Sei sulla pagina 1di 15

Linguistica Romanza

19/02/2019
CONCETTO DI CAMBIAMENTO DELL’AREA ROMANZA ATTRAVERSO IL TEMPO
Il passaggio dal latino classico al latino comune e poi agli idiomi volgari costituisce un cambiamento.
Come è avvenuto questo cambiamento?
Quali sono gli elementi che ci fanno capire che queste lingue romanze sono affini?
Come ci approcciamo al cambiamento e a quali metodologie di studio ricorriamo.
Da quando le metodologie per studiare il cambiamento sono diventate scientifiche (700-800) abbiamo delle fasi:
1) descrizione delle lingua romanze in comparazione senza andare nel profondo;
2) strutturalisti, si cerca di capire perché sono stati fatti questi cambiamenti (seconda rivoluzione)
3) sociolinguistica, non si sovvertono i parametri di studio della lingua ma si aggiunge qualcosa, si cerca di capire le
motivazioni della propagazione a partire delle cause esterne a questi cambiamenti (non ancora rivoluzione scientifica)

Come si è esplicitato il cambiamento?


In quasi tutti i piani della lingua si è trattato di una DEFONOLOGIZZAZIONE “comune”, perché il sistema di flessione
delle lingue europeo si era indebolito già con il passaggio dal latino classico al latino comune e ancor più poi dal latino
comune verso le lingue romanze.
Segue un processo di RIFONOLOGIZZAZIONE,(che permette di vedere le affinità fra le lingue) in seguito al quale ogni
lingua va avanti per conto proprio.
es. le vocali latine erano 9 e si opponevano per quantità lunga o breve, con la defonologizzazione si perde questa
opposizione quantitativa e si risolve con l’opposizione di timbro fra vocale aperta o chiusa.
Tutte le lingue partecipano a questi due processi, ad eccezione di alcuni casi particolari come il sardo che perde ma
non acquisisce questa opposizione di timbro.

Fattori di affinità:
-vocalismo (timbro, riduzione a 7 vocali)
-consonantismo, anche qui si perde l’opposizione di quantità (ecc. italiano che la mantiene) e si acquisisce una
formazione di consonanti diverse per aumentare il numero dei fonemi
-morfologia (es. formazione futuro con amabam (da amabo) che a causa della confusione fra fatti fonetici fra futuro e
passato causata dalla perdita della M, ha la necessita di essere morfologicamente più marcate, per cui rifonologizza
introducendo espressioni perifrastiche per differenziare, ovviamente non tutte utilizzavano la stessa (deveo, voleo,
habeo). Si trattava però di metodo un po’ arcaico perché comunque si utilizzavano le perifrastiche che nel latino già
esistevano.

Conclusione: ci sono riferimenti comuni per le strutture ma poi ogni lingua fa delle scelte proprie.

APPROCCIO ALL’EVIDENZA DELLA NASCITA DELLE LINGUE ROMANZE

CONSAPEVOLEZZA LEGITTIMAZIONE
(fatto che esistono due
lingue e non due registri)
- 813 Giuramenti di Tur:
decretano che le omelie debbano essere
pronunciare nelle lingue romanze e germaniche
Da qui poi negli stessi anni la Riforma Carolingia
che ripropone il latino corretto
e lascia andare l’altra lingua.

Prima di arrivare alla legittimazione e subito dopo la consapevolezza c’è il riconoscimento dei testi volgari che
comunque venivano considerati negativamente rispetto al latino in quanto considerati deviazione di questo
(paradigma classico) a parte quelli che contenevano motivi letterari e quindi portoghese, spagnolo, francese, italiano,
romeno.
METODO STORICO-COMPARATIVO (primo approccio scientifico)*
→cambio di mentalità: non si parla più di lingua importante o no, tutte le lingue sono evolute dal latino.
Si tratta di un metodo induttivo che comparava forme e parole di varie lingue romanze che avevano più o meno il
medesimo tratto, allo scopo di cercare di risalire a una legge fonetica e vedere la corrispondenza con la forma latina.
Questa cosa veniva fatta partendo dalle lingue romanze andando indietro, altrimenti non si capiva niente, a volte
accadeva che si scoprisse un anello mancante in questa evoluzione.
Si vengono a creare dei gruppi di lingue isolate raggruppate in base a un’isoglossa (la differenza fra questi gruppi è
data da questa), una linea ideale che unisce tutti i punti in cui avviene un certo fenomeno→l’isoglossa che unisce tutti i
parlari spagnoli è il dittongamento delle vocali aperte ma anche la sillaba impedita (morte→muerte).
Il concetto è quello di tanti idiomi raggruppati in diverse isoglosse:

AREA IBERO ROMANZO

diviso in

GALLEGO PORTOGHESE SPAGNOLO CATALANO


unite da isoglosse

GLI STRUTTURALISTI
L’approccio quando diventa scientifico con gli strutturalisti è METODOLOGIA (fine 800), per cui vengono cambiati tutti i
parametri. Vengono per la prima volta date delle spiegazioni ai cambiamenti, fra i principi che rivoluzionano tutti ci
sono:
•il concetto di fonema→un suono può cambiare e può dare luogo a altri fonemi
•il concetto di diacronia→che è il passaggio fra due piani sincronici di due epoche differenti
es. spiegazione dal passaggio da A ad E in francese: visto come un fatto celtico prima, con gli strutturalisti lo
inseriscono nella tendenza del mantenimento dell’equilibrio del sistema che hanno trovato in una documentazione,
nel caso del francese però non abbiamo molte documentazioni.
842→ Giuramenti di Strasburgo (PRIMO DOCUMENTO FRANCESE dove abbiamo notizie del futuro)
Dove inseriscono A ed E gli strutturalisti? A > AE > E
882→ Sequenza di Sant’Eulalia (SI TROVA AE)

SOCIOLINGUISTICA
Non è vista come una rivoluzione scientifica per ora, è solo un apporto a elementi già esistente.
Con la sociolinguistica si vanno a considerare oltre che i cambiamenti interni anche delle motivazioni esterne che sono
frutto del condizionamento dovuto all’influenza dei gruppi sociali che che hanno operato all’inizio cambiamenti di
parole, che poi acquisiscono una certa regolarità e diventano cambiamenti di langue.
Il cambiamento quindi cosa è, la coesistenza di due forme, quella antica e quella innovativa, e poi l’incremento di uso
di una delle due.

