmenle
uno siile grandioso, ed ornato dei- celebre per le due scuole di dirit-
fa statua in marmo bianco di Gior- to, medicina, letteratura, e filosofia.

gio IV. Un ponte, situato alla c- Ha una biblioteca di più di cin-


stremità della strada Princèstreet, quanta mila volumi, un museo di
serve a passare alla collina di Cal- storia naturale, ed un vasto giardi-
ton-Hill, alla sommità della quale no botanico. Sono pure a rammen-
evvi una torre di gotico stile, e- tarsi la scuola di grammatica detta
stremamente alta, eretta in onore High-School, la società reale lette-
di Nelson ; torre che domina il raria istituita nel 1782, e nelhi
^olfo di Forth. In vicinanza è l'os- quale sono raccolti e pubblicali i

servatorio, con bella camera oscu- migliori scrini, la società reale de-
ra. Scendendo sulla destra del pon- gli antiquari, e quella di agricol-
te, si distingue un' altra torre di tura, delle manifatture, e delle arti
ai-chifettura greca, ed è la tomba che delle memorie, ed
pubblica
del celebre isterico Hume: poco accorda premi d'incoraggia-
vari
distante vi è la prigione pei gran- mento. Evvi pure un collegio reale
di colpevoli; in seguito si vede una di medicina, e di chirurgia, ed un
casa di correzione, e di lavoro, di gran numero di altri stabilimenti
lodevole architettura, e ben adatta- tanto pubblici che particolari, pei
ta alla sua destinazione. progressi delle scienze, e delle arti.
Edimburgo possiede anche altri Gran parte della popolazione di
monumenti, ediflzii, e templi degni questa città si compone di ricchi,
di osservazione. Tra quest' ultimi scrittori e professori distinti, di un
nomineremo la chiesa di s. An- gran numero di genti di legge e
drea, bello edifìzio ovale , il cui studenti, e per conseguenza è la
portico è molle co-
sostenuto da riunione del lusso, della cortesia, e
lonne corintie ; la chiesa di s. Gior- del gusto. Vi sono tre banche pri-
gio col suo porticato di colonne jo- vilegiate, e la popolazione, secondo
niche; la cappella cattolica di e- il censo fatto nel 1841, sorpassa il
legante architettura. Le cappelle numero di cento settanlaquattro mi-
•protestanti di s. Paolo, e di s. Gio- la abitanti. I dintorni sono ornali
vanni sono due
monumenti. bei di abitazioni eleganti, e si vedono
Edimburgo racchiude puie un gran ameni passeggi sul Carlton-hill, ed
numero di templi di diverse sette, il pendio delle colline, che scendo-
molti ospedali, ed ospizi, di cui i no verso Leilh, è occupalo da fab-
fprincipah sono l'ospizio di Heniot, bricati di una bella architettura. H
e quello di Watson , l' ospedale Leilh, Durolitiim, è alla distanza
'degli orfani, quello della Trinila, di una lega, sullo stretto di Forth,
l'infermeria reale^ e molli stabili- e riguardasi come il porto di Edim-
menti di carila, case di lavoro, tea- burgo. Questo è vasto, ed offre sf-
tro, ecc. Tra gli stabilimenti poi curissimo asilo. La sua vantaggiosi
di pubblica istruzione, tiene il pri- posizione rende molto estesa la sua
mo posto l'università fondala nel- navigazione, ed il marittimo com-
l'anno i582 da Giacomo VI, che mercio. Un buon quinto della suin-
fiorendo progressivamente, conta da dicata popolazione appartiene al
62 EDI EDI
porlo di Lei ih. Edimburgo è pa- vescovato in questo regno, è slato
tria di molli uomini illustri, come Giovanni Bossi, morto in Edimbur-
di Barclay, di Burnet, di Halles, di go ai 3o marzo 1720.
Hume, di Wilh, di Roberslon, e La Scozia è divisa in tre distret-
di altri. ti, ossia tre vicariati apostolici, o-
L'origine di Edimburgo è assai rienlale, occidentale, e settentrio-
antica, e si dice che occupi il luo- nale. Il vicario apostolico dal distret-
go di una stazioue romana chia- to orientale risiede in Edimburgo.
mala Alata castra da Tolomeo. Al presente monsignor Andrea
lo è
"Vuoisi, che di questa citlà per la Carrutheres vescovo Ceramense in
prima volta abbia fatto menzione parlibus , eletto a' 28 settembre
la Chronica Pictorum, verso Tanno i832 dal regnante Gregorio XVL
955 sotto il nome di Eden, nome Il coadiutore di lui è monsignor
che alcuni fanno derivare da Eth Gillis vescovo Limirense in parli-
re dei pitti, ed altri da Eclwin bus, eletto dal medesimo Pontefice
principe sassone, il quale fece eri- ai 28 luglio 1887. Il clero da ul-
gere il castello nell'anno 626, e timo si componeva di quindici sa-
<liede il nome
Edwìnes-burg alla
di cerdoti. Questo distretto orientale
città. Questo castello, avendo ser- comprende le sette seguenti contee
vito di residenza e ritiro alle figlie I. Edimburgo. 2. Dumfriess. 3.
dei re pitti, sino all'epoca del loro Forfar. 3. Kircudbright. 5. Peebles.
matrimonio , si chiamò Mayden- 6. Perth. 7. Stirling. I luoghi ove
Caslle, o castello delle Ca- vergini trovansi principalmente i cattolici,
stellum Puellarum, ed anche Ane- sono Edimburgh, Dumfriess, Dal-
da o Agneda Castra Puellarum. beattie, Dundee, Perth, Leith, Creifif,

Né mancano altri sloiici di asseri- e Blairs. I cattoUci di tutto il di-


re,che Edimburgo già esisteva nel- stretto orientale ascendono a circa
r anno 854, ed era una citlà con- diciottomila. Colle donazioni fatte
siderabile. Si pretende, che la re- dal nobilissimo Giovanni Menzies
gina Margherita, vedova di Mal- de Pitsodels si è eretto in Blairs
colm III Canmore, re di Scozia, un grande seminario per fornire
vi morisse nel
logS. Nel 12 15 il missionarii a tutta la Scozia. In
parlamento vi fu convocato per la Edimburgo per le cure di monsi-
prima volta. Nel 143/, i re di Sco- gnor Gillis, coadiutore del vicario
zia vi facevano già la loro residen- apostolico di questo distretto, è sta-
za, e vi tenevano regolarmente il to fondato il convento di s. Mar-
loro parlamento; da ultimo, verso gherita. I sacerdoti vivono di pie
l' anno 1 45*6, Edimburgo fu riguar- oblazioni, del pari che il vicario
data come la metropoli del regno apostolico, a cui la sagra congre-
di Scozia {Vedi). gazione Propaganda Jidc passa
di
Nel i633 il re d' Inghilterra, di l'annuo assegnamento di scudi due-
Scozia, e d' Irlanda Carlo I, fece cento. Qui notei'emo, che la Scozia,
erigere un vescovato in Edimbur- prima del 1827, era divisa in due
go, sottoponendolo all' antica metro- distretti. Accadde in quest* epoca
poli di s. Andrea. L* ultimo vesco- la nuova divisione nei tre vicariati
vo di Edimburgo, e l'ultimo pre- apostolici orientale, settentrionale,
lato di Scozia, dopo X abolizione del ed occidentale, come dal breve del
EDI EDI G3
Pontefice Leone XII, in data del sto nome una legge generale, che
i3 febbraio 1827, mandato ad ef- il principe fa pubblicare , a mezzo
fetto nel 1828. Inoltre in questa de' suoi ministri pel bene, e gover-
città sono stati celebrati i seguenti namento dello stato , e de' sudditi,
concili. proibendo, o stabilendo alcuna co-
11 primo si adunò nell'anno 1 1 77 ; sa, con ordinamento generale o par-

e Tenne sospeso un vescovo. An- ticolare. Editto proviene dal termi-


glia tom. 1. ne latino edicerej che significa dire
Il secondo 1289,
si celebrò nel pubblicamente, far sapere, spiega-
e fu presieduto dal Cardinale Otto- re ec, , come si legge nel Por-
ne legato del Pontefice Gregorio cellini. Nell'anno i32 Salvio Giu-
IX. Anglia t. I, Mansi t. II. liano fece l'editto perpetuo. Del
EDITA (s). Da Edgaro re d'In- Salviano editto menzione Giu- fa

ghilterra sortì i natali Edita nel- stiniano I imperatore dicendo, che


l'anno 961. Wulfrida di lei madre, con esso si ordinava primieramen-
preso il velo monacale, si ricovrò te, che tutte le città seguitasse-
nel monistero di Wilton, e volle ro le consuetudini , e le leggi di
seco condurvi anche la figlia, to- Roma, e non di altro luogo. Pro-
gliendola così dagli occhi del mon- ponevano già i pretori ad arbitrio
do, prima ancora che il conoscesse. loro gli editti, ch'erano annui e
Corrispose perfettamente Edita alle cominciavano il dì primo gennaio,
cure materne, e crebbe ogni dì e terminavano il medesimo giorno
più neir acquisto delle cristiane vir- del successivo anno. Ma V impera-
tù. Divenula adulta, spiegò arden- tore Adriano incaricò Salvio Giu-
tissimo desiderio di consecrarsi al liano di formare un editto gene-
Signore, ed avutone non senza dif- rale ed universale, acciocché di es-
ficoltà l'assenso dal padre, fece so si servissero tutti i pretori , e
formalmente la professione religiosa. perciò si chiamò 1' editto perpetuo.
Ad una vita contemplativa, accop- Esso fu nocivo a' cristiani , perchè
piava ella una vita attiva: austera venivano costretti a vivere secondo
con se stessa, era con le sue con- le leggi romane. Dipoi Rotari, set-
sorelle affabile^ e tutta carità, e ta- timo re de' longobardi in Italia, fu
le si mantenne in lutto il corso il primo che nel 687 pubblicò una

della sua vita. Una chiesa a s. Dio- raccolta di leggi, e le diede il ti-
nigi ella fece fabbricare in Wilton, tolo di Editto. A questa raccolta i

e l'arcivescovo s. Dunstano ne fu re successori ne aggiunsero delle


il consecratore, e questi celebrando altre ed altrettanto in seguito fe-
;

la messa, ebbe la rivelazione, che cero re ed imperatori franchi, e


i

la vergine Edita quanto prima tedeschi, come descrive il Borgia,


morrebbe, e quaranta giorni dopo, Memorie istoriche t. I, p. 284 e
il giorno 16 settembre 984, volò seg. Si dissero editti alcune celebri
al suo Creatore. 11 santo arcive- ordinazioni, fatte per volere di di-
scovo ripose le spoglie di lei nella versi principi, e celebri nella storia
chiesa di s. Dionigi, ed in tal gior- ecclesiastica, e di questi daremo qui
no si celebra la sua festività. un' indicazione , trattandosi di essi
EDITTO. Bando, legge pubbli- a' rispettivi luoghi, ed articoli di
cata, edicuim. Chiamasi con que- questo Dizionario.
64 EDM E DM
Nell'anno 9.o4 T imperatore Se- ce, affabile, condiscendente, non ai-
vero promulgò un editto contro i tra volontà spiccava in Edmondo,
cristiani. Nell'anno 263 l' impera- da quella in fuori di seguire i de-
lore Gallieno fece promulgare edit- sideri della madre, e de' suoi pre-
ti favorevoli alla Chiesa, ed ai cri- cettori. Percorsi i suoi primi sludi
sliani cassando, ed annullando quel- in Oxford, diede subito a far co-
li che fossero contrari all'una, e noscere l'acutezza del proprio in-
agli altri. Nei primi del quarto se- gegno. Assiduo all' orazione, ed a-
colo, col famoso editto di Costan- mante del ritiro, non si accompa-
tino // Grande, e di Licinio fu da- gnava se non con chi era infor-
ta la pace alla Chiesa, ed accor- malo a pietà. Per compiere gli stii-
dato il libero esercizio al cristia- dii fu mandato a Parigi, e la buo-
nesimo. Nel 546 Giustiniano
pub- I na madre nel separarsi da lui, lo
blicò il famigerato editto, col qua- provvide di un cilicio, invitandolo
le comandò a' vescovi di condan- ad usarne tre volte per settimana,
nnre Tre capitoli {^Vedi), quindi
i affine di guarentirsi dagli adescnmen-
nell'anno 553 lo rivocò. Celebri ti carnali. Morta intanto la madre,
successivamente furono gli editti E- e da lui collocate le due sorelle in
notico (Fedi) dell'imperatore Ze- un monistero di benedettine, prese
none; Ectesi [Vedi), dell'impera- il grado maestro delle arti, ed
di
tore Eraclio; ed il Tipo (Fedi), insegnò le matematiche. Per una
dell'imperatore Costante. Nel 726 visione avuta di sua madre, si de-
l'imperatore Leone Vlsaiirico pub- terminò ad abbandonare un tale
blicò l'empio editto contro le sa- insegnamento, e si dedicò alle scien-
^re immagini, e fu scomunicato dal ze teologiche. Innalzato al grado di
Papa s. Gregorio II. Nel 1598 En- dottore, lesse in quella facoltà pri-
rico IV fece pubblicare il notissi- ma in Parigi, indi in Oxford. Or-
ino editto di Nantes (P^edi), in fa- dinato sacerdote, si diede alla pre-
vore degli eretici ugonotti. Luigi dicazione, con molto frutto delle
XIV il rivocò nel i685. L'editto anime. Dall'anno 12 19 sino al
solenne poi della Cina in favore 1226 insegnò la logica di Aristoti-
del cristianesimo venne emanato nel le, e nello stesso tempo sostenne le

1692, e si legge nel Bercastel, v^9to- missioni nelle provincie di Oxford,


ria del Cristianesimo, voi. XX VII, Glocester, e Worcester, per ogni
p. 55. dove riportando strepitose conver-
EDMONDO (s.). Non molto prov- sioni. 11 Pontefice Gregorio IX in-
veduti di terrene fortune furono i formato dello zelo ardentissimo di
genitori di Edmondo, ma assai rie- Edmondo lo destinò ad arcivescovo
camente forniti della grazia divina, di Cantorbery, ed il capitolo con
Rainaldo, che tale era il nome del entusiasmo lo ricevette. Vi resiste-
padre, coli' assenso della moglie, ab- va egli per umiltà, ma il vescovo
bandonò il mondo, e si ricoverò di Salisbury il persuase, e nel gior-
nel monistero di Evesham. Mabi- no 2 aprile I252 fu consacrato,
la di lui madre prese cura dei Maggior lena e vigore acquistando
quattro suoi figli, e li educò tutti dalla sacra unzione, s'adoperò egli
con cristiana vigilanza ad innamo- più che mai ad esercitare l' episco-
rarsi dell' evangelica perfezione. Dol- pai ministero. Vigile alla clericale
EDM EDU 65
disciplina, sollecito al ricovero di ciato sulla lealtà de* trattati, debo-
povere fanciulle, largo coi poveri, le fu l'opposizione che ei fece, e
egli era tutto a tutti, edificando rifiutando dai nemici le condizio-
col suo esempio, e persuadendo coi ni perchè contrarie al-
proposte,
suoi sermoni. Pieno di meriti, e la ed alla religione, pre-
giustizia,
logoro dalle fatiche, ed austere pe- ferì meglio esporsi alla morte, che

nitenze, sentì vicino il suo fine. Ri- tradire la propria coscienza. Fatto
cercato da lui slesso il sacro Via- prigioniero, mentre fuggiva, fu tra-
tico, così con il Signore si espres- dotto alla tenda dell' inimico, e ca-
se : iy Signore, io vi ho predicato, ricato di catene, e fieramente per-
9> ho insegnato la vostra dottrina : cosso, tutto egli soffriva paziente-
3* voi potete rendermi testimonian- mente. La costanza di Edmondo
« za, che non ho mai bramalo al- accrebbe il furore di. que' barba-
« tro che voi sulla terra ; voi ve- ri, ad un albero diven-
e legato
»> dete che il mio cuore altro non ne bersaglio di una tempestai di
» brama se non che sia fatta la frecce scaricategli contra, e per ul-
« vostra santa volontà ". Il dì ap- timo fu condannato alla morte. Ai
presso ricevette 1' estrema unzio- 20 novembre dell'anno 870 subì il

ne, e preso in mano il Crocefisso, martirio, e la chiesa in tal giorno


e stretto tenendolo, e di spesso ba- lo annovera fra' suoi santi.
ciandolo, noi depose senon quando EDUARDO (s.). Da Etelredo H
spirò. Nel giorno 16 novembre del- re d' Inghilterra, e da Emma, du-
l'anno 1242 seguì la sua morte. chessa di Normandia, nacque Eduar-
Molti furono i miracoli operati per do. I primi anni di sua gioventù
mezzo di questo santo arcivescovo, furono inquietati dalle scorrerie dei
per cui il Pontefice Innocenzo IV danesi, che usurpatogli il trono pa-
nell'anno 1247 Io elevò all'onore terno , lo costrinsero a rifugiar-
degli altari. si presso Salomone re d' Ungheria.
EDMONDO (s.). Discendente da- Educato sotto la cura di questo
gli, antichi re della gran Brettagna, principe, e molto bene addentratosi
fu posto sul trono, e coronato Ed- nelle scienze umane, profondo cul-
mondo nell'età di anni i5, il gior- tore si rese poi in quella della re-
no di Natale 855. Fu
dell'anno ligione. Visse egli molti anni lon-
egli un ottimo ed ebbe informa-
re, tano dalla reggia paterna, ma sem-
to il suo cuore a pietà, ed a som- pre però tranquillo, e paziente, dan-
ma religione. Nemico degli adula- dosi a conoscere da tutti per un
tori, volea egli tutto conoscere per principe fornito di tutte le qualità
provvedere al ben essere de' suoi necessarie, per saggiamente gover-
sudditi. Con integrità amministrò nare uno stato. Chiamato finalmen-
la giustizia, e la religione fece fio- te dalla nazione, salì sul trono pa-
rire ne' suoi stati. Li poveri aveano terno Eduardo, e fu consegrato il

in lui un padre, le vedove ed i giorno di Pasqua del 1042 in età


pupilli un difensore, ed il sostegno di circa quarant'anni. Quantunque
i deboli. Scorsi quindici anni da occupato nelle cure del soglio, non
che regnava sui suoi sudditi, Ed- dimenticò punto quelle dalla reli-
mondo venne assalito dai danesi. Non gione prescritte. Spoglio di umane
preparalo alla guerra, perchè fidu- passioni, impiegava tutte le sue ren-
VOL. XXI.
,

m EDU EDW
dite nel ricompensare i suoi fe- altro, che a prepararsi alla morte.
deli servitori, nel sollevare i men- Munito dei santissimi sacramenti,
dici, nel dotare chiese e monisteri. attendeva tranquillo il suo fine.

Anche sul trono conservò il vo- Vedendo la sua sposa a piange-


to di castità perpetua, a cui si re, con questi accenti la confortò :

era astretto privato, e quantun- w non piangete: io non morrò,


que impalmatosi ad Edi Ita figlia « ma vivrò j spero, lasciando que-
di Godwino, visse con lei come fra- « sta terra di morte, di entrare
tello a sorella. Durante il suo esi- » nella terra de' vivi, per godervi
lio in Normandia avea fatto voto di « la beatitudine de'santi ". Rivolto
tomba di
visitare la s. Pietro in poscia ad Aroldo e ad altri, rac-
Roma, qualora Iddio si fosse de- comandandola, fe'loro noto, che ri-
gnato di porre fine alle disgrazie masta era ella vergine. Mori pla-
di sua famiglia. Ristabilito solidamen- cidamente il dì 5 gennaio del io6l3,
te sul trono, apparecchiò delle ric- in età di anni sessantaquattro, dopo
che offerte per l' altare del santo trentatre di regno. Col pianto dei
apostolo, e si disponeva per la par- sudditi fu in un' urna rinchiuso il

tenza. Somma fu la costernazione, suo corpo, e nell'anno 1102 venne


che produsse nei ministri tale no- trovato incorrotto. Molti furono i
tizia, temendo essi che V allonta- miracoli operati alla sua tomba
namento di un re sì vigile cagio- ed il Pontefice Alessandro III nel
nare potesse allo stato un gra- I 161 lo canonizzò, e due anni do-
ve danno, e colle lagrime agli oc- po s. Tommaso arcivescovo di Can-
chi lo pregarono a cangiare divisa- torbery fece la solenne traslazione
mento. Intenerito il buon re da si delle sue spoglie il giorno i3 ot-
affettuose suppliche, spedì a Roma tobre, in cui fu assegnata la sua

Aelredo arcivescovo di Yorck, Er- festa principale, che il concilio di


niano vescovo di Winchester, e due Oxford tenuto nel 1222 ordinò
abbati per consultare il Pontefice fosse di obbligo in Inghilterra.
s. Leone IX. Il Papa, udite le ra- EDWIGE (s.). Di sangue illu-
gioni, dispensò il re dall'adempi- stre sortì i natali Edvv^ige, ed in-
mento del voto, a condizione però formata per tempo dagli esempi
di versare in mano dei poveri, deUa pia sua madie ad ogni gene-
quello che speso avrebbe nel viag- re di virtù cristiana, crebbe incli-

gio di Roma, e che fabbricare, o nata sempre alla pietà. Posta dai
dotare dovesse un monistero in suoi genitori nel monistero di Lui-
onore di s. Pietro. Udita dal re la zingen in Franconia, nel dodice-
pontificia decisione, si diede subito simo anno di età da quello
fu
ad eseguire quanto gli venne pre- levata per farla sposa ad Enrico
scritto. Piantati in Westminster la duca di Slesia. Acconsentì ella agli
nuova chiesa ed il monistero, pen- sponsali per ubbidienza, e corrispo-
sò pure alla cerimonia della dedi- se nulladimeno ai doveri tutti a
cazione, ed il giorno stabilito vi guisa della donna forte, ricordata
assistette anche formalmente, ma nel libro dei Proverbi cap. XXXI,
non potè trattenersi fino alla fine, num. IO ec. Ebbe sei figli, e tutti
perchè sorpreso da improvviso mal es- li allevò nel santo timore di Dio.
sere. Postosi a ietto, non pensò ad La sua casa risplendeva della più sen*
EDW EDW 67
tita carità verso i poverelli, di cui ella da Alla re di Deire. Morto il pa-
ne nutriva ogni giorno tredici in o- dre suo, venne egli spogliato de'suoi
nore di Gesù Cristo, e de'suoi aposto- stati da Etelfredo, e quindi neces-
li, li serviva alla mensa, lavava e sitato a ricoverarsi presso Redwal-
baciava per fino le ulceri de'lebbrosi. do re degli Angli-orientali. Avver-
Le sue entrate venivano tutte con- tito Edwino da un amico fedele,
sumate nel soccorrere gì' indigenti. che la sua vita era insidiata, si mi-
Da ardente zelo animala, per sem- se in grande agitazione, quando tro-
pre più perfezionarsi, col consenso vandosi una notte sulla soglia del
del marito, si divise da lui, e si palazzo, uno sconosciuto lo assicu-
ritirò in un monistero vicino a Treb- rò che ricuperato avrebbe il suo
nitz. Indossato un grossolano abi- regno, se promettesse di attendere
to, cinta di digiunava tutti
cilicio, a quanto gl'indicherebbe . Questo
i giorni, meno
domeniche, e co- le straniero gli pose la mano sopra
mechè di debile tempera, non man- il capo, e lo invitò a ricordarsi
giò mai per quaranta anni ne car- di un tal segno . Redwaldo per
ne né pesce. Una sola volta in oc- consiglio della moglie mosse guer-
casione di malattia deviò, e per ra ad Etelfredo, lo vìnse, e mi-
indurla a questo, non vi volle nien- se sul trono l'esule Edwino. Assi-
te meno, che un ordine dello stesso curato sul soglio, e favorito dal-
Pontefice. Passava gran parte delle le sue armi, si rese in breve for-
notti in orazione, gustando interne midabile. Si unì in matrimonio
consolazioni, e rapimenti in Dio. con Edilburga figlia di sant'Etel-
Neiranno i238 il duca di Polonia berto primo re cristiano d'Inghil-
suo sposo santamente morì, ed el- terra, e per patto nuziale fu libe-
la in allora vestì l'abito fra le re- ra la principessa sposa a professa-
ligiose di Trebnitz, e visse sotto la re il cristianesimo. Un sicario,
guida della propiia figlia Gertru- comperato dal re de' West-Sassoni,
da^ che n'era abbadessa, non sot- attentò con un pugnale di uccide-
tomettendosi però ai solenni voti, re Edwino, ma un suo fedele mi-
per poter con più libertà soccorre- nistro frappostosi riparò il colpo, ri-
re i miseri. La profonda sua umil- portando bensì una grave ferita.

tà fu ricompensata dal dono dei Edwino, ringraziati gli dei per l'e-

miracoli, anche vivente, e molte vitato pericolo, fu avvisato dal ve-


furono le guaiigioni col suo mez- scovo san Paolino , che dirige-
zo operate. Predisse ella il suo ter- va la coscienza della regina , di
mine, e quando si sentì assalita rivolgere vero Dio piuttosto i
al
dal male, volle anche prima del suoi ringraziamenti, provandogli ad
pericolo ricevere l' estrema unzio- evidenza quanto sacrilego era il
ne. Con il pensiero sempre fitto culto, che prestava a quelle false
nella passione di Gesù Cristo, vo- divinità. Con piacere Edwino a-
lò al cielo il giorno i5 ottobre scoltò l'ammonizione, e s. Paoli-
1243. Il Pontefice Clemente IV no ispirato dal Signore, gli ricordò
nel 1266 la canonizzò, e Papa In- per ultimo il segno avuto dallo
nocenzo XI ordinò la sua festa il straniero sul di lui capo, e la pro-
dì 1 7 di ottobre. messa ch'egli ne fece. Edwino da
EDWL\0 (s.). ^acque Edwiuo uua forza interua tutto compreso,
158 ÈFE EFE
deliberò suU' istante di abbracciare tempio di Diana, già venerata nel
il cristianesimo. Convocato il con- paese. I nuovi coloni fondarono la
siglio de' ministri, fece loro palese loro città a sette stadii da questo
la risoluzione presa, ed ordinò sul edifizio, ma allorché Creso la dis-
fatto la distruzione de' templi con- trusse, venne rifabbricata in mag-
sagrati agi' idoli. gior vicinanza del tempio. Lisiraa-
II giorno pasqua del 627,
di co trasportolla in una situazione
anno undecimo del suo regno in più salubre ed estesa ,
presso al
Yorck, ricevette il battesimo, e git- monte, una porzione del quale,
tò le fondamenta di una chiesa as- secondo Strabene, fu rinchiuso cn-
sai vasta dedicata a s. Pietro, la tro le sue mura. La cittadella di
quale ebbe poi il suo compimento Efeso, apparentemente opera de' gre-
sotto il regno di s. Osvaldo suo ci imperatori, stava in questo mon-
successore. Grande fu lo zelo del te. Un superbo acquedotto costrut-
nuovo convertito per la diffusione to in marmo portava dell'acqua in
dell' evangelio ne' suoi stati, e la città : bello pure era il teatro, che
nazione inglese con fervore, pari ai vedevasi fra la città ed il tempio,
primi cristiani, ricevette la fede di Alla costruzione di questo ultimo
Gesù Cristo. Nell'anno diciassette presiedette l'architetto Ctesifone, e
del suo regno, volle Iddio visitarlo non fu compito non dopo due-
se
colle Penda principe
tribolazioni, e cento venti anni di lavoro, può
reale di Mercia ne fu l'istromento. dirsi a spese comuni di tutta l'A-
Mosse egli gueira ad Edwino non sia minore. Scrive Plinio che la
solo, ma anche alla religione catto- prima invenzione di porre le co-
lica. Il re per zelo si mise alla te- lonne sopra un piedistallo, e di or-
sta dell'armala, si rivolse contro il narle di capitelli, e di vasi, fu pra-
nemico, e nella provincia di Yorch ticata in tale incontro. Aveva il

oggidì HatfieljJ, successe lo scontro, tempio centoventisette colonne e- ,

e il santo re fu ucciso. Venne rettevi da altrettanti re era lun- :

egli tumulato a Whithy, e la sua go quattrocentoventisei piedi, largo


testa fu posta nell'atrio della chiesa duecentoventi ed ornato di porte
,

di Yorck. I calendari inglesi lo di' legno di cipresso, con lavori di

dichiarano martire. La morte di legno di cedro, e con istatue e qua-


lui avvenne l'anno 633, quaran- dri d'inestimabile lavoro e prezzo,
toltesimo di sua età. il perchè ben a ragione l' edifizio
EFESO (Ephesiis). Città arci- venne consideratouna delle per
vescovile dell'Asia minore, nella sette maraviglie del mondo. Si edi-
Jonia, che qualcuno chiamò Fige- fico in luogo paludoso affinchè non

na, et Era situata presso


Ortygia. soggiacesse alle conseguenze del ter-
al mare Egeo, una pianura irriga-
in remoto, o di apriture di terra. Ac-
ta dal Caistro, al nord ed in vicinan- ciocché poi i fondamenti di tanto
za del monte Corissus^ ed al sud del monumento per la lubricità del si-
monìa Gallesiufi, sulla riva sinistra to non patissero pregiudizio, furon-
del Caistro. Pare che questa città vi posti de' carboni ben adcati, e
esistesse prima dell'arrivo de' greci velli di lane. Ma il vano Eroslra-
neir Asia, ma che fosse allora sol- to, smanioso di rendersi al mondo
tanto un piccolo villaggio vicino al in qualche modo rinomato , e ve-
EFE EFE 69
dendo che tutto gli riusciva sini- al partito del più forte, al tempo
stramente, e che giammai poteva della guerra tra gli ateniesi, ed i

raggiungere il suo intento , conce- lacedemonii. Alessandro qual vin-


pì, ed esegui l'ardito, ed iniquo di- citore entrò in Efeso, e per ricom-
segno di bruciare in una notte il pensare il popolo della confidenza,

tempio. Questo arse di fatto in quel- che da lungo tempo aveva in lui,
la notte in cui nacque il grande come quello che doveva liberarlo
Alessandro, cioè il sesto giorno del dal giogo persiano, vi ristabilì il
mese dai greci chiamato Hecatom- governo democratico, ed un senato.
bacon , trecento cinquantasei anni Dopo la sua morte questa città di-
avanti l'era cristiana. Gli efesi si venne preda de' successori di lui,
resero solleciti di rilàbbricarlo , ri- che se la tolsero successivamente.
fiutando l'offerta loro fatta da A- Lisimaco la prese, e poscia Antigo-
lessandro, quando prese la città il no se ne fece padrone. Efeso era
terzoanno della CXI olimpiade, o alcun poco restituita al suo antico
334 anni prima di Gesti Cristo, di splendore, ma sempre in potere
pagare cioè ogni spesa occorrente dei re di Siria, allorché Annibale
per una tale opera, purché fosse venne in questa città, per abboc-
posto sulla fronte del nuovo tem- carsi con Antioco sul modo di fare
pio il suo nome. Vitruvio dice po- una guerra sicura contro i romani,
sitivamente, che il tempio di Efe- i quali non ostante rimasero vinci-

so è il pili antico di quelli, in cui tori. Manlio, dopo aver vinto i Ga-
l'arte giungesse alla sua perfezione, lazii, quivi passò l' inverno. Questa

ed il primo in cui sia stato usato città era allora in potere de' Ro-
Tordiiie jonico. Dipoi fu spogliato mani, i sebbene molto nume-
quali,
delle sue ricchezze da Nerone. Sot- rosi, furono tutti trucidati per or-
to l'imperatore Gallieno, gli sciti, dine di Mitridate. Qualche tempo
ed-i goti lo rovinarono quasi del dopo Lucullo quivi diede magnifiche
tutto, e dicesi che finalmente sia feste, giacché il proconsole dell'Asia
stalo distrutto in virtù dell'editto vi soleva risiedere. Pompeo, Cice-
di Costantino, quale ordinava la il rone, ed Augusto, vollero visitare
demolizione di tutti i templi de' pa- questa celebre città. Scipione s'im-
gani. A cagione di questo tempio padronì dei tesori del tempio, e
Efeso era frequentata assai. Tiberio fece restaurare una gran
In questa città era vi pure un parte degli edifizi, che più avevano
tempio di Venere, la quale ne avea sofferto nella guerra degli ultimi
un altro nel territorio, nelle cui anni della repubblica. Nei . primi
vicinanze i rodiani batterono la flot- secoli fu presa, e saccheggiata dai
ta di Tolomeo. Efeso aveva diversi persiani. Sotto il regno impe-
dell'

arsenali, ed un bel porto, che le recò ratore Alessio, i maomettani se ne


molto vantaggio; era una delle cit- impadronirono. I greci la ripresero
tà jonie, anzi venne considerata la nel 1206, ma
fu loro tolta di nuo-
metropoli della Jonia e tra le al- ;
vo dai turchi nel i283. Da tal' e-
tre primarie città dell' Asia occupò poca Efeso fu sempre un oggetto
un posto distinto. Ebbero gli Efesi d'invidia pei principi maomettani,
r accorta politica di mantenersi, che portarono le loro armi nell'A-
finché fu loro permesso, attaccati natolia. A forza di togliersela l'un
70 EFE EFE
l'altro, giunsero a distruggerla. Tut- nella Palestina. Non si sa precisa-
tora si vedono nel sito di questa mente in qual anno s. Paolo abbia
superba città, la quale divenne, co- scrittola sua lettera agli efesi. Pen-

me diremo, pur celebre nella sto- sano alcuni, che sia stato l'anno
ria ecclesiastica, diversi avanzi di 49, l'anno 62, o 63, quando
altri

edifizi, e di rottami, che forniscono l'apostolo era a Roma in catene;


un' idea di ciò, che fosse antica- altri ne fissano la data all' anno

mente. Stanno essi a poca distanza 65y quando s. Paolo venne messo
della villa di Aja-Soluk, nell' Ana- nuovamente a Roma, e poco tem-
tolia, sangiacato di Soglab, sul Kut- po avanti del suo martirio. La pri-
chuk Meinder. La chiesa principale ma opinione sembra meglio fon-
detta s. Maria è talmente distrut- data. Nella lettera l'apostolo fa
ta, che non si conosce nemmeno il conoscere agli efesi l' estensione, e
luogo ove sorgeva ; quella di s. Gio- il pregio della grazia della reden-
vanni serve di moschea ai mao- zione operata da Gesù Cristo, e
mettani. Efeso fu la patria dei fi- della loro vocazione alla fede; gli

losofi Eraclio, ed Ermodoro, d' Ip- esorta a corrispondere colla purità


pocrate poeta, di Parrasio pittore, de' costumi, ed entra nelle circo-
di Teodosione interprete della Bib- stanze dei particolari doveri nei di-
bia, e di altri, giacche, come narra versi stati della vita.
Filostrato, vi fiorivano gli studi, e I primi cristiani della chiesa di
perciò i filosofi, e gli oratori. Efeso furono molto zelanti, e me-
Efeso, sino dalla primitiva Chie- ritarono gli encomii di s. Ignazio
sa, e dal cominciare del cristiane- martire. La tradizione ci fa sapere,
simo, fu una delle prime sedi epi- che r evangelista s. Giovanni morì
scopali, la capitale, e la metropoli in Efeso, dopo di aver fondato
della diocesi di Asia, come si vede la maggior parte delle chiese di
dai canoni arabici 32, e 38, che Asia. Vi sono anzi alcuni, che pre-
per lungo tempo attribuironsi al tendono avere s. Giovanni scritto
concilio Niceno, nel quale Efeso è ilsuo vangelo in Efeso, ove si mo-
nominata, dopo le grandi sedi di strava un bacino di porfido, che la
Homa, Alessandria, Antiochia, e tradizione dice avere servito al san-
Gerusalemme. Questa preeminenza to di fonte battesimale.
della chiesa di Efeso non proviene Questa città non fu meno distin-
solamente dall' averne preso l' apo- ta dai pagani. Dopo lo stabilimen-
stolo s. Giovanni una cura parti- to della religione cristiana, venne
colare; ma eziandio dall'averla l'a- destinata dai romani, come abbia-
postolo delle genti s. Paolo fondata, mo accennato, a sede proconsolare,
istruita per due anni, e quivi sta- e ad essere la metropoli dell* Asia,
bilita come la madre, e la principale come si apprende anche da s. Gi-
delle altre chiese, che trovavansi rolamo nella sua prefazione sulla
ne' dintorni. Egli le diede per pri- epistola, o lettera agli efesi. Questa
mo vescovo il suo fedele discepolo provincia proconsofare comprendeva
Timoteo da lui ordinato verso l'an- al tempo dell' imperatore Antonino,
no 65 dell'era cristiana in Mileto, che regnò dall'anno i38 al 161,
ove egli sbarcò ritornando dall' A- la Jonia, la Lidia la Caria, la ,

caja, e da Macedonia per recarsi grande Mesia, la Frigia , l' Elles-


EFE EFE 71
ponto. Costantino , e Teodosio I dì perseverare nel rito loro, di ce-
ve ne aggiunsero poi parecchie al- lebrare la pasqua nel dì in cui la
tre, vale a dire le due Frigie, le celebravano gli ebrei, cioè nello stes-
due Pamfìlie, la Pisidia, la Licao- so giorno della XIV luna di marzo.
nia, la Licia, e le isole Cicladi. Vittore I aveva in animo di sco-

Tulle queste provincie, che aveva- municare questi vescovi disubbidien-


no arcivescovi con parecchie sedi ti, ma a persuasione di s. Ireneo
sufFraganee illustri, erano sotto la non passò oltre le minaccie. Altri
giurisdizione del vescovo di Efeso, però credono che li scomunicasse,
il quale n'era metropolitano, ed quindi che alle preghiere di s. Ire-
anche il patriarca secondo i termi- neo, e per la intercessione di altri
ni de' canoni arabici. Il clero, ed vescovi, il Pontefice li riammettes-
il popolo sceglievano il vescovo di se tosto alla sua
comunione. Si
Efeso, e tutti i vescovi d'Asia si pretende ancora, che s. Vittore I
trovavano presenti alla sua ordina- privasse gli ariani della sua parti-
zione. Bassiano, che intervenne al colare comunione, interrompendo
concilio calcedonese, dice eh' era con esso loro il commercio delle
stato ordinato arcivescovo di Efeso lettere pacifiche, e la trasmissione
da quaranta vescovi. Questa chiesa, della santa Eucaristia; che pensas-
fondata nel primo secolo, e divenu- se inoltre di separarli dal corpo
ta esarcalo d' Asia nel terze, ebbe della Chiesa, nel che principalmen-
le seguenti sedi vescovili immedia- te consisteva la stretta scomunica;
tamente sufFraganee: Pergamo, Ipe- ma noi facesse trattenuto dalle re-
pa, Chora, Magnesia o Mangresia, plicate istanze di tanti vescovi, i

Laica, Sandimitri o Adraraito, As- quali di mal animo vedevano


sumo, Sanquaranta, Gargara, Mo- chiese sì illustri dall'unità della
staurebe, Brullena, Pittamne Me- , cattolica comunione separate, e re-
pina , Aureliopoli, Nissa, Barella, cise. Del concilio generale fatto ce-
Aninetu, Anca, Priene, Arcadiopoli, lebrare in Efeso dal Papa s. Cele-
Fanum Jovis, Nova Aula, Sion, stino 1 nel 43 1, si parla in fine
Labedus, Colofone, Teos, Eritrea o di questo articolo. Dipoi, nel 4^'>
Passaggio, Anlandros, Teodosiopoli, s. Leone I fece celebrare in Cal-
Cuma o Fochia nova, Tirea o Tym- cedonia il IV concilio generale, nel-
bria, Themnos, Algiza, Andera, Va- r azione XII del quale fu trattata
lentinianopoli. Aegea o Egara, Au- la causa di Bassiano, e di Stefano,
lium, Naulochus, Pipere, Coloe, Ma- il primo deposto dalla sede Efesi-
scha, Come, Angafa o Evasa, Paleo- na, e il secondo a lui surrogato, e
poli e Chliare. venne deciso che fosse ordinato un
11 Pontefice s. Vittore I, nell'an- terzo, e i due primi fossero dal-
no 198, ordinò che la pasqua si l' erario della chiesa stessa man-
celebrasse secondo la tradizione de- tenuti, duecento soldi d'oro
con
gli apostoli, non già nel giorno del annui, a titolo di nutrimento, e di
plenilunio, ma solo nella domenica consolazione, come dissero i padri
dopo il plenilunio dell'equinozio ver- del concilio, donde ebbero origine
no. Ma Policrate, vescovo di Efeso, le pensioni ecclesiastiche, non pri-
radunata un' assemblea di vescovi ma udite nella Chiesa.
deli' Asia raiaore, stabifi eoa essi Ma r estesa giurisdizione, ed au-
7a EFE EFE
torità del vescovo di Efeso in det- affari. Laonde al vescovo di Efeso
to concilio col canone ven- XXVIII in sostanza non rimase di più ono-
ne ristretta, e moderata, anche per- revole, che il titolo di arcivescovo,
-chè il vescovo Menofante, abusando che da vasi a' vescovi delle prime
di sua autorità aveva infettate le sedi, le quali avevano sotto di loro
sottoposte Provincie dell' errore di molte Provincie, siccome nel quarto
Alio. Adunque nel concilio di Cal- e nel quinto secolo. In progresso
cedonia venne tolto ai vescovi efe- di tempo il numero di siliatti pre-
sini quel grande potere,
che ave- lati si andò moltiplicando, ed gre- i

vano goduto sino allora, e vennero ci ne fecero poco conto, e li posero


sottomessi al patriarca di Costanti- anche al di sotto dei metropolitani.
nopoli. Non sono ignote né la ma- Nel 1439 Eugenio IV celebrò
niera onde fu fatto il canone, che il concilio generale di Fiienze col-
portava questo cangiamento nella r intervento dell' imperatore Gio-
gerarchia, ne le opposizioni, che vi vanni VII Paleologo, e di cento-
fecero i Pontefici, e neppure le dif- quaranta vescovi. In esso si pub-
ficoltà, che s' incontrarono nella sua blicò il decreto dell'unione de' gre-
esecuzione. Ciò non ostante T am- ci colla Chiesa Romana, sottoscrit-
bizione dei patriarchi di Costanti- to dal Papa, dall' imperatore, e dai
nopoli, sostenuta dal favore degli deputati delle due chiese latina, e
imperatori, la vinse, e Giustiniano greca. Ma tornati appena alla loro
I ordinò nella sua Novella, de sa- patria i greci, alle persuasioni di
cro s. Eccles. j e. i6, che il citato Marco vescovo di Efeso, che avea
canone XXVIII del concilio di Cal- ricusato di sottoscrivere il decreto
cedonia avesse la sua esecuzione, e di unione, ritornarono nel i44^
che le diocesi del Ponto, d'Asia, e all' antico scisma, nel quale tuttora
di Tracia fossero sottomesse alla perseverano, non
essendosi più ri-
chiesa di Costantinopoli. Vero è pe- Chiesa latina. Efeso
conciliati colla
rò che poscia al vescovo di Efeso contò cinquantasette vescovi che vi
si diede il titolo di esarca, sebbene ebbero sede, di cui riporta le no-
debba che gli fu accor-
avvertirsi, tizie Le Quien,
il p. nell' Oriens
dato in un senso ben diverso da Clirìstianus, al tomo I, p. 672, e
quello di patriarca, di primate, co- tomo 9^7, insieme ai tre
III, p.
me ritengono il p. Morino, ed al- vescovi latini, che pur vi ebbero
tri. Il sesto concilio generale è quel- sede. Al presente Efeso è un arci-
lo,che per la prima volta parla vescovato in partibus injideliuin,
di un Teodoto, vescovo della me- che conferisce la santa Sede, con
tropoli di Efeso, ed esarca della otto sedi titolari egualmente in par-
diocesi di Asia ; tuttavolta gli esar- tibus suffraganee; cioè: Adramitto,
chi di Efeso non ebbero mai i Aureliopoli, Altobosco, Imeria, Mi-
medesimi poteri dei primati, per- rina, Paleopoli, Pergamo, e Tei.
chè mai la loro autorità si estese Da ultimo sono stati arcivescovi di
fino all' ordinazione dei vescovi, e Efeso monsignor Paolo Leardi nun-
dei metropolitani di una, o di pa- zio di Vienna, e monsignor Gio-
recchie Provincie, come giammai vanni Soglia, fatto da Leone XII
potè il vescovo di Efeso convocarli nel concistoro de' 2 ottobre 1826,
in concilio, e giudicare sui loro che il regnante Gregorio XVI trasfe-
EFE EFE 73
lì al patriarcato di Costantinopoli, di delitti. Pallud. Dial e. i5, p.
e poi creò Cardinale. 11 wedesimo i35; Diz, de' Concila j e Baluzio
Gregorio XVI, nel i836, a' 17 lu- tomo I.
glio,nella basilica Liberiana con- II quarto, che è ecumenico, e fu
sagrò in arcivescovo di Efeso, mon- il terzo concilio generale, celebralo
signor Lodovico Altieri, attuale suo sotto l'imperatore Teodosio II nel-
nunzio apostolico presso V imperia- l'anno 43 venne presieduto dal
'j
le corte di Vienna. som ino Pontefice Celestino 1 a mez-
zo de' suoi legati, contro JXestorio,
Concini di Efeso. il quale ammetteva due persone in
Gesù Cristo, e negava che la Ver-
Il primo fu adunato verso 1' an- gine Maria fosse madre di Dio.
no 196, o 198, sotto il vescovo Questo Nestorio, nipote di Paolo
Policrate per celebrare la Pasqua di Samosata, prima monaco, poscia
li 14 della luna, in qualunque gior- prete antiocheno, eia allora vescovo
no della settimana cadesse, contro di Costantinopoli. Appena fu solle-
quanto avea stabilito Papa s. Vit- vato a quella sede, mostrò un gran
tore nel concilio romano, con de- zelo contro gli eretici, ma i saggi
creto che può vedersi nel Labbè, lo qualificarono per indiscreto e vio-
Coiicil. tom. I, col. 596 ; decreto, lento, e quindi incominciò a mani-
che poi fu ricevuto da altri conci- festare la sua rea dottrina, e i suoi
lii orientali, ed occidentali, e dal perniciosissimi errori, con audacia,
Niceno I. Dìz. de Co nei Hi ed Eu- , e furore. Vedendo poi insorgere
sebio, Hist. eccl. 24. burrasca contro di lui, per diver-
secondo venne celebrato l'an-
Il tirla fece tenere un preteso concilio
no 245 contro r eretico Noeto, il per imporre a' suoi avversari, nel
quale negava esservi tre persone in quale depose diversi ecclesiastici, ag-
Dio, ed ammetteva solo diverse giunse loro r esilio, ed ogni manie-
operazioni, e denominazioni. Balu- ra di pessimo trattamento, imperoc-
zio Arduino tomo L
tomo I, ché non vi era cosa, a cui non lo
Il terzo ebbe luogo 1' anno ^01^ portasse il suo orgoglio, il quale
contro i delitti di Antonino vesco- fondavasi nelle sue ricchezze, e nel-
vo di Efeso. Si compose di settan- la imperiale protezione. Pieno di
ta vescovi di Asia, e di Lidia, alla zelo s. Cirillo patriarca di Alessan-
testa de' quali era s. Gio Crisosto- dria insorse a combattere Nestorio,
mo per la elezione di un altro ve- e scrisse anche al Papa s. Celesti-
scovo, e per di lui avviso fu eletto no I, che a tale un
eftetto tenne
Ereclide suo diacono. Sei vescovi concilio in Roma. Laonde temendo
simoniaci vi furono deposti, dopo Nestorio, che Teodosio li potesse
di avere ascoltati i testimoni, e ri- cedere ai reclami cui riceveva, si

cevuta la confessione di delti ve- mostrò desideroso della celebrazio-


scovi, ed in vece si collocarono ne di un concilio ecmiienico, del
nel loro posto delle persone degne quale, facendosi forte ne' suoi par-
di occuparlo. S. Gio. Grisostomo tigiani, si lusingava intorbidare le
in questo concilio si segnalò pel risoluzioni. Allora l' imperatore fe-
suo zelo episcopale, ad onta che i ce scrivere una lettera circolare di
suoi nemici tentassero di accusarlo convocazione a lutti i meUopolita-
74
*

EFE EFE
ni, dichiarando loro, eh' egli aveva a' 2 2 giugno. Intanto s. Cirillo e-
eletto la città di Efeso per cele- saminò la questione dell' Incarna-
brare il concilio, ordinando loro di zione , e fece degli estratti dei
intervenirvi per la prossima Pente- libri di adottando i sen-
Nestorio,
coste, insieme ai sufifraganei, ma in timenti del santo vescovo Memno-
piccolo numero. Questo principe ne di Efeso. Concorrendo tutto il
fece pure scrivere in Africa, affin- popolo efesino in questi sentimenti,
chè quella provincia tanto ragguar- il partito di s. Cirillo veniva ad
devole per la sua estensione, e pel essere il più forte, e il più nume-
numero de' vescovi, ed illustre per roso. Siccometenne per doloso si

la purità della disciplina, e pei il ritardo Giovanni di Antio-


di
lumi e per lo zelo di s. Agostino, chia, come amico di Nestorio, e
prendesse parte nell' interesse co- de' suoi vescovi, ad onta dell' oppo-
mune della Chiesa; ma il santo in sizione di questi, s. Cirillo e gli
tal punto era morto nel bacio del altri vescovi stanchi dell'indugio,
Signore. pei 11 giugno vollero celebrare il
Il sommo Pontefice, non istiman- concilio, non valutando le contra-
do opportuno di recarsi al concilio, rie proteste. Il concilio fu raduna-
nominò il suddetto s. Cirillo in le- to nella gran chiesa di Efeso, det-
gato della santa Sede, ed in oltre ta della Madre di Dio. Il tutto pas-
vi mandò tre legati, il vescovo sò secondo le regole. S. Cirillo vi
Arcadie, Pro j etto vescovo d'Imola, come occupante la se-
presiedette,
e Filippo prete della santa roma- conda sede della Chiesa, e tenne
na Chiesa, col titolo eziandio di il posto del Papa qual suo legato:
deputati della chiesa Romana. Ne- lo stesso concilio lo chiama il ca-
sitorio arrivò in Efeso per uno dei po di tutti i vescovi raunati in Efe-
primi, con un seguito numerosissimo, so. Presso di lui sedevano Giove-
ed accompagnato dal conte Ireneo, nale di Gerusalemme, Flaviaiio di
suo amico e protettore. Egualmen • Filippi, Firmo di Cesarea, Memno-
te vi si recarono s. Cirillo, con ne di Efeso, A cacio di Melitene,
Giovanni di Gerusalemme insieme Teodoro di Ancira, e gli altri se-
a cinquanta vescovi dell' Egitto . condo l'ordine della loro dignità,
Memnone di Efeso avea anch' e- e nel numero di centonovantotto,
gli radunato piti di cinquanta ve- la maggior parte della Grecia,
scovi della sua giurisdizione, laon- dell'Asia minore, della Palestina,
de i vescovi ascendevano a più e dell'Egitto: i libri de' santi evan-
di duecento tutti celebri per scien- geli erano collocati nel mezzo del-
za, e per eminenti virtù. Candidia- l' assemblea.
no, conte de' domestici, che coman- I. sessione. Radunati che furono
dava le truppe in Efeso, fu invia- i vescovi , Candidiano si presen-
to al concilio d' ordine di Teodo- tò a fare istanza, che s* indugias-
sio li per mantenervi la tranquilli- se a tenere il concilio, finché fosse-
tà, e la libertà delle opinioni: tut- ro giunti gli orientali, ma non fu
tavia mostrò favorevole a
egli si esaudito. Sulle prime si lesse la
Nestorio. JNon arrivando al concilio lettera, colla quale l'imperatore
Giovanni di Antiochia, ed altri ve- avea convocalo il concilio. Fu in-
ijcovi, ne fu prorogata l'apertura oltre prodotta la risposta^ che ave*
EFE EFE 75r

va data Neslorio alla citazione lemont, che sìa stata fatta la meno-
del concilio, cioè ch'egli verrebbe, na cosa; 6." Si produssero diver-
se lo si giudicasse necessario. Intan- si passi de' padri per far vedere
to per conformarsi ai canoni, e pri- quale era stata la loro dottrina
ma di fare il rapporto degli scrit- sopra la incarnazione, dopo di che
ti concernenti quest'affare, si de- tutti i padri esclamarono : Queste
putarono tre vescovi a Nestorio per parole sono le nostre j questo è
secondo monitorio di presentarsi al quel che noi tutti diciamo ;
7.** Si
concilio a giustificare la sua dot- ricevettero le disposizioni de've-
trina; ma i vescovi deputati tro- scovi,che avevano udito dalla pro-
varono la sua casa circondata di pria bocca di Nestorio la sua em-
soldati armati di clava, e non po- pia dottrina.
terono mai ottenere di parlargli. Quindi si pronunziò la sentenza
Nestorio avea fatto dire loro, che contro Neslorio: »> N. S. Gesù Cri-
allora quando tutti i vescovi si fos- » sto , bestemmiato da Nestorio,
sero radunati, egli si recherebbe al » ha dichiarato colla voce di que-
concilio. una terza ci-
Gli si fece >» sto santo concilio, ch'egli è pri-
tazione, ed vescovi, dopo di ave-
i » vato d' ogni dignità vescovile, e
re aspettato un si lungo tempo, « reciso da tutta l'assemblea eccle-
furono trattati con grande insulto >» siastica ". Questa sentenza fu se-
dai soldati, i quali dichiararono gnata da cenlonovantotto vescovi
ad essi che stavano colà d'ordine secondo il Tillemont, e da più di
di Nestorio, per non lasciar entra- duecento al dire di Fleury. La sen-
re nessuno a nome del concilio. tenza venne subito partecipata a
A questa risposta, non badando Nestorio, ed aflissa nelle pubbliche
più i padri che a difendere la fe- piazze, lo che cagionò grande alle-
de, e seguire i canoni, fecero leg- grezza nella città di Efeso. Se ne
gere I." Il simbolo di JNicea, come
: diede notizia per lettere al clero
regola della fede; 2.° La seconda di Costantinopoli, raccomandando-
lettera di s, Cirillo a Nestorio, alla gli di conservare tutti i beni per
quale tutti i padri fecero gran- renderne conto al futuro vescovo.
di elogi; 3.° La risposta, che Ne- Frattanto Nestorio, avendo inteso
storio aveva fatta a questa let- tali notizie ,
protestò contro tutto
tera, e il concilio trovò che non ciò ch'era stato fatto nel concilio,
si accordava colla fede Nicena; 4-° e Candidiano, di concerto con lui,

Si lessero venti articoli tratti dal li- inviò all'imperatore una relazione
bro di Nestorio, contenente una rac- di quello ch'era avvenuto, molto
colta de' suoi sermoni, e padri vi i svantaggiosa al concilio , dicendo
trovarono delle bestemmie orribili, che s. Cirillo e Memnone, e gli
e tutti esciamarono: noi anaiematiz- altri non avevano voluto aspettare
ziamo t eretico Nestorio, e chiun- gli orientali j- che si era operato
que non lo anatematizza sia egli f in quel concilio di una maniera
pure anatema; 5." L'ultima let- tumultuaria, e con argomenti visi-
tera di san Cirillo a Nestorio, bili d' odio, e di passione. Nestorio

terminata dai dodici anatematis- gliene indirizzò una simile. Ma i

mi, intorno ai quali non è mes- padri del concilio, per distruggere
so in nota, come si esprime il Til- le cattive impressioni che si poles-
76 EFE EFE
sero dare all'imperatore della lo- Frattanto Giovanni d' Antiochia,
ro condotta, giudicarono espediente avendo terminato il suo iniquo con-
d' inviare allo stesso imperatore gli ciliabolo, permise finalmente che si
atti del concilio; però i fautori di facessero entrare deputati del con-
i

JNcstorio in Costantinopoli lo servi- cilio di Efeso; ma non appena essi

rono SI efilcacemente fino ad im- gli ebbero esposto il soggetto della

pedire, che tuttociò che veniva per loro commissione, si videro oppres-
parte del concilio arrivasse all'im- si d'ingiurie, e di percosse dai ve-
peratore; e dall' altra parte Candi- scovi, e dal conte Ireneo, ch'erano
diano impiegò la violenza contro presso Giovanni d' Antiochia. Dopo
i vescovi, mise delle guardie da per essere stati cosi maltrattati i depu-
lutto per impedire che non fossero tati andarono a riportare al conci-
loro portate le cose necessarie, e che lio le loro doglianze pei cattivi
non mandassero nessuno alla corte; e trattamenti sofferti. I padri, sor-
li tenne chiusi in Efeso, come in presi di una sì strana condotta, se-
una prigione.mezzo a questi
In pararono Giovanni d' Antiochia dal-
movimenti Giovanni di An-
diversi, la loro comunione sintantoché fos-
tiochia arrivò finalmente ad Efeso se egli venuto a giustificarsi ; e ris-
ai 29 giugno, seguito da ventisette guardarono i padri con insulto la
vescovi, e scortato da soldati. Oifeso sentenza informe del suo conci-
perchè il concilio non avesse aspetta- liabolo. Ma Nestorio, e gli orientali

to il suo arrivo, diede delle prove le a nulla altro badando, che al pro-
più violenti, e le più irregolari del prio risentimento, scrissero parec-
suo risentimento; cominciò a ren- chie lettere alla corte per giustifi-
dersi inaccessibile ai deputati invia- care la loro condotta; e l'impera-
tigli dal concilio, per dargli parte tore prevenuto da Candicliano scris-
di ciò eh' era passato intorno a se una lettera ai padri del concilio
Kestorio. Dai soldati fece respinge- colla quale egli disapprovava la de-
re que' vescovi dall'ingresso di sua posizione di Nestorio^ e dichiarava,
casa. Que' deputati sostennero tan- che finché il punto di dottrina fos-
ti oltraggi con incredibile pazienza, se deciso, non comporterebbe, che
e corsero rischio anche della vita. nessun vescovo partisse da Efeso.
Ma intanto che Giovanni fece as- I padri fecero una risposta alla
pettare a quel modo, tenne egli lettera dell'imperatore, nella quale
stesso un concilio co' suoi orienta- giustificavano la loro condotta, e
li, e con Nestorio ; e così quaran- querelavansi dei falsi rapporti di
ta vescovi tentarono di giudicar- Candidiano. Gli orientali , alteri
ne duecento; e questo essi fecero della lettera dell' imperatore, ten-
senza accusatore, senza citazione, tarono di ordinare un nuovo ve-
senza esame, e senza nessuna for- scovo in Efeso; ma risaputosi ap-
malità. Vi deposero s. Cirillo, e pena il loro disegno, in fretta fu-
Memnone, come autori della di- rono serrate le porte della chiesa,
scordia, e separarono dalla comunio- ed eglino si videro costretti a ri-
ne tutti gli altri vescovi, cioè pre- tirarsi confusi. In questo mezzo,
tendevano che que' vescovi non quantunque i fautori di Nestorio
potessero più comunicare con essi facessero i loro sforzi per impedire
nella celebrazione de' misteri. che r imperatore non fosse istruita
EFE EFE 77
del vero, un medico sforzò tutti i quel principe nelle sue prime pre-
ripari, e portò a Costantinopoli, in venzioni contro il concilio, ovvero
una canna forata, che servivagli di piuttosto lo lasciò indeterminato e
bastone, una lettera scritta in Efe- sospeso a favore di chi egli doves-
so, e diretta ai vescovi ed ai mo- se dichiararsi. Quindi, senza distin-
naci ch'erano in Costantinopoli. guere i due partiti, confermò la
Sparsa che fu questa lettera, tutti deposizione di Nestorio fatta dai
i monaci lasciarono monisteri, e i prelati del concilio, e quella di
andarono quasi in processione a s. Cirillo, e di Memnone fatta da-
trovare l'imperatore. L'abbate s. gli orientali, e annullò poi quanto
Dalmazio, che da quarantotto anni era stato praticato da ambe le par-
non era uscito dal monistero, ne ti. Mandò ad Efeso il conte Gio-
era il condottiere. vanni per regolare le cose, secondo
La lettera fu presentata all' im- che giudicasse più espediente. In
peratore, e il santo abbate gli rap- questo mezzo i legali della santa
presentò quanto era succeduto in Sede arrivarono in Efeso.
Efeso, e come avevano sorpreso la II, e III sessione, a' -2 3 giugno.
sua religione. Teodosio II mostrò Subito dopo il loro arrivo, ritarda-
di approvare tuttociò che il conci- to dalle tempeste, e dai venti con-
lio aveva fatto, e ringraziò Dio di trari, i padri si radunarono di nuo-
avergli manifestata la verità. In vo, ed i legati sedettero con essi,

conseguenza di che il concilio man- e co' tre deputati d' occidente. Fu


dò alcuni vescovi imperatore, eall' letta la lettera del Papa Celestino
gli orientali dal canto loro impe- I al concilio. In questa era detto,
gnarono conte Ireneo, che di sua
il che mandava i suoi legati per far
spontanea volontà aveva accompa- eseguire quanto egli aveva ordina-
gnato Nestorio, a recarsi dall'im- lo r anno precedente nel concilio
peratore, e gli consegnarono parec- di Roma, al che i padri applau-
chie lettere. Intanto s. Dalmazio, dirono. Questa lettera era una spe-
e gli ecclesiastici di Costantinopoli, cie di credenziale pei tre deputati di
scrissero una lettera ai padri del occidente. Eglino rendettero conto
concilio,che riuscì per essi di gran ai legati di ciò ch'era avvenuto, e
conforto nella pei-secuzione che sos- trovarono che il tutto era stato
tenevano. In questa lettera il clero fatto a tenore dei canoni, e i le-
di Costantinopoli testimoniava ai gati condannare
dichiararono di
padri del concilio, la consolazione essi pure Nestorio, e deponevanlo
che avea provato per la deposizio- a nome del Papa, la cui autorità
ne di JN'estorio, e li pregava di a- portava seco quella di tutto l'occi-

doperarsi pel ristabilimento delle dente; poiché, dissero, i vescovi di


loro chiese. Ma gli affari del con- oriente, e d'occidente hanno assi-

cilio nuovo attraversati


furono di stito al concilio per se, e pei loro
per qualche tempo dall' arrivo del deputati.
conte Ireneo a Costantinopoli. Sic- IV. sessione, i6 luglio. Il con-
come era egli consagrato del tutto cilio ricevette la supplica di s. Ci-
al partito di Giovanni d' Antiochia, rillo, Memnone,
e di colla quale
e di Nestori o, così l'esposizione domandavano giustizia della sen-
ch'€Ì fece ali' imperatore rimise tenza pronunziata contro di loro
yS EFE EFE
da Giovanni d' Antiocliia, e dagli ch'egli avea fatto contro i pela"
orientali, e li fece citare. Ma i ve- giani, imperciocché erano venuti a
scovi spedili a questo (ine furono Costantinopoli nel 4^9 j ^ V era-
insultati, e respinti dai soldati, e no stati sostenuti dal credito di
non poterono, avvicinarsi alla sua Nestorio; ma Teodosio II gli fece
persona . Alla seconda citazione scacciare dalla città. Il concilio con-
Giovanni fece loro rispondere, che fermò quanto era seguito al tempo
ei non aveva nulla a dire a per- della loro condanna sotto s. Zosi»
sone deposte e scomunicate. mo. Papa nel 4 18.
V. sessione, 17 luglio. Si deli- VI. sessione, a'22 luglio. S. Ci-
berò di citare per la terza volta rillo vi presedelte come vicario del
Giovanni d' Antiochia. I deputati Papa. Il concilio condannò un sim-

riferirono, che l' arcidiacono di Ne- bolo di Teodoro di Mopsueste, sen-


.storio era venuto da essi, e aveva za nominar quel vescovo, e proibì
voluto dar loro un foglio ma , a chiunque di comporre o di fare
che non avevano giudicato be- sottoscrivere, a chi avesse incon-
ne di riceverlo. La qual cosa ve- trato nella Chiesa verun' altra pro-
dendo quegli , avea detto loro : fessione di fede, che quella di ]\i-
5» Voi non avete ricevuto il mio cea, sotto pena di deposizione pe-
»> foglio, ed io non bado a ciò gli ecclesiastici, e di anatema pei
f* che dice il concilio; noi aspet- laici. Intorno a ciò il Tillemont
9» tiamo una decisione dell' impe- osserva, che Eutiche, nel concilia-
« ratore. " Udito il rapporto dei bolo di Efeso chiamato Latrocinio,
deputati, il concilio pronunziò con- e i vescovi d' Egitto, in quello di
tro Giovanni d'Antiochia, ed i Calcedonia, abusarono di questo
suoi complici, al novero di tren- mandato, il quale non si vuol
latre, tia i quali fu compreso Teo- prendere a rigore e se ; ne ser-
doreto, una sentenza che li recide- virono per coprirsi sotto la gene"
va dalla comunione ecclesiastica, e raiità dei termini del concilio Ni-
soggiungeva, che se non avessero ceno, e per non rigettare le ag-
riconosciuto il loro errore, si tire- giunte fattevi dal concilio Costanti-
lebbero sdosso 1' ultima condanna. nopolitano; che questa prescrizione
A questa sessione debbonsi riferire medesima venne opposta allo stes-
i canoni contro gli orientali e Ne- so s. Cirillo, per aver egli ricevu-
storio. Questi sono quelli, che ci to delle altre professioni di fede
restano del concilio di Efeso, al- da alcuni vescovi sospetti di nesto-
meno secondo il Baronio. Del ri- nanismo; ma il santo rispose, che
manente nulla contengono, che ris- quel decreto del concilio di Efeso,
guardi la disciplina pubblica della bencliè fosse santissimo, non impe-
Chiesa. Il concilio informò l'impe- diva, che qualora certe persone
ratore di quanto era seguito; egli fossero sospette non bene in-
di
si querelò che trenta
altamente, tendei'e il simbolo INiceno, non do-
vescovi avessero avuto ardiniento vessero dichiarare i loro sentimenti
di alzar tribunale contro più di con parole più precise, dal che era
duecento ; e avessero preteso di facile conchiudere, come dice lo
formare un secondo concilio. Il stesso autore « che quando la :

concilio scrisse anche al Papa ciò. » Cliiesa ha da combattere della


,

EFE EFE 79
« eresie non condannale formai- Cirillo, e Memnone furono guar*
»imente dal simbolo Kiceno, ha dati molto strettamente : inoltre
» ella il diritto di aggiungerci tenne egli rinchiusi i vescovi in Efe-
« quelle espressioni che crede op- so, e fece loro patire molti disagi; to-
» portune, e necessarie a mettere gliendo ad essi qualunque commer-

« in chiaro la verità ". E tanto ciò con qualunque uomo. Intanto


avea fatto il concilio Costantino- l' imperatore lusingandosi di poter
politano, e lo stesso praticarono riunire i vescovi, obbligò gli orto-
parecchi altri in appresso. dossi a comunicare cogli orientali;
VII. sessione, ed ultima a'3i nia essi protestarono di nuovo che
luglio. Regio, vescovo di Costan- non acconsentirebbero mai a que-
za nell'isola di Cipro, presentò una sta riunione, se gli orientali non
istanza al concilio in nome suo, e annullassero ciò che avevano fatto
di due altri vescovi, lagnandosi che contro s. Cirillo e Memnone, e non
il clero di Antiochia offendesse la anatematizzassero in iscritto Nesto-
libertà, ond' erano in possesso, e rio, e i suoi dommi. Finalmente
pretendesse di attribuirsi il diritto gli orientali, essendo rientrati un
delle ordinazioni, contro i canoni, poco in se stessi, credettero di do-
ed il costume stabihto. Il concilio ver cooperare alla pace della Chie-
colla sua sentenza conservò i ve- sa, e dopo essersi a grandissimo
scovi di Cipro nel libero possesso stento accordati, ofTiirono una pro-
di fare da se slessi le ordinazioni fessione di fede sopra Tincarnazio-
a tenore dei canoni, e secondo il ne, e sopra la ss. Vergine Maria,
costume, se il vescovo di Antiochia Fu trovata cattolicissima questa
non fosse fondato nella consuetu- professione, e se ne fece uso in
dine. Ma siccome quest'ultimo non progresso per placare gli animi. Per
era presente al concilio, così non l' altra parte i padri del concilio
potè difendere il suo diritto che scrissero all'imperatore a favore
era ne più, ne meno fondato, non di s. Cirillo, e di Memnone, e lo
essendo stato interrotto questo pos- informarono della verità dei falli,
sesso, se non per occasione degli Bappresentarongli con quale ingiu-
arianij siccome appare da una let- stizia opprimevasi un' assemblea
tera di s. Innocenzo I Papa, ad quale era il concilio; e per distrug-
Alessandro di Alessandria, scritta gere le impressioni, che potesse aver
\ent'anni addietro. fatto sull'animo di Teodosio li la

Poco dopo questa Teo-


sessione, relazione infedele del conte Gio-
dosio mandò il conte Giovanni ad vanni, scrissero una lettera dello
Efeso, e subito arrivato lesse ai pa- stesso tenore agli ortodossi di Co-
dri del concilio la lettera dell' im- stanlinopoli, i quali non dubitaro-
peratore, la quale comandava la no di altamente dichiararsi a fa-
deposizione di s. Cirillo, di Mem- vore di tanti vescovi perseguitati
none, e di Nestorio ; e siccome i a quel modo, e indirizzarono ai-
vescovi protestarono, ch'eglino non l'imperatore, a nome di tutto il

acconsentirebbero a quella dei due clero, una supplica piena di ener-


prirai, così gli fece arrestare tutti già, e di generosità. Dicono in
e tre, e diede in custodia Nestorio quella, che siccome la religione
al conte Candidiauo suo amico. Sv cristiana obbliga i sudditi ad ubbi-
8o EFE EFE
dire i loro principi, così vuole che tore, essendo meglio informato, ren-
quando non si può loro ubbidire desse giustizia alla verità, poiché
senza pregiudizio dell' anima sua, essendo di ritorno a Costantinopo-
parlisi loro con libertà, e con co- li, ordinò con una lettera ai depu-

raggio da figliuoli di Dio. Gli rap- tati di condursi in quella


cattolici
presentarono, che condannando Ci- città per ordinarvi un nuovo ve-
rillo e Meninone, sotto un falso scovo nella persona di Massimiano,
pretesto di pace, si mette la divi- in vece di Nestorio, al quale avea
sione in tutta la Chiesa ; e che egli fatto già comandare di uscire
deponendo Nestorio da una parte, da Efeso, e di rinchiudersi nel suo
e tutti i vescovi cattolici dall'altra monisfero vicino ad Antiochia, il

nella persona di s. Cirillo, si la- che gettò in costernazione gli o-


sciano gli ariani, e gli eunomiani rientali. Quindi prescrisse con una
padroni di tutto ; protestarono in lettera, che tutti i vescovi, e s.

fine di essere risoluti a soETEriacere Cirillo e Memnone eziandio, ritor-


ad ogni male^ anche al martirio, nassero alle loro chiese, dovendo
con quelli che hanno con loro la fare altrettanto Giovanni d' Antio-
stessa fede. chia co' suoi vescovi ravveduti dal-
Tocco r imperatore da questa l' errore. Sì raccoglie da questa
supplica del clero di Costantino- lettera, eh' è come la conclusione
poli,permise ai padri del concilio del concilio, che quantunque Teo-
di mandargli otto deputati colle dosio II fosse ancora in qualche
opportune istruzioni; ed altrettanti dubbio, e non volesse decidere ne
ne inviarono gli orientali per parte per gli uni, ne per gli altri) pre-
loro. Tra i deputati cattolici era feriva con tuttociò quelli del con-
il primo Arcadio,. vescovo legalo cilio ecumenico, perchè avevano
della santa Sede, e Filippo prete, dal canto loro più contrassegni di
uno dei tre legati del medesimo comunione cattolica. L'imperatore
s. Celestino I. Gli uni, e gli altri e Massimiano, vescovo novello di
recaronsi per ordine dell'imperato- Costantinopoli, spedirono legati al
re a Calcedonia, ch'era di rimpet- Pontefice s. Celestino I , Giovanni
to a Costantinopoli, ma dall'altra prete, ed Epitetto diacono, e con-
parte del Bosforo ; e qui fu dove gratularonsi col Papa del trionfo
si terminarono finalmente gli afiari riportato suH' eresia nestoriana ab-
di Efeso a vantaggio della Chiesa. battuta nel concilio Efesino, e nel
Essendosi l'imperatore condotto co- quale fu stabilito, contro l'eresiar-
là, diede udienza per cinque gior- ca, una persona essere in Cristo, e
ni diversi ad ambe le parti, e do- due nature, e dover la b. Vergine
mandò che ognuna facesse una e- Maria chiamarsi madre di Dio. Tal
sposizione di sua credenza. Non si decreto si seppe in Roma nel gior-
sa in particolare che seguisse ciò no di Natale, e vi fu ricevuto con
in queste udienze, solamente ci è tanta gioja, ed acclamazione, che
noto che gli orientali si dolsero nel generale, e divoto clamore ad
molto di s. Cirillo, e che i catto- onore della gran Madre di Dio, si
lici non vollero mai entrare in aggiunsero alla salutazione angeli-
conferenza con essi. Vi è fonda- ca dell' x/i'p Maria {Fedi) le pa-
mento di supporre, che l'iaipera- role che tuttora recitiamo Sanata :
EFE EFE 8r
Maria Mater Dei ora prò nohis privali del sacerdozio coloro, qui
peccatoribiis, mine et in hora mor- deficientibus a synodo adhaeserunt.
tis nostrae Amen. A questa madre li terzo riguarda sulla restituzione
di Dio r augusta s. Pulcheria, che alla dignità sacerdotale , di quelli
tanto avea cooperato alla buona che n'erano stati privi da Nesto-
riuscita della parte cattolica, alzò rio. Il quarto canone così diceva :
un sontuosissimo tempio in Costan- Si qui auttm clericorum defecerìnt
tinopoli presso il mare, e fu da vel ausi fuerint vel privatinij vel
altri imitata in diverse parti del publice quae sunt Nestorii, ani Cc-
mondo per la divozione accresciu- lestii, sapere, sanciluni est a sanala

ta alla madre di Dio. E succeden- synodo islos quoque depositos esse.


do, nel 4^2 , a s. Celestino I, il 11 quinto canone non voleva che i
Papa s. Sisto III, questi a memoria condannati dal medesimo concilio
del trionfo riportato su Nestorio, e potessero essere reintegrati a quei
a gloria Maria, rinnovò in Ro-
di gradi, da' quali erano stati rimossi
ma la patriarcale Chiesa di s. Ma- dai padri dell'assemblea. 11 sesto ed
ria Maggiore (Vedi), al modo che ultimo canone fu fatto Similiter :

dicesi a quell' articolo, e con pit- autem, si qui velini ea, quae de sin-
ture in mosaico, le quali celebra- gidis per sanctam synodum gesta sunt
rono questo concilio. Ephesinam, quocumque modo mo-
Cosi ebbe fine il celebre conci- verej sanala synodus ipsa dearevit^
lio di Efeso, ricevuto sempre, e si quidein episaopi aut clerici fue-
venerato dalla Chiesa come ecume- rint^ eos omnino a proprio cadere
nico, non ostante la opposizione gradu: sin vero laici,aut aliij si-
che per alcun tempo vi fecero gli ne communione permaneant. V,
orientali. Secondo il Bergier, è una Baldassari Istoria conipen. de' con-
prova, che il concilio di Efeso te- cini ecumenici, p. 3g e seg. ; Diz.
meva giustamente le conseguenze de' concini j Regia tom. V, Labbé
dell'eresia di Nestorio, l'aver egli tom. Ili, Arduino tom. I, Baluzio,
perseverato sino alla morte mal- Tillemont, Condì, tom. III. Nel
grado i patimenti di un rigoroso 1791 si pubblicò in Venezia /' /-
esilio, e l'esempio de' suoi migliori storia dell' eresia di Nestorio, e
amici. Gli venne rosa dai vermi- del concilio di Efeso, di Bercastel.
ni quella lingua, che avea osato 11 quinto concilio di Efeso, o con-
pronunciare esecrande bestemmie ciliabolo, é quello tenuto nel 4^ i
contro la madre di Dio, e sono da Giovanni patriarca d'Antiochia,
passati più di quattordici secoli dac- partigiano di Nestorio, contro il con-
ché i nestoriani {Vedi) di lui set- cilio generale di Efeso, di cui in
tatori perseverano in oriente nel- questo si è parlato. Regia t. V, Lab-
l'errore. In quanto ai canoni fatti bé t. Ili, Arduino t. I, Baluzio.
in questo concilio, sono sei. Il essi 11 tenne nell'anno 434>
sesto si

primo fu contro coloro, che la sen- 44oj o 44^5 sopra Bassiano prete
tivano con Celestio eresiarca, e coi di Efeso, ch'era stato ordinato ve-
di lui fautori,nonché contro Pela- scovo di una città della provincia
gio; come contro
quelli che non suo malgrado, ed al quale ne fu
vollero condannar Nestorio. 11 se- sostituito un altro. Mansi tom. I,

condo canone fu quello, che volle p. 3i8, e Baluzio.


VOI. XXI. 6
8^ EFO EFO
settimo nel 44? sopra Bassia-
Il Distinguonsi due sorte di efod;
no vescovo di Efeso. Baluzio. r uno di semplice lino pei sacer-
L' ottavo ebbe luogo Tanno 449» doti , r altro pel sommo sacer-
chiamato il conciliabolo Ephesinum, dote, quale era di drappo tes-
il

Lalrocinhim, Assassinio, Brigantag- suto d'oro, di giacinto, di porpo-


gio. Venne presieduto da Dioscoro ra, di cremesino, e di cotone ritor-
patriarca Alessandrino, che vi ap- to. Al luogo dell' efod, che veniva
provò gli errori di Eutiche, e vili- sulle due spalle del sommo sacer-
pese i legati pontifìcii. Vi fu con- dote, stavano due grosse pietre pre-
dannato s. Flaviano, vescovo catto- ziose o sardoniche incassate nell'o-
lico di Costantinopoli, eh' essendovi ro, sulle quaU leggevasi il nome
stato crudelmente, morì
battuto delle dodici tribù d' Israele, cioè
dopo tre giorni dalle ferite. Di que- su quello della spalla dritta il no-
sto conciliabolo sì tratta anche nel me dei sei primogeniti, e quello
Voi. XV, pag. iS'j del Dizionario. dei secondogeniti sulla sinistra. Nel-
V. de Conditi^ Re-
inoltre Dizion. la parte ove 1' efod s' incrociava sul
gia toni. VII, Labbé tom. Ili, Ar- petto del sommo sacerdote, eravi
duino tom. I. un ornamento quadrato, detto il

Il nono si riporta all'anno 4?^» razionale 3 nel quale erano incassa-


ma non è riconosciuto. Timoteo Elu- te dodici pietre preziose, su cui si

ro, vescovo d'Alessandria, vi rista- trovavano scolpiti i nomi delle do-


bilì Paolo, e depose Acacio di Co- dici tribù dello stesso Israele, cioè
stantinopoli. Diz. de' Concila. uno per pietra. L' efod sovente fu
EFOD, o EPHOD. Ornamento confuso col razionale y e con Yurim
sacerdotale in uso presso gli ebrei. e thumminif che vi ciano attacca-
Questo nome derivò dall' ebreo ti, perchè tutto questo apparteneva
fiphad^ vestire. L' efod consisteva all' efod, e formava con lui una
in una specie di cintura, che pen- sola cosa. Dio rese più volte ai re
dendo dietro il collo, e al disopra d' Israele, e di Giuda i suoi oraco-
delle spalle, discendeva dinanzi, si li a mezzo del sommo sacerdote, e
incrociava sul petto, e serviva quin- de]V urini e thummim^ quando fu
di a cingere la tonaca, girando at- consultato sugli avvenimenti futuri
torno al corpo; dopo di che le sue risguardanti il bene pubblico della
eslremitti cadevano davanti fino a nazione. Alcuni pretesero, che nelle
terra. Altri descrivono l'efod, per solennità i detti re talvolta usas-
una specie di tonaca ristretta, con sero r efod ; certo è che David lo
manicbe, avente sul petto un'aper- portava nel solenne trasferimento
tura di quattro dita quadrate, che dell'arca. Il Formale (Fedì), che
era coperta dal razionale. Così lo si usa dal sommo Pontefice, si

descrive Gioseffo; ma Filone lo chiama anche razionale, e petto-


figura come una corazza. Dice s. ralc.
Girolamo, che l' efod era una spe- \J efod dei semplici sacerdoti era,
cie di tonaca simile agli abiti chia- come si disse, di solo lino, avea la
mati Caracalla (Fedi)^ finalmente medesima estensione di quello del
altri pretendono che non avesse sommo ma meno prezio-
sacerdote,
^maniche, e che di dietro scendes- so, meno elavorato. Samuele,
se sino ai talloni. quantunque non fosse che levita,
EFR EFR ^5
e fanciullo, pure portava l'efocl nel peccatori indurali &i valeva delle
tabernacolo. Abbiamo ancora, che lacrime per ridurli a penitenza, di-
Gedeone giudice d' Israele fece fare sprezzava se stesso per esercitarsi
un efod magnifico colle spoglie dei nella santa umiltà. Lasciò vari scritti,
Madianiti, e lo depositò in Efra tutti pieni di zelo apostolico. Passato
sua residenza, o per usarne nelle per celeste ispirazione in Edessa, si
assemblee, e solenni funzioni della recò ivi a venerare le reliquie del
nazione^ e per consultar Dio per santo apostolo Tommaso, ed ordi-
mezzo del sommo sacerdote, lo che nato diacono, si mise a predicare
non era proibito dalla legge. Anco con molto zelo e gran frutto. Mol-
i pagani potevano avere abiti si- ti furono gì' idolatri da lui con-
mili ; secondo Isaia, sembra che i vertiti, e molti ancora gli eretici,
pagani vestissero i falsi dei di un che abbandonarono i loro errori.
efod, forse quando volevano avere S. Girolamo encomia anzi il libro
degli oracoli. Qualcuno pai'agonò da s. Efrem composto contro i se-
r efod al Fanone (Fedi) orna- , guaci di Macedonio, provando in
mento sagro usato dai romani Pon- quello a meraviglia la divinità del-
tefici, quando celebrano solenne- lo Spirito Santo. Apollinare nel 876
mente, ma vi è divario. F. Be- dommatizzò sacrilegamente sulla u-
ned. Dav. Caprovium, De Ponti- manità di Gesù Cristo, ed il santo
ficum hebraeorum vestita sacro, anacoreta vigorosamente attacca-
Jenae i656. Deli' efod tratta pu- tolo il conquise. Recatosi nell'anno
re il padre Bouanni La gerarchia, 872 a Cesarea, vi giunse nel mo-
ecclesiastica considerata nelle vesti mento che il santo arcivescovo Ba-
sagre, ove riporta diverse forme silio predicava al suo popolo. Ter-
di efod. minata la predica , si senti chia-
EFREM (s.). In Nisibi città del- mare dallo stesso arcivescovo, e
la Mesopotamia nacque Efrem. I presentatosi lo interrogò , s' egli
di lui genitori quanto ignobili per era quell' JEfrem , servo di Gesti
natali, altrettanto illustri per copia Cristo. A tale ricerca rispose: « io
di martiri nei loro ascendenti, e- **sono queir Efrem , eh' è molto
ducarono il loro figlio nel santo » lontano dal cammino del cielo'*,
timore di Dio. Consecrato fino dal e piangendo gli disse « mio : O
suo nascere al Signore, e ricevuto « padre Pietà vi prenda di un
!

il battesimo soltanto nel diciotte- M miserabile peccatore, e degnatevi


simo anno di età, si fece monaco, « metterlo in sulla retta via". Ba-
ed andò ad abitare in un romito- silio, scoperta di subito la umiltà
jo lontano dalla comunità. Quivi di Efrem, lo trattenne seco, e lo
egli si diede alla vita contempla- forni di norme per condurre una
tiva, e lavorando in far vele da santa vita, e concepì di lui parti»
navi, portava al fine della setti- colar venerazione. Ritornato in E-
mana il lavoro alla comunità, e dessa, si rinchiuse in una celletta,
ritraeva con ciò il proprio vitto. Di e con nuovo fervore inspiratogli dal
natura collerico, egli seppe tanto santo arcivescovo si dispose al gran
frenarsi, che alcuno noi vide mai passaggio dell'eternità. Scrisse in
alterato, anzi era chiamato la dol- quel tempo le sue settantasei Pa-
cezza^ o il pacifico di Dio. Coi renesif ossia esortazioni molto ef-
84 EGA EGB
ficaci alla penitenza, non poche cleziano per avere col loro patro-
delle quali sono state inserite nel- cinio riacquistala la sanità. F. su di
r uffizio della chiesa dai siri. Fece il ciò: Disqaisilio historica ss. Cosmae,
$uo testamento, nel quale oixlinò di et Damiani martyris, ejusque ha-
esser seppellito in una tomba comu- sìlicaej Romae 1747- Al presente

ne, ed esortò i suoi di tenerlo rac- Ega o Egea, è un vescovato in


comandato al Signore. Aggravato partibus, che conferisce la santa Se-
sempre piti dalla febbre, ricevuto il de. F. il Terzi, Siria Sagra pag.
^
santo Viatico, e l' estrema unzione 117.
con tutto il fervore proprio dell' uo- EGA, EGUGA, stwEgulga ed an-
mo assorto placidamente
in Dio, che Iguiga. Sede episcopale nel-
spirò in età molto avanzata l'an- r Africa occidentale, nella provin-
no 378. Dopo la sua morte si ce- cia proconsolare di Cartagine, sotto
lebrò subito in Edessa la sua festa, la metropoli di questo nome. Fi-
e nel vero martirologio di Beda è renze suo vescovo intervenne al ce-
ricordato il dì 9 luglio. lebre concilio tenuto dal Pontefice
EFREM (santo), patriarca d'An- s. Martino I nel Làterano.

tiochia, scrisse molte opere a dife- EGARA. Città vescovile della Ca-
sa del concilio di Calcedonia, di talogna nella Spagna, nel territo-
s. Cirillo, e dis. Leone, i cui estrat- rio Laletani, di cui ora non rima-
ti si sono stampati da Fozio. ne vestigio. Era situata alla distan-
EGA (Aegae). Città vescovile za di quattro leghe da Barcellona,
della seconda Cilicia , nel patriar- nel luogo ove presentemente tro-
cato d'Antiochia, sotto la metro- vasi la città di Carraca, o borgata
poli di Anazarbo, la cui erezione di Taracca, o Tarassa. Rimane pe-
risale al quinto secolo. Vuoisi fab- rò ancora la città antica, la quale
bricata da Egea regina delle Ama- è alquanto al di sopra della città,

zoni, ovvero da Egeo figlio di Te- ma non è altro che una parrocchia
seo. Fu celebre pel tempio di Escu- chiamata s. Pietro d'Egara. La se-
Japio, e per essere stata così ben de vescovile fu eretta nel quinto
munita^ che sembrava miracolo del- secolo, suffraganea della metropoli
l'arte. Nell'anno 285 quivi patì il di Tarragona. Nell'anno 6i5 in fi-
martirio s. Zenobio vescovo, e lo pa- gara delta Exartaj si tenne un
tirono pure i ss. Claudio, Aslerio, e concilio nazionale, nel quale si con-
IVIeone, e le sante Donnina, e Teo- fermarono le decisioni di quello di
nilla. Ivi inoltre furono martirizzati Huesca, celebrato l'anno 589, e
a' 27 settembrei ss. Antimo, Leon- riguardante il celibato degli eccle-
zio, ed Euprepio. Al vescovo s. Ze- siastici. Nel concilio di Toledo del
nobio eresse una basilica il di lui 589, in quello di Barcellona del
successore Tavodimonte, che inter- 599 , ed in sei altri Toledo del
di
venne al concilio Niceno. Anche settimo secolo, si vedono le sotto-
r imperatore Giustiniano I vi fece scrizioni de' vescovi di Egara. Ma
edificare una chiesa in onore de' ss. nell'anno 698, venendo la città
Cosma e Damiano, che dicesi ave- distrutta dai mori , il suo vesco-
re ivi sofferto il martirio a' 27 set- vato fu riunito alla sede episcopale
tembre, o a'26 ottobre sotto il pre- di Barcellona.
sidente Lisia, neh' impero di Dio- EGBINO (s.). Di nobile famiglia,
EGE ÈGI 85
bretone di nascita, passò in Fran- tà. La sua festa è ricordata li
7
cia Egbino assai giovine, sotto la aprile.
direzione del tcscovo di Dole s. EGIDI Giovanili, Cardinale. Gio-
Sansone. Assistendo un giorno al vanni Egidi, appellato il Cardinale
divin sacrifizio, udite quelle parole di Liegi, nativo della provincia di
del vangelo: Chi non rinunzia a Neustria in Francia, dottore in am-
tutto ciò che possedè^ non pub es" be le leggi, fu dapprima cantore
sere mio discepolo, Egbino, sempli- nella chiesa di Parigi, e quindi pre-
ce diacono in allora, si sentì alta- vosto in quella di Liegi. Recatosi
mente compreso dalla forza di quel- a Roma, venne eletto uditore di
le divine espressioni , e deliberò col- ruota e cappellano Pontificio. Ur-
Tassenso del s. suo vescovo di ri- bano VI lo spedì nunzio apostolico
coverarsi nell'abbazia di Tauvac. nella diocesi di Treveri, di Colo-
Ivi neir anno 554 fece la solenne nia e di Reims, dove rimase fino al
professione, e conducendo di conti- termine del pontificato di Bonifacio
nuo una vita eremitica, da di là IX, successore di Urbano V^I. Assun-
passò in Irlanda. Per venti e piìi to alla cattedra pontificia Innocenzo
anni dimorò in una cella fabbrica- VII, questi presa in molta conside-
tasi in mezzo ad un bosco. Visse razione la illibatezza e i preclari
con tanta austerità sino agli anni meriti dell' Egidi, agli giugno 1 1

ottantatre, e mori verso la fine del i4o5 lo creò diacono Cardinal as-
sesto secolo, il dì 19 ottobre, gior- sente de' ss. Cosimo e Damiano.
no in cui è ricordato nel martiro- Ma tornato a Roma, essendo mor-
logio romano. to il Papa Innocenzo VII, concor-
EGENESHAM. Luogo d'Inghil- se elezione di Gregorio XII,
all'

terra, nel quale nell'anno 1186 fu che poscia abbandonò per non con-
celebrato un concilio nel mese di travvenire a' decreti del pisano con-
maggio. Vi si fecero parecchie ele- cilio, di cui egli era stato uno dei
zioni di vescovi,ed abbati ec. An- principali promotori. Narra il Ciac-
glia tom. I, Mansi tom. II. conio che Gregorio XII, veggendosi
EGESIPPO (s.). Egesippo nacque da lui abbandonato, ardesse di tal
giudeo, e divenne uno dei membri risentimento, da comandare in ogni
della chiesa di Gerusalemme. Re- modo la cattura di quel Cardinale.
catosi a Roma vi dimorò venti an- Poco dopo cessò di vivere, e le sue
ni, e nel 177 si restituì di nuovo spoglie ebbero sepolcro nella catte-
in oriente. Scrisse egli nella sua drale di Liegi.
prima età la storia della Cliiesa, EGIDIO (s.). Nel declinare del
divisa in cinque volumi, ed in que- secolo VII nacque Egidio da nobili
sta fece egli chiaramente vedere, parenti, ed ebbe Atene per patria.
che il deposito delle verità da Ge- Cresciuto negli anni, e riuscito ne-
sù Cristo promulgate, era stato con gli studi umani assai distinto, ce-
gelosia custodito sino a' suoi gior- lebre vieppiù si rese nella pietà.

ni. Nell'anno 180 in Gerusalemme Schivo per naturale inclinazione


santamente morì. San Girolamo alle lodi, abbandonata la patria, e
dalla semplicità del suo stile lo sta- i parenti, si rifugiò in un romi-
bilisce dotato di uno spirito apo- taggio della Francia. Non tardò egli
stolico, e ripieno di profonda umii- a farsi conoscere anche in Francia
se EGi EGI
i>er un vero uomo di Dio, e la fa- cìinale. Egidio, o Dionisio, appel-
ina di lui arrivò sino al soglio rea- lato anche Gilo, professò nel mo-
le. Sollecitato da quel monarca ad nistero di Clugny, e si distinse, per
abbandonare la sua solitudine, nói quanto lo permetteva il suo secolo,
permise la sua umiltà, e soltan- in letteratura ed eloquenza. Nel
to si adattò di ricevere con se concilio generale lateranense I ce-
alcuni discepoli, fondando un mo- lebrato nel II 2 3, Calisto II lo no-
pistero sotto la regola di s. Bene- minò vescovo Cardinale Toscolano,
fuetto. Visse molti anni, edifican- e quattro anni dopo, ebbe la com-
do col suo esempio, ed ammae- missione da Onorio II, come ap-
strando colla sua voce que' giovani parisce dalle sue lettere, di recarsi
alunni. Finalmente pieno di meriti in Palestina in qualità di legato a-
ed acceso dello spirito del Signore, postolico. Ivi tosto si condusse in
spirò placidamente in odore di san- compagnia di Guglielmo arcivesco-
tità. Tumulato il suo corpo, furono vo di Tiro, e diede suU' istante
molti anni appresso traslocate le principio all'aflìdalogli affare. Trat-
sue reliquie nella chiesa abbaziale tavasi di pacificare alcune chiese di
di s. Semino in Tolosa. Un gran quella provincia, nelle quali v'era-
liumero di chiese della Francia, no molle discordie per le dissen-
Germania, Ungheria, e Polonia, lo zioni insorte tra i vescovi di Scria;
tengono per loro protettore, e la di più bisognava a Ber- intimare
sua festa si celebra il di i settem- nardo patriarca Antiochia di ri-
di
bre. tirare nel tempo di cinquanta gior-
EGIDIO, Cardinale. Egidio, uo- ni la giurisdizione usurpatasi sopra
mo di specchiato candor di costu- i suffragane di Tiro, e del pari
mi, e chiarissimo pel vasto sapere, obbligare in egual tempo que' suf-
fu creato da Giovanni XIII del g65 fraga nei, sotto pena di sospensione
vescovo Cardinale Tuscolano. Quel da ogni episcopal ministero, a ri-
Pontefice, giusto estimatore delle di- conoscere per
metropoli tane
loro
Stinte doti dell'Egidio, Io spedi le- l'arcivescovo Guglielmo. Il Ciacco-
gato apostolico in Polonia ad istan- nio scrive che, dopo questa legazio-
za del duca Miscislao, che a per-» ne, si recò in Polonia per propa-
suasione della sua moglie Dubrava, gare la fede; ma è chiaro ch'egli
pssia Debbora, avea abbracciata la lo confuse col sopra lodato Cardi-
religione cattolica, e ricevuto il bat- nale Egidio, morto nel
995. Pri-
tesimo. Il Cardinal Egidio, nella ma commissione, Ca-
dell'anzidetta
sua legazione volle seco sette ca- listo II lo avea deputato insieme
nonici regolari lateranensi , ed in- col Cardinal Grisogono Malcondini
sieme con essi diedesi a propagare ed alcuni altri Cardinali, nella cit-
la fede, istruire i novelli convertiti, tà di Benevento per giudicare la
e coltivare in ogni luogo la pu- causa che verteva tra Betlemme, ab-
rità de* costumi. Il Signore bene- badessa di s. Maria, e Agnese ab-
dì le fatiche di lui per modo, che badessa di s. Pietro, la quale pre-
due nuovi arcivescovati furono in tendea giurisdizione sul monistero
quel regno fondati. Mori in Polo- di s. Maria. Ritornato- in Roma,
nia verso Tanno 995. favorì il partito dell'antipapa Ana-
EGIDIO GIL o DIONISIO, Ctìr- cleto II; per la qual cosa Innocenzo
,

EGI EGI Sj
H Io spogliò della dignità, e gì* inflis- tempo in prima, e seconda Te-
se l'ecclesiastiche censure. Ma po- baide. Il medio trovasi tra l'alto
scia tornato al buon sentiero per e il basso Egitto, e dicesi Arcadia,
opera di s. Bernardo, ricuperò i ed Etanomo, dai sette nomi, e go-
perduti onori nel giorno dell' otta- verni comprendeva, e fu
ch'esso
va di Pentecoste ii38. Dopo se- anche appellato Bechria, e Demesor.
dici anni di Cardinalato , cessò di Il basso Egitto detto Della a mo-

vivere sul principio del i i3g. Scris- tivo della sua rassomiglianza con
se il Cardinal Egidio alcune lette- la lettera greca A, viene suddiviso
re a quei di Antiochia, nelle quali ancora in primo, e secondo Egitto,
si trova molta dottrina. ed in Augustamnica prima, e se-
EGIRA. Fpoca dei maomettani. conda, che chiamasi propriamente
F, Era. Egitto, e trovasi tra i fiumi Aga-
EGITTO Contrada
[Mgyptus). tomedon, e Bubastico.
vastissima dell'Africa antica o set- A maggior intelligenza di que-
tentrionale, e gran regno dell' im- ti cenni compendiati, daremo una
pero della Porta Ottomana, che sì altra breve divisione dell'Egitto,
estende dal sessantesimo fino al come del suo stato presente. L'E-
settantesimo settimo grado di lon- gitto, fino ab antico, si è diviso ia
gitudine, e dal vigesimo secondo al tre parti. i.° Basso-Egitto, in ara-
trentesimo terzo grado di latitudine bo Bahari, e più notoriamente
meridionale, in guisa che dal mezzodì Delta. 2.° Medio-Egitto , detto dai
al settentrione esso abbraccia alme- greci Heptanomide, dagli arabi O-
no una estensione di duecento leghe K'eslanich. 3.° Alto-Egitto, o Sayd,

di lunghezza, e circa centodieci di che risponde all'antica Tebaide,


larghezza da ponente a levante. I Sotto i romani l' Egitto ebbe uni-
suoi confini a settentrione sono il ta la Cirenaica, ed una parte del-
Mediterraneo; all'oriente l'istmo la Nubia, onde se ne composero
di Suez che lo divide dalla Palesti- le sette provincie di Egitto proprio
na o Terra Santa, ed il mare ros- o Delta, Augustamnica, o parte o-
so; al mezzodì la Nubia, e l'Abissi- rientale del Delta, Libia superiore,
nia ; a ponente la Barbaria, ed il Libia inferiore, Heptanomide, o Ar*-
deserto di Barca. I nativi del paese cadia, Tebaide, ed Etiopia al di so-
chiamarono l'Egitto Cfiìbili, gli pra dell'Egitto. Divisa questa re-
aiabi Barduniasser, o Missir ed gione i.° nel basso Egitto ; a."
anche Mlzr ; ì cofti Chemi\ e i nel medio Egitto; 3.° nell' alto E-
turchi El-Kbit. I geografi lo divi- gitto, novereremo le provincie e le
dono ordinariamente in alto, me- città principali d'ogni parte. Il bas-
dio, e basso Egitto per rispetto al so Egitto ha sette provincie Rely-
corso del Nilo, che lo attraversa da oubych, Menouf, Gharbych, Char-
mezzodì a settentrione. Alcuni ag- kieli,Mansouah , Babyreh , e Gi-
giungono per una quarta parte, seh, la cui parte meridionale tro-
la costa del mare rosso ; ma certo vasi entro i limiti dell' alto -Egit-
si è ch'essa è compresa nell'alto, to. Le città del basso-Egitto sono ;

e nel medio Egitto. L'alto Egitto Alessandria, Rosetta, e Damiata


detto pure Tebaide, e che al pre- 11 medio-Egitto ha quattro provin-
seute dicesi Sayd , dividevasi uà de Fayouiu, Benysouef, Atfeybycb,
:
88 EGI EGI
e Minych. Le città del medio-E- sto Dizionario il vieta, ci limiteremo
gitto sono: Cairo metropoli, vec- ad indicare cose principali, e le
le

chio Cairo, e Boulaq. L' alto-Egitto principali nozioni storiche, perchè


lia tre provincie Syouth, Girgeh,
: servano ai tanti articoli del Dizio-
ed Esnè o Tebe. Si possono in ar- nario stesso, risguardanti l' Egitto, e
gomento consultare i seguenti au- gli egiziani. Qui noteremo, che la
tori: Perizonii, Aegyptia-
Origines maggior parte delle potenze euro-
cae, Lugduni 1 7 1 1; Maserier , De- pee ha dei consoli in Egitto, y.
ferìption de VEgyple compiè sur il Brov<^ne Voyage dans le haute
le méinoìres de Henr. de Maillet, et basse Egypte, Paris 1800.
Paris lySSjSavary, Leltres surVE- Moltissimi canali dàlia natura
gypte, Amstelodami 1787. operati, e dall' arte, intersecano la
Secondo le più recenti notizie, pianura egiziana in ogni senso.
sembra avere l'Egitto sei gran città, Quando il fiume Nilo rigonfio per

tre mila quattrocento settantacin- le copiose pioggie, che dopo la metà


que villaggi o borghi, seicentomila di maggio e per due mesi cadono
e settecento case, e due milioni nelle etiopiche contrade, minaccia
cinquecento quattordici mila abi- alla metà di luglio il suo straripa-
tanti. Non si deve occultare, che mento, discendendo precipitoso per
alcuni fecero ascendere la popola- le numerose, e dirupate cateratte,
zione dell' Egitto sino a quattro mi- i canali sono con diligenza ripur-
lioni di abitanti, ma tale calcolo man- gati, e si aprono quindi metodica-
ca di sicure basi. Gli arabi, secon- mente, perchè regolare, ed eguale
do alcuni, si fanno ascendere a ne avvenga l' irrigazione, su di che
.cento trentamila, de' quali più di il provvido governo energicamente
un terzo atti alle armi, ed i copti vegHa. Il canale di Giuseppe è il
o cofti vuoisi che non eccedano il più esteso comunicando col lago
numero di centosessantamila, ma Meride, ed all' ingresso di uno dei
sembra che questi ultimi possano suoi rami nell' isola di Roddah av-
essere in egual numero degli ara- vi il Nilometro, donde si deduce
bi, ovvero stando ad altri calcoli la maggiore, o minore fertilità del-
non arriverebbero che a sessanta- l' annata. Grandioso è il canale
Hiila ; e gli arabi a ben cinque- Mahmoudyeh di 8 0,2 53 metri, cosi
centomila. Dello stato de' cattolici detto dall' attuale vice-re, che il fece
parleremo in fine, riportando lo costruire per aprire migliore comu-
stato odierno delle missioni. Nel nicazione eoa Alessandria, evitando
1810 il Dubois pubblicò in Fuli- di rimontare il Nilo ne' perigliosi
gno, Jymej méinoires sur Ics tribus sbocchi; e l'altro chiamato Scan-
arahes des deserls de VEgypte. der di 20,590 metri, scavato por-
L'Egitto per le sue particolarità tentosamente in soli cinque giorni
naturali, per le sue antichissime, da venti mila contadini apposita-
ed alte reminiscenze importantissi- mente radunati sotto la direzione
me alla storia sagra, e profana, dell'architetto Coste francese. Cu-
non che per la tendenza rapida rioso spettacolo sguardo
otfre allo
ai più luminosi suoi destini, meri- r Egitto inondato, rassomigliando
terebbe le più accurate investiga- ad un ampio lago di limacciose
zioni. Siccome però la natura di que- acque ricoperto^ donde si veggono
EGI EGI 89
emergere le spesse cirrie degli al- Mussulmani di solo nome, e con-
beri, e di natanti villaggi, i quali tenti di professale esteriormente
mantengono fra loro la comunica- quella credenza, e di portarne il

zione per mezzo delle dighe tras- segnale nella circoncisione, di nul-
versali, che servono di separazione, r altro gli arabi si curavano. Era-
e chiusura a' canali. Nell'autunna- no distinti dal copioso novero delle
le equinozio decrescono a poco a altre tribù col titolo di Beduini.
poco le acque, ritornando al letto Diconsi Kheichi, o delle tende, quel-
primiero, e presentano i campi l'in- li che esercitano l'agricoltura, o la
grato aspetto di una terra nera e pastorizia, e chiamansi Kait, o del-
fangosa» Ma quell'argilla ivi depo- le mura^ quelli che stanziano nelle
sta, e abbondanti rugiade che
le città, e si occupano o nel lavorare
vi mantengono a lungo l'umidità, nelle miniere dell'allume, e del
alimentano la più vigorosa, e rapida sale, o nel raccogliere oggetti di
vegetazione. Quindi allorché il vigo- archeologia, che vendono allo stra-
re invernale spoglia delle fronde le niero, o nel servir di guida per la
nostre piante, un quadro incante- visita de'monumenti celebri dell'E-
vole apre dalla natura lussureg-
si gitto.Le due razze si dispregiano
giante neir Egitto, che prende 1' a- a vicenda, e molto meno fraterniz-
spetto di una continuata floridissi- zano coi fdlahsj o contadini egizia-
ma prateria, la quale fa colle roc- ni. Non radono i beduini le loro
eie ignude de' laterali monti il più barbe, sono monogami, cioè hanno
vivo, e brillante contrasto. Il cielo una sola moglie che scelgono nella
costantemente sereno, e tendente ad propria tribù. La rapina era loro
un colore biancastro, il crescente familiare, e guai al passeggiero, che
calore del sole, l' abbandono delle vi si fosse imbattuto ne' decorsi
rui-ali faccende dopo il ricolto, non tempi! Ma grazie alla lodevole pro-
lasciano più vedere che dense nubi videnza, ed al fermo contegno del-
di polveri sollevate dai pestiferi l' attuale vice-re d'Egitto, il saggio
venti australi, e le fenditure del Mohammed-Aly, le più rimote par-
suolo inaridito, su cui non ha più ti del Nilo si possono percorrere
vitagermoglio alcuno. I due fiumi con sicurezza, e gli arabi custodi dei
Dander e Kahb, che separatamen- numerosi armenti j danno mostra
te influiscono nel Nilo sulT alto E- di quell'ereditaria ospitalità, che
gitto, formano colla lingua di terra nella mutua conservazione li ha
ad essi Meroe,
intermedia l' isola sempre caratterizzati. Gli armeni
che fu tanto famosa nei tempi an- vi si sono in maggior numero in-
tichi. trodotti dopo la caduta de' Mame-
Della religione, della lingua par- lucchi. I greci cattolici stabilitisi nel-
lata dagli antichi egiziani, de' suoi r Egitto vennero dalla Siria, e vi
monumenti, come piramidi, edifizi, formano un corpo di nazione cono-
ec. ,
parleremo in appresso. Ora sciuto sotto il nome di sirj Gli .

nell'Egitto l'islamismo è profes- ebrei, sino dalla più ri mota età, vi

sato dai mori, e dai turchi. Sot- si trovano in gran numero, vi

to regno dei Mamelucchi le tribù


il hanno più di otto sinagoghe, ed
arabe del deserto, eh' erravano per attendono alla negoziazione; come
l'Egitto, erano un vero flagello. molte altre razze europee si vanno
,

50 EGI EGI
in Egitto a' nostri dì stabilendo, secondo le circostanze. Non si i>
Tulte quelle razze si comprendono conosce alcuna legge fondamentale
nel nome generico di franchi. scritta, e consacrata dall'uso ; non
Al lodato odierno \ice-re d' E^ esisteorganizzazione reale, che per
gitto si debbono innumerabili van- l'amministrazione civile, e giudizia-
taggi procacciati all'Egitto in più ria di finanza, e di agricoltura,
modi. Con gran dispendio fece egli Evvi uno stabilimento, ove si bat-
venire dall' Europa parecchi arti- te moneta, e che viene aramioi-
8ti, per manifatture di diversi sta- strato per conto del vice-re; ma
biliinenti; stabilì per le frequenti le monete portano sempre l'im-
pestilenze regolamenti sanilarii a- pronta della cifra del gran si-
doperando l' ilLustre francese Clot- gnore.
bey ispettore generale del servizio L'amministrazione dell'Egitto è
di sanità, e benemerito per l'inci- confidata al Riaja-bey, che ha sog-
\ilimento degli egiziani nel ramo getti parecchi agà della polizia
delle scienze mediche, e per l'ini- dell'annona, e degli altri rami go-
ziamenlo dato ai mussulmani nel- vernativi.11 cadì, o gran giudice,
r anatomizzare i cadaveri, malgra- viene annualmente spedito dalla
do gli ostacoli di loro religione, e Porta Ottomana. Ad esso appar-
nello stabilire il collegio medico di tengono le attribuzioni notarili ; e
Abu-Zabel, e V ospedale militare, da lui dipendono i seiki, e quelli
Clot-Bey è inoltre dotto autore del- ch'esercitano la professione legale,
l'opera intitolata: Apercu general Questi ed altri officiali, come il

sur r Egypte, stampata in Parigi kaznadar, o capo della contabilità,


nel 1840. Il vice-re non ha guari delle riscossioni e delle spese; il

ha fatto una significante piantagio- divan-effendi amministratore de'com'^


ne di gelsi, e con tutti i mezzi che mestibili destinati per l'estero; il
sono in suo potere cerca di rego- selihdar, capo della cassa milita-
lare l'amministrazione dell'Egitto, re; l'anaktar-agassi direttore della
incoraggire le arti, e le scienze, guardia -nobile; il comandante la
A uopo stabilì da qualche an-
tal cittadella, incaricato della contabi-
no a Bulaq un liceo con bibliote- lità di tutte le merci, compongono
ca, in cui s'insegnano le materna- la magnifica corte del vice-re, il

liche, il disegno, V agrimensura, e quale ha una fastosa guardia di


le lingue francese e italiana; enei mille, e cinquecento armati, che
potere d' Ibrahim, posto tra il Cai- per una terza parte sono tuttora
ro, e il Nilo, instituì un collegio mamelucchi, schiavi tolti dalla Cir-
io cui nel 1825 eranvi settecento cassia, dalla Mingrelia, dall'Abasia,
allievi.Recentemente inviò a Pa.- non che da altre parti. La forza
rigi quaranta egiziani per ricevervi terrestre, e marittima dell' Egitto
una educazione che li ponga in
, P molto aumentata dopo le politi-
istato di fare allievi nella loro pa- che vicende della Grecia, e nella
tria. maggior parte si compone di ara-
L'Egitto, considerato come una bi esercitati che il
all'europea,
provincia dell' impero ottomano, è francese Seve, divenuto Solimano-
soggetto ad un pascià o vice-re; ed Bey, e l'italiano Mari sono riusciti
il governo varia nelle sue forme ad organizzare ed istruire.
EGI EGI 91
Cenni storici sui principali avve* è la storia di Giuseppe, che Dio in
nimenti dell' Egitto ^ e sulle diverse premio della sua continenza dal
dinastie che \'i regnarono, prima, carcere sollevò al primo seggio do-
e dopo la Romana dominazione, po quello di Faraone, e venne pei
sino all'epoca in cui fu sotto- suoi consigli denominato il Salva-

postoa quella dell' impero otto- tore deir Egitto. Avendo appreso
manoy ed al suo stato presente. Giacobbe, che il suo figlio non ei*a
altrimenti morto, e che risplendeva
Tutti riconoscono essere stato l'E- in Egitto per autorità, e per vir-
gitto la culla delle scienze, delle ar- tù, emigrò colla numerosa sua fa-
ti, e della mitologica superstizione, miglia dal proprio paese, e recossi
assegnando agli egiziani il luogo fra a stabilirsi in Egitto, all'ombra
le colte nazioni de' più antichi se- della protezione del
e di figlio,
coli. Senza ripetere le favolose nar- quel Faraone allora regnante. Men-
razioni intorno alla cronologia dei tre la famiglia di Giacobbe, secon-
re annoverati tra gli dei, e senza do le divine promesse, prodigiosa-
dire degli eroi di questo classico mente diveniva numerosa, in pro-
paese divinizzati, diremo che cor- gresso di tempo gli altri re Farao-
risponde Mezraim figliuolo di
al ni,e gli egizi di ciò ingelositi, per
Cam, nominato nella sagra Scrittu- impedirne l'aumento, li condanna-
ra, il re Menete, i cui figli si dif- rono a duro servaggio, ed a cuo-
fusero nella Libia, e nell' Etiopia. cere i mattoni. Dio suscitò Mosè
Tebe, JVIenfì, Diospoli, This, Ele- perchè liberasse il suo popolo, cui
fantina,ed Eliopoli furono per lun- voleva stabilire nella terra promes-
go tempo le reggie di tre distinti sa a' loro padri, e questo clamoro-
sovrani, che dominarono in diverse so avvenimento, con tutte le con-
parti di Egitto, ed altri piccoli re seguenze che l'accompagnarono, di
vi ebbero eziandio precarie domi- cui sono piene le sagre carte, av-
nazioni. I pastori fenici furono i venne sotto Faraone Amenofi III,
primi ad invadere il suolo egizia- e circa 149^ ^o^i avanti l'era vol-
no, ed ìscacciati gli antichi signori gare. Trapassato da Mosè, e dal
del paese, usurparono la sovranità, popolo ebreo il mare rosso a piedi
della quale i loro capi assunsero asciutti, per miracolo di Dio, vo-
l'esercizio, e Re-Pasto-
si dissero i lendo Amenofi III inseguirli, restò
ri. Non andò guari però che i pri- punito ed ingoiato co* suoi da quel-
mitivi signori ricuperarono la loro le acque, che ripresero il loro cor-
dignità, ciascuno de' quali prese il so mentre egli percorreva il suo
nome Faraone cioè
onorifico di ^ letto. In quanto agli anni che gli
sovrano possente , ed Amenofi I Ebrei {^Vedi) dimorarono nell' E-
fu quello, che verso l'anno 820 gitto, lo si dice a quell'articolo.
avanti l'era volgare, dal Delta am- Faraone Amenofi IV, figlio del-
pliò a tutto intero l'Egitto i suoi l' ostinato genitore, regnò in Egit-
dominii. Più di un secolo dopo, gli to dopo il suo naufragio, ed ebbe
avvenimenti seguirono di Giuseppe a successore Amenofi-Ramesse, il
ebreo, figlio di Giacobbe, che i fra- quale regnò a lungo, e pacifica-
telli venderono ad un negoziante, mente. Più glorioso fu il regno di
dal quale lo compi-ò Putifar. Noi? Sesostri, che gh successe^ dappoiché
j ,,

9^ EGI EGI
colle conquiste, e colle savie leggi oppresso, e spogliato l'Egitto, le vitto-»

si l'amore de' popoli, e


procacciò rie diAlessandro il Grande ne cam-
fama immortale. L'Etiopia, l'Asia biarono i destini. Divenutone signo-
intera, le isole dell' oceano india- re fece pompa di moderazione, e
no, e dell'arcipelago egeo furono da della greca civiltà formò coli' egizia
lui conquistate, e con leggiero tri- sapienza lo splendido innesto, alte-
buto signoreggiò sulle vinte nazio- rando però le forme primitive del
ni. Indi sotto il re Anisio, un prin- carattere nazionale. Alessandria sur-
cipe etiope compì l'invasione del- se, o fu ingrandita per lui, divi-
l' Egitto, e lo tenne per la n^età sando di farne la sua reggia, e tut-
di un secolo. Baccoride^ il Saggio tora primeggia per lustro, e per la
ebbe guerra nell'anno 780 coll'e- sua celebrità in riva al mare.
liope Sabacone, e caduto in sue Dopo la morte di Alessandro
mani perì tra le fiamme. Il vinci- l'Egitto diventò proprietà di To-
tore pose sul trono egiziano Seto- lomeo figlio di Lago, che diede
ne, che non si fece molto onore principio alla dinastia dei Lagidi.
pel duro suo governa mento, e per Ne formò un florido regno, e vi
la guerra sostenuta coi re di Assi- aggiunse la Libia, la Siria, la Fe-
ria Sennacherib. Sì cambiò quindi nicia, e r Etiopia : Tolomeo colle
il reggimento in aristocratico, e do- sue geste si procacciò l'amorevole
dici notabili del paese ebbero il po- titolo di Solere cioè Salvatore, pd
tere esecutivo. modo paterno con cui resse i popoli,
Il nuovo re Psammetico favorì e per la munificenza prodigata agli
il commercio marittimo, e sono co- scienziati, che alla sua corte accor-
nosciuti per valorosi i di lui suc- revano da tutte le parti, onde sot-
cessori sino ad Aprie, che nel 591 to di lui ebbe principio la famige-
collegandosi col re di Giuda re- rata scuola Alessandrina. Nell'estre-
cossi a soccorrere Gerusalemme. mo di sua vecchiezza, padre avven-
Dovette subito retrocedere, perchè turoso, coronò colle proprie mani
il fratello Amasi avea occupato il il suo figlio, e successore Tolomeo
trono: dopo lunga guerra, e dopo Filadelfo, il quale men distratto
aver veduto invadere l'Egitto da dalla guerra della successione di
IVabucodonosor, cadde sotto il ser- Alessandro , che avea occupato il
vaggio del proprio fratello. Il guer- genitore, potè dare allo scientifico
riero Cambise, figliuolo del gran edifizio l'ultima mano, ed arricchi-
CirOj avendo vinto intanto Psam- re di letterarii monumenti, la già
menite, ch'era succeduto al genito- famosa regia biblioteca. Fu sotto
re Amasi, sottopose l'Egitto al per- di lui, che per la prima volta si
siano dominio. Ma gli egizi mal videro trasportati nel greco idioma
soffrirono tal giogo, e spesso si ri- i sagri libri del vecchio testamen-
bellarono, per cui Serse, e Dario to, mercè la cura degli ebrei, a ca-
Nolo li repressero colle armi, sen- gione di traffico stabiliti nell'Egit-
za poter impedire, che prima Amir- to. Strabone, Teocrito, Callimaco
teo, e poi i due Nettanebi, impu- Licofrone, il critico Zoilo, ed altri
gnassero il real scettro, e sostenes- dotti, ornarono la corte di Filadel-
sero i propri diritti. Mentre Cam- fo con gloria non peritura. Inoltre
bise, e i di lui successori avevano questo re spinse a lontane scoperte
EGF EGI 95
i suoi navigli, ristabifi il canale di la sua giovanile età dagl' indegni
congiunzione fra il golfo arabico, ministri ; e sebbene scampasse l'e-
e il mediterraneo, fondò colonie stremo eccidio che minacciavagli il
lungo l'eritreo, e le città innalzò, re Antioco, nell'età di vent'otto an-
che dal nome della madre, e della ni il veleno propinatogli da' suoi
sorella chiamò Berenice, ed Arsinoe, troncò il corso alle sue crudeli a-
avendo la pubblica riconoscenza in- zioni. Il sesto Tolomeo, detto Filo-
titolate a Tolemaide,
lui quelle di metore, visse da principe sotto la
e di Filadelfia. Tolomeo Evergete prudente tutela di Cleopatra sua
suo figliuolo, sebbene dotato di mi- madre, e fatto quindi prigione dal
nore energia, e talento, in mezzo re di Siria, Antioco Epifane , vide
alle guerre, che lo tennero impe- regnare nell'Egitto Tolomeo Ever-
gnato con Solerò re di Siria, man- gete suo minor fratello. Tornato
tenne il paterno splendore nel re- dalla cattività, divise con lui il tro-
gno, e soffocò i sediziosi germi di no, e colla mediazione dei romani
malcontento: però fu l'ultimo di liberò il suo paese dal giogo stra-
sua stirpe che si mostrasse degno niero. Non andò guari che i due
d'impero, e che alla spirante li- fratelli si disputarono colle armi
bertà della Grecia prestasse soste- l'assoluto dominio, e sebbene TE-
gno. Il giovine Tolomeo Filopato- vergete si fosse recato al senato
re a lui succeduto, fu allontanato romano per implorare protezione,
dagli affari per Y astuzia del pri- Filometore fu felice nelle impre-
mo ministro Sosibio, e fu immer- se, e potè regnare solo , lasciando
so nella gozzoviglia^ e nei piaceri. al vinto fratello per ispontanea ge-
All'ambizione del ministro sagFifìcò nerosità il possesso della Cirenai-
la propria madre, ed il fratello; ca, ed una parte dell' isola di Ci-
quindi si macchiò della più nera pro. Cogli aiuti di Filometore, il

taccia di crudele inospitalità, per- pretendente alla corona di Siria,


chè chiam^ando ne' suoi slati Cleo- Alessandro Baia , detronizzò il re
mene re di Sparta, non solo gli Demetrio I, ma indi a poco disgu-
negò i promessi soccorsi, e l'ab- statosi Tolomeo
del suo protetto,
bandonò alla disperazione per cui gli gran parte de' possedimen-
tolse
si uccise, ma barbaramente ne in- ti, e sebbene non accettasse il ti-
sultò il cadavere, e fece uccidere tolo di re di Siria, datogli dagli
la madre, vedova, e gl'innocen-
la antiocheni, pures' impegnò a soste-

ti figli di quel principe sventurato. nere Demetrio Nicatore, figliuolo


Tuttavolta fu fortunato in soste- del decaduto Demetrio I e nella ,

nersi contro l'armi di Antioco il decisiva battaglia in cui Baia fu


Grande, re di Siria, poco sopravvi- vinto ,
perì Filometore in conse-
vendo all'ultimo de' snaturati suoi guenza di gravi ferite. Tolomeo Eu-
tratti,facendo perire la propria so- patore suo figlio venne acclamatOj
rella Arsinoe,che giusta l'uso de- ma lo zio, denominato Evergete II,
pravato di que' tempi, gli era pure uscì di Cirene, e postosi a con-
sposa, e ciò per cogtipiacere l'im- trastare la tutela alla regina ma-
pudica Agatoclea, sorella di Agato- dre Cleopatra, terminò la querela
cle suo favorito. collo sposarla , e così la trasse in

Tolomeo Epifane fu corrotto per inganno. 11 suo regno fu un corso


ÉGI
di onori il pupillo Eiipatore fu
: no, che per sett'anni onorevolmen-
il primo ad essere assassinato, quin- te occupò avendo peculiar cura di
di invaghitosi di Cleopatra la gio- formare un'imponente forza marit-
vane, figliuola dell'altra Cleopatra, tima. I Alessandro I coi
figliuoli di
da lui sposata , ripudiò questa , e loix) erano riparati nell'i-
tesori si

mediante violenza strinse con quel- sola di Coo, e Tolomeo X, cono-


la il turpe legame. Sebbene avesse sciuto meglio col nome di Alessan-
in Gerace un ottimo ministro le , dro II, vi si trovava alla morte di
intemperanze, e le atrocità di Ever- suo padre ; ed avendo Mitridate re
gete li provocarono il popolo a ri- di Ponto occupata l'isola, seco tras-
bellione, dal cui furore si salvò fug- se il giovane principe, che poi pas-
gendo colla seconda Cleopatra in sò nel campo de' romani. Siila gli
Cipro. Allora fu posta alla testa accordò la sua protezione, e quan-
del geverno Cleopatra seniore; ma do venne a mancare Solere II , la
quando il seppe
Evergete II fece figlia di lui Berenice-Cleopatra pre-
strozzare V innocente figlio che ave- se le redini del governo. Alessan-
va avuto da lei, acciò non eredi- dro II, riconosciuto per re dal se-
lasse il trono. Dipoi essendogli riu- nato romano, mosse alla volta d'A-
scito di ricuperarlo , regnò lunga- lessandria, e sposando la regina, si
mente tranquillo, coltivando le scien- appianarono tutte le difficoltà, indi
ze naturali, e scrivendo alcune me- la fece subito uccidere. Però egli
morie Illative ; quindi fondò sta- restò massacrato nel ginnasio ales-
bilimenti letterarii , ingrandì la sandrino dal popolo, e dai soldati
biblioteca di Alessandria, e fece dopo diecinove giorni di regno. E-
godere il suo favore agli uomini ra superstite della dinastia dei La-
dotti. gidi, il solo figlio naturale di So-
Alla morte di E vergete II ,
gli tere li, chiamato Tolomeo Aulete.
successe Tolomeo Solere II primo- A lui offiirono gli Alessandrini la
genito, con dispiacere della madre corona ad onta delle altrui preten-
Cleopatra,cheavrebbegli preferito A- sioni, cioè di quelle della repubbli-
lessandro secondogenito, cui ella ot- ca romana, tratte da un testamen-
tenne la corona di Cipro. Accrebbero to che attribuì vasi ad Alessandro
la discordia fra Tolomeo e la ma- II. Tolomeo Aulete, così detto per
dre, le guerre civili di Siria , che la sua bravura nel suonare di flau-
in diverso modo parteggiarono; ma to, seppe insinuarsi nella grazia del
in seguito dovette Tolomeo ripa- romano senato, che già dettava la
rarsi in Cipro, ed il nono de'To- legge a tutto il mondo, e fu di-
lomei, col nome di Alessandro I, chiarato legittimo re nell'anno Sg
regnò sull'Egitto colla genitrice. In avanti l' era volgare. Sdegnati po-
progi-esso di tempo disgustatosi A- scia i suoi sudditi della stretta al-
lessandro I colla madre, questa con- leanza che il re aveva
romani, coi
cepì l'orribile disegno di farlo uc- i quali con alto arbitrario avevano
cidere, ma prevenne con un
egli la espulso da Cipro il fratello di Au-
detestabile matricidio, che gli atti- lete, a lui rivoltaronsi, onde egli
rò l'indignazione universale; e spen- ricorse a Roma per ajulo. Frattanto
to poi in battaglia navale aprì a neir interregno governarono l'Egitto
Solere la via di ricuperare il Iro- le principesse sue figliuole, Cleopa-
EGI EGI g*»

tra-Trifone die mori passato un suoi a rivolta, e Achille, generale


anno, e Berenice. egizio, coir eunuco Patino, assediò
Gabinio, governatore della Siria, Cesare nella reggia stessa. I ro-
e luogotenente di Pompeo, colla mani fecero prodigi dì ed valore,
forza delle armi ricondusse Aulete avendo incendiato un quartiere del-
nell'Egitto. Fece egli uccidere la la città, quarantamila volumi delia
propria figlia Berenice, ed ordinò celebre biblioteca alessandrina furo-
la strage d'illustri proscritti, per no ridotti fatalmente in cenere. Co-
compensare co' loro tesori il servi- gli ajuti pervenuti dalla Siria, potè
gio resogli mercenariamente dal du- Cesare dare una decisiva battaglia,
ce romano, senza l' intelligenza del in cui Tolomeo peri annegato nei
senato. Aulete mori dopo tre anni, Nilo, e cosi divenne Cleopatra as-
allorché ardeva la guerra civile tra soluta regina, minor
e sposa del
Cesare e Pompeo. Tolomeo XII, fratello Tolomeo XIII, che non toc-
impubere, viveva sotto la tute-
figlio cava ancora il duodecimo anno. Ce-
la della maggior sorella, l'avvenente sare partì a disperdere gli avanzi
e famosa Cleopatra, eh' era alla testa del partito di Pompeo, e nacque
degli affari. Ricordevole la regina dei indi a poco Cesarione frutto dei
servigi prestati al genitore Aulete da suoi illegittimi amori con Cleopatra.
Gabinio, prese le parti di Pompeo; Questa regina partecipò in Roma
ma i tutori del fratello cospirarono i Cesare col giovine sposo,
trionfi di
contro di lei. Intanto nella batta- ed onori divini furono profusi su
glia di Farsaglia periva Pompeo per di lei da Cesare amante. Ritornata
opera dell' ingrato Tolomeo, e Ce- r ambiziosa donna in Egitto, e va-
sare vincitore con animo di punire ga di regnar sola, le fu agevole dis-
il tradimento, benché tornato a van- farsi di Tolomeo pervenuto all'ado-
taggio di lui, si recò in Alessan- lescenza.
dria. Nella sua qualità di dittatore Dopo la morte di Cesare, nella
egli dichiarò di volere esercitare i guerra che i romani impresero
del popolo romano, che mo-
diritti contro i Parti, Marc' Antonio chia-
rendo Aulete aveva nominato tuto- mò a se in Cilicia Cleopatra, per
re della sua prole, e si costituì giu- rispondere alle accuse di aver som-
dice delle fraterne contese, citando ministrato ajuto a Bruto nell' ulti-

Cleopatra, e Tolomeo a comparire ma guerra civile. E nota la pompa


in sua presenza. Allora Cleopatra singolare, e lussureggiante colla qua-
si fece portare dal suo confidente le la regina si recò per mare dal
Apoilodoro nelle camere di Cesare, romano duce, e il sontuoso ban-
sopra le spalle, avviluppata in un chetto a lui imbandito, e la sedu-
tappeto per non essere da ninno zione con cui innamorò ciecamente
veduta. Ivi la principessa spiegò Antonio, il quale s'immerse cotan-
tutte le grazie della seduzione, che to ne' piaceri della mollezza, che
in grado eminente possedeva, e Ce- non pensò più a partire contro i

sare si arrese all' eloquente suo lab- Parti. Né valse il successivo allon-
bro. All' indomani decretò, che fra tanamento, la pacificazione dei trium-
essa, e il fratello fosse il trono di- viri, il matrimonio con Ottavia so-

viso. Tolomeo alzò le sue lagnanze rella di Augusto, e nipote di Ce-


per siffatto tradimento, provocò i sare, per cancellare nel cuoie di
96 EGI EGI
Antonio 1' egizia regina. Questa lo Nei primi del secondo secolo del-
raggiunse in Fenicia dopo il disa- l' era cristiana, e sotto Adriano fu
stro della guerra, finalmente segui- diviso in quattro provincie, cioè l'E-
ta co* Parti, e seco nell'Egitto lo gitto propriamente detto, la Tebai-
ricondusse. Fu allora che Cesari one de, la Libia, e la Pentapoli. L'im-
col nome di Tolomeo XIV venne peratore Diocleziano, verso la fine
solennemente acclamato re d'Egitto del terzo secolo, comprese l'Egitto
e di Cipro in unione alla madre, nella gran divisione dell' oriente,
e che la hiblioteca alessandrina fu della quale Antiochia era la me-
arricchitada ventimila volumi tras- tropoli. A' tempi di Costantino il

portati da Pergamo. Indignato Au- Grande nella prima delle quattro


gusto della condotta del cognato parti dell'impero assoggettato al
Antonio, gli dichiarò guerra. Seguì pretorio d* oriente, formò l'Egitto
Cleopatra in Grecia il suo Antonio, la seconda delle cinque diocesi, nel-
colle egizie navi. Antonio fu vinto le quali veniva suddivisa, e vi si

ad Azio, ed all'onore pospose l'a- comprendevano la Libia superiore,


more, ritornando precipitosamente la Libia inferiore, la Tebaide, l'E-
in Egitto. Augusto vi si condusse per gitto proprio, e Augustamnica.
l'

la Siria, Cleopatra si rinchiuse nel Venne nel 335 assegnato all' im-
sepolcrale monumento eh' erasi fab- perator Costanzo, ma dopo la mor-
bricato, ma
credendo Antonio alla te di Teodosio I, fece parte del-
voce di sua morte, dal cordoglio si l' impero orientale, che avea sede
uccise, e fu poitato a morire tra in Costantinopoli. Nell'anno 4^9 i
le braccia di Cleopatra. Questa re- feroci Vandali approdarono in A-
se regi onori funebri ad Antonio, frica, ma l'Egitto non andò sog-
e manifestò il suo profondo dolore getto che a parziali escursioni, al-
sino a far strazio delle avvenenti lorché Genserico si propose di at-
sue forme. I soldati di Augusto im- terrire r imperato! e Leone nella
pedirono ch'ella si uccidesse, ed slessa sua reggia. Quindi sino alla
inutilmente si presentò co' suoi vez- comparsa degli arabi non si sottras-
zi Cesare, che
al saggio nipote di se mai questa provincia al dominio
la riserbava adornare il suo
per degl'imperatori greci. Ma nel 64 r,
trionfo. La regina però il prevenne, Amrou-Ben-El-Ass, celebre capitano
e si uccise a mezzo di un aspide, dell'islamismo, e luogotenente del
dividendo con Antonio la tomba, califfo Omar, il secondo tra i suc-
ma i figli che da lui avea avuti, cessori di Maometto, conquistò l'E-
Alessandro, Tolomeo, e Cleopatra gitto con quattromila combat-
soli

Selene servirono al trionfo di Au- tenti, e dopo avere occupato Pelu-


gusto. Cesarione riparò a Rodi col sio, pose l'assedio a Mesr, e l'ebbe
suo protettore Teodoro, che lo tradì dopo sette mesi in potere, non sen-
col condurlo ad Augusto, il quale za connivenza del comandante gre-
il fece morire. In tal modo l'Egitto co che la reggeva. Il luogotenente
divenne provincia romana, trenta Omar gittò fondamenta
allora le

anni avanti la nascita di Gesù Cri- della prima araba in Egitto,


città
sto, e fu la XII rn ordine a quelle che appellò Fostat, che corrisponde
direttamente amministrate da Au- oggi al Vecchio-Cairo. Dipoi Amrou
gusto. incominciò l'assedio d'Alessandria,
EGI EGI 97
e con ardimentoso coraggio pene- coniar monete con la sua effigie.

