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Abbiamo visto la nascita e il consolidamento del metodo critico filologico. Fra la fine
dell'Ottocento e l'inizio del novecento, la storiografia è dominata dall'erudizione
storica (tendenza di storici con molte conoscenze e informazioni, che in parte continua le
tendenze precedenti, continua dal seicento per lo più di origine ecclesiastica, erudizione
basata su agiografia). Questa tendenza si è via via che laicizzata e si era anche affinata
attraverso un miglioramento e unificazione dei metodi attraverso la scuola positivista,
l'unificazione italiana fornisce all'erudizione un nuovo influsso: porta alla produzione di
collezioni di fonti (Istituto storico italiano), porta alla nascita di nuove "deputazioni di storia
patria" e da impulso alla creazione di nuove cattedre universitarie di storia.
Si diffonde la figura dello storico professionista che supera la figura dello storico erudito
dilettante che aveva dominato la scena.
a Roma e Firenze l'influenza verso l'erudizione avvenne attraverso studiosi di altre discipline
- Roma: Ernesto monaci (filologo romanzo)
- Firenze: Domenico comparetti e Vitelli (filologici classici) e soprattutto Pio Rajna
(letterature neolatine, autore de “le fonti dell'orlando furioso”)
Il tema di cui gli studiosi si occupano in prevalenza è il Medioevo per l'influsso delle
idee romantiche che cercavano di indagare i caratteri primitivi di una cultura e le
origini comuni del popolo nel passato meno indagato, che rappresentava l'origine nobile
delle istanze di autonomia e indipendenza del risorgimento. Studiare storia comunale dà la
possibilità di conoscere l'origine di un luogo.
Gabotto (piemonte medievale)
Falletti Fossati (studia firenze medievale in particolare, il movimento dei Ciompi -
rivolta sociale dei mercanti e delle arti minori)
Altra tendenza di fondo del periodo (pensata la più importante seguendo le idee positive):
nascono gli istituti di edizioni di fonti, come i "Monumenta Germaniae Historica", e la
nascita di cattedre di paleografia e diplomatica (studio dei documenti ufficiali), attraverso
questa fioritura di cattedre si formano le scuole di alcuni maestri (Cesare Paoli e Luigi
Schiaparelli). Contributi anche da parte di storici del diritto (Perline e Tamassia a
Padova) quindi studio fonti normativi e mette a prova nell'analisi di questo tipo di fonti
(partecipano anche bibliotecari)
Carlo Cipolla
Storico di formazione cattolica e positivista, a Torino era succeduto a Ercole Ricotti
(storico militare) non laureato in storia ma in ingegneria, Cipolla pubblicò molti libri
medievali con gli stessi motivi di Gabotto e Falletti.
1881 = Storia delle signorie italiane dal 1313 al 1530
Approdò a firenze dove insegnò fino al 1916. Venne chiamato a Firenze da Pasquale
Villari. Da non confondere con Carlo M. Cipolla
Pasquale Villari
Napoletano formatosi alla scuola di De Sanctis (primo autore di storia della letteratura
italiana) si trasferisce a Firenze dove studia le fonti di archivio pubblicando la biografia di
Savonarola.
Anche lui positivista che cerca di espandere questo pensiero.
La filosofia positivista e il metodo storico (1865)
La storia è una scienza? (1891)
Si immette nel dibattito storiografico dell'epoca, focalizzandosi sugli influssi germanici
nella latinità (nel medioevo), cerca però di allontanarsi da questo dibattito per parlare
dell'economia e politica comunale.
Scrive la vita di Machiavelli e la storia dei primi due secoli della storia fiorentina.
Quando Villari chiama a Firenze Cipolla aveva già ottant'anni quindi aveva potuto
influenzare molto il panorama storico