INNOVAZIONE INNOVAZIONE BLOCCATA REGRESSIONE


la forma nuova va avanti innovazione in un certo numero di continuano le forme antiche
es.it. credebam diventa credevo parole dove rimane perché le nuove non hanno
per analogia con il presente es.sp. Diminutivi in illum: castellum, castellum, la forza di espandersi
poi dovrebbe essere castiellum, es.it. nessuno →nessuni,
ma per analogia con i dimunitivi che ciascuni → nessuno
terminano in itum, danno castillum, castilla es.fio. senza → sanza (Dante)
E breve > E aperta > IE > I → senza (Petrarca)
-cause storiche
-fattori psicologici come istinto

es.fr.ant. REGR→INN→REGR
E lunga, I breve > E chiusa > EI > OI > OE chiusa > OE aperta > OI, ma pronunciata WA (grazie al popolo)
E ed I sono due vocali palatali, per cui c’era il rischio che si unissero,
si vuole anche mantenere il dittongo e l’opposizione fra lunga e breve
20/02/19
*Entriamo nello specifico del METODO STORICO-COMPARATIVO.
È a partire da questo che comincia l’approccio scientifico (fine 700-inizio 800) e coinvolge ogni aspetto da quello
filologico a quello linguistico a quello letterario.
Ci sono dei filosofi in questo periodo che cominciano ad occuparsi di fatti linguistici in modo scientifico come:
- Humbold che si accorge che non si parla più di grammatica generale delle lingue ma di una struttura interna di
ciascuna lingua, lingue che appartengono al medesimo ceppo hanno la medesima struttura
- i fratelli Schelegel, August raggruppa le lingue in flessive e isolanti e Fridrich ci parla piuttosto di lingue agglutinanti,
che hanno morfemi diversi
per esplicitare varie funzioni

fanno uso della flessione, quel procedimento il valore delle parole viene dato
per cui la posizione di una parola all’interno dalla posizione (cinese)
di una frase viene dato da un morfema

In questo periodo preromantico si viene anche a contatto col sanscrito (antico indiano) a causa dei possedimenti
indiani dell’Inghilterra che quindi entra a contatto con questa lingua e scopre delle affinità con la maggior parte delle
lingue europee occidentali.
Il primo ad accorgersene è il giudice inglese Sir William Jones, però già nel 1580 il toscano Filippo Sassetti durante un
viaggio in India si era accorto di questo e aveva mandato delle lettere in Italia per dirlo ma che arrivano solo nell’800→
per cui il merito è riconosciuto all’inglese.
Una volta trovate le correlazioni fra le lingue si formulano delle leggi.

Come nasce la percezione che ci sono i dittonghi?


Intanto ci sono 3 tipi di dittongazione:
-spontaneo: avviene sempre in un medesimo contesto e in una medesima lingua, segue delle regole
-condizionato: dalla vicinanza di una palatale
-avventizio: accostamento di due vocali perché fra di loro è ad esempio caduta una consonante

esempio di E
it. fr. sp. port. lat.
SETTE SEPT SIETE SETE > SĔPTEM → SĔP/TEM sillaba impedita
TERRA TERRE TIERRA TERRA > TĔRRAM → TĔR/RAM dittonga solo lo spagnolo
PIETRA PIERRE PIEDRA PEDR > PĔTRAM→ PĔ/TRAM sillaba libera
PIEDE PIED PIE PE > PĔDEM → PĔ/DEM dittongano tutte tranne portoghese

1) si compara una stessa parola in differenti lingue


2) cosa si deduce in questo caso?
-Le parole con sillaba impedita non dittongano mai eccetto che in spagnolo
-Le parole con sillaba libera dittongano sempre tranne in spagnolo
Per cui c’è una differenza fra i gruppi di parole che hanno la sillaba impedita e quelli che hanno la sillaba
libera.
3) quale formula ne proviene? Ĕ > Ę > IE (e breve che diventa e aperta, che in certi casi dittonga in IE)

primo e ultimo stadio, non ha evoluzione


4) Leggi particolari:
-t > assimilazione > d
-fr. tr > rr (la t subisce un processo di lenizione, cade e si assimila a r)
Non è sempre possibile arrivare alle leggi, vi sono delle eccezioni come le analogie, i prestiti, i cultismi e la metafonesi
(influenza della vocale finale sulla tonica).
esempio di O
it. fr. sp. port. lat.
MORTE MORT MUERTE MORTE > MORTEM sillaba impedita
NOSTRO NOTRE NUESTRO NOSSO > NOSTRUM
PUÒ PEUT PUEDE PODE’ > POTET sillaba libera
NUOVO NEUF NUEVO NOVO > NOVUM

Sillabe impedite: dittomgo solo in spagnolo dittongo in UE


Nel caso del dittongo o > ue ci sono diversi stadi evoluzione:
-primo stadio: italiano (uo)
-secondo stadio: spagnolo (uo > ue)
-terzo stadio: francese moderno (uo, ue, oeu)

esempio di ē, ĭ, ō

it. fr. sp. port. lat.


TELA TOILE TELA TELA > TĒLAM
FEDE FOI FE FE > FĬDEM
FIORE FLEUR FLOR FLOL > FLŌREM

ē, ĭ danno sempre e chiusa che poi dovrebbe dittongare invece dittongo solo in francese anche se la sillaba è libera
anche ō dittonga solo in francese, in più c'è solo l'italiano dove L
cosa si deduce? Il dittongo delle vocali chiuse si ha solo in francese e in sillaba libera (dittongo alla francese)
fiore= dittongo avventizio per caduta di L

esempio gruppo KT

it. fr. sp. port. rum. lat.


