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vengono poste delle argomentazioni. Non si dice assolutamente che le cose siano così punto e
basta, non si hanno nella storia dell’arte delle verità assolute, ci si basa su delle conoscenze date
nel pregresso e si formano sulla base di fatti delle ipotesi che possono tranquillamente mutare
Lo storico con il suo pubblico deve attuare dei discorsi chiari e di facile comprensione, per poter
Il concetto di Europa è senza alcun dubbio sulla bocca di tutti. Ognuno di noi ha delle
conoscenze e delle diverse nozioni. Bisogna studiare la storia dell’arte come fosse un fenomeno
europeo, quindi attraverso elementi che fanno si che un modo espressivo diventi ad esempio
europeo.
Si sono scelti quattro grandi momenti in cui una certa produzione artistica diviene considerabile
europea, che diviene talmente importante che si diffonde divenendo anche considerabile come
linguaggio artistico europeo. Il lavoro all’interno del corso sarà problematizzare gli avvenimenti,
attuando un’analisi di quattro grandi episodi delle grandi arti europee tra la metà del ‘400 e la
1. Primo tema: riguarda il Quattrocento. E’ legato al mondo nord-olandese del XV secolo, con
il tema dello sviluppo artistico nei principali centri di produzione e di fioritura culturale
economica e sociale in quello che è il (chiamato così oggi) Belgio, e come le arti prodotte e
promosse, divengono una sorta di modello di qualità e di eccellenza per gran parte
2. Secondo tema: riguarda il Cinquecento. Con una nuova realtà politica e socio-economica e
un altro equilibrio delle forze in Europa. Queste ripercussioni hanno grandi ripercussioni sul
modo di esprimersi degli artisti e nel ‘500. L’arte fiorentina può essere definita come un’arte
che nasce da un fazzoletto, mentre tutta Europa non guardava ai canoni fiorentini attraverso
cosmo del potere di uno stato assoluto capeggiato dal principe: modello classico delle corti
italiane;
3. Terzo tema: riguarda il Seicento. Le conti che hanno condizionato il mondo politico nel
1500 non sono più così importanti. Nascono grandi stati territoriali con mire
4. Quarto tema: riguarda il Settecento. Trasformazione del sistema delle arti visive che
avvengono nella seconda metà del Settecento, con la rivoluzione francese che metterà fine
all’Ancien Régime alla fine di questo secolo. Questa crisi si esprime attraverso le arti
caratteristiche.
1.
La produzione artistica del mondo non è poi così grande, e stiamo parlando dell’arte delle
Fiandre.
Ritroviamo il Ducato della Borgogna che nasce anche se molti secoli prima, nel ‘400 diviene uno
stato con un importanza uguale al Regno di Francia, che usciva in quei decenni faticosamente
dalla devastante guerra dei 100 anni contro gli Inglesi (guerra che non portò a nessun vincitore),
Termine che nel corso si userà in molteplici occasioni è CORTE: cento del potere di un paese
prima della Rivoluzione Francese e può anche essere centro del potere spirituale, come ad
esempio a Roma (la Francia non era una democrazia, ma era governata da un principe, il quale
potere veniva conferitogli da Dio; ecco perché la chiesa e il governo secolare sono
Il potere è chi comanda, chi impone determinati ordini. Oltre a questo però dal primissimo ‘400
questa tendenza porta a divenire anche un’unità fisica in quanto insieme di soggetti che
lavorano e vivono insieme (quindi si parla anche dei principali paladini del principe e ci ruota
intorno a lui).
Idea fulcro viene proposta da Aristotele: il principe è colui che esercita il potere, proponendo
anche l’idea di MAGNIFICENZA: principe non ha solo il diritto, ma anche il dovere di mostrarsi a
tutto il popolo in magna pompa, in quanto il suo potere va sottolineato e mostrato al mondo.
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Questo concetto sarà molto importante per comprendere questa fioritura di corte, in quanto la
Si pensa inoltre che il Rinascimento sia nato in ambito civile e borghese, una reazione contro la
corte e il suo potere, ma la realtà è esattamente opposta. La nascita del ceto borghese in termini
La Borgogna, in ogni caso, nasce come stato rivale alla Francia, in quanto era confinante e ad
essa facevano parte i Paesi Bassi. Nel mondo europeo si apre anche il pericolo islamico, che
tonerà ancor più forte nel ‘500, mentre nel ‘400 le rotte commerciali fanno si che le industrie
possano crescere e devenire molto importanti (Borgogna aveva accesso al mare del Nord).
Dove vi erano movimento e commercio nasceva la nuova arte con presupposti ed idee
totalmente nuove.
GEOGRAFIA: sino a 20 anni fa l’Europa era divisa in Occidentale e Orientale. La storia dell’arte e
culturale hanno fortemente risentito di questa suddivisione politica post seconda guerra
Non si parla ora del positivismo tipico dell’800, che pensava che raccogliendo il maggior
numero di dati si possa già “aver detto tutto”. I dati sono sì fondamentali e di estrema
importanza, ma non sono leggi fisse e da prendere come perfetti ed inopponibili, ve ne sono
solamente alcuni di fissi e sicuri. Il dato vale solo dal momento in cui lo s’interpreta e lo si pone
in un contesto. Parliamo sempre d’interpretazione e quello che ci interessa è quello che poi
appuriamo ed analizziamo.
Concetto: perché insistiamo nel parlare (come arte del 1400) di quella fiorentina come fulcro
Troviamo quindi qui una disparità rispetto alle forze presenti in campo in opposizione alla
Vi sono una serie di spiegazioni riguardanti al perché la prima associazione che viene fatta
riguarda l’arte fiorentina e una di queste potrebbe essere il fatto che in Italia sono sopravvissute
la maggior parte delle opere artistiche rispetto ad altri luoghi geografici oppure perché la stria
come la conosciamo è un’invenzione italiana e fiorentina dato dallo studio e gli scritti di un
Vasari scrisse una critica artistica sui migliori artisti dell’epoca, citando quasi unicamente artisti
fiorentini.
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Crea l’idea che l’arte ha una sua storia autonoma, e crea delle biografie illustrando le loro opere.
Egli non illustra semplicemente una serie di biografie, ma lavorava per la corte dei De’ Medici,
scrivendo questa prima storia delle arti per glorificare la Firenze sotto questa corte e tutta l’arte
viene quindi analizzata da lui, e ancora tutt’oggi possiamo utilizzarla come modello.
Come tutte le grandi idee deve però essere posta nel contesto giusto: mentre a Firenze vi sono
un Alberti con un sistema estetico e un Vasari che pone questo sistema in una storia operativa
dell’arte totalmente convincente, nel nord per una serie di motivazioni non vi sono né un Vasari
né un Alberti, nessuno scrisse qualcosa sulla grandezza delle Fiandre, vi sono solo opere che
parlano, ma non di un apparato tecnico che ha condizionato non di poco la nostra visione e
La storia con tutte le sue vicissitudini incide molto sulla nostra conoscenza concerta di ciò che
studiamo. L’Unesco ha detto circa 10 anni fa che l’Italia è il paese ove esistono opere artistiche e
Tutto ciò che è cultura Nord Europea è estremamente compromessa a causa di diversi
motivazioni:
- evento che ha avuto luogo a metà del 1500: politicamente l’Europa era dominata da Romano
Impero ed Impero Asburgico, ma religiosamente (che era estremamente fondamentale) era
un fattore non solamente spirituale ma anche puramente sociale (la socializzazione non era
assolutamente come al intendiamo noi ora). La chiesa era il centro della vita sociale, l’unico
punto dove si andava per incontrare gli altri abitanti della popolazione e per parlare non solo
Nasce qui il problema legato al culto delle immagini quindi all’iconologia. L’immagine è una
riproduzione falsificata di quello che è la vera essenza, il vero nucleo della chiesa e della fede;
Dio non ha un immagine, ma vive dentro alle credenze e ad ogni persona. Ecco che ci si ritrova
ora difronte ad un momento storico in cui nelle chiese e nelle istituzioni religiose e pubbliche
ICONOCLASMO: movimento che durò almeno 30 anni, ove vediamo le grandi chiese olandesi,
tedesche,…private delle loro forme d’immagine: enorme perdita a livello artistico, difficile da
superare.
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Durante il ‘900 con la prima e seconda guerra mondiale la maggior parte delle opere vennero
subire la Francia furono decisamente negative. Tutti i beni ecclesiastici furono tolti dalle chiese e
molti santuari sono stati rasi al suolo per motivi solamente ideologici (in Italia non si verificarono
estremamente pulito e dettagliato. E’ un opera giovanile del famoso Michelangelo, artista che
elaborò tutte le sue opere con estremo interesse del dettaglio. Questa scultura si trova ora e
dalla sua origine a Burges, ed è l’unica opera michelangiolesca che ha realizzato per un
committente al di fuori dell’Italia che si trova e trovava nella cattedrale di questa città.
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Altra importante opera è il trittico (opera suddivisa in tre parti, una centrale e due laterali che si
possono aprire e chiudere) di un artista di Burges non italiano arrivato dalla Germania di nome
Hans Memlinc. Questi ebbe successo verso la fine del 1400 e ritroviamo molteplici cose da dire:
arazzo dilungato che significava che all’epoca i contatti commerciali facevano si che anche i
Questo di Memlinc fu un una delle molteplici opere esportate, da questo grande artista, in tutte
le parti del mondo e i suoi clienti più accaniti era sicuramente gli italiani lavorando con molti di
Se ben si guarda il posizionamento della Vergine. Vi è una certa somiglianza con la scultura di
spunto. Motivi italiani si rivedono all’interno di quest’opera, come si può anche vedere nel
trittico di Andrea Mantegna conservato a Verona (sorta di osmosi tra Nord e Sud — vi sono anche
Vediamo infatti in quest’opera una grande attenzione e una volontà di resa spettacolare di
particolari riconducibili alla natura, e della realtà, motivi estremamente nuovi che Hans riuscì a
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Ulteriore dipinto preso in esame estremamente importante è il trittico dell’artista Hugo Van Der
Goes (opera che si trova oggi presso il museo degli Uffizi a Firenze), commissionatogli da un
italiano fiorentino direttore della baca medicea, un certo Portinari, dal quale prende poi il titolo
(mandato a Firenze con una nave tramite le rotte commerciali del tempo). La prospettiva viene
raggiunta tramite un gioco di tonalità e rappresenta uno dei massimi esempi di pittura
fiamminga. In primo piano vediamo un elegante signora con la sua figlioletta e il marito con i
due figli nella parte opposta (non segue il modello sistematico e tradizionalmente utilizzato
della proporzionalità).
Nei minimi particolari l’artista riesce a riprodurre la realtà in una maniera tale che nessuno sino a
Opera di tavola su legno e le immagini sono qui dipinte tramite una tecnica innovativa che fa si
che queste opere dimostrino le qualità mitiche che abbiamo già illustrato.
Portinari è presente nel dipinto assieme alla moglie in dimensioni ridotte, inoltre il trittico
rappresenta l’adorazione dei pastori eseguito per essere collocato all’interno della cappella di
famiglia.
Si tratta di una delle opere più significative per gli ulteriori sviluppi che avverranno in seguito al
Gesù si trova nella terra nuda volta ad esaltare l’umanità; la Vergine anch’essa rappresentata in
grande umiltà è come una donna del popolo, una popolana e i pastori in adorazione sono
completamente realistici.
I gigli in primo piano sembrano una natura morta, sono simbolo della purezza di Maria e Gesù
clientela locale (della stessa città) ma anche sublocale (corte della Borgogna) — realtà
che si muove nelle città anche delle Fiandre dove i gruppi della Borgogna avevano la loro sede.
Trittico realizzato su tre tavole che rappresenta l’identikit della tavola d’altre del Nord Europa,
mentre in Italia si verifica una sorta di rivoluzione, divenendo uno spazio unitario, quindi la
Il fondo qui è oro tecnica tradizionale che vi era già nel ‘300/anche prima. La tecnica utilizzata
prende anche il nome di versione mista in quanto vediamo uno sfondo completamente oro,
tolto di qualsiasi dettagli, mentre i personaggi in primo piano sono realizzati minuziosamente e
L’autore è tedesco e l’opera si trova in Colonia, grande metropoli all’epoca in quanto si trovava
strategicamente posizionata tra est e ovest (non troppo lontana dalle Fiandre). Il nome
dell’autore è Lochner pittore importante del tempo che aveva a metà del 1400 “ottenuto” spunti
Due signori in primo piano porgono dei doni al bambino e l’altro prega; essi sono i Re Magi,
molto importanti a Colonia in quanto pretendevano di avere delle reliquie dei Re Magi, ecco
perché stanno in primo piano con un'altra santa, molto venerata anch’essa che con una schiera
di vergini era passata per Colonia e aveva subito un terrificante martirio da parte degli Unni.
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Santa Orsola è una delle grandissime della città di Colonia e viene ancora venerata (la vediamo
a sx con le vergini).
Non è una semplice pala d’altare ma ha un grande valore simbolico della città ecco perché le
Incredibile qualità dell’opera forse dopo “L’Agnello di Dio di Jan Van Eyck” (tesoro inarrivabile),
un opera stupenda realizzata per un canonico di nome Van Der Paelal che vediamo ben in
evidenzia come nell’Agnello di Dio, incluso nello spazio sacrale. Il canonico non è mai stato qui,
ma si può dire che il magnifico santo a destra di nome San Giorgio non è mai stato presente ad
una scena con la Madonna, ma che è una tipologia inventata, ma resa con attenzione ai
particolari e agli spazi che lo rendono assolutamente credibile, come se fosse qualcosa di
realmente esistita.
