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Frontespizio Serafini 1 13-12-2005 15:12 Pagina 1

MARIA TERESA SERAFINI

LUCIANA ARCIDIACONO

C l
omunicare con

© RCS LIBRI EDUCATION SPA


La grammatica in 34 lezioni

BOMPIANI

per la scuola
0020.colophon_aprile06 5-04-2006 11:02 Pagina II

Anna Lia Celli ha curato le schede: “Grammatica comparata”, “Per approfondire”, “Per usare bene la lingua”,

“Impara a usare il dizionario”.

Cristina Morandi ha collaborato con gli autori alla definizione del progetto.

Coordinamento editoriale
Iacopo Basagni

Coordinamento redazionale
Maria Paola Amendola

Redazione
Anna Lia Celli

Progetto grafico
dMB Editoria e Grafica, Remo Boscarin, Firenze

Impaginazione
dMB Editoria e Grafica, Enrica Fantoni, Firenze

Copertina
Elaboratorio s.a.s. di Stella Fabbri, Firenze

Stampa
La Tipografica Varese, Varese

Proprietà letteraria riservata


 2006 RCS Libri S.p.A., Milano

Prima edizione 2006

Ristampe

2006 2007 2008 2009 1 2 3 4 5 6 7 8

ISBN

88-451-1623-9

In copertina: Paul Klee, Porto fiorente, 1938, Kunstmuseum, Basilea

La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli: per questo è molto

difficile evitare completamente errori e imprecisioni. L’editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarli alle redazioni.

Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a:

Direzione Editoriale RCS Libri S.p.A. – Divisione Education – Via Mecenate, 91 – 20138 Milano Fax 02/50952613

Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento

alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dell’accordo stipulato tra

SIAE, AIE, SNS e CNA, CONFARTIGIANATO, CONFESERCENTI il 18 dicembre 2000.

Le riproduzioni per uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al

15% del presente volume, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Via delle Erbe, 2 – 20121 Mila­

no, e-mail: segreteria@aidro.org

[www.bompianiscuola.it]

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III

COMUNICARE CON L’ITALIANO


L’opera è divisa in due volumi:
– La grammatica italiana in 34 lezioni
– Testi e scrittura in 22 lezioni

I due volumi sono articolati su due livelli: lezioni con argomenti strettamente collegati e mo­

duli comprendenti più lezioni e al cui termine l’insegnante può prevedere una verifica.

L’intento è quello di coadiuvare l’insegnante nelle due fasi di base del suo lavoro:

– la programmazione in cui deve segmentare il programma di italiano tra i due anni del biennio;

– l’insegnamento-apprendimento-verifica, con teoria, esercitazioni e preparazione alle veri­


fiche presentate in nuclei organizzati.

Comunicare con l’italiano fornisce agli studenti della scuola superiore uno strumento di lavo­
ro che unisce:
– completezza scientifica e didattica;
– sinteticità delle informazioni teoriche;
– ricchezza delle esercitazioni (più del 50% del corso);
– diversificazione dell’operatività: materiali per la verifica, il consolidamento, l’approfondi­
mento, il sostegno, il recupero, l’autovalutazione;
– uso della grammatica anche come strumento di consultazione: la divisione in lezioni per­
mette di scegliere gli argomenti da approfondire su una griglia di unità di apprendimento
semplice e flessibile;
– spinta alla motivazione e all’interesse dello studente. A questo scopo si offrono schede di
attualizzazione ed esemplificazione della grammatica, informazioni utili alla consultazione
e all’uso dei dizionari, sia monolingue che bilingue, schede di collegamento e confronto,
sia con il latino che con le lingue moderne, e flash di curiosità linguistiche.

VOLUME 1 - LA GRAMMATICA ITALIANA


CONTENUTI
Il primo volume unisce due componenti:
● la presentazione classica dei problemi della lingua e della comunicazione attraverso:
– la descrizione sistematica della lingua italiana nei suoi diversi aspetti: Fonologia, Morfo­
logia, Sintassi, Semantica, Storia della lingua ecc. ;
– l’analisi di problemi di uso, come i registri linguistici, la punteggiatura e i dizionari.
Brevi flash di teoria grammaticale e di uso della lingua, i “Ricorda”, si intervallano alle par­
ti teoriche per rendere più attenta e motivata la lettura e la memorizzazione;
● l’analisi di nuovi temi (approfondimenti legati agli studi linguistici recenti e curiosità sui
problemi della lingua e della comunicazione) nella forma di schede (vedi in Indice Gene­
rale); l’insegnante può così usare il volume in modo flessibile, scegliendo di volta in volta la
scheda che più ritiene utile.

APPARATI DIDATTICI
Nel volume sono presenti vari e diversificati livelli di esercizi:
– esercizi di fine lezione (per l’apprendimento del singolo argomento studiato);
– esercizi di riepilogo alla fine di ogni modulo;
– autotest dopo gli esercizi di riepilogo di fine modulo, molto utili e comodi perché permet­
tono al ragazzo di prepararsi autonomamente per le verifiche in classe e di valutare la pro­
pria preparazione;
– esercizi di recupero, consigliati in particolar modo se l’autotest non ha dato un risultato suffi­
ciente per lo studente;
– esercizi di riepilogo generale (per moduli collegati tra loro) che costituiscono un serbatoio
di prove di verifica per l’insegnante su tutte le conoscenze apprese.
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IV INDICE GENERALE

PROVE D’INGRESSO
PARTE SECONDA
1
2
Conoscenza linguistica e interessi culturali
La comunicazione e i suoi codici.
IX
Breve storia dell’italiano 27

La comunicazione non verbale.


Le funzioni della lingua.
I linguaggi settoriali XI
MODULO 2

3 Competenza linguistica, ortografica Alle origini dell’italiano 28


e lessicale XIII

Lezione 4
4 Le parti del discorso. I prestiti linguistici XV
Dal latino all’italiano
29
5 L’analisi grammaticale XVII
1 Dal latino alle lingue neolatine 29
6 L’analisi logica XIX
2 Dal latino ai volgari italiani 30

7 L’analisi del periodo XXI 3 Dai volgari all’italiano 31

8 Verifica globale. 3.1 Il fiorentino 31

Competenza morfosintattica XXIII 3.2 La questione della lingua 32

Grammatica comparata: Quali lingue

sono più facili da studiare 33

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Esercizi 34

MODULO 3

PARTE PRIMA L’italiano di oggi 37

Lingua e comunicazione
I livelli della lingua italiana
Lezione 5
1
38

1 Gli italiani regionali 39

2 Prestiti linguistici 41

MODULO 1
Per approfondire: Anche le parole

hanno una storia 42

La comunicazione e i codici 2
3 Neologismi 42

Grammatica comparata: Il fondo latino 43

Il processo comunicativo
Lezione 1

Esercizi 44

1 La comunicazione: emittente, messaggio


Lezione 6

e ricevente
3
Le lingue speciali
46

2 I codici: codifica e decodifica di un messaggio 4


1 Linguaggi settoriali 46

2.1 Comprensione di un messaggio 5


1.1 Linguaggio burocratico 47

2.2 Referente e contesto 6


1.2 Linguaggio giornalistico 47

2.3 Tratti pertinenti in un codice 7


1.3 Linguaggio della pubblicità 49

Per approfondire: Come decifrare Per usare bene la lingua: La pubblicità


un messaggio: il codice ISBN 8 e la sua terminologia 50
Esercizi 9
1.4 Dai linguaggi settoriali
all’italiano comune 50
I segni. Le funzioni della lingua
Lezione 2

11
1.5 Dall’italiano comune

1 La stuttura dei segni 11


ai linguaggi settoriali 50

1.1 Rapporti tra significanti e significati 12


2 I gerghi 51

Grammatica comparata: Una lingua

2 La comunicazione e le funzioni della lingua 13

Per approfondire: Lingua e linguistica 15


segreta delle donne cinesi 51

Grammatica comparata: Gli universali


Esercizi 52

linguistici 16

I dizionari
Lezione 7

58
Esercizi 17

1 Tipi di dizionari 58

1.1 Dizionario monolingue 58

La comunicazione non verbale


Lezione 3

18
Per approfondire: Il vocabolario
1 Il linguaggio del corpo 18
di base della lingua italiana 59
2 Il linguaggio a segni 20
1.2 Dizionario bilingue 60
2.1 La lingua italiana 1.3 Dizionario etimologico 61
dei segni per i non udenti
21 1.4 Dizionari specialistici 61
3 Modi di comunicare con i segni 1.5 Dizionario dei sinonimi e dei contrari 61

nelle diverse culture


21 1.6 Dizionario analogico 61
Per approfondire: Il linguaggio 1.7 Dizionari su CD-Rom 62

degli scimpanzè 23
2 Come arricchire il proprio vocabolario 62

Esercizi 24
Esercizi 63

0040.indice_generale 13-12-2005 11:44 Pagina V

INDICE GENERALE V

PARTE TERZA 2 L’alterazione


Grammatica comparata: L’alterazione
102
103
La fonologia nelle lingue europee
Esercizi 104
e la formazione

Lezione 12
La formazione delle parole:
e il significato
la composizione 109
La composizione 109
delle parole 65
1
Grammatica comparata:

La composizione della parole in inglese 110

1.1 Prefissoidi e suffissoidi 111


MODULO 4
2 Famiglie di parole 113
La fonologia 66 Esercizi 114
Lezione 8

I suoni e le lettere: nozioni di base

Lezione 13
67
Il significato delle parole 116

1 Fonemi e grafemi 67 1 Le relazioni tra le parole 116


1.1 Le vocali 68 1.1 Campi semantici delle parole 116
1.2 Le consonanti 68 Grammatica comparata: Il fondo latino
1.3 Le semiconsonanti, le semivocali, e gli aggettivi di relazione 117
i dittonghi e i trittonghi 69 1.2 Analisi componenziale 118
2 L’alfabeto italiano 70 1.3 Relazione di iponimia 118
2.1 Uso delle lettere maiuscole 71 1.4 Relazione parte/tutto 118
Grammatica comparata: La scrittura 1.5 Relazione di sinonimia 119
nell’antico Egitto 72 1.6 Relazione di omonimia
Esercizi 73 e parole polisemiche 119
1.7 Relazione di antonimia 120
Lezione 9

Sillabe, accenti, elisioni 79 Impara a usare il dizionario: Le difficoltà


1 La sillaba 79 della traduzione 122
2 L’accento tonico 80 Esercizi 123
2.1 L’accento grafico 80
3 L’apostrofo 81 ● ESERCIZI DI RIEPILOGO, AUTOTEST
E RECUPERO (LEZIONI 11-13) 125
Esercizi 82
● ESERCIZI DI RIEPILOGO GENERALE
La punteggiatura
Lezione 10

87 (LEZIONI 11-13) 133


1 Punto 87
2 Virgola 88
3 Punto e virgola 89
4 Due punti
5 Punto interrogativo e punto esclamativo
89
90
PARTE QUARTA
6 Puntini di sospensione
7 Virgolette
90
91
La morfologia 137
8 Lineetta 91 Le nove parti del discorso 138
9 Trattino 91
10 Parentesi tonde e quadre 92
Per usare bene la lingua: Le funzioni MODULO 6
della punteggiatura 92
Esercizi 93 Il verbo 140
Lezione 14

Il verbo: nozioni di base 141


MODULO 5
1 Verbi predicativi e verbi copulativi 141
La formazione e il significato
2
3
Verbi transitivi e verbi intransitivi
Persona, numero, tempo, modo, aspetto
142
143
delle parole 97
3.1 La persona e il numero 143
3.2 Il tempo 143
La formazione delle parole:
Lezione 11

3.3 Il modo 144


derivazione e alterazione 98 3.4 L’aspetto 144
1 La derivazione 98 4 Forma attiva, passiva, riflessiva
1.1 La suffissazione 99 e verbi intransitivi pronominali 145
1.2 La prefissazione 101 4.1 Forma attiva e forma passiva 145
1.3 I verbi parasintetici 101 4.2 Forma riflessiva 145
0040.indice_generale 13-12-2005 11:44 Pagina VI

VI INDICE GENERALE

4.3 Verbi intransitivi pronominali 146


3 La formazione del plurale 220

Impara a usare il dizionario: L’analisi 3.1 Il plurale dei nomi mobili 220

del verbo 147


3.2 I nomi invariabili 221

Esercizi 149
3.3 I nomi difettivi 222

3.4 I nomi sovrabbondanti 222

Lezione 15

Verbi impersonali e ausiliari.


Grammatica comparata:

La coniugazione 155
La flessione nominale 223

Il nome in sintesi 224

1 Verbi impersonali 155

2 Verbi ausiliari 156


Esercizi 224

2.1 Ausiliari propriamente detti:

“essere” e “avere” 156

Lezione 19
2.2 Verbi servili 157
L’articolo: determinativo,
2.3 Verbi causativi 157
indeterminativo, partitivo
232

2.4 Verbi aspettuali (o fraseologici) 157


1 Forme dell’articolo determinativo 232

Per usare bene la lingua: Essere


o avere? 158
2 Forme dell’articolo indeterminativo 233

3 La coniugazione 159
3 Articolo partitivo 233

3.1 Verbi difettivi 159


4 Usi degli articoli determinativo
3.2 Verbi sovrabbondanti 160
e indeterminativo 234

Grammatica comparata: La flessione


Grammatica comparata: L’inglese

verbale italiana 160


è una lingua flessiva? 234

Esercizi 161
Esercizi 236

Lezione 16

I modi finiti 168

Lezione 20

1 Modi finiti 168


L’aggettivo: i qualificativi 240

1.1 Indicativo e suoi tempi 168


1 Aggettivi qualificativi 240

1.2 Congiuntivo e suoi tempi 170


1.1 Genere e numero dell’aggettivo
1.3 Condizionale e suoi tempi 171
qualificativo 241

Per usare bene la lingua: Raccontare 1.2 L’aggettivo sostantivato


una storia: modi e tempi verbali 171
e con funzione avverbiale 242

1.4 Imperativo 172


1.3 Gradi dell’aggettivo qualificativo 242

Esercizi 173
Grammatica comparata: La posizione

dell’aggettivo in italiano e in inglese 244

Lezione 17

I modi indefiniti. Il verbo in sintesi 178


Esercizi 245

1 Modi indefiniti 178

1.1 Infinito e suoi tempi 178

1.2 Participio e suoi tempi 179


L’aggettivo: i determinativi.
Lezione 21

1.3 Gerundio e suoi tempi 179

Grammatica comparata: Modi e tempi


L’aggettivo in sintesi 256

verbali: italiano e inglese a confronto 180


1 Aggettivi determinativi 256

Esercizi 181
1.1 Aggettivi possessivi 256

1.2 Aggettivi dimostrativi 257

Il verbo in sintesi 184

1.3 Aggettivi identificativi 258

Tavole delle coniugazioni


185 1.4 Aggettivi indefiniti 258

1.5 Aggettivi interrogativi ed esclamativi 259

● ESERCIZI DI RIEPILOGO, AUTOTEST


1.6 Aggettivi numerali 259

E RECUPERO (LEZIONI 14-17) 204


L’aggettivo in sintesi 261

Esercizi 262

MODULO 7

Lezione 22

Il pronome: personali e possessivi 268

Il gruppo del nome 216

1 Pronomi personali 269


Lezione 18

Il nome: significato, forma, numero 217


1.1 Pronomi personali soggetto 269

1 I nomi e il loro significato 217


1.2 Pronomi personali complemento 270

Grammatica comparata: Nomi


1.3 Pronomi riflessivi 272
e cognomi 218
Per usare bene la lingua:
2 I nomi e la loro forma 219
“A me mi piace!” 272
2.1 Il genere 219
2 Pronomi possessivi 273

2.2 La formazione del femminile 219


Esercizi 273

0040.indice_generale 13-12-2005 11:44 Pagina VII

INDICE GENERALE VII

Il pronome: dimostrativi, indefiniti,


4 Le onomatopee 344

Lezione 23 Grammatica comparata: Ogni lingua

relativi, doppi, interrogativi


ha le sue interiezioni 344

ed esclamativi 278
Esercizi 345

1 Pronomi dimostrativi e identificativi 278


● ESERCIZI DI RIEPILOGO, AUTOTEST

2 Pronomi indefiniti 279


E RECUPERO (LEZIONI 24-26) 352

Impara a usare il dizionario:


Argomenti e pronomi 279
● ESERCIZI DI RIEPILOGO GENERALE
3 Pronomi relativi 280
(LEZIONI 14-26) 369

Per usare bene la lingua:


L’uso del relativo 281

4 Pronomi doppi o misti 281

Grammatica comparata: Pronomi

282

5
e traduzione
Pronomi interrogativi ed esclamativi 282
PARTE QUINTA
Esercizi 283
La sintassi 385

● ESERCIZI DI RIEPILOGO, AUTOTEST

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E RECUPERO (LEZIONI 18-23) 289

MODULO 9

La sintassi della frase semplice


MODULO 8
o proposizione 386

Lezione 27
Le parti invariabili 320
La frase indipendente, il soggetto
L’avverbio e il predicato 387