OTTO HUIT OCHO OITO OPT > OCTO
LATTE LAIT LECHE LEITE LAPTE > LACTEM
NOTTE NUIT NOCHE NOITE NOAPTE > NOCTEM
FATTO FAIT HECHO FEITU FAPT > FACTUM

It: kt > tt (assimilazione regressiva), u > o in fatto, caduta M finale


Fr: kt > it, caduta M finale, chiusura di o in u, a resa E a livello fonetico
Sp: kt > ch /ts/, caduta M finale, f > h, a > e
Port: kt > it, a > ei
Rum: kt > pt, o > oa per influsso di e finale

21/02/19
EGLI IL ÉL ELE < ĬLLE
Spagnolo e portoghese va bene ĭlle perché sappiamo che ĭ > e
Italiano e francese invece c’è stato un cambiamento in piu: *ĬLLĪ che verrà spiegato con l’analogia con QUĪ
In francese si aggiunge ancora un’altra cosa, dovrebbe essere EL ma questo è uno dei pochissimi casi di metafonesi per
cui la I lunga fa chiudere la I breve e diventa I lunga.

CANTERÒ CHANTERAI CANTARÉ CANTAREI < CANTARE HABEO


AIIO (la E diventa semivocale e palatalizza
la consonante precedente B)
-Non centra AIIO
ma viene O per
analogia con DO
-AR > E in fior.
AI: da AIIO=cadono le vocali finali IO (pronuncia E aperta)
E: non è A > E ma CANTARE AI: cade la E di cantare > CANTARAIO
Legge della controfinale: la vocale prima della tonica si comporta come la finale
CH: la velare c seguita da a palatalizza (non nell’area nordica)
Tutt’altra metodologia è quella degli strutturalisti con cui:
-la lingua viene vista come sistema
-si parla per la prima volta di fonetica/fonologia con (Jackobson): il cambiamento fonetico crea solo degli allofoni, il
cambiamento fonologico dei fonemi veri e propri. Questi cambiamenti possono essere uguali per tutte le lingue
romanze oppure no.
Quello su cui Jackobson insiste particolarmente è la fonologia diacronica, quindi sul cambiamento nel tempo.
Es. che non hanno rilevanza fonologica e sono allofoni
-gorgia toscana: P, T, K si sterantizzano ma non sono fonemi , allofoni modi dicversi di pronunciarte
-spagnolo: B, V si defonologizzano e confluiscono in B che ha due varianti allofone

una occlusiva fricativa


-in posizione iniziale (basta) intervocalica
-vicina a nasale (hombre) (uva)
-francese: la pronuncia della R ovulare, non ha valore fonologico ma è una moda probabilmente proveniente dalla
corte, da qualche difetto nella pronuncia che poi viene normalizzato.
Es. formazione nuovi fonemi
1)Defonologizzazione dei fonemi latini
2)Fonologizzazione
3)Defonologizazzione
4)Rifonologizzazione in modo diverso
la I (o la E) diventano semivocale accanto a U
Es. FILUM FILIUM e si unisce alla consonante precedente (L),
FILO FIGLIO per cui si forma il nuovo fonema (gl)

Es. KERVUM K + E, I → /ts/


CIERVO diventa consonante affricata palatale in italiano, dentale in fr. antico

Es. nascita di una coppia di fonemi opposti (uno sonoro, uno sordo)
MATAXA /S/ (sch)
MADEXA(sp.ant: prununcia MADASHA)
Rif. /S/ (sch)
KL, GL, TL + i semivocale
MUGLIEREM → *MULIEREM →MOGLIERA →MUJER (muger) /ʒ/ (je)
(*avanzamento accento perchè la I diventa semivocale)

Prima del metodo storico e degli strutturalisti ci sono stati circa 900 anni in cui non si è avuto un approccio scientifico.
Si comincia a interessarci durante il Medioevo e le prime descrizioni seppur poco descrittive e poco approfondite:
➢ Aristotele è il primo che cerca di descrivere alcuni aspetti della lingua
➢ gli alessandrini se ne occupano in rapporto con le opere di Omero
➢ nel II secolo a.C. realizza la prima grammatica e individua le otto parti del discorso: articolo, nome, verbo, pronome,
participio, avverbio, congiunzione, preposizione
➢ i latini, Donato in particolare, si rifanno a questa grammatica e si accorgono che, a differenza del greco, non è
presente l’articolo; per mantenere le “otto parti” aggiungono l’interazione
➢ i romantici non si accorgono che c’è l’articolo e continuano a seguire la grammatica di Donato (non c’è lo spirito
critico per notare il cambiamento nelle lingue romanze)
iniziano a nascere grammatiche per scopi pratici; uno dei maggiori è Raimon Vidal de Besalú, un occitano che scrive
“Razos de trobar” (= ragionamenti sul comporre poesia)
↓ ↓
da ‘rationes’ da ‘tropare’
Non è una grammatica originale perché continua a mancare l’articolo.
➢ Terrognino da Pisa scrive “Doctrina d’acart” (di accordo grammaticale), che viene erroneamente denominata come
“da cart”. Lo scopo delle grammatiche è sia pratico, sia estetico, come fa Dante con il “De Vulgari” quando cerca di
trovare un volgare illustre.
26/02/2019
GRAMMATICHE DEL MEDIOEVO → CONSAPEVOLEZZA (813) vedi 1°lezione
RICERCHE PIU APPROFONDITE RICONOSCIMENTO DEI VARI VOLGARI IN SENSO
NEGATIVO, DI UNO IN PARTICOLARE PER CIASCUNA
ZONA (XVI)
METODO STORICO-COMPARATIVO LEGITTIMAZIONE DI TUTTE

