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[1] Da un punto di vista tipologico, quale differenza sussiste tra il latino e le lingue romanze per ciò che
concerne la posizione del verbo nella frase?

Dal punto di vista tipologico esiste la differenza tra il latino e le lingue romanze per ciò che concerne la
posizione del verbo nella frase. Il Latino aveva l’ordine Modificatore – Testa (MT). L’italiano e tutte le alte
lingue romanze l’ordine Testa – Modificatore (MT) Esempio: Latino: Mater Amat (Madre Ama) , ITALIANO e
ROMANZO (Ama la Madre). Verbo e oggetto cioè il sintagma verbale (struttura della cellula della frase)
Verbo è la testa e l’Oggetto è il modificatore. L’ordine Oggetto Verbo o Verbo Oggetto costituisce
l’elemento fondamentale dal quale si può ricavare il tipo di lingua : Tipo OV (Oggetto Verbo) o Tipo VO
(Verbo – Oggetto). L’indoeuropeo originario lingua del tipo (OV) puro, il Latino prevalentemente (OV), le
lingue romanze (VO)

[2] Da quali fattori dipendeva nelle lingue romanze medievali la posizione dei clitici (cosiddetta «Legge
Tobler-Mussafia»)?

La legge Tobbler – Mussafia prende il nome dai nomi dei due studiosi che la formularono ossia Adolf Tobler
tedesco e Adolfo Mussafia italiano. Nel romanzo antico i pronomi clitici occupavano sempre un posto vicino
al verbo ma le regole che ne determinano la posizione sono diverse. I due studiosi hanno osservato la
regolarità nell’alternare la posizione rispetto al verbo nel francese e l’italiano antichi. E quindi ecco la
formula teorica: Enclisi (Verbo + clitico)quando il verbo è in posizione iniziale di frase vale anche per le
forme imperative quando si trovano ad inizio frase, quando il verbo è preceduto dalle congiunzioni e, ma, o.
Proclisi(clitico + Verbo) quando il verbo non è in posizione iniziale e vale anche per l’imperativo e i modi
non finiti del verbo che non si trovano in posizione iniziale. Nell’imperativo negativo si ha regolarmente la
proclisi come in italiano moderno perché il verbo è preceduto da negazione.

 [3] Si spieghi perché la funzione che la lunghezza vocalica aveva nel latino volgare era diversa da quella
che aveva nel latino classico.

Nel latino volgare il sistema fonologico si era semplificato: l’opposizione tra vocali lunghe e brevi non era
più distintiva ma era diventata predicibile in base al contesto sillabico. Si è così raggiunta la
complementarità tra vocale e consonante: se la vocale lunga la vocale è breve e viceversa così nel latino
come nell’italiano moderno si avevano solo due tipi. La perdita del carattere distintivo della lunghezza
vocalica ha avuto delle conseguenze notevoli sull’accento perché la legge della penultima è venuta a
perdere il fondamento su cui si appoggiava. L’accento che non aveva carattere distintivo ma predicibile in
base alla lunghezza delle sillabe nella parola cessa di essere accessorio e diventa pertinente distintivo.

 [4] Si illustri l'evoluzione dei fonemi vocalici dal latino classico al sistema vocalico del latino volgare che è
alla base di portoghese, spagnolo, francese, occitano, italiano, e di gran parte delle lingue romanze.

La caduta della distinzione tra vocali lunghe e brevi è connessa a una profonda riorganizzazione dell’intero
sistema vocalico latino. Le vocali lunghe tendono a innalzarsi e quindi a chiudersi e viceversa quelle brevi ad
abbassarsi e quindi ad essere aperte. La ì si è abbassata ed è diventata una e chiusa, la ù una o chiusa. Le
vocali aperte in molte lingue romanze hanno dato origine a dittonghi Nel latino volgare l sviluppo di ae è
venuto a coincidere con quello di è poi scaturito nel dittongo /j£/ nelle lingue romanze. Nel latino volgare e
poi nelle lingue romanze è frequente la sincope di vocali post-toniche in parole parossitone. Nel latino
volgare si assiste ad un processo di semplificazione della struttura sillabica volto a eliminare gli iati cioè
l’incontro tra due sillabe contigue formati da ì , è + vocale. Esempio tertìum si è passati ad una divisione
sillabica ter-tìum ad una divisione sillabica tert-jum dove l’evoluzione di ì in semivocale cioè un suono a
metà tra la vocale e la consonante palatale j. Lo sviluppo di jod nel latino volgare ha avuto conseguenze nel
consonantismo provocando la palatizzazione della consonante precedente.
 [5] Si spieghi perché la cosiddetta «anafonesi» rappresenta un esempio di legge fonetica condizionata
dal contesto e si fornisca un esempio di tale fenomeno.