Ijò con pochi nella ciltadella, e di- All'apparire del famoso Obeid-Al-
scacciandone i greci, all'improvviso lah-Al Mahdy, che nell'Africa set-
fu avviluppato, e fatto prigione. Ad tentrionale fondò la nuova dinastia
uno schiavo fedele dovette la vita, dei califfi fatimiti, l'Egitto si man-
che in presenza de' greci avendogli tenne in una certa indipendenza;
dato uno schiaffo, ed in) postogli si- e benché il nuovo conquistatole
lenzio, non fu riconosciuto, e perciò giungesse ad impossessarsi più volte
lasciato facilmente in libertà. Dopo d'Alessandria, non potè più oltre e-
aver perduto Amrou ventitremila stendere le sue armi, ed alla fine
soldati saraceni, prese Alessandria, dovè ritirarsi. Dopo la distruzione
e sebbene non avesse luogo strage de' Tulunidi, ubbidì l'Egitto alla
o saccheggio, pure la famosa bi- dinastia degli Ikhehiditi, fondata da
blioteca Alessandrina perì colle fiam- Abubekr-Mohammed-Al-Jkhchid, il

me, dopo che per sei secoli greci i quale, morendo nel 94^} lasciò la
ne avevano curato l'incremento. Ne reggenza degli stati di Siria, e di
aveva implorata la proprietà Gio- Egitto, durante la minorità de' fi-
vanni il Grammatico j ma Amrou gliuoli, all' eunuco nero Kafour da

non si credette autorizzato a dispor- lui comperato, il quale co' suoi ta-
ne senza il consenso del califfo O- lenti se n'era procacciato il favore^
mar. Questi però barbaramente ri- I due legittimi discendenti, affidati
spose, che se i libri rinchiusi nella alla sua tutela, morirono un dopo
biblioteca erano conformi all' Alco- l'altro, il perchè Kafour divenne
rano, divenivano inutili, se ali* Al- re d' Egitto, e si mostrò degno del
corano si opponevano erano peri- trono, come lo era stato della reg-
colosi, dunque si bruciassero. Am- genza, amando le scienze e proteg-
rou subito eseguì il comando, e i gendo i dotti ma godette per soli
;

dotti ancor ne deplorano l' esecu- due anni i favori della fortuna. La
zione. In tal modo, nove anni do- sua morte divise l' Egitto in due
po la morte di Maometto, 1* Egitto fazioni a favore de' nipoti d'ikhchid,
diventò una provincia del califfato, e si aprì per tal modo la strada al
e tal si rimase finché in Bagdad celebre Moezz-Ledin-Allah, quarto
gli Abassidi sostennero il loro po- califfo fatimita, di aggiungere l' E-
tere. gitto a' suoi africani dominii. Nel
Frattanto incominciarono ad ap- 969 entrò in questa regione il ge-
parire i turchi, e Motassem ottavo nerale Diewhar senza opposizione,
califfo Abassida, comprò molti di e gittò le fondamenta di Al-Rahi-
quegli schiavi, li coltivò, e li pre- rah, cioè la Vittoriosa, cittàche
pose alle varie cariche del suo im- poi si appellò Cairo (^Fedi). Gli a-
pero, ma ben presto dovette pen- bassidi perdettero ogni potere spiri-
tirsene. Ahmed, governatore di Egit- tuale temporale suU' Egitto, ed
e
to, neir868 alzò lo stendardo della uno scisma di due secoli separò i
ribellione, si emancipò quasi total- mussulmani. Moezz entrò nella nuo-
mente, e fondò la dinastia de' Tu- va capitale colla sua famiglia, e
hmidi, mantenendo soltanto al calif- coir imponente corredo de' suoi te-
fo il diritto di fare eseguire la pub- sori, degli equipaggi regii, e delle
blica preghiera in suo nome, e di ossa degli antenati nel 963, ossia
VOL. XXI.
7
,

98 EGI EGI
i'auno 362 deir Egira; e sterminò gliuolo di Ajub di razza curda, in-
i calmali, settari di Arabia, che al- traprese con quella le luminose sue
l' Egitto, ed alla Siria da lungo geste. Comandò egli il centro della
tenipo erano assai molesti. Un ca- armata nella battaglia di Babein, e
nale per lui fabbricato nel Delta cooperò grandemente alla vittoria,
ebbe il suo nome ; e della sua tem- col dare prove d'intelligenza nel-
peranza, affabilità, e giustizia ne'so- r assedio sostenuto di Alessandria. Il
li tre anni del troppo breve suo re Almerico o Amauri di Gerusa-
regno, rimase eterna rimembranza lemme era prossimo ad invadere la
tra gli egiziani. capitale dell'Egitto, quando Chyr-
Gli successe il figlio Azyz-]3illah, kouh, e Saladino vi giunsero, e li-

che non minor fama si acquistò berata la città fu Chawer decapi-


estese le sue conquiste nella Siria ,
tato, ed allo zio (divenuto visir, e
e fece pompa a un tempo di co- morto in capo a due anni) succes-
raggio, di generosità, e di singoiar se nella dignità col pieno consenso
clemenza. Disgraziatamente ebbe per del califfo, che al tutto fidava nel
figlio r iniquo Alkem-Biamr-Allah, suo valore per la restaurazione del
la cui memoria è in abbomiuazione la monarchia. Ma l' ambizioso ca-

per le grandi Crudeli stravaganze pitano maturava pii^i alti ed arditi


operate nei venticinque anni che disegni, venne a capo di usurpa-
e
regnò, a danno principalmente degli re la suprema potestà dopo la mor-
ebrei, e dei cristiani, e di tutti quel- te del califfo di Bagdad, senza pe-

li che non professavano l' islamismo. rò sottrarsi dal nominale vassallag-


Furono le sue sevizie che provoca- gio di Nureddyn, principe di A leppo,
rono le crociate, e nel 1021 un sinché questi visse. Ma mentre quel
zelante mussulmano liberò col pu- piincipe voleva frenar colle armi i
gnale la terra di simile mostro, progressi di Saladino, mori lasciando
sebbene Hamzaben-Aly giungesse a un figlio in età minore, il quale
farne l'apoteosi, credula dai settari dovè riconoscere l'indipendenza di
drusi della Siria. L'ozio, e la mol- Saladino, e cedere a lui la maggior
lezza tolsero ogni attività ai califfi parte della Siria per conservarne
fa ti miti successori del tiranno, e la la metropoli . Allora il califfo di
autorità concentrata nei visiri, e di- Bagdad, con solenne diploma del
sputata dagh emiri, pose ben pre- 1177, dichiarò Saladino, sultano di
sto il paese in uno stato di anarchia Egitto,e di Siria, incominciando
disordinata. Abed-Lidin-Allah soste- così la dinastia degli Aiubiti.
neva la vacillante potenza del calif- L' ambizione di Saladino l' indus-
fato, quando il visir Chawer fu se ad ampliar colle armi i limiti
costretto ad implorare contro gli del reame, ed il fanatismo dell' Al-
emiri insubordinati rajuto di Nu- corano gli fece durare eterna ini-
reddyn, principe di A leppo, il qua- micizia alla cristianità, che soffri
le inviò Chyrkouh con un'armata pei* lui nella Palestina maggiori i

a ristabilirlo, ma fu poi discacciato danni. Si giovò altresì del pretesto,


dai franchi, acquali aveva Chawer che alleati fossero coi franchi, per
in seguito avuto ricorso. Intraprese togliere Aleppo ai discendenti di
Chyrkouh una nuova spedizione, e Nureddyn, e rendere il principato
il gran Saladino suo nipote e fi- di Mpssul tributario. Alla notizia
EGI EGI 99
che Rinaldo di Chatillon, signore Buglione, per cui il Pontefice Urba-
di Rarak, imprendeva una spedi- no III morì di dolore.
zione contro la Mecca, e Medina In seguilo la bravura di Corra-
per abbattere T islamismo, indusse do di Monferrato frenò i progres-
una strage universale di quanti si di Saladino a Tiro, ove intre-
mai cristiani fossero venuti in po- pidamente si sostenne, e lasciò a-
tere de' mussulmani, e le più san- perto un baluardo ai nuo-
sicuro
guinose scene seguirono il crudele che moveano dall' occi-
vi crociati,
editto. Tuttavolta ebbe luogo un'ap- dente pel ricupero di Terra Santa.
parente pace, che fu rotta coli' im- Nel I 1 89 r esercito cristiano potè
provvisa rappresaglia di Rinaldo su riprendere l'offensiva, ed intrapre*
di una carovana turca, e la Pale- se il famoso assedio di san Gio-
stina fu invasa nel critico istante, vanni d'Acri, al quale nel 1190
in che il re di Gerusalemme Bal- avrebbe posto fine l'imperatore
dovino IV, ed il pupillo nipote Federico I sopraggiuntovi , senza
erano morti, rimanendo la coro- il morte per la
disastro della sua
na alla sorella sposatasi con Gui- caduta nel fiume Salfet. Quindi i
do di Lusìgnano , ed i numero- re Filippo Augusto di Francia, e
si feudi rimasero in mano di Riccardo d' Inghilterra compirono
una moltitudine di piccoli principi l'opera nel 1191, riprendendo la
con pregiudizievole complicazione città, e Gerusalemme fu sul pun-
d'interessi. Dopo un primo scontro to di essere ricuperata dai cristia-
in Nazaret, ove gli ospitalieri, e i ni, e fu stabiUta una tregua di
templari vennero sconfitti, avvenne tre anni, permettendosi ai pelle-
la sanguinosa battaglia di Tiberia- grini cristiani la visita de' santi luo-
de, combattuta 3 luglio 1187,
li ghi, purché fossero disarmati. Nel-
nella quale l'armata de'cnstiani, r Armenia, e nella Persia incomin-
forte di cinquantamila uomini, o ciò in seguito Saladino altre impre-
cadde sotto il brando de' nemici, o se, che però furono troncate dalla

soggiacque a dura schiavitù. Nelle morte a' 4 ™arzo 1 193. Il suo


profiine mani degl' infedeh passò secondogenito Aziz regnò in Egitto,
il santo legno della vera croce, e ma dopo di lui in vece de'fralel-
lo stesso Guido fu imprigionato. li minori suoi legittimi eredi, Me-
Saladino uccise di propria mano lik-El-Adel ( che i crociati denomi-
Rinaldo gran maestro de' templari, narono Safadin, fratello del defun-
e fece provare egual sorte a tutti to Saladino, e compagno di lui
i cavalieri dell' Ordine, in vendetta nella guerra), si dichiarò nel 1200
della da essi fatta
spedizione già sultano di Egitto, e di Siria. I
sulla Mecca, che riguardava come franchi lo molestarono quasi ogni
sacrilega. Tutte le città di Palesti- anno con incursioni, ed ebbero da
na si sottomisero al vincitore, il lui le piazze di Jafià, Lidda, e Ra-

quale dopo un assedio di cinque ma nel i2o5, in compenso della


giorni entrò in Gerusalemme a' 2 tregua ottenuta dopo il saccheg-
ottobre dell'anno stesso i 187, po- gio,che avevano dato a Fkich, città
nendo termine al regno de' franchi, egiziana.Non andò guari che ne
che nel 1099 aveva avuto principio pagarono la pena, perchè tre an-
pel pio, e valoroso GoflVcdo di ni dopo A del riconquistò Jaffa o
,

100 EGI EGI


Giaffa coir eccìdio di ventimila cri- fratelli, ebbe l' imprudenza di trar-
stiani,sebbene il vescovo Wutzbur- re in Siria Federico II imperatore
go sopraggiunto con altri crociati con promettergli la restituzione di
vi entrasse vincitore. Intanto nel- Gerusalemme. Poco dopo, essendo
r Armenia, e neli* Arabia trionfa- cambiate le circostanze, se ne pen-
rono le armi di Adel; ma nel 12 i8, tì, ma nel 1229 dovè segnare un
il nuovo esercito de* franchi, con- accordo , di porre Gerusalemme
dotto dal re Andrea
d'Ungheria nelle mani de* cristiani, senza però
II, e dal re I , non
di Cipro Ugo poterne rialzar le mura, e di man-

che dai duchi d'Austria e di Ba- tenervi mussulmani con privilegi.


i

viera, dopo un* incursione fino pres- Inoltre vennero ceduti a Federico li
so Damasco^ salpò per Damiata, e i luoghi situati tra Gerusalemme ed
strinse d'assedio quella città, al Acri; e dopo aver Kamel eseguito
quale umiliante annunzio Adel morì feliciimprese nell' Asia mentre ,

di rancore. usurpava Damasco al suo nipote,


Melik-El-Kamel, o Meledino suo mori in marzo 12 38. Il suo regno
primogenito, che già governava di quarant'anni fruttò all'Egitto
l'Egitto, ebbe la piena sovranità del pace e prosperità, perchè le arti,
paese, mentre quattrocentomila cro- le scienze e le lettere furono da
cesignati circondavano Damiata, ed lui coltivate, e munificamente pro-
i curdi, che guereggiavano per lui, tette ne' cultori, mostrandosi tolle-
venivano eccitati a ribellarsi. Da- rante cogl' individui delle differen-
miata cadde in potere de' cristia- ti religioni. Gli idraulici lavori da
ni, e gli abitanti restarono uccisi, Kamel intrapresi, giovarono all'agri-
o schiavi. Intanto il sultano Ka- coltura, come il commercio restò
mel gittò le fondamenta della cit- incoraggiato per le sue leggi. Noi
tà di Mansura , e i suoi fratelli somigliò il figlio, sultano Melik-
con altri principi Aiubidi lo tras- El-Adel II, che coli' infingardag-
sero co' soccorsi dalla sua pericolo- gine, e col libertinaggio si attras-
sa posizione, procurarono trat-
e se l'odio degli Emiri, che nel 1240
tative pacifiche. Per ricuperare Da- l'imprigionarono, e posero in trono
miata il sultano offriva la restitu- ilmaggior fratello Nedim-Eddyn,
zione di Gerusalemme, e delle al- dallaMesopotamia passando a re-
tre città di Palestina, di che i cri- gnare sull'Egitto. Lo zio Ismaele
stiani non si contentavano, esigen- alleato de' franchi gli disputò la
do una gran somma d'oio per ri* sovranità, ma egli seppe consoli-
fabbricare le mura. Mentre ciò trat- darla colle vittorie di Acri e di
tavasi^ un' irruzione di mussulmani Gaza da Bibars suo ge-
riportate
tagliò ai crociati la ritirata, e per nerale colle armi degli egiziani
la minacciante inondazione del Ni- e de' Karizmiani ausiliari sopra i
lo, furono costretti a desistere dal- cristiani, ed i mussulmani di Siria.
le pretensioni, domandando invece La crociata di s. Luigi IX re di
salva la vita mediante la restituzio- Francia arrestò i di lui progressi,
ne di Damiata, ciò che a stento e lo fece volare alla difesa del-
ottennero. Nel settembre 1221 fece mentre i francesi nel 249
l'Egitto; i

Kamel in Damiata il suo ingresso; presero Damiata. Nel novembre di


ma per le successive discordie coi detto aono morì Nedim, che vie-
EGI EGI 101
ne riguardalo come istitutore del- che gli arabi appellano Bàhar, o
la famigerata milizia degli schia- mare per la sua vastità , s' inti-
TI, detti mamelucchi, divenuti po- tolarono Baharitij cioè marittimi.
scia alla dinastia degli Aiubidi tan- Questi mamelucchi dopo il loro
to fatali. mamelucchi, che
Questi affi'ancamento pervenivano ad occu-
si vogliono istituiti nel i23o in nu- pare le prime cariche dello stato,
mero di dodicimila, formarono la e valevano di nefande prostitu-
si

miglior cavalleria leggiera dell'im- zioni, per meglio conseguire il so-


pero turco, ed in qualche modo la vrano favore. Dopo la morte di
principale forza militare dell'Egitto. Turan, la favorita Chedir-Eddour
Dalla Mesopotamia mosse Melik- fu acclamata regina d'Egitto, ed
El-Moadkani-Turan-Chah a pren- il mamelucco Aibek, di origine tur-
der le redini del governo, facendo ca, divenne Atabek, ossia generalis-
per gelosia strozzare il proprio fra- simo delle truppe. Fu questi che
tello Adel-Chab dai mamelucchi, e impedì l'uccisione di s. Luigi IX,
giungendo in tempo d' incoraggir avido del combinato riscatto. Cosi
colla sua presenza l' armata egizia potè il principe Care ritorno in
di Mansurah, ove i crociati erano Plancia co' miseri avanzi delle
penetrati, e poco dopo respinti. sue truppe. Passati tre mesi, la re-
Melik giunse ad avvilupparli nel cam- gina sposò Aibek, e voleva coro-
po di Diedi leh tra i due rami del narlo re, quando mamelucchi pro-i

Nilo, ed intercettando convogli, e i clamarono sultano il fanciullo Me-


tagliando ad essi la comunicazione lik-Al-Achraf della schiatta di Sa-
con Damiata. Il re s. Luigi IX fu ladino, affidandone la tutela allo
fatto prigioniero, e i crociati vennero stesso Aibek, in un al supremo
tagliati a pezzi. Avvinti con catene en- comando degli eserciti. Ma Aibek,
trarono in Mansura il re, il suo fratel- dopo aver vinto il sultano di Da-
lo, e i grandi del regno, intanto che masco, prima si sbarazzò del ma-
per tutto si celebrò l'avvenimento. melucco Fares-Eddyn suo emulo, e
Mentre trattavasi del riscatto del poi usurpò il titolo, e il potere di
monarca francese, i mamelucchi ba- sultano a danno del pupillo, e
,

hariti, sdegnati della crudeltà del ne godè tre anni, perchè a cagio-
sultano, congiurarono di uccider- ne di gelosia la moglie il fece tru-
lo, mossi da Bibars loro capo. Nel cidare.
maggio 1 25o, coperto di ferite Me- Melik-Al-Mansour-Afi, figlio di
lik-Turan mori annegato nel Nilo, Aibek, venne assunto al trono, ma
e con lui terminò la discenden- lo schiavo Rothouz il rinchiuse, in
za del curdo Saladino, e dopo ot- un col fratello, nella fortezza di
tant'anni gli Aiobidi cessarono di Damiata, e s' impadronì del regno,
regnare. Gli ultimi principi di que- dimostrando gli emiri la necessità
sta dinastia, diffidando de' loro uffi- di questa misura, per frenare l' ag-

ziali, compravano un gran nume- gressióne dei tartari mongolli ; quin-


ro di schiavi nel Captehak tra i di riportò due vittorie su di essi,

tartari mogolli, che si dissero Mani- e riconquistò la Siria. Ma quel Bi-


loukj o Mamelucchi^ cioè sottomes- bars, che neir insurrezione contro
si ; e siccome venivano educati nel- Turan, avea scagliato il primo col-
l'Isola Rodhah, formata dal Nilo, po, siccome defraudato del possesso
I03 EGI EGI
di A leppo, al quale in premio ago- di là dalle minacce per riguardo
gnava, giurò di vendicarsi, e nel all' Egitto.
settembre 1260, uccise Kothouz, Faradi, primogenito di Barkok,
mentre questi ritornava al Cairo. ebbe, vivente il padre, giuramento
Allora r esercito il dichiarò sultano, di fedeltà dalla milizia, e potè suc-
ed egli se ne fece confermare il cedergli pacificamente. Ma le ribel-
titolo da Ahmed, preteso discenden- lioni, le atrocità, e i tradimenti
te della casa degli Abassidi, di' era macchiarono per tutto il secolo de-
stalo riconosciuto califfo, col nome cimoquinto l'Egitto. In principio del
di Mostanser-Billak, ed essendo po- secolo decimosesto i veneziani strin-
scia perito nella spedizione di Bag- sero lega col sultano d' Egitto, ed
dad, fu nominato altro califfo A- armarono un' imponente flotta nei
bassida, ma colla sola autorità spi- cantieri d' Alessandria con legnami
rituale. Bibars consolidò 1'impero venuti da Venezia ; quindi partì la
de* mamelucchi, e le sue imprese flotta pel Cairo a mezzo del Nilo,
contro i tatari, e crocesignati eb- e poscia a forza di cammelli nel
bero felice esito. Egli peri col ve- porto di Suez, d' onde salpò nel
leno, e tutti, col mezzo dell' assas- i5o8 per arrestare i progressi dei
sinio,o della corruzione montarono portoghesi nell'oceano indiano. Ba-
sul trono i successori Babaritij dai jazet II, che fu l' ottavo tra gli
quah r Egitto dovè soffrire lunga- imperatori ottomani, rivolse le armi
mente la tirannia ; e quando nel contro il sultano Cait-Bey de' ma-
i323 tentarono di farla cessare i melucchi Borgiti, per la protezione
cofti, ebbero severa punizione. Ha- da lui accordata all' esule Zizimo
diy, ultimo de' mamelucchi barbariti, suo fratello, ma non giunse a com-
regnava in età pupillare, quando piere la micidiale lotta. Al di lui
lo schiavo Barkok de' mamelucchi figlio Sehm I era riserbata la glo-
di Circassia, detti Borghi, fattosi ria di vincere Tuman-Bey, ultimo
dichiarar suo reggente, lo precipitò soldano, in due ordinate battaglie,
dal sogho nel 382. Siccome il ca-
1 di sterminare la milizia de' mame-
liffo avea legittimato l' usurpazione, lucchi, e aggiungere la Siria, e l'E-
si unì cogli emiri Ilbogha, e Man- gitto a' suoi vasti domimi. Nell'anno
tach a congiurare, e Barkok abban- i5i7 , colla dinastia de' mame-
donato dalla fortuna fu imprigio- lucchi Borgiti anche la serie
cessò
nato a Rrac, ed Hadiy fu rimesso de'califfi Abassidi, che avevano man-
sul soglio da Ilbogha, che venne tenuto il diritto dell' imanato per
con jMantach a sanguinoso contra- 885 anni, mediante la cessione fat-
sto per l'esercizio del potere. Colla tane dal califfo Motachavel-Al-laà al
caduta d' Ilbogha cessò la strage, conquistatore ottomano, consegnan-
ma ricomparve Barkok fuggito di dogli Io stendardo di Maometto,
un partito, ed
prigione alla testa di che dai quattro primi califfi era
allora Mantach dovette soccombere. passato negli Ommiadi di Damasco,
In tal modo Barkok nel iSqo ritor- indi negli Abassidi di Bagdad, e fi-

nò a regnare. Hadiy venne restitui- nalmente in quelli del Cairo. Così


to al suo carcere, e la dinastia dei ancora l' Ilediaz di Arabia venne
mamelucchi Borgiti fu stabilita, ne sotto il dominio turco, e gli avanzi
Tamerlauo, terrore dell'Asia, andò de' mamelucchi furono iucoiporall
ECrI EGi loS
cttomane, impolitica mi-
nelle milizie belle Scheik-Daher nella Siria, potè
sura, che in progresso ebbe funeste imporre al gran signore, frastorna-
conseguenze. Il governo stabilito da to dalla guerra coi russi, e coltivò
Selira I nell'Egitto ebbe la forma il vantaggioso progetto di costruire
aristocratica, sotto la sua suprema- Diedda, porto della Mecca, un com-
zia. Vi compose un senato o divano merciale emporio, affine di ravvivare
di ventiquattro bey, scelti fra i più il traffico delle Indie nel mare rosso.
notabili mamelucchi, ai quali pre- Ma l'ingrato schiavo Mohammed lo
siedeva un pascià come capo della tradì nel meglio, e corrotto dal pa^
amministrazione, che corrispondeva scià di Damasco, abbandonò V ar-
a Costantinopoli co' ministri del gran mata, e fece ritorno al Cairo, dove
signore. Tale reggimento si man- incominciò ad esercitare assoluto
tenne felicemente per due secoli, ne impero. Al comando dell* esercito
altre guerre ebbero a sostenere gli prepose V ardito giovane Mourad-
ottomani in Egitto, se non quella Bey, dandogli per moglie la bella
marittima contro la preponderanza vedova di Ah, di cui erasi in vaghi-
portoghese nelle Indie orientali, a- lo, ed allora Mourad gli giurò di
vendo perciò ottenuto dalla repub- condurre il rivale a' suoi piedi. In-
blica di Venezia, che ne aveva e- fatti, mentre Gaza- Ali attraversava

guale interesse, rilevanti soccorsi. il deserto per tentare nuove impre-

Frattanto, verso l'anno 1721, in- se, avendolo Mourad assalito con
cominciò il disordine tra gli ambi- mille scelti cavalieri, e feritolo colla
ziosi bey, intenti tutti ad impadro- propria scimitarra, quell'illustre ma-
nirsi del potere, privandone il pa- melucco ne morì. Apparentemente
sciàottomano. Dipoi Ibraim Riaja, tornò la all' ubbidienza del-
regione
o capo de' giannizzeri, giunse nel la ottomana, ma i Bey mai
porta
1746 ad impadronirsi del supremo cessarono di tumultuare, ed erano
potere, sottraendo la nazione egizia in aperta ribellione, quando nel
dalla dipendenza della sublime por- 1798 si presentò in que'hdi il ge-
ta ottomana. Alla sua morte Ro- neral Bonaparte colla gran flotta,
doan-Bey si mantenne nel dominio per la maggior parte composta da
sino al 1766, ed allora si vide u- quella dell' allora cessata repubbli-
scirminaccioso dall'alto Egitto, do- ca veneta ; conducendovi un eser-
ve trovavasi confinato, Aly-Bey capo cito francese bramoso di conquiste,
de'mamelucchi, della stirpe degli ed ivi spedito dalla repubblica fran-
Abari presso il Caucaso, che era stato cese, anche per porre un termine
neir età di anni dodici venduto schia- all'assoluto potereche vi eserci-
vo ad Ibrahim, e dopo otto anni tavano i Bey mamelucchi, giacché
emancipato. Egli si dichiarò sovra- i pascià non ne aveano che il no-
no dell'Egitto, scacciò il pascià ot- me ;
per cui l'Egitto saccheggiato,
tomano, e ricusò sublime por- alla e devastato, languiva nella più or-
ta ogni tributo e soggezione. Col ribile schiavitù.
mezzo di JNIohammed Bey, altro 11 direttorio francese, gonfio al-
schiavo suo favorito, e figlio adot- lora per le riportate vittorie, mi-
tivo, che innalzò al grado di ge- nacciando di uno sbarco l' Inghil-
nerale, fece progressi nell' Arabia, terra, aveva affidato al generalissi-
ed avendo stretta alleanza col ri- mo Napoleone Bonaparte un eser-
io4 EGI EGT
cito di trentamila veterani, ed una do&i sotto in Abdallah-
baracca
flotta che fu riputata una del-
,
Bey. Ma a rompere i vasti disegni
le più poderose che avessero solca- di Bonaparte, successe nella rada
to il Mediterraneo, e che guidata di Aboukir a' 1 1 agosto la strepi-
veniva dall' ammiraglio Brucys. Sal- tosa vittoria dell'inglese ammiraglio
pò essa da Tolone a' 19 maggio Nelson, che, mercè i rinforzi della
1798. Subito questa spedizione flotta di lord Vincent, che incro-
riportò suli' Egitto brillanti succes- ciava Cadice, in un sol colpo di-
si, e sbarcato Bonaparte a Marabou, strusse la flotta francese, e troncò
immediatamente prese di assalto le sue comunicazioni colla Francia.
Alessandria, e di là mosse contro L' ammiraglio francese Brucys perì
ì mamelucchi, che sconfìsse nella combattendo nella maggior nave,
battaglia detta delle Piramidi il r orientey che sbalzò in aria con
di 2 1 Air impetuosa, e ri-
luglio. ispavento delle due flotte. Due sole
lucente de' mamelucchi,
cavalleria navi francesi furono salve, nonché
il prode generale oppose l' immo- due veloci fregate ; tutto il rima-
bilità de' battaglioni francesi serrati nente o fu sommerso nelle onde,
in quadrato , con una grandine di o pieda divenne degl'inglesi. Ciò
palle, e con un incessante fuoco, accadde per essersi vivamente op-
che vomitavano le ben collocate posto r ammiraglio a Bonaparte, il
artiglierie.Questa vittoria sui ma- quale voleva che tutta la flotta
Hielucchi, e sugli arabi aprì a Bo- fosse entrata nei vasti porti di A-
naparte le porte del Cairo, e pose lessandria.
in fuga Murad-Bey, cogli avanzi Cotanta perdita fu riparata da
de'mamelucchi nell'alto Egitto. Di- Bonaparte con altri successi, ma
venuto il generalissimo francese pa- alle sue mire opponevasi il fanati-
drone del Cairo, volle dimostrarsi smo de'turchi, e degli arabi, i qua-
protettore del maomettanismo^ così li abborrivano i francesi, perchè col

vantandosi in un proclama che fe- fatto non osservavano il maomet-


ce allora pubblicare : « I francesi tanismo, né alcun' altra religione.
9) si dimostrano amici de' mussul- Si sollevò tutto il Cairo, e per i-

» mani. Non ha molto che hanno spegnere questa sollevazione non


>} rovesciato in Roma il trono del bastò la strage di cinquemila di
« Papa, che incitava i cristiani que'rivoltosi trucidati dentro le mo-
M contro i maomettani, di là sì schee. Fu allora che Bonaparte as-
» sono portati a Malta, e ne hanno sunse in suo discorso il linguaggio
« scacciato i miscredenti, i quali di un inviato del profeta Maomet-
M vivevano nell' opinione di essere to, dicendo agli Sceiki, ed agli U-
>» chiamati da Dio a guerreggiare lemi »» Fate sapere al popolo, che
:

» continuamente contro i seguaci « sin dalla creazione del mondo


5> del profeta". Con sì fatte parole, « comandato fu, che dopo aver
il cui commento è ad ognuno fa- « distrutti i nemici dell' islamismo
cile, sembra che mirasse Bonapar- w e abbattuta la croce, venire io
te ad illudere quella fanatica po- >i dovessi dalle contrade rimote
polazione, alla quale il general Me- >» dell'occidente a compiere la gran-
nou dava lo spettacolo della ri- » de impresa eh' erami imposta.
provevole sua apostasia, trasforraan- M Mettete sotto gli occhi del pò-
EGI EGI jo5
M polo, chs r Alcorano annuncia il utili gli sforzi del valore fiancese,
>» venir mio in venti luoghi". Co- e dopo la resa del Cairo eseguita
sì Walter Scott, Fila di Napoleo- da Belliard, e di Alessandria da
ne t. 8. Udivano queste parole i Menou, seguì per patto in settem-
copti, nati cristiani del paese, sic- bre i8oi, r evacuazione totale del-
come poi si dirà , ma abbrutiti l'Egitto, che rimase presidiato dai
nell'ignoranza, secondavano i fran- turchi, e dagl'inglesi, i quali s'in-,
cesi in vista del lucro, che ne ri- caricarono di ricondurre in Francia
cavavano, al quale ancor più, che r esercito repubblicano.
alla loro eresiasono proclivi. Ben- Dopo questi clamorosi avveni-
sì narrasi che Bonaparte nella sua menti, il gran Selim III
signore
corsa, cui fece all' istmo di Suez, sostituì in Egitto all'antico regime
confermasse ai maroniti del monte un governo di quattro pascià ; ed
Sinai quel diploma de'loro privilegi, i bey, sebbene autorizzati ad al-
che preteudevasi accordato loro da lontanarsi, in gran parte furono uc-
Maometto stesso. Di là passò a vi- cisi nelle navi stesse in cui facevano
sitare le fontane dette di Mosè, e il tragitto. Non per questo cessò
Je spiagge del mare rosso, con pe- 1' anarchia mamelucchi fomen-
da'
ricolo di esservi annegato, quando tata, e quando gl'inglesi nel i8o3
dovette rapidamente ritornare al consegnarono le piazze a Moham-
Cairo, per difendersi contro le for- med-Alì, distinto militare elevato
ze poderose che si avanzavano da allora da Selim III al grado di
tutte le parti per togliergli l'ancor Kaimakan, i bey amnistiati dovet-
mal ferma sua conquista. Indi, con tero ritirarsi nell' alto Egitto. Gli
molto sangue di turchi, e di arabi inglesi sbarcati di nuovo in Egitto
represse la rivolta, concorrendo a a' 17 marzo 1807, s' imbarcarono
parteggiare per la Francia cofti, i ai i4 settembre, dopo di avere
e i drusi: e Mourad-Bey fu incal- inutilmente tentato di soggiogare
zato dall' intrepido general Dessaix. questo paese. Da tal momento di
fino oltre le cataratte del IN ilo nei nuovo divenne il teatro
l'Egitto
Ma sebbene nel
deserti della Nubia. dell' anarchia, e di una quantità di
I
799, con una vittoria dell' arma- combattimenti fra i mamelucchi, e
ta di terra, ove fu fatto prigione i pascià inviativi dalla Porla, che se

il pascià di Natòlia, si levasse in ne disputarono il dominio. Final-


Aboukir onta della navale scon-
l' mente divenuto pascià Mohammed
fitta, e si meditasse la riapertura Ali pervenne colla destrezza, e col
del canal di Suez per unire i due valore, nell' impero di Mahmud II,
mari, la fortuna all' improvviso si a ripigliare l' autorità, e per evi-
cambiò ; scomparsa di Bonapar-
la tare che nell'avvenire venisse com-
te, r assassiniodi Rleber coman- promessa, dopo avere sperimentalo
dante generale dell' armata, e la inutile ogni rimedio, mise in ese-
poco guerriera attitudine di Menou cuzione il progetto da lungo tempo
da un canto, e dall' altro V arrivo concepito dalla stessa Porta di dis-
di forze formidabili turche, e di farsi della milizia torbida, e dispo-
un' armata inglese, che dall' Indie tica de' mamelucchi. Nel primo
penetrò nel mare rosso, sotto il giorno di marzo 181 i, entro la
comando di Abercromby, resero in- sola città del Cairo ne vennero uc-
io6 EGI EOI
cisi circa seicento, e la strage non prendere possesso dell' isola di Can-
cessò nelle provincia egiziane, fìn- dia.

cliè quasi tutti non furono ster- Vari poi sono gli allori mietuti
minati. Con questa terribile misura dalla bravura d'ibraim pascià, fi-
politica in uso nell'oriente, T Egit- glio del vice-re nella Siria. Con
to fu pacificato. Allora Mohammed- un'armata si recò nell'anno i83i,
Alì, che altri chiamano Meheniet- contro Abdullah-pascià, e colla flot-
Alì, già divenuto vice-re, portò la ta assalì s. Giovanni d' Acri. Es-
guerra in Arabia contro i wecha- sendo poi respinto, prese Jaffà, e
biti, de' quali bramava indebolire nell'anno seguente Acri, mentre la
il potere ; e la distruzione loro sublime Porta con un firmano pro-
mise fine a questa guerra nel 1 8 9,
1 scriveva il di lui genitore. Nel i833
nella quale i di lui figli JussufiF, ed Ibrahim fece il suo ingresso in A-
Jbrahim ebbero campo di esercita- leppo -j quindi il vice-re spedì il ni-
re il loro militare coraggio. Il pa- pote Achmet-pascià, ministro della
scià fece dipoi una spedizione nei guerra, a Suez, per prendere il co-
hmitrofi regni della Nubia, nel mando armata destinata a sot-
dell*
Dongala, nel Sennaar e nel Kor-r tomettere Hedcha, e 1' Jemen.
Nel
dosan, in alcuni luoghi de' quali, 1834, Ibrahim pel reclutamento
massime in quello di Dongala, i ordinato, incontrò violenta opposi-
mamelucchi proscritti avevano ri- zione in Naplusa, e trovò scoppia-
parato, eccettuato poche ceiitinaja ta un' insurrezione per tutta la Si-
di essi rimasti tra le sue guardie, ria ; mese di giugno s'im-
indi nel
JVel 1824 salpò Ibrahim pascià dal padronì Gerusalemme. Nello
di
porto d' Alessandria con una flotta stesso mese il vice-re partì con una
egizia, insoccorso degli ottomani flotta, e con truppe da Alessandria
per la Grecia. Le sue devastazioni alla volta della Siria; e nel tempo
nella Morea lungamente
afflissero stesso un firmano della Porta volle
quelle popolazioni, e combattimentii moderare il sistema commerciale
seguiti per mare, e per terra con vari stabilito nella Siria dal medesimo
successi presentarono d'ambe le parti principe. Proseguendo Ibrahim pa-
il maggior accanimento. Quindi più scià, nel 1834, la guerra, fece pro-
flotte ed eserciti si succedettero, ma gressi nella Naplusia, e pacificata la
dopo la gravissima perdita che toccò Siria, ritornò in Alessandria, ove
ad Ibrahim, nella famosa battaglia poco dopo scoppiò la peste. Ma
navale di Navarino, peggiorò la sua dei più^ recenti clamorosi avveni-
condizione, e nel settembre 1828 menti, è qui indispensabile una bre-
evacuò del tutto la Morea colle ve menzione.
sue truppe. Nel i83o, la porta Dopo che Mahmoud IT avea at-
ottomana nominò il vice-re Mo- tribuito al vice-re di Egitto il go-

hammed-Ah governatore di Can- verno della importante isola di Catn-


diaj ed egU con un proclama an- dia, per le insorte vertenze, contro
nunziò ai candiotti il governo con- di questa voleva inviare la flotta
flsritogli dell'isola, afììdandolo nelle che stanziava ne' Dardanelli, sotto
mani del maggior generale Osman gli ordini di Capudan-pascià. Ma
Nureddm-Bey. Quindi d' Alessan- questi in vece sparì dai Dardanel-
dria fece salpare una squadra per \ìj si recò a Eodi nei 1839, da
E Gì E Gì 107
dove passò in Alessandria colla flot- quel trattato, fece mettere la squa-
ta, che pose sotto la protezione del dra navale in ancora in faccia ai
vice-re, consistente in dodici fregate, Dardanelli, giacche non acconsen-
e tre corvette^ colla dichiarazione, tiva alla destituzione di Mohammed-
che non l' avrebbe restituita alla Alì. A. questa veramente accedeva-
Porta, se non quando essa avesse ri- no le quattro potenze^ nel caso
conosciuto in Mohammed-Alì la so- che il vice-re non si sottomettesse
vranità ereditaria dell'Egitto, e di al sultano. Invitato nuovamente il

tutto il paese che governava, ed vice-re dai ministri delle potenze


allontanato dagli affari il gran vi- intervenute, a restituire la flotta
sir Kosrew-pascià. Frattanto l'im- turca, e ad evacuare interamente
peratore Mahmoud li morì, e suc- la Siria, gli venne promessa la con-
cedendogli il figlio Abdul-Medjid- servazione del pascialaggio di Egit-
Khan, fece egli sapere al vice-re il to in eredità. Di fatti, essendo de-
suo esaltamento al trono, aggiun- cisa la Porta ottomana, e il vice-
gendovi la promessa, che lo avreb- re di pacificarsi sinceramente, que-
be riconosciuto, come pascià eredi- sti nel fine del i84o richiamò in
tario dell'Egitto. Per la gravità di Egitto il figlioIbrahim pascià col-
questa pendenza, le cinque grandi r esercito, e consegnò a Taverrpa-
potenze, a mezzo de' loro amba- scià la flotta turca, la quale parti
sciatori intervennero sulle differen- da Alessandria amichevolmente.
ze in discorso, per tutelare l' inte- Conseguenza si fu di questo, che
grità dell'impero ottomano. ìNel- nei primi dell'anno i84i le poten-
r anno seguente i montanari del Li- ze europee furono sollecite d' in-
bano, i marroniti, e i naplusiani vitare il sultano a revocare l'alto
insorsero contro l' egiziana domi- di destituzione emesso contro Mo-
nazione, a motivo delle imposte, e hammed-Alì, ed a promettergli le-
delle oppressioni che soffrivano : il galmente, che suoi discendenti in
i

perchè Mohammed-Alì inviò nella linea retta sarebbero nominati al


Siria una flotta per domare i ri- pascialaggio dell'Egitto, ogni volta
belli, ciocche ebbe pronta riuscita, che questo posto eminente venisse
mentre in Londra nel mese di lu- a vacare per la morte del pascià
glio si fece una convenzione per in funzione. Quindi ebbe luogo una
istabilir la pace tra la Porta, e il conferenza di vari dignitari della
vice-re, sottoscrivendola i plenipo- Porta cogli ambasciatori delle po-
tenziari ottomano, inglese, prussia- tenze alleate, riguardo ai diritti di
no, ed austriaco in nome
russo, governo da accordarsi al pascià di
de' rispettivi sovrani. Alla Siria, ed Egitto, i.° relativamente alle finan-
a Candia l'imperatore ottomano ze, 2." al servigio militare, 3." ri-

diede nuovi governatori, pronunziò guardo alla eredità. Finalmente nel


la destinazione del vice -re, mentre mese di febbraio il gran signore
le forze unite d'Inghilterra, d'Au- emanò un firmano, col quale con-
stria, di Prussia, e di Russia, in ferì a Mohammed-Alì, l'ammini-

esecuzione del trattato, sbarazza- strazione del pascialaggio di Egit-


rono la Siria dagli egiziani, e da to, colle seguenti condizioni: i." \i\

Ibrahim richiamato dal padre; ma caso di morte la dignità del pa-


la Francia, che non aveva segnato dre passerà a quel figlio che il sul-
io8 EGI EGI
tauo avrà a scegliere. 2." L'Egitto riorì ostacoli, sui prodotti del suo-
si conformerà all'attisceriff di Gul- lo Egizio.

hane, ed alle altre leggi ammini-


strative della sublime Porla, non Notizie sui donativi fatti da Me-
che ai trattati ratificati fra essa, ed hemet-Aà vice- re d'Egitto al re-
i suoi alleati. 3.** Le imposte, la gnante sommo Ponte/ice Grego-
quarta parte delle quali deve es- rio XFI, e su quelli fatti dal
sere versata nel tesoro delia por- Pontefice al vice-re.
ta ottomana, senza contare il tri-
buto particolare da pagarsi dal go- Pel complesso delle singolari cir-

vernatore per cinque anni, saran- costanze, che formeranno epoca per
no levate in nome del gran signo- Roma, non riuscirà discaro, che qui
re. 4*" ^^ numero di truppe in riportiamo alcuni cenni delle rela-
tempo di pace sarà di diciottomila zioni da ultimo contratte tra il re-
uomini, ingaggiati per cinque anni, gnante sommo Pontefice, e il sul-
duemila de' quali staranno di guar- lodalo Mohammed-Ali, il cui nome
nigione in Costantinopoli. 5." Il sul- è divenuto rispettato, e celebre nel-
tano avrà il diritto di nominare a la storia. Prima che il regnante
suo piacei'e alle cariche militari, al Pontefice emanasse le. sue disposi-
di sopra del grado di luogotenen- zioni intorno l'altare della confes-
te. 6.° Non sarà permesso al pa- sione della basilica di s. Paolo, ove si

scià d'Egitto di far costruire va- conservano le ceneri di questo san-


scelli di guerra, senza l'espressa au- to apostolo, il cav. Luigi Poletti^
torizzazione del sovrano ottomano. architetto direttore della nuova ba-
7." La non sommissione ad una di silica,immaginava un magnifico ta-
queste condizioni porta la ritratta- bernacolo da soprapporsi all'altare,
zione delle concessioni accordate. e considerava di non potere trova-
Dipoi , essendo la flotta rientrata re quattro colonne di un marmo
nel Bosforo, si convenne di accor- prezioso per adattarvele, se non che
dare l'eredità del pascialaggio d'E- facendole togliere dalle cave. E sic-

gitto in primogenitura, e di assog- come eragli a notizia che nell' E-


gettarlo ad un tributo fisso, il cui gitto il vice-re aveva riattivate le

ammontare sarebbe regolalo di cave del bellissimo alabastro, detto


tempo in tempo , e finalmen- dagli scalpellini Cotognino, così ne
te di dare al vice-re pieni poteri tenne proposito con Silvestro Gui-
per l'avanzamento dell'armata, ac- di pei replicati viaggi da lui fatti

cordandosi inoltre a Mohammed- in Egitto; e questi prese l'assunto


Alì il diritto di successione in linea di ritornarvi per vedere sopra luo-
diretta, e fissandosi il tributo ad go, se ciò potevasi mandare ad ef-

ottantamila borse, cioè quaranta mi- fetto. Intanto che il Guidi in E-


lioni di piastre turche. Il vice-re gitto di tanto si occupava, in Ro-
fece pubblicare nell'Egitto solenne- ma il Pontefice, siccome zelatore di
mente l'attisceriff di sua investitu- conservare l'antica architettura, che
ra, ed in esecuzione del trattato di adornava il sepolcro del santo a-
commercio fatto nel 18 18 colla postolo, disponeva che fosse restau-
Porta, lo stesso Mohammed-Alì nel rato il preesistente tabernacolo, e
184^ si decise a non porre ulte- fosse riposto quindi sul luogo, in
E Gì EGI 109
modo però che la mensa deiralla- compiacenza, diede immediatamente
le fosse come lo era prima dell'an- a tale effetto gli ordini opportuni
no J 5oo cioè , rivolta alla nave a' suoi ministri. Fu allora, ed ai
grande, perchè cosi il popolo di- 16 novembre iSSg, che il cav. de
voto potesse di prospetto mirare, Rossetti ne scrisse in Roma al Car-
e venerare il sommo Pontefice, dinal Lambruschini segretario di
quando nella medesima avesse ce- stato, quale subito avendo tut-
il

lebrato la messa. Non avendo poi to portato alla cognizione del Pon-
il Guidi nulla potuto operare nel- tefice, venne accettato il donativo
rt^gitto, perchè il vice-re aveva di otto massi di alabastro orienta-
riaperte le dette cave per le sue le,perchè credeva il vice-re che le
fabbriche, e non per farne commer- colonne dovessero soprappoisi su di
cio, prima di partire ne tenne discor- altrettanti piedistalli di egual pie-
so in Alessandria col cav. Annibale tra, ed a' quali poi aggiunse altri
de Rossetti, il quale, bramoso di di- cinque massi. Indi il Pontefice au-
mostrare la sua ossequiosa gratitu- torizzò di provvedere al trasporto
dine alla speciale benignità, che per la commissione per la riedificazio-
lui avea il Papa che regna, si esi- ne della basilica ostiense , di cui
bì di profittare, e cogliere questa erano presidenti, e deputati i Car-
occasione favorevole, pei' riuscire dinali Gamberini, e Tosti. Dalla
nell'intento, il quale ebbe pronto commissione medesima venne spe-
e felice esito. dila neir Egitto a prendere i mas-
Seppe il Annibale
vice-re dal cav. si una divisione di tre bastimenti,
de To-
Rossetti, console generale di comandata dal capitano onorario
scana nella città d'Alessandria, che della marina pontificia Alessandro
il nominato Silvestro Guidi da più Cialdi, e comandante in capo il
di vent'anni viaggiava nell'Egitto, bastimento o mistico la Fedeltà j
ed ivi per fare 1' ac-
era ritornato mentre il bastimento denominato
quisto di quattro colonne di alaba- s. Pietro veniva comandato dal te-
stro orientale per la risorgente chie- nente in seconda della marineria
sa patriarcale della basilica di s. pontificiaMatteo Caraman; ed il
Paolo, nella via ostiense; quella ba- bastimento chiamato il s. Paolo era
silica, nella quale le belle arti fe- comandato dall' aspirante di essa
cero a gara di renderla degna di marineria Raffaele Castagnola. In-
succedere alla precedente sontuosis- caricato poi del dettaglio di tutta la
sima, d'un tanto apostolo, e de- spedizione, fu l'aspirante della mede-
gna del secolo XIX, e dell'odierno sima marineria, Prospero Palomba.
pontificato di Gregorio XVI, sotto Tale fu la spedizione destinata per ca-
di cui ha ricevuto energica prose- ricare le colonne o massi per la de-
cuzione, e tale incremento che si corazione dell'interno della basilica.
avvicina al suo termine. Perla gra- Profittarono dell'occasione per mag-
titudine che conservava Mohammed- gior decoro del governo, e col fine
APi ai pontificii doni recatigli da di visitare scientificamente ed arti-,

Clot-Bey, e pei sentimenti ed alta sticamente V Egitto, oltre ì detti


stima che nutriva pel Papa che quattro individui della pontificia
regna, si offrì non solo di farglie- marina militare, e dell'equipaggio,
ne UD presente; ma colla massima tie individui del corpo del genio,
no EGI EGI
«n officiale sanitario, e quattro col- re alle cose europee, tulli si pre-
ti borghesi, cioè i sotto tenenti starono ne'modi più obbliganti.
del genio Mariano Volpato, e Do- A' 9.9, novembre la spedizione pon-
menico Frezzolini; il dottore Pao- tificia entrò nella foce del Nilo,
lo Ruga, e lo studente di scol- accompagnata dal legno egizio
tura Antonio Calvi, cui poi si as- chiamato Dahabic e comandata ,

sociò il suddetto Silvestro Guidi. da un rais, cui piacque denominar-


La spedizione parti dal porto di lo Roma. Questo legno fu conces-
Ripagrande di Roma, e poscia da so dal vice-re alla spedizione ro-
quello di Civitavecchia h 21 set- mana perchèaccompagnata
fosse
tembre 1 840. nel viaggio dell'alto Egitto, ed a
La spedizione romana arrivò in Sannur cantone di Benisaef, o Be-
Alessandria a' 7 novembre ed i , ny-Suef, luogo delle cave di ala-
membri che la componevano, furo- bastro per caricarne i blocchi. Ai
no accompagnati a sua altezza il 21 gennaio 1841, la spedi/ione,
vice-re, dal commendatore Coche- avendo verificato non essere anco-
let, console generale di Francia, e ra pronti 1 blocchi, il capitano co-
dal mentovato cav. de Rossetti. mandante per non istare inopero-
Mohammed-Alì per mezz' ora gli so sul Nilo, valendosi della conse-
intrattenne ne'modi i più cortesi, guita autorizzazione superiore; e la-
ed invitolli ad intraprendere la na- sciati i bastimenti uno s. Pietro,
vigazione del Nilo per caricare gli l'altro s. Paolo ancorati a Rulaq,
alabastri orientali presso le cave, da scalo del Cairo, per renderli atti
lui riattivate, nel i83?,,
per la vasta a ricevere le colonne ed i massi,
moschea,che senza risparmio di orna- intraprese co' suoi la continuazione
mento e di spesa stava edificando in del viaggio, visitando i celebri mo-
ed avente l'esterno
cittadella di Cairo, numenti dell'antichità egiziana spar-
di calcarea, mentre di alabastro sono si su quelle sponde, e ritraendone
i piedistalli, le basi, i fusti delle co- disegni e piante per mezzo degli
lonne, i capitelli, i cunei degli archi officiali del genio eh' eransi a lui
negli intercolunni, ed anche le pare- uniti, insieme ad osservazioni idrau-
ti. Lo stesso alabastro venne dal vi- liche astronomiche per mezzo
ed
ce-re impiegato ancora nei pavimenti degli officiali di marina, che in que-
dell'adiacente palazzo reale in citta- sta spedizione avevano voluto ac-
della, ove si vedono alcune grandi compagnare il capitano onorario
sale, e i bagni di sua altezza della Cialdi. Quindi gl'individui men-
stessa sostanza.Munì il vice-re i tovati arrivarono sul bordo del
membri delia spedizione romana mistico la Fedeltà, ad Assuan, l'an-
di un suo firmano amplissimo per- tica Syene, cioè alla prima cata-
chè con sicurezza percorressero i ratta del Nilo. Gittata l'ancora,
suoi stati. Corrispondenti ne furono ventun colpi di cannone resero o-
gli eflfelti, giacché bey, i mudyr,
i maggio al Pontefice, cui per sette
e gli altri personaggi, cui è affida- volte fece giulivo eco l'inlero equi-
to governo delle provincie, tan-
il paggio. Allora ai nostri si presen-
to per adempiere alla volontà di sua tò commovente spettacolo in vede-
altezza, quanto per un certo amore re accorrere sulla spiaggia i neri
che gli egiziani cominciano ad ave- abitatori di quelle calde regioni,
EGI EGI III
meraviglia!! in vedere un legno degnare l' isola di Filae fra le vor-
eujopeo, che pel primo giungeva ticose onde della cateratta, e pe-
alla loro vista, fra i loro enormi netrati nella IVubia giùngere al
scogli nativi di granilo, ombreg- tropico lontano poche leghe. Gli
giati da folti palmieri, e fiancheg- officiali di marina subito ile scan-
giati dalle rovine dell'antica Seyne, dagliarono il difficile passo, quei
dell' isola elefantina, chiamata // del genio, e l'officiale sanitario
giardino del tropico^ e di Filae. Lo inerpicandosi fra gli scogli di du-
stato maggiore animato da nobile ro granito, fra le zolle, e le arene,
entusiasmo, tutto si pose allora in esaminarono ogni erba, ogni sasso,
azione. Il bravo,
ed intelligente e ne presero la veduta, mentre su
capitano comandante Cialdi fece uno di essi Antonio Calvi scolpiva
caricare la lancia di un petriere, e a grandi lettere l'iscrizione se-
corredarla di vele e remi per gua- guente.

GEEGOmo XVI . F . R
PEGLI . AVSPICII DEGLI . . EMINENTISSIMI . P P
GAMBERINI E . . TOSTI
FIX . QVI
LA SPEDIZIONE . ROMANA
SVL BORDO . LA . FEDELTÀ*
CHE DAL . TEVERE . A . QVESTl . SCOGLI
IL 2 1 . GENxNAJO . 184I
APPRODAVA

Certo è, che di lieta soddisfazio- dell'isola Elefantina, il pronao del


ne riuscì . ai romani, che il detto tempio di Kom-Ombus, gl'ipogei, o
Mistico la Fedeltà di cinquantaset- sepolcri Faraonici, incavati nel masso,
te lonnellale, sia nei fasti della sto- il gigantesco tempio d'Apollo, e il

ria primo legno europeo, che


il tempietto Mammisi. La spedizione
partito da Europa abbia guadagna- passò poi ad osservare gli avanzi del-
to questo punto, che dista dalla fo- la distrutta Eliopoli, ed a contem-
ce, seguendo la linea delle acque, plare alle falde del Mokatam le

più di 825 miglia romane, dappoi- maestose tombe de' califfi fatimiti,
ché è noto che il Li/gsor, partito ed agiubiti, di già dalla medesima
da Tolone nel 1882, non giunse veduti nel primo soggiorno che fe-
che a Tebe. La spedizione roma- ce al Cairo, quando visitò il bosco
na, dopo aver salutato il luogo di petri ficaio a due leghe e mezzo dal
stazione delle antiche coorti, o le- deserto. Dipoi passò a contemplare
gioni romane, dopo aver lagri ma- l'obelisco diOsortasen I, che ad-
lo sulle esuli ceneri di Giovenale, dita ancora il luogo ove sorgeva
giunse ai magnifici avanzi del tem- la superba città del sole ; e con di-
pio dedicato al parto d'Iside, ove vote reminiscenze il lu(ìgo , ed il
nell'attico interno del pronao scol- sicomero, ove una costante tradi-
pì il glorioso nome
di Gregorio zione afferma, essersi riposata la
XVI; indi proseguendo il suo viag- beata Vergine nella fuga in E-
gio visitò gli avanzi dei bei templi gitto. E qui noteremo che gì' in-
, ,

112 EGI EGI


dividili componenti la pontificia spe- portante, e dòtta descrizione sono
dizione, visitarono pure nel vec- pure rilevati con gratitudine l'ospi-
chio Cairo un sotterraneo ', dai talità, le cortesie, e le attenzioni
copti ridotto a cappella, ove dice- prodigate alla spedizione dagli egi-
si che la sagra famiglia si tenne ziani, dai mudyr, dai bey, ed al-
celata dalle persecuzioni di Erode, tri ministri, non che dai membri
come visitarono nella Tebaide i del corpo diplomatico di Alessan-
monumenti de' primitivi cristiani, dria, e del Cairo, fra' quali pri-
cioè gli avanzi de' monisteri , e meggiò il lodato cav. de Rossetti
conventi, le spelonche, ed i luo- che tanta parte ebbe nei donati a-
ghi tutti già popolati da tanti santi labastri per la basilica ostiense. So-
anacoreti. Ritornando dalle cate- prattutto va rammentata quella ma-
Tebe, ove
ratte, la spedizione visitò gnanima generosità, che altamente
lasciò memoria di quelli, che la distingue Mehemet-Ah, per l'illimi-

componevano nella grande e mae- tato ordine intorno alle bisogna


stosa sala di Rarnac abbellita da della spedizione, anche nel percor-
centoquaranta colonne , indi i co- rere scientificamente il Nilo, e l'E-
lossi di Memnone, e quanto diversi gitto.
Faraoni , Tolomei , ed imperatori In quanto poi al riattivamento
hanno costruito presso Medinet-Abu. della cava di alabastro di Sannur,
Successivamente la spedizione si cantone di Benisaef, si crede che
condusse a vedere tombe de'rc, il le sia la stessa dagli antichi operata,
palazzo Memnonio, o tomba di O- ritenendosi, che altra cava di ala-
simandyas, quello di Ramses, // bastri possa essere dappresso ove
Grande, i sepolcretti dell'antico E- fioriva la città di Albastropoli. Men-
gitto; la grotta di Samun, immen- tre il vice-re di Egitto, ponendo
so deposito di mummie, senza e- ogni cura in decorare moschee, le

numerare cento altri monumenti e i suoi palazzi, si provvedeva dei


come le piramidi di Dgizech, la più marmi di Costantinopoli, e da di-
alta delle quali, è la prima altez- verse parti di Europa, si persuase
za artificiale del mondo, ed altri che nel suo regno dovessero esser-
monumenti che sono descritti dal vi delle cave, ed a tal effetto in-

eh. Camillo Raviali del corpo del caricò delle analoghe ricerche pri-
genio , facente parte della spedi- ma un greco per nome Ousili-Kalfa,
zione, per la redazione del gior- e poi Mhurat-Kalfa. Intanto un eu-
nale scientifico. Quanto riguarda ropeo a caso trovò un pezzo di
dettagliatamente siffatto viaggio marmo di nuovo genere, che fat-
tutto è riportato nell' Album di to esaminare da sua altezza e da
Roma, numeri 2, 18 e
cioè ai altro europeo, fu riconosciuto esse-
25 àe\y anno FUI 1841 , ed ai re esso il celebre alabastro orien-
numeri 2, e 3 dell' anno IX 1842. tale usato dagli antichi ;
quindi
Di questo stesso argomento si leg- venne nel vice- re vivo desiderio di
gono eguali, e compendiate notizie rinvenirne la cava, che con molte
nel numero 36 delle Notizie del ricerche da Mhurat, e suoi compa-
giorno di Roma, del 1841 ; e nel gni si discoprì nel maggio i832.
numero 83 del Diario di Roma Per attivarla vi fu spedito un eu-
del medesimo anno. In tale im- ropeo, ed in progresso il vice-re
EGI EGI ii3
ne Tuso sovraccennato. E da
fece artistica della patriarcal basilica
notarsi, che la storia del rinveni- di s. Paolo nella via ostiense, che
niento della cava si racconta anche lessi nella cospicua, ed illustre ro-
diversamente. I nomadi della tribù mana accademia Tiberina a' di 24
di Beny-Uassel trovarono lungo il febbraio 1842 alla presenza di scel-
deserto un pezzo di questa sostan- tissima udienza, principalmente de-
za, e conoscendo essi il gusto del corata dagli eminentissimi Cardi-
vice-re, a lui il recarono. Egli lo nali Bianchi, Mezzofanti, Ferretti,
diede ad esaminare al carrarese Del e Belli ; ma eziandio in questo stes-
Nero, il quale riconosciutolo pel per- so Dizionario, all'articolo Chiesa o
duto, e famoso alabastro orientale, patriarcale basilica di s. Paolo ec.

e rinvenutene le cave per ordine (Vedi), dissi pure ove saranno col-
dello stesso vice-re, ie mise in atti- locati.

vità, avendone il titolo di diretto- Della tornata di tale accade-


re ma dopo qualtro mesi mori.
,
mia, come di detta mia prosa ,

Laonde fu da questa cava che Mehe- fece cortesemenzione il eh. e be-


met-Alì generosamente a tutte sue merito cav. Gaspare Servi, che ad
spese ordinò che si eslraessero quat- essa intervenne, nel suo applaudi-
tro blocchi per altrettante colonne to foglio periodico di Roma il

lunghi fra i 34- 06, e i Sy palmi Tiberino, al num. 25 del 1842;


architettonici romani, e della gros- cioè nell'affettuosa necrologia,che
sezza per ciascuno de' qualtro lati scrisse suldegno ed amatissimo mio
fra i palmi 8-09, e 4-o8 ; altri figlio Gregorio, di cui non potr^

quattro della lunghezza fra i pal- cancellare dall'animo la memoria, e


mi 1 i , e 12-06, della grossezza fra le cui preclare doti e il mio ines-
i 6-07 ed 8 palmi, e della lar- primibile cordoglio, celebrato splen-
ghezza fra i palmi 5, e 5-00, af- didamente da parecchie auree penne
fine di farne dono al Pontefice in prosa e in versi, in parte ac-
Gregorio XVI, per la magnifica cennai nel principio dell' articolo

basilica di s. Paolo, ed accresce- Faenza (Vedi).


re ad essa ornamento, e ricchezza. Caricati con singoiar perizia dei
A sentimento del vice-re i secondi nostri i tredici blocchi di alaba-
quattro massi avrebbero dovuto ser- stro, sul naviglio pontificio, salpò
vire per zoccoli. Agli otto blocchi o esso lietamente per Alessandria ai

massi ne furono aggiunti altri cin- 12 maggio 1841; solo dolente l'e-
que trovati dalla spedizione nelle quipaggio di aver perduto il be-
cave, e chiesti alla generosità di nemerito dottore Paolo Ruga, of-

sua altezza serenissima, pel risor- ficiale sanitario, e naturalista della


gente sagro edifizio. Questi cinque spedizione, e il sullodato Calvi, vit-
massi di forme varie, sono della time del fatai morbo epidemico,
lunghezza fra i palmi 7 ed 11-06, che in Egitto miete a migliaia le
della grossezza fra i palmi 3- 06 e vittime. Quel morbo rapì ancora
4*09, e della larghezza fra i 2-o3 il sotto-pilota Jacono, e il Camil-
e 4*o4 palmi. La bellezza , ed i lieri, e queste quattro vittime fu-
pregi di questi tredici massi o bloc- rono deposte nel cimitero cattolico
chi non solo furono da me cele- di Rosetta in s. Maria del buon
brali nella Descrizione istorica ed viaggio.
VOI. XXI.

A
ii4 BCxi EGI
Incombeiitlo alla spedizione di tità andava ad intraprendere per
prendere congedo dal viceré d'E- alcune sue provincie. Il santo Pa-
gitto , e di vivamente ringraziarlo dre fu ricevuto a bordo del mistico
per le ospitalità usate ad essa nel tra le acclamazioni e le salve delle

soggiorno in quella regione, come piccole artiglierie del detto mistico


il vietavano i riguardi sanitari , e la Fedeltà. Allora il capitano co-
lo stato di quarantena, il capitano mandante additò a Sua Santità il
comandante, anche a nome della prezioso dono di sua altezza sere-
medesima, lo fece collo scritto, e nissima il vice-re d'Egitto Moham-
fu ricambiato a mezzo del mi- med-Ah, negli alabastri orientali, co-
nistro di stato Bogbos-Bey di gen- me anche negli oggetti di antichità,
tile, ed obbligante risposta. Quin- di storia naturale, e negli animali vi-
di spedizione dopo di avere re-
la venti in tributo di venerazione offer-
se le dovute grazie al cav. de P».os- ti dai diversi preclari personaggi al

setti, che cotanto zelantemente eiasi servigio del monarca di oriente, fra
adoperato pel bene della medesima, i quali primeggiava quanto mandò
venendo da esso ricambiata di cor- Clot-Bey, il quale era stato deco-
tesissima risposta, a'3 giugno i84i> rato del grado, di commendatore
uscì dal porto nuovo d'Alessandria, dell' Ordine di s. Gregorio dallo
per la novella navigazione alla vol- stesso Papa quando fu in Roma, e
ta d'Italia, ed i6 agosto per la
a' quanto il capitano stesso aveva rac-
bocca di Levante, la spedizione pon- colto sul celebrato suolo egiziano.
tificia felicemente entrò nel porto La soddisfazione, il gradimento, e
di Civitavecchia fra il più sincero la compiacenza benignamente addi-
giubilo della popolazione , e dei mostrata dal Papa, rese tal giorno
congiunti di molti individui dell'e- alla spedizione il più memorando,
quipaggio accorsa sui rampari del e l'epoca la più onorevole di sua
molo. Indi a' 23 agosto la spedi- missione.
zione parti dal porto di Civitavec- Siccome poi le due tartane de»
chia, e per Fiumicino, e pel Te- nominate il s. Pietro, ed il s. Pao-
vere gettò l'ancora a' 27 agosto lo cariche dei blocchi delle colon-
per r ultima volta allo scalo dei ne di alabastro, e di alcuni altii
marmi presso la basilica di s. Pao- massi, erano allora ferme alla foce
lo, con gran tripudio de' romani. di Fiumicino, aspettando il tempo
A' 29 agosto, epoca la più memo- favorevole per rimontare il Tevere,
randa per la spedizione, il Pontefi- e giungere al canale della ripa si-
ce Gregorio XVI si recò a bordo nistra di tal fiume, cioè allo scalo
del mistico la Fedeltà accompagna- presso la basilica Ostiense ; essen-
lo dal suo corteggio, e dal Cardi- dosi ciò effettuato a' 25 del susse-
nale Tosti pro-tesoriere generale, guente settembre, il medesimo Gre-
come deputato della commissione gorio XVI, dopo il suo felice ri-

di s. Paolo, non essendovi il Cardi- torno in Roma, si recò ai 9 ot-


nalMario Ma t tei divenuto presidente tobre a visitare la basihca, e po-
della medesima, dopo la morte del scia ad osservare gli alabastri no-
suUodalo Cardinal Gamberini, per- minati, ed altra parte de' succen-
chè era partito da Roma per ,
nati donativi. Quindi il p. Lui^i
precedere il viaggio, che Sua San- TJngarelli barnabita, dottissimo co-

I
"f

..A iCrfUr.-^O^'A^
EGI EGI Ti5
m' è nell' ai-cheologia egiziana eb- , versi di quelli, che in Egitto ad es-
be l'onore di fare apprezzare al sa prestarono assistenza, e furono
Pontefice il valore, e il merito di generosi di cortesia. Laonde ci li-
quei preziosi doni, come le iscri- miteremo a dire, che il cav. de
zioni geroglifiche , uno scheletro ,
Rossetti, oltre alcuni donativi, ebbe
ed una pelle d' ippopotamo, un coc- la croce gioiellata, e il grado di
codrillo, ed una raccolta di minera- cavaliere dell'Ordine di Cristo, non-
logia, oltre altri monumenti, avan- ché la croce dell' Ordine di com-
zi della possanza egiziana, delle qua- mendatore di s. Gregorio Magno;
li cose il Pontefice parte destinò che il capitano comandante Ales-
al museo egiziano da lui fondato sandro Cialdi fu fatto commenda-
in Vaticano, e parte ai musei del- tore dell'Ordine dello sperone d'o-
l' università romana, come si legge ro rinnovato, e nominato tenente
nel numero 98 del Diario di Ro- colonnello della Marina ponlificia
ma del i84j- Anche in questa cir- (Fedi), al quale articolo si ripor-
costanza il santo Padre fu corteg- tano le sue benemerenze suU' intro-
giato dal p. abbate Zelli, abbate duzione de' legni a vapore, pel com-
del monistero di s. Paolo , dal p. mercio interno di Roma; e chp
abbate Tbeodoli, dal cav. Potetti Silvestro Guidi fu decorato delU
architetto direttore, e Luigi More- croce di cavaliere del sopraddetto Or-
schi segretario della commissione di dine di s. Gregorio, quindi incari-
s. Paolo, non che dai capi d*arte cato di portare al vice-re di Egitto
della fabbrica. Già i massi di ala- Mehemet-Alì i seguenti donativi
bastro orientale sono stali ridotti a del sommo Pontefice, consistenti in
forma regolare di fusti di colonne superbi mosaici , in medaglie d' o-
d'ordine Corinto , della lunghezza ro, e di argento, ed in bellissime
di palmi architettonici romani tren- stampe incise dalla calcografia ca-
tadue, ed anche lustrati. IVon sono merale. '

bastevoli le parole a descrivere il Prima però diremo delle altre


gradevole effetto prodotto dallo stra- dimostrazioni della pontificia mu-
tificare delle diverse sostanze che nificenza. Fu
annoverato tra i ca-
compongono questo marmo per con- valieri dello sperone d'oro Matteo
crezione, la vaghezza e varietà delle Caraman, fu concessa una meda-
sue macchie, il vivissimo colore co- glia di oro ai due aspiranti Casta-
tognino, il bianco candido che gli gnola, e Palomba, ai due sottote-
si contrappone , e la sorprendente nenti del genio Volpato, e Frezza-
trasparenza o lucentezza, che si am- lini; ed il foriere del genio stesso
mira, per cui rimane solo a desi- Ravioli fu promosso al grado di
derarsi, che presto facciano di loro sottotenente onorario, col privilegio
bella mostra nel sacro edifizio del- a cinque di poter fregiare
tutti e
l'apostolo delle genti. l'uniforme militare con essa me-
Troppo lungo sarebbe il narra- daglia, ridotta in forma piccola, e
re i premi, le decorazioni, ed altri furono date medaglie d' argento a
segni di sovrana soddisfazione e tutta la marineria pontificia a ti-

gradimento, largamente concessi dal tolo di benemerenza de' suoi servi-


Pontefice Gregorio XVI ai membri gi. Inoltre furono concesse decoi*a-
componenti la spedizione, ed a di- zioni di s. Gregorio, dello sperone
,

ii6 EGI EGI


d'oro, e medaglie di oro, e di ar- guito in istile egiziano a seconda
gento a tutte quelle distinte per- del volere esternato dal Pontefice.
sone, che direttamente, o indiretta- Ognuna delle suddette vedute di
mente giovarono alla commissio- mosàico, eccettuata quella più gran-
ne , o che le consegnarono og- de del centro rappresentante la piaz-
getti di antichità, e di storia na- za, il colonnato, la chiesa di s.

turale per rassegnarsi in dono a Pietro, e il palazzo vaticano, ha in


Sua Santità. arabo idioma , e con lettere di
I donativi per sua altezza si bronzo dorato, l' iscrizione corri-
composero di due tavolini con ta- spondente all'edifizio ed agli oggetti
vole di mosaico, e piedi di metal- rappresentati. Nel fregio poi di det-
lo patinato ; del primo è lodato au- ta cornice furono collocate tre tar-
tore Giuseppe Dies romano, dei se- ghe o placche d' argento dorato,
condi Guglielmo Kopfgarten prus- con fiori di papiro corrisponden-
siano, celebrato scultore, e fondito- ti sopra le teste di detti leoni
re di metallo. Il tavolino più gran- nel mezzo di una delle quali vi
de ha diametro di palmi sei, e
il è la lupa con Romolo e Remo
contiene le principali vedute anti- lattanti , simbolo di Roma , nel-
che della città di Roma, unitamen- r altra un' aquila romana imperia-
te alla maestosa piazza di s. Pietro le, che rammenta essere stato l'E-
che occupa il centro della tavola, gitto provincia dell' impero roma-
chiusa tal veduta da un ornato anti- no ; nella terza vi fu collocata l'a-
co. Le altre vedute che ad essa fanno raba cifra in brillanti di Meheniel-
corona, rappresentano: i. L'anfitea- Aù^ contornata di altri grossi bril-
tro Flavio, o Colosseo. 2. Il Campi- lanti in forma ovale. Le dette tre
doglio nello stato in cui trovasi. 3. Il targhe, o placche, compresa la ci-
Pantheon. 4* H monumento Ce- di fra, sono opera del pontificio giojel-
cilia Metella. 5. 11 monumento od liere cav. Filippo Borgognoni. Il
arco di Giano quadrifronte. 6. Il secondo tavolino è sostenuto da un
foro romano. 7. Il Foro di Ner- piede in forma di palma, egual-
va. 8. Il tempio di Pallade. 9. Il mente di bronzo patinato.
tempio di Antonino, e Faustina. Inoltre il Pontefice inviò in do-
10. 11 tempio di Vesta. 11. L'ar- no a sua due astucci con
altezza
co di Tito. 12. Il tempio della Si- ventotto medaglie d'argento, ed
billa in Tivoh. Circondano queste altro astuccio con quattordici me-
dodici vedute un ornato, o mean- daglie d'oro coniate nel suo pon-
dro greco. L'altra tavola di minor tificato, e celebranti i principali
dimensione, su fondo di pietra ne- fasti del medesimo, avente ognuna
ra, ha un'elegante ghirlanda di nel rovescio la di lui venerata ef-

fiori con augelletti di varie


diversi, figie. I soggetti rappresentati nelle
specie, e forme. Il tavolino grande medaglie sono: i. 11 Pantheon ri-
è sostenuto da un piede di bronzo sguardante i premii del concorso
patinato, formato da tre leoni egi- biennale Gregoriano, per 1' incre-
zii, e in mezzo da una palma che mento delle tre arti belle, pittura,
si allarga per riempire il gran va- scultura ed architettura, istituito
no, decorato nel diametro del mo- dall' accademica corporazione dei
•aico da una cornice, il tutto ese- virtuosi al Pantheon. 2. La pub-
EGI EGI 117
blicazione del nuovo codice delle seo Gregoriano-Egizio istituito dal
leggi sul sistema monetano. 3. La medesimo Gregorio XVI nel 1839,
beneficenza esercitata a vantaggio il quale, riputando la causa della
de' poveri sia dalla commissione dei religione non estranea alla egiziana
sussidiiche dall'agricoltura. 4- '^ archeologia, ordinò che, fatta giu-
tempio di Antonino, e Faustina diziosa scelta monumenti egizi
fra i

reso più visibile ed isolato. 5. La che possedeva Roma, buona copia


antica basilica di s. Paolo in pro- di essi venisse collocata nel Vati-
spettiva al punto del seguito orri- cano, in apposito nobile locale, u-
bile incendio, mostrando tuttociò neudovi quelli da ultimo acquista-
che cadde, e tuttociò che si potè ti sia in pietra, sia in bronzo, sia
salvare dall' incendio stesso seguito in terre cotte, comprensivamente a

nel mese di luglio i82 3. 6. L'in- mummie, ed altre celebri antichi-


grandimento di Civitavecchia, e i tà egiziane. Di questo museo si

miglioramenti, e le fortificazioni del tratta all'articolo Musei Vaticani


porto. 7. L'istituzione nel Vatica- [Vedi). Qui noteremo, che nel
no del museo Gregoriano-Etrusco. 1 824, il eh.Di s. Quintino pubbli-
8. I trafori del monte Cali Ilo in cò in Torino, Lezioni archeologi-
Tivoli, pel corso del fiume Aniene. che intorno ad alcuni monumenti
9. Il Tevere personificato, e sdra- del regio museo egiziano di Tori-
jato, avendo dappresso la lupa che no ; e che nell'anno 1827, il
allattò Romolo e Remo, alludendo Champollion pubblicò in Parigi:
alla fondazione della celebre acca- Musée de Charles monumens E- X
demia de' scienziati della Tiberina, gyptiens.
perchè istituita in Roma ove scor- Finalmente il Pontefice unì ai
re il famoso fiume Tevere, alle cui delti donativi per Mohammed-Alì
sponde furono gettati i due gemel- varie stampe incise dalla calcogfi*a-

li infanti, io. 11 nuovo edificio del- fia della reverenda camera aposto-
le poste pontificie in Roma, deco- lica, legate nobilmente, e colla ci-
rato nel portico colle colonne del- fra dello stesso vice-re d' Egitto.
l' antica Vejo. II. Il suddetto mu- Esse consistevano : i . I« vedute e
seo etrusco, ma di maggior dia- paesaggi incisi da Gmelin, ed altri
metro. 12. La fabbrica nella stra- celebri autori; due esemplari. 2.
da di Ripetta per abitazione dei Vedute generali del museo vatica-
cittadini, ed ornamento della città. no dei rinomati artisti Balzer, e
i3. Isolamento del monumento del- Feoli ; due esemplari. 3. La co-
l'acqua Claudia a Porta maggiore, lonna Antonina, con rami in fo-
ed erezione dei due attigui edifizii. glio, di Pietro Santi Bartoli, illu-

Allude questa medaglia alla distru- strata da Pietro Bellori, Roma


zione di tutte le fabbriche de' bas- 1704, dalla calcografia di Dome-
si tempi addossate all'acquedotto nico de Rossi; tre esemplari. 4*
dell' imperatore Claudio, cui bel- i La colonna Trajana con rami in
lissimi due archi furono destinati a foglio, e con l' esposizione di Al-
due porte della città delta Labi- fonso Ciacconio, non che colle al-
cana perchè conduceva a Labico, tre illustrazioni di Pietro Bellori, e
e detta Preneslina perché condu- dell'avv. Carlo Fea, Roma per
ceva all'antica Preneste. i4- H mu- Gio. Giacomo de' Rossi ; tre esem-
ii8 EGt EGI
plari,opera egualmeule incisa da orbe hominum, qui magno nu-
Pietro Santi Bartoli. mero templum illud invisent ad
Tutti i suddescritti donativi pel remotam quoque posteritatem
vice-re di Egitto vennero dal Pon- magnificentiae Tuae famam pro-
'*.
tefice consegnati per la presenta- pagaturi
zione al cav. Silvestro Guidi, con « Ejusmodi muneris pretium id-
una lettera per sua altezza del se- circo ex parte praedicavimus, ut
guente tenore, in tre esemplari, cum Celsitudo tua piane co-
cioè neir idioma latino, in arabo, gnoverit nos inde vehementer
e in turco scritta in lettere d' oro. affectos esse, illud una intelligat
temperare quidem nobismetipsis
» Celsissime Princeps. non potuisse, quin gratiam ipsa
re aliquam Celsitudini tuae re-
« Impensas Celsitudini Tuae gra- ferre conaremur. Ut igitur gra-
» tias acturi ancipites quidem hae- tae voluntatis nostrae luculentum,
« remus magis ne gratos nos pro- quoad per nos fieri potest, apud
y» fiteamur propterea quod ope, ac te extet testimonium, equiti Sil-
>i patrocinio Tuo navibus onerari is vestro Guidi subdito nostro man-
i) nuper ad Nilum flumen
Nostris davimuSjUt isthuc speciminaquae-
» aditus patuerit, an ob magnifi- dam afferat operuni quae no-
» cume pretioso alabastri te lapi- strates artifices elaborare solent,
di de donum, quo nos prosequen- quibus nihjl ex bis regionibus
« dos putasti. Utrumque profecto aestimabilius ofFerre possumus.
»» ita Nostrum devinxit animum, Ea spectanti occurrunt oculis
»> ut ejusdem sensibus aeque ex- expressa monumenta praecipua
*» plicandis nulla nobis suppetat veterisRomae, medium autem
w ratio '*.
amplissimum ac magnificentissi-
Et sane dici nequit, quanta
» mum Romae recentis, item dia-
» fuerit omnium admiralio quotquot grammata immani mole columna-
« moles adeo sumptuosas inspexe- rum duorum romanorum im-
« runt tanta illae eminent ma-
: peratorum honori et memoriae
>» gnitudinCj adeo limpida pellu- erectarum, quae nunc duabus
M cent clarilate, adeo ipsius origi- ex amplioribus plateis Urbis pul-
« nis nobilitate praecellunt, quan- cherrimo sunt ornamento. Deni-
« doquidem ex eadem lapicidina que ex bis aurea et argentea
M excisae sunt, unde admiranda ex- sunt numismata varias res quae
*» titit tot nobilium monumentorum in Pontificatu Nostro gestae sunt
M materia, quibus JEgyptus jure referentia ".
« superbiit ". *» Cumulus addetur maximus
« Praeclarissima ea mar mora laetitiae nostrae si audire nobis
M ornatui destinata religiosi aedifi- contingat quascumque hasce vo-
M cii nobilissimi, quod flammarum luntatis nostrae significationes li-
*» impetu eversum nunc Romae bi non ingralas accidisse. Mini-
*' resurgit, in ilio vel maxime con- me autem dubium videtur quin
« spicua enitebunt, oculos ad se pretii aliquid iisdem muneribus
»* admiralionemque allicient adve- sit accessurum ex ejus ipsius
»» nienlium ex universo lerrarum persona, cui ea Celsitudinis tuae
EGf EGÌ 119
majeslati exhibenda comniisimus. Guidi una elegante e ricca scatola
Idem is ille est per qnem omnia d' oro, ornata di brillanti, ed altre
peracta nuper inter nos
sunt preziose gemme ; ed in segno di
tractata negotia quique fides ut
: verace compiacenza pe' ricevuti do-
fuit a pud te interpres judicii no- ni, stabilì che ì due tavolini di
stri de insignibus animi ingenii- musaico ornerebbero le sale dei
que Tui dotibus, ita a magna- palazzi di Rassettin in Alessandria,
nimitate Tua multo plus est con- e che i due medaglieri, e tutte le
seculus, quam vel ipse petere au- stampe verrebbero depositate nel
sus esset, vel nos ipsi sperare ju- palazzo della Cittadella del Cairo.
re possemus. Non possumus au- Quindi consegnò al cavaliere Guidi
tem buie noslrae epistolae finem pel sommo Pontefice una lettera
imponeie,quin ea qua major nulla scritta in lingua araba, e con istile

estanimi contentione Catholicos iu elevato, poetico, sparso di alcune


islis regionibus comraorantes Cel- rime, nobile e gentile, che tradotta
situdini Tuae impensissime com- nell'idioma italiano, qui riportia-
mendemus, ut eos pergas gene- mo, portante giorno
la data del
roso favore tuo sustentare. Cer- quinto della luna del mese Zillhag-
tam itaque animo spera haben- gi , cioè 26 dicembre. La lettera
tes, ut quod potissimum nobis in porta questa soprascritta ; >» Col
votis est pio tua benignitate a- « favore dell'Altissimo sia onorata
bunde consequuturi siraus, nos « questa lettera di giungere alla
paratissimos profitemur omnia >» sublime eminenza del successore
praeslare quoties et quibusque » del principe degli apostoli, luogo-
rebus possi mus consentanea vo- " tenente della successione dei Ce-
luntati tuae, nihilque nos magis »> sari Romani, il sommo Pontefice
optare, quam ut aliqua existat >* glorioso, augusto, magnifico, Papa
occasio,qua nobis detur quam « di Roma la grande ".

propenso in Te gratoque animo >* Iddio conservi la sua eminen-


simus re factisque ipsis confìrma- « za. Amen".
re ".
*) Datum Romae ex Palatio A- Seguiva questa cifra numerica
postolico Vaticano die 2 1 no- (864^) con altre lettere arabe, cioè
vembris 1841, Pontificatus No- (badulih), espressione usata per si-
stri anno undecimo". gnificare un buon augurio, secondo
il costume degli arabi.

»J GREGORIVS TP. XYI. Qui comincia la lettera.


