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Già per il passato c'erano stati tentativi di occupare Roma, come l'occupazione da
parte dei francesi nel 1808, di questi aveva avuto il carattere della
ma nessuno
Questo owiamente portò non pochi problemi, sia giuridici che politici, che
dovevano essere risolti. In particolare era necessario rendere compatibile la
coesistenza nella stessa città del pontefice e del re d'ltalia e soprattutto
rassicurare gli altri stati (in particolare Francia e Austria) preoccupati dal fatto che
disciplinava i rapporti tra stato e chiesa. Crispi, invece, era ancora più estremo
nella posizione, infatti non
sua solo si opponeva a far cadere i cd. iura maiestatica
circa sacra, ma temeva anche che la concessione di garanzie al pontefice potesse
dar luogo a forme di dispotismo da parte di quest'ultimo. In realtà questa parte
cosi radicale era contraria alla legge delle guarentigie perché riteneva la chiesa
troppo vasta e potente e quindi pericolosa per lo stato.
Nonostante queste posizioni contrapposte in sede di lavori preparatori la legge
delle guarentigie fu emanata e conteneva delle idee comuni ai vari schieramenti e
cioè il monopolio del potere legislativo in capo allo stato e la nozione di chiesa
come associazione privata. Questo fece si che fossero mosse critiche da più parti,
in particolare da Benedetto Croce al relatore Bonghi, il quale però ebbe il difficile
compito di tradurre in termini giuridici i compromessi politici emersi durante il
dibattito politico.
Della legge delle guarentigie si discute molto, in particolare della sua natura
giuridica: se fosse cioè una legge ordinaria o fondamentale. È dovuto intervenire il
Consiglio di stato a dirimere la questione stabilendo che si tratta di una legge
fondamentale dello stato. Questa pronuncia però lasciava cmq aperti dei
problemi, soprattutto in relazione alla modificabilità della legge stessa e alla sua
valenza sul piano internazionale. Con riferimento al primo punto si deve
ammettere che risulta connotata dal carattere dell'immodificabilità. Al
essa
riguardo lo stesso Scaduto diceva che nonostante il fatto che qualche art sia stato
modificato o abrogato in modo non implicito dagli stessi organi legislativi, ad
essa si deve riconoscere cmq che è
non una legge modificabile come tutte le altre.
Sotto ilprofilo internazionale, invece, si esclude che abbia la natura di
un trattato
internazionale, ma la legge delle guarentigie rappresenta
confronti della comunità internazionale. Nonostante
I'impegno del'ltalia nei
ciò si alimentano
polemiche
d o t t r i n
relative al peso di eventuali violazioni della stessa da parte dello stato
italiano.
una
a sentenza della corte di cass. mise fine alla stessa stabilendo che la dotazione
anoarteneva alla chiesa come ente morale e il pontefice ne era solo il suo
app.
Il dibattito dottrinale aperto intorno alla questione è caratterizzato dal fatto che
coinvolge varie branche del diritto e soprattutto ha sollecitato l'interesse di
numerosi studiosi anche esteri, che risultano sicuramente meno coinvolti da
sentimenti patriottici, politici e religiosi che animavano quel periodo.
Sicuramente però non si può non sottolineare che questo stesso dibattito ha
risentito delle vicende storiche del periodo e infatti nei primi anni successivi alla
breccia di porta pia si discuteva, per esempio, della sovranità del pontefice su
quelle zone che non erano state specificamente occupate dall'esercito.
Da una parte ci sono i vaticanisti che sostengono che il Pontefice continua ad
esercitare la sua sovranità sulla cd "Città leonina" (costituita dalla parte di Roma
posta alla destra del Tevere) o almeno sui palazzi vaticani, perché queste aree non
erano state oggetto della debellatio del 1870.
Al contrario, vi è però un consolidato principio nella dottrina internazionalistica
che sostiene che la debellatio non richiede una esplicita occupazione del territorio
Se questo cmq risulta ridotto all'impotenza; e la stessa mancata occupazione dei
paazzi vaticani appare in realtà un atto di riguardo nei confronti del pontefice. In
ogni caso non si integrava nessuna condizione di extraterritorialità, perché era
dta una concessione da parte di una legge unilaterale dello stato, e ciò
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Roma avevano rigettato le
secondo grado del tribunale di
sentenze di primo e
italiana. Ciò favori un
che negavano la giurisdizione
eccezione di parte vaticana
tutto dipendeva
dal grado di sovranitàe
dottrina. Ovviamente
ampio dibattito in
santa sede. Molte furono le tesi prospettate, ma
extraterritorialità attribuiti alla
che cercavano di individuare un
sicuramente quelle più originali erano quelle
politico-territoriale. Si è cosi ipotizzata
titolo diverso di sovranità rispetto a quello
a favore del papa una "sovranità spirituale",
preesistente al 1870 e che era rimasta
Cattolica.
