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Originalveröffentlichung in: Burzer, Katja (Hrsg.

): Le Vite del Vasari : genesi, topoi, ricezione ; [atti del convegno, 13 - 17 febbraio 2008, Firenze,
Kunsthistorisches Institut, Max-Planck-Institut], Venedig 2010, S. 131-152

P R O V V I D E N Z A E P R O G R E S S O : L A T E O L O G I A D E L L A S T O R I A N E L L E VITE VASARIANE.
CON ALCUNE CONSIDERAZIONI SU PERIODIZZAZIONE E PAGINATURA NELLA TORRENTINIANA

Gerd Blum

I. LE VITE E LA T E O L O G I A D E L L A STORIA questo del «progresso della rinascita» - in tre epoche 9 ,


N E L L E C R O N A C H E UNIVERSALI le quali presentano evidenti analogie con le tre fasi bi-
blico-patristiche della salvezza ante legem - sub lege -
N e l l ' a n n o 1550 Yimpressor ducale di C o s i m o I, Laure ns sub gratta10. Q u e s t i richiami, nell'ordine appena deli­
van de n Ble e ck (chiamato anche van de r Be ke ), p u b ­ neato, verranno qui brevemente illustrati.
blicò, con lo p s e u d o n i m o L o r e n z o Torrentino, le Vite
de' più eccellenti architetti, pitto ri, et sculto ri italiani}. (a) L e Vite del Vasari s o n o costituite da una parte teo­
U n i c o autore m e n z i o n a t o dei d u e v o l u m i è il pittore e rica ( T 23-110) e da una storica ( T 111-991). Il tipo­
architetto G i o r g i o Vasari 2 . grafo ufficiale del duca C o s i m o I " esibì con i d u e volu­
L e Vite si aprono con la creazione del m o n d o e dell'uo­ m i delle Vite12 una sintesi di una summa teorica delle tre
m o per opera del veterotestamentario deus artifex ( T 9- arti sorelle e una cro naca storico-artistica, e quindi, con
11) e si concludono, nella prima edizione, p o c o d o p o pretese di canonicità, una sintesi fra teoria artistica e
una descrizione del Giudizio Universale di Michelangelo storia dell'arte. L'introduttiva "parte teorica" costitui­
( T 981-985) - quell'artista che stilizzato ad artifex divi- sce il p r i m o trattato che affronta sistematicamente tutte
nus e "Super-padre" delle tre arti sorelle, incarna l'apice e tre le arti sorelle ( T 23-110). Successivamente, la
e il telo s delle Vite del 1550. Il concetto storiografico "parte storica" racconta la storia dell'arte e dell'archi­
delle Vite vasariane si fonda da un lato sulla " n u o v a " sto­ tettura ab Adam e a partire dalle p r i m e grandi civiltà
riografia umanistica e sui suoi antichi modelli pagani, orientali ( T 111-113) f i n o al presente vasariano (vita di
dall'altro sulla tradizione storiografica della teologia pa­ Michelangelo, T 9 4 7 - 9 9 1 ) , trattando in particolare l'ar­
tristica così c o m e sulle cronache universali ab o rbe co n­ te toscana e italiana da C i m a b u e . Q uest'ultima è strut­
dito , diffuse nel medioevo e nella prima età moderna 3 . turata in tre parti ovvero tre serie di vite alle quali viene
I debiti delle Vite nei confronti della storiografia antica anteposto, di volta in volta, un p r o e m i o sinottico. Nelle
sono stati indagati a f o n d o fin da Kallab e Scoti-Berti- Vite di Vasari, per la prima volta, viene proposta una
nellr4. S o n o stati ad esempio rilevati i modelli pagani di tale sintesi di summa e cro naca nell'ambito delle arti fi­
una concezione biologica dei processi storici. L'antico gurative. Per quanto riguarda il periodo che si estende
m o d e l l o di crescita, fioritura, decadenza e rigenerazio­ dalla creazione del m o n d o fino al secolo X I I I , il "gran­
ne costituisce una base della triade petrarchesca del­ de racconto" di Vasari della storia dell'arte è impostato
l'antichità, m e d i o e v o e «rinascita» ( T 125 et passim) sinotticamente (nel Pro emio delle vite), mentre a parti­
c o m e fu applicata nelle Vite alle arti fin da Cimabue 5 . re da C i m a b u e - c o m e «Istoria delli Artefici» (T8) -
Vasari inoltre si richiama al paradigma antico-pagano, esso consiste delle già menzionate serie di vite (con tre
ripreso dall'umanesimo, della "historia magistra vitae" ulteriori p r o e m i alle tre serie di biografie).
(cfr. T 223s.) 6 e si orienta secondo modelli rappresenta­ Il collegamento fra una teoria sistematica 13 dell'arte e
tivi della letteratura biografica antica 7 . una storia della stessa che vada dalle origini del m o n d o
I ricorsi alla tradizionale teologia cristiana della storia fino ai tempi in cui visse l'autore, ovvero al giorno del
n o n c h é alla cronistica universale medievale e della giudizio, c o m e stabilito nelle Vite, è delineato nella cro­
prima età m o d e r n a s o n o altrettanto importanti m a fi­ nistica universale dell'alto m e d i o e v o e della prima età
nora p o c o considerati. Essi c o n c e r n o n o in p r i m o l u o g o moderna. A d esempio il Liber exceptio num di Riccardo
(a) la successione nelle Vite di summa sistematica e di di San Vittore, inizialmente attribuito a U g o , compren­
cro naca storica, in secondo luogo ((3) la cornice escato­ de nella prima parte tre libri sistematici, dei quali il
logica del "grande racconto" vasariano, a partire da p r i m o tratta le artes e a cui seguono sette libri storici ab
A d a m o fino al giudizio universale, rispettivamente nel Adam fino ai Franchi 14 . L a cosiddetta Histo ria tripartita
caso della Torrentiniana f i n o a quella che secondo Va­ o p p u r e Chro nica in tribus partibus distincta15 di Sant'An­
sari è la sua insuperabile illustrazione, ossia il Giudizi o tonino da Firenze ( A n t o n i n o Pierozzi) 16 , protetto dai
Universale di Michelangelo nella Cappella Sistina, e in Medici durante la sua vita e canonizzato nel 1523 per
terzo l u o g o (y) l'orientamento teleologico della storio­ l o r o stessa iniziativa, era stata concepita dal suo autore
grafia dell'arte vasariana in generale e del «progresso c o m e u n s u p p l e m e n t o storico alla sua sistematica
della rinascita» ( T 125) in particolare 8 . D a annoverare Summa teo lo gica (chiamata anche Summa m o ralis)11.
sono in quarto l u o g o (8) quelle allusioni, presenti nella
storiografia delle Vite, alle sei tradizionali età della teo­ (P) Inserendo la storia dell'arte del suo t e m p o nel con­
logia cristiana della storia così come, infine, (e) la ri­ testo di una storia della salvezza ab o rbe co ndito e in u n
partizione della storia dell'arte sin da C i m a b u e - e con progresso teleologico, Vasari n o n appariva, per quanto

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GERD BLUM

riguarda la struttura della sua opera, in debito nei con­ versali della prima età moderna. Vasari racconta la sto­
fronti della storiografia del p r i m o u m a n e s i m o , fondata ria della «rinascita» (T 125 et passim) delle arti a parti­
da L e o n a r d o B r u n i e C o l u c c i o Salutati 18 , e neanche re da C i m a b u e c o m e u n procedere per gradini, l a d d o ­
della conseguente storiografia " m o d e r n a " dei suoi con­ ve importanti protagonisti rimandano a personaggi
temporanei - c o m e ad esempio N i c c o l ò Machiavelli, della Bibbia 27 . Così, c o m e dovrà ancora essere illustra­
Francesco G u i c c i a r d i n i o il suo mentore P a o l o G i o v i o . to più sotto, la vita di C i m a b u e allude a quella di N o è ,
I principi a cui questi ultimi ricorrevano sono la cau­ quella di G i o t t o a quella di A b r a m o , la vita di Raffael­
salità immanente e la messa a f u o c o di segmenti della lo m o l t o esplicitamente a quella di G e s ù Cristo e la vita
storia globale, in particolare di quella contempora­ di Michelangelo, con la sua stilizzazione a "Super-
nea 19 . Vasari, con la sua impostazione universale della padre" della triade delle tre arti sorelle, allude perfino
storia, ricorre invece alla tradizione della storiografia al trino «divino Architetto del t e m p o & della natura»
cristiana fondata da E u s e b i o da Cesarea e da Sant'A­ ( T 111) 28 e al suo giudizio finale.
gostino e alle cronache universali, protrattesi f i n o al
X V I secolo. (8) Vasari tuttavia n o n accoglie soltanto singoli motivi
L e cronache universali ab orbe condito di un Ja c o p o Fi­ biblici, m a trasla nel p r o p r i o racconto della storia del­
l i p p o Foresti da Bergamo 20 , del già menzionato "santo l'arte italiana e toscana fin da C i m a b u e e G i o t t o - oltre
m e d i c e o " A n t o n i n o da Firenze o di H a r t m a n n Schedel, alla cornice escatologica del "grande racconto" biblico,
apparvero in molteplici edizioni e parzialmente in tra­ dalla Genesi fino al giudizio - anche la struttura storio­
duzioni nelle lingue volgari fino alla seconda metà del grafica portante della Bibbia, così c o m e essa era stata
X V I secolo. L a Chronica di Carione ad esempio, un ma­ interpretata tradizionalmente a partire dalla patristica.
nuale della storia universale redatto da Melantone, era L e Vite si riallacciano alla tradizionale teologia della
sin dal 1532 m o l t o diffusa, n o n soltanto in G e r m a n i a storia procedente secondo la successione di epoche
m a , negli anni quaranta anche a Firenze e nota a Pier delle sei età del m o n d o ( A d a m o - N o è - A b r a m o - D a ­
Francesco Giambullari 2 1 , del quale torneremo ad occu­ vide - Profeti della prigionia babilonese - G e s ù ) e dei
parci vista la sua importanza per la struttura storiogra­ tre tempi salvifici (natura, legge, grazia) 29 : la "parte sto­
fica delle Vite. L a Chronica di Carione - rifacendosi al rica" del Vasari comincia, c o m e già detto, con la crea­
cosiddetto Vaticinium Eliae - ripartisce la storia univer­ zione di A d a m o ( T 111). C i m a b u e viene inteso ( T
sale su tre livelli, rispettivamente di 2000 anni, sempli­ 126ss.) il fondatore della n u o v a arte toscana d o p o il
ficando così il tradizionale schema delle "sei età del «diluvio» del m e d i o e v o («l'infinito diluvio de' mali», T
m o n d o " e delle "quattro m o n a r c h i e " , inserito nella teo­ 126) - rifacendosi alle tesi di Gelli e G i a m b u l l a r i su
logia della storia patristica e medievale nella sequenza N o è , sia c o m e progenitore della cultura e della lingua
delle tre "età della salvezza" ante legem - sub lege - sub etrusco-toscana che c o m e f o n d a t o r e di Firenze 30 . Suc­
gratia11. L e cronache universali ab orbe condito conti­ cessivamente compare G i o t t o quale progenitore di una
nuavano ad essere anche nella prima età m o d e r n a le più n u o v a scuola, c o m e " A b r a m o " di una n u o v a arte, la cui
diffuse opere fondamentali di orientamento storico pastorale origine rimanda al m o n d o dei pastori, dei pa­
anche in ragione del fatto che riprendevano contenuti triarchi veterotestamentari e al c o n t e m p o alle antiche
umanistici integrandoli però nel canonico contesto teo­ saghe eroiche con i loro prediletti pastorelli 31 . L'arte
logico della storia della salvezza 23 . "naturale" di G i o t t o , da lui appresa scevro della c o n o ­
Mentre il Foresti e S a n t ' A n t o n i n o c o n d u c o n o la loro scenza delle regole d'arte e «senza maestro» ( T 147), l o
storiografia ab initio mundi n o n già fino al giudizio uni­ colloca nell'epoca della lex naturalis: «merito d'esser
versale, ma fino ai propri tempi, l'arco temporale che va chiamato discepolo della natura, e n o n d'altri» verrà
dalla creazione al giorno del giudizio, utilizzato spesso detto di lui nella seconda edizione 32 .
nel m e d i o e v o ad esempio da U g o di San Vittore 24 , da
O t t o n e di Frisingia 25 , al quale si rifà comprovatamente (e) L a prima parte delle Vite ( T 111-112), che tratta di
G i a m b u l l a r i n o n c h é dallo stesso Schedel, viene p r o p o ­ C i m a b u e , G i o t t o e del Trecento, viene posta, nel c o m ­
sto nella sua Cronica anche da G i o v a n n i Villani. plesso, in parallelo con l'epoca biblica ante legem. C o ­
Quest'ultima è stata indicata da Kallab c o m e una delle stituisce un topos il fatto che il livello ante legem, inte­
fonti delle Vite. L a cronaca di Firenze del Villani, p u b ­ so quale tempus legis naturalis, venga equiparato allo
blicata nel 1554 da Torrentino, si chiude con i primi stato di natura 33 .
segni della imminente fine del mondo 2 6 . L a seconda parte delle Vite ( T 222/3ss.) corrisponde al­
l'epoca biblica sub lege. I suoi più importanti esponen­
(y) A n c h e con l'orientamento teleologico della sua sto­ ti sono «Filippo, D o n a t o , P a o l o Uccello e Masaccio» ( T
ria dell'arte (nel Proemio delle vite, T 111-125) e della 284). G l i artisti della seconda epoca della «rinascita»
sua storia degli artisti (all'interno delle tre serie di vite) f o n d a n o e canonizzano un precetto sull'arte: Uccello,
Vasari e i suoi coautori si riallacciano a strutture e topoi Brunelleschi e Alberti f o r m u l a n o le regole della p r ò - -
della tradizionale teologia cristiana della storia, così spettiva; Brunelleschi, secondo Vasari, reintroduce «gli
c o m e questi sono andati definendosi sin dalla patristica ordini antichi b u o n i » (T 300) 34 ; Masaccio f o n d ò il vero
e c o m e sono stati trasmessi ancora nelle cronache uni­ m e t o d o , i m b o c c ò la «vera via» ( T 284) della pittura;

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P R O V V I D E N Z A E PROGRESSO

D o n a t e l l o p u ò perfino essere definito «regola de gli te grado « n o n [ . . . ] la umanità sola, ma la divinità istes-
altri» ( T 233). sa» ( T 562). L e o n a r d o , secondo Vasari, nella sua Ultima
I migliori maestri del X V secolo padroneggiarono ec­ Cena n o n avrebbe p o t u t o completare il capo di Cristo.
cellentemente «Regola, O r d i n e , Misura, D i s e g n o et M a ­ Il dipinto religioso menzionato per ultimo nella sua vita,
niera» ( T 555), e tuttavia non raggiunsero la perfezione forse n o n a caso, è una rappresentazione del G i o v a n n i
artistica, m a n t e n e n d o una «maniera secca, et cruda» ( T Battista. Raffaello, a sua volta, sarebbe nato un Venerdì
558) e, nonostante la conoscenza delle regole, le loro Santo (T 636) e sempre un Venerdì Santo sarebbe
opere rimasero «aspre e difficili» {ibid.). Essi lavorava­ m o r t o (come suggerisce l'epitaffio di Pietro B e m b o ci­
n o perlopiù «senza errori» (ibid.) - e tuttavia anche tato dal Vasari [ T 673]). G l i ultimi tratti del suo pen­
senza «spirito di prontezza» (ibid.), privi di «grazia che nello sarebbero stati rivolti al volto del Cristo trasfigu­
eccedesse la misura» ( T 556). N e l complesso le caratte­ rato, la cui divinità egli avrebbe rappresentato perfetta­
ristiche che Vasari assume per la sua seconda epoca mente ( T 668s.). Michelangelo infine, il p rincep s delle
della «rinascita» corrispondono alla valutazione paoli- tre arti sorelle (cfr. T 5 6 0 ) , occupa all'interno delle Vite
no-patristica dell'età sub lege, ovvero di un t e m p o in­ quel posto sistematico, che nella teologia trinitaria
termedio che certamente già conosce e rispetta leggi di­ c o m p e t e al « p r i m o padre» ( T 11) e che nella teoria ar­
vine, intese però ancora carnaliter e n o n spiritualiter, tistica del Vasari è assegnato al disegno quale «padre»
poiché ancora n o n partecipe della grazia (grafia)15. delle arti sorelle ( T 19). G r a z i e alla sua terribilità M i ­
L e o n a r d o , infine, f o n d a la terza maniera. Egli raggiun­ chelangelo avrebbe consegnato un giudizio sull'arte di
ge il «disegno perfetto» e la «grazia divina» ( T 558). L a tutti i tempi attraverso il suo affresco del giudizio uni­
terza epoca fu incoronata dalle opere del «graziosissimo versale. Il Giudizio Universale di Michelangelo è de­
Raffaello da U r b i n o » ( T 559), però ancor prima da M i ­ scritto da Vasari nelle ultime pagine delle Vite (T 981-
chelangelo, il quale deteneva n o n soltanto il «principa­ 985), le quali r i m a n d a n o quindi al fine escatologico
to» di un'arte m a di tutte e tre ( T 560). In virtù del suo della Bibbia.
«giudizio» ( T 560) e della sua «grazia» (T 561) le arti
h a n n o raggiunto il loro «ultimo termine» ( T 560) e la
loro «sì maravigliosa perfezzione» (ibid.), così da supe­ EXCURSUS: PIER F R A N C E S C O G I A M B U L L A R I
rare anche gli antichi. Michelangelo dispone di «una E LA PATERNITÀ C O L L E T T I V A D E L L E VITE
grazia più interamente graziosa» e una « p i ù assoluta
perfezzione» ( T 561). Per m e z z o della bontà di D i o fu I corp ora della metà del X V I secolo con ambizioni ca­
conferito a Michelangelo un tale «ingegno», «che ci noniche, c o m e ad esempio l'Index Librorum Prohibito-
mostrasse [ . . . ] l'infinito del fine» ( T 948). G i à la vita di rum del 1559/1564, i Decreti del Concilio di Trento o p ­
L e o n a r d o , che costituisce, c o m e notato, il principio pure i Centuriones di Magdeburgo 3 9 , sono il p r o d o t t o di
della terza maniera, viene introdotta sotto il segno di un collettivo di autori. N e l 1544 appare la Cosmo-
una «grazia più che infinita» ( T 562) 36 . grap hia di Sebastian Mùnster - un'impresa collettiva
Così c o m e le leggi mosaiche, secondo l'interpretazione costituita da 120 contributi di autori diversi con una de­
cristiana, al cospetto delle rivelazioni contenute nei scrizione del m o n d o intero ( « C o m p e n d i u m u n d kurt-
messaggi neotestamentari inauguranti l'epoca della sub zen begriff der gantzen welt») 40 . N e l 1550 le Vite del
gratia, sono ancora imperfette, così anche l'arte della se­ Vasari v e n g o n o pubblicate in collaborazione con c o m ­
conda epoca di Vasari manca, nonostante l'adempi­ petenti funzionari dell'Accademia Fiorentina; viene così
m e n t o fedele delle leggi delle tre arti sorelle, di quella portato alle stampe il p r i m o manuale delle arti figurati­
« s o m m a perfezione» (T 555) e « s o m m a grazia» ( T 557) ve che, c o m e già notato, sintetizza la teoria delle tre arti
che avrebbe raggiunto, invece, la terza epoca - l'arte a sorelle e la loro storia. Nello stesso anno alcuni m e m b r i
partire da L e o n a r d o . Soltanto nella terza epoca al ri­ della medesima Accademia Fiorentina, tra cui due coau­
spetto delle regole si affianca la «licentia» (T 556), che tori delle Vite - Bartoli e Giambullari - vengono chia­
sola permette la perfetta grazia, superando ogni misura mati, su iniziativa di C o s i m o I, a far parte di una nuova
e ogni regola prescritta («una grazia, che eccedesse la commissione. L o s c o p o era quello di formulare e cano­
misura», ibid)11. nizzare le regole della lingua fiorentina, ovvero del to­
scano 41 . U n p r o d o t t o di questi sforzi è la Difesa della
Alla terza e ultima epoca della «rinascita» v e n g o n o at­ lingua fiorentina, pubblicata nel 1556 a n o m e di Carlo
tribuite nel Proemio della terza parte delle vite ( T L e n z o n i e nella quale però, sia nelle dediche che nel
555ss.) le tradizionali caratteristiche dell'epoca sub gra­ testo, è evidenziata la compartecipazione all'opera di
tia della storia della salvezza. L a sua conclusione, il Giambullari, Bartoli e Gelli 42 .
Giudizio Universale di Michelangelo anticipa, c o m e già A proposito della collaborazione di vari autori alla Tor-
notato, il fine biblico-escatologico del tempo. Quest'e­ rentiniana, di umanisti fiorentini dalla cerchia di corte
p o c a fu plasmata da un «transcendent triumvirale», di C o s i m o I e di monaci dotti c o m e D o n Miniato Pitti,
per esprimerci con le parole di J u l i a Reinhard L u p - G i a n Maria Faetani o p p u r e Silvano Razzi, sono state
ton 38 : da L e o n a r d o da V i n c i , Raffaello Sanzio e M i c h e ­ avanzate delle congetture già nel secolo X V I I I 4 3 . Tra­
langelo Buonarroti, i quali rappresentarono in crescen­ mite il carteggio vasariano è inoltre documentata la col-

