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Costituzione appunti

Prima parte sulla Costituzione

Legame tra la tutela del patrimonio e la ricerca scientifica in realtà l’articolo è correlato all’articolo 4 che
sostiene che tutti i cittadini devono contribuire al progresso della società (quindi il concetto di progresso
culturale che avviene grazie alla promozione dello sviluppo della cultura ma anche grazie al processo di
Conservazione patrimonio culturale con l’obbiettivo di sviluppare la persona umana e di garantire
un’eguaglianza tra i diritti dei cittadini perché la Costituzione dice che è la cultura, la conoscenza e la ricerca
scientifica e tecnologica che contribuisce alla crescita del cittadino e alla possibilità di esprimere le sue
potenzialità in uno stato democratico che garantisce una maggiore eguaglianza e democrazia)

Concetto di patrimonio culturale (come viene descritto nella seconda parte dell’articolo 9)

Nella Costituzione, come patrimonio culturale si intende l’insieme dei beni di intere3sse storico e artistico
che devono essere tutelati dalla costituzione. Termine introdotto nella costituzione per primo, questo
perché l’Italia è caratterizzata dall’unicità: intanto perché è ricca di questo patrimonio culturale rispetto a
tante altre nazioni del mondo ma la particolarità di questo patrimonio culturale sta nella sua capillare
diffusione (non è concentrato in un unico luogo). Infatti uno studioso contemporaneo ha definito l’Italia un
museo diffuso. Pero questo patrimonio culturale deve essere tutelato nella sua ampiezza e totalità, un
esempio è San Gimignano nel quale tutto il paese è entrato nel patrimonio culturale dell’UNESCO non solo
un’opera specifica.

Quando nasce il termine patrimonio culturale

Deriva dal latino patrimonium (quello che è stato tramandato dai patres ovvero gli antenati, i quali nella
Roma antica erano molto importanti perché tramandavano i valori della citta antica. Quindi patrimonio
culturale sarebbe il patrimonio di beni che ci viene tramandato dagli antenati però come si arriva a questo
concetto di patrimonio culturale esteso a tutti i cittadini (quindi sottoposto alla sovranità popolare)?

Nato nella Francia rivoluzionaria durante il quale tutti i beni del re francese furono confiscati e quindi
furono resi disponibili al popolo, i primi beni che furono presi furono, per esempio, la collezione di opere
d’arte che il re conservava nel Louvre che era un palazzo privato che poi divento il museo del Louvre.
Quindi questo passaggio tra proprietà privata a bene comune si ebbe proprio con la rivoluzione francese
però questo fenomeno, Napoleone Bonaparte cominciò le sue campagne di conquista delle nazioni
europee, una di queste la fece anche in Italia alla fine del ‘700 e aveva lo scopo di esportare il valore della
rivoluzione in tutta l’Europa sotto un’idea imperiale, quindi sotto l’egida della Francia. In questa campagna
conquista l’Italia e stipula un trattato, il trattato di torrentino nel 1797 in cui prevede che l’Italia conegni
allo stato francese una miriade di opere d’arte come risarcimento per i danni di guerra. Da Roma infatti
partono i carri colmo di queste opere, e tra di queste abbiamo un vaso in ceramica, che ora è esposto al
Louvre, dove è illustrato in un fumetto tutta questa carovana.

Napoleone voleva costruire in Francia un museo internazionale che poteva essere visitato da tutti i cittadini
europei.

Il concetto di patrimonio culturale si estende, perché fino in epoca napoleonica era concentrato sulle
collezioni artistiche di proprietà monarchica che dovevano essere restituite al popolo, pero si estende e in
Francia troviamo un archeologo francese (Antoine Quadremaire Dequinsis) che scrisse diverse cose in cui
scrive contro corrente a ciò che diceva napoleone in quanto diceva che l’asportazione delle opere dal loro
contesto originario è un delitto contro La memoria storica perché ogni opera d’arte è legata strettamente al
contesto storico in cui è scaturita. A questo l’opera d’arte viene legata anche al paesaggio e non solo anche
il paesaggio urbano e tutti gli elementi che accolgono un’opera d’arte sono strettamente connessi. Il
paesaggio intorno a Roma fa parte esso stesso del museo.

Nell’800, questo concetto di patrimonio culturale si estende ancora di più, in particolare questa de
Quadremaire fu colta dallo stato pontificio perché erano stati i primi ed essere stati depredati dalle loro
opere. In particolare, a quell’epoca c’era papa pio VII chiara monti che nel 1802 emanò un decreto del
pontefice che si chiamava Chirografo (decreto papale che ha validità solamente nello stato pontificio,
indirizzato al clero) legge interna, e nel 1819-1820 emano degli editti (scritti e redatti dal Cardinal Pacca,
cardinale beneventano) in cui si limitava l’esportazione delle opere d’arte perché si ritenevano di pubblica
utilità era quindi vietata l’esportazione di opere d’arte sacra. Molti aristocratici inglesi, di quell’epoca
venivano in Italia ad acquistare opere d’arte. Nella metà dell’800 troviamo il Romanticismo che caratterizza
questo lasso di tempo è un’epoca in cui si incomincia a rivalutare le identità nazionali. L’800 è quel periodo
di risorgimento in Italia, quindi caratterizzato dalla presenza di guerre che portarono l’unificazione di Italia.
Ci fu quindi una grande riscoperta delle tradizioni nazionali, appartenere ad una nazione significava, per il
cittadino appartenere a delle radici comuni. Anche le opere d’arte nell’età della restaurazione vengono
considerate opere d’arte e quindi costituiscono le identità culturale di un popolo.

Nel 900 il concetto di patrimonio culturale si amplifica ancora di più, Nel 900 viene fondata l’UNESCO quindi
un’istituzione internazionale che si occupa della tutela dei beni culturali. Nel 1954 l’UNESCO emana la
convenzione della protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato (alla fine della seconda guerra
mondiale). Adesso il patrimonio culturale acquista un significato ancora più ampio, or infatti è l’insieme di
tutti i beni culturali mobili e immobili considerati significativi per motivi di interesse storico, artistico,
archeologico e culturale. Questa convenzione prevede convenzioni di tutela che però superano i confini
degli Stati. Mentre prima nell’800 la tutela era legata alle opere della nazione e dello stato, ora, co
l’UNESCO, si vuole tutelare queste opere anche al di là dei confini dei piccoli stati perché “ogni popolo
contribuisce alla cultura mondiale”= importante, quindi vanno rispettate tutte le culture al di fuori dei
confini statali, implica che in caso in cui in uno stato, per un caso particolare si instaura un regime, e questo
regime non tutela il patrimonio culturale, possono intervenir egli altri paesi in difesa.

Nel 1972 nasce l’idea del patrimonio mondiale dell’UNESCO perché le singole opere hanno un valore
eccezionale per la cultura umana, cioè per tutto il pianeta e non sono noi come italiani. Nel 1964 nel
congresso di dilatazione di architettura a Venezia nacque la carta di Venezia, documento sul restauro di
documenti che dice che il concetto di monumento storico ha traccia non soltanto nel manufatto
architettonico ma anche il contesto urbano o rurale in cui si può trovare traccia di una particolare civiltà,
quindi il concetto di museo diffuso.

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