Classificazione delle lingue romanze


 Classificazione geografica, che tiene considerazione della variazione diatopica che raggruppa le lingue romanze:
- Lingue ibero romanze: gallego portoghese, spagnolo (lionese, aragonese..), catalano
- Area gallo romanza: francese, occitano, franco-provenzale + pittadino (non considerata proprio lingua)
- Area ladina: italiano, sardo, ladino, romeno
 Classificazione Romania occidentale e Romania orientale
 Classificazione del Renzi fra lingue più arcaiche (romeno e sardo) e lingue più innovative (francese) sempre
tenendo conto della classificazione geografica.
A partire dal romeno che mantiene il neutro in certe situazioni, il genitivo e il dativo sono presenti solo al
femminile, l’uso dell’ausiliare “volere” per il futuro e non “avere”,non forma l’avverbio con la grammaticalizzazione
di MENS-MENTIS ma usa un’altra possibilità latina, cioè il neutro in forma meno marcata. Procedendo verso il
ladino e l’italiano (area centrale) e poi verso il francese (area fonetica più avanzata) abbiamo: formazione dei
dittonghi che riguarda più vocali (riguarda anche quelle chiuse) - pronome clitico anche quando è soggetto con
inversione obbligatoria nell’interrogativa, l’ordine delle parole è fissa, la negazione che ha cambiamento rispetto
alla lingua medievale dove si riprendeva il latino delle origini in cui era presente solo il NE anteposto alle parole
senza avere il secondo elemento. Successivamente abbiamo il secondo elemento vario, in francese possiamo
avere PAS, GOUTTE, MIE, POINT che hanno tutte il medesimo valore. Ad un certo punto questi iniziano a perdere
valore e rimane solo PAS. Nell’area idro-romanza c’è il doppio uso di SER e ESTAR e per TENER e HABER.

Le lingue romanze comprendono quattro grandi zone (Portogallo, Spagna, Francia, Italia) più alcune parti della Svizzera.
Al di là di un certo confine abbiamo alcune lingue germaniche e slave e poi il romeno.
All’interno delle lingue romanze abbiamo enclave di lingue indoeuropee e non. Come lingue indoeuropee abbiamo:
- Alsazia
- Lorena
- Alto Adige lingua tedesca
- Colonizzazioni di origine medioevale nella zona della Val d’Aosta
- Dodici comuni vicentini
- Bretone (lingua celtica che può essere continentale – che si è estinto con il gallico- e insulare che si è diffuso in Gran
Bretagna)
- Greco (in piccole enclave in Italia meridionale)
- Albanese (in piccole enclave in Italia meridionale)
- Basco (ciò che resta dell’aquitanico dopo aver fatto da sostrato al guascone). Ora è parlato in tre provincie francesi e
quattro spagnole. Ha tratto dal latino parecchi termini e al contempo ha dato caratteri alle lingue circostanti
27/02/2019
Tappe dal latino al volgare
I° periodo → PROTOROMANZO (fino al V secolo): coincide con il periodo in cui avevamo il latino classico, con il
periodo in cui si fa uso del latino prima a Roma e poi anche nell’estensione del territorio di Romania.
Il latino era utilizzato non solo dagli scrittori ma anche normalmente (eccezione nel linguaggio colloquiale).
In questo periodo abbiamo qualche minima traccia di autori classici e preclassici (Plauto) e qualche testimonianza di
ignoranza. Fra queste tracce:
 qualche descrizione dei grammatici come quelle di Terenziano mauro e Corenzio che ci dano delle semi
informazioni come qualcosa riguardo il timbro aperto e chiuso delle vocale O ed E;
 tracce di autori classici o preclassici: Plauto nelle commedie per i dimostrativi usa ad esempio come base di
partenza del dimostrativo quello e questa, queste forme ECCILLUM (ekillum) o ECCISTAM;
 un'altra traccia minima è nell’uso abbondante delle proposizioni
 ignoranza nelle iscrizioni e nei graffiti, in particolare nei graffiti di Pomei
Esempi.
- a ND latino corrisponde NN (grondire > gronnire)
- a B latino corrisponde F (sibilare > sifilare)
- perdita M finale, U finale che diventa O tipico dell’italiano, AU si chiude in O o si riduce ad U, caduta
delle U fra K e L (coliclo < cauliculum) (oriclas < auriculas)
- passaggio di E ed I ad I semivocale (casium < caseum) (abiat < habeat)
- gruppo di RR che viene assimilato per il processo di lenizione della D, la labiovelare diventa velare e si
toglie U, cade la G perché vicino a vocale A e seguita da vocale palatale (qarranta < quadraginta)
II° periodo → SFASCIMENTO TERRITORIALE (476-813): ci sono avvenimenti storici che fanno sì che la lingua cambia
come la caduta dell’impero romano e le invasioni barbariche. Il latino non è più la lingua a cui tendere, la lingua che
mantiene unito questo complesso editoriale, ma si sviluppano delle tendenze locali che cominceranno a differenziare
questa lingua. Qui entra in campo anche l’elemento del cristianesimo, anche questo influenza la lingua, perché
introduce un lessico nuovo spesso proveniente dal greco e semplifica lo stile; si fa carico lui di essere la lingua che
unisce tutti i popoli.
Qui i testi che abbiamo sono testi del registro intermedio perché ci saranno degli elementi più sviluppati rispetto al
primo periodo ma ancora non parliamo di volgare.
- A cavallo fra il primo e il secondo periodo: APPENDIX PROBI (probabilmente de V/VI secolo) : si tratta
di una lista di 227 voci che un maestro, Valerio Probo, avrebbe redatto per riportare gli errori più
comuni che facevano i suoi studenti, mettendoli a confronto con la forma corretta. Elenco apposto su
un manoscritto; in una parte che era stata raschiata ha aggiunto queste voci. È un insieme di voci che
sottolinea certi fenomeni: a livello fonologico (caduta della N, caduta M finale, confusione fra B e F, U
breve tonica che diventa O, passaggio di NS a S, caduta della vocale tra K e L, gruppo RS diventa S in
alcune zone) e a livello morfologico (riduzione da 5 a 3 declinazioni, evoluzione dei casi e nuove uscite
in US e A, plurale neutro in A, nominativo basato sul genitivo per eliminare gli imparisillabi).
III° periodo → SEPARAZIONE FUNZIONALE (813-XII secolo): separazioni delle funzioni, in seguito alla riforma
carolingia, tra i latino e il volgare, è chiamato anche “periodo delle scriptae”. Ci si accorge che non si parla più di due
registri della solita lingua ma di due lingue (bilinguismo). Ai livelli alti si utilizza ancora il latino che tornerà ad essere
corretto.
Si hanno i primi testi romanzi a partire dai Giuramenti di Strasburgo.
IV° periodo → RIORDINAMENTO: una scriptae prevale sulle altre. Le scriptae non sono più sentite come modificazioni
del latino ma come modificazioni di quella che ha assunto.
Sui testi torneremo successivamente.
05/03/2019
EVOLUZIONE SEMANTICA DI ROMANZ
Dal punto di vista della terminologia, come avviene il cambiamento dal latino alle lingue romanze?
romanzo → aggettivo: tutto ciò che deriva dal latino
Romanzo → sostantivo: genere letterario

