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SCUOLA RUSSA

Abbiamo visto nelle altre lezioni cosa c’è di veramente nazionale e cosa c’è di folkloristico, soprattutto alla
fine del secolo.
Se c’è una scuola che davvero su tutte si appropria della dimensione nazionale è la scuola russa.
Rappresenta mondo molto distante culturalmente e storicamente dal resto d’Europa. Dalla cartina
dell’Europa (lezione 17a) San Pietroburgo e Mosca non si vedevano nemmeno, sono talmente lontane che
se da un lato Praga, Vienna, Lipsia, Amburgo sono tutte all’interno di una zona contenuta, le città russe
sono lontanissime. Però sul piano politico e culturale durante il 700 la corte degli zar russa si era molto
occidentalizzata perché Caterina II (seconda metà 700) che era tedesca arriva in Russia e si trova in un
ambiente molto primitivo, medievale, molto maschilista e con abitudini culturali che aldilà degli aspetti
militari non aveva alcuna forma di intrattenimento. Lei arrivava da corti europee abituata a lusso ed
eleganza e cerca di occidentalizzare la corte e lo fa con prepotenza prendendo lei stesso il potere. In quel
periodo si costruiscono teatri e palazzi, si ridà un’immagine soprattutto a San Pietroburgo che è la più
occidentale delle città russe, fondata nel 1703, città recente, costruita su modelli delle città europee
invitando architetti soprattutto italiani.
Caterina porta opera italiana imponendola con la forza portando migliori compositori come Cimarosa,
Paisiello, Sarti. Attraverso questi canali iniziano ad arrivare in terre lontane e fredde (come dice Paisiello
che aveva avuto un primo contratto di 4 anni al termine dei quali gli viene rinnovato per altri 4 ma dopo 2
torna a Napoli). Flusso di musicisti prima da Italia e poi da Germania che occidentalizzano cultura russa.
Società era legata a sistema latifondista per ragioni principalmente geografiche perché territorio è
immenso e a parte grandi città c’è grande territorio che confina con impero ottomano, Prussia, Cina. Tenere
sotto controllo territori non è facile infatti ci sono sempre rivolte e guerre. Si attribuivano terre ad
aristocratici che dovevano organizzarle anche militarmente come strumenti di protezione dello stato. Tutta
la parte esterna del territorio viene divisa in grandi proprietà (ora stati autonomi coi nomi assurdi) a capi
delle quali veniva nominato dallo zar un aristocratico che gestiva terre come se fosse un re, come nel
sistema feudale medievale, in cui anello debole erano contadini che in Russia erano i servi della gleba,
trattati come schiavi. Mentre nel resto del mondo schiavitù era stata abolita qui non era ufficialmente
schiavitù ma non c’era alternativa per vivere. C’era grande massa popolare dedita a coltivazione, altra parte
della popolazione militarizzata che difende confini e garantisce ordine, al vertice lo zar.
Guerre napoleoniche: Napoleone dilaga e russi aprono le frontiere bruciando tutto e facendo entrare
francesi e li portano verso la capitale chiudendoli in una morsa in cui natura fa il suo corso: arriva l’inverno
e francesi sono senza mangiare in territori stranieri e con retrovie chiuse. Qui nasce disfatta di Napoleone.
Questo aiuta a creare spirito nazionale a inizio 800 che non c’era mai stato. Anni successivi sono quelli dello
zar Nicola I che rimane al potere fino al 55 e si inizia a sviluppare spirito irredentista. Nella rivolta cadetta di
Varsavia del 1830 c’è lui a capo dell’impero ed è lui che dà ordine di sterminare tutti i rivoltosi per dare
segnale forte e se rivoluzione fosse partita dalla Polonia si sarebbe estesa a tutto impero. Ci saranno molti
focolai che lui spegnerà, anche intervenendo all’esterno della Russia, in Norvegia, in Finlandia, facendosi la
nomea di gendarme d’Europa.