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GERD BLUM

ta u n notevole a p p o r t o di correzioni per m a n o del


G i a m b u l l a r i . Scapecchi i n d i c ò q u i n d i il G i a m b u l l a r i
(v* c o m e u n o dei revisori di questo manoscritto del 1547,
in seguito fortemente rivisto per la stampa 46 .
> JLLM P ier Francesco G i a m b u l l a r i era u n sostenitore del duca
C o s i m o I, n o n c h é m e m b r o fondatore d e l l ' A c c a d e m i a
S5
Fiorentina, e insieme a G e l l i e P ostel u n o dei principa­
«....••a..—
li rappresentanti della frazione degli Ararne !, cosiddetti
per le l o r o audaci teorie sulle origini mediorientali e
—T«W noachitiche della cultura e della lingua toscana. Era u n

L E VIT E C
fine conoscitore di D a n t e . Nelle vesti di p r i m o b i b l i o ­
tecario della Biblioteca Laurenziana lavorò, già negli
D V c anni '40 47 , alla sua storia d e l l ' E u r o p a ai tempi dei caro­
H T lingi e di O t t o n e I, pubblicata soltanto p o s t u m a nel
TI TT O R I ET 1566, rifacendosi a m p i a m e n t e alle cronache universali
T O RI IT
I N S I N O A T E M P I N O S T R I ! D E S C R I T
del m e d i o e v o e della p r i m a età moderna 4 8 . Charles
te in lingua T o f c a n a , d a G I O R G I O VASARI
Pittore Aretino. Con vna fua vtile H o p e lo ha identificato quale autore di quei passi dei
&ncceiTaria introduzzione
a le arti loro. p r o e m i e di quelle p o c h e frasi all'inizio e alla fine di al­
t*2 c u n e singole vite in cui è f o r m u l a t o il procedere su tre
livelli della «rinascita» delle arti. Tramite u n c o n f r o n t o
c o n i suoi scritti autentici, T h o m a s Frangenberg attri­
buisce a G i a m b u l l a r i importanti parti dell'introduzione
-J* alla parte storica dell'opera (del Proe mio de lle vite ), la
quale, c o m e p r e c e d e n t e m e n t e n o t a t o , delinea una
IBStl breve storia dell'arte ab Adam f i n o al gotico e alla m a ­
I H »
niera greca 49 . Sembrerebbe esser stato q u i n d i G i a m b u l ­
lari ad aver inserito in una cornice biblica dalla G e n e s i
IN FIRENZE
M V L.
al giudizio e in u n a sequenza di tre epoche, f o n d a t a
JMfe—
sulla tradizionale teologia cristiana della storia, la co­
spicua quantità di biografie fornite dal Vasari.
L a partecipazione di G i a m b u l l a r i alla stampatura delle
Vite e il suo soggiorno nella tipografia di Torrentino
s o n o documentati tramite alcune lettere 50 . In particola­
re va qui menzionata una lettera di G i a m b u l l a r i a Vasa­
1. Giorgio Vasari, Frontespizio delle Vite, Fire nze : Torr
e ntino,
ri del 7 gennaio 1550 e della quale si parlerà in seguito.
1550
N e l l ' a m b i t o delle argomentazioni che seguono, relative
laborazione degli umanisti P a o l o G i o v i o e A n n i b a l e allo schema di periodizzazione della Torrentiniana e alla
C a r o entrambi della cerchia romana di Alessandro Far­ sua paginatura strutturante e simbolica, verranno evi­
nese. Q u e s t i s o n o stati coinvolti già precedentemente la denziati ulteriori parallelismi nelle p u b b l i c a z i o n i di
conclusione di una copia della b o z z a del manoscritto G i a m b u l l a r i , i quali consentiranno di assumere c o m e
redatta nel c o n v e n t o di Faetani a R i m i n i nel 1547. L a ulteriormente p r o b a b i l e il suo r u o l o di ideatore o per­
collaborazione di C o s i m o Battoli, V i n c e n z i o Borghini e l o m e n o di coautore dello schema delle e p o c h e nelle
del G i a m b u l l a r i durante la stampatura a Firenze, negli Vite .
anni 1548-1550, è ampiamente documentata nel m e n ­
zionato carteggio vasariano 44 . Il B o r g h i n i scrive a Vasa­
ri il 24 gennaio 1550 verso la fine della stampatura: II. P ERIODIZZAZIONE E P AGINATURA
«[...] ero stato alla stampa e h o preso tutto lo stampa­ N E L L A EDITIO PRINCEPS DELLE VITE VASARIANE

to. I o in q u a n t o a m e sarò à ordine; et se ci sarà d u b b i o


l o conferirò a messer C o s . [ C o s i m o Bartoli] et G i a m b . L a prima edizione delle Vite del Vasari consta di 1033
[P ier Francesco G i a m b u l l a r i ] , et con lor consiglio si as­ pagine (e inoltre u n foglio con u n a vignetta al termine)
setterà ogni cosa» 45 . e c o m p r e n d e 133 vite 51 . L a p r i m a parte teoretica della
Torrentiniana costituisce, i n c l u d e n d o il frontespizio, la
Charles H o p e e T h o m a s Frangenberg h a n n o identifica­ dedica a C o s i m o I e la premessa all'opera completa
to il funzionario culturale m e d i c e o P ier Francesco {Proe mio de lla ope ra), quasi u n d e c i m o dell'insieme ( T
G i a m b u l l a r i c o m e un determinante coautore delle Vite , 1-110). L a vera e propria Introduzione , un trattato teo­
e ciò in seguito alla p u b b l i c a z i o n e da parte di P iero Sca­ rico sulle arti sorelle, c o m p r e n d e T 23-110 ed è, c o m e
pecchi di u n singolo foglio conservatosi del manoscrit­ si è detto, diviso in tre parti 52 . L a parte storica (inclusi
to riminese della Torrentiniana (fig. 5), il quale presen­ la Conclusione e gli indici) c o m p r e n d e p o c o p i ù di n o v e

134
P R O V V I D E N Z A E PROGRESSO

r ut

PROEMIO D E L L E
VITE.
I

O non dubito punto che non fiat yua/t di


r tutti gli firittori commme certifitma
SS«3|
opinione $ che la/cultura infieme conlaptt

9
turafujjero naturalmente da i populi dell*
Egitto primieramente trouateiB ài aleu­
ti tàtri non (ìanoi che attribuì/chino a Cal­
dei le prime bozge de marniti ifr iprimi nlieui delleftatue} ca
2. Giorgio Vasari, L e Vite, Firenz e: Torrentino, 1550, p. Ili, dettaglio

decimi dell'in sieme ( T 111-1033) ed è a sua volta sud­ q u i n d i il p r i m o livello della «rinascita», su pagina 223
divisa in tre parti: tre serie di vite degli artisti e archi­ (222 è una pagina sinistra) comincia la seconda parte
tetti italiani dai tempi di C i m a b u e , ciascuna preceduta delle Vite e q u i n d i la seconda età della «rinascita» delle
da u n p r o e m i o ( T l l l s s . , 222/223ss., 555ss.; vedi tavo­ arti. Su pagina 333 inizia la vita di D o n a t e l l o il quale,
le 1 e 2 nell'appendice). b e n c h é per motivi cronologici appartenesse alla secon­
M e n t r e la parte teorica, introdotta da una prima pre­ da epoca, avrebbe già raggiunto con le sue prestazioni
messa (Proemio della opera), offre u n sistema dell'arte fi­ artistiche la perfezione della terza età (fig. 3) 54 . Su pagi­
gurativa nei suoi tre generi principali, i tre ulteriori proe­ na 555 (e q u i n d i sulla prima pagina del s e c o n d o v o l u ­
m i alle tre serie di biografie presentano sinossi storiche m e ) comincia la terza serie delle Vite (fig. 4) e quindi il
di periodi sempre p i ù brevi. L e tre serie di vite suddivi­ terzo e u l t i m o livello del «progresso della rinascita» ( T
d o n o in tre parti, ovvero età, le ultime delle tre epoche, 125). Sulla pagina (non numerata) 999, i m m e d i a t a m e n ­
antichità - m e d i o e v o - »maniera m o d e r n a » ( T 558), con te p r i m a della "perfetta pagina" 1000 55 , comincia la Ta­
le quali Vasari nel Proemio delle vite ( T 111-125) ha ar­ vola di molti artefici nominati et non interamente de­
ticolato la storia dell'arte fin dalle sue origini, e con ciò scritti in questa opera - l'elenco di quegli artisti ai quali
la «rinascita» delle arti53. L e tre serie di biografie artisti­ n o n è stata concessa una propria vita.
che si concentrano ognuna su u n secolo: la prima parte C h e n o n si tratti di u n caso, che la paginatura impieghi
delle Vite ( T 111-222) c o m p r e n d e soprattutto il secolo u n o schema ternario per le cesure epocali delle tre Parti
X I V (incluso C i m a b u e ) ; la seconda parte delle Vite ( T delle Vite ( T 111, 2 2 2 / 3 , 555), così c o m e nella numera­
223ss.) il secolo X V sin da J a c o p o della Quercia, riser­ zione delle p r i m e pagine delle vite di D o n a t e l l o ( T 333),
v a n d o particolare attenzione a D o n a t e l l o ( T 333ss.); la di Tullio L o m b a r d o ( T 777) e dell'indice degli artisti
terza parte delle Vite ( T 555ss.), infine, tratta soprattut­ privi di una biografia propria (Tavola di molti artefici
to il secolo X V I , fino al 1550 ( L e o n a r d o compreso). nominati et non interamente descritti in questa opera, T
I m p o r t a n t i parti delle Vite c o m i n c i a n o sempre su u n a 999), ce lo suggeriscono i seguenti indizi:
pagina destra e q u i n d i con una paginatura dispari. Su Innanzitutto la logica c o m b i n a z i o n e dei primi d u e ter­
pagina 111 (fig. 1) comincia la prima parte delle Vite e nari, c o m p o s t i dalle cifre 1 e 2 con rispettivamente la

135
GERD BLUM

'jjr n i T B . it. Ì31


ANIMI D O T E !
BIVI.
SINGVLARESQjrE
B . M. C O R P V S . X V. CALEND.
VIRTVTEJ
MAIA I
DONATO SCVL-
ANNO MCCCCX LVI. H AC H V M O SVPFOSITA
TORE FIOREN­
GRATA PATRIA SEPBLIRI IVSSIT.
TINO.
Altri nientedimanco per OBOrarlo ancora maggior-
mentcgli hanno aggiunto quelli altri due. Li {cultori che noi abbiamo chiamà
ti vecchi,ma non antichi ; sbigottiti
PHILIPPO BRVNELB5CO ANTIQVAE ARCHI dalle molte difficultà della arte; con-
TECTVRAJE 1NSTA V R A T O R l . f. P. H, [,
duceuanolefigurelorofimal'cópd
GIVI SVO BENE MERENTI.
ite di artifizio & d i bellezza ; che, d
di metallo,o di marmo che ellefifut
fino;altro non erano però che tonde;
fi come allettano efii ancora tondi gli (piriti, & gli in­
P I P P o. gegniftupidi& grofii. Et nafceua tutto da queftoj
che ritraendofi elprimeuanofi?medefimirc*: fé medefi
Talfipntfifjòfitflò mi aflbmigliauano. Et cofi le pouere cole loro, erano
VighromgnrottcrnancnttioftrHfii: in tutto pnue de la perfezzione del difegno, Se della
Cht'co/lpttjfopifjò
viuezza-.Eflendo veramente al tutto imponibile, che
chi non hà vna co(à,la polTa dare.Pcrlaqualcoià la na­
gj'jjj *lkogirmioilCwtmricondufó.
tura giuilamente fdegnata, pcrvederfiquafi berrare
da le tiranefigure,che colloro lafciauano al mondo,
deliberò far na{cere,chi operando,riduceflc ad ottima
forma, con buonagrazia & proporzione,i male arrù
nati bronzi, & i poueri marmi; da lei come da madre
benigna, & amati, & tenuti cari,ficome colè dallei
prodotte con lunga diligcnzia, & cura grandifsima.
La onde per meglio adcpiere la volontà 6c la delibera­
zione {ùa;Co!moDonato nel nafcere,di marauiglioiè
.« s a i W i t t i M ¥ 9 tt x *v A:. doti : Et in perlina quafi difirmedefima lo mandò qua
jtvT , O O / T ; -. r u n i i r I giù tra'mortali, pieno di benignità, di giudizio,& di
« A o :i « ^ c t i . V i P i O H I T J a .! /. • :. amore.Pcr il che degnando egli ciaftuno che operaflè
I J 13 0 f I : J , 1 A X 1 II 5 •"• M S A I o con diletto fare altrui operarefiingegnane, lafiriò
Tempre godere de le fue fatiche, non fòlamcrc gli ami
Tt j i i

3. Giorgio Vasari, Le Vite, Firenz e: Torrentino, 1550, pp. 332s.

p r i m a ( T l l l s s . ) e la seconda ( T 222/3ss.) epoca della una casuale coincidenza di periodizzazione e paginatu­


«rinascita». C h e la terza epoca n o n possa cominciare ra nella editio princeps delle Vite vasariane n o n è da
con la pagina 333 si evince dall'ampiezza del testo del escludersi completamente. Finora n o n esistono ricerche
p r o e m i o e soprattutto dall'ampiezza delle biografie nel c a m p o delle scienze librarie sul tema di una strut­
della seconda epoca. C h e la terza parte delle Vite - e turante e simbolica paginatura di testi stampati nella
q u i n d i l'ultima epoca della «rinascita» - cominci però prima età m o d e r n a , raggiunta mediante l'impiego di
alla pagina successiva con u n ternario dispari ( T 555), particolari n u m e r i di pagina o dei fogli 58 . Tuttavia si tro­
ci fa i n t r a w e d e r e un'analogia fra periodizzazione e pa­ vano, ad u n p r i m o esame dei f o n d i della H o u g h t o n L i ­
ginatura. I n riferimento all'inizio della Vita di Donato, a brary of the H a r v a r d College Library ( C a m b r i d g e ,
pagina 333, si p u ò parlare di una numerazione simboli­ M A ) , della Beinecke Library (Yale University, N e w
ca, p o i c h é - c o m e notato - nel Proemio della seconda H a v e n ) , del G e t t y Research Institute in L o s Angeles,
parte delle vite viene detto espressamente che egli ap­ della W ù r t t e m b e r g i s c h e L a n d e s b i b l i o t h e k Stuttgart e
partiene cronologicamente ancora alla seconda, mentre delle biblioteche universitarie di Berna e Heidelberg,
la maturità delle sue opere appartiene, invece, già alla sporadici esempi di n u m e r a z i o n i strutturanti - tanto fra
terza epoca («io m e lo voglia metter fra i terzi», T 233). i libri del Torrentino che in d u e libri provenienti dalla
I n m o d o corrispondente alla cronologia storica, ossia cerchia di Giambullari 5 9 .
all'«ordine [ . . . ] del Tempo» 5 6 , ovvero - utilizzando fi­
gurativamente un termine tecnico della storiografia e P a r t i a m o dalla paginatura della Torrentiniana. Sarebbe
della poetica altomedievali - aìYordo naturalis, la vita di stato possibile, dal p u n t o di vista tipografico, un abbi­
D o n a t e l l o viene trattata all'interno della seconda età n a m e n t o intenzionale tra n u m e r i di pagina e parti del
m a , in virtù dell'orbo artificialis della paginatura, egli testo, in u n ' o p e r a talmente estesa? Un'esatta stima e d i ­
viene associato alla terza epoca 37 . visione del v o l u m e complessivo del testo con l'inten­
N o n o s t a n t e le menzionate corrispondenze fra numera­ zione di una paginatura triadica (con i n u m e r i di pagi­
zione delle pagine e successione delle epoche, u n caso, na 111, 2 2 2 / 3 , 3 3 3 , 5 5 5 , 7 7 7 , 999 messi in evidenza), già

136
PROVVIDENZA E PROGRESSO

; -7VIT. TM-UR8I«« _^g.