Una cosa importante è l’immagine (intelligente) che include anche la cornice, e fino ad ora la
cornice era qualcosa di secondario che noi non prendiamo in considerazione. Qui invece la
cornice era già presente nella tavola dove l’autore doveva lavorare e quindi era parte integrante
dell’opera e se presa ora viene considerata come grande perdita, magari con presenza di
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L’assoluto splendore dell’arte fiamminga a Prado e a Madrid, fu creata intorno al 1450. Le
deposizioni di Cristo hanno una grande scuola di Realismo, che contraddistingue molti prodotti
artistici del fiammingo internazionale: è altamente empatica. L’opera presa ora in esame è
dell’artista Rogier Van Der Weyden più giovane ma quasi contemporaneo a Van Eyck. Lavorò in
una bottega molto grande e lavorò molto anche nelle Fiandre. Fu un pittore molto versatile con
una produzione vastissima di ritratti e opere religiose. I temi che andavano per la maggiore nella
sua bottega furono ad esempio quelli legati alla Passione di Cristo. Come ogni artista fiammingo
ritiene una grande attenzione verso i minimi particolari. La “Deposizione di Cristo” (opera presa
ora in esame) venne salvata dall’iconoclasmo grazie a Filippo II (figlio di Carlo V) che la volle per
il monastero dell’Escorial.
Oggi la ritroviamo al museo del Prado. Possiede una grandissima carica ESPRESSIVA ed
EMOTIVA. Il perno della scena sono la Madonna e Cristo. Maria (sempre rappresentata con il
vestito di colore blu) rappresenta una chiave per tutti noi: simbolo del dolore umano. Accanto a
lei vediamo Maddalena e Giovanni che la sorregge mentre distrutta si accascia sul terreno.
La figura della Vergine sembra echeggiare la forma di Cristo, quasi nella stessa attitudine.
Questo è proprio il Classicismo legato alle sculture romane, con il sistema di prospettiva
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Non vi è nessuna resa spaziale intorno a loro, pare che siano inseriti all’interno di una scatola
Collegandosi a quest’ultima considerazione, è utile dire che nell’Europa del Nord la scultura in
questa presunta scatola, si trova un piccolo dettaglio (IMPORTANZA DEL GUARDARE PER
COMPRENDERE LE CHIAVI DI LETTURA), un arco con una freccia. Il dettaglio è davvero piccolo,
Questa tavola venne realizzata per la cappella degli Acera in una chiesa a Lavanio.
Domenico Ghirlandaio, con l’opera qui riprodotta di “Adorazione dei pastori”, fu uno dei più
Ghirlandaio eseguì una pala d’altare per la Cappella Sassetti in Santa Trinità, oltre ad altri
affreschi ancora presenti dal ‘400 (Sassetti fu un banchiere mediceo, compagno di Portinari).
L’artista qui conserva la resa naturalistica e l’attenzione per il dettaglio, inoltre mantiene le
medesime pose, e i volti, dei tre pastori proposte da Van Der Goes. Il paesaggio viene adattato
al clima fiorentino, rendendolo primaverile. La povertà dominante fiamminga viene sostituita qui
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Seppur variando gli oggetti che la compongono, conserva l’idea di inserire elementi il cui
Siamo quindi soliti ad associare la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500 a quel periodo cardine del
europei non tanto tramite il linguaggio classicista ma tramite questa elaborata ornato,
calligrafico stile tardo-gotico, il gotico fiorito, uno stile che si potrebbe chiamare gotico
rinascimentale.
Non viene usato solo negli altari e nei dipinti ma anche nell’architettura monumentale.
1° esempio: Portogallo, Belem sobborgo di Lisbona e la prima cosa che si vedeva era il
monastero dell’ordine dei gerosolimitani, monastero di fondazione reale e nel cortile viene
2° esempio: corridoio con molta attenzione ed elaborazione dei particolari —- in quelli scolpiti
Massimiliano I (Sacro Romano Impero) sposata con il duca di Savoia (territorio da Francia a
Piemonte). Margherita si è fatta costruire nella città di Brou a Savoia un grande capolavoro
2.
Qui vediamo che si stabilisce un altro stile europeo: cambia completamente la situazione, non è
(modello visivo, intellettuale ed ideologico che prende le sue origini non più nelle Fiandre e
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nella realtà sociale, politica dei duchi di Borgogna, ma prende il suo avvio in Italia, fra le sue
L’ Italia è una realtà frammentata, realtà che per noi è molto importante. In questa
frammentarietà vediamo vari poteri, ma una potenza molto importante la vediamo a Venezia,
Vediamo qui un ritratto ora conservato al Louvre, appartiene ad un giovane pittore di Urbino
che si sviluppa fra Firenze ed “esplode” come pittore di corte a Roma: è Raffaello Sanzio.
ritratto mezza figura su sfondo a tinta unita e posto quasi a 3/4 e riprende altri elementi
monumentale ma anche maggiormente diretto, pare che dialoghi direttamente con noi.
Ritratto qui è Baldassar Castiglione era un cortigiano un mix tra umanista (FILOLOGO) e
diplomatico. La sua fama ancora al giorno di oggi si deve al suo scritto “Il cortigiano”. All’interno
di questo scritto propone uno stile di vita, un sistema di valori che dovrebbe essere utilizzato da
(All’ interno di una stampa di un artista nordico vediamo una riproposta di Roma del tempo e
sulla dx vediamo il foro romano, un esempio che verrà presentato e strumentalizzato in una
visione nuova imperiale che starà alla base di quello che sarà il modello classicheggiante che
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Prendiamo ad esempio un’altra opera su carta, un disegno di un artista nordico che evoca un
qualcosa di molto importante. Ci troviamo nella residenza papale di Roma, che per molti motivi
era finita in un momento di grande crisi che solo verso la metà del ‘400 venne ripreso da alcuni
papi energici che dopo il ristabilimento papale e dopo la guerra dei 100 anni e l’assesto
politico, decidono di ristabilire l’autorità di una Roma papale, ponendosi come capi della
cristianità che svolgeva la sua funzione proprio da Roma riprendendo la grandezza spirituale dei
In termini architettonici e artistici abbiamo compreso che la magnificenza che si esprime era uno
strumento formidabile per tutti i regnanti. I papi si rivolgono all’esempio imperiale e cominciano
ad elaborare prima di tutto il loro palazzo, quello del Vaticano, da considerare più come una
struttura urbanistica.
Anche la Basilica di San Pietro adiacente al palazzo del Papa, dove tradizionalmente sarebbe
stato sepolto l’apostolo San Pietro. Bellissima chiesa paleocristiana che però era andata in rovina
e non corrispondeva più alle idee della rinnovazione sulla falsa riga del modello imperiale
romano che i Papi tra fine ‘400 e inizio ‘500 avevano in mente.
Il grande fautore di queste idee fu Giulio II della Rovere ed è a lui che dobbiamo questa idea di
trasformare la basilica di San Pietro in un grande monumento trionfale con poi la tomba dello
diversa.
Vediamo qui una struttura centralizzata con una grande cupola centrale
Vediamo un dipinto dove vi è un Papa molto importante: Sisto IV creatore di cose molto
importanti come questo affresco. Qui viene proposta una scena piuttosto interessante, non vi è
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bibliotecario della biblioteca Vaticana, dove nasce il centro di studi umanistici che rafforza e da
L’artista è Emiliano di nome Melozzo da Forlì, ha solo indirettamente a che fare con il fiammingo
in quanto i ritratti delle figure sono registrati in maniera molto monumentale anche se a 3/4
Famoso anche per una parte di creazione della Cappella Sistina, situata fra la Basilica di San
Questa era la Cappella privata del Papa che viene costruita da Sisto IV sul modello del tempio di
La decorazione avviene con grandi dipinti di scene bibliche da parte di artisti fiorentini e centro
italiani. Il modo in cui loro realizzano i temi è una grande arte monumentale con la tecnica del
Rinascimento fiorentino.
Al lati delle pareti (soffitto michelangiolesco è quello che tutti i turisti guardano sul soffitto ma
sulle pareti vi sono grandissimi dipinti che dovrebbero essere presi in esame), vediamo temi in
parallelo tra antico e nuovo testamento, scene di Mosè da una parte e della vita di San Pietro
dall’altra.
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Analizziamo ora un dipinto per noi essenziale, per gli elementi qui raffigurati. L’artista è Pietro
Perugino, personaggio n.b, anello di congiunzione tra Domenico Veneziano e la grande arte
Qui vediamo schierati in primo piano due gruppi, con al centro la figura di Cristo con in mano
una chiave gigantesca conferita a colui in ginocchio, San Pietro il primo Papa.
Le figure in primo piano si costituiscono come una sorta di schermo a quello che succede in
secondo piano (togliendole avremmo uno spazio ideale, costruito attraverso il sistema
geometrico con punto centrale in cui convergono tutte le linee del pavimento che sono in realtà
parallele che convergono in questa architettura dipinta che viene determinata dalla cupola e
dalla presenza di colonne, capitelli e archi a sesto che non hanno nulla a che fare con l’eleganza
Bramante). A sx e dx vediamo due archi trionfali che vediamo tutt’ora a Roma ad esempio. Ecco
che il Papa congiunge e ricongiunge il potere spirituale con quello temporale e territoriale dei
grandi imperatori.
(Altra immagine sul power point scena di Mosè dove vediamo in primo piano un ulteriore arco
trionfale).
L’ eroe di questa grande innovazione è appunto Giulio II e vediamo qui il suo ritratto realizzato
da Raffaello Sanzio.
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Giulio II qui è ritratto seduto su di una sedia adornata, che segue il
Vediamo ora un edificio realizzato dallo stesso architetto innovativo e contemporaneo, amico di
(Cappella) dove venne ucciso dalla sua fede l’apostolo già citato San Pietro, si trova nella chiesa/
classicheggianti greco-romani da Bramante. Anche qui abbiamo una cupola e una costruzione
Le idee di base di Bramante sono state riprese da svariati libri di Vitruvio presenti nella
biblioteca che venne realizzata sotto comando di Sisto IV — ideale per una nuova architettura
vitruviana.
(Vediamo fregi con triglifi, con le metope, come veniva descritto da Vitruvio, ripreso e tradotto
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Vediamo ora la Cappella Sistina maggiormente nel dettaglio. La pittura di Raffaello Sanzio (dopo
tirocinio sotto Perugino arriva a Firenze dove conosce le opere di Michelangelo e Leonardo e
assimilando le loro lezioni in una sua visione di pittura viene chiamato da Giulio II a Roma nel
1508 e successivamente diverrà suo committente), inizia con le stanze del palazzo Vaticano,
grandi vani e sale che venivano usate da ricevimento dal Papa e la prima di queste stanze è
quella della Segnatura, dove vediamo appunto una delle maggiori opere di Raffaello.
Le stanze sono sale non grandissime di formato quadrato con una finestra da una parte.
Passiamo poi ad analizzare il primo affresco che Raffaello realizzò dove possiamo notare ancora
Raffigura qui un sacramento sopra all’altare circondato da gruppi di persone. Sul piano stilistico
abbiamo visto che la “Consegna delle chiavi” di Perugino era una raffigurazione in cui le figure
sono staccate dallo spazio architettonico e paesaggistico che si trova alle loro spalle, ma non
sono neanche ben amalgamate (potremmo togliere figure senza perdere il senso della
composizione). Con Raffaello questo cambia in quanto le figure sono state concepite in gruppi
che conversano tra loro — rapporto spazio-dinamico delle figure, e riempiono completamente
anche lo spazio costruito e sono tra loro completamente amalgamate tra loro (NOVITA’
completamente CLASSICHEGGIANTE).
Abbiamo qui a che fare con una composizione che da una parte ci fa pensare ad “Agnello di
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Vediamo un asse verticale con in cima Dio Padre e sotto di lui Cristo e sotto ancora la Colomba
(Trinità) che sboccano al centro della composizione dell’Eucarestia. Nella parte di sopra
vediamo due grandi raggruppamenti di persone: sulla Terra e sul Cielo dove vediamo i Santi
maggiori della cristianità, non solo gli Apostoli ma anche i creatori dei grandi ordini religiosi;
affianco a Cristo troviamo anche la Vergine Maria e a dx San Giovanni Battista (sintesi della
religione cristiana).
Siamo qui nel 1509-10 subito dopo la grande evocazione dell’Eucarestia, dell’edificio spirituale
della chiesa, abbiamo una raffigurazione che pur essendo molto famosa non può smettere di
sbalordire.
Ci troviamo nell’epicentro spirituale e politico del papato, ma in questo affresco non troviamo
questo parallelo, ma piuttosto una raffigurazione della saggezza filosofica, classica, quindi
PAGANA.
Vediamo una grande struttura architettonica sotto la quale vediamo schierati al centro sotto
all’arco di fondo abbiamo i due più importanti filosofi greci che sono a sx Platone e a dx
Aristotele attorniati da figure sparpagliate nella grande piazza, dove troviamo i vari filosofi che
DEDUZIONE VS INDUZIONE.
Viene sottolineato qui il sapere classico, sulla falsa riga dell’umanesimo che fa si che il sapere
classico viene messo a disposizione delle idee anche politiche del Papa che venendo qui
vengono evocate.
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Quasi tutte queste figure si trovano in dialogo con altre, la composizione figurativa è pensata a
Le figure ci ricordano anche infatti delle tipiche statue antiche di origine greco/romana, che
riscuotono la grande importanza classica che ora si vuole ricordare nelle grandi
rappresentazioni artistiche.