In questi anni ci sono tentativi di dare visibilità a classe media borghese che anche in Russia inizia ad
emergere (persone che hanno studiato), si inizia a costruire città e ferrovie, soprattutto nel periodo di zar
Alessandro II, lungimirante che si era ripromesso di portare in Russia riforme che dovevano portarla al
livello delle grandi società europee. Nell’800 periodo industriale nel resto d’Europa ma in Russia sono
arretrati. Alessandro sale al trono nel 55 e deve imporre riforme ai suoi fedelissimi che avevano tenuto in
piedi l’impero ossia i feudatari introducendo riforme come abolizione della servitù della gleba, abolizione
del sistema feudale che è cosa più difficile e poi riforma giudiziaria amministrativa per cui feudatari non
hanno più potere. Si fa molti nemici. Nelle periferie servitù della gleba è abolita solo sulla carta, erano
troppo lontani perché diposizioni centrali avessero esito. Si creano molte tensioni nei ceti più bassi che
vedevano miraggio di rompere catene della schiavitù ma non gli veniva effettivamente riconosciuto. Rivolte
interne e diffusione di corrente di pensiero che è il populismo. Il termine fu usato per la prima volta in
Russia per indicare movimento di intellettuali che avevano studiato in università e scelgono di andare a
vivere fra i contadini per poterli esortare a rivoltarsi contro potere centrale. Zar non comprende rivolte
perché lui sta dando libertà quindi si crea esasperazione per cui zar ordina repressione e c’è ondata di
terrorismo che si conclude nell’81 con uccisione dello zar.
Periodo di Alessandro II (1855-1881) min 20
Inizia a prendere piede letteratura russa importante nell’800 che parte da spirito nazionalistico che si è
evidenziato con guerre napoleoniche. In letteratura c’è genere del romanzo (Puszkin, Cechov, Toltsoj,
Dostoevski). Tutto questo avviene come nel resto d’Europa, dopo il 1820/30. A Parigi si diffondono salotti
intellettuali con De Mussai, George Sande, Chopin, Rossini, Paganini, Hugo etc. A San Pietroburgo avviene lo
stesso in salotti privati grazie a diffusione della nuova borghesia di funzionari statali che studiano, danno
origine a genere del romanzo. Nel romanzo prevalgono figure positive moralmente, che si contrappongono
al fatto che la Russia è l’ultima potenza in Europa con potere assolutista, quindi anche autori devono stare
attenti a quello che dicono perché zar ha potere di vita e di morte. Padre della letteratura è Alexander
Puszkin, contemporaneo di Glinka, sono entrambi padri fondatori del romanticismo russo.
Metà 800, Nicola I impone autorità bloccando qualsiasi richiesta e spegnendo nel sangue le rivolte, intanto
prende forma dimensione culturale nazionale per via di guerre napoleoniche che però deve fare i conti con
organizzazione dello stato centralista. Punto di incontro fra intellettuali e potere c’è con Alessandro II che
prova a dare voce a nuove tendenze della borghesia senza cui la macchina amministrativa dello stato non
può funzionare e lui lo sa. Si creano salotti intellettuali come nelle altre città europee.
In campo musicale primo protagonista di storia nazionale è Michail Ivanovic Glinka. È il primo non perché
non ci fosse la musica in Russia (Caterina II l’aveva portata: Cimarosa, Paisiello, Sarti avevano portato gusto
occidentale), ma perché è il primo che pur venendo da formazione di questi insegnanti europei comincia a
ricercare propria identità nazionale: è padre di scuola nazionale russa. A inizi 800 unici musicisti che ci sono
in Russia sono europei, quindi quando si parla di musica russa bisogna tenere presente che Glinka è allievo
di musicisti europei, non ci sono scuole pubbliche e insegnanti sono italiani e tedeschi e lavorano per lo zar
e a tempo perso fanno lezione di musica a figli di borghesi, così si forma Glinka e altri giovani russi.
Contemporaneamente Puszkin scrive primi romanzi, quindi Glinka scrive musica cercando di ritrovare
identità nazionale, questa è la grande novità, cioè dare attraverso lingua e storie russe corpo a repertorio
operistico che si presentasse con caratteristiche propriamente russe. Glinka scrive due opere: 1) Una vita
per lo zar (1836) 2) Ruslan e Ludmila (1842), importanti perché sono capostipite di due filoni che
proseguono nei decenni successivi indicando la strada per compositori che vogliono usare linguaggio russo.
