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La

storiografia romana e la storia di Roma


3-17 marzo 2020


Giovanna Cicala
La storiografia romana nasce dopo la seconda
guerra punica con Q. Fabius Pictor e L. Cincius
Alimentus.

Entrambi scrivono Annales in lingua greca





M. Porcius Cato (234-149 a.C.)
Scrisse le Origines in 7 libri
La prima opera storica romana in laFno
avverso al circolo degli Scipioni
Polibio (200-120 a.C. circa)
scrisse le Storie, in greco, in 40 libri, ma ci sono
rimasF i primi 5 libri, ampi estraJ dei libri dal VI al
XXVIII e scarsi dei seguenF (sino al 39esimo)
legato al circolo degli Scipioni






C. Sallus:us Crispus (86-35 a.C.)

•  De Ca:linae coniura:one
•  Bellum Iugurthinum
•  Historiae (in 5 libri, di cui ci rimangono circa 500
frammenF)

Mi accingo a narrare la guerra che il popolo
romano condusse contro Giugurta, re dei
Numidi, anzituVo perché fu grande sanguinosa e
di alterne vicende, in secondo luogo perché
allora per la prima volta, si affrontò la
tracotanza della nobiltà: contesa che sconvolse
ogni legge divina e umana e pervenne a un tal
grado di furore che solo la guerra e la
devastazione dell’Italia posero fine alle discordie
civili
(SallusFo, Bellum Iugurthinum 5, 1-2, trad. FrassineJ,
Di Salvo 1991)

Cornelius Nepos (100 ca.-29/25)
De viris illustribus
opera in almeno 16 libri
Si conservano la sezione sui comandanF stranieri,
De ducibus exterarum gen:um, tra cui le biografie dei
cartaginesi Amilcare e Annibale,
la vita Catonis e la vita AGci
entrambe della sezione
De historicis la:nis, e frammenF
Commentarius
“Il termine laFno commentarius idenFfica Fpologie di scriJ assai
differenF: in origine il t. indicava gli appunF del discorso che
l’oratore portava con sé sulla tribuna, anche la versione delle
gesta dei propri antenaF conservata dai discendenF, una sorta di
agenda domesFca, in cui il personale servile registrava con
cadenza giornaliera entrate e spese, punizioni infliVe agli schiavi.
Con il passare del tempo, il t. passò a indicare anche le memorie
storiche individuali relaFve a una singola impresa. Sono un
racconto di Fpo cronachisFco e, in quanto tale, sono scriJ in
terza persona”
(MANCA, ROHR VIO 20182)

Caius Iulus Caesar
(13 luglio 100 -15 marzo 44 a.C.)

C. Iulii Caesaris commentarii rerum gestarum, in 10 libri,
divisi in età antonina in due scriJ disFnF: il De bello
gallico, in 7 libri, sulla campagna condoVa da Cesare in
Gallia dal 58 al 52 e il De bello civili, in 3 libri, sulla guerra
civile che oppose Cesare a Pompeo (49-48 a.C.).


Titus Livius

(Padova, 59 a.C.-17 d.C.)


scrisse 142 libri Ab urbe condita
Livio inizia a scrivere dopo la baVaglia di Azio e narra la
storia di Roma dalla fondazione di Roma alla morte di Druso
(9 a.C.).
Sono conservaF i seguenF libri: !-!0 (dalla fondazione di
Roma alla fine della terza guerra sanniFca) e 21-45
(premesse della seconda guerra punica sino alla baVaglia di
Zama, 202)
Augusto
Commentarii de vita sua in 13 libri
Res gestae
Il manoscriVo originale fu depositato presso le Vestali: il
testo fu inciso nel bronzo e posto davanF al suo
mausoleo accanto al Tevere, ma l’iscrizione originale è
andata perduta. Ne furono realizzate copie e traduzioni
in greco ed è stata ricostruita aVraverso i frammenF di
tali copie, in parFcolare il monumentum Ancyranum,
un’ampia iscrizione in greco e laFno scoperta nel 1555
sulle mura del tempio di Augusto e Roma ad Ankara.



Velleius Paterculus
(nato forse intorno al 25-20 a.C. - morto dopo il 30 d.C.)
Historia romana
in due libri
Valerius Maximus
(vissuto tra la metà del I a.C. e la metà I d.C.)

