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Clemente Romano
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PER ORIENTARSI
Padri apostolici
a. area giudaica
- (Odi di Salomone -125 dc- \ Epistola di Barnaba -140 dc- \ Pastore di Erma -140 dc-)
b. area greco-romana
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LA CHIESA DI ROMA
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Roma – Portico di Ottavia (I sec dc)
- Ancora, nel 58 dc circa Paolo scrive la nota lettera alla comunità romana,
confermando così che l’espulsione della comunità cristiana dalla capitale 2,
non ebbe gli esiti sperati; egli identifica cinque gruppi di credenti nelle loro
rispettive abitazioni (Rm 16,1-16) 3. L’apostolo, nella lettera ai Filippesi (4, 22) -
57 dc-, aveva citato i saluti di coloro che appartengono alla ‘casa di Cesare’: a
testimonianza di come, forse, ovunque il cristianesimo avesse già raggiunto
anche alcuni membri delle classi più agiate.
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‘Dopo questi fatti Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto. Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto,
arrivato poco prima dall'Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i
Giudei. Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava’.
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Ved. nota 4.
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Elenco: 1. La ‘casa’ di Prisca e Aquila; 2. ‘familiari’ di Aristobulo; 3. la ‘casa’ di Narciso; 4. I ‘fratelli’ con Asincrito; 5. I
‘credenti’ con Filologo e Giulia.
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- Negli anni 60 la distinzione tra ‘giudei’ e ‘cristiani’ è chiara. Tacito (Annales
XIII, 32, risalente al 115 dc circa) ricorda che, intorno al 58 dc, Nerone accusò
la nobile matrona Pomponia Grecina di superstitio (tale era il termine
comunemente usato dagli storici pagani per definire il cristianesimo
primitivo).
- Nel 96 dc Domiziano condanna a morte suo cugino (il console Tito Flavio
Clemente) ed all’esilio la sposa di costui (Flavia Domitilla: la titolazione delle
catacombe omonime è relativa o a costei o alla nipote del console) con
l’accusa di essere cristiani (ved. Svetonio, Dione Cassio ed Eusebio).
- Infine, occorre citare la lista dei vescovi romani (da Pietro ad Eleuterio,
vescovo di Roma dal 174 al 189 dc), risalente ad Ireneo di Lione, trascritta nel
suo viaggio romano del 177-178 (Adv. Haer. III, 3,3); tale lista forse venne
compilata per la prima volta dal pellegrino Egesippo tra 155 e 166 dc (ved.
Eusebio).
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c. e la consistenza numerica (che consegnava alla comunità un’autentica
autorevolezza4).
CLEMENTE
- Ireneo di Lione (2° metà II sec.) scrive: “Aveva visto gli Apostoli stessi e si
era incontrato con loro e aveva ancora nelle orecchie la risonanza della loro
predicazione e davanti agli occhi la loro tradizione. E non era il solo perché
al suo tempo restavano ancora molti che erano stati istruiti dagli Apostoli”
(Adv. Haer. III,3,3).
- Origene (inizio III sec.) scrive: “Fu discepolo degli Apostoli” (De Princ. 2,3,6)
- È probabile che egli sia stato un giudeo ellenista (un ebreo non risiedente
in Palestina, ma della Diaspora). Nel suo scrivere si avverte una buona
conoscenza sia della Septuaginta greca sia della tradizione giudaica
apocrifa.
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Si calcola che alla fine del I sec. dc i cristiani in tutto il bacino mediterranneo fossero: 20-50 mila. La città di Roma
contava circa 1 milione di abitanti e la popolazione dell’Impero 50.000.000. Si presuppone pertanto che la comunità
romana fosse all’incirca di 1.000 persone.
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3. Eusebio infine dice che, secondo alcuni, Clemente è traduttore greco
della lettera agli Ebrei, composta da Paolo in aramaico.
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Alcune potesi ‘aggiuntive’ (poco sicure)
Esse aiutano non solo a capire la notorietà di uno scritto, e di un autore, dei primi
secoli del cristianesimo, ma anche
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- ? Martire: secondo la Passio Clementis (risalente al IV sec.) fu relegato da
Traiano nel Chersoneso (cfr. Cherso) ai lavori forzati.
Le sue reliquie sarebbero state trovate da S. Cirillo, fratello di Metodio, e
riportate a Roma nella citata basilica costantiniana di San Clemente.
Tuttavia né Ireneo, né Eusebio, né Girolamo ricordano il particolare del
martirio, particolare solitamente mai trascurato dagli storici: considerato il
valore teologico.
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Mappa: ved. Chersoneso \ Crimea
- (III fase) La Basilica romanica edificata all’inizio del XII sec.; tale edificio fu
quindi restaurato dal C.S. Fontana, in forme tardo barocche, tra 1715 e
1719.