1) Una vita per lo zar, filone storico: ispirato a storia tradizionale russa che prosegue con Boris Godunov di
Mussorgsky. 2) Ruslan e Ludmila, filone fiabesco: si recuperano grandi storie delle fiabe russe che creano le
basi per i balletti russi successivi da Tchaikovsky fino a Stravinsky. Al repertorio fiabesco attingono sia
letterati che musicisti. Questi sono elementi nazionali di Glinka, ma il resto è legato a tradizione
occidentale, quindi sono opere legate alla maniera italiana o del grand opera francese con grande
cantabilità e orchestrazione tipicamente tedesca. Glinka mette insieme ciò che ha imparato da docenti
italiani e tedeschi. Particolarità di queste opere è che si vedono assimilare linguaggi occidentali in un unico
grande contenitore in cui c’è cantabilità italiana, spettacolarità del grand opera francese e la ricchezza
armonica del tessuto orchestrale tedesco. In quegli anni Verdi non ha ancora iniziato a comporre le sue
grandi opere. Esperienza di Glinka resta isolata, non ci sono altri allievi che proseguano sulla strada.
Bisogna aspettare anni 50. Vedi schema su slide. Si parte da Glinka, poi da un lato c’è scuola nazionale russa
del gruppo dei 5, dall’altro professionisti del conservatorio con Tchaikovsky, Rubinstein. Dopo Glinka c’è
contrapposizione di due tendenze: una filo occidentale che dà origine ai conservatori russi, l’altra scuola
tipicamente nazionale che rifiuta idea di formazione professionale. Nazionalisti sono gruppo dei 5:
Balakirev, Cui, Mussorgsky, Borodin, Rimsky-Korsakov. 1861 fondato cons San Pietrobirgo da Anton
Rubinstein, 5 anni dopo nasce cons di Mosca con fratello Nicolaj Rubinstein. Primo allievo importante è
Tchaikovsky che studia a San Pietroburgo e poi viene chiamato a insegnare al conservatorio di Mosca. C’è
filone professionalizzante che si identifica nel ruolo di Anton Rubinstein e Tchaikovsky. Dicotomia realizzata
in anni 50 60 proseguirà per cui da Rimsky-Korsakov nascono altri autori come Stravinsky, Glazunov,
Respighi anche studia con lui. Da conservatori deriva scuola che porta a Scriabin, Rachmaninov, Taneyev,
Arensky, fino a 900 dove da allievi di Rimsky-Korsakov arrivano compositori come Shostakovic, Prokofiev,
Cachaturian, Kabalevsky. Tutto nasce da Glinka e si dirama in contrapposizione di metà 800 fra gruppo dei 5
e conservatorio con Tchaikovsky.
Nasce scuola musicale russa. Cosa c’è di russo nella scrittura di Glinka? Stessi elementi della generazione
successiva. Per identificare musica russa unico riferimento è tradizione popolare e musica russa è molto
ricca perché fa riferimento a chiesa ortodossa, legata a impero russo. Chiesa ortodossa aveva dato origine a
melodie e canti caratteristici. Parallelamente a canti religiosi c’è produzione di canti popolari contadini
caratteristici come storie fiabesche.
Elementi tipici: uso sistematico di citazioni di melodie russe, che appartengono a sistemi scalari per toni
interi, come Debussy, presentano molti intervalli dissonanti come triadi eccedenti e quarte eccedenti,
armonie dei canti ortodossi con accordi vuoti (a cui manca la terza), quinte e ottave giuste che non possono
essere maggiori o minori. Giri armonici diversi da regole tonali della musica occidentale. Canti ortodossi
hanno radici molto antiche, precedenti alla tonalità. C’è riscoperta del canto gregoriano e della modalità,
che avviene molto prima di Francia e Italia a inizi 900. Uso della modalità antica è comune già nelle opere di
Glinka, in Mussorgsky, Rimsky-Korsakov. Glinka usava tecnica dello sfondo variato, cioè usava stessa
melodia ma ogni volta con armonia e orchestrazione diversa. Altro elemento che c’è anche nel gruppo dei 5
è uso sistematico degli ostinati ritmici. Ricchezza dell’orchestrazione. Glinka prende cantabilità da italiani e
capacità di orchestrare da tedeschi, che si trova anche in compositori successivi che usano ottoni in modo
non comune in occidente, come farà anche Tchaikovsky per esempio nel concerto per pianoforte in cui
tema viene enunciato da ottoni. Anche Balakirev usa questa maniera di orchestrare, unico allievo
importante di Glinka.
Glinka ha allievo Balakirev che negli anni 50 inizia a operare raggruppando intorno a sé altre persone che
costituiscono il gruppo dei 5. Tutti si occupano di musica, ma l’unico ad aver avuto formazione
professionale è Balakirev che fa insegnante degli altri. Lui rappresenta ponte di continuità in quanto allievo
di Glinka.
