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L’amore per Laura

Realizzato da Alessio Armanni


3°AE 25/05/2020

1.
Il brano è strutturato come un dialogo tra Petrarca e S. Agostino, dove quest’ultimo accusa il poeta
delle sue debolezze.
Francesco cerca di rispondere con auto-inganni alle accuse, ma l’interlocutore lo smentisce
sempre, poi alla fine Petrarca ammette che ha amato tanto la bellezza di Laura quanto la sua
anima.
S. Agostino accusa il poeta anche di amare prima la creatura e poi il creatore, infatti la donna viene
vista come un essere che allontana il poeta dal vero bene e che gli impedisce di diventare migliore.

2.1
La vicenda è un dibattito tra S. Agostino e Petrarca sul tema dell’ amore dove il poeta ritiene di
amare laura per le sue virtù (rig. 3), mentre agostino sostiene che esso sta facendo un errore (rig.
9) dato che sta amando in modo esagerato qualcosa di effimero e materiale.
Il tutto si concluderà con una confessione di Petrarca: “veggo che tu sforzi: a confessar cioè con
ovidio l’animo amai insieme al corpo.”

2.2
Lui facendo parlare S. Agostino è come se stesse esprimendo i suoi dubbi in quanto il dialogo non è
reale e S. Agostino rappresenta quasi la “voce della coscienza” dell’autore.
Quindi anche se i dubbi non sono espressi direttamente dal personaggio di Francesco, sono
espressi da S. Agostino che critica fortemente la posizione dell’autore. <Il tutto si conclude con la
confessione di Petrarca che è esplicativa in quanto la frase “ Veggo a che tu mi sforzi: a confessare
cioè con Ovidio " l'animo amai insieme al corpo " mette in risalto tutto il conflitto interiore
dell’autore che si trova nel mezzo fra la fede e l’amore carnale.

2.3
le figure retoriche maggiormente utilizzate sono le metafore:
Nella riga 43 albergo è la metafora del corpo, significa che Petrarca non si sarebbe innamorato di
una persona esteriormente “deforme”.
Nella riga 50 si dice “che da piccole faville insorgano grandi incendi”, significa che ogni cosa che
Laura fa, fa scattare in Petrarca grandi emozioni.
2.4
S. Agostino è il maestro di Petrarca, visto come la “voce della coscienza” del poeta che lo guida
verso la comprensione degli errori.
Poi c’è Petrarca, il brano è un autoanalisi del suo conflitto interno tra il principio di dover mettere
dio al centro e il bisogno di sicurezze materiali, di benessere e l’interessarsi anche ad argomenti
differenti da Dio.

2.5
petrarca tende ad idealizzare molto la figura di Laura, Agostino invece lo riporta alla concretezza, il
ciò è evidente ad esempio alla riga 41 “Tu cerchi di puntellarti sulle parole” dice il maestro,
evidenziando l’incapacità dell’autore di appoggiarsi alla fattualità.

Inoltre Petrarca sente molta attrazione per laura non solo per quanto riguarda l’aspetto carnale
ma anche per ciò che Laura inconsciamente rappresenta in quanto nella sua figura vi è la
proiezione dell’attaccamento di Petrarca ai beni materiali, in opposizione alla spiritualità che si è
da sempre imposto.
Questa forte attrazione verso Lura porta perciò ad idealizzarla e a desiderarla sempre di più,
alimentando l’amore verso la donna.

3
complessivamente si può dire che nel testo emerge tutta la contraddizione tipica di Petrarca e la
tendenza ad assecondare nell’ultima parte del testo la sua coscienza spirituale, rappresentata da
Agostino.
questo brano si può mettere a confronto con chiare fresche et dolci acque:
il tema è in entrambi i manoscritti è l’amore per Laura, però la tecnica narrativa è completamente
differente, infatti chiare fresche et dolci acque fa parte della poesia petrarchesca, mentre l’amore
per laura dato che è un dialogo e non è scritto in versi, non può essere messa in prosa.
Francesco Petrarca fa da spartiacque tra 300 e 400, tra il medioevo e l’età moderna, a questo è
dovuta la doppiezza e il dissidio interiore del personaggio, che se da una parte cerca di seguire i
vecchi principi, dall’altra è spinto in avanti verso le tendenze del nuovo secolo.

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