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FILOLOGIA ROMANZA I

06/02/2023

Tema centrale della letteratura medievale (dal XII secolo-1348)

- 1348: anno dell’esplosione della peste nera, l'evento più catastrofico della storia europea fino alle
grandi guerre.

 La popolazione si riduce di ⅔ nel giro di pochi anni => periodo di depressione che interruppe un
periodo di sviluppo e crescita economica che va dagli anni dopo il Mille al XIV secolo.
 Il periodo letterario di cui ci occupiamo coincide con un periodo di crescita e ricchezza per la storia
dell’EU occidentale

- Punto di riferimento => formazione di uno STILE ARISTOCRATICO = termine sinonimico rispetto a
civiltà cortese che però ha due vantaggi rispetto a civ cort:

1) Elimina tutte le divisioni tra civiltà e cultura


2) Il termine stile segnala una costante nell’attività simbolica degli uomini => perché lo stile
designa un procedimento contemporaneamente estetico e pratico di selezione e messa in atto
di comportamenti e pensieri

Stile ha a che fare con il corpo e il suo contegno, con gli oggetti che ci circondano e con la
nostra attività simbolica, quindi con le maniere con cui interpretiamo il mondo classificando le
cose e le persone.

- Come in semiotica vale il principio della pertinenza (=elemento che permette di distinguere gli
elementi fra di loro), qui stiamo parlando di un fenomeno sociale ed estetico che ha a che fare con
la categoria della distinzione.

- Stiamo parlando di uno stile che si costruisce in tutta la Francia (sia sud che nord) grossomodo nella
seconda metà dell’XI secolo (Mille) e raggiunge la sua piena formazione a inizio XIII secolo.

Contemporaneamente a questa sua maturazione diventa uno stile internazionale.

- Letterature di cui ci occuperemo:


 Antico francese
 Antico provenzale
 Excursus sull’ambito italiano → interessante perché permette di vedere direttamente una
caratteristica specifica di queste dinamiche: la traducibilità di questo stile in un contesto
materiale differente
es: Francesco d’Assisi doveva diventare un cavaliere prima di spogliarsi, novella Federigo degli
Alberighi di Boccaccio che diventa un buon massaio, Boccaccio stesso.

Ciò che succede in Italia è l'inizio di un patriziato borghese => la borghesia si fa élite e non si
inventa uno stile proprio, adotta quello dell'aristocrazia feudale prima francese poi nord
italiana

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
=> aggettivo gentile “nel cor gentile rempaira sempre amore” nel senso di
“aristocratico/nobile”, ma è una nobiltà non di sangue, ma di spirito/morale.

Passare dal referenziale al metaforico è un’operazione di traduzione  operazione di


adattamento linguistico formale e contenutistico.

- Assisteremo a due fondamentali cambiamenti:

1. Passaggio della narrativa francese, dai versi  alla prosa.


Inizi del 200 il modello della prosa (latino, proviene dalla sacra scrittura) viene adottato in
volgare per contenuti differenziati (quello religioso es i volgarizzamenti, trattati della
patristica; storico, narrativo) => un’enorme materia narrativa che nella seconda metà del
XII sec prende forma nel romanzo in versi viene trasferito dentro il contenuto della prosa

2. Modificazione della soggettività (chi dice io) all’interno della lirica.


Prima di Dante e degli stilnovisti, la tradizione trobadorica del Sud della Francia = padre
della lirica occidentale MA OCCHIO: l’io dei trovadori non è l’io di Dante, né di Guittone
d’Arezzo, né di petr

FRANCIA:

- Francia (sud e nord) ha una dominanza sul resto delle lingue romanze che si manifesta in due
modi:
a) Precocità di forme letterarie
b) Ricchezza e frequenza delle forme stesse

 Iberia e Ita sono in ritardo rispetto a Fr più o meno di un secolo

- L’imitazione dei modelli galloromanzi (poesia trobadorica e narrativa francese) è assoluta

 Sappiamo per certo che Dante leggesse testi francesi in lingua originale e conoscesse gli stessi
trovadori che conosciamo noi.

 Ci sono citazioni esplicite nella divina commedia, canto 26 è un centone = raccolta di emistichi di
autori identificabili.

 Autori italiani che scrivono in provenzale o francese nel ‘200.

 Parliamo di un mondo in comunicazione molto poroso in cui volgare francese e volgari italiani
comunicano.

- Fino al 1348 è un periodo di crescita per tutta l’Eu occidentale:


 Aumento della popolazione,
 Ripopolamento delle città,
 Potente modificazione di saggio di cresce => = economia cresce ogni anno a percentuali
sempre più grandi.
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 Fase di sviluppo e potenziamento  ciò vuol dire anche sviluppo culturale.
Coincide con nascita di scrittura letteraria in volgare!!!

Scrittura = una testualità che nasce per iscritto nel confronto con la tradizione scritta latina, ma
pensata esplicitamente ed esclusivamente per i laici
= una scrittura letteraria che ha come primo obiettivo la trasmissione di valori non ecclesiastici.

- Crescita economica soprattutto in due ambiti:


 Mondo rurale
 Mondo urbano

 Mondo urbano di fatto in termini di geog coincide con quello che resta del sistema urbano romano
= quasi tutta l’Italia e poi Francia meridionale

= Città fondate da romani che facevano parte delle prime province romane (Nimes, Orange)

Le città si ripopolano e cominciano a crescere anche le città del Nord (a nord della Loira), nate come
colonie romane.

- A partire dal 1000 queste città tornano a crescere e assorbono sempre più popolazione.

Aumento di popolazione > più attività e più articolazione di attività = non servono solo contadini,
ci sono fenomeni differenti che dipendono dalle modificazioni politiche istituzionali che si sono
sviluppate in epoca post carolingia.

Situazione politico istituzionale della Francia intorno al 1160:

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- Due re = Luigi VII di Francia ed Enrico II d’Inghilterra

Differenza fra i due è una differenza di forme e di fatti.

 Formalmente ciò che sta dentro al confine celeste è il dominio di Luigi VII = regno di Francia.
A est di questo si estende l’impero germanico, a sud il regno d’Italia, a ovest i regni spagnoli e
il al-andalus

 Questa è la situazione formale che si costruisce su un rapporto vassallatico, in realtà sul piano dei
fatti la situazione è molto differente:

Luigi VII di Francia controlla sostanzialmente le terre attorno a Parigi, cioè il vecchio frutto del suo
dominio diretto, tutto intorno abbiamo ducati e contee, unità territoriali macrolocali che sono
l’eredità aristocratica dell’impero carolingia.

Francia carolingia muore nel 888!!! (alla fine del IX sec) e inizia una fase in cui i poteri regionali o
sovralocali acquistano una sempre maggiore autonomia rispetto al potere sovrano => perché il
sovrano non riesce a controllare materialmente i territori.

 Formalmente vassalli del re in realtà gestori e promotori di una politica autonoma, spesso
conflittuale con quella sovrana.
 Il potere sovrano non riesce a gestire l’intero Regno di Francia.

- Anni 30 del 1100 Luigi è in lotta con il conte di Blois (=Bluà), lotte tra il re e i suoi vassalli in cui
spesso è il re ad avere la peggio.

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Difficoltà della monarchia di imporsi sui vassalli (es Guglielmo e il re che non gli dona i feudi). Il
peggio è quando nelle mani di un solo feudatario si sommano più poteri regionali.

- Accanto all’antica aristocrazia carolingia tra IX e X secolo succede la frammentazione del potere
feudale => fenomeno che riguarda i livelli al di sotto della grande aristocrazia => si parla di vassalli,
piccoli nobili no grandi signori.

Chi possiede un’armatura e un cavallo e mette su un gruppo ha ottime chances di diventare un


aristocratico => combatte al servizio di un signore e quindi viene premiato con un pezzo di terra, i
contadini che ci abitano e il diritto di costruire una fortificazione in quella terra

= INCASTELLAMENTO => massa di anonimi guerrieri estranei alla nobiltà carolingia si sistema nella
campagna francese costruendo le proprie fortificazioni.

 = Questo è il germe del sistema cortese nel senso etimologico del termine

Cortese < Coorte.

COORTE < COHORS/COHORTEM (lat) = insieme di soldati selezionati in base all’età e per metonimia
= lo spazio in cui vivono questi soldati.

Questo termine si incrocia nell’Alto Medioevo con il termine CURTIS/CURTEM = struttura


economica caratteristica del mondo italiano settentrionale => = quella corte economica che ha
sostituito la villa del mondo latino, dove i lavoratori non possono allontanarsi dalla terra in cui sono
nati hanno sostituito gli schiavi.

Il termine coorte nasce dall’incrocio dall’aspetto economico-materiale, dello spazio rurale e della
dimensione istituzionale o militare.

 Ovunque ci sia un guerriero che possa rivendicare diritti di sfruttamento di una terra lì c’è una
coorte.
 Coorte = sia persone che ci abitano sia lo spazio in cui abitano.

- Lamberto di Ardres (nord est FR) nei primi anni del ‘200, sacerdote compose per i conti di Guines
la storia della loro famiglia

Questa storia è costruita sulla patrilinearità: racconta da signore a erede, da padre a figlio tra la
fine del mille e il 1200

Lo ricordiamo perché prima del XII sec Francia aveva un modello matrilineare -> la parte
femminile della famiglia in molti casi era quella che portava più ricchezza.

[Matrilineare = potere nelle mani dei maschi della famiglia della madre # matriarcato]

Lamberto descrive come il primo dei conti (Arnoldo) fece costruire il castello di Ardres =>
descrizione che sprizza ricchezza e articolazione degli spazi e si sofferma molto su vita quotidiana.

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 Al 1° piano c’era cantine, granaio, attrezzatura per fare vino
 Al 2° piano alloggi e Grande Sala

Grande sala = luogo topico dei romanzi cavallereschi, “l’aurea”, spazio di socialità collettiva
per tutti coloro che abitano in castello, luogo dove si pranza e cena insieme, dove signore
convoca cavalieri e dove si tengono le feste.

Intorno a grande sala = gli alloggi!

Alloggi = grande camera di signore e sua moglie + camere secondarie di servitù e paggi

 Scorte economiche
 Spazio per accendere fuoco

 Avevano sempre a disposizione cibo, per la società medievale è un grande lusso


 Lamberto è chiarissimo a indicare le preoccupazioni dei suoi contemporanei, come appunto la
mancanza di cibo.
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 Logium = in questo caso = giardino -> spazio verde all’interno del castello

Lamb si inventa una para etimologia => dice che Logium si chiama così perché deriva da Logos
discorso.

Logium era infatti luogo incantevole dove si sedeva e parlava  spazio per comunicare.

Spazio estetico = sottratto alla necessità dell’economico/sopravvivenza

 Nello sguardo di Lamberto la dimensione materiale e quella simbolica della vita di corte si tengono
assieme.

Corte = macrocosmo in cui convivono persone diverse per età, sesso e rango e ognuna ha un suo
spazio specifico e convivono dentro questo spazio.

= spazio articolato, che garantisce contemporaneamente la sopravvivenza economica e anche


l’estetico = lo spazio vuoto in cui si può conversare.

Quello che non dice Lamberto è che sono spazi comuni dove bisogna convivere con gli altri e quindi
bisogna controllare se stessi, assumere delle regole di convivenza sociale.

Es: questo mondo non possiede le posate, solamente forchettone per la carne e il coltello

Ciascuno mangia con il suo vicino, c’è una regola per chi prende il primo boccone e a chi capita la
parte migliore della carne. Tutto questo fa parte della cortesia e della distinzione, il mondo si divide
fra chi fa rumore tra chi beve il vino e chi non fa rumore.

 Qui ci interessa che Lamberto ha la percezione che spazio e comportamento degli individui vanno
assieme.
 Questo tipo di società prende piede e si sviluppa nel XI e XII sec.
 Quanto più grande è una corte tanto più è complicata la sua gestione e tanto più sono articolate le
competenze necessarie.

- Luigi VI fu educato nel monastero di Saint Denis, il suo educatore fu l’abate Suger (Sugerio) [=>
l’educazione dei re avveniva in monastero].

Thomas Becket iniziò la sua carriera come laico e istitutore dei figli di Enrico, la stessa carriera la
fece Giovanni di Salisbury (suo segretario e uno dei più grandi filosofi scolastici di fine XII sec).

=> Questi signori fanno gli istitutori perché sono il frutto di una dinamica della Francia del fine XI
sec, che ha due punti di riferimento:

 Moltiplicarsi delle chiese parrocchiali => adottano tutte un maestro (chi se lo può permettere),
avviene in campagna ma soprattutto in città.
In città le antiche scuole di cattedrale (attraverso le quali i vescovi reclutavano il loro
personale religioso) hanno un vertiginoso sviluppo legato a una specifica istituzione papale.

A un certo punto dello sviluppo di queste scuola il papa concede la venia legendi =
l’abilitazione all’insegnamento che viene assegnata a chi conclude un ciclo di studi completo.

Questo ciclo è formato da:

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o Trivio (grammatica, retorica, dialettica)
o Quadrivio (musica, matematica, astronomia, geometria).

Queste scuole sono comunque scuole religiose.

Mondo italiano nello stesso periodo costruisce un sistema scolastico esclusivamente laico,
gruppi di insegnanti che vivono di insegnamento e si specializzano in tre materie: diritto,
medicina, ars dictandi (= studio della retorica applicata al discorso pubblico).

Diritto e ars dictandi sono la base dei notai (Petrarca notaio figlio di notaio).

 In Francia diventano sempre di più i laureati => per espandersi di scuole.


Questi chierici vagano e girano per studiare fino alla laurea => la libertà diventa un rischio, che
si fa ora?
Le corti hanno bisogno di gente che sappia leggere, scrivere, che sappia gestire le finanze,
allietare la corte, educare i propri rampolli.

Le corti diventano un centro di assorbimento di due grandi categorie professionali:


1. Chierici = gente che sa leggere e scrivere e che quindi poi può scrivere in volgare
2. Ceto di professionisti dello spettacolo cioè i giullari => cominciano a diventare giullari
specializzati

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
 A inizio di XII sec
 Andava continuamente ai tornei e amava i suoi cavalieri
 Fanno tornei perché guerra è diminuita
 Arn era giovane
 Si parla di narrazioni orali (no testi scritti), individui di formazione guerriera che posseggono un
capitale narrativo che comprende tutti gli intrecci della letteratura del XII sec (epica, storia di
crociate, narrativa cortese = Artù, Isotta, Merlino)

A queste storie era possibile accedere SENZA bisogno di saper leggere e scrivere!!!!!!!

BEROUL, ROMAN DE TRISTAN:

- Amore irresistibile senza il quale non si può vivere

- Parlando di Tristano e Isotta parliamo di una nebulosa di testi che ci dà solo una pallida idea del
materiale disponibile.

- Tristano e Isotta sono sicuramente il prodotto di una stratificazione narrativa = prodotto molto
lontano nel tempo e nello spazio.
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Per le tracce indirette che ci sono arrivate possiamo ricostruire che il nucleo (non cortese) di
questa storia sia una LEGGENDA CELTICA della Nord dell’Ing.
C’è un eroe (brigante simpatico) che esercita con la stessa passione il furto del bestiame e delle
mogli altrui.

Dal VI-VII sec questa storia scende verso il sud dell’Inghilterra (introducendo delle varianti) con un
grande periodo di incubazione orale, poi la troviamo come attestazione indiretta nel francese
intorno al 1130 (sempre forma orale).

Dovrebbe essere una forma affine a quella che abbiamo attestata nei testi scritti.

Eseguito verosimilmente in francese o qualche variante occitanica

 Testi francesi che possediamo hanno due caratteristiche:


o Narrano un solo episodio della vicenda
o Raccontano in forma frammentaria l’insieme della storia.

 Ciò che sappiamo di questi intrecci sono dalle versioni non francesi che circolavano fra Germania,
Inghilterra, Italia

07/02/2023

- Ci si muove sul crinale tra scritto e orale usando il caso di Tristano come esemplare.

- Piuttosto di parlare di intreccio tristaniano è meglio parlare di una costellazione, che rimane per
noi a lungo sotterranea => la sua prima citazione indiretta va collocata a prima del 1137 = anno in
cui Guglielmo X d'Aquitania muore, sua figlia Eleonora diventa contessa e sposa Luigi VII di
Francia.

 tabella su moodle di anni di questo periodo!!

- La costellazione emerge alla scrittura nella seconda metà del XII secolo, dopo il 1150.

- Le date dei testi non sono sicure, ma si hanno 3 testi che narrano episodi singoli:

 Folie contenute nei manoscritti di Berna e Oxford, in cui Tristano si traveste da pazzo per poter
avere Isotta,
 Lai di Caprifoglio, che racconta un'avventura tra Tris e Isot di cui non c'è altra attestazione
scritta degli intrecci scritti,
 Due testi che dovevano essere lunghi, convenzionalmente chiamati “Roman”, del normanno
Beroul e di Thomas, quasi sicuramente un anglosassone che scriveva in francese.

Il testo di Beroul sembra conservare un punto di vista più arcaico, selvaggio, rispetto al testo
di Thomas, che è molto sofisticato dal punto di vista dell'introspezione psicologica.

- Il modello narrativo dei due romanzi è biografico, dalla nascita alla morte, costruito secondo la
categoria della retorica antica dell’ “ordo naturalis” (ordine cronologico lineare # l'artificialis
prevede strutture di analessi o prolessi).

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- L'intreccio può essere suddiviso in “movimenti” = macro unità narrative composte da più episodi
che solitamente si chiude con un evento che cambia la situazione => ne consideriamo 6 (ma anche
più)

- La storia è quella di un orfano, Tristano, che vive presso lo zio materno, il re Marco di Cornovaglia,
che viene nominato erede generando l'invidia dei cortigiani che spingono per un matrimonio e
quindi un erede diretto.

La scelta cade sulla principessa d'Irlanda, Isotta, che Tristano conosce già per una serie di
avvenimenti precedenti (avventure collocate nella fase dell'enfanzes = a partire da lessico di epica
indica le imprese di uno iuvens = giovane cavaliere prima di essere sposato ).

- Mentre tornano in Cornovaglia, la damigella di Isotta dà da bere a Tristano ed Isotta un filtro


d'amore (fatto da madre di Iso) per errore che avrebbe dovuto far innamorare re Marco della sua
giovane sposa -> è matrimonio di convenienza

Inizia relazione clandestina:


- D'ora in poi i due vogliono incontrarsi e si devono confrontare con vari ostacoli: il re o i cortigiani.

Gli episodi possono moltiplicarsi all'infinito, sono in numero variabile, il modello è elementare: i
due vogliono vedersi, inventano un trucco per non essere riconosciuti e l'incontro riesce o fallisce.

Ciò che conta è l'ammirazione per l'intelligenza acuita dal desiderio, non il godimento dello stesso
-> il pubblico e gli autori si possono divertire con creazione di stratagemmi complicati e pericolosi

- I due vengono scoperti, espulsi dalla corte, e le storie offrono vicende diverse:
 Nel romanzo di Beroul il filtro ha una durata che scade => tra loro poi rimane solo affezione
 Nel caso di Thomas il filtro è perpetuo -> si ha la reintegrazione a corte, la relazione
ricomincia, segue la definitiva separazione ed episodio della morte.

- L'unità fondamentale nei romanzi è l'episodio. Il testo procede per giustapposizioni di episodi
nuovi, probabilmente per la modalità di ricezione del testo, che veniva letto a pubblico ristretto

Gli episodi bene si adeguano alla capacità di tenuta del pubblico. Si deve pensare ad un testo
sicuramente scritto da un certo momento in poi ma che aveva come forma esclusiva di
trasmissione l'esecuzione orale, la voce e l'ascolto, negli spazi della corte.
- In diversi punti dei frammenti che ci sono rimasti di Thomas, afferma che circolano molte versioni
della storia, non tutte di grande qualità, e quindi lui ha selezionato gli episodi, non li sta
raccontando tutti => selezionati in nome di quello che chiama “verour” della storia (= vero, verità =
significato, senso della storia).

 Thomas è il primo a dire esplicitamente che comporre una storia è un procedimento innanzitutto di
selezione rispetto ad un punto di vista che si vuole assumere

L'intreccio deve avere un senso che determina ciò che si deve narrare.

 Thomas lo può fare perchè esisteva una quantità di materiale narrativo organizzato in episodi
sul mercato dei narratori orali (= giullari) che gli permetteva di scegliere, su un modello
prestabilito di nascita-biografia-morte, ciò che gli interessa principalmente.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
 L'operazione è specificamente letteraria, un salto di qualità rispetto alla narrazione orale di
episodi più o meno incatenati tra di loro.

- Si hanno 3 episodi singoli + 2 testi frammentari:


 In quello di Beroul mancano inizio e fine, circa 5000 versi
 Quello di Thomas sono una dozzina di frammenti salvati in modo casuale (rispetto alla materia
evidentemente suonava più scandaloso di altri).

 L'intreccio generale si è conservato nelle traduzioni duecentesche dei testi francesi,


o Del tedesco Eilhart von Oberg per il testo di Beroul,
o Goffredo di Strasburgo per il testo di Thomas,
o Un testo inglese Sir Tristram
o L'italiana Tavola rotonda in prosa.

- La relazione oralità-scrittura coinvolge la modalità di creazione e circolazione dei testi, si può


immaginare che a ciò dovessero fare riferimento i racconti dei vecchi cavalieri di Lamberto ad
Arnoldo di Guines.

- L'efficienza dei sensi è legata ad un meccanismo di osmosi -> perderne uno può provocare il
potenziamento degli altri.