Cui: fa tutta carriera militare fino a massimi livelli, andrà in pensione come generale dell’esercito imperiale.
È ingegnere specializzato in costruzioni militari ed è figura autorevole, scrive trattati.
Mussorgsky: avviato a carriera militare, poi si occupa principalmente di musica, vita movimentata, primo a
morire per via dell’alcol.
Rimsky-Korsakov: è più autorevole musicalmente, arriva per caso, ufficiale della marina imperiale, sposa
una pianista, abbandona la carriera militare, inizia a studiare professionalmente, entra in conservatorio
anche da insegnante, il gruppo infatti si scioglie. Lui è insegnante di una generazione di nuovi compositori.
Borodin: medico con passione per la chimica, poi smette di fare il medico e fa ricerca, diventa professore
universitario di chimica. 1:08:45
Insieme a loro ci sono altri che fanno da corollario e promuovono attività di questi compositori: Vladimir
Stasov, critico musicale autorevole che diede rilievo a loro attività commentando concerti e promuovendoli,
come Hanslick con Brahms. Altri compositori come Alexander Dartominsky?, contemporaneo di Glinka che
non prese mai posizione netta ma guarda con favore quello che fanno i 5.
Il gruppo dei 5 si forma nei salotti culturali russi in cui si cerca di creare identità culturale nazionale. Salotti
sono di aristocrazia di provincia, non hanno rapporti con corte zarista, ufficiali e medici, borghesia elevata.
Primo incontro nel 56, anni successivi a salita a potere del nuovo zar e riforme. Mentre politica prova a
riformare amministrazione centrale musicisti e letterati provano a dare corpo a identità culturale nazionale.
Gruppo nasce da incontro di Balakirev con altri 4, li attrae verso di sé dando loro lezioni di musica perché
nella vita fanno altro. Balakirev attraverso questo fa nuove amicizie e ha accesso a nuovi salotti perché gli
altri 4 sono figli i famiglie borghesi importanti. Movimento si identifica e trova forza nel gruppo perché si
sostenevano a vicenda in nome di una cultura propriamente russa. Elemento comune: Balakirev viene da
insegnamento privato di Glinka, gli altri fanno altro nella vita, quindi elemento comune è la mancanza di
una formazione tradizionale da conservatorio, che ancora non è nato perché nasce nel 1861 ed è punto
determinante perché costituzione del conservatorio porta i 5 a coalizzarsi e sentire l’esigenza di opporsi al
conservatorio perché era stato costituito da Anton Rubinstein, pianista che ha studiato a Lipsia e nei
conservatori tedeschi e poi aveva avviato carriera in tutta Europa, era considerato l’anti-Liszt, superiore a
Talberg e Liszt come pianista. Rubinstein decide di tornare a San Pietroburgo e riceve insieme a un flautista
italiano l’incarico di fondare il conservatorio che ha bisogno di insegnanti e chiama quelli che conosce,
insegnanti dalla Germania e Italia. Uguale anche a Mosca e affida al fratello Nicolaj la direzione. Di fatto nei
conservatori ci sono professionisti di provenienza europea che non hanno nulla a che spartire con l’idea di
scuola russa di cui parlava Glinka. Questo infastidiva il gruppo dei 5, cioè che i conservatori
occidentalizzavano il linguaggio russo mentre loro auspicavano la nascita di un linguaggio nazionale e quindi
creano un “contro-conservatorio”, una scuola alternativa in cui lezioni erano gratuite e con intento di
formare dei giovani compositori che portassero linguaggio russo in primo piano. Cons San Pietroburgo
nasce nel 61, scuola alternativa nel 62. Scuola si regge economicamente con organizzazione di concerti.