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55S Or*y*h lume j •

PROEMIO DELLA
:
•' - *4 t*fP* //emn- m M

frp*. f i nc»v<*./\ £. « J i t^'^mtìj


TERZA PARTE - m Hl 11 I- I. , <.y. » , , 11 i/.^y.-.^,,.^, -fc^.
D E L L E V I T E

I ciLn » C- ...„••»*-..- •'- • - • // _ y- _ ^^d, nìttffCvM


Bramente grande augumento fecero the ^te^kM_^-K ii • ' M"d »/*"« «
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*irtt3nclla ~4rchitettura,Pittura, et Seul ^^^^^Q^^^^^HMM* ' 3-»M, efU « w W j '

turi Quelli eccellenti Moeflri che noi ab- \fn*»' tl /iK/C (fCri. <Jc»M. (t- wk- „ - P ^ f » * "
Uomo deferittifin quijnella feconda parte (enfi*, eC^fiiJl- ^ am,-
diquejìculte; *4ggiugnendoalle afe de'
)f fU&t; fu» r.//4'(««0« m/lmra mu- A'
prmuJlegolafirdine,Mifura,Pifegno,et
anjU , "'^mf/nn,; ,z_
manierafi non in tutto perfettamente,tanto almanco mano
alueroicheiTer%i,di chi noiragioneremo da qui auanti,po~ enjh-mjSm. ff fcw A £• tic L
It^ w
terono mediante quellumejólleuarfi condurfià la fomma »,- tecy, JT */UAUK^CC- ,,, jZfn; j
perfezione, doueabbiam le co/è moderne di maggior pre­ fai*»; eC'Jf-fiiC-fÉJfr- j&*t kftf-im- i
gio >& più celebrate . Ma perche più chiaro ancor'Ji conofea fnirr.,ne$ iw >»' .-?^s.v,,.'<

la qualità del miglioramento che ci hanno fatto ipredetti ^ir •He c*Mfua.ti*' V » j M * m i £^mfk l^aC-"
tepci,nonfarà certofuori di propofìto dichiarare in pocheparo 7i*i hrw A-u> t 'fò­
le i cinque aggiunti che io nominai :Et difeorrer' fuccintamen li, éftùd'& é**ma J£m*S i f < f f . * r j li sr
te dondefia nato quel uero buono-fhcfuperato il fecola antico, ^flPMH* jiCin+r k,pujt,^^w%—
fa il modernofigloriofi. tu adunque la regola nella archi-
«t1- /f»Jta' nt/hiÀ'} **?ifvrf* h\ i&m';
tctturajlmodo delmtfurare delle anticaglie,ojferuanda lepia
tnh n<tt' afa- m 'nmpAim*. h' ^AJMM^
te degli edificij antichi,nelle opere moderne : L'ordine fu Udì

\
uidere lun'Genereda taltrojichc toccaffe ad ogni corpo le fl*.m&* t*>nf> tc*- h rvxe-iiàiA /W*>"

membrajuejdr non fi cambiajferopm tra loro il Doricojo lo l" ìnd filtri n<( fM4 lUÌttfi ..-^^L'.(,u'u; n,

nico,il Corintio^ il Tofano : &> la mifura fu miuerfalefi #^Hf ?<nfiero caìcrtA ioyt h motfr: {Àjl/»L—
nella ^irchhettura,come nella Sculturafare t corpi dellefgu .'*>.j-, mm» nnji* fr'>* *» *th+ • c£,~ n*( JH+-
re retti,diritti,^ con le membra organòratiparimeme;& il
Q*./L A.
fìmileneSapitturailldi/ègnofuto Imitare il più bello del/a
natura,in tutte lefigure,cofifcolpite come dipinteJaquat por­
temene ialoauere Umano t'ingegno ,che riporti tutto.

* a. V
5. Giorgio Vasari, V ita di Raffaello, foglio sciolto di copista
a n o n i m o corretto da Pier Francesco G i a m b u l l a r i , Firenze,
Biblioteca Nazionale Centrale, Nuove Accessioni 1396 (vedi T
4. Giorgio Vasari, L e V ite, Firenze: Torrentino, 1550, p. 555
636 e T 67ls.)

prima della stampatura, p r o b a b i l m e n t e sarebbe stata d o c u m e n t a t i , ad e s e m p i o , d a E r a s m o da R o t t e r d a m d u ­


u n ' i m p r e s a p o c o praticabile 6 0 , n o n o s t a n t e gli alti stan­ rante la s t a m p a di alcuni dei suoi scritti p u b b l i c a t i da
d a r d riguardanti il c o m p u t o di quantità di testo c h e F r o b e n a Basilea. Q u e s t o vale a n c h e per la dedica a C o ­
e r a n o già stati raggiunti alla m e t à del '500. P e r q u a n t o s i m o I ( T 3-7) delle Vite vasariane, nella quale p o c o
riguarda i p r o c e d i m e n t i tecnici tipografici i n t o r n o al p r i m a della c o n c l u s i o n e della stampatura f u r o n o inseri­
1550, b i s o g n a c o m u n q u e considerare c h e era u s o stam­ te d u e righe facenti riferimento a P a p a G i u l i o I I I , che
p a r e p i ù parti di u n l i b r o p a g i n a t e o fogliato simulta­ era stato a p p e n a eletto l'8 f e b b r a i o del 1550 ( T 5 ) M .
n e a m e n t e . Q u e s t o è riscontrabile fin dai t e m p i degli in­ G i a m b u l l a r i era presente nell'officina di T o r r e n t i n o d u ­
cunaboli 6 1 . D a allora era u n a prassi diffusa calcolare rante la stampatura. Si offrì al Vasari d i scrivere una
quantità di testo riferendosi ai n u m e r i di pagina o dei parte del Proemio della opera ( o p p u r e del Proemio
fogli. [della prima parte] delle vite [ ? ] ) che egli n o n aveva an­
A l c u n i n u m e r i di pagina alternativi i quali si t r o v a n o sul cora s p e d i t o a T o r r e n t i n o . Q u e s t o risulta da u n a lettera
f o g l i o conservato del m a n o s c r i t t o riminese delle Vite d i G i a m b u l l a r i al Vasari datata 7 g e n n a i o 1550 65 . C o l ­
vasariane in alto a destra, n o n c h é u n a lista d i vite d'ar­ pisce, per q u a n t o riguarda l'aspetto grafico della T o r -
tista corredata di n u m e r i di pagina per m a n o del Vasa­ rentiniana, c h e la parte teorica sia stata c o m p o s t a in
ri p o t r e b b e r o r i m a n d a r e a questo t i p o di calcolo di n u ­ m o d o c o m p a t t o e stretto, p o s i z i o n a n d o ad e s e m p i o i ti­
m e r i di pagina (figg. 5 e 6) 62 . R i g u a r d o agli inizi della toli di u n c a p i t o l o sul b o r d o inferiore d i u n a pagina, al
s t a m p a la ricerca ha s c o p e r t o che d u r a n t e la s t a m p a t u ­ t e r m i n e del c a p i t o l o p r e c e d e n t e - cosa che c o m u n q u e ,
ra simultanea di varie parti di u n l i b r o , alcune p a g i n e agli albori dell'arte tipografica, era p i u t t o s t o consueta.
v e n i v a n o c o m p r e s s e o estese nella c o m p o s i z i o n e q u a n ­ Il testo della parte teorica a p p a r e tipograficamente
d o si i n c o n t r a v a n o difficoltà nella c o n g i u n z i o n e precisa m o l t o c o m p r e s s o , m a verso la fine dell' Introduzione un
tra le p a g i n e n u o v e e quelle già numerate 6 3 . C a m b i a ­ p o ' m e n o per il fatto che spatia a p p e n a p i ù larghi v e n ­
m e n t i di p a r o l e del testo d u r a n t e la stampatura s o n o g o n o utilizzati c o n m a g g i o r e frequenza. D ' a l t r o c a n t o il

137
GERD BLUM

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^(Kintnn y À-.rUIrt, /•'*'*-•>•• \-;u->-»:y.< t^ fCiì./^ r ftf
!

6. Giorgio Vasari, Tabella cronologica delle Vite, collezione privata

layout di a l c u n e pagine, a d e s e m p i o della p a g i n a 3 3 2 , è sulla q u a l e si t r o v a il finale d e l testo delle Pandette fio­


a m p i o e lasco (fig. 4). E p o s s i b i l e che la p a g i n a 3 3 2 f u n ­ rentine p o r t a il n u m e r o 1666. D o p o l ' u l t i m a p a g i n a n u ­
gesse da t a p p a b u c h i , di m o d o c h e la p a g i n a 333 p o t e s ­ m e r a t a 1666 segue a n c o r a tutta u n a serie d i fogli n o n
se essere utilizzata per l ' i n i z i o della vita di D o n a t e l l o ? numerati 6 8 .
S o r p r e n d e a n c h e il fatto c h e l ' i m p o r t a n t e vita di M i ­ I n u n v o l u m e t t o , s t a m p a t o d a T o r r e n t i n o in m o d o m e ­
chelangelo, in via del t u t t o eccezionale, n o n c o m i n c i su t i c o l o s o alla f i n e del 1550, p o c h i m e s i d o p o le Vite, e
u n a p r o p r i a p a g i n a m a alla m e t à di p a g i n a 947: si trat­ che c o n t i e n e d u e l e z i o n i del g i o v a n e L u c i o O r a d i n i su
tava forse d i u n a m i s u r a di c o m p r e s s i o n e per rendere Petrarca 6 9 , le cesure nella s u d d i v i s i o n e del testo s o n o
p o s s i b i l e il g i o c o c o n i n u m e r i d i p a g i n a 9 9 9 e 1033? state e v i d e n z i a t e d a i n u m e r i d i p a g i n a 11, 4 4 e 66. A
R i a s s u m e n d o : sarebbe p e n s a b i l e , in alternativa a u n a questa particolare serie di n u m e r i v i si g i u n g e tramite
p r o g e t t a z i o n e a priori della p a g i n a t u r a s e c o n d o l o sche­ a l c u n e inesattezze nella s e q u e n z a delle p a g i n e (ad e s e m ­
m a 111, 2 2 2 / 3 , 333 ecc., che soltanto d u r a n t e la s t a m - p i o n e l l ' e s e m p l a r e della H o u g h t o n L i b r a r y la p a g i n a 6
p a t u r a della parte teorica e n u o v a m e n t e d u r a n t e la è seguita da p a g i n a 11; v e d i fig.7) e tramite l'aggiunta di
s t a m p a della p r i m a e della s e c o n d a parte delle serie d i u n a p a g i n a v u o t a p r e c e d e n t e la p a g i n a 4 4 - particolare
vite, si profilasse la possibilità di strutturare e articola­ del t u t t o i n u s u a l e negli altri libri di T o r r e n t i n o . B e n c h é
re il testo d a s t a m p a r e tramite u n o s c h e m a d i p a g i n a t u ­ nel caso delle Due Lez z ioni d i O r a d i n i il g i o c o c o n la p a ­
ra basata su ternari - r i c o r r e n d o e v e n t u a l m e n t e a p i c ­ ginatura n o n s e m b r i avere a l c u n significato s i m b o l i c o ,
cole aggiunte o a tagli. s e m b r a c o m u n q u e e v i d e n t e u n ' a f f i n i t à strutturale c o n
A l l a tesi di u n casuale l e g a m e tra p a g i n a t u r a e p e r i o - la editto princeps delle Vite, concluse soltanto pochi
d i z z a z i o n e s ' o p p o n e il fatto che altri d u e libri di T o r - m e s i p r i m a (alla fine di m a r z o del 1550) 70 .
r e n t i n o p r e s e n t a n o s c h e m i di p a g i n a t u r a strutturanti, D a u n c o n t r o l l o su circa 150 delle circa 2 6 0 e d i z i o n i d i
b e n c h é n o n s i m b o l i c i . N e l l a sua p i ù s p l e n d i d a e d i z i o n e , Torrentino 7 1 e degli scritti di G i a m b u l l a r i apparsi p r e ­
a c c u r a t a m e n t e stampata, i tre (a v o l t e a n c h e d u e ) v o l u ­ c e d e n t e m e n t e presso altri e d i t o r i r i s u l t a r o n o , nella p a ­
m i in f o l i o del f a m o s i s s i m o m a n o s c r i t t o delle c o s i d d e t ­ ginatura, a l c u n e altre particolarità. N e l trattato d i G u i l ­
te Pandette fiorentine del 1553, il p r i m o l i b r o delle Pan­ l a u m e P o s t e l d e d i c a t o al d u c a C o s i m o I sulle origini
dette (Digesti) c o m i n c i a - di seguito a d alcuni l u n g h i e d etrusche della T o s c a n a , De Etruriae regionis12, pubbli­
66
i n t r o d u t t i v i "paratesti" su 5 5 fogli n o n numerati - sol­ cato n e l 1551 da T o r r e n t i n o , alle p a g i n e 222ss. si t r o v a
t a n t o sul f o g l i o 5 6 , c o n la p a g i n a t u r a l 6 7 . Il s e c o n d o u n a lettera indirizzata a G i a m b u l l a r i e intitolata De
l i b r o c o m i n c i a su p a g i n a 3 3 , il terzo su p a g i n a 66, il cin­ summa veritatis Basi in triplice ratione posila ad Giam-
q u a n t e s i m o su p a g i n a 1600. L ' u l t i m a p a g i n a n u m e r a t a bullarium. Il l i b r o di G i a m b u l l a r i sulla struttura e le

138
P R O V V I D E N Z A E PROGRESSO

uesligia di tanti honoratiftmi


nitorifuoi, èproceduta già tanto
Vroge-
auan
L E T T V R A DI
ti, quanto haueduto piti ito/te il Mon LVCIO ORADINI
do./o/o ancora, che la dignità, & eccel DA PERVGIA, SOP11A
II. S O N E T T O Q_V A N T A
lenza delie lettere e in quella fimaap* inuidia ti porto auara ren a, Ice
ta da lui pubicamente nella
prefo tutti icuori generofì, Et in coft Accademia Fiorentina
fattariputazione, chenumo quantun­ la Prima Domcni
cadi Giugno.
que grande fi sdegna,anzigradi/ce mol
M. D. L.
to d'efjere ancora per cotaliuie honora-
to. Et dmero non farehhero tegregie '
opere,&fortifimi fatti uoFìri poco me Ofohene,e connfo,Ma-
no, che morti al nafcere fe le penne de­ _ <rnificoe deo-nittimo wee
gli Scrittori nelleface fero fempiteme. confilo, dotnfmi, e giudi
wfifimi\Accademicì3e
figli dunque ZJ. S. con lieto animo que
f o dom(qualunche egliftaftfeguiti di miss itoi tatti nobilitimi,e cor-
teffimi\4fcoltatori,che,
favorire le cofefue medef me, donde le fe;o,cofi allagraue^a del pefo, come alle de
può uenire non meno eterna gloria, che ùolifimrfor^e mie , hauefi riguardo ham-
gloriofa eternità. ^A. V. MuBrifimd tOj Mai cotal carico fopra le[palleposto non,
S. humilrnente mi raccomando. mi farei : diente è di doucrein quel luogo leg
gcre, douc ipiu doni ingegni, e ipm perfetti
Hrmile&diuoto /erto uottro. giudizi] conuengono,di tutta Fioren^a,nefo
Lorenzo T orr enfino lmprejfor Ducale. pì-a quella cattedra fàlito, nella quale tatihuo

7. Lucio Oradini, Due Lezioni Firenze: T orrentino, 1550, pp. lOs.

p r o p o r z i o n i dell'Inferno di D a n t e , de l 1544, riporta a p r i m a età m o d e r n a , specifici significati simbolici 75 . Se si


sua volta su pagina 111 una tavola ancora da e saminare considerano i ternari c o m e un'estensione a tre cifre di
che contie ne la se rie di n u m e r i 11, 22, 33, 44 ecc. (fig. u n a serie a d u e (11, 22, 33 ecc.) risultano tuttavia possi­
9). Ne lla p r i m a e dizione latina de lla vita de l p a p a m e ­ bili delle relazioni simboliche. In c o m p e n d i c o n t e m p o ­
diceo L e o n e X , la quale apparve nel 1548 presso T o r ­ ranei sulla simbologia dei numeri, l ' i l è inteso c o m e
rentino, il p r i m o libro comincia su pagina 1, il s e c o n d o imperfetto (la peccaminosa trasgressione del dieci e allo
su pagina 33 e il terzo su pagina 66 73 . L e Hieroglyphica stesso t e m p o il m a n c a t o raggiungimento del dodici, an­
di Pierio Valeriano, apparse presso T orrentino nel 1556 ch'esso considerato ad malam partem)lb.
in u n a p r i m a edizione parziale m o l t o rara, presenta u n Si fa qui regolarmente riferimento agli 11 tappeti nell'a­
simile schema di paginatura: su pagina 1 comincia il trio dell'Arca dell'Alleanza menzionata nell'Esodo (26, 7-
p r i m o libro (a differenza delle Vite vasariane le dediche 12). Il n u m e r o 22, a sua volta, a causa delle 22 sillabe
iniziali n o n s o n o paginate), su pagina 2 2 il s e c o n d o e su dell'alfabeto ebraico, era considerato il n u m e r o della
pagina 33 la dedica del terzo libro 74 . legge. Il n u m e r o 33 fu notoriamente considerato per­
fetto, in q u a n t o corrispondente all'età di Cristo 77 .
G i a m b u l l a r i , c o m e conoscitore dei «sapientissimi C a ­
EXCURSUS SULLA SIMBOLOGIA DELLA SERIE balisti» 78 e dei « D o t t o r i ebrei» 79 dovette essere in u n a
DI NUMERI 11, 22, 33 certa confidenza con l'interpretazione cabalistica delle
22 sillabe ebraiche. E s s e n d o destinatario di una lettera
A i ternari 111, 222, 333 e così via, n o n f u r o n o associa­ già menzionata di G u i l l a u m e Postel, ne conosceva p r o ­
ti n o r m a l m e n t e , nella tradizione medioevale e della b a b i l m e n t e anche la traduzione e il c o m m e n t o del Sefer