Lezione 24

321

1 La frase indipendente 387

1 Tipi di avverbi 321


2 Il soggetto 388

1.1 Avverbi qualificativi 322


Grammatica comparata: Soggetto
1.2 Avverbi di tempo 322
grammaticale e soggetto logico 389

1.3 Avverbi di luogo 322


2.1 Frase ellittica del soggetto 389

1.4 Avverbi di quantità 323


3 Il predicato 390

1.5 Avverbi di valutazione 323


3.1 Il predicato verbale 390

Per usare bene la lingua: I molteplici


3.2 Il predicato nominale 390

usi di “non” 324


3.3 La frase nominale 391

1.6 Avverbi interrogativi ed esclamativi 324


Per usare bene la lingua: Ordine

Per usare bene la lingua: marcato e non marcato nell’italiano 391

L’avverbio “ecco” 325

2 I gradi dell’avverbio 325


Esercizi 392

Grammatica comparata: La doppia


Lezione 28

negazione, una peculiarità dell’italiano 326


I complementi. I complementi diretti 399

Esercizi 327
1 Classificazione dei complementi 399

Grammatica comparata: Dal sistema


Lezione 25

La preposizione
333
latino dei casi ai complementi 400

1 Preposizioni proprie, improprie 2 Il complemento oggetto 401

e locuzioni preposizionali 333


3 Il complemento predicativo 402

Grammatica comparata: Preposizioni 3.1 Il complemento predicativo del soggetto 402

e traduzione 334 3.2 Il complemento predicativo dell’oggetto 402

Impara a usare il dizionario: Scegliere


4 L’attributo 403

la preposizione giusta 335


5 L’apposizione 403

Grammatica comparata: Esiste

in italiano qualcosa di analogo


Esercizi 404

ai “phrasal verbs” inglesi? 336

Esercizi I complementi indiretti (1)


Lezione 29

336
409
1 I complementi indiretti 409
Lezione 26

La congiunzione e l’interiezione 340


1.1 Complementi di agente
1 Vari tipi di congiunzioni 340
e di causa efficiente 409
1.1 Congiunzioni coordinative 341
1.2 Complemento di termine 410
1.2 Congiunzioni subordinative 341
1.3 Complementi di luogo 410
2 Congiunzioni come connettivi 342
Per usare bene la lingua: I complementi

3 L’interiezione 342
di luogo 411

Per usare bene la lingua: I segnali 1.4 Complemento di allontanamento


discorsivi 343
o separazione 411

0040.indice_generale 13-12-2005 11:44 Pagina VIII

VIII INDICE GENERALE

1.5 Complemento di origine o provenienza 411 3 La subordinazione 461


1.6 Complementi di tempo 411 Per usare bene la lingua: Particolarità
1.7 Complemento di causa 412 sintattiche della subordinazione 463
1.8 Complemento di fine o scopo 412 3.1 Subordinate esplicite e implicite 463
1.9 Complemento di mezzo 413 Esercizi 464
Grammatica comparata: I complementi

Lezione 32
in italiano e in inglese 413
Le frasi subordinate (1) 470
Esercizi 415
1 Le frasi subordinate 470
1.1 Subordinate oggettive 470
I complementi indiretti (2)
Lezione 30

421 Grammatica comparata: Origini


latine di una particolarità
1 I complementi indiretti 421 dell’oggettiva italiana 471
1.1 Complemento di modo 421 1.2 Subordinate soggettive 472
1.2 Complementi di compagnia e di unione 421 1.3 Subordinate dichiarative 472
1.3 Complementi di vantaggio
1.4 Subordinate interrogative indirette 473
e di svantaggio 422 1.5 Subordinate finali 473
1.4 Complemento di specificazione 422 1.6 Subordinate causali 474
Grammatica comparata: Il genitivo
sassone inglese 422 1.7 Subordinate consecutive 475
Grammatica comparata: L’eredità
1.5 Complemento partitivo 423 della sintassi latina nei tempi verbali
1.6 Complemento di denominazione 423 dell’italiano 476
1.7 Complementi di abbondanza Esercizi 477
e di privazione 423
1.8 Complemento di argomento 424 Lezione 33 Le frasi subordinate (2) 482
1.9 Complemento di materia 424 1 Le frasi subordinate 482
1.10 Complemento di qualità 424 1.1 Subordinate temporali 482
1.11 Complemento distributivo 424 Grammatica comparata: Il gerundio
1.12 Complementi di quantità o misura 424 in italiano e in inglese 484
1.13 Complemento di età 425 1.2 Subordinate concessive 484
1.14 Complemento di paragone 425 1.3 Subordinate comparative 485
1.15 Complemento di limitazione 425 1.4 Subordinate avversative 486
1.16 Complemento di esclusione 425 1.5 Subordinate modali 486
1.17 Complemento di colpa 426 1.6 Subordinate strumentali 486
1.18 Complemento di pena 426 1.7 Subordinate esclusive 487
1.19 Complemento di sostituzione 1.8 Subordinate eccettuative 487
o scambio 426 1.9 Subordinate limitative 487
1.20 Complemento concessivo 426 Esercizi 488
1.21 Complemento di rapporto 426
Lezione 34

2 Elenco dei complementi introdotti


Le frasi subordinate (3).
dalle preposizioni proprie 427 Le proposizioni incidentali.
Esercizi 430
Il discorso diretto e indiretto 493

1 Le frasi subordinate 493


● ESERCIZI DI RIEPILOGO, AUTOTEST
1.1 Subordinate condizionali
E RECUPERO (LEZIONI 27-30) 440 (periodo ipotetico) 493
1.2 Subordinate relative 495
Grammatica comparata:

Il “che” polivalente 496

MODULO 10
2 Proposizioni incidentali 496
3 Discorso diretto e indiretto 497
La sintassi della frase Esercizi 499
complessa o periodo 457 ● ESERCIZI DI RIEPILOGO, AUTOTEST
La coordinazione E RECUPERO (LEZIONI 31-34)
Lezione 31

505
e la subordinazione 458 ● ESERCIZI DI RIEPILOGO GENERALE
1 Coordinazione e subordinazione 458 (LEZIONI 27-34) 514
Grammatica comparata: Tradurre
in inglese la sintassi italiana 459
2 La coordinazione 460 SOLUZIONI 545
2.1 Le diverse forme di coordinazione 460 GLOSSARIO 548
2.2 Tipi di coordinate mediante INDICE ANALITICO 550
congiunzione 461
0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina IX

IX

PROVA D’INGRESSO
CONOSCENZA LINGUISTICA
E INTERESSI CULTURALI

ALUNNO ..................................................................................... CLASSE .......................


1
DATA .......................

a] La tua competenza linguistica è:


scarsa insufficiente sufficiente buona molto buona ottima
Pensi di avere più difficoltà: nella lettura nell’esposizione orale nella scrittura
Nello scrivere le tue maggiori difficoltà riguardano:
l’ortografia la punteggiatura il lessico la sintassi

b] Conosci altre lingue oltre all’italiano? sì no


Se sì indicala/e:
................................................................................................................................................................................

La/le parli quotidianamente? sì


no

................................................................................................................................................................................

c] Conosci qualche dialetto? sì no


Se sì indicalo:
................................................................................................................................................................................
Quanto lo utilizzi? quotidianamente spesso raramente mai

d] Quanti libri leggi in un anno?


nessuno uno più di uno quanti approssimativamente? ...........................

e] Quale genere di libro preferisci? (Puoi barrare anche più di una casella).
romanzo giallo poesie racconti

romanzo d’avventura
biografie fiabe

romanzo d’amore
romanzo storico libri sull’attualità

classici della letteratura


saggi sulla storia libri di viaggi

romanzo di fantascienza
saggi su materie scientifiche
Indica il titolo e l’autore dell’ultimo libro che hai letto:
................................................................................................................................................................................

Hai un libro preferito? Se rispondi affermativamente indica quale.


sì .................................................................................................................... no

f] Quale tipo di spettacolo preferisci? (puoi barrare anche più di una casella).
cinema radio tv teatro musica sport nessuno

g] Quanto tempo dedichi alle seguenti attività nel corso della settimana? (Se rispondi affermativamen­
te specifica anche quanto richiesto nella seconda domanda).
● Leggere mai 1 ora ...... ore per ...... giorni ............. ore tutti i giorni

che cosa leggi abitualmente? ......................................................................................................................

● Studiare mai 1 ora ...... ore per ...... giorni ............. ore tutti i giorni

hai una /o più materie preferite? Quali?


.............................................................................................................................................

● Studiare una lingua straniera mai 1 ora ...... ore per ...... giorni ............. ore tutti i giorni

quale? ...............................................................................................................................................................

0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina X

● Studiare uno strumento musicale mai 1 ora ...... ore per ...... giorni ......... ore tutti i giorni

quale? ................................................................................................................................................................

● Guardare la tv mai 1 ora al giorno 2 ore al giorno ...... ore al giorno


da solo con amici con i familiari
● Andare al cinema mai 1 volta a settimana 2 volte più di 2 volte
quali generi di film preferisci? .......................................................................................................................

● Guardare videocassette o CD mai 2 ore ...... ore per ...... giorni ......... ore tutti i giorni

quali generi di film preferisci? .......................................................................................................................

● Ascoltare musica mai ...... ore per .......... giorni


............. ore tutti i giorni

quali generi musicali preferisci? ...................................................................................................................

● Fare sport mai ...... ore per .......... giorni


............ ore tutti i giorni

se rispondi affermativamente indica quale: ...............................................................................................

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● Ascoltare la radio mai ...... ore per .......... giorni
............. ore tutti i giorni

quali programmi segui? .................................................................................................................................

● Uscire con gli amici mai ...... ore per .......... giorni
............. ore tutti i giorni

● Dedicarti a giochi elettronici mai ...... ore per .......... giorni ............. ore tutti i giorni

h] Usi il computer? sì no raramente


Hai un collegamento a Internet? sì no
Per cosa utilizzi il computer? (Puoi barrare più di una casella).
scrivere giocare navigare in Internet informarti chattare

i] Leggi qualche quotidiano? sì no raramente


Di quale genere? locale nazionale sportivo

l] Leggi qualche settimanale? sì no raramente


Di quale genere?
musicale sportivo politico cronaca nera cronaca rosa
cinema programmi tv cultura moda attualità

m] Segui l’informazione televisiva o radiofonica? sì no raramente


Su quali temi (puoi barrare più di una casella):
attualità cronaca nera cronaca rosa moda
sport spettacolo politica interna politica internazionale
approfondimento talk show arte e cultura

n] Visiti musei, mostre d’arte o fotografiche? sì no raramente


Se rispondi affermativamente, indica il luogo della tua ultima visita a un museo, a una mostra o a una
città d’arte.
................................................................................................................................................................................

Hai fatto la visita:


da solo con amici con la tua famiglia con la scuola
con un’associazione culturale
0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XI

XI

PROVA D’INGRESSO
LA COMUNICAZIONE E I SUOI CODICI
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
LE FUNZIONI DELLA LINGUA
I LINGUAGGI SETTORIALI
ALUNNO ..................................................................................... CLASSE .......................
2
DATA .......................

Leggi con attenzione il brano proposto, poi svolgi gli esercizi che seguono.
Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere. L’interrogato, seduto davanti a lui, risponde alle domande
un po’ balbettando, ma attento a dire tutto quel che ha da dire nel modo più preciso e senza una parola di
troppo: “Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino die­
tro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di so­
pra era stata scassinata”. Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele trascrizione: “Il sotto­
scritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento
dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quantitativo di pro­
dotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di
aver effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeri­
diano, non essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante”.
da: I. Calvino, Una pietra sopra, Einaudi

1 Individua, nel testo che hai letto, i seguenti elementi del processo di comunicazione.
a] L’emittente: .....................................................................................................................................................

b] Il ricevente: ......................................................................................................................................................

c] Il canale: ..........................................................................................................................................................

d] Il codice: ..........................................................................................................................................................

e] Il contesto: .......................................................................................................................................................

2 La comunicazione può essere anche non verbale, cioè attuata attraverso gesti, sguardi, posizioni
del corpo. C’è, nel brano, qualche esempio di comunicazione di questo tipo? In caso affermativo ri­
porta le frasi trovate nello schema seguente, costruito sulla tradizionale “grammatica” del linguag­
gio del nostro corpo.
Tono: .....................................................................................................................................................................

Atteggiamento: .....................................................................................................................................................

Distanza: ...............................................................................................................................................................

Gestualità: .............................................................................................................................................................

Mimica: .................................................................................................................................................................

3 Qualsiasi comunicazione svolge una o più funzioni. Indica quale o quali funzioni ritrovi nel testo,
sbarrando la/e risposta/e che ritieni corretta/e.
Nel brano è presente una funzione:
informativa (o referenziale), per mezzo della quale si presenta oggettivamente una situazione, metten­
done in evidenza il referente, ossia ciò su cui verte il messaggio;
espressiva, per mezzo della quale si delineano stati d’animo, emozioni e sensazioni;
persuasiva, per mezzo della quale si cerca di coinvolgere, di persuadere qualcuno;
poetica, per mezzo della quale si evidenzia la forma del messaggio, fissando l’attenzione sulla scelta dei
vocaboli e sulla costruzione della frase;
fàtica (o di contatto), per mezzo della quale si mantiene o si instaura il canale della comunicazione tra­
mite espressioni usate al telefono, formule di saluto o di cortesia, ecc.
0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XII

XII

4 Nel processo della comunicazione è importante comprendere il significato delle parole, se vogliamo
interpretare, cioè decodificare, correttamente il messaggio del testo. Prova a spiegare con parole
tue il significato dei termini che seguono.
a] Brigadiere: .......................................................................................................................................................

b] Bottiglieria: ......................................................................................................................................................

c] Antimeridiane: ................................................................................................................................................

d] Effrazione: .......................................................................................................................................................

e] Esercizio: .........................................................................................................................................................

5 Ricostruisci con parole tue il fatto narrato dall’interrogato.


a] L’antefatto: ......................................................................................................................................................

b] L’accaduto: ......................................................................................................................................................

c] Il commento: ...................................................................................................................................................

Il protagonista ha comunicato le informazioni in modo chiaro e completo? Motiva la risposta.


................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

6 Sintetizza con un titolo il contenuto del messaggio del brano.


................................................................................................................................................................................

7 La comunicazione linguistica si serve anche di linguaggi settoriali, ossia di varietà particolari della
lingua utilizzate dagli specialisti di una determinata disciplina o attività. Nel brano, per esempio, so­
no presenti espressioni del linguaggio burocratico. Indica qui di seguito quale personaggio fa uso di
un linguaggio tipico della burocrazia e trascrivi i termini che, secondo te, sono specifici di questo
settore.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

8 Italo Calvino, l’autore del brano, osserva che il brigadiere si esprime in una “antilingua”. Prova a
spiegare che cosa significa questa espressione e se sei d’accordo con lo scrittore.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XIII

XIII

PROVA D’INGRESSO
COMPETENZA LINGUISTICA, ORTOGRAFICA
E LESSICALE

ALUNNO ..................................................................................... CLASSE .......................


3
DATA .......................

Competenza linguistica
1 Completa le seguenti frasi, coniugando opportunamente la voce verbale data fra parentesi.
1. Penso che la vita dei giovani (essere) ...................................... oggi piena di possibilità.

2. Se (vincere) ...................................... alla lotteria, ora non (trovarsi) ...................................... qui.

3. Temo che tu ieri (avere) ..................................... paura di vincere.

4. Sebbene tu (essere) .................................. una brava ragazza, non esistasti ad abbandonarmi in quella
brutta situazione.
5. Anche se (essere) ..................................... abbattuto, non devi perdere la calma.

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6. Ovunque tu (dovere) ..................................... andare, io ti seguirò.

