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CASELLA

Poliedrico, compositore, pianista, direttore, didatta, critico, organizzatore, collabora con il ministero, fonda
società musicali, etc. Iperattivo in tutti gli ambiti.
Rispetto al gruppo dei 5, agli altri della generazione dell'80 è diverso, più di avanguardia. È un intellettuale
prestato alla musica come Pizzetti. Viene da famiglia di musicisti di borghesia colta.
Torino, capitale ideale dopo l'unità d'Italia. Torino è città sensibile alla cultura, ci sono case editrici,
orchestre, sale da concerto. Casella appartiene a questo contesto. Viene da famiglia di musicisti, padre
violoncellista, madre pianista, gli danno strumenti per comprendere il mestiere di musicista anche da
intellettuale. La sua opera si articola su due aspetti principali: vuole diffondere novità dell'avanguardia,
assimila quei linguaggi e li promuove come didatta, il suo ruolo di divulgatore è quasi più importante di
quello di compositore. È una persona in continuo divenire, come Stravinsky che cambia posizione spesso
sulla contemporaneità. È difficile seguire un filo logico, ma dipende anche da sensibilità verso ciò che si
realizza in quegli anni, è atteggiamento di apertura verso ogni linguaggio che gli si presenta.
Padre docente di violoncello in conservatorio, suona nell'orchestra dei concerti popolari. Mandre pianista di
discreto successo. Cognome importante con predecessori importanti. Voleva dimostrare di essere
discendente di quel Casella di Dante. Ha contatti con Galileo Ferrari fisico Matematico, Piatti, Martucci.
Ambienti alla Schumann, già in casa frequenta musicisti e intellettuali di livello. Viene indirizzato allo studio
della musica, a 11 anni viene presentato in concerto al circolo degli artisti di Torino nel 1894. Due anni dopo
il padre lo manda a Parigi, ci resta fino al 1914, fa tutta la sua formazione e la gioventù lì. Frequenta
ambienti intellettuali parigini. Ci sono epistolari che confermano rapporti con Zola, Gide, Proust, Degas,
massimi intellettuali. Frequenta Enescu, Koechlin. Ha rapporto strettissimo con Debussy con il quale suona
a 4 mani, e altri compositori importanti. Arriva a Parigi a 13 anni, ragiona più da francese che da italiano. È
protagonista del suo tempo, assume posizioni importanti anche quando scoppia la guerra. Allievo di Faure
in conservatorio. Conclude gli studi nel 1902, poi rimanendo a Parigi lavora accompagnando pianisti, suona
a 4 mani con Debussy. Entra nella società di strumenti antichi, suona come cembalista, anche se non ha
preparazione filologica o storica o musicologica. Entrando nel gruppo (uno dei primi di musica antica) ha
comunque un ruolo importante perché conosce repertorio di musica antica che poi gli tornerà utile.
Frequenta ambiente parigino, conosce autori russi grazie a balletti russi, frequenta Stravinsky giovane che è
appena arrivato a Parigi, conosce musica di Rimsky-Korsakov, Strauss e Mahler. Mahler lo introduce alla
Universal Edition che pubblica le sue composizioni, momento di svolta. UE pubblica musica di tutta la scuola
viennese. Poliedrico. Partecipa alle attività della società indipendente di musica da segretario, fondata da
Ravel e presieduta da Faure. Scopo della società è promuovere musica contemporanea francese. Capisce
come promuovere la musica (1911). Nel 1914 a Parigi organizza presentazione di musiche italiane con
musiche del gruppo dei 5 generazione80 (Bossi, Bastianelli, Malipiero, Casella, Pizzetti). Ambiente francese
guardava con disprezzo contemporaneità italiana che identificava con opera verista. Casella prova a
dimostrare che Italia è anche altro. In questi anni a Parigi c'è vitalità culturale, Casella presenta sue
composizioni e si fa baluardo di gruppo di compositori italiani, si presenta con linguaggio proprio a nome di
una scuola italiana, si recupera idea di identità italiana, si rifà a periodo classico, anticipando ciò che
sarebbe successo in tutta Europa, ossia neoclassicismo. Riporta in auge forme preromantiche come pezzo
breve, suite, forme barocche. Composizioni più interessanti di questo periodo sono per pianoforte (slide).
Fa trascrizioni orchestrali di musiche russe, come Islamei di Balakirev, trascritto per orchestra, come i
Quadri trascritti da Ravel. Fa concerti, trascrizioni, accompagna cantanti come basso buffo Antonio Baldelli,
passa da musica antica a contemporaneità, registra brani romantici. Collabora con rivista, prende posizione
su dispute. Scoppia la guerra che crea barriere invalicabili sul piano culturale e ostilità verso ciò che non
appartiene alla propria cultura. Fugge e grazie ad amici di famiglia ottiene impiego di docente di pianoforte
al conservatorio di Roma, perché è morto Sgambati. (1914-15)
Ascolto del primo movimento di Pagine di guerra (1915), scritto per pf a 4 mani, nel 18 orchestrato per
grande orchestra, 5 movimenti ambientati su diversi campi di battaglia: Belgio, Francia, Russia, Alsazia,
Adriatico. (Descrizione) IV Croci di legno, pagina straziante. Mondo imperialista, potenza assoluta
dell'occidente che si manifesta attraverso guerra purificatrice che lascia solo strascichi di morte, di cui la
cultura simbolista decadentista francese è intrisa. Nel primo movimento c'è l'entusiasmo di chi crede che
con la guerra si risolva tutto.