« All'eminenza del successore del
Il cav. Guidi giunse felicemente « principe degli apostoli, luogote-
in Egitto coi donativi, ed in Cairo »>nente della successione de'Cesari
ebbe l'onore di presentarli in un » Romani, il sommo Pontefice glo-
alla riportata lettera, al vice-re »» rioso, augusto, magnifico, Papa
Moliatnmed-Ari, Roma grande ".
il quale rimase so- fi di la
prafìatto deltenore di essa, e delia » Le placide aure del zeflfiro

magnificenza e bellezza de'donativi, » trasportino dall'oriente all'occi-


che altamente lodò, come vivamen- '» dente il nostro ringraziamento,
te aggradì, li vice-re donò al cav. » che vorremmo esprimere colle
Ì2Ó EOI EGI
*•più splendide parole, che abbia- nete d'argento, e d'oro, a me-
» no mai potuto usare con verità raviglia coniate nella zecca della
M gl'ingegni sottili, e colle più raa- vostra altissima eminenza. Per-
>* gnifiche frasi che uscirono dalle tanto abbiamo accettato questi
»> penne dei sublimi scrittori, ac- doni con soddisfazione tale, che
« conipagnato dai cantici di giu- ninno può immaginare, e somma-
»» bilanti colombe , per indicare mente ce ne siamo compiaciuti ;
« r accrescimento della" nostra ami- giacche in questo tempo non pos-
» sta ". sono paragonarsi con altri simili
« Ma se non ci e possibile Te- per la loro bellezza, e leggiadria.
» sprìftiere con adequati concetti il E ci sono veramente carissimi
>» nostro indicibile, e inenarrabile non solo per l' intrinseco
loro
>» ringraziamento, ciò stesso dimo- pregio, ma più ancora perchè ci
*» slra l'immensità della nostra gra- vengono dal vostro gloriosissimo
>* titudine, e del nostro sincero e lato destro. Questi certamente
M costante affetto
'*.
sono doni, che attirano a se gli
>» Vogliamo poi significare al- sguardi e gli affetti^ e sanno in-
M r augusto, e sublime dignitario, namorare i cuori per modo, che
» che dopo l'arrivo del magnifico vien meno la lingua in enco-
*» ed onorifico scritto, giunse a miarli, e descriverne i pregi sia
» noi l'onorevole, l'esemplare, il di ciascuna parte, sia del loro
mirabile complesso ".
*» decorato con insigne decorazio-
M ne, eh' è stato il mediatore di >» Laonde per non allungare di
w tanta amicizia, il vostro discepo- troppo, la penna è insufficiente
»» lo cavalier Silvestro scevro di ad esprimere i dovuti elogi ed i

» ogni macchia ". ringraziamenti alla munificenza


» In verità ci rallegrammo al- di chi ce li ha inviati. Perciò

M l'arrivo della vostra lettera, ed non dobbiamo far altro, che at-
» esultammo di gaudio, e di dol- tenerci alle regole di una buona
*» cissima (Contentezza ; indi ne com- educazione , evitando ogn* altra
M prendemmo i sublimi concetti prolissità di parole ".
** grati all' orecchio, e che ricreano « Per riguardo poi a ciò che
w r animo coli' eleganza de' suoi avete benignamente espresso, in-
» ritmi ". torno alta raccomandazione più
» Parimenti ci giunse tuttociò volte inculcata di proteggere le

» che vi siete degnato di mandar- nazioni cattoliche che vivono sot-


>» ci, e con larga mano ci spedi- to l'ombra del nostro domìnio
» ste dal mare rigurgitante della custodito da Dio, sia noto alla
M benefica Pontificia beneficenza. vostra eminenza, e si persuada
w Tah sono gl'insigni regali pre- la vostra beatitudine, che noi sia-

« gevoli, e i doni illustri, e ma- mo per indole inclinati ad un


« gnificì, alcuni de'quah sono la- perfetto amore verso tutte le
>» voro di peritissimo maestro ; al- specie de' figli di Adamo, sicché

>• tri riguardano la pittura dei mo- la nostra protezione e tutela si

>» numenti celeberrimi, e i disegni estende a tutti, e sempre, e co-


w di magnifici edificii ". stantemente ".
>» A questi si aggiungono le mo- » Ora essendo di ritorno il so-
EGI EGI i2f
» vraindicato cavaliere, ci affret- desimo in tulio e per lutto al cav.
« tiamo a scrivere questo foglio in Guidi. I medesimi al presente s'i-
» conferma di quanto abbiamo struiscono nel disegno, nell'architet-
j> detto per soddisfare al nostro tura, nella prospettiva, non che nel-
» dovere ". le matematiche dal bravo Carlo
>y Finalmente speriamo, ed at- Piccoliromano, studiando contem-
» tendiamo con ansietà, e pregbia- poraneamente la lingua itahana.
« mo caldamente di non venire ab- Appena i giovani giunsero in Ro-
« bandonati dal mare rigurgitante ma nel giugno del 1842, furono
« della vostra magnanimità, e di presentati, e benignamente accolti
»» non essere dimenticati dall' illu- dal Pontefice, al quale da ultimo
>» minata vostra mente nel darci umiliarono i loro saggi degli stu-
w cordiali incombenze, ed attestati di, che poi inviarono in Egitto al
« della vostra atfezione ". loro munifico principe, e benefat-
« Dio voglia, cbe si rinnovino tore.
« in appresso la bontà, e degna- Mentre scriviamo sono per par-
« zione, che avete avuto di ma- tire per l'Egitto altri due magni-
» nifestarci quanto v' occorre. Cer- fici doni, che il Pontefice invia al
f> tamente noi siamo pronti di ap- vice-re, laonde pel complesso delle
» pagare con esattezza le vostre circostanze, ci lusinghiamo non riu-
» brame ". scirà discara la loro descrizione.
« E il ringraziamento coroni
>» l'opera". Descrizione artistica di due vasi
M Mehemet-Ali scolpiti suW alabastro orientale
deW istessa qualità donata da
Pieno di ammirazione, e di a- Sua Altezza il vice-re di Egitto
more per le belle arti sua altezza alla Santità di N. S. Papa Gre-
serenissima deliberò di mandare in gorio XVI a formar
parte delle
Koma due giovani suoi sudditi, ac- decorazioni nella risorgente ba-
ciocché, dopo avere essi appreso in silica Ostiense^ che la Santità
quella splendida sede delle scienze Sua ordinava venissero inviati
e delle arti, il buon gusto di que- al magnanimo donatore col pre-
ste, e di esservisi ben perfezionati, gio del lavoro di scarpello ro-
possano nel loro ritorno in Egitto, mano.
utilmente adoperarsi in servigio del
medesimo principe, ed alla istru- Vaso di maggior grandezza con-
zione dei giovani principalmente figurato suir insieme di quello che
addetti alla scuola di arti nel Cai- esiste nel museo capitolino riporta-
ro, chiamata Madrasa-ai- amalijat. I to nell'opera di Piranesi al voi. 12
delti due giovani sono arabi, e si chia- tav.47-
mano , uno A hkmed - Moahmmed ; Si è prescelta questa forma per-
l'altro Assan-Moahmmed, il primo chè delle più gradevoli, e di mag-
di anni diecinove, il secondo di anni gior pregio nello stile , eliminando
diciassette, ambedue nativi del Cai- però tutte le decorazioni in figura,
ro, e già appartenenti a detta scuola. e quasi tutti gli ornamenti perchè,
Questi giovani sono mantenuti in oltre la difficoltà nell'esecuzione per
Koma dal vice-re, ed affidati dal me- la durezza incostante dell'alabastro.
lai E Gì EGI
ed in ispecie per le congelaziont Si presenta sopra un rocchio ra-
vetriole che contiene; le venature rissimo di porfido, e quei che è più
pentite attraversando le figure, e pregevole, avanzo di una colonna
gii ornamenti, avrebbero fatto ri- della vecchia basilica ostiense. Que-
sultare un assieme confuso e dis- sto rocchio palmi quattro
è alto
gradevole. 8/60 del diametro di palmi due
Jl vaso ha il suo piede circola- 20/60, e pianta sopra una base at-
re sagomato con un zoccolo, un tica di marmo statuario di prima
listello da cui sorge una scozia le- qualità alta palmo uno i5/6o.
gata da un cordoncino ove più. L' esecuzione di questo vaso è
stringe il collo della medesima : dello scarpellino Giovanni Pietro
sporge poi un mezz' ovolo con so- Farzetti.
pra un listello, e quindi una gola
dritta supina, ed un cordone com- Secondo vaso sulle forme nelVinsie-
piono il piede stesso. È diviso que- me di quello in marmo nella gal-
sto dal resto del vaso, per poter- leria del palazzo Farnese^ ripor^
lo girare colf uopo di un perno a tato parimenti dal Piranesi nel-
bilico, egodere delia eccellenza dei- la sua opera al voi. 12 tav. 2 3.
la materia nel pieno suo pulimen-
to, e del diafano che contiene. Po- Questo gran parte si assomi-
in
sa sul piede il corpo di una cai- glia al Le sagome, che di-
primo.
lotta rovesciata, e guarnita di bac- stinguono il pieduccio, sono un plin-
celli, e da questa colla base di un to, o zoccolo, un toro, ed un li-
listello, una gola dritta supina, e stello, da cui sorge una scozia le-

da altro listello prende origine la gata circa i due terzi, ossia dove
campana del vaso aprendosi dolce- ristringe vieppiù il collo della me-
mente sino al ciglio formato da un desima, da un cordone; siegue un
mezz' ovolo con intaglio che serve mezz' ovolo, ed un altro cordone a
di labbro, un cordone sopra que- terminare questo piede. E diviso
sto, un piccolo pianetto, ed un gu- come l'altro dal rimanente per le
scio compiono il vaso, e queste tre stesse Comincia il
ragioni. corpo
sagome sono ripetute anche nell'in- del vaso con una figura parimenti
terno dei medesimo ove comincia di callotta rovesciata adorna come
il vuoto. Si osservano due manichi l'altra di baccellature. La sormon-
baccellati con intreccio sul corpo ta un listello, e da questo s'innal-
della callotta, che si staccano poi, za la campana cominciando da un
e rimangono ove cominciaisolati guscio, e quindi curvandosi dolce-
la campana, venendo a rendere co- mente fino al estremo in
labbro
me due maniglie. Tutta la massa cui è un ovolo con un cordone
dell'alabastro viene a piantare so- superiore, che compie ii vaso vuoto
pra un controzoccolo circolare di nell'interno a somiglianza dell'al-
verde antico allo 18/60 di palmo tro.Quattro serpenti intrecciati due
architettonico romano. L'altezza to- per parte con le code sul corpo
tale del vaso, compreso lo zoccolo, della callotta, e colle teste presso
è di palmi quattro i8;6o; avendo il labbro superiore, servono come
di larghezza palmi tre 1/60 nel di manichi e di decorazione all'in-
diameti'o maggiore. sieme.
EGI EGI \iZ
Compreso il plinto il vaso tiene nel 1774 J** Londra dal Paw, Rt"
l'altezza di palmi tre 4^/60 posan- cherches sur tEgypliennes. V. il De-
do sopra un controplinto di cipol- non, Voyage dans la Basse et la
lino mandolato allo 5/24- Haute Egyple pendant les campa-
Il rocchio che lo sostiene è di gnes du general Bonaparle, Paris
porfido della stessa qualità dell'al- i8oa; e la Description de l'Egyple^
tro come della pregiata provenien- OH recueil des ohservations et des
za, però dell'altezza di palmi quat- recJierches qui ont eté failes en Egy-
tro 2 5/6o, e del diametro di pal- pie pendant l'expédition de Varmée
mi uno i3/24. francaisj Paris 1809- 18 19. Inoltre
La base attica sottoposta è alta ad esplorare il suolo egizio, fecon-
55/6o, pure di marmo bianco sta- do di preclari monumenti, hanno
tuario di prima qualità. adoperato con somma lode due ita-
Tommaso Della Moda è stato liani valentissimi ; Giambattista Bel-
r esecutore dello stesso vaso. zoni, e Giambattista Brocchi. Si de-
ve inoltre altamente lodare il re-
Jltre notizie sull'Egitto, e sugli gnante granduca di Toscana Leo-
egiziani. poldo II, che per la maggior illu-
strazione dell'Egitto si fece emulo
La spedizione francese del
798, i della Francia, ed associò alla nuo-
di cui tenemmo superiormente pa- va commissione scientifica di colà
rola, venne accompagnata in E- spedita, sotto la direzione diCham-
gitto da una commissione di scien- pallion giuniore, un comitato italia-

ziati, che ritornarono in Europa no, e già dal chiaro dottor Ippoli-
ricchi d'importanti scoperte, e rav- to cav. Rossellini se ne sono otte-
vivarono ivi la quasi perduta me- nuti importanti risultamenti, come
moria della celebre scuola alessan- si può vedere nell'opera celebrata,
drina, eccitando una successiva no- che dal medesimo Rossellini si va
bile gara d' istruzione. Quindi i pubblicando in Pisa sino dal i832
nomi chiarissimi di Monge, di Bar- con disegni in foglio stragrande, ed
tholet, di Conte brillarono nell'ac- intitolata: / monumenti deWEgittOj
cademia del Cairo, e se troppo bre- e della Nuhia. Ma da ultimo il cav.
ve non fosse stato il periodo dei Rosellini fu tolto dalla morte alla
loro lavori, incalcolabile ne sarebbe repubblica letteraria. Il suo viaggio
stato il vantaggio, anche pel carat- nell'alto Egitto, e le sue grandiose
tere sociale dell' attuale vice-re, e illustrazioni sulla storia di que' luo-
pel trasporto che dimostra di fa- ghi da luivisitati, gli hanno merita-

vorire r istruzione, e di proteggere to una giusta celebi ita. Va pure con


i cultori delle scienze, e delle arti encomi rammentata l'opera, che nel
liberali, siccome conoscitore della 1833 incominciò a pubblicare in
molta attitudine, che mostrano gli Padova con magnifica edizione ric-
egiziani in apprenderle. Di già a ca di rami, il eh. ab. Ludovico
Parigi, e nel 1790 erasi pubblica- Menin, professore in quella celebre
ta r opera tradotta dall'idioma in- università, intitolata: Il costume di
glese, Foyage mix sources du Nil tutte le nazioni, e di tutti i tempi
en Nuhic en Ahyssinie, par M.
et dal medesimo dottamente descritto,
James Bruce, e precedentemente ed illustralo, ove nella paite anti-
124 EGI EGI
ca a pag. 1 20 e seg. tratta del co- i835j Sethos, Histories tirée des
stume degli egizi con moltiplice monumenta; anecdotes de V ancien-
erudizione, e pari critica. Non si ne Egypte, Amstelodarai 1732, e
deve neppure tacere dell' opera im- il De-Chaolnes, Memoire sur la veri-

portante, la quale nell'anno i836, table entrée du monument Egyptien,


incominciò a pubblicare in Firen- Rome 1783. Anche il Dubois
ze, il chiarissimo professore Dome- succitato, nel 18 18, pubblicò in Pa-
nico Valeriani, che porta il titolo: rigi, Catalogne d'antiquitès Egy-
JSiiova illustrazione istorico- monu- ptiennes, grecques e te. Ed il faen-
mentale del bassOy ed alto Egillp tino Francesco Salvolini discepo-
con atlante^ e coi disegni di vai^ l/ò di ChampoUion, non ha gua-
artisti^ e scienziati, come di quelli ri in giovanile età passato tra i

eseguiti sui luoghi dal diligente di- più, ci ha dato parecchi scritti

segnatore bellunese Girolamo Se- pubblicati colle stampe, ad illustra-


gato. In Parigi i83o da Ri- nel zione delle antichità egiziane.
fauld fu pubblicato Tableau de : Quasi tutte la antiche città del-
r Egypte, et de la Nubie. Fra gli l'Egitto erano cinte da immensi
antichi monumenti sparsi in gran sotterranei destinati alle sepolture,
numero in tutto l'Egitto, di molti e nei quali trovarono quei cada-
si

de' quali già feci menzione, quelli Teri imbalsamati, che noi conoscia-
che più sorprendono sono le famose mo sotto il nome di mummie.
pi amidi , destinate alla sepoltura
I Neil' alto Egitto, monticelli di rot-
dei re, e delle quali il tempo dovet- tami polverosi ed informi più alti
te rispettare la colossale struttura. che nel basso Egitto, indicano il
Le rovine più degne di osserva- luogo occupato da antiche gran
zione si trovano a Tebe, che tuttora città. Vetuste grotte, catacombe sen-
è sorprendente, a Menfi, a Dende- za numero, sono escavate da ogni
ra, ad Esnè, ad Edfu, a Seyne, ad parte nella roccia, e le loro aper-
Anlinoe, nell'isola di File, o Filae ture spesso decorate dallo scalpello
€C. La così detta colonna di Pom- degli egiziani, sembrano da lungi co-
peo, e gli obelischi appellati di me gran macchie nere nei declivi del-
Cleopatra sono i soli monumenti le prolungate montagne. Le piramidi
dell'antico splendore scampati allo si notevoli pel loro volume, e for-
sterminio; ma essi stanno fra sab- ma regolare; quelle immense petrie-
bie ardenti, ombreggiate da palmie- re, quegli antichi argini, quelle strade
ri, e fra sassi d' informi ruine. Da lunghesso l'acqua, quegh avanzi di
per tutto però si trovano avanzi antiche costruzioni idrauliche, le ve-
di templi, e di altri edilìzi, la cui stigia moltiplicate di monumenti
architettura uniforme, e le dimen- in granito, colonne, obelischi co-
sioni colossali delle statue, che li perti ancora di sculture preziose,
adornano, caratterizzano l'epoca che sfingi, statue colossali, rovine con-
li produsse. Le mura di questi siderabili , edifizi della più remo-
templi sono fornite di scolture di ta antichità, ancora interi e di una
un bel lavoro, e molte vedonsi co- vasta estensione, risvegliano peren-
perte di geroglifici, non deciferati nemente la curiosità, e diffondono
ancora. Si possono consultare, Po- sulla contrada un interesse ognor
vioulat, Lettere suWEgitlo, Milano crescente. In Roma ancora si am-
EGI EGI 125
mirano gli Obelischi (Vedi), clie prende tutte tre le sopraddette spe-
ivi dagl'imperatori romani furo- eie, ed i gruppi fonetici occupano
no trasportati dall' Egitto , cele- per l'ordinario due delle tre par-
bri per la loro mole, e pei gero- ti. In essi venivano quasi sempre
glifici che contengono F. Rirche- omesse le vocali intermedie a so-
rii: Obelisci Aegyptiaci interpreta- miglianza deirodierno metodo ste-
tio hìe rogfyphica, B.omae 1666. Ivi nografico, ch'è quell'arte di scri-
il medesimo, e nel i636 aveva vere prestamente col mezzo di ab-
pubblicato; Prodromus coplus sive breviature di cifre. I geroglifici era-
aegyptiacus. no impiegati a ricoprire i pubbli-
I geroglifici dicesi che abbiano ci edifizi, le piramidi, gli obelischi,
avuto origine sotto A loti, figlio di La scrittura jeratica non differisce
Menete o Mezraim, il più antico dalla geroglifica nell'impiego dei
re egiziano che si conosca. Questi tre caratteri, ma solo ne' segni, che
caratteri geroglifici vuoisi che da- notevolmente, e con particolare
gli egizi non fossero impiegati sim- studio sono abbreviati. Servivano
bolicamente se non dopo moltissi- a tracciare le solenni cerimonie, gli

rao tempo. Era riserbato al cele- inni sagri, e gli encomi al sovrano
bre Charapollion juniore, il vanto tributati.
di svelare i misteri di tal sistema Nella scrittura demotica i segni
grafico, con cui gli antichi Egizi figurativi sono esclusi, e vi s'im-
espressero il loro linguaggio e sul piegano quasi sempre i fonetici, con
quale aveano inutilmente o con qualche simbolo dei piìi sempli-
poco successo sudalo i più profondi ci tratlo dalla jeratica per i dome-
archeologi. Ci è noto per lui, che tre stici affari, e per gli atti e contrat-
gcneri di scrittura s'impiegarono ti civili. Molti dotti si dedicarono
nell'Egitto, cioè la scrittura gerO' all'interpretazione de' geroglifici,
glifica, o sagra; la ieratica^ osa- per cui fra le tante opere che di
cerdotale; e la demotica, o popò- loro abbiamo nomineremo le se-
lare.Tre specie di segni simulta- guenti: Caussini, Synibolica aegy-
neamente adoperavansi nella scrit- ptiorum sapientia, Parisiis 1641 ;

tura geroglifica; v'erano caratteri Pierii Valeriani, Hìeroglyphìra,


figurativi, che rappresentavano un Francofurti 1678; Hora polli ni s ///>-
oggetto per mezzo della sua figu- roglyphica gr. lat. cum integri^
ra ; vi erano caratteri simbolici, che observationibus, et notìs diversorum
esprimevano un'idea coli' immagi- curante de Paw. Traj. ad Rhen.
ne di un oggetto fisico, il quale vi 1727; Heooge, Hicroglyphica, km-
avesse un'analogia evidente, o con- stelodami l'j^^; De l^ elude desHic-
venzionale; v'erano finalmente ca- roglyphiques, Paris 1812; Champol-
ratteri fonetici, che presentando un lion, Lettre à M. Dacier relatif
oggetto fisico, ne ricordavano il no- à Valphabet des hieroglyphes Pho-
me coriispondente nell'articolazio- netìques Paris 1822; non che Pré-
ne, e nella voce al segno rappre- cis da sysième hieroglyphique des
sentato, e perciò rispondevano ad anciens Egyptiens, Parma 1828. Da
un alfabeto^ avente oggetti fisici Jannelli abbiamo tre opere: Ta-
rn luogo di lettere per esprimere bulae Rossetlanae hieroglyphicae ;

i suoni. Ogni testo geroglifico com- Neapoli i83o; Hieroglyphicae Ae-


faG E Gì EGI
gyptì , Neapoli i83o; e Funda- tichi egiziani consisteva nel polite-
menta hevnieneutica hìeroglaphine ismo o sistema che ammette la
cripticae veteriim gentium. Citere- pluralità degli dei, congiunto a va-
jno inoltre il nominalo Hierapol- rie mistiche superstizioni. Tutta-
linis Niloi hieroglfphica cimi Lee- volta vi sono validi argomenti per
maiis^ Amstelodami i835. Fra le giudicare, che l'unità dell'Ente su-
opere più recenti, che illustrarono premo, regolatore dell'universo, fos-
e spiegarono geroglifici egiziani, no-
i se professata da quei savi, e che il
mineremo pure quella stampata nel culto prestato alle divinità secon-
1839 a Lipsia da J. A. De-Goulianof, darie fosse allegorico. Quindi si ri-

Archeologie Egyptieiine, ou recher- conosce il sole in Osiri, e la lu-


ches sur texpression des signcs liie- na in Iside sua sorella, o sposa;
roglyphiques, et sur Ics élemens de lumeggiati erano gii usi, ed i la-
la langue sacre des egypliens. vori agrari ne' famosi misteri isiaci
La lingua egiziana antica, usata e nel culto renduto al bue Api, ad
pel corso di dieci nove secoli in- Anubi, ed a Giove Ammone. Dal
nanzi l'eia volgare, è del tutto mor- Casali abbiamo. De veteribus Jcgy-
ta. La lingua egiziana posteriore pliorum ritibuSj Romae i644; ^^^
o copta venne dipoi sostituita, e si Jablonski , Pantheon Jegyptiorum
scrisse colle lettere del greco alfa- sive de diis eorum. Francofurti
beto, al quale si aggiunsero taluni lySo; e dallo Schmidt, De sa^er-
segni di articolazione desunti dal dotibus et sacrificiis Egyptioruni ,
carattere demotico. Si crede che i Tubingae 1768. Che sagri poi fos-
persiani conquistatori operassero que- sero a Giove Ammone i porri, e
sto mutamento. Nell'alto Egitto si le cipolle, ciò non vuol dire che
distinguono i dialetti menfitico, te- tali piante nemmeno dal basso vol-
baico, ed etiopico. adopera pu- Si go si adorassero, come sognò il sa-

re il linguaggio mauro-arabo dai tirico Giovenale. Lo stesso dicasi dei


mussulmani, e generalmente il fran- sagri coccodrilli, de'buoi, de' cani,
cese tra' franchi, essendosi recente- che i sacerdoti di Egitto nutriva-
mente, come si accennò, di que- no. Spinsero però gli egiziani il

sto idioma, e di quello italiano, i- ridicolo, e la licenza, fino a pre-


stituitedue pubbliche scuole d'uti- slare un ossequio agli organi della
le insegnamento. Da ultimo ha pub- propagazione, raffigurati sotto i no-
blicato l'encomiato Ippolito Ros- mi di Phallus, e di Priapus. Dice
selli ni: Elementa lìnguae Egyptìa- Eliano, che il sommo sacerdote pres-
cae copticae^ Romae 1837
vulgo so gli Egizi era pure il supremo
ex typographia Coilegii Urbani , giudice, e che dal collo portava ap-
sumptibus Francisci Archini. Non pesa un'immagine impressa nel zaf-
deve tacersi che monsignor Angelo firo, che chiamavasi Inerita.
Mai, ora degnissimo Cardinale, nel Oltre la tradizione costante del
1825, pubblicò in Roma, Catalogo diluvio, molti fatti remoti della sto-
de^ papiri egiziani della biblioteca ria egizia a quelli si collegano della
Vaticana^ e notizie più estese di storia ebraica, e fanno acquistare ai
un dì essi con breve previo discor- libri santi ulteriore prova di cre-
so e susseguenti riflessioni. dibilità. Della sterminata antichità,
La religione finalmente degli an- onde gli Egiziani andavano fastosi
,

E Gì EGf T!>.7

risalendo r.d era ignorata, ed atile- Marco, mandato da s. Pietro prin-


riore alla creazione del mondo nar- cipe degli apostoli in questa regione,
rata da Mosè, hanno i dotti chia- ebbe fondala la chiesa di Alessan-
rito l'incongruenza, e ridotte al ve- dria [Vedi) nell'anno 49 dell'era
ro valore le genealogie, sulle quali cristiana, e predicato il vangelo non
era fondato l'assurdo, onde ne ri- solamente nel restante dell'Egitto,
sulla una perfetta concordanza della ma eziandio nella Libia, nella Nu-
egizia colla nostra cronologia, su mldia, e nella Mauritiana, avendo^
di che tra gli altri può vedersi il a tal uopo spedito a proclamare
Bergier all' articolo Egitto. I per- la fede di Gesù Cristo in quelle
siani sotto Cambise, ed i Macedo- parti, alcuni anche de'suoi discepo-
ni sotto Alessandro, distrussero una li. Rapida ne fu la propagazione.
gran parte degli idoli egizi, che sot- I santi padri furono persuasi che
to vari nomi arricchirono anche tali progressi ubertosi, e straordi-
la greca mitologia, ma sotto i To- nari della diffu.sione del vangelo
lomei regnò il paganesimo assai in Egitto, fossero effetto delle be-
men grossolano. Sembra poi certo nedizioni, che il Salvatore vi aveva
che la primitiva, e più antica re- sparso quando fu colà trasporta-
ligione dell'Egitto, come si è ac- to nella sua infanzia dulia beala
cennato, sia stato il culto del vero Vergine Maria, e da s. Giuseppe.
Dio, come si ha da molti passi Diversi autori hanno scritto su que-
della sagra Scrittura, essendone il sto punto,come 1' Agricola, Itine-
più antico quello della dimora, che rarium B. Mariae Firginis quan-
in questa regione fece Abramo: do cum puero Jesu, et Josepìio
quindi gli Egiziani divennero po- fugit in Aegyptunij Ingolstadii i56o;
liteisti. Circa poi il vangelo degli Za morra. La fuga di Maria iti
egiziani, questo è uno degli evan- Egitto j Venezia 1 6 1 3 ; Strauchius,
geli apocrifi che correvano tra gli De aegyptiaco Servatoris nostri e-
eretici secondo secolo della
del xilio, \itemb. 1669; Habichor-
Chiesa. San Epifanio ci dice, che slius. De fdio Dei ex Aegypto va-
di esso si sono serviti gli eretici cato , Rostochii, 1698; ed il Sar-
valentiniani, ed i sabelliani. Inol- nelli, Del mistero della fuga di s.
tre pensarono alcuni , che questo Giuseppe con Gesù e Maria al-
evangelo fosse stato scritto prima l' Egitto, nel t. VII delle Lett. eccL
di quello di s. Luca; però non pag. 100.
v'ha di ciò alcuna prova. I medesimi santi padri non solo
citano r analoga profezia d' Isaia,
Notìzie compendiate riguardanti la che il Signore entrerà in Egitto, ed
storia ecclesiastica dell' Egitto alla sua presenza si conturberan-

del suo patriarcato, e de^copti, no i simulacri egiziani, ma no-


o cofti. tano il gran numero di martiri,
di vergini, di solitari, che resero
L'Egitto si convertì al cristiane- celebre la chiesa di Egitto, e i de-
simo al tempo degli apostoli, ed serti, come dicesi in parecchi articoli
alcuni dicono per opera dell' apo- di questo Dizionario. Il Rinaldi, al-
stolo s. Simone. Avvi però tradi- l'anno I, num. 475 osserva tra le al-

zione costante che l'evangelista s. tre cose, che non solo fu illustrato
128 EGI EGI
l'Egitto con la presenza dell'incar- suddetta provincia d'Egitto, compop-
nato Verbo, ma fu nobilitata la sta di due provincie, aveva le seguen-
solitudine per dove passò . Riceven- ti sedi per sufFraganee. La prima pro-
do essa in certo modo il seme del- vincia, noverava i vescovati di Er-
la divina benedizione,produsse po- raopoli, Meteliso, Morteli s, Copriso,
scia i sacri innumerabili germo- Captiris, Sais_, Naucratis, Latopolis,
gli di tanti monaci, ed anacore- Andron, Nicium, Onuphis, Tava,
ti, che per ogni parte in santi- Cleopatra, Marcotis, Menelais, Scia-
tà fiorirono, e furono di esempio this, Nitria, Costus, Psanis, Zenopoli,
agli altri. Non deve quindi recare Paphna, Tarane, Sondra, tutte suffra-
maraviglia, che l'illustre, e vene- ganee immediate di Alessandria. La
randa sede di Alessandria divenis- seconda provincia d'Egitto, con Ca-
se la prima dei quattro patriarca- bassa per metropoli, aveva per sedi
ti dell'oriente, la seconda dopo la suffraganee Phragonis, Pachnemu-
Romana, e che la sua giurisdizione nis, Diospoli, Semennut, Cinopoli,
fosse estesissima. Essa comprende- Busiris, Elearchia, Cima, Vieux Cai-
va, oltre l'Egitto, e V Etiopia (Ve- re, Xoes, Butus, Pariane, e Rhico-
di) ,una gran parte delle coste di merium. Al presente essendo il pa-
Africa. Nel primo concilio Nice- triarcato di Alessandria un titolo
no le chiese di Etiopia, e di Abis- in panibus infidelium che confe-
sinia furono assoggettate al pa- risce la santa Sede, ha cinque ti-
triarca Alessandrino, la cui giurisdi- toli vescovili suffraganei, cioè Bou-
zione estendevasi altresì sulla Li- gerie^ Cassia, Gene, Munia, ed Elio-
bia e sulla Pentapoli. poli. Sull'autorità e diritti, ch'eser-
Il patriarcato d'Alessandria fu citava in tutto l'Egitto, e in tut-
diviso I.** nella provincia di Egit- te le provincie del suo patriarca-
to, composta di due provincie, con to, il patriarca di Alessandria, va
Alessandria per metropoli; 2." nel- letto il capitolo V del Supplemen-
la provincia Augustamnica divisa to al giornale ecclesiastico di Ro-
in due provincie, con Damiata, e ma quin. II pei mesi di marzo
Leopontopoli per metropoli; 3.° nel- ed aprile 179*2.
la provincie di Arcadia con Ben- Il cristianesimo ha fiorito, e sus-
nef per metropoli; 4" "ella pro- sistito nella sua purezza nell^ Egit-
vincia di Tebaide divisa in due to sino alla metà del quinto se-
Provincie, con Antinoe, e Tolemai- colo, giacche non sembra che l'a-
de per metropoli; 5.° nella provin- rianesimo, sebbene nato in Alessan-
cia della Libia Marmarica con Ber- dria, abbia fatto in questa re-
ne per metropoli ;
6.° nella provin- gione grandi progressi. Ma nel 449
cia della Libia Pentapoli, con Cire- Dioscoro patriarca Alessandrino, pre-
ne per metropoli, e con la provincia lato ambizioso, e violento, che però
della Libia tripolitana composta di godeva di molto credito nel suo
tre sedi vescovili. Inoltre Comman- esteso patriarcato, fatalmente cadde
ville, Histoire de toiis les arch. et negli errori di Eutiche, prese quel-
évéch. a pag. 368 e seg., ripor- r eretico sotto la sua protezione, e
ta novero delle antiche, e nu-
il benché condannato nel concilio cal-
merose sedi vescovili de'Copti sog- cedonese persistette ostinato ne'suoi
gette al patriarca d'Alessandria. La errori, e morì in esilio. Per disgra-
EGI EGI 129
zia dell* Egitto quasi tutti i vescovi agitazioni della chiesa d' Alessan-
di esso restarono attaccati all' inde- dria, e perciò della maggior parte
gno Dioscoro, ed elessero un pa- delle chiese d' Egitto, anche pel ca-
triarca a successore, ed i copti, e gli none calcedonese, nel quale, a pre-
abissini ne seguirono lo scisma se- giudizio della sede Alessandrina, da-
parandosi dall'unità cattolica. Da vasi il primo luogo, dopo la Romana,
questa memorabile epoca l'Egitto a quella di Costantinopoli, ciò che al-
restò separato dalla Chiesa cattoli- tamente riprovarono s. Leone I, e i

ca, e perseverò nell' eresia eutichia- suoi successori. Dopo il concilio di


na , i cui partigiani vennero ap- Calcedonia^ i copti, gli abissini, e
pellati Essendo questo un
Giacobiti. gli etiopi si separarono dalla Chie-
punto importante per la storia ec- sa cattolica pei loro errori. Ne'pri-
clesiastica dell'Egitto, per le sue mi tempi gli egiziani si chiamaro-
funestissime conseguenze, oltre quan- no copti, cophti, o cofli^ perchè l'E-
to dicesi ad Abissinia , Alessan- gitto prima chiamossi Coplos o A-
dria ^ Copti, ed altri analoghi gophlia, nome eh' è rimasto ai su-
articoli^ è indispensabile tesserne perstiti cristiani egizi. Inoltre il no-
qui le principali circostanze, e suc- me dei Copti si fa da alcuni de-
cessi. rivare dalla città di Copto nell'E-
Dioscoro, patriarca d'Alessandria, gitto superiore, posta presso il ma-
divenne fautore d' una nuova setta, re rosso. Ciò non sembra verosi»
insorta per travagliare la Chiesa, mile per diverse ragioni riportate
per gli Eutiche archi-
errori di dagli storici. Certo è, che il nome
mandrita di Costantinopoli, che Dio- di Copto non si trova dato a' cri-
scoro volle sostenere nel famoso stiani di non che nei
Egitto, se
conciliabolo di Efeso, chiamato il secoli bassi; e mao- gli scrittori
latrocinio Efesino, Quindi i loro se- mettani sino dal secolo ottavo non
guaci furono chiamati Monofìsti, diedero a que' cristiani altro nome,
perchè affermavano in Gesù Cristo che l'antico preso dalla sagra Scrit-
una sola natura composta della u- tura di Mesraìm, chiamando il Co-
manità e divinità. Ed è perciò che pto Mesrij ed i Copti Mesriin. Al-
il Pontefice s. Leone I, nel ^5i, tri dissero chiamarsi Copti da ta-
fece celebrare il concilio generale gliare, privare, incidere, perchè do-
di Calcedonia, cui assistettero l'im- po il battesimo usano la circonci-
peratore Marciano, e l'imperatrice sione. Pertanto vuoisi che la vera
Pulcheria. In quel concilio furono etimologia dei Copti, o Cofti derivi
condannati e deposti Dioscoro ed corrottamente dalla voce jieguptii
Eutiche, e contro dei loro errori o Aegophti: furono pure chiamati
fu definito, essere in Cristo due Cobtìy Ghiptij e Gupti. I detti copti,
nature, 1' una divina, 1' altra uma- o cristiani soggetti al patriarcato
na. Tuttavolta i monofisti alessan- Alessandrino, non solo abitavano
drini trovarono un nuovo appoggio neir Egitto, massime nella Tebaide,
nel furbo Timoteo Eluro, che si ma anche nell'Etiopia, o Abissinia,
intruse nella sede patriarcale, ma alla quale, come soggetta alla sede
fu cacciato dal zelante s. Leone L patriarcale di Alessandria, poscia il

Non ostante gli riuscì poi ritornar- loro patriarca Alessandrino destinò
vi. Sono indescrivibili le successive un metropolitano alla nazione co-
VOL. XXI. 9
i3o EGI EGI
pta, della stessa nazione, e rito; e Alessandrini ; Pietro Fullone, e Se-
siccome dagli antichi autori, co- vero patriarchi antiocheni; Acazio
me da qualche moderno, l'Etiopia di Costantinopoli ; Zenone, ed A-
Tiene chiamata anche India, così nastasio imperatori, e sopraltulti
Indiani furono chiamali gli abissi- Barsuma archimandrita soriano se-
ni, e i copti cioè gli egizii. guace di Dioscoro, e difensore di
Collocato poscia nella sede di Eutiche; ed inoltre Giacomo Ba-
Alessandria il santo patriarca Pro- rateo dello dai greci Zanzalo, pa-
terio, ^li egiziani, seguaci dello sci- rimenti di Soria, discepolo di Se-
sma del loro deposto patriarca, non vero, e gran promotore della set-
vollero con lui comunicare, anzi, la, dal quale principalmente tutti i

promosso un grave tumulto in A- Monofisti si soriani, che egizii ed


lessandria, barbaramente l'uccisero ; abissini presero il nome di Giaco-
e da queir infausta epoca crescendo bili, come attesta Ludolfo nell'/-
ognor più il numero degli eretici, sloria dell' Etiopia.
e diminuendosi quello de' cattolici, Il mentovato Severo, patriarca
non cessarono di eleggersi un pa- antiocheno seguace dell'eresia degli
triarca distinto da quello cattolico; ariani, fu cagione nel sesto secolo
il qual patriarca scismatico per la di altra lagrimevole divisione tra
moltitudine de' suoi settari, e par- i cristiani di oriente, e che tuttora
ticolarmente col favore de' maomet- disgraziatamente esiste. Verso l'an-
tani, verso r anno 65o, cacciati i no 519, mentre era patriarca di
contrari di rito, e comunione gre- Alessandria Timoteo III, ivi si recò
ca, s' impadronì dell' Egitto e ri- , Severo, insegnando che il corpo di
mase con piena autorità su quella Cristo era corruttibile^ e Giuliano
cristianità, come sopra gli abissini, vescovo di Alicarnasso in vece si
e gli etiopi infetti de' medesimi er- pose a sostenere eh' era incorrutti-
mezzo di metropolitani man-
rori per bile e fantastico, onde nelf Egitto
dati a que'due regni. Presso Gio. siformarono due nuove sette, e
Michele Wanslebio, autore di di- due patriarchi Severità uno, Giu-
verse opere riguardanti l'Egitto, la l' altro, che
lianisla si scomunica-
chiesa d* Alessandria, i giacobiti co- rono a vicenda. Questo duplice pa-
pti, gli abissini ec. ; si legge il ca- triarcato sotto altro nome è conti-
talogo dei patriarchi copti Alessan- nualo sino a' nostri giorni, mentre
drini, che nel 1677 pubblicò egli in la chiesa di Alessandria ha tuttora
Parigi, come dal Cronico orientale un capo Giacchila, ed uno Mel-
stampato in Venezia nel 1730. Qui chila. Qui va avvertilo, che origine
noteremo che, oltre l'errore fonda- e causa di quest'ultima divisione fu
mentale de' Copti di credere in Gesù
, eziandio l'eresia di Eutiche, dap-
Cristo una natura composta dalla poiché cattolici che si assoggetta-
i

divinità ed umanità (per cui, come rono all'imperiale editto dell'impe-


dicemmo, si chiamano pure Mono- rator Marciano, ed al concilio di
fisti), essi detestano s. Leone 1, e Calcedonia cui egli era intervenu-
il concilio generale IV di Calcedo- to, furono dagli avversari appellali
nia, tenendo, e venerando per san- Melchìli, cioè imperiali, e gli eu-
ti gli eretici Dioscoro, Timoteo E- tìchianisi chiamarono Giacobiti dwX

\i\YOy Teodosio ed altri patriarchi medesimo Giacomo Barate© o Zaii-


EGI EGI r3i
zalo. Degno di onorevole ricordan- promessa di pagargli ogni anno
za tra i patriarchi melchiti fu Gio- duecento mila scudi di tributo, ciò
vanni II, che per le preclare sue che disapprovò l'imperatore Era-
virtù e pietà meritassi il titolo di clio. Quindi nell'anno seguente i
elemosinano ; come pe' suoi errori saraceni domandarono la contribu-
è famoso Ciro, capo, e caldo soste- zione pattuita al patriarca Ciro, ma
nitore degli eretici monotelili, che ricusandola il governatore dell'Egit-
egli adottò procurando cos'i di con- to Mannello, i saraceni s' impadro-
ciliare le differenti dottrine d'una, nirono dell'Egitto. Per la morte
o di due nature in Gesù Cristo, di Eraclio, e avve-
pei successivi
riunendo i giacobiti, e i teodosiani, nimenti di Costantinopoli, non man-
onde nel 663 in Alessandria fu carono i maomettani di trarne pro-
adunato un concilio contro Io stes- fitto, ed Amrou luogotenente di
so Ciro, il quale fu pur condan- Omar, nel 641, s'impadronì d'A-
nato nel concilio romano celebra- lessandria al modo che dicemmo di
to al Laterano dal Papa s. Marti- sopra, sebbene altri dicano, che in
no I. tal anno incominciasse l'assedio del-
Dopo avere i primitivi cristiani la città, che poi prese nel 643^.
d' Egitto sofferte le persecuzioni de- Cosma, patriarca giacobita, non
gl'imperatori pagani, e sotto l'im- potendo soffrire la persecuzione dei
pero degli augusti greci provalo i maomettani, si rifugiò a Demmira
funesti effetti degli scismi ed eresie, ove fissò la sede del patriarcato;
nel secolo settimo, quando i mao- mentre il patriarca melchita-greco-
mettani si presentarono per conqui- scismatico restò nel Cairo, reggendo
stare l'Egitto, gli scismatici preferi- le chiese di Africa, e di Arabia ;
rono di essere soggetti ai mussul- ed il patriarca giacobita, o copto,
mani, piuttosto che agi' imperatori stabilì la propria dimora nel mo-
cristiani di Costantinopoli. Favori- nistero di s. Macario nella Tebai-
rono perciò i conquistatori, ed in de, vicino ad Alessandria, cioè in
compenso ottennero il libero eser- uno dei diversi monisteri de'copti,
cizio della loro religione ; però lun- in uno de' quali evvi tradizione, che
gamente espiarono quella colpa col- fosse il luogo ove fuggendo la per-
le vessazioni, che dovettero soffrire secuzione di Erode, si ritirasse la
per parte dei conquistatori, mas- b. Vergine col divino suo figlio, e
sime nelle vicende politiche che s. Giuseppe. Dacché i copti o egi-
precedettero, accompagnarono e se- zii si separarono dalla Chiesa cat-
guirono i cambiamenti delle dina- tolica, per opera degf intrusi pa-
stie dei diversi dominatori ; ridotti triarchi alessandrini, seguaci, e di-
ad un minor
poscia in proporzione fensori dell'empio Dioscoro, s'inter-
numero, vennero sempre conosciuti ruppe ogni comunicazione non solo
col nome di copti o cofti. Penetra- colla chiesa latina occidentale, ma
ti adunque nel 635 i saraceni nel- anche colla chiesa greca orientale.
l'Egitto, ed assediata Alessandria, E perchè i giacobHi f^oriani, e gli

gli abitanti obbligarono il patriar- armeni nell'Armenia, e nella Si-


ca Ciro a con Omar, il
trattare ria, sotto particolari patriarchi con-
quale si ritirò mediante una con- servarono i' istessa eresia, di crede-
siderabile somma di denaro, e la re una natura in Cristo, ed avver-
,

i32 EGI EGI


sione al concìlio calcedonese, si IV di riunirli alla vera fede, e
mantenne tra queste sette e nazio- d' illuminarli sui loro errori, spe-
ni il nodo della scambievole amici- di a Gabriele, patriarca XCV, il

zia, e particolarmente fra i giaco- p. Cristoforo gesuita; ma senza frut-


bili soriani ed egizii, i patriarchi to, benché tal patriarca in prin-
de' quali furono soliti mandar gli cipio si fosse diniostrato desideroso
uni agli altri le lettere sinodiche di rinnovare V unione colla santa
per dichiarare la comune par-
loro Sede. Stando pure grandemente a
tecipazione del domma, come ri- cuore al Pontefice Gregorio XIII
porta Eusebio Renaudot neW Isto- la nazione coptica, inviò lettere a-
ria de' patriarchi di Alessandria. postoliche a Giovanni patriarca
Da questo dotto scrittore nell' o- XCVI , successore del precedente,
pera Liturgìarum Orientalium^ ab- pel p. Giambattista romano della
biamo lilurgiae copticorum coni- compagnia Gesù. Indi nel Cairo
di
mentarius in liturgiam copticam si celebrò un concilio, che durò dal

e le dissertazioni de liturgiis ale- dicembre i582, sino al primo feb-


xandrinisj et de lìngua coptica. Fu braio i583, dal medesimo patriar-
Eugenio IV il primo Pontefice, che ca, e dallo stesso padre Giambatti-
tentò col maggior zelo V unione dei sta come nunzio del Papa. Dopo
Copti, invitando amorevolmente il varie dispute, il patriarca Giovanni
loro patriarca Giovanni ad interve- acconsentì coi copti intervenuti al
nire al concilio generale di Firenze, sinodo di abbracciare la dottrina
mentre cogli etiopi, e cogli abissi- cattolica intorno all'incarnazione del
ni vi sono anteriori memorie di divin Verbo. Ma seguita poco dopo
corrispondenze tra diversi romani la morte del patriarca, ed impri-
Pontefici. Il patriarca Giovanni vi gionati dal pascià turco i padri
inviò la sua professione di fede, per della compagnia di Gesù, si fra-
mezzo di Andrea abbate del mo- stornò r affare dell' unione, cosicché
nistero di s. Antonio neh' Egitto, tutte le cure, che con molto di-
come si ha dal Labbè, Concilior. spendio, e poco o niun successo a-
t. XIII, che riporta la lettera di vea impiegato Gregorio XIII per
tal Giovanni patriarca copto, nella la conversione dei giacobiti egizii,

quale egli s'intitola Johannes humi- e soriani, avendo ai primi manda-


lis servus servorum Chrìsli, mini- to il detto p. Giambattista, ed ai
ster sedis s. Marcì magnae
, scilicet secondi Leonardo Abel vescovo di
Alexandriae, et totius Aegypti, Li- Sidone, le rivolse poi a coltivare
biaCi Aethiopiae^ Pentapoleos occi- la nazione dei maroniti. L'istesso
dentalisj Africae, totinsque praedi- p. Giambattista fu rimandato po-
cationis apostoli Marci. Quindi Eu- scia in Egitto da Sisto V a Ga-
genio IV nel 1442, provò la con- briele patriarca XCVII de' copti. A
solazione di riunire alla cattolica lui inoltre fu spedito Girolamo Vec-
Chiesa i giacobiti, col decreto Can- chietti da Clemente Vili del 1592.
tate Domino. Laonde il patriarca fatta la pro-
In progresso i copti col loro pa- fessione di fede, lo mandò a Roma
triarca si separarono nuovamente per mezzo di Giuseppe, ed Abdel-
dalla comunione della Chiesa cat- mesia, sacerdoti e monaci del mo-
tohca, e bramoso il Pontefice Pio nistero di s. Macario di J^itria,
,

EGI EGI i33


dell'Ordine di s. Antonio. Nel iSg5 guardava gli egiziani, e i copti. Ur-
arrivarono in Roma i due oratori bano VIII, che gli successe, dopo
egiziani spediti dal nominato patiiar- aver fondato il Collegio Urbano di
ca alessandrino, i quali furono te- Propaganda fide (Vedi) , per la
neramente accolti da Clemente Vili, propagazione del vangelo, provò la
ai cui piedi emisero la professione del- una
consolazione religiosa di ricevere
la fede cattolica, abjurando gli errori lettera da Matteo patriarca C dei
dei greci sulla processione dello Spiri- copti. Qualche unione, come si dis-
to Santo, la reiterazione del battesimo se all'articolo Etiopia, sembrò in-
e di altri sagramwiti, che confessa- tavolarsi nel pontificato di Alessan-
rono essere sette ; riceverono il pri- dro VII, ma non ebbe compimen-
mo concilio generale Niceno, il pri- to. Sotto Innocenzo XII la detta
mo, e secondo di Costantinopoli, sagra congregazione, a seconda del
quelli di Efeso, e di Calcedonia, suo istituto, inviò missionari al Cai-
riprovarono V eresia eutichiana, e ro, ed il Pontefice scrisse lettere
in nome del loro patriarca Gabrie- zelanti, ma
con poco successo. JVel
le riconobbero il primate della Chie- 1700 per sua morte fu creato Cle-
sa Romana : ricevettero eziandio i mente XI, e come quello che sep-
concilii di Firenze, e di Trento, e pe procacciarsi l'estimazione del pa-
pregarono istantemente che fossero scià del Cairo, del pascià d'Egitto,
unite le chiese dell'Egitto, alla e del governatore della Bitinia, tutti
apostolica romana, per cui il Pon- maomettani, provò altresì il con-
teficeClemente YIII, penetrato di forto di ricevere una lettera di Gio-
santa gioja, li trattò paternamente vanni patriarca CHI de' copti, il

alla presenza del sagro Collegio dei quale riconoscendo la primazia pon-
Cardinahj e poi li rimandò nel- tificia, fu confessata per lui senza
l'Egitto colmi di contentezza, e di difficoltà dai copti , come dagli a-
sagri doni. Il Baronio disse, che bissini, e ciò in virtù de' sagri ca-
con detti deputati vi fu ancora Bar- noni e concili. Osserva però lo sto-
suma, arcidiacono^ della chiesa a- rico Ludolfo, che ninna parola dal
lessandrina, con lettera allo stesso patriarca si fece sugli errori di Dio-
Pontefice dello Giovanni arci-
zio scoro, ne di ammettere il concilio
prete di detta chiesa, e che anche di Calcedonia, che sono i punti es-
Barsuma fece in di lui nome la senziali per essere i copti annove-
professione di fede. rati tra i cattolici. Indi nel 1703
Quanto fosse sincera ed utile Clemente XI, agli 1 1 aprile, scrisse
questa solenne conversione, ed u- un breve apostolico, che si legge
nione del patriaica Gabriele, lo di- nel tom. I, pag. 1 64 della sua rac-
mostrò r effetto ,
perchè in lui si colta Epist. et Brevia Select. a quel
estinse di nuovo la fede cattolica patriarca Alessandrino, per animar-
che non si legge più interamente lo a venire, senza dimora all'unità
professata da veruno de' suoi suc- della Chiesa romana, superando gli
cessori. Istituita nel 1622 da Gre- ostacoli che ne lo impedivano; ma
gorio XV la Congregazione di Pro- il patriarca si limitò a favorire i
paganda fide {Vedi) , per dilatare cattolici,e molti copti abiurarono
e propagare la fede, a tre Cardi- quindi lo scisma ed in questa con-
:

nali diede ispezione di ciò che ri- discendenza il detto patriarca fu


,

i34 EGI EOI


imitato dal successore Pietro Pa- Giulio III fu sepolto Tesfa-Sion mo-
triarca CIV. naco abissino, e nel pontificato di
Nel 1
7 1 3 Clemente XI, con som- Gregorio XIII, l'anno i58i, vi fu
ma tenerezza e soddisfazione, rice- tumulato Marco priore de* nriedesi-
vette air ubbidienza Samuele Ca- mi monaci, chiamati anche frati
pasule patriarca d'Alessandria di indiani, come si legge nei ruoli del
rito greco , il quale , abiurato lo palazzo apostolico, dal quale era-
scisma, ebbe poi a soffl'ire dai suoi no Tuttora il rettore di
sussidiati.
popoli molti travagli, a sollievo dei detta chiesa ed ospizio fruisce dal
quali il Papa vivamente lo racco- palazzo apostolico mensili scudi quat-
mandò a Luigi XVI re di Fran- tordici. I monaci abissini vi abi-
cia, ed alla repubblica di Venezia tarono sino al pontificato d' Inno-
nel dogado di Giovanni Cornaro cenzo XI, ma essendo morti i su-
come risulta dal breve apostolico perstiti, fu da lui afifidata la chiesa

che si legge a pag. 3o3 della ci- ad un sacerdote maronita chiama-


tata raccolta. Il patriarca erasi u- to Matteo Naironi, dopo del quale
nito alla Chiesa romana per l' in- Clemente XI, col titolo di priore,
dustria del p. Lorenzo di s. Loren- o rettore, l'affidò al sacerdote Sil-
zo minore osservante, e per mezzo vestro Campana, restaurando l'ospi-
del p. Mazzet dell' istesso Ordine zio, che fu sotto di lui abitato da
supplicò il Papa di confermarlo alcuni abissini, mentre vi aveva pur
nella sua dignità colle insegne pa- chiamato ad abitarlo i copti, es-
che Clemente XI be-
triarcali, ciò sendo i loro riti molto somiglianti
nignamente gli accordò in un con- a quelli degli abissini. I copti giun-
cistoro pubblico,come rilevasi dal sero in Roma nel pontificato d'In-
breve, riportato nel tomo II, pag. nocenzo XIII, ma la chiesa, e l'o-
3i6 della raccolta. Dopo il conci- spizio che loro voleva concede-
storo il Papa ricevette a privata re Clemente XI non fu dato ad
udienza i due religiosi inviati dal essi sì
, bene il modo per vi-
patriarca Samuele a' quali com-
, vere.
partì molte grazie, e denaro per le Dal Campana essendo passata la
spese del viaggio, come descrive il La- Chiesa sotto la cura di monsignor

fiteau, Vie de Clement XI, t. II, p. Ansidei poi Cardinale, e venuto


83. Per meglio stabilire la fede tra questi a morte a' 4 febbraio i73o,
i copti, i Cardinali parenti di Ur- Benedetto XIII, cedendo alle istan-

bano VIII nel suddetto collegio da ze de' copti, ed abissini che osser-
lui fondato avevano istituito alcuni vano l'istesso rito, li reintegrò della
alunnati pegli abissini, e pei copti ; chiesa, e dell'ospizio, ciò che con-
quindi Clemente XI pieno di pia
, fermò Clemente XII con breve dei
brama per la salute eterna di quelle i5 gennaio i73i sottoponendo ,

nazioni , designò dare ad esse la quelli che vi avrebbono risieduto


Chiesa di s. Stefano de* Morì (Fé- alla congregazione di Propaganda
di), col contiguo ospizio, presso la fide.Subito presero possesso della
basilica vaticana, che già Eugenio IV, chiesa,ed ospizio, a nome dei copti,
ovvero Clemente VII o Paolo IV, ed abissini, il p. MaciU'io Asmalla
avevano concessa ai monaci abissi- monaco antoniano , e il sacerdote
ni, e copti, ed ove nel i55o sotto Giovanni Teodoro Chiat, ambedue
, 3

EGI EGI i35


copti ,
gli unici di lai nazione desima, che vennero convertiti alle
che allora si trovassero in Roma. verità cattoliche diecimila copti,
Bensì poi vi si recarono i dia- compreso il loro patriarca alessan-
coni Antonio del Cairo, e Macario drino, sempre resistente agi' inviti
della Tebaide, poscia dispensati ed de' precedenti Papi. I successivi ro-
assoluti degli ordini, die avevano mani Pontefici, a mezzo della sud-
ricevuto dai vescovi copti eretici. detta sagra congregazione, col mag-
Nella biblioteca vaticana abbiamo gior impegno hanno curata la con-
due codici manoscritti antichissimi, versione dei scismatici, e il mante-
che contengono le ordinazioni dei nimento della fede fra quegli egi-
copti in lingua coptica o egizia, ziani, e copti che la professano.
colla propria interpretazione ara- Prima di parlare dello stato pre-
bica. Due altri codici manoscritti sente delle missioni di Egitto, fa-
moderni da ultimo furono portati remo cenno di quello dell' Abissi-
dall'Egitto per ordine della congre- nia, cioè del suo lato orientale, o
gazione di Propaganda, e collocati regno del Tigre, ch'è una delle tre
nella detta biblioteca, il cui conte- grandi divisioni dell'Abissinia, del-
nuto è descritto nella Biblioteca o- la quale qui abbiamo dovuto fare
rientale, tom. Ili, part. Ijpag. 641- più volte menzione. Questo paese
642. Il primo contiene le ordina- abbracciò la fede cattolica nel se-
zioni del lettore, del suddiacono, colo quarto, e fu trascinato da'pa-
del diacono, del prete, dell' hegu- triarchi di Alessandria nell' eresia.
mento o arciprete, e dell'arcidiaco- Vi furono di tempo in tempo spe-
no: il secondo le ordinazioni del diti dai Pontefici zelanti missiona-
"Vescovo, del metropolitano, del let- ri, e floridissimo era lo stato delle
tore, del suddiacono, del diacono, XVI, dappoiché
missioni del secolo
del prete, e dell'arciprete. E qui sappiamo che ricondussero al seno
noteremo, che dai pontificali copti- della Chiesa dodicimila di quegli
ci si raccoglie, che le ordinazioni abitanti. In progresso tali missioni
consagrazioni, e benedizioni presso furono quasi annientate dalle per-
i copti contano sino al numero
si secuzioni suscitate dall'eresia. Sì so-
di dieci, cioè i. Psalmista o can-
: no fatti nei tempi susseguenti con-
tore. 2. Anagnoste o lettore. 3. Hy- tinui sforzi per ristabilirle. Ultima-
podiacono, o suddiacono. 4- •Dia- mente il signor Giustino de Jaco-
cono. 5. Arcidiacono. 6. Prete. bis, prete della congregazione della
7. Hegumeno o arciprete. 8. Ve- missione, ha tentato con qualche
scovo. 9. Metropolita o arcivesco- successo questa così difficileimpre-
vo. IO. Per le ordina-
Patriarca. sa. Di ritorno a Roma nel 1841
zioni degli egizio copti veggasi il con una deputazione di abissini, di-
p. Morino nel suo Trattato delie retta al regnante Gregorio XVI
ordinazioni sagre delle chiese. ( di che trattammo al volume
Zelando Clemente XII la con- XIII, pag. 4^ del Dizionario) j ne
versione degli scismatici donò a , lasciò alcuni nel collegio urbano di
detta congregazione la somma di Propagandacele. Ivi in altri tem-
sessantamila scudi a vantaggio del- pi eranvi stati alcuni abissini, etio-
le missioni orientali. Fu adunque pi, copti, ed egiziani. In questa cir-

per le fatiche apostoliche della me- costanza Valda Kiros, monaco abis-
36 EGI EGI
tino abiurò lo scisma, ricevette la Ordine, contando molti cattolici la
jsagra ordinazione, e ritornò col sa- guarnigione inglese. In Moka poi
cerdote de Jacobis alla sua patria, vi era un ospizio de* pp. riforma-
dove si sperano ulteriori successi ti. Il delegato e vicario apostolico
religiosi. Il medesimo de Jacobis è pei latini risiede in Alessandria.
prefetto apostolico della missióne
di Abissinia, ove sonovi tre sacer-
Segue lo stato delle missioni pei
doti missionari della medesima con-
latini nelU EgiUo.
gregazione della missione, e cento
cattolici. Gli abitanti ascendono a
circa un milione, ed ottocento mila. Cairo. Vi sono due chiese, due
preti soriani, cinque minori osser-
vanti che hanno un convento, ed
Missioni attuali nell'Egitto.
una scuola. Sono nel Cairo dei cat-
tolici soriani, armeni, maroniti, e

L' Egitto ha una delegazione , e greci che vengono assistiti da preti,


vicariato apostolico per le missioni e monaci del loro rito mandati dai
dei latini, ed un vicariato aposto- loro rispettivi patriarchi.
lico pei copti, cinquanta sacerdoti, Alessandria. Wì sono due chie-
tredici chiese , due mila seicento se cinque sacerdoti , un convento
,

quaranta cattolici copti, quattro de' minori osservanti, ed una scuo-


mila greci-melchiti, tredici mila la- la.Al presente in Alessandria ad
tini e di altri riti, per cui nell'E- onore di s. Caterina si sta termi-
gitto i cattolici si fanno ascendere, nando una chiesa,
l'edificazione di
secondo le presenti notizie, al nu- di cui daremo in ultimo la de-
mero di venti mila circa. Delegato scrizione. Qui però noteremo che
e vicario apostolico dell'Egitto pei la consorte del commendatore Ros-
latini è monsignor Perpetuo Gua- setti signora Antonietta ottenne
sco dell'Ordine de' minori osser- nella sua dimora in Roma un ge-
vanti, vescovo di Fesse in partibnsj neroso soccorso per detta chiesa
fatto dal Papa Gregorio XVI a* 28 dal regnante Pontefice, non che
maggio 1839. Vicario apostolico altri pii soccorsi per lo stesso edi-
dell'Egitto pei copti è monsignor fizio da molti Cardinali, ed altri
Teodoro Abucarim, già alunno del medesima si-
personaggi. Inoltre la
collegio urbano, vescovo di Halia gnora implorò ed ottenne per mez-
in partibus , fatto dal medesimo zo del Cardinal Mario Mattei dal-
Pontefice a' 11 giugno i832. lo stesso Gregorio XVI, per la
La delegazione e vicariato apo- nuova chiesa, il corpo di s. Eria Sa-

stolico dell'Egitto pei latini , com- bina martire di nome proprio, estrat-
prende tutto l'Egitto inferiore, e to a* 23 marzo 1842 dal cimitero
superiore, non che l'Arabia. In que- di Priscilla, nella via Salaria nuo-
sta regione s'ignora il vero stato va, con iscrizione, ed ampolla, o
della religione.Avvi la prefettura vaso col sangue. Questo corpo ven-
apostolica di Gedda, diretta dal p. ne riccamente vestito alla guerrie-
Antonio Buonagiunta Foguet, del- ra, giusta il costume , e collocato
1 Ordine de' servi di Maria; in A^ entro bellissima urna di legno in-
den vi è un missionario dell'islesso tagliato, e dorato. L'iscrizione in^
EGI EOI 137
cisa in pietra è del seguente te- greci-melchiti. Vi è anche una chie-
nore : sa parrocchiale dei pp. minori osser-
vanti di Terra santa. Vi sono inol-
AVRELIVS SECVNDVS tre parrochi per gli altri cattolici
MARITVS ET AVRELIA di diverse nazioni e riti. I copti,
ROMANA FILIA i greci, ed i soriani officiano nel-
UERIAE SABINAE la chiesa Propaganda;
detta di
MATRI i maroniti, e armeni in quel-
gli
la dei latini di Terra santa in
Del cimitero di Priscilla si dà Cairo. In Alessandria ed in Damia-
qualche cenno al volume XIII, ta non hanno i copti chiesa propria.

pag. 149, i5o e i5i del Dizio- Le loro parrocchie sono sei, cioè
nario. in Cairo, in Girge, in Tahata, in
Rossetta. Avvi una chiesa, ed un Akmin, in Farsciut, e in Nagade.
sacerdote minore osservante. iVei mentovati luoghi vi sono scuo-
Fajum. Vi è una chiesa, ed un le. Vivono i sacerdoti delle limo-
sacerdote minore osservante. sine delle messe lette, e di qual-
Damiala. Vi è una chiesa, ed un che piccola elemosina proveniente
ospizio, ch'è stato ceduto ai greci- dai battesimi, dai matrimoni, e dai
melchiti. funerali,non che da oblazioni spon-
\\ vicariato apostolico dell'Egitto tanee per l'aspersione dell'acqua be-
pei copti risiede nel Cairo, ed il nedetta nell'Epifania, per la distri-
vicario apostolico officia col suo cle- buzione delle candele nella festa
ro nella chiesa de' pp. riformati delia Purificazione ec. Nel Cairo non
minori. Questi hanno quivi un ospi- vi è seminario formale, ma alcu-
zio ed una prefettura apostolica, ni giovani bramosi di abbracciare
ed assistono il clero copto. L'attua- lo stato ecclesiastico, in casa del
le prefetto apostolico è il p. Re- vescovo vicario apostolico, da lui

migio da Chieti. Dipendono ed ap- alimentati, attendono allo studio


partengono a questo vicariato tren- della morale in un ai sacerdoti no-
tasei sacerdoti, de' quali ventisei velli di rito copto. Tali sono le
sono copti. Vi sono sei chiese, ed notizie deli832, alla qual' epoca
altrettanti conventi ed ospizi degli pure appartengono le seguenti. Al-
slessi pp. minori riformati. De' sud- lora nel collegio Urbano di Roma
delti cattolici copti esistenti in tutto eranvi due chierici copti, ed un
r Egilto, quelli che sono al Cairo abissino convertito del rito mede-
sono seicentocinquanta. simo. Si legge inoltre nell'accen-
nata relazione delle missioni di
Segue lo slato delle missioni pei Egitto del i832, che grande era il
copti j però secondo le notizie del numero dei copti, i quali misera-
i832, essendo le precedenti quel- mente giacevano nello scisma, e
le dello stato attuale, nell'eresia. Gli errori di Dioscoro,
di Eutiche, e di Severo erano tut-
Cairo. Vi è una chiesa non par- tora predominanti tra essi. Vivono
rocchiale dei minori riformati con sotto la obbedienza del proprio
ospizio, ed in questa chiesa uffizia- patriarca, residente in Cairo, e di
no, secondo il loro rito, i copti, e i otto vescovi, compreso Tarcivescovo
i38 EGI EGI
di Etiopia ; ma essi dovrebbero es- mercìo dell'oriente, fondò in Ales-
sere dodici. Hanno chiese, e sacer- sandria il centro del suo esteso
doti in tutti i paesi e villaggi del- commercio colle Indie. Per la con-
l' Egitto tanto superiore che infe- veniente assistenza spirituale vi e-
riore. resse una cappella dedicata alla
Alessandria. Evvi ospizio e chie- gloriosa vergine martire s. Caterina.
sa dei pp. di Terra santa. Questa piccola chiesa fu data ad
Damiala. Qui pure vi è chiesa, ufficiare ai pp. minori osservanti,
ed ospizio de' pp. di Terra santa. già missionari in Siria e Palestina.
Gìrge. Vi è un ospizio con chie- Un piccolo convento, ovvero un
sa parrocchiale dei pp. minori ri- ospizio, vi fu annesso per comodo
formati. Va avvertito, che in Gir- dei medesimi religiosi francescani.
ge, Tahata, Akmin, Farsciut, e Na- Alla decadenza del commercio del-
gade i sacerdoti cattolici di rito co- la repubblica suddetta colle Indie,
pto non hanno chiesa pubblica ove anche la città d' Alessandria per-
uflìziare, ed amministrare i sagra* dette la sua considerazione; ma la
menti, siccome V hanno gli eretici piccola casa del Signore si continuò
copti. Si servono pertanto di quel- ad ufficiare per comodo di quei
le dei riformati. pochi latini indigeni, che non par-
Tahata. Vi è un ospizio con chie- tirono coi veneziani. JYeir anno
sa parrocchiale dei pp. minori ri- 1798, come si è detto. Napoleone
formati. s'impossessò dell'Egitto, ed in tal
Akmin. Avvi l'ospizio, e la chie- epoca Alessandria incominciò nuo-
sa de' medesimi reHgiosi riformati. vamente a risorgere, quantunque
Farsciut. Qui pure vi è un ospi- la repubblica francese dovesse ab-
zio, e chiesa come sopra. bandonare tutto l'Egitto nel 1802.
Nagade. Vi è l'ospizio, con la Neil' anno 1 806 Mehemet-AIi at-
chiesa de'pp. minori riformati da tuale vice-re fu eletto governatore
ultimo restaurata. generale dell'Egitto. Questo gran-
ri' uomo impiegò subito tutti i suoi
Breve relazione della chiesa di s. talenti, e tutta V attività per veder
Caterina vergine e martire e- non solamente rigenerato il deca-
retta Alessandria d' Egitto
in duto Egitto; ma anche per ricon-
nel secolo Xf^^ per dimostrare il centrare tutto il commercio dei
motivo f per cui neW anno 1 84^ suoi paesi in Alessandria. Quindi
s^ incominciò l* edificio di una per giungere al suo desiderato in-
nuova chiesa nella medesima tento, trovò essere espediente il pro-
città. teggere ogni nazione europea con
accordarle privilegi , ed esenzioni
La chiesa romano-cattolica di A- nel commercio. Adescati gli Euro-
lessandria d'Egitto conta quasi se- pei dalla libe'là civile, e morale con-
coliquattro dalla sua fondazione, che cessa ad essi dal medesimo Mehemet
sideve ripetere dalla pietà, e devozio- Ali, cominciarono a stabi li rvisi col-
ne della già possente repubblica ve- le loro famiglie, onde la popolazio-
neziana. Questa nel secolo XV do- ne euiopea tanto crebbe in sì bre-
po le varie vicende della guerra ve tempo, che nel 1882 si nume-
impossessatasi quasi di tutto il coui- ravano già circa tre mille cattolici.
EOI EGI i39
I medesimi missionari francescani siti documenti
per il legale pos-
di Terra santa, osservando un au- sesso del terreno concesso a bene-
mento sì notabile nella popolazione ficio del convento consistente in un
cattolica, conobbero l'imperiosa ne- quadrato piedi francesi 2 59.
di 1

cessità di erigere un tempio nuovo, Avanti documenti, per evitare


i

il quale per la sua maggior grandez- qualunque sinistro avvenimento fu-


za fosse proporzionato a contenere turo, il zelante p. presidente prese
la numerosa cristianità cattolica. subito a cingere di mura il con-
D'altronde il vecchio ospizio crolla- cesso terreno, e per accorrere alle
va da ogni parte. Tutto concorre- gravi spese aprì una soscrizione fra
va ad eccitare anche l'attenzione gli abitanti di Alessandria. Non è
del padre custode di Terra san- da passarsi sotto silenzio, che i re-
ta , sotto il cui regime spirituale ligiosi godevano sì favorevole opi-
dipendeva la missione dei pp. nione, che non i cattolici solamen-
francescani. Era in allora presiden- te , ma gli eretici, scismatici, israe-
te e parroco di Alessandria il p. liti, e persino i mussulmani vollero
Vincenzo di s. Anastasia, religioso contribuire all' impresa con la loro
egualmente pio, che intraprenden- generosità. Fra gli ultimi merita
te. Questi si propose di ergere un special menzione Moharram Bey, ge-
nuovo convento e chiesa; ma come nero di S. A.
riuscire nell'esecuzione de' suoi pro- I materiali però mancavano, e
getti senza un convenevole spazio per comprarli si avrebbe dovu-
di terreno? Senza consultar l'altrui to pagarli a caro prezzo; ma sic-
parere, cominciò a spianare un gran- come il terreno concesso era per
de spazio contiguo al medesimo ca- l'appunto nel cuore dell'antica A-
dente ospizio, sperando, che S. A. lessandria, giudiziosamente pensò il

Mehemet-Alì gliene concedesse qual- p. presidente, che facendosi dei


che estensione. Di fatto volle la profondi scavi si sarebbero forse
Provvidenza, che un giorno vi pas- trovati i necessari materiali. In fatti
sasse S. A. a caso, e vedendo sì cominciaronsi questi scavi con esito
fatta spianata, domandò chi avesse tale, che si poteva augurare una
fatta opera di spianare a
sì beli' copia sufficiente di pielre per compire
forma di giardino tanto terreno. Il tutta l'opera. Con queste pietre si

signor Mimaut console generale di gettarono prima i fondamenti del


Francia gli rispose, che i religiosi convento, ed il lavoro proseguì as-
del convento aveano fallo simile sai bene tutto l'anno i834, e por-
lavoro, sulla certa speranza, che S. zione del i835. Quando un colpo
A. si sarebbe degnata di conceder- inaspettato fece sospendere ogni la-
gliene un gran pezzo. voro. Questo colpo fatale fu la pe-
buon vice-re rispose subito,
Il ste del i835, che avendo quasi
che ben volentieri condiscendeva ai dimezzata la popolazione Alessan-
desideri dei religiosi per migliorare drina, compì la sua strage con
la loro angusta abitazione. Il me- involarne anche il p. presidente
desimo console qual protettore del- nel più bel fiore de'suoi anni. D'al-
la chiesa, approfittando dell' otti- lora in poi, sia per mancanza di
ma disposizione di S. A., si pre- mezzi pecuniari, sia pur anche di
se a cuore di ottenere i requi- persona attiva, V opera restò sospe-
i4o EGI EGI
sa fino alquest'epoca
i838. In vrebbe abbandonato. I rispettabili
prese le redini del governo di Ter- signori consoli generalinon eccet-
ra santa, il padre l^erpetuo Guasco tuati quelU di diversa comunione,
di Solerò, e questi venuto nello applaudirono al pio, ed ottimo di-
stess'anno in sagra visita, e rico- segno, e promisero di concorrere
nosciuta personalmente V estrema alle spese con tutti i mezzi loro
necessità e di convento, e di chiesa possibili. Si apri per tanto una
convenevoli ai religiosi, ed alla po- nuova colletta fra gli abitanti del-
polazione di Alessandria, diede or- la città; ed in questa sopra tutti

dine, che si proseguisse il lavoro si distinse la generosità dei signori


interrotto. Avuta però considera- commendatore A. De Rossetti, A-
zione alle critiche circostanze, in bogosc Bey, A. Laurin, Rohan de
cui si trovava la città, sia per ca- Ghabous, Pastrè, Zizinia, D'Ana-
gione della peste, che continuava stasy, Tossizza, Paolo Cerruti ec,
a fare strage sulla misera uma- non che dello stesso regnante som-
nità , sia per V interruzione del mo Pontefice, di parecchi Cardi-
commercio conseguen-
, necessaria nali, e di altri personaggi. Il vi-
za del contagio si compiacque , cario apostolico diede in quest'oc-
egli di supplire alla maggior parte casione nuove prove del suo ze-
delle spese colle limosine di Terra lo per la gloria di Dio, ed an-
santa. che del suo apostolico disinteresse;
Eletto quindi il medesimo p. imperocché vìvendo egli mai sem-
Guasco dalia santa Sede con bolla pre qual povero francescano, e glo-
in data i8 maggio 1839 vescovo riandosi di osservare la povertà del
di Fez, e vicario apostolico dell'E- suo instituto, consagrò tutto il suo
gitto ed Arabia, e fissata nel 1841 onorario all' erezione del nuovo
la sua residenza in Alessandria, tempio.
nulla ebbe più a cuore, che acce- Quindi il dì 2 gennaio 1842
lerare il compimento del convento, con pubbliche dimostrazioni di gio-
e porre mano in pari tempo alla ja si posero i fondamenti della
erezione della già da gran tempo nuova chiesa di s. Caterina vergine
disegnata casa di Dio. La nazione e martire. Il disegno della mede-
europea aumentata almeno del tri- sima è semplice sì, ma bello e
plo dal 1882, esigeva imperiosa- maestoso. Essa è in forma di croce
mente un santuario proporzionato greca a tre navate con 9 altari,
al suo numero. È vero, che gli lunga piedi francesi i56, larga alla
scavi nel giardino continuavano ad croce traversale 1 1 5. I pilastri sa-
essere abbondanti di pietre, e che ranno d' ordine jonico, e questo re-
quindi i materiali non mancavano; gnerà tanto neir interno della chie-
ma i mezzi pecuniarii erano scarsi. sa,che neir esterno della facciata.
Il nuovo vicario apostolico coltiva- La somma raccolta venne ben-
tosi in primo luogo V affetto, e la presto esaurita, ma la divina Prov-
stima del suo nuovo gregge, non videnza aprì un' altra più copiosa
dubitò di ad un'opera
accingersi sorgente, e questa si è il consiglio
così dispendiosa, confidando sem- centrale della propagazione della
pre, che quel Dio, all' onor del fede di Lione. Questo ha già som-
quale dedicavasi l'opera, non l'a- ministrato qualche somma, ed ha
EGN EGW i4i
passalo positiva promessa di con- gllelmo. Cardinale di quel lilolo,

correre anche in seguito. vìssuto appunto nel pontificato di


Oltre i citali autori delle cose Alessandro III, il cui nome si tro-

egiziane, nella celebre tipografia del va in molte delle sue bolle. Eguil-
collegio Urbano, ossia della congre- lino infatti non viene mai men-
gazione di Propaganda furono stam- zionato dagli autori, che hanno
pate, e si trovano le seguenti ope- scritto de* Cardinali. V. Matteo
re Dhirnum Alexandrinum copto-
: Guglielmo, Cardinale.
arahicum lySo. Fragmentum s. EGUMENO (ffegumenus). Ar-
Joannis graec-copt-thebaicum saec. chimandrita, abbate, o superiore
IV, Addilamentum ex vetitstìssimis del monistero dei monaci, fra i
membranis lectionum evangelicanim greci, russi, e nestoriani,^ dalla vo-
divinae missae cod. diaconici reli- ce greca che significa condottiero.
quiae, et liturgica alia fragmcnta Presso Anastasio Bibliotecario si leff-

veteris Thebaldensium ecclesìae an- gè Hegumenarchium in significato


te Dioscorum ex Veliterno mu- di abitazione, ed ospizio del superio-
seo JBorgiano, cum versione la- re, Eugumenarchium. Altri dicono,
tina^ notis illuslrataj di August. che gli Eugumeni sono subordina-
Ant. Georgius 1789. Del medesi- ti non solo agli archimandriti, ma

mo abbiamo de miraculis s. Co- pure agli esarchi loro capi; e che


luthi etc. cum dissertatione Card. le loro funzioni sono analoghe a
Borgia de cultu s. Coluthi ec. 1793. quelle dei provinciali regolari.
Psalterium Alexandrinuni copto- a- EGWINO (s). Egwino nacque
rabicum, i749' Da Raffaele Tuki di sangue reale, perchè figlio del
poi si hanno queste opere pure esi- re di Mercia. Egli di buon'ora si

stenti nella lodata tipografìa, Mis- consacrò al Signore, e cresciuto co-


sale copto-arabicum, ex codicibus gli anni in virtù e meriti , nel
Vatìcanìs et Aegyptiacìs, 1736. 592, fu innalzato alla dignità di
Pontificale Euchologium ale-
et vescovo di Worcester. Libero, co-
xandrinum-copto- arabicum 1761. j me conviensi ad un pastore zelan-
Rituale copto-arabicum, 763. Ru- 1
te, nel reprimere il vizio, si pro-
dimenta lìnguae copticae sive Aegy- curò la persecuzione degli ostinati
ptiacae 1778. Theotochia copto-a- peccatori, per sottrarsi dalla qua-
rabica 1 764. le pensò di condursi, pellegrinando,
EGN AZI A. Sede episcopale della in Roma. Nel 702, ritornato alla
provincia Bizacena, nell' Africa oc- sua sede, e trovata più docilità nei
cidentale, sotto la metropoli di A- diocesani, fondò la famosa badia
dramilo. di Evesham , cui dedicò alla san-
EGUILLTNO, Cardinale. Eguil- tissima Vergine. Resse da buon pa-
lino del titolo di s. Pietro in Vin- store la sua diocesi, soccorse con
coli. Trovasi questo nome soscritto liberalità i poveri, mantenne in tut-
in una bolla di Alessandro III, spe- to il vigore la ecclesiastica discipli-
dila nel 1164 in Montpellier a fa- na, morto santamente il dì 3o
e
vore di Pietro abbate di Bonifonte; dicembre dell'anno 717, fu sepolto
ma è cosa troppo chiara, che per ad Evesham. Agli 1 1 gennaio del-
un errore degli amanuensi sia stato l'anno II 83, seguì la sua traslazio-
scritto Eguillino piuttostochè Gu- ne a pili onorevole luogo, ed in
j42 Eie EIG
tal giorno è segnata la sua festa tum degli antichi ; altri credono,
dai martirologi inglesi. che questo nome sia dovuto al
EIBERTO, Cardinale. Eiberto borgo di Nassenfels a tre leghe
del titolo di s. Clemente. Il suo da Ingoldsladt, nella diocesi me-
nome si trova sottoscritto nel de- desima d'Eistett; ma soggiungono,
cimosettimo luogo in una bolla spe- che essendo stata distrulla la cit-
dita da Onorio II, nel 1 129, a fa- tà di Aiireatum dai barbari, ven-
Tore del monistero di Vendosme ne pure spento il vescovato, di
nelle Gallie. Mancano però notizie cui era sede. Commanville dice,
più estese di questo Cardinale. che ciò segui nel quinto secolo,
EICHSTETT, o AICHSTADT per le irruzioni degli unni feroci.
(Eysletten.). Città con residenza ve- Il vescovato d'Eichstelt fu isti-

scovile nel regno di Baviera, cir- tuito verso Tanno ySg da s. Boni-
condario della Regen , capoluo- facio arcivescovo di Magonza, che
go del principato del suo nome, venne ajutato in ciò da Suigero
il quale è una giurisdizione signo- conte di Hirchsbert, e poi conseguì
rile, ed immediata della Baviera. dal Pontefice Gregorio III, che il

11 re Massimiliano Giuseppe, aven- proprio parente s. Willibaldo mo-


do acquistato questo paese nel i8o5, naco in Monte Cassino lo seguisse
colla pace di Presburgo, lo ripartì in Germania per le missioni evan-
fra i circondari della Regen, della geliche. In appresso lo ordinò prete,
Rezat, e del Danubio superiore. e poscia primo vescovo d' Aich-
Quindi, nel 18 15, lo staccò da stadt in Franconia, dichiarandolo
questi stati, e lo eresse in princi- sulfraganeo della metropoli di Ma-
pato a favore del principe Eugenio gonza. S. Willibaldo fondò in Eich-
Beaucharnais suo genero, il figlio stett un monistero di monaci, cui
del quale, Massimiliano Giuseppe diede lada lui professata
regola
duca di Leucbtenberg, principe im- a Monte Cassino, ed ove spesso si
periale di Russia, n' è 1' attua- ritirava. Dopo quarantacinque an-
le principe. Eichstett giace in u- ni di episcopato, morì in questa
na bella vallata sull'Altmùlh, ed città,e, nel 1270, dal vescovo Il-

è Tordinaria residenza del princi- debrando, fu eretta in suo onore


pe di Eichstaedt, di un tribunale una chiesa, ove si trasportarono le
civile^ e di una camera fiscale. Ha sue reliquie. Nel io52 s. Leone
quattro sobborghi, tre piazze pub- IX fece vescovo d'Aichstadt Ge-
bliche, tre strade principali, un bel- beardo d'Innspruck, già monaco be-
lissimo castello, una cattedrale, ed nedettino, parente, e consigliere del-
altre chiese cattoliche , fra le qua- l' imperatore Enrico IH, e conte
li è degna di osservazione quella Calbense; ed alla morte del Papa,
di s. Walburga. Avvi pure una nel io55 gli fu dato in successo-
biblioteca, ed un deposito di og- re lo stesso Gebeardo, col nome di
getti d'arte. In vicinanza si vede Vittore II. Visse nel pontificato due
il castello di Wilibaldsburg, e sopra anni, tre mesi, ed alcuni giorni,
una altura presso Altmùlh, quel- nel qual tempo governò pure la
lo di Pfiinz. Alcuni pretendono, chiesa d'Eichstelt, ch'egli avea rite-»

che Eichsett o Aichstadt, Aicìista- nula.


diiim et Qucrcelum, sia VJuica- Verso l'anno i3oo, Gerardo,
Eie EIG 143
conte di Hirchsbert, ullimo di sua libaldo vescovo, il cui corpo ivi è
famiglia, aggiunse a questo vescova- tenuto in gran venerazione, essen-
to la contea, e la città di Ber- do anche patrono della città. Essa
chingen ; e parecchi altri signori è un antico, e buon edifizio. Il ca-
arricchirono con pie donazioni que- pitolo si compone di due dignità,
sta illustre chiesa. Il vescovo di- cioè del prevosto, e del decano, di
venne principe sovrano deirimpe- dieci canonici, comprese le due pre-
rOj e prelese avere la precedenza bende di penitenziere, e teologo, di
sui vescovi suffraganei di Magonza. sei vicari, non che di altri pre-
Ebbe a vescovi vari principi di ti e chierici addetti al servigio del-
sangue sovrano, ed anticamente le la chiesa. Nella cattedrale evvi il

sue rendite ascendevano a circa battisterio colla cura d'anime, e fa da


quarantamila scudi. Nel 1462, Pio parroco un canonico. L'episcopio,
II creò Cardinale Giovanni d'Ay- ottimo edificio, non è molto di-
ch, nobile alemanno, e vescovo di stante dalla cattedrale; ed il ve-
Eichstett; ma vuoisi che virtuosa- scovo novello è tassato nei libri

mente non volesse accettare, di che della camera apostolica in fiorini


il Cardella, Mem. Stor. t. Ili, p. iSj, cinquecento. Nella città vi sono due
riporta testimonianze prò e cen- altre chiese parrocchiali munite di
tra. Restauratore della disciplina sacro fonte, un convento di reli-
del clero, padre de'poveri, fabbri- giosi, due monisteri di monache,
cò un ospedale, e la, cappella di due ospedali ed il seminario. Me-
s.Agnese nella chiesa di s. Wal- rita speciale menzione la celebre
burga, ove volle essere sepolto. Il chiesa di Walburga presso il mo-
Pontefice Benedetto XIV, con bol- nistero del suo nome^ già dedicata
la Ad Pastoralis, data a' 3 lu- alla santa Croce, come si legge
glio 1745, Bull, Bened. XIV, tom. nella vita, che di questa santa ver-
I, pag. 533, concesse ai vescovi di gine scrisse Filippo vescovo di Ai-
Eichstett il privilegio di portare chstat, e nel Gretsero de Sanctis
innanzi la croce fuorché in pre- Eystettensibus.
senza dell* arcivescovo metroplita- Santa Walburga sorella dei ss.

no, quando questo non glielo per- Guillebaldo o Willibaldo suddetto^


mettesse. Ma il sommo Pontefice e Gombaldo, che travagliarono con
Pio Ylf, in virtù del concordato s. Bonifacio per propagar la fe-

à^ ^ giugno '817» eresse la chie- de in Alemagna, fu eletta abbadessa


sa di Baraberga in metropolitana, del monistero fondato dai fratelli

tolse Eichstett dalla giurisdiziojie ad Heiderheim nella diocesi di


di Magon/a, ed alla nuova metro- Aichstadt. Ivi moiì nel 779, e di
poli la sottopose. Il regnante Pon- poi neir870 le sue reliquie furono
tefice Gregorio XVI, nel concisto- portate in Aichstadt nella detta
ro degli II luglio i836, dichiarò chiesa, che da lei prese nome,il

vescovo Carlo dei conti di Reisa- per la celebrità dei miracoli da Dio
ch, ed a' 17 del medesimo il con- operati ad intercessione di lei, mas-
sagrò nella patriarcale basilica di sime coir olio prodigioso, che tut-
s. Maria Maggiore. tora in tempo determinato scatu-
La chiesa cattedrale è dedicala risce dalle sue ossa senza che mai
alla b. Vergine Maria, ed a s. Wil- s'intorbidi, o corrompa, quantun-
,

i44 ELA ELC


que sieno passati molti anni. Gran molti degli antichi geografi. Vuoi-
lìumero di prodigi racconta il ve- si, che sia l'odierna Alea nella Na-
scovo Filippo summentovato, che tòlia.Gommanville dice, che la se-
scrisse la vita della santa sul fini- de vescovile venne fondata nel V
re del secolo XIII , comprensiva- secolo sotto la metropoli di Efeso.
mente a quello da lui provato. Al- 11 p. Le Quien, nell' Oriens Chrisl.
trettanto narra Enrico Rebdorfifen- tom. I, pag. 700, registra tre vesco-
se negli Annali all'anno i358. Ce- vi, cioè Isaia, Olbiano, e Teodolo,
lebre è questo sagro olio per tutta i quali vi ebbero sede.
la Germania, e le monache di s. ELASSAN. Sede vescovile di Tes-
Walburga Io dispensano ai fede- saglia, nella diocesi dell' lUiria o-
li devoti. Il culto della santa è rientale, sotto la metropoli di La-
diffuso, e ad essa vennero dedicate rissa. Vuoisi essere Oloosson, o
chiese tanto in Germania, che nel sia Leuca, cosi detta dalla bian-
Brabante, nella Fiandra, nella Fran- chezza del suo terreno argilloso. Fu
cia, ed altrove. V, il Raderò, Ba- pure chiamata Elissum , e venne
variae Sanctae, tom. Ili, p. 4« poscia unita a Demonica, o Dome-
EIDELBERGA. V, Heidelberga. nica, che Commanville chiama Do-
EINARDO ( s. ).Nella famosa moci, facendo risalire la fondazione
badia di Fonlenelle in Normandia di sua sede al nono secolo. Cinque
fondata da s. Vandregesilo , oltre vescovi vi fecero residenza, e sono
ad altri santi , risplendette anche Simeone, Gregorio, Damasceno, Ar-
Einardo. Educato prima alla corte senio, ed Atanasio. Oriens Christ.
di Carlo Magno, fu poscia da Lo- tom. Il, pag. 127.
dovico il Bonario promosso all'in- ELATE A, o ELATIA. Sede ve-
tendenza di Aquisgrana. Inclinato scovile della prima Achea, o Elia-
però il suo spirito agli esercizi del- de neir esarcato di Macedonia, dio-
l'evangelica mortificazione, temen- cesi dell' Illiria orientale , sotto la
do mezzo
col vivere in al secolo metropoli di Cerinto. Commanvil-
di perderlo, abbandonò il mondo, le la pone sotto la metropoli di A-
e consacrò del tutto al Signore.
si tene, e la dice fondata nel V secolo,
Sostenne egli il carico di abbate in presso che i greci chia-
il villaggio,
quella cospicua badia , e prima di marono Tuchocori. In questo luo-
morire, ne lasciò ad altri il governo, go da Pausania ed Aristide fu
per vivere da semplice monaco nel- disfatto Mardonio, coli' esercito di
l'umiltà del suo spirito. Mori nel- Serse re di Persia. Anlenodoro, ed
l'anno 829, ed è onorato li 18 Alessandro suoi vescovi vi ebbero
maggio. sede. Oriens Christ. tom. II, pag.
ELAEA o ELiEA. Città epi-
, 2o5.
scopale della prima provincia del- ELGA, o ELCHE (llUcis). Città
l'Asia, neir esarcato del suo nome vescovile di Spagna, nella provin-
appartenente all'Eolide, situata sul cia di Valenza, poco distante dalla
mare. Scorre tra Elaea, e Pitane riva sinistra dell'Elda, che si rende
la riviera chiamala Caica , dalla nel lago di Elche, in una pianura
quale si forma il golfo Elaitico. In amenissima quasi interamente co-
questa città era vi il porto dei Per- perla di palme. Vi sono molte stra-
gameni, di cui si fa menzione da de assai belle, qualche casa ben fab-
,,

ELE ELE 145


bricala, un
ed alcune al-
castello, gole ch'egli prescrisse furono del
tre gran piazze pubbliche ornate seguente tenore: i. Tutti queUi,
di fontane. Vi hanno pure diverse che compongono la mia famiglia
chiese , e pii stabilimenti. Fu pa- ogni giorno ascolteranno la s. Messa.
tria uomini illustri, tra i
di alcuni 2. Se alcuno de' domestici giura
quali Giorgio Juau, autore di mol- o bestemmia, sarà scacciato di ca-
te opere di navigazione, geometria, sa. 3. Tutti abbiano a rispettare il

ed astronomia. Il piccolo lago, che pudore. 4* Sì i maschi, che le fem-


ne porta il nome, per un canale mine dovranno confessarsi ogni set-
comunica col Mediterraneo. Com- timana. 5. L' ozio
sia bandito in
juanville dice, che nel sesto secolo mia casa. Sieno proibiti i giuo-
6.
vi fu fondata la sede vescovile, la chi di rischio. 7. La pace non sia
quale verso il i5i3 venne trasfe- turbata da alcuno, perchè Iddio
rita ed unita ad Orihuela (Vedi). abita dove essa regna. Nascen- 8.
ELEAZARO (s.). Eleazaro, di do qualche contesa,
che il prima
un'illustre famiglia, nacque nell'an- sole tramonti abbia a succedere la
no 1285 a Robiano nella diocesi pace. 9. Ogni sera si raduni la fa-
di Apt. Ai Signore venne dalla miglia in santa meditazione, io. Sia
propria madre consagrato sin dal proibito a qualunque di portar no-
suo nascere, e tal si mantenne egli cumento veruno a chicchessia, e sie-
cresciuto negli anni. Compassionevo- no tenuti lutti di trattare con ca-
le verso i poveri, li soccorreva fin da rità e dolcezza i poveri, che abbi-
fanciullo, dividendo con loro il pro- sognassero di soccorso. Col proprio
prio alimento. L'abbate di s. Vitto- esempio Eleazaro perfettamente cor-
re di Marsiglia, di lui zio, il volle rispondeva a quanto avea prescritto.
seco nel monistero per istituirlo nel- La moglie poi, perchè dotata di
le scienze divine ed umane. Rigido un' indole la più tranquilla, e per-
contro se stesso, di buon' ora si cin- chè da un sì santo marito ammae-
se di aspro cilicio, e quantunque strata, esattamente adempiva anche
in età di soli quattordici anni, Car- ella le sue parti. Tutti gli addetti
lo II re di Sicilia lo avesse fatto al servigio di lei onoravanla come
sposo a Delfina di Glandeves, con lor madre , ed ella teneali come
essa di reciproco consenso si ob- suoi voto privato di conti-
figli. Il
bligò a vivere continente. Orbato nenza fu reso pubblico e solenne,
Eleazaro, nell'età di ventitré anni, e nel giorno medesimo che il fe-
de' propri genitori, e divenuto quin- cero, ambedue separandosi si rico-
di erede di ricca sostanza, sovven- verarono nel terz' Ordine di s.

ne più largamente sino d' allora i Francesco. Nell'anno i323 Eleaza-


poveri. Quotidiana era per lui la ro spedito in Francia ambasciato-
recita del divino offizio, e frequen- re, cadde malato a Parigi e si ,

temente si accostava alla santissima preparò alla morte. Col suo testa-
comunione. Con gran diligenza ed mento provvide alla moglie, ai do-
esattezza adempiva agli obblighi del mestici, e soprattutto ai monisteri,
suo slato, governando la sua fami- ed agli spedali. Volle con una con-
glia, e i suoi domestici, con quella fessione generale purificare l'anima
saviezza, che di rado si osserva pra- sua, chesempre monda avea te-
ticata nelle case dei grandi. Le re- nuta da colpa mortale. Meditando
VOI,. XXI. 10
i46 ELE ELE
di continuo la passione e morte del fosse concentrato in questo dell'e-
nostro Redentore, trovava un dol- lefante, indicandosi negli stemmi
ce conforto alle sue arabascie: fi- di chi è insignito, con uno scudo
nalmente ricevuto il santissimo Via- accanto dell'elefante. Siccome que-
tico con la più tenera commozio- st' Ordine fu posto sotto la prole-
ne, e COSI pure l'estrema unzione, zione della beata Vergine, per cui
caduto in una agonia assai peno- fu pur detto di s. Maria, così i ca-
sa, volò al cielo il giorno 27 set- valieri di esso portavano una col-
tembre dell'anno i323, contando lana d'oro, composta di due croci
soli trentotto anni di età. Le di patriarcali, da cui pendeva un ele-
lui spoglie furono trasportate nella fante formato di smalto bianco,
chiesa dei francescani di Apt, in con un castello di argento lavora-
Provenza, ove ancora esistono. Ur- to a grana sul dorso, premente coi
bano V segnò la bolla di sua cano- piedi un piano verde, smaltato di
nizzazione, e Gregorio XI la pub- fiori. Ma sotto il re Cristiano 111,
blicò. figliuolo di Federico 1, che si di-
La santa delfina sua sposa vi- vise dalla comunione cattolica, ab-
veva ancora quando il marito suo bracciando la riforma luterana, fu-
Eleazaro fu dichiarato santo. Ella rono tolle dalla collana le due cro-
sempre costante nella pratica delle ci, e r immagine della beata Ver-
virtù visse al mondo, come al mon- gine, pendente al di sotto, circon-
do non appartenesse^ e mori san- data da un sole, e venne conser-
tamente in Apt, in età di settan- vato il solo elefante.
tasei La sua morte
anni. successe I cavalieri di quest* Ordine por-
a' 26 seltembi^. Le sue reliquie tano l'insegna della collana nei gior-
furono riposte nella stessa tomba ni solenni dell'Ordine, e negli altri
di s. Eleazaro, e la sua festa dal usano una medaglia appesa ad un
martirologio francescano è assegna- cordone celeste. Vuoisi, che la col-
ta nel giorno stesso della sua morte. lana variasse più volte, e fosse pure
ELEFANTARIA. Sede episcopa- formata da parecchi elefanti, in-
le dell'Africa occidentale, nella Mau- trecciati di torri, avendo ogni ele-
riliana Cesariana, sotto la metro- fante sulla schiena una gualdrappa
poli di Giulia Cesarea. Altri dico- tm'china, ed inferiormente alla col-
no, che "vi sia stata pur anche una Jana un elefante d' oro sovrappo- ,

città vescovile dello stesso nome sto a cinque grossi diamanti, in


presso litica nella provincia pro- memoria delle cinque piaghe di Ge-
consolare, di cui Cartagine era la sù Cristo, perchè vuoisi istituito lo
metropoli. stesso Ordine anche ad onore della
ELEFANTE.Ordine equestre di sna passione. L'abito di cerimonia
i474> ^ nel
cavalieri, istituito nel de' cavalieri si compone di un gran
1478, da Cristiano I re di Dani- mantello di velluto cremisino, fo-
marca, in Lunden, o Lund, allora derato di raso bianco , e sul lato
capitale di questo regno, per fe- sinistro del mantello portano una
steggiare la solennità delle nozze croce ricamala, circondata di rag-
di Giovanni suo con Cri-
figliuolo gi, si vede nella figura, che
come
stina di Sassonia. Dicesi, che l'Or- il p. Bonanni riporta a pag. xxxvi
dine danese del Braccio armalo del suo Catalogo degli Ordini e-
^

ELE ELE i47


questrì, trattando del cavaliere del- re le limosine. Tale pure è il co-
l'Ordine di s. Maria dell'Elefante. spicuo incarico, che nella famiglia
Aggiunge pur egli che sotto l'im- : del sommo Pontefice funge il pre-
magine dell' elefante eranvi punte lato Elimosiniere del Papa (Vedi).
di speroni, e che nella medaglia si L' elemosina è di precetto per
vedeva l'immagine della beata Ver- quelli,che sono in istato di farla,
gine con tre chiodi , in memoria e questo precetto è fondato sulla
della passione del suo divino Fi- Scrittura, sui padri, sull'amore na-
glio. In sostanza, dopo tutte le de- turale, che noi dobbiamo al pros-
scritte insegne, non rimase che l'e- simo nostro. Gesù Cristo protesta
lefante per decorazione cavallere- neir evangelo, che condannerà i re-
sca. Su tuttociò, che riguarda que- probi al fuoco eterno per non a-
sto Ordine, si possono consultare i vere fatto l' elemosina, come si leg-
seguenti autori : Leonardo Lodo- ge in s. Matteo e. 25, v. 4i« S.
vico Voigt , Regius ordo elephan- Giovanni, e. 3, v. 17, ci avverte
tinus, Barulhi 1673; Valeriane Er- che quelli, i quali mancano di as-
nesto Loescherus , De ordine ele- sistere i proprii fratelli nei loro
phantìno, Wittebergae 1697; Fe- bisogni, quando lo possono, non
derico Enrico Jacobs, De ordine hanno punto in se stessi 1' amore di
equestri elephaiitino , Jenae 1705. Dio. I padri hanno una sola sen-
Abbiamo inoltre, Brevinriuni eque- tenza su quest' articolo » Super- :

stre , seu de illustrissimo equestri ** pau-


flua divitum, necessaria sunt
ordine elephantino, ejusque origine >9 perum. Res alienae possidentur,
et progressu, collectuni ex mss. co- » cum superflua possidentur^^, co-
dicibus Ivari Hertzolmij in epito- me Agostino in psalm.
disse
s.

men redactum a Jano Birchero- i47» num. 12. San Girolamo^ in


dio, Hauniae ex regio typographeo Reg. monacli. e. de Paupert., si e-
1705. sprime: » Aliena rapere convinci-
ELEMOSINA, o LLAIOSINA. »» tur, qui ultra necessaria sibi re-
Soccorso temporale che si dà ai »> ti nere proba tur". Ed aggiunge-
poveri per carità, sia in denaro, remo con s. Ambrogio, I de qffic.
sia in vesti, sia in commestibili, od in can. pas. 21 distint: >* Pasce
altro donativo. Dassi per motivo di « tamen morientem si non pavi-
;

carità ai bisognosi ; e dicesi elimo- M sti, occidisti '"'.


Fate limosina se-
sinario , ed elimosiniere chi fa la condo il vostro potere, secondo le
limosina. Slipis distributor è que- vostre facoltà, diceva il vecchio To-
gli, che ne fa in abbondanza: bia a suo figlio. Inoltre santo
laonde alcuni ebbero il glorioso ti- Agostino stima, che per limosi*
tolo di elimosinario. 11 nome di na s' intenda ancora ogni sorte
Elimosiniere (Vedi) è anche uffizio di misericordia e carità. Teofiiat*
di un cappellano, od altro indivi- to dice, che chi dà l'elemosina,
duo nelle corti principesche, che se la dà per carità, e per amor
ha per incumbenza la distribuzione di Dio, facendo atto di virtù, vie-
delle limosine. Tale è il cospicuo ne ad ottenere la remissione dei
uffizio di un cappellano, od altro suoi peccati, e monda l'anima dal-
individuo nelle corti principesche, le sue colpe; perchè, come dice
il cui uffizio consiste nel distribui- il principe degli apostoli s. Pie-
,

i48 ELE ELE


tro, nella sua I epist. e. 4» ^> ^^' veri; la seconda pel mantenimento
rilas operit miiltitudinem peccato^ della chiesa, e pel servigio divino;
rum. La più comune, e più vera la terza pel clero. S. Crodegando,
interpretazione del passo di Teofi- vescovo di Metz fiorito nell'ottavo
latto si è, che la limosina ci monda secolo, nella regola che prescrive ai
dai peccati perchè ci dispone alla canonici regolari vuole, che un pre-
purga delle nostre colpe, il che si te cui si dà qualche cosa per ce-
fonda nella sagra Scrittura. lebrare la messa, per amministrare
Di frequente è comandata nella i sagramenti, per cantare i salmi, e
Scrittura sagra l'elemosina, giacché gl'inni, la riceva a solo titolo di
era ingiunto specialmente ai giudei limosina. Tuttavolta si deve met-
di assistere i poveri, le vedove, gli tere differenza tra uno stipendio, una
orfanelli, e i forestieri, come si leg- sussistenza accordata a titolo di ser-
ge nel Deuteronomio e. 1 5, v. 1
1 vizio, ed una pura limosina.
e neir Ecclesiastico j e. 4) v. i . Ab- Del premio promesso a quelli,
biamo dagli Atti apostolici, Act. e. che danno per limosina persino un
6, che l' ordine dei Diaconi (Ve- bicchiere d' acqua fredda, e della
di) fu istituito per aver cura dei industria de' poveri per cavare li-
poveri ; dappoiché nel loro fervore mosine, tratta il p. Menochio nel
i cristiani della primitiva Chiesa, tomo III, pag. 176, e 180 del-
furono indotti a vendere i loro be- le sue Stuore. La carità verso gli

ni, e depositarne il prezzo ricavato infelici non ispirò tanta industria,


a' piedi degli apostoli, per sovveni- né suggerì tanti diversi stabi h men-
re ai bisogni degl' indigenti. S. Giu- ti per sollevare i poveri bisognosi,

stino ci dice neir Apol. 2, che quanto nella sola cattolica religione.
tutti i fedeli della città e della Per la pratica del precetto dell'e-
campagna si congregavano la do- lemosina, dicono i trattatisti che
menica per assistere alla celebra- bisogna distinguere tre sorte di ne-
zione dei santi misteri, che dopo cessità nei poveri; la necessità co-
r orazione ciascuno faceva la sua mune, la necessità pressante, e la

hmosina a misura del proprio ze- necessità estrema. La necessità co-


lo e facoltà, come praticasi tuttora mune é quella, che soffrono or-
in molte chiese. Si mandava il di- dinariamente tutti i poveri . La
naro al vescovo, oppure a chi pre- necessità pressante é quella dei po-
siedeva perché lo distribuisse a'po- veri, che non possono procurarsi il

veri, alle vedove ec. Il Tillemont, necessario, senza correre rischio del-
appoggiato sopra un passo del co- la loro salvezza, del loro onore, e
dice Teodosiano, osserva che nel della loro salute. La necessità estre-
quarto secolo alcune donne religio- ma un po-
è quella, in cui trovasi
se occupavansi a raccogliere le li- vero, che è in un pericolo eviden-
mosine pei prigionieri, congetturan- te di morire, se non viene soccorso
dosi con qualche fondamento che prontamente. Nelle necessità comu-
fossero le Diaconesse [Vedi). Nei ni siamo obbligati a dare tutto il
primordii della Chiesa, i ministri superfluo, dello stato, conservando
<li essa sussistevano di sole limosi- tuttavia quello che fa d' uopo pel
ne. Le Oblazioni (Vedi) si divi- mantenimento, e per lo stabilimen-
devano in tre parli ; ima pei po- to onesto de'proprii fìgh, e pei ca-
ELE ELE 149
«i fortuiti, purché essi debbano pro- medico, soleva dire, che se fosse
babilmente avvenire, locchè fa parte stato lecito, avrebbe venduto sé ed
del necessario dello stato. Ma non i fìgHuoli per darne il ricavato ai
siamo obbligati a dar tutto ad un poveri ; e l' istesso s. Gregorio ven-
tratto il proprio superfluo, ne ai pri- dette quanto aveva insieme ai li-

mi poveri che si presentano. Sì posso- bri per fare limosina. La carità


no, e si debbono anzi esaminare con veiso gì' infelici essendo stato il ca-
prudenza le necessità de' poveri, co- rattere distintivo de' primi fedeli,

minciando sempre da quelli, che sono molti si venderono schiavi per nu-
nel maggior bisogno. Quando biso- i trire i poveri col prezzo della loro
gni sono eguali, si debbono preferire libertà. A confessione dello stesso
i parenti agli estranei, quelli del luo- Giuliano 1' apostata, assistevano essi
go dove si dimora, a quelli che egualmente i cristiani, che i pagani.
non sono del luogo, quelli che so- Immense furono le hmosine date
no pii a quelli che non lo sono, ec. da s. Fabiola ; e s. Esuperio pativa
ec. P^. il bellissimo sermone del la fame per alimentare gli altri,
santo vescovo Ceciiio Cipriano so- ne bastando le Gallie alla sua li-

pra r elemosina; il trattato di Dre- beralità, mandava molti denari ai


xelio, De eleemosyna, Lugduni Ba- monaci di oriente. Della liberalità
tav. 1641 ; e quello che pubblicò esercitata costantemente sino dai
il De Angelis in Roma nel i644 = primi tempi del cristianesimo dalla
Della limosina che ci assicura nel Chiesa Romana, e dai Papi, fino
giorno del finale giudizio. Aureo è alle più remote regioni, si tratta a
poi il sermone del p. Mabillon sul- Collettey a Poveri (Fedi), e ad altri
r elemosina, per non citare tanti molti articoli di questo Dizionario.
altri trattati, anche recenti, che ab- Sulle elemosine presero sautissi-
biamo su questo argomento. Du- me provvidenze anche i concilii.
chatel nel 1829 pubblicò in Parigi Quello nazionale d'Inghilterra te-
il trattato de la Charìté. nuto a Cleveshou l'anno 747? do-
L* apostolo delle genti s. Paolo po avere esortato all' elemosina,
inculcò ai Corinti, che nel far la biasimò 1' abuso che cominciava ad
elemosina non fossero inconsiderati, introdursi, di pretendere di poter
e raccomandò loro, che ogni dome- con l'elemosina diminuire, o com-
nica facessero collette per assistere mutare le pene canoniche imposte
i poveri, come avea prescritto alle dal sacerdote in soddisfazione dei
chiese di Galazia. Le vedove pian- peccati. La elemosina, dice il con-
gendo mostrarono a s. Pietro le cilio, deve piuttosto accrescere la
vesti loro fatte da Tabita già mor- penitenza, ma non dispensa dal pre-
ta, ed egli in virtù di Dio la ri- gare, e dal digiunare, principalmen-
suscitò. Copiosa era la limosina fat- te quelli, che hanno bisogno di
ta dai primitivi cristiani, a segno mortificare la carne per rimediare
che alcuni senza bisogno mendica- a' loro peccati. Condannò altresì co-
vano, il perchè vennero repressi con loro, i quali pretendevano supplire
leggi. Grandi furono le limosine di- alla penitenza per mezzo di altre
stribuite dall' imperatore Costantino persone che digiunassero, e cantas-
Magno. Santa Nonna, madre dei sero salmi per essi. La stessa car-
ss. Gregorio Nazianzeno, e Cesario ne, dice il concilio, che portò il
ì5o ELE ELE
peccalo, dere essere punita ; e se fos- delle loro disgrazie in tavolozze di-
se permesso soddisfare per altri, i pinte e pendenti loro dal collo,
ricchi si salverebbero più facilmente cantavano, pregavano, «tendevano
de* poveri, contro la parola espressa la mano ai passeggeri, e gettavano
del vangelo. Nessun concilio ha mai ad essi de' baci per ottenere soc-
asserito, che la limosina rimetta di corso a' propri bisogni, che però
sua virtù i peccati di qualunque qualche volta fingevano.
genere. Adunque l'elemosina non ELEMOSINERIA APOSTOLI-
è meno vantaggiosa che necessaria, CA. V. Elemosiniere del Papa.
allorquando si fa colle condizioni ELEMOSINIERE, o LIMOSI-
volute, vale a dire spontaneamente, NIERE. Oflizio ecclesiastico, che si
o di buona volontà, e con gioja, funge da quell'individuo, il quale ser-
prudenza, umiltà, carità, giustizia, ve i principi le principesse sovrane
non dando che i propri beni, e dei ed i prelati nelle funzioni del ser-
quali si abbia la libera disposizio- vizio divino, nella distribuzione del-
ne, eccettuati i casi di autorizzazio- le limosine e in altre incumbenze,
ne ce. Finalmente ricorderemo, che secondo i luoghi. Dice il Macì'i, che
s. Tommaso definisce V elemosina : il limosiniere nella corte imperiale
opusj quo datur aliquid indigenli di Costantinopoli chiamavasi Co-
ex commiseratione propter Deiim. mes sacranim latgilionum. Aggiun-
V. Poveri. ge essersi chiamato l'elemosiniere
Qui ci sembra opportuno nota- Phagolidorus^ perchè dona la li-
re, che sugli accattoni dei tempi mosina della borsa, vocabolo com-
antichi in un'adunanza della ce- posto dalle parole greche borsa, e
lebre pontificia accademia romana dono : Hortamiir in Domino^ ne
di Archeologia, trattò il dotto e nostra spernantur a phagolidoris di'
chiarissimo professore Giuseppe de da; sed potiuSj sed praeopimas
Mattheis, socio ordinario della me- regi coelorum gralias reddant. £-
desima, con profonda e variata e- telwerdo in prol. lib. 2, Chron.,
rudizione. Dimostrò 1* abbondanza parla dei limosinieri ministri dei
degli accattoni anteriormente alla principi^ i quali colla borsa del lo-
propagazione del cristianesimo, pre- ro signore sovvengono alle necessi-
cipuamente presso gli antichi greci tà de' poveri e bisognosi. Da tal
e romani, tutto provando colie più greco vocabolo Isidoro compose cor-
luminose testimonianze, tratte dai rottamente quello di Pliuculla in
greci, e dai latini scrittori, cioè significato di borsa. Oltre a ciò, non
da Omero, da Plauto, da Giovena- si deve tacere che l' Eranarca pres-
le, da Persio, da Marziale, e da so i greci era l' amministratore del-
altri. Ne mostrò anche gli usi e le le limosine de' poveri. Questo era
maniere, e ne fece conoscere la un pubblico ufficio relativo ad una
molta somiglianza cogli accattoni dei specie di magistrato, che riuniva una
tempi nostri. Erano pur essi poveri, assemblea di amici, e si tassava
infelici, ciechi, storpi, che mal vestiti, ciascuno secondo le proprie facoltà,
appoggiati al bastone, collocati so- quando abbisognava sovvenire alle
pra i ponti, ne' trivii, nelle vie più come d' uno
necessità di qualcuno,
frequentate, sopra i muricciuoli, o schiavo, d' un uomo ridotto alla
^»e' casolari, colla rappresentazione indigenza ce.
i:le ELE t5t
1 primi liiijosìnierì furono i Dia- sembrava rappresentare, ed essere
coni (P^edi)j istituiti dagli apostoli, succeduto air antico arcicappellano,
i quali tra gli ed
altri ministeri o cancelliere, che aveva in passato
incumbenze, addossarono loro que- tanti privilegi, diritti, ed autorità
sto ministero ed uffizio pietoso. 11 nella corte de' re francesi. Una del-
Galletti, noverando tra gli uffiziali le principali prerogative, che hanno
maggiori della santa Sede aposto- goduto i grandi elimosinieri di
lica, e del sagro palazzo lateranen- Francia, erano quelle estese giuris-
se, abitazione de'JPapi, il Sacellario dizioni, che i re avevano loro con-
{Vedi), dice che era un pagatore servato sulle limosine, sugli ospe-
immediato delie milizie^ de' salaria- dali, sulle infermerie, ed altri pii
ti della famiglia pontificia, e delle luoghi. Il grande elemosiniere ave-
limosine. Così nel suo trattato del va sopra questi ospedali il diritto
Priniicero ec. pag. i25; in quello di nominare e provvedere a tutte
poi del Vestarario della S. R. le piazze e borse annesse ; ma il re
Chiesa^ dice a pag. 8, che custodi- aveva però il diritto di prevenzio-
va eziandio il denaro pei bisogni ne, ed il primo da lui nominato
urgenti straordinari, per riscattale era preferibile al nominato poste-
gli schiavi, e per sollevare il popo- riormente dal grande elemosiniere.
lo dalla fame in tempo di carestia. V'erano per altro in Francia pa-
Quindi aggiunge che per le spese recchi ospedali esenti dalla giuris-
ordinarie eravi deputato V officiale dizione del gran limosiniere. Tra
sacellario o saccolaro da Sacello, le singolari prerogative del grande
cioè da un piccolo sacco. Tra le elemosiniere di Francia, e che per-
altre sue ingerenze spettava a lui ciò lo distinguevano tra i prelati
di dare le limosine, e dispensare il del regno, eravi quella di offiziare
presbiterio ne' dovuti tempi al clero in tutte le diocesi della corte dì
e popolo romano. Di poi il mini- Francia dinanzi al re, perchè egli
stro incaricato dal Pontefice per la era il vescovo della corte, ed il ca-
distribuzione delle limosine, fu chia- po della cappella reale, ed in ogni
malo r Elemosiniere del Papa {Ve- luogo ove il re assisteva ai divini
di), il quale è uno de' primari pre- uffizi. Abbiamo molti autori , che
lati della famiglia pontificia, insi- scrissero sull'autorità, e sui privilegi
gnito del grado episcopale. Anche i dei grandi elemosinieri di Francia,
vescovi ebbeio il loro elimosiniere. non che sulla loro serie.
Di quello de' Cardinali tratta il pa- Chiamaronsi pure elemosinieri
die Gattico, ydcta selecla caereni. que'sacerdoti, che seguivano un reg-
pag. 277, XI, Officium eleemosy- gimento sopra un vascello, nelle
narii. piazze forti, o presso signori par-
ideile corti l' elemo-
sovrane evvi ticolari, per eseguire le sagre fun-
siniere maggiore, ed grande ele- il zioni del loro grado e stato, secon-
mosiniere, il quale talvolta è anche do i bisogni spirituali di quelli cui
il confessore dei principi. In Fran- erano addetti. Questi elemosinieri
cia il grande elemosiniere era il furono detti cappellani. Gli elemo-
primo uffiziale ecclesiastico presso sinieri dei vascelli, od altri basti-
al re. Ordinariamente era rivestito menti, dovevano essere approvati
della subhme dignità cardinalizia, e dal loro vescovo diocesano, o dal
i5i ELE ELE
loro superiore regolare se religiosi. dente ; e le Maestre pie delle scuo»
Eranvi regolamenti perchè fossero le pontificie (Fedi), di cui è supe-
rispettati tanto gli elemosinieri del- riore, come lo è dei maestri regio-
la marineria, che dei reggimenti, nari, cui è commessa la gratuita
e delle guarnigioni di militari. Si istruzione de' poveri fanciulli. Sino
obhligarono i negozianti, che faces- al pontificato di Leone XII, mon-
sero equipaggiare nei porti del re- signor elemosiniere era il superiore
gno diFrancia vascelli per viaggi di tutte le maestre pie dello slato
di lungo corso, il cui equipaggio Per disposizione del me-
pontificio.
fosse di quaranta uomini e più, ad desimo Leone XII, istitutore della
imbarcarvi elemosinieri, sotto pena commissione de'sussidii, è sempre
di ammenda. deputato di essa, come ordinaria-
ELEMOSINIERE del Papa. È mente lo è di qualche altro luogo
un prelato palatino, ed uno dei pio. Egualmente da monsignor ele-
prelati primarii della famiglia Pon- mosiniere dipendono i medici, i
tificia, insignito del grado arcive- chirurghi, e le spezierie dei quat-
scovile, con titolo in pardhiis, ed tordici rioni di Roma, ed i primi
il primo tra i camerieri segreti par- sono deputati a curare i poveri
tecipanti ecclesiastici, intimi fami- infermi, le seconde a somministra-
gliari del sommo Pontefice, del re loro i medicinali. Se 1' elemosi-
quale è l' elemosiniere segreto. Egli niere non è promosso, la sua ca-
è sempre annoverato tra i vescovi rica viene esercitata tanto nell'in-
assistenti al soglio pontificio : ordi- tero pontificato del Papa, che lo
nariamente è canonico d' una delle ha fatto, quanto nella sede vacante
basilichepatriarcali di Roma, ed per la di lui morte. Il nuovo Pon-
ha residenza conveniente tanto nel tefice suole confermarlo.
palazzo vaticano che nel palazzo Il prelato elemosiniere ha l'or-
quirinale, ove tiene segreteria, ar- dinaria udienza del Papa ogni mar-
chivio, e computisteria. Il suo uffi- tedì mattina, per riferirgli qualche
zio chiamasi l' tlenwsineria aposto- affare relativo alle diverse sue at-
lica, di cui è il prefetto. Quando tribuzioni, e per rendergli ragione
il Papa abita al Vaticano, l'elemo- delle istanze, o suppliche a lui ri-
siniere abita un appartamento del messe dal Pontefice, ovvero per re-
contiguo torrione; quando risiede al cargli istanze e suppliche dei po-
Quirinale abita un appartamento veri che domandano soccorso. Tali
del braccio edificato da Clemente istanze in gran parte sono provve-
XllI, ed ivi ha contiguo l' ufBzio dute con benigno rescritto pontifi-
della elemosineria. Dell antica abi- cio con somma determinata o in-
tazione dell' elemosiniere al Vatica- determinata, e rimesse per l'ese-
no, tratta il Chattard, Del Fatica- cuzione a monsignor elemosiniere,
no, tom. Ili, pag. 72, e 827. Di- il quale è inoltre facoltizzato di far
pendono da monsignor elemosinie- rescritti per l' elemosineria aposto-
re segreto del Papa che n' è supe- lica, secondo il beneplacito de' Pon-
riore, il Conservatorio de' ss. Cle- tefici. Ha luogo l'elemosiniere in
mente , e Crescentino detto delle tutte le sagre funzioni, e cappelle
Zoccollelte ( Fedi) , V ospedale di cui assiste, o celebra il Papa, e lo
5. Rocco (Fedi) j di cui è presi- segue nei Fiaggi, nelle Filleggia-
ELE ELE 153
tura (Predi'), e quando il Papa con M Papae, eques cura baculo in ma-
servizio di treno, detto di città, o « nu, et cum eo omnes alii do'
pubblico si reca alle sagre fun- M mini patriarchae, praelati, abba-
zioni, ed alle cappelle che si cele- M tes, socii capparum, et ceteri de
brano nelle basiliche, e chiese di »» clero. Ultimo sequitur eleemosy-
Boma ; e quando
a visi- si reca « narius Papae, qui projicit mis-
tare alcuna chiesa, monistero, col- » salia (idest instruendus) per car-
legio, o sovrani ec. Nei treni di " rerias". Talvolta gli elimosinieii
viaggio, e villeggiature, l'elemosi- fecero le veci deimaestri
prelati
niere prende il primo luogo nella di camera, sia nel servizio dell'an-
carrozza, che segue il Papa, ma ticamera segreta per le ordinarie
nei treni di città o pubblici pren- udienze, sia per incedere col Papa
de primo luogo in quella che lo
il nel treno di città, sia per ascolta-
precede, avendo seco il fattore del- re dentro la bussola la predica, che
l' elemosineria per ajutarlo a distri- il predicatore apostolico fa nell'av-
buire le limosine a' poveri ove si vento, e nella quaresima nelle pon-
conduce il o
Pontefice. Nei viaggi, tificie stanze; e disimpegnarono an-
villeggiature^ in assenzao impoten- cora altri
uflizii. Nel 1754, per
za dell'elemosiniere, i Papi soglio- volere Benedetto XIV, monsi-
di
no deputare un prelato cameriere gnor Teodoro Boccapaduli elemo-
segreto partecipante a farne le veci. siniere, venne dichiarato prò mae-
Altrettanto dicasi dei treni di città stro di camera (J^edi), cogli emo-
o pubblici, mediante l' ajulo del lumenti ed onori d' ambedue le ca-
menzionato addetto all' elemosineria. riche, continuando ad esercitare
Nelle trottate poi, in cui il Papa r elemosineriato, come si legge nel
incede con due sole mute, si in numero 5679 del Diario di Roma.
Roma, che vengono l' ele-
altrove, di detto anno, e come si legge in
mosine dispensate dal primo aju- Marco Ubaldo Bicci, Notizia della
tante di camera del Pontefice. Nel- famiglia Boccapaduli. Nel darci e-
le solenni cavalcate de' Pontefici, se gli, a p. 548, le notizie di questo
r elemosiniere era soltanto came- illustre prelato, e gì' incarichi ed
riere segreto partecipante, coli' abi- onorificenze conferitegli da Benedet-
to di questo ceto, e con quello to XIV, riporta il biglietto del
prelatizio, secondo il grado che a- Cardinal segretario di stato della
veva, cavalcava coi camerieri segre- nomina di prò- maestro di camera.
ti, e cogli altri prelati palatini, co- Funse ambedue gli uftìzii sino al
me r uditore, il segretario de' me- 1759, in cui regnava Clemente
moriali ec. Se poi r elemosiniere XIII, che poi fece maestro di ca-
era insignito del carattere episco- mera, monsignor Erba Odescalchi.
pale, incedeva tra i vescovi assistenti Qui noteremo, che monsignor Ni-
al soglio. colò Saverio Albini vescovo di Leu-
Trattando il p. Gattico a pag. ca, poi arcivescovo di Atene in par-
260, Act. ec. de modo obviandi et tibuSj canonico di s. .Pietro, fu e-
recipiendi Romanum Pontificem , lemosiniere guardaroba
segreto, e
primo ad aliquam civitalem venien- di Benedetto XIII. Questo secondo
teni, dice che >» Item post Papam
: uffizio è proprio di un cameriere
»* immediate sequitur camerarius segreto partecipante. Tuttavolta ab-
i54 ELE ELE
biaino esempi di elimosinieri
altri descrizione delle esequie celebrate
segreti, che furono pure guardaroba. nella chiesa di Maria d'Araceli, s.