L’anafonesi è una legge fonetica nata ed utilizzata per spiegare i cambiamenti fonetici che erano definiti
irregolari ma solo apparentemente perché poi appunto attraverso lo studio si è potuto appurare che i
cambiamenti non erano irregolari ma meno prevedibili di altri. L’anafonesi è una legge – regola, piu’
particolare condizionata dal contesto nata per non ammettere l’esistenza di eccezioni nei cambiamenti
fonetici che trattano in modo uniforme i fenomeni apparsi come anomali. Un esempio di legge fonetica è
costituito dall’evoluzione delle vocali latine ì e è che danno in italiano la e chiusa /e/ quasi 200 parole
presentano questo sviluppo regolare e solo 20 presentano i invece di e o e aperte /&/. Si sono trovate
quindi regolarità nel cambiamento fonetico per cui anafonesi davanti a gruppi consonantici (nj, lj, skj).
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[6] Si indichino sinteticamente quali leggi fonetiche presiedono all'evoluzione di A tonica latina in
francese.

La a tonica latina in francese deriva dal latino volgare A e A’ confluite nella semplice a non contraddistinta
per lunghezza o apertura. La regola generale vuole che in francese la a tonica diventa e. Le leggi fonetiche
che riguardano l’evoluzione di a tonica latina in francese si sintetizzano così

A) Se la a si trova sulla sillaba chiusa resta tale


B) Se a è seguita da consonante nasale (m,n)abbiamo ai
C) Se a è preceduta da consonante palatale diventa j€

Nel conflitto tra due regole B e C si applica il caso B nel caso CHIEVRE >CHE’VRE>CHIEF se non si
verificheranno i casi A, B e C si passerà al caso D

D) La a tonica latina in francese diventa e Mare >Mer

[7] Che cosa sono i cultismi e i prestiti? Perché costituiscono delle «eccezioni» alle leggi fonetiche?

I cultismi e prestiti sono parole apparentemente irregolari perché non presentano lo sviluppo fonetico
previsto ma sono rimaste piu’ vicine o uguali alla forma di partenza. Forme che non sono state trasmesse
per via popolare vale a dire oralmente di generazione in generazione. Le leggi fonetiche agiscono nella
trasmissione popolare. I cultismi sono stati ripescati per via colta dai dotti, dagli ecclesiastici e dagli
scienziati direttamente dal latino ed infatti nel vocabolario troviamo due tipi di forme derivate dalla stessa
parola latina. Quella trasmessa per via popolare che si è evoluta per le leggi fonetiche e quella dotta
estranea al mutamento. Un’ultima fonte di irregolarità è data dai prestiti ( o forestierismi) sono parole che
non sono passate direttamente dal latino all’italiano ma attraverso un’altra lingua. Nell’italiano questo
tramite è spesso il francese.

 [8] Che cos'è la metafonesi? In che cosa differisce la metafonesi del napoletano da quella veneta?

La metafonesi è un tipo speciale di legge fonetica: s’intende il processo di assimilazione per il quale in una
parola la vocale tonica subisce un cambiamento regolare per effetto della vocale finale. Il fenomeno si
osserva bene in due varietà italiane: il veneto (settentrionale) e il napoletano (meridionale). La metafonesi
veneta è provocata da i finale che fa passare /o/ tonica ad /u/ ed /e/ tonica ad i. La metafonesi del
napoletano interessa un’area piu’ vasta perché è provocata da i ma anche da u non è piu’ visibile oggi
perché tutte le vocali finali, tanto u e i, quanto a e e che non provocano metafonesi sono confluite
nell’unico suono e rovesciato. La metafonesi deve aver agito prima che un’altra legge neutralizzasse tutte le
vocali finali atone in e rovesciata. Quando si è verificata la metafonesi le vocali finali dovevano essere
ancora distinte.
[9] Che cos'è l'inserzione? Quanti e quali tipi di processi di inserzione esistono?