intatta dopo la debellatio, in quanto capo della Chiesa
coesistere con la
Secondo alcuni questo tipo di sovranità può tranquillamente
sovranità statale su uno stesso territorio. Per altri dopo il 1870 la sovranità
pontificia è divenuta onorifica e personale e quindi svuotata di qualsiasi
significato giuridico.
Tutte queste teorie hanno, però, un punto in comune: tutte abbandonano
qualsiasi tentativo di riconoscere una sovranità territoriale del pontefice; vi è
piuttosto una titolarità in concreto, da parte della santa sede, di una forma di
sovranità diversa da quella politica.
Per esempio Francesco Scaduto ritiene che la chiesa sia un'associazione privata e
quindi ad essa va cmq riconosciuta qualche forma di sovranità pontifica. Tale
riconoscimento a livello internazionale viene dai singoli stati. Castellari invece
sostiene che il pontefice avrebbe cmq un diritto di legazione (capacità di un
soggetto di diritto internazionale (stato sovrano o altro ente) di inviare o ricevere
organi aventi carattere diplomatico e pertanto legittimati a godere dei trattamenti
che sono inerenti alla funzione diplomatica) sebbene non più sovrano ne collegato
ad uno specifico territorio.
Sicuramente però la posizione giuridica del pontefice e della santa sede
sono
posizioni uniche al mondo e ciò è evidenziato proprio dagli eventi
successivi alla
debellatio del 1870.
essere definito neanche come ente autarchico perché "lo stato moderno non
considera i bisogni religiosi come interessi statali". Però per lo stato è importante
nteressarsi
inte di come questi bisogni vengono raggiunti e soddisfatti. In ogni caso
sottolinea il Romano che gli enti pubblici interni allo stato derivano da esso la loro
potestà, mentre invece la chiesa ha un potere originario e per questo è autonoma.
eDbero grande influenza sulla politica tra stato e chiesa per avere il
conciliazione
pontificio.
econdo D'Avack si tratterebbe di una continuazione ridotta, per la
mancanza di
con l'esercito un
territorio su cui aveva poi
LeSSario in quanto aveva occupato
doveva rinunciare a tale pretesa; gli
Ercitato la propria sovranità e quindi ora
ormai lontana
nel tempo sorta stati
tra due
Olasoluzione ad una questione
in realtà
sovranità del pontefice perché
la
Ovra non potevano
riconoscere
9
era quindi lo stesso antira
ICO
dubbio. Lo stato vaticano
m e s s a in
non 'avevano mai territoriale.
estensione
sua
più piccolo nella infatti la
stato pontificio, solo articolate.
Riconosce
a
conclusioni più
D'Avack però in seguito arriva del vecchio stato
di un residuo
conseguenza
sussistenza di una sovranità, che sia In
dopo la debellatio. entrambe
formazione di uno stato
pontificio o della nuova
ha legittimato la
santa sede a
sovranità
preesistente
queste ipotesi questa
vassallo della santa sede a cui è stata concessa una certa autonomia.
Negli anni 30 poi c'è chi ha ritenuto che alla città del vaticano manchino i requisiti
essenziali per essere considerata un vero e proprio stato. Essa è quindi solo un
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Con riferimento al primo punto, da una parte c'è chi ritiene che nel 1929 si sia
riterimento
ato uno stato, ma non un nuovo soggetto di diritto internazionale; dall'altra c'è
c r e a t o
sostiene che la città del vaticano abbia una sua autonoma soggettività
chi
internazionale distinta da quella della santa sede.