Fra Je altre cose spetta ai guarda- per monsignor Teodoro Boccapa-


roba presentare a* novelli Cardinali duli, protonotario apostolico parte-
€oa formalità il cappello rosso. In- cipante ed elemosiniere di Pio VI;
nocenzo XII, appena eletto nel ove cantò la messa monsignor Stay,
1691 5 dichiarò monsignor Alessan- segretario de' brevi a' principi, col-
dro Bonaventura guardaroba ed r assistenza de' ministri e cantori
elemosiniere segreto, le quali cari- della cappella pontifìcia, cioè di
che gli furono confermate da Cle- monsignor maggiordomo e degl'in-
mente XI. Nel numero 842 • del dividui della camera segreta, com-
Diario di Roma, del 1722, si leg- prese le guardie Jancie spezzate. Nel
ge la descrizione del funerale fatto numero [062, del Diario di Ro-
B monsignor Ignazio Errante, ele- ma del 1785^ si descrivono l'ese-
mosiniere segreto d'Innocenzo XIII, quie celebrate nella mentovata chie-
beneficiato della basilica vaticana, sa de' ss. Vincenzo ed Anastasio,
già conclavista del medesimo Papa con messa cantata da monsignor
nel conclave, in cui venne eletto agli Cristiani, vescovo di Porfìrio, e sa-
8 maggio 172 I, ed allora dichiarato grista, per monsignor Giuseppe Ma-
elemosiniere. Fu trasportato il ca- ria Contessini arcivescovo d' Atene,
davere nella chiesa de' ss. Vincenzo ed elemosiniere di Pio VI. Vi as-
ed Anastasio a Trevi, vestito col- sisterono i soliti ministri, ed indi-
r abito di mantellone, cioè man- vidui della camera segreta.
tellone, e sottana. Cantò la messa Anticamente gli elemosinieri dei
monsignor Scaglioni segretario dei Pontefìci non erano insigniti del ca-
brevi assistito dai ministri della rattere episcopale, né la loro carica
cappella pontifìcia, coli' intervento era a vita loro durante, ma cam-
de' cantori della medesima. Siccome biavasi per lo più in ogni pontifi-
r elemosiniere fa parte della Ca- cato, seppure non fossero promossi
mera segreta [Kedi), cosi assistono a cariche maggiori. Nel ruolo di
alle esequie i prelati maggiordomo, Nicolò 111 del 1277, l'elemosiniere
sagrista, uditore, e tutti gì' indivi- è fra i famigliari del Papa. Nel
dui della stessa camera segreta tan- ruolo di Pio II dell'anno 1460,
to di abito paonazzo, che di spada, abbiamo Falastus et Nicolaus
:

e cappa. Innocenzo XIII fece ele- cleemosynarìi. Leggo ne* ruoli del
mosiniere monsignor Tasca ch'era palazzo che monsignor
apostolico,
allora canonico vaticano, e came- Francesco Vannuzzi, canonico di
liere segreto guardaroba , la qual s. Pietro, fu elemosiniere di Pao-
carica ritenne. Per morte d' Inno- lo III, non però di Giulio III,
cenzo XIII, nel 1724, fu creato e Marcello li di lui successori, ma
•Benedetto XIII, il quale confermò nell'elezione di. Paolo IV concorse
neir elemosineriato il Tasca, ma la a conseguire l' elemosineriato, ed il

<:arica diguardaroba la conferì al conseguì, laonde si vede nei ruoli


suddetto monsignor Albini, cui poi registrato tra gli officiali maggiori
aggiunse anche quella di elemosi- detti extra ordines i555, edel
niere segreto. Nel numero 228 del dopo il p. maestro del sagro pa-
Diario di Roma del 1777, si ha la lazzo apostolico. 11 Cardella, nelle
ELE ELE i55
'Aleni, islor de* Cardinali tom. IV, presente l'elemosiniere ha mensili
p. 3i3, dice che Giulio III nel scudi cinquanta, oltre le propine e
i55i creò Cardinale Giovanni Ric- gli emolumenti proprii del suo no-
ci di Montepulciano, già suo teso- bile ed importante uffizio. JVella ri-

riere segreto e particolare, che for- correnza della festa dei principi de-
se si direbbe elemosiniere. Tra i ca- gli apostoli, e pel solenne possesso
merieri segreti di Paolo V nel ruo- del Papa, aveva la distribuzione di
lo del i6i5 si legge il nome di mon- due medaglie d'oro. Ora ne riceve
signor Enea Castelli elemosiniere se- altrettante di argento.
greto. Anche Paolo Morelli fu elemo- Gregorio XV, nel 1 621, dichia-
siniere di Paolo V. Tanto sotto Pao- rò suo elemosiniere segreto, Ma-
lo V, che sotto Urbano Vili, Inno- rio Bovio.
cenzo X, ed altri Pontefici, nei ruo- Urbano Vili fece consultore del
li dell' archivio palatino eranvì re- s. offizio, canonico di s. Pietro, ed
gistrati due elemosinieri, uno chia- elemosiniere segreto Agostino Greg-
mato elemosiniere segreto^ o elemo- gi di s. Sofìa in Romagna. Nel
siniere maggiore registrato tra gli i633 lo creò Cardinale, ed arci-
ufficiali maggiori, e i camerieri se- vescovo di Benevento. Indi fece suo
greti partecipanti, con parte di pa- elemosiniere, e cameriere segreto
ne, vino, e tutt' altro proprio degli Bartolommeo Greggi, parente del-
intimi della Famiglia Pontificia ^ e Tanteriore. Innocenzo X nel i644
per companatico mensili scudi tren- fece Elemosiniere maggiore del pa-
taquattro, e bajocchi ottantacinque; lazzo apostolico (così lo chiama l'Al-
r altro chiamato elemosiniere apo- veri, Roma in ogni stato, tom. H,
sto lieo od elemosiniere ordinario j pag. 266), Virgilio Spada di Bri-
con parte del solo pane e vino dal seghella, prete della congregazione
palazzo apostolico, mentre pel com- dell'Oratorio, il quale fu poi da
panatico venivano contribuiti ogni
g^li Alessandro VII promosso alla ca-
mese, scudi nove, e bajocchi ven- rica di commendatore di s. Spirito.
tidue e mezzo. Tanto pur si legge Nei ruoli del 1659 è registrato
ne' ruoli di Clemente XI. Dipoi tra i camerieri segreti non parte-
restò un sojo elemosiniere col nome cipanti, monsignor Francesco Fer-
di Elemosiniere segreto, o del Pa- rini suo elemosiniere segreto ; in
pa. Ne' ruoU di detto Papa, cioè quelli di Clemente XI, oltre il no-
in uno di quelU avanti il 1708, minato monsignor Bonaventura, fu
trovai registrato monsignor Agosti- puie elemosiniere monsignor Ago-
no, elemosiniere segreto, tra i came- stini. Federico Caccia milanese, da

rieri segreti, e Filippo Bardi, ele- uditore di rota da Innocenzo XI fu


mosiniere apostolico, nel novero del- fatto suo elemosiniere : indi nel
le limosine che si davano dal pa- i6g3 da Innocenzo XII venne in-
lazzo apostolico, le quali sono re- viato nunzio in Ispagna, e nel me-
gistrate in tutti i ruoli del mede- desimo anno fu fatto arcivescovo di
simo. Nel pontificato di Pio VI l'e- Milano creandolo Cardinale nel
,

lemosiniere aveva scudi quaranta- 1695 a' 12 dicembre. Gregorio


cinque al mese, oltre le accennate Bandi di Cesena, canonico di s.
distribuzioni di pane, vino, ed altro Maria Maggiore , e cameriere se-
che dava la dispensa palatina. Al greto, da Pio VI fu fatto arcive-
,

i56 ELE ELE


scovo di Eclessa, e suo elemosinie- di s. Maria Maggiore, donde poscia
re segreto, ufficio che esercitò con Io trasferì nella basilica vaticana. E
Pio VII finche visse. Alla sua mor- da notarsi, che nel secolo passato
te il medesimo Pio VII fece ele- monsignor Boccapaduli fu elemosi-
mosiniere, ed arcivescovo di Edes- niere di quattro Pontefici, cioè Be-
sa Francesco Bertazzoli, canonico di nedetto XIV, Clemente XIII, Cle-
s. Maria Maggiore, che nel 1823 mente XIV, e Pio VI, vale a dire
creò Cardinale, nominando in sua dall'anno 1740 al 1777, ^ "^^ ^^^''
vece elemosiniere ed arcivescovo di rente secolo monsignor Soglia fu
Atene, monsignor Filippo Filonar- elemosiniere di tre Pontefici, Leo-
di romano, che in oltre fece cano- ne XII, Pio Vili, e Gregorio XVI,
nico della patriarcale basilica di s. cioè dal 1826 al 1834.
Pietro in Vaticano. Quindi nel con-
cistoro de' 3 luglio 1826 fu pro- Notìzie sulV elemosineria apostoli-
mosso alla sede arcivescovile di ca, e sulla carica delVekmosi*
Ferrara da Leone XII, che avea- niere del Papa.
lo confermato nella carica di ele-
mosiniere. E se il Papa non mo- L'origine della elemosineria apo-
riva, probabilmente l'avrebbe crea- stolica è antichissima, come quella
to Cardinale; dignità che meritava del suo principale ministro, il prela-
per la sua pietà , generosa carità to elemosiniere. La Chiesa ebbe sino
ed altre belle ed ecclesiastiche vir- dalla sua origine stabilite limosine
tù. Leone XII alla detta epoca no- pe' poveri, come dicesi all'articolo
minò il suo cameriere segreto e Elemosina [Vedi), e agli articoli
coppiere, monsignor Giovanni So- Poveri {Vedi), Diaconi e Diaconie
glia di Casola Valsenio, elemosinie- cardinalizie [Vedi). I primi elemo-
ro segreto, arcivescovo di Efeso, e sinieri furono i diaconi, massime ia
canonico di s. Maria Maggiore, con- Roma cui fu affidata la cura, e il

servandogli la carica di segretario sovvenimento de' poveri, delle vedo-


della sagra congregazione degli stu- ve, dei pupilli, ed altri bisognosi di
dii, carica che gli conservarono suc- umano, e pietoso soccorso, e per-
cessivamente Pio Vili, e il regnan- chè meglio esercitassero il ministe-
te Gregorio XVI. Questo Papa lo ro, furono dai zelanti Pontefici, ve-
trasferì tra i canonici della basilica ri padri de' poveri, stabiliti regolar-
vaticana, lo dichiarò segretario del- mente nelle regioni e rioni della
la sagra congregazione de' vescovi, città. S. Lorenzo fu uno dei primi
e regolari, patriarca di Costantino- elemosinieri apostolici, e si legge
poli , ed ai .12 febbraio 1 838 il negli atti del suo martirio, che es-
fé' Cardinale e vescovo di Osimo, sendo diacono della Chiesa roma-
e Cingoli. na, aveva dispensati prima e lar-

Quando il Pontefice regnante pro- gamente a' poverelli, i tesori della


mosse monsignor Soglia alla detta chiesa per loro a lui affidati. In-
segretaria, cioè nel giugno i834, signe pertanto fu la carità dei Pa-
nominò elemosiniere l' arcivescovo pi in ogni tempo, e ne' primi se-
di Atene, cioè l'attuale monsignor coli si distinsero in peculiar modo
Lodovico Tevoli romano , eh' era i santi Pontefici Ilario, Gelasio I,

canonico della patriarcale basilica e Gregorio I. Il succintorio, che è


ELE ELE 157
uno indumenti sagri del Pa-
degl* Gregorio con queste parole Sab-
I :

pa, anticamente serviva per soste- batunt vacansj quando dominus Pa-
nere la borsa detta saccone^ della pa eleemosynam dai. Si disse per-
quale parla il Moretti, de pres- ciò Sabbatum vacanSj perchè il Pa-
byterio pag. 80^ che portava per pa non andava alla visita della sta-
fare limosine. Dagli antichi riti coi zione. In questo medesimo sabbato
quali i Papi prendevano possesso nel Laterano si distribuiva ai sa-
della basilica lateranense, abbiamo cerdoti delle parrocchie e titolo di
che sedendo nella prima sedia pren- Roma il fermento, ch'era il pane
deva il Pontefice dal grembo del benedetto, che si soleva distribuire
suo camerlengo un pugno di mo- al popolo, e ciò si faceva in que-
nete, tra le quali non vi fosse ar- sto giorno, perchè dovendo i detti
gento, ne oro, e le spargeva al po- sacerdoti nella domenica seguente
polo dicendo Auriim et argentum
: celebrare le loro funzioni nelle pro-
non est mìhij quod autem habeo, prie chiese, non potevano assistere
hoc tibi do. Indi sedendo nella se- al Pontefice. Questo
fermento, al
conda sedia, prendeva altro pugno dire del Baronio, vuoisi che fosse
di monete di ogni sorte, e spar- di lievito benedetto dal Papa, e
gevale al popolo, dicendo: Dìsper- di vide vasi alle parrocchie
per far-
sii, dedit pauperibus
^ justitia ejus
ne il pane
fermentato da distri-
manet in saeculuni saecidi. Inoltre buirsi al popolo in segno di co-
nella prima sedia, sedendo il Pon- municazione delle membra col loro
tefice, veniva cinto dal priore della capo; cerimonia praticata da pa-
basilica di s. Lorenzo di un cin- recchi vescovi nelle loro diocesi. A
golo rosso, da cui pendeva una bor- questa antica pratica religiosa si

sa di seta dello stesso colore, con attribuisce l'origine della periodica


che intendevasi ricordargli ch'era e giornaliera distribuzione del pa-
il padre de' poveri, e il provvedi- ne e del vino, che sino agli ultimi
tore delle vedove, e de' pupilli, co- anni del secolo decorso si praticò
me supremo amministratore del pa- costantemente nel palazzo apostoli-
trimonio di Gesù Cristo. co, nella distribuzione di pane e
Il sabbato di passione, ossia del- vino detta volgarmente parte di
,

la penultima domenica di quaresi- palazzOj a' Cardinali, ed ai vescovi


ma, fu detto Sabbatiim vacansj e assistenti al romano Pontefice, in
dagli antichi rituali: Quando da- segno di comune fratellanza, e co-
tur eleemosyna sive fermentum in municazione. Tale uso dalla beni-
consistono lateranensi . In questo gnità de' Pontefici fu esteso in be-
sabbato era la stazione a s. Pietro^ neficio dei loro intimi famigliari
dove il Papa con pubblica cerimo- eziandio, appellati palatini, cubicu-
nia dava r elemosina al popolo, e lari ec, e di altri considerati quali
faceva la solita lavanda de' piedi domestici del Papa. Ma il Ciampi-
a' poveri, non potendola anticamen- ni, nel suo libro de perpetuo azy-
te fare nel giovedì santo per l'oc- morum usu, parlando della limo-
cupazione delle lunghe funzioni. Per- sina, che dava il Pontefice nel pub-
ciò dai greci fu chiamato ancora blico concistoro lateranense, ovve-
il sabbato di Lazzaro, il che tro- ro in uno degli oratorii di quel
vasi scritto in un graduale di s. sagro palazzo, o anche nella sala
1^8 E LE ELE
della pubblica udienza, dice, che era carico di tesoriere, non solo insorse
la ss. Eucaristia , nel pane azzimo contro di per cui è noverato
lui,
consagrato, e per simbolo* di co- tra gli antipapi, ma procurò anco-
munione chiamalo col
ecclesiastica, ra di occupare simoniacamente la
nome di fermento. Questo davasi cattedra apostolica in sua morte, e
foise agli accoliti dai vescovi sub- nell'elezione di s. Sergio I, per lo
urbicari , acciocché nel giorno di che sembra difficile, che avesse e-
Pasqua, e nel tempo della messa sercitato in certo modo il pio uffi-
solenne lo ponessero nel calice, nel zio di limosiniere. V. Lodovico A-
proferirsi le parole : Haec com- gnello Anastasio, Istoria degli an-
mixtio corporis , et sanguini^ Do- tipapi, tom. I, p. i35 e seg.
mini, etc.y ed essi con i fedeli pre- Anastasio Bibliotecario celebra l'a-
senti ne ricevessero parte, e si di- nimo caritatevole de' Romani Pon-
stribuisse in segno della comunio- tefici, padri universali de'poveri di
ne col romano Pontefice, della qua- tutte nazioni, dicendoci di san
le
le partecipavano. Zaccaria creato l'anno 'J^i- " Hic
11 nominato Pontefice s. Grego- « beatissimus Papa statuii, ut cre-
rio I, in memoria dei dodici apo- « bris alimentorum sum-
diebus
stoli, ogni giorno serviva nel pro- *» usque nunc eleemo-
ptus, qui et
prio palazzo a pranzo dodici po- « syna appellatur, de venerabili
verelli, e questa sua pietosa umil- « patriarchio a paracellariìs (cioè
tà , e carità gli meritò che un
, M dispensieri, che avevano la cu-
angelo una volta fosse veduto assi- »»ra di distribuire ai poveri tut-
so fra essi per decimoterzo. Donde « tociò che rimaneva dalla mensa
nacque il pio e lodevole costume, « del Papa) pauperibus, et pere-
praticato da molti Pontefici, d'im- « grinis, qui ad b. Petrum moran-
bandire ogni giorno il pranzo a « tur, deportetur, eisque erogetur.
tredici pellegrini , come dicemmo >» Nec non et omnibus inopibus et
altrove, per lo più sacerdoti, sotto y> infirmis per universas regiones
la direzione del prelato elemosi- » romanae Urbis constitutis,
istius
niere. Di questo pranzo riparlere- » eandem similiter distribuì ipsam
mo in seguito, per non interrom- « ahmentorum eleemosynam ". E
pere la narrativa dei Pontefici che di Adriano l del 772 dice » Do-
si distinsero nel fare limosine, di- » mucultam (cioè podere, tenuta, o
chiarando a quali si attribuisce « colonia ) Capracorum cum mas-
l'istituzione dell' eli mosineria apo- « sis, fundis, casal ibus, vineis, oli-
Anche il Rinaldi all'anno
stolica. « vetis, et aquimolis, et omnibus
593 num. 60, celebra l'animo ca- « ei perii nentibus statuii per apo-
ritatevole di s. Gregorio I. Al- « stolicum privilegium sub magnis
cuni dissero che il Pontefice Co- » analhematis obligalionibus, ut
none, eletto l'anno 686, avesse un M omni die centum fraties nostri
suo particolare tesoriere o sacel- M Christi pauperes, et etiam si plu-
lario , del quale uffizio parlammo »j res fiierint, aggregentur in pa-
all'articolo Elenìosiniere (Vedi). Co- » ti'iarchio Lateianensi , et con-
Mone governò la Chiesa undici me- », slituantur in portico, quae est
si, e Pasquale arcidiacono, eh' è il >y jiixta stolam ,
qua ascendit in
personaggio cui si attribuisce l'in- » palriarchium, ubi et ipsi pau-
ELE ELE 1^9
'» pcres depicli sunt, et erogen- un giorno ricevuto quaranta dena-
'» tur omni die per nianus u- ri, ritornando a casa non potè en-

M nius fìdelissimì paracellarii eis- trarvi per la moltitudine de' pelle-


^ dem pauperibus ; accipiens unus- grini accorsivi come a granaio co-
« quisque eoi um portionem panis, mune. Allora, mosso di a pie-
essi
»» atque portionem vini, etc. ". Os- tà, disse al suo palafreniere, che
serva il Piazza, Opere pie di Roma, nulla volendo di què' denari, bra-
p. 2 I, che la distribuzione del pane mava che li dispensasse tutti. Ma
la quale, siccome diremo, facevasi avendogli risposto che dandone uno
due volte la settimana dall'elemo- per ciascuno appena si contentava
siniere comune nel palazzo vatica- un terzo, Adriano pieno di cari-
no, ebbe origine da s. Zaccaria, tà e di fede, soggiunse, che in vir-
che faceva dar da mangiare a tut- tìi dì Cristo sperava si moltipli-
ti i poveri, i quali concorrevano al- cassero a modo di dare tre denari
la sua residenza, ovvero da Adria- a ciascuno. E cosi fu, che anzi en-
no I, il quale ordinò che ogni gior- trato in casa ne diede pure alla sua
no si desse il pranzo a cento pove- famiglia, e gliene rimasero sei, che
ri nel palazzo Lateranense. divise col palafreniere ringraziando
I Pontefici s. Paolo I, e s. Grego- Dio del prodigio. Egli era il padre
rio ITI non furono meno caritate- de' poveri, e il consolatore delle ve-
voli. Di s, Nicolò I narra il Rinal- dove e de' pupilli, e la sua casa
di, air anno 863, num. 90, che era sempre aperta a' viandanti.
sapendo egli secondo la sentenza Della segnalata virtìi, e carità mu-
di s. Ambrogio, essere i poveri sol- nifica diAdriano li, tratta anche
dati della Chiesa, si fece un pode- il p. Menochio al tom. Ili, pag.
roso esercito di essi, e riportando le 100 delle sue Stiiore.
parole del citato Anastasio Biblio- Il Papa Gregorio V del 996,
tecario, aggiunge « Questo amico : per le sue grandi virth e limosi-
*' di Cristo tenendosi scritto appres- ne, fu chiamato Gregorio il Mino-
*' so di sé i nomi di tutti gli re. In ogni sabba to egli soleva ve-
*' zoppi, ciechi, e affatto deboli, e stire dodici poveri, come si ricava
»> in Roma dimoranti, con dili- dall'epitaffio del suo sepolcro: Pau-
?' genza e studio somministrava peribus di\>es per singnla sahbata
« loro il vitto quotidiano". S. Ni- vesfes divisit numero cautus apo-
colò I provvedeva ancora gli altri stolico. Dice il mentovato Piazza,
poveri, che avevano forze, dando a che le vesti bianche, cui i Ponte-
ciascuno da desinare con tal ordi- ficifanno dare a quelli, ai quali nel
ne, che in capo della settimana giovedì santo lavano piedi, in me- i

tutti venivano ad avere partecipa- moria di quanto fece Cristo cogli


to delle sue sante limosine. Il Car- apostoli, ripetono la origine da
dinal Adriano romano, il quale suc- Gregorio V. S. Leone IX fu così
cesse neir 867 a Nicolò I col no- caritatevole, che fece mettere nel
me di Adriano II, nel di lui pon- proprio letto un lebbroso perchè
tificato ne imitava l'esempio nel fosse pietosamente curato, e sicco-
modo il più mirabile. Laonde il me disparve da tutti, fu credulo
medesimo Rinaldi, all'anno 867, essere stato Gesù Cristo medesimo:
num. i4o, c'istruisce come avendo tanto si apprende dal Rinaldi al-
i6o E LE ELE
Tanno io54, num. 47- Mirabili volle gettare il denaro d. Ferran-
pure furono la carità, e le limo- do Porre Iti chierico di camera, di-
si ne di s. Gregorio VII. Neil' Or- cendo che apparteneva a'chieiici di
dine romano XII, scritto da Cen- camera, ma ciò non era vero, poi-
cio Camerario sotto Celestino II, che tale uffizio spettava al sol-
eletto nel 1 143, si parla delle li- dano, o maresciallo, ovvero al da-
jDOsine distribuite dal Papa, quan- tario del Papa , come afferma il

do dalla basilica vaticana si reca- cerimoniere de Grassi presso il p.


va alla lateranense per prendervi il Gallico, Ada Caereni.
possesso, e come nella seconda fe- Neil' Ordine romano XII sud-
sta di Pasqua cavalcando, in cin- detto, parlandosi della solenne men-
que luoghi facevasi il gettito, o la sa, che aveva luogo nel triclinio
dispensa delle monete, per allon- lateranense, dopo avere il Papa ce-
tanare la moltitudine dalla sagra lebrate le tre messe, si trova e-
sua persona. Siccome poi ciò face- spressamente nominalo il di lui
vasi dai curiali del Papa, se ne elemosiniere, perchè si legge: »» Eo-
fa parola all'articolo Curia Ro- M dem die omnes poenitentiarii
mana (Vedi). Il primo gettito di « cum eorum famulis, et eleemo-
denari si faceva neil' atto di par- » synarius hebdomadarius, et vice-
tire, secondo in Parione, il ter-
il M cancellarius, cum tota cancelle-
zo in Pigna, il quarto presso san w ria veniunt videre Papam, et
Marco, il quinto vicino alla chiesa » Papa dat omnibus species et vi-
di s. Adriano nel foro romano. » num ".
Per detti curiali si debbono inten- Innocenzo III stabilì una rego-
dere gli antichi giudici, difensori, lare limosina ai poveri di Roma,
ed avvocati della curia romana. nonché ai pellegrini, che in gran
Nelle posteriori descrizioni de' pos- numero ad essa accorrevano. Da
sessi si legge, che il maresciallo del- lui pure abbiamo menzione dell'e-
la curia, chiamato Saldano, caval- lemosiniere, leggendosi nella sua
cava dopo il magistrato romano, bolla al rettore, ed ai frati del-
e prima del decano della rota, a- l'ospedale di s. Spirito: « Jube-
vente ai lati della sella due sacchi »3 mus, ut prò mille pauperibus
di monete, come carlini, baiocchi, M extrinsecus advenantibus, et tre-
e quattrini, e ne faceva dispensa, *' centis personis intus degentibus,
e gettito a monte Giordano, pres- » decemseptem librae usualis mo-
so s. Marco, vicino a s. Adriano, M netae (ut singuli accipiant tres
e in altri luoghi, cioè ove incon- » danarios, unum prò pane, alte-
tra vasi molto popolo,
acciocché « rum prò vino, aliuraque prò car-
occupandosi nel raccogliere il de- >ì ne) ab eleemosynario summi
naro, facesse largo alla processione M Pontificis annuatim vobis in per-
o cavalcata, altrimenti petuum tribuantur ".
la folla l'a- >»

vrebbe impedita, o rilardata. Qui Vogliono alcuni , che il beato


vogliamo avvertire, che parleremo Gregorio X, creato Pontefice nel
pur in fine del gettito del denaro, 127 1, regolasse e sistemasse l'ele-

il quale facevasi nella coronazione, mosineria apostolica, e dichiarasse


e nel possesso, e che in quello pre- alquanto le attribuzioni dell'elemo-
so da Leone X
lungo la cavalcata siniere, od elemosinieri del Ponte-
è 1 ,^

ELE ELE i6i


fìce. Certo è, eh' egli era assai « lalìum Cenci Muscae in Pugna^
compassionevole verso i poveri, ed >* nnus de familia Papae de dicto
a tale effetto nel suo libro de' ri- >t unum jactum, quum
palatio facit
cordi teneva registrati di propi'io « pervenerit ad s. Marciim. Simi-
pugno i nomi delle persone biso- » liter quum pervenerit ad s. A-
gnose di soccorso, aftine di far lo- » drianum, facit alium jactum,
ro giungere con piìi frequenza, e « stando in fenestra palati i s. Mar-

sicurezzal'opportuno aiuto. Al *i linae; et sic venit ad plateam


medesimo Gregorio X atlribuisco- >y lateranensem . . . .". Ecco adun-
lìo la solenne limosina, che si fa- que un altro monumento dell' an-
ceva presso la chiesa di s. Maria tichità del pio uso tuttora in vi-
inCampo santo, che però Tolo- gorCj della distribuzione delle li-

meo da Lucca, vescovo di Torcel- mosine, che, come superiormente


lo , il quale visse al suo tem- si è accennato, fa l'elemosiniere, o
po negli
, annali scrisse, all'an- altri sua vece, ne' luoghi ove si
in
no 12 74) ^i Gregorio X: » Fuit reca Papa, e per sino lungo la
il

>» enim in vita mirae honestalis, strada per dove cammina a piedi,
3> uec intendebat pecuniaium lu- lasciando ovunque traccie di bene*
>' pauperum eleemosynis.
cris, sed ficenza, e di animo caritatevole.
» Unde primus fuit, qui solemnem Nella lettera d' Innocenzo VI
*> ordinaviteleemosynam in Romana Papa residente in Avignone, dell'an-
»» Curia". Nell'Ordine XIII, eh' no i36i che si legge presso il
,

il cerimoniale romano pubblicato Martene, nel tomo II degli Aned-


dal medesimo Gregorio X, si pre- doti col. 9o5, si fa menzione del
scrivono nelle solenni cavalcate del suo ospizio sagro ( V. Maestro del
Pontefice pressoché i medesimi riti, SAGRO Ospizio ), e dell' ospizio di
e consuetudini descritte negli Or-
le Pagnotta j e dice di questo, che es-
dini del canonico Benedetto, e da sendovi in quell'anno maggior con-
Cencio Camerario. Per ciò, che ri- corso di poveri tanto della curia
guarda alla distribuzione delle mo- romana (cioè di Roma), quanto
nete o limosine al popolo, si legge delle vicine parti o paesi, attesa la
come segue: « Dopo che il Papa carestia delle biade, ordinò che si

}> sarà coronato sulle scale della dessero prima seimila moggi di fru-
3> basilica di s. Pietro, et redit ad mento per uso della città, e di più
*' lateranum per viam Papae, et altri moggi. Questa voce
seimila
»i postquam equilaverit, fit ibi in Pagnotta è latina, ed è usala a si-
» eodem loco jactus pecuniae per gnificare la casa di elemosina. Ne-
« senescalcum ( soldano, o mare- gli antichi cerimoniali, e diari, si
»» sciallo della Curia Romana ), vel fa frequente menzione àe frati del*
» per alium ter, et post Papam la Pignotta, de Pignotta fratres,
j» projicit. Iteni quum pervenit ad come dal Mus, Italie,
Mabillon,
« Turrim Stepliani Petrì, qui est tom. Il,257, 4^6,
p. e dal Gaje-
*' Parionis, et hodie dici tur Tiirris tano presso lo stesso Mabillon a
f>de CampOj unus de familia Pa- pag. 358. Questi frati della Pa-
» pae facit ibi ulium jactum, stan- gnotta, chiamati pure de Prognata
« do in aliquo loco eminenti .... e de Pignola y si legge eh' erano
« Similiter dum pervenerit ad pa- persone incaricate di preparare, u-
VOL. XXI. 1
iGa ELE ELE
nitamenle al tesoriere, gli oggetti frati distribuiva pane, e limosine ai
occorrenti al Pontefice per la la- poveri, per cui si è qui voluto in-
vanda del giovedì santo. Il Mura- dicare chi fossero tali fiati addetti
tori, nella dissert. XXVIII, p. 6o5, air antica elemosineria apostolica.
parlando dei fratres de Pagnolta^ Vuoisi ancora, che le medaglie, le
dice eh' erano fratres de Pagnotta quali ora si danno dal Papa a quelli
Ordinis s.Benedicti^ ecclesiam s. Bla- cui lava il piede, ricevendole dalle
sii in via Jidia incolehant ; cura- mani del tesoriere, abbiano avuto
hant etiam corpus Pontiflcis defun- origine dalle limosine di due soldi
cti. Hodie hujusmodi curani liahet e dodici denari, che si davano ad
sacrista Papae Ordinis s. Augasti- ogni suddiacono, cui il Pontefice
ni. Anche Pietro Amelio, il quale aveva lavato i piedi ; la qual limo-
fu sagrista di Gregorio XI, di ciò sina era pur somministrata dal te-

parla nell'Ordine XV presso il Ma- soriere alla limosineria apostolica.


billon citato, descrivendo minuta- Adunque, per quanto si è ripor-
mente incumbenze dei frati del-
le tato, e per quanto andiamo a di-
la Pagnotta, o della bolla (de' quali re, già nel secolo XIV esisteva l'e-

si tratta all'articolo Cancelleria a- lemosiniere del Papa, con elemosi-


postolica (Vedì)j e dice che doveva- neria, ed individui ad essa addetti,
no provvedere e preparare le cose, siccome pur sembra potersi ritene-
le quali servivano per lavare il ca- re, che ai secoli precedenti XII, o
davere del Pontefice , facendo uso XIll l'uffizio dell'elemosiniere fosse
di erbe odorose, ed aromi, con cui tra i cubiculari, e i domestici del
condizionavano il corpo. V. il Plet- Pontefi'ce. Da un codice Vaticano,
temberg, Notitia congregationnm, p. riprodotto dal p. Galtico, Acta ec.
72 Eleemosynarii Papae y et poe-
: pag. 263, si rileva qual fosse la

nitentiarii s. Petri lavant cadaver famiglia pontifìcia al tempo di A-


defuncti Pontijicis. In altre simili lessandro V del 14^9» il cui §
memorie si legge, che tutti i pe- XVII, Eleemosynarius, è del tenore
nitenzieri si radunavano presso il seguente.
cadavere del Papa, e con divozio- M Item summus Pontifex con-
ne, diligenza, e decenza, insieme ai « suevithabere eleemosyiiarium ec-
Cubiculari (Vedi), ed all'elemosi- » clesiasticum, idoneum, piuin, de-
niere, lavavano su d' una tavola il « votum, et caritativum, ad cujus
corpo del Papa, acciò non esalasse >i officiuin spectat miserias paupe-
gli baciavano i pie-
cattivo odore, e « rum, et alioruni desolatoruni
di, incombendo airelemosiniere la- >icuriam sequentium saepe ad me-
vare le parti più nobili. In ultimo « moriam Domini nostri reducere,
si aggiunge, che facendo talvolta la « et prò eis intercedeie. Itein de-
lavanda i frati della Pagnotta col- « bet sellici tare de eleemosynis
l'elemosiniere, ad esso appartenes- » fiendis pauperibus, praelatis vi-

sero nella distribuzione delle limo- » delicet mendicanlibus, religiosis,

sine, e del pane, donde forse pre- >* et aliis locis piis , et quod per-
sero la loro denominazione. Quin- « sonis necessitatis eleemosyna lar-
di deduce esservi stata una casa
si « giatur, et signanter in solemnio-
d'elemosina presso il palazzo apo- « ribus festivitatibus. Item debet
stolico, ove Telemosinieie co' detti. « prò pauperibus in curia oppres-
,

ELE ELE i63


sìs intercedere, et semper, et con- >» lum usurpnnt festarioriim ) fo-
tinue opera pietatis , et miseri- »» resanorum, et eisdem solet sa-
cordiae diete Domino nostro per- »» cramenta ministrare ".
suadere. Item quando summus Se nel secolo XIV si distinse
Pontifex equitat, consuevit post nella carità vei-so i poveri il vene-
eumdem in habitu decenti super rando Pontefice Urbano V, nel XV
mula de palafrenaria equitare meritano speciale lode Nicolò V, e
et missalia (forte leg. missilia) il successore Calisto III grandi li-
projicere, prout congruit officio. mosinieri. Sotto il pontificato di
Item ipse non consuevit commu- Sisto IV, ed alla regina di Cipro
ni ter habere cameram in pala- Carlotta alcuni attribuiscono l'ori-
tio apostolico, sed tamea eidem gine della limosina, che facevasi
prò se, et uno servitore provi- due volte la settimana, cioè il lu-
sio dari debet, nisi alias suffi- nedì, e venerdì in campo santo
il

cienter abundaret. Item moris presso la chiesa di s. Maria, colla


est, et quod prior s. Anto-
fuit, distribuzione di pane e vino a tutti
nii curiae romanae intrat pala- i poveri dei rioni di Roma. Ciò
tium quando prò prandio cam- non è vero, per quanto riporta il

pana pulsatur, et in tinello, vel Torrigio nell' opera, le sagre grotte


camera, in qua prandere debet, vaticane a pag. 288 e seg. Ma sic-
vel alio loco propinquo ponit va- come dobbiamo dire di questa li-

sa sua ordinata prò eieemosyna mosina, fatta solo per paterna dis-
recìpienda , et stat ibidem, dum posizione de' Pontefici , e non per
Papa prandet, et quidquid pa- testamentaria disposizione della re-
vini, et cibi levatur de men-
nis, gina, prima daremo un cenno di
saDomini Nostri Papae, et alio- detto luogo e chiesa dove facevasi,
rum coram eo comedentium, de- siccome rammentati dagli scrittori.
bet recipere de manu levantis, La chiesa di s. Maria della pie-
et ponere in dictis vasis. Post tà in campo santo , esistente presso
prandium vero statini debet re- la basilica Valicarla, fu cosi chia-
cedere, et pauperibus in hospi- mata perchè congiunta ad un ci-
talijacentibus eleemosynam per miterio, dove l' imperatrice s. Elena
ipsum receptam fideliter distri- lasciò parte d'una quantità di ter-
buere; et iste non habet slipen- ra del monte
Calvario, che seco
dium, nec cameram in palatio, portato avea da Gerusalemme da ,

nec etiam victum, nec prò vieto dove vuoisi che pure ne portasse-
suo aliquam portionem ; sed vi- ro i pellegrini, i quali dopo avere
vitde emolumentis sui priora- visitato i santuari di Terra santa,
tus,quae magna solent esse. Iste recavansi a Roma, come luogo sta-
etiam debet sequi Dominum iVo- bilito alla sepoltura dei pellegrini
slrum Papam, quocumque vadit, che in Roma morivano, laonde ivi
prò suo officio faciendo. Iste e- si raccolse una gran quantità di
tiam debet habere curam ani- ossa, da cui prese nome la conti-
marum omnium (quid hoc vo- gua Questa venne eretta dal
chiesa.
cabulo designetur , non omnino Papa s. Leone IV dell' 847, quan-
constat, de extraneis forte expo- do edificò la città Leonina, e venne
ni potest. Edita aliud vocabu- dedicala al ss. Salvatore, per cui fu
,
, ,

i64 ELE ELE


detta de ossibus^ ma poi prese il ta, ed il Piazza al cap. V, Della
nome che porta ancora, dopo che limosina di Camposanto , ed altri,

vi fu eretta verso il i46o la con- che hanno registrato le azioni se-


fraternita detta della Pietà di cam- gnalate di carità in ogni tempo
po santo, dagli alemanni, fiammin- esercitate dai sommi Pontefici , i

ghi, e svizzeri, massime della guar- quali quanto più abbondarono di


dia del Papa, sotto il titolo dell'Im- rendite ecclesiastiche, tanto più fu-
macolata Concezione della Vergine rono generosamente liberali verso i

Maria, che arricchita venne di gra- poveri. Tale limosina distribuivasi


zie,e privilegi da Leone X, come appunto presso la chiesa di s. Ma-
abbiamo dal Piazza, Opere pie p. ria in Campo santo, come si rile-

5 io; e come pure osserva il Pan- va dai libri dell'archivio del palaz-
ciroli, Tesori nascosti di Roma, p. zo apostolico, cioè in quelli da Pao-
487. Dice questo ultimo, che ivi lo III in poi, perchè quelli delle
era prima l' ippodromo dei cavalli epoche precedenti furono bruciati
di Nerone, e che tre buone opere nel famoso sacco di Roma dell'an-
furono presso la chiesa stabilite no 1527. Tale libro porta la data
cioè la prima nel mentovato soda- del 1549, ^^ altrettanto si legge
lizio, il quale per carità dava l'a- ne' successivi, anche del tempo del-
bitazione ad alcune povere donne la sede vacante. Vero è però, che
inferme; la seconda del pranzo, che il numero de'poveri, a' quali dal
ogni giorno facevano quivi imban- Pontefice si dava tale limosina, non
dire i Pontefici a dodici poveri ; era così copioso come al presente,
la terza del pane e vino , che di- giacché in un ruolo del i566, in
stribuivansi a' poveri nei lunedi cui regnava s. Pio V, Papa som-
e venerdì, mentre negfi altri gior- mamente limosiniero, si legge che
ni dell'anno distribuivasi sale , ed l'elemosina del venerdì in Campo
altro. II sodalizio tuttora fiorisce, santo fu ridotta per bocchecm-
n'è protettore il Cardinal Federi- quantasei al dì, mentre poi arrivò
co Giuseppe Schvrartzenberg arci- al numero di centinaia, e migliaia.
yescovo di Salisburgo, ma la limo- Nei medesitni registri palatini si fa
sina delta di Camposanto^ e pran- i memoria dei pranzi, che ogni gior-
zi ai poveri ora più non si fanno. no si facevano a tredici poveri nel-
Che la limosina di Camposanto la casa contigua al campo santo
fosse di antica istituzione pontifi- dicendoci Amidenio; « Po-
il citato
cia, oltre diversi scrittori , chiara- >» ne temphim s. Mariae Campi
mente lo affeima Teodoro Amide- -V sanati est ampia domus, in qua
nio, de pietate Romana, par. I^ e. >i Pontificum instituto quotidie éx-
8. con queste parole: » Summo- >» cipiuntur in prandio tredecim
>» rum Pontifìcum liberalitate sin- « pauperes a duobus sacerdotibus
» gulis dìebus veneris in honorem » illi officio praefectis ". Questi e-
« dominicae passionis et diebus , rano gli elemosinieri comuni , co-
*' lunae distribuitur panis et vinum, me comuni erano quelli , che dis-
» et quidem satis abundanter fere pensavano la suddetta settimanale
M duobus pauperum millibus ". Al- limosina, tutti però sottoposti al-
,
trettanto confermano e il citato Tor- l' elemosiniere maggiore. Narra il
rigio parlando della regina Carlot- sopraddetto Torrigio a pag. 295,
,

ELE ELE 165


che Papa Urbano Vili, per mag- volta il maggiordomo del Papa,
gior decoro, fece trasferire la dispen- allora pur chiamato maestro dì ca-
sa di tali limosine nel palazzo va- sa. Egli regolava la distribuzione
ticano, dove s' incominciò a dispen- del pane, e del vino in modo, che
sarle nel 1629 a' 3 settembre in al terna vansi ogni quattro mesi i

lunedì, essendo allora lo stesso Tor- rioni della città, e si rilasciava per
rigio deputalo dal Pontefice a que- conseguirlaai poveri di essi, una ce-

sta distribuzione pane e, cioè di dola stampata collo stemma ponlìfi-


vino nel lunedì e venerdì, non che cio.e sottoscritta di mano del prelato.
alla benedizione della tavola di det- Clemente IX costantemente as-
ti tredici poveri forestieri, e parti- sistette alla quotidiana mensa dei
colarmente oltramontani trattati lau- poveri ; ed Innocenzo XI regolò
tamente, i quali portavano via gli meglio la distribuzione del pane e
avanzi ne' loro paesi per divozione, del vino, ed in modo, che in ogni
magnificando la carità del Ponte- quadrimestre dell' anno venisse frui-
fice romano. 11 Piazza dice, che ai to da tutti i poveri di Roma, pur-
suoi tempi ancora vedeva il luo-
sì ché onesti, timorati di Dio, e pur-
go dove si dava da mangiare ai ché frequentassero la dottrina cri-
detti poveri in Campo santo: e stiana quelli, che fossero in giova-
quello, in cui venne trasferito, era nile età. Siccome il Pontefice In-
in una delle sale dove prima stava nocenzo Xll, per le grandi opere
la libreria vaticana, già abitazione in vantaggio della misera umanità,

del celebre Platina. 11 Chattard ebbe il glorioso titolo di Padre dei


Descrizione del Faticano, p. 3 io, po\'eriy e diede migliore regolamen-
e seg., parlando del forno dei po- to alla elimosineria pontificia, così
veri, e di tali pranzi, dice che ad coir autorità del Piazza, che nel suo
ognuno de' tredici commensali da- pontificato, e nel 1698 pubblicò in
vansi poi due Agnus Dei benedet- Roma V Eusevologio, ovvero delle
ti ; e che in vece del vino a' po- opere pie di Roma, prima di par-
deri Tennero dispensati paoli quat- lare dello stato di quel Pontefice,
tro a testa per ogni mese, avver- è indispensabile che qui si dia un
tendo che tale officio di presidenza cenno di quanto praticavasi allora,
passò da monsignor maestro di ca- secondo che da quel dotto scritto-
sa, a monsignore elemosiniere di re viene desciitto nel trattato primo,
Sua Santità. Tali pranzi durarono cap. II, Della limosina del Papa.
sino a Pio VI e dopo di lui ai
, Non solo il Pontefice distribuiva
nostri giorni, sotto la direzione di a mezzo del suo limosiniere, le li-
monsignor limosiniere, furono ri- mosine quando recavasi in qualche
stabiliti da Leone XII e si face- ,
luogo, e in altre circostanze, ma
vano nella credenza segreta di lui, per le mani di detto elemosiniere
assistendovi talvolta il Papa. Dopo maggiore, capo allora di molti altri
la tavola davasi ad ogni commen- secreti a beneplacito del Papa, fa-

sale una medaglia di argento be- ceva distribuire mensilmente scudi


nedetta dal Pontefice. diecimila. Questi erano divisi tra i
Sotto Urbano Vili, la limosina poveri vergognosi, ospedali, moni-
si fece nel palazzo apostolico in steri, conventi, conservatorii, e luo-
luogo preparato, presiedendovi tal- ghi pii di Roma, come risultava da
itìS ELE ELE
regolnri registri. Eravi la limosina dell' elemosinieremaggiore, distri-
del pane, che due volte la settima- buivansi nelle quattro feste prin-
na distribuì vasi da un sacerdote, cipali, cioè Natale, Pasqua di Ri-

con titolo di elemosiniere comune^ surrezione, ss. Pietro e Paolo, ed


nel palazzo apostolico vaticano a anniversario della coronazione del
tutte le famiglie bisognose della regnante Pontefice. llFanucci, Trat-
città, il cui importo ascendeva ad tato di tutte le opere pie dell'al-
annui scudi seimila. Eravi la limo- ma città di Roma, ivi pubblicato
sina, comune, dispensata a
detta nel 160 r, a p. 11 , dice ch'erano
nobili famiglie povere, ed altre ci- due mila scudi d'oro, i quali, se-
vili, e bisognose, da un altro eie- condo la disposizione del santo Pon-
mosiniere apostolico, che pure a- tefice, distribuivansi dai visitatori
scendevano a circa annui scudi sei dell' elemosiueria nelle solenni ri-
mila. Se ne teneva registro da un correnze dell'anno in sussidii di
segretario deputato, perchè cessan- paoli tre, perciò chiamata la limO'
do in alcuni il bisogno, ed altri sina del testone. Il Piazza, parte
morendo, altri potessero venir so- li, cap. XV, p. 1 36, racconta, che
stituiti. Nelle feste principali del- per togliere ogni confusione e dis-
l'anno, ed erano ventisei, nel ser- ordine, nella distribuzione delle e-
raglio, o cortile incontro al palazzo lemosine, le quali si davano nel
apostolico Quirinale, si distribuiva palazzo apostolico, nel 1602, ordi-
da un limosiniero a ciò deputato nò Clemente VI IT, che per infor-
ad ogni povero di qualunque ses- mazione de' memoriali, che si da-
so, età e condizione, mezzo grosso vano, si destinassero in ogni par-
per testa, ciò che importava più rocchiadue gentiluomini, i quali
di altri sei mila scudi all'anno. Si bene informati delle qualità, e dei
davano caritativi soccorsi per faci- bisogni dei supplicanti, dicessero
litare le vocazioni di quelli, che si chi meritasse soccorso, acciò non
volevano fare o monache.
religiosi, fosse lor tolto da quelli cui non
11 mantenimento e le limosine, che competeva. Dai libri dei tesorieri
davansi a ventisei maestre, per inse- segreti dei Papi, al dire del me-
gnare alle zitelle lavori donneschi, e
i desimo Piazza, si rilevò, che dispen-
le faccende domestiche, calcolandosi savano nella loro immensa carità
paoli quarantacinque mensili per ogni cento mila scudi, in limosine stra-
maestra avente l'obbligo d'insegnare ordinarie a povere zitelle, a per-
a trenta zitelle, comprese le dieci sone di nobile e civile condizione
pagnotte, che per ogni mese davansi tanto romane che straniere, senza
a cadauna maestra, importavano da eccezione di persone. A' religiosi
mille, e duecento scudi 1' anno. mendicanti dalla pontifìcia dispen-
Altre limosine, che il Papa, a sa davasi pane, vino, sale, legumi,
mezzo del suo elemosiniere segreto, paglia pei letti, carne, polli, ed al-
faceva passare a diversi poveri, e tre provvisioni pegl' infermi.
famiglie vergognose note al solo
Stato presente delV eleniosineria a-
Pontefice, ascendevano a tre mila
postolica, e del prelato eleniO'
scudi al mese. Avendo s. Pio V siniere segreto.
assegnati due mila scudi al mese
per altre limosine, queste a mezzo Oltre quanto si è detto in print
ELE ELE 167
clpio di quest'articolo sulle prero- compenso della partita Camerarìus,
f^ntive, e giurisdizioni del rispetta- scudi ottocento ;
4.° dall'amministra-
bile, e pietoso uffizio dell' elemosi- zione degli spogli nel due per cen-
niere pontifìcio, organo, e mezzo to suir avanzo netto dell' incamera-
delle private beneficenze del Papa, zione de'medesimi, valutandosi un
qui appiesso riporteremo l'odierno anno per l'akro scudi centoventi.
suo stato, ed altro che lo riguarda. Con tali somme la elemosineria sos-
Tra gli stabilimenti pubblici di o- teneva tutti i pesi fìssi dell'azienda,
pere pie, in Roma ha il secondo e la distribuzione mensile delle li-

luogo la eliraosineria apostolica, mosine straordinarie, compresi i


presieduta da monsignor elimosi- paoli quindici che si dispensavano
niere segreto del Papa. Siccome la qualunque volta usciva il Pontefice,
elemosineria divide la città in un- nella sola prima chiesa, o luogo
dici che chiamansi visite^
sezioni, ove smontava. Anzi Pio VII ne-
cosi ciascuna visita abbraccia due, gliultimi anni del Pontificato, non
tre, quattro, e cinque parrocchie, volendo confusione di poveri, quan-
per cui undici ecclesiastici sono do andava in qualche chiesa, ordi-
dall'elemosiniere preposti a presie- nò che i paoli quindici si distri-
dere alle vi.?zfó, onde prendono il buissero nel cortile della panette-
nome di Tale riparto,
Visitatori. ria, ch'è contiguo all' uffizio della
come principalmente riguarda le elemosineria apostolica, ai soli po-
spezierie, i medici, e i chirurghi veri vecchi, e veramente bisogno-
pagati dall' elemosineria a vantag- si.Ogni martedì l'elemosiniere ri-
gio dei poveri infermi, vi ha un feriva a Pio VII i memoriali, che
medico ispettore generale di tutte avea rimessi col rescritto A mon- :

le visite. Inoltre la elemosineria signor Elemosiniere che ne parli,


apostolica ha un segretario eccle- e la maggior somma che si dava
siastico, un computista laico, con ad ogni supplicante di tali memo-
altri addetti alla segreteria, e com- riali,era di otto o dieci paoli, e
putisteria. qualche rara volta giungeva a pao-
La elemosineria apostolica, prima li quindici. Le suppliche, colla det-
dell'invasione straniera del 1798, ta particolare remissione, si ridu-
aveva annui scudi cinquantaquat- cevano a dieci, o dodici in circa
tro mila, e dopo il ripristinamento per ogni settimana. A tutte le al-
governo sino al 1826,
del pontifìcio tre poi ricevute dall'elemosiniere si

epoca in cui Leone XII istituì la assegnavano due, o tre paoli per
commissione dei Sussidj (P^edi), ciascheduna, in maniera che non si

aveva annui scudi trenta tremila- distribuivano più di scudi cinquan-


trecento venti. Questi fondi in an- ta per settimana, se non fosse man-
nui pagamenti provenivano 1° dal- cato denaro pel resto del mese.
il

la dateria apostolica in scudi ven- A Natale però ed a Pasqua pres-


tiqualtromila e seicento, più scudi so l'elemosineria apostolica si te-

tre mila
per la distribuzione del nevano le cassette aperte per quin-
lesione per Pasqua, e Natale; 2.° dici giorni, ed in ciascuna di det-
dall' impresa generale de' lotti, in te solennità si davano cinquemila
scudi quattromila ottocento; 3,° dal- testoni a cinque mila suppliche,
la reverenda camera apostolica per che si sceglievano fra quelle, le
i68 ELE ELE
quali erano state presentate, dis- seicento per gli antichi pesi fissi,

pensandosi poi i testoni dai rispet- ed annui scudi seimila a libera dis-
tivi visitatori deirelemosineria, ognu- posizione del Papa, formando in
no Co-
ne'limiti delle loro sezioni. tutto la somma
di scudi ventun-
si procederono le cose a tutto il mila che divisi in rate
seicento,
Pontificalo di Pio VII. mensili vennero dall' elemosineria
Nel gennaio 1824 Leone XII introitati per tutto il pontificato
assegnò all'elemosineria sulla cas- di Leone XII. Successo Pio Vili
sa de' lotti scudi quattrocento al a Leone XII, egli non volle che- le
mese , che uniti agli scudi due- casse di dateria, e dei brevi corris-
centocinquanta formavano la som- pondessero più alla commissione
ma di scudi seiceiitocinquanta al de'sussidi l'annua quota stabilitn, né
mese per la suddetta distribuzio- volle che la dateria in rate men-
ne di limosine. Questo aumento sili somministrasse all'elemosineria
produsse nei falsi poveri una spe- annui scudi ventidue mila ottocen-
cie di speculazione, portando in fol- to; indi dispose pure, e per mez-
la all'elemosineria i memoriali. Vo- zo del Cardinal segretario de' me-
lendo Leone XII porre rimedio moriali incominciò a fare rimette-
al disordine, istituì la commissione re all'elemosineria le suppliche dei

de' sussidi, e deputò una congrega- sussidi, senza però accrescerle alcuna
zione di varie persone a quest'og- somma, limitandosi coi soli scudi
getto sotto la presidenza di un cinquecento mensili, che Leone XI [
Cardinale, fra le quali l'elemosinie- avea riservato alla disposizione dei
re prò tempore. Tale commissione, Pontefici per scerete limosine, ed
decretata nel 1 826, incominciò ad a- avendo anzi fatto su di essa alcu-
gìre col primo gennaio 1827 ; quin- ni assegnamenti vitalizi per circa
di tutte le Casse, che davano sus- scudi cento mensili.
sidi furono chiuse: ciascuna però Assunto, nel i83r, al pontifi-
ebbe ordine di dover contribuire cato il regnante Gregorio XVI^ se-

alla commissione de'sussidi una de- condando gì' impulsi dell'animo suo
terminata somma annuale. Ogni caritativo e generoso, e prendendo
rione ebbe un prefetto, ogni par- in saggia considerazione le circo-
rocchia un deputato
ed una de- ,
stanze de'tempi, ordinò che si des-
putata i quali, in unione al par- se dall'elemosineria più che si po-
roco, dovevano riferire, se chi do- tesse, e che, detratti i pesi fissi, ed
mandava sussidio n'era veramen- i mensili assegnamenti, i residuali
te degno, facendo perciò anche scudi cinquemila circa si erogassero
le visite domiciliari. Al prefetto in limosine, cioè nelle sue sortite, ed
regionario venne concessa la facol- in limosine settimanali ai rescritti

tà di provvedere ai casi di urgen- che settimanalmente fa, non meno


za. Allora Leone XII, avendo in- di uno scudo; ed inoltre, che l'elemo-

corporati i suddetti scudi trenta- siniere distribuisse il residuo più o


tremila trecentoventi, che incassa- meno secondo la qualità delle perso-
va l'elemosineria nella commissio- ne, e de' loro bisogni. Bramoso poi,
ne de' sussidi , obbligò questa a che i sussidi fossero goduti dai veri

somministrare in vece alla elemo- e meritevoli poveri, fece scrivere dal


sineria annui scudi quindicimila Cardinal vic^irio di Roma una let-
KLE ELE 169
tera circolare, a tutti i parrochi no, e per la funzione sagra del sepol-
della città perchè, siccome dall'at- cro, che nella detta cappella ha luo-
lestato, cli'essi avessero fatto sulle go nel giovedì, e venerdì santo, come
suppliche si sarebbe regolata la li- si descrive nel voi. Vili di questo
mosina, così tuli attestati dovesse- medesimo Dizionario, a pag. 298,
ro indicare se fosse vero l'esposto, 294, 295, e 3 r. Fra r le altre spe-
se i su|)plicanli fossero di buoni, se poi vi sono le mediigfie di ar-
ed onesti costumi, ed altre circo- gento, che coniano per la festa
si

stanze relative; quindi, a mezzo del de' ss. Pietro e Paolo, da dislii-
prelato tesoriere, fece aggiungere buirsi ai visitatori, e ministri del-
alla limosineria, e dalia cassa dei la limosineria. In sede vacante
lotti, annui scudi mille duecento, poi, secondo la costituzione di Cle-
ed in caso di bisogno non ha man- mente XI J, Jpostola tus offìcium,
calo farle somministrare altre som- de' 4 ottobre 1732, monsignor
me straordinarie, massime nei viag- elemosiniere del Papa defunto con-
gi, e nelle villeggiature. tinua a distribuire le solite limosi-
Ora passiamo ad indicare i prin- ne, restando soggetto al sagro Col-
cipali pesi fìssi dell' elemosineria; ad quem effectuni consueta
legio,

I." la distribuzione delle limosine mandata a trihus Cardinalibiis in


per l'anniversario della coronazio- ordine priorihiis seu deputatis eX'
ne del Papa regnante; i° i me- pendianlur j come dice la bolla.
dicinali, che fa somministrare ai Inoltre lo stesso Clemente XII, col
poveri infermi da alcune spezierie; chirografoAvendo Noi ec. dei
3." page ai medici ed a' chirur-
le 24 dicembre 1732, avendo attri-
ghi, non che i litotomi pei- curar- buito il denaro, che prima si dava
li, mentre prima pur stipendiava nelle sede vacante a' conservatori,
le ostetrici; 4-° '^ stipendio mensi- e a' caporioni di Roma per distri-
le ai maestri regionari, ed alle mae- buire in limosine, all' elemosuiiere
stre pie pontifìcie, che in numero del Papa defonto, per farne lo stes-
di venti sono divise pei quattordici so uso, così fece ch'ei
continuasse
rioni della città di Roma ;
5." il nella sede vacante l'esercizio della
pagamento dei trasporti dei pove- carica, leggendosi perciò al num.
ri malati agli ospedali di Roma in 9 del chirografo : » E siccome
ragione di baiocchi venticinque per >i avanti le tre prossime passate
ogni trasporto di malato dimoran- » sedi vacanti (del 172 del 1724, 1,

te in Roma, e di baiocchi sessanta « e del 1730), attesoché cessa va-


pegl'infermi dell'agro romano; G.** *> no, e r ullìzio di elemosiniere
la limosina di scudi cinque ad ogni « e quell'elemosine, che da lui di-

israelita , e paoli venticinque ad »> stribuivansi in tempo di sede


ogni maomettano, che viene alla »» piena, pareva molto conveniente
santa fede, oltre circa annui scudi »» l'assegnamento che da vasi a eia-
mille trecento, cui impiega per la » scheduno de' caporioni per dislri-
solenne esposizione del ss. Sacra- « buirlo in tante porzioni di scudi
mento, che si fa nella aippella « cinque l'una, a povere famiglie
Paolina del Vaticano, la prima do- M ne' loro rioni, e l'altro ad ogni
menica dell'avvento, come dicesi nel « conservatore per lo stesso eftet-
volume IX, p. 94 eseg. del Diziona- « to, coufornjc si è anche pratica-
,

lyo ELÉ ELE


M to nelle delle tre ultime sedi sesso, si può consultare il Cancel-
» vacanti; cosi avendo Noi colla lieri, che riporta nella Storia del
» nostra costituzione Apostolatuni Possessi i diversi modi , co' quali
« ec. stabilmente provvisto al mag- ciò venne praticato. Il più antico
« gior sollievo dell'indigenza dei esempio, che si trova di regalale
« poveri, col fare continuare la ca- il popolo nella coronazione, risale
» rica di elemosiniere (il primo a Valentino, eletto l'anno 827, ciò
« fu monsignor Nicolò Saverio Al- che si vide confermato sotto s. Leone
*> bini di Benevento, arcivescovo JV, eletto l'anno 84?, il quale fu
w di Atene, ed elemosiniere segre- il primo a far distribuire moneta
>» to di Benedetto XllI, e del suc- elettiva di argento nell'ottava del-
« cessore Clemente XII ), per le la festa dell' Assunzione. Per Inno-
« mani del quale debbono distri- cenzo Vili non si potè spargerne
« buirsi r elemosine in tutta la attesa la calca : e nel possesso di
« stessa considerabile quantità, che Leone X, preso dopo seguita la co-
« sogliono somministrarsi vivente ronazione, si legge che il camer-
« il Pontefice, ed a cui potranno lengo al Laterano prese sempre il
« ricorrere le povere famiglie per danaro dal tesoriere, il qual dana-
»> quelle particolari contingenze an- ro dal Papa era somministrato dal
» Cora, per le quali da principio primo sino all'ultimo per essere
M fu introdotta la suddetta distri- gittato, quanto pel consueto pres-
ci buzione , che doveva farsi dai biterio e che r istesso camerlengo
,

M conservatori, e caporioni proi- ,


del presbiterio solo ebbe due por-
» biamo che in avvenire si diano zioni.
»> a' suddetti conservatori, e capo- Racconta il Panvinio, nella vita
ni rioni i mentovati denari ". Se- di Pio IV, del 1559, che nella
guono i quattro suindicati titoli sera precedente alla sua coronazio-
pertinenti alla elemosineria aposto- ne, fu gettato del danaro al popolo
lica, ed a monsignor elemosiniere. sulla scalinata di s. Pietro, la qua-
1. La limosina di un paolo, che le essendo bagnata dalla pioggia,
per ogni testa si dà nel gran cor- diede occasione, che nel raccoglier-
tile di Belvedere del palazzo Va- lo restassero morti diciotto uomini,
ticano, da monsignor elemosiniere, e pili di quaranta malconci. Quin-
dal segretario dell' elemosineria, e di il successore s. Pio V, nel i566,
dagli undici ecclesiastici visitatori non permise nella sua coronazione,
di essa per la solenne coronazione che tal gettito fosse fatto secondo
del nuovo Pontefice, di un grosso il costume, per ovviare alle fune-
per testa per l' anniversario della ste conseguenze delle disgrazie, che
medesima coronazione, ha la se- sempre succedevano per l'avidità
guente origine. Oltre quanto si di- di raccogliere il denaro, e soprat-
ce air articolo Annwersario della tutto alle morti, ed agli affogamenti
coronazione del Papa {l'aedi), ed che accadevano nella folla , altri
oltre quanto superiormente si è par- rompendosi gambe, e braccia, altri
lato dello spargimento delle mo- restando feriti, e contusi; la qual
nete, e denari dal Vaticano al La- cosa funestava un giorno di tanta le-
terano, nel di della coronazione tizia. Dispose pertanto s. Pio V,
che anticamente era pure del pos- che si abolisse tale uso^ e che il
.

ELE ELE 171


denaro, destinato a spargersi in tal già al popolo, ma praticò quanlo
giorno, si distribuisse a mano, in avea fatto Alessandro Vili, oltre
parte a* poveri, e in parte alle fa- la quantità di denaro, suo che il

miglie bisognose di sollievo. Altret- decano avea lungo il


dispensato
tanto ordinarono Gregorio XIII, nel viaggio della cavalcata. Da que-
1572, e il successore Sisto V nel ste distribuzioni di danaro nelle
1 5S5, riflettendo alle disgrazie che strade per ove passava la cavalca-
vi accadevano, e perchè ne resta- ta, e da quelle che facevansi nel
vano provvisti i più robusti, non gettito alla loggia lateranense, ebbe
già i più bisognosi. Ed ecco come origine il pio uso, che
Papi in i

ebbe origine la suddetta distribu- occasione del possesso fanno distri-


zione nella coronazione^ e suo an- buire copiosi soccorsi, e dotazioni,
niversario. di cui parlasi al volume YIII pag.
Sì deve però notare, che sebbe- 171 e seg. , non che a pag. 179
ne la funzione della coronazione del Dizionario. Adunque la limo-
fosse divisa da quella del possesso, sina, la quale si fa in Belvedere
in questo per molto tempo si con- dal prelato elemosiniere e da' suoi
tinuò il gettito delle monete, che dipendenti, vuoisi che ascenda ogni
per lo più facevasi dalla loggia prin- anno a due mila quattrocen-
circa
cipale del Laterano, dopo la bene- to scudi somma, che raddoppiasi
;

dizione, la quale veniva data so- il primo anno di ogni pontificato.


lennemente dal Papa. Nella vita di Gli uomini sono separati dalle don-
Gregorio XIII si legge^ che assegnò ne, e gli uni e gli altri sono pre-
ad alcuni luoghi pii i tredici mila ventivamente avvisati pel giorno
scudi, i quali nel possesso si gettava- della distribuzione, amezzo d' una
no al popolo. Dice lo Scilla, delle notificazione emanata dall'elemosi-
Monete pontificie^ p. 94, esyi, che niere medesimo. Questi fa in oltre
da Clemente X in poi si coniò ap- distribuire contemporaneamente un
positamente il giulio o paolo, il paolo a testa ai carcerati delle car-
grosso, e mezzo grosso di argento. ceri innocenziane, ai giovani della
Fu fatto il gettito del danaro pure casa di correzione, alle donne che
per Innocenzo XI ; ma le monete sono nella casa penitenziaria a s.

battute avevano un conio diverso Michele, ed ai prigionieri, che so-


da quello del Presbiterio (Fedi). no detenuti per debiti nelle carce-
Per evitare il tumulto, nel 1689, ri Campidoglio:
di eguale elargi-
Alessandro Vili non fece gettare zione viene data a tutti i nomina-
dalla loggia al popolo le monete, ti detenuti dall'elemosiniere del Pa-
ed in vece che per tutte le
volle, pa nelle ricorrenze eziandio di Pa-
parrocchie si abbon-
distribuissero squa, e Natale,
dantissime limosine a'poveri. 11 Can- 2. In Roma solto Pio IV fu i-

cellieri citato, a pag. 3 11, aggiun- stituita r arciconjralernìta de ss,

ge, che il decano de' parafrenieri apostoli (Fedi)j nella chiesa sagra
dispensò grandissima quantità di a tali santi, particolarmente in van-
denaro a' poveri per lutto il viag- taggio de' poveri di tutti i rioni
gio della cavalcata. Anche Inno- della città, con ispezieria a loro
cenzo Xll nel 1691 pel possesso benefìzio posta a s. Eustachio, e
non fece gettar monete dalla iog- medici per curarli, siccome descri-
rys ELE ELE
ve i! PiazzaEusevologio Ro-
tieìV da monsignor elemosiniere è inca-
mano^y nel trattato sesto, capo XV, ricato di vegliare sull' operato dei
Dei poveri a ss. Apostoli. Di que- medici e chirurghi addetti all' ele-
sto medesimo argomento egli tratta mosineiia, e sulla qualità de* me-
con quelle cognizioni, che lo resero dicamenti, che danno le spezierie.
tanto benemerito della storia delle Di queste, e dei medici e chirurghi,
opere pie di Roma, nel capo I, del si parlerà al seguente numero. Quan-

trattato terzo: Della spezieria dei do un infermo vuole profittare


ss. apostoli a s. Eustachio, ove delle medicine, dei medici, e dei
giustamente celebra la magnanima chirurghi, che sono pagati dalla
carità del Cardinal Francesco Bar- clemosineria apostolica, invoca un
berini, restauratore di sì utile, ed biglietto <ial proprio parroco, il

eccellente istituzione. La spezieria quale attesta che il detto infermo


era fornitissima di tutti i farmachi è degno di tali soccorsi. Il bigliet-
necessari, e nella contigua casa del to, coli' indicazione del domicilio,
sodalizio abitavano altrettanti me- si lascia nella spezieria della sezio-
dici, quanti sono i XIV rioni di ne, appartiene l'infermo. E
cui
Roma. Ma delle spezierie regiona- siccome ogni mattina il medico, e
rie dipendenti dall'elemosineria apo- il chirurgo aderenti ad ogni sezio-

stolica, sembra istitutore il Cardinal ne, devono recarsi alla spezieria


Pietro Aldobrandini nipote di Cle- loro assegnata, e secondo l' invito
mente VII, e pare che la sud- condursi a visitare l'infermo, se la
detta spezieria sia stata sospesa malattia è tale, che non possa age-
quando r istituzione dell' Aldobran- volmente curarsi in casa, o se l'in-
dini venne concentrata nella limo- fermo ivi non possa avere la ne-
sineria pontificia. Di lui si legge cessarla assistenza, con altro biglietto
nel CardeWa, Mem. storiche de/ Car- del parroco, ed a spese dell' ele-
dinali, tom. VI, pag. io: » Fu il mosineria viene portato ad uno dei
» Cardinal Aldobrandini il primo tanti pubblici ospedali. Ordinaria-
» a introdurre in Roma il lode- mente sono curati nelle proprie
>» vole costume delle spezierie, per case que' malati, che appartengono
« ajuto e sovvenimento della pò- a civili ma povere famiglie. Per
M vera gente, alla quale si distri- questi trasporti l' elomosineria paga
*» buiscono gratuitamente le medi- parecchie centinaja di scudi all'an-
w cine, tenendo stipendiati medici no, giacché gì' infermi de' luoghi
" per cadauno de' quattordici rioni circostanti a Roma a di lei spese
» di Roma, affinchè accorressero sono portati in città ai detti ospe-
w alla cura de'poveri infermi". Al- dali, quegl'infermi cioè, i quali non
trettanto dice il Novaes, tom. IX, possono essere curati né nelle pro-
pag. i8, File de* Pontefici. Al pve- prie case, né nel luogo, cui appar-
sente le spezierie sono dieci, una tengono, per mancanza o piccolez-
delle quali abbraccia due visite, za degli ospedali.
I XIV rioni di Roma sono divisi 3. Oltre quanto si è detto di
in undici sezioni, ognuna delle qua- sopra, e al precedente numero, sui
li abbraccia tre, quattro, e cinque medici, e chirurghi addetti alla eie-
parrocchie. Havvi il medico ispet- mosineria, aggiugneremo, che i me-
tare generale di tutte le visite, che dici, compreso l'ispetlore generale,
ELE ELE 173
ed il sotto ispettore, sono tredici; per le chiamate di essi ; si esclu-
ed i chirurghi dieci, oltre tre chi- dono i malati di godere il benefì-
i-urghi lilotomi ; e parte di questi cio dell* elemosineria quando chia-
sono numerari, e parte soprannu- mano altro medico non ad essa
meri fuori di esercizio, che dall'e- addetto, e si escludono quelli in-
lemosiniere sono ammessi mediante dicati agli articoli 5, 9, e io, es-
concorso pubblico, ed esame che si fa sendo lo stabilimento della limosi-
dai più antichi medici delia stessa e- neria istituito specialmente per le
lemosineria. Quantunque, sino dal famiglie civili decadute ; si dà nor-
1698, Innocenzo XII abbia fatto ma ai medici sulle ordinazioni dei
pubblicare, forse nell'elemosineriato medicamenti da dover farsi alle
di monsig. Bonaventura, una istru- sole spezierie dell' elemosineria, e
zione diretta al regolamento dei s' inculca ad essi di vegliare sulla
medici e chirurghi deputati alla loro bontà e sulla prontezza, e ca-
cura de' poveri, poi confermata nel pacità degli speziali nel sommini-
1719 da Clemente XI, nel 174^ strare le medicine. L' articolo 8
da Benedetto XIV, e rinnovata ai enumera i mali, eh' escludono l'in-
3 febbraio 1778 da Pio VI, ed fermo dal fruire il beneficio della
a' 6 settembre i8i4 àa Pio VII; limosineria; e finalmente rammen-
da ultimo il regnante Pontefice ta ad ognuno de' medici, o chirur-
Gregorio XVI, a' io maggio 184*2, ghi, o in paga, o soprannumeri,
la volle nuovamente pubblicata a che debbono di persona, e non per
mezzo dell' odierno suo prelato ele- altri esercitare l' uffizio ec. ec.

mosiniere segreto monsig. Lodovico 4. Oltre quanto si è detto di


Tevoli, arcivescovo diAtene, che fun- sopra sulle maestre pie regionarie
ge il delicato uffizio con somma retti- dette pontificie, e sulla elemosine-
tudine, pari zelo, e regolarità. Que- ria apostolica, passiamo ad accen-
sta rinnovazione di provvidenza in nare la origine, e lo stato presen-
vantaggio de' poveri, è divisa in te di queste utilissime scuole per le
tredici articoli, e porta il titolo; donzelle, istituto benefico, ch'ebbe
f> Istruzioni, ed avvertimenti per origine sotto Alessandro VII. Il eh.
»> li signori medici deputati a cu- Rena zzi, Not. de Maggior- storich.
i» rare i poveri infermi de' rioni domi, scrisse a pag. i32 di Giro-
« di Roma, da servire eziandio di lamo Farnese romano , che A-
j> norma tantoalli R. R.. signori lessandro VII da governatore di
M parrochi, quanto ai chirurghi, e Roma aveva fatto maggiordomo :

« speziali della limosineria aposto- « Ad esso devesi l' istituzione delle


>» lica, rinnovali per ordine della « maestre pontificie, dette maestre
» santità di Nostro Signore Papa » pie, sparse nei diversi rioni di
*> Gregorio XVI". In sostanza in » Roma per ammaestrare, ed edu-
tali istruzioni si vieta ai medici, « care le fanciulle negli esercizi di
ed ai chirurghi dell' elemosineiia, w pietà, e nei lavori convenienti
di ricevere dagl'infermi rimunera- » al loro sesso, cui dal sagro pa-
zioni, s' invitano a visitarli con ca- w lazzo, e dall' elemosineria apo-
rità, e quante volte al giorno fac- »> stolica si dà opportuno sosten-
cia d' uopo. Ancora si obbligano a M lamento". Altrettanto dice il Car-
recarsi ogni mattina alle spezierie della nel tom. VII, p. i33, delle
'1^4 E LE ELE
Memorie citate^ aggiunge
anzi vi loro scuole senza alcun pagamento
qualche cosa piti onorevole pel Far- le che abitano ne' din-
fanciulle,
nese, dicendo, die a tale istituzio- torni, potendone tenere anche co-

ne molto contribuì il Farnese del me educande, con discreta mensile


proprio. Anche il Novaes inento- corrisposta. Nelle scuole s' insegna
vato, nel tom. X, p. 126, parla di il catechismo, il leggere, lo scrive-
questa benemerenza del Farnese, re, e i principali lavori proprii del-
che poi da Alessandro VII, nel le donne, e si esercitano in varie
i658, fu creato meritamente Car- opere di pietà cristiana, tutto es-
dinale. Queste maestre pie sono le sendo diretto ad una buona, mo-
pili antiche di Roma; e le prime ralcj civile, e cristiana educazione.
maestre uscirono dal Conservatorio Le maestre pie vestono modesta-
delle Mendicanti (J^edi). A\ pre- mente un semplice abito nero, e
sente sono diciassette, e vi soprain- la limosineria somministra loro il

tendono monsignor elemosiniere, ed modo di vivere.


i visitatori della limosineria. Esse Da ultimo avvertiremo, che le
furono aumentate, e meglio stabi- scuole regionarie dipendenti dalla
lite sotto Clemente XII nell'elomo- elemosineria apostolica, dette anche
sinerìato di monsignor Albini. La pontificie, sono in numero di ven-
scuola e casa maggiore è nell'an- ti, sono per
delle quali diciassette
tico Collegio degC Irlandesi (Fedi), le fanciulle, e tre per i fanciulli.
presso s. Lucia de' Ginnasi, nella Le scuole pei fanciulli sono situate,
quale risiede la superiora, che si due nella visita prima de'Monti,
elegge dalle maestre, e dura tre ed una nella visita seconda di Subur-
anni, potendo essere confermata ra. Delle diciassette scuole per le
per un altro triennio. Regola essa fanciulle, ve ne sono sette, com-
il governo della comunità col con- presa la scuola primaria in s. Lu-
sigho di tre consultrici. Prima la cia de' Ginnasi, nella visita Monti.
scuola e casa maggiore era presso Oltre le dette scuole, anche i mae-
la Chiesa di s. Agata alla Subur- stri de' fratelli delle scuole cristia-
ra (Fedi). Fu neir odierno ponti- ne presso la chiesa della ss. Tri-
ficato, che le fu data la presente nità de' Montij ricevono un mensile
casa, come dicesi ai citati articoli. compenso dalla limosineria.
Del nuovo locale è benemerito ELENA (s.). Da Coilo, signore
r attuale prelato elimosiniere. Da della Bretagna,nacque s. Elena, la
questa scuola maggiore si spedisco- quale da Costanzo mandato a go-
no due, o tre maestre per le scuo- vernare queir isola, fu scelta in
le, che sono in vari opportuni, e isposa. Costantino , divenuto poi
centrali luoghi di Roma, e dove le imperatore, ne fu il frutto. Pare,
maestre restano sino al venerdì, secondo che riferisce lo stesso Eu-
nelle ore pomeridiane del qual gior- sebio, non abbia Elena abbracciato
no ritornano tutte alla stessa scuo- il cristianesimo, se non dopo la

la maggiore per trattenersi sino al miracolosa vittoria ottenuta dal fi-

lunedi mattina, e dove inoltre ri- glio suo. Virtuosa sempre e com-
mangono in tutti gli altri giorni passionevole verso i poveri, seppe
di vacanza, i quali corrono fra l'an- riparare al tempo perduto nelle te-
no. Queste maestre ricevono alle nebre dell' ignoranza. Costanliuo,
ELE ELE 175
clìe le era obbedientissimo, la fece di Arcelle si ricoverò la b. Elena
arbitra dei tesori dell' impero, ed sino dall'età di anni 12, abbrac-
ella ne usava per edificar chiese, ciando la regola di s. Chiara. E-
ed arricchirle di preziosi arredi. semplarissima nell' esercizio di tutte
Nell'anno 826, coniando l'ottante- le cristiane virtù, maggiormente in
simo di sua età, scrisse a s. Maca- quella della pazienza ella risplen-
rio vescovo di Gerusalemme, di dette, per aver tollerato un' aspra
voler sul monte Calvario innalzare infermità, pel corso di sedici anni,
un tempio, per onorare cosi quel che la rese immobile, senza mai
luogo, ove il Redentore divino ope- mettere un lamento. Morì nell'anno
rò il nostro riscatto. Desiderosa di 1242, in odore di santità. Li 3
ritrovare su quel monte il sacro novembre è assegnato al culto di
vessillo della croce, si recò ella lei.

stessa sul luogo, e ritrovatolo, ne ELENA DI Skofda (s.). Poche


spedi tosto una ragguardevole por- notizie si hanno di questa san la.
zione all' imperatore suo figlio, de- Quello che si sa di certo si è, che
ponendo il restante in una gran nacque in Isvezia da una illustre
cassa d* argento, aftinché fosse con- famiglia, e che per divozione si
servato in una magnifica basilica. recò a Roma a venerare la tomba
V. Invenzioiv della Croce. Ritor- del principe degli apostoli. Ritor-
nata a Roma, si accorse che si av- nata in patria, i suoi parenti, per-
vicinava al suo fine, e perciò diede chè idolatri, la sacriiicarono, ed
affettuosi e salutari consigli al suo ella sostenne il martirio nell' anno-
figlio, che dovea governare l' im- 1 160. Il Papa Alessandro III, quat-
pero. Di poi, raccoltasi tutta in tro anni dopo la canonizzò, ed as-
Dio, benedicendo il figlio, ed i nipo- segnò la sua festa li 3i luglio.
ti presenti, volò collo spirito al ELENOPOLI, Hclenopolis seu
cielo, per godere eternamente del Hellenopolis. Città vescovile del-
fruito, e gloria della croce da lei l'Asia minore, provincia di Ri-
cercata con tanta ansietà, e vene- tinia , nella diocesi del Ponto ,
rata qui in terra cotanto. La sua sotto la metropoli di Nicome-
morte segui il giorno j 8, nel qua- dia, eretta nel quarto secolo, se-
le la Chiesa ne celebra la festa. Il condo Commanville. Anticamente
suo corpo fu rinchiuso in un'urna si chiamò Drepanum^ o Drepaiw,
di porfido, per ordine dell'impe- ed ebbe tal nome dall' imperatore
ratore Costantino. Molli furono i Costantino // gronde, perchè vuoi-
miracoli operati da Dio per inter- siche ivi nascesse, e poi morisse
cessione di lei. s. Elena sua madre. Questa città
ELENA o OLGA regina (s.). marittima si pone sul golfo Alfa-
Prima dello scisma abbracciato dai ceno presso al Rosforo, tra Nico-
Moscoviti, fra i santi annoverati nel media e Nicea. 1 nove suoi vesco-
loio calendario, si trova descritto vi sono Macrino, Palladio, Alessan-
anche il nome di s. Elena o Olga dro, Leonzio I, Teodoro, Leonzio
regina, e la sua festa era fissata il II, Giovanni, David, e Leone, dei
giorno 1 1 di luglio, quali ci dà le notizie il p. Le-Quien,
ELENA Enselmina (b.). Non mol- Oriens Chris t. pag. 624, tomo 1.

to luogi da Padova nel convento Ora però, essendo Elenopoli un


176 ELE ELE
titolo vescovile in partibus ^ che ELENOPOLI. Città vescovile
conferisce la santa Sede, sottopo- della Lidia, nella diocesi d' Asia,
sto alla medesima metropolitana sottoposta alla metropoli di Sardi.
di Nicomedia (oggidì egualmente Numenio vescovo fu uno di quelli,
in jjartibus), ne portarono ullima- che si opposero alla celebra/ione
menle il titolo episcopale, monsi- del concilio generale di Efeso, sino
gnor Bonaventura Zamberroni, e all'arrivo di Giovanni patriarca di
monsignor Giovanni Nepomuceno Antiochia. Oriens Christ. tom. 1,

Jschiderer de Gleifheim della dio- p. 897.


cesi di Trento. Questo secondo Io ELENOPONTO. Una delle due
ebbe dal regnante Gregorio XVI, Provincie del Ponto. Amasia n' era
nel concistoro de"24 febbraio i832, la metropoli, che prima lo era di
in cui fu pur dichiarato suffraga- tutto il Ponto. Dipoi Giustiniano
neo del vescovo di Bressanone, di queste due provincie ne fece una
coli' esercizio de' pontificali, ed altre sola, conservandole il nome di E-
funzioni episcopali. Ma avendolo poi lenopoli, e l'ordine ecclesiastico.
lo stesso Papa trasferito alla chiesa ELEVJO (s.). Questo santo con-
residenziale di Trento, a' 19 de- vertito alla fede da s. Marculfo,
cembre i834, gli diede in succes- per vieppiù perfezionarsi, si ritirò
sore nei titolo in partìbus di Ele- nell'isola di Gersey. Quivi scelta
nopoli, nel concistoro de' 16 apri- una caverna posta nell' alto della
le del i836, monsignor Antonio roccia, e fattala sua abitazione, con-
Buchmayr della diocesi di s. Ippo- dusse una vita da vero romito,
lito, che in tempo dichiarò
pari praticando aspre e severe discipli-
ausiliare dell'arcivescovo di Vienna ne. Da una masnada di barbari fu
in Austria. Finalmente, venendo trucidato. La badia di Beaubec, nel-
dal medesimo Pontefice promosso la diocesi di Boven, pretende pos-
alla chiesa di s. Ippolito il prela- sedere le reliquie di questo santa
to Buchmayr, nel concistoro de' 19 martire. La sua festa è segnata il

giugno 1843, fu fatto vescovo di di 1 2 luglio.


Eleuopoli monsignor Giovanni Da- ELESBAAN (s.). Poche sono le
browki di Plosko, deputato in suf- notizie intorno a questo santo.
fraganeo all'arcivescovo di Posnania. Quelle, che ci furono tramandate^

ELEINOPOLI. Sede episcopale ce lo annunziano re degli Etiopi


della seconda Palestina, nel patriar- Assiuniti, e che da idolatra si con-
cato di Gerusalemme, sotto la me- vertì al cristianesimo. Per ordine
tropoli di Scitopoli, la cui erezione dell' imperatore Giustino il vecchio,
si riporta al nono secoloda Com- prese le armi contro Dunaan giu-
man ville, il quale la chiama Ele- deo, e persecutore de' cristiani. E-
nopoii.fj seu Populus. Prese il nome le>baan fugò il tiranno , ed usò
di Elenopoli da Elena, madre di della vittoria con cristiana mode-
Costantino. Di Procopio, suo ve- razione. Bistabilì il cristianesimo
scovo, fiorito l'anno 536, fa men- nelle terre conquistate al giudeo, e
zione V Oriens Christ. nel t. 712, liberò dall'esilio il santo arcivesco-
per cui la sede sarebbe piìi antica vo Tafar Gregenzio. Binunziata
di
dall'epoca assegnata da Comman- di poi la corona a suo figlio, si
ville. rinchiuse in un mouislero, e <^ato&i
ELE ELE 177
allapiù aspra penitenza, morì san- venne creato V ottavo elettore, per-
tamente. 11 martirologio romano chè avendo nel 1623 l'imperatore
nel giorno 27 ottobre assegna la Ferdinando II trasferita la dignità
sua festi villi. elettorale del conte palatino del
ELETTORATO, Electomtus. Di- Reno nella persona di Massimilia-
gnità di Elettore [Fedi). Elettora- no duca di Baviera, si accese una
rato si chiamò o dominio
Io stato, ostinata guerra, la quale cessò poi
degli Elettori del sagro Romano con detta pace, dove si concesse a
Impero (Vedi). La voce Elettorale Massimiliano il primo elettorato, e
si usa per aggiunto della dignità se ne istituì un ottavo a favore
di essi. del palatino, con condizione però,
ELETTORE, Elector. Quegli, che venendo a mancare la linea
che ha il diritto di eleggere a qua- di Baviera, il palatino entrasse nel-
lunque carica, officio, dignità, be- r antico suo elettorato, e restasse
neficio ecclesiastico ec. ( V. Ele- annullato il nuovo. Sotto Leopol-
ziojve). Gli elettori eleggibili del do I, nel 1692, fu istituito il nono
Papa, sono i Cardinali di santa elettorato, e conferito al duca di
romana Chiesa ; quelli degl' impe- Annover, che pur dicevasi elettore
ratori germanici, erano gli elettori di Brunswich Luneburgo. Indi, nel
del sagro romano impero, principi, ^777> gli elettorati del palatino del
sovrani, tre de' quali ecclesiastici. Reno, e quello del duca di Bavie-
ELETTORI DEL SAGRO Romano ra, per l'estinzione del ramo du-

IMPERO, Collegio. Questo celebre, cale, si consoHdarono in una sola


autorevole, e principesco corpo po- persona. I due elettori protestanti
litico consisteva in una grande e erano il marchese di Brandembur-
potente confederazione, la quale, go, e il duca di Brunswick-Lune-
comprensivamente al collegio, com- burgo, ossia di Annover. Di più il
ponevasi di tutti gli stati sovrani margravio di Baden, che per le
sì ecclesiastici, che secolari di Ger- guerre, conseguenza della rivoluzio-
mania, i quali insieme ad altri ne francese, aveva perduto molti
principi costituivano il sagro ro- possedimenti, 1802, ricevette
nel
mano impero, di cui V imperatore delle indennizzazioni, ed il titolo di
era augusto capo. Aveano essi il elettore. Allorché si formò la confe-
diritto di eleggere Y imperatore, la derazione Renana, questo titolo can-
cui elezione si doveva approvare giossi in quello di gran-duca. Fi-
con autorità apostolica dal sommo nalmente il landgravio di Assia, nel
Pontefice. Gli elettori in origine 1 8o3, ascese, col recesso della depu-
furono sette, tre ecclesiastici e quat- tazione imperiale, alla dignità e-
tro secolari. Gli erano
ecclesiastici lettorale, ma nel 1806, avendo egli
gli arcivescovi di Magonza, di Tre- seguito le bandiere p^^issiane con-
veri, e di Colonia. I secolari erano tro la Francia, venne privato da
il duca di Sassonia, il conte pala- Napoleone di tutti i suoi possedi-
tino, il marchese di Brandembur- menti, i quali rimasero incorporati
go, ed il re di Boemia, il quale al nuovo regno di Westfalia sino
però vuoisi, che non avesse voto al 181 3. Ma, coi negoziati diplo-
se non in caso di discordia fra gli matici di Vienna, ricuperò i suoi
altri sei. Kella pace di Munster dominii, e conservò eziandio il ti-

VOL. XXI. 12
17^ ELE ELE
tolo di elettore, ed il suo stato Lubecca, Brema, Francfort sul Me«
chiamasi Assia-Elettorale, e dalla no, Augusta, e Norimbeiga. Tali
capitale Assia-Cassel. atti non furono che preliminari
Ecco come questi dieci eleUorati impero
dell* intera dissoluzione dell'

si formarono, si rinnovarono, ed germanico; e del collegio degli e-


in parte si confermarono. Nel i8or, leltori, dopo la battaglia di Au-
col trattato di Luneville, la repub- sterlitz, e pace di Presburgo,
la

blica francese divenne padrona di che si conchiuse nel 1806. Così


tutta la sinistra riva del Reno, e ebbe fine il collegio degli elettori
molti principi perdettero i loro del sagro romano impero, non ri-
stati. Coir atto poi di recesso della manendo che ài sovrano di Assia
deputazione imperiale, ch'ebbe luo* Cassel il titolo di elettore. Nella
go nel i8o3, si provvide all'in- impero francese Na-
istituzione dell'
dennità a spese delle sovranità ec- poleone imperatore diede il titolo
clesiastiche secolarizza te j compren- di grand' elettore al re di Spagna,
sivamente ai Ire elettorati ecclesia- e di vice grand' elettore al principe
stici, e delle città imperiali, che si di Benevento.
ridussero a sei. Molti stati furono
inoltre in tale occasione soggettati, Origine degli Elettori del sagro Ro-
e divennero dipendenti. Si stabili- mano impero j loro dignità, e pre-
rono in fine dieci elettori, cinque rogative.
de' quali cattolici, cioè l'arcivescovo
di Ratisbona, elettore arcicancellie- È opinione quasi comune degli
re dell'impero, il duca di Sassonia, storici, che il diritto di eleggere
il re di Boemia, il re di Baviera, 1* imperatore sia stato concesso ai
il principe di Salzburgo , e cinque soli principi di Germania sotto il

protestanti , cioè il marchese di Pontefice Gregorio 996, ed V del


Brandemburgo, il duca di Bruris- Ottone III imperatore. Altri vo-
•wich-Luneburgo, il re di Wur- gliono però, che il Papa, ed altri
temberg, il margravio di Baden, e pretendono che l' impeiatore per
il langravio di Assia-Cassel. Fermi concessione pontificia ne abbia fat-
rimasero i tre collegi dell' assem- to il decreto. Riporteremo alcune
blea generale o dieta, vale^ a dire opinioni sulle diverse sentenze di
degli elettori de' principi, e delle questa istituzione. 11 Lenglet dice
città libere, o imperiali ; ma si nelle sue Tavolette cronologiche^
ridussero a centoquarantasette voli, che 22 gennaio dell'anno 912,
a'
de' quali n' ebbero dieci gli eletto- mori Lodovico IV re di Germania,
ri, centoventisette furono inegual- 1'ultimo della stirpe di Carlo Ma-
mente divisi fra la Prussia, la Ba- gno, che abbia governato l'impero,
viera, l'Austria, e le case di Brun- e che in suo luogo sia stato eletto

swich, di Sassonia, d'Assia, di Nas- Corrado 1. SÌ4io a questo tempo


sau, di Meclembuigo , di Wur- r impero era slato successivo, ma
temberg, ed altri minori; quattro divenne poi elettivo per mezzo del-
si diedero ai collegi de' conti di le assemblee de' principi, e signori
Weteravia, di Svevia, di Franconia, e tanto ecclesiastici, che secolari, e
di Westfalia; e gli altri sei alle ri- per mezzo dei deputati delle prin-
maste città libere di Amburgo, cipali città, le quali iappresenlava-
ELE ELE r79
no il popolo. Ciò durò sino al se- giunge, citando Tolomeo da Lucca;
colo XIII. in cui furono istituiti che quelli, i quali pei primi ebbera
gli elettori, al dire del Lenglel. la dignità di elettori, furono l' ar-
Nell'anno 996, aggiunge egli. Ot- civescovo di Magonza in nome del-
tone III venne coronato inoperato- la Germania; l'arcivescovo di Tre-
re in Roma dal Papa Gregorio veri in nome della Francia; e l'ar-
V, e perchè non aveva figli, e ve- civescovo di Colonia in nome del-
dendo che molti aspiravano all'im- l' Italia, tutti colle qualifiche di arci-
pero, fu stabilito che per l'avve- cancellieri. A questi si aggiunsero
nire gì' imperatori sarebbero eletti quattro principi secolari, che furono
dai soli principi deli* Alemagna tan- il marchese
di Brandemburgo,il qua*
to ecclesiastici quanto secolari, sen- le ècameriere o camerlengo dell'elet-
za determinazione di numero. Al- to imperatore; il conte palatino del
tri attribuiscono l'istituzione dei Reno della casa Baviera, scalco per-
sette elettori dell'impero, con Gior- chè porla le vivande in tavola ; il
dano nel suo Cronico, a Carlo duca di Sassonia, che porta la spa-
Magno, e questa opinione sembra da col titolo di cavallerizzo perpe-
appoggiata all'autorità d'Innocen- tuo dell'impero; ed il duca poi re
zo III, al cap. Venerahilem de c- di Boemia, il quale venne aggiunto
lection. et electi potest. Altri ne agli altri, perchè ritrovandoli dis-
fanno autori i principi della Ger- cordi nelle elezioni , associandosi
mania ; altri l' ascrivono a Grego- ad una delle parti venisse decisa.
rio X, come r Aventino, Annal. 11 suo ufficio era di coppiere, con-
Bojor., lib. 5, ed il Panvinio nel sisteva cioè nel dare a bere all'im-
libro de^ Comitiìs imper. Il Novaes, peratore. Aggiunge pure il Platina^
nella vita di Gregorio V, dice che che di tal decreto assai si risentis-
in un concilio^ cui celebrò in pre- sero i francesi ; ma perchè la pro-
senza di Ottone III, al dire di al- sapia di Carlo Magno era finita
cuni, istituì il collegio degli eletto- in Lodovico IV, figlio di Lotario
ri del sagro romano impero. Il I, ed il regno era passato in Ugo
Platina, nella vita dello stesso Gre- Capeto, cessarono i francesi di ri-

gorio V, racconta, che vedendo vo- petere le loro ragioni del trasferi-
lubilità in Ottone III, e conside- to impero ne' germani, anche per-
rando alla varietà delle cose del chè il nuovo re volendo consolir
mondo, perchè presso i germa-
sì darsi sul trono, non curò il ces-
ni, alla nazione apparteneva,
cui sato impero. Il Catelani, nel Rì^
più a lungo la dignità dell' impero stretto dell' origine e progresso delr-

restasse, e sì ancora, perchè que- t impero Romano , parlando di que-


sta dignità al più degno si confe- sta Gregoriana istituzione, dice che
risse, con volontà di Ottone
fece, furono dichiarati sette elettori (tre
III, che solo i germani
decreto, dei quali ecclesiastici) deputati in ispe-
dovessero eleggere colui, che Cesa- cie per l'impero, che allora in tre
re, e re de^ Romani prima chia- regni era diviso, Germania, Frant-
mandosi, fosse poi imperatore, ed ela, e Italia, cioè i.° l'arcivescovo
augusto se il Pontefice Romano di Magonza, arcicancelliere per la
lo confermasse. Questo decreto fu Germania 2." quello di Treveri>
attivato nell'anno MII. Quindi sog- arcicapcellicre per la Francia, e
i8o E LE ELE
pel regno ; d' Arles 3.° quello di degli elettori del medesimo, compii
Colonia per l'Italia, come più in- lato da Anacleto Catelani, sulla
d.
formati delle cose dell' imperio, e Dissertatio de S. R. 1. Electorum
zelantissimi della cattolica religione. origine, et potestate ec. ,
per Jo.
Che il collegio degli elettori ve- Georgium Kuffer. In siffatto opu-
nisse istituito da Gregorio V, lo scolo con critica ed erudizione ei
afferma pure il Bellarmino, de trattò questo importante argomen-
Rom. Pont. lib. 5, cap. 8, et de to, massime al capo III, Dell' ori-
Transl. imper. ^ lib. 3, cap. I. Il gine del Collegio elettorale. Così ai
Pupin, de ani. eccles. discìplin. capo IV dice qual fosse il Ponte-
diss. 3 § 3, dice che par-
7, cap. fice(convenendo su Gregorio V),
te a Gregorio V, parte ad Ottone che attribuì al collegio elettorale la
HI, e parte a' principi della Ger- prerogativa di eleggere il re dei
mania si attribuisce 1' istituzione, romani j al capo V, se questa or-
giacché toccando a tutti questi in dinazione Pontificia sia stata subito
diverso modo l' istituzione, da tutti ricevuta ed abbracciata ; ed al ca-
dovea essere approvata. po XI tratta quali sieno que' prin-
Natale Alessandro, Diss, 17, in cipi, ai quali per l'ordinazione di
Hist. Eccles. saec. IX, et X, fa Gregorio V, e di Ottone HI ap-
osservare, che sotto l' impero di partiene il diritto di eleggere. Nel-
Federico II, i principi di Germa- la Relazione degli im-
elettori dell'
nia diedero a sette elettori il di- pero, si legge a pag.che in 16,
ritto di eleggere V imperatore, i progresso tutti i principi della Ger-
quali sino d' allora da molti sto- mania, senza scelta incominciarono
rici si dicono soli elettori. Della a concorrere all' elezione dell' im-
stessa opinione è il Pagi all' anno peratore, e per le confusioni, e pe-
996, num. i3. Comunque sia per gli scismij che nascevano, Innocen-
altro il modo, e il numero , in zo IV nel concilio generale, cele-
cui furono istituiti gli elettori, cer- brato in Lione nel 1245, ove fu
to è, che il diritto di eleggere l'im- deposto dall' impero Federico II,
peratore deriva dal romano Pon- ridusse, come narra il Baronio sul-
tefice, come si rileverà da vari r autorità di Matteo Parisiense, gli
che riporteremo, e co-
tratti storici, elettori al numero di sette, e deter-
me dimostra il Sandini nella vita di minò, che fossero i tre arcivescovi
Gregorio V, dove ancora parla del di Magonza, di Colonia, e di Sa-
numero, e dell' uffizio di questi elet- lisburgo; ed quattro duchi d'Au-
i

tori. Il Mabillon, facendo menzione stria, di Baviera, di Sassonia, e di


del suddetto concilio tenuto da Gre- Brabante, parte de' quali perdette-
gorio V, in notis ad vilam s. A- ro poi il privilegio, che restò tras-
dalherùy num. 33, tom. 7 saec. ferito in quelli, i quali si leggono
Bened. , è di avviso che quel Papa nella bolla d* oro di Carlo IV,
abbia istituiti gli elettori. Su que- pubblicata nel i356, nella quale
sto punto, e in favore della sen- queir imperatore concesse varie pre-
tenza, che alla santa Sede si debba rogative, e distinzioni agli elettori,
siffatta istituzione, va letto il Ri- che sono quelli nominati di sopra.
stretto dell' origine^ e progresso del- Ma, nel citato libro. Ristretto a p.
l' impero Romano, e della potestà 18, si dice dell' operato d'Innocen-
ELE ELE i8r
zo IV, avvertendosi con Paolo Win- ghcria. Tutti gli elettori erano
deck, che ninno degli storici fa pa- principi sovrani de' loro stati ; ma
rola di tale costituzione conciliare, le guerre ed alleanze che facevano
e che s. Tommaso d' Aquino, vi- non dovevano essere a pregiudizio
vente in quel tempo, dice il colle- dell'impero, e dell'imperatore. La
gio elettorale essere già stato in uso principale prerogativa degli elettori
270 anni prima, ed in conseguen- era di eleggere Y Imperatore (Vc'
za non poter essere incominciato dijycon quelle solennità che dire-
nel suddetto anno 12 45, onde dato mo e di deporlo
a quell'articolo,
e non concesso, che Innocenzo IV quando la necessità ed il pubblico
avesse definito a favore de' principi bene lo richiedeva. Non tutti poi
nominati, il re di Boemia, l'arci- gli elettori dell' impero in un me-
vescovo di Treveri, il Pa-
principe desimo modo acquistavano, o per-
latino, ed il Brandemburgo non devano la dignità elettorale gli :

avrebbono sofferto questo torto, ecclesiastici succedevano per elezio-


come scrive il Goldasto in Repub. ne, i secolari per eredità. Questa
prò Imp. e. 38 , riconoscendone il gran dignità si perdeva, quando
possesso da Gregorio V, e da Ot- per gravi mancanze veniva trasfe-
tone III. L' annahsta Rinaldi, al- da una persona, o
rito l'elettorato
l' anno 996, tratta sulle diverse da una famiglia in un'altra, o vo-
opinioni dell' istituzione del colle- lontariamente per libera rassegna-
gio elettorale, e dal numero 55 al zione degli stati, e della dignità e-
63 inclusive, riporta i nomi dei lettorale all'imperio; e per dono,
principi, e de' vescovi,ed altri te- o vendita a qualche altro principe
deschi, che elessero Ottone IV, e di consenso dell' imperatore, e della
Filippo di Svevia, dopo la morte dieta: e ciò si deve intendere tan-
di Enrico VI. to degli elettori ecclesiastici, che
La dignità degli elettori del isa- dei secolari. Inoltre i secolari ne
gro romano impero fu sì grande, potevano andar privi in più altri
che non mancava loro per essere modi, come se il primogenito, che
re, fuorché il nome e la corona, doveva esserne il successore, ne a-
essendo, come disse Rodolfo II, in vesse fatta rinunzia al secondogeni-
un suo diploma, o decreto de' 17 to, o ad altro agnato, secondo i
luglio 590, r eminenza elettorale
1 gradi stabiliti nella bolla d'oro.
talmente inseparabile dall'eminenza Così quando il primogenito non
imperiale, che l'una non potea sus- fosse stato legittimo, e quando non
sistere senza l' altra. Perciò vole- fosse laico, oppure se fosse stato
vano andare del pari coi re, e se non sano mente, o avesse avuto
di
non erano trattati ordinariamente altro notabile difetto che il ren-
col titolo di maestà, esigevano trat- desse inabile alla successione ; in
tamento regio. Nelle pubbliche so- questi casi era devoluto l' elettora-
lennità dell'impero non cedevano to al più prossimo agnato, discen-
la precedenza a verun principe, di dente legittimo per linea mascolina
qualunque grado, pei* cui si narra, dal primo investito. Che se per to-
che il marchese di Brandemburgo talemancanza di successione, o per
non volle cedere la mano al detto bando imperiale, o per altri casi
Rodolfo II, quando era re di Un- straordinarii vacava l' elettorato, si
i83 ELE ELE
devolveva al fìsco e al solo impe- pero : a questo solo elettore si do-
ratore, o al re de' Romani, a* qua- mandavano le revisioni delle liti

li vuoisi spettasse la nomina del giudicate dalla camera di Spira,


nuovo elettore , e deli' investi- ma se in esse vi aveva interesse,
tura. &i ricorreva all' arcivescovo ed elet-
L* elettore arcivescovo di Magon- tore di Tre veri. Aveva pure il ma-
za non solo era il primo degli ec- guntino una volta il diritto di co-
clesiastici elettori, ma era come il ronare il re di Boemia, ma lo ce-
decano di tutto il collegio elettora- dette all'arcivescovo di Praga. Enri-
le. Per questo, e per essere gran co Virnemburgo, succeduto nell'arci-
cancelliere dell' impero nella Ger- vescovato di Magonza l'anno 1 328,
mania, nelle solennità incedeva a Avea altresì la prerogativa di giu-
dritta dell'imperatore, e precedeva dicare senza appellazione in vigore
tutti gli altri elettori suoi colleghi. della bolla d' oro, ma poi la per-
Come tale, avea diritto di convoca- dette, come gli altri tre elettori
re la dieta elettorale per l'elezione suoi vicini, per cui i sudditi di lui
del nuovo imperatore, di far pre- passarono ad appellare alla camera
stare ai convocati il giuramento, di di Spira, quando la somma, di cui
raccogliere i voti loro, e di essere tratlavasi, eccedeva i quattrocento
r ultimo a dare il suo. A lui toc- fiorini. V. Magoivza.
cava coronar l' imperatore, quando L'elettore arcivescovo di Treve-
la coronazione si faceva fuori della ri precedeva quello di Colonia per
metropolitana dell' arcivescovo di l'antichità della sua chiesa; s'inti-
Colonia, ciocche poi si praticò al- tolava arcicancelliere dell'impero
ternativamente con questo secondo. nella Francia, e nel regno Arela-
L'elettore di Magonza, come ar- tense, ma non
godeva altro che il
cicancelliere di Alemagna, teneva titolo, dacché tali régni vennero
in sua custodia la matricola, i si- smembrati dall' impero. A questo
gilli, e l'archivio dell' impero, con elettore toccava votare pel primo
tutti gli atti delle diete, assemblee, nell'elezione dell'imperatore, e ri-
e congregazioni imperiali. A lui cevere l'ultimo voto dal magunti-
egualmente incombeva contrasse- no. Nel suo stalo giudicava senza
gnar tutte le risoluzioni, e gii atti, appellazione le cause, che non su-
che sipubblicavano a nome del- peravano cinquecento scudi d'oro
l' impero; quindi non potendosi renani: poteva di sua autorità met-
trovar sempre nella corte imperia- tere nel bando imperiale quelli che
le_, sostituiva per suo vicario in avea scomunicato, quando dopo un
questo ufficio il cancelliere dell'im- anno non si fossero riconciliati.
peratore. Nelle diete ed assemblee Tra gli altri privilegi, che godeva,
generali al magunlino erano indi- vuoisi rammentar la tutela nobile
rizzati gli ambasciatori e deputati eh' egli aveva su tutti i minori del-
degli elettori, ed altri principi
; a la sua metropolitana, lo che né gli
lui mostravano le loro lettere cre- altri elettori, ne il medesimo im-
denziali, e da lui nel partire pi- peratore potevano pretendere sui
gliavano congedo. Nella cancelleria loro sudditi. In tutte le assemblee,
di Magonza facevansi le proteste, e tanto elettorali che generali, siede-
tutti gli altri atti appai tenenti all'im- va fuori d' ordine dirimpetto al-
ELE ELE iB3
r imperatore, e in marciando il giuramento air imperatore, non pe^
precedeva. V^. Treveri. rò in persona, come erano tenuti
L' elettore arcivescovo dì Colonia a fare i nuovi eletti, ma per pro-
intitolavasi arcicanceliiere dell' im- curatore. Va avvertito, che per Te-
pero in Italia, ed a lui si appar- sercizio dell' elettorato bisognava a-
t<in€va r archivio degli atti italiani. ver compito l'età d'anni diciotto
Sedeva a sinistra dell'imperatore, secondo la sopraddetta bolla di Car-
e cedeva la mano al maguntino, lo IV. Che se per avventura alcu-
fuorché nella sua metropolitana ,
no succedeva alla dignità elettorale
nell'Italia, e nella Francia. Dava il in età minore della stabilita, finché
voto in secondo luogo nel collegio ad essa fosse arrivato, eragli dato
ed aveva il diritto di co-
elettorale, un tutore od amministratore, che
ronare il re de' Romani, quando era il più prossimo parente pater-
la coronazione facevasi nella sua no secondo l'ordine di successione;
metropolitana. I sudditi di lui era- tutela, eh' era proficua , ed assai
no privilegiati contio la camera di onorevole, avvegnaché l'amministra-
Rotweil in azioni tanto reali, che tore teneva il posto di elettore, e-
personali
; e potevano appellare dal sercitando i diritti, e le funzioni
giudizio di lui, quaudo la somma elettorali a spese del pupillo. Dopo
contesa passava cinquecento fiorini. gli elettori ecclesiastici, succedeva-
Manteneva in Colonia ministri per no con questa precedenza gli altri,

la giustizia criminale, benché fosse vale a dire Boemia, Baviera, Sas-


città libera, ed egli non potesse fer- sonia, Brandemburgo e Palatino. £
marvisi, se non pochi giorni^ e principi, che dovevano succedere
con mediocre treno. V. Colonia. all'elettorato, arrivati all'età di set-
Passando a dire degli elettori te anni, dovevano istruirsi nelle
secolari, intendiamo parlare dei cin- lingue latina, italiana, e schiavona,
que antichi, cioè del re di Boemia, oltre alla tedesca loro naturale, cosi
del duca di Baviera, del duca di preseli vendo la bolla d' oro.
Sassonia, del marchese di Bran- L' elettore re di Boemia occupa-
demburgo, e del conte palatino ;
va il primo luogo per la sua regia
il secondo, il terzo, e quarto poi
il dignità, che lo distingueva sugli
divennero re, come lo divenne quel- altri, e così nell' elezione dell'impe-
lo di Annover (Vedi). I principati ratore era il primo a votare dopo
de* nominati cinque elettori anda- l'arcivescovo di Colonia. Anticamen-
vano inseparabilmente congiunti col- te votava in caso discorde tra gli
la dignità elettorale, come si é det- elettori. Nelle solennità dell'impero
to degli arcivescovi, né si poteva- sedeva dopo il maguntino, ch'era
no in modo alcuno smembrare per a destra dell'imperatore, e nella
particolare inibizione della Bolla processione incedeva subito dopo di
d'oro [f^edi). Laonde il successore lui. Era gran coppiere dell'impe-
nello slato elettorale immediata- ratore, e ne' solenni conviti gli ver-
mente appella vasi elettore, ed era sava la prima bevanda colla coro-
tale in vigore dell'investitura data na in capo, o senza, a suo piace-
al suo ascendente. Tuttavolta egli re. Giudicava nel suo regno defi-
rinnovavai l'investitura con pren- nitivamente, e inappellabilmente,
derne la confei'ma, e ripeteva il benché alcuni scrittori vogliano, che
^84 £LE ELE
sì potessero trattar le materie feu- tore quattro scodelle d' argento coi
dali avanti l' imperatore, ed in al- cibi. Vacando il soglio imperiale,
cuni casi alla camera di Rotweil. pretendeva di essere vicario nelle
A questo venne annesso
elettore parti del Reno, della Svevia, e del-
l'obbligo di accompagnare l'impe- la Franconia, ciocche gli veniva
ratore a Roma per la sua consa- conteso dal Palatino. Tuttociò che
grazione con trecento lance. Non r impei*atore avea venduto o im-
era obbligato ad intervenire alle pegnato, egli poteva acquistarlo pel
assemblee ordinarie dell' imperio, medesimo prezzo. Avanti di lui,
ed alcuno aggiunge, che essendo come successore delle prerogative
citato, non era tenuto a comparire del Palatino, si poteva convenire
alla imperiai corte, se questa non l'imperatore, giusta il tenore del
si teneva a Norimberga, o in Bam- capo 3 della bolla, e facendosi il

berga ; anzi l' investitura stessa del processo all' imperatore per cattiva
suo leame era così privilegiata , che amministrazione, toccava a questo
egli non era tenuto a riceverla, se elettore esserne il direttore, e non
l'imperatore non si avanzava a det- al maguntino. I sudditi di lui era-
te due città, o qualche altra vicina no privilegiati contro i tribunali
alle sue In questo caso
frontiere. di Westfcilia, di Rotweil, ed altri;
riceveva dall'imperatore scorta, e e potevano appellare da lui stesso
salva condotto. Èra poi degno di quando la somma passasse mille
osservazione, che mentre nelle in- fiorini V. Baviera.
d' oro.
vestiture degli altri principi si squar- L' elettore duca di Sassonia si

ciavano, e gettavano in mezzo al intitolava arci-maresciallo dell' im-


popolo gli stendardi di omaggio, pero, e come tale nelle processioni
quei del re di Boemia si conser- marciava immediatamente avanti
vavano, e gli si restituivano interi. l'imperatore, portando la spada
Alcuni opinarono, essere il regno nuda. Neil' elezione dell' imperatore
boemo membro dell'impero, ed al- dava il suo voto in quinto luogo,
tri no, quindi non Io tenevano ob- cioè dopo Baviera, presso il quale
bligato a pesi, e contribuzioni. V. immediatamente sedeva. Nelle so-
Boemia. lenni curie imperiali distribuiva la
L'elettore duca di Baviera, suc- biada, che stava dinanzi al trono
ceduto per investitura di Ferdinan- dell'imperatore con lo stajuolo di
do II nel secondo elettorato seco- argento, nel modo che si descrive
lare al palatino, aveva il quarto alcapo 25 della bolla d'oro. Co-
voto neir elezione, cioè dopo il re me gran maresciallo aveva il co-
di Boemia, e dopo di esso sedeva mando della guarnigione del luogo,
al destro lato dell' imperatore. Nel- ove si faceva la dieta. Vacando
le solennità portava il pomo, o r imperio, egli era vicario non solo
globo imperiale, ossia piccolo mon- della Sassonia, ma anche di tutte
do, incedendo in mezzo agli elet- le altre provincie che fanno parte
tori di Brandemburgo, e Palatino, dell' impero, a riserva di quelle, le
avente Treviri innanzi, e Sassonia quali sono soggette al vicariato del-
addietro. Era arcidapifero dell'im- l' elettore Palatino, o del Bavaro,
pero, e ne' solenni conviti portava successore in luogo del Palatino,
il primo alla mensa dell' impera- li conte Gualdo Priorato, nel suo
ELE ELE i85
trattato universale delle notìzie del- V impero, mentre prima era sinr-

V impero^ dice che all' elettore di scalco, o arcidapifero. Ma siccome


Sassonia spettava il titolo e 1* au- in avanti 1' elettore palatino pren-
torità di vicaiio dell' imperio, va- deva il secondo luogo tra gli elet-

cando la sede. L'elettore di Sas- tori, nella reintegrazione gli fu at-


sonia soltanto, e quello di Bran- tribuito l'ultimo.L'impero appro-
demburgo avevano conservato il vò tali determinazioni nel i654,
diritto di giudicare inappellabilmen- con quelle condizioni sulla succes-
te i loro sudditi in tutte le cause sione già dette. Come Palatino pre-
civili, e criminali. V^. Sassonia. tendeva il vicariato dell' impero in
L' elettore marchese di Brandem- caso di vacanza nelle parti del Re-
burgo era arcicameriere dell' im- no, deHa Svevia, e della Franconia,
peratore, e come tale portava lo e senza contrasto anticamente ne
scettro innanzi l'imperatore nelle era in possesso ; ma poi gli fu con-
processioni, stando alla destra del teso dal Bavaro, il quale sosteneva
duca di Baviera. Per questa stessa essere questo un privilegio annesso
ragione, ne'solenni conviti imperia- all' elettorato , e non al palatinato.
li, porgeva da lavare le mani al- L' imperatore doveva una volta ri-
l' imperatole ; aveva il sesto voto conoscere il palatino per suo giu-
neir elezione cesarea, e dove prima dice, giusta ciò, che si ha nel capo
era l' ultimo degli elettori, ed in 5 della bolla d'oro; e vi è chi
ultimo luogo sedeva, divenne poi dubita, se questo diritto possa es-
il penultimo per l'introduzione del- sere stato trasferito nella casa di
l' ottavo elettorato . Aveva nella Baviera insieme coli' elettorato, o
giudicatura i medesimi privilegi del se vada annesso al titolo di conte
duca di Sassonia, e quindi i suoi palatino. Dava il suo voto in set-
sudditi non potevano appellare da timo luogo, cioè innanzi a Magonza,
lui in veruna sentenza, sia interlo- eh' era l' ultimo a votare. Nelle pro-
cutoria, sia definitiva. J^'. Brandem- cessioni marciava a sinistra dell'e-
BURGO, e Prussia. lettore di Baviera senza portare
L' elettore conte Palatino occu- nulla, e sedendo cogli altri eletto-
pava l'ottavo elettorato istituito ri, si metteva nell' ultimo luogo. Il

nella suddetta pace di Munster, o conte Palatino del Reno, cioè il


Westfalia. Carlo Luigi, conte pa- capo di questa famiglia, era gene-
latino del Reno della casa di Sim- rale delle armate imperiali. V. Pa-
meren, cercò di ricuperare colle latino DEL Reno.
armi gli stati perduti da suo pa- Volendo poi dire qualche cosa
dre Federico V, per l'inconsiderata dei vicari eredi tari i, e de' procura-
sua ambizione; ma le truppe di tori degli elettori, è a sapersi, che
Carlo essendo state disfatte a Lem- gli elettori secolari, come uffiziali

govr, venne obbligato ad attendere ereditarii dell' avevano i


impero,
una miglior sorte sino al nominato loro vicarii perpetui, ed ereditarii,
trattato, articolo I,
§ 4- Allora il i quali nelle solennità imperiali fa-

basso palalinato gli fu restituito, cevano le funzioni del titolo elet-


ed un ottavo elettorato venne crea- torale, quando non era presente
to in suo favore con la carica di l'elettore. Cosi all'uffizio di gran
gran tesoriere, o arci tesoriere del- coppiere dell' impero suppliva come
i86 ELE ELE
vicario il baione di Limburgo, in basciatori degli assenti, e marciava
luogo del re di Boemia. 11 vica- immediatamente dopo gli elettori
riato dell' elettore di Baviera, come ecclesiastici, i quali vuoisi che fos-
arcidapifero dell' impero, da ultimo sero obbligati ad intervenirvi in
appartenne alla famiglia di Walt- persona, perchè le loro funzioni e-
bourgo, oTnichses, Il conte di Pap- rano personali. Però dice la bolla,
penheim era vicario del duca di che tutti gli elettori, senza esclusio-
Sassonia, come
gran maresciallo ne di alcuno, debbano avere i pro-
dell'imperio. marchese di Bran-
Il curatori: tuttavolta nell'elezione, che
demburgo, come gran cancelliere, si fece di Ferdinando III in Ratis-
aveva per vicario il conte di Ho- bona, a' -22 dicembre i636, la se-
henzollern. Il conte palatino del dia dell'arcivescovo di Treveri fu
Reno, come gran tesoriere dell'im- vuota perchè era assente, e niuno
peratore, non faceva veruna fun- votò per lui.
zione nelle solennità, e però non Del modo poi, onde gli elettori
aveva bisogno di vicario. Veramen- siedono, o marciano coli' imperato-
te, .nel capo 25 della bolla d'oro, re, oltie quanto si è detto, aggiun-
si fa menzione degli uffìzi, che e- geremo, che nelle generali assemblee
sercitavano gli elettori nelle solen- ov'era presente l'imperatore, dopo
nità, dicendosi che uno, due, o tre l'istituzione dell'ottavo elettorato
di loro prendono i sigilli imperiali, poca alterazione si fece a quanto
li presentano all' imperatore, e da prescriveva la bolla d' oro, contan-
lui di nuovo li ricevono. Anzi nelle dosi l'elettore di Baviera nel luogo
processioni, uno di loro, cioè que- del Palatino, e questo per ultimo.
gli, che è arcicancelliere del luogo Piuttosto si notò variazione nell'or-
ove si faceva la solennità, era te- dine delle marcie, in confionto del
nuto a portare i sigilli imperiali. prescritto della bolla. E primiera-
Questi vicari essendo obbligati a mente portandosi in processione gli
portare gli onori, o sia ornamenti ornamenti imperiali, andava innan-
imperiali, nelle funzioni solenni de- zi l'imperatore tra gli elettori di
gl' imperatori, tenevano il luogo dei Magonza, e di Colonia, e dietro se-
loro principali, e marciavano col guiva il solo re di Boemia. Avanti
medesimo ordine, come se fossero immediatamente all'imperatore pro-
gli elettori stessi. Fuori di questo cedeva il duca di Sassonia solo,
uffizio non avevano più luogo i vi- portando la spada imperiale sfode-
cari, ma bensì i procuratori, o am- rata. Innanzi al sassone incedeva
basciatori, i quali in assenza degli bavaro col globo d'oro
l'elettore
elettori venivano mandati alle diete in mani, avente a destra 1' elettore
con autorità plenipotenziaria, e se- di Brandemburgo con lo scettro im-
devano secondo l' ordine e prece- ed a sinistra quello Pala-
periale,
denza de' loro padroni. Essendo pe- tino; a capo di tutti
finalmente
rò presenti gli elettori, questi pre- camminava l'arcivescovo di Treve-
cedevano gli ambasciatori di quelli ri. Queir arcivescovo poi, nel cui
assenti, e ciò in modo, che se il distretto facevasi la solennità, come
Palatino ch'era l'ultimo, si trova- arcicancelliere, portava tutti i sigilli

va solo di persona alla dieta, pre- imperiali , e ad un


reali appesi
cedeva senza contraddizione gli am- bastoncino di argento: poca era la
ELE
dllTerenza delle marcie, senza che Cardinali davano questo trattamen-
gli elettori portassero gli ornamenti to : Serenissimo signor mh osser-
imperiali. vandissimo, Fostra altezza eletto-
Della cavalcata, colla quale gli rale, e soprascritta aggiun-
nella
elettori si recavano alla chiesa di gevano Signor duca, marchese,
: il

s. Bartolommeo la mattina che do- o conte ec. , Elettore del sagro


vea seguir l'elezione, dell'intimazio- Romano Impero. Alcuni elettori ec-
ne, del tempo, e del luogo di questa, clesiastici di case sovrane pretesero

e come gli elettori erano ricevuti in dai Cardinali il titolo di Serenissi-


Francfort, ed altro riguardante gli mo in luogo óeW Eminenti ssimo ;
elettori suIT elezione, e coronazione ma avendo il sagro collegio dei
del nuovo Imperatore^ si tratta a Cardinali consultato intorno a ciò
quell'articolo. Qui noteremo, che la sagra congregazione cerimoniale,
le assemblee dei principi del sagro fu risposto negativamente. Tutta-
romano impero si riducevano a tre volta il Parisi, nelle sue Istruzioni
specie; la piima quando gli eletto- per la Segreteria, parlando del ti-

ri si univano senza l'imperatore per tolarlo usato dai Cardinali cogli


consultare sugli affari proprii, e del- elettori dell'impero, nel tomo H,
l'impero; la seconda quando con- p. g8 112, porta l'esem-
e seg. e
venivano coir imperatore, per trat- pio seguito da molti Cardinali, che
tare de' pubblici interessi; la terza diedero il Serenissimo, e V Altezza,
quando prima, o dopo la morte ed il Signor mio osservandissimo
dell' imperatore si adunavano ad a Clemente Wenceslao de' duchi di
eleggere il re de' romani, il quale, Sassonia, figlio del re di Polonia,
se interveniva nelle processioni, cui come elettore di Treveri.
era presente l' imperatore, lo pre-
cedeva. Nello scrivere agli elettori
ecclesiastici , l' imperatore dava ad Notizie riguardanti i romani Pon-
essi il titolo di nipoti ed elettori ; tefici, e il collegio degli Eletto-
ed a quelli secolari, concedeva il ri del S. R. Impero.
titolo di Urbano
cugini, ed elettori.
Vili, nel decretare l'anno i63o
i titoli di Eminenza, e di Eminen' Avendo gli elettori dell' impero
tinsi mo (Fedi), ai Cardinali di san- eletto nel 1077 per re de' romani
ta Romana Chiesa, lo conferì pure Rodolfo duca di Svevia in luogo ,

ai tre elettori ecclesiastici dell'im- di Enrico IV, il Papa s. Gregorio


pero, agli arcivescovi di Magonza, VII ne approvò l'elezione con au-
Colonia, e Treveri, non che al gran torità apostolica. Per tale elezione
maestro dell* Ordine gerosolimita- il Pontefice avea scritto a tutti i
no. Quindi i Cardinali, scrivendo vescovi, duchi, e conti di Germa-
agli elettori usarono i
ecclesiastici, nia, giacché IV era stato
Enrico
titoli di Eminentissimo, e Reveren^ scomunicato e deposto, come abbia-
dissimo Signor mio Osservandissi- mo dal Rinaldi all'anno 996, num.
mo, cui nella soprascritta aggiun- 55. Nel II 63, Alessandro III creò
gevano monsignor arcivescovo di Cardinale Corrado W^itellespac, dei
JV. Eiettore del sagro Romano Im- palatini del Reno, arcivescovo ed
pero. Agli elettori secolari poi i elettore di Magonza, divenendo cosi
vm ELE ELE
anche sommo Pontefi-
elettore del di Lodovico 1, di Ottone I e di ,

ce. Quindi Urbano III, nel 1186, Enrico II, acciò li confermasse, lo
fece Cardinale Folmaro, arcivesco- che fece ben volentieri con altro
vo ed elettore di Treveri , poi le- imperiai diploma; e perchè 'non ac-
gato apostolico nella Sciampagna. cadesse in progresso di tempo dub-
Nel concilio generale di Lione, In- bio alcuno su tali diplomi, il Pon-
nocenzo IV, nel 1 245 scomunicò , tefice li volle confermati da tutti
e depose l' imperatore Federico II, gli elettori del sagro romano im-
e con lettera data in quella città pero. Questo diploma degli eletto-
a' 21 aprile 1246, presso il Rinal- ri si riporta dal Rinaldi all'anno
di al detto anno, promosse T ele- 1279, nu"'- 6, e dal Bellarmino,
zione del re de' romani, esortando de translat. imperli lib. 3, cap. 3.
i principi elettori ad eleggere En- P^. Sovranità' de' Romani Ponte-

rico landgravio di Turingia, nella fici.


speranza, che dovesse zelare la di- Per morte di Enrico VII, nel
fesa della Chiesa, e dell'impero. E- i3r5, alcuni elettori dell'impero
gli è perciò, che la maggior parte elessero Lodovico V di Baviera, ed
degli elettori lo elessero a' 1 7 mag- altri nominarono Federico, figlio di
gio, per cui Innocenzo IV, con let- Alberto di Austria. Ambedue vol-
tera de' 9 giugno, espresse all'elet- lero sostenere colle armi le loro ra-
tore maguntino il suo sommo con- gioni, e vedendo il Papa Giovanni
tento. Morto poi Enrico nel 1247, XXII, che il bavaro, senza aspet-
Innocenzo IV procurò, che gli fos- tare la consueta conferma pontifi-
se sostituito Guglielmo conte di O- cia, si trattava come imperatore, lo
landa, il quale,
29 settembre, ai pregò caldamente di permettere, che
fu eletto re de' romani, come nar- la causa di sua elezione fosse trat-
ra a detto anno il citato Rinaldi. tata dalla santa Sede, citando am-
Morendo poi Guglielmo nel 12 55, bedue i pretendenti a comparire
Alessandro IV, con lettera scritta avanti di se in Avignone, per de-
in Anagni a' 28 luglio dell' anno cidere a chi dei due appartenesse
1256, intimò agli elettori dell'im- l'imperiale dignità. Che questa con-
pero la scomunica, nel caso che gli ferma pontificia fosse necessaria nel-
dessero in successore Corradino fi- l'eletto imperatore, si dimostra dal-
glio di Corrado, e nipote di Fede- la lettera degli elettori a Nicolò III,
rico I. riferita dal citato Bellarmino nel
Nel 1275, il re de' romani Ri- lib. 3, cap. 3; dal giuramento, col
dolfo d'Ausburgo giurò a Grego- quale obbligossi l' imperatore Al-
rio X di difendere l' esarcato di berto con Bonifacio Vili, appresso
Ravenna, e le altre terre della Chie- il Aanal. Eccl. all' anno
Rinaldi ,

sa, e dipoi nel 1278, con un di- 1 3o3 num.