Gruppo dei 5 costituisce associazione concertistica con scopo di proporre musica russa e farla conoscere ai
russi. Questo va avanti per qualche anno finché conservatori iniziano a organizzare concerti dando spazio a
musicisti russi creando inutile competizione finché concerti organizzati dei 5 perché conservatorio ha
struttura molto più solida e professionisti, mentre i 5 fanno altro e “se non fanno altro si attaccano alla
bottiglia come Mussorgsky”. Elemento di fusione del gruppo è necessità di ricerca che porti a linguaggio
tipicamente nazionale e rifiuto dell’accademismo perché sa di occidentale, quindi rifiuto di regole
occidentali come tonalità. Iniziano a cercare forme nuove, come canzone popolare accompagnata dal
pianoforte. Riportano nelle composizioni elementi descritti per Glinka, uguali. Infatti Balakirev era allievo di
Glinka e maestro degli altri. Ascolto di composizione di Balakirev per pianoforte Islamei. Brano molto
virtuoso che presuppone competenza pianistica che si può apprendere nei conservatori, contraddizione con
intento anti-conservatorio di Balakirev. Infatti Nicolaj Rubinstein porta alla fama questo brano. In realtà
questa contrapposizione ideologica dura una decina d’anni, poi ciascuo prende la sua strada e quelli che
vogliono fare la musica come professione inevitabilmente la faranno coi professionisti in conservatorio.
Scelta tematica è legata alla tradizione russa (Balakirev dice che è una fantasia orientale ispirata a un
viaggio che ha fatto nel caucaso, brano del 69), ma da punto di vista tecnico pianistico è dichiaratamente
ispirato alla scrittura Lisztiana, infatti Liszt sarà uno dei maggiori interpreti di questo brano e anche lui dice
che ha avuto difficoltà a risolvere i passaggi e Scriabin si frattura la mano destra mentre lo studia.
Nella scelta dei temi e armonie si cerca linguaggio originale, ma per la tecnica e la forma nei balletti e nelle
opere e nei poemi sinfonici (Liszt) si recuperano forme tradizionali occidentali. Intenti sono quindi un po’
diversi dai fatti.
Balakirev appartiene a famiglia aristocratica che aveva compito di gestire i territori di Noggorod, impara a
suonare pianoforte grazie a mecenate che l’aveva portato con sé mettendogli a disposizione biblioteca e
strumento. Mostra subito talento musicale e a 14 anni dirige Requiem di Mozart e compone prima opera
importante che è fantasia per pianoforte su temi popolari russi. Subito manifesta interesse per la tradizione
nazionale e popolare. Intanto padre gli dice che deve fare l’università e gli fa fare matematica e si
trasferisce a San Pietroburgo (come Berlioz medicina), dove inizia a frequentare Glinka che si accorge del
suo talento e gli dà opportunità. In quegli anni si iniziano a sentire problemi per la gestione delle terre e la
famiglia non può più sostenerlo economicamente, quindi inizia a fare musica come lavoro dando lezioni per
mantenersi. Continua rapporto con Glinka e fra gli allievi inizia a dare lezioni a Cui, ingegnere militare quasi
suo coetaneo. Intanto nel 55 nomina di Alessandro II che sostiene riforma degli studi musicali per
accontentare la moglie che è di origini tedesche. Granduchessa è mecenate e appassionata di musica.
Alessandro II fonda società musicale russa che finanzia teatro concerti e fa nascere conservatori,
ricostruisce il teatro Marinsky, fa nascere i conservatori di San Pietroburgo e Mosca.
Balakirev prova a entrare nei meccanismi ma non c’è spazio per lui perché in conservatorio vengono
chiamati professionisti europei, per gestire il teatro è troppo giovane e quindi reagisce mettendo insieme
un gruppo di collaboratori e fonda scuola gratuita popolare di musica che inizia a organizzare concerti.
Miti da sfatare: si è sempre detto che il gruppo dei 5 è in opposizione a tutti i costi ai conservatori, in realtà
non è così, sono due scuole autonome con finalità diverse che alla fine si sostengono a vicenda. In molto
casi i due mondi si incontrano, per esempio con Islamei che viene eseguito da Nicolaj Rubinstein, amicizia di
Balakirev con Tchaikovsky, esponente di punta del mondo accademico, molti compositori entrano alla fine
in conservatorio, Balakirev viene chiamato da Rubinstein a insegnare a Mosca. Balakirev rifiuta ritenendo di
non essere all’altezza perché era in un momento di difficoltà in cui litigava con tutti e aveva rotto coi 5, cade
in crisi avvicinandosi a religione ortodossa, così si giustifica il suo ultimo incarico di direttore della cappella
di canto della corte imperiale.
Rimsky-Korsakov dà giudizio di Balakirev: vedi slide n. 13 (a17). Balakirev teorizza la necessità di formarsi
prima nella pratica e poi nella teoria, ma questo poteva forse funzionare per lui, perché come dice Korsakov
lui aveva l’orecchio assoluto e un’ottima memoria, ma non è da tutti.