139
GERD BLUM

Yetzirah, appar so a Par igi nel 1552 80 . U n a pagina di probabile, p o i c h é già all'inizio della stampatura della
questa edizione mostr a u n o schema consistente di editio princeps C o s i m o I era il destinatario prestabilito
2 2 x 1 1 car atter i ebr aici stampato in f o r m a di u n c o m ­ della dedica e il libro appariva presso il suo tipografo
patto b l o c c o di testo (fig. 8)81. ufficiale. A l contrario, è dimostrato che Vasari, i n t o r n o
Il 33 venne inteso quale n u m e r o della Trinità e dei m e n ­ alla fine della stampatura delle Vite, nel febbraio e
zionati anni di Cristo. A l n u m e r o 33 si allude anche con m a r z o del 1550, soggiornasse a R o m a allo s c o p o di c o n ­
la quantità complessiva delle pagine, 1033, e con il n u ­ quistarsi il favore del papa G i u l i o I I I , il quale era stato
m e r o delle singole vite (133) della p r i m a edizione. E ca­ eletto l'8 febbraio 1550 e p o i i n c o r o n a t o il 22 febbraio
suale l'affinità nella c o m p o s i z i o n e dei n u m e r i con la Di­ 1550. Il suo n o m e fu q u i n d i inserito ancora nella dedi­
vina Commedia di D a n t e , con i suoi 1+33+33+33 canti ca a C o s i m o ( T 5). P o c h i esemplari riportano sul retro
e con i suoi endecasillabi? L e uniche misure che offre del frontespizio alla terza parte delle Vite (ovvero del
D a n t e , relativamente ai gironi dell'Inferno, s o n o undici s e c o n d o v o l u m e ) una dedica a G i u l i o III 87 . Tuttavia, al
e 22 82 . O r a , scoprire u n a relazione tra le quantità del­ m o m e n t o dell'elezione del papa, le Vite erano già in
l ' I n f e r n o dantesco e l o schema di paginatura delle Vite gran parte stampate 88 .
del Vasari sembra assurdo e tuttavia va considerato I n u m e r i 11, imparentati col 111, possedevano u n si­
quanto segue: G i a m b u l l a r i , tanto alla fine del suo libro gnificato specificamente dinastico per i sovrani medicei
sulla costruzione dell'inferno dantesco, quanto in una L e o n e X e C o s i m o I - e questo in o p p o s i z i o n e alla tra­
Lezzione incentrata sul Luogo, l'altezza e la divisione del dizionale interpretazione del n u m e r o lì ad malam par-
Purgatorio, sottolinea che la costruzione e la ripartizio­ tem, c o m e n u m e r o del peccato e della mancanza, espli­
ne dell'abisso infernale c o r r i s p o n d o n o mutatis mutan- citamente in un significato ad bonam partem: il n u m e r o
dis all'impianto e alla suddivisione della « m o n t a g n a » dinastico della fortuna e della nascita. L e o n e X aveva
del Purgatorio, sulla cui cima si trova il paradiso terre­ favorito il giovane C o s i m o e giocò u n r u o l o significati­
stre83. Scorgere un'analogia tra il « m o n t e » del Purgato­ v o nelle rappresentazioni figurative dinastiche del Pa­
rio nella concezione del G i a m b u l l a r i e i tre livelli gradus lazzo Vecchio, così c o m e esse, su c o m m i s s i o n e di Cosi­
adparnassum della storia della «rinascita» nelle Vite ap­ m o I, f u r o n o da Vasari concepite dal 1558. È riferito,
pare per lo m e n o possibile. che questo p a p a aspirasse a collegare tutti gli eventi più
D e g n e di nota s o n o le c o n c o r d a n z e c o n u n a c o l o n n a importanti della sua vita con il n u m e r o di data 11:
basata sulla progressione numerica 11, 22, 33ss., nella
già menzionata tabella a pagina 111 del libro di G i a m ­ L a sua data di nascita (11 dicembre 1475), la cattura
bullari del 1544, sulla f o r m a e le misure dell'abisso in­ nella battaglia di Ravenna (11 aprile 1512) e l'elezione
fernale descritto da D a n t e (fig. 9) 84 . I n u m e r i 11, 22 e pontificia (11 marzo 1513) offrivano i fondamenti per
33 giocano u n r u o l o anche nella speculazione n u m e r o - una speculazione del genere [se. per una speculazione
logica di G i a m b u l l a r i , relativamente ai p r i m i sovrani numerologica sul numero undici]; espandendo i limiti
interpretativi, anche altri avvenimenti si potevano corre­
della Toscana, durante il suo presunto p r i m o p e r i o d o
lare al numero 11, ad esempio l'elevazione a cardinale (9
"aramaico" 8 5 e - c o m e verrà ancora mostrato - all'in­
marzo 1492), la fuga da Firenze (10 novembre 1494, la
terno della sua descrizione delle nozze del duca C o s i m o
fuga dalla prigionia francese (4-13 giugno 1512) così
I con E l e o n o r a di T o l e d o .
come il ritorno a Firenze (14 settembre 1512). In quelle
A causa delle speculazioni numerologiche d o c u m e n t a ­
occasioni, in cui Leone era libero di scegliersi la data,
te da G i a m b u l l a r i in diversi scritti è o v v i o che la messa egli poteva confermare senza problemi questa serialità,
in evidenza delle cesure temporali delle Vite, attraverso ad esempio in occasione della processione al Laterano
il n u m e r o di pagina ternario ( T 111, 222, 333, 555ss.), 1* 11 aprile 1513 o dell'incontro con Francesco I a Bolo­
così c o m e il discusso gioco con i n u m e r i di pagina gna (11 dicembre 1515) [...]89.
9 9 9 / 1 0 0 0 e 1033 (=1000+33), p o t r e b b e r o essere ricon­
dotti all'umanista di corte di C o s i m o I 86 .
O t t o eventi della vita di L e o n e X collegati col n u m e r o
I I s o n o stati tutti rappresentati c o n c o m m e n t a r i o poe­
I L N U M E R O 11 C O M E N U M E R O F O R T U N A T O D I L E O N E X tico su u n o degli archi di trionfo, eretti in occasione
E COSIMO I della solenne processione in Laterano del papa n e o elet­
to. C i ò risulta dalla descrizione di questo cosiddetto
Il n u m e r o 111 gioca nella successione seriale dei terna­ Possesso, pubblicata da G i o v a n n i G i a c o m o P e n n i a
ri un ruolo rilevante (111+111=222; 222+111=333 e R o m a nell'anno 1513 90 . O t t o ottagoni mostravano i
così via). Q u e s t o n u m e r o p o t r e b b e eventualmente esse­ « Schicksalstage (le giornate cruciali) di L e o n e , dalla sua
re spiegato c o m e un'allusione a p a p a P a o l o I I I il quale, nascita f i n o alla presa di possesso della basilica papa­
a metà degli anni quaranta, era stato preso in conside­ le» 91 . P e n n i tramanda i seguenti distici apportati sul­
razione in quanto beneficiario della dedica del libro. (Il l'arco di trionfo:
carattere per " 1 " è nei caratteri della paginatura della
Torrentiniana identico c o n " I " così che il n u m e r o di pa­ Vndecima eduxit Leonem lux candida in orbem+
gina " 1 1 1 " appare c o m e " I I I " . ) C i ò è però del tutto i m ­ Et patribus sacris addidit Vndecima+

140
PROVVIDENZA E PROGRESSO

•i

il. Numeri

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oh J3 o> yD sn VT pi nn v*\ na 3N
03 ah 03 y> SD vn pi m u>n miaN
ao oh y3 D> VD- pn ni un nnA3~N
34 oo yh s>3 v' pò m u;t m na ntf
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sy vo pa no iyh JTì3 in n na D3 »N r
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ys py no vi no n nn vn U33 |
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pv na u?y no ni DI >n 3n ha 03 aN r '
pn -iv w ny IOT >ì 3n Vi DA 33 otf
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n\y np >o 3n V oi 3n.oi ya ss y**
v* nn nio hn or ai on ynsa>3pN
3' VD on a? OI ynm j ra pan**
n3 V OD :n or yi sn sn pa 13
VI o» ;D on yi JDI ^n pi na u>3 nN

.. 1

8. Guillaume Postel, Diagramma c o m p o s t o dalle 22 lettere dell'alfabeto ebraico, in A b r a h a m i Patriarchae liber Jezirah, Parigi 1552,
senza paginazione

141
GERD BLUM

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Bit t.t/ito 6X/ì/ 4vér'd étto, de /e Bolge :Daft
quili ogginiii spediti ,xe ne anduimo a trai*
t i r e del P ó z z o ; R/confifido però avinti a chi
U g g e , c h e se i Fonti Vie étézir.e da cólta 4
cófta di qué&d ville, pare fi ino troppo
precipitósi il nófiro Bokta(còme
értiC?
io dipi nel
4
principio) considcra quéfyo Cérchio con Iti*
(ro che lo seguita , non come tifico, ma cómz
Matemitico solane me: perà non 4'-'énìo me
f e r i r e di materia sensibile, predi? sólo cola r
intelligibile , lliido » o falcandosi pori ire da lo
xr
ingegno ,dò e ì pifii no inno luògo. Et non
dimeno il diségno st Ycrisimilc,cbe ciascuno

9. Pier Francesco Giambullari, Lista delle misure delle malebolge dell'Inferno di Dante, in De'l Sito, Forma, & Misure, dello Inferno
di Dante, Firenze 1544, p. Ili

142
P R O V V I D E N Z A E PROGRESSO

Vndecima existi patri[a]e confinib us exul+


cornice escatologica tra G e n e s i e Apocalisse, alla teolo­
Hostib us et s[a]euis captus in Vndecima+
gia della storia patristica, e ai tradizionali schemi e p o ­
Vndecima exoluit nexus & Gallica uincla+
cali teologici dei tre tempi della salvezza e delle sei età
Nativas sedes reddidit Vndecima+
del m o n d o . Esemplari s e m b r a n o esser stati anche gli
Vndecima e tantis Pastorem Curia solum+
schemi tripartiti delle cronache universali della p r i m a
Te legit & regnum firmat in Vndecima+
Vndecimum Vates numerum celeb rate quotannis+ età m o d e r n a c o m e la Historia tripartita di S a n t ' A n t o n i ­
Carminib us cultis lux sonet Vndecima+92. n o da Firenze o la Chronica di Carione.
L a periodizzazione storico-teologica della storia dell'ar­
te di Vasari viene illustrata nella editio princeps di Tor-
J o h n Shearman parla a p r o p o s i t o di questo panegirico rentino mediante u n o schema di paginatura che pre­
di u n «process w h i c h might b e called undecimaliza- senta affinità con i giochi numerologici danteschi e di­
tion» 93 . C o m e L e o n e X anche C o s i m o I dal canto suo nastici negli scritti di Pier Francesco G i a m b u l l a r i . Q u e ­
riprende l'alta considerazione dell'I 1 quale n u m e r o di- sto schema di paginatura n o n viene più m a n t e n u t o nella
nastico-astrologico della fortuna e della nascita, c o m e seconda edizione del 1568. Sempre nella seconda edi­
ha mostrato J a n e t C o x - R e a r i c k . Così, viste le incertezze zione, l'opera di Michelangelo e il suo Giudizio Univer­
sulla sua data di nascita 94 , che gli avrebbero consentito sale v e n g o n o , c o m ' è n o t o , relativizzati nel loro signifi­
di stabilirla - c o n f o r m a n d o s i a u n ' o p i n i o n e canonica cato di telos della storia dell'arte 98 . Tuttavia le Vite del
della simbologia numerale - al 12 giugno 1519, C o s i m o Vasari rimasero anche nella seconda edizione u n "gran­
decise di fissare all' 11 giugno la data del suo anniversa­ de r a c c o n t o " della storia dell'arte ab orbe condito, se­
rio e di indire per quella ricorrenza una festa pubblica 9 5 . c o n d o il m o d e l l o della teologia della storia cristiana. L a
A questo p r o p o s i t o è d e g n o di rilievo che il p r i m o scrit­ suddivisione, f i n o ad oggi ancora attuale, della rinasci­
to p u b b l i c a t o dal G i a m b u l l a r i , la sua descrizione delle ta delle arti in tre stadi - un, per così dire, " P r o t o - R i ­
n o z z e di C o s i m o con E l e o n o r a di T o l e d o , riprenda e n a s c i m e n t o " ( X I V secolo) u n p r i m o Rinascimento ( X V
sviluppi la dinastica speculazione numerologica, già secolo) e u n p i e n o Rinascimento (prima metà del X V I
adottata per L e o n e X , anche in riferimento al giovane secolo) - viene mantenuta nella edizione G i u n t i n a
duca. G i a m b u l l a r i interpreta, s e c o n d o una simbologia c o m e anche il suo sottotesto storico salvifico con le sue
numerologica, 1*11 giugno 1539, data di partenza di allusioni allo schema storiografico ante legem - sub
E l e o n o r a da N a p o l i per il suo sposalizio fiorentino. L ' I 1 legem - sub grafia, notato e occasionalmente m e n z i o n a ­
giugno, in q u a n t o data di nascita del duca, sarebbe un to del resto da Schlosser 99 .
giorno fortunato per Firenze, cosa confermata anche L e Vite del Vasari assumono n o n soltanto, c o m e Barol-
dal fatto che la vittoria di C a m p a l d i n o sarebbe stata sky ritiene, singoli motivi biblici, m a è p r o p r i o la strut­
conseguita un 11 di giugno (dell'anno 1289). Il 22 giu­ tura della storiografia delle Vite che poggia su u n o sche­
g n o p o i la sposa avrebbe raggiunto il p o r t o toscano di ma biblico della periodizzazione della storia salvifica con
Livorno 9 6 . E evidente qui c o m e G i a m b u l l a r i si riallacci la sua sintesi di provvidenza e progresso, diffusa ed ela­
alla speculazione numerologica dinastico-astrologica in­ borata nella teologia patristica della storia biblica e nelle
t o r n o a L e o n e X , che gli doveva esser nota attraverso l o cronache universali. Q u e s t o n o t o schema faceva appari­
scritto, fra gli altri, del Penni. re la storia dell'arte vasariana c o m e u n riflesso e un'ana­
L a corrispondenza descritta sopra tra la periodizzazio- logia della storia della salvezza, e offriva al c o n t e m p o un
ne tripartita della Torrentiniana e la n u m e r a z i o n e di pa­ chiaro principio strutturale in base a cui correlare il vasto
gina s e c o n d o l o schema 111, 222, 333 ecc. p o t r e b b e materiale. C h e le Vite, pubblicate sotto il n o m e di Vasa­
d u n q u e indicare u n s e c o n d o significato dinastico. D ' a l ­ ri, e in particolare la vita di Michelangelo, fossero rece­
tra parte ad esempio, le pagine 11, 22, 33, n o n s o n o pite nel X V I I I e nel X I X secolo c o m e testo f o n d a m e n ­
poste in evidenza n e p p u r e nella editio princeps delle tale di una religione dell'arte 100 , di una "Kunstreligion",
Vite. S e c o n d o le regole della stocastica p o t r e b b e trat­ la quale p o n e Yartifex divinus - c o m e " g e n i o " - al posto
tarsi, nello schema di paginatura descritto, anche di una del deus artifex, andava m o l t o p r o b a b i l m e n t e al di là
serie casuale di ternari - tuttavia è completamente i m ­ dell'orizzonte di Vasari e di Giambullari 1 0 1 . L a rappre­
probabile 9 7 . sentazione della storia dell'arte nelle Vite vasariane se­
c o n d o il m o d e l l o della storiografia biblica offriva tutta­
via i migliori presupposti per la m o d e r n a rivalutazione
III. CO NCLUSIO NE della storia dell'arte c o m e una progressiva storia della
redenzione secolare e m o n d a n a . In tal senso le Vite di
Nell'organizzazione e nella disposizione del vasto mate­ Vasari s o n o espressione di e c o n t e m p o r a n e a m e n t e i m ­
riale sulla storia dell'arte toscano-italiana raccolto da p u l s o a una «secolarizzazione del m o n d o » e dell'arte la
Vasari, s e c o n d o q u a n t o riferisce, in dieci anni ( T 992), quale, s e c o n d o K a r l L o w i t h , a partire da G i o a c c h i n o da
gli autori delle Vite e il presunto architetto della loro Fiore, «era favorita dal fatto che il pensiero escatologi­
struttura generale, Pier Francesco G i a m b u l l a r i , si rife­ co veniva riferito alle p e n u l t i m e cose» 102 .
cero in p r i m a linea n o n a modelli pagano-antichi, m a -
c o m e è stato esposto in dettaglio - alla B i b b i a e alla sua

143
GERD BLUM

TABELLA 1 TABELLA 2

STRUTTURA DELLA TORRENTINIANA (1550), STRUTTURA DELLA TORRENTINIANA (1550),


PROSPETTO SEMPLIFICATO PROSPETTO DETTAGLIATO
("indicano pagine senza paginatura) ("indicano pagine senza paginatura)

3 - 1 1 0 PARTE SISTEMATICA
PRIMO VOLUME
• 23 Della (sic !) architettura *1 Frontespizio
• 52 Della scultura 3 Dedica a Cosimo I
• 71 Della pittura 7-22 Sinopsi I: Proemio della opera

23-110 PARTE SISTEMATICA (= Introduzzione)"


111-*1033 PARTE STORICA (133 biografie)
• 23 Della (sic !) architettura
111 Inizio della Prima parte delle vite • 52 Della scultura
• 71 Della pittura
222/22} Inizio della Seconda parte delle vite
333 Inizio della Vita di Donato 111-1033 PARTE STORICA (133 vite [biografie] + conclusione
+ indici)
555 Inizio della Terza parte delle vite
777 Inizio della vita di Tullio Lombardo 111 Sinopsi II: Proemio delle vite

''999 Inizio della Tavola di molti artefic i nominati 126ss. PRIMA SERIE D E L L E VITE: da Cimabue
et non interamente descritti in questa opera a Lorenzo di Bicci
*1033 Ultima pagina col colophon e imprimatur
"1034 (vuota) + "1035 Vignetta + *1036 (vuota) 222/223 Sinopsi III: Proemio della seconda parte delle vite

235ss. S E C O ND A SERIE D E L L E VITE: da Iacopo


della Quercia a Pietro Perugino (-552)
333 Inizio della Vita di Donato

SECONDO VOLUME
553 Frontespizio del secondo volume
555 Sinopsi IV: Proemio della terza parte delle vite

562ss. TERZA SERIE D E L L E VITE: da Leonardo


da Vinci a Michelangelo Buonarotti (-991)
777 Inizio della vita di Tullio Lombardo
992ss. C O NC L U S I O NE E IN DICI; C O L O P H O N ;
VIGN ETTA
992 Conclusione (-"994)
;
995 Tavola de'capitoli della introduzzione
(Arc hitettura - Sc ultura - Pittura)
"996 Tavola delle vite degli artefici descritte in questa opera
*999 Tavola di molti artefic i nominati et non interamente
desc ritti in questa opera
"1003 Tavola de luoghi dove sono le opere, desc ritte (-1032)
*1033 Colophon e imprimatur
"1034 (vuota)
'"1035 Vignetta
"1036 (vuota)

° Così viene indicata la parte teorica sul frontespizio


e su T "999.