Alle spalle le figure hanno un enorme edificio classico, con appoggi verticali (colonne) ove
appoggiano degli architravi orizzontali (tipico classico). Questo grande edificio fa pensare alle
rovine classiche romane che furono d’ispirazione all’amico di Raffaello, il famoso Bramante.
In termini popolani questo affresco venne chiamato “Scuola di Atene” realizzata in concomitanza
con la nuova idea di Bramante per la basilica di San Pietro (ecco che vediamo l’idea di Bramante
Integra inoltre le figure che sono in vivacissimo rapporto l’una con l’altra. Vediamo nella seconda
figura di dx che ci guarda con il copricapo è l’autoritratto di Raffaello che ricorda un autore
Altra opera essenziale è il David (vince contro Golia) di Michelangelo Buonarotti, giovane artista
fiorentino e uno dei fautori di questo nuovo linguaggio che mette sotto sopra tutto il nuovo
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Inizialmente a Firenze vive dei primi anni non troppo semplici dove a fine ‘400 avevano preso
potere i Medici creando una forte reazione in tutta la popolazione che riuscirono
Eroe virtuoso, nudo che vince contro l’opponente Golia, la tirannia. Come poi si ripone tra
Michelangelo qui per la prima volta dopo la caduta dell’impero romano crea una figura
monumentale e completamente nuda e rispettando le proporzioni ideali della figura umana così
come veniva tramandata dalle regole dell’antichità classica (contrapposto: peso posto su una
gamba che sarà poi alla base delle figure del classicismo europeo).
NON HA SEGUITO LA REGOLA CLASSICA PER: mani e testa troppo grandi in quanto la
preistoria di questa scultura è una ridattazione di una scultura precedente realizzata da un altro
scultore intorno al 1400 da porre in alto sul Duomo (elementi fondamentali diventavano infatti la
testa e le mani).
La volta della Cappella Sistina è una delle sue opere caridini (anche se da pittore diverrà
prevalentemente scultore) con scene dell’Antico Testamento con al centro scene della Genesi.
Quest’opera la realizza mentre alcune decine di metri Raffaello stava lavorando per altre stanze,
quindi i due artisti stavano gomito a gomito anche se aveva due caratteri profondamente
antitetici.
Soffermandosi sulle scene della Genesi affiancati da figure monumentali che sembrano quasi
sculture tradotte in pittura ove vediamo delle Sibille che profetizzarono la venuta di Cristo (es.
Sibilla Delfica che ci mostra questa monumentali e dinamismo delle figure che si girano e si
rigirano come abbiamo visto con Raffaello e che mentre nella pittura fiamminga e fiorentina del
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‘400 lo spazio viene creato e all’interno gli artisti posizionano le figure che a volte si possono
anche spostare, qui divengono indispensabili per la realizzazione spaziale, lo spazio di per sé
Vediamo altre due figure scultore monumentali di Michelangelo che preannunciano quelli che
saranno gli stilemi fondamentali per tutto il secolo. A sx vediamo una sorta di David
(allegoricamente rappresenta la vittoria) fatta per la tomba di Giulio II che aveva visionato la
nuova chiesa di San Pietro anche come una sorta di mausoleo per sé stesso, posto al centro
della chiesa — monumento che non venne mai realizzato per la chiesa che ora si trova a San
Pietro in Vincoli.
Vediamo qui questa torsione della figura, questo dinamizzare nello spazio della figura, mai visto
La figura a dx chiamata “schiavo” con significato non del tutto chiaro, figura sempre nuda che
sembra svegliarsi e ribellarsi. Vediamo ancora presente l’idea del contrapposto in maniera però
Il classicismo a Roma invece, che successivamente creerà uno stile che diverrà esportabile in
Al centro di Roma abbiamo uno dei palazzi più monumentali concepita nei primi decenni del
1500 per la famiglia Farnese (arricchitasi e che riuscì ad assicurarsi un posto nell’aristocrazia
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Concepito in varie fasi ma che ci fa capire come questo classicismo ordinato e molto
monumentale e trasmissivo in cui la prima pietra viene posta da Antonio da San Gallo allievo di
Si parla qui di classicismo ma palazzi concepiti in questo senso non esistevano sino a questo
momento, quindi che venne inventata da questi architetti come nuova categoria (ogni finestra
particolare modo sulla penisola Italiana che stavano sotto l’influenza delle grandi potenze e ciò
vale anche per il papato, il capo spirituale della cristianità avente un territorio piccolo che veniva
Ca m p i d o g l i o, i l v e c c h i o c e n t ro d e l l a Ro m a
una statua equestre di Marco Aurelio che all’epoca si pensasse rappresentasse Costantino il
Grande, colui che aveva dichiarato il cristianesimo come religione ufficiale dello stato romano.
Statua che fu idea/visione che era già stata presa in considerazione anche nel secolo
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Di Leonardo da Vinci (terzo membro della triade che trasformano l’arte in maniera totalmente
nuova) vediamo un’opera ove viene rappresentata Sant’Anna, la Madonna e Gesù in una
sfumata crea la situazione più schematica e sintetica. Dipinto mai finito e realizzato per il re di
Vediamo la medesima cosa anche nell’opera “L’ultima cena” ove Cristo si trova di fronte alla
finestra aperta che ci fa pensare alla posizione dei due filosofi nella “scuola di Atene” e
Le figure qui sono completamente dinamiche concepite in gruppi di tre (6 a sx e 6 a dx) gruppi
che si muovono e gesticolano l’uno con l’altro (stessa cosa che abbiamo visto nella “scuola di
Atene”).
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LA PITTURA VENEZIANA
Repubblica di Venezia, che nei primi anni del ‘500 era uno dei pochi poteri rimasto libero da
una qualsiasi dominazione straniera che fosse questa francese o asburgica. Anche lo stato
papale era nominalmente libero, ma lo stato papale era economicamente molto meno forte di
Venezia ed era sempre un giocattolo o nelle mai dei francesi o degli asburgici. La ricostruzione
del Campidoglio che abbiamo appena evocato era negli anni 30 del ‘500 una bellissima visione
di un potere imperiale che univa Papa ed imperatore come i dominatori del mondo, ma in realtà
il Papa all’epoca era sotto l’influenza e il dominio di Carlo V che aveva anche sconfitto i francesi
ed era di fatto il dominatore della penisola italiana (anche se con forte tensione Venezia era
Francesi uniti agli Asburgo cercano di impadronirsi di Venezia ma le forze in campo essendo
chiare non riesce ad emanciparsi al meglio e rimane sempre molto attenta alla situazione.
Venezia è uno dei centri più importanti nel rinnovamento artistico in particolare modo nel
campo della pittura, ove la figura chiave è un pittore che nasce in Cadore a nord di Venezia, ma
che da molto giovane si sposta al centro e in pochi anni riesce a conquistare la piazza con una
pittura innovativa; stiamo parlando di Tiziano proponendo qui un opera relativamente giovanile
dell’artista (forse aveva qui 30/35 anni), grande dipinto su TELA (“invenzione” che viene molto
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sviluppata dai veneziani che essendo lagunare e sempre umida, sviluppa l’arte su tela e non
Questo è un dipinto monumentale ed è un dipinto che non si presenta con una tematica
religiosa come eravamo abituati ma ci ricrea invece una scena mitologica greco-romana, che
Esso fa parte di una scena di dipinti che Tiziano con altri pittori del tempo ha realizzato tra la fine
del II e inizio III decennio per il duca di Ferrara che era uno di questi piccoli staterelli che erano
in principio indipendenti ma che vivevano sotto l’egemonia di una delle due grandi potenze
Ferrara era una città con una corte ricca e che conosceva una grande fioritura artistica che
declinò su modelli sempre più classici che divenne fonte di esempio per le grandi potenze che
la comandavano.
Vediamo qui raffigurata una scena piuttosto movimentata dove vediamo un giovane che salta
fuori da un carro curioso spinto da due animali esotici (ghepardi) mentre guarda una figura di
una giovane donna che dalle movenze pare sorpresa e forse un pò spaventata. Altre figure
I colori usati sono pallidi e schematici rispetto ad esempio all’arte di Raffaello. La scena proposta
qui è di Arianna che lasciata dal suo amato Teseo che tornava ad Atene (vediamo a sx della
spalla della ragazza una barca che torna verso Atene). Passa allora il dio Bacco che si innamora
pazzamente della giovane, seguito dal suo corteo sulla destra appunto di bacanti.
Tiziano qui riesce a ricreare una scena ricca di piacevolezza, dolcezza e sensualità senza pari
La pittura antica veniva descritta in alcuni scritti antichi come quelli di Plinio e Filostrafo (che
descrive una serie di dipinti che stanno alla base delle nuove evocazioni che i pittori usano
come punto di partenza per ricostruire una pittura all’antica come ad esempio fa Tiziano).
L’uomo nudo in primo piano circondato da serpenti ricorda molto il modello del famoso gruppo
di Laooconte, gruppo ellenistico scoperto a Roma nei primi anni del ‘500, che divenne in questi
anni assolutamente essenziale e modello per moltissimi artisti: riscosse molto successo — figura
Altro dipinto della serie che si trova ora a Madrid a Museo del Prado, porta ancora avanti un
livello ancora più spettacolare con una sensualità totale in questo baccanale che Tiziano si
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inventa con molteplici figure tutte monumentali in un paesaggio glorioso con un sole ridente —-
Realizzato pochi anni dopo il precedente sempre per Alfonso D’Este di Ferrara. Vediamo anche
la figura gloriosa in primo piano di donna nuda ubriaca oramai addormentata, rappresenta una
delle grandi invenzioni di Tiziano che dimostra la sua pittura sensuale che avrà un immenso
successo in Europa che qui vediamo come una composizione più grande e complicata, che poi
Anche nella pittura religiosa l’innovazione porta il nome di Tiziano. Vediamo qui come esempio
la pala d’altare di maggior rilievo dell’artista che si trova tutt’ora nella chiesa veneziana dei Frari,
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indicando il gruppo dei famigliari dei Pesaro per ottenere la loro salvezza.
Composizione di una rinnovata monumentalità, dinamicità e una nuova struttura tra le varie
figure.
Tornando alla figura di Carlo V che nel II decennio del ‘500 diverrà erede del trono imperiale di
Carlo V diventa protagonista del palcoscenico europeo ed è in lui che si idealizza il volere del
ricostruire il grande impero da Carlo Magno nel IX secolo (partendo dall’Italia, dal Papa con il
Per fare ciò Carlo V aveva anche bisogno di una ideologia politica e la rinnovata idea della
renovatio imperi fra i primi decenni del ‘500 ritorneranno molto utili.
Era un principe sempre in viaggio, non ha mai avuto il proprio palazzo, proprio come facevano i
principi del ‘400 e le sue opere venivano esposte nel palazzo di sua sorella a Bruxelles, oppure li
L’impero di Carlo V era complicato, segnato da tanti contrasti e difficoltà, uno dei quali era
l’avvenimento dello sviluppo della riforma protestante (scissione cristiana della chiesa di Roma)
e gran parte delle terre asburgiche si ribellarono contro la chiesa di Roma, quella sposata anche
con Carlo V.
Comandò a Tiziano di ritrarre lui e i suoi fedeli; ritratto come grande cavaliere, ed ecco che qui
l’abilità di Tiziano si vede anche come ritrattista dei grandi principi; ritrattista della casa
asburgica (ritratto è al culmine di questa idea imperiale e di cui Tiziano è uno dei più grandi
visualizzatori).
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E’ proprio grazie a Tiziano che lo stile classicheggiante è diventato un prodotto europeo. Nel
ritratto equestre del duca di Lerma, il ministro di Filippo III re di Spagna che viene qui
raffigurato da Rubens, il vero erede di Tiziano come pittore internazionale di corte. Anche qui la
relativa scioltezza della pennellata e lo splendore cromatico che senza l’esempio di Tiziano
Altro ritratto equestre è quello di metà 1600 di Filippo IV, realizzato su di un cavallo come
capitano, ove Diego Velazques si mette nella tradizione tizianesca, non solo per il soggetto ma
anche per quello che riguarda lo splendore coloristico e il carattere bucolico del paesaggio.
Altro ritratto conservato al museo del Prado con il museo di Carlo V che ricordiamo essere
l’imperatore del Sacro Romano Impero (che non era solo la Germania ma anche parte di
Ungheria, Austria, Polonia,…), di un immenso regno e il figlio Filippo II era destinato a governare
come successore.
Ritratto sempre di Tiziano nello stesso anno in cui nella città tedesca dipinge Carlo V a cavallo. Il
figlio anche qui raffigurato in armatura, in piedi e a tutta figura, che già di per sé è molto
interessante ed inconsueto in quanto veniva quasi sempre ritratti a mezzo busto o solo della
testa (pratica e tradizione iniziata dai fiamminghi). A piena figura significa rappresentare il
principe nella dignità più alta, dove qui mostra il successore del regno davanti ad un tavolo con
tutti i simboli del suo potere e allo stesso tempo in atteggiamento rilassato.
Questa modalità segnerà la ritrattistica europea per almeno i 100 anni successivi.
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Ora parliamo di Tiziano a servizio degli Asburgo:
Vediamo ora il “Ratto di Europa” che viene raccontata da Ovidio nella Metamorfosi che era
comunemente usata nel 1500 dagli autori nelle loro rappresentazioni: principessa che viene
rubata da un toro che era Giove trasformato per ottenere questa bella fanciulla che stava
facendo il bagno sulla sponda con le sue compagne molto agitate per la situazione. Vediamo in
alto i cupidi che ci fanno capire che si parla di una storia d’amore.
E’ il periodo tardo di Tiziano, periodo in cui inizia a riprendere la pittura mitologica e manda una
serie di dipinti e tele con tematiche mitologiche al suo committente Carlo V e poi anche a
Filippo II.