9 ; dalla Clementina
ploma diretto al Papa Nicolò III, Romani Principe^ de Jurejurand.,
approvò le concessioni ed i privile- e dalla lettera d' Innocenzo III al
gi tatti dai suoi predecessori alla duca di Turingia, registrata al cap.
Chiesa romana. Volendo quindi Ni- Fenerabileni 34, de clectione et e-
colò III provvedere alle controver- lecd poteslate. Ma Lodovico non
sie, che potessero in seguito insor- volendo assoggettarsi al giudizio
gere, mandò a Ridolfo i diplomi pontifìcio, anzi prendendo la difesa
ELE ELE 189
dei fraticelli ed altri eretici, indus- se nel tempo prescritto non proce-
se Giovanni XXII a fulminare, nel- devano all'elezione, vi provvedereb-
l'anno i3i3j le censure a chi pre- be la Sede apostolica dalla quale ,

stasse aiuto od ubbidisse a lui ; indi era stata ad essi comunicata la fa-
lo privò dì ogni diritto all'impero, e coltà di eleggere, come nana il p.
scomunicollo come ribelle alla san- Fantoni, Istoria d'Avignone p. 2o3.
ta Sede. Air articolo Baviera ed , Indi Clemente VI depose dall'ar-
altrove, abbiamo dette le conseguen- civescovato di Magonza Arrigo, già
ze di questa famosa vertenza. Suc- scomunicato, e contumace, e vi pro-
cesse nel pontificato Benedetto XII, mosse in suo luogo Geriaco di Nas-
il quale spedì nunzi a Lodovico sau, nipote di Adolfo già re de* ro-
per indurlo a ritornar all'ubbidien- mani. JPerò, nel mese di luglio del
za della Chiesa, indi rinnovò con- medesimo anno, avendo il Papa ri-
tro di lui le censure come usur- volte le sue premure per altro pio
patore dell'impero, ed appartenen- principe, fu eletto Carlo IV di Lu-
dogli a cagione di sua vacanza l'am- cemburgo marchese di Moravia, fi-
ministrazione, costituì alcuni vicari. glio di Giovanni re di Boemia, seb-
Elevato alla cattedra apostolica, bene due elettori aderenti al ba-
nel 1342, Clemente VI, nell'anno varo non intervenissero all'elezione.
seguente a' 12 aprile, alla presen- Alla fine di detto mese, gli amba-
za di numeroso popolo, in Avigno- A-
sciatori dell'eletto prestarono in
ne confermò e rinnovò le se»tenze vignone al Papa i soliti giuramenti
e censure fulminate contro il ba- in nome di Carlo IV, al quale Cle-
varo, lo dichiarò privato d'ogni di- mente VI inviò Isimbardo proto-
gnità ed onore, ordinando ai ve- notario apostolico , acciò dalla sua
scovi di pubblicare tali censure in bocca, e mano ricevesse la confer-
ogni domenica ed ogni festa. Com- ma di quanto avevano promesso
mosso Lodovico dallo zelo spiegato gli ambasciatori. Carlo IV ubbidì,
da Clemente VI , gì' inviò amba- anzi inviò ad Avignone altri pro-
sciatori per invocar l'assoluzione a curatori a rinnovare i giuramenti;
qualunque patto , ma poi ricusò ed allora il Papa, a' 6 dicembre,
quelli stabiliti dai medesimi suoi emanò formale decreto , con cui
il

ambasciatori, e in un'assemblea di confermò l'elezione. Carlo IV rice-


elettori, e di principi da lui radu- vette la prima corona in Bonna,
nata in Francfort, le condizioni fu- essendogli stato impedito l' ingresso
rono apertamente riprovate, lo che m Àcqiiisgrana (Vedi), che, in uno
fece partecipare al Papa, e al sa- ad altre città e principi, seguiva
gro Collegio. Allora Clemente VI, le parli del bavaro. Morto questo
vedendo oltraggiata la maestà pon- alla caccia agli 1 1 ottobre del
tificia, nell'aprile del i345, rinno- 1347, *^ deposto Arrigo di Magon-
vò gli anatemi, ed ordinò agli e- za, e gli altri elettori che seguirono
lettori di privatamente provvedere le parti del defonto, elessero in re
all'elezione del nuovo re de' roma- de' romani Odoardo IH re d'In-
ni. Nel giovedì santo del 1846, il ghilterra, già alleato del bavaro, e
Papa confermò le censure contro il fatto da lui vicario dell' impero.
bavaro, indi per nunzi, e per let- Ricusata dal re la dignità, i me-
tere si protestò cogli elettori , che desimi elettori, nel giugno i348,
,

1 90 EL E ELE
convennero nell'elezione di Federi- pero, favoriva Lutero, che combat-
co di Misnia, dal quale fu pure ri- teva co* suoi perniciosi errori la ro-
cusata ; il perchè elessero Guntero mana Leone X invitò Fe-
Chiesa.
conte di Schwarzenberg in Turin- derico a porre un argine alla li-
gia, che dopo pochi mesi rinunziò cenza dell'eresiarca, e gli donò la
i suoi diritti in favore di Carlo IV, rosa d'oro benedetta , e creò Car-
per opera di Lodovico , marchese dinale Alberto di Brandemburgo
di Brandemburgo, il quale perciò arcivescovo di Magdeburgo, e di
fu da tulli pacificamente riconosciu- Magonza, che perciò fu il primo tra
to laonde pubblicò poscia la bolla
; i tedeschi, che per indulto pontifi-
d' oro suir impero, sugli elettori, e cio avesse in Germania due arci-
suir elezione dell' imperatore , che vescovati, secondo che notano alcu-
dicesi formata dal famoso Bartolo, ni scrittori.
e perciò sommamente lodata. Gran rammarico provò Gregorio
Urbano VI, nel i38i, creò Car- XIII per la riprovevole condotta
dinali Adolfo de' conti di Nassau, di Gebeardo Truchses , arcivescovo
vescovo di Spira, arcivescovo ed e- ed elettore di Colonia. Questi, ed
lettore di Magonza; Federico dei il predecessore Ermanno di W^ei-
conti di Saverdun, arcivescovo ed den, sotto Paolo III, apostatarono
elettore di Colonia; e Coione di dalla religione cattolica, indi furo-
Falkestein, arcivescovo eletcore di no puniti colle censure, e colla de-
Tre veri ; ma questi tre ottimi prin- posizione, al modo che descrivem-
cìpi ricusarono la dignità ,
pel la- mo al volume XIV pag. 263 e se^.
grimevole scisma, che sosteneva in del Dizionario, ove abbiamo fatto
Avignone l'antipapa Clemente VII. parola anche della istituzione della
Nel i4oi dagli elettori venne de- nunziatura apostolica di Colonia al
posto dall' impero Wenceslao re Tratto del Beno, stabilita pei tre
de' romani, ed in vece eletto Ro- elettori ecclesiastici dell' impero, la
berto duca di Baviera, la cui ele- quale fiorì sino al declinare del se-
zione nel 4o3 fu confermata da
1 colo decorso. Nel secolo XVII, nel
Bonifacio IX. Lo scisma, terminato 1686, Innocenzo XI creò Cardina-
coU'elezione di Martino V, si rin- le Guglielmo Egone di Fustemberg.-
novò sotto il successore Eugenio IV Siccome poi questo porporato fu
pel concilio di Basilea, cui erano eletto arcivescovo ed elettore di Co-
aderenti gli arcivescovi elettori di lonia, il Papa ricusò di confermar-
Colonia, e di Treveri però dal Pa- lo, per la qual cosa venne sostitui-
pa deposti : ma riuscì ad Enea Sil- to Giuseppe Clemente di Baviera ,
vio Piccolomini, poscia Pio II, qua- sebbene avesse avuto quattro voli
le ambasciatore di Federico 111, di di meno. Per ricompensare i ser-
ottener loro l'assoluzione da Eugenio vigi prestati da Ernesto duca di'
IV dalle censure , e la reintegra- Brunswick-Annover all' imperatore
zione nelle loro eminenti dignità. Leopoldo I, questi, nel 1692, lo
Nel i5i 8, d'ordine di Massimilia- elevò al grado di elettore del sa-
>^'o I, principi di Germania si ra-
i gro romano impero, costituendo co-
dunarono nella dieta di Augusta si un nono elettorato. Il Catelani,
mentre Federico, duca di Sassonia a pag. 26 del suo Rislrelto, dice
ed elettore del sagro romano im- che di questo elettorato della casa*
ELE ELE i^i
di Annover non poleva dare d» l'elettrice Elisabetta Cristina, du-
stinta relazione,dappoiché quando chessa di Brunswick-Lunebui'g, lo-
nel 171 1 pubblicò il suo libro, in dandolo per la parte, che ne avea
Germania tale innovazione era mol- avuta. In questo tempo si voleva
to controversa, e poco autentica. In sottoporre all' editto imperiale il du-
fatti ci narrano le storie che il , cato Mantova: laonde mosso
di
Papa Innocenzo XII, con apostoli- Clemente XI a compassione del
ca costanza riprovò questa eiezione duca Ferdinando, scrisse premu-
fatta nella persona di un principe rose lettere agli elettori ecclesiasti-
accattolico. Ebbe però quel Ponte- ci di Magonza, e di Treveri, non
fice la consolazione di vedére de- che all'elettore palatino Reno, del
gnamente eletto re di Polonia, il perchè caldamente lo raccoman-
duca Federico di Sassonia elettore dassero all'imperatore Giuseppe I.
deir impero, il quale aveva abiu- Nel 1708, questo Papa si dolse col
rato il luteranismo, e professata la detto elettore palatino del Reno
cattolica credenza. per aver commesso alcuni attenta-
Col favore dello stesso Leopol- ti nella città di Dusseldorf contro
do I, nell'anno 170 1 , Federi- la immunità ecclesiastica, lo pregò
co I, sovrano di Prussia , elettore a risarcire gli offesi diritti della
e marchese di Brandemburgo, pre- Chiesa, e ad astenersi per l'avve-
se il titolo, e le insegne reali. Cle- nire d'immischiarsi nelle cose ec-
mente XI riprovò siffatta novità, clesiastiche. Clemente
Nel 1 7 I I ,

non avendone domandato l'assenso XI colla costituzione Exponi, che


alla santa Sede, e se ne dolse con si legge nel Bull. Rom. lom. IX,
brevi apostolici diretti a molti prin- p. 322, riprese gravemente l'elet-
cipi, che l'avevano riconosciuto per tore di Magonza perchè avea ne-
tale. Con un breve de' 1 2 febbraio gata la precedenza, ed i consueti
1 707, rimproverò l' elettore di Ma- atti d'onore, al suo nipote Anni-
gonza, perchè in qualità di can- bale Albani, come nunzio apostoli-
celliere deir impero, non solo non co straordinario alla dieta di Franc-
erasi oppostocome doveva, e co- fort. Gli ordinò inoltre, che subito
me avea fatto quando era vescovo glieli prestasse, come da'suoi pre-
di Bamberga, al decreto con cui decessori elettori si avea usato co-
nella dieta di Ratisbona erasi ac- gli altri nunzi, principalmente col-»

cordata la dignità elettorale del r arcivescovo Cosenza monsignor


di
duca di Annover accattolico ma , San-Felice, allorché da Alessandro
anzi vi aveva acconsentito sebbe- , VII venne spedito nunzio all'ele-
ne anch'esso accattolico. Dichiarò zione dellMmperatore Leopoldo I,
pertanto Clemente XI nullo ed ir- giusta il costante stile della santa
rito quel decreto , ordinando al Sede. Da ultimo lo minacciò delle

Maguutino , di registrar questa prescrizioni dei sagri canoni. Scosso


pontificia dichiarazione negli alti l'elettore dalle giuste rimostranze del
della cancelleria dell'impero. Pontefice, si conformò all'antico uso,

Nel medesimo anno Clemente ma Clemente XI, ad evitare somi^


XI manifestò all'elettore di Colonia glianti future differenze e contesta-
la suapaterna allegrezza, per la zioni, ricusò all'elettore le bolle,

conversione alla fede cattolica deU quando gli domandò il eoadiutore^


,

.192 ELE ELE


finche stabilmente non si fosse ri- condolse che la potestà secolare vi
pristinato l'antico cerimoniale nel ponesse non pochi ostacoli; il per-
suo intero vigore. chè invocò la protezione degli elet-
Morto, nel 1711, Giuseppe I, tori di Treveri, di Magonza, e del-
il Papa s'impegnò che venisse elet- l' elettore palatino del Reno.
to a successore il fratello Carlo VI, Questo Palatino, a' 2 1 novembre
come si elTettuò a' 1 2 ottobre, a 1705, aveva pubblicato una san-
condizione, che desistesse dalle pre- zione, la quale avea per titolo Rc-
tensioni sulla monarchia di Spagna, cessus religionis prò inferiori pa-
per la pace europea. A tal effetto latinalu, e molto danno cagionava
Clemente X[ diresse i suoi più cal- alla fede cattolica, alla salute del-
di uffizi agli elettori imperiali^ ol- le anime, ed ai diritti della Chiesa.
tre le istruzioni, che pel medesimo Per rimediare a tanti mali, ed in-
scopo comunicò al detto suo nipo- convenienti , il Papa Clemente XI
te Albani, cui spedi nunzio slraor- non solo la riprovò, e dichiarò nulla,
diuario alla dieta di Francfort. ma ammonì ancora vivamente T e-
Vedendo poi Carlo VI, che Pa- il lettore ad abrogarla. Quel principe
pa, colla costituzione Acceptisj data prontamente eseguì quanto gli era
nel mese di dicembre, Bull. Roni. stato insinuato, e ne diede parte al
tom. X, pai". I, p. 277, avea di- zelante Pontefice con rispettosissima
chiarato, che per tutti gli atti di lettera. Essendo giunto a notizia
ossequio, e per le funzioni solite di Clemente XI nel 171 3, che il
praticarsi Sede dopo
dalla santa principe Guglielmo di Nassau-Si-
l'elezione del re de' romani in fu- ghen, oppresso dalla sua indigenza,
turo imperatore, non si approvava trattava di cedere ad un principe
questa elezione, né dalla Sede apo- eretico suo cugino i propri stali,
stolica si quando pri-
riconosceva tosto scrisse all' elettore di Magon-
ma non ne richiedeva la
l'eletto za pregandolo a far desistere quel
conferma, e non l'otteneva con bol- principe dal conseguito progetto;
la concistoiiale; fece perciò avan- come fece eguali premure all'elet-
zare a Clemente XI per mezzo tore di Treveri, perchè oppo- si

del marchese di Prie suo amba- nesse ai degh eretici


tentativi
sciatore in Roma, la supplica di i quali nel principato Ademarien-
questa conferma, la quale poscia se macchinavano annientare l'au-
venne accordata dal Pontefice col- torità arcivescovile, ed il culto cat-
la bolla Romani Pontificis de' 26 tolico. Inoltre con paterno impe-
febbraio 1714» sottoscritta da tren- gno Clemente XI eccitò l' impera-
tatre Cardinali. F. il tom. XI del tore, ed il pio elettore palatino,
citato bollario a pag. 8. Quindi, che impedissero 1' esercizio della
per le preghiere dello stesso im- setta luteranain Porceto, luogo
peratore, Clemente XI gli accor- presso Acquisgrana ; come ancora
dò le Preci Primarie ( Vedi) , col- liprese gravemente il vescovo di
le condizioni apposte nella rela- Leitmeritz , che avea osato cele-
tiva bolla. Nel seguente anno Cle- bi'are solennemente la messa nella
mente XI encomiò l'università di cattedrale elettorale di Colonia, di
Dovay per la diligenza, con cui cui era decano. Se il lungo ponti-
si opponeva ai giansenisti, come si ficalo di Clemente XI, che fu di
,

ELE ELE 193


anni ventuno, ci ha dato materia sopraddetto nunzio di Monaco, ma
di riportare le xelazioni tra gli inoltre scrisse ai tre elettori eccle-
elettori del sagro romano impero, siastici una lettera, che viene ri-

e la Sede apostolica, quello anche portata dal Ta vanti, ne Fasti di


più lungo di Pio VI, e la gravità Pio VI tom. I, p. 217, ai tre e-
della materia, ce ne porge copiose lettori ecclesiastici per animarli a
notizie, che compendiosamente nar- conservar le loro prerogative; ed
reremo, essendo ad esse legati il all' elettore palatino significò, che
discioglimento di questo collegio riconoscesse il prelato nunzio di
elettorale, e la perdita dei dominii Monaco come semplice inviato del
temporali, nei tre elettori ecclesia- Papa, se non voleva, che come ca-
stici. Qui però noteremo, che sotto po dell'impero vi si opponesse a
il Pontificalo delio stesso Pio VI, difesa de' privilegi de' vescovi ger-
e nel1787 per la prima volta ven- manici. Indi, nel 1786, i tre elet-
ne dato, nell'almanacco. Notizie di tori ecclesiastici, coU'arcivescovo di
Roma, il titolo regio all'elettore Salisburgo, per avvalorar maggior-
di Brandemburgo. mente le loro pretensioni, si adu-
Pio VI istituì la nunziatura di narono con altri vescovi ad Ascìiaf-
Monaco , capitale della Baviera fenihurgo {Vedi)^ dominio dell'elet-
formandola in parte di quella di tore Maguntino, per formare una
Lucerna; nunziatura, che l'eletto- lega ben stravagante contro la su-
re duca palatino Carlo Teodoro, prema autorità pontificia, in virtù
il quale in se avea riuniti gli eletto- della quale spedirono quattro de-
rati palatini, e bavaro, avea pre- putati ad Ems [Vedi) per tenervi
murosamente domandato nel 1783 un conciliabolo. Ma dipoi, i tor-
alPapa, quando si recò in Roma. bidi del Brabante, la morte di
V'erano in Germania due soli nun- Giuseppe II, e soprattutto la rivo-
zi pontificii ordinari, oltre quello di luzione di Francia, distrussero la
Elvezia, ossia di Lucerna, nella Sviz- lega di Eras, ed i quattro arcive-
zera ; uno presso all'imperiai corte di scovi, che l'avevano conchiusa, es-
Vienna, l'altro alla elettorale corte piarono col depredamento dei loro
di Colonia pei tre elettori eccle- stati temporali, e con la perdita
siastici. Laonde la nuova nunzia- della loro potenza, e sovranità, co-
tura venne subito contestata prin- me ancora delle loro sedie episco-
cipalmente dall' elettore di Magon- pali soppresse dalle armi vittoriose
za monsignor Erthal, dall'elettore francesi. Ebbero così termine le

di Colonia IVlassimiliano d'Austria ambiziose pretensioni, ch'eransi for-


fratello di Giuseppe 11^ e dall'ar- mate a danno della pace della Chie-
civescovo di Salisburgo CoUoredo, sa, e dei diritti del venerabile suo
i quali stendevano la loro ecclesia- capo. Spogliati gli elettori eccle-
stica giurisdizione nei dominii ba- siastici di tutto, in uno all'arcive-
varo- palatini. Ora questi,ed altri scovo di Salisburgo, impararono
prelati, ricorsero all' imperatore Giu- neir esilio da loro sofferto, a com-
seppe II, per essere sostenuti nella piangere quanto avevano fatto a dan-
giurisdizione che pretendevano lesa, no della nunziatura di Monaco, e di
per cui l'imperatore, non solo nel quella eziandio di Colonia (/^.Nun-
1785 soppresse la giui'isdizione del zi ArosTOLici, e Germama). Nel 164©
VOL, XXI. j3
194 ELE ELE
Bernardo Mallinckrot pubblicò: De marzo 1807, insieme a sufTraganeo
archicancellariis I. R. imperìi, qui- delle diocesi siiburbicarie di Ostia
bus accesserunt summi Pontifices^ e Vellelri, nelle quali restò con tal
et Cardìiiales Germanici: un'altra dignità sino al iSSy, epoca di sua
edizione venne pubblicata in Gine- morte. Questi avea meritato la fidu-
vra nel 1689 accresciutacon an- eia, e la stima dei Cardinali de Yorck,

notazioni. Nel i665 , Giovanni Antonelli, Mattei, della Somaglia, e


Freinschenio in Argentorato diede Pacca, che successivamente furono
alla luce : De S. Roni. imperli decani del sagro Collegio, e vesco-
electorum, et S. R. Ecclesiae Car- vi di Ostia e Velletri, ritenendolo
dinalium praecedentia _, Diatribae tutti con piena soddisfazione per
quinque. Nel 1790 in Roma si loro suffraganeo.
stampò Nuova esposizione del mo-
: ELEUSI. Sede episcopale della
do che tengono gli elettori del S. provincia d'Eliade, nella diocesi del-
R. Impero neW eleggere il re dei l'Uliria orientale, sotto la metropoli
Romani, successivo imperatore se- di Corinto, secondo il Le Quien,
p.
condo le costituzioni Pontifìcie, e che nel tom. II, p. 2 25 deWOriens
quella Carlo IV, imperatore,
di Christ, registra tre vescovi di E-
delta la Bolla d! oro. Degli elet- leusi, Giorgio, Michele , e il terzo
tori ecclesiastici il Rolb ci ha da- anonimo. Altri confondono questa
to Series episcoporum etc. Magmi- sede con Elis, sufFraganea di Pa-
tinorum, Trevirensium, et ColO' trasso, eretta nel secolo V. Questa
niensium etc. Rattovillae 1725. Eleusi vuoisi che sia l'antica E-
ELEUSA {Eleus). Città vescovi- leusina città dell'Attica poco lungi
le dell'Asia minore nella Palestina, da Atene, nella quale eravi un no-
sotto il patriarcato di Gerusalem- bile tempio dedicato a Cerere, chia-
me, dipendente dalla metropoli di mata perciò la madre Eleusina. In
Petra. Commanville weW Histoire de questa città furono la prima volta
tous les aiThév. et év., la chiama istituite le famose feste Eleusine, di
Elusa, e la dice fondata nel nono cui parla Cicerone contro Vene,
secolo. 11 Terzi, nella Siria sagra, ELEUSIPPO (s.). F. Speusippo.
avverte che il Ziricense pose que- ELEUTERA. Sede vescovile dei-
sta sede ai confini dell'Arabia, cour l'esarcato di Macedonia, nell'isola
fondendola con Elat e che il ve- di Creta nella diocesi dell'I lliria o-
scovo di Elusa, od Eluza, chiama- rientale, sotto la metropoli di Gor-
to A reta, intervenne al concilio di tina o Candia, ed eretta nel secolo
Galcedonia celebrato nell'anno 4^^} qninto. Si vuole che prendesse il
e perciò la sua esistenza sarebbe nome di Eleutera, o di Eleuterna,
anteriore a quella delta secondo da Elenter, uno dei Cureti. Stefa-
Commanville. Al presente è un ti- no di Bisanzio dice, eh' era altresì
tolo vescovile in partibus infidelium, chiamata Saorus, od Aony, dalla
dipendente dalla metropolitana di ninfa di tal nome. Si conoscono due
Petra, pure in partibus. L'ultimo vescovi che vi ebbero sede, Eufra-
« portare il titolo episcopale di E- ta, ed Epifanio. Oriens Cliristianus,
leusa, o di Eleusi, fu monsignore tom. II, p. 270.
Geraldo Macioti di Velletri, fatto ELEUTEtllO (s. ). Nacque in
da Pio VII nel concistoro de' 2 3 Tournay, in un tempo in cui la fé-
,

ELE ELE 195


de erasi assai illanguidita. Egli pe- zione. Lascialo di poi dal nostro
rò seppe preservarsi dalla corru- santo il governo di Spoleto , fece
zione, e dedicatosi al Signore, di- ritorno in Roma, e si recò di nuo-
venne sacerdote. Per le sue virtìl vo nel monistero di s. Andrea, ove
consecralo vescovo di Tournay l'an- visse caro a tutti, e morì santa-
no 4^6, incominciò con zelo apo- mente. Il suo corpo fu portato a
stolico a perseguitare il vizio, a to- Spoleto, e la sua festa ricorre a' 6
gliere le superstizioni del paganesi- settembre.
mo, e difendere dagli eretici il mi- ELEUTERO (s.). Papa XIV.
stero dell' incarnazione. Per qua- Eleutero denominato anche dal
,

rantasei anni governò la sua chie- nome del proprio padre Abbondio,
sa con paterna sollecitudine, e mo- fu greco di nazione della città di
rì martire da un colpo nella testa Nicopoli, chiamata oggi Prevesa
scagliatogli dagli eretici suoi fieri nell'Albania, ossia, come credono
nemici. Nel dì primo luglio del- alcuni, napolitano, nato nella Cala-
l'anno 532, questo santo uomo vo- bria, che si dice anche Magna Gre-
lò al cielo, e la sua festa è ricor- cia. V'ha questione, s'egli sia stato
data a' 20 febbraio. canonico regolare, o piuttosto mo-
ELEUTERIO (s.). Al s. vesco- naco, come anche se fosse diacono,
vo di Auxerre Droctualdo successe o prete Cardinale fatto dai san-
nel 532 Eleuterio, il quale assistet- ti Pontefici Aniceto , o Pio J,

te a quattro concilii in Orleans, e quando a' dì 3 maggio dell' anno


cooperò collo zelo, e colla scienza 1 79 fu creato Papa. Dietro le istan-
per conservare la disciplina nella ze di Lucio re d'Inghilterra, man-
chiesa di Francia. Morì nell'anno dò Fugazio e Damiano in quell'i-
562, dopo aver governata la sua sola, che da essi poi fu convertita
diocesi per anni ventinove. La fe- alla fede. A questo Pontefice si at-
sta di lui si giorno 16
celebra il tribuisce un decreto, con cui proi-
agosto, nel qual giorno seguì la sua bivasi di deporre chi si sia dal pro-
morte. piio uffizio, senza che prima fosse
ELEUTERIO (s.). Nell'abbazia convinto reo. E di opinione il San-
di s. Marco presso Spoleto fu elet- dini, che Eleutero prescrivesse ai
to a superiore Eleuterio, che fecesi cristiani di non rifiutare come ille-

ammirare perchè fregiato di molta cito il vitto quotidiano, e special-


semplicità di cuore, e di ardente mente V uso delle carni , appunto
amore verso Iddio. Coll'orazione, e per ribattere 1' errore dei cala frigi
col digiuno liberò un ossesso fra'suoi o montanisti,i quali, non per tem-
novizi. Recatosi in Roma nel mo- peranza, ma
per affettato timore
nislero di s. Andrea, fu dal Pon- si astenevano dalla carne degli ani-

tefice Gregorio I fatto avvertire


s. mali {F. Sandini F^ita di s. Eleut).
di un vivo rammarico, che prova- In tre ordinazioni creò sedici ve-
va , di non poter cioè digiunare scovi, dodici preti j ed otto diaco-
nella ricorrenza del sabbato santo, ni. Dopo quindici anni e ventitre
atteso un estremo languore., da cui giorni di governo morì a' d'i 26
era afflitto. Eleuterio pregò calda- maggio del 194, e fu sepolto nel
mente il Signore, ed il s. Pontefi- Valicano. La santa »Sede vacò cin-
ce potè soddisfare alla sua divo- que giorni.
196 ELE ELE
ELEUTEROPOLI. Città vesco- monia fu introdotta nella Chiesa
vile della prima Palestina, nel pa- latina soltanto sul principio del se-
triarcato di Gerusalemme , dipen- colo duodecimo, e dopo l'eresia di
dente dalla metropoli di Cesarea. Berengario, ad oggetto di professa-
Commanville dice, che nel quinto re inun modo solenne la fede della
secolo fu eretta in sede episcopale, presenza reale e della transustan-
e nel decimosecondo divenne arci- ziazione. Suir origine del suono del-
vescovato onorario. Questa città era le Campane (Fedi), e del Campa-
celebre ai tempi di Eusebio , e di nello (Vedi) all'elevazione dell'ostia,
s. Girolamo, poiché da essa fu pre- e del calice, si parla a quegli ar-
sa la maggior parte delle distanze ticoli. Il concilio di Ausburgo del
delle città meridionali della tribù 1 548 , col regol. 1
4 ,
prescrisse :

di Giuda cui Venne


apparteneva. « Alla elevazione dell'ostia non si

riguardata come la patria di s. E- canteranno che delle antifone, le

pifanio, quantunque sia nato in un quali abbiano rapporto al sagrifi-


villaggio, in cui suo padre lavorava zio, quantunque sarebbe meglio
la terra. Si vuole edificata dagl'im- starsene allora in profondo silen-
peratori pagani, e poscia venne di- zio ". Ciò si osserva nella cappella
strutta dai saraceni nell'anno 796. pontificia, in cui, come in altre
Questa città ebbe i seguenti nove chiese, all'elevazione dell'ostia, e del
vescovi : Giusto, Macrino, Aezìo ,
calice, un maestro di cerimonie col
Teofilo, Eutiche, Turbo, Zebenno, turibolo dà varii tiri d' incensazio-
Gregorio, ed Anastasio, che nel 536 ne. Solo quando il Papa celebra
intervenne al concilio di Gerusa- solennemente, i suonatori del con-
lemme tenuto sotto il patriarca Pie- certo musicale trombe delle delle
tom. Ili, p. 632.
tro, Ori'ens Christ. guardie nobili, al punto della ele-
Al pjesenle Eleuteropoli [Eleuthe- vazione, suonano un grave e me-
ropolitan.) è un titolo vescovile m lodioso concerto, che muove a di-
partibus. Lo
portò monsignor Già- vozione, ed a religioso raccogli-
comò Murphy, che nel i8or, da mento. In alcune chiese all' eleva-
Pio VII fu trasferito al vescovato zione si suole suonare l'organo, ma

residenziale di Clogher nell' Irlan- con suonate atte a produrre pii


da ; quindi Leone XII nel conci- sentimenti negli astanti. Va pure
storo de* 3 luglio 1828 lo conferì notato che, celebrando solennemen-
a monsignor Francesco Lewinski te il Papa, neir elevazione dell' o-
della diocesi di Uladislavia, cui in stia, e del calice fa 1' ostensione al
pari tempo fece suffraganeo del ve- popolo prima dell'una, poi dell'al-
scovo di Podlachia in Polonia, e tro, nel mezzo, alla sua destra, ed
del quale lo è tuttora. alla sinistra. Messa. K
ELEVAZIONE (Elevatio). Parte ELEZIONE (Electio). Scelta, no-
della messa, in cui il sacerdote al- mina, eleggimento. Delle differenti
za pi ima l'ostia consagrata, e poi specie di elezione, e delle condi-
il calice, aftinché si adorino dal zioni necessarie all'elezione per qual-
popolo, il Corpo, e Sangue del no- che dignità, uffizio, o benefizio ec-
stro Signore Gesù
dopo ch'e-
Cristo, clesiastico, ec, si tratta ai rispettivi
gli stesso gli adorò con una pro- articoli. Così per l'elezione del som-
fonda genuflessione. Questa ceri- mo Pontefice, si può vedere l'arti-
ELE ELE 197
colo Elezione de' sommi Pontefici; pre conferita per via di elezione.
per reiezione dell' imperatore, Im- Gesù Cristo, capo invisibile della
peratore £D Eiettori del sagro ro- Chiesa da lui fondata, elesse per
mano IMPERO ; per l'elezione dei ve- suo vicario, e capo visibile della
scovi, Vescovi ; per 1' elezione dei medesima Simone pescatore, da lui
gran maestri dell'Ordine gerosolimi- cognominato Cefas, cioè Pietra, e
tano, Gerosolimitano Ordine ec. ec. perciò chiamato Pietro. Quindi fon-
La facoltà di eleggere chiamasi jus dò s. Pietro la sede apostolica nel-
eligendi. V. Hallier, De sacris eie- l'anno 38 di Cristo, in Antiochia,
ctionibus ex anliquOf et novo Ec- città la più famosa dell'oriente, e
clesiae wni : opera che in tre tomi la romano impero, dopo
terza del
in foglio si pubblicò in Roma nel Roma ed Alessandria. Governò s.
1789; e La Combe Raccolta dì Pietro sette anni in Antiochia, in-
giurisprudenza canonica. di partito per Roma, vi giunse Del-
ELEZIONE de' SOMMI Pontefici l' anno 44> 6 nel seguente ^5 di
Romani. L'atto il più sublime, il detta era vi stabilì la santa Sede,
più augusto, e il più venerando che trasferì da Antiochia , ed ove
che si faccia nel mondo, è quello da diciannove secoli risplende, e fio-
col quale il sagro collegio dei Car- risce all'ombra del divin fondatore
dinali della santa romana Chiesa della Chiesa. Nell'anno 69, gli suc-
elegge il Papa, la qual cosa dicesi cesse s. Lino, fatto coadiutore dallo
creazione, ed elezione: Eligiie me- stesso s. Pietro per le sagre fun-
liorem, et eunt ponite super solium, zioni della Chiesa di Roma , ossia
IV Eeg. cap. X , ver. 3. Queni suo vicarlb nel tempo dei viaggi
Deus jussitj elegimusj epist. Cleri fatti dal santo apostolo, ed eletto
Rom. ad Honor. iniper. La gran- a' 3o giugno, subito dopo il glo-
d' opera pertanto dell'elezione del rioso martirio del primo sommo
sommo Pontefice romano è l'affare Pontefice romano. Indi, senza va-
di maggiore importanza, che si ma- car la sede, dopo la morte di s.
neggi nel mondo cattolico, dappoi- Lino, a' 24 settembre dell'anno 80,
ché con essa si tratta di dare in fu eletto Papa contro sua voglia
terra un vicario a Gesù Cristo, un s. Cleto, già vescovo coadiutore di
successore al principe degli apostoli s. Pietro ne' sobborghi di Roma.
s. Pietro, un vescovo all'alma cit- Avendo patito nella seconda perse-
tà di Roma, già capitale dell'im- cuzione dopo venti
delia Chiesa,
pero romano, ed ora del cristiane- maggio del-
giorni di sede, a' 17
simo, un metropolitano alla pro- l' anno 98 venne creato Papa s.
,

vincia romana, un primate alla no- Clemente I, il quale da diacono


bile regione d'Italia, un patriarca avea assistito fedelmente s. Pietro,
air occidente, un padre comune al- che inoltre avealo insignito della
la numerosissima greggia de' fedeli, dignità di prete e vescovo. Pro-
un giudice infallibile a tutti i cat- gressivamente, e senza interruzione
tolici, ed un sovrano agli stati tem- sino al regnante Gregorio XVI, la

porali della santa Sede. La subli- veneranda cattedra apostolica della


me, e venerabile dignità Pontificia, santa romana Chiesa fu occupata
la più eccelsa diquante ricono- dai Papi, che registrammo all'arti-
sce il mondo cattolico, venne sem- colo Cronologia de* romani Ponte^
,, ,

r98 ELE ELE


fici {Vedi), ove tra i
punti riguar- fossero, tutti ufFiziali cospicui deììa
danti la loro cronologia, notammo Chiesa romana, de* quali abbiamo
l'epoche della elezione, e quella distinta notizia dal Galletti , e dal
della morte de' medesimi. Agli ar- Mabillon, Mus. Ital. tom. II, pag.
ticoli poi delle rispettive biografie 570, e dei quali noi parliamo a'ris-

de' Papi, ed anche degli antipapi pettivi articoli. Il restante del clero
si dicono le principali circostanze erano i suddiaconi, gli accoliti, e quei
che accompagnarono l'elezione dei notari, che non avevano uffizio alcu-

primi , e la intrusione dei secondi. no palatino. Il popolo era parimen-


ti diviso in tre classi ; cioè, in cit-

Diverse maniere, onde furono eletU tadini, in soldati, e nel rimanente


i romani Pontefici né* primi se» del popolo, come si può vedere nel
coli della Chiesa. Abusiva inter- Cenni, Condì. Laleran. Stephani
venzione de' princìpi secolari tan- IH in praef. pag. XIX. Questo
to nell'elezione, che nella consa- Papa, il quale viene chiamato an-
^razione. Leggi pontificie sulla che Stefano IV, nel detto concilio,
elezione del Papa, attribuita poi tenuto nel 769, ordinò che nessu-
ai soli Cardinalij e se dalVele- no fosse promosso alla sede ponti-
: zione , dalla consagrazione , od ficia, se prima non era ordinato
ordinazione del Pontefice, abbia Cardinale diacono, o prete a ca-
incominciamento la di lui supre- gione dell'antipapa Costantino, in-
ma autorità. truso senza ordine alcuno. Del mo-
do, e del luogo, come e dove nei
Nei primi secoli della Chiesa primi tempi si eleggesse il Papa
l'elezione de* sommi Pontefici si fe- lo dicemmo al volume XV, pag.
ce dal clero romano, alla presenza 258 del Dizionario. Aggiungeremo,
del popolo di Roma, il quale sol- che a' tempi di s. Gregorio 1 del

tanto vi prestava il consenso, sen- 590, dopo la morte del Papa e ,

za suffragio, lo che si praticò circa un digiuno di tre giorni , si radu-


sino all'undecimo secolo, come os- navano il clero, il Senato romano
serva Tomassino, Veter.
il et nov. [Vedi), i nobili, i il popo-
soldati,

dìsciplin. tom. II, par. 2, lib. II, lo,ed eleggevano il successore. S.


cap. i5. Èra allora il clero diviso Gregorio I, e nel 640 Severino fu-
in tre classi ; cioè, in sacerdoti, in rono eletti in tal modo coi voti

principali del clero, e nel restante concordi del clero, senato, e popo-
del medesimo. I sacerdoti erano i lo romano. Nel 1073, mentre cele-

sette Cardinali Vescovi suburbica- bravansi nella basilica lateranense


ri (Vedi), ed i vento tto Preti Car- ad Alessandro li, con una-
l'esequie
dinali [Vedi). I principali del cle- nime consenso del popolo e del
ro, o primati della chiesa , erano clero fu proclamato in successore
V Arcidiacono [Vedi), capo di tutti s. Gregorio VII, e tosto i Cardi-
i Giudici Palatini [ Vedi), cioè il pri- nali lo elessero Papa ripugnando- ,

micerio de'notari, eh' era il capo di vi egli solo. Il Platina nella sua
queste dignità, il secondicerio, l'arca- vita racconta, che s. Gregorio VII
rio, il sacellario, il protoscrinario, fu ad una voce di tutti i buoni
il primicerio de' difensori, ed il no- creato Pontefice, e le parole forma-
itìcnclatore, cogli altri, se mai vi te neir elezione , furono queste :
, ,

i:le E LE 199
*» Noi Cardinali della santa roma- esaltato alla sede pontifìcia l'anno
*->
na Chiesa, e chierici, accoliti, 4iB, che, essendo travagliato da
» suddiaconi, e preti in presenza Eulalio (Fedi) ^ antipapa, il quale
w de' vescovi , degli abbati , e di da pochi preti, e diaconi, spalleg-
*• molte altre persone ecclesiastiche, giati da Simmaco prefetto di Roma,
« e laiche, eleggiamo nella chiesa con perverso scisma era stato esaU
*» di s. Pietro in Vincola oggi ai lato al trono papale, temendo che
» 21 d'aprile 1072 (il Novaes t. Eulalio, allora esiliato co' suoi se-
II, p. 269 dice , 22 aprile 1073, guaci ad Anzo, dopo la sua morte,
citando il decreto di sua elezio- a cagione della sua grande età, e
ne presso il Baronio , ad an. debole salute, non molto lontana
1074 iium. 24; il Labbé, Con- avrebbe di nuovo inquietata la s.
dì, tom. X, col. 6; e la episto- Sede, scrisse la lettera Ecclesiae
la del medesimo s. Gregorio VII meae, data il primo luglio 4^9 >
nel citato Labbé p. 7 ), » in vero che si legge presso il Baronio, a
» vicario di Cristo Ildebrando ar- tale anno num. Sg. Questa lettei-a
»*cidiacono, persona di molta dot- venne indirizzata all' imperatore di
« trina di gran pietà prudenza
,
,
occidente Onorio , dal quale ebbe
M giustizia, e costanza, modesto, il rescritto, che si legge nel Labbe,

« sobrio, continente, che ben go- Concil. t. II, col. i582 con cui ,

» verna la sua casa , e caritativo stabilì che ninno fosse eletto Pon-
:

» co' poveri, dai suoi primi anni tefice con brighe j ma fosse soltanto
« fino a questa età allevato, e cre- riconosciuto per legittimo Papa, te-
« sciulo nel grembo di santa Chie- letto col di\'ino giudizio, e col con-
w sa. Vogliamo, ch'egli sia con senso di tutti. Così l'abbiamo per
« quella autorità nella Chiesa di regola nel diritto canonico, nel ca-
« Dio, con la quale già Pietro, po Si duo 8 disi. 79: M Si duo
« per ordine e voler di Dio la me- *» forte contra fas temeritate cer-
M desima Chiesa governò ". In pro- « tantes fuerint ordinati , nullum
gresso di tempo essendosi notabil- « ex his futurum penitus sacerdo-
mente accresciuto il numero del »» tem ; sed illum solum in sede
clero, fu d'uopoper ischivare le M apostolica permansurum ,
quem
turbolenze erano troppo facili
, eh' w ex numero clericorum nova or-
ad insorgere, confidare nel medesi- » dinatione divinum judicium, et u-
mo secolo XI, a' primari preti sol- » niversitatis consensus elegerit etc.'\
tanto, ed a' vescovi più vicini a L'imperatore Onorio colla sua ri-
Roma, il gran diritto dell'elezione, sposta assicurò s. Bonifacio I, ch'e-
come in seguito si dirà meglio in- gli per secondare il lodevolissimo
dicando le diciotto diverse manieie il Pontefice dimostrava per
zelo, cui

usate in vari tempi per eleggere il la pace della Chiesa, avrebbe pre-
Papa. stato l'aiuto suo imperiale, ben
Premurosi sempre i sommi Pon- lontano sempre di favorire i sedi-
tefici della miglior forma della pon- ziosi. Osserva qui il Pagi, Critica
tificia elezione, non omisero di sta- in jinnal. Baron. tom. Il, an. 4 '9»
bilirne successivamente i più op- che la differenza tra s. Bonifacio I
portuni regolamenti. E primiera- vero Pontefice, e l'antipapa Eula-
mente abbiamo di s. Bonifacio I, lio, fu il motivo, per cui Onorio
, ,

aop ELE ELE


dapprima, e poi i re d'Italia, ed vi, come dice il Pagi nella sua vi-

altri si frammischiarono nell'elezio- ta, e ciò per togliere alcuni abusi,


ne de' romani Pontefici, di che si che potevano insorgere nella ele-
riparlerà. zione de' Pontefici. In esso, col cap.
Nell'anno 4^1, s. Ilaro comin- Si transitus Papae, io dist. pres- 79
ciò il suo pontificato , quindi , per so Labbé Condì, IV, col. i3i3,
t.

non dare occasione a' vescovi di de- ordinò : » che fosse venerato per
stinarsi il successore , sull'esempio »i vero Papa quegli, in cui cospiras-
di s. Clemente I, il quale, come, « sero tutti i sullragi del clero, op-
nota il Cenni, Dissert. eccl. dissert. « pure la maggior parte di essi,
II, pag. 88, ricusò di succedere « e che vivente il Papa non si trnt-
immediatamente al suo maestro s. >* tasse dell' elezione del successore
Pietro, che alcuni dicono lo avesse »» sotto pena di scomunica , e pri-
nominato a succedergli, in un con- >y vazione di tutte le dignità ". Fu
cilio romano di quarantotto vesco- di poi ampliata questa pena da
vi, ordinò con decreto (V. il Lab- Paolo IV nel i558, mediante la
bé Condì, tomo IV, col. 1060), costituzione Cam sccundum Aposto-
che niun Pontefice potesse eleggersi luni, Bull. Rom. tom. IV, par. I,
il successore. Malgrado però questo p. 347- I refrattari, e disubbidien-
decreto, col quale si garantisce, che ti furono dichiarati rei di lesa mae-
la sede pontificia non diventi mai stà di prima classe. Ecco come il

ereditaria, il Pontefice s. Bonifacio Bernini, Storia delle eresie, p. 1 60,


II, pensando eh' egli colla elezione narra l' operato di Simmaco. Il se-
del suo successore, avrebbe impe- natore Festo , nel suo ritorno a
dito la prepotenza dei re de' goti Roma, trovando morto s. Anastasio
i quali si studiavano di fare i Pon- II, multis pecunia corruptis, sollevò

tefici a loro arbitrio, nel concilio uno scisma contro il successore s.


tenuto in Roma l'anno 53 1, come Simmaco, e v'intruse Lorenzo ar-
leggesi nel Labbé tom. IV, e nel- ciprete, per cui commettendosi nel-
l'Arduino tom. II Cktncil., dichia- la città caedes, rapinae, et alia
rò per suo successore nel pontifi- mala, i Simmachiani, e gli
cattolici
cato il diacono Vigilio, al quale si scismatici Laurenziani ricorsero a
aggiunse il consenso ed il giura- Teodorico re d' Italia, il quale ben-
mento del clero; ma ravvedutosi ché rescrivesse, ut qui primo ordi-
di questo passo, contrario alla prov- natus fuisset, sederei in sede apo-
vida legge di s. Ilaro, in un altro stolica; quod aequi tas in Sym ma-
concilio che raccolse, alla presenza cho invenit, per sedare lo scisma
dello stesso clero, e del senato ro- fu d'uopo si recasse in persona a
mano, ne fece una solenne ritrat- Roma. Volendo quindi s. Simmaco
tazione, per avere egli violati i ca- rimediare agli scandali, ed alle con-
noni colla suddetta elezione, e nel- seguenze che derivavano dagli sci-
lo slesso tempo fece abbruciare il smi, col dare miglior regolamento
decreto, che prima avea sottoscrit- air elezione dei Papi , decretò nel
to. 1^. Successore. concilio da lui a tal effetto adu-
San Simmaco, Papa nell' anno nato nella basilica vaticana, che vi-

499, celebrò in Roma un concilio, vente il Pontefice, eo inconsulto,


cui intervennero settanladue vesco- non si dovesse trattare di eleggergli
, ,

ELE ELE 20 1

il successore, ed essere scomunicati molti scismi, e discordie con grave


quelli, che quomodocumque pacisce- danno della Chiesa. Considerando
rentur, aut ddiberarent^ vcl Pon- poi i principi i vantaggi, che il sa-
tificatimiamhirentj e che tale ele- cerdozio divenuto cotanto rispetta-
zione spetti solamente al clero ro- bile, poteva all'impero arrecare,
mano, senza intervento di alcuna non fiu'ono pig^i a prenderne par-
persona laica benché regia; e quel- te , e vivo interesse , usando della
lo che dalla maggior parte venisse loro potenza, e della
loro prepo-
eletto, sia vero Papa. Furono a
il tenza. E primieramente Odoacre, re
questo concilio, prosiegue il Berni- degli eruli, entrato nell' Italia l'an-
ni, settantadue vescovi con molti no 47^? dopo aver costretto Mo-
Cardinali, ed altri del clero mino- millo a rinunziar l' impero roma-
re della Chiesa romana , che tra no, benché ricusasse la porpora, le
questi e gli altri arrivarono pure insegne ed il titolo d' imperatore
al numero di settanladue. Essendo contento solo di quello di re d' I-
stato richiesto Teodorico del suo talia, per lui istituito, pretese non-
parere, rispose : ad se nihil de ec- dimeno d'ingerirsi nell'elezione dei
clesiasticis negotìis pertìnerej per la Pontefici. Richiesto forse da Papa
qual degna risposta, forse fu chia- s. Simplicio (su di che è a vedersi
mato dagli scrittori, santo, e piis- il Tomassino, tom. II, par. II, lib.
simo, titoli per altra dati in quei II, cap. pronto a seda-
16), a star
tempi anco ad idolatri , e nemici re qualunque briga, che nella fu-
del cristianesimo. Nel medesimo con- tura elezione potesse accadere, egli
cilio venne anche stabilito Roina- : oltrepassando i limiti di tal pruden-
nae sedis antistiteni niinorum non ziale richiesta, pubblicò una legge,
suhjacere jiidicio , non essendo il che riporta il Labbé all' anno 502, t,
Papa sottoposto ad alcun giudice. IV Concil. col. i334, colla quale
In tal modo ì Pontefici ne' primi vietava di farsi l'elezione pontificia
secoli andavano formando santissi- senza la deliberazione di lui, o del
me leggi per la provvida elezione prefetto del pretorio per lui. Ad
de' loro successori, ma tutta questa Odoa-
usurparsi questo diritto, finse
diligenza per gl'interessi di santa cre essergli stato ciò commesso
Chiesa non fu bastante ad ottene- da Papa s. Simplicio morto nel
re quella pace, che in questo im- 483. Quando dunque si dovette
portantissimo affare si bramava procedere a dare il successore a
siccome andiamo a dire. quel Pontefice, racconta il Murato-

Era la elezione pontificia, al di- ri, Annali d'Italia, tom. Ili, par.
re del Borgia , Jpolog. del pont. I, an. 4^3, che col clero radunato
di Bened. Xy par. II, cap. II, num, v' intervenne un ministro del re O-
1 , ne' primi quattro secoli della doacre. Intorno a questo si può
Chiesa, del tutto libera appresso il leggere nel can. 1 1 del concilio di
clero, coir assistenza del popolo ro^ Simmaco : « sublimis et eminentis-
mano, perchè il Papato cessate le « simus vir praefectus praelorio
persecuzioni cominciò a risplendere, » alque patricius, agens etiam vi-
e per l'autorità, e per le dovizie >j ces praeexcel lentissimi regis Odoa»
divenne in seguito oggetto de' mon- >s Intimò questi al-
cris, Basilius".

dani desideiii, lo che fu cagione di l'adunanza, che, secondo il ricordo


, ,

202 E LE ELE
e comandameuto lasciato dal Bea- nnto sotto un re ariano qual si fu
tissimo Papa nostro Simplicio, e Teodoiico. Or dunque, sebbene s.
per ischivare gli scandali, che na- Simmaco, eletto nel 49^> come ri-

scere potevano, non si potesse fare porta Rinaldi Ann. eccl. an. 5o2,
il

l'elezione del nuovo Pontefice, sen- avesse ordinato, » che tutti i laici,
za consultar prima esso prefetto. •» compresi anche i re, non potes-
Il Baronio, negli Annali eccle- » sero ingerirsi nell' elezione pon-
siasiici, all' anno 5o2 , pensa che '» tificia " che libera al clero onni-

l'addotta scrittura fosse supposta a namente esser doveva, e Io era sta-


Papa Simplicio, e fìnta dagli scis- la sempre in addietro anche sotto
matici in occasione dello scisma gl'imperatori pagani; pur non per-
che insorse dopo memorata ele- la tanto il re Teodorico, che già nel
zione di Papa Simmaco ; ma non 499 avea decretato nello scisma
tì neppur bisogno di supporla
è dell'antipapa Lorenzo, e lo stesso
falsa. I vescovi del mentovato con- Simmaco legittimo Pontefice, che
cilio romano, senza curarsi di ri- l'eletto da più voti, e prima con-
correre alla falsità di siffatta scrit- sagrato, si avesse da tenere per ve-
tura, sostennero bensì, e con tutta ro Papa, come pur testifica il Mu-
ragione, che fosse affatto nulla, ed ratori all'anno sembrandogli
499 >

invalida ; sì perchè era contro i sa- tutta volta di aver talento, per da-
gri canoni, non potendo dipendete re alla Chiesa cattolica un capo
1' elezione dei sommi Pontefici dal- tutto dalle sue mani, usurpossi in-
le persone laiche, come ancora per- teramente il diritto di eleggerlo, e
itile detta scrittura non era solto- nominò Pontefice nel 526 s. Feli*
.scritta dal romano Pontefice, lo che ce HI detto IV. Fortemente si op-
bastò per iscredi tarla, e condannar- posero il clero, ed il senato roma-
la. V. il decreto del concilio nel p. no, non per la degna persona elet-
Amort, Elem. far. can, pag. 295, ta, ma per l'elezione fatta contro
da un codice bavaro del secolo set- le leggi Questa con-
ecclesiastiche.
timo. A gloria del vero è a riflet- tesa non fu allora pienamente ag-
tersi che, se il Pontefice Simplicio giustata, finche non venne stabili-
avesse voluto ordinare ,
quanto fu to, che in avvenire il clero col vo-
esposto dal prefetto Basilio, avreb- to, ed popolo romano col con-
il

be egli saputo formarne il decreto, senso, eleggessero secondo l'antico


e non avrebbe certamente lasciato costume il romano Pontefice il ,

in balia ad un laico di significare quale fosse poi confermato dal re,


al clero i suoi sentimenti. Perciò col suo mero consenso, come scris-
nel sopraddetto concilio di Simma- se il re Atalarico al Papa Giovan-
co fu giudicata di niun valore quel- ni II nel 533, e come abbiamo da
la scrittura, e deciso che non do- Cassiodoro nel lib. IX epist. i5, e
vesse essa aver luogo, e vigore fra dal Muratori, Annali ec. a detto
gli statuti ecclesiastici, ne' quali non anno.
potevano i quanto reli-
laici, per Questa maniera di eleggere il

giosi e potenti fossero, aver parte Papa durò sinché l'Italia soggiac-
alcuna, ma i soli sacerdoti, a cui que al regno de' goti. Al mancare
Dio commise la cura di disporne, di questi, e del loro regno, si usur-
(vosì decise i! concilio, benché te- parono la medesima pretesa auto-
ELE ELÉ 2o3
rità gì' imperatori di oriente, come modo di eleggere il Pontefice, co-
si può vedere nel Baronie all'anno me lo chiama il Mabillon, Coni'
526, nura. 24; e nel Pagi allo stes- ment. in ord. Rom. cap. 17, pag.
so anno num. 8. Laonde trovossi 192; e che durò sino all'impera-
la santa Chiesa sottoposta a lagri- tore Costantino Pogonato, all' anno
mevoli scismi, ne' tempi ancora po- 681. Per quanto tempo precisa-
steriori, ne' quali sulle orme dei mente fosse durato questo violento
primi, non mancò chi pretendesse tributo, non è facile il fissarlo. L'Al-
di arrogarsi tal abusiva giurisdizio- tasserra, in net. ad Anas. bibl.
ne sui sagri comizi, siccome osser- in Jgathone pag. 75; et in not,
vano gli scrittori ecclesiastici, e co- epist. s. Gregor. M. lib. I, epist,

me noi andremo accennando. Av- Ij p. 4) "e assegna il principio al-


verte il Baronio all'anno 607, num. la barbarie de' goti, a'quali poi suc-
I, nascer da questa imperiale usur- cedendo gì' imperatori greci,, lascia-
pazione, che il clero si studiava di rono in vigore si indegno costume,
eleggere i Papi, che fossero agl'im- laonde sembra durato circa due
peratori graditi, come, per non dire secoli. 11 Tomassino, t. II, lib. 11,

di altri,furono Vigilio, Sabiniano, cap. 16, num. 11, Io dice in-


Bonifacio III, e s. Pasquale I, i qua- cominciato un secolo innanzi alla
li erano stati nella corte di Costan- soppressione. Ma perciò non fu tol-
tinopoli apocrisari della santa Sede, ta laconferma imperiale, che anzi
cioè agenti o nunzi, e perciò cre- fu aggiunto neir imperiai decreto
duti di soddisfazione degl'impei-a- còme si legge nel citato Anastasio
ratori, oltre all'essere più infor- a p. i4o: « Quod non debeat or-
mati de' pubblici affari, come notò >i dinari, qui electus fuerit, nisi
il Muratori all' anno 604. Vinti » prius decretum generale intro-
dunque i goti nell' Italia, e finito « ducatur in regiam urbem, seclm-
in Teja il loro regno nell' anno « dumantiquam consuetudinem^ ut
553 ; r imperatore Giustiniano I >» cum eorum conscientia, et jus-
continuò ad arrogarsi il preteso di- M sione debeat ordinatio proveni-
ritto, che s' erano colla prepotenza « re". All'articolo Consa graziane,
e colla forza usurpato i goti, di con- ed ordinazione del sommo Ponte-
fermar cioè r elezione de'Pontefici, flce i^Vedi), si parla dell'abuso sud-
! quali per pubblica quiete tollera- detto, dell'approvazione imperiale,
rono per centotrenta anni questa dopo la quale avea luogo la con-
riprovevole usurpazione, comincian- sagrazione.
do da Pelagio I, eletto nel 555, e Nondimeno accadde qualche vol-
confermato da Giustiniano I. I suc- ta, che il Pontefice eletto fosse or-
cessori di questo proseguirono a dinato, senza aspettareil consenso
voler confermare gli eletti Papi, o degli esarchi di
degl' imperatori,
costringendoli ancora a sborsare cer- Ravenna luogotenenti loro, ai qua-
ta somma di danaro per ottenere li gli augusti diedero (nell'elezione
la conferma della loro elezione, di Onorio I nel 62 5) la facoltà di
l'esercizio della dignità, e la con- ratificar per essi l'elezione pontifi-
sagrazione, al modo che si dice cia, come vogliono due Pagi, ovve-
i

al volume XVI, pag. 3o6, e 3 14 ro nell' elezione di Giovanni IV nel


del Dizionario. Questo fu il terzo 640, al dire di Papebrcchio, e del
.3o4 E LE ELE
Cenni, secondo il disposto dell' im- za, di non consagrarsi Telelto Pon-
peratore Eraclio. Non aspettò l'im- tefice senza il consenso dell' impe-
periai consenso Pelagio li, il quale ratore, o almeno, per non aspettar
venne ordinato nel 578, perchè tanto tempo, senza quello dell'esarca
assediando i longobardi Roma, niu- di Ravenna, il quale fiancheggiato
no poteva uscùne; ne lo aspettò dalle sue truppe, tentava di porre
Martino 649. Il medesimo
I nel sul trono quel Papa che più gli
Costantino Pogonato, per la gran era a grado, per cui nascevano
riverenza cui avea a Benedetto II, non pochi sconcerti, ai quali tutta-
gli permise che, nel 684, si consa- via resisteva il clero romano.
grasse, senza attendere la sua con- Il medesimo JXovaes narra, nella
ferma, e dopo di lui, nel 685, Gio- elezione di Conone, che dovette a-
vanni V
pel primo si fece consa- spettare la conferma dell'esarca Teo-
grare senza l' imperiai assenso, dap- doro, secondo il prescritto da Giu-
poiché troppo gravoso riusciva al stiniano II, il quale, al dire di que-
clero romano, il dover aspettare sto autore, sebbene lasciasse libera la
da Costantinopoli la licenza di con- chiesa Romana di sborsare il tributo
sagrare il nuovo Papa, restando dei tre mila soldi d'oro (soliti pa-
cosi per più mesi vacante la cat- garsi dalla santa Sede agl'impera-
tedra romana, sebbene l' eletto e- tori in tal circostanza ,
per l'abuso
sercitasse ancora in quel tempo non introdotto sotto Giovanni II dal
lieve autorità nel governo della re Atalarico , e continuato sotto
Chiesa. Ed è perciò, che il lodato gl'imperatori eziandio d'occidente,
principe spedi una bella patente con grave discapito dell'ecclesiastica
al venerabile clero, al popolo, e al autorità) come anche dall' obbligo
romano, con cui
felicissimo esercito di trasmettere a Costantinopoli il

concedeva, che nuovo Papa si


il decreto dell'elezione de' Pontefici;
potesse immediatamente consagrare, per altro annullò in parte l'editto
senza dover aspettare l'imperiale del padre, ed assoggettò nuovo di
conferma. 11 Novaes, nella vita di il clero romano Ra- all'esarca di
Benedetto II, dice che Costantino, venna, senza il cui consenso non
in grazia del Papa Agatone, aveva poteva essere consagrato. Di fatti
tolto agli esarchi di Ravenna il s. Gregorio IH, attendendo tal con-
preteso diritto di confermare l'ele- ferma, si consagrò un mese dopo
zione, riserbandolo tuttavia a se dacché era stato eletto. Sì osserva,
stesso; eche ancor questa riserva che gli esarchi procuravano di far
condonò a Benedetto li, lasciando esaltare al trono pontificio i greci,
in piena libertà il clero della Chie- i quali però divenuti Pontefici, e-
sa romana di procedere all'elezione reditarono lo spirito apostolico, e
pontificia, ciocché gran tempo da giammai acconsentirono alle trame
da' Papi medesimi erasi con somma degl' imperatori, e vescovi orientali
sollecitudine ricercato, e non mai contrarie alla costante illibatezza
ottenuto. Ma all'imperatore Co- della Chiesa Romana. I Pontefici
stantino succeduto essendo Giusti- ancora non lasciarono di protestare
niano II, rivocò questi la concessio- contro r intrusione de' sovrani nel-
ne paterna, ristabih non senza con- la loro canonica elezione ; ma le
trasto la pregiudizievole costuman- turbolenze eccitate nelle loro con-
ELE ELE 2o5
sngrazioni, li costrinsero a ricorrere consagrazione del romano Pontefice,
air autorità degli stessi principi, col- per evitare nell' avvenire i tumulti
la forza de' quali veniva ratFrenato de'sagiù comizii, e le fazioni di
l'orgoglio de' sediziosi. Trovasi in quelli, i quanto più erano
quali
Graziano^ nel cap. Quia Sancta, potenti, tanto più si credevano di
iSj dist. 63, un decreto col nome poter essere gli arbitri assoluti del-
di Stefano, in cui viene ordinalo, l' elezione de' Papi. Ne per questo
che l'eletto Papa sia consagialo solo motivo si mosse Eugenio II a
alla presenza degl'imperiali legati, ricorrere all' assistenza degli amba-
o Ambasciatori (Vedi); ma gli sciatori imperiali; Io fece ancora,
eruditi non poterono stabilirne l'au- come Pagi giuniore, nel
osserva il

tore. Solo alcuni lo attribuiscono Brevìar. RR. PP. in vita Eugenil


a Giovanni IX, e fatto nel concilio llf num. 6, per timore, che Lo-
da lui tenuto in Roma neU'898, se tario I si arrogasse l'autorità, cui
pure non fu la conferma di quel prima avevansi usurpalo gì' impe-
decreto prima promulgato da altri. ratori greci^ gli onori de' quali egli
Certo è, che dall'autorità impe- cercava di affettare. Qui va notato,
riale, ed a richiesta de' Papi, ven- che sotto r imperatore d' oriente
ne stabilita l'assistenza degli am- Leone, V Jsaurico, Roma e il suo
basciatori, ed avendo Lodovico I, ducato, essendosi sottratti dal suo
secondo imperatore del rinnovalo dominio, spontaneamente eransi da-
impero d'occidente, inviato neir824 ti al sovrano dominio de' Papi, nel
a Roma 1' augusto suo figlio Loia- pontificato di s. Gregorio 11, e do-

rio I, per r elezione di Eugenio li, po l'anno 726. Laonde era termi-
contro il quale era insorto il pseu- nata del tutto la soggezione all'im-
do Pontefice Zizinio, il principe a- pero orientale. Si trovava ancora
vanti di partire dalla città, rese in vigore nella Chiesa romana la
pubblica una costituzione sul!' ele- consuetudine, che il popolo suppli-
zione de' Ponlefìci, parte della qua- casse, ed romano eleggesse
il clero
le si legge in Baronio, a detto an- il come dimostra il Ba-
Pontefice,
no num. 4> e tutta intera, e divi- ronio all'anno 827, num. 11^ ed
sa in nove capi nel Cointe ad egual in tal guisa venne eletto in quel-
anno num. 12, come nel Pagi al n. l'anno Gregorio IV. Ma la sua
3. Il Sigonio, parlandone de re- consagrazione fu prorogata , finché
gno ital. lib. IV, an. 825, pag. gli ambasciatori non esaminarono,

179, dice che, affine di scansare se fosse stato eletto canonicamente.


tuttii tumulti de' tempi passati per S. Leone IV fu consagrato nel-
le dissensioni de' sagri comizi, si r 847, dopo due mesij e quindici
prese la provvidenza, che l' amba- giorni dacché era slato eletto, ma
sciatore del re, e i4 re slesso, se vi senza attendere gli ambasciatori,
fosse in Roma, assistesse alla con- temendosi un' invasione de' sarace-
sagrazione del nuovo Pontefice ;
ni. Tuttavia l'annalista Pagi crede,
aggiungendo il Pagi, annal. eccl. j che confermasse il decreto di Eu-
an. 825, num. 29, avere Eugenio genio IL Gli successe, nell' 855, Be-
II decretato, mentre Lotario I si nedetto 111, che pel primo mandò
trovava in Roma, che gli amba- il decreto di sua elezione agli au-
sciatori di Cesare assistessero alla gusti di occidente, com' erasi pia-
ao6 ELE ELE
ticato con quelli d' oriente, o cogli vore della chiesa romana per e-
esarchi, forse per provare la sua vitare gli scismi, comechè da par-
legittimità contro l'antipapa Ana- te dell'eletto Pontefice si dovesse-
stasio.Dipoi, nell'Sgy, Stefano VI, ro confermare agl'impe-
i privilegi
detto VII, al dire de) Pagi, ratifi- ratori. Si osserva inoltre, che l'e-
cò il decreto di Eugenio II, seb- spressione del decreto di Gregorio
bene Stefano V, detto VI, neir885, IX, canonico rìlu, et consuetudine,
si fece consagrare senza il consenso nata senza dubbio dall' ignoranza
di Carlo // Grasso, e ciò forse per- del secolo decimo, non solo non
chè Adriano III nell' anno prece- sembrò giusta nel seguente, ma fu
dente avea decretato: « ut Ponti- anzi emendata nel concilio romano
i> fex designatus consecrari sine di Nicolò II, nel quale questi lo
5' praesentia regis aut legatoruin dichiarò privilegio apostolico, e pri-
" ejus possit,'* rivocando cosi la vilegio personale, secondo che ve-
concessione di Eugenio II. Tutta- ramente era stato in Lodovico I,
volta Giovanni IX, come dicemmo, ed in Lotario I un tal consenso
nel concilio celebrato nell' 898, imperiale, che non fu esercitato da
considerando quanto necessaria fos- altri imperatori d' occidente, fuor-
se questa assistenza, contro gli sci- ché da que' due nello spazio di
smi, e le differenze, che nell'ele- treni' anni, e nel confermar solo
zione insorgevano tra i giudici, i cinque Papi, comprendendovi anche
primati dell'esercito, ed il popolo s. Leone IV. Toltine dunque i cin-

seguaci d' un partito, mentre il cle- que Pontefici, che furono il medesi-
ro ne seguiva un altro, e talvolta mo Leone IV, Benedetto III, s.
s.

era diviso anche in due parti ; ed Nicolò I, Adriano II, e Giovanni


eziandio per far eseguire la proi- Vili, non si trova in tutto il ri-
bizione da lui fatta, che nella mor- manente del secolo IX altro Papa,
te de' Pontefici fossero rubati i lo- pel quale dopo l'elezione siasi a-
ro palazzi, prese tale misura, come speltato l'imperiai consenso j assen-
la più valevole difesa contro le sol- so, che non poteva essere diritto
levazioni benché tollerata sempre
, dell' imperatore, come in seguito si

di mala voglia dalla santa Sede, dirà, ma solo usurpazione, com'era


siccome ripugnante agli antichi ca- stato nei goti, negli imperatori di
noni. Annullato quindi il decreto oriente, o privilegio apostolico per-
di Adriano III, col summentovato sonale, come lo fu ne' mentovati
decreto Quia sancla Romana Ec- augusti Carolini.
clesìa etc, ristabilì quello di Euge- Non deve recar meraviglia, se in
nio II per evitarle brighe, con som- quei tempi, nei quali i sagri comizi
mo discapito della santa Chiesa. Sui non potendo goder la libertà di
decreti di Eugenio II, e di Giovan- cui i sagri canoni doveano garan-
ni IX, molti sono i commenti de- tirli, si abbiano i romani Ponte-
gli scrittori. Osserva il Ga rampi, fici, tratti dalla necessità, procac-
ile nummo argenteo Benedici. lìl^ ciata dai sovrani la sicurezza del-
p- 22, e scg. , che questa disposi- le loro elezioni , senza compro-
zione era il privilegio Advocatiae, mettere la loro autorità, né c|uella
dai Pontefici dato soltanto a' Ca- degli elettori, mentre 1' elezione
rolingi, ed era in sostanza a la- pontificia non può mai appartenere
ELE ELE 207
per veriin diritto ai laici, di qua- ni fatte alla stessa da Carlo Ma-
lunque grado eglino siansi, come di- gno, e da Pipino, ma volle ezian-
cemmo, e come dimostrano dottis- i dio, come riportano a detto anno
simi domenicani, Camarda,rfe elect. gli stessi Baronio, e Pagi »> ut om-
Pontif. dìssert. II, p. 99, e Passeri- *» nis clerus, et universa populi
ni de elect. Ponti/, qu. V, p. 18. E » multitudo .... sacramento se
perciò dall' accennato decreto di >i obligent, quatenus futura Ponti-
Giovanni IX quattro importanti e »i ficum electio canonice et juste
gravi riflessioni ricava in difesa del- j» fiat, ut et ille, qui ad hoc san-
la pontifìcia elezione, e sua indi- >i ctum , atque apostolicum regi-
pendenza da qualunque laica influen- w men eligitur , nemine consen-
za, ilTomassinOj^cveA etnov.eccles. « tiente consecratus sit Ponti fex
discipl. par. II, lib. II, cap. 26, §. w priusquam lalem in praesentia
6; riflessioni che noi riportammo « missorum nostrorum , vel filli
al volume I, p. 299 del Diziona- « nostri, seu universae generalita-
rio. Ma gì' imperatori tedeschi non >i tis faciat promissionem (ecco la
furono contenti della sola assisten- » ragione per cui solo richiedevasi
za degli ambasciatori ai sagri co- >» dagli imperatori, che alla con-
luizii, anzi prima gli Ottoni, po- » sagrazione dovessero intervenir i
scia gli Arrighi o Enrici non so- >i loro legati) prò omnium satisfa-

lo si usurparono ancora l' inter- « ctione, atque futura conserva tio-


venzione nella stessa o
elezione, >i ne qualera (viene la concessio-
la deposizione dell'eletto Ponte- ni ne di Leone IV di cui sopra
fice , come narra il Baronio al- « parlammo) Dominus, et vene-
l' anno 900, num. 4 '» ^^ bisognò, y> randus spiritualis Pater noster
che i romani, al dire del medesi- >' Leo sponte fecisse dignoscitur ".
mo anaalisla all'anno 964, num. Non andò guari però che, ab-
17, e 18, e del suo critico Pagi, al- bandonato l'imperatore da Giovan-
l'anno 964, num. 3, e seg. col , ni XII, il quale si appigliò al cou^
giuramento si obbligassero di at- trarlo partito di Berengario, Otto-
tendere l'imperiale assenso, prima ne I ritornando a Roma con 1' e-
di venire alla consagrazione del sercito, il Papa ne uscì, ed i ro-
novello Papa. Ottone I, il primo mani impauriti furono costretti dal-
tedesco fregiatoornamenti cogli l'imperatore a giurare di non e-
imperiali, essendo chiamato in Ita- leggere per 1' avvenire il Pontefice,
lia da Giovanni Xll, per ribattere senza il consenso imperiale. Anzi
r orgoglio di Berengario, fattosi re egli stesso fece raunare in Roma
d' Italia, e di suo figlio Adalberto, un conciliabolo, in cui fatto depor-
i quali molto aveano travaglialo re dal pontificato Giovanni XII,
quel Pontefice, dopo avere represso gli sostituì l'antipapa Leone Ylll.
i due tiranni, entrò in Roma, e Partito poscia Ottone da Roma, I

dal Papa venne incoronato impe- Giovanni XII vi ritornò, e per


ratore nell'anno 962. In quest'oc- sua morte i romani, che lo ave-
casione non solo Ottone I restituì vano richiamato, nel 964, elessero
con decreto le terre, che dai li- il Pontefice Benedetto V, senza dar-
ranni erano state tolte alla Chie- ne veruna conte/za all'imperatore,
sa romana , ratificò le douazio^ e senza avere avuto riguardo al-
ao8 ELE ELE
cuno al giuramento, datogli poco pa num. 17, che dimostrano la
prima, che anzi fecero nuovo giu- falsità di detti canoni, stimano che
ramento di non abbandonare il Sigiberto monaco scismatico, fauto-
nuovo Papa Benedetto V, e di sos- re dell' imperatore Enrico, ne sia
tenerlo contro la potenza imperia- stato r autore, e da lui lo abbia
le. Sdegnato sommamente Ottone ricopiato il Graziano. 11 Sandini
1 per tuttociò, che i Romani ave- sopra sì gravissimo argomento scris-
vano opera tOj e presa la città col- se una parlicolar dissertazione Di-^
la fame, vi rientrò vittorioso^ ed sput. XIX ad vit. PP. RR. De
obbligò gli stessi romani a ristabi- falsa synodo sub. Hadr. I, pag.
lire usurpata sede Leone
nella 2 2 5.
Vili, da prima cacciato. Leone
essi L'esempio di Ottone I fu tosto
in un conciliabolo depose il legit- seguilo da' suoi successori Ottone
timo Benedetto V, che venne rile- li, ed Ottone III. Non cos'i fece
gato in Amburgo. In Graziano si però Enrico I, che anzi, ad imita-
legge un decreto, cap. In synodo zione de' buoni imperatori franchi,
2 3, 63, in cui si dice che
dist. ridonò alla Chiesa una piena li-
Leone Vili, ad esempio di Adria- bertà nell' elezione pontifìcia, man-
no I, in cap. liadrìanus 11, dist. tenuta eziandio dal successore Cor-
63, abbia conceduto allo stesso rado II il Salico. A lui segui En-
Ottone I la facoltà di eleggere il rico II, detto il I, il quale tornò
Papa. Di questo sentimento era a mettere mano nell' elezione dei
stato il Bellarmino nella prima Papi, oltrepassando ancora i con-
edizione delle sue opere, sedotto da fini da' predecessori osservati, dopo
Graziano; ma nella ristampa di che avea Bene-
restituito a Roma
queste, In Recognit. t. I, de Summ, detto Vili, dacché n'era fuggito per
Pont. t. II, lib. I, de clevicis cap. la potenza dell' antipapa Gregorio

9, confessò di aver poi osservato, insorto nel io 12, che Enrico l pose
non essere veri questi due canoni in fuga nell'avvicinarsi alla città. Es-
dal Graziano addotti. Il Baronio, sendo egli coronato imperatore da
agli anni ^n^^ 555y 774, 964? ^^- Benedetto Vili nel ioi4jCon diplo-
mostra, che quello di Leone VIII ma presso il Labbé, Condì, tom. IX
sia supposto e finto, nulla meno 81 3, e Baronio, all'anno ioi4,
che l'altro in cui si dice aver A- num. 7, ratificò alla Chiesa roma-
driano I conceduto all' imperatore na i diritti, che le concedettero Pi-
Carlo Magno il diritto di eleggere pino, Carlo Magno, Lodovico I,
il Pontefice. Né basta a crederlo Ottone 1 ed Ottone II, ma volle
Tero che alcuni, presso il Barbosa, che il Papa fosse consagralo colla
in cap. Hadrianus num. 3, affer- assistenza dell' ambasciatore impe-
mino, essere stata la bolla di A- riale, secondo decreti di Eugenio
i

driano I conservata in Parigi fra li, e di Leone IV, sebbene al


s.

i tesori del regno di


principali clero, e popolo romano ne lasciasse
Francia. Tomassino, loc. cit. cap.
Il libera 1' elezione, giacché dal clero,
26; il Gretsero Oper. t. VI, in colla presenza del popolo romano
j^polog. Baron. cap. I, et 2 ; e (secondo V uso praticato sino a tal

molti altri presso il Ferrari, Bì- tempo) fu eletto il Papa inclusi-


llioth. Canon., toni. VI, verb. Pa^ vamenle a Nicolò li nel io58. Anzi
ELE ELE 209
quando Enrico III nel 1049, de- Alessandro II, successore nel io6i
stinò al pontificato s. Leone IX, di Nicolò II » Cum electio illa
:

questi vi acconsentì col patto, che «» per episcoporum Cardinalium


venisse dal clero e popolo romano w fieri debeat principale judicium,
confermato, ne l'elezione dell'im- •» secundo loco jure praebeat clerus
peratore fosse stimata più che una M assensura, tertio popularis favor
semplice raccomandazione. Laonde, « attoUat applausum ; sicque su-
entrato in Roma, fu eletto con ge- M spendenda est causa usque dum
neral consenso di tutti, e solamen- « regiae celsitudinis consulatur au-
te benedetto, per essere già vesco- » ctoritas, nisi, sicut nuper contigit,

vo, fu quindi intronizzato. Su tal *» periculum fortassisimmineat,quod


benedizione si possono leggere i « rem quantocius accelerare com-
volumi V, p. 62^ Vili p. 169,6 « pellai." Nello stesso decreto sta-
XVI, p. 3i3 del Dizionario. Sulla bilì Nicolò II, M che il Papa si
elezione di Vittore II, di Stefano y» dovesse eleggere nel grembo del-
X, e di Nicolò II, nel io58, van- >» Chiesa romana, vale a dire
la
no consultate le loro biografie. Ma » dal sagro Collegio (su di che va
dopo un anno questo Papa Nicolò M letto il voi. XV del Dizionario^
II, nel concilio lateranense, privò « a p. 264), trovandosene idoneo,
il clero ed popolo romano del-
il w e quando tale non fosse trova-
la sopraddetta prerogativa, e ne ** to, da qualunque altra chiesa :

investi i soli Cardinali di santa w che se mai non potesse eleg-


Romana Chiesa (P'edi), al quale » gersi in Roma per qualche im-
articolo, massime al §. Ili, si trat- »j pedimento, si potrebbe fare al-
ta dei Cardinali come elettori del « trove r elezione da'Cardinali, an-
Papa. F. il Pagi, Breviar. t. I, « corchè pochi (di ciò e del luogo
praef. n. i4) e in Fit. Nicol. II, fi dell' elezione del Papa, si tratta
n. 7. Si legge il decreto, cap. In w al medesimo voi. ed alle pag.
nomine Domini , I, dist. 2 3, presso » 259, e seg. e 274 e §eg.), ed
il Labbé loc. cit. col. ioi3, come ») in tal caso Si bellica tempestas,
:

ancora presso il Lunig. Cod. Diplom. »t vel qualiscumque hominum co-


Jtid. tom. IV, p. 4j ed il Baroiiio »» natus malignitalis studio reslite-
all'anno loSg, num. 25. Ecco il » rit, ut is, qui electus esset ia
decreto : « apostolica sede juxta consuetudi-
« Spetterà il diritto di eleggere M nem intronizari non valeat, ele-
« il Pontefice in primo luogo ai >i ctus tamen , sicut verus Papa
M Cardinali vescovi, che godono le « obtineat auctoritatem regendi ro-
M prerogative de' metropolitani, poi » manam Ecclesiam, et disponendi
« a' Cardinali preti e diaconi, indi »> omnes facultates illius". Dell' in-
« il clero ed il popolo ne daranno tronizzazione del Pontefice, si di-
» il consenso, in tal guisa che i scorre al voi. XVI, pag. 3o6, e
« Cardinali ne saranno i promo- se^. del Dizionario , dichiarando
« tori, ed il clero, ed il popolo ne che l'eletto contro la prescritta
« saranno seguaci ". Tanto si ha forma in questo decreto dovesse
pure dal contemporaneo san Pier soggiacere co' suoi seguaci alla sco-
Damiani, lib. I, epist. 20, pag. ^5 munica, e privazione di tutte le

edit. Romae 1606, scrivendo egli di dignità. Dicendosi da molti, che


VOL. XXI. >4
aro ELE ELE
JNicolò II in questo decreto abbia IV il diritto di eleggere di propria
concesso ad Enrico IV re de' ro- autorità il Pontefice, perchè, come
mani, la stessa autorità suH* elezio- si è detto, essendo pon-
l'elezione
ne pontifìcia che godeva il suo pa- tifìcia una facoltà spirituale, ed ec-
dre Enrico III, a precisar meglio clesiastica, di questa non potrebbe
il vigore di questo supposto pri- essere capace un principe secolare ;

vilegio, riporteremo le stesse se- ma bensì gli permise di conferma-


guenti parole, che si leggono negli re l'elezione fatta dal clero roma-
Annal. eccl. del Baronio, all'anno no, ovvero di nominare il Ponte-
io59 n. 24. fice, a richiesta però ed a nome
M Ut ipsius privilegi! concessio- soltanto dello stesso clero, a cui
*» nem factam in hoc a
concilio apparteneva la medesima elezione.
*i Nicolao summo Pontifice Henri- Nondimeno s. Anselmo di Lucca,
a» co regi exactissime disquiramus; scrivendo contro l'antipapa Guiber-
>» haec accipe. Non ita quidem ap- to, o Clemente III, Biblioth. pp.
j» paret concessisse illi Ponti ficem, tom. XVIII, pag. 609, ed. Lug-
» atque concilium jus eligendi Ro- duni 1677, ^'ce: »' che il mento-
K> manum Pontificem, ut eo priva- « vato decreto non era di momen-
ci ri voluerit romanum clerum « to alcuno, ne in verun tempo
« imo ad S. E.. E, Cardinales epi- *» ebbe origine. Conciossiachè uo-
*i scopos voluit id potissimum per- »> mo fu Nicolò li, e come tale
5j tinere, inde ad caeteros, quos « poteva essere sorpreso a deter-
M si ve jura, si ve consuetudo hacte- M minare ciò che non era lecito ".
** nus admisissent, nec cuicquam Anzi s. Pier Damiani, Discep. Synod.
>y judicium inferretur. Nec quidem inter regis advoc. et rom. eccl. de-
»» quis dixerit, plura modo esse fens. p. 29, ci assicura che lo stesso
»i Henrico regi concessa, quam ejus Enrico IV, ed i giandi del regno,
n patri Henrico imperatori data lo resero di ni un valore. Era esso
M fuerant a praedecessoribus Ro- sì conti-ario alla ragione, che De-
** manis Pontificibus, nimirum qiiod siderio Cardinale abbate di Mon-
*» hactenus factum vidimus, ut il- tecassino, poscia Vittore III, par-
» lum eligeret imperator, in quem lando all' imperatore Enrico IV, al
*>primo, si per pacem licuisset, su& quale fu inviato per comporre le
M fragia romanorum concurrerent; differenze tra lui, e s. Gregorio VII,
*> sicque primum clerus eligeref, et gli disse con apostolica franche/za
w cleri electioni imperator ipse fa- sul sopraddetto preteso diritto :

» veret; si minus di clero facere fi Ne Papa, ne vescovo alcuno,


il

*• licuisset , ipsemet clerus refun- » ne Cardinale, uè uomo veruno


» deret tunc liberam in imperato- *» poteva dare questo diritto; im-
« rem eletionem ut quem vellet, »» perocché la Sede apostolica è no-
« eligeret, nomine tamen romani »j stia padrona, non già ancella ;
»» cleri. In hoc autem concilio de « non è soggetta ad alcuno, ma
•> romanorum Pontifìcum electìone w SI a tutti superiore. Se ciò fa
*> constitutio edita est pernecessa- « fatto da Papa Nicolò II, fu sen-
>» ria temporibus islis, quibus vis f> za dubbio fatto ingiustamente,
•* tyrannica vigeret". Non conces- » e stoltamente; né per la sloltez-
ìie dunque Nicolò li al re Enrico « za umana può, e dee la Chiesa
E LE ELE 5IT
« pèrdere la sua dignità. Non mai Fu dunque dopo s. Gregorio
>5 da noi si dovrà acconsentire, ne VII, che ricuperarono i romani la
»» in tenripo veruno per la Dio intera loro libertà di non aspettare
« mercè succederà, che il re degli l'assenso abusivo dagli augusti per
V alemanni elegga il Papa de' ro- la consagrazione indipendenza man-
;

» mani ". Quindi argomenta il p. tenuta sino a' nostri giorni, quandi
della Noce, AdnoL iitChron. Cassiti. per tanti secoli addietro sotto i re
p. 34 r, edit.1608, che se
Paris. d' Italia, e degl' imperatori greci,
gl'imperatori hanno avuto qualche franchi, e tedeschi era durato l'a-
concessione, o privilegio sull'elezio- buso, che l'elezione restasse libera
ne de' Papi, ciò fu o per rintuzzare al clero, coll'assistenza del popolo
gli scismi, o per difendere la san- romano, non divenendosi alla con-
ta Chiesa. Nascendo dunque nuove sagrazione, senza la loro approva-
vicende, e cessando le antiche, ben zione. Anzi riflette il Novaes, nelle
poteva annullaisi quella concessione vite di Alessandro II, e di s. Gre-
o privilegio come appunto fece-
, gorio VII, che nell'elezione del pri-
ro s. Gregorio VII nel concilio mo terminò onninamente l'abuso di
di Laterano, e Vittore III in quel aspettar l'imperiale consenso, e che
di Benevento. l'avviso cui diede il secondo di sua
Successe a Nicolò II nel 1061 esaltazione ad Enrico IV, noi fa-
il Pontefice Alessandro II, il qua- ceva per attenderne conferma, ma
le, come scrive Leone ostiense in piuttosto perchè si adoperasse di
Chron. Cass. lib. Ili, presso il farlo esimere da tanto peso, di che
Muratori Script, rer. italie. tom. Io pregò caldamente. Laonde con-
IV, p. 4^1, venne dichiarato Papa, chiude, che s. Gregorio VII fu l'ul-
senza che ne fosse data contez- timo Papa, alla cui consagrazione
za ad Enrico IV, che perciò sde- prestarono assistenza ì legati, od
gnato fece eleggere l' antipapa Ca- ambasciatori cesarei. Resta bensì
daloo vescovo di Parma, col nome oggi la connivenza della pacifica
di Onorio li. Quindi, col consenso avvertenza dell' Esclusiva (Vedi)^
del clero, e del popolo, a norma che godono tre sovrani, e al mo-
del decreto di Nicolò II, ed al do che dicesi a quell' articolo, ed
modo che si disse in principio di originata da quegli abusi sin qui
questo articolo, da' soli Cardinali descritti. La Chiesa tuttavolta, che,
Tenne surrogato nel 107 3 ad Ales- a seconda delle sue leggi, avrebbe
sandro li, il Pontefice s. Gregorio dovuto essere al coperto d'ogni per-
VII, il quale, per evitare i passati turbazione nell'eleggere il venerabile
disordini e scismi, diede tosto l'av- ed augusto suo capo, da Alessan-
tìso della sua elezione ad Enrico dro li, eletto nel 1061, sino a
IV, che prontamente l' approvò, e Celestino II eletto pacificamente nel
spedì a Roma Gregorio vescovo di I 143, non potè godere, a cagione
Vercelli per assistere alla di lui principalmente delle fazioni, in quel
consagrazione. Questi però fu l'ul- corso di tempo una stabile tran-
timo, che diede l'avviso all'im- quillità. Di fatti volendosi il ven.
peratore di sua elezione, come as- Pietro di Clugny rallegrare con
sicura il Pagi, Critic. in annal. Celestino II, per essere in lui co-
all'anno T073 num. 6. minciata la calma, nel lib. IV
m

412 TLE ELE


Epist. X, Bìhlìoth. pp. tom. XXII, gli fos.<e restituito Y antico diritto

p. 921 gli disse: » Quis hoc non di assistere all' elezione de' Pontefi-
f» miietur, a tempore Alexandri li ci, onde fu duopo rimetterlo per
» Papae, per Gregoriura VII, Ur- allora nel passato possesso, come
M banum II, Paschalem II, Gela- ricavasi da Ottone di Frisigna, il

w sium li, Callixtum II, Honorium quale attesta nel suo Cronico, che
w II, Innocentium II summos ec- Eugenio HI nel 11 45 fu « com-
w clesiae Dei, ac praeclaros Ponti- » muni voto cleri et populi ele- ,

» fices, quanto ad eorum promo- « ctus ; e che 1 1 54 clerici et laici


» tionem pertinet , ecclesiastica » pariter conclamantes introniza-
« pacem perti'ansisse, sed in nullo « runt Hadrianum IV." Non passò
M eorum piaeter vos quievisse " ? per altro molto tempo, che il clero,
Schiari dunque la pace tanto bra- e il popolo romano si trovassero in-
mata, e venne eletto concordemen- teramente spogliati del diritto, il
te da' Cardinali, coli' acclamazione che per forza si voleva mantenere,
del popolo romano, ch'era il suffra- come dice il Mabillon, Mus. Ital.
gio solito, che dava nell' elezione, il t. II, 17, p. ii5; dappoiché
cap.
Pontefice Celestino II, come pur il Cardinal Gualtiero, nell' elezione
dice egli stesso YieW epist. ad Clu- di Alessandro III, procurò che né
niac.y presso il Labbé Condì, t. X, il clero,né il popolo v'intervenissero,
col. io3i. ma i soli Cardinali vi contribuisse-

Celestino II fu dunque il primo ro col loro suffragio, onde nacque


Papa eletto senza l' intervento del che alcuni Cardinali malcontenti,
popolo, come osserva anche il Pan- uniti al clero, ed al popolo, elessero
\inio, Adiwt. ad Plalinani, p. i5i, l'antipapa Vittore IV, ed uniti
giacche, com' egli scrive, e lo dice ai giudici, agli scrinarii, ai sena-
pure il Sigonio de regno Ital. lib. tori, condussero 1' eletto al palazzo,
X, 1143, Innocenzo II, ante-
an. acclamando secondo il solito: Papa
cessore « Populum Pontificiorum Vittore s. Pietro V elegge. Questo
*» jure comitiorum, cujus a primis scisma venne sostenuto da quattro
*» temporibus ad eam usque diem antipapi ; ma estinto che fu, Ales-
M particeps fuerat, spoliaverat." Il sandro III, nel 1179, celebrò il
Pagi, Brtviar. t. I, p. 669, n. 43 concilio generale lateranense 111, in
vuole, che il medesimo Innocenzo cui tra le altre santissime leggi,

lì fosse già stato eletto da' Cardi- stabili col cap. Licet. 6 de eie et.
nali soltanto, senza l'assistenza del » che essendo discordia tra' Cardi-
clero, e popolo romano ; ma il p. M nali nella elezione pontificia, fos-
della Noce citato, lib. IV, cap. 2, " se riconosciuto per legittimo Pon*
p. 4^0, seguendo il sentimento di " tefice quegli, nel quale concor-
Panvinio, crede che essendo stato « ressero i suffragi delle due parli
il popolo ribelle ad Innocenzo II, » di essi Cardinali elettori, e sot-
prendessero motivo i Cardinali per » toposto alla scomunica, e priva-
non ammetterlo ad assistere per te- ci zione dell' esercizio degli ordini,
stimonio all'elezione di Celestino » chiunque si trattasse per Ponte-
li. Comunque sia, dopo la morte » fice con minor numero delle due
d'Innocenzo 11, dice il Pagi, che » parti de* Cardinali". Così con
il popolo riprose le armi, perchè legge ferma ed invariabile venne
ELE ELE ai3
«labillto nel concilio,che V elezione sioni dei baroni romani, e quel-
de' Pontefici appartenesse solamente le dei Savelli, ma non fa veruna
a' Cardinali, rimossi affatto dalla parola d* Innocenzo VI, e di Mar-
medesima il clero, e popolo roma- tino Y. Il Burcardo racconta al-
no, per ischivare l'occasione degli trettanto a pag. 49 de conclavi dei
scismi, essendo questa maniera la Pontefici, testimonio oculare come
fra tutte la migliore, come dimo- chierico della cerimonie pontificie,
stra il Bellarmino, de clerìcis^ tom. dicendo pure delle pretensioni del
II, lib. cap. 9.
I, Savelli, il quale con grande ani-
All'articolo Costanza {Fedì), nel mosità diceva, che pel jus antico
cui celebre concilio fu eletto Mar- gli toccava e competeva quell'ono-

tino V nel i4'7> si dice che per re, e ch'era obbligato a ponervi
r estinzione dello scisma, oltre i la vita. Inoltre aggiunge, che in
Cardinali dei tre collegi cardinalizii tale occasione i romani furono li-
di Gregorio Xll, Giovanni XXIII, berati di molti carichi, che da tem-
e Benedetto XIII antipapa, con- po antico sopportavano.
corsero neir elezione altri trenta Essendo la dignità pontificia la
prelati, cioè seiper ciascuna delle suprema tra quante riconosce il
cinque nazioni, che formavano quel- mondo cattolico, giusto dovere era
r augusta assemblea. perciò, che conferita fosse soltanto
Cancellieri dice, nelle Notizie isto- da un ceto di personaggi, che nella
riclie de' Conclaviy p. i4, che il p. dignità ecclesiastica non riconosces-
Daniele Papebrochio nel PropylaeOj sero l'eguale. Per conferire la dignità
p. 2 58, descrive la contesa pro- imperiale, fu stabilito il collegio
mossa da alcuni baroni romani, degli Elettori del sagro romano im-
i quali neli447 pi'etendevano di pero (Fedi), che nell' impero furo-
essere ammessi nel conclave per no i più cospicui principi. Così an-
morte di Eugenio IV, per aver cora per conferire la dignità pon-
luogo nell'elezione del nuovo Pon- tifìcia, conveniva che questa auto-

tefice, e la ripulsa avutane dal sa- rità fosse ristretta ad un collegio,


gro Collegio, che si oppose, parti- che nella gerarchia ecclesiastica go-
colarmente a Gio. Battista Savelli, desse il primo posto. Questo col-
benché di provetta età, il quale legio si forma di elettori eleggibili,
più di tutti insisteva a tale ogget- come sono i Cardinali, ne' quali si
to, per r antico diritto, che vanta- sostiene, regge e gira lo stato uni-
va essere slato sua
concesso alla versale della Chiesa, e però dalla
famiglia da Innocenzo VI nell'anno voce cardine, al dire di molti,
io35, e da Martino a' 3 giu- V prendono nome. Chi dunque più
il

gno del i33o. Ognuno però cono- giustamente di loro doveva elegge-
sce, che Innocenzo VI venne eletto re il Papa, che appunto è la porta
nel i352, e Martino V fu creato della casa di Dfo, cioè della Chie-
Papa nel i^ij. Laonde tali ana- sa santa, la quale si sostiene nei
cronismi sono troppo manifesti di consigli principalmente de' Cardina-
errore. Riscontrato il Papebrochio, li, che di cardini fanno l'uffizio?
in Propylaeuni ad acta sanctoriini A Mosè assistevano settanta anzia-
Mail, parte secunda, non a p. 2^8, ni del^ popolo israelitico, secondo il

ma a p. 121, racconta le preten- comando divino, riportato nel lib.


1,4 KLE E LE
CiQ Numeri, cap. II, v. 16. A que- eo ìpao sit Pontifex sununus Ec-
sto esempio stabiri Sisto V a get- desiati todus, etsi forte id non ex*
lanta il numero de' Cardinali, i priniant dectores, e poi lo ralfernia
quali dovessero assistere al Papa ancora con alcuni esempi de' Papi
nel governo della Chiesa universa- soltanto eletti, che esercitarono la
le. Dovendo adunque i Cardinali loro potestà, come appunto da al-
assistere co' consigli il romano Pon- tro questa non dipendesse, se non
tefice, tanto più conveniva loro il che dalla loro elezione. Secondo
diritto di eleggerlo. Sulla disciplina però il Zaccaria, Storia Letter. di
osservata su questo grave argomen- Italia, t. V, lib. II, cap. 8, n. 3,
to; sugli ammessi alla elezione e sugli ed il JXovaes, Dissert. storico-crit.

esclusi dalla medesima ; sugli eletti diss. IV, §. XXXI, non sembra do-
Pontefici, sebbene assenti dal luogo versi in simile modo parlare delle
ove si faceva l'elezione; su quelli che elezioni dei Papi sino a s. Grego-
furono creati Papi senza essere fregia- rio II, eletto nel 71 5, e di quelle
ti della dignità cardinalizia, e se sia seguite poi, cioè dopo che ai latini
lecito eleggere chi non è di tal d' occidente passò l' impero. Le ele-
grado, si tratta con qualche diffu- zioni,che facevansi prima sotto gli
sione agli articoli Cardinali, Cojv^ imperatori greci, non erano perfet-
CLAVE, e Porpora Cardinalizia. Che te, e compite senza l' approvazione

la patria, 1' età, la bassa origine, e imperiale, di cui tanto si disse, ma


r oscura condizione non sieno im- veramente condizionate, osia dipen-
pedimenti alla elezione pontificia, denti per essere vere e compite,
«ono punti sviluppati agli articoli, da detta imperiai che conferma,
Patria, e Pontificato. Oltre poi sebbene abusiva entrava in quei
quanto dicemmo all'articolo Con- tempi a parte delle cose richieste
sacrazione, ED ORDINAZIONE DEL SOM- per r elezione ; o questo uso sia
MO Pontefice, cioè se dall' elezione, nato per connivenza del clero, o
ovvero dalla consagrazione, ed or- per usurpazione, o per altro qual-
dinazione abbia incominciamento la sivoglia titolo. Di tal sentenza era
suprema autorità del Papa, o dalla s. Gregorio I, il quale, già eletto
sua intronizzazione, che facevasi pri- nel 590, validamente si adoperò
ma della consagrazione, aggiunge- presso la corte di Costantinopoli,
remo la seguente breve digressione. a cui era stato mandato il decreto
- Il Marangoni, Clironol RR. PP. dell' elezione da Germano prefetto
€c., contro la regola del Pagi, di- di Roma, perchè non fosse appro-
mostra, che la pontifìcia podestà vata la sua elezione. In sostanza,
non dall' ordinazione e consagra- col clero, col popolo, co' primati
zione dipende, ma da Dio solo, il dell' esercito, l' imperatore anch'egli
quale, come Papa
egli dice, al la sebbene lontano, eleggeva allora il
comparte immediatamente dopo se- Pontefice, ed il suo voto era la
guita la elezione. In oltre confer- conferma dell'elezione fatta a Ro-
ma ed illustra 1* argomento con ma. Quindi avveniva, che non con-
due sentenze del ven. Cardinal siderandosi ancora l'elezione del tutto
Bellarmino, de Rom. Pont, lib. II, compita, ed assicurata, l'eletto noa
cap. 22, e 17, il quale sostiene: riguardavasi dai romani come Pa-
i^t qui eligitur Roinanus Pontifea:, pa. Che se alcuno fece in que'tempi'
ELE ELE ii5
qualclie alto di giurisdizione asso- elezione ne' secoli posteriori, dac-
luta, come Benedetto II, il quale ché r impero de' greci passò nel-
creato Pontefice nel 684, alcuni r occidente, è indubitato che dal
negozi commise ancor non consa- tempo di Adriano V, eletto Pon»
grato a Pietro notaro regionario, tefice 1276, già l'elezione, co*
nel
che Leone li suo predecessore ave- me avverte
il Papebrochio in con-
va mandato nella Spagna co' decreti st. ad Hadrian. Vy num. I, pag«
del VI concilio, intitolandosi: Bene- 38 1, costituiva pienamente il Pon-
dìctus presbyter et in Dei nomine ele- tefice nella sua autorità, tostochè

ctuSj sanctae sedis apostolicae, Pelro r elezione era terminata, e dall' e-


notarlo regionario, presso il Labbè, letto accettata. Così aftermò Ni-
Condì, t. Vljcol. 1278 ; come fecero colò IV scrivendo da Rieti ad un
altresì s. Sergio I, ed altri dal Ma- abbate de' cistcrciensi in Inghilterra
rangoni citati, e dal Garampi nella a' 2 agosto 1289, nell'anno se-
r

dissert. de nummo argenteo Benedicci condo del suo pontificato, presso il


III, p. 20, 80, e seg.; è da dirsi Bull. Magn. tora. IX, const. 4*
col Garnier IVot. ad lib. Diurn. Anzi Clemente V, nel i3o6, fui*
RR. PP. cap. XI, tit. I, che a taU minò la scomunica contro coloro,
fatti avesse 1' eletto speciale facoltà i quali non avevano stimate di
dal clero romano, che talvolta con- valore le lettere eh' egli aveva spe-
cesse eguali autorizzazioni, prima dite prima della sua coronazione,
che i novelli Pontefici fossero ordina- extrav. ult. commun. cap. 4- " Quia
ti. Dall'operato di Benedetto II alcuni » non nulli asserere non ve-
argomentano, che nella sua elezione, w rentur, quod Sumraus PontifeX
o poco prima, abbia cessato 1* an- M ante suae coronationis insignia
tico costume della Chiesa Romana, >y se non debet intromittere de
il quale nella Sede Vacante (Vedi), » provisionibus, reservationibu», di-
o neir assenza del Pontefice, e nella M spensationibus, et aliis gratiis fa-
elezione di questo prima della con- « ciendis, nec se in litteris episco-
sagrazione, risiedeva presso V Ar- » pum simpliciter, sed electum e-
ciprete, V Arcidiacono, ed il Pri' M piscopum scribere nec etiam uti,

micerio (Vedi), capo delle dignità « bulla, in qua nomen exprima-


palatine. Si osserva ancora, che « tur ipsius; JVos talium temerita-
nel 752 venne eletto Stefano li, »» tes coropescere cupientes, singu-
e siccome morì dopo due giorni » qui occasione hujusmodi a-
los,

senza essere consagrato, da quelli che » liquas litteras nostras super ne-
nei primi XI l secoli della Chiesa >» gotiis quibuscumque confectas,
facevano derivare dalla consagra- « quae a nobis ante coronationi*
zione la pienezza dell'autorità pon- « ncjtrae insignia emanarunt, ausi
tificia , non fu enumerato , cioc- « fuerint impugnare, excommunica-
ché produsse nella cronologia una »> tionis sententia inodaraus." V»
differenza nei Papi di tal nome. il Rinaldi Annal. eccles. all' anno
V. Giovatìui Garnier Disserlatio de io36 num. 27^ dove riporta que-
ordinatone Romani Pontificis, ncl- sto pontificio diploma. Noteremo
r Append. ad libr. Diurn. ancor qui, che eletto nel i522 A-
Per conferma di ciò che riguar- driano VI mentre era in Ispagna,
da all' autorità pontificia, dopo la nella lettera responsiva cui di ressa
2i6 ELE ELE
a' Cardinali, ti sottoscrisse : reven- remo, che diciotto maniere, usate
dissimorum doni, veslrarum amiciis, in vari tempi per eleggere il som-
et confrater , et electus Ponlìfex mo Pontefice, ci ricorda il Panvi-
Roniamis. Finalmente fra le leggi nio ne' dieci libri, cui dedicò ai
risguardanti l'elezione Pontificia, Cardinal Borromei, come si legge
vanno qui rammentate quelle fatte nel p. Mabillon, il quale tuttavia
nel 1274 da Gregorio X, che fissò le restringe a sei solamente nel
in modo stabile il conclave, nel Commentar, in Ordin. Rom. Mus.
quale i Cardinali si rinchiudono, Ital. tora. II, cap. 17, p. 119;
per compiere la grand' opera della cioè : la prima maniera praticata
elezione : le quali leggi, insieme a da s. Pietro a Costantino magno,
quelle emanate da altri Pontefici, ed che diede pace alla Chiesa nell'an-
a tuttociò che precede, accompagna, no 3 1 3 ; la seconda da Costantino
e segue l'elezione del Papa, si ripor- a Giustiniano I, che incominciò a
tano all'articolo Conclave [Vedi). regnare nel 527 ; la terza da Giu-
Qui però noteremo, che al termine stiniano I a Carlo Magno, su di
delle esequie novendiali, cioè nell'ul- cui s. Leone 111 nell' 800 rinnovò
timo giorno, viene pronunziata l'ora- l'impero di occidente; la quarta
zione funebre a| defonto Pontefice, e da Carlo Magno alla creazione di
nel seguente, ch'è il giorno dell' in- Formoso assunto al pontificato l'an-
gresso de' Cardinali in conclave, do- no 891 la quinta da Papa For-
;

po messa dello Spirito Santo ce-


la moso ad Ottone I, che divenne im-
lebrata dal Cardinal decano, viene peratore nel 936 la sesta da Ot- ;

pronunziata l' orazione de eligendo tone a Federico I Barbarossa


I

per r ottima, e pronta elezione del imperatore del ii52, ovvero al


nuovo Pontefice. All' articolo Ora- Pontefice Alessandro III eletto nel
zioni per V elezione de* Pontefici II 59, da cui vetme devoluta sta-
(Vedi), si tratta di tale argomento. bilmente, ed esclusivamente a'Car-
Nel detto tempo delle esequie no- dinali r elezione Pontificia. 11 Ca-
vendiali, come si avverti altrove, i talani, nel Commentar, ad can. I
maestri delle cerimonie dispensano concil. lateran. Ili, dice, che un
ad ogni Cardinale il libro Caerenio- numero maggiore di queste ma-
niale coutinens ritas electionis Roma- niere di eleggere i Pontefici si rin-
ni Pontificis Grcgorii PapaeXVjus- viene negli scrittori delle loro vite.
su editnni, cui praefiguntur constitu- Cosi ancora il gesuita Plettemberg,
tiones Pontificiae, et conciliorum de- Notitia congregalionum et tribuna-

creta ad cum non periinentia, Romae lium Curiae Romanae, cap. 11, de
ec. Si ristampa in ogni sede vacan- conclavi et electìone summi Ponti-
te dalla tipografia camerale. ficiSj pag. 60 e seg. , appoggiato
all'autorità di molti autori, scrive,
Modo col quale al presente dai
che fra lo spazio di ir 59 anni,
Cardinali si elegge il Papa j ed
sino all'elezione di Alessandro III,
esempii di quelli eletti per ispi-
furono usate diciassette mutazio-
razioue^ acclamazione, adorazio-
ni nella elezione de' Pontefici. In
ne, e compromesso.
queste però, riflette eruditamente
Oltre quanto di sopra si è detta il Borgia, poi Cardinale, la polizia
sulla pontificia elezione, aggiunge- tenuta dal secolo terzo (della quale
,

ELE ELE 217


fa menzione il vescovo Cipriano) 276 della nostra era, mentre i ca-
fino al principio del secolo XI, fu pi dell'esercito esortavano i soldati
presso a poco la medesima. Il cle- quod eligercnt viruni prudentem ^
ro, popolo romano, come ab-
ed il sanctum, justum, prohum, questi
biamo detto di sopra, vi avevano non considerando, che l'esortazione
parte, e da questi dovevasi per de' loro capi fosse per la scella di
segreto scrutinio fare V elezione, co- un uomo di probità, anzi creden-
me in fatti leggiamo essere quasi do, che volessero intendere Probo^
sempre avvenuto, se alcun caso il era uno de' comandanti,
quale
particolare si eccettui, nel quale a lo acclamarono imperatore, e fu
maggior vantaggio della Chiesa, de- creduto per ispirazione de' numi
viossi dalla economia nella
solita come osserva d. Andrea Catalani,
elezione medesima. Oggi però è Ristretto dell'origine dell'impero ro-
questa elezione ridotta a tre ma- mano, cap. 2 3, pag. 63. Su que-
niere soltanto, che andiamo a ri- sta forma d' ispirazione, prescrisse
ferire. Gregorio XV tre cautele : i . Che
I tre modi in uso, con cui i possa praticarsi soltanto nel con-
Cardinali di santa romana Chiesa clave chiuso ; 2. Per tutti e cia-
eleggono nel conclave il sommo scuno de' Cardinali presenti nel con-
Pontefice, sono primo per ^iiasi : clave ; 3. Non esservi preceduto
ispirazione jo acclamazione, che particolar trattato sopra (jualcuno
pur dicesi adorazione; secondo per per la parola Ellgo ,
pronunciata
compromesso; terzo per iscrutinìo con voce intelligibile, o pure espres-
ed accesso j eh' è il modo ordina- sa in iscritto, quando non si po-
rio Queste tre maniere furono già tesse proferire. Per esempio : se
prescritte da Innocenzo IH, eietto qualcuno de' sagri elettori, racchiu-
nel I 1
98 , col cap. Quia propler so nel conclave , senza precedere
de electìone, ma più strettamente trattato veruno speciale, dicesse:
da Gregorio XV a' 19 no-
stabilite Reverendissimi Domini; Perspecla
vembre 1621, mediante il conte- singulari i>irtute et probitate Rev,
nuto della bolla Acterni Patn's Fi- D. N. judicarem illuni eligenduui
che si legge nel Bidl. Roni.
lius etc, esse in summum Pontificem, et ex
tom. V, par. IV, pag. 4oo ; e da nunc ego ipsum eligo in Papani, e
Urbano YIII, a' 28 gennaio 1625, poi gli altri, senza eccezione di ve-
coir autorità della bolla Ad Roma- runo, seguitando il parere del pri-
ni etc, che riportasi loc. cit., tom. mo, concordemente cospirassero nel
V, par. V, pag. 897. La prima medesimo, e sul quale non fosse
forma di eleggere il Pontefice è per stato preceduto particolar trattato
quasi ispirazione, o acclamazione, colla parola Elìgo, palesata in vo-
allorché i Cardinali, ispirati dallo ce percettibile, o in iscritto, questo
Spirito Santo, acclamano concorde- tale sarebbe canonicamente eletto
mente , e con viva voce qualcuno in vero Pontefice, secondo la ma-
per sommo Pontefice. Le storie an- niera di eleggere per ispirazione.
coja de' gentili riferiscono questa Su questo argomento monsignor
maniera di elezione, per istinto dei Camarda, de elect. Pontif. dissert.

loro falsi dei, nella persona dell'im- XIII, pag. 147, spiana varie dilli-

peratore Probo ,
perchè nell' anno coltà teologiche. E pure a consul-
,

^i8 ELE ELE


tarsi Girolamo Ghetto, che sì degli stano Eusebio, histor. eccl. lib. VI,
«Itri modi dell'elezione, come au- cap. 29, e Baroni© a tale annonum.
che di questo, tratta diffusamente 6 , immantinente lo acclamò Pon-
ili un suo manoscritto esistente in tefice. Ildebrando, arcidiacono Car-
Roma nella biblioteca Angelica, sub dinale, trovandosi tutto intento a
formis divers. ellg. Ponti/. celebrare nella basilica lateranense
Nei tempi antichi più volte si le esequie del defonto Alessandro
faceva l' elezione de' Pontefici per II , col nome di Gregorio VII ne
ispirazione j o acclamazione. Sì leg- venne per successore, in gra-
eletto

ge in Leone Ostiense, Chron. Cas- zia della generale acclamazione, con


sia,lib. li, cap. 79, p. 497> che cui il clero e popolo romano gri-
i romani uno omnes Consilio ac vo- dava San Pietro elegge Ildebran-
:

luntale concordi Federicuni violen- do, onde i Cardinali , e i chierici


ter a Pallaria ( cioè dal moni stero romani in un tratto prestarono il
de' ss. Sebastiano , e Zotico situato loro consentimento , e lo afferma
nel luogo dell'antico tempio di Ve- Raronio all'anno 1073 num. 10.
sta, fra l'arco di Tito, e quello di Pasquale II, nel 1099, vedendo che
Costantino, detto Pallariuni, o Pal- si trattava di eleggerlo, fuggi a na-
ladiani dal simulacro di Minerva scondersi, ma ritrovatosi per divi-
Pallade, tolto da Ulisse, e Dio- na venne ricondotto ai
disposizione,
mede nella guerra di Troja, e por- sagri comizi, dove fu acclamato su-
lato in Calabria, poscia in Roma premo pastore, gridando tutti San :

dove dalle vestali si custodiva, in- Pietro lo vuole suo successore.


torno a che è a leggersi il volume Colla medesima forma di accla-
XIII, pag. 37 del Dizionario) ex- mazione furono eletti nel i55o
trahentes ad electionem faciendam^ Giulio III alle tre ore di notte;
ad beati Pelri, quae ad Fincula nel I S5S Marcello II ; e nel me-
nuncupatur , basiUcam perducunt desimo anno Paolo IV, al dire di
ubi ejus vocationem de consuetudi- Panvinio in Adnot. ad Platinani,
ne facienteSj Stephanuni IX ( anno nella vita di Gregorio X, e di Cle-
1 o57
), quoniani festuni s.
Steplia- mente V. Il p. Catalani in Coni-
ni Papae eo die celebrabatur, ap- inent. caereni. S. R. E. pag. 63
pellari decernunt. Dove il Sandini, num. 6, vi aggiunge Clemente VII
l^it. Pont. 4^93 spiegando
i. II, p. nel i523; Paolo III nel i534;
le parole vocationem de consuetu- Pio IV nel 1559; e s. Pio V nel
dine facientes , dice in prova di 1 566. Veramente dalle vite de' Pon-

ciò che si è detto Tunc electio : tefici rilevo, che tali elezioni nou
Pontìjicis fieri consueverat per vo- tutte si possono dire fatte per ac-
cationem, et acclamationem non per clamazionCj ma piuttosto per ado-
secretum scrutiniuni. Fra i Ponte- razione. Per conto di quelle di Cle-
fici eletti per acclamazione, ci li- mente VII, e Paolo HI, oltre quan-
miteremo a nominare i seguenti. to poi diremo, si può leggere ciò
Nell'anno 288 a s. Fabiano si fer- che analogamente si disse al voi.
mò sul capo una colomba, la qua- XV, pag. 286 del Dizionario. Di
le, essendo simbolo dello Spirilo Marcello II abbiamo , eh' essendo
Sf^nto, il clero col popolo romano, giunto a notizia del Cardinal Ca-
in un a sedici vescovi, come atle^ jafa, decano, che si maneggiava h
E LE E LE 219
di lui esaltazione, sulle ore 24 dei ranense V, confermò il decretalo
9 aprile si recò dal medesimo, e dal predecessore Giulio II, col di-
postosi in ginocchio Io venerò Pon- chiarare irrita, e nulla la simonia-
tefice, esortando il sagro Collegio ca elezione del Papa. Della proibi-
a fare lo stesso ; indi passando i zione delle scommesse sull'elezione,
Cardinali alla cappella Paolina del e di alcune di esse,
può leggersi la
VaticcHio, dove celebra vasi il con- pag. 265, 288 del me-
e la pag.
clave, tulli i voti concorsero su desimo volume; dove a pag. 170
Marcello che nel dì seguente
II ,
si riporta la costituzione di Pio IV,
venne pubblicato. Racconta il La- Prudends, colla quale dichiarò, che
tini, che a' 9 aprile dopo le ore i soli Cardinali dovessero eleggere
undici si era creato Papa Marcel- il Pontefice, escluso ogni altro, co-
lo li con voti non occulti, ma col- me rinnovò pure il divieto, che il
la voce degli elettori che in quel- : Papa si elegga il successore, o Coa-
l'ora non si soleva fare lo scruti- diiitore [Fedi).
nio, ma che più volte a benepla- Questo Pio IV nella notte di ,

cito de' Cardinali si era proceduto Natale iSog, ad ore sette non per
in tal forma nelle elezioni, com'è- iscrutinio, ma per acclamazione u-
rasi praticato per Paolo III, e con riversale nella cappella Paolina ,

Giulio III. venne assunto al Pontificalo ; quin-


Di Paolo IV si legge che riu- , di nella seguente mattina i Cardi-
niti gli animi de' Cardinali in suo nali si recarono al luogo dello scru-
favore, corsero alla sua Ctlla [Fé- tinio, e sebbene dichiarassero nulla
di)j e portatolo alla cappella Pao- mancare all'elezione già fatta per
lina, vedine posto su di una sedia acclamazione, tuttavolta la confbr-
per adorarlo; ma il Papa volendo marono colle schedule sottoscritte,
alzarsi perchè anteponeva a se il Nel i585 entrali i Cardinali in
Cardinal Nobili , fu ivi per forza cappella, andarono ad abbracciare,
tenuto fermo dai Cardinali, e restò e ad adorare il Cardinal Montalto,
eletto per adorazione a' 28 maggio dicendo : Papa Papa. Ma tornati
i555. Paolo IV emanò la bolla tutti ai rispettivi luoghi per invito
Cum secundanij contro coloro che del Cardinal Farnese decano la- ,

ambiscono il pontificato, la quale sciato lo scrutinio segreto , con a-


fu in tanta stima presso il s. Car- perii voti, tutti in numero di qua-
dinal Carlo Borromeo, che doven- rantuno lo elessero Papa coucorde-
do per la malattia dello zio Pio IV mente, mancando il solo suo voto,
recarsi in Pioma, non volle parlare che non potendo dare a sé stesso,
dell'elezione del futuro Pontefice, Io diede al Cardinal decano, e pre-
nè col duca di Firenze, né con se il nome di Sisto V.
Marc' Antonio Colonna, che a ciò Nella succitata storia de' Concia-
lo sollecitavano, come narra il Vii- vi de' Pontefici Romani, descriveu-
torelli, in Ciacconio t. Ili, col.818. dosi l'elezione seguita per adora-
Della bolla contro la simoniaca e- zione di Sisto V, a pag. 3oo si
lezione, si parla al citato volume legge: « Questo modo di eleggere
p. 266. Soltanto qui aggiungeremo, ^^ il Papa per via d' improvvisa
che Leone X
nel compire la cele- »> adorazione, sebbene da molti an-
hi:AÙouG del concilio generale late- « ni in qua è chiamata da alcuni.
,

Qfio ELE ELE


»» la vera via della ispirazione di- torio non ebbe più di trenta voti,
>» vina, è tenuto nondimeno per venendo anche escluso dal pontifi-
»» violento, e pericoloso, perchè tre cato, per interno impulso del Car-
>, o quattro Cardinali soli spesse , dinal Marc'Antonio Colonna, che ad
» volte
i più giovani sono quelli , alta voce disse: Ascanio Colonna
*> che per potenza, o per aderenza (suo fratello) non vuol S. Severi-
« facendo li capi degli altri , gui- na Papa, perchè non e dato da
» dano, e reggono il conclave se- Dio, come pur dicesi al voi. XI,
>» condo la volontà, e l' ambizione pag. 68 del Dizionario^ per cui con
» loro. Però i Papi provvidero già general consenso venne in vece crea-
w per santissime leggi , che l' ele- to Clemente VIII. Nel 1621, e nel
« zìone del Papa si facesse per so- primo giorno di conclave in cui ,

9» lo scrutinio, acciocché ciascun era intervenuto il Cardinal Ludo-


»> Cardinale fosse libero nel dare il visi, questi venne creato Pontefice

M voto secondo la coscienza pro- per adorazione, nella sala regia del
M pria, e non secondo l'altrui pas- Vaticano , e poi nella cappella fu
M sione. Fatta dunque la detta a- vestito cogli abiti pontificii, e pre-
» dorazione si chiuse la cappella, se il nome di Gregorio XV. Nella

M e il maestro di cerimonie, ed il notte dormì nella bella del Cardi-


M sagrista vestirono il Papa con le nal Borghese, e nella seguente mat-
y» vesti pontificali già preparate, e tina , avendo celebrato prima la
» dopo si fece lo scrutinio pubbli- messa , venne portato colle solite
« co, senza pregiudizio dell' adora- cerimonie nella basilica di s. Pie-
^» zione, e così fu da ciascun Car- tro. Durando pertanto sino a Gre-
» dinaie eletto sommo Pontefice gorio XV l' uso di creare i Papi
« ed annunziato al popolo alla so- per acclamazione, ispirazione, o a^
p> lita loggia , e colle consuete ce- dorazione, come si nota nel discor-
M rimonie ad ore quindici dei i4 so preliminare A^W Histoire des con'
« aprile ". claves, questo Pontefice consideran-
Urbano VII, nel 1^90 a' i5 do , ch'esso qualche volta potes-
settembre, venne eletto a viva voce se diventar tumultuario, provvide
Papa, e poi nello scrutinio circa le agli abusi con due costituzioni; e
ore quindici. Dopo la sua morte ,
d'allora in poi non si è più pra-
a' 5 dicembre dello stesso anno, ticata la forma di eleggere il Pa-
tutti i Cardinali cospirarono nello pa per ispirazione. Non va taciu-
scrutìnio con voti aperti nella per- to, che, il Novaes l'e-
raccontando
sona del Cardinal Sfondrati, il qua- lezione d' Innocenzo XI, dice che
le all'improvviso, vedendosi eletto nelle ore pomeridiane del 20 set-
Papa, proruppe in dirotto pianto. tembre 1676, i Cardinali si reca-
Sì diede poi il nome di Gregorio rono in cappella a baciargli la ma-
XIV. Sul principio del conclave no, ciò che basta, al dire del No-
del iS^i, poco mancò che non re- vaes, per compiere la legittima ele-
stasse eletto per adorazione il Car- zione del capo della Chiesa. Nello
dinale Sanlorio detto Santa Seve- scrutinio del giorno seguente ebbe
rina , se alcuni Cardinali non si diciannove voti , e nell'accesso gli
fossero opposti, costringendo i fauto- ebbe tutti. Il bacio della mano, che
ri a fare io scrutinio; laonde il San- in cappella fanno i Cardinali at
, ,

ELE ELE 221


Papa, vestiti colla cappa, o co' pa- timo Pontefice. Per esempio se gli :

ramenti sagri, chiamasi pure Ub- eletti compromissari sono tre, si de-
bidienza (Fedi). ve dichiarare, se per essere valida
La seconda maniera di fare l'e- r elezione, debbano prima propor-
lezione del romano Pontefice , la re al sagro Collegio il soggetto od
quale però di rado fu posta in ope- i soggetti, che da essi verranno no-
ra , è per compromesso^ \ale a di- minati al pontificato ; oppure se ba-
re, allorché i Cardinali fra loro sterà, che due dei tre compromis-
discordi, o divergenti nella scelta sari concordino in un soggetto, per
de' soggetti per esaltarli ài pontifi- essere con due soli voti legittima-
cato, di comune accordo si rimet- mente eletto come ancora se deb-
;

tono ad uno o più soggetti di gra- bano eleggere uno del sagro Col-
ve senno e di piena loro fiducia, legio, o fuori di esso , ed altre si-
ad arbitrio de' quali sia devoluta mili cose, le quali espresse e pale-
l'elezione canonica, obbligandosi tut- sate, sogliono i compromittenti pre-
ti, per la costituzione ^eterni Pa- scrivere il tempo che concedono
tris di Gregorio XV, a riconoscere compromissari per con-
di facoltà ai
per legittimo , e vero Pontefice chiudere dentro di esso 1' addossa-
chiunque venisse nominato da essi ta, e commessa elezione, e poi sog-
deputati ed autorizzali. Per que- giungono : >y et promittimus nos
sta foima di compromesso, prescris- >» illum prò Romano Pontifice ha-
se Gregorio XV, che tutti i Car- s# bituros, quem Domini compro-
dinali racchiusi nel conclave, senza M missarii secundum form-om prae-
discordanza di veruno, e di pieno « diclam duxerint eligendum ".
consenso, debbansi compromettere Tale appunto è la formola di
in alcuno degli elettori, con questo compromesso stabilita da Gregorio
metodo, e formola: >3 In nomine XV, e tale ancora ritrovasi già da
9y Domini amen. Anno ab ejusdem lungo tempo innanzi prescritta nel-
M mense die Nos l'Ordine Romano del Cardinal Gia-
« episcopi presbyteri
, et diaconi , como Gaetani Stefaneschi die dal ,

« S. R. E. Cardinales , omnes et Mnbillon fu pubblicato nel Miiss.