Non saper leggere o scrivere non è un handicap assoluto, ha per effetto un potenziamento della
memoria, per questo non si sa con certezza a cosa facciano riferimento le citazioni di Lamberto,
non si può escludere che uno dei vecchi cavalieri non sapesse recitare lunghi episodi in forma
simile a quelli che leggiamo noi, per non parlare di coloro che vivevano della capacità di
memorizzazione dei testi, i giullari.

Beroul, Roman de Tristan:

Nel testo di Beroul la dinamica tra oralità e scrittura è particolare.


- I due amanti sono stati scoperti insieme:
 Tristano è riuscito a fuggire
 Isotta è stata catturata.

 Marco, folle di furore per il tradimento, decide di condannarla al rogo senza processo.
Mentre porta la moglie al rogo però ha un'idea migliore, stimolato da un gruppo di lebbrosi usciti
dal lebbrosario per assistere all'esecuzione.
Questi chiedono che la donna venga data a loro.

Tristano interviene e riesce a rapire Isotta.

 I due sono banditi e vivono come dei marginali rifugiati nella foresta => condizione quasi
animalesca. Vengono anche scoperti da Marco che li trova addormentati, vestiti e con una spada in
mezzo quindi li lascia lo

Ad un certo punto l’effetto del filtro svanisce -> difficoltà di vita domestica si fanno sentire 
quindi Tristano ed Isotta non sanno come comportarsi.

Le foreste nei romanzi cavallereschi sono popolate non solo da fuorilegge ma anche da uomini di
religione allontanatasi dalla comunità umana per avere un più diretto contatto con Dio.
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Tristano si rivolge all'eremita Ogrin (pronunciato ogrèn) per decidere cosa fare, che mette insieme
le ragioni della fede con quelle di un equo accordo tra le parti, dopo aver deciso che i due si sono
pentiti del proprio peccato.

[di questo NON serve sapere la traduzione -> c’è già nel file su moodle]

Differenze nella pronuncia => perché siamo verso fine XII sec e inizio XII sec
 Presenza delle vocali nasali, <un> (come fr.mod. = /on/), <en> (/an/), <in> (circa /on/);
 Monottongamento di tutti i dittonghi;
 Indebolimento delle affricate dentali /z/
 Il dittongo <oi> si legge /wɛ/ seroit = seruè
 v.2358, <ai> si legge /e/ chiusa

TESTO TRADUZIONE
Quando l’uomo e la donna fanno peccato se poi
si sono presi e si sono lasciati e se giungono a
penitenza e hanno un buon pentimento, Dio
perdona loro il loro misfatto.
Per quanto (valore concessivo) possa essere
orribile e brutto.
Tristano, regina, ora ascoltate un poco e fategli
attenzione.

Per allontanare la vergogna (pubblica) e per


coprire il male bisogna un po’ mentire

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Dal momento che mi avete chiesto un consigliò
io ve lo darò senza perdere tempo, prenderò
una lettera in pergamena e avrà i saluti
nell’intestazione

Tristano per questo oso consigliartelo, perché


tu non troverai lì a corte un tuo pari che dia
pegno contro di te (= che si impegni a
combattere contro di te per il re)
Questo consiglio ti do in buona fede
Questo non può metterti in conflitto/discordia

Alla Croce rossa in mezzo alla landa deserta


(campagna) sia appesa la lettera e così la ordini
(sogg = marco)
Io non oso fargli sapere dove sono perché ho
paura che lui mi faccia del mare. Io crederò
bene quando l’avrò alla lettera (mi fiderò) e
farò tutto quello che lui vorrà. Maestro che sia
sigillata (set è dialettale per seit) la mia lettera e
nella coda (=nastro che la chiude) scriverete
“vale” (addio).
L’eremita ogrins si alzò prese penna, inchiostro
e pergamena e ci mise tutte le parole (= scrisse
per intero tutta la lettera)
Quando lo ebbe fatto prese un anello e passò la
pietra sulla cera
È sigillata, la tende a Tristano e quello la
ricevette tranquillamente.

Il re sveglia i suoi baroni.


Prima di tutto mandò a chiamare il suo
cappellano,
gli tende la lettera che ha in mano

Quello rompe la cera e lesse la lettera

Nella parte alta della lettera


(protocollo/intestazione) vide il nome del re, al
quale Tristano inviava i suoi saluti.
Ogni parola ha subito inteso, riferisce la
proposta al re.
Il re lo ascolta con aria benevola.
È straordinariamente felice, perché amava
molto sua moglie
Il re sveglia i suoi baroni, i più stimati convoca
uno per uno e quando furono tutti giunti, così
parlo mentre essi tacciono.
Signori mi è stata inviata una lettera, sono re su
di voi, voi siete i miei marchesi. Che sia letta e

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
ascoltata la lettera e quando lo scritto sarà
stato letto, dovete consigliarmi, ve lo ordino!
Voi dovete ben consigliarmi!

Quando l’uomo e la donna fanno peccato se poi si sono presi e si sono lasciati e se giungono a penitenza
e hanno un buon pentimento, Dio perdona loro il loro misfatto.
Per quanto (valore concessivo) possa essere orribile e brutto.
Tristano, regina, ora ascoltate un poco e fategli attenzione.

 Parte mondana

Per allontanare la vergogna (pubblica) e per coprire il male bisogna un po’ mentire

 Consiglio da cortigiano più che da eremita

Dal momento che mi avete chiesto un consigliò io ve lo darò senza perdere tempo, prenderò una lettera
in pergamena e avrà i saluti nell’intestazione

- v. 2359 – “brief” è BREVE latino, una lettera.

- Si crea una situazione per cui l'eremita svolge la funzione di consigliere. Il consiglio è costruito
secondo le leggi della convenienza delle relazioni tra uomini, a partire dal dato che i due si sono
pentiti.

- L'eremita propone di mandare una lettera a re Marco e chiedere il suo perdono.

Ogrin mostra qualità da chierico: sa leggere e scrive per i suoi clienti, Tristano e la regina.

- Perché lo fa lui? Il Tristano del Roman di Beroul è analfabeta, quindi necessita di un uomo di
religione per questo compito.

- Il consigliere ragiona anche in termini di rapporti di forza,

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
[Ogrin dice a Trist]

Tristano per questo soso consigliartelo, perché tu non troverai lì a corte un tuo pari che dia pegno contro
di te (= che si impegni a combattere contro di te per il re)

Questo consiglio ti do in buona fede

Questo non può metterti in conflitto/discordia

- v.2375 – “gage” sta per “pegno”,

 nessuno combatterà contro di te

- Il re Marco che avrebbe bisogno di un combattente che difenda la sua posizione in un giudizio
militare si troverebbe abbandonato, quindi non può usare la violenza, perché nessuno vuole
affrontare Tristano.

- Ogrin ragiona da consigliere politico, la mossa non è semplicemente la lettera ma richiede


necessariamente la sua scrittura.

- La preparazione della lettera permette al narratore di riassumere anche i fatti precedenti, ripetuti
due volte nell'episodio, quando la lettera viene stesa e quando viene letta a corte.

 La narrazione della lettera a distanza breve risulta pesante per chi legge, ma per chi ascolta avere
un riassunto del racconto è utilissimo.

La stesura della lettera permette questo tipo di operazione.

- La lettera viene portata direttamente da Tristano a Marco

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- L'unico intervento di Tristano nella scrittura della lettera è un dettaglio: dice che invierà una lettera,
ma non vuole vedere Marco subito dopo, bisogna che quello scriva una lettera a sua volta e la
depositi in territorio neutro, dove Tristano andrà a recuperarla. Solo dopo si potrà avere l'incontro.

Alla Croce rossa in mezzo alla landa deserta (campagna) sia appesa la lettera e così la ordini (sogg =
marco)
Io non oso fargli sapere dove sono perché ho paura che lui mi faccia del mare. Io crederò bene quando
l’avrò alla lettera (mi fiderò) e farò tutto quello che lui vorrà. Maestro che sia sigillata (set è dialettale per
seit) la mia lettera e nella coda (=nastro che la chiude) scriverete “vale” (addio).
L’eremita ogren si alzò prese penna, inchiostro e pergamena e ci mise tutte le parole (= scrisse per intero
tutta la lettera)
Quando lo ebbe fatto prese un anello e passò la pietra sulla cera
È sigillata, la tende a Tristano e quello la ricevette

- Seel è la cera su cui si produce il sigillo → sigillo = firma, quindi un sostituto dell’identità in una
società agrafa

Simmetricamente rispetto alla scrittura della lettera da parte di qualcun altro, quando essa arriva a Marco
questo non la legge di persona.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- La lettera arriva a Marco di notte!!

La consegna della lettera è avvenuta di notte -> Trist ha svegliato il re e poi è tornato insieme a suo
fido aiutante in foresta. Racconta cosa è accaduto.
Siamo all’alba e il re si sveglia e sveglia i suoi vassalli.

Il re sveglia i suoi baroni.

Ma prima mandò a chiamare il suo cappellano, prende gli tende la lettera che ha ib mano. Quello rompe
la cera e lesse la lettera.

- v.2518 – il testo descrive un tipico prodotto di ars dictandi = una delle lettere con valore pubblico
destinate alla lettura e ad indicazione di ordini.
- Secondo la diplomatica = disciplina che studia i documenti pubblici del mondo antico e medievale,
in ogni testo di questo tipo si hanno 3 parti:
1. Protocollo, in cui si contiene l'indicazione del destinatario e si utilizzano formule di cortesia per
avviare la comunicazione;
2. Il corpo centrale, in cui si raccontano i fatti e poi si commenta oppure si avanzano richieste
3. L'escatocollo, che introduce le formule di chiusura e l'indicazione dei testimoni, data, luogo e la
firma dell'emittente.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Questa tipo di strutturazione del documento è esclusivamente scritta e appartiene
sociologicamente ad un ambiente specifico: quello dell'amministrazione di corte.

E' una modalità che serve a garantire l'autenticità e quindi la legittimità dei documenti e quindi che
essi siano efficaci sul piano pragmatico.

La lettera di Tristano contiene un invito, indica delle azioni da fare.

Nella parte alta della lettera (protocollo/intestazione) vide il nome del re, al quale Tristano inviava i suoi
saluti.

Ogni parola ha subito inteso, riferisce la proposta al re.

Il re lo ascolta con aria benevola.

È straordinariamente felice, perché amava molto sua moglie


Il re sveglia i suoi baroni, i più stimati convoca uno per uno e quando furono tutti giunti, così parlo
mentre essi tacciono.

Signori mi è stata inviata una lettera, sono re su di voi, voi siete i miei marchesi. Che sia letta e ascoltata
la lettera e quando lo scritto sarà stato letto, dovete consigliarmi, ve lo ordino!

Voi dovete ben consigliarmi!

- v. 2524 – le forme “amot” ed “esjot” sono imperfetti dialettali di area normanna che riguardano i
vb. della 1a classe, che caratterizzano il dialetto normanno.

- Viene descritta una situazione tipica: una corte abitata da guerrieri che hanno anche funzioni di
governo (“baroni”, “marchesi”), in cui c'è un cappellano => questo è un ecclesiastico che svolge le
funzioni religiose (confessione, messa) all'interno della corte ed è anche un chierico, ha svolto studi
superiori in una scuola religiosa, in virtù dei quali gli è attribuita la funzione comunicativa per
iscritto: scrive e legge a vantaggio di un ceto di guerrieri che non ha bisogno di usare la scrittura
perchè affida la funzione a qualcun altro.

- La situazione nel romanzo di Beroul è sicuramente più arcaica della data del romanzo stesso.

- L'alfabetizzazione del ceto aristocratico si dinamizzò in maniera significativa nel corso del XII sec,
come si coglie nel Lai di Maria di Francia.

BRERI:

- Citato da Thomas nel suo romanzo come il più competente tra i narratori orali sulla materia di
Tristano, tanto che lo cita come fonte legittimante del suo racconto.

- Questa figura è ricostruibile attraverso l'incrocio di alcune fonti indirette:

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
 Thomas,
 Un chierico irlandese Giraldo di Barri che lavorò alla corte inglese

- Enrico II:
 Sale su trono d’Inghilterra in 1154 (dopo aver sposato Eleonora nel 1152)
 Passa parte del suo regno in guerra contro la moglie e i figli che cercavano di sottrargli il potere (tra
cui Riccardo Cuor di Leone)
 Attua una politica estera aggressiva e ad un certo punto medita di occupare l'Irlanda.
 Sfrutta alcuni chierici di origine celtica che sono a corte per raccogliere informazioni preliminari,
uno di questi Girardo di Barri scrive una Descriptio Cambriae = descrizione dell’Irlanda in cui parla di
un “Bledericus” che definisce “famosus fabulator” (noto narratore) e “latinarius”, termine tecnico
con cui si indica chi svolge la funzione di interprete.

Questa figura la completa con informazioni che dicono che Bledericus è forse identificabile con un
gallese, Bleddri, di stirpe principesca che intratteneva ottimi rapporti con il governo
anglonormanno d'Inghilterra e aveva alle spalle una tradizione di bardi.

Bledericus doveva essere almeno bilingue:


o Conosceva il cimrico, la variante celtica del Galles,
o Doveva parlare bene il francese  le fonti dicono che nel 1116 gli fu affidata dal governo
anglonormanno la gestione di un castello e che prima della morte di Guglielmo X nel 1137
(figlio di Guglielmo IX, primo dei trovatori documentati, e padre di Eleonora d'Aquitania) fu
accolto con onore da quest'ultimo a Poitiers.

- La debolezza del re di Francia era legata al fatto che qualcuno dei suoi vassalli raccogliesse troppe
terre nelle sue mani:

Guglielmo X è duca d'Aquitania e conte di Poitiers (pronunciato Puatù), quindi controlla una parte
cospicua del sud-ovest della Francia;

 La contea di Angiò è tradizionalmente avversaria del ducato di Normandia ma questa posizione a


partire dal 1066 è spesso nelle mani del re di Inghilterra o della sua famiglia;
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
 A sud la contea di Tolosa è imparentata con i duchi d'Aquitania e conti di Poitiers.

- Un dato istituzionale  Eleonora nasce nel 1122, nel 1137 (15 anni) con la morte del padre diventa
duchessa d'Aquitania e contessa del Poitiers (si legge Puatù), nello stesso anno muore Luigi VI,
Filippo è morto a causa di un maiale e la corona passa al secondogenito Luigi (17 anni)

Il re di Francia ha problemi con i vassalli attorno a lui e pensa di risolverli con un matrimonio
dinastico: fa sposare Luigi con Eleonora, la cui eredità viene assorbita dai possedimenti del re di
Francia.

 Il matrimonio è disastroso, gli sposi sono incompatibili: Luigi voleva fare il sacerdote, la moglie lo
chiamava “il monaco” per irriderlo.

La primogenita Marie nasce nel 1145, nel 1150 la secondogenita. Il matrimonio naufraga durante la
seconda Crociata, un clamoroso fallimento.

Nel marzo 1152 un concilio dei vescovi francesi annulla il matrimonio di Luigi ed Eleonora (viene
sciolto, i figli rimangono legittimi).
Eleonora rischia il rapimento e chiede l'aiuto di Enrico, che sposa due mesi dopo, a maggio.

Nel 1154 Enrico sale sul trono d'Inghilterra.

 Tutta la fascia occidentale della Francia, escluso dal ducato di Bretagna, è nelle mani del re
d'Inghilterra.
 Si parla di impero anglo-francese, rispetto al quale il re di Francia è in svantaggio territoriale e
militare.

- Un dato culturale  l'impero plantageneto (d’Angiò) è polilingue e pluriculturale

Le lingue ufficiali sono:


 Il francese => lingua della classe dirigente che controlla i feudi e le posizioni di governo nelle
strutture ecclesiastiche
 Il latino

Le lingue dei sudditi sono:


 I dialetti francesi sul continente,
 Il bretone = variante celtica insulare
 Le lingue celtiche d'Inghilterra
 L’anglosassone.

 Questa situazione non rendeva impossibile la comunicazione interlinguistica a livello dell'oralità.

- A Poitier si parla una variante galloromanza, il “pittavino” (lingua del Poitou), intermedia
foneticamente tra francese del nord e occitanico.

Bledericus sarà arrivato lì masticando un po' di francese o avrà trovato qualcuno che sapeva
tradurre il suo celtico nella lingua del luogo.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
I testi non dicono che ci siano difficoltà di comprensione.

Da dove vengono queste storie?

- I testi arrivano dall'oralità, appartengono a tradizioni non-mediterranee.

Si tratta della riemersione di un filone culturale fino a quel momento poco sfruttato sia dalla
tradizione latina che da quella in volgare.

- Ad altezza del 1137 (morte di GX) si può collocare il Coronamento di Luigi e forse il Charroi de
Nimes.

- Fuori da queste regioni, spostandosi verso est, la letteratura è epica o agiografica = vite dei santi e
storie dei guerrieri legati a Carlomagno.

- NON esiste una tradizione romanzesca di tradizione continentale-monarchica in Francia

=> il romanzo o le forme brevi cortesi NON sono legate alla committenza o diffusione della corte di
Parigi.
La letteratura cortese appartiene ai grandi aristocratici o alle corti straniere, come quella inglese.

- L'emersione avviene nel momento in cui si forma una tradizione letteraria collegata al rapporto con
la scrittura e il latino. Non interessa tanto l'esistenza di una tradizione orale, che fa parte di culture
politicamente minoritarie (celti, anglosassoni), che arriva alla scrittura, bensì il fatto che ciò avviene
in concomitanza con il formarsi di una letteratura laica romanza, che si sviluppa almeno in parte
grazie all'innesto di questa tradizione non-mediterranea e non-latina.

- Rispetto alla tradizione dell'epica cambia che il rapporto con la scrittura e i processi intellettuali ad
essa legati diventa determinante.

La dimensione orale della rielaborazione dei testi diventa accessoria, più legata alla circolazione che
alla produzione –> = si continuò a godere dei testi attraverso l'esecuzione orale fino al pieno 1500
(corte degli Este).

MARIE DE FRANCE:

- Sotto il nome di Marie de France un manoscritto conserva una raccolta di 12 racconti in versi
preceduti da un prologo in cui si giustifica l'operazione (in realtà 2: uno generale e un altro ad inizio
di uno dei racconti).

- La donna nel primo dei racconti, Guigemar, si chiama “Marie”.

Il nome appare in altri due testi o nella forma semplice oppure con l'indicazione “de France”.

- Oltre ai Lais di Marie si hanno una raccolta di Fable, di tipo esopico, che traducono in francese la
raccolta tardo-antica di Aviano attraverso il passaggio per una raccolta anglosassone dell'VIII
sec.d.C;

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- Marie compone il Purgatorio di San Patrizio, la storia di un luogo in Irlanda attraverso cui si può
entrare nel mondo dei morti, traduzione di una versione latina della vicenda.

- Si hanno quindi:

 Una raccolta di tradizione integralmente latina → le Favole;


 Un intreccio di tipo folclorico, tradizione orale che passa attraverso l'intermediario di una versione
latina e dal latino viene tradotto in volgare romanzo → Purgatorio di San Patrizio;
 I Lai.

- Storicità dubbia => Non ci sono prove documentarie certe che le 3 Marie fossero una sola persona,
effettivamente esistita, che ha lavorato in Inghilterra e veniva dal continente, vissuta negli anni
centrali del XII sec. (ha dedicato ad Enrico II la sua raccolta di Lai).

- Deve essere stata una donna colta, che ha ricevuto un'istruzione da aristocratica o all'interno di un
monastero femminile, che le ha permesso di usare regolarmente il latino e di trasformarlo in testi
volgari.

10/02/2023

Com’è costruito il testo?

- Questo è il PROLOGO del racconto => sono dieci versi a cui fanno richiamo i versi che vanno dal 106
al 117.

- È un racconto di circa 120 versi in cui c’è un’introduzione di 10 versi seguita dall’intreccio e
successivamente altri 10 versi di conclusione.

- La differenza linguistica tra le parti:


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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
 Nella persona grammaticale:

o La prima e la terza parte sono in prima persona singolare,

o Il corpo centrale alterna la terza persona singolare alla prima persona singolare.

 I tempi verbali:

o Della prima e della terza parte sono tempi del presente o del futuro, tempi dell’elocuzione
(=momenti in cui il racconto si fa attraverso le parole di chi narra),

o I tempi dell’intreccio sono i tempi storici

→ novità rispetto al racconto dell’epica => Ricorre pochissimo alla prima persona,
preferendo ad essa la terza persona; inoltre, solitamente alterna il presente e i tempi storici
per presentificare il racconto

- Con questo brano, quindi, si ha una situazione “moderna”, ovvero si assiste ad una presa di
distanza: da una parte c’è quello che dice “io” (il titolare della funzione narrativa del racconto=
colui che compone o recita il racconto) e il racconto che si configura come un oggetto separato sia
da chi sta ascoltando che da chi sta raccontando → figura retorica: l’ironia => prevede che non ci sia
unico pdv a interno di testo ma che pdv siano multipli: narratore, interlocutore ecc…

- Il testo rende visibile sul piano grammaticale la funzione dell’autore => “io” è colui che crea il
racconto → qui non si distingue tra creazione e recitazione -> le due cose vanno insieme perché il
racconto si crea nel momento in cui viene eseguito.

La distinzione di ruoli, che permette l’aumento dei punti di vista, è una grande distinzione tra il
discorso epico e il discorso “romanzesco ” → funzione autoriale individuale.