Filippo II che era destinato al titolo del padre di imperatore e re di Spagna (regno Asburgico)
Spagna. Come tale trasformò Madrid in una grande corte monarchica che diventa anche uno
dei grandi centri culturali e artistici del mondo e per questa corte Tiziano alla fine della sua vita
Il dipinto che viene contrassegnato da un colorismo intenso e variegato ma che allo stesso
tempo si contraddistingue da una pennellata ancora più liscia e aperta e quindi Tiziano è nel
suo stile tardo pre-figura allo stile brillante di Rubens (artista fiammingo).
Anche in questo dipinto vediamo come trasforma la visione classica in una estremamente
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Meno aperto nella pennellata è l’opera più famosa della serie con il titolo “Venere e Adone”.
Venere si era innamorata di Adone, un cacciatore umano, che però per la gelosia degli dei
poteva anche essere ucciso e quindi Venere cerca di non mandarlo a caccia ma verrà comunque
Vediamo qui la scena dell’addio, quando Adone va a caccia e Venere sa già cosa sarebbe
accaduto. Scena quindi molto drammatica ma molto forte in quanto vediamo un forte abbraccio
unito all’andarsene della figura maschile (Tiziano riesce a far risaltare il contrasto tra il corpo
rievoca il sogno imperiale di Carlo V che non riuscì ad attualizzare come avrebbe sempre voluto.
Il grande gesto retorico dello stile classico diventa nel 1500 il modello da seguire in tutta
Europa. Vediamo infatti a Venezia (unico stato rimasto indipendente dalle influenze delle due
ed emblematico: il sacco di Roma (evento che ha avuto luogo nel 1527, quando le truppe di
Carlo V stavano procedendo in Italia. Queste truppe protestanti avevano poca simpatia per lo
splendore che veniva emancipato dalla chiesa Romana, assalta Roma e la conquista
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saccheggiandola — momento di enorme trauma e che mette fine alla grande cultura
Molti artisti che lavoravano a Roma dello stile classicheggiante fuggirono e trovarono un nuovo
Uno di questi fu Jacopo Sansorino che approdò a Venezia e trasformò Piazza San Marco con
alcune suo strutture classicheggianti, che senza il modello di Bramante non sarebbero stati
possibili. La libreria di San Marco ad esempio, centro del sapere che stava alla base del buon
costantiniani del ‘400) viene edificata da lui e si presenta come un grandissimo esempio di stile
classico romano.
Tornando a Roma in quel magico momento del regno del papato vediamo il grande Raffaello, e
analizziamo l’edificio più innovativo dell’epoca di Giulio II: la loggia di una Villa costruita da
un’architetto senese di nome Baldassar Perusi, che successivamente viene decorata da Raffaello
e i suoi collaboratori.
Vediamo una visione di questa decorazione, realizzata nella forma di pergola aperta mentre le
parti centrali sono state completamente coperte da arazzi vi sono tutti i dipinti con l’evocazione
Apuleio).
fuori da Roma.
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Tornando a Tiziano, per comprendere meglio cosa accadde, l’anello di congiunzione che si vede
(famiglia di duchi che erano feudali di Carlo V). Questo ritratto completamente cromatico e di
una palpabile vivacità (come rende il cane) è il duca Federico Gonzaga 1500-1540, ma negli
anni finali era una figura di peso nel mondo politico e culturale italiano, fu lui che introdusse
Tiziano a Carlo V.
Filippo Gonzaga è infatti considerabile come l’anello di congiunzione fra la Roma di Raffaello e
Vediamo infatti una villa paragonabile alla Farnesina appena vista. Questa villa venne realizzata
dall’allievo Giulio Romano di Raffaello ancora prima del sacco di Roma aveva deciso di recarsi a
Mantova che andò in questa grande villa fuori dalla città (Palazzo Tè). L’architettura è classica
molto interessante con una serie di soluzioni poco ortodosse, ma il punto focale sono le
decorazioni ad affresco delle sale principali tutte realizzate da Giulio Romano e i suoi
collaboratori.
visibile. La sala più spettacolare è la sala della “Caduta dei Giganti” molto teatrale e sembra
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Si vede come Giulio riesce ad andare oltre al classicismo moderato ed elegante del suo
maestro, creando una sorta di effetto spettacolare e crudo che avrà poi un grande impatto sulle
Lo stile architettonico classicheggiante ha due o tre piani che prendono le loro origini da
Bramante che vengono poi ripresi da San Gallo e anche in modo diverso dagli allievi di
Raffaello, si traspone nelle corti del nord (Gonzaga, a Venezia, ma anche nel cortile del Palazzo
Città incantevole e non toccata dai bombardamenti situata a 70km da Monaco di Baviera., dove
Giulio Romano ebbe il compito di realizzare il Palazzo (1° italiano rinascimentale a nord delle
Alpi). Esso venne creato nel 1536, coevi la costruzione di Palazzo Tè, con tutto l’apparato classico
Magnifica volta realizzata da artisti tedeschi che lavorano seguendo lo stile di Raffaello che fa
pensare a quello che abbiamo detto nella Farnesina. Vediamo una romanizzazione dell’Europa.
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Con il Parmigianino (tornando alla pittura) altro allievo di Raffaello, vediamo un pittore che passa
In questo momento di crisi anche lui lascia Roma e si diffonde per l’Italia (Parma in questo caso)
e qui attorno al 1534 realizza per una committenza locale per il Duomo di Parma un dipinto che
prende il nome “Madonna con il collo lungo” ma il collo non è l’unico elemento allungato, con
esso anche la mano della Vergine, il bambino (troppo grande e pare come morto). La nascita del
bambino già include la sua passione nel pensiero cristiano, nel grembo della Vergine abbiamo
Anche gli angeli, es quello a sx con la gamba lunga ed elegante pare quasi erotica come figura,
Per comprendere il concetto è giusto fare un parallelo con la “Madonna Sistina” di Raffaello
realizzata per la chiesa di Piacenza che ora si trova a Dresda per motivi di collezionismo.
Questo dipinto raffigura una Madonna con il Bambino, come una sorta di visione affiancati da
due Santi con la visione dei due putti nella parte bassa del dipinto che rappresentano un unione
Il viso della Madonna e del Bambino sono eleganti e di una bellezza estrema, ma tutto rientra
Con Parmigianino invece anche se il format del viso è uguale, esagera nelle forme e le rende
quasi più eleganti e lo stile spesso viene definito con la parola MANIERISMO: parola molto
difficile e pericolosa in quanto mal definita nella storia dell’arte ed usata in maniera quasi
sempre in modalità dispregiativa, per tutte quelle opere che sono diverse dalla norma, e
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Il dipinto di Parmigianino nei manuali di storia dell’arte viene presentato come un esempio
Per capire lo STILE bisogna capire che la parola “maniera” equivale al concetto di stile. Lo stile è
il mondo in cui viene figurata un’opera d’arte. Allo stesso tempo lo stile è un concetto che viene
significativo.
La figura di Baldassar Castiglione che girò per le corti italiane ed è l’autore di un libro intitolato il
struttura della corte. Questo modo di comportarsi è stato una sorta di cristallizzazione di una
forma di comportarsi che faceva distinguere con stile il cortigiano dal resto della popolazione.
E’ un dilettante in tutto ma si cimenta ed è interessato in tutto, dall’arte allo sport, alle buone
maniere ai vari tipi di comportamenti da tenere nelle varie situazioni; coloro che con grazia sa
Se è vero com’è vero che Raffaello crea uno stile classicista è pur vero che questo stile è stato
associato con la cultura della corte del 1500 con l’idea di una rinnovazione, quindi un’idea
ideologia e politica.
Tutto questo ha anche una ripercussione teorica: senza l’opera di Vasari non potremmo capire a
Vasari non era solo un pittore ma anche uno scrittore a cui dobbiamo la prima storia dell’arte.
La norma estetica si evince nelle “Vite” ed è: l’arte classica greco - romana. Questa norma viene
Raffaello (il massimo di una norma estetica che Vasari vede crescere, da Giotto sino al ‘500).
Questo sistema crea anche delle difficoltà per i pittori successivi in quanto come poteva
Parmigianino qui ripete i modelli raffaelleschi rendendolo però più prezioso ed elegante, più
preponderante.
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Soffermandoci su quest’opera vediamo una galleria che ci fa pensare al loggiato della Farnesina
Siamo fuori dall’Italia in quanto ci troviamo in Francia dove l’influenza tuscanica si vede
maggiormente rispetto alla Germania. La Francia nel 1500 è il rivale più temibile e importante
degli asburgo per l’egemonia politica in Europa — battaglie combattute prevalentemente sul
suolo italiano (Francesco I è la controfigura di Carlo V che riesce ad occupare grandi parti
Francesco I guardando gli sviluppi artistici italiani con grandi interessi, in quanto era attivamente
Mentre Carlo V non ha mai costituito un Palazzo suo, in Francia Francesco I ha costruito a
Fontemblu un Palazzo splendido di corte, dove lui ha creato la sua residenza di stampo
Rinascimentale.
Siamo nel 1530, anni in cui Giulio Romano lavora per i Gonzaga e crea il Palazzo Te, esempio
che piaceva molto a Francesco I, chiedendo a Giulio Romano di andare a lavorare per lui e per il
suo Palazzo.
Giulio Romano manda il suo più dotato assistente Primaticcio che assieme ad un pittore
fiorentino Rosso Fiorentino che dipinse una serie di affreschi contornati da stucchi (sculture a
gesso) di eleganti esempi di questa maniera che abbiamo appena definito con Parmigianino.
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Vediamo figure muscolose che ci fanno pensare al vocabolario della mitologia e dell’arte
classico che vengono maggiormente enfatizzate dalle figure in stucco. Lo stile e la maniera sono
Ci spostiamo qui avanti di circa 10/15 anni e vediamo un fenomeno molto interessante.
Immaginiamoci il Palazzo di Filippo I con tutta una schiera di artisti italiani; il figlio di Francesco I,
Enrico II, che in un certo senso voleva distinguersi dal padre, decidendo di spostare la sua
residenza a Parigi, al Louvre, e per abbellire decide di lavorare con artisti francesi che si erano
addestrati nello stile elegante della maniera classicheggiante raffaellesca. Uno dei più dotati è
l’artista (mentre gli artisti italiani erano prevalentemente pittori, in Francia l’arte della pittura nel
1500 non è mai stata molto popolare, non vi sono grandi pittori, sono piuttosto scultori) John
classicheggianti che fanno quasi pensare alla scultura classica greca del V-IV secolo a.C.
Al Louvre (ora museo) vediamo una corte quadrata creata dall’architetto Pier Lescou in
collaborazione con Goujon per Enrico II. Vediamo delle facciate create sulla falsa riga dei palazzi
italiani del Rinascimento (come Palazzo Farnese), e capiamo come il modello classico nella sua
forma ideologica esprime una rinnovazione che era il sogno, la meta politica dei monarchi
francesi.
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Quest’altro esempio ci fa notare le mezze colonne, con i loro
e analizzato quasi ed
unicamente solamente
L’autore è italiano, Benvenuto Cellini, un grande maestro di questa nuova maniera. La funzione
della saliera non è importante, è messa al secondo posto, quello che conta è la presentazione, la
forma e il virtuosismo, tutti gli elementi tipici della maniera che stiamo ora analizzando.
Benvenuto Cellini era anche responsabile della scultura presente a Firenze, realizzata in bronzo
di Perseo e Andromeda, figura che raffigura Perseo che ci porta ad un altro elemento dell’arte
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della maniera: il virtuosismo, si vuole far vedere come se fosse stata costruita senza nessuno
Se si pensa al David di Michelangelo, esso si vede di fronte e non di lato, mentre gli scultori
della maniera riescono a far vedere le loro statue a 360°, e si possono anche notare delle
particolarità diverse in ogni lato in cui ci si pone ad osservare l’opera. Si scoprono quindi scorci
ed elementi nuovi. Nell’immagine qui che il piedistallo è molto elaborato, contenente 4 nicchie
che contengono delle sculture, e girandoci intorno vi sono figure diverse. La figura del Perseo
stesso è girabile comunque. Ha un elmo sulla testa che ha un viso umano raffigurato, che si vede
Altro artista,Gian Bologna, rappresenta il suo capolavoro, una sorta di piramide umana dove le
figure che vadiamo sono una sopra all’altra, è come uno spirale; anch’essa girandoci intorno
pare forse addirittura un insieme di sculture completamente diverse l’una all’altra. Lo stile e il
virtuosismo sono più importanti del contenuto, concepita ed eseguita senza avere un tema per
la scultura, solo terminata ha pensato alla tematica: RATTO DELLE SABINE, dei primi romani nel
Lazio senza donne le rubarono dai loro vicini, le sabine. Il vero tema è però ovviamente il
virtuosismo e l’eleganza.
Pare proprio una torsione che noi chiamiamo: FIGURA SERPENTINATA, che può anche essere
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Era uno scultore dei paesi del Nord, proviene dal territorio franco-fiammingo che da giovane si
Ci ricordiamo che i Medici sin dal ‘400 avevano preso il potere a Firenze e vennero anche per
due volte cacciati in due rivolte oligarchico-democratiche, ma sempre rientrando poi a Firenze e
affermando il loro potere come duchi di Firenze e poi in Toscana, creando una corte di grande
Vediamo qui un bronzo che fa emergere l’eleganza e la grazia quasi esagerata, ma anche il
virtuosismo tecnico che viene qui esibito come se fosse qualcosa di semplice. Vediamo
Mercurio che sta in equilibrio precario su una gamba, nudo e vagamente eroicizzante che
rimanda all’arte classica analizzata sino ad ora — vediamo sempre la maniera che si era
(paragone in questo caso con la Madonna dal Collo lungo è assolutamente appropriato da fare).
