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Alla scoperta del realismo

Prima di fare i Promessi Sposi abbiamo detto che fra la fine del Settecento e l’inizio
dell’Ottocento si afferma un movimento culturale chiamato Romanticismo.

All’inizio e a metà dell’Ottocento, il Romanticismo è inteso come esaltazione del


sentimento in opposizione alla ragione illuminista. Alla fine dell’Ottocento si afferma
una nuova tendenza che si definisce Realismo, con caratteristiche più reali.

Cos’è il Realismo? È un movimento culturale che si diffonde alla fine del 1800 in
Europa. L’obiettivo del Realismo è rappresentare nella letteratura la Realtà in tutti i suoi
aspetti (anche i problemi). In un libro, in un romanzo, si comincia a parlare di fatti reali,
di avvenimenti realmente accaduti e non inventati dalla fantasia dello scrittore.

Il realismo, poi, assume delle caratteristiche diverse a seconda della nazione,


particolarmente in Francia e in Germania. Il realismo è come una “macchina
fotografica”: fotografa tutta la realtà in modo oggettivo, senza commenti e senza
esprimere giudizi.

Il Realismo, nato in Europa, si è poi differenziato in due correnti, ciascuna con aspetti
simili e, in alcuni casi, differenti fra loro:

a) il Naturalismo in Francia,

b) Il Verismo in Italia.

Gli elementi comuni fra Naturalismo e Verismo sono la rappresentazione della realtà
(anche quella più povera ed umile) con rigore scientifico, in modo oggettivo e
distaccato.

Sia l’uno che l’altro rappresentano le cose veramente accadute ma, anche le opere che
abbiamo visto prima rappresentavano cose reali ma la differenza nel Realismo è che le
opere letterarie di questa corrente letteraria raffigurano in modo scientifico, obiettivo,
senza esprimere emozioni dell’autore fatti e vicende oggetto di un romanzo o di un
racconto.

Le differenze sono rappresentate da ciò che viene rappresentato nella realtà. La


situazione sociale e politica della Francia era diversa da quella dell’Italia.

Francia: unità politicamente da secoli, più industrializzata;

Italia: nota da poco con molte differenze regionali, poco industrializzata, forte divario
fra le regioni del Nord e del Sud e che va sotto il nome di “Questione Meridionale”. Nel
Sud Italia prevaleva una economia di tipo agricolo, mentre al Nord Italia nascevano le
prime industrie. Ciò comportava un forte squilibrio sociale negli stili di vita, del reddito
e nelle abitudini di vita. Se nel mordi Italia si affermava una borghesia legata al capitale
e all’industria, nel Sud Italia prevaleva ancora il latifondo e i latifondisti, ossia grossi
proprietari terrieri con grandi estensioni di terre. La conseguenza è che il Verismo,
rispetto al Naturalismo francese, ha una particolarità, ossia e regionalistico, ossia
dipende dalla regione in cui l’autore ci parla o ambienta la vicenda. Se racconta
vicende ambientate in Lombardia, le vicende riguarderanno quel tipo di ambiente
lombardo, con la propria lingua, proprie tradizioni o abitudini e stili di vita, se lo
scrittore è siciliano, la vicenda tratterà di fatti o vicende legate alla Sicilia e alle
tradizioni siciliane.

Caratteristiche generali del Verismo:

a) Rappresentazione oggettiva/ fotografia della realtà,

b) Narrazione impersonale dei fatti senza commenti,

c) Uso di un linguaggio semplice, a volte dialettale.

I principali autori del Verismo sono: Giovanni Verga, Luigi Capuana, Grazia Deledda,
Matilde Serao.

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