* singuli in conclave existentes, vi- lìalìc. tom. II, pag. i^^. Termi-
>> delicet N. W. (e qui si nomina- nato questo compromesso , i com-
w no tutti), eligimus per viam pro- promissari si ritirano in disparte
« cedere compromissi, et unanimi- per trattare della pontificia elezio-
« ter et concordi ter nemine discre- ne ad essi soli affidata, e fra di
« pante, eligimus compromissarios loro sogliono , che non protestare
« N. N., et N. ( qui si nominano i intendono punto di dare il loro con-
» Cardinali, ne' quali si sono com- senso per veruna pronunziazione di
« promessi ) Cardinales etc. quibus parole, se queste non sieno espres-
w damus plenariam facultatem pro- se in iscritto; essendo necessaria
« videndi S. R. E. de Pastore, sub una sì fatta protesta fra essi ,
per
» hac forma etc. ". Qui debbono meglio potere usare fra loro stessi
i Cardinali compromittenti esprime- di parole riverenziali , ed urbane
re maniera, e forma onde
la com- i senza verun discapito, o nocumen-
promissari debbono eleggere, e l'e- to. Stabilita finalmente l'elezione
letto dee essere riconosciuto legit- de' compromissari, sulla forma pre-
ELE
scritta da Gregorio XV, reietto per elezione, prese il nome di Ciego-
tal compromesso è vero e legitti- rio X, e ai a febbraio si recò in
mo Pontefice. Su questa forma di Viterbo, facendosi in Roma ordi-
elezione molte cose esamina mon- nare prete, consagrare, e coronare.
signor Camarda, per ciò che spelta Ad evitare la lunghezza delle sedi
alla materia teologica, de elect. Rorn. vacanti, ed a regolare la sollecita
Pont, dissert t. XIV, p. 1 34- Ri- e canonica elezione pontificia, Gre-
porteremo qui appresso i Pontefici gorio X diede forma stabile al con-
eletti per compromesso. clave, ed emanò quelle leggi, che
Per \ia di compromesso fu elet- portiamo al volume XV, p. 259,
to Pontefice Clemente IV in Peru- e seg. del Dizionario, ed ivi pur
gia, a* 5 febbraio 1265, dopo cin- dicesi ove precedentemente, e co-
que mesi e sei giorni di sede va- me eransi per l'elezione rinchiusi i

ca n fé, sebbene assente dal luogo Cardinali. Delle preghiere, che si

dell'elezione. Tanto asseriscono il fanno a Dio in sede vacante per


Barbosa, jur. eccl. iinìv. lib. i, cap. r ottima e pronta elezione del Pa-
I, num. 96; il Lavorio, Variar, pa, si tratta a p. 266; delle leggi
liicubrat. tract. IV, cap. i, num. riguardanti la medesima di Pio IV,
96, ed altri. Ma scrivendo di lui di Gregorio XV
col cerimoniale,
il Sandini, Fit. Pont.
tom. II, in di Urbano Vili, e di Clemente XII,
vit. Clem. IF, pag. 5 17, concordi si fa parola a pag. 267, e seg.,
suffragatìone ahsens subrogatur, se mentre a p. 278 sono narrate le
ciò è vero, sembrerebbe eh' egli, disposizioni Benedetto XIII, e
di
non per compromesso, ma per di Pio VI sul luogo di far l'ele-
iscrutinio, con unanime consenso zione, nel caso ch'essi fossero mor-
del sagro Collegio fosse asceso al ti fuori di Roma.
pontificato, di cui era ben degno. due esempi di elezioni fat-
Altri
In sua morte la sede vacò due an- te compromesso, sono quelle
per
ni, nove mesi, e due giorni, a ca- di Clemente V, e del successore
gione della discordia de' Cardinali, Giovanni XXII. Ecco il modo co-
i quali rinchiusi in Viterbo ebbero me seguì l'elezione del primo, del-
discoperto il tetto da Raniero Gat- la quale pure discorre il Pagi,
ti, perchè si determinassero su di Breviar. gcst. PP. RR. in vota
ìin soggetto. Laonde costretti dal- Clem. F, num. i. Dopo la morte
l' inclemenza dell'aria, a persuasio- di Benedetto XI vacò la sede ro-
ne principalmente di s. Bonaventu- mana dieci mesi e ventotto giorni,
ra non ancora Cardinale, si com- perchè i Cardinali rinchiusi nel
promisero i quindici Cardinali da conclave di Perugia erano divisi
cui formavasi il sagro Collegio, in in due parti; di una erano capi
sei di loro, e questi prontamente i Cardinali Napoleone Orsini, e
ilprimo settembre i-xy! elessero Nicolò Albertini o Martini di Pra-
Teobaldo Visconti di Piacenza non to, dell'altra i Cardinali Matteo
Cardinale, ma solo arcidiacono di Orsini, e Francesco Gaetani nipo-
Liegi, e legato della Sede aposto- ti di Bonifacio Vili, la cui memo-
lica in Soria, terminando così la ria volevano onorare con un Papa,
più lunga delle sedi vacanti. In So- che fosse loro favorevole, come rac-
ria gH fu mandato il decreto di conta il Villani, lib. Vili, cap. 80,
ELE ELE 5^5
mentre gli altri bramavano un Pagi, loc. cit. tom. II, p. 44» <^''"

Pontefice contrario, il quale stabi- cono ch'essendo convenuti Car- i

lisse i Colonnesi umiliati da Bo- dinali, dopo tanto indugio, nel com-
nifacio Vili, e si mostrasse favo- promettersi di riconoscere per veio
revole al re di Francia Filippo IV. e legittimo Pontefice quello, cui il

Quindi seguì un congresso tra il Cardinale d'Euse vescovo di Porlo


Cardinal Gaetani, ed il Cardinal dotato di vasta scienza, e di acuto
di Prato, sui quali il sagro Colle- e profondo ingegno, avesse nomi-
gio erasi compromesso. Il primo nato per Papa, aggiungono ch'egli
propose di creare Papa uno dei nominò se stesso, per compiacere
Ire arcivescovi creati da Bonifacio il Cardinal Napoleone Orsini, pri-
Vili, tra'quali quello di Bordeaux mo dell'ordine de'diaconi, che glie-
de Got, ed come saga-
il secondo, lo aveva suggerito. Il Novaes nelle
cissimo, accettò, domandando una sue dissertazioni storico-critiche ,

proroga di tempo per pubblicar dissert. Ili, § XLVII non ci con-


l'elezione; ed intanto assicurandosi viene per tre ragioni i.** Perchè :

del favore del de Got, conchiuse ne Lodovico di Baviera^ acerrimo


in lui l'elezione a' 5 giugno i3o5. nemico di Giovanni XXII ( pei
11 nuovo Papa prese il nome di motivi che dicemmo agli articoli
Clemente V, e chiamando i Car- Bavieraj Elettori del sagro romano
dinali in Francia, stabilì la sua re- imperOj ed altrove), né gli aderen-
sidenza in Avignone per compiace- ti di quel principe, niente meno
re Filippo IV. Dal suddetto Car- nemici dello stesso Pontefice, non
dinal Albertini di Prato abbiamo mai gli rinfacciarono un' ambizione
De ratìone Ponliftcalìiim comitio- sì straordinaria di essersi eletto
riim hahendoriim. Dopo la morte Papa da per sé m edesi moj^^jò
che
di Clemente V, la santa Chiesa sarebbe stato per loro un trionfo;
vacò due anni, cinque mesi, e di- 2.° Perchè lo stesso Giovanni XXII

ciassette giorni,interregno che ven- non avrebbe avuto coraggio di scri-


ne prodotto dalle discordie de' Car- vere al re Roberto di Sicilia, chia-
dinali , massime dei guascogni, e mato il Saggio^ con lettera presso
dei parenti del Papa defonto, per il Rinaldi all'anno i3i6, nnm. 8,
cui si adunarono in due conclavi, Se concorditer nemine discrepante
cioè in Carpentrasso, ed in Lione; in summuni Pontificein electum^ su
ove, a' 7 agosto 1 3 6, concorde-
1 di che avrebbero potuto smentirlo
mente venne eletto, col nome di i Cardinali stessi ; e di soggiugnere:
Giovanni XXII, il Cardinal Jaco- che bilanciando le sue forze col
po d' Euse. Siccome alcuni credo- peso del pontificato, timore, ac tre-
no, ch'essendo i Cardinali conve- more concussuni vehementer haesi-
nuti in compromettersi nel Cardi- tasse, se per avventura dovesse, o
nal d'Euse, di riconoscere per le- no sottomettere le sue spalle a sì

gittimo Papa quello, il quale da pesante carico; 3.° Perchè monsi-


lui venisse nominato, e eh' egli dices- gnor Alvaro Pelagio, vescovo di
se: Ego siim Papa^ così raccontere- Silves in Portogallo, scrivendo di
mo quanto narrano gli storici. Par- questo Pontefice suo coetaneo, de
lando di Giovanni XXII Enrico Reb- planctu ecclesiae, lib. i, cap. i, di-
dorf, e Giovanni Villani, presso il ce: Certum et notorìum tali mundo
11^ ELE ELE
est, quod dictus Joannes Dominus Pietro, e di questi dieci uno fu il

Papa electus fuil concordiler a Cardinal Borgia; per un mi- ma


Cardlnalibus Oìimibus. rabile ed improvviso consentimento
Qui però noteremo, che il Ber- d'animi e di sufrragi_, fu innalzato
goinense lib. i4, ed il Lenglet, al pontificato il detto Pio VII. Da
loco. VII, par. i, dei principii del- tal racconto sembra, che il sacro
la Storia, narrando l'elezione di Collegio volesse in questa elezione
Giovanni XXIII fatta in Bologna servirsi del compromesso. Il lodato
a* 17 maggio i4io> dicono essersi biografo nota inoltre, che tra le
egli stesso dichiarato Pontefice , e opere dell' eruditissimo Cardinal
che i quindici Cardinali elettori, Borgia, va ricordata quella mss.
essendo gli altri sette assenti dal intitolata : Monita eligendo suninio
conclave, per paura non osarono di Pontifici exhihenda ad spiritualem
opporvisi. Ma non avendolo di ciò totias Ecclesiae adniinistrationeni re-
accusato Teodorico Niemo suo ne- cte etfeliciter obeitndani. Con que-
mico nella sua Storia, nella quale sta operetta, scritta nel 1799, il

venne eletto ad
solo disse, ch'egli detto Cardinale per lo zelo arden-
istanza di Lodovico d' Angiò pre- te da cui era animato per la glo-
tendente al regno di Napoli, e non ria della santa Sede, volle dettare
essendo questa fra le gravissime alcuni rispettosi avvertimenti , con
accuse, che di lui si fecero nel con- cui indicava al Pontefice, che do-
cilio di Costanza ove fu deposto, vevasi eleggere, la maniera onde
viene stimata favola la opinione, governar dovesse la navicella di
ch'egli da se medesimo siasi elet- Pietro allora sbattuta da fiera tem-
to. Suir elezione però nel concilio pesta. Le notizie sui piìi celebri
gli fu rimproverato di avere gene- conclavi,' ed altre leggi sul medesi-
ricamente brogliato in maniera, che mo, si possono leggere a pag. 278
venisse eletto Pontefice, come pure e seg. del citato voi. XV.
si legge nello Spondano a detto La terza ed ordinaria maniera
anno num. 2, procacciandosi il tri- finalmente di eleggere il sommo
regno a forza di preghiere, sebbe- Pontefice, anzi la sola, che a' tem-
ne fosse disposto con gente armata pi nostri sia in uso, è per iscru-
a farsi eleggere, se a tanto non linio, ed accesso, cioè per mezzo
valessero le sue istanze. /^. Gio- di una raccolta di voti, o voci, e
vanni XXllI. d' un esame di suffragi che si dan-
Si legge poi nelle Notizie bio- no nei viglielti chiamati cedole, e
grajìclie del Cardinale Stefano Bor- più comunemente schedole, o sche-
già, del eh. Costantino Borgia, e dule. Questa si pratica in conclave
stampate nel i843, a pag. i5, che due volte al giorno, cioè la mat-
nel conclave di Venezia, in cui tina dopo la messa, e nelle ore
venne eletto Pio VII, già volgeva pomeridiane, dopo la recita del-
il mese di conclave, e pone-
lei'zo l'inno F^eni creator Spirìtus, non
vasi ancora indugio alla elezione eccettuato qualunque giorno, ne le
del Papa. Cadde quindi in pensie- feste di Natale, e Pasqua ; essendo
ro a' Cardinali di scegliere dieci obbligati tutti i Cardinali, per bol-
tra loro, dal cui numero trar si la di Gregorio XV, e sotto pena
dovesse il nuovo successore di san di scomunica, a concorrervi, se non
ELE ELE a5k5

sono leglltimamenle impediti. In- lative alla definitiva elezione del


nanzi allo scrutinio della mattina, Papa.
monsignor sagrista alla presenza
de' Cardinali celebra la messa vo- Lo scrutinio, a tenore della bol-
tiva dello Spirito Santo nella cap- la di Gregorio XV, dev'essere se-
pella ove si fa lo scrutinio, assistito greto, e contiene tre atti, od azioni,

dai maestri delle cerimonie, che cioè a mise ri ItiniOj scrutinio, e post'
portano a baciar la pace ai tre scrutinio. Gli alti dciranliscrulinio,
Cardinali capi degli ordini de' ve- sono: i.° preparazione delle sche-
scovi, de'preti e de' diaconi, cbe la dole dello scrutinio, e dell' acces-

passano a quelli del proprio ordi- so ;


2." estrazione a sorte dei tre
ne. Finita la messa, e recitalo dal- Cardinali scrutatori (dei tre Cardi-
lo stesso celebrante l'inno suddetto, nali ricognitori poi T estrazione si

cominciano i sagri elettori a por- fa dopo lo scrutinio, se in esso è


te cbiuse lo scrutinio. A comodo conchiusa l' elezione, e dopo 1' ac-
de' lettori qui aggiungeremo, che al cesso, come meglio si dichiarerà),
sopraddetto voi. XV, ossia all'ar- e dei tre Cardinali detti infermieri
ticolo Conclave, alle pagine che deputati a ricevere nelle rispettive
diremo, si trattano i punti risguar- celle i voti de' Cardinali malati,
danti l'elezione. A pag. agS, si fa quando ve ne sono, altrimenti gli

la descrizione del conclave ; a pag. infermierinon si deputano; 3.*

298, si parla del modo col quale si scrittura delle schedole dello scru-
celebra l' ingresso nel medesimo, tinio; 4-*' piegatura, e sigillatura

e del discorso, che pronunzia a'suoi delle medesime. Le schedole, i fo-

colleghi il Cardinal decano sulla gli per segnare i voti, quelli per i

ottima e sollecita elezione del nuo- ricognitori afiìne di notare i sigilli,

vo Pontefice; a pag. 3o2, si de- e i segni delle schedole, sì delio


scrive la cappella degli scrutinii con scrutinio che dell' accesso, e tutto
tutlociò che vi liguarda, come an- l'occorrente per siniili alti, trovansi
che sfumata^ prodotta dal brucia-
la nel tavolino grande, che sta nella
mento delle schedole, dalla quale cappella dello scrutinio, come si

il popolo rileva non essere compita descrisse alla pag. 3o2 citata. A
la bramata elezione ; a pag. 3o3, pag. II del voi. XVI si dice del
si riportano le notizie risguardanli voto, che scrivono gli ecclesiastici

la durata del conclave; a p. Bog, conclavisti ai Cardinali impolenti.


si descrive r ingresso de' Cardinali A cagione degli sbagli di alcune
forestieri in conclave ; a p. 3 1 o , schedole nell'elezione di Pio Vili,
si racconta il modo onde i Cardi- ^ venne rinnovato, come diremo, lo
nali infermieri si recano a pren- scrutinio, e siccome il Cardinal
dere i voti nelle celle de'Cardinali Naro facevasi segnare il voto dal
infermi; ed a pag. 3 io, si dice proprio conclavista, questi perciò fu
degli ambasciatori, che si recano al latto entrare dai Cardinali ne!|a
conclave. cappella degli scrutinii, per rinno-
var la schedola pel secondo scru-
Descrizione di ciò che riguarda gli tinio. che adoperano
I sigilli, i Car-
scrutinii, ed accessi, non che le dinali per porre i quattro sigilli

schedole, con altre erudizioni re- con cera lacca alla schedola, sono
voi-. XXI. i5
^^6 TILE ELE
del diametro d' uu mezzo grosso 20: Salvum me Jac,Deiis. In tut-
d'argento, con piccolo manico. Essi to è eguale la schedola per T ac-
esprimono un animale, un frutto, cesso, fuorché ove è stampato nel-
un fregio, od altro, e si debbono l'altra Eligo in Summwn ec, in
custodire con gelosia, acciò non questa è stampato Accedo Reveren*
.vengano riconosciuti dagli scruta- diss. D. meo D. Card e
tori, e ricognitori delle schedole, è qui l'elettore scriveil cognome di

così rimanga incognito il nome quello a cui vuole accedere. Se poi


-dell'elettore. La forma della sche- non vuole accedere a niuno d^
dola dello scrutinio è come quella nominati, allora nel sito ove dove-
dell'accesso, meno quelle diversità va scrivere il cognome, scrive Ne-
di cose, che noteremo. mini. Così ancora il numero ed il

La schedola è lunga circa otto motto scritturale, che si pongono


pollici, e larga sei. Nella faccia an- nella schedola dello scrutinio, de-
terioreda capo alla lunghezza ha vono essere scritti in quella dell'ac-
queste parole stampate: Ego cesso. Nella parte opposta, o sia a
Card con tanta distanza fra tergo delle schedole sì dello scru-
loro, che in mezzo, e dopo 1' Ego tinio, che dell* accesso, dal lato cor-

si possa scrivere dall'elettore il no- rispondente al nome dell' elettore,

me dopo Card, scriver-


proprio, e tra alcuni fregi è stampalo Nomen,
vi il cognome. Poco sotto ai due che appunto accenna a quello che
Iati della schedola sono due fre»i vi è di dietro, ossia di dentro, ri-
o
o piccoli cerchi per indicare il luo- piegandosi la carta nel suggellarla.
go, ove si debbono apporre i due Dal lato poi corrispondente al se-
sigilli, allorché sono ripiegate le gno, ossia numero motto scrit-
e
due estremità della schedola. In turale, tra alcuni fregi è stampato
mezzo alla schedola sono stampate Signa, che appunto denota ciò, che
queste parole : Eligo in Summuni vi è scritto di dietro, ovvero al di
R. D. meiim D. Card...
Poiitificeiii dentro, piegandosi l'estremità della
restando luogo all' elettore per i- carta nell'apporvi i sigilli. I fregi, che
scri vervi il cognome del Cardinale, sono ai lati delle parole Nomen,
a cui dà il voto. Tal cognome e Signa furono stabiliti per impe-
dev' essere scritto con carattere al- dire che, trasparendosi al lume la
per quanto è possibile in
terato, e schedola sigillata, non si possano
modo, che non si conosca la mano riconoscere, e leggere i nomi, i nu-
che perchè dicono i teo-
lo scrisse, meri, e motti degli elettori, tan-
i

logi, che il voto non deve manife- to nello scrutinio, che nell'accesso,
starsi, e mostrarsi agli altri Car- perchè non debbono affatto cono-
dinali, secondo la costituzione di scersi da veruno, secondo il saggio
Urbano VIIL Al di sotto sono due rigore delle leggi pontificie.
altri piccoli fregi o cerchi, i quali A maggiore intelligenza qui ri-
parimenti indicano il luogo degli porteremo due fac-simili delle sche-
altri due sigilli da apporsi come i dole, tanto per lo scrutinio, eh©
precedenti (juando si chiude la sche- per l'accesso al modo come si di-
dola. In fine poi della schedola spensano dai maestri di cerimonie
r elettore deve scrivere un numero ai sagri elettori, ovvero si prepa-
dn^bo, ed un motto sagro, come: rano nel luogo dello scrutinio, la-
ELE ELE 227
di, perchè si conosca meglio il tinio, essendo V altra ad essa egua-
modo di piegare le schedole per le. Questi tre facsimili sono eguali
ambedue gli atti, ed il modo come alle schedole, le quali si usano og-
debbono rimanere dopo che sono gidì, e tali e quali in tutto sono
sigillate, acciò si veda soltanto il riportate nella bolla di Urbano
cognome di chi si elegge nelle Vili, Ad Romani Vonlificis prò-
schedole dello scrutinio, ed il solo i'identianij data quinto kal. februa-
cognome di quello, che tuoI no- rii 1625. In forma più piccola del-
minarsi neir accesso, ovvero il Ne- le tali schede anche
vere, riporta
mini, riporteremo anche altro fac- il citalo p. Plettemberg nella sua
simile d' una schedola cioè piegata, Notiliay a pag. io5, e seguenti.
ma della sola schedola dello scru-
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^3è

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4 «jS* v^
••••••••••
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Nomen.
cr '®' liT '0» 'tir '^ '^

Eligo in Summum Pontificem R.™ D.


meum D. Card.

i(SA
Signa,

^^^^^>i«^^ ^#^^#S--J#^<l#f-
ELI-: ELE a3f
Quest'ultima è la forma delia noteremo^ che l'atto dello scruti-
scbedola già sigillata, avanti di nio prese tal nome dallo sci'utina-
mettersi nel calice, e deve ripiegar- re, e con diligenza cercare gli al-
si in due punti, cioè nei due spazi trui sentimenti suU' importante ne-
ove sono i ed ove è scritto
fregi, gozio della elezione pontificia; ed
Nomen^ quali vanno ri-
e Signay i il luogo, ove ciò si fa, prese quello

piegati in modo, che ambedue in di Scrulinium.


scrutinio,
doppia maniera cuopiano lo spazio secondo atto dell'anti-scrutinio
Il

ov'è V Eligo ec, e resti la sche- è r estrazione a sorte dei Cardinali


dola alta circa un pollice e mezzo. scrutatori,e dei Cardinali infer-
Il primo atto dell' anti-scrutinio, è mieri o deputati a prendere i voti
la preparazione delle schedole, al dai colleghi malati, la quale estra-
modo detto, sebbene molti Cardi- zione prima di cominciare lo
si fa
nali facciano questa preparazione scrutinio.Dentro ad una borsa di
nelle proprie celle avanti di recar- damasco paonazzo, i Cardinali met-
si al luogo dello scrutinio, massime tono alla vista di tutto il sagro
quei Cardinali impotenti, che deb- Collegio tante palle di legno, quanti
bono ciò fare a mezzo del con- sono i Cardinali presenti in con-
clavista. Solo il cognome per la clave, e nello scrutinio, co' loro
scbedola dell' accesso, o il Nemini, nomi scritti sulle palle. Dall'ultimo
sogliono scriverlo nel luogo dello Cardinale diacono si estraggono pri-
scrutinio, benché si possa fare an- mieramente i tre Cardinali scruta-
che prima. Queste schedole, ed il tori dello scrutinio, ed in appresso,
foglio dove registrano i voti, di cui se vi sono Cardinali infermi, i tre
si parlerà, e i sigilli sono dai Car- Cardinali deputati vanno a pren-
dinali tenuti gelosamente racchiusi dere da essi i voti. Se nell' estra-
con chiavetta in un portafoglio o zione degli scrutatori, o degl' infer-
cassetta, che aprono nel luogo del- mieri uscissero alcuni Cardinali, che
lo scrutinio, ove non può stare ve- per malattia, o qualche altro im-
runa persona, all' infuori dei Car- pedimento non potessero adempiere
dinali elettori, ancorché non pos- r incarico a cui erano stati eletti,
sano votare. Quelli, che non pos- in vece loro si estraggono altri che
sono votare, sono quei Cardinali non sieno impediti. Terminata la
a cui è spirato l' indulto di pro- estrazione, si ripongono le palle
crastinare l'ordinazione al diaco- nella stessa borsa donde eransi ca-
nato, concesso loro dal Pontefice vatC;, ed i Cardinali estratti co-
defunto. Laonde per votare deb- minciano ad esercitare la deputa-
bono farsi ordinare tanto prescri- , zione ed ufBzio, che loro toccò in
vendo le bolle apostoliche sulla pon- sorte. Noteremo qui appresso al-
tificia Nel conclave per
elezione. cune differenze su tali estrazioni,
l'elezione del regnante Pontefice, il negli antichi tempi.
Cardinal de Simone, dell' ordine ì^eW Ordine Romano del Cardinal
de' diaconi, non essendo ancora or- Giacomo Gaetani, eh' è il XIV pub-
dinato, incominciò a votare soltan- blicatoda Mabillon, Mus. Ital. t. H,
to nella mattina del quarto giorno p. 247, ecco come veniva prescrit-
del conclave, in cui avea ricevuto ta r elezione degli scrutatori, e re-
il sagro ordine del diaconato. Qui visori di questi: •» Si in electioue
33a ELE ELE
>» Romani Pontifìcis velini Cardi- M deponunl; et ipsi etiam scruta-
>» nales per viam scrutinii proce- »* tores scrutatorum, ut alii suo
« dere, solent eligi (non estrazione « ordine et loco deponunt : quae
« a sorte come al presente) tres M nota Cardinalium, diaconus Car-
» scrutatores collegii, et alii tres *> dinalis unus ex scrutatoribus Col-
» scrutalores scrutatorum. Modus « legii, puta dominus Neapoleo, scri-
» autem scrii ti nandi, et deponendi » bere consuevit. Notandum quod
» votuin in scrutinio in porta ta- M scrutatores tam Collegii, quam
)» lis est. Nos eligimus tres scru- X»scrutatorum, et Cardinales sua
y> tatores Collegii prout Cardina-
,
M vota deponunt, cum sedent, et
w les concorda verint, puta : Fr. » tenent biretum si volimi, uisi
*» ISicolaus Osliensis episcopus: Fr. >» forte ex devotione, vel reverentia
» N. titilli s. Eusebii ])resbyter; et « aliqnis Cardinalis stare vellet bi-
« Neapoleo s. Adriani diaconus, » reto deposito dum deponit". Co-
» Cardiuales: et eligimtiu' imme- me però i Cardinali depongano al
M diate tres alii scrutatores scru- presente i loro voti, lo diremo in
» tatorum, puta: Dominus Beren- appresso.
» gjirius usculanus episcopus; Ar-
1 Diversamente ancora era scrìtta
tt naldus ti tuli s. Priscae presby- la scheclola dello scrutinio nel se-
» ter, et N. s. Nicolai in carcere colo XIV, come si legge nel men-
» Tulliana diaconus, Cardinales ". tovato Ordine Romano del Cardinal
Intorno poi ai revisori degli seni» Gaetani, ed eccone l'esemplare: Ego
latorif che ora si chiamano ricogni- Jacobus s. Georgii ad veluni au-
tori, ecco come prosegue lo stesso re.uni diac. Cardinalis nomino et

Cardinal Gaetani: *» Primo praedi- elìgo venerabileni patrem doniinuni


M eli scrutatores scrutatorum re- Malthaeum s. Mariae in Porticu
w manent in consistono, et sedentes dia conimi Cardinaleni in summurn
»> scrutanlur secreto, et singillatim Pontificeni. Dopo ciò segue a dire
w votum scrutatorum Collegii, et in lo stesso Cardinal Gaetani »» Et :

»» scriptis redigunt : primo videlicet » notandum, quod cautelae est, et


w episcopi, secundo presbyleri, ter- w decentiae quod scrutntor o-
,

») tio scrutatorum, quae


diaconi > mnem dat depositionem scriptam
w vota diaconus scribere consuevit. » ipsi deponenti, ne per incuriam
« Scruta tis volis scrutatorum Col- « in aliquo sit erratum. Et quia
w legii. ut praedictum est, recedunt f» unusquisque potest in scrutinio
f> de consistorio scrutatores scru- « nominare unum vel plures, po-
M tatorum, porlanles secum scerete « test sic dicere :" Ego Jacobus s.
w deposi ti<;nes scrutatorum Collegii Georgii ad velimi aureuni diac,
» praediclas, et remanent in con- Cardinalis nomino et eligo domi-
» sislorio soli scrutatores Collegii, mini Matlhaeum etc. et dominimi
« V. gr. Ostiensis Nicolaus, et Nea- Nicolauni Oslienseni episcopiini in
*» poleo supradicli : et consequun- siunmiim Poniificem. Vel sic: Elgo
»» tur celeri Cardiuales in ordine Jacobus sancii Georgii ad velimi
*» anlif|uilalis, quantum ad statum aureimi diac. eligo dominimi Mat-
« cardinalatus primo episcopi, se-
: thaeuni etc. et do minuta Ostienseni
» cundo presbyteri, tertio diaconi de intusj de extra venerabileni
« scerete, et singillatim sua vota patrem dominuni Pampiniarum e^
ELE ELE 333
ptscopum Parmensem. » Et sic unum riconoscere gli errori : se poi tali
w vel plures si ve de intus (sacri sbagli sono gravi non si estraggo-
M Collegiij, sive de extra, sive par- no i ricognitori, perchè bisogna
y> lem deinluSjSive parfem de extra, rinnovare darne una
lo scrutinio. A
fi prout et quot voluerit, deponens chiara idea, racconteremo quanto
« poterit nominare. Decentiae tamen avvenne nello scrutinio della mat-
» est, et fortassis expedientiae, quod tina, in cui fu eletto Pio Vili. A-
f* non multi ab uno in scrutinio no- vendo questi, allora Cardinal Ca-
» minentur, licet hodie ab aliquibus stiglioni, avuto ventotlo voti nello

« conlrarium observetur; cuni in scrutinio, e sette nell'accesso, men-


« scrutinio nominent valde mul- tre Cardinal de Gregorio ne avea
il

M los". Ciò che a' giorni nostri non avuti venti, ed il Cardinal Cap-
si può fare, come si dirà. pella ri dodici ; ed essendovi perciò
Qui però ricorderemo, che al- l' inclusiva pel Castiglioni per l'ele-
l' articolo Conclave, parlando delle zione, per essersi superato le due
schedole ove dai Cardinali si segna- terze parti de' voti volute dalle co-
rono più soggetti, notammo che in stituzioni apostoliche per la canonica

quello per l'elezione di Pio li, in elezione del Pontefice, furono nume-
alcune schedole furono nominati rate, ed aperte le schedole coni' è
due o tre soggetti colla tacita con- di regola. Si trovarono due sche-
dizione che fosse preferito il primo dule sbagliate, una dello scrutinio,
nominato, e non avendo voti ba- col motto diverso da quella deirac-
stanti alla elezione, succedesse l'al- cesso, r altra colla parola eligo,
tro, acciocché più facilmente i Car- mentre era per l' accesso, e si cre-
dinali si accordassero per alcuno. dettero appartenenti ai Cardinali
Un Cardinale nella sua schedola ne Naro, e Bussi. Essendo questi pre-
nominò sette. Nell'elezione di Adriano senti nello scrutinio, si sarebbe po-
VI poi si trovò una cedola o sche- tuto a voce far valere l'emenda-
dola che nominava tredici soggetti, zione dell' errore, tanto più che i
per cui si sdegnarono molti Car- sigilli e i numeri delle schedole del-
dinali, e volevano aprirla ma non lo scrutinio, e dell'accesso si con-
fu fatto ; nelle altre schedole erano frontavano giusta il prescritto dal
notate le nomine da uno sino a cerimoniale. Oltre a ciò la schedola
cinque. per l'accesso del Cardinal Clermont
Il terzo atto dell' antiscrutinio è infermo, era interamente in bianco.
la scrittura delle schedole per lo Allora si alzò in piedi il Cardinal
scrutinio, che si fa in quella ma- Marco, e disse, che a tenore delle
niera, che descrivemmo di sopra costituzioni de'Pontefici quando era-
parlando delie schedole. Tutti i vi sbaglio nelle schedole, si dove-
Cardinali debbono dare il proprio va annullare lo scrutinio,^ e rinno-
voto ad un solo soggetto determi- varlo. Il virtuoso Cardinal Casti-
nato, dappoiché per la costituzione glioni, ed altri Cardinali, approva-
di Gregcjrio XV, il voto sarebbe di rono il sentimento del Cardinal
niun valore, quando nella schedola Marco. Quindi insorse il dubbio se lo
venisse nominato più di uno. Lo scrutinio dovesse farsi subilo, o nel-
sbagliare le schedole importa ritar- le ore pomeridiane alla solita ora.
do a terminare lo scrutinio, per I Cardinali più zelanti della pionla
- ,

334 ^LE ELE


elezione del degno Cardinal Casti nio. Di ciascuna parte della schedo»
glioni, opinarono doversi tosto rin- la si fanno due pieghe in maniera^
novare, e la titubanza fu vinta dalle che il nome dell'elettore, i numeri,
persuasioni del Cardinal de Gregorio, e i motti restino coperti dall' una
assicurando che coU'assistenza di Dio e dall'altra parte, e nascosti coi
avrebbe avuto rinnovamento dello
il fregi,restando piegata la schedola
scrutinio felice riuscita. Tutto il sagro in guisa da rimanere alta circa un
Collegio annuì con pieno consenso, pollice e mezzo, ed in tutto al mo-
fu annullato l'anteriore scrutinio, e do suddesciitto.
Tenne deciso di far V altro inaraedia- Il quinto ed ultimo atto dell'an-
tamente. Numerati i voti si trovò tiscrutinio, è il sigillare le schedole,
che il Cardinal Castiglioni ne a- qualora ciò non siasi fatto in cella,
vea avuti quarantasette, ed in tal e che si fa da ciascun Cardinale
modo si vide manifesta la volon- nel luogo dei piccoli cerchi o fregi
tà di Dio, nel destinare a suo vi- ovali , con quattro sigilli mentiti
cario SIottimo personaggio. Con rappresentanti un animale, un fiore
questo pieno, ed esuberante nume- ec. ovvero con cifre di tre lettere,
,

ro di voti, non si aprirono le sche- o di tre numeri, o di una figura,


dule, perchè non ve n' era bisogno, affinchè si possano registrare quan-
e ciò si pratica soltanto quando vi do abbia luogo il confronto, per
è qualche sbaglio, o vi è appena vedere se accordano i numeri, i
r inclusiva delle due terze parti dei motti, e i sigilli d'un elettore nelle
voti che si richiedono. Si aprì bensì due schedole dello scrutinio, e dello
la schedula del Cardinal Castiglioni accesso, nel foglio di cui diamo qui
per vedere se aveva dato il voto a un esemplare. Quando i Cardinali si

se medesimo, ed inoltre a seconda solevano chiamare dal titolo, o dal-


delle pontificie prescrizioni, dovette la diaconia, che avevano, o dal ve-
dare il numero, e il motto che a- scovato suburbicario che governa-
veva scritto nella schedula dello vano, nelle schedole dello scrutinio,
scrutinio, e trovatisi tali, restò in e dell' accesso, in vece del cognome
lui conchiusa la canonica elezione, che pongono ora gli elettori, nel
e prese il nome di Pio Vili. nominare chi volevano eleggere, scri-
Il quarto atto dell' anti-scrutinio vevano Card. s. Easehii, Card. s.
:

è la piegatura delle schedole, se Angeli, Card. ep. Tusculanus. Ed


pure non è già stata fatta, la quale è perciò, che tali erano i nomi, i
per divenir più facile a'sagri eletto- quali si registravano nella terza co-
ri, si sogliono prima porre dai ceri- lonna, appresso a Cardinales no-
monieri le schedole piegale sul ta- minati in scriU.nio.
volino grande del luogo dello scruli-
235^

Sigilla, et signa
Cardinales nominati
Sigilla, et signa
Scrulinii Accessi bus
in Scrutinio.
Accessuum.
respondentia.

Ape. 20. Salvum me Ape. 20. Salvum me


fac Deus. fac Deus.
BRE. 3a. Bonitas. BRE. Zi. Bonitas. Card. Maurus Cap-
MDX, ii.Fiatvolun- MDX. 22. Fìat voluti- pellari.
ias Deu tas Dei. Card. F. X. Casti-
glioni.

Questi sono gli atti dell'anliscru- de col pollice e coli' indice, e par-
tinio, allo scrutinio cioè precedenti, tendo dal suo stallo a mano alzata
sui quali il Camarda de elect. Pont. la porta all' altare, sulla mensa del
dissert. XX, p. i25; il Passerino, quale sta preparato un gran calice
de elect. Papae^ quaest. XXVIII, p. di argento, per riporvi dentro le

1 22; ed il Bonaccina de legit. Sumni. schedole, essendo coperto con pate-


Pont., elect., punct. I, pag. i33, na corrispondente. Arrivato il sagro
sciolgono in rigore teologico molle elettore allo scalino dell' altare, fa
difficoltà, che da essi potrebbero genuflesso breve orazione, indi si
nascere. alza, e con sonora ed intelligibile
La seconda azione dello scruti- voce presta il seguente giuramento
nio per l'elezione del Papa, è lo scritto su di una tavoletta, che tro-
scrutinio slesso, che contiene otto vasi sulla mensa dell'aliare, e che
alti: i." portare la schedola ;
2." è di questo tenore : Testor Chri-
dare il giuramento; 3.° mettere la stum Doniìnum, qui me judicaturus
schedola nel calice ; 4'" mischiare est, me eligere, quem secundum
tutte le schedole dentro di questo; Deum judico eligi debere , et quod
5.° numerare le schedole; 6.**
pub- in accessu praestabo. Indi mette la
blicare io scrutinio a tutti i Car- schedola sulla patena, e con questa
dinali presenti nel sito ove si fa; la manda dentro al calice; dopo
7,° infilzare le schedole; 8.° ri- di che fa un inchino alla croce del-
porle separatamente; ed il tutto l'altare, e ritorna al suo luogo. Con
come andiamo brevemente a spie- questo che abbiamo narrato, hanno
gare. avuto luogo tre alti, della seconda
Il primo atto dello scrutinio è azione dello scrulinio.
il portare la schedola. Ogni Cardi- Se uno, o più Cardinali di quelli
nale vestito colla Croccia (Vedi), presenti nella cappella dello scruti-
cominciando dal Cardinal decano, nio, non potessero per qualche mo-
dopo aver scritto, piegato, e sigilla- tivo andare all' altare, l'ultimo dei
to e liipiegato la propria schedola Cardinali scrutatori gli presenta al
nella forma che si è detto, la pren- suo stallo il bacile colle schedule,
3 36 E LE ELE
qualora non l' avesse preparata in bitrio per supplirvi, il quale far'

ceìla, dal quale V impedito ne pren- nellemani degl* infermieri il giu-


de una, vi scrive ciò che di sopra ramento di osservare il segreto sot-
si è detto, indi fatto nello stesso to pena di scomunica latae seti'
suo luogo il mentovato giuramen- tentìae. Ciò fatto, ritornano gl'in-

to, consegna la schedola piegata, fermieri alla cappella, ed ivi i Car-


sigillata e ripiegata al detto terzo dinali scrutatori pubblicamente a-
scrutatore, il quale palesemente la prono le cassette, e trovate in essa
poita all'altare, la pone sulla pa- le schedoie del numero quanti sono
tena, e con essa la tramanda den- gì' infermi, le mettono una per vol-
tro il calice. Coi Cardinali poi, che ta sulla patena, e con questa tutte
si trovano infermi nelle loro celle, insieme nel calice. Qui va avverti-
si fa diversamente. I tre Cardinali to, che il deputato dai Cardinali
infermieri, che a questo effetto si inferrai a scrivere le schedoie, è
sono estratti, subito dopo il Cardi- uno de' loro conclavisti, cioè l' ec-
nal decano sogliono scrivere le loro clesiastico. Ed è perciò necessario
schedule, e dopo di lui portarle che i Conclavisti (Vedi) sieno ido-
nel calice, acciocché mentre vanno nei soggetti, che debbono approva-
a prendere quelle degP infermi, si re tutti i Cardinali a mezzo di
prosegua lo scrutinio senza incomo- quelh a ciò deputati. Nel conclave
do dei Cardinali ivi presenti, il del 1823, ne furono scartati due
quale non si può pubblicare finché dai Cardinali deputati all'appro-
gì' infermieri non abbiano portati i vazione dei medesimi. Siccome i

voti dei maiali. Poste dagl' infer- Cardinali non possono portare in
mieri le loro schedola nel calice, conclave i per con-
loro parenti
prendono una cassetta con sua a- clavisti, a qualche Cardi-
talvolta
pertura nella parte superiore, la cui nale cagionevole per essere meglio
grandezza sia capace di ricevere le tacitamente permes-
assistito, si é ciò

schedoie piegale ; indi l'aprono pub- so, con questo però, che altio Car-
blicamente, acciò tutti i Cardinali dinale nominò a suo conclavista il
veggano eh' è vuota, e poi la chiu- parente del collega, e questo quello
dono con una chiave, eh' è da essi dell'altro: in conclave poi ognuno
posta suir altare. Con questa cas- si fa assistere dal proprio. Ciò pu-
setta,e con un bacile, che contie- re dai Cardinali si pratica coi ba-
ne tante schedoie, quanti sono i juli, ossia scopatori, od inservienti
Cardinali malati^ i tre CardinaH del conclave, che sogliono essere
infeimieri si recano alle loro celle tutti loro servi. Anticamente per
aprendo altro Cardinale la porta non ledere il divieto delle costitu-
della cappella degli scrutimi, e par- zioni apostoliche, che proibiscono ai
titi che sieno, la chiude di nuovo Cardinali di condurre in conclave
con catenaccio. Gl'infermi prendo- un terzo famigliare, licenziavano dal
no dal bacile le schedoie, le scri- servizio quello, che poi nominavano
vono segretamente, le piegano, le per bajulo. Ma di ciò, come del
sigillano, e prestando il giuramento terzo conclavista che dal sagro Col-
le pongono nell' apertura della cas- legio si accorda ai Cardinali infer-
setta. Se malati non possono scri-
i mi, si tratta al citato articolo.
vere, eleggono un altro a loro ar- Solo qui ancora aggiungeremo, cl>e
ELE ELE 237
quando diversi Cardinali erano mi- ti i Cardinali viventi, benché as-
nistrio ambasciatori presso la san- senti dal conclave. Il qual voto
ta Sede di qualche sovrano, si con- segnano subito accanto al nome
cedeva loro il terzo conclavista per del Cardinale nominato con una
ajuto nei loro affari, ed ancorché lineetta attraverso della riga che
godessero perfetta salute, lo do- corre lungo il nome, dalla parte
mandavano per motivi d'infermità, cioè dove è stampato vota sera-
a seconda del prescritto dalle costi- tiniì ,
giacché dovendo lo stesso
tuzioni. fòglio servire per segnare i voli
Il quarto allo dello scrutinio è dell' accesso, dalla parte ov'é slam-
il mescolare dentro il calice coper- palo accessusj fanno nello stesso
si

to colla patena, ciò che si fa dal modo le linee.fogli, che di-


Questi
primo Cardinale scrutatore. L'alto spensano i cerimonieri, o preparano
quinto è il numerare le schedole, nei tavolini di cadaun Cardinale,
per vedere se corrispondano al nu- sono colla data in bianco del gior-
mero de' Cardinali racchiusi in no, nel quale si fa lo scrutinio, che
conclave. Questo lo fa il terzo Car- si deve porre colla penna. Neil' e-
dinale scrutatore , cavandole una stremità vi sono cinque spazi nel :

per volta dal calice, e rimettendo- primo è stampato scnilatores, e qui


le nella stessa maniera in un al- vanno scritti i nomi di quelli che vi
tro calice. Se il numero delle sche- uscirono eletti: altrettanto dicasi ne-
dole non corrisponde a quello dei gli spazii secondo, e terzo, ove è
Cardinali che sono in conclave,
, stampato Itifirmarii e Recognilores.
tutte si abbruciano, e si torna di Nel quarto spazio è stampato :

bel nuovo a replicare 1' atto di Praesenlesin conclavi nuni., e qui


dare il voto. L'atto sesto dello si deve scrivere il numero de'Car-

scrutinio è la pubblicazione dello dinali che vi sono; Aegroli absen-


scrutinio medesimo, la quale si fa tesa scrutinio num. : ivi si segna il

dagli scrutatori ,
posti a sedere numero dei malati ; Absentes a
avanti il tavolino grande, colle curia num. , dove si scrive il nu-
spalle rivolte all'altare, acciò sieno mero de' Cardinali assenti : Omnes
in vista di tutti, e nella seguente sunt num., dove si appone il nu-
maniera. Jl primo scrutatore pren- mero di tutti i Cardinali viventi.
de una schedola, e lasciando in- Nel quinto ed ultimo spazio, ap-
tatti i sigilli, apre le due ripiega- presso lo stampato ISemini, vi sono
ture per leggere il nome dell'elet- due righe per segnare ad ogni
to che sta nel mezzo, indi la con- Neniìni che si legge una linea. Il
segna al secondo scrutatore, che foglio della mattina ha T intesta-
avendo anch' esso osservalo il no- zione Mane die, ed appresso si

me dell' eletto, la passa al terzo scrive il giorno corrente, quello


scrutatore,il quale la pubblica in delle ore pomeridiane ha l'intesta-
ciò che riguarda l'eletto in essa, zione Vespere die, ed appresso si
con sonora voce pronunciandone il pone il giorno corrente; non aven-
nome, affinchè tutti i Cardinali do tra di loro altra differenza. A
presenti possano notare il voto nel migliore intelligenza ne riporteremo
grande foglio stampato, che ognu- qui un esempio, e precisamente ri-

no tiene innanzi, col nome di tut- produrremo un foglio de' voli del

i38 ELE ELE


conclave del 1800, eguale in tutto ro, indicheremo col carattere cor*
a quelli degli anteriori, e posteriori sivo ciò che andrebbe in inchiostro
conclavi. Siccome tali fogli sono rosso, del quale sono pure le righe
stampati con inchiostro rosso, e ne- per segnare le linee.

Mane die . . . mensis januarti Anno 1800

Accessus Vota Scrutinii Accessus Vota Scrutinii

Episcopi IV. R. Chiaramonti-


R. Gallo
R. Albanus - R. Livizzani
R. Dux Eboracensis. R. Mendoza
R. Antonellus R. Sentmanat —
R. Valenti :
R. Lorenzana.—
R. Busca
Presbyteri XXXV. R. Montmorency-
R. Migazzi R. Borgia-
R, Cara fa R. Caprara
R. Zelada— R. Dugnanì
R. Calcagniniis R. Vincenti —
R. Honoratus R. Maury-
R. Joanneltus R. De Pretis.—
R. Gerdil R. Pignatellus—
R. Ruperfucaldius — R. Roverella
R. Francheberg R. de Somaha-
R. Martiniana
R. Rohan DiAcojri VI.
— _;-» R. Matthejus-
R. Herzan R. Antonius Doria-
R. Zurlo R. Braschius
R. Archettus — R. Carandini-
R. Joseph Doria- R. Flangini
R. Ranutius R. Ruffus-
R. Bellisomius- R. Rinuccinus

Scrutatores
,

ELK ELE otSg

Se dopo la pubblicazione dello re le schedole: ma se nello scru»-


SCI uliiiio, che si fa dagli sciulalori tinio non fu conchiusa 1' elezione,
nel modo detto, essi trovaDo due allora il post-scrutinio ha sette at-
schedole in tal guisa piegate, che ti, che sono. i.° accesso; 2." apri-
sembrino poste nel calice per una re i sigilli ;
3." aprire la schedola

soltanto, nelle quali venga nomi- ove sono i segni, cioè il numero,
nalo un medesimo soggetto, que- ed il motto; 4° notare i medesi-
ste si stimano per un sol voto; se mi nel foglio, che abbiamo prodot-
però sono diversi nominati, ninno to di sopra con tre divisioni ; 5.*
di questi ha valore alcuno ;
voti esaminare i voti; 6." riconoscerli ;
come altresìquando nella stessa 7." ed abbruciare le schedole.

schedola verranno due nominati; L' atto primo del post-scrutinio


ma nessuno di questi
lo scrutinio in è r accesso, il quale si fa imme-
casi lascia di avere il suo vigore. Ter- diatamente dopo lo scrutinio, cioè
minata la pubblicazione dello scru- dopo aver messe separate le sche-
tinio, i voti segnati nel riportato dole, nel caso, che in esso non fosse
foglio si riducono da ciascuno che conchiusa l'elezione del Papa, per-
li notò ad una precisa somma. Or- chè essendo conchiusa non si fa più
dinariamente ogni tre linee, equi- r accesso. In questo si opera tutto
ognuna ad un voto, si
valenti di- quello che fu fatto nello scrutinio,
vidono con una virgola, affine di fuorché le seguenti cose. 1.° I Car-
agevolare il calcolo. Ma gli scruta- non hanno pronte le sche-
dinali,, se

tori in foglio a parte sommano il dole per r accesso, prendono da al-


numero dei voli, specificandoli in tro bacile le schedole proprie del-
questo modo: Revei endìssimus Car- l'accesso, che sono, come superior-
dinalis N. N. habuit siffragia 12. mente dimostrammo, nella descri-
Reverendissimus Cardinalis N. N. zione, e nell'esemplare. 2.° Se qual-
habuit suffragìa 8. che Cardinale non vuole accedere
II settimo atto dello scrutinio è col suo voto a verun altro de' no-
]' infilzamento delle schedole in un minati nello scrutinio, deve scrive-
filo, che fa 1' ultimo scrutatore, do- re nel luogo, dove si scrive il no-
po che sono pubblicate, infilzando me dell'eletto, la parola Nemini.
ciascuna dov' è la parola Eligo. Noteremo qui che la schedula del-
L'ottavo, ed ultimo atto dello scru- l' accesso deve essere scritta col-
tinio, è riporre le schedole separa- lo stesso numero e motto, e sigil-

tamente, ciò che far deve Io stesso lata cogli stessi sigilli, che quella
ultimo scrutatore, il quale dopo dello scrutinio, dappoiché altrimen-
legati insieme i due capi del filo, ti sarebbe nullo il voto dell'acces-
in cui le ha infilzate, le ripone di- so; e che deve ripiegarsi come di-
vise nel tavolino grande^ che gli cemmo della schedola dello scruti-
sta innanzi. nio. 3." Che non si può dare il
La terza, ed ultima azione dello voto dell'accesso a chi non abbia
scrutinio chiamasi post-scrutinio ricevuto almeno un voto nello scru-
ed ha tre atti qualora sia conchiu- tinio ; né a colui, che dal medesi-
sa l'elezione del sommo Pontefice, mo votante fu nominato nel pre-
cioè I." numerare le schedole; 2." cedente scrutinio, altrimenti sareb-
riconoscere i voti ; 3.° abbrucia- bero due voti. 4'" Benché neli'ae-
24o ELE ELE
cesso non possa T elettore nominar >* gerlo per accesso, che fino allo-
.più d' uno, come non lo può fare >» ra non era stato in uso ; ma fì-

nello scrutinio, può tuttavia accede- »» nalmente le due parti de' Car-
re ad uno di quelli, che invalida- M dinali elessero quello, del qua-
< mente avesse nominato nello scru- >i le manco si pensava , e questo
tinio stesso, purché esso abbia avu- M fu ... . Calisto III in età di set-
to almeno un voto di valore. 5." y* A pag. poi 63,
tantasette anni ".
JNeir accesso non si presta il giu- ove narrasi l'elezione di Pio li se-
ramento, poiché, come si è detto, guita nel i4^8, si legge: « Sono so-
fu già prestalo nello scrutinio, cioè « liti Cardinali presenti, fatto e
i

neir atto di porre Ja schedola nel « pubblicato lo scrutinio, di met-


calice, colle parole : et quod idem « tersi a sedere insieme, e parlare
in accessit praestabo .
6° Final- « tra di loro , se per avventura
mente, che gì' infermieri debbono « fosse alcuno, che si volesse mu-
portare agl'infermi le schedole del- >i tare di proposito, e la voce che
l' accesso, ed un foglio stampato in « già aveva dato a uno, darla ad
cui furono, come si narrò, notati « un altro, il qual modo di eleg-
i che ciascuno ebbe nello scru-
voti, « gere si chiamava per accesso, e
tinio, qual foglio sarà prima ri-
il « così poi facilmente si accorda-
conosciuto pubblicamente dai Car- »> vano"; ma essendo il primo scru-
dinali. tinio si lasciò di praticare l'acces-
Il nome di Accesso è derivalo so. Che con questo fosse poi eletto
dall' accostarsi al sentimento degli Pio II, lo si dice al più volte ci-
altri, e dare il suo voto ad alcuno tato voi. XV del Dizionario, a
già nominalo, per supplire nell'ac- pag. 284, ove si riporta pur an-
cesso ai voti, che gli mancarono che la formola per ciò usata da
nello scrutinio. Questo si praticava alcuni Cardinali.
nel senato romano, in cui il sena- Il secondo, terzo, e quarto at-
tore, eh' era del medesimo voto di to del post-scrutinio, è l'aprire i

altri nell'affire da deliberarsi, si al- sigilli, ed i segni del numero, e


zava dal suo luogo per avvicinarsi motto ; la numerazione ossia regi-
agli altri del suo sentimento, e non stro d'essi ; e l'esame de* voti , ciò
volendo lasciare il luogo ove sede- che però si fa solamente quando si
va, da questo ad alta voce diceva: conchiude l' elezione per iscrutinio
Jcce'do od idem. La prima volta ed accesso.
che fu adottato tal sistema nell'e- Il quinto atto del post-scrutinio,

lezione pontificia, coi voti dell'ac- è la numerazione de' voti, e dello


cesso, sembra essere slato nel 1 4^5 scrutinio soltanto , o di questo , o
nell'elezione di Calisto HI, secondo dell'accesso, la quale sempre si dee
la Storia de' conclavi de\Pontefici fare dagli scrutatori, o sia conchiu-
Boniani. Ivi a pag. 6o si legge, sa, o non lo sia, la bramata elezio-
clic avendo il Cardinal Gelivo stor- ne. Se non fu conchiusa per sa- ,

nata l'elezione del Cardinal Bessa- persi, che in quello scrutinio non
rione, perchè neofito, tuttavolta » la restò eletto il Pontefice; se poi fu
" parte dei Cardinali aderenti , e conchiusa, per mostrare che sia
*' di lui amici, desiderandone l' e- canonica l'elezione. Questa numera-
»» lezione, tentarono la via di eleg- zione ecco come si fa.. Gli scruta-
6

ELE ELE 1^1


tori riducono ad una somma totale Papa per adorazione ai
sto eletto
i voti, che ciascuno ebbe nello scru- i8 novembre iSaS, nella quale ac-
tinio, o nell'accesso. Se niuno ar- cettando la dignità pontificia, volle
rivò ad avere il numero de' due tuttavia che si facesse lo scrutinio,
terzi di tutti i sagri elettori, la per la cui libertà protestò di ce-
elezione non fu conchiusa; ma se dere a qualunque ragione, che per
taluno n' ebbe almeno i due ter- la seguita adorazione avesse acqui-
zi de' voti f allora scuopresi la stato. Fattosi adunque lo scrutinio,
schedola dell'eletto in quella parte nel quale correva rischio di non es-
ov' è il nome dell'elettore , e tro- sere eletto, fu concordemente con-
vandosi in essa, eh' egli diede il fermato. Gli successe nel i534 Pao-
suo voto ad un altro, l'elezione è ca- lo III, eletto nel primo giorno di
nonica ; s' egli poi nominava se stes- conclave per ispirazione, ma fattosi
so, l'elezione, per la bolla di Gre- Io scrutinio,con nuovo esempio, le
gorio XV, è di niun vigore, per schedole messe nel calice si rinven-
la mancanza di un voto, per se nero non sigillate ma aperte vo- ,

nullo, a compire i due terzi neces- lendo così gli elettori dimostrargli
sari. Se finalmente alcuni giunsero la costanza nell' approvar co' voti
ad avere i due terzi de' voti, o an- l'elezione già fatta per adorazione.
che più, allora nell'eguaglianza dei Indi nel i55o nel conclave tenuto
voti niuno resta eletto ; nella ine- per di lui morte, in uno scrutinio
guaglianza de' voti, resta eletto co- mancavano due voti al celebre Car-
lui, il quale vinse e superò l'altro dinal Reginaldo Polo per divenire
di un voto. Se coi voti dello scru- Pontefice, allorché volendo i Car-
tinio, ed accesso vi avesse l' intero dinali eleggerlo per adorazione, men-
numero necessario per l'elezione, tre già era entrata la notte, egli
allora il primo scrutatore, alla vi- immobile in volto, opponendo la

sta degli altri due, esamina la va- forza della sua virtti alla sua ele-
lidità delle schedole dell'accesso, zione, li pregò, ch'essendo Dio l'au-
prende la filza di quella dello scru- tore della luce, si contentassero di
tinio, confronta il sigillo, il motto, pel giorno seguente la scel-
dififerire

e numero delle schedole, con quel- ta, che di lui volevano fare, ma i
le dell' accesso, e se concordano in- contrari ne stornarono l'effetto, e
sieme le mostra al secondo, e ter- nella mattina appresso ebbe soltan-
zo scrutatore. Quand'essi abbiano to ventisei suffragi tra lo scrutinio,
bene considerata l' identità de' si- e l'accesso dei trentatre eh' erano
gilli e de' segni d'ambedue le sche- necessari, come raccontasi nella sto-
dole, cioè dell'accesso, e dello scru- ria de' Conclavi^ a pag. 174, ove
tinio, allora il terzo scrutatore pub- si dicono i motivi di tal fatto. Fi-
blica con voce alta il nome dell'e- nalmente va rammentato, che a'
letto, i sigilli ed i segni della sche- agosto 1623, il Cardinal Barberini,
dola. da cinquanta voti dei cinquanta-
Prima di narrare del sesto, e set- cinque elettori fu eletto Papa, cioè
timo atto del postscrutinio, ripor- ventisei di scrutinio, e il resto del-
teremo alcuni aneddoti di scruti- l'accesso. Il Cardinal Berghese in-
nii rifatti dopo seguila l' elezione. fermo, in udire i voti dello scni-
E primieramente, Clemente VII re- tinio, si alzò dal letto, e si recò
16
,

242 E LE ELE
in cappella al suo posto presso il lo scrutìnio , e dell' accesso, come
Barberini , clic voleva adorare, se ancora la nota dei voti fatta dai
egli non glielo impediva. Però, esa- Cardinali scrutatori, acciocché con
minate le schedole dello accesso, tal revisione venga a constare, che
come il defonto Gregorio
prescrisse essi osservano fedelmente il loro
XV, ne trovò una smarrita. In
se dovere. Sono i Cardinali revisori, o
virtù del gran numero de' voti, il ricognitori dall' ultimo Cardinale
Barberini era slato eletto Papa, ma diacono cavati per sorte dopo lo
egli ricusò di accettare, se prima scrutinio, se in questo è fatta l'e-

non si rinnovava l'atto a norma lezione, perchè non essendo con-


della legge gregoriana, la quale co- chiusa in queir azione , allora si
manda, che in simile caso si fac- estraggono dopo l'accesso, e questa
cia dinuovo l'accesso. Il Cardinale estrazione sempre viene eseguita, o
restò costante nel suo virtuoso pro- l'elezione sia conchiusa,o no nello
ponimento quantunque si volesse scrutinio,ed accesso.
persuaderlo che il numero de' voti Finalmente il settimo, ed ultimo
era esuberante, sebbene lo smarrito atto del post-scrutinio è l' abbru-
fosse calcolato come contrario, e del ciare tutte le schedole, ciò che si

rischio in cui ponevasi, che gli elet- fa sempre pubblicamente dagli scru-
tori cangiassero di sentimento. Al- tatori subito dopo la revisione dei
lora il Cardinal Farnese non riu- ricognitori, sia o no conchiusa l'e-
scendo a persuadere l'eletto, accon- lezione del sommo Pontefice. Sic-
sentì cogli altri alla rinnovazione come sino alla elezione di Pio VI
deiraccesso, e ad
voce disse alta : i conclavi si celebrarono nel palazzo
ripigliamo l'accesso, che reiezione vaticano, e gli scrutini nella cappella
si farà con tanto maggior gloria. Sistina, le pitluie celebri di questa,
Sì presero quindi provvedimenti ad sia pel fumo delle candele che in
impedire il precedente disordine essa ardevano nelle pontificie fun-
essendo stato incolpato un Cardi- zioni, sia pel grande fumo cagio-
nale scrutatore di avere involato la nato dall'abbruciamento delle sche-
schedola smarrita , e riposta nella dole, restavano annerite; perciò af-
manica della sottana, per impedire finchè non si accrescesse questo dan-
per quella mattina l'elezione. R.in- no, negli ultimi del secolo passato
novato l'atto dell'accesso, ebbe ven- si riparò conducendo il fumo delle
tiquattro voti, che aggiunti ai ven- schedole che si abbruciano , den-
tisei avuti nello scrutinio, forma- tro un tubo di latta , che locon-
rono il numero di cinquanta, coi duce fuori in modo che il popolo
quali restò confermato Pontefice si avveda dal fumo, non essere com-

e prese il nome di Urbano Vili. pita l'elezione. Questa è la maniera


Tanto abbiamo dal Novaes, nella colla quale, sulla scorta delle leggi
di lui vita, e nella Storia de' con- pontificie , si conchiude dentro il

clavi a pag. 669 e seg. conclave l'elezione del sommo Pon-


Il sesto atto del post-scrutinio tefice.
e la
revisione che fanno i revisori, Conchiusa e terminata nella siid-

o ricognitori dei voti, sia o no se- detta maniera la canonica elezione


guita l'elezione. Questi Cardinali del Papa, si domanda all'eletto il
ricognitori rivedono le schedole del- consenso, il quale è onninamente
6 ,

ELE
necessario, e poserà prende il nome bile tale opinione. Che dovrà dun-
con cui gli piace chiamarsi. Agli arti- que farsi, poiché dando in <juesti
coli Rinunzia al Pontificato, e Pa- primi scrutini il voto a quello,
pi RENITENTI AD ACCETTABLO, e No- che si pensa ó'i eleggere, si viene
ME de'Pontefici, analoghe vì soho le a pregiudicargli, e impedirne l'ele-
notizie. Al voi. del DizionarioXV zione ? Nello sceltissimo numero dei
vengono riportate quelle che sono Cardinali, ve ne sono sempre molti
spettanti alla seguita elezione, cioè egualmente degni, attese tutte le ra-
a pag. 3 1 5 del consenso, a p. 3 1 gioni, e circostanze. questi è Fra
della pubblicazione al popolo , ed lecito dar il voto a chi si vuole.
Jdorazione del Papa (Vedi), ed a Pertanto negli scrutini previi si dia
pag. 3i8 della partecipazione, che il voto ad alcuno di questi egual-

fa di sua esaltazione 1' eletto ai mente degni, riserbandosi di darlo


Cardinali che non intervennero al nell'elezione concludente a quello
conclave, e delle lettere ubbiden- che ha in animo di eleggere.
si

ziali eh' essi gli scrivono in rispo- Che un solo tra tutti si stimasse
se
sta, confermando anco col loro pie- secundum Deum elìgi debere, sareb-
no piacimento la determinazione del be meglio dare a quello il voto in
sagro Collegio, nella canonica ele- tutti gli scrutinii ; ma il caso è im-
zione fatta, per la quale poi il nuo- possibile. Quando poi concorresse
vo Pontefice lo ringrazia nel primo numero di voti bastante per l'ele-
concistoro. Daremo per ultimo al- zione in persona che non si stimas-
cuni opinamenti d' un teologo sulla se secundum Deum elìgi debere^
durata del conclave, ed esperimenti tuttavia in tale circostanza è leci-
sulla elezione, che si fanno sopra to dargli il perchè in que-
voto, sì

vafi soggetti. sto caso gli altri non sono eleggibili,


Siccome accade in conclave che sì perchè appartiene alla buona e-

si facciano per giorni, e taloi'a per lezione, e giova al buon governo,


mesi degli scrutini di mero tenta- che l'elezione si faccia con pace e
tivo, i quali né giovano, né nuoco- concordia, e il persistere a negare
no a quello a cui si dà il voto in il voto a chi ha l' inclusiva ,
par-
questi scrutini previi, inefficaci, e torirebbe discordie e Sin
scismi.
preparatori alla vera elezione , na- qui il nostro teologo. Riguardo al
sce il dubbio se in questi, quando voto, che suol dare il Cardinale
è certo che non concluderanno l'e- che sivede nella probabilità di re-
lezione , sia lecito dare il voto a stare eletto, si è osservato, che alcuno
persona, che non si giudica seciin- lo diede in segno di onore al decano
dum Deuni eligi debere. Vi sono del sagro Collegio, o al capo di quei
autori, che stimano essere lecito. Il Cardinali che promossero la pro-
nostro teologo stima falsa questa pria esaltazione, oad uno de' Car-
opinione perchè il giuramento di dinali che papeggiò pel copioso nu-
eleggere quello il quale si giudica mero de' voti cui ricevette, o al

secundum Deiim elìgi debere, ri- più anziano de' Cardinali di quel
guarda l'atto, lo scrutinio, e l'ele- Papa, che lo promosse alla porpo-
zione presente, non la futura. Quin- ra, ovvero senza verun riguardo di
di, soggiunge il nostro teologo, nep- consuetudine a chi crede degno
pure ardirei di passare per proba- secundum Deum elìgi debere.
544 ^LE ELE
Cardinal Valerio nel suo li- Jicunij praeserlini Gregorìi
Il j et XV
ìsro Cardinalis, ecco come si espres- Urbani constit. , et de FUI
se nella grande opera della elezio- censuris occasione ipsius electionìs
ne del Papa: « l'elezione del som- a summis Pontificibus ad hanc
» mo Pontefice è il massimo di usque dieni impositisy Lugduni
M tutti i trattali, imperocché si trat- 1637, eccellente trattato; Giovanni
M ta di un uomo da innalzarsi al Cabassuzio, Dissertatio de electione
M pili alto grado, d'un uomo divi- summorum Pontificum, et de Car-
M no da scegliersi tra molti, e trat- dinalibusy nell' applaudita sua ope-
« tasi insieme di procurare la glo- ra : Not. Eccl. hist. condì, et ca-
M ria di Dio, e la salute del po- nonum, della quale abbiamo mol-
» polo cristiano. Nel che qual'im- te edizioni di Lione, e di altrove;
w portanza siavi, lo attestano le sto- Antonio Serafino Camarda, già con-
« rie, avendo di mollo avvantag- fessore del conclave, in cui fu elet-
9} giato la Chiesa di Dio coU'esem» to Benedetto XIII: Constilutionum
» pio, e coir opera di Pontefici Apostolicarum, una cum caeremo-
5> santissimi, ed essendo nati non niali Gregoriano, de pertinentibus
» pochi scandali nel popolo di Dio ad electionem Papae Synopsis ac-
5# a cagione di alcuni Papi non curata, et plana, nec non elucida'^
» ottimi, e troppo indulgenti , in tio omnium fere difflcultatum^ quae
f) guisa che con tutta ragione un evenire possunt circa pertinentìa ad
» buon Pontefice si può chiamare electionem Romani Pontificis, Reati
s>» la salvezza del popolo cristiano ". 1732 ad 1737. Quest'opera cas-
Lungo finalmente sarebbe il nove- massime pei sagri elettori,
sai utile,

ro degli scrittori sulla Pontificia dappoiché può ad essi sciogliere


elezione, laonde ci limiteremo a qualunque dubbio, che possono a-
notare i seguenti. Pegli altri, e pei vere sulla materia dell'elezione pon-
decreti , e costituzioni fatte dagli tifìcia. Martino de Ebulo, vicecan-

stessi Papi per questo importante celliere di Gregorio X, De electio-

argomento, si possono leggere il ne Romani Pontificis, presso il p.


dottissimo can. Giuseppe de Novaes Giacobbe Bìblioth. Pont. p. SgS;
neir Introduzione alle vite de" som- Giovanni Garnier, Liber diurnus
mi Pontefici, ossìano Dissertazioni Romanorum Ponlificum ex anti-
storico-crìtiche 3 ec. Roma
1822, se- quissimo codice mss. nunc prinium
conda edizione , opera che princi- in lucem editus, cum notis ac dis-

palmente ci servai alla compilazione sertationibus. Parisi is, 1680; Idem


di quest'articolo. In essa sono nel liber cum supplemento , presso il
volume I alla pag. 121 e i33, ,
Mabillon; Idem liber presso l'Hoff-
due appendici òe' Pontefici scrittori mann , Nova ac Monu-
scriptor.

sulla pontificia eiezione, e degli mentor. Collectio i ad


t. II, pag.
scrittori sulla medesima. 268, Lipsiae i733; Ottaviano Gen-
Alberico monaco di
Cardinale tili, Istoria del conclave, cioè la
Monte Cassino, fiorito verso l'anno maniera con cui debbesi dai Car-
io5o: De electione Romani Pon- dinali eleggere il Papa, cavata
tificis liber; Martino Bonacina, Tra- dalla storia ecclesiastica, e dalle
ctatus de legitima summi Pontificis bolle pontificie; Girolamo Ghetti,
electione^ juxta sunimorum Ponti- autoie del succitato mss. e dell' al-
^

ELE ELE 245


tro intitolalo: Considerazioni sopra rae 161 3; Gio.Federico Mayer,
il modo che si è tenuto in diversi Commentarium de Pontificis Roma»
tempi neW elezione de* sommi Pon- ni electione, Lipsiae 1670; ne ab-
tefici. Questo mss. dalla libreria biamo di diverse edizioni; Eadeni
Capponi, passò alla biblioteca vati- commentatio auctior. Nel Candida-
cana; Giulio Lavorio, Lucubratio- tus Papalis dignitatis ejusdemque
nes ,
. de conclavi^ conclavistis
. promotor probe instructus, fioc est
et eorum privilegiis^ et de his, quae eminentiss. Cardinalis AzzoUni A-
fiunt sede vacante^ Romae 1628. phorismi politici, quae in conclavi
In questa opera si contengono observanda habeat Cardinalis Pon»
quattro trattati : De comitiis prò- tificìuni axioma ambiens, hujusque
phanis antiquis et ecclesiasticis re- desideriis favens. Opus ex Italico
cenlibus in novendiali parentadone in latino Osnabrugi
translatum,
Romanorum Pontificum. De prisco 1691; Gio. Gerardo Menschenio:
et recenti funerandi more. De con- Caeremonialia electionis, et corona»
clavij et conclavistis. De electione tionis Pontificis Romani, et caere-
Romani Pontìficis; Giovanni Mabil- monialia episcoporum, juxta pri-
lon, Antiqui libri rituales ecclesiae ma genuina, ac rarissima exem-
cum Commentario praevìo in or- plaria romana, veneta ac tauri-
dinem Romanum nel tom. II del ^ nentia, cum figuris necessariis, una
suo Mus. Jtalicum, seu collectio cum curioso anecdota de creatione
veterum scrìptorum ex bibliothecis Papae Pii II, et Leonis Aretini
Ilalicis erutunij Parisiis 1687; Idem perraro exque mss. codice emen-
Libri Diurni ec.'j Marcello Cristofo- dato opusculo de temporibus suis,
ro maestro di cerimonie di Leone nec non Augustini Oldoini catalo-
X, arciv. eletto di Corfìi, Rituuni go auctorum, qui de Romanis Pon-
ecclesiastico rum, sive sacrarum cae- tificibus scripserunt, collecta, edita
remoniarum S. R. E. libri tres non et praefationibus illustrata. Franco-
ante impressi, Venetiis Gregorii de furti 1782; Onofrio Panvinio, Quin-
Gregoriis excusereLeonardo Lau- que de creationibus summo-
libri
redano principe optimo die 21 no- rum Deque morte ipso-
Pontificum,
vembr. i5i6; Idem Caeremoniale runi, interregno, legìbus ea de re
Romanum, sive libri tres de sacris sanctìs a D. Petro usque ad Pium
caeremoniis S. R. E. in eligendo et IF: Rimasto mss.; Pietro Maria
colendo Pontifice, in excipiendis Car- Passerini, Tractatus de electione
dinalibus y et externis principibusj summi Pontifi,cis, Romae 1670.
eorumque legatis ec. Romae 1 5 1 6. , Quest' opera, che tutta si restrin-
Questo cerimoniale non solo in ge al gius dell' elezione Pontificia,
Roma, ma in Venezia, Colonia, è molto dotta, e in questo argo-
Firenze ed altrove, fu più volte mento compita, e meritò di essere
ristampato. Dal medesimo Marcel- ristampata; Francesco Gusta, Della
lo abbiamo : De electione et coro- condotta della Chiesa cattolica nel-
natione Pontificis Romani excer- V elezione del suo capo visibile il
pta .... libro sacrarum caeremo- Romano Pontefice, Venezia 1799.
niarum edito, Venetiis i5i6, nel ELFEAGO (s.). Da illustre pro-
libro Inauguratio, coronatìo, et eie- sapia nacque Elfeago, e corrispose
ctio aliquot imperaiorum, Hanove- assai bene alle cure de* suoi geni-
246 ELK ELG
tori, che lo educarono nella pietà. pieno di zelo si recò in mezzo ai

Ancor giovanetto si consacrò vo- nemici, e cosi loro parlò : ^ Sal-


lontario al servizio del Signore, si >» vate la vita a questi innocenti,
ritirò in un monistero, e dopo al- » e se avete sete di sangue, spar-
quanti anni si nascose in un deser- *» gete il mio. Se siete contro loro
to per sempre più perfezionarsi i> indignati per avervi stancato nel-
nello spirito di penitenza. Quanto " l'assedio, io ne sono slato l'au-
più egli cercava occultarsi per u- M tore." Irritati da un sì franco
miltà agli occhi del mondo, tanto parlare i Danesi, presero il santo
maggiore era la fama, che di lui prelato, e per sette mesi il tenne-
si formava, a grado che diven- ro prigione. Esigevano intanto quei
ne superiore della grande ab- barbari pel suo riscatto tre mila
bazia di Bath. Morto neil' anno marchi d' oro, e non potendoli con-
984 s. Etelwolfo, vescovo di Yin- seguire, si vendicarono col santo
chester, Elfeago fu chiamato in sua arcivescovo, coprendolo di sassate,
vece a reggere quella diocesi. Le e per ultimo mozzandogli il capo.
cure dell'episcopato non lo distol- La sua morte avvenne il di 19
sero punto dai soliti esercizii di aprile io 12, ed in questo giorno
fervorosa preghiera, e di lunghe è ricordato nel maitirologio ro-
contemplazioni. Dedito alla pietà, mano.
divideva coi poverelli il prodotto ELGIN. Città vescovile della
della sua mensa vescovile. Governò Scozia capo luogo
settentrionale,
per ventidue anni Winchester, e della contea di Murray, e sede di
contando il cinquantesimo secondo presbiterio. Sorge in una pianura
di età, fu da quella sede trasferito presso la riva destra della Lossia.
alla cattedra arcivescovile di Can- Nella parte occidentale di Elgin si

torbery. Recatosi a Pvoma per rice- vedono gli un antico ca-


avanzi di
vere il sacro pallio, si diresse tosto stello, nel quale Edoardo Bruce
alla sua nuova residenza affine di sorprese una guarnigione inglese,
attendere ai bisogni spirituali di al principio del XIV secolo. Elgin,
quella chiesa. Convocò subito un unitamente a Banff, Cuilen, Rin-
concilio ad Oenham, per regolare tore, ed Iniverary, manda un mem-

e ristabilire la disciplina nel clero, bro al parlamento. Questa città,


e correggere gli abusi, ed errori ivi che conta circa sei mila abitanti, è
introdotti. da li a non
Turbata antichissima, e la sua origine si fa
molto la pace dell' Inghilterra da risalire all'anno 927. Al dire di
una scorreria danese, vide porta- Commanville, nell'anno 1086, fu
to l'assedio dinanzi a Cantorbery. eretta in seggio episcopale, detto
Egli da buon pastore cercò di ani- anche di Murray, Moravia, e resa
mare ad armarsi di co-
gli abitanti suffraganea del metropolitano di s.

raggio, ed a mantenere ferma in essi Andrea. La sua grande, e bella


la fede, da' loro maggiori traman- chiesa, che cedeva appena alle più
data, e tutto confidare nella Prov- vaste, e magninche d'Europa, ven-
videnza divina. Resi vani gli sforzi ne distrutta nel i3oo, quindi fu
dei cittadini, la città divenne preda riedificata nel i4'4j uia, dal 171 1,
dell' inimico, e messi a fil di spada più non oflre che rovine.
gli abitanti, il santo arcivescovo ELIA (s.). Questo santo, unita-
ELI ELI 247
niente ad allri quattro suoi com- stiani, dagli ebrei, e dagli arabi,
pagni, nel ritorno che fece dal- sulla riva del mare rosso, il quale
l' aver visitati dei valorosi confesso- serve di scalo che
alle carovane,
ri della fede condannati al lavoro si recano alla Mecca. 11 Terzi, nel-
delle miniere in Cilicia, presentato- la Siria Sa^ra, pag. 276, dice, che
si in Cesarea di Palestina, fu im- questa città probabilmente fu edi-
niedialamente arrestato. Condotto ficata dal re Ozia, che Erode la
dinanzi a quel governatore, per cinse di mura e di torri, e che
nome Firmiano, fu interrogato chi al sinodo gerosolimitano del 5i3,
egli fosse, di qual patria, e di qual intervenne Teotisso diacono.
culto. Il santo uomo francamente ELIFIO (s.). Nacque in Lorena
rispose, che Elia era suo nome, il nel quarto secolo da una famiglia
la sua patria Gerusalemme, e che di santi. Elifio, pieno anch' egli di
era cristiano di religione. A tale zelo per la religione di Gesù Cri-
concisa risposta fremette Firmiano, sto, si tirò addosso il furore dei
ed ordinò, che tosto fosse tormen- giudei e de'pagani. Messo in pri-
tato con verghe. Non si turbò per gione a Toul, sofferse vari tormen-
questo il magnanimo atleta di Ge- ti, ma il suo coraggio non venne
sù Cristo, a grado, che persistendo mai meno, e quindi si rese vittima
nella sua credenza, e lodando ad della persecuzione, e fu condannato
alta voce il Signore, che gli dava al martirio, circa l'anno 262. Mol-
motivo di soffrire per lui, ebbe da li furono i miracoli operati alla
quel tiraimo condanna di essere
la sua tomba. La sua festa ricorre
decapitato, il che avvenne l'anno il (\i 16 ottobre.
809. La sua festa ricorre ai 16 ELIGIO (s.). Circa l' anno 588,
febbraio. discendente da ricca e religiosa fa-
ELIA. Città vescovile della pro- miglia, nacque a Chatelac presso
vincia Bizacena, sotto la metropoli Limoges. Quanto più cresceva ne-
di Adramito. Costantino, uno dei gli anni, tanto più si distingueva

suoi vescovi, si trova sottoscritto per la sua religione e pietà. Mo-


allalettera dei vescovi della no- strando egli grande attitudine nei
minata provincia, ad un altro Co- lavori di arte, fu da' suoi collocato
stantino, il quale era intervenuto presso il direttore della zecca di
V anno 649 al concilio celebrato Limoges. Corrispose ivi assai bene,
nel Laterano dal Papa s. Marti- e fattosi in breve conoscere eccellen-
no I. te in quello stabilimento, ebbe con
ELIA od AELIA. F. Gerusa- ciò agio di procacciarsi la stima dei
LEMME. Commanville parla di Ae- re Dagoberto I, e Clodoveo li. La
lia, Jelaso, AUdy città vescovile fama acquistatasi presso que' prin-
della terza provincia di Palestina, cipi, lo chiamava spesso alla corte,
o prima di Arabia, nel patriarcato ed in mezzo a quella, non mai
di Gerusalemme; la dice eretta nel invanendo, si mantenne sempre pu-
sesto secolo, sotto la metropoli di ro nel suo cuore, e con tutti u-
Petra, ed asserisce che divenne ar- mile, e sommesso. La sua carità
civescovato onorario nel decimo se- verso poveri era sì ardente, che
i

condo secolo. Si crede, che ora sia il più delle volte restava persino
il villaggio El-Tor, abitalo dai cri- senza il necessario alimento. Dimes*
248 ELI ELI
sosi progresso di tempo dal pri-
in I, il quale la fece supciiora delle
mitivo suo impiego, si consacrò in- trecento vergini, a poco a poco ivi
lieiamente al Signore, per sempre adunate dall' esempio, e dalle virtù
più perfezionarsi nell' esercizio delle di lei, che avea adottata la rego-
cristiane virtù. Morto s. Acario la di san Colombano {Vedi). La
nell'anno 689, fu chiamato Eligio santa visse sette anni rinchiusa in
a succedergli nell'episcopato, e l'an- una piccola cella, ove si cibava di
no susseguente venne consacrato pane, e di acqua fatta prima pas-
vescovo di Noyon. Appena ebbe egli sare per la cenere. Nella Francia
prese le redini di quella diocesi, si fondarono diversi monisteri par-
con zelo instancabile a si diede te per opera di s. Eligio, e parte
pascere il suo gregge, e condurlo da altri con l'istituto da lui pre-
nelle vie di salute. Dove eravi dis- scritto, per cui le monache ne pre-
ordine pronto accorreva, e lo to- sero il nome. La memoria di s.
glieva sul fatto; facea udire giornal- Aurea si legge nel martirologio
mente la sua voce dal pergamo, e gallicano a* 4 ottobre; ma il vesco-
guadagnò molte anime al Signore. vo Andrea Saussay la riferisce al
Coi poveri liberale , cogl' infermi primo dicembre. Queste monache
consolatore, compassionevole coi pec- vestivano di nero, e sulla veste
catori, era di tutti il padre, l'ami- ponevano il mantello bianco, co-
co, il consigliere. Pel corso di qua- me riporta il padre Bonanni a
si vent'anni governò la sua chiesa, pag. XLIX, Monache di s. Eli-
quando il Signore gli fece conosce- gio in Francia, nella parte secon-
re, che si avvicinava 1' ora di da delle veigini a Dio dedica-
sua morte, ed egli pieno di santo te, suo Catalogo degli Ordì'
del
tripudio vi si preparò. Colpito da ni religiosi. Il monistero di Parigi
febbre, visse sei giorni ammalato, fu poscia occupato dai chierici re-
e reficiato dal santo viatico, spirò golari Barnabiti.
placidamente recitando il cantico ELIOPOLL Città vescovile nella
Nane primo dicembre
dimittis^ il d\ Siria secondo Tolomeo, ovvero nel-
689, nel settantesimo anno di età. la Celisiria, fra Laodicea ed Abila,
La sua morte fu seguita da molti all' oriente del monte Libano, in
miracoli, e la sua festa ricorre al vicinanza alla città di Biblos, ed
primo dicembre. alla sorgente del fiume Leonles.
ELlGIO(s.) Monache. Verso Tan- Credesi, che corrisponda all'odierna
no 65o, s. Aurea, o Aura, di na- città di Balbek nella Turchia asiati-

zione sira, di stirpe nobile ed illu- ca, la quale è pascialatico, e capo-


stre, bramosa di vivere celibe, fug- luogo del paese dei mutuali. Essa è
gV dalla patria, e si recò in Fran- piccola, difesada muraglie rovino-
cia. Fu accolta paternamente da s. se, e fiancheggiata da torri qua-
Eligio, vescovo di JVoyon e di Tour- drate. Siccome in Eliopoli eravi
nay, che per contentare la santa, un celebre tempio consagrato al
desiderosa di menare vita romita, sole, divinità protettrice della cit-
e lontana da ogni umano com- tà, che perciò si chiama Helìopolis
mercio, le fabbricò un monistero o città del sole , Balbek dir si può
nella propria casa. Questa casa le interessante pegli avanzi de' monu-
era stata donata dal re Dagoberto menti di Hcliopolis^ dappoiché vi
ELI ELI 249
si vedono le rovine del magnifico za che conferisce la
sufFraganeì,
tempio, il quale si pretende costrut- santa Sede. Rimasto vacante per
to sotto r impero di Antonino Pio. morte di monsignor Francesco Pal-
Si vede pur anco una porzione lu, il regnante Pontefice, nel con-
del bel colonnato di questo tempio, cistoro del 17 dicembre 1840, io
e si osservano in oltre altri orna- conferì a monsignor Francesco dei
menti di architettura, e di scultu- conti Pichi , già vescovo di Ti-
ra. Sotto Costantino se ne fece una voli.
chiesa cristiana, la quale sussistette ELIOPOLI. Città vescovile d'E-
sino alla irruzione degli arabi, e gitto situata sulla destra del Nilo,
poscia cadde rapidamente in rovi- chiamata On nella Scrittura, e se-
na. Ancora si scorgono le vestigia condo lo storico Giuseppe, luogo
di due altri templi, l'uno dedicato del primo stabilimento degli ebrei.
a Giove, e l' altro di forma circo- Si pretende da alcuni, che presso
lare. Balbek fu presa da Abou- questa città dimorasse la b. Ver-
Obeidah, capitano generale del ca- gine col divin Figlio, e s. Giuseppe
littb Omar. JVel i^oi^ Tamerlano quando si recò in Egitto. E pre-
se ne impadronì, e, nel 17^9, sog- sentemente una città in rovina a
giacque ad un terremoto, che quasi due leghe e mezzo dal Cairo, pres-
interamente la distrusse. so il villaggio di Matarieh, o Ma-
Dopo che Costantino fece abbat- tarea, così detto dal pozzo, che ser-
tere il tempio del .sole, e quello di ve a coltivarvi la menta. I francesi,
Venere, esortò gli abitanti ad ab- sotto il comando del general Rle-
bracciare al pili presto il culto del ber, vi riportarono una brillante
vero Dio. Vi fu eretta la chiesa, vittoria sui turchi, il giorno 19
venne istituito il vescovo, e si sagri- mai-zo 1800.
fìcò al solo Dio del cielo, e della ter- Va avvertito, che in Egitto vi
ra. Coloro, che non vollero lasciare furono due altre città di Eliopoli,
il culto de'falsi dei, se ne vendicaro- una fuori del Delta, ed in vicinan-
no sotto Giuliano l'apostata, vio- za di Babilonia, l'altra, secondo E-
lando le vergini consagrate a Gesù rodoto, situata fra il canale Seben-
Cristo, ed esponendole nude sulla nytico, ed il canale Canopico, in
pubblica piazza, che
in vendetta vicinanza della punta del Delta,
non si prostituivano più nel tempio che però al tempo di Strabone era
di Venere. Comma n ville dice, che già deserta. Anzi, secondo la noti-
la sede vescovile venne eretta nel zia di Leone il Saggio, vi fu altra
quinto secolo, nella seconda provincia Eliopoli, città episcopale della Ga-
di Fenicia, sotto il patriarcato d'An- lazia. Ma la nostra Eliopoli, o cit-

tiochia, eche nel secolo XII divenne tà del Sole, appartenne alla secon-
arcivescovato. Il p. Le Quien, nel- da provincia Augustamuica, al pa-
r Orìens Chnst. t. II, p. 84^, ne triarcato Alessandrino, e sotto la
riporta le notizie insieme a quelle metropoli di Leontopoli. Dice Com-
di sei suoi vescovi, cioè Teodato, manville, che Eliopoli venne eretta
Giuseppe, Pietro, Antonino, essendo nel quinto secolo in sede vescovile,
gli altri due innominati. Al pre- e che altra volta ebbe un vescovo
sente Eliopoli è un titolo arcive- copto, ed un vescovo latino, cioè
scovile in jjurtibus infidelium^ seu- al tempo delle crociale. Neil' O-
-

230 ELI ELI


t'iens Christ. t. Il, pag. ^62, so- eretta nel quinto secolo, e che ora
no registrati quattro vescovi, Eie- chiamasi Belvedere, essendo soltan-
no, Melas meleziano, Marino, ed to un villaggio sulla costa occiden-
altro fatto vescovo da Apollinare tale della Morea. Vuoisi, che poi
arcivescovo Alessandrino. Attuai- divenisse arcivescovato onorario, e
mente Eliopoli è un titolo vesco che Dionisio suo vescovo siasi re-
vile in partibuSy il quale si con- cato al concilio Sardicense. Sotto il

ferisce dai sommi Pontefici, sotto medesimo esarcato, nella quinta


il patriarcato di Alessandria egual- provincia Achea, e sotto la metro-
mente Papa che re-
in pariibus. 11 poli di Napoli di Malvasia, avvi
gna, Gregorio XVI, a' i5 marzo altra setle episcopale chiamata Elis
1839, lo diede a monsignor En- seu Elos, la cui erezione rimonta
rico Hughes de' minori riformati di al duodecimo secolo,
san Francesco, in pari tempo a ELISABETTA d'Ungheria (s.).

mezzo della congregazione di prò- Nel 1207 nacque Elisabetta da


paganda fide, nominato in vicario Andrea II re di Ungheria. Sin dal-
apostolico di Gibilterra. la sua infanzia diede a divedere
ELI P ANDO, spagnuolo di nazio- quanta pietà nudrisse in cuore, e
ne, ed arcivescovo di Toledo, uni- quanto dispregio ella sentisse per
tamente a Felice vescovo di Urgel, le cose terrene. Educata religiosa-
sosteneva, che Gesù Cristo secondo mente, s' infiammò tanto di amor
la natura umana non fu figliuolo divino, che ad altro non attendeva,
naturale di Dio, ma
solamente a- se non ad attuarsi in Dio colla pre-
doltivo, o nuncupativo, cioè di solo ghiera, ed a sovvenire ai bisogni
nome. Questo errore insorse circa dei poveri, coi mezzi che la Prov-
l'anno 78G. Elipando sparse questa videnza aveale posti in mano. Di-
eretica dottrina nelle Asturie, e nel- venula in progresso sposa di Lo-
la Galizia, e trasse al suo partito do vico, langravio di Turingia , fu
Ascarico arcivescovo di Braga, ed da questo buon principe secondata
alcuni altri di Cordova. I suoi er- in tutto quello che apparteneva alla
rori vennero condannati più volte pietà , e diretta nello spirito da un
ed in Darbona nell'anno 788, in dotto e virtuoso sacerdote, chiama
Ratisbona, in Francfort, e fìnalmen- to Corrado di Marpurgo. Questo
te due volte in Roma sotto Adria- valente ecclesiastico, conoscendo le
no I, e sotto s. Leone III. Sembra felici disposizioni di Elisabetta, ten-
che, dopo avere lungamente resisti- denti alla perfezione cristiana, si ve-
to alla verità, siasi sottomesso alla deva obbligato di spesso a mode-
definizione della Chiesa romana, e rarle, affinchèle austerità da lei
morto quindi nella comunione del- praticate non avessero a recar no-
ia stessa Chiesa (Nat. Alex. t. 12, cumento sua salute. La pietà
alla
sec. 8, e. 2, a. 3, § I ). di questa santa verso i poveri non
ELIS. Sede episcopale della quar- avea limite. Rimasta vedova, diven-
ta provincia Achea od Eliade, nel- ne subito il bersaglio dell' invidia,

la diocesi dell' llliria orientale od e dell'odio dei grandi. Fu calun-


esarcato di Macedonia, sotto la me- niata presso popolo di avere colle
il

tropoli di Patrasso, al dire di Com- sue limosine rovinato 1* erario ; e


manvillc, il quale aggiunge, che fu quindi scacciata dalla reggia, le fu
ELI ELI 23
d' uopo anche fuori
rifui'larsi del- ghiera così, che seppe con l'acqui-
ia città. Sostenne con eroica
pa- sto di queste viriti rintuzzare e del
zienza mali trattanienli a lei pra-
i tutto estinguere in se le carnali di-
ticati , e quantuncjue in progresso Di dodici anni fu impal-
lettazioni.
fosse slata richiamata, volle riiinn- mata a Dionigi re di Portogallo, ed
ziare a tutto, e vestì l'abito fran- il suo sposo, ammirando la esimia
cescano, obbligandosi con voto di pietà di lei, non la volle minima-
osservare le regole del terzo Ordi- mente distogliere dall' esercitarla in
ne. Tre anni ella visse ancora tutti progresso. I regali suoi apparta-
impiegati negli esercizi di pietà, e menti non presentavano altra idea da
quando si avvide esser già prossi- quella in fuori di un sacro recinto.
mo il suo fine, raddoppiò il fer- Ogni giorno recitava l'officio della
vore, e premesssa una confessione B. Vergine, e quello de' morti ; col
generale, e ricevuto il ss. Viatico, lavoro delle sue mani provvedeva le
spirò nel bacio del Signore il di chiese di sagri arredi, ed i poveri
19 novembre dell'anno 1 23 i, nel- di vestimento . I domestici suoi
la fresca età di ventiquattro anni. ammaestrati da sì religiosa princi-
I molli miracoli operati per inter- pessa, si esercitavano anch' essi in
cessione di determinarono il Pon-
lei, opere di pietà , e quindi in tutti
tefice Gregorio IX a canonizzarla spirava la vera angelica perfeziojie.
il giorno della Pentecoste nell'anno Morto il re Dionigi, si ritirò Eli-
J235. La sua festa però fu asse- sabetta nel convento delle Clarisse,
gnata pel giorno 19 novembre, an- da lei fatto fabbricare vivente an-
niversario della sua morte. cora il marito, ed avrebbe anche
ELISABETTA (s.). Elisabetta an- professato, se non l'avesse distolta
cor giovanetta si consacrò in un la sua carità verso poveri. In- i

monistero di monache cistcrciensi, dossò però l'abito del terzo Ordi-


le quali seguivano la regola di s. ne di s. Francesco, e visse con quel-
Benedetto. Esisteva ad un tempo le religiose in perfetta tranquillità
questo sacro ritiro nella diocesi di di spirilo. da grave febbre,
Colla
Tre veri, e la regolarità che vi fio- sentì avvicinarsi il suo fine, e re-
riva ,
perfezionò talmente questa ficiata col divino Viatico, e ricevuto
santa, che dell'età di soli ventitre con grande divozione l'olio san-
anni ebbe il dono di celesti visio- to, placidamente il dì 4 ^^^'
spirò
ni. Fu comunità chiamata ad
dalla glio i336, contando l'età di ses-
essere badessa, e mori santamente santacinque anni. Molli furono i
in età d'anni trentasei li 18 giugno miracoli operati alla sua tomba, ed
I i65. In tal giorno il martirologio il Pontefice Urbano Vili nel 1625
romano ne celebra la memoria. la canonizzò, assegnando la sua fe-

ELISABETTA (s.). Da Pietro sta li 8 luglio.


III re di Aragona, e da Costanza ELISABETTA la Buona (b.).
figlia di Manfredi re di Sicilia, E- Nella Costanza in un
diocesi di
lisabetta sortì i natali nell' anno borgo chiamato VValdsech , 1' anno
1271. Fu
educata con religiosa cu- i366, nacque Elisabetta. Da'saggi
ra, ed in età di soli anni otto pra- genitori allevata nella cristiana re-
ticava la mortificazione , e si eser- ligione, corrispose ella perfettamen-
citava nella umiltà, e nella pre- te con docilità e purità. Il suo
252 ELI ELI
confessore, scorgendo in questa san- drebbono l'annua pensione di mille
ta fanciulla un'anima angelica , la fiorini, otto di fiorini ottocento, e
consigliò a ricoverarsi nel terzo Or- sette di fiorini cinquecento. Da Ma-
dine di s. Francesco, ed ella si consa- ria Teresa l'Ordine prese il nome
crò nel monistero diLeuthe. Rimasta di Elisah ellino-Tere siano ^ ovvero di
vedova, la madre sua si unì a lei, e Elisabetta- Teresa. Il consiglio auli-
morì seguendo gli esempi di santi- co di guerra suole proporre i can-
tà, che riceveva dalla figlia. Ador- didati al cavalierato, facendone la
na di tutte le virtù, che costitui- scelta r imperatore. La decorazione
scono il perfetto cristiano, si man- consiste in una stella d'oro ad otto
tenne tale in tutto il corso di sua punte smaltate di rosso e bianco:
vita. Fervorosa nella preghiera, me- nel centro sono le lettere E. G. M. T.,
ditava di spesso i tormenti e la vale a dire Elisabetta Cristina, e
morte del divino nostro Riparato- Maria Teresa. D'intorno avvi l'epi-
re, e si cruciava temendo di non grafe : M. THERESIA PARENTIS GRAHAM
avervi abbastanza pensato nella sua PERENNEM voLviT. La detta stella
gioventù. Giunta agli anni cinquan- dai cavaUeri di questo Ordine è
taqualtro, sentì la voce del Signo- portata con un nodo di nastro di
re , che la chiamava ed assistita , seta nera appesa al petto.
dal suo confessore^ munita dei ss. ELISABETTA (s.) Ordine eque-
sacramenti, facendosi nelle sue ago- stre di cavalieresse. Nell'anno 1776,
nie leggere la passione di nostro l'elettrice di Baviera Elisabetta Au-
Signore , alle parole : Ei rese lo gusta, sposa di Carlo Teodoro, sic-
spirito^ salì al cielo li 5 dicembre come d'animo compassionevole ver-
1420. Appena morta fu onorata di so r^^overi, ad aiuto e sollievo di
culto pubblico, che di poi venne questi istituì un Ordine equestre.
approvato dal Pontefice Clemente Il suo scopo era, che le cavalie-
XIII. resse accorressero in vantaggio dei.
ELISABETTA (s.) Ordine eque- poveri, al qual fine diede ad esse
stre. L'origine di quest' Ordine si per patrona s. Elisabetta figlia del
deve vedova dell' imperatore
alla re d'Ungheria Andrea II, e moglie
Carlo VI, Elisabetta Cristina di del langravio di Turingia , come
Brunswich-Wolfenbiittel, per venti quella che tanto caritatevole era
ufliziali distinti, dal grado di colon- L'Ordine venne
stata co' poverelli.
nello a quello di generale inclusive, composto di una gran maestra , e
che avessero servito fedelmente per di dodici dame appartenenti a fa-
lo spazio di trenta anni la casa miglie principesche regnanti , oltre
d'Austria. Rinnovò poscia 1' Ordine ad altre trentadue nobili dame.
Maria Teresa, figlia de' mentovati Consiste la decorazione in un na-
imperiali coniugi, per premiare quei stro, o fascia di seta di colore bian-
valorosi, che Taveano sostenuta nel co ondato, con hste negli orli nere
trono, da molte parti preso di mira, e bianche.
nel che si erano distinti principal- ELISSUS, o LISSUS. Sede epi-
mente gli ungheresi. Ciò ebbe ef- scopale del nuovo Epiro, nell'esar-
fetto a' 16 novembre 1771. L'im- cato di Macedonia in Albania , e-
peratrice regina fissò il numero dei retta nel nono secolo, lo stesso che
cavalieri a ventuno, di cui sei go- Alessio (P^edi).
ELL ELL 2^3
ELLADE (Ilellas). Questo nome festa Auxerre viene celebrala
in li

qualche volta si piglia per tutta la 8 maggio.


Grecia, della quale è soltanto una ELLENISTI. Cosi furono chia-
parte detta Acaja, che comprende mati gli ebrei greci, che gbitavano
l'Attica, la Megaride, la Beozia, la l'Egitto, e gli altri luoghi ove si
Focide, la Locride, l'Etolia, e la parlava la lingua greca, a differen-
Doride. Essa aveva per confine al za degli altri ebrei, i quali usava-
settentrione la Macedonia, e la Tes- no la lingua ebraica. Dagli elleni-
saglia ; all' oriente il mare Egeo ; sti venne
la versione greca dell'an-
air occidente il mare Ionio; ed al ticotestamento chiamata la versio-
mezzodì i golfi di Corinto, e di ne o Bibbia dei settanta interpre-
Saron. Eliade chiamò ancora Li-
si ti. Il p. Calmet
dice, che talvolta
vadia. Corinto ne fu la sola me- gli sono appellati elleno-
ellenisti
tropoli, anche dappoiché le fu ag- greci. V. Egitto, ed Ebrei. Elle-
giunto il Peloponneso. Oltre di que- nico, ossia greco, fu anco sinonimo
sto successivamente le vennero ag- di gentile^ ossia di persona ignara
gregate altre metropoli , cioè Ate- della religione cristiana, e addetta
ne nel secolo nono, cui furono at- al culto de' simulacri, quali furono
tribuite alcune chiese suffraganee, e un tempo i greci. Ellenico è pur
Tebe senza sedi suffraganee nel Pe- sinonimo di educazione, erudizione
loponneso, oltre alcune altre nei etnica, secolare, ed erronea, ossia
secoli nono, decimoprimo, e deci- di lettere profane, cui si oppone
moterzo. l'evangelio, e dicesi pur anco elle-
ELLADIO (s.) Da quanto sta nizzare.
scritto nella vita di s. Amatro, El- ELLESPONTO ( Hellespontus ).
ladio fu successore di s. Valeriano Provincia dell'Asia minore, nella
nella sede vescovile di Auxerre. divisione dell'impero, e forse la
Prima di passare allo stato eccle- Misia nella Proponlide, una delle
siastico era egli legato in matrimo- dieci Provincie della diocesi del-
nio, con voto però di continenza. l'Asia. La notizia di Jerocle asse-
Di consenso colla moglie, si fece gna l'Ellesponto alla ventunesima
chierico, e con la sua condotta, e provincia dell'impero di oriente; di-
dottrina ben presto venne da tutti ce eh' era governata da un conso-
stimato e venerato. Colla morte del le, e ne annovera trentaquattro cit-
santo vescovo Valeriano fatta ve- tà; altri ne assegnano soltanto tre-
dova la sede di Auxerre, fu Ella- dici. nome di Ellesponto ab-
Col
dio chiamato ad occuparla, ed egli biamo famoso canale, o stretto,
il

governò quella diocesi con zelo ve- che separa l'Asia dall'Europa, o,
ramente apostolico, istruendo il po- per meglio dire, stabiliva la comu-
polo co' suoi sermoni, ed edificando nicazione del mare Egeo o del-
il suo gregge nell'esercizio delle l'Arcipelago colla Propontide, o
cristiane virtù. S'ignora precisa- mare di Marmara. Successivamen-
mente l'epoca di sua morte, ma la te fu chiamato braccio s. Giorgio,
più comune opinione è, che sia bocche di Costantinopoli, stretto
avvenuta circa l'anno 385. Egli è di Gallipoli, o stretto o canale dei
sepolto nel cimitero di Mont-Atre, Dardanelli, di che si tratta all' ar-
unito ai suoi predecessori, e la sua ticolo Costantinopoli (Vedi).
ELN
L'Ellesponto , come provincia no 330 per ordine del tiranno JVTa-

ecclesiastica, ha le seguenti noti- genzio.


zie.Essendo caduto il vescovo di I re goti procurarono a questa
Efeso nell'eresia di Ario, e perciò città r onore di una sede episcopa-
deposto dal concilio sardicense, la le nel quarto secolo. Com man ville
città di Cizico fu allora assegnata dice, che il vescovato fu prima isti-
per metropoli alle provincie d'Asia_, tuito a Caucoliheris, che si crede
di Caria, e di Lidia. Nel concilio sia Colioure, e che nel detto secolo
detto di Trullo fu ordinato , clie venne trasferito a lUiberis, ch'è lo
Cizico, e tutto l'Ellesponto ricono- stesso di Elna. In principio fu sot-
scessero per patriarca il vescovo di to la metropoli di Narbona, ma il

Costanza nell' isola di Cipro ; ciò re di Spagna, alla quale apparten-


però non venne eseguito, od alme- ne, la fece sottomettere a quella di
no per poco tempo. Verso l'anno Tarragona, donde poi ritornò alla
869 in questa provincia si eresse- prima metropoli. Il primo vescovo
ro in arcivescovati le città di Pre- di Elna fu Donno, illustre per la
eonnesa, di Marmora, e di Para; santità della sua vita, per la sua
anzi quest'ultima fu elevata al gra- dottrina, e per lo zelo nell' estirpare
do metropolitico, come Abido, la le eresie. Governò egli questa chiesa
quale però ritornò al primiero stato. verso 568. Furono suoi succes-
il

ELMO (s.) F. Pietro Gonza- sori Benedetto che assistette, e sot-


;

LEZ (s.). toscrisse il terzo concilio di Tole-


ELNA, ELNE, o ELENA. Città do, agli 8 maggio 589; Acutolo,
vescovile di Francia, del Rossiglio- che si quarto concilio di
ti*ovò al
ne, nel dipartimento de' Pirenei o- Toledo, incominciato a' 5 dicembre
rientali, situata sulla riva sinistra 633, ed al sesto degli 8 gennaio
del Tech, sopra un'altura. Era una 638 ec. Giulio II nel i5ii esentò
città assai bene fabbricata prima Elna dalla dipendenza di Narbona,
che fosse rovinata da Filippo XAr- e la soggettò alla santa Sede; ma
dito nel 1285, poi sotto il regno Leone X nel i5i7 derogò a tal
di XI nel i474> ^ quindi
Luigi disposizione. Fu nell'anno 1602, e
nel i64r dal principe di Condè. nel vescovato di Onofrio Reart, che
E pur celebre pegli assedii, che sos- il Papa Clemente Vili, cedendo
tenne in diverse epoche. Vi si ve- alle istanze del re di Spagna Fi-
de un' antica Di questa
cattedrale. lippo III, trasferì la sede episcopa-
antica città della Gallia Narbonese, le di Elna, nella collegiata di s.

in cui accampò Annibale, s' ignora Giovanni Perpìgnano (Fedi), i


di
l'epoca precisa della fondazione. Fu di cui canonici formarono un solo
chiamata lUihcrìSj o Eliheris allor- capitolo con quelli di Elna. Dipoi
ché, secondo alcuni, l'imperatrice s. il Pontefice Clemente IX ne conferì
Elena madre di Costantino, o se- la nomina al re di Fi*ancia.
condo altri quest' imperatore stesso
la fece rifabbricare, v'innalzò un Concila di Elna.
castello, e la chiamò Helena dal
nome di sua madre. Costante I, II primo fu adunato nell' anno
terzo figlio di Costantino, essendovisi 9445 sopra vescovi di Girona, e
i

lifiigiato, fu quivi assassinalo l'an- di Urgel. Aguirre toni. IH.