2 Completa il seguente brano inserendo opportunamente articoli determinativi e indeterminativi.


Nella stagione calda, .......... argine s’allargava, scoprendo fino alla base .......... muri dei giardini, dai quali
scendevano al fiume scale di pochi gradini. .......... acqua scorreva silenziosa, rapida e fredda a vedersi; alte
erbe sottili si curvavano tutte assieme sotto .......... spinta della corrente, e si spandevano nella sua limpidez­
za come capigliature verdi abbandonate. A volte, sulla cima dei giunchi o sulle foglie delle ninfee, si posava
o camminava .......... insetto dalle zampe sottili. Un raggio di sole attraversava .......... piccole bolle azzurre

delle onde che si susseguivano rompendosi; .......... salici, diramati, riflettevano nell’acqua .......... loro scorza

grigia; e al di là, tutt’intorno, .......... prateria sembrava deserta. Era l’ora della cena nelle fattorie, e ..........

giovane signora e .......... suo compagno udivano soltanto .......... cadenza dei loro passi sul sentiero, ..........

parole che dicevano e .......... fruscio dell’abito di Emma che le rumoreggiava intorno.

da: G. Flaubert, Madame Bovary, Mondadori

Competenza ortografica
3 Ricostruisci la corretta punteggiatura tolta quasi completamente dal seguente brano. I punti dove si
collocava la punteggiatura originaria sono segnalati da barre.
La mamma non riusciva a capire/ perché se ne stava seduto/ quasi triste/ come il giorno lontano della par­
tenza/ Ormai era tornato/ una vita nuova davanti/ un’infinità di giorni disponibili senza pensieri/ tante bel­
le serate insieme/ una fila inesauribile che si perdeva di là delle montagne/ nelle immensità degli anni futu­
ri. Non più le notti d’angoscia quando all’orizzonte spuntavano bagliori di fuoco e si poteva pensare che an­
che lui fosse là in mezzo/ disteso immobile a terra/ il petto trapassato/ tra le sanguinose rovine. Era tornato/
finalmente/ più grande/ più bello/ e che gioia per la Marietta. Tra poco cominciava la primavera/ si sareb­
bero sposati in chiesa/ una domenica mattina/ tra suono di campane e fiori. Perché dunque se ne stava smor­
to e distratto/ non rideva più/ perché non raccontava le battaglie/
da: D. Buzzati, Il mantello, in La boutique del mistero, Mondadori

4 Nel seguente brano ci sono 5 errori di punteggiatura: individuali e correggili.


La sera, alcuni amici si presentarono per felicitarla e per compiangerla? doveva essere così addolorata di
non aver più la nipote! D’altronde: i giovani sposi avevano fatto benissimo a mettersi in viaggio; poi! ven­
gono i fastidi, i bambini! Ma l’Italia non rispondeva all’idea che se ne faceva la gente. Ciò non ostante, essi
erano nell’età delle illusioni! e poi la luna di miele abbellisce tutto! Rimasero per ultimi il signor di Gré­
monville e Federico. Il diplomatico non voleva andarsene; Finalmente, a mezzanotte si alzò. La signora
Dambreuse fece segno a Federico di andare via con lui: e lo ringraziò dell’obbedienza tenendogli la mano
con una stretta più soave di tutto il resto.
da: G. Flaubert, L’educazione sentimentale, Bur Classici Rizzoli
0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XIV

XIV

5 Dividi in sillabe con una barra le seguenti parole.


Acqua, sotto, precipitevolissimevolmente, rauco, mitragliatrice, astro.

6 Quali delle seguenti parole presentano un suffisso? Sottolinealo dove è presente.


Bellezza, fioraio, precognitivo, precipizio, guadagno.

7 Da quali parti del discorso sono formate le seguenti parole (nome+nome, aggettivo+nome, ecc.)?
1. cambiavalute: ..................................................................................................................................................

2. cartastraccia: ...................................................................................................................................................

3. pianoforte: .......................................................................................................................................................

4. sottobosco: ......................................................................................................................................................

8 Forma il plurale delle seguenti parole tratte dal precedente brano di Flaubert.
1. viaggio: ............................................................................................................................................................

2. idea: .................................................................................................................................................................

3. diplomatico: ....................................................................................................................................................

9 Correggi gli errori ortografici. Fai attenzione, non in tutte le frasi ci sono errori.
1. Un’amico mi ha accompagnato al cinema.
2. Non ho incontrato Francesca da almeno una settimana.
3. Abbiamo appeso alla parete il cuadro che ci ai regalato.
4. Maria è andata in vacanza con un’amica greca.
5. Durante la II guerra mondiale sono morti miglioni di persone.
6. Qual’è il tuo film preferito?
7. Non vogliamo venire in campegio perché forse piovera.
8. Cerca sopratutto di non far tardi a scuola.

Competenza lessicale
10 Leggi con attenzione il seguente brano e cerca di definire il significato di tutte le parole in corsivo.
Spesso anche oggi si usano aneddoti per spiegare degli aspetti particolari di un personaggio famoso, sia esso
un politico o uno scrittore: una volta l’atteggiamento pedantemente oratorio della cultura in vigore (mi rife­
risco agli anni ’50), considerava l’aneddoto un elemento fondante, per esempio, della didattica storica.
Oggi si raccontano aneddoti all’inizio di dotte conferenze cattedratiche, nelle grandi assemblee delle multi­
nazionali, per accattivarsi il lettore di un giornale.
1. aneddoti: .........................................................................................................................................................

2. politico: ...........................................................................................................................................................

3. pedantemente: ................................................................................................................................................

4. oratorio: ...........................................................................................................................................................

5. didattica: ..........................................................................................................................................................

6. dotte: ...............................................................................................................................................................

7. cattedratiche: ..................................................................................................................................................

8. multinazionali: ................................................................................................................................................

9. accattivarsi: ......................................................................................................................................................

11 Indica il significato delle seguenti parole.


1. didascalico: ......................................................................................................................................................

2. ameno: .............................................................................................................................................................

3. panegirico: .......................................................................................................................................................

4. apocalisse: .......................................................................................................................................................

0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XV

XV

PROVA D’INGRESSO
LE PARTI DEL DISCORSO
I PRESTITI LINGUISTICI

ALUNNO ..................................................................................... CLASSE .......................


4
DATA .......................

Le parti del discorso


Leggi con attenzione il brano proposto, poi svolgi gli esercizi che seguono.
Ci sono certi silenzi pieni di rumori che si annullano a vicenda. È quando i rumori diventano indifferen­
ti e così costanti e monotoni da non colpire più l’attenzione. Certi fruscii, certi ronzii sottili, come quello di
un’autoradio fuori sintonia chissà da quanto tempo, che non prende più niente, e che all’inizio graffiava le
orecchie, e poi era come se avesse grattato così tanto il fondo del timpano da renderlo insensibile, come ane­
stetizzato. O il ribollire piatto e sordo del motore della macchina, fermo chissà da quanto tempo alla stessa
velocità e alla stessa marcia, anche se c’era un cuscinetto, nella ruota di dietro, che prima spezzava ogni tan­
to quell’ansimare compatto con un sospiro più acuto, e che adesso era diventato soltanto un’altra nota in­
differente, coerentemente dissonante, così monotona che non esisteva più.
Chissà da quanto tempo.
Dalle griglie d’aerazione entrava un soffio d’aria notturna, afono come un sospiro a bocca aperta, e an­
che quello si fondeva, si confondeva con il silenzio rumoroso e spesso che riempiva l’abitacolo dell’auto di
Vittorio, tutto lo spazio che c’era tra i finestrini, il pavimento e il tetto. Gli si schiacciava addosso, era uno
stampo di mercurio nero che gli scivolava dentro i vestiti, sulla pelle, e gli entrava nel naso e nelle orecchie,
liquido e sottile, fino a riempirgli lo spazio tra le pieghe del cervello.
da: C. Lucarelli, Un giorno dopo l’altro, Einaudi

1 Nel testo sottolinea una volta tutti i verbi; due volte tutti i nomi; cerchia gli aggettivi qualificativi.

2 Individua nel testo tutte le preposizioni semplici e scrivile nelle righe sottostanti.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

3 Individua nel testo tutte le congiunzioni e scrivile nelle righe sottostanti.


................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

4 Individua nel testo gli avverbi e scrivili nelle righe sottostanti.


................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

Leggi con attenzione il brano proposto, poi svolgi gli esercizi che seguono.
« Questi Dissenatori sorvegliano una prigione di pazzi? » chiese zio Vernon, spezzando di colpo il filo
dei pensieri di Harry.
« Sì » rispose Harry.
Se solo la testa avesse smesso di fargli male, se solo avesse potuto uscire dalla cucina e raggiungere la sua
stanza buia e pensare...
« Oho! Sono venuti ad arrestarti! » esclamò zio Vernon, con l’aria trionfante di chi raggiunge una con­
clusione inconfutabile. « È così, vero, ragazzo? Sei in fuga dalla legge! »
« Certo che no » disse Harry, scuotendo il capo come per cacciare una mosca, con la mente che correva.
« E allora perché...? »
« Deve averli mandati lui » mormorò Harry, più a se stesso che a zio Vernon.
« Come sarebbe? Chi deve averli mandati? »
« Lord Voldemort » rispose Harry.
[...]
« Lord... un momento » disse zio Vernon, il volto contratto, un’espressione di crescente comprensione
0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XVI

XVI

negli occhi porcini.


« Ho sentito quel nome... era quello che... »
« Ha assassinato i miei genitori, sì » concluse Harry per lui.
« Ma è sparito » disse zio Vernon impaziente, senza minimamente pensare che l’assassinio dei genitori di
Harry potesse essere un argomento penoso. « L’ha detto quel tipo gigante. È sparito ».
« È tornato » rispose Harry gravemente.
Era molto strano, trovarsi lì in piedi nella cucina chirurgicamente asettica di zia Petunia, accanto al fri­
gorifero ultimo modello e al televisore wide-screen, a parlare tranquillamente di Lord Voldemort con zio
Vernon. L’arrivo dei Dissenatori a Little Whinging sembrava aver aperto una breccia nell’enorme muro in­
visisbile che separava il mondo inesorabilmente non magico di Privet Drive dal mondo al di là. Le due vite
di Harry si erano in un certo modo fuse e tutto era stato rovesciato [...].
La testa di Harry pulsò in modo ancor più doloroso.

« Tornato? » sussurò zia Petunia.

Stava guardando Harry come non lo aveva mai guardato prima. E all’improvviso, per la primissima vol­

ta nella sua vita, Harry apprezzò a fondo il fatto che zia Petunia fosse la sorella di sua madre. Non avrebbe
saputo dire perché questo lo colpisse con tanta forza in quel momento. Sapeva solo di non essere l’unica
persona nella stanza ad avere una vaga idea di ciò che poteva significare il ritorno di Lord Voldemort.
da: J. K. Rowling, Harry Potter e l’ordine della fenice, Salani

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5 Indica a quale categoria grammaticale appartengono le parole seguenti, barrando la casella opportuna
(VER = verbo; ART = articolo; AGG = aggettivo; PRON = pronome; PREP = preposizione; AVV = avverbio;
CONG = congiunzione; INT = interiezione). Per aiutarti puoi controllare la loro posizione nel brano.

1. sorvegliano VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
2. prigione VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
3. se VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
4. solo VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
5. buia VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
6. pensare VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
7. oho VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
8. più VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
9. chi VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
10. un VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
11. miei VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
12. minimamente VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
13. è tornato VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
14. frigorifero VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
15. e VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
16. ad VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT
17. vaga VER NOME ART AGG PRON PREP AVV CONG INT

6 Individua nel brano tutti i che e sottolineali se sono pronomi relativi, cerchiali se sono congiunzioni,
riquadrali se sono pronomi interrogativi o esclamativi.

7 Individua nel brano i perché e sottolineali una volta se si tratta di un avverbio, due se è una congiun­
zione.

I prestiti linguistici
8 Individua nel brano tutte le parole straniere, scrivile nelle righe sottostanti e indica a quale categoria
grammaticale appartengono fra le nove dell’esercizio 5. Se compaiono più di una volta analizzale
solo alla prima occorrenza.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

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XVII

PROVA D’INGRESSO
L’ANALISI GRAMMATICALE

ALUNNO ..................................................................................... CLASSE .......................


5
DATA .......................

Leggi con attenzione il brano proposto, poi svolgi gli esercizi che seguono.
Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere. L’interrogato, seduto davanti a lui, risponde alle domande
un po’ balbettando, ma attento a dire tutto quel che ha da dire nel modo più preciso e senza una parola di
troppo: “Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino die­
tro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di so­
pra era stata scassinata”. Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele trascrizione: “Il sotto­
scritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento
dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quantitativo di pro­
dotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di
aver effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeri­
diano, non essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante”.
da: I. Calvino, Una pietra sopra, Einaudi

1 Sottolinea nel brano una volta gli articoli determinativi e due volte quelli indeterminativi.

2 Inserisci nello schema predisposto qualche esempio, tratto dal brano, per ciascuna delle voci indi­
cate.
Nomi comuni
Concreti Astratti
............................................................................. .............................................................................

............................................................................. .............................................................................

............................................................................. .............................................................................

3 Scrivi qui di seguito il femminile del nome maschile brigadiere.


................................................................................................................................................................................

4 Nell’espressione uno dei detti articoli, a quale categoria grammaticale appartiene la parola dei?
Sbarra la risposta che ritieni corretta e motiva la tua scelta.
a] Preposizione semplice
b] Preposizione articolata
c] Articolo partitivo
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

5 Completa la tabella che segue, inserendo gli aggettivi contenuti nel brano secondo i diversi tipi. Nel
caso non ne trovassi, sbarra lo spazio rimasto vuoto.
Aggettivi
Qualificativi Possessivi Dimostrativi Indefiniti Numerali
............................ ............................ ............................ ............................ ............................
............................ ............................ ............................ ............................ ............................
............................ ............................ ............................ ............................ ............................
............................ ............................ ............................ ............................ ............................
............................ ............................ ............................ ............................ ............................
0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XVIII

XVIII

6 Riporta qui di seguito l’unico aggettivo di grado superlativo relativo presente nel brano. Poi forma il
superlativo assoluto degli aggettivi impassibile, veloce e fedele utilizzando tutti i modi che conosci.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

7 Completa la tabella che segue, inserendo i pronomi contenuti nel brano secondo i diversi tipi. Nel
caso non ne trovassi, sbarra lo spazio rimasto vuoto.
Pronomi
Personali Relativi Possessivi Dimostrativi
.................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. ..................................

8 La parola casualmente è un avverbio di che tipo? Sbarra la risposta che ritieni corretta e motiva la
tua scelta.
a] Avverbio di modo b] Avverbio di quantità c] Avverbio di valutazione

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

9 Completa lo schema predisposto, riportando almeno quattro esempi tratti dal brano per ciascuno
dei modi indicati. Fai inoltre l’analisi grammaticale di ciascuna voce verbale, indicando il tempo, la
persona, il numero, e segnalando il genere (transitivo o intransitivo) e la forma (attiva o passiva).
a] Indicativo
.................................................: ...................................................

.................................................: ...................................................

.................................................: ...................................................

.................................................: ...................................................

b] Participio
.................................................: ...................................................

.................................................: ...................................................

.................................................: ...................................................

.................................................: ...................................................

10 Coniuga secondo le istruzioni le seguenti voci verbali presentate all’infinito.


a] Essere: Condizionale passato, 3a pers. sing. ........................................................

Indicativo trapassato prossimo, 3a pers. plur. ........................................................

Indicativo futuro semplice, 1a pers. plur. ........................................................

Congiuntivo imperfetto, 2a pers. sing. ........................................................

b] Rispondere: Condizionale passato, 1a pers. sing. ........................................................

Indicativo passato remoto, 2a pers. sing. ........................................................

Indicativo imperfetto, 2a pers. plur. ........................................................

Congiuntivo presente, 2a pers. plur. ........................................................

c] Andare: Indicativo presente, 1a pers. sing. ........................................................

Congiuntivo presente, 3a pers. sing. ........................................................

0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XIX

XIX

PROVA D’INGRESSO
L’ANALISI LOGICA

ALUNNO ..................................................................................... CLASSE .......................


6
DATA .......................

Leggi con attenzione il brano proposto, poi svolgi gli esercizi che seguono.
Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere. L’interrogato, seduto davanti a lui, risponde alle domande
un po’ balbettando, ma attento a dire tutto quel che ha da dire nel modo più preciso e senza una parola di
troppo: “Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino die­
tro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di so­
pra era stata scassinata”. Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele trascrizione: “Il sotto­
scritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento
dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quantitativo di pro­

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dotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di
aver effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeri­
diano, non essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante”.
da: I. Calvino, Una pietra sopra, Einaudi

1. Sottolinea tutti i soggetti presenti nel brano. Nel caso vi fossero soggetti sottintesi, esplicitali e ri­
portali qui di seguito, indicando a quale preposizione o periodo appartengono.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

2 Nella proposizione Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere, indica se la forma verbale è co­
stituisce un predicato verbale o un predicato nominale. Motiva la tua risposta.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

3 Fai l’analisi logica del periodo che segue. Lavora su un foglio a parte.
Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cas­
sa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di sopra era
stata scassinata.

4 Nei seguenti gruppi di proposizioni riconosci i vari tipi di complemento introdotti dalla stessa pre­
posizione.
Complemento
a] Il brigadiere è di Roma: ....................................................................

Il brigadiere moriva di paura: ....................................................................

Il brigadiere è un uomo dai nervi d’acciaio: ....................................................................

b] Il brigadiere è andato a cena: ....................................................................

Il brigadiere ha dato una lettera al maresciallo: ....................................................................

Il brigadiere ha scritto a mano una lettera: ....................................................................

c] Il brigadiere si è comportato da eroe: ....................................................................

Il brigadiere è stato avvertito dall’interrogato: ....................................................................

Il brigadiere è ritornato ieri da Milano: ....................................................................

0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XX

XX

5 Le espressioni evidenziate in corsivo sono tutte complementi: riconoscine il tipo segnalandolo nel­
lo spazio tra parentesi e individua l’eventuale presenza di attributi, sottolineandoli.
Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane (................................................) nei locali

(...............................................) dello scantinato (...................................................) per eseguire l’avviamento

(...................................................) dell’impianto termico (......................................................), dichiara [...] di

aver effettuato l’asportazione (........................................................) di uno (......................................................)

dei detti articoli (....................................................) nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeridiano

(..............................................) [...].

