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Tu, Mio di Erri de Luca.

C' un'estate brusca nell'et giovane in cui si impara il mondo di corsa. A Ischia nella met
degli anni Cinquanta, un pescatore che ha conosciuto la guerra e una giovane donna dal
nome difficile, senza intenzione trasmettono a un ragazzo la febbre del rispondere. Qui si
racconta una risposta, un eccomi, decisivo come un luogo di nascita. "Tu, mio un racconto
di superamento della cosiddetta "linea d'ombra", centrato sul passaggio dai privilegi
dell'adolescenza alla ruvidezza della maturit. Oltre le illusioni della giovinezza si apre il
campo dell'avventura nell'esistenza; e questa avventura, ogni adolescente lo scopre con
dolore, con sofferenza, non potr essere mai cifrata negli schemi delle consolazioni
giovanili" Enzo Siciliano
La storia ripercorre lestate isolana di un giovane adolescente allindomani del secondo
conflitto mondiale; conflitto che aveva lasciato il Paese a fare i conti con unidentit da
ricostruire e molte contraddizioni da risolvere.
Lelemento dominante del libro proprio la ricerca delle contraddizioni e il passaggio di
identit da un lato quella del sedicenne protagonista della storia, che si trova a fare i
conti con lapprossimarsi dellet adulta; dallaltro, tra le righe, quella di unItalia impegnata
a purgare latmosfera indefinita del dopoguerra, con la necessit di lasciarsi alle spalle
problemi di alleati vecchi e nuovi.
La crescita del ragazzo scandita da due elementi fondamentali.
Il primo rappresentato dagli insegnamenti del mare filtrati da Nicola, il pescatore che si
occupa della barca di suo zio.
Il secondo, dallamicizia (innamorata) di Caia, una ragazza straniera in vacanza sullisola, di
origini ebraiche e di qualche anno pi grande di lui, che per uno strano sortilegio vede
rivivere nel ragazzo il fantasma del padre ucciso dai tedeschi.
Caia, per il forte simbolismo delle sue origini ebraiche e il dramma che le accompagna,
oltre che per il ragazzo, finisce col rappresentare lirrinviabile momento di crescita anche
per la societ Italiana, chiamata a scelte di necessaria emancipazione dalla sua stessa
storia e identit sbiadita. Tanto per il giovane che per il mondo che lo circonda, infatti, il
futuro appare strettamente legato ad una forte presa di coscienza e di superamento del
presente e di ci che stato.
Una caratteristica che ho molto apprezzato in questo lavoro di Erri De Luca stata la
capacit di far rivivere uno splendido affresco in bianco e nero di quegli anni, le cui
atmosfere vengono disegnate con indubbia efficacia.
Ci che mi piaciuto meno, invece, sono stati alcuni dialoghi, a volte forse poco credibili,
come alcune forzature sul percorso adolescenziale del giovane.
Unultima annotazione, poi, al mare come maestro di vita di per s, lidea giusta ed
efficace, ma per me che il mare lho vissuto intensamente da quando sono piccolo e lho
navigato a fondo, la sensazione che venga completamente sottaciuto quanto i suoi
insegnamenti passino dalle bruciature alle mani provocate dalle corde, dalle ferite da amo,

dal sale che brucia sulla faccia e dal fatalismo incosciente davanti ai suoi volumi che si
gonfiano improvvisamente e spaventosi.
In conclusione, una lettura godibile che per, secondo me, non dice tutto ci che avrebbe
potuto.
Per quanto riguarda Erri De Luca preferisco rimandare un giudizio al nostro prossimo
incontro; per ora mi limito a dire che in lui ho percepito una sensazione di bont di fondo
che, a dirla bene, poco ha a che fare (e per fortuna) col buonismo.

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