I° PERIODO
Si avevano varie parole, ciascuna poteva avere tre valori: etnico, linguistico, politico.
ROMA ROMANUS ROMANE
luogo popolazione avverbio

II° PERIODO
Si cominciano a creare altri termini.
ROMANIA ROMANICUS ROMANICE
Roma si estende e si arriva a romania da romano “alla maniera dei romani” da lingua romana a lingua romanza
(nome formato per analogia con italia,
gallia, ecc.); si perdono tutti i valori
ad eccezione di quello politico

Come si arriva, come è nato il genere romanzo? Da ROMANICE > ROMANCE (caduta I post tonica) > ROMANTZ/TS >
ROMANTS (perche rimane S? Perchè è marcatura del cas au jet) > ROMANT (cade la S) > ROMAN (la t finale in francese
non si prouncia piu allora si toglie).
Inizialmente si identificava con il termine romanzo un testo di narrazione storica con qualche elemento immaginario
(per lo meno all’inizio); le prime composizioni sono da attribuire ad un autore normanno, Robert Wace, narratore in
ambito arturiano che scrive “Le roman de Brut” (1155) e “Roman de Rou” (1165), romanzo misto tra latino e volgare.
Il primo romanziere che inventa è pero Chrétien de Troyes, è a partire da lui che che si chiamarono romanzi anche le
storie inventate. La materia di queste storie inventate erano la Bretagna, Roma e la Francia.

VOCALISMO TONICO

06/03/2019 mancano appunti


07/03/2019
ÎĒ>Ę>I
ÛŌ>O>U
Fenomeno dell’anafonesi > avviene in fiorentino, e di conseguenza in italiano, riguarda il vocalismo (è un’evoluzione
condizionata del vocalismo). Da E chiusa si arriva a I, da O chiusa si arriva a U. Chiusura solo con un certo
condizionamento > N + i semivocale, oppure nasale + occlusiva velare (NC, NG).
Es: tînea > in italiano questa i rimane i, dovrebbe dare tenia (come è nelle altre lingue, come occitano, francese..),
invece dà tigna.
C’è anche qualche caso che ha subito poi una regressione > Sardinia, che secondo questa legge dovrebbe essere
Sardigna (esempio che troviamo in Dante), però poi siamo tornati a Sardegna.
Altri esempi, con nasale + velare > lingua (in latino aveva la i breve), che dovrebbe dunque dare lengua (cosa che
avviene nei dialetti: veneto, napoletano, ma anche spagnolo), però rimane lingua. Francese si comporta opposto
all’italiano perché abbiamo langue > apre, invece che chiudere.
In romeno abbiamo limba > con M o N le vocali si chiudono.
Es: ungula > abbiamo NG, non diventa onghia ma unghia. In francese infatti è ongle, in spagnolo e portoghese fa unha.

CONSONANTISMO
Dal latino al protoromanzo si ha una semplificazione > si semplificano ovunque, tranne che in italiano, l’opposizione di
quantità, dunque si formano nuove consonanti:
- Affricate palatali, sia sorde che sonore. /ts/ e /dz/
- Nasali palatalizzate (ñ)
- Laterali palatalizzate (t)
Delle fricative in latino si avevano solo la f e la s, pochissimo la v > tutte le altre sono di nuova formazione.
Modi per formare nuove consonanti:
1. K, G + E, I (affricate e fricative si formano dalla palatalizzazione di K e G)
Es: cervum (C velare) > cervo, in italiano non si vede la differenza di pronuncia.
K (velare) > K’ (intacco palatale) > /ts/
Es: gelum (G velare) > gelo.
G (velare) > G’ (intacco palatale) > /dz/

2. I semivocale iniziale
Es: iunio > giugno.

3. Consonante + i semivocale
Es: rationem > nesso T + I in italiano fa ragione (dunque affricata palatale sonora), invece in altre lingue, come
il provenzale: razos.
L + I semivocale che dà gl, però rimane così solo in italiano e portoghese; in francese e rumeno diventerà i. In
spagnolo antico era gl, testimoniato dalle glosse (L lunga che indica la L palatale) > evoluzione che però viene
assimilata con i gruppi KL e si avrà poi la formazione di nuovi fonemi.

4. Lenizione > deve essere messa in rapporto con la perdita di opposizione di lunghezza

5. Fatti particolari, riguardano solo tre lingue: per il francese il KA (che dà /(ts/ e poi /s/ fricativa), per il
portoghese i gruppi FL, PL, KL (stessa modalità del francese), per lo spagnolo il gruppo KT che dà /ts/.

In generale si formano prima le affricate, poi le fricative, le prime rimangono nelle lingue della Romania orientale. I
primi tre casi danno l’affricata in italiano e rimangono così come sono (italiano non evolve molto), per le altre lingue
abbiamo un’evoluzione e dall’affricata si passa alle fricative, in genere si formano delle fricative dentali (prima si ha lo
stadio delle affricate dentali).
Per quanto riguarda la lenizione: avviene solo nella Romania occidentale, dà luogo a varie forme che seguono una
certa evoluzione > il primo stadio è la sonorizzazione, che però non danno consonanti nuove, perché P T K danno B D G
(stadio dell’occitano), il secondo stadio è più interessante perché dà le fricative -b- -d- -g- (in posizione mediana, si
hanno in spagnolo > ripa, vida, amiga), e poi il terzo stadio è quello del francese: spariscono.
Gli strutturalisti hanno rilevato che nell’area in cui si perde l’opposizione di lunghezza si ha la lenizione, invece nell’area
orientale non si ha questa lenizione, dunque la perdita di opposizione di lunghezza è la causa della formazione di
queste nuove consonanti.
Quelle cerchiate sono quelle di nuova formazione. La maggior parte delle consonanti di nuova formazione sono
fricative. Le due affricate dentali (che esistevano già nelle lingue antiche) si semplificano ulteriormente e quasi
spariscono, diventando fricative. In spagnolo si ha la nascita di Y (i semiconsante) e J (fonema /x/).