Factorum ac dictorum memorabilium libri novem
Opera giunta quasi completa a parte una lacuna nel
primo libro
Cornelius Tacitus
(55 d.C.-120 d.C.)
•  Agricola
narra la vita del generale, eroe nazionale, con parFcolare
riferimento alla sua campagna in Britannia dal 78 all’84
•  De origine e situ Germanorum
L’opera è divisibile in due grandi parFzioni (1-27) usi e costumi
dei Germani, (28-46) la descrizione delle singole tribù e le loro
peculiari usanze
•  Historiae
si sono conservato soltanto 5 libri su 14 (o 12)
•  Annales
scriJ tra il 115 e il 120, 5 anni dopo le Historiae
Ci sono pervenuF solo i libri 1-6, relaFvi a Tiberio, 11-16 e dal 47
al 66


Tabula di Lione (CIL XIII, 1668 = ILS 212)
Caius Svetonius Tranquillus
(69/ 70 ca. - dopo il 121/ 122)

De vita XII Caesarum
tramanda le biografie di 12 imperatori, da Cesare a
Domiziano, e che si chiudono con un elogio di Traiano e
Adriano. Consta di 8 libri, ciascuno dedicato a un
imperatore, tranne Galba, Otone e Vitellio, racchiusi in
unico libro, e i Flavi, raccolF pure in un solo libro

L’iscrizione da Hippo Regius (Annaba, Algeria) con la
carriera di Svetonio (TOWNEND 1961)
Historiae Augustae

Con ‘Historiae Augustae’ Casaubon designo’ 30


biografie imperiali di difficile datazione.
Oggi si tende a riferirle circa alla fine del IV- inizio
del V secolo. Le biografie coprono un arco di tempo
compreso tra Adriano (117-138) e Carino e
Numeriano (283-284).





Appiano
(90 ca. – 163 ca.)
Si dedicò alla stesura della Storia romana in lingua greca.
L’opera era arFcolata in 24 libri e traVava il periodo dalle
origini al principato di Traiano. È organizzata secondo
criterio misto etnico geografico e cronologico. I cinque
libri dedicaF alla guerra civile seguono esclusivamente
criterio cronologico. L’opera ci è giunta muFla:
rimangono interi il libro VI, sulla Spagna, e il VII, sulla
seconda guerra punica, muFli i libri della guerre civili e VI
( Spagna), VII (seconda guerra punica), VIII (Cartagine) e
IX (Illiria)

Plutarco
(Cheronea 45-120 ca. d.C.)

Scrisse Le vite parallele, una raccolta di 50 biografie
dedicate a Quinto Sosio Senecione.
46 di esse presentano una struVura a diJco:
affiancano la vita di un Romano con quella di uno
straniero con cui condivide analogie marcate riportate
nel proemio



Cassio Dione Cocceiano
(tra il 155 e il 164 ca.-235)

La Storia romana, in 80 libri, traVava la storia di Roma
dalle origini al 229, anno del consolato di Dione.
L’opera ci è pervenuta intera o in frammenF estesi per
il periodo compreso tra il 68 a.C. e il 46 d.C. e l’età
contemporanea dell’autore; la parte rimanente è
gravemente muFla.
L’esposizione si sviluppa secondo la struVura
annalisFca, anche se talora cede il passo ad
approfondimenF temaFci
Ammiano Marcellino
(340 ca. - 400 ca.)

fu autore di 31 libri di Storie.
Le Res gestae di Ammiano Marcellino proseguono
Tacito fino ai propri giorni. Dei 31 libri, sono andaF
perduF i primi 13; restano dunque i libri 14-31, che
coprono il periodo dalla viVoria di Costanzo su
Magnenzio (353) al principato di Graziano (378).
I libri rimasF riguardano una porzione di storia che
per Ammiano era contemporanea, 20 anni di storia,
traVaF in 18 libri.

Bibliografia di riferimento:
M. MANCA, F. ROHR VIO, Introduzione alla
storiografia romana, Roma, Carrocci, 2010.
G. ZECCHINI, Storia della storiografia romana, Bari,
Laterza, 2016.
F. MORA, Storiografia greca e romana, Dialogues
d’Historie Ancienne, 25, 1, 1999, pp. 7-33.
G. B. TOWNEND, The Hippo inscrip:on and the career
of Svetonius, Zeitschrit für Alte Geschichte, 10,
1961, pp. 99-109.

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