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Basilica Clementis: i tre livelli architettonici e l’abside a mosaico (sec. XII)
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EPISTOLA AI CORINTI (Epistula ad Corinthios o I Clementis).
Questioni generali
- pur non essendo autografo (nella lettera non vi è alcuna menzione di Clemente),
gli autori antichi (testimonianza più arcaica 170-180 dc) sono concordi nell’affidarne
la paternità al terzo pontefice e a notare come fosse un documento letto
pubblicamente nelle comunità cristiane di secondo secolo;
- motivo della lettera: un dissidio nella comunità di Corinto; alcuni presbiteri erano
stati deposti da giovani membri della comunità (Cfr. 1,1 \ 3,3 \ 44,6);
- datazione: dopo la persecuzione di Domiziano (tra 94-96 dc), e nei primi anni di
Nerva, ovvero tra gli anni 96-98 dc.
Ricostruzione della città di Corinto nel I sec. dc (cfr. Foro e Tempio di Apollo)
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Elementi notevoli
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- Temi preminenti
2. dottrina della successione apostolica (Dio invia Cristo, il quale invia gli Apostoli, i
quali hanno poi designato i primi responsabili delle comunità). L’autorità sulla
comunità non deriva dalla comunità stessa, ma da Dio: nella misura in cui il ministro
esercita la sua autorità su modello di Cristo;
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* TESTI
Cap. 1-2.
Cap. 5-6.
Cap. 38.
Le esigenze della fede battesimale (la virtù cristiana non è finalizzata ad una
perfezione morale del singolo, ma si giustifica all’interno di un orizzonte ecclesiale:
la salvaguardia dell’unità della Chiesa, corpo del Cristo, Sua presenza ed efficacia
salvifica, viene garantita dal ‘nostro’ impegno virtuoso. Si noti come questo tema
dell’impegno ascetico, per un fine comunitario, ponga in guardia da un orizzonte
ascetico individuale, di matrice più filosofica -ved. stoicismo- che evangelica):
La gerarchia nella Chiesa: essa è orizzonte divino e non frutto della logica umana. Vi
è un legame intrinseco di dipendenza tra Cristo, gli apostoli e i loro successori.
Rimane, pertanto, ingiusto l’allontanamento dal ministero per motivi di opportunità
umana, nella misura in cui i presbiteri abbiano esercitato bene il ministero stesso.
Cap. 59.
La preghiera conclusiva:
a. L’identità di Dio emerge secondo stilemi giudaici coevi: una onnipotenza che si
apre alla misericordia e che privilegia nell’amore l’uomo più debole: ‘Umili
l’insolenza dei superbi, …annienti i progetti dei popoli, …esalti gli umili e umili i
superbi’ (cfr. Lc 1,46-55 \ si può ipotizzare una fonte comune legata alla liturgia
cristiana palestinese).
Generalmente possiamo affermare che l’accesso a Dio viene sempre più qualificato
attraverso la necessità della mediazione cristologica. Tale consapevolezza
influenzerà la maturazione della cristologia: che (anche per tale motivo),
gradualmente, prenderà le distanze dalle primitive posizioni ‘dal basso’.
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Clemente Romano: icona (Russia XVII sec.)
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- Ponziano (230-235)
- Antérote (235-236)
- Lucio I (253-254)
- Stefano I (254-257)
- Dionisio (259-268)
- Felice I (269-274)
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Nb.2. Roma San Paolo alla Regola
Scavi dell’insula Pauli con magazzini di epoca severiana -III dc- (presso la chiesa di ‘San Paolo alla Regola’ -
Roma)
Negli scavi effettuati dal 1978 al 1982 sono emerse murature stratificate che
attestano quattro piani di edificazione, con destinazioni d'uso che variarono nel
tempo, su un tracciato stradale che è quello conservatosi fino ai nostri giorni.
L'utilizzo originario di questo territorio, fin dall'epoca di Augusto, fu a magazzini ed
attività connesse alla vita del Tevere, come la fabbricazione di tende e vele,
mestiere che era tra quelli esercitati dagli Ebrei stabiliti in questo luogo, e nel quale
pare che Paolo fosse esperto.
La memoria della presenza in questo luogo di Paolo, giunto a Roma per appellarsi al
giudizio di Cesare - in quanto cittadino romano - dopo la prigionia a Gerusalemme,
fu conservata: trasformando in oratorio e poi in chiesa nel IV secolo, con
papa Silvestro, il luogo in cui egli aveva abitato e forse scritto alcune delle
sue lettere: ai Colossesi, a Filemone, agli Efesini e ai Filippesi. All'interno della chiesa
si indica ancora oggi la stanza dell'apostolo trasformata in cappella.
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Hospitium et Schola Pauli (Chiesa di ‘San paolo alla Regola’ - Roma)
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