Esempi.
Cervum:
> italiano → cervo (palatale, non si modifica),
> rumeno → cerb (palatale, non si modifica),
> francese → cerf (/ts/ si semplifica in /s/),
> portoghese → cervo,
> spagnolo → ciervo (/ts/ si semplifica in una fricativa interdentale).
12/03/2019
GIURAMENTI DI STRASBURGO (842)
Sono contenuti all'interno delle storie di Nitardo scritte in latino e rappresentano il primo tentativo di codifica del
volgare romanzo. Si tratta di 4 giuramenti: due in lingua romanza e due in lingua germanica.
Nitardo è presente agli avvenimenti e cerca di scrivere quello che veramente sente in volgare.
Sta scrivendo la storia del figlio e dei nipoti di Carlo Magno: Carlo il Calvo e Ludovico hanno vinto contro Lotario l'anno
prima nella battaglia di Fontene dell'841, nell'842 si riuniscono per dare una normativa a questa loro vittoria e dividere
i territori.
Il latino ancora pesa perchè sono state trovate altre formule simili scritte in latino in anni successivi: Trattato di Verdein
(843) e Trattato di Coblenza (860).
I Giuramenti di Strasburgo sono romanzi per alcuni aspetti, possiamo parlare di lingua ibrida perchè i tratti sono misti
fra occitano e eutanico.
Come dicevamo le formule sono 4, le due germaniche non hanno grande importanza, mentre per la nostra area, quella
romanza, è il primo documento in romanzo.

Traduzione. Per l’amore di Dio e per la salvezza del popolo cristiano e nostra comune, da questo giorno in avanti in quanto Dio mi dona sapere
e potere, così io salverò questo mio fratello Carlo, e in aiuto e in qualsiasi cosa così come l’uomo per diritto deve salvare suo fratello in
condizione che egli faccia altresì verso di me. E con Ludovico nessun accordo con Lotario mai mi prenderà e io volente sia in danno a questo
mio fratello Carlo.
Entrambi gli eserciti giurano ciascuno nella propria lingua, in lingua romanza è così: se Ludovico mantiene il giuramento che ha giurato al
proprio fratello Carlo e Carlo mio signore, da parte sua non se lo mantiene e se io non posso dissuaderlo da questo, né io né nessuno, a cui io
possa far tornare da ciò, io come esercito in quella situazione gli sarò mai di aiuto.

Tratti rilevati in classe:


-Deo: ancora legata al latino ma già romanza perchè si usa il cas regime (declinazione bicasuale: cas sujet Deus, cas
regime Deo), mancata dittongazione dove ce lo aspetteremmo, non succede Deo > Dieo
-christian: uguale anche qui inoltre non c'è il passaggio da a ad e
-poblo: cas regime, mancata dittongazione o > eu
-da questo giorno in avanti: di è romanzo, ist è latino
-Deus: cas sujet
-sauir et podir: in latino era sapere e potere dove la e finale cade, p diventa v e t che diventa d per lenizione, la e lunga
di sapere e potere non segue il percorso oi > ei > wa ma diventa i, la o di potere rimane perchè è un rimasuglio dello
scritto merovingico anche se siamo in epoco carolingia
-dunat: dare glossato con donare, signufiucat dare
-saluarai: prime testimonianza futuro
-fradre: carrejime assolut
-cadhuna cosa: sarebbe stata cata una con lenizione di t, ma ci manca la palatalizzazione del ka quindi potrebbe essere
un latinismo oppure potrebbe derivare dal fatto che in area occitana non abbiamo il passaggio da ka a cha; per quanto
riguarda cosa abbiamo la chiusura di au in o tipicamente francese però senza la palatalizzazione del k
-dreit: ct che diventa it
-dift: lenizione da b a f
-fazet: documentazione della nascita della nuova consonante ts affricata dentale che può essere scrutta anche cz, o c
(cist)
-Lodhuuigs: mantenimento s finale
-Karlo: declinazione bicasuale
-sendra: vedi tratti morfologici
-int: inde
-neuls: cas sujet
-iv: da ibi
-assenza totale articolo
-a toniche che non sono diventate e: fradre, salvar, returnar, christian (forme occitaniche o latino?)