L’inserzione è un’aggiunta di una vocale o consonante volta a facilitare la pronuncia di una sequenza di
suoni. I tipi esistenti

1) Prostesi cioè inserzione di una vocale ad inizio parola. Gran parte delle lingue romanze introducono
una vocale prostetica davanti alla sequenza s + consonante. In italiano (fiorentino antico) la prostesi
non era sistematica ma è frequente dopo la consonante esempio per ischerzo
2) Epitesi inserzione di una vocale alla fine della parola esempio nel toscano antico dopo la parola
tronca si aveva l’epistesi uscie diventa uscì.
3) Epentesi aggiunta di una vocale all’interno di una parola mira ad eliminare l’incontro tra due suoni
affini nell’italiano l’inserzione di v manovale >manùalem

[10] Che cos'è la cancellazione (o caduta)? Quanti e quali tipi di processi di cancellazione esistono?

La cancellazione ossia l’eliminazione di uno o piu’ segmenti vocalici o consonantici viene distinta in tre tipi.

1) Aferesi segmenti cancellati ad inizio parola esempio badessa < abbatissa


2) Apocope segmenti cancellati a fine parola in italiano moderno è sistematica l’apocope di de nelle
forme derivate dai nomi della III declinazione latina uscenti in atem ed utem es. civitatem > it. A.
cittade > città
3) Sincope la vocale postonica tende a cadere in forme proparossitone già nel latino volgare e lingue
romanze es: soldus > it a. soldo > fr a sol > fr. m. sou, sp. Sueldo, pg soldo
4) Metatesi: alterazione dell’ordine originario dei suoni FAB(U)LA> flaba > it. Fiaba

[11] Che cosa si intende con «defonologizzazione»? Quando si verifica? Si fornisca un esempio dal
dominio romanzo.

Defonologizzazione s’intende la perdita di un’opposizione distintiva e ciò avviene

1) quando un fonema scompare dal sistema fonologico di una lingua.


2) Quando l’opposizione che in uno stato di lingua permette di distinguere due fonemi /A/ e /B/ in
uno stato successivo viene neutralizzata cioè /A/ e /B/ diventano due allofoni in uno stesso fonema
3) Quando un fonema si assimila del tutto ad un altro
4) Quando due fonemi /A/ e /B/ confluiscono nello stesso fonema /C/

 [12] Si illustri il funzionamento del principio del «quarto proporzionale» spiegando la genesi del
morfema di 1a persona singolare dell'imperfetto indicativo in italiano.

Il quarto proporzionale è un processo che favorisce l’introduzione di un nuovo morfema in analogia alle
proporzioni matematiche X:Y = X1 :Y1. Tale processo si fonda sulla tendenza della lingua ad assegnare
forme uguali a significati uguali. Nel toscano due-trecentesco il morfema di prima persona singolare
dell’imperfetto indicativo era -a (io amava), regolare continuazione del latino – ABAM (AMABAM). Nel 300
inizia a diffondersi la desinenza –o (io amav-o) analogica alla prima persona del presente (am-o) che
s’imporrà in italiano standard mentre rimarrà viva nella lingua letteraria per tutto il 900. La proporzione che
determina il cambiamento è la seguente: - ami (seconda singolare presente indicativo), amavi (seconda
singolare presente imperfetto) amo (prima singolare presente indicativo), amavo (prima singolare presente
imperfetto). Tale sostituzione viene inoltre ad evitare l’omofonia tra prima e terza persona singolare: io
amava, lui amava.
[13] Si spieghi che cos'è il livellamento analogico e se ne illustri il funzionamento attraverso uno o più
esempi.

Il livellamento analogico consiste nella soppressione degli allomorfi (differenti realizzazioni del medesimo
morfema). In italiano e in molte varietà romanze la radice del presente indicativo di alcuni verbi presenta
un’alternanza tra forme con accento sulla radice dittongate e forme prive di accento sulla radice rizotoniche
e arizotoniche. Nelle forme arizotoniche il livellamento è stato ottenuto con dittongo. Esempio creati
chiediamo su chiede, muoviamo su muove. Ci sono casi di analogia della forma arizotonica su quella
rizotonica, nego su neghiamo. Non dittongate le vocali brevi latine è e ò dittongano sol in sillaba tonica.
Esempio it. Siede /siediamo/ tiene/tieniamo Muore /muoriamo. La radice verbale ha due allomorfi cioè uno
dittongato e uno non dittongato e tale alternanza è fonte di irregolarità e in alcuni verbi livellata
dall’analogia.