6 La bottiglieria di sopra era stata scassinata: è possibile aggiungere all’interno di questa proposizio­
ne un complemento d’agente? In caso affermativo, spiega perché.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

7 Completa il brano riportato qui sotto, inserendo singole parole o espressioni di tua invenzione, la cui
funzione sia quella indicata tra parentesi.
................................................ (compl. di tempo) il brigadiere .......................................................... (attributo)

è davanti alla macchina da scrivere ......................................... e ..................................... (attributi),

.................................... (compl. di stato in luogo). L’interrogato, ............................................ (apposizione),

seduto ............................................ (avverbio di modo) risponde ........................................ (compl. di modo)

alle domande ................................................. (attributo) del brigadiere, ............................................. (compl.

di causa). Il brigadiere, dopo aver ascoltato ........................................................ (avverbio di modo)

.......................................... (compl. oggetto), batte sui tasti ....................................... (compl. di specificazione)

la sua fedele trascrizione.

0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XXI

XXI

PROVA D’INGRESSO
L’ANALISI DEL PERIODO

ALUNNO ..................................................................................... CLASSE .......................


7
DATA .......................

Leggi con attenzione il brano proposto, poi svolgi gli esercizi che seguono.
Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere. L’interrogato, seduto davanti a lui, risponde alle domande
un po’ balbettando, ma attento a dire tutto quel che ha da dire nel modo più preciso e senza una parola di
troppo: “Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino die­
tro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di so­
pra era stata scassinata”. Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele trascrizione: “Il sotto­
scritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento
dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quantitativo di pro­
dotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di
aver effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeri­
diano, non essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante”.
da: I. Calvino, Una pietra sopra, Einaudi

1 Sottolinea nel brano tutte le proposizioni principali.

2 La frase Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere è una proposizione indipendente di che ti­
po? Sbarra la risposta che ritieni corretta e motiva la tua scelta.
a] Proposizione enunciativa c] Proposizione esclamativa

b] Proposizione interrogativa
d] Proposizione volitiva
................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................

3 Definisci con parole tue che cos’è una proposizione subordinata e riportane un esempio tratto dal
brano.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

4 Una proposizione subordinata può essere esplicita o implicita. Riporta qui di seguito un esempio
tratto dal brano per ciascuno dei due casi, specificando tra parentesi quale elemento della frase
rende la proposizione esplicita o implicita.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

5 Di che tipo è la proposizione subordinata seduto davanti a lui? Sbarra la risposta che ritieni corretta.
a] Subordinata relativa (significa che è seduto davanti a lui)

b] Subordinata temporale (significa quando, mentre è seduto davanti a lui)

c] Subordinata causale (significa poiché è seduto davanti a lui)

0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XXII

XXII

6 Fai l’analisi del periodo da Il sottoscritto essendosi recato... a adibito al contenimento del combusti­
bile. Lavora su un foglio a parte.

7 Definisci con parole tue che cos’è una proposizione coordinata e riportane un esempio tratto dal
brano.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

8 Indica di quale tipo sono le due proposizioni subordinate ad accendere la stufa e per bermelo a ce­
na. Segnala anche se la loro forma è esplicita o implicita e individua quali altre preposizioni o con­
giunzioni possono introdurre questo tipo di subordinata.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

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................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

9 Definisci con parole tue che cos’è una subordinata modale, poi prova a individuarne una nel brano
di Calvino. Se c’è, riportala qui di seguito.
................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................

10 Nel periodo Non ne sapevo niente che la bottiglieria di sopra era stata scassinata, di quale tipo è la
subordinata sottolineata? Sbarra la risposta che ritieni corretta e motiva la tua scelta.
a] Subordinata dichiarativa

b] Subordinata oggettiva

c] Subordinata relativa

0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XXIII

XXIII

PROVA D’INGRESSO
VERIFICA GLOBALE
COMPETENZA MORFOSINTATTICA

ALUNNO ..................................................................................... CLASSE .......................


8
DATA .......................

Leggi con attenzione il brano proposto, poi svolgi gli esercizi che seguono.
Nei giorni precedenti era piovuto e l’Ema trasportava queste ultime piogge dell’inverno, stretta nel suo al­
veo e tumultuosa, nottetempo l’acqua aveva superato gli argini, arenandosi sulle prime zolle dei campi. Di­
rimpetto a noi, al di là del fiume largo pochi metri, v’era un mulino con le pale immote, accanto a una casa
colonica, sulla cui facciata era scritto: “Questa è la guerra che noi preferiamo”. Gli animali da cortile veni­
vano a beccare fin quasi su gli argini, ove un maiale si grufolò a lungo nella melma. Poi una ragazza si affac­
ciò all’unica finestra della casa e si mise a cantare. Attraverso i vetri della sala, aperti a metà, pervenne fino a
noi il motivo di una vecchia canzone.
da: V. Pratolini, Cronaca familiare, Mondadori

Competenza morfologica: analisi grammaticale


1 Sottolinea nel brano una volta tutti gli articoli determinativi e due volte quelli indeterminativi.

2 Negli spazi sottoriportati classifica gli aggettivi del brano letto. Nel caso non ne trovassi di un tipo
barra lo spazio vuoto.
Qualificativi Determinativi
Possessivi Dimostrativi Indefiniti Numerali
............................ ............................ ............................ ............................ ............................
............................ ............................ ............................ ............................ ............................
............................ ............................ ............................ ............................ ............................
............................ ............................ ............................ ............................ ............................
............................ ............................ ............................ ............................ ............................
............................ ............................ ............................ ............................ ............................

3 Completa lo schema seguente inserendo i pronomi presenti nel brano secondo i diversi tipi. Nel ca­
so non ne trovassi, sbarra lo spazio rimasto vuoto.
Pronomi personali Pronomi possessivi Pronomi dimostrativi Pronomi relativi
.................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. ..................................

.................................. .................................. .................................. ..................................

4 Fai l’analisi grammaticale delle seguenti voci verbali tratte dal brano, indicando il modo, il tempo, la
persona, il numero; indica anche la forma (attiva, passiva o riflessiva) e se i verbi sono transitivi o in­
transitivi.
1. era piovuto: .....................................................................................................................................................

2. trasportava: .....................................................................................................................................................

3. aveva superato: ................................................................................................................................................

4. era scritto: ........................................................................................................................................................

5. pervenne: .........................................................................................................................................................

6. era: ...................................................................................................................................................................

7. preferiamo: ......................................................................................................................................................

8. beccare: ...........................................................................................................................................................

9. si grufolò: ........................................................................................................................................................

10. si affacciò: ........................................................................................................................................................

0045.prove_ingresso 13-12-2005 11:46 Pagina XXIV

XXIV

Competenza sintattica: analisi logica


5 Nella frase seguente, contenuta nel brano, sottolinea una volta il predicato verbale, due volte il pre­
dicato nominale.
Dirimpetto a noi, al di là del fiume largo pochi metri, v’era un mulino con le pale immote, accanto a una ca­
sa colonica, sulla cui facciata era scritto: “Questa è la guerra che noi preferiamo”.

6 Nella frase appena riportata sopra evidenzia, cerchiandoli, i soggetti.

7 Fai l’analisi logica della frase seguente.


nottetempo l’acqua aveva superato gli argini, arenandosi sulle prime zolle dei campi.
nottetempo: ........................................................................................................................................

l’acqua: ........................................................................................................................................

aveva superato: ........................................................................................................................................

gli argini: ........................................................................................................................................

arenandosi: ........................................................................................................................................

sulle prime zolle: ........................................................................................................................................

dei campi: ........................................................................................................................................

8 Fai sul quaderno l’analisi logica della frase seguente.


Attraverso i vetri della sala, aperti a metà, pervenne fino a noi il motivo di una vecchia canzone.

Competenza sintattica: analisi del periodo


9 Il periodo: Nei giorni precedenti era piovuto e l’Ema trasportava queste ultime piogge dell’inverno,
con cui inizia il nostro brano, è composto di due frasi:
a] coordinate copulative

b] coordinate correlative

c] subordinate implicite

10 Al 4° rigo la frase: sulla cui facciata era scritto.


a] A quale proposizione è subordinata? ...............................................................................

b] Come si chiama questa proposizione che la regge? ...............................................................................

c] È una subordinata di 1° o di 2° grado? ...............................................................................

11 Rileggendo attentamente il brano di Vasco Pratolini, sottolinea una volta le proposizioni principali,
due volte le proposizioni coordinate alla principale, cerchia invece le proposizioni subordinate.

12 Riprendi le proposizioni subordinate che hai individuato e specifica scrivendovi sopra una E o una I
se sono esplicite o implicite.
0050.P1 13-12-2005 11:48 Pagina 1

PARTE

PRIMA
Lingua
e comunicazione

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MODULO 1

La comunicazione e i codici
Lezione 1 Il processo comunicativo

Lezione 2 I segni. Le funzioni della lingua

Lezione 3 La comunicazione non verbale

0060.P1M1 13-12-2005 11:49 Pagina 2

MODULO 1
La comunicazione
e i codici
Lezione 1 Il processo comunicativo
Per approfondire:

Come decifrare un messaggio: il codice ISBN

Esercizi
Lezione 2 I segni. Le funzioni della lingua
Per approfondire: Lingua e linguistica
Grammatica comparata: Gli universali
PARTE
PRIMA linguistici
Esercizi
Lezione 3 La comunicazione non verbale
Per approfondire: Il linguaggio
degli scimpanzé
Esercizi
0070.P1M1L1 13-12-2005 11:50 Pagina 3

LEZIONE 1

Il processo comunicativo

OBIETTIVI

CONOSCENZE COMPETENZE
In questa lezioni imparerai: Al termine di questa lezione sarai in grado di:
● la definizione di comunicazione ● individuare i principali elementi che
● chi sono gli attori della comunicazione compongono i processi di comunicazione e
● che cosa sono i codici e come vengono le differenze fra contesti
formate e interpretate le informazioni ● produrre testi e discorsi appropriati alle
● che cosa sono il significante e il significato esigenze di comunicazione e ai vari contesti
● che ruolo hanno nella comunicazione i
fattori esterni (referente, contesto, rumore,
ridondanza)

Tutta la vita è comunicazione. Comunichiamo dalla nascita alla morte; comunichiamo per richiedere o

fornire informazioni, tramite parole, gesti e in tanti altri modi. Comunichiamo per risolvere i nostri pro­

blemi o manifestare i nostri sentimenti, per scelta o involontariamente. La comunicazione non avviene so­

lo tra persone, ma anche tra oggetti e persone e tra animali. Le forme di comunicazione sono tantissime:

a] per la strada fermiamo un passante per chiedere dove sia via Verdi;

b] al ristorante ordiniamo una pizza con i funghi;

c] al telefono invitiamo un amico a cena;

d] il bambino piange per comunicare il suo mal di pancia alla mamma;

e] i vestiti indossati da una persona ci informano che essa proviene dall’India o dalla Scozia.

1 La comunicazione: emittente, messaggio


e ricevente
In ogni processo comunicativo compare un messaggio. In genere il messaggio parte da un
emittente e giunge a un ricevente:
Emittente → Messaggio → Ricevente
Il messaggio può essere costituito da parole pronunciate dall’emittente alla presenza del ri­
cevente:
0070.P1M1L1 13-12-2005 11:50 Pagina 4

4 MODULO 1 La comunicazione e i codici

Il messaggio Il messaggio
può anche essere inviato a distanza: può essere costituito da gesti:

Un messaggio può essere anche involontario:

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Un’indiana e uno scozzese che passeggiano per le nostre strade con i vestiti tipici del loro
paese ci mandano un messaggio molto chiaro sulla loro provenienza. Se volessero nasconde­
re questa informazione si dovrebbero vestire come noi.

2 I codici: codifica e decodifica


di un messaggio
Abbiamo visto che la comunicazione non avviene solo con le parole: anche le espressioni del
viso e i vestiti possono fornire informazioni. I linguaggi con cui avviene la comunicazione si
chiamano codici.
Un codice è un sistema di segni che mette in rapporto una forma o un’espressione con un
contenuto. La forma del segno si chiama significante; il suo contenuto significato. Mentre il
significante è qualcosa di concreto che possiamo vedere, toccare o sentire, il significato è
qualcosa di astratto che si trova nella nostra mente.
Già a cinque anni un bambino sa che al semaforo rosso ci si deve fermare e che a quello ver­
de si può attraversare la strada. I colori di un semaforo costituiscono un modo rapido ed ef­
ficace per esprimere le regole di attraversamento delle strade. I colori del semaforo costitui­
scono un codice: il rosso e il verde sono il significante, mentre la proibizione e il permesso di
attraversare sono il significato.

Codice della strada italiano


Semaforo
Significante  corrisponde a  Significato
colore rosso → proibizione di attraversare,
ingiunzione di fermarsi
colore verde → permesso di attraversare
0070.P1M1L1 13-12-2005 11:50 Pagina 5

Il processo comunicativo LEZIONE 1 5

Per comportarsi in modo appropriato nella strada, e non subire né causare danni, è necessa­
rio conoscere il codice che stabilisce queste corrispondenze.
I codici sono in numero praticamente illimitato: è un codice l’insieme delle espressioni fac­
ciali che indicano i diversi sentimenti; è un codice il sistema di numerazione arabo o quello
romano; è un codice il modo di vestire che dà informazioni sociali, culturali ed economiche;
è un codice l’insieme dei segni per diagnosticare le malattie; sono codici tutti i linguaggi ver­
bali come l’italiano e il francese.
L’operazione di formazione di un messaggio utilizzando un codice si chiama codifica. Du­
rante l’operazione di codifica si trova una forma (significante) con cui esprimere quella infor­
mazione (significato) in modo efficace:

Codifica
→ Messaggio
Significato Significante

Il messaggio viene generalmente inviato


da un emittente a un ricevente. Per
esempio, un bambino può inviare a un al­
tro bambino il messaggio “Sono conten­
to!”, utilizzando il codice della lingua:

Emittente Messaggio Ricevente

Un cane, che non è in grado di utiliz­


zare il codice della lingua, per comuni­
care lo stesso contenuto, la sua conten­
tezza, usa il codice dei movimenti del
corpo, agitando la coda:

Emittente Messaggio Ricevente

L’emittente trasmette il suo messaggio, il ricevente lo accoglie e lo interpreta, gli dà cioè un si­

gnificato, ne individua il contenuto.

Questa operazione di interpretazione del messaggio secondo il codice scelto si chiama deco­

difica.

Significante Significato
Decodifica
Messaggio →

2.1 Comprensione di un messaggio


Durante l’operazione di comunicazione il passaggio dell’informazione avviene senza problemi
solo quando l’emittente e il ricevente compiono le operazioni di codifica e quelle di decodifica
del messaggio utilizzando il medesimo codice. In questo caso il contenuto che il ricevente
“estrae” dal messaggio nel momento in cui lo interpreta coincide con il contenuto che l’emit­
tente vi ha “immesso”. Il messaggio viene in questo modo compreso dal suo destinatario.
Nella realtà di ogni giorno a volte, tuttavia, può accadere che il codice attraverso il quale il
messaggio viene codificato e quello attraverso il quale esso viene decodificato, siano diversi:
una situazione di questo tipo porta a incomprensione tra l’emittente che invia il Significato 1
e il destinatario che interpreta il Significato 2:
0070.P1M1L1 13-12-2005 11:50 Pagina 6

6 MODULO 1 La comunicazione e i codici

Situazione di incomprensione

Codifica con il codice 1


→
Significato 1 Significante Significato 2
Decodifica con il codice 2
→
I codici possono variare con le situazioni (contesti): questo significa che una stessa espressio­
ne può avere un significato diverso, per esempio, in luoghi diversi.
All’inizio di questa lezione abbiamo analizzato il significato dei colori rosso e verde, in un se­
maforo in Italia, e ne abbiamo interpretato il messaggio sulla base del codice della strada ita­
liano. In una situazione diversa, lo stesso significante (il colore del semaforo rosso o verde)
può assumere un significato diverso. Il turista italiano resta inizialmente sorpreso quando in
California e in altri Stati americani vede che gli automobilisti, nel caso in cui il colore del se­
maforo sia rosso, dapprima si fermano quindi controllano che l’incrocio sia libero e, in caso
affermativo, girano sulla destra, anche in presenza del vigile. Questo comportamento è det­
tato dal fatto che in quegli Stati il rosso ha un significato diverso.

Codice della strada in alcuni Stati americani


Semaforo
Significante  corrisponde a  Significato
colore rosso → proibizione di attraversare;
ma se si deve girare a destra:
fermarsi, dare la precedenza,
procedere solo se l’incrocio
è libero
colore verde → permesso di passare
Un altro esempio della variabilità dei codici: in Italia il colore nero a un funerale indica lutto;
in alcuni paesi orientali per segnalare il lutto ci si veste invece completamente di bianco.

2.2 Referente e contesto


Il messaggio che va dall’emittente al ricevente rimanda a un particolare elemento della realtà.
Chiamiamo questo elemento referente. Il referente può essere un oggetto concreto, un con­
cetto astratto o uno stato d’animo; il messaggio può riferirsi, per esempio, a una palla, alla li­
bertà o alla felicità. L’individuazione del referente del messaggio aiuta a comprendere il suo
significato.
Se un ragazzo chiede al compagno di banco “Dammi il libro”, il referente del messaggio è il
particolare libro sul banco indicato dall’emittente.