Frase con particolarità che ha dato adito a varie ipotesi: “Se ludovico mantiene il giuramente che giura a suo fratello
Carlo (carrejime) e Carlo mio signore, da parte sua non se lo mantiene, e se io non posso dissuaderlo da ciò né io né
nessuno, a cui io possa dire di dissuadere (c'è una lacuna, ripetizione pesante), in nessun aiuto contro ludovico non gli
vi sarò.
De suo part/n lostanit > tr. Non se lo mantiene > dovrebbe essere non lo °s tanit (il puntino è l'enclitico che si appoggia
alla parola precedente e si riduce)
Un'altra interpretazione è che st di lostanit era simile a fr graficamente visto che s e f eranno scritte lunghe tutte e due
per cui potrebbe essere “lo franit” con significa non lo frange quindi opposto a se lo mantiene. Per questo motivo
questa interpretazione attribuisce a n il significato di nomen cioè lui, volgendo cosi la frase alla forma affermativa.
CARATTERI MORFOLOGICI:
-ben attestata la declinazione bicasuale (es. Karlus, Karlo/e ; Deus e Deo)
-prima attestazione di futuro romanzo “salvarai”: abbiamo gia detto ieri che non abbiamo per niente la forma
perifrastica ma direttamente quella sintetica
-nella sintassi c'è il cas regime absolut per indicare genitivo o dativo
-alcune forme di lessico nuove: di (giorno), catauna, sendra
Sendra è l'unica attestazione, l'unica forma di cas sujet che non sarà più ritrovata in nessun documento.
Come si forma questa parola?
• Per il cas sujet:
SENIOR > caduta di io che è atona, aggiunta di d per migliorare la pronuncia di solito vicino a nasale, aggiunta
di a come vocale di appoggio per facilitare la pronuncia visto che ci sono tre consonanti vicine > SENDRA
* SEIOR (forma ricostruita con caduta di N) > e breve diventa ie, i rimane, o invece cade, si aggiunge e come
vocale di appoggio > SIEIRE > SIRE (si monottonga e quindi diventa sire=da qui il prestire nella lingua inglese di
Sir+nome)
• Per il cas regime:
SENIOREM > n+i da gn o ign è uguale, o diventa ou in primo stadio poi eu, caduta m finale, e prima di m non
rimane perchè non dove appoggiare niente visto che non ci sono due consonanti vicine > SEGNOUR >
SEGNEUR
* SEIOREM > la prima e cade perchè è prima della tonica, em finali cadono come in seniorem > SIEUR (che è
alla base dei monsieur (all'epoca voleva dire nobile fratello del re che era sempre vescovo, quando si perdera
la declinazione bicasuale coinciderà con il significato di signore)
13/03/2019

LA SEQUENZA DI SANT'EULALIA (882)


Si tratta di una composizione religiosa, scritta nel monastero di santa man, al centro dell'area piccarda nel IX secolo.
È la prima tretsimonianza di un documento letterario romanzo, i giuramenti sono piu amministrativi, questo è proprio
legato a quell'area linguistica ben precisa infatti si vedono già i caratteri del fdrancese, oltre che dei tratti tipici dell'area
piccarda. È contenuta in un manoscritto in cui vi sono altre due composizioni oltre a questa scritta in volgare romanzo:
una storia del martin di snat eulalia in latino, e un testo in antica lingua germanica scritto per onorare la vittoria di
Ludovico il Germanico nella battaglia di Soccur.
La sequenza di Sant'Eulalia è stata scritta per onorare Sant'Eulalia in occasione dlela traslazione delle reliquie da
Barcellona a santa man.
Sono 29 versi di lunghezza differente per cui non c'è metrica regolare.

Traduzione. Buona pulzella fu Eulalia aveva bello il corpo e ancora piu bella l'anima, vollero vincerla i nemici di Dio (cas regime absolut che
indica genitivo) e vollero farla servire al diavolo (cas regime che indica dativo), ella non ne ascoltò i cattivi consiglieri, (sottinteso vollero) che
ella rinnegasse dio che sta su nel cielo, ne per oro ne per argento ne per paramenti per minaccia regale, ne per preghiere, nessuna cosa non
la potè nessuno piegare, e la ragazza sempre non amasse il ministero di dio (cas regime), e perciò fu presentata a Massiniano (cas regime)
che era re in quei giorni sopra i pagani, egli la esortò ma da cui lei mai cadde, che ella fiuggisse il nome cristiano, la cristianità, ma ella da ciò,
da quetse minacce ne rafforzò il proprioe elemento cristiano, meglio sarebbe stato sostenere (sostendrreit=primo condizionale, non eisteva
nemmeno in latino) gli impedimenti, meglio che essa perdesse la propria verginità. Perciò morì con grande onestà, la gettarono nel fuoco
(nel=enl, enclitica di en+el, di solito c'è il puntino ma non è obbligatorio), ella colpe non aveva e perciò non brucia , a ciò non volle credere il
dio pagano, con una spada gli vollero tagliare il capo, la donzella non contraddì quella cosa, volle lasciare il secolo e così supplico cristo. In
figura di colomba ha volato in cielo, tutti preghiamo che si degni di pregare per noi, che Cristo abbia grazia per noi dopo la morte e a lui ci
lasci venire. Per la sua clemenza.

Tratti rilevati in classe:


-sempre passaggio di a ad e
-dittonghi: buona, suon (dittongo in prima battuta=o>uo), ciel (sempre in prima battuta=e>ie)
-pulcella: sarebbe pulicella, k+e che da ts
-auret, voldrent, furet ed altri: uso arcaico del piuccheperfetto per il perfetto, si traduce con il perfetto
auret sarebbe stato abuerat, poi scritto uguale ma con spostamento di accento e infine auret
-corps: cas sujet
-bellezour: sarebbe formazione di bella + atiorem dove t+i da z, a diventa e ma nons i pronuncia perche è atona, quindi
bellezour
-diaule: vocalizzazione del b in area piccarda quindi b che diventa u in vicinanza della L
-nt sarebbe inde
-ier di consilliers da arius
-raneit sarebbe reneget con g che palatalizza e diventa i quando è fra vocali palatali
-maent: forma di passaggiuo dalla a tonica alla e, per gli struttualisti sarbbe manet
-ciel: dove c+i da affricata palatale
-or che era our dove u si chiude in o
-attestazione del nuovo suono affricata dentale /ts/: menatce quindi con tc, czo quindi cz, lazsier quindi zs, celle quindi
c
-regiel pagiens, chielt: palatalizzazione del k tipico del francese che graficamente rimane velare ma è gh o ch (esempio
innovazione bloccata)
-melz: tratto piccardo sarebbe mellius, abbiamo l+i palatale che blocca il dittongo
-sostendreiet: prima documentazione condizionale che sarebbe sustenere habebat= hab sparisce, e divent ei, b cade
perchè è fra e ad a, a diventa e > EIET
-honestet già forma moderna con a che diventa e
-coist: imperfetto che sarebbe coxit dove zi diventa is
-spede: sarebbe spata, c'è lenizione di t che diventa d, passaggio di a ad e
-roueret sarebbe rogat
-kose scritto con k invece che ch per indicare ka velare
-seuel sarebbe seculum, passaggio da k a gh, gh poi cade per lenizione
-preier viene da precare, k che sparisce
-auuisset è abuisset
-presenza dell'articolo che nei giramenti non c'era
-elemento vallone del passaggio da b a u
14/03/2019
LE PASSIONI DI CLERMORT FERNAND (XI sec)
Fa parte insieme al Saint Regen dei Poemetti di Clermort Fernand contenuti nel codice 240 nella biblioteca di Clermort
Fernand. Mentre le passioni sono state scritte e copiate in un'unica area, il Saint Regen proviene dall'area piccarda, per
cui sono delle sovrapposizioni come la palatalizzaziobne e non palatalizzazione del ka.
Sono 516 versi legati in quartine assonanzati a due a due, dove i versi sono octosillabe (primo documento che
testimonia la nascita dell'octosillabe).
L'argomento è l'ingresso di Cristo a Gerusalemme nella domenica delle palme e la discesa negli inferi.
È essenzialmente un testo occitano, ma ci sono dei distici in cui vi sono assonanze francesi como il passaggio di a ad e,
e tratti di tipo pittavino come il passaggio di a ad e che in quest'area, come in quella occitana rimane a, tranne quando
c'è una palatale precedente e diventa E (es. chedent).
Ancora non siamo toalmente liberi del latino.

