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2010/11

IL GENERE BUCOLICO

LATINO

Calpurnio

In et neroniana ci sono una ripresa della popolarit e una nuova dimensione della bucolica; essa non parla solo della vita spesso amara dei contadini che cantano i loro amori: essa si presta alla lode [ENCOMIO] del principe e della sua politica, vi compare la realt storica e politica. Delle sette Bucoliche di Calpurnio la I, la IV e la VII contengono elementi encomiastici.

I PERSONAGGI

Coridone. Questo nome attribuito nella poesia greca e in Virgilio al compositore di canti, al poeta. In Calpurnio egli si lamenta delle privazioni patite e della scarsa fama prima che apparisse il nuovo dio/Nerone. Pu avere attinenza con la vita di Calpurnio. Licota. Nome che non ha tradizione antica alle spalle.
[anche se non compare nella VII, ricordiamo MELIBEO. Pu rappresentare non un semplice protettore di poeti campagnoli, ma un personaggio di alto livello come addirittura Seneca].

LA VII BUCOLICA RIASSUNTO. Licota (vecchio contadino sempliciotto) quasi rimprovera Coridone, giovane poeta/cantore, per la lunga assenza. Coridone gli risponde che a Roma ha visto cose meravigliose e, anche se da lontano, ha visto il suo dio: Nerone. Gli dice che niente gli pu essere pi gradito di quel che ha visto. Le cose che ha visto sono: lanfiteatro di legno costruito da Nerone nel 57 d.C.; i suoi parapetti tempestati di gemme; il suo porticato sfavillante doro; le reti di protezione anchesse doro; le bestie pi esotiche (bisonti, ippopotami, foche, lepri delle nevi; gli effetti speciali degli spettacoli come i pannelli apribili sul pavimento da cui escono le bestie). Il vecchio Licota gli dice che ha avuto una gran fortuna a godersi la giovinezza in tempi pi felici e gli chiede di descrivere il dio (Nerone); Coridone dice che pur da lontano egli gli sembr avere tratti tipici sia di Marte sia di Apollo.

COMMENTO

Lelemento encomiastico compare nei vv. 5 e 6 e poi alla fine nelle ultime battute di Licota e Coridone. Nerone volle promuovere la sua assimilazione ad Apollo probabilmente perch era il dio protettore della poesia, delle arti e della bellezza virile. Nella Apocolocintosi Seneca fa dire ad Apollo che Nerone mi simile nellaspetto e non inferiore nel canto. Ricordare che i primi cinque anni di regno furono effettivamente positivi e i letterati e gli artisti celebravano il ritorno dellet delloro.

2010/11

LATINO

Calpurnio

Calpurnio Siculo, Bucolica VII [tranne vv. 7-18]


LICOTA

Sei lento a tornare dalla citt, Coridone; sono almeno venti notti che i nostri boschi desiderano rivederti.
CORIDONE

O Licota indolente, non pi flessibile di una rigida stanga, che preferisci vedere i vecchi faggi piuttosto che i nuovi spettacoli, che il giovane dio fa rappresentare nellampia arena.
LICOTA

Racconta, dunque, racconta, Coridone, e non disdegnare, scontroso, le mie orecchie: le tue parole saranno certo dolci per me quanto lo son i canti che sei solito far risuonare ogni volta che si invocano al sacro rito la feconda Pale o Apollo, dio dei pastori.
CORIDONE

Ho visto levarsi fino al cielo un anfiteatro di travi perfettamente congiunte, che quasi dominava la rupe Tarpa e gradini immensi e pendii lievemente digradanti. Mi sono diretto verso i posti dove, fra i sedili riservati alle donne, una folla squallida in vesti scure guardava lo spettacolo. Perch dovunque vi erano spazi liberi sotto il cielo aperto l stavano affollati cavalieri e tribuni in toga bianca. Come questa valle si ritrae in un ampio cerchio e piegando i suoi lati tra i boschi che da ogni parte declinano, si incurva in ampia cavit fra montagne ininterrotte, cos l lincavo dellarena ricurva circonda una superficie piana, il cui centro si chiude nella doppia mole in forma di uovo. Come riferirti adesso ci che io stesso ho potuto appena osservare in tutti i suoi particolari? A tal punto mi ha colpito il fulgore che mi circondava da ogni parte! Stavo immobile, a bocca aperta, e contemplavo tutto linsieme senza prendere coscienza ancora dei singoli pregi, quando un vecchio che si trovava accanto a me disse: Perch ti meravigli, campagnolo, se tanta ricchezza ti lascia sbalordito? tu non hai mai visto loro e conosci solo misere dimore, capanne e tuguri desolati. Io stesso, che sono ormai bianco di capelli e invecchiato in questa citt, resto lo stesso stupito di fronte a tutto questo. Certo non ci sembra niente quanto abbiamo visto negli anni passati e una miseria appaiono tutti gli spettacoli di un tempo. Ecco il parapetto tempestato di pietre preziose e il portico coperto doro gareggiano nel raggiare splendore; e al margine dellarena, dove gli spettacoli si svolgono assai vicino al muro di marmo, viene steso un avorio straordinario fatto di placche congiunte e va a formare un rotolo che, scorrendo su un asse rotondo, traeva in fallo, con improvvisa rotazione, gli artigli che vi si posavano sopra, facendo piombare gi le fiere. Del pari tessute in oro splendono le reti, che sono tese sopra larena per mezzo di zanne intere di uguale misura; e ogni zanna era credimi pi lunga del nostro aratro. Ma come riferirti ogni cosa con ordine? Ho visto l ogni specie di animali, lepri bianche come la neve e cinghiali cornuti [FORSE RINOCERONTI O FACOCERI] e un animale raro anche nelle foreste in cui nasce, lalce. Ho visto anche dei tori: agli uni [GLI ZEB], quando sollevano la testa, si alza sul dorso una protuberanza orribile, gli altri [I BISONTI] scuotono lungo il collo una criniera ispida e a questi pende sul mento una barba ruvida e hanno il collo irto di setole tremolanti. E non solo mostri delle foreste mi capitato di vedere, ma ho assistito anche alle lotte tra vitelli marini e orsi, e ho visto la razza deforme, che prende il nome del cavallo [IPPOPOTAMO; nome che deriva da ippos = cavallo e potamos = fiume] e nasce in quel fiume che, a primavera, irriga con le sue acque i campi lungo le sponde, Ah, quante volte ho visto, tutto tremante, fendersi il suolo dellarena ed emergere fiere dalla voragine aperta nel terreno; e in quelle medesime cavit spesso crebbero arbusti doro sotto una pioggia improvvisa.
LICOTA

O fortunato Coridone, che non sei impedito dalla tremante vecchiaia! O fortunato perch, grazie allindulgenza di un dio, hai avuto in sorte di far cadere in questepoca gli anni della giovinezza! Ora, se la sorte ti ha concesso di vedere da vicino la divinit sacra e se hai osservato di persona il volto e il portamento, dimmi, su, dimmi, o Coridone, quale il sembiante degli dei.
CORIDONE

Ah, se solo non avessi avuto addosso una veste da campagnolo! Avrei visto da vicino il mio dio! Ma lo squallore, la veste scura dei poveri mi stata di ostacolo e una fibbia dal dente ricurvo [i contadini portavano una cintura che stringeva la tunica; la toga i cittadini non si portava con la cintura]: in qualche modo, tuttavia, lho potuto ammirare da lontano e se gli occhi non mi hanno ingannato, ho creduto di vedere in un solo volto i tratti di Marte e quelli di Apollo.

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