ELP ELU 255
Il secondo ebbe luogo nell'anno suo splendore. Sligo è stata spes-
1027, per alcune provvidenze sulla so nelle guerre civili distrutta, e
disciplina ecclesiastica. Labbé tom. saccheggiata.
IX, Arduino tom. VI. Elphin appartiene alla delta pro-
Il terzo si celebrò nel io65 per vincia, che nelle notizie ecclesiasti-
la confermazione della pace. Labbé che chiamasi Connacia. Il vescovo
tom. IX, Arduino t. VI. attuale é monsignor Patiizio Durk,
Il quarto adunossi l'anno iii4 da Pio VII creato vescovo di Au-
sopra la differenza che passava tra gustopoli in partibus li 12 gennaio
le due abbazie di s. Michele di Cu- 1819; ^ "^^ '8^75 succeduto per
xa, e di Arles. Marlene in The- coadjutoria a monsignor Plunchet.
salir, tom. IV. 11 clero vive delle pie oblazioni
ELPHIN (Elpìùnen.). Città con nonché dei proventi parrocchiali ;
residenza vescovile nel!' Irlanda, pro- ed è composto dei parrochi, e di
vincia di Connaught, contea, e ba- cinquantacinque vicari. I preti in
ronia, ad undici leghe da Roscom- lutto sono più di cento, e le par-
mon. La cattedrale serve oggi di rocchie quarantatre, oltre molte
chiesa parrocchiale. Vi tengono si cappelle. Gli agostiniani hanno una
fiere nei giorni 3 maggio, e io casa : i cattolici ascendono nella
dicembre. Fu patria di alcuni uo- diocesi a duecento novanta mila.
mini illustri, fra' quali nomineremo ELUSA. Città vescovile della ter-
Goldsmith. Nell'anno 4^5, allor- za provincia di Palestina, nella dio-
quando s. Patrizio apostolo dell'Ir- cesi di Gerusalemme, sotto la me-
landa fondò i vescovati di questo tropoli di Petra, la cui erezione
regno, eresse anche la sede di El- da Commanville si fa rimontare al

phin, Elfiniunij che fu sottoposta secolo nono. Tolomeo la enumera


all' arcivescovo di Tuam, di cui è tra le città dell' Idumea all'occi-
tuttora suffraganea. Il vescovo, sic- dente del Giordano. Ne furono
come risiede a Sligo, città d'Irlan- vescovi Teodolo sive Abdellas, A-
da, nella medesima provincia di reta, Pietro, e Zenobio, non cono-
Connaught, ne daremo qui un cen- scendosi il nome del predecessore
no. Va però avvertito, che il ve- del primo. Secondo l'OnV/i? Clirist.
scovo ha* risieduto pure a Roscom- tom. Ili, p. 736, sembra che questa
mon. sede già esistesse nel quarto secolo,
Sligo è capoluogo della contea ELUSA, ELUSAE. Città della
del suo nome, baronia di Carbury, Gallia, che teneva ilme- -grado di
alla foce del Garwoag nella baja tropoli nella Novempopudonia, e che
di Sligo. E assai ben fabbricata, essa conservò sino all' ottavo seco-
ed ha varii stabilimenti benefici, lo ; ma essendo stata distrutta dai
e manda un membro al parlamen- normanni, il vescovo d'Auch salì

te. Deve Sligo la sua origine ad alla dignità di metropolitano. Si


un castello, e ad un' abbazia che crede che corrisponda ad Eauzo
nel 1262 vi eresse Maurizio Filz- nell'Armagnac, capitale del piccolo
Gerald, capo della giustizia del- paese chiamato V Ausan, che dai
l'Irlanda. Il castello fu distrutto romani passò sotto il dominio dei
nel 1277,6 fu ricostruito nel i 3fo : goti,e che fu indi conquistata da
le sue rovine dimostrano l' antico Clodoveo, e rovinata dai norman-
45i6 ELV ELV
ni, e dai saraceni. Fu patria del Rodano, la cui capitale essendo
fòmoso Rufino, che fu console, pa- Alba, imposero a questo il nome
trizio, prefetto del pretorio, e che di Elva Alba. I mori la forti-
aspirò air imperio. Elusa fu capi- ficarono, e v' innalzarono una bella
tale del paese degli Elusati, nella moschea, che credesi essere la chie-
Novempopulonia, o terza parte del- sa cattedrale. Invano gli spagnuoli
l' Aquitania, e poscia di tutta la assediarono Elvas nel 1659, anzi
Novempopulonia. Tal paese corri- presso di essa furono battuti dai
sponde alla maggior parte della portoghesi. Nel 1666 fu pure eoa
Guascogna ed alla parte occi-
, poco successo bombardata dai gal-
dentale della contea di Armagnac. lo-ispani.
Commanville dice, che Elusa ebbe La sede vescovile fu eretta nel
dei vescovi dall' anno 3i4 sino i555, sotto il Pontefice Paolo IV,
verso l'anno SyS; e che la dignità ovvero nel 1570 da s. Pio V, suf-
metropolitica fu trasferita ad Auch, fraganea della metropoli di Evora,
probabilmente nel pontificato di di cui lo è tuttora. La chiesa cat-
Giovanni YIII. tedrale è dedicata ali' Assunzione
ELVAS {Elven). Città con resi- di Maria Vergine in cielo ed è ,

denza vescovile nel regno di Por- un buon edificio, con l' episcopio
togallo, nella provincia di Alentejo, vicino. 11 capitolo si compone di
capoluogo di comarca, poco distan- cinque dignità, la prima delle qua-
te dalle frontiere occidentali di li è il decano, di tredici canonici,
Spagna. E situata sopra una col- comprese le prebende del teologo,
lina scoscesa, presso la riva destra e del penitenziere, di sei porzio-
della Guadiana, ed è considerata narii, di dodici beneficiati, e di al-
per una delle piazze più munite tri chierici addetti alla sagra uffi-

del Portogallo, perchè, oltre le for- ziatura. Nella cattedrale, munita di


tificazioni che la cingono, ha ancora battisterio, si esercitano le funzioni
per difesa due forti importanti. parrocchiali per la cura delle ani-
Elvas o Elva, Heh'a^ è città anti- me, da un canonico rettore deputa-
ca, i cui edifizi più notabili sono to, insieme a due preti nominati dal
la cattedrale, l' arsenale, e il ma- vescovo. Vi sono molte insigni re-
gnifico acquedotto che conduce l'ac- liquie, che si custodiscono in un
qua per lo spazio d' una lega cir- decoroso sacrario. Nella han- città vi
ca dalle vicine montagne, acque- no tre altre chiese parrocchiali, con
dotto, che in vicinanza alla città il fonte battesimale, e con benefiziati

sta eretto sopra tre archi, sormon- che ufficiano regolarmente nel coro.
tati l'uno dall'altro. Sonovi chie- Eziandio sonovi tre conventi di re-
se, conventi, collegio, ospedale, ca- ligiosi, e due monisteri di mona-
sa di carità , fonderia di cannoni, che, due ospedali, cioè uno pei mi-
vasto lazzaretto, teatro, caserme ec, litari, l'altro pubblico pegli indi-
per la numerosa guarnigione. I genti ec. Ogni nuovo vescovo, in
dintorni irrigati dalla Caya sono proporzione delle rendite della men-
deliziosi, e fertilissimi. Qualche sto- sa episcopale, è tassato ne' libri
rico ha creduto autori di questa della camera apostolica in fiorini
città i gaulesi elvii, popoli della mille.
Gallia narbonese, abitanti presso il ELVIDIO. Elvidio fu discepolo
,

ELV ELV 25:7

di Auscenzio Ariano, il quale da provincia Betica, assai antica, e un


Costanzo imperatore fu intruso tempo considerabile. Il p. Arduino
nel vescovado di Milano. San Gi- dice, che fosse situata sopra un
rolamo chiama Elvidio, homo tur- monte, la quale prese il nome di
biilentus sibi laicus et sacerdos . Sierra d' Elvira, due o tre leghe
Sembra per altro che non fosse sa- distante da Granata al dire di Com-
cerdote, mentre, come parla Natale manville, il quale inoltre dice, che
Alessandro, fu un povero villano alcuni opinarono essere la medesima
ignorante, appena istruito nelle pri- Granata, dicendola eretta in sede
me lettere. Neil' anno 882, comin- vescovile nel quarto secolo, indi u-
ciò a spargere la sua eresia ; soste- nila a Granata, che nel decimo-
neva Maria santissima dopo
che quinto divenne metropoli. Questa
Gesù Cristo ebbe con s. Giuseppe celebre città, ora rovinata, va di-
altri figli (Nat. Aless. tom. 8, e. stinta da quella pur chiamala II-

3, art. 18). Citava Tertulliano liberis, od Elna nella provincia


quale autore di tale empietà ; ma Tarragonese. Essendo tra gli sto-
s. Girolamo lo difese. A sostenere rici differenti opinioni sulle due
la sua eresia adduceva vari passi città del medesimo nome, e relali-
della Scrittura, e fra gli altri quello ve all' epoca del rinomato concilio
di s. Matteo (i. 18), ove dice: an- Eliberitanum, ó.' Illiberis, o d'jEZ-
tequam convenirenty inventa est in vira (eh' ebbe luogo in questa cit-
ntero habens de Spiritu Sanato: tà, ed il primo che si conosca es-
quindi argomentava: si antequam sersi adunato nella Spagna), quella
convenirent, ergo postea convene- che asserisce l'anno 3oo, o 3oi per
runt. Alla quale falsa argomenta- epoca della celebrazione del conci-
sione egregiamente rispose il d. lio, sembra la più probabile. Si
s. Girolamo dicendo qiiod autem : riporta per ragione, non potersi
dìcilur, antequam convenirent, non risalire più indietro, dappoiché s.
sequilur, ut postea convenerint, sed Valerio vescovo di Saragozza, che
Scripiura quod non factum sit o- vi assistette, non occupava più la
stendìt.Cosi dall' altre parole di s. sua sede nell' anno 3o3, o 3o4
Matteo (r. 7.5): peperit filium suum essendone stato espulso in tal tem-
primogenitum\òy\w(\ue, dicea, Maria pò da Baciano, quindi martirizzato
ha generati altri figli. Ma il mede- nel 3o5, nella persecuzione, forse
Simo s. dottore appoggiato alla T ultima della Spagna. Va notato
stessa sacra Scrittura (Num. 18, v. che il Lenglet, seguitando il Car-
i5, 16) riflette, che per primoge- dinal d* Aguirre, ed il p. Ardui-
nilo intendesi anche Unigenito^ os- no, registra il concilio di Elvira
sia quidquid prinnim erumpit e all' anno 3 1 3 ; anzi aggiunge che
vulva, Elvidio metteva ancora di questo concilio è un compendio
più a parità la verginità ed il ma- o raccolta di canoni penitenzia-
trimonio, dicendo ejusdem esse glo- li delle chiese di Spagna, e d'Afri-
riae virgines, ac maritatae (Hier. ca, non che tratti da molti autori,
contr. Helvid.), contra la dottrina piuttosto che un concilio, e che la
di s. Paolo (1. Corint. 7). di lui disciplina è rigida contro
ELVIRA, Eliberis seu Illiberis. quelli ch'erano caduti nelle perse-
Città vescovile di Spagna , nella cuzioni. Contiene ottantuno cano-
vor,. XXI. 17
258 ELV ELV
ni, e sì trova con molli commenti, le offeite agi* idoli , ed accordar
ed annotazioni nell'edizione del p. loro comunione in punto
la di
.Labbé t. I, Regia, ed Arduino t. morie, purché si sieno dati alla
I, Aguirre in Concil. Hisp. Tutta- penitenza. La parola Jlamine, che
volta questo concilio è celebralissi- questo canone usa, si deve inten-
mo e pei diversi giudizii, che si dere di coloro che offrivano dei
sono fatti della severità e rigore doni agl'idoli, da cui 4 flamini, o
di sua disciplina, e pel tempo in sacrificatori non erano esenti, e
cui è stalo tenuto. non di quelli che facevano rappre-
11 concilio fu composto di die- sentare spettacoli profani, come lo
cinove vescovi, dei quali si trova- inlesero vari commentatori,
no i nomi al testo del concilio H seslo, ed il settimo privano
stesso presso i suoi scrittori. 11 fa- dell' assoluzione, anche in punto di
migerato Osio di Cordova vi tenne morte, coloro che fanno morire
il secondo luogo, ventisei preti vi altri per malefizìo, e gli adulteri,
sedettero insieme coi vescovi, stan- che ricadono dopo di aver fatto
do i diaconi in piedi, e il popolo penitenza. Ma il dottissimo Cardi-
presente, che assistette alla pubbli- nal Orsi vittoriosamente dimostrò
cazione dei decreti. Altri attribui- contro tali, sesto, e settimo canoni,
rono al concilio novantuno cano- e contro i francesi Marlene, Pela-
ni dei penitenziali, che cominciano vio, Aubespine ed altri, che per
dall'idolatria, come il più enorme nulla €ssi si accordano colla uni-
di tutti i delitti; i canoni sono versale disciplina della Chiesa, e
tutti degnissimi dell'antichità, im- molto meno coli' indole tutta pie-
portantissimi per la disciplina ec- tosa, e benigna della medesima,
clesiastica, e nulla non contengono, Il decimo permette di batlezza-
che non sia utile, e santo. Sono re i mariti, che hanno abbandona-
stati anche dal Menc^oza
spiegati to le loro mogli, e le mogli che
vescovo spagnuolo, e da monsignor hanno abbandonato i mariti, nel
d' Aubespine vescovo d' Oi Jeans,
, tempo del loro catecumenato, quan-
nella collezione del citato p. Labbé. tuiique siansi poscia maritati con
Sebbene ai relativi articoli del Di- allii.

zionario si parli dei canoni di que- decimo secondo, e decimoter-


Il

sto concilio, tuttavia in riflesso del- zo privano


della comunione in
la sua notorietà, qui riporteremo i punto di morte le donne, che pro-
più importanti. F. Canoni Peni- stituiscono le figlie, e le vergini,
TENZiAir. che dopo essersi dedicate a Dio,
primo canone priva della co-
Il passano la loro vita nel liberti-

munione, cioè dell'assoluzione, an- naggio.


che nel punto di morte, coloro , Il ventesimo fulmina la degra-
i quali dopo di avere ricevuto il dazione contro gli ecclesiastici u-
battesimo, volontariamente hanno surai.
sagrificato agl'idoli: e questo chia- Il ventesimo terzo ordina che
masi peccato capitale. ni ogni mese si osservino i digiuni
Il terzo vuole però che si miti- doppii, eccettuali i due mesi di
ghi questa pena per riguardo a luglio, e di agosto. Questi doppii
quellij che hanno fatto soltanto del- digiuni, o straordinari, erano di due
ELY E ME 259
giorni dimodoché non
(li seguito, unitamente a Cambridge, manda
si mangiaTa nulla nel primo di due membri al parlamento. In que-
questi due giorni. sto luogOj nel settimo secolo, fu
11 ventesimo quarto proibisce eretta un' abbazia di benedettini,
l'accendere torcie in pieno giorno che nel 1 1 09 il Papa Pasquale II

nei cimiterii, al modo dei pagani. eresse in vescovato, distaccandolo


Il ventesimo sesto comanda che da Licolne, e facendolo suffraganeo
si osservi il doppio digiuno tutti i di Cantorbery, e ciò ad istanza
sabbati. del re Enrico I. Il vescovo diven-
cinquantesimo secondo pronun-
11 ne uno de' più ricchi d'Inghilterra,
cia anatema contro quelli, che pub- aveva il titolo di conte palatino, e
blicano de' libelli di^amatorii. giurisdizione civile dell'isola del
cinquantesimo settimo prescri-
Il suo nome, per cui nominava un
ve che le donne od i loro mariti giudice pegli afifari sì civili, che cri-
che prestano i loro abiti per una minali.
pompa profana, per tre anni si a- EMARD Carlo, Cardinale. Car-
sleugano dall'entrare in chiesa. lo Emard, nobile francese, de' si-
Il settantesimo terzo, ed il set- gnori di Denoville, nacque Tanno
tantesimo quarto privano della co- 1493 inBeausse. Nel i53i fu elet-
munione anche in punto di morte to a vescovo diMagon, ed amba-
le donne adultere, che Fanno morire sciatore di Francesco I a Paolo III.

i loro figli, o che perseverano nel Ad istanza di questo principe, il

peccato fino all' ultima malattìa. Papa, nel concistoro de'22 dicembre
il settantesimo quinto priva del- 1 536, lo creò prete Cardinale di s.
la comunione, anche in punto di Matteo in Merulana; ma poco as-
morte, quelli che hanno accusato sai visse alle comuni speranze, che
di falsidelitti un vescovo, un pre- prematura morte Io tolse al bene
te, od un diacono. de' prossimi nell'anno i54o. Allo-
Il settantesimo nono ordina, che ra egli era vescovo in Amiens, do-
si separino dalla comunione quei ve era stato trasferito dalla sede di
fedeli che fanno professione dei gi- Ma^on. Egli era degno di lunga
uochi d' azzardo. vita.
L' ottantesimo proibisce alle mo- EMBRONIACO Giovanni, Car-
gli fedeli di scrivere ai laici in loro dinale. V. Armet.
nome, ne di ricevere lettere pure EMERENZIANA (s.). Dagli atti

in loro nome, senza quello dei loro di questa santa rilevasi, ch'ella sos-
mariti. tenne il martirio nell'anno 3o4,
ELY od ELIS, seu ELIA. Città che ancora catecumena, visitava di
vescovile d' Inghilterra^ contea esi- spesso- e pregava con fervore sulla
stente in un luogo paludoso sul- tomba di s. Agnese, e che lasciò
r Ouse, formato dai molti riga- la vita per Gesù Cristo sotto ai

gnoli eh' escono da quel fiume. Vi colpi delle sassate. La sua festa è
si osserva la cattedrale, la cui ar- ricordata il dì 2 3 gennaio.
chitettura offre un miscuglio dello EMESA o EMESSA. Città me-
stile anglo-normanno, e dell'inglese, tropolitana onoraria della seconda
da un lato della quale è una tor- Fenicia, della diocesi di Antiochia,
^re. alla 2^0 piedi. Questa città, iiulto la metropoli di Damasco.
,

a6o EME EMI


Questa Turchia Asiatica,
città della i38, sileggono importanti notizie
pascialatico, ora si chiama Hems di questa città, e di alcuni suoi re,
o Homs, ed è capoluogo del saii- e si celebra per primo vescovo s. Sil-

giacato di Tadmor. E in una val- vano martire, non che si fa menzione


le sopra un terreno elevato, ad campioni della fede, che spar-
di altri
una lega dalla riva destra dell' O- sero per essa il sangue. Eliodoro suo

ronte, le cui acque, col mezzo di vescovo, per eretiche dottrine fu de-
canali, vanno a fertilizzare i giar- posto, e gli successe Epifanio, che
dini che la cingono. Questa cit- intervenne al concilio di Calcedo-
tà è grande, murata, e difesa da nia, ed Uranio, che scrisse la ri-

una vasta fortezza assai antica nomata epistola. Nella stessa Siria
e mezzo rovinosa, nella quale si Sagra si dice che Argeti, Marco-
conserva un Alcorano, che i mus- poli, Benchali, ed Ermenia, già
sulmani pretendono scritto dalla città del Libano, furono suffraga-
mano di Omar. Vi si contano nee di Emessa, e che cinque sa-
molte moschee, con altri minareti, gri templi decorarono questa illu-

chiese greche, e siriache, ed altri stre ed antica città, cui si dà re-


edifizi. Ne] dintorni si osserva un motissima origine. Altre notizie si
cimiterio vasto, che rinchiude i se- possono leggere nel p. Le Quien,
polcri di trenta profeti mussulma- Oriens Chrislianus, nel tom. II,
ni. L' antica Emesa, di cui la nuo- alla pag. 887, e 1 424- Al presen-
va occupa il luogo, era considera- te Eniesen. è un arcivescovato iti

bilissima sotto r impero romano, partibus, che conferisce la santa


e vide nascere Eliogabalo. Si vedo- Sede, senza chiese suffraganee.
no ancora alcuni avanzi di an- EMETERO (s.)F. CHELrooNio(s.).
tichi monumenti, uno de'quali vuoi- EMILIANA Nipote dal lato
(s.).

si eretto a Cajo Cesare, mentre da paterno al s.Gregorio


Pontefice
alcune medaglie si apprende, che Magno. Consecratasi di buon' ora
i romani vi stabilirono una colo- ad una vita ascetica, e con voto
nia. Dai vari avanzi poi di colonne, di virginità, si mantenne ella sem-
di torri, e di muraglie, si rileva che pre fedele al suo Signore, perfezio-
fu pure soggiorno dei greci. A'tem- nandosi ogni dì più nella vita spi-
pi dell' imperatore Costanzo vi ven- rituale. La perseveranza ne' suoi
ne edificata una magnifica chiesa santi propositi le meritò da Dio la
in onore di Gesù Cristo. Ebbe an- corona di gloria. Emiliana segui
che il nome di Hemisends, ed Eme- fedelmente l'evangelico precetto, e
senos. santamente spirò il di 5 gennaio,
La sede vescovile, al dire di Com- nel qual giorno il martirologio ro-
manville, fu eretta nel quinto se- mano assegna la di lei festività.

colo, indi nel nono divenne arci- EMILIANO DALLA Cocolla (s.).
vescovile. Aggiunge, che i greci vi Da poveri genitori a Vergeja nel-
ebbero un arcivescovato onorario, l'Aragonese nacque Emiliano, e sino
che la cattedrale era dedicata ai ai vent'anni si esercitò nell'umile uffi-
ss. Quaranta martiri di Sebaste, e cio di pastore. Inclinato il suo spirito
che qualche notizia ecclesiastica dei alla vita contemplativa, si pose sotto
latini le diede tre o quattro suf- la direzione di un santo romito, e da
fraganei. Nella Siria Sagra^ a p. questo molto beae ammaestrato, si
EMI EMI i6t
ritirb di poi nelle montagne di Di- EMILIANO (s). Nell'anno 484,
fterces, e auivi si mise a praticare banditi i da Une-
cristiani in Africa
le più acerbe austerità. Intesa dal rico re dei Vandah, anche Emilia-
vescovo di Tarragona la buona fa- no ebbe a sentire gli effetti di que-
ma, che dava questo novello
di se sta persecuzione. Non atterritosi
anacoreta, lo chiamò a sé, l'ordi- però il vero seguace di Gesù Cri-
nò sacerdote, e gli affidò la cura sto, resistette a tutte le torture, a
parrocchiale della sua patria. Ob- cui la barbarie il volle esposto,
bedì contro voglia all' episcopale stancando persino i carnefici, che
volontà, ma vi corrispose però con Io perseguitavano. Condannato quin-
quel calore eh' è proprio di un di a morte, egli la incontrò con
vero ministro del Signore. La sua tutta placidezza, e volò al cielo il

carità verso i poveri, e l'esattezza, dì 6 dicembre, giorno in cui dal


eh* egli usava nell' adempiere a tut- martirologio romano é segnata la
ti i doveri del suo pastorale mini- di lui festa.
stero, indussero non pochi de'suoi per EMILIO (s.). r. Casto (s.). .

invidia a calunniarlo presso il vesco- EMILY (Lnilìcen.) . Città, già


vo, il quale tratto in inganno Io al- con residenza vescovile in Irlanda
lontanò dalla cura. Sofferse egli con nella provincia di Munster, contea
evangelica rassegnazione il torto di Tipperary, baronia di Clanwil-
fattogli^ e si recò di nuovo al suo lian, sei leghe e mezzo lungi da
romitaggio, lieto di riprendere la Cashel. Vi si tengono fiere nei
primitiva maniera di vivere.
sua giorni 22 maggio, e 22 settembre.
Visse una lunga età nel suo ere- Fu chiamata anche Emly ed Em-
mo, beneficando, come più poteva, mely, Emelia. Le si dà s. Albana
i poveri, ed accogliendo con soavi- per primo vescovo, verso l'anno
tà tutti quelli, che a lui facevano 540, nella provincia ecclesiastica di
ricorso per consigli. Favorito an- Momoniaj ma è noto che s. Pa-
cor vivente del dono dei miracoli, trizio, dopo l'anno 435, fondò tut-
celebre in quei dintorni si fece il te le sedi episcopali d' Irlanda. Que-
suo nome. Giunto finalmente il sta sede venne sottoposta alla me-
tempo, in cui Iddio a sé il chia- tropolitana di Cashel, a cui fu riu-
mava, si dispose alla morte con nita nel secolo XIII. Al presente
ardentissimo desiderio dì congiun- r arcivescovo di Cashel è ammini-
gersi al suo Creatore, e soavemen- stratore perpetuo della diocesi di
te spirò il giorno 12 novembre del Emily. Alle notizie, che riportam-
574. I suoi discepoli lo riposero mo a Cashel [Vedi)^ di questa ar-
nel tumulo nella cappella del suo cidiocesi, qui aggiungeremo, secon-
romitaggio. Neil' undecimo secolo le do le più recenti notizie: Che il
sue reliquie furono trasportate nel- clero si compone di cento preti ; e
la valle, ove era l' infermeria dei che il capitolo con cinque dignità,
religiosi, nella quale si fabbricò un ed altrettanti canonici, non ha ren-
altro monistero, e dove tuttora ri- dite. In Thurles, residenza dell'ar-
posa il suo corpo. I Benedettini civescovo, avvi il seminario, ed una
annoverano Emiliano fra i santi casa pei fratelli delle scuole cri-
del loro Ordine, e celebrano la sua stiane. Inoltre nella diocesi vi so-
festa il giorno 12 novembre. no quattro case di monache, gli
262 EMI EMI
agostiniani hanno due conventi, ed Cardinali e agli altri nominali, di-
i francescani uno. Al presente le remo in quali epoche, e con chi
diocesi di Casliel, e di Emily sono fu usato il titolo, cui non dubitò
governate da monsignor Michele di chiamare sinonimo di Altezza
Stattery, fatto arcivescovo dal Pa- (Fedi), il p. Tamagna, Origini e
pa che regna a'22 dicembre i833. prerogative dei Cardinali della S.
EMIMONTE. Provincia di Tra- R. C. t. I, p. 225, F. l'articolo
cia, cosìchiamata dal monte Emo, Cardinali dì santa Romana Chie-
il quale la termina a settentrione. sa. Rilevasi da un decreto della
Emimonte è la parte settentriona- congregazione cerimoniale dell'anno
le della Tracia verso la Mesia in- iji5, approvato da Clemente XI,
feriore. Essa ha il Ponto Eussino che il titolo di Eniinentissimo è
a levante, e TEbro a mezzodì. più dignitoso del Serenissimo [Fe-
Questa provincia aveva Adrianopo- di).
li per metropoli sino dal quinto Abbiamo dal Macri , Not. dei
secolo, la quale nel decimo quinto vocab. eccles. p. 108, e 299, che
divenne esarcato d' Emimonte con questo titolo fu usato dal Papa s.
le seguenti sedi per sufFraganee, le Gregorio I nel suo Registro, dan-
prime tre delle quali in progresso dolo al Prefetto dì Roma (Fedi),
di tempo furono erette in arcive- ed ai proconsoli delle provincie,
scovati: Sisopoli, o Sozopoli, Mesem- laonde usava cogli uni e coli' altro
bria, Anchialo, Agatopoli, Brysis r Eminentia Pestra. Il Zaccaria,
che nel IX secolo divenne arcive- nella Storia letteraria d' Italia, t.

scovato onorario, Zagoria, Platino- Ili, p. 443» parlando dell' illustra-

poli, Tsoida, Scopelus, Anastasiopo- zione d' un antico calendario della


li, Trabysia, Carabi, Bucelli, Pro- chiesa napolitana, opera .del cano-
bati, e Bulgaropighi. nico Mazzocchi, dice, che questi a
EMINENTISSIMO, ed EMINEN- p. 319 spiega la lapida del Gru-
ZA (Eminentìssinms, Eminentia). F. tero su li. Petronio Tauro Volu-
Eminenza. siano, prefetto del pretorio Em. F.
EMINENZA. Titolo onorifico dei in questo modo: praefecto praeto-
Cardinali di santa Romana Chiesa, rio Eniinentissimo Qiuimque
Firo.
dei tre arcivescovi elettori del sagro ea inscriptio salleni tertium seculum
romano impero, e del gran maestro spire t; ex eo Eminentissiniatiis an-
del sagro militare Ordine gerosoli- tiquitateni facile intelliges. Soggiun-
mitano, detto di Malta. Questo vo- ge il medesimo Zaccaria, che sul-
cabolo di eminenza, e/ninentiaj è un V EminentissiniatOj oltre gli autori
astratto di eminente, etnìnens, che citati dal canonico Mazzocchi, può

apparisce sopra gli altri, come chi vedersi il tom. II de' supplementi
direbbe sopravvanzantCjeccelso, gran- al Giornale de' letterati //' Italia,
dissimo. Da eminenza, o eminente, a 4^7- Dall'epistole ^9, 60, e
p.
provenne il superlativo di Enii/ien- 67 del codice Carolino, ricavasi che
tissìmOyancor esso perciò titolo dei Teodoro, nipote di Adriano I Papa
Cardinali ed altri principi suddetti. nel secolo Vili, avea il titolo di
Prima di parlare dell' origine del Eminentissimo Console j e sotto
titolo di Eminenza^ e di Eniiiien- Martino Papa, si trova un breve
ùssinio, dato da Urbano Vili ai di ricordanza fatto dentro la casa
EMI EMI 263
ileir Eniinentissimo uomo, e glorio- notit. dignìldt. illuslrium, dissert.
so duca Benedetto^ avanti di esso, VII, e. I.

e suoi sudditi ordinari. Il Galletti, Si legge nel Parisi, Istruzioni


del Primicero, pag. i8, nel parla- per la Segretaria, t. Ili, §. XVI,
re di questa dignità, e di altri uf- Eniinentissimo titolo onorifico,
dell'
fizi primari palatini, che il Baronio che r Eniinentissimo y e Magnificen.'
intese per primates i Cardinali pre- tissinio era il prefetto del pretorio,
ti, e diaconi, che vi erano dice ed il questore del sagro palazzo. Tale
oltre i mentovati anche i primati titolo si trova ancora in più luoghi
laici, com' erano i duchi, ed i con- del Codice, e delle Novelle di Giu-
soli, i quali aveano il titolo di e- stiniano I, imperatore del sesto se-
mìnentissimij i maestri de' militi ec. colo. Inoltre osserva, che il JMabil-
Il libro pontificale di s. Leone IV lon dice come s. Gregorio I trattò
dell' 855
menzione di Grazia-
fa di Eminenza i vescovi d' Italia, ma
no eniinentissimo maestro de'niilili, i suoi confratelli maurìnì, editori
e del romano palagio egregio sii- delle opere di questo santo dottore,
perista, e consigliere. Il superista, vi hanno che opporre, annot. alla
secondo il continuatore di Luitpran- lettera 12 alias 20 del lib. io.
do, era il primo tra' magnati se- Però è che lo diede ai con-
certo,
colari. 11 Garampi nell' illustrazio- soli, esarchi, e duchi. Aggiunge
ne del Garfagnana a
sigillo della trovarsi nel 987 Joannes eminen-

Pj 69 che il titolo di eminen-


dice, tissimus consul, et dux, presso il

tissimo fu adoperato nei più rinio- Muratori, Antich. Ital. t. I, dissert.


li tempi, massimamente in Roma, quinta, tomo IV, dissert. 4^5 e
dove nel secolo decimo, come nel presso Giovanni Vincenzo Gravina,
seguente, lo si vede ancora in ispe- nel lib. mss. del governo civile di
cial modo attribuito ai consoli, e Roma, in bibl. Frangip., citati dal
duchi, dappoiché in uno strumento Neiiui de tempio et coenoh. s. Ale-
dell'anno 938, presso il Giorgi, xii etc, pag.878. In oltre leggesi
nelle note al citato Baronio t. XVI, Vir Eminentissime nelle lettere di
p. 9, leggesi: Boso eininentissinius s. Pier Damiani mar- al duca, e
consul et dux ; in altro del 962, chese di Toscana, chiamato anche
ivi a p. 88: Theophilactus eminen- Eccellentissimo (Fedi), e ad Ade-
tissinius consul j e in altro del- laide duchessa, e marchesa delle
l'anno ioi3, presso il mentovato Alpi Cozie. All'articolo Curia Ro-
Galletti, nell'altro suo libro del mana (Fedi), riportammo il ceri-
Veslerario di s. Chiesa, p. i^: Al- moniale e la formola, colla quale
bericus eniinentissinius consul et dux. a' tempi di Gregorio IX quei della
Che il titolo di Eniinentissimo si curia trattavano i Cardinali, cioè
desse al prefetto del pretorio, lo di venerande pater domine. In ap-
abbiamo pure dal Salmasio, de presso comunicò loro anche quel-
si

Priniatu Papae p. i55, e dal Sel- lo di Reverendi (Fedi), che prima


deno detitulis honorum, II, p. 668. non aveano difficoltà di ricevere gli
Il Baluzio, nelle note ad Lupum stessi Papi, laonde ne' libri de'conli
Ferrariensem p. 46^5 ^80' ^"8^ ^^'^ del sagro Collegio, dal pontificato
il titolo di Eniinentia dignitatis si di Bonifacio Vili a quello di Gre-
dava ai vescovi. F. Beemanum in gorio XI, i Cardinali vengono ap-
!i64 EMI EMI
Reverendi patres et Domini.
pellati cano presso il Cardinal s. Carlo
Indi venne stabilito il Reverendis- Borromeo, nipote e segretario di
simus pater, et dominus, che si «tato di Pio IV. Altri dicono, che
continuò ne' seguenti secoli XV, e in quelle adunanze si dava agli
XVI. Ma siccome ai principi, e accademici il titolo di Eminenza,
gran signori laici si dava il titolo e di Eminentissimo, fra' quali era
d'Illustri, e d' Illustrissimi (Pedi)^ Silvio Antoniano. 1 soggetti della
cosi a poco a poco si attribuì il accademia erano prima profani, poi
medesimo titolo anche ai Cardinali, divennero sagri, ed ecclesiastici. Nel
ed il citato Garampi ne vide esempi tom. I, pag. 373 della Menagiana,
fino dal principio del secolo XV J, si legge, che avendo Luca Olstenio

nel cui decorso per Illustrissimi e dato il titolo di Emìnentissinio in


reverendissimi monsignori, s'inten- una pubblica occasione al Cardinal
devano, senz'altro aggiunto, i Car- Barberini nipote di Urbano Vili,
dinali di s. Chiesa. Ma finalmente piacque a tutti i Cardinali, per cui
Urbano Vili tolse loro questo ti- Urbano Vili lo attribuì a loro, come
tolo d' Illustrissimi, e sostituì quel- leggesi nel Parisi, t. Ili, p. 27. Sog-
lo nuovo di Eminentìssimi. giunge egli però, esser piuttosto cre-
Diciamo col Garampi titolo nuo- dibile, che essendosi reso comune a
vo questo di Eminentissimi, poiché molti prelati il titolo d'illustrissimo,
ne' secoli a quello di Urbano Vili e reverendissimo, fosse il vero moti-
vicini fu pressoché inaudito, o al- vo di contraddistinguere da questi
meno dato a capriccio, per espres- i Cardinali con aggiunto particolare,
sione di merito, e di virtù, non giacché sino dai tempi di Clemente
già per titolo proprio ed annesso Vili, i monsignori Pietro A Idobran-

a dignità, o condizione. Poggio, in- dini, ed Ippolito Aldobrandini nipoti


signe letterato fiorentino, in uno di quel Pontefice, molti anni dopo, co-
strumento del i45i3, viene detto me prelati di casa principesca, e pon-
probus^ et eminentis simus vir d. tificia, avevano il titolo d' Illustris-

Poggius olìm Gutii de Terranova simo, e Reverendissimo.


civis florentìnus ; istrumento che Avendo adunque Urbano Vili in
trovasi inserito nel tom. XLIV del gran cale il maggior decoro della
registro delle bolle di Nicolò V a sublime dignità cardinalizia, nel con-
p. 4o. Onde causale reputar con- cistoro secreto de' io giugno i63o,
viene r espressione di F. Leandro pubblicò un decreto, col quale ac-
Alberti, che al Cardinal Giulio de crescendo le preeminenze de' Car-
Medici diede il titolo di preside dinali, dei tre arcivescovi ed eletto-
reverendissimo i ed eminentissinio an- ri ecclesiastici del sagro romano
tistite, come si legge nel Lami^ impero, cioè di Magonza, di Colo-
Bibl. Riccardiana, p. 12. Silvio nia, e di Treveri, non che del gran
Antoniano, poi Cardinale, diede il maestro del sagro militare Ordi-
titolo di EminentissimOj e di vostra ne gerosolimitano, li condecorò col
Eminenza al principe dell'accade- titolo perpetuo di Eminenza, e di
mia vaticana, nelle Nòtti Faticane EminentissimOjìn luogo di quello che
stampate in un volume, che si rap- prima avevano i Cardinali di SignO'
presentavano, come dicesi all' arti- ria Illustrissima. Nello stesso tem-
cqlo Accademia (Fedi), nel Vatj- po Urbano Vili vietò agli altri
,

EMI EMI 265


ecclesiastici di qualunque grndo e dell'Ordine gerosolimitano, ne fa
dignità l'u30 del titolo di Einintii- le veci un bali luogotenente del
za, e di Eminentissiino, proibendo ai magistero.
Cardinali di non ricevere altro titolo, 11 titolo di Eminenza non fu
se non che dalle teste coronate. Questo gradito dai principi sovrani, spe-
pontifìcio decreto è registrato negli cialmente d' Italia, quindi ne na-
atti concistoriali, e riferito anche cquero diverse pretensioni, e con-
da Paolo Alaleona^ celebre mae- troversie tra di loro, che tennero
stro di cerimonie ne' suoi Diari. occupali i lettori delle gazzette, ciò
Narra contemporaneo diarista
il che può vedersi nelle Memorie del
Giacinto GigU » I Cardinali alla
: Siri, e nella Storia del Nani all'an-

» loro antica pompa aggiunsero un no 1637. L'Amelot, nelle note al-


*> altro segno di nuovo, ponendo le Lettere di d' Ossat t. I, p. 1 6,

« alla testa de' cavalli della car- ediz. d' Amsterdam, riferisce un
>» rozza li fiocchi rossi, dove che passo di una lettera scritta da li-

« prima li usavano negri, ed il berto Lanquet, il quale deride gli

« primo che ciò abbia incomincia- italiani,che intraprendono nugacis-


>» to, fu il Cardinal Magalotto, fra- sima certamina, et ainhiunt reguni
» tello della cognata del Papa Ur- titulosj cioè i titoli di Serenissimo

« bano Vili, ai io giugno del e di Altezza, mentre prima altri


« i63o. Lunedi mattina nel con- non ne avevano, che quelli d* Illu-
» cistoro il Papa ordinò, che ai strissimo j e di Eccellenza (^Fe-
M Cardinali si desse il titolo di E- di). Di fatti si legge nella vita di

>» minentissimi, dove che prima era- Urbano Vili, scritta da JXovaes,
» no chiamati Illustrissimi^ e ciò che mentre sembrava il suo de-
M fece, perchè questo titolo d' II- creto non dover fare cambiamento
>y lustrissimo era venuto a tale, che nella qualità e titolo de' prin-
»> che ogni prelato minore lo vo- cipi della Chiesa Romana, lo fece

*» leva, ed anco ogni signore, e se- tuttavia nel doge di Venezia, e nel
»> colare, e gentiluomo un poco duca di Savoja, i quali pretesero
M nobile". Però i Pontefici conti- essere trattati a guisa dei re in
nuarono a chiamare i Cardinali col vigore delle loro pretensioni sopra
titolo di signor Cardinale, e scriven- il regno di Cipro, per mantenerci
do ad alcuno di loro, gli danno il ti- nel possesso dell'anteriore cerimo-
tolo di Reverendissimo signor Cardi- niale, di non dare ai Cardinali al-

nale. L'autore delle Ménioires poiir tro titolo che r antico di Signoria
V histoire universel de l'Europe, an. Illustrissima, come da Urbano Vili
i63o, osserva che il signor Clerc era slato stabilito, e di procedere
nella vita del Cardinal de Hiche- con ciò al pari di tulli gli altri

heu, pretende che questo Cardinale sovrani. Quindi il successore di lui


primo ministro di Francia, avesse Innocenzo X decretò, che Cardi- i

avuto gran parte nell'invenzione nali di qualunque dignità, e lignag-


di questo titolo di Eminentissimo gio, non potessero usare altri titoli

reso ora privativo ai Cardinali, non che di Cardinale, e di Eminentis-


essendovi più gli elettori del sagro simo, né ornare i loro stemmi che
romano impero. Essendo ora va- col cappello cardinalizio. Osserva
cante la dignità di gran maestro perciò il Palisi, che nella lettela
i66 EMI EMM
ottava di Gian Vittorio Rossi ad litìae dignitatis schediasma hist. ^
Tynhennmj molto commenda-fu Jenae iGgS; Muratori, Dissert.-
ta la modestia del Cardinal de Me- LXI (\e\V origine, e istituzione dei
dici dei gran duchi di Toscana, il Cardinali; Dom. Giorgi de Liturg.
quale, avendo intesa la prescrizione Rom. Pontificisj Tomassino, de be-
d' Innocenzo X, lasciò il titolo di ne/, p. 1, lib, 2, pag. ii4; il ci-
comando ai suoi famigliari
y4ltezza^ e tato Tamagna, nel tom. 1, pag.
di non chiamarlo con altri titoli, 216, e 2 1 7 ed il trattato del p.
;

che con quelli comuni a tutti gli Girolamo Plato, ristampato in Ro-
altri Cardinali, e fece cassare dalle ma nel i836, de Cardinalis digni-
sue arme la corona ducale. Tutta- tate, et officio, ove a pag. i, e. 2

volta in seguito il titolo di Altezza^ si tratta della concessione di Ur-


con la giunta di rcale^ si diede a tutti bano Vili, ed a pag. 260 delle
i fratelli e figliuoli di re, ancorché disposizioni d' Innocenzo X, ed ana-
ecclesiastici. Nel presente secolo al loga costituzione, Militantis Eccle-
Cardinal di davano i ti-
Yorch si siae regimini.Finalmente abbiamo
toli di duca, e serenissimo, non che da M. Ricaut nelle Remarques lib.
quelli di altezza reale eininenlis si- I de r empire Ottoman , Rouen
ma j ed all' ultimo Cardinal arcive- 1677, ove dice che ivi ancora
scovo di Olmiitz, si davano i titoli di questo titolo era in tanta venera-
d
arciduca Austria, e di altezza im- zione, che non avendone sapulo
periale, reale eminentissima, anche trovare uno più grande, si usava
da tutto il sagro Collegio. Sul trat- per onorare i discendenti del gran
tamento degli Elettori del S. R. profeta.
Impero, cioè degli ecclesiastici, f^. EMMA (s.). Fu Emma stretta-
queir articolo, come si può fare mente congiunta in parentela coi-
cogli articoli Osservandissimo, e r imperatore s. Enrico. Coli' esem-
Colendissimo, che in uno a questo pio delle proprie virtù santificò la
di Eminenza, e di Eniinentissimo, famiglia in cui entrò come sposa.
sono titoli, danno tra loro
i quali si Rimasta vedova piantò subito un
i Cardinali. Gli altri danno ai Car- doppio monistero in Gurk, nella
dinali i titoli di Eminenza Reve- Carinlia, e preso il velo di religio-
rendissima, o di Eniinentissimo e sa in quello, rese l' anima al Si-
Reverendissimo Principe. gnore con una morte preziosa l'an-
Su questo argomento, oltre i ci- no 1045. Nel di 29 giugno se ne
tali autori,possono consultare i
si celebra la memoria.
seguenti: Andrea Barbatia, de prae- EMMAUS. Città episcopale della
stantia Cardinaliuni ad Cardina- prima provincia di Paleslrina, sotto
Icm Bessarioncni ; Cardi nalis Vale- il patriarcato di Gerusalemme, ses-
rii, de Cardia. ; il padre Santinelli, santa stadi, o due leghe, distante
della dignità del cardinalato, so- da tale città. Fu chiamata anche
pra alcune parole della costituzio- Animaus, o Ammaum, secondo s.
ne d' Innocenzo X, Pileo de pretio- Girolamo, ed era posta nella tri-
so diristi Sanguine ruhente insigni- bù di Giuda, sull' eminenza d' un
ti, et decorati, nel t. 26 degli o- colle. Venne appellata Amniaus dal
puscoli del Calogeri p. SqS ; Jo. nome di Aqua calida, che prese
Fi-, Budaeus de Origine Cardina- da uua sorgcutc minerale di acqua •
MEM EMS ^^67

calda , ma venendo dislrutla da dal titolo episcopale di Emausn, fu


Qiiintilio Varo, prese (jiicllo di Ni- trasferito a quello di Acanto,
cupoii dopo la sua riedifìcay.ione. EMMERANO (s.). Trasse i na-
Un terremoto la distrusse, ma nel- tali da nobile casato nel Poitou. Si-
r impero d'Antonino, e per le sol- no dalla sua giovinezza disprezzan-
lecitudini di Giulio Africano, veii- do le lusinghe e gli allettamenti,
ne rifabbricata , sinché le vicende che presenta il mondo a chi lo se-
de' tempi fecero sparire la sua im- gue, consacrò a Dio il suo spirilo
portanza. La visita, che meritò da nel ministero degli altari. Dotato
Gesìi Cristo, e il mistero ivi cele- di un profondo sapere, e di spec-

brato da dopo la risurrezione,


lui chiata purità di costumi, ben pre-
manifestandosi ai due discepoli Cleo- sto fu insignito dell'episcopale di-
fa, ed Emmaus, come lo chiama s. gnilà. Con zelo veramente aposlo-
Ambrogio, nel dividere il pane, la lieopredicava la divina parola al
resero degna della sede episcopale suo popolo, e con ardente carità
che vi fu eretta, suifraganea alla traeva dal vizio, e dal disordine i

metropoli di Cesarea di Palestina, più indurati peccatori, guadagnan-


al dire di Commanville, nel quinto doli al Signore, e spendendo coi
secolo. Ma nella Siria sagra si leg- poveri quanto avea di proprio. Do-
ge, che la sua fondazione risale ad pò molti anni di cos'i incessante sol-
epoca anteriore, giacche Longino lecitudine, Emmerano si recò in
suo vescovo intervenne al concilio Baviera, in allora infetta da un
di Nicea, Rufo altro vescovo assi- gran numero d'infedeli ed idolatri,
slè al concilio primo di Costanti- e per le sue cure apostoliche riportò
nopoli, e Zenobio fu a quello di innumerevoli conversioni. Dopo tre
Gerusalemme tenuto sotto il pa- anni si condusse a Roma a venerare
triarca Pietro. La pia tradizione as- le reliquie dei santi apostoli, ed a
serisce, che il luogo, ove il Reden- consultare il supremo Gerarca sopra
tore apparve ai due discepoli già ,
alcune difficoltà. Nel ritorno eh' ei

atrio della casa di Cleofa, da s. E- fece dalla santa città ,


giunto ai
lena venne convertito in chiesa, la confini della diocesi di Frisinga,
quale fu assai frequentata, massime una infame donna, che avea giu-
nel lunedì di Pasqua. Ivi eravi un rato la sua perdita, lo fece assalire
fonte prodigioso, che per virtù di- da una masnada di ribaldi, i quali
vina operava guarigioni, perchè, a lo trucidarono, e il lasciarono estin-
testimonianza di Sozomeno lib. 3, to sul terreno, nuotante nel pro-
c. 20 , il R.edentore ivi si lavò i prio sangue. Il suo corpo fu se-
piedi. Al presente è un titolo epi- pollo ad Aschaim presso Monaco,
scopale in parlibits, che conferisce La festa di lui è ricordata il dì
la santa Sede, chiamato EmaOy E- 11 settembre, nel qual giorno nel-
niausen.3 sotto la metropoli di Ce- l'anno 652 fu martirizzato. In R.a-
sarea pure in parlibiis. Da ultimo tisbona egli è onorato qual marti-
ne fu insignito monsignor Pietro re patrono.
R.etord, alunno del seminario delle EMS. Città del ducato di Nas-
missioni straniere di Parigi, prima sau, nella Germania, appartenente
coadiutore, ed ora vicario aposto- all' Austria superiore presso Co-
hco del Tuuckiuo occidentale, che bleutza, sulla riva destra della Lahn:
268 EMS EMS
Ha molte sorgenti termali, i cui riche, sul suo soggiorno in Germa-
bagni sono assai frequentati ; le nia, come nunzio apostolico al trat-
grotte però d' onde scaturiscono le to del Reno dimorante in Colo-
acque, emanano tali esalazioni, che nia, che molte opere confutarono
rendono asfisiaci gli uomini e gli magistralmente le calunnie, le fal-
animali. Vuoisi, che Ems fosse già sità, e gli assurdi dell'indigesta
feudo della nobile famiglia romana compilazione di quanto fu conchiu-
dei duchi d'Alteraps, ed il celebre so al congresso di Ems, ed a pag.
Cardinal Sittico Altemps, nipote di 33 e seg. ne riporta i brani di al-
Papa Pio IV, per canto materno, cune sulle determinazioni prese nel
de' baroni di Hohenembs nacque , congresso tanto screditato nella sto-
in questo suo feudo di Ems , o ria della chiesa Germanica.
Emps. Divenne celebre nel secolo
passato pel congresso, o conciliabo- Congresso dì Ems.
lo ivi tenuto, come a luogo, in cui
ogni esercizio della religione catto- Germania eranvi nel pon-
Nella
lica era proscritto, ed in uso solo tificato di Pio VI due nunziature
la luterana, dai deputati dei tre e- ordinarie, una presso l'imperiai cor-
lettori,ed arcivescovi di Magonza, te di Vienna, che stendeva la sua
Colonia e Treveri , non che dal-
, giurisdizione anche in parte della
l'arcivescovo di Salisburgo, assem- Baviera ; l'altra in Colonia pei tre
blea che i vescovi della Germania elettori ecclesiastici del sagro ro-
riguardarono come direttamente op- mano impero, ed arcivescovi di
posta non solo alla consuetudine Magonza, di Treveri, e di Colonia.
della Chiesa, ma a tutte le leggi I diritti, che il nunzio di Colonia
canoniche, siccome più atta a for- esercitava nella sua giurisdizione,
mare lo scisma , che a rendere la cioè nel resto delia Germania com-
pace alla Chiesa per le differenze presi il Palatinato, e i ducati di
insorte, pei motivi che andiamo a Berg e Giuliers ( mentre alla nun-
narrare, fra i loro committenti, ed ziatura di Lucerna presso gli sviz-
il sommo Pontefice Pio VI. zeri era parimenti assegnata una
A cagione del gravissimo argo- porzione del territorio ba varo), erano
mento, è indispensabile una digres- uniformi alla disciplina della Chie-
sione sulle circostanze, e sugli av- sa, ed ai decreti del sagro concilio
venimenti che precedettero, ed ac- di Trento, essendo in possesso di
compagnarono questo conciliabolo, accordare le dispense de' matrimo-
non che le sue conseguenze; di- ni, che in altri luoghi si domanda-
gressione, che risparmiandoci di ri- vano immediatamente alla santa Se-
petere altrove , ed ai vari relativi de. Mentre che il nunzio pacifica-
articoli del Dizionario, non riusci- mente godeva di questo privilegio,
rà forse discaro, che qui da noi si senza verun contrasto de' rispettivi
riporti. Di questo congresso parla vescovi, la manìa delle riforme, che
il Bercaslel, Storia del cristianesi- pure in Germania a quel tempo
mo, t. XXXV, pag, 1
44 e seg. del- teneva agitati gli animi fece im- ,

l'edizione veneta deirAntonelli. Os- maginare che questa giurisdizione


serva il Cardinal Pacca nelle sue fosse una usurpazione sui primitivi
importanti, e dotte Memorie sto- diritti dei vescovi dell' Alemagna.
,

EMS EMS 269


À quest' epoca duca palatino Car-
il qualità di capo dell' impero. Lo
lo Teodoro duca di Baviera, il qua- stesso fece sapere al Pontefice, per
le avea in sé riunito i due eletto- mezzo del Cardinal Herzan suo
rati del Palatinato , e di Baviera ministro in Boma. Allora Pio VI
domandò a Pio VI un nunzio apo- prudentemente sospese per qualche
stolico residente in Monaco, capitale mese la partenza da Boma di mon-
de' suoi stati. Il Papa secondò suoi i signor Giulio Cesare Zolio di Bi-
desiderii, e formò la nunziatura con mini arcivescovo d'Atene, per Mo-
parte di quella di Vienna , con naco, come nunzio di Baviera, fin-
parte di quella di Lucerna , e che avesse informato l'imperatore
con parte di quella di Colonia, delle sue rette intenzioni , e non
cioè di que* luoghi, che sottoposti l'avesse persuaso, ch'egli non po-
al dominio bavaro-palalini di detto teva rinunziare con pregiudizio dei
principe, per mancanza di proprio suoi successori all' autorità fin ora
nunzio erano stali prima assegnati esercitata dalla santa Sede, di spe-
alle due nunziature. Subito la nuo- dire nunzi apostolici ove credeva a
va nunziatura fu contestata da al- proposito ,
pel bene spirituale dei
cuni vescovi di Germania, e prin- cattolici; perchè Pio VI trasmi-
il

cipalmente dall'arcivescovo ed elet- se a Giuseppe II le opportune ri-


tore di Magonza Erthal, da Massi- mostranze, appoggiate ai più au-
miliano d'Austria fratello dell'impe- tentici , ed incontrastabili docu-
ratore Giuseppe II, dell'elettore ed menti.
arcivescovo di Colonia, e da Col- Tutta volta le ragioni del Papa non
loredo arcivescovo di Salisburgo, i convinsero l'animo dell'imperatore,
quali stendevano la loro episcopale per quelle disposizioni, ch'emanò ver-
giurisdizione nei dominii bavaro- so lo stesso nunzio di Vienna. Dall'al-
palatini. Or questi fecero ricorso tra parte i tre elettori ecclesiastici,
all' imperatore per essere sostenuti e particolarmente quel di Colonia,
nelle lor pretensioni di lesa giu- risolvettero di non riconoscere i

risdizione , ed egli non solo sop- nunzi pontificii, che puramente qua-
presse la giurisdizione de' suddetti li semplici ministri delle corte di
nunzi , con editto de' 1 2 ottobre Boma , eguali nelle prerogative ai
1785, ma scrisse ai tre elettori ec- ministri de' sovrani secolari. L'elet-
clesiastici una che si legge
lettera, tore però di Magonza, che seguiva
nel Ta vanti, Fasti di Pio FI, t. I, presso a poco le pedate di quel
pag. 217,6 nel Bercastel citato a di Colonia, creò ne* suoi stati un
pag. i45>> per animarli a conser- tribunale, composto di sette eccle-
varsi nelle loro prerogative, ch'egli siastici, disponendo che ad essi sol-

pure avrebbe difese, avvisando in tanto si dovrebbono portare le cau-


pari tempo l' elettore palatino di se di appellazione , le quali prima
Baviera, che se voleva tener nella di questi dispiacevoli avvenimenti,
sua corte un nunzio quale inviato si portavano al prelato nunzio di
del Papa, non avea che ridire, ma Colonia, venendo in tal modo a
se tal prelato si arrogasse alcuna sopprimere il tribunale della nun-
facoltà contraria ai privilegi de' ve- ziatura. A fronte però della disap-
scovi di Germania , si sarebbe op- provazione di Cesare, e de' tre elet-
posto con tutto il potere, per la tori ecclesiastici, l' elettore di Ba-
,

a7o EMS EMS


viera raddoppiò le sue istanze al gè presso il lodalo Tavanti a pag.
santo Padre, perchè gli fosse man- 212, e da essa si conosce bene,
dato il nuovo nunzio, che infatti che non meritava per cosa alcuna
gli spedì, e da lui venne accolto a di essere chiamala dagli elettori uno
Monaco con somma distinzione. A scritto sedizioso, ed allarmante, né
un editto pubblico di quel-
ciò seguì di essere con tante ingiurie attacca-
l'elettore , nel quale si notificava ta da loro stessi, che certamente
che avendo sua Santità inviato pres- non avevano l'autorità di concede-
so quella corte monsignor Zolio re quelle dispense senza ottenerle
per risiedervi in qualità di nunzio dalla santa Sede ogni cinque anni, a
ordinario, e di legato apostolico, norma de' concordati, e dell'uso me-
ne rendeva inteso il pubblico , af- desimo, per cui finora le domanda-
finchè tutti i sudditi di sua altez- vano, spirati i cin(|ue anni dell'in-
za serenissima elettorale, ed abitanti dulto ottenuto, come con diversi
ne' suoi stati, potessero indirizzarsi esempi dimostrava lo stesso nunzio
per l'avvenire alla nunziatura apo- nella sua circolare.
stolica, stabilita in Monaco, per tut- In seguito di detta circolare, si

ti gli affari, che per V innanzi pas- videro le proteste de' tre elettori
savano alle nunziature di Vienna , di Colonia in data de' 19 dicem-
di Colonia , e di Lucerna. bre 1786, e nuovamente un'altra
Nel tempo, che cresceva il fer- de' 4 febbraio 1787, dell'elettore
mento nella Germania, a cagione di Magonza a' 1 dicembre, e del- 1

del nuovo nunzio di Baviera un , l'elettore di Tre veri Clemente Wen-


nuovo accidente accrebbe in quelle ceslao a' 20 di detto mese ed an-
parti il disgusto colla corte di Ro- no 1787. Tutte queste proteste
ma. Monsignor Bartolommeo Pacca, degli elettori si leggono nel Tavan-
arcivescovo di Damiata, allora nun- ti, loc. cit. pag. 209. E qui da no-
zio di Colonia, ed oggi amplissimo tarsi la contraddizione in cui erano
Cardinale decano del sagro Colle- fra sé medesimi i tre elettori nel-
gio, diresse per ordine del Papa l'anteriore loro condotta. Quello di
una sua circolare in data dei 3o Colonia, con lettera de' 28 dicem-
novembre 1786 ai curati, e prelati bre 1785 diretta a monsignor nun-
subalterni delle diocesi de' tre elet- zio Bellisomi , presso il Tavanti t.
tori, nelle quali soleva esercitare la Il, pag. 27, protesta di sé stesso,
sua giurisdizione. In quella circola- che uh io, ne V elettore di Tre veri,

re si chiamavano nulle le dispense non volemmo entrare neW opposi-


accordate da alcuni arcivescovi in zione alla nunziatura di Monaco,
differenti gradi di parentela, come ed egli fu invece il primo a pre-
che non comprese nelle facoltà ot- sentare al trono imperiale le sue
tenute dalla santa Sede, alla quale doglianze per la circolare di mon-
da tempo immemorabile solevano signor Pacca. L'elettore di Treve-
i tre elettori domandar ogni cin- ri, con lettera de' 18 gennaio 1786
que anni la facoltà di dispensare i al medesimo nunzio Bellisomi di
loro diocesani in (juesti impedimenti Colonia, e poi di Lisbona , gli at-
del matrimonio, che per ciò si chia- tcsta, cìi egli per la singoiar sua
mavano IndulU Quinquennali. La divozione alla santa Sede 3 non a-
circolare di monsignor Pacca si leg- vova voluto accedere alle richiesLe
EMS EMS .271
degli arcivescovi di 3Iagonza, e di sovrano Pontefice, e ripetere del-
Salisburgo^ e degli altri coepìseopi le calunnie tante volte confutate.
della Germania, contro la nunzia- Gli stessi elettori ecclesiastici,
tura di Monaco, ed ora invece si coU'arci vescovo di Salisburgo Col-
vedeva unito ad essi nella citata loredo, già nolo pel suo male u-
protesta de* 20 dicembre 1787. L'e- more contro la santa Sede, e pel
lettore di Magonza in una sua cir- suo spirito d' innovazione dimostra-
colare aveva detto, che fjuclli i to nella sua pastorale de' 29 giu-
quali implorano la foì^za secolare, gno 1782, come rilevasi dalle Me-
si servono di un mezzo illecito, e moires pour servir a Vhist. eccl.
non canonico; indi non molto do- de siecl. XVIII, lom. II, p. 246,
po, abbracciando il partito degli al- per maggiormente avvalorare le lo-
tri contro la santa Sede, implorò ro pretensioni, contrarie all'imme-
egli pure il braccio cesareo. morabile possesso della santa Sede,
Fra gli elettori, che protestaro- fin dall'agosto di detto anno 1786,
no, fece maggior meraviglia questo si adunarono con altri vescovi in
di Treveri, principe di Sassonia, jiscliaffemhurgo (Fedi)^ per forma-
essendo egli quel desso che nel re una lega ben stravagante contro
1778 avea tanto consolato Pio VI, l'autorità pontificia, in virtù della
coir avviso datogli delia ritrattazio- quale spedirono i loro quattro de-
ne del Febronio, e che nel 1782 putati Heimes , Reck Tautfer, e ,

avea scritto una lettera pastorale al Kenick, ad Ems, per tenere sul
suo gregge, che edificò tutto il mon- proposito un conciliabolo, che molli
do cattolico, la quale tradotta in vescovi della Germania riguarda-
lingua italiana, ed arricchita di rono, come dicemmo, affatto e di-
annotazioni da Francesco Serra, rettamente opposto non solo alla
comparve in Roma, colle stampe consuetudine, ma a tutte le leggi
del Cannetti nel 1791. In questa canoniche. Il a
Bercastel citato,
pastorale dell'elettore di Treveri, pag. i47 che i detti quattro
dice,
che fu ancora tradotta dal tedesco deputati, e commissari furono mu-
in francese, e pubbhcata a Parigi, niti di poteri della più strana esten-
cosi si esprime: »* I nemici della sione dagli arcivescovi, che si cre-
« Chiesa, coperti della pelle di a- devano in potere di sciogliere i

w gnello, si riuniscono per depii- dubbi, i quali agitavano le coscien-


« mere i loro pastori, e per sor- ze, e definire i limiti dentro i qua-
si prendere la semplicità de' fedeli li volevano circoscritta l' autorità
w sotto il pretesto di riforma e di pontificia. Questi li costituirono
« zelo. Fingendo di voler correg- giudici assoluti delle attuali con-
« gere gli abusi, essi fanno delle troversie, e quel eh' è più singola-
M mine a' fondamenti della santa re, giudici dei loro stessi commit-
>» Sede, eh' è il centro dell'unità". tenti « Persuasi che la libertà del
:

Ma ciò, che i buoni e zelanti ve- » suolo dovesse infiuire sulla libertà
scovi non sapevano bastantemente »> delle teologiche, e politiche loro
compiangere, era il vedere quelli^ }> discussioni, non solo scelsero un
i quali si vantavano figli della Chie- » terreno dove fu proibito ogni
sa, unirsi a' suoi nemici, per far :> esercizio della cattolica religione,
rivivere le loro invettive contro il « ma si radunarono in una taver-
,

272 EMS EMS


M na. Colà col bicchiere alla roano, psia 1787. Lo slesso punto è an-
« con Febronio ed Eybel sul desco cora benissimo trattalo nelle citale
*> censorio legislativo, erigendosi in Memoires pour servir a V Histoirr.
*> arbitri supremi, e riformatori ecclesiastique du siede XVIII, Pa-
»>plenipotenziari della Chiesa, e del ris 1806. F. Concordato Germa-
M SUO capo, della disciplina, e del mco.
« domma, contando per nulla i Adunque, ai 2 5 di agosto del
» canoni, ed i concilii, si studiaro- 1786, i suddetti quattro deputati
« no di rovesciare da imo a som- dei mentovati quattro prelati riuniti
>* mo tutta la divina economia del- ad Ems sottoscrissero, e stabilirono
w la religione, formando un mo- in XXIII arlicoli un piano, più at-
» stro orribile di costituzione ec- to a formare lo scisma, che a ren-
» clesiastica ". dere la pace alla Chiesa. In questi
Sì conosce bene qual fosse l'a- si diceva che Gesù Cristo avea da-
ni mositìi de' prelati congregati a to agli apostoli, ed ai vescovi loro
mezzo dei loro commissari! a Ems successori, un potere illimitato di
ne' XXI II articoli, che formarono legare, e di sciogliere tutte le per-
nel loro conciliabolo, e negli altri sone, ed in tutti che per
i casi, e
X^XI, che il vescovo di Salisburgo, conseguenza non doveva piìc ri-
si
il pili accanito di tutti, presentò correre a Roma, non avendo biso-
-all'imperatore, per essere da lui gno de' suoi capi immediati. Aunulla-
Jegalmente sanzionati, co'quali pre- vansi le esenzioni de' religiosi, ad ec-
tesero di rovesciare interamente il cezione di quelle che fossero confer-
celebre concordalo della nazione male dall' impero : decisione assai
germanica, firmato dall'imperatore strana, di negare al Papa sopra una
Federico III nel i44^ nella die- materia ecclesiastica, un'autorità, che
ta di Aschaffemburgo combinato , siaccordava alla podestà civile. Si de-
col Pontefice Nicolò V, il quale cretava che i religiosi non dipende-
concordato, oltre a riguardare spe- rebbero più dai loro superiori stra-
cialmente la collazione de' benefizi, nieri; che ogni vescovo potrebbe dis-
restringeva l'autorità vescovile , e pensare ne' casi riservati alla santa
stabiliva la primazia de' romani Sede, e ne' matrimoni; che potreb-
Pontefici, sopra tutte le chiese, ciò be assolvere i religiosi da' loro voti
che allora non volevano più i con- solenni ; che questi non si potes-
gregati di Ems. Ma per essere sero fare ne' conventi degli uomi-
chiunque pienamente informato di ni, se non dopo l'età di venticin-
questo punto, oltre alle molte ope- que anni, ed in quelli delle mona-
re, che su di esso accenna il Ta- che se non dopo i quarant'anni ;

\anli ne Fasti dì Pio VI, al tom. che non si domanderebbero più a


II , pag. 23 sebbene avverta a
, Roma gì' Indulti Quinquennali
pag. 26, che per la maggior parte cioè la facoltà per cinque anni di
sieno piene di menzogne, può ve- dispensare nei matrimoni; che tutte
dersi particolarmente quella, che le dispense domandale ad altri

porta il titolo : /storiche osserva- fuori del vescovo sarebbero nulle;


zioni sopra il così detto risultato che le bolle de' Papi non obbli-
del congresso di Ems, con una ve- gherebbero se non fossero accetta-
ra dichiarazione, Francfbrt, e Li- te dal vescovo; che le nunziature
,

EMS EMS 273


apostoliche cesserebbero interamen- Ma non potevano ignorare,
eglino
te. Indi si decideva l'abolizione del che avendo il sagro concilio di
giuramento de' vescovi al Papa; e Trento dichiarati nulli i matrimo-
se questo ricusasse di confermare i ni contratti in certi gradi di pa-
vescovi, essi trainerebbero nella anti- rentela, ed avendo esso lasciato il
ca disciplina i mezzi di conservare Papa, come conservatore de' cano-
il loro uffizio^ sotto la protezione ni, la cura di dispensare ne' casi
deW imperatore, la cui autorità spes- opportuni, a' soli sovrani Pontefici
so imploravano gli arcivescovi elet- apparteneva esclusivamente il diritto
tori, e quello di Salisburgo, in que- di accordare le dispense necessarie,
sti articoli, senza pensare alla loro onde gli arcivescovi non potevano
stravagante contraddizione, di ricu- arrogarsi questo diritto, senza con-
sare la loro sommissione al proprio traddire alla decisione di un con-
capo legittimo. Simili a questi era- cilio generale, e senza turbare la
no gli altri articoli del congresso sicurezza de' matrimoni, e per con-
di Ems, che ratificarono i quattro seguenza il riposo, e la tranquilli-
^ircivescovi, i quali ogni sforzo ado- tà della società.
perarono per tirare alla loro lega Trattandosi pertanto della validi-
gli altri vescovi della Germania: tà de* sagramenti , e della santità
ma questi conoscendo il laccio, a dell'unione coniugale. Pio VI cre-
cui li volevano condurre, resistet- dette di non dover più tacere , ed
tei'o con petto forte, a tali solleci- ordinò al suo zelante nunzio di Co-
tazioni co' loro scritti, ed opposta lonia di avvertire i curati delle
condotta da tutti i zelanti cattoli- diocesi de' tre elettori ecclesiastici
ci grandemente, ed altamente lo- colla circolare de' 3o novembre
data, siccome fanno fede le storie. 1786, che matrimoni contratti
i

11 risultato del congresso, narra il con impedimenti dirimenti, senza le


Cardinal Pacca a pag. 33, che nei dispense della santa Sede, erano nul-
primi di settembre fu inviato al- li, e che gli arcivescovi sulle dispen-
l'imperatore, con una lettera co- se de' matrimoni non avevano al-
mune quattro arcivescovi piena
dei tra facoltà che quella loro conferi-
di accuse calunniose contro la san- ta dalla santa Sede negl' Indulti
ta Sede, ed romani Pontefici, e
i Quinquennali, eh' essi avevano più
scritte con penna intinta nel fiele di voltedomandato. Giacche, siccome
Paolo Sarpi, della quale gli stessi osserva il Bercastel, non potendo
arcivescovi che la sottoscrissero ne Pio VI farsi ascoltare per mezzo
ebbero appresso rossore e vergo- del suo nunzio dai metropolitani,
gna. usò del diritto di parlare ai pa-
Or persistendo i quattro prelati stori inferiori ; diritto nemmeno
nel piano, cominciarono a metter contrastato dai nemici dell'autorità
in pratica i regolamenti formati ad pontificia, diritto riconosciuto per
Ems non doman-
nelle loro diocesi, legittimo da Febronio, e dai fe-
dando più gì' Indulti Quinquenna- broniani, diritto senza il quale l'au-
lij ma concedendo da loro mede- torità, e giurisdizione del sommo
simi le dispense, ch'essi, ed i loro Pontefice, che forma un domraa di
avevano da si lungo
predecessori fede presso i cattolici, sarebbe una
tempo domandate alla santa Sede. chimera , ed una pura illusione.
VOL. ixi. 18
2^/1 E MS EMS
L'elettore di Colonia fu quello che solite dispense, rinnovò il commer-
dimostrò maggior disprezzo alla cir- cio col nunzio Pontificio, e chie-
colare del nunzio monsignor Pacca, dendo per coadiutore monsignor De
rappresentandola come un attenta- Dalberg, promise al Papa di la-
to contro i suoi diritti , del quale sciar tutto nello stato come prima
si lagnò non solamente coli' impe- del congresso di Ems.
ratore fratello, ma ancora col santo Non restavano dunque in questa
Padre. Questi gli rispose con un lega, che gli arcivescovi di Colonia
Pontificio breve de' 20 gennaio e di Salisburgo, i quali presenta-
1787, nel quale gli faceva sapere, rono alla dieta di Pvatisbona nel
che per suo ordine espresso aveva 1788 le loro Memorie in favore
il nunzio pubblicato quella circo- del ridetto congresso, e particolar-
lai-e, e gli mostrava, che l'uso ge- mente contro le nunziature. La s.
nerale della Chiesa, e la decisione Sede vi rispose con un'altra me-
dei concili riservano a' soli sommi moria, che fece presentare alla stes-
Pontefici il diritto delle dispense sa dieta. Ma i raggiri , suggeriti
in certi casi, ciò che si conferma- dallo spirito di discordia, svaniro-
va dalla pratica delle chiese di no ben presto per gli avvenimenti
Treveri, di Magonza , e della sua più disgustosi, che successero dipoi.
medesima di Colonia, mentre egli I torbidi del Brabante , la morte
stesso avea domandato molle volte dell' imperatore Giuseppe II, e so-
questi indulti, che oggi pretende- prattutto la tremenda rivoluzione
va inutili. Indi gli rimproverava francese, distrussero la lega di Ems,
Pio VI la maniera tenuta verso il ed i quattro arcivescovi che 1' a- ,

suo nunzio apostolico, che non ave- vevano conchiusa, espiarono col de-
va voluto ricevere, e Io esortava predamento de' loro stati , e colla
a non unirsi a' nemici della Chiesa perdita della loro potenza tempo-
in que' tempi così calamitosi. L'ar- rale, e delle loro sedi arcivesco-
ciduca elettore rispose certamente vili ancora, soppresse dalla france-
a questo breve con proteste di at- se potenza vittoriosa, le ambiziose
taccamento, e divozione verso la pretensioni, che si erano formate a
santa Sede, che nulla valevano sen- danno della pace della Chiesa, e
za gli effetti corrispondenti, poiché de' diritti del venerabile suo capo;
continuò a sostenere le sue preten- onde spogliati di tutto, impararo-
sioni,benché poco dipoi l'avessero no a compiangere nell' esilio da lo-
abbandonato due de' suoi colleghi. ro sofferto le nunziature contro le
11 principe di Sassonia, elettore di quali avevano palesato un ardore
Treveri, domandò gV Indulti Quin- cosìmal concepito. P^. le sullodate
quennali per la sua diocesi, non Memoiresj dove questo interessantis-
permettendogli la sua pietà di ac- simo punto si tratta con ecclesia-
ciecarsi più colle viste degli auto- stica libertà, e commendevole chia-
ri nuovo Codice di disciplina,
del rezza, com'esigono questi gravi ed
e domandò al Papa la sanatoria, importanti argomenti.
per riparare all'errore delle dispen- Mentre dunque gli elettori ec-
se che avea conferite. L'elettore di clesiastici del sagro loniauo impe-
Magonza, che dapprima era entra- ro con alcuni poclii vescovi sem-
lo con zelo nella lega, domandò le bravano aver dichiarato una guer-
, ,

EMS ENA 275


ra giurisdizionale alla santa Sede; corte di Roma,
secondo luiche,
molti altri vescovi della Germania, troppa autorità accordava ai nun-
fra' quali a cagione di onore no- zi pontificii in pregiudizio degli
mineremo con distinzione vesco- i Ordinarii. Ma Pio VI fece compi-
vi di Spira, di Fulda, d'Hildesheim, lare un autentico trattato sull' an-
di Wurtzbnrg, di Paderbona, di tichità, e sulle prerogative dei Niin-
Liegi, e di Ratisbona, sostenevano zi apostolici (Vedi), e
con pontificio
intrepidamente i diritti, de' quali breve de' 14 novembre 1790, ne
la Sede apostolica si trovava in pos- trasmise degli esemplari stampati
sesso da tante centinaia d' anni ai tre elettori, ed all' arcivescovo
senza che giammai, com' essi dice- di Salisburgo. Questo libro avea
vano, la maestà e potenza del cor- per titolo : Sancdssimi D. N. Piì
po Germanico restasse compromes- Papae VI Responsio ad metropo-
sa e violala in modo alcuno. Vi- li tana s Moguntinum^ Trevirensem ,
dcsi allora ben autenticato il sen- Coloniensem, et Salisbiirgensem su-
timento di questi zelanti vescovi, per nunliaturis apostolicis, additis
quando tempo medesimo
nel , in biiiis litteris ad archiepiscopum et
cui si un tal diritto
contrastava alla ad capitulum Coloniae. Con detto
santa Sede, come pernicioso alla breve il Papa esortò i quattro ar-
podestà sovrana, Federico Gugliel- civescovi a desistere dallo scanda-
mo li re di Prussia principe pro- loso attentato contro il Vicario di
testante attaccatissimo alla religio- Cristo, in un tempo che riceveva
ne de' suoi predecessori, e geloso da tante altre parti disgusti e dis-
piti di qualunque altro de' diritti piaceri. Quindi , o perchè siffatta
della sovranità, fece sapere al nun- esortazione facesse breccia nei loro
zio monsignor Pacca, che poteva animi, o per le turbolenze e solle-
esercitare liberamente tutta l'eccle- vazioni, che già si estendevano in

siastica giurisdizione, come nunzio gran parte dei punti limitrofi , gli
co' cattolici de' suoi stati, uella stes- elettori desistettero dalle loro pre-
sa maniera avea fatto sotto
, che tensioni presso la dieta di Ratisbo-
il di lui antecessore Federico li. na, e la nuova nunziatura di Ba-
Finalmente noteremo che nel viera restò nel suo pieno vigore, e
1789 i tre elettori ecclesiastici, seb- lo è tuttora, ad onta di tutti gli

bene fossero in mezzo ai guai dei sforzi del congresso di Ems. Chi
loro stati, dove si andava comu- poi biamasse più dettagliate noti-
nicando lo spirilo predominante di zie medesimo, può leggere l'o-
sul
liberlà, e d' indipendenza, tuttavol- pera intitolata. Colpo d'occhio sul
ta persistevano nelle massime di congresso di Ems, traduzione dal
sopra descritte, e l'arcivescovo di francese, arricchita di note , e di
Salisburgo loro principale capo, co- una appendice di monumenti, Aleto-
me primate della Germania, non poli 1788. Contro il suddetto con-
cessava di sollecitale la soppressio- gresso fu anche scritta l'opera fran-
ne della nunziatura di Monaco, con cese, che venne stampata a Dussel-
una memoria che diresse alla dieta dorff presso Rauffmann.
di Ratisbona, per conservare, com'e- ENAGHDOC (Enagdunum). Cit-
gli si esprimeva, i diritti de' vesco- tà episcopale dell' Irlanda nella pro-
vi lesi dal sistema praticalo dalia vincia di Cumiacia, nella contea di
è,

276 ENC ENC


Galway, die Coramanville dice uul- Adriano Florenzi e suo agente ih ,

ta nel secolo XII alla metropoli di Roma. Assunto questi al pontifica-


Tuam, di cui era suffraganea, seb- to col nome di Adriano VI, l'En-
bene non avesse efifetto, che
ciò chenvoer, eh' era stato presente alla
verso i3i8. Questa sede ven-
il elezione di lui, fu investito della
ne chiamata pure Enagdowie ^ ed carica di datario, e creato vescovo
Huambruin, dal concilio di Melli- di Toi-tosa. Adriano VI, essendo in-
fonte del i\5i. fermo nel i52 3 a' 10 settembie,
ENCENIA (Encoenia). Rinnova- convocò il concistoro nella sua ca-
zione, dedicazione, o solennità an- mera, e sebbene vicino a soccombere,
niversaria della Dedicazione (Fedi) pure volle lui solo promuovere al
delle chiese. Questa solennità fu Cardinalato col titolo presbiterale
chiamata dal Balsamone Anoexium, de' Giovanni e Paolo. In segui-
ss.

festa della dedicazione, o dell'apri- to Clemente VII gli diede l'ammi-


niento d'una chiesa, dalla apertura nistrazione del vescovado di Utrecht.
delie porte di un nuovo tempio. Questo Cardinale fece ristorare il

Gli ebrei celebravano l'encenia il magnifico portico e la facciata del-


giorno i5 del loro nono mese in la basilica del suo titolo, e volle
memoria della restaurazione o puri- eziandio eretto al Pontefice suo be-
ficazione deltempio saccheggiato, nefattore uno splendido mausoleo
e contaminato da Antioco Epifane, nella chiesa di s. Maria dell'Anima
170 anni avanti la nascila di Ge- in Roma, ricco di belle sculture
sù Cristo; restaurazione fatta da e decorato di una iscrizione, eh'
Giuda Maccabeo per la prima vol- un sunto delle geste di quel Papa.
ta quindici anni dopo. Avevano gli Restaurò al modo che dicesi al
ebrei due altre feste dello stesso suo articolo la chiesa dell' Ani-
nome, l'una per la dedicazione del ma , e la dotò di alcune case vi-
tempio fatta da Salomone, ed av- cine, in una delle quali egli pure
venuta verso l'anno 1008 avanti abitava. Fu però sventurato nel
Gesù Cristo, e l'altra in memoria sacco di Roma accaduto sotto Cle-
di Zorobabele, e del ritorno del mente VII; in esso per salvare dal
popolo ebreo dalla cattività di Ba- saccheggio le sue sostanze venne ob-
bilonia l'anno 5 16 avanti Gesù
, bligato a pagare a certo capitano Od-
Cristo ai 3 del mese Adar, cor- done, giusta quello che ci racconta
rispondente a' IO marzo. F. Pao- il Riganti, Commentari delle regole
lo Medici, Riti ecostumi degli ebrei della Cancelleria, t. I, la esorbi-
confutati, capo XXV. Della festa tantesomma di quarantamila scudi.
delle encenie detta Chanucà. Il Sar- Morì in Roma nel i534. Ebbe se-
nelli, nelle Lett. eccl. t. IV. Lett. polcro nella chiesa dell'Anima, do-
XXVII, Perche alcune feste
tratta ve gli fu eretto un bel monumento
degli ebrei abbiano nomi greci. al maggio-
Iato destro della porta
ENCHENVOERWiLLELMo, Car- re del Esso è ornato di
tempio.
dinale. W^illelmo o Guglielmo En- due colonne di verde antico, che
chenvoer, nato nel 14^4 i" Utrecht sostengono l'urna su cui vedesi la
nelle Fiandre, canonico di Anversa, e statua del Cardinale distesa e ve-
preposto della chiesa di Utrecht, fu stita degli abiti pontificali , lavoro
indivisibil compagno del Cardinale di mediocre scoltura. Leggesi an-
,

ENC ENE 277


Cora una lapide, in cui si contie- si abbattè nello spirito, anzi con-
ne repilogo della sua vita , ove il dotta in faccia al tiranno, gli rin-
suo cognome è scritto in questo facciò senza riguardi la sua crudel-
modo : Eiickeiivoìrlio. tà. Daziano , tale era il nome
ENCICLICA (Enciclìcae). Lette- del persecutore, offeso dai rimbrotti
re circolari , circulares _, chiamate di questa giovine, la diede in ma-
anche lettere cattoliche, Litterae ca- no ai carnefici, affinchè la tormen-
tholicae. Quando le lettere si scri- tassero. Ella resistette alle più fie-
vevano a tutti •
ciisliani così ven- re carnificine con eroica costanza,
nero appellate, circolari , e cattoli- lodando il Signore, e quantunque
che, non perchè contenessero la pro- lacerata nelle coste ,
privata della
fessione della fede cattolica , ma mammella sinistra, e di una por-
perchè si scrivevano a tutta la Chie- zione del fegato, non mori sul mo-
sa, e cosi erano universali. JXel con- mento. Cacciata in prigione, rese
cilio tenuto da s. Pietro dopo l'an- lo spirito al Signore per le ripor-
no 5 1 dell' era cristiana in Geru- tale ferite nell'anno 3o4. Essa nel
salemme cogli apostoli fu deter- , culto è unita ad altri diciotto mar-
minato di non doversi inquietare che in quello stesso giorno in
tiri,

i gentili convertiti alla fede colle Saragozza sostennero il martirio.


osservanze mosaiche. La decisione La festa è assegnala ai 16 di a-
fu inviata per lettera ad Antiochia, prile.

con una formola^ che dipoi venne ENDEO, o ENNA (s.). Neil' Ir-
adottata dai concili generali: Visum landa da un ricco signore di Er-
est Spiritili Sancto, et nobisj e da gali nacque Endeo. S. Faina sua
questa lettera ebbero origine le let- sorella, abbadessa del monistero di
tere encicliche, o circolari. J^. il Uill-Aine, lo esortò ad abbandona-
Rinaldi, Annal. eccL, all'anno 14^, re il mondo, ed egli pronto ai santi
num. 8, e l'articolo Lettere Apo- consigli, si chiuse nel monistero di
stolix:he. Al presente Lettere apo- Rosnal. Di
a molti anni torna-

stoliche, o Lettere encicliche sono to in patria, vi fondò un gran con-


quelle, clie il sommo Pontefice di- vento neir isola d'Aran. Molti si-
rige a tutti i patriarchi ,
primati gnori accorsero per ivi ricoverarsi.
arcivescovi, e vescovi della Chiesa S. Endeo, con una vita tutta de-
cattolica. Sulle lettere encicliche nel dita all'orazione e contemplazione,
secolo decorso scrisse un' erudita edificò la comunità, cui presiedeva,
opera l'abbate Francesco Bencini. e morì santamente sul terminare
ENCRATICL F. Ieratici Ere- del sesto secolo. La sua festa è as-
tici. segnata il dì 21 marzo.
ENCRATIDE (s.). Nacque nel ENEA Silvio, Cardinale. V, Pic-
Portogallo, e divenuta adulta die- COIOMINI.
desi di nascosto alla fuga , perchè ENEMONDO (s.). Da un'illu-
suo padre voleva collocarla in ma- stre famiglia delle Gallie ebbe ori-
trimonio, mentr'ella avea fatto vo- gine Enemondo, il quale si dedicò
to di sua virginità al Signore. di buon'ora all'esercizio delle cri-
Giunta in Saragozza, città ove al- stiane virtù. Consecratosi al servi-
lora fieramente si perseguitavano i zio del Signore, fu ordinato sacer-
veri confessori di Gesù Cristo, rvon dote, e quindi crescendo ognor più
ENE ENE
Jielio 7elo e nella pietà, \enne agisce internamente. Non si può
insignito del carattere episcopale. melteie dubbio sulla possibilità, e
Egli resse la chiesa di Lione con sulla realtà delle ossessioni, e de-
quella attività e premura ch'è pro- gl'in vasamenti, senza dichiarare falsa
pria dei veri pastori. Diede com- la Scrittura sacra, e l' esperienza di
pimento alla chiesa di s. Pietro, ed tutti i secoli, e di lutti i luoghi.
in quella pose una comunità di Alcuni autori antichi e moderni
vergini. Colia predicazione richia- affermarono, che questo termine di
mava i traviati all' ovile di Cristo, energumeno, energumeniis, nella sa-
colle larghe limosine soccorreva ai gra Scrittura significa soltanto que-
bisogni dei poveri, e gì' infermi, e gliche contraffa le azioni del de-
gli afflitti ritrovavano in lui il con- monio, ed opera cose sorprcntlenti,
solatore pili opportuno. Morto Clo- che sembrano soprannaturali. Ma il
doveo II, il perfido Ebroino pre- Bergier prova il contrario nel Diz.
fetto del palazzo , sospettando nel enciclopedico alle parole Posseduto,
santo vescovo il suo accusatore, per e Invasione. La promessa fatta da
le vessazioni eh' commetteva so- ei Gesù Cristo, che i suoi discepoli
pra il popolo di Lione , macchinò avrebbero il poteie di scacciare i

di privarlo di vita. Per coprire il demoni suo nome, e che ha pei*-


in
reo disegno, Enemondo fu impu- petuato nella Chiesa col mezzo de-
tato reo di lesa maestà , e quindi gli Esorcismi [Fedi), è un' altra
da un drappello di soldati raggiun- prova della realtà degl' invasamen-
to in Sciallon sulla Senna, ove e- ti, la quale non ammette alcun
rasi rifugiato, fu barbaramente uc- dubbio. E questo im fatto ricono-
ciso, il che avvenne a' 28 settem- sciuto dai pagani medesimi, che
bre dell'anno GSrj. S. Wilfrido, che cioè gli esorcisti della Chiesa scac-
fu poscia vescovo di York, ed altri ciavano i demoni dal corpo degli
ecclesiastici che lo seguivano, por- ossessi. Abbiamo da Tertulliano
tarono il suo corpo a Lione, e lo neir Jpologet. e. 28: >» Che qui
seppellirono nella chiesa di s. Pie- » avanti i vostri tribunali venga
tro. Il giorno 28 settembre è sacro « condotto alcun riconosciuto per
alla sua memoria. w invasato dal demonio, e clie un
ENEPiA. Sede vescovile d' Afri- » cristiano, qualunque siasi, coman-
ca, la cui provincia cono- non è » di a questo spirito impuro di
sciuta,ed il cui vescovo Massimi- w parlare ; questo spirito di tene-
no intervenne alla celebre confe- » bre confesserà qui pure realmen-
iJenza di Cartagine. Coli. Cart. e. « te non essere, che un demonio,
I2 3_, not. 209. « e che d' altronde egli non osa
ENERGUMENO. Quegli, che è « falsamente farsi credere un Dio".
posseduto dal maligno spirito, os- Dicono i teologi, che se gli esorcismi
sia dal Demonio i^Vedi). Ossessione non ottengono sempre il loro ef-
chiamasi colui, che è
lo slato di fetto, ciò proviene dalla poca fe-
tormentato dal demonio, e perciò de di coloro, sopra i quali ven-
si dire anche ossesso. L' ossessione gono impiegati. Gli stessi sagra-
differisce dall' invasamento in ciò, menti, per efficaci che sieno, non
cAe nell'ossessione il demonio agi- operano però sempre, per mancan-
sce esteriormente, e neil' iuvaMone za delle necessarie disposi/ioni pei
ENE ENF 279
parte di coloro, che li ricevono. nergiimeni, cioè quelli contro cui
II Macri, nella Not. dé'vocab. kcI, il demonio esercitava la sua forza
dice, ch'energumeno, o indemoniato visibilmente, o continuatamente, o
deriva da una parola greca. Dal con- per intervalli. Imperocché, dice M.
cilio costantinopolitano Tenergume- Thiers » Chiamavansi energurae-
:

no viene chiamato Arrepdlius can. « ni sopra i quali il de-


quelli,
6, in Tnil. : ArreptilioSy se simu- « monio aveva qualche possanza,
lanteSy et qui moruni probitatc eo- M ed autorità in qualsiasi modo.
rum figuranij et habitum simulate M Così gli ossessi, e quelli ch'era-
praeferunt visum est omnimode pu- « no agitati da terrori panici, e
uiri. Sono dunque gl'indemoniati '> erano molestati da va-
quelli, eh'
irregolari, ed esclusi dagli ordini, « ne illusioni, e generalmente tut-
e funzioni ecclesiastiche, come si M ti quelli, che si abbandonavano al
legge essere stabilito nei canoni a- « furore delle loro passioni, si chia-
postolici : Siquis daemonem ìiabeat, » mavano energumeni nel linguag-
ne fiat clericus, sed ncque cum fi- » gio di s. Dionigi, e d' altri an-
delihus precetur. Purgatus autem » tichi autori". Tutti costoro a-
recipiatur, et si sit dignus , fiat. dunque si mandavano fuori di chie-
can. i8. Dalle quali parole si rac- sa, quando cominciava la messa dei
coglie, che gì' indemoniati non as- fedeli. Usciti eh' erano, si serravano
sistevano in chiesa ai divini offizi le porte, ed allora nella maggior
con gli altri fedeli, ma dimorava- parte delle chiese si o can-
recitava,
no con i catecumeni, dopo i quali tava il simbolo della fede, ch'era
ancor essi erano mandati fuori con come il contrassegno della unione
voce alta prima della consagrazio- tra' fedéli, e di cui non si dava
ne, dicendo il diacono Ite, Hener- ; notizia a' catecumeni mandati fuori
gumeni, come si legge nella litur- coi penitenti, ed energumeni. Il
gia di s. Clemente I Papa. Inoltre concilio d' Oranges poi escluse dal
la primitiva Chiesa usava di tene- sacerdozio gli energumeni, e li pri-
re gli energumeni nella classe dei vò dall' esercizio del loro ordine,
penitenti, di fare per essi preghie- quando la invasione era posteriore
re particolari, ed esorcismi. Come alla loro oidinazione. Sì può con-
la maggior parte erano pagani, sultare la dissertazione sulle osses-
quando erano guariti si facevano sioni, e gV invasamenti del demonio
istruire, e per ordinario ricevevano del p. d. Agostino Calmet, che
il battesimo. F. Catecumeno, e trovasi in fine del X tom. della
Chiesa. Bibbia stampata nel 1750. F^, E-
Dice il p. Chardon, Storia dei nergumenus nel Hierolexicon del
Sagramentij t. II, p. i8o; che ai Macri.
penitenti, e catecumeni si permet- ENFITEUSI (Emphyleusis). È
teva partecipare delle preci, in un contratto per molti anni di
quella parte della messa, che pre- una eredità, col patto di coltivar-
cedeva l'offertorio, ed in quel- la, renderla migliore; o d'un fon-
la che seguiva la lezione , ed i- do, col carico di fabbricarvi; o di
struzione, dopo le quali si man- una casa col patto di rifabbricarla,
davano fuori, come pure allora in mediante una certa modica corri-
certi luoghi si congedavano gli e- sposta ,
pagabile in ciascun au-
28o * ENG ENH
no dal prenditore. Nel Diziona- suoi nemici, che a furia di colpi
rio della lingua italiana y l'enfi- il sagrificarono, non altra difesa e-
teusi è definito; Contratto con- gliopponendo, che la preghiera di
sensuale in \irtù di cui si cede ad perdono a Dio rivolta pe'suoi car-
altri il uno sta-
dominio utile di nefici. 11 giorno 7 novembre del-
bile in perpetuo,od a tempo lun- l'anno 1225, seguì il suo marti-
go pel pagamento di un annuo rio, sostenuto per la difesa della
canone in ricognizione del dominio libertà della Chiesa, ed obbedien-
diretto. Chiamasi enfìteuta, o en- za al supremo Gerarca. 11 mar-
fiteuticario, colui che riceve l'en- tirologio romano assegna la sua fe-
fiteusi, come anche dicesi livellario. stività nel giorno stesso, che sof-
L' enfiteusi, dicono i legisti, vale ferse il martirio.
l'alienazione del fondo, come che ENGO (s.). Nacque di origine
non perpetua, giacché è dessa un regia nelf Irlanda. Cresciuto negli
alienazione della proprietà utile anni, e con questi vieppiù in lui
nella persona del prenditore, du- aumentatosi l' amore verso Iddio,
rante tutto il tempo della conces- fatta spontanea rinunzia dei beni
sione, con una ritenzione della pro- terreni, si rinchiuse nel celebre mo-
prietà diretta dalla parte del ven- nistero di Cluaiu-Edneach. Dotalo
ditore. di un profondo sapere, ben presto
ENGELBERTO (s.). Da una il suo nome si rese celebre; ma la
assai chiara famiglia del Berrì nac- sua umiltà mal sofferendo gli elo-
que Engelberto. In età ancora te- gi, lo determinò ad allontanarsi da
nera diede a divedere un'inclina- quel sagro ritiro, e recarsi in quel-
zione felice per la virtù. Destinato lo di Tamlacht, verso Dublino.
da' genitori suoi allo stato ecclesia- Visse per sette anni in qualità di
ancora per tempo provveduto
stico, fu converso, occupandosi negli uffizi i

di pingui benefizii ; e col divino aiuto più abbietti della comunità, per
ne fece un buon uso. Divenuto in sempre più perfezionarsi nella san-
progresso gran proposito della chiesa ta umiltà. Un tal sistema di vita
di Colonia, ed acquistatosi fama di lo fece di nuovo conoscere per
bel
zelante sacerdote, ed imperterrito un gran santo, e quindi la fama
sostenitore della fede, fu quindi dal ne rinnovava gli elogi. Engo di ciò
Pontefice Innocenzo III promosso al- accortosi, tornò al primiero suo mo-
l'arcivescovato di Colonia, e con- nistero, ma non per questo potè egli

sacrato ranno 1 2 1 5. Colla sua dot- sottrarsi dall'ammirazione, ch'egli


trina e prudenza dissipò le opposi- sempre abborrì. Fu in progresso di
zioni e gì' intrighi insorti nella sua tempo creato abbate, e per ultimo
promozione, con fermezza mantenne anche vescovo. Scrisse vari opusco-
ì diritti della sua chiesa, e €on ze- li sui santi del proprio paese, pei
lo apostolico a tutti inspirava il quali sentiva una tenera divozione,
santo timore di Dio. Molte e sva- e morì nel bacio del Signore l'an-
riate furono le contraddizioni, che no 824. La sua festa è assegnata
dovette sostenere nel lungo suo epi- il dì 1 1 marzo.
scopato. Terminò finalmente vitti- ENHAM, EINSHANUM. Città
ma della perfidia, lasciando la vita d'Inghilterra, dove neh' anno 1009
sulla pubblica strada, assalito dai fu tenuto un concilio. In esso si
ENN ENO 281
fecero ventitré canoni per la rifor- de alla santificazione del suo greg-
ma de' costumi, e della disciplina ge, i poveri sovvenendo con le li-

ecclesiastica. Anglia t. I, Labbé t. mosine, i richiamando col-


traviali
IX, Arduino t. VI , e Diz. de Con- la predicazione, gì' infermi ed i tri-
cili,che lo chiama concilio Ein- bolali confortando, quelli colle sue
shamense. visite, questi co' suoi atlettuosi con-
ENNA (s.). V. Endeo (s.). sigli. Giunto agli anni quarantot-
ENNODIO (s.). Discese da illu- to, Iddio il chiamò a se, ed il
stre famiglia delle Gallie, percorse giorno I agosto del 52 i spirò san-
i suoi studi in Milano, e congiun- tamente, 11 martirologio romano
to in matrimonio con nobile e ric- segna la sua festa ai 17 di luglio.
ca giovine, visse del tempo gustan- ENO (^Aenus) . Città vescovile
do le delizie del secolo, dimentico della provincia di Rodope, nell' e-

delle obbligazioni, che si devono a sarcato di Tracia nella Romania


Dio. La grazia divina, che suo Io sulla Marisa. Commanville dice,
voleva, il chiamò col mezzo de'ri- che nel quinto secolo fu quivi eret-
morsi continui, e lo vinse per mo- ta la sede vescovile, suffraganea
do, che secondato dalla moglie, si della metropoli di Trajanopoli, e
ascrisse alla ecclesiastica milizia, che nel nono divenne arcivescova-
mentre la sua sposa si consecrò a to onorario. Attualmente è un ti-
perpetua continenza. Divotissimo di tolo episcopale in partibus infide-
s. Vittore di Milano, implorò l'as- liuTììj sotto la medesima metropo-
sistenza di lui, per condurre una litana di Trajanopoli egualmente
vita santa sino alla morte, e ne in partibus, che suole conferire la
ottenne la grazia. Ricevette gli or- santa Sede. Per traslazione di mon-
dini sagri da s. Epifanio vescovo signor Ignazio Giustiniani da questo
di Pavia, si diede a tutto uomo titolo di Eno alla chiesa residen-
agli studi ecclesiastici, e scrisse l'a- ziale di Scio, che tuttora governa,
pologia del Pontefice Simmaco, e il Papa Pio Vili, nel concistoro
quella del concilio da questo tenu- de' 18 marzo i83o, lo conferì a
to contro lo scisma di quei giorni. monsignor Ignazio Carisi della dio-
Verso l'anno 5 io fu eletto vesco- cesi di Girgenli. Al presente è ve-

vo di Pavia, ed egli con zelo ed scovo Enense in partibus, monsi-


autorità apostoHca saggiamente go- gnor Pietro Botaillon della congre-
vernò quella chiesa. Ebbe onore- gazione dei Maristì, vicario aposto-
vole missione dal Pontefice Ormis- lico dell' Oceania ossia Polinesia
da, per riunire le chiese di orien- centrale, fatto dal Papa che regna.
te, e di occidente, e quantunque ENOTICO, o ENOTICON. E-
abbia incontrati due viaggi a Co- notìcum seu Henonilicum. Editto,
stantinopoli, e con ogni cura pos- o libro famoso dell' imperatore di
sibile procurato il buon successo, oriente Zenone , così detto dalla
fu però sconfortato nella riuscita, voce greca unitivo, od unione, per-
e per X altrui mala fede fu quasi in chè r eretico imperatore voleva, e
pericolo di perdere la vita, obbli- pretendeva con esso comporre, ed
gato a montare su di un naviglio accordare la diversità di opinioni
vecchio, e tutto roso. Ritornato alla in materia di fede. Questo editto
sua sede, con indefessa cura si die- venne chiamato pure di pacifica-
?j83 eno eno
zione, e pubblicalo da Zenone nel- la solloscrivere al prelato che ri-
l'anno 4»'^'^ P^i' conciliare ed in- sta})iliva, ed accertarsi così della
sieme riunire i cattolici cogli ere- sua fede.
tici EiUichiani (f^edi), essendo sta- Quindi l'editto venne ricevuto
to a ciò persuaso da Acazio pa- ben presto da tutti i partigiani di
triarca di Costantinopoli, nell'assi- Pietro Mongo, siccome notori ere-
curarlo colie più vili adulazioni, tici. Giovanni di Talaia abbando-
ch' egli poteva decidere le questio- nò la sede d' Alessandria, mentre
ni di fede; al qual fine avea for- l'intruso ricevette l'enotico in trion-
mato l'editto, che inoltre favoriva fo, e si adoperò a tutto suo pote-
gli errori degli eutichiani, e face- re di farlo ricevere nell' intero E-
va questi trionfare. Questo decreto gitto. Ma avendo nel pubblicarlo
di unione, e rappacificazione è una ricusato di dire anatema al conci-
lettera indirizzata ai vescovi, ai lio di Calcedonia ,
gli eutichiani
chierici, ai monaci, ed ai popoli di più rigidi, che dopo furono detti
Egitto, e di Libia. Esso condanna Acefali^ o senza capo, si separa-
deslramente il concilio di Calcedo- rono dalla comunione di lui. Ri-
nia celebrato l'anno 4^^? ^^^ ^^' stabilì Pietro Mongo nelle sagre
tribuiva degli errori, e favorisce tavole, o dittici di Alessandria, i no-
gli eretici seguaci di Eutiche^ seb- mi di Dioscoro, e di Timoteo-E-
bene pronunci contro di loro ana- luro, dopo aver levati quelli di
tema, esteriormente però, ed in Proterio, e di Timotco-Solofaciolo,
sola apparenza. Questa specie di il cui corpo fece disotterrare, e
formolario, per riunire tutti i dif- gettar fuori della città. Anzi, oltre-
ferenti partiti^ non produsse il buon passando i limiti dell' editto, e
effetto che l'imperatore si confida- smentendo quanto da lui era stato
va, e venne detestato da tutti i promesso all' imperatore, e al pa-
cattolici, parte perchè era esteso in triarca di Costantinopoli, anatema-
termini equivoci, e parte perchè tizzo colla ultima temerità il con-
mostrava rigettar l'autorità del det- ci lio calcedonese, e la lettera di s.

to concilio generale, laonde l'orien- Leone I. Acazio, non potendosi per-


te si trovò pieno di discordie, di suadere di questo ingrato conte-
perturbazioni, e di scandali, quan- gno, spedì ad Alessandria deputati
do se ne bramava i' estinzione, per accertarsene. Ma Pietro, cui
L' enotico è riportato dal Berca- dopo tanti altri eccessi nulla costa-
stel. Storia del Cristianesimo tom. va menzogna, sfrontatamente ne-
la
VII. Intanto nuovi torbidi furono gò ed allora approvò il con-
tutto,
suscitati per la nuova intrusione di cilio di Calcedonia, e ne parlò con
Pietro Fullone nella sede d' Antio- molto onore nella risposta che fece
chia, e per la nuova intrusione di ad Acazio. In tali sensi pure scris-
Pietro Mongo in quella di Alessan- se al santo Pontefice Simplicio, nei
dria, il quale come capo degli ere- momento che colla maggior impu-
tici era stato deposto, e messo a denza lo rigettava innanzi agli egi-
sua vece Giovanni di Talaia. Fu ziani. Tale incostanza ed empietà
per Pietro Mongo principalmente, divise gli scismatici in una molti-
die Zenone fece stendere la formo- tudine di conventicole senza subor»
la di fede ossia l' Enotico, per far- di nazione, senza capo, e senza pa-
ENO liNO 283
ttiarca ; fra' quali furono i nomi- nimcnto della verità in favore del

nati Acefali (Fedi). Giovanni di concilio di Calcedonia, non che con-


Talaia si recò in Roma ap[)cllan- tro Pietro Mongo, ed suoi seguaci,
i

dosi alla santa Sede, fu ricevuto e fautori. In pari tempo scrisse ad


con paterna tenerezza dal Papa s. Acazio, rimproverandolo della sua
Simplicio, e mentre ne intrapren- irregolare condotta, e di un poli-
deva con calore la difesa, ed ado- tico silenzio su quella stravagante
peravasi a mantener salda la fede, dell' imperatore, nel ristabilimento
nella chiesa d'Alessandria, e in dell'eresia. I legati del Pajxi Vi-
quella di Antiochia invasa da Pie- tale, e Miseno furono vilipesi ed
tro FuUone protetto dal Mongo, imprigionati in Costantinopoli; ma
venne colpito dalla morte nel 4^3. disgraziatamente furono sedotti, e
Subito fu sollevato alla cattedra tradirono gl'interessi della Chiesa,
apostolica s. Felice li, detto IH, contro de'quali pi*otestò Felice, ter-

il quale si studiò di seguire le zo legato, che arrivò dopo di loro


tracce del predecessore,, che stava nella città. Tornati in Roma i le-

per condannare V Enotico. Il nuo- gati prevaricatori furono scomuni-


vo Pontefice, senza disonorare Ze- cati, e deposti dal vescovato, quin-
none, con una condanna formale, di furono ancora scomunicali, Pie-
affine di non alienare 1' animo di tro Mongo, ed Acazio autore del
questo principe, il disapprovò ab- primo scisma tra la chiesa greca,
bastanza per impedire gli etfelli e la latina, essendo stato il Papa
dell'editto seduttore, e come mo- istruito di tutto. Sessantasette ve-
numento ingiurioso che attaccava scovi sottoscrissero tal condanna, ed
i più sacri diritti della spirituale Acazio abbandonò ai più orribi-
si

potestà ed ingerivasi ad ammae- li Non andò guari che tan-


eccessi.

strare i dottori, ed obbligava i pri- to egli, quanto Zenone terminaro-


mi prelati a sottoscrivere un nuo- no di vivere, ed a Zenone succes-
vo simbolo di credenza. Il Novaes se neir impero Anastasio, il quale
però dice, che s. Felice II, detto non era migliore di lui. Mentre
IH, riprovò l' Enotico, o editto di questi regnava, nel 49^) ^^i eletto
pacificazione dell'imperatore Zeno- il Pontefice Simmaco, ma Feslo,
s.

ne ; ed il Macri aggiunge, che que- senatore romano, corrotto dal de-


sto libro fu dal Pontefice dichia- naro, per far sottoscrivere dal Papa
rato di niun valore, anzi condan- r Enotico., fece in pari tempo eleg-
nato in un concilio di quaranta gere r arciprete Lorenzo in antipa-
vescovi d'Italia. Il p. Daude nel t. pa, giacche avea avuto l' incarico
II, par. II Histor. unw. pag. 60 1, a Costantinopoli di guadagnare il
tratta eruditamente Quibiis ex: defonto Pontefice s. Anastasio II

caiisis Ecclesia Heuolicon Zenonis per la conferma dell' Enotico. Da


abominata sii? Ancora si possono s. Simmaco, da' di lui successori,
consultare il Baroni© agli anni in una parola dalla santa Seóe,
5i8, e 519; e Baldassare Bebelto, costantemente fu riprovato V Eno-^
De Henolìco Zenonis^ Argenterà ti tico, eh' è quanto dire 1' eresia eu-
1673. Scrisse il Pontefice s. Felice tichiana. ^.Agnello Anastasio, /5/0-
HI una rispettosa lettera all'impera- ria degli antipapi^ t. I, p. 98, e seg.
tore, ma insieme coraggiosa a soste- EJNRICO DA Treviso (s.). Quau-
-

284 ENR ENR


lunque nalo in Bolzano, chiamasi rico nell'anno 972. Al zelantissi-
Enrico da Treviso, per essersi ivi mo e dotto vescovo di Ratisbona
recato a provvedere ai bisogni del- s. Volfango fu affidata l'educazio-
la vita, essendo egli nato da ge- ne di questo principe, ed egli cor-
nitori assai poveri. Col travaglio rispose in tutto mirabilmente, ar-
delle sue mani nutriva il suo cor- ricchendo suo intelletto di umane
il

po, e col raccoglimento, e colla peni- scienze, e fornendosi il cuore di


tenza, santificava il suo spirito. Per sante virtù. Neil' anno 996» succes-
supplire al difetto d'ogni umana col- se al padre nel ducato di Baviera,
tura, per istruirsi frequentava i ser- e morto nel 1002 l'imperatore
moni, e da quelli ritraeva tanto van- Ottone suo cugino, fu eletto in suo
taggio da adempiere fedelmente tutti luogo e cónsagrato re di Germa-
gli evangelici precetti. Ogni giorno nia in Magonza dall'arcivescovo
assisteva alla messa, ed al divino Willegiso. Appena egli sali sul so-
uffizio, dava a' poveri in segreto glio, conobbe quanto eslesi diven-
quanto gli sopravvanzava dalla gior- nero i suoi doveri con Dio e co-
naliera sua opera, conduceva la vi- gli uomini. Per ben dirigersi in sì

ta con austerità, e cercava a tutto arduo cimento, incominciò dal ri-


potere di nascondere per gran- volgersi a Dio con fervida prece,
de umiltà le sue virtù. Dolce nel per ritrarre lumi a ben gover-
tratto, era a tutti caro, né vi fu nare i suoi popoli, e promuovere
mai chi lo sentisse lagnarsi su in questi la gloria di Dio, Tesai la
questo argomento. Sì accostava di zione della Chiesa, la pace, e la

freqwente alla santissima comunio- propria loro felicità. Sostenne qual-


ne, ed ogni giorno ai piedi del con- che guerra, e sempre con buon
fessore mondava sua anima, af-la successo ,
perchè lo fece per ispi -

fine di rendersi sempre più caro rito di difesa, e non di orgoglio o


al Signore. Reso vecchio pegli an- rapina. Nell'anno ioi3, si recò a
ni e molto più stanco per le fa- Pavia, e celebrate le feste del s.

tiche sostenute, e le macerazioni Natale, si trasferì a Roma per ri-

praticate, visse il rimanente de'suoi cevere dalle mani de! supremo Ge-
giorni accattando, non mai per sé rarca Benedetto Vili la corona im-
giornalmente ritenendo, se non periale. Il giorno 22 febbraio del
quanto a lui occorreva per soste- IO 14 presentossi Enrico colla regi-
nersi. Una vita si lunga, e santa- na Cunegonda sua sposa alle soglie
mente condotta fu coronata da una del Vaticano. 11 Papa, che ivi si

morte la più tranquilla, e soave. trovava ad attenderlo, lo addiman-


Jl giorno IO gingno i3i5 volò dò prima d' introdurlo, se voleva
egli al cielo, ed il popolo trivigia- egli essere il protettore della santa
no a folla concorse alla sua stanza Sede, e mostrarsi fedele in ogni
a venerare il suo corpo. La festa di cosa ai vicari di Gesù Cristo, li re
questo santo è assegnata il giorno avendo risposto che il prometteva,
stesso della sua morte. allora il Pontefice, presa dalle ma-
ENRICO II, imperatore (s.). Da ni di Enrico la corona, la sospese
Enrico duca di Baviera, e da Gi- dinanzi all'altare di s. Pietro, e
sella figlia di Corrado, re di Bor- dopo averla consegrata, la pose sul
gogna, trasse i natali il nostro En- capo di Enrico, coronando lui, e
ENR ENff 285
la regina sua sposa. Per leslimo- famiglia nacque Enrico. Infiamma-
niare la sua gratitudiue ed il suo to di amore divino, sino da gio-
filiale rispetto al supremo Pasto- vane si staccò dalle cose del mondo,
re, conlermò Enrico e rinovellò per donarsi tutto al Signore. Ab-
le donazioni, che i suoi predecesso- bandonata la patria sua, scelse le
niaveano fatto alla santa'Sede, del- contrade settentrionali dell'Inghil-
la cillà di Boma, dell' esarcato di terra, e neir isola di Coclet si ri-

Ravenna, e di vari altri dominii. fugiò . Praticando le più austere


Ritornato a Pavia celebrò ivi le penitenze, visse da romito, ciban-
feste pasquali. Visitò poscia il mo- dosi di solo pane, e questo procac-
nistero di Cluni, cui fece pieziosi ciato col sudor di sua fronte. Ten-
doni, e giunto finalmente a Stras- tato dal demonio, e dagli uomini
burgo, convocò ivi un' assemblea ancora, seppe vincere questi, e quel-
generale sì di ecclesiastici, che di lo colla pazienza, umiltà e carità.
laici mantenimento del buon
pel Mori odore di santità il dì 16
in
ordine nell'impero. Zelando di con- gennaio 1127, ed in tal giorno si
tinuo l'onore di Dio, molti furono celebia la festa di lui.

i templi da lui eretti, e standogli ENRICO d'Upsal (s.). Inglese


sommamente a cuore il bisogno dei di nascita si recò Enrico con Ni-
poveri, provvide a questi, col pian- cola Breakspear suo compatriotto
tare ospedali agi' infermi, asili di a predicare il santo evangelio ai

sicurezza a periclitanti donzelle, e popoli del settentrione.Nel i i4B


case di ricovero a vecchi impoten- fu consecrato arcivescovo d'Upsal
ti. Quantunque vivesse egli stacca- dallo stesso Breakspear, che nel-
to da tutto ciò, che sa di mon- l'anno 1 154 venne sublimato al so-
do, bramava non per tanto di ri- glio Pontificio col nome di Adria-
ti raisi da esso, e licoverarsi nella no IV. Resse Enrico con ogni stu-
badia di s. Vanno a Verdun; ma dio e santo zelo la Chiesa affida-

fu distolto dal saggio abbate Ric- tagli, e procurando la conversione


cardo, il quale vedeva in Enrico di molte provincie, si recò anche
un principe tutto zelo per la reU- in Finlandia a spargere la divina
gione, e tutto amore pe' suoi sud- semente. Ricolmate di benedizioni
diti. Giunto agli anni cinquan- le sue cure evangeliche, fu egli in
tadue di età, e ven'tidue di re- quelle contrade onorato col titolo di
gno, cessò di vivere li i4 luglio apostolo, e copiosi frutti trasse da-
1024, nel castello di Gione presso gli sparsi sudori, e di più ne avrebbe
Halberstadt. Le reali e politiche sue ancora un empio, che En-
raccolti, se
virtù lo hanno posto nel novero rico voleva far entrare in dovere, non
degli eroi, e le cristiane lo ascris- avesse comperato un sicario, che a
sero nella schiera de' santi. Molti furia di pietre sulla strada il la-

furono i miracoli operati per in- La sua morte avvenne nel-


sciasse.