Referente

Emittente Messaggio Ricevente


0070.P1M1L1 13-12-2005 11:50 Pagina 7

Il processo comunicativo LEZIONE 1 7

Il messaggio viene pronunciato in una situazione particolare, che si chiama contesto del mes­
saggio. La conoscenza del contesto in molti casi permette di comprendere meglio il significa­
to del messaggio e il suo referente.
Un messaggio del tipo “Bisogna individuare la mela marcia” ha un referente e un significato
diversi in contesti diversi:
Contesto Referente e significato
Da un fruttivendolo la mela marcia è il particolare frutto andato a male; la
sua individuazione porterà poi al suo scarto.
In un gruppo di ragazzi la mela marcia è il particolare individuo che esercita
sulla cattiva strada: sul gruppo una cattiva
influenza; la sua individuazione permetterà di
prendere provvedimenti specifici.

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2.3 Tratti pertinenti in un codice
Il codice è costituito da un’espressione (un significante) che include molti elementi; solo al­
cuni di essi servono però a comunicare. Per esempio, consideriamo il codice della bandiera
rossa che segnala la condizione di mare mosso sulle spiagge. La bandiera può essere issata su
un’asta nera o rossa, alta due metri o dieci metri, su un palo infisso nell’acqua o nella sabbia:
tutti questi elementi non sono pertinenti al processo di comunicazione. I tratti pertinenti di
questo codice sono solo la presenza e l’assenza di bandiera rossa.
In modo del tutto analogo, consideriamo il fiocco rosa o celeste che indica la nascita di una
femminuccia o di un maschietto; in questo caso, la grandezza del fiocco non ha significato,
può essere un nastrino di dieci o di cento centimetri. Questi elementi non sono pertinenti e
non indicano, per esempio, se il bambino nato è grasso oppure magro o se è nato di 9 o 8 me­
si. Gli unici tratti pertinenti di questo codice del fiocco sono i colori rosa e celeste.
In un codice si chiamano «tratti pertinenti» quegli elementi che danno informazioni e che
stabiliscono distinzioni.
Gli elementi in gioco nella comunicazione
Emittente Chi invia il messaggio.
Ricevente Chi riceve il messaggio.
Codice Sistema di segni, insieme di regole che mettono
in rapportosignificanti e significati.
Messaggio Elementi del codice usati in un particolare contesto,
ciò che viene trasmesso, ciò che si comunica.
Contesto Situazione di uso del codice.
Referente Elemento della realtà a cui il messaggio rimanda.
Codifica Costruzione di un messaggio per mezzo di un codice.
Decodifica Interpretazione di un messaggio per mezzo di un
codice.
Canale Mezzo attraverso il quale il messaggio passa (per
esempio, aria, carta e filo elettrico).
Rumore Elementi che “ostruiscono” il canale, impedendo la
trasmissione del messaggio (per esempio, nebbia,
pioggia, troppa luce, brutta grafia, stampa poco
nitida).
Ridondanza Rinforzo della comunicazione per superare il rumore.
Si ottiene, per esempio, per mezzo della replica del
messaggio.
0070.P1M1L1 13-12-2005 11:50 Pagina 8

8 MODULO 1 La comunicazione e i codici

● La seconda cifra identifica l’editore e può arrivare


Per approfondire fino a 7 numeri. In Italia la Mondadori, editrice
Come decifrare un mes­ del nostro esempio, è identificata dal codice 04; la
saggio: il codice ISBN Garzanti dall’11; la Rizzoli dal 17; l’Adelphi dal
459; la Newton Compton dal 7983; la Sensibili al-
Agli inizi degli anni settanta, in Europa, è stato creato le foglie (una piccola casa editrice di formazione
il codice ISBN (International Standard Book Num­ recente) dal 86323. Nel caso di pubblicazioni sco­
ber). Serve per identificare senza possibilità di errore lastiche il codice delle case editrici cambia.
un libro, poiché ci dice: in quale lingua è scritto, chi lo
ha pubblicato, qual è il suo titolo e di quale edizione ● La terza cifra identifica l’edizione di pubblicazio­
del libro si tratta. Sui libri che acquistiamo attualmen­ ne, ossia il titolo del libro e la sua edizione: è iden­
te lo troviamo chiaramente indicato, come possiamo tica per tutti i volumi di quell’edizione. La sua lun­
vedere dall’esempio seguente, tratto dalla IV di co­ ghezza varia in rapporto alle altre due: in totale in­
pertina del libro di Aldo fatti i numeri che compongono le prime tre cifre
Gabrielli, Nella foresta del devono sempre essere nove. Quindi per la Mon-
vocabolario. Storie di frasi e dadori avremo una cifra di 5 numeri, nell’esempio
di parole, Milano, Monda­ 42939, mentre una casa editrice che ha la seconda
dori, 1997. cifra di 5 numeri, ha necessariamente la terza di 2.
● La quarta cifra serve a rendere valido il codice
Come tutti i codici, anche ISBN: è una cifra di controllo ottenuta attraverso
questo diventa facilmente un calcolo matematico prestabilito.
interpretabile una volta Si prendono i nove numeri, li si moltiplica tutti, or­
che abbiamo gli elementi che permettono di decifrar­ dinatamente, per una cifra decrescente da 10 a 2;
lo. poi si sommano i prodotti ottenuti. Vediamo il ca-
Il codice ISBN è chiaramente diviso in quattro parti. so del nostro esempio:
● La prima cifra, l’88, è il numero che identifica l’a­
rea linguistica di appartenenza. I numeri sono as­ 8 8 0 4 4 2 9 3 9 (numeri codice)
segnati a livello internazionale sulla base della se­
10 9 8 7 6 5 4 3 2 (moltiplicatori)
guente tabella.
80 +72 +0 +28 +24 +10 +36 +9 +18 = 277
(somma dei prodotti)
0 o 1 per la lingua inglese (usati da Australia, Ca-
nada, Gibilterra, Gran Bretagna, Irlanda, Per ottenere la cifra di controllo si sottrae il risul­
Nuova Zelanda, Stati Uniti d’America, tato della somma dei prodotti dal multiplo di 11
Sud Africa, Swaziland, Zimbawe) maggiore più prossimo, in questo caso il 286: 286-
2 per la lingua francese (usato da Belgio, Ca­ 277 = 9. Abbiamo così ottenuto l’ultima cifra del
nada, Francia, Lussemburgo, Svizzera)
nostro codice.
3 per la lingua tedesca (Austria, Germania,
Il codice a barre che troviamo sotto il numero ISBN,
Svizzera) invece, serve per determinare l’origine e le caratteri­
4 per il giapponese (usato dal Giappone) stiche di tutti i prodotti di largo consumo: è chiamato
5 per il russo (Bielorussia, Estonia, Kirghizi- EAN (European Article Numbering) e consiste in una
stan, Lettonia, Lituania, Moldavia, Russia) serie di numeri a barre che possono essere riconosciu­
7 per il cinese (Cina) ti da un lettore ottico. È nato anch’esso agli inizi degli
80 Repubblica Ceca anni settanta e nel caso dei libri (o prodotti multime­
81 India diali come videocassette, cd, ecc.) comprende una ci­
82 Norvegia fra iniziale, il 978 (che prossimamente potrà essere il
83 Polonia 979) e poi le cifre di identificazione del codice ISBN
84 Spagna (area linguistica, autore, numero di identificazione
85 Brasile edizione). L’ultima cifra del codice EAN per i libri è
86 Bosnia Erzegovina, Croazia, Jugoslavia anch’essa una cifra di controllo che si ottiene con un
87 Danimarca procedimento analogo a quello che abbiamo visto.
88 Italia e Svizzera Dal 1 gennaio 2007 il codice ISBN sarà sempre sosti­
89 Corea del Sud tuito dal codice EAN.
0070.P1M1L1 13-12-2005 11:50 Pagina 9

Il processo comunicativo LEZIONE 1 9

Comunicazione
E sercizi
1 I seguenti messaggi verbali possono essere emessi in diverse situazioni.
INDIVIDUAZIONE Individua un emittente, un destinatario e un canale possibili.
Emittente Destinatario Canale
1. Stia a letto finché è sfebbrato. ................. ................. .................

2. Parla più forte, non ti sento. ................. ................. .................

3. E ora le ultime notizie. ................. ................. .................

4. Per favore, mi batta a macchina ................. ................. .................

questa lettera prima delle 11. ................. ................. .................

5. Vorrei spaghetti con le vongole ................. ................. .................

e calamari fritti con insalata. ................. ................. .................

6. Le invio i miei migliori auguri. ................. ................. .................

Contesto
2 Il contenuto di un messaggio varia a seconda del contesto. Per ognuno
INDIVIDUAZIONE/ dei seguenti messaggi individua due contesti d’uso e indica il significato
PRODUZIONE che il messaggio assume in ciascuno di essi.
Era fuori. Contesto1: Partita di tennis.
Significato: La pallina era andata fuori dal campo.
Contesto2: Visita a un amico.
Significato: L’amico era uscito.
1. Ha perso la bussola. Contesto1: .............................................................

Significato: .............................................................

Contesto2: .............................................................

Significato: .............................................................

2. Io gli darei trent’anni. Contesto1: .............................................................

Significato: .............................................................

Contesto2: .............................................................

Significato: .............................................................

3. Ci abbiamo messo una Contesto1: .............................................................

pietra sopra. Significato: .............................................................

Contesto2: .............................................................

Significato: .............................................................

4. Si era proprio seduto. Contesto1: .............................................................

Significato: .............................................................

Contesto2: .............................................................

Significato: .............................................................

5. Ha preso il marito Contesto1: .............................................................

per la gola. Significato: .............................................................

Contesto2: .............................................................

Significato: .............................................................

6. Manca l’olio. Contesto1: .............................................................

Significato: .............................................................

Contesto2: .............................................................

Significato: .............................................................

0070.P1M1L1 13-12-2005 11:50 Pagina 10

10 MODULO 1 La comunicazione e i codici

E sercizi
Referente
3 I testi che seguono descrivono un contesto, ma non nominano il referen-
INDIVIDUAZIONE te. Ricavalo tu.
1. L’importante è che sia ampio, comodo e resistente. Mi serve per portare tanti li­
bri a scuola. 2. L’ho chiamato per telefono per andare all’aeroporto. È arrivato su­
bito, l’autista era veloce e per quel tragitto mi ha chiesto 15 Euro. 3. Vi ho tra­
scorso tutta la domenica mattina. Era pieno di bambini che giocavano a palla e di
signori con il cane. Io sono rimasto seduto sulla panchina a leggere e a prendere il
sole. 4. Purtroppo era rotto. Per asciugare i capelli ho usato un asciugamano, ma
alla fine sono uscito di casa con i capelli umidi e mi è venuto il raffreddore. 5. Le
avevo dimenticate a casa; così ho dovuto tagliare i disegni in modo impreciso. Il la­
voro pertanto non è venuto bene. 6. I miei genitori non me le danno perché tendo
a perdere facilmente gli oggetti. Quindi, quando esco, devo sempre controllare che
qualcuno sia a casa all’ora in cui penso di ritornare e poi suonare per farmi aprire la
porta. 7. Tutta la mia famiglia la sera ci si siede davanti.Avvengono lunghe discus­

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sioni per decidere quale programma seguire. 8. Partì con un ritardo di due ore. Il
tempo era bruttissimo anche ad alta quota e, per ragioni di sicurezza, la torre di
controllo per un certo tempo sospese tutte le partenze.
Referente Referente
............................................................ ............................................................

............................................................ ............................................................

............................................................ ............................................................

............................................................ ............................................................

Codici
4 Vengono elencati alcuni codici in uso nella nostra società. Per ciascun
PRODUZIONE codice indica alcuni tratti pertinenti e alcuni tratti non pertinenti che
possono accompagnare i messaggi che si vogliono esprimere. Questo
esercizio ti porterà a discutere in classe perché ti si propone di prendere
in considerazione anche codici che non sono definiti in modo esplicito
come, per esempio, il codice dei saluti tra due amici che si incontrano in
strada.
Tratti pertinenti Tratti non pertinenti
La luce rossa che segnala L’essere la luce accesa. L’intensità della luce.
la riserva di benzina sul L’essere la luce spenta. ...................................
cruscotto di un’automobile.
1. Il trillo della campanella ................................... ...................................

a scuola. ................................... ...................................

2. Suoni telefonici ................................... ...................................

(per linea libera e occupata). ................................... ...................................

3. La bandierina agitata dal ................................... ...................................

guardalinee allo stadio se la ................................... ...................................

palla è uscita dal campo. ................................... ...................................

4. Il sistema di votazione ................................... ...................................

scolastico. ................................... ...................................

5. Il codice della buona ................................... ...................................

educazione a tavola. ................................... ...................................

6. Il codice della fila in un ................................... ...................................

ufficio postale. ................................... ...................................

7. Il codice dell’ospitalità. ................................... ...................................

................................... ...................................

8. Il codice dei saluti tra due ................................... ...................................

amici che si incontrano in ................................... ...................................

strada. ................................... ...................................

0080.P1M1L2 13-12-2005 11:53 Pagina 11

LEZIONE 2

I segni.

Le funzioni della lingua

OBIETTIVI

CONOSCENZE COMPETENZE
In questa lezioni imparerai: Al termine di questa lezione sarai in grado di:
● che cosa sono i segni e qual è il loro ● distinguere fra segno, significante e
rapporto con il significante e il significato significato
● le relazioni che possono esistere fra il ● individuare le funzioni della lingua
significante e il significato all’interno ● produrre testi appropriati a seconda della
della lingua funzione che devono svolgere
● le principali funzioni della lingua

1 La struttura dei segni


La comunicazione avviene per mezzo di segni di vario tipo. Tutti sono costituiti da un signi­
ficante (elemento materiale che trasmette il messaggio) e da un significato (contenuto del
messaggio). Analizziamo ora la struttura dei segni, attraverso una situazione concreta.

Immaginiamo che un papà stia preparando la cena e si


allontani dalla cucina per sentire il telegiornale.

Se il figlio passa in cucina e vede il fumo provenire dal


riso che brucia, urla: “Il riso brucia!”. Un bambino in­
glese, rispettando il sistema della lingua inglese, avreb­
be detto: “The rice is burning!”. Gli enunciati cambia­
no con le lingue, sono diversi da una lingua all’altra. Il
fumo e le espressioni: “Il riso brucia” e “The rice is
burning” sono segni.

Nell’analizzare i segni, vediamo ora il rapporto tra la loro forma (il significante) e il loro con­
tenuto (il significato):

Significante Significato

The rice is burning!

Il riso brucia!

Il fumo, “Il riso brucia!” e “The rice is burning!” sono tre significanti per lo stesso significato.
0080.P1M1L2 13-12-2005 11:53 Pagina 12

12 MODULO 1 La comunicazione e i codici

1.1 Rapporti tra significanti e significati


Nel rapporto tra significante e significato si possono verificare due situazioni interessanti:
che a un significato corrispondano più significanti (come nel caso ora analizzato) e che a un
significante corrispondano più significati. Analizziamo i due casi con altri esempi.
● Un significato – più significanti
A uno stesso significato (contenuto) possono corrispondere più significanti (espressioni
linguistiche, suoni, segni)

Pain Bread Pane Xleb -


Miàn bao Significante
in in in in in
francese inglese italiano russo cinese
Significato

In questo caso uno stesso oggetto viene chiamato con significanti diversi in lingue diverse.

Ma perfino in una stessa lingua possiamo esprimere la stessa entità o nozione in più modi

(con più significanti): noi compriamo una dozzina o dodici panini per lo stesso prezzo;

possiamo scrivere 12 o XII o dodici per esprimere lo stesso concetto.

Anche per rappresentare un concetto numerico così semplice, l’italiano ha a disposizione

diversi modi; per concetti più complessi si ha spesso a disposizione un numero quasi infi­

nito di possibilità.

● Un significante – più significati


A uno stesso significante possono corrispondere più significati. Ai due segni che seguono
corrispondono significati diversi, a seconda che si usi il codice della lingua italiana o quel­
lo della lingua inglese: in inglese mare vuol dire “asina” e sole vuol dire “sogliola”:

Significante mare sole


codice 1: italiano codice 1: italiano

Significato

codice 2: inglese codice 2: inglese

Significato

In questi due casi è quindi possibile una diversa interpretazione se si utilizza il codice del­
l’italiano o quello dell’inglese, ma solo se le parole sono scritte: infatti i suoni di queste pa­
role nelle due lingue non si assomigliano.
0080.P1M1L2 13-12-2005 11:53 Pagina 13

I segni. Le funzioni della lingua LEZIONE 2 13

Ma anche nella medesima lingua a un significante possono corrispondere più significati:

Significante penna pianta

Significato

2 La comunicazione e le funzioni

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della lingua

Partendo dallo schema generale della comunicazione, presentato nella lezione precedente
(➜ p.7), si possono distinguere sei funzioni fondamentali della comunicazione linguistica.
Ciascuna di esse mette in primo piano, rispettivamente, la realtà esterna, l’emittente, il rice­
vente, il messaggio, il canale e il codice.
● Funzione informativa (o referenziale)
Una comunicazione svolge la funzione informativa (o referenziale) quando mette in evi­
denza soprattutto la realtà esterna: è quindi focalizzata sul referente. È la funzione più
frequente che si riscontra nella comunicazione verbale. Per esempio:
Sono le tre precise.