144
P R O V V I D E N Z A E PROGRESSO

1
G . Vasari, Le Vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori ni, Die Renaissance der Architekten. Profession und Souveranitàt
italiani, da Cimbue, insino a' tempi nostri: descritte in lìngua To­ des Baukùnstlers in Giorgio Vasaris Viten, Berlin 2008, pp. 35-40
scana [...]. Con una sua utile & necessaria introduzzione a le arti (con annessa bibliografia). Ringrazio Matteo Burioni e Caroline
loro, Firenze: L o r e n z o Torrentino, 1550, in seguito citato c o m e G a b b e r t per la generosità con la quale m i h a n n o offerto l'op­
T. L e pagine 1-992 d i questa ed izione sono numerate (T 1-992); portunità di visionare le bozze dei loro libri apparsi recentemen­
il testo d ella Conclusione finisce con T 994. Seguitand o a conta­ te e per le preziosi indicazioni fornitemi relativamente al testo
re le pagine n o n numerate (contrassegnate qui di seguito con un delle Vite. Vedi G . Vasari, Das Leben des M ichelangelo, a cura di
asterisco *) le quali c o m p r e n d o n o le ultime due pagine della C . G a b b e r t , Berlin 2009. - Per semplificare, in seguito si parlerà,
Conclusione e i dettagliati indici n o n c h é i c o l o p h o n e l'imprima­ in m o d o tradizionale, delle Vite di G i o r g i o Vasari.
3
tur ( * T 1033), viene fuori u n totale di 1033 pagine più la vignet­ A . - D . von den Brincken, Studien zur lateinischen Weltchronistik
ta finale ( * T 1035). Questi numeri di pagina sono stati indicati bis in das Zeitalter Ottos von Freising (Diss. Mùnster, 1955-1956),
nelle edizioni Corrado, 1927, e Rossi & Bellosi, 1986, e sono per­ Dusseldorf 1957, p. 38: « W i e dem Mittelalter alles v o n G o t t G e -
ciò facilmente tangibili, ma anche nell'edizione sinottica della schaffene wohlgeordnet erscheint, so hat auch die Geschichte
Torrentiniana e della G i u n t i n a (1568) di Barocchi & Bettarini einen durch den W i l l e n des Schòpfers vorgeschriebenen L a u f ,
( G . Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori der linear u n d begrenzt gedacht wird». («Così come al medioe­
nelle redazioni del 1550 e 1568, a cura di R. Bettarini & P. Ba­ vo tutta la creazione di D i o è apparsa ben ordinata, anche la sto­
rocchi, 6 v o l i , Firenze 1966-1987. I numeri di pagina della Tor­ ria ha u n suo percorso prescritto dalla volontà del creatore, per­
rentiniana e della G i u n t i n a p u r t r o p p o n o n sono stati n u o v a m e n ­ corso immaginato in m o d o lineare e limitato».) « [ D i e Geschich­
te adottati nella versione online di quest'ultima edizione). - H o te] n i m m t ihren A n f a n g mit der Schòpfung, bei manchen G e -
confrontato i numeri di pagina indicati nel presente studio con schichtsdenkern [ . . . ] erst mit A d a m u n d dem Fall. Sie findet ihr
le seguenti copie della Torrentiniana: R o m a , Biblioteca dell'Ac­ E n d e mit dem Jiingsten Gericht. Diesen Zeitraum zu behandeln,
cademia dei Lincei e Corsiniana; Stoccarda, Wùrttembergische ist A u f g a b e der Weltchronisten. Fùr den mittelalterlichen H isto-
Staatsbibliothek; L o s Angeles, Getty Research Library; N e w riker ist Weltgeschichte H eilsgeschichte. [ . . . ] D e r G r u n d z u g der
H a v e n / C T , Yale University, Beinecke Library, e C a m b r i d g e / M A , Geschichtsschreibung ist ein optimistischer. D i e Weltgeschichte
H o u g h t o n Library o f the H arvard College Library (le bibliote­ m ù n d e t , unaufhaltsam in der Vollendung des H eilsgeschehens,
che menzionate per ultime d i s p o n g o n o ognuna di due copie). in das Gottesreich ein. [ . . . ] D i e G r u n d l a g e fùr das Geschicht-
H o inoltre consultato la copia su microfilm della biblioteca uni­ sbild gibt die Bibel [ . . . ] . » («[La storia] comincia con la genesi,
versitaria di Francoforte sul M e n o (consultabile online tramite il per alcuni pensatori storici [...] soltanto con A d a m o e il peccato
catalogo) nonché l'edizione su microfiche delle due copie della originale e termina invece con il giudizio universale. Il c o m p i t o
biblioteca di L e o p o l d o Cicognara, oggi conservate nella Biblio­ del cronista universale è quello di trattare questo arco tempora­
teca Apostolica Vaticana (consultabili nella edizione microfiche le. Per lo storico medievale la storia universale corrisponde alla
a cura di P. Fehl & E . W i l s o n , Biblioteca Cicognara/The Cico­ storia della salvezza. [...] Il tratto fondamentale della storiografia
gnara Library, Urbana/111. 1989). Ingeborg Bàhr mi ha gentil­ è ottimista. La storia universale è inarrestabile nella conclusione
mente fatto notare che i numeri di pagina indicati nel testo cor­ del progetto salvifico divino e sfocia nel regno di D i o » . ) Queste
r i s p o n d o n o anche con la copia del Kunsthistorisches Institut di affermazioni riguardanti le cronache universali medievali valgo­
Firenze. - Per L o r e n z o Torrentino cfr. nota 11. C h e « L o r e n z o n o anche per le Vite del Vasari. - Cfr. anche K . H . Krùger, Die
Torrentino» sia una forma italianizzata del n o m e olandese L a u ­ Universalchroniken, Turnhout 1976; A . K l e m p t , Die Sàkularisie-
rent (Lenaerts) van der Beke o che invece si tratti di u n o pseu­ rung der universalhistorischen Auffassung. Zum Wandel des Ge-
d o n i m o nel senso più stretto della parola, resta ancora da verifi­ schichtsdenkens im 16. und 17. ]ahrhundert (Diss. Gòttingen,
care. " B e e k " ovvero " b e k e " significa "torrente", diminutivo 1955), Gòttingen/Berlin/Frankfurt a.M. 1960; V. G e b h a r d , Die
"torrentello"; " t o r r e n t i n o " d o v r e b b e rappresentare un'altra "Nuova Cronica" des Giovanni Villani (Bib. Apost. Vat., ms. Chigi
forma di questo diminutivo. Il termine italiano "torrente" ha co­ L.VIII.296). Verbildlichung von Geschichte im spatmittelalterli-
m u n q u e un etimo latino ovvero "torrens" = 1. " l o scorrere rapi­ chen Florenz (Diss. M ù n c h e n , 2007; consultabile anche online:
d o e impetuoso dell'acqua del f i u m e " m a anche 2. "surriscalda­ h t t p : / / e d o c . u b . u n i - m u e n c h e n . d e / 7 0 8 5 / ) , pp. 17-22. Per la cro-
to, caldo" (da "torrere" = "seccare, disseccare, bruciare" e so­ nistica della prima età moderna in Italia recentemente: Chroni-
prattutto: "incendiare"). U n rapido sguardo al frontespizio all'e­ clìng History. Chroniclers and Historians in M edieval and Renais­
dizione del 1550 delle Vite è piuttosto interessante: lì si trovano sance Italy, a cura di S. Dale, P h i l a d e l p h i a / P A 2007. - Per il ri­
dei vasi fiammeggianti che incoronano l'architrave su entrambi i corso, da parte del Vasari, alla letteratura biografica e agiografi­
lati e anche nel centro sopra lo stemma mediceo. D e v o generose ca medievale cfr. C . Goldstein, Visual Fact over Verbal Fiction. A
indicazioni filologiche e una lettura critica del testo a Ethel Study of the Carracci and the Criticism, Theory, and Practice ofArt
Mense. - Vedi per il frontespizio: M . W a r n k e , « D i e erste Seite in Renaissance and Baroque Italy, C a m b r i d g e 1988, pp. 18-20, e
aus den " V i t e n " G i o r g i o Vasaris. D e r politisene Gehalt seiner Id., «Rhetoric and A r t H istory in the Italian Renaissance and Ba­
Renaissancevorstellung», in: Kritische Berichte, V, 1977, pp. 5-28. roque», in: Art Bulletin, L X X I I I , 1991, p p . 641-652, in partico­
2
Per quanto riguarda i contributi della ricerca, relativamente a lare p. 646.
4
una eventuale molteplice paternità delle Vite n o n c h é sulle n u o v e U . Scoti-Bertinelli, Giorgio Vasari scrittore, Pisa 1905; W . Kal-
conoscenze e supposizioni riguardanti una possibile consistente lab, Vasaristudien, a cura di J . v o n Schlosser, W i e n 1908. Per i
partecipazione di Pier Francesco Giambullari e di altri umanisti, concetti storiografici del Vasari e per le loro fonti cfr. Z.
in particolare quelli ambientati presso la corte di C o s i m o I a Fi­ W a i b i n s k i , «L'idée de l'histoire dans la première et la seconde
renze, cfr. R. Williams, Vincenzo Borghini and Vasari's "Lìves" édition des Vies de Vasari», in: Il Vasari, storiografo e artista. A t t i
( P h . D . diss., Princeton University 1988), A n n A r b o r 1989; T. del Congresso internazionale nel I V centenario della morte, Fi­
Frangenberg, «Bartoli, Giambullari and the Preface to Vasari's renze 1976, pp. 1-25; Williams, 1988 (vedi n. 2), in particolare p p
Lives», in: Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, L X V , 11-41 (per la storiografia umanistica) e pp. 42-51 (per la storio­
2002, pp. 244-258; C . H o p e , « L e " V i t e " vasariane: un esempio grafia al t e m p o di C o s i m o I); P.L. Rubin, Giorgio Vasari - Art and
di autore multiplo», in: L'autore multiplo, a cura di A . Santoni, History, N e w H a v e n / L o n d o n 1995, pp. 148-186; V. v o n Rosen,
Pisa 2005, pp. 59-74; S. G i n z b u r g , «Filologia e storia dell'arte. Il M imesis und Selbstbeziiglichkeit in Werken Tizians. Studien zum
ruolo di V i n c e n z o Borghini nella genesi della Torrentiniana», in: venezianischen M alereidiskurs (Diss. Berlin, 1998), E m s d e t -
Testi, immagini e filologia nel XVI secolo, Atti delle giornate di ten/Berlin 2001, pp. 32-47; W . Brassat, Das Historienbild im Zei­
studio (Pisa, Scuola N o r m a l e Superiore 2004), a cura di S. G i n z ­ talter der Eloquenz. Von Raffael bis Le Brun, Berlin 2003, pp. 93-
burg & E. Carrara, Pisa 2007, pp. 147-203. Per i contributi della 166; M . Ruffini, Art without Author. The Death of M ichelangelo
ricerca riguardanti la paternità dell'opera cfr. inoltre: M . Burlo­ and Vasari's "Lives" ( P h . D . diss., University of California, Berke-

145
GERD BLUM

le y 2004), A n n A r b o r 2004. P o c o conside rato dalla rice rca vasa- la sintesi di J. H J. van der Pot, De periodisering der geschiedenis.
riana, m a fondame ntale pe r il conte sto storiografico de lle Vite: E . Een overzicht der theorieèn, 's-Gravenhage 1951. Per la teologia
Cochrane , Historians and Historiography in the Italian Renais­ paolina-patristica delle tre età salvifiche e per il loro ulteriore svi­
sance [ C h i c a g o / L o n d o n 1981], ristampa, Chicago e t al. 1985, in l u p p o nella storiografia medievale cfr. il contributo introduttivo
particolare pp. 400-405. - Ernst H . G o m b r i c h ha riconosciuto di E . Breisach, Historiography. Ancient, Medieval, and Modem,
ne l Brutus di Cice rone una fonte pagana de lla tripartizione de lle C h i c a g o / L o n d o n 1983, pp. 84-88 et passim. Cfr. a questo p r o ­
se rie di vite in tre stadi di asce nde nte pe rfe zione re lativi agli ar­ posito anche C. Bellot, Zu Theorie und Tradition der Allegorese
tisti della rinascita e delle loro opere; tripartizione che verrà ana­ im Mittelalter (Diss. K ò l n , 1996), 2 voli., K ò l n 1996, qui voi. II,
lizzata di seguito in m o d o più dettagliato, cfr. E . H . G o m b r i c h , pp. 555-598. - U n a sequenza genealogica in tre serie di protago­
«Vasari's " L i v e s " and Cicero's "Brutus"», in: Journal of the War- nisti storici è presentata già nel Vangelo di Matteo (Mt. I, 1-17)
hurg and Courtauld lnstitutes, X X I I I , 1960, pp. 309-311. e viene ripresa nelle liste generazionali del Liber Concordie Novi
5
Cfr. G . B . Ladner, «Vegetation Symbolism and the Concept o f ac Veteris Testamenti di G i o a c c h i n o da Fiore le quali erano note
Renaissance», in: De artibus opuscula XL. Essays in honor of al Giambullari, essendo egli bibliotecario della Laurenziana. Cfr.
Erwin Panofsky, a cura di M . Meiss, 2 voli., N e w Y o r k 1961, qui in particolare i diagrammi dell'Orilo generationum da u n m a n o ­
voi. I, pp. 303-322; Id., «Pflanzensymbolik u n d der Renaissance- scritto della Biblioteca Medicea Laurenziana, C o d . Laurent.,
Begriff», in: Zu Begriff und Problem der R enaissance, a cura di A . Plut. 8, dext. 10, fols. 16r, 16v, 21v, 22r, 24v {Liber Concordie II).
B u c k , Darmstadt 1969, p p . 336-394; H . Mùnkler, Machiavelli. Per questo e altri simili diagrammi cfr. G . L . Potestà, «Geschich­
Die Begrundung des politischen Denkens der Neuzeit aus der Krise te als O r d n u n g in der Diagrammatik J o a c h i m s v o n Fiore», in:
der R epublik Florenz, Frankfurt a.M. 2 2007 ('1982), cap. I. I V Die Bildwelt der Diagramme joachims von Fiore. Zur Medialitàt
(Zyklus und Mischverfassung im politischen Denken der Antike, religiòs-politischer Programme im Mittelalter, a cura di A . Pat-
pp. 106-128), per il concetto del P o l i b i o di un circolo legale delle schovsky, Ostfildern 2003, pp. 115-145.
10
costituzioni: p p . 121-127. - Per il significato dello schema sto­ Quest'ultimo è già accennato in J. v o n Schlosser, Die Kunstli-
riografico, ugualmente pagano, delle "età d e l l ' u o m o " in Vasari e teratur. Ein Handbuch zur Quellenkunde der neueren Kunstge-
per la sua ricezione dell'opera storica di L u c i o E n n e o Floro: E . schichte, W i e n 1924, p. 282. N o n è l'unico i m p u l s o offerto da
Panofsky, « D a s erste Blatt aus dem " L i b r o " G i o r g i o Vasaris. Schlosser e ignorato dalla ricerca posteriore. Soltanto Brassat,
Eine Studie ùber die Beurteilung der G o t i k in der italienischen 2003 (vedi n. 4), p. 101 menziona brevemente la dottrina tipolo­
Renaissance», in: Id., Sinn und Bedeutung in der Bildenden gica delle tre età sviluppata ulteriormente da G i o a c c h i n o da
Kunst, K ò l n 1978, pp. 192-274, qui in particolare pp. 229-233 Fiore come m o d e l l o per la costruzione della storia nelle Vite.
11
(questo importante saggio f u pubblicato per la prima volta in Stà- C o n t r i b u t o su L o r e n z o Torrentino, ancora oggi indispensabi­
del-]ahrbuch, V I , 1930, pp. 25-72). - Per l'antefatto del concetto le, con u n catalogo descrittivo delle sue stampe: D . M o r e n i , An­
vasariano di un " m e d i o e v o " : N . Rubinstein, «Il M e d i o E v o nella nali della tipografia di Lorenzo Torrentino impressore ducale [Fi­
storiografia italiana del Rinascimento», in: Lettere italiane, renze 1819], ristampa, Firenze 1989. Sul problema della genesi
X X I V , 1972, p p . 431-447. dello p s e u d o n i m o e delle due versioni del c o g n o m e (van den
6
Cfr. per quest'ultimo in particolare T 125. A questo proposito: Bleeck vs. van der Beke) cfr. F. Slits, Laurentius Torrentinus.
R. Landfester, Historia magistra vitae. Untersuchungen zur hu- Drukker van Cosimo, hertog van Florence: 1500-1563, (Bijdragen
manistischen Geschichtstheorie des 14. bis 16. Jahrhunderts (Diss. tot de geschiedenis van G e m e r t , 19), G e m e r t 1995, pp. 4-7; cfr.
Freiburg i. Br., 1969-1970), G e n è v e 1972, e R. Koselleck, « H i ­ anche A . Ricci, « L o r e n z o Torrentino and the cultural program­
storia Magistra Vitae. U b e r die A u f l ò s u n g des T o p o s im H o r i - m e of C o s i m o I de' Medici», in: The Cultural Politics ofDuke Co­
zont neuzeitlich bewegter Geschichte», in: Id., Vergangene simo I de' Medici, a cura di K . Eisenbichler, Aldershot et al. 2001,
Zukunfi, Frankfurt a.M. 1979, pp. 38-66. pp. 103-119; G . Bertoli, « C o n t r i b u t o alla biografia di L o r e n z o
7
Per gli elementi fittizi della letteratura biografica antica cfr. M . Torrentino stampatore ducale a Firenze (1547-1563)», in: Studi
Rosenthal Lefkowitz, The Lives of the Greek Poets, B a l t i m o r e / M D in onore di Arnaldo dAddario, a cura di L . Borgia et al., 4 voli.,
1981. Per la letteratura biografica dell'antichità cfr. il recente con­ Lecce 1995, qui voi. II, pp. 657-664. Per la storia della stampa-
tributo di D . Pausch, Biographie und Bildungskultur. Personendar- tura della Torrentiniana è ora indispensabile: C . M . Simonetti, La
stellungen bei Plinius dem }ùngeren, Gellius und Sueton (Diss. Vita delle "Vite" vasariane. Profilo storico di due edizioni, Firenze
G i e f k n , 2003), Berlin 2004. Per il ricorso del Vasari alla letteratu­ 2005, pp. 51-89. - Ringrazio Piero Scapecchi per avermi gentil­
ra biografica antica: E. Kris & O . Kurz, Die Legende vom Kùnstler. mente messo a disposizione un suo manoscritto in corso di p u b ­
Ein geschichtlicher Versuch, Frankfurt a.M. 1980 ('1934); C . M . blicazione («Chi scrisse le " V i t e " del Vasari: Riflessioni sulla
Soussloff, The Absolute Artist. The Historiography of a Concept, " E d i t i o Princeps" del 1550»). - Per gli stampatori governativi
Minneapolis 1997, nonché P. Michelsen, « D e r Kiinstler als H e l d nel sec. X V I : R. Hirsch, Printing, Selling, and R eading, 1450-
u n d Charakter - ùber die biographische Darstellungsweise in den 1550, W i e s b a d e n 1967, pp. 52s.
12
" V i t e " des G i o r g i o Vasari», in: Archiv fùr Kulturgeschichte, II secondo v o l u m e contiene la terza parte delle Vite ( T 555ss.),
L X X X I V , 2001, pp. 293-312. In questo contesto, purtroppo, n o n la Conclusione e gli indici.
13
è possibile occuparci dei paralleli alla disposizione delle singole Vasari nella G i u n t i n a parla ripetutamente delle tre parti della
vite dei santi all'interno di un generale schema storico salvifico Introduzione c o m e «Teoriche». Cfr. Vasari, ed. Barocchi & Bet-
nella Legenda aurea di Ja c o p o da Varazze. Cfr. per la storiografica tarini, 1966-1987 (vedi n. 1), voi. IV, p. 521 et passim.
14
struttura generale della Legenda aurea: F. Thùrlemann, « D i e Le­ Per quest'opera, in passato attribuita a U g o di San Vittore, cfr.
genda aurea des J acobus a Voragine und einer ihrer Leser, der v o n den Brincken, 1957 (vedi n. 3), pp. 197s., la quale ancora so­
Maler Rogier van der Weyden», in: Vergessene Texte, a cura di A . stenne la paternità di Ugo. Cfr. però l'edizione critica del testo di
Assmann & M . C . Frank, Konstanz 2004, pp. 63-80. J ean Chatillon: R. de Saint-Victor, Liber Exceptionum. Texte cri-
8
Cfr. a questo proposito T 225s. - I concetti di «grande raccon­ tique avec introduction, notes et tables, Paris 1958 (per la que­
to» e «grande narrazione» risalgono a J ean-Frangois Lyotard: stione dell'attribuzione in particolare il capitolo 5 dell'introdu­
vedi J. - E Lyotard, La condizione postmoderna, M i l a n o 1981, p. 38 zione, pp. 71-77).
15
et passim (Edizione originale francese: La condition postmoderne, Cfr. J. B . Walker, The "Chronicles" of Saint Antoninus. A Study
Paris 1979). in Historiography ( P h . D . diss., Washington D . C . , T h e Catholic
9
Per la tradizionale suddivisione in sei epoche della storia cristia­ University o f America 1933), Washington D . C . 1933, pp.19-36
na della salvezza sin da Paolo e per la patristica cfr. R. Schmidt, (Manuscripts and Editions of the Chronicles). - L a prima edizio­
«Aetates m u n d i . D i e Weltalter als Gliederungsprinzip der G e ­ ne della Chronica fu pubblicata nel 1484 da A n t o n Koberger a
schichte», in: Zeitschrift fiir Kirchengeschichte, L X V I I , 1955/56, Norimberga. E n t r o il 1587 uscirono almeno nove riedizioni (cfr.
pp. 288-317. Per la storia delle opere storiografiche tripartite cfr. ibid., pp. 28-33).