- È un manoscritto inglese della fine del XIII secolo (contemporaneo di Dante e Cavalcanti)

Testo 7 p 103 Varvaro Avviamento alla filologia romanza –

Marie de France Lai du chievrefoil

TESTO: TRADUZIONE:

24
Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Assai mi piace e ben lo voglio del lai che si
chiama Caprifoglio
che ve ne racconti la verità perché fu fatto e
come e in che modo.

Molti mi hanno raccontato e detto


e io l’ho trovato nella scrittura di Tristano
e della regina,
del loro amore che fu tanto fine,
a causa del quale essi ebbero molti dolori
e poi, a causa di questo,
ne morirono nello stesso giorno.

Il re Marco è adirato nei


confronti di suo nipote Tristano,
lo congedò dalla sua terra a causa della regina
che lui amò.
Se n’è andato nella sua contrada, nel Galles
del sud, dov’era nato.
Dimorò (in Galles del Sud) per un anno intero,
e non poté tornare indietro,
ma poi assunse il rischio e il pericolo.
Non meravigliatevi per niente,
perché colui che ama lealmente
è molto dolente e pensieroso quando non ha
quello che vuole.

Tristano è dolente e pensieroso per questa


ragione si mosse dal suo paese
Si mise tutto solo nella foresta (= andò)
E infatti non voleva che lo si vedesse, allora di
vespro se ne usciva quando era il tempo di
alloggiare (=trovare un posto dove dormire)
Con contadini, con povera gente prendeva
alloggio durante la notte

25
Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Chiedeva loro le notizie a proposito del re,
come si comportava.
Questo gli dicono che hanno udito che i baroni
(grandi signori) erano stati convocati (chiamati
per bando => con una dichiarazione pubblica)
e devono venire a Tintagel
Il re vuole tenervi corte, a Pentecoste ci
saranno tutti, ci sarà molta gioia e molto
spasso e ci sarà anche la regina
Tristano lo sentì e molto si affrettò
Lei (regina) non potrà affatto andare senza
che lui non la veda passare davanti a se

Il giorno in cui il re si mosse (anche re va in


corteo a luogo in cui si tiene la corte) Tristano
è tornato nel bosco
Sul sentiero, attraverso il quale sapeva che il
corteo doveva passare tagliò a mezzo un
nocciolo e lo offese (ritagliò) tutto quadrato
(taglio un ramo di nocciolo e col coltello lo
lavora fino a che non ha base quadrata)

Quando ha preparato il bastone con il suo


coltello scrive il suo nome

Se la regina se ne accorge
che ci faceva molta attenzione

Altre volte le era accaduto che così lo aveva


riconosciuto
Bene riconoscerà il bastone del suo amico
(valore sentimentale o erotico)

Quando lei lo vedrà


Questa fu la sostanza/somma dello scritto che
lui le aveva fatto sapere
Che a lungo era stato in quei luoghi
E aveva atteso e aspettato
Per scrutare e per sapere come avrebbe
potuto vederla

26
Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Perché non poteva vivere senza di lei
il loro destino fu lo stesso di quello del
caprifoglio

che si attaccava al nocciolo


quando lui lì si è allacciato e preso e si è
messo tutto intorno al fusto (tronco del
nocciolo) insieme possono ben durare
ma se qualcuno poi li vuole separare il
nocciolo muore rapidamente e il caprifoglio
allo stesso modo (= fa la stessa fine)

bell’amica (cara amica) così è di noi, voi non


potete vivere senza di me, io non posso vivere
senza di voi
La regina va cavalcando e scrutava tutto il
pendio (cercava traccia di suo amore)
Vide il bastone, lo riconobbe e tutte le lettere
riuscì a leggere

A tutti cavalieri che la conducevano e


vagavano con lei comandò di fermarsi
Vuole scendere e riposare
Quelli hanno fatto il suo comando

Lei se ne va lontano dalla sua gente


E chiamò a se la sua damigella
Brangania che era assai affidabile
Si allontanò un po’ da sentiero e trovò colui
che amava più di ogni altro essere vivente
E tra di loro fanno una gioia molto grande
(gesti fisici di gioia)

Con lei parlò a piacimento e lei gli dice il suo


piacere di ritrovarlo e poi gli mostro come
avrà accordo con il re e gli spiega che (a
Marco) era molto pesato il fatto di averlo
congedato

27
Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
lo aveva fatto a causa di una accusa
ma poi se ne va via e lascia il suo amore
ma quando si giunse al momento della
separazione allora cominciarono a piangere
Trist se ne tornò nel Galles fino a che suo zio
lo mandò a chiamare

Per la gioia/piacere che aveva avuto della sua


amante che aveva potuto
vedere e per il fatto che
aveva messo per iscritto cosi come la regina
aveva detto

Per ricordare le parole trista che ben sapeva


usare l’arpa (arpa celtica)
ne aveva fatto un lai nuovo di zecca

Molto rapidamente/brevemente lo nominerò:


Gli inglesi lo chiamano Gotelef
I francesi Caprifoglio
Vi ho detto la verità/ragione del lai che io qui
vi ho racconto

Assai mi piace e ben lo voglio del lai che si chiama Caprifoglio che ve ne racconti la verità perché fu fatto
e come e in che modo.

- v. 1= plest è la forma monottongata di una forma che normalmente è scritta come plaist < PLACET.

Quindi la grafia del manoscritto ha assunto come normale il monottongamento avvenuto nella
pronuncia.

Contemporaneamente questo manoscritto utilizza la u dove ci aspetteremmo un dittongo oi o una


o chiusa e conserva il dittongo ei (è arcaico in Ing) rispetto alla sua evoluzione = il dittongo oi.

- V 2 = Il lai esiste prima di questo racconto, ovvero esiste una tipologia di testi che si chiama lai;
inoltre Marie de France parla di un lai specifico che si chiama Caprifoglio.

- Cunt v. 3 = congiuntivo di un verbo in -er.

- Verité v. 3 = Verità positiva, il vero, il contenuto storico, i fatti => quindi ci sono dei fatti che hanno
una verité ovvero un contenuto che si può verbalizzare, e questi fatti sono oggetto allusivo di un
altro componimento che Ma de Fr chiama Lai  Quindi i testi sono due:

 Quello che si sta componendo/recitando,

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
 Un testo fantasma che c’è ma non è verbalizzato, ma che preesiste all’operazione di Marie de
France.

Fatti > lai > MFce { verité }

- La punteggiatura è moderna e serve a rimarcare le articolazioni interne dei versi.

Ad esempio, al v. 4 il primo sintagma introduce un’interrogativa indiretta, la seconda -per asindeto-


introduce una coppia di avverbi in una struttura che è a zeugma (= più elementi sintattici che hanno
la stessa costruzione, vengono ridotti ad una sola costruzione): pur quei, coment e dunt
introdurrebbero tre interrogative!!

Questa operazione viene costruita riducendo ad una sola attestazione la parte verbale, fu fez.) =
OPERAZIONE FORCHETTA/ZEUGMA -> = più elementi sintattici che hanno la stessa costruzione,
vengono ridotti ad una sola costruzione

Tra il primo elemento e il coment non c’è alcuna congiunzione, mentre la congiunzione c’è con
l’ultimo elemento: il verso è pensato in una struttura di due unità con una sorta di pausa in mezzo
che funziona contemporaneamente da stacco distintivo e da unione.

È una logica di tipo bipartito (modularità su base due): il PARI è l’elemento fondamentale di questa
struttura.

 Me plest regge su stesso livello sintattico un que + cong

 Frase reggente = ridondante -> intendo/voglio (asex me plez e bien le voil) perché mi piace =>
azioni sovrapponibili su piano sinonimo

- Asez me plez e bien le voil v.1 → ha come oggetto la frase completiva al congiuntivo al v. 3.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- Rispetto al v n.3, il v.4 è uno sviluppo sintattico ad un livello inferiore. Il v. 2 è un complemento di
specificazione/ argomento. Il que + congiuntivo regge le interrogative del v. 4.

Organizzazione formale:

- Versi di otto sillabe, costruiti su un sistema di RIMA BACIATA (ovvero a coppie) per la lunghezza di
tutto il testo.

 Questi due versi dicono che abbiamo una struttura per cui non ci sono enjambement, le frasi
finiscono con la fine del verso e l’unità metrico -sintattico/semantico è la coppia di versi
riconoscibili da una rima baciata, che prende il nome di COUPLET = struttura pari che poi si
riverbera su unità minori!!

=> tutto il testo è pensato per mini-capsule testuali costruite secondo una logica di parità

Il verso può essere diviso in due parti e queste tendenzialmente usano come unità di misura le 4
sillabe.

Tutto questo = frutto di una tecnica retorica che si apprende nelle scuole del trivio.

Le forme della dittologia, ovvero della duplicazione, sono un principio retorico che nelle scuole del
medioevo si insegna quando si parla di amplificatio (Dire con più parole, variando, quello che si può
dire con meno).

Questa logica di parallelismi, biforcazioni e bilanciamenti raggiunge il massimo virtuosismo con


Petrarca

!!!Octosyllabe (cugino del novenario italiano => non molto utilizzato, anche perché Dante lo cassa nel De
Vulgari Eloquentia -> D dice che il verso migliore è il settenario )

Come è costruito: _ _ _x (|) _ _ _x (x)

 Ha due accenti in IV e VIII sillaba;

 Prevede una sillaba aggiuntiva in ultima posizione -> se verso è femm le sillabe saranno 9

 Probabilmente non prevede una cesura

 Non è ammessa una sillaba atona dopo la IV posizione

- L’octosyllabe ha una genealogia latina  = è il frutto del doppio piede latino del doppio dimetro
giambico (_ x _ x), un piede in levare.

- Il doppio dimetro produce un verso che esiste già nella tradizione latina pagana e che viene
recuperato da Ambrogio di Milano nel IV secolo.

Ambrogio utilizza questo metro in una struttura strofica a quattro versi, detta strofa ambrosiana, ed
era destinata alla poesia liturgica = canto durante la liturgia.

L’origine dell’octosyllabe è liturgica/religiosa attraverso la manipolazione di un materiale più antico


precedente.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Dalla liturgia si sposta nella paraliturgia (canti destinati ai laici) e quindi poi volgarizzato. Questa
forma metrica è presente in tutto il territorio francese [Strofe (4/6 vv) in agiografia delle origini
(Passion di Clermont-Ferrand, Vie de Saint Léger), e arriva all’Alexandre di Albéric di Pisaçon)]

- Tradizione innodica liturgica (strofa ambrosiana) > paraliturgia > volgarizzazione

- Nella fase arcaica, l’octosyllabe si organizza per unità strofiche ed è legato ad un’esecuzione di tipo
cantato

# In Marie de France, l’octosyllabe è sganciato in maniera definitivo dalla forma strofica => diventa
la mezza unità di una nuova struttura formale: il couplet.

Il couplet non è destinato al canto ma alla recitazione, ad un’esecuzione in cui ci si concentra nel
discorso nel suo complesso.

Con Marie de France si è fuori dalla paratassi (cumulazione di versi senza sintassi) del discorso
epico, il discorso inizia a farsi complesso dal punto di vista della struttura grammaticale. È possibile
datare quando avviene questo stacco di forme.

Cronologia: => Ing prima di Enrico II

- Enrico I, fratello di Guglielmo il rosso (sovrano precedente), entrambi figli di Guglielmo il


conquistatore, governa dal 1100 al 1135.

Era chiamato Beaucler, ovvero “bel chierico”, e ciò sembra suggerire un sovrano colto, non un
semplice e puro guerriero.

Enrico I era il nonno di Enrico II per via di una figlia, Matilde (Enrico e Matilde sono nomi che
tornano molto tra i plantageneti).

Enrico I ha due mogli: Matilde/Maud (anglosassone, nipote di uno dei grandi sovrani anglosassoni
precedenti agli Angioni -> congiunzioni tra culture e lingue) e Adelisa di Lovanio, una principessa del
continente.

- Il primo testo in ottosyllabe in rima baciata è opera di un ecclesiastico (non sappiamo se sia un
monaco o un chierico secolare) che nei manoscritti si fa chiamare Benedeite.

Questo testo è dedicato al viaggio di San Brendano (Le voyage de Saint Brendan) e si conserva in 4
codici.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Uno di questi ha in fondo una dedica a Matilde, mentre gli altri tre hanno il nome di Alice
conservato negli ultimi versi.

Questo è dovuto al fatto che chi scrive non vive di quello che scrive, chiunque scriva ha bisogno di
un protettore che gli garantisce una rendita.

Questo testo deve essere antecedente al 1118 perché è stato dedicato anche a Matilde, che
appunto muore quell’anno.

Questo testo è importante perché:

 È la prima testimonianza di uno sgancio del modello metrico dalla forma liturgica →è scritto in
couplet

 Il contesto sociologico è differente → corte regia in cui un chierico che sa scrivere propone un testo
ai suoi signori → è un primo segnale netto (=> si può ancora ancorare a spazio e tempo) di una
chiara selezione di un pubblico e di un contesto → si può osservare che le destinatarie sono donne
e non uomini.

 Queste due tombe sono conservate nell’abbazia di Fontevraud => Queste due tombe appartengono
a Enrico d’Inghilterra, morto nel 1209, e ad Eleonora di Aquitania, morta nel 1204. Si può osservare
che Enrico tiene in mano il bastone del comando (tipico oggetto del potere maschile), la moglie
tiene in mano un libro. → prima rappresentazione iconografica del tema di una donna aristocratica
della donna con in mano un libro.

- L’immagine sottolinea come le donne fossero mediamente più alfabetizzate degli uomini: sanno
leggere e in moltissimi casi sanno scrivere, cosa che ai loro mariti non era richiesto.

Dal punto di vista della vita quotidiana e pratica, questi due personaggi sono distinti dal fatto che le
donne (Motivo per cui Boccaccio, nel prologo del Decameron, sceglie come destinatario principale
le donne) hanno meno autonomia, non possono impegnarsi all’esterno, e quindi hanno più tempo
che possono impiegare per leggere.

- Benedeite quindi aveva colto a chi rivolgersi, ovvero alle mogli di Enrico I, con un oggetto nuovo
perché la sua forma è nuova.

Con l’apparizione di questa forma metrica tutto improvvisamente è vecchio e va cambiato: dopo
Benedeite l’ottosyllabe a rima baciata si diffonde ampiamente.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Le voyage de Saint Brendan :

- È la storia di un abate, Brendano, che con un manipolo di monaci irlandesi fa un viaggio per mare
verso ovest alla ricerca del Paradiso Terrestre (che chiama Terra Promissionis) e la raggiunge
scoprendo la topografia del mondo dei morti, che è un’isola oltre il mare divisa in due parti tra le
anime benedette e quelle peccatrici.

- Il viaggio dura diversi anni.

- Questo viaggio è raccontato in un testo di circa 2000 versi.

- Questa storia non è mediterranea né latina: ha una topografia del mondo dei morti che è
orizzontale e non verticale (= discesa degli inferi  Eneide e Odissea).

Questo mondo orizzontale è quello che caratterizza la mitologia celtica: ovvero dove il mondo dei
morti sta a ovest e al di là dell’acqua => Nei romanzi cavallereschi tutte le volte che un cavaliere
attraversa un corso d’acqua/una palude/un acquitrino c’è la possibilità che dall’altra parte abbia un
incontro nel mondo dei morti.

Questo è un caso canonico di quello che succede nei rapporti del cristianesimo e le culture non
cristiane.

L’Irlanda viene evangelizzata nel 6° secolo, in particolare dal monaco Patrizio.

L’evangelizzazione irlandese procede grazie a dei piccoli monasteri e alla disponibilità dei monaci a
vagare e a vivere in cellule isolate, gli eremi.

Questi monaci non hanno nulla a che fare con il latino come lingua parlata: il latino è la lingua di Dio
che non si esprime oralmente ma attraverso i testi.

Quello che succede è che moltissimi membri della classe sociale celtica si convertono e di
conseguenza riadattano e rimodellano quello che già sapevano cercando di praticare le loro
convinzioni e le loro idee alla luce del messaggio cristiano.

- Dal punto di vista di storia letteraria il viaggio di San Brendano prende forma in latino nell’VIII
secolo sotto il nome di Navigatio Sancti Brendani (ne rimangono + di 150 copie)

Questo testo è costruito sul modello di racconto celtico, l’immram (letteralmente viaggio), che
viene tradotto in latino

→ modello preesistente di tipo non latino tradotto in latino e, quindi, adeguato.

→ È la stessa situazione di Marie de France, ma sta avvenendo in latino alcuni secoli prima. Quindi
la Navigatio Sancti Brendani è l’emersione di una cultura precristiana dentro ad un modello
cristiano (=fenomeno di adstrato).

 Il primo testo in ottosyllabe in rima baciata è la traduzione di un testo formalmente religioso, ma ha un


fortissimo tasso di avventura e di avventura per mare.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
La differenza tra il testo di Benedeite e il lai di Marie de France sta nel fatto che nel primo c’è un passaggio
intermedio del latino.

- Volgarizzazione etnocentrica = categoria degli studi di traduttologia e qualifica le forme di


traduzioni precedenti all’umanesimo.

Tradurre, dall’Umanesimo in poi, è un’operazione linguistica formale e culturale  si trasferisce


una forma e il contenuto da una lingua ad un’altra; invece, nel mondo latino e in quello romanzo, la
preoccupazione è quella di trasferire i contenuti da una lingua all’altra non solo adattandoli
(Adattare e sistemare) dal punto di vista del contenuto, ma anche dal punto di vista della forma
trasformandolo in qualcosa di adatto all’orizzonte culturale.

Molti mi hanno raccontato e detto (=> dittologia) e io l’ho trovato nella scrittura di Tristano e della
regina, del loro amore che fu tanto fine, a causa del quale essi ebbero molti dolori e poi, a causa di
questo, ne morirono nello stesso giorno.

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- V. 5. → inizia l’argomentuntum, ovvero il contenuto inteso come lo scema di riferimento. →

- V. 10. → un jur inteso come “un unico giorno” → nello stesso giorno.

- Contesto: Marie de France sottolinea come ha raccolto le informazioni relative alla vicenda di
Tristano, indicando una provenienza sia scritta che orale (= due linee su cui viaggia intreccio)

- Inoltre, in questi versi si dà un riassunto molto generale e molto sintetico della parte essenziale del
romanzo dal filtro alla morte.

- Molto importante in questi versi è l’utilizzo per il sostantivo amur v.8, dell’aggettivo fine

Nella poesia occitanica, l’amore cortese => = termine ottocentesco adottato dai filologi per
descrivere il gioco del corteggiamento e del desiderio all’interno della lirica e dei romanzi di
quest’epoca (o riferiti ad essa) viene chiamato FIN’AMOR.

Fin ha un doppio significato:

 Attivo = raffina, rende migliori: chi si piega alle sue leggi acquista delle qualità, diventa diverso
da com’era all’inizio e di solito diventa migliore;

 Passivo = raffinato, sottoposto a raffinamento, sottoposto ad un processo di selezione e


distinzione.

- La fin’amor (in Dante purgatorio XXVI) è anche un codice nelle relazioni che distingue, selezione e
che va costruito secondo delle regole. Il fatto che Marie de France affermi che questo amore è fine
e che questa parola sia collocata in posizione di rima sottolinea il contesto entro cui vuole collocare
il testo, ovvero all’interno della cortesia.

Finito il prologo, si entra nell’intreccio con una focalizzazione progressiva dal punto di vista del tempo e
dello spazio.

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Il re Marco è adirato nei confronti di suo nipote Tristano, lo congedò dalla sua terra a causa della regina
che lui amò. Se n’è andato nella sua contrada, nel Galles del sud, dov’era nato.

- vv. 11-14. → Questa è un’analessi ovvero spiega cosa ci sia dietro al fatto in cui si entra nel
racconto.

 Questo spiega l’utilizzo del passato remoto e dell’imperfetto per indicare la condizione di partenza

- vv. 15-16. → Ulteriore analessi: viene detto cosa è avvenuto prima del racconto.

La notizia in primo piano è che Tristano si trova nel Galles del sud, dove era nato => la notizia di
dove sia nato è la più distante per il pubblico.

È un racconto che va “all’indietro” nel tempo: si parte dal fatto che Tristano è andato in Galles
(evento più vicino al tempo della storia), il congedo per ira e poi l’amore.

La scelta dei tempi di questi versi è utilizzata per costruire una costruzione tridimensionale del
tempo in cui i fatti sono allusi  È un testo breve e, in quanto tale, può alludere al passato ma non
lo può raccontare.

Quindi il racconto romanzesco organizza delle prospettive temporali, ordina i fatti su più piani.

Questo è un fatto importante dal punto di vista tipologico, in termini di teoria della letteratura:

- Si possono avere:

 Dei testi in cui c’è un eterno presente, i fatti si fanno davanti al lettore nel momento in cui vengono
raccontati → racconto epico;

 Segmentare e costruire nello spazio e il tempo cercando di costruire dei piani più o meno vicini -o
lontani- rispetto al qui e ora dell’enunciazione

→ racconto romanzesco → tentativo di governare la complessità del tempo e quella delle situazioni

 Ottenuto grazie alla sintassi → permette di evidenziare cosa è importante rispetto a ciò che è
accessorio.

- Non è un caso che tutto questo avvenga in una forma narrativa non strofica perché le strofe e le
lasse hanno il vincolo del loro contenitore.

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Qui, in teoria, il discorso potrebbe scivolare da un verso all’altro presentando periodi più complessi
e situazioni più articolate→ l’unico vincolo metrico è la rima baciata.