Sta piovendo.

● Funzione espressiva
Una comunicazione svolge una funzione espressiva (o emotiva) quando è focalizzata sul­
l’emittente e ne illustra lo stato d’animo: dolore o allegria, sicurezza o paura, voglia di po­
tere o desiderio di guida.La funzione espressiva si manifesta in tanti modi, con toni della
voce, costruzioni sintattiche, parole particolari o altro. Per esempio:
Che noia questa lezione!

Che gioia incontrarti!

● Funzione persuasiva
Una comunicazione ha funzione persuasiva (o conativa) quando mira a coinvolgere, in­
fluenzare, persuadere o colpire il ricevente/destinatario. La funzione persuasiva si mani­
festa, per esempio, con l’uso del vocativo e dell’imperativo:
Vieni qui!

Non piangere.

● Funzione poetica
Una comunicazione ha funzione poetica quando è focalizzata sulla forma del messaggio:
sugli aspetti fonici, sintattici, di scelta delle parole e costruzione delle frasi. Il nome scelto
per questa funzione è inappropriato perché fa pensare solo all’uso letterario della lingua,
mentre con questa funzione si vuole sottolineare anche la componente giocosa della co­
municazione linguistica che può ritrovarsi in ogni tipo di lingua, come quella pubblicita­
ria, dei bambini o della normale conversazione quotidiana. Per esempio:
Fiesta ti tenta tre volte tanto.

Mi piaci da vivere. (al posto del prevedibile “Mi piaci da morire”)

0080.P1M1L2 13-12-2005 11:53 Pagina 14

14 MODULO 1 La comunicazione e i codici

● Funzione di contatto
Una comunicazione ha funzione di contatto (o fàtica) quando mira a instaurare o a man­
tenere il canale della comunicazione. Tipiche sono le espressioni utilizzate al telefono e
quelle di saluto:
Pronto?, Mi senti?, Ci sei ancora?, Buongiorno.
● Funzione metalinguistica
La funzione metalinguistica caratterizza quei particolari tipi di comunicazioni in cui la
lingua parla di se stessa, e coinvolge di conseguenza il codice. Si trovano continui usi me­
talinguistici della lingua non solo nelle grammatiche, ma anche nel linguaggio usato nella
vita di tutti i giorni. Per esempio:
Ho visto un film bellissimo. A ben pensarci però, forse “bellissimo”
non è il termine più appropriato, sarebbe meglio dire “molto interessante”.

Si deve al linguista russo Roman Jakobson la connessione tra le sei funzioni fondamentali
della comunicazione e gli elementi della situazione comunicativa precedentemente indivi­
duati. Tale corrispondenza può essere esemplificata in uno schema come quello proposto
sotto.

Funzione
informativa
referente
Funzione Funzione
espressiva persuasiva
emittente messaggio ricevente/
destinatario
Funzione
poetica
codice canale

Funzione Funzione
metalinguistica di contatto

Negli usi quotidiani e concreti della lingua, le funzioni individuate non si presentano quasi
mai separatamente: spesso accade che un messaggio svolga nello stesso tempo molteplici fun­
zioni. Per esempio, consideriamo la frase:
Prendimi quel vaso di cristallo.Ti prego, fai attenzione! È molto fragile!
In essa sono presenti tre funzioni: la funzione persuasiva, nella forma del comando (Prendi­
mi quel vaso di cristallo.); la funzione espressiva (Ti prego, fai attenzione!), con cui l’emitten­
te manifesta il suo timore che il vaso possa cadere; e infine quella informativa (È molto fragi­
le!), con cui si spiega al destinatario del messaggio che l’oggetto è fatto di un materiale facile
a incrinarsi o rompersi.
D’ora in poi, ci occuperemo di due tipi di comunicazione e dei relativi codici: la comunica­
zione non verbale, nella prossima lezione, e la comunicazione verbale, che tratteremo nel
corso delle restanti lezioni.
0080.P1M1L2_apr06 5-04-2006 10:40 Pagina 15

I segni. Le funzioni della lingua LEZIONE 2 15

«parole», ossia un atto linguistico individuale, l’e-


Per approfondire secuzione della propria concreta capacità di parla­
Lingua e linguistica re da parte di un individuo;
● quella fra sintagmatico, ossia l’influenza reciproca
Nel corso del nostro studio noi ci riferiamo continua­
fra elementi simultanei, e paradigmatico, ossia il
mente alla nozione di lingua, ma che cos’è una lingua?
rapporto fra elementi che non possono essere pre-
Quali sono le sue caratteristiche? E che tipo di scien­
senti assieme in un medesimo contesto. Per esem­
za è la linguistica? Quando è nata e quali sono i suoi
pio, è sintagmatico in italiano il rapporto di con­
principi fondamentali?
cordanza fra articolo, aggettivo e nome: se il nome
La lingua è per noi una realtà naturale: da sempre sia­ è femminile singolare, come sorella, gli elementi
mo circondati da atti linguistici e fin da bambini ab­ che vanno ad aggiungersi dovranno essere an­
biamo imparato ad utilizzare la lingua, ascoltando gli ch’essi femminili e singolari una mia sorella. Inve­
altri e imparando a nostra volta a parlare. Ma siamo ce le varie voci della coniugazione verbale stanno
anche consapevoli che le lingue sono il prodotto di fra loro in un rapporto paradigmatico: l’insieme
un’evoluzione storica. delle desinenze verbali, ad esempio, del presente
costituisce un paradigma, e quando è presente una
Secondo la metafora usata dal fondatore della lingui­
non può esserlo l’altra;
stica moderna, Ferdinand de Saussure (1857 – 1913)
● quella fra significante e significato (➜ pp. 12-13)
possiamo paragona­
re l’insieme di tutte le
Roman Jakobson (1896 –
lingue al gioco degli
1982), un altro dei fonda­
scacchi (un gioco che
tori della linguistica strut­
non ha un inventore,
turale, affermò, a proposi­
ma che è il frutto del­
to di diacronia e sincronia,
l’impegno della co­
che è impossibile scindere
munità dei giocatori
analisi sincronica da quella
che vi si sono dedica­
diacronica, anzi solo fon­
ti nei secoli). Ogni
dendo i due livelli di inda­
lingua, in un preciso
gine si può veramente
momento storico,
comprendere la struttura
rappresenta una partita del gioco, durante la quale tut­
del linguaggio.
ti i pezzi (le componenti di quella lingua) si muovono e
A lui di deve un ulteriore ampliamento dell’ambito
cambiano posizione sulla scacchiera, rimanendo però,
d’indagine della linguistica:
sempre, in un ben definito rapporto reciproco. ● con la distinzione fra codice e messaggio (➜ pp.
Da questa metafora Saussure trasse la distinzione tra 4-5);
sincronia e diacronia, uno dei capisaldi della lingui­ ● con la distinzione delle sei funzioni del linguaggio
stica: (vedi pag. a lato), che approfondì studiando in
● se noi osserviamo la scacchiera in un momento de­
particolare la funzione poetica e la differenza fra
terminato del gioco, quando un certo numero di
metafora e metonimia.
pezzi sono presenti simultaneamente sulla scac-
Inoltre Jakobson:
chiera, e descriviamo i loro rapporti reciproci, al­
● pose le basi della fonologia storica strutturale, se­
lora stiamo realizzando uno studio sincronico.
condo cui esistono dodici opposizioni binarie (vo­
● quando, invece, in una lingua ci sono dei cambia­
calico-non vocalico, sonoro-sordo, ecc.) che ci per­
menti strutturali avviene la stessa cosa di quando,
mettono di classificare i fonemi di tutte le lingue;
sulla scacchiera, noi spostiamo un pezzo: cambia
● studiò l’afasia, ossia i disturbi linguistici dovuti a
anche la posizione di tutti gli altri e si crea un nuo­
lesioni di parti del cervello coinvolte nei processi
vo ordine. Ricostruire i cambiamenti e l’evoluzio­
linguistici, per comprendere i meccanismi di ap­
ne verso il nuovo ordine è uno studio diacronico.
prendimento del linguaggio.
A Saussure si devono anche altre tre importanti di­
stinzioni, che delimitano l’ambito della linguistica
strutturale:
● quella fra la «langue», ossia il contesto in cui ci
muoviamo, la lingua della collettività, e la
0080.P1M1L2 13-12-2005 11:53 Pagina 16

16 MODULO 1 La comunicazione e i codici

GRAMMATICA comparata
Gli universali linguistici
Esistono elementi comuni a tutte le lingue? E se esi­ camminare eretti, un apparato fisiologico capace di mo­
stono, come li possiamo riconoscere? Bisogna studia­ dulare i suoni (labbra, lingua, palato, ecc), tutte caratte­
re la linguistica o sono facilmente riconoscibili da ristiche che differenziano l’uomo dagli altri primati.
chiunque abbia familiarità con quella lingua? Ogni lingua ha poi una propria «grammatica particola­
re», un insieme di regole che ne definisce il lessico, la fo­
Proviamo ad esaminare alcune frasi:
nologia, la morfologia e la sintassi, e nel corso del nostro
1 L’erba brillava verdemente. studio noi impareremo quali sono queste regole all’in­
2 L’erba verde brillava al sole. terno della lingua italiana. Ma adesso vediamo quali so­
3 Maria e sua sorella era impaurita dal buio. no alcuni dei principi della grammatica generale, ossia i
4 Maria e sua sorella erano andate al cinema. più importanti universali linguistici.
5 I miei amici dicono che la donna che Luigi par­
La prima caratteristica comune a tutte le lingue è
lava eri tu
la ricorsività, ossia la capacità di formare delle fra­

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6 I miei amici dicono che la donna che hanno vi­
si potenzialmente infinite.
sto eri tu.
Prendiamo ad esempio la frase numero 6: un qual­
Chiunque abbia familiarità con la lingua italiana, un siasi parlante nativo ha la capacità di ampliarla in
qualsiasi parlante nativo, è in grado di dire che alcune maniera indefinita aggiungendovi nuovi elementi.
di queste frasi (quelle che abbiamo indicato con un E ogni altro parlante nativo è in grado di com­
numero dispari) sono sbagliate, anche se non tutti so­ prenderla.
no in grado di spiegare perché sono sbagliate.
I miei amici Giorgio, Luca e Giovanni dicono
Non ci soffermiamo adesso su questi errori, ma dicia­
che la donna che hanno visto mentre parlava
mo che la percezione che le frasi 1, 3, 5 sono errate in
con Luigi, seduti al tavolo di un bar, mercoledì
qualche loro parte, “suonano male”, è un elemento a
della scorsa settimana, eri tu: voi stavate pren­
favore della teoria che esista un «senso intuitivo della
dendo insieme un caffè ...
grammaticalità».
La seconda caratteristica universale delle lingue è
Competenza ed esecuzione la loro dipendenza dalla struttura: il linguaggio
non consiste semplicemente nel mettere una paro­
Un parlante nativo ha quindi una competenza lingui­
la dietro l’altra, ma nel costruire frasi “ben forma­
stica, “sa” delle cose sulla propria lingua per parlare
te”. È per questo che chiunque abbia una compe­
con gli altri e capire i loro messaggi. Inoltre, proprio
tenza linguistica dell’italiano si accorge che c’é
grazie a questa competenza, “usa” il linguaggio che
qualcosa che non va nelle nostre frasi 1, 3, 5.
conosce: questa capacità viene chiamata esecuzione.
Il linguista che ha definito questi due aspetti fonda­ La terza caratteristica è che tutte le lingue hanno
mentali, comuni ad ogni lingua, è Noam Chomsky che un ordine delle parole, ossia un modo privilegiato
sostiene che esistono dei principi universali della di costruire le frasi e i discorsi. Anche se poi ognu­
struttura di tutti i linguaggi umani, gli universali lin­ na ha il proprio ordine, ossia delle regole di com­
guistici. posizione e di costruzione particolari.
Tutti gli uomini li possiedono: sono innati, originari, Facciamo un esempio a partire dalla frase più co­
precedono l’apprendimento del linguaggio da parte mune e più semplice:
dei bambini. Gli infanti non imparano a parlare per­
Marco ha un gatto bianco.
ché qualcuno fa loro lezione, ma lo fanno grazie a que­
ste capacità innate che dipendono dalla loro confor­ In italiano abbiamo una frase costruita con un sog­
mazione fisiologica e biologica. getto (Marco), un verbo (ha), un oggetto (un gatto
bianco): l’ordine più comune nell’italiano è SVO.
La “grammatica generale”
sogg. verbo ogg.
Gli universali linguistici costituiscono, secondo
Anche l’inglese e il francese hanno il medesimo or­
Chomsky, la «grammatica generale» ossia la struttura
dine:
logica comune alle menti di tutti gli uomini, qualcosa
che essi ereditano dai loro genitori, come il fatto di Marco has got a white cat;
avere un cervello di grandi dimensioni, la capacità di Marco, il a un blanc chat.
0080.P1M1L2 13-12-2005 11:53 Pagina 17

I segni. Le funzioni della lingua LEZIONE 2 17

In latino, invece, normalmente il verbo viene mes­ verbo sogg. ogg.


so in fondo alla frase:
elemento della frase, VSO, è caratteristico dell’a­
Marcus albam felem habet.
rabo e delle altre lingue semitiche.
sogg. ogg. verbo Nell’ebraico moderno, però, si attua una tendenza
simile a quella che si è verificata nel passaggio dal
latino alle lingue romanze: l’ordine che si afferma
L’ordine comune delle frasi latine è SOV, e come
è SVO.
il latino si costruiscono anche il tedesco e il giap­
ponese. Mentre l’ordine in cui è il verbo il primo sogg. verbo ogg.

Funzioni della lingua


E sercizi
1 Individua la funzione o le funzioni prevalenti (informativa, espressiva,
INDIVIDUAZIONE persuasiva, di contatto) nei messaggi verbali che seguono.
1. Bollettino meteorologico: “Oggi nebbia

in Val Padana”.
INF ESPR PERS CONT
2. Al telefono: “Mi senti?” INF ESPR PERS CONT
3. “Che sfortuna!” INF ESPR PERS CONT
4. Su un cartello stradale: “Pericolo di frana”. INF ESPR PERS CONT
5. In treno: “Vietato fumare”. INF ESPR PERS CONT
6. “Stammi a sentire”. INF ESPR PERS CONT
7. “Auguri, Maria!” INF ESPR PERS CONT
8. In un ufficio postale: “Apertura

al pubblico dal lunedì al sabato: 8,30-14”.


INF ESPR PERS CONT
9. “Scusi, sa dov’è la fermata dell’88?” INF ESPR PERS CONT
10. “Che seccatore che sei!” INF ESPR PERS CONT
11. Su una cartolina: “Un saluto da Sorrento”. INF ESPR PERS CONT
12. “Potresti passarmi lo zucchero, per favore?” INF ESPR PERS CONT
13. Su una scatola di cartone: “Fragile”. INF ESPR PERS CONT
14. Raccontando un fatto: “Fin qui è tutto chiaro?” INF ESPR PERS CONT
15. “Ma tu non sei mai stanco!” INF ESPR PERS CONT
16. “Quando esci compra il pane!” INF ESPR PERS CONT

2 Inventa tre frasi con funzione referenziale, tre frasi con funzione espres-
PRODUZIONE siva, tre frasi con funzione persuasiva e tre frasi con funzione di contat­
to. Per ogni frase precisa l’emittente e il contesto. Svolgi l’esercizio sul
quaderno.
0090.P1M1L3 13-12-2005 11:57 Pagina 18

LEZIONE 3
La comunicazione
non verbale
OBIETTIVI

CONOSCENZE COMPETENZE
In questa lezioni imparerai: Al termine di questa lezione sarai in grado di:
● la definizione di comunicazione non ● riconoscere e classificare le caratteristiche
verbale dei messaggi non verbali
● le caratteristiche più comuni dei messaggi ● individuare il significato dei segni
non verbali ● applicare questa conoscenza nell’analisi del
● alcuni fra i più importanti linguaggi dei comportamento
segni (linguaggio per non udenti)
● le differenze fra i significati dei segni in
contesti diversi

Non comunichiamo solo con le parole. Esiste anche una comunicazione non verbale: il nostro corpo e il
nostro comportamento inviano continuamente messaggi. Quando ci avviciniamo a una persona e le met­
tiamo una mano sulla spalla, quando ridiamo in modo aperto, quando ci tocchiamo i capelli forniamo
informazioni, proprio come quando usiamo il linguaggio.
Messaggi non verbali possono essere inviati per scelta o inconsapevolmente, da soli o uniti alle parole: a
un osservatore attento danno moltissime informazioni, per esempio, sulle nostre reazioni e intenzioni, e
perfino sul nostro carattere e sul mondo da cui proveniamo.
Tra i messaggi linguistici e quelli non verbali c’è una grande differenza: mentre siamo consapevoli dei pri­
mi, spesso non ci accorgiamo dei secondi. In molti casi i messaggi non verbali vengono prodotti in un pro­
cesso che resta al di fuori della nostra coscienza.
In questa lezione descriveremo alcuni aspetti della comunicazione non verbale nell’uomo.

