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Tipologia delle fonti musicali, parti di un libro, dimensioni di un libro.

Terminologia, nomenclatura tecnica.

Tipologia di fonti musicali. Fonte è qualsiasi documento che rimandi alla storia di una composizione,
qualsiasi elemento documentale si chiama fonte.

FONTI MUSICALI

Possono essere manoscritte o a stampa.

Fonti manoscritte, scritte a mano, può essere autografa o in copia. Fonti manoscritte sono in unica copia.
Per copiare si doveva trascrivere a mano, ci voleva tempo, questo ha reso complessa nel passato la
diffusione delle partiture. Per stampare si doveva incidere la pagina musicale su una lastra di rame, ci vuole
un sacco di tempo, ma quando è pronta si possono fare tutte le copie che si vuole. Con la stampa si
abbattono i costi. Sugli spartiti c'è il numero di lastra che veniva usata e poi messa in archivio. Se una copia
a stampa perde delle pagine c'è sicuramente altrove un'altra copia per recuperare la parte completa.

Fonti miste: fonti a stampa con integrazioni a mano dell'autore o di un esecutore.

Fonte monografica è una fonte che contiene un'unica composizione, a differenza di raccolte di più
composizioni che sono fonti antologiche, tipo raccolta di sonate per pianoforte di Beethoven. Fonti
antologiche individuali hanno raccolta di composizioni di un solo autore. Fonte miscellanea contiene
composizioni di autori diversi. Fonte antologica può essere individuale o miscellanea.

Presentazione: partitura per più strumenti (non necessariamente per orchestra, anche per musica da
camera) dà origine a parti saccate che possono essere vocali o strumentali. Oltre alla partitura può esserci
l'intavolatura.

Elaborazioni musicali, forme in cui la composizione è stata elaborata da altri o dallo stesso autore, come
per jazz o musica da film. Può essere in forma di riduzione o trascrizione. Riduzione e trascrizione cercano
di far rimanere uguale la composizione ma per organico diverso o più piccolo come da orchestra a
pianoforte. Riduzione si ha quando si riduce una composizione a un organico decisamente più piccolo.
Parafrasi è elaborazione libera di un brano o un tema.

Riproduzione di libri antichi.

Edizioni anastatiche: per esempio Dover che fotografa edizione dell'800 e la pubblica. La tecnica è nata per
rendere disponibili libri antichi o manoscritti difficilissimi da acquisire. Edizione anastatica mette a
disposizione copia che nasce da riproduzione fotografica dell'originale. Rispetto al fac-simile usa carta
normale, non riproduce condizioni economiche della pubblicazione e si fa su edizioni che hanno più di 70
anni per aggirare diritti d'autore, altro fattore che riduce i costi. Formato qualsiasi, carta normale, nessuna
attenzione musicologica. Tecnica usata negli anni 70 80 del 900. Alcune case editrici nascono con questa
specializzazione, come casa editrice Formi? di Bologna che ha dovuto dichiarare bancarotta con la
digitalizzazione perché quel tipo di stampa era ormai superfluo. Edizione anastatica permette di consultare
manoscritti senza dover andare in archivi, utile per studi filologici.

Fac-simile è costosissimo, più per collezionisti che per studiosi, riproduce originale non solo nel contenuto
ma anche nella forma, materiali, coperta, tavole a colori.

Edizioni moderne. Due grandi categorie: destinate all'esecuzione o scientificamente più curate destinate
allo studio.

Quelle per l'esecuzione vengono curate ed elaborate dal revisore secondo il gusto del suo tempo, che
integra la partitura con indicazioni ad uso pratico come diteggiature, realizzazione del bc, agl inizi del 900
erano molto di moda, molto elaborate dal revisore, quindi sono poco attendibili filologicamente, ma molto
economiche perché vengono ristampate regolarmente a partire dalle lastre originali dove revisore era
intervenuto, es. Curci, Ricordi, Dover. Un professionista non può farvi affidamento.

Fra quelle destinate allo studio ci sono le edizioni urtext, testo originale. Scopo è recuperare pensiero
originale del manoscritto. Urtext ha senso in base al periodo storico. Per la musica del 700, per esempio,
qual è l'originale, sapendo che il compositore ci avrà messo mano molto volte, sapendo che il bc può
cambiare ogni volta e che potevano esserci gli strumenti più disparati a farlo in base alle circostanze e agli
spazi. il bc è un canovaccio. Non si può stare nella mente del compositore, ma si può stare nella logica
della sua epoca. Da un lato l'idea di riportare il testo originale, dall'altro la difficoltà nel capire qual è
l'originale, se si può identificare. Per integrare urtext con studi nasce edizione critica: edizione che dà conto
di tutte le possibili varianti riconducibili all'autore che si sono sviluppate nell'arco del tempo. Delmar ha
curato edizione critica delle sinfonie di Beethoven, lui dice che l'edizione critica deve ricreare il pensiero
ultimo del compositore. Compositore dopo aver corretto tante volte le dava al copista, compositore
correggeva le bozze e le mandava all'editore, eventuali correzioni venivano fatte nelle parti staccate. Dopo
la prima esecuzione faceva altre correzioni. Originale è risultato di queste elaborazioni che prevedono
l'intervento del compositore. Chi fa edizione critica sceglie quale copia prendere in considerazione e dà
conto delle copie originali precedenti, es. Berlioz. Perciò edizione critica costa. Si fa collazione, confronto fra
edizioni per fare edizione finale, dando a interprete possibilità di recuperare ulteriore versione con
integrazioni che sono nell'appendice.