Dimorò (in Galles del Sud) per un anno intero, e non poté tornare indietro, ma poi assunse il rischio e il
pericolo. Non meravigliatevi per niente, perché colui che ama lealmente è molto dolente e pensieroso
quando non ha quello che vuole.

- V. 17 → ellissi di un anno in cui non accade nulla.

- v. 1819 abandun = abbandonarsi = abbandonarsi a qualcuno significa buttarsi in qualcuno sperando


che ci prenda, ma senza saperlo in anticipo. → assunzione del rischio. → Marie e France ci sta
dicendo che la fin’amur è in primo luogo pericolo che è necessario da assumersi.

- Vv 21-24→commento del narratore, l’”io” prende parola e si rivolge al pubblico.

 il Tristano di questa versione è totalmente appartenente al fin’amor => è amante cortese

13/02/2023

- Lealment < LEGALE (legalis a abl) + MENTE (mens, mentis in ablativo con valore di modo per
indicare modo maniera) => modo più comune tramite cui le lingue romanze producono da una
perifrasi degli avverbi univerbati
= avverbio di carattere giuridico => indica natura biunivoca di rapporto fra signore e vassallo

In ambito amoroso ha significato che una volta che si offre proprio desiderio a una donna questo
desiderio non va ritirato e spostato a altre donne

= fedeltà a amore attraverso la donna che si desidera

Agge che appartiene a lessico/enciclopedia verbale del fin amor  Tristano che qui è presentato è
pienamente cortese = è oggetto di un commento pienamente cortese

Fortissimo intreccio/commistione che c’è tra lessico amoroso e sociale-istituzionale di aristocrazia


a partire dalla fondazione del discorso occidentale sul desiderio.

Sfera di desiderio e sociale = strettamente legate a partire da sfera primaria = lessicale

Questa riflessione sul desiderio e su sue implicazioni esterne spesso ha i caratteri di una
definizione antiromantica => discorso che interessa il sogg ma non il sogg in quanto tale e
esclusivamente ma il sogg come parte di una rete comunitaria che risponde del suo desiderio
anche rispetto agli altri

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Fin amor non ha comportamento di tipo autistico nei rapporti tra relazione amorosa e relazioni sociali

- Volentez < VOLUNTATE + S (s di caso retto)

Volontà = termine attivo e sogg dal ns pdv # in questo testo ha valore oggettuale => è ciò che si
vuole, è contenuto di nostra intenzione volontaria.

[ns = nostro; pdv = punto di vista]

Volentez coincide con godimento => nel senso più ampio del termine = possibilità di accedere al
possesso di ciò che si desidera

Discorso di fin amor = costruito dentro campo di tensioni creato da una parte dal desiderio e
dall’altro dal godimento

Fin amor non esclude il godimento. Godim ha dimensione materiale/referenziale prima che
simbolica o spostata in un ambito più elevato e non corporeo

In questo testo: chi non può godere di proprio oggetto di desiderio si trova in condizione di
disforia e depressione!!!

Qui parla il NARRATORE/locutore => c’è un io + non c’è un tempo storico ma uso del PRESENTE
per sé e dell’imperativo presente per il VOS (destinatari del racconto)

= spazio meta diegetico del racconto  il narratore sfrutta la diversità dei pdv a interno di
racconto per esporre proprio pdv che in questo caso è ridotto attraverso questo Kar causale (vv
22) a figura retorica chiamata SENTENTIA  = dichiarazione acronica in cui si ricava una sorta di
morale universale dal fatto individuale che si sta commentando

Questa voce in volgare/romanza conosce la dialettica tra caso individuale storicamente dato (sogg
di racconto) e la sua proiezione universale: Trist = non è un caso particolare ma esemplifica una
condizione comune -> tutti gli amanti dolenti perché lontani da proprio oggetto di desiderio.

Meccanismo romanzesco che questa frase così breve attiva/ accende => permette la
partecipazione da parte di chi ascolta

Partecipazione emotiva/affettiva ai fatti

Meccanismo che permette compatimento o empatia => perché nella diversità ne riconosciamo la
somiglianza a noi!!

 Racconto nei primi 14 versi (esclusi i primi 10) ha focalizzato progressivamente nel qui ed ora di
questo episodio il suo intreccio, lo ha incastonato per bene nell’intreccio più generale della vicenda

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di Tristano e Isotta

Episodio individuale:

Tristano è dolente e pensieroso per questa ragione si mosse dal suo paese

2° parte del vv 25 [dolenz e pensis] riprende con una lievissima variazione il dolens e trespensez di due versi
sopra

Siamo in fase preparatoria con descrizione di tipo quasi stativo

Si mise tutto solo nella foresta (= andò)

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 Doppio rischio e pericolo:
o Solo => personaggi dei romanzi cortesi difficilmente girano da soli perché se girano da
soli fanno pessima fine, rischiano la morte
o Foresta => spazio fuori legge

Sua condizione di bandito si manifesta così: lui vaga per questo spazio naturale e qui si aggira da
solo con tutti i pericoli conseguenti

E infatti non voleva che lo si vedesse, allora di vespro se ne usciva quando era il tempo di alloggiare
(=trovare un posto dove dormire)

Con contadini, con povera gente prendeva alloggio durante la notte

 Trist durante giorno sta in foresta ma di notte cerca compagnia di uomini

Questi uomini non sono i suoi pari => Trist non può godere di compagnia di altri cavalieri perché Marc lo ha
espulso da corte ma si può accontentare solo di paesani e di povera gente

Perneit = forma dialettale di verbo prendre con metatesi = scambio di posizione -re in -er

Chiedeva loro le notizie a proposito del re, come si comportava.

Vv 36 => anticipazione dell’argomento (rei) che è soggetto di subordina successiva cum + il -> in 1° posiz e
poi ripreso da pronome anaforico

Cunteneit (imperfetto anglonormanno) < Contenir < CUM + TENERE = tenere a interno o controllare

> contenersi o contegno. Contenersi = contenere emozioni; contegno = assumere comportamento


socialmente accettabile/condivisibile

Contenere => verbo fortemente sociale, descrive esistenza di grammatica di gesti, descrive una educazione
=> non esistono educazioni socialmente ingenue  sono tutte radicate in contesto sociale in cui si
producono: c’è educazione aristocratica e una educazione che aristocratica non è

Questo gli dicono che hanno udito che i baroni (grandi signori) erano stati convocati (chiamati per bando
=> con una dichiarazione pubblica) e devono venire a Tintagel

Il re vuole tenervi corte, a Pentecoste ci saranno tutti, ci sarà molta gioia e molto spasso e ci sarà anche la
regina

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Curt tenir = convocare in un luogo specifico i propri vassalli. Le corti regie sono solitamente semoventi = si
muovono da posto a altro e non hanno la capitale fissa.

In alcune feste dell’anno ci sono incontri plenari => grandi assembramenti aristocratici tra questi =>
pentecoste = inizio della primavera dal pdv cristiano = festa della rinascita di vita, ripresa di abitudini a
aperto, segna fine di inverno.

Pentecoste = canonicamente è la festa cortese per eccellenza

= momento in cui la corte si riunisce e di solito è il momento in cui nel modello topografico del romanzo
iniziano le avventure, apparizioni misteriose, eventi straordinari

Tristano lo sentì e molto si affrettò

Lei (regina) non potrà affatto andare senza che lui non la veda passare davanti a se

 Qui si usa 3° pers sing ma si sta dando pdv del personaggio

La focalizzazione (= posizione da cui guardiamo i fatti) è mediata dal pensiero/desiderio del


personaggio

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È come se narratore lasciasse la parola ai suoi personaggi ma non direttamente (monologo) ma
tramite forma mediata (sorta di discorso indiretto libero)

Vantaggio tecnico di questa operazione:

questo è testo breve (suo racconto si esaurisce in 120 versi) un uso eccessivo di discorso diretto
dilaterebbe il racconto (non accade niente, non si va avanti) # qui ritmo di testo ha sua regolarità,
testo fatto tutto di azioni o pensieri comunicati indirettamente a 3° pers

Finora = solo esempio di discorso indiretto che permette di riassumere i fatti

Tecnica = favorevole a racconto rapido, veloce, che non si espande

Occhio: no elemento descrittivo né di spazio né di personaggi

Perché qui descri fisica è insignificante se io voglio racconto compatto

Il giorno in cui il re si mosse (anche re va in corteo a luogo in cui si tiene la corte) Tristano è tornato nel
bosco

Sul sentiero, attraverso il quale sapeva che il corteo doveva passare tagliò a mezzo un nocciolo e lo offese
(=ritagliò) tutto quadrato (taglio un ramo di nocciolo e col coltello lo lavora fino a che non ha base
quadrata)

Quando ha preparato il bastone con il suo coltello scrive il suo nome

Trist ama lealmente e SA SCRIVERE non è trist di Beroul. È CAVALIERE PERFETTO:

 Ha fortitudo = tutte quelle virtù che hanno a che fare con guerriero: coraggio, risolutezza
 Ha sapere di tipo clericale => sa scrivere e sa anche leggere

In questo pdv in questo racconto è alla pari di Isotta.


Il noccio è scritto perché Is sa leggere

- Siamo tra 1170-90

Se la regina se ne accorge (s’aparceit > s’aparceivre) che ci faceva molta attenzione [autore introduce
comento analettico dicendo che altre volte era avvenuto così => altre volte avevano comunicato utilizzando
metodo scritto]

Altre volte le era accaduto che così lo aveva riconosciuto

Bene riconoscerà il bastone del suo amico (valore sentimentale o erotico)

Quando lei lo vedrà

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el vv 60 = forma occidentale di pronome ele

 Si utilizza pass e futuro per costruire una situazione in qualche misura circolare e ripetitiva =>
ripetizione che è strutturale alla parte centrale di intreccio di leggenda (quella in cui i due cercano
di trovare un inganno per potersi trovare)

- Uso di scrittura non si riduce a nome ma tramite riassunto di carattere indiretto Marie utilizza
l’esistenza di una scrittura sul bastone (incisione di testo) per ricavare la morale/senso del titolo
del suo racconto

Questa fu la sostanza/somma dello scritto che lui le aveva fatto sapere

Che a lungo era stato in quei luoghi (iloc/ iluec [perché o è aperta] = avve di luogo < illo locu => da perifrasi
di spazio o tempo)

E aveva atteso e aspettato

[verso è pura dittologia sinonima => azione è una => è come se si dilatasse nel tempo dell’attesa]

Per scrutare e per sapere come avrebbe potuto vederla

Perché non poteva vivere senza di lei

il loro destino fu lo stesso di quello del caprifoglio che si attaccava al nocciolo [surplus simbolico anche in
scelta di tipo di legno fatto]

quando lui lì si è allacciato e preso e si è messo tutto intorno al fusto (tronco del nocciolo) insieme
possono ben durare

v 74 = periodo ipotetico implicito-> ki relativo che vale come un indefinito qualcuno

ma se qualcuno poi li vuole separare il nocciolo muore rapidamente e il caprifoglio allo stesso modo (= fa
la stessa fine)

bell’amica (cara amica) così è di noi, voi non potete vivere senza di me, io non posso vivere senza di voi

Due ipotesi su questa situa:

 Trist ha scritto solo nome e però scegliendo un ramo di nocciolo e confidando nelle competenze
botaniche di Iso allude a una situa simbolica => con questo bastone voi capite che noi non
possiamo vivere separati come nocciolo e caprifoglio che vivono tra loro attaccati
 Marie de France giochi con la ns disponibilità ad accettare l’inverosimiglianza della situa =>
principio di scrittura romanzesca dal pdv dei lettori

PRINCIPIO DELLA SOSPENSIONE DELL’INCREDULITA’

Dichiarato esplicitamente in ultimi anni del ‘700 da Diderot in una lettera a amico in cui dice di aver
comprato romanzo di Richardson -> Did dice che tutte le situa in questo libro sono inverosimili ma
lui l’ha letto in un fiato e ha anche pianto.
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Sospe = fa parte del patto che qualsiasi destinatario stringe con testo che sta ascoltando /leggendo
per poterci entrare in maniera comoda e adeguato

Potremmo pensare che Marie de FR giochi con disponibilità di lettori/ascoltatori a bere qualsiasi
cosa e abbia dilatato volutamente il contenuto delle frasi scritte da Trist sul nocciolo

La regina va cavalcando e [esgardat < esgarder = sguardo acuto di sorveglianza] scrutava tutto il pendio
(cercava traccia di suo amore)

Vide il bastone, bene lo riconobbe e tutte le lettere riuscì a leggere

Dal pdv comunicativo l’operazione scrittura di Trist è totalmente esaurita, si trasferisce per intero in lettura
di regina

A tutti cavalieri che la conducevano e vagavano con lei comandò di fermarsi

Vuole scendere e riposare

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 Forma di discorso indiretto fortemente abbreviato

Quelli hanno fatto il suo comando

Lei se ne va lontano dalla sua gente

E chiamò a se la sua damigella

[meschian (arab) entrato in fr da sp = damigella  diventa poi meschino = poverino o avaro]

Brangania che era assai affidabile (si può fidare di lei)

Fei = significato di reciprocità

Brangania = colei che da dà bere il filtro ai due amanti mentre sono in viaggio

Si allontanò un po’ da sentiero e trovò colui che amava più di ogni altro essere vivente

E tra di loro fanno una gioia molto grande (gesti fisici di gioia)

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Si allontanò un po’ dal sentiero [simbolico => raggiungere l’amante = abbandonare via chiara della legge e
avvicendarsi verso spazio scuro di bosco]

Con lei (ali. Li <illi latino = forma tonica di fem) parlò a piacimento e lei gli dice il suo piacere di ritrovarlo e
poi gli mostro come avrà accordo con il re e gli spiega che (a Marco) era molto pesato il fatto di averlo
congedato

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[= potrai avere ancora una volta l’accordo del re perché egli l’ha fatto di mala voglia e aspetta solo un
pretesto per richiamarti a corte ]

lo aveva fatto a causa di una accusa (dei cortigiani)

situa di fin amore:

amanti, marito di donna, ancella di donna, aiutante di amante e poi i cortigiani che per ragioni diversi (tra
cui invidia) ostacolano la relazione amorosa tra i due

ma poi se ne va via e lascia il suo amore

ma quando si giunse al momento della separazione allora cominciarono a piangere

Trist se ne tornò nel Galles fino a che suo zio lo mandò a chiamare  STORIA TERMINATA

 Utilizzo in chiave simbolica di una delle forme più caratteristiche degli incontri tra Tristano e Isotta -
> utilizzo di un trucco per potersi riconoscere e trovare

Per la gioia/piacere che aveva avuto della sua amante che aveva potuto vedere e per il fatto che aveva
messo per iscritto cosi come la regina aveva detto

DUE FASI:

 Condizione di euforia dopo la gioia/godimento che lo spinge a azione => azione scritta  trist
mette per iscritto i discorsi che la regi gli aveva fatto

Sorta di report scritto


 Atto memoriale => crea canzone

Per ricordare le parole trista che ben sapeva usare l’arpa (arpa celtica) ne aveva fatto un lai nuovo di
zecca

Lai = composizione musicale con testo che riassume/allude/richiama per allusione i fatti avvenuti
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Molto rapidamente/brevemente lo nominerò

Gli inglesi lo chiamano Gotelef

I francesi Caprifoglio

Vi ho detto la verità/ragione del lai che io qui vi ho racconto

Marie racconta la sostanza narrativa che sta prima di una composizione musicale che evidentemente
circola oralmente e circola in almeno due lingue: inglesi, francesi

1160-1170 più o meno l’operazione su lai inventata da Marie de France è operazione moderna 
operazione di TRADUZIONE => esiste patrimonio testuale che non è in lat e che viene trasformato per via
narrativa in racconto in fr

Questo materiale (definibile pre cortese) appartiene alla tradizione culturale della popo insulari viene però
manipolato a interno di contesto di valori che è di tipo cortese

Siamo dentro orizzonte di tradizione etnocentrica = RIFUSIONE O ADATTAMENTO dello straniero a interno
di propri schemi narrativi

Marie de Fr è perfettamente consapevole di questa dinamica

Prologo in cui spiega senso di sua operazione=> in codice Harley che contiene tutti i dodici racconti
attribuiti a sua mano

Prologo = novità del XII sec

= luogo in cui narratore/autore avanza le sue dichiarazioni di poetica = spiega il senso della scrittura

Prologo e composizione scritta ==== nocciolo e caprifoglio = no separabili


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= operazione colta

 Prologo bipartito => da PARCEO VV 28:

1. 1-27 => M ricostruisce situa scolastica = commento di libro di antichi  antichi hanno scritto
libri sofisticati e volutamente oscuri (hanno costretto moderni a commentarli e tramite il
commento essi restano nel tempo)

Il costume degli antichi ha a che fare con specifico contesto culturale

M ha avuto educazione scolastica fondata su lettura commentata di testi antichi ma anche


formazione (= percezione) del mondo antico

Charles Homer Haskins = 1922, La rinascita del XII secolo => libro in cui H sostiene che il
ritorno alla lettura degli antichi nelle classi scolastiche delle scuole di cattedrale rappresenta
una sorta di anticipazione del rinascimento italiano

Rinascimento = equivalente di modernità => rifiuto di medioevo


Rinascita di XII sec anticipa rinascimento = anticipare lo spirito di modernità di 3 sec rispetto a
rinascimento
= creare una continuità

Perché si leggono gli antichi??

Ce lo spiega = intellettuale di questo periodo, segretario di Thomas Becket = Giovanni di


Salisbury, Policraticos

 Abbiamo excursus su sua giovinezza da studente universitario


 Qui cita uno dei suoi maestri = BERNARDO DI CHARTRES
 Chartres era il principale centro di filosofia platonica in FR e in EU
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 Si studiava unica traduzione latina di un dialogo di Platone Il Timeo => libro in parte di fisica perché
spiega rapporto tra sfere celesti e microcosmo umano

“I moderni sono dei nani sulle spalle dei giganti” lo dice Chartres

Noi moderni siamo piccoli rispetto a antichi -> = giacimento di sapere, hanno già detto tutto quello che c’è
da dire

Noi come nani appoggiati sulle loro spalle possiamo guardare più lontano e più dritto davanti a noi

Limiti dei gig = > no adatti a tutte le stagioni perché loro sguardo è limitato # noi => possiamo
adattare/adeguare messaggio di antichi a condizione di moderni

Il sapere di ant serve a moderni per dare forma allo sguardo dei moderni su tempo presente

= i moderni possono porre a antichi delle domande per le quali gli ant hanno ancora delle risposte

Punto che divide rinascita da XII sec da rinascimento itali: ERWIN PANOFSKY, Rinascimento e rinascenze

Panof aveva lavorato a Londra dove c’è Warburg Institute = istituto che si occupa di iconologia = significato
di arti visive

Questo istituto prima stava ad Amburgo e fu fondato da Aby Warburg  era il primogenito di famiglia di
banchieri, vendette al fratello la prima giuntura in cambio di un conto librario illimitatamente aperto. La sua
biblio era costruita sulla base delle ANALOGIA.

Lui studiava un tema e raccoglieva immagini e libri organizzandoli semanticamente intorno a questo
problema creando quello che lui chiamava foglio di atlante = atlante cartografico

Panofsk dice che differenza tra rinascimento e rinascenza si può trovare tramite IMMAGINI

Virgilio a Mantova:

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 Libro in mano con letture
 Maestro medievale # raffigurazione di mondo antico che era rappresentata su Viriglio vaticano =>
virgi con toga romana, con contenitore di volumi conservati in rotolo

Continuità con rappresentazione dei propri contemporanei


Virg personaggio antico che viene vestito con panni dei contemporanei = dei “nani”

I medievali considerano gli antichi come in CONTINUITA’ TEMPORALE con loro, no stacco!!

= li trattano in maniera anacronistica

Ciò cambia in XIV, Giovanni Pisano, statua di madonna col Bambino

 Bambino ha ricci a moda gotica/contemporanea ma drappeggio di abito di vergine è panneggio


antico = > tardo romana di II-III sec

Con giov pis si entra in IMITAZIONE CONSAPEVOLE e non anacronistica di antichi

 Imitaz che diventa principio formale

Questa attitudine sta in prologo => continuità temporale intellettuale con antichi e una forma intellettuale
di lettura dei testi = analisi della lettera e dell’elemento simbolico dei testi stessi alla ricerca di surplus

CONSAPEVOLMENTE però al vv 28 Marie de FR dice di aver SCARTATO

2. HA SCELTO il contemporaneo => ha scartato per evitare esagerazione dei confronti con altri
chierici del suo tempo che si occupano di volgarizzare i testi antichi

Questa soc aristoc che nel corso del XII sec si dà un codice di auto riconoscimento di sé parte
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dal confronto con l’esperienza dell’antico e quest’esperienza ha serie di passaggio testuali e
cronologici

In data incerta tra 1090-1000 Alberic di Pisançon o Briançon prende un EPITOME (riassunto) dell VIII sec in
latino della versione latina tardo antica di un uomo che si chiama Giulio Valerio del testo greco del
cosiddetto romanzo d’Alessandro attribuito al greco pseudo Callistene (medico di Ale magno)

Romanzo d’Alessandro = storia di conquista di Asia di ale mag fino a sua morte nel 1° terzo del IV sec a. C.

[Epitome VIII sec < versione Latina Giulio Valerio > gr. Romanzo di Alessandro, Ps. Callistene II a.C.]