1 Il linguaggio del corpo


La cinesica è lo studio della comunicazione non verbale e, in particolare, di quella che avvie­
ne attraverso i gesti, i movimenti, le espressioni del corpo.
I messaggi emessi dal nostro corpo sono di tipo diverso: volontari e involontari, indicatori
dello stato del nostro corpo e della nostra psiche. Si può considerare un messaggio volonta­
rio, ad esempio, l’uscire da una stanza sbattendo la porta, messaggi involontari sono invece
le reazioni (dette “psicosomatiche”) come arrossire e impallidire. Tra i messaggi che danno
informazioni sul funzionamento della macchina del nostro corpo vi sono “avere una brutta
cera”, “essere ingrassati o dimagriti”; tra quelli che segnalano sentimenti e reazioni della no­
stra psiche sono compresi “abbassare o sgranare gli occhi”, “serrare le labbra o atteggiarle a
un sorriso”. Tutti noi capiamo il significato di un’“alzata di spalle” o di un “sorriso timido”
proprio come capiamo una frase in italiano.
I messaggi del corpo, come quelli linguistici, non hanno un significato univoco: la loro inter­
pretazione dipende dal contesto. Per esempio, un sorriso imbarazzato in una persona spesso
a disagio ha un significato diverso che in una persona generalmente sicura di sé e spavalda.
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La comunicazione non verbale LEZIONE 3 19

Gli esempi che seguono riportano soltanto una delle possibili spiegazioni del messaggio; cia­
scun lettore può sforzarsi di individuare ulteriori situazioni in cui quello stesso comporta­
mento fisico assume un diverso significato.
Una piccola grammatica del linguaggio del nostro corpo comprende: il tono, l’atteggiamen­
to, la distanza, la gestualità e la mimica.
● Il tono
Il tono comprende tutti i modi in cui parliamo, trascurando, invece, il contenuto lingui­
stico del discorso. Fanno parte del tono due tipi di elementi:
– le modalità con cui emettiamo il messaggio linguistico, come: l’intonazione, il volume
della voce, il ritmo dell’eloquio, le pause;

– i suoni non linguistici come: sospirare, gemere, schioccare la lingua.

Esprimere il proprio pensiero urlando rappresenta una modalità del parlare che fornisce
informazioni, per esempio, sullo stato di nervosismo o sul carattere iroso di chi parla:
La ragazza urlò alla madre: “Capisco il tuo punto di vista. Ma non sono d’accordo”.

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L’ironia si ottiene, oltre che con una scelta adeguata delle parole, anche assumendo alcu­
ni dei seguenti comportamenti: sorridere, essere provocatoriamente molto seri, utilizzare
un tono particolare, scandire molto le parole. Potete provare a “recitare” questa frase del
papà:
Il padre disse ironicamente: “Se la usi così quella bicicletta ti durerà molto”.
Il respiro profondo comunica, per esempio, lo sforzo di essere coraggiosi, la paura di
prendere una decisione, o semplicemente anticipa all’ascoltatore che qualcosa sta per suc­
cedere:
Si sentì un respiro profondo e poi nella stanza echeggiarono le sue gravi parole:
“Me ne vado per sempre”.
● L’atteggiamento
L’atteggiamento include tutte le posizioni del corpo e i suoi movimenti, come: alzarsi o se­
dersi, tenere la schiena dritta o curva, accavallare le gambe, dondolarsi.
Il gesto di alzarsi durante la proiezione di un film può comunicare diverse informazioni:
per esempio, il disinteresse nei confronti della trama o un malore improvviso. Lo stare in
piedi invece che seduto durante una riunione può comunicare, per esempio, che non si ha
l’intenzione di trattenersi a lungo. L’essere appoggiato al tavolo comunica invece che si è
a proprio agio, oppure che si è stati già in piedi per un po’ di tempo e si è stanchi.
● La distanza
La distanza tra le persone nei rapporti reciproci e le variazioni di distanza durante l’azio­
ne sono significative. Per esempio: avvicinarsi o allontanarsi, arretrare di un passo, parla­
re stando vicino all’ascoltatore sono tutti elementi che forniscono ulteriori informazioni
sul rapporto tra i due interlocutori.
L’indietreggiare bruscamente può indicare meraviglia o desiderio di separarsi dall’ascol­
tatore:
La ragazza indietreggiò bruscamente: “Ma allora non mi credi?”.
Il parlare stando vicino può indicare invadenza e mancanza di rispetto, ma anche confi­
denza e intimità:
Mentre parlava, Paolo stava così vicino a Marina da sentirne il delicato profumo.
● La gestualità
La gestualità comprende in generale le possibili azioni eseguite dagli interlocutori e, in
particolare, tutti i movimenti delle braccia e delle mani. Per esempio: allargare le braccia,
stringere i pugni, accendere una sigaretta, chiudere una finestra.
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20 MODULO 1 La comunicazione e i codici

Chiudere la porta prima di iniziare a parlare può significare che si vuol comunicare qual­
cosa di riservato oppure semplicemente che si è infastiditi dalla corrente d’aria prove­
niente dal corridoio.
Spostare il peso da una gamba all’altra può significare imbarazzo, oppure impazienza e
desiderio di interrompere un lungo discorso.
● La mimica
La mimica comprende i movimenti e le espressioni che si manifestano su un volto, come:
corrugare la fronte, sorridere sotto i baffi, avere uno sguardo sfuggente. Per esempio, ar­
ricciare il naso e le labbra a contatto con un cibo o una bevanda poco gradevoli:
L’aranciata era così amara che arricciò il naso e le labbra.
A questo si può aggiungere che la persona è probabilmente a proprio agio perché mani­
festa una reazione negativa senza nasconderla, come avverrebbe se si trovasse a essere
ospite e ad avere poca confidenza con i padroni di casa.
All’osservazione del padre non rispose, ma le guance di Marina si contrassero
e le narici cominciarono a fremere.
La contrazione delle guance e il fremere delle narici mostra una tensione interna di Mari­
na: forse è contrariata dall’osservazione del padre e fa fatica a non parlare.
Si tenga presente che alcuni comportamenti possono rientrare anche sotto più di uno dei
parametri descritti. Per esempio, inclinare il capo può far parte della mimica, ma anche
dell’atteggiamento; appoggiare le spalle al muro può essere interpretato come un aumen­
to della distanza oppure come un atteggiamento di difesa.

2 I linguaggi a segni
I linguaggi a segni consentono la comunicazione in quegli ambienti in cui non è possibile
parlare: per esempio, in officine rumorose, durante le corse e tra nuotatori subacquei. Essi
sono comunque utilizzati anche in contesti normali per rafforzare o sostituire la comunica­
zione verbale. Vediamo alcuni gesti comunemente usati:
a] Che cosa vuoi?: le estremità delle dita si riuniscono rapidamente

a formare un cono con il vertice in alto. La mano può restare fer­

ma o essere scossa più o meno velocemente, a seconda che la do­

manda sia posta con gentilezza o con impazienza.

b] Hai da fumare?: l’indice e il medio sono dritti e quasi uniti, come


per reggere un’invisibile sigaretta. Le due dita possono anche
essere portate alle labbra.
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La comunicazione non verbale LEZIONE 3 21

c] Ho fame: la mano aperta, a dita unite e distese, batte ritmicamente


contro il fianco, all’altezza dello stomaco.

2.1 La lingua italiana dei segni per i non udenti


I non udenti usano una propria lingua non costituita da suoni, come quella parlata, ma da se­
gni realizzati con il corpo.
Si tratta di una lingua articolata come quelle verbali, molto ricca, ma con un codice che rap­
presenta la realtà in modo radicalmente diverso rispetto a quello degli udenti, un codice in
cui la vista riveste necessariamente un ruolo speciale.
La lingua dei non udenti non è universale, come si potrebbe pensare: ogni paese ha la pro­
pria lingua dei segni come ha la propria lingua parlata. I codici segnici per non udenti sono
solo in parte iconici e quindi sono diversi da una nazione all’altra. La comunità dei non uden­
ti italiani usa la LIS, Lingua Italiana dei Segni.
Alcuni anni fa si iniziò a lavorare a un Dizionario dei segni della LIS, nello stesso modo in cui
si realizzano i normali dizionari. Il lavoro risultò più complicato del solito in quanto i non
udenti si riuniscono normalmente in gruppi che utilizzano segni diversi, addirittura nell’am­
bito della stessa città. Ad esempio, in istituti religiosi dove negli anni Trenta esistevano due
sezioni separate per uomini e donne, con istruttori distinti, si sono sviluppati segni maschili e
femminili diversi.
I primi dati raccolti nel dizionario della LIS sono riportati in AA.VV., I primi 400 segni. Pic­
colo dizionario della lingua italiana dei segni per comunicare con i sordi, Firenze, La Nuova
Italia, 1991, da cui sono stati ripresi gli esempi di questa lezione.
La LIS, come ogni lingua dei segni, è collegata alla particolare cultura in cui viene usata. I
non udenti italiani, per esempio, insieme ai segni manuali, muovono le labbra per specificare
il significato di alcuni segni. Nella lingua dei segni americana (ASL, American Sign Language)
è invece molto comune l’uso dell’alfabeto manuale: le parole vengono rappresentate con le
dita, lettera per lettera. In Italia l’alfabeto manuale viene usato solo occasionalmente per tra­
smettere nomi propri, per esempio di una persona o di una medicina.

3 Modi di comunicare con i segni

nelle diverse culture

Ingenuamente alcuni pensano che le lingue cambino da un luogo all’altro e i gesti no. Invece
anche nella comunicazione con il corpo si ritrovano tante lingue diverse. Sembra che siano
comuni a tutti i popoli della Terra (e quindi innate) solo alcune espressioni come quelle per
manifestare la propria ira: la fronte aggrottata, i pugni serrati, i piedi che colpiscono il terre­
no e gli oggetti intorno. Questi gesti sono stati riscontrati anche in soggetti sordi e ciechi dal­
la nascita.
Coloro che viaggiano in paesi lontani si sentono spesso a disagio di fronte ad alcuni compor­
tamenti gestuali insoliti. Per esempio, insegnanti europei o americani raccontano il proprio
disorientamento di fronte al comportamento degli studenti nelle università giapponesi.
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22 MODULO 1 La comunicazione e i codici

Da noi gli ascoltatori rivolgono lo sguardo al conferenziere per manifestare il proprio inte­
resse; in Giappone, invece, gli studenti sembrano un po’ per volta sprofondare nel sonno.
Dopo un po’ tutti gli ascoltatori se ne stanno a occhi chiusi e paiono addormentati.
Un conferenziere racconta di aver fatto un esperimento: di aver pronunciato all’improvviso
il nome dell’imperatore. Subito tutti gli occhi si sono aperti: erano vivi, di persone che segui­
vano il discorso. Infatti, in Giappone stare con gli occhi chiusi è solo un modo di essere con­
centrati. Perfino tra popoli culturalmente simili come noi Italiani e gli Americani degli Stati
Uniti è possibile notare alcune differenze. Per esempio, il modo di contare con le dita in Eu­
ropa e negli Stati Uniti è differente: entrambi partiamo con il pugno chiuso, ma per i numeri
1, 2, 3, 4 e 5 noi apriamo successivamente il pollice, l’indice, il medio, l’anulare e il mignolo.
Negli Stati Uniti, invece, il primo dito a essere aperto è l’indice, cui seguono il medio, l’anu­
lare e il mignolo; il pollice viene aperto per ultimo, a indicare il cinque. In altri paesi del mon­
do, invece, il primo dito a essere steso è il mignolo, cui segue l’anulare e così via.

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Un’altra differenza tra noi e gli Americani è il gesto della mano per far avvicinare una perso­
na. Noi Italiani teniamo la mano all’altezza della spalla con il dorso rivolto verso l’alto e muo­
viamo le dita ripetutamente, aprendole e chiudendole sul palmo. Gli Americani, invece, usa­
no questo gesto per indicare l’allontanamento; per far avvicinare una persona essi compiono
lo stesso gesto volgendo il dorso della mano verso il basso. Agli Italiani che usano negli Stati
Uniti il gesto loro abituale capita di essere fraintesi, perché gli Americani lo confondono con
quello per allontanare.
Alcuni schemi di saluto, come l’abbracciarsi e il baciarsi, sono simili sin nel dettaglio in cul­
ture diverse e si riscontrano persino negli scimpanzé. Altri schemi di comportamento pre­
senti in molte culture sono quelli della timidezza, dell’imbarazzo e del flirt. Per esempio, co­
me segno di imbarazzo c’è il nascondersi il volto o solo la bocca con la mano. Lo schema pa­
re derivato dal nascondersi, che si osserva già nei bambini e si ritrova, poi, nelle ragazze che
flirtano: con risatine dietro la mano le ragazze esprimono un conflitto tra avvicinamento e fu­
ga dal partner.
Talvolta si riscontrano invece profonde differenze nel comportamento espressivo umano da
cultura a cultura. Per esempio, l’atto di mostrare la lingua nella cultura occidentale indica
presa in giro, nel Tibet invece è segno di deferenza; mentre gli Europei si alzano in piedi in se­
gno di cortesia, alcuni popoli dell’Oceania si siedono.
Vediamo come varia l’espressione del sì e del no presso alcuni popoli: l’uso di gesti diversi
per comunicare informazioni così importanti è spesso causa di malintesi. Sulle origini dei
movimenti orizzontali e verticali del capo sono state fatte alcune ipotesi. Il movimento oriz­
zontale potrebbe derivare dal rifiuto del cibo: quando il neonato è sazio rifiuta il seno vol­
gendo il capo da una parte. A conferma di questa ipotesi, si è notato che anche i bambini sor­
di e ciechi dalla nascita dicono “no” scuotendo il capo. Il cenno verticale del capo è stato in­
vece interpretato come un gesto nato per sottomettersi in modo rassicurante alle idee del no­
stro interlocutore durante la conversazione.
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La comunicazione non verbale LEZIONE 3 23

Luogo Sì No
Europa ● Scuotendo il capo dall’alto verso ● Scuotendo il capo da un lato
centrale il basso. all’altro.
Ceylon ● Muovendo il capo dall’alto verso ● Scuotendo il capo da un lato
il basso per risposte su fatti all’altro.
(Hai bevuto il caffè?).
● Scuotendo il capo lateralmente

come per il nostro no, ma in modo

molto lento, per risposte su

intenzioni (Vieni a bere un caffè?).