146
P R O V V I D E N Z A E PROGRESSO

16
Per l a sua vita e le sue opere cfr. ibid., p p . 3-18, e P.F. H o w a r d , n. 2), p. 28; G . Vasari, Kunsttheorie und Kunstgeschichte. Eine
Beyond the Written Word. Preaching and Theology in the Floren­ Einfiihrung in die Lebensbeschreibungen berùhmter Kiinstler
ce of Archbishop Antoninus, 1427-1459, Firenze 1995. Sant'An­ anhand der Proemien, a cura di M . Burioni & S. Feser, Berlin
tonino (sin dal 1439 priore di S. M a r c o a Firenze e di S. D o m e ­ 2004, pp. 11, 17s. (S. Feser) e p. 129, nota 117 (M. Burioni & S.
nico a Fiesole, dal 1446 al 1459 arcivescovo di Firenze) era in Feser).
20
stretti rapporti con C o s i m o il Vecchio, cfr. Walker, 1933 (vedi n. M o l t o istruttivo è, a questo proposito, il contributo di A .
15), ibid., pp. 11-14. Per il complicato processo della sua cano­ K r u m m e l , D a s "Supplementum Chronicarum" des Augusti-
nizzazione cfr. L . Polizzotto, « T h e M a k i n g o f a Saint: the C a n o - nermònches Jacobus Philippus Foresti von Bergamo (Diss. Osna-
nization o f St. A n t o n i n o , 1516-1523», in: Journal of Medieval and brùck, 1991), Herzberg 1992.
21
Renaissance Studies, X X I I , 1992, pp. 353-381, ed Id., The Elect Per la ricezione della storiografia protestante da Benedetto
N ation: The Savonarolian Movement in Florence, 1494-1545, Varchi: M . L u p o G e n t i l e , Sulle fonti della Storia fiorentina di
O x f o r d 1994, pp. 323-325, e più recentemente N . B e n - A r y e h Benedetto Varchi, Sarzana 1906, pp. 54-56. Per la ricezione di
D e b b y , «Giambologna's Salviati Reliefs o f St. A n t o n i n u s o f Flo­ C a r i o n e nella Firenze degli anni '40: M . F i r p o , Gli affreschi di
rence: Saintly Images and Politicai Manipulation», in: Renais­ Pontormo a San Lorenzo. Eresia, politica e cultura nella Firenze
sance Studies, X X I I , 2008, no. 2, pp. 197-220, e S J. Cornelison, di Cosimo I, T o r i n o 1997, p p . 202 e 256. Per i ricorsi del G i a m -
«Tales of T w o Bishop Saints: Zenobius and A n t o n i n u s in Re­ bullari alla Chronica Carionis: F. Vitali, Pier Francesco Giam-
naissance A r t and History», in: The Sixteenth Century Journal, bullari e la prima storia d'Europa dell'età moderna. Radici poli­
X X X V I I I , 2007, no. 3, p p . 627-656. In una lettera del settembre tico-religiose di un'idea (tesi di dottorato, Università L a Sapien­
1545 C o s i m o I si rifa a Sant A n t o n i n o (Cosimo I de' Medici, Let­ za, R o m a 2005; consultabile anche online), R o m a 2005, p p .
tere, a cura di G . Spini, con pref. di A . Panella, Firenze 1940, pp. 126s. e 199.
22
94s.). Cfr. per la suddivisione agostiniana delle sei età il testo intro­
17
Walker, 1933 (vedi n. 15), p. 37, nota 67, ritiene arbitraria la duttivo di K . L o w i t h , Weltgeschichte und Heilsgeschehen. Die
tripartizione della cosiddetta Historia tripartita di Sant'Antoni­ theologischen Voraussetzungen der Geschichtssphilosophie, Stutt­
n o , ma egli stesso cita (p. 17) u n passo dalla Summa di Sant'An­ gart/Weimar 2004, pp. 173-187 (traduzione italiana: K . L o w i t h ,
tonino (IV, tit. V X I , cap. 1, §10) nel quale quest'ultimo menzio­ Significato e fine della storia: i presupposti teologici della filosofia
na esplicitamente la tripartizione. Nella letteratura p i ù datata, la della storia, a cura di P. Rossi, M i l a n o 2 1991); per lo sviluppo dei
cronica di A n t o n i n o viene tradizionalmente indicata c o m e Chro- modelli storici tripartiti sin dall'alto m e d i o e v o (soprattutto sin da
nica trihus partihus distincta, Historia tripartita, Historia in tomis G i o a c c h i n o da Fiore e Ruperto di Deutz) cfr. Breisach, 1983
tribus o simili. L e prime edizioni della cronaca di A n t o n i n o con­ (vedi n. 9) e van der P o t , 1951 (vedi n. 9). N e l secondo quarto
sistono sempre di tre volumi. Cfr. ad esempio nel periodo della del sec. X V I i modelli storici tripartiti assumono maggiore im­
stesura delle Vite le edizioni di L i o n e 1543 e Basilea 1549 (ognu­ portanza. R i m a n d i a m o alla Chronica protestante pubblicata sotto
na in tre volumi come Prima Pars, Secunda Pars, Tertia Pars). H o il n o m e di Carione; stampata inizialmente in tedesco nel 1532 e
consultato queste ultime edizioni nella biblioteca universitaria di sin dal 1537 più volte in latino, la quale apparve sotto il n o m e di
Heidelberg. - G i à nelì'explicit dell'editto princeps (Norimberga: Carione, benché già la prima edizione fu redatta in m o d o decisi­
A n t o n Koberger 1484) si parla di «opus excellentissimum trium v o da Melantone. Nell'introduzione della Chronica, scritta da
partium historialium seu Cronice d o m i n i A n t o n i n i archiepiscopi Melantone, viene menzionato, come fonte del suo m o d e l l o stori­
fiorentini» (Cfr. Gesamtkatalog der Wiegendrucke, a cura della co tripartito, un testo della tradizione ebraica, il cosiddetto Vati-
K o m m i s s i o n fur den Gesamtkatalog der Wiegendrucke, pubbli­ cinium Eliae secondo la cui testimonianza la storia universale si
cati finora 11 voli., qui voi. II, Leipzig 1926, no. 2072, coli. 365- dividerebbe in tre epoche di 2000 anni ciascuna. Per Carione cfr.
367, la citazione in colonna 366). B. Bauer, « D i e "Chronica Carionis" v o n 1532. Melanchtons u n d
18
Per l o sviluppo di questo concetto nel Quattrocento fiorenti­ Peucers Bearbeitung u n d ihre Wirkungsgeschichte», in: Htm-
n o cfr. L . G r e e n , Chronicle into History. An Essay on the Inter- melzeichen undErdenwege. Johannes Carion (1499-1537) undSe-
pretation of History in Fiorentine Fourteenth-Century Chronicles, bastian Hornmold (1500-1531) in ihrer Zeit, Ubstadt-Weiher
C a m b r i d g e 1972. Per i motivi escatologici nella storiografia fio­ 1999, pp. 203-146 e in particolare p. 241, nota 35. - N e l 1537
rentina di quel p e r i o d o cfr. D . Weinstein, « T h e M y t h o f Floren­ H e r m a n n B o n n u s p u b b l i c ò la sua traduzione latina della Chro­
ce», in: Fiorentine Studies: Politics and Society in Renaissance Flo­ nica a Schwàbisch-Hall. Nella versione latina la Chronica venne
rence, a cura di N . Rubinstein, L o n d o n 1968, pp. 15-44; J . M . stampata anche a Venezia nel 1543 e nel 1548 (cfr. E.C. Scherer,
Blythe, « " C i v i c H u m a n i s m " and Medieval Politicai T h o u g h t » , Geschichte und Kirchengeschichte an den deutschen Universitàten
in: Renaissance Civic Humanism, a cura di J. Hankins, C a m b r i d ­ [Freiburg i. Br. 1927], ristampa, H i l d e s h e i m / N e w Y o r k 1975,
ge 2000, pp. 30-74. p p . 470-472). F i n o ad oggi sono note più di 170 versioni dell'o­
19
Cfr. l'indispensabile contributo alla storiografia rinascimentale pera della prima età moderna in varie lingue (cfr. E U . Prietz,
di Cochrane, 1985 (vedi n. 4) e U . M u h l a c k , « D i e humanistische «Carion, J o h a n n e s » , in: Killy-Literarturlexikon, voi. II, Berlin
2
Historiographie: U m f a n g , Bedeutung u n d P r o b l e m e » [pubbl. 2008, p. 360s., qui p. 361). Il secondo rifacimento di Melantone
per la prima volta nel 2001], in: id., Staatensystem und Ge- apparve nel 1558. In una lettera del gennaio 1532, indirizzata ad
schichtsschreibung. Ausgewàhlte Aufsàtze, Berlin 2006, pp. 124- A n t o n i o C o r v i n o , e che tematizza la sua redazione del testo di
141. A differenza della storiografia umanista, secondo la defini­ Carione, Melantone scrive che la struttura del libro era opera sua
zione di M u h l a c k , Vasari non estrapola la sua storia dell'arte «aus («mei quidam loci»), mentre il materiale («ipsa operis sylva») sa­
der bisherigen Unterordnung unter die Theologie» («dalla pre­ rebbe stato fornito da Carione (cfr. Bauer, ibid., p. 205; cfr. anche
cedente subordinazione alla teologia», p. 128). F la storia di Va­ qui sotto nota 29). - La persistente attualità degli schemi delle
sari non è limitata alla «immanente Kausalitàt» («causalità im­ "sei età" e delle "quattro monarchie" intorno alla metà del X V I
manente», p. 128). - A differenza di Vasari, Guicciardini rifiutò secolo è documentata ad esempio da: A . Ferentilli, Discorso uni­
la concezione umanistica della "historia magistra vita", la quale versale nel quale, discorrendo per le sei età, et le quattro monar­
ha u n ruolo importante nelle Vite del Vasari (cfr. T 223 s.), ne­ chie, si raccontano tutte l'historie [...] cominciando dal principio
gando quindi la necessità di riferire al proprio presente gli esem­ el mondo, sino all'anno MDLXIX, Venezia 1570 (seconda edizio­
plari avvenimenti storici; cfr. V. Reinhardt, Francesco Guicciardi­ ne ivi, 1573).
23
ni (1483-1540). Die Entdeckung des Widerspruchs, B e r n / G ò t t i n - Cfr. già G . Voigt, Die Wiederbelebung des classischen Altertums
gen 2004, p p . 141-146. - Per il radicale rifiuto machiavelliano nei oder das erste Jahrhundert des Humanismus, 2 voli., Berlin 2 1880-
confronti di una providentia dei attiva nella storia cfr. Mùnkler, 1881, qui voi. I, p. 382s., e Cochrane, 1985 (vedi n. 4); C . L . W h i -
2007 (vedi n. 5), p. lOls. - La storiografia artistica vasariana ri­ taker, The Fiorentine Picture Chronicle - a Reappraisal, P h . D .
corre per alcuni aspetti a P a o l o G i o v i o . Cfr. Williams, 1988 (vedi diss., L o n d o n , Courtauld Institute o f A r t 1986, pp. 90-96.

147
GERD BLUM

24
Cfr. J . Ehlers, Hugo von St. Viktor. Studien zum Geschichtsdenken amico di Giambullari e m o l t o probabilmente coautore delle Vite
und zur Geschichtssschreibung des 12. Jahrhunderts, Wiesbaden fa ripetutamente riferimento a questo libro. Per la partecipazio­
1973, in particolare cap. 7 (Die Vol ge der Zeiten), pp. 136-155. ne di Bartoli alle Vite cfr. H o p e , 2005 (vedi n. 2) e Frangenberg,
Secondo U g o di San Vittore la storiog rafia n o n dovrebbe offrire 2002 (vedi n. 2), nonché J . Bryce, Cosimo Bartoli (1503-1573).
exempl a, bensì dimostrare la connessione provvidenziale tra il The Career of a Fiorentine Polymath, G e n è v e 1983, pp. 260s. e
proprio t e m p o e il passato (ibid., pp. 165-167). L e Vite perse­ ad indicem. Per la teologia della storia di Steucho cfr. W . Sch-
g u o n o entrambi questi scopi. midt-Biggemann, Apokalypse und Philologie. Wissensgeschichte
25
O . di Frisingia [ O t t o episcopus Frisingensis], Chronica sive Hi- und Weltentwiirfe der frtihen Neuzeit, a cura di A . Hallacker &
storia de duabus civitatibus, 8, 5-7 ( O . v o n Freising, Chronica sive B. Bayer, Gòttingen 2007, pp. 247-260, nonché C . B . Schmitt,
Historia de duabus civitatibus/Chronik oder die Geschichte der «Perennial Philosophy: from A g o s t i n o Steucho to Leibniz», in:
zwei Staaten, a cura di A . Hofmeister & W . Lammers, Berlin Journal of the History ofldeas, X X V I I , 1966, pp. 505-532. Intor­
1960, pp. 594-596). Cfr. H . - W . G o e t z , Das Geschichtsbil d Ottos n o alla metà del Cinquecento f u r o n o inoltre ampiamente recepi­
von Freising. Ein Beitrag zur historischen Vorstell ungswel t und zur te le opere storiografiche di U g o di San Vittore e di G i o a c c h i n o
Geschichte des 12. Jahrhunderts, K ò l n / W i e n 1984, in particolare da Fiore con le loro speculazioni sulla suddivisione della storia in
pp. 264-275. Per i ricorsi del Giambullari a O t t o n e di Frisinga tre livelli. L e opere più importanti di G i o a c c h i n o f u r o n o stampa­
cfr. l'introduzione dell'editore in P.F. Giambullari, Storia d' Eu­ te sin dal 1519 a Venezia. Per la loro ricezione cfr. E. Cochrane,
ropa, introd. e c o m m e n t o di G . Marangoni, M i l a n o 1910, p. Italy 1530-1630, ed. p o s t u m a a cura di J . Kirshner, N e w
X X X V , nonché Vitali, 2005 (vedi n. 21), p. 104. Y o r k / L o n d o n 1988, p. 109. Cochrane si riferisce alle menziona­
26
G . Villani, Cronica X I I ; cfr. Id., La seconda parte della cronica te edizioni veneziane delle opere di G i o a c c h i n o q u a n d o scrive:
universale de suoi tempi, Firenze: Torrentino 1554 (editio princeps «Soon everyone was once again acquainted with Gioacchino's
dei libri I l e 12), pp. 352s.: « D i grandi tremuoti, che f u r o n o in version o f the traditional medieval scheme of historical periodi-
Friuli e in Baviera». - Cfr. per il finale escatologico della cronica zation - o n e which added a third " A g e o f the H o l y Spirit", n o w
del Villani: E . KeKler, Petrarca und die Geschichte. Geschichts- enriched with humanist notions of a literary rebirth, between the
schreibung, Rhetorik, Philosophie im Ubergang vom Mittelalter " A g e o f the S o n " and the Last J u d g e m e n t » . - Un'altra fonte fi­
zur Neuzeit, M ù n c h e n 1978, pp. 92-95. Per l'attesa del t e m p o nora p o c o considerata della tripartizione delle serie di vite in Va­
escatologico nel tardo medioeveo e nel rinascimento r o m a n o cfr. sari è la storia della letteratura di L i l i o G r e g o r i o Giraldi. Cfr.
M . Reeves, The Influence of Prophecy in the Later Middle Ages: a L . G Gyraldus, Historia poetarum Graecorum et Latinorum,
Study in Joachimism, Notre D a m e / L o n d o n 1993, e Id., Prophetic Basel 1545; cfr. Cochrane, 1985 (vedi n. 4), p. 396. Giraldi m a n ­
Rome in the High Renaissance Period: Essays, O x f o r d 1992. - teneva stretti rapporti con i papi medicei; egli è l'autore del
Sempre da Torrentino apparve nel 1554: M . Villani, La prima p r i m o libro pubblicato da Torrentino. Per questa edizione del
parte della Cronica universale, Firenze 1554. V e d i recentemente Liber adversus ingratos del 1547 cfr. M o r e n i , 1819 (vedi n. 11),
G e b h a r d , 2007 (vedi n. 3). p p . 1-3 (cat. no. 1).
27 30
Per quanto riguarda i sottotesti teologici e i singoli accoppia­ All'inizio della Storia d'Europa di Giambullari del 1566 la m i ­
menti tipologici delle Vite, Paul Barolsky ha fornito importanti grazione dei popoli viene indicata come «diluvj delle barbare na­
indicazioni, omettendo però di evidenziare la struttura generale, zioni», cfr. Giambullari, 1910 (vedi n. 25), p. 4. Cfr. anche C.
concepita sulla base della storia della salvezza, della storiografia Bartoli, Ragionamenti Accademici sopra alcuni luoghi difficili di
vasariana: P. Barolsky, « T h e Theology of Vasari», in: Source, Dante, Venezia 1567, fol. 28v: I mali del diluvio rappresentano
X I X , 3, 2000, pp. 1-6; Id., Giottos Vater, Vasaris Familiengeschi- l'arte del medioevo. - Per le tesi di G i o y a n Battista Gelli e di
chten, Berlin 1996, p. 16, 26 et passim ed Id., Michelangelo's Nose Giambullari sulle origini noachitiche della Toscana: P. Simoncel-
- A Myth and its Maker, University P a r k / P A 1997. Inoltre: F H . li, La lingua di Adamo: Guillame Postel tra accademici e fuoriu­
Liers, The Vite of Michelangelo as Epideictic Narratives ( P h . D . sciti fiorentini, Firenze 1984, p p . 34-52 et passim.
31
diss., University o f California, L o s Angeles 2004), A n n A r b o r Kris & K u r z , 1980 (vedi n. 7); Soussloff, 1997 (vedi n. 7); Liers,
2004. Per un esempio di corrispondenza tipologico-iconografica 2004 (vedi n. 27).
32
non biblica nelle Vite cfr. R u b i n , 1995 (vedi n. 4), pp. 149s. - Per Vasari, ed. Barocchi & Bettarini, 1966-1987 (vedi n. 1), voi. II,
la tipologia nell'arte e nella teoria artistica del Cinquecento cfr. il p. 101.
35
recente riassunto della letteratura scientifica al riguardo in A . Per le denominazioni delle ere, tempus legis naturalis, tempus
Linke, Das Bildprogramm der "Galene des Cerfs" im Herzogspa- legis scriptae e tempus gratiae, da U g o di San Vittore cfr. Ehlers,
last von Nancy und die Typologie des frtihen 16. Jahrhunderts (tesi 1973 (vedi n. 24), p. 137 e pp. 148-153. Tre sequenze di genera­
di laurea [Magisterarbeit], Institut fùr Europàische Kunstgeschi- zioni che dividono la storia dell'umanità in terzi si trovano nel
chte der Universitàt Heidelberg 2007). L'autore, che ringrazio testo De arca Noe mystica ( P L 176, coli. 681-704, qui coli. 688-
per avermi generosamente messo a disposizione la sua tesi di lau­ 692) di Ugo. Per la ricezione di U g o di San Vittore nella R o m a
rea, sta attualmente preparando una tesi di dottorato incentrata rinascimentale cfr. H . W . Pfeiffer, Die Sixtinische Kapelle neu ent-
sulle strutture tipologiche nell'arte della prima età moderna. - deckt, Stuttgart 2007, pp. 69ss. e ad indicem. - San Bonaventura
Ringrazio Felix Thiirlemann e i suoi collaboratori a Costanza, in differenzia nelle Q uaestiones disputatae tra ecclesia prima, eccle­
particolare Steffen Bogen e D a v i d G a n z per le loro validissime sia media e ecclesia finalis; cfr. J. Ratzinger, Die Geschichtstheolo-
segnalazioni. gie des heiligen Bonaventura (tesi di abilitazione, M ù n c h e n
28
D'altro canto anche sulla figura del Cristo di Raffaello è stato 1955), M ù n c h e n 1959, p. 85, nota 18 (edizione italiana: Id., San
detto: « [ . . . ] mostri la essenza della Deità di tutte le tre persone, Bonaventura. La teologia della storia, Padova 2008).
34
unicamente ristrette nella perfezzione della arte di Raffaelo Cfr. inoltre T 331 dove il Vasari menziona ancora una volta,
[ . . . ] » . ( T 669). Cfr. a questo proposito Barolsky, 2000 (vedi n. esplicitamente, il presunto canone degli ordini di Brunelleschi:
27), p. 4 e Brassat, 2003 (vedi n. 3), p. 121s.; per la Trasfigura­ «Egli ritrovò le cornici antiche, e l'ordine toscano, corintio, d o ­
zione di Raffaello cfr. il recente contributo di A . N o v a , « L a "Tra­ rico et ionico alle primiere forme restituì». - Per il problema del
sfigurazione" di Raffaello tra teoria dell'arte e filosofia», in: Atti ruolo attribuito a Brunelleschi durante il Cinquecento c o m e ri­
e studi (Accademia Raffaello), N.S. 2007,1, pp. 75-92. scopritore degli ordini cfr. C. Thoenes, «"Spezie" e " o r d i n e " di
29
Per quanto riguarda l'attualità della concezione delle tre età colonne nell'architettura del Brunelleschi», in: Filippo Brunelle­
della salvezza, ai tempi della stesura della Torrentiniana, abbia­ schi. La sua opera e il suo tempo, C o n v e g n o internazionale di
m o già accennato a Carione (cfr. sopra nota 22). R i m a n d i a m o studi (Firenze 1977), 2 v o l i , Firenze 1980, qui voi. II, pp. 459-
inoltre al m o d e l l o teologico di una "storia tripartita" del biblio­ 469.
35
tecario di P a o l o III, A . Steucho, De perenni philosophia [Lyon Cfr. Augustinus, De civitate dei, X V I I I , 45 und X X , 29 (A. A u -
1540], ristampa, L o n d o n / N e w Y o r k 1972. C o s i m o Bartoli, gustinus, Vom Gottesstaat, trad. dal latino da W . T h i m m e , introd.