Cui: nasce a Vilnius, origini semi aristocratiche, padre ufficiale francese che era lì per caso al seguito di
napoleone aveva partecipato a campagna di Russia era rimasto ferito ed era rimasto lì aveva fatto famiglia
e fa l’insegnante di francese. In quanto ex ufficiale avvia il figlio alla carriera militare, diventa ingegnere
militare e insegna costruzioni militari all’accademia militare. È appassionato di musica ed è il primo a
incontrare Balakirev e mettere su il gruppo. Nel 59 scrive uno scherzo per orchestra che verrà diretto da
Anton Rubinstein. È il meno noto dei 5, scrive molto per voce recuperando testi di Puszkin per bambini.
Borodin: figlio illegittimo di un principe georgiano che ha relazione con ragazza di 24 anni. Lo riconosce
come figlio e questo gli permette agiatezza, in realtà il nome Borodin non è del principe ma di un suo
servitore. Il principe per garantire sostegno al bambino fa sposare la madre con un medico più anziano che
appartiene a borghesia che gli permette di vivere con agio. Segue le orme del patrigno e si iscrive a
accademia medico-chirurgica di San Pietroburgo, si laurea e fa il medico, ma con il pallino della chimica sin
da bambino che lo porta a diventare un chimico importante fino a insegnare nella stessa accademia in cui si
laurea. Si avvicina alla musica e studia ma non ha grande produzione, inizia nel 69 a scrivere il principe Igor,
opera che avrebbe dovuto metter in campo tutta l’esperienza nazionalista di cui parlava il gruppo, in realtà
lavora all’opera per 20 e muore senza averla completata, la completano e la orchestrano altri. Rimsky-
Korsakov e Glazunov si occupano di darne una versione finale. Parte celebre dell’opera sono le danze
polovesiane.
Mussorgsky: grazie a pagine particolarmente riuscite come i quadri di un’esposizione è diventato più
famoso. Lui è espressione del suo tempo, figlio di importante proprietario terriero, avviato a carriera
militare. Arriva a San Pietroburgo per fare carriera militare e contemporaneamente come tipico per i
borghesi inizia a studiare pianoforte. Prende gradi e viene inserito in un reggimento importante in cui ci
sono figli di nobili e questo gli consente di frequentare ambienti sofisticati aristocratici. Conosce gli altri del
gruppo dei 5. Nel 61 con riforma di zar Alessandro e abolizione della servitù della gleba, il padre che era
proprietario terriero ha tracollo economico di cui subisce le conseguenze. È obbligato a fare debiti, ha il
vizio del gioco come tanti aristocratici. Lascia casa in città e si trasferisce in campagna, inizia a farei conti
con strozzini e si avvicina all’alcol che gli procura la morte a 42 anni. M. è conosciuto per i quadri ma ha
scritto altri brani importanti: opera che dopo Glinka è considerata testamento musicale della scuola russa è
il Boris Godunov, unico titolo di tradizione russa che viene oggi comunemente rappresentato nei circuiti
teatrali occidentali. Raggiunge però la fama coi quadri, composizione per pianoforte ispirata e dedicata a
Viktor Hartman (?), amico pittore morto l’anno prima. Ravel nel 22 ne fa versione orchestrale.
Rimsky-Korsakov: è fra i 5 quello che pur partendo nelle stesse condizioni degli altri, cioè famiglia
aristocratica, carriera nella marina militare, inizia a studiare pianoforte, è l’ultimo ad avvicinarsi al gruppo
nel 61, Balakirev lo avvia alla composizione e gli dà lezioni nei periodi in cui non è imbarcato. A un certo
punto deve fare una scelta e lascia la marina dopo aver assunto la cattedra di composizione al
conservatorio di San Pietroburgo. Nati come alternativi al conservatorio, ma Korsakov diventa insegnante di
composizione. Dalla sua scuola arrivano grandi professionisti: Glazunov, Prokofiev, Stravinsky. Stravinsky
era collega di studi di giurisprudenza del figlio di Korsakov, comincia a frequentare la sua casa per caso e poi
diventa allievo. Korsakov è stato importante teorico, conosciuto per abilità di orchestratore, tanti andavano
in Russia per studiare orchestrazione con lui, e scrive testo di orchestrazione. In età più avanzata chiama
Balakirev a coadiuvarlo portandolo nella cappella imperiale.

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