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ERUDIZIONE IN ITALIA

Abbiamo visto la nascita e il consolidamento del metodo critico filologico. Fra la fine
dell'Ottocento e l'inizio del novecento, la storiografia è dominata dall'erudizione
storica (tendenza di storici con molte conoscenze e informazioni, che in parte continua le
tendenze precedenti, continua dal seicento per lo più di origine ecclesiastica, erudizione
basata su agiografia). Questa tendenza si è via via che laicizzata e si era anche affinata
attraverso un miglioramento e unificazione dei metodi attraverso la scuola positivista,
l'unificazione italiana fornisce all'erudizione un nuovo influsso: porta alla produzione di
collezioni di fonti (Istituto storico italiano), porta alla nascita di nuove "deputazioni di storia
patria" e da impulso alla creazione di nuove cattedre universitarie di storia.
Si diffonde la figura dello storico professionista che supera la figura dello storico erudito
dilettante che aveva dominato la scena.

Esiste un rapporto diretto tra erudizione e università, infatti proprio l'università da


impulso alla storia (anni 80 e 90 del 1800), si formano delle scuole di pensiero che si
riuniscono in certe università sotto la guida di professori
- Torino (Carlo Cipolla)
- Genova (Ferdinando Gabotto)
- Pavia (Carlo Merkel)
- Bologna (Pio Carlo Falletti)
- Pisa (Amedeo Crivellucci - traduttore del manuale di Bernheim)

a Roma e Firenze l'influenza verso l'erudizione avvenne attraverso studiosi di altre discipline
- Roma: Ernesto monaci (filologo romanzo)
- Firenze: Domenico comparetti e Vitelli (filologici classici) e soprattutto Pio Rajna
(letterature neolatine, autore de “le fonti dell'orlando furioso”)

Il tema di cui gli studiosi si occupano in prevalenza è il Medioevo per l'influsso delle
idee romantiche che cercavano di indagare i caratteri primitivi di una cultura e le
origini comuni del popolo nel passato meno indagato, che rappresentava l'origine nobile
delle istanze di autonomia e indipendenza del risorgimento. Studiare storia comunale dà la
possibilità di conoscere l'origine di un luogo.
Gabotto (piemonte medievale)
Falletti Fossati (studia firenze medievale in particolare, il movimento dei Ciompi -
rivolta sociale dei mercanti e delle arti minori)

Altra tendenza di fondo del periodo (pensata la più importante seguendo le idee positive):
nascono gli istituti di edizioni di fonti, come i "Monumenta Germaniae Historica", e la
nascita di cattedre di paleografia e diplomatica (studio dei documenti ufficiali), attraverso
questa fioritura di cattedre si formano le scuole di alcuni maestri (Cesare Paoli e Luigi
Schiaparelli). Contributi anche da parte di storici del diritto (Perline e Tamassia a
Padova) quindi studio fonti normativi e mette a prova nell'analisi di questo tipo di fonti
(partecipano anche bibliotecari)

ISTITUTO STORICO ITALIANO


Istituto storico Italiano che fin dalla fondazione voleva pubblicare le fonti storiche fino
al 1500 e avrebbe avuto il compito di coordinare le deputazioni di storia patria ma non
riuscì a fare il secondo compito perché le deputazioni erano molto localiste: ogni
situazione preferiva onorare le proprie memorie patrie. La ricerca di fonti si basa sul
medioevo, più adatto a dimostrare i quarti di nobiltà nelle situazioni locali, viene trascurata
l'età moderna.

L’erudizione di esprime anche fuori dalle deputazioni di storia patria sempre


seriamente ma lo si fa per le più svariate occasioni. Ci sono sono anche altri modi di
pubblicazione: il più importante metodo di pubblicazione del 1880 - 1920 sono i Nuptialia
(pubblicazione in omaggio ad una coppia che si sposa, nel caso di nozze tra nobili per
omaggiare i coniugi con edizioni di fonti sulle loro famiglie)

Carlo Cipolla
Storico di formazione cattolica e positivista, a Torino era succeduto a Ercole Ricotti
(storico militare) non laureato in storia ma in ingegneria, Cipolla pubblicò molti libri
medievali con gli stessi motivi di Gabotto e Falletti.
1881 = Storia delle signorie italiane dal 1313 al 1530
Approdò a firenze dove insegnò fino al 1916. Venne chiamato a Firenze da Pasquale
Villari. Da non confondere con Carlo M. Cipolla

Pasquale Villari
Napoletano formatosi alla scuola di De Sanctis (primo autore di storia della letteratura
italiana) si trasferisce a Firenze dove studia le fonti di archivio pubblicando la biografia di
Savonarola.
Anche lui positivista che cerca di espandere questo pensiero.
La filosofia positivista e il metodo storico (1865)
La storia è una scienza? (1891)
Si immette nel dibattito storiografico dell'epoca, focalizzandosi sugli influssi germanici
nella latinità (nel medioevo), cerca però di allontanarsi da questo dibattito per parlare
dell'economia e politica comunale.
Scrive la vita di Machiavelli e la storia dei primi due secoli della storia fiorentina.
Quando Villari chiama a Firenze Cipolla aveva già ottant'anni quindi aveva potuto
influenzare molto il panorama storico

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