Ha avuto successo in due tappe distinte:

1. Giulio Valerio e Quinto Curzio Rufo


2. Intorno al ‘900: traduzione in latino di Arciprete Leone (bizantino scappato a Napoli) in un testo che
si chiama Historia de preliis prima del vello

- 1222 il re di Castiglia fonda a Valencia la 1° uni castigliana modellata su esempio di scuole di


cattedrale fr, uno dei libri di testi obbligatori è di fr Gualtiero Gautier di Chatillon, Alexandreis =
poema in esametri su storia di Ale magno

Alexand viene tradotta in castigliano nel libro de Alexandre => struttura = quaderna via = strofa di
4 versi alessandrini, imitato da FR

 Il PRIMO TESTO CHE POSSIAMO CHIAMARE A TUTTI GLI EFFETTI ROMANZ alla fine del XI e a inizio di
XII è il volgarizzamento (rielaborazione da latino) di BIOGRAFIA DI ALESSANDRO MAGNO

14/02/2023

ALESSANDRO MAGNO:

- Alla base della fortuna romanza di questo personaggio vi è l’enorme fortuna nel mondo
antico.

- È una fortuna testimoniata da 2 fatti =

1. Gran numero di varianti e rielaborazioni del romanzo in prosa dello pseudo-


Callistene (5 o 6 redazioni differenti
2. Fortuna latina che riguarda testo di Giulio Valerio, che è un testo tardivo +
biografia di Quinto Rufio di epoca dell’inizio dell’impero

- Questo Filone latino è quello che continua nel Medioevo su due vie:
o Da una parte si riassume Giulio Valerio, semplificandolo, volgarizzandolo e facendo
versioni.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Versioni + brevi = > sono versioni scolastiche tipiche dell’insegnamento operazioni
tipiche dell’Alto medioevo, servono sui banchi dell’insegnamento

o Ritorna lo pseudo-Callistene > arciprete Leone: greco che scappa da Costantinopoli,


si trasferisce a Napoli e traduce in latino il romanzo greco
o Rinascita XII secolo abbiamo esperimento di Gautier de Chàtillon, Alexandreis

-> è scritto in esametri, quindi è poesia quantitativa => si fa risorgere una forma
metrica non interna al sistema prosodico accentuativo delle lingue romanze,
sperimentando i modi della poesia epica antica

Rapporto tra forma e contenuto  scrivere in esametri la storia di Ale Magno


significa avere sostanzialmente 3 modelli di riferimento tutti di carattere epico e di
epoca imperiale:
 L’Eneide di Virgilio,
 I Farsalia di Lucano
 La Tebaide di Stazio.

- Chi scrive in esametri nel XII sec. è una spugna imbevuta di memoria poetica = capacità di
pensare la poesia per unità metriche quantitative, quindi per piedi, dattili, trochei e
spondei.

Lo studio della poesia è funzionalizzato a creare una memoria, che poi viene riusata.

- Ale Magno è percepito come un eroe epico, come Achille, Enea, Cesare e Pompeo,
Polinice ecc.

- Pseudo-Callistene ripete che modello di riferimento di Alessandro Magno era Achille 


lui si pensava come un nuovo redivivo Achille, eroe epico omerico che riappariva sulla
terra.
Autoevidente che ale M sia un eroe dell’epica e c’è una tradizione che lo afferma.

- È una tradizione formale => la forma ha potere di trasmettere un significato subliminale


 la maniera con cui raccontiamo i fatti, la forma metrica utilizzata è già un portatore di
contenuto semantico, cioè di significato.

- Usare l’esametro nel XII secolo non ha ragioni metriche nella lingua romanza (che
userebbe pause e accenti, decasillabo e ottosillabo), è un’operazione anacronistica, ma
totalmente letteraria, come dire “faccio parte di una tradizione, sono l’ultimo
rappresentante di una tradizione”, che coincide con il latino per il mondo occidentale, il
greco è ignoto e non si traduce.

- Ale è personaggio bifronte già nella tradizione antica:


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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
 Grande guerriero e conquistatore, che apre la via verso montagne dell’India,
fermato dalla conquista verso oriente solo da furore dei suoi soldati sulle rive
dell’India.
 In termini epici fondatore di civiltà internazionale fondata nell’uso del greco che è
lingua di uso comune (es. vangeli cristiani).
Suo padre Filippo ha scelto Aristotele come suo educatore e istitutore, Aristotele è
filosofo e grande collettore del sapere scientifico del mondo greco = astronomia,
botanica, fisiologia, studio del mondo animale...

 Nel personaggio di Ale si fondono 2 elementi: guerriero e sapere acquisito per istruzione e
formazione

- Quello che domina Ale M è il sentimento di curiositas anima = avidità di sapere e volontà
di acquisire pari alla volontà di conquista

= conquistatore perfetto perché vuole tutto e vuole sapere tutto => lo deve al legame
simbolicamente paterno con Aristotele.

- Uno dei primi testi di carattere romanzo, precoce (= fine XI e inizio XII), di carattere non
strettamente epico, ma dedicati all’alterità nel tempo è dedicato ad Ale.

Se guardiamo dal pdv formale i testimoni della biografia di Ale che possediamo in francese
possiamo dire che è un eroe di chanson de geste perché i 3 testi che si conservano:
 XI-XII, Albéric (105 octosyllabes in 15 lasse rimate)
 Metà XII, Roman d’Alexandre in lasse di décasyllabes rimati
 1170- Alexandre de bernay, Roman d’Alexandre in lasse di alessandrini rimati

 3 forme in versi e come elemento distintivo vi è l’uso della forma epica.


 Dal punto di vista semantico Ale è personaggio a cavallo tra eroi dell’epica e eroi della
nuova forma,
 Dal pdv metrico Albéric è molto + vicino alla Chanson de Roland rispetto al viaggio di San
Brendano
 In termini di formule e sintassi, i versi sono tutti rimati, Ale si presenta come eroe epico,
sono tutti in rima.

- Ale è oggetto di sperimentazione metrica -> invenzione dell’alessandrino:


 Verso che per la prima volta appare nel Roman d’Alexandre,
 Verso cesurato
 In cui accento principale per ogni emistichio cade sulla sesta posizione
 Ammette sillabe sovrannumerarie atone che non vengono conteggiate
 [ _ _ _ _ _ x (_) I _ _ _ _ _ _ x (_) ]

 Il verso produce in italiano il doppio settenario, o alessandrino, che non ha grande fortuna
in ita.
 I Francia è il metro della grande poesia teatrale e lirica da metà del 600 con Luigi
XIV  per eccellenza metro tragico del teatro francese, metro di Baudelaire usa nei
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
fiori del male anche se scrive una forma italiana come un sonetto.
 È il metro della grande tradizione poetica francese (come per l’ita l’endecasillabo).

- Intorno all’inizio del 1200 tradotto in castigliano il Libro di Alessandro:


 Testo in volgare castigliano che
 Sintesi di + tradizioni letterarie (utilizza il francese di Bernay e l’Alexandreis).
 È il più antico testo di un filone di testi castigliani che utilizzano una strofa di 4 versi
monorimi alessandrini = quaderna via!! (AAAA)
Strofa in monorima = prende il nome di quaderna via o mester de clerecìa

# al mester de joglarìa dei giullari => caratterizzati da incapacità formale.

 La differenza è che questi testi richiedono una struttura metrica obbligata della rima e
si richiede la regolarità metrica dei versi, mentre polemicamente l’anonimo del libro de
Alexandre dice che i giullari non usano la rima, ma l’assonanza e scrivono versi
irregolari  non sono capaci di conservare una regolarità di misura.

- Queste opere sono tutte indicate come libro:


 Pensate come volgarizzamenti dal latino
 Sono tutte opere scritte da un modello scritto

 In ritardo di 1 secolo rispetto alla Francia del nord si costituisce una scrittura in volgare
colta che è opera di professionisti istruiti/scolarizzati e si basa su esperienza diretta del
latino.

- Mester < ministerium = servitore che porta i piatti in tavola e chiunque lavora in una corte
= 2 tipi

Quindi si oppone professionalità scrittoria dei chierici a quella dei giullari, la cui
competenza è voce e corpo = divaricazione fisica

 Gli uni lavorano con penna / gli altri con voce e memoria.

XI-XII Albéric – localizzazione:

- Dialetto della regione di Poities = dialetto pittavino


-> è un dialetto di frontiera = sta sul bordo di antico confine medievale tra dialetti
meridionali della lingua d’oc e zona meridionale dei dialetti settentrionali.

Il pittavino ha tratti caratteristici del sud e del nord, partecipa linguisticamente ad


entrambi.

- La Capitale istituzionale del pittavino è la capitale di contea di Poitiers (= dinastia di


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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Guglielmo IX, figlio Guglielmo X e nipote Eleonora di Aquitania)

In epoca molto precoce questa regione dell’ovest della Francia è punto di propulsione di
esperienze letterarie  Regione come focolaio di esperienze letterarie, grande centro
culturale, corte comitale di grande tradizione storica che ha svolto un ruolo culturale
decisivo, da questa corte vengono numerosi testi.

 Dialetti distinti dalla presenza di tratti fonetici differenti attestati nella tradizione.

ALBERIC DE PISANÇON – testo.

- La parte che si conserva di questo testo riguarda l’infanzia di Ale M, precisamene


l’educazione di Ale.

 Questa è una differenza radicale dal modello epico, che in certi casi adotta il modello
biografico (es. Guglielmo d’Orange).

 Qui si prende l’eroe nei suoi primissimi anni e ci si concentra sull’educazione mista ricevuta
= contemporaneamente artes liberales e esercizio del guerriero e del governo.

- I maestri sono moltiplicati, serie di maestri assunti da Filippo, non + solo Aristotele =
elementi di consonanza storica con altri esempi.

- pittavino  conservazione della A tonica in sillaba libera, mentre in francese diventa E -


>Si conserva come in provenzale.

- Questo spiega le rime del testo -> Sono tutti participi passati o sostantivi astratti in cui ci
aspetteremmo esito E.

Es. bonitatem non fa bonté (con sincope della vocale atona post-tonica) come ci
aspetteremmo.
ma abbiamo bontat+s (bontaz) = tratto ascritto a questa area di confine che è il pittavino.

Pitta no grande fortuna nella tradizione letteraria => probabilmente per ragioni
istituzionali: la contea perde la sua centralità politica e istituzionale. Oggi è
semplicemente una variante dei dialetti del nord.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
TESTO TRADUZIONE

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Ebbe (soggetto è il piccolo Ale Magno)
maestri ben formati/istruiti
assai colti (lett. Ben insegnati) in tutte le
arti
che lo che lo condussero (istruirono)
bene sul potere imperiale
sul consiglio e sulla bontà,
sulla sapienza e sull’onestà,
di fare attacchi e prodezze
L’uno insegna a lui che è proprio un
bambino piccolo,
discorsi in greco e in latino,
di scrivere su pergamena > struttura
sintattica elementare
e anche a scrivere in ebreo e in armeno >
lingue orientali in generale
e fare sera e mattino
delle imboscate contro il proprio vicino
L’altro gli insegnò a coprirsi con lo scudo
a colpire pesantemente con la spada
a puntare con la sua lancia da lontano
e senza indugio a colpire dall’alto
il terzo (però gli insegna a) leggere la
legge e capire i processi (comprendere le
liti)
e a discernere (separare) il diritto dal
torto
il quarto lo istruisce a toccare la corda
(arpeggiare)
e saper suonare in maniera limpida la
rota e la lira
e a modulare la corda su tutti i toni
(saper produrre melodie di tutti i generi)
e gli insegna a levare alto (intonare) il
canto per se stesso
il quinto gli insegna a misurare la terra
(geografia)
quanto c’è (cum latino) dal cielo fino al
mare

Ebbe (soggetto è il piccolo Ale Magno) maestri ben formati/istruiti


assai colti (lett. Ben insegnati) in tutte le arti

- Ab = forma di perfetto forte di carattere meridionale -> pittavino.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- Affactaz (participio passato) < ad + facere, indica tutto ciò che è prodotto di una ars, cioè
di una tecnica, di un artificio, es. per trucco delle donne una donna ben sistemata è
affactada.

Indica il prodotto di un’operazione legata a una tecnica > nel caso dei maestri è
l’istruzione.

- Ars etimologicamente è connesso al sostantivo articulu = tutto ciò che è segmentato,


richiede una procedura. Esito di una sequenza di azioni che può essere appresa e
eseguita.

- Duystrunt (passato remoto) dal verbo Duir < ducere = “condurre fuori da”

Es. erudire > e – rud- is = significa tirare fuori da una condizione di rozzezza.

- I verbi che le lingue romanze utilizzano per istruire/insegnare corrispondono a 2 isotopie


di significato o modelli metaforici:

1. Modello dinamico dello spostare fuori o tirare fuori, spostare da una condizione a
un’altra
2. Istruere = Istruire, costruire, formare, dare una forma all’oggetto dell’istruzione,
ovvero gli studenti.

che lo che lo condussero (istruirono) bene sul potere imperiale


sul consiglio e sulla bontà,
sulla sapienza e sull’onestà,
di fare attacchi e prodezze

- Estorn = sostantivo di origine germanica, stessa radice di sturm tedesco, che vuol dire
azione violenta, attacco, tempesta.

- Abbiamo 3 versi dedicati alla virtù del governatore, come si governano gli uomini + ultimo
verso del guerriero = come si uccide e si attacca

L’uno insegna a lui che è proprio un bambino piccolo,


discorsi in greco e in latino,
di scrivere su pergamena (= struttura sintattica elementare)
e anche a scrivere in ebreo e in armeno (= lingue orientali in generale)
e fare sera e mattino
delle imboscate contro il proprio vicino

- Jausir = fr. choisir, pittavino conserva dittongo au, non monottonga (come francese), è una
forma meridionale.
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
oggi = scegliere, ma anche adocchiare, selezionare con lo sguardo, è un verbo di origine
germanica, da causian = in termini dialettali è il verbo del cacciatore che significa puntare
visivamente l’oggetto per poi colpirlo dopo averlo sotto tiro.

- Misto anacronistico di questi testi e intreccio, riconosciamo gli elementi di una endemica
violenza feudale = litigi con il vicino risolti con le armi
Guerra = conflitto violento a bassa intensità (no grande guerra) con il castellano vicino o
addirittura con il parente che ci ha sottratto indebitamente un castello.

- D’altra parte modello della cultura alta = la scrittura designa un modello altro di istruzione
+ riferimento a lingue esotiche citate perché esotiche, i chierici francesi non conoscevano
greco e armeno.

Racconto di un’educazione esemplare che comprende tutto lo scire, anche se i chierici


occidentali conoscevano latino, no greco.

La prima cosa di cui si parla è la scrittura e la conoscenza dell’altro, dello straniero.

- La struttura sintattica di questa lassa è veramente elementare = siamo al grado zero della
sintassi = abbiamo una relativa e poi indicazione verbo reggente nel primo verso (che dà
intonazione alla lassa)

+ accumulazione di complementi tutti identici con o senza congiunzione, sindetici o per


asindeto, con principio di un complemento per verso.

Siamo alla paratassi epica, è un testo di forma arcaica rispetto alla struttura sintattica di
Marie de france, è la forma + elementare di racconto.

L’altro gli insegnò a coprirsi con lo scudo


a colpire pesantemente con la spada
a puntare con la sua lancia da lontano
e senza indugio a colpire dall’alto
il terzo (però gli insegna a) leggere la legge e capire i processi (comprendere le liti)
e a discernere (separare) il diritto dal torto

- Quindi significa puntare con la lancia da lontano.


 Cabir < capere = comprendere, contenere
 Playt < plac(i)tu = patto, giudizio e processo
 medipse = met + ipse, forma arcaica del romanzo medesimo, mismo, mesme >
meme
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- Abbiamo uno speculum principis = Modello educativo di un signore che deve:
 Amministrare la giustizia
 Saper usare le armi,
 Essere prode negli attacchi

 + Abbiamo del gratuito estetico, ovvero la performance, saper cantare e danzare = il canto
e la danza.

il quarto lo istruisce a toccare la corda (arpeggiare)


e saper suonare in maniera limpida la rota e la lira
e a modulare la corda su tutti i toni (saper produrre melodie di tutti i generi)
e gli insegna a levare alto (intonare) il canto per se stesso
il quinto gli insegna a misurare la terra (geografia)
quanto c’è (cum latino) dal cielo fino al mare

 Ultimo verso = allusivo Ale Magno è il primo a scendere nelle profondità del mare in una
macchina e a volare con paniere con grifoni che lo portano in aria.

- Educazione al buon governo  intreccio anacronistico di elementi

Educazione di Ale rappresentata nei termini moderni (stessa logica figurativa del Virgilio
come maestro medievale).

- Anacronismo è il segno visibile della percezione che avevano i medievali della loro
continuità con gli autori antichi.

 Immagini estratte dall’antico con panni moderni.


 È un problema di rappresentazione culturale = antichi e passato antico appartengono alla
stessa nostra continuità culturale e vivono nelle stesse forme in cui viviamo noi.

- Qual è il confine cronologico? Nella cultura dell’oralità è moderno ciò che si può ricordare
con sicurezza, quello che accade entro la terza generazione prima di noi, appena si esce
da questo confine comincia il passato, è irrilevante la distanza di questo.

- Antiquus è Giulio cesare come il fondatore del mio lignaggio, ma stessa linea continua di
cui facciamo parte noi 8metafora dei nani sulle spalel di giganti), allora li possiamo
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
rappresentare come moderni ed è l’unico repertorio di immagini che possediamo.

La descrizione, una delle grandi componenti del narrare, ha bisogno di esperienza


sensibile. Si descrive ciò che si vede o quello letto nelle descrizioni altrui.
- Romanz < romanice lat. (sottint. Loqui) = parlare in lingua volgare

È soprattutto un’operazione di traduzione che riguarda l’antico perché è percepito come


un deposito di saperi superiori, quindi deposito di esempi, modelli di comportamento o di
pensiero.

La traduzione è di tipo etnocentrico, quindi tratta il rapporto tra significato e significante


elaborando una forma moderna

- I chierici trasmettono ai laici sapere che permette di dare forma alla loro realtà
quotidiana.

- Epica > si muove all’interno del cerchio del noi, non distingue la voce narrante dagli
ascoltatori, pubblico e voce narrante condividono stesso patrimonio di idee e mondo.

- Romanz(o) > io/voi/loro = vive sulla distinzione di chi scrive, chi ascolta e i personaggi
messi in scena,

vive nel principio distintivo di + voci portatrici di + punti di vista.

- Ciò è già implicito nella distinzione tra noi e loro come antico e moderno, nani e giganti.

- Il romanzo nel suo tratto + generale come forma romanzo è innanzitutto distinzione e
differenziazione

- Parleremo di cavalleria e cortesia = sostantivi astratti poi multisemantici, plurisemantici


nel loro uso.

sono attitudini o per metonimia Insieme di persone o di gesti.

Termine ha valore referenziale concreto + astratto di carattere metaforico, termini frutto


di distillato metalinguistico, nascono quando qualcuno ragiona sulle qualità di un gruppo
o un sentimento e gli attribuisce un’etichetta.

 Sono documentati per la prima volta in un episodio del Roman de Thebes

ROMAN DE THEBES
- Un testo lungo (circa 10 000 versi) prodotto a partire dalla rielaborazione della Tebaide di
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Stazio, poeta amatissimo da Dante.

 È considerato vero erede di Virgilio e continuatore tradizione epica a Roma.

- È l’ultima testimonianza del mito di Edipo nella letteratura latina antica => poema sulla
guerra civile non di contenuto storico ma mitologico

-> si narra la storia delle vicende della generazione successiva a Edipo, da Giocasta (sua
madre) e Edipo nascono Antigone e Ismene (femmine) + Eteocle e Polinice (maschi)

- L’Edipo tragico al momento della scoperta del suo matrimonio incestuoso si toglie gli
occhi e si rinchiude in una fossa maledicendo i 4 figli, maledizione prende la forma di un
conflitto per il potere:

2 fratelli si accordano per governare Tebe ad anni alterni, ma Eteocle non lascia poi il
regno a Polinice, che cerca alleanze achee e organizza un esercito per assediare Tebe e
conquistarla.

- Il conflitto ha un esito disastroso perché entrambi i fratelli muoiono in battaglia la città


viene devastata da Teseo, signore di Atene, potere poi passa all’anziano Creonte, padre di
Antigone.

 Abbiamo un Edipo tragico e un edipo epico-tragico, recuperato da Stazio che affronta il tema
del conflitto interno e guerra civile, spostando lo spostamento erudito nel mito (rispetto alla
guerra civile tra Cesare e Pompeo nei Farsalia).

- Stazio è la base per il Roman de Thebes, una messa in traduzione e rielaborazione del
racconto di Stazio con una innovazione fondamentale

= Primi 600 versi dedicati alla biografia di Edipo (in Stazio i suoi lettori la conoscevano
benissimo).

- Quello che gli antichi sapevano deve essere recuperato dai moderni > l’anonimo
traduttore utilizza un manoscritto glossato che contiene il testo di Stazio e attorno le
glosse di un commentatore del mondo tardoantico, operazione di trad. non prende solo
Stazio (ridotto dall’esametro al couple di ottosillabi), ma anche per spiegare al pubblico
moderno l’epica antica.

 Non è un caso venga ripreso:

- Non elementi di datazione sicura, 1150, il + antico dei romanzi di tradizione antica

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Siamo sicuri che l’autore del Roman de Thebes scrive in lingua venata di elementi pittavini
=> si suppone chierico che lavorasse alla corte di Poitiers

-> anni in cui ducato di Aquitania e Potiers sono in posizione di indiscusso privilegio
istituzionale, Eleonora ancora moglie di luigi VII -> + importante alleanza feudale in quel
momento esistente in Francia.