Ritmo di marcia, ricorda Stravinsky per uso della dissonanza. È una delle sue prime composizioni.
Casella rimane lontano dal mondo dell'opera tranne per un paio di esperienze. pPerché viene da famiglia di
strumentisti ma soprattutto perché la sua formazione avviene a Parigi. i suoi riferimenti musicali non sono
quelli dell'opera verista ne dell'opera tradizionale ma ciò che prende a Parigi, si ispira all’impressionismo
francese alla ricerca armonica tedesca con la quale ha contatti continuativi soprattutto grazie alla Universal.
Grande ricerca sul timbro orchestrale c’è influenza di Rimsky-Korsakov. Altra caratteristica interessa Sante
che lo accompagna per tutta la vita e l’inquietudine dinamica che traduce con termini agogica che non
appartengono alla tradizione classica musicale come allegro adagio, questi termini vengono sostituiti da
altri come feroce con energia selvaggia che ricordano più le esperienze futuriste. La dimensione musicale è
filtrata da qualcosa che è già legata all'interpretazione. Recupera la polifonia antica e la modalità, casella
negli anni 10 usa costantemente la politonalità la sua scrittura è vicina a Stravinsky.
Nel 14 arriva a Roma, non solo come didatta (insegna pianoforte al conservatorio Santa Cecilia) ma anche
come interprete, quando è arrivato da un mese fa due concerti, uno come pianista dove presenta musiche
di Ravel e Debussy, continua con la promozione della musica contemporanea, poi si esibisce all'augusteo di
Roma come direttore e presenta Petruska con Stravinsky in sala (1915), prima esecuzione assoluta in Italia.
In ambiente conservatore come quello italiano dove già la musica strumentale era avanguardia, portare
quel tipo di musica gli crea difficoltà e viene criticato. Erano abituati a Mascagni e Leoncavallo.
Contemporaneamente c'è un altro italiano venuto dalla Francia che si era stabilito a Roma e stava
emergendo, che si presenta con la trilogia romana. C'è disputa fra sostenitori dell'italianità di Respighi e
l'esterofilia di Casella. Respighi sostiene idee conservatrici. Casella viene considerato un francese che porta
la musica francese e contestato. Rimane poi in Italia per tutta la vita. Negli anni di guerra 1917 fonda la
Società Nazionale di Musica su modello della società francese del 1911, con l'intento di sostenersi
reciprocamente. Ma ha difficoltà ad emergere per via della guerra. Quasi subito scioglie società per farla
confluire nella SIMM, Società Italiana di Musica Moderna. Forma organo ufficiale dell'associazione che è la
rivista Ars nova, anni 20, affermazione del neoclassicismo. Presenta musica dei compositori della
generazione dell'80 e molta musica straniera. Come Djagilev identifica personalità che faranno la storia,
Casella è il Djagilev italiano, porta in Italia compositori, crea dibattito. Nell'immediato primo dopoguerra fa
conoscere Stravinsky, Ravel, Debussy, Satie, De Falla, Scriabin, Granados.
Dopo la guerra in Italia c'è depressione economica e sociale che porterà poi al fascismo. 1919 anno critico.
Futurismo confluisce nel partito fascista. Casella prende le distanze dal futurismo con cui aveva
precedentemente collaborato per alcune collaborazioni con Depero. Futurismo che nasce a Parigi negli anni
10 quando c'era Casella. Casella ne prende le distanze perché troppo politicizzato, si avvicina a
neoclassicismo che va verso semplificazione della scrittura, più rarefatta, guarda anche al mondo
dell'infanzia, vedi 11 pezzi infantili. Elemento ritmico diventa preponderante, gioca con qualità percussiva
del pianoforte, come anche Prokofiev o alcuni del gruppo dei 6 in Francia, caratteristica che si sviluppa negli
anni 20. 5 pezzi op. 34 per quartetto d'archi, una sorta di suite con tempi di danza come valzer ma in forma
ridicola, come allegro barbaro, chiude con foxtrot (Casavola, futuristi). Prende le distanze dallo stile del
decennio precedente, lo stravinskismo, anche se lo riconosce come utile. 5 pezzi rappresentano fine del
periodo ispirato da Stravinsky. Casella si dichiara indipendente da tutti i linguaggi contemporanei. Ascolto.