[14] Che cos'è la rianalisi? Se ne fornisca un esempio dal dominio romanzo

La rianalisi è un processo opposto ai procedimenti analogici del quarto proporzionale e livellamento. La


rianalisi è un processo che occupa un posto di particolare importanza nel quadro del cambiamento
morfologico. La rianalisi operazione di errata segmentazione cioè divisione in unità minime di una stringa
(sequenza di segmenti linguistici che genera nuovi morfemi. Nel domino romanzo come il romeno e i
dialetti italiani centromeridionali, il latino –ora è stato interpretato come una falsa segmentazione della
parola tempus tempora come lupus lupi sono derivate così alternanze del tipo romeno timp – timpuri dal
lat tempus – tempora.

[15] Che cos'è la grammaticalizzazione? Se ne fornisca un esempio dal dominio romanzo

La grammaticalizzazione è un processo che consegue alla ri-segmentazione dovuta d un processo di analisi


che a volte tocca non solo una parola ma un gruppo di parole correlate sintatticamente cioè un sintagma. Il
processo di grammaticalizzazione: un elemento semanticamente pieno e morfologicamente vuoto si svuota
del suo significato lessicale originario per diventare un morfema legato ad un’altra parola. Nel latino
volgare è il caso dello sviluppo del suffisso mente per la formazione degli avverbi. Mens ‘animo’ dà un
avverbio di modo sostituito da un’espressione perifrastica formata dall’ablativo di mens e da un aggettivo
ad esso accordato turbatamente significato avverbiale con animo turbato. Sardo lentamente , certamente
processo ereditato dalle lingue romanze cioè i sintagmi costituiti da un aggettivo e da un nome si percepì
come parola composta oggetto di rianalisi come giustapposizione di un aggettivo perdendo il significato
lessicale originale e reinterpretandolo come un morfema grammaticale.

[16] Si descrivano brevemente i più antichi documenti scritti del francese (sec. IX).

I piu’ antichi documenti scritti del francese nel secolo IX sono I Giuramenti di Strasburgo e la Sequenza di
Sant’Eulalia ove le due lingue tedesco e francese si trovano l’una accanto all’altra. Il primo documento
storico scritto in lingua francese è I giuramenti di Strasburgo dove Carlo il Calvo giurò in tedesco antico
davanti alle truppe di Ludovico il Germanico mentre quest’ultimo giurò in lingua romanza davanti alle
truppe di Carlo il Calvo. Il testo fu inserito dallo storico Nitardo nella Cronaca delle vicende dei figli di
Ludovico il Pio. La lingua de I Giuramenti pone alcuni problemi: localizzazione della redazione del testo in
una zona di transizione tra il dominio d’oc e d’oil Francia sud-orientale area franco provenzale forse
l’ibridismo attribuibile ad una koinè dell’estensore per rendere il documento comprensibile sia ai soldati del
Nord sia ai soldati del Sud. C’è il ricorso ad una grafia e forme dello scripta di tipo latina – merovingia come
l’uso di i per /e/ in savir, podir e di u per /o/ come in amur , dunat e presennza di espressioni latine pro,
quid, numquam. Il documento scritto Sequenza Sant’Eulalia è postumo 40 anni rispetto a I Giuramenti di
Strasburgo. Si caratterizza per i tratti di lingua tipici riconducibili al vallone-piccardo. Il luogo di
composizione è a Nord di Valenciannes dove il dialetto è di una regione vicina al confine linguistico piccardo
e vallone. La lingua del documento mostra una fase piu’ vicina al francese antico . La differenza fra i due
piu’ antichi documenti scritti del francese quindi non è solo di tipo cronologica ma anche di tipo geografica.
La vocale latina A è già passata ad e in vocale tonica,o in sillaba libera dà il dittongo uo. Il documento scritto
in francese antico narra il martirio della santa, testo di uso liturgico cantate su note eseguite sulla vocale a
melisma tra due giubili dell’Alleluia. Testo conservato in manoscritto patritistico ove fu copiato assieme al
modello latino e poema epico in tedesco antico. La resa grafica del volgare è piu’ matura di quella de I
giuramenti di Strasburgo. La datazione 878-882 , 40 anni dopo I giuramenti di Strasburgo.