148
P R O V V I D E N Z A E PROGRESSO

e comment. da C. Andresen, M ù n c h e n 2007, p. 493 e pp. 664- Giorgio Vasari], a cura di K . Frey, 2 voli., M u n c h e n / A r e z z o 1923-
666); V . H . Drecoll, Die Entste hung de r Gnade nle hre Augustins 1941, qui voi. I, lettera no. 124, pp. 255s., la citazione su p. 255.
46
(tesi di abilitazione, Mùnster 1997), T ù b i n g e n 1999, in partico­ H o p e , 2005 (vedi n. 2) e Frangenberg, 2002 (vedi n. 2). P. Sca­
lare pp. 159-164. pecchi, « U n a carta dell'esemplare riminese delle " V i t e " del Va­
56
In questo caso il Vasari intende l'espressione manie ra mod e rna sari con correzioni di Giambullari. N u o v e indicazioni e proposte
nel senso più stretto, ossia c o m e l'arte della terza maniera («terza per la torrentiniana», in: Mitteilungen des Kunsthistorischen In-
maniera, che noi vogliamo chiamare la moderna», T 558). A l t r o ­ stitutes in Florenz, X L I I , 1998 (1999), pp. 101-114.
47
ve viene denominata manie ra mode rna l'arte dai tempi di C i m a - Marangoni, Prefazione, in: Giambullari, 1910 (vedi n. 25), pp.
b u e in generale. XXVII e XXXIII.
37 48
Sembra che esistano anche qui delle concordanze con la teolo­ Ibid., pp. X X X V - L V I I .
49
gia della storia di G i o a c c h i n o da Fiore: secondo G r u n d m a n n H o p e , 2005 (vedi n. 2) e Frangenberg, 2002 (vedi n. 2).
50
sono «perfectio», «contemplatio», «libertas» e «spiritus» i quat­ Simonetti, 2005 (vedi n. 11), pp. 51-89.
51
tro concetti centrali della visione di G i o a c c h i n o del suo terzo, ul­ Q u e s t o n u m e r o risulta dal conteggio dei titoli indicanti singo­
timo periodo della inte llige ntia spiritualis prima del giudizio uni­ le vite. A n c h e l'indice dell'edizione della Torrentiniana di Lucia­
versale; cfr. H . G r u n d m a n n , Studie n iibe r Joachim voti Floris, n o Bellosi e A l d o Rossi: Giorgio Vasari: Le Vite [...]. Neil' edizio­
Leipzig/Berlin 1927, p. 120. Il pensiero di G i o a c c h i n o è, secon­ ne per i tipi di Lorenzo Torrentino, Firenze 1550, a cura di L. Bel­
d o G r u n d m a n n costantemente d o m i n a t o dall'idea di perfettibi­ losi & A . Rossi, Torino 1991 ('1986), 2 voli., qui voi. II, pp.1031-
lità" («von der Perfektibilitàtsidee duchgiingig beherrscht», cfr. 1037 {Indice generale), elenca 133 singole vite. La Tavola delle
ibid., p. 121). - Per la libe rtas cfr. G i o a c c h i n o , Expositio in Apo- Vite degli artefici descritte in questa opera (T "•'996-998) della Tor­
calypsim, Intr. 5, 5b: «Tertia status erit circa finem saeculi, jam rentiniana elenca 141 artisti. C i ò risulta dal fatto che in alcune
n o n sub velamine littere, sed in piena spiritus libertate [ . . . ] » (cfr. delle "vite" v e n g o n o trattati p i ù artisti.
52
G r u n d m a n n , ibid., pp. 135-142, qui p. 139). II discorso delle "tre arti sorelle" è una metafora platonica. Cfr.
38
J. Reinhard L u p t o n , Afte rlive s of the Saints. Hagiography, Ty- W . H ù b n e r , Die Begriffe "Astrologie" und "Astronomie" in der
pology, and Re naissance Lite rature , S t a n f o r d / C A 1996, pp. 158- Antike. Wortgeschichte und Wissenschaftssystematik, mit einer
161. Per la stilizzazione di Michelangelo, trattata qui di seguito, Hypothese zum Terminus "Quadrivium", Stuttgart 1989, pp. 49-
il quale viene rappresentato c o m e «per così dire, un D i o trinita­ 51 et passim.
53
rio degli artisti» («gewissermaBen als der dreifaltige G o t t der Per il termine vasariano della «rinascita» (T 234 et passim) e la
Kùnstler») cfr. il c o m m e n t o di Burioni & Feser in: Vasari, Kunst- sua storia cfr. R. L e Molle, Giorgio Vasari - Im Dienst der Medici,
the orie ,2004 ( v e d i n . 19), pp. 118s., nota 58, la citazione a p. 119. Stuttgart 1998 (trad. in ted. dall'ed. orig. francese 1995), p. 509,
" Prima edizione come Eccle siastica Historia [...], Basel 1564- nota 4; P. Helas, «Renaissance», in: Metzler-Lexikon Kunst-
1574. Cfr. Catalogus und Ce nturie n: inte rdisziplindre Studi
e n zu wissenschaft: Ideen, Methoden, Begriffe, a cura di U . Pfisterer,
Matthias Vlacius und de n Magde burge r Ce nturie n, a cura di A . Stuttgart/Weimar 2003, pp. 303-306; B. Wyss, «Kunstgeschichte»,
Mentzel-Reuters, T u b i n g e n 2006. ibid., pp. 195-199; E . G a r i n , « G i o r g i o Vasari e il tema della "Ri­
40
S. Mùnster, Cosmographia: e B schr
e ibung all e r Le nde r [...], nascita"», in: Il Vasari, storiografo e artista, Atti del congresso in­
Basel 1545 ('1544), Proe mio. Miinster fa parte di quegli autori ternazionale nel I V centenario della morte, Firenze 1976, pp.
contemporanei ai quali si è ampiamente rifatto il Giambullari. 259-266. Cfr. anche Zu Begriff und Problem der Renaissance, a
Cfr. Vitali, 2005 (vedi n. 21), pp. 32-62 e pp. 82-98. - Per la Co­ cura di A . Buck, Darmstadt 1969. U n recente contributo intro­
smographia di Mùnster e le sue edizioni cfr. K . H . Burmeister, S e- duttivo di alto livello e con una breve discussione di importanti
bastian Miinster. Eine Bibliographie, Wiesbaden 1964, pp. 62-91; studi precedenti: B. Mahlmann-Bauer, «Renaissance», in: Real-
G . Strauss, « A Sixteenth-Century Encyclopedia: Sebastian M ù n - lexikon der deutschen Literaturwissenschaft, 3 voli., B e r l i n / N e w
ster's C o s m o g r a p h y and its Editions», in: From Renaissance to Y o r k 2003, qui voi. III, pp. 262-266.
54
Counter-Reformation, a cura di C . H . Carter, L o n d o n 1966, pp. A d esempio T 233 (Proemio della seconda parte delle vite). Cfr.
145-166; R . W . Karrow, J r., Mapmakers of the S ixteenth Century anche T 335 (Vita di Donato).
55
and Their Maps, Chicago 1993, pp. 410-434; M . M c L e a n , The Per il n u m e r o mille c o m e n u m e r o della perfezione cfr. ad es.
"Cosmographia" of S ebastian Miinster. Describing the World in the Agostino, De civitate dei, X X , 7. Per la simbolicità dei numeri nel
Reformation, Aldershot 2007. rinascimento cfr. P. Bungus (Pietro Bongo), Numerorum Myste-
41
M . Plaisance, «L'Académie Fiorentine de 1541 à 1583», in: Ita- ria [Bergamo 1599], ristampa, a cura di e con un'introduzione di
lian Academies of the S ixteenth Century, a cura di D.S. Chambers U . Ernst, H i l d e s h e i m / Z ù r i c h / N e w Y o r k 1983 (questa è l'ultima
& F. Quiviger, L o n d o n 1995, pp. 127-135, qui p. 129. edizione per m a n o dell'autore stesso; la prima edizione era ap­
42
C . Lenzoni, In difesa della lingua fiorentina et di Dante. Con le parsa con il titolo De mystica quaternarii numeri significatione,
regole da far bella et numerosa la prosa, Firenze: Torrentino 1556, Bergamo 1583); H . Lauretus, S ilva allegoriarum totius sacrae
con una dedica dell'editore C o s i m o Bartoli a C o s i m o I (pp. 3s.) scripturae, Barcelona 1570 (ristampa fotomeccanica della decima
e una dedica di Pier Francesco Giambullari - in quel m o m e n t o ed., K ò l n 1681, con una introduzione di F. Ohly, M u n c h e n
già m o r t o c o m e anche L e n z o n i - a Michelangelo (pp. 5s.). Nel 1971), pp. 1069-1096 (Appendix de numeris); H . C . A g r i p p a v o n
testo di L e n z o n i il Bartoli, Gelli e in particolare Giambullari ap­ Nettesheim, De occulta philosophia, K ò l n 1533, Liber II. Cfr.
p a i o n o c o m e interlocutori. A m p i e parti del libro sono contrasse­ H . C . A g r i p p a v o n Nettesheim, Die magischen Werke und weite-
gnate come contributi di Giambullari, così una lettera di G i a m ­ re Renaissancetraktate, a cura di e con un'introduzione di M .
bullari ai lettori, pp. 75-86, la quale contiene argomentazioni Frenschkowski, Wiesbaden 2008, pp. 185-228; H . Meyer & R.
sulle proporzioni. Suntrup, Lexikon der mittelalterlichen Zahlenbedeutungen, Mùn­
43
È p o c o n o t o il fatto che già Nicola Francesco H a y m (Bibliote­ chen 1987; R. Suntrup, «Zahl, Zahlenspekulation, Zahlensym-
ca italiana, o sia Notizia de' libri rari nella lingua italiana [ . . . ] , Ve­ bolik, III. Kirchengeschichtlich», in: Theologische Realenzyk-
nezia 1728 [prima edizione L o n d r a 1726], voi. II, p. 548) e G i o ­ lopddie, a cura di G . Mùller, voli. X X X V I , B e r l i n / N e w Y o r k
vanni Bottari (per quest'ultimo cfr. il contributo di T h o m a s Fran- 2004, pp. 465-472 (con bibliografia attuale).
56
genberg in questo volume) abbiano evidenziato che alla redazio­ Cfr. il Proemio della prima parte delle vite: «mi sforzerò di os­
ne finale delle Vite h a n n o collaborato più autori. Per H a y m cfr. servare il più che si possa, l'ordine delle maniere loro [degli arti­
Moreni, 1819 (vedi n. 11), p. 129. sti da C i m a b u e ] più che del T e m p o [ . . . ] » . ( T 125).
44 57
Questi passi tratti dalle lettere sono stati raccolti e commenta­ Per il discorso su ordo naturalis e ordo artificialis nella storio­
ti in m o d o istruttivo da Simonetti, 2005 (vedi n. 11), pp. 51-89. grafia dell'alto m e d i o e v o e in particolare in U g o di San Vittore:
45
Citato da Simonetti, ibid., p. 74. Cfr. anche la trascrizione di que­ M . Schulz, Die Lehre von der historischen Methode bei den Ge-
sta lettera: Der literarische Nachlass Giorgio Vasaris [Il carteggio di schichtsschreibem des Mittelalters. VI.-XIII. jahrhundert (Diss.