tercessione di lui, e il Pontefice r anno ii5i, e la sua tomba fa


Eugenio III lo sollevò all' onor de- onorata dal dono de' miracoli. La
gli altari, ordinando la sua festa festa di lui si solennizza li 19 gen-
ai i5 luglio. naio.
ENRICO Eremita (s.). Nel re- ENRICO (s.). Ordine equestre.
gno di Danimarca da non volgare Quest'Ordine militare fu istituito
286 ENR ENR
dall' elettore di Sassonia, e re di gevano le contee di Bentheim, e
Polonia Augusto Federico IH, nel di Stemberg, situate nel circolo di
i'j36, in occasione che si celebra- Westfalia sul basso Reno. La casa
va r anniversario dell'avvenimento di Brunswick, il cui ducalo dopo
di quel principe alla reggenza del- le note vicende politiche del i8i4
l' elettorato, ovvero a' 7 ottobre è regolato da una legge comune,
giorno suo onomastico. L' Ordine si annovera tra le pili antiche, ce-
venne stabilito in onore di s. En- lebri, ed illustri di Germania, giac-
rico I, detto l' imperatore. Gli fu che la risalire sua origine, non
la
assegnata per insegna, e distintivo meno che la casa d' Este in Ualia,
una stella con otto raggi o punte, dal possente Azzo cui appartenevano
in mezzo alla quale si vede il bu- Milano, Genova, e molti paesi del-
sto di queir imperatore alemanno. la Lombardia. Sposatosi Azzo nel
Sul rovescio della stessa, si leggono I i4o con Cunegonda, erede delle
le parole pietali, et vìrluli bellicaey possessioni della casa guelfa in A-
alla pietà ed al valore guerriero. lemagna, e in Baviera, ebbe un fi-
La stella è attaccata con una cor- gliuolo chiamato Welfo che può
della d' argento, ed un nastro di considerarsi come il fondatore della
velluto chermisino. Ma di questo casa di Brunswick. Egli divenne
Ordine, che dopo il 1768 prese proprietario non solo de' beni pa-
maggior splendore, e fu diviso in clas- terni, ma altresì del ducato di Ba-
si, de' suoi statuti pubblicati nel viera, per r investitola, che gliene
1829, non che della variata sua diede l'imperatore Enrico IV, in
decorazione, si tratta all' articolo premio di aver fedelmente seguito
Sassonia [Vedi). le sue parti nelle gravi circostan-
ENRICO, il Leone. Ordine e- ze, in cui trovossi nel burrascoso
questre, civile e militare, istituito suo regno.
dal duca Guglielmo di Brunswick. Uno de' discendenti di Welfo fu
Gli stati della sovrana casa di Enrico // Leone, ilquale venne
Brunswick, almeno per la maggior ingiustamente nel 1179 posto al
parte, erano per lo passato situati bando dell' impero da Federico I

nel circolo della bassa Sassonia, la imperatore; il perchè fu privato


minore in quello di Westfalia sul del ducato di Baviera, di quello
Reno, e la più piccola in quello di Sassonia, e dei possedimenti che
dell' alta Sassonia. Nel circolo della avea sì nell' Italia, che nella Sve-
bassa Sassonia aveva il ducato di zia, non che altrove, solo restan-
Brema, e Lawenburgo, i principati dogli il Brunswick, e
ducato di
di Luneburgo, Calemberg, e Gru- il principato , che
di Luneburgo
benhagen, come pure le signorie e furono eretti in ducato indipen-
contee unite. Nel ciicolo di West- dente. Questo ducato in progresso
falia avea il principato di Werden, di tempo si suddivise in diversi
e le contee d' Iloy, Diepholz, Spie- stati, i quali furono tutti riuniti
gelberg, ed Hallermand, unite que- in un solo verso la metà del se-
ste due ultime al principato di C^- colo XVI dal duca Ernesto di Zeli;
lemberg. Finalmente possedeva nel- dopo la cui morte figli Enrico, i

l'alta Sassonia la contea di Hohn- e Guglielmo operarono altra divi-


&lcin, ai quali possessi si aggiuu- sione, iòndandu il primo il ducuto
,

EJNR ENR 287


di Brunswirk-Wolfenljiiltel , eli' è mo mostrarsi grato a coloro, che
l'alluale ducalo di Brunswick ed , con fedeltà avevano servito la sua
il secondo quello di Brunswick-Lu- casa tanto in guerra, che in pace,
neburgo. Veramente la casa di ed eziandio premiare tjuelli, che si
Brunswick propriamente detta in- fossero distinti nella milizia, nelle
cominciò nel 2o4 da Ottone I, e
I arti, e nelle scienze, a' 25 aprile
terminò con Magno li, a cui ven- 1834 eresse un Ordine equestre
ne dietro il ramo di Luneburgo, sotto il titolo Enrico-Leone y af-
di
che incominciò da Bernardo, e ter- fine di ricordare con esso il sullo-
minò con Ernesto nel ì5^6. Ab- dato antenato, al quale propria-
biamo poi il ramo di Danneberg, mente ^i può attribuire la forma-
oggi Wolfenbuttel, ch'ebbe princi- zione del ducato di Brunswick co-
pio da Enrico, e termine con Au- me trovasi presentemente. Gli sta-
gusto Guglielmo; indi vengono i tuti dell' Ordine prescrivono , che
due rami Brankeberg, e l'altro
di la dignità di gran maestro è sem-
di Beven, usciti ambedue da quelli pre annessa al governo del duca-
di Wolfenbuttel; indi quello di to; che l'ordine è diviso in quat-
Zeli, ch'ebbe origine da Gugliel- tro classi: i." di gran croci; 2."
mo, morto nel i5g2, fino a Gior- di commendatori di prima classe;'
gio Guglielmo, dopo che questo ra- 3.° di commendatori di terza clas-
mo di Zeli si uni a quello detto se; 4'" ^' cavalieri stempiici. Cia-
di Annover (T edi), o chiamalo an- scun suddito del ducato può aspi-
che elettoiale, il quale ebbe per rare ad esservi ammesso, e, tranne
capo Ernesto Augusto, nato nel alcuni casi, si decorano ne' gradi
1629, da cui trasse origine Gior- superiori soltanto quelli , che già
gio Luigi, nono elettore, proclama- ne sono stati cavalieri. Consiste la
to nel 17 14 le d'Inghilterra, do- decorazione in una croce d'oro ot-
po la morte della regina Anna. tangolare, smaltata in azzurro colle
L' ultimo ramo detto di Brunswick, punte ornate di palle dorale, aven-
incominciato da Enrico,
terminò te sopra uno scudo rosso. Sulle
con Federico Ulrico nel i634, ^^- aste, e nello scudo della croce so-
la qual' epoca tutti i beni di lui novi le armi gentilizie de' duchi di
passarono nella casa di Lunebur- Brunswick ; e nello scudo rosso
go. Dopo la pace di Tilsit, quan- che è nel rovescio, si legge l'epi-
do l'imperatore Napoleone nel 1807 grafe IMMOTA FmE, avente intorno
:

eresse il regno di Westfalia pel suo la data della fondazione dell'Ordi-


fratello Girolamo, il ducato di ne. I gran croci, oltre la decora-
Brunswick formò la parte princi- zione descrilta, portano dal sinistro
pale di esso, e Brunswick già ca- lato del petto una piastra ottan-
pitale del ducato, fu capoluogo del golare guernita con raggi di ar-
dipartimento dell'Ocker. Termina- gento che circondano la croce, la
to il dominio di Napoleone, e ras- quale contiene la cifra del flnnda-
settate le cose di Europa per la tore. 1 commendatori poi della pri-
pace universale, fra i sovrani che ma classe portano la croce otta-
risalirono sugli aviti troni, uno fu gona di argento, anche dalla par-
il duca Brunswick (Vedi).
di te sinistra del petto. Inoltre que-
Volendo l'attuale duca Gugliel- st'Ordine cavalleresco ha pure una
288 ENR ENR
croce di merito, dÌT?isa in due clas- molte legazioni, che sempre avea-
si : prima ha la croce d'oro, il
la no per iscopo la conversione de-
ciii scudo contenuto nel centro ha gli eretici, e lo sterminio delle pra-
].\ cifra, e la corona, e ne' quattro ve loro dottrine. Cosi gloriosa-
lati l'epigrafe : immota fides, e gli mente si adoperò in tale officio,
angoli attraversati da una corona che tra le altre vittorie , li strinse
di quercia. La croce di merito del- d'assedio nella rocca di Vallevinti
la seconda classe è di argento, e sì fattamente, che disfatti appieno
senza l'ornamento della corona di dovettero in ogni modo sgombra-
quercia. re da tutta la Francia. Quivi de-
ENPiICO DI MARSiAco (b.), Car- pose gli arcivescovi di Lione, e di
flinale. Enrico nacque d' illustre JVarbona, che avevano preso parte in
famiglia nel castello di Marsiaco, men leciti affari; e fece una ri-

presso Clugny nelle Gallie. Fino gida riprensione ad alcuni altri ve-
dagli anni di sua gioventù diede scovi ed abbati, la cui morale avea
prove di un'esimia pietà, la quale avuta una qualche macchia. Dopo
perfezionatasi poscia col progredir di ciò, recossi alla visita del moniste-
<iegli anni, lo fece salire ai supre- ro di Chiaravalle, dove lasciò prezio-
mi onori della Chiesa non solo, ma si doni, e fece ricoprire di piombo
sì bene ancor degli altari. Professò la basilica di quell'insigne cenobio
la regola cistcrciense nel celebre mo- col danaro esibitogli dal re d'Inghil-
iiistero di Chiaravalle, e tanta fu la terra Enrico li, presso del quale go-
purezza dei costumi e il sapere pro- deva un'altissima riputazione. Con-
fondo che da riguar-
ivi rifulse in lui, chiuse benanco la pace tra questo
darlo quasi un secondo san Bernar- principe e il re di Francia, cui
<Io Giovinissimo fu eletto abbate
. non meno riusciva gradito. Ritor-
del monistero di Altacomba^ e nel nato poi in Italia, ottenne dalla re-
I 177 di Chiaravalle. Un anno do- pubblica di Venezia un' armata per
po ricusò il vescovado di Tolosa ;
marciare contro Saladino, e passa-
ma ivi si condusse col Cardinale to nell'Alemagna, stabilì la sospi-
Pietro di s. Grisogono legato Pon- rata pace tra l' imperatore Federi-
tificio, e i vescovi di Poitiers, e di co I e la Chiesa, Anzi tanto si ado-
liathe per combattere gli albigesi, però presso Federico, che lo indus-
contro de' quali scrisse una bella se a mettersi alla testa delle sue
esortazione distesamente riportata truppe, e recarsi in Palestina pel ri-

dal Baronio, Fu in questo incon- cupero delle terre sante. Dopo la


tro che ridusse al seno della cat- morte del Papa, se ne venne a Ro-
tolica famoso eresiarca
Chiesa il ma, e trovò già eletto Lucio III, che
Pietro Morano. Nel 11 79 Alessan- lo accolse con grande onore, e lo volle
dro III lo chiamò al concilio La- compagno nel suo viaggio alla volta
teranese, e in quel concilio stesso di Verona. Quivi ebbe luogo tra i
lo creò Cardinale vescovo di Albano, Cardinali elettori di Urbano III,
quantunque egli si rifiutasse di ri- alla cui morte, accaduta in Ferra-
cevere quella dignità, come prima ra, egli assistè sino all'ultimo istan-
avea fatto riguardo alla generale te. Allora egli slette sul punto di
prefettura del suo Ordine. Lo stes- essere eletto Pontefice, e lo sareb-
so Pontefice lo volle onorare di be stato certamente , se la profon-
ENR ENR 289
da di umiltà non ne avesse
lui gli conferì il vescovato di Porto e
posto un'insuperabile opposizione. s. Ruffina.
Concorse quindi per la elezione di ENRICO, Cardinale. Enrico Car-
Gregorio Vili, e poscia per quel- dinale del titolo di s. Maria in
la di Clemente III, che lo destinò Trastevere. Da uno stromento di
subito suo vicario. In quest' ofH- locazione fatto da lui, e dai cano-
cìo riconciliò Federico Barbarossa nici di quella basilica in data 10
colla Sede apostolica, e meritossi il maggio iii4j sotto il pontificato
glorioso titolo di Colonna della Chie- di Pasquale II, col quale affittaro-
sa. Clemente III volle eh' ei si con- no il castello di Rignano , diocesi
ducesse nelle Fiandre per pacificare di Civitacastellana , si argomenta
la chiesa di Arras col conte di Fian- che Enrico sia stato creato Cardi-
dra; e trasferitosi poi nella città di nale dall'anzidetto Pontefice, giac-
Liegi, riordinò il capitolo, e indusse che intorno alla vita ed epoca pre-
lo stesso vescovo Rodolfo a pren- cisa di lui mancano ulteriori rela-
dere la divisa dei crocesignati. Con- zioni.
sumato finalmente dalle fatiche, as- ENRICO, Cardinale. Enrico era
salito in Arras da mortale infer- siciliano di nazione, monaco e de-
mità, volle essere portato in quel- cano del monistero di Mazzara in
la cattedrale, dinanzi all'altare di Sicilia. Fu creato diacono Cardi-
s. Andrea, ed ivi nel 1188 finì nale di s. Teodoro da Pasquale
la sua vita. Le sue spoglie poi fu- II, Papa del 1099. Assistè all'e-
rono trasferite al monistero di Chia- lezione di Gelasio II , e giusta
ravalle, e là il vescovo di Nincolne il Ciacconio anche a quella di O-
ledepose tra le ossa di s. Bernar- norio II ; ma tale opinione sembra
do e di s. Malachia, con una breve mancare di appoggio.
iscrizione. Le singolari virtù di Ini ENRICO, Cardinale. Enrico del
lo esaltarono a tanta gloria, che fu titolo di s. Prisca, fu creato da Ono-
ascritto tra i beati dell'Ordine cistcr- rio II nel dicembre dell'anno r 15*7.
ciense, e, giusta il Saussy, anche nel Insorto lo scisma nel sagro Colle-
martirologio gallicano. Compose que- gio, questo Cardinale col suo voto
sto pio Cardinale varie opere, che so- contribuì alla elezione dell'antipapa
no riportate dall'Oudin, nel secondo Anacleto II, e fu così acerrimo di-
tomo del suo Commentario. Tra que- fensore di lui, che ben più volte
ste abbiamo diciassette epistole al Pa- co'suoi colleghi scrisse a favore del-
pa Alessandro III, che sono riportale l' antipapa lettere commendatizie a
anche dal Tissier, t. Ili, Biblioteca Lotario II , re dei romani. Pose
de' padri cisterciensii e un trattato ancora il suo nome in una bolla
De peregrinante civ itale Dei. Ne spedita da Anacleto li, presso la
deve che predicò innanzi al
tacersi basilica dei ss. Apostoli , nell'anno
Pontefice Urbano III, a Federico ii3o.
I imperatore, ai re d'Inghilterra e ENRICO, Cardinale. Enrico eia
di Francia, da' quali fu molto ap- figlio del reEmmanuello ed infante
plaudito. di Portogallo. Nacque l'anno i5i3i
ENRICO, Cardinale. Enrico fu in Lisbona, e fino dalla sua tenera
assunto a questa dignità da Ales- età diede, chiari segni del suo ani-
sandro li, Papa del 1061, il quale mo grande e pio, dell'eccellente in-
VOL. XXI, »9
290 ENR ENR
gegno era fornito, e di un
di cui de' Cardinali, lom.IV, pag. 273
cuore fatto per la virtù. Istruito e seg. Immensi furono i vantaggi,
sino da fanciullo nelle lingue, e che fece alla città, ed arcidiocesi
negli alti studi particolarnoente ec- di Evora, principalmente per le pie
clesiastici, fece gran profitto, ed a e letterarie istituzioni. Quando mo-
malincuore staccavasi dallo studio. rì nel i564 l'arcivescovo di Lisbo-
Di quattordici anni vestì l'abito cle- na, Pio IV lo trasferì a quella
ricale, quindi fu arricchito di ab- chiesa, sebbene in seguito fece ri-
bazie, e provveduto con diverse di- torno alla sua amata chiesa di E-
gnità, come
di gian priore del real vora. Sommo fu l'attaccamento, che
monistero di s. Croce di Coimbra, sempre ebbe per la santa Sede, ed
che richiamò all'antica disciplina, ed incomparabile profonda venera-
la
alla regolare osservanza ; e di venti zione, che nutriva pel romano Pon-
anni fu eletto arcivescovo di Braga. tefice; i quali sentimenti procurò
Adempì tutte le parti di zelante d' istillare in tutti i portoghesi. Me-
pastore, visitando personalmente cenate delle lettere, e de' letterati,
tutta la sua provincia, riformando questi ebbero in lui un dotto am-
i costumi, togliendo gli abusi, eser- miratore, ed un munifico proletto-
citandosi in tutte le maniere nel- re. Scrisse diverse opere per lo più
l'episcopale ministero; e nel sino- spirituali , ed ascetiche , registrate
do, che celebrò nel iSSy, stabilì da Diego Barbosa nella sua Biblio-
santissime leggi. Provvide le chiese teca Lusitania. Durante la mino-
miserabili dell'occorrente, molte ne rità del re Sebastiano suo nipote,
l'istaurò, massime la cattedrale di egli unione della regina vedova
in
Braga, ove fondò una celebre scuo- di suo fratello Giovanni HI, fu anche
la per istruzione della gioventù. reggente del regno. Mancato però a
Binunziata poi nell'anno iSSq quel- vivi quel principe, il Cardinale Enri-
la sede, venne da Paolo III crea- co, a' 28 agosto del 1578, fu ricono-
to supremo inquisitore di quel re- sciuto per legittimo sovrano. Assunto
gno. Ivi introdusse il tribunale del- alla regal dignità, non depose mai
l' inquisizione nelle città di Coim- l'abito Cardinalizio ; portò bensì lo
bra, Goa, ed Evora. A questa cit- scettro, ma non prese la corona,
tà egli ottenne ancora la dignità portando in vece la berretta Car-
di metropoli nelT ecclesiastico ; ed dinalizia in capo. Ad evitare le
anzi egli ne fu primo arcivesco-
il guerre per la successione al trono,
vo , dopo la morte del Cardinal fu costretto a domandare dispensa
Alfonso suo fratello. V. Evora. per maritarsi a Gregorio XIII, che
Paolo III, a' 16 dicembre i545, gliela negò pei motivi, che dicem-
lo assunse al Cardinalato col titolo mo al volume XX pag. 126 del
presbiterale de' ss. Quattro Coro- Dizionario. Tanto come reggente,
nati, e Giulio III dipoi lo dichiaiò che come re assoluto, formò la fe-

legalo perpetuo a latere in Por- licità de' fortunati suoi sudditi.


togallo. Fregiato di tante dignità, Morì nel i58o, fornito di gloriose
fece luminosa mostra della più pro- virtù, e decorato di meriti i più
fonda umiltà, ed esercitossi in ogni segnalati. Le spoglie di lui da Al-
virtù, che diffusamente descrive il nieirira furono tiasferite ad Evora
Cardella nelle Memorie istoriche nel collegio de' gesuiti , eretto da
ENR EPA 291
lui, domesticamente per
nel quale stìy cui aggiunse molle note e pre-
molto tempo aveva abitato. Filip- ghiere , dove spira una vera cari-
po li poi le volle deposte a Be- tà emulatrice di quella che ani-
lem, nella tomba di quei sovrani. mava il grande autore di quel li-
Passati cento anni fu aperta la tom- bro immortale. Una eccellente edi-
ba di lui, per essere collocato nel zione di questa versione, con pa-
-sontuoso mausoleo erettogli dal re recchie riflessioni del sig. ab. De-
Pietro II di Braganza, ed il cada- Lammenais, fu eseguita in Venezia
vere di lui fu trovato interamente l'anno 1840 nella tipografia Emi-
incorrotto. Narrasi ancora, che nel liana. Nel tomo I, par. II, pag.
conclave di Giulio 111 egli avesse 234 degli Annali d'Italia del p.
avuti parecchi voti de' Cardinali per Zaccaria gesuita , si ti ova I' elogio
innalzarlo al sommo Pontificato. storico di questo dotto e pio Car-
ENRIQUEZ Enkico, Cardinale. dinale, di cui fece l' orazione fu-
Enrico Enriquez, nobile napoletano nebre il p. Bartolommeo Carrara
dei princìpi di Squinzano a' dì 3o teatino, la quale fu stampata in
settembre 1701, nacque in Campi, Faenza nel 1756.
feudo della sua famiglia nella pro- EPAONA. Luogo di Francia as^
vìncia di Lecce. Benedetto XIII lo sai disputato, ove si tenne un ce-
impiegò nel governo di parecchie cit- lebre concilio conosciuto sotto il

tà del suo stato ecclesiastico ; e il suc- nome Epaonense, ed anco Po-


di
cessore di lui Benedetto XIV, aven- mense. Credesi che sia Vene nella
done un'altissima stima, Io spedì diocesi di Bellay, Ponas villaggio
nunzio alla corte di Madrid , e del Delfinato, nel territorio Cre-
dieci anni dopo, a' 26 novembre zantieu poco lungi da Vienna, ov-
1753, lo creò prete Cardinale di veio, e più probabilmente, Alho^
s. Eusebio e legato in Raven-
, o Albon, nella di Vienna^
diocesi
na. Quivi egli trovò la fine del- e nel centro del regno di Borgo-
la mortale carriera nel dì 25 a- gna in vicinanza del Rodano. Sicco-
prile 1756, pianto da tutti buo- i me, al dire di alcuni, Epaona, o Eh-
ni. La memoria di questo celebre baona anticamente dipendeva dalla
Cardinale ricorda le molte virtù chiesa metropolitana di Vienna,
preclarissime, che lo adornarono in dall' imperatore Lodovico I il Pio^
virtù. All'articolo Chiesa di s. Eu- verso l'anno 83 1, fu data in feu-
sebio (Vedi), dicemmo come per fu do al conte Abba, o Abbo, e così
lui generosamente restaurata, ed ab- vuoisi che da lui la terra di Epao-
bellita. Prudentissimo negli affari i na prendesse il nome, chiamandosi
più difficili , disinteressato negl' in- Albo con piccolo cambiamento fa-
contri i più vantaggiosi, d' animo cile in que' tempi. Altri asseriscono,
grande, inimico acerrimo dell'ozio e che il conte ricevesse la terra in
della lentezza, fu caro a tutti, utiHssi- feudo dalla stessa chiesa di Vienna,
mo negl'impieghi, mecenate de'lelte- mentre alcuni affermano che que-
rati, e gloria della romana porpora. sta reclamasse in vece i suoi dirit-
Ma la singolare pietà di lui risplende ti, lesi dall' imperiale investitura. Il
in manieia distinta nella bella ver- santo vescovo di Vienna Avito, con
sione ch'ei fece in lingua italiana del lettera convocò a questo rinomato
prezioso libro De iinilatione Chii- concilio venticinque vescovi tutti
,

7.^2 EPA EPA


del regno di Borgogna, sotto il re rocchia. Erano inoltre obbligati a
Sigismondo, ch'egli avea converti- scrivere in atti le cose acqui-
lo alla fede cattolica, per regolare state si per loro, che per la chie-
i diversi stali della Chiesa, cioè i sa. La stessa cosa è ordinata agli
fondi delle chiese, il cui usufrutto abbati. Non potevano nulla vende-
era accordalo a' chierici per riscuo- re senza la permissione del vescovo,
terne r entrate, distinguendoli di- ne donare la libertà a quegli schia-
ligentemente dai heni propri. I più vi, eh' erano stati dati ai monaci,
illustri de' vescovi intervenuti al com' è prescritto nell' ottavo ca-
concilio, furono s. Vivenziolo di none.
Lione, s. Apollinare di Valenza Nel nono^ e nel decimo è ordi-
s. Gregorio di Langres , e s. Prog- nato, che un abbate non possa go-
mazio di Autun. S. Avito, nella vernar due monisteri, ne stabilir-
convocazione, si querelò della ces- ne de' nuovi senza intendersi col ve-
sazione de'concilii, e protestò, che scovo.
il Papa gliene avea fatti dei rim- L' undecime ordina, che i chie-
proveri. 11 concilio si celebrò nel- rici possano stare in causa innanzi
l'anno 5 17, a' i5 settembre, ed ai giudici secolari, difendendo, e
ivi si fecero quaranta canoni, che non domandando, se non per ordi-
per la loro importanza accenne- ne del vescovo.
remo. Il decimo secondo proibisce al
Il primo prescrive, che i vesco- vescovo di vendere qualunque cosa
vi deputati dal metropolitano ad de' beni di chiesa senza l' approva-
un concilio, o all' ordinazione di zione del metropolitano; però gli
un vescovo, non possano dispensar- permette fare utili cambii.
sene, meno il caso d'infermità. 11 decimo terzo dichiara, che un

Il secondo esclude i bigami dal chierico convinto di falso testimo-


sacerdozio, e dal diaconato. nio, sarebbe riguardato qual reo
Il terzo esclude dal chericato co- conseguen-
di delitto capitale, ed in
loro, che avevano fatto pubblica za sarebbe deposto secondo il XXII
penitenza. canone, e messo in un monistero
Il quarto proibisce ai vescovi, pel rimanente de' suoi giorni, e non
sacerdoti, e diaconi, di tenere uc- sarebbe stato ammesso alla comu-
celli da caccia. nione che in qualche luogo solo.
Il quinto vieta a' preti di una Il decimo quarto dispose, che
diocesi d' impiegarsi in altra dio- quando un chierico d' una chiesa è
cesi senza il consenso del proprio fatto vescovo di altra, deve lascia-
Ordinario, a meno che questo non re alla chiesa, che ha servito, tut-

li abbia già ceduti ad altra dio- lociò che ha ricevuto in via di do-
cesi. no, ritenendo solamente quanto a-
Il sesto proibisce di dar la co- vesse acquistato per suo uso, come
munione ad un sacerdote, o ad un proverà cogli scritti.

diacono, che viaggia senza lettere Il decimo quinto prese provvi-


del suo vescovo. denza su que' chierici d'ordine su-
Il settimo dichiara nulle le ven- periore, che fossero stati convinti
dile de' beni della Chiesa fatte dai di avere mangiato cogli eretici, do-
sacerdoti amministratori d'una par- vendo essi essere divisi dalla corau-
EPA EPA 293
iilone da' fedeli per un anno ; ai tra essere ammesso alla comunio-
giovani chierici caduti in questo ne, se non quando riprenderà Io
tallo dovea sol darsi un castigo stato che avea lasciato.
corporeo. Se un laico avesse assi- ventesimo quarto permette ai
Il

stilo ai banchetti degli ebrei, era- laici accusare qualunque chieri-


di
gli mangiar co* chierici.
vietato co, purché dicasi il vero.
decimo sesto peimette a' sa-
Il Il ventesimo quinto proibisce di

cerdoti di dar l'unzione della cre- porre reliquie negli oratorii di


sima agli eretici infermi in punto campagna, se non v'hanno chieri-
di morte, allorché in questo slato ci del vicinato,, che si possano re-
bramino convertirsi. care a farne Y ufficio, ed onorar
11 decimosettimo dichiara nulle quelle ceneri preziose col salmeg-
Je donazioni, che fa il vescovo dei giare. Che se non ve ne fossero di
beni di Chiesa, meno che non ab- abbastanza vicini, non se ne ordi-
bia questa indennizzata del proprio nerà alcuno senza una sufficiente
con altrettanto. fondazione pel vestito, e manteni-
11 decimo ottavo non peimette mento.
a' chierici, che possano acquistar il 11 ventesimo sesto vieta di con-
diritto di prescrizione sui beni del- sagrare coir unzione del crisma al-
decorso di tempo, che
la chiesa, pel tri aitali, fuorché quelli di pietra,
li avranno posseduti. ciocché prova che ve n'erano alcu-
11 decimo nono dichiara, che se ni di legno.
un abbate trovato colpevole, od in Il ventesimo settimo prescrive,
frode, quantunque si dica innocen- che i vescovi della provincia, nella
te, non vuol ricevere un successo- celebrazione dei divini uffizi, si uni-
re dalla parte del suo vescovo, formino ai riti della metropolitana.
r affare sarà portato avanti al me- Il ventesimo ottavo dichiara, che
tropolitano. se muore un vescovo prima di a-
11 ventesimo vieta a' vescovi, ai vere assoluta una persona condan-
sacerdoti, ai diaconi, ed a tutti gli nata, potrà assolverla il successore,
altri chierici di andare a trovare previo il pentimento, e la peniten-
donne in ore indebite, ciò che si- za per parte del colpevole.
gnifica al mezzodì, ed alla sera, Il ventesimo nono riduce a due
aggiungendo che se avranno neces- anni la penitenza degli apostati
sità di visitarle, sieno accompagnati dalla fede, quando si convertano :

da altri chierici. devono però digiunare ogni tre


Il ventesimo primo aboh la con- giorni in detti due anni^ frequen-
sngrazione delle vedove chiamate tar le chiese, star dalla parte dei
diaconesse ; solo permette, in caso penitenti, ed uscire coi catecumeni.
che volessero farsi religiose, di dar Se essi movessero lagnanze, si faces-
loro la benedizione della peni- se loro osservare la penitenza degli
tenza. antichi canoni, ch'era d'una gian
11 ventesimo terzo ordina, che quantità d' anni.
quegli il quale avendo ricevuta la 11 trentesimo proibisce di ricevere
penitenza, l'abbandona dimentican- a penitenza quelli, che avessero fat-
do il buon proponimento, per con- to matrimoni incestuosi, se non si
durre una vita secolare, non po- sepaiassero. Cosi chiama vansi ma-
i
,

294 EPA EPA


iFÌmonl colla cognata, colla suoce- nar chierico un laico, prima che
ra, colla nuora, colla vedova dello abbia dato prove di pietà.
zio,colU cugina germana, o nata Il trentesimo ottavo proibisce alle

germana. donzelle di entrare in monistero, ec-


Il trentesimo primo prescrive cetto che non d'una certa
sieno
che r omicida, il quale avesse evi- età e virtù provata, quando e i

tala la pena della legge, dovesse bisogni del monistero il domandi-


fare la penitenza indicata dal XXII no. Quelli stessi, che vi entrano

e XXIII canone d* Ancira. per dire la messa, debbono uscir-


Il trentesimo secondo vuole, che ne appena terminato il sagrificio;
la vedova d' uà prete, o d' un dia- ciò che dimostra che le religiose
cono, noo possa rimaritarsi, e se aveano soltanto le cappelle entro
ciò farà, il concilio comanda sia i monisteri.
cacciata dalla chiesa, come suo ma- trentesimo nono decreta, che
Il

rito, fin che non si separino. se uno schiavo reo di atroce de-
Il t^'entesimo terzo dispone do- litto si rifugia in chiesa, non sarà

versi considerare le chiese degli esente che dalle pene corporali, e


eretici come impure, ed esecrabili, non si obbligherà il padrone a
e non potersi applicare ^d usi san- prestar giuramento di non tagliar-
ti, non essendo possibile purificar- gli i capelli per farlo riconoscere.
le. Sì potranno però riprendere le quarantesimo canone dichiara
Il

tolte per violenza ai cattolici : vi- che i vescovi, i quali trascuravano


ceversa il X canone del primo di vegliare all' osservanza di questi
concilio d' Orleans, ordinò che deb- canoni, saranno colpevoli davanti
ba nsi consagrare le chiese degli e- Dio, e davanti a' loro confratelli,
retici, e questa è l' usanza generale liegia tom. Vili, Labbé tom. IV,
della Cl^iesa. e Dìz. de Concini.
Il quarto comanda,
trentesimo EPARGHIO (s.). Quantunque i

che il padrone,
quale di sua au-
il genitori di Eparchio ogni studio,
torità avesse fatto morire il suo e forza ponessero, affinchè il pro-
schiavo, sarebbe privato per due prio figlio servisse al secolo, egli
anni della comunione della Chiesa. dominato da uno spirito di ritira-
Il trentesimo quinto comanda tezza, preso commiato da loro, an-
ai cittadini nobili di celebrar la dò a ricoverarsi nel monistero di
notte di Natale, e Pasqua col di Sedaciac nel Perigord. Sotto la di-
loro vescovo in qualunque luogo sciplina di quell'abbate per nome
egli si trovi, affine di ricevere la Martino, ben presto egli crel^be in
benedizione. fama di santità, per cui mal soffe-
Il trentesimo sesto dichiara, che rendolo la sua umiltà, si slaccò da
non si doveva togliere a' peccatori quello, e si rinchiuse in una cellet-
la speranza del perdono se facesse- ta presso Angouleme, col consenso
ro penitenza, e si correggessero ; e del vescovo di Perigueux, e di Mar-
che in punto di morte si rimettes- tino l'abbate. Ordinato sacerdote,
se loro la penitenza canonica, col- di continuo esercitossi in opere di
la condizione che la farebbono se pietà verso il prossimo, e di mor-
guariti. tificazione verso sé stesso. Morì
li trentesimo settimo vieta di ordi- sautamculc il di primo luglio 58 1,
,

EPE E PI ^95
dopo aver dimoralo per quaranta de' 2 ottobre dell'anno 1818, vi
anni nella sua cella. La festa di prepose a primo vescovo monsi-
lui é assegnata il dì i luglio. gnor Gregorio Tarkovitz della dio-
EPATTA. V. volume VI, pag. cesi di Munkacs. Da ultimo jMir
25 1 del Dizionario. sua morte il regnante Gregorio
EPERIES (Eperiessen.). Città con XVI, nel concistoro de'3o gennaio
residenza vescovile, di vescovo di 1843, ha dato a questa sede per
rito greco unito nell* Ungheria, li- secondo vescovo monsignor Giusep-
bera, e reale, capoluogo del comi- pe Gaganctz della Galizia, già par-
tato di Saros, sulla riva sinistra del roco in diversi luoghi, e delegato
Tarcza ne' confini della Galizia. E del suo vescovo. La chiesa catte-
residenza d' una corte di giustizia, diale, bello e solido edifizio, è de-
e di una sopraintendenza della con- dicata a Dio, ed in onore di s.
fessione Augustana, la cui giurisdi- Giovanni Battista. Il capitolo è
zione si estende sopra tutto il cir- composto di cinque dignità, di cui
colo al di qua della Theiss. Que- la maggiore è quella di prevosto,
sta bella città di forma oblunga è con tre preti e due chierici addet-
assai ben fortificata, ed ha grandi ti al divino servigio, senza le pre-
sobborghi. L' interno è ben fabbri- bende di teologo, e penitenziere.
cato, e fra gli altri edifizi si osser- La anime nella catte-
cura delle
Tano la cattedrale, con un bel cam- drale è affidata ad un amministra-
panile, ed il palazzo pubblico. Han- tore,ed ivi è il fonte battesimale.
Movi un ginnasio cattolico, una chiesa, Contiguo le è l'episcopio. Nella città
un collegio luterano, ed altri stabi- sonovi un'altra chiesa parrocchiale
limenti. A poca distanza all'est della un convento di fran-
col battisterio,
città, nel villaggio di Lovar, si tro- cescani, edun ospedale. La mensa
vano alcune sorgenti salse, le qua- ad ogni nuovo vescovo, in propor-
li sembra che fossero di una gran- zione alle rendite, è tassata ne' li-

dissima importanza. Questa città fu bri della cancelleria apostolica in


occupata dai malcontenti ungheresi fiorini cinquecento quarantotto.
nel 1682 , che si prestavano a for- EPHOD. F. Efod.
tificarla, allorché il generale Schultz EPIFANE. Fu figlio di Car-
gli attaccò nel loro campo, e gli pocrate. Questi, oltre l'avere di-
sconfisse. Assediò poscia Eperies fesa l'eresia padre e dei
di suo
ma invano; rinnovando però l'as- gnostici suoi seguaci, combattè a-
sedio nel 1 685, la guarnigione ca- pertamente la legge di Mosè, e
pitolò, ed entrando egli nella piaz- sopra tutto i due ultimi precetti
za, ne disarmò tutti gli abitanti. del decalogo, ne la pensava molto
La sede vescovile di Eperies, E- bene del vangelo, benché dicesse di
periae, di rito greco unito, fu fon- seguirlo. Fleury I. 3, n. 20.
data dal sommo Pontefice Pio "VII, EPIFANIA, o Festa dei Re.
con bolla data a' 22 settembre Epiphania. Festa solenne, che la
1818, la cui diocesi venne forma- Chiesa celebra a' 6 gennaio. Questo
ta col dismembrare in parte quel- nome significa apparizione , per-
la di Munkacs, dichiarandola suf- chè in tal giorno Gesù Cristo
fraganea della metropoli di Strigo- cominciò a farsi conoscere ai gen-
nia. Quindi Pio VII, nel concistoro tili. 1 greci la chiamano TlicophOf
,

296 EPI EPI


nia , apparizione di Dio, per la gnore, per indicare la manifestazio-
stessa Nota il Garampi
ragione. ne, o la presenza di. Dio fra gli
nelle sue Memorie^ a p. 207, che uomini. Questa festa, che si può
fu detta anche EpUhania, e fra le chiamare una triplice solennità, al
ragioni cui adduce, avvi forse quella dire del citato Macri, e del Ri-
probabile di unire in una sola pa- naldi all'anno 58, num. 91, fu
iola i due nomi di questa solenni- istituita dagli apostoli. Nei primi
tà, cioè Epiphania^ e Theophania. secoli della Chiesa celebravasi nello
Dice il Macri che, negli atti dei stesso giorno, specialmente nelT o-
ss. Giuliano e compagni martiri, fu rienle, tanto la festa di Natale, che
chiamata questa festa assolutamen- quella dell'Epifania; ma la chiesa
te Jpparitio. La parola Epifania^ Alessandrina nel principio del quin-
soggiungiamo col Donati, àe Dittici to secolo separò queste due feste,
p. 207, tanto presso i gentili, che e fissò quella di Natale (Fedi),
presso gli antichi cristiani nuli' al- ciocche altri attribuiscono al Papa
tro appunto significava, che la pre- s., Giulio I, al di 25 dicembre.
senza, o manifestazione, ed appari- Nello stesso tempo le chiese della
zione di Dio. E ciò infatti accadde nel Siria seguirono l'esempio delle oc-
battesimo di Gesù Cristo, solennizza- cidentali, le quali sembra, che le
to dai greci sino dal principio della abbiano distinte in ogni tempo, co-
Chiesa, specialmente in questo gior- me si può vedere nel Bingham, 1.

no, in cui r eterno Padre manife- 20, e. 9) P^g- 67. S. Gre-


4> §• 2j t-

stò la sua presenza con quella vo- gorio Nazianzeno intitolò una sua
ce : Hic est Filius meus dilectus omilia, recitata in questa festa : de
ec, e nello stesso tempo per la Epiphaniisy sive de Natali Domi-
sua attestazione si riconobbe Gesù ni. Poiché con essa rammemorava
Cristo essere il suo vero figlio, e la manifestazione della divinità fat-
lo Spirito Santo si rendette visi- ta ai pastori , nello stesso modo
bile agli uomini in figura di co- con cui nella festa dell'Epifania si

lomba. Vi è ancora chi crede es- rammentava quella fatta ai re ma-


sere stato dato il nome di Epipha- gi, che per distinzione dicevasi fe-
nia^ o Theophania^ a questa festa, stuni secundìs Epìphaniis.
perchè molte chiese anticamente in Al volume IV, p. 279 del Di-
tal giorno celebravano la nascita zionario, nel parlare dell' origine,

di Gesù Cristo, essendosi con que- e di quanto riguarda questa festa,

sta, per dir vero, manifestato egli dicemmo che 1' usanza invalsa nel-
primieramente al mondo. Altri poi r occidente di onorare con due fe-

vogliono, che una tal festa sia sla- ste la nascita di Gesù Cristo, e la
ta appellata in simil guisa, perchè sua manifestazione a' magi, risale

una nuova stella comparve in cielo al quarto secolo, ed autore di essa

per servire di guida a' magi, e per- divisione fu s. Giulio I, creato Pon-
ciò fupur chiamata festa dei re_, teficel'anno 336. Tutti convengo-
a motivo della tradizione, che i no, che i latini, almeno nel quinto
magi, quali adorarono Gesù Cri-
i secolo, hanno ristretto la parola
vbto, fossero re. Epifania alla festa dei re, nella
La Chiesa dunque ha usata la quale celebriamo tre grandi miste-
denominazione di Epifania del SI- ri, pe' quali Gesù Cristo ha mani-
,

EPI EPI 297


feslato la sua gloria agli uomini, fania, essendo tutti i giorni di que-
cioè r adorazione dei re magi nel sto intervallo riguardali come al-

Presepio (Pedi), e nella città di trettanti dì festivi, e tale spazio


Betlemme; il battesimo di Gesù come una festa continuata, ciocche
Cristo nel Giordano per mezzo di si estese eziandio ai religiosi, ai

s. Giovanni Battista ; e il primo quali secondo concilio di Toui^


il

miracolo che fece Gesù Cristo, in del 566, proibì il digiuno dal Na-
cangiar 1' acqua in vino alle nozze tale sino all'Epifania, f^. Digiuno.
di Cana in Galilea; perchè nel L'Epifania ha ima ottava, che non
primo di questi misteri, Gesù Cri- è inferiore a quella di l^asqua , e
sto si è fatto conoscere ai re magi di Pentecoste. 11 giorno di quest'ot-
colla luce di una stella ; nel secon- tava era festivo di obbligo al tempo
do ha ricevuto la testimonianza di di Carlo Magno
permise di ; indi si

sua divinità dal Padre eterno, e lavorare dopo la messa, e sebbene


dallo Spirito Santo ; nel terzo ma- il dovere di ascoltare la messa in
nifestò la sua gloria col primo dei tal giorno da lungo tempo abbia

suoi stupendi miracoli, che obbligò cessato interamente, l'ottava dell'E-


specialmente i suoi discepoli a cre- pifania conserva sempre uno dei
dere in lui. La meravigliosa unio- primi gradi nella Chiesa. Per en-
ne di questi tre sublimi misteri fa trare poi nello spirito della festa del-
sì, che la festa dell' Epifania sia l'Epifania, noi dobbiamo rendere vi-
una delle più auguste, e delle più ve azioni di grazie a Dio, della nostra
antiche. Fu sempre annoverata fra avventurosa vocazione al cristiane-,
le cinque prime, che talvolta tro- simo, noi ch'eravamo gentili; ado-
vansi qualificate come feste cardi- rare di cuore Gesù Cristo come i

nalij le quali sono: Pasqua, che magi, offrendo con loro il sagrifi-
comprende la passione, e la risur- zio dei nostri beni figurati coli' o-
rezione ; la Pentecoste ; V Ascensio- ro , delle nostre preghiere figurate
ne jla Teofania o Natale ; e la coir incenso, e delle nostre cattive
Epfania. Dopo questa festa, si ca- inclinazioni, figurate nella mirra
ratterizzano le domeniche, che se- la cui amarezza denota la mor-
guono colie loro settimane, fino tificazione, come dicemmo al cita-
alla settuagesima, col nome dopo to luogo del Dizionario. V. il Roc-
V Epifania. V. il Butler delle feste ca, Optra omnia, lom. I, XXIV,
Mobili, pag. 143, e seg., trattato Quinam fuerini UH magi, qui stella
quarto; Delle domeniche tra l'E- moniti, Christum infantem adora-
pifania, e la quaresima. verunt; e gli autori che trattarono
Un tempo celebravasi l'Epifania della festa dell' Epifania, presso il

dopo una vigilia , ed un rigoroso Donati non che il Zac-


loc. cit. ;

digiuno : si passava la notte in pre- caria in Onomaslicon rituale, ver-


ghiere, ed in letture spirituali, co- bo Epiphania. Aggiungeremo qui
me nelle vigilie delle altre princi- appresso alcune erudizioni riguar-
pali feste. Ma quando si cambiò danti i riti con cui si solennizzò,
l' uso di vegliare alla notte nella e tuttora si solennizza la festa del-

Chiesa, cessò pure il digiuno, per- l'Epifania, che il sommo Pontefice


chè questo giorno era compreso celebia con assistere nella sua cap-
nello spazio fra il JVatale, e l'Epi- pella al vespero, ed alla messa, co-
, ,

298 EPI EPI


me si desciive al voi. "Vili, pag. yestraj fratres cha rissimi , quod ant
254 e seg. del Dizionario. nuente Dei et Domini Nostri Jesu
Celebrando la Chiesa latina nel- Chris ti misericordia die men-
la festa dell'Epifania principalmen- sis Pascila Domini cum gau-
te l'adorazione de' magi , nel mat- dio celebrahinms. I^. Dco gratias.
tutino tralascia il solito invitatorio, La chiesa ambrogiana nella festa
j>er non imitare il perfido Erode, dell'Epifania, oltre le dette manife-
che simulatamente mostrava di vo- stazioni di Cristo, aggiunge la me-
lere ancor egli adorare il nato re. moria ancora della moltiplicazione
MiracoL de eccles. ohs. e. ^o. Ov- del pane, e dei pesci, con cui Gesù
vero perchè i magi non furono in- Cristo saziò cinque mila persone
vitati all'adorazione del bambino che lo avevano seguito nel deserto
Messia manifestamente come i pa- per ascoltare la sua divina parola.
stori con l'antiunzìo di un angelo, L'inno Illumina Altissime, che si

ma V. Durando, 1. 6, e.
colla stella. canta in questa festa, ricorda tutte
16; Alenino, ^e div. offic. Perchè le enunciate circostanze. Quel!' in-
non si usi l'invitatorio, Io dice pure no si attribuisce a s. Ambrogio, e
il Sarnelli nel tom. IV, lett. XIII, forse sino da lui nella chiesa mi-
Delle antifone del salmo Venite lanese celebrasi questa quadruplice
nel terzo notturno della ss. Epifa- memoria. Anche la chiesa d'Ippo-
nia, e delforo de' magi. Si trala- na neir Africa seguitava la stessa
scia anche l'inno, simbolo dei per- pratica, e si congettura averne s.

fetti, per non essere allora perfe- Agostino introdotto il rito dopo
zionata, ma solamente principiala averlo appreso in Milano allorché
la conversione dei gentili. In que- vi soggiornava. Negli odierni vespe-
sto giorno un sacerdote, vestito col ri l'arcivescovo di Milano usava la
piviale,ascendeva il pulpito per an- pianeta sinché fosse terminato l'in-

nunziare al popolo le feste mobili no, dopo il quale assumeva il pi-

dell'anno, così ordinando il Ponti- viale, e lo stesso facevano i diaco-


ficale romano; ed il concilio Au- ni, recandosi in sagrestia a deporre
relianense quarto prescrive nel pri- le dalmatiche. Nella messa cantata
mo canone: Paschae festivitas an- nel dì dell'Epifania, l'arcivescovo
nis singulis ah episcopo denuncielur. medesimo siede in trono dal prin-
Questo decreto venne confermato cipio della lezione sino alla fine
dal concilio toletano quarto cap. 4« delle melodie sull' Àlleluja, e co-
Anticamente si V epistola
leggeva me nelle feste di Natale, e di Pa-
dal prelato Alessandrino, al quale squa, un'antifona premettevasi, ed
era stata data la cura di annun- ancora si piemelle all' evangelo
?iiare a tutte le chiese il giorno di chiamata perciò ante evangeliuni,
Pasqua dell'anno corrente, perchè la quale vuoisi pure in altre chiese
lieirEgitto fioriva la scienza astro- recitata.
nomica. Tuttora nella chiesa am- La chiesa greca in questo gior-
brogiana, per antichissima consue- no celebra solennemente il battesi-
tudine, il diacono nel dì dell'Epi- mo di Cristo, e tale celebrità vie-
fania annunzia al popolo dopo Te- ne chiamata dal Nazianzeno /^e-
vangelo la prossima Pasqua con , sUim luminuni, peichè solennizza-
questa formula: Novcrit chariias vasi con lumi accesi , anzi come
,

EPI EPr 29ry


daj^li orientali furono nominale E- sieno obbligati a comunicarsi nel
pifanic, Ja Natività di Cristo, quan- giorno di Pasqua, e nella festa di
do si manifestò a' pastori, e la se- Natale, pure quelli che per legit-
conda quando si manifestò a' ma- timo impedimento non possono in
gi, come dicemmo, così questa se- dette due feste ricevere l'Eucari-
conda venne pure intitolata: de lii- stia, in vece prendono dal sacer-
minibiiSf idest secundis Epiplianiis. dote un cucchiarino dell'acqua be-
Jn questa solennità i greci benedi- nedetta nell'Epifania. La festa del-
cono con molle cerimonie l'acqua, l' Epifania fu inoltre in tanta sli-

in cui tre volte immergono la cro- ma nella chiesa greca, che gì' im-
ce in memoria del battesimo di peratori si tenevano per etnpi se
Gesù Cristo, con la quale acqua non assistevano a' divini uflìzi, per
poi non solo benedicono le case ,
cui Giuliano apostata, ancorché ne-
ma se ne servono nelle infermità, mico de' cristiani , mentre era in
pei miracoli operati dal Signore Francia, per cuoprire la sua mal-
col mezzo di essa, tra' quali si ri- vagità, volle trovarsi presente alia
corda quello esperimentato da mol- sagra funzione , come raccontano
ti, che tale acqua per molti anni si Ammiano Marcellino nel
lib. 21, ed

conservi incorrotta, del che s. Gio. il parlando della festa dei


Piinaldi,
Crisostomo ne fa indubitata fede, magi all'anno i, num. 36, dicen-
homil. de baplism. Christi. Da que- do che s. Gregorio Nazianzeno af-
sto rito i prendono ar-
greci scismatici ferma altrettanto di Valente impe-
gomento per rimproverare a noi la- ratore. La stessa dimostrazione fe-
lini la settimanale benedizione, che cero gì' imperatori ariani , laonde
facciamo dell'acqua, dicendoci ere- Teodorico piamente stabilì, che set-
tici, ed indegni di tal prodigio, per- te giorni prima di questa festa, e
chè la nostra acqua benedetta si sette giorni dopo si cessasse dallo
corrompe. A questa, e ad altre si- strepito giudiziale, 1. 1. e. de feriis.
mili obbiezioni, dottamente rispose La Chiesa latina adunque, cele-
Emmanuele Caleca, scrittore greco, brando in questa festa specialmen-
nel lib. 4} cap, i3, adducendo ot- te r adorazione de' magi osserva ,

time ragioni , tra le quali prova que' riti, che


leggono presso i
si

che anche presso i Ialini si conser- liturgici, come descrivono il Ga van-

va incorrotta l'acqua del fonte batte- to, Bauldry, ed altri. Solo qui no-
simale, la quale si rinnova soltanto teremo , che in questo giorno si

due volte all'anno. Dice il Macri, pubblicano le feste mobili dopo ii

che ancora le acque del Giordano, canto del vangelo secondo il de-
santificate col sagro contatto del cretato dei nominati concilii d'Or-
Verbo incarnato, conservarono in-
si leans, e di Toledo, dai diacono j,

corrotte per molti anni. Tuttavol- o da altri giusta la consuetudine


ta la sana critica ne insegna, che de' luoghi nel pulpito, o in quel
tanto l'acqua benedetta nell'Epifa- luogo dove si canta il vangelo, co-
nia, come acque del Giordano
le me prescrive il Pontificale roma-
qualche volta si saranno conserva- no, nella part. 3, de puhlicat. fest.
le incorrotte per molti o diversi Il nominato Bauldry consiglia al
anni, non provandosi come mira- pubblicatore di pionunziare un bre-
colo permanente. 1 greci, comechè ve discorso, spiegando al popolo in
,

3oo EPI tPI


volgare quanto si cantò in latino. cedente vanno tutti in abito, ma
Fra l'oltava di questa festività non senza rocchetto cioè que' prelati ,

si possono dire messe votive pri- invitati o addetti alla Propaganda,


vate, uè de Requiem^ come nel ed i Cardinali della congregazio-
1627 decretò la congregazione dei ne. Sono poi invitati alla seconda
riti. In Roma si celebra solenne- accademia i corpi religiosi, ed i col-
mente questa festa nella chiesa del legi di Roma. Tale
mera- si è il

collegio urbano, la quale è dedi- viglioso esercizio accademico, che


cala ad onore dell'Epifania di Ge- presenta Roma, destinata mai sem-
sù Cristo, e dei tre santi re magi, pre ad essere grande, e sotto i Ce-
celebrandosi ivi il divin sagrifìzio sari , e sotto i Pontefici. Dell'otta-
in tutti come si disse nel voi.
i riti, vario poi , che di questa festa si

XIV, pag. 220 del Dizionario. A solennizza nella sontuosa chiesa di


pag. 228 poi abbiamo narrato l'e- s. Andrea della Valle dei chierici
sercizio accademico, che in detto regolari teatini in R.oma, dalla pia
collegio ha luogo nella prima do- società eretta sotto la protezione
menica dopo questa festa egualmen- di Maria santissima regina degli
te in onore dell'Epifania del Si- apostoli , faremo qui una speciale
gnore, e de' santi re magi, in cui menzione pel complesso delle sue
si ammira il sorprendente spetta- circostanze.
colo di vedere riunite in una va- Come in Betlemme il Salvato-
sta sala tante diverse nazioni con re del mondo chiamando ad un
differenti linguaggi , tessere poeti- tempo i pastori ebrei, ed i magi
camente un serto al divino Infan- gentili, tolse ogni distinzione, e col-
te sceso sulla terra a redimere le legolli in un stesso vincolo di fe-
genti, e celebrare il felice avveni-- de e di carità non altrimenti la
;

mento della vocazione de' magi pia società ha un doppio ben inteso
siccome i primi adoratori di Gesù scopo nella celebrazione di questo
tra i gentili. Questo spettacolo, che otta vario, di riunire cioè tutti gli

solo può offrire la capitale dell'or- ordini, e le classi persone per


di
be cattolico per le favelle nume- la difesa, accrescimento, e propa-
rose e diverse l'una dall'altra cele- gazione della santa fede, non che
branti sì grande solennità, ha pre- della pietà cattolica, e per avviva-
so là denominazione di Festa delle re, e diffondere in tutti i cuori il

lingue a Roma. Pel gran concorso fuoco della carità, facendo in mo-
degli spettatorimassime distinti , do che si verifichi ciò che si nar-
stranieri , ad
e di rango elevato , ra de' primi fedeli : midtitudinis ere-
appagare la loro fervente brama, dentiuni erat cor unum, et anima
l'esercizio accademico dal 1841 in una. AI primo scopo sono dirette
poi, oltre l'aver luogo nell'anzidetta le preghiere, le prediche , e 1' ele-
domenica, che immediatamente tie- mosine che si fanno nell'oltavario;
ne dietro l' Epifania , si rinnova al secondo mira l'unione mirabile
pure nel giorno appresso. A que- dell'uno, e l'altro clero nelle fun-
sta seconda accademia non inter- zioni che accenneremo, cioè a dire
viene in abito alcun Cardinale o dei Cardinali, dei prelati, delle corpo-
prelato, e se mai interviene incede razioni religiose, dei seminari, dei
i» ahi lo corto, mentre nella pre^ cullegi,e di altri corpi morali di ^o-
,

EPÌ EPr 3or


ma; in una parola tulli i gradi della nario romano, e il seminario va-
gerarchia ecclesiastica secolare ere- ticano, ed germanico,
i collegi
golare, prendono parie con santa scozzese, irlandese, urbano, ca-
gata nella sagra cerimonia. 11 nu- pranicense, Pamphily, inglese, e
merosissimo popolo sì romano che della pia casa degli orfani o Sai- ,

straniero, d'ogni grado e condizio- viati. Si dà termine cjuindi a tal


Ile che n'è spettatore, mostra segni diurno pio esercizio con altra pre-
non equivoci di pia e religiosa sod- dica italiana , col canto delie li-

disfazione. tanie lauretane, colla esposizione so-


INon potendo tutte le classi di lenne, e colla benedizione del ss.
persone riunirsi nell' ottavario ad Sagramento compartita da un Car-
un'ora nella detta chiesa, le sagre dinaie. Finalmente alle ore venti-
funzioni, a comune utilità, sono di- quattro, vale a dire sull'entrare
vise in sette tempi, e ripartite co- della sera , vi è nella medesima
me segue: sull'aurora si celebra chiesa altra lezione spirituale, meu-
r incruento sagrifìzio, accompagna- tre con prediche nelle vicine piaz-
to dalla recita del santo rosario ze si esorta il popolo, e lo s'invi-
e di altre preghiere analoghe alla ta alla funzione notturna, che ha
solennità dell'Epifania, le quali so- compimento con la recita del san-
no seguite da un sermone morale to rosario, con altre preci, e col-
in italiano, e dalla benedizione la benedizione con la sagra pisside
colla sacra pisside. Verso le ore sedi- contenente la ss. Eucaristia. 1 sacri
ci, cioè alle ore nove antimeridiane, ministri, nel corso de'sopraddelti
ha luogo la messa cantata in so- giorni, ascoltano le confessioni dei
lenne rito latino, celebrala alter- penitenti, che in folla vi accorrono,
nativamente dai pp. teatini, mino- avendo poi luogo la comunione
ri conventuali, trinitari scalzi, ago- generale, che si fa per mano di
stiniani, cappuccini, della missione, un Caidinale, anzi a comodo dei
minori riformati, barnabiti, mino- fedeli tutte le dette funzioni nel-
ri osservanti, carmelitani scalzi ec. l'anno corrente si proseguirono si-

Alle ore diciassette, ha luogo l'ai- no domenica de' quindici gen-


alla
tra messa in uno dei riti orienta- naio, in cui ebbe luogo la comu-
li , come greco, maronita, arme- nione, e nella sera un Cardinale,
no, ec, coU'assist^nza del clero se- dopo aver dato la benedizione col
colare, e regolare del proprio rito, ss. Sagramento, diede a tutti sa-
seguita da una predica in lingua lutari ricordi. Questo stesso Car-
o inglese, o spagnuola, o tedesca, dinaie, nella vigilia della solennità,
o francese. Nella prima ora pome- secondo il rito di santa Chiesa ,
ridiana, cioè ad ore italiane dician- avea eseguito la solenne benedizio-
nove sermoneggia a \icenda un ne dell' acqua. I predicatori sono
oratore o francese, o polacco, dopo distinti individui del clero secolare
una lezione spirituale nel rispettivo e regolare, prelati e vescovi,
idioma succede inoltre altra le-
: In tal guisa, nella capitale del
zione spirituale sulla solennità che cristianesimo, la pia società della
festeggiasi ; e tosto recitasi il santo regina degli apostoli celebra l' ot-
rosario con preci analoghe al mi- tava della festa dell'Epifania, e
stero, alle,-quali assistono il semi- mentre invila tutti gli ordini, eie
3o7. E PI EPI
classi di persone a partecipare ad vano tutti i primi giorni di genna-
una inedesima funzione, dà loro io, nei quali cade la festa dei re.
occasione di professare avanti la I padri di famiglia nel cominciare
culla del Salvatore, in un coi pa- i saturnali mandavano ai loro ami-
stori e coi magi, quella medesima ci focaccie, e frutta, e mangiavano
unità di spirito, con cui dilatan- con essi : in alcuni luoghi sussiste
do la fede e la pietà, confermino ancora 1' uso delle focaccie. In que-
se stessi, e gli altri nel sentimento sti conviti eleggevasi ancora un re
della cristiana carità, vincolo d'ogni della fava, cattivo avanzo del pa-
perfezione. » I figli della Chiesa, ganesimo, cui la Chiesa ha sempre
" cui SI religiose, ed edificanti no- riprovato per le dissolutezze, che
« tizie perverranno, non cessino di si commettevano. I pagani, nel ce-
« innalzare inni di ringraziamento lebrare le feste in onore di Satur-
M al Padre delle misericordie, che no, pretesero rappresentare le im-
« avendone sparse in copia sul pò- magini del secolo d'oro, nel quale
» polo sì romano, e sì estero, in- lutti gli uomini erano eguali, e
M tervenuti a quelle sagre funzio- perciò estraevano a sorte un re
M ni, si degni spargerne ancora in immaginario, che talvolta toccava
« avvenire, a trionfo ulteriore del- ad uno schiavo, il quale nel tempo
« la vera religione, nella città, ove del saturnale, comandava al pro-
*» ha centro e stabile sede ". Nel prio padrone, ed agli altri. Ed è
1837 si è pubblicato in Pioma col- ciò appunto, che i cristiani imita-
le stampe il libretto intitolato : rono, mescolandovi alcune conside-
U Epifania del Signore j ovK>ero spie- razioni religiose, sia nel pretendere
gazione del mistero della vocazio- di onorare i santi re magi , sia
ne de' gentili alla fede, disposte in nel dare ai poveri la parte del-
otto letture per l' ottavario della la focaccia, che dedicavasi a Dio,
stessa solennità , dal dotto p. d. ed alla beata Vergine , sia nel
Gioacchino Ventura , ex generale portar la fava della focaccia alla
de' chierici regolari teatini. offerta, come se volessero onorare
Se un tempo, come si disse, ce- Gesù Cristo, il quale in tal giorno
lebravasi Y Epifania dopo una vi- fu adorato come il re dell'univer-
gilia, ed un rigoroso digiuno, che so, e fargli omaggio di una vana,
pure si procrastinò dopo la festa, e ridicola immagine di dignità rea-
tuttavolta in certe epoche vi si so- le , che pur si doveva alla sorte.
stituirono assai male a proposito In tal modo univasi la superstizio-
delle feste molto opposte all'asti- ne alla dissolutezza, cambiandosi
nenza, ed alla mortificazione. La una vigilia di penitenza, con una
conformità, che trovossi tra le feste veglia di feste profane. Niente pro-
del Re beve, ed i saturnali, fece vando queste applicazioni generali,
pensare ad alcuni autori, che la e degeneiando le pratiche religiose
prima fosse una imitazione della in pazzie, molli concilii le represse-
seconda. Deslions de Senlis scrisse ro con santissime leggi. Sifiatle fe-
il libro intitolato : Discorso eccle- ste stravaganti e licenziose, mesco-
siastico contro il paganesimo del lale di sagro e profano, furono pu-
re beve. I saturnali, dicono essi, re accennate in vari luoghi del
cominciavano in dicembre, e dura- Dizionario, come nel voi. VI, a
,

EPI EPI 3o3


png. 76 e seg. Oltre a ciò va let- Mosè per riconoscere la terra pro-
to l' articolo Befana, o Befania. messa, che vi nacque Antioco sud-
EPIFANIA. Città vescovile del- detto, che vi regnò quel Thou, il
r Asia, della seconda Cilicia, nella quale inviò doni di omaggio al re
diocesi d'Antiochia, sotto la metro- David, ma Salomone volle conqui-
poli di Anazaiho, la cui erezione starla. Vuoisi ivi esistere degli avanzi

secondo Commanville risale al sesto di quel tempio, che con rara ma-
secolo. Plinio dice, che anticamen- gnificenza eresse a s. Gio. Dama-
te chiamavasi Oeniarifhs, e che sceno Cosimo suo vescovo, il quale
prese il nome di Epifania per ono- fu presente al concilio Calcedonese.
rare il re di Siria Antioco Epifane, Fu di lui successore Eutichiano, e
il quale possedeva la Cilicia. Narra poco dopo Epifanio ne occupò la
Tacito, che il paese, ov'era questa cattedra episcopale. Nove furono i
città,da Lucullo venne sottomesso vescovi che vi ebbero sede. Attual-
al dominio romano, verso l'anno mente Epifania, Epiphanien., è un
683. Si legge nella Siria Sagra, titolo vescovile in partibiis, sotto
che questa città era tra gioghi del i la metropoli
pure in partibus di
monte Amano, che grande splen- Antiochia, che conferisce il sommo
dore recò alia sua chiesa il santo Pontefice.
vescovo Anfione, intervenuto a vari EPIFANIA. Famiglia de' conti
concilii, compreso il Niceno, e che di Marsi ,
principi di Benevento
Niceto intervenne al sinodo Mosue- donde uscì il Cardinal Desiderio,
slano. Nel tom. II, p. 89^ del- poscia Pontefice Vittore III ( Ve-
l' Oriens. Christ.^ sono registrate le di).
notizie dei sette suoi vescovi, An- EPIFANIO (s.). Trasse i suoi
fione, Hesico, Policrono, Marino, natali nella Palestina circa l'anno
Niceto, Basilio e Paolo. 3 IO. Dopo una cristiana familiaie
EPIFANIA. Sede vescovile della educazione, passò in età giovanile
seconda Siria nel patriarcato d'x4n- in Egitto, sotto egregi precettori.
tiochia, eretta nel secolo quinto, Nel lungo tempo, che quivi sog-
sotto la metropolitana di Apamea. giornò, si diede a conoscere ed a
Questa città di Siria sull' Oronte, praticare quanto v' avea di piìi
soggetta ai romani dall'anno 6go, perfetto negli esercizii de* solitari.
e dalla spedizione, che fece Pom- Dal conversarvi con alcuni gnosti-
peo nel territorio di Apamea, e ci, imparò i loro dogmi e misteii.
nella Celisiria, era fra Larissa, ed Riuscì inutile ogni loro attentato
Aretusa. Gli orientali la riguarda- di corrompergli il cuore, e la pu-
vano come una delle più antiche rità della sua fede, che anzi, cono-
del mondo, e credettero essere sta- sciute le loro trame ed eresie, ne
ta fondata da Hemath, uno dei fi- li denunciò a' rispettivi vescovi, i
gli di Canaan, per cui fu anche quali ne sbandirono quasi ottanta.
chiamata Hemath ed Hamath. I Bitornato in Palestina, vi fondò un
macedoni lecambiarono il nome monistero, di cui prese il governo,
in quello di Epiflmia, ad onore di e fu sollevato al sacerdozio. Dap-
Antioco Epifanio. Dalla Sìria Sa- poich'egli governò qualche tempo
gra si rileva, che in questa città quel monistero, suo malgrado fu
giunsero gli esploratori mandati da ordinato vescovo della metropoli
3o4 EPI EPI
dell'isola di Cipro, delta prima in cui tratta non solamente della
.Sa lamina, ed allora Costantia. Mal- Trinità, ma altresì dell' Incarnazio-
grado le indefesse pastorali sue cu- ne, della resurrezione de' morti, e
re, avea sempre tra le mani la sa- di quasi tutti i dogmi della reli-
cra Scrittura, e gli autori ecclesia- gione. Diede a quest'opera tale
stici, che prima di lui aveano greca denominazione, che significa
scritto sulla religione. L' assiduità ancoraj appunto perchè contenen-
all'orazione, la carità la più fervida do essa tutti que' passi della Scrit-
ed operosa a beneficio del suo pros- tura, che vagliono a stabilire la
simo, formavano il carattere della nostra fede, serve a' fedeli quasi di
sua penitenza, di cui l'amor di Dio ancora a confermarli in essa. IH.
era l'anima ed il principio. Ebbe Un trattato delle misure e de'pesi,
relazione strettissima colla rinoma- nel quale fa vedere la sua profon-
ta vedova s. Paola di Roma. Que- da erudizione, e che serve a mag-
sto santo fu sempre grandemente giore intelligenza della Bibbia. IV.
opposto ad Origene, perchè lo cre- La raccolta delle proprietà degli
deva reo degli errori, che trovavan- animali sotto il nome di phisioh'
si ne' suoi scritti. Nell'anno 4^^ già : opera per altro, la quale sem-
raccolse il concilio della sua pro- bra anteriore a questo santo, ve-
vincia, in cui condannò la lettura nendo allegata da Origene, quan-
d' Origene. Quantunque grandi sie- tunque non gli vengano negate le
no gli elogi, che gli furono fatti in mistiche riflessioni, e le morali so-
vita e dopo la morte da nobilissi- pra questo naturalista.
mi padri della Chiesa, viene accu- EPIFANIO (s.). La fama di san-

sato d' essere stato troppo credulo tità, ed il dono dei miracoli furo-
fautore de' nemici di s. Giangriso- no i motivi per cui Epifanio fu
stomo. Mori nel ritorno da Pioma chiamato a reggere la chiesa di
a Salamina, essendo ancora in ma- Pavia. La sua eloquenza profonda,
re neir anno 4^3, di novantatre e r ardente sua carità disarmarono
anni in circa. Di lui abbiamo: i. il furore dei barbari, che a quei
11 Iratlalo dell'eresie, eh' è la più giorni infestavano le contrade d'I-
considerabile delle sue opere, pre- talia. Sostenne varie ambasciate, e
ferito da s. Agostino a quello stes- nelle quali sempre meritos-
difficili,

so di s. Pilastro. È pur anche ci- si r ammirazione ed il rispetto di


tato dai padri del settimo concilio, tutti. Incontrò un viaggio in Bor-
i quali gli danno l' onore di avere gogna per riscattare col suo dei
trionfato di tutte l'eresie in 8o ti- prigionieri ivi detenuti, ed ammini-
toli, essendo appunto il medesimo strò la sua chiesa con quello zelo,
trattato diviso in 8o eresie. Notisi eh' è d'un vero apostolo
proprio
per altro, che col nome di eresia dell'evangelio. Giunto agli anni
intende s. Epifanio una setta, o cinquantotto, dopo trenta di epi-
società d'uomini, i quali hanno sul- scopale governo, morì in Pavia,
la religione sentimenti particolari. compianto da tutti nel 497- ^^^
E quindi ne numera e distingue 962 il suo corpo fu trasferito ad
venti prima della nascita di Gesù Hildeshein nella bassa Sassonia, e
Cristo, e le altre sessanta dopo, rinchiuso in una cassa d'argento.
fino a' suoi giorni. II, h'Jncorato, 11 suo nome è descritto nel marti-
EPT E PI 3o5
rologio romanoj e la sua festa è egli fu preso, e tradotto in un'aspra
segnata il dì 1 1 gennaio. e dura prigione. Caricato per mol-
EPIFANIO, Cardinale. Epifanio, ti giorni da eccessivi travagli e mo-
Cardinale prete del titolo de' ss. il tutto sostenne con grandis-
lestie,

dodici apostoli. Non sappiamo di sima pazienza, e santa gioja, per cui
lui cose maggiori; e riguardo al- finalmente venne condannato ad es-
l'epoca del suo cardinalato, erede- sere abbrucialo vivo. Le sue ossa
sì che vivesse nel pontificato di s. e ceneri furono da alcuni cristiani
Gelasio I, nel 494- portate a Roma, e riposte in un
EPIFANIO, Cardinale. Epifanio, sepolcro,da dove molti anni dopo
Cardinale prete di s. Marcello. Vivea furono trasferite in Alemagna. Il
nel secolo quinto, sotto il pontifi- martirologio romano ricorda la sua
cato di S.Gelasio I; mancano però festa li IO maggio.
ulteriori notizie intorno alla sua vita. EPIPODIO ed ALESSANDRO
EPIFANIO, Cardinale. Epifanio, Martiri (ss.). Nato in Lione Epi-
Cardinal prete del titolo di s. Lo- podio, ed Alessandro greco d'origi-
renzo in Damaso, visse a' tempi di ne, tutti e due assieme percorsero
s. Gregorio III, eletto nel ySi; i loro studii, e sino da giovanetti
ma delle geste di lui non troviamo legaronsi in istretta amicizia, so-
alcuna particolare menzione. lidamente perpetuata dipoi col soc-
EPIMACO ed ALESSANDRO corso della religione. Bene addentra-
(ss.). Questi valorosi campioni della ti nella perfezione cristiana con una
fede nella persecuzione di Decio, vita temperante, casta, e tutta in-
l'anno 25o, intrepidi sostennero, per clinata alla pietà, anelavano al
amor di Gesù Cristo, i più fieri martirio. Infierendo in quei giorni
tormenti. Presi tutti due, e con- la persecuzione contro i seguaci del
dotti dinanzi al tiranno, fu loro vangelo, uscirono di Lione per se-
comandato di tostamente abjurare guire i consigli del divino Maestro,
la religione che predicavano, e di e si un borgo vicino,
ritirarono in
Opposero essi
sacrificare agi' idoli. ove vissero alcun tempo sconosciu-
a quésti ordini una ferma ed asso- ti; ma finalmente scoperti, furono
luta negativa; per vincere la loro tosto arrestati, e cacciati in prigio-
costanza, furono sottoposti a cru- ne. Tradotti poscia al tiibunale,
deli battiture, a strazi delle car- confessarono con tutta intrepidezza
ni, e finalmente a consumare il sa- la loro credenza, e quantunque
crificio in mezzo alle fiamme. Be- dalle più barbare carnificine mal-
nedicendo il Signore, spirarono essi, trattati, non mai il coraggio loro
e le loro anime volarono al cielo scemò, e quindi consumarono il sa-
il giorno 12 dicembre, nel quale crificio, il primo col capo mozzato,

il martirologio romano segna la l'altro col supplizio di croce. I cor-


loro festività. pi loro furono di soppiatto traspor-
EPIMACO (s.). Nacque Epima- tati, e sepolti in una collina non
co in Alessandria, ove confessò e molto lontana da Lione, e quel se-
predicò con zelo apostolico la fede polcro divenne celebre ben presto
nel nome di Gesù Cristo, in quel per la quantità dei miracoli che vi
tempo, nel quale l'apostata Giulia- si operarono. La festività loro è as-
no infieriva contro i cristiani. Perciò segnata ai 22 aprile.
VOL. XXI. 20
3o6 EPI . EPI
EPIRO. Contrada d'Europa nel- Uno dei nipoti di Ariba, chia-
la Grecia, in passato regno, ma mato pure Alessandro, gli succes-'
poscia unito a quello di Macedo- se , e sposò Cleopatra, figlia di
nia. È terminata al settentrione dal- sua sorella Olimpia, e di Filippo,
la Macedonia, all' oriente dalla Tes- il quale nella celebrazione delle
saglia, al mezzodì dall'Acaja, ed nozze fu assassinato. Ad Ariba suc-
all'occidente dal mare Que-
Jonio. cessero Eacide suo figlio e Alceste
sto paese intersecato da montagne, IT, che poscia fecero guerra ai suc-
e diviso quasi per opera della na- cessori di Alessandro, i quali occu-
tura, divenne famoso nell'antica sto- parono il regno di Macedonia. Pir-
ria, per la sua vicinanza alla Gre- ro sì celebre nella storia della Gre-
cia. Quantunque non molto esteso, cia, come in quella de' romani, fu
secondo Strabene , dividevasi in figlio di Eacide, e dopo molti av-
quattordici nazioni avanti la guer- venimenti successe allo zio Alceste
ra di Troja, fra le quali contavan- li. Egli pretendeva discendere da
si i caonii, i tesprozii, gli eticii, Achille per padre, e da Ercole per
gli atamani, gli ambraci,
molos- i madre. Essendo giovinetto passò in
si etc, ed Omero parla di molti Italia l'anno 280 avanti l'era cri-
piccoli re di questo paese. I molos- stiana, quindi riportò grandi van-
si furono soggiogati da Pirro, prin- taggi contro i romani, e specialmen-
cipe straniero della famiglia di te contro il console Lavinio, ma
Eaco, dal che venne il nome di in vista de' mezzi che suo nemi-
il

eacidi dato qualche volta ai di- co poteva facilmente ottenere per


scendenti di questo principe. Mo- resistergli, entrò con loro in trat-
losso figlio di Pirro, e Andro-
di tative di pace, la quale fu rifiu-
maca successe al padre, e dopo tata, prima che avesse egli sgom-
molti regnanti oscuri, la storia no- brata r Italia. Arrischiò quindi un»
mina Admeto, che dominava nel- seconda battaglia, in cui fu ferito^
l'Epiro, allorché Serse invase la ed in fine dopo un viaggio in Si-
Grecia. Non essendosi dichiarato in cilia,una nuova sconfìtta, e qual-
favore dei greci, non fu ammesso che infruttuosa negoziazione, ritor-
all'alleanza degli ateniesi. nò in Grecia, ove si rese padrone
Tarimba, suo figlio assai giovane, della Macedonia. La spedizione, che
allamorte del padre fu mandato intraprese del Peloponneso, gli riu-
in Atene per istudiare le lettere, scì fatale, perchè entrando colle
e la filosofia, ed al suo ritorno in- sue truppe nella città di Argo, vi
trodusse neir Epiro estese cogni- perì colpito da una pietra, che una
zioni, e diede a quel paese delle donna gU lanciò da un tetto l'an-
leggi eccellenti. Gli successe il fi- no 271 della detta era. Dopo
glio Alceste, ed alla morte di lui qualche regno bi*evissimo e poco
il regno fu diviso tra i suoi due l' ultimo
interessante, de* quali é
figli Neottolemo, ed Ariba. Rimasto quello di una principessa chiama-
solo, questi governò con molta ta Deidamia, gli epiroti cangiarono
saviezza, e protesse le scienze. Die- la forma del loro governo. La na-
de Olimpia sua nipote in matri- zione si adunava ed eleggeva suoi i

monio a Filippo il Macedone, pa- pretori, ma i vicini, cioè gli illiri-

di*e di Alessandro il grande. ci, ed i macedoni, profittavano spes-


7

EPI EPI 307


so delle discordie intestine di que- num. 34 si dice, che l'Epiro nella
sto stalo per ingrandire i pro- giurisdizione ecclesiastica
era sog-
prii. Finalmente i romani ridus- getto per antica istituzione alla
sero l'Epiro, come il restante della chiesa metropolitana di Tessaloni-
Grecia, sotto il loro dominio, e ca, esarca dell' Illiria, e che il ve-
divenne una provincia romana. Si scovo di Tessalonica fu solito di
sa che Pàolo Emilio , dopo aver confermare il prelato di Nicopoli,
vinto Pirro, rovinò settanta città arcivescovo dell'Epiro, cioè metro-
degli epiroti, che avevano preso il politano del vecchio Epiro. Questa
partito dì questo principe, e vi fe- regione nelle notizie ecclesiastiche
ce un immenso bottino, conducen- è posta nell'esarcato di Macedonia,
do seco centocinquantamila schiavi. e dividevasi in tre provincie eccle-
Passato r Epiro nella divisione del- siastiche. La prima provincia, o
l'impero sotto quello degli impe- Epiro vecchio, aveva per metropo-
ratori greci , questi vi stabilirono li Lepanto, cui poscia si uni Nicopo-

dei despoti, che possedettero il pae- li, con otto sedi vescovili per suf-

se sino al regno di Amuratte II, il fraganee. La seconda provincia, o


quale verso la metà del secolo XV, Epiro antico o vecchio, aveva per
lo riunì ai vastistati dell'impero metropoli Cassiopea ossia Jannina,
ottomano. Le prodezze però del con sei sedi vescovili sottoposte. La
valoroso Scanderberg per qualche provincia dell'Epiro nuovo com-
tempo ne disputarono a Maomet- ponevasi della metropoli di Du-
to II l'intero possesso. razzo, con venti sedi vescovili per
Quest'antica contrada della Gre- sufFraganee. Nell'anno 5 16 fu cele-
cia fu suddivisa sotto Teodorico brato neir Epiro un concflio, nel
I nel quarto secolo in vecchia, ed quale si approvarono i quattro
in nuova; la vecchia è quella che primi concili generali, e si condan-
chiamasi vero Epiro; la nuova è narono i concili eretici. Regia tom.
parte della Macedonia, che noi di- X, Labbé t. IV, ed Arduino t. II.
ciamo Albania (Fedi). Nicopoli fu Nelle notizie ecclesiastiche delle
la metropoli della prima, Durazzo missioni, l'Epiro si divide in due
della seconda. Provincie, di Epiro
Albania, e di
Al presente 1' Epiro comprende propriamente detto. In Albania av-
nella Turchia europea una conside- vi l'arcivescovato di Antivari, che
rabile porzione dell'Albania, cioè a ha per suflfraganei i vescovi di Scu-
dire quasi la totalità del sangiac- tari, Pulati, e Sappa, in cui sono
cato di Giannina o Jannina, quello circa settantasei preti , sessantadue
di Delvino , la parte meridionale parrocchie, e da cinquantotto mila
di quello di Aulona, e la parte cattolici. In Epiro avvi l'arcive-
occidentale di quello di Tricala. scovato di Durazzo, che ha il ve-
Narra l'annalista Rinaldi all'anno scovo di Alessio per suffraganeo : i

44> num. 3i, che l'apostolo s. An- sacerdoti fanno ascendere a tren-
si

drea passò a predicare l'evangelio tadue, le parrocchie a trentasetle ,


in Grecia, e nell'Epiro, come af- e i cattolici a trentun mila.
fermano il Nazianzeno, Orai, in EPISCOPATO ( Episcopatus ).
Arian.j ed il Grisostomo, de 12 Dignità episcopale, lo stesso che ve-
apostol. Dal medesimo all'anno 5 1 V. Vescovo. ^
scovile.
3o8 E PI EPT
EPISCOPIO. Palazzo vescovile, che da questa lettura prende il no-
vescovato, abitazione, e residenza me di parte o lato dell'epistola, e
del vescovo ordinariamente conti- dalla cui estremità dicesi cornu e-
guo, o presso la cattedrale. Anasta- pislolae. Epistola, o lettera, è voce
sio Bibliotecario, parlando della ba- che viene dal greco, e significa
silica lateranense, ecco come si e- mandato, o commissione. Questa
spresse : Quae prima in foto man- voce sebbene propriamente signi-
do construcla est, et stabilita a fichi la lettera degli apostoli, non
beatae memoriae Constantino impe- ostante anche tutte le lezioni della
ratore et est JHXta
_, episcopium. messa sono chiamate col nome di
Questa residenza del Papa presso epistola. L'epistola si dice dal ce-
la patriarcale basilica lateranense, lebrante dopo tutte le orazioni, po-
si chiamò Patriarcilio (Vedi)^ il nendo le mani sopra 1' altare, o so-
quale era pure presso le altre pa- pra il come più gli piace,
libro,
triarcali di s. Pietro, di s. Paolo, come abbiamo dal Missal. Roman.
di Maria Maggiore, e di s, Lo-
s. par. 1, tit. IO, rubr. i. Finita la
renzo fuori le mura, pa- abitazione lezione dell'epistola, si risponde Deo
de' patriarchi di Costantinopoli, di gratias (Fedi) dal ministro nelle
Alessandria, di Antiochia, e di Ge- messe basse, o dal coro nelle solen-
rusalemme, allorché recavano in
si ni. E similmente quando si leg-
Boma per qualche affare, o conci- gono più Lezioni (Fedi)^ dopo cia-
lio ec. Il Macri, Noi. de voc. eccL, scuna si dice Deo gratias^ fuorché
dice che Epùcopiiini alcune volte nel fine della quinta lezione di Da-
significò la diocesi del vescovo, det- niele Dei sabbati delle quattro tem-
ta anche Vescovato (Fedi), leggen- pora, e nel fine pure delle lezioni
dosi in Flodoardo, lib. 2, cap. 1 2 : del venerdì, e sabbato santo, come
Carolus rex Rìgobertum epi scopa- dicemmo meglio al citato articolo
ta deturbavit , et cuidam MUoni Deo Gratias, e come si può vede-
sola tonsura clerico^ qiiod seenni re nel medesimo Missal. par. 2,
processerai ad belluin, dedil lioc tit. 5, n. I. Epistolario, Epislola-
episcopium. Ed altiove, nel lib. 2, riunij si chiama il libro ecclesiasti-
cap. 4) si servi di questa voce nel co, che contiene tutte l'epistole, le
medesimo significato Post Egidium : quah si devono dire nella messa, pel
Remense rexit episcopium. F. lo corso e secondo l'ordine di tutto l'an-
stesso Macri nel Hierolexkon alla no. Io costumano
che greci , i i

voce Episcopium. Che l'episcopio quah chiamano Apostolos. Fu


lo
fosse r abitazione propria degli an- chiamato pure Comes Hieronymij
tichi collegii clericali, lo abbiamo Lectionarius ec. Tali libri furono
da monsignor Cecconi, Istit. de' sc- ornati con argento, oro, gemme,
minariij pag. 9, e seg. di appi preziosi, come si ha dal
EPISTOLA (Epistola). Parte Zaccaria, nell' Onomasticon rituale^
della messa, recitata dal sacerdote, alla voce Epistolare et Epislola-
o cantata dal suddiacono avanti rmm. Nella cappella pontificia, ed
r evangelio, e eh' è cavala dalla in alcune chiese, il libro dell' epi-

Scrittura sagra. II sacerdote la re- stola si cuopre con drappo del co-
cita avanti all' altare al destro lato lore corrente, con ftangie, e ricami
di esso, da quella parte appunto d'oro, d'argento, di seta, ec.
, -

EPI EPI 3o9


L' epìstola negli antichi codici si do si dice, che Alessandro I Papa
dice Lectio ex Àpostoloj la quale ordinò si cantasse l' epistola, si de-
benchè si desuma alle volte anco- ve intendere, ch'egli confermò con
ra dagli altri libri dell'antico, e decreto tal uso. Ci attesta s. Giu-
nuovo testamento, e degli altri apo- stino, che la celebrazione dell' Eu-
stoli, per lo più però si prende caristia era sempre preceduta da
dalle Epistole, di s. Paolo [f^edi), questa lezione, ma che soggiunge,
e per questo fu così chiamata. Da il presidente dell'assemblea, ovvero

ciò parimenti è provenutOjChe quello il vescovo^ vi aggiungeva una esor-


che sidopo le Collette [Fedi)j
legge tazione, spiegando ciò ch'era difìl-
nella messa comunemente viene cile ad intendersi,
chiamato epistola. I giudei nei gior- Nei primi secoli, oltre gli scritti
ni di sabbato incominciavano le lo- de' profeti, e degU apostoli, si leg-
ro adunanze dal leggere i libri di gevano alcune volte pubblicamente
Mosè, e de' profeti. Nel nuovo te- nella Chiesa le lettere anche dei
stamento s. Paolo nella lettera I vescovi, e de' sorami Pontefici, e
ai corinti, al e. i4, cosi scrive: particolarmente quelle, che si dice-
Cuni com'eneritis unusquisque ve- vano Pacificaef ossieno Communi'
strum psalmum habet^ doctrìnam catoriae. Col commercio di esse si

habet. Questo testo da alcuni s'in- manteneva l'unità, e la pace fra


lerpreta pei salmi, e lezioni avan- il romano Pontefice , e gli altri
ti il sagrifizio. Più chiaramente vescovi, e si sapeva chi era orto-
scrisse ai colossensi, /\\ Cum lecta dosso, e chi eretico. Sopra questo
fuerìt apud vos haec^ fa-
epistola particolar punto di disciplina si
clte^ ut et in Laodicensìuni ecclc' possono vedere il citato Bona e.
sia legatur^ et eam, quae Laodi- 6. n. 2, e il Martene de antìquis
censium est, vos legatis, e nel fine eccl. ritibus 1. i^ e. ^^ n. 1. Co-
della prima lettera ai tessalonicen- munemente s. Girolamo si dà per
si Adjuro vos per Dominum^ ut
: autore della distribuzione, cioè del-
legatur epistola haec omnibus san- la serie, e dell'ordine delle lezioni,
ctis fratribus.Imperocché, sebbene dell'epistole, e degli evangeli, e, che
ivi non si dica, che se ne faccia la in tutti i giorni dell'anno si deb-
lezione nella messa, è però assai bono leggere nel sagrificio della
verosimile, che la lezione si facesse messa avendo composto il libro
,

in detto tempo, non sapendosi che che chiamò Comilem pubblicato ,

fuori di esso si facessero allora altre dalPamelio; distribuzione, che vuol-


adunanze de' fedeli. Pe*- lo che Sem- si confermata dal Pontefice s. Da-
bra potersi conchiudere, essere de- maso I. Dice il Durando, nel lib.
rivato dagli apostoli l' uso della le- 1 cap. 18, che i latini in tutte
zione delle divine Scritture, e del- le domeniche leggono l'epistola del
r epistola nella messa, come anche nuovo testamento, per essere gior-
avvertono il Cardinal Bona al 1. no dedicato alla risurrezione di
2, e. 6, n. I ; il Bellette nelle sue Cristo, e per significare lo slato
o.y^erv'tìtzzomj alla pag. 396; il Gran- della grazia. Nei messali ambrosia-
colas nel Trattato della Messa no, e mozarabo vi sono due lezio
pag. 36, e De antìquis liturgiis, m ogni giorno da dirsi avanti il

pag. 5o4. Nota ilMacii, che quao- vangelo, una ricavala dall'aulico,
a

3. EPI EPI
l'altra dal nuovo testamento. Il p. colo nono, al 1. 2, e. ir, si ma-
Mabillon, nel lib. I della liturgia raviglia, come così sud- spesso il

gallicana ale. 3, num. io, coll'au- diacono leggesse l'epistola nella mes-
torità di Gregorio di Tours, pro-
s. sa. Fa la stessa maraviglia il Mi-

va che nella Francia tre erano le crologo, scrittore del secolo XI, al
lezioni che si leggevano, una rica- e. 8; ed il Durando, scrittore del
vata dai profeti, la seconda dal- secolo XIII nel lib. I Ralion. al
l' apostolo, la terza dagli evangeli. e. 8, cercacon ansietà, per qual
Secondo la presente disciplina, per ragione il suddiacono legga l'epi-
lo più si legge una sola lezione, stola. Il Martene, nel luogo citato
eccettuati alcuni giorni , ne' quali al n. 6, è di sentimento che i sud-
più se ne leggono, e quella lezio- diaconi incominciassero a leggere
ne ha per oggetto di erudire il in alcune chiese V epistola nel se-
popolo cristiano, acciò con essa si colo Vili. Ma oggidì nell'ordina-
prepari al sagrifizio, come e' inse- zione del suddiacono, proferendosi
gna s. Tommaso, par. 3, quaest. dal vescovo le seguenti parole :

83, art. 4* E quelli, che trattano Accipe librum epìslolarum, et ha-


misticamente del sagrifizio della mes- he potestatem legendi eas in ec'
sa, dicono che l'epistola si legge pri- desia pancia Dei, resta stabilito,
ma Evangelo (P^edì), non per-
dell' che l'uffizio di cantar le lezioni
chè questo sia più degno di quel- nella messa solenne appartiene al
la, ma per additare gli apostoli, suddiacono. Non essendovi però il
che andavano avanti a Cristo, man- suddiacono, può essere cantata an-
jdandoli il Signore avanti la sua che da un chierico costituito negli
faccia a due a due. Innocenzo III ordini minori, purché la canti sen-
poi, nel lib. II Mysterionim Missae za manipolo, giusta le prescrizioni
e. 19, osserva, che l'epistola, che si della sagi'a congregazione de' riti,
dice prima dell'evangelo, significa indicate dal p. Merati nel tom. I,

l'uffizio del precursore di Cristo, par. I, pag. 202. Dice puranco il

cioè di s. Giovanni Battista, che citato Macri, non essere stato anti-
venne a preparare le strade di lui. camente officio del suddiacono il
Dicemmo che nelle messe basse cantare l'epistola, ed è perciò che
l'epistola si legge dal sacerdote ce- nella quaresima, e nelT avvento, ec-
lebrante, e nella messa cantata si cettuate le domeniche Laetare e
canta dal suddiacono, dicendola il Gaudetej si spoglia della pianeta
celebrante con voce bassa , ma ripiegata, quando deve cantarla,
la cosa non è sempre stata così. restando col camice, e col mani-
JNell'antica ordinazione del suddia- polo; e terminato il canto riprende
cono non si ritrova cosa alcuna, la pianeta. Tra i greci l'epistola
che possa riferirsi alla lezione del- si canta sempre dal lettore, ed è
l'epistola, come evidentemente di- presa dal nuovo testamento. I cer-
mostrano l'Hallier, De materia et tosini messe solenni fanno
nelle
forma ordìnationis al § 16^ n.46; altrettanto, cantando un religioso
il Morino de sacris ordìnationibiis r epistola in coro, perchè all'altare
lìWa part. 3, esercitaz. ji, e. 3. non assiste il suddiacono, ma il

Ciò apparteneva ai lettori. A mala- solo diacono. Che le monache cer-


rio, che visse nel principio del se« tosine cantino l'epistola, lo dicem-
,

EPI EPI 3ii


mo al voi. XI, pag. io5 del Di- casic(ne di qualche avvenimento, di
zionario. E circa il dirsi nelle mes- qualche questione eh* era necessa-
se solenni dal sacerdote celebrante rio decidere, di qualche abuso, che
l'epistola a voce bassa, quantun- l'apostolo voleva correggere e di al-
que il de Vert, al t IV, p. i3i cuni doveri morali che voleva par-
txplic. des cérénwnieSj dica che la ticolarizzare ; che non é stata sua
rubrica prescrive, doversi dal cele- intenzione di dare in alcuna di
brante nella messa solenne recitare queste ai fedeli un simbolo, od una
a voce bassa l'epistola, il gradua- spiegazione di tutti i donimi della
le, ed il vangelo, ciò non si trova fede cristiana, né di tutti i doveri
nel messale di stampa- s. Pio V, della morale ; che in fine, scriven-
to nel 1570, né in quello stam- do ad una chiesa, non ha mai or-
palo sotto Clemente Vili nel i6o4- dinato che la sua lettera fosse co-
/T. gli articoli Messa e Suddiaco- municala a tulle le altre. Delle
no, ed il Sarnelli tom. IX leti, epistole degli altri apostoli , come
eccl, lettera IXXW
Della Epistola; di quelle romani Pontefici , si
de'
nonché il Lambertini, della santa parla in luoghi di que-
diversi
Messa, capo Vili, § 11.
sez. I, sto Dizionario. V. il Rinaldi al-
EPISTOLARIO. Libro conte- l'anno 4^ num. 37, mentre all'an-
nente r epistole. V. Epistola. Nel no 60 num. 58, dice che i nostri
registro di s. Gregorio I si trova maggiori, quando si leggevano in
Tavverbio Epistolariter per signifi- chiesa l' epistole di s. Paolo , usa-
care contenuto dell'epistola. Ab-
il rono dire al lettore Fax teciim,
biamo dal Macri , Notizia de vo- simbolo della comunione cattolica,
cab. eccl, che col vocabolo Epi- V. Epistola.
stolella fu chiamato il capitolo, che EPITAFFIO, o EPITAFIO. In-
recitasi nelle ore canoniche prima scrizione fatta sopra i sepolcri, o
de' responsori nel rito ambrogiano. per iscrivervi sopra medesimi. i

EPISTOLE Paolo. Si an-DI s. Epitapliium, inscriplio sepulcliralis.


noverano quattordici lettere od fi- Molto antica è l'origine degli epi-
pistole di s. Paolo ; una ai Roma- o delle iscrizioni apposte ai
taffi,

ni, due , una ai Calati,


ai Corinti Sepolcri [Vedi) in memoria di
una agli una ai Filippesi
Efesii, qualche defonto. I greci ponevano
ima ai Colossesi due ai Tessalo- , soltanto per epitafìio il nome di
nicesi, due a Timoteo, una a Tito, colui, che nella tomba giaceva col
una a Filemone, ed una agli Ebrei. semplice epiteto di buon uomo, o
Credettero alcuni, che s. Paolo a- buona donna. In Alene si poneva
vesse scritto anche ai fedeli di Lao- semplicemente il tiome del defonto,
dicea. Gli atti di s. Tecla, le pre- quello del padre suo, e quello della
tese lettere di s. Paolo a Seneca, tribù cui aveva appartenuto. Al-
un vangelo, ed un apocalisse che cuni se ne fecero nella Grecia as-
gli furono sono opere
attribuiti , sai lunghi, contenenti per lo piìi

apocrife, e le tre ultime non sono un saggio della vita, o un elogio


state conosciute prima del quinto del defonto. A Sparta non si ac-
secolo. Dice il Bergier, che dalla cordavano epitafli, se non se- a co-
lettura delle lettere di san Paolo loro, che morti erano in un com-
si scorge, che furono scritte in oc- ballimento, o per il servigio della
, ,

3l2 EPI EPI


patria, e questi epitaffi conteneva- ra ch'era stato trasferito al sepol-
no un corto elogio dei de fonti. 11 cro diligentemente venivano indi-
Guasco, nel descrivere i riti funebri dicate, non escludendosi gli epi-
de' Romanij dopo aver parlato del taffi pei fanciulli. Sovente s' in-
luogo, della struttura, e degli or- contrano nelle tavole sepolcrali le
namenti de' sepolcri de romani lettere S T T L., che signifi-
. . .

dice, che questi essendo vaghi di cane SU libi Terra Levis, ap-
lunga rinomanza, lo erano in certo punto come se le ceneri, e le ossa
modo della seconda vita. Tanto di un morto fossero capaci di sen-
studio però, tanta sollecitudine sa- tire qualche sollievo dalla morbi-
rebbe loro sembrata inutile e va- dezza, o leggerezza del terreno. Ep-
na, se non avessero potuto fare in pure di questa grazia supplicava-
guisa, che gli ammiratori d'opere no istantemente gli dei, e questa
SI grandi venissero istrutti della auguravano ai loro estinti amici
loro condizione, e delle loro glo- e parenti. Le altre lettere solite
riose azioni. Inventarono i romani, rinvenirsi nelle tavole sepolcrali
o, per meglio dire, adottarono l'uso sono le seguenti , di cui dopo le
antichissimo degli egizi e di altri iniziali poniamo il significato.
popoli, d'incastrare nella parte del
sepolcro più esposta alla veduta D. M. Dìsy o Diis Manibus.
una tavola di marmo, o di pietra, D. M. S. Dis Manibus Sacrum.
in cui scolpivano l' iscrizione. Que- D. M. P. Dis Manibus Posuit.
sta tavola era propriamente quella D. M. V. F. Dis Manibus Vo-
che chiamavasi Monumentum j o tuni Fecit.
Monimentum, perchè monet nos, o D. M. E. M. E. Dis Manibus et
ci dà notizia della persona defonta, Memoriae Aeternae.
o de'suoi, o de'proprii fatti, e ci ren- D. L. S. Dedit Locum Sepulturae,
de accorti che anche noi siamo mor- ovvero Dis Laribus Sacrum.
tali. Appellossi altresì cìppiis, no- D. D. M. Dedicatum Dis Mani-
me appropriato alle colonnette con bus, ovvero Dono Dedit Mo'
iscrizione per denotale un confine, numentum.
ed al sepolcro stesso. L' iscrizione, H. S. E. Hic Situs Est.
o de'romani, era prolisso
l'epitaffio
o breve, secondo la vanità o la Inoltre perchè moltissimi erano
modestia, l'avvenimento, e le cir- i sepolcri dei romani, e non tutti
costanze, l'arte, o l' ineleganza del abbastanza sontuosi per trattenere
compositore. Alcuni erano in versi, a prima vista il viaggiatore, quelli
la maggior parte però in prosa. che pur bramavano di essere co-
Alcuni erano posti per informare nosciuti, facevano porre nell'epi-
i passeggieri dei meriti , e delle taffio, Heusj Fiatar, ovvero Siste,
imprese del defonto; altri indica- Fiatar, o altre somiglianti parole,
vano il nome, la famiglia, la di- affinchè il passeggiero invitato, e
gnità. In alcuni segnavasi l'età del come forzato dal muto imperioso
defonto; in altri l'esattezza giun- cenno de' marmi si fermasse e leg-
geva a tanto, che non solo l'età, gesse.Laonde sovente avveniva
ma il mese, l'ora del nascimento, che ponendosi per mera curiosità
il giorno, l'ora della morte, e l'o- a leggere, trovava degli epitaffi as-
,

EPI EPI 3i3


sai lepidi. Tra il volgo poi corre- si seppellivano, di che si parla ai
va l'opinione, che la lettura degli diversi analoghi articoli. 11 dotto
epitaffi facesse perdere la memoria, p. Lupi nelle sue Dissertazioni non
ed è credibile, che non pochi sprez- solo parla degli epitaffi pagani, ma
zassero cotale invito. Che il Ceno- rende ragione come alcuni di essi

lafio (Fedi) fosse un sepolcro, o trovansi sopra i sepolcri de' cri-


monumento vuoto innalzato in ono- stiani ; parla degli epitaffi di que-
re di un morto , altrove defonto sti ultimi, scritti con molta trascu-
lo dicemmo a queir articolo. Il Ma- ratezza; delle esecrazioni contro i

cri disse,che si chiamò Epitaphista violatori de' sepolcri usate negli


il compositore di epitaffi. Di que- epitaffi SI gentileschi, che cristiani,
sti si trovano molti esempi tan- e come i cristiani non cominciaro-
to nelle antiche lapidi^ quanto pres- no ad usarli che circa i tempi delle
so i classici autori. irruzioni dei barbari in Italia ; in
Raccontano i francesi, che i pri- fineche nei soli epitaffi cristiani si
mi epitaffi, che nel loro paese si trovano espresse le calende, le no-
trovano collocati sulle tombe dei ne, e gl'idi giusta la regola del
loro re, sono quelli di Pipino, e Mabillon, del Malvasia, e del Fon-
di Carlo Magno. Sulla tomba del tanini.Il p. Menochio, nelle sue

primo si scolpi questa semplice Stuore nel tomo II, pag. 44^> *'i-
iscrizione : qui giace pipino il padre ferisce diversi epitaffi ingegnosi e
DI CARLO MAGNO. Ma ìq Italia sin- Os-
curiosi. Il Buonarroti, nelle sue
golarmente, più che in qualunque servazioni sopra alcuni frammenti
altra regione, forse seguendo lo di vasi antichi di vetro j a pag. 64,
dei romani, conservossi co- ed a pag. 1 65 a
stile il 1
69 , parla delle
stume . e con esso il gusto degli acclamazioni funerali de' cristiani
epitaffi, e questi si apposero non verso de' morti scritte nelle lapidi,
solo ai sepolcri dei principi, e dei e che il Dulcis anima, che sì legge
grandi, ma sovente ancora a quelli nelle iscrizioni sepolcrali de'cristia-
di alcuni privati illustri. Non si ni, è una formola presa dalle ac-
estinse, neppure ne' bassi tempi, la clamazioni funerali. Riguardo poi al-
smania per gli epitaffi, e molti più la formola, la quale si legge in siffat-

o meno eleganti o più o meno , te iscrizioni, dormit


ag- in pace,
rozzi, alcuni talvolta anche poetici, giunge che i primi cristiani la pre-
e sovente rimati, se ne composero sero da quelle parole di Cristo:
dopo il secolo decimo, in tempi in Lazarus amìcus noster dormit, e
cui sembravano totalmente oscurati da luì dette per la fi-
dalle altre
i lumi delle lettere, e delle scien- Marc. e. 5,
glia deli'archisinagogo,
ze. Gli epitaffi s' ingentilirono col v. 4o; formola allude
alla qiial
risorgimento della letteratura, co- s. Gregorio Nazianzeno nell'orazio-

me si vede nelle chiese , e nei ci- ne XI verso il fine. Quindi con-


miterii, ove sono in gran copia. Il chiude che per la stessa ragione
Bosio, l'Arrigi, il Mamachi ed altri i sepolcri de' cristiani si dissero
autori, trattano degli epitaffi, delle cimiteri, quasi dormitori, parola
iscrizioni, e degli emblemi, che gli che racchiude in se una fede del-
antichi cristiani posero nelle cata- larisurrezione, anzi la morte mede-
combe, ne' sepolcri, e ne' luoghi ove sima chiumarono dormizione, e sou-
,

3i4 EPO EPO


no, come dissero jìsvegliamento la o 69; l'era di Diocleziano o dei
|-isurrezione. martiri, registrata agli anni 284,
EPOCA. L'epoca è un punto fis- o 3o2; la pace data alla Chiesa
so, ovvero un tempo certo e degno nel pontificato di s. Melchiade,
di osservazione nella storia, del qua- da Costantino, il Grande, il pri-
le siservono i cronologisti per inco- mo imperatore cristiano, nell'an-
minciare a contare gli anni, e che no 3 12, o 3i3; il concilio gene-
d'ordinario è fondato su qualche rale di Nicea, celebrato sotto san
avvenimento memorabile. Lo stu- Silvestro I l'anno 325. Le epoche
dio della Cronologia ( J^edi) ha civilio politiche, tratte dalla sto-
per mira di portare la sicurezza ria stati , sono
degli quelle che
sul tempo, dei fatti principali isto- concernono gì' imperi, e le monar-
rici, i quali tempi con parola gre- chie delmondo, come la fonda-
ca chiamansi (riposo. L'epoca dif- Roma, l'anno del mondo
y.ione di
ferisce dal periodo in ciò, che il 325o, p 3256; l'epoca della re-
periodo è giro di anni destinato pubblica romana, la cessazione di
a ripigliarsi dopo finito il suo cor- questa, il cominciamento dell'im-
so; mentre l'epoca invece è un pero d' occidente ec. ec. Secondo
punto, che apre e termina uno queste varie divisioni di epoche,
spazio nella durata ( F. Era). In si distinguono i tempi dell'antico,

tre spezie si dividono l'epoche, cioè e del nuovo testamento , della leg-
nelle sagre, nelle ecclesiastiche, e ge di natura, della legge scritta,
nelle civili p politiche. L'epoche e legge di grazia Ci sono ancora .

sagre sono quelle, che si prendono \ tempi oscuri, i favolosi, gli sto-
dalla Bibbia, o santa Scrittura, e rici, i secoli d'oro, quelli di ra-
che riguardano particolarmente gli me, di ferro, di legno, di loto, e
ebrei, come il diluvio, il quale vuoisi così altre denominazioni arbitra-
avvenuto l'anno del mondo i656; rie. Ma sulle epoche vanno con-
la vocazione di A bramo 1' anno , sultati i cronologisti, la celebre
202 2; l'uscita degli ebrei dall'E- opera, Varte di verijicare le date^
gitto, nell'anno 25i3; il tempio e gli eccellenti trattati di Lenglet
di Salomone terminato nel 3ooo; nelle tavolette cronologiche della
la libertà concessa agli ebrei da storia universale sagra e profana,
Ciro l'anno 34^8; la nascita di e la Cronologia per servire alla
Gesù 4ooo;
Cristo, accaduta l'anno storia universale, del nostro ap-
la distruzione del tempio di Ge- plaudito italiano Cesare Cantù.
rusalemme operata da Tito, insie- Sulle epoche è pure molto interes-
me alla dispersione degli ebrei as- il Quadro cronologico d'isto-
sante
segnata all'anno del mondo 4074, ria antica e moderna , sagra e pro-
e corrispondente all'anno 74 dal- fana, dal principio del mondo si-
la nascita di Gesù Cristo, ed al- no all'anno MDCCCXXXFIII
l' anno 70 dell'era volgare. L'epo- traduzione dal francese con molte
che ecclesiastiche tratte dalla sto- correzioni ed aggiunte del p. Tom-
ria della Chiesa, incominciano do- maso Pendola delle scuole pie, Siena,
po l'era cristiana o volgare, come 1838. Secondo il Martirologio roma-
il martino di s. Pietro, e quello no nell'anno corrente, sono trascorsi
di s. Paolo in Roma, all'anno 66, 7040 anni dalla creazione dclmon-
EPO Ero 3i5:

do, 4^00 ^^^^ ^^^ diluvio tini- stesso giorno, disteso sul cataletto
versale, 2995 anni dalla edifica- volle essere spet latore alle sue so-
zione di Roma, e i843 anni dal- lenni esequie. Giannangelo Medici
rincarnazione. Però nel Diario entrò in Roma 26 dicembre i527,
ai

Romano del medesimo anno cor- ed ivi dopo trenta^ue anni nell'i-
rente ai 21 aprile è registralo il stessa ora e nel giorno stesso fu elet-
natale di Roma, cioè in questo to Papa col nome di Pio IV. 11 Pan-
giorno principia l'anno 2592, dac- vinio notò nella sua vita, che es-
ché i germani fratelli Romolo, e sendo egli nato il giorno di Pasqua,
Remo cominciarono l'edificio del- eletto Pontefice nella notte di Na-
l'eterna città, che fii da essi chia- tale ad ore sette, e coronato in
mata Roma. quello dell'Epifania, si combinò
Né mancarono quelli che regi- che tutti e tre sono giorni di Pa-
strarono le epoche, i giorni, gli squa.
anni, e le combinazioni memoran- Abbiamo dal p. Tempesti nella
de qualche principale personag-
di vita del magnanimo Sisto V^ che
gio, il perchè ne accenneremo al- il sempre felice per
mercoledì fu
cune. Fu principalmente memora- lui, dappoiché in questo giornp
bile pel gran Pontefice Leone X nacque, si vestì frate, divenne vi-
il giorno 1 1 dei mesi, essendo in cario del suo Ordine, fu fatto Car-
tal giorno nato, ed avendo prese dinale, creato vescovo, eletto Pa-
le insegne cardinalizie, ed essendo pa, non che coronato il primo
slato costretto a fuggir da Firen- maggio i585, giorno in cui ne^
ze, fatto prigioniero a Ravenna, 1572 era morto s. Pio V, suo
liberalo e fatto l'ingresso solenne gran benefattore. Di Clemente Vili
in Firenze, eletto Papa, colla qual §i ha che nacque di giovedì, indi
dignità prese possesso della basili- progressivamente nel giorno di gio-
ca lateranense agli 1 1 di aprile vedì fu creato Papa , ammalò e
i5i3, cavalcando lo stesso cavallo quindi morì. Molte poi sono le
col quale un anno prima nello stes- combinazioni di quelli, che mori-
so giorno era stato fatto prigione rono nel giorno anniversario della
in Ravenna. Tuttociò fu notato loro nascita; tali furono i Cardi-
da uno scrittore di quel tempo, nali Enrico, e re di Portogallo, Giu-
con quei versi che riporta il No- lio Roma, Giambattista Palletta,
vaes al tom. VI, p. 1 65. L'im- Ottavio Raggi, ed a' nostri giorni
peratore Carlo V
nacque in Gand Giorgio Doria Pamphily. Altri e-
l'anno i5oo nel giorno 24 feb- guali aneddoti sono in vari arti-
braio festa di s, Mattia, ed in tal coli del Dizionario.
giorno successivamente prese pos- EPPENSTEIN (di) SiGiFRiDo ,

sesso della monaichia spagnuola Cardinale. Sigifrido de' baroni di


l'anno ìSij, fu eletto re de' ro- Eppenstein, alemanno di nazione,
mani nel iSig, coronato impera- fu dapprima preposto della chiesa
tore dalPapa Clemente VII nel di s. Pietro di Magonzaj e quindi,

i53o: inoltre nel medesimo gior- nel pontificato d' Innocenzo III,
no fece prigioniero nel i525 il eletto arcivescovo, l'anno 1200.
suo rivale Francesco I, e dopo Però di questa sede non potè ave-
avere rinunziato all'impero, nello re per allora il possesso, attese le
,

3i6 EQU EQU


controversie di Leopoldo vescovo o golfo presso il mare, nella re-
ili Vormazia, ii quale portava a gione degli anlichi picentini. Il
quel posto i più alti diritti, ed terremoto del 1694 la ridusse in
era sostenuto da Filippo re di istato rovinoso ; è tuttavia capo di
Francia. Sigifrido ricorse in Colo- circondario. Ivi veggono ancorasi

nia a Guidone, vescovo Cardinale alcune rovine dei palazzi degl' im-
di Palestrina e legato pontificio, peratori, ed alcune case di delizia
ed anzi da lui ricevette la episco- edificate dai grandi dell'impero.
pale consecrazione. Recatosi quindi Avendola distrutta i goti , il re
a Roma, ottenne il pallio da In- Carlo II verso l'anno 1 3oo vi fece
nocenzo III, il quale lo creò Car- costruire una nuova città, che de-
dinale, assegnandogli secondo mol- nominò P^ico dì Sorrento. Egli vi
ti autori, il titolo di s. Sabina, fece trasferire la chiesa principale,
quantunque il Ciacconio in tale e la parrocchia di Equa, ed ot-
opinione in nessuna maniera si ac- tenne dal Pontefice Bonifacio Vili
cordi. 11 Mallinckrot lo vuole an- r erezione , o il trasferimento del-
che vescovo di Sabina ; ma V U- la sede vescovile, che dichiarò suf-
ghellio, ed altri classici autori, non fraganea della metropoli di Sor-
ne parlano in alcun modo. Si rento. Neli'Ughelli, Italia sacra
trattenne il Cardinale in Roma tom. VI, p. 63o e seg., si legge che
iìnchè, decisa la quistione della un Rufali n'era arcidiacono, e nel
sede di Magonza, ivi si recò insi- 1286 fu fatto vescovo di Ravello,
gnito eziandio del carattere di le- e che Bartolommeo sedeva qual
gato apostolico. Per quattro anni vescovo in Equa nel 1 294 ; indi
amministrò anche il vescovato di incominciando da Giovanni Cimino,
Vormazia, essendo stato condanna- creato vescovo nel i3oo da Boni-
lo all'esilio l'anzidetto Leopoldo. facio Vili, riporta le notizie di
Celebrò due concilii, imo in Ister- altri ventotto vescovi , 1' ultimo
ford, r altro in Magonza, e molto dei quali dall' UgheUi registrato
operò pel ristabilimento della di- é Tommaso d'Aquino del 1706.
sciplina ecclesiastica e della mora- L' ultimo vescovo però fu monsi-
le. Eseguì in Aquisgrana V inco- gnor Paolino Pace della diocesi
ronazione di Federico li; ma poco di Cassano, fatto vescovo da Cle-
di poi la morte lo colse nella cit- mente XIV nel concistoro de' io
tà d'isterford, e nel i2 3o ebbe maggio 1773. Quindi il Pontefice
la tomba nella chiesa di s. Maria Pio VII, coir autorità della bolla
con una breve iscrizione. Nel 12^5 De utdiori Doniinìcae, quinto ka-
era slato presente anche ad un lendas julii 1818, ne soppresse la
sinodo, che da Corrado vescovo sede, che in perpetuo riunì alla
porluense fu celebrato nella sua chiesa di Sorrento.
chiesa di Magonza. EQUI LI A, Equiliitnij seu Acqui-
> EQUA, od EQOANA, Acquea- liuni. Città episcopale della Vene-
sesy seu f^icus Aequensis o vico , zia^ e del vicariato italico, distrut-
di Sorrento. Città vescovile d'Ita- ta dagli unni, di cui pretendest
lia nella provincia di Terra di La- che le rovine sieno dalla parte
voro, nel regno di Napoli, situata nominata Giesol, o lesolo verso il
lungo una collina, su piccola baju, mare nella Marca Trivigiana. La
. 1

EQU EQU 3.7


sede vescovile fu eretta nel secolo dotta in mezzo all'austerità, e con-
settimo sotto la metropoli, e pa- tinua preghiera, si rendeva noto e
triarcato di Grado, donde, al dire celebre nell'Abruzzo. Quantunque
di Commanville, fu poscia trasfe- fosse semplice laico, col suo esem-
rita a Città Nova (Fedi). L*Ugheili pio, e colla sua ardente carità in-
neW Italia sacra ne riporta le no- fondeva in que' popoli l'amore al-
tizie tom. X, pag. 75 e seg.,
al la ritiratezza, all'orazione, ed al

in uno a quelle dei ventiquattro travaglio. Popolò tutta la Valeria


vescovi che vi ebbero sede. Il pri- di monaci, vestiva da povero, con
mo fu Pietro dell' 876, l'ultimo iscarso cibo ciba vasi, poco dormi-
Andrea vescovo Equilinus nel 45o, 1 va, ed il resto del giorno impie-
dopo la cui morte Paolo II nel gava nel lavorare ì campi, e nel
1466 la uni a Città Nova. visitare i suoi allievi. Finalmente
EQUINOZIO ( Aequinoclìiim) giunse al termine di sua vita, e
Il tempo, nel quale i giorni sono morì in odore di santità nell'anno
eguali alle notti in tutto il mon- 540. Il suo corpo è venerato ad
do. È quando il sole entra nel Aquila nella chiesa di s. Lorenzo;
circolo equinoziale, circa li 1 1 mar- e la sua festa si celebra li 1
zo, e li 23 settembre: il primo agosto.
si chiama equinozio di primavera, EQUIZOTO o EQUIZOTA ,
ed il secondo autunnale. (Equisetum). Sede vescovile della
EQUIZIO (s). Mentre s. Bene- Mauritiana, nell' Africa occidenta-
detto stava tutto occupato nello le, sotto la metropoli di Sitifi.

stabilire la sua regola a Monte Vittore suo vescovo intervenne al-


Cassino, Equizio con una vita con- la conferenza di Cartagine.

FINE DEL VOLUME VIGESIMOPRIMO.


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