Secon punto: secondo alcuni il legame tra la santa sede e il suo elemento
territoriale, la città del vaticano, ha assunto un ruolo importante. Addirittura una
dottrina recente ha ritenuto che se la questione romana si fosse posta oggi, non ci
della sede.
grande limitazione della personalità giuridica
santa
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Aella realtà. Quindi anche l'ordinamento canonico si caratterizza per una certa
elasticità perché, come osserva Bobbio, anche Dio ha delegato gli uomini a
nrodurre leggi per regolare la loro condotta o attraverso il diritto naturale o
attraversoil diritto positivo. Anche l'ordinamento canonico, quindi, è un
ordinamento dinamico.
si può non citare Pio fedele che negli anni 40 sottolinea che le sanzioni possono
come
internazionalistici: infat
si qualifichino sovrana
vogliono che i loro rapporti una potestà
Ede riconosce
alla chiesa
lateranensi
Ttalla attraverso I patti
dittatura n o n
riconosce altre istituzioni
Mussolini d u r a n t e la sua
pero di contro
stato e chiesa dopo il 1929
tra
cui i rapporti
sOvrane s e non lo stato, per Tra l'altro questo
internazionalistico.
modello
dovevano n e c e s s a r i a m e n t e rifarsi al
dovendosi rapportare ad uno
che la chiesa preferisce
tipo di rapporti è quello
stato autoritario come quello fascista.
studi che ricorrono aimodelli
Per queste ragioni durante gli anni 30 ci sono moti
I problema si
ripropone anche
nel diritto
internazionale la chiesa può
operare come stato
interno: cos' come a livello
diritto interno essa può o come
confessione religiosa, ne
operare come
hanno la qualifica d soggetto, con i suoi enti
La
persone
chiesa cattolica, infatti, giuridiche, o come confessione rappresentativi che
giuridica. Lo sono invece la nel>'ordinamento italiano
religiosa.
santa non gode di
sede, in
quanto organo di
personalita
governo, e gli at
suoi enti. In
particolare gli altri enti
normativa concordataria. Quindi della
per lo
chiesa cattolica
vengono regolati dana
livelli distinti: quello degli enti stato italiano la chiesa si articola su due
che
e ad esso
sottoposti, quello operano nell'ambito dell'ordinamento italiano
e
degli organismi, che
giuridicamente rilevanti, sono esterni ad esso. se anche svolgono attivita
Nel quadronormativo tracciato dai
rapporti interstatuali, tanto più che patti lateranensi il livello esterno è quello
il trattato de
per regolare i rapporti tra l'talia sembrava essere stipulato proprio
e il
Poi con 'awento della nuovo stato della Città del
costituzione questa Vaticano.
relazioni comincia a stare stretta. Infatti configurazione interstatuale delle
7 si cercò di andare oltre già in sede costituente, nel formulare l'art
la
chiesa, anche se con
configurazione interstatuale deirapporti tra stato e
formulazioni diverse Dossetti
stesura definitiva appare
con e Togliatti, tant'è che la
una mediazione tra i due.
In realtà successivamente parte della dottrina ha
ridurne la interpretato l'art 7 cercando di
portata. Per altri la norma in esame
appare come garanzia della laicita
dello stato, nella parte in cui individua
lo stato e la chiesa come
sovrani ognuno nel proprio ordine. L'art 7 infatti
indipendenti e
impedisce che lo stato possa
essere subordinato alla chiesa e viceversa. La dottrina
nell'interpretare l'at 7
sottolinea che esso va letto insieme all'art 8.2 per quanto attiene ai con rapporti
le confessioni acattoliche, alle quali è attribuita autonomia statutaria.
Proprio sulla base di tale autonomia statutaria, alcuni hanno sottolineato come ci
sia una profonda differenza tra l'autonomia riconosciuta alle confessioni religiose
e quella riconosciuta invece alle formazioni sociali. Una certa dottrina però ha
tentato di accostare la chiesa alle formazioni sociali, che si possono organizzare
secondo propri statuti. In realtà il dato fondamentale è che gli statuti
confessionali di per se non costituiscono norme dell'ordinamento statuale.
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delle
confessioni,
che
spesso sono
proprio
realtà
e s a u r i s c o n o
la
enti non
art 8.3. si caratterizza
za
ai delle intese ex l'islam.
Esso
per
l'ostacolo ala stipula intesa
con
richia
mancata che è invece
viene dalla
confessione, esto
Un esempio ci
rappresentathvo
dell'intera
è che ci
sono una seris
erie di
di un ente situazione
assenza
risultato di tale islamica che n.
II natura
non
organismi di
del'intesa.
per la stipula da vari
al governo
di intesa p r e s e n t a t e perche n o n rappresentan.
tano
bozze
un'intesa con lo stato,
a stipulare
sono però legittimati
l'intera confessione.
tra le
confessioni?