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•
•
Passiamo ora ad analizzare il grande tema della committenza degli Asbugo, che a partire dalla
figura di Massimiliano I nei primi anni del ‘500, costituiscono il potere più importante
dell’Europa.
Ecco che la casa asburgica si divide in due grandi filoni, quello spagnolo e quello centro
europea, dove in quella spagnola ricordiamo il concetto/tipologia del ritratto del principe a
cavallo che abbiamo seguito tramite Carlo V raffigurato da Tiziano dopo la sua vittoria sui
Luterani, tramite l’esempio del duca di Lerman e anche il ritratto di Velazquez di Filippo IV —
Nel filone centro europeo che alla fine del ‘500 e i primi anni del ‘600, trova un ulteriore
Rodolfo II aveva da imperatore la sua corte inizialmente a Vienna che era diventata la residenza
degli asburgici centro europei. Ad un certo punto però, all’inizio della sua carriera, decide di
spostare la sua residenza a Praga, che era una vecchia città di corte della dinastia centro
europea precedente agli asburghi, con una consolidata cultura artistica, e qui trasforma Praga
nell’ultimo grande centro di arte e cultura di corte Rinascimentale legata da una parte
chiaramente e fortemente al classicismo regnante, che lui riusciva a conoscere tramite i suoi
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rapporti con la corte Medicea, e dall’altra parte altri suggerimenti spiegabili per il carattere
Il classicismo che per l’ultima volta ha una grande espressione che comprende tutti gli elementi
della maniera.
Rodolfo II.
Rodolfo II lo vediamo sopra in un ritratto di un pittore tedesco di nome Hans che ritrae Rodolfo
piana di campi, industrie,… e questa immagine ci fa vedere come il regno di Rodolfo sia un
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regno prospero e ricco di frutti, e lui è colui che rende possibile tutto questo. E’ come un grande
lode al buon principe che si propone come un principe che in tutte le stagioni dell’anno (gli
elementi che vi sono corrispondono a svariate stagioni e momenti dell’anno) è garante della
L’artista è un pittore lombardo, milanese che si era trasferito alla corte internazionale di Rodolfo
La corte di Rodolfo II era una corte in cui convivevano opere di artisti come Arcimboldo con
e opere di tutti i tempi, era come una corte paragonabile alla corte della grandi meraviglie,
come se fosse un enorme museo, era una collezione di micro cosmo in quanto vi era veramente
Da una parte queste collezioni rispettano la varietà della cultura dell’uomo di corte che
conosceva e guardava tutti questi oggetti, ma questo micro cosmo è anche un modo di
dimostrazione simbolica della padronanza del mondo da parte di Rodolfo II in quanto lo aveva
Tutti questi oggetti venivano da una rete di agenti e consiglieri di arte che gli portavano gli
oggetti. Uno di questi agenti era un mantovano di nome Jacopo Strada che girava l’Europa
Vediamo qui, nel power point, Jacopo ritratto da Tiziano che era un artista che lui stesso gestiva.
Questo ritratto dinamico vediamo Strada con in mano una struttura classica che piaceva ad un
stagioni dell’anno).
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Questa sala, è un esempio di una collezione di micro cosmo sulla falsa riga di quella di Rodolfo
secondo che ora non esiste più (a causa della guerra dei 30 anni), ma ci fa avere un idea di
Questo è l’antiquarium di un principe dell’Epoca, del duca di Baviera che aveva la sua residenza
dell’imperatore.
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Tornando all’arte fiamminga in quanto nella corte di Rodolfo II (al suo potere rientravano anche i
Paesi Bassi) la città di Anversa era divenuta il successore di Bruge ed era il nuovo centro
Qui nel ‘500 nasce anche una nuova visone del paesaggio che viene declinato in vari modi e
l’artista principale che rende meglio i paesaggi è Pieter Bruegel Il Vecchio, autore di
stravolgente novità e di questo dipinto che fa parte di una serie di stagioni, in forma
paesaggistica, che rappresenta qui l’inverno. Opera che si può guardare per ore scoprendo
sempre simboli ed elementi nuovi continuamente; dipinto che piacque molto a Rodolfo II.
Per finire questo ciclo vediamo due opere dipinte dallo stesso artista con un lasso di tempo di
A sx vediamo una stupenda raffigurazione di Cristo morto nudo tenuto da angeli di Rosso
Fiorentino.
A dx invece vediamo un opera dipinta da Fiorentino 4 anni prima, una pala d’altare per la città di
Questi dipinti vengono classificati come opere manieriste ma nella crocifissione vediamo molta
diverse e la relazione tra le figure anche), espressione ad oltranza con tematica molto
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drammatica. La figura a destra di San Giovanni è piegata dal dolore che se si alzasse
anatomicamente sarebbe troppo grande, ma quello che interessa qui è l’espressione religiosa e
Nel Cristo morto invece vediamo la bellezza della figura, un magnifico colorismo e una testa
dell’angelo stupenda, che ci fa quasi pensare a Parmigianino. Non è l’espressività del tema che si
coglie di primo acchito (si trova al museo di Boston) ma è un esempio di maniera in cui lo stile e
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3.
IL SEICENTO NEERLANDESE
Ci si sofferma soprattutto sull’arte PITTORICA dei PAESI BASSI. Questo è il momento in cui la
maggior parte di opere pittoriche vennero realizzate e commercializzate qui, le stime non sono
esatte e omogenee ma possiamo parlare di quasi un milione di dipinti neerlandesi del Seicento.
Quando qualcuno entra in un qualsiasi museo Europeo trova sempre un reparto riguardante
I Paesi Bassi nel XVII secolo è un paese che è simile alla carta geografica degli attuali Paesi Bassi;
in questa carta vediamo che si tratta originariamente della parte settentrionale di un territorio
più esteso. I Paesi Bassi originariamente fino al 1570 comprendevano oltre ai Paesi Bassi odierni
e l’attuale Belgio e Lussemburgo; erano un tutt’uno che nel corso del ‘500 sotto Carlo V era
divenuto territorio asburgico, ovvero rientrava in quel grande regno che era il Sacro Romano
Impero capeggiato da Carlo V e poi da due regnanti: Il re di Spagna e dall’Imperatore che agiva
da Vienna.
La parte dei Paesi Bassi cadeva sotto la gestione della Spagna e quindi dal figlio di Carlo V,
Filippo II.
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I Paesi Bassi meridionali era dal ‘400 una regione estremamente importanti in termini economici,
commerciali e artistici, città come Anversa, mentre Bruxelles era la città governativa dove
Parliamo della metà del ‘500, anni in cui Filippo II prende il potere e s’innesta sul trono di
Spagna. Allo stesso tempo ricordiamo che Carlo V aveva vinto i luterani e aveva quindi vinto
Il luteranesimo invece (inteso come movimento protestante) non accettava l’autorità del Papa,
comportandosi in maniera molto equivoca nei confronti del Re Filippo II che era assolutamente
cattolico e quindi legato alla giustificazione del potere tramite il divino che viene sanzionato
dalla Chiesa.
Ad Anversa il movimento luterano diveniva sempre più forte e un grande problema quindi per
Filippo II stesso che sentiva anche la pressione fiscale sui Paesi Bassi, che molto ricchi potevano
Vi era quindi una doppia attenzione, sia ai luterani sia alle situazioni fiscali che si stavano
L’autorevolezza di un dominio spagnolo alle aristocrazie locali veniva visto male in quanto era un
Vi furono due particolari eventi e uno di questi fu quello legato all’ ICONOCLASMO: non
riconoscevano l’uso delle immagini nella religione cristiana, e quindi cominciavano ad attaccare
le chiese distruggendo le opere artistiche visto come attacco diretto alle autorità che nel 1568
coincideva ad una vera e propria resurrezione a cui parteciparono non solo i ricchi e le ricche
regioni ma anche le regioni a nord che sono gli attuali Paesi Bassi di ora, che era a quell’epoca
una regione molto acquatica e quindi una terra diversa rispetto ai Paesi Bassi meridionali.
Queste due regioni erano molto diverse l’una dall’altra sia per quanto riguarda la situazione
economica, sia la situazione artistica e culturale. queste regioni del Nord raggiungono e si
alleano a quelle del Sud durante la resurrezione che viene vinta dalla stessa resurrezione
capeggiata da un aristocratico tedesco, che divenne ben presto una battaglia legata alla libertà
stessa di queste regioni. Questa resurrezione per i primi 10 anni andò molto bene battendosi
contro gli Spagnoli che poi nel 1585 riuscirono a riconquistare la città di Anversa (la più
importante in termini artistici all’epoca) che era anche centro della protesta stessa.
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Gli spagnoli sotto al condottiero Alessandro Farnese riescono a riconquistarla e questo è un
momento molto importante per noi a livello di studio, in quanto rimase la seconda città
La conquista ha avuto delle enormi conseguenze: i ribelli avevano in mano la parte che da verso
il mare, Zelanda, una provincia molto acquosa con isole e con un unione tramite il fiume al Mare
del Nord, e quindi quello che fecero i ribelli fu di chiudere la bocca del fiume e bloccato il
commercio di Anversa che non potè più funzionare come grande porto.
Ecco che negli anni ’80-90 del ‘500 avvenne una grande emigrazione da Anversa in Germania,
DEL NORD.
Questa grande guerra prese il nome di guerra degli 80 anni fino alla firma della pace.
(nel gergo diciamo OLANDESE stiamo parlando di abitanti di una provincia che fa parte di una
confederazione repubblicana governata da un consiglio che si riuniva in una città chiamata Aia).
Questa presentazione ci serve come punto di partenza per poter comprendere diversi dati e
che questa nazione che lentamente sta crescendo è una nazione atipica nel panorama Europeo
così come lo abbiamo trattato sino ad ora, in quanto abbiamo parlato di corti e principi che
erano dei regnanti assoluti; i Paesi Bassi del Nord non avevano una tradizione di corte, erano un
Interessante è l’interno della sala centrale di un palazzo costruito nel 1645 (fine guerra 80 anni)
costruita da Orange di nome Federico Enrico (II figlio di Gulielmo assassinato nel secolo
50
precedente), abile generale che aveva acquistato veri territori per la nascente repubblica, iniziò
Dopo la morte di Federico Enrico la sua vedova porta a termine l’opera facendo decorare la sala
principale con una serie di dipinti di grande formato che glorificano la vita del suo defunto
marito. Questa decorazione è l’insieme di grandi tele con dei soggetti eroici, allegorici e con
figure di dei antichi che riguarda la grande retorica che abbiamo analizzato nel periodo
precedente. Glia artisti che contribuirono erano per la gran parte del Sud, coloro che erano
sotto il controllo degli asburgo (che avevano corte a Bruxelles). Più grande artista che rimase a
servizio degli asburgo, una delle poche famiglie che non si spostò a Nord ad Anversa dopo che
vinse durante la guerra, era Piter Paul Rubens (che abbiamo già visto in lezioni precedenti), che
possiamo definire pittore di corte Europeo. Non contribuì a dipingere in questa sala, ma una
facevano parte del Nord quindi ribelli, mentre a destra vi sono quelle del Sud che sono rientrate
RUBENS: grande successore di Tiziano, ed usa come lui una pennellata sciolta e un dinamismo
nelle raffigurazioni.
Opera qui analizzata è il suo capolavoro terminata nel 1625 per la cattedrale di Anversa (che era
divenuta cattolica) dedicata alla Vergine Maria, infatti vediamo qui l’Assunzione, paragonabile
con il capolavoro del giovane Tiziano nella chiesa dei Frari a Venezia “Assunta”.
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La maggior parte dei pittori lavoravano appunto ad Anversa che si era definita come il centro di
maggior importanza e rilevanza negli ultimi anni del ‘500 e i primi del ‘600.
Gli artisti di Anversa andavano anche a Praga negli ultimi anni del ‘500, anche stimolati dalle
truppe di Federico II che erano riusciti a riconquistare Anversa che era centro di resurrezione
Un pittore esemplare della stirpe del naturalismo che da Anversa si è recato a Praga è Roelandt
Savery, artista specializzato in paesaggi con tematiche come ad esempio il paradiso, in cui
L’esempio qui è di un paesaggio popolato unicamente da uccelli esotici e curiosi, animali che si
riuniscono tramite la fantasia dell’artista che nel suo complesso è molto naturale. Il dipinto è
comunque estremamente dettagliato e che non risponde alla misurata rappresentazione che
eravamo abituati a vedere nella pittura classicheggiante del ‘500; qui invece il mondo così
particolare può avere un rapporto con la collezione di fossili e animali morti che facevano parte
della cultura onnivora del micro cosmo tipico per Rodolfo II.
Importante questo argomento in quanto alcuni di questi pittori che furono stimolati da Rodolfo
II ad offrire i loro dipinti al suo micro cosmo, si sono poi recati nei Paesi Bassi del Nord che
stavano diventando i veri successori di Harlem, quindi lo stimolo e la esistenza e profilo della
committenza di Rodolfo II ha avuto un ruolo molto importante riguardo quello che succede nei
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Un esempio cardine per comprendere questo argomento è questo dipinto architettonico che ci
Uno dei punti di partenza è il fatto che la produzione di dipinti di formato medio e piccolo,
quindi trasportabili con maggiore semplicità, spesso dipinti su tela ma anche su tavola e a volte
rame. Questi dipinti che in gran parte raffigurano delle scene definibili in termini ampli come
naturalistici; sembrano delle fotografie di una realtà così com’è, non di una vita costruita,
allegoria o mitologia, ma di qualcosa che esiste davvero nella vita odierna, che non è inventato.
pittori lavorano su di un piccolo terreno, è un fenomeno estremo che ci riempie ancora oggi di
domande e meraviglia.