Traduzione. Come giunse proprio all’ora nona, dunque Gesù emise un grande grido. In ebraico disse: “Signore, Signore perché mi
abbandonasti?” Uno dei ladroni che sta qui su nella croce gli tiene l’aceto. Gesù fortemente dunque gridò. Lo spiritò da lui andò e come
l’anima se ne uscì da Gesù tanto fortemente la terra crollò (che) le rocce si spaccavano, cadevano i monti e i sepolcri dei santi si aprirono
molto.

-dunc, cruz: abbiamo ancora u e non o


-abbiamo perfetti occitani: escrided
-uns: con s di cas sujet
-azit: affricata dentale
-fortmen: nuova formazione di avverbio romanzo (potrebbe anche essere nt in fondo, è uguale, anche la n può essere
mobile ad esempio in pan dove si può mettere o no)
-'n: se ne andò, è enclitica

Assonanze occitane successive a questo pezzo:


-granz che assona con ciutat
-salv: donnat
Assonanze francesi successive a questo pezzo:
-Jerusalem: plorer
Assonanze pittavina:
-Jerusalem: pechet

IN HOC ANNI CIRCULO (fine XI secolo)


Il testo è compreso nel manoscritto 1139 che è un tropario di San Marzial de Limonge, ci documenta appunto la
nascita dei tropi, che osno quelle parti che nascono all'interno della liturgia che possono essere in latino o in volgare.
Questo è forse il piu antico dei tropari.
Proviene da un originale normanno che è stato poi copiato in quest'area anche qui quindi sovrapposizioni di scritte.
Abbiamo elementi latini e ricollegabili alla poesia arabo andalusa.
Sono versi di sette sillabe, la prima quartina è scritta in latino, la seconda in romanzo

Traduzione. In questo momento dell’anno al mondo è data la vita. È nato per noi il piccolo della Vergine Maria. Miei amici e miei fedeli
lasciate stare questo gazel, apprendete un suono nuovo della Vergine Maria.

Tratti romanzi:
-fiel: caduta della d
-perfetti in et o in at a seconda dlela coniugazione
-estar con il mantenimento di a

Tratti arabi:
-gazel: ci sono due interpretazioni, o è legato a una radice eutanica che significa confusione, o potrebbe essere una
modifica di zagal (pronunciato zagial), uno dei tipi mu wassa (pronuncia muvasha), composizioni liriche amorose di
varie tipo, significa collana di perle quindi “o lasciate stare la confuzione, o lasciate stare questo tipo di composizione
erotica arabo-andalusa che non c'entra niente con la nascita di gesu cristo”

Componente latina:
-contesto latino dei primi versi
Tabella di uguaglianze di contesto comune rotto dal castigliano che scende dopo

gallego-port leonese castigliano aragonese catalano mozarabico

FILH FILLO HIJO FILLO FILL FAUCHIL


OLHO UELLO OJO UELLO ULL UELHO
LEITE LEITE LECHE LEITE LLET LEITE

1) tutti hanno f tranne il castigliano; l che diventa j solo in castigliano


2) la gl è ovunque tranne che in castigliano dove l palatale diventa j, in mozarabico c'è anche dittongo
3) ct che diventa it tranne che nel castigliano, nel catalano c'è anche l che palatalizza e diventa ll, lo vocale qui è
e per l'evoluzione laite, leite, llet (AI > EI > E)

CHANSON DE SAINET FOI (FINE XI-INIZIO XII)


Si tratta del primo documento dell'area della lingua d'oca ed è la pià caratteristica della lingua occitana.
In quetso periodo abbiamo una lingua nettamente costituita ma con dei collegamenti con il mondo latino e con il
mondo romanzo, quest'ultimo si vede perchè si collega alla chanson de roland.
È una canzone in onore di Santa Fede, una martire poco anteriore a Sant'Eulalia, contenuta nel manoscritto 60 nella
biblitoca di Leida, e composta dall'unione di due manoscritti, uno più antico in latino e uno che ha sempre una parte
latina ma anche la parte volgare.
La parte in latino è relativa alla vita di Santa Fede, che si rifa alla composiuzione latina di Anger sulla vita di questa
santa.

Prima parte
Lassa rimata in -in, rima maschile

Traduzione. Ho sentito leggere sotto un pino un libro latino dei vecchi tempi; tutto l’ho ascoltato fino alla fine. Mai non vi fu una cosa
sensata che esso non lo racconti; parla del padre del re Licino e del lignaggio di Massimino. Costoro spinsero i santi in un tale tormento così
come fa il cacciatore con i cervi di mattina: verso luoghi chiusi li spingono verso la fine; morti li lasciavano supini. Giacciono nei campi come
scellerati; non li seppellirono i loro vicini. Ciò avvenne proprio al tempo di Costantino.

Seconda parte

Terza parte

Potrebbero piacerti anche