 [17] Quali fattori favorirono, nel contesto storico e culturale della Rinascenza carolingia, la definitiva
«emersione» delle lingue romanze, cioè il loro passaggio allo scritto?

I fattori che favorirono, nel contesto storico e culturale della Rinascenza carolingia, la definitiva
“emersione” delle lingue romanze, cioè il loro passaggio allo scritto furono:

1) Il generale miglioramento della qualità del latino ed il conseguente allontanamento della lingua
parlata che facilitarono la percezione della distanza tra i due codici
2) L’adozione di una nuova pronuncia scolastica più aderente alla grafia che impediva di leggere il
latino secondo la fonetica romanza
3) Una complessiva attenzione da parte dell’autorità politica e religiosa per tutte le forme della
comunicazione comprese quelle che permettevano di raggiungere la massa della popolazione non
alfabetizzata.
4) Il riconoscimento della specificità del romanzo fu facilitato dalla parallela situazione delle lingue
germaniche in cui il latino usato nella vita religiosa e civile doveva essere sempre tradotto
nell’idioma del popolo
5) Nel 813 la XVII disposizione del Concilio di Tours invitava i vescovi a tradurre le loro omelie in lingua
romanza del popolo o nella tedesca affinché tutti possano comprendere cosa si dice ossia il
messaggio delle omelie. E’ questa la legittimazione ufficiale delle lingue romanze, la prima
legittimazione

 [18] Che cosa sono i Giuramenti di Strasburgo? Qual è il contesto storico e culturale in cui sono stati
prodotti?

I Giuramenti di Strasburgo è uno dei primi monumenti letterari del francese antico, lingua romanza che
venne incoraggiata dalla scrittura del tedesco. La legittimazione avviene con la XVII disposizione del Concilio
di Tours (813) che invitava i vescovi a tradurre le proprie omelie nella lingua romanza del popolo o nella
lingua tedesca per far comprendere ciò che si dice ossia il messaggio delle omelie. I giuramenti di
Strasburgo, tra i primi documenti scritti in francese, dove Carlo il Calvo giurò in tedesco antico davanti alle
truppe di Ludovico il Germanico mentre quest’ultimo giurò in lingua romanza davanti alle truppe di Carlo il
Calvo. Il testo fu inserito dallo storico Nitardo nella Cronaca delle vicende dei figli di Ludovico il Pio. La
lingua de I Giuramenti pone alcuni problemi: localizzazione della redazione del testo in una zona di
transizione tra il dominio d’oc e d’oil Francia sud-orientale area franco provenzale forse l’ibridismo
attribuibile ad una koinè dell’estensore per rendere il documento comprensibile sia ai soldati del Nord sia ai
soldati del Sud. C’è il ricorso ad una grafia e forme dello scripta di tipo latina – merovingia come l’uso di i
per /e/ in savir, podir e di u per /o/ come in amur , dunat e presenza di espressioni latine pro, quid,
numquam. Il contesto storico è la Rinascita Carolingia che coincide con le vittoriose campagne militari di
Carlo Magno, il re dei Franchi che riuscì ad unificare ampia parte dell’Europa orientale con l’occidentale. E’
questo il contesto storico cioè carolingio che vide la luce il primo documento scritto redatto in lingua
volgare il 14 Febbraio 1842 presso Strasburgo dove Carlo il Calvo e Ludovico il Pio rinnovarono la loro
alleanza contro il fratello Lotario.