149
GERD BLUM

Berlin, 1909), Berlin/Leipzig 1909, pp. 104-108 e pp. 129-137. p. 247, datata «1550.7.1. (st.c.)». Cfr. Simonetti, 2005 (vedi n.
Cfr. per i presupposti antichi e del p r i m o medioevo: R E . Prill, 11), p p . 71-73, qui p. 72.
66
«Rhetoric and Poetics in the Early M i d d l e Ages», in: Retorica, V , Così M o r e n i , 1819 (vedi n. 11), p. 131.
67
1987, 2, pp. 129-147. M o l t e edizioni di Torrentino, così anche le Vite contano inve­
58
Per le loro gentili informazioni ringrazio il Prof. Dr. Peter ce già il titolo c o m e pagina 1 e cominciano la paginatura con la
A m e l u n g (Stuttgart), Gabriele Butz (Basel), Prof. Dr. Albert D e - cifra " 3 " su fol. 2r con l'inizio della dedica.
68
rolez (Oostakker), Dr. Martin G e r m a n n (Zurigo), Dr. Bertram Digestorum seu pandectarum libri quinquaginta ex Florentinis
Haller (Universitàts- u n d Landesbibliothek Mùnster i. W.), Dr. pandectis repraesentati, 3 (anche 2) voli., Firenze: Torrentino
H o p e M a y o ( H o u g h t o n Library of the H arvard College Library, 1553. ( H o consultato i tre v o l u m i della H arvard L a w School).
69
C a m b r i d g e / M A ) , e Dr. Paul M u l h o l l a n d ( G u e l p h , Ontario). L . O r a d i n i , Due Lezzioni di M. Lucio Oradini, lette publica-
59
Per le generose informazioni e le utili conversazioni sui libri del mante nell'accademia fiorentina, Firenze: Torrentino 1550 (collo­
Torrentino nel contesto dell'arte della stampa nel Cinquecento cazione: H o u g h t o n " I C 5 . O r l l 5 . 5 5 0 d ; annesso: P F . Giambullari,
devo la mia gratitudine alle collaboratrici e ai collaboratori delle Lettioni, Firenze: Torrentino 1551). L e prime undici pagine di
biblioteche menzionate. questo esemplare h a n n o la paginatura " 1 " , " 2 " , " 3 " , " 8 " , " 9 " ,
60
Cfr. a questo proposito la lettera di V i n c e n z o Borghini la quale " 1 0 " , " 3 " , " 4 " , " 5 " , " 6 " , "11". L a dedica a C o s i m o I porta la data
riporta che tutti i coinvolti, tranne lui stesso, rimasero sorpresi « V I . giorno de G i u g n o » (p. " 9 " [5]). - L'esemplare della Bei-
dall'ampiezza dell'opera; cfr. Simonetti, 2005 (vedi n. 11), p. 74. necke Library (collocazione: H c 6 9 17) ha la corretta sequenza
61
Cfr. L . H ellinga-Querido, Methode en praktijk bijhet xetten van pp. 10-11.
boeken in de vijftiende eeuw (Proefschrift Universiteit van A m ­ 70
Sulla pagina 11 (la quale nell'esemplare della H o u g h t o n L i ­
sterdam), Amsterdam 1974; S. Corsten, «Das Setzen beim D r u c k brary segue alla pagina 6) comincia la prima «Lettura». L'inizia­
in Formen», in: Gutenberg-]ahrbuch, 1984, pp. 128-132; A . W i l ­ le « I o » che si trova anche su pagina 111 d e l l ' e d i t i o princeps delle
son, The Making of the Nurem berg Chronicle, Amsterdam 1976, Vite vasariane mostra una figura di Sisifo. C o m e nel caso di T 111
in particolare pp. 31-45; ]ohannes Gutenbergs zweiundvierzigzei- esiste anche qui una concordanza tra un'espressione contenuta
lige Bibel. Faksim ile-Ausgabe nach dem Exem plar der Staatsbi- nel testo («gravezza del peso») e la pietra tonda della figura di Si­
bliothek Preufiischer Kulturbesitz Berlin, a cura di W . Schmidt & sifo rappresentata nell'iniziale [fig. 7]. A n c h e su p. I l i delle Vite
F A . Schmidt-Kunsemuller, 2 voli., Miinchen 1979, qui voi. I I un'altra espressione del genere («io n o n d u b i t o punto») viene
(Kom m entarband, m it Beitràgen von Severin Corsten et al.), pp. utilizzata in analogia alla pietra tonda dell'iniziale con l'immagi­
35-67, in particolare pp. 36-40 e 50-52; M . Giesecke, Der Buch- ne di Sisifo [fig. 2]. Così c o m e la pagina 222 costituisce la pagi­
druck in der friihen Neuzeit. Eine historische Fallstudie iiber die na finale della seconda parte di Vasari, anche da O r a d i n i la fine
Durchsetzung neuer lnformations- und Kommunikationstechnolo- della parte prima della prima lezione appare su p. 22. C o n p. 23
gien, Frankfurt a.M. 2006 ('1991), p p . 92-95. U n contributo re­ comincia la parte seconda (nel caso delle Vite su pagina 223). Su
cente, m a p u r t r o p p o p o c o fruttuoso: J . A . J a c o b s o n , How should p. 32 (invece n o n su p. 33) comincia la parte terza della prima le­
poetry look? The printer s measure and poet's line ( P h . D . diss., zione di Oradini. L a seconda lezione di O r a d i n i comincia n u o ­
University o f Minnesota 2008), A n n A r b o r 2008. Cfr. anche E . vamente con una dedica a C o s i m o I su p. 44. L a fine della prima
Lewisohn Eisenstein, The Printing Press as an Agent ofChange: lezione viene raggiunta già su p. 42. L a pagina n o n numerata 43
Communications and Cultural Transformations in Early Modem è una pagina destra, ma rimane c o m u n q u e vuota, in m o d o da
Europe, 2 voli., Cambridge 1979, qui voi. I, pp. 45-162 (una poter cominciare la seconda lezione su p. 44 (una pagina sini­
«new edition» ridotta e rivista apparve a Cambridge 2005, qui stra). Su p. 66 infine comincia la parte seconda della seconda le­
pp. 46-101) e D . McKitterick, Print, Manuscript, and the Search zione. - Sul risguardo dell'esemplare della H o u g h t o n Library si
{or Order, 1450-1830, C a m b r i d g e 2003. trovano due commenti di precedenti proprietari del volume,
62
II foglio pubblicato da Scapecchi, 1998 (vedi n. 46) del m a n o ­ anonimi: «elaborate and pedantic criticism u p o n two sonnets of
scritto riminese mostra, in cima a destra, quattro diversi numeri Petrarca» e «Characteristic specimens o f empty verbosity and
di pagina con cancellazioni [fig. 5]. A Julian Kliemann dobbia­ grandeloquent extravagant flattery and compliment. Utterly
m o la pubblicazione della menzionata lista, conservata in m o d o worthless in every sense unless to depict the servile spirit o f the
frammentario, elencante date di morte relative ad artisti delle age in which such a combination of platitude and fulsomness [?]
Vite dalla m a n o di Vasari, la quale probabilmente si riferisce al could b e endured. 1851».
manoscritto riminese del 1547 [fig. 6], I numeri di pagina ripor­ 71
Ricci, 2001 (vedi n. 11), p. 103.
tati qui n o n corrispondono a quelli della Torrentiniana. Vedi J . 72
G . Postel, De Etruriae regionis, Firenze: Torrentino 1551
Kliemann, « G i o r g i o Vasari: Kunstgeschichtliche Perspektiven», (esemplari consultati: Beineke 1999 414; Ho u g h t o n A H 8907.7*;
in: Kunst und Kunsttheorie 1400-1900, a cura di P. G a n z et al., G e t t y 2730-228).
W i e s b a d e n 1991, pp. 29-74, in particolare pp. 65-74. 7i
Pavli Iovii [...] de ulta Leonis decimi pont. max. libri ini, Fi­
6
' Studi elementari: H ellinga-Querido, 1974 (vedi n. 61); W i l s o n , renze: Torrentino 1548 ( H o u g h t o n f I C 5 G 4 3 9 5 5481). Questa
1976 (vedi n. 61), in particolare pp. 31-45; Corsten, in: Schmidt numerazione delle pagine n o n viene mantenuta nelle posteriori
& Schmidt-Kunsemuller, 1979, (vedi n. 61), voi. II, pp. 35-67, in edizioni del testo latino e italiano di Torrentino.
particolare pp. 36-40 e 50-52; L. H ellinga, Caxton in Focus. The 74
A Basilea, dove sono stati portati i clichè da Firenze, nello stes­
Beginning of Printing in England, L o n d o n 1982, in particolare so anno venne stampata, p o c o p i ù tardi, la editio princeps c o m ­
pp. 44-47; Corsten, 1984 (vedi n. 61), pp. 128-132; C. Reske, Die pleta. H o esaminato la paginatura della editio princeps fiorentina
Produktion der Schedelschen Weltchronik in Nùrnberg, Wiesba­ delle Hieroglyphica nelle copie conservate presso la Biblioteca
den 2000. Cfr. inoltre: C . H i n m a n , The Printing and Proof-Rea- Universitaria di H eidelberg, nella Beinecke Library e nella H o u ­
ding of the First Folio of Shakespeare, O x f o r d 1963; P.M.W. Blay- ghton Library.
ney, The Texts of King Lear and their Origins, voi. I: Nicholas 75
Un'eccezione, relativa al n u m e r o 111, viene offerta da A g r i p ­
Okes and the First Q uarto, Cambridge 1982. pa v o n Nettesheim, 1533 (vedi n. 55), p. C X L V I I I : secondo que­
64
Per Erasmo cfr. H . H oleczek, « D i e Entstehung des N o v u m sto testo il n u m e r o 111 rappresenta la intelligentia solis e riman­
Instrumentum des Erasmus v o n Rotterdam v o n 1516 [Einlei- da alla figura di Nachiel.
tung]», in: Erasmus von Rotterdam, Novum instrumentum. Fak- 76
D . - R . Moser, « " D e r Nar halt die G e b o t Gottes nit." Z u r Be-
simile-Neudruck der Ausgabe Basel 1516, Stuttgart/Bad Cann- deutung der Elf als Narrenzahl u n d zur F u n k t i o n der Zahlenal-
statt 1986, pp. V - X L I , in particolare pp. X V I - X V I I I . - Per p o ­ legorese im Fastnachtsbrauch», in: Narren, Schellen und Marot-
steriori cambiamenti della dedica della Torrentiniana: Simonetti, ten. ElfBeitràge zur Narrenidee, a cura di W . Metzger et al., R e m -
2005 ( v e d i n . 11), p. 86. scheid 1984, pp. 135-160.
65
Vasari, ed. Frey, 1923-1941 (vedi n. 45), voi. I, lettera no. 122, 77
Per il tradizionale significato dei numeri 11, 22, 33 cfr. Meyer

150
PROVVIDENZA E PROGRESSO

& Suntrup, 1987 (ved i n. 55) ad indicem, e Agrippa, 1533 (ved i Goldemail des Medici-Papstes L e o X . » , in: Iconologia sacra.
n. 55), Lib. II; Bungus, 1599 (ved i n. 55); Lauretus, 1681 (ved i n. Mythos, Bildkunst und Dichtung in der Religions- und Sozialge-
55). Per i giochi numerici con la metrica in una stampa d ella schichte Alteuropas. Festschrift fiir Karl Hauck zum 75. Geburt-
prima età moderna cfr. B. Tiemann, «Typographie und Zah- stag, a cura di H . Keller, Berlin 1994, pp. 569-625, qui pp. 619s.
lenkomposition im Narrenschiff von 1494», in: Philobiblon, - Il significato del numero 11 per l'autorappresentazione di
X X I I , 1978, pp. 95-133. Ringrazio Kurt W . Forster e Andreas Leone X viene testimoniata anche da Paride de Grassi (cfr. E
Tònnesmann per le loro gentili segnalazioni riguardanti il pro­ Cancellieri, Storia de' solenni possessi de' sommi pontefici: detti
blema della composizione numerica. Cfr. A . Tònnesmann, « Z u m anticamente processi o processioni, dopo la loro coronazione dalla
zahlenkompositorischen Verhàltnis von Pascolis "Ultimo Viag­ Basilica Vaticana alla Lateranense [=Storia de' solenni possessi de'
gio" und H o m e r s "Odyssee"», in: arcadia. Zeitschrift fiir v erglei- sommi pontefici da Leone III a Pio VII], Roma 1802, qui p. 61, e
chende Literaturwissenschaft, X I V , 1979, 1, pp. 40s. Meier & Staubach, ibid., p. 600, nota 135).
78 90
PF. Giambullari, Lezzione prima di M. Pierfrancesco Giambul- G . G . Penni (de Pennis), Cronicha delle magnifiche et honorate
lari, in: hettioni d'Accademici Fiorentini sopra Dante, a cura di N . pompe fatte in Roma per la creatione & incoronazione di papa
N . [Anton Francesco D o n i ] , Firenze 1547, pp. 53-68, qui p. 60; Leone X. pont. opt. max., Roma 1513. Sono riuscito a consultare
Id., Lezzioni di M. Pierfrancesco Giambullari, lette nella Accade­ questa edizione molto rara, conservata in Italia secondo il Censi­
mia fiorentina, Firenze: Torrentino 1551, p. 118. - Per il parti­ mento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo (EDITI 6;
colare sostegno offerto dai Medici agli studi cabbalistici cfr. M . consultabile online) soltanto nella Biblioteca Vaticana e nella Bi­
Idei, La Cabbalà in Italia (1280-1510), a cura di F. Lelli, Firenze blioteca dell'Accademia dei Lincei e Corsiniana a Roma, in que­
2007, pp. 291s. st'ultima biblioteca. Il volume non ha paginatura.
79 91
C. Lenzoni, 1556 (vedi n. 42), p. 76 (la citazione è contenuta Ibid., fascicolo E II, tratta dettagliatamente i "giorni cruciali"
in una lettera ai lettori, inserita nel manoscritto di Lenzoni ap­ di papa Leone X collegati tutti all'undicesimo giorno di un mese.
parso postumo ed è contrassegnata nel testo come contributo di Cfr. La parafrasi in Meier & Staubach, 1994 (vedi n. 89), p. 620
Giambullari). e la seguente nota.
s 92
" AbrahamiPatriarchìae liber J ezirah [ . . . ] , trad. da e a cura di G . Penni, 1513 (vedi n. 90), fascicolo E II, ultima pagina prima di
Postel, Paris 1552. Cfr. l'edizione anastatica di quest'opera: Sefer fascicolo E (Parole evidenziate in grassetto da G.B.) J . Cox-Rea-
J ezirah, trad. e comment. da G . Postel, a cura di W.P, Klein, rick, Dynasty and Destiny in Medici Art. Pontormo, Leo X, and the
Stuttgart/Bad Cannstatt 1994. FIDO Cosimos, Princeton/N J 1984, p. 51, cita la copia del testo di
81
Postel, 1552 (vedi n. 80), esemplare consultato: H o u g h t o n Penni che secondo Ludwig Pastor (Geschichte der Pàpste, Frei­
FC5.P8458.552a, senza numerazione di pagine; cfr. anche il re­ burg i. Br. 1906, voi. IV, p. 24) è la più affidabile: W . Roscoe, Vita
print in Klein, 1994 (vedi n. 80), p. 121. e pontificato di Leone X. Tradotta e corredata di annotazioni [...]
82
Inf. X X I X , 9 e X X X , 82-87. Per questi dati e i loro posteriori di [...] Luigi Bossi, Milano 1816-1817, 11 voli., qui voi. V , p.
commenti cfr. H . Engel, Dantes Inferno: Zur Geschichte der Hól- 228-229. Cfr. anche Cancellieri, 1802 (vedi n. 89), pp. 67-84, qui
lenvermessung und des Hòllentrichtermotivs, Berlin/Munchen p. 81. L e edizioni di Cancellieri e di Roscoe non riproducono i
2006, pp. 30-33 et passim. versi in m o d o corretto. I versi qui riportati seguono il testo ori­
8J
PF. Giambullari, Del sito, forma, et misure, dello Inferno di ginale del Penni.
93
Dante, Firenze: Neri Dortelata 1544, p. 151. Per questo libro di J. Shearman, Raphael's Cartoons in the Collection ofHer Majes-
Giambullari e il suo misterioso editore "Neri Dortelata" cfr. D . E . ty the Qiieen and the Tapestries for the Sistine Chapel, L o n d o n
Rhodes, ha Stampa a Firenze, 1471-1550. Omaggio a Roberto Ri- 1972, p. 18.
94
dolfi, catalogo della mostra, Firenze 1984, p. 51. Cfr. anche Cfr. Appendice 1 in Cox-Rearick, 1984 (vedi n. 92), pp. 295-
Giambullari, 1547 (vedi n. 78), p. 95, e Id., 1551 (vedi n. 78), pp. 299.
l,
25-29 e 39. - Giambullari parla della «montagna» ovvero del Ubid.,p. 297.
96
«monte» del Purgatorio. P F Giambullari, Apparato et feste nelle noze dello illustrissimo
84
Giambullari, 1544 (vedi n. 83), p. 111. H o controllato questo signor Duca di Firenze, & della Duchessa sua consorte, Firenze:
numero di pagina nelle copie della biblioteca universitaria di Benedetto Giunta 1539, p. 3. Cfr. A Renaissance Entertainment.
Berna, della Wùrttembergische Landesbibliothek di Stoccarda, Festivities for the Marriage of Cosimo I, Duke of Florence, in
della H o u g h t o n Library e della Beinecke Library. Cfr. su questa 1539. An Edition of the Music, Poetry, Comedy, and Descriptive
tabella del Giambullari: Engel, 2006 (vedi n. 82), pp. 135-144 e Account, luith Commentary, a cura di A . Collier Minor & B. Mit-
p. 226. - N o n posso, in questa sede, entrare in dettaglio sui nu­ chell, Columbia/Missouri 1968.
97
meri 11 e 33 nella descrizione, nella Giuntina, del modello mi­ Un esempio di una costellazione numerica casuale nel lotto:
chelangiolesco per la cupola di San Pietro. «Nel gennaio del 1988 la sequenza dei sei numeri vincenti nel
85
Cfr. R E Giambullari, Origine della lingva fiorentina, altrimen­ lotto fu 24,25,26 e 30,31,32, si trattava quindi di due triplette
ti Il Gello, Firenze: D o n i 1546, p. 29 (la seconda edizione ap­ (probabilità 1:13,9 milioni). Ci furono 222 vincitori (nuovamente
parve a Firenze: Torrentino 1549): il progenitore dei toscani, una tripletta)». - «Im J anuar 1988 lautete [...] die Reihenfolge
N o è / G i a n o , arrivò in Toscana nell'anno 1785 dalla creazione del der "sechs Richtigen" im Zahlenlotto 24,25,26/ 30,31,32 - also
m o n d o e vi rimase per 33 anni. («Puossi ben' dire, così alla gros­ zwei Zahlendrillinge (Chance 1 : 13,9 Millionen). [...] Es gab
sa aggiustando fede a Beroso, che ne l'anno 1765 de la creatio- [...] 222 Gewinner (wieder ein Zahlendrilling)». B. Grofifeld,
ne, e 109 da'l diluvio N o è venne in questi paesi, con Cornerò Zeichen und Zahlen im Recht. Zahlen in Rechtsgeschichte und Re-
[ . . . ] et ci stette 33 anni [...]. Et che nell'anno X X I V di questa chtsvergleichung, Tùbingen 2 1995, p. 32. C o m e fonte di queste
sua stanza, cominciò Nembrot a regnare in Assiria, disegnar Ba­ informazioni G r o K f e l d rimanda all'articolo «Zahlenmagie»,
bilonia, e fondare la torre». Citato da Vitali, 2005 [vedi n. 21], p. Frankfurter Allgemeine Zeitung, no. 22, 27 gennaio 1988, p. 27.
98
46.) - Secondo Giambullari, 1546 (vedi n. 86) gli endecasillabi P. Barocchi, «L'antibiografia del secondo Vasari», in: Giorgio
impiegati da Dante erano già utilizzati dagli ebrei veterotesta­ Vasari tra decorazione ambientale e storiografia artistica, a cura di
mentari. G . C . Garfagnini, Firenze 1985, pp. 1-15. Cfr. a questo proposi­
86
A questo riguardo segnalo nuovamente le conoscenze acquisi­ to recentemente Ruffini, 2004 (vedi n. 4).
99
te da Frangenberg, 2002 (vedi n. 2) e H o p e , 2005 (vedi n. 2) re­ Schlosser, 1924 (vedi n. 10), p. 282 e Brassat, 2003 (vedi n. 4),
lativamente alla tripartizione delle Vite vasariane avvenuta solo p. 101.
più tardi e dovuta a Giambullari. ìoo p e r r e f e r e n z e bibliografiche dettagliate cfr. G . Blum, «Miche­
87
Simonetti, 2005 (vedi n. 11), p. 87s. langelo als neuer Mose. Zur Rezeptionsgeschichte von Miche-
88
Ibid., p. 87. langelos "Moses"; Vasari, Nietzsche, Freud, Thomas Mann», in:
89
C. Meier & N . Staubach, «David Orans. Ein unbekanntes Zeitschrift fiir Asthetik und allgemeine Kunstivissenschaft, LUI,

151
GERD BLUM

2008, 1, pp. 73-106. Cfr. anche Soussloff, 1997 (vedi n. 7) e C.


G r e w e , «Portrait of the Artist as an Arabesque: Romantic F o r m
and Social Practice in W i l h e l m v o n Schadow's " T h e M o d e m V a­
sari"», in: Intellectual History Review, X V I I , 2007, 2, pp. 99-134.
101
Cfr. dall'altra parte: S. Campbell, «Fare una cosa morta parer
viva - Michelangelo, Rosso, and the (Un)Divinity of Art», in: The
Art Bulletin, L X X X I V , 2002, pp. 596-620 e B l u m , 2008 (vedi n.
100).
102
L o w i t h , 2004 (vedi n. 22), p. 172.

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