Nell'opera del 700 era comune che un compositore scrivesse un'opera, dopo un anno l'opera veniva
commissionata da un altro teatro dove il cast era diverso e vocalità non si adattavano a arie già scritte,
perciò è normale che le opere abbiano delle arie alternative. In una edizione critica questi passaggi devono
essere documentati.

Monumenti musicali, collezioni editoriali che raccolgono opera omnia di un compositore, molto di moda a
fine 800. Come quella di Schubert curata da Breitkopf fra 1866 e 1885, 42 volumi.

Opera e fonte. Opera è la composizione. Fonte sono i documenti che fanno riferimento alla composizione.
Fonte può essere manoscritta, fonte a stampa, registrazione. Disco fisicamente non è l'opera così come non
lo è la partitura. Opera è quella che si ascolta. Specificità della musica legata al fatto di essere fatta con i
suoni.

Testimone è una fonte. Di una certa opera possono esserci diversi testimoni, che sono fonti diverse, come
edizioni di diverse case editrici, manoscritti, stampe.

PARTI DI UN LIBRO

Struttura esterna è la copertina, che include prima di copertina, seconda, terza e quarta. Sulla prima di
copertina c'è autore titolo editore, nella quarta indicazioni commerciali di produzione, spiegazione, sulla
terza o sulla quarta indicazioni sull'autore. Dorso riproduce informazioni della prima di copertina per
renderle visibili quando il libro è collocato in libreria. Brossura è rilegatura flessibile, economica, altri hanno
copertina rigida.

Parte interna: frontespizio è prima pagina, subito aprendo il libro, più completa rispetto a prima di
copertina che ha solo informazioni fondamentali. Retro del frontespizio è colophon, talvolta alla fine del
libro, dove si riportano indicazioni editoriali, indirizzo anno di pubblicazioni etc., tipografia. Colophon può
essere anche alla fine del libro. Dopo colophon c'è indice o sommario.

Poi inizia contenuto vero e proprio.

Nei libri vecchi rilegature erano fatte a fascicoli cuciti insieme, si potevano togliere e sostituire. Internet
culturale più importante biblioteca digitale italiana, ci sono edizioni storiche, autografi. Però sono
riproduzioni digitali. Dall'originale si ricavano informazioni come la filigrana della carta, dimensione, etc, per
capire se è tutto della stessa epoca e stesso autore. Fascicoli attaccati a un dorso che li tiene insieme,
attaccato a una coperta attraverso fogli di guardia. Coperta ha piatto anteriore e posteriore. Copertina
rigida si otteneva con piatto di cartone ricoperto da foglio di carta o pelle se pregiato. Fra i fogli di guardia
che rinforzano si trovano spesso spartiti considerati persi, all'interno dei piatti dei libri.

Dorsetto è dorso interiore. Fogli di guardia non si usano più perché i libri di oggi sono incollati. Testa, piede
e parte anteriore, ciascuna ha un taglio. Cerniera è la piega che si forma per l'apertura e permette al dorso
di piegarsi. Numero dispari sempre a dx, pari a sx.

La barba è la sfrangiatura che si crea quando le pagine vengono aperte con il tagliacarte.

Bifogli sono fogli protocollo, doppi, adatti a essere cuciti. Fogli singolo possono solo essere incollati. Bifoglio
ha 4 facciate, 1 foglio, 2 pagine. Foglio è l'intero foglio che piegato costituisce le due pagine. Ogni pagina ha
due facciate. La carta è l'equivalente del foglio, ma per i manoscritti. Manoscritti sono numerati per carte.

Brossura non ha nervi di cucitura perché è incollata, legatura all'americana, fogli singoli incollati, svantaggio
è che si staccano. Nervatura era formata da fili di cucitura.

Capitello è termine finale della cucitura, tutti i fili venivano portati lì e cuciti insieme, in seta o cotone. Oggi
ha solo funzione estetica. Catenella è l'insieme dei punti che tengono insieme i fascicoli. Tutte le catenelle
formano il capitello.

Contropiatto è retro del piatto cioè seconda di copertina. Piatto e contropiatto sono termini tecnici legati
alla legatura, mentre copertina è più un fatto editoriale.

Recto e verso. Si usano per pergamene o carte. Recto è fronte, verso è dietro. È indispensabile perché i
manoscritti vengono numerati per carte, non per pagine, non c'è 1 e 2, la numerazione è solo sul recto.
Quindi la carta 1 ha 1 recto e 1 verso. 1R e 1V. Si numera con sigla R e V.

Segnatura, fascetta che indica collocazione del libro nella biblioteca.

Stampa di un libro partiva da fogli grandi piegati più volte, che sono i fascicoli. Fascicolo è risultato di una
piegatura di un foglio. Formato in folio ha un'unica piegatura, quindi formati molto grandi come libri
antichi, può essere in 4 o in 8 o in 16.

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