Nel 1923 fonda la Corporazione delle nuove musiche (Simm era stata sciolta a fine 1919 per ragioni
politiche) che diventa la sezione italiana della Società Internazionale per la Musica Contemporanea SIMC,
che esiste ancora oggi e promuoveva la musica contemporanea, la sezione italiana con Casella si fa
promotore della tournée italiana del Pierrot lunaire diretto da Schoenberg, dirige l'Histoire du Soldat. Porta
musiche di Hindemith, Bloch, Honegger, Bartok, tutto il gruppo dei 6. Fra il 35 e il 45 i compositori italiani
non lasciano traccia, c'è un buco nero (Labroca, Mortari). Attività della Corporazione va avanti per circa 6
anni, fa circa 70 concerti in Italia e all'estero. Organizzazione di festival di musica contemporanea della
SIMC, ogni anno in una città diversa, Salisburgo, Praga. Casella ne organizza 3 fra 25 e 34 a Venezia, Siena,
Firenze, Casella promuove l'evento al ministero e al governo di Mussolini, li convince pur avendo tutti
contro. A Venezia nasce poi la biennale musica che inizia in quella circostanza.
Composizioni neoclassiche (slide). Carattere ironico e burlesco. Negli anni 20 si sta affermando la scuola
viennese, ma Casella prova a recuperare legame con il pubblico, cosa che gli viene dal suo ruolo di
organizzatore.
Casella che è anche organizzatore e conosce il pubblico, si pone il problema di far digerire la musica
contemporanea, non si può solo pensare al pubblico che ci sarà fra 50 anni, bisogna coinvolgere i
contemporanei, perciò usa anche nuove forme d'arte, come music-hall, varietà e cinema.
In questo caso la dimensione di artigianalità assume un aspetto positivo perché aiuta a recuperare un
rapporto con il pubblico. Da qui viene il recupero della canzone su testi come le quattro favole romanesche
di Trilussa. Ascolto delle favole romanesche e del concerto per quartetto. I Festival che organizza a partire
dal 25 hanno bisogno del sostegno del governo perciò casella deve avvicinarsi al fascismo e sfruttarlo per i
Festival. Ma a casella ha più successo all’estero perché il suo attivismo nei confronti degli altri compositori
lo porta a diventare uno degli interpreti europei più importanti del loro repertorio. Si fa conoscere In
Europa sia come interprete che come compositore. Il neoclassicismo è evidente in titoli come partita per
pianoforte e orchestra o scarlattiana. L’opera più interessante di questo periodo è la favola di Orfeo che
conclude il periodo neoclassico nel 32 ed è l'unico tentativo di avvicinarsi al teatro, riprende il testo di
poliziano nel 1480, si rifà alle prime esperienze di recitare cantando che avevano portato alla nascita
dell'opera. L’elemento ritmico e percussivo è molto marcato e anche la concertazione fra pianoforte e
orchestra. La sua attività gli vale numerosi riconoscimenti non tanto in Italia perché il suo rapporto con il
regime è controverso lui era un po’ ruffiana perché per organizzare gli eventi doveva avere a che fare col
fascismo ma d'altro canto se ne teneva a distanza. All'estero ottiene la legion d’onore in Francia, vedi altri
su slide. Rapporto controverso con l'amministrazione perché era sempre stato visto come sostenitore delle
avanguardie straniere con gusto esterofilo. Il regime lo difende perché il Festival serviva al governo per
darsi una faccia diversa a livello internazionale. Oltre a insegnare in Conservatorio dal 32 insegna pianoforte
all’accademia Santa Cecilia e gli si affida la direzione dell’accademia Filarmonica che è uno degli organismi
più importanti di promozione di musica cameristica e sinfonica. A Siena nel 28 organizza il secondo Festival
di musica contemporanea e quando viene fondata l’Accademia Chigiana lui è uno dei primi protagonisti e
contribuisce all'organizzazione delle settimane musicali senesi. Si occupa del recupero di musica antica
come scarlatti cavalli Pergolesi. Prosegue questa attività per tutta la vita nelle recupero e nella diffusione
della musica barocca. Se negli anni 20 il governo aveva permesso agli artisti di lanciarsi in linguaggi vicini
alla contemporaneità, negli anni 30 inizia la censura. Casella in ogni caso riesce a organizzare il terzo e
ultimo Festival a Firenze e continua la sua attività ma il suo linguaggio non si evolve più. Gli ultimi titoli
come il triplo concerto o aria e toccata o la favola di Orfeo o la sinfonia sono tutti ancora legati al
neoclassicismo. Muore nel 47 e l'ultimo periodo è sempre legato al recupero della musica antica a Siena.
Infatti scrive la Paganiniana per orchestra boh il concerto per pianoforte archi timpani e batteria. Durante la
guerra c'è una richiesta di legittimità da parte dell'artista nei confronti del governo, prende le distanze dal
governo pensando da artista di poter dire qualcosa di diverso. L’opera più significativa di questo periodo e
la Missa solemnis pro Pacis scritta nel 44 nel pieno della guerra. C’è una virata verso la religione e i canti
sacri. Si dedica anche all’orchestrazione e scrive un nuovo trattato. Ascolto della paganiniana nel 1942.
Ascolto della partita per pianoforte e orchestra, la burlesca.

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