Vediamo qui appunto una città, la città di Harlem, in cui nasce questa pittura e l’artista si chiama
Saenredam. Questo è un pittore che lavora per gran parte della sua vita qui ad Harlem, dipinto
databile negli anni 40 del ‘600 e ci mostra una chiesa della città di Hutret (città che nel ‘500 era
Dipinge in una maniera estremamente decisa e con un uso di prospettiva molto raffinata, sulla
quale vennero fatti molteplici studi, e dove vediamo l’assoluto specialismo di questo pittore —
questi erano gli unici temi che lui trattava, non faceva quadri di altro tipo.
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Nel ‘600 Olandese tutti questi pittori veniva prodotta sostanzialmente da pittori specialisti,
quindi non dipingevano come nel ‘500 che abbiamo studiato tutti i generi (ritratti, paesaggi,…)
Vediamo qui un’altra veduta topograficamente corretta. Con Saendreman a prima vista la
visione della chiesa sembra una fotografia assolutamente perfetta e corretta della realtà,
guardando invece questo dipinto una persona avrebbe la medesima idea ed è uno dei
capolavori di questa corrente neerlandese e l’autore è uno dei più noti protagonisti del secolo
anche se il suo nome per secoli venne assolutamente dimenticato che ritornano alla luca nel
1800, ovvero si parla di Johannes Vermeer (che divenne famoso anche in Italia successivamente
ad alcune mostre).
Vermeer nasce nel 1629 e muore nel 1684 che lavorò per tutta la vita nella città di Delft una
incantevole cittadina che ancora oggi mostra intatto del suo centro storico che vediamo
riprodotta qui dall’altra parte del fiume con il profilo delle sue abitazioni, che pare un magnifico
esempio di veduta di una città urbana con un ampio cielo che copre 2/3 della superficie del
dipinto con pesanti nuvole variegate nella loro tinta e forma, tipico dei cieli olandesi, che
Il gioco di ombre nelle nuvole con il sole che si nasconde fa ricordare al vento che sposta di
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Questo capolavoro è ora nel museo dell’Aia ed è un dipinto che in primis si credeva fosse una
fotografia esatta della città ma invece non è così. Il dipinto ha sì un formato orizzontale ma non è
molto esteso orizzontalmente e ciò che ha fatto il pittore è stato un raggruppamento degli
La pittura realistica neerlandese è frutto di una regia e ricomposizione della realtà anche in quei
casi in cui l’artista si accinge a dipingere una scena anche troppo grafica.
Questo dipinto è un eccezione in quanto solitamente dipinge visioni di interni di case borghesi
popolate da 2/3 persone riprese in mansioni di vita quotidiana, rese in maniera nuova.
Lavorava in maniera lenta (dato atipico) in quanto tutti i pittori lavoravano con ritmi molto
elevati, producevano molto mentre Vermeer aveva la fortuna di avere collezionisti privati e
Questa immagine è appunto un eccezione realizzata per quale motivo? Nel 1800 si pensava che
fosse perché gli piacesse la tematica e per l’amore dell’ambiente olandese e di questo nuovo
paese indipendente, nazionalistico. Oggi abbiamo una diversa idea, e diciamo che la
produzione sia data da contesti e opportunità di tipo socio economiche , dipinto che svela la
Lasciando Vermeer analizziamo che in questa nuova regione ci si rifaceva molto alla pittura
fiamminga, in quanto questi pittori dopo la guerra si erano spostati al nord, e uno di questi
specialismi era la riproduzione del paesaggio, ma i pittori del ‘600 riuscivano a rendere il
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paesaggio in una maniera più concreta e riconoscibile. Il primo grande autore in questo
Questi per tutta la vita mantenne una produzione immensa di centinaia di dipinti di
riconoscibile con una parte acquatica e dall’altra con qualche abitazione contadina con
rappresentazione assolutamente veritiere, gioca tutto sull’atmosfera e l’effetto che essa crea.
Il suo successore, altro pittore di paesaggio nato nel 1629 e morto nel 1682 (coevo di Vermeer)
si chiama Jacob Van Ruisdael che si profila come specialista di paesaggi, che si
contraddistinguono da un effetto cromatico più chiaroscurale che si vede bene qui mantenendo
Questo dipinto conservato ora al museo di Amsterdam, ci presenta un mulino a vento che in
queste zone erano molto importanti in quanto costruiti per tirar fuori l’acqua e creare nuove
terre (meraviglia ingegneristica del ‘500). Questo mulino esisteva davvero all’epoca quindi è un
dell’immagine e possiamo quindi ipotizzare che questo dipinto abbia come tema la gloria e
Non presenta al pubblico un grande palazzo o castello, ma piuttosto una struttura che a livello
ingegneristico rappresenta il simbolo del potere e del benessere del paese (e della sua
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prosperità). Il benessere qui venne portato non dalla corte o dal principe, ma da un ceto medio
Non prendeva come tema solamente i paesaggi piatti, ma viaggiava anche nelle provincie verso
la Germania dove il paesaggio era leggermente più collinoso con tonalità più contrastanti e
drammatiche.
Passiamo qui a qualcosa di nuovo e di non ancora analizzato, rimanendo con le specialità che
L’autore preso in considerazione qui è Hendrick Avercamp nato ad Amsterdam dieci anni prima
di Goyen e morto in una città di provincia nel 1634, pittore dei paesaggi di ghiaccio, quindi dei
paesaggi durante il periodo invernale che qui erano molto rigidi (laghi, fiumi,…ghiacciavano e si
andava a pattinare).
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animali morti, utensili di cucina e ognuno di questi specialismi aveva i suoi pittori specifici.
Vediamo qui la grande gloria della natura morta di fiori con due esempio; a sx Saendreman che
ma anche qui i singoli oggetti sono virtuosi come quelli dell’altro artista. Pare un magnifico
bouchet di fiori ma è tutta una composizione astratta che non può corrispondere alla natura in
quanto abbiamo una serie di fiori tutte assieme non possono stare in quanto fioriscono in
(glorifica l’opulenza del mondo vegetale e di chi avesse comprato questo dipinto). I tulipani in
Olanda erano una nuova invenzione che diventano preziosi che costavano davvero molti soldi.
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Passiamo ora ad un famosissimo dipinto di Vermeer che nel panorama dei pittori olandesi è un
pò un eccezione, sceglieva di dipingere sempre scorci delle case delle famiglie olandesi
borghesi, ma di atipico contrariamente ad un pittore come Goyen (che lavorava per una
produzione veloce) Vermeer preferiva lavorare solo per uno o due committenti in maniera molto
lenta, conosciamo 30/40 dipinti, quindi di una piccola produzione e con pigmenti piuttosto
La regia della luce era mozzafiato, come vediamo qui, con una costruzione prospettica ed
illusionistica complicata che pare quasi una scena teatrale che si apre con un sipario a destra in
alto.
Vediamo una giovane signora che stava suonando il suo liuto (dovevano suonarlo le persone di
buona famiglia che avevano dei trattati su come si dovevano atteggiare e comportare,
dovevano essere persone colte in fatto di musica e letteratura). Non sta più suonando, si sta
girando in quanto arriva un’altra donna, sicuramente meno benestante, che ha portato alla
Guardando però la parete di fondo (due dipinti) possiamo farci un idea della lettera: vi è un
DIPINTO NEL DIPINTO e nel dipinto vediamo una nave su di un mare mosso.
Raffigurazioni di navi su acque mosse sono simbolici per l’amore, per il desiderio d’amore,…
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Probabile quindi che il contenuto della lettera sia di tipo amoroso anche se non conosciamo con
Vi è quindi un suggerimento di un evento che viene trasmesso nel dipinto in questo magnifico
esempio.
Vediamo qui allora l’esempio della nave nel mare in tempesta (non è lo stesso dipinto nel
dipinto appena analizzato), ma è un dipinto di una nave da guerra olandese, che vediamo dalla
bandiera, molto spettacolare con effetti di chiaro-scuro che può essere preso come esempio
(non per forza simboleggia un evento amoroso) in quanto vengono ripresi da Vermeer per
L’autore di questo dipinto è Willem Van Der Velde, specializzato in navi su mare, tematica molto
popolare in quanto l’Olanda del Nord è uno stato acquatico, popolazione che sia usa l’acqua sia
per lei ne è anche un rischio (avevano solo un concorrente ovvero l’Inghilterra che aveva
sviluppato un grane commercio navale) — conseguenza: 3 guerre navali nel ‘600 e quindi vi era
bisogno di una flotta che nel Nord dell’Olanda era molto grande e ben fornita di attrezzi
offensivi e difensivi.
Questi tipicamente nel 1666 veniva nominato come pittore ufficiale in servizio della marina
olandese, ma nel 1672 passò dalla parte degli Inglesi, lavorando per loro con i suoi dipinti.
Questo è un chiaro esempio della sua arte che ci fa capire la brillantezza e la qualità artistica di
queste sue opere notando comunque un orizzonte basso e piatto e un cielo magnifico con
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effetti di luce e ombra molto articolati e diversificati che contraddistinguono questo artista
Parlavamo di d’interni, quindi non solo Vermeer ma anche altri pittori si erano destreggiati in ciò.
Un’altro artista, molto brillante in questa categoria Pieter De Hooch contemporaneo di Vermeer,
vedendo anche un dipinto nel dipinto con la ripresa di una carta geografica dei Paesi Bassi che
corrisponde alla tipologia di carte geografiche che abbiamo analizzato all’inizio del modulo.
Vediamo una scena religiosa, con all’interno un morale, costruendo con uno schema prospettico
questi stereometrici interni. Questi due esempi sono spazialmente complicati con scena che
insignificanti.
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La stampa che vediamo in basso nell’opera dimostra una persona femminile che poggia la testa
sulla sua mano con gli occhi chiusi e sopra vediamo la parola ACEDIA con al di sotto una
citazione dalla Bibbia che esplicita che la pigrizia sia un vizio molto grave e da evitare in tutti i
sensi.
Questa stampa è un esempio di ciò che noi chiamiamo EMBLEMA, una raffigurazione esemplare
con un testo solitamente con titolo e una elaborazione scritta nella parte bassa.
(invenzione del 1500 Italiano e il primo libro di EMBLEMATA uscì nel 1531 con autore Andrea
Alciati che ebbe una grande fortuna — sorta di vademecum di vizi e virtù.
Nel ‘600 neerlandese l’emblema come veicolo di trasmissione divenne molto popolare che
ebbe anche a che fare con il moralismo giocato sulla responsabilità individuale del cittadino che
Questi sono per noi strumenti importanti in quanto, come vediamo qui, le opere si rifanno a
Il disordine presente nell’opera è, anche se dipinti con estrema precisione e bellezza, il risultato
della pigrizia della serva che non ha evidentemente portato bene a termine i suoi compiti.
Sopra alla ragazza vediamo anche un gatto con in bocca ha un pesce che ha probabilmente
La simbologia del gatto non ha una connotazione positiva ma viene identificato con il male e
con il diavolo.
La posizione della donna ha una tradizione molto antica che rimanda alla MELANCONIA, uno
stato d’animo che può essere positivo e stare alla base di grandi invenzioni creative, ma può
L’autore di questo dipinto è un altro grande personaggio e si chiama Nicolaes Maes, specialista
Importante è renderci conto che c’è un filone nei dipinti che apparentemente raffigurano
momenti insignificanti, ma che hanno un livello moralista che s’instaura nella cultura e nella
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Altro esempio qui, un pò più terra-terra come rappresentazione, di un autore meno noto di
Roestraeten, dove vediamo una scena alla buona e allegra con una donna vestita bene ma con
un decoltè molto osé che porta spavaldamente con la gamba sopra ad un ginocchio di un
uomo che sta versando del vino nel calice tenuto dalla donna, mentre una scimmietta sta
toccando il vestito della donna come se volesse guardarle sotto. Scimmia simbolo negativo,
della sfrenatezza sessuale — donna forse prostituta che sta in maniera leggera
in alto che sta guardando la scena mentre alza le dita come per dire “non si
avvertimento.
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Altro esempio piuttosto divertente è questo dipinto di un altro grandissimo pittore di scene
d’interno che di solito dipinge scene sregolate, senza ordine di nome Jan Steen, che vive tra il
1626 e 1679.
Vediamo sempre una raffigurazione di una scena di tutti i giorni; una donna in una sala piena di
dipinti, un bel tavolo orientale una sedia preziosa, ma malata, in quanto si sta toccando seduta la
fronte con la mano, con attorno una serva e il dottore che prende e sente il polso della donna
all’amore;
2. ragazzino in primo piano che ci guarda dal dipinto che rappresenta per noi una chiave.
Tiene in mano un arco e una freccia, ed è Amore vestito come un ragazzino dell’epoca;
3. medico che ha un aspetto molto pomposo girato verso la serva e a ben guardare il suo
vestito è molto de-modè non è quindi un vero medico che vi era al tempo, è piuttosto un
ciarlatano che ci fa capire bisogna stare attenti con l’amore perché può essere pericoloso;
Dipinto mozzafiato ricco quindi di particolari che ci da molti indizi sull’Olanda del tempo.