È una corte importante che attira chierici e stimola alla produzione, non in latino, ma
racconti scritti in volgare, fine anni 30 abbiamo Bledericus. Fascio di soggetti tutti coinvolti
attorno a questo potere.

- Storia di Tebe succulenta anche per corte inglese -> conflitto tra Roberto Cortacoscia e i 2
fratelli preoccupante pensare che siano come Eteocle e Polinice, somiglianza tra i fratelli
che fanno una fine tragica  paura del conflitto tra eredi che mette in discussione il
casato, il potere, ovvero l’istituzione > qui conta il carattere esemplare della storia di
Tebe.

- Non la scrive per intrattenimento (funzione dei giorni nostri), gli autori medievali non
scrivono mai solo per intrattenimento, ma per insegnamento, scrivono per insegnare e
offrire modelli di riferimento.

- Raccontare la storia di Tebe e conflitto tra Eteocle e Polinice e, conseguentemente,


assedio infinito che porta alla distruzione di un potere sovrano, significa parlare di
qualcosa di terribilmente contemporaneo

 Percezione favorita dal fatto che gli antichi combattono come i moderni.
 La guerra era prolungamento della politica internazionale, la continuazione dell’attività
diplomatica con altri strumenti.
 Chi ascolta l’assedio di Tebe non sente differenza con assedio a un castello, è lo specchio
lievemente distorto della modernità feudale.

- Episodio riguarda la parte finale di personaggio secondario = Dario il Rosso, vassallo di


Eteocle, titolare di un castello e di un feudo.

L’aristocrazia di Tebe vive e ragiona esattamente come aristocrazia francese feudale che
la ascolta.

Dario tradisce e cerca di passare nel campo degli assedianti, coalizione guidata da
Adrasto, re di Argo.

Operazione fallisce > Dario beccato in alto tradimento e sottoposto a processo capitale,
c’è riunione del consiglio dei vassalli e i vassalli si dividono tra chi vuole condanna a morte
e chi non ritiene ci siano ragioni e opportunità.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- Consiglio va in stallo, non decide nell’assemblea => i re decidono = decidere
etimologicamente vuol dire tagliare. Decidere = fare, non si può tenere tutto insieme
come lo si studia nella decisione, si ritira e poi c’è un sottotesto, figlia di Dario bellissima,
di cui il re è segretamente innamorato > come tenere presso di sé una donna a cui stai per
ammazzare il padre?

TESTO TRADUZIONE
La corte era potentemente turbata/ agitata,
per un pelo (poi < pauco) non sembrava una
lite
perché la loro discussione non andava
a proprio piacimento per ciascuno di loro
Amon, ricco uomo assai stimato e
autorevole, dice di prendere una pausa di
riflessione.

Perché dovrei farmela lunga?

Non fu presa una decisione (non fu fatto


giudizio)
E mentre quelli cosi discutono/litigano e
quelli della corte li attendono Giocasta parla
con il re e ci parla a parte (in un angolo)
molto in segreto
Giocasta gli dice: Figlio vale di più misura che
(secondo termine di paragone) giudizio o
diritto
A buon diritto questo fellone (traditore)
distruggeresti

Ma ne avresti un danno assai grande.


Lui ha dei parenti che lo vendicheranno e
potranno vendicarlo molto (assez =
pesantemente)
Ecco davanti a te questi simili nemici e per la
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
fede che ti devo una notte qui dentro (ca
enz) li metteremo
Se lo vogliono, non mancheranno
E quindi sia fatto il patto insieme a lui e
credimi: da sicurezza (garantisce) che il patto
sia fatto
Durante le parole che dice sua madre
Antigonè venne da suo fratello, antigonè la
sorella del re, conduce con se (meine) la
figlia di Dario
Sapete come era la figlia di Dario ??
Ebbe il corpo e il viso belli

Ebbe il viso fresco e acceso (bianco e rosso)


Bocca piccola e bella morbida, delle labbra
grossette ma con misura (si vedono ma non
impallano agli occhi)
La natura le aveva fatte per ben baciare;
Occhi variegati, ridenti e amorosi ed è un
grand dolore per cui ora sono invece
piangenti
Ma poi la carne è bianca, tenera, piena,
molle
Cuore semplice e parole dolce
Fu molto sottile all’altezza della cintura e fu
di statura media, non troppo grande, non
troppo piccola
Aveva addosso un escafite
Cioè tunica colorata, lavorata in maniera
minuta a fiori
Aveva messo sulle spalle la fibbia (che
chiude in alto una sorta di mantello) di un
nuovo mantello grigio

Aveva i capelli lunghi, sottili/delicati e


rossi/oro.
Intorno al suo capo sono confusi, perché lei
non ebbe cura di prepararsi e non dobbiamo
meravigliarcene perché la fanciulla aveva un
grandissimo dolore ma in questo dolore era
incredibilmente attraente
Con l’aspetto del viso tutto triste cammina
umilmente (= non ha arroganza)
Ma pianse in maniera molto attraente

Aveva il viso bagnato di pianto ma il suo


pianto è equivalente al riso di altre donne
Il re la ama e senza misura ma lei è assai
dura verso il re [ => non risponde
positivamente a suo corteggiamento]
Lui la ama più di qualsiasi essere vivente ma
lei è nei suoi confronti troppo schiva

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Il re la vede venire verso di lui: a stento
riesce a trattenersi dall’andarle incontro e
dal sorriderle.
Dopo che l’ha vista, trattiene la sua rabbia
(ora è furibondo con padre di ragazza =
traditore Dario) e se lui si potesse fidarsi
delle sue reazioni (se fosse sicuro di fare la
cosa giusta) subito andrebbe a parlarle

Giocasta sorrise nei confronti del re


Giocasta sorrise al re:
Figliolo, dice lei, non hai diritto in te
e non ne hai nemmeno (diritto) sulla
cavalleria,
se di costei non ne fai la tua amica.
(= se non riesci a sedurre/unire a te questa
ragazza)
Hai mai visto un essere così carino,
e così pieno di vergogna?
Restituiscile suo padre e che lei diventi tua
amica
e così farai un gesto assai cortese.
Non sto a perdere ancora tempo.
con qualche difficoltà ottiene
che il consiglio dei baroni sia d’accordo.
Un messo va presso i giudici,
che dice loro come è fatto il re.
Ma maggior parte di coloro ne ebbero
grande gioia
e benedicono il loro signore
che perdona una colpa così grande:
non ce n’è uno che lo abbia più caro.
Creonte disse loro: Non desidero
nasconderlo,
(questa) è davvero la stupida intelligenza di
un giovane cavaliere
E io ve lo dico, fa lui, a causa del re
che ha allontanato il mio e il vostro parere;
ha rifiutato sia me che voi,
e non ha voluta fare nulla a causa nostra,
e nemmeno ha voluto dare un parere
negativo.
Ora glielo fa perdonare la preghiera
di una ragazzina !
Io non lo dico per odio
perchè non mi piaccia molto il fatto che
il re abbia abbandonato il suo diritto;
ma tutto questo, se gli fosse piaciuto
avrebbe dovuto farlo a causa dai suoi baroni.
Ottone dice: Le cose non vanno così
riguardo all’amore e alla cavalleria.
Questa è la situazione a cui ci affidiamo

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
e non dovete meravigliarvi:
lui la considera come una grande cortesia,
e voi la considerate una sciocchezza.
Per sostenere i giovani cavalieri,
non c’è un uomo come lui fino in Siria.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
La corte era potentemente turbata/ agitata,
per un pelo (poi < pauco) non sembrava una lite

- Semblot è imperfetto occidentale dei verbi in er.

perché la loro discussione non andava


a proprio piacimento per ciascuno di loro

- La discussione deragliava e nessuno riusciva a imporre il proprio parere.

Amon, ricco uomo assai stimato e autorevole, dice di prendere una pausa di riflessione.

17/02/2023
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Il consiglio si divide e non arriva a una soluzione

Caratteristica di stile del romanzo (non solo medievale)  problema di ritmo e di tempo (due tempi: tempo
della storia = quanto durano i fatti che vengono raccontati e poi tempo del racconto = quanto tempo si
impiega per raccontare quei fatti)

 Nelle parti dialogiche di un romanzo o monologhi  = mimesis (Platone) = imitazione di


qualcos’altro

Mimesis:
 Moltiplica i pdv => si fa parlare qualcuno diverso dal narratore -> racconto ha più voci => la
differenziazione di queste voci dipendono dalla capacità del narratore
Bachtin -> polifonia e dialogismo del romanzo
 Pdv temporale -> il tempo del racconto coincide col tempo della storia  tanto tempo ci
vuole a dire le parole tanto tempo ci vuole a trascriverle.

Nelle parti di dialogo/monologo l’autore non è creatore ma fedele trascrittore

Rapporto tra i tempi -> le parti dialogiche/mimetiche sono sostanzialmente delle SCENE in cui c’è
perfetta equivalenza temporale

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
finisce discorso diretto e ->

Plait < placitu = discussione pubblica o luogo in cui si svolge la discussione e in senso più generale =
discorso/parola. 1° pers ed è rivolto a PUBBLICO  = presa di parola meta diegetica: è narratore che sta
parlando

Perché dovrei farmela lunga?

 Nel romanzo questa espressione è formulare e prelude a ellissi narrativa => accelerazione dei fatti,
brevità dei fatti

Romanzo (racconto lungo) funziona su questo principio ritmico -> ci sono sezioni che vengono
dilatate quasi a diventare delle scene e sezioni in cui si procede per compressione, per fare andare
avanti il racconto, dare senso di temporaneità che si sviluppa

- Percezione del romanzo o qualsiasi forma alternativa che non sia epica NON è naturale ma
ISOCRONA, regolare.

- Racconto vive sull’ARTIFICIO = improvvise accelerazioni, focalizzazioni, rallentamenti

Non epica perché epica funziona come parete di museo con certo numero di quadri -> ogni
quadro è una scena e in mezzo il vuoto  singole scene che vengono brevemente montate una
accanto all’altra

 Epica vive del PRESENTE dell’esecuzione, sembra annullare nella rappresentazione scenica del
giullare sul palco la distanza temporale tra giullare e ascoltatori

# romanzo (nato in XII sec come traduzione culturale e formale da una cultura all’altro) affronta
problema di tempo e azione in tempo -> sua peculiarità strutt

Non fu presa una decisione (non fu fatto giudizio)


E mentre quelli cosi discutono/litigano e quelli della corte li attendono Giocasta parla con il re e
ci parla a parte (in un angolo) molto in segreto

Tant come = reso come temporale

- Pdv dello SPAZIO:

citati tre spazi differenti:


o Spazio del consiglio del re che sta discutendo  devono discutere e non lo fanno ->
paralizzato
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
o Spazio di coloro di corte che li attendono  stanno attendendo -> coloro che guardano
o Spazio di Giocasta e il re -> qui si parla a tu per tu  stanno discutendo di nascosto =>
probabilmente massima potenza di potere perché stanno decidendo in SEGRETO

 Il dialogo dipende dalla struttura fisica di una coorte, il romanzo teatralizza lo spazio, ogni spazio
corrisponde ad un ruolo e ad una funzione,
 Ne cogliamo una gerarchia e questa si manifesta nello spazio, in soli 4 versi.
 A ogni parte di suo spazio corrisponde funzione
 Corrisponde a ruolo politico!!!!!

 Gerarchia che si costruisce nello spazio indicando dei ruoli differenti

- Pdv del PERSONAGGIO:

 Massim dell’attivo = GIOCASTA = DONNA!!!! -> regina madre, vedova, moglie madre di Edipo
(in Sofocle lei si impicca -> = non è in vita# qui si ). Regina che in teoria ha ruolo secondario
(c’è re a Tebe) ma ha ruolo fondamentale: GIOCASTA PARLA CON RE non viceversa. Giocasta =
LATTANTE = quell’elemento grammaticale (qui sogg) che mette in moto l’azione

In romanzo donne sono attive # epica = soggetti femminile che non agiscono ma ad es
piangono, sono il premio dei guerrieri ecc..

Giocasta prende da parte il re e gli parla in segreto -> sta proponendo qualcosa che consiglio
non dovrebbe sentire perché probabilmente il consiglio si oppone

- L preconsonantiche = u (si legge cosi)

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Giocasta gli dice: Figlio vale di più misura che (secondo termine di paragone) giudizio o diritto

 Comincia con SENTENZA -> fa affermazione generale che poi cerca di applicare a caso particolare
 Ne = alternativo
 Esiste il diritto e esiste una valutazione misurata dei fatti

=> sapersi trattenere anche quando si ha ragione -> non è sempre il caso di esibire con l’azione il
proprio buon diritto

A buon diritto (a dreit -> connessione morfologica e semantica con dreiture di prima) questo fellone
(traditore) distruggeresti

 Se lo volessi uccidere sarebbe tup diritto

Ma ne avresti un danno assai grande.

Lui ha dei parenti che lo vendicheranno e potranno vendicarlo molto (assez = pesantemente)

Y < ibi => riassuntivo

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Ripresa per poliptoto vegeront e venger => stessa categoria morfologica di un termine (qui verbo) e lo si
declina in modo diverso => duplicazione/ripetizione variata

Funzione = AMPLIFICATIO = ampiamento/ripetizione con parole diverse

Duplicazione = direttamente funzionale all’uso del couplet  piede DUE  si usa un verso di misura pari
(ottosillabo), lo si usa in coppia con rima (ripetizione fonica) e si aggrappano serie di figure che ribadiscono
questo principio

Ecco davanti a te questi simili nemici e per la fede che ti devo una notte qui dentro (ca enz) li metteremo

Fei => fede che ha valore giuridico!!! Gioc non gli parla come se fosse madre ma come se essa fosse signore
feudale

 Se li chiudi non si possono vendicare

Se lo vogliono, non mancheranno (se la proposta è fatta bene non si rifiuterrano di venire qui)

E quindi sia fatto il patto insieme a lui e credimi: da sicurezza (garantisce) che il patto sia fatto

 Porter fei = rispettare patto/fede data

Tebe nel VII sec a.c che viene trasformata in una corte sovrana/conflitto feudale di metà XII sec

- Composizione strofa 10205:


 Antigonè ripetuto due volte in posi anaforica a cerniera
 Friere corrisponde parallelo femminile suere
 Miere corrisponde per antitesi fille al 4° verso

 Struttura a chiasmo!! in cui vi è l’antitesi miere-fille agli estremi; in mezzo la ripetizione di Antigonè
che gioca con la variazione semantica friere-suere
 Stile che sfrutta il principio poetico di questo testo:

Sto (significato) t1 -------------------------- > t2


 Tempo lineare
 Antigone arriva dopo Giocasta > Giocasta dopo chiusura di dibattito
 Si ha un discorso che sistematicamente nel passaggio da pari a disperi (coppia di versi) torna
indietro su se stesso perché c’è principio di ripetizione fonica che è la rima
Ste(significante) ------------- rima 1
--------------------------------------------- rima 2

 Non c’è linearità temporale ne di significante perché il discorso torna regolarmente su ste
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
stesso e si chiude solo quando ripetizione è compiuta (= quando appare seconda rima)
 Si gioca col principio di ripetizione per legare dei legami interni da verso a verso

Durante le parole che dice sua madre

Antigonè venne da suo fratello, antigonè la sorella del re, conduce con se (meine) la figlia di Dario

 Antigone si presenta davanti a fratello portando figlia di Dario


 Mere trascina con se fille
 Friere: suere in rima
 Anafora Antigone tra vv pari e vv dispari

 Disposizione di parole costruzione di informazione NON è neutra e quando si compongono i


versi in rima si parte dalle parole in rima, in quanto sono queste che creano una
concatenazione semantica

 Per adesso non ci dice nulla di reazione di Eteocle

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Sapete come era la figlia di Dario ??

 affermazione meta diegetica

=> ora descrizione fisica molto dettagliata = EFFICTIO - > descrizione fisica che si distingue da
NOTATIO = descrizione morale

Retorica consiglia di descrivere persone ma no paesaggio e natura.


Oppure consiglia Ecfrasis = descrivere nel dettaglio certi oggetti

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Dal pdv del ritmo di racconto => tempo della narrazione = più ampio di tempo di racconto. Tempo di storia
si ferma e noi usiamo le parole per descrivere

 Descrizione è puro LESSICO = tecnico e specifico => si crea o si prende in prestito per analogia

Viso = luogo delle relazioni sociali: sguardo, parola  ci rende diversi da animali e ci permette vita
sociale, vita di corte

- Una delle prime descrizioni fisiche che noi troviamo in racconto in volgare # epica poche
descrizioni e brevi

Descrizione corrisponde a regole => qui si coglie virtuosismo/attività verbale di autore

 Da pdv funzionale NON è neutro -> descr è pezzo a sé ma in molti casi serve a intreccio

Letteratura di antico regime # letteratura post romantica

Ciò che è descrittivo (serve a ammobiliare attenzione di chi guarda) deve essere funzionale no fine
a se stesso

In romanzo moderno la desc non è mai fine a se stessa:


 Può diventare elemento strutturale => Recherche di Proust

#lett antico regime -> la desc è fine a se stessa = luogo di virtuosismo verbale e ricchezza retorica

Ebbe il corpo e il viso belli

 Informazione collettiva -> sguardo complessivo

Ebbe il viso fresco e acceso (bianco e rosso)

Bocca piccola e bella morbida, delle labbra grossette ma con misura (si vedono ma non impallano agli
occhi)

La natura le aveva fatte per ben baciare;

Vairs = agg chiave -> usato regolarmente per occhi

Vairs < VARIU = agg lessico equino -> si usa per descrivere pelame misto di equino

 Occhi = Tratto che indicavano mobilità e vita -> in rom francese non sono mai marroni, nocciola ecc

Occhi variegati, ridenti e amorosi ed è un grand dolore per cui ora sono invece piangenti

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
 La ragazzina piange

Ma poi la carne è bianca, tenera, piena, molle

Cuore semplice e parole dolce

 Non è magra -> eleganza di antico regime non prevede la magrezza

 Sembra avere forma di trasparenza sentimentale

Fu molto sottile all’altezza della cintura e fu di statura media, non troppo grande, non troppo piccola

 Descri fisica entra in dettagli di viso e poi punta a effetto di riassunti per ellissi di altri dettagli di
corpo
Dal corpo si passa all’abbigliamento, in quanto siamo a corte, siamo in società e di conseguenza la
materia con cui una giovane aristocratica si presenta non è banale.
 Dettagli fisici e qualche dettaglio morale

 Si passa a abbigliamento

Aveva addosso un escafite

Escafite = parola che non esiste  Roman de thebe conservato da 5 codici che conservano 3 versioni di
romanzo:

 Breve
 Più lunga
 Intermedia -> noi leggiamo questo che è conservato in un codice inglese quattrocentesco (tardivo)
che però conserva testo molto più antico di sua copia. Copiato in Inghilterra quindi ha tratti
anglonormanni.

Contiene una maggiore trafile di copia (1150 -1400 le copie son di più) quindi le parole si sono
degradate.

Varianti di escafite che però riguardano comune l’HAPAX = parola che è attestata una volta sola,
forse è esotismo = parola che doveva suonare orientale, quindi lontana nello spazio e nel tempo) e
che poi si è conservata nei vari codici

= Nome tecnico e poi viene descritta

Cioè tunica colorata, lavorata in maniera minuta a fiori

Aveva messo sulle spalle la fibbia (che chiude in alto una sorta di mantello) di un nuovo mantello grigio

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Gris = sia agg che sostantivo -> colore grigio ma anche tipo di tessuto di lana non lavorato in maniera molto
elegante

Aveva i capelli lunghi, sottili/delicati e rossi/oro.

Deugez = sottili/delicati

Deugiez < DELICATOS > DEL(I)CATOS (cfr sp Delgado ‘sottile magro’)

- Parola quadrisillaba -> ha accento di appoggio sulla prima sillaba che determina la sincope della
voc atona successiva e quindi abbiamo forma del(i)catos -> “delcatos” è attestato come aggettivo
spagnolo -> “Delgado” = sottile, magro -> corrisponde alla forma trisillabica prodotta dalla sincope
della vocale post-tonica i

1) /k/ </g/ intervoc


2) /g/ palatalizzata in /d3/ per /a/ => la velare sonora palatalizzata in /g/ perché successivamente è
presente una /a/ tonica e quindi crea una condizione tipica del francese del Nord che consiste nella
palatalizzazione delle velari
3) /a/ </je/ per palati precedente => questa a tonica, che si trova in sillaba libera, dittonga in /ie/ a
causa della consonante che ha palatalizzato
=> la sincope della /i/ ha prodotto un nesso consonante laterale + velare (lk)
4) /l/ precons. /lk/ < /w/ => ness oche si vocalizza in /eu/

Sors < SAURUS = agg che proviene da lessico equino  colore suarus in lat indica quel rosso aranciato che
può virare verso il dorato nel pelo di certi cavalli

 Sors in rima con entors o forse era anche gusto percettivo di questo colore che rendeva i capelli
particolarmente attraenti

Intorno al suo capo sono confusi, perché lei non ebbe cura di prepararsi e non dobbiamo meravigliarcene
perché la fanciulla aveva un grandissimo dolore ma in questo dolore era incredibilmente attraente

Pulcele = indica che si parla di fanciulla da marito < pullicilla = animale di piccola età

Con l’aspetto del viso tutto triste cammina umilmente (= non ha arroganza)

Ma pianse in maniera molto attraente

 Questa sua umiltà/ dolore la rende attraente  non ha arroganza di principessa che conosce la sua
bellezza e si presenta al mondo: piange senza pietà, ha i capelli spettinati

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Aveva il viso bagnato di pianto ma il suo pianto è equivalente al riso di altre donne

 Struttura alternata: ‘humblement’ indica la condizione di umiltà; nel verso sotto appare plura
(piangere) che però è legato per antitesi all’aggettivo avenaunment (attraente, che attrae)
-> uno si aspetterebbe che l’umità generi un certo sentimento in chi la vede, ma in realtà produce
desiderio.
Quindi in rima abbiamo un’antitesi.