Grecia ● Scuotendo il capo dall’alto verso ● Portando indietro il capo con uno
il basso strattone e abbassando il volto
(spesso gli occhi sono chiusi e le
sopracciglia sollevate).
● Schioccando la lingua.
● Per esprimere un no forte, una o
due mani vengono sollevate
all’altezza delle spalle con le
palme verso l’interlocutore.

te le volte che Washoe era presente. L’ASL è un siste-


Per approfondire ma che include gesti sia completamente arbitrari sia
Il linguaggio iconici che possono essere combinati secondo regole
simili a quelle della grammatica della lingua parlata.
degli scimpanzé
Washoe impara a comunicare
Poiché l’intelligenza degli scimpanzé è strutturata in Come sono soliti fare i genitori con i loro bambini pic­
modo analogo a quella degli uomini, sono stati realiz­ coli, i Gardner nel parlare con Washoe ripetevano
zati interessanti studi sulle loro capacità di apprendi­ continuamente i messaggi e semplificavano i gesti.
mento della lingua. In libertà, gli scimpanzé usano un Durante i primi sette mesi trascorsi in un ambiente
sistema comunicativo non linguistico piuttosto limi­ umano Washoe imparò quattro segni; nei quattordici
tato; in laboratorio sono stati compiuti diversi tentati­ mesi successivi fu in grado di padroneggiarne altri
vi per insegnare loro un linguaggio umano. trenta. Dopo cinquantun mesi aveva imparato 132 se-
Il primo scimpanzé divenuto famoso per i risultati gni che indicavano oggetti o pensieri ed era in grado
raggiunti nell’apprendimento del linguaggio umano di comprenderne circa 400. Imparò a costruire frasi
si chiamava Vicki. Dopo essere stato allevato per sette complesse e arrivò a comunicare linguisticamente ser­
anni da due psicologhe, Vicki era in grado di pronun­ vendosi del linguaggio dei non udenti fino a raggiun­
ciare con grande sforzo solo quattro parole: mama, pa­ gere il livello di un bambino di due o tre anni.
pa, up (“su”) e cup (“tazza”). Risultati così modesti so- I Gardner replicarono l’esperimento con altri scim­
no stati giustificati con il fatto che gli scimpanzé non panzé presi alla nascita, che ripeterono alcune carat­
sono forniti di un apparato fonatorio che permetta lo­ teristiche dei bambini normali e alcune dei bambini
ro di parlare; restavano ancora in dubbio, dopo que­ sordi nell’apprendimento del linguaggio. Quando
sto esperimento, le loro effettive capacità mentali. questi scimpanzé passarono a un altro laboratorio av­
L’educazione di Washoe venne un fatto sorprendente: uno scimpanzé neonato
Nel 1966, Allan e Beatrice Gardner presero una scim­ imparò direttamente da loro ben 47 segni.
panzé di dieci mesi, di nome Washoe, e la allevarono Conclusioni
come una bambina. Alla fine Washoe mangiava con la I Gardner arrivarono alla conclusione che gli scim­
forchetta e il cucchiaio, sedeva a tavola, beveva nella panzé non sono sostanzialmente diversi dagli uomini
tazza e perfino lavava i piatti. e che, posti in un ambiente socialmente e intellettual-
I Gardner decisero di comunicare con lei attraverso il mente ricco, possono impararne il linguaggio.
Linguaggio dei Segni Americani (o ASL), il medesi- Questi brillanti risultati non sono però stati replicati da
mo utilizzato dai non udenti negli stati del Nordame­ altri psicologi, alimentando un dibattito ancora in corso
rica; essi decisero di impiegarlo anche per comunica­ sulla capacità di comunicazione degli scimpanzé.
re tra di loro e con gli altri ricercatori del gruppo tut­
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24 MODULO 1 La comunicazione e i codici

Comunicazione non verbale


E sercizi
1 Classifica i seguenti segnali non verbali secondo le categorie elencate
CLASSIFICAZIONE (tono, atteggiamento, distanza, gestualità, mimica).
1. Sospirare. TONO ATT DIST GEST MIM
2. Battere i piedi per terra. TONO ATT DIST GEST MIM
3. Volgere lo sguardo alla finestra. TONO ATT DIST GEST MIM
4. Tormentare la cravatta. TONO ATT DIST GEST MIM
5. Toccarsi i capelli. TONO ATT DIST GEST MIM
6. Stare in silenzio. TONO ATT DIST GEST MIM
7. Avvicinarsi a qualcuno. TONO ATT DIST GEST MIM
8. Soffiarsi il naso rumorosamente. TONO ATT DIST GEST MIM
9. Aggrottare la fronte. TONO ATT DIST GEST MIM
10. Fare un viso serio. TONO ATT DIST GEST MIM
11. Mangiarsi le unghie. TONO ATT DIST GEST MIM
12. Mettere in ordine la scrivania. TONO ATT DIST GEST MIM
13. Schioccare le dita. TONO ATT DIST GEST MIM
14. Sbadigliare. TONO ATT DIST GEST MIM

2 Stai facendo un compito in classe. Nell’aula regna il silenzio (... o quasi),


COMPLETAMENTO ma circolano tanti messaggi non verbali. Evidenziane la tipologia.
L’insegnante gira lentamente per l’aula (azione). Carlo guarda verso di lui (gestua­
lità), smettendo di copiare dal compagno. Quando lo vede, Mara fa un risolino (mi­
mica). Franco sussurra: “Ma quando si siede?” (tono). Lucia gli lancia un’occhiata
di disapprovazione (...........................................). L’insegnante si siede
(...........................................). Franco ha lo sguardo fisso davanti a sé
(...........................................). Anna come al solito scrive, dondolando le ginocchia a
destra e a sinistra (...........................................). La sua compagna di banco, Chiara,
mordicchia la matita (...........................................). L’insegnante la osserva
(...........................................). Ora l’insegnante guarda l’orologio
(...........................................) e prende la matita. Renzo fa uno sbadiglio rumoroso
(...........................................). E tutta la classe si mette a ridere
(...........................................). Cecilia tiene la penna in modo nervoso
(...........................................). È ora di consegnare.

I linguaggi non verbali


3 Nel testo seguente individua i messaggi non verbali e segnalane sul tuo
INDIVIDUAZIONE/ quaderno la tipologia e il significato.
PRODUZIONE
“Credevo di non trovarti più”, egli disse.

Ella si era alzata, piegando il giornale, e gli tese la mano.

“La pazienza è la mia virtù fondamentale”, ella disse. “Ma certo, se non ero in va­

canza, non ti avrei potuto aspettare. Così, vedi, la settimana di ferie, anche se a fine

settembre, mi serve a qualcosa.”

Poi gli suggerì: “Tua madre si è dimenticata di svegliarti, immagino”.

Si aggiustava la giacca, corta, aderente al corpo, tirandola sui due fianchi.

“Macché” egli disse. “Ho fatto un incontro.”

“Bello?”

“No, soltanto noioso.”

“Una tua antica fiamma?” ella azzardò.

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La comunicazione non verbale LEZIONE 3 25

Egli l’aveva presa a braccetto, e le disse: “Non chiedermi altro perché ti lascerei cu­

riosa... E galoppa se mi vuoi accompagnare”.

Accelerarono il passo, sui lungarni per accorciare la strada, e lui disse: “Ti donano

i capelli buttati all’indietro, ti si scopre la fronte tutta bella come è”.

Ella arrossì. “Ah, l’hai notato?” esclamò.

“E ora dimmi: mi sono pettinata così senza volere...”

“Invece no, l’ho fatto apposta, per sentirtelo dire.”

“Sei un amore”, egli le sussurrò, e le sfiorò il mento con la mano, una carezza.

da: V. Pratolini, Le ragazze di Sanfrediano, Vallecchi

4 Individuato il significato dei gesti rappresentati nei disegni che seguono;

INDIVIDUAZIONE/ descrivili con poche parole come nell’esempio.

PRODUZIONE

È un dritto: Il pollice traccia un segno sulla guancia. Il gesto


indica che la persona di cui si parla “ci sa fare”.

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26 MODULO 1 La comunicazione e i codici

E sercizi
Il linguaggio dei gesti
5 Fai raccontare a un tuo compagno di classe come ha trascorso le ultime
OSSERVAZIONE/ vacanze e analizza i suoi gesti. Prova a descrivere il suo comportamento
PRODUZIONE non verbale sul quaderno e confrontati con i compagni.

6 Se hai a disposizione un videoregistratore, analizza un dialogo di un film


OSSERVAZIONE/ eliminando il sonoro. Noterai che, se gli attori sono bravi, in alcuni casi è
PRODUZIONE possibile comprendere gli eventi della storia. Prova a esprimere con le
parole il significato della comunicazione non verbale che “corre” tra i
personaggi. Ricordati di analizzare atteggiamento, distanza, gestualità e
mimica (senza il sonoro il tono non può essere preso in considerazione).

7 Prova a individuare i gesti più tipici di persone note a tutta la classe, co­
OSSERVAZIONE/ me insegnanti, studenti, preside o bidelli ed annotali sul tuo quaderno.
PRODUZIONE

8 Rispondi alle seguenti domande.


COMPETENZA
METALINGUISTICA 1. Uno scimpanzé può comunicare al livello di un bambino molto piccolo con
un’appropriata educazione ?
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2. In che modo potremmo insegnargli a comunicare?
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PARTE

SECONDA

Breve storia

dell’italiano

MODULO 3 MODULO 2

Alle origini dell’italiano


Lezione 4 Dal latino all’italiano

L’italiano di oggi
Lezione 5 I livelli della lingua italiana
Lezione 6 Le lingue speciali
Lezione 7 I dizionari
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MODULO 2
Alle origini
dell’italiano

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Lezione 4 Dal latino all’italiano
Grammatica comparata:

Quali lingue sono più facili da studiare?

Esercizi

PARTE
SECONDA
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LEZIONE 4

Dal latino all’italiano

OBIETTIVI

CONOSCENZE COMPETENZE
In questa lezioni imparerai: Al termine di questa lezione sarai in grado di:
● che le lingue hanno una storia ● esporre la storia del latino e delle lingue
● quali sono le origini del latino e delle neolatine, in particolare dell’italiano
lingue romanze o neolatine ● utilizzare queste competenze
● attraverso quali fasi è nata e si è metalinguistiche per analizzare
sviluppata la lingua italiana parole e testi

Il latino, la lingua parlata nell’antica Roma, è la risultante di due componenti, la lingua proto-indoeuro­
pea e la lingua mediterranea.
Per lingua proto-indoeuropea si intende un’antichissima lingua, la cui esistenza è stata ipotizzata dagli
studiosi per spiegare somiglianze che intercorrono tra lingue diverse, come l’antico indiano, il greco, il la­
tino, lo slavo, ecc. Questa lingua si presuppone appartenesse a un popolo, gli Indoeuropei, che da una zo­
na dell’Europa centro-orientale si era, in successive migrazioni a partire dalla fine del terzo millennio a.C.,
diffuso da una parte verso est, raggiungendo la Persia e l’India, e dall’altra verso sud-ovest, cioè verso
l’Europa meridionale.
Quando le tribù indoeuropee giungevano in un nuovo luogo dovevano venire a patti con i popoli già inse­
diati in quella regione; col tempo, attraverso una più o meno pacifica fusione, nasceva una nuova civiltà, ca­
ratterizzata anche da una nuova lingua in cui l’elemento indoeuropeo si mescolava con l’elemento locale.
L’elemento locale in tutti i paesi che si affacciavano sul Mediterraneo era appunto la lingua mediterranea.
Quando gli Indoeuropei arrivarono in Italia, in successive riprese che vanno dal 1500 al 500 a.C., essi si
fusero con i popoli che vivevano lungo le coste del Mediterraneo e diedero vita a un gruppo linguistico
proto-italico, del quale facevano parte l’osco-umbro e il latino.
Possiamo quindi dire che il latino è una lingua indoeuropea nella quale sono confluiti anche numerosi ele­
menti della lingua mediterranea. La sua fortuna è legata alla fortuna di Roma, alle ripetute vittorie con cui
Roma si affermò sui popoli che ne volevano ostacolare la supremazia: il latino, infatti, viaggiò al seguito
delle armate romane e si diffuse dapprima in Italia e poi nell’Europa mediterranea, in parte dell’Asia e
nelle regioni del Nordafrica, diventando la lingua ufficiale di tutti i popoli sottomessi da Roma.

1 Dal latino alle lingue neolatine


Cerchiamo ora di ricostruire, sia pure a grandi linee, come si sia passati dal latino alle lingue
che vanno sotto il nome di lingue neolatine.
I Romani in realtà non tentarono mai di imporre la propria lingua alle popolazioni soggette,
ma anche in questo caso avvenne quello che normalmente accade quando due popoli si uni­
scono: la lingua che si afferma è quella del popolo che detiene il comando. Le popolazioni
soggette accettarono dunque la lingua dei vincitori, sia pur dopo un probabile periodo di bi­
linguismo, anche perché il latino veniva usato nelle cerimonie civili, parlato dai funzionari
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30 MODULO 2 Alle origini dell’italiano

pubblici e insegnato nelle scuole, che vennero man mano aperte in gran parte del territorio
conquistato. Il latino stesso però subì una notevole influenza dall’elemento locale e questo
portò, soprattutto nel linguaggio parlato, al suo differenziarsi nelle singole regioni perché i
sostrati linguistici, ossia le lingue già esistenti, venivano in parte assimilati.
Mentre il latino scritto rimaneva fortemente unitario e sostanzialmente invariato, il latino
parlato andava dunque differenziandosi da regione a regione e distinguendosi sempre più
dal latino scritto.

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Arabi Mare Mediterraneo

Arabi
Berberi
Nilo

Territori in cui sono parlate lingue neolatine Arabi


Mar Rosso

Quando poi, tra il III e il V secolo d.C., iniziarono la crisi e la disgregazione dell’Impero ro­
mano, mentre il latino scritto non perse la sua compattezza, la lingua parlata si staccò del tut­
to da quella scritta e i vari latini regionali si differenziarono sempre più, sia per il riaffiorare
con maggiore forza dell’elemento locale (il sostrato), sia per il sovrapporsi di altre lingue por­
tate da nuovi popoli invasori.
Là dove il latino era radicato da più tempo si vennero col volgere dei secoli a formare nuove
lingue, chiamate lingue romanze (da romanice loqui, “parlare al modo dei Romani”) o neola­
tine. Ciascuna di esse ha la sua storia particolare, ma tutte hanno nella lingua latina parlata
una base comune.
Come illustrato nella cartina soprariportata, sono lingue neolatine il portoghese, lo spagno­
lo, il catalano, il provenzale, il francese, l’italiano, il sardo, il ladino, il rumeno.
In altre regioni, invece, dove il latino non era radicato in profondità e dove vi furono altre do­
minazioni forti (quali quelle dei Germani e degli Arabi), nel corso del Medioevo l’uso del la­
tino si perse.

2 Dal latino ai volgari italiani


Anche in Italia aumentarono le differenziazioni tra i vari idiomi locali, che si allontanarono
progressivamente dal latino scritto. Mentre ancor oggi possiamo conoscere bene ogni caratte­
ristica del latino scritto (vedremo più avanti che il latino è sopravvissuto come lingua colta
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Dal latino all’italiano LEZIONE 4 31

fino a epoche molto vicine alla nostra), ricostruire i molteplici passaggi che hanno portato alla
formazione della lingua italiana è compito quasi impossibile, perché l’italiano, come le altre
lingue neolatine, deriva dal latino parlato, del quale non possiamo trovare che esigue tracce.
Al crollo dell’Impero romano seguirono i cosiddetti “secoli bui” dell’alto Medioevo, duran­
te i quali in Italia la vita diventò sempre più misera a causa delle continue invasioni, accom­
pagnate da guerre e carestie. La scarsa popolazione sopravvissuta viveva in comunità separa­
te le une dalle altre, anche a causa della precarietà delle vie di comunicazione, e questo non
fece che accelerare le differenze anche linguistiche tra i diversi luoghi. Mentre la lingua scrit­
ta rimase il latino, usato quasi esclusivamente dagli uomini di Chiesa, il popolo, analfabeta,
parlava il latino della sua regione, ormai contraddistinto da caratteristiche sue proprie. An­
che in Italia dunque il latino parlato si era ormai differenziato in tante lingue diverse, i volga­
ri italiani (“volgari” perché lingue parlate dal “volgo”, cioè dal popolo), che saranno alla ba­
se dei dialetti italiani.
Su tutti i volgari italiani poi, nel corso della storia, avrà il sopravvento il volgare parlato a Fi­
renze, il quale costituisce la base dell’italiano odierno (➜ par. 3.1).

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3 Dai volgari all’italiano
Tra i primi testi scritti in uno dei volgari italiani troviamo un documento redatto nel mona­
stero di Montecassino nel 960 in occasione di una causa che riguardava il possesso di alcune
terre: «Sao ko kelle terre per kelle fini que ki contene trenta anni le possette parte Sancti Bene­
dicti» (“So che quelle terre entro quei confini che qui sono contenuti trenta anni le possedet­
te la parte – cioè il Monastero – di San Benedetto”). Si tratta di parole, diventate famose, det­
te da testimoni della causa e il giudice le fece trascrivere in volgare (mentre di solito anche le
testimonianze venivano trascritte in latino) probabilmente per farle comprendere bene a tut­
ti quelli che erano presenti al giudizio.
Dopo il Mille, con il nascere della civiltà comunale, si assiste in Italia a un notevole migliora­
mento nelle condizioni di vita; i documenti in volgare diventano sempre più frequenti e ab­
biamo anche i primi esempi di letteratura scritta in volgare.
Nel Duecento san Francesco d’Assisi compone il suo Cantico delle Creature in volgare um­
bro toscanizzato.
Sempre nel Duecento un importante gruppo di scrittori, in Sicilia alla corte di Federico II, dà
vita alla scuola poetica siciliana, che produsse testi poetici in volgare siciliano.

3.1 Il fiorentino
Un ruolo fondamentale per lo sviluppo della lingua italiana riveste la Firenze del Trecento,
città assai ricca economicamente, in cui la civiltà comunale mostrava una prodigiosa vitalità.
In questo secolo tre scrittori, Dante, Petrarca e Boccaccio, compongono, accanto a testi lati­
ni, opere di grandissimo valore (Dante la Divina Commedia, Petrarca il Canzoniere e Boccac­
cio il Decameron), usando il volgare fiorentino. Grazie a loro il fiorentino diviene una lingua
dotata di una fisionomia sua propria, ricca di espressività ed eleganza: con Dante, Petrarca e
Boccaccio nasce storicamente il modello principale per l’unificazione linguistica nazionale.
Inizia da questo momento, per la lingua italiana, una situazione destinata a protrarsi per vari
secoli, e che sarà superata solo nel secolo in cui noi oggi viviamo. Accanto al latino, lo studio
e l’uso del quale non verrà mai meno e la cui importanza sarà anzi esaltata nel periodo del­
l’Umanesimo e del Rinascimento (fine sec. XIV — inizio sec. XVI), si forma una lingua ita­
liana “ideale” basata, sia pure con variazioni e adattamenti, sul fiorentino parlato nel Trecen­
to: lo scrittore, di qualsiasi regione egli sia, che vuole scrivere in volgare, non può infatti igno­
rare i livelli raggiunti dal volgare toscano e sceglie quindi di imitarlo. Nel corso del Cinque­
cento viene anche compilata, sulla base dei modelli dei tre grandi scrittori del Trecento, una
grammatica, mentre all’inizio del secolo successivo è stampato il primo grande vocabolario

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