 [19] Che cos'è la Sequenza di Sant'Eulalia? In quale contesto storico e culturale è stata prodotta?
La Sequenza di Sant’Eulalia è uno dei primi monumenti letterari del francese antico, lingua romanza che
venne incoraggiata dalla scrittura del tedesco. La legittimazione avviene con la XVII disposizione del Concilio
di Tours (813) che invitava i vescovi a tradurre le proprie omelie nella lingua romanza del popolo o nella
lingua tedesca per far comprendere ciò che si dice ossia il messaggio delle omelie. Il documento scritto
Sequenza Sant’Eulalia è postumo 40 anni rispetto a I Giuramenti di Strasburgo. Si caratterizza per i tratti di
lingua tipici riconducibili al vallone-piccardo. Il luogo di composizione è a Nord di Valenciannes dove il
dialetto è di una regione vicina al confine linguistico piccardo e vallone. La lingua del documento mostra
una fase piu’ vicina al francese antico . La differenza fra i due piu’ antichi documenti scritti del francese
quindi non è solo di tipo cronologica ma anche di tipo geografica. La vocale latina A è già passata ad e in
vocale tonica,o in sillaba libera dà il dittongo uo. Il documento scritto in francese antico narra il martirio
della santa, testo di uso liturgico cantate su note eseguite sulla vocale a melisma tra due giubili dell’Alleluia.
Testo conservato in manoscritto patritistico ove fu copiato assieme al modello latino e poema epico in
tedesco antico. La resa grafica del volgare è piu’ matura di quella de I giuramenti di Strasburgo. La
datazione 878-882 , 40 anni dopo I giuramenti di Strasburgo. Il contesto storico è la Rinascita Carolingia che
coincide con le vittoriose campagne militari di Carlo Magno, il re dei Franchi che riuscì ad unificare ampia
parte dell’Europa orientale con l’occidentale. E’ questo il contesto storico cioè carolingio che vide la luce
uno dei primi documenti scritti redatto in lingua volgare tra l’878 e 882.

[20] Che cosa sono la «Vie sant Lethgier» (fr.mod. «Vie de saint Léger», 'Vita di san Leodegario') e la
«Passion» ('Passione di Cristo') di Clermont-Ferrand?

L’alternanza del latino e del romanzo va attribuita alla disposizione del Concilio de Tours (813) che invitava i
vescovi a tradurre (transferre) dal latino << alla lingua romanza del popolo>> le omelie. E la Vie Sant
Lethgier francese antico ossia Vita di San Leodegario e la Passion ovvero Passione di Cristo entrambe
redatte da Clermont-Ferrand vengono concepite in tal senso nella seconda metà del X secolo. Vennero
rinvenute in un manoscritto, si tratta di due poemetti in ottosillabi cioè composti in versi di otto o nove
sillabe dotati di notazione musicale significa che come la Sequenza di Sant’Eutalia erano legati alla liturgia
della Chiesa. Vie Sant Lethgier è un rifacimento di un testo latino alto medievale. Si compone di 240 versi
ripartiti in 40 strofe di tre distici assonanzati di ottosillabi mentre la Passion è composta da 516 ottosillabi
ripartite in 129 quartine di due distici assonanzati. Entrambi inoltre presentano una veste linguistica
composita caratterizzata da numerosi tratti meridionali per il primo si ipotizza una origine vallone –
piccardica e una successiva trascrizione in area occitanica mentre per la Passion una origine patavina cioè
del Poiton nel sud ovest dominio d’oil ed una rielaborazione di uno scriba provenzale.

[21] Che cos'è la «Vie de saint Alexis»? Quale elemento la accomuna alle chansons de geste?

La Vie de Saint Alexis ossia la Vita di Sant’Alessio è un manoscritto databile all’ultimo quarto del XI secolo
composta in Normandia traduzione libera della Vita di San Alessio a sua volta derivata dalla traduzione
greca di un originale siriaco. Gaston Paris il piu’ grande filologo francese e primo editore critico di questo
manoscritto lo data al 1040. Come la Sequenza di Sant’Eulalia e la Vie sant Lethgier è un poema agiografico
lungo 625 versi svincolati dall’uso liturgico. La struttura metrica (125 strofe di 5 decasyllabes assonzati)
preannuncia quella delle prime chanson de geste (canzoni di gesta). L’elaborazione formale e la raffinata
tecnica versificatoria mostrano come le ambizioni del testo vadano oltre l’intento edificante dei poemetti
agiografici antichi. Il testo è una testimonianza della qualità letteraria che la letteratura francese aveva
raggiunto nell’XI secolo. La patina arcaizzante della lingua è dovuta all’antichità del testo, ma anche dal
fatto che l’anglonormanno nella fonetica si mostra piu’ conservativo delle varietà oitaniche del continente.
Si nota la conservazione di d intersonatica in pedre , vide, spede.

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