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Opera molto interessante e ricca di Jan Steen è questo caotico interno dove accade di tutto e
animali, uomini e oggetti sono sovrapposti uno all’altro ma sempre dipinti in maniera stupenda
e favolosa. Fra le varie figure che vediamo, scorgiamo a destra una signora anziana che guarda il
marito che con un anatra sulla spalla sta leggendo un testo e tiene in mano un foglio di carta
dove vi è scritto un testo ben leggibile dove vi è scritto “così come cantavano i vecchi, così
echeggiano i giovano”.
A ben guardare vediamo una serie di cose che non vanno: 3 generazioni ovvero gli anziani che
In primo piano abbiamo una giovane e bella donna benestante molto scollata con la gamba di
precedentemente analizzato) — invece di fare la signora di casa, si sta facendo i “cavoli” suoi
Alle sue spalle un’altra donna che dorme seduta su di una sedia, sinonimo quindi di pigrizia,
segno negativo contrario al ritmo delle cose che dovremmo rispettare, non vedendo tutto
I bambini imitano le brutte abitudini degli adulti, mentre il cane mangia il cibo dalla tavola e il
bambino sta fumando una pipa, un altro tira fuori dall’armadio un recipiente di birra.
Non sta accadendo ciò che sarebbe consono che accadesse. In alto vediamo una scimmia che
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Anche il disordine con carte di gioco e cibo buttato via e una pipa, sono tutti elementi negativi
Un dipinto come questo veniva realizzato per un committente specifico, che veniva richiesto
direttamente da loro, qui bisogna assumere l’esistenza di un mercato anonimo, quindi non è
rivolto a clienti che vanno direttamente dall’artista e fanno un preciso ordine, ma che gli artisti
fanno le loro opere e le mettono in vendita o a mercati o tramite una nuova categoria di persone
che abbiamo già visto nascere nel ‘500 (con Jacopo Strada) in Italia, i mercanti d’arte.
Tornando sul tema di un doppio significato, in queste opere vi era un altro livello di lettura che
non tutti potevano vedere. Uno stesso discorso si potrebbe fare per le opere analizzate e anche
di un’altro dipinto presente sul power point che utilizza questa tipologia di interpretazione.
Questo artista si era fatto formare da Rembrandt, grande genio e artista atipico, che per gran
un signore vestito in maniera esotica sotto un ombrello che sta gesticolando che sta offrendo
Ci troviamo in un ambiente rurale con cacciatori, un ragazzo che porta un carrello, una signora
anziana e una madre che sta pulendo la cacca di suo figlio. Ecco, è ricco di particolari e piccole
storie che vengono raccontate ed estremamente divertente, dipinto che nel 1800 veniva
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considerata una riproduzione della vita semplice e buona della popolazione — guardando il
Il protagonista qui è colui che offre la sua merce al pubblico; se si guarda attorno si nota che
all’epoca (come per il dottore nell’opera precedente) anche questo signore è un ciarlatano
rurale che si è ben vestito per impressionare la folla di persone semplice che si fanno accecare
dal grande diploma e sigillo che vediamo bene in primo piano attaccato al muro (emblema
Se guardiamo bene si vede che la donna in primo piano con il cestino di uova ha alla sua destra
nascosto nell’ombra un ragazzino che sta rubando alla donna quello che tiene nel cesto mentre
ascolta con attenzione i discorsi di questo ciarlatano (ingenuità punita dal ladruncolo).
Anche l’altra donna in primo piano che sistema il figlio non viene vista positivamente in quanto
la pulizia delle feci è una sporcizia da equiparare alla sporcizia che offre il ciarlatano che in
Noi possiamo scegliere tra una cosa positiva e una negativa, scegliendola con giudizio e
Il tronco morto in primo piano è isolato in quanto intorno alla scena vi è fogliame di altri alberi:
fecondità vs strada sbagliata del tronco secco (simbologia molto vecchia che rivediamo nel
ciarlatano vediamo una figura di un personaggio che tiene una tavolozza di colori: autoritratto
del pittore stesso che ci guarda, che si contrappone al ciarlatano con un messaggio calvinista:
contrapposizione tra il fare vano e insincero vs colui che lavora e realizza bene i suoi prodotti.
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Vi sono altre specialità ove gli artisti si diramano, l’autore qui è Adiraen Van Ostade dipinto
piccolo e piuttosto monocromo (paragonabile a Goye) ma si serve di uno stile molto brillante
Specialista di scene di contadini dentro e fuori le loro abitazioni. La casa qui è molto modesta,
disordinata ma sta dipingendo da un pupazzo che elabora e che gli fa capire il funzionamento e
Altro dipinto è sempre molto attento ai particolari e monocromo ma anche nel successivo che si
vede sul power point si nasconde un doppio significato. Vediamo un uomo che lavora con il
fuoco ma attorno a se ha libri e flaconi, sta preparando metalli preziosi, è un alchimista, mentre
si basava su ricette millenarie, è un ciarlatano anche lui come nell’opera che abbiamo analizzato
Non si dipingevano solo scene contadine nell’arte neerlandese, vi erano anche altre categorie
come il ritratto (società portata da uomini benestanti, artigiani, commercianti e mercanti città di
ceto medio che nelle grandi città come Amsterdam si radunavano in confraternite che avevano
un doppio ruolo: venivano usate come una sorta di polizia, venivano adoperate per curare
Chiamati anche i TIRATORI, una sorta di società che avevano un ruolo sociale, vivevano insieme
e formavano come una compagnia, e si nota anche nei ritratti che si facevano fare in gruppo chd
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rappresentano una novità in
quest’arte neerlandese.
Tipico esempio di ritratto di milizia di Frans Hals, molto vivace in quanto sono poste nello spazio
Il più famoso ritratto di milizia è però la RONDA DI NOTTE del famosissimo Rembrandt, ovvero il
mantenere l’ordine.
applica ad una specifica categoria di dipinti ma produce le opere pittoriche spesso con temi di
storia e mitologia e lì realizza per committenti anche fuori dai Paesi Bassi. I modi di Rembrandt si
narrativo, racconta delle storie drammatiche. Le sue figure e le proporzioni di esse sono cariche
La classicità come modello semantico da Rembrandt non viene quasi per nulla seguita (stiamo
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Fu anche un ritrattista e uno dei più conosciuti è di
di Castiglione.
un tocco aperto, brillante non esattamente tizianesco ma non è molto lontano dal maestro,
tramite il chiaro-scuro presente anche nel colore di Rembrandt. Possiamo paragonarlo ad opere
tizianesche giovanili di un signore che si toglie anch’esso il guanto, entrambi di buona società
che rispondono al modello castiglionesco. Il trattato di Castiglione nel ‘600 non a caso venne
tradotto in Olandese.
Per terminare il modulo vediamo una stampa, in quanto era anche un incisore di acqua forte,
una tecnica di riproduzione estremamente pittoresca per una mano molto esperta.
Questa stampa venne chiamata dei “100 fiorini” che veniva considerato il suo prezzo. Visione di
Cristo circondato dai poveri, una sorta di epitomizzazione della figura di Cristo carismatico e che
si fa circondare dai suoi eletti: senso della CARITA’; il tutto viene messo in un stupendo chiaro-
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scuro con un punto estremamente sicuro dello strumento utilizzato, una sorta di trasposizione
Si potrebbe forse dire che la parte più importante della produzione di questo artista era proprio
4.
IL SETTECENTO
Parliamo in questo modulo della Francia, della produzione e dell’Illuminismo, tema della crisi del
sistema, che è quello di un arte di corte che rifacendosi ai modelli scritturali e classici in parallelo
con l’arte della chiesa (convergenti) presenta un modulo, una grammatica di rappresentazione
che corrisponde ad un ordine del mondo, sociale e politico: quello dell’ANCIEN REGIME, che
viene messo in forse non solo nella Rivoluzione Francese ma anche in un lungo processo (che
trova le sue radici nella filosofia) in una serie di eventi e personaggi che rappresentano quello
che noi chiamiamo ILLUMINISMO, corrente che ha come centro principale la Francia.
(anche in Inghilterra che per ora non ci ha ancora occupato, ma abbiamo fatto scelte precise).
E’ in Francia che nella metà del ‘700 in poi, si sbocca in una situazione politica di un lungo
processo che ha lasciato anche nelle arti visive un lungo e profondo segno.
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Partiamo da molto prima, circa dalla metà del ‘600, con questa visione di Barocco romano di
Bernini e questo gruppo di due figure è il suo capolavoro “Estasi di Santa Teresa” ed è un
immagine non troppo corretta in quanto si concentra solo sulla figura dell’angelo che trafigge la
Santa in estasi, ma in realtà è il punto focale di una cappella che ha un forte aspetto teatrale. Sin
dai tempi di Leon Battista Alberti l’arte veniva considerata in termini teatrali, una sorta di
rappresentazione di come il teatro doveva ispirare e insegnare agli spettatori. L’idea che l’arte è
in parallelo con i modelli scritturali e religiosi e usa anche i mezzi teatrali è fondamentale.
In quest’arte le varie categorie artistiche confluiscono in un tutt’uno; questa tendenza che nel
‘500 vediamo in alcune opere spettacolari (come le grandi raffigurazioni ad affresco presenti
Una delle novità di Bernini è quella di mescolare le tecniche e presentarle con un plus valore
teatrale e di grande effetto visivo ed emotivo di una forma che viene chiamata “il bel
Bernini è quindi un artista teatrale ed emotivo con l’idea di trasmettere un messaggio tramite le
emozioni e lo stupore.
Ci spostiamo ora di 70 anni dopo con un dipinto di un artista francese di nome Watteau con un
dipinto di piccolo formato, paragonabile con i dipinti di gabinetto degli artisti neerlandesi, che
ha delle caratteristiche fondamentali: non è una ripresa di una scena di vita contemporanea,
piccole figure che s’immergono in un paesaggio collinoso con colori eleganti e leggeri quasi
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pastelli, senza una figura dominante nella scena, è una sorta di visione che è molto determinata
Questo artista è un brillante innovatore della pittura francese di inizi ‘700, di una paese molto
centralizzato con una fissa e visibile corte con una forte centralità del potere.
Siamo quindi a Parigi dove si concentra tutto e alla sua corte dove questo artista produce opere
di questo genere.
Questo dipinto è chiamato “il viaggio a Citera” un isola a sud del Peloponneso, una sorta di isola
fantasma/fantastica, l’isola dove secondo la tradizione nacque la dea Afrodite, la dea dell’amore.
Viene raffigurato un gruppo di persone eleganti che s’imbarcano per raggiungere quest’isola
Non si può quindi dire che qui vengono sfidati i modelli classici, né di teatralità accentuata, ma si
può notare una sorta di idea di un mondo sognato ed irreale che viene raffigurato con elementi
di Afrodite come la statua a destra, ma è tutto irreale, non vi sono tentativi di trasmettere un
Su questa stessa falsa riga vediamo un altro dipinto francese di una festa galante, dove vediamo
un erotico soft di Venere di grande attenzione al colorismo con un grande virtuosismo pittorico
Venere somiglia anche ad una donna del ‘700, non ci si cura di rendere la figura riconoscibile
come anche la sua idea e finalità, si voleva creare un immagine di sensualità e bellezza, tipologie
To r n i a m o o r a a l d i s c o r s o d e l
m e s c o l a m e n t o d e l l e c at e g o r i e
effetto teatrale.
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E’ una chiesa barese di fine ‘700, che fu costruita da un architetto seguace di Bernini che lavora
E’ una chiesa di pellegrinaggio a sud della Baviera in una zona collinare. Questa chiesa è di
forma ovale, una forma che da una certa dinamicità all’architettura e che privilegia quello che
Vediamo qui colonne che portano delle strutture con architravi in cui quello che veramente ha il
sopravvento è il gioco mozzafiato di forme decorative che coprono quasi tutta la superficie con
al di sopra una parte dipinta ma la differenza tra queste parti è molto difficile da individuare.
Non viene seguito uno stile preciso, ma l’architetto diviene un grande scenografo, effetto che si
voleva ricreare.
Andando più a sud nella metà del ‘700 vediamo uno scorcio di una delle decorazioni più belle e
stupefacenti di uno dei più grandi decoratori veneziani: Giovan Battista Tiepolo.
Il dipinto in esame è un affresco che Tiepolo realizza nel 1746 per la famiglia Labia che tutt’ora si
può ammirare nel palazzo della famiglia, affresco che fa parte di una decorazione più ampia.
Abbiamo una grande impalcatura architettonica dipinta che fa da contorno ad una scena
Vediamo la stessa scena che vediamo in un dipinto su tela ad olio che realizzò 3 anni prima,
quindi una tematica che stava elaborando in questi anni. Ci troviamo sempre in una scena
classica, ma piuttosto quella di un teatro, pare fatto di carta pesta, una scena come quella
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dell’incontro di Antonio e
le sue truppe.
imbambolare il potente
comandante Antonio e lo fa
collana e la getta in un bicchiere di vino che si scioglie, dimostrando che può sacrificare un
Tutta questa vicenda classica di alta drammaticità, viene qui tradotta da Tiepolo in una brillante
evocazione teatrale con una rapida pennellata (alla veneziana) con colori brillanti e una
moltitudine di figure (più di quante ne siano effettivamente necessarie) con vestiti che non
hanno nulla di realmente romano o tipici del tempo, rimandano più a fantasie di pittori
cinquecenteschi.
Abbiamo qui una magnifica evocazione di una scena drammatica che fa vedere la magnificenza
(dipinto venduto dopo un lungo tragitto di collezionisti giunse allo zar di Russia e all’elettore
della Sassonia).
Piaceva quindi alle corti del tempo in gran parte del mondo.