- Il verbo plorer è ripreso per poliptoto all’inizio del successivo: plura- plorer- plur

PIANTO = ATTRAENTE

Il verso 10235, in cui parla del pianto e in cui dice la stessa cosa del precedente ma con parole diverse, si
collega ad un verso in cui torna il tema della seduzione e della civetteria,

perché si dice: il suo pianto (figura etimologica= ripresa della radice del piangere, ma legata all’oggetto)
produce lo stesso effetto, che in altre donne produce il riso.

Cioè è ancora una volta attraente.

 Ripete la stessa griglia di costruzione: opposizione tra dolore di lei e la reazione che provoca e
questa opposizione è ripetuta due volte, attraverso il connettivo delle figure centrali che sono
figure che riprendono la figura etimologica e il poliptoto.

Infatti il suo viso e il suo contegno provoca in molti uomini dolore


Non ce ne è uno solo di quelli che vedono dolore che lei ha che non abbia dolore

Vait = verbo vedere no andare

/Aj/ = /ej/ > /e/ in francese d’Inghilterra  = sono intercambiabili e graficamente equivalente

Vait => si pronuncia ve

Opposizione avere e fare = attivo vs passivo -> che si concentra su ripetizione di termine dolore

 Eteocle è perdutamente innamorato di lei

- Frase reggente coordinate di tipo oppositivo aperta da mais, con l’anafora di mais elle est vers poi
oggetto obliquo (le rei) e poi il nesso predicativo (trop dure)

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Il re la ama e senza misura ma lei è assai dura verso il re [ => non risponde positivamente a suo
corteggiamento]

Lui la ama più di qualsiasi essere vivente ma lei è nei suoi confronti troppo schiva

 Ripetizione sinonimica
 Situa è riassunta

Il re la vede venire verso di lui: a stento riesce a trattenersi dall’andarle incontro e dal sorriderle.

Amore senza misura lo vediamo da ciò: LUI è DISPOSTO AD ALZARSI e andarle incontro e modificare la
prossemica dell’incontro ( di solito si va dal re)

Dopo che l’ha vista, trattiene la sua rabbia (ora è furibondo con padre di ragazza = traditore Dario) e se lui
si potesse fidarsi delle sue reazioni (se fosse sicuro di fare la cosa giusta) subito andrebbe a parlarle

 REAZIONE DI MASCHIO giustificata da indicazione che lui è innamorata. Lui vorrebbe fare
innamorato

Scatta astuzia di Giocasta

 La rabbia del re è verso il padre della ragazza, il traditore Dario

Giocasta sorrise nei confronti del re

 Nei romanzi la differenza di età è differenza di consapevolezza

Giocasta sfrutta la situa immediatamente

20/02/2023

ROMAN DE THÈBES

- A questo punto interviene Giocasta.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Giocasta sorrise al re:

Figliolo, dice lei, non hai diritto in te

e non ne hai nemmeno (diritto) sulla cavalleria,

se di costei non ne fai la tua amica.

(= se non riesci a sedurre/unire a te questa ragazza)

Hai mai visto un essere così carino,

e così pieno di vergogna?

Restituiscile suo padre e che lei diventi tua amica

e così farai un gesto assai cortese.

- Chose = ‘cosa’ ma si usa per indicare esseri umani

- Li = forma tonica di obliquo = quello femminile  legge Tobler – Mussafia = non si può avere un
pronome atono iniziale

- Si nota la presenza della struttura a chiasmo con la ripetizione della rima in -ie per due volte,
rispettivamente nei vv. 10253-10254 e poi ai vv. 10257-10258.

 Il termine amie = termine concreto = essere di sesso femminile oggetto del desiderio
 Curteisie = termine astratto
 Chevalrie può essere una metonimia che indica l’insieme dei cavalieri oppure anche i valori
collegati alla cavalleria. Tutti questi sono termini chiave che ritorneranno verso la fine del
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
testo.
 Elementi chiave di episodio che ritornano in parte finale

- In mezzo accade che:


Il re concede la sua misericordia e la fanciulla comprende e accetta il dono, mentre Giocasta dice
ai vv. 10279-10280: questo sarà ben fatto e io vi sono testimone (e pegno) di questo fatto. Qui
Giocasta assume su di sé la responsabilità della mediazione e assume quindi un ruolo attivo;
Eteocle annuncia il patto ai sostenitori di Dario.

Il patto di grazia viene poi annunciato alla corte: all’interno della corte si assiste ad uno scambio di
battute.

- Questo triangolo diventa tipico all’interno della logica romanzesca della cortesia: vi è una
opposizione tra giovani e anziani.

I primi sono rappresentati dalla ragazza (biologicamente giovane) e da Eteocle (non sposato),
mentre i secondi sono rappresentati da Giocasta (=madre e quindi è esclusa dalla condizione dei
giovani).

 I giovani sono coloro che stringono il patto d’amore mentre gli anziani possono essere adiuvanti o
oppositori verso i protagonisti.

Non sto a perdere ancora tempo.

con qualche difficoltà ottiene

che il consiglio dei baroni sia d’accordo.

Un messo va presso i giudici,

che dice loro come è fatto il re.

Ma maggior parte di coloro ne ebbero grande gioia

e benedicono il loro signore

che perdona una colpa così grande:

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
non ce n’è uno che lo abbia più caro.

- Tutti apprezzano il gesto di Eteocle anche se per tutti fosse ovvio prendere vendetta su Dario il
traditore

- Gli ultimi versi che analizziamo riguardano un dialogo che avviene tra due vassalli di Eteocle,
ovvero Creonte e Ottone. Il dialogo parte da ragioni politiche ma poi sfocia su un altro piano.

 CREONTE = personaggio chiave della tragedia di Antigone (Sofocle) = vecchio aristocratico


oligarca della città che prende il potere quando la parte maschile della dinastia di Edipo
sparisce; rimette ordine nella città devastata (Teseo l’aveva conquistata e distrutta).
Ordina che entrambi i fratelli colpevoli di questo disastro non vengano seppelliti dentro le
mura della città => considerati portatori di una colpa che contagia la città e quindi devono
essere sepolti fuori le mura.
La tragedia oppone Antigone che rivendica il diritto naturale (perché di sangue) di seppellire i
fratelli e Creonte che rappresenta la legge nella sua forma stratta e sganciata dai diritti/doveri
di tipo familiare
Creonte è vecchio feudatario  = ha delle terre e una sposa -> rappresenta il mondo degli
anziani o dei casati
#
 OTTONE = [Ott = caso retto; Ottone = caso obliquo] giovane vassallo non ancora pienamente
sistemato

Creonte disse loro: Non desidero nasconderlo,

(questa) è davvero la stupida intelligenza di un giovane cavaliere

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- Creonte è arrabbiato perché il re ha preso la decisione sulla spinta di una ragazza

- Creonte può dire quello che pensa perché ha un’autorità che gli viene dalla sua età e dal suo ruolo
politico

- Sen = senno, intelligenza

- Fols (letto fous) = stupido < follis (lat)

- Bacheler = giovane avviato a una carriera di qualche genere  ha prodotto inglese Bachelor =
studenti del 1° livelli di studi superiori

= qualcuno già investito di ruolo di cavaliere che vive a interno di una masnada = gruppo armato di
un signore feudato

E io ve lo dico, fa lui, a causa del re

che ha allontanato il mio e il vostro parere;

ha rifiutato sia me che voi,

e non ha voluta fare nulla a causa nostra,

e nemmeno ha voluto dare un parere negativo.

- Escundist < escundir = opporsi con le parole, rifiutare parere di qualcuno

Ora glielo fa perdonare la preghiera

di una ragazzina !

Io non lo dico per odio

perchè non mi piaccia molto il fatto che

il re abbia abbandonato il suo diritto;

ma tutto questo, se gli fosse piaciuto

avrebbe dovuto farlo a causa dai suoi baroni.

- Ore le li:
 Le = riassuntivo della situazione: tradimento ecc
 Li = obliquo atono maschile si riferisce a Dario

- Creonte assume la posizione di guerriero dell’etica: il consilium è un dovere che gli spetta (in
quanto vassallo del re) e che gli conferisce una sorta di autorità e si sente messo da parte.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Ottone dice: Le cose non vanno così

riguardo all’amore e alla cavalleria.

Questa è la situazione a cui ci affidiamo

e non dovete meravigliarvi:

lui la considera come una grande cortesia,

e voi la considerate una sciocchezza.

Per sostenere i giovani cavalieri,

non c’è un uomo come lui fino in Siria.

- Si osservino le ultime parole dei quattro versi (unica stessa rima): si ha la figura etimologica amie-
amor, la dittologia amors-chevalerie, l’antitesi villanie-courtoisie.

I termini hanno un valore simbolico e fanno riferimento a specifiche categorie sociali: si hanno due
opposizioni fondamentali, la prima tra vilannie e cortoisie la seconda tra anziani (nous) e giovani
(vous) (e la dittologia tra armi ed amori).

- Qui si allungano i versi # versione più breve del testo:


Othes respont: <Si vet d’amie,
d’amors et de chevalerie,
si le tenez a vilannie
nous le tenons a a cortoisie>

Ottone risponde: così va con le ragazze,


e così con l’amore e la cavalleria,
voi la considerate una cosa da villani,
noi invece la consideriamo una forma di cortesia.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- Dal punto di vista ideologico, la connessione fondamentale dell’attività guerriera avviene in
relazione alle donne, all’amore.

Il Roman de Thèbes è il primo testo in volgare francese (1150) che instaura esplicitamente questa
dittologia di termini.

I termini vilannie e cortoisie indicano, innanzitutto, due categorie sociologiche e esclusive:

 Il secondo indica tutti coloro sono aristocratici


 Il primo tutti coloro che non lo sono.
Il termine villanus (> VILLA = grandi latifondi antichi) ha esteso la sua area semantica a partire
dagli abitanti della campagna fino agli abitanti della città

Questo termine viene utilizzato dagli aristocratici e prende un valore anche simbolico e
spirituale  è termine orientato!

Questo processo ideologico è legato alla definizione dell’aristocrazia come classe a partire dal
XII-XIII secolo, quando l’aristocrazia diventa un ceto chiuso e fissa la sua identità attraverso il
sangue (= si è nobili perché si nasce da nobili), attraverso il matrimonio solo tra nobili e
attraverso la costruzione di un’identità.

Nel 1150 vi è già un patrimonio lessicale di carattere simbolico  Ottone dice che il gesto del
re è sia di cavalleria che di cortesia (nel senso di essere un gesto attuato da soggetti
appartenenti alla corte) e questa definizione non è solo materiale in senso politico ma unisce
anche la dimensione del desiderio.

La prima attestazione della rappresentazione simbolica del cortese e del cavalleresco appare
nel Roman de Thèbes MA cavalleria e cortesia non sono esattamente sovrapponibili così come
non lo sono i termini cavaliere- aristocratici!

In sostanza: tra XI-XII secolo si può essere cavaliere e non aristocratico e la cavalleria
(=professione delle armi a cavallo) è un modo di accesso all’aristocrazia.
Se uno è guerriero può ottenere possesso di terra, se ha terra può avere prima o poi un
castello; se ha un castello può intrattenere delle relazioni sociali con altri ecc…

Tra fine XII e inizio XIII secolo per diventare aristocratico non basta più essere cavaliere perché
l’aristocrazia si è chiusa in se stessa e subentrano altri criteri interni di appartenenza quindi
per essere cavaliere bisogna essere aristocratico ma si può essere nobile senza
necessariamente essere cavaliere.

Si verifica una tensione tra la situazione reale (dati storici o giudizio di chi aristocratico non è)
e l’autorappresentazione dell’aristocrazia attraverso gli strumenti della cavalleria e della
cortesia  cavalleria e cortesia sono categorie distintivi e producono una differenza che si
radica nella materia biologica degli individui tale per cui chi nasce villano non sarà mai cortese
e viceversa.

- Ottone dice però chiaramente che vi è una tensione interna al gruppo aristocratico: ci sono i
vecchi e i giovani.
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
A partire dal Roman de Thèbes si aprono tre vie di analisi:

1. L’ASPETTO FORMALE:  si biforca tra:


 Percezione della propria identità autoriale
 I materiali su cui si costruisce la retorica volgare

2. L’IDEA DELLA STORIA che sta dietro a questa forma di rappresentazione dei fatti

3. LA CONGIUNZIONE TRA AMORE E CAVALLERIA (carattere pittavino di questo testo) che si basa su
testimonianze anteriori non in francese

VIA DI ANALISI N. 1°

- Il Roman de Thèbes è il 1° TESTO IN LINGUA ROMANZA in forma colta ad avere un PROLOGO in cui
l’autore prende la parola all’inizio, dichiara il contenuto e la sua idea di scrivere in rapporto alla
sua concezione del mondo => questi elementi sono strettamente legati.

Si tratta di un guardarsi rispetto alla tradizione degli antichi: questi autori parlano di sé e di quello
che stanno facendo in virtù della lezione appresa dagli antichi e si rappresentano secondo una
posizione differenziale sempre a confronto con gli antichi.

PROLOGO- Roman de Thèbes

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- La scrittura è un documento memoriale = ricorda per sempre ed è una forma di eredità: serve alla
memoria di sé e quindi chi è colto ha l’obbligo di mostrarlo.

- Poi si passa ad una esemplificazione di autori dell’antichità.

 Scrivere è un piacere finalizzato però a un dovere: LA MEMORIA  ce lo hanno insegnato gli


antichi!!
 Tutto questo processo, inoltre, si basa su una spinta individuale.

- La distinzione dei ceti (3 ceti: chierici; cavalieri = ceto aristocratico nella sua rappresentazione
guerriera; tutti gli altri che hanno incapacità biologica di capire ciò che ascolta) permette di
destinare il testo solo a quei ceti che sanno comprendere, ovvero all’élite di chierici e cavalieri =
TESTO DI ELITE.

Si fa poi riferimento al concetto di geste che indica le imprese, i fatti storici ma anche il lignaggio,
dinastia quindi indica le imprese di personaggi che appartengono alla nobiltà.

All’interno del corpo sociale vi è una distinzione irriducibile tra i chierici e gli aristocratici da un
lato e tutti gli altri villani dall'altro.

La distinzione del destinatario del testo si riflette anche sul contenuto: così come i destinatari sono
gli aristocratici allora anche il contenuto del testo racconta le gesta di soggetti aristocratici,
appartenenti all'élite.

PROLOGO - Vita di S. Nicola di Wace

Tratti in comune con prologo sopra ma con taglio differente:

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- Prospettiva religiosa

- Qui la distinzione decisiva è posta tra chi sa il latino e chi non lo sa  latino = lingua dei chierici 
operazione: trasmettere vita dei santi e cioè ciò che chi non sa il latino non sa

- Il corpo sociale viene poi frammentato in base ad altre capacità: quindi si ha una distinzione come
dato di fatto letterario e chi scrive deve fare i conti con queste differenze stabilite da Dio.

E siccome siamo tutti diversi e abbiamo diversi talenti ognuno deve mostrare ciò che ha ricevuto:
la differenza sociale è naturale perché è stata stabilita da Dio, quindi i chierici, che amministrano
la parola di Dio, sono i primi responsabili sul piano simbolico della tenuta dell’ordine naturale
delle cose  devono controllarlo ed insegnarlo.

 Wace dà la differenza sociale come un dato di fatto  è voluto da Dio e quindi è strutturale
nell’umanità -> è eterno e naturale perché l’ha dato Dio

- Quindi usare il volgare ha un valore pastorale: è la maniera in cui i pastori di Dio devono guidare il
gregge a loro affidato.

Ma cosa garantisce l’ordine? Il fatto che ognuno deve impegnarsi secondo le proprie capacità e offrire
ciò che ha.

Per Wace il dovere della scrittura risponde al piano voluto da Dio per gli uomini, per il tempo della
storia degli uomini.

 Il contenuto del testo è diretto ai laici affinché comprendano la storia di San Nicola poiche non
possono capire il latino.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
 L’idea del mondo, condivisa da questi due testi (uno laico e uno religioso che hanno radice comune:
lingua latina), si fonda sul “l’ideologia di tre stati” che si sviluppa a partire dalla fine del X secolo d.C.
all'interno del mondo capetingio: un vescovo della Francia del Nord, Adalberone di Laon, scrive per re
Roberto I il cosiddetto Carmen ad Robertum regem.

Questa opera ha avuto un’importanza grandissima nell’ideologia feudale del Medioevo - > il potere sovrano
stava passando un periodo difficile a causa delle ribellioni dei vassalli e la Chiesa stava assumendo il ruolo di
pacificatrice sociale- e allora nel testo, Alberone ricorda al re la sua funzione di protezione e sostegno a chi
non è armato, secondo la volontà di Dio  gli inermi sono i chierici, i rustici o i villani => che non usano le
armi # chi usa le armi = ceto a sé

VIA DI ANALISI N. 1b

- Riguarda la costruzione del concetto espresso dal termine amor  diversamente dalla chevalerie
per la quale esiste già un bacino lessicale volgare a cui attingere ovvero quello epico, per quello
dell’amor ancora non è stato definito; pertanto, si ricorre a prestiti e traduzioni.

ROMAN D’ENEAS

- Si tratta del volgarizzamento dell’Eneide.

All’interno dell’Eneide vi è una struttura numerica ben precise: è in 12 libri, il VI libro è quello
fondamentale in cui Enea incontra i morti e grazie al padre Anchise vede il corteo funebre degli
eroi romani => L’Eneide inizia con la sistemazione della materia narrativa.

Eneide = sostanziale traduzione di Omero

- L’operazione testuale attuata nell’opera riguarda innanzitutto il fatto che narra le vicende di un
personaggio che arriva da Troia, sbarca in Italia e qui fonda la stirpe romana, quindi è
sostanzialmente la storia della fondazione di un potere attraverso un trasferimento etnico 
Roma nasce sulle radici di Troia distrutta, in un rapporto di antagonismo quindi col mondo greco

 Il modello di riferimento è tipicamente fiabesco perché lo schema narrativo si fonda sul


riconoscimento dell’ambivalenza del concetto di estraneo: principe di fuori affronta la prova, la
vince, ottiene la figlia del re e il suo regno

- Enea è il fondatore di una civiltà che nasce da una discontinuità: cade Troia e dopo qualche tempo
rinasce qualche cosa di nuovo.

- Uno straniero crea un potere nuovo attraverso un conflitto: e qui si colloca l’elemento extra-
testuale.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- L’Eneide è una grande opera di propaganda a favore del governo di Ottaviano: egli riesce a fare un
colpo di stato e cambia il potere pur mantenendo le istituzioni politiche tradizionali.

L’Eneide ha generato una tradizione e diventa il modello di riferimento della letteratura alta
latina: nel XII secolo d.C. si percepisce tutto il valore politico dell’opera che mostra un uomo che
da solo riesce a fondare una civiltà.

I poteri laici medievali potevano rivendicare una legittimità nelle radici troiane: la storia di Enea
come uomo che fonda un potere politico nuovo può legittimare simbolicamente la presa di potere
di Enrico II dopo che ha forzato i suoi diritti di lignaggio.

- Il Roman d’Eneas presenta una lingua centro-occidentale = è stato scritto tra l’Aquitania e la
Normandia  = dentro lo stesso contesto linguistico (con alcune differenze linguistiche) del
Roman de Thèbes.

- L’autore elimina l’ordo artificialis e risistema la cronologia, pertanto inizia con la distruzione di
Troia che si verifica dopo la caduta di Tebe.

 Riduce drasticamente i primi sei libri ed allarga ampiamente lo spazio riservato alla guerra tra Enea
e Turno.

- La guerra è motivata da un sogno e da una scelta: il vecchio re Latino sogna un messo degli dèi che
gli spiega come sua figlia non debba sposare un principe locale (Turno) ma piuttosto che Lavinia
debba sposare uno straniero (Enea).
La moglie Amata litiga con il marito e re Latino, mentre Turno si irrita per il venire meno dello
scambio matrimoniale per ragioni di stirpe.

Novità tematica nel Roman d’Eneas:

- Il tema dello scambio matrimoniale qui viene radicalmente trasformato: si tratta di un vero e
proprio racconto di una storia d’amore in termini feudali.

La storia tratta di una guerra tra eserciti: Enea arriva col suo corteo di cavalieri e Lavinia sta sugli
spalti del castello mentre guarda l’arrivo di Enea e se ne innamora perdutamente al primo sguardo
- ed anche Enea ricambia i sentimenti immediatamente.

Quindi mentre nel testo originale il focus ruotava attorno a fatti di stampo politico-matrimoniale
in cui non vi era spazio per il tema d’amore, qui si ha una storia in cui l'amore deve trionfare.

- Il modello arriva da Ovidio: nel corso del XII secolo Ovidio viene totalmente tradito e travisato
nelle sue intenzioni autoriali.