Come si configurano i rapporti nell'ultimo m e z z o secolo grazie allo
i n t e r c o n f e s s i o n a l i si sono sviluppati
Irapporti cristiane e grazie
ecumenico tra le confessioni
del movimento
sviluppo
all'impegno della chiesa cattolica.
nel 1948 si costituisce il world council of
Già prima del concilio vaticano lI, però,
churches a cui aderiscono numerose chiese protestanti. Nella prima riunione il
segretario generale Hooft sottolinea che bisogna dare maggior rilievo al consiglio,
mentre invece l'assemblea deve ricoprire il ruolo di segretariato organizzativo. La
chiesa cattolica, da parte sua, non diviene membro del consiglio, ma promuove la
costituzione di un gruppo misto di lavoro tra la chiesa cattolica e il consiglio
ecumenico delle chiese per favorire un coordinamento delle attività dei due
organismi.
Vengono favorite le formazioni « commissioni di studio in favore del
dialogo con
le altre confessioni cristiane
per cercare punti d'incontro. Non
manca qualche atto
bilaterale di una certa rilevanza giuridica, ma la
forma adottata è quella della
dichiarazione comune, che ha lo scopo di
definire controversie dottrinali o
superare antiche contrapposizioni.
La dottrina si è poi
interrogata circa
l'esatta collocazione ordinamentale delle
relazioni ecumeniche e se si
configurano all'esterno o al'interno
canonico. Secondo alcuni si
inseriscono nel lus dell'ordinamento
però è da
preferire la tesi successiva secondo cuipublicum ecclesiasticum internu
le altre confessioni i rapporti tra
la chiesa cattolica
religiose sono ascrivibili
ecclesiasticum externum, perché la negli schemi dello ius
giuridico di natura religiosa. Ora
chiesa non si publicupone come unico to
quale ascrivere tali
però il
problema è individuare ordinamen
rapporti, anche se ci si Il'ordinamento n
riconoscere un'altra chiesa nel senso chiedeva come una sa
Sicuramente la qualifica di
le modalità con cui
non riesce a definire
ma cmq
riconosciuta alle confessioni,
internazionale e in quello interno.
confessionali nel diritto
operano i
soggetti tra i vari
fenomeni migratori paesi e
i grandi
Eanche vero che la globalizzazione, di appartenenza ad una
criterio
confessionali come
raccentuazione delle identità Per questo è necessario
rischio di conflitti religiosi.
comunità hanno a u m e n t a t o
il
e con gli stati,
religiose
soprattutto
le confessioni
tra
rovare spazio per il dialogo ricoprono: sono enti rappresentativi
che queste
più importante religiosa. Inoltre le
per il ruolo sempre forte identita
da una
caratterizzati
Contesti sociali
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in cui è nece.
sono
necessarie in quel luoghi cessario
confessionall riescono a raggiungere
organizzazioni
stati non
che invece gli
perseguire
obiettivi pacedil svolto dai soggetti
confessionali a
livello
il ruolo
necessario definire le forse per
possibile per il forse ilt
E ormai se fino
n o n è stato
ad oggi ciò
timore
internazionale, anche c'è chi sostiene che sia necessae
statuale. In realtà ssario
di indebolire l'autorità degli e forse in futuro anchee un
confessioni religiose,
delle
creare u n o statuto europeo
dritto ecclesiastico comunitario.
riconoscimento delle confessioni religiose com.
Non mancano però segnali di sede ha
Ad es. la santa aderito allb
ordinamenti al livello internazionale.
sovrani
la stessa è stata
invitata a partecipare nella
conferenza di Helsinki del 1972, in cui
partecipazione non era però dettata da
sua qualità di stato europeo. La sua
a rimanere neutrale.
considerazioni, contraddistingue
nuerà
Queste e che conu
valere anche per la santa sede secondo la
se
facesse domanda di dottrina
ina, potrebbero
ammissione.
C'è da dire cmq che la santa
sede,
p e r m
anente presso l'ONU, anche se ormai dal 1964, ha nomin minato un osservatore
nento scritto. Ad oggi questa posizione non è stata definita in alcun
però il
anzZazione è molto contributo della santa sede
rilevante tant'è che
si è pre>
iade della quale la santa sede consolidata una
rimanendo priva del dirittoprassi
ba:
nell'ONU, pur
ede riconosciute numerose
prerogative.
di voto, si
Le vicende della chiesa cattolica dal 1870 in poi contribuiscono a che si superi
2- Di
tendenzialmente paritario. sovranità
su un piano esercitino una
internazionali qualora
3-Di soggetti giuridici internazionale.
riconosciuta a livello internazionale
sufficientemente
relazione ad una
bensi in nazionale.