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Molto diversa è invece la scena qui riprodotta con poche figure, tutto preciso e calcolabile con
una luce radente che non crea qualcosa di magico o sognate, non vi è nessun teatro illusorio,
tutto è preciso i colori sono locali e il tocco è sicuro e preciso. L’architettura è semplice che crea
il giusto necessario di contesto di idea di dove siamo creando anche una sorta di unità nella
composizione che si traduce anche nella funzionalità e nella tematica del dipinto, scandendo
bene la scena.
Raffigura un soggetto classico come accade in Tiepolo. E’ del 1784 (40 anni dopo Tiepolo ma
Questo è il GIURAMENTO DEGLI ORAZII di David, i tre figli di Orazio, romano agli inizi della
storia importante membro della Repubblica romana che ha questi figli. Roma era in guerra con i
suoi vicini e decidevano di giocare la guerra con una battaglia tra tre fratelli di Orazio e tra
Battaglia quindi tra Orazi e Curiazi; una delle sorelle degli Orazi era fidanzata con uno dei
guerrieri avversari e quindi a destra vediamo la madre con i due nipotini e le due ragazze/
sorelle che stanno piangendo perché vedono che qualsiasi sia la conclusione della battaglia
sarà drammatica.
E’ una storia non di magnificenza ma abbiamo una storia di amore della patria, perché è per la
patria che i tre fratelli rischiano la loro vita (scena che non viene nominata nella narrazione di
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Tito Livio, questo giuramento è una scena che viene registrata da un altro scrittore romano ma
non vi è neanche la certezza che David, l’autore del quadro, abbiamo conosciuto questa fonte).
Gli archi vengono sostenuti da colonne che sono l’opposto della ricchezza quasi floreale
dell’interno della chiesa vista prima; qui abbiamo colonne doriche semplicissime, dell’ordine più
maschio e muscoloso, quello che corrisponde al sentimento che dev’essere trasmesso nel
La netta separazione tra figura e architettura è precisa e l’opposto della teatralità che abbiamo
Jacques Louis David è un pittore francese che nel 1774 aveva vinto il cosiddetto premio che
giovani artisti potevano acquisire per andare a studiare a Roma (grande centro artistico e della
classicità) e dieci anni dopo arriva con questo dipinto per una committenza aristocratica che
esalta il patriottismo: sentimento che nella rivoluzione francese viene molto accentuato,
conseguenza di una nuova formulazione della virtù civica e in questo dipinto si vede, una nuova
serietà che contrasta con la magnificenza del principe basandosi su altri sentimenti, ma fatto per
Vediamo come nuovi valori cominciano ad apparire nella pittura quando non ve ne era mai stata
ancora traccia.
idee connesse alla civiltà delle corti tramite una serie di opere.
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opere romane, sott’intendendo che le opere greche corrispondono e sono l’espressione
estrema di una forma di vita e società perfetta che equivalgono alla più alta espressione di vita.
ARTE NON SOLO COME OGGETTO DI QUALITA’ ESTETICA MA COME ESPRESSIONE DI UNA
Il critico tedesco, che sta alla base della nuova classicità esige un nuovo rigore nella
e carica di un alta idea morale in quanto devo esprimere una suprema idea di vita, di nome
Winkelmann, con la sua impostazione di pensiero riguardante l’opera artistica rende l’opera
Antonio Canova è anche l’autore di questo straordinario ritratto che a prima vista forse non
esprime la stessa alta moralità che possiamo intravedere in Apollo Belvedere, questo ritratto d
figura come una sorta di Afrodite classica con il profilo greco con tutti gli elementi (triclinio)
ricostruita secondo modelli classici antichi: tematica che nella tradizione occidentale iniziando
con le opere dei veneziani che qui viene trasformata in una visione greca antica: essenza
dell’arte di Canova.
Databile nel 1804 quindi non troppo prima rispetto alla morte dello stesso Canova.
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Torniamo a David per capire come le sue opere successive queste idee di un ritorno al classico
In questo dipinto che David ha creato solo 3 anni dopo il “Giuramento degli Orazi” nel 1787 vi è
bere il veleno in quanto i giudici di Atene lo consideravano un corruttore dei giovani della città.
Vediamo Socrate come figura eroica con un corpo giovanile, che pare strano per la sua età,
circondato dai suoi seguaci che sono disperati mentre lui no, dicendo con grande calma che la
A sinistra avvolto nei suoi pensieri vediamo una figura anziana, Platone, allievo di Socrate (che
doveva essere in realtà più giovane di Socrate) e se guardiamo bene la figura calma del maestro
che alza la mano con un gesto retorico esprime il suo pensiero e la sua teoria, isolata e
circondata ha anche un aspetto religioso, come Cristo che istruisce i suoi giovani come accade
con Socrate.
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Questo è il capolavoro per eccellenza di David che si trova ora a Bruxelles ed è un dipinto
uomo nella sua vasca da bagno ucciso; tiene in mano una penna e una lettera e poggia la testa
Il dipinto è di enorme forza in quanto è tutto molto povero ed essenziale e sono dipinti come
osservazione realistica e naturalistica che ci fa quasi pensare ai più grandi esempi di pittura
Raffigurato qui è la morte di Marat, un dipinto che risale al 1793 e raffigura un evento di grande
spettacolarità nella rivoluzione francese, in quanto siamo in questo periodo storico e la Francia è
divenuta una Repubblica con vari sistemi che non sono d’accordo fra loro e uno dei
personaggio più in vista in questo paesaggio politico e storico è appunto il giornalista Marat il
quale si profila come personaggio di estrema sinistra, che secondo alcuni sarebbe capace
d’instaurare una dittatura con idee estreme (es. abolire la religione cristiana), pieno di seguaci
ed oppositori.
Uno di questi gruppi di nemici e una giovane donna decise di dover uccidere Marat
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Si recò a Parigi con una supplica scritta (falsa) e quando si trovarono la giovane lo uccise a
coltellate.
David tendeva a esprimere nei suoi dipinti alta moralità rifacendosi ai modelli classici. In questo
dipinto non abbiamo molti rimandi classici, ma la figura di Marat con la sua povertà a servizio
del suo alto ideale (David simpatizzava per Marat e per i suoi ideali, quindi che aderì a ideali
Il modello che sottolinea l’essenza della figura ma anche la sua prossimità a noi come spettatori
che ci sentiamo vicini a questo personaggio che ancora sta pensando e sta scrivendo, questo
modello di alta virtù è una sorta di esempio per tutti e ci viene presentato quasi come se fosse
un Cristo rinato, rifacendoci alla “Deposizione di Cristo” di Caravaggio di 180 anni prima, in cui
vediamo il corpo di Cristo morto che viene portato alla tomba e che ci viene presentato è una
sorta di gioco tra nostro spazio e quello dell’artista, Cristo ci viene presentato proprio come
Abbiamo a che fare con un totale cambio dei valori espressivi in quanto equiparare un uomo a
Cristo vuol dire che i valori che abbiamo visto sino ad ora che funzionano con un sistema
Altre indicazioni le vediamo nel dipinto sul power point che pare meno innovativo rispetto a
quello di David, ma il pittore francese Greuze che mostra una scenetta di casa di genere senza
viene qui lodata.Esecuzione molto alta con molti particolari ma a differenza dei dipinti
neerlandesi non è tanto il piacere del particolare specifico che cogliamo ma è piuttosto questo
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Moralismo che partono da una evocazione di scene sociali e di famiglia della classe media che
ovvero l’inglese Hogarth 1697-1764, famoso per le sue scene sarcastiche ed ironiche che
criticano determinati modi di comportamento in una maniera moralista magari più pungente di
Greuze.
La sua opera più nota è una serie di dipinti, poi tradotte in stampa, che s’intitolano “La carriera
del libertino”, giovane ragazzo che spensieratamente si butta nella bella vita sperperando i suoi
soldi e alla fine muore divorato dalla sifilide in un manicomio scena che vediamo nel dipinto,
pianto solo da il suo vecchio amore ma gli altri presenti sono tutti pazzi avvolti nei loro pensieri
mentre due signore guardano con estrema indifferenza la scena in primo piano.
La figura del libertino che sta morendo mezzo pazzo divorato dalla malattia è una visione che
etica.
alto ove sullo sfondo vediamo una donna gettata nell’inferno, mentre giace nuda guardando in
alto, è una figura che ha parecchio in comune con la figura del libertino che sta morendo, ecco
che prende anche qui spunto da un modello ben noto al pubblico e lo traspone su un altra
religiosa.
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Tutto questo si può illustrare anche in un altro modo, tramite un dipinto che ci porta ancora più
lontano perché l’autore West che vive fra il 1738-1820 ma è nato in Pensilvenia quindi negli USA
in una delle prime colonie degli inglesi sulla East Coast. Nel corso della sua carriera è emigrato
Il tema del dipinto del 1770 è la scena svolta in America nelle colonie in cui erano coinvolti gli
inglesi e i francesi.
Durante questa guerra nel 1759 viene combattuta una battaglia vicino al Quebek fra l’armata
francese e quella inglese, con la vittoria degli inglesi. Il generale Wolfe inglese pur vincendo la
Questo è il momento raffigurato, la vittoria con la ferita mortale del generale, in una scena
piuttosto teatrale che però si basa su una serie di esempi dell’iconografia cristiana, quindi i fatti
eroici del generale vengono equiparati ed espressi tramite un richiamo all’iconografia cristiana.
La figura del generale sdraiata con attorno i suoi fedeli e il medico è un chiaro richiamo alla
Vediamo un altro esempio di una stampa molto famosa del 1400 di Andrea Mantegna, in cui
Cristo viene riposto nella tomba e compianto dai suoi seguaci dove vediamo corrispondenze in
particolare modo con il soldato raffigurato che compiange il suo generale come avviene per
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sicuramente aveva un suo effetto forte in Inghilterra, però è sempre una vittoria militare per
commemorarlo dall’artista.
Il dipinto qui analizzato è un quadro di un americano esatto contemporaneo di West che nasce a
Boston e muore a Londra nel 1815 (paragonabile alla vita quindi di West).
Anche questo dipinto raffigura una scena avvenuta nelle Americhe ma nel porto di Avana a
Cuba.
Vediamo una barca con persone che cercano di salvare un giovane nudo che viene attaccato da
Il titolo è “Watson e lo squalo” la storia di un orfano che era finito ad Avana e aveva fatto un
bagno nel porto e qui era stato attaccato da uno squalo che inizialmente gli aveva amputato la
gamba e successivamente tentava un secondo attacco, ma arriva una barca in suo soccorso e
Questo episodio drammatico e creato con molta energia che aveva fatto una carriera
Storia quindi di cronaca. Il dipinto è stato commissionato al pittore John Singleton Coplej da
In questa scena che di per sé è insignificante, Coplej si riferisce ad altissimi esempi figurativi
della tradizione classica pittorica religiosa cristiana per realizzare questo dipinto con valore
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Il vero eroe della scena non è tanto il ragazzo nudo, ma è l’energico giovane che con un asta sta
per uccidere lo squalo che pare quasi il diavolo con l’angelo nella rappresentazione di Guido
Reni che mostra l’arcangelo Michele che sta per uccidere un diavolo con una spada e tenendolo
Esiste un quadro di Rubens che raffigura Jhona e lo squalo che da le impostazioni generali
Anche il corpo stesso del giovane in acqua è da considerare una sorta di figura di Cristo, tutto
supino quasi come il corpo morto di Cristo che veniva comunemente raffigurato.
RIFERIMENTO.
Vediamo ora un dipinto di paesaggio bucolico di un francese di nome Robert che lavora molta
nella tradizione di paesaggio così come abbiamo visto nel ‘600 neerlandese, paesaggi che
danno l’idea dell’atmosfera costruito in maniera scenografica con una parte a sinistra che è un
pò una transenna per entrare nel dipinto e poi si entra come se la scena fosse teatrale.
Questa è una sorta di raffigurazione di paesaggio dipinto con una pennellata estremamente
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Vediamo anche una stampa di un veneziano che nasce a Venezia e si reca poi a Roma (come
fece Canova suo contemporaneo) e Piranesi è un artista grafico. Le sue prime opere sono
vedute di Roma ma non rassicuranti e scenografiche, ma piuttosto stampe in cui le rovine sono
sembrano nani con la drammaticità delle rovine. Siamo ancora nel sistema teatrale del
Questo sistema viene lasciato nel capolavoro, una serie di stampe, che prende il titolo delle
Uno spazio indefinito, nessun aiuto teatrale con una parte rassicurante, non riconosciamo nulla,
Vediamo per la prima volta che il rapporto tra spettatore e opera viene definito ex-novo, inizio
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Per finire analizziamo quest’opera che ci porta alla crisi del sistema. L’artista che analizziamo è lo
spagnolo Goya 1746-1828 presentandolo con uno dei suoi grandi capolavori, ovvero il dipinto
politico con una tragica scena legato alla storia della Spagna in epoca napoleonica (dopo la
rivoluzione francese) che riesce a conquistare gran parte di Europa mettendo suoi famigliari al
trono ad esempio di Spagna causando una risurrezione della popolazione spagnola, di Madrid,
nel 1808 che viene repressa brutalmente dalle truppe di Bonaparte con il risultato che tutti i
Questo terribile momento viene immortalato in questo dipinto accusatorio contro la guerra,
molto scuro ove l’unica luce è quella che cade sulla figura del condannato con la camicia bianca
cristiana.
come un incubo.
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mostri” ove la speranza dell’illuminismo è frantumato dagli orrori della guerra, non vi è più un
sistema ideale perché le scene terrificanti della guerra bruciano e distruggono tutto.
Goya rappresenta la ragione qui che svanisce e l’uomo si trova di fronte ad una nuova realtà
disturbante e crudele che porta al ROMANTICISMO che però non trattiamo in questo corso.
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