Nelle Metamorfosi, Ovidio esprime il concetto epicureo di clinamen ovvero la teoria secondo cui la
realtà, fatta di atomi, si aggrega e disgrega continuamente e questa massa del reale dà luogo a
forme nuove.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Le cose cambiano continuamente: tutto questo processo viene espresso da Ovidio attraverso la
materia mitologica.

21/02/2023

Ovidio frutto maturo di società fortemente urbana che probabilmente non crede più da molto tempo ai
suoi dei => rapporto disincantato -> non ha più atteggiamento di forte devozione/credenza e affidamento
che caratterizza gli stadi precedenti di soc romana

Ovidio epicureo -> posiz filosofica che ha fortissimi dubbi nei cfr di poteri degli dei

- Produzione di Ovidio = BIPARTITA:


 Testi D’OCCASIONE => legati a aspetti particolari di vita soc romana
 METAMORFOSI => enorme opera

 Ovid poteva essere dimenticato durante Medioevo


== come Lucrez e suo De rerum natura: copiato in epoca carolingia [IX sec] o età umanesimo-
rinascimento => post ‘400 -> ragione: in Medioevo rimase nel buio e venne tirato fuori da Poggio
Bracciolini  era impossibile leggere Lucrezio in lettura cristiana “anima è mortale” “non c’è
un’altra vita, neanche la possibilità di pensarla” “realtà è fatta di materia e materia si aggrega in
maniera casuale”

# Virgilio e Stazio

Unico poeta in paradiso di D => Dante stesso  perché nessun poeta è cristiano

OVIDIO  riuscì operazione di sostanziale TRADIMENTO => 2 aspetti:

1. Uso delle METAMORFOSI => leggere il PROLOGO!! di Chretien de Troyes (Cristiano di Troyes),
Cligès

 Chretien de Troyes autore di diversi romanzi di materia arturiana.


 Qui = suo secondo romanzo in cui si introduce un PROLOGO
 Visse in seconda metà del XII, forse morto in 1190 => lasciando incompiuto un romanzo
“Conte du graal” (Racconto del Graal o Perseval)
 Visse nelle grandi corti francesi prima in Champagne e poi in Fiandra, forse anche in Inghi ma
non siamo sicuri
 Forse nome Chretien allude a conversione da ebraismo.
 Chretien = abilissimo analizzatore di situazioni emotive
 Autore maturo rispetto ai ns testi => noi siamo nel confine della prima metà di XII

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
I versi di cui ci occupiamo hanno una struttura sintattica molto ampia: abbiamo il soggetto al
primo verso Cil, si apre poi una relativa con qui fist che si sviluppa fino al verso 7 per
accumulazione di complementi oggetti che sono sostanzialmente tutti titoli di opere.

Si ha: soggetto + relativa + verbo transitivo + sfilza di complementi oggetti + frase principale in cui
si dice che c’è un nuovo racconto che inizia di cui dà in 5 righe un argomentum -> contenutistico +
elemento formale importante

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Colui che fece (compose) su Erec e su Enide (coppia di protagonisti di 1° romanzo di Chretien) e i
comandamenti di Ovidio e mise in volgare l’arte di amare (ars amandi) e scrisse sul Morso della
spalla e scrisse (fist va ripetuto) del re Marco e di Isotta la bionda e scrisse sulla metamorfosi
dell’upupa e della rondine e dell’usignolo inizia un nuovo racconto su un giovane aristocratico
(vaslet = giovane aristocratico che non è ancora cavaliere) che fu in Grecia del lignaggio di re Artù
ma prima che vi dica qualcosa su di lui (frase temporale con congiuntivo con valore eventuale)
sentirete riguardo la vita di suo padre di dove egli fu, e di quale lignaggio.

TESTO TRADUZIONE
Colui che fece (compose) su Erec e su Enide
(coppia di protagonisti di 1° romanzo di
Chretien) e i comandamenti di Ovidio e
mise in volgare l’arte di amare (ars amandi)
e scrisse sul Morso della spalla e scrisse (fist
va ripetuto) del re Marco e di Isotta la
bionda e scrisse sulla metamorfosi
dell’upupa e della rondine e dell’usignolo
inizia un nuovo racconto su un giovane
aristocratico (vaslet = giovane aristocratico
che non è ancora cavaliere) che fu in Grecia
del lignaggio di re Artù ma prima che vi dica
qualcosa su di lui (frase temporale con
congiuntivo con valore eventuale) sentirete
riguardo la vita di suo padre di dove egli fu,
e di quale lignaggio

 Serie di opere che ha composto


 Ovidio => forse i volgarizzamenti dei remedia amori -> non sappiamo bene
 Scrisse di Isotta in varietà di Thomas
 Sorta di ritratto di scrittore da giovane => fa riferimento a tutti i testi che ha composto  tranne
Isotta sono tutti VOLGARIZZAMENTI = Mise en Romance
Due sono chiaramente visibili:
o Ars amandi
o Remedia amoris

La filosofia epicurea è sensista e propone un uso temperato e controllato dei sensi perché
abbandonarsi ai sensi (lasciare che i sensi si prendano totalmente possesso di noi) ci portano a un
assenza di controllo intellettuale e quindi etico sulla nostra esistenza

Per ovid => innamorarsi è TRAGEDIA -> = momento di totale abbandono a irrazionalità

Ciò che è ammesso = uso NON IRRAZIONALE del piacere  i testi di Ovid spiegano nel dettaglio
come si fa corteggiare o come si fa a dimenticare una donna di cui eravamo profondamente
interessati

 Ovid fornisce le parole per descrivere tutto quello che riguarda la sfera dei sentimenti e delle
sensazioni  sorta di miniera a cielo aperto

Ovid lo fa perché è epicureo ma per noi ciò è irrilevante


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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Ovid parla di come si tradisce una persona ecc… MA lo fa perché così ci spiega quanto è
orribile l’uomo nel momento in cui si dedica a caccia al desiderio

Ovidio = elegantissimo -> stile raffinato

 Qui Chretien sta parlando di due miti di metamorfosi:


 Morso sulla spalla  Tantalo: sorta di ateo che voleva mettere alla prova la onniscienza degli
dei e lo invitò a un banchetto. Cibo = suo figlio per vedere se si accorgevano che fosse carne
umana => tutti si accorsero tranne Demetra che incautamente aveva divorato la spalle 
Pelope fo ricostruito parti mancanti con avorio

Chretien prese questo frammento e lo trasformo in un racconto in volgare

 Upupa  mito di Tereo => sposato a Procne ma si innamora di sua sorella Filomena che riesce
a sedurre e stuprare. Taglia lingua a Filomena per evitare che essa parli. Filomena tesse
questo racconto. Le due vogliono uccidere Tereo  gli dei metamorfizzano i protagonisti:
Filomena = usignolo, Procne = rondine, Tereo = upupa

 Di questi testi noi non abbiamo nulla ma per analogia con altri testi possiamo immaginare cosa
aveva fatto Chretien

Noi possediamo due testi di lunghezza breve databili 1160-1180 che vengono definiti Lais => espansione
analogica del termine per indicare racconto breve

 Mito di narciso: Narcissus


 Racconto di Piramus e Tisbè => amore contrastato da famiglie

 Estratti da Ovidio  le metamorfosi diventano una sorta di puzzle da cui prendere un pezzetto di
storia

Qui Chretien sta dicendo che suo conte (racconto) non è mono intreccio  protagonista = Cligès
che da Grecia va a corte di Artù MA prima di Cligès parlerà di suo padre  correlazione con Cligés

# Eneas => storia biografica di individuo secondo criterio temporale (prima i fatti prima e poi quelli
successivi)  episodio NON vuole testo lungo MA testo breve -- > testo lungo si presenta come
serie di episodio es: Roman de tristan

Chretien NON inserisce due biografie INTERE ma ci sono degli episodi di due biografie selezionati
come significativi rispetto all’idea generale che rom vuole trasmettere  RICOSTRUIRE UN ANTI
TRISTANO -> storia che somiglia a quella di trist ma la rovescia completamente, sorta di parodia

Per farlo: bisogna abbandonare la sicurezza di struttura biografica e decidere di costruire


l’intreccio a partire da idea che è extra narrativa  motore semantico di storia
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Chret duplica l’intreccio  UNICO CONTENITORE TIENE PIÙ STORIE  = NOVITA’

Entrelacement (intreccio) = lungo un solo asse temporale si svolgano (vengano narrate) in


contemporanea le vicende di più personaggi  Chri primo che in versi ha esplorato questa
tecnica => ha messo insieme più storie in unico asse temporale

= Romanzo in prosa

# romanzi antichi = MONO INTRECCIO => un asse, una storia

Attore di Eneas decide di:


 Iniettare dosi massicce d’amore nella relazione matrimoniale tra Enea e Lavinia
 Questa iniezione viene effettuata tramite materiale chimico fornito da Ovidio

PASSO IN VOLUME DI VARVARO: ROMAN D‘ENEAS

Pag 49 di Varvaro

 = prima descrizione di questo potente innamoramento che ha preso la giovanissima Lavinia quando
dagli spalti di sua città ha visto arrivare Enea
 Lavi = 1° in assoluto in letteratura in volgare
 Qui si ripropone tutto repertorio Ovidiano e si riesce a manipolare in senso ironico

TESTO TRADUZIONE
In verità per nulla andò a dormire perché
tutta la notte le tocco restare sveglia
agitarsi e trasalire e poi scoprirsi e ricoprirsi
Nel letto si volta in posizione di travolto, e
poi si mette supina, poi nel suo contrario e
mette il suo capo alla testa del letto

La notte ebbe poco di piacere/tranquillità


(condizione di benessere), tira i suoi capelli,
batte il suo petto, un grande dolore agita la
poveretta.
Aveva molto male dormendo ma non ne
aveva mica di meglio restando sveglia
Mentre gli occhi le trasalivano che erano
costantemente ammollo (bagnati di
lacrime) allora le sembrava che lui la
stringesse fra le braccia E della gioia che
provava si rivoltava in quella paura
Così abbraccia la sua coperta, allora quando
lei si rendeva conto (=ritornava in se) e
capiva che lui non c’era allora SVENIVA
Nel corpo c’era il fuoco che la brucia
Lei si girava dall’altra parte, si tirava su, si
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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
metteva a sedere poi si stendeva e
chiamava quello di Troia (Enea) a voce
bassissima perché non la si sentisse
Amore mi conduce/guida malamente, il
giorno sto male e la notte sto peggio
Amore non considera per nulla il pregio (=
se ne frega) di uccidere una tenera
fanciullezza che non può difendersi verso di
lei
Tu ora mi hai insegnato una lezione
Non ci fu un discorso se non sul male allora
a questo punto alleviami con la tua
medicina

Riposati stolta Lavinia, devi molto chiudere


(nella tua memoria) questa lezione

La so fin troppo bene ricordare


Comprendila molto e conservala
So tutto del male poco so del bene
Amore non ha cura di minaccia
mi conduce troppo a gran velocità
e per il fatto che mi ha caricato di un grande
peso
Mi toccherà abbandonare se non sarò io ad
abbandonare (il peso è cosi grande che o io
decido di lasciar perdere o Amore stesso
che mi costringerà a far questo)
Il sostenerlo (subirlo) (questo grande peso)
e portarlo avanti mi turba molto
Quando lui si avvicina
La poveretta trascina amaramente la notte
e l’indomani, quando la regina
la vide così pallida in viso
ed il colore mutato
le chiese della sua condizione
e lei risponde che ha la febbre.
Ma la madre sapeva bene che lei mentiva e
che le cose altrimenti erano che non diceva
(=stavano in modo diverso da come diceva)

la vide dapprima tremare e poi


immediatamente senza fare un passo
sudare e poi sospirare e poi sbadigliare, la
vide impallidire, poi la vide scurirsi quindi
seppe bene che amore l’aveva afferrata,
che la teneva in suo potere.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- Sogg = Lavinia

In verità per nulla andò a dormire (Colchier > cuccia in ita = stendersi per riposare da lat collocare) perché
tutta la notte le tocco restare sveglia agitarsi e trasalire e poi scoprirsi e ricoprirsi

- Estut = perfetto forte di verbo estovoir che normalmente si usa a 3 pers sing e che ha la
caratteristica di essere la forma monoverbata di una perifrasi latina
Punto di partenza: EST OPUS (= è necessario) > *ESTOPERARE = essere necessario/inevitabile ecc..

Nel letto si volta in posizione di travolto, e poi si mette supina, poi nel suo contrario e mette il suo capo
alla testa del letto

La notte ebbe poco di piacere/tranquillità (condizione di benessere), tira i suoi capelli, batte il suo petto,
un grande dolore agita la poveretta.

Aveva molto male dormendo ma non ne aveva mica di meglio restando sveglia

- V 8407 “trait ses…”:

 Demoine > DE-MENARE joie/ duel = dolous => menare = qualcosa di fisico  sentimenti si
vedono nei gesti

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
 Società arcaiche si pongono problema di semiotica dei sentimenti => in termini di partecipazione
rituale o empatica
 Puntano molto su manifestazione di dolore => per questo i sentimenti agitano l’individuo

Repertorio rituale di gesti es: battersi in petto ecc.. => come avviene per lutto

Qui vediamo riutilizzo di determin linguaggio di corpo (dolore luttuoso legato a perdita o assenza)
in ambito di desiderio amoroso  desiderio provoca dolore perché amato o ogge del desiderio
non c’è proprio come se fosse defunto

Qui si entra in categoria ovidiana  FUROR -> desiderio amoroso.

Desid si fa immaginazione e ci fa vedere cosa che non c’è

= narrativizzazione di sorta di stato di sdoppiamento che è di carattere delirante che nei testi di
Ovidio è quello che non deve mai avvenire.

Se si vede proprio amato dove non c’è si è folli

Mentre gli occhi le trasalivano che erano costantemente ammollo (bagnati di lacrime) allora le sembrava

- Ert vis = verbo essere 3 per sing (=impersonale) + sostant vis < VISUS lat. visus = sostantivo verbale
attivo = il vedere /la visione  in questa struttura passa da attivo a passivo -> non designa quello
che vediamo ma quello che si vede

 Vedere con gli occhi e vedere con mente = stesso indice di realtà per medievali
 Sogno = prodotto di immagine che viene da esterno

che lui la stringesse fra le braccia

 Lei sente FISICAMENTE IL CONTATTO

E della gioia che provava si rivoltava in quella paura

- Tornot = imperfetto occidentale


- Paura => di non essere ricambiata

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Così abbraccia la sua coperta, allora quando lei si rendeva conto (=ritornava in se) e capiva che lui non
c’era allora SVENIVA

 Pieno delirio amoroso: lei vede l’amante, lo tocca poi piomba in senso di realtà e si sente male

Corrisponde a idea epicurea di amore come malattia => malattia psicosomatica che ha
sintomatologia e quindi si può fare diagnosi

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Nel corpo c’era il fuoco che la brucia

 Fuoco = febbre d’amore -> immagine di tipo medico

Lei si girava dall’altra parte, si tirava su, si metteva a sedere poi si stendeva e chiamava quello di Troia
(Enea) a voce bassissima perché non la si sentisse

Novità formale:

MONOLOGO => dal pdv retorico (come la descrizione) = elemento dell’amplificatio  da pdv temporale è
scena (come la descrizione)  momento in cui il tempo dei fatti si sospende e il personaggio esibisce gli
effetti

Prevede retorica specifica che è tutta di origine OVIDIANA

Modello = HEROIDES di Ovidio -> 12 lettere di donne abbandonate dai loro uomini

La realtà si raddoppia = >:

 Realtà esterna dei fatti


 Realtà INTERIORE

Siamo bloccati in indicazione specifica da parte di lav di quello che sta provando

 Necessità una certa dialettica del sapere  Lavin è novizia di amore ma non è ignara del discorso
amoroso, sa cosa le sta succedendo => possiede discorso su amore che lei usa per spiegare propria
situa amorosa

Amore mi conduce/guida malamente, il giorno sto male e la notte sto peggio

 Amore ci costringe a andare come vuole lui -> è un male

Amore non considera per nulla il pregio (= se ne frega) di uccidere una tenera fanciullezza che non può
difendersi verso di lei

[discorso in 3 pers sing  c’è fenomeno di oggettivaz perché lei parla in 3 pers fino a v 31]

Tu ora mi hai insegnato una lezione

 Dialogo con Amore


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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- Vers < VERSUS (lat) = verso poetico -> si deve intendere come discorso

Non ci fu un discorso se non sul male -> quello che tu mi proponi amore è semplicemente una situa di
dolore -> allora a questo punto alleviami con la tua medicina

Lav si sdoppia -> monologo si duplica e diventa dialogo  Lav parla a se stessa

Riposati stolta Lavinia, devi molto chiudere (nella tua memoria) questa lezione

La so fin troppo bene ricordare

Comprendila molto e conservala

So tutto del male poco so del bene

 Lavi si sdoppia, si autoinvita a fare memoria della sua esperienza

Amore non ha cura di minaccia

mi conduce troppo a gran velocità

e per il fatto che mi ha caricato di un grande peso

Mi toccherà abbandonare se non sarò io ad abbandonare (il peso è cosi grande che o io decido di lasciar
perdere o Amore stesso che mi costringerà a far questo)

Il sostenerlo (subirlo) (questo grande peso) e portarlo avanti mi turba molto

Quando lui si avvicina

 Il fatto di dover sostenere questo peso mi turba specie quando si avvicina amore

- ESMAIER < EX-MAGARE


Mag-magus /maga => prodotto di un momento in cui le nostre difese sono cosi abbassate che
forza esterna (amore) ci colpisce e prende.

Elemento che fa sistema con idea che vedere con occhi è come beder con mente

Psicologia medievale = psicologia che si concentra in interno ma a partire da esposizione a esterno


magico

- Lavi è fidanzata con Turno, è colto da incantamento amoroso e lui anche ma lei non lo sa

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
Si prende piega comica

La poveretta trascina amaramente la notte

e l’indomani, quando la regina

la vide così pallida in viso

ed il colore mutato

le chiese della sua condizione

e lei risponde che ha la febbre.

Ma la madre sapeva bene che lei mentiva e che le cose altrimenti erano che non diceva (=stavano in
modo diverso da come diceva)

Elenco di SINTOMATOLOGIA:

la vide dapprima tremare e poi immediatamente senza fare un passo sudare e poi sospirare e poi
sbadigliare, la vide impallidire, poi la vide scurirsi quindi seppe bene che amore l’aveva afferrata, che la
teneva in suo potere.

le due donne stanno giocando una comedia di simulazione

- Tornot < torner < TORNARE -> imperfetto: tornabat:

Bilabiale (b) si indebolisce in posizione intervocalica in /w/ che produce dittongo con -a
precedente e come tutti i dittonghi -wa si monottonga in -o

Avremmo dovuto avere una forma *tornoet che però poi si semplifica per analogia in tornot.

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
TESTO TRADUZIONE
Le chiedeva se lei amava?
“La regina non le crede affatto, che lei dica
di non amare e dice: <<Io conosco bene
questo pianto e questi sospiri che così
lunghi sono: dall’amore vengono, da molto
profondo; pianto e sospiro che da amore
vengono sono molto sottili, vicino al cuore
tengono. Figlia tu ami, questo mi sembra>>.
<<Mai di amare mi occupai.>> <<Tu senti
difficoltà della sua natura.>> <<Non so che
cos’è, io non ne ho cura.>> << che tu voglia
o che tu non conceda il tuo viso ne è
impallidito e tinto. Ragazza tu ami, io ben lo
sento, tu nascondi e non so perché. Mi
piace molto se tu vuoi amore e tu non me
lo devi affatto celare>>

Le chiedeva se lei amava?

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)
- Interrogativa indiretta è con indicativo perché è dato di fatto

- La regina non è dispiaciuta che sua figlia ami perché pensa che ami Turno => con cui in realtà c’è
matrimonio di interesse politico

- Autore crea dislivello di sapere tra:

 Autore
 Noi messi alla pari di autore -> sappiamo tutto
 Personaggi che sanno in misura diversa

 Situa tipicamente romanzesca perché fondata su principio di ironia => fatto che se assumiamo
differenti pdv rispetto ai fatti ovviamente abbiamo degli scarti che possono essere funzionali o
efficaci rispetto a andamento di intreccio

- Repertorio completo di situazioni non narrative, non diegetiche: abbiamo descrizione di


personaggi, strutturazione di un dialogo e di un monologo  = Abbiamo una moltiplicazione delle
realtà

- I personaggi sentono in modo DIVERSO -> diverso sentire che ha diritto di espressione

- Se la madre sapesse chi veramente ama (Enea e non Turno) non direbbe “che tu voglia o che tu
non conceda il tuo viso ne è impallidito e tinto. Ragazza tu ami, io ben lo sento, tu nascondi e non
so perché. Mi piace molto se tu vuoi amore e tu non me lo devi affatto celare”

“La regina non le crede affatto, che lei dica di non amare e dice: <<Io conosco bene questo pianto e questi
sospiri che così lunghi sono: dall’amore vengono, da molto profondo; pianto e sospiro che da amore
vengono sono molto sottili, vicino al cuore tengono. Figlia tu ami, questo mi sembra>>. <<Mai di amare
mi occupai.>> <<Tu senti difficoltà della sua natura.>> <<Non so che cos’è, io non ne ho cura.>> << che tu
voglia o che tu non conceda il tuo viso ne è impallidito e tinto. Ragazza tu ami, io ben lo sento, tu
nascondi e non so perché. Mi piace molto se tu vuoi amore e tu non me lo devi affatto celare>>

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Filologia romanza I a.a. 2022/2023 (III periodo – II semestre, E. Burgio)

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